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Il Segreto di Krune, il Coniglietto Grumo & l’Arte della Guerra

Pubblicato da Gamberetta il 21 luglio 2007 @ 16:39 in Fantasy,Insalata di Mare,Italiano,Libri | 11 Comments

Per chi ancora non lo sapesse, il Coniglietto Grumo è intelligentissimo kaos-whiteusagi03.gif ! E non è solo intelligente: ha una grandissima esperienza nei più disparati campi, ad esempio, una delle sue ultime attività, prima di dedicarsi a tempo pieno a essere il mio Coniglietto, è stata quella di Ufficiale di Marina. kaos-whiteusagi16.gif
Infatti il Coniglietto Grumo ha studiato all’Accademia Navale di Annapolis dove si è diplomato con il massimo dei voti, primo del suo corso. In seguito ha prestato servizio su diverse navi da guerra, prima d’intraprendere la carriera di sommergibilista. Dopo più di quindici anni di studio e addestramento, è diventato comandante di un sottomarino nucleare, proprio nel periodo più caldo della guerra fredda.

Il conflitto navale nell’Atlantico. Rappresentazione schematica.

Il Coniglietto Grumo è stato il primo Coniglietto a comandare un sottomarino nucleare d’attacco, almeno in ambito NATO.

USS Night Rabbit
USS Night Rabbit, sottomarino nucleare di classe Los Angeles

Perciò, è facile capire come il Coniglietto Grumo sia particolarmente esigente in fatto di realismo quando si tratta di leggere romanzi d’ambientazione militare. kaos-whiteusagi05.gif Questo anche in campo fantasy e fantascienza, visto che in entrambi i generi la guerra è uno degli elementi più sfruttati. Da La Guerra dei Mondi a Il Signore degli Anelli, scontri e battaglie hanno sempre avuto ampio spazio nella narrativa fantastica.

Purtroppo, specie in ambito fantasy, l’elemento bellico è sfruttato malissimo, tanto da suscitare indignazione nel lettore un minimo accorto. Gli esempi si sprecano (e gli esempi più truci si meriteranno la loro recensione), ma l’ultimo affronto è stato tale che il Coniglietto Grumo, sdegnato, ha rifiutato la cena! kaos-whiteusagi09.gif

Coniglietto sdegnato
Un Coniglietto sdegnato, ma non è il Coniglietto Grumo!

L’ultimo affronto è Il Segreto di Krune di Michele Giannone (Dario Flaccovio Editore), uscito di recente. Di seguito non ci sarà una recensione di tale romanzo, visto che né io, né il Coniglietto Grumo l’abbiamo letto, bensì solo alcune considerazioni sulle prime pagine dello stesso, disponibili alla lettura presso il sito dell’Editore. Una dozzina di pagine che però già portano con sé un carico di gamberi marci (ed è per questo che nessuno qui sulla barca ha voglia di leggere l’opera completa, anche se forse in futuro qualcuno si sacrificherà in nome del Giornalismo). chikas_pink17.gif

Copertina del Segreto di Krune
Copertina de Il Segreto di Krune

La prima frase del romanzo, già da sola, è stata sufficiente per far rizzare il pelo sulla schiena del Coniglietto Grumo:

L’assedio durava da più di tre ore.

Sembra una frase innocente, tuttavia ha qualcosa che suona sbagliato: perché sottolineare che un assedio dura da più di tre ore? Ogni assedio, nel senso stretto del termine, deve per forza di cose durare più di tre ore! Ben più di tre ore! L’assedio durava da più di tre anni, ecco questo avrebbe avuto senso. Ma forse qui “assedio” è usato in senso metaforico? Autoironico? Basta proseguire di poco per scoprire che l’autore proprio intendeva assedio (o almeno una sua visione del termine assedio, che nessun manuale di tattica militare o vocabolario della lingua italiana accetterebbe).
Infatti la città di Sezzal è assediata da un mostro, un tale Vrula. Di certo, per assediare una città questo Vrula dev’essere creatura terribile, parente di Godzilla! chikas_pink56.gif La descrizione del Vrula rimane nel vago, anche se potrebbe essere quella di un essere simile all’orso, un particolare però viene specificato: è alto più di due metri! Proprio due metri, non venti, due. Ovvero una creatura, di due metri, due, una creatura, sta assediando un’intera città! Già a questo punto si è valicato il confine del fantasy, per entrare con entusiasmo nel territorio dell’Idiozia. E il viaggio è appena iniziato! chikas_pink14.gif

Godzilla
Godzilla assedia Tokyo!

L’assedio prosegue con il Vrula che cerca di abbattere il cancello della città, senza riuscirci (perciò oltre a essere un mostriciattolo, non è neanche particolarmente forte). I difensori della città, invece di rimanere sugli spalti a tirar olio bollente contro l’orso, decidono una sortita, e ignorando bellamente il fatto che sono sotto assedio, chikas_pink12.gif se ne escono da un altro cancello.
Il geniale piano è il seguente: attirare il Vrula lontano dalle mura della città, fin dentro una foresta. Circondarlo, ma non affrontarlo, tenendolo solo impegnato, infine ucciderlo con un colpo di balestra gigante. Primo particolare: è notte, chikas_pink35.gif e pure una notte coperta, ovvero non si vede niente! (e no, non li hanno ancora inventati i visori a infrarossi) Secondo particolare: la balestra ha un solo colpo a disposizione e deve centrare il Vrula dritto al cuore. Inutile sottolineare come sia un piano demente, che non funzionerà (unico particolare realistico di tutta questa storia). Tuttavia è interessante che la protagonista del romanzo, tale Mareq Tha, Prima Vigilante Militare di Sazzal, pensi che sia una buona idea! Non oso immaginarmi cosa avrebbe escogitato la Seconda Vigilante Militare! chikas_pink43.gif

Il piano appunto fallisce e il Vrula rimane vivo. Come accopparlo, ora che il Piano A ha fatto cilecca? Be’, semplice, siamo in un fantasy, e dunque il Piano B è: Magia! Mareq Tha che è strega, usa l’incantesimo Sussurro.
Piccola divagazione. Usare l’incantesimo Sussurro viene genericamente definito “rischioso”, quasi ad anticipare l’inevitabile domanda: perché non è stato subito usato tale sortilegio? chikas_pink03.gif Ma l’autore non avrebbe dovuto preoccuparsi di ciò: è già stato appurato dalla formulazione del Piano A che Mareq Tha è una deficiente, è normale che non faccia subito la cosa giusta!
Dunque,

dalla bocca di Mareq Tha eruppe il suono avvolgente della magia

e probabilmente qualcuno lanciò una coppia di dadi da dodici. Che effetto ha il Sussurro?

Sussurro infondeva in loro [nei soldati] la determinazione che poco prima la paura aveva strappato dai loro cuori.

Perciò è l’equivalente magico di quello che i generali terrestri chiamano ordine, e riproduce quello che negli eserciti terrestri è eseguire un ordine.
Manco a farlo apposta, i soldati uccidono il Vrula. E no, perché i soldati non l’abbiano attaccato prima invece d’inseguire il miraggio della balestra gigante o perché non siano stati inviati più soldati, sono domande che è meglio non fare, sarebbe maleducato.

Finita la battaglia, nel mondo di Mareq Tha non è previsto nessun servizio di assistenza per i feriti chikas_pink34.gif (o di riparazione per i mezzi, visto che i soldati sono considerati più strumenti che non esseri umani). Anzi, la stessa Mareq Tha ammazza uno dei feriti, per dar dimostrazione della propria autorità. Interessante il sistema con cui viene ucciso il povero disgraziato: mediante l’incantesimo Lame di Ghiaccio, che non è rischioso e ha effetto immediato. Usarlo contro il Vrula sarebbe stato sleale!

Tabitha
Anche Tabitha conosce l’incantesimo Lame di Ghiaccio!

Capisco possa sembrare incredibile, ma con le considerazioni di cui sopra ho solo sfiorato l’incompetenza e la stupidità delle poche pagine dell’estratto, un vero monumento all’idea che documentarsi prima di scrivere sia un peccato mortale.
Un’altra perla: chikas_pink28.gif

[I balestrieri si preparano al fuoco, i soldati stanno impegnando il Vrula] Mareq Tha si concesse un’altra occhiata al loro bersaglio.

E già, perché quando si comanda un assalto, una pensa ad altro, a quella definizione delle parole crociate che le sfugge, a se ha lasciato aperto il gas uscendo di casa, se ha dato da mangiare al gatto (o al Coniglietto Grumo! kaos-whiteusagi14.gif ), alla prenotazione del ristorante per la cena col fidanzato, e alla Luna, così romantica! Solo per sbaglio, ogni tanto, si concede un’occhiata allo scopo della missione!

Se fosse una recensione, Il Segreto di Krune sarebbe a dodici gamberi marci chikas_pink06.gif (uno per ogni pagina dell’estratto), ma non lo è, e forse il romanzo completo potrebbe essere meglio. Forse. No. Impossibile.

È giusto giudicare un libro avendone letto solo il primo capitolo?
Certo! Così come è giusto giudicarlo dal colore della copertina o dal suono del nome dell’autore. Per convenzione si assume che ogni persona, nel pieno possesso delle proprie facoltà intellettive, è in grado di giudicare, e nessuno può indagare il suo metro di giudizio. Così come ognuno può votare, e ogni voto ha lo stesso peso, che sia quello di un uomo o una donna, ricco o povero, laureato o analfabeta, così ogni giudizio di chi fruisce di un opera è giusto e inappellabile. In sostanza, è il vecchio adagio: «Il cliente ha sempre ragione.»
Tuttavia, questi articoli del Coniglietto Grumo sull’Arte della Guerra non esprimono un giudizio sui libri in questione, illustrano solo l’ignoranza degli autori presi in esame. Il libro in sé potrebbe essere anche molto bello, specie se le imprese guerresche non ne costituiscono parte essenziale. Per un vero giudizio si rimanda alle eventuali recensioni.

È giusto essere sarcastici, fino alla presa in giro dei poveri autori?
Certo! È il trattamento che si meritano per aver loro per primi preso per i fondelli i lettori. Prendiamo il tristemente famoso Dan Brown. Nel suo romanzo Crypto (titolo originale: Digital Fortress), tra le centinaia di stupidaggini si legge:

Enigma era la macchina di crittazione più famosa della storia, un bestione di dodici tonnellate usato dai nazisti.

La macchina Enigma è celeberrima, e il suo fascino è andando crescendo nel corso degli anni, da un lato per l’importanza che la crittografia sta assumendo nella comunicazione via Internet, per un altro verso per il coinvolgimento di Alan Turing, uno dei padri dell’Informatica, nel suo studio e decrittazione. Ci sono decine di migliaia di pagine che si occupano di Enigma, ci vogliono pochi secondi per scoprirne storia e funzionamento, e per sapere che era poco più grande di una macchina da scrivere. Perciò dire “bestione di dodici tonnellate”, è un prendere in giro il lettore, con l’aggravante di togliere uno dei piaceri della lettura, anche della lettura di genere, ovvero imparare cose nuove. Dan Brown prende per i fondelli e rifila spazzatura a chi ha pagato per leggerlo, lui e quelli come lui non si meritano lo stesso trattamento?

Sei troppo pignola! I dettagli tecnici non interessano a nessuno! Quando ci sono le amazzoni, o i nani o le ragazzine con i capelli blu, che importa dello spessore delle armature, delle tattiche militari o del buon senso?
Uno dei criteri con i quali scelgo l’acquisto di un romanzo di argomento bellico (benché fantasy) è l’attenzione ai dettagli militareschi. Non credo di essere sola, ma anche lo fossi, è più che sufficiente. A me importa, e tanto basta.


Approfondimenti:

bandiera IT La scheda del romanzo al sito dell’Editore, per scaricare l’estratto fare clic su “Abstract”

bandiera EN L’Accademia Navale di Annapolis

 


11 Comments (Mostra | Nascondi)

11 Comments To "Il Segreto di Krune, il Coniglietto Grumo & l’Arte della Guerra"

#1 Comment By Nixen On 21 luglio 2007 @ 20:54

Forse il Segreto è nella stupidità

#2 Comment By Bubba On 21 luglio 2007 @ 21:06

Concordo pienamente, gamberetta! -__-

Però non leggerò MAI quel libro, neanche per dovere giornalistico! ^__^

#3 Comment By Capitan Gambero On 21 luglio 2007 @ 22:05

Il “trash” mi incuriosisce, arr.
Forse un giorno soddisferò il mio erotismo librario buttando i soldi per comprarne una copia.

#4 Comment By Bubba On 22 luglio 2007 @ 19:54

Noooo, non lo faccia mio capitano! Rischia un’indigestione di gamberi! -_-

#5 Comment By Andrea D’Angelo On 1 agosto 2007 @ 12:58

Ogni lettore è libero di non leggere un romanzo. Non occorrono dodici pagine, basta la prima frase. Ma quando le motivazioni (circa la prima frase) sono queste, è evidente che c’è un atteggiamento aprioristico.

Per carità, ragazzi, mi sembrate sapere il fatto vostro. Tuttavia esiste un limite oltre il quale la puntigliosità (o, se preferite, “la precisione”) diventa pedanteria.

A ogni modo, vi auguro di diventare registi (o solo uno di voi sogna di diventarlo?). Davvero, di cuore. Se c’è passione, ne uscirà qualcosa di buono. Poi, a sogno avverato, capirete cos’è la pena del contrappasso.

#6 Comment By Gamberetta On 1 agosto 2007 @ 14:03

Nel contesto di un’operazione militare (com’è quella descritta nell’estratto), il termine assedio è termine tecnico, non può essere buttato là, come capita. Qui non è pedanteria nostra, è faciloneria da parte dell’autore. Tanto più che la protagonista del romanzo appare essere un militare di carriera.

Già che ci sono, aggiungo un’altra nota che mi ero scordata nella prima stesura dell’articolo: quando Mareq Tha è toccata dal soldato, si preoccupa di essere stata “profanata” da un uomo. Bene. Ma il secondo pensiero non sarebbe dovuto andare al vestito rovinato, ma sarebbe dovuto essere più o meno questo:
“Accidenti, -bestemmia-, ho appena messo in pericolo la vita mia e di tutte le mie colleghe.”
Non la sto a spiegare, chiunque abbia letto almeno un “vero” romanzo di guerra, ha capito.

In ogni caso uno di noi ha ordinato il romanzo in questione. Si potrà anche scoprire che Mareq Tha è negata come ufficiale perché voleva fare la poetessa o qualcosa del genere, e in quel caso la storia potrebbe avere senso. Se ne riparlerà nell’eventuale recensione.

#7 Comment By beppe On 26 marzo 2008 @ 13:34

che cazzata commentare solo le prime 12 pagine di un libro… sarebbe come vedere gli ultimi 5 minuti di un film e voler pretendere di conoscere la storia.

sarebbe bello vedere l’autore della recensione alle prese con la scrittura di un libro. contare i suoi errori e fare dei manifesti alla sua ignoranza.

#8 Comment By Angra On 27 marzo 2008 @ 12:41

Ti sembrerà strano, ma un editor di una casa editrice non è che si legge tutto il libro prima di decidere che non è pubblicabile. In genere le prime 5 pagine gli bastano e avanzano, spesso anche solo la prima.

#9 Comment By vash On 20 giugno 2008 @ 18:53

ma no dai nn lo avete capito?
è chiaro che Sezzal è in realtà un citta delle lego e gli abitanti sono formiche!
il vrula in realtà è un formichiere!
è logico dai XD
poi dovete sapere che in realtà il piano A era geniale in quanto in realtà l’unico dardo della balestra era munito di motore e trasmettitore gps!
solo che il formichiere era fornit di un armatura a particelle positroniche a impulso opposto a quelle emanate del trasmettitore gps!

#10 Comment By wewec On 20 giugno 2008 @ 22:31

@ D’Angelo. Escludendo il riferimento alla durata dell’assedio ( che concordo essere eccessivamente puntiglioso ) non mi sembra di vedere nulla di aprioristico nei commenti di Gamberetta: a mio parere sono tutte critiche fin troppo giustificate dalla scarsità dell’opera.

@ Beppe. Infatti non è stato recensito il libro ma unicamente lo stile e la proprietà di linguaggio, cosa per cui è sufficiente anche un solo paragrafo. E basta con questa storia del “scrivilo tu un libro!”, perchè è come dire che per criticare l’arbitraggio di qualcuno devo essere un arbitro a mia volta. Anzi, se hai mai mandato affanculo un arbitro, un calciatore o un professore adesso ti fai un bell’esame di coscienza!

#11 Comment By -Ayame- On 18 agosto 2008 @ 19:34

Vabbè, io capisco che si tratta di fantasy (embè?!), che è un libro, basato su elementi fantastici…ma un libro, sebbene FANTASY, sebbene FANTASTICO, deve avere un minimo di credibilità. Se apro un libro e leggo “l’assedio durava pù di tre ore” [immaginate il tono dell’autore…tetro, basso, come quando si raccontano le storie di fantasmi) lo chiudo e lo metto giù. E scappo.

Ah, ve l’ho detto che sono fuggita da una libreria Giunti perchè nel reparto “Classici” ho trovato Moccia?


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2007/07/21/il-segreto-di-krune-il-coniglietto-grumo-l%e2%80%99arte-della-guerra/

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