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Fenimore Cooper’s Literary Offenses

Pubblicato da Gamberetta il 14 settembre 2007 @ 17:47 in Insalata di Mare,Libri,Scrittura,Straniero | 7 Comments

Ne avevo già accennato di sfuggita in un articolo di qualche tempo fa, ora è il caso di tornarci.

Per un certo tempo, complice il Liceo, che tratta lo studio della letteratura italiana in una maniera nauseabonda (ma di questo avrò modo di riparlare), ho avuto una visione distorta della critica letteraria.
Ho davvero creduto che una critica seria implicasse frasi quali “non è possibile giudicare l’opera di Pinco Pallino, se non alla luce delle poesie di [sconosciuto poeta ungherese del sedicesimo secolo]” o “stante il concetto di estetica del [filosofo il cui nome ha troppe h, e k, e w, e z, per essere pronunciato] possiamo affermare” o ancora “lo stile di Pinco Pallino amalgama sapientemente elementi ctoni con accezioni eteree ecc. ecc.”
Poi ho letto Mark Twain e ho capito che quanto sopra e tutto ciò che ne deriva e implica sono stupidate.

Mark Twain
Mark Twain

In Fenimore Cooper’s Literary Offenses, Mark Twain critica l’opera di Fenimore Cooper (autore di libri d’avventura, il più famoso dei quali è forse L’Ultimo dei Moicani), in particolare i romanzi The Deerslayer (titolo italiano: Il Cacciatore di Cervi) e The Pathfinder (titolo italiano: Il Pioniere).
Twain nella sua critica è ironico, sarcastico, denigratorio, prende per i fondelli Cooper e i suoi personaggi a ogni piè sospinto, ma soprattutto è deliziosamente “terra terra”.
In sostanza Twain dice che se uno scrittore crea un fiume largo tot metri e vi immerge una barca più larga, la dannata barca non ci passa! (in realtà la questione è un po’ più complessa, l’invito è leggere direttamente Twain.)
Non è una metafora: Twain parla di barche, traiettorie di proiettili, rumori nei boschi, e ogni sorta di fatto concreto. E sono proprio i fatti concreti all’interno di un’opera di narrativa la base sulla quale giudicarla! Non la poesia ungherese, non astratti discorsi sull’estetica, l’arte e la retorica, non disquisizioni sulla situazione cultural-sociale nella quale si muove l’autore, non quali Grandi Problemi del Nostro Tempo l’opera in questione affronta, non cretinerie assortite. In un racconto quel che conta è che gli eventi siano verosimili, i personaggi credibili, e che la storia abbia un capo e una coda.

Copertina di The Deerslayer
Copertina di The Deerslayer (Il Cacciatore di Cervi)

Io quando scrivo le mie di recensioni non sono certo a livello di Twain, ma cerco di migliorarmi tenendolo a modello. E se qualcuno mi viene a dire che il sarcasmo non ha posto nella critica letteraria, mi spiace, ma preferisco fidarmi dell’opinione di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi.

Con questo ho concluso la premessa dell’articolo di oggi!
In realtà volevo sì parlare di Fenimore Cooper’s, ma da un punto di vista pratico. Infatti di recente una persona mi ha chiesto se Fenimore Cooper’s fosse disponibile anche in italiano e io ho risposto baldanzosa «Certo!» facendo anche una faccia, del tipo: “Guarda qui questo fesso che non sa neppure usare google!”
Invece ho fatto la figura della scema io. Perché non solo non sono riuscita a trovare il testo in italiano (Fenimore Cooper’s è del 1895, non dovrebbero esserci più problemi di diritti), ma non sono neanche riuscita a rintracciare alcun riferimento bibliografico.
Insomma pare che Fenimore Cooper’s Literary Offenses sia inedito in Italia. Il che mi suona molto strano perché all’estero è giustamente considerato un classico della critica letteraria ed è citatissimo (in particolare le 18 regole della narrativa che Twain illustra all’inizio). Perciò se qualcuno invece ne sa qualcosa e l’ha letto in italiano da qualche parte mi farebbe piacere saperlo.

Un Coniglietto perplesso
Un Coniglietto (che somiglia a Grumo ma non è lui!) è perplesso per la mancata traduzione di Fenimore Cooper’s

Altrimenti potrei provare a tradurlo io, e il fatto che io debba tradurre per la prima volta uno scritto di Twain la dice lunga su tante cose… anche qui se qualche traduttore professionista vuol prendersi in carico il problema, sarebbe meglio per tutti (in fondo Fenimore Cooper’s sono solo poche pagine, circa 50.000 battute).

Questa non è una recensione e perciò niente gamberi, ma Fenimore Cooper’s Literary Offenses è da leggere!


Approfondimenti:

bandiera EN Fenimore Cooper’s Literary Offences disponibile al sito del progetto Gutenberg
bandiera EN Una difesa di Cooper a cura della James Fenimore Cooper Society

bandiera EN Mark Twain su Wikipedia
bandiera EN James Fenimore Cooper su Wikipedia


7 Comments (Mostra | Nascondi)

7 Comments To "Fenimore Cooper’s Literary Offenses"

#1 Comment By Bubba On 14 settembre 2007 @ 19:51

Brava Gamberetta, bellissimo articolo! Non sapevo che Mark Twain avesse scritto questo libro. !! ^^
E buona fortuna per la traduzione. O_o

#2 Comment By Angra On 17 settembre 2007 @ 12:13

“In un racconto quel che conta è che gli eventi siano verosimili, i personaggi credibili, e che la storia abbia un capo e una coda.”

Certo son cose importanti (specialmente l’ultima, sulla quale anche Aristotele sarebbe d’accordo ;) ), ma detto così sembra che siano le UNICHE cose importanti. So che non è quello che intendevi, ma a scanso di equivoci aggiungerei che la storia e i personaggi devono anche essere interessanti!

#3 Comment By Angra On 17 settembre 2007 @ 12:40

Alla luce di quanto detto sopra, vorrei parlare un po’ di manga. Capitan Harlock, ad esempio, che andò in onda in Italia quando avevo 8 anni, e che da subito considerai un gradino al di sopra di tutti gli altri cartoni per le atmosfere che sapeva creare. Credo che tuttora milioni di persone lo considerino un capolavoro, e mi trovo anche d’accordo. Però, dal punto di vista della coerenza… si salvi chi può. Prendiamo le Mazioniane: all’inizio sono alieni se SEMBRANO donne, ma sono addirittura vegetali (escono fuori dalla corteccia degli alberi), e sono irrimediabilmente malvage. Poi, andando avanti, le cattive sono solo le appartenenti alla dittatura militare al potere, mentre il resto del popolo mazoniano soffre sotto il giogo. Saltano fuori i maschi (!) e infine le donne mazoniane partoriscono. Nell’ultima puntata, addirittura, la loro regina ferita da Harlock sanguina, nel senso proprio di sangue rosso, mentre fino a quel momento era tutta linfa bluastra. Poi vorrei capire come mai in tutto questo filone GLI UOMINI SONO ALTI LA META’ ESATTA DELLE DONNE, tranne poche eccezioni. Le donne son tutte alte due metri, eteree e slanciate (tranne quelle anziane), gli uomini dei botoli ridicoli con il testone (tranne due o tre). Mah!

#4 Comment By Gamberetta On 17 settembre 2007 @ 14:03

Sono troppo giovane per Capitan Harlock! ^_^
Perciò non posso giudicare, magari lo vedrò in lingua originale se capiterà l’occasione. Però non è che alcune presunte incoerenze sono colpa del doppiaggio/adattamento/censura? Gli anime trasmessi in Italia hanno una lunga storia di tagli, traduzioni farlocche, sangue dei colori più improbabili, personaggi che cambiano sesso, natività miracolose e mestruazioni che divengono “avere il raffreddore” (…)

Sul fatto che le donne sia alte, belle e slanciate e gli uomini bassi, brutti e grassi, non ci trovo niente di strano, è solo guardare alla realtà senza pregiudizi…

#5 Comment By Angra On 17 settembre 2007 @ 15:21

Anch’io penso che le donne siano più attraenti degli uomini :)

Ma questi arrivano che vada bene all’altezza dell’anca della rispettiva consorte…

#6 Comment By Fabfab On 26 gennaio 2009 @ 11:49

Coraggio, hai tutto il mio sostegno se vorrai procedere alla traduzione di questo classico. ^_^

#7 Comment By Gamberetta On 26 gennaio 2009 @ 12:56

@Fabfab. Per fortuna(?) non c’è più bisogno, a fine 2007 qualcuno l’ha tradotto. Si può trovare in libreria con il titolo Come raccontare una storia e l’arte di mentire, l’editore è Mattioli 1885.


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2007/09/14/fenimore-coopers-literary-offenses/

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