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Lo Specchio di Atlante

Pubblicato da Gamberetta il 7 gennaio 2009 @ 22:59 in Fantasy,Italiano,Libri,Recensioni,Segnalazioni | 21 Comments

Segnalazione e breve recensione per questo fantasy italiano uscito ormai diversi anni fa (1991). Devo ringraziare Ettore per averlo scovato: mi era passato sotto il naso senza che me ne accorgessi.

Lo Specchio di Atlante è un fantasy curioso, che neanch’io saprei bene come classificare. Ci sono alcuni elementi tipici del fantasy tradizionale, quali magia e libri incantati, ma anche una (breve) presenza tecnologica e situazioni molto bizzarre.

La trama è la seguente:

In un mondo lontano, forse collocato in un Universo parallelo rispetto al nostro, la coerenza delle leggi fisiche e della Realtà stessa è affidata a una ciclopica statua. La statua è un artefatto alchemico che consente al mondo di non sprofondare nel caos. Purtroppo la statua si è ammalata: la ghiandola pineale non funziona più come dovrebbe e questo sta incrinando la Realtà. E non basta: per costruire la ghiandola è stato usato un minerale particolare, la drimite; tutta la drimite del mondo è stata utilizzata e dunque non ne avanza più per una nuova ghiandola.
Il Mago Zephiro decide di inviare uno dei suoi Apprendisti, Heron, a cercare la drimite in sogno. Infatti Heron ha la capacità di interagire fisicamente con i propri sogni, anche se né lui né Zephiro sanno se quei mondi onirici sono creati dalla volontà di Heron oppure se l’Apprendista, quando si addormenta, naviga in Universi paralleli.
Il piano pare andare a buon fine finché i nostri eroi non scoprono che oltre agli Universi nei sogni esistono anche altri Universi, nascosti dietro gli specchi. E benché questi Universi siano spesso molto diversi, tutti contengono un equivalente di Zephiro, Heron & soci impegnati a cercare la drimite.

Atlante
Nella mitologia greca Atlante era un Titano costretto da Zeus a reggere la volta celeste

Presto questo moltiplicarsi di mondi (i mondi in sogno, i mondi dietro gli specchi, i mondi dietro gli specchi in sogno) rende il romanzo un bel casino. Lo dico in senso positivo: è piacevole farsi trasportare in questa Realtà labirintica. Onestamente non posso mettere la mano sul fuoco riguardo la coerenza della storia, per farlo avrei dovuto tracciare una sorta di “mappa” di tutti i personaggi e i loro mondi, e non mi sembrava il caso. La sensazione è che l’autore abbia ben salde le redini della vicenda e sappia quello che sta succedendo, di evidenti contraddizioni non ne ho trovate.

Lo stile è buono, c’è qualche imprecisione qui e là ma nel complesso si legge volentieri. Ho apprezzato molto che sia raccontato solo l’essenziale: il romanzo sono 200 pagine circa, senza un paragrafo di troppo o quasi. Questo forse va a scapito di una caratterizzazione dei personaggi non eccezionale (paradossalmente sono meglio delineati i due omuncoli che collaborano con gli Apprendisti di Zephiro che non gli Apprendisti stessi, che dovrebbero essere i protagonisti), ma non mi lamento.
Il finale conclude degnamente la narrazione, anche se rimane il classico dubbio se sia trattato soltanto di un sogno. D’altra parte, considerate le premesse, i sogni potrebbero essere altrettanto concreti del mondo che percepiamo da svegli.

Per quanto riguarda le bizzarrie sono ben distribuite, tra le altre segnalo un animale fatato metà rettile e metà furetto, un misterioso Giudice che non si capisce che razza di creatura sia e un vampiro in miniatura.

In sintesi, un buon libro. Sicuramente più originale e scritto meglio della media del fantasy italiano che circola in questo periodo. È un peccato che l’autore, Bernardo Cicchetti, a quanto mi risulta non abbia pubblicato altri romanzi.

Come procurarsi il romanzo

Il romanzo è disponibile su emule:

Icona di un mulo eBook.ITA.2342.Bernardo.Cicchetti.Lo.Specchio.Di.Atlante.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (1.741.967 bytes)

Copertina de Lo Specchio di Atlante
Copertina de Lo Specchio di Atlante

Sul Delos Store (ma a 25 euro per un libro usato da 200 pagine), e come al solito si può tenere d’occhio eBay.

Giudizio: 1 Gambero Fresco.
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21 Comments To "Lo Specchio di Atlante"

#1 Comment By Ettore On 8 gennaio 2009 @ 04:18

Che onore essere menzionato su questo blog =))

A proposito del libro, hai idea di quale sia il suo codice ISBN? Io ne ho trovato uno, ma Anobii me lo da corrispondente a un altro libro.

E inoltre: non credi anche tu che la storia sarebbe stata molto meglio senza la nota finale dell’autore?

#2 Comment By Vale On 8 gennaio 2009 @ 11:30

Questo me lo scarico.

#3 Comment By r. On 8 gennaio 2009 @ 12:18

Sembra assai interessante – anche se Cicchetti ha al suo attivo alcune delle traduzioni più, diciamo, psichedeliche di tutto il catalogo fanucci. La sua versione del Serpente Ouroboros è ormai nota come la Bibbia del Mattacchione. ciao!

#4 Comment By Gamberetta On 8 gennaio 2009 @ 17:10

@Ettore. Per quanto riguarda Anobii ho avuto lo stesso problema. Ho chiesto che venga inserito un nuovo record per il romanzo, ho lasciato l’ISBN vuoto. Secondo la mail che ho ricevuto in massimo 72 ore dovrebbero eseguire.

Probabilmente hai ragione riguardo la nota, ma non facendo parte del romanzo vero e proprio la si può ignorare senza danni.
Ho anche il sospetto che la drimite si chiami così da dream e sarebbe triste. Sono piccolezze però.

#5 Comment By KoShiatar On 8 gennaio 2009 @ 21:02

Sembra interessante, anche per la breve durata. A volte tutte le 2500 o più pagine di una saga fantasy hanno un senso, molto più spesso ho avuto l’impressione che l’autore cercasse di allungare il brodo perché la casa editrice non pensava di poter vendere un libro che occupasse meno di una trilogia. Evviva chi sa raccontare la sua storia col numero di pagine che ci vogliono e non una di più.

#6 Comment By Ettore On 9 gennaio 2009 @ 00:42

@r.: aspetta aspetta, perché “la Bibbia del mattacchione”? =D

#7 Comment By Alice On 9 gennaio 2009 @ 12:16

Ho letto il libro. La storia è interessante e incuriosisce molto, quindi la lettura è piacevole.
Ma ho alcune osservazioni da fare:
1)La lunga scena del processo è guastata da alcune esclamazioni irritanti del tipo “che processo memorabile!”
2)Il lessico mi lascia un po’ perplesso. Sono convinto che sia stata una scelta consapevole ma alcune parole mi sono sembrate proprio fuori posto (ad esempio l’animale che guatava). Tuttavia in altre parti lo stile sostenuto crea una certa atmosfera estraniante, appunto onirica, insomma l’autore a volte eccede ma più spesso ottiene ciò che cerca.
Questa è solo una mia impressione o altri hanno avuto la mia stessa sensazione?

#8 Comment By mhrrr On 9 gennaio 2009 @ 13:49

bene, bene. interessante.
approvo la corrente della fantasy in poche pagine (ritengo che ceteris paribus, quando è possibile, la lunghezza ideale di un romanzo sia tra le due e le quattrocento pagine).
se mi capita fra le zampe questo libro lo compro.
grazie, come sempre.

#9 Comment By Uriele On 9 gennaio 2009 @ 14:18

@r. : Oddio in originale non l’ho mai letto il libro di Eddison e penso che non lo farò mai. Non è che mi sia piaciuto particolarmente, apprezzo lo sforzo titanico dell’autore, divertente l’uso, almeno nella prima parte del romanzo, del punto di vista (abbandonato poi per non si sa quale motivo e senza logica). Si vede l’amore per l’epica classica, ma i nomi dei protagonisti sono agghiaccianti, la trama è piuttosto scontata (in sè non è un difetto visto che vuole riproporre un certo tipo di narrativa, ma non c’è un colpo di scena che sia uno), manca un po’ di ritmo ed è veramente poco scorrevole.
Però devo ammettere che solo per il comparto note valeva il prezzo del romanzo (ricche, puntuali, avvincenti e con richiami a testi esotici e particolari).
Che tu sappia l’interessante lavoro di bibliografia e di analisi del testo è di Cicchetti o si è limitato a tradurre anche quella parte? (Ormai pensavo di essere l’unico in Italia ad aver letto l’Ouroboro, non che di per sì sia un titolo di merito…)

#10 Comment By Ettore On 9 gennaio 2009 @ 14:39

Quindi il discorso si riferisce al comparto di note?

Ho letto anche io l’Ouroboros, ma data la scomoda posizione delle note (alla fine del libro, due palle per andare a vedersele ogni volta) ho guardato solo quelle riferite alle parti che mi incuriosivano di più.

#11 Comment By r. On 9 gennaio 2009 @ 19:56

@ Uriele & Ettore (e mi scuso se andiamo un po’ fuori tema rispetto al post)… vi assicuro che in inglese l’Ouroboros è proprio un altro libro. Nonostante le ingenuità riferite da Uriele ha un che di shakespeariano, a partire dal linguaggio, e per l’impianto proprio teatrale di molte scene. E’ una fatica improba, ma ne vale la pena. Comunque, a proposito di traduzioni, il suo inglese cinquecentesco e “alto” è stato tradotto in un italiano tutto sommato quotidiano, piatto, così ci sono cose tipo questa: “…i boschi e la valle (nota)”; vai a leggere la nota e trovi: “valle: una valle”. Grazie, non ci sarei mai arrivato. L’originale diceva “strath: a valley” e la cosa ha molto più senso. A quel punto togliete la nota, piuttosto. E’ un peccato: la fanucci pubblica ottime cose, ma sempre con un che di affrettato e poco curato che lascia l’amaro in bocca. Ciao!

#12 Comment By Uriele On 9 gennaio 2009 @ 21:44

Guardando anche i testi di riferimento avevo sospettato che il linguaggio fosse più “elevato”. Ma le note quindi (quelle riguardanti la narrativa vittoriana e alla mitologia, piuttosto che al lessico usato nel romanzo) sono solo traduzioni del testo originale, non sono un lavoro svolto a parte dalla Fanucci? Se è così non potresti darmi il nome del responsabile del testo originale?

#13 Comment By Gamberetta On 11 gennaio 2009 @ 14:06

@Alice. 1) Non so. Non mi sembra, nel senso che la scena del processo non l’ho intesa come una scena drammatica. L’intera procedura è surreale, a partire dal Giudice, al camaleonte che sputa, l’intervento di Zephiro fantasma. Dunque non mi pare sia guastata.
2) Sì, forse certi termini l’autore poteva risparmiarseli. Ma c’è solo qualche caduta qui e là, in generale il linguaggio si mantiene sul semplice.

***

Per chi cercava di aggiungere su anobii “Lo Specchio di Atlante”: nisba, sono passati ormai quasi quattro giorni e ancora non è stato aggiunto. Perciò riprovate magari voi a far aggiungere il nuovo record (dovete cercare il libro, poi cercare di nuovo in basso sul “web”, a quel punto appare l’opzione di chiedere di far aggiungere il libro non trovato).

#14 Comment By Uriele On 11 gennaio 2009 @ 19:29

Penso abbiano dei problemi con il codice isbn:
Quello che ho trovato per lo specchio di Atlante (http://www.fantascienza.com/catalogo/E0354.htm), coincide con quello di un altro romanzo sempre della Fanucci: Il destino di Rheba.
Nel passaggio dal vecchio codice al nuovo per l’identificazione dei testi ci deve essere stato qualche problema (l’algoritmo di passaggio dovrebbe dare risultati univoci e i libri vecchi hanno un prefisso particolare di tre cifre per differenziarli dai nuovi). Non so se sia per questo che Anobii non accetta il libro, ma durante la registrazione mi hanno avvertito che il codice inserito corrispondeva già ad un altro libro nella mia biblioteca, quindi potrebbe essere uno dei motivi: probabilmente Anobii esegue un controllo incrociato con il sito Informazioni Editoriali, o qualche altro database per i libri italiani, prima di procedere all’inserimento di un testo.

Nota sui codici ISBN: i codici esistenti sono stati conservati anteponendo al codice esistente il prefisso “978″, mentre sono stati aggiunti nuovi codici con il prefisso “979″, in modo da raddoppiare il numero totale di codici disponibili L’ultima cifra può cambiare a causa del cambiamento di algoritmo. (notizie trovate cercando sul sito di wikipedia italiano, americano e su ISBN.it). Si librerie guida per Rheba c’è solo il codice a 13 cifre che comincia con 978, mentre per lo Specchio è presente solo quello a 10 cifre. I due differiscono, escluse le tre cifre iniziali, solo nell’ultima cifra, ma questo, come detto, apparentemente è dovuto al nuovo algoritmo.

#15 Comment By Pordo On 13 gennaio 2009 @ 12:54

Innanzitutto un caloroso GRAZIE a Gamberetta, che da quando ho scoperto questo blog ho risparmiato centinaia di euro prima di comprare ciofeche e schifezze varie… molto probabilmente sarò OT nel mio primo commento ma alla fine mi perdonerete spero… ;)
Esiste qualcuno che traduce libri in maniera decente??? anche qualcuno che rilegge quello che ha scritto sarebbe sufficiente… sto leggendo la Ruota del Tempo, di Robert Jordan, acclamato da tutti come il più grande fantasy di tutti i tempi, sono al quarto volume e nonostante dal primo sia cambiato il/la traduttore/ice ritrovo sempre i soliti errori…che purtroppo definirli Orrori è assai poco… Perchè devo ritrovarmi fra le mani un libro che costa 15 euro e che è pieno (PIENO!) di errori? dalla traduzione letterale delle parole alla sintassi delle frasi… se davvero era il più grande capolavoro del fantasy potevano prestare un minimo di attenzione a ciò che scrivevano… almeno per non rovinare l’esperienza della lettura a un povero sventurato come me che purtroppo fa attenzione a queste “piccole” cose… forse fanno affidamento sulla sempre più calante intelligenza delle nuove generazioni (io ho 24 anni)?? O forse l’hanno tradotto in fretta e furia per incassare prima i soldi dalle vendite? Boh…e Bah… Sarò sincero…ci sono rimasto male… non posso non fare caso a uno scambio di frasi dove una persona ammette una cosa e allo stesso tempo il contrario… Se io dovessi tradurre un libro presterei la massima attenzione a ciò che scrivo e a ciò che voleva dire l’autore… ma forse è chiedere troppo… chiedere che uno faccia ciò per cui è pagato e per cui lo paghiamo sborsando il prezzo del libro… scusate se occupo abusivamente questo spazio :P ma non volevo finire a essere criticato da stupidi bimbetti invasati a cui va bene tutto quello che la moda dice che è bello… certo la Ruota del Tempo è una bella saga, non per i canoni di Gamberetta e della maggior parte di quelli che scrivono qui… e anche per me, che alla fin fine sono quasi sempre d’accordo con la signorina G. , ma quando mi voglio immergere completamente in un altro mondo apro il libro e leggo, per quanto possa essere considerato inforigurgito la passione con cui ti descrive un mondo che si muove è davvero intensa. Ma basta…mi sto dilungando troppo!!!! Continua così Gamberetta che sei la numero 1!!!!

#16 Comment By Enrico On 16 gennaio 2009 @ 11:14

..Mi sembra che la copertna del libro sia la stessa del libro “Lo specchio dei sogni” di Donaldson edizione Interno Giallo Mondadori Iperfiction

#17 Comment By barbara On 16 gennaio 2009 @ 12:31

@Enrico esatto, ecco dove mi è sembrato di averla già vista, tra l’altro sono anni che cerco il secondo libro, I Cavalieri dello Specchio, ma è introvabile. Maledetta Mondadori :(

#18 Comment By Gamberetta On 16 gennaio 2009 @ 15:03

@barbara.

[...] tra l’altro sono anni che cerco il secondo libro, I Cavalieri dello Specchio, ma è introvabile. Maledetta Mondadori :(

eBook.ITA.3136.Stephen.R.Donaldson.
I.Cavalieri.Dello.Specchio.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar
(4.285.429 bytes)
…con 11 fonti complete in questo momento.

#19 Comment By barbara On 16 gennaio 2009 @ 16:14

Grazie della segnalazione, non mi era nemmeno venuto in mente di cercarlo così, anche perchè non ho il lettore e a video è stancante, però in mancanza d’altro….

#20 Comment By Gamberetta On 22 gennaio 2009 @ 14:49

Finalmente aNobii si è degnata di aggiungere Lo Specchio di Atlante. Per chi volesse inserirlo nella propria libreria si trova qui o nella mia di libreria.

#21 Pingback By Gli Italiani #09: Lo Specchio di Atlante | Tapirullanza On 16 dicembre 2014 @ 21:45

[…] abbastanza inosservato, e oggi fuori stampa. Io ne feci la conoscenza nel 2009, quando Gamberetta lo recensì positivamente su Gamberi Fantasy, ma all’epoca non lo lessi. Lo lesse invece il Duca, e dev’esserne rimasto abbastanza […]


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