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Pausa II

Pubblicato da Gamberetta il 27 aprile 2011 @ 22:16 in Anime,Comunicazioni | 53 Comments

Come avevo annunciato alla riapertura del blog, se mi fossi trovata nella condizione di non poter aggiornare per più di qualche settimana, avrei avvertito. È questo il caso: tra università, stress accumulato negli ultimi tempi, desiderio di dedicarmi allo studio della narrativa, non credo che aggiornerò il blog almeno fino a inizio estate – salvo la sporadica Segnalazione.
Voglio precisare che la polemica di alcuni giorni fa sul blog del Duca a proposito della qualità dei commenti non c’entra: è vero, certi commenti danno fastidio ed è triste che tante volte i troll deraglino le discussioni, ma ormai ci ho fatto l’abitudine e non mi fa più né caldo né freddo. D’altra parte non c’è soluzione: chiudere i commenti sarebbe un peccato, visto che ogni tanto capitano interventi che arricchiscono sul serio gli articoli; moderare i commenti significherebbe per me investire nel blog altro tempo, tempo che non ho.

* * *

Nel frattempo è terminato Puella Magi Madoka Magica, forse il miglior anime di maghette mai realizzato. Peccato per il finale indecoroso. Undici ottime puntate, con momenti di qualità eccezionale (la puntata dieci credo sia la più emozionante puntata di un anime che abbia mai visto), e un crollo alla fine. A me rimane il sospetto che il finale sia stato stravolto per non turbare i giapponesi sconvolti dal terremoto. Non si spiegherebbe altrimenti perché Madoka non sia stato trasmesso per più di quaranta giorni, quando gli altri anime hanno rispettato al massimo una settimana di pausa.
Mi ha fatto anche incazzare che…
Mostra enorme spoiler per Madoka ▼

Rimane però un bellissimo anime e lo consiglio a tutti. Ho adorato e fatto il tifo per i personaggi settimana dopo settimana come non mi capitava da anni. Kyubey con i suoi contratti me lo sognerò la notte e la “Puella Magi” Homura Akemi è diventata il mio nuovo idolo: meglio di Sailor Moon e di Buffy messe assieme! L’incarnazione del concetto: “Se la violenza non risolve i tuoi problemi, non ne stai usando abbastanza.”

Magari riparlerò di Madoka quando saranno uscite tutte le puntate in blu-ray/DVD. La mia speranza è che ci possa essere un’ultima puntata “Director’s Cut” o simile. Intanto ieri è uscito in Giappone il volume 1 e già si è svelato un piccolo mistero…
Mostra piccolo spoiler per Madoka ▼

E questo è quanto, ci risentiamo tra un paio di mesi.

Homura Akemi
“L’eccessiva gentilezza rende deboli. Il coraggio rende incoscienti. E la dedizione alla causa non porta alcuna ricompensa. Se non capisci questi concetti, non puoi diventare una maghetta.” – Homura Akemi.


Approfondimenti:

bandiera JP Sito ufficiale di Madoka Magica
bandiera EN Madoka Magica su AnimeSuki
bandiera EN La wiki di Madoka Magica


53 Comments (Mostra | Nascondi)

53 Comments To "Pausa II"

#1 Comment By Il Duca Carraronan On 27 aprile 2011 @ 22:34

Niente Alice e niente manuale sul Punto di Vista per alcuni mesi… è giusto: la cosa più importante e che Voi possiate dedicarvi alla Vostra narrativa, Hime-sama.

Il Duca attenderà con i discepoli il ritorno della Dea.
Auguri di buon lavoro e buono studio.

#2 Comment By D-Lord On 27 aprile 2011 @ 22:37

Attenderò con ansia il tuo ritorno con nuovi articoli! ;)

#3 Comment By Alberello On 28 aprile 2011 @ 03:24

Vostra Maestà, non affaticatevi con articoli che richiedono tempo e pazienza superiori alla resistenza media degli esseri umani. Consiglio come il decorato Duca, di dedicarsi ad attività più piacevoli e corroboranti per la Sua salute.

Tintinnamente, il giullare di corte.

#4 Comment By Lurkningen On 28 aprile 2011 @ 04:04

Le aspettative per il finale di Madoka erano altissime, e già da prima che uscissero gli ultimi episodi giravano teorie sul motivo del ritardo e sul perché avrebbe reso il finale insoddisfacente (
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).
La puntata 10 è senz’altro la più emozionante, e Homura è il personaggio più interessante della serie.
Ciò che rovina le cose è…
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Sarà che io mi aspettavo di peggio; dopo aver visto troppi anime rovinati da finali di merda e deus ex machina osceni, mi sono abituato a non sperare troppo.

#5 Comment By Il Guardiano On 28 aprile 2011 @ 09:19

Mi dispiace, Gamberetta. Mi piacciono i tuoi articoli.

Beh, prendo la cosa dal punto di vista positivo: ho più tempo per leggere (con moooooolta fatica) i manuali in inglese; infatti speravo di riuscire a leggerne un bel po’ prima del tuo articolo così da poter capire il perché dell’avversione al Narratore Onniscente. E porti le domande.

#6 Comment By ??? On 28 aprile 2011 @ 09:29

Pazienza. Avevi avvertito. Ti si aspetterá.

Per Madoka ho trovato questo:

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Una cosa, Gamberetta: nonostante la pausa ti posso scrivere una mail (tra un po´) per quella cosa di cui ti ho parlato a Marzo?

Ciao. Torna presto.

#7 Comment By Ste On 28 aprile 2011 @ 10:43

Attenderemo con conigliesca pazienza.

Intanto: buona pausa ojousama

#8 Comment By caravanpetrol On 28 aprile 2011 @ 11:29

Che cosa studi all’università?

#9 Comment By AlinaSama On 28 aprile 2011 @ 12:37

Mi dispiace per questa nuova pausa ma sono in trepidante attesa per i nuovi capitoli di S.M.Q.
Spero che la visione di Madoka sia stata di ispirazione!!!

Buon lavoro e buona pausa!

#10 Comment By ATNO On 28 aprile 2011 @ 14:13

Mi dispiace non poterti leggere fino all’estate. I tuoi articoli sono talmente interessanti e divertenti, che ogni volta che accendo il pc, il tuo blog è uno dei primi siti che visito, sperando in un nuovo intervento. Comunque, pazienterò :) E quoto caravanpetrol, che studi? :D

#11 Comment By Ari On 28 aprile 2011 @ 15:05

Buona pausa, torna presto! :)

#12 Comment By Mauro On 28 aprile 2011 @ 17:32

Restiamo in trepida attesa del ritorno. Buon riposo e buono studio.

#13 Comment By Mauro On 28 aprile 2011 @ 17:33

Il narratore onnisciente ha pregi e difetti: da un lato permette al narratore di sapere e dire tutto, senza limiti di spazio e tempo; per esempio, The Confession, di Grisham, parla Mostra spoiler ▼

grazie al narratore onnisciente si può permettere di dare elementi importanti capitati nel passato, senza dover inizare il libro nove anni prima e passare attraverso il processo (in parte le dà attraverso i personaggi, ma non sempre).
Per contro, entrare e uscire dai punti di vista, passare dall’uno all’altro, raccontare i pensieri di tutti, rende più difficile l’immedesimazione: passare cinquanta pagine fermamente nel punto di vista di un personaggio fa un effetto è decisamente diverso dal passare cinquanta pagine saltando da uno all’altro. Questo anche perché il cambio di punto di vista è qualcosa cui ci si deve abituare, di cui si deve prendere atto; richiede quindi di uscire, per quanto magari leggermente, dalla storia.
Se t’interessa l’argomento, procurati Characters and Viewpoint, di Card (che dovrebbe esistere anche in Italiano): fa una carrellata dei vari tipi di narratori, discutendone pregi e difetti.

#14 Comment By Mauro On 28 aprile 2011 @ 17:38

Col mio scorso commento mi riferivo a questo… scusate il triplo commento.

#15 Comment By Gamberetta On 28 aprile 2011 @ 19:37

@???. Ok per quanto dicevamo a marzo. Mandami la mail, tempo permettendo risponderò.

Per quanto riguarda il finale di Madoka…
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@caravanpetrol. / @ATNO. Frequento una facoltà scientifica. No, non ho voglia di specificare.

#16 Comment By le marquis de carabas On 28 aprile 2011 @ 19:38

in bocca al lupo per tutto!

#17 Comment By Tapiroulant On 28 aprile 2011 @ 20:28

Beh, sarai contenta di sapere che mi sono messo a guardare Madoka (per ora ho visto i primi cinque episodi, stasera farò un’altra endurance).
Per ora mi sta piacendo (anche se la protagonista mi dà un po’ sui nervi).

#18 Comment By Il Guardiano On 28 aprile 2011 @ 20:55

@Mauro:
Il paragrafo di “character and viewpoints” che mi interessa:

It took Pete two months to work up the courage to ask Nora out. She was so delicate-looking, so frail-boned, her skin translucent, her straw-brown hair wisping off into golden sparks around her face. How could a beer-and-football guy like Pete ever impress Nora Danzer? So he studied the kinds of things that
fragile beauties are impressed with—the current exhibit at the Metropolitan Museum, the art of cinema; he drew the line at opera. When he was ready at last, he wrote his invitation on a whimsical Sandra Boynton card and left it on her desk with a single daffodil.
He didn’t leave his office, didn’t dare to pass her desk until eleven
o’clock. The single flower was in a slender vase. She looked up at him and smiled that gentle smile and said, “I’ve never been asked so sweetly. Of course I’ll go.”
Taking her out was like taking a final exam. Pete knew he was failing, but he couldn’t figure out why. He kept bumbling along, trying to impress Nora with his sensitivity, never guessing that Nora was much more comfortable with beer-and-football types. She had grown up with brothers who thought that “fun” was any outdoor game that left scabs. She had often told her friends that all but six of her delicate, fragile bones had been broken during childhood—at least she could hardly remember a time when she didn’t have a cast on some part of her body. She liked rowdiness, laughter, crude humor and general silliness;
she had thought Pete was like that, from the way he bantered and joked
with the others at the office.
So all Pete’s talk about the relative merits of the comic visions of Woody Allen and Groucho Marx only confused and intimidated her. She was sure that if she tried to change the subject to things she cared about—the ‘Skins’ chances of getting a third Super Bowl victory in the 80s, for instance—he would gaze at her with surprise and contempt, and take her home. She didn’t want to go home. She wanted to be at an easy, comfortable bar somewhere, getting slightly drunk and laughing with Pete’s buddies.
So did Pete. After all, Pete was the guy who had run the length of the bar at Hokey’s, naked, because Walter Payton didn’t score a touchdown in Super Bowl XX. Why did he think he belonged with someone as refined as Nora? He was sure she saw through his disguise and knew he was just another former high school jock—that’s why her eyes were glazing over while he talked.
They sipped their tasteless Perrier, ate as if three asparagus spears and a dime-sized medallion of flounder made a meal, and pretended they were deeply interested in Polanski’s post-American movies. If only each had known that the other slept through most of Tess.

e queste è la sua considerazione:

In this story fragment, I tried to show the omniscient point of view at its best. Because the narrator can see into both Pete’s and Nora’s minds, switching back and forth at will, we know things that neither character knows; the pleasure of this scene is that neither character’s point of view is accurate, but ours is.
No other point of view but omniscient would allow a narrator to say
that last sentence: “If only each had known that the other slept through
most of Tess.”
If either Pete or Nora were a first-person narrator, we would have
seen that scene from only one point of view. We would have shared in that character’s misunderstanding of the other.
Later, of course, there could be a scene in which they confess the truth to each other; at that point we would think back to their horrible first date and realize that it was all a ridiculous mistake. But we would not have the pleasure or the tension of knowing it was a mistake while the scene was actually happening. (Unless, of course, the first-person narrator violated the time-flow of the story and closed the scene by saying, “Later I found out that Nora had slept through most of Tess. It was one more thing we had in common.” But such a reminder that all these events happened long ago would usually be a gross mistake in a first-person account because it would distance the reader from the immediacy of the story.) A limited third-person narrator would also be forced to show us the scene from only one character’s point of view at a time. But limited third-person offers a few more options than first person. We could still have that later confession scene—in fact, a scene of unmasking is mandatory in a story that hinges on characters misunderstanding
each other’s true nature.

Io penso che lo scrittore debba essere onesto. Nel concetto di “scrittore onesto” rientra, per me, anche una decisione a priori del POV.
Se per 250/300 pagine su 600/700 stai fisso su un personaggio e poi inizi a saltare di palo in frasca ogni 20 righe (Robert Jordan ad esempio), mi indisponi e non riesco a digerire la tua storia.
Dimmelo (cioè fammelo capire) fin dall’inizio che è una storia con più POV e io accetto il salto quante volte vuoi.

Allo stesso modo il Narratore Onnisciente non può essere una giustificazione per l’incompetenza dello scrittore.
Prendi Evangelisti col suo Eymerich.
Una cosa obbrobriosa.
Oltre ad aver creato un personaggio senza pensieri, ma qui è una questione di gusto personale, il Narratore mi Infodumpa alla grande.
Mi spara addosso informazioni su informazioni che potrebbero essere messe, se proprio non vuole avere il buon gusto di mostrarmelo con una scena/flashback, almeno in un dialogo. Invece no. Qui il Narratore onnisciente è usato solo per non sforzarsi.
FAIL

Nel blog del Duce Duca ho citato Stephen King perché forse è l’autore più famoso che usa il N.O.
Non parlavo delle sue storie… Ma della sua tecnica.
E dopo due libri continuo a pensare – e anche Card lo pensa (se non ho sbagliato a tradurre il senso delle sue parole) – che il N.O. non sia una scelta sbagliata a prescindere. Come tutte le scelte, è sbagliata quando viene usata male.

@Tapiroulant:
è tradotto in sub-eng o in sub-ita?

#19 Comment By Kirtash On 28 aprile 2011 @ 21:07

Ma tu scherzi, addirittura meglio di Buffy ? ?! Ecché lavvoro sàrà mài!!!

#20 Comment By Marco I On 28 aprile 2011 @ 21:25

Quando ho visto il finale di Madoka ho pensato: “Questo a Gamberetta non piacerà affatto.” LOL
In ogni caso gran bel anime, sono sempre più convinto che la formula 12 episodi sia la migliore (niente filler, niente fanservice, niente che non sia al servizio della storia). Ora mi aspetto di vedere legioni di nerd chiedersi chi vincerebbe in uno scontro tra Haruhi e Madoka.

Auguri e in bocca al lupo per lo studio!

#21 Comment By Mauro On 29 aprile 2011 @ 01:22

Guardiano: tieni presente una cosa: Gamberetta parla di narrativa di genere, piú strettamente di narrativa fantastica; quando dice che il narratore onnisciente è una scelta sbagliata, lo fa con riferimento a quello specifico caso, non alla scrittura in generale. Vedi per esempio questo articolo, dove, prima di parlare dei vari tipi di narratore, premette che “forse è il caso di ricapitolare alcuni punti chiave riguardo la narrativa di genere fantastico”; inoltre, “Premetto che quel che dirò non è Vangelo. Non sono verità scolpite nella pietra, sono per lo più convenzioni. Ciò significa che uno scrittore è liberissimo di ignorare tali convenzioni, ma non di non essere consapevole di quel che sta facendo“.

#22 Comment By Il Guardiano On 29 aprile 2011 @ 07:24

Non so, resto sempre dell’idea che non ci sia un guadagno/perdita nell’usare un tipo di POV al posto di un altro.

È meglio evitare il narratore onnisciente. Se si adotta il punto di vista del narratore onnisciente, si ha la più ampia libertà d’uso della telecamera: si può riprendere qualunque angolo dell’Universo, si può entrare nella testa di tutti i personaggi, si possono riprendere avvenimenti futuri o passati. Il narratore è appunto onnisciente e non si pone problemi a far sfoggio di cotale sapienza.
Più spesso che non, questa libertà di ripresa è accoppiata a un desiderio del narratore d’intervenire nella storia.
Perche è una cattiva idea? Perché rende palese al lettore che non si sta recando in un mondo nuovo, sta solo ascoltando il narratore che gli racconta tale mondo. Il narratore onnisciente è un’ulteriore paratia fra il lettore e l’agognata realtà virtuale.
Inoltre usando un narratore onnisciente è facile spararsi da soli sui piedi. Se il Nano Borzolo dopo aver bevuto la birra Kruug afferma “La birra Kruug è buonissima”, si è comunicato al lettore la bontà della bevanda, e tuttavia nessuno vieta che il Nano Gottolo dopo averla assaggiata la sputi dicendo che fa schifo: Gottolo ha dei gusti diversi da Borzolo. Ma se è il narratore onnisciente ad affermare che la birra Kruug è buonissima, questa diviene una verità assoluta, e Gottolo lamentandosi che fa schifo creerà una contraddizione nella storia, minandone la credibilità.
Anche sapendolo gestir bene, il narratore onnisciente non offre alcun particolare vantaggio. La maggior libertà promessa è piena di rischi, e in quasi tutti i casi può essere ugualmente raggiunta usando in maniera sapiente i personaggi. Si può sempre prendere un personaggio e farlo diventare testimone degli eventi, senza scomodare il narratore. Specie poi nel fantasy, dove anche piante, sassi, animali e quant’altro possono essere descritti come senzienti.

Qui ad esempio Gamberetta fa l’esempio della birra e dei nani.
Uno scrittore, nell’usare il N.O., deve astenersi da commenti del genere, ad esempio.
Il suo ruolo “oggettivo” (un Personaggio che dice una cosa è sempre confutabile da un altro, il N.O. no.) deve usarlo solo quando è utile alla storia.
Spoiler

Mi ricordo, se non sbaglio in “IT” (e scusate se cito sempre King) , che il N.O. anticipa la morte di uno del gruppo.
In ogni scena di tensione, restavo col fiato sospeso. Sapevo della morte di uno di loro e me l’aspettavo da un momento all’altro.
Non sapevo chi fosse, ma stavo in ansia per loro.
Questo espediente ha reso la lettura più piacevole? Per me si.
Sarebbe stato diverso senza N.O.? Si. Si sarebbe potuto fare diversamente? Magari con altre scene? Certo che si. Ma a questo punto si sarebbe potuto scrivere “IT” anche con un POV in prima persona.
È lo scrittore che determina l’efficienza di ogni singola tecnica narrativa. Se lo scrittore non da gestirla, è colpa dello scrittore.
Penso sia ingiusto etichettare il N.O. come tecnica che provoca errori.

In “Character and viewpoints” l’autore parla della prima persona dicendo che è difficile. Sono d’accordo. Ma per il fatto che può provocare l’errore del “why?” (non posso citare o essere più preciso perché sono dal cellulare…potrei anche ricordare male quindi :-P perdonatemi in caso.) non può essere pretesto per dire: è difficile usarlo quindi è meglio evitare.

L’errore del N.O. credo sia quello di scadere nell’infodump facile. Ma basta stare attento.

#23 Comment By Cosimo On 29 aprile 2011 @ 10:50

@Il Guardiano: in effetti, a volte, Jordan esagera e passa da un POV all’altro senza ritegno; la particolarità è che non ti fa perdere o, almeno, io non ho mai avuto questo problema. Avendolo scoperto solo di recente c’è un altro discorso che mi preme. La Fanucci, che non è proprio nuova del Fantasy, ha fatto de La Ruota del Tempo un lavoro a dir poco illeggibile. Ci sono CENTINAIA di ERRORI di TRADUZIONE (false friends e simili), mancanza del che nei CONGIUNTIVI, senso delle frasi inesistente a causa di un errato uso dei verbi… insomma, a me viene da paingere. Sono al quinto libro e ho imparato a riordinare le frasi senza uscire troppo dalla narrazione, ma a volte devo fermarmi e analizzare la frase per capirne il senso.
Non mi è MAI capitato di leggere un libro, anzi una serie, con una qualità così scarsa di traduzione. E trovo davvero molto triste che accada con Fanucci.

@Gamberetta: in bocca al lupo per tutto e grazie per l’ottimo lavoro che svolgi! : )

#24 Comment By Il Guardiano On 29 aprile 2011 @ 11:44

Se hai un lettore e book, scarica il libro. C’è anche una seconda versione che è moooooolto più leggibile. Ho abito lo stesso problema io. La versione cartacea col dorso arancio era illeggibile. Se vuoi quando turno a casa ti dico chi sono i traduttori così in caso cerchi i cartacei tradotti meglio.

#25 Comment By ATNO On 29 aprile 2011 @ 14:11

@Gamberetta Non insisto, anche se non capisco perchè non vuoi dircelo. Comunque anche quest’anno mi iscriverò all’università. Anch’io una facoltà scientifica :D

#26 Comment By ATNO On 29 aprile 2011 @ 14:14

Intendevo *anche io. Scusate i 2 commenti.

#27 Comment By Cairy On 29 aprile 2011 @ 21:08

Posso solo ringraziarti per tutto il tempo che spendi su questo blog per fare articoli unici nel loro genere. Grazie di tutto e auguri!

#28 Comment By Pen² On 29 aprile 2011 @ 21:08

meglio una pausa che una menopausa uahaha
ok, a presto.

#29 Comment By V On 30 aprile 2011 @ 21:32

A presto allora :)

#30 Comment By Olorin On 1 maggio 2011 @ 23:25

Niente articolo su ‘Il punto di vista’ dunque.
Peccato, sarebbe stato interessante discuterne qui.
Alla prossima.

#31 Comment By Zave On 2 maggio 2011 @ 03:35

mi spiace per madoka, avevo quasi iniziato a sperare che valesse la pena guardarlo…
d’altro canto era un’illusione.
per i giapponesi finale è sinonimo di deus ex machina.

#32 Comment By Null On 2 maggio 2011 @ 13:32

Peccato, bhè vorrà dire che attenderemo con rinnovata pazienza il tanto anticipato articolo sul POV.

Buona pausa e auguri per qualsiasi attività a cui nel frattempo vorrete dedicarVi, Gamberetta.

#33 Comment By uriele On 3 maggio 2011 @ 11:16

Forse nell’manga cambieranno qualcosa. L’ultimo volume dovrebbe uscire alla fine del mese; il secondo volume arriva alla fine dell’ottava puntata dell’anime: hanno tutto lo spazio di manovra per fare un finale diverso.

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#34 Comment By Mr. Giobblin On 3 maggio 2011 @ 22:06

Buon lavoro e buono studio, dunque!
Il finale di Madoka mi è piaciuto, ma non mi dispiacerebbe un finale alternativo (magari nel manga?)…
Intanto, su Internet impazzano le scommesse: Mostra spoiler ▼

#35 Comment By MadAtreides On 4 maggio 2011 @ 01:28

L’abitudine di dare finali pessimi e/o affrettati è una consuetudine per quasi tutte le serie da 12-24 puntate, terremoto o non terremoto

#36 Comment By PlatinumV On 4 maggio 2011 @ 09:26

Peccato, mi spiace molto. Attendo con ansia il tuo ritorno, anche perché sarei curiosa di sapere cosa ne pensi dell’ “Emerald Atlas” di John Stephens… ne parlano ovunque come di un miracolo e sarei curiosa di sapere se è un vero miracolo o solo una manovra commerciale!
Non ho ancora finito la lettura del tuo scritto. Mea culpa. Non volermene, sono in trasferta!
V

#37 Comment By Gamberetta On 4 maggio 2011 @ 11:47

@PlatinumV.

sarei curiosa di sapere cosa ne pensi dell’ “Emerald Atlas” di John Stephens

Romanzo per Young Adult con protagonisti dei bambini da autore esordiente che prima faceva lo sceneggiatore per Gilmore Girls e The O.C.… onestamente non credo lo leggerò mai.
Comunque, per chi fosse interessato è qui.

#38 Comment By PlatinumV On 4 maggio 2011 @ 12:40

[...] da autore esordiente che prima faceva lo sceneggiatore per Gilmore Girls e The O.C.…

O_O
non serve aggiungere altro ^_^’
Grazie, mi hai risparmiato di dover cercare qualche recensione ONESTA!
V

#39 Comment By Davide On 6 maggio 2011 @ 00:41

Beh, se ti serve una pausa mi sembra legittimo che tu te la prenda!^^

Comunque, a me il finale di Madoka è piaciuto, e pure parecchio. L’unica cosa che avrei evitato sono le frasette stupidine in inglese superimposte alle immagini nell’ultima scena (seriamente, what?), ma per il resto l’ho trovato un epilogo decisamente soddisfacente (anche se anch’io penso che l’abbiano cambiato in corsa e che dovesse finire peggio… quantomeno conoscendo Urobuchi. Visti i suoi precedenti con cose tipo Fate/Zero e soprattutto Saya no Uta…XD).

#40 Comment By Zave On 6 maggio 2011 @ 04:00

@uriele: da una semplice occhiata su mangaupdates mi risultano oltre al manga principale basato sull’anime di madoka anche una storia alternativa e una side story.
questo è uno dei pochi casi dove il manga nasce dall’anime, ed è vero che il manga può prendere una direzione diversa, ma in genere in questi casi sono solo operazioni commerciali che si fanno con serie particolarmente di successo.
in ogni caso rimane il fatto che non si tratta del classico esempio di anime che è basato su un manga o su una light novel e che ha un finale orrendo, che non è però quello reale, perché vogliono concludere la serie ma il manga o la serie di light novel è ancora in corso.
la storia originale è proprio quella dell’anime.

@Davide: ma le scritte di cui parli non sono da imputare ai fansubber? se così fosse sono sicuro che l’anime in questione lo subbino in parecchi quindi puoi cercare un’altra versione. sempre che l’inglese ti vada bene, io fansub in italiano non ne guardo mai, le poche volte sempre in inglese perché detesto le doppie traduzioni.

#41 Comment By Davide On 6 maggio 2011 @ 12:52

@Zave: no, è tutta farina del sacco Shaft.
(comunque sono in uno dei pochissimi gruppi italiani che fa fansub traducendo dal giapponese, e proprio sull’ultimo episodio di Madoka di uno dei gruppi italiani ho dato la mano nell’interpretazione di qualche frase. Insomma, ho riguardato l’episodio di recente e le frasi stupidelle mi hanno colpito di nuovo nella loro idiozia.XD)

#42 Comment By Cymon On 7 maggio 2011 @ 15:16

Secondo me, riguardo Madoka Magica
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#43 Comment By Mr. Giobblin On 8 maggio 2011 @ 20:57

Segnalo che dal 3 maggio al 18 luglio spunterà in Giappone il Madoka Cafè. Che mattacchioni, questi giapponesi! :D

#44 Comment By V On 21 maggio 2011 @ 13:15

Mania del cosplay.

#45 Comment By alice On 24 maggio 2011 @ 12:34

Capito di qui cercando Incident at Loch Ness e mi ritrovo in un blog meraviglioso, pieno di spunti di ogni genere.
Mentre fai la tua pausa, mi spulcio tutto, sembra davvero interessante.

Intanto, cerco questo Puella Magi che mi avevano già consigliato ma poi è rimasto a prendere la polvere (gli anime visti nella mia vita si contano sulle dita e non c’è un motivo particolare).

#46 Comment By Elayne On 19 giugno 2011 @ 17:34

L’altro ieri ho letto questo post e, parlando di Madoka Magika, mi ha incuriosita e così ho cominciato a vederlo. In due giorni ho finito la serie. E’ davvero fantastica, non c’è alcun dubbio, ma lo schema su cui si basa non è per niente nuovo. Hai mai visto l’anime “Higurashi no naku koro ni”?Se non l’hai fatto, te lo consiglio, è un vero capolavoro e sono abbastanza certa che l’autore di Madoka ne sia stato pesantemente influenzato.
Ti ringrazio per il consiglio, comunque!^_^

#47 Comment By Tapiroulant On 20 giugno 2011 @ 12:01

@Elayne: Se ti riferisci alla questione dei loop temporali, beh, non li ha certo inventati Higurashi, anzi c’è una lunga e onorata tradizione fantascientifica sull’argomento… Gli autori di Madoka potrebbero benissimo non avere mai visto Higurashi.
Comunque anch’io lo consiglio, è un ottimo anime, e l’ho trovato migliore di Madoka. In Madoka c’è veramente un eccesso di retorica del dolore (una fissa dei giapponesi); purtroppo ce n’è anche in Higurashi, ma è dosata molto meglio. C’è anche una dose molto minore di momenti WTF? (probabilmente perché la storia è spalmata su 50 episodi, pure troppi, invece che condensata in 12).
Il finale è bruttino (stona troppo col mood del resto dell’anime), ma non brutto come quello di Madoka.

#48 Comment By Daniele On 21 giugno 2011 @ 13:35

Non so se a qualcuno possa interessare – o se causerà brividi di terrore come spesso accade a chi vede localizzata in italiano una serie già seguito in lingua originale – comunque…

http://www.dynit.it/ultimissime_dettaglio.asp?idnws=604

In verità dicono di averla acquisita, non tradotta, ma mi porto avanti :P

#49 Comment By frogo On 21 giugno 2011 @ 14:47

ho visto che cìè questa saga fantasy, http://www.arkhesya.com/, quand’è che fai una recensione delle tue? Ovviamente dopo la pausa. Intanto buono studio!

#50 Comment By uriele On 28 giugno 2011 @ 07:25

Se ti interessa e’ stato tradotto l’ultimo episodio del manga . La fine e’ molto simile a quella dell’anime, non hanno cambiato molto.
Hanno tradotto anche i sette episodi della timeline alternativa, puella magi oriko magica

#51 Comment By Mauro On 15 agosto 2011 @ 14:12

La didascalia dell’immagine viene dalla quinta puntata? In quella che ho visto io i sottotitoli sono diversi:

Being too kind can lead you to being naive. Being recklesssy brave can mean careless. Your safety is never guaranteed no matter how careful you act. If she doesn’t understand that, she won’t be able to fulfill the duty of a Puella Magi.

#52 Comment By Fab On 31 ottobre 2011 @ 08:30

@ Daniele
Dynit sta editando la serie di Madoka su Youtube, solo sottotitolata in italiano.

#53 Comment By Chris On 12 dicembre 2011 @ 11:14

Ho visto le 12 puntate di Madoka Magika e mi è piaciuta molto. Dai tempi di Sailor Moon e Sakura un anime dei quel genere non riusciva ad appassionarmi così tanto.
Però ci sono delle cose che non mi quadrano. So che nelle storie fantastiche aventi per protagonisti bambini o ragazzi i genitori sono generalmente un peso per la trama, presenti solo perché i personaggi sono ancora minorenni e quindi sotto tutela di un adulto, ma mi sembra che questa serie se li sbologni con un po’ troppa leggerezza, soprattutto considerando che è una produzione decisamente più seria rispetto a Sailor Moon e simili. Insomma, Madoka è l’unica di cui si vedono genitori e familiari, Sayiaka sembra averceli ma non si vedono mai, lasciando probabilmente alla fantasia dello spettatore le litigate con la madre perché esce in piena notte per dare la caccia alle streghe, Mami e Sakura sono orfane, di quelli di Homura non si sa nulla. Queste ultime tre vivono da sole, ma come diamine fanno?! Dove li trovano i soldi per mantenersi? I servizi sociali sono sono incuriositi da minorenni intestatari di abitazioni? Nemmeno gli impiegati della scuola dove sono iscritte? Per caso c’è questa possibilità, oltre i poteri, inclusi nel contratto? O usano i loro poteri per rubacchiare soldi qui e là?
Giuro, ero sicuro che almeno Sakura, vista la sua ossessione per il cibo, avesse avuto come desiderio il vivere di rendita! Non scherzo.
E poi un’altra cosa, ma vi avviso, questo è un bello spoiler:
Sayiaka si trasforma in strega in più di una timeline. Sapendo Homura che è particolarmente prona a diventarlo, non poteva dirle direttamente “purificati con i Grief Seed altrimenti diventerai una strega” invece che limitarsi ad offrirglieli e stare zitta quando rifiutava? Posso capire, le due puntate in cui Sayiaka si corrompe e diventa strega sono fortemente drammatiche e commoventi, ma Homura, quella intelligente, che ha già riavvolto il tempo tre volte, non ci fa una bella figura. Impedire a Sayiaka di diventare strega le avrebbe consentito di avere un aiuto (anzi due, eprch non sarebbe morta nemmeno Sakura) contro la Walpurgisnacht e quindi prevenire veramente il contratto di Madoka!


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