A volte la magia funziona
Disponibile su emule il saggio di Terry Brooks A volte la magia funziona. Occorre cercare:
[XeLu_ebook 0016 - Ita] Terry Brooks - A VOLTE LA MAGIA
FUNZIONA, lezioni da una vita di scrittura (Sometimes the Magic
Works - Lessons from a Writing Life, 2003).doc (817.152 bytes)
Copertina di A volte la magia funziona
Nel volume sono raccolte una serie di considerazione di Brooks sulla scrittura, il fantasy, la propria carriera, e argomenti simili. È un libro sullo stile di On Writing di Stephen King.
I consigli tecnici riguardo la narrativa non sono molti, ma sono meglio di gnente.
Nota di biasimo per il traduttore, che rende “Show, don’t tell” con “Mostra, non descrivere”. Ma se non descrivi come fai a mostrare? Meglio che mi astenga dal commentare.
Scritto da Gamberetta •
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31 gennaio 2011 alle 23:27
Brooks non sarebbe nemmeno malaccio, ma ha il brutto vizio di diluire la sua narrativa con le infinite paranoie dei suoi personaggi, che sono SEMPRE dubbiosi sul da farsi.
Non a caso i suoi due libri migliori (IMHO) sono “La Canzone di Shannara” e “La Principessa degli Elfi di Shannara”, che, guarda caso, sono tra i suoi più brevi.
27 gennaio 2011 alle 06:31
terry brooks…
parto prevenuto nei suoi confronti.
di suo avevo letto il primo ciclo di shannara e quello di landover tanti anni fa.
la spada di shannara era un plagio palese del signore degli anelli e gli altri libri non mi avevano comunque entusiasmato.
mi pare che adesso stia scrivendo “il megadruido turbo superpotente di shannara”…
non credo che sia la persona più adatta a dispensare consigli.
1 gennaio 2011 alle 19:32
Brooks è stato un po’ il mio debutto nel fantasy, come per tante altre persone. Ma uno che esordisce con un libro così poco originale e generalmente pesantuccio, difficilmente diventa un artista. Il secondo libro, è vero, è migliore de “La Spada”, così come in genere “Gli Eredi” mi sono piaciuti più della prima saga. Però è anche vero che dopo 7 libri di Shannara, mi è passata decisamente la voglia di leggere altro Brooks.
Visto il tono generale del blog, mi pare che segnalare l’uscita di un saggio di Brooks sulla scrittura, sia quantomeno un controsenso: si spara a zero sugli “heroic fantasy” tutti uguali, facendo un calderone unico in cui si mescolano maestri del genere e epigoni di scarso livello, e poi si consiglia la lettura del più noto esponente del fantasy commerciale con elfi e nani?
26 dicembre 2010 alle 23:25
@UnoCheLeggeIlFantasy.
Il libro di Brooks non è un manuale. Contiene solo alcuni capitoli con conisigli di scrittura. Perciò se lo si legge (è corto, va via in un pomeriggio) è meglio che niente, ma se si vuole leggere un manuale di scrittura ci sono alternative migliori.
25 dicembre 2010 alle 16:13
Io ho letto tutti i libri di Terry Brooks, meno questo A volte la magia funziona. Li ho letti nell’arco degli anni, iniziando da ragazzino e leggendoli via via che uscivano. Solo La spada di Shannara l’ho letta con anni di ritardo, perchè quando è uscito ero appena nato…
La sapada di Shannara è un pò noioso e scopiazzato, indubbiamente.
Le pietre di Shannara è molto più divertente, uno dei migliori di Brooks, alcuni dei mostri nemici erano terrificanti.
La canzone di Shannara è il mio preferito, alcuni personaggi erano affascinanti, Garet Jax e altri esilaranti, Slanter…
Il primo re (uscito dopo gli eredi) è anch’esso un pò noioso, soprattutto per chi ha letto già gli altri e quindi di questo conosce giò la storia.
La saga degli eredi ( quattro capitoli) non è male, i primi due volumi soprattutto, poi un pò si perde.
La saga del viaggio della Jerle Shannara è una saga di qualità a malapena sufficiente. Come vedete la qualità narrativa di Brooks era già in calo, almeno a mio parere.
Infatti la saga di Landover scritta nel suo periodo buono non è male. Diversa, meno avventurosa, ma scritta benino, molto descrittiva, con simpatici personaggi, apprezzabile. Tutti e cinque i volumi.
Anche la saga del demone era completamente diversa dal resto dei suoi libri eppure mi è piaciuta molto. E’ abbastanza originale anche come idea di fondo. Almeno fino a che non sono usciti tutti quei telefilm stile Buffy, Le streghe e Angel…
Poi ha scritto la saga del druido supremo di Shannara che invece è una delle peggiori saghe di Brooks, ma ormai lo leggevo da così tanti anni che mi sono costretto a continuare a farlo.
Infine Brooks pare abbia voluto cancellare tutto quanto avesse fatto di buono una volta per tutte, scrivendo la saga che doveva riunire quella del demone a quella di Shannara (di per se una buona idea), senonchè il risultato è stato pietoso. Io sono quasi convinto che la trilogia di Armageddon sia la più brutta di tutta la storia del Fantasy, inoltre è quella scritta peggio. Mi spiace dirlo perchè a me Brooks piaceva, ma è andato peggiorando e ora ha toccato il fondo… spero per lui che si riprenda…
21 dicembre 2010 alle 23:11
Concordo con Tom, Brooks ha un che di soporifero…mi addormentavo spesso con il libro in mano. Però vorrei sapere se questo libro è un manuale che si deve leggere oppure si può tranquillamente passarci sopra.
@Gamberetta-san:
Colgo l’ occasione per farti i complimenti sulle 3 lezioni ^^
21 dicembre 2010 alle 21:52
Ho aperto una piccola involontaria polemica, in realtà la mia era solo curiosità verso il libro :)
Di Brooks ho letto solo La Spada di Shannara, quindi non posso dire altro sulla sua scrittura.
21 dicembre 2010 alle 02:21
@Gamberetta-sama:
Di Stephen King ti consiglio A Volte Ritornano (dovrebbe essere su eMule).
È una raccolta di racconti brevi e una manciata sono davvero molto belli. In particolare Salem’s Lot, che richiama molto i temi di Lovecraft.
21 dicembre 2010 alle 02:13
Grazie per la segnalazione.
Per quel che sapevo io, Brooks ha scritto La Spada di Shannara subito dopo aver letto ISDA, come preso una una frenesia fantasy in stile Troisi. Le accuse di scarsa originalità erano molte e alla fine l’ha ammesso lui stesso.
Poi però ha continuato a scrivere e si è discostato parecchio dal modello Tolkeniano.
A me personalmente non piace molto e ho qualche dubbio sull’utilità di questo manuale. Trovo lo stile di Brooks soporifero.
Ho letto con grande fatica i primi due libri della prima trilogia di Shannara (La Spada e Le Pietre Magiche) e ho lasciato perdere il terzo (La Canzone) perché mi sembrava di nuovo la solita solfa.
Molto più interessante invece il Ciclo di Landover (un avvocato depresso si ritrova re di un mondo magico in preda all’anarchia, con un mago di corte impedito – e idiota, un cane parlante e una silfide che lo corteggia. Simpatico). Anche con Landover, però, Brooks fa un lavoro pessimo. L’idea e la premessa sono interessanti e lo svolgimento della trama sta grossomodo in piedi, ma è davvero scritto da cani. Ci sono pagine e pagine che potrebbero essere eliminate senza nulla togliere ai romanzi.
Non ho (ancora) letto il Ciclo del Demone, anche perché andrebbe letto dopo Gli Eredi di Shannara (giusto?), ma non sono molto fiducioso.
Mi sapete per caso dire se lo stile migliora?
20 dicembre 2010 alle 20:15
Brooks è intriso di politically correct fino alle ossa. Non è in grado di scrivere qualcosa in cui il protagonista non sia mosso dai più alti valori americani e pronto fino alla morte pur di difenderli.
Inoltre è parimenti incapace di dotare i suoi personaggi di una psicologia diversa da quello di uno statunitense del XX secolo.
Per questo la saga del Demone e quella di Landover funzionano meglio di shannara: perché i protagonisti sono DICHIARATAMENTE statunitensi del XX secolo.
19 dicembre 2010 alle 22:06
Può essere che brooks abbia scopiazzato tolken nello scrivere la spada di shannara, però poi ha continuato a scrivere e non poco, dimostrando di essere uno scrittore degno di questo nome…
19 dicembre 2010 alle 17:13
Mah, non saprei.
Come dici tu, è giusto che non ci sia plagio.
Ma credo che sia altrettanto giusto che non ci siano scopiazzature; ovviamente le influenze sono ammissibili, e non vedo come potrebbe essere altrimenti: non è possibile fare finta di non conoscere qualcosa che invece ci è noto.
Ma essere influenzati secondo me significa prendere qualche spunto, attingere a qualche tematica generale o a prendere a prestito un particolare stile, non cambiare i nomi e lasciare tutto il resto uguale.
Un lettore non è un cretino, se ne accorge :)
19 dicembre 2010 alle 13:16
a me di brooks sono piaciuti molto i libri su landover :look:
cioè, molto, il primo molto, gli altri un pò meno via via che andava avanti.
19 dicembre 2010 alle 10:53
La spada di shannara è una copia precisa di ISdA… evento per evento. Ma in generale Brooks scrive da far venire l’orticaria.
On Writing è interessante se si è fan di King, IMHO, se no ci sono manuali di scrittura molto più approfonditi.
19 dicembre 2010 alle 10:23
Ho letto una volta una specie di riassunto della trama de Il signore degli anelli e de La spada di Shannara, in cui i personaggi principali erano accoppiati, per far vedere quanto fossero simili i due romanzi.
Mi spiego: Gandalf/Allanon incontra Frodo/Shea e via dicendo. Io li ho letti tanti anni fa, e sinceramente non li ricordo bene. Un giorno me li rileggerò uno di seguito all’altro per fare un confronto.
Tornando al libro in questione, se contiene buoni spunti sulla scrittura si può leggere, se è solo la storia di come sia diventato scrittore, allora più di tanto non mi interessa.
On writing ce l’ho, in inglese, e devo leggerlo. Ma anche quello, da qualche occhiata che ho dato, parla un po’ della vita di King.
18 dicembre 2010 alle 22:27
@Daniele.
Questo non è un romanzo, per quello non ci sono state molte critiche. Visto che a quanto pare sei appassionato di Brooks penso che potrebbe piacerti.
@Dr. House.
No. Non cito spesso On Writing. Questa è solo la terza citazione in un articolo, e in tutti e tre casi si tratta di citazioni di sfuggita. E non l’ho mai citato in ~1.300 commenti.
Di Terry Brooks ho letto poco, non è il genere di autore che mi piace. Di King ho letto di più, ma non sono una fan. In particolare lo trovo pessimo come autore horror: neanche un mezzo spavento a pagarlo oro. Infatti preferisco le sue opere meno d’orrore: il primo volume de La Torre Nera, L’Uomo in fuga e La lunga marcia.
@Sekhemty. Che Brooks abbia scopiazzato Tolkien è un fatto noto. Ma è normale, da sempre gli autori si copiano a vicenda. Finché la copia non è plagio, non c’è niente di male.
Comunque sì, Brooks ammette che La Spada di Shannara fu pubblicato perché assomigliava a Tolkien e dunque c’erano possibilità che vendesse bene (come poi è successo).
18 dicembre 2010 alle 22:14
Ma è il famoso libro in cui Brooks ammette pubblicamente di avere, diciamo, scopiazzato Tolkien?
Visto che è la prima volta che commento qui, ti faccio i complimenti per il bel blog. Ci si trovano sempre cose interessanti.
Bye.
18 dicembre 2010 alle 21:27
Citi spesso On writing di S. K. ed adesso menzioni un libro analogo di T. Brooks… ci sono dei romanzi di questi due autori che hai letto e vorresti consigliare? ^^
18 dicembre 2010 alle 19:29
Questo è l’unico libro di Terry Brooks che non possiedo, anche se ultimamente non mi entusiasma molto, però lo leggo perché mi rilassa.
Gli ultimi due romanzi li ho presi in lingua originale, magari prenderò anche questo in inglese.
In generale è buono? Non mi sembra di aver colto troppa critica in questo libro :)