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Arte Noiosa

Pubblicato da Gamberetta il 25 novembre 2007 @ 16:20 in Insalata di Mare,Libri,Links | 46 Comments

Si prospetta una settimana piena d’impegni tanto inutili quanto improrogabili. Se vivessimo in una società giusta, non dovrei essere costretta a dimostrare, un giorni sì e uno no, la mia indubitabile intelligenza. Ma tant’è.

Perciò oggi voglio parlare di un argomento che non dovrebbe suscitare polemiche: la Troisi! No, scherzo! C’è di vero che ieri ho dato una sfogliata a Un Nuovo Regno. Mi sembra brutto, brutto anche per la Troisi, però non credo raggiunga il livello surreale d’idiozia di Nihal nella Terra del Vento.
Se poi qualcuno dovesse chiedere perché continuo a buttare soldi con i romanzi della Troisi, la risposta è: Morboso Collezionismo. È una malattia che non auguro a nessuno, più grave anche dell’Esterofilia e dell’Invidia Cronica.
Questo però è l’ultimo: qualunque cosa scriverà in futuro la Troisi, non la comprerò.

Copertina di Un Nuovo Regno
Mai più!

Oggi vorrei parlare della patina di noia che avvolge l’Arte e la letteratura in particolare.

Partiamo da quello che è forse il dipinto più famoso al mondo, La Gioconda:

La Gioconda
Ritratto di Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo

Un giorno abbiamo perso non so quante ore a parlare di tale crosta, e del famoso sorriso della tizia. Io ho detto che la signora Gioconda avrebbe dovuto dire NO! alla droga. Come al solito sono stata redarguita, non si è entrati neanche nello specifico del mio argomento, non si è neanche presa in considerazione la mia ipotesi che il soggetto ritratto da Leonardo fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, ci si è solo concentrati sul fatto che io non devo osare esprimere certo genere di giudizi.
Per altro il mio vero giudizio è che La Gioconda è noiosa. Mi suscita solo un: “E allora?”
Magari è perché non l’ho vista dal vivo. Se uno guardasse la foto sulla carta d’identità di alcuni miei amici chissà cosa penserebbe, invece dopo che li hai conosciuti scopri che sono persone simpaticissime!

Questa mia noia non è solo mia, è condivisa da molti miei compagni. Siamo una generazione disgraziata o qualcosa del genere.
Ora però prendiamo quest’altra signorina. Spero non sia lei che debba guidare, altrimenti qui ci scappa il morto del sabato sera, visto che anche in questo caso l’abuso di sostanze psicotrope è evidente:

Viso della Venere Medica
Dite NO! alla droga!

Ma tale signorina ha una storia da raccontare, basta inquadrarle il corpo:

Venere Medica
Io vi avevo avvertito…

Wow! Sembra la Nuova Carne di Cronenberg! O forse H.R. Giger. È invece una “Venere Medica”, di tale Clemente Susini. Clemente Susini (1754 – 1814) è stato un maestro nell’arte di modellare la cera. La buona parte delle sue opere ha scopo didattico, atto a illustrare l’anatomia, ma non se ne può ignorare il fascino artistico.
Inoltre sono opere agli antipodi della noia: mi è bastata una sfuggevole occhiata all’immagine di cui sopra su un sito web che si occupava di tutt’altro, per farmi venir voglia di saperne di più.

Veniamo alla letteratura. La scuola, il Liceo in particolare, ma leggendo certi commenti ho paura anche l’Università, è responsabile per due disgrazie: non far leggere, e far leggere vaccate.

Partiamo dal primo problema. Io leggo da sempre; se non devo alzarmi la mattina successiva, non ho problemi a leggere un romanzo di media grandezza (2-300 pagine) in una notte o giù di lì. Tuttavia conosco persone, anche più grandi di me, che quando si dedicano al loro adorato Harry Potter, non solo usano un segnalibro, ma si segnano con una matita il punto esatto fino al quale sono giunti. Quasi che se fossero costrette a rileggere un paio di paragrafi, verrebbe loro un infarto per lo sforzo!
Non li biasimo, facevo anch’io così, in prima elementare.
La soluzione a questo problema è semplice: la scuola deve obbligare a leggere. Dalle elementari in poi dovrebbe essere prevista la lettura di almeno un romanzo a settimana, tagliando buona parte del programma d’italiano, che in effetti non serve a un tubo. La grammatica la si impara molto più in fretta e meglio per imitazione che non per studio, la storia della letteratura è solo nozionismo inutile, e il contorno socio-politico-economico-etico-metafisico che spesso si appiccica alle opere è questione specialistica che dovrebbe comparire solo all’Università.

Secondo problema, far leggere vaccate. Non si possono passare mesi sui Promessi Sposi. I Promessi Sposi sono una patacca, una specie di Harmony anteguerra, la settimana come delineata dalla soluzione al problema numero uno sarebbe sufficiente. Inoltre, e qui si entra nel cuore della questione, bisogna abbandonare l’ipocrisia. Si sente spesso dire che gli adolescenti, i giovani leggono pochissimo. È vero, ma se si vuole cambiare rotta, bisogna proporre letture che siano appassionanti, che possano competere con cinema, videogiochi, e tutto quello che offre Internet.

I Promessi Sposi
Dite NO! ai Promessi Sposi!

Storia Numero 1: “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive[...]”

Storia Numero 2: “All’età di otto anni due mercenari la violentarono.”

Di quale Storia vorreste sapere il seguito?
D’accordo, d’accordo, generazione disgraziata. Io sono una di quelle che si sarebbe goduta lo spettacolo della ragazza travolta dal bus con il cervello sparpagliato sul marciapiede. Che diamine, potrei passare l’intera esistenza senza veder mai un tizio con il cervello sparpagliato sul marciapiede! Si chiama curiosità, è una cosa naturale, tanto più stimolata quanto più l’evento è raro. Non c’è proprio niente di male a essere curiosi.

In ogni caso, che sia un sentimento giustificato o un segno dell’imminente fine dei tempi, se si vuole invogliare la gente alla lettura, bisogna dimostrare loro che i libri possono essere più interessanti di cercare con google “film hard gratis”, come hanno fatto diversi finiti poi da queste parti (colpa della recensione di Live Free or Die Hard).

Il racconto che preferisco per mostrare come la letteratura possa competere con la miglior depravazione della Rete è “Budella” contenuto in Cavie di Chuck Palahniuk. Non è che sia un capolavoro, ed è scritto apposta per essere disgustoso, ma fa il suo effetto. È ideale per chi pensa che i libri siano noiosi. Non lo penserà più. Però non garantisco cosa poi penserà di voi.

Copertina di Cavie
Copertina di Cavie di Chuck Palahniuk

“Budella” ha anche il vantaggio di essere poche pagine: può essere letto persino da chi mette i segnetti ai paragrafi.
È possibile leggere “Budella” in lingua originale qui.

Se si può far conto sulla lettura di opere più lunghe, la fantasy/fantascienza di guerra funziona quasi sempre.
Uno dei romanzi che adoro è Cuore d’Acciaio di Michael Swanwick. Una delle recensioni su Amazon.com è di un padre che lamenta come già nel primo capitolo compaiano descrizioni esplicite di situazioni non adatte alla figlia tredicenne. In verità non adatte a nessuno. Per quello a me Cuore d’Acciaio piace!
Ciò non vuol dire che basti la depravazione. Palahniuk e Swanwick sono ottimi scrittori, le stesse perversioni in mano a scrittori con meno talento sarebbero risultate noiose o stupide.

Un altro che può venir buono per avvicinare alla lettura è Kafka. Kafka ha il vantaggio di aver fama di scrittore “serio”, perciò anche in ambito scolastico è difficile che qualcuno obbietti se si propone di leggerlo.
Il racconto che preferisco è Nella Colonia Penale. È il racconto di un’esecuzione capitale compiuta in maniera sadica e demente. Non è esplicito come Palahniuk e Swanwick ma una buona dose di morbosità c’è. Inoltre è moralmente ambiguo: il “cattivo” è subito identificato e non per un istante ne viene messa in dubbio la malvagità, eppure è difficile alla fine non provare se non proprio simpatia almeno comprensione.
È possibile leggere Nella Colonia Penale online, per esempio qui.

Franz Kafka
Kafka in persona! (dite NO! alla droga…)

Bel discorso finora… mi rendo conto campato in aria. In realtà chissà per ancora quanti anni si andrà avanti facendo credere agli studenti che sono scemi e superficiali se non si appassionano alle beghe di Don Abbondio, Fra’ Cristoforo, l’Innominato, e quei due fessi di Renzo e Lucia.
Parere personale: ipocrisia. In una società come la nostra, ovvero dove ancora la parola scritta è il principale mezzo di diffusione di cultura e conoscenza, è proprio compito della scuola scoraggiare i cittadini riguardo la lettura. Più le persone sono ignoranti, meglio è…

Sembro il Coniglietto Grumo quando ha le sue derive anarco-insurrezionaliste. Spero di rifarmi verso il fine settimana: sto preparando un articolo che sono sicura farà la felicità di grandi e piccini!


Approfondimenti:

bandiera IT Un Nuovo Regno su iBS.it

bandiera IT La Gioconda su Wikipedia

bandiera IT Clemente Susini su Wikipedia
bandiera IT Clemente Susini presso l’Università di Cagliari
bandiera EN Clemente Susini e altre meraviglie anatomiche presso biophemera.com
bandiera EN I modelli anatomici del Susini presso il museo de La Specola
bandiera EN Curious Expeditions, lo splendido blog degli autori delle foto di cui sopra

bandiera EN Videodrome di Cronenberg su IMDb, qui nasce la Nuova Carne
bandiera EN Videodrome su Wikipedia

bandiera EN Il sito ufficiale di H.R. Giger

bandiera IT I Promessi Sposi e altre opere del Manzoni disponibili presso Liber Liber

bandiera EN Il sito ufficiale di Chuck Palahniuk
bandiera EN “Budella” (“Guts”) in lingua originale
bandiera IT Cavie su iBS.it

bandiera EN Il sito ufficiale di Michael Swanwick
bandiera IT Segnalazione di Cuore d’Acciaio

bandiera IT Franz Kafka su Wikipedia
bandiera IT Nella Colonia Penale online
bandiera IT La Colonia Penale e altri racconti su iBS.it


46 Comments (Mostra | Nascondi)

46 Comments To "Arte Noiosa"

#1 Comment By Andrea D’Angelo On 26 novembre 2007 @ 17:52

Passo dopo tanto tempo e mi ritrovo scioccato. Anzi, disgustato.
Mio malgrado, non riesco a non intervenire.

Pensi di essere un manifesto di onestà intellettuale, forse. Ti gongoli convinta di rappresentare una specie di baluardo della schiettezza, forse. Ciò che comunichi a me è soltanto un orrendo senso di vuoto. Ora ho capito: tu semplicemente non sai di cosa scrivi. Se molte delle cose su cui non sono d’accordo sono cosucce lievi, questa volta hai passato il segno.
La mia speranza, per te, è che tu abbia semplicemente scritto una sbruffonata. Non lo sapremmo mai. Tuttavia, se ti fossi sentita male, vedendo la testa di una tua coetanea sparpagliata su un marciapiede, be’… saresti appartenuta alla parte tutt’altro che disgraziata della tua generazione, la parte che si è sentita male e che è perfino svenuta.
Se, invece, sei lucida su te stessa (ma mai come in questo caso stai parlando a vanvera, perché non c’eri, né puoi sapere come avresti reagito – e se pensi di poterlo sapere credo ti stia sopravvalutando)… che qualcuno ti salvi, ragazzina priva di pietà (ma non posso credere che tu sia davvero così; e infatti non lo credo).

Un giorno avrai dei figli (lo spero, è una cosa molto bella). Sono certo che allora capirai d’aver scritto, in questi giorni, una cosa più grande di te, che non ha speranza d’apparire né onesta, né tanto meno intelligente.

#2 Comment By Fabrizio Valenza On 26 novembre 2007 @ 18:03

Andrea, ahimè, credo sia solo questione di profonda ignoranza!
Un saluto.
Fabrizio

#3 Comment By Gamberetta On 26 novembre 2007 @ 18:33

Una volta ho assistito a un incidente stradale, anche se meno grave (osso rotto che fuoriusciva da una gamba). Si è radunata una folla che non finiva più ed ha seguito ogni istante finché il ferito è stato caricato sull’ambulanza. Non è stato un bello spettacolo, però è stato interessante, e non privo di fascino. Io non ho mai visto nessuno morto di morte violenta dal vero, sono curiosa.
Quando ti godi un film dell’orrore non è che ti diverti, ti spaventi. Non escludo che mi sarei sentita male, e allora? Non per questo avrei rinunciato a uno spettacolo che forse non mi capiterà mai più.

@Fabrizio. L’ignoranza è di chi volta la testa dall’altra parte e non guarda. È quella l’ignoranza, per antonomasia. Io poi posso anche svenire, ma io ho visto, io so, tu rimani ignorante.

#4 Comment By Saryo On 26 novembre 2007 @ 18:50

@Gamberetta:
Che cosa cerchi dalla vita?
Parli di incidenti, magari persone che hanno perso la vita…
Cosa vuoi dimostrare a te stessa: ho visto un cadavere, ho fatto un’altra esperienza?
C’è gente che non ha mai visto un incidente mortale, ha vissuto ugualmente. Tu cosa cerchi? Se dovesse accadere, SUL SERIO, credo che te ne pentiresti. Spero che non accada mai, parlo per il tuo bene.

#5 Comment By Miss Grumbler On 26 novembre 2007 @ 18:54

Che dirti Gamberetta? Questo intervento onestamente non lo capisco…effettivamente verrebbe spontaneo tacciarti di ignoranza, ma ignorante finora non mi sei mai sembrata (inutilmente polemica, rigida, irrimediabilmente oltranzista quello sì, ma ignorante no).
Forse la tua voglia di provocare é andata un po’ oltre, e ti sei data la zappa sui piedi…diciami che la tua credibilità te la sei un po’ giocata, và!
Sorvolando sulla Troisi, passo ad analizzare il tuo pensiero sulla Monna Lisa e sui Promessi Sposi.
Premetto subito che li trovo anch’io entrambi noiosi, e qui siamo nel campo della famigerata soggettività che tanto ho difeso anche in tuoi post precedenti.
Da noiosi a “crosta” o “patacca” però ce ne passa. Stai affermando che la Gioconda ti fa sbadigliare (e sottolineo TI) o che non vale un tubo? Perché, se questa seconda é la risposta, permettimi l’eufemismo, hai veramente cagato fuori dalla tazza.
Che piaccia o meno, che annoi o appassioni, quest’opera é indiscutibilmente rivoluzionaria, quantomeno per essere la prima opera che prevede la rappresentazione pittorica dell’ATMOSFERA (hai presente lo sfondo che degrada verso il bluastro? Quella si chiama aria, e quel COGLIONE di Leonardo da Vinci, pensa un po’…l’ha resa in un quadro, quando tutto il mondo dipingeva sfondi nitidi su due dimensioni…
Insomma, penso che di una qualsiasi forma d’arte si debba considerare non solo l’effetto che fa su di noi (quello é indindacabile) ma anche l’oggettivo contributo di innovazione che ha lasciato al mondo.
Per passare ad una forma d’arte a me più congeniale, direi che probabilmente possiamo considerare noioso un assolo di chitarra dei Beatles, o dei Pink Floyd prima maniera, più noioso delle rock band attuali. Peccato che quelle rock band non esisterebbero, se non fosse per la musica degli anni ’60.
E che dire dei disegni preistorici nelle caverne? Quelli sì che sono noiosi: la mucca, la lancia, il mammuth…che palle! Delle belle croste, no?
Continuo a sperare che si sia trattato di un intervento volutamente provocatorio, una giornata storta può capitare a tutti…
Altrimenti viene spontaneo chiedersi che credito dare a tutto ciò che hai scritto finora!

#6 Comment By Gamberetta On 26 novembre 2007 @ 19:17

@Miss Grumbler. Crosta riferito alla Gioconda era ironico, ma non patacca riferito ai Promessi Sposi! Comunque il succo dell’articolo non era quello, il succo è che se davvero la Scuola, il Ministero della Pubblica Istruzione, la Società in generale vuole invogliare alla lettura, non può proporre i Promessi Sposi.
È come se uno è inappetente. E gli proponi la zuppa. Magari è anche buona, ma non è che invogli più di tanto. Una torta di panna e cioccolato con guarnizioni glassate otto strati fa tutt’altro effetto!
I Promessi Sposi vanno bene, ma come uno dei tanti romanzi della settimana, non come primo e unico. Per “forzare” la passione della lettura ci vuole qualcosa con un po’ più di mordente, almeno al giorno d’oggi.

@Saryo. Cosa cerco dalla vita? Domanda difficile. Ma senza entrare in discorsi troppo complessi, secondo me non ci si può mai pentire della conoscenza. Preferisco il mal di denti, al niente. Preferisco vedere che non vedere.

#7 Comment By Miss Grumbler On 26 novembre 2007 @ 19:23

Ok…questo é un discorso più pacato e sensato, con cui tra l’altro mi trovo in parte d’accordo.
A mio avviso, però, non é tanto il “cosa” proporre, quanto il “come” proporlo.
Faccio un esempio cretino che ho a portata di esperienza (visto che hai nominato la zuppa): la mia dolce metà detesta il minestrone (mangerebbe solo pasta e salsiccia e affini) io lo adoro.
Ho imparato a guarnirlo con crostini di pane caldi imburrati, scaglie di parmigiano, spolverativa di curry e olio a filo…e l’ho fregato!
Non so quanto sia cambiato, ma quando ero a scuola io il dramma dei PS era la modalità di somministrazione da parte dei prof, tant’é che quando l’ho riletto per conto mio dopo anni l’ho trovato estremamente gradevole.
Penso sia ingiusto “declassare” quest’opera a semplice romanzo della settimana, ma concordo con te con la necessità della scuola di curare l’inappetenza dei giovani lettori italiani…ma non a suon di torte, sennò li si ammazza ugualmente!

#8 Comment By Signor Stockfish On 26 novembre 2007 @ 19:31

D’Angelo, se hai tanta voglia di disgustarti ti segnalo questo sito:

http://www.kkkk.net/kkkhistory.htm

Lì sì che c’è da disgustarsi sul serio.

Anche se non fanno del sarcasmo sui tuoi romanzi.

#9 Comment By Saryo On 26 novembre 2007 @ 21:30

@Stockfish:
Cosa credi che certe cose non esistano?
CI SONO SEMPRE STATE!
FINCHE’ L’UOMO ESISTERA’, CI SARANNO SEMPRE!
Ti stupisci per caso? Ti disgustano SUL SERIO?
L’uomo è così: è MALVAGIO, è PREPOTENTE, è L’ANIMALE PIU’ STUPIDO DELLA TERRA!
Possiede il potenziale migliore, ma non lo sfrutta (naturalmente generalizzo). Si potrebbe vivere in pace, ma non è mai successo. Si potrebbe vivere in paesi multi-raziali, ma non esiste un’assoluta tolleranza: c’è sempre chi crede di essere il più forte, l’animale che ha diritto di sopravvivenza sull’altro.
Il confronto che hai fatto tu con D’angelo, scusa la schietteza, non ci azzecca proprio nulla.

#10 Comment By Nexin On 26 novembre 2007 @ 21:32

Ottime considerazioni Gamberetta, in effetti io sono arrivato all’età che ho tutt’ora avendo letto pochi libri in vita mia grazie anche alla struttura dell’istruzione italiana e questo mi ha aumentato le difficoltà nello studio in modo esponenziale. Parlando in generale della materia “italiano” non ricordo quasi nulla di ciò che ho fatto a medie/superiori perchè erano tutti discorsi forzati dunque dov’è la cultura che dovrei avere in questo momento? da nessuna parte, è morta subito dopo che è stata forzamente spiegata. Ah dimenticato di una cosa! Gamberatta ha sottolineato una cosa importante, il sistema è fatto appositamente per essere cosi perchè è meglio avere più persone ignoranti , sono facilmente controllabili (sopratutto bisogna agire fortemente sull’infanzia riempiendo di trash la loro esistenza come d’altronde è successo anche a me) e non solo, viene amplificata la loro chiusura mentale cioè gli vengono impiantate nel cervello delle convizioni induscutibili al punto tale che le persone (non mi viene in mente come evitare la ripetizione) sono capaci in alcuni casi di negare l’evidenza ma non per volontà propria, semplicemente perchè è cosi e sarebbe terribile se non lo fosse.

#11 Comment By Saryo On 26 novembre 2007 @ 21:40

@Gamberetta:
Scusa tanto, ma credo tu stia confondendo LA CONOSCENZA con LA CURIOSITA’. Se veramente vuoi scoprire il corpo umano, situazioni critiche, sangue, incidenti stradali, cadaveri, esistono associazioni della protrezione civile, studi approfonditi sul primo soccorso. Sono volontarie, e non ci sarebbe nulla di male se ne volessi fare parte. Offriresti il tuo tempo al prossimo, aiuteresti persone, saresti persino altruista, e, al tempo stesso, ti toglieresti molte CURIOSITA’.
Magari facci un pensierino.

#12 Comment By barbara On 26 novembre 2007 @ 21:52

Mmh.. Stavolta concordo quasi con Gamberetta… Neanche a me piace la Gioconda (potrebbe aver assunto sostanze d’abuso, perchè no?). Neanche a me piacciono i Promessi Sposi. Ma non mi piacciono neanche molti altri “mostri sacri”: i quadri di picasso mi sembrano scarabocchi, quelli di van gogh niente di che e le poesie dell’ermetismo le trovo scialbe.
Purtroppo il problema è sempre lo stesso: quello che non piace a me non è detto che sia brutto. Io per esempio non trovo affatto interessante un cervello spappolato o una donna con l’addome aperto o un osso che esce da una gamba, forse perchè sono sei anni che in ospedale non vedo altro. A te invece incuriosiscono. A un altro magari stimolano una curiosità superficiale. Un altro ancora è totalmente fissato con queste cose. Chi ha ragione? Tutti. Le preferenze individuali dipendono da talmente tante cose (esperienze personali, interessi, abitudini, attinenze, …) da renderle, grazie a dio, diverse per ciascuno di noi. (che poi credo sia più o meno il significato della parola “individuali”)

#13 Comment By barbara On 26 novembre 2007 @ 21:59

Comunque credo che si propongano i Promessi Sposi perchè mi pare di ricordare che sia stato il primo romanzo storico italiano…
Ora “bestemmio” e verrò linciata: Manfredi a Manzoni gli da una pista!!!

#14 Comment By Signor Stockfish On 26 novembre 2007 @ 22:04

@Saryo: calma e gesso… rileggi bene quello che ho scritto. Hai messo il mio nome ma sembra che tu stia rispondendo a qualcosa di completamente diverso. Da cosa ti è sembrato che io abbia scoperto le brutture del mondo stamattina? E di quale confronto parli?

#15 Comment By Saryo On 26 novembre 2007 @ 22:33

@Stockfish:
Io sono calmo, altroché!
Che le brutture del mondo tu le abbia scoperte questa mattina, io non l’ho mai scritto. Naturalmente mi riferivo al link: kkkk ecc.
Lo immagino che tu lo sappia, mi chiedevo cosa c’entrasse con il commento scritto da D’angelo. Forse ho sbagliato ad intromettermi, tuttavia anche io le conosco queste brutture e mi sono sentito di scrivere un commento.
Ribadisco: il commento tuo, con quello di D’angelo, non credo abbia molta attinenza: almeno io non la vedo.
Spero di essere stato cristallino.
Mi spiego ancora meglio:
se una persona parla di incidenti, morti ecc, mi spieghi che discorso è:
“D’Angelo, se hai tanta voglia di disgustarti ti segnalo questo sito:
http://www.kkkk.net/kkkhistory.htm
Lì sì che c’è da disgustarsi sul serio”.

#16 Comment By Signor Stockfish On 26 novembre 2007 @ 22:52

@Saryo: il punto era: se uno si disgusta tanto leggendo su un blog una considerazione personale parlando di incidenti stradali, cosa fa se finisce sul sito del Ku Klux Klan? Come minimo dovrebbe esplodere e poi trasformarsi in un buco nero. Se uno vuole disgustarsi al mondo c’è solo l’imbarazzo della scelta. Non è che tanto disgusto proprio in questa occasione è un tantino pretestuoso a causa di qualche vecchia ruggine con gli autori di questo blog? Il senso di quello che ho scritto è tutto nell’ultima frase “Anche se lì [sul sito del KKK] non si fa del sarcasmo sui tuoi romanzi”.

#17 Comment By Andrea D’Angelo On 27 novembre 2007 @ 11:48

Il Ku Klux Klan non c’entra, ha ragione Saryo. Il tuo rimandarmi ad altro sarebbe banalmente sviare il discorso, se non fosse prima profondamente superficiale.
E, credimi, Signor Stockfish, quel paragrafo è una delle cose più disgustose che io abbia letto ultimamente.

Gamberetta può provocare quanto vuole parlando di Gioconda e Promessi Sposi. Tutti liberi di correrle dietro, di condividere, di confutarla, eccetera; l’ho già scritto, è brava e sa essere convincente. Ma quando si mette a giocare con le parole parlando di una tragedia reale, per “farsi bella”, ammantandosi di una miope schiettezza che sfocia nell’insensibilità, dimostra tutti i suoi (umani) limiti d’età (cosa che io voglio credere, sperando per lei di non sbagliarmi).

Ribadisco una seconda e ultima volta, perché non intendo controbattere sul piano della mera, fredda logica, che m’appare un insulto dinanzi a un argomento così delicato.
Gamberetta, avrai dei figli un giorno. Capirai quella volta. Sono sicuro, sottolineo sicuro, che tu non sia altro che una ragazzina che ha scritto una sbruffonata, che non ha speranza d’apparire intelligente, né tanto meno un punto di vista accettabile.
Se non vuoi ammetterlo pubblicamente non importa. A me non interessa “vincere”, a me interessa che tu rifletta su quello che hai scritto e la smetta di mentartela da sola. So che lo farai, prima o poi.

Non tornerò più sull’argomento, perché sono tuttora disgustato, e molto (nonostante la visita al KKK).
A tal proposito, Signor Stockfish, pessima tattica – oltreché tutt’altro che innovativa – quella di dire “non sopravvalutiamo i nostri piccoli problemi italiani, perché tanto c’è gente che muore di fame in Africa”. Sappi che il tuo atteggiamento è la rovina di ogni società che voglia migliorarsi. E questo è altrettanto preoccupante, ai miei occhi.

Crescete, ragazzini. Ne avete ancora tanto, tanto bisogno.

#18 Comment By Signor Stockfish On 27 novembre 2007 @ 12:19

Molto compreso in questo nuovo ruolo di Supremo Signore del Male, il cui atteggiamento “è la rovina di ogni società che voglia migliorarsi” (ma rileggi mai quello che scrivi? Non ti scappa da ridere? Evidentemente no, visti i romanzi che scrivi.), ribadisco che la tua reazione “disgustata”, “l’orrendo senso di vuoto” sembrano tanto la sparata di uno che sta lì in agguato con qualcosa sul gozzo, e non gli pare vero di poter dire “Ah, finalmente ti ho beccato! Ora dimostro tutta la tua bassezza morale, così squalifico anche qualsiasi giudizio letterario tu possa aver dato o darai in futuro su di me e sui miei cari amici”.

#19 Comment By Federico Russo “Taotor” On 27 novembre 2007 @ 12:25

Vedo un Andrea D’Angelo all’attacco, questo sì che è uno spettacolo! Altro che cervelli sparpagliati!

@Gamberetta, riconosco che il macabro abbia del fascino ma, tanto per fare un paragone assurdo, preferirei vedere un gran bel pezzo di figliola nuda che un cervello sparso sull’asfalto. Anche io “soffro” di insensibilità e apatia (colpa di una società sempre più materialista… me misero!, che fine hanno fatto i bei tempi della guerra per la liberazione del santo sepolcro?) ma cerco di combatterle, e benché possa anche fermarmi a vedere un morto per la strada, non mi permetterei mai di ritenerlo artisticamente più bello della Gioconda. Sarò vecchio, ma a me la Gioconda piace. E anche tante altre opere (ho più volte citato Caspar David Friedrich, ma anche Louis-David ecc…).

Però tu non solo sminuisci l’arte, ma la rendi anche relativa! Non credo proprio l’arte possa cambiare a seconda dei gusti. Se uno ascolta musica techno (o ciò che passa Mtv) dicendo che la musica classica è noiosa, se ignora di sua sponte opere artistiche o letterarie come la Gioconda o i Promessi sposi, e se ne vanta, è evidente che è un semplice cretino. Se trovi noiosa l’arte, beh, è un problema tuo, quella è arte, non cambierà per te! Non puoi cambiarne i parametri. Apprezzala o datti all’ippica, visto che può dare soddisfazioni. XD

P.S. Condivido in parte ciò che hai risposto riguardo agli spettacoli raccapriccianti. Chi vuole può girare la testa, ma riconoscere il fascino del macabro non è una colpa.

P.P.S. Nuova Storia Numero 1: “Pasqualino, appartenente a una povera famiglia contadina, privo della madre e con due fratelli storpi, all’età di otto anni scoprì di poter leggere nella mente delle persone. Compiuti i quattordici anni, imparò a sfruttare il potere a suo vantaggio…”

Storia Numero 2: “All’età di otto anni due mercenari la violentarono.”

Mi sembra già diverso, pur evitando l’elemento volgare/macabro.

#20 Comment By Andrea D’Angelo On 27 novembre 2007 @ 13:23

Sei bravo pure a leggere nel pensiero, Signor Stockfish. Altra tattica trita e ritrita.
Pessimo provocatore, dilettantesco, direi. Ne ho visti fin troppi del tuo stampo, nel corso di questi anni di scaffale.
Mi costringi a invervenire di nuovo, perché non mi piace nemmeno un po’ che tu faccia passare un mio discorso profondo come volto a uno scopo tanto meschino.
Mi spiace, ma la mia tristezza e il mio disgusto a leggere quelle parole erano reali, come sono state reali le mie reazioni quando lessi la notizia della ragazzina morta e dei coetanei che l’hanno filmata col cellulare.
Puoi scrivere tutto ciò che vuoi sui miei romanzi, Signor Stockfish, ma non sulla mia persona.

Per tua informazione, comunque, già a suo tempo avevo invitato un vostro compagno di navigazione (Bubba) a scrivere quella stroncante recensione de “Le sette gemme” che aveva paventato. Ne avrei discusso volentieri. Poi mi fu detto che vi aveva rinunciato.
Vi riporto coi piedi per terra, va’, regalandovi un pretesto: passate ai fatti, per favore, e distruggete ciò che scrivo. Ve lo chiedo io. Così finalmente la smetterete di scrivere frasi a caso (poveramente intimidatorie) e non se ne parlerà più.
Magari quando la prossima volta verrò qui, per ragionare con voi su qualcosa di importante, di molto più importante di un romanzo fantasy di un autore praticamente sconosciuto, non potrete più accusarmi di volervi screditare e sarete costretti a rispondere con argomentazioni più efficaci.

@Federico. La questione non è essere affascinati dal macabro (cosa che non sono venuto qui a discutere), è non rendersi conto della differenza tra un film dell’orrore e la tragica realtà (o tra un osso che sporge da una gamba e una testa fracassata: ridicolo!), trattandola (soltanto a parole, da sbruffoni) allo stesso modo, tirando in ballo un verbo come “godere” e non rendendosi conto che in una qualsiasi delle sue accezioni, applicato al contesto, diviene spaventosamente superficiale.
Anche tu, Federico, credo debba crescere da questo punto di vista, senza tirare in ballo la società (troppo comodo). E’ indubbio che alla vostra età, *generalmente*, non si sono ancora vissute, e quindi capite, un sacco di cose (valeva lo stesso per me).
Insistere sulla stessa linea, anziché fermarsi a riflettere, è invece piuttosto triste.

#21 Comment By Gamberetta On 27 novembre 2007 @ 13:58

@D’Angelo. Tu dici che non sei venuto qui a discutere sul fascino del macabro, che era però il succo dell’articolo. Il proporre testi anche di “cattivo gusto” può invogliare alla lettura più di testi acclamati, ma che risultano noiosi specie per chi non è avvezzo alla lettura? Questa era la domanda.
La moralità di Gamberetta non era in discussione. Vuoi farlo lo stesso? Come già detto mille volte qui c’è libertà di espressione, puoi anche metterti a parlare di calcio o del colore del cielo nero, ma a me non interessa.

@Signor Stockfish. In effetti il KKK non c’entrava un tubo, e anzi mi stupisco un po’ che un lupo di mare come lei si scandalizzi per quattro razzisti. C’è ben di peggio. Piuttosto, comprendo il ragionamento quantistico degli effetti che precedono le cause, ma non abbiamo ancora esercitato ironia sulle opere del signor D’Angelo. Se lei vuole iniziare, quando preferisce.

@Taotor. Io ho portato l’esempio con la violenza, il tuo è sesso, va bene lo stesso, e infatti spesso sono assieme. A torto o a ragione entrambe le cose per la nostra società rientrano nel morboso.
In quanto all’Arte non sto dicendo che apprezzare Leonardo o apprezzare l’imbianchino sia la stessa cosa. Però se uno ha i muri di casa tutti scrostati, forse preferisce una bella mano di bianco in tutti i locali, piuttosto che la Gioconda in un angolo.
Nessuno vieta di adorare I Promessi Sposi. Ma lo scopo dichiarato non sarebbe quello, lo scopo dichiarato è suscitare passione per la lettura. Se alla maggior parte delle persone I Promessi Sposi paiono noiosi, insistere è inutile e bisogna cercare qualcosa di diverso.
Poi, come sempre, i miei esempi sono sarcastici ed esagerati e tra I Promessi Sposi e Palahniuk ci sono migliaia di altri romanzi magari più belli di entrambi, ma ti assicuro che pochi rimangono indifferenti a “Budella”.

Riguardo alla tua Storia Numero 1. Meglio dei Promessi Sposi (come si vede ci vuol proprio poco…) a qualcuno potrebbe piacere più della Storia Numero 2; Cronenberg con una trama simile ha tirato fuori il classico Scanners: gente che fa esplodere a distanza il cervello del prossimo con la forza del pensiero…

#22 Comment By Cheese On 27 novembre 2007 @ 14:19

D’Angelo, capito il discorso? La piccineria?
Come hai osato contestare qualcosa alla bimba? Ora ti recensisce e ti distrugge. La tua carriera è finita. Quei 2-3 lettori che la prendono sul serio non ti compreranno mai più.

A proposito: io domani butto sassi dal cavalcavia. Volete venire?

#23 Comment By Beatrice S. On 27 novembre 2007 @ 14:34

Scrivere vaccate attira commenti, gente!
Sveglia! Non capite che Gamberetta (che secondo è più probabilmente un Gamberone nerd sui trentacinque che si eccita a vedere le nostre risposte schifate) posta queste boiate proprio per far pubblicità al blog?
Del resto non è un fenomeno né nuovo né raro.
Se non riuscite a farle cambiare idea (cosa che lei/lui non farebbe nemmeno puntandole un M16), perchè perdete tempo a litigare su questo blog? Me compresa?
Perchè non visitiamo solo i blog gestiti da persone a cui interessa effettivamente ciò che abbiamo da dire, magari anche con asprezza ma con effettivo scambio d’idee?
Sono io stessa perplessa per essere passata ancora di qui.

#24 Comment By barbara On 27 novembre 2007 @ 14:51

Credevo si parlasse di arte e artisti, ci si scambiasse opinioni costruttive o pseudocostruttive e si valutasse il più o meno vasto panorama che scuola, editoria, passato e presente ci offrono. Mi sa che ho sbagliato posto.
Buon proseguimento a tutti.

#25 Comment By Federico Russo “Taotor” On 27 novembre 2007 @ 15:05

@Beatrice S., *speriamo* questi commenti attirino molti visitatori! Così almeno mi faccio conoscere, per gli déi!

@Andrea, ora non tirare in ballo l’età! Sei meschino! :P So di essere vecchio dentro, e mi basta.

#26 Comment By Signor Stockfish On 27 novembre 2007 @ 15:05

@D’Angelo: leggere nel pensiero non è una tattica, è una scienza. Riguardo alle patenti di “profondità del discorso”, uno non se le può dare da solo come fai tu, sai?

Un provocatore io? Sei tu che sei venuto a pontificare pieno di sussiego e pedanteria. Sullo “stampo”, lascia perdere: tu uno del mio stampo non lo riconosceresti nemmeno se ci inciampassi dentro. Vuoi una recensione? Ce l’ho bella pronta. Devo solo addolcirla un po’, perché altrimenti dopo questo scambio di cordialità sembrerebbe che ce l’ho con te, mentre lì si parla di romanzi fantasy.

@Gamberetta: lo so che infilato lì così il KKK non c’entra un tubo, è solo la prima cosa disgustosa che mi è venuta in mente. Ciascuno può sostituirlo a piacimento con la cosa che fa più schifo a lui :)

#27 Comment By Gamberetta On 27 novembre 2007 @ 15:32

@Signor Stockfish. Non addolcisca un bel niente. Dica solo come stanno le cose. Quasi a ogni mio articolo appare gente che ce l’ha su con me. Problemi loro. Così lei non deve preoccuparsi di piacere o dispiacere a nessuno, quel che importa è il romanzo.

@Tutti gli altri. Che ci crediate o no questa settimana devo studiare. Perciò mi scuso fin d’ora se non potrò rispondere a tono a eventuali commenti che denotino un barlume d’intelligenza.
Ci risentiamo sabato. Ci sarà da divertirsi! ^_^

P.S. L’articolo di ieri non era catalogato a vanvera sotto “links”. Qualunque cosa pensiate di me o su di me, vi consiglio di visitare Biophemera e Curious Expeditions, vale la pena.

#28 Comment By Saryo On 27 novembre 2007 @ 16:01

@Stockfish:
Ma come, scrivete post su autori esordienti parlando di chiarezza, di essere semplici, di usare termini e frasi che chiunque li possa comprendere, e poi mi ritrovo a leggere nei commenti:
“Riguardo alle patenti di “profondità del discorso”, uno non se le può dare da solo come fai tu, sai?”!!!
Oppure:
“Sei tu che sei venuto a pontificare pieno di sussiego e pedanteria. Sullo “stampo”, lascia perdere: tu uno del mio stampo non lo riconosceresti nemmeno se ci inciampassi dentro”.
Mi spieghi cosa vuol dire? Scusa, forse sono l’unico a non aver compreso il significato.
Riguardo al tuo primo commento a D’angelo: credo faresti prima ad ammettere: “Ok, forse ho avuto un’uscita infelice e i due discorsi non avevano attinenza fra loro”. Credo sarebbe stato più coerente con ciò che fate in questo blog: recenzioni a romanzi Fantasy e sul Fantastico.
(Non ci sarebbe nulla di sbagliato).
Un conto è recensire ciò che viene letto, portando argomentazioni valide sulla trama, i personaggi ecc , anche con votazioni.
Un altro conto è scendere nella sfera privata dell’autore, come hai fatto tu, con il sig. D’angelo. NESSUNO può permettersi di fare congetture su ciò che una persona pensa, nè toccare sentimenti che si prova leggendo un post.
Mi spiego ancora meglio: se tizio (e qui si parla di realtà, non di romanzi) consiglia a ciccio che forse ha scritto cose insensibili nel suo post, non è bello che tu ci ricami sopra, mettendo in discussione la sua sensibilità in certi argomenti.
Il mio è solo un suggerimento, non l’ho trovato affatto di buon gusto.
Alcune cose scritte da Gamberetta mi hanno lasciato perplesso e credo si sia notato. Presumo le abbia scritte solo perché non ha mai assistito nella realtà a determinate scene.
Buon pomeriggio!

#29 Comment By Cheese On 27 novembre 2007 @ 16:23

Io un morto ammazzato steso sul pavimento l’ho visto. Non riesci proprio a restare indifferente. C’è qualcosa nel vederlo che ti fa sentire vulnerabile per giorni, giorni, giorni e giorni. Con un ritorno alla normalità molto lento.

Se “cosa” reagisse come dice, sarebbe la prova definitiva che di umano non ha proprio nulla.
Fetecchia!

#30 Comment By Signor Stockfish On 27 novembre 2007 @ 16:40

@Saryo: il discorso della patente non è mica complicato! ^_^

Riguardo alle parole: Einstein disse “Bisogna rendere le cose il più semplici possibile, ma non ancora più semplici!”. “Sussiego”, “pedanteria”, “pontificare”, hanno un significato ben preciso, che non può essere reso con parole più semplici senza costringersi a giri di parole. Una inutile complicazione sarebbe invece chiamare i piedi “estremità inferiori”.

Sullo stampo, e tutto il resto, vuol solo dire che ho la presunzione di pensare che del mio stampo D’Angelo non ne abbia conosciuti molti, e che sulla natura del mio stampo non sia in grado di giudicare. Che ci vuoi fare, viviamo tutti nell’illusione di essere unici e irripetibili, è la natura umana.

Se uno poi mi dà del provocatore dilettantesco prendendo un tono di superiorità invece che rispondere sugli argomenti, mi fa solo pensare di aver fatto centro. L’argomento, tanto per ricordarlo, è: con tutte le brutture del mondo (e da qui il KKK preso ad esempio), proprio una frase dentro un post dove si parla di noia nell’arte ti riempie di “shock, disgusto, orrendo senso di vuoto”?

Non sono una persona (mi spiace, ma ti devi fidare sulla parola) che quando si accorge di aver sbagliato si impunta lo stesso. Se resto sulla mia posizione è perché son convinto di quello che dico. D’Angelo non stava parlando di libri, ma di persone, su un piano strettamente personale, non dicendo che “forse hai scritto una cosa un po’ insensibile”, ma parlando di “shock, disgusto e orrendo senso di vuoto, semplicemente non sai cosa scrivi”, e sullo stesso piano io sono intervenuto. Forse dovresti rileggerti il suo intervento, che non ha proprio il tono da bonaria tiratina d’orecchi come tu lasceresti supporre.

Infine, ti invito a fare SEMPRE congetture su ciò che pensa chi hai intorno. Non c’è proprio niente di male.

#31 Comment By Andrea D’Angelo On 27 novembre 2007 @ 17:33

Evidentemente non ci capiamo.
Il pezzo che io ho commentato è il seguente: “D’accordo, d’accordo, generazione disgraziata. Io sono una di quelle che si sarebbe goduta lo spettacolo della ragazza travolta dal bus con il cervello sparpagliato sul marciapiede. Che diamine, potrei passare l’intera esistenza senza veder mai un tizio con il cervello sparpagliato sul marciapiede! Si chiama curiosità, è una cosa naturale, tanto più stimolata quanto più l’evento è raro. Non c’è proprio niente di male a essere curiosi.”

I miei commenti sono a questo e soltanto a questo. Letto quel paragrafo, tutto quanto letto prima ha perso senso (e mi sono fermato).
E, certo, il *mio discorso* era profondo, ma per via del tema, non perché io lo sia a priori. Non è difficile da capire. O forse per voi illustri cesellatori della parola scrivere “il mio discorso è” corrisponde a scrivere “io sono”?

@Signor Stockfish: non addolcire un bel niente, per favore.
Abbi un po’ di coraggio: nella vita serve (anche se da dietro un nomignolo).
E, credimi, ce ne sono a bizzeffe di persone che si atteggiano come te sul web (e che sono decisamente più brave ad avvalorare le proprie tesi). Che ti piaccia o no. Che poi nella vita tu sia molto meglio, me lo auguro per te (e non vedo perché dubitarne: non ho mai parlato della tua persona, ma delle cose che hai scritto qui).

#32 Comment By Signor Stockfish On 27 novembre 2007 @ 17:54

No, non è difficile da capire. Per cui, se proprio vogliamo essere precisi, il fatto che il tema del discorso sia profondo non rende il discorso profondo.

Che c’entra il coraggio? Per addolcire intendo epurare tutto ciò che, pur non essendolo, potrebbe essere preso come un attacco personale, tutto qui.

Se ce ne sono a bizzeffe di persone che si atteggiano come me, mi fa piacere avere dei fan, ma io non mi atteggio.

#33 Comment By Fabrizio Valenza On 27 novembre 2007 @ 19:53

Bene. Dunque a quando la stroncatura di D’Angelo per mano dei crostacei?
E’ ironia, ovviamente.
Fabrizio

p.s.: però l’aspetto con ansia, perché temo che un mio idolo possa venir distrutto dalla Gamberetta…
p.p.s.: o mi mandate il maschio Bubba?

#34 Comment By Signor Stockfish On 27 novembre 2007 @ 20:36

Ti mandiamo il maschio Stockfish, che sta già facendo la punta all’arpione ;)

#35 Comment By Andrea D’Angelo On 28 novembre 2007 @ 17:16

Nel mio caso “ansia” è una parola grossa, Fabrizio. Ma certo la curiosità c’è. Anche perché non so quale sarà il bersaglio, tra i due: il più vecchio o il più nuovo?
Spero, in tutta sincerità, il più nuovo.
Non ho ancora letto una recensione negativa veramente illuminante sul più nuovo. Da queste pagine qualcosa potrebbe emergere, invece. Confido nell’acume proprio dei pescatori (quando non vanno fuori tema).
Essendo io nel bel mezzo della stesura del seguito, ne trarrei giovamento.

#36 Comment By Nick Truth On 29 novembre 2007 @ 16:33

Tralascio il discorso provocatorio su chi si sarebbe goduta cosa e i link che sono seguiti. Faccio finta che non esistano e li considero come un espediente per far discutere.

Il succo del post dovrebbe essere un altro, quindi commenterò solo questo.

Strano ma vero, stavolta mi trovo quasi d’accordo con Gamberetta.
La scuola non fa nulla per insegnare ai ragazzi che leggere è divertente.
Proporre dei romanzi con contenuti morbosi potrebbe spingerli alla lettura, esattamente come la visione delle cere di Susini potrebbe essere molto più interessanti per un ragazzo che una visita al Louvre.
Questo naturalmente non significa che la Gioconda faccia schifo e che i Promessi Sposi siano una vaccata, dico solo che c’è un’età di cui bisogna tenere conto quando si insegna la letteratura o l’arte. A quell’età forse è più importante suscitare interesse, perchè da quell’interesse potrebbe partire la cultura che i ragazzi cercheranno di farsi un domani.

Non mi trovo d’accordo su questo punto:

“La soluzione a questo problema è semplice: la scuola deve obbligare a leggere. Dalle elementari in poi dovrebbe essere prevista la lettura di almeno un romanzo a settimana, tagliando buona parte del programma d’italiano, che in effetti non serve a un tubo. La grammatica la si impara molto più in fretta e meglio per imitazione che non per studio, la storia della letteratura è solo nozionismo inutile, e il contorno socio-politico-economico-etico-metafisico che spesso si appiccica alle opere è questione specialistica che dovrebbe comparire solo all’Università.”

Il verbo leggere non tollera imperativi, quindi non si può obbligare nessuno a leggere. Di solito i tentativi fatti da genitori e insegnanti si sono rivelati controproducenti.
Se mi avessero detto di continuo: “Leggi! Devi leggere!” molto probabilmente odierei i libri. Per mia fortuna nessuno me l’ha detto.
Leggere un romanzo alla settimana è troppo per un non lettore. Io proporrei un romanzo ogni due mesi, una volta scelto dagli studenti, una volta consigliato dal professore (tenendo sempre conto dei suggerimenti dei ragazzi).
Non sono d’accordo sul tagliare il programma. è vero che la grammatica si impara parlando e leggendo, ma abbiamo anche bisogno di classificarla con delle nomenclature e di conoscere quelle che sono considerate le norme del parlare corretto. Non avere una cultura di base sulla grammatica può essere dannoso un domani. Molto dannoso.
Lo studio della storia letteraria è pure nozionistico, ma un diplomato deve possedere almeno quelle nozioni di base, visto che fanno parte della storia culturale del nostro paese. E non mi va di considerare il contorno socio-politico ecc come specialistico. è proprio quello che fa parte della cultura. Non si può leggere Petrarca senza tener conto della cultura medievale e del riflesso del pensiero di Sant’Agostino su di lui. Non si può leggere Tasso senza considerare gli effetti della riforma cattolica. Queste considerazioni fanno parte della storia culturale del nostro paese, e un domani saranno utili alla persona che vorrà guardare appena più in là del proprio naso.
Sono cose noiose, ma vanno fatte…
Anche la matematica è noiosa, però va fatta.

Io proporrei di mischiare noioso a divertente, quindi alternare programma classico a romanzi interessanti che colpiscano i ragazzi.
Poi, come diceva Miss Grumbler:

“quando ero a scuola io il dramma dei PS era la modalità di somministrazione da parte dei prof”

quindi se si ha la fortuna di avere un insegnate capace di fare il suo mestiere tutti questi problemi forse non ci sarebbero neppure.
Ciao

#37 Comment By Gamberetta On 29 novembre 2007 @ 22:02

@Nick. Ho in casa un vecchio libro di trigonometria, credo di mio nonno. Tra gli esercizi finali c’è da calcolare fino al dodicesimo decimale una certa espressione. Nessuno ti chiede più una roba del genere, anche all’esame di maturità ti fanno portare la calcolatrice.
Io ho il collegamento a Internet nel cellulare, come hanno ormai la buona parte dei cellulari, in 30 secondi posso dirti vita, morte e miracoli di qualunque scrittore italiano e non. È davvero spreco di tempo e nozionismo inutile che l’impari di persona.
Così come le regole della grammatica: al massimo sono un altro argomento specialistico, ma nessuno è in grado di usare tempi e modi verbali corretti perché li ha studiati. È un’altra perdita di tempo, un bambino (o chiunque altro) non starà mai lì a pensare se debba usare un congiuntivo o no, gli verrà naturale far giusto o sbagliare a seconda di quel che sente in giro. Per quello che un libro alla settimana è il minimo. Un libro ogni due mesi, contando che la scuola sono 9 mesi circa, è al massimo cinque libri all’anno. Non credo basti a contrastare le decine di ore di televisione o lo pseudo italiano che si legge su Internet.
Per l’obbligo: è vero, in generale obbligare non serve. Ma secondo me alla elementari le maestre potrebbero cominciare a leggere agli alunni, e scegliendo letture interessanti e divertenti, far nascere la passione. Dopo di che, contando appunto di ridurre al minimo il “contorno”, penso che un libro a settimana per tutti gli anni scolastici possa dare un pizzico di reale cultura.
L’idea di fondo è che leggere sia divertente. All’inizio magari l’imposizione può dare fastidio ma uno mica è scemo! Se una cosa è piacevole, è piacevole. Forse non ammetterà mai che la maestra aveva avuto ragione, ma non è importante, l’importante è che si appassioni alla lettura (sempre poi che ciò sia davvero importante, assumiamo di sì).

#38 Comment By Nick Truth On 29 novembre 2007 @ 22:47

mmm…
Per me c’è grande differenza tra quello che c’è scritto su un libro di testo su un autore e quello che trovo su internet.
Io sono per “più si studia e meglio è”… e del resto molti pensano che l’utilizzo delle calcolatrici abbia atrofizzato la nostra capacità di calcolo.
E puoi credermi o meno… ma a me capita spesso di soffermarmi e chiedermi se sto usando una forma grammaticale corretta.

Un libro alla settimana può anche essere il minimo, e quello che tu dici è indubbiamente vero. Il problema è che rischia di diventare una forzatura, come un compito a casa… invece dovrebbe essere un divertimento, no? è questo lo scopo. Tu magari leggi un libro alla settimana, ma lo fai perchè ti piace. Per quello ho proposto un libro ogni due mesi (anche se è poco), perchè ogni due mesi rischia meno di diventare una rottura di palle per lo studente costretto a leggere.
Se poi, come dici tu, fossero le maestre a trasmettere la passione per la lettura (idea che condivido in pieno) non servirebbe più obbligare alla lettura una volta alla settimana, no? Saranno i ragazzi stessi a voler leggere…

E poi una volta che i libri sono stati letti che si fa? Bisogna discuterne in classe… scambiarsi opinioni, idee… io vedo importante anche questo aspetto (per me uno dei piaceri della lettura è anche quello che viene dopo la lettura).

Insomma, in generale vedo la tua idea buona (a parte quello che ti ho detto su cui non sono d’accordo), ma ho paura che possa diventare traumatizzante quanto i promessi sposi :)
Ci vorrebbe una via di mezzo.

#39 Comment By makkox On 30 novembre 2007 @ 04:55

il succo è quasi totalmente condivisibile. la curiosità è il fulcro su cui far leva per farti adorare il leggere. la noia l’opposto.
99 su 100 la scuola fa leva sulla noia. perchè poi? boh.
è anche vero che non puoi, e non andrai avanti una vita a legger Urania. in seguito apprezzerai le buone ritmiche pennellate come in quell’inizio stupendo de i promessi sposi.
ah, che il sorriso della gioconda è così perchè leo aveva appena inventato il cilum, è vero. hehehe (sei proprio forte)
M.

#40 Comment By Gamberetta On 30 novembre 2007 @ 13:56

@Nick. Dato che per una volta sei quasi d’accordo con me, non insisto sui particolari, tranne uno, l’autorevolezza delle fonti via Internet.
Un paio di anni fa un’inchiesta di Nature aveva dimostrato che la qualità delle voci scientifiche in Wikipedia era sullo stesso livello di quelle dell’Enciclopedia Britannica. Su Internet si trova tutto quello già stampato, con in più il vantaggio che le informazioni passano sotto lo scrutinio di migliaia se non decine o centinaia di migliaia di occhi.
In altre parole, via Internet posso accedere al contenuto dei libri di testo e in più avere a portata di mano decine di altre fonti.

#41 Comment By Nick Truth On 30 novembre 2007 @ 14:22

Ci sono ottime pagine su wikipedia e pagine che hanno lacune. è vero che se fai un bel giro in rete puoi trovare davvero tutte le informazioni. però si tratta di pagine, non di libri.
Prova a confrontare, per esempio, la pagina del tuo libro di testo su Leopardi e confrontala con la pagina di Wikipedia (su leopardi, o su un altro…)

Però basta, la finisco qui, perchè appunto siamo quasi d’accordo ;)
Ciao

#42 Comment By Aynos Siderale On 1 febbraio 2009 @ 01:07

E’ la prima volta che leggo un post del genere! Fenomenale, esprime alla perfezione ciò che anche io penso sulla scuola. Affermare che le tue considerazioni sono azzardate ed insensate è – a mio parere – un pregiudizio ed un condizionamento che andrebbe fatto risalire alla “nostra” stupida cultura tradizionalista e vuota, cioè proprio quella che a scuola viene rimarcata ed esaltata.

Ottimo post. Complimenti davvero.

#43 Comment By Gladstone On 1 febbraio 2009 @ 11:55

Io invece sostengo che studiare è necessario. Ma lo studio inteso da me, non è quello nozionistico dove si deve sapere data di nascita, di morte, tutti i soggiorni dell’autore, ecc ecc. Piuttosto, studiare bene i temi (che a questo punto sarebbe meglio apprendere direttamente dai testi, ma non si possono leggere dieci testi per ogni autore, a scuola). Se non si conoscono un po’ i temi, non ci verrà spontaneo fare paragoni con altri autori, collegarli tra loro, per tematiche e stili.
I Promessi Sposi, a me, piacciono molto, ma evito di leggerli seguendo un’impostazione datami da altri. Insomma, leggo e poi giudico, non leggo con una pre-impostazione.

Gamberetta, Dante ti piace?

#44 Comment By Gamberetta On 1 febbraio 2009 @ 20:19

@Gladstone. Secondo me a scuola (Liceo) dovrebbero far leggere molto di più. S’impara molto di più leggendo direttamente gli autori, che non analizzandoli a freddo.

Dante mi piace sì. Ma non c’è paragone con il Manzoni, è tutt’altro livello.

#45 Comment By Cayman On 2 febbraio 2009 @ 14:37

In effetti al liceo non ho mai sopportato le lezioni sui PS… e il libro in sè non mi è piaciuto per niente… quindi applicavo il metodo suggerito da Gamberetta… leggevo un libro ogni due settimane.

Durante le ore di italiano e latino di quarta e quinta, anzichè ascoltare tutte le elugubrazioni manzoniane, mi mettevo a leggere per conto mio… libri qualsiasi… per il 90% molto migliori di quello che la professoressa faceva in classe… Sono scito da quei due anni con una quarantina di libri letti in più… e forse anche un senso critico migliore di quelli che imparano quello che ti propinano a scuola…

La cosa più utile è stata leggere anche i libri che stavamo studiando (A parte i PS che proprio mi “stomegavano”) in modo da poter avere dei miei giudizi personali, e non solo quelli di M. autore del libro di letteratura… Ad esempio il libro “Gli indifferenti” di Moravia è stata una scoperta… era nel programma ma l’ho letto da solo.

Morale della favola leggendo quel libro ho avuto la sensazione che fosse stato scritto “esclusivamente per me”, e, pur senza pretesa di essere un genio, penso di averlo letto con più profondità di mister M. in quella situazione, come in altre, ho trovato che l’analisi fatta in classe fosse molto superficiale e che non desse la dovuta importanza alle caratteristiche basilari, limitandosi a taggiare come “inetti” i vari personaggi… non era certo solo a questo che pensava Moravia… c’era tutto il risentimento di un ragazzo di 19 anni che non sa prendere la vita in mano, ma certo questo non me lo hanno detto.

Quindi: la lettura dei libri è fondamentale e va indirizzata ma non si possono imporre 4 libri e fare solo quelli in 5 anni. Gli studenti hanno il diritto di scegliere le loro letture parallelamente a quelle didattiche (quindi diminuendo il peso in ore dedicato a queste ultime) e, soprattutto, ha diritto di far valere la propria opinione e interpretazione al di sopra di quella di un libro di testo.
Non ha senso trovarsi un 5 perchè non si ha detto quello che suggeriva mister M. (maledetto!!) se si vede la cosa in modo diverso, meglio un giudizio ragionato che uno impartito… anche perchè quello che un libro ci lascia dentro non lo decide certo un estraneo!

Scusate il post lungo, spero di essere stato chiaro… Daniele

#46 Comment By Ilune On 10 giugno 2011 @ 14:38

Si che questo è un articolo ormai parecchio datato (guardate la data, è il 2011) ma dopo aver divorato mezzo blog in ordine cronologico, mi è sembrato doveroso lasciare un commento in uno degli articoli che mi ha colpito di più.
Per esperienza personale, posso ben dire che un libro imposto a forza, possa anche esso essere Harry Potter nel periodo di massima fama o qualcosa di similmente “alla moda”, è semplicemente un libro imposto a forza. Una punizione per antonomasia. Se poi la lettura obbligata è qualcosa come I Promessi Sposi (per carità, una pietra miliare nella letteratura italiana, nella sua formazione e nella formazione della lingua italiana stessa), allora è la fine. Il tenero virgulto quattordicenne che si troverà il suddetto mattone da leggere percepirà la lettura come qualcosa di pesante, inconcludente, NOIOSO. E accenderà la tv per guardare Amici, l’Isola, o qualche altra trashata del genere (scusate il neologismo. Potrei usare putridume, cavolata o similari, se garba ai puristi che hanno tanto attaccato Gamberetta). I Promessi Sposi vanno letti più avanti, volontariamente. E certo anche infarcire le teste dei ragazzini con nozioni da imparare a memoria (pi-parapì-parapì-parapero, data luogo di nascita, data luogo di morte, dove andò e cosa fece), se è più facile per i nostri professori avviliti e sminuiti dalla scuola attuale, non è certo il modo migliore per far amare la letteratura ai ragazzi.
Tutto questo papiro per dire una semplice cosa: d’accordissimo per introdurre fin dalle elementari i bambini alla lettura, magari con un programma integrato: un libro al mese da leggere a casa, poi ogni bambino racconta agli altri, in classe, quello che ha letto e perché gli è piaciuto. Magari i professori potrebbero raccontare le trame, i riassunti e gli stralci di libri “classici” per ragazzi ai loro alunni (dagli ultimi anni di elementari alle medie alle superiori), in modo che chi fosse interessato poi abbia lo stimolo per cercarsi tali classici, e si sa che se leggi qualcosa perché sei curioso riesci a digerire mattoni che, imposti, bruceresti nel caminetto (un esempio su tutti: io, i MIserabili, edizione degli anni ’20, a 12-13 anni. Se me l’avessero imposto l’avrei buttato nella fontana. Invece l’ho letto, in due mesi, d’estate. E l’ho riletto a 20 anni.).
Concludo dicendo a gamberetta: io la Gioconda l’ho vista dal vero. Per carità, stilisticamente è impeccabile, lo sfondo è meraviglioso, sembra che ti guardi, ma… è troppo, troppo pubblicizzata. La vedi dappertutto. Arrivi lì davanti, al Louvre, e dici “… beh? tutto qui?” Per un BEL quadro di Leonardo, consiglio La dama con l’ermellino. Si trova a Praga (ho visto anche quello dal vivo), ma si trovano buone riproduzioni su internet. O anche la madonna delle rocce. O tutti i quadri non così famosi. Purtroppo, spesso, un’opera bella viene svilita dall’essere troppo mostrata e sbandierata, quando dovrebbe essere svelata con dolcezza e passione.
PS: riguardo all’articolo sulla torta di mele, approvo in pieno. Mettetemi pure in croce, ma fatevi un giretto su siti quali EFP: traboccanti di storie che sono putridume, con una certa percentuale di storie con buona idea e pessimo svolgimento, e qualche RARISSIMA perla chje, guarda caso, se si va ad analizzare, segue certe piccole regolette base che TUTTI i grandi scrittori seguono.


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2007/11/25/arte-noiosa/

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