Articoli con tag 'sono stanca'

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  1. Pausa II di Gamberetta
  2. Sono malata di Gamberetta
  3. Pausa di Gamberetta
  4. Sondaggio su Alice di Gamberetta

Moderazione

Come annunciato nell’ultimo articolo, da ora in poi i commenti qui sui Gamberi saranno moderati. La misura si è resa necessaria considerando che una cronica mancanza di tempo mi impedisce di seguire assiduamente il blog e di contrastare i troll.
Perciò da adesso, quando commenterete, il commento non apparirà più subito, verrà invece inserito in coda di moderazione, in attesa di essere approvato. Questa attesa potrà variare da un minimo di pochi minuti (nella fortunata circostanza in cui il commento capiti mentre sono online e disponibile) fino a qualche giorno (nel caso sia in viaggio senza Internet). Se necessario provvederò a reclutare dei moderatori che mi aiutino e riducano i tempi di attesa.

Quali commenti NON saranno approvati:

Icona di un gamberetto I commenti che io trovo offensivi nei miei riguardi o nei riguardi delle persone che hanno collaborato con i Gamberi. Semplicemente sono stufa di essere insultata. Inoltre non siamo più nel 2007, sono passati anni: se volete gridare al mondo che Gamberetta è una stronza invidiosa potete farlo sulla vostra bacheca di Facebook, con il valore aggiunto che i vostri amyketti vi sosterranno e i più intelligenti faranno malcelato sfoggio di cultura scrivendo “Quei mentecatti dei Gamberi: non ti curar di loro, ma guarda e passa.”
I commenti che io trovo offensivi riguardo altri commentatori finiranno come adesso in Fogna. Ma commenti particolarmente sgradevoli non saranno approvati.

Icona di un gamberetto I commenti che sollevano questioni già affrontate nell’articolo in oggetto, nelle FAQ, o nei commenti già approvati. Vi pesa il culo perché l’articolo è lungo e/o i commenti sono tanti? Problemi vostri, se commentate parlando di qualcosa di già discusso, il commento non sarà approvato.

Icona di un gamberetto I commenti fuori argomento rispetto all’articolo in oggetto. Tuttavia commenti off topic particolarmente interessanti potrebbero essere approvati e spostati in Fogna.

Icona di un gamberetto I commenti che sostengono tesi contrarie a quelle espresse nell’articolo senza portare prove a sostegno. Per esempio, io in un articolo ho scritto:

Ma tenete conto che il tipico editor non ha conoscenze di narrativa [...]

e un commento è stato:

[...] sono vent’anni che pubblico opere narrative, quindici che lavoro nell’editoria, e non mi è mai capitato di incontrare un editor che non avesse conoscenze di narrativa. In genere ne avevano molte più di me. Possibile che in vent’anni non mi sia mai capitato un editor “tipico”? Sempre quellei strani? :-)

Un commento del genere non verrebbe più approvato. Se si vuole dimostrare che gli editor sono competenti si deve dire nome e cognome di questo o di quell’altro editor, specificare su quali libri ha lavorato e mostrare il prima e il dopo del testo. Come del resto faccio io.
Nota bene: per ragioni di spazio, di tempo, di opportunità può capitare che sostenga tesi senza specificare in modo esauriente le motivazioni, questo non autorizza nei commenti a sostenere tesi opposte senza completa dimostrazione.

Icona di un gamberetto I commenti lasciati da personalità multiple. Se vi spacciate per tre persone diverse non approverò alcun commento di nessuno dei tre personaggi.

Icona di un gamberetto I commenti che, a mio insindacabile giudizio, per una ragione o per l’altra non raggiungono un livello minimo di intelligenza.

* * *

Aggiungo che negli ultimi mesi il numero dei commenti di puro spam è aumentato tantissimo, ormai siamo a centinaia al giorno – nei giorni tranquilli. Perciò non ho più la possibilità di frugare tra lo spam in cerca di commenti legittimi finiti lì per sbaglio. Cercate di fare il possibile per non essere catturati dal filtro antispam, se ci tenete che il vostro commento compaia. In particolare:

Icona di un gamberetto Non mettete più di uno o due link nei vostri commenti.

Icona di un gamberetto Non scrivete commenti troppo brevi, sullo stile: “Bell’articolo. Attendo il prossimo.”

Icona di un gamberetto Non parlate, neanche per scherzo, di casinò online, vendita di viagra, o argomenti analoghi.

Icona di un gamberetto Io sono al cento per cento per la privacy, e mi sta benissimo che usiate proxy vari o Tor o simili. Ma ho notato che l’IP di certi proxy o di certi exit node di Tor fa scattare il filtro antispam. Se pensate che sia questa la ragione per cui non compiano i vostri commenti, cambiate proxy.


Approfondimenti:

bandiera IT A proposito degli intelligentoni che citano Dante sbagliando
bandiera EN I Hate Facebook
bandiera EN I Hate Facebook, Part II
bandiera EN Homepage del Tor Project

 

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Pausa II

Come avevo annunciato alla riapertura del blog, se mi fossi trovata nella condizione di non poter aggiornare per più di qualche settimana, avrei avvertito. È questo il caso: tra università, stress accumulato negli ultimi tempi, desiderio di dedicarmi allo studio della narrativa, non credo che aggiornerò il blog almeno fino a inizio estate – salvo la sporadica Segnalazione.
Voglio precisare che la polemica di alcuni giorni fa sul blog del Duca a proposito della qualità dei commenti non c’entra: è vero, certi commenti danno fastidio ed è triste che tante volte i troll deraglino le discussioni, ma ormai ci ho fatto l’abitudine e non mi fa più né caldo né freddo. D’altra parte non c’è soluzione: chiudere i commenti sarebbe un peccato, visto che ogni tanto capitano interventi che arricchiscono sul serio gli articoli; moderare i commenti significherebbe per me investire nel blog altro tempo, tempo che non ho.

* * *

Nel frattempo è terminato Puella Magi Madoka Magica, forse il miglior anime di maghette mai realizzato. Peccato per il finale indecoroso. Undici ottime puntate, con momenti di qualità eccezionale (la puntata dieci credo sia la più emozionante puntata di un anime che abbia mai visto), e un crollo alla fine. A me rimane il sospetto che il finale sia stato stravolto per non turbare i giapponesi sconvolti dal terremoto. Non si spiegherebbe altrimenti perché Madoka non sia stato trasmesso per più di quaranta giorni, quando gli altri anime hanno rispettato al massimo una settimana di pausa.
Mi ha fatto anche incazzare che…
Mostra enorme spoiler per Madoka ▼

Rimane però un bellissimo anime e lo consiglio a tutti. Ho adorato e fatto il tifo per i personaggi settimana dopo settimana come non mi capitava da anni. Kyubey con i suoi contratti me lo sognerò la notte e la “Puella Magi” Homura Akemi è diventata il mio nuovo idolo: meglio di Sailor Moon e di Buffy messe assieme! L’incarnazione del concetto: “Se la violenza non risolve i tuoi problemi, non ne stai usando abbastanza.”

Magari riparlerò di Madoka quando saranno uscite tutte le puntate in blu-ray/DVD. La mia speranza è che ci possa essere un’ultima puntata “Director’s Cut” o simile. Intanto ieri è uscito in Giappone il volume 1 e già si è svelato un piccolo mistero…
Mostra piccolo spoiler per Madoka ▼

E questo è quanto, ci risentiamo tra un paio di mesi.

Homura Akemi
“L’eccessiva gentilezza rende deboli. Il coraggio rende incoscienti. E la dedizione alla causa non porta alcuna ricompensa. Se non capisci questi concetti, non puoi diventare una maghetta.” – Homura Akemi.


Approfondimenti:

bandiera JP Sito ufficiale di Madoka Magica
bandiera EN Madoka Magica su AnimeSuki
bandiera EN La wiki di Madoka Magica

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Sono malata

Non è niente di grave, ma non riesco a concentrarmi. Perciò il blog continuerà a regime ridotto – solo Segnalazioni – per almeno un altro mese. Mi spiace.

Scritto da GamberolinkCommenti (79)Lascia un Commento » feed bianco Feed dei commenti a questo articolo Questo articolo in versione stampabile Questo articolo in versione stampabile • Donazioni

Pausa

Speravo di scrivere almeno un altro articolo prima di Natale ma complice l’influenza non farò a tempo. Inoltre vorrei dedicarmi a S.M.Q. e agli altri progetti di scrittura che ho in sospeso. E vorrei verificare il materiale segnalato per l’Osservatorio Fatine. Senza contare gli impegni personali accantonati negli ultimi due mesi per dare spazio al blog.
Le regolari trasmissioni riprenderanno verso metà o fine gennaio. Posso anticipare che si riparlerà dell’Alice di Dimitri e ci sarà un altro articolo nella serie dei Manuali. Sarà dedicato alla gestione del punto di vista. A tale proposito voglio ringraziare tutte le persone che hanno letto il Manuali 3, hanno commentato e hanno provato con serietà a svolgere i compiti.
Un articolo come Manuali 3 richiede letteralmente mesi di lavoro, è molto lungo e tratta di un argomento di nicchia. C’erano molte possibilità che non interessasse a nessuno. Invece mi ha fatto grande piacere vedere così tanti commenti e così tanti esercizi. Forse qualcosa di buono si riesce a costruirlo.

Lo so che parlare sempre di stile non è divertente come prendere in giro Licia & soci, ma se ci si vuole occupare seriamente di narrativa non si può svicolare. Anche perché tanti errori che sembrano errori di logica e di mancanza di documentazione sono in realtà errori di stile.
Quando Licia parla dei cavalieri che si affrontano con le spade in groppa ai draghi è un problema di stile. Perché se si vanno a leggere quei passaggi si scopre che Licia racconta i colpi furibondi e la lotta feroce. Se risolvesse questo problema di stile – ovvero mostrasse invece di raccontare – sparirebbe l’incongruenza: si renderebbe conto persino lei che non si può mostrare un fenomeno fisicamente impossibile e dunque dovrebbe trovare un’altra soluzione (per esempio sostituire alle spade i fucili).
Detto in altri termini: uno stile concreto ed efficace oltre ad aiutare il lettore a immergersi nella storia, aiuta anche l’autore a scrivere una storia più solida.

Inoltre, come sottolinea John Mullan nell’introduzione di How Novels Work:

bandiera EN A novel absorbs us, I would say, not because of what it is about, but because of how it is written.
So this is a book about matters of form: how novels work rather than what they contain. It is here that a critic might have something to offer, apart from just another opinion. For criticism can make visible techniques and effects of which we are often only half-aware as we read.

bandiera IT Direi che un romanzo ci cattura non per l’argomento ma per come è scritto.
Per questa ragione il presente libro è dedicato alle questioni della forma: come funzionano i romanzi piuttosto che il loro contenuto. È in quest’ambito che un critico può avere qualcosa da offrire, qualcosa oltre la sua semplice opinione. Perché la critica può rendere visibili effetti e tecniche di cui spesso siamo solo parzialmente consci mentre leggiamo.

Copertina di How Novels Work
Copertina di How Novels Work

Il critico che parla di contenuti offre solo un’altra opinione; il critico che parla di tecnica mette in luce il funzionamento della narrativa. Molto più interessante!

* * *

Per concludere segnalo un sito particolare: questo. Un tizio che non fornisce molte informazioni su di sé sta scrivendo una sorta di fanfiction a puntate con la sottoscritta tra i protagonisti – nella storia sono “Luana”.
Io e mio fratello, anni fa, agli albori del blog, eravamo già stati i personaggi di un racconto a puntate, ma lì apparivamo poco e alla fine venivamo divorati dagli zombie. Stavolta invece pare che io abbia un ruolo di primo piano, anche se ho paura non sarà un ruolo positivo. Credo che Luana sia tra i “cattivi”.
Purtroppo lo stile dell’anonimo autore lascia molto a desiderare, ma ho letto di peggio. Inoltre ha azzeccato un paio di particolari: per esempio trovo solo giusto che i miei seguaci si rivolgano a me chiamandomi “regina”; in alternativa va bene anche “principessa” o “hime-sama”.

Coniglietto Grumo natalizio
Il Coniglietto Grumo augura a tutti Buon Natale & Felice Anno Nuovo! Nota: la foto ha solo valore indicativo e non ritrae il Coniglietto Grumo


Approfondimenti:

bandiera EN John Mullan su Wikipedia
bandiera EN How Novels Work su gigapedia
bandiera IT How Novels Work su Amazon.it

bandiera EN Il sito di Babbo Natale

 

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Sondaggio su Alice

Come annunciato nell’articolo sulla riapertura del blog, quest’anno non ci sarà sondaggio natalizio. Non intendo recensire boiate italiane neanche a Natale. Non parlerò neppure del Premio Urania, non comprerò proprio il volume.

Avevo invece idea di recensire intorno a Natale Alice nel Paese della Vaporità di Francesco Dimitri, ma è sorto un problema: mi viene il vomito. Oggi stavo riordinando gli appunti (circa 11.000 parole, più parole della recensione di Nihal della Terra del Vento), quando ho avuto la nausea.
Ok, sono stanca e infreddolita. Ok, sto covando l’influenza.
Ma veramente non ce la faccio più a essere presa per il culo.

Copertina di Alice
Copertina di Alice nel Paese della Vaporità Fuffosità

Perché di altri posso pensare che siano fessi, ma Dimitri non è scemo, non è inesperto e non ha tredici anni. In più il suo romanzo precedente, pur non essendo un capolavoro, era comunque un libro dignitoso, di buon livello assoluto, non solo confrontato con la situazione nostrana.

Quando Dimitri scrive nel suo blog:

Ora. Io, in fase di bozze, sono maniacale. Me ne rendo conto. Ma credo sia necessario. Siete voi a comprare il mio libro – e voglio vendervi quanto di meglio io possa dare in questo momento. Soprattutto con Alice, una storia che in otto anni è passata attraverso centinaia di riletture e decine di riscritture.

E, sapete cosa? Questo lavoro mi piace moltissimo. Calcolare l’equilibrio di una parola, di un punto, di una virgola, conciliare grammatica e ritmo narrativo, sintassi ed effetti sonori: ho il dovere di farlo, verso di voi, ed è un piacere farlo, per me. Le cose che scrivo possono non piacere (tutti i gusti sono gusti), ma nessuno deve poterle accusare di scarsa professionalità, scarsa attenzione. Questo mai.

Voi mi pagate perché pensate che io vi possa raccontare una buona storia, una che vi inchioda e appassiona, e magari che vi cambia un po’. I soldi non sono tutto – ma sono un simbolo importante. E non è il solo: c’è anche il tempo.

Mi date un valore, comprando il mio libro, dedicandoci tempo, tempo che nessuno vi restituirà mai. Leggendomi, mi date un pezzetto delle vostre vite. Ed è una responsabilità enorme.

Meritarla sta a me. E’ compito mio, e non è concessa pigrizia.

Virgole, punti, singole parole – colpi di lima. Sono un falegname e voglio fare la sedia migliore che ci sia, sempre, comunque. Comoda e bella e rifinita. Non solo per voi, non vi mentirò dicendovi questo – anche per me. Per orgoglio, per il mio ego, mettetela come vi pare.

Io sono disposta a credergli. Sono disposta a comprare il romanzo e persino a procurarmi una copia autografata (grazie Duca!). Non è assurdo dire che stimavo Dimitri, nonostante le mie idee siano lontanissime dalle sue – in Pan io tifavo per Greyface.

Autografo di Dimitri
Lo sgorbio al centro è l’autografo di Dimitri. Clicca per ingrandire

• Dopodiché mi tocca leggere:

(pag. 15) [Solomon] Vide il corpo di una ragazzina, nudo, di spalle: la combattente di poco prima. Era incatenata al muro con pesanti anelli di ferro che le stringevano polsi e gambe. Un uomo con la faccia da faina – il suo manager – la stava penetrando da dietro.

Dato che lei è una ragazzina (magrissima e di non più di otto anni) e lui è un uomo, è probabile che lui la copra con il proprio corpo, dunque le spalle della ragazzina non le vedi. Ma anche assumendo che spunti un briciolo di spalla, mi spieghi come la riconosci la faccia da faina? Il personaggio vede la ragazzina di spalle e l’uomo la penetra da dietro, dunque anche lui è di spalle. Ha la faccia sulla nuca?

• Dopodiché mi tocca leggere:

(pag. 16)[...] e comunque basta con questa noiosa storia-prima-della-storia, pensò. Tutto ha importanza, ma niente ne ha troppa. Arriviamo a tempi più recenti. All’inizio dell’ultima parte, quella cruciale. Quella che ci porta a ora e tutto il resto.

Già il narratore onnisciente non è una grande scelta, ma che almeno non prenda per i fondelli, non trovi Francesco? Se la scena precedente (la storia-prima-della-storia) è noiosa – è lo è, oltre a essere scritta con i piedi – tu la riscrivi finché non è più noiosa. Io non ti pago per leggere scene noiose che sai che sono noiose.

• Dopodiché mi tocca leggere:

(pag. 19) Nella nebbia tutti i passanti sembrano passare: la lucetta distingueva quelli in cerca di passaggio a vapore.

Ma stiamo scherzando? Otto anni e decine di riletture e mi scrivi che i fottuti passanti passano? Peggio de “i mercanti mercanteggiavano” di Licia.

• Dopodiché mi tocca leggere:

(pag. 68) «Una botola» osservò Alice, stupita.
«Molto di più» disse Marty. Diede fuoco all’estremità di una torcia di legno e la puntò verso il basso. Lo stupore di Alice s’impennò.
Sotto la botola c’era un muro di metallo, con una scaletta che andava giù.

Sotto la botola c’era un muro di metallo con una scaletta che andava giù? Ma sul serio? Ma che razza di scrittura da mentecatto è? Al massimo sotto la botola c’era un pozzo con le pareti di metallo dalle quali spuntavano i pioli di una scaletta. O no? E lo stupore che si impenna? Devo commentare?

• Dopodiché mi tocca leggere:

(pag. 103) Era vestito come un pilota di mongolfiera – o almeno, così lo vedeva Alice. Occhialoni, giacca di pelle, eccetera.

Eccetera un cazzo. Finisci la descrizione e se ti accorgi che stai scivolando nel cliché del pilota di dirigibili – dirigibili Francesco, non mongolfiere, le mongolfiere vanno dove le porta il vento, non si pilotano – steampunk, ecco fai uno sforzo di immaginazione in più e aggiungi dettagli originali.
In Pan gli eccetera erano brutti ma potevano passare, riferendosi a particolari del nostro mondo. Nella Steamland dove tutto può succedere, fai succedere qualcosa di interessante, altro che “eccetera”.

Dirigibile Giffard
Il dirigibile con motore a vapore costruito nel 1852 da Henri Giffard. È considerato il primo dirigibile funzionante della storia. Per maggiori informazioni si può consultare per esempio: Zeppelin Rigid Airships 1893-1940 di Peter W. Brooks

• Dopodiché mi tocca leggere:

(pag. 157) Zap lanciò un urlo e fu terribile.
No! No!… Sì! Alice morire…
Il ragazzo-castoro si sollevò dal suolo. Le iridi scomparvero. Negli occhi rimase solo il bianco – un bianco enorme, percorso da mille viuzze rosse.
Improvvisa, da lui partì un’esplosione. Era un muro di vento che si abbatteva sul mondo, il muro di vento di un uragano, o di un enorme vuoto che la Natura si affretta a riempire. Decine di corpi furono sollevati e spazzati via, all’improvviso leggerissimi. Vennero scagliati lontano, nella nebbia e nel fragore, e rovinarono per terra, spezzati, distrutti. I cumuli di tecnoimmondizia si scomponevano. I rifiuti vorticavano tra il sangue e i corpi.
Un immenso ground zero si allargava da Zap.

Ora, questa scena è un deus ex machina: i nostri eroi ci stanno lasciando le penne quando il ragazzo-castoro, che mai aveva manifestato poteri del genere, li salva uccidendo i nemici come descritto. Il particolare tristissimo è che la scena è quasi uguale a una scena analoga scritta da Licia:

Nihal chiuse gli occhi. Non voglio morire! Non ancora!
«No!» urlò Laio tra i singhiozzi.
Dietro le palpebre serrate, Nihal percepì un forte bagliore. L’elsa della spada divenne bollente. Aprì gli occhi. Una barriera argentata circondava lei e Laio.
[...]
La vibrazione si fece sempre più forte. Il suolo sembrò scosso da un terremoto e il rombo aumentò di volume fino a diventare intollerabile. Nihal e Laio si portarono le mani alle orecchie. Poi la barriera esplose.
L’onda d’urto si propagò verso l’esterno e investì i fammin con la violenza di un uragano. I mostri furono sbalzati all’indietro per parecchie braccia. Alcuni vennero sbattuti contro i tronchi degli alberi e crollarono a terra in modo scomposto, gli arti piegati in posizioni innaturali, i crani sfondati. Altri sparirono nel buio, travolti dallo spostamento d’aria.

Tra l’altro Licia ha scritto questa scena meglio. Ma ti sei rincitrullito o appunto stai solo prendendo per il culo chi ha speso soldi per il tuo romanzo?

E dopodiché mi fermo qui perché non ho voglia di recensire il romanzo. Non ho voglia di parlare dei buchi logici grandi come una casa, degli strafalcioni informatici, delle spade magggiche, dell’esercito dei morti, del fatto che Alice si dimentichi opportunamente che può volare nella Vaporità o che esiste la sinestesia, dei dialoghi atroci e di tanto altro.
Non ho voglia di recensire il romanzo.
Tuttavia avevo promesso di farlo.
Perciò se mi date una buona ragione perché scriva la recensione potrei mettermi lì comunque e buttarla giù. Ma se non ci sono obiezioni stenderei un velo pietoso e passerei oltre. Tanto è solo una perdita di tempo. Non sono neanche errori originali, è la solita mistura di mancanza di documentazione & sciatteria nello scrivere – anche nelle cose più terra terra: Francesco, “armi corte” è un termine tecnico che indica le armi da fuoco a canna corta, non pugnali o tirapugni e il tuo personaggio punto di vista ha la cultura per saperlo.

* * *

Nota: non apro un sondaggio formale perché tanto i troll lo manderebbero in vacca, come parzialmente successo con il sondaggio natalizio dello scorso anno.


Approfondimenti:

bandiera IT Il sito ufficiale del romanzo
bandiera IT Alice nel Paese della Vaporità Fuffosità su Amazon.it
bandiera IT Il blog di Francesco Dimitri

bandiera EN Zeppelin Rigid Airships 1893-1940 su gigapedia

 

Scritto da GamberolinkCommenti (177)Lascia un Commento » feed bianco Feed dei commenti a questo articolo Questo articolo in versione stampabile Questo articolo in versione stampabile • Donazioni