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Pubblicato da Gamberetta il 29 aprile 2012 @ 22:25 in Comunicazioni | 37 Comments

Non sono morta né per ora ho intenzione di chiudere il blog, ho solo pochissimo tempo da dedicare a Internet. Inoltre in questi ultimi mesi non è uscito niente di davvero interessante. In compenso le brutte notizie non sono mancate.

* * *

Come saprete ha chiuso library.nu (ex gigapedia), ed è un peccato. Dell’argomento si sono occupati, tra gli altri, il Duca e il Tapiro, perciò non starò a riepilogare i fatti. Aggiungo solo qualche considerazione:

Icona di un gamberetto library.nu era un sito specializzato in manualistica. Vi si trovavano testi di storia, informatica, fisica, chimica, matematica, filosofia, medicina e quant’altro. Volendo si poteva scaricare anche l’ultimo best seller, ma la narrativa rappresentava una percentuale minima sul totale dei libri offerti. In altre parole, qualunque concetto di “cultura” si voglia adottare, library.nu era un sito che la diffondeva. Permetteva a milioni di persone in tutto il mondo di imparare e studiare senza spendere capitali in libri. Non danneggiava nessuno e aiutava molti. In una società civile siti come library.nu sarebbero legali e magari gestiti direttamente dallo Stato.
Quando chiude una libreria – per quanto piccola, insignificante, intasata di romanzi commerciali che meno se ne vendono meglio sarebbe – è sempre un piagnisteo di Cultura che muore; quando spariscono due copie del libro di qualche scrittorucolo che non vale niente dalla biblioteca di Sorbiatese di Sotto è un piagnisteo di Cultura che muore e Censura che schiaccia il popolo; quando chiude una risorsa di conoscenza a livello mondiale com’era library.nu, si sta zitti. Perché va bene difendere la Cultura, ma guai a parlare male degli Editori: in fondo potrebbero pubblicarti, meglio tenerseli buoni.

Libri al rogo
I roghi di libri non passano mai di moda

Icona di un gamberetto E a proposito degli Editori: tengono a ribadire che i gestori di library.nu, grazie all’attività criminosa che conducevano, hanno guadagno milioni e milioni di dollari/euro. Attraverso banner pubblicitari e donazioni volontarie.
Al che ci si domanda: ma se con questo modello di business si guadagna così tanto, perché gli Editori non lo adottano? Sarebbero tutti contenti: i cittadini che potrebbero leggere i libri che preferiscono senza spendere se si trovano in difficoltà economiche e gli Editori che guadagnerebbero soldi a palate.
Gli Editori sono sempre a piangere miseria, e sempre per colpa degli altri: i lettori non leggono abbastanza, i critici criticano troppo, i politici impongono un’IVA sugli ebook è troppo alta, ecc. ecc.
Ma gli Editori sono davvero interessati a fare soldi? La mia impressione è che in fondo il guadagno sia secondario, quello che interessa sul serio agli Editori è il potere nel loro ambito ristretto. Decidere chi pubblica e chi no, cosa si può leggere e cosa no, chi può leggere e chi no – perché quando vendi un saggio a cento euro non solo hai selezionato l’autore, ma stai anche selezionando tra i lettori, dando la possibilità di imparare solo ai più ricchi. Il tutto è meschino e patetico, ma contenti loro…
Nota che non mi sto riferendo solo agli Editori italiani: per il saggio a cento euro sto pensando a Trepanation: History, Discovery, Theory, testo che ho consultato per scrivere questo articolo, e che viene venduto a 98 dollari in versione ebook. Avete capito giusto: 98 dollari per un ebook. E secondo Amazon questo prezzo è scontato del 30%!

Venendo a noi: con la chiusura di library.nu i link ai manuali non funzionano più. La mia intenzione è di caricare i libri su qualche altro sito e aggiornare i link, ma ci vorrà tempo – molto tempo. Soprattutto devo prima trovare un sito che offra garanzie di durata: non avrò voglia di ripetere un’operazione del genere ogni pochi mesi. Penso se ne riparlerà a settembre se non più in là.

* * *

Sono spuntati su emule diversi fantasy italiani recenti, ma non li ho segnalati. Un po’ per mancanza di tempo e un po’ perché sono sempre più stufa di quello che si pubblica da noi. Una vede per esempio che appare:

Icona di un mulo ScanBook.0043.Palumbo.Claudia.Damned.rar (3.099.640 bytes)

Copertina di Damned
Copertina di Damned. Fanfiction di Twilight in libreria: esulto dalla gioia!

si va a informare e scopre che l’autrice ha scritto l’opera di cui sopra “tra i banchi di scuola” e che “Ad ispirarmi maggiormente è stato Twilight”. Dopodiché passa la voglia persino di buttare giù due righe di Segnalazione.

In ogni caso, dato che l’ho recensito di recente, per chi fosse interessato, cercate:

Icona di un mulo [eBL 073]F.Dimitri - Alice_nel_paese_della_vaporità
[by Rerosku].zip
(2.383.657 bytes)

Copertina di Alice nel paese della vaporità
Copertina di Alice nel paese della vaporità fuffosità

E non aggiungo altro, ognuno legga e decida per sé sulla qualità del romanzo di Dimitri.
Speriamo in futuro esca qualcosa di un pochino più eccitante, che mi faccia venire voglia di segnalarlo.

* * *

Diversi mi hanno scritto sulla faccenda di Loredana Lipperini e Lara Manni. Non ho molto da aggiungere: ho sentito la Manni solo per email, dunque non so se sia la Lipperini o no. Inoltre ho finito per litigare con entrambe, perciò dell’intera storia non me ne frega più di tanto. E sì, me l’hanno detto che Lara Manni non si fa più sentire da un mese e passa; no, non ho idea di che fine abbia fatto.

* * *

Prima di chiudere, e dedicarmi a scrivere un articolo un po’ più interessante di questo – articolo che comparirà tra un paio di giorni, vi lascio con una citazione su cui meditare. Non parliamo di quisquiglie come editoria e affini, parliamo della natura ultima dell’Universo:

bandiera EN When you leave the galaxy, you leave behind nearly all gas and dust and stars and planets and debris. You enter an unimaginable cosmic void. Let’s talk empty: A cube of intergalactic space, 200,000 kilometers on a side, contains about the same number of atoms as the air that fills the usable volume of your refrigerator.
[...]
What lies beyond?
Among those who dabble in metaphysics, some hypothesize that outside the universe, where there is no space, there is no nothing. We might call this hypothetical, zero-density place, nothing-nothing, except that we are certain to find multitudes of unretrieved rabbits.

bandiera IT Quando si lascia la galassia, ci si lascia alle spalle quasi tutto il gas e la polvere e le stelle e i pianeti e i detriti. Si entra in un inimmaginabile vuoto cosmico. Veramente vuoto: un cubo di spazio intergalattico con il lato di 200.000 chilometri contiene circa lo stesso numero di atomi dell’aria che riempie il volume utilizzabile di un frigorifero.
[...]
Cosa c’è oltre?
Tra quelli che si dilettano di metafisica, alcuni ipotizzano che fuori dall’universo, dove non esiste lo spazio, non c’è il niente. Potremmo definire questo luogo ipotetico, a densità zero, niente-niente, solo che noi siamo sicuri che troveremmo una moltitudine di conigli ancora da recuperare.

Dal libro Death by Black Hole: And Other Cosmic Quandaries dell’astrofisico Neil deGrasse Tyson.
I conigli attendono oltre i confini dell’universo. E sono una moltitudine.

Coniglietto oltre i confini del cosmo
… e sono una moltitudine


Approfondimenti:

bandiera EN Di library.nu parla anche AlJazeera
bandiera EN Roghi di libri su Wikipedia
bandiera EN Trepanation: History, Discovery, Theory su Amazon.com
bandiera IT Intervista a Claudia Palumbo
bandiera IT Death by Black Hole: And Other Cosmic Quandaries su Amazon.it

 


37 Comments (Mostra | Nascondi)

37 Comments To "Ultime notizie"

#1 Comment By Marco On 29 aprile 2012 @ 22:36

Poche novità, ma meglio di niente.

#2 Comment By Ylunio On 29 aprile 2012 @ 22:51

Devo assolutamente andare a vedere quella moltitudine di coniglietti! <3

#3 Comment By Eosforo On 29 aprile 2012 @ 23:25

Bentornata, Lady Gamberetta :D Un articolo che comparirà tra un paio di giorni, eh? Sono molto curioso!
Uuuh, la moltitudine di coniglietti! *_* Ci sarà qualche coniglietto rosa che sbuffa arcobaleni dalle orecchie?

Riguardo alla faccenda Manni-Lipperini, mi sembra un’enorme bufala! Chi ha tirato fuori questa storia ha detto di avere delle prove schiaccianti… qualcuno le ha viste? *palla di erba mobile*

P.S. colgo l’occasione per chiederti: cosa ne pensi di Alan Campbell e Hal Duncan? Scrivono entrambi new weird, perciò immagino che tu li conosca… e oltre ciò, hai letto “Dannazione” di Palahniuk? Non è così distante dalla bizarro fiction o dal new weird

#4 Comment By Tapiroulant On 30 aprile 2012 @ 01:14

E’ un piacere tornare a sentirti ^_^

Ormai questo blog lo davo per deceduto, sapere che addirittura è in arrivo un altro post tra pochi giorni mi risolleva lo spirito.

L’articolo di Kelty su Aljazeera è molto bello, consiglio a tutti di leggerlo.

#5 Comment By Fudou On 30 aprile 2012 @ 03:15

Ah dannazione, non avevo finito di scaricare i manuali. Carpe diem è una lezione tutt’ora a me estranea.
Che bello poter leggere ancora un tuo articolo. Anch’io sarei curioso di sapere cosa pensi di Palahniuk.

#6 Comment By Gherardo Psicopompo On 30 aprile 2012 @ 13:17

Bentornata, madame.
Le considerazioni su library.nu sono ahimè condivise, molta manualistica di vario genere è ormai inaccessibile. E davvero non spenderò tempo e denaro per procurarmi i cartacei. Temo che rimarrò ignorante.
Avrei voluto scaricare l’introvabile Death is no Obstacle di Moorcock, che su Amazon costa più di 300 $. Porcoddeno.

Il post sull’Universo lo attendo con goduria. :D

#7 Comment By Kirtash On 30 aprile 2012 @ 17:05

Mia Dea finalmente sei tornata :) ne sono lieto!!!
Vorrei segnalare un’alternativa a librarynu, IPMART (vorrei mettere il link, ma il commento non compare!)
Sembra un forum esclusivamente sulla telefonia, ma hanno questa sezione chiamata ‘libreria di IPMART’ dove si possono trovare libri per tutti i gusti (lista fornitissima per altro aggiornata continuamente).. Per scaricare gli ebook (come tutto il materiale sul sito) è necessario registrarsi. Per esempio, come specificato qua, ho avuto la possibilità di trovare romanzi non più in commercio… Spero di aver reso un servizio utile!
A presto

#8 Comment By mrpropal On 30 aprile 2012 @ 18:37

Beh, l’importante è che sia viva.

Questo è un OT di complimenti per il blog. L’ho ripescato dopo due anni, e mi è stato utile. Spero continuerà, e ancora bel lavoro, davvero.

#9 Comment By Gargaros On 30 aprile 2012 @ 22:26

Felice che nessuno sia morto. Attendo il prossimo articolo.

#10 Comment By Alice On 30 aprile 2012 @ 22:34

Ho scoperto da poco questo blog e sono contenta che continuerai a inserire articoli! Tanti complimenti!
Ho letto la recensione che hai fatto dell’Acchiapparatti e mi chiedevo se avevi letto il Burattinaio perché, visto che dici che non ci sono stati libri interessanti da segnalare ultimamente, secondo me quello è un libro molto bello e valido, anche a livello di stile.

#11 Comment By Gweniver On 30 aprile 2012 @ 22:39

Ti segnalo due libri di autori italiani. Il primo l’ho letto e l’altro no, ma mi piacerebbe sapere di entrambi cosa ne pensi.

M. Simoni – Il mercante di libri maledetti

F. Barbi – Il burattinaio

Ben ritrovata

#12 Comment By Coniglio Lunare On 1 maggio 2012 @ 04:10

Bentornata!
Riguardo l’articolo su Laura Manni, quando si millantano prove schiaccianti in genere si ha la coerenza di mostrarle. Non so se la vicenda sia vera e non m’interessa, ma certo la cura dedicata all’articolo non mi aiuta a prenderlo sul serio.

#13 Comment By Zave On 1 maggio 2012 @ 08:30

bentornata.
attendo con ansia il prossimo articolo :)

riguardo alla questione manni = lipperini ammetto che mi interessa molto.
non per altro ma in genere queste cose suscitano sempre il mio interesse. XD

#14 Comment By Emica On 1 maggio 2012 @ 10:04

Per chi ha torrent, volevo segnalare che si trova la lista quasi completa di tutti i manuali segnalati nell’articolo dedicato, e anche qualcuno in più! Si chiama Screenwriting Fiction and Comedy Writing Manual Collection (ci sono anche manuali sulla sceneggiatura, non so perché).

#15 Comment By thyangel83 On 1 maggio 2012 @ 10:55

Buon ritorno, un ritorno atteso e – spero – ricco di interventi.

Molto utili le segnalazioni pervenute riguardo ad altre possibilità di scaricare manuali. Stavo appunto cercando di approfondire l’argomento della manualistica per migliorare la scrittura…la notizia della soppressione di library.nu è stata un colpo che non ci voleva e auspico si possano trovare presto alternative valide.

Anche perché se no, in Italia, studiare l’arte della scrittura diventa un po’ ostico…

Beh, hope in well!

#16 Comment By Gamberetta On 1 maggio 2012 @ 12:32

@Eosforo.

colgo l’occasione per chiederti: cosa ne pensi di Alan Campbell e Hal Duncan? Scrivono entrambi new weird, perciò immagino che tu li conosca… e oltre ciò, hai letto “Dannazione” di Palahniuk?

Non ho letto quel romanzo di Palahniuk, conosco poco Hal Duncan, invece Alan Campbell è decente.

@Gweniver.

M. Simoni – Il mercante di libri maledetti

Non l’ho letto, ma non mi pare sia fantasy. Non mi attira per niente.

F. Barbi – Il burattinaio

Non mi attira neanche questo, e per rispondere ad Alice: è un po’ dura definire “molto bello” uno stile che ci tiene a specificare che gli ascensori salgono “in verticale”. Barbi ha uno stile a tratti semi decente e migliore di tanti altri in Italia, ma siamo anni luce lontano da “molto bello”.

#17 Comment By Callaghan On 1 maggio 2012 @ 12:35

Oggi, come ho fatto costantemente nelle ultime settimane, ho aperto questo sito speranzoso di trovare buone nuove, senza aspettarmi veramente di trovarne, e… Mi è venuto un infarto perché non me l’aspettavo asd

Io, per uploadare documenti, uso dropbox, può essere una buona scelta.

Attendo ansioso il nuovo articolo perché è sempre un piacere leggerli!

#18 Comment By Alice On 1 maggio 2012 @ 15:25

Gamberetta, grazie della risposta. Se ti riferisci a questo passaggio (visto che è nel prologo scaricabile online),
“Lo scricchiolio delle catene sulle ruote dentate e la piattaforma si mosse. Salì nel condotto verticale, tra le pareti squadrate di pietra scura. I blocchi parevano risucchiare la luce dei globi luminosi disposti sopra le inferriate di accesso ai diversi piani.”,
capisco che si poteva anche omettere verticale, ma a me non ha disturbato, anche perché se penso a un condotto immagino un tunnel o un passaggio orizzontale. Se è questo che ti ha allontanato dalla lettura e ti ha fatto pensare che non possa essere un bel libro, mi permetto di consigliarti di leggerlo. I personaggi sono ottimamente caratterizzati e la storia, ricca di idee e di sorprese, è narrata attraverso i loro punti di vista.

#19 Comment By Gamberetta On 1 maggio 2012 @ 15:55

@Alice. Come fai a salire in un condotto orizzontale? In ogni caso il prologo l’ho letto un paio di anni fa, quando l’autore me lo ha mandato e io ero così idiota da correggere il lavoro altrui gratis: è scritto in modo semi decente, a tratti bene, a tratti in maniera dilettantesca. Non ho voglia di perderci altro tempo per discuterne adesso. In quanto al romanzo nel suo complesso può darsi che sia buono, nondimeno lo stile è tutt’altro che “molto bello”.

#20 Comment By Alice On 1 maggio 2012 @ 17:20

Perdonami se mi ostino a difendere questo passaggio sulla piattaforma, spero che non mi prendi in antipatia, ma il libro mi è tanto piaciuto che mi trovo ad aver voglia di parlarne con entusiasmo. Visto che il Burattinaio mi sembra scritto meglio dell’Acchiapparatti, pensavo che potesse piacere anche a te.
Per quanto riguarda la piattaforma, e poi giuro che non ne parlo più, hai ragione che non può salire in orizzontale… Ma in diagonale sì; cioè visto che non esistevano gli ascensori modernamente intesi, mi sembra che potrebbe non essere fuori luogo precisare la direzione non diagonale ma verticale del condotto.
Insomma, lo so che non è davvero questa la cosa importante ma mi ostino a discuterne perché, come ho detto, il libro mi è piaciuto.
:-)

#21 Comment By Tom On 1 maggio 2012 @ 22:27

Ciao Gamberetta, bentornata.
Dato che sei in vena di dire la tua su alcuni titoli, volevo chiederti se hai letto Darwinia di Robert Charles Wilson (1998). [wikipedia]
Dovrebbe essere un’ucronia in cui l’Europa all’improvviso è scomparsa ed è stata sostituita da un continente preistorico. Il romanzo è ambientato nel 1912.

#22 Comment By Coniglio Lunare On 2 maggio 2012 @ 01:16

@Eosforo
Ho provato a leggere Damned sia tradotto che originale. Secondo me è inferiore alla media di Palahniuk: ha un intro che mi ha subito interessato ma col tempo il romanzo perde mordente. Non arrivo mai alla fine, mi annoia.

#23 Comment By Paolo On 2 maggio 2012 @ 13:04

Scusa Gamberetta, nell’editoria si sono sicuramente problemi di prezzi e fregature, ma l’osservazione su library.nu e sul fatto che se con il suo sistema guadagna molti soldi questo sistema dovrebbe essere adottato dagli editori è una stronzata. Library.nu e altri ricettatori digitali non sostengono nessun costo per quello che vendono, per questo possono farlo con prezzi ridotti o pure gratis solo con la pubblicità. Un pò come se io domani andassi a rubare metà del raccolto dell’orto del vicino che se lo è arato, seminato, curato, annaffiato per mesi (con costi in tempo e denaro) e svendessi il suo lavoro per poco o niente accusandolo pure di essere disonesto se lui fa i prezzi tenendo conto dei costi.

#24 Comment By Siobhán On 2 maggio 2012 @ 14:35

Library.nu e altri ricettatori digitali non sostengono nessun costo per quello che vendono, per questo possono farlo con prezzi ridotti o pure gratis solo con la pubblicità.

Allora, che costo sostengono gli editori italiani che Library.nu non sostiene?

Editing: non ne fa nessuno dei due.
Prezzo del cartaceo: library non usava cartaceo e guadagnava lo stesso
Prezzo del server: lo spendeva anche library
Traduzione: library diffondeva solo libri in lingua originale, e ha avuto successo lo stesso
Pubblicità: library non ne faceva, e ha avuto successo lo stesso
Costi di impaginazione e di creazione del file digitale: library distribuiva libri mal impaginati e file difettati, e ha avuto successo lo stesso
Selezione dei libri: nessuno dei due fa una vera selezione qualitativa
Pagamenti agli scrittori: ahahahahaha

#25 Comment By Paolo On 2 maggio 2012 @ 16:22

Certo. Se è tutto così semplice e privo di costi perché questi “imprenditoroni” hanno sempre bisogno che il lavoro lo faccia qualcun altro?
Che gli editori non facciano editing e selezione è una tua idea, che poi non siano sempre di alto livello (o di tuo gusto) può essere. Che non paghino gli scrittori pure è una tua idea, ovviamente fanno i loro interessi e cercano di ottenere le condizioni migliori poi dipende anche dalla forza contrattuale di ogni scrittore. Da un editore professionista nessuno accetterebbe un file impaginato male o alla cazzo di cane quindi è un costo che comunque l’editore deve sostenere.

Se per te non è un problema lavorare per poi vederti lo stipendio preso da me, io ci sto.

Poi sai come si dice “son tutti bulicci con il culo degli altri”.

#26 Comment By Angra On 2 maggio 2012 @ 18:20

@Paolo:

Tra la percentuale di resi (che non scende mai sotto il 30% e arriva anche al 70% per gli editori medio piccoli), e distributori e librerie che si mangiano il 60% del prezzo di copertina, quel 8% standard che l’editore dovrebbe corrispondere all’autore spesso diventa la differenza tra guadagnare qualcosa su un titolo e rimetterci, o fra rimetterci un po’ e rimetterci un po’ di più. Questo è il motivo per cui gli autori che vedono davvero dei soldi dai loro editori sono l’eccezione più che la regola. Tanto, al di là delle fascette di copertina che sparano numeri a caso, il numero di copie vendute lo conosce solo l’editore (quando va bene, perché può darsi che non lo sappia nemmeno lui).

#27 Comment By thyangel83 On 4 maggio 2012 @ 13:34

Mi devo dire d’accordo con Angra (ebbene, sì, è successo…!). Chiunque abbia un minimo (e ho detto minimo) di esperienza nel campo (intendo dire che ha mandato almeno 1 suo manoscritto di 80 pagine a 1 singolo editore…) si sarà sicuramente reso conto che guadagnare scrivendo è, se non impossibile, almeno piuttosto improbabile.
Scrivi un “bel” fantasy, poi ti informi sulle statistiche di vendita del piccolo-medio-grande editore e scopri che magari riuscirai a vendere 150 copie (ammesso e non concesso che qualcuno si prenda la briga di pubblicarti: se ottieni una risposta positiva da un ENAP dopo appena 30-40 tentativi, beh, allora puoi esultare!); con queste 150 copie, ammesso che un terzo di esse le venda tu stesso, potrai ricavare 60 euro. Forse. Non verrai comunque mai ristampato, don’t worry.
Non è un’accusa agli editori, che pagano giustamente per le copie vendute. Ma è un monito a chi vuole scrivere. Monito che recita più o meno così: “scrivi pure, se lo fai per passione; se guardi al tornaconto economico, lascia stare, così eviti di contribuire – pur nel tuo piccolo – alla deforestazione dell’Amazzonia”.

#28 Comment By Makko On 4 maggio 2012 @ 16:17

@ thyangel83:

Come più volte detto anche da G., la pubblicazione non è cosa indispensabile ad uno scrittore, non al giorno d’oggi.
Un appassionato scrittore può, come ha fatto la proprietaria di questo sito, aprirsi un blog, scriverci tutto quello che gli pare e piace, darsi da fare per diffonderlo e raccogliere critiche e complimenti in base alle sua capacità. Se è davvero capace può anche essere che raccolga qualche soldo (in Italia, popolo di menefreghisti, furboni e facce di tolla, dove piuttosto che darti UN misero euro per leggere un libro che possono avere gratis… la vedo dura).
Se stesse a me decidere, la case editrici chiuderebbero domani. Ormai sono diventate superflue. Se non dannose (vedi Troisi, Strazzula, ecc…).

Scrivere comunque deve essere, a mio avviso, prima di tutto una passione vera. Se uno lo fa sognando di essere il futuro S. King, lasci perdere e si dedichi al calciobalilla. C’è anche una vera federazione italiana con tanto di campionati internazionali…

#29 Comment By thyangel83 On 4 maggio 2012 @ 17:08

@Makko

Sì, certo, esiste anche l’opzione che hai citato. Personalmente, vedrò il da farsi. Ci sono anche case editrici piccole ma serie, che cercano di dare un po’ di qualità ai loro programmi editoriali, nei limiti delle loro possibilità. E questo è apprezzabile.
Il mio intervento era chiaramente riferito a chiunque abbia intenzione di rivolgersi esclusivamente al mercato della carta stampata. Che poi, in Italia, è ancora l’unico modo di poter sognare un successo economico – per quanto remoto – per le ragioni che tu stesso hai espresso.
Quindi, se uno punta solo ai soldi…

In ogni caso, è evidente che l’importante dovrebbe essere cercare di migliorarsi. Ma questo richiede una fatica che non in tanti sono disposti a spendere…

#30 Comment By Fondazione Elia Spallanzani On 9 maggio 2012 @ 18:26

Ehilà! Guarda un po’, abbiamo trovato un testimone dell’esistenza di Lara Manni (indovina chi è).

http://www.fazieditore.it/Data/Libri/Recensioni/11059.pdf

#31 Comment By Angra On 10 maggio 2012 @ 08:11

@Fondazione Elia Spallanzani:

non voglio anticiparvi niente(*) se non che non resterete delusi

c’è un personaggio, nel libro, che ho invidiato a Lara – a voi indovinare quale(**)

(*) altrimenti avrei dovuto leggerne davvero qualche pagina.
(**) come sopra.

^_____^

#32 Comment By Frattaglia On 23 maggio 2012 @ 23:11

Per me i siti di download diretto non vanno bene, apparentemente sono migliori perché cerchi, trovi, scarichi ad alta velocità, library.nu poi metteva pure i commenti, le recensioni istituzionali e ti diceva come era strutturato l’ebook. Nei fatti sono instabili e soggetti a chiusura. Molto meglio il vecchio, fido mulo. Lento ma sicuro. Pure se cadessero tutti i server (ormai stiamo lì) continuerebbe a funzionare in eterno grazie a kad. Kademilia non può essere chiusa perché per chiuderla bisognerebbe spegnere tutti i pc che nel mondo sono collegati al mulo.

#33 Comment By Cos(t) On 7 giugno 2012 @ 03:01

Per quanto riguarda la chiusira di library.nu… Hai provato Scribd?
Non ha ovviamente la stessa qualità/quantità di roba, ma la filosofia del sito (per scaricare devi caricare qualcosa di tuo) mi garba parecchio.

#34 Comment By Sandavi On 7 giugno 2012 @ 09:00

@Cos(t)
prova Book Finder ci sono soprattutto testi in inglese, ma ci si possono trovare quasi tutti i manuali consigliati da Gamberetta.

#35 Comment By Elia Spallanzani On 9 giugno 2012 @ 19:58

#36 Comment By lilyj On 8 luglio 2012 @ 19:58

Ieri mia madre al supermercato ha comprato un libro. L’ha pagato 8,08€ invece di 9,50€. Poi scopro che la casa editrice lo propone anche come ebook. A 6,99 €. Solo 3,49€ in meno. Ma stiamo scherzando? Branco di ladri…

#37 Comment By Arvedui On 7 febbraio 2013 @ 21:01

Gamberetta, forse non leggerai mai il mio commento, ma ti voglio dire che amo Tolkien, anche se riconosco alcuni limiti nella sua prosa. Condivo e concordo con tutto quello che tu ci spieghi, quindi credo di avere un leggero disturbo bipolare, almeno in fatto di gusti.
Da parte mia, scrivo molto, ma non uso lo show don’t tell. Per non sentirmi ipocrita però scrivo solo racconti epistolari!
Sono troppo astuto!


URL dell'articolo: http://fantasy.gamberi.org/2012/04/29/ultime-notizie/

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