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Tokyo Gore Police

Yoshihiro Nishimura, già supervisore degli effetti speciali per Meatball Machine e The Machine Girl, è tornato alla regia con Tokyo Gore Police, un film horror d’azione con ambientazione futuristica straripante sangue, budella, mutilazioni, smembramenti, mutazioni, e macelleria varia. Direi che è il film ideale per la vigilia di Natale!

Locandina di Tokyo Gore Police
Locandina di Tokyo Gore Police

Tôkyô zankoku keisatsu (Tokyo Gore Police, 2008)
Tokyo.Gore.Police.2008.DVDRip.XviD-DOMiNO (DVDRip, ~1,37GB, audio AC3 5.1)
(giapponese con sottotitoli in inglese)

ATTENZIONE. Se la vista del sangue vi impressiona NON guardate neanche il trailer.

Trailer di Tokyo Gore Police

A proposito di Natale, so che ormai è la vigilia e dunque un po’ tardi, ma se siete ancora incerti sui regali e avete qualche amica appassionata dei romanzi della signora Meyer o della signora Troisi, questo potrebbe essere il dono perfetto:

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Buon Natale a Tutti! chikas_pink53.gif

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I Dannati di Malva & altre ghiottonerie

Come accennavo nell’articolo di qualche tempo fa riguardo il futuro del blog, ho intenzione di segnalare, con una certa regolarità, le varie release pirata che riguardano il fantasy.
Su moralità e legalità della pirateria si potrebbe discutere all’infinito e ci dedicherò uno o più articoli. Per ora posso dire questo: ho la camera foderata di libri e piena di scatole di videogiochi e confezioni di DVD, ma il risultato è stato che al cinema vogliono perquisirmi prima di farmi entrare. Hanno finito di prendermi per scema. I miei soldi non li vedranno mai più. E se così l’industria cinematografica, editoriale e musicale finisce in rovina, tanto meglio!

Comunque è un discorso molto lungo, per adesso, dato che questo blog si occupa di libri, ne segnalo tre che trattano l’argomento da vari punti di vista.

Il primo è già un classico, ossia Free Culture di Lawrence Lessig. Il libro è disponibile gratuitamente presso il sito dedicato. La parte più interessante è sicuramente quella che tratta della storia del copyright, e di come tanti di quelli che adesso fanno gli scandalizzati siano nati loro come pirati (vedi gli industriali del cinema, che iniziarono la loro carriera violando i brevetti di Edison).

Copertina di Free Culture
Copertina di Free Culture: non fissatela troppo a lungo!

Tuttavia quando Lessig parla di pirateria via Internet è impreciso sia dal punto di vista tecnico sia da quello sociale. Per avere un’idea di come funzioni davvero la pirateria e quali siano le motivazioni di fondo, consiglio (su indicazione del Coniglietto Grumo): Electronic Potlatch di Alf Rehn e Software Piracy Exposed di Paul Craig, Mark Burnett & Ron Honick.
Electronic Potlatch è disponibile al sito dell’autore, qui (PDF). È in realtà la tesi di laurea in Industrial Management dell’autore stesso. La parte strettamente economica è tuttavia piuttosto limitata, il cuore del libro è il viaggio che Rehn compie nel mondo della pirateria, partendo da un semplice file di testo. Interessantissimo!
Software Piracy Exposed è più tecnico-informatico (anche troppo, a volte), ma non meno interessante. Anche perché la tesi di Rehn è di qualche anno fa, quando per esempio BitTorrent non esisteva ancora. Un confronto tra Electronic Potlatch e Software Piracy Exposed però dimostra che molto è rimasto invariato, possono cambiare le tecnologie ma è apparenza, motivazioni e struttura della pirateria rimangono uguali.

Copertina di Software Piracy Exposed
Copertina di Software Piracy Exposed

L’altra considerazione preoccupante che si trae dalla lettura di questi libri è che la disinformazione è assoluta. Nessun organo d’informazione tradizionale (stampa, TV, ecc.) anche solo si avvicina a dire qualcosa di vero a proposito di pirateria via Internet. Non credo neanche sia malafede, è proprio un abisso d’ignoranza. Il preoccupante è che se codesti signori giornalisti non sono capaci d’informarsi riguardo FTP e BitTorrent, come faccio a dar loro credito quando parlano di Al Qaeda, dell’Iran o di qualunque altro argomento?
Infatti non mi fido più!

Ciò premesso, premessa sulla quale prometto di tornare in futuro, passiamo alle segnalazioni.

Libri

Le uscite di romanzi, tradotti in italiano o in lingua inglese, anche rimanendo nel solo ambito della narrativa fantastica, si contano a decine ogni settimana. Per questo mi limiterò a segnalare le uscite riguardanti autori italiani.

Si inizia con l’ultimo romanzo della beniamina del blog, Licia Troisi!
Su emule si può infatti trovare I Dannati di Malva:
Icona di un mulo eBook.ITA.3031.Licia.Troisi.I.Dannati.Di.Malva.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (1.450.424 bytes)

Copertina de I Dannati di Malva
Copertina de I Dannati di Malva

Contravvenendo ai miei sani principi l’ho letto… e devo purtroppo ammettere che non è così orribile come gli altri romanzi della Troisi, anzi è quasi sicuramente quanto di meno peggio la Troisi abbia mai creato (non che però sia un bel romanzo, eh!). Forse la mancanza di dolore deriva dal fatto che è un romanzo cortissimo, tanto che chiamarlo romanzo è un’esagerazione. Sono circa 27.000 parole, 160.000 caratteri, e questo includendo una sorta di postfazione, alcune pagine scritte da tale Antonio Pergolizzi sul problema dell’ecomafia. Forse il dolore è attenuato dal non aver pagato per leggere. O forse dipende dal fatto che la Troisi questa volta non ha voluto continuare a stuprare il fantasy, ma è passata al poliziesco.

Infatti questo I Dannati di Malva ha pochissimo di fantasy. È in realtà una sorta di giallo, con una Guardia cittadina (un poliziotto) impegnata a scoprire l’autore di una serie di omicidi che stanno sconvolgendo la vita della tranquilla città di Malva. Con un po’ di lavoro di documentazione è probabile la stessa storia si sarebbe potuta ambientare in qualche fabbrica o miniera africana.

In ogni caso: Malva è una città di vetro e acciaio, ai margini di una Foresta. La potenza del vapore permette ai cittadini umani di godersi marciapiedi semoventi, ascensori, riscaldamento e ogni sorta di comfort. C’è però un prezzo da pagare per il benessere: il prezzo lo pagano i Drow, costretti a lavorare come negri nel sottosuolo della città, per garantire l’efficienza degli impianti.
In realtà questi Drow dei Drow di Dungeons & Dragons hanno solo il nome e qualche particolare fisico. Se si pensa agli schiavi nelle piantagioni del Sud degli Stati Uniti prima della guerra civile o agli extracomunitari sottopagati nei nostri cantieri si ha un modello più calzante.

Drow
Una Drow

Telkar è un mezzosangue. Madre umana e padre Drow. Uno come lui dovrebbe stare nei Livelli Inferiori, ma a furia di sacrifici e grazie a incrollabile volontà è riuscito a farsi strada nel mondo umano, diventando una Guardia. Quando una serie di omicidi, che per la loro modalità sono attribuiti ai Drow, sconvolge la città, Telkar decide di sfruttare il suo aspetto per infiltrarsi tra i Drow del sottosuolo e scoprire l’assassino…

L’indagine è molto banale e scontata. Telkar non fa altro che aspettare che gli indizi gli capitino per sbaglio in grembo e così accade. Ma almeno non ci sono più quelle enorme incongruenze che avevano piagato i romanzi precedenti della Troisi. Ci sono ancora faccende poco chiare, tipo un Generale che è in pensione a una data pagina ed è in missione di scorta in un’altra, o il numero degli omicidi, tre o quattro secondo l’umore, ma sono particolari.
In più questa volta la Troisi narra in prima persona, e riesce abbastanza bene a mantenere questo punto di vista. Perciò è anche più facile accettare gli errori, visto che il protagonista può confondersi o dimenticare, mentre l’autore no.

Qui devo anche dire che la scelta del prologo è stata davvero infelice. Il prologo è disgustoso (e a differenza del resto del romanzo, la narrazione è in terza persona e non riguarda Telkar), ma per fortuna nel proseguo non ci sono altri bambini di dieci anni che brandiscono spade da sette libbre. Rendiamo grazie agli Dei.

Non credo che recensirò I Dannati di Malva: essendo un libricino così esiguo, non più di due ore di lettura, non c’è molto da aggiungere a quanto già detto. Penso che i fan della Troisi dovrebbero apprezzare, gli altri no, perché è comunque un brutto romanzo, ma se sono curiosi sempre meglio questo corto Malva gratis che le Cronache a 20 euro!
Vorrei però spendere due parole per l’editore, che in questo caso non è Mondadori ma Edizioni Ambiente. Signori Edizioni Ambiente, visto che a quanto pare avete così a cuore i problemi ecologici, perché non offrite voi l’ebook in questione? Perché contribuire all’inquinamento con la produzione di libri di carta? Che vanno stampati, imballati, trasportati e poi smaltiti. Un enorme spreco di energie che certo non migliora il problema dei rifiuti (e non sto facendo ironia).

Parlando di brutti romanzi, si è reso disponibile anche La Lama Nera di Dario De Judicibus:
Icona di un mulo eBook.ITA.3017.Dario.De.Judicibus.La.Lama.Nera.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (3.911.255 bytes)

Copertina de La Lama Nera
Copertina de La Lama Nera

Ho letto questo romanzo tempo fa (prima dell’apertura del blog), avrei anche voluto recensirlo, ma non me la sono mai sentita di rileggerlo. Non è un granché, ma c’è di peggio.

Terzo fantasy italiano apparso di recente, Ancess volume I: Le Chiavi del Fato di Sergio Rocca:
Icona di un mulo eBook.ITA.3007.Sergio.Rocca.Ancess.Le.Chiavi.Del.Fato.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (2.617.892 bytes)

Copertina de Le Chiavi del Fato
Copertina de Le Chiavi del Fato

Ho trovato pochissime notizie riguardo a questo fantasy (qui se ne parla brevemente), ma dopo averne lette tre pagine ho capito che le poche notizie erano fin troppe! È scritto in maniera oscena. Ho controllato il sito dell’editore, Editing Edizioni, e non pare editore a pagamento. Come si fa a pubblicare una roba del genere? Mistero. Comunque non è escluso che ci torni in qualche momento di disperazione e ne faccia una recensione.

Videogiochi

Non molto d’interessante negli ultimi tempi. Segnalo solo l’uscita dell’espansione per PC di Silverfall, ovvero Silverfall: Earth Awakening: Silverfall_Earth_Awakening-FLT (~6.43GB)
L’espansione è giocabile anche senza aver installato il gioco originale. Silverfall è un action-RPG; mi ricordo di averlo provato alla sua uscita e di non averne ricavato nessuna particolare impressione, né in positivo, né in negativo. Si distingue però per l’ambientazione, a tratti in stile fantasy più classico, a tratti più in stile steampunk. Consigliato agli amanti di Diablo, Sacred, Titan Quest e simili.

Silverfall: Earth Awakening
Uno screenshot di Silverfall: Earth Awakening

Film

Nota preliminare: non prendo neanche in considerazione i film doppiati. Parlerò solo di uscite nella lingua originale del film. Anche qui il discorso può essere lungo, e mi rendo conto che per chi è abituato al doppiaggio, passare all’originale più sottotitoli (spesso in inglese, visto che di sottotitoli in italiano non è così semplice trovarne) può essere traumatico, ma ne vale la pena. Il doppiaggio massacra i film. All’inizio è difficile rendersene conto, ma dopo qualche mese di visioni intensive in lingua originale non si torna più indietro.
E in ogni caso rimane una necessità per una marea di film che non hanno distribuzione nel nostro Paese neanche in DVD. Perciò tanto vale abituarsi.
Seconda nota preliminare: escono persino più film che libri, tener conto anche solo di tutti i film di fantasy/fantascienza non è facile. Perciò mi concentrerò solo su quei film che possono passare inosservati. Ognuno è in grado di trovare una copia gratuita di Cloverfield o Sweeney Todd anche senza le mie segnalazioni.

Dunque, negli ultimi giorni sono affiorati:

Cheung Gong 7 hou (CJ7, 2008)
CJ7.LIMITED.DVDRip.XviD-ESPiSE (DVDRip, ~700MB)
CJ7.2008.NTSC.DVDR-TDM (DVDR, ~3.70GB)
(cantonese con sottotitoli in inglese, coreano, cinese e tailandese)

Locandina di CJ7
Locandina di CJ7

L’ultimo film del geniale Stephen Chow, già regista, sceneggiatore e interprete di film quali Shaolin Soccer, Kung Fu Hustle e God of Cookery. Forse il più bravo attore comico in vita. Questo CJ7 non è all’altezza delle sue opere migliori, anche perché la presenza di Chow attore è minima, ma rimane comunque un film divertente e persino commuovente. Consigliato a tutti.

Trailer di CJ7

 

Kabe-otoko (The Wall Man, 2006)
The.Wall.Man.2006.DVDRip.XviD-WRD (DVDRip, ~700MB)
(giapponese con sottotitoli in inglese e giapponese)

Locandina di The Wall Man
Locandina di The Wall Man

Film horror/fantasy giapponese. Non l’ho ancora visto, la trama pare però interessante:

The ‘wall man’ ['kabe-otoko'] is a strange wall-dwelling creature that is neither human nor ghost. He observes the ways of mankind from his unique position, and television plays an important role in [his] existence. When Nishina tells his TV reporter girlfriend Kyoko what he has heard about this creature, she introduces the story on her show, setting off a bizarre chain of events…

Trailer di The Wall Man

 

[Rec] (2007)
Rec.2007.READNFO.DVDRiP.XViD-iKA (DVDRip, ~700MB)
(spagnolo con sottotitoli in inglese)

Locandina di [Rec]
Locandina di [Rec]

[Rec] è un film horror spagnolo con zombie. Lo stile di ripresa è lo stesso di Cloverfield, anche se il regista di [Rec] almeno ci prova a raccontare una storia invece di cercare di far venire mal di testa al pubblico. Il finale è decente, ma il resto così così. La protagonista con il suo incessante strillare è di un’antipatia unica.

Trailer di [Rec]

Approfondimenti:

bandiera EN Il blog di Lawrence Lessig
bandiera EN Il sito di Alf Rehn
bandiera EN Software Piracy Exposed su Amazon.com

bandiera IT I Dannati di Malva su iBS.it
bandiera IT I Dannati di Malva presso il sito dell’editore
bandiera EN I Drow di Dungeons & Dragons su Wikipedia
bandiera IT La Lama Nera su iBS.it

bandiera EN Il sito ufficiale di Silverfall
bandiera EN Una recensione di Silverfall: Earth Awakening

bandiera EN Stephen Chow su Wikipedia
bandiera EN Alcune notizie su The Wall Man
bandiera SP Il sito ufficiale di [Rec]

bandiera EN Releaselog, uno dei migliori siti per tenersi aggiornati sulle uscite

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Orrore Cosmico 3: Meatball Machine

Ricordo che il “piano dell’opera” è qui. (nota: per un problema tecnico ho dovuto rimandare la visione di Funky Forest, perciò ho proseguito con gli altri film)

Locandina di Meatball Machine Titolo originale: Meatball Machine
Regia: Yudai Yamaguchi e Junichi Yamamoto

Anno: 2005
Nazione: Giappone
Studio: King Records
Genere: Fantascienza, Orrore
Durata: 1 ora e 29 minuti

Lingua: Giapponese
Sottotitoli: Inglese

Yudai Yamaguchi non è nuovo a dirigere film assurdi avendo alle spalle pellicole quali Battlefield Baseball e Chromartie High – The Movie, al cui confronto questo Meatball Machine sembra quasi razionale, mentre tale Yamamoto è al suo primo film.

Yoji, un operaio giapponese apatico e imbranato, è segretamente innamorato di una taciturna ragazza, tale Sachiko. La loro storia però viene interrotta sul nascere, perché Sachiko è infettata da una creatura aliena che la trasforma in un’abominevole creatura biomeccanica, a metà fra un Borg di Star Trek e una versione a colori di quel che diventa il protagonista di Tetsuo di Tsukamoto.

Sachiko
Sachiko

Appurato che non c’è cura per Sachiko, Yoji decide che l’unica azione misericordiosa è dare una morte rapida alla ragazza. Purtroppo non ne è in grado, almeno finché anche lui non viene infettato…
mostra il finale del film ▼

Malgrado nella prima parte del film ci sia un certo approfondimento della psicologia e delle motivazioni dei personaggi, in particolare riguardo a Yoji, dal momento in cui Sachiko diventa un “mostro”, la storia degenera in una pura vicenda di macelleria, con un susseguirsi di occhi trapanati, sbudellamenti, amputazioni, e uso improprio di sega circolare, il tutto sotto una costante pioggia di sangue.
Nonostante ciò la violenza è tanto esagerata da risultare quasi a livello di cartone animato. A parte, forse, tre brevi scene: la prima trapanazione oculare, Yoji che uccide una bambina più o meno per sbaglio e Sachiko “violentata” dall’alieno all’inizio della mutazione, una sequenza quasi hentai.

Il sangue abbonda
Sangue come se piovesse…

Battlefield Baseball mi aveva molto divertita, anche perché era un film che non si prendeva minimamente sul serio. Qui invece gli intenti di Yamaguchi non sono chiari: per i primi 40 minuti pare voglia dirigere un film horror drammatico e impegnato, poi va tutto a rotoli e la chiacchierata finale tra gli alieni è al limite del ridicolo.
Ho apprezzato make-up, effetti speciali e in generale il design delle creature, sebbene non sia originalissimo, ma al di là di questo c’è poco altro. Film godibile solo per i feticisti del biomeccanico grottesco & perverso.

Sanità Mentale. Il film è troppo sopra le righe per far presa, mi ha lasciata quasi del tutto indifferente. Tolgo 1 punto per le tre brevi scene già ricordate e 1 per un’altra scena all’inizio del film, durante la quale il protagonista è picchiato in strada da un travestito: ripensandoci è l’unico momento di reale violenza. Ero a 47, scendo a 45.

Trailer di Meatball Machine

Approfondimenti:

bandiera EN Meatball Machine su IMDb

bandiera EN Tetsuo su IMDb

 

Giudizio:

Make-up, effetti speciali e mecha design. +1 -1 Storia esile.
Quale discreta scena di macelleria. +1 -1 Esagerato: non spaventa e neanche disgusta più di tanto.
-1 Nel complesso più stupido che bizzarro.
-1 Finale ridicolo.

Due Gamberi Marci: clicca per maggiori informazioni sui voti

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Orrore Cosmico 2: Long Dream

Ricordo che il “piano dell’opera” è qui.

Locandina di Arch Angels Titolo originale: Nagai Yume
Titolo inglese: Long Dream
Regia: Higuchinsky

Anno: 2000
Nazione: Giappone
Studio: Omega Micott Inc.
Genere: Fantasy, Fantascienza, Orrore
Durata: 58 minuti

Lingua: Giapponese
Sottotitoli: Inglese

Come già Uzumaki, Long Dream è una produzione di Higuchinsky e Junji Ito: manga di Ito e regia di Higuchinsky. In questo caso non posso giudicare sulla qualità dell’adattamento, non avendo letto il manga originario, ma è un bel film, mi è piaciuto. Non è strano come Uzumaki, però non è privo di alcune deliziose bizzarrie.

Un giorno si presenta in un ospedale giapponese Mukoda, un giovane che accusa sintomi molto strani: sostiene che i suoi sogni si allunghino sempre più. Nelle poche ore notturne, Mukoda sostiene di vivere giorni e settimane in sogno e purtroppo per lui spesso più che sogni sono incubi.
Ricoverato in osservazione, Mukoda a ogni notte peggiora, con sogni sempre più lunghi, tanto che gli è progressivamente più difficile ricordare chi sia, trascorrendo ormai interi anni nel mondo dei sogni. Peggio, comincia a mutare anche fisicamente, trasformandosi in un mostro orribile (in verità del tutto ridicolo, causa effetti speciali da recita scolastica).

Il mostro
Il “mostro” di Long Dream, già celebre tra gli intenditori

Mukoda diventa talmente brutto che quando esce dalla sua stanza viene scambiato per la Morte in persona dalla diciassettenne Mami, ricoverata per un tumore benigno. Frattanto il dottor Kuroda, il medico di Mukoda, comincia a vedere ovunque l’immagine di una giovane donna, morta anni prima.
mostra il finale del film ▼

A parte il finale, intuibile, è un film che si guarda volentieri. Per essere un film d’orrore non ci sono particolari spaventi, però la tensione è palpabile e le implicazioni della premessa sono inquietanti, basti pensare al povero Mukoda e a uno degli ultimi suoi sogni, un orribile incubo durato dieci anni. È interessante anche l’idea che i sogni potrebbero arrivare a durare all’infinito, pur in uno spazio temporale limitato, idea che ha qualche analogia con quella del fisico J. Tipler, che immagina una civiltà in grado di sopravvivere in eterno nel corso dei soli ultimi istanti di vita dell’universo.

Orologi
Gli orologi di sfondo sono sintomo d’implicazioni metafisiche

Bravi tutti gli attori coinvolti, che riescono a non far pesare le ristrettezze del budget (l’intero film si svolge in non più di tre stanze diverse), e bravo Higuchinsky del quale ora mi rimane da vedere solo Tokyo 10+01.

Sanità Mentale. Il “mostro” è troppo ridicolo per far paura davvero, perciò non credo di aver perso più di 1 punto, mentre la storia dei “lunghi sogni”, se ci si riflette andando a dormire, è angosciante, vale almeno 2 punti. Ero a 50, sono adesso a 47.

Trailer di Long Dream

Approfondimenti:

bandiera EN Long Dream su IMDb

bandiera EN Il Punto Omega di J. Tipler su Wikipedia

 

Giudizio:

Interessante l’idea di fondo. +1 -1 Finale un po’ scialbo.
Ben recitato. +1 -1 Effetti speciali terribili.
Storia con il giusto grado di tensione e inquietudine. +1

Un Gambero Fresco: clicca per maggiori informazioni sui voti

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