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Inaugurazione dell’Osservatorio

Pubblicato da Gamberetta il 1 novembre 2010 @ 00:33 in Comunicazioni,Fantasy,Insalata di Mare | 82 Comments

Dopo una lunga e allucinata conversazione, il Duca mi ha convinta: è in atto un complotto per nascondere la verità.

Il complotto nasce dagli “scienziati”. Tra virgolette perché questi individui hanno rinunciato da tempo all’indagine sul campo e alla ricerca del sapere; ormai il loro unico interesse è scroccare soldi pubblici per ricerche farsa sul fantomatico “riscaldamento globale”.

Il complotto è appoggiato dai politici. Corrotti dal primo all’ultimo, preoccupati solo di mantenere il proprio potere, consapevoli di quanto sia vantaggioso governare su una popolazione ignorante.

Il complotto sfrutta i mezzi di comunicazione di massa. Giornali, televisioni, i grandi portali Internet: fanno a gara nell’assecondare i desideri dei propri padroni. Si compiacciono di essere bestie al guinzaglio che sguazzano nelle menzogne.

Il complotto è una gigantesca manovra di disinformazione. Lo scopo è tenere all’oscuro il pubblico, lasciarlo nell’apatia. Soffocare la speranza.

Perciò opporsi al complotto è diventato un preciso dovere morale, sociale e politico. È diventato un dovere imprescindibile affermare la Verità.

Le fatine esistono.

Sono sempre esistite. Le prove a riguardo sono schiaccianti – se le si osserva con sguardo attento e le si studia a mente lucida.

Considerate questa immagine:

Cadaverino di una fatina
Fatina passata a miglior vita

È il cadaverino di una fatina – poverina! – e non mi pare abbia bisogno di commenti. Appena quest’ennesima prova è stata portata alla luce, subito i mastini del complotto si sono scatenati per seppellire l’evidenza.
Impossibile dare conto della montagna di corbellerie che hanno spalato sulla fatina, e penoso sentire questa gentaglia blaterare di “scienza”. Questi sono peggio di quel tale Cesare Cremonini che si vantava astronomo ma si rifiutava di guardare nel telescopio di Galileo perché gli faceva venire “il mal di testa”. E stendiamo un velo pietoso sulla qualità delle canzoni.

Come un moderno Galileo, l’eroico scopritore della fatina, il signor Dan Baines, fu costretto dai mastini a ritrattare. A inventarsi una storia inverosimile per cui la fatina l’aveva “costruita” per fare uno “scherzo”. Ma non me la sento di biasimare il signor Baines: si può solo immaginare a quali pressioni e ricatti sia stato sottoposto.

Non siete ancora convinti? Riflettete su questo dato: ci sono centinaia, migliaia di romanzi con protagonisti elfi, nani, draghi, vampiri, licantropi e creature simili. Romanzi con protagoniste le fatine: pochissimi. Spesso le fatine sono menzionate, ma di passaggio, come personaggi secondari, elementi di sfondo. I mastini del complotto vogliono le fatine lontane dagli occhi e ai margini dell’immaginario.

Il romanzo di Charles de Lint Little (Grrl) Lost ha per protagonista una creaturina alta sei pollici. Una creaturina in foggia di ragazzina; una creaturina che non ha paura delle altezze, nonostante la ridotta statura; una creaturina con un carattere forte e indipendente, ma non privo di un lato dolce – come dimostrerà divenendo apprendista presso uno gnomo pasticcere. Una fatina verrebbe da dire. Invece il signor de Lint scrive:

bandiera EN “So, do you have wings?” she asked. [chiede una ragazza umana]
“Do you see wings?” [risponde la creaturina]
“No. I just thought they might be folded up under your jacket.”
“Why would I have wings?”
“Well, aren’t you a fairy?”
“Oh, please. [...]“

bandiera IT “Dunque, hai le ali?” chiese. [chiede una ragazza umana]
“Vedi delle ali?” [risponde la creaturina]
“No. Ho solo pensato che magari erano ripiegate sotto la giacca.”
“Perché dovrei avere le ali?”
“Be’, non sei una fatina?”
“Oh, per piacere. [...]“

Io mi chiedo: chi ha costretto il signor de Lint a mentire? A ridicolizzare la Verità? Chi gli ha suggerito di strappare le ali alla sua protagonista? Sarà stato il suo editore? Il suo agente? È una forma di autocensura dettata dal timore di svegliare i mastini?

Copertina di Little (Grrl) Lost
Copertina di Little (Grrl) Lost

E che dire del romanzo How to Ditch Your Fairy di Justine Larbalestier? Qui le fatine esistono, sì, peccato siano invisibili. Una trovata molto furba, devo ammetterlo. Pensate se io dicessi: “Gli unicorni esistono. Ma non posso mostrarveli perché sono invisibili.” La gente penserebbe che mi invento storie. Lo stesso meccanismo per il romanzo della Larbalestier. Le fatine invisibili sono un altro mattone nel muro del complotto.

Copertina di How to Ditch Your Fairy
Copertina di How to Ditch Your Fairy. Copertina di pessimo gusto

Se Justine Larbalestier posa mattoni, Cat Rambo stende gli strati di calce. Basta leggere il suo racconto “Clockwork Fairies”, pubblicato su Tor.com nell’ambito delle settimane steampunk.
In tale racconto – l’ennesimo paranormal romance con gli elfi, come se ce ne fosse bisogno – le fatine sono ridotte a insetti a molla. Confinate in poche, inutili scene. I mastini del complotto applaudono.

Illustrazione per Clockwork Fairies
Illustrazione di Gregory Manchess per il racconto della signora Rambo

E chi non crede al complotto fa parte del complotto, ricordatelo sempre.

Per combattere il complotto, io e l’esimio Duca abbiamo deciso di fondare l’Osservatorio Fatine. Una pagina condivisa da Gamberi Fantasy e Baionette Librarie nella quale inseriremo tutte le segnalazioni di fatine. All’inizio sarà una pagina molto scarna – già la potete vedere, qui – ma pian piano, via via che studierò il materiale raccolto, scriverò segnalazioni, recensioni e approfondimenti, aggiornando l’Osservatorio.

Chiunque può contribuire, segnalando la presenza di fatine nel mondo fisico o nel mondo dell’arte. Saremo felici di discutere con ogni serio ricercatore di Verità e amante delle fatine.
Ma i mastini della disinformazione sono sempre all’erta. Per questo abbiamo stabilito alcune regole, per impedire che tra le nostre fila si intrufolino i malintenzionati.

Osservatorio Fatine
~ Linee Guida ~

Icona di una stellina Come segnalare

Icona di una stellina Le segnalazioni devono riguardare le fatine

  • La fatina è una creaturina antropomorfa dotata di ali.
  • Rimane una fatina anche se possiede una coda, orecchie a punta, zanne, artigli, impianti cibernetici o altre caratteristiche simili. Tuttavia le creaturine che sono dichiaratamente demoni o robot non sono accettabili.
  • Se la fatina non ha le ali non è una fatina, anche se può volare altrimenti.
  • Se la fatina ha le ali ma ha perso la capacità di volare, rimane una fatina.
  • Se la fatina non possiede poteri magici, rimane una fatina.
  • Le fatine mutaforma sono accettabili, a patto che la forma antropomorfa con ali sia la principale.
  • Fatine delle dimensioni di un bambino o di un umano adulto non sono fatine, ma fate. Le fate non sono accettabili.
  • Nelle vostre indagini, tenete presente che il termine inglese “fairy” include sia le fate sia le fatine. Perciò verificate la presenza nello specifico di fatine.
  • In nessun caso sono accettabili fatine “metaforiche”. Cerchiamo risorse che riguardino fatine vere.

Icona di una stellina Per romanzi, racconti, film, anime, videogiochi, manga e fumetti

  • Le fatine devono essere protagoniste o co-protagoniste. O come minimo le fatine devono svolgere un ruolo determinante per la storia. Non basta la loro mera presenza come comparse o personaggi secondari.
  • L’opera deve essere stata regolarmente pubblicata, in Italia o all’estero.
  • Le opere amatoriali sono accettabili se distribuite gratuitamente e previa verifica del livello qualitativo.
  • Le opere amatoriali italiane devono essere segnalate solo via mail a osservatorio.fatine@gmail.com, vorremmo evitare spam nei commenti.

Icona di una stellina Per articoli e saggi

  • Sono accettati articoli e saggi di carattere scientifico, storico o culturale.
  • Le fatine devono essere l’argomento principale dell’articolo in questione o, nel caso dei saggi, come minimo ci devono essere capitoli dedicati.
  • Tali saggi e articoli devono essere veritieri. In altre parole saranno rifiutati tutti quegli articoli o saggi che negano l’esistenza delle fatine.
  • I documentari sono ben accetti se rispettano le linee guida.

Icona di una stellina Testimonianze

  • Sono accettate testimonianze di incontri con le fatine.
  • Incontri avvenuti nel mondo fisico. Non sono accettate testimonianze di incontri in sogno, via corpo astrale o simili.
  • Se personalmente avete incontrato le fatine, ditecelo, saremo felici di ascoltarvi.
  • Se la testimonianza è corredata da fotografie o filmati sarebbe splendido.

Icona di una stellina Cosa non segnalare

  • Disegni di fatine (almeno per ora).
  • Romanzi e cartoni animati per bambini piccoli. Romanzi Young Adult sono accettabili.
  • Libri illustrati di fatine, a meno che non siano disponibili via P2P o per volontà dell’autore.
  • Siti che vendono statuette di fatine o altri gadget simili.

Icona di una stellina Varie ed eventuali

  • Sentitevi liberi di segnalare ogni altra risorsa sulle fatine che ritenete interessante.
  • In ogni caso ci riserviamo il diritto di aggiungere, togliere, rifiutare o accettare segnalazioni a nostro insindacabile giudizio.
  • Per ogni dubbio o domanda o per discutere di fatine scrivete a osservatorio.fatine@gmail.com.

Icona per Baionette Librarie Il Duca Carraronan.
Icona per Gamberi Fantasy Chiara Gamberetta.

La fatina Maple
La fatina Maple

Odio la pubblicità. Ma qui si tratta di un caso particolare, di una lotta che possiamo vincere solo con il contributo di tutti. Perciò, se conoscete qualcuno che possa essere interessato, per piacere, segnalategli questo articolo. Gli amanti delle fatine si devono unire, e devono farlo adesso, prima che sia troppo tardi.

* * *

Tengo a precisare che non sono ubriaca. Non ancora.


Approfondimenti:

bandiera IT La pagina dell’Osservatorio Fatine

bandiera EN Anche Wikipedia fa parte del complotto
bandiera IT Cesare Cremonini su Wikipedia

bandiera EN Little (Grrl) Lost su Amazon.com
bandiera EN Little (Grrl) Lost su gigapedia
bandiera EN How to Ditch Your Fairy su Amazon.com
bandiera EN Un estratto da How to Ditch Your Fairy al sito dell’autrice
bandiera EN “Clockwork Fairies” leggibile online

bandiera EN Il Cubo del Tempo, anche lui vittima di un complotto

 


82 Comments (Mostra | Nascondi)

82 Comments To "Inaugurazione dell’Osservatorio"

#1 Comment By Mr. Giobblin On 1 novembre 2010 @ 00:52

Grazie per la precisazione finale sul tuo stato di sobrietà! :D
Solo una domanda: niente Winx, vero?

#2 Comment By Tom On 1 novembre 2010 @ 00:57

Stavo proprio pensando che fossi ubriaca.

Vabbe’… un paio di segnalazioni da fare le ho…

#3 Comment By Gamberetta On 1 novembre 2010 @ 11:03

@Mr. Giobblin. Le Winx sono fate non fatine. Non interessano.

#4 Comment By Dodici On 1 novembre 2010 @ 11:24

Mostra spoiler ▼

Non ho mai commentato ma questa storia dell’osservatorio è davvero interessante. La mia domanda è questa: perchè Walt Disney e il governo americano hanno permesso la creazione del personaggio Trilli che mi sembra una fatina secondo le definizioni sopra riportate. È una fatina del diciannovesimo secolo o comunque del primo ventesimo, proprio il periodo in cui il governo americano cominciava ad agire se non ho capito male. Il personaggio di capitan uncino può anche essere letto come l’americano che circuisce la fatina e la ingabbia per i suoi scopi malvagi. Il film Peter pan è una grossa freccia rossa sul complotto perchè non è stato censurato? Ora stanno anche facendo del bel marketing su Trilli con degli spin off (si dice così?) a lei dedicati (anche se complottisticamente favorevoli: Trilli vive nel suo mondo fatato con amici fatati e non conosce gli uomini). Non ho mai letto il libro Peter pan bisognerebbe approfondire anche la fonte originale.

#5 Comment By Il Duca Carraronan On 1 novembre 2010 @ 12:16

Quello della Disney è un caso interessante.
Bisogna dividere in due la questione: il film del 1953 su Peter Pan e il nuovo franchise Disney Fairies inaugurato nel 2008.

Per l’opera del 1953 si può notare che Tinkerbell è presente con un ruolo importante, tanto da conquistare una fama che non aveva ottenuto (a quanto leggo) con il libro di Barrie, che appartiene a prima del complotto (1904).
Questo potrebbe far pensare che l’intento di Walt Disney, che di sicuro sapeva dell’esistenza delle fatine (ricordiamo che prima della guerra aveva avuto contatti con i nazisti, gli ultimi a parte gli USA a disporre ancora di fatine, e appoggiava le loro idee), fosse quello di sfruttare la sua posizione per farle conoscere al grande pubblico, giusto?

Sbagliato. Disney volle sì far vedere le fatine al pubblico, ma non con l’intento di diffonderne la conoscenza reale. Tinkerbell divenne famosa, ma lei porta con sé un’idea di fatina da “cartone” (che in occidente si è sempre collegato ai bambini) e quindi “bambinesca”, non credibile. La diffusione della notorietà di Tinkerbell fu come un disarmo massiccio del pericolo che qualcuno, anche solo i reduci della Seconda Guerra Mondiale, parlasse delle fatine.

“In Olanda, quando rimanemmo isolati in quel villaggio con le unità corazzate crucche dirette da noi per stanarci, con la radio rotta e quella di scorta difettosa, fu solo grazie a Scintilla che riuscimmo a ottenere rinforzi.”
“Scintilla? Era un piccione viaggiatore?”
“No, Scintilla era la fatina della compagnia. Aveva dei bei capelli castani ed era sempre iperat-”
“Ah-ah, una fatina. Certo. Come quella di Peter Pan.” Guarda l’infermiera e scuote la testa. “Ciao nonno, forse è meglio se me lo racconti la prossima volta che ora devo andare.”

E immaginate cosa accadrebbe alla carriera di chiunque si interessasse allo studio scientifico dell’esistenza delle fatine. Lo prenderebbero per svitato. Non serve nemmeno che intervengono i membri “consapevoli” del complotto, basta il clima generale creato.
Se la fatina, un tempo il segreto del successo dell’Esercito Imperiale Tedesco, è ora una creaturina per bambini, meno seria e dignitosa di orchi, elfi e nani per i tipici lettori di Fantasy, è anche grazie a Disney.

Immagina i tribunali nazisti.
Gl iimputati pericolosi con addosso vestiti sformati, senza cintura in modo che caschino lasciandoli in mutande, privati della dentiera ecc… non importa che dicano la Verità se sono coperti di ridicole. E così la Disney non importa che mostri Tinkerbell nel 1953, se la tramuta da risorsa militare a grazioso esserino da favoletta.

Il caso del film Disney del 2008 è leggermente diverso.
Un segreto funziona bene se poche persone lo conoscono. Allo stesso modo il complotto per nascondere le fatine funziona solo se si riduce al minimo il numero di persone che sanno della sua esistenza.
Le fatine sono state disinnescate dalla Disney nel 1953 e allora, probabilmente, Walt Disney sapeva della loro esistenza e agiva davvero per ordine della CIA (che fino al 1945 si chiamava Office of Strategic Services e aveva l’incarico di gestire le fatine durante l’invasione dell’Europa).
Ora la Disney probabilmente non sa nulla. Le loro fatine sono innocue, portano avanti l’idea originale di “roba per bambini” o poco più (il film del 2008 è apprezzabile anche da un pubblico adulto), ma senza un reale intento di nascondere la verità.

Di fronte a un simile servizio gratuito la CIA tace (o evita di aprir bocca se infastidita per non creare più scandalo: “film Disney bloccato dalla CIA!”, immaginate che effetto sui giornali?). Quello che la preoccupa, al più, sono i rari ritrovamenti o avvistamenti di vere fatine, ma dato che le fatine non sono più una risorsa militare fondamentale come un tempo è facile che il controllo della CIA si sia allentato un po’ alla volta a partire dal conflitto nel Vietnam. Forse ora all’interno della stesso CIA ben pochi sanno del complotto.

E proprio perché ora pochi sanno del complotto che è possibile cambiare la percezione collettiva delle fatine. Farle conoscere in generale, anche le stupidate Disney aiutano, e poi provvedere a elevarle al di sopra dell’idea che siano invenzioni per bambini.
A mano a mano che la percezione collettiva cambierà, sarà possibile forse infrangere i rimasugli del Complotto e ricominciare uno studio SERIO e scientifico sulle fatine.

#6 Comment By Gamberetta On 1 novembre 2010 @ 12:49

@Dodici. Il Duca ha già spiegato la ragione principale dietro la realizzazione del film del ’53. C’è da aggiungere il ruolo dell’FBI.
Durante il febbraio ’53, all’uscita del film in America, agenti del Bureau si mescolarono agli spettatori. Il loro scopo era scoprire chi vedeva il film con occhi diversi da quelli di un bambino ingenuo.
Due categorie in particolare erano di interesse per gli agenti dell’FBI: i reduci, quelli che ancora ricordavano le fatine, e le spie sovietiche. E se i primi potevano essere convinti a tacere da una discussione “amichevole”, le seconde andavano eliminate quanto prima. Infatti da lì a pochi mesi la CIA avrebbe utilizzato squadre speciali di fatine nell’ambito dell’operazione “Ajax” volta a rovesciare il regime iraniano. Non si poteva permettere che i Russi sospettassero.

#7 Comment By Dodici On 1 novembre 2010 @ 13:15

@ Gaberetta, Duca

Esaustivi, ottimi spunti di riflessione.

#8 Comment By Chesy On 1 novembre 2010 @ 13:22

Ma ora le fatine dove sono finite?
Rinchiuse nei meandri della CIA? O libere e indisturbate s’aggirano nei boschi?

#9 Comment By KillSmurf On 1 novembre 2010 @ 16:47

Okay mi sono quasi convinta.
Se non fosse che il mio furetto è un pò scettico e mi sta mettendo delle pulci nell’orecchio.
Le fatine vengono nascoste dalla CIA…va bene, credibile…sopratutto per la storia del periodo di guerra, la disney che rendeva ridicolo chiunque dicesse di averle viste, i ricatti allo scienziato Dan Baines, le fatine di Cottingley ecc…

A questo punto io e il mio furetto, che si è già addormentato sopra al tappetino del mouse, ci chiediamo….perchè la CIA dovrebbe nasconderle?
Per quale motivo?
I soldi che ci guadagnerebbero solo a mostrarle sarebbero tantissimi, in più metterle in commercio sarebbe economicamente vantaggioso.

Perchè costruire un complotto di queste dimensioni, per nascondere delle creature come le fatine?
Cosa ci possono guadagnare?
Io sono sempre stata scettica riguardo a questi complotti, all’area 51, alieni nascosti dal governo….blablabla.

#10 Comment By Gamberetta On 1 novembre 2010 @ 18:49

@Chesy. Come spiegato dal Duca nel suo articolo di presentazione, le fatine sono tornate nel mondo fatato.

@KillSmurf. Le fatine rimaste sono una risorsa strategica. La CIA e i Governi corrotti le vogliono gestire per i loro interessi senza un controllo democratico da parte della gente (e ovviamente infischiandosene dei desideri delle fatine stesse).

#11 Comment By V On 1 novembre 2010 @ 19:14

Attenzione, a margine del cover up sugli UFo anche i Men in Black si sono interessati alle fatine, almeno stando a un vecchio libro di Jacques Vallée e J. Allen Hynek

#12 Comment By Ekidna On 1 novembre 2010 @ 20:20

Normalmente scriverei un commento con qualche argomentazione ben ragionata, ma questa volta tutto quello che mi viene in mente è:

O_o

Appena avrò metabolizzato tutto forse scriverò un altro commento più utile e costruttivo …

#13 Comment By Sheehan On 1 novembre 2010 @ 22:15

Mi chiedevo come mai solo fatine e niente fate? :)
Ci sono un sacco di persone che credono nell’esistenza delle fate (nel senso di fae, daoine sidhe)! Anzi…per quel che ne so io nelle varie “razze” del Piccolo Popolo (Irlanda) ci sono anche le fate nel senso piccoli esserini con le ali….

#14 Comment By Gamberetta On 1 novembre 2010 @ 22:42

@V. Interessante. Ho trovato un solo titolo scritto da entrambi gli autori: The Edge of Reality. Ti ricordi se è questo?

@Sheehan. Le fate, quelle a grandezza umana, non fanno parte del Piccolo Popolo (come si evince dal nome stesso). E poi, semplicemente, le fate non esistono.

#15 Comment By Kevin On 2 novembre 2010 @ 00:07

Sinceramente, è uno scherzo, vero?

#16 Comment By iome On 2 novembre 2010 @ 00:13

si le fatine esistono, chiunque abbia gli occhi per vedere e una mente per ragionare lo può capire

Basta avere sufficienti informazioni

Ma una cosa non dite, il vostro vero scopo!
Potete forse ingannare tutti gli altri ma non me. IO SO!

Non è nemmeno passata una settimana da quando ho divulgato i risultati delle mi indagini sul Grande Coniglio e esposto le mie supposizioni sulla vera natura del Coniglietto Grumo!

Così sapendo che non potevate eliminarmi tramite la rete di conigli domestici (adotto un travestimento infallibile) per accellerare i tempi vi siete mossi coinvolgendo quante più persone possibili nella vostra cerca

Perché le fate? Cosa ne volete fare? A quale schiavitù le volete sottoporre? Qualé il vostro scopo?

RISPONDETE!

#17 Comment By iome On 2 novembre 2010 @ 08:09

scusate ovviamente in fondo al mio commento qui sotto intendevo “fatine” le fate altro non sono altro che uno stupido mito nato da persone che si sono incollate posticce ali sulle scapole

#18 Comment By Ste On 2 novembre 2010 @ 08:14

Leggendo l’articolo del Duca mi viene una domanda: ma con quali abominevoli torture e gabbie o, peggio, droge psicolettiche la CIA riesce a controlalre le fatine e a piegarle per i loro scopi?

#19 Comment By Sophitia On 2 novembre 2010 @ 10:01

Secondo me se Giacobbo vede questa pagina ci fa una puntata di Voyager!!!

Comunque mi viene in mente così adesso:
- Berserk di Kentaro Miura (manga, edito anche in Italia) come dimenticare Pak?
- Fairy Cube di Kaori Yuki (manga, edito anche in Italia) in cui le fatine sono esseri cattivi e malefici, dotati di ali e invisibili ai più
- Fairy Tail di Hiro Mashima (manga, edito in Italia) che però non ho mai letto
- Bottle Fairy (anime, inedito in Italia) 4 fatine buone arrivano sulla terra per portare felicità ai bambini
- Hakushaku to Yousei (anime e libro, inediti in Italia) oh questa serie mi piace assai!

#20 Comment By Kimberly Anne On 2 novembre 2010 @ 11:45

@Sophitia: non saprei gli altri, ma Fairy Tail non contiene né fate né fatine, mentre quelle di Bottle Fairy non hanno le ali, quindi non sono “valide” xD

#21 Comment By Gamberetta On 2 novembre 2010 @ 12:05

@Kevin. Da quando la Verità è uno scherzo?

@Ste.

Leggendo l’articolo del Duca mi viene una domanda: ma con quali abominevoli torture e gabbie o, peggio, droge psicolettiche la CIA riesce a controlalre le fatine e a piegarle per i loro scopi?

Le fatine sono drogate con il miele, lo zucchero filato, la panna montata e la birra.

@Sophitia. Berserk è in valutazione, Fairy Cube è già segnato, come giustamente fa notare Kimberly Anne non ci sono fatine in Fairy Tail, per Bottle Fairy mancano le ali mentre Hakushaku to Yousei non lo conosco, stasera verifico. Grazie della segnalazione.

#22 Comment By Ste On 2 novembre 2010 @ 13:03

Grazie Gamberetta.
Le tue parole trovano, ahimè, conferma nei fatti reali.
Riporto in fondo la quotazione dello zucchero (indispensabile per lo zucchero filato e la panna).
E’ ben visibile che il prezzo non sia mai calato, anzi è aumentato indice che la richiesta di questa materia è costante (nonostante ormai tutto stia passando al fruttosio o a vari dolcificanti) ed è addirittura aumentata (prezzo in salita) in questo perioodo che coincide con un maggiore impiego dell’intelligence USA in operazioni anti terrorismo.
Che qualche scettico e complottista provi a smontare quanto sopra!


Quotazione zucchero

#23 Comment By Sky Eventide On 2 novembre 2010 @ 13:15

Ammiro il vostro impegno per far conoscere al mondo la verità sulle fatine.

Mi pare di ricordare la presenza di fatine nel libro “Veleno” di Chris Wooding, ma temo che si tratti solo di fate.

Kupò.

#24 Comment By KillSmurf On 2 novembre 2010 @ 13:36

Prima di dirvi cosa ho trovato voglio ribadire il mio scetticismo di fronte a questo “complotto” mondiale.
Sono convinta, per ora, che queste creature fatate siano nate dall’immaginazione di un popolo ignorante….lo stesso popolo che girando per i cimiteri, di notte, affermava di vedere le fiammelle, spiriti irrequieti secondo loro. Oggi sono fuochi fatui.
Ancora un esempio di questa, beata, ignoranza è il vampirismo, dovuto da una malattia che lasciava crescere unghie, capelli anche dopo la morte, e sviluppava i canini.
Ovvio che chiunque andasse ad aprire la tomba fosse convinto di ritrovarsi davanti un vero e proprio cadavere vivo……ma da un certo lato Ringrazio questa sana ignoranza che ha reso possibile l’esistenza di creature meravigliose delle quali mi sono innamorata.
Ovviamente tengo fuori i vampiri di Tuailait. Il sono nome rizza tutti il pelo al mio furetto.

Aggiungo anche che la foto “scientifica” della fatina, apparentemente carbonizzata, sembra completamente falsa.
Nel senso che le ali hanno la stessa nervatura delle foglie, e il corpo sembra fatto di legno…
Dopo questa luuuunga premessa vi incollo una cosa che ho trovato, ma che non so se troverete interessante.

cap XIX “Pearl in riva al ruscello”
“Presto, in ogni modo, non avrai più motivo di temere che la gente indaghi di chi sia la figlia! Ma guarda che splendore! Non sembra una creatura incantata e che ce l’abbia mandata incontro qualcuna delle vecchie fate che lasciammo nella nostra cara Inghilterra?”

Non è una frase di un libro fantasy.
E’ un romanzo storico…di Nathaniel Hawthorne, pubblicato nel 1850 “La lettera scarlatta”.
Ripeto il mio scetticismo, ma il caso vuole che stessi leggendo questo libro in questo periodo…..e ho letto questa cosa, una frase, mi ha incuriosita…
Lo so che fatine e fate sono diverse…l’avete detto tante volte…ma vedete un pò voi…io continuo a non crederci completamente a questa storia….diciamo che per ora sono agnostica.

A presto ;)

#25 Comment By Ste On 2 novembre 2010 @ 13:47

KillSmurf il tuo scetticismo è il risultato del grande complotto.
Ma come spieghi la Fatina dei denti? Sei veramente convinta che sia possibile sollevare il cuscino sul quale dorme un bambino senza svegliarlo? Strano visto che basta il minimo fruscio per destare un bimbo.

#26 Comment By Gamberetta On 2 novembre 2010 @ 14:16

@Sky Eventide. Indagheremo. Grazie per la segnalazione.

@KillSmurf. Io credo che tu sia in buona fede. Ho molti più dubbi sul tuo furetto. Domandati: “Perché un furetto dovrebbe negare l’esistenza delle fatine?” Cerca la risposta, anche se ho paura potrebbe non piacerti.

#27 Comment By KillSmurf On 2 novembre 2010 @ 14:53

@Gamberetta

Non credo ci sia una risposta. Perchè gli uomini credono in Dio anche se non l’hanno mai visto?. Che motivo hanno di credergli e di sacrificarsi per lui?

Spero sia stata utile, in ogni caso, la mia segnalazione.
Perchè da quella frase sembra quasi che si parli delle fate come se fossero i lontani amici d’infanzia, prima che ci si trasferisse.
Grazie almeno di aver visto la buona fede ^^

#28 Comment By Kevin On 2 novembre 2010 @ 14:58

@Gamberetta. Da quando ho letto “The killing joke” di Alan Moore. Comunque sia vorrei aiutarti, quindi faccio un paio di segnalazioni: la prima è Peter Pan and the Pirates, serie televisiva animata statunitense, andata in onda negli anni novanta, anche qui in Italia. Nel cartone Tinker Bell sa parlare e ha un maggior rilievo rispetto al film di Disney (e di conseguenza, rispetto ai libri). Inoltre, come ha segnalato Tom nell’altro post, ci sarebbe anche The legend of Zelda. Io però ti consiglio di documentarti meglio sull’episodio Majora’s mask. Link questa volta è accompagnato da un’altra fatina, Tatl, la quale ha un ruolo più rilevante rispetto a Navi di Ocarina of Time, inoltre ha anche una personalità propria, Navi era piatta, Tatl è esuberante. Scusa per il lungo commento, spero di essere stato utile. Ciao.

#29 Comment By Michele On 2 novembre 2010 @ 15:45

Ma… ma scusa cos’è la storia del cubo del tempo, nei link in calce all’articolo? Sembra interessante… Ne parlerai mai?
Grazie

#30 Comment By Arya On 2 novembre 2010 @ 15:56

Ok, contribuisco…La serie tv britannica Torchwood, spin-off del Doctor Who, ha un episodio interamente dedicato alle fate, la 1×05 (quinta puntata della prima stagione): Small Worlds, in italiano tradotto malissimo come “Le fate Cattive”.

#31 Comment By Doc.Herbert West,M.D. On 2 novembre 2010 @ 18:10

Se valgono anche i casi di sfruttamento mediatico,volevo segnalare questo libro.
La fatina è solo l’avatar della protagonista,vero,ma ce n’è già abbastanza per capire quanta ignoranza e malafede ci siano nei confronti del mondo fatato…

#32 Comment By Drest On 2 novembre 2010 @ 18:57

mi spiace ma le fatine non esistono e ne ho la prova:
Ci tengo a precisare che il documento è autentico. Ora potete chiudere!

#33 Comment By Gamberetta On 2 novembre 2010 @ 23:16

@tutti. Scusatemi se per caso mi scordo di ringraziare qualcuno. Assicuro che ho apprezzato tutte le segnalazioni. Tutte le segnalazioni saranno indagate e nel caso di valide fatine, le opere saranno aggiunte all’Osservatorio. Penso di aggiornarlo settimanalmente.

@Michele. Confesso di avere qualche timore a parlare del Cubo del Tempo. Chi rivela troppo, sparisce…

@Arya. Quell’episodio era stato segnalato anche da Manua alla pagina dell’Osservatorio. Ringrazio entrambe. Lo scaricherò e studierò il caso.

@Drest. Inquietante. È un documento che hai riprodotto o è di tua proprietà? Nel secondo caso potrei ospitarlo qui sui Gamberi. Ma devo prima analizzarlo bene per accertarmi che sia autentico.

#34 Comment By DagoRed On 3 novembre 2010 @ 11:58

Non riesco a comprendere se quello di Gamberetta e del Duca sia un atto di sublime audacia o di spaventosa follia. I poteri che stanno sfidando sono immani, invisibili e mortali.

Io non possiedo la loro virtù e la loro rettitudine. Perciò dovrò fare in fretta a vuotare il sacco e dirvi quel che so, prima che l’effetto del litro di coraggio distillato con cui mi sono sciacquato le budella passi, prima che cambi idea e decida che tutto sommato sia preferibile morire vecchi.

Sono figlio di una professoressa di russo, e conosco la lingua di Puskin e Tolstoj. Anni or sono ho preso a frequentare la rete russa, all’inizio solo con intenti ludici o di studio. Ben presto però la mia passione per l’occulto e il mistero ha preso il sopravvento, e mi ha spinto ad aprire porte (e file) che sarebbe stato meglio non aprire.
Io ho fatto le mie scelte, faste o nefaste che siano. Fate voi le vostre, e decidete se proseguire o meno con la lettura di quanto segue. Decidete da voi se il vostro amore per la Verità superi quello per la vostra vita.

Che ci crediate o no, le fatine esistono. Le autorità russe ne nascondono le prove da oltre 200 anni. Ma per quanto la Ceka, il GPU, l’NKVD, il KGB e ora i Servizi di Sicurezza russi occultino, insabbino e nascondano, la verità non può essere negata.

Iniziò tutto nel 17° secolo, durante l’epoca della colonizzazione della Siberia. Mikhail Stadukhin fu il primo a imprimere le orme dell’uomo bianco nel manto innevato della Kolyma, estrema propaggine orientale dell’Asia. Il grande esploratore russo cercava l’oro. Quello che trovò, invece, furono le fatine.
O meglio, furono loro a trovare lui. Cosa spinse questi piccoli deliziosi esseri a superare la loro proverbiale ritrosia nei confronti dell’uomo? Semplice: i loro ancor più proverbiale buon cuore.
La carovana russa era infatti in grave pericolo. Stanca di peregrinare fra lande ghiacciate, sfiancata da marce mortali, a corto di cibo e di speranza, gli uomini dello Zar erano incappati in una tremenda tempesta di neve, che li avrebbe sicuramente consegnati alla eternità dei ghiacci, se non fosse stato per il salvifico intervento delle fatine.
Gli esserini apparvero fra la sferza delle nevi quale insperata scialuppa nel naufragio, e subito portarono gli infreddoliti “bestioni” al riparo nel loro regno sotterraneo, un eremo magico benedetto da un sole eterno.
Le fatine, dopo alcune prime ritrosie, raccontarono ai loro stupefatti visitatori di essere le ultime discendenti delle fate europee, scacciate dall’ostilità dell’uomo e della sua chiesa e rifugiatesi nelle profondità dell’Asia per vivere in pace e armonia con la natura.
Questo “primo contatto” durò circa un mese, durante il quale gli uomini si rifocillarono e rinsaldarono il rapporto con le loro salvatrici con doni quali vodka, perline e miele selvatico. Si vocifera anche di una relazione (platonica?) fra Stadukhin e la regina delle fate, ma su tale questione nessuna prova decisiva è stata finora addotta.
Infine gli uomini si congedarono e fecero ritorno a Mosca, dove riferirono allo Zar dello straordinario incontro. Naturalmente furono presi per matti, e dopo una diagnosi di “rammollimento celebrale” causato dal troppo freddo, furono tutti adibiti vita natural durante al servizio di fortezza sui confini turchi.
Ma non passò molto, che presto altri insediamenti delle fatine vennero qua e là alla luce nello sterminato territorio russo, per esempio nel Kuban, sulle rive dell’Ob e dell’Amur, nelle steppe del Turkestan o fra le selve della Yakutia.
Non potendo più ignorare l’esistenza di tali esseri, ma temendo l’effetto della notizia sulla popolazione, lo Zar decise di firmare un patto segreto con le fatine, col quale il governo russo si sarebbe impegnato a rispettarne e conservarne gli insediamenti, e quest’ultime avrebbero celato ai più la loro esistenza, contribuendo inoltre alla difesa della patria comune.
Era il 1831, e per la prima volta 175 fatine entrarono come reclute nella Imperiale Accademia Militare di san Pietroburgo, dove si diplomarono come provette spie, esploratrici, pioniere e puntatrici di artiglieria. Migliaia di loro simili le seguirono nei decenni seguenti, fondando una tradizione di coraggio e dedizione che durò per tutta la seconda metà del 19° secolo.
Si dice vi fossero proprio le fatine a dirigere i pezzi russi a Balaclava, in Crimea, durante l’eroica e folle carica della Brigata Leggera. E analizzando la corrispondenza privata del poeta Tennyson, presente ai fatti, si scopre addirittura di una visita informale della fatina “Trombetta”, maggiore di artiglieria, che nottetempo volle recarsi al campo inglese onde complimentarsi dell’audace azione (fu come di rigore trattata con tutti gli onori, e rimandata indietro incolume).

La grande guerra portò nuovamente al fronte le fate. Le creaturine si misero in evidenza nella sfortunata tenzone dei Laghi Masuri e nella dura offensiva del Generale Brusilov; ma nel ’17 il fuoco dell’insurrezione già divampava nell’animo del popolo russo, e il destino della guerra appariva ormai segnato.

La guerra civile fu tale anche per le fatine. Se alcune rimasero fedeli fino alla morte allo Zar, servendo con onore nelle armate bianche di Yudenich e Kolchak, altre aderirono fin da subito alla rivoluzione, attratte dalle grandi promesse di cambiamento e libertà (si dice che vi fossero un paio di fatine a consigliare Lenin già al suo ritorno in Russia nel celebre vagone piombato).
La lotta fu feroce, ma infine i rossi prevalsero, e le fatine giurarono obbedienza al nuovo regime. Molte di loro furono poi impiegate nella guerra contro la Polonia del 1921, conclusasi col famoso disastro della Vistola. Sappiamo della loro presenza perchè, come riferisce lo scrittore Curzio Malaparte nei suoi carteggi diplomatici riservati, circa una mezza dozzina di piccoli cadaveri alati furono rinvenuti sul campo di battaglia e spediti in segreto ai vari governi europei (un esemplare, pare, giunse in seguito in possesso di Mussolini).

Con il sorgere dell’astro di Stalin le fatine tornarono a dividersi. Alcune parteggiarono per il giovane georgiano, attratte dalla sua sagacia e risolutezza, altre preferirono schierarsi col più ragionevole Trockij, seguendolo poi nel suo triste esilio in America. E sembrerebbe essere stata proprio una fata l’agente staliniano incaricato di uccidere Trockij, usando per la bisogna un pungiglione avvelenato.

Stalin prese definitivamente il potere, ma rimase ostaggio delle sue paure e diffidenze patologiche. Nel ’36 iniziarono le Grandi Purghe, che presto si estesero anche all’esercito. Centinaia di valorose fatine vennero incolpate di crimini mai commessi, torturate, spesso costrette a rapporti sessuali con scoiattoli, e infine condannate dopo processi sommari. Le più fortunate furono fucilate poche ore dopo la sentenza, pare da un plotone di marmotte bolsceviche appositamente addestrate dagli scienziati di Stalin. Molte altre finirono invece a perire di freddo e stenti nei gulag siberiani, ove vennero utilizzate come lampade nelle minire d’oro e di piombo. Della loro triste sorte ci parlano sia Solženicyn in Arcipelago Gulag che Salamov ne I racconti di Kolyma.

Così debilitata dalle purghe e dalla disastrosa esperienza in Finlandia, l’Armata Rossa fu colta di sorpresa dalla guerra lampo tedesca. Il 22 Giugno 1941 i nazisti invasero il sacro suolo della Rodina, e per i primi mesi fu un autentico inferno. Malgrado fossero accerchiate e soverchiate per numero e mezzi, alle truppe russe si diede l’insensato ordine di attaccare il nemico sempre e comunque. Le fatine accettarono il folle ordine con lo spirito di sacrificio che sempre le contraddistinse: esse guidarono le cariche suicide delle ondate sovietiche, protessero i reparti in ritirata dirigendo i cannoni contro-carro della retroguardia, fecero saltare ponti e ferrovie, arrivarono a introdursi negli abitacoli dei panzer per abbagliare col loro luccichio i carristi. Infine, quando necessario, si fecero stritolare dagli ingranaggi delle orrende bestie di ferro, onde mandarne in avaria i cingoli.

Fu grazie a loro se il disastro fu evitato. Fu grazie a loro se i Tedeschi compresero presto che ogni passo nella Patria Sovietica sarebbe costato un salato tributo di lacrime e sangue.
Presto l’Armata Rossa, pur se ancora in affanno, cominciò a riorganizzarsi. E le fatine furono sempre in prima linea. Commandos svolazzanti vennero inviati dietro le linee nemiche, ove iniziarono a istruire la guerriglia nei boschi, ad azionare mine e trappole al passaggio dei reparti della Wermacht, ad assaltare treni e stazioni di rifornimento e a preparare altre gustose sorprese agli invasori (chi credete che abbia imbottito Kiev di esplosivi nel Settembre del ’41?).
Infine, ben 5 fatine furono insignite del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica, quando tali spiritelli respinsero con una carica furiosa i reparti della IV Panzergruppe giunti a soli 30 km dal Cremlino.
Il 1941 era finito, e l’Unione Sovietica era ferita ma ancora viva, e determinata a scacciare l’invasore.

Nella primavera del 1942 i nazisti ripresero la loro avanzata. Le fatine combatterono ancora spalla a spalla coi loro camerati, prima tra i monti del Caucaso, poi nella città fortezza di Stalingrado, dove grazie alla loro velocità e piccola taglia seminarono la morte tra le macerie annerite e i palazzi in fiamme della città sovietica.
Furono le fatine, su richiesta personale di Stalin, a gettare l’incantesimo che rese l’inverno del ’42 il più freddo da secoli. E fu sempre una piccola fata, agente presso l’ambasciata giapponese, ad assicurare il dittatore sovietico dell’intenzione dei nipponici di mantenere la loro neutralità nel conflitto, cosa che permise all’armata rossa di rischierare ad Ovest gli agguerriti reparti siberiani.

Dalla seconda metà del ’42 ebbe inizio la grande riscossa sovietica. Reparti di fatine si distinsero nell’Operazione Urano del Novembre dello stesso anno, con la quale fu chiusa la grande sacca di Stalingrado, nella difesa del saliente di Kursk nel ’43, dove la 15° Brigata Fatine Caccia-Carro respinse i reparti d’elite della Panzer-Division Hermann Göring, e nel rastrellamento della sacca di Bobrujsk nell’anno successivo.
A Gennaio del ’45 reparti di fatine esploranti entrarono per prime in una Varsavia in macerie. Quindi gli spiritelli combatterono ancora a Königsberg, nella Prussia Orientale, a Budapest e sulla Vistola.
Infine, questi magici esseri presero parte all’atto finale della grande tragedia europea. Furono loro a dirigere le artiglierie sovietiche nel martellamento delle alture di Seelow, ultima piazzaforte germanica prima di Berlino, e sempre loro guidarono le truppe del generale Georgy Zhukov nella presa della capitale del Reich.

La guerra era finita. Le fatine avevano combattuto con coraggio e determinazione, pagando il prezzo della vittoria col quasi totale annientamento della propria gente.
Esse non pretesero mai onori o premi, ma solo una lunga pace nella quale curare le proprie ferite e far rifiorire la propria stirpe.
Ma Stalin non era d’accordo: il dittatore, da sempre sospettoso verso questo gruppo etnico di origine europea, condusse nuove purghe nei confronti delle fatine, che vennero di nuovo deportate e decimate. Come se non ciò non bastasse, non solo il loro contributo alla Grande Guerra Patriottica, ma anche la loro stessa esistenza venne negata. Con un’opera di disinformatija tipica del regime staliniano, tutti i testimoni delle imprese delle fatine vennero messi a tacere, le foto che le ritraevano requisite, i documenti che ne attestavano l’operato bruciati. Persino la voce loro dedicata sull’Enciclopedia Sovietica venne alterata.
Fu come se le fatine dell’Armata Rossa non fossero mai esistite.

Solo col XX Congresso del PCUS si arrivò alla ben nota condanna dei crimini del dittatore georgiano e alla conseguente riabilitazione delle sue vittime.
Ma era ormai troppo tardi. Deluse dall’arroganza e dalla meschinità dell’uomo, le fatine avevano deciso di scomparire di nuovo, tornando forse nelle loro oasi incontaminate ai confini del mondo, o forse in qualche reame ancora più lontano, seconda stella a destra poi dritti fino al mattino.
E malgrado alcuni abbiamo paventato interventi di questi esserini nella crisi Budapest del ’56, nell’intervento sovietico in Korea, Vietnam e Afghanistan, e perfino nel programma di esplorazione spaziale russo, a tutt’oggi non vi sono prove che l’URSS abbia più ristabilito contatti con queste magiche creature.

Ma qualcosa sta cambiando. Fonti autorevoli del web (se mai una fonte del web possa essere autorevole) affermano che il governo russo stia tentando di colmare il gap militare nei confronti degli Stati Uniti proprio riallacciando i contatti con le fatine. E le attività russe in Ossezia, Daghestan e Cecenia altro non sarebbero che manovre volte a coprire l’intenzione di snidare le piccole creature volenti e carpirne i favolosi poteri.

Ora sapete tutto. Possano Iddio e le dolci fatine avere pietà delle vostre anime.

#35 Comment By Lhaihder On 3 novembre 2010 @ 18:11

Ottima idea, la verità non può essere tenuta sempre nascosta ed alla fine la lotta contro la menzogna imposta sarà vincente, un sincero appoggio (morale) alla vostra giusta lotta, cui spero arrida la vittoria
A dire il vero tutto il mondo del cosidetto “complottismo” mi affascina (Area 51 e similia) ma mi ritengo fondamentalmente uno scettico, però ovviamente solo gli stupidi non cambiano idea :-)
Il tema è davvero interessante, complimenti per la scelta.

Saluti, Lhaihder

PS: tra l’altro le fatine sono sempre stati tra i miei personaggi fantastici preferiti, anche se successivamente ho scoperto che quelle che noi chiamiamo tali erano una rappresentazione edulcorata di creature che non sono sempre state così simpatiche.
PPS Inoltre non escluderei a priori l’esistenza delle fate, pensateci bene, una delle più comune techiche degli occultatori è quella di negare il problema, chi ci dice che i governi del mondo non abbiano stretto un patto scellerato con le fate, nel quale in cambio di chissà quali favori i potenti della terra hanno eliminato o imprigionato le fatine?

#36 Comment By Sarastro On 3 novembre 2010 @ 22:51

Segnalo Kixie, fatina protagonista della striscia a fumetti omonima dell’acclamato Terry Moore, l’autore del fumetto cult Strangers in paradise. Le strisce si trovano nella raccolta Terry Moore’s Paradise Too, pubblicata in USA da Abstract Studio e in Italia da Free Books.

#37 Comment By sidus.blu On 4 novembre 2010 @ 01:12

Ciao Gamberetta, complimetoni per il blog che lurko da secoli ormai! *_*
Le fatine del fil ‘Il Labirinto del Fauno‘ (‘Pan’s Labyrinth‘) (‘El Laberinto del Fauno‘) di Guillermo del Toro del 2006 vanno bene?

#38 Comment By Drest On 4 novembre 2010 @ 01:26

Il documento è autentico e diciamo che è in mio possesso. Sulla proprietà effettiva, non mi esprimo. Immagino potremmo dire sia mio, ora.

#39 Comment By Gamberetta On 4 novembre 2010 @ 15:50

@Sarastro. Ok, grazie. Kixie aggiunta alle opere da verificare.

@Drest. Visto che il documento è tuo, autorizzi una riproduzione sui Gamberi?

#40 Comment By DagoRed On 4 novembre 2010 @ 17:43

Kari utenti di GamberettaFantasy
Sono sempre il di voi amatissimo DagoRed. Scrivo voi pieno di grossa verkogna per confessare voi tutti mia gruande gruande kolpa. Qello che ho avuto scritto ieri riguardo di fatine in Grande Madre Russia essere tuuuutta ignuobile kalunnia. Tutta mia invenzione.
Le fatine non esistessero. Non ci sono prove. Io ò raccontato storie di inventazione per fare colpo sopra a voi e a bellissima Gamberetta, ma tutto falso.
Russia sia un grande demokratico e pacifico paese in dove esercito e amiko di gente, in dove governo fa tutto a luce di sole, e in dove la stampa e libera e i bambini sono feliki.
Ora io lascio blog di Gamberetta per un po di molto tempo, perche ciò problemi di famiglia. No chiamare. No contattare. Io partirei per lungo viaggio in sudamerika e non tornare presto. Kualcuno possa dire che Servizi Segreti russi fatto del male a me, ma questa tuuutta grossa menzogna.
Se kualkuno c’abbia altre prove o informazzzioni su fatine lo chiedo di conttattarmi prima che può e se puo darmi suo nome e indirizzo.
Ankora mille skuse e dasvidania.
DagoRed

PS: Carisimi Gamberetta e Duca, io e alkuni miei amici c’avessimo piacere a incontrare voi per luuuunga chiacchierata. Se voi venivate soli e molto meglio. Kontattatemi appena possiate.

#41 Comment By Drest On 4 novembre 2010 @ 20:24

Beh, certo, almeno chiariamo tutta questa faccenda!

#42 Comment By Merphit Kydillis On 4 novembre 2010 @ 21:20

La mia non credo che possa essere definita una segnalazione, ma comunque…

Le fatine, a quanto pare, vengono nominate dal sergente maggiore Hartman di Full Metal Jacket:

Sarà stata la fatina buona del c***o!

Forse che Stanley Kubrick avesse voluto inserire nel film un messaggio subliminale, nel quale seppur in modo velato e comico intendeva dire che le fatine esistono? O magari è l’esatto contrario, un ennesimo tentativo del governo-ombra dei rettiliani per dissacrare e storpiare l’immagine delle fatine, mentre esse si ritrovano rinchiuse in qualche hangar militare?

#43 Comment By Giorgio On 5 novembre 2010 @ 16:37

Se qualcuno ha visto il film “Tron”, molto probabilmente si ricorderà di “Bit”. Credo sia il primo esempio cinematografico di cyber-fatina. :-)

#44 Comment By brownie On 5 novembre 2010 @ 17:16

Mentre facevo ricerche sulle fatine mi è sorto un dubbio; le fatine fanno parte del Piccolo Popolo, quindi esistono anche gli altri componenti di questa etnia? Esistono anche i folletti, gli elfi (nella definizione pre-tolkieniana del termine) ecc.?

#45 Comment By tasso barbasso On 5 novembre 2010 @ 19:58

Come tu DOVRESTI sapere, esistono anche i Brownies!

#46 Comment By Sakura On 5 novembre 2010 @ 20:56

A me quello della foto pare un alieno, più che una fatina O____O

#47 Comment By brownie On 5 novembre 2010 @ 21:02

@tasso barbasso. E anche l’Elfo dei Mulini!

#48 Comment By Gamberetta On 5 novembre 2010 @ 23:40

@brownie. Sì, anche le altre creature del Piccolo Popolo esistono. Ma sono poco più di animali, solo le fatine hanno un’intelligenza paragonabile a quella umana (in effetti superiore).
Il resto del Piccolo Popolo rimane nel mondo fatato. Gli elfi poi non sono capaci di trovare neanche l’uscita della loro tana, figurarsi viaggiare fino al nostro mondo.

#49 Comment By Gamberetta On 6 novembre 2010 @ 12:37

@tutti. Osservatorio aggiornato al 6 novembre! Grazie ancora per le segnalazioni.

#50 Comment By Shaggley On 7 novembre 2010 @ 15:51

Le fatine non esistono.
Si tratta di palloni aerostatici.
O di gas di palude.
Era tutta un’esercitazione.
Specialmente in Fantasia (1940).
Ripeto, era tutta un’esercitazione.

Col. Ten. Aut. Min. Conc. Q.Bas. Shaggley.

#51 Comment By penultimo On 8 novembre 2010 @ 18:07

bel sito!!

Sarò lettore…

#52 Pingback By [Point that!] III – R&D | Il Flusso Catalizzatore On 11 novembre 2010 @ 15:06

[...] le 20.000 parole. Non sono sicuro di riuscire a consegnare al Duca il mio racconto in temo. Ma, dea fatina, quanto m’ha donato imbarcarmi in questa sfida! Allenamento, ricerche, sapienza, scoperta di [...]

#53 Comment By Taminia On 11 novembre 2010 @ 19:56

E chi non crede al complotto fa parte del complotto, ricordatelo sempre.

E allora io faccio parte del complotto.

#54 Comment By le marquis de carabas On 14 novembre 2010 @ 23:39

segnalo un paio di siti, che si potrebbero considerare risorse. si tratta di disegni e repositorie varie. e link a materiali di varia sorta (dada riviste sul mythic folklore ai disegni e alle solite cose più zuccherose per i bimbi.
http://www.fairyartists.com/
http://www.fairiesworld.com/

…spero solo di non finire nella fogna!

#55 Comment By le marquis de carabas On 14 novembre 2010 @ 23:40

segnalazione di diverso genere, pertanto su post separato. una notizia di cronaca dalla scozia di qualche interesse:

http://news.bbc.co.uk/nolavconsole/ifs_news/hi/newsid_4450000/newsid_4458200/bb_wm_4458256.stm

#56 Comment By Il Duca Carraronan On 15 novembre 2010 @ 00:58

Molto carino il servizio della BBC.
Avevo accennato alla cosa, con casi diversi (Islanda), anche in un commento su Baionette. In Scozia, Islanda e Galles le modifche ai lavori nella costruzione degli edifici o delle strade per non disturbare punti di accesso al mondo fatato sono piuttosto normali.

C’è un buon motivo per cui lo fanno: secondo la tradizione (non di secoli fa, roba che risale anche agli anni 1970) qualsiasi cosa costruita sopra un luogo fatato rovinato (tipicamente una piantra sradicata) è destinato alla catastrofe.
C’è anche l’episodio storico di un ospedale che non ha mai aperto dopo averlo costruito in un lotto in cui per forza bisogna abbattere una delle due piante fatate. E in un altro caso simile le macchine del cantiere si rifiutavano di funzionare, come se fossero state investite dal fantomatico raggio bloccamotori di Marconi.

Moltissimi britannici non credono alle fate/piccolo popolo, ma nel dubbio non le sfidano. Mi pare un approccio ragionevole data l’abbondanza di catastrofi documentate che ha colpito chi le ha sfidate.

#57 Comment By Puls3 On 23 novembre 2010 @ 17:20

In realtà le “fatine” con le ali sono un’invenzione puramente Sheakspeariana. Prima del suo “Sogno” la tradizione non parla mai di fate o fatine con ali.
E se avete dei dubbi lo dico alla loro Regina! *gnik*

No… non sono pazza… smettetela di ridermi nelle orecchie!

#58 Comment By castelloincantato On 24 novembre 2010 @ 15:17

Sembra che la puntata di Supernatural del 19/11/10 sia stata fatta ad hoc per questo post: parla proprio di fatine e del Piccolo Popolo. E’ la nona puntata della sesta stagione: Clap Your Hands If You Believe. Emerge chiaramente che esistono sul serio.

#59 Comment By Gamberetta On 24 novembre 2010 @ 18:27

@castelloincantato.

Emerge chiaramente che esistono sul serio.

Come non potrebbe essere altrimenti. Comunque molto interessante. Scaricherò la puntata e verificherò. Grazie della segnalazione.

#60 Comment By alice On 28 novembre 2010 @ 19:28

Ma state tutti parlando seriamente?
Credevo fosse tutto uno scherzo per prendere in giro il fantasy di serie C.
Non so, io mi ritengo una “complottista” (bruttissimo termine), ma sono molto scettica per quanto riguarda le fatine. Anzi, trovo tutto questo assurdo e surreale, non me ne vogliate.
Avrei bisogno di altro materiale da analizzare…

#61 Comment By Lya On 28 novembre 2010 @ 21:35

Premetto che la mia non è una vera e propria segnalazione.
Qualcuno l’ha detto che le fatine ci sono anche da noi? Scusate ma non ho avuto tempo di controllare i commenti precedenti; comunque da noi ci sono le Janas (o Jane che dir si voglia). Vivono in piccole grotte sulle alture della Sardegna, non escono di giorno perché il sole le scotta ma chi le ha viste dice che hanno la pelle candida e risplendono di una luce quasi abbagliante, non sono più alte di un palmo e indossano vestitini rosso vivo. Se le si fa arrabbiare possono essere molto cattive; infatti sono anche conosciute come streghe. Sfortunatamente non ho ancora trovato nessun testo che ne parli esplicitamente.

#62 Comment By Il Duca Carraronan On 28 novembre 2010 @ 22:34

Ciao Lya.
Grazie per la segnalazione. Ho iniziato a cercare informazioni. Mi confermi che, come nel caso di altre fate/fatine europee, le janas sono legate al mondo dei morti, nonostante le caratteristiche domestiche di convivenza con l’uomo (simili a quelle dei brownie inglesi e delle fatine romagnole)? Vedo ad esempio che le necropoli preistoriche sono domus de janas e le janas stesse secondo questa pagina pregano presso gli antichi templi nuragici:
http://www.sardiniapoint.it/6693.html

Belli i mostri con testa di pecora:

Erano specializzate in ogni tipo di lavoro domestico: tessevano splendide stoffe e preparavano un pane più leggero dell’ostia.

Secondo la leggenda, possedevano telai d’oro, setacci per la farina fatti d’argento. Ma non solo: esse custodivano un immenso tesoro, fatto di oro, perle, diamanti.

A difesa di queste ricchezze erano poste le cosiddette muscas maceddas, orribili creature con testa di pecora, un occhio solo al centro della fronte, denti aguzzi, ali corte e, sulla coda, un pungiglione velenoso.

Ti risulta così?

#63 Comment By Ste On 29 novembre 2010 @ 11:28

@Alice
E’ facile comprendere il tuo scetticismo dopo anni di continui insabbiamenti e costante complottismo che ci vede come vittime inermi.
Come è stato detto le fatine vengono tenute prigioniere in uno stato narcolettico (o s epreferisci drogate) mediante somministrazione di zucchero filato, miele e panna montata.
Sembra assurdo, vero. Allora ti mostro i fatti (fatti che puoi facilmente verificare)

1) Lo zucchero filato è fatto di saccarosio. Nell’industria dolciaria e
farmaceutica il saccarosio sta venendo rapidamente sostituito dal fruttosio,
dal mannosio e tanti altri dolcificanti, quindi la domanda dovrebbe essere in
calo e per le più classiche leggi di mercato il prezzo dello zucchero dovrebbe
scendere. Ma non è così. Il prezzo dello zucchero raffinato è, da gennaio,
rimasto invariato, anzi in questi ultimi mesi è aumentato indice di un’
aumentata domanda. Strano. Ma cosa è successo in questi due mesi nel mondo?
Basta guardare i notiziari e leggere i giornali: in tutto il mondo è aumentata
l’attività dei servizi segreti. A questo punto basta fare 1+1. Aumenta il
terrorismo -> aumenta l’attività di intelligence -> aumenta l’uso delle fatine
e il numero di fatine da catturare e “rieducare” -> aumenta la richiesta di
zucchero -> il prezzo dello zucchero aumenta.
2) Il miele. Il miele viene prodotto dalle api, non è possibile produrre miele
sintetico. Non è strano che nel periodo in cui c’è stata la moria delle api nel
mondo (e quindi una ridotta produzione di miele) l’efficienza delle
intelligence sia diminuita con gravi errori di valutazione e sviste che hanno
permesso atti terroristici in tutto il mondo? Riassumiamo: muoiono le api -> si
riduce il miele -> i servizi segreti non riescono a controllare le fatine e a
piegarle al loro volere -> i servizi segreti fanno acqua da tutte le parti
3) La panna montata. Onestamente vi siete mai chiesti il perché delle famose
“quote latte”? Perché nessuno sa perché proprio il latte di mucca? Ovvio chi
controlla la produzione di latte controlla anche la produzione di panna
montata, non vi sembra strano che troppo spesso gli USA abbiano cercato di
mettere voce sull’economia della UE? E inizialmente tentarono anche di
entrarvi?

#64 Comment By Ettore On 29 novembre 2010 @ 13:21

Cari Gamberetta e Duca,

nel contesto della dimostrazione dell’esistenza delle fatine (in quanto esserei umanoidi dalla biologia accostabile a quella umana come mi sembra siano intese qua) gradirei sapere cosa ne pensate di questo articolo

The physics of giants and dwarves

Credo che l’osservatorio dovrà affrontare presto obiezioni di questo tipo nella sua lotta.

#65 Comment By Ste On 29 novembre 2010 @ 13:40

@ Ettore
Ho dato una lettura veloce all’articolo.
E’ stato scritto da un fisico e come tale ignora non poco la biologia sopratutto quella delle fatine.
Per brevità l’autore parla di necesità, per una mini creatura, di doversi alimentare molto frequentemente con cibi altamente energetici e riporta il caso del colibrì. Ma il colibrì ha una sua fisiologia, le fatine sono diverse: hanno una frequenza di battito di ali più bassa ed un metabolismo bioenergetico più efficiente a partire da una glicolisi ed un ciclo di Krebs modificati per cui mentre da noi rendono 38 molecole di ATP (la nostra fonte “vera” di energia) nelle fatine la resa è di 65 molecole di ATP.

#66 Comment By Il Duca Carraronan On 29 novembre 2010 @ 14:05

Sull’argomento ci sono già risposte nel testo di Conan Doyle e in quello di Janet Bord più volte citati. La risposta, come pare, non si risolve solo sul piano fisico che siamo per ora in grado di indagare.

Per l’ambito dei classici gnomi (0,9-1,2 metri di altezza) non serve appellarsi a nulla di particolare: esistono e sono esistiti decine di popolazioni pigmee sulla Terra. Il fatto che esistano o, dai resti ritrovati, siano esistiti motiva in toto la possibilità della loro esistenza. Che fossero più o meno forti date le loro proporzioni, è questione che riguarda l’esatta natura delle fibre muscolari e la loro forza di contrazione (molto variabile anche da singolo umano e singolo umano), un po’ come già avviene se si confronta una persona con uno scimpanzè.

Da Wikipedia:

Come in molte altre scimmie, le braccia sono più lunghe e robuste delle gambe, e lo rendono molto più forte di quanto sembri. Da esperimenti effettuati si evince che uno scimpanzé è da 4 a 7 volte più forte di un uomo adulto. In un test del 1924, un uomo di 75 kg con una mano ha spostato 90 kg, uno scimpanzé maschio di 75 kg ne ha spostati 390 e una femmina di 61 kg ha mosso 550 kg

Dalle fonti disponibili i pigmei del “mito” sono spesso temuti, per cui immagino che fossero più forti di quanto la scarsa mole potesse far immaginare, un po’ come suggerisce l’articolo stesso su nanerottoli e giganti.
Una delle spiegazioni razionalizzanti del mondo fatato e degli gnomi (che spesso hanno braccia un po’ lunghe), sua manifestazione più comune, è quella dei rapporti tra i nostri antenati preistorici (o anche dell’età del bronzo) con feroci popolazioni di pigmei, forse talvolta addirittura non Homo sapiens sapiens, ma ramificazioni non evolute di ominidi precedenti il balzo evolutivo. Questo non aiuta a spiegare tutto (ad esempio la capacità di sparire di colpo dalla vista), ma probabilmente è parte della spiegazione. In fondo non tutto ciò che i miti attribuiscono al mondo fatato è per forza vero: gli strati di leggende si sono aggiunte su quelli di fatti reali, rendendo difficile il lavoro.

Di pigmei e mummie di nanerottoli più o meno misteriosi, come già detto, sono pieni i musei dal Canada all’Europa.

Giustissime le considerazioni dell’articolo sui lillipuziani in proporzioni fortissimi.
Concordo anche sulle considerazioni dell’articolo relative ai giganti, la cui forza cresce troppo poco rispetto alla mole.

Il problema di fondo rimane sempre la forza muscolare reale di quel tot di massa magra disponibile. Lo scimpanzé ci ha già insegnato una lezione di forza, anche ragionando a pari peso con l’uomo. Esseri ben più alieni potrebbero insegnarne perfino di peggiori.

#67 Comment By Il Duca Carraronan On 29 novembre 2010 @ 14:43

@Ste
Il caso del colibrì però ha un suo senso. Gli esseri del mondo fatato, secondo le tradizioni, si aspettano di ricevere doni in cibo (offerti o rubati in cambio del lavoro) ben maggiore di quanto la ridotta mole farebbe supporre. Manifestarsi nel nostro mondo fisico, attraversando la soglia che lo separa dal loro, li porta a dover consumare molte energie (anche senza considerare quando si perdono in danze rituali legate, forse, alla fertilità delle piante… o casi più strani di giardinaggio spirituale, come la fatina delle rose citata dalla Bord).

In India ad esempio le fatine/fatini (alti 7 pollici e di colore verde o blu) sono molto ghiotte di zucchero e dolci, quindi carboidrati (in particolare semplici, da bruciare subito), come testimonia G.I. Davys che ne ebbe esperienza negli anni 1930.
Fonte: Fairies, Real Encounters with Little People, di Janet Bord.

#68 Comment By Lya On 29 novembre 2010 @ 18:24

@Duca: Sì esatto. Entrando nello specifico esistono anche le mala janas, fatine cattive che è meglio non incontrare. Inoltre anche queste rappresentanti del Piccolo Popolo hanno preferito troncare i contatti con gli umani perché amreggiate dall’avarizia degli uomini. Per quanto riguarda le necropoli, non se ne parla nelle leggende popolari, e anche il fatto che siano legate al regno dei morti mi suona un po’ strano; è vero che custodivano grandi tesori difesi dalle muscas maceddas, ma nella mia zona invece avevano un buonissimo rapporto con la popolazione umana.

#69 Comment By DragoMax On 16 dicembre 2010 @ 20:39

@DucaCarraronan

janas e “musca macedda” variano da paese a paese, sia per dimensioni che per aspetto che per carattere (ma le mosche fanno sempre le stesse cose)
tutti i libri che si possono trovare (raccolte di racconti o di saggi) sono abbastanza recenti e riportano testimonianze orali di leggende, nulla di più
quindi se il vecchietto a cui sono state chieste informazioni aveva appena svuotato una botte di vino in cantina per far posto al nuovo freezer, chissà cosa si è inventato
e purtroppo non sempre si tratta di complotti nelle alte sfere

bella iniziativa portata avanti con il slito stile impareggiabile

certo che se le fatine diventassero come gli elfi e gli orchetti di tolkien (sempre uguali e senza regionalismi anche fuori da LOTR) sai che due palle

#70 Comment By Merphit Kydillis On 1 gennaio 2011 @ 16:19

Oggi, il 1° gennaio, su Rai3 ha fatto un servizio “Fate a New York”, durante un episodio di Rai Educational: Cult Book e ha parlato di Martin Millar, uno scrittore scozzese che è anche autore di Ragazze Lupo

#71 Comment By The Dude On 4 gennaio 2011 @ 21:25

Sì, ma perché mai qualcuno dovrebbe nascondere l’esistenza delle fate?

#72 Comment By lilyj On 20 gennaio 2011 @ 03:07

Spulciando mi son imbattuta in un fairy bunny! XD
http://critteristic.com/other-cuties/i-am-the-fairy-love-bunny/
Fuori concorso, ma spero apprezzerai ugualmente.

#73 Comment By megghi On 8 luglio 2011 @ 20:33

La cosa mi incuriosisce parecchio. Ma dove avete raccolto le informazioni? Cosa vi ha fatto capire che le fatine esistono? E, come già chiesto da altri, perché dovrebbe essere necessario nascondere la loro esistenza? Che vantaggi se ne ricaverebbero?

#74 Comment By Tayr On 9 luglio 2011 @ 10:08

@Duca Non so quanto possa essere utile adesso, visto che ormai avrai fatto tutte le tue ricerche, comunque volevo specificare che in Sardegna il termine janas è piuttosto vago: può indicare fate, fatine, streghe (Tanto che, con il tempo, è diventato perfino un cognome: ovvero Deiana/Dejana). Le domus de janas, invece, sarebbero genericamente le abitazioni di tutto il Piccolo Popolo, non solo delle fatine. Ho un libro di leggende dove janas e musca macceddas vengono nominati spesso, ma credo non esista l’ebook ò__ò.

#75 Comment By Franek Miller On 27 settembre 2011 @ 09:31

çWç ho fatto tempo fa dei lavori di grafica -per mio divertimento personale, premetto- riguardanti fatine. Posso postare i link dei file jpg qui o vado OT? Immagino sia piuttosto prevedibile, ma lo stile è “mangofilo” (\*^*)/

#76 Comment By Gamberetta On 27 settembre 2011 @ 12:54

@Franek Miller. Ok, metti pure i link.

#77 Comment By Franek Miller On 27 settembre 2011 @ 16:01

ewe” grazie mille. Sono lavori dell’anno scorso, quindi erano ancora un pò “ingenui”. Me ne scuso.
http://i51.tinypic.com/34yochv.jpg
volevo fare una variante fatina della popess, spero sia convincente.
http://a8.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash2/34101_1443082511964_1080122841_1256377_6333809_n.jpg
qui ho provato a “fondere” una fotografia con un disegno in CG. Adesso ne ho in cantiere uno molto più elaborato, ci sto mettendo un pò.
http://a3.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash2/33908_1566334073176_1080122841_1543448_6916548_n.jpg
qui mi sono concentrato sul primo piano <w*^*)>

#78 Comment By Franek Miller On 27 settembre 2011 @ 16:06

mi ha tagliato l’ultima parte del commento. Ho scritto che l’ultima essendo un primo piano sembrerebbe più una fata che una fatina, ma ho voluto provare a fare qualcosa di cyberpunk. Grazie in anticipo ewe”

#79 Comment By Gamberetta On 27 settembre 2011 @ 17:25

@Franek Miller. Non me ne intendo di disegno, dunque il mio commento lascia il tempo che trova, ma la terza fatina mi piace. Ha la giusta espressione infastidita tipica delle fatine.

#80 Comment By Franek Miller On 27 settembre 2011 @ 19:05

grazie molte *D*/ ho ancora molto da imparare. Anzi moltissimo. Credo che quella che sto portando avanti adesso ti piacerà, è appunto molto sdegnosa xD quando troverò il tempo di terminarla spero di potertela postare, sia anche in fogna o per mail.

#81 Comment By Cercavoce On 27 novembre 2011 @ 22:58

Ho una segnalazione da fare è una domanda.

La segnalazione riguarda gli spiritelli, o fatine, del gioco di carte collezionabili Magic The Gathering, uno dei primi sistemi di gioco di carte in stile Fantasy (copiato poi da Pokémon, Yu-Gi-Oh e quant’altro, che però al confronto non valgono nulla.

Non saprei che indirizzo darvi, perciò mi limito a mostrarvi le immagini: http://www.google.it/search?gcx=w&q=spritelli+magic&um=1&ie=UTF-8&hl=it&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi&biw=1280&bih=709&sei=nK_STubnEo34sgaK-4TsDA

Un tempo avevo un mazzo spiritelli (poi ho smesso di giocare a Magic), nel gioco vengono così chiamati, ma in inglese credo si dica proprio Fairy o Faerie. Non ricordo esattamente.
Vengono descritti come dispettosi, amanti degli scherzi e piuttosto malevoli. Alcuni profondamente crudeli, altri semplicemente dispettosi.

Adoravo utilizzarli in battaglia, erano davvero bastardi :D

Riguardo alla domanda, posso chiedervi da dove avete tratto le informazioni sul piccolo popolo e, soprattutto, come avete distinto le vere creature del piccolo popolo da quelle false?
Ad esempio, il Duca nel suo articolo parla anche di creature giapponesi usate dall’esercito giapponese (appunto), come fate a sapere che quelli esistevano e le fate no?

E riguardo a Nani, Elfi e Draghi?

E se anche Elfi, Nani e Draghi fossero vittime di un complotto? Non sto scherzando, sono serio, davvero. In particolare mi soffermerei sui draghi. Elfi e Nani sono stati copiati da Tolkien, almeno quelli come li conosciamo noi, e Tolkien li ha presi dalla mitologia norrena, però lo ha fatto prendendosi qualche libertà.

I draghi, in varie forme e dimensioni, sono trattati e descritti da tantissimi popoli in tutto il mondo. Anche di epoche e continenti diversi. Il dragone europeo è solo il più celebre, affiancato dal Lung cinese (o giapponese, ora non ricordo). C’era persino il famoso “Serpente Piumato” Azteco, Maya o Inca (ora non ricordo).

Solo per citarne alcuni.

Giustamente qualcuno farà notare che ci sono studi secondo cui i draghi non potrebbero volare a causa dell’eccessivo peso, che necessiterebbe di un’apertura alare mostruosa. Però, d’altronde, la fisica spesso non spiega tutto e si ha bisogno di studi più approfonditi. Ad esempio, un canguro, fisicamente, non potrebbe fare salti di dodici metri e non potrebbe saltare tutto il giorno, spenderebbe troppa energia. Eppure ci riesce perché la forza cinetica si distribuisce in un modo che ora non ricordo, ma è possibile.
L’ape? Stessa cosa, non potrebbe volare in teoria, eppure ci riesce anch’essa. La spiegazione non la conosco, eppure lo fa.

Ovviamente il drago non fa parte del Piccolo Popolo, ma se fosse vero anche lui? Perché no? Magari ora è estinto, chi lo sa, eppure è possibile. E le prove e i miti della sua esistenza sono talmente vari in tutto il mondo che sarebbe assai difficile non pensarci.
Senza contare che anche qui potrebbe esserci un complotto (e ripeto: sono serio). Fantasy a bizzeffe sui draghi? Ottimo. Chi ci crederà più, visto che i fantasy portano l’etichetta, appunto, “fantasy”?

E le fate? Voi avete detto che non esistono, ma perché?

#82 Pingback By Fairyland | Educazione Letteraria On 23 febbraio 2014 @ 17:53

[…] e Gamberetta hanno fondato l’osservatorio fatine, inaugurandolo rispettivamente qui e qui. Si tratta di un’inziativa goliardica, o qualcuno sta ripercorrendo le orme di […]


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