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Dalle Cronache alle Guerre del Mondo Emerso

Pubblicato da Gamberetta il 1 febbraio 2008 @ 20:46 in Fantasy,Insalata di Mare,Italiano,Libri,Racconti,Segnalazioni | 160 Comments

Il Talismano del Potere era il romanzo conclusivo delle Cronache del Mondo Emerso. Non è stato però il romanzo conclusivo della carriera di Licia Troisi che ha continuato imperterrita a scrivere. Altri tre romanzi, un’altra trilogia: Le Guerre del Mondo Emerso.
Intendo occuparmi anche di questi tre romanzi, ma non subito: ho bisogno di almeno un paio di mesi per “disintossicarmi”, non ne posso più di leggere le scemenze della signora Troisi!
Nei prossimi mesi voglio dedicarmi ad autori di cui ho sentito parlare bene ma che non ho ancora avuto modo di leggere, in particolare Philip Pullman, China Miéville e Tim Pratt.

Copertina di Perdido Street Station
Perdido Street Station di China Miéville

Tuttavia, prima di lasciare la Troisi, mi sento in obbligo di sfatare una delle leggende metropolitane che la circondano. Leggenda vuole che la Troisi sia migliorata passando dalla prima alla seconda trilogia. Non ho idea da dove nasca questa leggenda, forse è solo colpa di un mal formulato ragionamento logico: se sono dispersa nel gelo interstellare, con temperatura prossima allo zero assoluto, mi è facile immaginare che qualunque altro luogo sia più caldo, così pare naturale a chiunque abbia letto Nihal che qualunque altro romanzo debba essere almeno un poco meglio. Purtroppo non è così. È vero che lo stile della Troisi è in minima parte cambiato, ma non è migliorato. Così come non è migliorata la capacità di creare scene originali e coerenti. La Troisi si dibatte sempre in mezzo a stupidate senza capo né coda.

Un esempio – un secondo esempio, dopo l’«uno a zero!» – tratto da Un Nuovo Regno, l’ultimo romanzo della Troisi, romanzo che disgraziatamente ancora ricordo bene (l’ho letto prima di Natale).

Copertina di Un Nuovo Regno
Un Nuovo Regno di Licia Troisi

Dubhe e Theana sono prese prigioniere.

Dubhe sentì il rumore acuto di armi che cozzavano, voci che ridevano e urlavano.

Ora non si può sapere, ma nel proseguo non ci sono armi che cozzano.

La testa le doleva, ma non era solo effetto della botta che aveva preso. Era ancora confusa, e ci mise un po’ a capire dove si trovava e cosa era successo.
La sua guancia era premuta su paglia umidiccia, e davanti a sé vedeva un paio di piedi stretti da una corda.

Con la guancia premuta sulla paglia m’immagino Dubhe stesa su un fianco. I piedi stretti da una corda di chi saranno? Sono suoi, e dunque è piegata in due, o sono di Theana?

[...] «Stai bene?»
La voce, stridula e preoccupata, fu seguita quasi subito dall’apparizione di un volto nel suo campo visivo. Ci mise un po’ a riconoscerla. Era Theana, camuffata con quel travestimento che avevano messo in atto qualche sera prima. Quel ricordo se ne tirò dietro altri, lentamente, come grani di una collana.
Dubhe annuì stancamente. «Aiutami a tirarmi su.»
Theana strisciò verso di lei e le afferrò un braccio con entrambe le mani. Fu allora che Dubhe si accorse che tutte e due avevano le mani legate dietro la schiena.

Come accidenti fa Theana ad afferrare un braccio di Dubhe con le mani legate dietro la schiena?! E soprattutto, come potrebbe “tirarla su”?! Provateci voi: rovesciate una credenza, o un altro mobile bello pesante, poi stendetevi a terra, le mani dietro la schiena, i piedi uniti, vediamo come riuscite a rimettere a posto il mobile…

Riuscì a mettersi seduta a fatica. Theana, davanti a lei, era pallida e scarmigliata. La fissava in attesa di qualcosa. Dubhe si guardò attorno. Erano su un carro col pavimento coperto di paglia e le pareti composte da gabbie.

Le pareti composte da gabbie?

[...] Erano nel bel mezzo di un accampamento. C’erano una decina di tende bianche piuttosto malmesse e un padiglione più grande poco distante dal carro in cui erano tenute prigioniere. Alcuni soldati circolavano per il campo, mentre altri se ne stavano seduti a far nulla all’ingresso della propria tenda.
[...]
Dubhe guardò il cielo. Pomeriggio. Doveva aver preso una bella botta. Provò a muovere le braccia alla ricerca del pugnale, ma si accorse che così legata non le era possibile. Si tastò i muscoli.

Quali muscoli ti tasti con le mani legate dietro la schiena? I muscoli del culo? E anche per far ciò occorre che i palmi delle mani siano rivolti verso il proprio corpo, una posizione del tutto innaturale e che renderebbe i gesti precedenti di Theana ancora più inverosimili.

Ancora non aveva recuperato appieno le forze, ma poteva bastare l’agilità. Fece un unico movimento fluido con le spalle, portando contemporaneamente le ginocchia al petto, e riuscì a far scivolare le mani sotto le gambe. Si trovò le braccia davanti..
[...]
In quel momento la porta del carro si aprì. «Giù, voi, svelte!»
Erano due soldati: uno più giovane e magro, l’altro più anziano e muscoloso. Bastò il suono della voce di quello anziano e Theana prese a tremare come una foglia.

I carri hanno le porte? E complimenti per il giovane/magro anziano/muscoloso, io mi sarei aspettata basso/grasso alto/magro!

[...] Poi i due uomini si lanciarono un’occhiata e le condussero per un cammino accidentato che tagliava in mezzo una macchia bassa e piuttosto fitta.

Come fanno a condurle se almeno una delle due, e molto probabilmente entrambe, ha i piedi legati?

[...] Il loro breve percorso finì vicino a un ruscello. Dubhe ebbe un tuffo al cuore. Lo conosceva, e non riuscì a nascondere il suo turbamento.
I due uomini le costrinsero in ginocchio sulla riva. Dubhe sentiva i denti di Theana che battevano. La guardò: piangeva. Non poteva biasimarla.
Le mani ancora le formicolavano, ma ugualmente ne spostò una nelle vicinanze del pugnale, pronta a ogni evenienza.
«Lavatevi la faccia e bevete. In queste condizioni nessuno vi comprerebbe.»
[...]
[Dubhe] Bevve quanta più acqua poté. Aveva la gola riarsa. Ne approfittò anche per detergersi dietro la nuca, là dove sentiva un taglio che le bruciava.

Dubhe, ciccina, hai le mani legate, come Diavolo te la detergi la nuca?

[...] «Forza» disse il soldato anziano al compagno, mentre tirava su Dubhe. «Porta via anche la tua. Queste sono due lagne, e non ho voglia di sentirle starnazzare per tutto il tragitto.»
L’altro sbuffò e con malagrazia spintonò in avanti Theana. Dubhe si sforzò di mettere un piede davanti all’altro, senza lesinare singhiozzi e lamenti.

Ma se hanno i piedi legati?! Stretti!

Come si vede la solita solfa. E non stiamo parlando di complicatissime manovre militari, stiamo parlando di due tizie con mani e piedi legati: già questa è una complessità superiore alle capacità di scrittrice della Troisi.

* * *

Qualche segnalazione di ebook presenti su eMule. Fornirò il nome del file originario e la grandezza, dovrebbe essere sufficiente per evitare di scaricare porno non voluto.

Per i pervertiti, i sei romanzi di Licia Troisi:

Icona di un libro Nihal della Terra del Vento (2004):
Icona di un mulo eBook.ITA.2107.Licia.Troisi.Nihal.Della.Terra.Del.Vento.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (3,58MB)

Icona di un libro La Missione di Sennar (2004):
Icona di un mulo eBook.ITA.2125.Licia.Troisi.La.Missione.Di.Sennar.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (2,10MB)

Icona di un libro Il Talismano del Potere (2005):
Icona di un mulo eBook.ITA.2145.Licia.Troisi.Il.Talismano.Del.Potere.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (2,40MB)

Icona di un libro La Setta degli Assassini (2006):
Icona di un mulo eBook.ITA.2165.Licia.Troisi.La.Setta.Degli.Assassini.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (4,04MB)

Icona di un libro Le Due Guerriere (2007):
Icona di un mulo eBook.ITA.2186.Licia.Troisi.Le.Due.Guerriere.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (4,46MB)

Icona di un libro Un Nuovo Regno (2007):
Icona di un mulo eBook.ITA.2792.Licia.Troisi.Un.Nuovo.Regno.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (3,03MB)

Copertina de Le Due Guerriere
Le Due Guerriere di Licia Troisi

La trilogia di Pullman Queste Oscure Materie:

Icona di un libro La Bussola d’Oro (Northern Lights, 1995):
Icona di un mulo Bluebook.0316.ITA.Pullman.Philip.01.La.Bussola.D’Oro.rar (1,52MB)

Icona di un libro La Lama Sottile (The Subtle Knife, 1997):
Icona di un mulo Bluebook.0317.ITA.Pullman.Philip.02.La.Lama.Sottile.rar (1,12MB)

Icona di un libro Il Cannocchiale d’Ambra (The Amber Spyglass, 2000):
Icona di un mulo Bluebook.0318.ITA.Pullman.Philip.03.Il.Cannocchiale.
D’Ambra.rar
(1,56MB)

Copertina di The Amber Spyglass
The Amber Spyglass di Philip Pullman

Ash di Mary Gentle:

Icona di un libro Ash. Una Storia Segreta (Ash: A Secret History, 2000):
Icona di un mulo eBook.ITA.2441.Mary.Gentle.Ash.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (8,21MB) – comprende tutti e quattro i volumi nei quali è stato diviso il romanzo in Italia.

Copertina di Ash: A Secret History
Ash: A Secret History di Mary Gentle

Le avventure di Fafhrd e del Gray Mouser di Fritz Leiber (elencate nell’ordine di lettura indicato dall’autore):

Icona di un libro Spade e Diavolerie (Swords and Deviltry, 1970):
Icona di un mulo eBook.ITA.2881.Fritz.Leiber.Spade.E.Diavolerie.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (1,89MB)

Icona di un libro Spade contro la Morte (Swords against Death, 1970):
Icona di un mulo eBook.ITA.2882.Fritz.Leiber.Spade.Contro.La.Morte.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (2,11MB)

Icona di un libro Spade nella Nebbia (Swords in the Mist, 1968):
Icona di un mulo eBook.ITA.2883.Fritz.Leiber.Spade.Nella.Nebbia.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (1,92MB)

Icona di un libro Spade contro la Magia (Swords against Wizardry, 1968):
Icona di un mulo eBook.ITA.2884.Fritz.Leiber.Spade.Contro.La.Magia.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (1,96MB)

Icona di un libro Le Spade di Lankhmar (The Swords of Lankhmar, 1968):
Icona di un mulo eBook.ITA.2885.Fritz.Leiber.Le.Spade.Di.Lankhmar.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (2,28MB)

Icona di un libro Spade tra i Ghiacci (Swords and Ice Magic, 1977):
Icona di un mulo eBook.ITA.2886.Fritz.Leiber.Spade.Tra.I.Ghiacci.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (1,94MB)

Icona di un libro Il Cavaliere e il Fante di Spade (The Knight and Knave of Swords, 1988):
Icona di un mulo eBook.ITA.2887.Fritz.Leiber.Il.Cavaliere.E.Il.Fante.Di.Spade.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (2,53MB)

Copertina di The Swords of Lankhmar
The Swords of Lankhmar di Fritz Leiber

Altre segnalazioni interessanti quando capiterà nei prossimi articoli!

Rimane solo una questione aperta, segnalata da un commentatore della recensione de Il Talismano del Potere, ovverosia: è davvero la Troisi a scrivere i romanzi che portano in copertina il suo nome?
Non lo so. Certo se non è lei dovrebbe provarci, peggio di così non può fare! Mio fratello invece mi ha suggerito una soluzione più fantasiosa, che qui riporto in forma di racconto:

Chi scrive i romanzi di Licia Troisi

I passi di Lord Mondador rimbombavano lungo il corridoio, a sovrastare il ticchettio che invadeva i sotterranei. La luce delle torce infisse ai muri poco poteva per dissipare l’oscurità che avvolgeva il tenebroso Lord.
A metà del corridoio, una figura bassa e gobba raggiunse zoppicando Lord Mondador.
«Padrone, quale immenso piacere! Io e miei assisten-»
«Poche chiacchiere, Sandrone! Come procede l’Esperimento?»
Il gobbo chinò il capo, poi con mano tremante consegnò a Lord Mondador una manciata di fogli stropicciati, un manoscritto, neanche rilegato.
Lord Mondador lesse la prima pagina. «Non è Shakespeare!» tuonò.
Il gobbo si nascose il viso dietro le braccia, non riuscendo a reggere lo sguardo di rimprovero del Padrone.
Frattanto erano giunti al termine del corridoio. Una massiccia porta di ferro sbarrava la strada. Tra la ruggine che copriva la porta spiccava una targhetta, con la scritta: “NARRATIVA ITALIANA”. Ma un artiglio aveva deturpato la parola “ITALIANA” e sotto un pennarello aveva aggiunto: “per ragazzi”.
«Apri!» ordinò Lord Mondador.
«Subito, Padrone, subito!»
Il gobbo si affrettò a recuperare un tintinnante mazzo di chiavi e si diede da fare con le molte serrature. Tirando con entrambe le mani, ansimando e sudando aprì la porta.
Il ticchettio sfumò nel silenzio.
Lord Mondador e il gobbo entrarono nella sala. Era immensa, tanto che non se ne scorgevano le pareti. La sala era occupata da file e file di tavolini, ognuno dei quali sosteneva una macchina da scrivere e una pigna di carta. Una scimmia era seduta a ogni tavolino. C’erano babbuini, scimpanzé, gibboni e altri primati.
Quando le scimmie si accorsero degli intrusi cominciarono a urlare. Alcune balzarono sulle tastiere delle macchine da scrivere, saltellando su e giù. Altre indicavano Lord Mondador con una zampa tesa, prima di scappare a rifugiarsi sotto i tavolini.
Un babbuino si avvicinò al gobbo, spiandolo di sottecchi. Sandrone prese dal camice una banana e la diede alla scimmia. La scimmia tornò al suo posto soddisfatta.
Lord Mondador sospirò. «Questo Esperimento costa! Pretendo risultati!»
«Sì, Padrone, sì…»
L’agitazione tra le scimmie si stava spegnendo. Pian piano tornavano davanti alle tastiere, si assicuravano che la carta fosse in posizione e riprendevano a digitare. Il ticchettio delle macchine da scrivere invase di nuovo il sotterraneo.
«Intanto almeno finite questa…» Lord Mondador buttò a terra le pagine del manoscritto «…questa cosa
«Sì, Padrone, sarà fatto Padrone.»
Uscito Lord Mondador, il gobbo si chiuse la porta alle spalle. Un foglio del manoscritto era rimasto in corridoio, nella pozza di luce di una delle torce. In capo vi si poteva leggere: Cronache del Mondo Emerso.

FINE

BIBLIOGRAFIA:
Infinite Monkey Theorem

Una scimmia alla tastiera

 


Approfondimenti:

bandiera IT La recensione de Nihal della Terra del Vento
bandiera IT La recensione de La Missione di Sennar
bandiera IT La recensione de Il Talismano del Potere

bandiera EN Il sito ufficiale di Philip Pullman
bandiera EN Il sito di His Dark Materials
bandiera EN Philip Pullman su Wikipedia
bandiera EN China Miéville su Wikipedia
bandiera EN Il blog di Tim Pratt
bandiera EN Tim Pratt su Wikipedia
bandiera EN Fafhrd and the Gray Mouser su Wikipedia

bandiera EN Chimpanzees Beat College Students at Computerized Brain Test
bandiera EN Nodi sul web


160 Comments (Mostra | Nascondi)

160 Comments To "Dalle Cronache alle Guerre del Mondo Emerso"

#1 Comment By Asher-KunitZ On 1 febbraio 2008 @ 21:04

Stupendo il raccontino! Per non parlare delle ennesime cavolate che hai trovato nell’ultimo libro e che sinceramente anche io avevo notato ad una prima lettura. Però ci sono passato sopra, ripetendomi che era inutile cercare un senso in quel bordello di romanzo.

PS= In quanto alla questione “I romanzi di Licia Troisi sono scritti da altri” non mi pronuncio, ma se devo essere sincero mi pare inverosimile. Tutto può essere, ma se davvero così fosse… tristezza infinita!

PS2= Attendo con ansia il post su Pullman, conterò i giorni *_*

#2 Comment By marcy On 2 febbraio 2008 @ 08:44

Basta Gamberetta… mi hai convinta. Comprerò e leggerò questa stramaledetta seconda trilogia. Facciamo così, prima mi faccio legare le mani dietro la schiena (i palmi all’interno ovviamente) poi se riesco a toccarmi il sopracciglio destro con l’anulare della mano sinistra compro tutti e sei i volumi della saga, e in libreria ci vado a piedi dopo essermi fatta legare le caviglie!
Fai bene a smettere di commentare questi libri che a me lasciano un vago senso di nausea.
Ciao
Marcy

#3 Comment By Niccolo’ On 3 febbraio 2008 @ 01:45

Non fate cazzate, tutti quanti: scaricate (o comprate all’usato, o in inglese) i libri suddetti di Fritz Leiber e leggeteli con divozione. Svilupperete tanti anticorpi e vivrete felici. Un paragrafo di Leiber riduce in cenere il 90% di tutto quello che passa sotto l’etichetta “fantasy”.

#4 Comment By Mr. Lunastorta On 3 febbraio 2008 @ 21:12

Ma la vera domanda è: perchè i romanzi di Licia Troisi hanno delle copertine bellissime mentre romanzi di altri autori a cui Licia Troisi può lavare i piedi hanno copertine orrende? (per fare un esempio i romanzi di G.R.R. Martin)

Per confrontare:

^_^

#5 Comment By Mr. Lunastorta On 3 febbraio 2008 @ 21:16

Non mi ha preso i link.

(Copertina de “Il Viaggio di Sennar” di Licia Troisi)
http://giotto.internetbookshop.it/cop/copj13.asp?f=9788804554752
(Copertina de “Il Grande Inverno” di G.R.R. Martin)
http://giotto.internetbookshop.it/cop/copj13.asp?f=9788804490678

#6 Comment By Signor Stockfish On 3 febbraio 2008 @ 21:48

Certo l’armatura che lascia scoperto l’ombelico non ti eviterà di farti sbudellare, ma vuoi mettere quanto è sexy?

#7 Comment By Federico Russo “Taotor” On 3 febbraio 2008 @ 22:44

È vero, non capisco proprio perché vestano la merda col tutù.
Le copertine dei libri italiani di Martin non sono male, il problema è che sono 3D, fatte da artisti che non si curano del romanzo ma, da quanto ho capito, fanno semplicemente qualche disegno e poi chi cura il libro cerca quello più adatto e ne compra o condivide il diritto – non so come funziona esattamente. Le copertine della Troisi invece sono disegnate apposta.
Per lo meno questo è un elemento che si salva, nei romanzi troisiani. :)

#8 Comment By Carraronan On 3 febbraio 2008 @ 23:01

Nihal nella copertina del primo libro sembra una prostituta feticista del cuoio uscita da una rissa con le colleghe nigeriane. Nella seconda mi pare una escort conciata da cosplay.

Nel secondo libro l’armatura da combattimento di Nihal viene descritta nel dettagli: corazza petto e schiena con spallacci, gambali e cosce tutto in cristallo nero con un motivo di fiamme che salgono dalle gambe e circondano la zona del seno.

Ha le braccia stupidamente scoperte, il che la espone a seri pericoli in combattimento, ma la sua armatura dove è presente ha una funzione “protettiva” e non “prostitutiva”. Eh!

Di questa Sexy Nihal Escort per Maniaci del Fantasy (e io un pensierino ce lo farei…) la colpa va al disegnatore della copertina (Barbieri) o a chi gli ha sugggerito di disegnare un figura femminile che attirasse gli adolescenti libidinosi in crisi ormonale.

In queste trovate sexy però NON ha colpa alcuna la Troisi (perlomeno in base a quel che si legge nel libro)!
E infatti le copertine sono la parte migliore… LOL

#9 Comment By mhrrr On 4 febbraio 2008 @ 10:25

ok, non scazzate con questa storia delle gnocche in copertina. è sessista? probabilmente sì, almeno nella misura in cui la femmina umana (o mezzelfo) è ridotta a strumento di piacere (il porfirio del don giovanni, mi pare, diceva: “io per me la donna non la concepisco se non alletta oppur se non allatta”, sì, è abbastanza terribile), ma è un discorso complesso, che dipende dal costume sessuale di questi tempi e dalla nostra assuefazione alla pornografia (e sull’etimologia di questa parola — pornein, in greco, significava “vendere”, sempre se non mi sbaglio — ci sarebbe moltissimo da dire, a cominciare dal fatto che la quantità di tette mostrate rappresenta per molti prodotti il grado di reale differenziazione rispetto alla concorrenza, fateci caso con i telefoni cellulari e le aziende di telefonia mobile).
comunque, la gnocca in copertina serve: se il libro fa cagare strappi la copertina e l’appendi in bagno, cestinando il resto.

e anche oggi, ho sparato la mia dose quotidiana di cazzate.

#10 Comment By StarEnd On 5 febbraio 2008 @ 00:28

“…e anche oggi, ho sparato la mia dose quotidiana di cazzate”

Più che di cazzate oserei dire di possibili tanti nuovi bambini! Ok ok fa pena ed è da capire, ma perdonatemi, è tardi ed ho sonno :D

Ma a parte queste cose, Gamberetta ma come si fa a non voler leggere la nuova trilogia dopo le piccole perle che ci hai regalato? Lo so il masochismo fa male, ma a volte la mente umana adora scavare nell’orrido ;P

Marco

#11 Comment By Gamberetta On 5 febbraio 2008 @ 13:56

@StarEnd. Hai ragione, è davvero difficile tenere duro e non abbandonarsi alla beatitudine della seconda trilogia. Per fortuna ho una grande forza d’animo e resisto! ^_^

#12 Comment By Marco On 7 febbraio 2008 @ 02:02

grazie mi hai fatto fare due risate di gusto

cmq anche io trovo le copertine molto belle

#13 Comment By lacura17 On 7 febbraio 2008 @ 18:11

La tua disamina dell’opera di Licia Troisi mi ha fatto piegare dalle risate. In effetti sono sempre stato diffidente e non ero ancora caduto nella trappola dell’acquisto – vedrò di usare il Mulo! Complimenti per il blog.

#14 Comment By Klaus On 8 febbraio 2008 @ 13:25

Ciao! Siccome non ho trovato un altro modo per contattarti, segnalo in questo commento un paio di discussioni su aNobii che coinvolgono anche questo blog:
http://www.anobii.com/anobi/forum_thread.php?tid=11765&pid=130&lid=#new_thread
e
http://www.anobii.com/anobi/forum_thread.php?tid=11726&pid=130&lid=#new_thread .
Io sono Nevyn Nevyn. ;-)
Ciao!

#15 Comment By Gamberetta On 8 febbraio 2008 @ 14:48

@Klaus. Grazie per le segnalazioni. Per contattarci puoi scrivere a: gamberifantasy@gmail.com.

#16 Comment By Klaus On 9 febbraio 2008 @ 00:00

Bella gente su aNobii, eh? ;-)

#17 Comment By Riki On 11 febbraio 2008 @ 22:38

Ho letto Pullman e devo dire che mentre il primo mi è piaciuto “bene” il secondo e il terzo mi hanno colpito. Anche se questa storia degli elefanti rombici secondo me non ci voleva così a lungo. è però strano che un libro possa cominciare col secondo volume, dato che solo lì appare la seconda persona principale. La chiesa e sta cosa di Eva tira un po’ giù tutto, ma si salva alla fine lasciandolo quasi fuori dal discorso. Secondo me una trilogia fantastica, che non ha bisogno di essere messa nell’angolo dei bambini. Se fossero tutti così……..
Non vedo l’ora del tuo giudizio!

#18 Comment By VioVyB On 12 febbraio 2008 @ 14:26

Avevo scritto un post abbastanza velenoso su quanto tu e il tuo scarso seguito siate frustrati, rabbiosi ed invidiosi e non abbiate nulla di meglio da fare che criticare una persona che nemmeno conoscete, più che la sua opera, in modo totalmente inopportuno. Ma mi sono resa conto di aver mancato la parola data ad un mio amico che mi aveva fatto promettere di non replicare alle vostre invettive o avrei fatto il vostro gioco. Quindi prometto di non tornare più su questo blog nauseabondo a rodermi il fegato davanti a tanta stupidità ed invidia, perché, a differenza di qualcun altro, se non condivido le parole di qualcuno non smonto la sua opera omnia pezzo per pezzo, mettendoci quanto più veleno ho in corpo, ma lo lascio perdere.

#19 Comment By Gamberetta On 12 febbraio 2008 @ 15:11

@VioVyB. Era così nauseabondo il mio blog che ci sei tornata subito, mezz’ora dopo aver lasciato il commento, non dubito sperando che io ti replicassi in malo modo, visto che mi pare chiaro che sei tu quella che vuol giocare.
Se hai da ribattere sui miei appunti tecnici riguardo i romanzi della Troisi, fallo pure, sono pronta a rettificare qualunque errore. Puoi anche usare un tono sarcastico e “offensivo”, non importa, importa la chiarezza e la precisione dei contenuti.
Però io non ho voglia di giocare: non ho intenzione di scambiare insulti a vanvera né con te, né con nessun altro.

#20 Comment By VioVyB On 12 febbraio 2008 @ 16:12

Hai ragione. Sono stata a dir poco offensiva e sconclusionata. Scusami, è stato un errore rivolgermi a te con dei toni che non andrebbero usati in nessuna circostanza. In effetti, nelle ultime ore ho commesso un sacco di errori:
1. Andare a leggere tutti i commenti maligni che avete fatto su anobii, soprattutto al prologo dei Dannati di Malva (questo non da parte tua ma di Newyn Newyn).
2. Leggere il tuo blog
3. farmi prendere la mano e scrivere un commento insensato e velenoso.
4. Tornare su questo blog. A quanto pare, come molti, sono attirata dall’orrido.
A parte ciò: nelle tue analisi spesso le citazioni sono incomplete e ciò ne compromette la comprensione da parte del lettore. Omettendo delle parti, è chiaro che il contenuto sembra insensato, ma spesso non è così. Inoltre ti soffermi con una cura del tutto morbosa su particolari spesso irrilevanti, come l’esempio di qui sopra sul fatto che Theana e Dubhe fossero legate o meno, se si è dato per scontato, cosa non del tutto corretta, che fossero state slegate successivamente, non mi sembra che questo comprometta la lettura del libro né le capacità dell’autrice.
In più il racconto che hai pubblicato è offensivo in maniera gratuita, tirando in ballo anche Dazieri, del tutto incensurabile visto che non ha fatto altro che svolgere il suo lavoro nel migliore dei modi, infatti, per quanto possa piacere o non piacere, i libri della Troisi hanno venduto alla grande, ed è questo ciò che interessa alla Mondadori.
Infine mi scuso ancora per non aver dato ascolto al mio amico e per non aver usato un tono più moderato, è stata una sciocchezza enorme e non so cosa volessi ottenere da un commento come il precedente.
La domanda rimane: cosa ti ha spinto a consacrare ore e ore della tua vita ad un’analisi minuziosa quanto crudele di tutti i refusi e non nei libri della Troisi? E’ una pura curiosità antropologica.

Forse avrei fatto meglio a non replicare a questa risposta, ma ormai la frittata è fatta, la figura della stupida me la tengo.

#21 Comment By Gamberetta On 12 febbraio 2008 @ 17:01

@VioVyB.

1. Andare a leggere tutti i commenti maligni che avete fatto su anobii, soprattutto al prologo dei Dannati di Malva (questo non da parte tua ma di Newyn Newyn).

Che “avete”? Non ho lasciato nessun commento maligno su aNobii, né nessun’altro della Barca, anzi in quella discussione su Malva non ho lasciato nessun commento del tutto.

A parte ciò: nelle tue analisi spesso le citazioni sono incomplete e ciò ne compromette la comprensione da parte del lettore. Omettendo delle parti, è chiaro che il contenuto sembra insensato, ma spesso non è così.

Non posso per ovvi motivi riprodurre interi capitoli dei romanzi della Troisi ma non ho mai preso un estratto in modo tale da cambiare il senso di quanto scritto. Se anche un solo estratto ha questo difetto, dimmelo e lo cancello o aggiungo la parte mancante.

Inoltre ti soffermi con una cura del tutto morbosa su particolari spesso irrilevanti, come l’esempio di qui sopra sul fatto che Theana e Dubhe fossero legate o meno, se si è dato per scontato, cosa non del tutto corretta, che fossero state slegate successivamente, non mi sembra che questo comprometta la lettura del libro né le capacità dell’autrice.

Be’, non è così semplice. Se un autore scrive che il personaggio Maria esce di casa per andare al lavoro e si sporca la camicetta facendo colazione al bar, nessuno dice niente, è scontato che Maria si sia vestita prima di uscire di casa. Non è per nulla scontato che un prigioniero venga slegato, ed è assurdo che due personaggi prigionieri non notino questo particolare di fondamentale importanza. Come dimostrano i personaggi stessi: Dubhe si contorce tutta per cercare di liberarsi, poi secondo te la slegano e manco se ne accorge?!
In quanto a non compromettere la lettura del libro, l’ha compromessa a me e a molti altri, ma questo può appunto essere soggettivo, rimane invece un errore oggettivo da parte dell’autrice, che dimostra la propria incapacità nel gestire la coerenza interna del racconto.
Inoltre vorrei farti notare che è solo un “assaggio”, nelle Guerre, come nelle Cronache, ce ne sono a mucchi di errori, non è certo quello il solo difetto dei romanzi in questione.

In più il racconto che hai pubblicato è offensivo in maniera gratuita, tirando in ballo anche Dazieri, del tutto incensurabile visto che non ha fatto altro che svolgere il suo lavoro nel migliore dei modi

Mi spiace ma pubblicare spazzatura non rientra nella mia definizione di svolgere un lavoro nel migliore dei modi.

La domanda rimane: cosa ti ha spinto a consacrare ore e ore della tua vita ad un’analisi minuziosa quanto crudele di tutti i refusi e non nei libri della Troisi

Ho già risposto.

#22 Comment By puffacchio On 12 febbraio 2008 @ 19:06

con gioia vedo che in giro c’è qualche altro a cui fa schifo la troisi,
la peggiore pestilenza che abbia mai ammorbato il fantasy italiano (ma probabilmente anche quello mondiale, anche se non mi vorrei sbilanciare tanto),
non riesco a capire con quale coraggio vuoi commentare tutta la saga,
io a malapena sono riuscito a non vomitare dopo il prima,
ma il dottore mi ha severamente proibito di leggere una sola pagina in più.
vedo che segnali china,
spero che tu conosca anche steven erikson che considero il più grande scrittore fantasy degli ultimi…
350 anni,
più o meno.

#23 Comment By Federica On 12 febbraio 2008 @ 21:25

Ho letto solo un libro di Licia Troisi, prestatomi da un mio amico che non faceva altro che ripetermi quanto fosse bello. Maledetta me che mi sono fidata! La tua recensione è fantastica, mi hai fatto morire dalle risate! Io sono una grande amante del fantasy, quello vero, e non posso che darti ragione! Mi ha fatto morire dalle risate tutta la storia dei polsi legati, devo comprare il libro solo per leggere questo pezzo così esilarante! Ho letto anche la tua recensione di Twilight, perfetta! Davvero non ci sono parole! Devo complimentarmi sinceramente con te!

#24 Comment By Gamberetta On 12 febbraio 2008 @ 21:39

@Federica. Grazie per i complimenti, ma non scherzare, non buttare i soldi! Scarica il romanzo da emule o prendilo in biblioteca, non vale davvero la pena spendere 18 euro per una roba del genere.

#25 Comment By Matteo On 14 febbraio 2008 @ 14:37

Dopo aver letto le tue recensioni è impossibile leggere un articolo come questo e non avere il sorriso a certe affermazioni…

http://www.fantasymagazine.it/notizie/8561/

;)

Matteo

#26 Comment By Gamberetta On 14 febbraio 2008 @ 17:46

@Matteo. La vicenda si è spostata qui. Ma non c’è molto da aggiungere, è sempre la solita storia: bisogna essere rispettosi, educati, leccaculo e se si evita proprio di parlare di argomenti tecnici è anche meglio. Perché lo scopo è suscitare un bel sentimento di calore, stile gregge di pecore, non discutere di alcunché.

#27 Comment By AryaSnow On 15 febbraio 2008 @ 20:45

Aspetto la tua recensione del primo libro :D
Lo sto leggendo pure io e già mi sono balzate all’ occhio di parti di cui probabilmente ti occuperai…

#28 Comment By Medievalista On 20 febbraio 2008 @ 08:28

E’ proprio vero che i cattivi non sono cattivi, sono solo stupidi. Ho riflettuto sulle varie ipotesi ma è difficile per me venirne a capo:
1)Le due prigioniere sono legate e restano legate. D’altronde se Dubhe ha un pugnale (che non riesce ad afferrare con le mani legate dietro la schiena) è logico pensare che i due soldati le lascino legate. Quindi Dubhe e Theana non possono fare tutto quello che fanno, a meno che non siano contorsioniste maledettamente brave oppure possiedano più arti del canonico paio di braccia e gambe. Allora in questo caso la copertina del libro è sbagliata, maledizione!
2) i soldati slegano le prigioniere senza disarmarle! infatti “Le mani ancora le formicolavano, ma ugualmente ne spostò una nelle vicinanze del pugnale, pronta a ogni evenienza”. Ora mi spiego perchè i cattivi perdono sempre.

Ho letto le Cronache e pensavo di risparmiarmi le Guerre. Durante la lettura, un po’ distratta, molte di queste e altre “incongruenze” non le ho notate a livello consapevole. Ma forse a livello subliminale hanno agito provocando in me una crescente irritazione. E così mi spiego perchè ho detestato tanto quell’opera che pure avrei definito semplicemente scialba ne più ne meno di tante altre già viste.
Quando leggo un libro non ho voglia di sforzarmi, ad ogni paragrafo, di trovare spiegazioni plausibili alle lacune della trama, arrampicarmi sugli specchi per scusare gli errori dell’autore o chi per esso. Anche se, in questo senso, certo fantasy è davvero un grande esercizio di fantasia, per il lettore.

#29 Comment By gealach On 20 febbraio 2008 @ 18:43

Oh mio dio, sei incredibile. Non condivido i tuoi toni bruschi, ma non riesco a non leggerti, perchè quello che dici è vero! Però trovo che esageri, in certi punti. Andare a spulciare in quel modo tutti gli errori toglie il piacere alla lettura. A meno di non trovare cose troppo grossolane e palesi, io di solito tiro avanti nella lettura.
Piuttosto, volevo consigliarti una trilogia molto bella, che, se ho ben capito cosa cerchi in un fantasy, dovrebbe piacerti: Jonathan Stroud, trilogia di Bartimeus. I libri sono, nell’ordine: L’Amuleto di Samarcanda; L’Occhio del Golem; La Porta di Tolomeo. Certo, sempre se ti fidi del consiglio di una che non ti aveva mai commentato, e che è pure iscritta al forum di fantasymagazine! (Ah! Ora verrò bandita!) Scherzo, ovviamente, ma insomma, se non ti fidi puoi cercare informazioni da te, nevvero? ;)

#30 Comment By Vale On 5 marzo 2008 @ 19:27

Oddio sto morendooooooo!!!
Grazie di esistere Gamberetta, mi ai risollevata da una giornata grigissima. Al momento sono alle prese con il secondo volume delle Guerre, non vedo l’ora di finirlo e di strigarmi anche il terzo, purtroppo non riesco a mollare lì una saga quando l’ho iniziata…anche se sì, è veramente…veramente…non riesco nemmeno a trovare il termine adatto, devo riflettere :D

#31 Comment By noryuken On 11 marzo 2008 @ 14:25

Eheh son tornata poco dopo aver commentato la tua recensione di Temeraire… :)
Da illustratrice concordo, purtroppo, con lo squilibrio che c’è tra le copertine della serie della Troisi e quelle di altri libri molto più pregevoli. A onor del vero va detto, però, che molto spesso un illustratore viene informato in extremis del lavoro che deve fare, o che comunque le scelte e le indicazioni di molti cosiddetti “art director” fanno accapponare la pelle…non c’è verso, loro hanno il potere decisionale e perdio lo usano, gli piace un sacco, anche a scapito della resa finale del libro da vendere (il che è assolutamente ingiustificabile).
Armature succinte e assolutamente inutili rientrano, d’altronde, nella filosofia troisiana, che poco si preoccupa di dettagli insignificanti tipo la seria possibilità, per la “guerriera”, di venir squartata in battaglia… la copertina finale è fin troppo leccata, sfumata, con le lucine che fanno tanta scena, senza un minimo di dinamismo: in breve, fatta apposta per il target che davvero compra roba simile. Bah! E’ inutile cercare di dare un senso a tutto questo…

Cambiando discorso (non se ne può più), segnalo per chi fosse interessato la versione a fumetti di alcuni racconti di Fafhrd e il Gray Mouser, disegnati da Mike Mignola e usciti per la Magic Press.. non avendo ancora letto i racconti originali, non mi sbilancio sulla qualità del testo rispetto all’originale.

ciao a tutti!

#32 Comment By Carlo On 27 marzo 2008 @ 23:57

Qualche commento al tuo commento…


Dubhe sentì il rumore acuto di armi che cozzavano, voci che ridevano e urlavano.

Ora non si può sapere, ma nel proseguo non ci sono armi che cozzano.

Continuare a specificarlo sarebbe superfluo, e quindi noioso. La Troisi evita giustamente di essere noiosa.


La testa le doleva, ma non era solo effetto della botta che aveva preso. Era ancora confusa, e ci mise un po’ a capire dove si trovava e cosa era successo.
La sua guancia era premuta su paglia umidiccia, e davanti a sé vedeva un paio di piedi stretti da una corda.

Con la guancia premuta sulla paglia m’immagino Dubhe stesa su un fianco. I piedi stretti da una corda di chi saranno? Sono suoi, e dunque è piegata in due, o sono di Theana?

Chissa’? Il tipico senso di confusione provato al risveglio e’ reso proprio da questa incertezza. La Troisi sa scrivere.


[…] «Stai bene?»
La voce, stridula e preoccupata, fu seguita quasi subito dall’apparizione di un volto nel suo campo visivo. Ci mise un po’ a riconoscerla.

Visto? Questo e’ per i tonti, che non hanno ancora ben capito che Dubhe e’ confusa dal risveglio, e dalla magia anti-sigillo che le e’ stata appena applicata.


Era Theana, camuffata con quel travestimento che avevano messo in atto qualche sera prima. Quel ricordo se ne tirò dietro altri, lentamente, come grani di una collana.
Dubhe annuì stancamente. «Aiutami a tirarmi su.»
Theana strisciò verso di lei e le afferrò un braccio con entrambe le mani. Fu allora che Dubhe si accorse che tutte e due avevano le mani legate dietro la schiena.

Come accidenti fa Theana ad afferrare un braccio di Dubhe con le mani legate dietro la schiena?!

Facilissimo: Theana si trascina volonterosamente verso Dubhe per aiutarla, volgendole la schiena. Le mani, come persino tu noti piu’ avanti, sono rivolte verso l’esterno, dunque e’ facilissimo afferrare il braccio di Dubhe, che e’ distesa sul pavimento.

E soprattutto, come potrebbe “tirarla su”?!

E dove sta scritto che “la tira su”? Dubhe dice “Aiutami a tirarmi su”, e Theana – futilmente quanto vuoi – fa del suo meglio per aiutarla. E’ perfettamente nel carattere di Theana tentare anche l’impossibile pur di aiutare Dubhe, e chiunque altro se e’ per questo.

Provateci voi: rovesciate una credenza, o un altro mobile bello pesante, poi stendetevi a terra, le mani dietro la schiena, i piedi uniti, vediamo come riuscite a rimettere a posto il mobile…

Ma provaci un po’ tu, se ti sembra utile come attivita’…


Riuscì a mettersi seduta a fatica. Theana, davanti a lei, era pallida e scarmigliata. La fissava in attesa di qualcosa. Dubhe si guardò attorno. Erano su un carro col pavimento coperto di paglia e le pareti composte da gabbie.

Le pareti composte da gabbie?

Si’, da gabbie: che c’e’, e’ proibito?


[…] Erano nel bel mezzo di un accampamento. C’erano una decina di tende bianche piuttosto malmesse e un padiglione più grande poco distante dal carro in cui erano tenute prigioniere. Alcuni soldati circolavano per il campo, mentre altri se ne stavano seduti a far nulla all’ingresso della propria tenda.
[…]
Dubhe guardò il cielo. Pomeriggio. Doveva aver preso una bella botta. Provò a muovere le braccia alla ricerca del pugnale, ma si accorse che così legata non le era possibile. Si tastò i muscoli.

Quali muscoli ti tasti con le mani legate dietro la schiena? I muscoli del culo?

E tutti quelli della meta’ inferiore della schiena e dei fianchi. Vuoi che te li elenchi?

E anche per far ciò occorre che i palmi delle mani siano rivolti verso il proprio corpo, una posizione del tutto innaturale e che renderebbe i gesti precedenti di Theana ancora più inverosimili.

Ah, ma tu sei una persona… LOGICA. Non si puo’ mica tastare qualcosa con il dorso delle mani, no… e’ severamente proibito dalla Legge, o quantomeno altamente irregolare. Chissa’ quale verbo si dovrebbe usare in questo caso… non vedo l’ora di leggere i tuoi libri per scoprirlo.


Ancora non aveva recuperato appieno le forze, ma poteva bastare l’agilità. Fece un unico movimento fluido con le spalle, portando contemporaneamente le ginocchia al petto, e riuscì a far scivolare le mani sotto le gambe. Si trovò le braccia davanti..
[…]
In quel momento la porta del carro si aprì. «Giù, voi, svelte!»
Erano due soldati: uno più giovane e magro, l’altro più anziano e muscoloso. Bastò il suono della voce di quello anziano e Theana prese a tremare come una foglia.

I carri hanno le porte?

Si’, i carri hanno le porte.

E complimenti per il giovane/magro anziano/muscoloso, io mi sarei aspettata basso/grasso alto/magro!

La banalita’ e’ sicuramente il tuo punto forte. Chissa’ perche’ un giovane non puo’ essere magro, e uno piu’ anziano di lui non puo’ essere muscoloso.


[…] Poi i due uomini si lanciarono un’occhiata e le condussero per un cammino accidentato che tagliava in mezzo una macchia bassa e piuttosto fitta.

Come fanno a condurle se almeno una delle due, e molto probabilmente entrambe, ha i piedi legati?

Le avranno slegate, magari? Ci sono cose che non occorre dire, perche’ sono ovvie. Se intendi darti anche tu alla scrittura, e’ bene che queste cose le impari per benino, sai?


[…] Il loro breve percorso finì vicino a un ruscello. Dubhe ebbe un tuffo al cuore. Lo conosceva, e non riuscì a nascondere il suo turbamento.
I due uomini le costrinsero in ginocchio sulla riva. Dubhe sentiva i denti di Theana che battevano. La guardò: piangeva. Non poteva biasimarla.
Le mani ancora le formicolavano, ma ugualmente ne spostò una nelle vicinanze del pugnale, pronta a ogni evenienza.
«Lavatevi la faccia e bevete. In queste condizioni nessuno vi comprerebbe.»
[…]
[Dubhe] Bevve quanta più acqua poté. Aveva la gola riarsa. Ne approfittò anche per detergersi dietro la nuca, là dove sentiva un taglio che le bruciava.

Dubhe, ciccina, hai le mani legate, come Diavolo te la detergi la nuca?

Evidentemente le mani le sono state sciolte. Occorre spiegarti tutto come ai deficienti?


[…] «Forza» disse il soldato anziano al compagno, mentre tirava su Dubhe. «Porta via anche la tua. Queste sono due lagne, e non ho voglia di sentirle starnazzare per tutto il tragitto.»
L’altro sbuffò e con malagrazia spintonò in avanti Theana. Dubhe si sforzò di mettere un piede davanti all’altro, senza lesinare singhiozzi e lamenti.

Ma se hanno i piedi legati?! Stretti!

Ma se le hanno slegate per farle camminare? Non ci avevi pensato?

Ma seriamente, questa sarebbe una recensione dei libri di Licia Troisi? Dai, e’ uno scherzo… Dimmi che e’ uno scherzo… Massi’ che lo e’! Ma sei davvero forte!!!

#33 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 13:29

@Carlo:
Le pareti composte da gabbie?

Si’, da gabbie: che c’e’, e’ proibito?

No, non è proibito, ma mi pare un termine un pò scorretto. Una gabbia normalmente è un oggetto tridimensionale, per farne dei muri devi attaccarne molte insieme come mattoni.
Probabilmente l’autrice voleva dire che il carro asomigliava a una “grossa gabbia” o che le pareti erano costituite da “grate/inferiate/recinzioni”.

#34 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 13:42

Carlo: E dove sta scritto che “la tira su”? Dubhe dice “Aiutami a tirarmi su”, e Theana – futilmente quanto vuoi – fa del suo meglio per aiutarla.

Carlo: Ci sono cose che non occorre dire, perche’ sono ovvie. Se intendi darti anche tu alla scrittura, e’ bene che queste cose le impari per benino, sai?

D.: O_o … ?

#35 Comment By Loreley On 28 marzo 2008 @ 14:10

Gamberetta forse esagera a voler essere puntigliosa a tutti i costi, ma le osservazioni di Carlo non fanno altro che rendere più chiara la carenza tecnica della scrittura della Troisi (il che non era di certo sua intenzione, mi pare di capire). Se prima avevo qualche dubbio (non molti, in verità), adesso so per certo che la scena che dipinge la scrittrice in quel punto è altamente INVEROSIMILE! E perché mai dovrebbe essere ovvio, tanto per dirne una, che le guardie sleghino Dubhe e l’altra tipa se l’autrice non lo ha specificato? A me non sembra ovvio. Forse posso fare lo sforzo di immaginare che sleghino loro i piedi, ma perché mai dovrebbero slegargli le mani? Considerando che Dubhe è un’abilissima assassina che, se non ricordo male, è pure esercitata coi combattimenti a corpo a corpo, la cosa sarebbe, oltre che inutile, anche stupido e pericoloso.
Uno scrittore non deve spiegare TUTTO, ma quel che basta per rendere chiara un’azione, come la Troisi avrebbe dovuto fare in questo caso. Spacciare il lettore di demenza se non capisce o non immagina da sé l’azione non è una buona mossa, perché legittimerebbe lo scrittore a scrivere quel che gli pare senza sforzarsi di rendere chiara una scena. Uno scrittore non deve dare MAI nulla per scontato! Ciò non significa che tutto dev’essere spiegato (impossibile), ma che deve scegliere cosa rendere implicito e cosa no, a seconda della sua esperienza e, naturalmente, della sua bravura. Cosa che la Troisi non ha fatto in maniera ottimale in questo caso (e in molti altri).

#36 Comment By Loreley On 28 marzo 2008 @ 14:13

*…la cosa sarebbe, oltre che inutile, anche stupida e pericolosa

Pardon :D

#37 Comment By Loreley On 28 marzo 2008 @ 14:41

Un ultimissimo appunto.
Non avendo ancora letto il libro stavo pensando, in merito alla parte dove si lavano sul ruscelletto, che le guardie forse non conoscono la vera identità di Dubhe, e quindi non possono sapere che è un’assassina ecc ecc ecc. Se è così, allora è probabile che non la considerino pericolosa, come invece avevo ipotizzato prima. Fatto sta che di solito i prigionieri rimangono legati, detersione del viso nuca ascelle o meno :D, a meno che non venga diversamente specificato. Oppure le slegano per lasciare che si lavino e poi li legano nuovamente. Questo nel mio modo di vedere le cose. E’ per questa ragione, quindi, che non riesco a dare per scontato che le sleghino, nemmeno se si stanno lavando.

#38 Comment By Loreley On 28 marzo 2008 @ 15:29

So che sto conducendo un monologo, scusatemi, ma sono andata a rileggere bene il pezzo della Troisi e mi sono accorta che Dubhe ha un PUGNALE! Non soltanto non l’hanno disarmata, ma pure (secondo alcuni) la slegherebbero per lavarsi, e tutto questo con il pugnale a portata di mano. Le guardie non l’hanno ispezionata? Non hanno visto il pugnale? La Troisi non sa che di solito, salvo diversamente specificato , un prigioniero viene completamente disarmato? E se ce l’aveva nascosto, allora non era così nascosto se

[...] Le mani ancora le formicolavano, ma ugualmente ne spostò una nelle vicinanze del pugnale, pronta a ogni evenienza.

Mi vien da pensare che se mai ce lo avesse nascosto (dove, poi?) la sua mano non sarebbe stata così pronta ad afferrare il pugnale per ogni evenienza. E se anche così fosse, le guardie non si sarebbero rese conto del gesto?
Gamberetta, tu che hai il libro a portata di mano, dove ce l’aveva nascosto ‘sto benedetto pugnale? L’unica possibilità che ha la Troisi di salvarsi è che il pugnale Dubhe ce lo avesse nascosto nello stivale; ma se così, di nuovo, perché diamine non specificarlo? Tutto lo sforzo per immaginarci le cose dobbiamo farcelo noi? Ebbasta! ^^

#39 Comment By Gamberetta On 28 marzo 2008 @ 15:42

@Loreley. Qualche pagina prima, prima che Theana e Dubhe siano catturate:

«Non è saggio stare qui» disse [Dubhe] con un filo di voce, portando istintivamente la mano al fianco, là dove in genere teneva il pugnale.
Dannazione.
La sua arma non era lì; si trovava cucita in una tasca segreta sotto la gonna che indossava, irraggiungibile per le sue dita.

Ovviamente le due non sono state perquisite, sono libri per ragazzi, devono insegnare le buone maniere, perquisire la gente è da maleducati.

#40 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 15:52

@ Loreley: Se sei stufa di fare un monologo ti rispondo io cosi non sei sola :D
Se Dubhe (legata o non legata) avesse ucciso le due guardia a pugnalate si sarebbe trovata in un territorio sconosciuto, senza cibo e braccata da un esercito.
Forse fuggire in quel momento non era l’idea migliore?
Il pugnale forse è ben nascosto e in qualche altro pezzo del libro lo dice, non credo che le guardie siano cosi stupide da lasciarglielo.
Almeno lo spero… tu che dici? O_o

#41 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 16:00

@D:
Concordo che la gabbia e’ normalmente un oggetto tridimensionale, ma puo’ anche essere interpretato come “griglia”. In ogni caso, leggendo il libro ammetto di essermi immaginato in tutta tranquillita’ un carro con pareti composte da gabbie (tridimensionali), come a rendere la struttura piu’ stabile – aho, puo’ essere, no? Siamo in un mondo fantastico, magari i carri li fanno cosi’… D’altra parte, e’ anche possibile che si tratti di un errore nell’editing – la frase originale corretta solo a meta’. A me pare comunque una cosa cosi’ minuscola, che attaccarcisi in quel modo rasenta la perversione.

Nel tuo secondo messaggio, poi, citi due mie frasi, ritenendole evidentemente in contraddizione l’una con l’altra: non lo sono affatto. Quello che e’ davvero in contraddizione, qui, e’ che il “recensore” (metto le virgolette, perche’ recensore non lo sarebbe nemmeno se si sospendesse la realta’ durante tutto il tempo in cui si occupa di cercare capelli da tagliare in 4), il “recensore”, dicevo, “capisce” quello che gli torna comodo capire: “Aiutami a tirarmi su” diventa “L’ha tirata su”, una deduzione che non e’ nel modo piu’ assoluto “ovvia”; mentre quando i soldati portano fuori le donne, e quelle camminano, il “recensore” si rifiuta di compiere l’ovvia deduzione che le donne sono state slegate.

Questi “salti” sono non solo comunissimi, ma addirittura doverosi per uno scrittore che sa farsi leggere. Si chiama “show, don’t tell”. Un narratore che si mettesse a descrivere tutti gli step intermedi necessari a descrivere un’azione in tutti i suoi aspetti piu’ minuti e irrilevanti risulterebbe estremamente noioso: solo i matematici e i nevrotici ossessivi scriverebbero in una simile maniera. Si tratta della stessa differenza che c’e’ fra raccontare una barzelletta, e spiegarla: raccontarla fa ridere, spiegarla no.

#42 Comment By Loreley On 28 marzo 2008 @ 16:14

Ecco, però qui mi sorgono altri interrogativi!

La sua arma non era lì; si trovava cucita in una tasca segreta sotto la gonna che indossava, irraggiungibile per le sue dita.

e

Le mani ancora le formicolavano, ma ugualmente ne spostò una nelle vicinanze del pugnale, pronta a ogni evenienza.

Se il pugnale è cucito all’interno della gonna, e quindi è irraggiungibile per le sue dita, come caspita farebbe a essere pronta a estrarlo per ogni evenienza? Perché è per quella ragione che avvicina la mano al pugnale, o no?
Che mi son persa? O_o

#43 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 16:18

Gamberetta forse esagera a voler essere puntigliosa a tutti i costi,

A me questa puntigliosita’ pare un suo serio limite. In mancanza di critiche serie, diventa puntigliosa (Gamberetta? Femminile?). Qualsiasi testo puo’ essere fatto a pezzi, se “analizzato” a questo modo. Posso dimostrartelo quando e come vuoi: indirizzami a un libro fantasy che tu consideri un capolavoro, e io te lo distruggo adottando la stessa tecnica.

ma le osservazioni di Carlo non fanno altro che rendere più chiara la carenza tecnica della scrittura della Troisi (il che non era di certo sua intenzione, mi pare di capire). Se prima avevo qualche dubbio (non molti, in verità), adesso so per certo che la scena che dipinge la scrittrice in quel punto è altamente INVEROSIMILE! E perché mai dovrebbe essere ovvio, tanto per dirne una, che le guardie sleghino Dubhe e l’altra tipa se l’autrice non lo ha specificato?

Perche’ camminano…

A me non sembra ovvio. Forse posso fare lo sforzo di immaginare che sleghino loro i piedi, ma perché mai dovrebbero slegargli le mani?

Per permettere loro di lavarsi…

Considerando che Dubhe è un’abilissima assassina che, se non ricordo male, è pure esercitata coi combattimenti a corpo a corpo, la cosa sarebbe, oltre che inutile, anche stupido e pericoloso.

I soldati non sanno chi sono Dubhe e Theana: si sono date l’aspetto di due innocue e insignificanti contadine. Ma il libro l’hai letto?

Uno scrittore non deve spiegare TUTTO, ma quel che basta per rendere chiara un’azione,

Per me piu’ chiaro di cosi’ era impossibile. Aggiungere i vari (ovvi) slegamenti avrebbe allungato e appesantito il testo inutilmente.

come la Troisi avrebbe dovuto fare in questo caso.

Secondo me la Troisi sa benissimo che cosa deve fare senza alcun bisogno che glielo vada a dire tu.

Spacciare il lettore di demenza se non capisce o non immagina da sé l’azione non è una buona mossa, perché legittimerebbe lo scrittore a scrivere quel che gli pare senza sforzarsi di rendere chiara una scena.

Non sono assolutamente d’accordo. Vedi l’esempio della differenza fra una barzelletta raccontata e una barzelletta spiegata. Guarda come scrive Woody Allen, ad esempio: “[...] Dovranno portarmi all’ospedale, e mettermi sotto una campana a ossigeno. Poi un’infermiera si accendera’ la sigaretta, e la cosa successiva sara’ io che volo in pigiama sopra Manhattan”. Cosi’ fa ridere, perche’ la descrizione lascia che l’ovvio sia dedotto dal lettore. Invece scrivere: “[...] Dovranno portarmi all’ospedale, e mettermi sotto una campana a ossigeno. Poi un’infermiera si accendera’ la sigaretta, e questo dara’ fuoco all’ossigeno, che e’ infiammabile: ci sara’ un’esplosione, e io saro’ sbalzato fuori dal letto, e mi ritrovero’ a volare in pigiama sopra Manhattan” – cosi’ e’ come lo scriverebbe la Gamberetta, immagino,
e non fa ridere per niente.

Uno scrittore non deve dare MAI nulla per scontato!

FALSO! Solo un matematico non deve MAI dare nulla per scontato.

Ciò non significa che tutto dev’essere spiegato (impossibile), ma che deve scegliere cosa rendere implicito e cosa no, a seconda della sua esperienza e, naturalmente, della sua bravura.

Ecco, qui finalmente hai detto una cosa giusta… :-)

Cosa che la Troisi non ha fatto in maniera ottimale in questo caso (e in molti altri).

Andava benissimo, invece…

#44 Comment By Gamberetta On 28 marzo 2008 @ 16:18

@Carlo. Mi indichi dove è scritto che questo articolo è una “recensione”? Non lo è, come è spiegato è solo un assaggio della futura recensione. Se vuoi comunque ci sono le recensioni dei primi tre libri della Troisi.

Poi, “show, don’t tell” non ha niente a che fare con lo scegliere o meno cosa raccontare. “Show, don’t tell” indica come narrare quello che si è scelto di narrare. Non ti dice quali particolari inserire o quali togliere, quali scene mettere e quali no.
Posso raccontare che Dubhe e Theana sono state slegate o posso mostrarlo (il soldato prende un coltello, impone a Dubhe di star ferma, passa la lama sulle corde, ecc.) ma si basa comunque sulla scelta di narrare questo particolare.

#45 Comment By Carraronan On 28 marzo 2008 @ 16:20

A me pare comunque una cosa cosi’ minuscola, che attaccarcisi in quel modo rasenta la perversione.

Con una “cosa così minuscola” (lo sarà davvero?) per volta la Troisi è arrivata a 509 pagine.
Non si tratta di piccole imperfezioni in un libro altrimenti ben fatto, ma di un libro costituito solo da queste scempiaggini e da altre molto peggiori e che confida esplicitamente nella pochezza mentale dei lettori che, essendo giovani e poco esperti (che non è una colpa, anzi…), si berranno acriticamente ogni parola partorita dalla sterile fantasia dell’autrice.

Scucire soldi a chi, in quanto minorenne e impressionabile, non è in grado di distinguere il proprio naso dal proprio sedere e poi rifilargli in cambio un prodotto appositamente dozzinale avvolto in una bella copertina mi pare circonvenzione di incapace.
Non è possibile che la Troisi e le sue editor (e Dazieri) possano davvero aver espresso il massimo della loro professionalità in questo schifo perhcé sarebbero degli incompetenti tali da far vomitare (e secondo me: 1. Dazieri non è un incompetente! 2. mi rifiuto di pensare che la Troisi possa davvero essere messa così male!) per cui possiamo desumerne che vi sia una mancanza voluta/dolosa di controlli ed editing guidata dal criminale pensiero che “tanto i lettori sono incapaci di giudicare e questi libri venderanno lo stesso“.

Un libro brutto perché non lo si è voluto far bello spendendoci tempo e fatica.

Tornando all’aspetto legale di simili pratiche…
La circonvenzione di incapace è un delitto previsto e punito dall’art. 643 del codice penale. Consiste nell’abusare dei bisogni, passioni o dell’inesperienza di persona minore o in stato d’infermità o deficienza psichica, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto.

Ripeto il concetto per chi non l’ha letto bene:
abusare dell’inesperienza di persona minore al fine di procurare a sé o ad altri un profitto.

Tutto chiaro?

#46 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 16:23

@: Carlo

Lol vorrei vederlo il carretto che hai imaginato ^^ ma non ho mai detto che è un errore grave, hai chiesto tu se è proibito. Sarà stata ua piccola svista, in un libro cosi lungo può capitare, oppure li fanno davvero cosi :D (il programma di word non me li da come sinonimi)

Vero che non serve dire tutto, ma dopo essersi prestatanta briga a dire che erano legate poteva mettere un accenno che le slegavano. Magari le hanno fatte saltare a piedi uniti fino al fiume allora.

“Aiutami a tirarmi su” diventa “L’ha tirata su”, una deduzione che non e’ nel modo piu’ assoluto “ovvia”

Ma non specifica nemmeno che l’altra non ci riesce perche è legata, a me personalmente sembrava una deduzione ovvia. Ma qui si supera la soglia delle opinioni personali quindi lasciamo perdere.

“show, don’t tell” … questa frase comincia ad essere inflazionata :D

#47 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 16:24

Le due non sono state perquisite perche’ hanno un aspetto assolutamente innocuo: due contadinelle spaurite e piangenti, con la pelle rugosa, le membra rovinate dal lavoro nei campi. Una critica piu’ seria (ma non l’avete fatta) sarebbe: come mai le due contadinelle non sono state stuprate?

Comunque, non ho capito… qui la “recensione” la fa anche chi non si e’ nemmeno scomodato a leggere il libro? Ahahahahahahahah! :-D Ma che fai, Gamberetta, ti porti dietro la “corte” che in coro canta le tue lodi e ti da’ ragione qualsiasi cosa tu dica? Ah ah ah ah ah! Dai, un minimo di serieta’…

#48 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 16:31

@Carraronan: scusa, ma quello che hai scritto e’ da ricovero. Non c’e’ alcun bisogno di commentare ulteriormente… Art. 643 del codice penale, buahahahahahah!!! :-D

#49 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 16:45

@Carlo: come mai le due contadinelle non sono state stuprate?

Porco!!! è un libro per ragazzi non un porno! (anche se le copertine della prima trilogia potevano trarre in inganno)

#50 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 16:45

Mi indichi dove è scritto che questo articolo è una “recensione”?

Qualunque cosa sia, rimane una cosa triste. Una critica basata sul nulla. Un accanirsi cosi’ privo di senso, da risultare quasi comico.

Non lo è, come è spiegato è solo un assaggio della futura recensione.

Non vedo l’ora.

Se vuoi comunque ci sono le recensioni dei primi tre libri della Troisi.

Le ho lette ora. Le ho trovate deviate, ridicole, e frequentemente scorrette (da un punto di vista prettamente tecnico). Non ho mai letto in vita mia un simile cumulo di stupidaggini. A commentarle tutte ci metterei una vita, e sinceramente non vedo ragione di sprecare troppo delle mie energie a indicarle tutte, anche se so che mi divertirei un mondo a farlo. Oh, magari stasera lo faccio, mi sta venendo voglia! :-)

Poi, “show, don’t tell” non ha niente a che fare con lo scegliere o meno cosa raccontare. “Show, don’t tell” indica come narrare quello che si è scelto di narrare. Non ti dice quali particolari inserire o quali togliere, quali scene mettere e quali no.

Ma slegare un prigioniero mica e’ una “scena”. E’ un dettaglio. Show don’t tell (concordo, ovviamente) si applica alla cosa che si vuole narrare, e secondo me dire “le slegano”, “poi le alzano in piedi”, “poi le fanno uscire dal carro”, eccetera, sarebbe molto “tell” e poco “show”.

Posso raccontare che Dubhe e Theana sono state slegate o posso mostrarlo (il soldato prende un coltello, impone a Dubhe di star ferma, passa la lama sulle corde, ecc.) ma si basa comunque sulla scelta di narrare questo particolare.

D’accordo: e la Troisi giustamente ha trovato superfluo “narrare” dello slegamento avvenuto – si limita a far CAMMINARE le due donne. “La cosa successiva sono io che volo in pigiama sopra Manhattan”. Si fa cosi’, e’ tecnicamente del tutto corretto.

#51 Comment By Carraronan On 28 marzo 2008 @ 16:49

Pensa quel che ti pare, Carlo: nessuno ti costringerà ad aprire gli occhi o a ragionare, né io né Gamberetta né la crudele realtà.
Rimani pure un capo di bestiame nel gregge del consumismo librario, pronto per essere tosato dagli editori.

E’ una tua scelta, se la vuoi. :-)

#52 Comment By Loreley On 28 marzo 2008 @ 17:01

Carlo, non mi puoi paragonare una barzelletta di Woody Allen a un’opera di narrativa, quale vorrebbe essere il libro della Troisi! La barzelletta utilizza un suo linguaggio, finalizzato al far ridere, e per raggiungere l’obiettivo fa uso di tutte le tecniche che gli pare, e soprattutto non è necessaria che sia verosimile! La Troisi aveva intenzione di far ridere i suoi lettori? Che io sappia no, anche se alcuni momenti che ci propone sono a dir poco comici (involontariamente, temo). E in ogni caso, penso che il suo obiettivo, fantasy o non fantasy, sia stato quello di risultare verosimile. La barzelletta fa ridere perché è assurda. Se volevi dirmi che anche quel pezzo della Troisi è assurdo, ti do ragione. (ah, per la cronaca, scrivere fantasy non significa scrivere tutto quello che pare e piace perché tanto è fantasy!, anche se puoi pensarla diversamente).

FALSO! Solo un matematico non deve MAI dare nulla per scontato.

Che cosa? Adesso capisco perché ti piace la Troisi :) A parte gli scherzi, scusami, ma il tuo non è un approccio serio alla scrittura. Lo scrittore non si deve far sfuggire nulla, ma non nel senso che deve scrivere tutto e nella maniera più dettagliata possibile, ma nel senso che deve capire cosa scrivere e quando scriverlo per far sì che sia tutto chiaro nella mente del lettore. Ciò significa che lui, per primo, non può dare nulla per scontato, perché ciò che per uno può essere chiaro per un altro può non esserlo, ciò a cui uno può arrivare con uno sforzo di immaginazione un altro può non arrivarci o non è motivato ad arrivarci.
In questo caso, per te è ok che la scena la Troisi la scriva così, perché ti va bene immaginare, e quindi riempire le lacune; per me e molti altri no. Chi ha ragione? Tu, io? Io dico invece che solo per il fatto che l’azione si presti a diverse interpretazioni l’errore lo abbia fatto la Troisi, che non è sforzata di descrivere la scena in modo che arrivi in maniera simile a tutti quanti. Un libro non è una tavola di Rorschach, dove in uno schizzo tu proietti il tuo mondo interiore e quindi ci vedi ciò che vuoi. Un libro è un libro, è un preciso mezzo comunicativo. Gli spazi per la libera interpretazione ci stanno, in certi casi ci devono essere, ma non in una banalissima azione!

#53 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 17:16

@Carlo: Perché non hai ancora commentato le altre recensioni? Stai danto per scontato che siano piene di minuzie inutili? :P

#54 Comment By Loreley On 28 marzo 2008 @ 17:16

Comunque, non ho capito… qui la “recensione” la fa anche chi non si e’ nemmeno scomodato a leggere il libro? Ahahahahahahahah! :-D Ma che fai, Gamberetta, ti porti dietro la “corte” che in coro canta le tue lodi e ti da’ ragione qualsiasi cosa tu dica? Ah ah ah ah ah! Dai, un minimo di serieta’…

Ma LOL! A questo punto mi pare che tu veda “recensioni” ovunque :D Per quanto mi riguarda, io ho solo commentato la parte che ha postato Gamberetta; mi sono fatta venire dei dubbi proprio per il fatto che, ebbene sì Carlo, io quel libro NON l’ho letto, e sono stata infatti corretta da chi invece l’ha fatto. Recensione? Appena avrò letto il libro forse potrò pensare di farla. Ma questo non significa che io non sia libera di commentare una stracciatissima pagina di un libro. Oppure non posso?
Ah, una cosa. Io i restanti libri della Troisi li ho letti, tutti, quindi una mezza idea di come scrive me la sono fatta, tranquillo ;)

#55 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 17:40

Carlo, non mi puoi paragonare una barzelletta di Woody Allen a un’opera di narrativa, quale vorrebbe essere il libro della Troisi!

Evidentemente mi trovo di fronte a un compito molto piu’ difficile di quello che mi aspettavo: ho a che fare con un gruppo di “intellettuali”… Quella di Woody Allen non e’ una barzelletta: e’ un estratto da un suo racconto. E persino un ritardato mentale si sarebbe reso conto che la tecnica del “non dire”, di lasciare “lacune” nel testo, e’ uno strumento universale che viene usato a tutti i livelli della scrittura creativa – dal pezzo comico di Woody Allen al romanzo di Dostojevski.

La barzelletta utilizza un suo linguaggio, finalizzato al far ridere, e per raggiungere l’obiettivo fa uso di tutte le tecniche che gli pare, e soprattutto non è necessaria che sia verosimile! La Troisi aveva intenzione di far ridere i suoi lettori? Che io sappia no, anche se alcuni momenti che ci propone sono a dir poco comici (involontariamente, temo).

Ma che stai facendo: cerchi di suonare intelligente? Lascia perdere, a questo punto e’ evidente che ti mancano dei punti. Qui la comicita’ involontaria finisce che la fai tu, non la Troisi…

E in ogni caso, penso che il suo obiettivo, fantasy o non fantasy, sia stato quello di risultare verosimile. La barzelletta fa ridere perché è assurda.

Tu sei una di quelle persone cui occorre spiegare le barzellette perche’ non le capiscono mai: il problema e’ tutto qui. Ecco perche’ il pezzo di Woody Allen ti e’ sembrato “assurdo”. Non lo e’ affatto – al contrario, e’ cosi’ “logico” che lo scrittore si puo’ permettere di saltarne dei pezzi perche’ sono perfettamente deducibili dal lettore (ergo, logici). E questa e’ proprio la chiave della scrittura non-noiosa, della scrittura umoristica – insomma, della buona scrittura in generale. Ormai ho capito che non ci arrivi, non preoccuparti, sto scrivendo per piacer mio, e anche nella remota speranza di salvare qualche anima in questo blog di disperati.

Se volevi dirmi che anche quel pezzo della Troisi è assurdo, ti do ragione.

Il pezzo della Troisi non e’ minimamente assurdo: e’ perfettamente chiaro e lineare. Occorre davvero impegno per riuscire a non capirlo…

(ah, per la cronaca, scrivere fantasy non significa scrivere tutto quello che pare e piace perché tanto è fantasy!, anche se puoi pensarla diversamente).

Ma che t’inventi adesso? Certo, sono d’accordo con te, ma occorreva davvero specificare una simile ovvieta’? Ah, gia’, voi siete quelli “precisini”… :-)

FALSO! Solo un matematico non deve MAI dare nulla per scontato.

Che cosa? Adesso capisco perché ti piace la Troisi :)

Eh? Ma che sta addi’, questa? Boh…

A parte gli scherzi, scusami, ma il tuo non è un approccio serio alla scrittura. Lo scrittore non si deve far sfuggire nulla, ma non nel senso che deve scrivere tutto e nella maniera più dettagliata possibile, ma nel senso che deve capire cosa scrivere e quando scriverlo per far sì che sia tutto chiaro nella mente del lettore. Ciò significa che lui, per primo, non può dare nulla per scontato, perché ciò che per uno può essere chiaro per un altro può non esserlo, ciò a cui uno può arrivare con uno sforzo di immaginazione un altro può non arrivarci o non è motivato ad arrivarci.
In questo caso, per te è ok che la scena la Troisi la scriva così, perché ti va bene immaginare, e quindi riempire le lacune; per me e molti altri no. Chi ha ragione? Tu, io?

Secondo qualsiasi manuale di scrittura creativa ho ragione io. Vai, controlla. DOCUMENTATI, figliola (come dice sempre la Gamberetta). Lasciare al lettore spazio per immaginare, riempire, costruire da se’ e’ _essenziale_ per evitargli la noia. Occorre fare in modo che il lettore abbia anche lui qualcosa da fare, invece che sorbirsi tutto passivamente. E’ UNA ASSOLUTA NECESSITA’ – senti, chiedilo pure anche alla Gamberetta, in effetti mi aspetto che sia onesta abbastanza da dirti persino lei che questa e’ una regola irrinunciabile.

E risparmiami per cortesia tutta questa ipocrita pippa sull’”interpretabile differentemente”: non c’e’ assolutamente nessun altro modo di interpretare il brano citato della Troisi: le donne sono slegate per camminare e per lavarsi. Secondo la Gamberetta se una esce di casa e’ ovvio che si sia vestita, mentre se Dubhe si gratta la testa “e’ impossibile perche’ e’ legata”. Vabbe’, allora io ti dico che la donna e’ uscita di casa tutta nuda, cavolo, e’ una mia “interpretazione”, l’autore mica ha detto che si e’ vestita, e bla, bla, bla, mi faccio le pippe tutto da solo e voi gonzi ad applaudire. Ma andiamo! Vuoi discutere seriamente, o continuare a far da buffone?

Io dico invece che solo per il fatto che l’azione si presti a diverse interpretazioni

Ma quali altre interpretazioni? Ma dove, che non ne ho vista una sola? Ho visto solo interpretazioni che di fatto non stanno in piedi, e piuttosto che riconoscerle immediatamente come interpretazioni sbagliate si preferisce dire che la Troisi non si e’ spiegata. Oh, ma siete fuori?!

l’errore lo abbia fatto la Troisi, che non è sforzata di descrivere la scena in modo che arrivi in maniera simile a tutti quanti.

No, questo supera davvero i limiti del grottesco. Riesci davvero a scrivere queste cose e a restare allo stesso tempo seria?

Un libro non è una tavola di Rorschach, dove in uno schizzo tu proietti il tuo mondo interiore e quindi ci vedi ciò che vuoi.

Gia’, e allora perche’ lo fai, anche quando lo scritto e’ di una chiarezza disarmante?

Un libro è un libro, è un preciso mezzo comunicativo. Gli spazi per la libera interpretazione ci stanno, in certi casi ci devono essere, ma non in una banalissima azione!

Senti, fammi il santo piacere, vatti a pescare un manuale di scrittura creativa, e impara finalmente qualcosa. Almeno ridurrai la densita’ di scemenze che riesci a infilare nei tuoi messaggi. Gamberetta, se sei onesta diglielo anche tu…

#56 Comment By Sandy85 On 28 marzo 2008 @ 18:08

@Gamberetta, Loreley, e gli altri che pensano che ciò che ha scritto la Troisi sia solo un mucchio scempiaggini: Siamo di fronte al più intellettuale che ci sia capitato, quindi è inutile discutere con Carlo, perché noi siamo solo dei poveri stupidi che non capiscono niente né della scrittura né della lettura.
Carlo, grazie per averci illuminati nella nostra immensa ignoranza.

#57 Comment By Loreley On 28 marzo 2008 @ 18:19

^^ Non c’è bisogno che mi dica tu di andarmi a DOCUMENTARE: lo faccio già, e so anche bene dove farlo. Sì, lo so cosa stai per dire. Non dirlo. SO bene dove documentarmi. Fidati. E se non ti fidi, va bene lo stesso :) Comunque ormai è chiaro (qui e là tra un flame e l’altro) che, oltre ad aver capito si e no uno scarso 40% di ciò che ho scritto, tu rimarrai comunque nella tua idea, e non ho assolutamente voglia di fartela cambiare.
Per la non-barzelletta, colpa mia che non ho letto il racconto da te citato di Allen; ho dato semplicemente per scontato che fosse una barzelletta visto che

Vedi l’esempio della differenza fra una barzelletta raccontata e una barzelletta spiegata. Guarda come scrive Woody Allen, ad esempio[...]

poteva lasciare un qualche dubbio che in effetti lo fosse. Ma no, sicuramente sono stolta io, hai ragione. Difatti anche la Troisi è chiarissima. Ad ogni modo, assurdo o non assurdo e visto che non è una barzelletta, Allen è bravo e riesce a rendere quella scena perfettamente, pur utilizzando una struttura insolita della frase, apparentemente assurda. La Troisi, secondo me, non riesce, ma di sicuro sono imbecille io e tutti gli altri che la pensano così.
Detto questo chiudo, e chi legge giudicherà. :-)

#58 Comment By Simona On 28 marzo 2008 @ 20:03

Qualche lettore sta giudicando. Finalmente questo blog ha accolto un individuo capace di dire quello che meritano i crostacei e chi li segue…
Certo che tacciare di intellettualismo (come se essere intellettuali fosse un’offesa da lavare con il sangue… Mi piacerebbe sapere come vengono considerati i mafiosi dall’utente che insulta dando dell’intellettuale…) una persona che si spiega con cognizione di causa anziché con l’anima del pregiudizio totale contro la Troisi che hanno tutti gli altri utenti è un chiaro sintomo di capacità cognitive…
Piuttosto ringraziate, perché se vi vuotaste le orecchie dal cerume e vi toglieste le fette di salame dagli occhi vi accorgereste che la discussione con Carlo potrebbe risultarvi utile per aprire di un millimetro (non troppo, che poi vi si raffredda il cervello: non sia mai!) le vostre menti piccole come un guscio di noce…

#59 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 20:05

@Loreley: Dov’è che ti dovumenti sulla scrittura creativa? So che ci sono dei manuali, ma non ne ho mai trovato finora.
Sai consigliarmi qualcosa?

pls :D

#60 Comment By Sandy85 On 28 marzo 2008 @ 20:11

Prima di tutto il mio era un commento sarcastico e, se permetti, c’è gente ben più intellettuale di lui qui dentro, ma pensa bene di non vantarsi di (esempio) aver scoperto l’acqua calda, cosa che è già stata scoperta da molto più tempo.
Seconda cosa: tu hai letto i libri della Troisi? Io sì e mi hanno fatto schifo. Vedere come una persona (mal)tratta la lingua italiana e l’intelligenza altrui, solo perché quei libri verranno letti da persone di una fascia d’età a cui va bene qualsiasi cosa, tranne la vera cultura e la vera letteratura, mi fa veramente pensare che ormai siamo caduti in basso.
Terza cosa: se hai letto i libri della Troisi, perché non togli tu il salame dagli occhi e il cerume dalle orecchie? Magari leggeresti cose più coerenti ed intelligenti e non certa spazzatura che fa solo male alla letteratura italiana, ma anche alla persona che li legge.
Quarta cosa: Impara a leggere anche il sarcasmo che si nasconde dietro a ciò che uno scrive (vedi mio commento precedente, visto che in questo non ce n’è neanche l’ombra).

#61 Comment By Sandy85 On 28 marzo 2008 @ 20:13

Onde evitare malintesi, il mio ultimo commento era per Simona.

#62 Comment By Loreley On 28 marzo 2008 @ 20:55

@D. In realtà non è così semplice, perché io non credo nell’efficacia dei “manuali per lo scrittore”, che sì possono darti qualche dritta, per carità, ma sostanzialmente non penso che siano loro a insegnarti come scrivere. Per documentarmi io intendo in senso mooolto lato, e il consiglio che ti posso dare è: leggi, leggi più che puoi, ma se sei interessato a scrivere fallo in maniera critica e magari, perché no, prendi pure qualche appunto se c’è qualche frase o un qualche tipo di tecnica utilizzata che ti piace. Se ti interessa un genere particolare (ad esempio il Fantasy), leggi molto di quel genere, ma senza tralasciare gli altri. Trovati autori preferiti, appassionati alle storie, ai personaggi, guarda come si muovono e come lo scrittore li fa vivere. Impara a distinguere cosa è scritto bene e cosa non lo è, e quindi cosa ti piace e cosa no. Io attualmente sto frequentando una scuola di scrittura che non ha come scopo quello di darti una tecnica che ti permetta di scrivere universalmente bene, ma è semmai un luogo di incontro dove si discute di lettura e di scrittura. Negli “esercizi” ci danno alcune regolette da seguire (che per altro sono le stesse che cita Gamberetta di solito e che ritroverai sicuramente nei manuali) ma non sono universali, servono da “palestra”. Ecco, se trovi qualche buona scuola di scrittura creativa dalle tue parti dacci un’occhiata. Magari ha ragione gamberetta nel dire che sono inutili (io non lo credo; non TUTTE, almeno) ma è pur sempre un’occasione di confronto. Ne vale la pena.
Per me poi è utilissimo leggere discussioni che hanno a che fare con la scrittura e le recensioni, sia che tu sia d’accordo con queste oppure no (specie, forse, se non sei d’accordo). Internet rappresenta una grande risorsa in questo senso.
Ah, e ovviamente scrivi, quando e se ne hai voglia, e sii pronto al confronto, ai commenti negativi, alle stroncature: sono batoste, ma ci permettono innanzitutto di non innamorarci indiscriminatamente di ciò che scriviamo (la qual cosa non porterà mai un miglioramento) ma di rifletterci sopra, di raffinare la nostra tecnica, anche qualora non ti trovassi d’accordo con un commento. Sii umile, per quanto possibile.
Sono sicura che Carlo o Gamberetta ti sapranno dare qualche nome di manuali “per lo scrittore”: ma anche lì, non prendere ciò che dicono come oro colato e non ti fare illusioni sul fatto che, al termine del loro studio, avrai imparato TUTTO della scrittura. Cioè, oddio, io mi auguro che con te sia così :D In tal caso dovrai passarmi assolutamente i tuoi scritti! ^^
Avrò scritto cose dette e ridette, banali pure, ma spero nel mio piccolo di esserti stata utile :)

#63 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 21:02

Carlo: Le due non sono state perquisite perche’ hanno un aspetto assolutamente innocuo: due contadinelle spaurite e piangenti, con la pelle rugosa, le membra rovinate dal lavoro nei campi. Una critica piu’ seria (ma non l’avete fatta) sarebbe: come mai le due contadinelle non sono state stuprate?

…mmm un aspetto cosi innocuo che le hanno legate come salami e chiuse in una gabbia (di gabbie)? Va bene, la sicurezza non è mai troppa.

Una critica seria al perché non sono state stuprate? Mmm, visto che hanno la pelle rugosa, frignano e con le membra rovinate e le mani callose dal lavoro nei campi … ma chi le vuole? Negli accampamenti militari non era raro trovare delle sgualdrine :D forse era più difficile non trovarle.

#64 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 21:46

@Loreley Ah, e ovviamente scrivi, quando e se ne hai voglia, e sii pronto al confronto, ai commenti negativi, alle stroncature.

Purtroppo la cosa più difficile è trovare qualcuno che legga quel che scrivo, le persone leggono pochissimo e il fantasy men che meno.
Purtroppo di pareri negativi ne ho ricevuti pochi, speravo che un manuale potesse aiutarmi di più :S

Grazie per i consigli ^^

#65 Comment By Sandy85 On 28 marzo 2008 @ 21:56

le persone leggono pochissimo e il fantasy men che meno

Dipende dalle persone ;-)

#66 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 22:04

@Sandy85: Era un commento in generale, dalle mie parti è cosi almeno :S

;-)

#67 Comment By Sandy85 On 28 marzo 2008 @ 22:10

Non dico che non sia vero, ma intendevo più nello specifico… del blog (almeno in quelli che commentano)^^

#68 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 22:38

…mmm un aspetto cosi innocuo che le hanno legate come salami e chiuse in una gabbia (di gabbie)? Va bene, la sicurezza non è mai troppa.

Le hanno legate perche’ non scappassero mentre loro andavano a bersi una birrazza, mi pare ovvio.

Una critica seria al perché non sono state stuprate? Mmm, visto che hanno la pelle rugosa, frignano e con le membra rovinate e le mani callose dal lavoro nei campi … ma chi le vuole?

Ma no, sono soldatacci: si accontentano, basta che respirino… :-)

Comunque, la ragione per cui non sono state stuprate e’ semplice: e’ un libro per ragazzi. Puo’ parere giusto non esagerare, ti pare? Nemmeno Tolkien l’ha fatto, dopotutto.

Negli accampamenti militari non era raro trovare delle sgualdrine :D forse era più difficile non trovarle.

Beh, a tuo onore devo ammettere che, in questo blog, tu sembri l’unico a essere dotato di un decente senso dell’umorismo. :-)

#69 Comment By Simòn R. On 28 marzo 2008 @ 22:41

@Sandy85: bé, allora diciamo “la maggior parte delle persone”…

@D:

[...]Dov’è che ti dovumenti sulla scrittura creativa? So che ci sono dei manuali, ma non ne ho mai trovato finora.
Sai consigliarmi qualcosa?

In questo stesso blog ci sono numerosi articoli e segnalazioni in merito! Guarda, nella colonna in alto a destra, alla voce “scrittura”.

@Carlo:

[...]Qualsiasi testo puo’ essere fatto a pezzi, se “analizzato” a questo modo. Posso dimostrartelo quando e come vuoi: indirizzami a un libro fantasy che tu consideri un capolavoro, e io te lo distruggo adottando la stessa tecnica.

Okay. George R. R. Martin, “Il trono di spade”. Prologo del libro, il primo della saga. Se non ce l’hai, te lo mando via email.

#70 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 22:44

In realtà non è così semplice, perché io non credo nell’efficacia dei “manuali per lo scrittore”, che sì possono darti qualche dritta, per carità, ma sostanzialmente non penso che siano loro a insegnarti come scrivere.

Loro no, e la Gamberetta si’? Che non fa altro che citare “regole di scrittura” che la Troisi violerebbe costantemente?

[...] Io attualmente sto frequentando una scuola di scrittura che non ha come scopo quello di darti una tecnica che ti permetta di scrivere universalmente bene, ma è semmai un luogo di incontro dove si discute di lettura e di scrittura. Negli “esercizi” ci danno alcune regolette da seguire (che per altro sono le stesse che cita Gamberetta di solito e che ritroverai sicuramente nei manuali)

Ecco, infatti: e quelle sarebbero proprio le regole che la Gamberetta cita nel tentativo di “criticare” la Troisi. Com’e’ ‘sta storia: le regolette valgono solo quando fanno comodo a voi? Mica giusto…

#71 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 22:49

Okay. George R. R. Martin, “Il trono di spade”. Prologo del libro, il primo della saga. Se non ce l’hai, te lo mando via email.

Mandamelo via email. Bada bene: probabilmente mi piacera’ moltissimo. Il mio “farlo a pezzi” sara’ esclusivamente un esercizio dimostrativo: e’ molto piu’ facile distruggere che costruire.

Scrivi a shadowmat@t-online.de

#72 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 22:52

Comunque ormai è chiaro (qui e là tra un flame e l’altro) che, oltre ad aver capito si e no uno scarso 40% di ciò che ho scritto, tu rimarrai comunque nella tua idea, e non ho assolutamente voglia di fartela cambiare.

Cos’e’, un ennesimo caso di bue che da’ del cornuto alll’asino? :-)))
A quanto mi risulta siete voi quelli che passano il tempo a “odiare” qualsiasi cosa uscita dalla penna della Troisi, aggrappandosi a inezie tirate per i capelli, fingendo di “non capire” cio’ che e’ evidentissimo.

#73 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 23:05

@Carlo: Comunque, la ragione per cui non sono state stuprate e’ semplice: e’ un libro per ragazzi. Puo’ parere giusto non esagerare, ti pare?

Scusami, ma io ti avevo scritto prima:

D. scrive:
@Carlo: come mai le due contadinelle non sono state stuprate?

Porco!!! è un libro per ragazzi non un porno! (anche se le copertine della prima trilogia potevano trarre in inganno)

Abbiamo la stessa opinione al riguardo :)

Negli accampamenti militari non era raro trovare delle sgualdrine :D forse era più difficile non trovarle.

Carlo: Beh, a tuo onore devo ammettere che, in questo blog, tu sembri l’unico a essere dotato di un decente senso dell’umorismo. :-)

Decisamente pessimo invece, visto che era l’unica frase che ho detto seriamente :S Anche i crociati avevano al seguito delle sgualdrine ^^ Fedeli si ma stupidi no :D

#74 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 23:14

Scusami, ma io ti avevo scritto prima:
Porco!!! è un libro per ragazzi non un porno! (anche se le copertine della prima trilogia potevano trarre in inganno)

Abbiamo la stessa opinione al riguardo :)

Certo, e mi hai fatto ridere di gusto. Della qual cosa ti ringrazio. :-)

#75 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 23:24

Ma LOL! A questo punto mi pare che tu veda “recensioni” ovunque :D

Ho gia’ risposto a questo…

Per quanto mi riguarda, io ho solo commentato la parte che ha postato Gamberetta; mi sono fatta venire dei dubbi proprio per il fatto che, ebbene sì Carlo, io quel libro NON l’ho letto, e sono stata infatti corretta da chi invece l’ha fatto.

E non ti vergogni neanche un pochettino?

Recensione? Appena avrò letto il libro forse potrò pensare di farla. Ma questo non significa che io non sia libera di commentare una stracciatissima pagina di un libro. Oppure non posso?

Partecipare a un linciaggio solo per sfogare i propri istinti sadici mi pare disdicevole.

Ah, una cosa. Io i restanti libri della Troisi li ho letti, tutti, quindi una mezza idea di come scrive me la sono fatta, tranquillo ;)

Coooosa?! Hai letto tutti i libri della Troisi? E come ci sei riuscita? E’ il sadismo che, al solito, si accompagna al masochismo? :-)))

#76 Comment By Gamberetta On 28 marzo 2008 @ 23:37

@D.

Purtroppo la cosa più difficile è trovare qualcuno che legga quel che scrivo, le persone leggono pochissimo e il fantasy men che meno.

Ho poco tempo in questo periodo, però se hai messo in rete qualche racconto lo leggo volentieri, e lo massacrerò con gusto. ^_^

@Loreley. Non ho niente contro i corsi di scrittura. Il problema è che ho qualche dubbio sugli insegnanti, almeno in Italia: chi ti può insegnare in Italia a scrivere fantasy/fantascienza?

@Carlo. Le “regolette” non sono incise nella pietra. Possono essere violate a patto di saper quello che si sta facendo (e comunque nella narrativa di genere non c’è particolare bisogno di essere originali dal punto di vista stilistico), la Troisi non sa quello che sta facendo.
Ciò detto, credo per te andrebbe bene anche se ci fosse a pagina 1: “Nacque Nihal” e a pagina 300: “Il Mondo Emerso era salvo” con le pagine in mezzo bianche: immaginazione! In realtà è proprio per quello che uno scrittore è pagato e letto: per supplire quella dose d’immaginazione che il lettore non ha. Se la storia me la devo inventare da sola non dedico tempo e soldi alla Troisi.

#77 Comment By Carlo On 28 marzo 2008 @ 23:57

La Gamberetta scrive:

Le “regolette” non sono incise nella pietra.

Concordo, ma tu accusi la Troisi di non seguirle (e secondo me comunque le segue). Dunque?

Possono essere violate a patto di saper quello che si sta facendo (e comunque nella narrativa di genere non c’è particolare bisogno di essere originali dal punto di vista stilistico),

Concordo pure qui (anche se cercare di non annoiare il lettore mi pare decisamente fondamentale, come regola).

la Troisi non sa quello che sta facendo.

Boh… secondo me si’. Per quanto posso vedere, la sua analisi del Male, nella prima e nella seconda trilogia, e’ assolutamente geniale. E straordinariamente nuova.

Ciò detto, credo per te andrebbe bene anche se ci fosse a pagina 1: “Nacque Nihal” e a pagina 300: “Il Mondo Emerso era salvo” con le pagine in mezzo bianche: immaginazione!

Evidentemente hai gia’ terminato le “munizioni”, se sei costretta a mettere mano a queste iperboli assurde. Ho detto cose ben diverse da questa: tu lo sai bene, e lo sanno molto bene anche gli altri, c’e’ ben poco altro da aggiungere.

In realtà è proprio per quello che uno scrittore è pagato e letto: per supplire quella dose d’immaginazione che il lettore non ha.

Questa e’ una stupidaggine cosi’ grande, da farmi sentire il bisogno di comprarmi uno schermo piu’ ampio. Ma gia’: l’opinione che i lettori siano degli imbecilli, degli incapaci di intendere e di volere che si lasciano sedurre da una bella copertina, e’ decisamente diffusa fra te e i tuoi seguaci… Io la trovo una cosa orribile e offensiva. Denota incredibile arroganza. La gente non e’ cosi’ stupida come credi. O come speri, Gamberetta.

Se la storia me la devo inventare da sola non dedico tempo e soldi alla Troisi.

Trova qualcosa di meglio: sono convinto che hai tutte le carte in regola per riuscire a intavolare una discussione degna di essere chiamata tale. Lascia perdere queste frasette ad effetto, ed esci dalla pigrizia: fai un piccolo sforzo, coraggio.

#78 Comment By D. On 28 marzo 2008 @ 23:58

@Gamberetta: Ho poco tempo in questo periodo, però se hai messo in rete qualche racconto lo leggo volentieri, e lo massacrerò con gusto. ^_^

Sto scrivendo un racconto, ora sono a 325 pagine :S, ma nello stato in cui è adesso basta solo l’impaginazione a renderlo orribile anche senza leggerlo.
Se poi aggiungi che il mio computer, con 2GB di ram, non ha abbastanza memoria per sottolineare in rosso tutti gli errori che trova, capisci che basta mettere un dito a caso sulla pagina per tovare un errore.
Quando avrò finito di revisionarlo te lo manderò volentieri ^^ grazie per l’offerta.

#79 Comment By Carlo On 29 marzo 2008 @ 00:07

Se il pugnale è cucito all’interno della gonna, e quindi è irraggiungibile per le sue dita, come caspita farebbe a essere pronta a estrarlo per ogni evenienza? Perché è per quella ragione che avvicina la mano al pugnale, o no?
Che mi son persa? O_o

Ti sei persa che il pugnale e’ irraggiungibile per le sue dita quando e’ ancora legata. Quando invece e’ libera, e’ facile strappare il vestito e impugnare l’arma.

#80 Comment By Gamberetta On 29 marzo 2008 @ 00:16

@Carlo. Ma tu il romanzo l’hai letto? Perché Dubhe pensa che il pugnale sia irraggiungibile quando ha ancora le mani libere…

Detto questo, in tutta sincerità non hai espresso nessun concetto che vada oltre il “perché sì!!!” o “tanto basta immaginarsi qualcos’altro e ogni contraddizione scompare”, perciò non ho alcun interesse a uscire dalla mia “pigrizia” (che è studiare, scrivere almeno 2 ore ogni giorno, leggere il doppio) per discutere con te.
Se ti sta bene, ottimo, se non ti va bene, problemi tuoi.

#81 Comment By Loreley On 29 marzo 2008 @ 00:17

@D. 325 pagine! Più che un racconto è un romanzo, direi :D
Se ti va passa pure a me –>darkkitty@alice.it Mi hai fatto venire la curiosità ;)

#82 Comment By D. On 29 marzo 2008 @ 00:29

@Loreley: E se poi me lo copi? :DDDDD
Appena sarà presentabile te lo mando ;)

#83 Comment By Loreley On 29 marzo 2008 @ 00:42

…Non ci avevo pensato! :D
No be’, a parte tutto, naturalmente mi basta dare un occhio anche al primo capitolo, giusto così, se ti va. Se poi è così bello aspetterò la pubblicazione per finirlo tutto ;)

#84 Comment By Carlo On 29 marzo 2008 @ 01:16

La Gamberetta, ormai alla disperazione, ci riprova:

Ma tu il romanzo l’hai letto? Perché Dubhe pensa che il pugnale sia irraggiungibile quando ha ancora le mani libere…

Mamma mia, qui devi avere avuto un orgasmo, povera ciccia… Non avevi nulla cui appigliarti, e poi – miracolo – questo!!! :-)
Vero, sono andato a controllare: e’ alla prima pagina del romanzo. Mica lo so a memoria, credevo la frase si riferisse a quando si trovavano ancora legate sul carro (dopotutto si parlava di quello). Comunque, all’inizio del romanzo Dubhe non si trova in una situazione di pericolo: porta istintivamente la mano al fianco, dove normalmente si trova il pugnale, mentre questo si trova invece cucito nella tasca, irraggiungibile alle sue dita a meno che non intenda strappare il vestito, cosa che in quel momento non c’e’ alcun bisogno di fare. La descrizione e’ del tutto appropriata. Nella scena del lavaggio al fiume, invece, l’idea esiste: Dubhe medita di estrarre effettivamente il pugnale dal vestito. Di nuovo, perfettamente appropriato.
Pare che io sia condannato a sillabarti le spiegazioni come si e’ costretti a fare con gli ottusi: perche’? Una persona della tua intelligenza… andiamo.

Detto questo, in tutta sincerità non hai espresso nessun concetto che vada oltre il “perché sì!!!”

Non scherziamo: il “perche’ si’” e’ un tuo monopolio, che io non mi sogno di rompere. Nessuno (tantomeno tu) ha risposto neppure a un decimo delle mie argomentazioni: avete tutti preferito glissare, va la’… E’ inutile che fai finta di niente. Vabbe’, in qualche modo devi salvare la faccia – guarda che ti capisco, eh… dev’essere dura, per una che non ha “tempo e soldi da dedicare alla Troisi”, buahahaha! :D

o “tanto basta immaginarsi qualcos’altro

… ma cosa “qualcos’altro”?! Siete voi che faticate tutto il tempo a immaginare qualcos’altro, va…

e ogni contraddizione scompare”, perciò non ho alcun interesse a uscire dalla mia “pigrizia” (che è studiare, scrivere almeno 2 ore ogni giorno, leggere il doppio)

… si’, e “imparare la Treccani a memoria”, certo.

per discutere con te.
Se ti sta bene, ottimo, se non ti va bene, problemi tuoi.

Io non ho problemi: per dirti la verita’, me la sto godendo un mondo con te.

#85 Comment By D. On 29 marzo 2008 @ 02:00

@Carlo: avete tutti preferito glissare …. HEI! Adesso vai in ferramenta e comprati i pezzi per fare un carro di gabbie :D … rendi onore al motto delle LEGO “Se puoi immaginarlo, puoi costruirlo”

Questa storia delle mani legete -non legate – rilegate -rislegate sta diventando infinita.
Se riuscissi a scrivere il mio racconto alla velocita con cui tu fai i commenti, avrei scritto mattoni che al confronto “Il signore degli anelli” sebrerebbe un tascabile :D

Se davvero te la godi un mondo, come mai non hai ancora aperto bocca sulle altre tre recensioni? Preferisci glissare anche tu? O_o

Ma gia che ci sei, mi spiegi tre cose del libro peche mi sono sfuggite:
A Dubhe viene dato dalla setta degli assassini un libro con indicati tutti i membri, compresi i preti corrotti. Nella prima missione doveva uscire da sola, se l’avesse consegnato alle autorità li avrebbe informati dell’identità di tutta la gilda.
Gli assassini girano in divisa, basterebbe abbatterli a colpi di balestra quando li vedi per strada. Non corrono nemmeno tanto in fretta poi, la gilda non ha cavalli, dopo aver commesso un omicidio dove devi correre?

Non so, a me pareva un po strano, ma vediamo che dicono gli altri :/

#86 Comment By Carlo On 29 marzo 2008 @ 09:50

Carlo: avete tutti preferito glissare ….
HEI! Adesso vai in ferramenta e comprati i pezzi per fare un carro di gabbie :D … rendi onore al motto delle LEGO “Se puoi immaginarlo, puoi costruirlo”

Si’, fai, fai il quoting selettivo… :-) Mica ho detto che non avete risposto a nulla, ho detto che non avete risposto nemmeno al 10% di quello che ho scritto. E quando non l’avete fatto e’ stato perche’ non avevate una beatissima fava da dire, dopo aver fatto una memorabile figura di cacca.

Questa storia delle mani legete -non legate – rilegate -rislegate sta diventando infinita.

Come quella delle gabbie… E mi chiedo davvero che senso abbia discutere di un romanzo a questo livello. Un livello che avete scelto voi, bada bene.

Se davvero te la godi un mondo, come mai non hai ancora aperto bocca sulle altre tre recensioni? Preferisci glissare anche tu? O_o

Ti piacerebbe veder affogare la mia qualita’ nella vostra quantita’? Dovrei davvero abbassarmi a commentare punto per punto quel ridicolo giochino di “Caccia all’Errore”? Io sto qua: mi sono scelto questo bellissimo e comodissimo thread, e vi rispondo in tempo reale, mostrando con chiarezza che il vostro modo di “criticare” un romanzo e’ un giochetto buono solo per bimbi ritardati. Se trovi qualche cosa dalla “recensione” alla quale ti piacerebbe vedermi rispondere, citamela qui.

Ma gia che ci sei, mi spiegi tre cose del libro peche mi sono sfuggite:

… eccolo che riattacca: convinto, proprio…

A Dubhe viene dato dalla setta degli assassini un libro con indicati tutti i membri, compresi i preti corrotti. Nella prima missione doveva uscire da sola, se l’avesse consegnato alle autorità li avrebbe informati dell’identità di tutta la gilda.
Gli assassini girano in divisa, basterebbe abbatterli a colpi di balestra quando li vedi per strada. Non corrono nemmeno tanto in fretta poi, la gilda non ha cavalli, dopo aver commesso un omicidio dove devi correre?

Non so, a me pareva un po strano, ma vediamo che dicono gli altri :/

Stamattina ti devi essere svegliato un po’ rintontito: ieri eri molto piu’ vivace (mentalmente parlando, intendo). Oggi sembri proprio come… spento. Vabbe’. La tua domanda e’ cosi’ idiota che non so neppure da quale parte cominciare… Ecco: un bell’esempio reale. Da quanti secoli esiste la mafia (o la camorra, la ‘ndrangheta, fa un po’ tu)? Eppure, tutti sanno chi sono i mafiosi. Tu diresti che basta informare la polizia della loro identita’. Oppure basterebbe abbatterli a colpi di balestra (o fucile) quando girano per strada. Che ci vuole? Potrei concludere qui, ma continuo, perche’ capisco che non ti sei ancora interamente svegliato, cosi’ ti aiuto. Il problema e’ che la mafia tende a essere un po’ vendicativa, come dire. Cosi’ nessuno osa fare il primo passo, nessuno osa abbattere il primo “a colpi di balestra” per la strada. Occorrono eroi – e in genere questi finiscono ammazzati comunque, perche’ sono soli. La Gilda e’ uguale. Tutti ne sono terrorizzati, i suoi membri girano in divisa proprio perche’ sono intoccabili, solo il vederli terrorizza. La loro vendetta inevitabile.

Fatti un caffe’, e buona giornata.

#87 Comment By Carlo On 29 marzo 2008 @ 09:51

Carlo: avete tutti preferito glissare ….
HEI! Adesso vai in ferramenta e comprati i pezzi per fare un carro di gabbie :D … rendi onore al motto delle LEGO “Se puoi immaginarlo, puoi costruirlo”

Si’, fai, fai il quoting selettivo… :-) Mica ho detto che non avete risposto a nulla, ho detto che non avete risposto nemmeno al 10% di quello che ho scritto. E quando non l’avete fatto e’ stato perche’ non avevate una beatissima fava da dire, dopo aver fatto una memorabile figura di cacca.

Questa storia delle mani legete -non legate – rilegate -rislegate sta diventando infinita.

Come quella delle gabbie… E mi chiedo davvero che senso abbia discutere di un romanzo a questo livello. Un livello che avete scelto voi, bada bene.

Se davvero te la godi un mondo, come mai non hai ancora aperto bocca sulle altre tre recensioni? Preferisci glissare anche tu? O_o

Ti piacerebbe veder affogare la mia qualita’ nella vostra quantita’? Dovrei davvero abbassarmi a commentare punto per punto quel ridicolo giochino di “Caccia all’Errore”? Io sto qua: mi sono scelto questo bellissimo e comodissimo thread, e vi rispondo in tempo reale, mostrando con chiarezza che il vostro modo di “criticare” un romanzo e’ un giochetto buono solo per bimbi ritardati. Se trovi qualche cosa dalla “recensione” alla quale ti piacerebbe vedermi rispondere, citamela qui.

Ma gia che ci sei, mi spiegi tre cose del libro peche mi sono sfuggite:

… eccolo che riattacca: convinto, proprio…

A Dubhe viene dato dalla setta degli assassini un libro con indicati tutti i membri, compresi i preti corrotti. Nella prima missione doveva uscire da sola, se l’avesse consegnato alle autorità li avrebbe informati dell’identità di tutta la gilda.
Gli assassini girano in divisa, basterebbe abbatterli a colpi di balestra quando li vedi per strada. Non corrono nemmeno tanto in fretta poi, la gilda non ha cavalli, dopo aver commesso un omicidio dove devi correre?

Non so, a me pareva un po strano, ma vediamo che dicono gli altri :/

Stamattina ti devi essere svegliato un po’ rintontito: ieri eri molto piu’ vivace (mentalmente parlando, intendo). Oggi sembri proprio come… spento. Vabbe’. La tua domanda e’ cosi’ idiota che non so neppure da quale parte cominciare… Ecco: un bell’esempio reale. Da quanti secoli esiste la mafia (o la camorra, la ‘ndrangheta, fa un po’ tu)? Eppure, tutti sanno chi sono i mafiosi. Tu diresti che basta informare la polizia della loro identita’. Oppure basterebbe abbatterli a colpi di balestra (o fucile) quando girano per strada. Che ci vuole? Potrei concludere qui, ma continuo, perche’ capisco che non ti sei ancora interamente svegliato, cosi’ ti aiuto. Il problema e’ che la mafia tende a essere un po’ vendicativa, come dire. Cosi’ nessuno osa fare il primo passo, nessuno osa abbattere il primo “a colpi di balestra” per la strada. Occorrono eroi – e in genere questi finiscono ammazzati comunque, perche’ sono soli. La Gilda e’ uguale. Tutti ne sono terrorizzati, i suoi membri girano in divisa proprio perche’ sono intoccabili, solo il vederli terrorizza. La loro vendetta inevitabile.

Fatti un caffe’, e buona giornata.

#88 Comment By fabbiuzz On 29 marzo 2008 @ 11:07

Stamattina ti devi essere svegliato un po’ rintontito: ieri eri molto piu’ vivace (mentalmente parlando, intendo). Oggi sembri proprio come… spento. Vabbe’. La tua domanda e’ cosi’ idiota che non so neppure da quale parte cominciare… Ecco: un bell’esempio reale. Da quanti secoli esiste la mafia (o la camorra, la ‘ndrangheta, fa un po’ tu)? Eppure, tutti sanno chi sono i mafiosi. Tu diresti che basta informare la polizia della loro identita’. Oppure basterebbe abbatterli a colpi di balestra (o fucile) quando girano per strada. Che ci vuole? Potrei concludere qui, ma continuo, perche’ capisco che non ti sei ancora interamente svegliato, cosi’ ti aiuto. Il problema e’ che la mafia tende a essere un po’ vendicativa, come dire. Cosi’ nessuno osa fare il primo passo, nessuno osa abbattere il primo “a colpi di balestra” per la strada. Occorrono eroi – e in genere questi finiscono ammazzati comunque, perche’ sono soli. La Gilda e’ uguale. Tutti ne sono terrorizzati, i suoi membri girano in divisa proprio perche’ sono intoccabili, solo il vederli terrorizza. La loro vendetta inevitabile.

Senza offesa, ma questa è una scemenza bella e buona.
I mafiosi di cui è CERTA l’affiliazione a una cosca o sono reclusi o vivono in latitanza, con un mandato di cattura sulla loro testa. Poi, se vanno in giro per la loro roccaforti – di solito qualche paesino sperduto – e godano della complicità (o rassegnazione) della popolazione locale, è un altro discorso, ma un Riina che camminasse per le strade di Palermo con la divisa da mafioso addosso (asd) non durerebbe mezzo secondo: non perché le autorità potrebbero arrestarlo, ma per via delle cosche rivali alle quali non parrebbe vero di poterlo assassinare così comodamente.
Ovviamente, nel mondo della Torisi non esiste che una gilda rivale (o una fazione interna) possa concepire di levare di mezzo i propri capi facendoli fuori uno a uno o denunciandoli alle autorità. Sono assassini ma, per Dio!, hanno un’etica pure loro! E poi è fantasy, non dimentichiamolo.
Eppure sarebbe bastato poco per documentarsi: la setta degli assassini è storicamente esistita nel nostro mondo. Era formata da musulmani addestrati per avvicinare uomini politici o altri potenti e assassinarli. Poiché di solito queste autorità viaggiavano scortate (mica erano scemi!) la sorte dell’assassino era segnata in anticipo e dopo aver compiuto l’omicidio, veniva massacrato insieme alla sua vittima. Gli assassini erano i kamikaze di allora: per vincere la paura della morte (di solito una morte orribile, è meglio sottolinearlo) si imbottivano di droga (assassino viene da hashish). Era gente che veniva “motivata” con la promessa di essere accolta in paradiso con tutti gli onori e sulla quale gli addestratori usavano mezzi molto simili al “lavaggio del cervello” di cui a volte si servono i servizi segreti odierni.
Non dico che avrebbe dovuto riproporre paro paro la struttura di questa organizzazione, ma almeno documentarsi su di essa, suvvia!
Insomma, come al solito la Troisi è la regina del pressapochismo e la cosa deve essere contagiosa, visto che anche i suoi lettori più accaniti (nel senso che sono dei cani? :D) fanno di tutto per abbassarsi al suo livello.

#89 Comment By D. On 29 marzo 2008 @ 13:17

Carlo: Ti piacerebbe veder affogare la mia qualita’ nella vostra quantita’?

No, sono certo che sai nuotare. Era per avere il maggior numero di opinioni possibile, che c’è di male in questo?

#90 Comment By Carlo On 29 marzo 2008 @ 14:03

Senza offesa,

Ottimo inizio, per uno che poi conclude con “la Troisi è la regina del pressapochismo e la cosa deve essere contagiosa, visto che anche i suoi lettori più accaniti (nel senso che sono dei cani? :D) fanno di tutto per abbassarsi al suo livello“, comunque accetto: ho capito che questo e’ un blog dove l’invettiva e’ la regola, e io mi adatto volentieri (ammetto che e’ divertente).

ma questa è una scemenza bella e buona.
I mafiosi di cui è CERTA l’affiliazione a una cosca o sono reclusi o vivono in latitanza, con un mandato di cattura sulla loro testa.

Scusa, ma mi sembri decisamente fuori strada… E dire che il mio messaggio era chiaro: infatti iniziavo con la cristallina domanda: “Da quanti secoli esiste la mafia?“. Ho anche usato la parola secoli per agevolare la risposta… ma niente, tutto inutile. Insomma, la mafia esiste da secoli, secoli nei quali tutti sapevano chi erano i mafiosi – e i mafiosi erano intoccabili anche se noti, punto e a capo. E’ chiaro, o serve un disegnino? I romanzi della Troisi oltretutto non mi sembrano ambientati nel ventesimo/ventunesimo secolo – ma lo stesso: la mafia continua a esistere. E quando spunta fuori un Falcone, viene ammazzato nonostante tutto il “sostegno” che riceve dai governanti di turno (che sono papppa e ciccia con la mafia – ecco, abbiamo anche Dohor, non manca nulla…).

Poi, se vanno in giro per la loro roccaforti – di solito qualche paesino sperduto – e godano della complicità (o rassegnazione) della popolazione locale, è un altro discorso, ma un Riina che camminasse per le strade di Palermo con la divisa da mafioso addosso (asd) non durerebbe mezzo secondo: non perché le autorità potrebbero arrestarlo, ma per via delle cosche rivali alle quali non parrebbe vero di poterlo assassinare così comodamente.
Ovviamente, nel mondo della Torisi non esiste che una gilda rivale (o una fazione interna) possa concepire di levare di mezzo i propri capi facendoli fuori uno a uno o denunciandoli alle autorità.

Bravo! L’hai detto tu. Se no l’avrei detto io… Sei decisamente piu’ sveglio della media di questo blog (lo so, lo so, non e’ un grandissimo risultato, ma e’ il migliore complimento che ti posso fare al momento).

Sono assassini ma, per Dio!, hanno un’etica pure loro! E poi è fantasy, non dimentichiamolo.

Duh?

Eppure sarebbe bastato poco per documentarsi: la setta degli assassini è storicamente esistita nel nostro mondo. Era formata da musulmani addestrati per avvicinare uomini politici o altri potenti e assassinarli.

E allora? Non riesco davvero a capire come sei magicamente giunto alla conclusione che la Troisi non si sia documentata su una cosa stranota come i fumatori di hashish. Avrebbe dovuto copiarli, per convincerti?

Poiché di solito queste autorità viaggiavano scortate (mica erano scemi!) la sorte dell’assassino era segnata in anticipo e dopo aver compiuto l’omicidio, veniva massacrato insieme alla sua vittima. Gli assassini erano i kamikaze di allora: per vincere la paura della morte (di solito una morte orribile, è meglio sottolinearlo) si imbottivano di droga (assassino viene da hashish). Era gente che veniva “motivata” con la promessa di essere accolta in paradiso con tutti gli onori e sulla quale gli addestratori usavano mezzi molto simili al “lavaggio del cervello” di cui a volte si servono i servizi segreti odierni.

Ma se la Troisi avesse fatto una cosa del genere, a questo momento la accusereste di avere copiato gli assassini musulmani, no?

Non dico che avrebbe dovuto riproporre paro paro la struttura di questa organizzazione, ma almeno documentarsi su di essa, suvvia!

Ma chi ti ha detto che non l’abbia fatto, scusa? Guarda che non ci arrivo. Hai talenti paranormali?

Insomma, come al solito la Troisi è la regina del pressapochismo e la cosa deve essere contagiosa, visto che anche i suoi lettori più accaniti (nel senso che sono dei cani? :D) fanno di tutto per abbassarsi al suo livello.

A me gli assassini della Gilda sono sembrati personaggi che si integravano perfettamente nel mondo fantastico creato dalla Troisi. Dopotutto, se fai fatica ad accettare l’intoccabilita’ di questi esponenti di una organizzazione religiosa (e di una religione per giunta che funziona perche’ Thenaar e’ di fatto la sorgente della magia), non capisco come tu riesca poi ad accettare elfi, ninfe fatte d’acqua, gnomi, draghi, orchi e fantasmi. Non ti muovere, ordino un buon caffe’ anche a te…

#91 Comment By Carlo On 29 marzo 2008 @ 14:05

Carlo: Ti piacerebbe veder affogare la mia qualita’ nella vostra quantita’?

No, sono certo che sai nuotare. Era per avere il maggior numero di opinioni possibile, che c’è di male in questo?

Sei un grande! :-)

#92 Comment By Sandy85 On 29 marzo 2008 @ 14:17

Sei decisamente piu’ sveglio della media di questo blog

Dopo questa tua affermazione, mi domando perché tu sia ancora qui a scrivere ed a commentare cose che per te vanno benissimo, ma che, per la maggior parte degli utenti, non vanno bene. (certo sono opinioni personali, ma c’è sempre qualcuno che te le confuta e ti fa vedere il rovescio della medaglia)
Comunque, come fai a dire che lui sia il più sveglio del blog? Conosci tutti personalmente? Sai vita-morte-miracoli di tutti noi? Complimenti ancora per la tua “intelligenza” (visto che tu offendi noi, permetterai che ti dia dell’intelligente tra virgolette, vero?) e per la tua maleducazione.

#93 Comment By Loreley On 29 marzo 2008 @ 15:00

Ragazzi, tutti a casa mia! Il caffè lo offro io ;)

#94 Comment By Carlo On 29 marzo 2008 @ 15:35

Sei decisamente piu’ sveglio della media di questo blog

Dopo questa tua affermazione, mi domando perché tu sia ancora qui

Ma per alzare la media del blog.

Comunque, come fai a dire che lui sia il più sveglio del blog? Conosci tutti personalmente? Sai vita-morte-miracoli di tutti noi?

Era una battuta, amore…

Complimenti ancora per la tua “intelligenza” (visto che tu offendi noi, permetterai che ti dia dell’intelligente tra virgolette, vero?) e per la tua maleducazione.

Io offendo voi?! In questo blog ho letto gli insulti piu’ violenti e immotivati – non tanto nei confronti della Troisi, quanto nei confronti di chi legge i suoi romanzi (cani, incapaci, affetti da “pochezza mentale”, in crisi ormonale, ecc.) – e voi tutti giu’ ad applaudire, e tu vieni a dire a me che INSULTO?!. Ma vergognati!!!

#95 Comment By AryaSnow On 29 marzo 2008 @ 15:36

Se trovi qualche cosa dalla “recensione” alla quale ti piacerebbe vedermi rispondere, citamela qui.

Ecco, ad esempio ci sono alcuni punti riguardo a cui io sarei curiosa di sentire qualche replica. Ti quoto un pezzo della terza recensione. In corsivo c\’è lo scritto della Troisi, sotto le critiche di Gamberetta.

Dapprima incontrarono solo ceppi di alberi pietrificati. Anche parte della foresta era stata distrutta, per il cristallo nero di cui erano fatti alcuni dei tronchi. Poi la vegetazione si infittì e iniziarono a vedere i primi alberi. Presentavano tutte le fogge e varietà degli alberi di legno, ma erano interamente di pietra: tronco, rami e foglie. Ciononostante, sembravano vivi. Era una foresta immobile, come congelata in un istante della sua esistenza. Non c’era stormire di fronde, non c’erano animali; nemmeno l’acqua.

Chiaro, no? È una foresta pietrificata, la vegetazione è di pietra, non c’è acqua, non ci sono animali. Eppure:

La mezzelfo si avventurò fuori dal santuario per cercare qualche pianta medicinale. Ricordava l’aspetto di alcune di quelle che Laio aveva usato per lei, quando era stata ferita alla spalla, e le cercò ovunque. Si mosse furtiva e ne trovò un paio; erano un po’ avvizzite, ma meglio che niente. Incontrò persino un rivoletto d’acqua. Era fangosa, ma Nihal non ci fece caso e riempì la fiasca che aveva con sé.

Ma se non c’è acqua?! E le piante medicinali funzionano lo stesso anche se sono di pietra?! Non è finita:

Nihal batté la foresta per l’intera mattinata e radunò più provviste possibile. Le stipò nella grotta e fece anche riserva d’acqua. Calcolò quanti vettovagliamenti servissero per un mese di permanenza e abbondò.

Non c’è acqua! Ma Nihal riesce a farne scorta per un mese, e le provviste? Tutta la vegetazione è di pietra, non ci sono animali, quali provviste?! Ma perché un lettore, peggio ancora se un ragazzo o un bambino, dovrebbe essere preso per i fondelli in questa maniera?

Apprezzo comunque il fatto che tu stia criticando la sostanza delle recensioni e non ti stia semplicemente scandalizzando per i toni usati, come invece hanno fatto altri.

#96 Comment By fabbiuzz On 29 marzo 2008 @ 15:49

Scusa, ma mi sembri decisamente fuori strada… E dire che il mio messaggio era chiaro: infatti iniziavo con la cristallina domanda: “Da quanti secoli esiste la mafia?“. Ho anche usato la parola secoli per agevolare la risposta… ma niente, tutto inutile. Insomma, la mafia esiste da secoli, secoli nei quali tutti sapevano chi erano i mafiosi – e i mafiosi erano intoccabili anche se noti, punto e a capo. E’ chiaro, o serve un disegnino? I romanzi della Troisi oltretutto non mi sembrano ambientati nel ventesimo/ventunesimo secolo – ma lo stesso: la mafia continua a esistere. E quando spunta fuori un Falcone, viene ammazzato nonostante tutto il “sostegno” che riceve dai governanti di turno (che sono papppa e ciccia con la mafia – ecco, abbiamo anche Dohor, non manca nulla…).

No guarda, non ci siamo proprio.
E’ chiaro che leggendo troppi libri della Troisi tu abbia sviluppato la sua forma mentis, se così si può dire, ma qui dobbiamo chiamare le cose con il loro nome ed evitare, per quanto possibile, di essere imprecisi.
La mafia non esiste da secoli: deriva dal brigantaggio della seconda metà del secolo XIX (quindi al massimo ha 150 anni o giù di lì). Se poi vogliamo assimilare il brigantaggio a fenomeno mafioso tout court, allora anche la cavvaleria medievale era una forma di mafia che agiva in modo non dissimile a quella attuale (angariare i più deboli, sostituirsi allo stato centrale, pretendere di essere pagati per la “protezione”, norme di affiliazione basate sul rispetto delle gerarchie interne ecc. ecc. ecc. erano tutti modi di agire dei cavalieri medievali). Ragionando in questo modo anche i cavalieri templari erano dei mafiosi.

E allora? Non riesco davvero a capire come sei magicamente giunto alla conclusione che la Troisi non si sia documentata su una cosa stranota come i fumatori di hashish. Avrebbe dovuto copiarli, per convincerti?

Ma se la Troisi avesse fatto una cosa del genere, a questo momento la accusereste di avere copiato gli assassini musulmani, no?

Ma chi ti ha detto che non l’abbia fatto, scusa? Guarda che non ci arrivo. Hai talenti paranormali?

A me gli assassini della Gilda sono sembrati personaggi che si integravano perfettamente nel mondo fantastico creato dalla Troisi. Dopotutto, se fai fatica ad accettare l’intoccabilita’ di questi esponenti di una organizzazione religiosa (e di una religione per giunta che funziona perche’ Thenaar e’ di fatto la sorgente della magia), non capisco come tu riesca poi ad accettare elfi, ninfe fatte d’acqua, gnomi, draghi, orchi e fantasmi. Non ti muovere, ordino un buon caffe’ anche a te…

Cercherò di spiegartelo col cucchiaino come si fa con i bambini, così ci arivi anche tu (spero).
La Troisi non si è documentata perché nel suo romanzo non offre una valida alternativa a ciò che la storia ha già prodotto: oddio, se avesse creato una setta di assassini che agisse in modo credibile, tanto di cappello. Il fatto è che storicamente la setta è esistita e agiva in modo del tutto dissimile alle marionette troisiane, che di assassinoso hanno solo il pomposo nome (che fa figo). L’avesse chiamata Setta degli Sventratori di Papere non sarebbe cambiato molto: poco realistici erano e poco realistici sarebbero rimasti (ma almeno avrebbe evitato un confronto imbarazzante).
Non basta chiamarsi setta degli Assassini e ammazzare qualcuno per essere tali, bisogna anche comportarsi in modo consono (o almeno pensare a un modo elegante per farli agire in modo diverso, un modo che non contraddica le regole da lei stessa stabilite). Un assassino immerso in un mondo in cui l’omicidio è considerato un reato NON PUO’ andare in giro a dichiarare ai quattro venti di essere un reo, a meno che non sia folle o demente.
Se fa in modo diverso non è originalità e nemmeno licenza poetica, ma è una STRONZATA.
E’ la stessa contraddizione logica che abbiamo quando fa combattere i suoi fantaccini a dorso di drago usando delle spade (un’altra delle STRONZATE della Troisi che ti sei ben visto dal commentare, visto che è difficile difendere l’indifendibile): o i draghi sono piccoli come cavalli o le spade sono lunghe come lance. Non c’è verso di uscirne, ahimé (anzi ahivoi).

ps: io mi berrò il mio caffé, ma tu hai bisogno di iniezioni di fosforo e in gran quantità :D

#97 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 00:47

AryaSnow scrive:

Ecco, ad esempio ci sono alcuni punti riguardo a cui io sarei curiosa di sentire qualche replica. Ti quoto un pezzo della terza recensione. In corsivo c\’è lo scritto della Troisi, sotto le critiche di Gamberetta.
Apprezzo comunque il fatto che tu stia criticando la sostanza delle recensioni e non ti stia semplicemente scandalizzando per i toni usati, come invece hanno fatto altri.

Grazie AryaSnow, questo e’ lo spirito giusto. Procedo senz’altro…

Uno dei peggiori aspetti delle “recensioni” della Gamberetta e’ che non cita le pagine dalle quali ha tratto i pezzi che commenta: cosi’ puo’ permettersi tranquillamente di citare in modo selettivo. Ci ho messo un po’ a rimettere in contesto i pezzi che la Gamberetta ha citato tutti di seguito (saltando opportunamente alcune parti, che riportero’ a momenti). Il primo pezzo da lei citato e’ a pagina 379, e l’ultimo a pagina 403 (del Talismano del Potere). Mi permetto di essere puntiglioso almeno quanto lei (riaffermando che, a mio modesto parere, non e’ questo il modo di recensire un libro, e che provo profonda ripugnanza a dovermi abbassare a questo livello: Gamberetta e’ una di quelle persone che, se le indichi la luna, ti informa che hai il dito sporco).

La Troisi ci informa in modo dettagliato che “la vegetazione si infittì e iniziarono a vedere i primi alberi. E prosegue a questo punto dicendo che gli alberi sono pietrificati. Non la vegetazione. Altrimenti l’avrebbe detto prima: la vegetazione era tutta pietrificata, e POI apparvero i primi alberi, che erano anch’essi pietrificati, ad esempio. L’essere di pietra e’ una cosa che viene detta appena appare – proprio perche’ si tratta di qualcosa di eclatante, e non viene nel modo piu’ assoluto affermata nella descrizione della vegetazione – che mica si dirada, no: si infittisce mentre si entra nella foresta. Rileggi quanto vuoi: la descrizione si riferisce esplicitamente e unicamente agli alberi. Quindi, che la vegetazione sia di pietra se l’e’ inventato la Gamberetta tutta da sola. Ma c’e’ di piu’: quando Nihal giunge al Santuario, la Troisi ce lo descrive come un luogo umido: lo fa perche’ e’ una precisazione necessaria. Ma questa citazione e’ stata opportunamente tagliata dalla Gamberetta. Cito:

Si trovo’ in un luogo stretto e umido, una lunga galleria buia che digradava verso il basso [...] il tetto era puntellato da travi di legno ammuffito.

Piu’ oltre la grotta del Santuario diventa il rifugio di Nihal e di Sennar (che e’ ferito). Nihal ne maschera l’entrata usando delle frasche, a riprova del fatto che la vegetazione non e’ di pietra. Quando poi Nihal trova il rivolo di acqua fangosa viene usata la parola “persino”, a indicare l’eccezionalita’ della scoperta. Quindi, non mi pare proprio che manchi nulla: la scrittrice e’ attenta a quello che dice – non e’ affatto “distratta” quanto piacerebbe alla Gamberetta.

Ti ringrazio per l’attenzione… mi spiace di essere stato cosi’ puntiglioso.

#98 Comment By D. On 30 marzo 2008 @ 01:26

@Carlo: Ciao ^^

Ok, gli alberi e la vegetazione sono due cose distine, mi va bene. Però è specificato che acqua non ce n’è:
Non c’era stormire di fronde, non c’erano animali; nemmeno l’acqua.
E le piante ne hanno bisogno. Questa frase è da interpretare come: Non ci sono ne laghi ne fiumi, ma il terreno è abbastanza umido da far crescere piante e muffa? Il che è anche fattibile. C’è solo qualche rivoletto qua e la.
Avevo il dubbio su quali proviste si conservino per un mese, ma se ci sono arbusti sarà pieno di piante con piccole nocciole o cose simili che si mantengono bene.

Che dici? Visto cosi è più coerente?

#99 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 01:30

fabbiuzz scrive:

No guarda, non ci siamo proprio.
E’ chiaro che leggendo troppi libri della Troisi tu abbia sviluppato la sua forma mentis, se così si può dire, ma qui dobbiamo chiamare le cose con il loro nome ed evitare, per quanto possibile, di essere imprecisi.
La mafia non esiste da secoli: deriva dal brigantaggio della seconda metà del secolo XIX (quindi al massimo ha 150 anni o giù di lì).

Bah, ci ho messo un secondo… Cito dalla Wikipedia:

La sua origine è tradizionalmente messa in relazione all’antico fenomeno del brigantaggio, tuttavia è doveroso precisare che tale asserzione è poco condivisa; buona parte degli studiosi ritiene di retrodatare il fenomeno al XVI secolo.

A me tornano cinque secoli. In ogni caso – e questo riesci sicuramente a capirlo bene, tu che hai la forma mentis di un titano – questo e’ irrilevante rispetto al vero punto di questa discussione: l’intoccabilita’ dei membri di una setta e’ facilmente spiegabile e osservabile storicamente. Inoltre, e questo sei stato costretto a evitare di affrontarlo, gli assassini della Gilda della Troisi (te lo metto in boldface cosi’ forse passa la tua scatola cranica) sono esponenti di una religione che funziona perche’ Thenaar e’ di fatto la sorgente della magia. Quindi diventano piu’ intoccabili che mai. Fanno paura. Uccidere un assassino significa che si sara’ individuati, e quindi uccisi. E’ evidente che sei un lettore distratto e svogliato, perche’ queste cose sono messe bene in chiaro numerose volte nel libro.

Se poi vogliamo assimilare il brigantaggio a fenomeno mafioso tout court, allora anche la cavvaleria medievale era una forma di mafia che agiva in modo non dissimile a quella attuale (angariare i più deboli, sostituirsi allo stato centrale, pretendere di essere pagati per la “protezione”, norme di affiliazione basate sul rispetto delle gerarchie interne ecc. ecc. ecc. erano tutti modi di agire dei cavalieri medievali). Ragionando in questo modo anche i cavalieri templari erano dei mafiosi.

Si’, pero’, chissenefrega, scusa.

Cercherò di spiegartelo col cucchiaino come si fa con i bambini, così ci arivi anche tu (spero).
La Troisi non si è documentata perché nel suo romanzo non offre una valida alternativa a ciò che la storia ha già prodotto: oddio, se avesse creato una setta di assassini che agisse in modo credibile, tanto di cappello. Il fatto è che storicamente la setta è esistita e agiva in modo del tutto dissimile alle marionette troisiane, che di assassinoso hanno solo il pomposo nome (che fa figo).

Come ti ho detto, non e’ tutto qui: fa anche molto “figo” avere un mago potentissimo come loro capo, e un dio reale (non una invenzione, come nel nostro mondo…), che fa sul serio dei “miracoli”. Rifiutarsi di considerare questo significa… criticare un romanzo fantasy come se fosse un romanzo storico. Significa, cioe’, essere particolarmente ottusi. Va bene?

L’avesse chiamata Setta degli Sventratori di Papere non sarebbe cambiato molto: poco realistici erano e poco realistici sarebbero rimasti (ma almeno avrebbe evitato un confronto imbarazzante).

Divertente, gli “Sventratori di Papere”. :-)

Non basta chiamarsi setta degli Assassini e ammazzare qualcuno per essere tali, bisogna anche comportarsi in modo consono (o almeno pensare a un modo elegante per farli agire in modo diverso, un modo che non contraddica le regole da lei stessa stabilite).

Gia’, e tra queste regole da lei stessa stabilite c’e’ che sono affiliati di una religione che funziona. Ma magari a questo punto ti metterai a criticare i romanzi fantasy perche’ esiste la magia, e questo e’ “assurdo”, perche’ la magia mica esiste, eccheccavolo…

Un assassino immerso in un mondo in cui l’omicidio è considerato un reato NON PUO’ andare in giro a dichiarare ai quattro venti di essere un reo, a meno che non sia folle o demente.

Puo’, perche’ e’ protetto da un dio potente. Hello? Hello? Terra chiama Saturno, Terra chiama Saturno! Rispondi, Fabbiuzzu!

Se fa in modo diverso non è originalità e nemmeno licenza poetica, ma è una STRONZATA.

Stronzate saranno quelle che scrivi tu…

E’ la stessa contraddizione logica che abbiamo quando fa combattere i suoi fantaccini a dorso di drago usando delle spade (un’altra delle STRONZATE della Troisi che ti sei ben visto dal commentare, visto che è difficile difendere l’indifendibile): o i draghi sono piccoli come cavalli o le spade sono lunghe come lance. Non c’è verso di uscirne, ahimé (anzi ahivoi).

Ma non dire cagate… Sta a vedere che adesso la Troisi e’ l’inventrice dei duelli di spada a dorso di drago. Oltre a essere un’icona della fantasy (non so, piglia questo: https://www.spielaktuell.de/images/Herrscher%20und%20Drachen.jpg ), non vedo dove sia il problema: i draghi possono planare vicinissimi l’uno all’altro, con velocita’ relativa prossima a zero, o passarsi vicino velocissimi per permettere attacchi fulminei – proprio come fanno falchi e aquile.

ps: io mi berrò il mio caffé, ma tu hai bisogno di iniezioni di fosforo e in gran quantità :D

Si’, bravo: adesso va in giro a raccontare come ti e’ andata: “Ho dato una nasata sul suo pugno, e una mentata sul suo ginocchio!”. :-D

#100 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 01:43

D scrive:

Ok, gli alberi e la vegetazione sono due cose distine, mi va bene. Però è specificato che acqua non ce n’è:
Non c’era stormire di fronde, non c’erano animali; nemmeno l’acqua.
E le piante ne hanno bisogno. Questa frase è da interpretare come: Non ci sono ne laghi ne fiumi, ma il terreno è abbastanza umido da far crescere piante e muffa? Il che è anche fattibile. C’è solo qualche rivoletto qua e la.
Avevo il dubbio su quali proviste si conservino per un mese, ma se ci sono arbusti sarà pieno di piante con piccole nocciole o cose simili che si mantengono bene.

Che dici? Visto cosi è più coerente?

Magari si’, caro D., ma in definitiva che importanza ha? Vogliamo discutere, una buona volta, del vero contenuto di questa storia? Del messaggio che porta? Di questa straordinaria descrizione di quanto il Male possa essere seducente, e di quale motivazione logica convincente questo possa avere? Del perche’ e’ realmente difficile uccidere il Tiranno, anche quando e’ reso ormai inerme dal Talismano e si trova di fronte a Nihal? Il discorso finale del Tiranno a Nihal e’ semplicemente un capolavoro. Guarda la luna, non il dito. Apri le tue porte, e ascolta quello che un autore cerca di comunicarti. Ha lavorato duro proprio a questo scopo.

… Mi viene in mente una discussione avuta con un cretino, tempo fa… uno che non si curava di nascondere troppo le sue simpatie neonaziste. E questo imbecille criticava il film “The Schindler’s List” enumerandone caparbiamente e minuziosamente tutte le inaccuratezze storiche… Finche’ un altro mio amico (una grande persona) ha sbottato: “Ma piantala! E’ vero o no che chi salva una vita salva il mondo intero?“. L’ha definitivamente zittito. Grazie a Dio.

#101 Comment By D. On 30 marzo 2008 @ 02:08

@Carlo: ma in definitiva che importanza ha?
Veramente c’era un motivo … lasciamo perdere :(

E’ vero o no che chi salva una vita salva il mondo intero?

Se era una domanda rivolta a me: Dipende dal fine. Ma con tutti i morti che ha fatto l’umanità, ogni vita salvata è un fardello in meno sulla nostra coscenza collettiva. Io l’ho interpretata cosi.

#102 Comment By AryaSnow On 30 marzo 2008 @ 05:20

Preciso che non ho quel romanzo (ho letto solo un libro della Troisi, “La setta degli Assassini”, e non mi è piaciuto), quindi ovviamente mi affido a quello che citate tutti voi. Sì, in effetti la questione potrebbe essere interpretata in modo da avere un senso compiuto. Ciò non toglie che di certe cose si poteva parlare in un altro modo. Non perchè altrimenti il lettore non ci arriva, ma semplicemente perchè comunque, proprio da un punto di vista letterario (non strettamente logico), ciò sarebbe stato preferibile. Ad esempio poteva spendere una riga in più riguardo al fatto insolito di fare provviste per un mese in un luogo in cui mancano sia la cacciagione, sia gli alberi da frutto (oltre ovviamente a non essere disponibili nemmeno prodotti come pane e formaggio). Insomma… è insolita l’idea di dover vivere per un mese solo con… bacche/noci. Non dico che sia impossibile, però rimane comunque un “problema pratico”, qualcosa di insolito a cui adattarsi. In una storia avventurosa le questioni pratiche hanno un’importanza piuttosto grande. Sarebbe stato preferibile (non dico obbligatorio per la logica comprensione, bada bene) parlare almeno di quali tipi di provviste ha fatto, soffermarsi sul fatto che appunto quelle di solito più comuni mancano. Per me era una cosa da dire. Sto solo facendo un’osservazione riguardo a questo pezzettino, è un esempio, mica è solo in esso che sta il problema ovviamente =P. Tu potresti dirmi che è una stupida inerzia, beh… dipende se è l’unico “difetto di questo tipo” nel romanzo, oppure se la cosa si ripete abitualmente. Ho ho usato l’esempio per far capire una delle cose che mi aspetto come lettrice.
Infatti, riguardo al tuo ultimo post, ti dico: concordo sul fatto che conta molto il messaggio e l’aspetto diciamo “filosofico/psicologico”. Però (specialmente in generi come questo) attribuisco grande importanza anche alle questioni pratiche dell’avventura che i protagonisti vivono. Non voglio semplicemente che il romanzo mi trasmetta un “messaggio”, ma voglio anche leggere di come effettivamente si vivono concretamente determinate situazioni. Chiedo sicuramente più “attenzione alla realtà” di quella presente nella Troisi (mi baso sul solo libro che ho letto e sulle citazioni presenti). Boh, spero di essermi fatta capire, se vuoi ti mando un esempio di testo che da questo punto di vista è decisamente più curato.
Per quanto riguarda invece il “messaggio profondo”, non posso esprimermi più di tanto, in quanto non ho letto la prima trilogia. Possiedo solo “La Setta degli Assassini” e sinceramente tutta questa profondità non ce la vedo proprio. Non ho ricevuto emozioni particolari, non c’è stato nulla di speciale che mi ha fatto riflettere, il modo in cui le tematiche sono state trattate non mi ha soddisfatto. Quindi, per quanto mi riguarda, non c’è affatto stato questo pregio che dici tu (a controbilanciare altri difetti).
Il duello in volo sui draghi tra due spadaccini sinceramente faccio piuttosto fatica a raffigurarmelo per svariate ragioni (ad esempio, mi viene subito in mente la grande apertura delle ali, non so quanto contatto fisico ci possa essere in volo fra le due persone in groppa…). Infatti l’immagine che hai presentato raffigura semplicemente un guerriero su un drago con una spada in mano, è ben altro discorso. I falchi e le aquile fanno uno scontro animale/animale, è diverso. Se tale duello è presente anche in altri romanzi, vuol dire che il discorso vale pure per essi. Lascio il beneficio del dubbio, magari si tratta una mia carenza di immaginazione, ma in questo caso vorrei una descrizione tale che mi renda la cosa visibile e credibile (non so se l’ha fatta la Troisi), visto che come scena non è nemmeno tanto ordinaria…

#103 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 09:59

E’ di nuovo mattina: al solito, D fatica a svegliarsi… :-D

E’ vero o no che chi salva una vita salva il mondo intero?

Se era una domanda rivolta a me:

Non e’ rivolta a te: fa parte dell’aneddoto che ti ho portato, ed e’ rivolta al neonazista; inoltre e’ una domanda retorica, quindi non c’e’ bisogno di rispondere… Comincio a capire in quale modo leggi/leggete in questo blog.

Dipende dal fine. Ma con tutti i morti che ha fatto l’umanità, ogni vita salvata è un fardello in meno sulla nostra coscenza collettiva. Io l’ho interpretata cosi.

Atroce. Va bene: caffe’ per il signore – urgente!!

#104 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 11:01

AryaSnow scrive:

Preciso che non ho quel romanzo (ho letto solo un libro della Troisi, “La setta degli Assassini”, e non mi è piaciuto),

Non e’ piaciuto neppure a me (rispetto agli altri): l’ho trovato per lo piu’ tetro, lento, e monotono. Troppo lungo rispetto a quanto deve comunicare, e con un compiacimento esagerato nel descrivere la sanguinosita’ dei rituali della Gilda. Va bene, hai letto proprio l’unico romanzo della trilogia che non e’ piaciuto neppure a me, e per giunta hai deciso di iniziare a leggere la Troisi partendo dal quarto libro della saga: sarebbe come se decidessi di leggere Frank Herbert incominciando da God Emperor of Dune… Il lettore che pretende dall’autore di un libro un’alta dose di rigore, dovrebbe sapere anche rispettare la propria parte del contratto: leggere la sua opera non a pezzettini sparsi, ma dall’inizio alla fine. Ho gia’ notato in questo blog questo atteggiamento da Reader’s Digest (tipo la Gamberetta che copia e incolla pezzi senza nemmeno dire da dove vengono, o Loreley, che critica un libro che non ha neppure letto…), e questo e’ davvero poco serio. Vi svaluta parecchio.

quindi ovviamente mi affido a quello che citate tutti voi. Sì, in effetti la questione potrebbe essere interpretata in modo da avere un senso compiuto. Ciò non toglie che di certe cose si poteva parlare in un altro modo. Non perchè altrimenti il lettore non ci arriva, ma semplicemente perchè comunque, proprio da un punto di vista letterario (non strettamente logico), ciò sarebbe stato preferibile. Ad esempio poteva spendere una riga in più riguardo al fatto insolito di fare provviste per un mese in un luogo in cui mancano sia la cacciagione, sia gli alberi da frutto (oltre ovviamente a non essere disponibili nemmeno prodotti come pane e formaggio).

Puo’ darsi, non dico di no: posso solo dirti che mentre lo leggevo non ne ho sentito la mancanza. Quando leggo un libro, “sospendo la realta’” (cioe’ accetto l’esistenza di maghi, elfi, e dei), e concedo spazio all’autore: fino a quando questo non dice una cosa talmente illogica da rompere l’incantesimo, inducendomi ad abbandonare la sospensione della realta’ (e a scagliare via il libro). Non mi sembra che sia il caso dei libri della Troisi – a meno che non ci si metta a leggere con lo spirito da “Caccia all’Errore” dei “recensori” di questo blog. Ma come ho detto, in questo modo posso distruggerti qualsiasi testo. Farei come la Gamberetta: “me le faccio e me le dico”.

Insomma… è insolita l’idea di dover vivere per un mese solo con… bacche/noci. Non dico che sia impossibile, però rimane comunque un “problema pratico”, qualcosa di insolito a cui adattarsi. In una storia avventurosa le questioni pratiche hanno un’importanza piuttosto grande. Sarebbe stato preferibile (non dico obbligatorio per la logica comprensione, bada bene) parlare almeno di quali tipi di provviste ha fatto, soffermarsi sul fatto che appunto quelle di solito più comuni mancano. Per me era una cosa da dire.

Puo’ darsi. Questa e’ un po’ una questione di opinioni… magari hai ragione, era una cosa da dire. Io continuo a pensare che, ad andare sistematicamente in simili dettagli, si rischia di appesantire troppo il libro. Ma non posso nemmeno dire di essere in disaccordo con quello che scrivi tu. Alla fine, e’ l’autore che deve fare una scelta, e facendola magari accontentera’ un tipo di lettore, e ne scontentera’ un altro.

Sto solo facendo un’osservazione riguardo a questo pezzettino, è un esempio, mica è solo in esso che sta il problema ovviamente =P. Tu potresti dirmi che è una stupida inerzia, beh… dipende se è l’unico “difetto di questo tipo” nel romanzo, oppure se la cosa si ripete abitualmente. Ho ho usato l’esempio per far capire una delle cose che mi aspetto come lettrice.

D’accordo.

Infatti, riguardo al tuo ultimo post, ti dico: concordo sul fatto che conta molto il messaggio e l’aspetto diciamo “filosofico/psicologico”. Però (specialmente in generi come questo) attribuisco grande importanza anche alle questioni pratiche dell’avventura che i protagonisti vivono. Non voglio semplicemente che il romanzo mi trasmetta un “messaggio”, ma voglio anche leggere di come effettivamente si vivono concretamente determinate situazioni.

Si’, concordo pure qui. Il tuo desiderio e’ legittimo. Ma per quanto posso vedere le “descrizioni” e le “ambientazioni” ricche e complete non mancano nei libri della Troisi. Solo, non lo fa sempre. E mi sembra giusto cosi’: a un certo punto si deve tagliare.

Chiedo sicuramente più “attenzione alla realtà” di quella presente nella Troisi (mi baso sul solo libro che ho letto e sulle citazioni presenti). Boh, spero di essermi fatta capire,

Ti sei fatta capire benissimo, e ho apprezzato il tuo intervento.

se vuoi ti mando un esempio di testo che da questo punto di vista è decisamente più curato.

Certo, manda, manda.

Per quanto riguarda invece il “messaggio profondo”, non posso esprimermi più di tanto, in quanto non ho letto la prima trilogia.

Questa e’ la grave scorrettezza che accompagna il tuo intervento: che resta pero’ valido e apprezzabile, dato che tu stessa ne hai indicato i limiti.

Possiedo solo “La Setta degli Assassini” e sinceramente tutta questa profondità non ce la vedo proprio.

Vedi sopra, concordo. Quel libro non pare riuscito neppure a me.

Non ho ricevuto emozioni particolari, non c’è stato nulla di speciale che mi ha fatto riflettere, il modo in cui le tematiche sono state trattate non mi ha soddisfatto. Quindi, per quanto mi riguarda, non c’è affatto stato questo pregio che dici tu (a controbilanciare altri difetti).

Non parlavo del “messaggio” del libro nel senso di un controbilanciamento di altri difetti: difetti nei libri della Troisi ne vedo davvero pochissimi.

Il duello in volo sui draghi tra due spadaccini sinceramente faccio piuttosto fatica a raffigurarmelo per svariate ragioni (ad esempio, mi viene subito in mente la grande apertura delle ali,

Boh, per me immaginarlo e’ semplicissimo. I draghi si affiancano in planata (ali pressoche’ ferme), uno un po’ sotto e di fianco rispetto all’altro. Un cavaliere mena fendenti all’altro cavaliere dall’alto in basso. Ad alta velocita’ le ali possono persino essere estese in modo minimo (proprio come nei caccia moderni a geometria variabile), o addirittura del tutto chiuse, con entrambi i draghi in traiettoria balistica ravvicinata (di nuovo, a velocita’ relativa nulla) nel corso della quale i cavalieri sono liberi di prendersi a spadate a proprio piacimento.

non so quanto contatto fisico ci possa essere in volo fra le due persone in groppa…). Infatti l’immagine che hai presentato raffigura semplicemente un guerriero su un drago con una spada in mano, è ben altro discorso.

Cioe’, uno va sulla groppa di un drago ed esibisce la spada cosi’, perche’ e’ figa? Non per attaccare? Rimango convinto che la Troisi non e’ l’inventrice dei duelli a dorso di drago. Accusarla di questo mi sembra come accusarla di avere inventato il fantasy.

I falchi e le aquile fanno uno scontro animale/animale, è diverso.

No, non e’ diverso per niente! Spiegami perche’ sarebbe diverso, che sono davvero curioso della tua risposta.

Se tale duello è presente anche in altri romanzi, vuol dire che il discorso vale pure per essi.

… certo, e questa “grande” scoperta fu realizzata nello studio approfondito dei romanzi della Troisi!!! :-D

Lascio il beneficio del dubbio, magari si tratta una mia carenza di immaginazione, ma in questo caso vorrei una descrizione tale che mi renda la cosa visibile e credibile (non so se l’ha fatta la Troisi), visto che come scena non è nemmeno tanto ordinaria…

Mah, io me la visualizzo benissimo…

#105 Comment By Gamberetta On 30 marzo 2008 @ 12:39

@Carlo. Stavo giusto leggendo che esiste una scuola di matematici che contesta le dimostrazioni derivate dal reductio ad absurdum, perciò puoi metterti il cuore in pace: se sono con fondamento contestabili le basi della logica, in alcun modo potrò dimostrare la falsità dell’affermazione: “Tutto quello che scrive la Troisi è coerente”.
Riuscirai sempre a trovare interpretazione per le singole parole che costruisca una visione coerente. Per esempio, la vegetazione sarà tutta la vegetazione tranne gli alberi e le fronde immobili saranno solo le fronde degli alberi (perché se non lo sapessi: gli alberi sono vegetazione, e non solo gli alberi hanno le fronde). Che diamine, in fondo la Troisi mica ha scritto che ogni singola pianta è di pietra! Ha fatto una generalizzazione, come quando si dice che i Giapponesi sono bassi: certo non si vuole dire che sono tutti bassi! Le piante sono di pietra tranne quelle piante necessarie a curare Sennar e a dargli da mangiare per un mese. Dov’è la contraddizione?!

Pensa poi che stupida io quando ho accusato la Troisi di non documentarsi perché aveva scritto che non è fondamentale la forza per usare un arco: non è fondamentale la forza per Nihal, perché come in moltissimi altri punti dimostrato, Nihal ha forza disumana, dunque per lei non è fondamentale metterci particolare forza. Chiaro no? La Troisi è solo fedele al proprio personaggio. Figuriamoci se una scrittrice preparata e competente quanto lei può cadere in un simile banale errore!
O la lunghezza del braccio? Be’, è ovvio che i piani nella Torre di Salazar non sono tutti alti uguali: i piani dai quali i personaggi saltano sono alti un metro o giù di lì, poi ci sono piani alti venti metri per compensare, ma tanto lì non ci vive nessuno!
E così via. Ma in realtà questo rientra nel “immaginarsi qualcos’altro” che dicevo prima: non è una gran argomentazione.

Voglio però aggiungere qualcosa riguardo al “persino”, perché al di là del caso singolo, è un tipico errore da scrittore inesperto (se vogliamo essere buoni, ma più spesso trattasi di scrittore pigro o sciatto).
Tutto nasce dal voler usare un narratore onnisciente. È la scelta che offre più libertà, ma non ci si rende conto che questo tipo di libertà è spesso non solo inutile ma dannosa. Se il punto di vista fosse stato quello di Nihal, avremmo una visione limitata della foresta, sembrerebbe immobile, sembrerebbe priva di vita, sembrerebbe che manchi l’acqua. Ma potrebbe non essere così, in fondo sono pochi metri di visione contro un’intera foresta.
Tuttavia la Troisi decide di narrare con il suo punto di vista onnisciente e stabilisce che mancano gli animali, non c’è acqua, ecc.
Più avanti si trova nella necessità di un po’ d’acqua. Che fa? Torna indietro a correggere? No! Troppa fatica! Aggiunge un “persino” a dire al lettore: “Pensa un po’, l’acqua in effetti c’era!”. Quasi che il fatto che il narratore si renda conto della contraddizione cancelli la contraddizione stessa.
Altro esempio simile, che in una forma o nell’altra si trova spessissimo: il cattivo spara al buono a distanza ravvicinata e incredibile a dirsi lo manca. Quell’“incredibile a dirsi” non è prova di acume da parte dello scrittore, è bensì aggravante: ma come, tu stesso ti rendi conto che è incredibile, allora perché me lo vieni a raccontare?
Lo stesso quel “persino”: tu stessa Troisi ti rendi conto che trovare acqua sarebbe “persino” trovare acqua, tanto l’evento è inverosimile (non c’è acqua!), dunque perché cerchi di rifilarmi una tale incredibile patacca?

Riguardo gli insulti, non è che qui s’incoraggi o si auspichi il dileggiare il prossimo, solo la sincerità viene tenuta in maggior conto dell’educazione. Se nell’esprimere un’opinione è necessario per maggior chiarezza della stessa anche insultare, non ho problemi. Ma offendere per il gusto di farlo puoi evitarlo, sebbene in ossequio alla mia politica di libertà di espressione non verrai censurato.
E con questo ho terminato il tempo da dedicarti. Se in futuro riuscirai a commentare in maniera almeno semi intelligente magari ne troverò altro. Ciao.

#106 Comment By Loreley On 30 marzo 2008 @ 13:50

Giusto un ultimo appunto, perché poi sono veramente tediata.

o Loreley, che critica un libro che non ha neppure letto…

Le cose son due: o hai dei problemi di comprensione, e quindi fossi in te ci penserei due volte di tacciare questo o quello di carenza intellettiva o di scarsa prontezza di pensiero e offrire loro un caffè (per carità, se lo offri a me il caffè lo accetto volentieri :D), oppure sei in malafede e attribuisci a ciò che ti viene scritto il senso che reputi più opportuno per portare avanti le tue “argomentazioni” (esattamente come fai con i libri della Troisi, a ben vedere). Non vedo altre alternative. Io non ho mai criticato il libro nella sua interezza, ma soltanto quel frammento di libro. Se per te è la stessa cosa, allora hai problemi di comprensione, perché è evidente che non lo è. Se per te è disdicevole e dovrei vergognarmene, perché è una cosa brutta e cattiva e stupida e non è da fare, è un problema tuo, perché io la vedo diversamente. Ma per piacere, se devi citare ciò che ho scritto fallo con un minimo di cognizione di causa oppure non tirarmi in ballo del tutto, ci stai? ;-)
Ciao!

#107 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 14:42

La Gamberetta colpisce ancora:

Stavo giusto leggendo che esiste una scuola di matematici che contesta le dimostrazioni derivate dal reductio ad absurdum, perciò puoi metterti il cuore in pace: se sono con fondamento contestabili le basi della logica, in alcun modo potrò dimostrare la falsità dell’affermazione: “Tutto quello che scrive la Troisi è coerente”.

Affermazione che non ho mai fatto, nota bene… Ma tu nell’arte di distorcere le cose per quel pochettino che ti basta per giungere tronfalmente al risultato che pare a te sei imbattibile. Lascia perdere la “logica”, che to non sai neppure dove sia di casa e che ti e’ solo d’intralcio.

Riuscirai sempre a trovare interpretazione per le singole parole che costruisca una visione coerente.

Allo stesso modo in cui tu riuscirai sempre a trovare una iinterpretazione per le singole parole che conduca a una visione incoerente… Mi rifiuto completamente di credere che tu possa davvero essere cosi’ ottusa da non avere ancora capito che cosa sto dimostrando qui. In questo caso specifico, poi, ho anche messo un chiaro il disclaimer:

Mi permetto di essere puntiglioso almeno quanto la Gamberetta, riaffermando che, a mio modesto parere, non e’ questo il modo di recensire un libro, e che provo profonda ripugnanza a dovermi abbassare a questo livello.

E comunque a leggere quello che ha scritto esattamente la Troisi non e’ possibile giungere ad altre interpretazioni che la mia. Rassegnati.

Per esempio, la vegetazione sarà tutta la vegetazione tranne gli alberi e le fronde immobili saranno solo le fronde degli alberi (perché se non lo sapessi: gli alberi sono vegetazione, e non solo gli alberi hanno le fronde). Che diamine, in fondo la Troisi mica ha scritto che ogni singola pianta è di pietra! Ha fatto una generalizzazione, come quando si dice che i Giapponesi sono bassi: certo non si vuole dire che sono tutti bassi! Le piante sono di pietra tranne quelle piante necessarie a curare Sennar e a dargli da mangiare per un mese. Dov’è la contraddizione?!

Pensa poi che stupida io quando ho accusato la Troisi di non documentarsi perché aveva scritto che non è fondamentale la forza per usare un arco: non è fondamentale la forza per Nihal, perché come in moltissimi altri punti dimostrato, Nihal ha forza disumana, dunque per lei non è fondamentale metterci particolare forza. Chiaro no? La Troisi è solo fedele al proprio personaggio. Figuriamoci se una scrittrice preparata e competente quanto lei può cadere in un simile banale errore!
O la lunghezza del braccio? Be’, è ovvio che i piani nella Torre di Salazar non sono tutti alti uguali: i piani dai quali i personaggi saltano sono alti un metro o giù di lì, poi ci sono piani alti venti metri per compensare, ma tanto lì non ci vive nessuno!
E così via. Ma in realtà questo rientra nel “immaginarsi qualcos’altro” che dicevo prima: non è una gran argomentazione.

Voglio però aggiungere qualcosa riguardo al “persino”, perché al di là del caso singolo, è un tipico errore da scrittore inesperto (se vogliamo essere buoni, ma più spesso trattasi di scrittore pigro o sciatto).
Tutto nasce dal voler usare un narratore onnisciente. È la scelta che offre più libertà, ma non ci si rende conto che questo tipo di libertà è spesso non solo inutile ma dannosa. Se il punto di vista fosse stato quello di Nihal, avremmo una visione limitata della foresta, sembrerebbe immobile, sembrerebbe priva di vita, sembrerebbe che manchi l’acqua. Ma potrebbe non essere così, in fondo sono pochi metri di visione contro un’intera foresta.
Tuttavia la Troisi decide di narrare con il suo punto di vista onnisciente e stabilisce che mancano gli animali, non c’è acqua, ecc.
Più avanti si trova nella necessità di un po’ d’acqua. Che fa? Torna indietro a correggere? No! Troppa fatica! Aggiunge un “persino” a dire al lettore: “Pensa un po’, l’acqua in effetti c’era!”. Quasi che il fatto che il narratore si renda conto della contraddizione cancelli la contraddizione stessa.
Altro esempio simile, che in una forma o nell’altra si trova spessissimo: il cattivo spara al buono a distanza ravvicinata e incredibile a dirsi lo manca. Quell’“incredibile a dirsi” non è prova di acume da parte dello scrittore, è bensì aggravante: ma come, tu stesso ti rendi conto che è incredibile, allora perché me lo vieni a raccontare?
Lo stesso quel “persino”: tu stessa Troisi ti rendi conto che trovare acqua sarebbe “persino” trovare acqua, tanto l’evento è inverosimile (non c’è acqua!), dunque perché cerchi di rifilarmi una tale incredibile patacca?

Riguardo gli insulti, non è che qui s’incoraggi o si auspichi il dileggiare il prossimo, solo la sincerità viene tenuta in maggior conto dell’educazione. Se nell’esprimere un’opinione è necessario per maggior chiarezza della stessa anche insultare, non ho problemi. Ma offendere per il gusto di farlo puoi evitarlo, sebbene in ossequio alla mia politica di libertà di espressione non verrai censurato.
E con questo ho terminato il tempo da dedicarti. Se in futuro riuscirai a commentare in maniera almeno semi intelligente magari ne troverò altro. Ciao.

#108 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 14:43

Il mio messaggio precedente e’ incompleto, l’ho mandato per sbaglio: ora lo concludo…

#109 Comment By D. On 30 marzo 2008 @ 14:59

@Carlo: E’ di nuovo mattina: al solito, D fatica a svegliarsi… :-D

NO, sono le 3 del mattino -_- con il cambio dell’ora il tempo vola!

E’ vero o no che chi salva una vita salva il mondo intero?

Se era una domanda rivolta a me:

Non e’ rivolta a te: fa parte dell’aneddoto che ti ho portato, ed e’ rivolta al neonazista; inoltre e’ una domanda retorica, quindi non c’e’ bisogno di rispondere…

L’aneddoto però era rivolto a me, visto che hai paragonato quella conversazione alla nostra. Ho risposto tanto per fare.

Comincio a capire in quale modo leggi/leggete in questo blog.

Sei venuto tu qui a fare il paladino della giustizia! E non mi pare di averti mai insultato per questo, ti ho sempre esposto tranquillamente i miei dubbi e le mie perplessità.
Vuoi sembrare intelligente, ma continui a sbefeggiare anche chi prova ad avere un dialogo costruttivo con te -_-.
Ritieni che i membri del blog siano capre ignoranti che applaudono quando sentono parlar male della Troisi. In realtà questo è un ottimo posto per conversare e scambiarsi opinioni sui libri fantasy, il fatto che il sito sia di Gamberetta non significa che siamo d’accordo con tutto quel che dice.
Quando esponiamo dei dubbi non significa che vogliamo aver ragione, ma ci interessa conoscere le opinioni altrui.

Dipende dal fine. Ma con tutti i morti che ha fatto l’umanità, ogni vita salvata è un fardello in meno sulla nostra coscenza collettiva. Io l’ho interpretata cosi.

Atroce. Va bene: caffe’ per il signore – urgente!!

Atroce? Ok, forse si, ma vuoi dire che non è vero? Ma forse ho sbagliato ad interpretarla, non ha importanza.

Vado a farmi un caffè cosi sei contento ok?

Ma non ti sei accorto che hai dimostrato che nela foresta ci sono piante, c’è talmente tanto cibo che puoi raccogliere provviste per mesi … ma animali? Boh?

@Loreley: TI ho inviato un e-mail ma non ho avuto risposta :(

#110 Comment By Loreley On 30 marzo 2008 @ 15:04

@D. Sei sicuro di averla mandata all’indirizzo giusto? –> darkkitty@alice.it Se è così strano. Non trovo la tua email nemmeno nella cartella dello spam. Prova a rimandare sia lì che a eiko85@hotmail.com (che è pure il mio contatto messenger).

#111 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 15:23

La Gamberetta colpisce ancora:

Stavo giusto leggendo che esiste una scuola di matematici che contesta le dimostrazioni derivate dal reductio ad absurdum, perciò puoi metterti il cuore in pace: se sono con fondamento contestabili le basi della logica, in alcun modo potrò dimostrare la falsità dell’affermazione: “Tutto quello che scrive la Troisi è coerente”.

Affermazione che non ho mai fatto, nota bene… Ma tu nell’arte di distorcere le cose per quel pochettino che ti basta per giungere trionfalmente al risultato che pare a te sei imbattibile. Lascia perdere la “logica”, che tu non sai neppure dove sia di casa e che ti sarebbe solo d’intralcio se la usassi.

Riuscirai sempre a trovare interpretazione per le singole parole che costruisca una visione coerente.

Allo stesso modo in cui tu riuscirai sempre a trovare una interpretazione per le singole parole che conduca a una visione incoerente… Mi rifiuto di credere che tu possa davvero essere cosi’ ottusa da non avere ancora capito che cosa sto dimostrando qui. In questo caso specifico, poi, ho anche messo ben chiaro il disclaimer:

Mi permetto di essere puntiglioso almeno quanto la Gamberetta, riaffermando che, a mio modesto parere, non e’ questo il modo di recensire un libro, e che provo profonda ripugnanza a dovermi abbassare a questo livello.

E comunque a leggere quello che ha scritto esattamente la Troisi non e’ possibile giungere ad altre interpretazioni che la mia. Rassegnati.

Per esempio, la vegetazione sarà tutta la vegetazione tranne gli alberi e le fronde immobili saranno solo le fronde degli alberi

E’ quello che c’e’ scritto: rassegnati, e’ cosi’. E non mi sembra nemmeno il caso di farne una malattia, dai…

(perché se non lo sapessi: gli alberi sono vegetazione, e non solo gli alberi hanno le fronde).

(E insiste, la cionfa…). Gia’, ma va in un bosco, e prova a sentire da dove viene il rumore di fronde: dalle cime degli alberi, esposte al vento. Nel sottobosco invece non si muove un alito di vento, e le fronde non fanno alcun rumore.

Che diamine, in fondo la Troisi mica ha scritto che ogni singola pianta è di pietra! Ha fatto una generalizzazione, come quando si dice che i Giapponesi sono bassi: certo non si vuole dire che sono tutti bassi! Le piante sono di pietra tranne quelle piante necessarie a curare Sennar e a dargli da mangiare per un mese. Dov’è la contraddizione?!

Stai tentando di fare dell’umorismo, qui, vero?

Pensa poi che stupida io quando ho accusato la Troisi di non documentarsi perché aveva scritto che non è fondamentale la forza per usare un arco: non è fondamentale la forza per Nihal, perché come in moltissimi altri punti dimostrato, Nihal ha forza disumana, dunque per lei non è fondamentale metterci particolare forza. Chiaro no? La Troisi è solo fedele al proprio personaggio. Figuriamoci se una scrittrice preparata e competente quanto lei può cadere in un simile banale errore!
O la lunghezza del braccio? Be’, è ovvio che i piani nella Torre di Salazar non sono tutti alti uguali: i piani dai quali i personaggi saltano sono alti un metro o giù di lì, poi ci sono piani alti venti metri per compensare, ma tanto lì non ci vive nessuno!

Senti, datti una calmata: sei evidentemente agitata per tutta questa faccenda, e stai vomitando qui tutto quello che ti passa per la testa. Riesci a darmi solo l’impressione di essere sul punto di scoppiare in lacrime, e questo mi sembra davvero sproporzionato alla questione che sembra starti tanto a cuore (che sarebbe fare a pezzi Licia Troisi). Le cose che scrivi qui sopra non mi hanno mai coinvolto, non sono mie quelle spiegazioni, e fatico a seguire cio’ che stai dicendo. Se hai altri problemi da porci, o da sottoporci, ti prego fallo, e io faro’ di tutto per abbassarmi al tuo infimo livello e risponderti punto per punto usando tutti i tuoi trucchetti bastardi per farti assaggiare quanto funzionano bene.

E così via. Ma in realtà questo rientra nel “immaginarsi qualcos’altro” che dicevo prima: non è una gran argomentazione.

E saranno “grandi argomentazioni” le tue, povera cocca.

Voglio però aggiungere qualcosa riguardo al “persino”, perché al di là del caso singolo, è un tipico errore da scrittore inesperto (se vogliamo essere buoni, ma più spesso trattasi di scrittore pigro o sciatto).

Ma falla finita… Cos’e’ che hai scritto finora? Fammelo leggere, che te lo commento io come si deve. O mi devo accontentare del pezzo delle scimmie e Lord Mondador?

Tutto nasce dal voler usare un narratore onnisciente. È la scelta che offre più libertà, ma non ci si rende conto che questo tipo di libertà è spesso non solo inutile ma dannosa. Se il punto di vista fosse stato quello di Nihal, avremmo una visione limitata della foresta, sembrerebbe immobile, sembrerebbe priva di vita, sembrerebbe che manchi l’acqua. Ma potrebbe non essere così, in fondo sono pochi metri di visione contro un’intera foresta.

Contesto nel modo piu’ assoluto che si tratti di “narratore onniscente”. Ti sembra cosi’, ma non e’ cosi’.

Tuttavia la Troisi decide di narrare con il suo punto di vista onnisciente e stabilisce che mancano gli animali, non c’è acqua, ecc.

Mentre lo leggevo, vedevo la scena descritta come vista attraverso gli occhi dei protagonisti. Mi e’ stato naturale: tutta la descrizione e’ cosi’ (controlla, controlla, va pure a rileggere): prima la foresta appare come una linea marrone all’orizzonte, poi Nihal e Sennar si addentrano nella vegetazione, la vedono infittirsi (e NON vedono che e’ di pietra perche’ non lo e’, se no sarebbe stato scritto), POI vedono i primi alberi (e scoprono che sono di pietra), NON vedono acqua, eccetera. Qui non c’e’ un autore che ci descrive la foresta nella sua interezza, come e’ fatta, eccetera: QUESTO TE LO SEI INVENTATO TU. Hai deciso che si trattava di “narratore onnisciente” (e almeno adesso si capisce come riesci a non capire mai un beato cazzo di quello che leggi).

Più avanti si trova nella necessità di un po’ d’acqua. Che fa? Torna indietro a correggere? No! Troppa fatica!

Si’, figuriamoci… Non torna indietro a “correggere” semplicemente perche’ non c’e’ proprio nulla da correggere… Cionfa!!!

Aggiunge un “persino” a dire al lettore: “Pensa un po’, l’acqua in effetti c’era!”. Quasi che il fatto che il narratore si renda conto della contraddizione cancelli la contraddizione stessa.

Ma non e’ narratore onnisciente! Nihal scopre dell’acqua che non si aspettava, e pensa “Miiiiinchia, persino l’acqua ho trovato, che culazzo!!!“. E’ il punto di vista di Nihal, non del narratore. Se ne accorgerebbe anche un decerebrato.

Altro esempio simile, che in una forma o nell’altra si trova spessissimo: il cattivo spara al buono a distanza ravvicinata e incredibile a dirsi lo manca. Quell’“incredibile a dirsi” non è prova di acume da parte dello scrittore,

… e cosa avrebbe dovuto dire: “E lo manca, punto”? Oppure vuoi dire che avrebbe dovuto scrivere: “E ovviamente lo becca in pieno”. Ma no (dirai) a che serve l’ovviamente, se e’ gia’ ovvio che a distanza ravvicinata si becca sempre il bersaglio? Allora la Gamberetta scrivera’ la seguente, eccitantissima frase: “Il cattivo spara al buono a distanza ravvicinata, e lo becca in pieno”. Yawn.

è bensì aggravante: ma come, tu stesso ti rendi conto che è incredibile, allora perché me lo vieni a raccontare?

OK, qui ormai sei partita per la tangente…

Lo stesso quel “persino”: tu stessa Troisi

… Nihal, non Troisi…

ti rendi conto che trovare acqua sarebbe “persino” trovare acqua, tanto l’evento è inverosimile (non c’è acqua!), dunque perché cerchi di rifilarmi una tale incredibile patacca?

Si’, calmati ora… respira profondo… calma…

Riguardo gli insulti, non è che qui s’incoraggi o si auspichi il dileggiare il prossimo, solo la sincerità viene tenuta in maggior conto dell’educazione.

E tu saresti il prototipo della persona sincera, qui dentro?

Se nell’esprimere un’opinione è necessario per maggior chiarezza della stessa anche insultare, non ho problemi. Ma offendere per il gusto di farlo puoi evitarlo, sebbene in ossequio alla mia politica di libertà di espressione non verrai censurato.

Questo va a tuo favore. In effetti ero convinto che sarei stato censurato, sai? Ma non e’ successo. Grazie.

E con questo ho terminato il tempo da dedicarti. Se in futuro riuscirai a commentare in maniera almeno semi intelligente magari ne troverò altro. Ciao.

Ciao.

#112 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 15:45

Loreley scrive:

Le cose son due: o hai dei problemi di comprensione, e quindi fossi in te ci penserei due volte di tacciare questo o quello di carenza intellettiva o di scarsa prontezza di pensiero e offrire loro un caffè (per carità, se lo offri a me il caffè lo accetto volentieri :D), oppure sei in malafede e attribuisci a ciò che ti viene scritto il senso che reputi più opportuno per portare avanti le tue “argomentazioni” (esattamente come fai con i libri della Troisi, a ben vedere).

(E ancora…). Ma come sei acuta, Loreley… Ma come sei perspicace, Loreley… Per l’ultima volta: NON SONO IO QUELLO CHE HA ADOTTATO QUESTO GIOCHINO DI ATTRIBUIRE IL SENSO CHE REPUTO PIU’ OPPORTUNO PER PORTARE AVANTI LE MIE ARGOMENTAZIONI: e’ la Gamberetta che lo fa. Ma tu diventi “perspicace” solo quando arriva qualcuno come me, a rovinare il gran divertimento del linciaggio collettivo. Quando invece e’ la Gamberetta a mettersi a sparare cazzate, la tua “perspicacia” se ne va in vacanza, giusto? DUNQUE SEI TU A ESSERE IN MALAFEDE, NON IO! Oltretutto, difendere la Troisi mi e’ facilissimo: mi basta rileggere quello che ha scritto effettivamente – non devo inventarmi o interpretare proprio nulla. Smascherare le vostre critiche pretestuose e’ di una tale facilita’ da mettermi a disagio: mi sembra di picchiare un bambino mentre caga.

Non vedo altre alternative. Io non ho mai criticato il libro nella sua interezza, ma soltanto quel frammento di libro.

E QUESTO TI SEMBRA GIUSTO? Ma non capisci che e’ proprio questo il punto? NO, NON E’ ACCETTABILE CRITICARE UN AUTORE SU UNA BASE DI BRANI ESTRATTI AD ARTE DA UN LIBRO, E INTERCALATI DAL COMMENTO DI UNA PERSONA ACCECATA DA UN ODIO DICHIARATO PER L’AUTRICE, hai capito? Non e’ serio, Loreley. Salvati finche’ sei in tempo, questa e’ una brutta strada.

Se per te è la stessa cosa, allora hai problemi di comprensione, perché è evidente che non lo è. Se per te è disdicevole e dovrei vergognarmene, perché è una cosa brutta e cattiva e stupida e non è da fare, è un problema tuo, perché io la vedo diversamente.

Beh, chi altri parlerebbe cosi’: Al Capone? :-)

Ma per piacere, se devi citare ciò che ho scritto fallo con un minimo di cognizione di causa oppure non tirarmi in ballo del tutto, ci stai? ;-)
Ciao!

Ciao…

#113 Comment By Loreley On 30 marzo 2008 @ 16:29

@Carlo. Ti ho infervorato per benino, eh? ;)

NO, NON E’ ACCETTABILE CRITICARE UN AUTORE SU UNA BASE DI BRANI ESTRATTI AD ARTE DA UN LIBRO, E INTERCALATI DAL COMMENTO DI UNA PERSONA ACCECATA DA UN ODIO DICHIARATO PER L’AUTRICE

Naturalmente, come già spiegato, le mie critiche rivolte all’autrice nascono dalla lettura degli altri suoi libri. Il pezzettino che Gamberetta ha postato mostra alcune imprecisioni stilistiche – che ovviamente vediamo soltanto noi, certo – ma da sole non bastano per stroncare l’intero libro. Magari, quando e se lo leggerò, scoprirò che il libro in questione è un piccolo capolavoro e risolleverà la mia opinione su “Le guerre del mondo emerso” e della Troisi come scrittrice. Fino ad allora, sospendo il giudizio globale su “Un nuovo regno”.
Io lincio la Troisi? Non mi pare proprio. Mi limito a dare una mia opinione su ciò che scrive. Sei tu a dare per scontato che, postando qui ed essere a grandi linee d’accordo con alcune critiche della gambera, ne consegue che ci adattiamo acriticamente su ciò che dice, “insulti” alla Troisi compresi. Per altro non sono nemmeno d’accordo su molte cose che Gamberetta scrive, compresi i suoi attacchi diretti alla scrittrice. Ovviamente non ti sei posto nemmeno il dubbio che potesse essere così, semplicemente perché ancora non hai visto mie critiche nei confronti di Gamberetta (che per altro sarebbero simili a molte altre critiche che le son state rivolte, e non amo ripetere ciò è già stato detto, specie se l’autrice del blog si è espressa in maniera chiara in proposito).
Ma che te lo spiego a fare.
Buona giornata!

#114 Comment By AryaSnow On 30 marzo 2008 @ 19:59

Per Carlo: Dunque…

Non e’ piaciuto neppure a me (rispetto agli altri): l’ho trovato per lo piu’ tetro, lento, e monotono. Troppo lungo rispetto a quanto deve comunicare, e con un compiacimento esagerato nel descrivere la sanguinosita’ dei rituali della Gilda. Va bene, hai letto proprio l’unico romanzo della trilogia che non e’ piaciuto neppure a me, e per giunta hai deciso di iniziare a leggere la Troisi partendo dal quarto libro della saga: sarebbe come se decidessi di leggere Frank Herbert incominciando da God Emperor of Dune… Il lettore che pretende dall’autore di un libro un’alta dose di rigore, dovrebbe sapere anche rispettare la propria parte del contratto: leggere la sua opera non a pezzettini sparsi, ma dall’inizio alla fine. Ho gia’ notato in questo blog questo atteggiamento da Reader’s Digest (tipo la Gamberetta che copia e incolla pezzi senza nemmeno dire da dove vengono, o Loreley, che critica un libro che non ha neppure letto…), e questo e’ davvero poco serio. Vi svaluta parecchio.

Allora, prima di tutto io non sono un “voi”, non faccio parte di nessuna squadra uniforme. Mi diverto a leggere gli articoli di gamberetta, mi intrattiane parecchio il suo modo di scrivere. Poi pure a me la Troisi non è piaciuta per nulla. E con questo? Mica significa che io, gamberetta e altri frequentatori del blog siamo per forza uniformabili.
Comunque leggere un’opera in modo sparso non è assolutamente mia abitudine, al contrario tendenzialmente lo odio. MA… Prima di tutto, in realtà si tratta di due storie distinte con diverse protagoniste, non di un’unica saga (infatti hanno titoli diversi). Cioè, presumo che non sia come ad esempio partire da “La missione di Sennar”. Correggimi se sbaglio… In ogni caso la mia idea prima di comprare il libro era questa, non l’ho certo fatto per divertirmi a uno pescare fra i 6 libri a casaccio. Non avevo programmato di leggere tutti i libri, mi è venuto da “provarne” uno, ho dato la mia preferenza alla seconda “trilogia” per vari motivi che sarebbe noioso spiegare.
In ogni caso, nel complesso non ho avuto problemi, visto che tutto era molto concentrato sulla figura di Dubhe (comparsa lì per la prima volta… no?) e su altri personaggi “nuovi” (o no?). Sì, poi ceto che ci sono legami col passato, ma non mi sembra proprio che siano le eventuali incomprensioni a riguardo i motivi del giudizio negativo. Non mi è piaciuto per niente l’aspetto stilistico-linguistico, il modo in cui spesso questioni particolari e immediate (non tanto quelle politiche a livello macroscopico) vengono affrontate non mi ha soddisfatto, la caratterizzazione dei personaggi non mi ha detto nulla. Mi pare che (corregimi se sbaglio) tali impressioni non centrino molto con il fatto che non ho letto la trilogia precedente.
La lentezza per me non è un difetto, dipende, in questo caso sinceramente questa “lentezza e monotonia” non l’ho nemmeno notata. Nella tetraggine e la sanguinosità non ci vedo assolutamente niente di male, anzi, leggo molto di “peggio” e mi va benissimo. Insomma, pare che abbiamo avuto motivazioni diverse =P.

Per la questione delle “precisazioni”, è ovvio che pure secondo me non bisogna precisare e spiegare bene sempre. Dipende appunto. Ci sono naturalmente casi e casi. Adesso ti mando un estratto, con dei commenti a riguardo, così forse rendo meglio l’idea.

Comunque, se i punti della discussione “si raffredderanno” un po’, sarei interessata a sentire poi un tuo commento su qualche altra parte delle recensioni (se la cosa non ti dispiace troppo).

Boh, per me immaginarlo e’ semplicissimo. I draghi si affiancano in planata (ali pressoche’ ferme), uno un po’ sotto e di fianco rispetto all’altro. Un cavaliere mena fendenti all’altro cavaliere dall’alto in basso. Ad alta velocita’ le ali possono persino essere estese in modo minimo (proprio come nei caccia moderni a geometria variabile), o addirittura del tutto chiuse, con entrambi i draghi in traiettoria balistica ravvicinata (di nuovo, a velocita’ relativa nulla) nel corso della quale i cavalieri sono liberi di prendersi a spadate a proprio piacimento.

Hmm, se si chiudono le ali può già suonarmi meglio. Ma preferisco che allora la cosa venga precisata. Ripeto: nell’immediato mi è difficoltoso immaginare lo scenario, un dubbio mi viene. Poi magari si riesce a descrivermi la scena in modo credibile. Mah…

No, non e’ diverso per niente! Spiegami perche’ sarebbe diverso, che sono davvero curioso della tua risposta.

E’ diverso perchè in questo caso lo scontro è solo tra i due animali, cosa immediatissima da immaginare. Se invece si parla di duelli con la spada tra guerrieri che si trovano sopra gli animali (qundi bisogna tener conto della dimensione dei draghi, della raggiungibilità dell’avversario con la spada in volo) la cosa mi pare meno ovvia. Comunque, al di là della facilità con cui uno si immagina la scena, rimangono due tipi di combattimento oggettivamente diversi, qundi il tuo paragone per me non è stato convincente.

Cioe’, uno va sulla groppa di un drago ed esibisce la spada cosi’, perche’ e’ figa? Non per attaccare? Rimango convinto che la Troisi non e’ l’inventrice dei duelli a dorso di drago. Accusarla di questo mi sembra come accusarla di avere inventato il fantasy.

Sì, in quell’immagine lì potrebbe semplicemente esibirla “perchè fa figo”. Perchè no? Ce ne sono a vagonate di scene in cui si tende in alto la spada per esultare o per tirarsela. Di fatto non è un’immagine che mi mostra quello di cui stiamo parlando =P.
Ah, non mai detto che la Troisi ha inventato i duelli sul dorso del drago. Dove? Uffa! Non lo so quanti abbiano presentato tale scena e chi lo abbia fatto per prima. Ho detto che fatico a raffigurarmelo, indipendentemente da chi ha avuto l’idea per primo. Personalmente adesso non mi vengono in mente scene letterarie o cinematografiche di questo tipo (questo non vuol dire che stia affermando che esse siano un’invenzione o un’esclusiva della Troisi!!! =P), quindi non ho davanti un’immagine di tal tipo. Se mi fai un esempio in cui tale duello viene descritto in modo soddisfacente/mostrato su un video, sarò ben lieta di togliermi ogni minima perplessità. Ah, non è una provocazione, sul serio mi incuriosirebbe.

… certo, e questa “grande” scoperta fu realizzata nello studio approfondito dei romanzi della Troisi!!! :-D

Hmm? Quale scoperta? Non ho mai detto che il duello sui draghi sia stata una scoperta della Troisi.
Oppure intendi dire la “scoperta di non immaginarmi bene questo duello”? Primo: anche in questo caso non ho affermato ciò. Secondo: io non ricordo bene tutto quello che ho letto/visto in vita mia riguardo ai draghi, dunque non ricordo se ho letto/visto una scena così e non ricordo cosa ho pensato davanti ad una sua eventuale visione.
Sinceramente, quando penso a un drago da usare in battaglia, mi viene più che altro in mente il cavaliere che lo usa per sputare fiamme sui nemici, per afferrarli con gli artigli o semplicemente per andar loro addosso. Poi ovviamente si porta dietro una spada lo stesso, potrebbe capitargli di scendere/cadere dal drago e averne bisogno. Il duello con le spade con un altro cavaliere in aria non è certo tra le prima cosa che mi vengono in mente e la cosa, almeno se letta senza adeguata descrizione, mi suona malino. Qualcuno qui per favore mi dia un esempio, almeno mi metto l’anima in pace e siamo tutti contenti XD.

#115 Comment By D. On 30 marzo 2008 @ 22:39

Carlo: Boh, per me immaginarlo e’ semplicissimo. I draghi si affiancano in planata (ali pressoche’ ferme), uno un po’ sotto e di fianco rispetto all’altro.

Allora il drago sopra potrebbe lacerare le ali a quello sotto con un unghiata ^^ o sono animali idioti?

Carlo: Ad alta velocita’ le ali possono persino essere estese in modo minimo (proprio come nei caccia moderni a geometria variabile)

In picchiata semmai! Gli aerei volano con ali minime perché sono spinti da un secondo mezzo di propulsione, le eliche o motori jet (prova a buttartida una rupe con un deltaplano e a chiudere le ali) . A meno che non mi dici che i draghi, oltre a sputare fuoco dalla bocca ….

#116 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 23:08

Va bene, Loreley: accetto le tue spiegazioni. La cosa che mi ha “sviato” e’ la tua prontezza ad accettare una critica basata su pochi spezzoni citati male e tendenziosamente.

#117 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 23:15

Carlo: Boh, per me immaginarlo e’ semplicissimo. I draghi si affiancano in planata (ali pressoche’ ferme), uno un po’ sotto e di fianco rispetto all’altro.

Allora il drago sopra potrebbe lacerare le ali a quello sotto con un unghiata ^^ o sono animali idioti?

No, le gambe sono molto piu’ indietro delle ali (Dio, e’ ripugnante discutere in questo modo, ma che devo fare? Mi adatto allo schifo).

Carlo: Ad alta velocita’ le ali possono persino essere estese in modo minimo (proprio come nei caccia moderni a geometria variabile)

In picchiata semmai!

Assolutamente no: dovresti studiare un po’ di fisica elementare. Non e’ colpa tua… magari sei un “artista”, chesso’, e queste cose non le sai…

Gli aerei volano con ali minime perché sono spinti da un secondo mezzo di propulsione, le eliche o motori jet (prova a buttartida una rupe con un deltaplano e a chiudere le ali) . A meno che non mi dici che i draghi, oltre a sputare fuoco dalla bocca ….

Divertente, ma non va: come la Troisi sono anch’io un fisico: ti posso assicurare che stai dicendo cazzate. Mi spiace.

#118 Comment By Carlo On 30 marzo 2008 @ 23:57

AryaSnow scrive:

Allora, prima di tutto io non sono un “voi”, non faccio parte di nessuna squadra uniforme. Mi diverto a leggere gli articoli di gamberetta, mi intrattiane parecchio il suo modo di scrivere.

Non e’ male, lo ammetto: mi spiace molto che si faccia sviare cosi’ dalle proprie frustrazioni: sarebbe una grande persona, se sapesse mettere da parte i suoi problemi, e iniziarsi una vita.

Poi pure a me la Troisi non è piaciuta per nulla. E con questo? Mica significa che io, gamberetta e altri frequentatori del blog siamo per forza uniformabili.

Va bene.

Comunque leggere un’opera in modo sparso non è assolutamente mia abitudine, al contrario tendenzialmente lo odio.

E allora non prestarti a questi giochini…

MA… Prima di tutto, in realtà si tratta di due storie distinte con diverse protagoniste, non di un’unica saga (infatti hanno titoli diversi). Cioè, presumo che non sia come ad esempio partire da “La missione di Sennar”. Correggimi se sbaglio…

Ti correggo: le due saghe sono chiaramente connesse. C’e’ un problema. DEVI sapere quello che e’ successo prima. Devi sapere dove ti trovi. Il disinteresse di Dubhe per quanto e’ successo prima e’ cruciale, e non deve essere il tuo disinteresse. Ti manca la tensione per quello che c’e’ in gioco.

In ogni caso la mia idea prima di comprare il libro era questa, non l’ho certo fatto per divertirmi a uno pescare fra i 6 libri a casaccio. Non avevo programmato di leggere tutti i libri, mi è venuto da “provarne” uno,

… e potevi provare il primo, no? Ti pare? Eccheccazzo…

ho dato la mia preferenza alla seconda “trilogia” per vari motivi che sarebbe noioso spiegare.

Vabbe’, e io ho iniziato “Eragon” da meta’ film per motivi che sarebbe noioso spiegare… che cazzo di film…

In ogni caso, nel complesso non ho avuto problemi, visto che tutto era molto concentrato sulla figura di Dubhe (comparsa lì per la prima volta… no?)

Non significa nulla.

e su altri personaggi “nuovi” (o no?).

Non significa nulla nemmeno questo…

Sì, poi ceto che ci sono legami col passato, ma non mi sembra proprio che siano le eventuali incomprensioni a riguardo i motivi del giudizio negativo. Non mi è piaciuto per niente l’aspetto stilistico-linguistico,

Questo e’ qualcosa. Pero’ mi suona un po’ buffo uno che compra il quarto libro di una sestilogia fantasy con il proposito di giudicare “l’aspetto stilistico-linguistico”… cioe’, mi pare una cazzata, scusa eh…

il modo in cui spesso questioni particolari e immediate (non tanto quelle politiche a livello macroscopico) vengono affrontate non mi ha soddisfatto, la caratterizzazione dei personaggi non mi ha detto nulla.

E allora leggi dall’inizio, magari aiuta.

Mi pare che (corregimi se sbaglio) tali impressioni non centrino molto con il fatto che non ho letto la trilogia precedente.

Hai sbagliato. Ti ho corretto.

La lentezza per me non è un difetto,

Per me si’.

dipende, in questo caso sinceramente questa “lentezza e monotonia” non l’ho nemmeno notata. Nella tetraggine e la sanguinosità non ci vedo assolutamente niente di male, anzi, leggo molto di “peggio” e mi va benissimo. Insomma, pare che abbiamo avuto motivazioni diverse =P.

Neppure a me da’ fastidio (minimamente, devo dire) la sanguinosita’. Adoro Quentin Tarantino, quindi immagina un po’… Non e’ questo il punto: il punto e’ il la lentezza, e questo non mi e’ piaciuto.

Per la questione delle “precisazioni”, è ovvio che pure secondo me non bisogna precisare e spiegare bene sempre. Dipende appunto. Ci sono naturalmente casi e casi. Adesso ti mando un estratto, con dei commenti a riguardo, così forse rendo meglio l’idea.

Ricevuto.

Comunque, se i punti della discussione “si raffredderanno” un po’, sarei interessata a sentire poi un tuo commento su qualche altra parte delle recensioni (se la cosa non ti dispiace troppo).

D’accordo.

Boh, per me immaginarlo e’ semplicissimo. I draghi si affiancano in planata (ali pressoche’ ferme), uno un po’ sotto e di fianco rispetto all’altro. Un cavaliere mena fendenti all’altro cavaliere dall’alto in basso. Ad alta velocita’ le ali possono persino essere estese in modo minimo (proprio come nei caccia moderni a geometria variabile), o addirittura del tutto chiuse, con entrambi i draghi in traiettoria balistica ravvicinata (di nuovo, a velocita’ relativa nulla) nel corso della quale i cavalieri sono liberi di prendersi a spadate a proprio piacimento.

Hmm, se si chiudono le ali può già suonarmi meglio. Ma preferisco che allora la cosa venga precisata. Ripeto: nell’immediato mi è difficoltoso immaginare lo scenario, un dubbio mi viene. Poi magari si riesce a descrivermi la scena in modo credibile. Mah…

Capisco. Beh, io sono un adoratore di Heinlein (non so se lo conosci), e lui in effetti amava molto spiegare nel senso che dici tu. Ammetto che era molto… piacevole. Lo stesso, accetto che un autore possa giudicare inutile scendere in dettagli: c’e’ un duello a dorso di drago, basta, se ne sono visti tanti, inutile sprecare parole inutili, accetto. Vediamo come va. OK?

No, non e’ diverso per niente! Spiegami perche’ sarebbe diverso, che sono davvero curioso della tua risposta.

E’ diverso perchè in questo caso lo scontro è solo tra i due animali, cosa immediatissima da immaginare. Se invece si parla di duelli con la spada tra guerrieri che si trovano sopra gli animali (qundi bisogna tener conto della dimensione dei draghi, della raggiungibilità dell’avversario con la spada in volo) la cosa mi pare meno ovvia. Comunque, al di là della facilità con cui uno si immagina la scena, rimangono due tipi di combattimento oggettivamente diversi, qundi il tuo paragone per me non è stato convincente.

Qui sei semplicemente testarda, a mio parere. Nel libro della Troisi (e in molti altri) il cavaliere diventa tutt’uno col drago. Immagina un falco con una “gamba” sulla schiena: il cavaliere. I duellanti si passano accanto, e via a sciabolare.

Cioe’, uno va sulla groppa di un drago ed esibisce la spada cosi’, perche’ e’ figa? Non per attaccare? Rimango convinto che la Troisi non e’ l’inventrice dei duelli a dorso di drago. Accusarla di questo mi sembra come accusarla di avere inventato il fantasy.

Sì, in quell’immagine lì potrebbe semplicemente esibirla “perchè fa figo”. Perchè no?

Perche’ le spade si usano effettivamente nel combattimento a dorso di drago. Toh.

Ce ne sono a vagonate di scene in cui si tende in alto la spada per esultare o per tirarsela. Di fatto non è un’immagine che mi mostra quello di cui stiamo parlando =P.

Che palle…

Ah, non ho mai detto che la Troisi ha inventato i duelli sul dorso del drago. Dove? Uffa! Non lo so quanti abbiano presentato tale scena e chi lo abbia fatto per prima. Ho detto che fatico a raffigurarmelo,

Non riesci a raffigurartelo? Pigra. Tonta. Pignola. :-)

indipendentemente da chi ha avuto l’idea per primo. Personalmente adesso non mi vengono in mente scene letterarie o cinematografiche di questo tipo (questo non vuol dire che stia affermando che esse siano un’invenzione o un’esclusiva della Troisi!!! =P), quindi non ho davanti un’immagine di tal tipo. Se mi fai un esempio in cui tale duello viene descritto in modo soddisfacente/mostrato su un video, sarò ben lieta di togliermi ogni minima perplessità. Ah, non è una provocazione, sul serio mi incuriosirebbe.

Combattimento finale del film Eragon. Il cavaliere combatte con la spada – dato che e’ cosi’ che combatte un cavaliere di drago. Sicuramente hai il DVD, vai, controlla, goditela.

… certo, e questa “grande” scoperta fu realizzata nello studio approfondito dei romanzi della Troisi!!! :-D

Hmm? Quale scoperta? Non ho mai detto che il duello sui draghi sia stata una scoperta della Troisi.

E allora non usatela per demolire la Troisi… Usate altre cose, ma non questa – ti pare?

Oppure intendi dire la “scoperta di non immaginarmi bene questo duello”? Primo: anche in questo caso non ho affermato ciò. Secondo: io non ricordo bene tutto quello che ho letto/visto in vita mia riguardo ai draghi, dunque non ricordo se ho letto/visto una scena così e non ricordo cosa ho pensato davanti ad una sua eventuale visione.

Ma Eragon l’hai visto, vero? Cos’e’ a quel punto il tuo senso critico era svanito nel nulla?

Sinceramente, quando penso a un drago da usare in battaglia, mi viene più che altro in mente il cavaliere che lo usa per sputare fiamme sui nemici, per afferrarli con gli artigli o semplicemente per andar loro addosso. Poi ovviamente si porta dietro una spada lo stesso, potrebbe capitargli di scendere/cadere dal drago e averne bisogno.

Riguarda Eragon: la spada viene usata in combattimento, e’ li’ per quello. A dorso di drago, si’. Ma, sinceramente, dobbiamo continuare a lungo a discutere di queste scemenze? O voi, sensibili Letterati?

Il duello con le spade con un altro cavaliere in aria non è certo tra le prima cosa che mi vengono in mente e la cosa, almeno se letta senza adeguata descrizione, mi suona malino.

Oh, ti suona malino? Stai leggendo un romanzo fantasy! Sarebbe come se, in un romanzo realista, quando uno si fa un caffe’ tu pretenda che ti venga descritta la caffettiera!!!

Qualcuno qui per favore mi dia un esempio, almeno mi metto l’anima in pace e siamo tutti contenti XD.

Eragon, battaglia finale. Vai, vai, …

#119 Comment By AryaSnow On 31 marzo 2008 @ 02:39

Dai però, adesso mi pare che la degenerazione della discussione tu la stia cercando ulteriormente ^-^

E allora non prestarti a questi giochini…

Ohhh, non ho mica scelto proprio quel libro allo scopo di fare “giochini” XD

Ti correggo: le due saghe sono chiaramente connesse. C’e’ un problema. DEVI sapere quello che e’ successo prima. Devi sapere dove ti trovi. Il disinteresse di Dubhe per quanto e’ successo prima e’ cruciale, e non deve essere il tuo disinteresse. Ti manca la tensione per quello che c’e’ in gioco.

Che vuoi che ti dica? Prendo atto…
Rimane il fatto che io prima di prenderlo non lo avevo capito ed è specialmente per questo che ho scelto quel libro. Non certo perchè mi diverto a iniziare le saghe da metà, o per averne una cattiva impressione apposta XD. Pensavo fossero due saghe ambientate nello stesso mondo, ma staccate e autosufficienti, quindi ai miei occhi “La Setta…” era una scelta valida quanto “Nihal…”, una valeva l’altra. Claro?

… e potevi provare il primo, no? Ti pare? Eccheccazzo…

Vabbe’, e io ho iniziato “Eragon” da meta’ film per motivi che sarebbe noioso spiegare… che cazzo di film…

Oddio, che scatole, adesso però mi pare che TU stia un po’ premendo tu per rendere la discussione ridicola. Cioè: ti devo veramente spiegare tutti i motivi per cui ho scelto la seconda trilogia invece della prima (considerandole staccate e autonome)? Ti pare davvero una cosa così interessante? Cioè, dobbiamo mandare intraprendere una discussione su di me? Ti lamenti dello squallore delle disquisizioni di questo blog, ma così la discussione prende una piega ancora peggiore ;-)

Questo e’ qualcosa. Pero’ mi suona un po’ buffo uno che compra il quarto libro di una sestilogia fantasy con il proposito di giudicare “l’aspetto stilistico-linguistico”… cioe’, mi pare una cazzata, scusa eh…

Mamma mia, adesso non distorcere tutto il senso.
E’ ovvioche non guardo solo per l’aspetto stilistico-linguistico. Però nelle letteratura è anche questo un fattore che conta enormemente. Può avere un peso determinante, infatti in questo caso è proprio una cosa che mi dato particolarmente fastidio che mi dissuade dal leggere altro. No, non ritengo una cazzata far pesare molto tale fattore, è proprio attraverso il modo di disporre le parole che si creano le immagini e spesso anche i sentimenti, ci vuole grande professionalità e maestria. Libero di pensarla diversamente. A me ha infastidito leggere il libro della Troisi già per questo. L’ho trovato scritto male, nel senso formale del termine, anche al di là dei contenuti (che non mi hanno comunque detto granchè).
E ripeto: ho preso il quarto libro di una sestilogia perchè non l’ho vista come una sestilogia, mica per sport.

E allora leggi dall’inizio, magari aiuta.

Bah, non sono mica tanto fiduciosa. Ne ho abbastanza di roba da leggere in lista. Mai dire mai, ovviamente…

Uhm, però quasi quasi un giorno almeno “Nihal…” me lo leggo. In questo modo almeno sono sicura di leggere in modo “giusto”. Se non mi piacerà nemmeno quello, non leggerò più nulla.

Non riesci a raffigurartelo? Pigra. Tonta. Pignola. :-)

Che vuoi che ti dica… Sarei ben felice di esserne convinta, infatti ti ho chiesto insistentemente un esempio apposta.

E allora non usatela per demolire la Troisi… Usate altre cose, ma non questa – ti pare?

Che io abbia voluto “usarla per demolire la Troisi” è stata una tua personale impressione. Io ho detto di avere dubbi riguardo a tale concetto in generale. E, ripeto, io non sono “voi”, io e gemberetta non siamo “una sola cosa” XD.

Ma Eragon l’hai visto, vero? Cos’e’ a quel punto il tuo senso critico era svanito nel nulla?

Wahahahah! No, non l’ho visto XD
Scusa, perchè eri così convinto che lo avessi visto? E’ così ovvio che uno corra a vedere tutti i film “commerciali” che escono al cinema (no, non ho nemmeno la fissa di vedermi tutti i film fantasy, e leggere un blog sul fantasy non implica assolutamente tale concetto)? Addirittura comprarmi il DVD poi… Mi pare a sto punto che tu voglia a tutti i costi vedere più marcio possibile. Fatti un bagno caldo e purificati la mente dai cattivi pensieri. Il mondo più essere più bello e puffoso di quello che sembra ^-^
Comunque, cercherò su YouTube (non riesco a scaricare interi film). Il resto delle disquisizioni a sto punto è del tutto irrilevante.

Sì, hai ragione, la discussione fa cadere le palle. Se avessi saputo che si sarebbe prolungata così, non avrei nemmeno detto la mia. Ma, che ci vuoi fare… essendo questo il mio carattere, sono spinta a rispondere in continuazione, una volta avviata la disputa. Anche tu stai contribuendo alla pallosità comunque.
Basta, mi cerco il video e non aggiungo altro.
Se ci tieni tanto ad una discussione più interessante e costruttiva, dovresti pure tu darti una bella calmatina.

#120 Comment By AryaSnow On 31 marzo 2008 @ 02:48

Mh…
Chiedo scusa per tutti gli errori di battitura/distrazione che ho fatto =P.

#121 Comment By Carlo On 31 marzo 2008 @ 07:19

AryaSnow scrive:

Oddio, che scatole, adesso però mi pare che TU stia un po’ premendo tu per rendere la discussione ridicola.

Mmh… OK. Forse hai ragione, ho trasceso inutillmente. Mi scuso.

#122 Comment By AryaSnow On 31 marzo 2008 @ 09:00

Adesso voglio proporre un nuovo stimolo alla discussione.
http://fantasy.gamberi.org/2007/09/07/nihal-chariza-contro-ash/
Anche qui Gamberetta critica la Troisi, però in modo diverso.
Vorrei sapere cosa pensi di quello che dice.

#123 Comment By Carlo On 31 marzo 2008 @ 10:35

Sono andato a vedere http://fantasy.gamberi.org/2007/09/07/nihal-chariza-contro-ash/ . Mi ha messo molta tristezza vedere quella… quella roba (preferisco non usare i termini che mi si affollano in capo in questo momento, per evitare di essere volgare). Ammetto di cominciare a essere stanco di “rispondere” a recensioni fatte da una che non sa nemmeno distinguere “narratore onnisciente” da “terza persona limitata”. Ma faro’ uno sforzo, perche’ e’ giusto che una simile concezione del “giusto” e dello “sbagliato” nell’arte debba essere combattuta, per limitare al massimo i danni che puo’ produrre.

Dove rispondo, qui o li’?

#124 Comment By AryaSnow On 31 marzo 2008 @ 10:53

Direi che è più appropriato farlo lì.

#125 Comment By Carlo On 31 marzo 2008 @ 12:53

Boh, ho mandato, ma forse non lo puoi vedere: appare la scritta “Your comment is awaiting moderation“.

#126 Comment By Carlo On 31 marzo 2008 @ 12:55

Sia chiaro, non ci ho scritto alcuna parolaccia. L’aggettivo piu’ offensivo che ho usato e’ stato “gamberoso”.

#127 Comment By AryaSnow On 31 marzo 2008 @ 13:08

Infatti non lo vedo :O
Probabilmente per articoli così vecchi è rimasta la restrizione di dover aspettare che il blogger approvi il commento. Penso che gamberetta te lo pubblicherà quando lo vedrà…

#128 Comment By Carlo On 31 marzo 2008 @ 13:10

Si’, penso anch’io…

#129 Comment By Capitan Gambero On 31 marzo 2008 @ 13:30

Il commento è finito in coda di moderazione automatica a causa del numero di link presenti. WordPress interpreta l’alto numero di links come commenti a rischio di spam o come commenti generati in automatico dai bot. Vi erano sei links, esattamente uno più del limite. Ho approvato manualmente il commento.
Scusaci per il contrattempo.

#130 Comment By D. On 31 marzo 2008 @ 13:31

@Carlo: No, le gambe sono molto piu’ indietro delle ali (Dio, e’ ripugnante discutere in questo modo, ma che devo fare? Mi adatto allo schifo).

Hai ragione! Dannazzione! Purtroppo ho prestato il libro e non posso controllare ma sono certo che hai ragione. Mi fustigherò per il mio errore e avvertirò anche i disegnatori delle copertine e tutti i fan che hanno fatti i disegni che si sono sbagliati.
E per non farti perdere fiato pomeriggio andrò all’università di fisica a farmi spiegare il resto, cosi puoi goderti l’idea che io venga deriso da quei saputoni.
Non sprecarti a rispondermi, tanto non lo leggerò, non hai mai risposto in modo convincente e quindi non ho interesse a proseguire.
Scrivi pure tutti gli insulti che vuoi e accusami pure di scappare con la coda tra le gambe, ciò che pensi adesso non mi interessa più.
Se volevi dimostrare qualcosa per me non ci sei riuscito, ma sono certo che ne avresti avuto la possibilità.

Questa è una tua frase: Stai leggendo un romanzo fantasy! Sarebbe come se, in un romanzo realista, quando uno si fa un caffe’ tu pretenda che ti venga descritta la caffettiera!!!

Se in un libro realista devono esserci cose che esistono realmente e se non li conosci puoi trovarli su un vocabolario o simili, in un fantasy, capisci benissimo, ci sono cose che non esistono e il lettore probabilmente non conosce.
Non servirebbe nemmeno descrivere un drago allora, sanno tutti come è fatto no? è un elemento della fantasy classica noto a tutti no? Perchè allora alcuni autori distinguono draghi da viverne e altri no?
La mia idea è che in un fantasy le cose inventate dall’autore “a maggior ragione debbano essere descritte” e che se sono realistiche e dettagliate il racconto ne guadagna. Oppure metti a fondo pagina una nota: “Non sai come si combatte tra cavallieri di draghi? Chiudi il libro e vatte a vede Eragon GNURANT! E ripassa il manuale “Volare con un drago: per negati” e torna quando sarai preparato!!!
Dato che ormai è chiaro che la pensiamo in modo completamente diverso e che nessuno di noi cambierà idea mi ritiro dalla contesa.
Impiegerò meglio il mio tempo a curare il mio racconto e non a guardare cosa sbagliano gli altri per imparare.
Ti saluto, è stato un piacere parlare con te, peccato che non siamo riusciti a capirci, lo dico sinceramente :S

#131 Comment By Carlo On 31 marzo 2008 @ 16:03

Ho fatto un giretto per il blog, leggendo qui e la’. Devo dire che sono rimasto abbastanza sconvolto. Ho visto cose che voi umani… Ad esempio, quel thread sulla Gioconda che e’ una crosta, e i Promessi Sposi che sono noiosi… Sono andato a leggere la data, pensando, sara’ un thread vecchissimo, quando la Gamberetta era molto, molto giovane… No, era un messaggio di tre mesi fa.

Improvvisamente ho capito.

AryaSnow, se vuoi continuiamo pure la nostra discussione in privato: e’ chiaro che continuare a scrivere qui e’ una perdita di tempo, e non c’e’ alcun bisogno di controbattere a “critiche” fatte dalla Gamberetta.

Addio a tutti (anche a te D., lo so che mi leggi… ;-)))

Carlo

#132 Comment By jiggly On 4 aprile 2008 @ 22:32

eeee

#133 Comment By jiggly On 5 aprile 2008 @ 00:20

Hehehe, ma e’ bellissimo sto posto, pieno di gente che si scanna per sostenere che l’autrice del libro fa schifo o che e’ brava bravissima!! Pro contro Contro! Contro contro Pro! XD (io sono contro io Contro e abbastanza pro i Pro).
Bellissima pure la recensione della gambera, presumibilmente frutto di demenza senile precoce, con tanto di pezzetti di testo e commenti creati allo scopo di spiegare perche’ sono cretinate (tra l’altro commenti oltremodo cretini!). OK, ora la pianto con la rindondanza lessicale, giuro. Ma dai ragazzi, vi piace cosi’ tanto star li’ a spiegare a uno a cui il libro piace perche’ dovrebbe trovarlo un escremento stantio? Un libro puo’ piacere per mille motivi diversi e puo’ far schifo per altrettanti. Magari uno puo’ essere interessato alla plausibilita’ di ogni singola descrizione all’interno di un libro fantasy (cosa che mi pare ridicola ma cmq…), un altro alle sensazioni che gli fa provare, a un altro ancora dagli insegnamenti che ne ha tratto etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc etc…….
Che senso ha dire “ci sono alcuni errori di coerenza, quindi e’ una scrittrice di merda”? Presente Italo Svevo? Quel personaggino la’? Praticamente non sapeva scrivere in italiano ed e’ considerato uno dei “Biggest”. Qui c’e’ gente che vuole fare troppo la secchiona. Detto in altri termini, forse a voi piu’ consoni, in molti interventi sembra trasparire un’eccessiva attenzione a particolari di poco conto, perlopiu’ espressione di interesse squisitamente scolastico.
Cmq, scendendo di qualche piano, mi accingo a rispondere anche a vari punti dell’accusa, visto che (oltre alla loro limitatezza che ho sottolineato poco sopra) si tratta per la maggior parte di ca.. scempiaggini.

1- \”non ci sono armi che cozzano\”? Ma cosa stai a di’? che ne sai se c\’erano? Per me e’ abbastanza chiaro che all\’interno di un esercito in stasi gente che si allena potrebbe esserci.

2- \”I piedi stretti da una corda di chi saranno? Sono suoi, e dunque e’ piegata in due, o sono di Theana?\” Ancora una volta mi chiedo cosa tu stia blaterando. A parte che l\’intenzione di non far sapere di chi sono potrebbe essere una scelta stilistica che a te non dovrebbe riguardare.. ma poi e’ fatta apposta cavolo! All\’inizio per creare un attimo di suspance tace del \”proprietario dei piedi\” e poi subito dopo salta fuori theana! Ma chi sa di chi erano i piedi! E secondo te l\’attenzione di Dubhe verrebbe catturata da \”un paio di piedi\” se fossero suoi? Non e’ colpa di della Troisi se c’e’ gente che purtroppo non ci arriva.

3- \”vediamo come riuscite a rimettere a posto il mobile” Altra sesquipedale cacchiata. Primo: Dubhe non e’ un mobile. Secondo: nessuno dice che Theana ce la faccia, ovviamente uno che si e’ appena ripreso da stato di incoscienza puo’ fare richieste poco sensate. Terzo: in effetti poi la Troisi scrive \”RIUSCI’ a METTERSI SEDUTA a fatica\”. Quarto: Ricordando che Dubhe non è un mobile e che quindi puo’ collaborare (oltre a pesare meno), ricordando che Dubhe ha acquisito la capacita’ di movimenti quasi sovrumani, ricordando che anche da soli con mani e piedi uniti una persona perfettamente normale puo’ mettersi a sedere da sola con un appoggio, ricordando che l\’appoggio in questo caso e’ una persona che dava addirittura una mano.. ehm.. mi sa che ho detto tutto.

4- \”Le pareti composte da gabbie?\” Difficolta’ di comprensione? Presente cosa sono le gabbie?

5- \”Quali muscoli ti tasti con le mani legate dietro la schiena? I muscoli del culo?\” Chissa’ com’e’ ho sempre l’impressione che ti sfugga qualcosa.. con le mani legate puoi arrivare a tastarti i muscoli degli avambracci (ricordo a tutti i lettori che i polsi sono semovibili) nonche’ quelli delle gambe, guardacaso gli arti usati per la successiva.. azione

6- \”carri hanno le porte? E complimenti per il giovane/magro anziano/muscoloso, io mi sarei aspettata basso/grasso alto/magro!\” Ehm ehm, sfugge un particolare anche qui magari.. il carro era chiuso (per maggior comprensione, sotto, sopra, ai lati) e ogni carro di tal genere ha una porta. Ne ho visti/letti di diversi in diversi fumetti, rappresentazioni, testi etc. Se non esistessero da altre parti potrebbero essere comunque creati, non ci vuole un designer del 21esimo secolo. Cmq ricordo anche che e’ un mondo fantastico, possono esistere veicoli di ogni sorta. Cit. da dizionario della lingua italiana garzanti: CARRO= veicolo su due o quattro ruote trainato da uno o piu’ animali da tiro. I complimenti nemmeno li commento.

-7 \”Come fanno a condurle se almeno una delle due, e molto probabilmente entrambe, ha i piedi legati?\” E che ti deve dire, spiegare che le corde dei piedi i guardiani le hanno tagliate? e poi che deve fare, spiegare che per camminare mettevano avanti prima il piede sinistro e poi il destro, poi il sinistro poi il destro? Si presume che i lettori abbiano una certa eta’ e intelligenza per capire lo svolgersi dei fatti anche senza la spiegazione di ogni singola mossa! Presente i salti di scena e le omissioni per fluidita’ ? Ma andiamo…

-8 \”Dubhe, ciccina, hai le mani legate, come Diavolo te la detergi la nuca?\” Allora, o hai le mani attaccate alle spalle o hai altri handicap. prova a legarti le manine e mettere la testa sott\’acqua e strofinarti la nuca. Nun riesci? Mi spiace…

-9 \”Ma se hanno i piedi legati?! Stretti! \”

-10 vedi numero 7

-11 \”gia’ questa e’ una complessita’ superiore alle capacita’ di scrittrice della Troisi.\” A ognuno la propria sentenza. La mia e’ che c\’e’ chi capisce e chi no (vedi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10).

Ora, chiuderei dicendo che questo blog sta promuovendo un’attivita’ illegale e che quindi a rigor di logica dovrebbe sparire dalla faccia della terra o per lo meno spedirci i promotori di tale attivita’ (P2P riguardo a materiale coperto da diritti d\’autore e solita solfa). BACI A TUTTI!! ..coloro che sanno almeno tirare lo sciacquone del cesso.. o strofinarsi la testa con le mani legate…

#134 Comment By jiggly On 5 aprile 2008 @ 00:51

Ecco.. ora ho appena letto tutti gli errori che ho fatto io xD.

CORREZZZZZIONI:
(io sono contro io Contro e abbastanza pro i Pro)
(io sono contro i Contro e abbastanza pro i Pro)

a un altro ancora dagli insegnamenti che ne ha tratto
un altro ancora dagli insegnamenti che ne ha tratto

Ma chi sa di chi erano i piedi!
Ma chissa’ di chi erano i piedi! ((xD sono un cretino!!))

anche da soli con mani e piedi uniti una persona perfettamente normale puo’ mettersi a sedere da sola
anche con mani e piedi uniti una persona perfettamente normale puo’ mettersi a sedere da sola ((Impiccatemiiii!))

-9 \”Ma se hanno i piedi legati?! Stretti! \”

-10 vedi numero 7
-9 ”Ma se hanno i piedi legati?! Stretti! ” Vedi numero 7 ((rinnovo il mio invito ad impiccarmi..))

-11 \”gia’ questa e’ una complessita’(…) (vedi 1,2,3,4,5,6,7,8,9,10).
-10 \”gia’ questa e’ una complessita’(…) (vedi 1,2,3,4,5,6,7,8,9).

o per lo meno spedirci i promotori ((?????))
o per lo meno dovrebbero sparire almeno i promotori

RICIAO!

#135 Comment By jiggly On 5 aprile 2008 @ 00:54

o per lo meno spedirci i promotori ((?????))
o perlomeno dovrebbero sparire i promotori

#136 Comment By alice On 5 aprile 2008 @ 14:14

-8 \”Dubhe, ciccina, hai le mani legate, come Diavolo te la detergi la nuca?\” Allora, o hai le mani attaccate alle spalle o hai altri handicap. prova a legarti le manine e mettere la testa sott\’acqua e strofinarti la nuca. Nun riesci? Mi spiace…

Ma scusa, come fa a detergersi la nuca con le mani legate dietro la schiena? Io non ci riuscirei

-7 \”Come fanno a condurle se almeno una delle due, e molto probabilmente entrambe, ha i piedi legati?\” E che ti deve dire, spiegare che le corde dei piedi i guardiani le hanno tagliate? e poi che deve fare, spiegare che per camminare mettevano avanti prima il piede sinistro e poi il destro, poi il sinistro poi il destro? Si presume che i lettori abbiano una certa eta’ e intelligenza per capire lo svolgersi dei fatti anche senza la spiegazione di ogni singola mossa! Presente i salti di scena e le omissioni per fluidita’ ? Ma andiamo…

Alcune cose non sono ovvie, bisogna dirle. Mica devo stare ore ed ore a leggere pe capire che la Troisi pensasse che era ovvio. Non lo è, niente lo è

#137 Comment By jiggly On 5 aprile 2008 @ 22:36

-8 se tu avessi letto sapresti che non erano più dietro la schiena, ormai se l’era portate davanti e strofinarsi la nuca così è roba da poppanti

-9 niente è ovvio? Te l’ho detto, allora dovrebbe spiegare come camminava, come respirava, etc etc etc. Se tu fossi una lettrice o quantomeno una lettrice attenta sapresti che gli scrittori ricorrono spesso e volentieri a espedienti come tralasciare particolari, per creare mistero o per velocizzare la lettura. Vorrei vedere con quanto gusto leggeresti il libro di un tipo che che ti spiega tutto per filo e per segno, mettendoci 10 pagine per descrivere l’azione di un paio d’ore. Non devi stare ore e ore a leggere per capire che se prima aveva i piedi legati e poi cammina vuol dire che i piedi non ce li ha più legati. Serve un briciolo di cervello, niente di più.
Non è questo il caso ma, ad ogni modo, gli scrittori possono addirittura creare situazione ambigue e non subito comprensibili appositamente per sollecitare una sensazione di straniamento per il lettore, o attesa, o mille altre cose. Qui hanno sostenuto che la Troisi non vale niente come scrittrice perché scrive cavolate, cosa che ho smentito, e non che non vale niente perché scrive cose complicate (tra l’altro per niente vero). Scrivere cose non facilmente comprensibili può essere una scelta (tra l’altro moooooolto usata, e che non condivido) e molti scrittori che scrivevano in modo praticamente incomprensibile sono stati osannati dalla critica di tutte le epoche.

Piccolo appunto, un po’ di coerenza: scrivi “Alcune cose non sono ovvie, bisogna dirle” e subito dopo “Non lo è, niente lo è”. Allora, o alcune cose non sono ovvie o non lo è niente, deciditi. A mio parere molte cose dovrebbero essere ovvie per persone di intelligenza/cultura medie. Se non lo sono, tanto vale non darsi la pena di leggere o accostarsi a letture meno impegnative, come quei libri per bambini in cui al centro di ogni pagina c’è una oca o una mucca che quando la schiacci ti gratifica con un bel muuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!

#138 Comment By mitoancess On 27 aprile 2008 @ 20:27

Ciao Jiggly:

Bentornato!

Ho letto i tuoi commenti e ti giuro che sono meravigliato dalla tua resistenza nell’insegnare il buon senso a questa gente. Io non rispondo più ai loro commenti perché ho il sospetto che una strega crudele abbia fatto loro un incantesimo, ovvero l’eterna condanna a dover girare sui loro pensieri assurdi senza tregua.

Sono divertenti fino ad un certo punto, ma poi..Che noia!
Sembra gli si sia incantato il disco, e che cavolo!

comunque vedo che gli oppositori stanno aumentando. Pensa rode talmente il fatto che l’autore di un romanzo infangato sia approdato quì per rispondergli per le rime, che sono ancora lì fermi a discutere su “Ancess- Le chiavi del Cassonetto”.

Ne approfitto per chiedere, se posso, i primi tre libri fantasy preferiti tuoi e di chi volesse dirlo! Fin’ora i miei sono (esclusa la mia saga per cui non sono oggettivo): Il Signore degli anelli, La trilogia degli EROI (affiliata alla collana Drangonlance), Trilogia Dragonlance.
Saluti a tutti

#139 Comment By mitoancess On 27 aprile 2008 @ 20:31

p.s. Non ho ancora letto il Simallirion perché non ho molto tempo di recente…

Se qualcuno volesse darmi un parere (intelligente) inizio a farmene un’idea…

#140 Comment By alberto On 31 luglio 2008 @ 13:00

ciao gamberetta ho letto le tue critiche su licia troisi e i suoi romanzi io ho cominciato da poco a leggere la missiaone di sennar e fino a questo punto nn mi è sembrato cosi disgustoso da fare un tale putiferio!!!
certo nn è il miglior libro fantasy ke io abbia letto soprattutto dopo aver letto eragon e eldest, ma a me sembra accettabile e poi ognuno a i suoi gusti e la pensa come vuole.
ciao da alberto

#141 Comment By diohades On 1 agosto 2008 @ 00:53

dalle tue critiche miss gamberetta sembrerebbe di discutere con una lettrice di posie un genio al livello di ludovico ariosto che ne vuoi sapere tu della troisi dell’umiltà dei poeti ti hanno mai detto che j.k.rowling era disoccupata e che si e fatta sbattere in faccia numerose porte di case editrici ma ora avresti il coraggio di criticarla?umiltà e non perfidia.Ha proposito mi farebbe piacere discutere con carlo

#142 Comment By alberto On 1 agosto 2008 @ 14:40

diohades ha ragione nn mi sembra corretto criticare una scrittrice di libri fantasy per ragazzi ma soprattutto alle prime armi, facendo caso all’altezza di salazar, hai piani, alla questione dell’arco etc…
e poi e un fantasy tutto e possibile nn è certo il libro della teoria della gravità di Einstein.
ciao da alberto

#143 Comment By gugand On 1 agosto 2008 @ 15:36

alberto scrive:

diohades ha ragione nn mi sembra corretto criticare una scrittrice di libri fantasy per ragazzi ma soprattutto alle prime armi, facendo caso all’altezza di salazar, hai piani, alla questione dell’arco etc…
e poi e un fantasy tutto e possibile nn è certo il libro della teoria della gravità di Einstein.
ciao da alberto

Visto che era alle prime armi non era neanche il caso di fare tutto questo baccano per pubblicizzarla.
A parte questo, le critiche dure ci possono star tutte, sta allo scrittore evitare certi errori, all’editor correggerli e al recensore farli notare.
E poi il fatto che sia fantasy non significa nulla, tutto cio’ che non funziona come nel nostro mondo va spiegato, anche con motivazioni brevi e fantasiose. Il lettore non deve essere costretto a pensare giustificazioni per quello che legge perche’ nella logica piu’ o meno comune non quadra.

#144 Comment By Okamis On 1 agosto 2008 @ 15:40

Scusa, Alberto, ma dove sta scritto che nel Fantasy tutto è possibile? E’ proprio a causa di questo luogo comune che la narrativa italiana non è ancora riuscita a decollare a livello internazionale. Nel Fantasy tutto è passibile SOLO a patto che sia anche coerente. E nei libri della Troisi, così come di altri autori/rici di coerenza ce n’è ben poca (basta vedere la sin troppo alta presenza di decine di deus ex machina presenti in questi libri).

#145 Comment By Fulvio On 3 agosto 2008 @ 11:19

Sono d’accordo con Okamis. Sto lavorando al secondo volume di una saga fantasy/fantascienza che sto cercando di pubblicare sia in America che in Italia… e vi assicuro che la coerenza è uno degli amici più stretti con cui parlo e mi confronto giornalmente: coerenza sia negli elementi fantascientifici che in quelli fantastici. Credo che la superiorità del fantasy anglosassone sia molto legata a questo. Comunque vi saluto tutti. Stavo facendo surf in cerca di siti legati al fantasy e ho trovato anche questo blog. Se volete farvi un’idea della mia saga di AQUILA NERA, cliccate sul sito di presentazione che ho appena pubblicato (www.blackeagleadventures.com). Mancano ancora alcuni dettagli nella versione inglese ma li finirò entro oggi. Se vi intriga, o se avete qualche consiglio, lasciatemi pure un messaggio nel blog.

Mitoancess, più sopra, chiedeva del Silmarillon. Te lo consiglio certamente, però devi sapere come prenderlo. Tolkien è il mio autore preferito. Il Silmarillon è una raccolta di scritti postuma, in parte non compiuta, che ha messo insieme e pubblicato il figlio di Tolkien. Si tratta di una sorta di cosmogonia che spiega il mondo in cui si inserisce il Signore degli Anelli. Nel Silmarillon si trovano sviluppate e spiegate cose che nel Signore degli Anelli sono citate come leggende e cose dei tempi remoti… Per uno a cui piace Tolkien è un libro che vale oro. Però… ripeto… è una raccolta di scritti postumi, in parte incompiuta. Questo significa che si può riscontrare una grossa differenza di qualità tra i singoli scritti. Alcuni dei primi possono risultare noiosi. Alcuni passaggi sono epica pura! Uno, quello su Beren e Luthien è in assoluto il mio scritto preferito di Tolkien: è una delle leggende più belle del Signore degli Anelli, in cui una elfa sacrifica la sua immortalità per amore di un uomo. Tolkien lo aveva scritto per sua moglie, e ne ha riportato una frase sulla sua tomba (della moglie). Potrei continuare tutta la giornata… ma spero di averti invogliato a sufficienza a leggerlo!!!

Un saluto,

Fulvio

#146 Comment By alberto On 4 agosto 2008 @ 11:31

Sono daccordissimo con voi, gugand e okamis, la coerenza è la base nei libri di tutti i generi e in qualunque altra cosa.
ma come ho detto prima, credo che una tale non curanza possa essere perdonata a una scrittrice nuova del mestiere.
è ovvio che sono daccordo nel dubitare che la troisi abbia avuto delle raccomandazioni e sull’argomento è meglio stendere un velo pietoso.
Ma penso anche che sia corretto dare la possibilita alla troisi soprattutto, come ho detto e torno a dire, perche è una principiante e non mi sembra corretto rifiutare categoricamente qualunque sua altra creazione.
un cordiale saluto da alberto

#147 Comment By Okamis On 4 agosto 2008 @ 11:51

Il tuo discorso, Alberto, sarebbe corretto qualora la Troisi avesse pubblicato un solo romanzo. Ma lei ne ha pubblicati la bellezza di 8! E sono uno peggio dell’altro (non mi esprimo solo sulla ragazza drago perchè mi sono rifiutato di leggerlo). Quello che dici tu è corretto parlando, non so, della Strazzulla (tanto che i miei commenti sul suo libro e la mia recensione si muovono proprio in quella direzione), ma sulla Troisi, scusa, non lo accetto.

#148 Comment By gugand On 4 agosto 2008 @ 15:40

Aggiungo a quello che ha detto Okamis:
ci dovrebbe essere stato anche un lavoro dell’editor che sembra assente.

#149 Comment By Mila On 6 agosto 2008 @ 23:48

devo veramente ringraziarti, dato che per merito della tua recensione mi hai appena impedito di prendere il romanzo della Troisi che era stato definito da più voci di corridoio “stupendo”. E io che avevo chiesto un consiglio per qualcosa di veramente magico e coinvolgente!

#150 Comment By Diego On 4 settembre 2008 @ 11:50

Incredibile: la Troisi non mi piace per niente, eppure leggendo queste vagonate d’acidità riesco ad apprezzarla!
Ragazzi, molte delle critiche da voi mosse sono ampiamente condivisibili (ripeto, trovo i libri della Troisi fin troppo infantili e spesso incoerenti), ma spaccare il capello in quattro ad ogni piè sospinto mi sa tanto di psicosi.
Perdonate il termine vivace, ma non ne trovo di migliori.

Get a life.

#151 Comment By mariateresa On 4 settembre 2008 @ 20:33

In onor del vero avvolte su questo blog si è un po’ troppo perfettini, però sta volta Gamberetta ha pienamente ragione. Immaginati se Tolkien, nel passaggio della Compagnia a Lothlorien, dopo aver raccontato che gli elfi avevano bendato i compagni dicesse una cosa del tipo”e mentre andavano arrancando per il sentiero ammiravano il bellissimo bosco”. Ti sembra una cosa verosimile? A me per niente. Sembrano piccole cose insignificanti, ma possono rovinare la credibilità della storia.

#152 Comment By Irene On 20 gennaio 2009 @ 11:54

Ciao Gamberetta! Ho appena finito di leggere le tue critiche sui libri della Troisi!
Davvero divertenti anche se nonostante tutto continuo a leggere i suoi libri perchè mi piacciono molto! Mi rivolgo inoltre a tutti quelli che si sono incavolati leggendo le tue critiche: ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ricordatevelo!! se non siete d’accordo ditelo senza scazzi!!

#153 Comment By Gianluigi On 15 maggio 2009 @ 21:40

Ciao… Sono capitato per caso su queso sito, e mi hanno incuriosito le puntuali, precise, taglientissime ed (a volte) acide recensioni…
Per non uscire dal tema (e vedere il mio commento ad intasare ulteriormente le acque malsane della fogna) vorrei solo dire:
“ma se i romanzi della Troisi non ti piacciono, perché ti ostini a continuare a leggerli, dopo aver completato la prima “trilogia”?”
Per il resto, complimenti per la prosa sciolta con cui liquefi… ehm liquidi le pagine della Troisi. Le critiche sono puntuali, precise, anche se a volte peccano di strabordanza ed eccessiva puntigliosità (leggo in altri commenti “spaccare il capello in quattro”, io direi piuttosto “atteggiarsi a mastrino”, ma chi, fra noi lettori fantasy, non lo ha mai fatto?), restano comunque una piacevole lettura, e mettono alla berlina senza ipocrisie i difetti ed i punti deboli, risultando efficaci e sempre a fuoco.
Complimenti

#154 Comment By Merphit Kydillis On 31 agosto 2009 @ 23:30

@ Gamberetta:
È da un pò che me lo chiedo… a quando la recensione de Le due guerriere e Un nuovo regno? Scusa se ti domando simili oscenità, ma io e il resto del gruppo siamo ansiosi di vedere completata la smontatura della seconda trilogia della Troisi ^_^

Ha proposito, alcune che sembrerà off topic: già prima di scoprire il tuo blog, rileggendo i romanzi di Licia cominciai a notare strane cose (Il Talismano del Potere “Ma perché Licia, quando Nihal ha affrontato il golem, ha scopiazzato papale papale il golem ebraico?”), ma non tutto (Nihal dalla Terra del Vento “Ma LOL, persino Ken Follett aveva scritto ne I Pilastri della Terra, che un assalto frontale in un castello corrisponde ad un suicidio!). Quando ebbi modo di leggere le tue recensioni, capii pienamente di trovarmi tra le mani delle storie degne di essere pubblicate dal Battello al Vapore. Ma per quanto mi facessero schifo non mi si creava di buttare sette libri (le prime due trilogie e i Dannati di Malva), e cosa feci?
Li regalai alla biblioteca della mia città. So a cosa stai pensando, che tal gesto equivale a mandare un pacco-bomba, ma le mie motivazioni sono state anzitutto perché non mi si creava di buttare i libri; e poi chi se li legge almeno evita di spendere soldi. Comunque ho provato un certo disagio quando li hanno messo nel reparto Letteratura per Ragazzi…

Un’altra cosa: io è un mio amico stiamo pensando di mettere sul YouTube una serie di video-recensioni sui romanzi da me letti, Gli Eroi del Crepuscolo e i romanzi della Troisi per primis. Quello che volevo chiederti è utilizzare parte delle tue espressioni e discorsi nelle recensioni di tali libri in queste video-recensioni, se la cosa non ti crea fastidio. Ovviamente, se vuoi, potresti darmi qualche consiglio in merito e, come ringraziamento, metterò sul finale di ogni video un ringraziamento speciale dedicato a te. Comunque sia, quando avremmo fatto il video, prima di postarlo sul tubo te lo mando tramite il mio indirizzo e-mail, ci dai un’occhiata e vedi se va bene: consideralo come un’anteprima ^_^

#155 Comment By Gamberetta On 1 settembre 2009 @ 13:49

@Merphit Kydillis.

È da un pò che me lo chiedo… a quando la recensione de Le due guerriere e Un nuovo regno? Scusa se ti domando simili oscenità, ma io e il resto del gruppo siamo ansiosi di vedere completata la smontatura della seconda trilogia della Troisi ^_^

Credo mai. Mi sono stufata della Troisi. Non c’è niente di particolarmente interessante negli ultimi due volumi delle Guerre. Nessuna tipologia di errore che non sia già stata fatta notare più volte negli altri romanzi.

Un’altra cosa: io è un mio amico stiamo pensando di mettere sul YouTube una serie di video-recensioni sui romanzi da me letti, Gli Eroi del Crepuscolo e i romanzi della Troisi per primis. Quello che volevo chiederti è utilizzare parte delle tue espressioni e discorsi nelle recensioni di tali libri in queste video-recensioni, se la cosa non ti crea fastidio.

I testi del blog (ma non le immagini e i filmati) sono da intendersi con licenza CC Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo stesso modo, dunque puoi riutilizzarli senza problemi.

#156 Comment By Merphit Kydillis On 1 settembre 2009 @ 15:35

Thank’s very much, Gamberetta-kun. Appena finito il filmato, te lo faccio avere come anteprima.
Il primo “episodio” sarà su Gli Eroi del Crepuscolo, e a seguire i romanzi della Troisi e della Meyer. Anche se questo potrebbe comportare diventare single a vita e finire su TG5 per possibile diffamazione ai danni delle case editrici…

Un’altra cosa: tu e Capitan Gambero (forse anche con l’aiuto del Duca Carraronan poiché credo sia esperto riguardo armi e tattiche militari nella Guerra dei Trent’anni) recensirete La Trilogia di Magdeburg di Alan D. Altieri? Si tratta di un romanzo storico, a mio parere uno dei più realistici e coinvolgenti.

#157 Comment By Gamberetta On 1 settembre 2009 @ 19:49

@Merphit Kydillis.

Un’altra cosa: tu e Capitan Gambero (forse anche con l’aiuto del Duca Carraronan poiché credo sia esperto riguardo armi e tattiche militari nella Guerra dei Trent’anni) recensirete La Trilogia di Magdeburg di Alan D. Altieri?

Non lo so. Il problema è che è appunto fondamentalmente un romanzo storico, non un fantasy, dunque un po’ fuori argomento.

#158 Comment By Merphit Kydillis On 1 settembre 2009 @ 21:49

Anche se non sei familiare con i romanzi storici, hai comunque saputo mostrare che, quando si fanno fantasy ambientato nel mondo reale (come Wunderkind) bisogna essere il più realistici possibile. Ho dato una scorza al romanzo: come diceva Angra la Parigi di Gielle ricorda un paesino del Pirenei e sono poche le volte in cui si capisce se l’epoca è ottocentesca oppure il giorno d’oggi. E poi (credo) non fanno mai frasi o esclamazioni in francese, ma sicuramente non avrà citato Sarkozy, Jean-Paul Belmondo, Emmanuel Adely e comapgnia… mi viene voglia di andare in Francia per popolizzarla…

Comunque, con Magdeburg: ho compiuto una ricerca su internet per vedere quanto è stato attinente riguardo la Guerra dei Trent’Anni, la diffusione della peste, l’Inquisizione, i conflitti tra cattolici e protestanti, le trame politiche da Richelieu a Gustavo II Adolfo di Svezia, il Matrimonio di Magdeburg, Wallenstein. Direi che ha fatto un buon lavoro.
Non solo: ti ha saputo descrivere (mostrando, ovviamente) le armi usate in quel periodo, dalla Pappenheim alle novelle armi da fuoco: poi descrive anche le “scuole di combattimento”, posizioni e tecniche da eseguire in un combattimento corpo a corpo.
Riguardo a quest’ultimo, io volevo sapere la veridicità di tali combattimenti: per quanto possa essere coinvolgente ed emozionante, non credo che esistano katane grosse come una claymore. Da considerare anche il fatto che si utilizzano archi fatto di ferro. Hai letto bene, di ferro: mi sa che gli elfi rimarrebbero allibiti riguardo una cosa del genere. Come ha scritto l’Altieri, tale arco (di origine mongola) sarebbe molto difficile anche soltanto a tenderlo, ma grazie alla lunga gittata, la rapidità della freccia e la capacità di penetrazione dovrebbero garantire una morte rapida (o dopo una atroce agonia, se sei sfortunato).
Spero di aver stuzzicato la tua curiosità.

#159 Comment By Prilli On 23 novembre 2010 @ 17:14

Ciao e complimenti per il blog.
Ma hai poi letto Pullmann? Io sono curiosissimo di sapere le tue opinioni!

#160 Comment By beast boy On 5 gennaio 2011 @ 14:59

Lord mondador?pfff


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2008/02/01/dalle-cronache-alle-guerre-del-mondo-emerso/

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