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Il Duca a Ebook Lab: Libroshima

Pubblicato da Gamberetta il 22 aprile 2011 @ 22:11 in Segnalazioni | 26 Comments

Il mese scorso, Il Duca, ovvero Marco Carrara, presidente e fondatore del mio Fan Club, ha tenuto un discorso a tema ebook nell’ambito del convegno Ebook Lab Italia 2011. È da poco disponibile il filmato e ve lo propongo: Il Duca è un esperto in materia e il suo intervento merita di essere ascoltato. Se poi volete approfondire, qui trovate l’articolo-guida.

Marco Carrara (Baionette Librarie) – Libroshima: cronache del dopo eBook. Qui il video su YouTube, dove potrete ammirare il Duca anche in HD

Voglio aggiungere che a differenza di quanto sostiene una certa vipera ignorante, Il Duca sa esprimersi benissimo e non si “nasconde dietro la sua ciccia”(sic). Magari qualcun’altra dovrebbe preoccuparsi delle proprie capacità di espressione, come sappiamo benissimo.


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26 Comments To "Il Duca a Ebook Lab: Libroshima"

#1 Comment By Marco T On 23 aprile 2011 @ 10:51

Interessante. Sicuramente un giorno non leggeremo più su carta, sono il primo a dirlo, però esteticamente i libri sono dieci volte più belli e, scusatemi il sentimentalismo, il piacere della lettura è unico, e l’ebook non lo eguaglierà mai. Io voglio una libreria personale a casa mia, dove la gente entra e rimane a bocca aperta. Gli ebook mi fanno schifo, li ho provati, ma non metto in dubbio che rappresentino un mercato in rapida espansione. E del risparmio me ne frega ancora meno, preferisco spendere di più per un libro in carne ed ossa.

#2 Comment By Tapiroulant On 23 aprile 2011 @ 11:22

o voglio una libreria personale a casa mia, dove la gente entra e rimane a bocca aperta.

Diciamo quindi che preferisci la carta al libro per una questione di puro narcisismo?^^’

#3 Comment By Alberello On 23 aprile 2011 @ 12:36

Io voglio una libreria personale a casa mia, dove la gente entra e rimane a bocca aperta.

Per quello basta avere un grosso pene sotto l’impermeabile.
Fidati. Funziona.

E del risparmio me ne frega ancora meno, preferisco spendere di più per un libro in carne ed ossa.

Giusto, finalmente uno che dice le cose come stanno! Anche io ho comprato la mia automobile solo in base alla carrozzeria e a quanto è grossa, chi se ne frega del suo consumo, se i pezzi che hanno usato per costruirla sono validi e soprattutto se mi è comoda per i posti in cui guido.
Non devo certo compensare niente se invece che un comodo ebook reader a me piace comprare un librone pesante e imponente. Basta con l’insinuare queste cose, siete solo invidiosi perchè voi siete poveri e non potete permetterveli, andate a lavorare, terùn.

#4 Comment By Mauro On 23 aprile 2011 @ 12:36

Marco T:

esteticamente i libri sono dieci volte più belli

Anche volessimo considerare l’estetica del supporto (io preferisco la funzionalità; tanto leggo per il testo, non per quanto è figo il supporto), tra un Oscar e un PRS-650 a me piace piú il PRS.

il piacere della lettura è unico, e l’ebook non lo eguaglierà mai

A me il piacere della lettura viene dalla lettura, non da dove le lettere sono visualizzate… poi, certo: il supporto ha la sua importanza; ma non vedo motivi per cui la lettura su carta dovrebbe dare un piacere ineguagliabile.

Gli ebook mi fanno schifo, li ho provati

Come? I computer, le varie generazioni di lettori, ecc., sono tutte esperienze molto diverse.

#5 Comment By france On 23 aprile 2011 @ 12:49

Trovo che l’ebook vada bene per “provare” uno scrittore che non abbiamo mai letto, ma se poi il libro mi piace vuoi mettere la goduria di averlo in libreria, magari in una bella edizione?

#6 Comment By Luigi Marciani On 23 aprile 2011 @ 12:58

@Marco T

Penso che non bisognerebbe generalizzare o prendere un partito a prescindere.

Ci sono libri splendidi e orrendi coosì come ci sono ebook fatti ad arte e fatti con incompetenza.

Io posseggo alcune prime edizioni ( di scarso valore economico ma grande importanza affettiva) di cui sono giustamente geloso e orgoglioso. Per contro nella mia libreria ci sono anche dei cosi stampati su pessima carta con inchiosti economici, ed era quello che nel periodo potevo peremttermi.

Io preferiso certamente un bel ebook ad un libro in edizione economica, di solito stampato troppo piccolo e con una rilegatura che non supera una seconda lettura.

Per contro desidero grandemente un paio di libri troppo cari per le mie tasche stampati a fine 800.

C’è spazio per entrambe le due realtà sia la carta che gli ebook. L’ importante è poter leggere con piacere.

Rigardo al pavoneggiarsi con le grandi librerie, certamente non posso tenere gli ebook in bella mostra in salotto e pavoneggiarmi coi miei ospiti.
Ma per questo ci sono i social network i blog e anche anobii ;-)

#7 Comment By Silvana On 23 aprile 2011 @ 13:52

Visto che sono stata citata da Alberello, vorrei rispondere.
Le compensazioni, in quanto tali, sono inconsce e, pertanto, non riconosciute come tali dall’Io.

#8 Comment By AnonimaFanDelDuca On 23 aprile 2011 @ 14:06

Se il Duca dovrebbe nascondersi dietro la sua ciccia, a me converrebbe più aprire una bancarella di Hot Dog…
La gentaglia parla per provare l’ebrezza dello scorreggiare dalla bocca, evidentemente.

#9 Comment By Alberello On 23 aprile 2011 @ 14:22

Silvana, sono un lurker del tuo blog da molto tempo e ho sempre apprezzato i tuoi articoli. In minima parte so di cosa parli in quanto appassionato di Freud, Jung e l’allegra compagnia della psicanalisi. :)

La mia non era una risposta seria con annesso attacco al tuo articolo, ma una risposta diversamente ironica al commento di Marco T. Leggi prima il suo commento e poi il mio, la cosa dovrebbe apparire più chiara. Credo ci sia stato del fraintendimento, stavo solo interpretando una macchietta stereotipata di chi compra solo per mostrare e non per usufruire. Non volevo dire che veramente io compro macchinoni “conscio” del fatto che non sto compensando.

Se invece ti sei sentita offesa dal tutto, chiedo perdono per l’imprudenza del link selvaggio.

#10 Comment By Marco T On 23 aprile 2011 @ 14:36

@Alberello:
Non mi hai capito.
Il ‘mostrare’ è un secondo fine. Il primo è senza dubbio ‘usufruire’. Prendi ad esempio la tua ragazza o un tuo amico o una tua amica che leggono tanto quanto te. Un giorno decidete di passare in libreria e spenderci un’oretta, magari l’enorme feltrinelli di Milano, no? Pensa se una mattina ti svegli e invece di voler fare il giretto in libreria e dire: ecc, ti metti a dire: oggi compro l’ebook. Si perde una parte del piacere che tenere un libro in mano può comunicare. Ripeto, non lo dico per sentimentalismo, ma perché è quello che provo io. Mi emoziono quando da ibs arrivano i 5 libri che ho ordinato, non mi emozionerei se scaricassi 5 file ebook. E poi è EVIDENTE che la carta non è illimitata e che tra decine-centinaia-migliaia di anni ci ritroveremo a leggere tutto su schermi (un po’ come i videolibri di Asimov). Ma per adesso, chissenefrega? Io preferisco leggere un libro, perché dovrei supportare un mercato che personalmente non apprezzo?

#11 Comment By Silvana On 23 aprile 2011 @ 14:37

x Alberello:
avevo frainteso, scusami e grazie dell’apprezzamento al blog.
S.

#12 Comment By Marco T On 23 aprile 2011 @ 14:38

Nella parte del commento che recita ‘e dire’ avevo fatto degli esempi, non so perché non li ha scritti.
Erano qualcosa come: “questo l’ho letto”, “questo non l’ho letto”, “questo è bellissimo”, “questo fa schifo”.

#13 Comment By Alberello On 23 aprile 2011 @ 15:03

x Silvana:
non ti preoccupare, nell’errore non c’era volontà, dunque le scuse non sono necessarie, grazie per il gesto in ogni caso.
A.

@Marco T:
Quello che dici è corretto, bisognerebbe modificare allora le librerie e farle divenire luoghi di incontro e scambio di file. Il computer o l’ebook reader non è una prerogativa del privato cittadino, è diventata tale per comodità. Se fosse comodo ed appetibile un luogo pubblico in cui sia possibile prendere ebook e condividere ciò che si ha letto con amici e parenti, le persone ci andrebbero volentieri e spenderebbero anche qualcosa in più per averli.

Io vado al cinema perchè mi offre dei servizi che scaricare film o comprare DVD, Blu-ray ecc. non mi garantisce. Se le librerie si aggiornassero e facessero una cosa simile, sarei il primo ad andarci per spendere i miei sudati sesterzi.

Ma da quanto ho capito leggendo qui e là per i blog, l’editoria italiana queste cose non vuole proprio capirle.
Sostenendo il vecchio mercato della carta, tu non fai altro che ritardare l’avvento dell’editoria digitale e di conseguenza l’aggiornamento dei servizi che essa può offrire. Vuoi davvero macchiarti di un tale delitto? La tua coscienza te lo permette? Dormi sereno la notte pensando a tutti quegli alberi morti? >.>

#14 Comment By Cairy On 23 aprile 2011 @ 17:41

preferisco spendere di più per un libro in carne ed ossa.

Il problema è che non tutti possono permettersi di spendere ogni volta 15 euro per un libro, che magari poi non piace. A questo punto è meglio riservarsi l’edizione stampata per pochi libri e per tutto il resto e-book.

il piacere della lettura è unico

Anche io ero una sostenitrice della lettura su carta, opinione che è cambiata dopo essermi resa conto della comodità degli e-book. Libri che oramai sono introvabili potrebbero essere di nuovo disponibili. La carta è certamente migliore dal punto di vista tattico e visivo ma se per questo devo rinunciare a leggere certi libri perchè non posso pemettermi di comprarli o perchè non sono più in commercio, grazie tante, a me gli e-book! ;D

#15 Comment By Marco T On 23 aprile 2011 @ 19:38

@Cairy:
Chi ha parlato di 15 euro? IBS ad esempio li sconta tutti, poi esistono i periodi in cui feltrinelli, mondadori e BUR operano sconti del 25-30%. Ed esistono anche le favolose edizioni Newton Compton di quasi tutti i classici che costano 6-7 euro e su ibs le trovi a 5 e qualcosa. Insomma, io non pago affatto così tanto :)

Comunque, tu hai trovato comodi gli ebook, io no. Opinioni diverse.

#16 Comment By Alberello On 23 aprile 2011 @ 20:20

Tenterò di scrivere una cosa seria (mi viene faticoso solo pensarlo!).
Ciò che sta accadendo per l’editoria è ciò che successe a suo tempo per la discografia o la cinematografia. I magnati di queste industrie erano convinti di avere il monopolio del settore e dunque vendevano quello che gli pareva (merda o cioccolato che fosse).
Un giorno però l’incubo si affacciò alla loro porta: “La pirateria”. Essa consentiva maggiore potere ai consumatori, in grado di ottenere gratis ciò che prima pagavano, di scegliere più coscientemente cosa comprare e cosa no (ascoltandolo prima di comprare un cd da 14 tracce di cui magari poi te ne piace 1) e via dicendo. Però queste due imprese hanno un vantaggio, i cinema e i concerti.

Un cinefilo sa benissimo che l’esperienza di visione sul grande schermo è diversa che da quella su un schermino di pc o televisivo, così come un musicofilo sa che la musica dal vivo e l’esperienza del concerto non potrà mai essere digitalizzata. Dunque, anche avendo avuto cali di vendite nel prodotto finito, possono ancora contare su questi due mezzi per incassare decentemente. Però non possono permettersi errori grossolani come una volta, perché se puntano sul cavallo da corsa sbagliato (l’artista) il fallimento è totale. Il contratto discografico, la relativa pubblicità e tutte le spese relative per pompare il prodotto non tornano indietro se poi questo non diventa un’icona per una generazione o due. Se un film su cui investi 10.000.000 di euro va male, non hai perso 10 euro, ne hai persi magari 8.000.000 (e sono cazzi amari). Il pubblico dunque ha assunto un pochino in più di potere decisionale sui prodotti futuri e premia solo gli artisti che ama veramente. Questo non significa certo che la qualità musicale o cinematografica sia migliorata in Italia (anzi…), ma questo perché coloro che producono non studiano i manuali prima e quindi in realtà non c’è nemmeno modo di avere roba di qualità. Ci si accontenta di quello che c’è e bon.

E gli artisti? Saranno in bancarotta per questo, chissà come sono incazzati per la pirateria! Non tutti sono così ritardati da condannare la pirateria come il male assoluto per l’arte. Per esempio gli Elio e le Storie Tese si sono inventati i CD Brulé (nome derivato dal Vin Brulé) in pratica facevano cd al volo da vendere alla fine dei loro concerti (proprio i concerti di cui parlavo prima). Essi hanno avuto questa geniale intuizione e l’hanno sfruttata al meglio. Questa idea non è venuta agli esperti di marketing o ai saggi discografici che sanno tutto, ma agli artisti stessi. E non è successo in un altro pianeta, ma in Italia.

Gli Elio e le Storie Tese sono stati fondati nel 1980 e sono in giro tuttora, quanto scommettiamo che Marco Carta lo ricicleranno tra meno di 5 anni per farne un rotolo da defecazione?

Premesso questo, parliamo dell’editoria. L’editoria non ha né concerti, né cinema. Nessuno pagherebbe per partecipare ad un convegno in cui la Strazzulla legge ad alta voce il suo libro (se qualcuno lo farebbe vi prego, praticategli eutanasia da parte mia, non ce la faccio a veder soffrire qualcuno così tanto), pertanto nel momento in cui la carta scompare e anche l’arte letteraria diventa digitale, i magnati (si chiamano così perché se sò magnati tutto) si cagano addosso sapendo di non avere altre entrate.
Ecco allora che brillantemente decidono di arroccarsi in un castello di carta durante un diluvio, di boicottare gli ebook con un cartello illegale sperando che i lettori gonzi ci caschino e continuino ad amare il profumo della carta (ragazzi, fumare nuoce gravemente alla salute, smettetela di rollarvi cartine).

Gli ebook e la pirateria avanzano e invece che elaborare nuove strategie di mercato e pensare a delle librerie che forniscano servizi come concerti o cinema, stanno investendo tutto sul costruire argini più alti per evitare l’inondazione. Quello che forse sfugge alle menti più brillanti di tutto ciò è che sono loro ad avere bisogno dei lettori per vivere e non il contrario. Se anche domattina mi dicessero che Nihal della terra del vento è uscita di stampa e i miei figli non lo leggeranno, la mia vita sarebbe serena come prima (addirittura potrebbe essere migliore), mentre loro dovrebbero trovare i soldi da altre parti per mangiare. E invece di coccolare i lettori, cosa fanno? Li trattano male, vendono merda a peso d’oro con contenuti extra di merda (le interviste agli scrittori di merda con la mappa dei territori di merda, wow!).

Questa dovrebbe essere la situazione che ho capito io (che sono ritardato cronico) a meno di imprevedibili eventi futuri.

Per quanto riguarda la ciccia del Duca, ho le prove che egli non sia grasso. Qui ho una foto mia e sua dell’altra sera. Come vedete ha un fisico invidiabile, quindi smettetela di prenderlo in giro per questo. E poi ho anche la testimonianza di una persona che gli sta vicino.

#17 Comment By Il Guardiano On 23 aprile 2011 @ 20:52

Chi ha parlato di 15 euro? IBS ad esempio li sconta tutti, poi esistono i periodi in cui feltrinelli, mondadori e BUR operano sconti del 25-30%. Ed esistono anche le favolose edizioni Newton Compton di quasi tutti i classici che costano 6-7 euro e su ibs le trovi a 5 e qualcosa. Insomma, io non pago affatto così tanto :)

Io la pensavo come te sugli eBook. Ho provato sempre a leggerli su PC ma niente; troppo stancante, e poi non potevo portarlo in giro.
Poi ho comprato (da gennaio) un eBook reader. E mi si è aperto un mondo.
Ho finalmente potuto leggere libri che erano anni che cercavo in cartaceo (come la schifezza di “Dune”, “Il Raccoglitore di Anime”, “La Trilogia dei Lungavista” ad esempio).

Sono d’accordo con te sulla “bellezza” di un libro cartaceo… Ma solo se questo è una bella edizione in copertina rigida.
Cosa c’è di bello in una edizione economica? In un Oscar? In un mattone che racchiude, per risparmiare, una intera trilogia?
Queste sono manie feticiste, che non aggiungono nulla al gusto della lettura.

#18 Comment By Wikimouse On 25 aprile 2011 @ 17:18

Tema scottante, signori miei…
Io adoro rosicchiare qualsiasi tipo di -cartaceo-, purché sia commestibile.
Sentire il profumo di un libro è come il cacio sui maccheroni, ma il mondo va avanti. “O cambi il mondo o è il mondo a cambiare te”, ma questo andiamolo a dire alle foreste. Il fatto che molta più gente abbia qualcosa da dire, da scrivere, comporta uno sfacelo senza limiti. Non rimarrebbe un albero in circolazione, se tutti riuscissero a farsi pubblicare su un libro vero.
Salute a voi, oh pastori di pixel!

#19 Comment By arnica On 30 agosto 2011 @ 17:26

ma nessuno ha considerato l’opzione biblioteche? no perchè così ti leggi il tuo bel libro profumoso ma non hai pagato un euro.
e chi se ne frega della possessività, non è mica un pregio.

anche io ero dell’idea che un e-reader non fosse all’altezza di un libro,ma ho realizzato che i libri sono fatti con materiali troppo scadenti per poter foraggiare ancora l’editoria. per non parlare delle legature.la carta mondadori,feltrinelli enaudi ecc è illegale,presa da foreste che non dovrebbero essere toccate. bel commento dire “chi se ne frega di ora”,eh…i miei complimenti. non è buonismo ecologista da quattro soldi, è essere un minimo responsabili e rinunciare ad un feticismo.

il piacere della libreria con gli amici si può sostituire anche con un gruppo di lettura,o andando al cinema,o mangiando un gelato/cioccolata calda, pizza, serata trash a casa a guardare film immondi per ridere…qualsiasi cosa. non è necessario che ci sia una libreria fisica per avere questo piacere.

detto ciò->la carta di fine ’800 è la peggiore in assoluto, parola di studiosa del restauro del libro ^_*

#20 Comment By Miss Tress On 10 settembre 2011 @ 17:57

Personalmente leggere dagli e-book mi stanca, resterò fedele al cartaceo. Dopo cinque minuti mi viene il mal di testa. Poi mi piace l’idea di sfogliare le pagine, toccare la carta con mano, anche a costo di slogarmi una spalla per portarmi un mattonazzo da leggere con me. E per i soldi non c’è problema, visto che faccio sempre incetta di buoni per librerie. :)

#21 Comment By Cecilia On 10 settembre 2011 @ 19:07

Dopo cinque minuti mi viene il mal di testa.

Leggendo a computer o a e-reader? I secondi non sono retroilluminati, non vedo come possa dare fastidio.

#22 Comment By Miss Tress On 11 settembre 2011 @ 22:57

computer senza dubbio, e-book credo sia più un fattore psicologico: qualsiasi cosa non sia su supporto cartaceo non la sopporto. Può essere un discorso strano, ma sono una che ad esempio non riesce a scrivere sui quaderni normali perchè sono troppo grandi e compra solo quelli piccoli (anche il solo fatto di usare un foglio protocollo mi manda in crisi).
Inoltre mi scoccia il fatto che non ci posso fare le orecchie e usarlo come arma di difesa personale contro imbecilli.

Comunque sono fatta strana io, quindi la mia opinione non fa testo. :D

#23 Comment By Mauro On 12 settembre 2011 @ 17:10

Miss Tress:

computer senza dubbio, e-book credo sia più un fattore psicologico: qualsiasi cosa non sia su supporto cartaceo non la sopporto

Se ne hai la possibilità prova un lettore E Ink: sono tutta un’altra esperienza, rispetto al computer; conosco gente che era contraria per motivi analoghi ai tuoi e ora li usa.

#24 Comment By Miss Tress On 12 settembre 2011 @ 22:13

grazie per la dritta! se riesco a provarlo, vi faccio sapere un mio parere! ^^

#25 Comment By arnica On 14 settembre 2011 @ 19:52

io leggo anche per ore con l’e-reader,quando al pc dopo 3 minuti al pc sono già stanca :)

#26 Comment By frè On 12 novembre 2011 @ 02:12

Chi offende basandosi sull’aspetto fisico di una persona, non soltanto è un povero miserabile mongolo, ma generalmente non batte chiodo perchè è meno desiderabile di chi offende. [Teorema di freija]

Bè quella gente lì si autoffende da sola!


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