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I Regni di Nashira – Il Sogno di Talitha

Pubblicato da Gamberetta il 28 novembre 2011 @ 11:59 in Segnalazioni | 78 Comments

Su library.nu, qui, potete trovare l’ultimo romanzo di Licia Troisi, il primo volume di una nuova saga ambientata non più nel Mondo Emerso, ma nei Regni di Nashira. Il titolo è: Il sogno di Talitha.

Copertina de Il Sogno di Talitha
Copertina de Il Sogno di Talitha

Trama:

Nashira è un mondo in cui l’aria è il bene più raro: solo gli immensi alberi che ricoprono l’impero di Talaria possono produrla e un’arcana pietra è in grado di trattenerla. Tutte le città vivono alla loro ombra, e un antico dogma impedisce agli abitanti di osservare direttamente il cielo e i suoi due soli. È così che Talitha, figlia del conte del Regno dell’Estate, è sempre vissuta, finché la morte improvvisa dell’amata sorella non la costringe a prendere il suo posto in monastero. Ma Talitha è una combattente e quella vita, con i suoi intrighi e le sue proibizioni, le va stretta: il suo destino è la spada, e con il fedele schiavo Saiph progetta di fuggire. Non sa ancora che le sacerdotesse proteggono un segreto: il mondo sta per essere distrutto, minacciato da un male che presto trasformerà ogni cosa in un incubo di fuoco, e solo un essere di razza sconosciuta, imprigionato e nascosto come eretico, sa come salvarlo. In un universo rigidamente diviso tra schiavi e uomini liberi, fede e dubbio, verità e oscurantismo, Talitha dovrà affrontare un viaggio fino alle terre più fredde di Talaria e trovare l’unica risposta in grado di salvare Nashira.

Detto senza mezzi termini: di quello che scrive Licia non me ne frega più niente. Perciò se vi interessa scaricate il romanzo e discutetene, io non intendo perderci più tempo dei dieci minuti di questa segnalazione.


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78 Comments To "I Regni di Nashira – Il Sogno di Talitha"

#1 Comment By Paolo On 11 novembre 2011 @ 17:56

Scusate l’OT ma non sapevo dove scriverlo ma volevo condividere questo commento. Avete seguito qualche presentazione del nuovo libro di Licia “Creatrice di Mondi” Troisi?
Ebbene una delle due razze che popolano il nuovo mondo NON SENTE IL DOLORE FISICO!!!!!! Un’intera razza priva di quel sistema di allarme che ci permette per esempio di evitare un’ustione di massimo grado impugnando o toccando un ferro rovente, o ci avvisa di aprire la bocca quando ci mordiamo la lingua per sbaglio invece di continuare e staccarcela etc. INCREDIBILE. Se non si prova dolore si può morire per le cose più banali. Se questa è la regina del fantasy italiano figurati i sudditi.
Scusate l’OT.

#2 Comment By dr Jack On 11 novembre 2011 @ 18:59

Ebbene una delle due razze che popolano il nuovo mondo NON SENTE IL DOLORE FISICO!

Lo ha fatto con cognizione di causa? Nel senso ha considerato tutte le problematiche sociali di un’intera razza affetta da cipa o la ha aggiuta giusto perché è fentasi ?

#3 Comment By Cecilia On 12 novembre 2011 @ 11:59

@dr Jack e Paolo (beccato sul sito dell’autrice, se non sbaglio)

Prego, prego, che l’abbia fatto sapendo cosa comporti (per un essere umano, beninteso). Sono rimasta perplessa a sapere che delle due razze quella a non provare dolore non è quella dominante ma quella degli schiavi. Se avessi dovuto fare io una scelta simile, il dolore l’avrei tolto ai “patrizi” che non lavorano, non devono obbedire, non rischiano di venir puniti se sbagliano una piccola cosa; non certo agli schiavi (senza minaccia di dolore fisico, immediato, quelli recalcitanti come li sistemi?).
è anche vero che, potendo creare da zero le due razze, si possono trovare modi per avvisare del pericolo (un particolare sesto senso? Una pelle molto resistente?) che noi uomini “esistenti” non abbiamo.
Tutto sta nel capire se questo ragionamento è stato fatto o meno.

Le malattie di questo tipo si prestano bene, credo, a un uso nel fantasy, ma bisogna prestarci un’enorme attenzione, anche e soprattutto nei dettagli. Ad esempio, io sto usando la sindrome di Renfield (per intendersi, il vampirismo clinico) per un soggetto costretto a convivere con un manipolatore di sangue e mi rendo conto che al personaggio si creano moltissimi problemi, che vanno sviscerati con cura per evitare una porcata immane.

My 2 cents, poi ditemi voi.

#4 Comment By MakKo On 21 novembre 2011 @ 18:04

@Cecilia

Prego, prego, che l’abbia fatto sapendo cosa comporti (per un essere umano, beninteso). Sono rimasta perplessa a sapere che delle due razze quella a non provare dolore non è quella dominante ma quella degli schiavi. Se avessi dovuto fare io una scelta simile, il dolore l’avrei tolto ai “patrizi” che non lavorano, non devono obbedire, non rischiano di venir puniti se sbagliano una piccola cosa; non certo agli schiavi (senza minaccia di dolore fisico, immediato, quelli recalcitanti come li sistemi?).

Stiamo parlano della Troisi. Detto tutto.

#5 Comment By Cecilia On 22 novembre 2011 @ 08:27

@Makko

Due giorni dopo aver lasciato il messaggio ho letto un po’ il libro a scrocco.

Il risultato è:

Prego, prego, che l’abbia fatto sapendo cosa comporti (per un essere umano, beninteso)

L’ha fatto.

è anche vero che, potendo creare da zero le due razze, si possono trovare modi per avvisare del pericolo (un particolare sesto senso? Una pelle molto resistente?) che noi uomini “esistenti” non abbiamo.
Tutto sta nel capire se questo ragionamento è stato fatto o meno.

E’ stato fatto.

#6 Comment By MakKo On 22 novembre 2011 @ 11:45

@Cecilia

Due giorni dopo aver lasciato il messaggio ho letto un po’ il libro a scrocco.

Il risultato è:

Prego, prego, che l’abbia fatto sapendo cosa comporti (per un essere umano, beninteso)

L’ha fatto.

Lo ha fatto COME?

è anche vero che, potendo creare da zero le due razze, si possono trovare modi per avvisare del pericolo (un particolare sesto senso? Una pelle molto resistente?) che noi uomini “esistenti” non abbiamo.
Tutto sta nel capire se questo ragionamento è stato fatto o meno.

Di nuovo, lo ha fatto COME?

Dacci qualche spoilerata dai! Tanto qui non credo rovinerai la sorpresa a molti…

#7 Comment By Cecilia On 22 novembre 2011 @ 13:02

@Makko

Dunque, i membri di questa razza sono “addestrati” fin da piccoli a controllare spesso il proprio corpo, a distinguere le ferite gravi da quelle insignificanti e i sintomi delle malattie indipendentemente del dolore fisico (sputare sangue, macchie sulla pelle eccetera. Finora non sono state presentate malattie che non presentino sintomi “visibili”). Hanno sviluppato una medicina, mi verrebbe da dire, più avanzata e “mirata” di quella dei loro padroni e prestano attenzione alle cure nonostante l’assenza del dolore. C’è una scena per esempio dove due schiavi si stanno ustionando le braccia con l’acqua calda per fare il bucato e una volta finito si fanno fare gli impacchi da un medico del loro popolo.

Il problema che mi ero posta “come fanno a controllarli senza minaccia di dolore” è stato risolto. Codesti “Femtiti” possono essere colpiti con un particolare bastone su cui è infilata una scheggia di “pietra dell’aria” (oggetto magico fondamentale per la sopravvivenza delle due razze) e questo provoca dolore sia fisico sia psicologico (vengono terrorizzati) e una ventina di queste mazzate sono sufficienti a uccidere una persona robusta.

E questo è quanto, resto a disposizione.

#8 Comment By MakKo On 22 novembre 2011 @ 13:15

@Cecilia

Dunque, i membri di questa razza sono “addestrati” fin da piccoli a controllare spesso il proprio corpo, a distinguere le ferite gravi da quelle insignificanti e i sintomi delle malattie indipendentemente del dolore fisico (sputare sangue, macchie sulla pelle eccetera. Finora non sono state presentate malattie che non presentino sintomi “visibili”). Hanno sviluppato una medicina, mi verrebbe da dire, più avanzata e “mirata” di quella dei loro padroni e prestano attenzione alle cure nonostante l’assenza del dolore. C’è una scena per esempio dove due schiavi si stanno ustionando le braccia con l’acqua calda per fare il bucato e una volta finito si fanno fare gli impacchi da un medico del loro popolo.

Immagino che la mortalità sia però altissima. Se non si fa cenno a una sorta di autorigenerazione (alla Wolverine, per intenderci) o una super resistenza a danni e malattie, anche con la più evoluta delle medicine è impensabile che una razza simile abbia un tasso di sopravvivenza elevato. Una banalissima emorragia interna sarebbe fatale poiché difficile da diagnosticare. Non parliamo poi di un infezione. Sono esempi che, senza l’allarme dato da sintomi dolorosi, in molti casi nessuno potrebbe autodiagnosticarsi.
Non mi ostino, dovrei leggere i romanzi e davvero non ne ho voglia, ma detta così secondo me regge poco.

#9 Comment By Cecilia On 22 novembre 2011 @ 13:54

@Makko

Immagino che la mortalità sia però altissima.

Sì, è parecchio alta. Viene detto chiaramente che l’aspettattiva di vita dei Femtiti rispetto alla razza dominante è molto più bassa (penso ci sia un gap di almeno 30 anni tenendo conto che gli altri sono più longevi di un essere umano).

Se non si fa cenno a una sorta di autorigenerazione (alla Wolverine, per intenderci) o una super resistenza a danni e malattie

L’autorigenerazione sono sicura che non ci sia, ma per la super-resistenza dovrei prima finire il libro ^^.
Per quanto riguarda le emorragie interne etc, tieni comunque presente che il mondo è pseudo-medievaleggiante. Non so nulla di medicina medievale (per comodità, facciamo periodo 1200-1400) ma ho qualche sospetto che non sapessero intervenire in casi simili. La gente prendeva le infezioni per non essersi sciaquata le mani (d’altronde non sapendo che alla volte basta questo…), in questo caso non gliene farei una colpa troppo grave.

Ma probabilmente la verità è che, aspettandomi un lavoro molto peggiore e non avendolo trovato, sono particolarmente buona con questo libro ><'.

#10 Comment By arnica On 27 novembre 2011 @ 17:33

@cecilia

wow,a leggere il tuo resoconto sembra quasi che la Troisi sia migliorata. è così? oppure è semplicemente meno peggio(ma ci vuole poco)rispetto ai precedenti lavori?

#11 Comment By Cecilia On 27 novembre 2011 @ 18:37

@arnica

Aspetta che finisca Il vangelo secondo Biff, riprenda e finisca Nashira e ti saprò dire meglio. Per ora dico solo che è “meno peggio” in generale e migliorata nella costruzione del mondo.
Il Mondo Emerso non aveva nulla di strano o di interessante (l’accostamento di terre monoambientali non lo ritengo tale), Nashira sì. Come gli alberi raccogli-ossigeno, la proto autostrada sospesa, uno dei due soli che sta per trasformarsi in una gigante rossa (e quindi distruggere il pianeta), l’ordine monastico da cui dipende l’approvvigionamento di ossigeno per tutta la popolazione.
Non è semplicemente un “generico mondo medievaleggiante n°984″.

#12 Comment By MakKo On 28 novembre 2011 @ 08:00

@ Cecilia

DUE SOLI?!?!? Ecco ci risiamo. Ma si dai, il mio mondo deve essere strano (tipo “famolo strano” di verdoniana memoria) quindi ci ficco diciassette lune e almeno due soli.
Peccato che nessun mondo, ripeto nessun mondo, potrebbe avere due soli…
Ma che mi altero a fare. Tanto so già la risposta: è fantasyyyyy!!!

#13 Comment By Cecilia On 28 novembre 2011 @ 09:27

@Makko

Beh, non ho mai detto che fosse migliorata in modo esponenziale ^^, solo un po’. Comunque i due soli non mi suonano nuovi, sono sicura.
E chissà che non abbiano una spiegazione, per quanto fuffa.

Ps: prima che lo faccia Gamberetta, consiglio dal prossimo commento di spostarci in Fogna per discutere di argomenti OT rispetto ad Alice.

#14 Comment By MakKo On 28 novembre 2011 @ 10:38

Ma la Fogna non è un posto dove ci devi finire solo SE Gamberetta ti ci manda?

@Cecilia

Il mio “ci risiamo” era generico, non riferito alla Troisi. Io frigno tutte le volte che vedo le scene iniziai di Star wars episodio I (che poi sarebbe il IV, ma per me esiste UNA SOLA trilogia) con Luke nel deserto e due soli lì in alto, belli sfolgoranti… E quella è fantascienza, deve essere credibile per definizione.

#15 Comment By Hendioke On 28 novembre 2011 @ 12:30

@Makko

Non è affatto impossibile che un sistema abbia due soli. Sistemi tali è da mo che si sa possono esistere e di recente ne è stato pure osservato uno direttamente.
L’errore nel rappresentare un pianeta con due soli è nel far vedere due belle sfere che sorgono e tramontano come fossero lune quando in raltà un sistema del genere è possibile perché due stelle condividono la stessa orbita attorno a un centro gravitazionale creato dalla reciproca attrazione.

Un fenomeno del genere, visto dal suolo di un pianeta, apparirebbe come due soli molto vicini fra loro che si eclissano vicendevolmente (se non proprio come un unico sole ad ellissi che si ingrandisce e rimpicciolisce, separabile in due soli solo col telescopio… dipende dalla distanza del pianeta dal sistema binario e dal raggio dell’orbita del detto sistema)

#16 Comment By Hendioke On 28 novembre 2011 @ 12:36

Che poi, ora che ci penso…anche se i pianeti con due soli esistono in natura, ma se quello di Licia fosse semplicemente un universo geocentrico?

Converrai che non solo il suo mondo potrebbe avere due soli, ma in questo caso potrebbero pure comportarsi come lune ^^

#17 Comment By Daniele On 28 novembre 2011 @ 13:15

@ MakKo: Star Wars non lo definirei “fantascienza”, a me sembra più un fantasy con cornice space opera.
In una storia di fantascienza credibile, una razza capace di produrre una creatura stupida e petulante come Jar Jar sarebbe stata estinta a cannonate XD

#18 Comment By MakKo On 28 novembre 2011 @ 13:19

@ Hendioke

Mmmhhh… No. Ora, io non sono un astrofisico, ne un astonomo ne un astrologo (lo so non c’entra ma volevo dirlo).
Ok che possono esistere mondi con 2 soli, ma secondo me non può esserci vita su quei mondi. Non come la intendiamo noi, almeno.
Anche in un mondo come dici tu geocentrico (un pianeta al centro e più soli che ruotano attorno a lui, impossibile in natura, almeno credo, ma ipotizzabile fantasticamente) non puoi fingere che qui soli non abbiano effetti concreti e drastici sul pianeta. Cioè un sole (inteso come stella) non produce “solo” luce, ma, soprattutto radiazioni e calore. Soprattutto il calore io lo vedo come un problema enorme: mi immagino sbalzi di temperatura assurdi per far si che la vita si sviluppi in modo similare a quella terrestre.
Ok, sto facendo le pulci, però per me un mondo con più soli, similare al nostro, è abbastanza improbabile. Poi un autore può sempre scrivere che i soli del suo mondo sono dei e che “decidono” loro gli effetti che hanno su quel mondo… in fondo è Fantasy.
Problemi analoghi li vedrei con mondi a molte lune: sbalzi di gravità e magnetismo (inteso come attrazione terra / lune) da paura con effetti talmente catastrofici da rendere la vita, beh, invivibile.

#19 Comment By Drest On 28 novembre 2011 @ 15:09

Non sarebbe sufficiente avere il pianeta ad una distanza maggiore dai soli rispetto alla terra dal sole? :)
Comunque, c’è anche asimov col suo “Notturno”, e un pianeta con, se non ricordo male, SETTE soli.

#20 Comment By Cercavoce On 28 novembre 2011 @ 15:11

Io distinguerei il “tanto è fantasy” da “è fantasy”. Il fatto è: se è un fantasy elementi fantastici sono e devono essere evidenti. Se è, invece, un “tanto è fantasy” significa che sono presenti elementi messi per far scena senza pensare alle conseguenze.

Se il mondo di Nashira fosse Geocentrico, non vedo perché non ci potrebbe essere la vita. Magari i due soli non sono dello stesso tipo del nostro, magari hanno radiazioni diverse.

Ora, non voglio proteggere la Troisi, ma nemmeno accusarla. Io un po’ di tempo fa immaginai un mondo in cui ci sono ben 7 soli, e ogni giorno ne spunta uno diverso, senz’alcun ordine. Ed era anche possibile che capitasse due volte di seguito lo stesso sole.

Quei soli però hanno origine divina. Avevo infatti pensato ai possibili effetti di 7 soli (avevo immaginato il tutto geocentrico), ma ho spiegato la cosa ammettendo l’esistenza di 7, per così dire, divinità, che dessero effetti differenti a seconda del sole.

Ora, io sono andato in libreria a cercare il romanzo. Per curiosità. Ho solo aperto a caso e ho capito che non è migliorata così tanto. A dire il vero, quando sono andato a vedere la mappa e ho letto terra dell’estate, ho chiuso e me ne sono andato.

Però, da quel che vi sento dire, pare che un po’ di fantasia ce l’abbia messa. Se si è giostrata bene la razza senza dolore e i due soli, insomma, qualcosa di nuovo c’è.

La spada è uno schifo lo stesso, ma qualcosa di nuovo, ammettiamolo, lo ha messo. Magari non i due soli, che sa di già visto, ma le piante che creano ossigeno in quel modo e la razza senza dolore è già qualcosa, no? ^_^

Poi non ho seguito la trama ed è possibile ci siano Deus Ex e altri buchi logici, ma siccome non ho letto, lascio il beneficio del dubbio.

#21 Comment By Cercavoce On 28 novembre 2011 @ 15:12

@Drest: Cosa? O.o Cazzo, Asimov mi ha preceduto… anche se in chiave fantascientifica e non fantasy

#22 Comment By Hendioke On 28 novembre 2011 @ 16:07

Secondo me spingere troppo sulla verosomiglianza rischia di rovinare solo il romanzo e sono d’accordissimo con Cercavoce: dobbiamo distinguere fra “è fantasy” e “tanto è fantasy”.

Anche perché ognuno ha il suo livello e tipo di conoscenze quindi potrebbe capitare che uno scrittore si sbatta per creare un mondo verosimile fino alla capocchia di spillo per poi trovarsi il lettore che fa “che baggianata, com’è possibile che raccolgano l’urina per pulire gli abiti? Dovrebbero puzzare tutti” e invece no, perché un tempo davvero dall’urina trevano l’ammniaca per pulire gli abiti…ma il lettore non lo sa e se lo scrittore lo spiegasse probabilmente un altro lettore si alzerebbe a chiedere come fanno a separare l’ammoniaca dall’urina senza disporre di laboratori chimici e allora lo scrittore glielo spiegherebbe e un altro lettore lo troverebbe un procedimento inverosimile (perché non lo capisce o lo trova troppo semplice), un lettore meno spaccaballe si alzerebbe a chiedere perché l’autore sta perdendo tempo dietro l’urina e lo scrittore li manderebbe tutti affanculo e cambierebbe mestiere.

Ok, il sole NON è il come si lavano gli abiti, voleva essere un esempio divertente, però il principio è lo stesso.
Io credo che lo scrittore debba sapere perfettamente come funziona il suo mondo e questo deve reggersi su un sistema di elementi, azioni e reazioni perfettamente coerente ma dev’essere il suo sistema: non quello del lettore.

Lo scrittore deve creare un mondo coerente ma non può star lì a psiegare e giustificare ogni singola differenza rispetto al mondo nostro altrimenti non la finisce più (e rischierebbe di cozzare contro differenti idee di, come funziona il nostro mondo), deve giusto spiegare quegli elementi che sono in palese contrasto con la quotidianità ma soprattutto evitare incoerenze interne (che sono quelle che davvero dovrebbero far saltare il lettore sulla sedia: tipo le navi volanti di un libro che non hanno altro impiego oltre a fare i taxi e intanto gli eserciti si muovono a piedi…)

Comunque nessuno di noi ha abbastanza conoscenze per dire se in un sistema con due soli si svilupperebbe la vita, ma secondo me è possibile. S’è il pianeta è abbastanza distante e la rotazione dei sue soli nella loro orbita abbastanza lenta i cambiamenti di radiazioni sarebbero abbastanza ciclici da consentire alla vita di stabilizzarsi e adattarsi come come al polo nord si è adattata a vivere 6 mesi al sole e 6 mesi al buio…

#23 Comment By MakKo On 28 novembre 2011 @ 18:06

Non ho mai detto che dire “tanto è Fantasy” o “è fantasy” sia un errore. Solo che si utilizzano per giustificare quello che non si vuole (per pigrizia o ignoranza) spiegare. Mettere due o più soli, a cosa serve se tanto non cambia niente dall’averne solo uno?
Cmq è vero che in un mondo Fantasy il sole può benissimo fare solo luce e non emettere radiazioni, avere calore costante, ecc, ecc.
Tolkien, nella prime era di Arda, mise due alberi ad illuminare tutto il mondo… Il sole arrivò molto dopo.

Tornando alla “scienza”, non sono per nulla sicuro che un pianeta che ruoti attorno a due soli (oppure che ruoti attorno a uno ma con una stella abbastanza vicina da essere definita sole o, ancora, che abbia due o più soli che gli ruotino attorno, ecc) abbia quelle costanti di clima, adeguate a far nascere la vita. Di certo non quella umana. Io lo trovo assai improbabile.
Lessi tempo fa (non ricordo purtroppo dove) che certe costanti sarebbe meglio non stravolgerle nella creazione di un mondo fantasy (era un articolo riferito più per i giochi di ruolo ma secondo me il concetto non cambia): l’aria per respirare, il susseguirsi di stagioni diverse, il freddo al nord (per convenzione, anche se non ho mai capito perchè non può fare freddo anche a sud dove, spesso, gli autori piazzano i deserti), un sole e una luna (o più di una luna) con cicli credibili, ecc. Se queste costanti sono stravolte, il lettore fa fatica a immedesimarsi e calarsi nella storia poichè lo porterebbero spesso a farsi domande che lo estraneano da essa.
Le migliori opere Fantasy che ho letto, avevano un “assetto” cosmologico del tutto simile a quello terrestre. Quelle che si discostavano, raramente presentavano “bizzarrie” che poi risultavano necessarie alla storia o che le dessero qualcosa in più. Erano li proprio solo per “far scena”.

#24 Comment By Cercavoce On 28 novembre 2011 @ 18:24

Adesso qualcuno mi odierà e mi vorrà tirare addosso offese d’ogni genere, ma io amo molto i fantasy proprio perché, il più delle volte, fanno scena. Li odio quando ci sono cose che a costo di far scena risultano illogiche e stupide (come appunto quei taxi volanti, che poi sai che scena fanno…), ma se oltre a far scena sono anche logici e verosimili, beh, per me è il massimo :D

Prendo un esempio che mi sta a cuore. Nel mondo di Warhammer Fantasy ci sono dei Preti Guerrieri di Sigmar armati di martelli da 30 e più chili, impossibili da maneggiare in battaglia, eppure fanno scena.
Ebbene, io li odio, i creatori di Warhammer, perché sarebbe bastato dire: il potere di Sigmar permette loro di brandirli.
Ci avrei creduto, diamine, ci avrei creduto eccome. E sarei anche stato contento. E invece no, non lo dicono, dicono invece che il potere di Sigmar ha altre funzioni.

Son certe cose che detesto, ma non il fare scena. Spesso è il fare scena che mi attira proprio.

Il problema è quando l’autore/gli autori pensano “Fa scena, mettiamolo” o “Fa scena, troviamo un modo per metterlo”.
Se è il secondo caso e durante la storia metti quell’elemento che fa scena senza rompere le scatole alla storia e senza divagare nel parlare dell’ambientazione, ben venga. ^_^

O no?

Il sole di Nashira poi mi sembra che avesse un senso, a quel che ho capito dai vostri commenti. Uno dei due sta per esplodere e diventare una stella rossa (non ricordo se era nana o altro perciò scrivo stella), perciò, logicamente, io credo che quando esploderà il pianeta avrà bisogno dell’altro sole per sopravvivere.

Ovviamente ciò vale se Troisi ha considerato tutti gli effetti riguardanti l’avere due soli e l’esplosione del sole in questione, altrimenti… beh…

#25 Comment By Cecilia On 28 novembre 2011 @ 18:39

@Hendioke

Credo che l’universo sia geocentrico. Ci sono i due soli (uno più piccolo dell’altro) e quando tramontano compaiono altrettante lune. Poi in realtà non si capisce se entrambi sono soli, se lo è solo uno e l’altro è un’illusione creata da una divinità o se entrambi sono “simulacri” dei due dei che si contrappongono (questo è quello che dice la religione, ma…), ma questo è il fulcro della vicenda e la soluzione ci sarà nei prossimi libri.

Ora, io non sono un astrofisico

Ma la Troisi sì. Almeno sul suo lavoro io starei tranquilla, e che diamine, già devo preoccuparmi di tutto il resto.

#26 Comment By Annoyed_Grunt On 28 novembre 2011 @ 18:55

Forse siamo noi che diamo per scontato che quel “sole” sia appunto un sole, e non una stella vista solo da più vicino. Ora, non vorrei dire minchiate, inoltre quel sole (non ricordo dove l’ho letto) è una gigante rossa, una delle stelle che emanano meno calore (almeno credo ° °)

#27 Comment By Cercavoce On 28 novembre 2011 @ 19:05

Diamine, è vero. La Troisi è un’astrofisica. Non ci avevo pensato. E se poi il sole in questione forse non è nemmeno vero… beh, direi che è inutile discuterne allora ^_^

Secondo me la Troisi sarebbe potuta diventare un’ottima scrittrice. Se avesse saputo delle tecniche narrative e si fosse messa d’impegno, con le conoscenze che ha in astrofisica, avrebbe potuto trarre dei bei mondi.

Peccato sia andata in altro modo… :(

#28 Comment By frè On 29 novembre 2011 @ 08:16

@Annoyed_Grunt

Il sole E’ una stella o_o.
Spero di aver interpretato male la tua risposta perchè se nel 2011 non è ancora chiaro che il sole è una normalissima stella, è grave.

Per precisare, le stelle, sono masse gassose che bruciano a migliaia di milioni di chilometri di distanza [cit. Pumbaa - il re leone].
Bruciano perchè sono astri che sono esplosi – implosi, queste meccaniche purtroppo le ignoro anche io, tutte le lucine belline che vediamo nel cielo ogni notte o almeno nelle notti serene, sono astri, magari pianeti che sono implosi e quindi bruciano.
E tra parentesi sono astri che sono implosi millemila anni fa e la luce a noi arriva solo ora, dato che lo spazio è immenso e ci vuol del tempo perchè ci arrivi la luce da milioni di miliardi di distanza.

Licia è astrofisica e sà che una galassia con due soli sarebbe invivibile, forse e dico forse, nella mia ignoranza in merito, si potrebbe vivere solo su un pianeta distante come plutone (plutone non è un pianeta – almeno non più – ma era utile all’esempio), quindi si presuppone che i soli siano piccini picciò perchè lontanissimi.

Non per fare polemica infondo è un romanzo fantasy io penso che nei limiti della decenza a un’autore sia lecito fantasticare un pò, quindi non mi soffermerei tanto sulla realisticità della cosa.
Comunque non comprerò questo romanzo, non mi piace come scrive, per ovvi motivi.

#29 Comment By Cuk On 29 novembre 2011 @ 11:09

capisco il far le pulci alla Troisi, ma personalemente se una storia è scritta bene io sono disposto a dare un sacco di corda all’immaginazione dell’autore.

Poi se proprio vogliamo intestardirci col sole, la più sensata interpretazione dei soli gemelli è l’avere un pianeta che orbita attorno al loro omune centro di gravità come spiegava Hendioke (senza cotnare che non conta solo la distanza dal sole. se vi preoccupa tanto l’ammontare di radiazioni, basta un’atmosfera più densa o molto più spessa. però poi si comincia a lavorare sulla questione delle pressioni…ma insomma non è hard SF, non esageriamo,no?)

Il discorso del dolore… mah, i malati di cipa hanno una mortalità della madonna. il 50% non supera i 3 anni e pochi arrivano oltre i 25 (e molti di questi sono storpi, deformi o ritardati – e parliamo di gente seguita da medicina moderna e che non lavora come uno schiavo, “letteralmente”).
Però, anche qui, nessuno rompe i coglioni agli elfi di tolkien (che se ricordo bene hanno resistenze al caldo e al freddo immense e non sudano). Solo che la maggioranza dei morti e dei ritardati affetti da cipa sono causati proprio dalla loro anidrosi (incapacità di sudare). e invece gli elfi sono tutti alti belli e fotomodelli.

Insomma, mi sembrano un po’ pulci gratuite.

#30 Comment By RedRose On 29 novembre 2011 @ 15:23

Non è impossibile avere un pianeta con due soli, basta fare un sistema di pianeti che orbita intorno a una stella binaria. Intuitivamente viene da pensare che due soli debbano “cuocere” un pianeta rendendolo inabitabile, ma non tutte le stelle sono come il Sole, ce ne sono di più intense e di meno intense, e alcune coppie di stelle di opportune intensità potrebbero ospitare pianeti abitabili.
Giusto per amor di puntiglio :P

#31 Comment By LupusInFabula On 29 novembre 2011 @ 17:04

bah, va bene che non si può giustificare tutto con “tanto è fentesy”, però con la questione dei 2 soli mi pare che stiate analizzando il fantasy coi parametri della fantascienza.

#32 Comment By MakKo On 30 novembre 2011 @ 11:22

Il senso della mia critica forse non si è colto.
Il punto è: PERCHE’ DUE SOLI?
Ammettendo che il sistema fosse vivibile, sarebbe equiparabile ad un normale sistema ad un sole, quindi PERCHE’ 2?

Inoltre, il sole che sta per collassare (evento che richiede non so, qualche migliaio di anni?), lo trovo un plot un pò improponibile per un romanzo… Decine e decine di generazioni non coglierebbero differenze in un processo per forza di cose molto lento.

Il fatto che sia Fantasy a mio avviso non consente di scrivere baggianata prive di fondamento e coerenza. Altrimenti non è più Fantasy ma, credo, bizzarro.
Se io scrivessi un fantasy in cui gli umani mangiano con il culo e cagano dalla bocca, vorrei vedere quanti direbbero: tanto è fantasy.

#33 Comment By RedRose On 30 novembre 2011 @ 12:30

@MakKo

Beh, non è detto a priori che il fatto del doppio sole debba essere necessariamente un perché sì. Magari l’esistenza di due soli con cicli di eclissi ravvicinate (ne ha parlato anche Hendioke in un commento precedente), e quindi più decifrabili dei cicli delle eclissi che abbiamo qui sulla Terra, può favorire la comprensione precoce di fatti astronomici che nel nostro mondo sono saltati fuori solo in età relativamente recente, leggi dal 1600 in poi. Magari i cicli particolari di questi due soli sono il centro di una visione religiosa che ha un ruolo importante nella trama. Sto sparando a caso, eh. Però per quanto sia evidente la banalità di queste idee, messe così sono sullo scalino successivo della dignità rispetto al perché sì.

Sul fatto dei tempi del collasso: correggi pure il “migliaia di anni” in “milioni di anni”. Temo che in generale tu abbia perfettamente ragione. Quindi per curiosità credo che leggerò il romanzo, giusto per capire come la Troisi, che di mestiere fa l’astrofisica, si sia giocata la cosa; è possibile che abbia trovato un modo verosimile di mettere in pericolo l’abitabilità del pianeta senza far piangere tutti i fisici che passano a meno di cinque metri dal suo romanzo.

Insomma, se muoio di shock anafilattico durante la lettura di questo romanzo, mi avrai sulla coscienza tu :P :D

#34 Comment By Angra On 30 novembre 2011 @ 13:05

Dopo n-mila saghe pubblicate con il più importante editore italiano la Troisi non è mai migliorata di una virgola, alla faccia di quelle anime belle che dicono che le case editrici sono interessate agli autori giovani per “farli crescere”.

#35 Comment By Hendioke On 30 novembre 2011 @ 14:40

Se, per ipotesi perché non ho idea di come sia gestita nel romanzo la vicenda, ho solo sporadici indizi, il sistema fosse geocentrico e i due soli di origine divina qualsiasi obiezione legata alle leggi dell’astrofisica sarebbe insensata.

Nel Fantasy le cose diventano un “perché sì” quando non hanno una spiegazione o quando nonostante una spiegazione peccano di incoerenza interna.
Se in un romanzo inserisco un universo geocentrico sto escludendo la presenza delle leggi dell’astronomia. Se inserisco astri divini sto escludendo la presenza delle leggi dell’astrofisica.
A questo punto obiezioni come “Le radiazioni di due soli impedirebbero la vita” o “Come un può un sole essere lì lì per esplodere senza che ce ne si sia resi conto secoli prima?” diventano prive di senso, perché stiamo parlando di un universo che non segue le regole del nostro.

La possibilità di inventare mondi che vanno contro qualsiasi legge scientifica e logica che governi il nostro mondo è la caratteristica fondante del fantasy, quello che distingue il genere dal tutto il resto.

Una volta un critico scrisse che il bello del fantasy è che è una bestemmia del più alto livello perché bestemmia direttamente i fondamentali del nostro mondo inventandosi mondi che funzionano in tutt’altro modo.

Il problema quindi non è: come fa un mondo inventato ad accordarsi con le leggi del nostro mondo? Semplice: non lo fa! Segue leggi sue.
Il problema vero è: le leggi che regolano il mondo inventato sono interessanti e coerenti?

#36 Comment By Cercavoce On 30 novembre 2011 @ 16:59

Hendioke, fai conto che ti abbia stretto la mano.

#37 Comment By RedRose On 30 novembre 2011 @ 18:01

@Hendioke: perfettamente d’accordo :)

Comunque sono circa a metà libro: il mondo non è geocentrico, i due soli sono assolutamente veri e semplicemente assimilati a simulacri di divinità per motivi religiosi, e non è vero che uno dei due soli sta per trasformarsi in una gigante rossa, il fenomeno in questione è un altro, che ha scale di tempo compatibili con la trama di un romanzo.
Quest’idea tra l’altro mi piace molto, ma è l’unica cosa o quasi che salverei di quanto letto finora.

#38 Comment By Cecilia On 1 dicembre 2011 @ 08:52

e non è vero che uno dei due soli sta per trasformarsi in una gigante rossa, il fenomeno in questione è un altro, che ha scale di tempo compatibili con la trama di un romanzo.

Ah, sul serio? Dio santo, dovevo avere la testa davvero da tutt’altra parte (oltre a non conoscere l’astrofisica). Mi scuso per aver dato informazioni sbagliate.
Devo riprenderlo…

#39 Comment By corr On 1 dicembre 2011 @ 10:03

Premessa: non ho letto il libro e non lo farò a breve.

Sulla questione dei due soli: ammettiamo per ipotesi che l’universo sia infinito, e che esistano di conseguenza infiniti sistemi solari, tra cui infiniti sistemi solari su sistemi doppi. Sarà un “infinito” di grado più basso ma sempre infinito. Di questi “mille splendidi soli doppi” esiste una probabilità non nulla che ci sia un pianeta che sia in condizioni tali da ospitare la vita. Bassa quel che volete ma non nulla. Questo è un fatto, non un opinione. Su un campione infinito di sistemi stellari doppi che ospitano un sistema planetario (ricordiamo che l’universo è infinito) esisterà sicuramente un pianeta che ospita vita (Leggi anche: data una probabilità non nulla che un evento si verifichi, se il campione considerato da finito diventa infinito l’evento diventa certo) questo è anche il motivo per cui gli elfi immortali moriranno. Tutti*.Detto questo dato che ritengo che l’autrice sia ragionevolmente documentata in materia possiamo dare per buona la credibilità dell’ambientazione almeno dal punto di vista astronomico.

Sulla questione del dolore. Gli umani che soffrono di CIPA vivono in un modo di esseri che NON si sono evoluti con questa caratteristica, né fisicamente né al livello di infrastruttura. in una parola un mondo estremamente ostile per loro. E quindi muoiono subito. Ma se una specie dall’alba dei tempi si evolve (secondo la sacra selezione della specie) con questa peculiare caratteristica, è possibile che sviluppi meccanismi di difesa diversi, che nella nostra realtà neanche esistono. Per fare un esempio,un uomo in carrozzella nel nostro mondo incontra barriere architettoniche ovunque, se ci fossimo evoluti tutti disabili il mondo sarebbe a misura di ruote… Senza contare che (ripeto non ho letto quindi immagino) che l’insensibilità al dolore non significa necessariamente insensibilità completa. Ricordo ancora la sensazione del bisturi sulla pelle in anestesia locale, e so che chi partorisce in epidurale non sente il dolore del travaglio, ma percepisce le contrazioni (altrimenti non potrebbe collaborare al parto).
My two cents

*gli elfi immportali moriranno tutti, ecco perché: gli elfi sono immuni alle malattie, sono forti come uno gnu e agili come un gatto, e sono pure bellissimi. Ma se li imprizzichi con una spada muoiono in un lago di sangue! qual è la probabilità che nella vita media di un uomo (facciamo 100 anni per semplicità di calcolo) questo poveraccio muoia per un qualsiasi incidente (vaso in testa? Fulmine? Inciampa all’ultimo piano e vola di sotto? Fate voi non mi interessa)? La probabilità sarà bassa facciamo 1/1000. In 100 anni. Se gli anni diventano 200 la probabilità raddoppia e diventa 2/1000 ovvero 1/500. Magari non raddoppia proprio se teniamo conto che gli elfi non invecchiano, non si rincretiniscono, i loro muscoli rimangono forti e scattanti. Però aumenta, SEMPRE e COMUNQUE. E su 1000 anni? Aumenta ancora, e su 10000? Continua ad aumentare, finché la probabilità diventa pari a 1: l’evento certo

#40 Comment By MakKo On 1 dicembre 2011 @ 10:26

Se, per ipotesi perché non ho idea di come sia gestita nel romanzo la vicenda, ho solo sporadici indizi, il sistema fosse geocentrico e i due soli di origine divina qualsiasi obiezione legata alle leggi dell’astrofisica sarebbe insensata.

Nel Fantasy le cose diventano un “perché sì” quando non hanno una spiegazione o quando nonostante una spiegazione peccano di incoerenza interna.
Se in un romanzo inserisco un universo geocentrico sto escludendo la presenza delle leggi dell’astronomia. Se inserisco astri divini sto escludendo la presenza delle leggi dell’astrofisica.
A questo punto obiezioni come “Le radiazioni di due soli impedirebbero la vita” o “Come un può un sole essere lì lì per esplodere senza che ce ne si sia resi conto secoli prima?” diventano prive di senso, perché stiamo parlando di un universo che non segue le regole del nostro.

La possibilità di inventare mondi che vanno contro qualsiasi legge scientifica e logica che governi il nostro mondo è la caratteristica fondante del fantasy, quello che distingue il genere dal tutto il resto.

Una volta un critico scrisse che il bello del fantasy è che è una bestemmia del più alto livello perché bestemmia direttamente i fondamentali del nostro mondo inventandosi mondi che funzionano in tutt’altro modo.

Il problema quindi non è: come fa un mondo inventato ad accordarsi con le leggi del nostro mondo? Semplice: non lo fa! Segue leggi sue.
Il problema vero è: le leggi che regolano il mondo inventato sono interessanti e coerenti?

Ma io sono d’accordo, ci mancherebbe. Soprattutto con l’ultima parte: leggi strane e bizzarre ma ricche di coerenza interna.

Un esempio che ha me ha dato molto fastidio (esula dall’ambito fantasy, ma è in linea con il discorso “coerenza”). Avatar, film di fantascienza. Indipendentemente da giudizi sul film in se (secondo me, di certo spettacolare ma molto debole per trama e intreccio) io mi sono innervosito parecchio quando saltano fuori dal nulla le isole volanti.
Ci viene presentato un ambiente del tutto simile al nostro. Ci buttano quelle piccole differenze (gli umani devono usare una maschera perchè l’atmosfera è diversa; piante e animali “alieni”; ecc) per renderlo “diverso” ma non troppo e fin qui nulla da dire. Poi saltano fuori queste isole che galleggiano come prive di gravità senza un perchè ne un percome, con tanto di cascate che cadono dall’una all’altra. Visivamente possono essere spettacolari ma non hanno il minimo senso. Per me è stato come un pungo in occhio (in mezzo a molti altri difetti ma è quello a mio avviso più grave).
In un romanzo sarebbe il classico punto dove il lettore attento inizia a farsi troppe domande, viene sbalzato fuori dalla storia e, se come me è appena appena sensibile, chiude il libro e lo butta.
Al cinema avrei voluto uscire… Davvero.

#41 Comment By Hendioke On 1 dicembre 2011 @ 14:36

Mi pare di ricordare, ma non son certo, che nel film accennino ad una spiegazione tipo “poiché in questo mondo perfino le pulci son piene di elettromagnetismo fino alle antenne alcuni isolotti dal nucleo molto ferroso possono levitare laddove l’elettromagnetismo è fortissimo (vedi l’albero sacro sar cazzo)”

Ma non sono sicuro che sia una spiegazione che viene data o se non sia una pezza che ci ho aggiunto io mentalmente per evitare di uscire dal cinema disgustato (cosa che avrei volentieri fatto per la trama).
E comunque anche fosse sarebbe una spiegazione che fa riferimento a leggi del nostro mondo quindi resterebbero domande del tipo “come mai se nell’aria c’è un magnetismo che alza le isole i mech dei marine non si sono inchiodati nel mezzo della foresta impossibilitati a proseguire?” e anta mila altre.

Comunque, andando un attimo OT: che schifo di film. Odio i film telefonati dove lo spettatore riesce ad essere sempre un quarto d’ora avanti rispetto alla scena mostrata (praticamente è passata su schermo una scena che fosse una senza che io, dai 10 ai 15 minuti prima, non mi fossi detto: adesso accadrà questo e quello e il tizio lì farà questo e l’altro farà quest’altro) :(

#42 Comment By Franek Miller On 1 dicembre 2011 @ 18:45

ma è impressione mia o la Troisi vuole introdurre qualche sbilenco accenno weird? Credo soffra di una forma di paranoia a rovescio ‘-’ si illude di essere Originale con la J maiuscola.

#43 Comment By Annoyed_Grunt On 1 dicembre 2011 @ 19:39

Ovviamente so che il sole è una stella, ma intendevo nel senso “Siamo così sicuri che il sole sia appunto un sole – cioé il pianeta ci ruoti intorno?- potrebbe essere solo una stella (non facente parte del sistema solare del pianeta) non a distanza eccessiva”

#44 Comment By corr On 2 dicembre 2011 @ 16:55

“come mai se nell’aria c’è un magnetismo che alza le isole i mech dei marine non si sono inchiodati nel mezzo della foresta impossibilitati a proseguire?” e anta mila altre.

perchè sono di alluminio. di titanio. di acciaio con tenore di nickel superiore al 10%. e altre millemila spiegazioni.

nello specifico, non ho nulla contro le isole volanti…sono i cavalli a sei zampe che mi disturbano di più.
le isole potrebbero volare per campi magnetici locali, o semplicemente perchè sono “più leggere dell’aria” (ad esempio perche il particolare tipo di terreno produce una reazione chimica che sprigiona un qualsiasi gas più leggero dell’aria che rimane intrappolato all’interno della terra in tante microscopiche bollicine: la prima spiegazione plausibile che mi viene in mente). i cavalli a sei zampe, appartenenti al Phylum dei vertebrati e genere mammalia pandorae famiglia equidi ecc ecc mi devono ancora spiegare qual’ è l’antenato comune con i Na’vi.

#45 Comment By Ewan On 2 dicembre 2011 @ 18:03

Il problema di questo libro non è che è un brutto fantasy, ma che è un brutto libro. Sono a pagina ottanta e ho già trovato tre plot hole di cui uno estremamente importante per lo sviluppo logico della trama.

Magari quelli della Troisi non sono romanzi. Magari lei è un genio e i suoi sono giochi stile Settimana Enigmistica: indovina i 36 plot hole e i 40 cliché.

#46 Comment By Franek Miller On 2 dicembre 2011 @ 18:24

ma senza neanche sdilungarsi tanto nell’analisi, già nel primo paragrafo parte con una smitragliata di domande retoriche. Erano chiaramente un avviso. Ho recepito la minaccia e ho chiuso il volume. Sa essere intimidatoria quando si mette. LOL

#47 Comment By Ewan On 4 dicembre 2011 @ 17:29

Ho fatto due ricerche e ho scoperto che i due soli del romanzo sono molto probabilmente ispirati a un sistema di due stelle binarie (Mira A e B) nella costellazione della Balena.

#48 Comment By Koda On 5 dicembre 2011 @ 12:30

Mi è bastato il primissimo commento, quello di Paolo, per capire che come livello di cerebrolesione siamo over 9000. Si è superata alla grande questa volta. XD

#49 Comment By MakKo On 5 dicembre 2011 @ 13:14

Io non l’ho letto, ma su wikipedia (vedi qui) che anche gli orchi de “L’ultimo orco” della DeMari non sentono il dolore.
Sarebbe interessante capire come ha fatto lei a gestire la cosa…

#50 Comment By Hendioke On 5 dicembre 2011 @ 14:14

Credo che la soluzione migliore sarebbe sostituire il dolore con un’altra sensazione. Alla fin fine il dolore serve per avvertirci che c’è un problema e indirizzarci grosso modo verso la parte del corpo che ha un problema. Se il dolore fosse sostituito da un’altra sensazione (calore, freddo, prurito, oleosità, qualsiasi cosa) potremmo avere creature che non subiscono gli effetti negativi del dolore ma sanno rispondere quanto noi ai segnali di “sofferenza” del corpo

#51 Comment By Solvente On 5 dicembre 2011 @ 20:53

Per sapere come si crea un perfetto prodotto fantasy pubblicabile, vedere la puntata 6 della 23sima serie dei Simpson :-)

#52 Comment By Paolo On 7 dicembre 2011 @ 14:07

In una logica evoluzionista una specie i cui componenti non sentono il dolore sarebbe estinta in poche generazioni o evolverebbe acquisendo tale caratteristica. Il dolore è il migliore sistema per avvisare di ogni tipo di pericolo che minacci l’integrità del corpo di un essere vivente.
Quando ero piccolo avevo pochi mesi fui colpito da otite. Se non avessi pianto disperato per il dolore, unico modo che avevo di comunicare, i miei non avrebbero potuto sapere di dovermi portare dal medico. E’ il dolore che ci fa accorgere di avere problemi all’appendicite in tempo prima che diventi peritonite.
Se vuoi togliere il dolore a una razza allora devi fare una razza che sia adatta per tale caratteristica, chessò una razza spirituale inconsisten, o a base energetica etc. Ma a una razza con una fisiologia come la nostra, corpi fisici, con organi, arti etc che possono ammalarsi o ferirsi, che possono essere lesi da una infinità di iterazioni con l’ambiente non puoi togliere il dolore senza togliere ogni credibilità. Se poi togli il dolore ma lo sostituisci con un’altra sensazione tanto valeva che lasciassi il dolore. Il dolore resta comunque la più effica sensazione perchè proprio in quanto spiacevole non lascia indifferente l’individuo. Un po’ come un squillo fastidioso riesce a costringerci ad alzarci meglio di una dolce melodia su cui, pur consapevoli di ciò che vuol dire riusciamo a riaddormentarci.

#53 Comment By Rogue On 9 dicembre 2011 @ 15:49

io lo sto leggendo ora. è la prima volta che leggo la troisi, ma credo che potrebbe essere l’ultima. se avrò voglia leggerò tutta la trilogia, ma devono succedere fatti nella trama che mi spingano a proseguire, altrimenti cancellerò il libro dall’ebook reader.
lo stile è scorrevole, non scrive malaccio, ma la trama ha più buchi di uno scolapasta. banale e prevedibile, i personaggi sono piatti e abbastanza stereotipati.
per ora se dovessi valutarlo gli darei un cinque e mezzo su dieci, perchè l’idea dell’albero e delle pietre è carina, seppure un po’ illogica su alcuni aspetti. l’ambientazione potrebbe essere interessante, ma i nomi dei regni sembrano quelli di naruto. (regno dell’estate, dove fa sempre caldo… immaginate il resto). il finale, quando ci arriverò, deviderà il mio giudizio finale.
ps: la spada di verba, l’arma magica che la protagonista ruba a metà libro, è inadatta al combattimento. con la lama seghettata, così ti si incastra nel corpo del nemico, tra le costole magari, e non la tiri più fuori… ma tanto è fantasy.

#54 Comment By Rogue On 10 dicembre 2011 @ 16:37

Scusate il doppio post, ma ho finito il romanzo e ora posso dare un giudizio complessivo.
Forse, e dico forse, lo stile è migliorato un po’. Anche se fa ancora erroracci da principiante (infodump, domande retoriche, ecc..).
Ma la trama è deludente, e la lettura non mi ha coinvolta nemmeno un po’. E questo è grave, pur prendendolo come una lettura leggera, vorrei comunque essere coinvolta, soffrire e amare con i personaggi.
Cosa che mi succede, sia quando leggo fantasy commerciale come le Dragonlance, sia che legga fantasy con i controc***i come Fafhrd and Gray Mouser.
Ma leggendo Il sogno di Talitha mi sentivo distante chilometri dalla scena. Indifferente alla sofferenza o alla gioia dei personaggi.
Un romanzo, anche se non è scritto alla perfezione, ma riesce a coinvolgerti e a tenerti incollata alle pagine, ha raggiunto comunque il suo scopo.
Perciò dopo aver spento l’ebook reader alla fine del libro, la sensazione che provo è di perplessità. Mi ha lasciata interdetta, non so bene se voglio sapere come finisce la saga oppure no.
Siccome sono maniacale in certe cose, probabilmente per completezza leggerò il resto. Chissà che per qualche ragione le cose non migliorino.
Mah!

PS: per la cronacha, Talitha piange solo tre o quattro volte. in confronto a Nihal è una dilettante.

#55 Comment By Cecilia On 10 dicembre 2011 @ 20:31

per la cronacha, Talitha piange solo tre o quattro volte. in confronto a Nihal è una dilettante.

Non solo. Al Mary Sue test Nihal totalizza ben 75 punti e si classifica Irrimediabilmente Sue (“ti conviene ripensarlo da capo”) mentre Talitha rimane sui 28 punti, Quasi Sue. Anche se Talitha avrà altri tre libri a disposizione, finora è quella col punteggio più basso (Dubhe 42, Adhara 56, Sofia 43).

#56 Comment By The Knight On 16 dicembre 2011 @ 01:31

Ho letto l’intero libro. Noioso, illogico, ma neanche così stupido da far ridere – speravo nel “so bad it’s good” ma mi è andata male, il meglio che abbiamo sono superspade supreme millennarie lasciate tranquillamente in una teca dove qualunque sfigato può raccoglierle e la sorella della protagonista che le lascia una catena di indizi sempre più assurdi alla dan brown invece di limitarsi a passarle un bigliettino in mano quando passa due settimane con lei (anche posto che non riuscisse a disfarsi di chi la pedinava per un dieci minuti).

Faccio solo qualche secchionata appunto tecnico sulla questione astronomica, consiglio ai non-nerd di saltare direttamente avanti.

1) La questione dell’astronomia NON è secondaria in questo libro. L’intera saga ruota attorno a un fenomeno astronomico reale – non una cattiva idea – quindi errori astronomici sono inaccettabili. Se un libro parla di spade, non deve fare errori sulle spade, se parla di stelle, non deve fare errori sulle stelle.

2) Un sistema binario abitato non è probabilissimo ma non è assolutamente impossibile (sappiamo per certo che esistono pianeti in orbita attorno a stelle dotate di compagna), quindi essendo nelle condizioni iniziali del romanzo non credo ci sia niente da eccepire. Ho delle perplessità sul fatto che la vita possa evolversi in quelle condizioni, ma siamo all’interno del discutibile e in ogni caso sembra che la vita umana su quel pianeta non sia autoctona.

3) Un errore (non proprio piccolo) c’è lo stesso: gli abitanti di quel mondo vedono i due soli sempre vicini in cielo (da cui la loro mitologia). Questo non è possibile. Il pianeta orbita attorno a una delle due stelle (la nana bianca), quindi ci saranno periodi dell’anno in cui le due stelle sono allineate, periodi in cui sono vicine, e periodi in cui sono dalle parti opposte del pianeta (e quindi non esiste notte). Sarebbe anche una situazione interessante, tra l’altro, ma la Troisi se ne dimentica: le due stelle appaiono sempre vicine perché anche la geometria è fèntasi.

4) Su questo punto potrei sbagliarmi. Giustamente, il popolo di quel mondo non ha conoscenze astronomiche precise e quindi devo indovinare la situazione del sistema stellare, ma se la gigante rossa è una variabile periodica – e in particolare se il sistema modello è Mira come diceva qualcuno (corrisponde ai dati del libro), la stella rossa dovrebbe variare di 15 volte la propria luminosità in un ciclo di pochi anni. Questo fenomeno dovrebbe essere ben noto agli abitanti (che invece sono stupiti e impreparati all’aumento di intensità della stella) e rende del tutto assurdo che la sorella della protagonista abbia scoperto l’avvicinarsi della fine del ciclo di lungo termine (migliaia di anni) osservando le variazioni di luminosità: il ciclo di lungo termine è completamente coperto da quello di breve termine, soprattutto tenendo conto che non hanno alcun genere di strumento di misura. Scoprire le lentissime variazioni fra un ciclo breve e l’altro rispetto alla variazione all’interno del singolo ciclo breve è come cercare sentire i passi di un assassino che vi striscia alle spalle durante un concerto rock. Ma forse il sistema modello non è Mira e ho frainteso il genere di evento stellare apocalittico che si sta avvicinando (non che mi vengano in mente alternative valide).

Se questi errori siano gravi, decidetelo voi: secondo me lo sono perché l’argomento astronomia è centrale nella storia e perché l’autrice aveva tutti i mezzi per risolvere i problemi. Tra l’altro, dimostra scarsa capacità di immaginazione: va bene immaginare un mondo con due soli, può essere interessante, ma devi pensare alle conseguenze e costruirle in modo credibile (per esempio i periodi senza notte e le brusche variazioni climatiche stagionali). Quello è un buon utilizzo di elementi “strani”. Quello che ha fatto la Troisi è buttare catastrofi stellari a muzzo come fa per i nomi delle protagoniste.

#57 Comment By RedRose On 16 dicembre 2011 @ 09:21

@The Knight. D’accordo su come la pensi sul libro intero: noia e basta. Però mi sa che non ho capito tutto quello che hai detto, quindi te lo chiedo.

1)

[...]Se un libro parla di spade, non deve fare errori sulle spade, se parla di stelle, non deve fare errori sulle stelle.

Anche qui sono d’accordissimo con te. Ma documentazione e Troisi hanno litigato al primo libro e il processo di riappacificazione non è certo.

2)

Un sistema binario abitato non è probabilissimo ma non è assolutamente impossibile [...] Ho delle perplessità sul fatto che la vita possa evolversi in quelle condizioni [...]

Perché? Da quanto ho capito io sistemi binari sono estremamente variabili, su cosa ti basi e di quali “quelle condizioni” stai parlando? Sono veramente curiosa, puoi darmene un’idea? Io ho trovato soltanto questo che invece suggerisce che la formazione di pianeti di tipo terrestre (nel senso della struttura, non dell’abitabilità) sia favorita intorno ai sistemi binari, e se non ricordo male dentro l’articolo si sbilanciava addirittura a fare una stima di quanti di questi avrebbero acqua liquida.

3)

Un errore (non proprio piccolo) c’è lo stesso: gli abitanti di quel mondo vedono i due soli sempre vicini in cielo (da cui la loro mitologia). Questo non è possibile. Il pianeta orbita attorno a una delle due stelle (la nana bianca) [...]

Perché per forza intorno a una sola? Certo che la nana bianca ha massa maggiore, quindi l’orbita del pianeta avrà un centro più vicino ad essa, ma un sistema binario a scambio di materia come quello descritto in questo libro è molto “stretto”; il pianeta non potrebbe essere circumbinario, e quindi vedere solo cicli di eclissi reciproche tra i due soli e non tutte le cose strambe che hai descritto tu? Perché dici che è impossibile?

4)

[...]e in particolare se il sistema modello è Mira come diceva qualcuno (corrisponde ai dati del libro), la stella rossa dovrebbe variare di 15 volte la propria luminosità in un ciclo di pochi anni[...]

E qui avresti ragione, ma per me sopravvaluti l’autrice. Forse si è tenuta i nomi associati al sistema di Mira perché erano carini, ma si è aggiustata il periodo della nova come gli serviva. Del resto, ne esistono di tutti i periodi…

In sostanza secondo me rimane gravemente indiziata di pasticci pure nel suo campo di studi, ma la fossa se la deve ancora scavare…. avrà ancora qualche libro per farlo :P

#58 Comment By MakKo On 16 dicembre 2011 @ 09:52

@ The Knight

Hai spiegato con cognizione tutti i dubbi che avevo io sull’argomento due soli e sono assolutamente d’accordo con te sulle conclusioni che trai a fine commento.

Due soli “visti” sempre uguali richiedono una rotazione attorno al loro centro gravitazionale comune che, a loro volta, ruotano (attorno allo stesso centro gravitazionale) alla stessa velocità angolare che il pianeta in oggetto ha nel ruotare attorno a loro (è un pò contorto ma non so come spiegarlo meglio). Non so davvero se sia possibile…

#59 Comment By The Knight On 16 dicembre 2011 @ 17:15

@ RedRose: lol, avevo tagliato un po’ sulla spiegazione per non stendere dalla noia i nerd-ma-non-ancora-irrimediabilmente, ma le domande che fai sono legittime, rimedio subito. @ Makko: credo di aver capito cosa intendi, vedi il punto due xD.

1)

Perché? Da quanto ho capito io sistemi binari sono estremamente variabili, su cosa ti basi e di quali “quelle condizioni” stai parlando? Sono veramente curiosa, puoi darmene un’idea? Io ho trovato soltanto questo che invece suggerisce che la formazione di pianeti di tipo terrestre (nel senso della struttura, non dell’abitabilità) sia favorita intorno ai sistemi binari, e se non ricordo male dentro l’articolo si sbilanciava addirittura a fare una stima di quanti di questi avrebbero acqua liquida.

La formazione di pianeti in un sistema binario in sé non è un problema (sappiamo per certo che ce ne sono, e dai modelli teorici dovrebbero essere anche tanti), lo sviluppo della vita non mi convince per le condizioni specifiche di questo sistema. Nel libro, le due stelle vengono descritte: una è sicuramente una gigante rossa, una quasi certamente una nana bianca (escludo una stella bianca in sequenza principale per una serie di ragioni che non elenco per brevità). Il pianeta orbita attorno alla nana bianca. Che ci sia il pianeta non è un problema, ma lo sviluppo della vita avrebbe parecchi problemi: prima di tutto, la gigante rossa ha sicuramente un ciclo di attività distruttive del periodo di qualche millennio (questo è il cataclisma in avvicino nel libro), e poiché della vita sulla Terra rimarrebbero al più batteri dopo una catastrofe del genere, se si può evolvere della vita sarà parecchio diversa da quella terrestre. Poi, da quel che so le giganti rosse con il ciclo a lungo termine ne hanno sempre uno di breve termine (centinaia di giorni o pochi anni) in cui la luminosità cambia comunque drasticamente, decine di volte o più: non sono quelle che definirei condizioni favorevoli per la vita. La nana bianca non so quanto aiuti in termini di temperature, ma sospetto davvero poco: il pianeta non può essere troppo vicino perché sennò sarebbe stato inghiottito dalla gigante rossa da cui discende la nana bianca, e anche se alcune nane bianche sono estremamente calde alla nascita, in quel caso si raffreddano rapidamente. Insomma, le condizioni per la vita di tipo terrestre ci sarebbero nel migliore dei casi in un periodo transitorio, non certo per i tempi necessari all’evoluzione. Potrebbe invece svilupparsi vita di qualche tipo molto diverso dal nostro, probabilmente, oppure potrebbe benissimo essere una “colonia perduta” (certo vorrei chiedere ai misteriosi colonizzatori perché non prendersi una stella i sequenza principale ma evidentemente è gente che ama le sfide xD)

2)

Perché per forza intorno a una sola? Certo che la nana bianca ha massa maggiore, quindi l’orbita del pianeta avrà un centro più vicino ad essa, ma un sistema binario a scambio di materia come quello descritto in questo libro è molto “stretto”; il pianeta non potrebbe essere circumbinario, e quindi vedere solo cicli di eclissi reciproche tra i due soli e non tutte le cose strambe che hai descritto tu? Perché dici che è impossibile?

Prima di tutto una precisazione (non davvero rilevante per l’argomento, ma vedo che ti piace l’astronomia xD): non è detto che la nana bianca abbia massa maggiore. Essendo “morta” per prima era sicuramente una stella più calda e quindi più massiccia rispetto alla sua compagna, ma una grande percentuale della massa viene dispersa nel processo di trasformazione (il sole ne perderà qualcosa come i 40%), quindi se l’altra stella non era molto più piccola in partenza ora potrebbe essere simile o perfino più grande.
Comunque, il problema non è questo. Il pianeta ruota sicuramente attorno a una sola delle due stelle. Non so se sia possibile che si formi un pianeta circumbinario – i processi di formazione stellare avvengono attorno a singole stelle, non c’è modo che si inneschino attorno al sistema in quanto tale – però potrebbero, in teoria, catturarne uno. Solo che non è di sicuro il pianeta descritto dal libro: un sistema a scambio di materia è RELATIVAMENTE stretto, ma un pianeta così lontano da girare attorno a entrambe le stelle con un’orbita stabile avrebbe anni inconcepibilmente lunghi (mentre i loro sono evidentemente simili ai nostri) e sarebbe gelido. Inoltre, vedono la gigante rossa in cielo di dimensioni relativamente piccole – non viene detto di preciso quanto, ma direi al massimo tre, quattro volte il nostro sole – il che indica una distanza di minimo 50 Unità Astrali (compatibile con Mira, per inciso). La nana bianca la vedono abbastanza grande da essere definita “sole”, il che in realtà è già improbabile perché sono stelle piccolissime, ma comunque implica chiaramente che il pianeta giri attorno alla nana bianca.

3)

E qui avresti ragione, ma per me sopravvaluti l’autrice. Forse si è tenuta i nomi associati al sistema di Mira perché erano carini, ma si è aggiustata il periodo della nova come gli serviva. Del resto, ne esistono di tutti i periodi…

Non intendevo che il sistema dovesse essere esattamente Mira – del resto, nel libro non viene detto da nessuna parte che sia quello e ovviamente è più che legittimo che l’autrice adatti le costanti locali come più le fa comodo. Solo, c’è sicuramente un ciclo di instabilità di lungo termine della gigante rossa, nell’ordine dei millenni (visto che è già successo in tempi remotissimi, ma vagamente ricordati nel mito, per quella civiltà). Da quel che ne so – e ripeto, su questo punto a differenza degli altri non sono disponibile a mettere la mano sul fuoco – questo implica sempre un secondo ciclo di breve termine il cui periodo è compreso fra le centinaia di giorni e una manciata di anni. In questo ciclo, l’intensità luminosa della gigante rossa aumenta di decine di volte: le piccole variazioni dovute al ciclo di lungo termine (prima dell’esplosione finale) sono impossibili da distinguere senza misurazioni accuratissime in quanto coperte dal ciclo di breve termine. Gli abitanti di questo mondo, invece, se ne accorgono a occhio nudo osservando l’aumento della luminosità della gigante.

All’inizio, devo dire, pensavo che la situazione fosse diversa, essendo un sistema con trasferimento di massa pensavo che il fenomeno catastrofico fosse una nova ricorrente della nana bianca – i tempi sono nei millenni quindi poteva starci, solo che queste nove sono talmente catastrofiche che non riesco a immaginare come potrebbe sopravvivere qualcosa sul pianeta (anche solo l’atmosfera o l’acqua liquida), inoltre nel libro il fenomeno osservato è un aumento di luminosità della gigante rossa, non della nana bianca. Aggiungendo che pare il sistema modello sia Mira, sembra che la gigante rossa sia una delle cosiddette “variabili Mira”, e quindi i cicli sono quelli. Non trovo altri generi di stelle variabili che migliorino la situazione della Troisi, ma qui il disclaimer è d’obbligo: stelle variabili ce ne sono davvero di tutti i tipi, e io studio fisica, non astronomia, quindi non posso definirmi un esperto del campo. Se la Troisi fosse una fonte remotamente attendibile sarei propenso a dire “saprà quel che dice” su questo punto, ma dopo aver letto la trilogia delle cronache piazzo la sua attendibilità come fonte scientifica fra Focus e Giacobbo.

#60 Comment By Rogue On 16 dicembre 2011 @ 21:17

Se il problema fosse solo l’attendibilità o meno del sistema dei due soli di Nashira…
purtroppo è un accozzaglia di situazioni illogiche e incoerenti, l’unica cosa che si salva è l’idea dell’albero e le pietre per respirare.
tutto il resto è da buttare via, anche se non l’ho trovato scritto così male, la trama fa veramente pietà.
Che brutto libro!!!

#61 Comment By Eosforo On 17 dicembre 2011 @ 16:56

The Knight, guarda che la Troisi è laureata in astrofisica e ha appena discusso la tesi di dottorato, quindi un minimo di credibilità dovrebbe averla xD
Anyaway, non ho ancora letto il libro, quindi evito altri commenti.

#62 Comment By Eosforo On 17 dicembre 2011 @ 17:38

*anyway

Ah, dimenticavo: a ciò che avete detto sembra ci sia qualche trovate interessante. Bah, magari lo leggerò verso natale.
Io continuo a pensare che il problema della Troisi sia la fretta: un libro ogni sei mesi è un ritmo che non lascia molto spazio all’allenamento e al miglioramento. Vedremo…

#63 Comment By Clio On 17 dicembre 2011 @ 18:38

@Eosforo

The Knight, guarda che la Troisi è laureata in astrofisica e ha appena discusso la tesi di dottorato, quindi un minimo di credibilità dovrebbe averla xD

Ti darei ragione, se non fosse che parliamo della Troisi. Da quel poco che ho letto di suo (già troppo per me), è una di coloro che ritengono che “tanto è fantasy”. E’ fantasy, liberati e lascia volare la fantasia!… O meglio, è fantasy, scrivi a caso e riempilo di clichés, tanto chissene.

Non mi pronuncio sul realismo del sistema astronomico (il mio interesse per l’astronomia risale a molti anni fa ed è rimasto su livelli piuttosto superficiali), ma questa mi sembra sempre la stessa storia, condita in salsa un po’ differente e arricchita di banalità tanto ingenue da far tenerezza (tipo il papà cattivo che fa picchiare a morte uno schiavo ragazzino!!!1! OMG! Temujin, guarda e impara! Questa sì che è cattiveria, mica le vostre trovate da dilettanti in gita!). Capisco il target, ma santo cielo! E’ da far cascar le palle >_<

#64 Comment By The Knight On 17 dicembre 2011 @ 21:42

@ Eosforo: con grande vergogna in quanto non è troppo lontana dalla fisica, so che la Troisi ha un dottorato in astrofisica. Infatti gli errori che segnali mi sembrano più dovuti a disinteresse che a ignoranza. Non è che non sappia le cose che ho detto: semplicemente, lei ha preso il fenomeno stellare che le piaceva, l’ha copiato e incollato in un mondo per il resto uguale al nostro. Non ha dedicato 15 secondi a pensare quali sarebbero le conseguenze realistiche – per esempio le due stelle con posizioni relative variabili anziché sempre affiancate nel cielo. E’ per questo che anche quando ha belle idee non riesce a usarle bene: non le interessa o non è in grado di gestire con realismo un elemento fantastico. Non pensa al fatto che una catapulta non colpirà mai un drago, che non si può circondare con un esercito un territorio grande quanto la polonia o che non ha senso per il kattivo dare battaglia l’unico giorno in cui è vulnerabile. Non è una minorata, messa davanti al problema vedrebbe l’errore: ma come ha fatto con quel sistema stellare, decide che tanto è fèntasi e tira dritto invece che dedicare qualche pensiero a una costruzione credibile.

#65 Comment By Eosforo On 17 dicembre 2011 @ 22:13

@The Knight: ma se scrive un libro ogni sei mesi, considerando che è ha una bambina piccola e ed è dottoranda in astrofisica, il tempo per riflettere su ciò che scrive dove lo dovrebbe avere? Con ciò non voglio certo giustificarla, dico pure che la colpa in parte ce l’ha anche la casa editrice. In realtà le CE spesso impongono dei termini, ma pochi autori le rispettano. La Troisi è precisa come un orologio svizzero, il che le porta danno.
Davvero, è una donna troppo intelligente (basti seguire il suo blog per capirlo) per fregarsene. Allora le cose sono due: o se ne frega dei lettori perché tanto vende lo stesso, o scrive tutto in fretta e furia e per giunta senza rilettura/riscrittura. Io propenderei per la seconda ipotesi: fa tutto troppo di fretta, troppo. Almeno per quanto riguarda il worldbuilding, la coerenza e la verosimiglianza, la trama, la documentazione e vari errori stilistici facili da rilevare. Per le questioni stilistiche più “complesse”, la risposta è semplice: non studia tecnica narrativa e non l’ha mai fatto. Senza studiare, non può certo migliorare. E continuando con questi ritmi, non avrà mai il tempo di allenarsi né di studiare scrittura.
Io la leggo comunque perché sono affezionato a lei “sentimentalmente”: ho iniziato ad amare la lettura grazie ai suoi romanzi, anche se ora preferisco tutt’altro (VanderMeer, Swanwick, Mellick III, King, Manni, Gentle, Swainston, Gaiman, Pullman, Palahniuk, Altieri, Tarenzi, Miéville, Friedman etc etc). Ed è proprio il mio attaccamento ai suoi romanzi che mi impedisce di essere oggettivo con lei. Sì, studiando tecniche narrative, so benissimo che lei non scrive esattamente bene. Però non riesco comunque a essere oggettivo nei suoi confronti e continuo comunque a leggere i suoi romanzi.
Ma questo riguarda me, non certo tutti i lettori della Troisi. Mi piacerebbe che lei si prendesse una pausa, iniziasse a studiare con dei manuali e darsi più tempo per la stesura dei prossimi romanzo. Purtroppo la sua casa editrice glielo impedisce, quindi non credo che accadrà tanto presto. Peccato, potrebbe scrivere ottimi romanzi, allenandosi.

#66 Comment By Clio On 17 dicembre 2011 @ 23:36

o scrive tutto in fretta e furia e per giunta senza rilettura/riscrittura.

Che equivale un po’ a “chissenefrega, tanto è fèntasi!”
La Troisi ha pubblicato molto presto e molto bene con una grossa casa editrice. Io credo che lei sia davvero convinta che il suo modo di “lavorare” sia quello giusto e che “verosimiglianza” e “fantasy” non vadano insieme. Non mi sorprenderebbe se credesse addirittura che coerenza interna e tecnica narrativa siano secondari rispetto al Messaggio Profondo del libro.
Non penso che sia stupida, e non penso che sia una cinica macinatrice di lettori ritardati, penso che sia una signora ingenua, a cui è stato detto che lei è la regina del Fèntasi italiota e che ci crede.

Tra l’altro, non glielo ordina il dottore di sfornare un libro ogni sei mesi. Non mi pare che sia vittima di un contratto a strozzo come il povero Salgari. Se non ha tempo di scrivere cose decenti, che non scriva e basta. Tantopiù che i suoi romanzi (sedici?) propongono sempre la stessa storia!

#67 Comment By Fab On 27 dicembre 2011 @ 16:17

Domando scusa, sono novello in materia: come funziona con library.nu? Entrando sul sito vedo solo un link per il login, ma non capisco come fare per iscrivermi. Potete aiutarmi? Grazie.

#68 Comment By Cesare On 3 gennaio 2012 @ 00:48

Credo che l’ambientazione o i Femtiti siano l’ultimo problema di questo libro scadente e frivolo. L’ambientazione è poco rilevante, in fondo, e i Femtiti non vengono approfonditi, quasi che neanche Licia sia davvero sicura al riguardo. Quello che penso l’ho scritto in questa recensione:
Nient’altro che un altro libro sfornato dalla Troisi S.p.A per far sganciare un po’ di soldi ai suoi miserabili seguaci.

#69 Comment By Miss Tress On 5 gennaio 2012 @ 09:09

Io penso che il libro lo comprerò. Condivido il fatto che Licia non sia una grande scrittrice, però mi fa alquanto sorridere quello che scrive e, quando non ho voglia di leggere qualcosa di impegnativo, i suoi libri sono perfetti.
Certo che però la fantasia per affibbiare i nomi ai regni è stata proprio sprecata… le quattro stagioni! wow! Bellissimo!
Io spero che l’idea dei sue soli venga sfruttata in maniera decente e che, siccome l’astrofisica dovrebbe essere il suo campo di studi, ne venga fuori qualcosa di interessante e coerente.
Staremo a vedere!

#70 Comment By kiarabvt On 9 gennaio 2012 @ 13:38

Mamma mia che filosofi e scienziati che abbiamo qui.. wow c’è da imparare da voi! Peccato che i libri della Troisi siano un Fantasy indirizzato a ragazzi dagli 8 ai 18 anni…. voi quanti anni avete, no perchè se state qui a discuterne vuol dire che rientrate nella categoria.. almeno di cervello

#71 Comment By Eosforo On 9 gennaio 2012 @ 14:35

kiarabvt, a parte che tra 8 e 18 anni c’è una differenza enorme (che ragazza di target è? °_°), un romanzo deve esser scritto bene indipendentemente dal suo target. E per “scritto bene” non si intende solo il lato tecnico-stilistico, ma anche la verosimiglianza e la coerenza interna ed esterna.

#72 Comment By Miss Tress On 9 gennaio 2012 @ 16:31

@kiarabvt:
insomma, in tutta onestà mi auguro che un ragazzo a diciott’anni legga qualcosa di diverso che libri destinati a un pubblico di otto, ci passa una bella differenza di età in mezzo. Ma la scetticità qui è giustificata dal fatto che Licia abbia spesso infarcito i suoi libri di castronerie (la prima recensione di G. sui suoi libri è molto interessante, a tal proprosito). Poi, ben venga se la scrittrice è migliorata! Mi fa(rebbe) strapiacere per lei! Poi non lo so, non ho ancora letto il libro e quindi si vedrà.

#73 Comment By Blu On 9 gennaio 2012 @ 17:25

Salve, non entro nella discussione sul libro, che tanto mai leggerò.
Sottolineo solo l’ennesimo fan punto sul vivo, ciao kiarabvt, che pur di non vedere le castronerie che si è bevuto preferisce insultare gli altri:

i libri della Troisi siano un Fantasy indirizzato a ragazzi dagli 8 ai 18 anni…. voi quanti anni avete, no perchè se state qui a discuterne vuol dire che rientrate nella categoria.. almeno di cervello

complimenti.
Comunque le fascie d’età di solito dovrebbero riguardare le tematiche trattate. E una fascia 8-18 non ha senso, cioè tu fai durare l’infanzia fino ai diciotto anni? O vuoi dire che uno fino a 18 anni è stupido e ignorante quindi puoi rifilargli qualsiasi sciocchezza?
Se è così che vedi te stessa, perchè se hai più di 18 anni non dovresti essere qui a discutere di questo libro, mi spiace ma tranquilla, tu sei l’eccezione.

Circa la Troisi è impossibile che abbia potuto sfornare libri e contemporaneamente portare a termine il dottorato con serietà. A un dottorando sono richieste diverse pubblicazioni, che non passano dal computer alla rivista con un clic; il suo tempo lo avrà impiegato nella stesura, riletture varie e correzioni di queste insieme alla tesi di dottorato. Le sue cinque pagine al giorno per il fantasy di turno saranno il suo modo per staccare la spina, figurati se rilegge.
Tanto i suoi fan comprano e si fanno poche domande.

Grazie per le note di astronomia, le ho trovate molto interessanti ^_^

#74 Comment By Cesco On 9 gennaio 2012 @ 17:44

@ Kiarabvt

hahahahahahahahahahahahahhaha!!
grande! ottimo 8-18 anni come fascia logica di età.
allora si può scrivere un “porn and violence” che possono leggere tutti…hahahaha
ci voleva il fan della Troisi che sfoggia la sua intelligenza,
ti ringrazio, dal tronde per le logiche e genialate troisiane servono utenti adeguati

#75 Comment By Cesco On 9 gennaio 2012 @ 17:51

@kiarabvt

e poi io non ho letto alcuna limitazione di età sulle copertine “mangose” delle saghe troisiane, e dato che viene spacciata come una scrittrice super-mega-epic-fantasy come Tolkien, il quale in realtà è indirizzato ad un pubblico non troppo giovane per essere compreso nella sua complessità, mi devi spiegare… perchè c’è qualcosa che non torna… dato che nel nostro mondo reale 2+2 fa 4.

#76 Comment By DocTorture On 17 agosto 2012 @ 14:14

A me fa sempre sorridere il fatto che in OGNI libro della Troisi ci debba essere almeno un personaggio col nome di una stella (Nihal = beta Lep, Dubhe = alpha UMa, Saiph = kappa Ori…), va bene che sei laureata in astrofisica, ma puoi anche accannare, e comunque è un’idea che avevo avuto a 10 anni quando masteravo D&D con gli amichetti delle elementari…

E non dimentichiamo la ragazzina che ha solo n<16 anni ma è già la più abile [inserire classe di personaggio di GdR] del mondo, oppure è automaticamente destinata a una vita strafica PERCHE' SI'… nun glie la posso fa' :(

#77 Comment By Arale! :3 On 3 maggio 2013 @ 15:51

Sinceramente, non ho intenzione di leggere questo… coso.
Ho letto la maggior parte dei suoi libri: a 11 anni pensavo che Cronache fosse una trilogia figa, ma dopo averla riletta mi sono resa conto che sembra una bozza non controllata dalla scrittrice stessa -o, peggio ancora, non controllata da un editor-.
“La ragazza drago”? Orrido. Mi sono fermata al… credo 3° libro, che non ho completato. Il ciclo del Mondo Emerso sarà anche brutto, ma la saga “La ragazza drago” è qualcosa di davvero noioso!
Non ho avuto il coraggio di leggere “I Dannati di Malva”, figuratevi se mi metto a leggere quest’altra schifezza -che, a detta dai miei amici, è praticamente la copia sputata di Cronache-.

#78 Pingback By Recensione: I Regni di Nashira 1- Il Sogno di Talitha | Cal the Pal On 18 ottobre 2013 @ 17:59

[…] qui è presente un mini articolo di Gamberetta, mentre il link a library.nu non è più attivo; […]


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2011/11/28/i-regni-di-nashira-il-sogno-di-talitha/

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