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Nuovi argomenti

Pubblicato da Gamberetta il 15 gennaio 2010 @ 20:25 in Segnalazioni | 94 Comments

Quali argomenti preferireste per riempire lo spazio lasciato libero dal fantasy italiano?

Premetto che continuerò a scrivere articoli nella serie dei Manuali e sulle tecniche di scrittura. Continuerò anche a occuparmi di ebook e dei progressi tecnologici e sociali in quell’ambito. Invece dubito che ci saranno nuove recensioni di film: mi sono accorta che la mia conoscenza dell’argomento è superficiale. Dunque meglio che non ne parli. Per quanto riguarda film e fumetti ci saranno al massimo segnalazioni e brevi pareri. Invece potrei occuparmi di videogiochi, sono più ferrata.

Nell’ambito della narrativa, i quattro argomenti che mi ispirano maggiormente sono:

New Weird

Il new weird è quel sottogenere della narrativa fantastica ambientato in un mondo secondario dove si mescolano fantasy, horror e fantascienza. Soprattutto il new weird è – o almeno dovrebbe essere – caratterizzato dal “surrender to the weird”, l’abbandonarsi allo strano, al bizzarro.

Per approfondimenti:
bandiera EN New Weird su Wikipedia

Si è già parlato di new weird sul blog:
Icona di un gamberetto Recensione di The Year of Our War di Steph Swainston.
Icona di un gamberetto Recensione di The Dragons of Babel di Michael Swanwick.
Icona di un gamberetto Recensione di The Situation di Jeff Vandermeer.
Icona di un gamberetto Recensione di Finch di Jeff Vandermeer.
Icona di un gamberetto Recensione di The Half-Made World di Felix Gilman.
Icona di un gamberetto Segnalazione de I Draghi del Ferro e del Fuoco di Michael Swanwick.
Icona di un gamberetto Segnalazione dell’antologia The New Weird, a cura di Ann & Jeff Vandermeer.
Icona di un gamberetto Segnalazione di City of Saints and Madmen di Jeff Vandermeer.
Icona di un gamberetto Segnalazione di Cuore d’Acciaio di Michael Swanwick.

Copertina di City of Saints and Madmen
Copertina del romanzo City of Saints and Madmen di Jeff Vandermeer

Bizarro Fiction

Bizarro fiction è un sottogenere della narrativa fantastica incentrato sul bizzarro. Si parte da fantasy, horror o fantascienza per arrivare al surrealismo e all’assurdo per il gusto dell’assurdo. Quando lo strano è troppo strano persino per il new weird si entra nel territorio del bizarro.

Per approfondimenti:
bandiera EN Bizarro Fiction su Wikipedia
bandiera EN Bizarro Central

Si è già parlato di bizarro fiction sul blog:
Icona di un gamberetto Recensione di Starfish Girl di Athena Villaverde.

Copertina di The Bizarro Starter Kit (Blue)
Copertina dell’antologia The Bizarro Starter Kit (Blue)

Light Novel

Le light novel sono romanzi relativamente brevi, pubblicati in Giappone, illustrati, spesso di argomento fantastico. Non è raro che le light novel siano il punto di partenza per successivi manga, anime e videogiochi. Da alcuni anni si cominciano a vedere le prime traduzioni – almeno in inglese.

Per approfondimenti:
bandiera EN Light Novel su Wikipedia
bandiera EN Baka-Tsuki Translation Community Wiki
bandiera IT Haruhi Suzumiya Light Novels ~ Versione Italiana

Si è già parlato di light novel sul blog:
Icona di un gamberetto Recensione delle prime quattro light novel di Haruhi Suzumiya di Nagaru Tanigawa.
Icona di un gamberetto Recensione di Zero no Tsukaima Volume 1 di Noboru Yamaguchi.

Copertina di Toradora! Vol.1
Copertina della prima light novel di Toradora!

Steampunk

Lo steampunk è un sottogenere della narrativa fantastica a metà strada tra fantascienza e fantasy. Nello steampunk l’ambientazione spesso ricorda l’Inghilterra vittoriana; nello steampunk il vapore è la principale fonte di energia. Computer a vapore, aerei a vapore, automi a vapore e il mondo che tali invenzioni delineano: questo è il fulcro dello steampunk, almeno nella sua corrente tecnologia. Vengono tuttavia considerate opere steampunk anche quelle di storia alternativa vagamente fine ottocentesche con maggiore enfasi sugli aspetti magici e fantastici piuttosto che su quelli tecnologici.

Per approfondimenti:
bandiera EN Steampunk su Wikipedia
bandiera EN The Steampunk Forum
bandiera EN The Gatehouse
bandiera IT Baionette Librarie
bandiera IT SteamPunk Italian Society Community and Forum

Si è già parlato di steampunk sul blog:
Icona di un gamberetto Recensione di Leviathan di Scott Westerfeld.
Icona di un gamberetto Recensione di Fuoco nella Polvere di Joe Lansdale.
Icona di un gamberetto Segnalazione di Boneshaker di Cherie Priest.
Icona di un gamberetto Segnalazione di Leviathan di Scott Westerfeld.
Icona di un gamberetto Segnalazione di Goliath di Scott Westerfeld.

Copertina di Morlock Night
Copertina del romanzo Morlock Night di K.W. Jeter

Cosa preferite? Se avete altro da proporre fatelo pure nei commenti a questo articolo.


94 Comments (Mostra | Nascondi)

94 Comments To "Nuovi argomenti"

#1 Comment By CUV4X On 15 gennaio 2010 @ 21:18

Io ho votato per le light novel.
Anche se farebbe piacere conoscere il tuo parere su romanzi vecchi, poco conosciuti in Italia. Tipo Little, Big di Crowley o Rats and Gargoyles della Gentle (che trall’altro potrebbe essere considerato steampunk).
P.S.: Hai gia in mente quali novel recensire?

#2 Comment By Sophitia On 15 gennaio 2010 @ 21:25

Light Novel!
Comunque grazie ai gruppi di fansub, si cominciano a trovarne (oltre a Haruhi Suzumiya) anche alcune in italiano (anche se in inglese se ne trovano di più).
Anche gli altri argomenti sono interessanti anche se, personalmente, non mi piace molto il Bizzarro Fiction; in quanto il surreale non riesce proprio a interessarmi (parere personale).

#3 Comment By Seppia On 15 gennaio 2010 @ 21:32

Dando per scontato che categorizzare un libro è un’operazione la cui utilità sta fra lo zero e il nulla, secondo te Jonathan Strange & Mr Norrell si può considerare Steampunk (nella seconda accezione che ne dai)?

#4 Comment By Gamberetta On 15 gennaio 2010 @ 21:32

@CUV4X. Penso che parlerò di sicuro ancora di Haruhi e inoltre di Toradora! e Spice and Wolf. Poi vedrò.

@Sophitia. Se conosci altri siti che tengono light novel, in italiano o in inglese, segnalameli pure che li aggiungo.

@Seppia. Jonathan Strange & Mr Norrell non mi pare steampunk, però non saprei, l’ho cominciato ormai più di un anno fa e non sono mai andata oltre le prime pagine. Mi annoia un po’. Forse lo riprenderò in futuro.

#5 Comment By Melmoth On 15 gennaio 2010 @ 21:43

@gamberetta: parlando di sottogeneri conosci la definizione Interstitial?
Mi riferisco a un gruppo di americani che stanno editando antologie di ‘fantastico’ non catalogabile come letteratura di genere nè come mainstream ma che a volte producono risultati non dissimili a quelli del new weird.

Questo il gruppo facebook: http://www.facebook.com/group.php?gid=7703982714 ;
e questo il loro sito: http://www.interstitialarts.org

Li reputo interessanti sebbene il dibattito su una letteratura che voglia essere ‘consapevolmente’ e a tutti costi interstiziale lo trovo talvolta un po sterile.

Melmoth

#6 Comment By Alric On 15 gennaio 2010 @ 21:48

Mmmh, o steampunk o new weird (alla fine ho votato steampunk.)

#7 Comment By Melmoth On 15 gennaio 2010 @ 21:51

sempre @Gamberetta:

Strange & Norrell ha difetti grandi come double-deckers a tre piani, il primo dei quali è proprio una lentezza esasperante dei tempi narrativi, soprattutto nelle prime 150 pagine (ma il romanzo ne ha mille).
TUTTAVIA, a chi sopravvive a tale lentezza il romanzo regala alcune delle scene più inquietanti e straordinarie scritte in un romanzo fantastico da una decina d’anni a questa parte.
Oltre a un intreccio geniale tra erudizione storica e fiaba di magia.
(ma devi sopravvivere le prime 150 pagine)

Melmoth

#8 Comment By Evangeline On 15 gennaio 2010 @ 21:59

Be’, io direi light novel! ^^ Però anche il voto “altro” mi intriga… Ma non ci saranno mai recensioni di manga, vero?
E parlando di manga, qualcuno conosce un buon sito di scans dove trovare anche manga inediti in Italia? Se non in italiano vanno bene anche tradotte in inglese o in francese…

#9 Comment By CUV4X On 15 gennaio 2010 @ 22:09

Sarei curioso di leggere una recensione su Spice and Wolf, mentre Toradora! non mi sembra fantasy.
Qui traducono in italiano la novel Gosick:::::> http://www.jappop.com/forum/index.php?showtopic=10933

#10 Comment By Gamberetta On 15 gennaio 2010 @ 22:17

@Evangeline. No, non credo parlerò di manga. Già parlare di opere giapponesi non è facile perché non conosco la lingua e le traduzioni non sempre sono adeguate, in più di disegno non ne so proprio niente.
Su mangatraders.com trovi un bel po’ di manga (in inglese).
OT: hai ricevuto la mia mail di ieri, giusto?

@Melmoth. Avevo già sentito parlare degli interstiziali, ma confesso di non aver mai letto niente. Cercherò su gigapedia se c’è qualcosa.

@CUV4X. Sì, Toradora! non è fantasy, ma dato che contiene uno dei miei personaggi preferiti in assoluto, magari ne parlerò lo stesso. ^_^

#11 Comment By Dorian Gray On 15 gennaio 2010 @ 22:30

Io ho votato Steampunk. Mi ha sempre intrigato.

@Evangeline: C’è Che ha un sacco di manga in Inglese; tuttavia la qualità delle scans non è sempre ottima…

#12 Comment By Ghoul On 15 gennaio 2010 @ 22:33

Ho votato altro, e per altro intendo che sarebbe fantastico ti occupassi di speculative fiction in generale, piuttosto che di un singolo genere.

#13 Comment By Daniele On 15 gennaio 2010 @ 23:00

Premettendo che, ovviamente, puoi/devi scrivere quello che ti aggrada di più, e questi son solo suggerimenti:

Voto per il New Weird, con la piccola speranza di leggere una tua recensione di Cuore d’acciaio, ma – escluso il Bizzarro, che per me è anche troppo avanti – tutti gli altri argomenti sono altrettanto interessanti. Si può avere tutto il menu? : )

(Fossi il tuo agente, dovrei consigliarti di scrivere di steampunk – che adesso tira, dicono)

P.S.: Avevo la tentazione di votare “Altro” e scrivere “S.M.Q.” (che non è neanche sui Gamberi, lo so), ma ho letto che forse un nuovo capitolo è in arrivo ^_^

#14 Comment By Joseph Blue On 16 gennaio 2010 @ 00:44

Tra quelle elencate faccio prima a elencare quelli che non mi attirano particolarmente a primo acchito: light novel e bizzarro.
Se proprio devo scegliere propendo per New Weird.

P.S. Una recensione all’ anno di un romanzo fantasy italiano però la dovresti fare, così per regalo a chi ti segue. ;-)

#15 Comment By GSeck On 16 gennaio 2010 @ 01:16

Posso proporre, con grande umiltà, di occuparti di romanzi italiani non fantasy?
Gli slice of life, per esempio, potrebbero essere interessanti, no?

#16 Comment By aealith On 16 gennaio 2010 @ 01:56

@GSeck
Non è che si rischiano palloni gonfiati ancora peggio di quelli che scrivono fantasy?Poi si tratta di roba che in giro sul web si trova. Un blog in italiano,ben fatto e anche felicemente sadico&polemico che tratta di New Weird,vapore e scrittura dove lo si trova?

Io ho votato new weird: se ne occupano in pochi e la bizzarria mi attizza. Non così tanto da farmi scegliere la bizzarro fiction che credo sia anche troppo(magari un articolo per far vedere cosa sia possibile oltre agli vampiri swaroskati e la compagnia di disagiati sociali che salva il mondo pseudomedievale zuccheroso #K789 ).
Poi Cuore di Acciaio mi era piaciuto non poco devo dire. Lo steam lo trovo gradito ma un po’ lo tratta il Duca, almeno si diversifica. Poi sono sempre graditi gli spunti (come terzo occhio) che sono sempre interessanti.

#17 Comment By Gwen On 16 gennaio 2010 @ 08:29

Come faccio a votare? Io vorrei che tu facessi articoli su tutte le cose che trovi più interessanti, a prescindere dal genere :) .

#18 Comment By AryaSnow On 16 gennaio 2010 @ 09:54

La Light Novel non mi ispira, non sono mai stata attratta dai Manga.
Gli altri generi mi incuriosiscono più o meno tutti.
Non so se mi piacerebbe il Bizzarro, però mi interessa saperne di più.
Lo Steampunk sicuramente mi piace.
Di New Weird ho letto Cuore d’Acciaio e mi è piaciuto molto (anche se non solo per gli elementi weird).

#19 Comment By dr Jack On 16 gennaio 2010 @ 10:56

Io voto senza dubbio Steam Punk.
Se poi pubblichi anche qualche recensione di videogame ancora meglio.
Ho solo un dubbio però. La qualità di un libro impiega parecchio a scemare, non ha problemi di tempo.
Al contrario la qualità dei videogame cresce molto in fretta. Eppure ci sono videogame steam punk del passato molto carini. Tipo Thief. Chiaramente preferisco recensioni su videogame che non conosco, almeno decido se valgono la pena.
Ma quello che vorrei chiedere è di tenere in considerazione anche i videogame del passato, se valgono la pena. E se non ce ne sono di nuovi nel genere steam punk.

#20 Comment By Sophitia On 16 gennaio 2010 @ 11:08

@ Evangeline
Un sacco di scan di manga, in italiano! Qua (* pubblicità * leggete Claymore leggete Claymore leggete Claymore… il manga è molto meglio dell’anime ^_^ e ha tutt’altro finale!)

@ Gamberetta
Toradora in italiano Qua ma nello stesso sito se ne trovano altre in italiano e inglese!

#21 Comment By Diarista incostante On 16 gennaio 2010 @ 14:07

Steampunk, assolutamente!

#22 Comment By Fea On 16 gennaio 2010 @ 14:30

Ho votato Light Novel, ma sicuramente apprezzerei anche articoli steampunk o new weird ^^ Di Toradora purtroppo ho visto solo l’anime, devo recuperarmi le LN…per chi cercava scan invece, provate qui. La scelta è poca ma si possono trovare serie che altri siti hanno smesso di ospitare (ad esempio Berserk).

#23 Comment By selerian On 16 gennaio 2010 @ 15:04

Voto New Weird. Non ho letto moltissimo del genere, ammetto. Ma adoro Mieville, che si definisce tale (e in effetti non ci sta troppo, nello steampunk), e ho in lettura Vandermeer. Swanwick è stato una grossa delusione, ma mi ha lasciato la sensazione che “avrebbe potuto piacermi molto”.

Tra l’altro, ormai ho una totale reazione allergica da elfy strafighi con mistiche spade millennarie, a cui il Sommo Stregone dell’Ovest rivela “io sono tuo padre” mentre si fanno la trucida Mary Sue a pagina settemila. Spero che il Weird ci liberi almeno da tutto questo. Per fare felice il signor Laplace, il bizzarro è troppo bizzarro per me, invece.

#24 Comment By Evangeline On 16 gennaio 2010 @ 15:33

@ Gamberetta
Sì, ho ricevuto la mail, grazie! Scusa se non ho risposto subito, in questo periodo sono un po’ impegnata.
@Gamberetta, Dorian Gray, Sophitia e Fea
Grazie mille per i link! ^^

#25 Comment By francy On 16 gennaio 2010 @ 15:46

Sono indecisa tra new weird e bizarro… non è che posso votare entrambi? XD
Scherzo, vada per il nw =)

#26 Comment By Gamberetta On 16 gennaio 2010 @ 16:00

@GSeck. Esattamente cosa intendi per slice of life italiani? Mi dici qualche titolo?

#27 Comment By p.coso On 16 gennaio 2010 @ 16:27

Voto per le light novel, visto che il primo volume di Haruhi mi è piaciuto assai. Ho visto che stanno traducendo, sempre su Baka-Tsuki, Bakemonogatari. Potrebbe essere interessante visto che l’anime è molto bello.
@Gamberetta. Per curiosità. Qual’è il tuo personaggio preferito di Toradora!, di cui parlavi qualche commento fa? ^^

#28 Comment By Okamis On 16 gennaio 2010 @ 18:03

Avrei voluto votare per tutti e quattro, ma alla fine ho optato per lo Steampunk

#29 Comment By Gamberetta On 16 gennaio 2010 @ 18:47

@p.coso. Il personaggio preferito è Taiga Aisaka, naturalmente.

#30 Comment By GSeck On 16 gennaio 2010 @ 23:17

@gamberetta: per slice of life si intende una storia che racconta una fetta della vita di uno o più personaggi.
Può capitare persino che non accadano fatti determinanti, particolari, o un’evoluzione dei personaggi.
È un’espressione inutilizzata in Italia, è invece diffusissima nei paesi anglosassoni. Da noi, quando ci si trova di fronte a una slice of life story, se non è possibile infilarla a sproposito in qualche altra categoria, la si definisce narrativa pura, che non vuol dire niente.
Esempi? Ti nomino delle opere italianei:
Tutti giù per terra, un romanzo di di Giuseppe Culocchia
Caterina va in città, un film di di Paolo Virzì
Un’altra giornata comincia, una canzone di Bugo.

aealith: sì, anche in questo genere ci sono molti palloni gonfiati. Come nel fantasy, come nel noir, come in qualsiasi altro genere in Italia. Non solo nella scrittura, ma in ogni forma artistica.
Le deficienze culturali di una nazione si manifestano innanzitutto nell’arte, e non nella politica, come credono in molti. I problemi politici sono un effetto, non una causa. Ameno a mio parere, eh!

Comunque Avatar è figo.

#31 Comment By Gamberetta On 16 gennaio 2010 @ 23:26

@GSeck. Capito. Ma ne faccio volentieri a meno. È tutta roba che non mi attira per niente.

#32 Comment By Drest On 17 gennaio 2010 @ 00:14

io voterei i videogame, ma tra quello che tira di più direi steampunk.

mi piacerebbe vedere una tua rece di un videogioco.

#33 Comment By Melmoth On 17 gennaio 2010 @ 00:18

Faccio il colto?
Parlando di tranche de vie (slice of life) mi è venuto in mente Flaubert.
Il quale dovrebbe essere il paladino del realismo. E lo è. Ma non solo. Perchè nei suoi “Tre Racconti” ha anche scritto un racconto che si chiama “La leggenda di San Julien l’ospitatore” (scaricabile ovviamente da Gutemberg) racconto breve, 30 pagine, leggenda medievale con profezie stragi battaglie e santità finale del personaggio: assolutamente da urlo.
Vale più quel racconto che tre saghe di buon livello da 8000 pagine.
E lo so, sono fuori tema.

#34 Comment By Mattia On 17 gennaio 2010 @ 12:01

Posso permettermi di consigliarti un autore giapponese che francamente non saprei come catalogare?
Il suo nome è Haruki Murakami.

-Kafka sulla spiaggia.
-La fine del mondo e il paese delle meraviglie.
-L’uccello che girava le viti del mondo.

Questi potrebbero, forse, essere romanzi urban fantasy, o più probabilmente rientrano nella categoria literary fiction, seppure sfocino nell’assurdo e nel surreale (con elementi di fantascienza e fantasy – a volte horror, ma non sono molto attendibile). Con “kafka sulla spiaggia” ha vinto il premio kafka, e se non ricordo male – non ho voglia di controllare – vinse qualcosa in merito alla fantascienza (Boh)

Consiglio anche solo perchè offre uno scenario curioso del giappone, e perchè i giapponesi ne vanno pazzi.

Ciao!

#35 Comment By Gwrageddannwn On 17 gennaio 2010 @ 15:42

Argh! Come possiamo scegliere tra cotanta bellezza?

Sono indecisa tra new weird e steampunk. Mi attizzano entrambi. Visto che non posso votare per entrambi, ci penserò ancora un po’.
Ma se vincerà un genere non recensirai gli altri, oppue ci sarà spazio per tutti sul blog?

#36 Comment By Annaf On 17 gennaio 2010 @ 15:58

Io ho scelto Bizarro Fiction, ma devo dire che anche gli altri sono molto interessanti, quindi qualsiasi cosa va molto bene, basta che sia cultura (XD)

#37 Comment By Gamberetta On 17 gennaio 2010 @ 16:41

@Mattia. Kafka sulla spiaggia l’ho nel lettore di ebook da un po’, prima o poi è probabile che legga (e recensisca).
Per chi fosse interessato:
Bluebook.0499.ITA.Murakami.Haruki.Kafka.sulla.Spiaggia.rar (2.575.674 bytes)

@Gwrageddannwn.

Ma se vincerà un genere non recensirai gli altri, oppue ci sarà spazio per tutti sul blog?

No. L’inchiesta era più una curiosità mia per conoscere i gusti di chi segue il blog. Siccome più o meno tutti e quattro gli argomenti mi interessano, parlerò di ognuno. E parlerò anche di altri argomenti. Però, se dovessi avere dubbi, sceglierò un argomento che so interessa.

#38 Comment By Melmoth On 17 gennaio 2010 @ 18:16

Jonathan Carroll (edito in Italia da Fazi) possibilmente in lingua originale.
Soprattutto Voice of our shadow.

M.

#39 Comment By marco On 17 gennaio 2010 @ 18:17

New Weird, ma allargherei a Slipstream ed Interstitial. Che tanto poi mi sembra che spesso questi termini vengano usati in maniera intercambiabile.
Autori come
Kelly Link, Jeffrey Ford, Elizabeth Hand, Karen Joy Fowler, M John Harrison
o anche Russell Hoban
magari classici fantasy non tradotti o dimenticati, come A Voyage to Arcturus di Lindsay o The Three Impostors di Arthur Machen

#40 Comment By An0n On 18 gennaio 2010 @ 12:45

Ho votato New Weird per l’interesse che sto provando ultimamente per il genere e anche perchè per lo Steampunk abbiamo già l’ottimo Duca e per chi segue con piacere entrambi i blog ( come me) si creeerebbe una spiacevole sovrapposizione ^^

#41 Comment By Karmaburning On 18 gennaio 2010 @ 17:18

A gusto personale non amo il Bizzarro fine a sé stesso, o come centro trainante della storia, per questo ho votato per il New Weird! E come seconda scelta anche una visione più ampia sullo Steampunk non mi dispiacerebbe, ma vedo che sono entrambe messi bene in classifica.

Mi son perso solo una cosa, quando chiude la votazione?

#42 Comment By Gamberetta On 18 gennaio 2010 @ 17:57

@Karmaburning.

Mi son perso solo una cosa, quando chiude la votazione?

Non c’è scadenza. Penso la terrò aperta finché non mi viene in mente un’altra inchiesta oppure c’è un vincitore netto.

#43 Comment By seretur On 18 gennaio 2010 @ 18:03

Io ho votato il New Weird.
E già che ci sono vorrei chiedere a gamberetta, o a chiunque lo abbia letto, informazioni su un romanzo che da qualche tempo mi attira.
Il libro in questione è: Io sono Rossamund di David M. Cornish (Monster Blood Tattoo Book 1) edito De Agostini.
E’ recensito brevemente su FM, ma non è che mi fidi molto delle loro “recensioni”.
Tra l’altro essendo ambientato in una pseudo- epoca vittoriana(se ricordo bene) potrebbe anche rientrare in una delle cinque categorie in gara.
Ringrazio in anticipo, chiunque voglia rispondere.

Seretur

#44 Comment By Vania P. On 18 gennaio 2010 @ 20:10

ciao gamberetta,
ho votato per il new weird però mi piacerebbero anche articoli e segnalazioni sul bizarro fiction ^_^

#45 Comment By Tapiroulant On 18 gennaio 2010 @ 21:47

Ma Ass-goblins of Auschwitz appartiene alla Bizarro fiction? Perché la Bizarro non mi attira in particolar modo, ma un parere su quel libro mi interessa…

#46 Comment By Diego On 18 gennaio 2010 @ 22:19

Ho votato New Weird, perché tra le scelte mi ispirava di più. Comunque so essere di bocca assai buona per quanto riguarda i generi, più che altro mi interessa trovare buoni libri, ben scritti e avvincenti. Grazie in anticipo per le future segnalazioni ^_^

#47 Comment By Anacarnil On 18 gennaio 2010 @ 22:58

Ho votato Steampunk, è l’unico che mi attira davvero. Non mi dispiacciono i manga ben fatti, ma non mi provocano troppo interesse ridotti in romanzetti. E il bizzarro pussa via :D
A proposito di generi differenti… sul surreale ti è mai capitato di leggere “I fiori blu” di Quenau? O, per andare sullo slice of life crudo e moralmente riprovevole, qualcosa di Irvine Welsh? Sto leggendo ora Il lercio e lo trovo notevolmente interessante.

#48 Comment By Gamberetta On 18 gennaio 2010 @ 23:44

@seretur. Non conosco quel romanzo, dunque non saprei dire.

@Tapiroulant. Sì, Ass Goblins of Auschwitz è Bizarro Fiction. Ma non l’ho letto dunque non posso darti un parere. Comunque lo puoi scaricare via Pirate Bay, qui.

@Anacarnil. Non sono manga ridotti in “romanzetti”, casomai è il contrario.
I Fiori Blu non l’ho letto. Il Lercio invece sì: qualche situazione è di pessimo gusto, però nel complesso è molto divertente.

#49 Comment By Uljanka On 19 gennaio 2010 @ 10:46

Ho votato gnù-uird. Ma solo perché spero che qualcuno parli della cosa che stiamo scrivendo Io, Okamis e altri pazzi.

#50 Comment By Stefano On 19 gennaio 2010 @ 11:01

Ho votato Steampunk: mi piacciono soprattutto i romanzi di storia alternativa e Turtledove è , nel variegato mondo del fantastico, il mio scrittore preferito. Ci sono anche alcuni scrittori italiani come Farneti e Stocco che scrivono di ucronia

#51 Comment By Drest On 19 gennaio 2010 @ 13:15

Scusate, magari verrò linciato ma…non è proprio possibile un romanzo fantasy con le spade, le palle de foco, li maghi, gli erfi e i cobbboldi, ma scritto bene e con una storia interessante?
E’ così impossibile?
Non si possono recensire questi, nel caso? *si guarda attorno smarrito*

#52 Comment By Tapiroulant On 19 gennaio 2010 @ 13:31

@Drest: Credo che romanzi come quello che dici tu siano possibili a livello teorico-speculativo; ma si tratta di una mera ipotesi mai verificata. Ho però sentito dire che a Ginevra stanno organizzando degli esperimenti atti a verificare l’esistenza effettiva di questi romanzi.

#53 Comment By Chris On 19 gennaio 2010 @ 14:11

Hmm, sono indeciso se votare Steampunk o New Weird, propendenderei per la prima se allarghiamo la definizione ad ambientazioni con tecnologie alternative più o meno bislacche, e più in generale a incroci interessanti tra fantasy e sci-fi (beh, dalle descrizioni proposte mi pare comunque di capire che i due generi spesso si sovrappongono).

Il Bizarro un po’ mi incuriosisce, ma darei la precedenza agli altri due.

Le Light Novel invece mi interessano decisamente poco.

Aspetto con ansia le nuove recensioni! :P

#54 Comment By selerian On 19 gennaio 2010 @ 16:46

Scusate, magari verrò linciato ma…non è proprio possibile un romanzo fantasy con le spade, le palle de foco, li maghi, gli erfi e i cobbboldi, ma scritto bene e con una storia interessante?
E’ così impossibile?
Non si possono recensire questi, nel caso? *si guarda attorno smarrito*

Tecnicamente dovrebbe essere possibile. Ma secondo me se uno scrittore è abbastanza bravo da creare una storia interessante, si chiede anche “perché riciclare la solita robaccia, allora?”. Al massimo possiamo avere questi elementi ma sotto punti di vista molto particolari, come su Swanwick (mi pare si definisca “elfpunk”). Oltretutto, per ora i libri con elfi coboldi & co che ho letto e mi sono piaciuti ammontano a zero, quindi i dati empirici non sono promettetenti :D. Anzi, personalmente sto diventando razzista verso tutte le ambientazioni con basso livello tecnologico, non ci fosse Erikson a tirare su la categoria.

#55 Comment By Drest On 19 gennaio 2010 @ 17:10

Dici che sia quello il vero scopo del LHC? Altro che bosoni e piccioni!

#56 Comment By Drest On 19 gennaio 2010 @ 18:03

@selerian: io sono un adoratore di tolkien… :p

#57 Comment By Rotolina On 19 gennaio 2010 @ 20:24

Ah come sono indecisa…
New Weird? Bizarro Fiction? Steampunk?
(Faccio domande retoriche anche io! Sono uno scrittore!)

Diciam oche tranne Ligth novel andrebbe bene un po’ tutto. Forse pendo più verso il Bizarro. Douglas Adams e Terry Pratchett sono catalogabili nel Bizarro, si?
Se si allora sono quasi convinta, ma aspetto un attim oper votare.

#58 Comment By aealith On 19 gennaio 2010 @ 21:08

ehm da quello che ho capito no, La guida galattica e Pratchett non sono Bizzarro fiction e nemmeno New Weird. Le bizzarrie(a fine umoristico) lì dentro non mancano, ma dovrebbe essere altra roba. Gamberetta ha fatto in passato un post in cui segnalava il download di Cuore d’Acciaio che dovrebbe rendere abbastanza bene cosa sia il new weird. E la bizzarro ficiton dovrebbe essere ancora più incentrata sugli elementi assurdi e allucinati (questo da come definisce la Gambera, non ho ancora letto le antologie del genere).

#59 Comment By selerian On 19 gennaio 2010 @ 21:31

No, vi sbagliate. LHC intende indagare sul significato profondo di Wunderkind. Per questo sono in molti a temere che si formi un buco nero.

Ah, e concordo con Aealith: non credo che Pratchett possa considerarsi weird. Personalmente ho letto Mieville e Swanwick che rientrano nel genere, e le trovare Weirdose mi sono piaciute da morire. Voglio dire, un ragno gigantesco che salta fra le dimensioni e comunica attraverso le forbici vale da solo tutto il fantasy italiano :D.

#60 Comment By Drest On 20 gennaio 2010 @ 00:24

ma allora il LHC è uno spreco di risorse :|

#61 Comment By Flash. Monster On 21 gennaio 2010 @ 17:53

Mi pare giusto incominciare con i complimenti per l’articolo, ed un grazie per avermi parzialmente illuminato su alcuni generi di cui sinceramente ignoravo l’esistenza. Questo mi porta ad affermare senza timore che il genere di mio gradimento è certamente lo steampunk, se non altro semplicemente perche dei restanti generi non ho letto nulla (almeno consapevolmente) detto questo vorrei segnalare alla autrice, che tra i siti/blog/forum, vi è la mancanza a mio avviso notevole dello steampunk Magazine, certamente più recente di “The Gatehouse Gazette” ma non meno importante dal momento che è stata il trampolino di lancio del Libro ormai mitico “Guida Steampunk all’Apocalisse” sia nella versione anglosassone sia nella sua traduzione in italiano a cura di reginazabò (e downlodabile gratuitamente dal sito.

Anyway, spero di non essere risultato pedante poichè credo che ogni singola parola spesa in favore dello steampunk, che al di là dell’oceano non è più solo un fenomeno letterario ma una filosofia, uno stile di vita, sia una parola spesa bene.

Rinnovo i complimenti e saluto

Flash.Monster

#62 Comment By Gamberetta On 21 gennaio 2010 @ 18:11

@Flash. Monster. La guida steampunk all’apocalisse l’ho letta, e devo ancora capire cosa ci fosse di steampunk. A me è sembrata più simile a quei libretti degli anni ’50-’60 dove veniva spiegato come sopravvivere a un attacco nucleare.
Comunque ne approfitto per dire che il prossimo articolo sarà la recensione di Boneshaker e penso ci sarà un approfondimento sulle navi volanti e gli Zeppelin, dato che tendono a comparire (a sproposito?) in ogni opera steampunk che si rispetti.

#63 Comment By Flash. Monster On 21 gennaio 2010 @ 22:32

cara Gamberetta, mi permetto di ritornare sul pezzo per fare alcune precisazioni e per cercare di diradare alcune nebbie.

cercherò di essere conciso e ordinato.

ma inanzitutto una errata corrige urge, nel mio commento precedente ho affermato che “Gatehouse Gazette” è antecedente a “Steampunk magazine”. Ebbene è vero il contrario, giacchè Stemapunk Magazine apre i battenti nel 2007, mentre Gatehouse Gazette solo nel 2008.

Per tornare al tuo articolo, definire lo steampunk un sottogenere della letteratura fantascientifica/fantasy mi pare onestamente limitante, in primis perchè ad oggi lo steampunk, oltre oceano è ben più di un genere letterario, si tratta infatti di una “subculture” come lo è stato il cyberpunk o il punk stesso ai suoi primi vagiti. Penso, francamente, che lo si possa tranquillamente definire un genere a se stante. I “padri fondatori” sono due punte della letteratura sci-fi (come di certo saprai) ovvero B. Sterling e W. Gibson che nel 1992 con “the difference engine” hanno aperto le porte a quella che ormai è una bibliografia in continua espansione; per non parlare della filmografia che è quasi più ampia… insomma possiamo certamente dire che il genere c’è.

Riguardo alla “The Steampunk’s Guide to the Apocalypse” c’è un errore di fondo; infatti non si tratta di un racconto steampunk ma di un saggio, tra l’altro assai autoironico messo insieme da persone appartenenti allo steampunk, ci sono infatti capitoli del libro ripresi da i primissimi numeri di steampunk magazine, altre parti sono di pugno della Killjoy che per altro nella prefazione scrive; “A quanto pare, non si può mai pubblicare un Libro senza che tocchi aggiungere una salutare Avvertenza. Ecco la nostra: molte delle Attività descritte nel presente Volume sarebbero illegali se praticate entro i Confini di uno Stato di Diritto. Noi ci siamo astenuti dal fornire un Elenco delle Attività legali e illegali. Inoltre, l’Autrice di questo Libro non è mai sopravvissuta all’Apocalisse. A ciò si aggiunga ancora che molte delle Informazioni qui racchiuse sono di seconda mano. Quest’opera è pertanto da considerare una mera Introduzione, un Farneticamento filosofico o una meschina Perdita di Tempo.” questo dovrebbe fugare ogni dubbio sulla presunta serietà della cosa. In più è palese nel libro, specie nelle sue battute finali, quanto in realtà sia una critica al modo di vivere del mondo occidentale moderno.

Per chi volesse aprofondire, consiglio di dare un’occhiata allo steampunk manifesto che sospetto essere scritto sotto pseudonimo da Jake Von Slatt.

Altre nebbie si diradano leggendo con pazienza anche questa pagina del sito dello stesso Jake Von Slatt

Per quanto mi riguarda mi fregio di essere membro della “SteamPunk Italian Society Community” e ci tengo a precisare che tutto ciò che ho scritto in questo commento non è voce di tutta la community ma mia opinione personale faccio questa precisazione perchè tutto ciò che sto scrivendo non è stato discusso con gli altri quindi non vorrei che venisse vista come opinione di tutti i quali potrebbero dissentire forse in tutto o in parte o essere turbati dalla mia presa di posizione.

Ma torno a Bomba, in Italia questa subcultura è alla sua fase embrionale e per questa ragione è ancora ai primi passi che sono per lo più estetici prima che funziuonali ma se la matrice originaria si allargherà come promette, presto sotto lo stendardo steampunk, anche quì da noi si potranno radunare gli steampunkers puri, gli amanti del DIY (fai da te), semplici appassionati di fantascienza, i vicini dell’ “hackerraggio Ikea” e tutti coloro che non hanno nulla da spartire con lo steampunk ma che ritengono e pensano che la conoscenza, la scienza o l’arte siano un bene che diventa maggiore quando condiviso apertamente con tutti quelli che vogliono fruirne invece che semplicemente uno strumento in mano ad un mercato che prima di tutto vuole solo aumentare i profitti vendendo derivati della “scatola nera” che l’utente finale può utilizzare ma non aprire e riparare o modificare in direzione del proprio personale gusto o utilizzo.

Ma ora basta, chiedo venia, sono diventato prolisso e probabilmente saccente… ma credo ci sia bisogno di maggior chiarezza al riguardo, per evitare che ci si limiti a considerare steampunk tutto ciò che luccica di riflessi bronzei o che strizza l’occhio all’epoca vittoriana, perdendo di vista ciò che di vero, originale e intelligenta sta dietro.

Rinnovo i complimenti e mi eclisso (^_^)

Flash.Monster

#64 Comment By Gamberetta On 21 gennaio 2010 @ 23:03

@Flash. Monster.
Allora:
– Non mi interessa la “cultura” steampunk in generale. Non intendo parlare di questo (tranne quella parte di “cultura” che rientra nella speculazione scientifica tipica della narrativa fantastica – per esempio: è possibile uno scenario dove i dirigibili sostituiscono gli aerei?), intendo parlare di narrativa steampunk.
– Nell’ambito della narrativa (fantastica) lo steampunk è un sottogenere.
– Dire che Gibson e Sterling sono i padri fondatori dello steampunk è semplicemente sbagliato.
Se vuoi prendere la definizione originaria di K.W. Jeter (lo scrittore che ha coniato il termine “steampunk”), i “padri fondatori” sono:
Tim Powers con The Anubis Gates (1983).
James Blaylock con The Diggin Leviathan e seguiti (1984)
E lo stesso Jeter con Morlock Night (1979)
Se vuoi estendere la definizione prendendo per “steampunk” opere di storia alternativa con divergenza a fine ottocento o simile, ci sono romanzi come:
A Transatlantic Tunnel, Hurrah! di Harry Harrison (1972)
o
The Warlords of the Air di Michael Moorcock (1971)
Infine, se preferisci uno “steampunk” tecnologico si comincia con H.G. Wells e Verne (anche se giustamente quella era fantascienza ai loro tempi – e anche adesso, dato che comunque lo steampunk ne è un sottogenere).
– So benissimo che la Guida non è un racconto. Ho capito benissimo che è (auto)ironica. Ugualmente non è steampunk, non steampunk come definito nell’ambito della letteratura.

#65 Comment By Flash. Monster On 21 gennaio 2010 @ 23:47

(^_^) Giù il cappello per te mi cara gamberetta, dal momento che sei più accorta, attenta e preparata del sottoscritto in quanto a narrativa e letteratura in genere e nel genere, è assodato attraverso questo “colpo” inferto al mio “fianco scoperto” e scoperto incautamente da me stesso.

Detto questo, la tua precisazione ultima rende vano il mio sproloquio antecedente lo ammetto, se infatti parliamo di sola narrativa e letteratura allora tutto torna; resto comunque dell’opinione che non si possa scindere la letteratura dal resto in una dicotomia così netta.

Ri-chiedo venia, l’errore è mio che mi son fatto trascinare dalla fretta, giacchè avrei dovuto e potuto capire da me che il tuo intento era analizzarne solo la forma narrativa, ma da appassionato (si badi bene, non da esperto) sono abbastanza stanco di leggere (e non sto parlando del tuo caso date le spiegazioni assai chiare aggiunte) descrizioni e definizioni così limitate di questo fenomeno che porta questo nome.

promesso promesso che è l’ultimo commento alla cosa. (^_*)

P.s. Accorta e attenta mi sa che sono la stesa cosa, tant’è
le lascio entrambi che fanno colore

I miei omaggi

Flash.monster

#66 Comment By lenticola On 22 gennaio 2010 @ 15:40

assolutamente (?) OT.
E’ in corso su Nazione Indiana un acceso scambio di opinioni che prende le mosse dal post pubblicato da Helena Janeczek: http://www.nazioneindiana.com/2010/01/20/pubblicare-per-berlusconi/
Al di là dell’oggetto del post, è molto interessante, essendo lei stessa editor Mondadori e perchè partecipano alla discussione moltissimi addetti ai lavori. Escono fuori un po’ di interessanti meccanismi …

#67 Comment By Zweilawyer On 22 gennaio 2010 @ 15:59

Di New Weird e Steampunk ho letto molto poco (l’ultimo libro, Leviathan, è stato una delusione cocente per l’assenza del bagno di sangue che tanto avrei gradito) , ma non riesco proprio a decidermi. Prendo il mio voto molto sul serio :).

Zweilawyer

#68 Comment By Gamberetta On 22 gennaio 2010 @ 16:16

@lenticola. Onestamente questo genere di polemica mi sfugge. Da come la vedo io:
* Se provi “odio” per Berlusconi, non lavori per Berlusconi. Ovvio.
* Se lavori per Berlusconi vuol dire che tanto antipatico non è, o almeno, sarà antipatico, ma i tot euro al mese compensano.

L’altro punto che mi sfugge è questo: perché uno scrittore (o in generale chi lavora per una casa editrice) dovrebbe avere un qualche tipo di autorità parlando di politica? Quando lo scrittore X parla di narrativa ha un senso, quando dice: “Berlusconi è un criminale” o “Berlusconi è un genio”, be’, chi se ne importa? È solo uno scrittore, al di fuori del suo ambito non sa di quello che parla (e in Italia spesso non conosce neppure il suo di ambito).
Per carità, ognuno dice quello che vuole, ma è assurdo dare un minimo peso alle parole degli scrittori. Mica sono più intelligenti degli altri, anzi…

#69 Comment By lenticola On 22 gennaio 2010 @ 17:05

@Gamberetta. Scusa ma non ho inserito il mio commento nell’ottica di cui parli tu. Cioè, se vuoi anche ma sarebbe un lunghissimo discorso (qui abbastanza OT). Il senso di quello che dice la Janezcek è che le cose hanno iniziato a cambiare da Saviano (e 2 milioni di copie) in poi. Tanto che lei stessa si dice pronta, qualora le venisse chiesto, a fare le valige.
No, il mio intervento voleva solo essere una segnalazione rispetto al fatto che leggendosi post e commenti relativi, emerge in filigrana la situazione editoriale italiana (vedi anche Evelina Santangelo) e affiorano in trasparenza certe scelte sostanzialmente dissennate (delle quali qui spesso, giustamente, si fa ecatombe). Tutto qui. E’ però parecchio lungo, al momento sono più o meno 240 commenti.
Ciao.

#70 Comment By Gamberetta On 22 gennaio 2010 @ 17:27

@lenticola. Secondo me, e chiudo perché l’argomento non mi interessa, il problema di fondo è un altro. Il problema di fondo è che un editor Mondadori apre un articolo così:
“Pubblicare per Mondadori, Einaudi o altre case editrici appartenenti al gruppo di cui Berlusconi detiene la maggioranza delle azioni, è sbagliato se un autore non simpatizza col presidente del consiglio?”
Invece di aprire un articolo così:
“Editing di un manoscritto di fantascienza, lezione XII”.
E qui la radice dei mali della nostra editoria. E qui la radice di tutta la “dissennatezza”.
Nota: ho cercato altri articoli scritti da tale Helena Janeczek, ce ne fosse uno che si occupa di editing…

#71 Comment By Tapiroulant On 22 gennaio 2010 @ 17:30

@Gamberetta: Di base uno scrittore non ha alcuna autorità per parlare di politica, ma quest’autorità se la può guadagnare se dimostra di essere competente in entrambi i campi. Spesso è vero il contrario, sono d’accordo, ossia che scrittori famosi, per il solo fatto di essere scrittori famosi, vengono ritenuti grandi saggi in grado di parlare con cognizione di causa di qualsiasi argomento, quando invece la loro elaborazione intellettuale non è superiore a quella della parrucchiera sotto casa. Ma non bisogna neanche cadere nell’atteggiamento opposto, cioè stabilire a prescindere che uno scrittore è sempre e solo uno scrittore e che pertanto qualsiasi suo intervento al di fuori della narrativa sia pura aria fritta. Asimov era uno scrittore e anche un chimico e anche un fisico; Philip Dick era uno scrittore e anche uno che si leggeva tonnellate di libri di filosofia e di psichiatria e di teologia; Orwell era uno scrittore e anche un militante comunista; eccetera.
Non sono stato a leggere la trafila di commenti, ma ho letto l’articolo della Janeczek e mi sembra molto intelligente: parla di un mondo e di meccanismi che conosce, usando il cervello. Sulla questione del lavorare per Berlusconi, mi sembra che abbia ragione; al posto suo, anch’io mi comporterei a quel modo.

#72 Comment By abo On 22 gennaio 2010 @ 17:59

Gamberetta, lo scrittore può parlare solo di narrativa, l’editor solo di editing…
Non ti pare che a volte sarebbe il caso di non ragionare per compartimenti stagni, o per assoluti?
Anche perché seguendo questa rigidità, ai blogger/lettori non sarebbe concesso di parlare nè di editing, nè di letteratura.

#73 Comment By Gamberetta On 22 gennaio 2010 @ 18:49

@abo. Ognuno dice quello che vuole, ma non vedo perché dovrebbe interessarmi se Helena Janeczek parla di Berlusconi dal punto di vista dell’editor. È come se io dicessi: “io me ne intendo di fantasy e narrativa, oggi vi parlo di fioricoltura”. Per carità, non è vietato, ma per quale ragione qualcuno dovrebbe starmi a sentire?
Poi se Helena Janeczek ha anche competenze politiche può sicuramente dire cose interessanti in quell’ambito, ma a questo punto chi se ne importa se è editor per Mondadori?

I problemi dell’editoria italiana non sono “politici”, non sono “sociali”, non c’entra un tubo Berlusconi. Il problema è che la media degli autori scrive da cani e crede che show don’t tell l’abbia inventato il cinema amerikano. Cominciamo a risolvere questo problema fondamentale, poi ci occupiamo di quanto sia etico lavorare per Berlusconi. O almeno, ogni tanto, occupiamoci anche di narrativa. Ogni tanto, eh…

#74 Comment By Tapiroulant On 22 gennaio 2010 @ 19:15

@Gamberetta:

Poi se Helena Janeczek ha anche competenze politiche può sicuramente dire cose interessanti in quell’ambito, ma a questo punto chi se ne importa se è editor per Mondadori?

Importa perché la Janeczek, per l’appunto, parlava delle implicazioni politiche del fare l’editor per Mondadori; e cercava di specificare meglio, da addetta ai lavori che si confronta ogni giorno con questa situazione, di che natura fossero (e se ci fossero) le ingerenze politiche nella linea editoriale di Mondadori/Einaudi.
Se a te non importa, basta: chiusa lì.
Che il grosso problema dell’editoria italiana non sia questo nessuno lo pensa (certo non io o la Janeczek); ma infatti la discussione verteva su altro. Tutto qui: spero di aver fugato i tuoi dubbi.

O almeno, ogni tanto, occupiamoci anche di narrativa. Ogni tanto, eh…

Su questo son d’accordo. Ma a giudicare da quel che c’è scritto nella sezione “Contenuti” di quel blog, sembra che non si occupi minimamente di tecnica narrativa o affini (nel senso che dichiaratamente non è nelle intenzioni di chi ha aperto il blog parlarne).

#75 Comment By Dorian Gray On 23 gennaio 2010 @ 00:41

Ciao Gamberetta, io ho già votato, ma mi è venuto un dubbio: ti interessa il Cyberpunk? Volevo proporlo tra “altro” visto che è un genere che sinceramente trovo molto affascinante… che ne pensi?

#76 Comment By Angra On 23 gennaio 2010 @ 04:59

I problemi dell’editoria italiana non sono “politici”, non sono “sociali”, non c’entra un tubo Berlusconi.

Gli si potrebbe dar la colpa per la Troisi e la Strazzu se Newton & Compton – molto “di sinistra” a giudicare dal catalogo – non avesse pubblicato il Ghira.

#77 Comment By Zweilawyer On 23 gennaio 2010 @ 11:00

Anche la pubblicazione di Garmir l’Eclissiomante (siamo un gradino sotto Ancess) da parte della Baldini Castoldi Dalai sembra spostare le colpe dal buon Silvio.

Zweilawyer

#78 Comment By Tapiroulant On 23 gennaio 2010 @ 11:12

Anche perché non vedo in che modo la letteratura fantasy di basso livello potrebbe mai avere, in qualsiasi modo, un peso politico.

#79 Comment By Gamberetta On 23 gennaio 2010 @ 14:17

@Dorian Gray. Il cyberpunk mi lascia abbastanza indifferente. Non mi dispiace ma non lo vado a cercare.

#80 Comment By Akenathon On 25 gennaio 2010 @ 09:05

Ciao a tutti. Intervengo per la prima volta.
Io sarei per il New Weird.
Di steampunk si occupa giá il Duca e credo che sarebbe un po’ pleonastico. Comunque sia fatta la volontá della maggioranza….

#81 Comment By marco On 25 gennaio 2010 @ 14:17

Classic Steampunk Top 12

http://www.flashlightworthybooks.com/Top-Classic-Steampunk-Sci-Fi-Books/403

Avevo scoperto Girl Genius l’anno scorso e divorato gli archivi, poi però arrivato alla saga corrente, che veniva aggiornata una volta alla settimana, avevo perso interesse (a quel punto lei andava in giro con un circo). Il disegno è fantastico.

#82 Comment By Suleiman On 26 gennaio 2010 @ 17:32

Personalmente qualsiasi genere verrà scelto mi andrà bene.
La mia personale preoccupazione, non conoscendo la lingua inglese, è di non vedere più recensioni di libri scritti o tradotti in italiano.

#83 Comment By francesca On 1 febbraio 2010 @ 12:07

Parlando di nuovi argomenti per il blog…siccome io non mi interesso particolarmente di Fantasy, ma leggo un po’ di tutto, e amo molto le “lezioni di scrittura” di Gamberetta (es. gli articoli sui manuali) mi piacerebbe una sezione Non- è- fantasy- però -c’è -fantasia, non recensioni, ma tipo galleria di esempi virtuosi, presi tutti i generi, su come fare buon uso della fantasia.
Mi è venuto in mente perchè ieri guardavo il DVD di “Up” e mi veniva da pensare che c’è molta più fantasia in quel cartone che in tutti i romanzi fantasy italiani di cui ho letto le recensioni sul blog (nonchè l’evidente capacità di costruire una trama in modo ineccepibile). Non so se l’avete visto…In particolare, il branco dei cani, e la trovata del collare che ne vocalizza i pensieri, (e come è usato – per far ridere, per fare avanzare la storia, per dare informazioni agli spettatori, ecc.) mi ha colpito come geniale.

#84 Comment By Ra On 1 febbraio 2010 @ 12:56

A me interessano tutti… non puoi occuparti di tutti a ruota?

#85 Comment By Ra On 1 febbraio 2010 @ 13:02

cioè, puoi occuparti di tutti a rotazione…

#86 Comment By scartabella On 18 ottobre 2010 @ 17:55

cara gamberetta, sono appassionata di new weird e mi piacerebbe anche che ti occupassi di bizzarro fiction e di bizzarrie in generale. Mi aspetto molto da questo tipo di letteratura in futuro, sempre che siano dei Grandi a scrivere.

#87 Comment By VittorinoF On 3 novembre 2010 @ 09:18

Visto che sei in cerca di nuove attività, perché non provi a fare qualche intervista? Forse sbaglio, ma su questo blog non ne ho mai viste. Non che mi aspetti che scrittori e addetti ai lavori facciano a pugni per essere intervistati date (magari vedono il nick antipatico e cestinano la mail!) però sarebbe interessante vedere un’intervista fatta da te.

#88 Comment By Gamberetta On 3 novembre 2010 @ 11:01

@VittorinoF. Qualche volta ci ho anche pensato, ma non ci sono argomenti di cui discutere con gli autori. Già all’estero raramente le interviste sono interessanti, la gran parte sono fatte per l’uscita di un libro e sono pubblicità più o meno esplicita. Non è il caso che io mi metta a fare pubblicità.

Perciò intervisto un autore e gli chiedo… cosa?
- Idee originali non ne hanno. Anche i romanzi migliori (o meno brutti) comunque non brillano per originalità.
- La tecnica narrativa non la conoscono. Ho pile di mail nelle quali spiego con pazienza a questo o quell’altro “fenomeno” cosa si intende per “show don’t tell” o “infodump”. Sono ignoranti in maniera imbarazzante.
- Ci sarebbero da discutere l’editoria vista da dentro. Ma ovviamente non ci tengono a parlare in pubblico di raccomandazioni, amicizie, ripicche, lavori svolti in poco tempo e consapevolmente male e quant’altro.

La solita intervista piena di stronzate, quella: “Ah, scrivo fantasy fin da bambino… è sempre stato il mio sogno pubblicare… se scrivi bene prima poi sarà riconosciuto il tuo talento… in Italia abbiamo tanti bravi autori…” la evito volentieri.

#89 Comment By Mr. Giobblin On 3 novembre 2010 @ 22:57

@ Gamberetta

Per caso hai letto qualcosa di A. Lee Martinez?

#90 Comment By Gamberetta On 4 novembre 2010 @ 15:50

@Mr. Giobblin. Mai letto niente di questo autore. Però vedo su gigapedia che ci sono tutti i suoi romanzi. Ne scarico qualcuno.

#91 Comment By scartabella On 4 novembre 2010 @ 17:45

Mi piacerebbe tanto sentir parlare di bizzarro fiction. Mi sembra un genere pieno di potenzialità artistiche e più aperto all’innovazione rispetto agli altri generi. Non amo troppo le regole e ho paura che lo steampunk abbia canoni troppo rigidi per i miei gusti; quanto al Weird non ho le idee ben chiare ma in genere le storie tutte basate sulla magia mi annoiano un po’.

#92 Comment By tasso barbasso On 20 novembre 2010 @ 20:28

Hai mai pensato di fare recensioni sulle opere di Douglas Adams? È vero che si tratta di un tipo di letteratura a forte contenuto umoristico, al limite della parodia, ma mi sembra che per dinamicità, contenuto fantastico e riferimenti scientifici, possa fornire molto e utile (nel bene e nel male) materiale didattico per gli appassionati del tuo blog. Tra l’altro, avendo ripreso in mano i suoi romanzi notavo che contengono (oltre ad elementi SF di tutto rispetto, al di là dell’umorismo) diversi elementi definibili come “weird”: il famoso “babel fish” della Guida Galattica, per esempio, mi pare che somigli straordinariamente ai “beetles” di The Situation!

#93 Comment By Gamberetta On 21 novembre 2010 @ 01:17

@tasso barbasso.

Hai mai pensato di fare recensioni sulle opere di Douglas Adams?

No, non lo recensirò. Non mi piace il suo umorismo. Alcune idee della Guida Galattica sono carine, ma in generale non mi ha mai detto niente. L’ho sempre trovato più stupido/insensato che non bizzarro/strano.

#94 Comment By tasso barbasso On 23 novembre 2010 @ 08:14

No, non lo recensirò. Non mi piace il suo umorismo.

Peccato.


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2010/01/15/nuovi-argomenti/

Gamberi Fantasy