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Dai un volto a Gamberetta e fai leggere i tuoi racconti al Duca

Pubblicato da Gamberetta il 4 dicembre 2013 @ 12:04 in Comunicazioni,Insalata di Mare,Segnalazioni | 17 Comments

Ormai da alcuni anni uso come avatar un’immagine di Needa Schuetlitch, personaggio creato da Yamashita Shunya. Questa Needa mi piace perché ha un’espressione di serietà e di disapprovazione che rispecchia bene il mio carattere. Inoltre ha anche lei i capelli rosa, proprio come i miei.

Needa Schuetlitch
Needa, mia attuale controfigura

Tuttavia, in previsione di futuri progetti anche commerciali, desidero avere un nuovo aspetto. Perciò cerco un nuovo disegno di me stessa: basta per cominciare una singola immagine, possibilmente a colori, che si possa utilizzare in banner pubblicitari (come per esempio quelli per il mio fan club), o per le quarte di copertina di eventuali libri, e dalla quale si possa ritagliare il volto per creare un avatar degno.
Chi volesse inviare le proprie proposte può mandarle alla mail dei Gamberi. Avete tempo due mesi: la scadenza del concorso è il 4 febbraio 2014.
Se è un concorso, cosa si vince? Il supremo onore di essere, almeno per un anno, il mio illustratore ufficiale. Inoltre potrei commissionare al disegnatore migliore opere a pagamento, e quando riutilizzassi in ambito commerciale la mia nuova immagine, l’autore sarebbe adeguatamente compensato.

Indicazioni per l’opera

1. Uno stile fumettoso, verso il manga/anime, è preferibile, ma non è vincolante: se l’immagine sarà bella e mi piacerà, andrà bene anche se realizzata in uno stile diverso.

2. Capelli rosa. Vanno bene rosa pastello chiaro oppure rosa più scuri o perfino tinte tra il viola e il rosa. I capelli rosa sono obbligatori.

3. La lunghezza dei capelli preferibilmente non dovrebbe superare la linea delle spalle, ma si accettano anche chiome fluenti. Niente capelli troppo corti/mascolini.

4. QUATTRO.

5. Occhi verdi. Non è vincolante, ma il verde è preferito: scuro, chiaro, verde-azzurro, o grigio-verde. Il verde è fortemente gradito, ma non è fondamentale: se una bella immagine avrà gli occhi blu o azzurri o nocciola, non vi si rinuncerà solo per quel dettaglio.

6. Espressione. Seria, altera, sprezzante; va bene anche arrabbiata come Taiga di Toradora (un personaggio tsundere è ok). Niente espressioni troppo dolci, amorevoli o facce da ritardate.

Taiga arrabbiata
Come Taiga, anche io ho un brutto carattere

7. Corpo. La mia immagine non deve rappresentare una ragazza troppo bassa, né troppo alta: l’ideale è tra i 160 e i 170 cm. Carnagione rosea, chiara, ma niente pallore cadaverico. Non troppo magra (non uno scricciolo come la già citata Taiga di Toradora) e nemmeno sovrappeso: va bene Estelle del videogioco Tales of Vesperia, o la Deunan del manga Appleseed.

Estelle in biblioteca
Estelle in biblioteca

Deunan
Deunan, né grassa, né magra. Però gradirei essere rappresentata da una ragazza meno mascolina

8. Seno da piccolo a medio-grande, da una seconda a una quarta. Niente delicious flat chest e niente maggiorate.

9. Vestito. Va bene un po’ di tutto: t-shirt o maglioncino e jeans casual, tailleur, un abito ottocentesco più o meno steampunk vaporteppa, un’uniforme che ricorda la Seconda Guerra Mondiale, un vestito da principessa, un kimono, la tuta da pilota di mech (ma non troppo attillata: per esempio non va troppo bene la tuta di Asuka nei film di Evangelion più recenti), uniforme da studentessa giapponese, ecc. Se volete andare sullo storico, uniformi militari o abiti tra il 1880 e il 1950 sono preferibili (niente roba medioevale). Occhiali o accessori vari, fate voi. Nel caso serva, le mie armi preferite sono il bokken, la katana, la sciabola da cavalleria europea e il trombone alla Zio Paperone caricato a sale (per roba ottocentesca con una vena comica extra) (queste indicazioni per l’opera le ho concordate con il Duca che però ha idee strane…)

La nuova tuta di Asuka
La nuova tuta di volo di Asuka: eviterei

10. Aspetto generale. Niente pose, ammiccamenti, azioni o suggestioni troppo volgari incluse inquadrature da maniaci e scollature da svergognate: la mia immagine deve emanare fascino e serietà.

Se avete dubbi chiedete pure nei commenti a questo articolo, io o il Duca risponderemo.

A proposito del Duca: se avete un racconto nel cassetto che credete sia degno, potete inviarglielo a questa mail. Lui valuterà e, se ci sono le basi per fare un buon lavoro – ovvero se il racconto ha spunti interessanti e non richiede una completa riscrittura –, svolgerà l’editing senza chiedere un euro in cambio.
L’unica condizione è che accettiate che poi il racconto venga distribuito gratuitamente con licenza Creative Commons. In particolare è probabile una pubblicazione sui prossimi numeri di Terre di Confine.

A sentire Terre di Confine, chi segue da un po’ il sottobosco del fantasy italico avrà storto il naso, e con ragione: finora la qualità della rivista è stata per lo meno discutibile, basti dire che ci scrivevano personaggi del calibro di Cristina Donati, alias Kinzica, nota per aver pubblicato su FantasyMagazine un articolo dedicato allo steampunk che è una vergogna per il genere umano – chi non ricordasse o non avesse seguito la vicenda può cominciare da qui.
Tuttavia Terre di Confine vuole cambiare corso: Massimo De Faveri, l’amministratore dell’associazione culturale che cura Terre di Confine, mi ha mandato qualche mese fa una mail nella quale spiegava di aver epurato la redazione dagli incompetenti, di voler rilanciare la rivista, e mi chiedeva se potessi collaborare al progetto. Purtroppo per mancanza di tempo ho dovuto rifiutare, lo stesso sono rimasta ben impressionata dal tono della missiva.
Da poco è uscito il primo numero del nuovo corso di Terre di Confine: lo potete leggere e scaricare gratis via issuu. Non l’ho ancora spulciato a dovere, ma dopo averlo sfogliato ne ho ricavato un’impressione positiva: non ho visto recensioni, e ho notato un articolo del Duca. Dunque sono fiduciosa che se i vostri racconti dovessero apparire su tale rivista non ci sarebbe da vergognarsi.

Terre di Confine numero 1
La copertina del primo numero della nuova Terre di Confine

Perciò se:

Icona di un gamberetto pensate di avere talento e avete un racconto nel cassetto;

Icona di un gamberetto il racconto è di narrativa fantastica (dallo Science-fantasy alla Bizarro Fiction, passando per Steampunk Vaporteppa e affini – astenersi perditemp… paranormal romance);

Icona di un gamberetto il racconto è compreso tra le 2.000 e le 8.000 parole (parole, non battute);

Icona di un gamberetto non avete problemi che venga pubblicato con licenza Creative Commons, probabilmente su Terre di Confine;

mandate il testo in formato elettronico (.doc, .docx, .rtf, .odt, ecc. ma non .pdf) al Duca (maggiori dettagli qui) e potreste essere fortunati.

Infatti ricevere un editing dal Duca è una vera fortuna: è una delle pochissime persone in Italia che se ne intende sul serio dell’argomento e vedendo le sue annotazioni imparerete moltissimo. Anche se magari avete già pubblicato con una casa editrice, scommetto che rimarrete sorpresi confrontandovi con un vero editor. Non qualche laureato in lettere ignorante come una capra che è stato assunto in casa editrice perché figlio di o perché la zia è andata a letto con il direttore.
Se avete scritto boiate il Duca non ci passerà sopra giustificandovi perché è la cifra della vostra scrittura (si veda Giulia Ichino, editor Mondadori, a proposito dello stile vomitevole di Gaia Coltorti – magari aveva proprio ragione Chiara Di Domenico), vi spiegherà perché sono boiate e correggerà gli errori.

Copertina de Le affinità alchemiche
Copertina de Le affinità alchemiche, pessimo romanzo di esordio di Gaia Coltorti

In fondo cos’è la scrittura? La scrittura è un mezzo per trasferire emozioni da un cervello a un altro. Quando scrivete, magari immaginate una ragazza abbracciata al suo vampiro gnokko e vorreste comunicare a chi legge tutto l’amore che lei prova per lui, e il desiderio, e la commozione per la felicità di aver trovato l’anima gemella; o magari immaginate una città in fiamme e il protagonista che scappa tra gli edifici avvolti dal fuoco e vorreste comunicare la paura, e l’angoscia, ma anche la determinazione a sopravvivere e il coraggio; o ancora magari vedete con la mente la nascita e la morte di interi universi e vorreste comunicarne il sense of wonder.
Per trasmettere con le parole questi sentimenti, queste immagini vivide che avete in testa, ci sono varie strade. Solo che alcune sono più efficienti di altre. Se procedete di testa vostra senza studiare potreste imboccare la strada tortuosa che fa il giro lungo, e a pagina 5 del vostro mattone di 1200 pagine il lettore chiuderà il libro annoiato; se seguite i consigli di una guida esperta – e il Duca lo è – potreste arrivare a destinazione senza troppa difficoltà, per la soddisfazione vostra e di chi vi legge.

Per rimanere nella metafora del viaggio: c’è a chi piace viaggiare in aereo, chi preferisce la nave, altri vanno con il treno o addirittura se la fanno a piedi. Finché viaggiate per l’esclusivo piacere personale potete scegliere quello che più preferite, e andare tranquilli da Parigi a Napoli in bicicletta. Ma se viaggiate non solo per voi, se dovete arrivare a Napoli perché un bambino malato ha bisogno del vostro aiuto di medico, non prenderete la bicicletta, salirete sull’aereo, anche se forse soffrite di mal d’aria.
Finché scrivete nella vostra cameretta per il vostro esclusivo piacere personale nessuno vi può dire niente, ma una volta che pubblicate – che sia su un blog o per Mondadori – non state più scrivendo per voi stessi, state scrivendo per un pubblico, ed è solo giusto e morale che lo facciate nella maniera migliore possibile, nella maniera oggettivamente migliore possibile, così come l’aereo è oggettivamente più veloce della bicicletta. Il Duca può aiutarvi a prenotare il biglietto per il prossimo volo.


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17 Comments To "Dai un volto a Gamberetta e fai leggere i tuoi racconti al Duca"

#1 Comment By Il Duca di Baionette On 4 dicembre 2013 @ 12:18

Vi ringrazio per le lusinghiere parole, Hime-sama Megami-sama! Nell’essere indicato come un esperto che indica agli autori come viaggiare al meglio nella Narrativa per arrivare alla meta, mi sento come gli Stalker in Picnic sul ciglio della strada dei fratelli Strugackij. Posso vantarmi che, in un certo senso, anche l’amata Dea mi considera il suo “stalker” ufficiale? ^_^””

Il 4-12 alle 12 e 4 questo articolo è giunto, portando rinnovamento nell’effige della Dea: con eguale simbolismo quattrista il mio seguirà alle 12 e 44 di questo 4-12. ^_^

#2 Comment By Alessandro Fusco On 4 dicembre 2013 @ 18:16

“…progetti anche commerciali”

Questo post ha sconvolto “qualche” profilo fb O___O

#3 Comment By Francesco On 4 dicembre 2013 @ 20:20

Ciao!
Mi dispiace, ma il disegno non è il mio forte. Spero ti arriveranno belle immagini!
Sto lavorando sul racconto, anche se devo ancora migliorare :(

#4 Comment By Narakkia On 4 dicembre 2013 @ 22:59

Un amico mi ha passato questo link. Interessante. Manderò sicuramente una illustrazione.
Faccio anche un pensierino sul racconto. Ma è possibile avere una lista di testi editati da questo Duca? Così posso farmi un’idea della suo operato in questo campo.
Grazie!

#5 Comment By Il Duca di Baionette On 5 dicembre 2013 @ 13:30

Ciao Narakkia.
Attualmente in commercio e facile da procurarsi, c’è Soldati a Vapore, che ho seguito facendo prima una valutazione dell’opera e poi curando un passaggio di line editing pesante (anche 20+ box di annotazioni a pagina, quasi nessuna riga senza qualche indicazione di riscrittura o lieve modifica) e un controllo su un paio di capitoli revisionati dall’autore secondo le indicazioni date. Essendo un’opera autopubblicata, ciò che si poteva fare era legato al budget e alla volontà dell’autore per cui nessun secondo o terzo passaggio di revisione da parte mia è stato effettuato (io di norma proseguo fino a quando l’opera non la ritengo più migliorabile in modo utile). Comunque è venuto molto bene e per ora sta piacendo ai lettori. Qui la recensione di Tapiro, se vuoi valutare l’acquisto: http://tapirullanza.com/2013/04/13/gli-autopubblicati-07-soldati-a-vapore/

Presto sarà possibile leggere la nuova versione di La Maschera di Bali (doveva essere su TdC 1, invece è slittato al 2), che ho potuto seguire secondo i miei tempi e fino a quando ho ritenuto che l’autore non fosse più in grado di migliorarla ulteriormente.

Per chi non sa come funziona l’editing vero, che non è il copy-editing (ma può contenerlo) o fare modifiche direttamente e basta (sono solo una piccola parte del lavoro, la meno importante) o riscrivere parti dell’opera (oscenità artistica e teorica che nessun editor vero farebbe mai), si può spiegare come un processo di addestramento dell’autore al fine di raggiungere una piena consapevolezza dei meccanismi della scrittura, della storia secolare (su alcuni elementi millenaria) che ha portato allo sviluppo della narrativa come retorica e al perché, in relazione al funzionamento del cervello, la retorica/narrativa funziona così. Dalla consapevolezza e dall’esercizio, imparando a “divenire il personaggio” invece di “scrivere del personaggio”, si impara a rendere su carta al meglio ciò che è dentro di sé. Una forma di maieutica con radici teoriche che virano verso il misticismo (catarsi, abbandono di sé, divenire il personaggio, confronto di ethos), fondata però sull’applicazione di precetti unicamente pratici di retorica e sulla costruzione di una mente libera da preconcetti, aperta a cogliere i dettagli migliori e votata all’immedesimazione. Ciò che si ottiene dipende dal singolo autore e dalla sua capacità di immaginare dettagli legata a fantasia, letture, studio ed esperienze di vita.

Mi venne chiesto in passato se avessi riscritto io qualcosa di Soldati a Vapore, da parte di un beta reader che ne era rimasto (fin troppo, direi ingiustificatamente) entusiasta, e ho potuto garantire con orgoglio che non una singola frase era lì se non per scelta artistica dell’autore, Diego, e scritta da lui: io avevo solo fatto in modo che lui sapesse decidere al meglio delle proprie possibilità.

Pratica e teoria non possono che essere un’unica cosa, appresa assieme, che si sostiene proprio in virtù della propria completezza. Per questo motivo l’unico modo per effettuare l’editing è anche regalare il corso base di scrittura agli autori selezionati.
Qui tutte le informazioni necessarie sul corso e sulla narrativa: http://www.agenziaduca.it
Se il metodo non ti piace o non ti fidi, basta non partecipare alla selezione.

Un romanzo fantasy autopubblicato che ho potuto curare secondo il mio metodo fino in fondo è in uscita a breve, non so ancora se entro Natale o se a inizio dell’anno per problemi legati alla copertina. Fino all’uscita, non posso indicare titolo e autore.
Altre opere, romanzi e racconti, appariranno nel corso 2014 sia autopubblicati che con marchio editoriale, per cui basterà aspettare un po’ di mesi per vederli.

Poi c’è Ti sogno, California di Mattia Bertoldi (romanzo mainstream on the road) di cui non ho curato l’editing: ho fatto una scheda approfondita a inizio 2012 piena di consigli per modificarlo al meglio, l’autore ha garantito di aver eseguito quasi tutto come indicato e dopo nemmeno un mese una piccola casa editrice NON a pagamento l’ha accettato per la pubblicazione.

La maggior parte dei clienti a cui ho venduto il corso base non ha pubblicato ancora nulla (né gratis né a pagamento) e una parte è anche composta da appassionati di narrativa che però non sono nemmeno interessati a scrivere: vogliono solo capire meglio le opere, la narrativa, la teoria, per godere in modo più consapevole la lettura, scartare opere di qualità infima senza sprecare ore prima di capire che non meritano attenzione e saper discutere con gli altri partendo da basi di teoria solide e corrette.

#6 Comment By Gwenelan On 5 dicembre 2013 @ 13:40

Purtroppo io disegno a stecchini XD. In bocca al lupo a tutti i concorrenti :)! Non vedo l’ora di vedere l’avatar ufficiale ^-^!

#7 Comment By Zave On 6 dicembre 2013 @ 22:34

un disegno come avatar?
non è che poi si scopre che la vera identità di gamberetta è loredana lipperini?
:D
sono una chiavica a disegnare quindi passo.

#8 Comment By Uriele On 9 dicembre 2013 @ 09:12

Matita e tavoletta grafica, a me! Unico dubbio: deve essere necessariamente una figura intera (o è comunque preferibile rispetto a un piano medio o americano)? Quanto alla risoluzione, immagino un a4 300dpi vada bene

#9 Comment By Chris On 11 dicembre 2013 @ 14:18

Allora, mi pare di capire che la fisionomia debba essere realistica quindi niente esagerazioni in magrezza e bassezza da anime. E che comunque debba essere uno stile anime-realistico, quindi niente occhi a finestra che coprono metà della faccia e nasi inesistenti. Però voelvo chiedere se preferisci pose in movimento o da ferma. Il tuo precedente avatar ha una posa statica. Siccome menzioni armi da combattimento fra i possibili accessori mi chiedo se preferiresti pose in movimento. Come fare il salto in alto usando una katana come asta, o accovacciata a terra sostenendosi con una mano su un bazooka. E poi hai già idea delle dimensioni dell’immagine? Lo spazio sarà più un quadrato o tenderà verso il rettangolo verticale? Sarà più vicino a un A4 o A5? Nell’incertezza forse è meglio che mi ingegni con il disegno vettoriale, così l’immagine non risente delle modifiche di ingrandimento

#10 Comment By Il Duca di Baionette On 11 dicembre 2013 @ 16:09

@Uriele
Sì, grosse immagini sono l’ideale. Possibilmente lossless (PNG è perfetto). Se è figura intera è meglio, l’uso è più flessibile, ma ciò che importa di più è un buon volto da ritagliare per un avatar e che sia anche ottenibile una buona mezza figura (dall’ombelico in su, ma se per motivi di scelte nel design -postura, elementi- vanno inquadrati anche i fianchi immagino che si opterà per ritagliare in piano americano).

@Chris
Le immagini grandi sono sempre le ideali, visto che basta rimpicciolirle. Per il movimento o lo statico, fai tu: il movimento per farlo bene implica una serie di scelte di linguaggio visivo (con differenti evoluzioni nei tre macro-contesti fumettistici, USA, Europa e Giappone, e poi mischiati un po’ negli ultimi 15 anni), come l’uso di linee e di effetti che rendano l’idea del movimento, che mal si sposa con una immagine rappresentativa del soggetto in sé (foto) e non del suo “essere soggetto in movimento” (foto + implicazione narrativa dinamica).
Non essendoci indicazioni vale l’idea che potete fare ciò che volete, ma per dare una “foto” a Gamberetta forse è meglio pensarla come “foto” e non come altro.

Lo spazio sarà più un quadrato o tenderà verso il rettangolo verticale?

Meglio rettangolo.
Quando pensate all’immagine, usate il buon senso: una mezza figura è in sé rettangolare nel ritaglio (tolti gli obesi patologici più larghi che alti), per cui se infilate come accessorio un carico sporgente largo venti volte l’altezza della mezza figura (una pertica di 20 metri adagiata in orizzontale sulle spalle?) è ovvio che verrà tagliata via perché altrimenti sarebbe impossibile usare l’immagine sensatamente.
Pensate anche solo a metterla dentro un blog: rettangolo con base inferiore all’altezza è ok, quadrato è ok… ma se per avere altezza 500 pixel servono 5000 pixel di base, è evidente che non è utilizzabile senza troncare l’eccesso inutile.

Ne approfitto per ringraziare i primi cinque partecipanti, due dei quali hanno inviato più interpretazioni di Gamberetta.

#11 Comment By Stefano Trucco On 24 dicembre 2013 @ 22:07

Sono negato al disegno ma vorrei lo stesso ringraziare Chiara Gamberetta per le critiche e i consigli che mi ha dato. Non li ho seguiti tutti, forse nemmeno la maggior parte, ma sono stati utili e preziosi lo stesso. Non è necessario essere d’accordo in tutto e per tutto con qualcuno per rispettarlo, specie ora che, forse, la mia carriera di scrittore è sul punto di decollare.

#12 Comment By Callaghan On 30 dicembre 2013 @ 00:19

Stefano, se sei quello di masterpiece, ti faccio già i miei complimenti.
Da quello che ho visto un po’ dalla puntata, il tuo romanzo mi è sembrato interessante, il più interessante tra tutti quelli che ho visto, e non mi dispiacerebbe leggerlo.

#13 Comment By Il Duca di Baionette On 5 febbraio 2014 @ 11:11

Gamberetta è stata poco presente a gennaio, nonostante le aspettative diverse, e non ha potuto segnalare di nuovo il concorso a scopo di promemoria per i lettori.
Sono arrivate parecchie opere e vi ringrazio per l’affetto che state dimostrando nei confronti di Gamberetta con le vostre opere e con le mail che le accompagnano, ma immagino che l’assenza del promemoria abbia fatto scordare la scadenza a qualcuno. Penso che si potranno accettare invii ancora per un paio di giorni senza problemi. Perlomeno fino a tutto domani. :-)

#14 Comment By Mych On 10 marzo 2014 @ 15:25

Duca, si possono inviare anche racconti a puntate, o solo autoconclusivi?

#15 Comment By Il Duca di Baionette On 11 marzo 2014 @ 00:07

@Mych
La storia deve iniziare e finire. Se poi rimane aperta a prosecuzioni, va bene, ma l’episodio deve essere leggibile singolarmente senza l’impressione che sia troncato e basta “perché tanto poi c’è l’episodio dopo”.

Se non è leggibile da solo ho difficoltà a darlo in giro, ma puoi comunque inviarlo anche solo per farmi vedere come scrivi (come faresti per la selezione degli autori per Vaporteppa).

Sono indietro nelle valutazioni: ci vorrà qualche settimana per la risposta.

#16 Comment By Laura Pezzoli On 20 marzo 2014 @ 12:28

Ciao a tutti. Vengo subito al sodo: mi chiedevo che ne fosse stato dei risultati del concorso. Nei post scorsi si notava un accenno di Gamberetta ad un periodo non proprio fantastico e fortunato, è successo qualcosa? O se anche fosse che, semplicemente, nessun disegno è stato preferibile a quello della Schuetlitch e non se la sente di cambiarlo proclamando un vincitore, non è un problema: pazienza, ci si mette una pietra sopra, vi seguiremo ancora volentieri comunque.
Non è mia intenzione farvi fretta se fosse solo semplicemente una questione di tempo che scarseggia: è che penso di parlare a nome di molti dicendo che abbiamo dei punti di domanda sulla testa, anche solo un avvertimento o un “Non se ne fa niente” e ci metteremo il cuore in pace ;)
P.s. se ne avete l’occasione andate alla fiera di Montichiari (BS) questo fine settimana, ci sono un sacco di conigli delle razze più disparate.

#17 Comment By Stefano Trucco On 20 novembre 2014 @ 12:08

Beh, ci siamo. Il mio primo romanzo, Fight Night, è uscito, edito da Bompiani e Rai-Eri.

http://www.rcslibri.it/libri/fight-night/

E vorrei di nuovo ringraziare Chiara Gamberetta, augurandomi che stia bene, per l’aiuto che mi ha dato. Abbiamo convinzioni differenti, per quanto riguarda la letteratura, ma in qualsiasi teoria c’è una parte di verità, se è sentita fortemente e articolata con precisione e questo certo si può dire di Chiara.


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2013/12/04/dai-un-volto-a-gamberetta-e-fai-leggere-i-tuoi-racconti-al-duca/

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