Recensioni :: Romanzo :: Fuoco nella Polvere
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Titolo originale: Zeppelins West Titolo italiano: Fuoco nella Polvere Autore: Joe R. Lansdale Anno: 2001 Genere: Science-Fantasy, Steampunk, Western, Surreale |
Dopo un “incidente domestico”, Buffalo Bill si ritrova con la testa staccata dal corpo. Per fortuna i suoi amici riescono a salvargli la vita, riponendo la testa mozzata dentro un vaso riempito di urina di maiale, whiskey e un particolare prodotto chimico chiamato Numero 415. Senza più corpo, Buffalo Bill si affida a un automa a vapore pilotato da un nano. Non ha però rinunciato alla possibilità di riottenere il suo vero corpo e per questo sta conducendo il suo Wild West Show fino in Giappone. Ufficialmente è una missione diplomatica – per addolcire i rapporti fra Giappone e Stati Uniti, dopo che l’inettitudine del Generale Custer durante la battaglia di Little Big Horn è costata la vita a troppi samurai – ma in realtà Buffalo Bill ha in mente di rapire la creatura del dottor Frankenstein, tenuta prigioniera dallo Shogun. La speranza è che studiando la creatura si possa scoprire un sistema per riattaccargli la testa – e al dottor Victor Frankenstein non si può più chiedere, perché scomparso in circostanze misteriose.
Esiste tutta una tradizione legata a personaggi dei quali sia rimasta viva solo la testa. Per esempio è quello che capita alla fidanzata del protagonista de Il Cervello che non Voleva Morire…
Succede molto spesso in Futurama…
Ed è capitato a questo povero cagnolino, vittima della scienza sovietica. Ma di lui e del suo caso riparlerò
Il piano non andrà come previsto e il cast del Wild West Show – Buffalo Bill, Toro Seduto, Wild Bill Hickok e Anne “Miss Tiratrice Provetta” Oakley – finirà per rimanere immischiato con gli esperimenti del dottor Moreau sulla sua isola, incontrerà l’Uomo di Latta del Mondo di Oz, il capitano Nemo, anzi Bemo, e Ned la foca. Ned la foca è una foca cui è stato artificialmente ingrandito il cervello; ora è capace di scrivere (tiene un diario) e di leggere, in particolare è appassionata di romanzi d’appendice.
* * *
La linea che separa la bizzarria dall’idiozia è molto sottile. Lansdale la varca più di una volta, anche se nel complesso il romanzo si legge volentieri. La trama legata al desiderio di Buffalo Bill di riavere un corpo biologico è molto esile, poco più di una scusa per condurre i personaggi da una (dis)avventura all’altra. All’inizio l’atmosfera è quella di certo western steampunk, si pensi al film Wild Wild West o The Adventures of Brisco County Jr. poi si passa dalle parti di The League of Extraordinary Gentlemen e infine si finisce nel surreale senza paragoni calzanti.
Locandina di Wild Wild West
C’è molto gusto dello strano per il gusto dello strano; è anche una sorta di regola generale che governa le altre: se un fatto è strano, è “accettato” nell’ambito del romanzo, anche se sarebbe oggettivamente incoerente con il resto. A me lo strano piace e dunque ho poco da eccepire, ma chi non apprezza il bizzarro potrebbe storcere il naso.
I personaggi sono quasi tutti rozzi e sboccati. I dialoghi sono spesso volgari. Alle volte è divertente – perché non ci si aspetta che certi personaggi, conosciuti nel contesto di altri romanzi o dei libri di storia, parlino come scaricatori di porto – altre volte è un po’ stucchevole. Nondimeno alcuni passaggi sono assolutamente brillanti, come quando l’Uomo di Latta racconta alla creatura del dottor Frankenstein qual è stato il vero destino di Dorothy nel Mondo di Oz.
L’Uomo di Latta e la creatura del dottor Frankenstein sono anche protagonisti di… mostra un piccolo spoiler ▼
Lo stile di Lansdale è scorrevole, direi fin troppo. C’è una certa fretta in diversi punti, e il ritmo indiavolato alcune volte scade nella confusione.
Il Narratore di Lansdale lo definirei sornione: non entra quasi mai direttamente nella storia, ma il tono vagamente ironico con cui la racconta lo fa immaginare in disparte a sorridere sotto i baffi. Lansdale è consapevole che non sta scrivendo un’opera piena di Contenuti Importanti™ e Profonde Considerazioni™ e non si prende troppo sul serio: meno male! Almeno ci si diverte, il che non è poco.
Il titolo originale di Fuoco nella Polvere è Zeppelins West, è stato scritto da Lansdale nel 2001, ma da noi è arrivato solo quest’anno. Nel 2006 è apparso un seguito, intitolato Flaming London, nel quale i sopravvissuti di Zeppelins West devono vedersela con i Marziani invasori de La Guerra dei Mondi di H.G. Wells. Un terzo romanzo nella serie, intitolato The Sky Done Ripped, dovrebbe uscire a breve in America.
Copertina di Flaming London
Fuoco nella Polvere è disponibile via emule: eBook.ITA.3402.Joe.R.Lansdale.Fuoco.Nella.Polvere.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (1.835.359 bytes)
Il consiglio, come sempre, è di scaricarlo e di comprarlo solo se è piaciuto. È un romanzo eccentrico, facilmente può sembrare solo una gran stupidata, è inutile buttare i soldi. Se viceversa lo si apprezza, non ci vuole molto a ordinarlo via iBS.it o sito simile, magari facendo un regalo a qualcuno – dato che noi l’abbiamo già letto – così si premia l’autore e si fa leggere un bel romanzo a un’altra persona.
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Questa è la prima pagina del romanzo:
Visti dal basso sembravano dodici sigari dai colori sgargianti. Come se Dio li avesse inavvertitamente lasciati cadere dalla sua scatola a prova di umidità. Ma a cadere non ci pensavano proprio. Galleggiavano aggrappati al cielo e ogni tanto, come fumati da labbra invisibili, emettevano vapore. Se si ascoltava attentamente, e se non erano troppo in alto, si poteva udire il ronzio dei motori, e se era pieno pomeriggio e il tempo era buono si poteva sentire anche l’orchestrina di John Philip Sousa che si esibiva sul ponte di passeggiata, impegnata a soffiare e picchiare sugli strumenti come se dovesse abbattere il cielo o evocare il diavolo. Dentro la cabina principale dello Zeppelin di testa, chiamato Vecchia Tinta per via della tela chiazzata, Buffalo Bill Cody, o ciò che rimaneva di lui, se ne stava nel suo vaso pieno di liquido, con i lunghi capelli grigi che gli galleggiavano sopra la testa. Aspettava che venisse Buntline a girare la manovella per dargli il cicchetto. Ne aveva proprio bisogno. Gli sembrava di avere la testa imbottita di ovatta. Buntline era ubriaco: era svenuto accanto al tavolo, lo stesso su cui era appoggiata la testa di Cody dentro il grosso vaso con il marchio MASON che gli campeggiava sul vetro proprio dietro. Era grato a Morse per aver fatto in modo che quel nome figurasse alle sue spalle; l’idea di dover guardare il mondo attraverso la parola MASON per il resto della sua vita era deprimente. Cody immaginava di dover essere grato al dottor Morse e al professor Maxxon per averlo sistemato lì, ma c’erano delle volte in cui si sentiva come consegnato al purgatorio o, forse peggio, a un inferno vivente. Il liquido dentro il vaso, quello che il professor Maxxon chiama urina attivata – in effetti conteneva per un quarto urina di maiale, e per il resto whisky a cento gradi e un prodotto chimico ambrato chiamato Numero 415 – gli teneva in vita la testa, ma non poteva impedire al cervello di sentirsi ottuso, addirittura assonnato. Per pensare bene, per avere il succo che gli serviva… be’, c’era bisogno che Buntline girasse quella fottuta manovella. Dalle finestre con gli avvolgibili a stecche, Cody poteva vedere che era mattino inoltrato e il sole stava già scaldando il suo vaso. Aveva la terribile sensazione che potesse scaldarlo a tal punto da far bollire il liquido e cuocergli la testa. Si domandò come se la cavasse il resto di lui nel laboratorio di Morse nel Colorado. Erano in grado di conservare il corpo, certo, e di far battere il cuore, e naturalmente stavano tenendo in vita il suo cervello, ma che importanza poteva mai avere? Testa e corpo si sarebbero mai riattaccati? Un pensiero troppo impegnativo. Il boccaglio del corno di ottone era fissato proprio sotto la sua mandibola; quando lo afferrava e parlava, la sua voce per via del liquido usciva gorgogliante, però poteva farsi sentire grazie al congegno di Morse assicurato proprio al centro della gola. «Buntline» gridò. «Pezzo d’idiota, svegliati.» |
Al di là del gusto personale, un altro ottimo esempio di come iniziare una storia. La testa di Buffalo Bill in un vaso dentro la cabina di uno Zeppelin in compagnia di un assistente ubriaco: subito vien voglia di saperne di più. Fin da pagina uno si è “presi” dalla vicenda, catapultati nel bel mezzo delle bislaccherie, senza perdite di tempo, senza spreco di parole. E non ci sono Elfi! Dannati Elfi!
* * *
Per potersi gustare al meglio Fuoco nella Polvere, è necessaria una minima conoscenza dei classici della narrativa fantastica. Le opere più in evidenza nel romanzo di Lansdale sono: Ventimila Leghe sotto i Mari di Giulio Verne.
L’Isola del Dottor Moreau di H.G. Wells.
Frankenstein, o il Prometeo Moderno di Mary Shelley.
Dracula di Bram Stoker.
Il Meraviglioso Mago di Oz di L. Frank Baum.
Approfondimenti:
Fuoco nella Polvere su iBS.it
Zeppelins West su Amazon.com
Flaming London su Amazon.com
Il sito ufficiale di Joe R. Lansdale
Joe R. Lansdale su Wikipedia
Buffalo Bill su Wikipedia
Toro Seduto su Wikipedia
Anne ‘Little Sure Shot’ Oakley su Wikipedia
Wild Bill Hickok su Wikipedia
Giudizio:
Strano come pochi… +1 | -1 …purtroppo a scapito della trama, molto esile. |
Stile scorrevole e veloce… +1 | -1 …alle volte fin troppo. |
Umorismo a tratti brillante… +1 | -1 …ma in altre occasioni solo volgare. |
L’Uomo di Latta & la creatura del dottor Frankenstein +1 |
Scritto da Gamberetta •
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16 novembre 2011 alle 19:16
@Chris. Non lo so perché, dovresti chiederlo a Lansdale. Comunque tieni conto che questo romanzo è molto ironico, al limite della parodia, perciò il Narratore dà meno fastidio, visto che lo scopo è forse più divertire/far ridere che non coinvolgere il lettore nella storia.
16 novembre 2011 alle 18:09
Ho una domanda. Più volte ho letto che il narratore onniscente andrebbe evitato (lo hai detto anche tu più di una volta), eppure qui comincia con un narratore onniscente.
Perché?
12 ottobre 2009 alle 16:16
Uhm… sto cercando dove sia possibile scaricare il seguito ‘Flaming London’ ma su emule non ne vedo traccia. Qualcuno ha notizie utili? Io non sono bravissimo con questo genere di ricerche, purtroppo.
4 settembre 2009 alle 12:40
Ciao raga…a me servirebbe un riassunto approfondito di sto libro(fuoco nella polvere) visto che nn l ho letto e tra 3-4 giorni lo dv raccontare in classe…quindi mi chiedevo se qualcuno di voi sa x caso una pagina o qualcosa dv posso trovare un bel riassunto di sto libro….se si vi sarei molto riconoscente…un saluto a tt…
(tnt x la cronaca mi chiamo Rino xD)
10 novembre 2008 alle 22:17
Beh ragazzi, in questa sede penso sia doveroso citare, nel genere bislacco – e che a volte sarei anche tentato di definire: torte con troppe ciliegine – la trilogia de Gli Illuminati! di Rober Shea e Robert Anton Wilson. C’è veramente di tutto…
31 ottobre 2008 alle 12:14
Ciao Chiara….
sul sito si sente la tua mancanza.
ti ho scritto in email.
un abbraccio.
15 ottobre 2008 alle 18:21
l’ho appena finito di leggere. Mi ha strappato più di un sorriso, e la surrealità delle situazioni e dei personaggi precedentemente conosciuti nei loro tradizionali schemi è talmente geniale da farmelo ritenere uno di quei libri che mi sarei divertito a scrivere. Ad averci il genio di Lansdale. Ma i seguiti non sono ancora reperibili in Italia eh?
9 ottobre 2008 alle 20:00
Comunque fammi sapere poi cosa ne pensi della Notte del Drive-in. Toccherà pure a me e quindi sono curiosa. Penso proprio che tu lo leggerai molto prima di me, visto che io ho un bel po’ di altra roba in lista e che so già che non inizierò altro prima di finirle/em> tutti quei libri XD
9 ottobre 2008 alle 19:55
Io i libri li compro. Ma non penso che sia per questo che preferisco finirli. Io proprio non riesco a basarmi sulla prima impressione. Piuttosto vado avanti e, anche se continua a non prendermi, cerco di finire. A volte qualcosa di bello lo trovo a quindi sono contenta di aver proseguito, altre volte no. Però, se per questo, mi capita anche di essere delusa dopo aver riposto la mia fiducia in un romanzo da cui in partenza mi aspettavo di più. Anzi, per me la fine è molto più importante dell’inizio. Un finale che scade è una delle cose che mi infastidisce di più in assoluto, mi fa incazzare proprio.
Riguardo alla questione del rapporto fra bizzarrie e il fantasy, per me la classificazione in generi è solo un modo per riordinare un po’ i libri in libreria. Non giudico un romanzo da quanto esso segue ciò che solitamente ci si aspetta dal genere. E’ stato catalogato come fantasy e poi si rivela un giallo? Chissenefrega, se mi è piaciuto sarà un buon giallo. Si rivela di essere una roba che non è pieanamente nè un fantasy nè un giallo? Amen, sarà un bel libro non inquadrabile in un genere preciso.
9 ottobre 2008 alle 14:24
Suzumiya Harui ha una serie televisiva strana. Le differenze principali rispetto al librp sono:
1) Propone gli episodi in ordine cronologico casuale, abbastanza evidente dal fatto che i due protagonisti alla fine di ogni episodio si incavolano l’uno con l’altra per l’ordine della puntata, la ragazza dice quello giusto, il ragazzo dice quello dell’effettiva puntata trasmessa.
2) Salta a pie’ pari svariati libri praticamente prendendo in considerazione il primo, parte del quarto ed il sesto della serie di 9.
Il link da me proposto era quello di una traduzione da parte di fan che non e’ niente male.
9 ottobre 2008 alle 11:17
@Simone. Bubba Ho Tep lo sto scaricando (il film), grazie per la segnalazione. Di Suzumiya Haruhi ho visto la serie TV: le prime puntate sono ottime, la storia è bizzarra e surreale ma rimane coerente e “razionale” in una sua particolare maniera. Poi però diventa sempre più noioso e poco interessante.
Il tuo commento non è sparito, è stato acchiappato dal filtro antispam perché c’erano troppi link. L’ho ripristinato.
9 ottobre 2008 alle 01:28
uhm… avevo commentato ancora e mi e’ sparito tutto senza che il mio commento sia apparso… vediamo di riscriverlo:
se ti piace la roba bislacca ti consiglio questa pagina riassuntiva.
Consiglio anche questa serie per il suo sarcasmo nei confronti del classico essere onnipotente… una descrizione riassuntiva con spoiler “nascosti” da evidenziare sta qui.
9 ottobre 2008 alle 01:18
Dimenticavo… e se ti piacciono i libri bislacchi ^___^ non puoi mancare di visitare questa pagina.
Inoltre:
Non so quanto potresti apprezzare questa serie di libri la cui descrizione e’ qui, visto che la “protagonista” (narratore escluso) non e’ soltanto mary sue, ma qualcosa di piu’… ed orribilmente motivata con tutte le sue conseguenze tenute in considerazione ma intanto citarli non fa male ;p
Dico che potresti non apprezzarli perche hanno un problemino irritante.
Se non altro l’autore ha fatto le sue ricerche e sul suo sito originale (rigorosamente giappo) aveva persino messo link alla bibliografia o alle pagine delle ricerche su come certi eventi possano essere possibili fisicamente (e’ richiesta una laurea in fisica o dottorato in ingegneria per capirne alcune O_o io dopo un po’ mi sono arreso).
9 ottobre 2008 alle 00:55
Neanche una settimana fa mi sono visto un film tratto da uno dei libri di Lansdale: Bubba Ho Tep.
I punti salienti sono sempre quelli: trama bislacca ed esile, ma poco seria e alla fine gradevole, humor grottesco, piacevole, ma che a volte scende nel volgare gratuito.
Differenze di nota tra il libro ed il film sono state solo che la vicenda si svolge in america invece che al cairo (e quindi c’e’ stata una sequenza diversa nel flashback tra mummia ed Elvis), inoltre il film mette in dubbio la possibilita’ che il protagonista sia davvero Elvis. Il combattimento climax tra un Elvis ottantenne obeso che deve andare in giro col treppiedi ed una mummia spompata e’ qualcosa di stupendo.
Memorabile anche la mummia volgare con i suoi dialoghi “sottotitolati” in finti geroglifici: “ciucciami il cazzo di cane di Anubis, tu, sottospecie di carta igienica umana” i geroglifici associati sono da vedersi per crederli XD
“Best scenes” (spoilers): http://uk.youtube.com/watch?v=t6y7y7THG4k
8 ottobre 2008 alle 19:22
@AryaSnow. Non ho letto La Notte del Drive-in però mi sono informata, non sembra male, l’ho scaricato, lo leggerò.
Se a qualche altro interessasse, basta cercarlo con emule:
eBook.ITA.150.Joe.R.Lansdale.
La.Notte.Del.Drive-In.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (860.844 bytes)
Per quanto riguarda gli incipit anch’io di solito finivo i romanzi che cominciavo, ma questo quando i romanzi li pagavo. Ora se un romanzo mi annoia subito, fin dall’inizio, ne scarico un altro (almeno per gli autori che non conosco, poi ho i “preferiti” che leggo lo stesso perché so che possono stupirmi).
Per le bizzarrie è questione di gusti, però un romanzo che si definisce “fantasy” deve contenerne una certa quota, altrimenti manca l’ingrediente fondamentale (la fantasia appunto).
8 ottobre 2008 alle 15:26
grazie per il consiglio! Balza direttamente in testa alla lista dei libri da comprare e leggere. Amo lo steampunk, amo il western ed amo queste bizzarrie, cosa potrei volere di più ? ;)
8 ottobre 2008 alle 14:31
Penso che anche questo libro finirà nella lista dei libri da leggere, diciamo che il western mi ha sempre affascinata (merito o colpa di papà, dipende dai punti di vista), anche se qui, mi è parso di capire, c’è ben poco dello stile “film con John Wayne” (XD), ma poco importa, gli accenni ai personaggi degli altri romanzi classici mi affascinano ancora di più.
Grazie per il consiglio di lettura.
8 ottobre 2008 alle 08:39
Aryasnow:
L’anno dell’uragano credo sia uno dei peggiori romanzi di Landsale. Purtroppo di J.L. pubblicano di tutto e di più, e lui è un po’ incostante nella qualità.
“La notte del Drive In” è strambo, sboccato e surreale, ma molto divertente.
Ti consiglio la serie di libri di “Hap e Leo”.
7 ottobre 2008 alle 22:36
Di Lansdale ho letto solo L’Anno dell’Uragano. Carino e scorrevole, ma niente di speciale. Mi hanno però consigliato La Notte del Drive-in e ce l’ho in lista di lettura. Com’è?
L’estratto che hai incollato non è male.
Però non sono molto d’accordo sul fatto che un incipit così debba per forza prendere. E’ una questione molto soggettiva. A molti queste stranezze così “sfacciate” possono infastidire e dare l’impressione di essere troppo fini a sè stesse (e tu in effetti dici che lo sono…). Io comunque in genere finisco di leggere i romanzi che inizio, preferisco avere un atteggiamento “paziente” da questo punto di vista. Quindi andrei avanti nella letteratura in ogni caso, non per particolare curiosità verso una testa in un vaso ecc ecc (le bizzarrie non mi dispiacciono, ma nemmeno ho verso di esse tutta ‘sta grande attrazione).
Condivido l’odio verso gli elfi XD