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Ponyo on the Cliff by the Sea

Pubblicato da Gamberetta il 7 luglio 2009 @ 14:41 in Segnalazioni | 15 Comments

Disponibile in Rete l’ultimo film di Hayao Miyazaki, Ponyo on the Cliff by the Sea. Miyazaki è il famoso regista giapponese che ha diretto fra gli altri Nausicaä of the Valley of the Wind (1984), Laputa: Castle in the Sky (1986), Porco Rosso (1992) e Spirited Away (2001).

Locandina di Ponyo on the Cliff by the Sea
Locandina di Ponyo on the Cliff by the Sea

Gake no ue no Ponyo (Ponyo on the Cliff by the Sea, 2008)
Ponyo.On.The.Cliff.2008.NTSC.DVD9-ViSiON (DVDR, ~6.65GB)
Ponyo.On.The.Cliff.2008.DVDRip.XviD-ViSiON (DVDRip, ~700MB)
(giapponese con sottotitoli in giapponese e inglese)

Trailer inglese di Ponyo on the Cliff

Ho visto Ponyo qualche tempo fa, quando era uscita un’altra release. A parte alcune sequenze visivamente spettacolari è un film evitabile. Ponyo è un pesce/ragazzina insignificante e fastidiosa, fosse per me l’avrei fatta alla griglia. La trama del film è impalpabile, e in questo ricorda My Neighbor Totoro (1988), solo che manca un personaggio della simpatia di Totoro per compensare. D’altra parte non sono mai stata una fan sfegatata di Miyazaki. Ai fan è probabile piacerà anche questo Ponyo.


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15 Comments To "Ponyo on the Cliff by the Sea"

#1 Comment By Drest On 7 luglio 2009 @ 18:08

Bah, a me non ha detto nulla il trailer e l’ho lasciato stare, amici che l’han visto mi han parlato di una robetta scialba e piuttosto infantile.

Continuerò a riguardare Porco Rosso, Kiki e Laputa.

#2 Comment By Elvezio On 8 luglio 2009 @ 06:36

Quoto tutto e sarei stato anche più cattivo, non merita nemmeno la griglia. Autore in drammatico calo tecnico e tematico dai quali non credo che, vista l’età, possa in qualche modo riprendersi.

Ho letto parecchie recensioni inneggianti al capolavoro scritte da parte di adulti sempre più preda di una Sindrome di Peter Pan che viene spesso vista come stato di grazia e per me è invece malattia terminale…

#3 Comment By Diarista incostante On 8 luglio 2009 @ 09:20

Ai fan come me infatti piace, con il distinguo doveroso: non è un film fantasy, è una favola, e tra queste non è nemmeno un sommo capolavoro. Solo la sigla di coda alla cristina d’avena mi pare esplicativa in questo senso.

Se piacciono le favole bene, altrimenti è ovvio che ponyo non va guardato. Nel panorama dei cartoni disponibili al cinema o in tv al momento, ponyo è come Totoro: una scappatoia molto comoda per chi ha figli piccoli, e con piccoli intendo molto piccoli, che iniziano ora a interessarsi alla tv. Perchè cosa dovrei far vedere a mia figlia? Wall-e? La sposa cadavere? Nigthmare before christmas? Le winx? I mioddio teletubbies? Dragonball? Un polpettpone disney dove tutti cantano a intervalli regolari? La duda morirebbe di noia in cinque minuti secchi, cercherebbe di uccidere i gatti con un’onda energetica, o avrebbe gli incubi la notte seguente, a seconda dei casi.

Trovo futili le critiche a miyazaki di chi lo taccia di “calo delle prestazioni” come elvezio. Ha sett’antanni, è nonno, sta tornando bambino come tutti i vecchi, con i film che ha fatto in passato oggi può permettersi di dire “faccio quel cazzo che mi pare, per i motivi che mi pare, se non ti piace non guardare”.
In sintesi, credo sia solo una questione di target. Miyazaki si è spostato sui bambini, tutto qui.

#4 Comment By Carraronan On 8 luglio 2009 @ 11:30

Miyazaki si è spostato sui bambini, tutto qui.

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#5 Comment By Zora On 8 luglio 2009 @ 23:41

Io invece mi beo della mia infantilità, perchè il film mi è piaciuto moltissimo. Trasmette in più punti la meraviglia di fronte al mondo tipica dei bimbi, che a volte è bello riscoprire anche da adulti.
Non è per nulla un fantsy, ma una favola.
Sono invece perplessa sul “film ripiego per bambini molto molto piccoli”, perchè già alle elementari se non c’è qualche raggio gamma- kamehameha i bambini cambiano canale (in questo caso escono dal cinema).
E’ un film dai tempi giapponesi classici, nel senso di lunghi silenzi e indugi su gesti banali che vengono riscoperti, come nella cerimonia del the.
Mi dispiace che non sia piaciuto.

#6 Comment By Elvezio On 9 luglio 2009 @ 00:04

I vecchi che tornano bambini è pura retorica che poggia su basi inconsistenti.
Penso per esempio a William Burroughs o Manoel de Oliveira o Borges .
E il target infantile non lo trovo scusa per sceneggiature e disegni qualitativamente inferiori.

#7 Comment By Zora On 9 luglio 2009 @ 00:29

Per me il disegno semplice e l’abbandono della computer grafica sono un adeguamento non al target ma alla storia: essenzialità sia nei disegni che nei gesti, invece che la spettacolarità di altre produzioni di Miyazaki.
Poi magari non aveva semplicemente voglia di disegnare, ma, sarò ingenua, non è un discorso da Miyazaki.
Per i vecchi che tornano bambini ti do ragione, quando lo fanno (o fingono) è perchè vogliono romprere le scatole.
Per me le scene più belle del film sono quelle in cui si intravede la bellezza di cose piccole, che ai bambini riesce meglio (per loro non sono gesti scontati) ma che anche gli adulti possono apprezzare.

#8 Comment By Elvezio On 9 luglio 2009 @ 07:24

Vorrei precisare, perché rileggendomi mi sono sembrato inutilmente duro… Il mio giudizio negativo deriva probabilmente da un sentimento di delusione visto che ho tanto tanto amato sue cose passate, se Ponyo fosse l’esordio di un nuovo autore sarei molto più benevolo eh…

#9 Comment By Diarista incostante On 9 luglio 2009 @ 09:40

@Carraronan

:D

@Zora
Sto parlando di bambini più piccoli. Per essere precisa attorno ai due anni, e in particolare femmine. Niente raggi gamma, per ora.

@elvezio
Mah, dal punto di vista visivo il film è fatto bene. Preferisco sempre i disegni alla computer graphic, per un fatto di calore del tratto.

In quanto ai vecchi che tornano bambini, mi riferisco più al fatto che invecchiando capita spesso di ammorbidirsi, che al rimbambimento o alla voglia di rompere a gratis (certo però che considerando che qui più o meno tutti abbiamo voglia di arrivarci alla vecchiaia, e quindi toccherà anche a noi, certe frasi andrebbero un minimo ripensate…)
Di Borges e soci non so che dirti, non conoscendoli. Da come ne parli immagino abbiano fatto gli artisti duri e cazzuti fino alla fine. Se si sono divertiti facendolo, buon per loro.

#10 Comment By zeros On 9 luglio 2009 @ 16:21

Quella della tecnica di disegno, più semplice, è una scelta; non dettata dal cazzeggio, però: di disegni ne hanno fatti un fottiglione perché non hanno usato (o comunque usato al minimo possibile) il computer. Tutto fatto rigorosamente a mano, per scelta stilistica.
Poi io non l’ho ancora visto, spero che sia carino e se non lo sarà, pace, di film brutti ne ho visti tanti e peggio di King Arthur non sarà mai! (lo so, sono due generi diversi ecc., era per fare un esempio ;) )

#11 Comment By Anacarnil On 10 luglio 2009 @ 00:39

L’ho proprio scaricato qualche giorno fa, dopo aver saputo che la mia attesa che arrivasse al cinema era durata tanto, da non essermi accorto dell’arrivo.

Che dire? Sono un fan di Miyazaki da diversi anni, adoro Laputa, Mononoke Hime, e la città incantata… e a prima occhiata, questo film non è allo stesso livello.
Ad ogni modo, se non ho letto male, c’è lo zampino di quel grande scrittore giapponese che fu, Natsume Soseki.

#12 Comment By Zora On 10 luglio 2009 @ 11:11

@ Diarista: si, ai bimbi dell’asilo piacerebbe molto come cartone, a aprte qualche “stranezza” come la preparazione dei ramen, un piatto con cui non sono familiari.
Per la questione disegni, essendo tratto da un libro illustrato forse è stato scelto di seguirne il tratto, adesso cerco se ne trovo qualche immagine

#13 Comment By Malkcontent On 21 luglio 2009 @ 14:15

E’ un film rivolto a bimbi piccini con più sale in zucca dei fan di Dragonball. A cinque anni l’avrei adorato. Adesso mi fa un po’ sorridere, come quando vado a rispolverare il vecchio cestone dei giochi per trovare qualcosa da regalare a una bimba che potrebbe ancora apprezzare un giocattolo che a venticinque anni io non uso più ma che ha tanti ricordi dentro e non merita di ammuffire in soffitta.

Un film dolce. Un film di cui devo ricordarmi quando avrò un bambino dell’età giusta. Avrei voluto essere più giovane per apprezzarlo con gli occhi incantati di un tempo.

#14 Comment By Mr Lunastorta On 26 luglio 2009 @ 12:46

Io l’ho trovato molto bello, non ai livelli di alcuni dei capolavori di Miyazaki, ma di certo un buon prodotto.

Non vedo la semplicità della animazioni e dei disegni come un difetto, piuttosto come la ricerca di uno stile particolare che si distingue sia dalle opere precedenti del maestro, sia da altri film d’animazione contemporanei. Da questo punto di vista mi ha ricordato molto i film della mia infanzia sviluppati senza l’ausilio della CG.

La storia è quel che è: una favola senza pretese. Alcune sequenze, come l’incontro con la famiglia con il neonato, le avrei tagliate, ma non mi pare il caso di etichettare l’opera come scialba è noiosa. Senz’altro il film è diretto ad un pubblico molto giovane: un adulto può apprezzarlo solo se riesce a calarsi nella giusta atmosfera da Peter Pan. Per chi ama i film in CG della Pixar e della Dreamworks, infarciti di effetti pirotecnici, non può che uscirne sconfitto, ma, a mio parere, è una questione di gusti.

#15 Comment By alicearth On 6 ottobre 2009 @ 02:44

Oh il signor miyazaki!!!Anche una sua opera più modesta è sempre adorabile!!!!

Criminali una cosa tale si deve vedere al cinema!!!VERGOGNA!!!!
Il film è dolce, tenero, adorabile!!!
Come totoro(ma molto meno di totoro!!)è un film che parla davvero ai bambini e alle loro emozioni, come a tutti quelli che sono capaci di regredire all’età di 5 anni appena parte la sigla iniziale!!

I rapporti dei bambini con i loro genitori dicono tante cose secondo me all’inconscio (di un bambino).
Genitori severi, genitori responsabili, genitori vicini o che impongono divieti incomprensibili ai bambini, genitori lontani e paurosi.
C’è il pericolo, c’è l’avventura alla scoperta di un nuovo mondo allagato…ect tutto molto commovente
(forse se come me si hanno traumi infantili non risolti????)

Peccato che alla fine si perda completamente, la conclusione è così insulsa che sembra manchi un pezzo della storia!!!
C’è una sola spiegazione:SARANNO FINITI I SOLDI!!!!!!!
Però che bellina la canzone finale, soprattutto canticchiata all’uscita dai 2bambine in sala!!! sembravano ponio!!!


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