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Gli Scrittori, il Coniglietto Grumo & il Rasoio di Occam

Pubblicato da Gamberetta il 27 luglio 2007 @ 16:35 in Insalata di Mare,Italiano,Scrittura | 7 Comments

Prima di entrare in argomento (oggi, filosofia! La prof sarebbe orgogliosa di me! chikas_pink07.gif ) vorrei dire due parole riguardo al criterio con cui sono scelte le opere da recensire e perché le recensioni paiono così “abrasive”. In poche parole, io e mio fratello siamo stufi dell’ipocrisia.
Per esempio, prima di recensire ognuno dei libri trattati, ho cercato in rete recensioni altrui, per capire se il mio sentire si accordasse o meno con il sentire generale. Se si esclude pochi commenti lasciati su siti di librerie online, quali Ibs.it o simili, di recensioni vere e proprie non ne ho trovate. O meglio, ho trovato molte “recensioni”, di questo tono:

  • Annuncio dell’uscita del libro.
  • Copia/incolla dalla quarta di copertina.
  • Una singola frase, una, di commento, normalmente del genere: “È bello, compratelo!”

Posso capire che faccia piacere agli autori pensare che qualcuno, letta la loro opera, rimanga talmente sconvolto chikas_pink60.gif da tanta meraviglia da riuscire solo a balbettare le parole: “È bello, compratelo!”. In realtà, il “recensore” in questione non ha neanche sfogliato il libro.
Ecco qui l’ipocrisia: la recensione, che dovrebbe essere uno strumento per aiutare il prossimo a scegliere quello che potrebbe piacergli, diventa invece una sorta di merce di scambio. Tu parli bene di me, io parlo bene del tuo sito, e tutte due inseriamo un articoletto su quanto è buona la pizza del ristorante di tuo cugino. chikas_pink11.gif
A noi questo non interessa. Non vendiamo niente e non chiediamo niente a nessuno (non a caso in tutto il nostro sito non c’è un solo link permanente verso l’esterno). Quello che ci interessa è scrivere recensioni sincere, e tanto più di opere che nessun’altro ha preso in considerazione. Da lettori apprezziamo molto quando altri siti si pongono in questa posizione di onestà-innanzi-tutto, e ci dispiace che in italiano siano davvero pochi.

Dopo la premessa, l’argomento di oggi, che in verità non è così lontano da quanto scritto sopra.
Come più volte accennato, il Coniglietto Grumo è intelligentissimo kaos-whiteusagi03.gif e ha una cultura enciclopedica: il compagno ideale per una studentessa! Posso passare le mattinate a giocare a battaglia navale con Laura, e farmi rispiegare con comodo la lezione a casa, dal mio Coniglietto kaos-whiteusagi14.gif !

Un Coniglietto Curioso
Un Coniglietto intelligentissimo e molto curioso, ma non è Grumo!

Oggi abbiamo ripassato filosofia, in particolare Guglielmo di Occam.
Uno dei “motti” di Guglielmo era:
«entia non sunt moltiplicanda praeter necessitatem.»
Ovvero, le entità non dovrebbero essere moltiplicate senza necessità. Detta così non è semplicissima da capire chikas_pink03.gif , ma poi il Coniglietto Grumo me ne ha spiegato il significato: quando ci si trova davanti a un fenomeno che può avere più spiegazioni differenti, come facciamo a riconoscere la spiegazione che con maggior probabilità è quella vera, senza neanche entrare nel contesto del fenomeno? La risposta è che dobbiamo scegliere la spiegazione più semplice, ovvero quella che necessita del minor numero di “entità” per sostenersi.
Esempio: “Come mai il PC non si accende?” Io non lo so, posso anche non capire niente d’informatica, ma se mi vengono proposte queste ipotesi:

A) La polvere ha intasato la ventola sul processore che non gira più. L’allarme non è suonato perché un filo ha fatto contatto per sbaglio. L’alimentatore non ha acceso le ventole supplementari per colpa di un insetto che s’è bruciato sui circuiti, il PC si è guastato.
B) Si è staccata la spina.

Guglielmo ci dice che con ogni probabilità l’ipotesi giusta sarà la B, perché l’”entità” “staccata la spina” è sufficiente a spiegare il fenomeno, mentre l’ipotesi A richiede molte più “entità” (polvere, filo che fa contatto, insetto, ecc.) e dunque si è commesso l’errore fatale chikas_pink06.gif di moltiplicare le entità senza necessità.

Guglielmo di Occam
Guglielmo di Occam

Questo modo di ragionare è chiamato Rasoio di Occam e trova applicazione (e dimostrazione empirica della propria validità chikas_pink23.gif ) nei più svariati campi, scientifici e filosofici.

Proviamo ad applicare il Rasoio di Occam alla narrativa fantastica italiana. Spesso, ad esempio nei commenti alla recensione dell’Ultima Profezia, viene illustrato quanto sia difficile per uno scrittore italiano di fantasy emergere. Lì e altrove si citano gli editori, scettici con gli esordienti nel caso migliore, addirittura truffaldini più spesso, si cita il pubblico che disdegna gli italiani in favore degli stranieri, si citano siti come il nostro che pare si divertano ad accanirsi contro la fantasy italiana, si cita in generale una cultura italica poco propensa al fantastico, si citano mille altre cause chikas_pink20.gif .
Perciò: “Perché gli scrittori italiani di fantasy fanno così fatica a essere pubblicati e letti?”

A) Editori prevenuti. Pubblico prevenuto. Critica prevenuta. Varie ed eventuali.
B) Gli scrittori scrivono male.

Lascio come esercizio al lettore l’applicazione del Rasoio di Occam e la dimostrazione di come una delle due ipotesi riesca a spiegare il fenomeno senza inutile moltiplicazione delle entità.

Uau! Sono riuscita a scrivere proprio come farebbe la prof chikas_pink32.gif !

Una professoressa
Il genere di “professoressa” che piace a mio fratello…


Approfondimenti:

bandiera IT Il Rasoio di Occam su Wikipedia


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7 Comments To "Gli Scrittori, il Coniglietto Grumo & il Rasoio di Occam"

#1 Comment By Capitan Gambero On 27 luglio 2007 @ 16:58

Il rasoio di Ockam (o Occam o negli altri modi in cui si scrive), come dimenticarlo!
Una volta l’ho utilizzato per radermi e non mi ha tagliato nemmeno un pelo della barba: disse che “era la soluzione più semplice”.
Arr.

Condivido molto di ciò che hai scritto e penso che in futuro scriverò un mio post di riflessioni a riguardo. Prima però voglio recensire due libri, entrambi belli, uno straniero e uno italiano.

La professoressa comunque la preferisco con le Tette più Grosse…

#2 Comment By Bubba On 27 luglio 2007 @ 21:43

Brava gamberetta, ottima spiegazione e complimenti al coniglietto grumo!

Ma di cosa si nutre il tuo coniglietto, gamberi in pastella? ^__^ Non c’è altra spiegazione per un’intelligenza così vivida!

#3 Comment By Questor On 28 luglio 2007 @ 23:12

Anche io mi trovo d’accordo con molto di quello che hai scritto :)
A me la professoressa piace anche così :)

#4 Comment By Tom On 11 novembre 2010 @ 00:15

Ciao Gamberetta,

ho cercato i post con il tag “scrittura” e ho ripescato questa perla. :-)

Volevo chiederti se hai cambiato idea o maturato altre opinioni per quanto riguarda il senso di questo passaggio:

Perciò: “Perché gli scrittori italiani di fantasy fanno così fatica a essere pubblicati e letti?”

A) Editori prevenuti. Pubblico prevenuto. Critica prevenuta. Varie ed eventuali.
B) Gli scrittori scrivono male.

#5 Comment By Angra On 11 novembre 2010 @ 10:34

@Tom:

Be’, dal 2007 ad oggi è semplicemente cambiato il fatto che non è più vero che gli scrittori fantasy italiani fanno fatica a essere pubblicati, pur continuando a scrivere male. Per fortuna in media fanno sempre fatica a essere letti. I numeri veri non li sa nessuno, però l’impressione è che le porcherie peggiori non vendano niente. Diciamo che il giusto livello di schifo per ottenere grossi risultati è un livello Troisi, mentre un livello di schifo molto più schifoso (tipo Arsalon) diventa controproducente.

#6 Comment By Gamberetta On 11 novembre 2010 @ 11:38

@Tom. Fondamentalmente non ho cambiato idea. Il problema numero uno rimangono gli scrittori che non sanno scrivere.

#7 Comment By Tom On 11 novembre 2010 @ 15:15

Ah, ok.
Veramente volevo far riferimento al tuo recente articolo sul fatto che per essere pubblicati bisogna in sostanza scrivere male (Sull’editoria fantasy in Italia). Mi sembrava cozzasse un po’ con quanto scritto qui… ma come dice giustamente Angra le cose sono un po’ cambiate.


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2007/07/27/gli-scrittori-il-coniglietto-grumo-il-rasoio-di-occam/

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