- Gamberi Fantasy -

S.M.Q.

Pubblicato da Gamberetta il 12 agosto 2009 @ 12:58 in Fantasy,Italiano,Libri,Racconti | 57 Comments

Ogni tanto mi viene chiesto cosa stia scrivendo dopo Laura. Sto scrivendo un feroce romanzo di guerra. È un romanzo non facile da scrivere perché richiede notevole documentazione e non ha una trama semplicissima. Così procedo con molta calma.

Ma occorre sempre tenere allenata la scrittura. Per questa ragione ho iniziato un secondo romanzo, più leggero e che non richiede eccessiva pianificazione. Il romanzo si intitola S.M.Q. e ho deciso di pubblicarlo online a puntate. La protagonista, Silvia, ha aperto un blog per l’occasione. Lì potrete leggere i vari capitoli via via che li aggiungerò e anche scaricare un file unico contenente tutti i capitoli fino a quel momento pubblicati.
Qui sui Gamberi aggiornerò solo questo articolo inserendo di volta in volta i link ai nuovi capitoli. Perciò se S.M.Q. dovesse piacervi, seguite il blog di Silvia.

Capitoli pubblicati:

 SMQ Capitoli 1 - 12 in formato PDF A4. Leggibile a video e ideale per la stampa.

 SMQ Capitoli 1 - 12 in formato ePub. Per i lettori di ebook.

 SMQ Capitoli 1 - 12 in formato Mobipocket. Per il Kindle e altri dispositivi portatili supportati.

 SMQ Capitoli 1 - 12 in formato RTF. Formato leggibile da Microsoft Word e da praticamente tutti i programmi di elaborazione testi.

Il romanzo di guerra ha la priorità, dunque non garantisco un ritmo costante per S.M.Q., ma prometto di portare a termine la storia.

Con S.M.Q. sono voluta partire da un cliché, quello delle maghette negli anime, ma con l’idea di portarlo alle sue estreme conseguenze. Le mie fonti d’ispirazione vanno da Card Captor Sakura fino a Haruhi Suzumiya passando per H.G. Wells, Mack Reynolds, Rudy Rucker e un pizzico del Poul Anderson di Tau Zero. Andando avanti nel romanzo però ci sarà spazio anche per una buona dose di originalità, almeno spero.

Card Captor Sakura & Tau Zero
Fonti d’ispirazione: dal manga Card Captor Sakura al romanzo di fantascienza Tau Zero

La protagonista e voce narrante del romanzo è Silvia. Silvia ha alcuni punti in comune con Laura (giovane età, difficoltà in famiglia, problemi con alcool e droghe leggere) e forse abita persino nella stessa città, ma, a differenza di Laura, Silvia ha una normale intelligenza. E quando il Destino si accanirà contro di lei, avrà modo di combattere.
Ho deciso di scrivere il romanzo in prima persona, per esercizio, e sono abbastanza soddisfatta. Pur con tutte le cautele che derivano dal giudicare se stessi, credo che stilisticamente sia un testo migliore di Laura. Se non altro perché non sono più vincolata dall’avere come punto di vista una minorata mentale.

Ciò non vuol dire che Silvia risulterà più simpatica di Laura, o che sarà più facile identificarsi con lei. Anzi, Silvia è spesso sgradevole – indubbiamente per colpa della sottoscritta, il cui cuore trabocca di tristezza, odio, invidia e sadismo –, ma forse potrà cambiare. Perché questa è anche la storia di un incontro, l’incontro tra una ragazza e una persona speciale, che le stravolgerà la vita.

Devo aggiungere che le parti “scientifiche” sono per buona parte campate per aria e servono solo a dare colore alla storia. Si tratta di fantasy, al massimo di science-fantasy, non di fantascienza.

Come sempre ogni opinione — qui o sul blog di Silvia — sarà la benvenuta.

* * *

Approfitto per ringraziare di nuovo chiunque abbia letto Le Avventure della Giovane Laura, in particolare chi ha lasciato un commento o mi ha scritto in privato: faccio tesoro di ogni critica e di ogni consiglio. E se avete impiegato tempo a leggere e il romanzo non vi è piaciuto, accettate le mie sincere scuse.

Detto questo, vorrei dedicare due parole a chi ha trovato certi particolari – come i mostruosi gatti, i nekomata – troppo esotici, troppo orientali.
Seguite questo breve racconto:

Himeko sta portando il bestiame al pascolo, quando scopre di essere seguita da un gigantesco nekomata. Per la poveretta non ci sarebbe niente da fare se non intervenisse la Dea Amaterasu. La Dea, trasformatasi in enorme ratto, riesce infatti ad allontanare il terribile felino.

Qual è l’origine di questo racconto? Folklore nipponico? Invenzione di qualche manga-ka che si è preso troppe radiazioni atomiche? Parto del mio cuore marcio?

La Dea Amaterasu
La Dea Amaterasu (al centro)

In realtà io ho solo cambiato qualche termine a un fatto di cronaca italiano:

Negli anni ’20, nei pressi di Belluno, Serafina dal Pont scoprì un mostruoso gattomammone intento a spaventare alcune mucche al pascolo. La faccenda divenne pericolosa quando l’orribile gatto spostò la sua attenzione dal bestiame a Serafina. Ma per fortuna intervenne Santa Rita! La Santa, assunto l’aspetto di un gigantesco topo, indusse il gattomammone a inseguirla, finché entrambi non sparirono nella campagna.

E la morale della favola è un invito a non avere pregiudizi. La bellezza del fantastico giapponese risiede in parte proprio nel fatto che gli autori nipponici si fanno pochi scrupoli a mescolare culture, tradizioni, miti e leggende diversissime.
Non c’è un’intrinseca superiorità del folklore italico (o celtico, o indiano, o di qualunque altra provenienza) rispetto a quello di altri Paesi. E, come si è appena visto sopra, si possono trovare storie oscene in stile manga anche nella nostra immacolata tradizione.

Serafina dal Pont & il gattomammone
Serafina dal Pont fronteggia il gattomammone


Approfondimenti:

bandiera IT Il Blog di Silvia

bandiera EN Tau Zero in lingua originale su gigapedia
bandiera EN Card Captor Sakura leggibile online (tradotto in inglese)

bandiera EN La Dea Amaterasu su Wikipedia
bandiera IT Il Gattomammone su Wikipedia

 


57 Comments (Mostra | Nascondi)

57 Comments To "S.M.Q."

#1 Comment By Carraronan On 12 agosto 2009 @ 13:32

Fantastica la leggenda del gattomammone. Retard, ma educativa contro i pregiudizi fondati sull’ignoranza e sul rifiuto della fantasia che affliggono tanti fantomatici amanti del fantasy.

E, come scritto sull’altro blog, il Blogroll coi coniglietti è BELLISSIMO.
^____^

#2 Comment By ??? On 12 agosto 2009 @ 13:59

Sapevo che il Duca avrebbe apprezzato i batuffoli pelosi.

Ho letto i capitoli. Sono scorrevoli.
E’ presto per un parere, ma come introduzione alla storia l’ho trovata migliore rispetto a Le Avventure, se non altro perchè non c’e il problema: Silvia adulta – Silvia nella storia.

Qualche domanda sull’altro progetto (se si può):

1 Nella storia di guerra ci saranno elementi fantastici?
2 Il sesso del protagonista?
3 Ci saranno battaglie? (Vorrei vedere come gestisci interi eserciti)

Buon Lavoro!

#3 Comment By ??? On 12 agosto 2009 @ 14:04

Ah, e un’altra cosa (scusate il doppio post).

Mi ha fatto piacere leggere le scuse ai lettori insoddisfatti del tuo lavoro. E’ una cosa che molti non fanno/farebbero.

Se la Troisi si scusasse alla fine di ogni libro, riuscirei anche a tollerarla.

Se mai sarò pubblicato anch’io mi scuserò.

#4 Comment By uriele On 12 agosto 2009 @ 15:04

L’incipit é carino, promette bene…

#5 Comment By Maudh On 12 agosto 2009 @ 15:23

Introduzione carina, meglio di Laura imho. Spero che questa volta la trama sia più omogenea. Puoi darci un’idea di quanto tempo dovrà passare prima di un’anteprima (I love cacofonie) del libro “serio”?

P.S. Grumooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

#6 Comment By Gamberetta On 12 agosto 2009 @ 15:30

@???

Qualche domanda sull’altro progetto (se si può):

1 Nella storia di guerra ci saranno elementi fantastici?

Sì, ci saranno un gran numero di elementi fantastici e probabilmente anche dei capitoli weird.

2 Il sesso del protagonista?

È una donna.

3 Ci saranno battaglie? (Vorrei vedere come gestisci interi eserciti)

Essendo un romanzo di guerra direi proprio di sì. Anzi, la scena cruciale dovrebbe essere qualcosa sullo stile dello sbarco in Normandia.

@Maudh. Non credo ci saranno anteprime per il romanzo “serio”. Quando sarà pronto sarà qui sul blog con licenza CC.

#7 Comment By Angra On 12 agosto 2009 @ 16:38

Come fan della prima ora di S.M.Q. non posso che gioire ^__^

La grafica di silvia.gamberi.org è… è… bellissima!!!

#8 Comment By Maudh On 12 agosto 2009 @ 16:44

@Maudh. Non credo ci saranno anteprime per il romanzo “serio”. Quando sarà pronto sarà qui sul blog con licenza CC.

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#9 Comment By Diego On 12 agosto 2009 @ 19:53

Un inizio abbastanza buono.
Però ti ravviso:

1) Dubito che un accendino abbandonato, mezzo arrugginito si accenda al primo colpo, ma insomma… potrebbe anche.

2) Non sono per niente d’accordo sulla reazione di Silvia nel trovarsi davanti un coniglio parlante. Quella è la parte che mi è piaciuta meno.

3) Ci sono pensieri di Silvia tipo
‘Roberto studia fisica all’Università, e ha questa convinzione che tutti siano dei mezzi geni come lui. Lui è il tipo che si diverte a risolvere problemi di matematica. Non capisce che alle persone normali non frega niente della termodinamica, della teoria dei numeri o magari di quell’altro tizio, Gödel o Goebbels o come si chiama.’
In cui non vedo un buon motivo perché stia pensando tutto ciò. Sento al contrario la voce dell’autrice desiderosa di mettermi a parte di queste informazioni (che detto per inciso, almeno nell’economia delle pagine pubblicate finora, sono pure inutili)

Ricalca poi un po’ troppo il romanzo di Laura, come protagonista e situazioni, e questo mi sa di stantio.
Detto questo, secondo me scrivi bene e penso che continuerò a leggerlo.
Buon lavoro!

#10 Comment By Diarista incostante On 12 agosto 2009 @ 23:05

@Gamberetta
Per il momento riesco a leggerlo e faccio il tifo per te (anche se ho la tentazione di cuocere in casseruola il coniglio con una mela in bocca e una carota in c… laggiù). Silvia sarà poco simpatica ma almeno è verosimile e tollerabile.
Secondo me dovremmo lasciar perdere per il momento commenti tipo “un accendino arrugginito al primo colpo non può funzionareeeeee”. E’ una storia scritta per alleggerire la mente e tenere allenata la mano, non per rompere la testa a tutti autrice inclusa, suvvia. Godiamoci la vicenda e aspettiamo.

L’idea di scrivere proprio un romanzo di guerra come ti è venuta, se posso chiederlo? E ci sarà anche spazio per i rapporti tra personaggi o si passerà da una battaglia cruenta a una ancor più cruenta? Un’idea di base dell’ambientazione? Qualche assaggio delle creature fantastiche o armi iperboliche o conigli fotonici si potrebbe avere? Un trailer? Un accenno di punteggiatura? Qualcosa?
^_^

#11 Comment By Diego On 12 agosto 2009 @ 23:39

@ Diarista incostante: mi sembra di aver capito che Gamberetta scrive questa storia più per esercizio che per altro, pertanto se ravviso qualcosa che non va trovo giusto riferirglielo. Se poi dicesse chiaro e tondo ‘bè, non state a farmi le pulci che tanto non mi frega niente’ ovvio che mi riprenderei indietro i miei commenti con tanto di scuse.

#12 Comment By Gamberetta On 13 agosto 2009 @ 00:25

@Diego. Fai notare pure quello che non ti piace, non c’è problema.

1) Dubito che un accendino abbandonato, mezzo arrugginito si accenda al primo colpo, ma insomma… potrebbe anche.

Ok, ci penso, magari tolgo la ruggine.

2) Non sono per niente d’accordo sulla reazione di Silvia nel trovarsi davanti un coniglio parlante. Quella è la parte che mi è piaciuta meno.

Nel senso? Come avrebbe dovuto reagire?

3) Ci sono pensieri di Silvia tipo [...]

Sì e no. Il pensiero è alla fine di una catena che parte dal cellulare che non funziona. Comunque capisco possa in parte suonare forzato. Mediterò.

@Diarista incostante.

L’idea di scrivere proprio un romanzo di guerra come ti è venuta, se posso chiederlo?

Volevo provare a scrivere un romanzo serio, sullo stile di Ash della Gentle. Poi l’idea è cambiata varie volte e ormai di punti di contatto con Ash non ne rimangono più o quasi, tranne che la protagonista è una donna.

E ci sarà anche spazio per i rapporti tra personaggi o si passerà da una battaglia cruenta a una ancor più cruenta?

Ci saranno diversi personaggi, anche non umani, e rapporti di odio/amore/amicizia. Spero di ottenere un buon compromesso tra le violente scene di battaglia e momenti più tranquilli.

Un’idea di base dell’ambientazione?

L’ambientazione è la Terra in un universo parallelo tra fine ‘800 e i primi del ‘900. Il riferimento più tardo finora è al 1929, ma ha senso solo fino a un certo punto, dato che la Terra nel romanzo non è la Terra che conosciamo, è solo simile.

Qualche assaggio delle creature fantastiche o armi iperboliche o conigli fotonici si potrebbe avere?

Uhm, per esempio qualcuno (o qualcosa) scaverà una fossa del diametro di oltre 1.500 chilometri fino al centro della Terra.

Un trailer? Un accenno di punteggiatura? Qualcosa?

Magari più avanti. ^_^

#13 Comment By Diego On 13 agosto 2009 @ 00:48

@ Gamberetta: dunque, è una situazione un po’ complessa, tento di spiegarti il mio punto di vista in questo modo: tu stai passeggiando, ti senti chiamare e scopri che si tratta di un coniglio parlante. Che fai? Scambi tranquillamente qualche battuta con lui e poi gli vai a comprare le sigarette? Trovo più logico scappare a gambe levate strillando, magari correre da uno psichiatra a farsi esaminare, o semplicemente chiedere l’aiuto di un amico. Insomma, se Silvia è una persona normale, con una vita normale, immagino che debba impiegare un po’ più di tempo per assimilare l’esistenza di un coniglio parlante.
Magari mi è sfuggita un’eventuale atmosfera surreale che volevi dare alla scena, non so, però così com’è non funziona. Almeno al mio orecchio, s’intende.

#14 Comment By ??? On 13 agosto 2009 @ 10:20

@ Gamberetta.

Ci saranno più personaggi POV ?

Se non ricordo male fino ad ora ne hai sempre usato solo uno.

#15 Comment By gugand On 13 agosto 2009 @ 12:09

@Diarista incostante
Io trovo giustificato il comportamento di Silvia. Ha il dubbio che quello che sta vedendo sua frutto della trielina sniffata con la sua amica. A quel punto e’ anche incuriosita da questi scherzi che le fa il cervello.

#16 Comment By Gamberetta On 13 agosto 2009 @ 12:30

@???.

Ci saranno più personaggi POV ?

In S.M.Q. o nell’altro romanzo? In ogni caso in S.M.Q. ci sarà solo il punto di vista di Silvia, tranne forse un interludio e un epilogo con pdv del Narratore. Nell’altro romanzo non ho ancora deciso al 100%, ma al massimo ci saranno due pdv.

#17 Comment By Zora On 13 agosto 2009 @ 12:38

Per ora l’incipit è simpatico, così come il partner coniglioso di Silvia (a me il contrasto aspetto puffettoso/carattere scorbutico piace molto).

Sul gattomammone vs Santa Rita: hai fatto bene a ricordare l’esempio di come la tradizione italiana sia ricchissima anche di creature bizzarre e argomenti grotteschi. Solo un appunto sulle conclusioni: mescolare come fanno i giapponesi può essere interessante, però c’è il rischio di mettere troppa carne al fuoco. Si potrebbe cavare una storia bella e originale anche solamente riscoprendo il folklore popolare europeo prima che fosse edulcolorato dalla Disney da una parte e dalle copie di Tolkien dall’altra. Le fiabe popolari italiane raccolte da Calvino sono una miniera di personaggi, per esempio.

#18 Comment By Diego On 13 agosto 2009 @ 12:55

@ gugand: dal mio punto di vista non è sufficiente a giustificarla. Se fosse in preda agli effetti della droga okay, ma in quel momento non lo è. A parte il coniglio parlante, lei è del tutto in sè. E’ lucida, parla normalmente, i suoi pensieri sono perfettamente coerenti e ragionevoli. Per quello mi suona male che reagisca così. Ma chiariamo che può essere solo una mia impressione, eh.

#19 Comment By Uolter On 13 agosto 2009 @ 13:37

Solo un inciso (del tutto OT rispetto alla discussione che precede). Sono fra quanti hanno rilevato un eccesso di “esotismo” nel racconto “Laura”.
Non è l’inserimento dei Nekomata in se che mi disturba, ma l’incoereza dei nekomata con una realtà squallidamente banale come la cittadina della Bassa i cui vive la Giovane Mentecatta, con la cui realtà e quotidianità non cetrano assolutamente nulla.
Detto questo, sotto con la Light Novel…. Al prossimo commento

#20 Comment By lisse On 13 agosto 2009 @ 17:21

Ciao Gamberetta,
sono arrivata sul tuo blog circa un mesetto fa, grazie a un link che rimandava alla recensione di Twilight, che – detto fra noi – trovo geniale (la recensione, non Twilight, eh!).
Naturalmente non condivido sempre le tue opinioni, ma quel che mi piace del tuo blog è che le opinioni suddutte sono sempre ben argomentate e danno modo di riflettere, stimolano a pensare e a formarsi un’idea propria.
Vabbè, dopo questa lunga e doverosa premessa, volevo dirti che ho letto i primi due capitoli di S.Q.M.
Silvia mi è stata immediatamente antipatica, ma penso che tu l’abbia fatto apposta a costruire il personaggio in questa maniera un po’ strafottente, saccentella (esiste questa parola?!?) e irritante. Sarà che certi atteggiamenti di Silvia mi ricordano pericolosamente quelli di mio figlio, che è sì molto più piccolo ma promette bene… :)
Inoltre anche io ho trovato un po’ innaturale la reazione di Silvia al coniglio parlante. All’inizio l’idea dell’allucinazione è divertente, con lei che va a comprare le sigarette coi soldi dell’allucinazione ma dopo aver appurato che il coniglietto è reale, mi aspettavo un po’ di sgomento, di incredulità, da parte sua.
La magia quantica mi incuriosisce e ora come ora sarei interessata a leggere il resto.

#21 Comment By Gamberetta On 13 agosto 2009 @ 20:19

@Uolter. Ma a Belluno abbiamo un gatto mostruoso e pure una santa topo mannaro. Dunque perché un nekomata ti sembra così fuori luogo?
Poi, ovviamente, se il nekomata a Belluno, a Gorgonzola, o a Bologna non ti piace, non ti piace. Ma la morale della favola è un invito è a essere più possibilisti, perché il weird può nascere ovunque.

#22 Comment By Uolter On 14 agosto 2009 @ 13:07

Gamberetta, premettedo che quanto scrivo è solo questione di gusto personale, non è il concetto “Gatto Mostruoso co Due Code” o “Detista con La testa di Cane e registratore di Cassa” o “Serpentibus” che mi da fastidio… E tatomeno mi da fastidio il cefalopode alieno a Martin’s Beach, o la Cosa venuta da altrove che lentamente si divora i temerari scienziati…
E nemmeno mi da fastidio Samara che esce dalla televisione dopo sette giorni…
Quello che non mi piace è il fatto che tu debba necessariamente chiamarli Nekomata, e che la spada “destinata” a sconfiggerli sia necessariamente una Katana… insomma, che mi da fastidio è l’affastellarsi di etichette e concetti, esotici e poco familiari, per descrivere lo “strano” (nekomata, kappa), che fa perdere immediatezza al racconto e ne appesantisce inutilmente il tono.
Ricorda che non tutti i tuoi lettori sono appassionati e/o esperti di Manga, e pertanto molti rimandi che tu dai per scontati per il c.d. lettore medio possono risultare incomprensibili.
Se proprio non puoi fare a meno di inserirlii, ti suggerisco nuovamete di scorrere le opere di William Gibson. Questi riesce (a mio parere magistralmente) a gestire l’inserimento di concetti esotici (e, nella fattispecie, tipicamente nipponici) nel contesto delle sue opere… Vediti ad esempio “La notte che bruciammo Chrome”. In questa raccolta di racconti non consequenziali Gibson riesce a creare un’ambientazione che nulla ha da invidiare a Michael Swanwick quanto a complessità, ma decisamente più coesa e coerente, e che secondo me si attanaglia alla perfezione alle parti “terrestri” dellle avventure di “Laura”
Spero che ora, dopo questa mia ulteriore spiegazione, il senso della mia osservazione ti sia chiaro.
Buon ferragosto

P.S. non ti farò mancare qualche commento su SMQ ;)

P.P.S. il tuo nuovo avatar mi piace molto di più ;)

#23 Comment By francesca On 14 agosto 2009 @ 14:38

Ciao Gamberetta, ti ho scritto già in privato presentandomi, e saluto ora gli altri frequentatori di questo sito.
Ho letto i due capitoli del tuo testo. La scrittura è molto professionale : dialoghi verosimili, descrizioni precise, ritmo giusto, a tratti è divertente; l’effetto è che sembra di essere lì con la protagonista e vivere la storia con lei.
Il difetto: trovo che nella scrittura ci sia spesso un senso di già sentito. Questo è l’effetto per esempio di qualche espressione banale di troppo ( “apriti cielo”, “vecchia spilorcia” “vecchio bavoso” “funziona questo catorcio?” “le zampe danzano sulla tastiera” “pazzo come un cavallo”…). Certo, è una diciassettenne che parla, ma la stessa diciassettenne dice “adesso ho le gambe coperte di fragoline”, o “la luna mi appare composta da pixel d’argento”, e mostra a volte di avere un linguaggio personale e interessante. Attenzione, non voglio dire che dovresti scrivere in modo più forbito, più letterario, con espressioni ricercate o paroloni. Può essere anche il contrario. Per esempio nel cap. 1 Laura riceve un SMS. “Il testo recita: Tua madre?” Perchè non:” Il messaggio dice: Tua madre?”? Quel “recita” è falso…
Per usare un’espressione originale, il confine tra scrittura scorrevole e scrittura un po’ banale è sottile, specie nel registro colloquiale, in cui è forte la tentazione di usare espressioni “che si usano tuttii giorni”, e si rischia di usare sempre le espressioni che offrono la minor resistenza. Questo è accettabile nei dialoghi, al limite, ma se un libro intero è scritto in prima persona e in tono colloquiale da un’adolescente, credo sia un difetto se tutto il testo è così. E’ certo una cosa difficilissima, ma credo che il fine di un bravo scrittore dovrebbe essere conservare la verosimiglianza del tono senza però cadere troppo nella non-scrittura. Come il gesto di un ballerino che sembra naturale perchè è frutto di lungo sforzo e studio. Per spiegare meglio: siamo sicuri che lo zio malato dovesse essere per forza un “vecchio bavoso” ? Se vedi un malato terminale di cancro dubito che fisicamente ti colpisca il fatto che è bavoso, quindi non credo fosse usato in senso letterale: mi sembra solo un aggettivo messo lì perchè si trova spesso accoppiato con “vecchio”, e non aggiunge granchè. Avesse detto un vecchio inutile, o un vecchio coglione, avrebbe preservato lo scopo di mostrare che Laura è una cattivella, ma sarebbe stato scritto meglio a mio avviso.
Mi permetto di fare questo commento perchè dici che questo romanzo è da considerarsi un esercizio di scrittura. Poichè da altri punti di vista la tua scrittura come ti ho detto all’inizio è già ottima, forse ptresti lavorare su questo aspetto.

A presto,
Francesca

#24 Comment By francesca On 14 agosto 2009 @ 14:45

Naturalmente nel mio precedente commento ho scritto Laura ma intendevo Silvia. Sarà l’età (sai noi vecchi bavosi…;-D)

#25 Comment By Gamberetta On 14 agosto 2009 @ 15:46

@Uolter. Però non confondiamo: Gibson scrive fantascienza, Swanwick scrive fantasy (new weird). Sono ambiti diversi, gli scopi sono diversi, onestamente non ci vedo molti punti di contatto.

Per la terminologia: nekomata mi sembra che vada altrettanto bene di gattomammone o gattelfo o “mostruoso gatto con due code”. Qui mi pare proprio solo questione di gusti.

@francesca. Hai ragione. Le tue osservazioni sono giuste, anche se in parte la banalità della protagonista è voluta – per lei i vecchi sono sempre vecchi bavosi o spilorci, cioè appunto uno stereotipo, non è in grado di avere una visione personale dell’argomento.
Andando avanti la storia si staccherà sempre più dal quotidiano e dunque questi problemi di linguaggio dovrebbero sparire da soli. In ogni caso quando sarà finita e potrò rileggerla con il dovuto distacco, terrò conto delle tue osservazioni per sistemare anche i primi capitoli.
Per quanto riguarda il “recita”: niente, lì è brutto e basta, grazie di averlo segnato, poi lo cambio.

#26 Comment By Gamberetta On 15 agosto 2009 @ 22:42

Aggiunto il Capitolo 3!

#27 Comment By francesca On 16 agosto 2009 @ 14:01

Molto bella davvero la scena della tentata magia!

Ti segnalo un paio di periodi a mio avviso zoppicanti: in poche righe scrivi
casetta-casetta-minuscola-tendine-fiorellini-porticina-soldatino-porticina.
Troppi diminutivi; se li hai messi apposta per rimarcare la piccolezza del tutto secondo me sono diluiti in frasi troppo articolate. (più efficace sarebbe una serie di frasi più brevi e semplici, tipo: entro nella casetta, mi siedo sulla seggiolina, mangio il minuscolo dolcetto dal piattino di bambola…)

#28 Comment By Ottiero2000 On 16 agosto 2009 @ 23:07

http://www.youtube.com/watch?v=uTe_zIKR2SY

Anche Alberto Sordi contro il Gatto Mammone!!

#29 Comment By Ubik On 17 agosto 2009 @ 06:09

S.M.Q sembra interessante devo leggerlo, ma il coniglio parlante è come quello di donnie darko?

#30 Comment By Uolter On 21 agosto 2009 @ 21:33

@gamberetta… Come preciso sempre, tutti i miei commenti sono nell’interezza questione di gusti… Non custodisco verità rivelate (non ancora, almeno)…
;-P
Buon lavoro su Silvia, che è decisamente una lettura molto più scorrevole e decisamente meno ostica che “Le avventure della Giovane Laura”.
Per intanto nulla da segnalare, sennonché (ma anche qui è solo questione di gusti ;-P) il coniglietto Grumo è proprio odioso

#31 Comment By Gamberetta On 23 agosto 2009 @ 16:38

Aggiunto il capitolo 4!

#32 Comment By Landar On 23 agosto 2009 @ 22:44

@Gamberetta, ho letto i primi 2 capitoli e avrei qualcosa da dire riguardo a questo:

…Le mie fonti d’ispirazione vanno da Card Captor Sakura fino a Haruhi Suzumiya passando per H.G. Wells, Mack Reynolds, Rudy Rucker e un pizzico del Poul Anderson di Tau Zero. Andando avanti nel romanzo però ci sarà spazio anche per una buona dose di originalità…

Io ci infilerei come fonte di ispirazione anche Sailor Moon creata da Naoko Takeuchi. Perchè i primi due capitoli non sono altro che la descrizione di quello che accade nel manga Bish?jo senshi S?r? M?n (sempre Sailor Moon).
Riassunto breve dell’inizio del manga: la protagonista, una ragazza incompetente e senza qualità esce da casa e trova un animale (in questo caso un gatto), dopo un pò scopre che è una gatta parlante, ha una piccola discussione con sua madre..a scuola ha una migliore amica di nome (non ricordo).. anche lei ha un fratello..e alla fine la gatta le rivela che lei e il genere umano sono in pericolo.. l’unico modo per salvarsi e per salvare il mondo è risvegliare i suoi poteri..
(di tuo hai aggiunto un pizzico di cinismo -il gatto, coniglio parlante è più bastardo e l’assunzione di stupefacenti della protagonista- ).
Comunque rimango sempre un ammiratore (della Gamberetta recensionista).

Distinti saluti.

#33 Comment By Gamberetta On 23 agosto 2009 @ 23:10

@Landar. Il tuo commento non l’ho capito: io stessa ho ammesso di partire da un cliché, dunque mi sfugge la sorpresa. Comunque, se avrai la bontà di continuare a leggere, potresti scoprire che, per esempio, di salvare il genere umano non importa niente a nessuno.

#34 Comment By francesca On 26 agosto 2009 @ 16:12

Hm, leggendo il commento di Landar mi si rafforza un dubbio che avevo fin dall’inizio…Tu stessa dici di partire da un cliché ecc. ecc. Però, già che dovevi fare un esercizio, non sarebbe stato più produttivo discostarti dal canovaccio tipico di questo genere maghetta-anime, che descrive Landar e a cui SMQ in effetti somiglia molto, pur con spunti personali? O tu vuoi esercitarti proprio in quel genere specifico?

#35 Comment By Gamberetta On 26 agosto 2009 @ 16:37

@francesca. L’esercizio consiste nell’avere qualcosa da scrivere anche quando sono bloccata con l’altro romanzo, e nell’abituarmi a usare la prima persona. Scrivo di maghette perché mi diverte – ma come detto, è solo lo spunto di partenza, la storia è appena iniziata…

#36 Comment By francesca On 26 agosto 2009 @ 16:48

OK, capito. Allora buon lavoro! :-D

#37 Comment By castelloincantato On 26 agosto 2009 @ 21:18

Io sono tra quelli che avevano apprezzato poco le avventure di Laura, invece la storia di Silvia mi sta piacendo, la sto leggendo con gusto, è scorrevole e sono curiosa di sapere cosa succederà più avanti; questa voglia di continuare a leggere spinta dalla curiosità era proprio ciò che mi era mancato in Laura. Comunque ora è presto per dare un giudizio, magari il finale mi delude (spero di no!), quindi ricommenterò a fine storia.

#38 Comment By Gamberetta On 29 agosto 2009 @ 18:32

Aggiunto il capitolo 5!

#39 Comment By Marco On 2 settembre 2009 @ 21:41

Questo tuo nuovo romanzo promette molto bene, e il coniglio-sergente istruttore cattivo è un mito!
Mi era piaciuto molto anche Laura (seconda e terza parte soprattutto), ma si nota chiaramente che la tua scrittura è migliorata. Ora che la storia entra nel vivo attendo fiducioso nuove bizzarrie!

#40 Comment By ??? On 3 settembre 2009 @ 11:44

@ Marco

Non penso si debba parlare di un miglioramento nel modo di scrivere.
Gamberetta scriveva bene già ne “Le avventure della giovane Laura”
Piuttosto penso che questo romanzo piaccia di più perché la storia è esposta meglio.

In fondo quello era l’unico problema de “Le Avventure”.

(A parte, forse, il pelo nell’uovo che alcuni citavano: il fatto che Laura fosse stupida ma avesse delle uscite intelligenti. Cosa che a me non dava fastidio).

#41 Comment By Gamberetta On 3 settembre 2009 @ 21:51

@???. Rimanendo all’ambito dello stile, senza entrare in questioni di gusto riguardo al sottogenere (Laura è quasi new weird/bizzarro, Silvia è “science”-fantasy), Silvia è scritto meglio. Questo non vuole dire che Laura sia scritto male, tutt’altro, però la scrittura in Silvia è più precisa ed efficace (anche perché in Laura c’era il problema di usare il punto di vista di una minorata: non ho potuto usare il linguaggio al meglio).

#42 Comment By ??? On 3 settembre 2009 @ 23:41

@ Gamberetta

E sia. Intendevo solo dire che secondo me in Laura non c’era un problema di linguaggio, quanto un problema di esposizione a ritmo serrato e con l’intrusione di Laura adulta di tanto in tanto. (Ad es. già commentando Laura avevo espresso che la versione vecchia dell’intro mi sembrava più facile da seguire)

In S.M.Q. questo non avviene: le scene sono “esposte” meglio. Abbiamo Silvia e le sue esperienze. Niente invenzioni di un adulta (e salti temporali), niente danni mentali della protagonista con cui avere a che fare.

Chiunque si può immergere nella storia e seguirla con calma. Penso sia questo a far apprezzare la storia a quanti non aveva apprezzato Laura, non trovi?

Comunque, tornando al liguaggio più efficace: potresti farmi qualche esempio o spiegarmi meglio? E’ qualcosa per la quale non ho ancora sviluppato un senso critico decente, credo.

Ciaoz!

#43 Comment By Gamberetta On 4 settembre 2009 @ 14:41

@???.

Comunque, tornando al liguaggio più efficace: potresti farmi qualche esempio o spiegarmi meglio?

Conta tutte le volte che ci sono similitudini in Laura rispetto a Silvia. O tutte le volte che Laura usa espressioni come ‘sembra’ o ‘pare’.
Lo faccio io per te:
Prime 15.000 parole di Silvia: 12 sembra/pare, 11 similitudini. (dialoghi esclusi)
Prime 15.000 parole di Laura: 14 sembra/pare, 35 similitudini. (dialoghi esclusi)
(poi posso sbagliarmi un po’, non ho riletto, ho solo cercato determinate parole chiave).
Cosa significa? Significa che Silvia è molto più concreta, specifica, non dice al lettore che una cosa sembra un’altra, che una cosa è simile a un’altra, che una cosa è come un’altra, dice direttamente cos’è quella cosa. In generale è meglio. Una bella similitudine/metafora può essere utile, ma solo quando non c’è altro sistema per illustrare il concetto al lettore, altrimenti è più efficace essere diretti.
Ciò detto si può fare di meglio, probabilmente non tutte le 11 similitudini di Silvia erano necessarie.

#44 Comment By ??? On 4 settembre 2009 @ 17:30

Ok, ora ho più chiaro che intendi.

Alla fine rientra anche questo nel discorso dell’esposizione che facevo.

#45 Comment By Marco On 4 settembre 2009 @ 22:08

Probabilmente mi ero espresso male, ma ciò che intendevo dire è proprio quanto spiegato da Gamberetta. Non sono certo un esperto di narrativa, ma la sensazione che questo secondo romanzo sia più “agile” (non so come spiegarmi altrimenti) è molto forte.

#46 Comment By Gamberetta On 13 settembre 2009 @ 16:51

Aggiunto il capitolo 6!

#47 Comment By Gamberetta On 28 settembre 2009 @ 20:06

Aggiunto il capitolo 7!

#48 Comment By Gamberetta On 11 ottobre 2009 @ 20:36

Aggiunto il capitolo 8!

#49 Comment By Gamberetta On 12 novembre 2009 @ 19:37

Aggiunto il capitolo 9!

#50 Comment By Gamberetta On 30 novembre 2009 @ 20:34

Aggiunto il capitolo 10!

#51 Comment By Gamberetta On 13 dicembre 2009 @ 15:10

Capitolo 11!

#52 Comment By Gamberetta On 24 gennaio 2010 @ 21:30

Capitolo 12!

#53 Comment By ??? On 31 gennaio 2010 @ 15:03

@ Gamberetta

Ciao!

Mi chiedevo: come sei messa coll’altra storia? Quando pensi di finire?

S.M.Q. lo trovo carino, ma l’altra storia mi pare più centrata sull’azione (o sbaglio?) e mi attrae di più.

Silvia mi sembra mancare proprio in questo aspetto. All’inizio la suspense era abbastanza per tenermi incollato, poi è arrivata un po’ d’azione, ma adesso (sarà anche per la lettura a rate) mi sono un po’ staccato. Spero tanto che gli scontri finali mi riaggancino!

Detto questo: buon lavoro su entrambi.

Ciaoz

#54 Comment By Dario On 26 luglio 2011 @ 12:56

Ciao.

Una sola precisazione che non ha nulla a che vedere col romanzo in sé. L’episodio del Gatto Mammone mi risulta essere stato pubblicato ne “I miracoli di Val Morel” di Dino Buzzati, e che sia stato da lui inventato, come gli altri episodi del libro, basandosi su varie storie più o meno popolari. Concordo sul fatto che “I miracoli” sia un’interessante miniera di spunti:)

ciao!:)

Dario

#55 Comment By David Miso On 5 agosto 2012 @ 02:40

Ciao.

“Devo aggiungere che le parti “scientifiche” sono per buona parte campate per aria e servono solo a dare colore alla storia. Si tratta di fantasy, al massimo di science-fantasy, non di fantascienza.”

Ovviamente volevi fare dell’ ironia… vero?

#56 Comment By Dott.N. On 30 settembre 2012 @ 09:49

È un peccato tu abbia abbandonato (?) questo romanzo . Era davvero bello. Ho letto anche Assault Fairies e Le Avventure della Giovane Laura (entrambi meravigliosi) ma, personalmente, preferisco questo genere.

#57 Comment By ElettroGolem On 2 ottobre 2012 @ 18:26

Ho letto S.M.Q. e mi è piaciuto abbastanza.
I primi capitoli sono belli, ma dopo un pò inizi a tirarla per le lunghe, finché non arrivano i cattivi. Gli ultimi capitoli sono belli ma potevano essere fatti meglio.
Spero comunque che continuerai la storia con un bel capitolo 13.


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2009/08/12/smq/

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