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Recensioni :: Romanzo :: La Missione di Sennar

Pubblicato da Gamberetta il 23 gennaio 2008 @ 22:17 in Fantasy,Italiano,Libri,Recensioni | 67 Comments

Copertina de La Missione di Sennar Titolo originale: La Missione di Sennar
Autore: Licia Troisi

Anno: 2004
Nazione: Italia
Lingua: Italiano
Editore: Mondadori

Genere: “Fantasy”
Pagine: 404

Nella puntata precedente
Nel nostro mondo, una giovane scrittrice dotata d’inarrivabile fortuna riesce a pubblicare il suo primo, orribile romanzo presso la più importante casa editrice italiana. Nel frattempo nel Mondo Emerso, Nihal, l’ultima mezzelfo, piange, frigna e si lagna nella speranza di fermare così le orde mostruose del Tiranno. La guerra infuria, con calma.

Nihal della Terra del Vento, grazie alle indubbie qualità dell’opera (c’è in copertina una tizia in abiti discinti), si rivela subito un successo, tanto che Mondadori si affretta a pubblicare a pochi mesi di distanza il seguito, La Missione di Sennar.
Ma prima di seguire Sennar nella sua missione, una buona notizia!

Riporto un passaggio da una recente intervista alla Troisi:
Per la scelta di armi, colpi eccetera, come ti regoli, hai un consulente?
No, tendenzialmente mi ispiro a film o fumetti. [ma va?!] Ora mio marito mi ha regalato per il compleanno un trattato di scherma medievale, per cui potrò farmi una cultura e trovare parecchie mosse nuove da sfruttare.

Uau! Non si può che fare i complimenti al marito della signora Troisi che ha avuto pietà dei poveri lettori. Di questo passo, tra 15-20 anni, forse il problema del documentarsi sarà risolto. Meglio tardi che mai.

Un altro paio di risposte illuminanti:
Il tuo fantasy si rifà all’epoca medievale?
Sì, in linea di massima sì, anche se ovviamente non ha alcuna pretesa storica. È il medioevo così come se lo immagina chi il periodo l’ha conosciuto solo sui libri di scuola. Del resto, non mi interessava ricreare troppo fedelmente l’atmosfera del periodo; è un fantasy, preferisco lavorare appunto sugli elementi fantastici.

È il medioevo così come se lo immagina chi il periodo l’ha conosciuto solo sui libri di scuola. Eh?! È il medioevo di chi un libro di scuola non l’ha mai aperto! D’altra parte alla Troisi interessa “lavorare” sugli elementi fantastici, quegli stessi elementi fantastici che nell’altra intervista dichiarava superflui. Ma ci è o ci fa?

Sei suscettibile alle critiche?
Moltissimo. Le critiche negative mi deprimono sempre un sacco, anche se cerco sempre di trovare in ognuna il lato costruttivo che mi aiuti a migliorare. Resta il fatto che tendo a dare molto più peso alle critiche negative che a quelle positive.

Spero che nella risposta ci sia almeno un briciolo di sincerità, ma non m’illudo più di tanto: passando dalla prima alla seconda trilogia la Troisi non è migliorata di una virgola, sintomo che delle critiche negative se n’è altamente fregata.

La Vacanza di Sennar

Sennar è il giovane mago amico d’infanzia di Nihal. Pur essendo diciottenne, è già un mago di enorme potere (il mago con il più elevato rapporto età/potenza nella storia del Mondo Emerso, Tiranno escluso) e siede nel Consiglio, un’organizzazione che riunisce tutti i maghi più cool del Mondo Emerso e che ha lo scopo di coordinare gli sforzi bellici delle Terre libere.
Sennar però è pacifista e stufo della guerra. Forse anche per questo le sue magie non sono mai esagerate: giusto quegli incantesimi necessari per mandare avanti la trama nella direzione indicata dalla Troisi, senza strafare.
Sennar è innamorato di Nihal, ma timido com’è non riesce a confessarle quanto la ami. Oh, no! Nihal in compenso lo tratta da deficiente e lo pesta.
Sospetto per tale ragione, Sennar convince il Consiglio a inviarlo in missione nel Mondo Sommerso, misterioso reame perso in fondo al mare e che nessuno raggiunge più da centocinquanta anni. Il piano di Sennar è godersi la villeggiatura e se capita chiedere aiuti militari ai regnanti locali.

Sennar
Sennar, disegnato da Licia Troisi in persona

Sennar mi è quasi simpatico. Non perché sia un personaggio memorabile, o abbia chissà quale personalità, ma perché almeno non piange, caratteristica questa più unica che rara nel Mondo Emerso. Questa è stata la molla che all’epoca mi ha spinta a comprare La Missione di Sennar. E il fatto che non sapevo a quel tempo che tutti e tre i romanzi delle Cronache erano stati scritti assieme: avevo la speranza che la Troisi fosse migliorata. Ero davvero ingenua!

La Missione di Sennar, non potrebbe essere altrimenti, ha tutti i difetti già visti in Nihal: inverosimile, banale, scritto in maniera sciatta, stupido, superficiale, ecc. ecc. In più aggiungo che spunta la noia. Nihal della Terra del Vento ha un certo ritmo e suscita curiosità (se non altro per vedere se nella pagina successiva si incoccerà in una scemenza ancora più grande di quella descritta nella pagina precedente), non posso dire di averlo trovato un romanzo noioso. Ma la curiosità è già minore in partenza per La Missione e le scemenze si mantengono a un livello di stupidità atroce ma non spettacolare. Rileggendolo in questi giorni sono stata costretta a saltare diversi passaggi, indigeribili. Perciò, sì, La Missione di Sennar è peggio di Nihal!
Nihal della Terra del Vento rimane però il punto di riferimento, in quanto La Missione di Sennar non sarebbe potuta esistere senza Nihal.

Siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti.

Citazione attribuita al filosofo francese Bernardo di Chartres. Lo stesso per La Missione di Sennar: La Missione è un nanerottolo con al collo un cartello che dice: “NOIA”; si eleva più in alto nello schifo rispetto al gigante, ma la colpa non è sua è del gigante, ovvero di Nihal della Terra del Vento!

La parte divertente!

Un’analisi seriosa di quest’altro romanzo della Troisi sarebbe una perdita di tempo. Fa schifo, non c’è nient’altro da aggiungere. Ciò non toglie che almeno se ne possa trarre un minimo di divertimento. Spero che la carrellata di citazioni strappino un sorriso e riescano a far ricredere chi è convinto che il termine “fantasy” possa essere usato come paravento per ogni genere di sciocchezza.

Come accennato, La Missione di Sennar s’incentra sulla villeggiatura del mago. Costui, armato di una mappa trovata in un ovetto Kinder e di voglia di vacanza, decide di raggiungere il Mondo Sommerso.

Mappa per raggiungere il Mondo Sommerso
Mappa per raggiungere il Mondo Sommerso

Per far ciò, chiede aiuto ai pirati!
La Troisi deve aver fissato per ben trenta secondi un poster de I Pirati dei Caraibi che aveva appeso in camera, prima di venirsene fuori con questa trovata che trasuda originalità, i pirati!
Se qualcuno ricorda la mappa del Mondo Emerso, si potrà rendere conto che di mare non ce n’è molto. Sembra strano che i trasporti e i commerci marittimi siano così sviluppati da rendere redditizia la pirateria. Ma qui la Troisi per una volta ha ideato una scusa: si tratta di pirati buoni, che si rapinano tra loro!

La nave sulla quale s’imbarca Sennar è la Cliché Demone Nero. Una nave di grandezza ignota, così come rimane un mistero quanti marinai vi siano imbarcati, però:

Il ponte era lungo e spazioso e il castello di poppa si armonizzava bene con la linea leggera dello scafo. Le tre vele erano rosse, un colore insolito.

E non indago oltre su quelle tre vele e sul fatto che più avanti viene accennato che il vascello è un tre alberi…

La Demone Nero ha la classica ciurma piratesca da film. Personaggi variegati, rozzi ma sinceri, guidati da un Capitano vecchio lupo di mare. Non manca la figlia del Capitano, sensuale piratessa, donna navigata che passerà il tempo a far la smorfiosa con Sennar, pur d’ingelosire il fidanzato. Non voglio far paragoni con gli Harmony, la Troisi se lo sogna quel livello di narrativa!

Romanzo romantico
La Troisi riuscirà mai a scrivere a questo livello?

Per sintetizzare le avventure di Sennar e l’incapacità della signora Troisi, ecco un abbordaggio!

Quando i rostri trafissero la preda, Sennar cadde in avanti. Il contraccolpo lo spinse indietro e lo fece crollare di schiena sul ponte. Si rialzò in tempo per vedere Aires che avanzava rapida con la spada sguainata e incitava gli altri ad andarle dietro.
Il mago seguì la sua corsa con lo sguardo e rimase abbagliato dal luccicare delle spade levate al sole. Poi gli apparve la ciurma dell’altro vascello: tutti uomini, tutti armati.
Per un istante fu come se il tempo si fosse fermato. Ghigni truci da un lato e dall’altro, spade strette in pugno, muscoli pronti allo scatto. Infine, all’improvviso, un fracasso assordante; urla, clangore di armi e lo scintillio di decine di lame che si incrociavano.
Sennar restò inchiodato al suo posto. Quello non era un semplice arrembaggio, era un regolamento di conti tra pirati. Avevano attaccato un’altra nave di bucanieri.
Nel giro di pochi minuti, il ponte fu viscido per il sangue, molti corpi caddero a terra e altri furono scaraventati fuori dalla murata.
[...]
Lo scontro non durò più di mezz’ora.

Vediamo: ci sono i rostri al plurale, quando le navi ne hanno solo uno; il rostro è un affare che si monta a prora per speronare i vascelli nemici, come la baionetta di un fucile, ha tanto senso avere rostri, quanto un fucile avere tre baionette. Inoltre il rostro non è certo la soluzione migliore se l’idea è di abbordare la nave nemica e non affondarla.
C’è poi l’altro marchio di fabbrica della Troisi, il raccontare sempre e il non mostrare mai: non c’è niente da vedere, solo urla, clangore, fracasso e scintillio. Per mezz’ora.
Infine c’è la banalità delle situazioni: tutti quanti armati di generiche spade, i ghigni truci, il combattimento indistinto stile rissa, il ponte subito viscido di sangue, ecc.

La strada verso il Mondo Sommerso non è però facile: tempeste e mostri marini sono sempre in agguato! Per fortuna Sennar ha la magia giusta per ogni occasione: protegge la nave con uno scudo di energia (o qualcosa del genere) durante la tempesta e la fa volare sopra il mostro. Come spiega lo stesso Sennar:

«La magia del Consiglio, che è l’unica permessa, si basa sulla capacità di piegare la natura al proprio volere. Per questo i maghi sono sapienti: devono conoscere le leggi del mondo per poterle assecondare e guidarle con i propri incantesimi. Un mago non sovverte la natura, la indirizza verso i propri fini. È un’arte complessa.»
«Cos’è che non puoi fare, per esempio?» domandò Dodi, interessato.
Sennar rifletté. Il mal di mare gli annebbiava anche il cervello. «Non posso creare le cose dal nulla, né modificare l’essenza di una creatura, tipo trasformare un maiale in un uccello. Al massimo posso trasfigurarlo, fargli assumere solo l’aspetto di un uccello. Non posso forzare gli elementi: niente pioggia quando c’è siccità o sole estivo in pieno inverno. Però posso prolungare la pioggia per un certo periodo di tempo, rafforzare l’intensità del vento e così via.»

Non so perché, ma a me pare che scudi e antigravità siano un bel sovvertimento della natura…

Nave volante
Nave volante

Il Dodi è un simpatico mozzo che chiacchiera spesso con Sennar. In una di queste chiacchierate racconta al mago la storia del fidanzato della figlia del Capitano, un lungo brano di diverse pagine tutto in corsivo, incastrato nella narrazione nella maniera meno elegante possibile. Uno di quei pezzi indigeribili che ho saltato in questa seconda lettura. Ma:

«Dovresti fare lo scrittore, Dodi» disse Sennar alla fine della storia.

Sigh. Come già fatto notare, sembra proprio la Troisi che si complimenta con se stessa. Per una delle parti in assoluto più brutte!

Sennar, dopo varie peripezie, finisce in un vortice e si ritrova nel Mondo Sommerso. Il Mondo Sommerso è scopiazzato dalla porzione sottomarina di Star Wars Episodio I. Manca solo Jar Jar Binks. Per fortuna!

Naboo sott'acqua
La città sotto i mari di Naboo

Il Mondo Sommerso è abitato da profughi del Mondo Emerso fuggiti dalle violenze della Guerra dei Duecento Anni, iniziata trecento anni prima le vicende di Nihal.
Costoro, con l’aiuto delle Sirene e dei Tritoni (…), hanno edificato città e villaggi entro bolle di cristallo.
I rapporti tra Mondo Emerso e Sommerso non sono buoni, e chiunque del Mondo Emerso finisca in quello Sommerso è condannato a morte. Così Sennar è subito acchiappato e sbattuto in cella. Ma siamo in un romanzo della Troisi, e la galera è una vacanza!

Sennar lo afferrò subito e cominciò a scoperchiare le ciotole. Una era piena di una specie di brodo in cui galleggiavano strani filamenti neri, in un’altra c’era qualcosa che sembrava pollo ricoperto da una salsa verdognola, nella terza una porzione di molluschi mai visti prima. L’unica cosa riconoscibile era una mela rossa, ma il mago non andò troppo per il sottile.
[...]
Sennar posò la ciotola. «Squisito» disse, mentre passava alla successiva. «Sei tu la cuoca?»
«Sì. Quasi tutta la mia famiglia si occupa di badare ai prigionieri. Sai, è per via dei capelli.» Mostrò una delle ciocche scure.
«In che senso?» chiese Sennar incuriosito.
«I miei antenati sono stati tra gli ultimi a scendere. È per questo che i nostri capelli non sono ancora del tutto bianchi.»
«Quando sono arrivati?»
«Una cinquantina di anni fa. I miei genitori sono nati qui, ma i miei nonni venivano da Sopra e… quelli come noi non godono di grandi privilegi. Questo è uno dei pochi lavori che possiamo fare.»
«Occuparsi dei carcerati non è proprio un compito adatto a una ragazza.»
Lei arrossì. «Di solito è mio fratello che porta il cibo ai prigionieri, io cucino e basta. Solo che… la verità è che ero curiosa di vederti. In città non si parla d’altro. Sono tutti agitatissimi. Io però non ho paura di te, ho dei parenti che sono rimasti Sopra.»

Manca solo caffè e dessert! La ragazza carceriera dice che i suoi genitori sono arrivati nel Mondo Sommerso una cinquantina di anni fa. Poche pagine prima, un personaggio informato sui fatti:

«Si dice che esista un guardiano, qualcosa di oscuro che vive sulla rotta del gorgo. Ma non posso dirti altro, la mia vista non arriva a tanto, non so chi o che cosa sia. Tutto quello che so è che da allora, e sono passati più di centocinquanta anni, nessuno di voi è mai riuscito a raggiungere vivo il Mondo Sommerso o le Vanerie. Per anni il mare ci ha portato in dono i cadaveri di uomini che avevano creduto di poterci conquistare.»

Dunque, da quanto tempo nessuno è mai arrivato fino al Mondo Sommerso? 150 o 50 anni? Non credo lo sappia neanche la Troisi, che gliene importa? Lei scrive a caso, e i lettori apprezzano!

La ragazza di prima si chiama Ondine. Dopo un po’ di giorni che accudisce Sennar in galera, decide che portargli solo il pranzo non basta, entra anche lei in cella:

«Ti prego, Sennar…» sussurrò la ragazza, ma il mago la attirò a sé, la strinse come se non avesse altro al mondo.
Ondine ricadde sulla branda e si lasciò andare a quell’abbraccio. Sennar ne sentì il profumo, il corpo tiepido. La baciò con forza e lei rispose, lo seguì come se non attendesse altro che quel momento. Sennar non pensò più a nulla. La bocca si fece avida, le mani corsero al corpetto.

Ma a questo punto Sennar si ricorda di essere innamorato di Nihal e caccia via l’Ondine. Poveretta:

«Ondine, ascoltami, ti prego. Io ti voglio bene, sei una ragazza stupenda. Mi hai aiutato, sei stata la mia compagna in questa avventura. In tanti momenti ho pensato che restare insieme a te sarebbe stato bello. Perché con te stavo bene… sto bene. Ma dentro di me so che non posso.»
«Ti ricordi quella sera nella tua cella?» disse lei con un filo di voce. «Quando un uomo bacia una donna vuol dire che la ama. Perché mi hai baciata, Sennar?»

Già, perché?! Al di là di ogni considerazione, non ha la Troisi un minimo di pietà? Perché costringere chi ha pagato a subire questi dialoghi?

A ogni modo, Sennar riesce ad avere udienza dal Re del Mondo Sommerso e gli chiede aiuti militari. Proprio quando il Re lo sta mandando a quel paese, un sicario del Tiranno cerca di ammazzare il sovrano! Sennar salva il Re e così lo convince ad aiutare il Mondo Emerso. Perché l’inviato del Tiranno cerca di uccidere il Re proprio quando si sta rifiutando di aiutare Sennar? Uhm… perché sì? Perché è fantasy? Perché il Mondo Emerso e pure quello Sommerso sono abitati da scimuniti?
Sennar otterrà che il Mondo Sommerso invii metà del suo esercito in aiuto del Mondo Emerso. Ma la Troisi si scorderà di ciò e in pratica di queste truppe non se ne saprà più niente o quasi. Forse perché l’autrice si è accorta che non possedendo alcuna nave il Mondo Sommerso e nessuna flotta degna di questo nome quello Emerso non sarebbe mai stato possibile trasportare i soldati?

Prima di lasciare Sennar, bisogna tener ben presente una sua dichiarazione sulla situazione bellica:

Per un anno ho lottato al fianco dell’esercito nella Terra del Vento. Ho visto morire migliaia di giovani che combattevano per un futuro migliore. Negli accampamenti la situazione peggiora di giorno in giorno. Non sono solo il sangue, le perdite, le sconfitte. È la sensazione di impotenza, lo scoraggiamento. Siamo allo stremo, conte. E ho capito che non ce la faremo mai a vincere. Per questo sono qui. Il Tiranno è più forte, ha più uomini e il suo esercito è pronto a tutto.

Siamo allo stremo! Ma nessuno ha avvertito Nihal!

Raggiunsero la Terra dell’Acqua in una decina di giorni. La missione, se così poteva essere chiamata, non imponeva fretta e Laio non sembrava ansioso di giungere alla meta. Appena ebbero varcato il confine, il ragazzo si fece ancora più cupo. A quel punto Nihal si disse che, se il suo compito era quello di assistere moralmente l’amico, forse era ora di iniziare a svolgerlo.

Con la guerra che volge al peggio, vediamo in che genere di non-missione è implicata Nihal, fra l’altro senza fretta.
Laio è un ex compagno di Accademia di Nihal. Durante la sua prima battaglia si è comportato da traditore, ma forse perché figlio di un Generale, non ha ricevuto neanche un rimprovero. Però ha deciso che la guerra non fa per lui, lui è un bravo ragazzo, pacifista, non importa che l’intero Mondo Emerso lotti per la sopravvivenza e la gente muoia come mosche, lui non vuol combattere. Non importa che abbia tenuto occupato per anni uno dei pochi posti in Accademia, non importa che non abbia alcun problema fisico e che sia addestrato. Lui è pacifista, ha paura, e poi, insomma, in guerra rischierebbe di farsi male! Il padre però non è d’accordo e gli ha imposto di riprendere l’addestramento.
Adesso, accompagnato da Nihal, che lo sostiene senza indugio, Laio sta andando alla dimora paterna, per spiegare al genitore la sua decisione irrevocabile di essere un vigliacco! Come non bastasse, Nihal si è lamentata con il comandante della base che il viaggio è pericoloso e così sono accompagnati anche da un altro militare.
Ma ha un minimo di senso tutto ciò? È in questi momenti che mi domando se la Troisi non faccia apposta e sia la più furba di tutti!

Dato che il viaggio è pericoloso, Nihal, Laio e il terzo tipo non montano mai la guardia durante la notte e così:

Erano in dieci. I loro passi erano più circospetti di quelli di un normale soldato.

È nota la scarsa circospezione del normale soldato

Si avvicinarono con cautela al luogo dove erano accampati i tre viaggiatori, le armi alla mano, silenziosi ma pronti ad attaccare.

Silenziosi ma pronti ad attaccare, perché è scontato che quando uno è pronto ad attaccare lo grida forte, non è mai silenzioso!

Uomini abituati a vivere e agire nell’ombra, agili come gatti.

Agili come gatti, gatti che non esistono nel Mondo Emerso… Ma chi saranno costoro? Ninja? Assassini al soldo del Tiranno? Sardaukar imperiali?

Sardaukar
Sardaukar

No, sono:

Una banda di ladri.

U-A-U! Un’intera banda di ladri? Che incredibile fantasia! Grande Licia!!!
L’intero pezzo e la parte seguente:

Erano in dieci. I loro passi erano più circospetti di quelli di un normale soldato. Si avvicinarono con cautela al luogo dove erano accampati i tre viaggiatori, le armi alla mano, silenziosi ma pronti ad attaccare. Uomini abituati a vivere e agire nell’ombra, agili come gatti. Una banda di ladri.
Neanche Nihal, che pure aveva i sensi vigili, sulle prime si accorse di nulla. Fu il rumore di un ramoscello spezzato a farla riemergere dal sonno, seguito da un fruscio leggero, come di una veste che si impiglia in un cespuglio. Nihal spalancò gli occhi e li vide: un gruppo di uomini circondava il bivacco. Erano armati e si avvicinavano piano; si guardavano intorno e si dividevano i compiti con cenni delle mani. Un paio si diressero a colpo sicuro verso le bisacce, mentre un terzo si avvicinò a Laio addormentato brandendo un pugnale.

Si vede anche come usare un narratore onnisciente non solo sia inutile ma controproducente: se si toglie la prima parte, dove sono descritti i dieci agili gatti, e si passa subito al “Fu il rumore…”, la scena ha molta più tensione perché il lettore, come Nihal, è svegliato di soprassalto e circondato da uomini armati senza sapere chi siano e cosa vogliano. Ma queste sono note stilistiche che avrebbero senso rivolte a uno scrittore alle prime armi, la Troisi non è a quel livello, lei ha problemi degni di un tema delle elementari:

Laio provò a scattare in avanti, ma uno dei briganti non ebbe difficoltà a disarmarlo colpendogli il polso con un bastone. Poi lo atterrò con un calcio in pieno petto e gli fu subito sopra, a cavalcioni.
«Buono. Stai buono e non ti succederà niente» disse, mentre gli puntava un coltellaccio alla gola. «Per ora.»

Allora, il tizio si avvicina a Laio brandendo un pugnale, poi (sempre lui? e se no chi altri? e se è un altro quello col pugnale che fine ha fatto?) lo disarma con un bastone e infine lo minaccia con un coltellaccio. E poi lo tenta con una fetta di torta al limone?

A questo punto la situazione si fa confusa. Nihal prende una botta in testa e si risveglia nel rifugio di un vecchio. Il vecchio ha assistito di nascosto alla scaramuccia e può spiegare alla mezzelfo l’accaduto:

Il vecchio le raccontò di come i predoni avessero trovato addosso a Laio una lettera che lo identificava come figlio di Pewar e avessero deciso di rapirlo per chiedere un riscatto.

Piccolo problemino, come fa il vecchio a sapere tutto ciò? Vediamo:
«Abbiamo perquisito il ragazzo e gli abbiamo trovato addosso una lettera del padre, il Generale Pewar. Adesso lo rapiamo, così poi potremo chiedere un riscatto.» disse uno dei ladri.
«Ripetilo più forte, altrimenti il vecchio non ti sente, poi come pensi possa fare a riferire a Nihal, eh?» lo rimproverò il capo della banda.
«Scusa, credevo…»
«Credevo cosa? Cosa credevi di fare? Bloccare tutta la trama solo perché t’è venuto lo sghiribizzo di bisbigliare?! Voce! VOCE!»
«ABBIAMO PERQUISITO IL RAGAZZO E…»

Nihal riuscirà a salvare Laio (purtroppo non c’è modo di riassumere il combattimento fra Nihal e i ladri, sono pagine e pagine grondanti idiozie) e Laio riuscirà a resistere al padre: è un vigliacco e se ne vanta! Chissà in una base militare com’è trattato uno così…

Chi invece non tardò a riscuotere la simpatia di tutti fu Laio. Divenne subito la mascotte del campo. I Cavalieri scherzavano con lui e approfittavano dei suoi servigi, tanto che in pratica divenne lo scudiero di tutti. Del resto, come si poteva non volergli bene? Era un ottimo aiutante di campo ed era sempre allegro, sempre disponibile: un raggio di luce nel buio di quella guerra.

Del resto, come si poteva non volergli bene? Pensa un po’: tu rischi tutti i giorni di crepare ucciso da un orchetto del Tiranno e Laio è bello imboscato. Come si può non volergli bene?

Nihal frattanto, grazie a non-missioni come quella di cui sopra, riceve la promozione a Cavaliere di Drago! Questo comporta una grande festa! Ma prima Nihal vuol farsi un tatuaggio, anche se papà Ido non è d’accordo. Allora lei lo fa di nascosto!

L’uomo deglutì in silenzio e fece un cenno col capo.
«Perfetto. Girati.»
«Che tatuaggio vuoi?» chiese l’uomo, mentre le dava la schiena. Gli tremava la voce e a Nihal venne quasi da ridere.
«Due ali di drago, una per spalla. Chiuse.»
«Perché chiuse?»
«Perché quando sarà il momento le spiegherò al vento e volerò via. Puoi girarti, ora.»

Poi però papà Ido lo scopre!

Con gli occhi di Ido puntati addosso, Nihal arretrò fino a trovarsi con le spalle al muro. Accidenti. E adesso? Non le restava che confessare. «Ho fatto il tatuaggio…» disse con un filo di voce.
Sbuffo di fumo. «E che razza di tatuaggio ti sei fatta?» Sbuffo di fumo.
«Due ali… sulla schiena…»
Sbuffo di fumo. Silenzio.
«Non sono tanto grandi… E poi hanno un significato…»
Sbuffo di fumo. «Non ti faccio una scenata solo perché…» sbuffo di fumo «solo perché siamo in ritardo. Altrimenti mi avresti sentito, eccome! E ora sparisci, prima che cambi idea.»
Nihal schizzò fuori dalla capanna con un mezzo sorriso sulle labbra.

È vero, ha ragione la Troisi, lei non scrive fantasy, questo non è fantasy, questo è il diario di una quattordicenne rincretinita.

La copertina di un diario
Non so di chi sia questo diario, ma dubito contenga storie più infantili di quelle della Troisi…

La quattordicenne, dopo il tatuaggio, partecipa alla festa! Ricordate le parole di Sennar? Siamo allo stremo, migliaia di morti, sangue, cadaveri, il costo esorbitante delle caramelle, ebbene:

Dentro era una bolgia. Decine di fiaccole illuminavano le scuderie a giorno, l’aria era densa di fumo e risuonava una musica allegra. Tutti gli abitanti della base sembravano essersi pigiati là dentro e non ce n’era uno che non avesse in mano un boccale o un bicchiere.
[...]
Tra brindisi, battute e musica, la festa decollò. Nihal parlava con tutti, rideva, scherzava. E beveva. E più beveva, più la testa si svuotava e più voleva bere ancora. Il mondo sembrava diventato più leggero, si sentiva a un palmo da terra. Se pensava ai dubbi della sera prima le veniva da ridere, perché ora era lì e doveva solo divertirsi. All’inizio guardò gli altri ballare: i fanti che volteggiavano con le loro mogli, le procaci vivandiere strette tra le braccia di qualche cavaliere.

Ci mancavano giusto le “procaci vivandiere”… ma non è finita qui! Nihal si sta troppo divertendo per rimanere in abiti militari e corre a cambiarsi, per ripresentarsi subito dopo con indosso un abitino verde pucciosissimo!!!

Il primo ad accorgersi di lei fu un fante, che diede una gomitata allo scudiero che gli stava accanto. Poi, a uno a uno, tutti si voltarono verso l’ingresso.
I suonatori ammutolirono, i ballerini si bloccarono e i bicchieri rimasero a mezz’aria. Il vestito era semplice, niente di pretenzioso, e non era nemmeno della sua taglia, ma Nihal era comunque bellissima. Il silenzio fu rotto da un «Però!» assai poco elegante.

Dopo la festa, in una sorta di rito d’iniziazione al Cavalierato, Nihal e Ido si sfidano a duello.

Ido spettinato, sorridente, con gli occhi lucidi per l’alcol.
Nihal e Ido, Ido e Nihal, uno di fronte all’altra.
Tra loro, Nelgar. «Le regole sono semplici: vi alzate coi draghi e combattete. Potete usare solo la spada. Vince chi disarma o disarciona l’altro. Manca una posta in gioco. Che cosa vi giocate?»
«Un bacio» disse subito Ido. «Se vinco, Nihal concederà un bacio a…» si guardò intorno «Laio! Sì, dovrai dare un bacio a Laio.»

Diario di una quattordicenne? Facciamo dodicenne…
Nihal conclude il duello con questa mossa da manuale:

Non appena l’obiettivo fu abbastanza vicino, Nihal si rizzò su Oarf, chiuse gli occhi e saltò. Quando li riaprì era in piedi sulla schiena di Vesa: la mano libera arpionata ai capelli di Ido, quella con cui brandiva la spada intorno alla gola dello gnomo.

Oarf è il Drago di Nihal, Vesa quello di Ido. È ormai notte, stanno combattendo ad altezza vertiginosa, Nihal è mezza ubriaca, ma salta ad occhi chiusi, e invece di sfracellarsi atterra sulla schiena dell’altro Drago.

* * *

Sto scorrendo gli appunti, ci sarebbero decine d’altre scene balorde ma non sono all’altezza di queste ultime, perciò lascio perdere. Concluderò con un paio di deus ex machina, una nuova contraddizione interna e un’allusione!

Nell’elsa della spada di Nihal è incastonata una Lacrima, un gioiello di ambrosia cristallizzata che le è stato regalato dal capoccia dei folletti.

Il folletto Phos
Phos, capo dei folletti, nell’immaginazione di un fan

Per tutto Nihal della Terra del Vento e un centinaio di pagine de La Missione, questa tale Lacrima sta lì a far niente, poi Nihal è circondata dai fammin, senza via di scampo:

Nihal chiuse gli occhi. Non voglio morire! Non ancora!
«No!» urlò Laio tra i singhiozzi.
Dietro le palpebre serrate, Nihal percepì un forte bagliore. L’elsa della spada divenne bollente. Aprì gli occhi. Una barriera argentata circondava lei e Laio.
[...]
La vibrazione si fece sempre più forte. Il suolo sembrò scosso da un terremoto e il rombo aumentò di volume fino a diventare intollerabile. Nihal e Laio si portarono le mani alle orecchie. Poi la barriera esplose.
L’onda d’urto si propagò verso l’esterno e investì i fammin con la violenza di un uragano. I mostri furono sbalzati all’indietro per parecchie braccia. Alcuni vennero sbattuti contro i tronchi degli alberi e crollarono a terra in modo scomposto, gli arti piegati in posizioni innaturali, i crani sfondati. Altri sparirono nel buio, travolti dallo spostamento d’aria.
Nel bosco tornò il silenzio. La pioggia ora scendeva più fine e imperlava di minuscole gocce le fronde degli alberi e i cespugli. Laio era pallido e respirava a fatica. «Cos’è successo, Nihal?»
La ragazza si passò una mano sul viso. «Non ne ho idea.»

Finito il bisogno, la Lacrima torna a bighellonare, finché Nihal non affronta a duello il perfido Dola, e sta per lasciaci le penne:

Dola le scoccò un’occhiata sprezzante. «Ebbene? È tutto qui quello che sai fare?» disse, poi tese ancora la spada verso di lei.
Dagli occhi di Nihal sgorgarono lacrime di rabbia. Non c’era modo di sconfiggerlo. Non ce la faceva più, non avrebbe retto un altro scontro. Era destinata a morire per mano del mostro che aveva ucciso la sua infanzia.
Poi accadde qualcosa che le mozzò il respiro.
La Lacrima incastonata nell’elsa della sua spada prese a brillare e l’albero a cui Dola si era appoggiato si illuminò di colpo ed emanò un chiarore argenteo e terribile. Le radici uscirono dal terreno, avvolsero il corpo tozzo dello gnomo e lo gettarono a terra. I rami si contorsero fino a toccare il suolo e si avvilupparono intorno ai suoi arti.

La Lacrima porta anche i sacchi della spesa di Nihal quando lei è stanca e l’ascensore guasto.

Nihal riceve da Reis un talismano (sì, è quello del Potere!!!) e Reis le racconta questa favoletta:

«In ognuna delle Otto Terre c’è un santuario, dedicato a ciascuno degli Otto Spiriti della natura: Acqua, Luce, Mare, Tempo, Fuoco, Terra, Oscurità, Aria. E poi c’è la Grande Terra, la Madre, che li accoglie e li contiene tutti. In ciascun santuario è custodita una pietra. In passato, chi aveva un desiderio andava nel santuario e chiedeva allo spirito di concedergli il potere. Se il cuore di chi pregava era sincero, la pietra si caricava e il potere veniva concesso. Quando il desiderio era realizzato, la pietra tornava al santuario. Così gli elfi impetravano i favori agli spiriti. Ma le pietre hanno un potere ancora più grande. Quando incombe un pericolo imminente e incontrollabile, è possibile chiedere l’aiuto di tutti gli spiriti, chiamandoli a raccolta. Per farlo occorre riunire le otto pietre e porle nel talismano. Infine, giunti nella Grande Terra, pregare la Madre perché esaudisca i suoi figli; allora gli spiriti naturali vengono evocati e rispondono al volere del possessore dell’amuleto. Gli elfi usarono l’amuleto una sola volta, quando un conquistatore giunto dal Grande Deserto tentò la distruzione del loro mondo. Poi, con l’estinzione del loro popolo, i santuari vennero dimenticati, perché solo gli elfi potevano varcarne la sacra soglia.»

Ebbene è spiegato come usare l’amuleto, ed è raccontato di quella volta che gli elfi l’adoperarono contro un misterioso conquistatore.
Gli elfi appartengono al passato remoto del Mondo Emerso, hanno levato le tende (beati loro!) da tempo immemore, e l’unica traccia rimasta del loro passaggio è la stirpe dei mezzelfi. Si parla di migliaia di anni prima. Peccato che a quel tempo la Grande Terra non esistesse! E non lo dico io:

Incoronato, Nammen convocò i regnanti del Mondo Emerso. I re sconfitti si presentarono al suo cospetto rassegnati a obbedire, ma il giovane re li stupì. «Non voglio il potere che mio padre ha costruito sul sangue» disse. «Le otto Terre torneranno libere.» Poi dettò le sue condizioni.
Ciascuna Terra doveva rinunciare a un territorio, l’unione dei quali avrebbe dato vita alla Grande Terra. Là avrebbero avuto sede il Consiglio dei Re, che avrebbe deciso della politica comune del Mondo Emerso, e il Consiglio dei Maghi, che si sarebbe occupato della vita scientifica e culturale.

La citazione è da Nihal della Terra del Vento, Re Nammen è vissuto appena un centinaio d’anni prima la nascita di Nihal. La Grande Terra è “nata” a tavolino, per accordo diplomatico, non esisteva al tempo degli elfi!
Traspare chiaro il lavoro della Troisi nel costruire un mondo coerente. Mai penserei che scriva tutto quel che le passa in quella sua testolina geniale fottendosene di quello che ha scritto lei stessa il giorno prima…

E per finire in bellezza:

Nihal si occupò di un altro boscaiolo.

Qualunque cosa la Troisi intendesse.

Un’analisi seriosa!

Scherzo! Quasi. Una delle caratteristiche che più colpiscono in negativo nei romanzi della Troisi è la banalità. Una sconcertante mancanza d’inventiva e fantasia. Non c’è mai un’arma curiosa, un animaletto strano, un marchingegno misterioso, luoghi o personaggi che riescano a stupire, niente. È una sfilza di cliché continui, un rigurgito costante di roba già vista mille e mille volte. Sembra quasi che la Troisi abbia fatto apposta a tagliare ogni singola scena o particolare che avrebbe potuto suscitare sense of wonder. Non sia mai che un lettore, giovane per giunta, possa emozionarsi!
Questo non è il mio modesto parere, è verità oggettiva. Basta recarsi in libreria (o su eMule), prendersi un po’ di fantasy antecedenti la Troisi e leggerli.

Sandrone Dazieri, scrittore ed editor presso Mondadori. “…un mondo fantasy che si distaccava tantissimo da tutto il fantasy che avevo letto finora”: malafede o abissale ignoranza? E perché a Mondadori assumono gente ignorante o disonesta?

Il grave però non è tanto questo, il grave è la parte di pubblico che gradisce la banalità. Riporto il giudizio riguardo Nihal di SuperKikka: “è normale che il Fantasy sia ripetitivo, i personaggi sono più o meno i soliti, Maghi, folletti, mezzielfi, streghe…il Fantasy è questo ragazzi!”. La ripetitività, non solo non è vista come un difetto, ma addirittura come caratteristica del genere.
Corollario di ciò, c’è il rischio che SuperKikka storca il naso di fronte a fantasy molto più belli di quelli della Troisi proprio perché non sono ripetitivi! È deprimente. Il raggio di speranza è che se si riuscisse a convincere la SuperKikka di turno a leggere Ash della Gentle o Cuore d’Acciaio di Swanwick è probabile capirebbe quanto la Troisi sia insulsa. Io nel mio piccolo ci provo in quest’opera di evangelizzazione, ma con un prestito alla volta non si riescono a raggiungere tante SuperKikka, e l’invito a comprare cade quasi sempre nel vuoto.
Ho fiducia però che ebook, P2P e lettori EPD nei prossimi anni possano migliorare la situazione. Sarà molto più facile far scoprire alle SuperKikka del mondo nuovi romanzi e scrittori, così come oggi ci si passano mp3 e divx.

Copertina di The Iron Dragon's Daughter
The Iron Dragon’s Daughter (Cuore d’Acciaio) di Michael Swanwick

Certo il lavoro sarebbe più semplice se Troisi e Mondadori non si muovessero nella direzione opposta. Per questo l’invito è di pensarci due volte prima di comprare i romanzi di certi autori o case editrici. Io personalmente credo che d’ora in poi premierò a livello monetario solo quegli autori che distribuiscono già loro gratuitamente le proprie opere.
Non voglio negare che uno scrittore possa avere l’aspirazione al successo e al successo economico; non chiedo a nessuno di non firmare un contratto con Mondadori o chi per essa (quasi tutte le case editrici hanno una percentuale sconcertante di pattume in catalogo), però se lo scrittore è onesto, dovrebbe lui per primo dare la possibilità di leggere il suo romanzo prima di pagare.
Questa è anche l’unica speranza per l’emergere di una critica onesta. Come stanno le cose adesso, uno può raccontare qualunque stupidaggine pur di far vendere un romanzo e una volta che il gonzo di turno ha cacciato fuori i soldi, è fatta la frittata. Non importa se poi il gonzo si accorge di essere stato ingannato, i soldi ormai li ha spesi.
Se invece diventasse prassi il leggere prima di pagare, sarebbe molto più difficile per certa critica in malafede torcere la realtà ai propri interessi.

A tal proposito, il mio consiglio di cuore è di non leggere niente della Troisi, non può far altro che male, ma se si è pungolati da morbosa curiosità, il file su eMule si chiama:

Icona di un mulo eBook.ITA.2125.Licia.Troisi.La.Missione.Di.Sennar.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (2,10MB).

Basta cercarlo. Se poi piace non posso dire di non comprare, ma almeno non fatevi vedere da me!

I fan adorano Sennar!!!

Dapprima un giudizio generale sulla scrittura della Troisi:

Utilizza un lessico mediamente superiore del 40% a quello delle sue colleghe di oltreoceano, come la Zimmer Bradley o Margaret Tracy o la Hickman.

È preso da un articolo sulla Troisi apparso sul numero 39 de Lo Scaffale, la rivista mensile della Biblioteca comunale di Serrenti. Autore è tale Maurizio Tancredi. Potete leggere il resto del numero 39 qui (copia locale, PDF). Il mio consiglio è di leggerlo, il Tancredi riesce a scrivere il più squinternato articolo mai dedicato alla Troisi! Sperate solo di non metter mai piede nella Biblioteca comunale di Serrenti…

Panoramica di Serrenti
Panoramica di Serrenti, paese sardo in provincia di Medio Campidano

La consueta carrellata da iBS.it:

KIARA…….89……
HO LETTO PEARECCHI LIBRI, E QUESTO E UNO DI QUELLI CHE MI è PIACIUTO DI PIù! è UN LIBRO CHE TI PRENDE MOLTO… SONO STATA QUASI TUTTA LA NOTTE SVEGLIA PER FINIRE IL LIBRO… E è VERO NON SI PUO PARAGONARE AL SIGNORE DEGLI ANELLI PERCHè IL SIGNORE DEGLI ANELLI TI APPASIONA FINCHE LEGGI LE PRIME 500 PAGINE… POI DIVENTA UNA COSA INLEGGIBILE, DI UNA PALLA COLOSSALE! MENTRE QUESTO TI PRENDE DALLA PRIMA PAGINA ALL’ULTIMA!!!
Voto: 5 / 5

Nihal 1 – Il Signore degli Anelli 0 !

El Savinho
Questo libro è secondo me il miglior fantasy in circolazione, addirittura meglio del tanto decantato Signore degli Anelli. Mi Piace particolarmente il personaggio di Nihal.
Voto: 5 / 5

Nihal 2 – Il Signore degli Anelli 0 !

Dola
è un libro magnifico come del resto il primo,sono felice che sennar e ido siano comparsi più volte anche se sono un po dispiaciuto della fine che mi è sembrata un po stupida comunque io ho letto SdA e posso dire con certezza che questi libri si equivalgono.non vedo l’ora che esca il terzo!
Voto: 5 / 5

Dola, mi spiace, ma per i veri fan le Cronache sono ben meglio di quella patacca del Signore degli Anelli!

debora
bellissimo libro quasi quasi anche per me è stato + bello di harry potter!!!!!!!!LEGGETELO!!!!ne vale la pena!!!!
Voto: 5 / 5

Nihal 1 – Harry Potter 0 !

Giada15
Libro bellissimo e super consigliato!!!!mi rivolgo a chi ha sapputo perlar male di quest’opera:provate voi a scrivere un fantasy in questi tempi !!!!Voto:5 e lode!!!
Voto: 5 / 5

Già, giusto Giada, cosa c’è di più difficile che scrivere un fantasy di questi tempi?!

Eugenio
Mi meraviglio degli infiniti critici che si sono riscoperti tali solo leggendo questo libro ed elargendo parolone di contrarietà. Scrivetelo voi un libro di fantasia capace di diventare subito best-seller e cosa più importante capace di attirare migliaia di giovani lettori. Io ho conosciuto personalmente LIcia Troisi ad una presentazione e vi dico che ha talento da vendere, magari ancora non sarà perfetta però se il buongiorno si vede dal mattino…… Imparate ad essere più obiettivi e meno critici. Per me i due primi libri sono stati belli. Da come dice Licia Troisi il terzo è il migiore di tutti!!! Ciao
Voto: 5 / 5

Se Licia Troisi ha questo talento da vendere, non potrebbe lasciare la scrittura e darsi al commercio di talento? Credo gliene sarebbero tutti grati.

Alex
Grandissimo seguito all’altezza delle aspettative, la storia e ancora più avvincente del predeccessore e si nota soprattutto nelle fasi narrative e nelle descrizioni la crescita a livello professionale dell’autrice. Da leggere assolutamente.
Voto: 5 / 5
aryann
Ho letto il secondo libro delle Cronache perchè sembrava potesse avere la vitalità che non ho trovato nel primo, e non mi sbagliavo: non solo l’autrice è maturata nel modo di scrivere, ma la trama, seppur semplice e spesso prevedibile, tiene incollati alle pagine fino alla fine. Anche i personaggi si sono evoluti: Nihal, da insopportabile, piano piano diventa più gradevole, e Sennar, il vero protagonista di questo volume, viene caratterizzato molto bene, il suo ruolo è molto approfondito e non può non piacere. Decisamente consigliato.
Voto: 5 / 5

Lo spieghiamo ad Alex e aryann che non è possibile la Troisi sia migliorata perché le Cronache le ha scritte tutte assieme? O lasciamo loro l’illusione di averci capito qualcosa?

Holy Guardian
Non leggete questo libro,è una schifezza! Non riesco a credere che la Mondadori abbia pubblicato un libro così. Dopo questa esperienza ho chiuso con il fantasy
Voto: 1 / 5

Visto Licia? Sarai contenta adesso!

Un altro paio di giudizi pescati in rete che brillano per competenza e logica delle argomentazioni:

alessio
inredible!!! è uno sballo questo libro,quando l’ho letto mi ero immedesimato nei personaggi del libro da quanto era bello , avevo scritto già una recensione del 1 libro, non vedo l’ora di leggere il prossimo.quelli che dicono che è roba per poppanti,SBAGLIANO!!!!! è fra i migliori di fantasy ,cioè fra dragonlance con weis e hickman,eragon,tolkien e harry potter e altri racconti.è troppo bello lo consiglio a tuttii sani di mente! ciao!!! p.s:ho delle immagine di dragonlance,sono un fas di raistlin majere!!!

DarkNihal
Le Cronache del Mondo Emerso sono Super!!! Praticamente ho divorato sia Nihal della Terra del Vento sia La Missione di Sennar.
Devo dire che NIhal ha una psicolpogia veramente intricata, e mi é utilissimavisto che sto studiando proprio psicologia… più o meno… per ora sto facendo solo l’opzione di psico, ma vabbé..!
CMq sono anche stata molto contenta della presenza di alcuni pirati nel secondo volume – io adoro i pirati!!!
Baciuz!!

E anche per questa puntata è tutto! Ma il viaggio nel Mondo Emerso è appena all’inizio! Prossima tappa: Il Talismano del Potere!!!

Copertina de Il Talismano del Potere
Copertina de Il Talismano del Potere


Approfondimenti:

bandiera IT La mia recensione di Nihal della Terra del Vento
bandiera IT La mia recensione de Il Talismano del Potere

bandiera IT La Missione di Sennar su iBS.it
bandiera IT La Missione di Sennar su iBS.it (edizione economica)

bandiera EN Pirati contro Ninja!
bandiera EN Sardaukar su Wikipedia
bandiera EN Articoli e manuali di scherma storica al sito ARMA

 

Giudizio:

Niente. -18 Si erge sulle spalle del gigante Nihal.
-1 Si fa strada la noia.

Diciannove Gamberi Marci: clicca per maggiori informazioni sui voti14


67 Comments (Mostra | Nascondi)

67 Comments To "Recensioni :: Romanzo :: La Missione di Sennar"

#1 Comment By Valpur On 23 gennaio 2008 @ 23:03

Recensione divertente, all’altezza della prima parte.
Ora che me lo fai notare, Gamberetta, la faccenda della Lacrima è esemplificativa: una piaga sociale come Nihal poteva forse avere un gingillo -qualcuno ha detto “deus ex machina”?- con un nome diverso?
O forse, se invece che Lacrima si fosse chiamata Talento o Curiosità o Corrado le cose sarebbero state diverse e non ci saremmo trovati con un’eroina dal pianto facile?
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Sono d’accordo sul fatto che Sennar riesca quasi ad essere simpatico. Ha degli ormoni, almeno, e sembra più calzante all’immagine dell’adolescente tipico. Più feeko, più improbabile, più power player, ok, lo ammetto.
I cosiddetti “pirati” sono davvero stucchevoli. La gnoccolona figlia del capitano è una via di mezzo tra Harmony e “La maledizione della prima luna” spogliata di tutto ciò che di buono possa avere, e i tatuaggi… be’, l’ho già detto, no? Una vera tamarrata.
Keep it up, attendo il seguito e i fuochi d’artificio del finale.

#2 Comment By Sergio On 24 gennaio 2008 @ 11:31

Grazie, non della recensione, già sapevo che la Troisi non era per me, ma della segnalazione su Swanwick, che non sapevo avesse scritto Fantasy (di lui avevo letto “Intrigo Wetware”, fantascienza, non male). Ash era già nella mia lista di attesa.

#3 Comment By Carraronan On 24 gennaio 2008 @ 12:40

Dopo questo ennesimo articolo ho deciso che Gamberetta (che inizialmente mi stava simpatica come un palo rovente nel sedere) è la mia nuova divinità. :-)
Ti costruirò un altare su cui brucerò in tuo onore i libri della troisi*: il sacerdote brucerà il tutto sull’altare come olocausto, sacrificio consumato dal fuoco, profumo soave per il Signore [Levitico 1,9]

Volevo far notare però una cosa: il vecchio probabilmente sa quel che sa delle intenzioni dei ladri nello stesso modo in cui poche righe prima conosce il nome di Nihal, ovvero perché ha dei “doni” (è infatti Megisto, il gran cattivone imprigonato nel bosco dalle Ninfe).

Lo dico per coprirti da eventuali critiche delle fan adolescenti della troisi*: infatti se Nihal non viene salvata da un vecchio qualunque, ma da Megisto che era “da qualche parte nella più grande foresta del mondo emerso” e che casualmente lei voleva incontrare fin da quando ne aveva letto nella biblioteca di Makrat (un paio di capitoli prima) allora ci troviamo di fronte all’ennesimo, digustoso Deus Ex Machina con annessa fortuna sfacciata: tò, Megisto trova Nihal così lei si riasparmia di cercarlo alla cieca per mesi in un bosco grande come il Portogallo!
In fondo la troisi* non ha detto in un’intervista che il Mondo Emerso lo immagina grande come l’Europa? Ecco, allora quella foresta sarà grande quanto meno come il Portogallo se non ben di più. :-D

Quel video di Dazieri apparso sul sito Mondadori è vergognoso: mi annoterò il suo nome nel libro nero. Noto però con piacere che anche tu segui il blog della troisi*: ne vale la pena pur di trovare queste rare chicche. :-)

@Valpur: ottima osservazione sulla Lacrima del Padre della foresta: Nihal era proprio destinata a essere una lamentevole fontana. ;-)

@Sergio: Ash l’ho letto e merita molto, per quanto non sia un libro (o in italiano quattro -_-’ maledette suddivisioni) eccezionale. Ma nel caso del fantasy essere un “buon libro” basta e avanza per elevarsi sopra la maggior parte della concorrenza.
Quel “Cuore d’Acciaio” venne consigliato anche a me un anno fa da un amico, ma non sono mai riuscito a trovarlo: su IBS ho provato due volte a distanza di mesi a ordinarlo perché lo dava disponibile, ma entrambe le volte dopo 3-4 settimane mi ha risposto che non era possibile trovarlo. -_-”
Ieri sera, appena letto questo articolo, mi sono deciso a ordinarlo in inglese su ebay: hardcover a 5,99 sterline (spedizione inclusa).

Nota
*: troisi è scritto con la minuscola in segno di disprezzo.

#4 Comment By mhrrr On 24 gennaio 2008 @ 12:42

ora ti farò arrabbiare.

quanto alla troisi, trovo che sia indicata ingiustamente come colpevole dell’ennesima emergenza rifiuti (letterari). ma se fossi una pessima autrice che viene pubblicata da mondadori, onestamente, in che cosa ti comporteresti diversamente? il pessimo autore, in fondo, è pessimo perché non è in grado di giudicare pessimo il proprio lavoro: ha a disposizione le opinioni degli amici, i dati di vendite che gli vengono somministrati, i siti e i blog di lettori che possono (teoricamente) indifferentemente osannarla o stroncarla.
me lo sono chiesto e, francamente, non so come potrei agire io. direi che sono stato molto fortunato — non so se avrei il coraggio di dire che sono stato raccomandato, soprattutto se fossi convinto di aver scritto un gran bel libro, raccomandazione a parte.
cercherei di migliorarmi, forse farei attenzione alle critiche più che ai complimenti, ma considerando che migliorarsi è difficile e faticoso probabilmente dopo un po’ inizierei a dare più retta a quella metà del mondo che dice che lavoro bene. e probabilmente riterrei le tue critiche più rivolte agli editor che a me. non ne sono sicuro, sia chiaro, però posso immaginare tutta la mia pigrizia e la mia vigliaccheria al lavoro in un simile frangente.
chi è colpevole, allora?
salverei anche gli editor, sono stato editor per un’altra casa editrice e ti assicuro che le condizioni di lavoro possono non essere ottimali (anche solo perché vieni pagato a lavoro ultimato ma, mentre lavori, devi fare altro per mangiare)(e, anche se non è stato il mio caso, non hai nessuna intenzione di riscrivere il libro a vantaggio di qualcun altro, con quello che ti pagano).

ritengo più responsabile l’editore, che probabilmente voleva un libro proprio così.

ma questo è molto triste, perché mondadori ha davvero il peso per definire i gusti dei lettori. troppo triste, almeno per me. quindi continua a scrivere quello che scrivi, perché mi diverte e mi serve ad imparare, e se ti scagli contro un’autrice pure solo in parte responsabile, lei non se ne rattristerà troppo: viene pagata anche per questo.

#5 Comment By StarEnd On 24 gennaio 2008 @ 13:17

Sempre il Tancredi:
“Il fatto è che la Troisi queste cose le scrive bene”

Mi chiedo allora cosa accadrebbe le se scrivesse male! Io non ho (penso fortunatamente) letto i libri della Troisi, quindi non mi si può permettere di esprimere un giudizio su un qualcosa che non ho avuto modo di valutare, ovviamente e giustamente.

Invero però posso valutare gli spezzoni riportati da gamberetta in questa recensione, che mi appaiono palesemente spesso insulsi, scontati, banali ed incoerenti.
Se l’autore/autrice si autocontraddice così palesemente significa molto probabilmente che il testo non lo ha riletto nemmeno lei, oppure lo ha riletto immaginando che la coerenza (ed altre regole letterarie) non fossero minimamente importanti.
Grandissima “infantile” ingenuità o sprezzante menefreghismo verso il lettore medio ?

Personalmente scrivo qualche racconto di sf per puro diletto (sul mio sito potete trovare i meno peggio) ma mi è sempre apparso basilare un ricontrollo dello scritto, per garantire coerenza e credibilità.. e non sono assolutamente uno scrittore!
La Troisi è per giunta laureata in fisica, non le è stato insegnato il rigore, la precisione e la verifica? Va bene che oggi più di ieri le lauree spesso vengano “regalate”, ma fino a questo punto…

Comunque ripeto, mi auguro che la Troisi riesca a migliorarsi, mentre temo di perdere ogni speranza per gli alti ranghi delle case editrici (Mondadori in questo caso).

Saluti
Marco

#6 Comment By Carraronan On 24 gennaio 2008 @ 14:53

Tancredi ha scritto un articolo vergognoso e spero per lui che non abbia neppure letto i libri della troisi perché se li ha letti …brrrr, rabbrividisco all’idea che si possa essere così fessi.
Dubito anche che abbia letto le “Guerre” dato che chiama Dubhe col nome Dohaue. -_-”
Il suo articolo mi pare solo un gran polpettone demente a sfondo pubblicitario sul Fantasy Italiano in cui si prende la troisi solo come scusa e si falsificano i fatti per far sembrare ancora più importante il suo successo.
Tancredi, ma quando scrivi “viene considerata
una scrittrice di nicchia, ignorata dai critici grossi e dai media e pubblicata con dignità ma senza grandi squilli di tromba.”
mentendo in modo tanto schifoso, non provi vergogna di te stesso? Non provi disgusto quando ti guardi nello specchio? Se fossi in te, caro Tancredi, mi impiccherei per il disonore…

L’unica cosa che si salva di quella deiezione evacuata dal Tancredi è

Insomma, se devi raffigurarti un fulmine di guerra con una spada in ogni mano e mezza dozzina di coltelli infilati negli stivali viene assai meglio se è una giovane flessuosa e un po’ gothic, che non se è una specie di minatore arburese con un torace che fa provincia!

ma solo perché le belle donne (nude) sono una delle poche cose per cui vale la pena vivere, ma vorrei far notare che in questo modo sono sprecate in un romanzo di avventura: meglio in un bel romanzo erotico fetish a sfondo fantasy.

Se si deve macellare la gente io preferisco leggere del minatore tozzo e peloso, con l’alito al topo morto e le croste nelle mutande, che non disdegna lo stupro, spreca tutti i suoi soldi tra puttane e gioco d’azzardo e accoltella la gente per uno sguardo di sbieco (come la feccia nei romanzi di Alatriste).

#7 Comment By Angra On 24 gennaio 2008 @ 14:54

mhrrr dice cose a mio avviso condivisibili: l’autrice sarà convinta di aver scritto un buon libro, rientra nel discorso Unskilled and Unaware of It. E se invece sghignazza follemente pestando sui tasti consapevole di scrivere delle porcate ha tutta la mia ammirazione, ma non ci credo. La Troisi (e mica solo lei) nella giuria del premio FantasyMagazine è stato uno dei motivi che mi hanno convinto a ritirare il mio romanzo dal concorso. E, aggiungo, metterla in giuria è stato un atto di servilismo vergognoso da parte di FM, perché i signori sanno benissimo che la signorina non ha nemmeno una vaga idea di cosa sia un buon romanzo. E se non lo sanno è una ragione in più per ritirarsi dal loro concorso (la prima è recuperare i 20 euro di iscrizione versati sotto l’effetto di un decotto di Datura Stramonium: sono di Genova, e su quei soldi buttati non ci dormivo la notte).

Il colpevole, sono d’accordo anch’io, è l’editore. In questo caso ha l’attenuante del fatto che il libro ha venduto, diversamente da mille altre porcate che per giunta non hanno venduto una copia. L’aggravante è che con lo stesso budget pubblicitario avrebbero potuto vendere il doppio di copie di un buon libro. Dice bene Gamberetta: un editore come Mondadori i gusti del pubblico non li segue, li fa. Sono un inguaribile sognatore se dico che con una tale responsabilità bisognerebbe mostrare, appunto, un po’ di senso di responsabilità?

#8 Comment By Gamberetta On 24 gennaio 2008 @ 16:28

@mhrrr. Hai ragione, la responsabilità maggiore è dell’editore, perché la Troisi può essere stata fortunata o raccomandato o quello che vuole, ma alla fin fine le decine di migliaia di copie le ha stampate Mondadori. Cioè non toglie che anche la Troisi abbia la sua fetta di colpa, non grande come quella dell’editore, ma questi romanzi orribili li ha scritti lei.
Per gli editor invece non sono così convinta. Capisco la frustrazione di un possibile editor competente di fronte allo scempio dei romanzi della Troisi, ma almeno le contraddizioni più evidenti e gli obbrobri più grossi avrebbe dovuto toglierli.
I romanzi sarebbero rimasti brutti ma almeno non avrebbero più avuto quell’aura di presa per i fondelli che hanno adesso. Non ci vuole tanto a mettere in due punti diversi centocinquanta anni o cancellare tutti quei “piuttosto” o evitare che i mercanti mercanteggino e la gente si esprima con frasi che più che il Mondo Emerso evocano Cesano Boscone.

@Carraronan. Sì, Megisto è un bel tipo. Lui legge nel futuro. Ma non tutto e neanche parte, solo ed esclusivamente quel che serve alla trama…

@Angra. Credo che l’aver messo la Troisi in giuria sia solo stata una mossa pubblicitaria per attirare quanta più gente possibile, magari lasciando intendere chissà quali contatti con Mondadori.

#9 Comment By pietro On 26 gennaio 2008 @ 01:43

buauahahhah brava gamberetta :) continuate così, complimenti per la trasmissione.

ps a quando un tuo romazo? siamo ansiosi…

un Pescatore di Cicale (a quanto pare)

#10 Comment By marcy On 26 gennaio 2008 @ 10:09

Dunque, Nihal piange
noi ridiamo a denti stretti
la Troisi piange al sentire le critiche negative
la Mondadori gongola…
Conclusione, smettiamo di comprare queste scempiaggini. Andiamo più spesso in biblioteca oppure scarichiamo i libri da internet.
Se non altro Mondadori gongolerà meno.
P.S. ho letto solo il primo volume della lacrimosa saga di Nihal e mi turba che il secondo possa essere anche peggiore, da non credersi.
Ciao Marcy

#11 Comment By Daisy On 26 gennaio 2008 @ 17:22

sono perfettamente d’accordo con marcy : VIVA LE BIBLIOTECHE PUBBLICHE e VIVA IL P2P !!!!!!!!!!!
io ormai è una vita che non compro più un libro, ma ne prendo a vagoni in biblioteca. se la gente si accorgesse della grande risorsa delle biblioteche, e se i bibliotecari facessero scelte davvero culturali negli acquisti (molti già lo fanno), gente come la troisi tornerebbe a fare quello che merita: zappare la terra condannata a far del cul trombetta (a quanto questo già lo fa).
ciaoooo

#12 Comment By Gamberetta On 26 gennaio 2008 @ 17:59

Marcy e Daisy, ovviamente avete ragione. Ogni tanto m’immagino cosa potrebbe succedere se davvero la gente scioperasse verso certe brutture e smettesse in massa di comprare i libri della Mondadori o i prodotti pubblicizzati durante certi programmi TV.
Un precedente storico abbastanza famoso, lo sciopero del fumo a Milano nel 1848, finì male, con i soldati austriaci che, a due giorni dall’inizio della protesta, cominciarono a pestare i milanesi che si astenevano dal vizio. Oggi forse non si arriverebbe a quello, ma una bella legge per sostenere l’editoria (ovvero per far pagare a tutti quanti tasse opportune a coprire le perdite che Mondadori ritenesse di aver subito dallo sciopero) credo passerebbe senza problemi.

#13 Comment By Angra On 26 gennaio 2008 @ 19:16

Hai voglia. Anzi, la legge per sostenere coi soldi pubblici l’editoria c’è già.

Qualche esempio. Nel 2003 hanno preso dallo stato:

Salani 44.183,83 euro
Corbaccio 25.350,32 euro
Editrice Nord 14.698,00 euro
Mondadori 10.054.784,62 euro
Piemme 274.474,56 euro
Fanucci 21.965,81 euro
Longanesi 74.200,12 euro
Fazi 35.381,37 euro
Giunti 413.051,74 euro

#14 Comment By Gamberetta On 26 gennaio 2008 @ 19:47

@Angra. I dati che riporti però sono quelli legati ai finanziamenti per i giornali, giusto? Mi sembra che se sono riusciti a spuntare questi, gli editori dovrebbero provare anche a spuntare contributi statali per ogni libro che pubblicano…

Più ci penso più mi convinco: editori, librari, distributori (e case produttrici cinematografiche, musicali, ecc.) devono morire di fame. Mi sembra che i danni che producono alla società superino di gran lunga i vantaggi.

#15 Comment By Angra On 26 gennaio 2008 @ 20:55

Quelli che ho citato sono i rimborsi del 10% per imprese editrici di quotidiani, periodici e libri ammesse al beneficio del credito di imposta sulle spese sostenute per l’acquisto della carta. I contributi alla stampa periodica sono ancora un’altra cosa, che si aggiunge a questa.

Il link all’elenco completo delle varie voci con tutti gli editori, giornali, organi di partito ecc. è

Sì, decisamente devono morire di fame.

#16 Comment By Valpur On 28 gennaio 2008 @ 08:46

Mannaggia, non riesco quasi più a leggere la recensione… non visualizzo il sito nel modo corretto e non so come mai.
Gamberè, è normale o sono solo io che ho problemi di forte miopia?

#17 Comment By Gamberetta On 28 gennaio 2008 @ 13:43

@Valpur. Ho appena verificato con Internet Explorer e Firefox e non vedo problemi. Non è che per sbaglio hai ridotto la dimensione dei caratteri? Vedi diverso solo i Gamberi o anche altri siti?

#18 Comment By Valpur On 28 gennaio 2008 @ 14:55

Solo i Gamberi… diciamo che due volte su tre, a prescindere dal pc che uso (mac o windows, quindi) vedo il testo un po’mal formattato, con righe scritte solo a metà o con riquadri grigi (penso trasposizioni dei video, o cose simili) che coprono interi paragrafi.
L’universo informatico mi è ostile.

#19 Comment By Gamberetta On 28 gennaio 2008 @ 15:26

@Valpur. Mi spiace, purtroppo non so come risolvere il problema, perché non riusciamo a riprodurlo. Mio fratello ha appena provato anche con Opera e Safari e il sito si vede in maniera corretta.
Comunque, nell’attesa che gli Dei dell’Informatica siano propizi, ha creato un PDF con la recensione, così puoi leggerla lo stesso. È qui.

#20 Comment By AngicourtJester On 29 gennaio 2008 @ 11:39

La mappa trovata nell’ovetto kinder! Rotfl!

Aggiungiamo (se l’hai detto mi è sfuggito e me ne scuso) anche che la missione di Sennar si rivelerà completamente priva di utilità e che gli aiuti del Mondo Sommerso non cambieranno le sorti della guerra di una virgola.

#21 Comment By Barbara On 29 gennaio 2008 @ 22:55

Aspetto trepidante la terza parte.
Giuro che se avessi tempo da buttare li leggerei questi “libri”.

#22 Comment By davide mana On 4 febbraio 2008 @ 17:42

Ottima la segnalazione di Swanwick.
Su Ash – pessima edizione Fanucci.
Leggerlo in originale è un’altra cosa.
Della Gentle mi permetto di segnalare “Grunts!” (comica ma toccante saga di una banda d’orchi tramutati loro malgrado in marines) e il ciclo del Corvo Bianco (forse la cosa migliore della Gentle – esiste un monovolume Gollancz che riunisce tutti i romanzi e i racconti).

Quanto alla Troisi…
Ma la Troisi chi?

#23 Comment By Gamberetta On 4 febbraio 2008 @ 19:01

Il che mi ricorda di segnalare che da pochi giorni è uscito in America The Dragons of Babel, l’ultimo romanzo di Swanwick. Dopo 15 anni è un nuovo romanzo ambientato nel mondo di Cuore d’Acciaio anche se con personaggi differenti. Non mi illudo su qualche chiarimento riguardo il finale di Cuore d’Acciaio ma non si sa mai.

#24 Comment By Seilenes On 6 febbraio 2008 @ 21:29

Sapevo di non dover leggere questo commento dopo cena. Sarà la mia passione per il fantasy, sarà il fatto che mi diletto a scribacchiare qualcosa ogni tanto, certe uscite mi hanno messo il voltastomaco.
Ho evitato il libro (la serie, l’autrice…), a pelle non mi ispirava; adoro il mio istinto quando ci azzecca!
Ora so anche PERCHE’ l’ho evitato.
Tanta stima per la recensione (e per le quattro risate grasse che riesci a far fare sopra un orrore del genere). :P e ripasso domani per la recensione successiva!

#25 Comment By Max On 12 febbraio 2008 @ 20:28

Buongiorno tristezza!

Devo ammettere che scrivere 400 e passa pagine di paccottiglia non è da tutti.
Io c’ho provato. dopo 20 pagine ho avuto l’onestà di archiviare (nel cestino) il tutto.

#26 Comment By Miserogamberettoinsapore On 12 marzo 2008 @ 15:04

Nel leggere la parola “Pirati” ho sentito un brivido lungo la schiena e per dieci minuti non ho avuto il coraggio di andare oltre.
Sono un grande appassionato di storia della pirateria, per quanto alcuni lo ritengano insano, e ciò che ho letto è peggio di quel che mi aspettavo.

Il ponte era lungo e spazioso e il castello di poppa si armonizzava bene con la linea leggera dello scafo. Le tre vele erano rosse, un colore insolito.

Non mi aspettavo la cura di O’Brian, ma perfino Salgari si sta rigirando nella tomba!
I pirati raramente usavano navi grandi e spaziose perché sono meno maneggevoli e si avvistano da molto lontano. Le isole dei caraibi offrono molti rifugi a piccole imbarcazioni e i bassi fondali permettono di seminare navi più grandi ed era più facile portare in secca l’imbarcazione per pulire la carena.
Il “ponte spazioso” è tipico dei film perché serve spazio al regista per le scene di combattimento, ma nella realtà non era vantaggioso.
Il bel “castello di poppa” che si armonizza con lo scafo (giuro vorrei vederlo) è un elemento che spesso i pirati toglievano. Normalmente il castello conteneva la cabina del comandante e i capitani dei pirati non godevano dei privilegi di quelli di marina. In secondo luogo intralciava i movimenti sul ponte durante un arrembaggio, spostarsi su un pavimento piano durante un arrembaggio è più pratico di dover salire o scendere delle scalette.
Ma devo sottolineare che non tutti i pirati apportavano queste modifiche alla nave, quindi non è importante.
Inutile perdere tempo a spiegare cosa ci sia di strano nell’osservazione di Gamberetta su “tre vele e tre alberi”. Se qualcuno resta indifferente a queste parole fate un semplice test, entrate in una libreria e sfogliate un libro di O’Brian, all’inizio o alla fine c’è un glossario con la foto di una nave a tre alberi e l’elenco delle vele.
Infine le vele rosse, ogni minima speranza che fosse un tessuto normale in quel mondo viene immediatamente stroncata dall’affermazione “un colore insolito”. Non mi piace il sarcasmo gratuito, ma il teschio con il cappello di paglia di One Piece no?
Un “Vero” pirata ha tutto l’interesse ad avvicinarsi ad un altra nave facendo credere di essere amico e senza farsi notare, le vele rosse non sono l’ideale. Piuttosto delle vele nere per non essere visti di notte!
(Ma in un mondo dove gli assassini girano in divisa…).
Un regolamento di conti tra pirati mi lascia sconcertato, e una donna a bordo ancora di più (Non è maschilismo. Una nave di soli uomini che navigano senza vedere una donna per settimane o mesi non è luogo consigliato a una ragazza. Da dove credete che nasca l’idea che le donne su una nave portino sfortuna? Dallo scompiglio che creano tra l’equipaggio)
Blackbart Robert avrebbe impiccato l’autrice all’albero maestro (spiegandole prima qual’è)
Per quanto il mio commento sia inutile ci tenevo a dire la mia su un argomento che mi sta a cuore.
Leggtevi “Storie di Pirati” di Daniel Defoe o “Storia della Pirateria” di David Cordingly per saperne di più.

#27 Comment By Carraronan On 12 marzo 2008 @ 15:14

Leggtevi “Storie di Pirati” di Daniel Defoe o “Storia della Pirateria” di David Cordingly per saperne di più.

Me li procurerò, grazie dei suggerimenti.
Io per ora ho letto solo “Storia generale dei pirati”, l’edizione Cavallo di Ferro del libro “Storia generale delle rapine e degli assassinii dei più celebri pirati” del capitano Charles Johnson.

Che ne pensi di quel libro?

#28 Comment By Miserogamberettoinsapore On 12 marzo 2008 @ 15:24

@Carraronan: Non ho mai trovato questo volume in libreria e non mi era noto, andrò a ordinarlo il prima possibile. Grazie del consiglio :)

#29 Comment By Miserogamberettoinsapore On 12 marzo 2008 @ 15:35

@Carraronan: Ora che ci penso sospetto che stiamo parlando dello stesso libro in due edizioni differenti. Perché alcuni dicono che Charles Johnson fosse lo pseudonimo di Daniel Defoe

#30 Comment By Carraronan On 12 marzo 2008 @ 15:53

Ah, non lo sapevo/ricordavo, grazie per l’informazione.
Sarà lo stesso libro, suppongo, con le illustrazioni e i capitoli dedicati singolarmente alle vite dei capitani Avery, Vane, Martel eccetera…

Eviterò di cercare un libro che già ho! :-)

#31 Comment By Miserogamberettoinsapore On 12 marzo 2008 @ 16:52

@Carraonan: Temevo mi avessi fregato con un tranello, ho fatto una svista terribile lo ammetto :) Si tratta dello stesso libro ma in circolazione c’è una versione semplificata. La tua deve essere quella più completa, avevo letto il titolo in inglese e leggendolo in italiano non l’ho associato immediatamente.
Ho controllato e si tratta della stessa opera, c’è un dibattito tuttora irrisolto se Charles Johnson e Daniel Defoe siano la stessa persona ma non sono in grado di dare un giudizio.

Si tratta di uno dei testi più famosi sulla pirateria, scritto poco dopo la massima diffusione del fenomeno. Sfortunatamente esistono pochi testi sull’argomento e questo resta uno dei migliori anche perché ha poca concorrenza.
Le informazioni sono attendibili perché scritte da qualcuno che, all’epoca, poteva reperire molto più materiale di quello che ci è pervenuto.
Bisogna però stare attenti a non prenderlo troppo sul serio, molti particolari troppo romanzeschi sono senza dubbio inseriti al fine di rendere più interessante la lettura. Un intero capitolo é inventato e inserito in biografie di pirati veri.
Se preso con le pinze lo considero un ottimo libro, ti invidio perché sei riuscito a procurarti l’edizione integrale! >.<

#32 Comment By Non è affar vostro On 28 marzo 2008 @ 14:34

Allora io reputo un/una gran deficiente chi ha scritto tutte quelle cose riguardo il libro di Licia Troisi,non solo per il fatto che sono una sua fan,però ho un grosso dubbio che mi sta corrodendo:MA CI SEI MAI ANDATO/A A SCUOLA?LE CONOSCI QUELLE FIGURE RETORICHE CHE PRENDONO IL NOME DI METAFORE? ”Agile come un gatto”serve solo a far capire al lettore come si muovevano Nihal e Laio.Sicuramente non hai mai visto un documentario che parlava di gatti.Sicuramente non hai mai visto come si muove un gatto prima di attaccare.Ebbene sì io l’ho visto perchè ne possiedo uno di gatto.E poi scusa,se il libro non ti piaceva leggerlo sin dall’inizio,perchè hai speso altri soldi per comprare anche il secondo?E poi non obbligare i ragazzi a fare quello che dici tu.Se se lo vogliono comprare che male c’è?Spero con tutto il mio cuore che tu sia l’unico/a cretino/a che abbia scritto queste cose!!

#33 Comment By ……il nome On 28 marzo 2008 @ 14:37

Se possiedi ancora quel poco di intelligenza che ti caratterizza,bene sei libero di rispondere al commento che ho lasciato poco prima,lascianone uno dopo

#34 Comment By Gamberetta On 28 marzo 2008 @ 15:01

@Non è affar vostro……il nome. A parte che trattasi di similitudine e non di metafora, il problema non è paragonare l’agilità di un personaggio a quella di un gatto, il problema nasce dall’usare un animale presente solo nel nostro mondo per descrivere qualcosa del Mondo Emerso. È una cattiva idea, perché allontana il lettore dalla storia, lo rende consapevole di star solo leggendo, non di star vivendo in un altro mondo.

#35 Comment By ……il nome On 13 aprile 2008 @ 11:42

Chi ti dice che i gatti non esistono nel mondo emerso?

#36 Comment By ……il nome On 15 aprile 2008 @ 16:10

E poi,se sei così bravo/a a criticare,perchè non lo scrivi tu un libro e vediamo che cosa ne uscirà fuori……

#37 Comment By Ettore On 15 aprile 2008 @ 19:00

Ebbasta con questa storia che uno deve saper scrivere un libro per poter criticare su… se il meccanico mi fa un lavoro di merda alla macchina e mi lamento non è che può venire a dirmi “prova a ripararla tu”. E su.

#38 Comment By Osservatore Cosmico On 25 aprile 2008 @ 13:18

Qualcuno, che si vantava di aver letto la Storia della Pirateria di Cordingly, criticava la presenza di una donna su una nave pirata… I nomi di Mary Read e Anne Bonny non gli dicono nulla?

#39 Comment By The Jackal On 12 maggio 2008 @ 20:02

Il ponte era lungo e spazioso e il castello di poppa si armonizzava bene con la linea leggera dello scafo.

Se proprio vogliamo essere precisi, come da preciso dovere, se non obbligo di ogni scrittore, il “castello” si trova a prua, non a poppa! La struttura sopraelevata rispetto al ponte di coperta, che va da poppa all’albero di mezzana, si chiama “càssero”. Non occorre possedere la patente nautica, bastano meno di cinque minuti in Internet!
Non ho letto i libri (e mai li leggerò!) ma spero che non siano descritti i pirati che gozzovigliano seduti sugli “agugliotti” del timone, altrimenti il problema è di ben altra natura!
Grazie

#40 Comment By Dien On 27 maggio 2008 @ 00:23

Forse mi sarò voluto male, ( penserete ), ma, dopo avere letto qui i commenti sulla Troisi, ho deciso di leggere le “cronache del mondo emerso” e i primi due (volumi) di “le guerre del mondo emerso”.
E’ vero che le cronache sono non (!) dotate di una buona ambientazione. L’uttilizzo di certi arcaismi, ( i congiuntivi sono un arcaismo ora?), è quasi nullo. La natura della magia è poco chiara. La connessione logica fra le varie argomentazioni legate, ( lo sono? ), è fin troppo spesso labile. Le morti, ( che giustamente fanno a corollario di una guerra ), non seguono un ideale sviluppo della trama. E a dirla tutta potrei andare avanti a trovare peculiarità negative, e nella narrazione, solo continuando a scalfire solo in generale il punto, ( supponendo che chi commenta abbia letto il libro e non vi sia necessità alcuna di citare parte a parte ogni punto del libro ).
Però leggendo l’articolo, che per una certa parte condivido, vedo uno sfoggio fine a se stesso di logica, ( da matematico quale sono e da conoscitore della logica ), che è particolarmente fastidioso e in certi punti forse forzato tanto da cadere in deduzioni divertenti dal punto di vista logico: – Erano in dieci. I loro passi erano più circospetti di quelli di un normale soldato.

È nota la scarsa circospezione del normale soldato- .

Di per se non vi è alcun errore qui… Vi si fa notare semplicemente una dote particolare dei banditi che non toglie niente a quella dei soldati.
Leggendolo a me è sembrato chiaro il perchè del successo riscosso, ( nonostante le grosse lacune ). E’ un libro che parla di sentimenti e cerca di trasmetterli al lettore con grande intensità. Infatti in “le guerre del mondo emerso” il filo drammatico è andato a scemare e con esso i consensi da parte di chi aveva amato “le cronache del mondo emerso”, dai commenti che ho trovato su internet. Il fatto che molti di noi non si accontentino di questa carrellata di dolore ( posto che la sentiamo) è irrilevante. E’ una sconfitta per i pochi spirti eletti, ma una piccola sconfitta. In un paese come l’italia qualsiasi “schifezza” invogli a leggere è comunque una “schifezza” positiva.
Poi se proprio vogliamo leggere qualcosa di perfetto leggiamo Proust, lui si che sapeva scrivere. Se vogliamo leggere qualcosa di rigoroso leggiamo Odifreddi. Poi per quanto riguarda il significato di fantasy credo che gli scritti della troisi che ho letto ne facciano parte. Wikipedia così definisce il Fantasy:”Fantasy è un termine, mutuato dalla lingua inglese, con il quale si indica un genere letterario, nato nell’ottocento, i cui elementi dominanti sono il mito e la fiaba.
Al contrario della narrativa fantastica tout court, che affronta l’intrusione vera o supposta dell’elemento fantastico nella nostra realtà, il fantasy descrive mondi o dimensioni immaginarie completamente avulse dal nostro mondo.” Possiamo invece discutere su quale valore letterario possa avere invece… E’ li possiamo discutere molto…

#41 Comment By sammy On 19 giugno 2008 @ 13:37

sinceramente io quoto al 100% con dien e, sbaglierò, ma secondo me c sono molti punti forzati nella critica. come libro devo dire che non mi ha annoiato per niente…

detto questo siete liberi di pensarla come volete

P.S.: a titolo di cronaca, c’è gente che i libri va da sempre a prenderli in biblioteca e io sono una di questi

ciao, sammy

#42 Comment By Gigi On 17 agosto 2008 @ 22:23

Ciao ^^
molto piacevole la tua recensione e sono pienamente d’accordo con quel che hai scritto.
In questi giorni ho ripreso in mano La missione di Sennar (iniziato.. sospeso.. ripreso.. ri-sospeso.. etc…) e mi manca solo l’ultimo capitolo.
C’è da dire sicuramente che la lettura è scorrevole, però ci sono veramente dei passaggi ridicoli e stupidi ogni 2×3
Come quando Sennar va dalla sorella.. e lei non gli vuole parlare.. e lui continua a bussare alla porta.. e dopo poco la sorella gli dice di andarsene.. altrimenti “chiamo le guardie”.. Tipica scena moderna del fidanzato che tartassa la ragazza dopo un litigio ma lei non ne vuole sapere niente e lo minaccia di chiamare la polizia se non se ne va..
Per non parlare della storia del tatuaggio.. o del ballo.. veramente ridicolo.
In questi due libri della Troisi, che per ora ho letto, son riuscito a trovare un poco piacevole solo l’avventura per mare di Sennar.. nient’altro. Soprattutto perchè non sopporto minimamente Nihal.
Comunque ormai son deciso a vedere come andrà a finire, quindi leggerò anche il terzo libro.. anche se le premesse non son molto allettanti.

#43 Comment By DelemnO On 29 agosto 2008 @ 21:28

Io faccio la vivandiera. Nelle attività di rievocazione storica, dico. E non sono procace, povera me! Adesso vado a rifarmi le tette!
Vabbè scherzi a parte, non ho capito perchè i fanti ballano con le mogli e i cavalieri con le vivandiere..saranno cavalieri jedi, che non possono sposarsi? E noi vivandiere facciamo sempre la figura delle sgualdrine? sigh.. ( ah, moglie e vivandiera spesso erano la stessa cosa in tali occasioni..)

#44 Comment By mariateresa On 31 agosto 2008 @ 15:20

Ai miei tempi, che non sono tanto remoti considerati i miei 17 anni, i prof passavano ore intere a descriverci i viaggi di Cristoforo Colombo e company alla ricerca di territori inesplorati. Avevano un bel po’ di barche di riserva, nel caso la nave principale fosse di scarsa qualità, una regina impietosita disposta a finanziare il loro equipaggiamento, e in più un bel po’ di barili di cibo per evitare spiacevoli malattie come il noto scorbuto e la ribellione dei marinai a causa dello stomaco vuoto(il povero Cristoforo dovette affrontare più di un ammutinamento). In più, c’erano bussole all’avanguardia per l’epoca, cartine all’ultima moda, strumenti vari per calcolare le distanze di cui ora non ricordo il nome, e si, anche una mappa del cielo per chi si orientava ancora alla stessa maniera. Perchè quando c’erano le tempeste, alla bussola potevano anche girare gli aghi(alcune erano quelle ad acqua), e la cosa si metteva male.
Capisco l’orribile trucchetto della Troisi di usare la sua falsa magia ogni qual volta ci sono seri guai che potrebbero mutilare di un centinaio di pagine il suo corposo racconto, ma persino lei come Gamberetta ha detto ha posto dei limiti alla magia di Sennar. Sovvertire le forze della natura mi pare sia uno di quelli. Quindi, anche per risparmiare un poco di forze, che gli costava farsi dare dai maghi una navetta in più? Ora che ci penso, avrebbe potuto anche costruirla con la magia, o meglio farla rubare dai pirati. ma no, perchè togliere 100 pagini di assoluto sbigottimento ad un allucinattissimo lettore?

#45 Comment By Liz On 1 gennaio 2009 @ 17:49

Beh, sono contenta di non aver mai comprato alcun libro di questa saga. Non so perchè ma già dalla copertina tutto mi diceva che non era altro che una gran raccolta di cazzate e clichè… e le tue recensioni me lo confermano.

Utilizza un lessico mediamente superiore del 40% a quello delle sue colleghe di oltreoceano, come la Zimmer Bradley o Margaret Tracy o la Hickman.

Allora, tanto per cominciare, Margaret si chiama Weis e Tracy è Hickman, che tra l’altro è anche un uomo. (Insomma, che almeno si documenti prima di scrivere <__<)
Secondo, dalle citazioni che leggo in questa recensione, il linguaggio della Troisi non è assolutamente migliore di quello di Weis e Hickman, che sono due autori che apprezzo molto, sia per la loro concezione realistica della guerra e dei “cattivi”, sia per lo spessore psicologico dei loro personaggi. (E visto che ci sono ti consiglio la lettura dei libri della saga Dragonlance, dei quali spero di poter leggere una recensione prima o poi ). Inoltre Weis e Hickman tendono a documentarsi in fatto di armi prima di scrivere ;)

#46 Comment By Devil Dark Slayer On 9 febbraio 2009 @ 12:09

Io spero che la troisi legga le tue recensioni

Magari poi si impicca

#47 Comment By Ema On 21 maggio 2009 @ 18:31

Commento solo per dire che mi hai fatto ammazzare (in senso buono). Ho letto solo Nihal fortunatamente, ma le tue recensioni mi saranno utilissime per distogliermi dalla bislacca idea che m’era venuta di provare qualcosa di più “maturo” della stessa autrice. Il fatto è che capisco la massa di bimbi, ma non comprendo come persone che stimo molto e che indubbiamente hanno cervello da vendere possano avere pareri positivi sulla produzione troisesca. Non me lo spiego.

#48 Comment By Shockwave On 3 luglio 2009 @ 00:40

Sto leggendo la saga delle cronache del mondo emerso e mi sta piacendo tantissimo… lo stile di scrittura e’ un po infantile… sono daccordo… il primo libro ha episodi molto scontati e prevedibili, soprattutto nella prima meta’… sono daccordo… non sono libri impegnati… sono daccordo…

Ma mi stanno piacendo molto. Il secondo libro (proprio quello qua recensito e stra-mal-giudicato) mi sta prendendo tantissimo e sono, in mezza giornata, gia’ a piu’ di meta’ libro.

Ovvio, prima di questo ho letto il signore degli anelli ed altri fantasy… nulla a che vedere con le cronache… stanno su livelli totalmente differenti… ma non penso che Licia Troisi si sia mai messa in testa (o abbia mai dichiarato pubblicamente) di voler sfidare Tolkien.
Non vi capisco quando dite “come mai la Mondadori ha pubblicato questi libri?”… intanto hanno venduto e stanno continuando a vendere tantissimo… sai quanto gliene frega alla Mondadori se il livello di scrittura e’ buono o no? l’importante sono gli introiti.

Per quanto riguarda gli errori di scrittura… i plurali o il discorso del castello della nave che sta a prua o a poppa… sono piccolezze che a me non interessano. A voler essere pignoli in quasi ogni libro si trovano tantissime “cialtronerie o strafalcioni”…

Poi i commenti sono personali… a me la fase con i pirati e’ piaciuta parecchio e non riuscivo a smettere di leggere… la citta’ sommersa mi e’ piaciuta, allo stesso tempo tutto cio’ viene intervallato dal continuo delle vicende di Nihal… e quindi ti costringe a leggere per portare avanti entrambe le storie.

A me pare una serie di libri decente e godibile… Trovo molto peggiore la saga di Eragon… il primo libro tutto sommato mi aveva preso e mi era piaciuto… il secondo mi son fermato a meta’… e a meta’ libro non era successo ancora NULLA!!! non sono riuscito ad andare avanti… come puoi fare un libro e non far succedere nulla di nulla per piu’ di meta’ delle pagine totali? Mi ha schifato e non son piu’ andato avanti.

In compenso i libri di Licia Troisi, invece, sono ricchi di elementi e lo stile di scrittura e’ sempre ben comprensibile e lineare.

#49 Comment By DelemnO On 3 luglio 2009 @ 18:05

Guarda, sullo stile lineare l’unico punto su cui posso darti ragione. Ma per il resto beh, se non te ne frega nulla (su tua stessa ammissione) che contenga degli errori, alla fine arrangiati. Però se tu comprassi una maglia al mercato e a casa ti accorgessi che ha un buco, che faresti? Non credo non ti importerebbe. E qui è uguale: le cronache, dopo una revisione, sarebberso rimaste una bruttura pseudo manga con niente di originale, ma almeno una bruttura onesta. Come una maglia da 5 euro comprata al mercato. ( Niente contro il mercato beninteso, era per fare un esempio)

#50 Comment By Asher^Kunitz On 15 agosto 2009 @ 23:46

Vogliamo parlare davvero di originalità? Al di là delle copiature più evidenti, questo romanzo è identico alla Scuola dei Maghi di Trudi Canavan. Era da qualche mese che ci pensavo, ma pensavo fossero solo coincidenze. Vedere per credere!!!

Sonea appartiene ai bassifondi e poi va nella scuola dei maghi. Lì studia la magia e va nell’arena dove impara a combattere. Con le dovute differenze anche Nihal ha lo stesso percorso.

Un mago della “Scuola dei Maghi” va in missione per mare per conto della Corporazione dei Maghi, incontra i pirati e ha una storia parallela a quella di Sonea. Vi ricorda ancora qualcosa?

E non venitemi a dire che i romanzi della Canavan sono stati pubblicati in Italia solo negli ultimi anni. Nel paese dell’autrice sono usciti nel 2001, tre anni prima del Mondo Emerso. Plaaaagioooo!!!

#51 Comment By Simone On 5 settembre 2009 @ 22:00

Grandissima recensione, sono a steso a terra per le ristae. Parlando di plagi: riunire otto pietre per poter poi esaudire un desiderio, dopodiché la pietra torna al santuario? Ho una sola parola: DRAGON BALL!!

#52 Comment By Nekoi Echizen On 8 settembre 2009 @ 12:35

Prime impressioni appena l’ho letto: scopiazzamento da Pirati dei Caraibi, Star Wars ed anche un pò di Frodo Beggins è in Sennar durante il viaggio.
Gli abitanti sembrano i classici alieni di Xfiles ma bianchi e coi capelli (bianchi! Che fantasia! Ma forse in mare non potevano diventare blu?).
In sostanza è una porcheria! Anche Aires è un classico cliché delle donne pirata, ma ancora più inutile è il personaggio che si è inventato come suo fidanzato che non serve a .. rullo di tamburi.. niente!!!
Il viaggio dove Nihal fa da madre a Laio è una tortura ed un insieme di controsensi. La Torisi ha letto troppi fumetti perchè secondo me quello che fa lei è descrivere una scena sommaria che tu vedi nei dettagli solo se ti soffermi sulla vignetta del fumetto a guardarne i dettagli che ha messo il disegnatore. D’altro canto da una fan della Takahashi non mi aspettavo altro dato che la mangaka è conosciuta per la povertà delle sue storie molto contraddittori e lunghe e per essere priva di fantasia nei vestiti e negli sfondi. Però al contrario della Troisi, Rumiko Takahashi almeno si studia un pò l’argomento che poi andrà a disegnare su carta!

#53 Comment By Nekoi Echizen On 8 settembre 2009 @ 12:36

Scusate per gli errori ma scrivo sempre tutto di botto!^^/

#54 Comment By Armand Milieu On 28 dicembre 2009 @ 07:11

Vediamo: ci sono i rostri al plurale, quando le navi ne hanno solo uno; il rostro è un affare che si monta a prora per speronare i vascelli nemici, come la baionetta di un fucile, ha tanto senso avere rostri, quanto un fucile avere tre baionette. Inoltre il rostro non è certo la soluzione migliore se l’idea è di abbordare la nave nemica e non affondarla.
C’è poi l’altro marchio di fabbrica della Troisi, il raccontare sempre e il non mostrare mai: non c’è niente da vedere, solo urla, clangore, fracasso e scintillio. Per mezz’ora.
Infine c’è la banalità delle situazioni: tutti quanti armati di generiche spade, i ghigni truci, il combattimento indistinto stile rissa, il ponte subito viscido di sangue, ecc.

Letto questo, credo di aver capito il successo dell’autrice. Vediamo se condividete la mia opinione: cercate il paragrafo che ho citato e rileggete velocissimamente la citazione che lo precede
Se voi…
- Leggete in fretta;
- Non vi soffermate sui dettagli;
- Siete ignoranti dei fatti della Vita (ovvero: avete 13 anni e poca esperienza del mondo).
Allora…
Vi sembrerà di aver letto un buon paragrafo!!!
Provare per credere!

Conclusione: Non abbiamo davanti un instant book, ma un libro adatto all’istant reading!!! Di quel paragrafo restano solo le lucenti sciabole, un mago caduto a terra e il sangue che cola. Detto così (da me) sembra quasi evocativo. Immaginatevi il tristo giovanetto d’oggi (moi, ho 23 anni), che non gode di molta immaginazione e si adagia (appeasement) su una letteratura povera di stimoli. Dopo un paragrafo che a me è parso incalzante (ma privo di direzione! …Incalza sì, ma dove?), questo tristo giovanetto dirà: “Dio, che battaglia cruenta!”.
Se, invece, prendete una persona di media cultura o esperienza del mondo, possono accadere due cose:
1) Lo legge velocissimo. Com’era il libro? Risposta: “Boh, bello”. Già… “Bello” perché “s’è fatto leggere” – ma in quel “Boh” si cela il temutissimo “Spiacente, non mi ha lasciato nulla. Nessuna esperienza“.
2) Lo legge con cura ed attenzione, magari pure vivo interesse. Conseguenza: leggetevi la recensione che sto commentando in questo momento.

Non c’è nessun motivo per voler leggere un libro del genere, perché non aggiunge né toglie nulla alla nostra esistenza. Non aggiunge nemmeno esotismo o divertimento. Riempie il tempo passato in stazione come ovatta in una scatola di cartone. Produce un’orribile tautologia oppure una vuota contraddizione… entrambe prive di senso.

#55 Comment By Puls3 On 22 novembre 2010 @ 02:44

Sinceramente dirò: non penso che la colpa sia di chi scrive, se non quella di non rendersi conto se si è più o meno in grado. Si può scrivere una puttanata o una cosa graziosa ma non brillante perché inesperti, mediocri, bravi ma ancora non raffinati, ecc ecc. La colpa è di chi veicola.
Un po’ il discorso che faccio per i ragazzini-mostri cantanti che vanno tanto di moda ora in tv e che schiaccerei con un martello: la colpa non è dei ragazzini, quelli sono ragazzini e in più sanno anche cantare. Li vedi allo “Zecchino d’Oro” e ti stupiscono e fanno simpatia, li vedi dalla Clerici e solo l’alone di divismo, più le scelte assolutamente improprie di canzoni da “adulti” li fanno apparire vecchi e odiosi.
Se questo romanzo (parlo al singolare riferendomi alla saga, vista l’origine comune) fosse stato distribuito da una casa editrice piccola, media o fosse stato online non avrebbe pagato lo scotto di questa durezza di critica, molto probabilmente.
E non per invidia, ma per giustizia, lo paga: il libro non è la cosa peggiore che esista (magari qui si esagera), ma non era assolutamente a livelli tali per una distribuzione di questa portata. Era OVVIO che autori ignorati molto migliori o lettori che, come fa notare Gamberetta, leggono fantasy da quando avevano 8 anni e quindi conoscono a menadito i classici del genere (e da altrettanto perdono la voce ad incazzarsi con le grandi case editrici, che, appunto, ignorano gli autori esordienti molto migliori di cui sopra).

#56 Comment By Puls3 On 22 novembre 2010 @ 02:46

… ehm..ops…m’è partito un invio…volevo dire che era ovvio che si inalberassero non poco.

#57 Comment By Paige On 23 marzo 2011 @ 23:04

sarai contenta di sapere che dopo la tua opera di “evangelizzazione” comprerò Cuore d’acciaio:) adoro i fantasy e questo non lo conoscevo proprio
ciao =)

#58 Comment By L.M.P. On 27 luglio 2011 @ 03:41

«Abbiamo perquisito il ragazzo e gli abbiamo trovato addosso una lettera del padre, il Generale Pewar. Adesso lo rapiamo, così poi potremo chiedere un riscatto.» disse uno dei ladri.
«Ripetilo più forte, altrimenti il vecchio non ti sente, poi come pensi possa fare a riferire a Nihal, eh?» lo rimproverò il capo della banda.
«Scusa, credevo…»
«Credevo cosa? Cosa credevi di fare? Bloccare tutta la trama solo perché t’è venuto lo sghiribizzo di bisbigliare?! Voce! VOCE!»
«ABBIAMO PERQUISITO IL RAGAZZO E…»

Non sarebbe tanto incoerente in un romanzo della Troisi eh!!!
Comunque mi fai ammazzare dalle risate, sei un genio.
Ti prego continua a recensire qualunque cosa ti passi per le mani, anche il libro di ricette di zia Leopolda oppure il flacone di pillole di nonna Concetta.
In Italia servirebbero più persone come te….purtroppo ci tocca tenerci ladri e puttane!

#59 Comment By Il Guardiano On 27 luglio 2011 @ 08:30

… E nani!

#60 Comment By L.M.P. On 27 luglio 2011 @ 18:04

…..già ma non volevo creare guerriglie di commenti sulla politica italiana!
Vabbé che si possono benissimo etichettare tutti e due sia come ladri che come nani; probabilmente potrebbero creare un marchio di fabbrica di abbigliamento per gente di bassa statura: B&B.

#61 Comment By Latarius On 7 settembre 2011 @ 11:31

Scusatemi non era Margaret Weis e Tracy Hickman e non: Margaret Tracy o la Hickman ?

p.s.: troppo forte, comunque ;D

#62 Comment By Valentina On 12 settembre 2011 @ 06:03

Ammiro moltissimo il tuo modo di recensire! Una persona pùò affidarsi ciecamente alla tua opinione perché è ponderata, attenta e quella punta di animosità che contraddistingue i tuoi commenti rende l’approfondimento molto più interessante.

Leggendo alcuni dei tuoi post ho potuto intuire che per te Il Signore degli Anelli non sia un’opera fantasy degna di nota, anzi che sia disprezzabile. Io sono una grande fan dell’opera tolkeniana – anche se non ritengo l’autore un maestro del genere né uno scrittore dalla tecnica superba – e mi farebbe molto piacere se potessi espormi l’idea che ti sei fatta del libro spiegando i tuoi punti di vista.

In attesa di una risposta, ringrazio.

#63 Comment By Gamberetta On 12 settembre 2011 @ 13:50

@Valentina. Una risposta adeguata richiederebbe un lungo articolo e che rileggessi il romanzo di Tolkien, onestamente non ho né tempo, né voglia. Il problema de Il Signore degli Anelli è che è scritto in maniera dilettantesca e a fronte di questa mancanza di qualità letteraria non c’è molto dal punto di vista del fantastico: prima, dopo e durante ci sono frotte di autori più fantasiosi di Tolkien, che accendono molto di più l’immaginazione. Inoltre ho trovato la storia noiosa, ma qui può dipendere dal fatto che in generale l’high fantasy medievaleggiante non mi ispira.
Ti rimando all’articolo di Moorcock già citato nelle FAQ, qui. Anche se ammetto che le considerazioni “morali” possono lasciare il tempo che trovano – personalmente nel caso specifico le condivido, ma non è il modo di avvicinarsi a un testo letterario, la morale non ha niente a che vedere con la qualità di un romanzo.

#64 Comment By Cesco On 6 ottobre 2011 @ 10:46

Qualche giorno fa ho commentato il blog sul primo libro della Troisi.
Non posso commentare questo perchè non lo ho letto.
Comunque do tutto il mio appoggio a coloro che non sono dei semplici pecoroni che seguono la massa o le mode, e che hanno una testa propria e la fanno funzionare, e per fortuno vedo che ce ne sono tanti. Bravi ragazzi facciamogli vedere a chi spaccia stracci per grandi opere!!!
Credo che mi esprimerò anche direttamente nei loro blog di fan della troisi (quando non avrò niente di meglio da fare e vorrò divertirmi un po’)

#65 Comment By Alessia On 14 aprile 2012 @ 15:57

Complimenti anche per questa recensione, ho riso dall’inizio alla fine, ben fatta davvero! Ho commentato la prima di recensione e ho detto tutto quello che c’era da dire a riguardo… non comment per i commenti dei fan… mi si è accapponata la pelle.. brrr brrr

#66 Comment By rossella On 25 aprile 2013 @ 15:22

ciao gamberetta,la tua recensione fa rotolare dalle risate!ti confesso che non ho letto questo libro, ma ora sono proprio curiosa di sapere come si presenta l’opera globalmente…avevo letto il destino di adhara qualche anno fa e non mi era sembrato tanto male,ma forse non sono stata molto attenta nella lettura…

#67 Pingback By Recensione: I Regni di Nashira 1- Il Sogno di Talitha | Cal the Pal On 3 ottobre 2013 @ 09:16

[…] la parentesi di livore, vi linko le recensioni (volumi I, II e III per la Vostra comodità): io li ho regolarmente comperati e letti, così come tutti i […]


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