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Come (non) scrivere fantasy

Pubblicato da Gamberetta il 30 luglio 2007 @ 18:34 in Insalata di Mare,Links,Scrittura | 10 Comments

EDIT del 23 Maggio 2009. Per una trattazione molto più approfondita e organica degli stessi temi, rimando al Riassunto delle Puntate Precedenti.
Il presente articolo è da considerarsi solo come “curiosità storica”.


Uno dei miei sogni è diventare regista. Per ora il progetto è fermo a: “speriamo di riuscire a convincere i miei genitori a regalarmi la telecamera digitale che voglio per Natale chikas_pink53.gif “. Nel frattempo, qualche volta mi diverto a scrivere di quello che non posso (ancora) girare, o butto giù fanfiction di argomento fantastico dedicate al Coniglietto Grumo kaos-whiteusagi01.gif (chi altri?!)

Per imparare a scrivere è opinione comune che la prima regola sia leggere molto, e fin qui ci siamo. Seguono poi i consigli degli scrittori famosi, dai classici How to Tell a Story and other Essays e Fenimore Cooper’s Literary Offences di Mark Twain, a On Writing di Stephen King o How to Write Science Fiction and Fantasy di Orson Scott Gard (autore, fra gli altri, de Il Gioco di Ender). I suggerimenti in questi libri sono interessanti chikas_pink23.gif , anche se qualche volta in contrasto fra loro. Oggi però vorrei segnalare tre siti meno seriosi e che partono da un approccio differente: invece di spiegare come scrivere, indicano gli errori che più spesso si commettono.

Copertina di On Writing
Copertina di On Writing di Stephen King

Il primo sito è celeberrimo, ma la sua utilità non è diminuita nel corso degli anni:
Peter’s Evil Overlord List (The Top 100 Things I’d Do If I Ever Became An Evil Overlord)
È un lungo elenco di cose che un Signore del Male kaos-whiteusagi09.gif dovrebbe fare, o in altri termini, tutti gli errori che dovrebbe evitare. Leggendo la lista ci si rende conto della quantità immane di romanzi e film che basano il proprio progresso non su una gara di furbizia e abilità tra Buoni e Cattivi, bensì sull’incredibile stupidità di questi ultimi. Scrivere un romanzo o girare un film ai giorni nostri, senza aver prima consultato la Overlord List, è il primissimo errore da evitare chikas_pink59.gif !

Ming
Essere un Signore del Male non è così semplice come possa sembrare!

Secondo sito, meno famoso ma altrettanto utile:
How to write a best selling fantasy novel.
Il titolo è ironico. L’autore di questo divertente “how to” si prende gioco di tutte le banalità e i cliché che abbondano nel fantasy, amatoriale e non. Inutile dire che per scrivere un buon fantasy occorre seguire il meno possibile questa “guida” chikas_pink27.gif (anche a costo di non farne mai un best seller!)

Terzo sito:
Anti-Shur’tugal
Questo è un sito interamente dedicato a parlar male dei romanzi di Christopher Paolini, Eragon ed Eldest. Tra le critiche a Paolini e alle sue (orribili chikas_pink60.gif ) opere, si mischiano consigli e avvertenze su come scansare gli errori più comuni nello scrivere fantasy.

Che morale trarre dai libri sulle tecniche di scrittura e i siti web di cui sopra? Non ho idea! chikas_pink32.gif

In compenso, se dovessi isolare un singolo spunto che mi abbia maggiormente colpito, sarebbe il concetto che alcuni chiamano “stile cinematografico”.

Narrare una storia con questo stile significa raccontarla come se la si riprendesse con una telecamera immaginaria (proprio il mio caso! chikas_pink28.gif ) E il punto cruciale è che la “telecamera” in questione, con tale stile, è una telecamera a tutti gli effetti, come fosse vera, con le limitazioni del caso.
Un esempio:

In cima alla collina sorgeva la Torre del Sangue. Si era guadagnata quel nome perché per secoli i negromanti locali l’avevano usata per i loro esperimenti.
Nel cuore del ragazzo traboccò la paura, mentre varcava la soglia della diroccata costruzione.

Quante volte si leggono passaggi simili? Eppure, se si vuole seguire lo stile cinematografico, la buona metà di queste tre righe è sbagliata chikas_pink03.gif . Infatti la telecamera è vera, dunque non potrà inquadrare il perché la Torre si chiami come si chiama e tanto meno riprendere la paura che si diffonde nel cuore del ragazzo.
[Nota: alcuni registi, in effetti, riescono davvero a riprendere situazioni “impossibili” quasi filmassero un fatto qualunque, per esempio, l’incredibile sequenza dentro il corpo ricucito del papà morto in Tideland. D’altra parte Terry Gilliam chikas_pink39.gif è nella categoria di quelli troppo bravi per preoccuparsi delle regole.]

Tideland
La morte vista dall’interno. Fotogramma di Tideland

Insomma, lo stile cinematografico impone un sacco di restrizioni: non si può parlare di sentimenti, non si può divagare, non si possono dare spiegazioni, c’è solo il qui e l’ora davanti alla telecamera.
Lo scopo sarebbe quello che in termini filmici è detto “tenere lo spettatore incollato alla poltrona”. Se scriviamo che un personaggio è triste, essendo la tristezza concetto astratto, la mente di chi legge comincerà a vagare, allontanandosi dalla storia. Se invece scriviamo che un personaggio piange chikas_pink01.gif , l’occhio dello spettatore rimarrà fisso sul suo viso. Così come se parliamo dei negromanti, il lettore si distrarrà, lasciandosi scivolare nella negromanzia, quando invece dovrebbe seguire il ragazzo che sta entrando nella torre.
O almeno questa è la teoria. Non sono sicura sia corretta, ma mi pare una teoria molto interessante, per gli scrittori e per i registi armati solo di telecamere immaginarie! chikas_pink55.gif


Approfondimenti:

bandiera EN How to Tell a Story and other Essays disponibile al sito del progetto Gutenberg
bandiera EN Fenimore Cooper’s Literary Offences disponibile al sito del progetto Gutenberg
bandiera IT On Writing su Ibs.it
bandiera EN How to Write Science Fiction and Fantasy su Amazon.com

bandiera EN Terry Gilliam su Wikipedia


10 Comments (Mostra | Nascondi)

10 Comments To "Come (non) scrivere fantasy"

#1 Comment By Fabrizio On 31 luglio 2007 @ 14:25

Bellissimo e utilissimo post. Vedrò di conquistare l’universo in modo diverso dal solito…

Sul blog di Licia Troisi Capitan Gambero ha lasciato dei riferimenti vaghi a siti che parlano di strategie militari di base, da utilizzare per scrivere fantasy.
Riusciresti a chiedergli di mandarmi qualche riferimento più preciso?
Saluti

Fab

#2 Comment By Capitan Gambero On 31 luglio 2007 @ 14:51

Il riferimento più preciso è “cercare”, soprattutto per quanto riguarda siti dedicati alle fortezze, perchè la ricchezza di pagina che Google può fornire varia molto col passare del tempo.
Posso fornire rapidamente qualche esempio:
per le fortezze cercare “trace italienne” o “poliorcetica” o “arte ossidionale”
(es: http://en.wikipedia.org/wiki/Trace_italienne , http://en.wikipedia.org/wiki/Bastion_fortress , http://it.wikipedia.org/wiki/Fortificazione_alla_moderna , http://www.mondimedievali.net/Glossario/indice.htm ecc… )
in modo da cominciare a farsi l’occhio su termini militari di uso comune che possono dare colore allo scritto (rivellino, ridotto, bastione, casamatta…), ambientarsi nel magico mondo delle piante delle moderne fortezze bastionate del ’500 e oltre, scoprire perché il mattone è preferito alla pietra, come funzionano le opere di mina per creare la breccia ecc…
Ad esempio se la magia permette di scagliare l’equivalente di “cannonate” ed è usata massicciamente, la costruzione di fortezze dovrebbe tenerne conto: mura angolate per deflettere gli impatti, abbandonare le torri cave cilindriche (vedi l’immenso flop delle difese costiere volute da Enrico VIII) ecc…

Resoconti di battaglie famose, tanto per fars un’idea, possono essere trovate in sito di appassionati o perfino su wikipedia.
Un’ottima fonte non proprio gratuita, ma -coff coff- “reperibile” (leggasi via P2P) sono i volumi di storia militare della Osprey: lì si spazia da singole battaglie analizzate in modo dettagliato, a uniformi, corpi (giubbe rosse, lanzichenecchi, giannizzeri…), campagne militari etcetera.
Vedi: http://www.ospreypublishing.com/
Il rigore storico NON è il migliore possibile, ma si tratta comunque di opere con un livello qualitativo minimo soddisfacente.

Per i libri ti dò tre titoli in italiano che io ritengo utili per chiunque voglia scrivere di guerra “medievaleggiante” o “della prima et? moderna”:
1) “La guerra nel medioevo”, di Contamine;
2) “I Lanzichenecchi”, di Baumann;
3) “La rivoluzione militare”, di Geoffrey Parker.

So che sono riferimenti un po’ vaghi, ma internet cambia così rapidamente che si fa prima a salvarsi le pagine utili trovate che non a sperare che siano ancora rintracciabile facilmente dopo un paio di anni. ;-)
E poi i libri sono la fonte migliore, sia quelli reperibili gratuitamente in vari modi che quelli comprati su Amazon (ottimi libri in inglese su una marea di argomenti militari) o su IBS. Di informazioni gratuite, se si ha la pazienza di cercare, se ne trovano molte sul web.

#3 Comment By Fabrizio On 31 luglio 2007 @ 16:41

Ma che figata! Sì, anche io credo che spesso un bel bastione angolare contro la magia funzionerebbe meglio…

L’altro giorno pensavo a fare degli schizzi della torre di salazar e le specifiche tecniche (senza esagerare) sarebbero tantissime!

Grazie 1000

Fab

#4 Comment By Capitan Gambero On 31 luglio 2007 @ 16:49

Prego!
E continua a leggerci, avremo presto nuove divertenti recensioni. ;-)

#5 Comment By Francesco On 18 novembre 2007 @ 20:55

Carissima autrice del blog,

vorrei mi contattassi per una sana discussione e qualche consiglio. Sto scrivendo un libro fantasy da bravo giocatore di D&D. Leggendo le tue pagine però mi rendo conto che non c’è quella tecnica e la grande capacità di tenere “incollato alla poltrona” il lettore/spettatore come lo descrivi tu.

Ho sempre creato storie e avventure per giocarle con gli amici… vorrei che una di queste avventure diventasse un vero e proprio romanzo con il tuo prezioso aiuto!!!!

Grazie mille e saluti al coniglietto :D

#6 Comment By ikustang88 On 27 marzo 2009 @ 08:40

Ho un dubbio che mi assilla.
Alcuni manuali suggeriscono di scrivere secondo l’ispirazione momentanea, senza una base sotto, scrivere la storia man mano che essa “scaturisce dalla mente”. Altri invece consigliano un lavoro preciso alla base della trama, che non lasci spazio all’improvvisazione.

Qual’è la vostra opinione?

#7 Comment By Giannizzero Nero On 23 maggio 2009 @ 02:10

Che la verità sta nel mezzo, che dici? O forse un po’ decentrata dal lato meno improvvisato. ^^

Io credo che che si possa preparare un lavoro di “intelaiatura” alle spalle, almeno su di un ipotetico periodo e sull’ambientazione nel quale svolgere il racconto. Improvvisare anche su questo mi spaventa un po’, e rischia di far saltare di pal in frasca il tutto,con risultati “allucinati” che disorientano il lettore.
Poi si dovrebbe un minimo immaginare la trama, e attraverso quali passaggi dovrebbe svolgersi, fino ad una conclusione più o meno definita.
Detto questo io inizierei a lavorare sui personaggi, sul loro carattere e sul loro modo di porsi verso gli altri e verso i possibili avvenimenti cui inevitabilmente andranno in contro.
Fatto questo, inizia a scrivere con idee in testa su dove arrivare, ma non temere di stravolgerle e modificarle in corso d’opera.
Ti capita mai di avere ispirazioni fulminee e geniali mentre scrivi, che se vi avessi riflettuto a mente fredda non sarebbero mai venute?
A me a volte capita, ed è un peccato perdersele per strada, quindi non imbrigliarti il cervello col timore di esagerare.
Scrivi come (azzardo) un impressionista dipinge un quadro. Brainstorm.
Cattura immagini, pensieri, colori ed emozioni e scrivili.
In seguito torna su ciò che hai scritto, e rielabora per dare organicità e chiarezza al tutto, così da non sembrare sotto effetto di LSD agli occhi del lettore.

Fatto ciò, procedi verso i punti che avevi immaginato, ma resta sempre pronta a modificare le tue idee.
Per quanto mi riguarda credo che se sei un bravo scrittore/scrittrice, e hai preso adeguate informazioni, l’ambientazione sulla quale fai muovere i personaggi e il loro agire siano sufficientemente realistici e palusibili per il contesto. Perciò se davvero hai studiato e creato bene i tuoi personaggi, può accadere che siano quasi loro a muoversi autonomamente sullo sfondo che gli hai creato, e a poco a poco tu preveda ciò che essi normalmente farebbero se realmente esistessero, per rimanere coerenti a sè stessi e al loro carattere. Tu da scrittrice devi solo filtrare e arricchire ciò che la mente ti dice essi farebbero, e pian piano il romanzo si scrive da solo.
Controlla sempre in seguito ciò che hai scritto, e riporta sui binari della chiarezza e dell’organicità gli avvenimenti che hai scritto di getto, e pian piano avvicinati alla conclusione che ti eri prefissata.
Le cose che sono da preventivare sono eventuali flashback o le basi e gli elementi per futuri colpi di scena/avvenimenti, ma per il resto improvvisa.
Questo è il metodo che adotto io a logica. Che dici?

#8 Comment By Gamberetta On 23 maggio 2009 @ 02:26

@Giannizzero Nero. Ehm, questo articolo è ormai vecchissimo, per una trattazione più approfondita e articolata degli stessi temi ti rimando al Riassunto delle Puntate Precedenti.
Adesso metto un avviso anche in cima.

#9 Comment By Libertè On 31 agosto 2009 @ 19:59

Ciao!
Ho letto la parte sul “super cattivo”…sai quello che sto cercando di fare io è di creare non un vero e proprio cattivo…voglio un personaggio complesso, che non odia senza motivo. Il cattivo, secondo me, deve avere delle ottime ragioni, altrimenti è piatto e scontato.
Saluti!

#10 Comment By La mappa definitiva del Giovane Esordiente « Werehare’s Burrow On 8 agosto 2010 @ 15:55

[...] Scacchi e scrittura, On fairy stories, Educazione e timidezza, Gli scrittori e il troppo Amore, Come non scrivere fantasy: tutti articoli dedicati a vari aspetti dello scrivere, sia in generale che nel caso specifico [...]


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