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Cuore d’Acciaio

Pubblicato da Gamberetta il 5 maggio 2009 @ 19:15 in Fantasy,Libri,Segnalazioni,Straniero | 115 Comments

Segnalazione che si merita di stare fuori dal ghetto, perché parliamo di uno dei miei romanzi fantasy preferiti: Cuore d’Acciaio di Michael Swanwick (The Iron Dragon’s Daughter, 1993). Su emule occorre cercare:

Icona di un mulo Bluebook.0793.ITA.Swanwick.Michael.Cuore.D’Acciaio.rar (2.172.512 bytes)

Copertina di Cuore d’Acciaio
Copertina di Cuore d’Acciaio

Prima di parlare del romanzo, una considerazione generale. Cuore d’Acciaio è introvabile. Non si trova più nelle librerie e anche quelle librerie online che lo danno per disponibile in realtà non riescono a procurarlo (ho conosciuto chi ha aspettato settimane perché iBS gliene spedisse una copia, senza mai riceverla). Al momento attuale non c’è alcuna offerta su eBay e anche nelle varie biblioteche non è così semplice recuperarlo.
E stiamo parlando di una singola copia. Se da un giorno all’altro mille persone decidessero di leggerlo, non ci sarebbe alcuna speranza per tutte loro di riuscire nell’impresa.
Questa è un’altra stortura dell’attuale regime riguardo il diritto d’autore. Su Cuore d’Acciaio in Italia non ci guadagna più nessuno, né Swanwick, né la casa editrice, né i lettori. Eppure un sacco di gente pensa che sia giusto così. Be’, non importa quello che dicono le normative e le leggi (letteralmente comprate ad hoc, non certo nate per difendere gli interessi della collettività), non è giusto.
Una semplice soluzione: vendere a poco prezzo l’edizione elettronica dei romanzi fuori catalogo. Diciamo 2 euro (1 per la casa editrice, 1 per l’autore). La casa editrice non deve spendere praticamente niente (il romanzo in formato elettronico l’ha già, quasi sicuramente ha già l’infrastruttura commerciale, dato che vende i libri di carta, il consumo di banda per trasferire il libro ai clienti è insignificante), e i lettori potrebbero usufruire a prezzo minimo di tante opere che per una ragione o per l’altra non hanno intercettato all’uscita nelle librerie.
Non lo fa nessuno. Quei pochi, tipo Mondadori, che vendono ebook li vendono a prezzi esorbitanti, hanno un catalogo minuscolo e, ciliegina sulla torta, i libri sono in un formato elettronico legalmente usabile solo con software Microsoft.

Non è un problema solo di Swanwick o dell’Italia. Il professor James Boyle nel suo saggio The Public Domain calcola che ben l’85% di tutta la produzione artistica del mondo faccia questa fine: non viene diffusa perché questo violerebbe le leggi sul diritto d’autore e d’altra parte non esiste più nessuno che la venda o che ci guadagni sull’eventuale vendita. Lui la chiama arte orfana. Una bella vittoria del copyright! Il rendere inaccessibile l’85% delle opere che si vorrebbero “difendere”.

Perciò un sentito ringraziamento allo staff dei Bluebook (e a Matteo in particolare, che so ha penato per trovare una copia del romanzo) per aver dato nuovi genitori adottivi a Cuore d’Acciaio!

* * *

La trama del romanzo:

Jane, una ragazzina umana, è rapita dagli Elfi per lavorare nella fabbrica dei draghi a vapore. Le condizioni di vita sono atroci, e la nostra eroina pare destinata a un’esistenza brutale e senza speranza; finché non trova il manuale di uno dei draghi. Pian piano comincia a rendersi conto che una possibilità di fuga esiste…

Cuore d’Acciaio è considerato un antesignano del New Weird. È probabilmente il primo romanzo che rientri nel New Weird così come definito da Vandermeer. Per saperne di più, potete leggere la recensione di The Dragons of Babel, il secondo romanzo di Swanwick ambientato nel mondo di Cuore d’Acciaio.

Cuore d’Acciaio mi piace tantissimo!!! L’ambientazione è eccezionale, bizzarra, complessa, piena di trovate geniali; il rapporto tra Jane e il Drago biomeccanico non ha niente della “mielosità” idiota che si vede in certi fantasy (Troisi o Paolini, per dirne un paio), il Drago mantiene sempre la sua aura di malvagità e di dignità di macchina da guerra costruita per sterminare i nemici. Le avventure di Drago e ragazza sono divertenti e fantasiose; e persino gli Elfi sono tollerabili, essendo molto più ispirati alle creature del Piccolo Popolo che non ai debosciati tolkeniani.

Mi fermo qui perché questa è pur sempre solo una segnalazione e non una recensione. Magari la recensione la scriverò fra un po’, dopo aver riletto il romanzo; a occhio ci sono almeno 5-6 gamberetti freschi – e questo nonostante Cuore d’Acciaio non sia esente da difetti, quali ad esempio un finale ambiguo e sottotono.

Ultima noticina: per chi volesse su emule si può trovare anche il romanzo in lingua originale, in HTML o PDF, basta cercare il titolo – The Iron Dragon’s Daughter.

Copertina di The Iron Dragon's Daughter
Copertina dell’edizione Gollancz di The Iron Dragon’s Daughter


EDIT del 7 febbraio 2011. Cuore d’Acciaio è stato ristampato con un nuovo titolo. Si veda questa segnalazione.


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115 Comments To "Cuore d’Acciaio"

#1 Comment By CMT On 5 maggio 2009 @ 20:18

A parte che il titolo italiano deve averlo scelto un fan di Jeeg… sei sicura che si riesca a trovare la versione elettronica? Ci avevo provato tempo fa dopo aver letto la recensione dell’altro libro, visto e considerato che non c’era altro modo di leggerlo, ma niente

#2 Comment By Gamberetta On 5 maggio 2009 @ 20:29

@CMT. Nel limite del possibile cerco di fare Segnalazioni in contemporanea con l’uscita delle release. Cuore d’Acciaio in italiano è stato rilasciato ieri. L’edizione inglese è in rete da un paio di mesi.

#3 Comment By Benmot On 5 maggio 2009 @ 20:34

Mille grazie! Ho provato a cercarlo nei mercatini (non si sa mai) ma la mia fortuna si è esaurita probabilmente trovando “Steampunk” di Paul di Filippo a 2 euro..

#4 Comment By Benmot On 5 maggio 2009 @ 20:35

uoops scusa il doppio commento ma : su che server emule lo trovo?

#5 Comment By Gamberetta On 5 maggio 2009 @ 20:42

@Benmot. Server non so, Kad mi da al momento 4 fonti complete. Comunque come dicevo è uscito solo ieri, magari già domani sarà più diffuso.

#6 Comment By Annaf On 5 maggio 2009 @ 21:00

Non ho letto il libro, quindi non mi pronuncio su questo (anche se vorrei molto leggerlo, ne hai parlato così tanto altre volte che mi dispiacerebbe non trovarlo, ma a quanto pare è introvabile), anzi, ti ringrazio per la segnalazione.
Tuttavia vorrei fare un appunto in merito al tuo discorso sulle edizioni elettroniche dei libri.
Diciamo che non sono molto d’accordo con quanto dici, perché la versione cartacea bene o male è reperibile da tutti (se non in libreria si può sempre trovare in biblioteca… ci saranno sempre casi eccezionali, ma sono più unici che rari), mentre quella elettronica non lo è e quindi chi non ha determinati programmi e/o possibilità per spendere soldi on-line, non potrà mai leggere certi libri. Forse le persone di quest’ultimo caso saranno sempre in numero minore rispetto a quelle che hanno lettori e-book e programmi idonei, ma perché queste persone non dovrebbero avere la possibilità di leggere i libri che vogliono (al di là delle case editrici che se ne fregano sia del formato cartaceo sia di quello elettronico)?

#7 Comment By Diego On 5 maggio 2009 @ 22:18

Grazie per la segnalazione, era da tempo che volevo leggerlo… comunque da buon segugio dei libri usati ho dato un po’ un’occhiata in giro e l’ho trovato su un sito (6 bumbe di spedizione, sigh!). Ti farò sapere. Riguardo la questione dei diritti d’autore devo dire di non essere d’accordo su tutto ciò che dici, però su un punto la vediamo allo stesso modo: in casi come questo è senz’altro un danno per tutti.

#8 Comment By Gamberetta On 5 maggio 2009 @ 22:49

@Annaf.

Diciamo che non sono molto d’accordo con quanto dici, perché la versione cartacea bene o male è reperibile da tutti (se non in libreria si può sempre trovare in biblioteca… ci saranno sempre casi eccezionali, ma sono più unici che rari)

Non è vero. Ogni anno in Italia sono pubblicati oltre 60.000 titoli, solo una percentuale minuscola passa in libreria e in biblioteca. E, specie per le biblioteche, non c’è soluzione: non c’è semplicemente lo spazio fisico per archiviare 60.000 volumi cartacei all’anno (e parleremmo di una sola copia per ognuno).
Viceversa, un disco rigido da 50 euro raccoglie i 60.000 volumi in formato elettronico senza difficoltà e nello spazio di pochi centimetri quadrati.
Per quanto riguarda l’accesso, mi sembra che sia molto più facile per chiunque collegarsi a Internet che non recarsi in una biblioteca (Internet funziona ovunque, la biblioteca devi averla a distanza ragionevole da casa). Ciò detto, se una persona si trova bene con le biblioteche ovviamente nessuno vieta che ne usufruisca. Ma, parlando in generale, non è una soluzione.
Bisogna darsi da fare non poco per trovare una copia di Cuore d’Acciaio, figurarsi se lo vogliono leggere in 1.000 o 10.000 in poco tempo. Non c’è biblioteca che tenga. Internet non ha questi limiti.

@Diego. A proposito di copyright, sai che un sacco di case editrici vedono malissimo quest’idea dei libri usati? La compravendita di libri usati affama gli scrittori! Infatti ci sono già state proposte di legge (per fortuna non giunte in porto, che io sappia) qui e là per vietare la vendita di libri usati.

#9 Comment By Diego On 5 maggio 2009 @ 23:02

Guarda non volevo introdurre una discussione sul copyright, anche perché andiamo fuori tema. Quando dicevo che sono d’accordo con te mi riferivo proprio a casi come questo di Cuore d’Acciaio: un libro non è più disponibile e l’editore non lo ristampa, non rivende i diritti a chi vorrebbe stamparlo ecc… in un caso del genere non solo mi sembra moralmente accettabile scaricarlo o cercarlo nell’usato, ma se c’è richiesta da parte del pubblico dovrebbe essere l’autore stesso a farsi vivo e protestare. Per quanto riguarda la proposta di legge sulla compravendita di libri usati, spero che fosse solo una battuta la tua… anche se conoscendoti purtroppo non lo credo :)

#10 Comment By Annaf On 5 maggio 2009 @ 23:55

Hai risposto solo a parte di ciò che ho detto. Comunque…

Le biblioteche sono fruibili effettivamente da tutti (altrimenti prima di internet come si faceva? Non è cambiato molto da allora), se uno vuole leggersi un buon libro senza doversi cavare gli occhi sul pc e senza spendere un capitale in fogli e cartucce per stampante, la biblioteca se la trova anche se non è proprio vicino casa. Non so in altre parti d’Italia, ma nella mia città (che non è neanche tanto grande) le biblioteche sono divise per circoscrizioni, oltre a quelle dell’università più specifiche, e sono tutte piuttosto ben fornite.
Nelle biblioteche dove non trovi certi volumi, c’è sempre il servizio di richiesta per trovare anche quelli e c’è sempre qualcuno che dona libri (d’accordo che l’attesa sia lunga, ma, come per tutte le cose, se uno vuole leggersi qualcosa che non trova, aspetta, non è un dramma). Altra cosa c’è anche il catalogo on-line della biblioteca, quindi se uno ha la connessione a internet, può trovare tutti i libri che cerca, trovando anche la biblioteca più vicina a casa (se è una cosa così importante).
E prima o poi anche qualcuno di quei 60.000 titoli all’anno arriverà in biblioteca.

un disco rigido da 50 euro raccoglie i 60.000 volumi in formato elettronico senza difficoltà e nello spazio di pochi centimetri quadrati.
Per quanto riguarda l’accesso, mi sembra che sia molto più facile per chiunque collegarsi a Internet che non recarsi in una biblioteca (Internet funziona ovunque, la biblioteca devi averla a distanza ragionevole da casa).

Avere internet è diverso dall’avere i programmi specifici per scaricare e leggere gli e-book, cosa che non sempre si ricorda. Personalmente non ho né lettore e-book né possibilità di scaricarli pur avendo la connessione a internet. Anche avendo un hard disk da 50€, se non hai i programmi specifici per scaricare e leggere, non puoi farci molto. Penso che ci sia ancora qualcuno che non abbia di queste possibilità (che ripeto non c’entrano con la connessione a internet per tutti), quindi usa i mezzi che ha, e mettere certi libri solo in formato elettronico sarebbe una forma discriminazione, secondo me, perché lede il diritto di una persona di farsi una cultura.

#11 Comment By ??? On 6 maggio 2009 @ 00:51

Non so se è OT ma visto che si parla di libri gratis e/o in formato elettronico vi segnalo questo sito:
http://www.randomhouse.com/teens/alchemyst/free/

Qui danno gratis il primo libro di una serie YA che s’ispira alla leggenda d Flamel. E’ in Ing, ovviamente. Figurati se in Italia danno libri gratis solo per farsi pubblicità.

Qui ci sono info e trama:
http://en.wikipedia.org/wiki/The_Alchemyst:_The_Secrets_of_the_Immortal_Nicholas_Flamel

Se vi interessa non perdete tempo: il Give Away termina l’8 di Maggio.

Ciaoz

#12 Comment By Mr. Lunastorta On 6 maggio 2009 @ 08:44

Io ho avuto la fortuna di trovarlo su Ebay! Dopo avertene sentito parlare tanto mi aspettavo di trovare un bel romanzo e non sono rimasto deluso. E’ un peccato che poche persone possano usufruirne, visto che purtroppo la diffusione degli ebook è ancora scarsa. Ed immagino che la speranza di trovare in un futuro prossimo The Dragon of Babel tradotto in italiano sia vana.

#13 Comment By Diarista incostante On 6 maggio 2009 @ 09:56

@Annaf
Ehm… i programmi per scaricare e leggere gli ebook sono di norma completamente gratuiti, a meno che uno non vada a infognarsi con chissà quali formati proprietari dei file.

#14 Comment By Carraronan On 6 maggio 2009 @ 10:26

Finalmente è uscito! ^___^
Ho vari amici che non hanno potuto leggerlo perché nelle biblioteche delle loro città non c’era (in zona Milano però c’è). Agli amici in provincia di Bergamo ho prestato la mia copia, uno dopo l’altro, nonostante la provincia in sé disponga del libro: per poco più di 1 milione di abitanti ci sono infatti ben (forse) 4 copie di cui 2 a Lovere (ma vedo che è segnato come “Non reperibile” anche se in teoria il totale disponibile è 1) e 2 a Sarnico (totali gestionali 2, totali disponibili 1, stato “disponibile”). Questo è quanto dice l’OPAC per la provincia. Nelle Biblioteche SBN di Bergamo non c’è proprio. ^__^

La Fanucci vada affanculo: hanno avuto anni per ristamparlo e non lo hanno fatto. Nonostante si sia in pieno Boom di draghi e altre cazzate e il libro avrebbe potuto competere sul mercato col resto se gli avessero messo un bel drago meccanico in copertina.
Vogliono privare il popolo di ciò che desidera e per cui è disposto a pagare? E allora il popolo se lo prende da solo. E gratis.

#15 Comment By Umberto On 6 maggio 2009 @ 12:03

Ciao Gamberetta, seguo il tuo blog ormai da qualche mese e ho comprato anche il lettore ebook (Cybook). Mi trovo benissimo.
Consiglio a tutti il passaggio dal cartaceo al digitale.
Il futuro e’ questo.

Umberto

#16 Comment By Annaf On 6 maggio 2009 @ 12:41

@Diarista: Anche se trovi il programma gratuito, in vari tipi di computer non funziona, quindi è praticamente inutile averli.

#17 Comment By Gamberetta On 6 maggio 2009 @ 12:44

@Annaf.

Le biblioteche sono fruibili effettivamente da tutti (altrimenti prima di internet come si faceva? Non è cambiato molto da allora)

Prima la gente leggeva meno. Ci si lamenta sempre che si legge poco, ma il poco attuale è molto più di 50 o 100 anni fa. Così come la produzione è enormemente aumentata. Forse 100 anni fa il sistema delle biblioteche poteva bastare, adesso non più. E in prospettiva sarà sempre più inadeguato.

se uno vuole leggersi un buon libro senza doversi cavare gli occhi sul pc e senza spendere un capitale in fogli e cartucce per stampante

Non facciamo un mito di questa cosa. È vero, leggere a video è più stancante che leggere un libro di carta, ma non è un’impresa impossibile. Se tu hai letto i miei articoli sulla Troisi (e l’hanno fatto in tantissimi), hai letto l’equivalente in parole di un romanzo. Ogni giorno e sempre di più si legge a video (e sempre più gli schermi migliorano di qualità), non è l’ideale, ma tra il non leggere un romanzo perché le copie cartacee sono disperse e il leggere a video mi sembra che la seconda scelta possa essere accettabile.
Quanto costa effettivamente stampare (ho controllato su un negozio online):
- Stampante laser b/n economica ma di marca decente (HP): 85 euro.
- Toner per la suddetta stampante: 65 euro (durata: 1.500 fogli A4).
- Carta, 500 fogli A4: 4 euro.
Un romanzo da 400 pagine A5 (il formato più diffuso per i libri che appaiono in libreria) sono 200 pagine A4 (ogni A successivo è la metà del precedente). Stampando fronte e retro sono 100 fogli.
Costo: 0,8 euro di carta + 4,3 euro di toner. Circa 5 euro. Non mi sembra un suicidio, specie se il romanzo è introvabile in altra maniera o è venduto a 20 e più euro.
Certo c’è il costo iniziale della stampante, certo c’è il problema di dover fare una rilegatura “casalinga”, ma per chi proprio odia leggere a video, non vuole comprare un lettore e-ink, non ha palmari o cellulari con schermo abbastanza grande, mi pare una soluzione fattibile.

E prima o poi anche qualcuno di quei 60.000 titoli all’anno arriverà in biblioteca.

Con i tempi di Cuore d’Acciaio se 1.000 persone lo cercano contemporaneamente in biblioteca l’ultimo lo leggerà dopo 25 anni. E parliamo di un romanzo comunque conosciuto tra gli appassionati, che sicuramente sarà stato stampato in qualche migliaio di copie. Romanzi meno noti, con tiratura più bassa, semplicemente spariscono, che fossero belli o brutti.

Avere internet è diverso dall’avere i programmi specifici per scaricare e leggere gli e-book, cosa che non sempre si ricorda.

I programmi per leggere gli ebook sono tutti gratuiti e scaricabili senza difficoltà, e spesso non c’è bisogno di scaricare niente (un libro in .html lo puoi leggere con il browser, per un .txt basta il blocco note, per .rtf e certi .doc può bastare WordPad, e anche con i .pdf puoi ingegnarti a leggerli senza scaricare niente, per esempio convertendoli via google docs o scribd o altri servizi online).
Per procurarsi gli ebook adesso è richiesto installare uno o più client P2P (emule in particolare, ma spesso i libri approdano anche ad altri lidi, tipo i siti che catalogano i torrent), e ammetto che può essere una difficoltà – molto relativa, e si trovano chiare istruzioni in italiano su 1.000 siti diversi –, però io partivo dall’ipotesi che gli ebook medesimi non fossero più “pirata” ma offerti dalle case editrici. Nel qual caso basterebbe cliccare.

Detto questo nessuno auspica la chiusura delle biblioteche, anzi, che ne aprano pure di nuove. Sta di fatto che adesso il diritto a farsi una cultura è leso di continuo: perché i libri in media costano troppo e perché i libri non si trovano.
L’uso sistematico di Internet può risolvere entrambi i problemi. Mi sembra la soluzione di gran lunga più semplice e realizzabile.

Negli ultimi due anni ho sempre prestato la mia copia di Cuore d’Acciaio, come fossi una biblioteca. Alla fine l’ho fatto leggere a forse una decina di persone. Ieri sera, nell’arco di qualche ora, solo da me hanno scaricato una copia della versione elettronica in 23. Come si dice in questi casi: non mi sembra ci sia altro da aggiungere! ^_^

#18 Comment By Diarista incostante On 6 maggio 2009 @ 13:06

@Annaf

Anche se trovi il programma gratuito, in vari tipi di computer non funziona, quindi è praticamente inutile averli.

Cioè? Mi suona stranissima questa, perchè a parte i pochi nell’universo che ancora avranno un win3.1 o un win95 tutti gli altri (da win 98 in poi, utenti Mac, e soprattutto utenti linux) vanno con un filo di gas per queste cose.
Quali vari tipi di computer hai in mente?

#19 Comment By Diego On 6 maggio 2009 @ 13:35

Una segnalazione: la versione cartacea del libro, per chi fosse interessato, è ancora disponibile su http://www.maremagnum.com al momento in cui scrivo, al costo di 9.30 euro + spese di spedizione (in contrassegno sono circa 6 euro in più).

#20 Comment By Annaf On 6 maggio 2009 @ 13:57

Proprio i Mac perché, pur scaricando determinati programmi (compatibili per quel tipo di computer), questi non funzionano. L’ho provato personalmente e anche i tecnici dicono di lasciar perdere ogni altro tentativo perché è inutile. So che ci sono poche persone (così dicono gli addetti ai lavori, ma li smentisco, visto che conosco molte più persone che abbiano Mac anziché Win) che hanno un Mac, ma non vedo perché non si debbano tenere in considerazione i problemi che hanno.
Non parlo di Linux perché non ho il sistema operativo.

Per quanto riguarda il costo dei libri, a cui faceva riferimento Gamberetta, purtroppo il discorso va fatto a monte e, come vedi, la Mondadori fa pagare tanto anche gli e-book, quindi non penso ci siano case editrici disposte a farli pagare solo 2€. Di certo se calassero di prezzo non mi dispiacerebbe, ma forse sono una dei pochi casi (particolari) a cui non dispiace spendere anche 20€ per un buon libro che interessa, oppure aspetto l’edizione economica (anche se devo aspettare anni, intanto leggo altro).
Questo discorso, però, non vale per gli e-book perché vanno male da leggere (ho già detto i motivi e non mi va di ripetermi (anche se li hai “confutati”)) e personalmente preferisco avere un bel libro tra le mani, non una schifezzuola fatta in casa per non dover leggere a video (tu parli di stampanti laser, ma come sempre non esistono solo quelle, purtroppo).

#21 Comment By izzy On 6 maggio 2009 @ 16:34

Grazie mille: sono davvero curioso di leggerlo. Non sono convinto che la completa liberarizzazione senza vincoli possa funzionare, ma di certo il copyright fa più danno che altro. Una casa editrice dovrebbe perdere i diritti esclusivi di edizione se non pubblica più un romanzo. È ridicolo permettere che delle opere spariscano solo perché ritenute non più commercializzabili. Se si crede che non vendano più, tanto vale renderle davvero libere ed accessibili a tutti, no? È un paradosso proteggerle da abusi, quando neppure i propietari del diritto di edizione credono più nel suo valore commerciale.

#22 Comment By Drest On 6 maggio 2009 @ 18:23

@annaf: http://www.amule.org/

se il tuo mac è su intel, quello funziona. se è più vecchio, con 15 euro ti compri un pc perfettamente in grado di far andare emule (e non sto scherzando, a 15 euro un pentium III lo trovi).

#23 Comment By Flash On 6 maggio 2009 @ 18:37

@Annaf
Spero di non finire nella fogna dei commenti, ma… Io uso il Mac da anni, e supporta nativamente i formati ebook più comuni (.txt, .rtf, .doc, .html e .pdf) senza bisogno di installare nessun programma aggiuntivo.
C’è qualche problema solo con il formato proprietario di microsoft, .lit, ma anche lì si ovvia con facilità (http://www.convertlit.com/index.php).
Inoltre ci sono programmi gratuiti a volontà per scaricare gli ebook dalla rete (il già citato amule e i vari trasmission o simili per i torrent), e per decomprimere i .rar che sono il formato più diffuso per queste cose (ad esempio, http://wakaba.c3.cx/s/apps/unarchiver.html).

L’unico, vero problema degli ebook è che personalmente non sopporto di leggere a schermo, ma in attesa di comprarmi un lettore serio quando scenderanno un po’ di prezzo ricorro alla soluzione di Gamberetta, vale a dire stampante laser e un po’ di carta. Ovviamente se, dopo aver letto a video le prime pagine, mi sembra che il libro valga la spesa di tempo e toner. Come nel caso di Swanwick, archiviato e pronto da leggere.

#24 Comment By Benmot On 6 maggio 2009 @ 19:24

Continuo a non trovarlo su emule… se qualcuno l’ha scaricato mi faccia sapere il server o se è stato diffuso inoltre un torrent..

thx !

#25 Comment By SuperTopoGigio On 6 maggio 2009 @ 22:35

Segnalo che è stato appena annunciato (nei comments dei Blog di Urania) che sia The Dragons of Babel” che “The Iron Dragon’s Daughter” saranno probabilmente pubblicati quanto prima nella nuova collana Epyx che parte a giugno.
Quindi c’è gente che ha pagato per i diritti.

Il mondo (e la gestione dei copyright) è tutt’altro che perfetto… resta il fatto che non si tratta di roba nostra da prendere come si vuole… ma roba di altri…

#26 Comment By Gamberetta On 6 maggio 2009 @ 22:54

@Benmot. Ti ho mandato una mail.

@SuperTopoGigio. Se Cuore d’Acciaio sarà ripubblicato tanto meglio, così chi l’ha trovato bello potrà comprarlo a ragion veduta.
Sul discorso generale hai torto marcio, ma qui siamo parzialmente OT, se t’interessa l’argomento leggi l’articolo sul copyright ed eventualmente commenta lì.

#27 Comment By Mr. Lunastorta On 7 maggio 2009 @ 11:57

Ho trovato la notizia riportata da SuperTopoGigio a questo indirizzo:

http://blog.librimondadori.it/blogs/urania/2009/05/02/urania-1546-seeker/

Cercando si può leggere il seguente commento:

Giuseppe Lippi

Maggio 5th, 2009 at 07:09

Di Michael Swanwick pubblicheremo quanto prima il capolavoro fantastico “The Dragons of Babel” con il suo seguito “The Iron Dragon’s Daughter”: occhio alla collana Epix, che parte a giugno, perché i due romanzi dovrebbero apparire là.

Da quel che scrive non mi sembra che abbia le idee molto chiare, almeno per quanto riguarda la cronologia delle opere, ma rimane comunque una buona notizia per gli appassionati!

#28 Comment By Annaf On 7 maggio 2009 @ 12:23

@Drest: amule è una baracchetta che non funziona (già provato e non su mac intel) perché, come ogni cosa fatta prima per i win e poi fatta anche per i mac, non è fatta con cura (prova msn col mac e poi mi dici come va, tanto per fare un esempio). E poi perché dovrei comprarmi un computer solo per scaricarmi gli e-book, quando ho un pc che mi funziona benissimo per molte altre cose? Gli e-book non sono di vitale importanza, ci sono cose molto più importanti.

@Flash: gli e-book in pdf, txt, ecc. naturalmente funzionano, ma non li trovi così facilmente (la maggior parte degli e-book li trovi solo con programmi specifici e sotto pagamento) e se a te altri programmi funzionano hai fortuna, visto che, come già detto più indietro, anche i tecnici sconsigliano di scaricare i programmi fatti prima per win e poi per mac, perché non funzionano, nonostante download e installazione corretti.

#29 Comment By Drest On 7 maggio 2009 @ 14:10

@annaf: “perchè dovresti comprarti un pc”: sei tu che stai trovando chissà quali problemi di ogni tipo, non io. Un pc sufficiente a far andare emule costa 15 euro e 15 euro per leggere li può spendere chiunque, credo.
Se poi tu non VUOI perchè hai già un mac, mac che usano in sempre meno, visto che da quel che ho capito NON è intel (bello, lo dici come se fosse cosa negativa), questo non lo puoi portare a sostegno della tua tesi :)
E questo dando per scontato che amule, utorrent e chi per lui siano inutilizzabili (quando invece, funzionano. certo, non flawless, ma neanche emule funzionava flawless nella 0.2x).

Comunque, tra un paio d’anni di quei mac ce ne saranno sempre meno, visto che son passati ad intel già da 3 anni, quindi tutti questi problemi non ci saranno del tutto (su un mac intel, usando hardware pc, puoi metterci il sistema operativo che ti pare, così anche voi mac user potete tornare nel mondo civilizzato).

#30 Comment By Annaf On 7 maggio 2009 @ 14:27

Stiamo andando molto OT… comunque

sei tu che stai trovando chissà quali problemi di ogni tipo

Riporto solo i fatti, non sto “trovando problemi”. È così e basta. Se per te sono scuse, cavoli tuoi, non credermi.

mac che usano in sempre meno

Non parlare di cose che non sai.

dando per scontato che amule, utorrent e chi per lui siano inutilizzabili

Non l’ho dato per scontato, mi pare che i tecnici ne sappiano molto più di qualche fortunato (uno su chissà quante migliaia di persone a cui non funzionano). Una delle ultime volte che sono stata dal tecnico abbiamo fatto tutti i tipi di prove (su vari computer mac, dai più vecchi ai più recenti) e nessun programma funzionava, nonostante download e installazione corretti.

#31 Comment By Ayame On 7 maggio 2009 @ 14:46

Finalmente! Grazie mille per la segnalazione, Gamberetta.

@Annaf, francamente il discorso è assurdo. Gli ebook sono quasi tutti in pdf o altri formati gratuiti sui cui siti è disponibile il download gratuito del programma, nelle varie versioni per i vari sistemi operativi.

Poi, prima dici che non è importante se mille persone vogliono leggere il libro, possono aspettare, e ti fai problemi per gli utenti mac? Sono molto ma molto di meno i problemi che si incontrano così, e il numero di persone svantaggiate si riduce infinitamente.
Io non vedo perché dovrei farmi problemi per gli utenti mac, che comunque non incontrerebbero questi casini di cui tu parli (i tecnici non sempre sono dèi informatici, anzi) quando proponi una soluzione che dà problemi a ben più persone ò.ò

#32 Comment By barbara On 7 maggio 2009 @ 16:12

@Benmot hai guardato la rete Kad come ha detto Gamberetta?
Perchè lo stesso problema l’ho avuto io con un e book che non trovavo nel resto del mulo, finchè non ho messo il kad e me l’ha trovato subito.

Se esce in libreria credo che lo comprerò, prima però magari dò un’occhio al formato elettronico, giusto per vedere se mi può piacere o no. :)

@Anna il tuo discorso non ha molto senso poichè Gamberetta non ha detto: bruciamo i libri di carta e le biblioteche e leggiamo solo gli e-book.
Semplicemente il suo è un discorso che condivido perchè i libri che non trovo da nessuna parte, che nessuno ristampa e su cui nessuno evidentemente guadagna, io potrei comunque comprarli in formato elettronico, magari spendendo molto meno, ma preferisco avere una possibilità in più che una in meno.

Chi ci perderebbe secondo me sono solo i librai e i distributori che vedrebbero calare notevolmente il giro d’affari, ma questo prima o poi succederà comunque, poi nessuno nega a una libreria di dotarsi in tal senso.

#33 Comment By Benmot On 7 maggio 2009 @ 20:05

@Barbara: mah, mi buttava fuori dal Kad poi sarà che ho sempre preferito il torrente al mulo.. si sarà offeso. O_o

Comunque grazie a Gamberetta (grazie grazie grazie!) ho risolto :)

#34 Comment By Drest On 8 maggio 2009 @ 13:49

Ho idea che sto tecnico sia uno non proprio molto pratico, perchè amule non sono in due ad usarlo su mac.
Ripeto, avrà pure qualche problema (è sicuramente più pesante della controparte winzozz, ad esempio), ma se vado su un forum di supporto per il mulo ne trovo anche per la versione windows, di problemi. Ma funziona. E di mac puri se ne vedranno sempre meno, quindi “who cares”: bootcamp e ubuntu.

#35 Comment By koshiatar On 8 maggio 2009 @ 17:31

Per motivi come questo i libri in inglese li leggo praticamente sempre in lingua originale.
Senza contare il risparmio; ogni libro di Martin diventa due libri e la trilogia dei Liveship Traders di Robin Hobb (autrice che raccomando) è diventata non so quanti libri oltretutto hardback, e per comprare tutto si spende il triplo.
Consiglio i libri in lingua originale a chiunque sia in grado di leggerli.

#36 Comment By zeros On 9 maggio 2009 @ 13:07

Grazie mille per la segnalazione, ora espanderò i tentacoli simil-mafia per attivare gli amici più tecnologicamente dotati e procurarmelo, finalmente!
Ancora grazie!

#37 Comment By Claudia On 9 maggio 2009 @ 14:22

Su Amazon è da un po’ che hanno iniziato a vendere ogni libro anche in formato elettronico a un prezzo molto ridotto rispetto al formato cartaceo. Peccato che sembra si tratti di un formato (kindle) leggibile solo dal lettore venduto dalla stessa Amazon >_>

Anche Google Libri si sta dando da fare e ha raggiunto un accordo riguardante i libri “orfani” con molti editori USA: http://books.google.com/intl/it/googlebooks/agreement/

Peccato che in Italia di queste cose non se ne parli proprio >_>

#38 Comment By Gamberetta On 9 maggio 2009 @ 17:16

@Claudia. Sì, gli ebook venduti da Amazon funzionano solo sul Kindle.
Ci sono però altri negozi di ebook più onesti e “aperti”, ad esempio Baen vende un sacco di ebook di fantasy/fantascienza a basso prezzo (5-6 dollari) e senza limitazioni.

#39 Comment By Selerian On 10 maggio 2009 @ 01:21

La trama in sé mi ispira anche molto, come altri elementi che hai dato – solo che ho scoperto su “dragons of babel” che non reggo swanwick :S. Proverò a procurarmelo in versione digitale, l’originalità dell’autore merita un’altra possibilità, direi.

#40 Comment By Samy On 10 maggio 2009 @ 14:59

@Gamberetta

Io vorrei segnalare che, da qualche parte, in italiano lo vendono:
http://www.bol.it/libri/scheda/ea978883470509.html
http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-swanwick_michael/sku-217536/cuore_d_acciaio_.htm

In inglese si può reperire tramite eBay, ci sono varie offerte.
Ovviamente mi riferisco alla versione cartacea, io odio gli eBook.
Devo essere sincera, adoro sfogliare le pagine, toccare con le mie mani il libro che sto leggendo, sentirne l’odore, leggerlo e rileggerlo lasciandolo sempre più vissuto…
Non sono d’accordo con il fatto che sia giusto che spariscano le versioni cartacee. I dati parlano chiaro: la gente preferisce leggere su carta e non su uno schermo. Questo perchè la lettura deve essere piacevole, stare davanti a un computer secondo me non lo è.
E’ più impegnativo leggere su un computer che sulla carta, gli schermi sono troppo luminosi e danno fastidio agli occhi. Dopo un po’ mi gira la testa. Ho già parlato del fatto degli eBook in un commento lasciato sul tuo libro.

#41 Comment By Gamberetta On 10 maggio 2009 @ 17:03

@Samy. Anche se i negozi online lo danno disponibile, in realtà non lo è. Hanno già fatto la prova diverse persone nei mesi scorsi.
Per il resto nessuno vuol far sparire le versioni cartacee. Le versioni cartacee spariscono da sole dopo poco tempo perché costa produrle e trasportale, e occupano spazio. Invece le versioni elettroniche non hanno di questi problemi.

#42 Comment By Diego On 10 maggio 2009 @ 17:46

@Samy: per quanto concerne i dati, hai ragione solo riguardo ai numeri presi in senso assoluto, le percentuali di crescita invece non seguono il tuo discorso: quella per la richiesta di libri in formato elettronico è esponenziale o quasi. Leggi per esempio questo articolo del Duca del mese scorso. Sono d’accordo che non sia piacevole leggere a monitor, ma per quanto riguarda gli ebook si parlava di schermi e-ink, e a quanto ho capito (io non lo possiedo, ma ho letto gli articoli di Gamberetta e del Duca che lo hanno provato) è come leggere su carta. Poi io personalmente non trovo giusto il pensiero che sembra andare per la maggiore, ossia che il supposto successo del formato elettronico significhi automaticamente la morte del cartaceo. I due mondi possono coesistere senza problemi.

#43 Comment By Suleiman On 11 maggio 2009 @ 10:44

Amo i libri, ed amo leggere.
Possiedo un PRS700, lettore di ebook che ha cambiato (in meglio) le mie possibilità di lettura.

Ci sono molti vantaggi nell’avere uno di questi apparecchietti elettronici:
- si legge davvero benissimo,
- si possono avere con sè migliaia di libri, così quando se ne finisce uno, si ha già da subito pronto quello successivo, già prima scelto e “stoccato” nella memoria del dispositivo,
- si limita la disintegrazione delle foreste (certo questo varrà quando tutti avranno un ebook reader, ma bisogna pur cominciare, no?)
- non si intasano gli scaffali di casa.

Ci sono libri, secondo me, che vanno intesi unicamente su carta (anche se pure di questi è bello avere la controparte elettronica), e questi sono i libri “importanti”, sia soggettivamente – per il valore affettivo che attribuiamo loro -, sia soggettivamente – un’edizione particolarmente rara o pregiata -.
Ci sono poi libri che, allo stato attuale della tecnica, possono essere intesi solo su carta, come, ad esempio, i libri d’arte, etc.

Tutti questi libri sono nella mia libreria, a casa, cartacei e riveriti come è giusto che sia.

Ho poi circa ottocento ebook (di cui letti, per ora, un paio di centinaia): si tratta di romanzi di vari generi: fantasy, narrativa, storici, polizieschi, e chi più ne ha più ne metta…
Sono libri che non potrei permettermi di avere in formato cartaceo, principalmente per motivi di spazio, e che magari non avrei mai comprato e mai letto, e questo perché non sarei riuscito a reperirli nelle varie librerie, o magari perché non avevo voglia si spendere soldi solo per “provare” qualcosa di incerto.
Molti di questi libri, che mai avrei letto senza la possibilità offertami da supporto elettronico, sono stati una scoperta.

Come avrete capito sto parlando di libri “pirata”…, scelti e scaricati da un catalogo in italiano di circa 8.000 volumi.
E qui le dolenti note.
E qui la diatriba… “pirata”, ahi ahi!
Polemiche se ne potrebbero fare molte, a questo punto.
Non è mia intenzione accenderne nessuna.
Ciascuno viene a patti con la sua coscienza, e fa le sue scelte.
Io ho scelto di fare largo uso dei libri pirata, e di comprare in versione cartacea solo quelli che davvero, ma proprio davvero, mi interessano.
Per poi, ove possibile, procurarmi anche di questi ultimi una versione elettronica.
Questo per motivi personali, che non interessano certo chi mi legge.

Poi ci sono i casi particolari, come Cuore d’Acciaio.
Per quanto concerne questo testo, era uno di quei libri che mi sarebbe piaciuto avere “anche” in versione cartacea.
Lo ho cercato nelle librerie della mia città. Nada.
Allora lo ho ordinato su “libreria universitaria”…. dopo 2 mesi di attesa mi hanno riaccreditato quanto già sborsato, causa irreperibilità della merce.
Allora lo ho ordinano su BOL…. dopo un paio di settimane hanno cancellato il mio ordine, causa irreperibilità della merce.
Allora lo ho cercato in biblioteca, in tutte le biblioteche della mia città: nessuna lo aveva.
Allora lo ho cercato nelle biblioteche della regione: nessuna lo aveva.
Nessuno lo aveva, ed io ho perso un’infinità di tempo a cercarlo.

Allora dico solo che sono estrememente felice che sia uscito in formato elettronico, e che sono estremamente felice di poterlo leggere.

E se non avessi avuto un ebook reader?
Beh, dato che leggere questo testo prprio mi interessava, me lo sarei sicuramente stampato io (leggere a video non mi piace molto… ho bisogno di divanizzarmi o affini)… tanto c’è la versione per word, la pdf, la txt, etc…

Libri pirata, dunque.
Per me sono OK, e lo dico senza falsi moralismi.
Ripeto: PER ME.
Nessuna polemica, è una mia personale idea, e la strada che io seguo, e rispetto le idee degli altri.
Ho comprato il PRS700 apposta per poterli leggere… e potersi godere, per esempio, che piaccia o meno, il ciclio della ruota del tempo completo, senza soluzione di continuità avendo tutti i volumi a disposizione senza doversi sbattere per trovarli, è una gradissima cosa!!!
Del resto scarico anche gli avi dei film, e non vedo la differenza.

Però c’è un però.
Ossia, qui dico e sono pronto a sostenere con i fatti in qualsiasi momento che se le case editrici, amiche belle mondadori, salani, einaudi e compagnia bella,
- cominciassero a vendere SERIAMENTE libri in formato elettronico, ossia a convertire TUTTO il loro catalogo in formati accessibili e convertili per gli ebook reader, oppure in formati già predisposti per i redaer, ad esempio in epub (che sta diventando lo standard per i lettori),
- facessero sì che gli ebook acquistati fossero portabili da un ebook ad un’altro – secambio lettore non voglio perdere il libro –
- commercializzassero gli ebook a prezzi ONESTI (per quanto mi riguarda basterebbe la metà della controparte cartacea),

allora smetterei si scaricare libri pirata, e comprerei alla grande gli ebook “legali”.
Ora come ora, peraltro, non c’è scelta, almeno per i libri in italiano: quel famoso catalogo di 8000 volumi di cui sopra comprende solo ebook pirata, fatti da persone che si sbattono per diffondere un briciolo di cultura i un popolo pigro.

Questa è parte del mio pensiero, scusate se sono stato prolisso ed eventuali errori di battitura.
Un saluto a tutti.

#44 Comment By perissi On 12 maggio 2009 @ 12:07

Fanucci non può mettere online il romanzo, perchè, con tutta probabilità, oltre a non averne più i diritti, non esiste alcuna clausola contrattuale -con l’autore e con la sua agenzia o casa editrice originale- al riguardo.
Però sono d’accordo sull’urgenza di cambiare le cose per rendere maggiormente disponibili romanzi di assoluta importanza, e non solo.

#45 Comment By perissi On 12 maggio 2009 @ 12:11

p.s: esistono anche i diritti di traduzione… altra gabola da non sottovalutare.

#46 Comment By perissi On 12 maggio 2009 @ 12:16

p.p.s: leggo, tardivamente sorry, che la versione “elettronica” è già disponibile.
Domanda: legale o illegale?

#47 Comment By Samy On 13 maggio 2009 @ 19:16

@ Diego & Gamberetta
Non so se possano effettivamente coesistere, sinceramente non mi convince. Con i libri succederà tutto ciò che sta succedendo con la musica: c’è crisi nel mercato discografico, la maggioranza delle canzoni viene scaricata da eMule e simili. Così succederà anche con i libri e, d’altronde, non si può farne una colpa.
Io ammetto che non li leggo sul computer perchè mi infastidisce gli occhi ma è invitante l’idea di non spendere 19,90€ per un libro e leggerselo lo stesso.
Forse per me è così perchè mi piace possedere le cose a livello materiale.

#48 Comment By igorilla On 18 maggio 2009 @ 21:27

ho scaricato una mezza dozzina di versioni diverse da diversi esrver dentro il zip-rar mi ritrovo un .exe autoinstallante

che è sta sola?

#49 Comment By Gamberetta On 18 maggio 2009 @ 21:55

@igorilla. Se prendi il file con il nome e la dimensione esatta che ho specificato non troverai nessun .exe.
All’interno del giusto .rar ci sono i seguenti file:
Cuore d’AcciaioMini.jpg (33.825 bytes)
Swanwick Michael – Cuore d’Acciaio (per ebookreader).doc (1.272.832 bytes)
Swanwick Michael – Cuore d’Acciaio.doc (1.271.296 bytes)
Swanwick Michael – Cuore d’Acciaio.pdf (1.153.818 bytes)
Swanwick Michael – Cuore d’Acciaio.txt (807.584 bytes)
TRAMA.txt (1.261 bytes)

#50 Comment By Samy On 20 maggio 2009 @ 16:50

Anche a me viene come a igorilla…
Non riesco proprio a trovare quello giusto…che devo fare?

#51 Comment By Gamberetta On 20 maggio 2009 @ 17:06

@Samy. Registrati al forum di DD, poi guarda questa pagina, scorrendola potrai trovare direttamente il link ed2k al file corretto.

#52 Comment By Samy On 20 maggio 2009 @ 19:13

(sono un problema vivente)
Non mi visualizza il codice ma so che è un mio problema perchè non ho il Flash Player… Quindi, non riesco a registrarmi.
Vabbè, questo romanzo l’ho trovato anche con la modalità di ricerca “Documento” su eMule.
E’ solo che, ogni volta che provo a scaricare un archivio di un eBook, mi esce solo un setup .exe… come posso risolvere il problema in generale?

#53 Comment By Gamberetta On 20 maggio 2009 @ 19:29

@Samy. Non puoi. Se vengono fuori file diversi da quelli che ho elencato, hai scaricato qualcos’altro che non c’entra niente.
Ma se cerchi tipo bluebook AND 793 con la Rete Kad lo trovi, della grandezza corretta (e con 30 fonti complete, verificato adesso).

#54 Comment By Samy On 21 maggio 2009 @ 14:44

Uhm…Kad?
Se lo seleziono nel menu superiore, mi esce vuoto.
Non ho nessuna rete Kad, quindi non so come fare per utilizzarlo.
(Sono un problema, me ne rendo conto. Puoi anche mandarmi a quel paese, sei giustificata!)

#55 Comment By Drest On 21 maggio 2009 @ 20:24

attivalo dalle opzioni (se non l’hai attivato). poi vai nella sezione sua e schiaccia connetti. se sei connesso ad un server e hai dei file in download, dovrebbe connettersi subito.
poi fai la ricerca, e tieni conto che richiede qualche secondo in più rispetto a quella server.

#56 Comment By Samy On 23 maggio 2009 @ 10:33

Ce l’ho fatta (incredibile!)
Grazie a tutti ;-)
Samy

#57 Comment By Grifis On 8 giugno 2009 @ 22:38

Riporto un po’ alla luce questo post. La descrizione del libro mi ha molto incuriosito, e cercando sulla rete ulteriori recensioni sono rimasto molto colpito da come tutti ne parlino bene.

Oggi sono riuscito a trovare su ebay una copia e l’ho acquistata al volo. Ne rimane ancora un’altra. Aspetto con impazienza che arrivi il pacco a casa.

Ciao e complimenti per il tuo blog. Se avessi letto prima mi sarei risparmiato qualche libro penoso.

#58 Comment By Carraronan On 8 giugno 2009 @ 23:04

Vero, eccola qui!
Notate anche il “serie ricercatiSSima ed esauritiSSima in libreria / in offerta limitata / il libro NUOVO proviene da scaffale di libreria estinta, e si presenta in condizioni di nuovo MAI SFOGLIATO ancora INCELLOPHANATO”

Ma nel 1995 ne avevano venduto qualcuno? Sembrano finiti tutti invenduti in fondi di magazzino e scantinati, col cellophane originale… io pensavo che li mandassero al macero dopo un po’ (14 anni!).

#59 Comment By Diego On 15 giugno 2009 @ 18:00

Finito adesso. Sarò una voce fuori dal coro, ma a me ha annoiato tremendamente, e le ultime 70/80 pagine (dopo la Decima per intendersi) sono state una vera tortura.

#60 Comment By Grifis On 1 luglio 2009 @ 21:25

L’ambientazione del libro è molto originale, e l’accostamento fantasy e cyberpunk all’inizio disorienta un po’, ma finisce per coinvolgerti in una realtà bizzarra.
Finalmente poi un drago che si comporta come tale, e non un cagnolino di taglia troppo grossa come in molti altri autori fantasy. Jane si comporta come una ragazza della sua età, scoprendo amicizie strane, passioni, incertezze e vizi, e non come una melensa paladina della giustizia. Il libro è indubbiamente ben scritto, e ti cattura dall’inizio alla fine.

Non ho apprezzato però il brutto vizio dello scrittore di buttare informazioni che muoiono lì dove sono nate (non voglio fare anticipazioni per chi lo leggerà, una di queste è la coda di cane verso la fine), senza approfondire, lasciando non pochi dubbi. Il finale poi se lo poteva risparmiare…non sono un grande amante delle “non fini”.

#61 Comment By Landar On 5 agosto 2009 @ 23:41

Ho da poco finito di leggere questo libro (spinto dalla micro-segnalazione favorevole di Gamberetta), e ho maturato questo pensiero:non c’è nessuno che trova questi romanzi ( di genere New Weird o “imparentati”, dove si mescolano più generi narrativi) approssimativi, tirati via, in una parola: brutti?
Mi spiego meglio con un esempio: in questo libro ci sono elementi fantasy e di fantascienza, che “mescolati” mi hanno provocato una reazione allergica (ho avuto l’impressione che l’autore li abbia usati solamente per far “abboccare” più lettori possibili, provenienti da entrambi i generi). Che bisogno c’era di definire il “Drago biomeccanico” come un Drago? di dragonesco non ha nulla ?! (mi sarebbe piaciuto di più se lo avesse chiamato “scatoletta di tonno pensante” “o CSM: Computer Semovente Malvagio). Ed i tizi con le orecchie a punta li poteva chiamare Romulani, al posto di definirli come Elfi… senza parlare dei continui episodi di natura sessuale che non si legano per niente al racconto.
Inoltre i continui cambiamenti di scenario mi danno la fastidiosa sensazione di un “allungare il brodo” senza portare niente di nuovo al lettore.. lo stesso si può dire per le innumerevoli situazioni assurde in cui si trova la protagonista, Jane..
(qui qualcuno potrebbe opinare:”ma l’Autore (nella sua infinita saggezza) l’ha fatto apposta, per suscitare un senso di smarrimento nel lettore, per stordirlo o per stupirlo..”)
Ed io ribatterei (è sempre una impressione personale): Non sono dello stesso parere, si tratta di un romanzo scritto coi piedi, in cui sono infilate tante cose tutte assieme, messe lì per riempire la pagina e fare “volume” e per coprire, alzando un polverone, eventuali errori. Come infilare 500 ingredienti in un minestrone e poi coprire il tutto con due badilate di pepe..
Tirandole somme: forse sono stato troppo critico, un libro di questo genere può risultare anche gradevole (uno all’anno, da consumarsi previa prescrizione medica, per disintossicarsi da altre letture..).

“Si è affermato che se un milione di scimmie battesse a casaccio i tasti di un milione di macchine da scrivere per un milione di anni, potrebbero scrivere uno dei drammi di Shakespeare.”
Io invece affermo che per scrivere questo romanzo basterebbe una sola scimmia, una sola macchina da scrivere, una tazza di caffè -corretto con del Rum- e un mese di tempo.. :)

Sono consapevole che su questo blog verrò sonoramente “bastonato” ma non c’è nessun altro che la pensa come me?
Se invece la pensate diversamente, mi potete gentilmente spiegare i motivi per cui lo trovate di vostro gradimento? (sono un curioso patologico, DEVO capire perchè vi piace)

Ciao

#62 Comment By uriele On 6 agosto 2009 @ 08:27

L’inizio nella fabbrica e il castello a spirale sono parti scritte molto bene. Il Baldwin invece mi ha confuso non poco. La conclusione é pessima.
E alcune parti sono al limite della patologia sessuale (la masturbazione epifanica e lo shemale illuminante per dirne due).
La parte sulla Decima, il cavallo meccanico e l’omuncolo della strega sono veramente interessanti, ma per il resto concordo: molto brodo allungato, parti noiose e ripetitive (ok ho capito che ruba e che incontra ogni volte Puck/Galletto/… non importa che me lo ripeti ogni cinque minuti).
Nel complesso preferisco Lucius Shepard

Nota a parte: come al solito la traduzione Fanucci fa cagare, ma vabbé, arriviamo al punto che per un errore di traduzione i draghi sono alimentati a solvente invece che a combustibile…

#63 Comment By Lo Zeno On 6 agosto 2009 @ 09:58

@Landar:
beh, a me NON piace :-)
Ma non è che non mi piaccia Swanwick in particolare, è che non mi piacciono il Weird e il New Weird.

A prescindere dalla capacità dell’autore di catturarmi, io non amo il bizzarro: quando leggo racconti appartenenti a sotto-generi del Fantastico, generalmente cerco il Sense of Wonder o il Sense of Worry, non il Sense of Weird. Il Sense of Wonder, la Meraviglia, è caratteristico del fantasy epico (quello scritto bene, però, non quello per “young adults” che va di moda adesso), mentre il Sense of Worry è caratteristico di quella fantascienza “che fa pensare” (mi riferisco a Asimov e ai suoi racconti sui robot, o a 2001 Space Odissey per esempio).
Nel mio caso quindi si tratta di puro e semplice gusto personale: io amo leggere di mondi che, per quanto meravigliosi e affascinanti, non sono bizzarri ma sono anzi coerenti con loro stessi E con le fondamenta più radicate e profonde della realtà che sperimento quotidianamente (notare la E, please, non è messa a caso)

#64 Comment By Angra On 6 agosto 2009 @ 12:01

A me sono piaciute la parte iniziale e finale. Tutta la lunga parte centrale mi ha lasciato invece perplesso. Molto bella l’ambientazione, ma la storia avrebbe potuto svolgersi in una qualsiasi città industriale del nostro mondo, perché in sostanza parla di giovani senza speranza in un mondo ostile e spietato. In altre parole, al di là degli scenari, tutta la parte centrale l’ho trovata molto poco fantasy.

#65 Comment By AryaSnow On 7 agosto 2009 @ 11:04

A me è piaciuto molto.

- Di diverse cose non si capisce il senso e alcune trovate “strane” (così come alcune scene di sesso e violenza) sembrano davvero fini a sè stesse, ma la fantasia dell’autore è spettacolare.
- La caratterizzazione della protagonista è ottima, con alcuni momenti particolarmente emozionanti.
- Mi piace in generale questa atmosfera così cinica e cruda.
E’ un libro molto originale che mi ha lasciato una forte impressione.
Anche il finale mi è piaciuto, nonostante ci siano forti dubbi sul suo significato.

#66 Comment By Landar On 8 agosto 2009 @ 21:25

@ uriele, Lo Zeno, Angra, AryaSnow: grazie per le vostre risposte.

@ AryaSnow: secondo me Il finale è chiaro, è dall’inizio del romanzo che l’Autore fa continue allusioni e ci fa capire come vuole concludere la storia.
Mostra spoiler ▼

#67 Comment By ??? On 8 agosto 2009 @ 22:53

@ Landar

Non so se il finale è come lo intendi tu. Se non sbaglio anche alla fine la protagonista sta per incontrare una rincarnazione…

Secondo me il finale vuole ribadire la “ciclicità” della storia e del destino della protagonista.

Detto questo a me il libro è piaciuto, anche se ho preferito The Dragons of Babel. (Tu l’hai letto? La trama è più “classica” rispetto a Cuore d’acciaio, potrebbe piacerti.)

In particolare in Cuore d’acciaio ho apprezzato come Swanwick sia riuscito a mischiare elementi fantastici e reali senza che nulla stonasse (troppo).

Non mi sono piaciute le scene di sesso: troppe e inutili. L’unica che ho apprezzato era quella legata all’alchimia.

#68 Comment By zora On 9 agosto 2009 @ 23:46

Sono circa a metà, però anche io trovo il libro troppo bizzarro, sembra di essere in uno di quei circhi delle meraviglie del 1800. Ma devo finirlo quindi è un parere parziale.
Però dopo la lettura di Swanwick ho capito meglio anche lo stile del romanzo di Gamberetta: leggendo “le avventure della giovane Laura” e “cuore d’acciaio” ci si ritrova nella stessa situazione di spaesamento e inquietudine strisciante. Ergo a me il genere non fa impazzire, però il libro di Gamberetta è più che ottimo dentro il filone weird, almeno per come io, novellina, lo percepisco.

#69 Comment By Gamberetta On 10 agosto 2009 @ 00:44

Sicuramente Cuore d’Acciaio può non piacere, però vorrei spendere due parole su bizzarro, verosimiglianza e sense of wonder.
È vero che Swanwick riempie il romanzo di bizzarrie, ma secondo me rimane un romanzo più verosimile di qualunque high fantasy abbia mai letto. Perché Swanwick riproduce quella complessità di ambientazione che è tipica dell’unico mondo vero(simile) per definizione: il nostro.
Nel nostro mondo, anche abitando in città, c’è un’incredibile varietà di forme di vita, macchinari, personaggi strani e quant’altro. Certo non sono quelli di Swanwick, ma il concetto è quello. È il mondo bucolico/patinato dell’high fantasy a essere in ultima analisi così poco realistico da risultare invece che bizzarro/complesso, infantile.

Riguardo al sense of wonder. In realtà il sense of wonder è tipico della fantascienza. Il vero sense of wonder è quando il viaggiatore del Tempo dopo le peripezie del romanzo viaggia in avanti per milioni di anni e assiste alla morte della Terra. Il sense of wonder è quando ne I Figli di Mu i nostri eroi montano incredibili motori a una luna per schiantarla contro il pianeta degli alieni malvagi. Il sense of wonder è quando giunge la fine del mondo dopo che sono stati elencati dal supercomputer i nove miliardi di nomi di Dio.

Questo tipo di scenari grandiosi che fanno mormorare “UAU!” sono appunto tipici di certa (la miglior?) fantascienza. È difficile trovarli altrove, tanto meno nell’high fantasy.

@zora. Mi fa molto piacere che Laura possa essere accostata a Swanwick. Meglio essere una copia (spero non tanto brutta!) di Swanwick che una bella copia di Tolkien!

#70 Comment By Zora On 10 agosto 2009 @ 14:53

@ gamberetta: Non parlerei di copia, almeno non nel senso che si da di solito al termine, ovvero ripresa della trama (come dicevi per Tolkien: compagnia varia che fa un viaggio per compiere una missione x). Leggendo i due romanzi si coglie la stessa atmosfera inquietante e la stessa fantasia nell’inventare stranezze.
Senza perdermi in inutili giri di parole: complimenti ^_^

#71 Comment By Landar On 10 agosto 2009 @ 23:00

Scusate se mi ripresento di nuovo qui, ma volevo ribadire un concetto che avevo espresso l’altra volta e non è stato colto: in questo romanzo non vi è sembrato che l’ambientazione, troppo bizzarra, alla fine risulti finta, che il mondo in cui si muove la protaganista sembri fatto di cartapesta?
Personalmente mi è sembrato di vedere un film in cui si vede solo il “retro” dei palazzi, le impalcature, le finte facciate che si possono ammirare solo nei teatri o a Cinecittà. In parole povere che ci stesse prendendo in giro con un’ambientazione e delle scene finte, artefatte.
Non ho niente in contrario nell’utilizzare il bizzarro per suscitare il sense of wonder nel lettore (ad esempio “Finale di partita”, l’opera di Samuel Beckett, l’ho particolarmente gradita) ma, sempre secondo me, Swanwick l’ha utilizzato male:ha affastellato una serie di eventi e luoghi paradossali, cambiandoli ogni cinque minuti.

Paradossalmente, se avesse curato di più le ambientazioni ed i dialoghi, ampliandone lo spazio e creando un contesto plausibile per lo svolgersi di tutte quelle bizzarrie, io avrei trovato questo romanzo piacevole.

@ ???: o io non ho capito quello che volevi dirmi tu riguardo al finale o tu non hai capito quello che volevo dire io. Ci deve essere stato un misunderstanding. Deve essere colpa mia, mi esprimo in maniera un pò goffa e caotica, me ne dispiace.

#72 Comment By AryaSnow On 11 agosto 2009 @ 08:52

Uhm, no…
Non ho avuto questa sensazione di “falsità”.
Sinceramente non è che, come dice Gamberetta, abbia sentito questo mondo addirittura “molto più vero” di diversi mondi fantasy più classici. Però non ho avuto questo problema.
Finale di Partita è strano in tutt’altro senso… lì la trama e i dialoghi sembrano proprio privi di senso. Cuore d’acciaio semplicemente presenta tante idee fantasiose strane. Poi anche alcuni punti di trama possono essere poco chiari, ma non certo a quei livelli.

#73 Comment By Alex Frost On 11 agosto 2009 @ 11:09

L’ho finito ieri sera. Sono ancora perplesso dalla stranezza della lettura.
Stranezza perchè ho impiegato 2 mesi esatti per leggerlo,(i miei ringraziamenti al Duca per aver linkato la copia su ebay) Il chè per la mia media da un centinaio di pagine al giorno , è un enormità..
Che è avvenuta all’incirca come: 2 settimane per superare l’impatto della prima trentina di pagine..impatto con uno stile e un genere completamente nuovo..inizio ad abituarmici, e mi cambia completamente la trama..altre 2 settimane a superar la cosa..continuo a rilento per settimane, fino ad arrivare a divorare metà romanzo in un paio di giorni..continuando a non avere un’idea percisa se mi stia piacendo o meno tra l’altro :P
ed infatti decido di affidare la mia decisione al finale.. in cui ovviamente succede di tutto e il contrario di tutto.
Quindi non ho ancora un’opinione precisa..sto ancora metabolizzando XD
Di sicuro però , mi son reso conto che Swanwick è tremendamente bravo a descrivere il bizzarro.. anzi, forse descrivere non si addice molto.. si può dire che Gaiman descriva (tra l’altro molto bene) il fantastico.. Swanwick lo vive.. quando parla di un troll, mi aspetto quasi che ci abbia vissuto assieme da giovane per come ne parla…

#74 Comment By ??? On 11 agosto 2009 @ 11:10

@ Landar

Intendevo dire che anche se Swanwick la fa tornare a casa, non è un finale banale, perchè l’accenno a un nuovo incontro (con una rincarnazione?) lascia intendere che tutto stà per ripetersi anche lì.

Almeno questo e come l’ho capito io…

Scusa anche me. So di non esser molto chiaro a volte

#75 Comment By uriele On 11 agosto 2009 @ 11:35

Dipende: puó anche essere vista come una redenzione forzata, una seconda possibilitá, un premio. Ricordi quello che dice e fa la bambina all’interno del castello spirale quando la vede? Lei non scappa piú come aveva fatto con Pucke Razzo, non cerca di allontanarli. Lo vede e la prima cosa che vuole sapere é il suo nome…
Visto l’evolversi della storia avrei preferito si fosse fermato all’inevitabile annientamento del drago durante l’attacco finale. Tutto quello che veniva dopo l’ho sentito molto, troppo, forzato. Un finalino buttato lí

#76 Comment By ??? On 11 agosto 2009 @ 13:38

@ Uriele

Si, capisco. Ma in fondo quel che dico non cambia, nel senso che comunque sì, vuol sapere il suo nome, ma non sappiamo come va a finire, perciò potrebbe ripetersi tutto…

Ogni lettore giudica a modo suo basandosi su come a vissuto il romanzo. Io, per esempio, sono convinto che Jane non possa sfuggire al destino. Tu credi il contrario. Nessuno ha torto o ragione.

E’ un finale aperto, forse un po’ forzato, come dici, ma a me non è dispiaciuto.

#77 Comment By Landar On 11 agosto 2009 @ 14:10

@AryaSnow

Finale di Partita è strano in tutt’altro senso… lì la trama e i dialoghi sembrano proprio privi di senso. Cuore d’acciaio semplicemente presenta tante idee fantasiose strane.

Fortunatamente sono ancora in grado di distinguere un’opera, appartenente al genere teatrale dell’assurdo, da un romanzo anti-fantasy o come dice Gamberetta, antesignano del new weird. Se leggi bene quello che avevo scritto, avevo citato Samuel Beckett solo per rimarcare il fatto che il bizzarro, in tutte le sue forme, non mi risulta una lettura sgradita.
Cuore d’Acciaio non è stato, per me, un romanzo piacevole da leggere perchè Swanwick ha utilizzato eventi assurdi e inverosimili solo per distrarre il lettore, senza mai saperlo affascinare. Ad esempio non vi è sembrato illogico, per non dire stupido, che una civiltà in grado di saper costruire delle magnifiche armi da guerra robotiche, avesse ancora bisogno di utilizzare come manodopera degli schiavi? Evidentemente all’ Autore faceva comodo presentarci Jane in una situzione drammatica ed in un luogo in cui fosse possibile incontrare un drago d’acciaio. Oppure perchè gli elfi, durante il periodo della sommossa, non sono intervenuto con i draghi? Perchè altrimenti la rivolta sarebbe stata subito sedata, e all’ Autore questo non conveniva.

E’ per cose come queste che dico che ho trovato il romanzo finto e arteffatto. E non rispondete alle domande (retoriche) che ho appena posto controbattendo che è giusto che ci siano eventi così ignominosamente incongruenti, perchè il romanzo e “weird”. Sarebbe una scusa troppo semplice da utilizzare. Non sfruttiamo il bizzarro come comodo paravento per nascondere gli errori che uno scrittore può fare.

#78 Comment By uriele On 11 agosto 2009 @ 14:38

Ok, come detto sopra a parte alcuni punti non ho amato particolarmente il romanzo, ma la Decima e la Fabbrica sono le parti fatte meglio.
1) Che rapporto intercorre per te fra tecnologia bellica e libertá sociali? La Cina ha la tecnologia per costruire Jet supersonici e bombe atomiche, come la Corea, ma questa incide in qualche modo sullo sfruttamento del lavoro minorile (inoltre l’autore spiega il motivo per cui usano i bambini nelle fabbriche, e nel caso di Jane, una volta raggiunta l’etá fertile, ce n’é pure un altro)
2)La Decima é un periodo in cui si sacrifica un 10% di tutto alla dea, di studenti, di drogati, di libri (la scena del libraio impazzito), ma anche di negozi (il vandalismo), di taverne, di vino e di palazzi delle istituzioni (la prigione). Si puó pagare per essere esonerati, ma qualcuno o qualcosa deve prendere il tuo posto. Da quello che traspare lo scopo degli elfi non é fermare immediatamente l’anarchia, perché questa é in sintonia con lo scopo di distruzione della Decima.
3) Gli elfi NON possono usare i draghi, i piloti sono tutti mezzi umani e a questo che servono i bambini rapiti all’uomo. Inoltre se pensi anche alle rivolte cittadine sarebbe stupido impiegare carriarmati o jet (i draghi) per sedare una rivolta. Questi strumenti possono essere usati per una guerra di invasione (dove lo scopo é vincere e non ci sono TUOI civili e palazzi che rischi di distruggere) oppure per un colpo di stato militare. Per le sommosse cittadine, specialmente se si ha a che fare con studenti non armati, é piú logico usare le forze armate piuttosto che i mezzi corazzati: sono piú efficaci e fanno meno danni agli edifici circostanti

#79 Comment By Alex Frost On 11 agosto 2009 @ 14:41

beh.. sull’impiego dei draghi, sarebbe un po come se al g8 di Genova avessero sganciato una atomica per fermare i manifestanti.. sicuramente efficace, ma magari un tantino esagerato XD
per l’impiego di schiavi.. magari è semplicemente più conveniente che spender soldi e dover far manutenzione ad un automa..
con questo non dico che non ci siano altri errori..solo che potevi trovare qualche esempio migliore ;)

#80 Comment By Angra On 11 agosto 2009 @ 16:41

Sui robot: l’uso dei robot a livello industriale non è l’ottimo in assoluto, ha senso solo quando la manodopera costa cara. Se ci sono gli schiavi, o i quasi-schiavi, è ovvio che si usano quelli. E’ così anche nel nostro mondo.

In generale, ho trovato il mondo di Cuore d’Acciaio molto realistico proprio perché al di là dell’apparenza somiglia al nostro, anche troppo. I giovani alti elfi, alla fine, sono dei Lapo Elkann.

#81 Comment By Landar On 11 agosto 2009 @ 16:59

@Alex Frost

beh.. sull’impiego dei draghi, sarebbe un po come se al g8 di Genova avessero sganciato una atomica per fermare i manifestanti.. sicuramente efficace, ma magari un tantino esagerato XD

@uriele

Per le sommosse cittadine, specialmente se si ha a che fare con studenti non armati, é piú logico usare le forze armate piuttosto che i mezzi corazzati: sono piú efficaci e fanno meno danni agli edifici circostanti

Quindi non avete mai sentito parlare di intimidazione o timore reverenziale?

@uriele (da qui ed in seguito)

La Decima é un periodo in cui si sacrifica un 10% di tutto alla dea…Da quello che traspare lo scopo degli elfi non é fermare immediatamente l’anarchia, perché questa é in sintonia con lo scopo di distruzione della Decima.

Hai ragione, è questo che traspare, ma io proprio non riesco ad immaginarli fermi a guardare la rivolta, contare che esattamente un negozio su dieci venga distutto e che muoia esattamente la persona destinata a essere sacrificata per la Decima (perchè ti ricordo che le persone che devono morire durante la Decima vengono scelte)

..e nel caso di Jane, una volta raggiunta l’etá fertile, ce n’é pure un altro..

Ecco un altro errore logico, fra tanti, di questo romanzo: se gli elfi non possono guidare i draghi d’acciaio, come hanno fatto a prendere la prima umana che ha generato il primo semi-elfo che ha guidato il primo drago? Questo non è logico.

Gli elfi NON possono usare i draghi

ok specifico meglio la frase:
Oppure perchè gli elfi, durante il periodo della sommossa, non mandano i mezz’elfi con i draghi?
Ha migliorato in qualche modo quello che volevo esprimere? Io direi di no.

Che rapporto intercorre per te fra tecnologia bellica e libertá sociali? La Cina ha la tecnologia per costruire Jet supersonici e bombe atomiche, come la Corea, ma questa incide in qualche modo sullo sfruttamento del lavoro minorile

Interessante e arguta obiezione, ma secondo me non si può applicare al romanzo. In Cuore d’Acciaio ci troviamo in un mondo in cui esiste la magia, in cui draghi fatti di metallo e composti di un’infinità di circuiti si muovono, parlano, volano perfino in altre dimensioni, e poi si parla di Jane che, cito dal libro

..veniva mandata al reparto cilindri per il lavoro di lucidatura..

ribadisco, rapire una bambina (o la sua anima) da un’altro mondo o da un’altra dimensione e schiavizzarla solo per farle lucidare dei cilinri di ferro personalmente lo trovo inverosimile. E per l’altro scopo non potevano rapire direttamente una donna adulta?

#82 Comment By uriele On 11 agosto 2009 @ 18:25

Facciamo per punti

Quindi non avete mai sentito parlare di intimidazione o timore reverenziale?

Quelli che vanno a far casino in cittá SANNO che dovranno morire (la descrizione non é di studenti brillanti, molti sono “feccia”). E a quel punto cercano di scatenare un inferno di mettere tutto a ferro e fuoco. Il timore esiste se hai qualcosa da temere, vedi infatti che quando arriva la polizia sono pochissimi quelli che provano ad andarsene quando il capo elfico gli dice che possono andarsene (anche se era una balla, la maggior parte della massa e pronta a rimanere e combattere)

Hai ragione, è questo che traspare, ma io proprio non riesco ad immaginarli fermi a guardare la rivolta, contare che esattamente un negozio su dieci venga distutto e che muoia esattamente la persona destinata a essere sacrificata per la Decima

Come fa capire la bibliotecaria se non si sacrifica qualcosa per la decima la polizia porta via tutto. Inoltre considera che sono TUTTI elfi quei poliziotti e la rivolta non si svolge in una zona VIP (dove probabilmente sarebbero stati sterminati appena fossero arrivati a distanza di tiro), ma vicino alla prigione, roba da Peones insomma. Che gliene fotte agli elfi.

se gli elfi non possono guidare i draghi d’acciaio, come hanno fatto a prendere la prima umana che ha generato il primo semi-elfo che ha guidato il primo drago? Questo non è logico.

Qui l’errore logico é tuo: nel libro é spiegato chiaramente che i campi elettromagnetici erano LETALI per gli elfi. Questo non vuol dire che appena l’elfo entra nel drago muore, ma che le radiazioni elettromagnetiche potevano causavano tumori o l’equivalente magico, quindi effetti nel tempo. Pensa all’Eternit: il prodotto é cancerogeno e potenzioalmente letale, ma non vuol dire che dormendo una notte in una casa di Eternit si muoia. Molto probabilmente quando hanno scoperto questo problema con i draghi sono passati a piloti semi-umani. Inoltre da nessuna parte nel romanzo é detto che per arrivare nel mondo dei Sogni sia necessario un Drago, anzi. Considera la protagonista che ci arriva con un ditalino e incontra sua madre(sigh, vera tristezza)

Inoltre il lavoro di Jane é lucidare i pistoni dentro i draghi perché é piccola, ma ce ne sono anche altri non descritti. Nel mondo attuale esistono macchine automatiche molto precise, ma per fare certi lavori la mano umana non solo é conveniente, ma addirittura necessaria (a meno di non costruire macchine complessissime per lavori di fino). Il drago poi NON é un prodotto da catena di montaggio, é un prodotto di elite (“ci vogliono almeno 80 anni per costruire un drago” mi pare dica Jane incazzata a Melacthon) e l’uso di apparecchi meccanici di precisione per una tale produzione al dettaglio é una spesa troppo grande. Inoltre ogni drago é diverso dal precedente e certi macchinari sono per la produzione industriale standardizzata (e questo te lo dico da ingegnere non da lettore di fantasy).

Ultima cosa la storia dell’anima, per quanto la cosa sia poco chiara e tortuosa, una delle parti che mi é piaciuta meno del romanzo, l’anima umana serve a riempire un corpo che ne é sprovvisto e che senza appassisce e muore. Penso quindi sia necessario un anima della stessa etá per aderire al corpo
[e a questo punto potrebbe valere una delle tante critiche ai draghi: se i campi magnetici sono letali per il corpo che cazzo centrano le anime che non sono spirito e non sostanza? Le radiazioni possono essere dannose solo per il corpo non per lo spirito]

#83 Comment By Landar On 11 agosto 2009 @ 19:43

@uriele
Apprezzo lo sforzo, ma io stavo facendo delle riflessioni sul romanzo. O meglio, sull’ inconsistenza di ‘Cuore d’Acciaio’. La maggior parte del tuo ultimo post sono speculazioni personali, alcune anche opinabili. L’unico modo per risponderti sarebbe quello che anch’io immaginassi le possibili motivazioni dei personaggi del romanzo o che cercassi di capire (o interpretare a modo mio) le differenti leggi fisiche, sociologiche, industriali del mondo (o dell’universo) creato dal Sig. Swanwick. E poi non ho le adeguate competenze mediche per risponderti, io non so che succede ad un elfo se tu lo ponessi vicino a dei campi elettromagnetici….
Capisci anche tu che scenderemmo nel ridicolo.

#84 Comment By Uriele On 11 agosto 2009 @ 20:06

Ti ripeto, il romanzo non mi è piaciuto, in molti punti il senso più forte che mi ha provocato è stata noia o fastidio. Non lo reputo un bel romanzo, ma devo ammettere che Swanwich tende a seguire una certa logica e credibilità nelle sue messe in scena.
Mette gli schiavi nella fabbrica e li giustifica bene, mette in scena la rivolta in modo che sia giustificato lo scontro di polizia. Quello che mi ha dato più fastidio era l’inutilità di molte scene e il weird forzato e fine a se stesso, il finale che lascia l’amaro in bocca tutta la parte centrale lunga e monotona, “la storia del cucchiaino” e del Baldwin, la spiegazione raffazzonata sui bambini umani rapiti e tutta quella tiritera della “dea sì, dea no… ma è un mattone”. Altra cosa che non ho capito è perchè dare a una macchina costruita industrialmente una personalità infame e psicotica o perchè creare un drago maschio: gli altri draghi presenti, da come le apostrofa Melacthon, sono femmine e a quanto pare sono molto più addomesticabili. Se la personalità femminile è più docile, perchè creare una macchina del genere, visto che dovrebbe essere un’arma? L’idea più plausibile è che i progettisti elfi siano delle teste di cazzo

#85 Comment By tasso barbasso On 12 ottobre 2010 @ 18:58

Prima di parlare del romanzo, una considerazione generale. Cuore d’Acciaio è introvabile. Non si trova più nelle librerie e anche quelle librerie online che lo danno per disponibile in realtà non riescono a procurarlo

Tu parlavi dell’edizione italiana, vero? Perché a me risulta che sono disponibili libri in edizione cartacea (anche usati), acquistabili on-line, in lingua originale…

#86 Comment By Crush My Soul On 16 novembre 2010 @ 00:45

Ciao, ho letto di recente il libro e nel cercare qualche dritta on-line mi sono imbattuto nel tuo blog, veramente notevole!
Ho recensito il libro sul mio blog, se qualcuno è interessato: http://coloriproibiti.blogspot.com/

certo che in rete zero totale su Swanwick, giusto qualcosa dal suo sito (e sul tuo blog)

#87 Comment By LeoMan On 7 febbraio 2011 @ 21:02

Hanno ristampato Cuore d’Acciaio insieme al seguito proprio in questi giorni nella collana Urania Millemondi. Cercate ”I draghi del ferro e del fuoco” di Swanwick in edicola, io l’ho trovato sabato. :-)

#88 Pingback By Gamberi Fantasy | Lega Nerd On 7 ottobre 2011 @ 14:46

[...] si parla di fantasy, i miei preferiti sono: Cuore d’Acciaio di Michael Swanwick, Le Porte di Anubis di Tim Powers, e Un Americano del Connecticut alla Corte di [...]

#89 Pingback By I Consigli del Lunedì #10: Jack Faust | Tapirullanza On 23 gennaio 2012 @ 08:43

[...] dei romanzi preferiti di Gamberetta, che ne ha parlato in molti commenti e articoli (per esempio qui e qui, in occasione della riedizione italiana nella collana Urania). Gamberetta ha anche recensito [...]

#90 Comment By Nina On 30 luglio 2012 @ 16:41

Grossa delusione.
Inorganico, e pesante, sembra anche voler risultare ermetico. La protagonista è insulsa, e le fantasie erotiche dell’autore hanno un ruolo centrale. Mi verrebbe di immaginarlo un quindicenne arrapato, ma so che non lo è.
Finito con fatica. Tempo buttato.

#91 Comment By Giorgio On 9 agosto 2012 @ 19:16

Il perché Gamberetta recensisca e giudichi questo romanzo senza usare gli strumenti e i metodi che ha usato in altri romanzi (Troisi per citarne alcuni), resterà un mistero e non ci sarà mai dato saperne il motivo.

Cuore D’Acciaio può piacere o non piacere,ma dal punti di vista delle tecniche narrative professate in questo blog, è una merda colossale. Swanwick è un totale incapace dal punto di vista tecnico e commette tutti gli errori che sia possibile commettere.

Se poi parliamo di trama, ci sono alcune forzature evidenti (una tra tutte il grimorio nel cestino, lì allo scopo di essere trovato da Jane, un po’ come se Nihal avesse trovato una spada magica potentissima nella cantina di un mercante giusto per permetterle di andare avanti con la storia). E poi una tecnologia assurda per costruire draghi giganti, e a pulire le condutture ci vanno i bambini – perché sono piccini!!!! – e non i robot o comunque non hanno altri sistemi (WTF!!). Il sense of wonder è forzato al massimo. Non c’è motivo logico per cui le cose debbano funzionare come Swanwick le racconta, se non per creare una storia attorno a Jane.

E poi il funambulismo avverbiale quasi sempre presente, i desideri sessuali dell’autore che si manifestano a mo di masturbazione, il raccontato invece del mostrato a go go e il POV che, benché raramente, salta su un onnisciente a volte (inizia con un bel onnisciente per dirne una).

Ma queste cose a Gamberetta non importano, o meglio, importano solo se sono sui libri della Troisi. Cuore D’Acciaio è stato decretato da Gamberetta come un capolavoro e quindi le regole non contano più. Lei è la Dea.

#92 Comment By Gwenelan On 9 agosto 2012 @ 20:12

Solo una cosa: questa non è una recensione, è una segnalazione.

#93 Comment By Giorgio On 6 settembre 2012 @ 18:22

Sì Gewnelan, hai ragione, però Gamberetta usa il nome di Michael Swanwick come pietra miliare da raggiungere per insultare gli altri scrittori, e dice, sempre lei, che Michael Swanwick è un genio. Inoltre asserisce che il libro le è (citoazione) “piaciuto tantissimo”.

Ora come è possibile che a Gamberetta le sia piaciuto questo libro se è scritto peggio che i libri della Troisi e la storia è forzata quasi come quelle della Troisi?

#94 Comment By Gwenelan On 6 settembre 2012 @ 18:55

Non voglio fare tutta una discussione, ti rispondo in breve: perché Swanwick non scrive affatto peggio della Troisi, scrive meglio, e sopratutto perché la sua storia, pur con i difetti che ha, è piena di trovate interessanti, originali e coerenti (da qui il “geniale”).

#95 Comment By Giorgio On 6 settembre 2012 @ 19:41

Quindi una persona coerente avrebbe dovuto scrivere: Michael Swanwick scrive malissimo, non sa nulla di narrativa, e scrive senza aver mai imparato a farlo, ma ha una buona fantasia ed è pieno di trovate.

Lei invece dice che è un genio e lo usa come paragone.

#96 Comment By Gwenelan On 6 settembre 2012 @ 20:29

Giorgio: questo perché Swanwick non scrive male, come puoi notare dagli estratti della recensione “Dragons of Babel”. Se insisti a dire il contrario, please, porta citazioni.

#97 Comment By Giorgio On 7 settembre 2012 @ 23:53

Come rpima cosa, puntulizzo subito che la traduzione è corretta. Quindi non diamo la colpa al traduttore poverino.

La prima pagina è in onnisciente puro.

Per il resto, ti faccio copia e incolla di alcune parti (non tutte per problemi di spazio).

Adesso correva e saltava in un mondo di prati verdi e spazi immensi, -> Gamberetta ha dato del coglione a un autore per aver usato prati verdi, ma non a Swanwick.

Funambolismo avverbiale a go go: finalmente, spudoratamente, violentemente, duramente, terribilmente. Ci sono mediamente tre abbervi a pagina, con picche di 6.

Entrò nella cabina sventrata dal fuoco, tutta ruggine e decadimento, e la porta si chiuse violentemente dietro di lei. –> Questo è un errore di precisione, come ce ne sono tanti nel libro di Swansick, e come Gamberetta riprende sempre nei libri che recensisce.

Jane si sentiva orribilmente. –> E’ uguale a scrivere Marco era vecchio, come ha portato l’esempio Gamberetta nei suoi manuali, e ce ne sono altre di quelle frase li, a bizzeffe: Galletto fece una pausa drammatica / disse
guardandola severamente
/ tese l’altra in un gesto struggente, e contrasse comicamente le sopracciglia. <— due avverbi in due righe.

Trampolo cominciava ad avere qualche difficoltà nel seguire i loro discorsi. Nella sua razza quello era un segno precoce dell’impellente maturità. -> questo è un bel cambio di POV durante una scena, come ce ne sono altri. Tre righe dopo, infatti, scrive: Galletto voltò la testa e sputò disgustato sul pavimento. -> Quel disgustato è un cambio di POV o un raccontato.

Nelle scene di sesso (scene dove si percepisce proprio la perversione infantile di Swanwick causata da una vecchiaia passata a vedere gli hentai), il POV salta a volte. Inoltre, io non voglio sapere come faccia Swanwick a sapere che il pene, quando passato su una guancia, sia setoso e liscio. Immagino lo abbia chiesto alla moglie, del tipo: cara ma quando strusci la tua guancia sul mio pene, come ti sembra? Setoso e liscio, amore. Ah bene, e si è rimesso a scrivere.

Per un lungo ansioso momento attesero per sentire se Blug si fosse destato. Tesero le orecchie aspettando di udire il suo passo pesante sulle scale, <— Qui il POV di jane salta. Jane non può sapere se tutti stanno ascoltando e tendendo le orecchie.

Michael Swanwick scandisce spesso il tempo con "poi", rendendo così evidente la presenza di un narratore.

Il primo riuscì solo a parare il colpo –> come dice Gamberetta, riuscì, tentò, decise, sono tutto un raccontato e devono essere eliminati. Vediamone alcuni di Swanwick tra i centinaia: così alla fine decisero di giocare a cuori / Tentò di raffigurarsi quale punizione le avrebbe inferto / chiuse forte gli occhi e tentò di aggrapparsi all’intelaiatura <— qui c'è anche un problema di precisione, quel chiuse forte non va bene. / tentò invano di coprirsi con le mani / Quando provò ad aprirla <— Questo è proprio l'esempio della porta fatto da Gamberetta.

Insomma, potrei andare avanti all'infinito da tanto materiale che c'è. Qui ho preso solo dei meri esempi.

Parlando della storia, lì posso dare solo la mia impressione: non è illogica o impossibile, ma è forzata. Le cose si trovano dove Jane le deve trovare, e tuta la storia dei draghi di ferro ocn le bambine che che lavorano nelle fabbriche sa tanto di "deve essere così perche jane è una bamiba, ed è una bambina perche così mentre scrivo il libro mi ci spippolo sopra un pochino".

Questa è una risposta. Se dovessi fare una recensione parola per parola come fa Gamberetta, Cuore D'Acciaio ne uscirebbe devastato (usando i criteri di Gamberetta). Quindi viva l'ipocrisia.

#98 Comment By lilyj On 8 settembre 2012 @ 00:24

Sbaglio o il prato incriminato era “erboso”? (vado a memoria, eh) Dopotutto, dove sta scritto che un prato debba essere verde per forza? Se l’erba è secca verde non è di sicuro. Per il resto… non ho voglia di leggere il papiro. Sorry.

#99 Comment By Gwenelan On 8 settembre 2012 @ 01:04

Non rispondo a tutto perché io uso la versione inglese e sì, è diversa: per fare un esempio questa frase: “Entrò nella cabina sventrata dal fuoco, tutta ruggine e decadimento, e la porta si chiuse violentemente dietro di lei” in originale è: “She stepped into the fire-gutted cabin, all rust and decay, and the door slammed behind her”. Niente avverbio. Per il prato, ha ragione lilyj, il prato era erboso. Qui è giusto specificare che il prato è verde perché è una visione insolita per Jane. Non ho trovato la cosa di Trampolo e i punti dopo, ma il punto è: nessuno dice che lo stile di Swanwick sia perfetto (again, leggiti la recensione di Dragons of Babel), usa avverbi qua e là, ci sono pezzi di raccontato, ma è *molto* meglio di quello della Troisi o chi per lei. Inoltre, come Gamberetta stessa ha detto più volte, lei fa l’analisi così “testuale” delle opere come quella della Troisi perché è l’unica cosa che potrebbe salvarsi: il resto fa così schifo che non basta a compensae lo stile sciatto. Swanwick invece compensa le imperfezioni nello stile abbondantemente.
Per risponderti sulla storia dovrei rileggerlo perché ormai non lo ricordo benissimo, ma mi pare che ci fosse un motivo per cui Jane trova le cose e le accadono gli eventi. Questo senza togliere il fatto che anche la storia abbia i suoi difetti (tipo che della parte finale si capisce poco o niente), ma rimane qualcosa che sta totalmente ad un altro livello rispetto ai cumili di stupidaggini e al mondo di cartapesta della Troisi – e qui ti invito a leggere i commenti prima dei nostri, in cui si discute anche la storia.

#100 Comment By kapello On 8 settembre 2012 @ 15:50

Se non altro questa discussione sta qui a dimostrare che “il romanzo scritto davvero bene” e “lo stile impeccabile” siano questioni prettamente soggettive.

Premesso che a me il libro non è piaciuto, non per lo stile ma perché mi ha annoiato, credo che giorgio abbia dimostrato che il miraggio di un narratore totalmente trasparente sia più uno “stile di vita” che un vero obiettivo.

Mi spiego: non esiste libro che abbia letto che non contenga “difetti” di cui sopra. Nel momento in cui qualcuno ci si avvicina troppo (dico al narratore trasparente), la mia sensazione è che tenda a cadere nella sciatteria. Non che questa ne sia una conseguenza “obbligata”, ma ne è sicuramente uno dei più probabili scivoloni.

Quindi forse è vero che la verità sta nel mezzo: un mostrato “con le palle” e piccoli intermezzi di raccontato, che fungono da raccordo e da pausa liberatoria. Qualche avverbio qua, qualche gerundio là, giusto per colorire un po’, ma con moderazione. L’importante credo che sia non ciccare le scene importanti e soprattutto costruire una storia buona e coerente.

Cosa che non è assolutamente facile. Ho appena finito di leggere “Perché scrivere” di Zadie Smith, dove l’autrice asserisce che lo scrittore, il lettore e il critico non fanno altro che avere a che fare con un fallimento. Il romanzo è un fallimento, perché nessuno è in grado di scrivere il romanzo perfetto. Ma è anche questa diversità negli errori che costituisce la ricchezza della narrativa e della letteratura. E io sono d’accordo con lei. :-)

#101 Comment By Gwenelan On 8 settembre 2012 @ 17:46

A me non pare che Giorgio abbia dimostrato qualcosa, nè che la discussione stia dimostrando quello che dici, kapello. Quel che dice Giorgio è che la scrittura di Swanwick ha dei difetti (in realtà il suo punto è l’ipocrisia di Gamberetta, che sta cercando di dimostrare tramite il romanzo), quel che dico io è che in effetti ha dei difetti ma non è il disastro che dice lui. Non si sta discutendo il fatto che i difetti siano difetti, e che il romanzo sarebbe meglio senza.

#102 Comment By kapello On 8 settembre 2012 @ 18:49

A me invece sembra che giorgio abbia dimostrato che un libro, che una come Gamberetta, della quale chiunque abbia letto il blog, credo conosca i “rigidissimi canoni”, ha presentato come ben scritto, in realtà abbia gli stessi difetti di libri scritti peggio, anche se con meno frequenti. Questo dimostra che il limite tra la cosa scritta bene e la cosa scritta male è “soggettivo”.

Per qualcuno due avverbi a pagina sono accettabili, per qualcuno sono un obbrobrio. Io dico semplicemente che una discussione posta in questi termini è assurda e bisognerebbe guardare all’opera nel suo complesso.

Se poi giorgio lo sta facendo per attaccare Gamberetta io questo non lo so, sei tu che lo alludi e non entro nel merito. Mi sono solo permesso di inserirmi nella discussione per far notare che alcuni parametri tecnici, come quelli di cui si discute qui, sono sì importantissimi ma non fondamentali, né determinanti, nel valutare la bontà di un’opera.

Tutto imho Ciao! :-)

#103 Comment By Gwenelan On 8 settembre 2012 @ 19:22

Non voglio entrare nella questione degli “errori oggettivi/soggettivi” in generale, perché è una cosa che è stata discussa ampiamente ovunque nel blog e mi pare inutile ripetere tutta la discussione. Ma in questa discussione specifica, il mio punto è che quelli che Giorgio punta come errori o non lo sono (avverbi che in realtà non ci sono, pezzi che sono lì per un motivo – vedi il prato verde – ) o sono compensati da altro. E a questo punto si discute se quel tale errore sia madornale o meno.
Poi, ho capito il tuo punto di vista, ma come detto, non voglio entrare nel merito perchè se n’è già discusso cento volte.

#104 Comment By Giorgio On 8 settembre 2012 @ 22:36

Guarda potrei prendere Un Americano Del Connecticut Alla Corte di Re Artu, di Mark Twain e, applicando le regole di Gamberetta verrebbe fuori che quel libro lì è, tecnicamente parlando, una palla di merda che perde cacca a spruzzi.

Eppure Gamberetta, su aNoobi gli ha dato tipo 5 stelle se ricordo bene, e cita Mark Twain (bravissimo scrittore – ma è una opinione mia), come pietra miliare della narrativa.

Il principio è questo:

tu puoi decidere di applicare qualunque regolamento tu voglia, e tirare fuori le palle che ci vogliono per dire che non si tratta di una opinione e che il tuo giudizio è oggettivo (come dice Gamberetta). Però poi devi avere anche le strapalle di spruzzare merda anche su libri che sai verresti ridicolizzata da chiunque se ti sentissero dire che quel dato libro è una merda.

Questo per evidenziare che Gamberetta applica le sue meravigliose regole solo con autori del cazzo (che per altro ha ragione a dire che fanno cagare), ma si blocca come un’ipocrita davanti ad altri.

#105 Comment By Gwenelan On 8 settembre 2012 @ 23:49

@Giorgio: è l’ultima volta che te lo ripeto: se non provi quel che dici, le tue parole sono solo vento senza sostanza. Fai un bell’articolo dove spieghi tutti i difetti di Iron Dragon’s Daughter, o di A Connecticut Yankee in King Arthur’s Court o di quel che ti pare. Altrimenti è facile dire: “questo fa cagare, questo fa cagare, Gamberetta è ipocrita perché se la prende solo con i libri facili da attaccare” (ed evidentemente ti è sfuggito l’articolo sul Manzoni). E ti faccio notare che non risparmia neanche i libri che *le piacciono*, vedi l’analisi dell’incipit di Finch, a cui “fa le pulci” frasi per frasi, o la benedetta recensione di Dragons of Babel, che ormai ti ho citato ottanta volte.

#106 Comment By lilyj On 9 settembre 2012 @ 01:44

Più che altro mi fa ridere che tenti di argomentare con ‘prove’ che prove non sono. Vedi i ‘prati verdi’ che ti sei inventato di sana pianta e gli avverbi che sono stati inseriti dal traduttore. “Non diamo la colpa al traduttore poverino” son parole tue o sbaglio?
Sei un troll noioso. Mo’ basta perder tempo a leggere i tuoi ‘commenti’ e a darti corda.

#107 Comment By Giorgio On 9 settembre 2012 @ 16:32

Incredibile come la proteggete a spada tratta. E pensare che lei sta fregando un pacco di soldi a tanti poveri disperati aspirtanti scrittori come voi.

Ma è divertente. Molto.

#108 Comment By lilyj On 9 settembre 2012 @ 16:56

BWAHAHAHAHAHAHAHAH!!! A me non frega una cippa di scrivere! Santoddio, vai a fare il comico, và, così magari la pianti di scrivere cazzate qui. Quello che tu chiami ‘difendere a spada tratta’ è solo mettere in risalto le stronzate che dici tu. Nessuno ti obbliga a scrivere cazzatone immani, sei tu che ti dai la zappa sui piedi da solo. Se hai voglia di aver ragione, prova a non scrivere boiate. So che per un troll è difficile, ma se ti impegni forse ci riesci!

#109 Comment By Gwenelan On 9 settembre 2012 @ 19:08

Quoto lilyj, io ti ho risposto perché mi dà fastidio leggere tali scemenze buttate a caso e per dare un appiglio a chi passando legge il tuo commento e magari, fugacemente, potrebbe pensare che hai ragione, non per “difendere Gamberetta a spada tratta”. E vorrei far notare che come al solito invece di provare quel che dici lanci un’altra accusa senza fondamento (Gamberetta milionaria a spese dei disperati aspiranti scrittori, e di conseguenza noi povere sceme che la difendiamo).

#110 Comment By Emile On 10 settembre 2012 @ 08:59

Ma ancora appresso a quel troll ritardato?

#111 Comment By kapello On 10 settembre 2012 @ 15:39

Scusate, non mi ero reso conto del caso umano…

#112 Comment By francesca On 10 settembre 2012 @ 18:02

non mi sembra che giogio si stia comportando male o da troll, ha espresso una sua considerazione e sta continuando a spiegarla. Non è neppure la prima volta che un concetto del genere viene affrontato in questo blog: qualunque romanzo, valutato tramite le regole suddette, verrebbe fatto a pezzi. Poi ciò non toglie che molti romanzi massacrati fossero effettivamente spazzatura, il discorso è che tanti difetti li trovi anche in autori bravi. E se certe cose sono brutte e inaccettabili lo sono per la Troisi e per Swanwick, al di la che poi tu possa salvare il secondo per un’ambientazione o alcune trovate abbastanza originali mentre bocci la prima che, oltre allo stile, non ha neppure un’idea interessante alle spalle…

#113 Comment By lilyj On 10 settembre 2012 @ 22:05

@francesca: carissima, non hai afferrato il concetto di base: se per dire “Gamberetta ha torto” il troll giorgio si inventa le cose (l’erba verde -la spiegazione l’ho già scritta qualche commento fa-) o toppa alla grande scrivendo cose tipo “non prendetevela col traduttore, ha fatto un buon lavoro” e cita esempi che presentano avverbi solo nella versione italiana (e lui stava rompendo le scatole proprio per gli avverbi), allora gli altri utenti hanno il sacrosanto diritto di ridergli in faccia.
Non so se hai seguito la discussione o -ancora meglio- il troll in questione, ma da tutti i post che ha scritto si evince solo una cosa: a giorgio Gamberetta sta sul cazzo e non è in grado di portare esempi solidi per le sue accuse.

Chiaro adesso?

#114 Comment By Gwenelan On 10 settembre 2012 @ 22:29

Non per dare manforte a lilyj (a meno che anche lei non si stia facendo i soldi a scapito di disperati aspiranti scrittori, ma almeno ‘sta volta voglio una parte come compensoXD!), ma Giorgio ha scritto in vari post, sempre alzando accuse random, senza nessuna prova. E cambia attacco ogni volta che uno glielo fa notare (prima Gamberetta è ipocrita, poi Swanwick è incapace, poi Twain scrive male pure lui, poi Gamberetta spilla soldi…). Non dimostra niente, se non che vuole attaccare e cerca ogni pretesto.

#115 Comment By francesca On 25 settembre 2012 @ 17:18

Non ho seguito tutti i commenti di Giorgio nei vari post quindi non posso esprimermi sul suo comportamento in generale e prendo atto delle vostre affermazioni. Ho solo letto questa discussione e commentato un attacco che mi pareva ingiustificato o quantomeno eccessivo. Dalla tua risposta capisco che la vostra veemenza non viene solo da questo post ma da un atteggiamento ripetuto in varie discussioni quindi mi è più chiaro.


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2009/05/05/cuore-acciaio/

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