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La Bizzarra Starfish Girl

Pubblicato da Gamberetta il 4 settembre 2011 @ 12:46 in Fantasy,Insalata di Mare,Libri,Recensioni,Straniero | 79 Comments

Copertina di Starfish Girl Titolo originale: Starfish Girl
Autore: Athena Villaverde

Anno: 2010
Nazione: Canada
Lingua: Inglese
Editore: Eraserhead Press

Genere: Bizarro Fiction, Fantasy Ittico
Pagine: 160

Starfish Girl, romanzo di esordio della giovane autrice canadese Athena Villaverde (non so se sia uno pseudonimo), rientra in quel sottogenere della narrativa fantastica che è la Bizarro Fiction. Per chi fosse a digiuno di questo sottogenere, segue una breve introduzione, gli altri possono saltare oltre.

1. Breve introduzione alla narrativa bizzarra.
2. Recensione di Starfish Girl.

Breve introduzione alla narrativa bizzarra

La Bizarro Fiction esiste da circa dieci anni, con la pubblicazione da parte della Eraserhead Press – casa editrice fondata nel 1999 da Carlton Mellick III – della prima serie di antologie e romanzi “bizzarri”: Some Things are Better Left Unplugged di Vincent W. Sakowski, SZMONHFU di Hertzan Chimera, The Kafka Effect di D. Harlan Wilson, Satan Burger di Carlton Mellick III, Shall We Gather at the Garden? di Kevin L. Donihe, e Skimming the Gumbo Nuclear by M. F. Korn.

Copertina di Satan Burger
Satan Burger di Carlton Mellick III, uno dei romanzi di Bizarro Fiction di maggior successo

Tuttavia la scelta del termine “Bizarro” per definire questo tipo di opere risale solo al 2005. Quell’anno le tre principali case editrici specializzate nel genere (Eraserhead Press, Raw Dog Screaming Press e Afterbirth Books) decisero che “Bizarro” era appunto un buon termine per indicare il genere di libri che pubblicavano.

Il sito di riferimento per la Bizarro Fiction, ovvero Bizarro Central, così definisce il Bizarro:

bandiera EN 1. Bizarro, simply put, is the genre of the weird.
2. Bizarro is literature’s equivalent to the cult section at the video store.
3. Like cult movies, Bizarro is sometimes surreal, sometimes avant-garde, sometimes goofy, sometimes bloody, sometimes borderline pornographic, and almost always completely out there.
4. Bizarro strives not only to be strange, but fascinating, thought-provoking, and, above all, fun to read.
5. Bizarro often contains a certain cartoon logic that, when applied to the real world, creates an unstable universe where the bizarre becomes the norm and absurdities are made flesh.
6. Bizarro was created by a group of small press publishers in response to the increasing demand for (good) weird fiction and the increasing number of authors who specialize in it.
7. Bizarro is like:

  • Franz Kafka meets John Waters
  • Dr. Suess of the post-apocalypse
  • Takashi Miike meets William S. Burroughs
  • Alice in Wonderland for adults
  • Japanese animation directed by David Lynch

bandiera IT 1. Il Bizarro, detto semplicemente, è il genere dell’assurdo.
2. Il Bizarro è l’equivalente letterario della sezione film cult del videonoleggio.
3. Come per i film cult, il Bizarro è qualche volta surreale, qualche volta avant-garde, qualche volta sciocco, qualche volta sanguinario, qualche volta al limite della pornografia e sempre fuori di testa.
4. Il Bizarro non punta a essere solo il genere dello “strano”, ma punta anche a essere un genere affascinante, intellettualmente stimolante e, soprattutto, divertente da leggere.
5. Il Bizarro spesso si basa su una certa logica da cartone animato che, quando applicata al mondo reale, crea un universo instabile dove il bizzarro diventa la norma e le assurdità acquistano concretezza.
6. Il Bizarro è stato creato da un gruppo di piccoli editori in risposta all’aumentare della domanda per la (buona) narrativa weird e al crescere degli scrittori specializzati in questo ambito.
7. Il Bizarro è come:

  • Franz Kafka incontra John Waters
  • Un Dr. Suess post-apocalittico
  • Takashi Miike incontra William S. Burroughs
  • Alice nel Paese delle Meraviglie per adulti
  • Animazione giapponese diretta da David Lynch.

* * *

Un’intervista alla direttrice della Eraserhead Press, Rose O’Keefe, chiarisce meglio i concetti. Riporto le domande e risposte più interessanti:

bandiera EN Q: Can you give me some short examples of typical Bizarro stories and what makes them Bizarro?
A: “Washer Mouth” by Kevin L. Donihe is about a washing machine who becomes human in order to follow his dream of becoming a soap opera star. “Sex and Death in Television Town” by Carlton Mellick III – a weird western where a band of hermaphrodite gunslingers have their last stand in a town where its citizens have televisions for heads. “Shatnerquake” by Jeff Burk is about every character that William Shatner has ever played enter our reality with one mission: hunt down and destroy the real William Shatner. Mykle Hansen’s “Help! A Bear is Eating Me!” is about a man trapped under his SUV in the middle of the wilderness, while he is slowly being eaten by a bear. “The Emerald Burrito of Oz” by John Skipp and Marc Levinthal. Not only is the world of Oz a real place, but it’s also a hot new tourist attraction! “The Haunted Vagina” by Carlton Mellick III is about the relationship problems that occur once a man discovers that his girlfriend’s vagina is a gateway to the world of the dead. “Ass Goblins of Auschwitz” by Cameron Pierce… On second thought, you probably don’t want to know what this one is about… But the true weirdness of these books is in all the odd little details.

bandiera IT D: Potresti indicare alcuni brevi esempi di una tipica storia di Bizarro Fiction e perché sarebbero Bizarro?
R: “Washer Mouth” di Kevin L. Donihe parla di una lavatrice che diventa umana per seguire il suo sogno di diventare una star delle soap opera. “Sex and Death in Television Town” di Carlton Mellick III – un weird western nel quale una banda di pistoleri ermafroditi affronta un ultimo combattimento in una città i cui abitanti hanno televisori al posto della testa. “Shatnerquake” di Jeff Burk parla di come ognuno dei personaggi interpretati da William Shatner penetri nella nostra realtà con una missione: cercare e distruggere il vero William Shatner. “Help! A Bear is Eating Me!” di Mykle Hansen parla di un uomo intrappolato sotto il suo SUV in mezzo a un bosco mentre è lentamente mangiato da un orso. “The Emerald Burrito of Oz” di John Skipp e Marc Levinthal. Non solo il mondo di Oz è un posto reale, ma è anche una nuova ed eccitante attrazione turistica! “The Haunted Vagina” di Carlton Mellick III parla dei problemi di coppia che nascono quando un uomo scopre che la vagina della sua ragazza è un portale per il regno dei morti. “Ass Goblins of Auschwitz” di Cameron Pierce… Ripensadoci, probabilmente non hai voglia di sapere di cosa parla… Ma la vera stranezza di questi libri è tutta nei piccoli dettagli.

Rose O’Keefe e Carlton Mellick III
Rose O’Keefe e Carlton Mellick III

Sulla differenza tra il Bizarro e la tradizionale narrativa fantastica:

bandiera EN Q: Pick your favorite non-Bizarro fantasy or science fiction story and give me an example of how it might have been different if written as a Bizarro story.
A: Many people say that science-fiction is weird fiction. But the thing is, most science-fiction has only a single weird element to the story. With bizarro, there are three or more. So to make a science-fiction story bizarro, two or more weird elements should be added.
Since my favorite science-fiction and fantasy stories already lean toward the bizarro side, I’ll just choose one that everyone’s familiar with:
Jurassic Park – the weird element for this that makes it science-fiction is that it is about a zoo for dinosaurs. So to add another weird element, I’d change the characters from a nice family of scientists to a group of pornographers who have broken into the park in order to film bestiality fetish porn with the dinosaurs. For a third weird element, I’d make it so that the act of having sex with these dinosaurs somehow gave the porn actors super powers. Right there, the story would be weird enough to be labeled bizarro. I’m not sure if it would be any good, but it would be bizarro.

bandiera IT D: Scegli la tua storia preferita fantasy o fantascienza non-Bizarro e fai un esempio di come sarebbe differente se scritta nell’ottica del Bizarro.
R: Molta gente pensa che la fantascienza sia narrativa weird. Ma il punto è che la gran parta delle storie di fantascienza hanno un solo elemento weird. Con il Bizarro, ce ne sono tre o di più. Perciò per rendere una storia di fantascienza Bizarro, bisogna aggiungere due o più elementi.
Dato che le storie di fantascienza e fantasy che preferisco tendono già molto al Bizarro, semplicemente sceglierò una storia che è familiare a tutti:
Jurassic Park – l’elemento weird, che rende la storia fantascienza, riguarda uno zoo per i dinosauri. Aggiungiamo un altro elemento di weird, cambierò i personaggi da un’allegra famigliola di scienziati a un gruppo di pornografi che hanno fatto irruzione nel parco per filmare video porno di zoofilia con i dinosauri. Per il terzo elemento weird, farò in modo che l’avere rapporti sessuali con i dinosauri in qualche maniera doni superpoteri agli attori porno. Ecco qui, la storia sarebbe weird a sufficienza per essere catalogata Bizarro. Non sono sicura sarebbe una buona storia, ma sarebbe Bizarro.

Naturalmente il fatto che le tradizionali storie di fantasy o fantascienza abbiano spesso un solo elemento “weird” (o semplicemente fantastico) è voluto: l’intera storia è costruita attorno a quell’elemento, e il realismo degli elementi di contorno serve per donare credibilità a quell’unico elemento fuori dal comune. Un meccanismo che già spiegava Lovecraft nelle Notes on Writing Weird Fiction.
Tuttavia non mancano tra i classici del fantastico opere con più di un elemento weird al fulcro della vicenda. Per esempio ne Il Giorno dei Triffidi (The Day of the Triffids, 1951) di John Wyndham gli elementi weird/fantastici cruciali sono due: lo strano fenomeno che rende l’intera popolazione cieca & la riottosità delle piante senzienti.

Copertina dell’edizione originale de Il Giorno dei Triffidi
Copertina dell’edizione originale de Il Giorno dei Triffidi

È interessante anche notare che nei romanzi meglio riusciti di Carlton Mellick III – di gran lunga il più bravo autore di Bizarro Fiction e in assoluto uno scrittore geniale – nonostante la sovrabbondanza di elementi weird non solo venga mantenuta la coerenza interna, ma le storie abbiano una loro verosimiglianza che rivaleggia con quella della narrativa fantastica più “tranquilla”.

Sul rapporto tra New Weird e Bizarro Fiction:

bandiera EN Q: Jeff and Ann VanderMeer are compiling an anthology of “The Weird,” and I’ve heard terms like The New Weird used to describe “weird” fiction for a while. How is Bizarro Fiction different from Weird Fiction, or is it?
A: New Weird and Bizarro might seem like similar genres, but they are actually quite different. A big thing that separates them is the audience. Not many readers of New Weird like bizarro and not many readers of Bizarro like New Weird. There is a little crossover, but not much. Bizarro is a genre of weirdness. People who buy bizarro are buying it for the sole reason that they want to read something weird. The kind of fiction that is too weird to be categorized anywhere else. These aren’t the same people who are buying New Weird. People buy New Weird because they want cutting edge speculative fiction with a literary slant. It’s kind of like slipstream with a side of weirdness. But bizarro readers want weirdness with a side of more weirdness.
Another thing that separates Bizarro and New Weird is that Bizarro leans toward the humorous low brow side. New Weird leans toward the literary high brow side. There is Bizarro that is smart and there is New Weird that is fun, but for the most part they are separated because bizarro is mostly for entertainment and New Weird shoots to be high art. At least higher art than bizarro.

bandiera IT D: Jeff e Ann VanderMeer stanno preparando un’antologia dedicata al “The Weird”, e da un po’ di tempo sento usare locuzioni come The New Weird per descrivere la narrativa “weird”. In che misura la Bizarro Fiction è differente dal New Weird, se c’è differenza?
R: New Weird e Bizarro possono sembrare generi simili, ma sono in effetti abbastanza differenti. Una grossa differenza sta nel pubblico. A non molti lettori di New Weird piace il Bizarro e a non molti lettori di Bizarro piace il New Weird. C’è una certa sovrapposizione, ma è limitata. Il Bizarro è il genere dell’assurdo. Le persone che comprano Bizarro lo comprano per la sola ragione che vogliono leggere qualcosa di assurdo. Un tipo di narrativa troppo weird per essere catalogata altrove. Non sono le stesse persone che comprano New Weird. Le persone comprano New Weird perché vogliono narrativa fantastica allo stato dell’arte con influssi letterari. Una sorta di slipstream con contorno di stranezza. Ma i lettori di Bizarro vogliono stranezza con un contorno di ancor più stranezza.
Un’altra cosa che separa Bizarro e New Weird è che il Bizarro tende verso il divertimento. Il New Weird tende verso l’alta letteratura. Esiste Bizarro colto e New Weird divertente, ma per la maggior parte i generi sono separati perché lo scopo del Bizarro è perlopiù l’intrattenimento, mentre il New Weird punta all’arte. O almeno a un’arte più elevata del Bizarro.

Non sono del tutto d’accordo. È vero che sotto la spinta di VanderMeer con le sue aspirazioni da scrittore “serio” di literary fiction il New Weird ha assunto un tono di pretenziosità, ma spesso è solo facciata.
Per accorgersene basta confrontare opere New Weird con opere di Bizarro Fiction. Per esempio se si accosta The Baby Jesus Butt Plug di Carlton Mellick III con The Situation di Jeff VanderMeer ci si può accorgere che l’atmosfera è simile e spesso persino i dettagli sono vicini.

Copertine della vecchia e della nuova edizione di The Baby Jesus Butt Plug
Copertine della vecchia e della nuova edizione di The Baby Jesus Butt Plug

Il protagonista di Mellick al lavoro:

bandiera EN After lunch, I find my cubicle has been overrun with thousands of green lemon bugs, crawling over each other and biting each other’s limbs off. I try sitting down and wiping them away, but there are too many of them. I stand up and tell them to go away, but green lemon bugs are the most disobedient of pests.
My manager pats me on the back, admiring the insects devouring my work station.
“Excellent, Joe,” he tells me. “Excellent, excellent work.”

bandiera IT Dopo pranzo, trovo il mio cubicolo invaso da migliaia di insetti verde limone, zampettano uno sopra l’altro e si staccano gli arti a morsi. Provo a sedermi e a spazzarli via, ma ce ne sono troppi. Mi alzo e dico loro di andarsene, ma gli insetti verde limone sono il genere più disobbediente di insetti.
Il mio manager mi dà una pacca sulla schiena, mentre ammira gli insetti che divorano la mia postazione di lavoro.
“Eccellente, Joe,” mi dice. “Lavoro eccellente, eccellente.”

Il protagonista di VanderMeer al lavoro:

bandiera EN I remember coming into one meeting with the Manager, holding the beetle I had just created in my office. It was emerald, long as hand, but narrow, flexible. It had slender antennae that curled into azure blue sensors on the ends, its shining carapace subdivided in twelve exact places. The beetle would fit perfectly in a school child’s ear and clicked and hummed its knowledge into them.

bandiera IT Mi ricordo di essere arrivato a una riunione con il mio Manager reggendo lo scarabeo che avevo appena costruito nel mio ufficio. Era smeraldo, lungo come una mano, ma affusolato, flessibile. Aveva antenne sottili che si incurvavano alle estremità in sensori azzurri, il carapace scintillante era diviso in dodici sezioni uguali. Lo scarabeo si sarebbe infilato perfettamente nell’orecchio di uno scolaro, e schioccando e ronzando gli avrebbe trasmesso la conoscenza.

E allo stesso modo un romanzo come War Slut, sempre di Mellick, potrebbe rientrare nel New Weird senza difficoltà. È vero che agli estremi del Bizarro ci sono opere così surreali e assurde da non somigliare a nessun romanzo considerato New Weird, ed è vero che tali opere non accontenterebbero la definizione di New Weird proposta da Jeff VanderMeer[1], tuttavia sono appunto gli estremi, non la maggioranza. La sovrapposizione tra New Weird e Bizarro è molto più ampia di quanto non sembri. E, parlando personalmente, mi piace leggere sia New Weird sia Bizarro; passo dall’uno all’altro e viceversa senza difficoltà.

Copertina provvisoria di The Weird
Copertina provvisoria per l’antologia The Weird curata dai coniugi VanderMeer. Di prossima pubblicazione

Un ultimo punto importante nell’intervista alla O’Keefe è il rapporto tra Bizarro e letteratura sperimentale:

bandiera EN Experimental fiction is weirdness of style. Bizarro fiction is weirdness of plot. Bizarro is not typically described as “high art,” whereas experimental fiction usually is or at least tries to be.

bandiera IT La letteratura sperimentale è stranezza nello stile. La Bizarro Fiction è stranezza negli avvenimenti. Il Bizarro non è tipicamente descritto come “arte alta”, mentre la letteratura sperimentale spesso lo è, o almeno prova a esserlo.

Che è la stessa posizione illustrata da Carlton Mellick III in questo articolo. Inoltre Mellick aggiunge (enfasi mia):

bandiera EN It is possible to write experimental fiction that is also bizarro fiction. That is when a book has a weird style as well as a weird plot. Some bizarro writers who can pull this off are Jeremy C. Shipp, Eckhard Gerdes, Steve Beard, and pretty much all of the bizarros published through Raw Dog Screaming Press. Some of these authors still have one foot (or a big toe) in the experimental scene, even though they are labeled bizarro. A couple of my books are on the experimental side as well (like Razor Wire Pubic Hair). However, in my opinion, bizarro works best when the unusual writing style doesn’t overwhelm the plot. Weird plots are why people read bizarro, so plot can’t take a backseat to the style.

bandiera IT È possibile scrivere narrativa sperimentale che sia anche Bizarro Fiction. Succede quando un libro ha uno stile strano oltre che una trama strana. Alcuni autori di Bizarro che ci riescono sono Jeremy C. Shipp, Eckhard Gerdes, Steve Beard, e più o meno tutti quelli pubblicati attraverso la Raw Dog Screaming Press. Alcuni di questi autori hanno un piede (o un alluce) nella scena della narrativa sperimentale, sebbene siano considerati autori di Bizarro. Anche un paio di miei libri tendono allo sperimentale (per esempio Razor Wire Pubic Hair). Tuttavia, secondo me, le opere di Bizarro funzionano meglio quando uno stile di scrittura inusuale non predomina sulla trama. Le persone leggono Bizarro per gli avvenimenti assurdi, la trama non deve passare in secondo piano rispetto allo stile.

Infatti lo stile di Mellick è molto “trasparente”, diretto e senza fronzoli. È importante sottolinearlo perché, specie in Italia, gli scrittori si nascondono dietro il paravento dello “sperimentale” per mascherare la loro ignoranza delle tecniche narrative. Sì, parlo con te, razza di pseudo scrittore che non sapevi neppure di aver scritto racconti di Bizarro Fiction finché io non te l’ho spiegato.

A proposito di Bizarro in Italia: a parte l’autore di cui sopra, che però scrive così male che è inutile perderci tempo, non c’è molto. L’unica opera tradotta è Help! A Bear is Eating Me! di Mykle Hansen. L’edizione italiana si intitola Missione in Alaska ed è stata pubblicata quest’anno da Meridiano Zero.
D’altra parte in Italia non si sente certo la mancanza di opere fantasiose e originali. Come spiega Luigi Briasco (ex editor per Fanucci e ora in Einaudi) in un’intervista a Il Giornale di qualche mese fa:

Ma il fantasy italiano, al di là del fatto che segua i modelli di una letteratura a formula, è di altissima qualità, richiede talento notevole ed è, senz’altro, meno seriale rispetto a quello anglosassone. Chi scrive, in Italia, è lettore di fantasy, ma poi sviluppa un suo percorso rispetto ai modelli internazionali.

Capito? Siamo noi gli originali. Proprio. La solita modesta proposta: se si cominciasse ad assumere gente che conosce il proprio mestiere? Sarebbe così brutto?

Copertina di Missione in Alaska
Copertina di Missione in Alaska

La trama di Help! A Bear is Eating Me! ruota intorno a un dirigente d’azienda intrappolato sotto il suo SUV in mezzo ai boschi dell’Alaska. Mentre un orso gli divora i piedi, il nostro eroe ricorda episodi della sua vita, ricostruisce i fatti che lo hanno condotto a quella triste situazione, si lancia in sconclusionati monologhi sui plantigradi.
Il romanzo è in prima persona e la voce narrante è quella di un personaggio che fa di tutto per suonare antipatico: è una persona che tiene solo al denaro e ai beni materiali; uno scansafatiche che rifila tutto il lavoro ai sottoposti e trova sempre qualche scusa per redarguirli; ha sposato una donna ricca e malata di cuore solo nella speranza che crepasse in fretta, in più la tradisce; è assuefatto a ogni genere di psicofarmaco. Lo stesso, via via che passano i giorni e diminuiscono le scorte di antidolorifici, si cominciano a prendere a cuore le sorti di questo tizio. In più la sua crescente ossessione per gli orsi dona alla narrazione una vena ironica che spesso sfocia nell’aperta risata. È ottimo humor nero.
Purtroppo, o per fortuna, a seconda dei gusti, Help! A Bear is Eating Me! è anche un romanzo molto poco Bizarro – per gli standard del Bizarro. Se si escludono gli ultimi capitoli, che vedono il protagonista ormai in preda alle allucinazioni, parliamo più di una commedia surreale che di Bizarro Fiction. Rimane una lettura divertente, non particolarmente rappresentativa del genere.

Se non si hanno difficoltà a leggere in inglese, consiglio i libri di Mellick: sono sempre opere di buon livello, anche quelle meno riuscite – c’è da aggiungere che Mellick scrive a un ritmo furibondo, ha pubblicato circa trenta volumi in dieci anni, e non sempre l’ispirazione è al massimo.
Per un approccio dolce al Bizarro propongo di Mellick il già citato War Slut e The Haunted Vagina. Opere di Bizarro ma non eccessivamente tali. Il primo in particolare potrebbe piacere a chi si avvicina al Bizarro partendo dalla fantascienza.

Copertine delle nuove edizioni di War Slut e The Haunted Vagina
Copertine delle nuove edizioni di War Slut e The Haunted Vagina

Un’altra buona scelta potrebbe essere quella del romanzo di cui parlerò adesso.

Recensione di Starfish Girl

In un futuro imprecisato, l’inquinamento ha reso la superficie terrestre inabitabile, costringendo gli ultimi sopravvissuti a rifugiarsi sotto una gigantesca cupola sottomarina. Solo che gli ultimi sopravvissuti non sono uomini, ma uomini-pesce: la storia è popolata da uomini-granchio, uomini-sogliola, uomini-piranha, donne-barracuda, e ogni altro genere di incroci. La protagonista, Ohime, è una ragazza quindicenne metà umana e metà stella marina. La sua compagna di avventure, la spietata assassina Timbre, è una donna-anemone.
Come se non bastasse, quasi tutti gli uomini-pesce sono dotati di impianti biomeccanici, perché sostituire parti del proprio corpo con corrispettivi meccanici è l’unica soluzione per arginare l’infezione da alga gialla, una misteriosa malattia che rende pazzi. Così l’uomo-squalo è anche dotato di sega circolare al posto della pinna dorsale, e l’uomo-granchio ha chele robotiche.
L’autrice dipinge uno scenario molto colorato, in stile anime. Pensate a Finding Nemo o ancora meglio al recente Ponyo di Miyazaki, anche se l’atmosfera è più oscura e adulta. È uno scenario molto diverso da quello tradizionalmente associato agli uomini-pesce: non ci sono quasi tracce di Lovecraft e del suo classico racconto “La maschera di Innsmouth” (“The shadow over Innsmouth”, 1936).

La cupola sottomarina dell’acquario di Seattle
La cupola sottomarina dell’acquario di Seattle

La storia inizia con Ohime che vestita nel suo abitino in stile gothic lolita, pieno di fiocchi e nastrini, si avvia saltellando a cercare “brave persone” (“nice people”) come le hanno raccomandato i genitori prima di morire. Purtroppo di brave persone non ne incontrerà tante, farà invece la conoscenza con ogni genere di feccia. Ma Ohime, armata di inguaribile ottimismo, non si darà per vinta e proseguirà nella sua missione.
Prima di trovare abbastanza brave persone, e prima che si sappia perché deve trovarle, Ohime dovrà anche affrontare il malvagio Dr. Ichii che ha elaborato un piano diabolico per divenire il padrone dell’intera cupola. Meno male che ad aiutare Ohime giungerà Timbre, assassina di professione ma con il classico cuore d’oro – o quasi.
In effetti i protagonisti sono stereotipati (anche se Ohime rivelerà delle sorprese), ma non l’ho trovato un grosso difetto, contando che la storia è una classica storia di viaggio e avventura, e il divertimento nasce più dalle scene d’azione e di pericolo che non dall’interazione tra i personaggi.
Più fastidioso è che la vicenda si dipani in maniera un tantino troppo lineare e prevedibile. La storia si segue piacevolmente, ma un colpo di scena o due non avrebbero guastato. Inoltre ci sono almeno due buchi nella narrazione che si potevano evitare con poco sforzo.
1. Non si capisce perché il Dr. Ichii insegua Ohime per mezza cupola solo per ucciderla. Dal momento che ha deciso che non vale la pena interrogarla, non c’era fretta di darle la caccia in maniera così spasmodica.

2. Quando le donne-medusa assaltano il bordello di Miss Rae è un classico deus ex machina per consentire a Ohime di scappare. Infatti né prima né dopo giunge la minima giustificazione per l’attacco delle donne-medusa.


La narrazione si svolge in terza persona alternando i punti di vista di Ohime e di Timbre. Purtroppo non sempre l’autrice gestisce il punto di vista in maniera salda, e qualche volta si scivola nella testa di altri personaggi senza preavviso, con il risultato di rendere difficoltosa la lettura. Altre volte fa capolino un altrettanto fastidioso narratore onnisciente. Per esempio, verso la fine:

bandiera EN Just before he can shove the sword through Timbre’s back, one of the giant snail tentacles reaches down from the ceiling and grabs him. It coils him up, suctioning his body, and then pulls him out the building. His screams fade away into the distance. Timbre doesn’t even realize he is there.

bandiera IT Appena prima che lui [uomo-pescespada] possa trapassare la schiena di Timbre con la spada, uno dei tentacoli della lumaca gigante scende dal soffitto e lo afferra. Il tentacolo si attorciglia intorno a lui, aderisce al suo corpo, e lo strappa fuori dall’edificio. L’urlo dell’uomo sfuma in lontananza. Timbre non si accorge neanche che era lì.

Ma se Timbre, punto di vista, non si accorge di niente, è ovvio che questo passaggio è inutile, e allontana il lettore dall’immedesimazione con il personaggio nel pieno di una sequenza d’azione.
Per fortuna di errori così evidenti non ce ne sono molti, e in generale lo stile è tra il decente e il buono. La storia è quasi sempre mostrata e abbondano i dettagli concreti, spesso deliziosamente ittico-bizzarri.
Un’ulteriore revisione sarebbe stata gradita ma già così il livello della scrittura è sufficiente. La Villaverde non brilla per stile, ma si lascia leggere senza difficoltà.

Data la lunghezza e la chiara ispirazione “animosa” si potrebbe accostare Starfish Girl alle light novel giapponesi; ma, nonostante le somiglianze, secondo me il romanzo della Villaverde rimane un’opera fondamentalmente occidentale. Utilizza diversi elementi degli anime, ma in una struttura occidentale. Un po’ quello che succede con il romanzo (in verità più racconto lungo) di Mellick The Morbidly Obese Ninja: ci sono tutti gli elementi di un anime con i ninja, lo stesso si capisce subito che non è stato scritto da un giapponese. In ogni caso consiglio la lettura anche del ninja morbosamente obeso; non è una delle opere migliori di Mellick, ma lo stesso ha un suo perché.

Copertina di The Morbidly Obese Ninja
Copertina di The Morbidly Obese Ninja

Naturalmente se si fa parte di quella frangia per cui ogni cosa che puzza di manga, anime o Giappone fa schifo a prescindere, sia Starfish Girl sia The Morbidly Obese Ninja risulteranno rivoltanti. Se la pensate così c’è sempre il Sincero Consiglio, la soluzione a ogni vostro problema.

Starfish Girl è un buon romanzo; non credo valga i 10 dollari circa del cartaceo, ma può valere la pena leggerlo, specie se l’ambientazione incuriosisce o se si vuole iniziare a esplorare la Bizarro Fiction. Se fosse venduto in eBook a 1-2 dollari sarebbe stato il prezzo ideale. Non è così, ma c’è sempre il PDF pirata, e se poi vi piace tanto da pagare il prezzo pieno, buon per la Villaverde.
L’inglese è semplice, tranne i nomi di alcuni pesci esotici. C’è una buona dose di violenza, ma a differenza di altre opere di Bizarro non si scade mai nel gore o nel grottesco. Tuttavia un paio di scene di sesso & cannibalismo potrebbero turbare i più sensibili – la prima delle due ha anche l’aggravante di essere una scena gratuita e senza rilevanza per la trama.

Segnalo infine che l’autrice ha scritto anche un racconto intitolato “Clockwork Girl” e lo di può trovare nell’antologia The Bizarro Starter Kit (purple).

Copertina del The Bizarro Starter Kit (purple)
Copertina del The Bizarro Starter Kit (purple)

* * *

note:
 [1] ^ La definizione di New Weird proposta da Jeff VanderMeer nel saggio The New Weird: “It’s Alive?” che apre l’antologia The New Weird è la seguente:

bandiera EN New Weird is a type of urban, secondary-world fiction that subverts the romanticized ideas about place found in traditional fantasy, largely by choosing realistic, complex real-world models as the jumping off point for creation of settings that may combine elements of both science fiction and fantasy. New Weird has a visceral, in-the-moment quality that often uses elements of surreal or transgressive horror for its tone, style, and effects — in combination with the stimulus of influence from New Wave writers or their proxies (including also such forebears as Mervyn Peake and the French/English Decadents). New Weird fictions are acutely aware of the modern world, even if in disguise, but not always overtly political. As part of this awareness of the modern world, New Weird relies for its visionary power on a “surrender to the weird” that isn’t, for example, hermetically sealed in a haunted house on the moors or in a cave in Antarctica. The “surrender” (or “belief”) of the writer can take many forms, some of them even involving the use of postmodern techniques that do not undermine the surface reality of the text.

Non sto a tradurla e ad analizzarla perché ne riparlerò in futuro, magari in un articolo dedicato.


Approfondimenti:

bandiera EN Bizarro Central
bandiera EN Bizarro Fiction su Wikipedia
bandiera EN Il sito della Eraserhead Press
bandiera EN Il sito di Carlton Mellick III

bandiera EN Starfish Girl su library.nu
bandiera IT Starfish Girl su Amazon.it
bandiera EN Satan Burger su library.nu
bandiera IT Satan Burger su Amazon.it
bandiera EN The Bizarro Starter Kit (Orange) su library.nu (include The Baby Jesus Butt Plug)
bandiera IT The Baby Jesus Butt Plug su Amazon.it
bandiera EN Help! A Bear is Eating Me! su library.nu
bandiera IT Missione in Alaska su Amazon.it
bandiera EN War Slut su library.nu
bandiera IT War Slut su Amazon.it
bandiera EN The Haunted Vagina su library.nu
bandiera IT The Haunted Vagina su Amazon.it
bandiera EN The Morbidly Obese Ninja su library.nu
bandiera EN The Morbidly Obese Ninja su Amazon.com
bandiera EN The Bizarro Starter Kit (purple) su library.nu (include “Clockwork Girl”)
bandiera IT The Bizarro Starter Kit (purple) su Amazon.it (include “Clockwork Girl”)

 

Giudizio:

Stile decente e scorrevole. +1 -1 Ma non privo di alcuni fastidiosi errori.
Trama e personaggi sono adeguati per il tipo di storia. +1 -1 Ma si poteva fare meglio.
Ottima ambientazione bizzarro-ittica. +1 -1 Un paio di buchi logici nella narrazione.
Ho apprezzato l’aspetto “animoso” della vicenda. +1

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79 Comments To "La Bizzarra Starfish Girl"

#1 Comment By Mauro On 4 settembre 2011 @ 13:33

A me è piaciuto parecchio The Haunted Vagina, al momento è quello che suggerisco come primo approccio (ma non ne ho letti tantissimi): relativamente breve, ben scritto, divertente e con una bella storia.
La Bizarro Fiction è stata una bella scoperta, peccato che non si trovi di piú in elettronico e a prezzi sensati (e a volte li tolgono pure, come The Kobold Wizard’s Dildo of Enlightment +2, tolto perché troppo osceno; il cartaceo invece non è osceno, a quanto sembra).
Intanto segno questo, sembra parecchio interesante.

#2 Comment By Tapiroulant On 4 settembre 2011 @ 15:28

Se non ricordo male avevo letto da qualche parte che volevi recensire War Slut, hai cambiato idea?
Un po’ mi spiace perché ero curioso, mentre questo Starfish Girl non mi ispira granché (nulla contro gli anime, ma a parte che i personaggi sono uomini-pesce non mi suona molto originale). Mi ha invece ispirato la parte generale sulla Bizarro Fiction, e penso che mi deciderò a leggerne qualcosa – magari proprio War Slut appunto, o Haunted Vagina o magari direttamente Satan Burger
– no, in realtà lo so benissimo cosa voglio leggere: voglio Ass-Goblins of Auschwitz °ç° (è vero, sono due anni che la meno con ‘sto libro e ancora non l’ho letto).

È importante sottolinearlo perché, specie in Italia, gli scrittori si nascondono dietro il paravento dello “sperimentale” per mascherare la loro ignoranza delle tecniche narrative. Sì, parlo con te, razza di pseudo scrittore che non sapevi neppure di aver scritto racconti di Bizarro Fiction finché io non te l’ho spiegato.

A proposito di Bizarro in Italia: a parte l’autore di cui sopra, che però scrive così male che è inutile perderci tempo, non c’è molto.

^-^ LOL

E a proposito della nota sulla definizione di New Weird, anche se hai detto che non c’hai voglia di approfondire perché ne riparlerai un’altra volta sottolineo un paio di passaggi:

New Weird is a type of urban, secondary-world fiction that subverts the romanticized ideas about place found in traditional fantasy, largely by choosing realistic, complex real-world models as the jumping off point for creation of settings that may combine elements of both science fiction and fantasy.

Che secondo me è quello che dovrebbe fare qualsiasi tipo di storia di genere fantastico…

New Weird fictions are acutely aware of the modern world, even if in disguise, but not always overtly political.

Attenzione però che da qui a Wu Ming 1 e allo specchio deformante è un passo ^-^

#3 Comment By Siobhán On 4 settembre 2011 @ 15:36

Mi hai convinta, metto in coda di lettura U.U
Magari anche War Slut, che sembra interessante (sicuramente più di Ass-Goblins of Auschwitz, ma immagino che sia questione di gusti ^^”’)

#4 Comment By Emile On 4 settembre 2011 @ 15:38

Articolo secondo me un pò “sbilanciato”, nel senso che parla diffusamente del genere di cui fa parte il romanzo da recensire, ma non abbastanza dell’opera in se.

#5 Comment By Chris On 4 settembre 2011 @ 16:00

La storia non sembra così originale… Gli uomini pesce sono stati già utilizzati nel manga One Piece, il cui autore tra l’altro sta ambientando una delle saghe proprio in un mondo sottomarino. Il nome e l’ingenuo ottimismo della protagonista ricordano invece il personaggio di un altro manga, Orihime di Bleach. Nonostante questo la recensione mi ha incuriosito; vedrò di trovare il romanzo online.

#6 Comment By Gamberetta On 4 settembre 2011 @ 19:28

@Mauro. Mi sembra strana la censura a The Kobold Wizard ecc. dato che per esempio sempre di Mellick è in vendita l’edizione per Kindle di Zombies and shit e lì ci sono situazioni molto più oscene.

@Tapiroulant.

Se non ricordo male avevo letto da qualche parte che volevi recensire War Slut, hai cambiato idea?

No, non ho cambiato idea. Farò un altro articolo recensendo vari libri di Mellick, tra cui quello.

#7 Comment By Tapiroulant On 4 settembre 2011 @ 20:10

No, non ho cambiato idea. Farò un altro articolo recensendo vari libri di Mellick, tra cui quello.

Oh yeah.
Ma… mai pensato invece di fare più articoli, più brevi? (così da lasciarci a bocca asciutta meno a lungo? ^-^)
E già che ci siamo, come va con l’Alice di Dimitri?

lol che rompicoglioni che sono.

#8 Comment By Matteo Turini On 4 settembre 2011 @ 22:57

No, no, articoli lunghi e approfonditi; meglio aspettare 2 settimane di più, ma avere scritti che diano soddisfazione e non lascino la sensazione di “sì, ok, ma quindi?” che invece si trova in giro su altri blog.
Questo e quello del Duca, per me, dovrebbero fare da modello.

#9 Comment By Mauro On 4 settembre 2011 @ 23:23

Gamberetta:

Mi sembra strana la censura a The Kobold Wizard ecc. dato che per esempio sempre di Mellick è in vendita l’edizione per Kindle di Zombies and shit e lì ci sono situazioni molto più oscene

Non so se ci sia (anche) altro dietro, quella è la motivazione che mi ha detto Mellick.

#10 Comment By Gamberetta On 5 settembre 2011 @ 12:52

@Tapiroulant. Gli articoli rimarranno lunghi, anche se ci vorrà molto tempo tra uno e l’altro. È vero che se facessi molti articoli brevi (per esempio in questo caso avrei potuto fare un articolo con la storia della Bizarro Fiction, un articolo sul rapporto Bizarro – New Weird, un articolo sul Bizarro in Italia, ecc.) per i frequentatori abituali del blog sarebbe più divertente, ma preferisco che tutte le informazioni riguardanti un argomento rimangano il più possibile nello stesso articolo, così è più utile per chi arriva per la prima volta: trova tutto quello che gli serve e non deve spulciare decine di articoletti.
Alice arriverà. Prima o poi.

@Mauro. Ok, prendo atto. I misteri della censura di Amazon.

#11 Comment By Tapiroulant On 5 settembre 2011 @ 16:38

@Gamberetta: Ok, ho capito^^

#12 Comment By Simone On 5 settembre 2011 @ 18:38

Ammiro molto la Bizarro, mi ci sono avvicinato da poco e continuo a stupirmi per la totale e meravigliosa esagerazione dei romanzi proposti. Ho divorato Warrior Wolf Women in the Wasteland di Mellick e Missione in Alaska, sregolati, senza limiti, allucinati, e proprio la settimana scorsa ho letto The Morbidly Obese Ninja, dove le atmosfere animose sono ben sfruttate per parodia, scene rivoltanti e un generale buon divertimento.

Segnata quindi la Starfish Girl, sarà sicuramente tra le prossime letture. :)

Simone

#13 Comment By Eosforo On 5 settembre 2011 @ 19:49

Lessi tempo fa Satan Burger e mi piacque moltissimo :)
Questo lo conoscevo già, ne avevo sentito parlare. Sembra interessante, vedrò di procurarmelo.

#14 Comment By Cecilia On 5 settembre 2011 @ 20:19

Lessi tempo fa Satan Burger

Di cosa parla?

I libri occidentali “animosi” m’ispirano e Starfish Girl ha buone possibilità di essere letto. Anche se preferirei le light novel (Zero/ To Aru/Haruhi dove siete!), posso accontentarmi.

#15 Comment By MalkavianMadness On 6 settembre 2011 @ 00:52

Non riesco a capire il senso di questo tipo di narrativa.
A me sembra soltanto un guazzabuglio di esagerazioni atte soltanto a stupire e sbigottire, fine a sè stesse e anche piuttosto stomachevoli.

De gustibus non disputandum est.

#16 Comment By Emile On 6 settembre 2011 @ 01:51

Domanda: cosa hai letto di quel genere?

#17 Comment By Eosforo On 6 settembre 2011 @ 15:29

Di cosa parla?

Dio pensa che il paradiso sia troppo affollato, quindi non permette l’accesso a nuove anime. La persone non possono morire, ma si trasformano in zombie. Così facendo, però, ci rimette anche l’inferno: per Satana gli affari non vanno bene, quindi decide di aprire un fast food.
Il protagonista della storia è un punk, tale Leaf.
Il romanzo è ambientata a Rippington, capitale del Nuovo Canada. La città è caratterizzata dalla presenza del “Walm”, ossia una sorta di varco interdimensionale da cui passano strane creature aliene.

La storia è anche contaminata dal pensiero manicheo…

E’ un libro molto interessante, divertente e scritto come bene ;)

#18 Comment By MalkavianMadness On 6 settembre 2011 @ 15:49

Già a leggere il riassunto delle trame e dei particolari descritti in queste recensioni mi si rovescia letteralmente lo stomaco…

Non vedo la necessità di questo tipo di esagerazione e non sento la necessità di leggere cose del genere, ma mi piacerebbe capire cosa vi stuzzica di questa roba.

#19 Comment By Tapiroulant On 6 settembre 2011 @ 16:09

Per essere uno che si firma “Malkevian Madness” hai lo stomaco sensibile…

mi piacerebbe capire cosa vi stuzzica di questa roba.

Boh, suppongo la curiosità.

A proposito di curiosità, ho provato davvero a leggere Ass-Goblins ma mi sono stufato in fretta, è insulso.
Che delusione ç_ç

#20 Comment By Eosforo On 6 settembre 2011 @ 17:30

Già a leggere il riassunto delle trame e dei particolari descritti in queste recensioni mi si rovescia letteralmente lo stomaco…

Non vedo la necessità di questo tipo di esagerazione e non sento la necessità di leggere cose del genere, ma mi piacerebbe capire cosa vi stuzzica di questa roba.

Le stranezze. Mi diverto moltissimo a leggere cose strane e allucinate. Poi, de gustibus non disputandum est ;)

#21 Comment By Emile On 6 settembre 2011 @ 18:43

@MalkavianMadness: quindi in pratica dai giudizi trancianti sul genere senza aver mai letto una sola riga di un libro appartenente al genere stesso. Un conto è dire “non mi ispira a pelle” e ci può stare, un conto è partorire cose come questa “A me sembra soltanto un guazzabuglio di esagerazioni atte soltanto a stupire e sbigottire, fine a sè stesse e anche piuttosto stomachevoli.”, che ci si dovrebbe poter permettere di scrivere solo DOPO aver acquisito almeno un’infarinatura di base in materia.

#22 Comment By Cecilia On 6 settembre 2011 @ 20:42

@Eosforo

Due parole: che figata. Spero che venga tradotto presto, ma intanto vado a procurarmelo in inglese. Grazie per le delucidazioni ^^

La persone non possono morire, ma si trasformano in zombie.

Questa l’ho già sentita… chi ha detto “Il tristo mietitore”?

Un domanda per MalkavianMadness: se questi sono “troppo” fantastici, a te che fantastico piace? A me l’idea del “più fantastico che si può” esalta moltissimo, e se penso alle alternative italiane più famose… brr

#23 Comment By Laura On 7 settembre 2011 @ 06:23

Grazie per questo nuovo articolo!!
Però ho una domanda. Premetto che sono ignorante sul genere Bizzarro, ma leggendo la trama di Starfish Girl mi è venuto in mente Neuromante. E’ possibile che il Bizzarro derivi anche in parte dalla letteratura Cyberpunk?
Chiedo da niubba… e anche perché mi è capitato di leggere dei romanzi Cyberpunk che non mi sono piaciuti, quindi sono un po’ prevenuta su certi tipi di storie.
Ciao!

#24 Comment By Gamberetta On 7 settembre 2011 @ 12:35

@Laura.

E’ possibile che il Bizzarro derivi anche in parte dalla letteratura Cyberpunk?

Direi di no. Posso immaginarmi romanzi Cyberpunk Bizarri (Cyberbizarro?), ma al di là di questo sono sottogeneri separati. In Starfish Girl non c’è quasi nulla di cyber.

#25 Comment By Cecilia On 7 settembre 2011 @ 21:59

Gamberetta, sai se la serie di Thursday Next di Jasper Fforde appartiene al Bizarro? La trama è abbastanza fuori di testa per sembrarlo.

#26 Comment By Gamberetta On 8 settembre 2011 @ 00:14

@Cecilia. I romanzi di Fforde sono fantasiosi ma rimangono normale fantasy, siamo abbastanza lontani dalla bizzarria richiesta dalla Bizarro Fiction.

#27 Comment By Cecilia On 8 settembre 2011 @ 11:19

@Gamberetta

Ok, grazie. Eppure Satan Burger non mi pareva tanto più complesso/bizzarro… devo leggerli entrambi.

#28 Comment By Murgen On 8 settembre 2011 @ 12:39

Ciao Gamberetta.
E’ la prima volta che commento sul tuo blog, e quasi sempre condivido quello che scrivi, in particolar modo riguardo al fantasy italico.
Leggendo questo articolo mi sono venuti in mente i primi due romanzi di Serge Brussolo pubblicati da Urania negli anni ’80: La collera delle tenebre e I seminatori di abissi, che all’epoca mi avevano entusiasmato proprio per i contenuti davvero ” bizarri “. Quei romanzi piacquero a pochissimi, e infatti Urania smise quasi subito di pubblicare Brussolo ( a parte un altro paio di romanzi che effettivamente non piacquero molto nemmeno a me: I soldati di catrame, discreto, e La notte del bombardiere, secondo me davvero brutto ).
Li hai letti? Se sì, cosa ne pensi?
Grazie&Ciao

#29 Comment By Gamberetta On 8 settembre 2011 @ 19:33

@Murgen. Non li ho letti, di Brussolo ho letto solo Sonno di sangue e ormai parecchio tempo fa. Dunque non posso dire niente. Però ho visto che sono disponibili su emule, li caricherò nel lettore e proverò a leggerli. Grazie della segnalazione.

#30 Comment By Franek Miller On 8 settembre 2011 @ 21:46

premetto di avvicinarmi al genere grazie a questo articolo, ma leggendolo mi vengono in mente subito gli anime sulla falsariga dell’assurdo come FLCL, Abenobashi e Excel Saga. Mi rendo conto che il contesto e l’intento -nel loro caso quello comico- differiscono, ma mi domando ugualmente se abbiano dei punti di contatto. In fondo la filosofia dell’assurdo che diventa plausibile se non quotidiano è la stessa da un’analisi approssimativa. Grazie in anticipo (\*^*)/

#31 Comment By Gamberetta On 9 settembre 2011 @ 10:33

@Franek Miller. Sì, sono buoni paragoni. La differenza direi che è nel tono: qualche volta la Bizarro Fiction tende alla parodia e all’umorismo, ma in generale le storie sono serie. Immaginati un Excel Saga con la stessa pazzia ma serio: ecco l’idea è quella.

#32 Comment By maurice On 9 settembre 2011 @ 14:06

ciao a tutti, volevo chiedervi

ma guida galattica per autostoppisti è da considerarsi weird o bizarro? e la saga del doctor who?

#33 Comment By Ombra On 9 settembre 2011 @ 14:12

Il genere non lo conoscevo, però cavolo, è vero che un libro non si giudica dalla copertina, ma non si capisce affatto che la protagonista è un uomo-pesce! Sentendo ‘uomo-pesce’ io penso a qualcosa con le branchie, pinne, colore diverso, tratti cetacei o altre cose miste a tratti umani, invece qui sembra una normalissima ragazzina di quindici anni simil-misa con una stella spiaccicata in testa, perché mi prendi in giro? Mi pare logico, perché il genere è strano e va bene tutto!
-.-

4. Il Bizarro non punta a essere solo il genere dello “strano”, ma punta anche a essere un genere affascinante, intellettualmente stimolante e, soprattutto, divertente da leggere.

Quell’ “intellettualmente” non mi piace (a parte che è un avverbio). Da quanto ho capito si sacrifica il senso-delle-cose per divertire, quindi in pratica non c’è nulla d’intellettuale da capire e da imparare.

7. Il Bizarro è come:

Franz Kafka incontra John Waters
Un Dr. Suess post-apocalittico
Takashi Miike incontra William S. Burroughs
Alice nel Paese delle Meraviglie per adulti
Animazione giapponese diretta da David Lynch.

In pratica sta dicendo che il genere si basa su… specie di ossimori? Questa è una buona idea per intrattenere il lettore, apprezzo la trovata.

Poi guardando su wikipedia (seconda voce in approfondimenti) leggo questo:

i cui elementi dominanti sono l’assurdo, la satira, il surrealismo, il nonsenso e un certo gusto per il grottesco

quindi a questo punto diventa inutile discutere di ‘buchi nella narrazione’, visto che il genere comprende il nonsenso e il grottesco (e la Villaverde può così pararsi il sedere a vita).

Comunque sia grazie, per lo meno ho scoperto il genere. Il libro non mi attira purtroppo.

#34 Comment By Gamberetta On 9 settembre 2011 @ 21:51

@maurice.

ma guida galattica per autostoppisti è da considerarsi weird o bizarro?

Volendo gli elementi ci sarebbero anche, ma il problema è che la guida ha un chiaro scopo comico, mentre la Bizarro può essere divertente ma rimane un genere “serio”.

e la saga del doctor who?

No, non ha niente di estremamente weird.

@Ombra.

quindi a questo punto diventa inutile discutere di ‘buchi nella narrazione’, visto che il genere comprende il nonsenso e il grottesco (e la Villaverde può così pararsi il sedere a vita).

No, non è proprio così: l’idea è comunque di creare scenari verosimili e internamente coerenti. Certo c’è più libertà rispetto alla tradizionale narrativa fantastica, ma i romanzi di Bizarro non sono una serie di situazioni non-sense fini a se stesse. È non-sense al servizio sì del divertimento ma anche del raccontare una storia con un inizio e una fine, con conflitto, suspense e tensione. Come tutta la narrativa.

#35 Comment By Federico On 12 settembre 2011 @ 19:56

ci rientra un “fuoco nella polvere” di Lansdale?

#36 Comment By Orridus On 12 settembre 2011 @ 21:22

Sì. Bello il genere. Ma chi ti pubblicherebbe
una cosa del genere nell’Italia
dei vari Dazieri e Co.? :( :( :(

#37 Comment By Gamberetta On 12 settembre 2011 @ 22:22

@Federico. Uhm, siamo lì. Forse non siamo proprio ancora nel regno della Bizarro Fiction, ma ci siamo vicini. Certe cose, come la storia d’amore tra Frankenstein e l’Uomo di Latta, sono sicuramente degne del Bizarro.

#38 Comment By LupusInFabula On 13 settembre 2011 @ 01:51

e la serie della notte al drive-in, sempre di lansdale….quello è bizzarro?

#39 Comment By Stefano On 13 settembre 2011 @ 20:29

Non mi ricordo quale scrittore americano ha definito i generi come i ‘carceri di massima sicurezza della letteratura’.
Ecco, qui l’impressione è di un bambino che passa un mucchio di tempo a fare le smorfie più terribili davanti allo specchio, un po’ come Sartre quando a 8 anni si faceva schifo da solo.
Insomma, anche dalla merda spunta qualcosa e posso immaginare che spunti fuori anche qualche romanzo divertente da questa roba ma non ci scommetterei più di un euro.
Mi hanno fregato anni fa con Mark Leyner che faceva roba del genere (ne aveva parlato bene la Pivano!) e conto di non ricascarci.

#40 Comment By Cecilia On 13 settembre 2011 @ 22:17

Stefano, che accidente vorrebbe dire il tuo commento? Hai letto dei libri e ti hanno fatto schifo?

#41 Comment By Stefano On 14 settembre 2011 @ 17:51

Ci sono andato un po’ pesante ma leggendo l’articolo ho avuto questa irresistibile sensazione di prodotto di laboratorio destinato a occupare una specifica nicchia di mercato. Creare un genere che sta ‘fuori dai generi’, cioè l’inarrestabile marcia a colonizzare territori vergini finchè tutto il campo letterario non sarà interamente diviso in generi perferttamente uniformi e regolari e sarà impossibile imbattersi in qualcosa di inaspettato.
Un genere basato sul principio di mettere insieme cose impossibili e incongruenti: immagino si possa eseguire meglio o peggio ma solo di esecuzione si tratta perchè il principio non potrebbe essere più meccanico.
En passant, ho la sensazione che in un simile contesto sarebbe impossibile provare una qualsiasi commozione per le sorti dei personaggi che non potrebbero mai assomigliare a esseri umani appena appena tollerabili.

#42 Comment By Gamberetta On 14 settembre 2011 @ 19:54

@Stefano. Forse l’articolo non è abbastanza chiaro, comunque:

La Bizarro Fiction non è “fuori dai generi”, è un sottogenere della narrativa fantastica e la direttrice della Eraserhead Press spiega bene il rapporto tra Bizarro e tradizionale fantasy/fantascienza e tra Bizarro e sottogeneri affini come il New Weird.

La Bizarro Fiction non è un “prodotto di laboratorio”: è semplicemente che Mellick & (pochi) amici si sono accorti di pubblicare opere per cui non esisteva ancora una “classificazione”. E a inizio carriera Mellick distribuiva i suoi romanzi fotocopiati. Come intenzioni siamo lontani anni luce da qualcosa di commerciale nel senso spregiativo del termine.

En passant, ho la sensazione che in un simile contesto sarebbe impossibile provare una qualsiasi commozione per le sorti dei personaggi che non potrebbero mai assomigliare a esseri umani appena appena tollerabili.

In Zombies and shit la vicenda dello scrittore in rovina e di sua moglie è crudele e commovente; inThe Morbidly Obese Ninja tutti e tre i personaggi principali (il ninja obeso, il bambino-salvadanaio e la programmatrice con i capelli rosa) suscitano empatia; la storia d’amore in The Kobold Wizard’s Dildo of Enlightenment +2 non è neanche tra esseri umani, ma è lo stesso coinvolgente – e parliamo di un romanzo nel complesso mediocre.
In conclusione: tra gli Approfondimenti trovi da scaricare via library.nu quasi tutti i romanzi citati nell’articolo, leggine qualcuno prima di tranciare giudizi veramente campati per aria.

#43 Comment By Cecilia On 14 settembre 2011 @ 21:12

La ragazzina tettuta in divisa sarebbe una programmatrice? My god, devo leggere questi libri.

C’è una cosa che non sto ben capendo del nostro “panorama”. Avendo ormai accettato che i più ti guardano inorriditi appena parli di tecnica, sono rimasta basita a vedere che adesso se la prendono pure con generi e sottogeneri. “Uccidono la creatività”, “imprigionano (non si sa cosa)” e altre idiozie varie. Ma, i luminari mi illumino, i generi non sono forse indicazioni per l’uso, un aiuto? Mettiamo che io legga Satan Burger e che mi disgusti (dubito fortemente), legga altri quattro/cinque romanzi di Bizarro e mi facciano schifo pure quelli. Eviterò altri libri di quel sottogenere e risparmierò tempo per leggerne altri. La catalogazione mi aiuterà a individuarli e scansarli. Dov’è il problema in tutto questo? Non ha senso rifiutare un aiuto (tecnica o genere che siano), è controproducente.

#44 Comment By Stefano On 14 settembre 2011 @ 21:35

I generi sono come grucce e sedie a rotelle: per certe persone sono non solo utili ma anche indispensabili.
Per chi ha due gambe sane, almeno per il momento, se ne può fare a meno.

#45 Comment By Stefano On 14 settembre 2011 @ 21:47

@ Gamberetta

E che ho detto? Un genere studiato per occupare una nicchia di mercato fra altri generi, parte del movimento teso a ridurre tutto a una immensa distesa di campi a coltivazione intensiva senza più angolo di natura selvaggia o ‘inutile’.
Che poi queste operazioni tendano a presentarsi come ‘spontanee’ è parte delle strategie di marketing.
Personalmente tendo a considerare tutte le discussioni di genere come relazioni di potere.
(o proprio stupidine: tipo, quando si discute di ‘generi’ noto che quelli che contano sono generalmente molto pochi. Noir, thriller, horror, fantasy, fantascienza – aggiungiamoci pure questo. E mi chiedo: perchè i romanzi rosa non li considerano mai? Gli omicidi sono significativi e le storie d’amore no? Eppure ci sono gli uni come gli altri, oggi come ieri. Per quale motivi il nostro tempo si capirebbe soprattutto attraverso le scoperte di assassini, per citare il genere più popolare in assoluto?)

#46 Comment By Cecilia On 14 settembre 2011 @ 22:34

@Stefano

Sempre piacevole farsi dare della diversamente abile, grazie.

Noir, thriller, horror, fantasy, fantascienza – aggiungiamoci pure questo. E mi chiedo: perchè i romanzi rosa non li considerano mai?

Stai scherzando, vero? Gli Harmony secondo te cosa sono se non romanzi rosa? E non è che siano proprio sconosciutissimi, eh. Vai in un’edicola a caso e vedi se non ne hanno almeno tre o quattro in esposizione.
A me stanno antipatici (e mi annoiano), ma non è nemmeno -troppo- colpa loro: casomai è di quella “roba” che si fa chiamare Paranormal Romance. Harmony travestito da fantasy per acchiappare ragazzine in crisi ormonale (di solito), col bello e misterioso, Superpoteri fighi/natura aliena e Amore Tormentato. Sottogenere che, almeno qui da noi, sta monopolizzando tutta la sezione fantasy, per di più abusando e ridicolizzando sempre le stesse creature. Prima hanno massacrato vampiri e licantropi, ora tocca agli angeli/diavoli. Ora, se anche il Bizarro fosse una bieca operazione commerciale travestita, mostra senz’altro più originalità uno solo di questi libretti che tutto Il PR messo insieme. Un po’ come Il tristo mietitore di Pratchett. Un solo libro e c’è più fantasia in quello che in nove romanzi della Troisi. Ma vivaddio che Mellick &co scrivono!

@Gamberetta
Sono finita abbastanza OT, scusami. La prossima volta mi infogno direttamente.

#47 Comment By Crush My Soul On 15 settembre 2011 @ 21:09

“Il genere è il luogo dove un’opera entra il relazione, o meglio in una complessa rete di relazioni, con altre opere.” (M. Corti). Al di là di definizioni e citazioni, un genere è tale una volta che esiste un consistente numero di opere che possiedono una serie di caratteristiche comuni, non nasce spontaneamente, nè è un contenitore rigido. E’ utile definirlo per mille motivi, in primis per sapere a cosa si va incontro ad esempio.
La fantascienza un genere “importante”? Avrei qualche riserva su questo.

#48 Comment By Stefano On 15 settembre 2011 @ 21:19

Facevo un discorso un po’ più generale sui generi e sulla loro sopravvalutazione.
Quel genere di critici che si esalta per i generi, che sostiene che la vera letteratura vitale è quella di genere, che ritiene che tutta la letteratura sia di genere e che la cosa più importanti è catalogare, identificare e magari creare nuovi genere lo fa semplicemente per motivi di potere e status.
Soprattutto, notavo, si privilegiano certi generi mentre se ne ignorano o disprezzano altri per motivi mai abbastanza chiari.
I fanatici del genere hanno come bestia nera il romanzo ‘realistico’ e/o letterario. L’argomento principe è che Stephen King vende molto ma molto di più di qualsiasi romanzo ‘letterario’ che vinca il Pulitzer, il Booker, il Goncourt o lo Strega.
Però se il successo commerciale è un argomento estetico non si capisce perchè escludere i romanzi d’amore, un genere che vende tantissimo e che non può essere ridotto con tipico disprezzo agli Harmony ‘esposti nelle edicole’…
Se poi andiamo sui motivi sostanziali perchè certi generi – giallo, noir, thriller, fantasy, fantascienza, horror, steampunk etc – sarebbero degni d’attenzione e altri – rosa, storico, umoristico, viaggio, formazione etc – no non si ottiene granchè. Appare evidente che i generi favoriti sono quelli in cui predomina la violenza e una visione generalmente cupa della vita e della società d’oggi. Ci viene detto, per esempio, che il giallo (magari a sfondo politico, come usa in Italia) è popolare perchè rispecchia l’Italia d’oggi, intesa come un posto dove capita che della gente venga ammazzata – come è sempre successo. Anzi, oggi succede di MENO. Una delle grandi notizie miscoonosciute degli ultimi vent’anni negli Usa è il continuo diminuire di omicidi e reati violenti in genere. La cosa non ha avuto alcun effetto sui romanzi e film gialli. Non sono popolari perchè rispecchiano la realtà ma l’esatto opposto.
In compenso ci sentiamo dire che i romanzi d’amore, malgrado la gente oggi continui imperterrita a innamorarsi, non sono significativi, non rappresentano il nostro tempo come i romanzi di omicidi. Perchè?
Semplice: perchè i gialli e i romanzi degli altri generi citati sono romanzi da ‘maschi’ anche quando sono scritti e apprezzati da donne e perciò, in un sistema mediatico e critico dominato ancora da maschi (che danno generalmente più importanza e più a lungo alle loro fisse estetiche adoloscenziali) i generi ‘maschiettisti’ risultano più ‘importanti’ e ‘realistici’ degli altri.

#49 Comment By Tapiroulant On 15 settembre 2011 @ 21:34

@Stefano: A parte il fatto che su molti punti la tua analisi è superficiale, non capisco cosa c’entri quello che dici tu con Gamberi Fantasy o con la Bizarro Fiction. Parli del rapporto genere/mainsteam e genere/literary fiction, di critici che ricercano potere e status, del fatto che il romanzo rosa sia bistrattato…
tutto questo cosa c’entra? o_O’

Una beneamata minchia.

Un appunto.
La Bizarro non è un genere ma un sottogenere. Così come Hard SF e Soft SF sono due sottogeneri della SF. E sono distinzioni utili: perché se sto cercando un romanzo denso di speculazione tecnologica guarderò allo scaffale dell’Hard SF, senza perdere tempo con i libri Soft SF. E’ vero che il mercato marcia molto sulla distinzione dei generi in compartimenti stagni (facendo anche molti danni), ma la distinzione tra generi e sottogeneri è sacrosanta.

#50 Comment By Cecilia On 15 settembre 2011 @ 22:09

non capisco cosa c’entri quello che dici tu con Gamberi Fantasy o con la Bizarro Fiction.

Quoto.
Tra l’altro Stefano, hai equivocato, almeno per quel che mi riguarda. Innanzitutto non disprezzo nessun genere (PR a parte), tantomeno gli Harmony. Semplicemente, non mi interessano e non me ne preoccupo. Se ti ho citato quelli esposti in edicola è per dire come siano diffusi. Non ho mai notato dei fantasy in edicola, se si escludono numeri speciali di Urania come il volume di Swanwick. Né mi crea problemi che i libri si trovino anche in edicola, anzi. Non sono come quei deputati a cui “piageva il cuore” a vedere i libri in vendita nei supermercati perchè non si respirerebbe abbastanza cultura. Mentecatti.

I fanatici del genere hanno come bestia nera il romanzo ‘realistico’ e/o letterario.

E non ti passa per la mente che li trovino solo noisi e li scansino? Diamine, mi sembra di risentire quella mia amica quando mi dice “non c’è niente di meglio/più bello/profondo della vita vera”, con conseguente disprezzo per la mia passione per il fantasy.
Ma che ognuno si legga i propri libri, e facciamola finita.

#51 Comment By Crush My Soul On 15 settembre 2011 @ 22:35

Bo, è un discorso che mi sembra un pò campato per aria. Per restare in un campo un pò più specifico, cioè quello della SF, vorrei ricordare che il discorso genere “alto”, genere “basso” (paraletteratura) è un tema abbastanza dibattuto. La sci-fi come la conosciamo noi è quella che deriva de Gernsback e Campbell, per poi spezzare con gli stilemi pulp/hard con la New Wave degli anni ’60, che porta proprio una critica su questo punto: la fantascienza è solo evasione, solo space opera, solo hard? O può essere sfruttata, come dice Moorcock, per mettere in mostra il “dramma umano” con simboli diversi (e tutta la potenzialità implicita in un genere come la fantascienza)? Da qui autori come la Le Guin o Thomas Disch ecc. Il punto è, secondo me, ammettere che la fantascienza (e anche il fantastico) possa semplicemente e legittimamente essere solo pura evasione (e non è un compito facile nemmeno questo). Ma che esistono anche autori che l’hanno sfruttata per altri temi, con risultati a volte egregi. La SF pulp (ma anche quella hard) è stata considerata per decenni al pari degli harmony e ancora adesso non mi sembra che goda di chissà quale prestigio. E, se ho ben capito la tua critica “politica”, è sempre stata fino agli anni ’60 (più o meno, con le dovute eccezioni) un genere “reazionario”. Ma nonostante questo poco diffuso e limitato ai fanatici, seppur ristagnasse in prospettive e valori condivisi dalle masse.

#52 Comment By Stefano On 16 settembre 2011 @ 14:08

Cecilia, se davvero credi che sia tutta questione di gusti soggettivi e che non vi siano criteri oggettivi di valutazione non si capisce che cosa tu ci faccia qui. Forse ti piace la ferocia con cui la Gamberetta demolisce certi romanzi ma lo fa sempre con argomenti precisi e non casuali. Se pensasse che basti dire che una cosa le piace o la annoia il suo parere varrebbe quello di chiunque altro.
Se io trovo un libro eccitante e tu lo trovi noioso i casi sono due: o si argomenta in base a criteri e su quello si può discutere; o non si argomenta e io posso pensare che la tua opinione non vale nulla e rispettarla solo per educazione.

#53 Comment By Gwenelan On 16 settembre 2011 @ 14:44

@Stefano:
A parte che quoto in toto Tapiroulant, ma riguardo al tuo ultimo commento: Cecilia sta parlando di preferenza di *generi*. Un genere può risultare a me noioso a prescindere da come sia scritto. Per esempio, i romanzi rosa mi annoiano. Posso anche prendere quello scritto meglio e più avvincente, il punto è che me ne infischio dei problemi amorosi di Pinco e Palla. Preferisco altri tipi di storie. La mia è una preferenza di argomento, non c’entra con la qualità del testo in sè.

#54 Comment By Cecilia On 16 settembre 2011 @ 15:23

Cecilia sta parlando di preferenza di *generi*

Oh, grazie. Evidentemente parlo arabo, ma qualcuno mi capisce lo stesso. Commento quotato in pieno.

@Stefano
Ora che ti è stato esplicitato è più chiaro? Non sono assolutamente una sostenitrice del “de gustibus”. Modi obiettivi per dire che la Meyer ha scritto una schifezza e Fforde no esistono. L’unico posto in cui accetto il “de gustibus” è quello delle tematiche (mondo medioevaleggiante vs urban, ad esempio), e a certe condizioni. Non mi sentirei invece di dire che un genere è superiore a un altro.

Per fare un esempio terra terra sulla distinzione tra gusti e obiettività, sto leggendo il manga di Sailor Moon e mi piace. Non per questo ho problemi ad ammettere che ha dei buchi logici grandi come il K2 o che sia pieno stupidaggini varie. Ci può tranquillamente piacere qualcosa di mediocre, basta essere consapevoli che lo sia.

#55 Comment By Stefano On 16 settembre 2011 @ 16:49

Io penso che una persona che dica ‘io non leggo per principio certi generi perchè mi annoiano’ sia una persona che dice ‘io per principio rifiuto una parte dell’esperienza umana, sia perchè voglio ignorarne l’esistenza, sia perchè mi ritengo troppo superiore per farne parte’.
I gusti personali sono estremamente sopravvalutati. Non che non abbiano una loro utilità, infatti li ho anch’io. Per orientarsi nell’immensa massa di cose da leggere, vedere, ascoltare, visitare etc hanno una chiara utilità pratica. Ma se ne facciamo un feticcio finiamo per chiuderci in un angolo stretto e sempre più buio col passare del tempo. Non appena abbiamo un minimo di scusa, è sano provare a uscirne, dai nostri gusti. I gusti non ci rappresentano veramente, non per niente cambiamo con l’età e le compagnie e le circostanze; di solito ci servono per fornire una certa immagine di noi stessi, per rimarcare le nostre dubbie differenze da quanti non ci piacciono, per far parte di un gruppo che invece ci attrae per qualche motivo. Quindi, se vado in libreria i mie gusti hanno un’ovvia utilità; se cerco di dire qualcosa di sensato (per non dire un analisi critica) su qualcosa, meglio dimenticarsene.

#56 Comment By Gwenelan On 16 settembre 2011 @ 18:46

Stefano, ma chi è che dice: “‘io non leggo per principio certi generi perchè mi annoiano’” O_o? Io *ho letto* svariate storie d’amore, e ho capito che non mi piacciono. Ergo, basta, non ne compro e non ne leggo più. Idem con, chessò, i western: mio padre li adora, e di conseguenza io ne ho visti parecchi. Ma a me non piacciono. Riconosco quando uno è fatto bene, ma davanti allo schermo *mi annoio*. Non è che “mi ritengo superiore” a mio padre, che invece continua ad apprezzarli O_o. Io (e il 90% della gente) uso i miei gusti proprio “per orientarmi nell’immensa massa di cose da leggere, vedere, ascoltare, visitare”.
Definire bene i generi serve proprio a far sì che uno possa, conoscendoli, orientarsi meglio quando deve scegliere qualcosa. Semmai sei tu con affermazioni tipo:

ho avuto questa irresistibile sensazione di prodotto di laboratorio destinato a occupare una specifica nicchia di mercato. Creare un genere che sta ‘fuori dai generi’, cioè l’inarrestabile marcia a colonizzare territori vergini finchè tutto il campo letterario non sarà interamente diviso in generi perferttamente uniformi e regolari e sarà impossibile imbattersi in qualcosa di inaspettato.

giudichi a priori una cosa che evidentemente non hai capito e non conosci.

@Cecilia: sul manga di Sailor Moon (che sto leggendo a sbafo da un’amicaXD) la pensiamo allo stesso modo XD!

#57 Comment By Stefano On 16 settembre 2011 @ 19:19

Guarda che l’ho capito cos’è il genere bizzarro: è l’Ivano di Carlo Verdone in ‘Viaggi di nozze’ quando dice ‘lo famo strano’…

#58 Comment By Cecilia On 16 settembre 2011 @ 22:48

@Stefano

Ammetto di non saper più cosa dirti. Più io specifico, più tu travisi quello che dico. Vorrei che mi spiegassi in che parte dell’universo dire “non mi piace un genere” equivale a “sono più fico/superiore/ rispetto a questa merda che non ho mai letto”, che terrò lontana da tale luogo.
Senza contare che da nessuna parte ho scritto che rifiuto un genere “per principio”, l’hai appiccicato tu al mio discorso. Fai il piacere di non attribuirmi cose che non ho detto.
E continuo a non capire cosa vuoi da me.

@Gwen
Mi fa piacere…^^
Impagabile il “è salita al trono a 22 anni”. Certo, e tutti gli Stati del mondo hanno detto “ok, non sappiamo chi sei, da dove vieni, che doti hai. Ma siccome dici di essere la principessa della luna ci assoggettiamo a te e ti veneriamo come una dea”. Già me li vedo ^^

#59 Comment By Gwenelan On 17 settembre 2011 @ 12:04

@ Stefano: non conosco questo “Viaggio di Nozze”, quindi potrei sbagliarmi, ma a me sembra che quello che nutre disprezzo aprioristico verso qualcosa sei *tu* verso il Bizarro. Anche questa tua frase

Insomma, anche dalla merda spunta qualcosa e posso immaginare che spunti fuori anche qualche romanzo divertente da questa roba ma non ci scommetterei più di un euro.

me lo fa pensare. E poi ti inalberi perchè “nessuno considera il genere rosa” (?). Mah.

@Cecilia: XDDDD Ma io ho molto apprezzato anche Rei che “punisce tutti dall’alto dei suoi tacchi a spillo” nel primo (o secondo?) volumeXD!

#60 Comment By Mauro On 24 settembre 2011 @ 22:56

HELP! A Bear Is Eating Me fa parte la bizarro fiction? L’ho letto e mi è parso molto poco bizarro, anche con riferimento a quanto dice O’Keefe, talmente poco da farmi chiedere se rientri effettivamente in quel genere…
Comunque bellino. E il titolo italiano non c’entra nulla.

#61 Comment By Gamberetta On 24 settembre 2011 @ 23:06

@Mauro. Come dicevo nell’articolo, anche a me il romanzo di Hansen non è parso particolarmente bizzarro. Però è stato pubblicato dalla Eraserhead Press e il sito Bizarro Central lo colloca nell’elenco dei romanzi di Bizarro Fiction.

#62 Comment By Sagramore On 29 settembre 2011 @ 13:09

Bah. Cecilia e Stefano finitela con ‘ste polemiche. Ci state perdendo entrambi.
Detto questo: i miei complimenti per l’articolo a Gamberetta, la tua competenza non si discute. Di “bizzarro”, nel fantasy, non ne aveo ancora sentito parlare e ti ringrazio della panoramica che hai dato. Un giorno troverò anche un po’ di tempo per commentare l’uso del termine “bizzarro” che in italiano e inglese è usato per indicare cose alquanto diverse. Ma questo è un’altra storia.
Riguardo a leggere qulacosa di “Bizzarro” sinceramente non so, ma lo sento un po’ lontano dalle mie corde. Come diceva qualcuno sarà questione di gusti o d’età, ma quella roba del vibratore nel coboldo faccio fatica associarla alla fantasy che mi piace. Magari alle fantasie di qualche mio amico, ma ad altro no, per quanto sia ben scritta.
Un salutone dal vostro Sagra.
Alla prossima

#63 Comment By Cecilia On 29 settembre 2011 @ 13:14

Bah. Cecilia e Stefano finitela con ‘ste polemiche. Ci state perdendo entrambi.

Non per dire, ma ti sei accorto che sono passate due settimane? O.o

#64 Comment By DagoRed On 1 ottobre 2011 @ 12:55

#65 Comment By Tapiroulant On 1 ottobre 2011 @ 13:07

@Dago:

Non mi sembra proprio.
Dalla descrizione mi pare realismo magico o urban fantasy, o proprio al massimo potrebbe essere new weird. Di certo puzza di “literary slant” da chilometri di distanza (come un po’ tutta la produzione di Murakami^^’)

O forse è soltanto un autore anziano che vuole fare sapere a tutti quanto è preparato sulla musica classica ceca ==’

#66 Comment By Laurantoine On 1 novembre 2011 @ 15:46

Ho appena finito di leggerlo :D
L’ho trovato carino e animoso, con un finale che mi è piaciuto -a differenza della fine di The Haunted Vagina, per esempio.
Ora che ho il lettore sto recuperando tutti i libri scaricati e mai letti :D

#67 Comment By Tapiroulant On 2 novembre 2011 @ 17:29

L’ho trovato carino e animoso, con un finale che mi è piaciuto -a differenza della fine di The Haunted Vagina, per esempio.

Io il finale di Haunted Vagina l’ho trovato fikissimo.
Amaro al punto giusto, inaspettato, e per di più si chiude ad anello con l’inizio, cosa che ho sempre apprezzato^^

#68 Comment By Laurantoine On 2 novembre 2011 @ 20:58

@Tapiroulant
Io mi aspettavo la sala parto, la nascita della figlia che BAM! esplode tra le braccia della madre perché escono Steve e Fig. Insomma, qualcosa in grande stile x)

#69 Comment By Serbelloni Mazzanti Viendalmare On 11 novembre 2011 @ 18:16

ciao a tutti,

scusate, c’e’ qualche libro di Carlton Mellick III tradotto in italiano?

#70 Comment By Tapiroulant On 11 novembre 2011 @ 21:01

@Viendalmare:

scusate, c’e’ qualche libro di Carlton Mellick III tradotto in italiano?

No; ma, come ho già detto a Dago, l’inglese di Mellick è molto facile in quasi tutti i suoi libri. Non penso che sia più difficile di uno degli ultimi HP, e molta gente quelli se li è letti in inglese.

@Laurantoine:

Io mi aspettavo la sala parto, la nascita della figlia che BAM! esplode tra le braccia della madre perché escono Steve e Fig. Insomma, qualcosa in grande stile x)

Mmmmh, certo che detta così non suona male…
Ma penso che avrebbero dovuto aspettare che la bambina avesse una certa età. Altrimenti non sarebbero riusciti ad aprire la porta o sarebbero rimasti stritolati appena entrati nel tunnel vaginale xD

#71 Comment By Laurantoine On 12 novembre 2011 @ 00:51

@Tapiroulant
Oppure potevano aprirla in due come un panino *-*
Però sì, mi sa che sarebbero rimasti stritolati. Peccato…

#72 Pingback By Bonus Track: HELP! A Bear is Eating Me! | Tapirullanza On 25 novembre 2011 @ 10:52

[...] ufficialmente nel catalogo di Bizarro Central, tuttavia, come giustamente sottolineava Gamberetta nel suo articolo, HELP! A Bear is Eating Me non può *in alcun modo* essere considerato Bizarro Fiction. La [...]

#73 Pingback By I Consigli del Lunedì #04: The Haunted Vagina / The Baby Jesus Butt Plug | Tapirullanza On 28 novembre 2011 @ 09:08

[...] i commenti #21 e #24, dove il Duca e Gamberetta commentano alcuni dei libri di Mellick) e a questo articolo di Gamberetta (che linko sempre). Gamberetta ha anche promesso un lungo articolo in cui metterà insieme diversi [...]

#74 Comment By Mauro On 30 dicembre 2011 @ 12:07

Uscito un altro libro della Villeverde, Clockwork Girl.

#75 Comment By Eosforo On 30 dicembre 2011 @ 19:40

Mauro, me lo procuro immediatamente! Promette bene…

#76 Comment By Mauro On 30 dicembre 2011 @ 20:14

Io spero che esca in eBook (anche legale, non è un problema acquistarlo), mi sarebbe mille volte piú comodo… CM3 e altri stanno iniziando, speriamo in bene.

#77 Pingback By Bonus Track: Clockwork Girl | Tapirullanza On 1 settembre 2012 @ 10:13

[...] devo ringraziare? Ho scoperto dell’esistenza della Villaverde leggendo l’articolo di Gamberetta dedicato al Bizarro, in cui recensisce il suo romanzo d’esordio Starfish Girl – sì, questo articolo devo [...]

#78 Pingback By Bonus Track: Broken Piano for President | Tapirullanza On 3 ottobre 2013 @ 08:13

[…] di Gamberi Fantasy, ricorderete lo stralcio di intervista a Rose O’Keefe pubblicato in questo articolo. Alla domanda su cosa caratterizzasse una storia di Bizarro Fiction rispetto ad altri sottogeneri […]

#79 Pingback By Vagonate di Bizarro Fiction | Tapirullanza On 18 luglio 2014 @ 10:10

[…] in parole povere cosa sia la Bizarro Fiction; questo saggio riprende ed espande l’articolo La bizzarra Starfish Girl apparso su Gamberi Fantasy nel 2011, ed è molto chiaro. Potete leggere la post-fazione anche qui […]


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2011/09/04/la-bizzarra-starfish-girl/

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