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Bullshit! (e la dea nascosta)

Pubblicato da Gamberetta il 7 ottobre 2007 @ 18:44 in Insalata di Mare,Italiano,Libri,Scrittura,Straniero | 4 Comments

Wolfgang Pauli, il famoso fisico, si diceva che portasse rogna : sono più d’uno i casi di costosissimi apparecchi scientifici misteriosamente sfasciati da Pauli, grazie alla sua mera presenza. Inoltre Pauli pare avesse un caratteraccio, e fosse incline alla critica feroce.
Una volta, dopo aver letto un articolo di un giovane collega, giudicò che l’articolo non solo non era giusto, ma non raggiungeva neanche la dignità di essere sbagliato!

Wolfgang Pauli
Wolfgang Pauli

Affermazioni talmente squinternate da non poter essere messe in rapporto con il concetto di verità, sono definite da Harry G. Frankfurt, professore di filosofia all’Università di Princeton, come stronzate.
Nel suo saggio On Bullshit (titolo italiano: Stronzate. Un saggio filosofico) il professor Frankfurt analizza le stronzate e il loro rapporto con le sciocchezze e le menzogne. In particolare è sottolineata la pericolosità sociale delle stronzate; tale pericolosità, secondo il professore, è anche maggiore di quella delle menzogne.

On Bullshit
On Bullshit di Harry Gordon Frankfurt

Frankfurt, con rigore e avvalendosi di citazioni che spaziano da Ezra Pound a Sant’Agostino, individua l’essenza delle stronzate. Per Frankfurt le stronzate sono parole (e atti) che hanno lo scopo d’ingannare chi le riceve sulle intenzioni o lo stato mentale di chi le pronuncia. La differenza fondamentale con le menzogne è che queste ultime raggiungono lo scopo partendo dalla negazione di una verità, verità che però chi le pronuncia deve aver ben chiara, mentre le stronzate non hanno alcun rapporto con la verità.
“L’Iraq possiede armi di distruzioni di massa.” Questa affermazione del presidente Bush adesso viene considerata una menzogna e tuttavia alla sua origine è una stronzata. Bush vuole invadere l’Iraq e convincere l’opinione pubblica interna e internazionale che sia una buona idea, dunque afferma che Saddam possiede armi di distruzione di massa. Bush non si pone davvero il problema della armi: forse Saddam le possiede davvero, forse no, ma non è importante. Quello che davvero gli importa è convincere i propri interlocutori della giustezza dei suoi motivi, perciò dice tutto quanto possa essere utile a tale scopo, indipendentemente se sia vero o no! Una tipica stronzata.
Perché le stronzate sono più gravi delle menzogne? Perché le stronzate diffondono il concetto che non solo la verità sia inconoscibile, ma che non si debba neanche provare a cercarla. Proprio come le teoria scientifiche non falsificabili (e che dunque non vengono considerate teorie scientifiche), le stronzate sono immuni da qualunque critica. Ci si può difendere dalle menzogne, mostrandole come tali, ma non ci si può difendere dalle stronzate, perché le stronzate non hanno alcuna base, sono eteree, sono aria fritta. Ed è inutile sottolineare quanto disastrose possano essere le decisioni prese sulla base dell’aria fritta.

Il presidente Bush
. . .

Un’altra caratteristica che Frankfurt individua nelle stronzate è il loro essere sciatte e grossolane, proprio come gli escrementi. Siccome le stronzate non hanno rapporto con la verità, sarebbe sforzo inutile renderle anche solo verosimili, meglio sparlarle grosse a ogni occasione.

Cosa c’entra tutto ciò con la letteratura fantasy? In poche parole il fantasy è pieno di stronzate. Per alcuni versi è quasi inevitabile (per esempio, la magia per sua stessa natura deve possedere alcune delle caratteristiche irrazionali delle stronzate) ma queste stronzate inevitabili sono stronzate benigne; non mancano però le stronzate vere e proprie, in grado di mandare in bestia il lettore attento (me stessa).

Stavo infatti leggendo Ethlinn La Dea Nascosta di Egle Rizzo e già nel primo capitolo ci sono un paio di stronzate davvero fastidiose.

Ma Nyck era il figlio del fabbro che forgiava le armi dei custodi, e il ragazzo aveva fatto amicizia con alcuni di essi. Sin dall’infanzia si era allenato insieme a loro, con le spade di legno che adoperavano durante gli addestramenti. Pur essendo un guaritore, il giovane indossava di rado la tunica dell’Ordine, ed aveva il portamento di un guerriero.
Era per ironia della sorte uno degli schermidori più esperti del Regno, e tuttavia non avrebbe mai potuto impugnare una vera spada, perché così voleva la legge, né in verità lui sembrava darsene pena. Non era tipo Nyck da desiderare una vera battaglia, preferiva continuare a giocare.

Nyck non ha mai preso in mano una vera spada eppure è uno degli schermidori più esperti del Regno: ecco una stronzata!
A Nyck non interessa combattere o partecipare alle battaglie. Ma se Nyck fosse solo il figlio del fabbro, queste affermazioni potrebbero suonare false o ipocrite: è ovvio che lo sfigato figlio del fabbro non voglia combattere! È come se io dicessi che le Rolls-Royce mi fanno schifo, potrebbe essere vero, ma più di uno potrebbe pensare che sto disprezzando le Rolls-Royce solo perché non avrò mai i soldi per comprarne una. Nyck che disprezza le battaglie potrebbe essere preso come Nyck lo sfigato che disprezza le battaglie perché non avrà mai il coraggio di affrontarne una. Allora entra in gioco la stronzata: Nyck è uno degli schermidori più esperti del Regno, perciò non è uno sfigato e dunque parla non per vigliaccheria, ma a ragion veduta.
Da notare che l’autrice non sta necessariamente mentendo, per quanto improbabile può essere che Nyck sia uno degli schermidori più esperti del Regno, il fatto è che non le interessa: lo scopo è dare una certa immagine di Nyck, e a tale scopo qualunque affermazione va bene, indipendentemente se sia vera o no! Appunto una stronzata.
È visibile anche la seconda caratteristica delle stronzate: Nyck non è il più esperto schermidore della sua città o rispetto alla sua età, o in relazione al suo addestramento, no, Nyck è direttamente il più esperto dell’intero Regno. Come si diceva: spararle grosse.

Poche pagine più avanti, ecco un’altra stronzata:

Poi fece un cenno ad uno dei suoi uomini, che lanciò verso la barca un arpione. Aconito gridò loro di fermarsi, ma era già tardi, il suono della sua voce venne coperto da uno scoppio improvviso. L’arpione aveva lacerato uno dei sacchi e pochi istanti dopo il barcone era avvolto dal fuoco.
[...]
«Quella era un’imbarcazione dell’Accademia, e i sacchi contenevano una sostanza che brucia a contatto con l’aria. Ma come si sia slacciata la corda che legava il barcone al molo, questo lo ignoro».

È alquanto improbabile che in un mondo mediovaleggiante come quello di Ethlinn ci sia la tecnologia necessaria per manipolare e stoccare una sostanza che esplode a contatto con l’aria, e ancora più strano pare che tale sostanza venga tenuta all’interno di sacchi. Tuttavia non credo sia una menzogna, l’autrice non vuole mentire al lettore affermando l’esistenza nel suo mondo di una sostanza che in effetti non dovrebbe esserci, l’autrice vuole solo avere una barca che brucia per esigenze di trama e perciò racconta la prima cosa che le viene in mente, indipendentemente che sia vera o no. Una stronzata.

Potrei continuare ma non voglio dare l’impressione che Ethlinn contenga una densità di stronzate superiore alla media, non è vero, anche se è vero che la media è sconsolante. Più che altro mi domando come mai, lungo la catena che parte dalla prima rilettura dell’autore e arriva fino alla pubblicazione, nessuno abbia mai esclamato, “eh! Ma questa è una stronzata!” e quindi preso gli adeguati provvedimenti.

Copertina di Ethlinn La Dea Nascosta
Copertina di Ethlinn La Dea Nascosta

Il sospetto è che, come del resto rileva anche lo stesso Frankfurt, ci si stia assuefacendo alle stronzate. Politici e pubblicitari, ma non solo loro, negli ultimi tempi hanno rovesciato sul prossimo talmente tante stronzate che non ce ne accorgiamo neanche più quando se ne sentono di nuove.

Perciò rimane solo un appello alla coscienza degli scrittori, presunti tali e aspiranti tali: non scrivete stronzate! (e se non l’avete ancora fatto, leggete il saggio di Frankfurt!)


Approfondimenti:

bandiera EN Wolfgang Pauli su Wikipedia

bandiera IT Stronzate. Un saggio filosofico su iBS.it
bandiera EN On Bullshit su Amazon.com
bandiera EN Harry Gordon Frankfurt su Wikipedia


4 Comments (Mostra | Nascondi)

4 Comments To "Bullshit! (e la dea nascosta)"

#1 Comment By Angra On 8 ottobre 2007 @ 11:10

Bellissimo articolo, mi sono molto divertito a leggerlo :)

C’è però un salto tra le premesse e la conclusione “non scrivete stronzate!” che non mi torna. Manca una parte, quella dove dovresti chiederti: le stronzate (così come il crimine), pagano? La risposta non può che essere sì. Il mio cane quando trova per strada una bella cacca fumante se la annusa estasiata (se poi è di erbivoro è probabile che vi si rotoli sopra con voluttà, o che se la mangi). Sospetto che esista un automatismo simile negli esseri umani.

Le religioni, per cominciare, presentano tutte una densità non già di menzogne, ma di stronzate, superiore a quella di una stella di neutroni. E nulla al mondo è capace di attrarre gli esseri umani quanto le religioni.

Una stronzata per tutte: “Gesù prese il vino e disse: questo è il mio sangue, prendete e bevetene tutti.” Chi ha scritto questo nei vangeli (non in tutti: in Giovanni non ve ne è traccia), molti secoli dopo la morte di Gesù, probabilmente non aveva mai visto un ebreo, e non aveva idea del fatto che gli ebrei hanno assoluto orrore del sangue, e che mai ad un ebreo verrebbe in mente di dire ad altri ebrei di bere il proprio sangue. Chi lo ha scritto aveva lo scopo di convincere dei barbari di origine celtica ad abbracciare la religione cristiana, e vi ha infilato una cosa che i celti facevano davvero, ossia bere il sangue dei loro capi morti per acquisirne la forza. Eppure, milioni di persone celebreno tutti i giorni l’Eucarestia.

Allora, Gamberetta, bisogna smettere di scrivere stronzate solo perché disturbano te? ;))

Sto scherzando, eh, e mi impegno solennemente a cercare di scriverne d’ora in poi il meno possibile.

#2 Comment By Bitches On 8 ottobre 2007 @ 15:54

Bellissimo post. A mio avviso, la stronzata di per se ha una forte ambivalenza attrattiva/ripugnante ed evitabile.
saluti anche a capitan gambero (che mi conosce)

Bitches

#3 Comment By Gamberetta On 8 ottobre 2007 @ 17:51

Premesso che se una cosa mi da fastidio è ragione sufficiente perché tale cosa venga eliminata dall’ordine naturale, sulle religioni il discorso è complesso.
La faccenda è inquinata dal fatto che chi ha fede, fede reale, davvero pensa che le parole di Gesù, Buddha, o della Dea Kalì siano verità, in altri termini, a differenza del dispensatore di stronzate, il fedele convinto lo cerca un rapporto con la verità.
E viceversa credo proprio che i tanti che annunciano di parlare a nome della Madonna che è apparsa loro in sogno, costoro sappiano benissimo di star mentendo.

#4 Comment By Angra On 8 ottobre 2007 @ 23:21

Spero di non darti mai fastidio :)

Comunque, nel parallelo letteratura-religione (che poi è una branca della letteratura fantastica) il fedele va identificato con il lettore, quasi mai con lo scrittore. Ovvero, chi scrive della verità se ne infischia, per lui ciò che importa è che chi legge ci creda.


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2007/10/07/bullshit-e-la-dea-nascosta/

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