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Come creare un ebook decente

Pubblicato da Gamberetta il 26 febbraio 2008 @ 21:46 in Insalata di Mare,Scrittura | 27 Comments

Da quanto ho acquistato un lettore di ebook dedicato (recensione), ho cominciato a frequentare il forum di mobileread.com, e mi sono resa conto della mia ignoranza a proposito di ebook. In particolare riguardo al crearli. Constatato che non sono l’unica a vivere nell’ignoranza, ho pensato di condensare le mie scoperte delle ultime settimane in quest’articolo.

Premessa

Si deve già avere pronto il romanzo o racconto dal quale si vuole creare l’ebook. Il romanzo o racconto può essere stato scritto e impaginato con Microsoft Word, OpenOffice.org Writer o anche strumenti più sofisticati quali LaTeX o QuarkXPress, non ha importanza.

Considerazione generali

L’idea dietro la creazione di un ebook e la sua distribuzione (gratuita) è far sì che lo leggano più persone possibile. Per raggiungere tale scopo, bisogna considerare come la gente legge un ebook. Se l’ebook è di poche pagine – un racconto – quasi tutti lo leggono a video. Se le pagine diventano tante, molti stampano il testo. Una piccola percentuale legge gli ebook su lettori dedicati o altri strumenti portatili (cellulari, palmari, lettori MP3 con schermo, consolle per videogiochi, ecc.)

iPod
Un iPod usato come lettore di ebook. Il romanzo credo s’intitoli: “Il Valore di Pi Greco fino al Decimillesimo Decimale”, un fantasy!

Dunque bisogna far in modo che l’ebook sia il meno faticoso possibile da leggere a video, possa essere stampato con comodo, e sia trasferibile dal PC ad altri apparecchi senza ostacoli. Purtroppo non esiste nessun formato di ebook in grado di soddisfare al meglio tutte e tre queste esigenze. Per esempio, un classico PDF in formato A4 è ottimo per la stampa, buono da leggere a video ma diviene scomodo su un apparecchio portatile (e in generale su qualunque affare che abbia uno schermo sui 10 pollici o più piccolo). Un lettore smaliziato può convertire il PDF in un formato più consono e alcuni apparecchi portatili eseguono questo tipo di conversioni al volo, tuttavia non ci si può fidare d’incontrare qualcuno (o qualcosa) che sappia quel che sta facendo, bisogna dare una possibilità anche a chi non ne capisce niente e si ritrova con un apparecchio spaesato quanto lui.

Valido per tutti

Alcune considerazioni valide per qualunque formato.

Quali caratteri (font) scegliere. I più comuni possibile! Alcuni formati, quali il PDF, permettono d’incorporare i caratteri usati nel file stesso, ma altri formati, come l’HTML, non offrono questa possibilità. A meno che non si vogliano gestire due documenti separati, uno impaginato con caratteri “strani” e l’altro senza, conviene usare caratteri il più diffusi possibile.
Il Times New Roman o l’Arial sono presenti un po’ ovunque e perciò si avrà la ragionevole sicurezza che come vediamo noi l’ebook così lo vedrà il lettore. Se invece si adoperano caratteri poco comuni, per noi l’ebook avrà un aspetto, per il lettore potrebbe averne un altro del tutto diverso. Infatti non esiste alcuno standard per la sostituzione dei caratteri: Sistemi Operativi, software e apparecchi diversi scelgono quale carattere usare al posto di uno che non possiedono secondo criteri non uniformi. Non possedendo il carattere GungsuhChe Windows può decidere di usare un carattere, Linux un altro e un palmare un altro ancora.
Inoltre diversi formati di ebook offrono all’utente la possibilità di sostituire durante la lettura il carattere. Io stessa preferisco un Times New Roman a robe “strane”, all’apparenza magari anche belle, ma che affaticano alla lunga. Perciò è inutile perder tempo a comporre il proprio romanzo con venticinque font diversi pescati da ogni angolo di Internet: non lo vedrà come vorremo nessuno e anche chi ci riuscisse tornerebbe al Times New Roman dopo due pagine!

font strano
Leggereste un intero romanzo tutto scritto così?

Un’altra soluzione che ho visto adottata in un paio di casi è quella di rendere disponibili per il download i font usati nel documento. In assoluto non sarebbe una cattiva idea, mo ho dei forti dubbi che il lettore occasionale abbia la capacità e la voglia d’installarsi i font aggiuntivi (sempre che ne abbia la possibilità: magari sta usando un PC a scuola o in ufficio e non può installare un bel niente anche volendo).
Times New Roman o Arial? Il Times New Roman e l’Arial sono tra i più diffusi rappresentanti di due grosse famiglie di caratteri, rispettivamente serif e sans serif. serif si può tradurre come “grazia”; serif sono quei tocchi, quegli sbaffi in più alla fine di ogni lettera.

sans serif e serif
Differnze fra i caratteri sans serif e serif

È tradizione considerare i caratteri dotati di “grazie” più leggibili, tanto che la buona parte dei libri stampati usa caratteri serif.
Tuttavia la veridicità di questo fatto non è mai stata dimostrata. Ci sono un’infinità di studi sull’argomento e nessuno riesce a raggiungere conclusioni definitive. Ancora più intricata è la faccenda quando dalla carta si passa agli schermi tradizionali o LCD. Una panoramica sulla questione è qui.
Personalmente preferisco i caratteri serif, perché danno più la sensazione di star leggendo un libro “vero”. Ma come detto non è un vantaggio oggettivo, perciò la scelta tra serif e sans serif è lasciata al gusto estetico di ognuno.
La grandezza dei caratteri. Anche qui le ipotesi sono discordi. Se si vuole imitare la stampa tradizionale occorrerebbe usare caratteri di grandezza 10 o 12, ma specie a video caratteri un po’ più grossi risultano molto più leggibili, rimanendo ottimi stampati. Io propendo per una grandezza di 14-16 punti, ma senza pretesa di aver ragione. Quelli che invece vanno evitati sono i caratteri sotto i 10 punti, tranne casi particolari. Va inoltre rilevato che caratteri diversi hanno grandezza diversa a parità di punti. Un Arial 14 punti non è grande come un Times New Roman 14 punti.
Immagini. Il problema delle immagini in un ebook è duplice. Da un lato le immagini aumentano la grandezza del file da scaricare (il testo di un romanzo può stare in un PDF da 300K, una sola immagine a colori, magari la copertina stessa, può essere più “pesante”), dall’altro l’inchiostro, specie quello a colori, costa!

toner giallo
Toner del giallo per una stampante laser a colori HP: 120 euro!

Un libro pieno d’illustrazioni, ancorché splendide, può essere addirittura controproducente: la grandezza del file scoraggerà diversi dal download (quelli ancora senza ADSL), mentre le tante immagini faranno sorgere dei dubbi a chi è abituato a stampare gli ebook: vale la pena sprecare così tanto inchiostro?
Il mio consiglio è di evitare le immagini, se proprio ci devono essere, devono essere di misura ridotta e bianco e nero. Un’altra soluzione è offrire sia un file con le immagini, sia uno senza, più la possibilità di scaricare le immagini a parte.
Prendiamo la classica mappa che così spesso adorna i romanzi fantasy. È meglio evitare di mettere nel file dell’ebook un’immagine a colori 4000×4000 da diversi megabyte, meglio lasciare solo il testo, che in fondo è la parte davvero importante, e offrire la mappa a parte.
Ovviamente sto parlando di narrativa, non di testi scientifici o di fumetti o altri tipi di ebook dove invece le immagini possono essere fondamentali.
Indici. Quasi tutti i formati di ebook supportano la creazione di indici, con link ai vari capitoli o sezioni di un libro. Male non fa, ma non è indispensabile. L’indice è un po’ più utile se non si tratta di link ai capitoli di un romanzo, ma ai racconti in una raccolta di racconti. I link sono invece molto comodi se si decide di mettere delle note a fine libro: molto più facile cliccare e leggere la nota, piuttosto che “sfogliare” fino in fondo il volume! (fermo restando che io preferisco, se ci sono note, che siano a piè pagina).

Nominare il file. Date al file contenente l’ebook un nome significativo! Ho sul disco rigido almeno una decina di “capitolo1.pdf”, scaricati qui e là. Il fatto di non capire al primo sguardo di cosa si tratti non m’invoglia ad aprire un file, ma a lasciarlo perdere!
Un buon sistema può essere “nome autore – titolo opera”. “Maria Rossi – La Spada Magica.pdf”. Se è solo il capitolo primo de La Spada Magica, occorre segnarlo: “Maria Rossi – La Spada Magica – Capitolo 1.pdf”. Se non vedo ulteriori specificazioni io intendo che il romanzo o racconto è completo, da fastidio scoprire poi che era solo il primo capitolo.
Se si intendono mettere online revisione successive, ancora è buona norma indicarlo nel nome del file. Si possono usare le date, o le “versioni”, stile software: “Maria Rossi – La Spada Magica – Capitolo 1(v.1.1).pdf” o “Maria Rossi – La Spada Magica – Capitolo 1(25-02-2008).pdf”. Con le date non elemosinate i caratteri! Scrivere 2528 diviene incomprensibile.
Metadata. Quasi tutti i formati di ebook supportano i metadata. Non è male perdere mezzo minuto a impostarli. Avere dei metadata corretti permette di catalogare facilmente gli ebook, e nel caso di nomi di file ambigui di rinominare tali file in automatico in maniera opportuna. È la stessa cosa dei tag ID3 negli MP3.
Perciò riempite più campi possibile: autore, titolo, genere, trama, ecc. tutto quello che i vari formati offrono.

Metadata in un .doc
Metadata di un file .doc di Microsoft Word

Metadata in un .prc
Metadata di un ebook in formato Mobipocket

Nome, cognome, indirizzo. Oltre a un nome del file significativo e ai metadata, è una buona idea lasciare un qualche tipo di recapito anche all’interno del testo stesso. All’inizio o in fondo. L’ideale è il nome dell’autore e un indirizzo di posta elettronica valido, o un sito web. Eviterei di mettere indirizzi di posta fisica e numeri di telefono: gli interessati possono chiederli via posta elettronica, e tutti quei robot che pattugliano Internet in cerca di dati personali da rivendere possono andare a farsi friggere!
Eviterei anche di mettere tali dati in ogni pagina, specie se il tutto occupa più di una riga.

Licenza. Si possono scegliere per un ebook vari tipi di licenza. Una delle più comuni è la Creative Commons. Qui però non voglio entrare nel merito, è un argomento che merita un articolo a sé stante, l’importante è che, qualunque sia la licenza scelta, venga scritto a chiare lettere se l’ebook è liberamente distribuibile o no.
Se non c’è scritto niente la gente potrebbe avere delle remore a spedirlo all’amico o a pubblicizzarlo, temendo magari di trovarsi di fronte a un libro “piratato”. Se c’è scritto di non ridistribuire, be’, in verità non servirà a niente: se non altro per ripicca, il file sarà subito disponibile su eMule!
Perciò quello che bisogna fare è scrivere a chiare lettere che il file è ridistribuibile senza problemi. Così nessuno si farà scrupoli e si otterrà la massima diffusione. Tale politica deve essere indicata sia al proprio sito, sia all’interno del file stesso.
Se si vuole si può anche riportare l’intero testo della licenza che si è scelta, ma le frasi riguardanti la ridistribuzione devono essere in evidenza. Già che ci sono: non minacciate i lettori! Mi sono capitati diversi ebook con affermazioni del tipo: “questo testo è di proprietà di tal dei tali, è stato depositato presso la SIAE, è mio, mio, mio! e ogni abuso o uso improprio sarà punito senza pietà in accordo con la legge vattelapesca, ecc. ecc.”, ecco, questo è il genere di roba che scoraggia la lettura e rende subito antipatico l’autore!
DRM. DRM è un acronimo che significa Digital Rights Management, Gestione dei Diritti Digitali. Tale acronimo potrebbe averlo inventato Orwell per il suo 1984, infatti in realtà il DRM non si occupa di “gestire i diritti” ma di “imporre limitazioni”. Un file “nudo” è un file sul quale un utente ha tutti i diritti, un file avvelenato da DRM è un file piagato da una o più limitazioni.
Buona parte dei formati di ebook supportano il DRM. Le più comuni limitazioni che si possono imporre sono: vietare la stampa, vietare la copia di parti o della totalità del testo in altre applicazioni, vietare che il testo possa essere letto a voce alta da un programma di sintesi vocale. Si possono anche “gestire diritti” ancora più severi: limitare l’apertura del file a un certo numero di volte, fare “spirare” il file superata una certa data, costringere a un’autenticazione via Internet prima di accedere al file, e così via.
NON INSERITE NELL’EBOOK ALCUN TIPO DI DRM!
Non otterrete alcun vantaggio se non farvi odiare. Tra l’altro il DRM crea problemi di compatibilità: programmi che leggono PDF possono non essere in grado di leggere PDF insudiciati dal DRM.

NO DRM
Eliminiamo il DRM! Per saperne di più: Defective by Design.org

Dove ospitare i file. Essendo gli ebook così piccoli, spesso sotto il MB, non dovrebbe essere difficile trovare spazi che li ospitino. Ci sono decine di siti e organizzazioni che offrono spazio gratis, e per piccole quantità senza neanche il problema della pubblicità.
L’importante è che l’operazione di scarico dei file sia fluida. Il visitatore del sito deve cliccare sul PDF o Mobipocket e poter scaricare il file, senza essere spedito da qualche altra parte, senza dover compilare form o mettere codici di sicurezza, senza doversi sorbire banner o animazioni flash che gli annunciano di aver vinto la lotteria nigeriana.
Comprimere o non comprimere. Non comprimere. Non vale la pena “zippare” o peggio “rarrare” un ebook: si guadagna poco e si mettono in difficoltà i lettori meno esperti.

Quali formati distribuire

Ci sono decine e decine di formati di ebook. Più se ne offrono meglio è, anche se dovrebbe essere sempre indicato con chiarezza quale formato un lettore dovrebbe scegliere rispetto alle sue esigenze. Offrire OpenDocument, Compiled HTML, o Broad Band eBook senza alcuna spiegazione non farà altro che confondere le orde di aspiranti lettori.
Tra i tanti formati ho deciso di sceglierne quattro, che credo coprano la buona parte delle esigenze: PDF, HTML, Mobipocket e TXT.

Portable Document Format (PDF)

I vantaggi del PDF: è possibile creare documenti impaginati come meglio si preferisce e con ogni genere di layout; i caratteri usati possono essere incorporati nel file, in modo che tutti i lettori vedano lo stesso identico PDF così com’è stato pensato; è un formato diffusissimo, e software per leggere PDF si trovano per qualunque piattaforma.
Gli svantaggi: è un formato che non può essere modificato dagli utenti “al volo” ed è difficile da convertire in altri formati.

Logo del PDF
Il formato PDF è stato inventato da Adobe Systems nel 1993

In particolare il grosso problema del PDF è che è un formato basato sul concetto di pagina a dimensione fissa. Quando creiamo un PDF A4, creiamo un documento che è ottimo per la stampa – contando che l’A4 è il formato di carta più diffuso, almeno a livello domestico – ed è decente da leggere a video su un monitor di discrete dimensioni, ma diventa molto meno attraente quando per esempio si prova a leggerlo con un apparecchio con schermo da pochi pollici.
Quasi sempre viene offerta la possibilità di zoomare un PDF, e con tale “trucco” si può riuscire a leggere il file in ogni situazione, ma se la pagina zoomata non sta nello schermo, l’utente è costretto a “scrollare” in verticale (e spesso anche in orizzontale) il che rende faticosa l’esperienza.
L’utente non può cambiare il tipo di carattere di un PDF se non gli piace, non può cambiare neanche la dimensione dei caratteri, non può cambiare l’allineamento dei paragrafi o l’interlinea. Un utente non ha alcuna possibilità di manipolare un PDF, se non appunto zoomare. È un po’ poco, e questo irrita la gente!
Inoltre, sebbene estrarre il testo da un PDF sia operazione che compiono senza difficoltà diversi software, è molto più complicato mantenerne l’impaginazione. Se il PDF ha una struttura non elementare, cercare di tramutarlo in HTML o in qualche altro formato che più interessa all’utente risulterà impresa difficile se non impossibile.

Ciò detto, rimane una buona idea distribuire un ebook anche in formato PDF. Quelli che preferiscono la stampa ne saranno felici e coloro che preferiscono la lettura davanti al PC con un buon monitor non avranno particolari problemi.

Nel distribuire il PDF si deve appunto scegliere la grandezza della pagina. Le due scelte più sensate sono A4 e A5. L’A4 è l’ideale per la stampa e rende bene a video. L’A5 essendo più piccolo (metà dell’A4) rende meglio a video e rimane comunque stampabile senza eccessivi sprechi. A5 è anche più o meno la grandezza della pagina di un libro “tradizionale”, dunque gli utenti si troveranno subito a loro agio.
Da evitare l’uso di due (o più di due) colonne: se non cambia molto una volta stampato, leggere a video un PDF con due colonne è particolarmente faticoso. Bisogna spesso scrollare fino in fondo a una pagina, poi tornar sopra e ripetere, in netto contrasto con il più fluido e continuo scrolling verticale pagina dopo pagina che si ha con una sola colonna.

lettura con due o una colonna
Leggere a video un PDF con due colonne è molto più faticoso e innaturale rispetto a leggere un PDF con una sola colonna

Si possono poi offrire PDF più specializzati, ad esempio lo splendido sito FeedBooks.com offre PDF impaginati per gli schermi di due lettori di ebook: iRex iLiad e Sony Reader.
Allo stato attuale non credo valga la pena imitare FeedBooks.com, data la scarsa diffusione di questi lettori. Tuttavia, a parte l’iLiad, tutti i lettori e-ink in circolazione hanno uno schermo di circa 6 pollici: un pensierino a creare un PDF con pagina di tale grandezza lo si può anche fare.

Una nota importante, nel caso si decidesse di distribuire solo il PDF: usate un’impaginazione più semplice possibile e con meno fronzoli possibili, in modo che la conversione da PDF ad altro formato sia indolore o quasi. È anche importante togliere la sillabazione: è vero che può rendere il PDF meno “professionale”, ma è davvero un disastro riuscire a convertire un PDF pieno di parole tagliate a metà dai trattini!

Per creare un PDF ci sono migliaia di programmi. Una soluzione semplice in ambiente Windows è usare una stampante virtuale. Una stampante virtuale è un tipo di programma che s’installa come fosse una stampante ma invece di stampare crea un file PDF. In questa maniera si possono creare PDF da qualunque applicazione consenta di stampare, che sia Word o il Blocco Note o qualunque altra.
Di queste stampanti virtuali PDF ne esistono in tutte le salse. L’Adobe ne offre una nella versione commerciale di Adobe Acrobat. Microsoft ne offre un’altra, gratuita, anche se per essere usata richiede la presenza di Office. Ne esistono anche di gratuite senza limitazioni e persino open-source, quale PDFCreator. Tra le shareware, forse la migliore è quella di FinePrint Software, pdfFactory.
Il Coniglietto Grumo mi assicura che si possa fare lo stesso anche sotto Linux, usando per esempio CUPS.
Ci sono poi programmi che consentono di creare direttamente i PDF, primo fra tutti l’OpenOffice.org Writer.

Logo di CUPS
Il logo del programma Common Unix Printing System (CUPS)

HyperText Markup Language (HTML)

Il principale vantaggio di offrire il proprio ebook in HTML è che il potenziale lettore non deve far nulla per cominciare a leggere, se non cliccare sul link del libro.
Lo svantaggio è che l’HTML non è così flessibile come un PDF riguardo l’impaginazione, anche perché non esiste il concetto di pagina con l’HTML!
Il testo risulterà continuo e per certi versi lontano da quello che intendiamo quando parliamo di libro. È bene che la cosa rimanga così! Il primo errore da evitare con l’HTML è spezzarlo in più parti (per esempio una pagina per ogni capitolo, o una pagina ogni tot caratteri). Questa divisione si vede spesso, ma è fatta solo perché così i siti ottengono magari quattro hit invece di uno e propinano quattro banner piuttosto che uno al visitatore.
L’HTML deve essere con i caratteri neri su fondo bianco. Non importa se il resto del sito ha come tema il verde fosforescente su viola allucinazione: nessuno leggerà un romanzo con tali colori, e tanto meno lo stamperà.
L’HTML deve essere presentato senza alcuna inutile cornice. Non ha senso costringere chi vuol stampare il testo a doversi anche stampare per esempio due colonne di gamberi a destra e a sinistra.
L’HTML deve essere “autocontenuto”. Spesso i programmi che generano HTML generano due file, l’HTML stesso e un altro file, chiamato “foglio di stile” (CSS). Non va bene, perché se l’utente si salva solo l’HTML (e così farà, non sarà in grado o non avrà voglia di cercare anche il CSS), si ritroverà un HTML con impaginazione approssimativa, al limite illeggibile.
Stesso discorso vale per le immagini: se possibile evitatele, perché la gente non starà lì a scaricarle a parte e tanto meno correggerà i link nell’HTML, salvo però poi lamentarsi che il romanzo da loro salvato è senza copertina!

Due HTML
HTML decente – HTML “artistico”

Per creare un HTML la maniera più semplice è usare le apposite funzioni di esportazione presenti in tutti i programmi di elaborazione testi. Nel caso fossero necessarie delle correzioni, si può aprire l’HTML con il Blocco Note o qualunque altro editor.

Mobipocket

Mobipocket è un formato molto diffuso nell’ambito degli apparecchi portatili (cellulari, palmari, lettori e-ink). Io stessa quando possibile cerco di procurarmi un ebook in formato Mobipocket, per leggerlo sul mio lettore.
Il Mobipocket è basato sull’HTML, ed è un formato che offre ampia possibilità di scelta all’utente. È possibile cambiare i caratteri e la grandezza degli stessi, modificare margini e interlinea, e tanto altro, a seconda di quale software per la lettura dei Mobipocket si stia usando.
Offrire il Mobipocket non aumenterà di molto i propri potenziali lettori, dato che non sono molti quelli che leggono ebook su apparecchi portatili. Però questa percentuale è destinata ad aumentare in modo drastico in futuro, perciò non è una cattiva idea essere preparati.
Non ci vogliono più di un paio di minuti per creare un Mobipocket, usando il gratuito Mobipocket Creator. Rimando alla recensione del lettore ebook per un esempio passo a passo di creazione di un Mobipocket, con tanto di copertina e metadata.

Mobipocket su palmare
Un ebook in formato Mobipocket sullo schermo di un palmare BlackBerry

TeXT (TXT)

Il formato più semplice e in assoluto più compatibile. Anche computer di trent’anni fa potrebbero leggere un TXT. Però il TXT non supporta quasi alcun tipo d’impaginazione o formattazione dei caratteri. L’idea è di offrirlo come “ultima spiaggia”: se proprio l’utente non è riuscito ad aprire nessuno degli altri file, può provare con il TXT, sicuro di riuscire finalmente a leggere qualcosa.
Praticamente ogni programma di elaborazione testi offre la possibilità di esportare i documenti in formato TXT.

IBM System360
Un computer IBM System/360 del 1964: anche lui riuscirebbe a leggere un file di testo!

Ricapitolando

Una buona strategia può essere questa: PDF A4 per chi vuole stampare il libro o leggerlo a video su un bel monitor, HTML per chi vuole leggere subito, senza dover scaricare niente, Mobipocket per gli amanti degli apparecchi portatili e TXT in caso d’emergenza.
Un PDF A5 senza fronzoli, o l’HTML possono essere un buon compromesso se si vuole offrire un solo formato. Nell’ambito del solo formato può essere anche preso in considerazione il Rich Text Format (RTF). L’RTF può essere letto con facilità (per esempio sotto Windows con l’accessorio WordPad), e con altrettanta facilità essere convertito in altri formati. Non offre però alcuno dei vantaggi di altri formati più specializzati.
Se si decide di distribuire l’RTF bisogna prestare particolare attenzione alle immagini: sono archiviate nel file in maniera tale che anche immagini piccine occupano moltissimo spazio. È facile superare il MB e più senza neanche accorgersene!

Un’idea carina è offrire ospitalità o link a chi traducesse il libro in altri formati. Un utente magari lo reimpagina per leggerlo su un Sony Reader o un altro lo salva come OpenDocument: si può indicare come fare a rispedire tali file, in modo che possano diventare disponibili a tutti.

Per parte mia, d’ora in poi cercherò di seguire i miei stessi buoni consigli per tutta la narrativa da me prodotta e che offrirò nel blog.
Rimane da chiedersi se valga la pena di metterci tutto questo impegno: tanto gli ebook li scaricano in pochi e a quei pochi quel che scrivi non piace comunque (sigh!). Non lo so, forse non ne vale la pena. In ogni caso anche imparare a creare un ebook è tutta Cultura che cola. Forse.

* * *

Come in tante altre occasioni, mi sono avvalsa nello scrivere l’articolo dell’assoluta competenza del Coniglietto Grumo e di qualche svogliato consiglio di Capitan Gambero, li ringrazio entrambi, però il Capitano potrebbe impegnarsi di più!

Coniglietto Gigante
Il più grande Coniglietto al mondo: anche questa è Cultura!


Approfondimenti:

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bandiera EN BookDesigner su MobileRead Wiki
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bandiera EN La storia del PDF
bandiera EN Un sito dedicato ai vecchi computer
bandiera EN La vicenda del Coniglietto gigante


27 Comments (Mostra | Nascondi)

27 Comments To "Come creare un ebook decente"

#1 Comment By Slurpolo On 26 febbraio 2008 @ 22:28

Bell’articolo, e interessante. Solo un appunto: in italiano serif si traduce “grazia” (il sans-serif è un tipo di carattere senza grazie).

#2 Comment By Gamberetta On 26 febbraio 2008 @ 22:51

@Slurpolo. In effetti anche a me svolazzo non sembrava un granché, ma è l’unica traduzione che ho trovato, anche i siti italiani usano sempre serif e sans-serif. Comunque ora correggo, grazie della segnalazione.

#3 Comment By Folletto Malefico On 26 febbraio 2008 @ 23:02

A riguardo dei serif vs sans-serif, non mi pronuncio sul *reale* vantaggio (in riferimento alla fonte che citi sugli studi in merito) ma c’è un dato che è abbastanza accertato e difficilmente confutabile: serif sui display al di sotto di un certo valore di PPI/DPI (Pixel per Inch/Dot per Inch) perde in leggibilità per la difficoltà di renderizzare le grazie con un numero troppo basso di pixel.

Per questo motivo per qualunque testo da leggersi su un terminale video è consigliabile usare i sans-serif.
Le prime eccezioni stanno arrivando (i.e. iPod Touch, iPhone, etc) ma è solo l’inizio. :)

Gli studi citati in merito anche dal link che hai riportato han alcuni errori (a parte l’empiricità del test) a causa del fatto che confondono la risoluzione (1024×768) con il numero di DPI, che invece è ciò che fa la differenza. :)
In ogni caso su 1024×768 a 10pt, si ha un font già piuttosto grande, in grado di visualizzare le grazie, cosa che non è paragonabile 1:1 con un lettore portatile a minori DPI. :)

~

Il discorso sui PDF è valido ma solo in parte: PDF supporta un markup speciale che consente al testo di fare REFLOW, solamente che è raramente utilizzato perché richiede dei metadati aggiuntivi (e non conosco l’effort effettivo per rendere un libro fruibile). :)

Ed è una cosa che esiste da un bel po’. :D

Più infomazioni qui:
http://www.adobe.com/uk/epaper/tips/acr5reflow/

#4 Comment By Gamberetta On 27 febbraio 2008 @ 15:55

@Folletto Malefico.

Il discorso sui PDF è valido ma solo in parte: PDF supporta un markup speciale che consente al testo di fare REFLOW, solamente che è raramente utilizzato perché richiede dei metadati aggiuntivi (e non conosco l’effort effettivo per rendere un libro fruibile). :)

Ed è una cosa che esiste da un bel po’. :D

Più infomazioni qui:
http://www.adobe.com/uk/epaper/tips/acr5reflow/

Il link però è vecchio di anni. Magari è una “feature” che è stata stralciata nelle versioni successive di Acrobat? Non mi è mai capitato di vedere un PDF che permettesse il reflow, né si possono creare PDF con reflow usando i vari programmi di stampanti virtuali (almeno quelli che ho provato).
Forse è un’opzione disponibile solo nella versione commerciale di Adobe Acrobat? Non so, non ce l’ho! ^_^

#5 Comment By Federico Russo “Taotor” On 27 febbraio 2008 @ 18:30

Be’, tu stessa fai le conclusioni, ogni commento è superfluo! :D
Non sono però molto d’accordo su quanto dici riguardo al pdf. Anche se probabilmente, pur non avendolo detto in modo esplicito, l’hai accennato.
Il pdf dovrebbe essere aggiunto come alternativa, ma dato che questo presuppone l’esistenza di altri formati più confortevoli, non vedo perché adattare un pdf alle esigenze di un lettore strambo. Intendo: se de La spada Magica esistono i formati .txt, .doc, .html, .rtf e .lit, tanto per dire, il .pdf non deve adattarsi all’esigenze del lettore, dato che questi, se non gli aggrada, può sempre scaricarsi il racconto in uno degli altri cinque formati.
Ma in pratica lo “sottintendi” tu:

Ciò detto, rimane una buona idea distribuire un ebook anche in formato PDF

Io personalmente ho offerto l’ultimo racconto solo in pdf per due motivi: 1. Perché non mi andava, e neanche ora non mi va, di offrirlo (e convertirlo) in altri formati, 2. Perché non voglio che un fesso qualsiasi possa leggere il mio racconto, magari criticarlo e poi copiare tutto, modificare, fare quello che vuole – siamo pur sempre in Italia, non dimentichiamolo – e distribuirlo, magari facendo soldi alle mie spalle.

E detto questo, la mia vecchia mente stanca mi ricorda un’altra cosa: se uno scrittore ha protetto la sua opera, è giusto che minacci chiunque abbia in mente di fottergliela con avvertenze e citando leggi varie.
E se il lettore è sensibile a queste “minacce”, gli si può dire, citando quei geni degli americani, “suck ur mom’s dick”. :D

P.S. Con “suck”, “mom”, e “dick” le tue visite saliranno del 40%. ^_^

#6 Comment By Gamberetta On 27 febbraio 2008 @ 20:26

@Federico. L’idea di fondo è di cercare di avvicinare quanti più lettori possibile. Perché di norma è chi crea l’ebook che tenta di farsi leggere, più che i passanti che non vedono l’ora di leggerlo.
Per il plagio per me sono timori infondati. Mi sembra del tutto improbabile che qualcuno si metta a copiare scrittori sconosciuti in giro per il web. Senza contare poi che se uno è così furbo da riuscire a guadagnare con la narrativa (ancorché altrui) è anche furbo a sufficienza per estrarre il testo da un PDF.

P.S. Con “suck”, “mom”, e “dick” le tue visite saliranno del 40%. ^_^

Ci pensa già Recensioni :: Film :: Live Free or Die Hard

#7 Comment By Trip On 2 marzo 2008 @ 16:15

Ciao Gamberetta, ti segnalo un homebrew per PSP molto ben fatto per leggere ebook in formato PDF e TXT, BOOKR
Lo uso saltuariamente per leggere in viaggio o al lavoro e limitazioni dello schermo 16:9 della PSP a parte è un programma molto pratico, flessibile e con parecchie opzioni.

sourceforge.net/projects/bookr/

#8 Comment By Andrea On 3 marzo 2008 @ 09:29

Riguardo ai nomi da dare ai file, io consiglierei il seguente formato:

Cognome Nome – Titolo dell’opera (+eventuali informazioni).estensione

In questo modo, se si ordina il contenuto della directory “ebook” per nome, ci si trova un elenco ordinato per autore.

L’alternativa sarebbe costruirsi un database, ad esempio con SQL, ma la cosa richiede tempo (e voglia).

#9 Comment By Daniele On 5 marzo 2008 @ 09:49

Prima di tutto COMPLIMENTI. Vi ho scoperti da poco, non ricordo neanche come e perchè, ma è successo. Che vi faccia piacere o meno, devo dirvi che mi diverto a leggere quello che scrivete, per i temi e lo stile.
Io purtroppo ho quasi abbandonato la lettura per limiti di tempi e spazi imposti dal lavoro che faccio. Mi piacerebbe però avere qualche informazione in più sui lettori di e-book. Ho chiesto nei negozi della zona (Udine e limitrofi) e mi hanno guardato come quando, per puro divertimento, giravo i negozi chiedendo carillon con parapendola. Un mio amico che vende prodotti informatici ha chiesto al suo fornitore e anche da lì niente. Su internet non ho trovato info riguardanti il nostro BelPaese. Mi puoi aiutare in qualche modo? Grazie in anticipo

IlDeg

#10 Comment By Gamberetta On 5 marzo 2008 @ 13:43

@Daniele. In Italia sono in vendita due lettori di ebook basati su e-ink: iRex iLiad (sito ufficiale) e Cybook Gen3 (sito ufficiale), che è anche il lettore che ho comprato io.
Li si può comprare per esempio su bow.it (iLiad, Cybook), attraverso il distributore italiano (simplicissimus) e presso le librerie Feltrinelli (iLiad, Cybook).
Altri lettori come il Sony PRS-505 o l’Amazon Kindle si possono trovare su eBay, ma allo stato attuale il Kindle è in pratica inutilizzabile in Europa perché si basa sulle funzionalità del collegamento a una rete wireless che copre i soli Stati Uniti.

#11 Comment By Daniele On 7 marzo 2008 @ 10:06

Siccome sei la persona più preparata sull’argomento che “conosco”, mi vedo costretto a rompere di nuovo. Come lo vedi il Nintendo DS? Sicuramente non è un oggetto dedicato, quindi non credo abbia la stessa resa del cybook e degli altri, ma costa meno della metà e ci puoi anche giocare e chissà cosa ancora
Ri-grazie

IlDeg

#12 Comment By Gamberetta On 8 marzo 2008 @ 14:34

@Daniele. Credo che per il Nintendo DS valgano le stesse considerazione fatte riguardo la PSP: se lo scopo principale è giocare e la lettura solo secondaria può valer la pena, non penso al contrario. Tra l’altro per il DS ho in mente un solo software per leggere ebook, il dslibris, che non mi pare sia proprio ricco di opzioni. D’altra parte i giochi per il DS sono bellissimi! ^_^

#13 Comment By Daniele On 10 marzo 2008 @ 09:13

Ho quasi deciso di farmi un regalo di Pasqua (visto che Natale e il mio compleanno son lontani…) e mi prendo il DS. Poi magari ti faccio sapere come funziona il tutto. Da quanto mi diceva ieri un mio amico ci sono ampie possibilità di espandere le potenzialità della macchina, per visualizzare file di testo, immagini e filmati. Appena ho possibilità provo e poi invio notizie e impressioni. Intanto continuerò a passare da queste parti

#14 Comment By Daisy On 12 marzo 2008 @ 18:47

ciao Gamberetta, un salutino veloce…
Che fine hai fatto? Qualche fan di Nihal ti ha rubato il PC? lord Mondador ti tiene prigioniera nella sua spelonca?
a presto :-D

#15 Comment By GipuntoE On 14 marzo 2008 @ 22:40

prima di tutto COMPLIMENTI!!! bello davevro il tuo blog. E belle le tue recensioni. Finalmente qualcuno che *capisce* le opere della Troisi. :-P
Poi passo a farti una domanda: il formato .lit (quello di Microsoft) ti fa schifo o soltanto non ti piace? io lo trovo comodissimo, e soprattutto ben piu’ gestibile rispetto ad un mobi o un pdf.

#16 Comment By Gamberetta On 14 marzo 2008 @ 23:18

@GipuntoE. Grazie per i complimenti! ^_^
Il problema del .lit è che è ristretto al solo Windows. Anche per quanto riguarda gli apparecchi portatili il Microsoft Reader è disponibile solo per quelli che hanno un sistema operativo Windows.
È vero che è facile convertire il .lit in HTML, ma vale lo stesso discorso per il mobipocket con il vantaggio che il .mobi/.prc posso leggerlo direttamente sul lettore di ebook.

Poi nell’articolo ho consigliato quei formati che secondo me possono garantire la miglior possibile diffusione, non necessariamente sono i formati migliori. Uno dei problemi degli ebook è proprio quello che ci sono letteralmente decine di formati diversi. Un PDF magari non sarà l’ideale ma più o meno tutti possono leggerlo o stamparlo, perché quasi tutti hanno un software per leggere i PDF installato, altri formati più esotici come minimo richiedono l’installazione di software ad hoc, operazione che per me ben pochi compiono, specie se lo scopo è leggere il racconto di un autore sconosciuto.

#17 Comment By likso On 17 aprile 2008 @ 13:29

E l’ePub?

#18 Comment By Gamberetta On 17 aprile 2008 @ 13:49

@likso. L’ePub mi sembra ancora troppo poco diffuso. Una mette online un ePub e… chi lo legge? Praticamente tutti devono scaricarsi un software apposito, e la gente non lo fa, non per l’ebook di uno scrittore sconosciuto.

#19 Comment By Alka On 3 maggio 2009 @ 12:14

Leggo il post dopo più di un anno, ma voglio comunque farti i miei complimenti…Utilissimo, grazie

#20 Comment By Creare ebook On 21 giugno 2009 @ 20:45

ottimo, complimenti per l’articolo

#21 Comment By rino On 22 luglio 2009 @ 19:53

Attenzione a dare informazioni grafiche sbagliate, sono un Grafico Professionista da 35 anni e vedo che hai molte idee confuse sull’utilizzo e scelta dei Fonts, impaginazione ecc…
vedo comunque che altri lettori ti hanno corretto le informazioni sbagliate che hai scritto sul sito.
Ciao Rino

#22 Comment By Lo Zeno On 22 luglio 2009 @ 21:13

@Gamberetta:
l’ePub è poco diffuso solo in Italia, Spagna, Francia e Stati Uniti, praticamente. In tutto il resto dei paesi (o quasi) sorpassa anche il Mobi come diffusione.

Facendo un po’ di ricerche varie, ho notato che la stragrande maggioranza degli ebook-store europei vende di preferenza ebook in formato ePub (con DRM, quasi sempre). Solo da noi e nei paesi che ho detto sopra, i formati più diffusi sono il Mobipocket, l’eReader di Sony e il formato proprietario del Kindle della Amazon.

#23 Comment By Gamberetta On 22 luglio 2009 @ 23:04

@Lo Zeno. Io parlavo di ePub più di un anno fa. Adesso è sicuramente più diffuso, ma ancora non mi sembra una scelta prioritaria per chi vuole offrire i propri ebook (argomento dell’articolo). Secondo me meno dell’1% delle persone ha installato sul PC un programma per leggere gli ePub. E anche se poi potrebbero leggere l’ePub usando il cellulare o un lettore dedicato, non lo sanno neanche. Scaricano il file, non riescono ad aprirlo, lasciano perdere.
Dunque per ora l’ePub mi sembra superfluo.

#24 Comment By CUV4X On 30 gennaio 2010 @ 07:46

@ Gamberetta. Una curiosita, alla quale non so se sai risponedere. Con amazon Kindle posso comprare ebook solo da amazon, ma per quanto riguarda ebook gia scaricati (da emule) non dovrei avere problemi, giusto? E il kindle legge tranquillamente PDF senza che debba eseguire yuyyi i processi cher spieghi nell’articolo, vero? scusa se chiedo cose che non c’entrano molto, ma sono interessato a comprarmi un lettore, solo che quanto a informatica non me ne intendo molto, quindi me ne servirebbe uno piu funzionale possibile.

#25 Comment By Anacarnil On 31 gennaio 2010 @ 20:32

@CUVX4
Puoi caricare PDF, se non erro, solo sul nuovo Kindle, non sul modello precedente. Ma se non sei interessato ad avere un dispositivo per la sola lettura di libri comprati da Amazon, forse è meglio andare su dispositivi più aperti, che offrono la garanzia anche in Italia, e forse costano anche meno. Vedi i lettori di Bookeen, come il Cybook, l’Opus e il futuro Horizon.

#26 Comment By Celeste On 13 maggio 2011 @ 20:16

se riuscirò a scrivere il mio primo ebook potrò citarti nei ringraziamenti??
Ciao Celeste

#27 Comment By Salomon Xeno On 18 dicembre 2011 @ 17:27

Articolo molto interessante, che mette insieme informazioni che avevo trovato sparse o tratte da altri tipi di esperienza. Inoltre è datato 2008, quindi tanti complimenti!


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2008/02/26/come-creare-un-ebook-decente/

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