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I Dannati di Malva & altre ghiottonerie

Pubblicato da Gamberetta il 6 aprile 2008 @ 12:05 in Fantasy,Film,Insalata di Mare,Italiano,Libri,Segnalazioni,Videogiochi | 52 Comments

Come accennavo nell’articolo di qualche tempo fa riguardo il futuro del blog, ho intenzione di segnalare, con una certa regolarità, le varie release pirata che riguardano il fantasy.
Su moralità e legalità della pirateria si potrebbe discutere all’infinito e ci dedicherò uno o più articoli. Per ora posso dire questo: ho la camera foderata di libri e piena di scatole di videogiochi e confezioni di DVD, ma il risultato è stato che al cinema vogliono perquisirmi prima di farmi entrare. Hanno finito di prendermi per scema. I miei soldi non li vedranno mai più. E se così l’industria cinematografica, editoriale e musicale finisce in rovina, tanto meglio!

Comunque è un discorso molto lungo, per adesso, dato che questo blog si occupa di libri, ne segnalo tre che trattano l’argomento da vari punti di vista.

Il primo è già un classico, ossia Free Culture di Lawrence Lessig. Il libro è disponibile gratuitamente presso il sito dedicato. La parte più interessante è sicuramente quella che tratta della storia del copyright, e di come tanti di quelli che adesso fanno gli scandalizzati siano nati loro come pirati (vedi gli industriali del cinema, che iniziarono la loro carriera violando i brevetti di Edison).

Copertina di Free Culture
Copertina di Free Culture: non fissatela troppo a lungo!

Tuttavia quando Lessig parla di pirateria via Internet è impreciso sia dal punto di vista tecnico sia da quello sociale. Per avere un’idea di come funzioni davvero la pirateria e quali siano le motivazioni di fondo, consiglio (su indicazione del Coniglietto Grumo): Electronic Potlatch di Alf Rehn e Software Piracy Exposed di Paul Craig, Mark Burnett & Ron Honick.
Electronic Potlatch è disponibile al sito dell’autore, qui (PDF). È in realtà la tesi di laurea in Industrial Management dell’autore stesso. La parte strettamente economica è tuttavia piuttosto limitata, il cuore del libro è il viaggio che Rehn compie nel mondo della pirateria, partendo da un semplice file di testo. Interessantissimo!
Software Piracy Exposed è più tecnico-informatico (anche troppo, a volte), ma non meno interessante. Anche perché la tesi di Rehn è di qualche anno fa, quando per esempio BitTorrent non esisteva ancora. Un confronto tra Electronic Potlatch e Software Piracy Exposed però dimostra che molto è rimasto invariato, possono cambiare le tecnologie ma è apparenza, motivazioni e struttura della pirateria rimangono uguali.

Copertina di Software Piracy Exposed
Copertina di Software Piracy Exposed

L’altra considerazione preoccupante che si trae dalla lettura di questi libri è che la disinformazione è assoluta. Nessun organo d’informazione tradizionale (stampa, TV, ecc.) anche solo si avvicina a dire qualcosa di vero a proposito di pirateria via Internet. Non credo neanche sia malafede, è proprio un abisso d’ignoranza. Il preoccupante è che se codesti signori giornalisti non sono capaci d’informarsi riguardo FTP e BitTorrent, come faccio a dar loro credito quando parlano di Al Qaeda, dell’Iran o di qualunque altro argomento?
Infatti non mi fido più!

Ciò premesso, premessa sulla quale prometto di tornare in futuro, passiamo alle segnalazioni.

Libri

Le uscite di romanzi, tradotti in italiano o in lingua inglese, anche rimanendo nel solo ambito della narrativa fantastica, si contano a decine ogni settimana. Per questo mi limiterò a segnalare le uscite riguardanti autori italiani.

Si inizia con l’ultimo romanzo della beniamina del blog, Licia Troisi!
Su emule si può infatti trovare I Dannati di Malva:
Icona di un mulo eBook.ITA.3031.Licia.Troisi.I.Dannati.Di.Malva.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (1.450.424 bytes)

Copertina de I Dannati di Malva
Copertina de I Dannati di Malva

Contravvenendo ai miei sani principi l’ho letto… e devo purtroppo ammettere che non è così orribile come gli altri romanzi della Troisi, anzi è quasi sicuramente quanto di meno peggio la Troisi abbia mai creato (non che però sia un bel romanzo, eh!). Forse la mancanza di dolore deriva dal fatto che è un romanzo cortissimo, tanto che chiamarlo romanzo è un’esagerazione. Sono circa 27.000 parole, 160.000 caratteri, e questo includendo una sorta di postfazione, alcune pagine scritte da tale Antonio Pergolizzi sul problema dell’ecomafia. Forse il dolore è attenuato dal non aver pagato per leggere. O forse dipende dal fatto che la Troisi questa volta non ha voluto continuare a stuprare il fantasy, ma è passata al poliziesco.

Infatti questo I Dannati di Malva ha pochissimo di fantasy. È in realtà una sorta di giallo, con una Guardia cittadina (un poliziotto) impegnata a scoprire l’autore di una serie di omicidi che stanno sconvolgendo la vita della tranquilla città di Malva. Con un po’ di lavoro di documentazione è probabile la stessa storia si sarebbe potuta ambientare in qualche fabbrica o miniera africana.

In ogni caso: Malva è una città di vetro e acciaio, ai margini di una Foresta. La potenza del vapore permette ai cittadini umani di godersi marciapiedi semoventi, ascensori, riscaldamento e ogni sorta di comfort. C’è però un prezzo da pagare per il benessere: il prezzo lo pagano i Drow, costretti a lavorare come negri nel sottosuolo della città, per garantire l’efficienza degli impianti.
In realtà questi Drow dei Drow di Dungeons & Dragons hanno solo il nome e qualche particolare fisico. Se si pensa agli schiavi nelle piantagioni del Sud degli Stati Uniti prima della guerra civile o agli extracomunitari sottopagati nei nostri cantieri si ha un modello più calzante.

Drow
Una Drow

Telkar è un mezzosangue. Madre umana e padre Drow. Uno come lui dovrebbe stare nei Livelli Inferiori, ma a furia di sacrifici e grazie a incrollabile volontà è riuscito a farsi strada nel mondo umano, diventando una Guardia. Quando una serie di omicidi, che per la loro modalità sono attribuiti ai Drow, sconvolge la città, Telkar decide di sfruttare il suo aspetto per infiltrarsi tra i Drow del sottosuolo e scoprire l’assassino…

L’indagine è molto banale e scontata. Telkar non fa altro che aspettare che gli indizi gli capitino per sbaglio in grembo e così accade. Ma almeno non ci sono più quelle enorme incongruenze che avevano piagato i romanzi precedenti della Troisi. Ci sono ancora faccende poco chiare, tipo un Generale che è in pensione a una data pagina ed è in missione di scorta in un’altra, o il numero degli omicidi, tre o quattro secondo l’umore, ma sono particolari.
In più questa volta la Troisi narra in prima persona, e riesce abbastanza bene a mantenere questo punto di vista. Perciò è anche più facile accettare gli errori, visto che il protagonista può confondersi o dimenticare, mentre l’autore no.

Qui devo anche dire che la scelta del prologo è stata davvero infelice. Il prologo è disgustoso (e a differenza del resto del romanzo, la narrazione è in terza persona e non riguarda Telkar), ma per fortuna nel proseguo non ci sono altri bambini di dieci anni che brandiscono spade da sette libbre. Rendiamo grazie agli Dei.

Non credo che recensirò I Dannati di Malva: essendo un libricino così esiguo, non più di due ore di lettura, non c’è molto da aggiungere a quanto già detto. Penso che i fan della Troisi dovrebbero apprezzare, gli altri no, perché è comunque un brutto romanzo, ma se sono curiosi sempre meglio questo corto Malva gratis che le Cronache a 20 euro!
Vorrei però spendere due parole per l’editore, che in questo caso non è Mondadori ma Edizioni Ambiente. Signori Edizioni Ambiente, visto che a quanto pare avete così a cuore i problemi ecologici, perché non offrite voi l’ebook in questione? Perché contribuire all’inquinamento con la produzione di libri di carta? Che vanno stampati, imballati, trasportati e poi smaltiti. Un enorme spreco di energie che certo non migliora il problema dei rifiuti (e non sto facendo ironia).

Parlando di brutti romanzi, si è reso disponibile anche La Lama Nera di Dario De Judicibus:
Icona di un mulo eBook.ITA.3017.Dario.De.Judicibus.La.Lama.Nera.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (3.911.255 bytes)

Copertina de La Lama Nera
Copertina de La Lama Nera

Ho letto questo romanzo tempo fa (prima dell’apertura del blog), avrei anche voluto recensirlo, ma non me la sono mai sentita di rileggerlo. Non è un granché, ma c’è di peggio.

Terzo fantasy italiano apparso di recente, Ancess volume I: Le Chiavi del Fato di Sergio Rocca:
Icona di un mulo eBook.ITA.3007.Sergio.Rocca.Ancess.Le.Chiavi.Del.Fato.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (2.617.892 bytes)

Copertina de Le Chiavi del Fato
Copertina de Le Chiavi del Fato

Ho trovato pochissime notizie riguardo a questo fantasy (qui se ne parla brevemente), ma dopo averne lette tre pagine ho capito che le poche notizie erano fin troppe! È scritto in maniera oscena. Ho controllato il sito dell’editore, Editing Edizioni, e non pare editore a pagamento. Come si fa a pubblicare una roba del genere? Mistero. Comunque non è escluso che ci torni in qualche momento di disperazione e ne faccia una recensione.

Videogiochi

Non molto d’interessante negli ultimi tempi. Segnalo solo l’uscita dell’espansione per PC di Silverfall, ovvero Silverfall: Earth Awakening: Silverfall_Earth_Awakening-FLT (~6.43GB)
L’espansione è giocabile anche senza aver installato il gioco originale. Silverfall è un action-RPG; mi ricordo di averlo provato alla sua uscita e di non averne ricavato nessuna particolare impressione, né in positivo, né in negativo. Si distingue però per l’ambientazione, a tratti in stile fantasy più classico, a tratti più in stile steampunk. Consigliato agli amanti di Diablo, Sacred, Titan Quest e simili.

Silverfall: Earth Awakening
Uno screenshot di Silverfall: Earth Awakening

Film

Nota preliminare: non prendo neanche in considerazione i film doppiati. Parlerò solo di uscite nella lingua originale del film. Anche qui il discorso può essere lungo, e mi rendo conto che per chi è abituato al doppiaggio, passare all’originale più sottotitoli (spesso in inglese, visto che di sottotitoli in italiano non è così semplice trovarne) può essere traumatico, ma ne vale la pena. Il doppiaggio massacra i film. All’inizio è difficile rendersene conto, ma dopo qualche mese di visioni intensive in lingua originale non si torna più indietro.
E in ogni caso rimane una necessità per una marea di film che non hanno distribuzione nel nostro Paese neanche in DVD. Perciò tanto vale abituarsi.
Seconda nota preliminare: escono persino più film che libri, tener conto anche solo di tutti i film di fantasy/fantascienza non è facile. Perciò mi concentrerò solo su quei film che possono passare inosservati. Ognuno è in grado di trovare una copia gratuita di Cloverfield o Sweeney Todd anche senza le mie segnalazioni.

Dunque, negli ultimi giorni sono affiorati:

Cheung Gong 7 hou (CJ7, 2008)
CJ7.LIMITED.DVDRip.XviD-ESPiSE (DVDRip, ~700MB)
CJ7.2008.NTSC.DVDR-TDM (DVDR, ~3.70GB)
(cantonese con sottotitoli in inglese, coreano, cinese e tailandese)

Locandina di CJ7
Locandina di CJ7

L’ultimo film del geniale Stephen Chow, già regista, sceneggiatore e interprete di film quali Shaolin Soccer, Kung Fu Hustle e God of Cookery. Forse il più bravo attore comico in vita. Questo CJ7 non è all’altezza delle sue opere migliori, anche perché la presenza di Chow attore è minima, ma rimane comunque un film divertente e persino commuovente. Consigliato a tutti.

Trailer di CJ7

 

Kabe-otoko (The Wall Man, 2006)
The.Wall.Man.2006.DVDRip.XviD-WRD (DVDRip, ~700MB)
(giapponese con sottotitoli in inglese e giapponese)

Locandina di The Wall Man
Locandina di The Wall Man

Film horror/fantasy giapponese. Non l’ho ancora visto, la trama pare però interessante:

The ‘wall man’ ['kabe-otoko'] is a strange wall-dwelling creature that is neither human nor ghost. He observes the ways of mankind from his unique position, and television plays an important role in [his] existence. When Nishina tells his TV reporter girlfriend Kyoko what he has heard about this creature, she introduces the story on her show, setting off a bizarre chain of events…

Trailer di The Wall Man

 

[Rec] (2007)
Rec.2007.READNFO.DVDRiP.XViD-iKA (DVDRip, ~700MB)
(spagnolo con sottotitoli in inglese)

Locandina di [Rec]
Locandina di [Rec]

[Rec] è un film horror spagnolo con zombie. Lo stile di ripresa è lo stesso di Cloverfield, anche se il regista di [Rec] almeno ci prova a raccontare una storia invece di cercare di far venire mal di testa al pubblico. Il finale è decente, ma il resto così così. La protagonista con il suo incessante strillare è di un’antipatia unica.

Trailer di [Rec]

Approfondimenti:

bandiera EN Il blog di Lawrence Lessig
bandiera EN Il sito di Alf Rehn
bandiera EN Software Piracy Exposed su Amazon.com

bandiera IT I Dannati di Malva su iBS.it
bandiera IT I Dannati di Malva presso il sito dell’editore
bandiera EN I Drow di Dungeons & Dragons su Wikipedia
bandiera IT La Lama Nera su iBS.it

bandiera EN Il sito ufficiale di Silverfall
bandiera EN Una recensione di Silverfall: Earth Awakening

bandiera EN Stephen Chow su Wikipedia
bandiera EN Alcune notizie su The Wall Man
bandiera SP Il sito ufficiale di [Rec]

bandiera EN Releaselog, uno dei migliori siti per tenersi aggiornati sulle uscite


52 Comments (Mostra | Nascondi)

52 Comments To "I Dannati di Malva & altre ghiottonerie"

#1 Comment By jiggly On 6 aprile 2008 @ 15:10

Qualcuno denunci sta tizia!!

#2 Comment By D. On 6 aprile 2008 @ 17:18

@jiggly: LOL denunciala TU se ci tieni, perché devono scomodarsi gli altri? ^_^

#3 Comment By Federico Russo “Taotor” On 6 aprile 2008 @ 17:19

CJ7 sembra davvero divertente. Sto scaricandolo con torrent – ho incollato in google “CJ7.LIMITED.DVDRip.XviD-ESPiSE” e ho trovato il file. Spero i sottotitoli ci siano per davvero, sennò… dovrò andare a lezioni di mandarino. XD Vedo che è diviso in molti altri file, di cui uno in .rar che spero sia il file video che assembla gli altri. Mi sa che c’è solo tanto da sperare e nessuna sicurezza. I film già doppiati non sono il male, Gamberetta. Anzi, le battute dette dagli americani/inglesi fanno pena, nella loro lingua – a parte alcune eccezioni. Ben Stiller, per esempio, non mi fa ridere tanto, non doppiato. Idem Jim Carrey e compagnia bella.

#4 Comment By Gamberetta On 6 aprile 2008 @ 17:30

@Federico. I sottotitoli dovrebbero essere in un file separato: espise-xvid-cj7-subs.rar. Altrimenti c’è sempre opensubtitles.com, che è aggiornato in tempo reale con i sottotitoli in ogni lingua, per ogni sorta di film (ci sono per dire già anche lì sottotitoli in inglese per CJ7).

#5 Comment By Lo Sparviero On 6 aprile 2008 @ 17:48

I Dannati di Malva su Ibs.it:
Stefano (22-03-2008)
Lodevole iniziativa, pessima l’esecuzione. Licia Troisi è sempre la stessa: sempre la solita scrittura sciatta, con termini impropri e semplificazioni nelle descrizioni. La narrazione è, come da pragramma, prevedibile e priva di colpi di scena. Triste che la mondadori attribuisca spazio ad autori cosi’ modesti.
Voto: 1 / 5

Ah. Allora a qualcuno il cervello è rimasto.

#6 Comment By avvocatospadaccino On 7 aprile 2008 @ 09:42

editing edizioni chiede contributi, ma sono più accorti, non rispondono a domande dirette, aspettano che arrivi il dattiloscritto.

sto fatto di edizioni ambiente che stampa libri cartacei per sensibilizzare i lettori sui problemi dell’ambiente è davvero paradossale e non ci vedo molta ironia. Avete mai provato a cercare le ecoballe con googlemaps?

gamberetta continua ad avere uno stomaco incredibile, legge ancora la troisi, è la nuova moda pulp del momento.

snowwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww

#7 Comment By Angra On 7 aprile 2008 @ 12:20

Su Il Rifugio delgli Esordienti Editing Edizioni figura come “Possibilità di pubblicazione con richiesta di contributo”, dove in genere possibilità equivale a certezza. Ha anche due belle faccine arrabbiate come valutazione da parte di chi ha pubblicato con questa casa editrice.

#8 Comment By Angra On 7 aprile 2008 @ 12:33

Da non perdere: Editing Edizioni mette le presentazioni dei suoi libri su YouTube.

Se dico che non si era mai visto niente di simile non è un complimento ^_^

#9 Comment By avvocatospadaccino On 7 aprile 2008 @ 13:25

gnammy, burrosissima… !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
e… “sa di quello che parla!”
non è una cattiva idea però, fossero un pò meno impostate…
hugs!
(ho deciso infatti che non posso più tenere celate ai gamberetti le mie personali parole antispam, coraggio, fare outing anche voi!)

#10 Comment By Gamberetta On 7 aprile 2008 @ 14:00

Grazie ad Angra e avvocatospadaccino per le notizie su Editing Edizioni, il fatto che sia anche a pagamento spiega molte cose.
In compenso i filmati su YouTube sono bellissimi! ^_^
Consiglio: Terrecotte & Samovar.
Da “Terrecotte & Samovar”:

Così, quell’immagine fastidiosa di me, che l’indomani mattina raccatto tutte quelle bottiglie di birra che ti sei bevuto la notte prima, una dopo l’altra, una dopo l’altra, non capisco l’una e non capisco l’altra.

ROTFL!

#11 Comment By jiggly On 7 aprile 2008 @ 14:27

@D. Sarà fatto!! xD

#12 Comment By Federico Russo “Taotor” On 7 aprile 2008 @ 14:54

Hm, ho visto il video ma non ho seguito molto. Ero più attento alla scollatura di Nadia Dalsala.
Mi piace questo modo di pubblicizzare i libri. Voglio pubblicare anche io con Editing Edizioni, a patto che mi offrano a disposizione un’avvenente ragazza ben scollata. Ancora meglio se verso la fine della lettura si toglie il vestitino. *ammiccando*

P.S. Riguardo alla tua citazione: LOL! XD

#13 Comment By Bies On 7 aprile 2008 @ 15:40

Ciao Gamberetta.
E’ da un po’ che cerco un tuo contatto valido (msn o mail).
Più o meno da quando ho letto la prima rece sulla Troisi.
Il mio msn è bies chiocciola libero punto it.
La mail è valida.
Mi puoi contattare? Grazie.
M.

#14 Comment By Ettore On 7 aprile 2008 @ 18:20

Vorrei però spendere due parole per l’editore, che in questo caso non è Mondadori ma Edizioni Ambiente. Signori Edizioni Ambiente, visto che a quanto pare avete così a cuore i problemi ecologici, perché non offrite voi l’ebook in questione? Perché contribuire all’inquinamento con la produzione di libri di carta? Che vanno stampati, imballati, trasportati e poi smaltiti. Un enorme spreco di energie che certo non migliora il problema dei rifiuti (e non sto facendo ironia).

Tutto vero. Per onor di cronaca però credo che avresti dovuto anche citare il fatto che son prodotti con carta riciclata al 100%.

#15 Comment By marika On 8 aprile 2008 @ 14:26

uh!!!! che bei film! ma dove li hai scovati?
^_^

#16 Comment By jiggly On 8 aprile 2008 @ 15:02

Mica tanto vero, gli ebook sono tutto un’altro prodotto e a molti piace leggere i libri di carta, anche l’approccio con la lettura è diverso. Se si cambia supporto si cambia anche la sensazione che da il testo. E’ come dire “se l’aranciata spreca troppe arancie vendete solo acqua”

#17 Comment By jiggly On 8 aprile 2008 @ 15:03

*un altro

#18 Comment By jiggly On 8 aprile 2008 @ 15:05

da’

#19 Comment By jiggly On 8 aprile 2008 @ 15:08

arance xD

#20 Comment By Gamberetta On 8 aprile 2008 @ 15:12

@marika. Il miglior sito che ho trovato per essere aggiornata sulla produzione di film fantasy/horror/fantascienza da tutto il mondo è Twitch.
Visto che ultimamente mi sono appassionata di cinema asiatico seguo anche Kung Fu Cinema e Midnight Eye.
Per sapere quando i film oltre che uscire al cinema escono anche in rete ci sono ad esempio Releaselog e VCDQuality.

Poi ci sono tutta una serie di siti più o meno legali che “spacciano” i film veri e propri via torrent / emule. Si va dal celeberrimo Piratebay.org a siti specializzati, per esempio per quanto riguarda il cinema asiatico ci sono:
Asian DVD Club
Avistaz
FSSeeders
(potrebbe essere richiesta registrazione / non è detto siano aperte le registrazioni)
Un altro posto dove trovare sempre film bizzarri è Tracker 3.

#21 Comment By marika On 8 aprile 2008 @ 23:19

GRAZIE!!!!!!!!!!!se non fossi una donna ti sposerei!!!!!!!!!!!

#22 Comment By jiggly On 12 aprile 2008 @ 12:07

Al giorno d’oggi non è più un problema, prova a proporre xD

#23 Comment By mitoancess On 12 aprile 2008 @ 22:46

Ripeto e confermo quello che ho detto nell’altro spazio per i commenti; l’ignoranza che vedo in questo sito non mi sorprende; nel resto dei paesi industrializzati si fanno “gli addominali” a furia di ridere sulla bassezza intellettuale/intellettiva di chi si arroga, in siti come questo, il diritto di parola su campi in cui non ha la minima conoscenza.
Aspetto che chi critica dia prova del proprio titolo attraverso il linguaggio e le tematiche esposte…. soprattutto dalla signora Gamberetta: inappropriata ed infantile!

#24 Comment By Daniele On 15 aprile 2008 @ 16:41

A) di quanto ridono negli altri paesi industrializzati a me personalmente non interessa niente
B) il diritto di parola non si arroga ma si ha di base
C) quali titoli servono per valutare l’adeguatezza e l’età mentale dimostrate da qualcuno?
D) il sito non piace? ce ne sono tanti altri

arrivederci e grazie

#25 Comment By jiggly On 15 aprile 2008 @ 22:04

Danny dimostri di avere molto più buon senso di altri partecipanti per la lettera C). Secondo me però sbagli a essere convinto che se non ti piace quello che dice qualcuno è meglio che te ne vai. Se girano idee che non vanno bene è meglio combatterle che andarsene in lidi più sicuri. Per cui se non ti piace qualcosa di solito provi a cambiarla, non a scappare da lei. Per il resto, il diritto di parola è di tutti ma è bene utilizzarlo con cautela e le opinioni degli altri sono spesso preziose per migliorare.

#26 Comment By Daniele On 24 aprile 2008 @ 19:53

grazie per la risposta, comunque mi aspettavo una riga di insulti dal signor mitoancess
Per quanto riguarda il punto D, ne faccio puramente una questione di gusto, non di guerra ideologica. Se per caso non mi piacesse la cucina cinese, non potrei certo provare a far cambiare le ricette ai ristoranti cinesi, anche se fossi io il produttore del riso che usano. Andrei a mangiare altro.
Non mi ero reso conto che il commento a cui ho risposto fosse dell’autore del libro in questione. Adesso che l’ho capito, ignorante e stupido io a non averlo fatto prima, mi chiedo… perchè spendere tante parole a far vedere che ciò che un’altro scrive è peggio di quello che scrivo io, invece di dimostrare che ciò che scrivo io è meglio di quello che scrive l’altro?

#27 Comment By mitoancess On 25 aprile 2008 @ 12:00

per Daniele:

Non so a chi sia riferita questa frase :
-perchè spendere tante parole a far vedere che ciò che un’altro scrive è peggio di quello che scrivo io, invece di dimostrare che ciò che scrivo io è meglio di quello che scrive l’altro?-

…ma la trovo appropriata, cosa rara da queste parti. Naturalmente se fosse riferito a me rimarrei deluso perché il fatto che io sia un autore di un romanzo non mi impedisce di osservare altre opere. Se non lo faccio io che sono del mestiere e mi intendo della materia, chi lo deve fare? Voi? Ci state provando ma è come vedere una mucca che tenta di fare danza classica. Qualcuno è predisposto, ma non lavora per completarsi, altri come te invece credono davvero di poter intentare come la mucca sopraccitata.

Per quanto riguarda i paragoni tra la mia opera e le altre esiste, e l’ho detto 100.000 volte, una materia chiamata “Comparatistica” ma si dev’essere molto, molto, motlo preparati.

Daniele, non fare atrofizzare il cervello, fallo lavorare un pò di più che ce n’è bisogno nella società.

#28 Comment By Luca Zaffini On 25 aprile 2008 @ 13:05

Mitoancess: “Ci state provando ma è come vedere una mucca che tenta di fare danza classica. Qualcuno è predisposto, ma non lavora per completarsi, altri come te invece credono davvero di poter intentare come la mucca sopraccitata.”

La tentazione era troppo forte. ;-P

#29 Comment By Daniele On 26 aprile 2008 @ 10:07

per mitoancess
devo dire con tutta sincerità che ho capito forse metà delle frasi rivolte a me
poi, quando mai ho detto che un autore non può commentare gli scritti degli altri? o quando mai ho detto il contrario di ciò?
io ho sempre pensato che i depositari del sapere raramente sono in grado di diffonderlo, comunque basta. sono stufo di inutili litigi tra sapienti e popolino che non portano a nulla. forse continuerò a leggere, ma sarà molto difficile che torni sull\’argomento

per quanto riguarda la mia frase appropriata, era proprio riferita a chi, invece di \”difendere\” la propria opera, preferisce far vedere che chi ha scritto dei commenti negativi è un poveretto
ricordo che non ho mai scritto bene o male di ciò che scrive uno o l\’altro, ma mi infastidisce vedere come sia degeneato il confronto

e ti assicuro che il mio cervello lavora, molto e pure bene. se non lo dico io che lo conosco, chi lo può fare? voi? magari ci provate, ecc. ecc,

tanti cari saluti

#30 Comment By Gwin On 3 maggio 2008 @ 10:03

Scusate se mi intrometto, essendo io appena giunta in questo luogo (molto interessante, tra l’altro *.*), ma le risate che mi hanno provocato certi commenti, mi hanno fatto venir voglia di lasciare il mio parere…
Non so se tale mitoancess ritornerà qui a vedere se altri hanno commentato a suo favore o meno, ma vorrei lo stesso tentare di comunicare con lui.

Ehm… non vorrei sembrare maleducata, ma quanti anni hai? Sei? O_o
No, davvero… tra un po’ nemmeno i miei cugini (che ancora non hanno sei anni, in effetti) si mettono a lamentarsi perché non è piaciuto un loro lavoro e vedere che quello che dovrebbe essere un uomo (quanto meno maggiorenne, ma ho visto a giro libri di quattordicenni, quindi non mi meraviglio più di nulla) si attacca a cose come “Vediamo se hai la conoscenza per criticare” mi fa ridere.
Sì, in effetti gli addominali me li son fatti in questo sito, ma non certo per le parole di Gamberetta.
Non c’è bisogno di una laurea in Lettere per dire se un libro piace o meno, come non c’è bisogno di essere dei Maestri di Musica per dare il oslito parere su una canzone.
Ognuno ha il diritto di poter esprimere il proprio parere su tutto ciò che vede, legge o sente senza possedere una laurea, o anche solo un diploma, in quel campo.
Certo, tu hai il diritto di chiedere perché il tuo lavoro non è piaciuto, ma non quello di offendere (cosa che hai fatto dandole dell’infantile e dell’ignorante).

-Per quanto riguarda i paragoni tra la mia opera e le altre esiste, e l’ho detto 100.000 volte, una materia chiamata “Comparatistica” ma si dev’essere molto, molto, motlo preparati.-
Non la conosco, lo ammetto, ma non mi serve (e non serve a nessuno, per esprimere un proprio giudizio) per dire che Il Signore degli Anelli è un opera che supera di un milione di passi Harry Potter, che comunque ho letto con molto piacere. (Giusto per citare due opere internazionali.)
O che il famoso Tre metri sopra al cielo non regge il confronto con un opera degna della parola “romanzo” come Cime Tempestose.

Detto ciò, finisco di far un giro per il sito ed eventualmente lascerò qualche altro commento. :D

Ciao ciao,
Gwin.

#31 Comment By Gwin On 3 maggio 2008 @ 10:15

Oh, giusto… intanto chiedo scusa per un errore di digitazione nel post precedente (“oslito” invece di “solito” XD), poi mi son scordata di rispondere ad un’altra cosa:

-Naturalmente se fosse riferito a me rimarrei deluso perché il fatto che io sia un autore di un romanzo non mi impedisce di osservare altre opere. Se non lo faccio io che sono del mestiere e mi intendo della materia, chi lo deve fare? Voi? Ci state provando ma è come vedere una mucca che tenta di fare danza classica.-
Altra offesa… Grazie.
Sì, mi ci metto anche io visto che, sebbene non abbia un sito, ho dato spesso dei pareri sui libri che leggo, chiacchierandone sui forum.
Ho già parlato del diritto di esprimere il proprio parere, ma questa arroganza è davvero insopportabile.

Credo cercherò il libro citato solo per vedere come è scritto… beh, sii contento delle poche righe di Gamberetta. Ti hanno portato una nuova potenziale lettrice, anche se viste le premesse non so quanto ne leggerò…

Ciao ciao,
Gwin.

#32 Comment By Torque On 26 settembre 2008 @ 14:29

Gwin, hai detto tutto, a me non resta che appiccicarci sopra la parola “quoto”.

#33 Comment By Uriele On 20 ottobre 2008 @ 03:39

@Gamberetta: In Italia abbiamo ancora degli ottimi doppiatori con voci veramente magnetiche (vedi il Violent Jack di Pannofino, o il meraviglioso doppiaggio dei soliti sospetti che è alla pari con la sua controparte originale). Ho sentito doppiaggi in Americano
(Uno dei doppiaggi peggiori, ma talmente terribile da essere esilarante, è quello di Machine Girl in inglese), Francese e Russo che fanno accapponare la pelle.
Detto questo, ammetto che alcune volte i doppiaggi riescono a storpiare dei bellissimi film. Per fortuna in Italia c’è ancora una certa scuola e tradizione di doppiaggio, quindi non sono molti i casi di doppiaggio orrendo. Solitamente lo “stupro” è riservato ai B-Movie (come gli schizzacervelli di Peter Jackson) o ai film di minore importanza.

Per farti un esempio recente, io farei i complimenti ai doppiatori di There Will Be Blood (che mi rifiuterò sempre di chiamare il Petroliere, come mi rifiuto di usare “Se mi lasci ti cancello” per “Eternal Sunshine of the Spotless Mind” ) che sono riusciti a fare un lavoro incredibile, sfornando una versione che è solo di poco inferiore a quella originale.

Terminato il pistolotto sui doppiatori italiani, vorrei consigliarti, per ringraziarti di Machine Girl (un film così meravigliosamente Trash che ha quasi fatto andare in anossia celebrale per le troppe risate), la commedia horror “Black Sheep”.

#34 Comment By isettina On 20 ottobre 2008 @ 18:12

In tutta sincerità non ho mai letto nulla della Troisi, fatta eccezione proprio per “I dannati di Malva” che ho preso in prestito in biblioteca (per fortuna perchè costa troppo per quello che è).
Che dire?
Lo stile è scorrevole, certo. L’ambientazione discretamente intrigante. Ma la storia?!? Mizzica ma è superprevedibile! Nessun colpo di scena! Le puntate della Flatcher mi lasciano molto più entusiasta!

#35 Comment By Gamberetta On 20 ottobre 2008 @ 18:24

@Uriele. È solo questione d’abitudine. Come scritto nell’articolo se ti abitui a sentire gli attori parlare con la loro vera voce, poi non li sopporti più doppiati, per quanto il doppiatore s’impegni.
Inoltre quando ci sono i primi piani e vedi muovere le labbra, il tuo cervello si prepara a sentire le parole in inglese o in giapponese, se escono italiane è fastidiosissimo (adesso persino mi rendo conto quando un film cantonese è stato doppiato in mandarino).

Black Sheep l’ho visto. Divertente l’idea di partenza (anche se non originalissima, l’idea di prendere un’animale notoriamente mansueto è farlo diventare feroce era già alla base del film con i coniglietti Night of the Lepus) ma il film nel complesso non è che fosse granché.
Se ti è piaciuto Machine Girl fra non molto dovrebbe uscire Tokyo Gore Police che è sullo stesso genere. Dai anche un’occhiata a Meatball Machine che avevo rapidamente recensito mesi fa.

Trailer di Tokyo Gore Police
Recensione Meatball Machine

#36 Comment By Uriele On 20 ottobre 2008 @ 20:42

@ Gamberetta: di solito li guardo sempre in lingua originale quando capisco la lingua (inglese, francese, un po’ il russo e pochissimo il giapponese, nonostante gli anime e le varie maratone di registi quali kitano, Kurosawa, Tsukamoto, ecc…). Proprio per questo dico che i doppiaggi italiani non sono affatto male (prova a vedere la versione russa di mongol, dove una sola persona fa tutte le voce senza ridoppiare il tutto, ma sovrepponendo la sua voce a quella del film originale…).
Black Sheep è una commedia scema, con alcuni picchi di demenza che me l’hanno fatto amare. Non ha un gran valore artistico, ma per passare qualche ora con il cervello a basso numero di giri è perfetto (sì, insomma, non stiamo parlando di arca russa, stiamo parlando di black sheep).

Passando al più puro trash-gore giapponese (in qualche modo mi dovrò sdebitare) ti propongo Riki-Oh (è una perla nel suo genere, tanto da prendere 89/100 su rotten tomato)

Tokio Gore Police lo avevo già visto, ma non mi ha colpito tanto, è una demenza molto più contenuta… Meatball Machine lo vedrò sicuramente, poi saprò dire

#37 Comment By Vale On 1 gennaio 2009 @ 16:00

Vorrei dire, sul doppiaggio, che ha ragione Gamberetta. I cosiddetti “migliori doppiatori del mondo” ne hanno fatti, di danni, e parecchi. Un solo esempio, lo scempio che ha fatto la Izzo su Shaolin Soccer.
Il doppiaggio italiano è una delle cose che più mi irrita.

#38 Comment By -Ayame- On 3 gennaio 2009 @ 12:34

Sai che la città di vetro e acciaio con ascensori e marciapiedi semoventi mi ricorda pari-pari un livello del videogioco di Spyro? :D

#39 Comment By Darlene Alibigie On 17 marzo 2009 @ 17:52

“Ho sentito doppiaggi in Americano (Uno dei doppiaggi peggiori, ma talmente terribile da essere esilarante, è quello di Machine Girl in inglese), Francese e Russo che fanno accapponare la pelle.”

In Russia, a volte, i film non sono neanche doppiati: c’è una voce (una sola per tutti i personaggi) che parla sopra i dialoghi originali e li traduce in tempo reale. Attenzione: non li interpreta, li traduce e basta. Il tono è totalmente neutro, da annuncio ferroviario. Vi lascio immaginare che bello.

Ma anche nei Paesi dove è diffuso il doppiaggio (parecchi, checché se ne dica) la situazione non è molto più rosea. Valga come esempio negativo il lavoro da cani che fanno gli spagnoli (a proposito: se vi sembra che l’Italia sia poco poliglotta, fatevi un giro in Spagna, dove neanche gli addetti al turismo parlano inglese). Nel complesso credo che in questo campo noi italiani siamo ancora i meno peggio.

Per quanto riguarda la legittimità o meno del doppiaggio, la questione è più complessa di quanto sembra. Esistono anche registi favorevoli al doppiaggio dei loro film; quando è il regista stesso a benedire la versione doppiata, chi sei tu per dire che il doppiaggio la snatura?

(Kubrick, scusate se è poco, curava personalmente la traduzione dei suoi film. Fu lui a scegliere Giancarlo Giannini per doppiare Jack Nicholson in “Shining”. E davanti al risultato telefonò a Giannini per dirgli che la versione italiana era superiore a quella originale).

Ma soprattutto: il cinema è l’arte di esprimersi attraverso le immagini in movimento. Immagini, non parole. Lo diceva già Hitchcock: il film perfetto è un film muto, tutto quello che viene detto dagli attori sullo schermo è perso per lo spettatore. E’ davvero così importante che si parli in una lingua o in un’altra? Se un film è valido, dovrebbe già far passare i concetti con le immagini. Se non ci riesce non è un film valido, e il problema del doppiaggio diventa irrilevante.

Personalmente il doppiaggio mi dà davvero fastidio solo nei film in presa diretta (tipo “Cloverfield” o il sopracitato “Rec”), dove si sente in modo particolare l’effetto posticcio. In tutti gli altri casi, non vedo il motivo di tanto integralismo.

#40 Comment By Kurt Wagner On 27 gennaio 2010 @ 14:29

-perchè spendere tante parole a far vedere che ciò che un’altro scrive è peggio di quello che scrivo io, invece di dimostrare che ciò che scrivo io è meglio di quello che scrive l’altro?-

…ma la trovo appropriata, cosa rara da queste parti. Naturalmente se fosse riferito a me rimarrei deluso perché il fatto che io sia un autore di un romanzo non mi impedisce di osservare altre opere. Se non lo faccio io che sono del mestiere e mi intendo della materia, chi lo deve fare? Voi? Ci state provando ma è come vedere una mucca che tenta di fare danza classica. Qualcuno è predisposto, ma non lavora per completarsi, altri come te invece credono davvero di poter intentare come la mucca sopraccitata.

Pardon?

#41 Comment By Merphit Kydillis On 23 febbraio 2011 @ 11:45

Dato che qui si parla de I Dannati di Malva, credo sia doveroso commentarlo qui…

È con mio rammarico annunciare a tutti voi che il romanzo I Dannati di Malva è entrato a far parte della collana Oscar Bestseller. La notizia qui

Da notare, poi, che la copertina è cambiata. Essendo della collana Oscar Bestseller, immagino che sarà un tascabile come le ristampe del Mondo Emerso….

#42 Comment By Mr. Giobblin On 23 febbraio 2011 @ 14:31

Non per lamentarmi della recente impennata dei prezzi Mondadori, ma…10 euro per un romanzo di 154 pagine? WTF ?

#43 Comment By Merphit Kydillis On 23 febbraio 2011 @ 17:18

Come viene 10 euro? Ma l’edizione originale, pubblicato da Edizioni Ambiente, veniva a costare 7 euro!

#44 Comment By Mr. Giobblin On 24 febbraio 2011 @ 11:54

Qui dice che il prezzo è 10 euri… Il prezzo è aumentato perchè… ehm… l’editing costa? <.<

#45 Comment By Piruti-tuti On 22 giugno 2012 @ 21:17

segnalo un refuso, nella recensione del film cj17 hai scritto commuovente al posto di commovente

#46 Comment By Gamberetta On 24 giugno 2012 @ 17:58

@Piruti-tuti. Si può scrivere in entrambe le maniere.

#47 Comment By chriss On 25 luglio 2012 @ 11:59

sai non penso che tu sia così esperto da poter dare un giudizio sul lavoro degli altri, anche perché i libri contengono opinioni che vanno rispettate. Io ritengo che la Troisi sia un brava scrittrice, magari non ai livelli di Tolkien o Lewis per citare tra i più famosi, ma devo ammettere che è brava, anche se preferisco Paolini. Tu intanto vedi di abbassare la cresta e di imparare a rispettare le opere altrui, barbone.

#48 Comment By Clio On 25 luglio 2012 @ 14:12

Tu intanto vedi di abbassare la cresta e di imparare a rispettare le opere altrui, barbone.

Mi piacciono questi paladini del rispetto che non sanno rispettare le opinioni altrui ^_^ Sarà un disordine della personalità, semplice ignoranza o trollaggio annoiato?

#49 Comment By Gwenelan On 25 luglio 2012 @ 14:43

Mi piacciono questi paladini del rispetto che non sanno rispettare le opinioni altrui ^_^ Sarà un disordine della personalità, semplice ignoranza o trollaggio annoiato?

Direi ignoranza, e profonda, visto che non riesce neanche a vedere, o se n’è fregato di controllare, che Gamberetta non è un maschio.

#50 Comment By Sandavi On 25 luglio 2012 @ 15:41

@chriss.

sai non penso che tu sia così esperto da poter dare un giudizio sul lavoro degli altri,

Tu invece si?

anche perché i libri contengono opinioni che vanno rispettate.

Già che li chiami genericamente “libri” mi fa ridere. Libri cosa? Testi unievrsitari? saggi? libri di cucina?
Opinioni che vanno rispettate…. ah tipo il Mein Kampf? Di sicuro è un’opera che esprime opinioni. Mi raccomando rispettale.

#51 Comment By Shido On 1 agosto 2012 @ 16:46

posso fare una domanda … scusate la mia ignoranza sul tema… ma qualcuno può suggerirmi qualche buon titolo che lo ha entusiasmato particolarmente?
P.S. Ho letto i dannati di Malva. Carino non eccellente, troppo corto per apprezzarlo a pieno.

#52 Comment By lapersianaperta On 7 settembre 2013 @ 15:54

I dannati di Malva non sono riuscita a leggerlo. Non amo la Troisi ma questo libro mi incuriosiva davvero; purtroppo l’autrice è riuscita a irritarmi prima della fine del prologo.

C’è questo ragazzino che torna a casa in una situazione a lui familiare, una situazione che però gli diventa inquietante. Il bambino è preso da una certa fretta di tornare a casa, perché la foresta lo spaventa (tra l’altro una foresta abbastanza lontana da lui) o qualcosa del genere. Andando in giro con uno spadone più grande di me io avrei fretta di tornare a casa per sbatterlo in faccia a mio padre, che mi fa andare in giro con un’arma che non mi sarà utile prima dei prossimi cinque anni. Sto divagando.
Il punto è che ho avuto l’impressione che la Troisi facesse di tutto per far capire a me, lettrice, che il bambino era in pericolo. Nella situazione di partenza in cui il bambino si trova non c’è nulla di pericoloso, ma sembrava che l’autrice volesse a tutti i costi che questo bambino avesse la mia simpatia prima che gli accadesse qualcosa di “inimmaginabile”.

Se uno legge il prologo al primo volume delle Cronache del ghiaccio e del fuoco trova tre individui persi nel gelo: uno è un ragazzino nobile che se la tira e meriterebbe di essere preso a calci da tutti i Guardiani della Notte a turno, gli altri due sono persone che non hanno alcunché di tenero o particolarmente simpatico. Sono tre tizi normali, imperfetti ed eventualmente antipatici, ma se non sai nulla della trama, e non sai che Martin è un sadico, hai l’impressione che loro saranno i protagonisti della storia. Certo non li ami, ma creano una bella dinamica. Ed ecco che, entro la fine del prologo, sono tutti morti (più o meno) e non te lo aspettavi (sempre se non sai nulla di Martin). E in generale era un prologo agghiacciante.

Torniamo al bimbetto carino dei Dannati di malva. Davvero, non era neanche vicino al pericolo che non vedevo l’ora che lo uccidessero, tanto si era capito che lo avrebbero fatto fuori. Era come se l’autrice avesse scritto a caratteri cubitali “AMATELO! AMATELO PERCHE’ NON MERITA DI MORIRE! E FORSE MORIRA’ !”
E io questo l’ho trovato molto irritante. Quindi ho proseguito verso lo scontato finale del prologo, ho esultato quando il bambino è stato fatto secco (per quello che ne so magari è stato rapito, ma comunque ho esultato), e poi ho lasciato perdere tutto il libro.
Non mi piacciono gli autori che vogliono a tutti i costi che io provi una determinata emozione, invece di concentrarsi su come suscitarmela usando meglio la scrittura. Martin docet.


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2008/04/06/i-dannati-di-malva-altre-ghiottonerie/

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