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Recensioni :: Romanzo :: Nihal della Terra del Vento

Copertina di Nihal della Terra del Vento Titolo originale: Nihal della Terra del Vento
Autore: Licia Troisi

Anno: 2004
Nazione: Italia
Lingua: Italiano
Editore: Mondadori

Genere: “Fantasy”
Pagine: 380

Ho deciso di recensire uno alla volta i sei romanzi della Troisi. Avevo una mezza idea di recensire la prima trilogia quale un tutt’uno, basandomi sui miei ricordi della prima lettura, ma sarebbe stato poco professionale. Perciò ho ripreso in mano i romanzi e ho deciso di rileggerli e recensirli via via. Questa prima recensione servirà anche come introduzione generale all’opera della Troisi.

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…

Questa storia comincia un giorno del 2003. Licia Troisi, giovane laureanda in fisica e aspirante scrittrice, mette la parola fine alla sua opera fantasy, un tomo da 1.000 e passa pagine. Senza indugio spedisce il malloppo a Mondadori, e tre mesi dopo riceve una telefonata: la Mondadori è disposta a pubblicarla!

La storiella di cui sopra narrata dalla viva voce di Licia Troisi

Se questa storia fosse un romanzo, già al primo paragrafo avrebbe problemi di credibilità. Infatti è noto che le grandi case editrici, e non solo loro, sono molto restie a pubblicare opere di esordienti, specie nell’ambito della narrativa fantastica. Non è difficile verificare questo fatto semplicemente recandosi in libreria: sebbene negli ultimi tempi le cose siano migliorate, gli esordienti in ambito fantasy pubblicati da Mondadori o Rizzoli o simili si contano sulle dita di una mano sola, monca.
Un altro fatto noto è che per quanto uno sia bravo o abbia poi dimostrato di essere in sintonia con il pubblico, è difficile che tali qualità siano riconosciute subito. Da Verne a Heinlein e da Stephen King alla Rowling, quasi tutti si sono beccati più di un rifiuto a inizio carriera, e spesso anche dopo.
Qui abbiamo una scrittrice esordiente che spedisce a una sola grande casa editrice e immediatamente viene scelta per la pubblicazione. Ha dell’incredibile. Tre possibili spiegazioni:

La Troisi è raccomandata. È amica di questo o di quell’altro, o c’è qualche altro losco intrallazzo sotto. Non voglio credere a quest’ipotesi! E non perché sia improbabile o perché creda nell’onestà delle persone o delle case editrici, non ci voglio credere perché io disprezzo la signora Troisi. Una Troisi raccomandata è una Troisi che sa di aver scritto una marea di scempiaggini, è una Troisi cinica e consapevole. Potrei quasi avere in simpatia una persona così, e non voglio! Nella mia scala di valori è meglio essere disonesti piuttosto che scemi, perciò preferisco figurarmi la Troisi scema.

La Troisi ha scritto un capolavoro. Ipotesi che si può scartare senza problemi. Persino tra le fan scatenate della Troisi, quelle che dormono con gigantografie di fan art di Sennar appese sopra il letto, persino tra queste cerebrolese non è così facile trovarne che dichiarino che Nihal è un capolavoro.

La Troisi è stata fortuna. È la risposta che fornisce la Troisi medesima quando nelle interviste le si domanda a tale riguardo. Ha avuto un’inaudita fortuna. Questa è l’ipotesi più deprimente, perché non lascia alcun margine per agire e migliorarsi.
Una persona molto ricca. Le si chiede il segreto del suo successo. Risponde di aver rapinato una banca. È questione di scelta: vuoi diventar ricco? Rapini la banca. Vuoi rimanere onesto? Non diventi ricco.
Una persona vince la medaglia d’oro alle Olimpiadi nella maratona. Le si chiede il segreto del suo successo. Risponde che si allena 16 ore al giorno ogni giorno, Natale compreso. È questione di scelta: vuoi vincere la medaglia d’oro? Devi ammazzarti di fatica a furia di allenamento. Vuoi spassartela? Non vinci la medaglia d’oro.
Una scrittrice esordiente viene pubblicata da una grande casa editrice. Le si chiede il segreto del suo successo. Risponde che è stata fortunata. È questione di… cosa? Non c’è niente da fare! Puoi rapinare la banca come non farlo, allenarti come dormire tutto il giorno, non cambierà niente, perché è solo questione di fortuna.
È difficile basare, non dico una carriera, ma anche solo un hobby sulla mera fortuna. A questo punto conviene darsi al Super Enalotto o al gioco d’azzardo: con un po’ di fortuna si avranno i soldi per pubblicare in proprio!

Quel che ho scritto finora non è una novità, se ne è parlato parecchio ai tempi dell’esordio della Troisi. Tanto per citare una fonte al di sopra di ogni sospetto:

La propria potenza editoriale la Mondadori l’ha spesa puntando su una giovanissima ragazza esordiente, Licia Troisi. Alla faccia di tutti gli scrittori che fanno gavetta, spendono anni a migliorare la propria scrittura, si fanno assistere da editor capaci, scrivono e riscrivono e riscrivono, partecipano a concorsi, e poi finalmente, quando si sentono maturi, lavorano al loro primo romanzo: qui abbiamo una giovane (va be’, in confronto a Paolini è quasi una vecchietta…) che comincia subito scrivendo una saga fantasy di mille pagine, la manda a Mondadori tanto per provare e la Mondadori non solo le accetta il libro, ma lo stampa in rilegato in decine di migliaia di copie, fa pubblicare pagine intere di recensione/pubblicità su settimanali come Panorama o quotidiani come Repubblica.
E’ quel genere di cose che ai bravi scrittori in genere fa prudere le mani. Ma il libro lo comprano lo stesso, per vedere in cosa loro hanno sbagliato, e dopo averne iniziato la lettura si rendono conto che forse hanno sbagliato proprio il pianeta in cui vivere. Perché forse tutto sommato qualcosa da imparare prima di arrivare alla grande tiratura ce l’aveva anche lei.
Aspettiamo incuriositi e anche un po’ preoccupati i risultati delle vendite delle Cronache del mondo emerso. Preoccupati perché ci attanaglia un timore terribile. Quello che alla fin fine un libro di questo tipo possa vendere molto più di un libro di qualità, andando incontro alle aspettative dei piani alti del palazzone di Segrate. Perché la pubblicità comunque ha il suo effetto, qualunque sia il prodotto. E perché abbiamo il sospetto (speriamo con tutto il cuore di sbagliarci) che per vendere davvero tante copie il fatto di scrivere qualcosa che ricorda altri mille libri già letti non importi così tanto, perché la maggior parte della gente gli altri mille libri non li ha letti affatto; perché dettagli stonati e scrittura ingenua, in fondo non vengono notati o forse sono addirittura più congeniali a un pubblico generico poco avvezzo alla lettura.
Magari dopo aver letto questo libro proveranno con qualcosa di diverso, e scopriranno un intero universo di libri anche migliori.
L’alternativa è che mettano via il libro sconcertati pensando che tutto sommato aveva ragione il loro vecchio professore di italiano, che tutta la fantasy (come anche la fantascienza) è roba tirata via buona solo per la spiaggia e il treno, e che tornino a leggere i buoni vecchi classici. Magari domani, oggi facciamoci una partitina con la Playstation.

Era Silvio Sosio in un vecchio editoriale (20 Aprile 2004) su Fantascienza.com. Al di sopra di ogni sospetto perché la Delos (la casa editrice che gestisce tra gli altri i siti di Fantascienza.com e FantasyMagazine) ha sempre avuto un occhio di riguardo per gli scrittori italiani. Specie negli ultimi tempi. Specie se pubblicati da Mondadori.
Lo stesso Sosio, commentando il suo editoriale qualche giorno fa, a quattro anni di distanza, è rientrato nei ranghi:

[...] direi che nel frattempo Licia Troisi è cresciuta e ha mantenuto le promesse. D’altro canto ormai le librerie sono piene di libri fantasy di livello abissalmente peggiore di quello dei suoi libri.

Anche se la prima parte può essere intesa in maniera ironica: sì Licia Troisi ha mantenuto le promesse, prometteva di scrivere schifezze, ha continuato imperterrita a scriverne.
Quello che è cambiato in questi quattro anni è stato il successo commerciale della Troisi, questo innegabile. I numeri sono ballerini, ho letto di tutto, da 100.000 a 600.000 copie vendute per tutti e sei i romanzi, ma qualunque sia la cifra è un successo straordinario, senza discussioni. Quando si pensa che Andrea D’Angelo, che spesso viene considerato il secondo più “importante” scrittore di fantasy in questo momento in Italia, vende poco più di 1.000 copie del suo ultimo romanzo, si può capire quanto i numeri della Troisi siano eccezionali.

Perciò finora la storia è questa: esordiente scrive una boiata e incredibilmente viene pubblicata al primo colpo da un grande casa editrice. Vende moltissimo.

Sarebbe di sicuro interesse sociologico capire perché la Troisi abbia venduto tanto. Io credo che le ragioni non abbiano niente a che fare con l’opera in sé: dipendano da pubblicità, copertina e distribuzione. Con la stessa pubblicità alle spalle, bella copertina e distribuzione capillare, anche D’Angelo o Giannone o Falconi o qualunque altro scrittore italiano attuale di fantasy avrebbe venduto cifre simili. Ma è un discorso inutile: anche se analizzando le vendite della Troisi si riuscisse a tratte la ricetta del successo editoriale non servirebbe a niente. Come ricordato il segreto è solo la fortuna. Dunque perché perder tempo a cercare formule inutili?

Quadrifoglio
Tutto quello di cui uno scrittore ha bisogno

Più interessante è capire se tale successo abbia o stia beneficiando in generale al fantasy in Italia.
Dal punto di vista della “critica” o anche solo dei lettori smaliziati. È stato un danno. Se prima uno aveva dei pregiudizi sulla fantasy italiana ora li ha visti confermati in pieno. Se prima uno ci pensava due volte prima di comprare un fantasy scritto da un italiano ora ci pensa sopra cinque volte e poi non lo compra.
Dal punto di vista del pubblico. Difficile giudicare, la speranza è che le tante persone che iniziano a leggere fantasy (o anche solo a leggere) con la Troisi si appassionino all’hobby in sé, piuttosto che alla scrittrice e finiscano per leggere anche altro. Si può solo sperare, non ho idea se si stia verificando.
Dal punto di vista delle case editrici. Il successo della Troisi avrebbe dovuto convincere altre case editrici a puntare di più su scrittori italiani in campo fantasy. È in parte successo, si pubblicano molti più italiani rispetto a quattro anni fa, ma non mi pare si sia mosso moltissimo. La stessa Mondadori dopo la Troisi non ha più pubblicato nessun’altro esordiente italiano in tale ambito. Perciò forse un effetto positivo la Troisi l’ha avuto, ma non credo molto intenso.
Dal punto di vista degli scrittori. È stato un disastro. I danni che ha prodotto la Troisi sono incalcolabili. La Troisi, sia nei romanzi in sé, sia nel modo in cui li scrive, è un manuale vivente su come non scrivere. La Troisi non si documenta, non legge niente del campo in cui scrive, non revisiona, se ne infischia non solo delle più basilari regole della narrativa, ma persino del buon senso. Diventa difficile spiegare a qualcuno che per produrre qualcosa di decente ci vuole applicazione, fantasia, impegno e anche un pizzico di talento, quando senza nessuna di queste doti si riescono a vendere centinaia di migliaia di copie.
L’esercito di quelli che pensano: non ho niente di nuovo da dire, credo di scrivere da cani, ma se la Troisi ha tanto successo, posso averlo anch’io! è vastissimo. Purtroppo è tutto vero: sì, possono avere anche loro successo, in fondo è sempre e solo questione di fortuna, giusto? ma è anche vero che scrivono da cani, perciò la loro eventuale fortuna sarà ancora a scapito di tutti gli altri.
Senza contare i giovani (o meno giovani) “scrittori”, questi sì senza alcuna speranza, che credono davvero che la Troisi sia brava e vogliono imitarla! Per carità, no! Ne basta e avanza una!
La tenue speranza è che la Troisi non sia riuscita a spronare solo una massa di gonzi, ma anche qualche scrittore degno di questo nome. Chissà! Per ora la Troisi rimane solo un pessimo esempio.

Cronache del Mondo Emerso

La prima trilogia della Troisi in realtà non era una trilogia. Lei ha mandato un volume unico a Mondadori, è stata Mondadori a decidere di spezzare il romanzo in tre parti, da stamparsi a caratteri cubitali a prova di orbo, per cercare di cavare quanti più soldi possibile al pubblico. Operazione per altro riuscita benissimo.

Copertina de Le Cronache del Mondo Emerso
Cronache del Mondo Emerso, il volume unico

La vicenda inizia con Nihal della Terra del Vento.

Nihal è una ragazza adolescente, ma non una ragazza qualunque. Nihal ha i capelli blu e gli occhi viola: è l’ultima mezzelfo, l’ultima rappresentate di tale stirpe nel Mondo Emerso. Nihal è una guerriera eccezionale e ha il fisico di una modella. La Troisi non si risparmia con la sua beniamina:

Non si poteva dire che rispondesse ai canoni tipici della bellezza, ma tutta la sua figura emanava fascino. Sotto le lunghe ciglia i suoi occhi viola avevano uno sguardo fiero. Era sottile come un giunco, ma aveva anche curve sinuose. Il modo in cui si muoveva in combattimento incantava chi la guardava. E poi, eccezion fatta per il suo maestro, che era l’unico con cui parlasse, era fredda come il ghiaccio.

E ancora:

Osservò i muscoli compatti delle gambe, la pancia piatta, le braccia forti, frutto degli allenamenti con la spada e delle battaglie. Si stupì che il suo corpo fosse cresciuto tanto in fretta, quasi a sua insaputa, trasformandola in una donna: aveva belle forme e un seno forse un po’ abbondante, ma ben disegnato. Si avvicinò al riflesso del suo volto. Ho gli occhi troppo grandi. Però il colore le piaceva: era intenso e profondo.

Lo dico per esperienza personale: è dura guardarsi allo specchio e accorgersi dell’orribile difetto di avere gli occhi troppo grandi. Si vede il tocco della grande Scrittrice che non costruisce un personaggio perfetto, ma aggiunge quei piccoli difetti in modo che ognuna si possa identificare!
Con tali qualità, Nihal potrebbe aspirare a qualunque carriera (televisione? circo equestre?), ma decide di combattere: combattere contro il terribile Tiranno, un despota sanguinario che da quarant’anni sta cercando di sottomettere al suo volere l’intero Mondo Emerso. Inoltre il Tiranno, per qualche oscura ragione, ha sterminato tutti gli altri mezzelfi del Mondo. Come ci sia riuscito non è ben chiaro. Infatti la storia che imbastisce la Troisi è la seguente: il Tiranno dapprima viene aiutato e poi si rivolta contro i Re di quattro delle otto “Terre” che compongo il Mondo Emerso. In poco tempo è padrone di metà del Mondo, ma in quarant’anni di guerra non riesce a conquistare neanche una pagliuzza del resto. Ai mezzelfi sarebbe bastato rifugiarsi in qualche Terra ancora libera per continuare a vivere in pace. Ma non l’hanno fatto e sono rimasti a farsi massacrare. E se si cerca una ragione, per questa e per tutte le assurdità che seguiranno, ne offro due: ragione numero uno, “è un fantasy!!!”; ragione numero due: “perché sì!!!”.

Il desiderio di vendetta di Nihal condurrà la giovane eroina in giro per il Mondo, e le farà vivere mille avventure. O qualcosa del genere.

Mappa del Mondo Emerso
Mappa del Mondo Emerso. Clicca per ingrandire

Nihal della Terra del Vento è un romanzo allucinato. È un romanzo che quasi a ogni pagina fa a botte con il Buon Senso e ne esce sempre vincitore! È un romanzo così ingenuo e sconclusionato che a tratti suscita tenerezza. È anche un manuale sul come non scrivere: la Troisi compie ogni errore possibile e immaginabile (e anche molti che non mi sarei mai immaginata!).
È la pietra di paragone negativa per il fantasy, è una specie di zero assoluto, ogni altro romanzo può essere classificato indicando quanto sia meglio di Nihal.

Documentarsi è brutto

La Troisi scrive senza sapere di quel che parla. Non solo, ma neanche le vengono dei dubbi. Faccio subito un esempio lampante:

Dopo le iniziali difficoltà, però, Nihal prese confidenza con quell’arma insolita. La forza non era fondamentale per usarla e, superata la frustrazione per i bersagli mancati, prese a darle grandi soddisfazioni. Scoprì di avere ottima mira, un dono che pochi altri condividevano nel suo gruppo, e si impratichì nel tirare anche in movimento.

Qui, quello che la Troisi definisce “arma insolita” sono arco e frecce. La forza è fondamentale per usare un arco! Ma mettiamo che una non lo sappia, possibile che non abbia mai sentito le tante leggende legate alla difficoltà di tendere gli archi? Ulisse e il suo arco che nessuno dei proci riusciva a usare? Possibile che a quel punto non le venga voglia di controllare? Ci vogliono meno di cinque minuti per scoprire che un arco richiede proprio in particolare forza e addestramento per essere usato. CINQUE MINUTI, non di più.

Arco Lungo Inglese
Arco Lungo Inglese: poteva avere un libbraggio di 140 e oltre libbre (65 chili)

Il problema è a monte, è l’idea che scrivere sciocchezze abbia lo stesso valore che l’essere verosimili. O, peggio, che la verosimiglianza non abbia importanza, sia un orpello e nulla più: così si ottiene quel tipo di narrativa che Lovecraft chiama “immatura, volgare e ciarlatana”. Lovecraft ha ragione.

Ma fosse solo un arco, sarebbe nient’altro che un particolare. Non è solo un arco, l’arco è appunto un esempio. Ogni volta che la Troisi prova a parlare di un qualunque argomento legato alla sfera militare dimostra un miscuglio di ignoranza e stupidità che lascia esterrefatte.
Ci sono eserciti composti da centinaia di migliaia di soldati che riescono ad attraversare una pianura e mettere sotto assedio una città nell’arco di trenta secondi! Altro che blitzkrieg! Ci sono catapulte che colpiscono al volo dei draghi in aria, Generali che ordinano l’assalto a fortezze che stanno già per capitolare di loro (vedi l’articolo del mese scorso), scelte di vestiario quanto meno bizzarre… uh… questa merita la citazione!
Piccola premessa: i Cavalieri dei Draghi sono l’elite combattente del Mondo Emerso, ne sono operativi qualche centinaio e l’apposita Accademia non ne sforna più di quattro o cinque l’anno. Nonostante siano così in pochi, pare che diano un contributo fondamentale agli sforzi bellici delle Terre libere. Sono l’arma più preziosa per i “buoni”.
Per selezionare chi riceverà l’addestramento a Cavaliere, i cadetti all’ultimo anno dell’Accademia sono mandati in battaglia e…

A ciascuno di loro sarebbe stato dato un corpetto a colori sgargianti, che permettesse di identificarli come allievi dell’Accademia. In quel modo per il supervisore sarebbe stato più facile controllare il comportamento dei ragazzi in battaglia.

Pare solo a me un’idea demente? Le truppe più preziose delle Terre libere mandate allo sbaraglio con tanto di corpetto a colori sgargianti, in modo che ogni nemico sappia chi sia da uccidere a ogni costo! È geniale! Grande Licia!!!
Per usare un termine inglese, Licia è clueless, non ha la più pallida idea.

[Nihal] Poi scendeva in campo con tutta la foga di cui era capace, sempre prima tra quelli del suo gruppo, incurante del pericolo. Molte battaglie le vinse, molte le perse, e dovette abituarsi a vedere il suolo coperto di cadaveri di commilitoni.

Queste battaglie molte vinte, molte perse, si svolgono nell’arco di due mesi. In tutta la Guerra dei Trent’Anni ci sono state una quarantina di battaglie… a quanto pare nel Mondo Emerso invece si combatte un giorno sì e uno no, con questo ritmo non c’è il tempo di finire una battaglia prima di cominciare la successiva! Interessante poi il particolare che Nihal e i suoi hanno perso molte battaglie: si direbbe che combattendo contro il Tiranno, che punta all’annientamento del nemico, perdere anche solo una battaglia sarebbe di troppo, ma evidentemente mi sbaglio io.

Il concetto di disciplina militare e di come funzioni un’Accademia sono per la Troisi misteri insondabili. Come le basi aeree della Novik sono villaggi turistici, così lo sono gli accampamenti della Troisi. Non ci sono turni di guardia, non c’è una catena di comando (i Generali parlano di continuo con le reclute), la gente va e viene come meglio le pare, e Nihal, dopo più di un anno di addestramento:

«Preparati che si esce!»
Si esce? Nihal si vestì in fretta e furia e balzò fuori dalla stanza. «E dove andiamo? Piove!»

Oddio piove!!! Ido, il maestro gnomo di Nihal, le risponde per le rime, sembra quasi una versione per l’asilo di Ufficiale e Gentiluomo.

«Non mi risulta che una guerra si sia mai fermata per la pioggia. Gli esseri di questo mondo si ammazzano con il bello e con il cattivo tempo, mia cara» disse Ido [...]

Nihal non è ancora convinta:

Nihal era allibita: la mandavano ad addestrarsi con un mezzo uomo che si voleva allenare sotto la pioggia e non sapeva nulla del suo drago.

Io m’immagino la Troisi seduta alla scrivania durante una giornata di pioggia. Scosta le tendine e guarda fuori: piove forte, e i pochi passanti si affrettano a rifugiarsi dentro gli androni dei palazzi. Torna a fissare il monitor, rilegge quel che ha scritto e pensa: “Uhm, addestrarsi sotto la pioggia? Non sarà un po’ esagerato? I soldati veri mica lo fanno, perché altrimenti… ecco… si bagnerebbero! Ma Nihal è una dura!”
Grande Licia!!!

Locandina di Ufficiale e Gentiluomo
Locandina del film “Ufficiale e Gentiluomo”

Raccontare

Mostrare, non raccontare! Per chi fosse anche lui clueless: “Nihal infilò la spada nella pancia di un fammin [mostro troisiano, stile orchetto], trapassandolo da parte a parte, quando estrasse la lama sangue nero prese a uscire a fiotti. Il mostriciattolo cadde in ginocchio, Nihal con un fendente gli mozzò la testa.” Questo si chiama mostrare. “Nihal uccise un fammin.” Questo si chiama raccontare. Il raccontare è una sorta di riassunto degli eventi.

Sul quando sia opportuno mostrare e quando raccontare si potrebbe andare avanti per giorni, ma in certi casi è facile decidere: quando un avvenimento è importante per la storia, occorre mostrarlo.

La città era libera. Non era un risultato da poco: in quarant’anni di guerra erano state poche le volte in cui l’esercito delle Terre libere era riuscito a strappare territori al Tiranno.

La liberazione della tal città è stata una delle più significative imprese belliche in quarant’anni di guerra. Sembra un avvenimento importante, almeno a me! Non per la Troisi, che decide di sbrigarsi in pochi paragrafi dove tutto è raccontato e niente mostrato:

Nihal si lanciò fra i primi con un furore e una rabbia anche maggiori della prima volta che aveva combattuto. Si scagliava sui nemici senza alcun timore di esporsi ai fendenti delle asce dei fammin, la mente dominata dal pensiero di distruggere tutto ciò che le capitava a tiro.
Ido ebbe il tempo, dall’alto, di vedere di tanto in tanto la sua allieva che infieriva sul nemico senza pietà.
Anche Nihal, nei pochi attimi in cui la battaglia le dava respiro, osservava il suo maestro volteggiare insieme a Vesa.
L’esercito guidato da Ido sembrava una infallibile macchina da guerra. Lo gnomo comandava le sue truppe con fermezza, senza scomporsi ma senza risparmiarsi. Schivava le frecce e al contempo attaccava senza timore. Le lingue di fuoco del suo drago spargevano il panico sui nemici a terra, presi alla sprovvista dall’attacco improvviso.
Quando la situazione fu ben delineata, Ido lasciò Vesa libero di continuare l’attacco dall’alto e scese a terra a combattere con la spada. Nihal lo seguì sicura, continuando la sua strage.
Fu una vittoria facile: poche perdite, molti prigionieri.

Neanche mezza paginetta e una battaglia importantissima è sbrigata. Non è un caso isolato, quasi tutte le battaglie e i duelli di Nihal sono raccontati e non mostrati. Nihal che si allena con il padre Livon:

Nihal non era dotata di grande resistenza, e la sua tecnica era tutt’altro che impeccabile, ma sopperiva alle lacune con l’intuito e la fantasia. Parava e scartava ogni assalto, sceglieva i tempi giusti per l’attacco e saltava a destra e a manca con grande agilità. Il suo vantaggio era tutto lì, e lei lo sapeva.

È tutto generico, raccontato, riassunto. Nella propria mente non si vede Nihal combattere, si vede l’autrice raccontare che Nihal sta combattendo.
Come detto, capire quando raccontare e quando mostrare può essere difficile, ma non in questi casi! Qui è facilissimo capirlo!
L’altro punto che dimostrano questi esempi e quelli che seguiranno è che la favola dell’editor è un mito. Non so se per ragioni economiche (pagare qualcuno perché revisioni un romanzo costa) o per il semplice fatto che in Italia mancano persone competenti, ma i romanzi fantasy italiani non vengono sottoposti a nessun tipo di editing degno di tal nome. Chiunque lasci passare quanto visto e si definisca editor: non sa fare il suo mestiere. È curioso: perché uno ha la posizione di editor presso Mondadori, o Rizzoli o quel che sia, per antonomasia è adatto a tale posizione. Non è vero, la dimostrazione sono i romanzi pubblicati. La Troisi scrive male, ma chi ha fatto l’editing dei suoi romanzi è altrettanto ignorante rispetto al proprio lavoro.

Un’altra scena raccontata, che in più sputa in un occhio al Buon Senso:

Il punto debole di Fen era la prevedibilità: aveva una tecnica impeccabile ma proprio per questo scontata. In breve tempo Nihal fu in grado di anticiparne le mosse.

A parte l’idiozia dell’equivalenza tra tecnica impeccabile e prevedibilità, idiozia anche a livello linguistico (se la prevedibilità è una pecca, la tecnica non può essere definita impeccabile), due paragrafi dopo:

Nihal trattenne un sorriso d’orgoglio. Combattere con quell’uomo le piaceva. Non era affatto prevedibile. Era preciso. Aveva la capacità di restare lucido. Ed era pronto a tutto pur di vincere.

Dunque Fen è prevedibile o non è prevedibile?
Non è neanche un problema di editor, qui il romanzo non l’ha riletto nessuno, manco l’autrice!
E che dire di:

L’esercito del Tiranno, dopo alcuni giorni di scorrerie per la Terra del Vento, era penetrato nella Foresta per fare incetta di legname, aveva scoperto i folletti e si era lanciato alla loro caccia. Era stato terribile. Tanti erano stati catturati, molti altri uccisi. Phos aveva radunato quanti più folletti poteva e li aveva portati verso l’unico rifugio sicuro: il Padre della Foresta. Non appena i fammin si erano mossi verso il grande albero, il Padre della Foresta li aveva difesi. Con i suoi rami aveva agguantato per la gola quattro o cinque di quegli orrendi mostri e li aveva strangolati. Gli altri si erano dati alla fuga.

I fammin fanno parte di quell’esercito di centinaia di migliaia di cui si parlava prima; dopo che ne vengono agguanti alla gola quattro o cinque (quattro o cinque? Non stiamo parlando di 49 o 50, si distinguono facilmente quattro mostri da cinque mostri…) centinaia di migliaia di compagni si danno alla fuga! Be’, almeno si comincia a capire perché il Tiranno in quarant’anni non ha guadagnato una spanna di territorio!

Albero vivo
È il Padre della Foresta o un Ent qualunque?

Giuro che il mio più grande desiderio, in questo momento, mentre scrivo queste righe, è che l’editor di Mondadori, o il correttore di bozze o il correttore automatico di Word, chiunque abbia letto prima della pubblicazione il romanzo della Troisi mi spieghi perché non ha fatto una piega. Possibile che solo a me paia una tale colossale idiozia?!

A difesa della Troisi, bisogna ammettere che quando mostra era meglio se si fosse limitata a raccontare:

Il ragazzo si fermò un istante per ricaricare il braccio per il successivo fendente e Nihal, rapida, lo colpì al fianco con la spada. La corazza che gli copriva il petto scivolò dolcemente a terra. Il colpo aveva tranciato i lacci in cuoio. Al gigante sfuggì di mano la spada. Restò perplesso per un istante, guardando stupito il sottile segno rosso che gli segnava il petto.

Resto perplessa anch’io: Nihal colpisce il nemico al fianco, il “gigante” perciò perde la presa sulla spada (ma perché?!) e si trova ferito al petto (eh?! Ma se Nihal l’ha colpito al fianco!). Stendiamo un velo pietoso sul design delle armature, con questi lacci di cuoio in bella mostra pronti a essere tranciati dall’avversario di turno. Dicevo? Geniale! Grande Licia!!!
Un altro momento mostrato: Nihal che si taglia i capelli. In fondo Nihal è una ragazza, la Troisi, da Scrittrice con la S maiuscola qual è, sa bene che per le ragazze il parrucchiere è più importante di qualunque battaglia.

Si sciolse la lunga treccia blu, che per anni non aveva visto le forbici. Guardò quel fiume di capelli che le scendeva oltre i fianchi. Erano capelli da regina, quelli di cui cantano i menestrelli, in cui gli amanti annegano dolcemente.
Prese la spada.
Le ciocche caddero a terra una per volta, lentamente.
Quando ebbe finito, in testa aveva una zazzera corta e arruffata.
Gettò i capelli in fondo al giardino.

Ci sono alcuni piccoli particolari stonati in questa scena, del tipo: è notte, Nihal non ha con sé né una lampada, né uno specchio, e la sua spada è affilatissima.

Interludio: Quanto è grande un Drago

Non c’è aspetto del romanzo della Troisi che sia verosimile e coerente. Prendiamo le misure. La Troisi parla di “braccia”, “leghe” e “miglia”. Delle ultime due fornisce pochi esempi e credo sia impossibile fare assunzioni. Riguardo le braccia si sa che:

  • Salazar, la città-torre di Nihal, è alta 1.200 braccia.
  • Il portale d’ingresso di Salazar è imponente, ed è alto 10 braccia.
  • Una cascata che si getta in un “abisso” sono 60 braccia.
  • Un Drago “gigantesco” misura al garrese 4 braccia.

Partiamo dall’ultimo dato. Per chi non lo sapesse, il garrese è il punto più alto della schiena di un quadrupede, dove inizia il collo. Nel Mondo Emerso esistono i cavalli, sono usati regolarmente, e da come sono descritti sono simili ai nostri di cavalli. Nel nostro di mondo, il cavallo vivente più alto al garrese è alto 2,02m, mentre a metà dell’800 visse un cavallo alto fino a 2,20m. Perciò possiamo dire che un cavallo gigantesco è un cavallo con un 2m di altezza al garrese. Nel Mondo Emerso i Draghi sono cavalcati proprio come gli equini, dunque non sembra assurdo immaginarsi un Drago “gigantesco” almeno grande quanto un cavallo “gigantesco”. In realtà a me piace pensare che un Drago sia ben più imponente di un cavallo, ma sto cercando di seguire la Troisi.
Perciò il Drago “gigantesco” è anche lui almeno 2m al garrese, ovvero 1 braccio sono 50 centimetri.

Un grosso cavallo
Cavallo gigantesco o fantino pigmeo?

Questo comporta che: un “abisso” sono 30 metri, una porta imponente 5 metri, e Salazar è alta 600 metri!
Per dare l’idea, proprio in questi mesi si sta terminando la costruzione del grattacielo più alto del mondo, a Dubai, e raggiungerà proprio i 600m di altezza. È richiesta una tecnologia non proprio elementare per innalzare strutture di quel genere, tecnologia che i popoli del Mondo Emerso non possiedono. Né è mai accennato che tali prodigi possano essere realizzati con la magia. Ma questo sarebbe il meno, il problema è che Salazar è composta da cinquanta piani, cioè un piano ogni 12 metri e:

Il ragazzino poteva quasi sentire il suo fiato sul collo. Si gettò per le scale ma cadde rovinosamente due piani più in basso. Si rialzò dolorante, controllò di essere al piano giusto, quindi si buttò fuori dalla finestra. [...]
«Ti sei fatto male?»
Barod [il ragazzino] si guardò le ginocchia sbucciate.

Il ragazzino prima rotola giù per 24 metri di scale, poi salta da una finestra a un piano inferiore, salto di altri 12 metri e si sbuccia le ginocchia… io invito con tutto il cuore la signora Troisi a sperimentare di persona questo salto!
Il “bello” è che la Troisi è laureata in fisica. Verrebbe da chiedersi come abbia fatto. Ma so già la risposta: fortuna!
Si può ridurre il braccio per salvare la vita a Barod, ma così facendo un “gigantesco” Drago diventa più piccolo di un pony…

Il Personaggio di Nihal

Dopo la pausa aritmetica, che sono sicura molti avranno seguito con le dita ben premute contro le orecchie e gli occhi chiusi, gridando a voce alta: “fantasy, fantasy, fantasy!” veniamo a parlare dei personaggi del romanzo. La protagonista assoluta è Nihal, anche se una piccola fetta di spazio riesce a ritagliarsela l’amico mago Sennar.

Nihal è imbattibile con la spada e qualunque altra arma. Nihal è bellissima. Nihal è capricciosa, maleducata e indisponente. Nel romanzo la Troisi ci tiene sempre a sottolineare come facendo i capricci a più non posso si riesca sempre a ottenere quel che si vuole. Infatti più che con la forza, è frignando che Nihal si fa strada nella vita. Nihal scoppia a piangere ventidue (22) volte in 380 pagine! E non ho contato le volte che riesce a trattenersi all’ultimo istante e i pianti multipli, quando inizia a singhiozzare, poi piange apertamente, poi tira su col naso, e così via. Ho messo solo le occasioni nella quali è passata da occhi asciutti a piagnisteo. Ventidue volte. È incredibile!
Ecco dunque una vera sintesi di Nihal della Terra del Vento!

Per tutta risposta Nihal gli sferrò un sonoro pugno sul naso e scappò via in lacrime.
Nihal si chiuse in un silenzio astioso, mentre calde lacrime di rabbia le solcavano le guance.
Nihal sentì le lacrime pungerle gli occhi.
Allora cadde in ginocchio e lo sconforto l’attanagliò così forte che iniziò a piangere.
Riprese a piangere sommessamente: sentiva il disperato bisogno di avere vicino qualcuno con cui parlare.
Nihal gettò via la spada e gli si avventò contro piangendo.
Sapere che Fen aveva già una donna la faceva soffrire, e versò anche qualche lacrima da amante disperata.
Vederli insieme era una sofferenza e qualche volta, in totale solitudine, Nihal scoppiava in lacrime, ma non avrebbe rinunciato a quell’amore per nulla al mondo.
Nihal iniziò a piangere. Le lacrime le sgorgavano dagli occhi, senza che lei riuscisse a trattenerle.
[Sennar] Ricordava ancora i discorsi vuoti che gli avevano fatto i soldati per cercare di consolarlo. Meglio il silenzio. Vedendola [Nihal] in lacrime, però, non poté più tacere.
Nihal non rispose. Guardava e riguardava quel foglio consumato dagli anni. Gli occhi le si riempirono di lacrime.
Gli occhi di Nihal iniziarono a colmarsi di lacrime.
Gli occhi le si riempirono di lacrime e l’assalì una rabbia incontrollabile.
Pianse a lungo, cercando di soffocare i singhiozzi e asciugandosi con rabbia le lacrime, che si strappava dal volto con il dorso della mano. Si assopì piangendo.
Lei si liberò dalla stretta, poi esplose in un pianto rabbioso.
Continuò a urlare, la voce rotta dai singhiozzi, le guance solcate dalle lacrime.
Improvvisamente lacrime calde iniziarono a rigarle le guance.
Il volto della giovane mezzelfo rigato dalle lacrime apparve sullo specchio dell’acqua per sparire subito dopo.
La ragazza abbassò lo sguardo sulle coperte. Non voleva che lo gnomo si accorgesse che gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime.
Lacrime calde iniziarono a rigarle il viso sporco di polvere e di sangue.
Nihal cadde in ginocchio, le mani serrate sulle orecchie e gli occhi pieni di lacrime.
Nihal sorrise amara, mentre le lacrime riprendevano a farsi strada lungo l’ovale del suo viso.

Ora viene una parte così involontariamente ridicola che mi ha fatto cascare dal letto a furia di ridere: Ido, il maestro di Nihal, nel bel mezzo di questo fiume in piena di lacrime.

Ido le cinse le spalle. «Piangi, piangi finché vuoi. Da quanto non lo facevi?»

“Da quanto non lo facevi?” “Da quanto non lo facevi?” Ma ROTFL!!! Da tre righe!
Se la Troisi ci avesse messo solo un briciolo di autoironia, Nihal sarebbe potuta essere una lettura piacevolissima. Ma come anche Novik e Meyer, scrive cretinate del tutto seria. L’ironia non fa mai capolino, è tutto da prendere con mortale serietà.

Ragazza che piange
Una foto di Nihal!

Secondo molte commentatrici, Nihal rispecchierebbe le adolescenti di oggi, i loro problemi e il loro carattere. Scemenze. Nihal rispecchia una scrittrice senza esperienza, né dal punto di vista della scrittura, né dal punto di vista della conoscenza del genere. La stessa Troisi non ha difficoltà ad ammettere che la propria conoscenza del fantasy, al momento di stendere le Cronache, non andava al di là del Signore degli Anelli e di qualche manga.

Del personaggio di Sennar riparlerò in futuro quando recensirò il secondo volume delle Cronache. Gli altri personaggi di questo primo volume non vanno oltre il cliché: Soana è una maga bellissima, Fen l’amore impossibile, Ido uno gnomo che si comporta da nano, Laio un vigliacco che si comporta da idiota.
I nemici restano nell’ombra. Il Tiranno è solo citato, non agisce mai in prima persona, e il suo tirapiedi Dola è visto solo da lontano, in groppa al proprio Drago.

Interludio Bonus: Deus Ex Machina!

Poteva mancare? Ecco qui:

Pensa, Nihal. Respira. Pensa. Una via di fuga. Tutto quello che ti serve è una via di fuga.
Il condotto! Era ancora una bambina quando, giocando, l’aveva scoperto. Passava esattamente dietro la bottega e anticamente veniva usato per la manutenzione delle mura: un cunicolo scuro e senz’aria costruito nell’intercapedine del muro di cinta.

Nihal è ferita e braccata dai fammin, e guarda caso ecco che si ricorda di un condotto d’emergenza che aveva scoperto giocando da bambina. Il romanzo si apre con Nihal bambina che gioca, ma di questo condotto non v’è traccia…

Scrivere semplice

La Troisi ha un solo pregio: scrive in maniera semplice. Non scrive bene, ma almeno scrive chiaro.

Spesso lo stile della Troisi è però ridondante e pieno di parole inutili. Si va da obbrobri quali: “I mercanti mercanteggiavano” (editor Mondadori, se ci sei batti un colpo) a frasi come “Era una sorta di castello piuttosto massiccio [...]” senza ulteriore specificazione.
Esperimento mentale: immaginate un castello massiccio. Ora immaginate una sorta di castello piuttosto massiccio. Per me avete in mente la stessa identica immagine. La Troisi spreca spesso inchiostro in questa maniera.
Un altro marchio di fabbrica della nostra Scrittrice è quello di mettere in bocca ai suoi personaggi espressioni che denotano un preciso contesto culturale presente nel nostro mondo ma assente nel Mondo Emerso. I personaggi strillano “uno a zero per me!” ma non esiste il calcio nel Mondo Emerso. Dicono: “al Diavolo”, ma non c’è l’Inferno. Parlano di “carta vincente” ma non giocano mai a carte, e si compiacciono di avere un fisico atletico, quando non esistono atleti di sorta.
Notare che sono dialoghi e pensieri dei personaggi, non del narratore. Un narratore onnisciente può usare espressioni moderne, è brutto, ma è passabile, e con la dovuta cautela può essere divertente, ma un personaggio non può usare certe espressioni! A meno che non sia una parodia o una commedia. E Nihal non lo è.
In certi dialoghi la Troisi si supera, un paio di perle:

Alla notizia Nihal quasi saltò sul letto. Era entusiasta. «Grande Sennar! Fantastico! Siamo una coppia di vincenti! Non siamo ancora adulti e abbiamo già realizzato i nostri sogni!»

Sigh. Abbiamo poi:

Quello che tratteneva Eleusi si voltò. «Oh, vedo che ci sono ospiti. Be’, molta brigata vita beata!» disse ridendo [...]

Il tipo sta per violentare Eleusi, e non so “molta brigata vita beata” ma per sul serio?
Per chi temesse: ovviamente l’aspirante stupratore non riuscirà nel suo intento, interverrà Nihal. Sarebbe inutile sottolinearlo, ma il massimo della tensione erotica in Nihal della Terra del Vento è un bacio sulla guancia.
Dal punto di vista del cattivo stile, la Troisi sfodera ogni asso, ecco una bella serie di domande retoriche che la protagonista si pone:

Che cosa c’era di sbagliato nell’odiare il Tiranno? Non era forse l’odio che dava la forza per combattere? Non era forse giusto odiare i fammin e vivere per sterminarli? Che cosa non andava in quella logica?

Ne aggiungo una io: che cosa non va nella testa della Troisi? E non ho risposta.

La Troisi è stata criticata per il suo stile semplice, quasi fosse un difetto in sé. Vorrei chiarire questo punto. Uno stile semplice va benissimo, è un ottimo stile, uno stile bellissimo. L’importante è non confondere lo stile con i contenuti. È così difficile scrivere in maniera semplice perché spesso occorre scrivere di argomenti complessi. La sfida è parlare di battaglie campali o ingegneria genetica senza istupidire l’argomento ma mantenendo uno stile semplice e dunque comprensibile a tutti.
La Troisi mantiene uno stile semplice ma a scapito degli argomenti. Le situazioni descritte dalla Troisi sono semplicistiche, irrealistiche se non senza mezzi termini stupide. Certo, la Troisi avrebbe potuto far di peggio, e usare un linguaggio astruso per parlare di argomenti stupidi. C’è chi ci riesce.
Perciò non è un difetto uno stile semplice, tutt’altro. È un difetto raccontare corbellerie.

Opinioni altrui

La Troisi ha subito più di una volta pesanti critiche. Per quello che ha scritto e per la sua incredibile fortuna. La Troisi in diverse interviste ha dichiarato che questi attacchi l’hanno portata alle lacrime. Ha pianto come la sua eroina, povera cocca! È sconcertante la crudeltà di alcune persone: una ragazza scrive il suo primo romanzo, una porcheria immonda, e la più grande casa editrice italiana la pubblica al volo, con decine di migliaia di copie di tiratura e pubblicità a tutto spiano. E certe persone malignano. Mah! Assurdo!

In compenso, sono spuntati come i funghi i difensori della Troisi. È una specie di servizio che rendono alla comunità: se trovate un sito, rivista, o quant’altro che parla bene dell’opera della Troisi si tratta o di ignoranti o d’ipocriti. Con Nihal non siamo nel campo delle opinioni personali, non è dibattibile, questo è un romanzo al fondo di qualunque scala di valori. Non ha niente di buono. Persino due campioni del trash quali Melissa P. e Moccia hanno maggiore dignità intellettuale.
Non credo che Moccia abbia mai voluto scrivere nient’altro che storie cretine di adolescenti fessi, e Melissa P. sapeva benissimo che raccontando in maniera più o meno realistica la propria vita sessuale avrebbe attratto la curiosità morbosa. Sono operazioni commerciali, sono due (di Moccia si prenda un’opera a caso) romanzi bruttissimi, ma in fondo sono due romanzi onesti.

Copertina di Scusa ma ti chiamo amore
“Scusa ma ti chiamo amore”: no, non sei scusato!

La Troisi invece non voleva neanche scrivere un’onesta storia fantasy, parole sue, di un’intervista: “Cerco di rendere credibili le vicende esistenziali dei miei personaggi, ma se dalla trama si tolgono draghi e mezz’elfi, i miei romanzi potrebbero svolgersi anche adesso”.
Perciò non scrive neppure fantasy. Scrive di “vicende esistenziali” addobbate da racconto fantastico. O meglio spazzatura travestita d’immondizia.

Ci sono opinioni diverse dalle mie. La Troisi, come la buona parte degli scrittori italiani di fantasy, ha ottenuto sempre molte più lodi che stroncature. Spesso queste lodi sono tanto sperticate quanto campate in aria e dimostrano non la bellezza del romanzo, ma la disonestà del recensore. Cito una recensione per tutte, non la più entusiasta, ma emblematica, la recensione di Nihal della Terra del Vento da parte di Franco “franz” Clun, per FantasyMagazine. La recensione è qui. Perché emblematica? Perché FC arriva a scrivere:

I personaggi principali hanno sentimenti e si muovono in modo coerente e credibile.

Devo commentare? E ancora:

La descrizione delle battaglie è il vero punto di forza. Il momento dell’esaltazione è quello che ci consente di udire il clangore delle spade, vedere le lame ricavare scintille dallo scontro con altre lame.

Ancora, devo commentare? Non ci sono molte alternative: FC è disonesto, FC è un idiota, FC è clueless tanto quanto Licia Troisi. Scegliete voi.

La Troisi ha fatto anche capolino in ambiente accademico. Sono rimasta di stucco scoprendo al suo sito che si poteva scaricare una tesi a lei dedicata. Un tizio, Domenico Marino, si è laureato in letteratura italiana con una tesi dal titolo: “La letteratura fantasy in Italia. Il caso Troisi”. Commento di un mio amico: “Ma a lettere è legale una cosa del genere??? È come se a ingegneria elettronica ci si potesse laureare con una tesi sul citofono!”
Tale tesi si occupa in una prima parte del fantasy in generale e poi del fantasy in Italia e in particolare delle Cronache del Mondo Emerso.
Piccola curiosità: questo articolo che state leggendo è più lungo e dettagliato della parte della tesi dedicata alla Troisi. Ed è solo il primo articolo di sei (si spera). Il relatore della tesi mi pare di capire sia stato tale professor Pappalardo; che ne dice, prof, non mi sono meritata anch’io una laurea?

Questa laurea è interessante perché mostra come la Troisi, a parte la mia ironia sulla fortuna, non sia un caso a sé, è il frutto di una generale mentalità di sciatteria che avvolge il campo della letteratura di genere. Cito dalla laurea:

La storia è narrata in terza persona, ma non c’è un narratore onnisciente [...]

Sfoglio appena le prime pagine:

Livon non era solo il miglior armaiolo del mondo noto e probabilmente anche di quello ignoto: era un artista. Le sue spade erano armi incredibili, di una bellezza così fulgida da mozzare il fiato, armi che sapevano adattarsi al proprietario ed esaltarne le capacità. [...]

Eccolo qui il narratore onnisciente! D’accordo, d’accordo, questo brano non l’ho davvero scelto a caso: già che c’ero ho preso due piccioni con una fava, quel “miglior armaiolo del mondo noto e probabilmente anche di quello ignoto” è una bruttura che meritava citazione!
In verità il punto di vista della Troisi è un guazzabuglio. In certi punti è in terza persona limitata su Nihal o sul personaggio protagonista di una scena, in altri è appunto onnisciente e in alcuni casi è schizofrenico, passando dalla mente di un personaggio a quella di un altro nel volgere di un paragrafo. È il punto di vista dello scrittore dilettante. Magari non il Marino, ma il professor Pappalardo avrebbe dovuto accorgersene.
Ma non voglio insistere sulla tesi, che per quanto riguarda la Troisi non è altro che un riassunto delle opere della stessa, senza nessuna particolare analisi, e d’altra parte che si può dire quando la tesi stessa si conclude con affermazioni quali che le Cronache dimostrerebbero: “incredibile maturità per un’autrice esordiente”?

Conclusioni

In questa recensione ho lasciato da parte alcuni aspetti tipici dell’opera della Troisi (per esempio la Banalità costante), tutto il discorso sull’Invidia e il cianciare del presunto “fantasy per ragazzi”: andranno a rimpolpare le recensioni successive.
Un giudizio finale su Nihal della Terra del Vento. Per una volta è semplice: è un romanzo che fa schifo.

Copertina de La Missione di Sennar
La Missione di Sennar: il volume secondo delle Cronache del Mondo Emerso

Un ultimo appunto: scrivere articoli così lunghi e documentare ogni passaggio con puntuali citazioni richiede molto tempo. Non mi lamento perché mi diverto, prendersela con la Troisi è un piacere sadico con pochi eguali letterari, ma mi divertono anche altre attività, prima fra tutte scrivere. Inoltre devo studiare. Questo per preannunciare che il massacro dei successivi cinque libri avverrà con calma.

I Fan della Troisi!!!

Seconda puntata per la rubrica dimmi chi sono i tuoi fan e ti dirò chi sei. Ricordo che è una rubrica che si basa sul sarcasmo che sconfina nel dileggio. Non siete obbligati a leggerla, potete pure andare oltre. Non che ci sia nient’altro, a parte tanti bei Gamberi marci!

Vediamo un po’ alcuni giudizi su Nihal della Terra del Vento da parte dei sempre sagaci commentatori di iBS.it.

Francesco
Ragazzi questo libro mi e’ piaciuto un casino,davvero molto bello. GRANDE LUCIA!!!!!!!!!!!!
Voto: 5 / 5

Partenza tranquilla con Francesco, al quale il romanzo sarà piaciuto tantissimo, ma non è riuscito a imparare il nome dell’autrice.

Lordkiller
Arrivato a pag 327 in sol tre giorni dall’acquisto di certo non mi pongo a chi critica negativamente. Lo stil degno di una lettura semplice come fluida ma soprattutto di abili descrizioni. Errore, laddove l’Autrice descrive colpi lasciando che sol la parola fendente definisca molteplici mosse. Ma ciò è sol un piccolo punto di un libro che fa gola a molti. Anch’io seco Voi altri attendo che esca “La missione di Sennar” col sol rammarico di aspettare qualche mese con il primo libro già chiuso.
Voto: 5 / 5

Graziosa favella! ehm… Lordkiller!

CORY
assolutamente stupendo!!!!!!!!!!! un fantasy a tutti gli effetti, ma con qualcosa in più! la riflessione, cercare se stessi, sotterrare l’odio verso colui che ha ucciso chi ci ha voluto bene nella nostra vita, il nostro crescere nel male che si sparge a macchia d’olio! credo che sia 1 dei fantasy più belli che abbia mai letto, non credo assolutamente che sia prevedibile, banale, ma ben sì un libro di alte aspettative, bello, con colpi di scena e riflessioni sul nostro “IO” interriore
Voto: 5 / 5

Ma dove abita CORY?! Perché per fortuna io non ho dovuto sotterrare l’odio verso colui che ha ucciso chi mi ha voluto bene, perché non hanno ancora ucciso nessuno (perché nessuno mi ha voluto bene; non resisto a una possibile cattiveria, persino quando è contro me stessa!) né cresco nel male che si sparge a macchia d’olio (oddio, a meno che tale male non siano i romanzi della Troisi…)

acquarius
Posso dire che e uno dei libri piu belli mai letti degli autori di fantasy italiani e una critica la voglio fare a quelli che hanno dato voto basso e dirvi se quasi tutti hanno dato voti alti ci sara un motivo no ?posso solo dire una cosa per chiudere rileggetevi il libro e fate andare il cervello forse ne avete fatto andare poco la prima volta
Voto: 5 / 5

Sì, un motivo c’è per i voti alti, c’era anche l’altra volta con Twilight, è sempre lo stesso: è quella sindrome descritta da John Langdon Down nel 1866.

The Royale Vampire
Libro stupendo, l’ho leto tutto d’un fiato. sono d’accordissimo con chi dice che assomiglia molto ad un manga!! mi sono identificata subito con Nihal e i suoi “problemi interiori” ke tutte le adolescenti (me compresa) hanno. aspetto con ansia il secondo volume!
Voto: 5 / 5

Tutte le adolescenti hanno il problema degli occhi troppo grossi, è vero.

Squall Liohearth
Carissimi amici, è da un pò di tempo che ho cercato un bel libro fantasy e dopo Eragon di Paolini questo è il miglior libro che ho letto solo che nihal,bellisima, è troppo portata alla ricerca di se stessa, mentre chi mi ha colpito è stato sennar.Altri personnaggi per me troopo forti sono Ido,Aires e Ondine.(Apprezzo molto la sensualità di Aires). Sono alla ricerca di un altro libro fantasy e chiunque voglia conttattarmi mi troverà a Makrat all’accademia dei Cavalieri di drago!
Voto: 5 / 5

La Troisi dovrebbe essere orgogliosa di poter essere la migliore dietro quel genio di Paolini!

Darkdragon_18
Ho letto la saga cronake del mondo emerso è l’ho trovato il fantasy + stupefacente del mondo, mi sn rispekiata molto in Nihal la protagonista è qst mi ha fatto apprezzare ancor di + la saga, qsta saga mi ha fatto volare cn la fantasia, credo ke sia la miscelazione perfetta di avventura,guerra, amore e fantasy! voglio congratularmi cn licia troisi x aver scritto un capolavoro fantasy così bello!
Voto: 5 / 5

Pensa se scriveva un capolavoro fantasy brutto!

alice
non mi trovo assolutamente daccordo con chi sblatera a vandera che le descrizioni sono pessime e gne gne gne il problema miei cari critici de strapazzo non è il libro ma voi che non siete abbastanza sensibili o bravi nell’entrare in un libro io personalmente trovo che questo libro ti apra gli occhi su un sacco di cose e trovo interessante che la scrittrice abbia fatto passare la protagonista come una persona così diversa dagli altri eppure così uguale negli sbagli, insomma non è PERFETTA come la maggior parte dei protagonisti di libri fantasy,no, e una persona che sbaglia che a molto da imparare e che soffrea a mio parere la scrittrice ci ha fatto vedere un modo di pensare diverso e voi l’avete subito scartata sputandoci sopra!!! mi volevo infine congratulare vivamente con Licia Troisi per aver scritto un libro nuovo
Voto: 5 / 5

Ma chi ha sputato sulla Troisi?! Mi voglio congratulare! E non sto sblaterando a vandera…

Enrico
Sinceramente non capisco perchè si debba criticare così un libro… Certo non si può paragonare una giovane scrittrice a Tolkien, ma se una casa come la Mondadori ha dato fiducia a Licia Troisi probabilmente sarà perchè in lei ha riscontrato del talento non credete? [...]
Voto: 5 / 5

No, non ci credo.

Zoe
è inutile… certe xsone non riescono proprio a capire nulla di libri. forse topolino è più alla vostra portata… questo libro, come gli altri, è un vero e proprio capolavoro…
Voto: 5 / 5

Capisco la frustrazione di Zoe. È proprio vero che certe persone non riescono a capire nulla di libri.

ZOFY
WOW, WOW, WOW… NN RIESCO A DIRE ALTRO.. è TROPPISSIMO EMOZIONANTE… TI PRENDE E TI PORTA VIA, NN TI LASCIA SFUGGIRE NEANKE X UN SECONDO NN TI DISTRAI… NN CI RIESCI….NN PUOI… NN PUOI SMETTERE…XKE NN CI RIESCI…HAI SEMPRE PAURA KE IL CAPITOLO FINISCA… E SE FINISCE VUOLE DIRE KE MANCA SEMPRE UN CAPITOLO IN MENO ALLA FINE DELL’LIBRO…E TU NN VUOI KE IL LIBRO FINISCA XKE TU NE FAI PARTE… CI SEI DENTRO, IN MEZZO A QUEL TURBINE DI BATTAGLIE, SENTIMENTI, EMOZIONI, TU MENTRE LO LEGGI SEI IL LIBRO, LA STORIA, NIHAL, SENNARA, IDO E TUTTI QUELLI KE NE FANNO PARTE… BELLO, PUNTO E BASTA. 1 ABBRACCIO DI IN BOCCA AL LUPO A LICIA… -SOFY-
Voto: 5 / 5

Poteva mancare la fan scatenata che s’è venduta il tasto shift pur di comprarsi il romanzo?

Maria
Dopo Marion Zimmer Bradley credo che la Troisi sia l’espressione più interessante e importante nel mondo del Fantasy, la prima in quello italiano! Ho letto la trilogia in 4 giorni trovandola stupenda!
Voto: 5 / 5

Mamma mia com’è messo male il fantasy!

Marco76
Devo ammettere….sono un teledipendente… Ho comprato il libro x curiosita,l’ho finito in una giornata…STREPITOSO!!! Oggi ho comperato “LA MISSIONE DI SENNAR”. Scrivi veramente bene,sei riuscita a strapparmi anche le lacrime. Continua cosi!!!
Voto: 5 / 5

Sì, la Troisi fa piangere. Concordo.

Debby
Non riesco a capire come si possa dare un voto così basso ad un libro Eccezionale.Non può assolutamente essere definito scadente perchè presenta numerose qualità. è scritto in maniera scorrevole ed esemplare, la vicenda è davvero particolare e piena di messaggi nascosti(che solo i veri lettori riescono a cogliere).Ho letto l’intera trilogia e devo dire che ritrovo fiducia nella letteratura italiana.Grandissimi complimenti a questa autrice che, a differenza di altri, io trovo piuttosto matura e dotata.Inoltre deve essere lodata la sua capacità di descrivere gli stati d’animo:non mi ero mai così immedesimata in un personaggio.Credo che un bel 5 sia più che meritato.
Voto: 5 / 5

Lo sapevo! I messaggi nascosti! Se leggi Nihal al contrario evochi Belzebù! Spero il Papa faccia qualcosa!

elena
bellissimo questo libro, l’ho letto tutto d’un fiato…ero curiosissima di sapere cosa accadeva a nihal e a sennar, soprattutto se finalmente si baciassero…non faccio anteprime sulla loro storia… direi che è un libro di tutto rispetto, mi ha fatto “sognare” come pochi libri che ho letto lo consiglio vivamente a chi piace il fantasy
Voto: 5 / 5

Anch’io! Uguale! Lo leggevo e tra me e me mi arrovellavo: ma si baceranno Nihal e Sennar? Sì? No? Forse? Domani? Lo saprò mai???

giovanna
è sicuramente l’esempio migliore di letteratura di genere degli ultimi tempi…la protagonista rivendica e porta dentro di sè anni di lotte femministe che in questo libro finalmente approdano anche alla rappresentazione fantastica. la leggerezza e insieme forza di Nihal ridanno vigore all’immaginario femminile che solo una Scrittrice poteva tradurre in immagini…da quasi ninfa, si trova a trasformarsi in virago per poter tener testa al tiranno riproponendo il modello di cyber-donna dei movimenti scum in un fantasy che finalmente si tinge di rosa. il fantasy è sempre stato un genere di nicchia, ma qui si fa veicolo di tematiche socio-linguistiche che ne elevano il povero e scontato contenuto. spero che anche i colleghi lettori riescano a cogliere anche questi aspetti che danno nuova luce al lavoro di Licia troisi.
Voto: 5 / 5

Questo è il genere di giudizio che suscita in me un disprezzo assoluto, vicino all’odio. Gli altri giudizi sono ingenui, è chiaro che chi li ha scritti non hai mai letto (fantasy) in vita sua. Ma non lo nasconde. Qui invece c’è qualcuno altrettanto a digiuno di narrativa fantastica come dimostra quel “un fantasy che finalmente si tinge di rosa” (ce ne sono a valanghe di fantasy femminili/femministi), ma che non lo ammette, sperando di costruire con la retorica un giudizio coerente. Missione fallita. Non ci sono tematiche socio-linguistiche in Nihal, c’è lo schifo di un romanzo orribile. Fine.

Jac meteius
Non ho il compiuter. sono a scuola, durante uno sciopero vado su internet e trovo questo libro. Non lo ho ancora letto ma ho letto le recensioni. Tutti abbiamo i nostri punti di vista e i nostri gusti e opinioni. Ma noi siamo italiani e non dobbiamo esserer nel ombra di scrittori stranieri che per quanto possono essere anche magnifici come Trrry e David ma la nostra letteratura è il meglio in assoluto. Il fantasy è un settore che sarà presto nostro. Alla scrittrice, di cui non ho ancora letto il libro voglio dire: non ti abbattere, hai scritto un romanzo è già un inizio. Devi perseverare, non mollare. Solo chi ha sritto un libro ne può giudicare altri.
Voto: 5 / 5

Solo chi ha scritto un libro ne può giudicare altri, e inoltre chi è senza computer a scuola durante uno sciopero.

SuperKikka
è normale che il Fantasy sia ripetitivo, i personaggi sono più o meno i soliti, Maghi, folletti, mezzielfi, streghe…il Fantasy è questo ragazzi! Una sola cosa: per apprezzare veramente questo libro bisogna essere costretti dai genitori a leggere tutti i classici… (nessuno è stato costretto a leggere “Piccole Donne” quando vicino a voi c’è qualcuno che loda in un modo infinito la bellezza del Fantasy?!)
Voto: 5 / 5

Non ho capito se per apprezzare la Troisi occorra aver letto i classici perché danno le basi della buona letteratura, o bisogna averli letti per capire cosa s’intende per noia, in confronto alla scrittura frizzante della nostra autrice preferita? Non lo so, ma SuperKikka ha ragione!

 

Uno dei covi dei fan della Troisi è il forum ufficiale, raggiungibile a questo indirizzo. Ci sarebbe molto da pescare, lo farò in una prossima occasione. Segnalo solo il titolo di una discussione inaugurata da Sennar James Potter93 nel canale Questioni serie: “Gli animali.Esseri viventi proprio come noi….” deliziosamente ironico!

Coniglietto triste
La Troisi e i suoi fan sono riusciti a far piangere un Coniglietto! Cattivi! Per fortuna non si tratta di Grumo


Approfondimenti:

bandiera IT Il mio articolo precedente sull’argomento
bandiera IT E il vecchio articolo di confronto fra Ash, Nihal & Chariza.
bandiera IT La mia recensione de La Missione di Sennar
bandiera IT La mia recensione de Il Talismano del Potere

bandiera IT Nihal della Terra del Vento su iBS.it
bandiera IT Nihal della Terra del Vento su iBS.it (edizione economica)
bandiera IT Il sito ufficiale di Licia Troisi
bandiera IT Con relativo blog: si parla di tutto tranne che di letteratura
bandiera IT Lands & Dragons: il forum ufficiale di Licia Troisi

 

Giudizio:

Scrittura semplice. +1 -1 Argomenti semplicistici.
-1 Stile ridondante.
-1 Riferimenti culturali impossibili per il Mondo Emerso.
-1 Punto di vista spesso schizofrenico.
-1 Non è un fantasy, per ammissione dell’autrice.
-1 Nihal è una lagna capricciosa.
-1 Gli altri personaggi non sono meno fastidiosi.
-1 Draghi pony o torri alte 600 metri.
-1 Situazioni inverosimili.
-1 Situazioni impossibili.
-1 Situazioni banali.
-1 Situazioni idiote.
-1 Ignoranza abissale di ogni argomento (bellico).
-1 Spregio continuo del Buon Senso.
-1 Il Mondo Emerso è abitato da mongoloidi incapaci.
-1 L’autrice è un pessimo esempio per tecnica e metodo.
-1 L’autrice ha scritto altri cinque romanzi!
-1 Troppa fortuna per i miei gusti.
-1 In fondo sono una persona comprensiva, mi fermo qui.

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Recensioni :: Romanzo :: His Majesty’s Dragon

Copertina di His Majesty's Dragon Titolo originale: His Majesty’s Dragon
Titolo italiano: Temeraire Il Drago di Sua Maestà
Autore: Naomi Novik

Anno: 2006
Nazione: USA
Lingua: Inglese
Editore: Del Rey

Genere: Fantasy, Zoofilia
Pagine: 384

His Majesty’s Dragon è un romanzo ambientato al tempo delle guerre napoleoniche. Con i draghi. Un’idea interessante e quasi originale (in realtà ho scoperto che l’anno prima era stato pubblicato un romanzo con tema simile, Dragon America di Mike Resnick, nel quale Giorgio Washington addomestica i draghi per combattere gli inglesi).

Copertina di Dragon America
Copertina di Dragon America

Nel romanzo non è mai citato l’anno esatto, ma dai riferimenti presenti pare che la storia copra i mesi che vanno dall’incoronazione di Napoleone (2 Dicembre 1804) a poco dopo la battaglia di Trafalgar (21 Ottobre 1805).
La vicenda inizia con la cattura della fregata francese Amitié da parte degli inglesi. Nella stiva dell’Amitié è conservato un regalo dell’Imperatore della Cina per Napoleone: un uovo di drago!
Prima che la Reliant, la nave inglese che ora trasporta l’uovo, riesca ad attraccare, l’uovo si schiude. Sebbene controvoglia il capitano della Reliant, William Laurence, si trova così a essere il “padrone” del draghetto che ne esce.

È difficile capire gli avvenimenti del romanzo senza sapere come “funzionano” i draghi nell’universo della Naomi. In verità è difficile anche dopo, perché i draghi non fanno riferimento a nessuna serie di regole più o meno razionali e coerenti, il loro essere e comportarsi è di volta in volta piegato all’esigenza di scrivere un romanzo tnt (trp?) karino!!!

Innanzi tutto i draghi sono intelligenti. Alcune razze meno ma altre più degli esseri umani. I draghi sono ovviamente più forti fisicamente, più grossi, più agili, più longevi e con migliori sensi e riflessi. Inoltre i draghi sono feroci e aggressivi, e anche le razze più mansuete aspettano quasi con ansia battaglie e spargimenti di sangue. Infine i draghi non sono stati scoperti da ieri, esistono in natura in ogni angolo del mondo e da migliaia e migliaia di anni. Ciò premesso, come mai i draghi non sono la specie dominante sul pianeta? La Naomi non si pone neppure la domanda.
Ulteriore prova dell’intelligenza sovrumana (è proprio il caso di dirlo!): appena l’uovo di schiude, il draghetto che ne esce parla un perfetto inglese! In altre parole, è bastata la settimana circa trascorsa come uovo sulla Reliant per imparare la lingua dell’equipaggio.
Per ragioni che non hanno niente a che fare con la magia o la biologia, ma sono legate al tnt karino!!!, se un essere umano riesce a dare un nome a un draghetto e il draghetto acconsente all’operazione, il draghetto in questione è addomesticato. Tra il drago addomesticato e il proprio padrone umano si crea un legame empatico fortissimo, e solo l’umano in questione potrà “pilotare” il drago in battaglia. Come detto non appare nessuna possibile ragione per la quale una creatura molto più intelligente, forte e aggressiva debba mettersi al servizio di un essere umano solo perché l’ha battezzata, ma tant’è, è così tnt karino!!! un draghetto con il suo padrone, che non pare giusto obbiettare!

Laurence battezza il drago Temeraire e i due saranno legati per sempre: il lavoro di pilota di draghi è un impiego a tempo pieno e finché morte non li separi. Il povero Laurence dovrà lasciare la Marina e rinunciare ai piani di matrimonio per Temeraire. Ma i draghi da guerra sono un bene troppo prezioso per l’Inghilterra perché il nostro eroe possa fare lo schizzinoso.
Infatti, anche qui senza nessuna buona ragione, i draghi, persino appena nati, non desiderano altro che combattere fino alla morte per i propri padroni. Contenti loro.

Téméraire
La vera nave inglese Téméraire (che partecipò alla battaglia di Trafalgar) è trainata in porto per essere smantellata. Un quadro olio su tela di J.M.W. Turner

Laurence e Temerarire sono trasferiti alla base di addestramento dei draghi in Scozia, e come in tutti i romanzi di questo genere che si rispettino, i due riescono a imparare tutto quanto c’è da sapere riguardo ai combattimenti aerei in pochi mesi, quando l’addestramento normale richiede dieci anni. A quel punto sono mandati alla base di Dover: dovranno fornire supporto aereo alla flotta inglese che pattuglia il canale della Manica, se dovessero fallire e la flotta venir affondata, Napoleone avrebbe via libera per invadere l’Inghilterra.

La Naomi appartiene alla scuola Troisi: ovvero di quegli scrittori che s’imputano a parlar di guerra senza aver la minima idea di quel che stanno parlando. La base aerea di Dover non è un’installazione militare, è una specie di villaggio turistico. Non ci sono guardie, non ci sono turni di servizio, non c’è disciplina, i piloti stanno in piedi fino a tarda ora a bere e giocare e si alzano a mezzogiorno, e ovviamente i draghi fanno la stessa vita sregolata.
Siccome l’imbracatura che permette a Laurence e al suo equipaggio di salire sul drago rischia di dar fastidio alla bestia, Laurence ordina che venga indossata solo se è in previsione una missione, altrimenti il drago dev’essere libero. Per la serie: sei in guerra, da un momento all’altro Napoleone potrebbe attaccare, e tu devi perdere mezz’ora ogni volta a vestire il drago, perché altrimenti, poverino, gli vengono i calli sulle scaglie!
Il rapporto tra Laurence e Temerarire è al limite della zoofilia. Laurence chiama il drago “mio caro”, lo coccola da mattina a sera, gli legge libri di fisica e matematica prima che si addormenti, e poi gli dorme accanto. Dopo ogni pranzo del drago gli pulisce zanne e artigli e gli fa il bagnetto. Quando il drago è triste si affretta a regalargli collane e gioielli (sì, avete letto giusto, il drago adora la bigiotteria, ed è un pure un drago maschio).

Ma questo non sarebbe abbastanza tnt karino!!! perciò la Naomi non si risparmia: ed ecco comparire la draghessa Lily, pilotata da Caterina, ragazzina adolescente con i capelli rossi. C’è qualcosa di deprimente nel mischiare le guerre napoleoniche con una draghessa di nome Lily. Ma dato il successo internazionale della Naomi, dev’essere un problema mio.

Il problema del romanzo è invece che le pagine volano una dietro l’altra piene di situazioni tnt karine!!! ma non si combatte mai. In 400 pagine c’è una sola battaglia, alla fine, e poco altro. A onore della Naomi, dopo aver letto la battaglia finale ho capito perché ha evitato con cura altri scontri: non ha la più pallida idea di quel che scrive. Non siamo a livello Troisi, con i duelli tra cavalieri di draghi che si prendono a spadate, ma non ci siamo neanche lontani. L’aggravante della Naomi è che non è un mondo di fantasia il suo, è la nostra terra nell’anno del signore 1805, la magia non esiste e le leggi fisiche sono quelle che conosciamo.

Sarebbe troppo lungo e “spoileroso” elencare tutte le idiozie della Naomi, ma qualcuna va raccontata. Esempio: secondo la nostra prode autrice, quattro draghi di media grandezza (~20 tonnellate di peso, 15 metri di lunghezza, 25 di apertura alare) sono in grado di trasportare 2000 soldati in assetto di combattimento. Perciò ogni drago, senza tener conto del trasporto stesso, porta 500 soldati. Contando 100 chili a soldato (70 per la persona, 30 per l’equipaggiamento) sono 50 tonnellate. È probabile che alla Naomi e ai lettori a cui interessa solo il tnt karino!!! questi numeri non dicano niente. Ma a me, e credo a tutti quelli che vogliono leggere un romanzo di guerra che non dico sia realistico (come potrebbe con i draghi?) ma almeno verosimile viene il mal di pancia.
Per rendere l’idea, il B-52D uno dei più mastodontici bombardieri americani, impiegato per i bombardamenti a tappeto in Vietnam, poteva trasportare solo 27 tonnellate di bombe. Qualcuno potrebbe obbiettare che i principi di funzionamento sono diversi: infatti i draghi della Naomi volano perché riempiono apposite sacche nel loro corpo con gas più leggeri dell’aria. Insomma sarebbero una sorta di dirigibile. Però:

By 1914, state-of-the-art Zeppelins had lengths of 150–160 m (490–525 feet) and volumes of 22,000–25,000 m³, enabling them to carry loads of around 9 tonnes (20,000 lb.)

Ovvero per trasportare solo 9 tonnellate era necessario un volume di gas come sopra detto e 150 metri di lunghezza, e il drago è solo 15 metri… in altre parole i draghi della Naomi sono fisicamente impossibili. Tuttavia poniamo (ma l’autrice non lo fa) che i draghi siano “magici” e perciò possano trasportare tutto quel peso senza problemi. Come possono portare soldati potrebbero anche portare bombe, come può una nave di legno ottocentesca difendersi dall’equivalente di un B-52?
Secondo la Naomi con tre armi: i “pepper gun” (che non so cosa siano, e non credo neanche lei, visto che non li descrive), i tiratori scelti (eh?) e gli arpioni. L’autrice ammette che i primi due sistemi non siamo molto efficaci, perciò rimangono gli arpioni. L’arpione è una lancia legata a una corda. Immaginate un B-52. E un arpione. E poi spero riusciate a immaginare perché mi arrabbio tanto a leggere queste scemenze!

B-52D
B-52D

Arpione
Arpione

Non contenta, la Naomi riesce a far abbattere i draghi dai cannoni sulle fiancate delle navi. Draghi che volano a cento e più metri d’altezza. Qual è il problema qui: è che i cannoni montati nei ponti inferiori delle navi non possono essere inclinati più di tanto, non possono sparare verso l’alto! Sono così poco maneggevoli, che se si decide di sparare contro l’alberatura piuttosto che contro la fiancata di una nave nemica, si deve aspettare che il rollio della nave inclini i cannoni nella giusta maniera. Non c’è alcuna possibilità di colpire un drago che voli al di sopra della nave! E i cannoni non possono essere montati in coperta, perché con il loro peso rischierebbero di far rovesciare la nave.

Che dire dei combattimenti tra draghi? Che la Naomi ci tiene a sottolineare come Temerarire sia l’unico drago esistente in grado di mantenersi fermo in volo, stile elicottero. Dunque come diavolo fanno gli altri draghi a prendersi a unghiate e morsi avvinghiati l’uno all’altro senza precipitare? Addirittura, è possibile abbordare un drago nemico e “catturarlo” tenendo sotto minaccia il pilota. Non è però chiaro come gli uomini possano saltare da un drago all’altro contando che i draghi non possono star fermi. I due draghi dovrebbero accordarsi per volare paralleli, alla stessa velocità, e rimarrebbe il problema dell’ingombro delle ali e del perché un drago dovrebbe fare questa manovra solo per consentire all’equipaggio dell’altro di abbordarlo.

E così via. Tutta la parte di tattica di combattimento è inverosimile se non proprio impossibile. Anche a livello strategico c’è da piangere, e personalmente ho trovato quasi offensivo che l’autrice faccia comportare Napoleone come lo fa comportare. Napoleone è uno dei più grandi condottieri di tutti i tempi, non si merita di essere ridotto a deficiente perché la Naomi non aveva voglia di documentarsi.

Napoleon for Dummies
“Napoleon for Dummies” di J. David Markham, per me la Naomi non ha letto neppure questo!

Ma tant’è, inutile insistere, è solo fiato sprecato. Chiudo la parte militare con una chicca, degna della Troisi.
mostra la chicca ▼

* * *

La storia è in terza persona, ma segue sempre Laurence, che è anche l’unico personaggio ben delineato. È un damerino inglese di buona famiglia con tendenze omosessuali-zoofile. È un personaggio patetico, e non è neppure gnokko come l’Edward di Twilight. Il drago, Temerarie, è un pochino meglio, ma il più delle volte sembra un grosso gatto viziato piuttosto che una feroce macchina biologica da guerra. In ogni caso è davvero tnt karino!!!
Gli altri personaggi rimangono sullo sfondo, e sono poco più che macchiette: di Caterina ragazzina con draghessa si è già detto, c’è poi Berkley pilota burbero ma buono, Rankin, educato ma freddo e crudele, Jane un’altra donna pilota, ragazza madre, Lenton l’Ammiraglio paterno, e così via.
Non sono riuscita a immedesimarmi in nessuno, né nessuno dei personaggi mi ha suscitato particolare simpatia, anzi non mi sarebbe dispiaciuto vederne diversi crepare. Non succede però, infatti questa è una di quelle guerre dove quando si lancia una bomba la gente salta in corrispondenza dell’esplosione e non si fa mai male nessuno. D’altra parte avere la Caterina ridotta a brandelli dagli shrapnel non sarebbe tnt karino!!!

Come scrittura la Naomi è senza infamia e senza lode. A parte qualche punto troppo raccontato non ci sono particolari difetti, la storia è scorrevole, le descrizione ridotte al minimo, e il linguaggio usato molto semplice (avevo un certo timore a leggere il romanzo in inglese per via dell’ambientazione marinaresca-ottocentesca, ma alla fine ho dovuto consultare il dizionario non più di un paio di volte). Tuttavia si nota una certa mancanza d’esperienza: per esempio durante la battaglia finale è evidente che la Naomi si trovi in difficoltà. Da un lato vuole descrivere l’intera situazione, dall’altro non le sembra (giustamente) opportuno cambiare punto di vista, quando per tutte le 350 pagine precedenti ha usato solo quello di Laurence. La sua soluzione e far più volte estraniare Temerarie e il suo pilota dalla lotta, in modo che possano osservare la situazione e riferirla al lettore. Peccato che dal punto di vista tattico non abbia alcun senso, come se un cavaliere si divincolasse dalla mischia, galoppasse fino alla collina più vicina, guardasse lo svolgersi degli eventi e poi tornasse indietro…
La Naomi non riesce neanche a esimersi dal più bieco Deus Ex Machina.
mostra il bieco Deus Ex Machina ▼

Anche se non è così catalogato, mi è parso un romanzo per ragazzi. Violenza, sangue, sbudellamenti, e quant’altro di brutto ci possa essere in guerra è accantonato per far posto al tnt karino!!! Il mondo della Naomi è un mondo di gentiluomini e di gentildraghi, dove nessuno pronuncia mai una parolaccia e i personaggi diventano rossi d’imbarazzo a scambiarsi un bacio. Per certi versi è un’atmosfera da cartone animato, sebbene anime simili siano molto più feroci.
Perciò a me non mi è piaciuto per niente. È una visione ovattata, stupidotta, inverosimile e sciatta del periodo napoleonico. Oltre a essere un romanzo di guerra senza guerra.
Però mi sento di consigliarlo, senza nessun doppio senso o voglia di offendere, ai fan della Troisi o anche di Eragon: c’è avventura “pulita”, c’è il drago, c’è il suo padrone che gli vuole tanto bene, e il tutto è trp karino!!! È più sensato della Troisi (anche se di poco) e l’ambientazione è almeno diversa rispetto alla solita sciocchezza a base di Elfi.

His Majesty’s Dragon è il primo capitolo di una saga che vanta già quattro volumi con un quinto in arrivo a metà 2008 (e pare un film nel 2009). Leggendo i commenti in giro per Internet più d’uno spergiura che i volumi successivi siano migliori del primo, ma non sono molto convinta. Come non mi convince un’autrice che riesce a scrivere cinque romanzi in poco più di due anni. Capirei se fosse un’esperta del periodo storico in questione, ma questo primo capitolo della saga testimonia tutto il contrario. Come si fa a documentarsi a dovere, scrivere e revisionare cinque romanzi in due anni? È un ritmo forsennato, che non lascia molto spazio alle alternative: o sei molto più brava della media o scrivi scempiaggini. Nel caso specifico è vera la seconda.

Naomi Novik
La Naomi Novik: già le voglio male!


Approfondimenti:

bandiera EN His Majesty’s Dragon (Temerarire volume 1) su Amazon.com
bandiera EN Throne of Jade (Temerarire volume 2) su Amazon.com
bandiera EN Black Powder War (Temerarire volume 3) su Amazon.com
bandiera EN Empire of Ivory (Temerarire volume 4) su Amazon.com

bandiera IT Temeraire Il Drago di Sua Maestà su iBS.it
bandiera IT Temeraire Il Trono di Giada su iBS.it

bandiera EN Naomi Novik su Wikipedia
bandiera EN Il sito ufficiale di Naomi

bandiera EN Dragon America su Amazon.com
bandiera EN Official Site of the B-52 Stratofortress Association

 

Giudizio:

L’idea di partenza poteva essere interessante: guerre napoleoniche & draghi. +1 -1 Ma non quando il drago si chiama Lily!
Il tutto è tanto, troppo carino! +1 -1 In certi punti così carino da far venir nausea.
-1 Il protagonista è un pervertito insipido e antipatico.
-1 I draghi sono micioni addomesticati.
-1 Inverosimile e campato per aria.
-1 Romanzo di guerra senza guerra e l’unica battaglia descritta è atroce.

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Recensioni :: Film :: The Invasion

Locandina di The Invasion Titolo originale: The Invasion
Titolo italiano: Invasion
Regia: Oliver Hirschbiegel

Anno: 2007
Nazione: USA
Studio: Silver Pictures
Genere: Fantascienza
Durata: 1 ora e 39 minuti

Lingua: Inglese

The Invasion è il quarto film tratto dal romanzo di fantascienza The Body Snatchers scritto nel 1954 da Jack Finney (in Italia tale romanzo è conosciuto con i titoli Gli Invasati e L’Invasione degli Ultracorpi). Nel 1956 Don Siegel aveva diretto Invasion of the Body Snatchers (L’Invasione degli Ultracorpi), nel 1978 Philip Kaufman Invasion of the Body Snatchers (stesso titolo inglese, Terrore dallo Spazio Profondo in Italia) e nel 1993 Abel Ferrara Body Snatchers (Ultracorpi: L’Invasione Continua – notare l’”arguzia” dei titolisti italiani, che cercano di far credere si tratti di un seguito e non di un remake).
Ho il DVD della versione ’56 e a parer mio il film di Siegel è un capolavoro, ho un ottimo ricordo anche della versione ’78 benché l’abbia vista in televisione (perciò doppiata e condita dalla pubblicità), non sono ancora riuscita a vedere la versione ’93, mentre questo The Invasion, nonostante le premesse, è una porcheria.
Le premesse erano una storia collaudata, la regia del tedesco Oliver Hirschbiegel, lo stesso di Das Experiment (The Experiment – sempre geniali i titolisti italiani, che hanno tradotto dal tedesco all’inglese…), e Der Untergang (La Caduta), due ottimi film, e gli attori protagonisti: Nicole Kidman e Daniel Craig (l’ultimo 007).

Trailer di The Invasion

La storia degli Ultracorpi, per i pochi che non la conoscessero. Gli alieni invadono la terra, ma a differenza della classica Guerra dei Mondi, non arrivano con astronavi e macchine da guerra, bensì s’infiltrano con metodi subdoli, mirando a sostituire l’umanità una persona alla volta. Infatti durante la notte gli alieni sono in grado di rimpiazzare gli esseri umani con copie identiche sotto l’aspetto fisico e come capacità mentali, ma che non hanno più niente di umano! I rimpiazzati non provano più emozioni e non esistono più come individui: per gli alieni non contano desideri e interessi personali, è importante solo la comunità.
Nel romanzo e nei primi tre film, gli alieni si sviluppano all’interno di enormi baccelli, da nascondersi in prossimità della vittima. Quando la copia aliena è pronta emerge dal baccello, e il corpo dell’umano originale è distrutto. The Invasion ha rinunciato ai baccelli e ha trasformato gli alieni in virus: gli umani infetti nel sonno mutano in alieni. Non è una scelta di poco conto, perché modifica tutta la strategia aliena: un conto è trasportare baccelli in tutto il mondo, un conto è spargere un virus.
Partendo da tale premessa, In The Invasion gli alieni pensano bene che uno dei metodi appropriati per diffondere l’infezione sia vomitare in faccia alle vittime, o in assenza di contatto diretto, sputare nel caffè degli esseri umani.

Diffusione dell’invasione (1956)
Diffusione dell’invasione (2007)

La recensione potrebbe concludersi qui. The Body Snatchers non è (o meglio non dovrebbe essere) Planet Terror: è film “serio”, l’intendo è trasmettere angoscia e paura, non è trash. Una scena come quella qui sopra è sputare non nel caffè, ma in faccia agli appassionati di fantascienza e a tutti quelli coinvolti nei film precedenti.
Ma io sono masochista, ormai l’ho capito, perciò vado avanti.

È interessante confrontare alcuni aspetti di questa invasione del 2007 con quella del ’56. Sono passati cinquant’anni ma pare che non ci sia stato alcun progresso nell’arte cinematografica, anzi, va sempre peggio. Non voglio fare la spocchiosa (stile quelli che ti guardano strano se dici che Ben-Hur è un bel film, finché non specifichi che non ti stai riferendo alla versione del 1959, ma a quella originale muta del 1907) ma davvero il livello attuale di Hollywood è infimo. Davvero l’uso degli effetti speciali è diventato panna montata con la quale coprire il letame.

Oltre ai già citati baccelli divenuti virus, il protagonista non è più un uomo ma una donna (e fin qui ci può anche stare), ma nella versione del ’56 lo scopo dei nostri eroi era avvertire le autorità dell’invasione prima che fosse troppo tardi, era salvare il mondo. Nel 2007 la preoccupazione numero uno di Nicole Kidman è salvare il figlioletto deficiente. Già Spielberg aveva trasformato La Guerra dei Mondi da romanzo apocalittico in telenovela famigliare, qui non siamo allo stesso livello ma quasi.
Tra l’altro la violenza sui bambini è tabù per Hollywood (tranne rare eccezioni, per esempio il divertente Population 436), perciò si sa già prima ancora di cominciare che al bambinetto mongoloide della Kidman non capiterà mai niente di male. E ancora: sapendo che almeno un personaggio (il pargolo idiota) sopravvivrà sempre e comunque, sparisce anche l’angoscia che regnava nei film precedenti. Mai, in nessuna occasione, ci si trova di fronte all’orrore dell’estinzione della specie umana.

Anche dal punto di vista solo tecnico questa versione è ingenua in maniera da far tenerezza: minuto 74, la Kidman spiega al suo bamboccio cerebroleso che se dovesse appisolarsi, lui deve iniettarle nel cuore la medicina, passano cinque minuti e…

detto…
…fatto

Non me lo sarei mai aspettata! Incredibile! Hanno anche lasciato passare addirittura cinque minuti…
Stendo poi un velo pietoso sulla continua pubblicità, che una volta si sarebbe detta occulta, di una nota consolle portatile. Appunto non è neanche più pubblicità occulta, è palese che certe scene siano nel film solo per vendere giocattoli.

Ci sono poi aspetti rimasti uguali in cinquant’anni. Gli aspetti più degeneri dell’industria cinematografica.
Nel 1956 i produttori imposero a Don Siegel di modificare il film e cambiare il finale, per rendere la storia meno dura e più apprezzabile dal grande pubblico. Siegel dovette aggiungere una “cornice”, in modo che tutto il film diventasse un flashback, a garantire fin dalla partenza che il protagonista si sarebbe salvato. Inoltre il finale venne appunto cambiato per lasciar spazio alla speranza. In realtà il romanzo originario di Finney ha lieto fine, ciò non toglie che non sarebbe stata la conclusione naturale per come la storia era stata narrata da Siegel.
Nel 2007 i produttori hanno imposto a Hirschbiegel di aggiungere scene d’azione per “vivacizzare” (sob) il film, altrimenti il grande pubblico si sarebbe annoiato (sigh). Pare però che Hirschbiegel si sia rifiutato e che queste scene siano state girate da un regista crumiro assunto per l’occasione, tale James McTeigue. Non so se sia vero, quel che è vero è che scene come l’inseguimento in auto con gli alieni che si buttano addosso alla macchina della Kidman come fossero zombie non vivacizzano un bel niente. Tali scene non c’entrano un tubo con gli Ultracorpi e fanno solo tristezza.

James McTeigue
Il crumiro James McTeigue

In conclusione l’ennesima vaccata. Almeno in vaccate come Transformers si vede un minimo d’impegno nel reparto effetti speciali, qui neanche quello. Qui i pochi effetti speciali gridano: “sono stato fatto con un PC da 699 euro nel tempo libero!” Bah!

Angolo della Cultura: Bukimi no Tani

Leggendo vari commenti riguardo alle versioni cinematografiche degli Ultracorpi, è emerso un interessante discorso riguardante il perché gli Ultracorpi facciano paura. La tesi più accreditata è che gli alieni non facciano paura di per sé, ma per ciò che rappresentano.
In particolare il romanzo e il film del ’56 sono interpretati da moltissimi in chiave politica. Gli alieni sono comunisti e il terrore dell’invasione è il terrore dell’invasione da parte dell’Armata Rossa. Ci sono però due problemi con questa interpretazione. Il primo è che sia Finney sia Siegel hanno negato di aver voluto creare un’opera con una connotazione politica, il secondo problema è che gli Ultracorpi fanno paura anche ai giorni nostri, con la Guerra Fredda terminata da un pezzo.

Uno dei commentatori suggerisce che la paura nasca dall’aspetto degli invasori. Come detto gli alieni mantengono le caratteristiche fisiche dell’essere umano che rimpiazzano, e tuttavia si capisce che costui non è più uno di noi. Lo sguardo fisso, l’espressione vuota, l’assenza o la dimostrazione palesemente forzata di emozioni: sono tratti evidenti, e ben visibili, benché sia impossibile stabilire con precisione perché un volto all’apparenza umano, non dimostri di esserlo.
Gli alieni sono quasi identici agli esseri umani, ma non sono umani, e sarebbe proprio questa estrema somiglianza a creare disagio.

Quest’idea è dell’esperto di robotica giapponese Masahiro Mori che l’ha illustrata nel 1970. Masahiro Mori ha provato a delineare le ipotetiche reazioni di fronte a creature non umane ma che sempre più assomiglino agli umani.

Uncanny Valley
Uncanny Valley

Come si vede dal grafico, più la somiglianza aumenta, più aumenta l’empatia, ma solo fino a un certo punto. Da lì parte una depressione (“Bukimi no Tani” o “Uncanny Valley”) dove l’empatia è minima, nonostante l’aspetto sia vicinissimo a quello umano. Questa “Uncanny Valley” sarebbe anche una delle ragioni della nostra disistima nei confronti degli zombie.

Le teorie di Masahiro Mori non sono mai state dimostrate con rigore scientifico, e non sono neanche universalmente condivise dagli esperti nel settore, rimangono teorie affascinanti.


Approfondimenti:

bandiera EN The Invasion (2007) su IMDb
bandiera EN Body Snatchers (1993) su IMDb
bandiera EN Invasion of the Body Snatchers (1978) su IMDb
bandiera EN Invasion of the Body Snatchers (1956) su IMDb
bandiera EN The Body Snatchers (romanzo) su wikipedia

bandiera EN Uncanny Valley su Wikipedia
bandiera EN “The Uncanny Valley”: l’articolo originale di Masahiro Mori (tradotto in inglese)

 

Giudizio:

È quasi Natale. +1 -1 Gli alieni sputano nel piatto in cui mangiano.
-1 Il figlio fesso della Kidman.
-1 Totale mancanza di tensione.
-1 Spam pubblicitario.
-1 Le scene d’azione non vivacizzano un tubo.
-1 James McTeigue.

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Recensioni :: Romanzo :: Le Maschere del Potere

Copertina de Le Maschere del Potere Titolo originale: Le Maschere del Potere
Autore: Errico Passaro

Anno: 1999
Nazione: Italia
Lingua: Italiano
Editore: Nord

Genere: Fantasy
Pagine: 184

Ho passato il pomeriggio di domenica scorsa a frugare tra le bancarelle di un mercatino natalizio. Mi piace rovistare tra i libri usati, ho sempre l’illusione di poter scoprire chissà quale prezioso manoscritto e portarmi via un tesoro a pochi euro. In realtà non ho mai trovato niente di notevole, se non qualche libricino più polveroso o malandato degli altri.
In compenso quest’anno ho trovato dei fantasy italiani di cui ignoravo l’esistenza. Per esempio questo Le Maschere del Potere recuperato a due euro.

Mercatino natalizio
Mercatino natalizio

Cercando in rete informazioni riguardo il romanzo e il suo autore ho trovato molto poco. La presenza del romanzo è constata all’epoca sul newsgroup it.arti.fantasy, ma oltre una stringatissima recensione non si va. L’autore è un po’ più conosciuto, sebbene più che altro per il suo ruolo di giornalista e collaboratore de Il Secolo d’Italia.
Ho però riesumato una bizzarra polemica: un articolo dell’Ottobre 2001 apparso su Le Monde diplomatique nel quale Valerio Evangelisti denuncia la presenza di una vena fascista nella narrativa fantascientifica italiana atta a corrompere la gioventù dietro il paravento del romanzo di genere. Evangelisti cita l’antologia Fantafascismo, curata da Gianfranco de Turris, il romanzo Occidente di Mario Farneti e in fondo all’articolo si sofferma in particolare proprio su questo Le Maschere del Potere.
Non discuto le tesi di Evangelisti, sebbene sospetti che Le Maschere del Potere non l’abbia neanche letto. Se a qualcuno interessa questa vicenda curiosa, l’articolo originale francese è qui. Una traduzione in inglese è qui (copia locale in PDF). La risposta di Gianfranco de Turris è qui.

Copertina di Fantafascismo
Copertina di Fantafascismo

Io credo che definire Le Maschere del Potere fantascienza fascista sia dare al romanzo più importanza di quanta abbia. Le Maschere del Potere è solo l’ennesimo esempio di pessima fantasy italiana.

La storia. Nel Mondo dell’Arcobaleno, mondo che esiste in un futuro indefinito e su un piano di realtà diverso dal nostro, i tre principali regni, Rodrom, Rodaire e Nahor si sono combattuti per millenni. Finché, dopo l’ennesima sanguinosa guerra, non hanno deciso di provare a istaurare un equilibrio che potesse garantire la pace. I tre regni sono diventati i Regni Uniti e si sono divisi i compiti: Rodrom si occupa della difesa e dell’ordine, i suoi cittadini sono guerrieri, il suo Re porta la Maschera del Leone ed è chiamato Vostra Autorità. Rodaire si occupa della religione e dei rapporti con gli Dei, i suoi cittadini sono sacerdoti, il suo Re porta la Maschera dell’Aquila ed è chiamato Vostra Saggezza. Nahor si occupa delle attività produttive, i suoi cittadini sono artigiani, contadini e mercanti, il suo Re non è mai specificato che Maschera porti ed è chiamato Vostra Ricchezza.
A ulteriore garanzia della pace le armi sono state bandite e ogni genere di disputa si risolve ricorrendo a combattimenti fra animali. Un problema personale può trovare soluzione in uno scontro fra due cinghiali, questioni più complesse tra città rivali possono vedere in campo eserciti di tori, serpenti e falchi.

Maschera del Leone
La Maschera di Vostra Autorità?

La pace è durata per mille anni, finché lotte interne non hanno paralizzato Nahor, lasciando lo scanno di Vostra Ricchezza vuoto. La rottura dell’equilibrio ha imbizzarrito gli Dei, tanto da spingerli a mandare inondazioni e carestie per punire gli uomini. Il clima di caos ha finito per favorire Vostra Autorità, nella persona del perfido Namuras. Costui ha assunto su di sé i poteri di Vostra Ricchezza e ha ideato un piano diabolico per liberarsi anche di Vostra Saggezza, rimanendo così unico Re dell’intero Mondo.
Il piano di Namuras ha successo e Fladnag, Vostra Saggezza, è privato del titolo ed esiliato dal proprio regno. Riuscirà a tornare e riprendersi ciò che era suo?

Il romanzo segue le avventure di Fladnag e dei suoi compagni di viaggio, l’addestratore Odorf e il giovane Mas, alla ricerca delle Tavole del Potere, che sole possono contrastare il dominio di Namuras. O qualcosa del genere. Infatti il problema numero uno de Le Maschere del Potere è che la storia non ha alcun senso.
Nella Presentazione, curata da Gianfranco de Turris, viene suggerita una possibile chiave di lettura in senso simbolico. Sarà. Non ho la preparazione storico-filosofica per dubitarne, ma sul piano letterale il romanzo è una stupidaggine, pura e semplice.

La narrazione è vaga, illogica e sconclusionata, tanto che all’inizio credevo fosse un sogno del protagonista. Purtroppo tale non è, e per tutte le 184 pagine si procede con lo stesso ritmo da sonnambulo o da ubriaco. Personaggi degni di tal nome non ne esistono. Anche Fladnag, il protagonista, è solo una marionetta nelle mani dell’autore. Il povero Re in esilio non ha personalità, non ha passato (se non oscuro a tutti, lui compreso), non ha motivazioni discernibili, non ha comportamenti coerenti. Non esiste se non come etichetta. Gli altri, compresi Namuras, Odorf e Mas, sono altrettanto eterei.
Come detto la trama non ha né capo né coda. L’ambientazione è appena accennata e per nulla originale. È il solito mondo pseudo medievale uguale a se stesso da secoli e secoli. L’unico particolare degno di attenzione è quest’idea delle lotte fra animali. Ogni tanto gli animali addestrati al combattimento appariranno, ma saranno sempre solo di contorno.
Come elementi fantastici siamo ai minimi termini. La magia non esiste. Creature fantastiche neanche. La spada del protagonista pare animata di vita propria in battaglia, ma forse è solo illusione o forse è il protagonista a essere posseduto dalla versione locale del Dio della Guerra, non è mai chiarito e in ogni caso non ha particolare importanza. Verso la fine compaiono per qualche pagina dei demoni, e par di capire che il loro ruolo nelle vicende del mondo sia più ampio di quanto appaia, ma anche qui non si entra troppo nei dettagli e comunque i demoni schiattano tutti quanti.

Demone
Demone

Leggere il romanzo è impresa estenuante. Seppure il lessico non sia tanto ricercato, la costruzione delle varie frasi lo è. Occorre di continuo uscire dalla storia per fermarsi a meditare sul significato dei paragrafi, significato che spesso non c’è, sepolto da una marea di parole piazzate secondo logica insondabile. Non migliora la situazione il fatto che moltissimi passaggi, anche cruciali, siano raccontati invece che mostrati.
Qualche volta, nei casi migliori, si può forse usare il termine onirico per definire l’atmosfera, ma il sogno dura al massimo mezza pagina, poi si scivola nell’incubo.

I dialoghi vanno letti per essere creduti. Tutti i personaggi parlano alla stessa maniera, e sempre, qualunque sia la situazione, si esprimono in maniera formale e paludata, insomma parlano proprio come un libro stampato. Non so a cosa mirasse l’autore, ma il risultato è al limite del ridicolo.

Sommando questi bei elementi ne vien fuori un romanzo oltre il noioso: Le Maschere del Potere è un romanzo soporifero. Le 184 pagine paiono dieci volte tante, e sono arrivata alla fine solo spinta dalla forza di volontà: sarebbe stato inglorioso farmi “sconfiggere” da un libercolo così piccolo!

Tornando per un attimo alle preoccupazioni di Evangelisti, come già detto le ho trovate infondate. Non ci ho visto niente di ideologico nel romanzo, se non una bruttezza allucinante. Non credo che nessuno, giovane o vecchio, dopo aver letto una roba del genere sia tentato dall’estrema destra, al massimo svilupperà un giusto sospetto nei confronti del fantasy italiano!
Comunque, per chi voglia frugare tra le tante frasi messe lì a occupar spazio, verso la fine qualche brano stile Cinegiornale Luce lo si può forse trovare, passaggi come:

Finiva il tempo del sonno, delle masse infiacchite da una pace sterile, e tornava il momento della morte inferta a sangue freddo, dell’odio impersonale, della distruzione organizzata.

o

Il momento dello scontro frontale, la solenne scadenza d’un millennio di pace, era ormai prossimo. Le virtù del guerriero, onore, lealtà, fedeltà, ospitalità, rispetto degli anziani, saggezza, coraggio, modestia, prudenza, queste virtù stavano per riemergere dal lungo oblio.

Ma stiamo parlando del penultimo capitolo. Per me, oltre alla sottoscritta e all’autore, non ci è arrivato mai nessuno fin lì, neanche Evangelisti.

Per concludere, un romanzo atroce. Tanto brutto che a tratti mi ha fatto rivalutare Licia Troisi. E mi spiace, ma questo al signor Passaro non posso perdonarlo!


Approfondimenti:

bandiera IT Le Maschere del Potere su Delos Store

bandiera IT Occidente su iBS.it
bandiera IT Fantafascismo su OrionLibri
bandiera IT Valierio Evangelisti su Wikipedia

 

Giudizio:

L’idea degli animali era carina… +1 -1 …ma non è sviluppata.
Nei casi migliori c’è un’atmosfera da sogno. +1 -1 Il resto del romanzo è un incubo.
-1 Personaggi inesistenti.
-1 Trama inesistente.
-1 Dialoghi che sarebbe stato meglio fossero inesistenti anche loro.
-1 Scrittura convoluta.
-1 Noioso è un complimento.
-1 Due euro buttati.
-1 È peggio della Troisi.

Sette Gamberi Marci: clicca per maggiori informazioni sui voti2

Scritto da GamberolinkCommenti (15)Lascia un Commento » feed bianco Feed dei commenti a questo articolo Questo articolo in versione stampabile Questo articolo in versione stampabile • Donazioni

Recensioni :: Romanzo :: Twilight

Copertina di Twilight Titolo originale: Twilight
Autore: Stephenie Meyer

Anno: 2005
Nazione: USA
Lingua: Inglese
Traduzione in lingua italiana: Luca Fusari
Editore: Fazi

Genere: Fantasy, Romantico, Ritardo mentale
Pagine: 443

È da circa un anno che sento parlare, di solito in termini entusiastici, di questo Twilight. Ho voluto aspettare che si concludesse la trilogia, con l’uscita di New Moon ed Eclipse, per iniziare a leggerlo. Nel caso si fosse rivelato un bel romanzo non avrei dovuto aspettare neanche un giorno per leggere il seguito!
Poi ho scoperto che nel frattempo la Meyer aveva messo in cantiere altri due romanzi, Breaking Dawn e Midnight Sun, ma ormai Twilight l’avevo comprato.

Al termine della lettura di Twilight avevo il cuore che mi batteva forte forte, e un turbine di sentimenti mi sconvolgeva. Sentimenti difficili da raccontare, e perciò, da brava aspirante scrittrice, cercherò di mostrarli:

Se vedessi la signora Stephenie Meyer appesa per una mano al cornicione di un palazzo di nove piani, le schiaccerei le dita.

Twilight o del Romanticume

Io sono una persona cinica, ma non per questo disdegno le storie romantiche, specie quelle di ambientazione fantastica. Ho riletto il manga di Video Girl Ai non meno di dieci volte, e non riesco mai a trattenere le lacrime quando Yota regala il vestito ad Ai o quando loro due festeggiano il primo compleanno di lei nel nostro mondo.

Video Girl Ai Capitolo Sesto
Video Girl Ai Capitolo Sesto: Il primo appuntamento con Yota indossando il vestito che mi ha regalato. Clicca per ingrandire

Perciò non mi ha mal disposta sapere che Twilight aveva a che fare con vampiri adolescenti innamorati. È vero, diversi neuroni si sono suicidati solo per l’argomento, ma in generale ero pronta a lasciarmi andare e frignare alla fine. Non è successo e anzi alla fine ero nera, perché Twilight è un pessimo romanzo.

La copertina giapponese di Twilight
La copertina dell’edizione giapponese di Twilight

La storia è la seguente: la signora Swan si è appena risposata con un giocatore di baseball professionista. Per questo dovrebbe essere sempre in viaggio al traino del nuovo marito, invece rimane a casa, ad accudire la figlia diciassettenne, Isabella (“Bella”).
Bella comprende il disagio della madre e per farla contenta decide di andare a vivere con il padre naturale, Charlie, capo della polizia di una minuscola cittadina, tale Forks.
Forks è un grumo di case in mezzo ai boschi, e uno dei luoghi più piovosi d’America. Le giornate sono sempre buie e grigie. La povera Bella, non appena si rende conto di dov’è finita, si pente subito della propria generosità, ma ormai il danno è fatto.

Uno dei principi cardine della narrativa è il conflitto. Nella buona parte dei casi tale conflitto è la lotta del protagonista, l’eroe, per vincere un problema (il cavaliere ammazza il drago che aveva rapito la principessa). Senza conflitto non c’è storia: se il drago non rapisce la principessa non c’è conflitto e non c’è niente da raccontare.
Qual è il conflitto in Twilight ? Bella è una ragazza carina ma non troppo, intelligente fino a un certo punto, goffa, insicura, timida, né ricca, né povera. È una persona qualunque. Questo è l’eroe. Il problema è: riuscirà una persona qualunque ad abituarsi alla vita in una piccola cittadina? Riuscirà a farsi nuovi amici a scuola? Si sentirà accettata?
Non è un granché, specie per una storia fantasy, ma la Meyer non è interessata a raccontare alcunché e infatti il problema è risolto per pagina 40 o giù di lì: Bella ha già un paio di amiche e ben quattro spasimanti, tra i quali il Ragazzo Più Bello della Scuola.
Infatti Twilight non è narrativa, Twilight è pornografia per ragazzine sceme.

Pornografia: niente a che vedere con il sesso, del tutto assente nel romanzo, è pornografia in quanto la storia non importa, importano solo le immagini in sé, costruite apposta per suscitare determinati sentimenti. Twilight, al pari di un film porno, è una sequenza di scene slegate, costruite apposta per appagare certe fantasie. Se si vuole un esempio meno crudo lo si può paragonare a un documentario sugli ornitorinchi: non vuol narrare niente, vuol solo mostrare un’ora d’immagini di ornitorinchi, per gli appassionati di ornitorinchi.

Ornitorinco
Ornitorinco

Ragazzine sceme: perché, Dio Santo, se una ha un minimo di fantasia è capace da sola d’immaginarsi di arrivare in una nuova scuola ed essere subito adorata da tutti, compreso il Bello di turno. Ci arrivo persino io. Quando butto dei soldi in un romanzo, voglio qualcosina in più, voglio che la mia fantasia sia aiutata da quella dello scrittore, manipolatore di fantasie per professione. Invece la Meyer non ha niente di più da offrire: lei è una qualunque, lui è il più bello di tutti. Lei ama lui e lui ama lei. Fine della (inesistente) storia.

Ma… ma lui è un vampiro!
Persino la Meyer, forse rileggendo una prima stesura, dev’essersi accorta che senza un qualche minimo elemento d’ulteriore interesse il romanzo non avrebbe venduto. Perciò, tanto per essere Originale (O maiuscola), ha deciso di rendere il Più Bello della Scuola un vampiro!

Ridi, Ridi ché la Mamma ha fatto gli Gnokki!

Vediamo cosa comporta essere vampiri nell’universo di Twilight:
I vampiri sono tutti bellissimi, per citare la protagonista: “bellezza assurda… sovrannaturale… dio greco… ecc. ecc.” Per citare una sagace commentatrice su iBS.it, Edward, il vampiro amante di Bella, è: trp gnokko.

Relativity di M.C. Escher
Esempio di bellezza assurda: forse anche M.C. Escher era uno gnokko!

Essere dei vampiri gnokki implica l’immortalità. Avere forza, agilità e resistenza molto superiori a quelle umane. Avere i sensi molto più sviluppati e quando si compie la mutazione si ottiene anche un potere bonus: c’è il gnokko che predice il futuro, il gnokko che può influenzare lo stato d’animo altrui e il gnokko Edward è un telepatico.
Una piccola nota su questi poteri bonus: sono stati inseriti senza alcuna logica, solo perché servivano alla trama, tanto che Edward può leggere nella mente di chiunque, umano o gnokko, ma non nella mente di Bella. Un classico esempio di regola creata ad hoc e irrealistica, chiaro sintomo di pigrizia o stupidità da parte della Meyer.

Gli gnokki, nell’universo di Twilight, non devono neanche temere la luce del sole, non temono croci, aglio, acqua santa, non temono niente. In più non sono neppure obbligati a bere sangue umano, possono sopravvivere nutrendosi di animali. Né pare perdano l’anima o diventino malvagi: la sete di sangue può portarli a gesti inconsulti, ma volendo sanno trattenersi.
Perciò la domanda è: perché non divengono tutti gnokki? Qual è la fregatura? La Meyer non lo dice, ma io ho capito quale sia, e tutta da sola (sono furba!) Ho ragionato su questo particolare: Edward è nato nel 1901, è diventato gnokko nel 1918, la storia è ambientata nel 2005, Edward è ancora al Liceo! In altre parole credo che gli gnokki siano ritardati mentali.
Non che Bella sia molto più sveglia. Insomma, se io scoprissi che il mio ragazzo ha cent’anni ed è uno gnokko, una delle prime domande sarebbe:
«Che cazzo ci fai ancora al Liceo?!»
Bella invece china la testa, tutta rossa di vergogna, e mormora fra sé: «km 6 bello!». Bella vive in stato d’imbarazzo perenne vicina a Edward, e la loro conversazione ne risente molto.

Bella è un’eroina d’altri tempi. Come se il femminismo, Sailormoon, Ripley e Buffy non fossero mai esistiti. Bella è fragile sia fisicamente, sia moralmente. Ogni piccolo contrattempo la riempie d’insicurezze e la porta sull’orlo di una crisi di pianto. È svenevole nel senso letterale del termine. Alla vista del sangue sviene. Dopo una corsa a perdifiato sviene. Per un bacio sulle labbra sviene.
È indifesa, e per fortuna che c’è il suo gnokko sempre pronto a proteggerla! Lo gnokko la salva da un incidente stradale e subito dopo da quattro manigoldi che volevano violentarla. La scena della tentata violenza è da manuale: Bella se ne va a zonzo, dopo il tramonto, per il quartiere più malfamato della città. Viene importunata da quattro mascalzoni ma lo gnokko accorre a salvarla! M’immagino la Meyer mentre cancella la riga dove è scritto che Bella indossa una minigonna e poi gongola: «Sì, ottimo! Adesso non è più una scena banale!»

In realtà fra Bella ed Edward non c’è nessuna complicità, nessuna passione. È la storia d’amore più deprimente che abbia mai letto. Per ritornare a Video Girl Ai, sembrano Moemi e Takashi. Lei è innamoratissima e lui è gnokko (qui nel solo senso di “molto bello”), ma non c’è nient’altro.

Video Girl Ai Moemi & Takashi
Video Girl Ai: Momento d’imbarazzo fra Moemi e Takashi. Clicca per ingrandire

Non hanno niente in comune, nessun interesse, nessun progetto, il loro amore è come i confini tracciati con la squadra di certi stati africani: amore per decreto.
Non a caso, l’unica scena che contenga un minimo di sentimento è la cena al ristorante italiano. Il sentimento è la vanità di Bella, stuzzicata dal fatto che la cameriera, molto più carina di lei, la invidi, perché accompagnata da uno gnokko
Quando Bella ed Edward escono assieme non si divertono mai. Non c’è mai neanche un pizzico di allegria o ironia. È solo un generico amore, perché sì e basta.
Fra l’altro non possono neppure andare oltre al semplice bacio, perché, come spiega lui: gli gnokki sono troppo esuberanti come fisico e troppo scalmanati quando si eccitano, Bella non uscirebbe viva da una notte d’amore con uno gnokko.

Un altro punto che rimane oscuro per parecchio è l’attrazione di Edward verso Bella: d’accordo, perché così l’autrice ha voluto, ma qual è la scusa? La scusa è che Bella puzza (visto che succede a trascurare l’igiene personale?) Bella puzza di sangue in maniera particolare, tanto da far imbizzarrire tutti gli gnokki che incontra. E da questo nasce anche il guaio che occupa le ultime 60 pagine circa del romanzo: uno gnokko barbone cattivo decide di mangiarsi Bella!
Queste ultime 60 pagine sono anche più sconclusionate e patetiche del resto. Appare subito ovvio che il thriller e l’azione non sono nelle corde della Meyer. In più, non sapendo come cavare dagli impicci la protagonista, usa il classico Deus Ex Machina: all’ultimo istante Edward arriva a salvare la sua Bella, saltando fuori da un macchina rubata. Gli gnokki buoni uccidono lo gnokko cattivo e tutti vissero felici e contenti, almeno fino al prossimo romanzo.
Non manca neanche l’imprescindibile scena con lo gnokko che accompagna Bella al ballo di fine anno. Oh, che romantici! E poi nel giardino dietro la scuola si promettono di non lasciarsi mai! Che carini!

Liceali pronti per il Prom
Liceali americani pronti per il Prom o Ballo di Fine Anno: Una tradizione demente che spero non attecchisca mai da noi!

Tecnicismi

Dal punto di vista tecnico la Meyer narra in prima persona, immedesimandosi in Bella, al passato. Il romanzo è molto raccontato, più che mostrato, ma qui non se ne può fare una colpa all’autrice: data l’insignificanza degli eventi, è meglio così. Anzi, se proprio tagliava il romanzo in blocco e non lo pubblicava era meglio!
I dialoghi sono atroci. La Meyer riporta parola per parola le minuzie che si scambiano i personaggi, senza rendersi conto di costruire spesso lunghi dialoghi di sole minuzie:

«Perciò ti piace?». Non era intenzionata a desistere.
«Sì», tagliai corto.
«Voglio dire, ti piace davvero?».
«Sì», ripetei, e stavolta arrossii, sperando che i suoi pensieri non registrassero quel dettaglio.
Ne aveva abbastanza dei monosillabi. «Quanto ti piace?».
«Troppo», bisbigliai.

Mi ami, ma quanto mi ami? E non aggiungo altro, altrimenti poi comincio ad agitarmi, mamma si preoccupa e devo prendere le pillole che mi annebbiano la vista.

C’è solo un altro particolare che vorrei far notare: lo stile della Meyer è semi-professionale, ovvero segue, per quel che la limitata sua intelligenza le consente, quelle tre-quattro regolette della narrativa, e basta questo a creare un romanzo leggibile. Rimane uno schifo, ma è uno schifo scorrevole. Cioè la Meyer scrive almeno un romanzo giudicabile. Tanti “scrittori” nostrani paiono dotati di maggior talento, ma poco importa se non si possiede un minimo di tecnica. Se il lettore crepa di noia a pagina 10 le buone idee non emergeranno mai.

Tirando le somme

Tirando le somme: Twilight è immondizia. Non comprerò gli altri romanzi della serie e credo mai più niente scritto dalla Meyer, che spero s’impicchi.

Dimmi Chi Sono i Tuoi Fan e Ti Dirò Chi Sei

Inauguro con questa recensione una nuova rubrica, che potrebbe apparire d’ora in avanti anche in altre occasioni. Avverto subito che tale rubrica è basata sul sarcasmo e sul prendere in giro il prossimo. Lo scopo è più che altro personale: farmi sentire più intelligente delle mie coetanee e in generale del pubblico. Se la cosa vi crea problemi, passate oltre.

Una torta di compleanno
Questa rubrica è autocelebrativa, come fosse il mio compleanno!

Spesso leggo i commenti su iBS.it dopo che ho comprato un romanzo. Mi divertono sempre, specie quelli entusiasti e sgrammaticati. Vediamo un po’ Twilight cosa ci riserva…

pasquale
Sara’ pure un libro per ragazzi, ma per un neo 5oenne come me e’ stato piacevolissimo leggerlo tant’e’ che sono certo che adesso acquistero’ anche gli altri due della trilogia. Voto 4,5
Voto: 5 / 5

No comment.

Antonella
Da quando ho letto twilight la mia vita è cambiata…ho perfino lasciato il mio moroso! Il seguito l’ho letto in un giorno!! Sentivo troppo la mancanza di Ed quando è andato via e le volte in cui Bella sentiva la sua voce mi sollevavano…era come riprender fiato dopo un’immersione…Mentre leggevo sospiravo, il cuore ha rischiato più volte di andare in tachicardia…soprattutto nel tredicesimo capitolo del primo! Quanto sono triste pensando che nella realtà cose del genere non possono esistere…ma non mollo! Sarò per sempre in attesa del mio Edward…
Voto: 5 / 5

Antonella, racconta la verità: è il tuo moroso a esser scappato a gambe levate!

Ely
1 sola parola: STUPENDOOOOOOOOO!!!!!! è 1 dei pochi libri che mi ha fatto sobbalzare ad ogni pagina, attirandomi peggio di una calamita… leggendo “Twilight” credo di aver sviluppato 1 vera e propria passione per i vampiri (vegetariani, s’intende!)… e dire ke prima ne aveva il terrore! Ecco: 1 esempio di come i libri riescono a farti crescere! Senza dubbio, poi, Edward è 1 personaggio fantastico… oserei dire, e credo che in molti siano d’accordo con me su questo punto, che ci vorrebbero in circolazione + ragazzi come lui!!!!!!!
Voto: 5 / 5

Ely, lo so che sarà una notizia dura da mandar giù, ma fatti forza. Guardami negli occhi, segui le mie labbra: i vampiri non esistono!

VANIA
…inconsciamente invidiabile, sorprendentemente appassionante, involontariamente coinvolgente…… praticamente BELLO!!!! [...]
Voto: 5 / 5

Wow?

MARTIN@
…Per tutti coloro che desiderano evadere dalla realtà… e immergersi in un sogno!!sognare fa bene a tutti: per questo consiglio vivamente questo libro a chiunque!!……….Soprattutto a chi è ancora alla ricerca del proprio EDWARD CULLEN!!!!!
Voto: 5 / 5

Sei sicura che i sogni ti facciano bene Martin@? Io avrei qualche dubbio…

fra
Ragazzi, non capisco ki nn legge qst libro e ki dice che è brutto…tt hanno il diritto di dire la propria ma…come si fa a dire che twilight è brutto!!!è assolutamente il libro più bello k io abbia mai letto!!! è magico, fantastico, indescrivibile…in una parola…UNICO!!!All’inizio la copertina mi ha incurosito e l’ho letto come x sfidare le mie amike ke lo giudicavano dalla copertina…e dopo il primo capitolo…non riuscivo + a separarmene!! [...]
Voto: 5 / 5

fra, dovresti seguire i consigli delle tue amike, finché ne hai ancora.

barbara
non sono una ragazzina e mi sono approcciata a questo libro unicamente perchè mi è arrivato in regalo(a Natale ma non mi decidevo a leggerlo) pensavo fosse un libro unicamente per adolescenti…….mi sbagliavo…non c’è età per i veri sentimenti……sono rimasta incantata da edward… lui che si mette sempre al secondo posto dopo la sua Bella…..chi non vorrebbe un uomo così….un amore così, finalmente un libro vero sull’amore che và oltre alla fisicità……sarà che sono un’inguaribile romantica ma io sono rimasta affascinata da questa storia.
Voto: 5 / 5

barbara non sei un’inguaribile romantica. Inguaribile sì, ma non romantica.

*Cle*
Twilight… In Assoluto Il Mio Libro Preferito..! L’Ho LeTTo In PochiSSimo Tempo E Dovevo Continuamente Impormi Di SmeTTere Perchè Non Volevo Che DuraSSE TroPPo Poco…! Appena L’Ho Finito L’Ho RileTTo Di Nuovo!Questo Libro Riesce DaVVero A Incantarti,è ImpoSSibile Non Divorarlo! è DaVVero Fantastico,La Storia Affascinante,I PersonaGGi X NuLLa PiaTTi Al Contrario Di Come Sono Stati Definiti… Ki Non Si Riconosce In BeLLa? E Ki Non VoRReBBe Un Edward TuTTo Suo? Il Libro Non è Un Semplice Armony E Ve Lo Dice Una Ke Non è Una Grande Fan Dei Libri Alla MoCCia&Co… L’Elemento Fanstasy Lo Rende Unico! L’Unica PeCCa? Il Finale Un Pò TroPPo Veloce…! AspeTTo Con Ansia Il Seguito,New Moon! Ve Lo Consiglio ;-)
Voto: 5 / 5

Anch’io ho un consiglio per te *Cle*, questo libro: Le Lettere MAIUSCOLE e le Lettere minuscole: Una Splendida Avventura!

Martina
E’ il più bel libro che abbia mai letto… è favoloso mi ha suscitato delle emozioni fortissime… Io l’ho letto perchè me l’hanno presentato quelli del libernauta… Mi hanno affascinato subito con la trama allora l’ho comprato e nn me sn pentita affatto!!!!!!! [...]
Voto: 5 / 5

Non so chi sia ‘sto “libernauta” ma sono sicura che non dovrebbe girare a piede libero!

Erika
Ok ragazzi, ve lo dice una che di libri se ne intende e come…non per vantarmi, ma non credo che ci sia qualcuno che abbia letto tanti libri quanti ne ho letti io…e devo dire che Twilight è il libro più bello, interessante, coinvolgente, emozionante che si trovi nella mia vasta biblioteca… [...]
Voto: 5 / 5

Ok, Erika, concordo con te che leggere tutti i romanzi di Geronimo Stilton sia stata un’impresa, ma, mi spiace dirtelo, c’è gente che ha letto ancora più libri! Lo so, incredibile!

green day
ho letto il libro in 6 gg sl xke ero impegnata anke con i compiti etc, altrimenti in 2gg l’avevo finito!! x vari motivi: 1.Edward (è impossibile essere cosi gnokki) 2.la storia è bellissima 3.ed è scritta molto bene 4.vi siete accorti ke a tt quelli ke hanno letto “twilight” è piaciuto da matti?? un motivo ci sarà,,, [...]
Voto: 5 / 5

Il motivo ha un nome: John Langdon Down, che nel 1862 descrisse l’omonima patologia.

twilight lover eragon.nihal @ noto-fornitore-di-email-gratuite.com
Twilight. Già sl il nome ispira e x ki nn conosce bene l’ inglese si tratta di ql momento prima ke inizi il giorno, nè notte nè giorno, ma twilight… ho letto qst libro in 1 giorno e 1a notte, ho dormito sl 4 ore! nn potevo nn finirlo e il giorno dp ho telefonato a tt qll ke conoscevo x consigliarglielo! [...]
Voto: 5 / 5

Di questa squilibrata ho lasciato quasi intatto l’indirizzo e-mail. Direi non ci sia miglior commento.

violsa
ho iniziato a leggere qst libro due giorni fa e sn quasi a fine…ogni momenti è buono x leggere dalle lezioni in classe alla sera a letto!! un libro stupendo…ai livelli di 3msc e potrebbe anke superarlo!!!!
Voto: 5 / 5

Come, come, come?! Potrebbe superare Tre Metri Sopra il Cielo ?! No, non è possibile! Perché l’amore tra Step e Babi è trp qlcs!!!!!!!!!!!

EmAnUeLa
weee…salveeeeeeee!!!!!!!!! beh, ke dire su twilight??????? e 1 dei libri + belli ke abbia mai letto… e io d libri ne ho letti tanti… qndi immaginate!!!!!!!! [...]
Voto: 5 / 5

Ci provo, Emanuela, ma davvero non riesco a immaginarmi come tu abbia letto tanti libri. Sarà un limite mio.

greta
UN CAPOLAORO DEL FANTASY DECISAMENTE UNO SPLENDORE PERDERSI FRA LE SUE RIGHE E SOGNARE DI ESSERE TRA LE BRACCIA DI EDWARD A PARTE TUTTO HO LETTO GLI ALTRI COMMENTI ED E’ STATO DETTO DAVVERO DI TUTTO SONO FELICE CHE CI SIANO PERSONE CHE ANKORA SANNO APPREZZARE LA BELLA LETTURA E RIESCONO A PROVARE ANCORA DELLE EMOZIONI COSI’ FORTI COME E’ SUCCESSO A ME HO LA RECENSIIONE DI NEW MOON IN INGLESE E MI SENTO MALE A LEGGERLA PERCHE SO CHE NON E’ TUTTO D’UN FIATO COME LEGGERE IN ITALIANO … COMUNQUE QUEL PO’ CHE HO LETTO PROMETTE BENISSIMO PER CHI LEGGERA’ LA MIA RECENSIONE TENETE D’OKKIO LA MIA MAIL PERCHE PRESTO LEGGERETE DI ME STO SCRIVENDO ANKE IO UN LIBRO MOLTO INTERESSANTE E DEL GENERE SONO UN APPASSIONATA DI VAMPIRI DESCRITTI NELLA NOSTRA GENERAZIONE SALUTI AGLI ESTIMATORI
Voto: 5 / 5

Da leggere tutto d’un fiato. È uno degli esercizi per chi vuole diventare sommozzatore.

Debby
Ho finito stamattina di leggerlo in inglese, purtroppo l’ho scoperto tardi, ma dopodomani avrò già fra le mani New Moon. Mi sono ritrovata a spegnere la tv per quindici giorni, per leggerlo con calma. Ho riletto da capo ogni capitolo tre volte, per non farlo finire troppo presto, e la mattina mi sono svegliata sempre pensando “Ma perchè non ho scritto io una cosa così bella?”. A parte la tensione sentimentale (e anche erotica) tra i protagonisti mi sono ricordata tante emozioni dell’adolescenza, quando ogni ragazzo di cui ti innamori sembra sovrumano, bellissimo, irraggiungibile. Ho letto gli ultimi due capitoli in treno e (senza dare spoilers), mi hanno passato i fazzolettini per asciugare le lacrime. Detto tutto ciò, confesso: ho quasi quaranta anni!
Voto: 5 / 5

Debby per me sei come la stella cometa, a indicarmi la direzione da non seguire.

Eleonora
In libreria era nel settore “libri per adolescenti”???????. Allora o sono matti in libreria, o io mamma di 30 anni ho crisi di identità. Adesso lo custodisco gelosamente per i miei figli, non ho dubbi che alle future generazioni piacerà come a noi. Non scrivo altro, è già stato detto tutto o quasi…
Voto: 5 / 5

Ti posso dire che non sono matti in libreria. Il resto lo lascio alla tua immaginazione!

Ary_Bimba
oddio..ho iniziata a leggere qst libro ieri e l’ho finito pk ore fa..qnd nn leggevo nn potevo fare a meno d pensare al libro..d averlo letto m sn totalmente depressa,non so perkè..ero felice ma anke triste xk anche io vorrei una storia così..nn importa se i vampiri non esistono,non imposta se una ks del genere non capiterà mai..in tt la my vita ho letto un sakko di libri..e qst è assolutamente il + bello k abbia mai letto..100 volte più bello..c’è un seguito? [...]
Voto: 5 / 5

Cara Bimba, se tu avessi seguito le lezioni di aritmetica alle elementari, sapresti che aver letto 2 libri non significa averne letti un sakko. Studia!

JUMA JUMA
SE FOSSE 1 FILM ITALIANO NN AVREI DUBBI:SCAMARCIO NEL RUOLO DI EDWAED E KATY LOUISE SAUNDERS NEL RUOLO DI BELLA!!!!IDENTICI!!!!
Voto: 5 / 5

Se Juma Juma fosse un essere umano non avrei dubbi: lobotomia.

eugenia
unicooo….durante la lettura mi ha tolto il fiato..lo consiglio a tutti. è stata una tempesta di continue emozioni!!! ora ho soltanto un grosso dubbio..non è che esistono i vampiri?!?!brr..però mi piacerebbe 1 kasino fare conoscenza di creature così delicate,armoniose..cosi facili da amare!! [...]
Voto: 5 / 5

eugenia confonde i vampiri con i maialini da latte.

GIAMAICA BRASINI
IL LIBRO MI HA AFFASCINATA!VORREI TANTO SAPERE SE NE FARANNO UN FILM E…QUANDO ESCE NEW MOON?IO E LA MIA AMICA C SIAMO LETTERALMENTE LITIGATE EDWARD…E HO VINTO IO!CMQ GRAZIE X IL BELLISSIMO LIBRO!!! W TWILIGHT!!!!!!!!!!!!!!! P.S.POTETE INVIARMI IL GIORNO IN CUI ESCE NEW MOON?è X 1 AMICA!!!
Voto: 5 / 5

Giamaica, se molli il tasto shift e scrivi l’indirizzo della tua amica, t’invieremo il giorno tutto intero!

ambra
questo libro mi fu dato in una maniera totalmente strana ero a farmi 1 giro quando 1 ragazza mi si avvicinò porgendomi la copia piccola del volume la sera iniziai a leggerlo poi scropi che mi appassionava sempre di piu a tal punto k passavo 5 ore a leggere per poi finirlo solo in 2 giorni e mezzo..che altro posso dire che se esistesse 1 personaggio come edward io pure me ne sarei innamorata perdutamente……
Voto: 5 / 5

Questo commento ha una trama più interessante del romanzo. Cioè Ambra era a spasso per i fatti suoi quando una misteriosa ragazza l’affiancò porgendole una copia in miniatura di Twilight ? Affascinante!

Ma questi erano i giudizi di ragazzine cerebrolese. Chissà cosa ne pensa una scrittrice, il cui romanzo d’esordio è stato recensito su questo blog (lascio al lettore scoprire chi sia):

Bello, bello, bello, capace di trasportare nella dimensione adolescenziale con una pacatezza incredibile. Il tempo torna indietro e si torna nuovamente ragazzi alle prese con i primi terribili approcci, il batticuore, i primi amori. Tutto si tinge di rosa, il brutto diventa bello, l’orrore diventa amore. Ed é questo a parer mio il punto di forza di questo romanzo: una ragazza innamorata di una creatura incredibile, ma a suo modo desiderosa di riscatto seppur mantenendo tratti sintomatici della sua specie.

Non posso che farti i miei più sentiti auguri, cara “scrittrice”: se hai intenzione di scrivere altri romanzi ne avrai bisogno!


Approfondimenti:

bandiera IT Twilight su iBS.it
bandiera EN Il sito ufficiale di Twilight
bandiera EN Il sito ufficiale di Stephenie Meyer
bandiera IT Uno dei (troppi) siti italiani dedicati a Twilight
bandiera IT Un altro dei (troppi) siti italiani dedicati a Twilight

bandiera IT Video Girl Ai su Wikipedia
bandiera EN M.C. Escher su Wikipedia

 

Giudizio:

Edward è uno gnokko!!! +1 -1 Gli gnokki sono ritardati mentali.
-1 La protagonista è un’idiota.
-1 Una storia d’“amore” senza passione o divertimento.
-1 Al di là dell’“amore” c’è solo noia.
-1 Dialoghi degni dell’asilo.
-1 Il finale “thriller” è ridicolo.
-1 La Meyer ha scritto altri libri.

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«Chiara, Chiara, quante volte ti ho detto di non metterti al PC a scrivere recensioni senza aver prima preso le tue medicine!» «No, mamma, non le voglio le pillole! No, no, no, no!»

Scritto da GamberolinkCommenti (1.485)Lascia un Commento » feed bianco Feed dei commenti a questo articolo Questo articolo in versione stampabile Questo articolo in versione stampabile • Donazioni

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