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Laura e gli Anime

Pubblicato da Gamberetta il 20 marzo 2008 @ 13:10 in Anime,Fantasy,Insalata di Mare,Libri,Racconti | 16 Comments

Secondo Wikipedia, i primi anime trasmessi in Italia, a parte qualche film sparso, sono stati Vickie il Vichingo, Heidi e Atlas UFO Robot tra il 1977 e il 1978. Più o meno negli stessi anni è iniziata la diffusione degli anime anche negli altri paesi occidentali. Perciò sono circa trent’anni che il pubblico occidentale si nutre di anime, e una buona fetta di questi anime sono di genere fantastico.

Vickie il Vichingo
Vickie il Vichingo

A fronte di questo fatto, mi ha sempre stupito una considerazione: quanto poco gli anime abbiano influito sulla narrativa fantasy. In Giappone ci sono le cosiddette Light Novel, che sono legate agli anime per temi e stile, ma di questi romanzi ne sono stati tradotti in Occidente solo una minuscola parte. Abbiamo poi le fanfiction, che più spesso che non sfruttano ambientazioni e personaggi degli anime, ma le fanfiction non approdano in libreria, rimangono confinate al circuito dei fan. E poi?

Il nulla. Forse mi sbaglio, ma l’unico romanzo tradotto in Italia direttamente ispirato all’immaginario giapponese è Cielo di Fuoco di Chris Wooding.
Mi vergogno un po’ a parlare di questo romanzo, perché è la dimostrazione che c’è stata un’epoca durante la quale ero ingenua quasi a livello fan della Troisi. Quasi.
Cielo di Fuoco si presentava in libreria con un bel disegno in copertina in stile anime e queste parole: Oltre Tekken e Final Fantasy, più coinvolgente di Dragonball ed Evangelion, in anteprima assoluta, l’unico romanzo ispirato al mondo dei manga, degli anime, dei videogame. Se leggessi adesso una quarta di copertina del genere alzerei solo gli occhi al cielo, cinque anni fa la mia reazione è stata: “Lo voglio! Lo voglio! Lo voglio!”
A mia parziale discolpa c’è da dire che una volta letto tale romanzo non sono corsa a imbrattare Internet con messaggi del tipo “Chris Wooding è + bravissimo di Tolkien!!!” e anzi mi è venuto il dubbio che se si evita di andare oltre Tekken e Final Fantasy forse è meglio.

Copertina di Cielo di Fuoco (Broken Sky)
Copertina di Cielo di Fuoco (Broken Sky) edizione inglese

Ne sto rileggendo adesso qualche pagina, e in fondo non è neanche tanto brutto. Non è peggio della media del fantasy che circola. Un altro problema di questo Cielo di Fuoco (titolo originale: Broken Sky) è che l’edizione italiana non accenna da nessuna parte al fatto che questo è il primo volume di nove(!). Per forza rimangono in sospeso un sacco di questioni!
Magari qualche editore andrà a ripescarli gli altri otto volumi, magari no. Io non li comprerei, perché nel complesso non vale la pena, però non c’è dubbio che Wooding mantiene quello che promette: il romanzo è di chiara ispirazione “animosa” e se questo si sta cercando, si rimarrà soddisfatti.

Già che sono in tema di trascorsi letterari imbarazzanti, aggiungo che nello stesso periodo leggevo avidamente fanfiction legate a Sailor Moon, Card Captor Sakura e Buffy the Vampire Slayer (che non è anime, ma l’influenza di Sailor Moon è evidente). Per fortuna non sono mai caduta nella tentazione di scriverne!

Sailor Moon: una volta era il mio idolo… uhm, anche adesso!

Non che ci sia niente di male a scrivere fanfiction, è solo che il livello è davvero basso. Se secondo Dazieri uno solo su cento esordienti fantasy è degno di pubblicazione (e l’eccezione risponde al nome Troisi), per me solo una fanfiction su 1.000 (sono buona oggi!) raggiunge una minima dignità letteraria. Però una buona fetta del piacere di una fanfiction deriva dal ritrovare personaggi e ambientazioni che già si amano, e tale piacere è scalfito solo in parte da una realizzazione approssimativa. Ne riparlerò.

Questa lunga premessa per dire che anche a me piacerebbe scrivere in stile “animoso” (possibilmente meglio di Wooding). Trovo in particolare che l’uso dell’(auto)ironia, del kawaii, da parte degli autori giapponesi sia il perfetto antidoto per quello che è uno dei problemi del fantasy, non di tutto, ma di una consistente porzione: il prendersi mortalmente sul serio.
Persino Leonida e i suoi Spartani facevano dell’ironia alla vigilia della Battaglia delle Termopili (ché spacconate quali “gli arcieri Persiani scagliano talmente tante frecce da oscurare il Sole, bene combatteremo all’ombra!” non se le sono inventate gli sceneggiatori di 300, sono prese da Erodoto), e bisognerebbe prendere mortalmente sul serio battaglie assurde con elfi, nanetti dai piedi pelosi, maghi e draghi? Eppure per moltissimi scrittori e loro fan tutto ciò è davvero da prendere mortalmente sul serio! Per la serie essere più realisti del Re.

Leonida I
Leonida I, Re di Sparta: persino lui aveva il senso dell’umorismo!

Ciò non vuol dire che un romanzo fantasy non possa essere serio, è solo che più spesso che non la ricerca forzata della serietà rende tali romanzi ridicoli.

Ma veniamo a noi. Di seguito potrete leggere una nuova avventura della mia “eroina”, Laura. Laura sarà protagonista di un romanzo a puntante (la struttura vuole imitare gli episodi della stagione di un anime) incentrato sulle nefande conseguenze della sua decisione di diventare scrittrice. Per saperne di più sul personaggio e sul romanzo ho preparato una pagina apposita, qui.
Avevo già messo online una puntata qualche mese fa, e ringrazio chi l’ha letta, ora è momentaneamente offline perché voglio modificare delle cose e reimpaginarla meglio.

Questo episodio è il seguito di quello, ma si può leggere senza grossi problemi anche non conoscendo gli antefatti.
Come detto ho cercato uno stile “animoso”, e per esempio apposta i personaggi parlano come fossero in un cartone animato, voglio che nella mente di chi legge appaiano i colori uniformi e brillanti degli anime. Per la storia in sé, lascio direttamente la parola a Laura:

Laura chiuse il Diario, tirò a sé una sedia e si rivolse ai mostriciattoli.
— Volete ascoltare una storia? Una storia vera ?
I gargoyle fecero cenno di sì con il capo.
— Allora vi racconterò di come la più soave tra le fanciulle conobbe il più coraggioso dei Principi Azzurri, e di come il Destino provò a negar loro la Felicità e infine di come l’Amore abbia trionfato.
I gargoyle avevano assunto un’espressione annoiata.
— È una storia piena di violenza, mostri, sangue e ci sono mutilazioni e una scena di sesso! — aggiunse, e subito tornò il sorriso sui musi delle creature.

Spero vi divertiate. Ogni commento sarà il benvenuto.


Aggiornamento del 9 Marzo 2009.

Questo racconto della Giovane Laura è adesso parte di un romanzo a lei dedicato. Per saperne di più e scaricarlo, consultate il relativo articolo.
Il racconto non sarà più aggiornato e rimarrà online solo come curiosità.


Aggiornamento del 24 Agosto 2008.

Racconto in versione 1.1. La principale differenza è che ho eliminato la maniera burocratica con la quale Laura si rivolgeva ai compagni di classe. Ho ricevuto diverse mail e non piaceva a nessuno. Tolti anche alcuni refusi rimasti malgrado le decine di riletture.


Download:
PDF da leggere a video o stampare
HTML online
Mobipocket per palmari, cellulari, lettori ebook e altri apparecchi portatili


Nel corso della storia ci sono svariati strafalcioni (tipo i bisonti nella savana) perché la cultura della povera Laura è quella che è. Tuttavia i particolari legati alle armi sono in generale corretti (escludendo gli “effetti speciali”), tranne uno: è in pratica impossibile che una nodachi riesca a spezzare la lama di una katana; d’altro canto il nemico di Laura non poteva che brandire una nodachi, arma tipica dei “cattivi” nell’universo dell’animazione giapponese.

Sephiroth (Final Fantasy VII)
Sephiroth (Final Fantasy VII) e la sua nodachi


Approfondimenti:

bandiera IT Vickie il Vichingo su Wikipedia

bandiera EN Il sito ufficiale di Chris Wooding
bandiera EN Broken Sky su Wikipedia

bandiera EN Kawaii su Wikipedia

bandiera EN Un sito dedicato alla Battaglia delle Termopili


16 Comments (Mostra | Nascondi)

16 Comments To "Laura e gli Anime"

#1 Comment By Osservatore Cosmico On 20 marzo 2008 @ 16:05

Quando ho tempo leggerò… Nel frattempo ti faccio una proposta: ci recensisci un libro fantasy che ti sia piaciuto?

#2 Comment By Nick Truth On 20 marzo 2008 @ 16:44

Ciao Gamberetta,
torno a commentarti visto che hai pubblicato un secondo episodio di Laura.
Ricorderai sicuramente che il primo non mi era piaciuto per niente.
Ho appena letto il secondo, lettura freschissima.
Mi è piaciuto.
Mi ha fatto sorridere in diversi punti, e poi l’ho letto senza difficoltà.
Ma i complimenti non ti servono a niente, giusto?
Adesso ti dico le cose che mi hanno lasciata perplessa.

A volte non si capisce bene quello che scrivi:

“Scattò in avanti, puntò una mano contro il bordo del palco, lanciò le gambe in
aria, e al culmine del salto mortale, acchiappò l’impugnatura della Sacra Spada
con l’altra mano. Si rialzò dopo una capriola, puntando l’arma contro l’orda dei
gatti.”

Leggo e rileggo, ma continuo a non riuscire a visualizzare che cosa ha fatto Laura, se non che ha fatto un gesto atletico da olimpiade. O da Sailor Moon.
Ma Laura ha la capacità fisica per farlo?
Te lo chiedo solo perchè nel racconto non lo fai capire, magari lo dici nelle altre puntate, non so. Però mi lascia perplessa.
Ho qualche dubbio sulla facilità con cui Laura porta via la spada.

Poi, i gatti sembrano attaccarla a turno. Non sarebbero più furbi se la attaccassero tutti assieme?

Qualche volta sono dovuta tornare indietro per chiarirmi quello che avevi scritto. Forse per via della lettura a schermo (per quel che mi riguarda sono molto disattenta), ma nel dubbio che non sia così, ricontrolla le scene. In particolare tutte le scene d’azione.

Ho notato che racconti tutto seguendo il filo dei pensieri di Laura, senza mai spiegare al lettore quello che accade, lasciando che siano i fatti a parlare.
Questo è ottimo, però ho l’impressione che non sempre ti riesca. Prova a ricontrollare, non sempre si capisce tutto.
Qualche dubbio mi resta anche sul modo in cui le scene si susseguono, sulla divisione in capitoli e paragrafi insomma.
è un’impressione che ho avuto, in realtà non ti so apportare alcun esempio (anche perchè non ho voglia di rileggere tutto e spulciare per vedere cosa non mi ha convinto, lascio che sia tu a controllare se ho torto o meno, ok?).

Il racconto è divertente non per quello che accade, ma per il modo in cui accadono le cose. Insomma, è Laura ad essere divertente, la sua stupidità, i suoi pensieri e le sue illusioni. Tutto il racconto ha questo stile ironico che lo regge.
Quello che non ti era riuscito nell’episodio che ci hai fatto leggere l’altra volta ti è riuscito qui.
Io però vorrei consigliarti di rivedere frase per frase quello che hai scritto per assicurarti che l’ironia sia presente in ogni punto del racconto. A volte qualcosa stona (sto parlando di parole, una parola sbagliata qua e là).

Poi… non sono d’accordo sul fatto che si possa leggere senza problemi non conoscendo gli antefatti.
Infatti non si capisce assolutamente in che mondo siamo.

Beh, basta.
Il racconto è divertente, non è perfetto, ma credo che quello che volevi raggiungere l’hai raggiunto. Sicuramente ti manca ancora qualcosa per dare il colore del manga, però effettivamente io vedo Laura con la faccia di Sailor Mars (questo grazie all’immagine che avevi postato l’altra volta).
Il mio consiglio è di lavorarci ancora un po’ su, o di lavorare meglio per far si che quei colori del manga siano chiarissimi.

L’ultima domanda che mi sono posta è se riesco ad immaginare questo racconto in un libro “vero”, di quelli che si comprano in libreria, editi da una casa editrice conosciuta.
Insomma, questo racconto è “professionale”?
L’impressione è che manchi ancora qualcosa.

Vabbè, comunque vada, in bocca al lupo, e continua a lavorare!
Ciao.

#3 Comment By Angra On 20 marzo 2008 @ 17:55

Erodoto il famoso scrittore di favole?

Be’, dai, ma come si fa a prenderlo sul serio…

^_^

#4 Comment By Loreley On 20 marzo 2008 @ 21:56

Il racconto è veramente carino e, soprattutto, divertente! Le tue intenzioni di farlo apparire come una sorta di anime romanzato credo siano riuscite quasi del tutto. Dico quasi perché, a mio modesto avviso, i particolari truci (sbudellamenti, mutilazioni e affini) mal si apprestano a un racconto-anime leggero e autoironico; credo che in parte smorzino l’aura di non-sens che tanto si apprezza in lavori del genere, dando quel tocco di verosomiglianza che si può benissimo, secondo me, evitare ^^ Questa ovviamente è una mia opinione. Non dico che tu debba evitare del tutto particolari grotteschi (che comunque dà a questo racconto una caratterizzazione squisitamente personale), ma il mio consiglio è di dosarli un poco, raffinarli, in modo da lasciare sempre quell’aria un po’ horror/splatter ma senza per questo appesantire il tutto :)

Non concordo esattamente con l’opinione di Nick, soprattutto in merito alla scena della spada: mi sembra che sia volutamente parodistica, e quindi appositamente esagerata. E’ chiaro che la ragazza non ha le doti necessari per fare una mossa del genere ma, d’altra parte, quanti personaggi di anime/manga le hanno? :D
L’unico appunto che posso farti è che quel “lanciò le gambe in aria” in effetti confonde un po’ l’azione: cioè, io mi immagino questa che prende le sue gambe e se le lancia in aria LOL! Fossi in te avrei messo qualcosa come “spicca un balzo in aria”, che rende più l’idea. O forse intendevi che, appoggiando le mani sul palco per farsi leva, spicca in quel modo una piroetta mortale? Credo che comunque l’azione andrebbe riveduta per far sì che il lettore abbia un’idea più chiara ;)

Per il momento non ho altri appunti da farti notare. Ribadisco però che mi è piaciuto: hai uno stile di scrittura leggero e piacevole, forse in alcuni punti troppo dettagliato, e la storia, in sé, è proprio graziosa. Brava ^^

#5 Comment By Simòn R. On 20 marzo 2008 @ 22:15

Commento il post, non il capitolo per ovvi motivi :)

Prima di tutto, io non amo molto le commistioni di generi… soprattutto di media diversi tra loro. Ti linko un post interessante che già conosci, ma che esprime bene il mio pensiero.
Perciò, secondo me, cercare di portare i topoi tipici del manga in un romanzo, è un errore di base. Sai disegnare? Fai il mangaka. Non sai disegnare? Pace. Fai lo sceneggiatore per un mangaka. Non sai scrivere sceneggiature? Zappa la terra… ovvero, evidentemente quella non è la tua strada e dovresti lasciar perdere gli anime e i manga.

“Ne sto rileggendo adesso qualche pagina, e in fondo non è neanche tanto brutto. Non è peggio della media del fantasy che circola.”

Ora, questo mi stupisce davvero. Possibile che io sia l’unico ad aver letto qualcosa come 180 fantasy, ed averne amato alla follia i due terzi o giù di lì? Dove cavolo trovi tutta questa paccottaglia?! o___O’ Non mi dirai che leggi solo Troisi, Paolini o Brooks! Voglio dire, in Italia in quanto a fantasy basta evitare Armenia ed Editrice Nord per avere una buona probabilità di leggere qualcosa di perlomeno decente!

“per quello che è uno dei problemi del fantasy, non di tutto, ma di una consistente porzione: il prendersi mortalmente sul serio.”

Vedi sopra. Sempre più stupito! Ma davvero secondo te leggendo fantasy non scoppi a ridere ad alta voce in mezzo alla folla? Pochi generi sanno essere ironici, sarcastici e persino autoironici quanto il fantasy!

“ché spacconate quali “gli arcieri Persiani scagliano talmente tante frecce da oscurare il Sole, bene combatteremo all’ombra!” non se le sono inventate gli sceneggiatori di 300″

Già. Di certo, prima di loro, Frank Miller, l’autore del fumetto e co-autore del film, che ne è trasposizione quasi letterale. Comunque, non metto in dubbio che Erodoto fosse un ottimo storico, d’altronde che io sappia è stato l’unico a raccontare le vicende dei due sopravvissuti alle termopili…

“bisognerebbe prendere mortalmente sul serio battaglie assurde con elfi, nanetti dai piedi pelosi, maghi e draghi?”

Sii gentile. Dimmi in quale libro fantasy le hai lette, a parte Tolkien. No, davvero. Praticamente non esiste un fantasy serio, al di fuori di Tolkien per l’appunto, con queste razze.

Concludendo, mi pare che, onestamente, data l’enorme offerta del genere – e questo parlando anche di prima che PJ facesse nascere una “moda del fantasy” in Italia, pur se era più difficile la reperibilità – il buon fantasy superi senza grossi problemi quello scadente. Se poi consideri “fantasy” anche le contaminazioni di generi, come Dune, Harry Potter, e tutto il “genere vampirismo”, allora il discorso si moltiplica ancora.

#6 Comment By Loreley On 20 marzo 2008 @ 22:27

Ah, un’ultima cosa (per adesso :D). Il modo in cui hai chiuso il finale non mi è piaciuto granché, nel senso che mi è parso quasi troncato di netto, piuttosto forzato. Io lo avrei diluito di più, concentrandomi su qualcos’altro che non il diario e gli “insulti” di Laura, su particolari anche irrilevanti, ma questo sarebbe servito a far perdere delicatamente la “tensione” della storia e far giungere il racconto a una conclusione più naturale. Non so spiegarmi meglio, e in effetti ho l’impressione di non essermi spiegata affatto. Va bè… :D

#7 Comment By Daisy On 20 marzo 2008 @ 22:34

Lo leggerò con interesse… ero un po’ perplessa sul futuro che avevi delineato per il blog, ma forse mi sbagliavo. A presto!

ps:

…Angra, sei ironico, vero? lo hai detto apposta, vero?? è un quarto d’ora che ci rido, non è che dovrei piangere… VERO?

^@^

#8 Comment By Gamberetta On 20 marzo 2008 @ 23:20

@Daisy. Angra sta prendendo in giro uno degli amministratori del forum di FantasyMagazine secondo il quale Erodoto scriverebbe fiabe(sic) e perciò potrebbe rientrare nel genere fantasy.

@Loreley. Mi fa piacere che ti sia divertita, in fondo era questo lo scopo. Per i particolari truci, dipende, se ti riferisci alla cena dei gargoyle, quello è il tono generale del romanzo, questo episodio è “leggero” ma più spesso che non Laura si basa sull’humor nero, perciò ci sono diverse scene poco “piacevoli”. Invece altrove non mi pare ci sia niente di eccessivo. Credo. Essendo una fan di Ogami Itto ho una visione un po’ distorta di tutta la faccenda, io sono quella che al cinema sorride divertita mentre i personaggi si sbudellano e quelli a fianco a me vomitano i popcorn! ^_^
Per l’altra osservazione, ecco… in effetti non l’ho ben capita.

@Nick. Hai ragione sul fatto che molti particolari non abbiano senso in sé, ma…
Mostra spoiler ▼

Poi, ehm, i manga sono solo in bianco e nero! Comunque ho capito il concetto. Riguardo al fatto che non riesci a immaginarlo come libro “vero”, forse è anche perché come scritto nell’articolo di libri “veri” con questo stile almeno in Italia ce ne sono pochissimi.

@Simòn. In Giappone se ne scrivono a palate di romanzi con questo stile “animoso”. Non ci vedo davvero in sé niente di male. C’è chi fa parlare i propri personaggi fantasy come uscissero tutti da qualche corte europea settecentesca, io li faccio parlare come se fossero nati a Neo-Tokyo. L’importante è che lo stile sia in accordo con la storia/ambientazione. Questa è un’ambientazione contemporanea, i personaggi sono loro stessi amanti degli anime, è anche normale ne adottino gli atteggiamenti.
Senza contare poi il lago di idee nel quale nuotano gli anime. Ci sono un sacco di particolari della cultura e della tradizione giapponese che rielaborati a dovere possono diventare interessanti. E in fondo questo racconto è anche un’unione tra certe idee popolari orientali e occidentali, per esempio le armi: Samuel Colt da una parte, nodachi dall’altra, le citazioni di Sailor Moon ma anche di Clint Eastwood in “Per un pugno di dollari”.
A me piace moltissimo mischiare! È mischiando e rimescolando che con un po’ di fortuna può spuntare qualcosa di originale.

Per la qualità del fantasy. Mettiamola così: tu hai in mano il romanzo di Wooding, entri in libreria, vai davanti allo scaffale del fantasy e tiri su un libro a caso, scommetto che ci sono più possibilità di pescare un libro più brutto che non più bello. Questo non vuol dire che non ci siano dei bei fantasy, anche in numero considerevole, ma secondo me in media la spazzatura è dominante.
Sul fatto di scoppiare a ridere leggendo un fantasy capita, ma più spesso che non è ironia involontaria dell’autore, una buona cosa solo fino a un certo punto. A me sembra che troppo spesso gli autori di fantasy l’ironia non sappiano neanche dove stia di casa, ma forse sono traviata dal fatto che nell’ultimo anno ho letto troppo fantasy italiano.

Per 300: ho letto il fumetto di Miller. Una buona fetta di tutte le battute sono prese da autori classici. Oltre al già citato Erodoto, mi ricordo ad esempio quando Leonida fa la conta dei suoi e dimostra all’altro comandante come lui abbia portato più guerrieri anche se meno uomini in assoluto: quell’episodio è preso da Plutarco.

Per le battaglie: d’accordo, con tutta quella gente assieme forse c’è solo Tolkien, ma se togli i nanetti, elfi, maghi e draghi li trovi dappertutto.

#9 Comment By Nick Truth On 20 marzo 2008 @ 23:47

Emh, si… ho usato manga al posto di anime… ma vabbè :)

Riguardo al tuo ma…

Si, si, ci sta, infatti è la fine a far capire il tutto… però c’è qualcosa che non mi torna comunque, che non mi convince del tutto nel momento in cui leggo le scene.
Come ti ho detto sopra a te scoprire cosa sia, sempre se pensi che ci possa essere qualcosa.

Per il libro vero. In Italia non ce ne sono, o almeno io non ne conosco… però forse in qualche modo ti ispiri a Pratchett, no?

Una domanda che mi sono dimenticata di farti…
Perchè Laura chiama i personaggi con Cognome-Nome e non nome e cognome?

#10 Comment By Federico Russo “Taotor” On 21 marzo 2008 @ 10:48

Riguardo al racconto: ne ho letto metà – è il massimo che potessi fare, è un periodo particolarmente pieno. Le impressioni sono le stesse dell’altro estratto, solo che qui è più evidente la tragicommedia. Anche spezzando i paragrafi, c’è una parte che mi sembra stoni un po’: i due poveri animali stanno agonizzando, per questo tu sospendi il tono comico, diventi seria, e poi riprendi. Visto che ti piace mischiare, io al posto tuo avrei lasciato uniti i paragrafi, o comunque non avrei separato così nettamente il tono del narratore (che, tra parentesi, mi sembra usi un po’ troppi punti esclamativi; lo so, è perché si adegua al personaggio di Laura, e lo stesso narratore fa ironia, però non mi convince molto). Riconosco però che lo humor nero che hai usato non è banale, e riesce a farsi prendere sul serio. Il paragone a cui mi viene da pensare è l’ironia di Shakespeare e la sua comicità, come nell’Amleto, in cui in una scena di grande pathos, Polonius dice: “Do you know me, my lord?”, e Amleto risponde: “Excellent well; you are a fishmonger”.

Ripeto, questo genere non mi entusiasma. Hai una grande abilità narrativa, e secondo me potresti usarla in un altro modo. Finisco di leggerlo; se ho qualcos’altro da dire ti farò sapere. ;)

Un errore di battitura: “Stava chiacchierano sottovoce”. Ti è volata una D. :)

@Simòn R., credo che il fumetto sia stato tratto dal romanzo “Le porte di fuoco” (Gates of Fire) di Steven Pressfield. Ho controllato su internet, e a quanto pare sia il fumetto che il romanzo sono datati ’98, solo che il fumetto è stato creato tra maggio e ottobre, mi pare. Ma reputo più probabile che il romanzo sia la fonte originale.

Basta evitare l’Armenia e la Nord?
Dell’Armenia non conosco molti romanzi, ma so solo che il ciclo del “Libro Malazan dei Caduti” è grandioso. Ho letto un centinaio di pagine del primo libro, poi ho interrotto perché, essendo a dir poco un capolavoro, voglio leggere il ciclo tutto d’un fiato (ho solo il primo libro, e non mi va di finirlo e riprendere il ciclo anni dopo).
Della Nord c’è “La rocca dei silenzi”, e anche se ai Gamberi non piace, tanto piacere (XD), per me è un romanzo eccellente. Ah, ricordo una scena comica, che mi ha fatto ridere davvero. Quando Thal Dom sta nella barca, si riposa per recuperare le energie, si desta e chiede: “È successo qualcosa?”, e il nano gli risponde “Sì, mi è cresciuta la barba”. Una cosa simile. A me ha fatto ridere. :D

#11 Comment By Gamberetta On 21 marzo 2008 @ 12:19

@Federico. I punti esclamativi al termine di ogni battuta o pensiero sono tipici dei fumetti, anche quelli occidentali: basta che apri un Topolino a caso e te ne accorgi. Qui è per mostrare quanto Laura sia svampita, in pratica ogni pensiero, ogni frase per lei è roba da occhioni spalancati, da punto esclamativo. Poi può essere abbia esagerato, ci mediterò.
E aspetto un altro tuo commento quando finirai di leggere! (!!!) ^_^

@Nick. Sì c’è un po’ l’umorismo di Pratchett, ma lo stile è abbastanza diverso. Per qualcosa di simile, ma più “serio” a me vengono in mente, in italiano, solo il già citato romanzo di Wooding e magari il romanzo di Video Girl Ai (anche se quello sì è a tratti incomprensibile, sospetto però per colpa di una cattiva traduzione).

È una becera abitudine scolastico/burocratica, in voga in certi Licei, quella di chiamare la gente con Cognome-Nome, ed essendo becera Laura l’ha fatta sua! ^_^ In realtà chiamerà così solo i personaggi conosciuti ai tempi del Liceo (Isa esclusa), gli altri li chiamerà normalmente.

#12 Comment By Simòn R. On 21 marzo 2008 @ 21:52

@Taotor:
\”Libro Malazan dei Caduti\”.
Sigh. SAPEVO che qualcuno avrebbe pescato L\’UNICA saga di alto livello dell\’Armenia. Mi sono chiesto anche: non sarà il caso di specificare l\’eccezione? E mi sono risposto: Ma no, figurati, in tutt\’Italia saremo in 10 a conoscere Erikson.
Ma seriamente, prova a prendere qualsiasi altra loro cosa. R.A. Salvatore. Weiss & Hickman. Greenwood. Hanno pubblicato tutto quello che anche vagamente può collegarsi a Forgotten Realms e Dragonlance. Da rabbrividire.

Per la Nord: era un\’affermazione generalista, se è per questo negli anni pubblicarono anche Turtledove, Howard, LeGuin. Nomi generalmente apprezzati, ben noti, in diversi casi di buona qualità. Ma il punto è che hanno pubblicato così tanto che li devi davvero cercare con la lente d\’ingrandimento. E comunque in tempi più recenti altri editori, come Mondadori o Fanucci, hanno ripubblicato gran parte di ciò che c\’era di apprezzabile. Per questo suggerivo di evitarla.

…e a me, personalmente, D\’Angelo non piace! :P Le sette gemme era da farsi una flebo, davvero!

#13 Comment By Klaus On 22 marzo 2008 @ 23:42

Ho letto il racconto: coinvolgente! Al momento non riesco a mettere assieme un commento decente, ma mi è piaciuto molto. Una parodia di ampio spirito, supportata da una conoscenza profonda della materia.
Quando si arriva alla tastiera, poi, sono scoppiato a ridere! LOL!

#14 Comment By a. On 28 marzo 2008 @ 03:46

pensavo di essere l’unico in tutta italia ad aver letto cielo di fuoco. o almeno l’unico a ricordarselo. o l’unico che non lo ha rimosso per la vergogna. dopo tutti questi anni in relatà ci sono momenti in cui mi domando se esisteva davvero o me lo sono sognato.
beh, grazie per la conferma.

e non è che fossi questo grande appassionato di fantasy, mi è capitato tra le mani e come un pirla, per l’appunto, sono andato in brodo di giuggiole per quella quarta copertina da mercato del pesce (evangelion, dragonball, tekken e final fantasy…? mi stupisce che non ci fossero anche pollon e daitarn 3). l’idea poi non era nemmeno malvagia, la cosiddetta commistione di generi non ha in se nulla di male.
basta saperla fare.
Wooding non la sapeva fare.

#15 Comment By Uriele On 8 ottobre 2008 @ 23:59

@ Simòn R: Weiss & Hickman sono incapaci di scrivere, ma veramente incapaci… Di buono hanno creato solo il mago Raistlin, deve essere stato un caso fortuito, ma tutto sommato è un personaggio a cui sono riuscito ad affezionarmi. Le saghe dei draghi stagionali e dei gemelli sono indecenti, ma leggibili, a 13 anni avevo già letto libri molto migliori, ma come romanzetti da mare “stacca il cervello e vai” possono essere piacevoli.

Bisogna sempre mantenere un gusto per il trash

#16 Comment By Kirtash On 9 febbraio 2012 @ 13:32

Lo so che non ci incastra un tubo con l’articolo, ma visto che l’hai menzionata, potresti dirci (magari in un articolo) cosa ne pensi di Buffy the Vampire Slayer adesso?
Sono tremendamente curioso.
Ovviamente non mi riferisco a quella porcheria immane che è il fumetto dell’ottava stagione, ma al telefilm.


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2008/03/20/laura-e-gli-anime/

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