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L’Avido Drago di Ghiaccio

Pubblicato da Gamberetta il 21 febbraio 2008 @ 17:11 in Fantasy,Libri,Recensioni,Straniero | 34 Comments

Copertina de Il Drago di Ghiaccio Titolo originale: The Ice Dragon
Titolo italiano: Il Drago di Ghiaccio
Autore: George R.R. Martin

Anno: 2007 (edizione italiana)
Nazione: USA
Lingua: Inglese
Traduzione in lingua italiana: Giusi Valent
Illustrazioni: Luca Enoch
Editore: Mondadori

Genere: Fantasy
Pagine: 107

Qualche mese fa avevo adocchiato in libreria questo libro di Martin, ma dopo aver letto il prezzo e constatato com’era esile, l’avevo rimesso a posto. Oggi cercando altro l’ho scoperto su eMule:

Icona di un mulo eBook.ITA.2926.George.R.R.Martin.Il.Drago.Di.Ghiaccio.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (6,77MB)

l’ho scaricato e sono rimasta indignata.
Infatti mi sono trovata di fronte a un racconto (circa 7.200 parole, 43.000 battute, spazi compresi) e una manciata d’illustrazioni in bianco e nero; il PDF aveva un gran totale di 26 pagine. Tutto ciò la Mondadori voleva venderlo a 13 euro! (nella collana “I Fulmini”, io ci vedo una certa ironia…)

The Ice Dragon non è neanche un racconto nuovo, è un racconto che Martin ha scritto nel 1980 ed era già stato pubblicato prima nell’antologia Dragons of Light (1980) e poi in Portraits of His Children (1987). Nel 2006 il racconto è stato ristampato per una terza volta, in un volume illustrato, ed è quest’ultima versione che Mondadori vende, con l’unica differenza che nella versione italiana le illustrazioni invece di essere di Yvonne Gilbert sono di Luca Enoch.

Copertina de The Ice Dragon
Copertina dell’edizione inglese del 2006 di The Ice Dragon

Qual è il valore di mercato di The Ice Dragon ? eBookMall vende la versione elettronica per 1,07 dollari (0,73 euro), Fictionwise la vende a 0,99 dollari (0,67 euro). Amazon.com vende la versione cartacea e illustrata del 2006 a 11,01 dollari (7,47 euro). Perché un racconto che vale di per sé meno di un euro, e che comunque anche “abbellito” non arriva a 7 euro e 50, da noi viene venduto a 13 euro?
Spesso mi accusano di essere irrispettosa con scrittori, editori e quanti altri. Può essere vero, ma vorrei far notare che non “comincio” io! Vendere a 13 quello che si può vendere a 1 (tra l’altro guadagnandoci, perché eBookMall o Fictionwise non sono opera di beneficienza), è una presa per i fondelli! È una totale mancanza di rispetto, è uno sputare in faccia ai lettori. Il fatto che possa evitare di comprare (ci mancherebbe!) non diminuisce l’offesa. Il solo provare a fregarmi è più che sufficiente: se un ladro cerca di rapinarvi e non ci riesce è tutto a posto e amici come prima? Non credo proprio!

ladro che fugge
Cercare di rapinare qualcuno non è una cosa della quale andar fieri!

Se Mondadori fosse stata rispettosa nei confronti del pubblico, avrebbe lei offerto gratuitamente il PDF di questo libro. Così ognuno sarebbe stato in grado di giudicare se storia e immagini valevano l’altissimo prezzo richiesto. Senza contare quelli che per motivi di tempo ordinano i libri online invece di prenderli in libreria. Come ci si difende da una mezza truffa come questa se non si può neanche sfogliare il volume?
Perciò signor Mondadori e altre persone coinvolte: non vi lamentate se poi sono irrispettosa, se tenete al rispetto, cominciate voi, cercando di non fregare i vostri lettori. Grazie.

Il racconto

Il Drago di Ghiaccio è la storia di Adara, una bambina taciturna è un po’ strana, amante dell’inverno. Adara stringe amicizia con il drago di ghiaccio, e tutto è bello e freddo, finché non giungono dal Nord nemici invasori. Suo malgrado la bambina sarà coinvolta nello scontro.

Un'illustrazione da The Ice Dragon
Una delle illustrazioni dell’edizione inglese del libro

Il Drago di Ghiaccio è un racconto che si legge in meno di mezz’ora, è scorrevole, con un paio di trovate decenti, ma nulla più. Il finale dovrebbe avere un certo peso emotivo ma risulta fiacco. Forse perché Martin si dilunga troppo all’inizio e quando la storia si mette in moto è in pratica già finita.

Giudicato di per sé varrebbe uno o due gamberi marci, in questo caso però non si può evitare d’inserire nel giudizio anche la confezione. A racchiudere il racconto da un euro c’è una copertina di Paolo Barbieri (sono sue anche le copertine dei romanzi della Troisi) e ci sono le illustrazioni di Luca Enoch, per la bellezza di altri 12 euro…

Un'illustrazione da Il Drago di Ghiaccio
Una delle illustrazioni dell’edizione italiana

La morale è sempre la stessa: non date soldi a certa gente! Prendete i libri in biblioteca, scaricateli da eMule, e al limite, se proprio volete compensare qualcuno, comprate la versione elettronica da 67 centesimi di euro, che per un racconto di trent’anni fa è un prezzo giusto.


Approfondimenti:

bandiera IT Il Drago di Ghiaccio su iBS.it
bandiera EN The Ice Dragon su Amazon.com
bandiera EN The Ice Dragon su eBookMall
bandiera EN The Ice Dragon su Fictionwise
bandiera EN Una recensione di The Ice Dragon
bandiera EN Martin apprezza l’edizione italiana de Il Drago di Ghiaccio

 

Giudizio:

Un racconto decente… +1 -1 …ma niente di speciale.
Una bella copertina. +1 -1 Il finale del racconto è fiacco.
Delle belle illustrazioni. +1 -13 Il prezzo è 13 euro!

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34 Comments To "L’Avido Drago di Ghiaccio"

#1 Comment By Federico Russo “Taotor” On 21 febbraio 2008 @ 18:56

Di certo è essenziale che la qualità del prodotto valga il prezzo per cui è venduto, ma sono convinto che i prezzi dei libri, belli o brutti, siano altissimi.
Penso tu sia molto sbilanciata sul negativo, quando recensisci un racconto. Perciò si potrebbe dire che qualcun altro potrebbe apprezzare molto di più lo stesso racconto che a te non è piaciuto (incoerenze ed errori compresi). Se quindi si parla di “gusti”, è ovvio che il prodotto non assume un valore specifico se non quello “tecnico” (stampa, diritti, ecc., per poi speculare sul pubblico che coinvolge, tipo Harry Potter e relativi megaprezzi).
A te, per fare un esempio, non piacciono i Promessi Sposi, tuttavia sono il classico della letteratura italiana, riconosciuto da tutti. Non si parlerebbe più, pertanto, di qualità artistica (ufficialmente riconosciuta), ma tecnica (copertina lucida, cartonata, morbida, o con pagine di carta riciclata ecc.). E il discorso si dirotterebbe su chi fa i prezzi.

13€ sono troppi in assoluto per un libro, bello o scarso che sia. I libri sono beni voluttuari. Questo significa che – secondo me – valgono quanto un pacchetto di sigarette, o una confezione di cioccolatini.
Con l’unica differenza che i libri non puoi (o meglio, non conviene) né fumarli né mangiarli. XD

Scusa se ho deviato un po’ l’argomento. Non voglio giungere a una conclusione, ma a sta storia dei prezzi avevo pensato da tempo immemore. Un giorno ci scriverò un post, magari. «Ma non è questo il giorno!» :D

#2 Comment By Simòn R. On 21 febbraio 2008 @ 19:18

Io personalmente in futuro lo comprerò, magari coi punti-sconto della Feltrinelli ^^ sono un fan di Martin e mi piace l’idea di avere belle edizioni da leggere ai miei futuri figlioli ^__^

Comunque che era un raccontino da nulla lo potevi trovare su qualsiasi sito di appassionati, da Anobii a LaBarriera.net . I lettori dovrebbero davvero buttare un occhio in rete prima di acquistare qualcosa… mi sarei risparmiato un sacco di sòle, sigh.

#3 Comment By Gamberetta On 21 febbraio 2008 @ 19:20

@Federico. Sui prezzi hai ragione, 13 euro sono tanti in assoluto, la conclusione che se ne dovrebbe trarre: NON COMPRARE. Continuare a leggere, ma senza spendere, finché i prezzi non divengono onesti (per esempio 70 centesimi per un racconto).

Il problema della qualità c’entra fino a un certo punto: se “I Promessi Sposi” costasse 200 euro (per applicare lo stesso “metro” usato da Mondadori con il raccontino di Martin) non potrei neanche giudicarlo, perché non potrei permettermelo.

#4 Comment By Vanamonde On 22 febbraio 2008 @ 01:31

Un piccolo appunto: anche se Mondadori volesse essere “onesta”, non potrebbe fare i prezzi che si fanno all’estero. il motivo è il seguente: il mercato italiano è enormemente piccolo rispetto a quello anglosassone. In primo luogo perché le persone che capiscono in inglese sono in numero enormemente superiore rispetto a quelle che capiscono l’italiano. In secondo luogo perché gli italiani leggono pochissimo, in proporzione molto meno rispetto alle altre nazioni europee. Di conseguenza i libri in Italia hanno tirature bassissime, che consentono di fare poche economie di scala. In Italia la tiratura media di un libro è di 5.000 copie, venderne 3.000 è già considerato un successo editoriale. Se poi consideri che gran parte del prezzo di copertina di un libro va in costi di stampa e soprattutto di distribuzione, ti rendi conto che non è possibile tagliare più di tanto.

Certo, è un serpente che si morde la coda: l’alto costo dei libri sicuramente contribuisce a tenere basso il numero dei lettori, e non se ne esce.

Questo ovviamente non toglie che hai perfettamente ragione a dire che pubblicare un vecchio racconto con delle nuove illustrazioni a 13 euro significa lucrare sulla dabbenaggine dei lettori. E infatti mi guardo bene dal comprare questo libro…

#5 Comment By Viviana On 22 febbraio 2008 @ 10:30

Se le biblioteche fossero ben fornite…

#6 Comment By Sergio On 22 febbraio 2008 @ 14:36

@Viviana
Non so dove abiti tu, ma qui a Firenze abbiamo il prestito interbibliotecario a livello provinciale, (ed io mi sono fatto dare il link per cercarmi da solo i volumi ed aiutare così il “lavoro” della mia bibliotecaria), con consegna, una volta a settimana.

#7 Comment By Gilraen On 22 febbraio 2008 @ 15:11

[...] che per un racconto di trent’anni fa è un prezzo giusto.

Beh, oddio non è che un libro, più è vecchio e meno deve costare…

Che i libri siano cari è palese, ma tutti indistantamente, non solo questo.
Mi sembra un controsenso consigliare di non comprare un libro che costa 13 € e invece essere favorevoli ad acquistare un lettore di e-book a 300-400 € :/

Poi beh, il libro in questione lo acquisterò a prescindere: Martin è uno dei miei autori preferiti e ci tengo, a differenza di altri libri che mi faccio prestare o prendo in biblioteca, ad averli tutti.

Il piacere di leggere sta anche nella magia di sfogliare le pagine, di sentire la storia che attraverso la carta viene assorbita nelle dita e attraverso quelle dita di sentirla che in qualche modo ti appartiene. :)

Tant’è vero che anche se un libro prestato mi è piaciuto, poi appena posso lo compro.

#8 Comment By Gamberetta On 22 febbraio 2008 @ 15:28

@Gilraen.

Beh, oddio non è che un libro, più è vecchio e meno deve costare…

Sì, ne è uscita un’espressione un po’ infelice. Non volevo tanto dire che una storia di trent’anni fa ha meno valore di una storia scritta ieri, quanto piuttosto che un libro che è già da trent’anni in circolazione, e già due volte è stato pubblicato, non può essere ancora venduto quale “novità”.

Mi sembra un controsenso consigliare di non comprare un libro che costa 13 € e invece essere favorevoli ad acquistare un lettore di e-book a 300-400 € :/

Be’, nella recensione del lettore di ebook è scritto chiaro che conviene solo se poi i libri non li si compra. Come sto facendo. Negli ultimi due mesi ho letto una dozzina di libri sul lettore e non ne ho pagato neanche uno (anche se penso comprerò o troverò il modo di dare qualche soldo a Christopher Moore perché merita), 12 libri a 13 euro sono già 156 euro, metà del costo del lettore l’ho già recuperato.

Il piacere di leggere sta anche nella magia di sfogliare le pagine, di sentire la storia che attraverso la carta viene assorbita nelle dita e attraverso quelle dita di sentirla che in qualche modo ti appartiene. :)

Sicura? Non è che sei vittima della pubblicità? ^_^
Perché anch’io credevo di avere questa sensazione, ma ora mi rendo conto come fosse appunto solo una sensazione, probabilmente indotta da questo genere di discorsi. Posso assicurare che provo lo stesso identico piacere sia che abbia tra le mani il libro di carta, sia che abbia sotto le dita la plastica del lettore. E poi nel giro di un quarto d’ora sei immersa nella storia e il resto sfuma.

#9 Comment By Gilraen On 22 febbraio 2008 @ 16:45

Sicura? Non è che sei vittima della pubblicità? ^_^

No, sono molto sicura di non essere vittima della pubblicità. :P

Almeno non per quanto riguarda il libro di carta in sé piuttosto che un e-book.
È che il non tenerlo in mano mi fa mancare qualcosa.
È che tutto sta venendo soppiantato dalla tecnologia che, per l’amor di Dio, per certi aspetti è utile e la venero anche, ma i libri in sé come oggetti sono una di quelle poche cose che sono rimaste classiche e apprezzate perché lo sono.
Vederle soppiantare in questo modo mi fa intristire abbastanza. ^^’
E poi quando torno a casa la sera, entro in camera e vedo gli scaffali della mia libreria mi sbarluccicano gli occhi *_*

Capisco il discorso dell’ammortizzare le spese per l’acquisto di libri con l’acquisto di un lettore, ma come ti ho detto, se un libro mi incuriosisce solo cerco di prenderlo in biblioteca o da qualche amico/conoscente/parente, se mi piace lo compro e per il piacere proprio dell’avere le pagine in mano come dicevo prima. Resta il fatto che un lettore di e-book è un’apparecchio tecnologico e come tale si romperà in qualche maniera (vuoi lo chermo, vuoi che cade, vuoi che diventa obsoleto), a un libro al massimo si ingialliscono le pagine o prende un po’ di umidità, ma anche se sarà vissuto avrà anzi maggiore fascino. ^_^

Scusa il fatto di essermi dilungata in una casa che non era argomento diretto del post, era solo per illustrare le mie motivazioni. :)

#10 Comment By avvocatospadaccino On 23 febbraio 2008 @ 14:10

ciao a tutti.
Forse quello che dirò sembrerà provocatorio, leggetelo con il giusto grado di ironia…
Io non penso che il costo dei libri sia alto. I cinema costano tantissimo, per esempio, e c’è gente volgare che ti mangia i pop corn letteralmente addosso ed il nazismo dei posti fissi (eh, qui esce lo Sgarbi che è in me! smile!) , il film poi dura un’ora e mezza, due ore ed è finito. Una cena al ristorante dura anche meno, costa più di cinema e libri messi insieme e rischi di avvelenarti per soprappiù, per non dire di quando trovi un cameriere che tenta di fare il filo alla tua ragazza (doppio smile) E vogliamo parlare di una pizza margherita che costa, se ti va bene, cinque euro all’asporto?
Non a caso, sembra che i popoli più lettori siano quelli sotto una sana e vivificante spietata dittatura di stato, come i russi e i cinesi, proprio perchè non possono permettersi.
Ieri un mio amico diceva: che bello, finalmente i cd musicali costano poco, solo 12,90 euro, ricordo che prima non erano meno di 25.000 lire e tutto felice ne comprava tre.
Sembrava brutto fargli notare quante lire vale un euro…
Il vero male, male in assoluto, sono le commesse della feltrinelli, farebbero passare la voglia di leggere persino a me.
Le odio. Se chiedi un libro sbuffano, commentano i tuoi gusti e ti danno sempre dell’ignorante, ti tirano di mano i libri alla cassa, cominciano a fare il prossimo scontrino mentre non hai ancora preso la busta, ti guardano come un coatto se non hai la carta più e poi, ciliegina sulla torta, quando parlano tra loro dicono: non ce la faccio a vivere tra sti cafoni, vorrei tanto comprare un casolare in campagna…
l’unica consolazione è che, con quanto prendono, non potranno permetterselo mai, ha ha, come sono sadico.
Ragazze acidelle, vi prego, cercate lavoro altrove!
sorry, gamby, sono uscito fuori topic, cercavo la redazione di Amici…

#11 Comment By Federico Russo “Taotor” On 23 febbraio 2008 @ 14:29

piccolo OT @avvocatospadaccino, com’è che sono tutti fissati co’ sta Feltrinelli? Per me è una leggenda – non ne ho mai vista una, appena ne avrò l’occasione scatterò una foto.
Io vado alla mia fidata libreria Agorà, la gesticono marito e moglie che sono miei amici, sono gentili con me e con gli altri, talvolta mi fanno gli sconti e se non mi trovo col portafogli mi fanno prendere il libro e pagare in seguito, mi consigliano i libri ecc…
Che dirvi, boicottate la Feltrinelli e andate dalle piccole librerie, no? XD

#12 Comment By avvocatospadaccino On 23 febbraio 2008 @ 17:47

Caro Federico, buon OT anche a te, sicuramente lo sei più di me.
(A proposito, ma che significa?)
Avvocatospadaccino è un nick che ho preso direttamente da Gamberetta.
Ovviamente Ti do ragione. Vado alla Feltrinelli solo per vedere i libri, poi li compro da un’altra parte, del resto costano lo stesso.
Il guaio però delle piccole librerie è che ti guardano tutto il tempo e se non compri sembra quasi un’offesa, anche loro mettono un pò in soggezione.
Io però rilancio: viva i libri usati che si vendono dappertutto.
Port’Alba regna.

#13 Comment By Federico Russo “Taotor” On 23 febbraio 2008 @ 18:18

Libri usati? Puah, rivendere un libro (a meno che non si tratti di una vera schifezza) è peggio che uccidere un cucciolo di coniglio. :P Alla mia libreria entro e dico: “Dò un’occhiata” e loro dicono “Certo! Fai pure” e altro che soggezione. :D Dipende dalle librerie, credo.
OT significa Off Topic, fuori argomento (della discussione). Non mi piace, è inglese. Io talvolta ho provato a inserire l’acronimo FA, ma non prende, nei forum. Colpa degli italiani bastardi esterofili. Maledetti! XD

#14 Comment By Gamberetta On 23 febbraio 2008 @ 18:38

@Federico. Anche a me gli acronimi in inglese non piacciono, ma IMHO è una battaglia persa, LOL! ^_^
Rivendere un libro che è una vera schifezza è una carognata!

#15 Comment By Simòn R. On 24 febbraio 2008 @ 13:31

Bé io i libri belli me li tengo :P rivendo quelli che non mi son piaciuti al limite, che non è detto sian ciofeche, magari non son piaciuti solo a me (es. Svevo o Madame Bovary).
Per la feltrinelli… io vado in libreria e so già se, e nel caso cosa, comprerò e se no. Da consigli di amici, pareri su internet, recensioni di gamberi :P :P ecc. ecc. Alla feltrinelli mi trovo bene. Puoi girarci dentro anche 3 ore e nessuno ti dice niente. Finisci, vai alla cassa, paghi, il tutto in fretta e con precisione, metti i punti sulla tessera, a fine anno hai 30 € di sconto. Un Libro e mezzo gratis! ^_^ Librerie “piccole e simpatiche” mai conosciute. Evviva le bancarelle di libri usati!!… e le biblioteche :D e, da poco, gli Ebook :O

#16 Comment By avvocatospadaccino On 24 febbraio 2008 @ 13:40

E chi ha parlato di rivendere libri?
MAF!
(che sta per: m’avete frainteso! )
Io li compro soltanto!
Tatore (mi consentirà la volgarizzazione del nick, mi consenta lui o mi consento da solo!) ha centrato il punto. Nella sua libreria piccolina picciò entra e ha gli occhi puntati addosso. Dice: do un’occhiata. E loro: ma si certo, si accomodi.
Che dovrebbero dirti? Fai in fretta brutto bastardo che qui non abbiamo tempo da perdere e vedi di non rubarti qualche libro???
A Tatore piace un rapporto con il libraio, a me no.
(però certo meglio la scelta di tatore di quelli che vanno ai megastore e non lo dico come critica al capitalismo, quelle commesse sono proprio stronze, vendono libri come potrebbero vendere merde fritte. Un pò di rispetto, che diamine!)
Da bambino avevo soggezione delle librerie, grandi e piccole, c’erano anche commessi che mi allontanavano dai classici perchè dicevano che erano troppo difficili, ma “facitevi i c*i vostri” avrei voluto rispondere loro, questa è censura bella e buona.
Però, al di là dei gusti personali, credo che sarebbe interessante continuare il discorso sulla comparazione rapporto godimento-prezzo dei libri con altri generi di piacere, come i film, la musica e le fruste a nove code.

#17 Comment By Gilraen On 24 febbraio 2008 @ 14:26

Boh, non lo so, sarà che in genere riesco a trovare tutto da sola, ma i commessi e commesse della Feltrinelli di Firenze, con me, son stati sempre gentili ^^’

#18 Comment By avvocatospadaccino On 24 febbraio 2008 @ 17:29

Cara Gilraen, o sei una strafica pazzesca e quindi sono sempre gentili con te a prescindere o gli stronzi/e le mandano tutti/e a Napoli. Coraggio, unitevi ai miei mercenari. Dopo la presa delle Feltrinelli vi assicuro diritto di saccheggio illimitato per tre giorni!

#19 Comment By Federico Russo “Taotor” On 24 febbraio 2008 @ 17:31

No, non ti consento la volgarizzazione del nick! Tatore è orribile! XD Meglio Totoro, se proprio non ti piace Federico o Taotor.
Sì, a me piace avere rapporti coi librai; ma anche con le persone in generale. Soprattutto con persone femmine. E carine. :D
Mi son sempre trovato bene così (colle piccole librerie), se qualcuno preferisce la Feltrinelli, va bene comunque, io non ci sono mai stato e non posso esprimermi. E poi, per gli dèi, il libraio amico almeno qualche volta mi fa gli sconti, e se un giorno dovrò comprare il Drago di ghiaccio, magari me lo abbasserà a 12 €! XD

Scusate, ma credo che stiamo andando davvero troppo Fuori Argomento (F.A., in c*ulo agli esterofili, viva la volgarité!).

#20 Comment By Federico Russo “Taotor” On 24 febbraio 2008 @ 17:34

P.S. L’asterisco * sta lì tanto per, non serve a niente. ^_^

#21 Comment By avvocatospadaccino On 24 febbraio 2008 @ 19:07

Ad ognuno il suo nick. (Però davvero preferisci un nick da coniglio lottatore di sumo ad un glorioso nome che si perde nella notte dei tempi, come Tatore il grande o Tatore o’spacciatore?)
Solo un Sorrentino potrebbe arrivare a tanto, si sa che sono perfidi e avidi come gli gnomi delle montagne. Ecco, visto? Basta poco per tornare in campo fantasy!

#22 Comment By Signor Stockfish On 25 febbraio 2008 @ 11:39

@Gamberetta: è vero, rivendere un libro che ci ha fatto schifo è una carognata, proprio come il passare la sfiga a qualcun altro con un “tua suora!”, cosa che facciamo troppo spesso e con troppa leggerezza ^_^

Ho una proposta alternativa: i libri brutti si potrebbero usare come armi contundenti nei confronti di quelli che lasciano su IBS commenti del tipo:

Bellissimo romanzo dark fantasy! Non scomoderò il solito Tolkien per il “puerile” confronto di rito,ma sappiate che questo autore italianissimo non teme confronti con i maestri della fantasy moderna! Dimenticate i vari Eddings, Goldkind,Salvatore, Jordan,Brooks, Martin… E’ giunta l’ora di crescere, e di salire in groppa a questo purosangue della letteratura fantastica!

L’autore di questo commento così misurato ed equilibrato è (ovviamente) un collaboratore di una nota rivista online dedicata al fantasy, di cui taccio il nome per non suscitare polemiche. Taccio anche il titolo dell’Opera, perché sennò poi sembra che ce l’ho con l’autore, mentre sono tanti i barbari alle porte (più che alle porte, in casa).

Se però infilassi in un sito sgradito quei 16,50 euro di libro all’autore della recensione qua sopra, o lo usassi per schiaffeggiarlo selvaggiamente, non renderei forse un servizio alla collettività?

#23 Comment By eli On 25 febbraio 2008 @ 12:22

Sono usciti i finalisti del nebula! tra i romanzi, michael chabon.

#24 Comment By fabbiuzz On 25 febbraio 2008 @ 17:04

Qualche volta vado alla Feltrinelli di Via San Tommaso D’Aquino e non mi è mai capitato di incontrare commesse così villane, anche se nelle altre non so come si comportano non essendoci mai andato.

#25 Comment By avvocatospadaccino On 25 febbraio 2008 @ 19:12

Ciao Fabiuzz, bello trovare un altro scrittore fantasy a Napoli. Si parla molto dei pregiudizi contro la fantasy italiana (e quel che si dice è vero, è a livelli più bassi di quella anglosassone. é un pò come il rugby, lo giochiamo da meno e allora ci paleano quando non facciamo la partita della vita), ma per anni la fantasy è stata appannaggio del lombardo-veneto-piemonte. Insomma, non ho trovato nessun appassionato di viulenzzaaaaaa alla abbatantuono. Peccato.
Parafrasando Johnny got the gun, vi dico: puntate il dito, voi editori di uomini, noi punteremo i libri!

#26 Comment By Marte On 26 febbraio 2008 @ 10:42

gamberetta, attendo ancora una tua lista di libri da leggere nel panorama fantasy, con tanto di approfondita recensione, sono troppo curioso!!

#27 Comment By DaisyM On 26 febbraio 2008 @ 17:19

Sono d’accordo con Gamberetta praticamente su tutto, e leggendo alcuni commenti mi vengono delle considerazioni:

1- la carta, lo sfogliare con le dita, la storia che ti appartiene… a mio vedere sono discorsi un po’ retorici e un po’ radical chic che nascondono la solita resistenza alle novità. ma è solo una mia opinione, dico solo che tra uno splendido libro rilegato in pelle umana che costa venticinque euri e un pdf che mi scarico aggratis su P2P…

2 – comprare i libri, non rivenderli, non abbandonarli d’estate sulle autostrade che poi ci restano male… mah… io da quando ho iniziato ad andare in biblioteca i libri non li compro più, ed è una panacea: privarsi di libri che abbiamo amato per restituirli al “pubblico dominio” è traumatico le prime volte, ma dopo un po’ libera da una certa smania di possesso troppo diffusa in tutti i campi.
poi certo, se becco un libro a un euro al mercato delle pulci mi ci butto, e chi se ne frega se chi ha osato venderlo lo ha ferito nella sua sensibilità :-)
voglio dire che quello che conta è la conoscenza e il piacere dell’esperienza di lettura, non il trofeo sullo scaffale. una bella biblioteca è uno status symbol, una buona cultura libraria uno status. ma anche questa è una mera opinione.
3 – le feltrinelli (e le mondadori, e le librerie-megastore in genere) sono un obbrobbbbbrio, uno schifìo, “merdacce”! e questa è pura verità!!!
:-)
ciao a tutti

#28 Comment By Gilraen On 27 febbraio 2008 @ 16:06

Mah, io di radical chic mi sento molto poco, per una che sta sempre dietro all’ultimo tipo di registratore dvd con hdd incorporato che mentre registra ti fa vedere il dvd e con l’ingresso dv in per registrare direttamente dalla cam, tanto per dirne una. Poi se avessi i soldi rivenderei il mio N73 per il nuovo modello Nokia con ultima versione Symbian :)

Quindi non è resistenza alle novità, è semplicemente sensibilità , per me nel prendere un libro in mano c’è “poesia”; nel scaricarsi un’e-book, che poesia c’è? E comunque non è che i libri vadano sempre e tutti acquistati. Ho delle spese che gravano sul mio stipendio. Ma acquisto solo i libri che penso rileggerò, a cui tengo, che hanno un valore. Sfrutto anch’io il prestito della biblioteca o degli amici, ma in questo caso meglio un libro di carta che un e-book.

#29 Comment By Simòn R. On 28 febbraio 2008 @ 14:11

…io non so neanche cos’è un radical chic o_O’ non era una corrente politica fine anni ’60?

Personalmente, l’ebook lo uso solo sul cellulare quando per le cose che non ho nemmeno voglia di cercare. Tipo, ho scaricato quasi per caso un file con dentro 1000 libri l’altro giorno. Su 1000 quello che cercavo non c’era, però ho trovato stardust! Non l’avrei mai comprato e mi scoccia prendermi ore di permesso dal lavoro per andare in biblio. Ecco l’utilità degli ebook ^^

#30 Comment By AryaSnow On 6 marzo 2008 @ 01:00

Un prezzo del genere per un breve racconto è effettivamente allucinante, non posso che concordare.

Il racconto in sè è piacevole, ma nulla di particolare (e io sono una fan accanita delle cronache del ghiaccio e del fuoco). All’ inizio parte bene ed è riuscito a farmi anche una certa tenerezza. Più avanti secondo me tende a calare. Un po’ sono daccordo con gemberetta: c’è troppa sproporzione tra lo spazio dedicato alla “presentazione” (quando la situazione è ancora tranquilla e si parla della bambina e del drago) e quello in cui la storia diventa movimentata (quando arrivano i nemici). Quest’ ultima viene trattata in modo troppo frettoloso. Il finale è carino, ma forse sì… mi sarei aspettata un po’ di carica emotiva in più.

#31 Comment By Simòn R. On 7 marzo 2008 @ 22:56

Letto oggi :)
Un bel libro per bambini… forse un pelino troppo per bambini. Lo stile di Martin è molto diverso da questo. Volendo fare un parallelo con un’altra opera simile mi viene in mente “Gli Occhi del Drago” di King, anche lì fiaba per bambini, ma non esente da elementi truci tipici dell’autore che qui, purtroppo, mancano.
Trama piacevole e azzeccata, lunga ma necessaria premessa che arricchisce.
Un po’ costoso, quindi only for fans; d’altronde io “colleziono” i libri che leggerò ai miei figli quando ne avrò, e quindi questo andava preso per forza (prova te a leggere il Silmarillion a un pupo di 3 annji! In faccia ti sputa! ^_^’ )

#32 Comment By AndreaFurlan On 10 gennaio 2011 @ 20:06

Bè scusa gamberetta ma sei un pò esagerata (opinione mia).
Ok che il prezzo è troppo alto, d’accordissimo, ma non valeva comunque -13 gamberi.
Anche perché personalmente darei più importanza ai contenuti piuttosto che al prezzo (indipendente dall’autore). Avrei dato comunque un -1 per il costo.
Ciao

Andrea di

#33 Comment By Emile On 10 gennaio 2011 @ 20:48

Va bhe, quel “-13″ vuole essere puramente simbolico, l’importante è che il messaggio di fondo sia chiaro.

#34 Comment By AndreaFurlan On 11 gennaio 2011 @ 00:17

Si bè è chiaro, ma comunque visto che dev’essere un parametro pilastro per la valutazione non penso che gameretta l’abbia messo “indicativamente”

Ciao a tutti

Andrea di ilgiovanescrittore.wordpress.com


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