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Il Coniglietto Grumo & l’Arte della Guerra: Edizione Tedesca

Pubblicato da Gamberetta il 19 agosto 2007 @ 21:29 in Fantasy,Insalata di Mare,Libri,Straniero | 15 Comments

Gli storici sono discordi sull’Ufficiale che abbia dato il celebre ordine:
«Non sparate finché non vedete il bianco dei loro occhi!»
durante la battaglia di Bunker Hill. Ebbene, posso chiarire il mistero: il disguido nasce dal fatto che gli storici hanno cercato di attribuire l’ordine a un essere umano, invece l’ordine è stato dato un coniglietto, nient’altri che il mio coniglietto, il Coniglietto Grumo! kaos-whiteusagi03.gif Per l’esattezza, il Coniglietto Grumo era appollaiato sulla spalla destra del Colonnello William Prescott, e ha dovuto sgolarsi dall’inizio alla fine della battaglia, altrimenti l’esercito dei Rivoluzionari si sarebbe sciolto come un gelato fuori dal freezer.

Bunker Hill
Battaglia di Bunker Hill, riuscite a scorgere il Coniglietto Grumo?

Ho raccontato questo particolare per onestà storica e per sottolineare l’impareggiabile esperienza del Coniglietto Grumo in fatto di arte bellica, non limitata alla sua carriera di Ufficiale di Marina.
Con alle spalle tale vissuto, è difficile kaos-whiteusagi09.gif per il Coniglietto Grumo accettare che ci siano così tanti scrittori che s’impuntano a scrivere di guerre e battaglie senza sapere di che parlano.
Il Coniglietto Grumo si era già occupato dell’argomento, a proposito de Il Segreto di Krune, ora gli è capitato tra le zampette tale Le Cinque Stirpi di Markus Heitz e un nuovo intervento è d’obbligo.

Copertina de Le Cinque Stirpi
Copertina de Le Cinque Stirpi

Come molti altri prima di lui, il signor Heitz decide di aprire il suo romanzo con una battaglia, e come molti altri prima di lui, riesce in poche pagine a inanellare una quantità allucinante di stupidaggini. chikas_pink43.gif

La situazione tattica è la seguente: la Porta di Pietra, un gigantesco portone di granito opera del Dio Vraccas in persona, tiene chiuso l’unico possibile accesso alla Terra Nascosta, dove i “buoni” (nani, elfi, umani, ecc.) vivono in pace e armonia. All’esterno si aggirano le creature delle tenebre (orchi, mezz’orchi, troll, ecc.), che però non hanno speranze di aprire la Porta, in quanto sigillata magicamente. Intorno alla Porta si ergono montagne, invalicabili per contratto.
Da migliaia di cicli solari le creature delle tenebre provano ugualmente ad assaltare la Porta, mentre difenderla è compito dei nani della Quinta stirpe.

Ovviamente, nella miglior tradizione del fantasy, non solo migliaia di cicli solari di guerra non hanno portato al minimo sviluppo tecnologico, ma non hanno neanche spronato le parti in causa a ideare semplici stratagemmi: alle creature delle tenebre non è mai neanche passato per la mente di provare a scavare sotto la Porta, così come ai nani non è mai sembrato utile costruire opere difensive, quale ad esempio un misero fossato. chikas_pink27.gif

Il romanzo si apre con un nano, tale Glandallin che raggiunge il posto di guardia. E già, com’era successo con Il Segreto di Krune, bastano poche frasi iniziali per far storcere il nasino al Coniglietto Grumo. Infatti Glandallin non incontra nessuno al posto di guardia, ovvero, chi era di guardia prima di lui?
La risposta credo sia Nessuno, d’altro canto, si scoprirà presto che montare la guardia è solo una perdita di tempo.

Nano
I Nani: non brillano per intelligenza…

Glandallin osserva distrattamente l’orizzonte, finché non avvista un’armata (più avanti stimata in ~40.000 unità) di mezz’orchi in avvicinamento. Glandallin ha giusto il tempo di suonare l’allarme, prima che i mostri inizino l’assalto. Ora i casi sono due:
A) Il punto di guardia scelto dai nani offre una visione di poche decine di metri, ovvero non serve a nulla, visto che permette di accorgersi dell’avvicinarsi del nemico con appena pochi secondi di anticipo.
B) L’esercito dei mezz’orchi si sposta con una velocità tale da fare invidia alle divisioni corazzate di Von Manstein.
Dato che i mezz’orchi non hanno trasporto truppe o reparti aviotrasportati, e non è accennato che possano correre veloce come Flash, l’ipotesi B è da escludersi. Rimane la A. I nani, in migliaia di cicli, non hanno mai avuto l’intuizione di costruire un posto di guardia che permettesse di avvistare i nemici con anticipo. Neppure hanno mai pensato di costruire una torre di guardia più alta. I nani sono dei completi imbecilli. chikas_pink55.gif Ci si chiede come siano riusciti, idioti quali sono, a sopravvivere. L’unica risposta che mi viene in mente è che anche le creature delle tenebre siano una manica di mentecatti… che meraviglia! Un mondo dove si fa a gara per vedere chi sia più cretino!

Orco
Gli Orchi: non brillano per intelligenza…

Per rendere il tutto ancora più surreale, i mezz’orchi

[...]costruirono catapulte portatili per sostenere la carica contro i merli con proiettili incendiari.

Al volo, così, mentre vanno all’assalto costruiscono catapulte! Catapulte… un’idea sarebbe di bombardare i nani e dopo assaltare la Porta. Non per l’armata delle tenebre! Anzi, pare sia un divertimento per i mezz’orchi tirare contro i propri simili, forse perché i nani (ninja) chikas_pink23.gif sono in grado di schivare sia le frecce sia i proiettili incendiari, e ovviamente continuando a combattere!

L’improbabile battaglia si trascina nella notte (è accennato che i nani ci vedono benissimo nell’oscurità più fitta, si spera che anche i mostri ci riescano, altrimenti non si capisce perché cominciare la battaglia al tramonto invece che all’alba). Al sorgere del Sole, qualcuno apre la Porta!
La Porta di Pietra infatti si può aprire se vengono recitare le giuste parole magiche, cosa che un nano traditore sta facendo. Il nano traditore non è un nano di particolare importanza, è uno dei tanti della stirpe, eppure conosce le parole magiche per aprire la Porta. Non solo, più avanti viene accennato il fatto che in pratica tutti i nani conoscono tali parole! chikas_pink03.gif Sarebbe come se tutti i cittadini degli Stati Uniti conoscessero i codici per autorizzare il lancio dei missili con testate nucleari! D’altra parte, i nani sono degli imbecilli, e le creature delle tenebre pure, dato che hanno assaltato prima che il traditore aprisse la Porta! Aspettare che il nano infingardo tradisse e poi attaccare sarebbe stato un tal sfoggio di furbizia, da far tremare le fondamenta del mondo.

Coniglietto
I Coniglietti: intelligentissimi!

Un accenno lo merita la scaramuccia con la Porta aperta: fino a quel momento gli orchi hanno avuto l’accortezza d’indossare armature, che almeno costringono i nani a dover mirare i loro colpi d’ascia, giunto lo scontro decisivo, pare se le dimentichino nelle tende. Altrimenti non si capirebbe come mai ora i nani siano in grado di sbudellare gli avversari con facilità, ignorando qualunque protezione. Forse il signor Heitz ha parlato in privato con i Generali del Male e li ha convinti a dare un piccolo vantaggio ai nani, per rendere la scena più sanguinolenta e spettacolare?

Come nel caso di Krune, questo è solo sfiorare la superficie, evidenziando i problemi più grossi, ché a elencare chikas_pink17.gif tutte le scempiaggini presenti nel primo capitolo de Le Cinque Stirpi ci vorrebbero tante pagine quante sono quelle del capitolo stesso.

È giusto giudicare un libro avendone letto solo il primo capitolo?
Certo! Così come è giusto giudicarlo dal colore della copertina o dal suono del nome dell’autore. Per convenzione si assume che ogni persona, nel pieno possesso delle proprie facoltà intellettive, è in grado di giudicare, e nessuno può indagare il suo metro di giudizio. Così come ognuno può votare, e ogni voto ha lo stesso peso, che sia quello di un uomo o una donna, ricco o povero, laureato o analfabeta, così ogni giudizio di chi fruisce di un opera è giusto e inappellabile. In sostanza, è il vecchio adagio: «Il cliente ha sempre ragione.»
Tuttavia, questi articoli del Coniglietto Grumo sull’Arte della Guerra non esprimono un giudizio sui libri in questione, illustrano solo l’ignoranza degli autori presi in esame. Il libro in sé potrebbe essere anche molto bello, specie se le imprese guerresche non ne costituiscono parte essenziale. Per un vero giudizio si rimanda alle eventuali recensioni.

È giusto essere sarcastici, fino alla presa in giro dei poveri autori?
Certo! È il trattamento che si meritano per aver loro per primi preso per i fondelli i lettori. Prendiamo il tristemente famoso Dan Brown. Nel suo romanzo Crypto (titolo originale: Digital Fortress), tra le centinaia di stupidaggini si legge:

Enigma era la macchina di crittazione più famosa della storia, un bestione di dodici tonnellate usato dai nazisti.

La macchina Enigma è celeberrima, e il suo fascino è andando crescendo nel corso degli anni, da un lato per l’importanza che la crittografia sta assumendo nella comunicazione via Internet, per un altro verso per il coinvolgimento di Alan Turing, uno dei padri dell’Informatica, nel suo studio e decrittazione. Ci sono decine di migliaia di pagine che si occupano di Enigma, ci vogliono pochi secondi per scoprirne storia e funzionamento, e per sapere che era poco più grande di una macchina da scrivere. Perciò dire “bestione di dodici tonnellate”, è un prendere in giro il lettore, con l’aggravante di togliere uno dei piaceri della lettura, anche della lettura di genere, ovvero imparare cose nuove. Dan Brown prende per i fondelli e rifila spazzatura a chi ha pagato per leggerlo, lui e quelli come lui non si meritano lo stesso trattamento?

Sei troppo pignola! I dettagli tecnici non interessano a nessuno! Quando ci sono le amazzoni, o i nani o le ragazzine con i capelli blu, che importa dello spessore delle armature, delle tattiche militari o del buon senso?
Uno dei criteri con i quali scelgo l’acquisto di un romanzo di argomento bellico (benché fantasy) è l’attenzione ai dettagli militareschi. Non credo di essere sola, ma anche lo fossi, è più che sufficiente. A me importa, e tanto basta.


Approfondimenti:

bandiera EN Il Sito di Markus Heitz
bandiera IT Le Cinque Stirpi su Ibs.it

bandiera EN La Battaglia di Bunker Hill


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15 Comments To "Il Coniglietto Grumo & l’Arte della Guerra: Edizione Tedesca"

#1 Comment By mitoancess On 21 aprile 2008 @ 19:37

per Gamby:

-Ovviamente, nella miglior tradizione del fantasy, non solo migliaia di cicli solari di guerra non hanno portato al minimo sviluppo tecnologico, ma non hanno neanche spronato le parti in causa a ideare semplici stratagemmi: alle creature delle tenebre non è mai neanche passato per la mente di provare a scavare sotto la Porta, così come ai nani non è mai sembrato utile costruire opere difensive, quale ad esempio un misero fossato. -

Tolkien diceva che la razionalizzazione trasforma ciò che è fantastico o fatato in un qualcos’altro (non elenco) che poi scema nell’inesistente.
Ora io dico, se a te piace il fantasy e lo vuoi far arrivare nel suo splendore, e nella grande potenza creatrice, perché devi faticare a concepire la serie di cose che sto per enumerare?
Allora:

1- se al mondo fosse manifesta la magia in tutta la propria essenza, credi davvero che qualcuno si sarebbe rimbambito a studiare come produrre corrente elettrica? O computers? L’uomo si evolve di fronte alle limitazioni e difficoltà. Magari si sarebbero evoluti, potresti aver ragione, ma intanto che viviamo il mondo ricreato dall’autore è meglio tenere al guinzaglio la nostra logorante ratio.

2-Ma se il portone è stato creato da una divinità, a chi vuoi che venga il dubbio sulla sua limitatezza? Ti pare che rischierebbero di offenderla per qualche piccolo dubbio? Una creatura carne ed ossa potrebbe davvero affrontare il potere di un dio? Vallo a spiegare a Tantalo per farti spiegare che fine ha fatto!
Certo che io da nemico avrei pensato al tentativo di scavare sotto il portone…ma sai quanto tempo, fatica, viveri, ecc, ci vogliono per avanzare una tattica su cui è ragionevole dubitare almeno all’80% ?

Io non ho letto il libro, ma da come ne parli sembra un’imbecillata. Spiega un pò più a fondo le caratteristiche dell’opera, queste sono chiacchiere da Bar…

#2 Comment By D. On 21 aprile 2008 @ 21:11

@Gamberetta: Basterebbe sapere se i nani hanno un esercito pronto ad affrontare le forze del male. Se si, allora non erano certi che la porta fosse eterna. Se no, allora si sentivano al sicuro.
E che tecnologia usano? Se la magia fosse stata la soluzione a tutti i problemi non ci sarebbe stato nessuno sviluppo tecnologico, gia avere vestiti è segno che la magia non può tutto. Ma questa è una scelta dell’autore.

“La verità è un articolo che si vende male” Pat Walsh

#3 Comment By mitoancess On 22 aprile 2008 @ 11:10

per D. :

Il ragionamento non fa una piega.
La citazione che hai riportato è una delle sacrosante verità, appunto, di questo mondo.
Ti prego ogni tanto riportane qualche altra, tutto ciò che è dettato dal grande intelletto è fonte di ispirazione!
Ciao

#4 Comment By D. On 22 aprile 2008 @ 17:58

@mitoancess: Forse qualche piega c’è, nemmeno io ho letto il libro quindi aspetto i commenti di Gamberetta. Possiamo solo fare supposizioni.
Mi preoccupava vedere in quel commento uno degli elementi negativi della nostra civiltà, l’idea che lo sviluppo tecnologico sia costante e necessario.
L’ultima popolazione di cacciatori-raccoglitori è stata scoperta nel 1900. Il tempo non è l’unico elemento necessario perché ci sia uno sviluppo tecnologico.
Nella nostra società molti campi, come la religiosità e la filosofia, si sono sviluppati poco in confronto alla tecnologia.
Nelle scuole si insegna ancora che l’uomo è la creatura più intelligente della Terra, non si parla quasi mai (o proprio mai) di animali che praticano l’agricoltura, lo schiavismo e l’allevamento come noi ^^

Mitoancess, il libro di Pat Walsh glielo consiglio vivamente visto che le piacciono le sue perle di saggezza ;) Spero che, come me, lo trovi “illuminante” .

#5 Comment By mitoancess On 22 aprile 2008 @ 19:42

per D. :

Mi puoi dare anche del tu visto che io, forse avventatamente per il mezzo di comunicazione e nella speranza di non esser stato maleducato, ho usato questa persona con te.

Quando avrò un pò di respiro riprenderò a leggere fantasy odierni, sperando che almeno i tedeschi offrano più carne arrostita che fumo. Mi riferisco a opere di plastica come Eragon, mi meraviglia che Gamby non abbia sparato fuoco su letture davvero improponibili come quella.
Temo stia dilagando la concezione che leggere libri di un genere, o dilettarsi in giochi ad esso riferiti, o vedere film sempre sulla tipologia, renda capaci di produrre qualcosa di immediatamente valido. Non basta una idea balenata per creare un vero tessuto connettivo, è necessaria anche la sua lievitazione nel tempo, a meno che non sia davvero una genialata.
Gamby non ti va di recensire un pò anche Eragon? però parla anche di validità di contenuto con obbiettività.

#6 Comment By Gamberetta On 22 aprile 2008 @ 23:24

@mitoancess. Approfitterò per parlare di Eragon dell’uscita del terzo volume della saga. Comunque è una vaccata di romanzo.

#7 Comment By vash On 19 giugno 2008 @ 19:26

probabilmente questa domanda l’hanno gia fatta ma per problemi di varia natura nn ho il tempo per leggere i vari messaggi.
ma nel libro almeno è spiegato come gli orchi abbiano potuto contattare uno gnomo e convincerlo a tradire la sua stirpe?
dal momento che nn credo che abbiano utilizato cellulari, mail,fax, mors, posta e piccioni a ma dimenticavano probabilmente li avevano tanto è un fantasi

#8 Comment By wewec On 20 giugno 2008 @ 15:34

@ D. Vero, il tempo non è l’unico elemento, conta soprattutto la necessità, ma qui c’è eccome! Non puoi paragonare una popolazione di cacciatori isolati dal mondo a gente impegnata in una guerra che si protrae da migliaia di anni: questa è stupidità, non ascetismo! ( quella di nani ed orchi, non sto insultando te )

@ mitoancess.
1- I nani non combattono con la magia ma con le armi, quindi mi aspetto un evoluzione delle armi. Se poi il progresso tecnologico gli fa schifo allora sviluppano la magia e si difendono con quella.
2 – “Chi vuoi che prenda in dubbio la sua limitatezza?” Ma scherza? Se i nani si fidano così tanto allora perchè difendono la porta con un esercito? Tanto l’ha costruita un dio!

#9 Comment By Okamis On 20 giugno 2008 @ 17:37

Sulla durata del conflitto credo occorra precisare un punto. Il Fantasy pone le sue basi sull’epica antica. A quei tempi non vi era ancora un’idea davvero conscia di “evoluzione storica”, ragion per cui anche in quegli antichi testi si parlava di guerre durate migliaia di anni. Se ne parla nei testi di Virgilio e Omero, e addirittura nei testi religiosi, il cui intento era tutt’altro che intrattenere. Questo “topos” (se così lo vogliamo intendere) dipende da tale tradizione. Poi, ovviamente, molto dipende dal desiderio dello scrittore: scrivere un romanzo Fantasy per così dire “realistico” dove i popoli evolvono, oppure rifarsi alla tradizione epica tradizionale, dove invece nulla evolve, se non in maniera minima (v. Tolkien)?

#10 Comment By wewec On 20 giugno 2008 @ 19:54

@ Okamis. Il trarre origine dall’epica non implica il doverne seguire pari passo caratteristiche e topos, quanto piuttosto ricalcarne i temi caratteristici. Comunque concordo che sull’evoluzione si tratti di scegliere tra un secco realismo ed una più tradizionale staticità, li è questione di gusti (io per esempio preferisco le vie di mezzo ).

#11 Comment By Okamis On 20 giugno 2008 @ 22:55

@ wewec: Ti dò pienamente ragione. Infatti il mio era un discorso generale, e non rivolto al libro trattato da Gamberetta. :-)

#12 Comment By testa di nano On 18 agosto 2008 @ 03:04

I nani sono nani.

#13 Comment By wewec On 18 agosto 2008 @ 14:14

@testa di nano. Non avevo dubbi.

#14 Comment By Il Paladino On 18 agosto 2008 @ 17:30

2-Ma se il portone è stato creato da una divinità, a chi vuoi che venga il dubbio sulla sua limitatezza? Ti pare che rischierebbero di offenderla per qualche piccolo dubbio? Una creatura carne ed ossa potrebbe davvero affrontare il potere di un dio? Vallo a spiegare a Tantalo per farti spiegare che fine ha fatto!
Certo che io da nemico avrei pensato al tentativo di scavare sotto il portone…ma sai quanto tempo, fatica, viveri, ecc, ci vogliono per avanzare una tattica su cui è ragionevole dubitare almeno all’80% ?

L’autore stesso dice che le Tenebre stanno cercando di distruggerlo da migliaia di anni. Se non ne avessero il coraggio, perchè attaccare, una volta compiuto il tradimento da parte nel nano?
Per viveri, fatica, ecc… dipende dalla grandezza dell’armata, basterebbero poche migliaia di uomini per assediare in sicurezza la zona e nel frattempo scavare al di sotto.

Tolkien non voleva affatto dire che non bisognasse riflettere razionalmente su un’opera fantasy. Il Silmarillion, ad esempio, contiene scene che rimandano a Beowulf, alla Bibbia, al Kalevala (poema epico nazionale finnico) e a molti miti celtici\irlandesi, e non per puro caso. Senza riflessione non si potrebbe veder comparire sulle proprie labbra un sorriso, nel leggere che uno dei Maiar si chiama Ilmare che è appunto il nome della Vergine dell’Aria nel Kalevala.
L’invito di Tolkien era semplicemente quello di immergersi in quel mondo, accettandone le stranezze (non le incoerenze), quali possono essere l’esistenza di razze mitiche (elfi, nani, orchi, ent, hobbit), luoghi maestosi (Minas Tirith, Rivendell, Barad-Dur, Isengard, Moria), perchè verosimilmente quel mondo è anche il nostro.

#15 Comment By Francesco On 12 giugno 2012 @ 13:35

E se invece avessero solcato i cieli in sella ai draghi e si fossero calati all’interno delle mura naturali? e se avessero attraversato le montagne? ah no… forse nelle cinque stirpi pensavano che, siccome con Tolkien il male si annidava sotto terra (cit. Balrog) per loro si sarebbe nascosto in cima alle montagne (magari un angelo cazzuto e dormiente che alla vista di tali orripilanti creature avrebbe vibrato per l’incazzatura scorregge tonanti in preda all’ira millenaria… più o meno a causa del casino che le stesse creature facevano nel tentativo di buttare giù un portone XDXD)


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2007/08/19/il-coniglietto-grumo-l%e2%80%99arte-della-guerra-edizione-tedesca/

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