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La Fogna dei Commenti

Pubblicato da Gamberetta il 24 maggio 2008 @ 20:18 in Fogna | 2.447 Comments

Problema: negli ultimi tempi il livello dei commenti è sceso tanto che le pubblicità del viagra bloccate dal filtro anti-spam sarebbero più interessanti. Per ogni commento semi intelligente ci sono pagine e pagine di spazzatura. Perciò ho deciso di cambiare politica riguardo ai commenti.

I commenti Off Topic (fuori argomento) non saranno più accettati.

I commenti contenenti insulti ad altri commentatori non saranno più accettati.

* * *

Partiamo dagli insulti. Da ora in avanti, le uniche persone che possono essere fatte oggetto d’insulti, allusioni, ingiurie, minacce e quant’altro di carino, sono le seguenti:

  • me stessa (Gamberetta).
  • Capitan Gambero.
  • Bubba.
  • Signor Stockfish.
  • L’autore del romanzo oggetto della recensione in esame, se l’articolo è una recensione.

FINE. Se volete insultarvi tra di voi andate da un’altra parte. Grazie.

I commenti fuori argomento. Qui mi devo affidare all’intelligenza di ognuno, ma se non vi dimostrerete abbastanza furbi, ci penserò io per voi. E visto che molti dimostrano l’acume di un criceto, farò qualche esempio:

«Gamberetta dice che Il Talismano del Potere è brutto, vuol dire che Gamberetta è scema!!!» (questo è un commento idiota, ma è in argomento, sarà accettato).

«Gamberetta non dovrebbe insultare gli autori, perché è maleducazione.» (questo è un commento altrettanto idiota, e in più non è in argomento perché non riguarda né il romanzo né la recensione dello stesso, bensì la “filosofia” di Gamberetta, tale commento non sarà accettato).

«Gamberetta non può criticare la Troisi quando lei scrive recensioni tutte sgrammaticate!!!» (non importa se l’affermazione sia vera o no, questo commento non sarà accettato perché non riguarda la recensione, ma in generale il mio modo di scrivere).

«Gamberetta è cretina, perché ha scritto “o avuto” senz’acca nel terzo paragrafo della recensione.» (questo commento è specifico alla recensione in esame, e non solo sarà ben accetto, ma mi scuserò e correggerò subito l’errore).

I commenti non accettati non saranno cancellati. Odio la censura, non cancellerò mai niente, bensì sposterò i commenti incriminati dall’articolo originale a questo, che non a caso è chiamato Fogna dei Commenti. Lo spostamento non sarà “in tempo reale” perché né io né mio fratello siamo tutto il giorno davanti a un PC, non di meno, appena ne avrò la possibilità provvederò. Perciò se sapete che il vostro commento è fuori argomento, potete metterlo direttamente qui, tanto ci finirà comunque.

Qualche altra noticina:

Se ho scritto qualcosa che non vi piace e volete farmi cambiare idea, l’unica possibilità è attraverso un ragionamento con basi logiche e documentate. Insulti, minacce, ripetizione ad nauseam, vanto di titoli accademici e non, precetti religiosi o filosofici: niente di tutto ciò mi fa né caldo né freddo.
Se commette degli errori di ortografia nel commento, NON scrivetene un altro per correggervi. NON CE N’È BISOGNO. A meno che il commento non sia del tutto sgrammatico, tanto da risultare incomprensibile, lasciatelo così com’è. Sbagliare a digitare capita a tutti e non c’è niente di male. Ciò non toglie che spendere un paio di minuti a rileggere, o magari installare lo spellchecker per la lingua italiana dentro Firefox male non vi fa.

Spellchecker di Firefox
Non è difficile, persino per una fan della Troisi!!!

* * *

E già che ci siamo parliamo dei furboni che commentano con nick diversi, dicendo la stessa cosa. Uno degli ultimi esempi:

Accessi al sito la notte del 30 Aprile
mitoancess & amiketti. Clicca per ingrandire

Ora, io non so se “Pamy & Moldy” e “mitoancess” siano la stessa persona, o gente diversa che usa lo stesso computer. Non lo so e non m’interessa. PIANTATELA CON QUESTI GIOCHINI. Non è la prima volta che succede, finora sono stata tollerante, ma davvero non c’è nessuna ragione per la quale uno non possa esprimere la propria opinione, per quanto rude, senza spacciarsi per tre persone diverse contemporaneamente. D’ora in poi, quando beccherò qualcun altro a fare ‘ste cose, farò un’eccezione ai miei principi e cancellerò i suoi commenti.

Infine, ricordo che in fondo a ogni pagina e nella sidebar a destra c’è l’indirizzo di posta elettronica con il quale potete contattarmi in privato: usatelo pure per qualunque argomento, meglio una mail in più (anche d’insulti) che non un commento a vanvera che non c’entra un tubo.

Spero di essere stata chiara, ma se avete dubbi chiedete.

EDIT: per maggiori informazioni sulla politica dei commenti di questo blog, consultate l’apposita sezione nella pagina delle FAQ.


Approfondimenti:

bandiera IT La Cloaca Massima, una delle più antiche fogne del mondo

bandiera IT L’homepage di Firefox

 


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2.447 Comments To "La Fogna dei Commenti"

#1 Comment By jess On 24 maggio 2008 @ 22:27

D’accordissimo sul fatto che il blog sia diventato una fogna di commenti.
Temo però che l’elenco di chi insulta non si dovrebbe affatto fermare ai soli due commentatori da te citati. ( mi sovviene un certo Carlo ad esempio che mi sembra piuttosto incline all’uso di offese pesanti etc…per non dirne altri).
In ogni caso non sono solo gli insulti che fanno di questo blog un luogo di dibattito poco serio, ma dubito che interessi a qualcuno.
Saluti jess

#2 Comment By Carlo On 25 maggio 2008 @ 00:00

Cara Gamberetta, apprezzo la tua iniziativa, ma la trovo di difficile realizzazione. Prima di tutto, una banale domanda tecnica sulle “regole”: tu hai detto che un commento in argomento come il seguente

«Gamberetta dice che Il Talismano del Potere è brutto, vuol dire che Gamberetta è scema!!!»

verra’ accettato, mentre un commento non in argomento come il seguente:

«Gamberetta non dovrebbe insultare gli autori, perché è maleducazione.»

sara’ sopstato qui. Ma che succede se un messaggio contiene entrambe le cose:

«Gamberetta dice che Il Talismano del Potere è brutto, vuol dire che Gamberetta è scema!!! Gamberetta non dovrebbe insultare gli autori, perché è maleducazione.»

Inomma, non credo che questa regola funzionera’, perche’ praticamente ogni messaggio sara’ una mescolanza di varie cose.

Seconda questione, riguardo all’essere in argomento: mi sembra che trascuri il fenomeno del “topic drift”. Si comincia a parlare di manga, e si finisce (attraverso una certa concatenazione di idee) a parlare di Quentin Tarantino e Sergio Leone. Quando scatta l’off-topic? A mio parere non dovrebbe scattare mai, perche’ e’ proprio questo il bello delle discussioni: che si “spostano”. E’ chiaro che se, nel bel mezzo di una discussione su Tolkien, uno irrompe parlando di coltivazioni di pioppi, il “fuori tema” e’ evidente (anche se poi, chissa’, magari c’entra: vassapere). Tuttavia nella maggior parte dei casi potreste procurarvi dei bei mal di testa a dover decidere i casi dubbi – che saranno certamente la norma.

Comunque, da parte mia faro’ del mio meglio per rompere il meno possibile i coglioni. :-)

#3 Comment By Gamberetta On 25 maggio 2008 @ 00:40

@Carlo. Nel caso di 50/50 il commento finisce nella fogna. Potrei fare eccezioni per commenti particolarmente intelligenti, ma ho come il sospetto non si presenterà l’occasione. Per il “topic drift”, finché la discussione drifta in maniera interessante, penso possa rimanere.
In ogni caso non mi farò venire mal di testa, stai sicuro. Nel dubbio sposto. Fine.
Nei 2000+ commenti già presenti di commenti “contro le regole” ma ugualmente meritevoli non me ne viene in mente mezzo, perciò credo non ci saranno grossi problemi.

#4 Comment By irene On 25 maggio 2008 @ 01:28

Il coniglietto Grumo si può insultare?
(scherzo, scherzo…)

#5 Comment By Loreley On 25 maggio 2008 @ 14:49

Che dire… era ora! Brava. :D

#6 Comment By giulias83 On 25 maggio 2008 @ 16:49

Ehilà! Anche io, proprio oggi, ho dovuto inserire la moderazione dei commenti, ma il motivo era la troppa SPAM. Non ci insulta nessuno! Che invidia…
;-)

#7 Comment By …io… On 25 maggio 2008 @ 19:07

«Gamberetta dice che Il Talismano del Potere è brutto, vuol dire che Gamberetta è scema!!! Gamberetta non dovrebbe insultare gli autori, perché è maleducazione.»

a perchè questo non è esprimere un proprio parere Gamberetta??

miseria , Hitler e Saddam Hussain avevano una mentalità più aperta di te

#8 Comment By Carlo On 25 maggio 2008 @ 22:48

…io…: Sei ingiusta. Quella di Gamberetta deve essere stata una scelta sofferta, considerato il suo odio per la censura. Oltretutto, i messaggi non vengono nemmeno eliminati, ma spostati qui. Paragonare Gamberetta a Hitler e Saddam Hussein, questa si’ che e’ un’operazione degna di Hitler e Saddam Hussein…

#9 Comment By Tom On 25 maggio 2008 @ 23:38

Io credo sia un idea valida. Forse non sono l’unico, e girovagando in questo blog nel tempo libero spesso mi passa la voglia di commentare un articolo, quando leggo delle discussioni prive del benchè minimo significato o scopo (tanto per citare l’agente Smith). Insomma, ragazzi, il Sol levante ci è già arrivato da un bel po’: ci sono dei siti fatti apposta per insultare gli sconosciuti. Se dovete scaricare lo stress andate lì, o trovatevi una ragazza :)
Saluto benedicendo l’iniziativa de La Fogna dei Commenti.
ciao!

#10 Comment By jiggly On 25 maggio 2008 @ 23:52

Edit di Gamberetta. Espressioni quali: “triturare le palle”, “qualcuno di più intelligente”, “sei scema [...] come una pacata considerazione oggettiva”, “pensare da deficiente”, riferite a un altro commentatore non sono più tollerate.

In primis un commentino all’ultimissima discussione, se ce ne sono state altre scusate ma non ho davvero il tempo con la mole di risposte che devo dare a gente a cui scrivo da un po’. Clio dice che è stata in Spagna e i libri della Troisi non li pubblicizzano. Rispondo che nemmeno in un sacco di librerie italiane li pubblicizzano ma che comunque in Italia ha venduto un sacco. Porta i dati delle vendite del mondo emerso in Spagna e non parlare a caso. E che ne dici di Turchia Portogallo Brasile? Bah, io non so nemmeno se è vero ma comunque ti invito di nuovo a rispondere a tutto, non solo a quello che ti fa comodo e con cognizione di causa oppure a non rispondere. Parlando in generale non importa nemmeno che siano state vendute in questo o quel paese. E’ già straordinario che è riuscita a varcare bene la frontiera, anche se fosse in uno stato solo non cambierebbe niente.
Ora:
Clio..
Ciccia ciccia, stai proprio continuando a triturare le palle. Visto che mi sto annoiando parecchio a risponderti chiarisco solo quello che non ho già detto in post precendenti o che ritengo ragionevole tornare a ribadire. Se qualcuno più intelligente di sta qui vorrà capire quello che dico legga prima e ci arriverà immediatamente. Ah, questa te la devo ripetere. Non ho bisogno di rilassarmi. Sono perfettamente rilassato di mio. Quando dico cose sulla falsa riga di “sei scema” lo faccio senza rabbia ma come una pacata considerazione oggettiva.
Visto che ti ostini a pensare da deficiente ti spiego perciò un po’ meglio il concetto di “la stragrande maggioranza degli italiani non ha letto il libro”. Questa frase implica due cose. 1 non c’entra una mazza se la MAGGIORANZA di LICEALI ha letto dei BRANI. Oltre al fatto che lo dici senza minimamente averne prova con l’atteggiamento di “ora sparo una boiata non verificabile, se ci credono forse è un punto a mio favore”, c’è da dire che quelli che scrivono qui non sono tenuti a aver fatto studi liceali, che chi li ha fatti non sempre ha letto un solo pezzo di quel libro e che chi ha letto solo brani a volte può non capire comunque la citazione. 2 non dico per niente che non è famoso, dico e continuo a ripetere che la maggior parte delle persone non l’ha letto e che è una balla colossale che la maggior parte delle scuole prevedano nel programma la sua lettura. Informati. Oltre tutto anche se fosse ciò non cambierebbe il fatto che la maggior parte degli italiani non l’ha mai letto. Per cui se vuoi farti capire dalla gente questo è il modo peggiore.
La faccenda dell’arco… mi fa cadere le braccia. Esempi scemi come “per il sommozzatore non è fondamentale il fiato?”…oddio.. Intanto solitamente i sommozzatori si immergono con bombole d’ossigeno etc, per cui la respirazione in effetti non è fondamentale… ma vabbè. Immagino che tu ti riferisca a chi pratica le apnee in ambito sportivo. Non c’entra niente sai? Assolutamente niente. Quello è un ambito molto specifico e non è inserito in nessun tipo di contesto, oltre al fatto che il “respirare” è molto diverso dall’usare “forza in generale”. Non so se riesci a comprendermi. Respirare, in quel contesto, è un qualcosa di assolutamente mirato e che è utilizzato in quella specifica attività. L’esempio sarebbe calzato meglio se la Troisi avesse detto “per tirare con l’arco non è necessario saper tendere la corda”. Ma la Troisi non ha scritto quello. La Troisi ha scritto mettendosi nei panni di Nihal in quel contesto. E’ come se io scrivessi di uno che si ritrova a parlare con te e scrivessi “per parlare con lei non era necessario riflettere”. Spero che tu capisca che la frase calzerebbe benissimo visto che capisci poco e perciò non serve fare dei grandi pensieri filosofici, ma spero anche che tu arrivi comunque a capire che per comunicare serve come minimo mettere in azione il cervello. Tu il cervello non ci riesci molto bene. Non riesci a capire le forme scorrevoli, colloquiali. Non ti entrano proprio in testa. Le vedi sbagliate. Se uno non ti spiega i minimi particolari non capisci quello che si vuole dire. Cosa credi che significhi? Non ci vuole un genio a capire che la Troisi non intendeva dire che anche se uno aveva le braccia atrofizzate riusciva a tirare comunque. E nemmeno che andare in guerra e tirare con l’arco era roba da mingherlini occhialuti. Certe volte non è necessario dire “Per lei..” e oltretutto farebbe anche un po’ schifo. Nel caso tu non ne fossi a conoscenza il metodo di scrittura usato in quel punto della Troisi è utilizzato da molti altri scrittori. Serve principalmente a calarsi meglio nel personaggio oltre che a non far gridare al lettore “che pallee!!” Continui a dire che l’autrice stessa dice che non si documenta. Non significa che sia un’ignorante. Mi sembra che tu abbia grossi problemi col significato delle parole. Ad ogni modo gradirei leggere la sua dichiarazione per intero. Come ben saprai prendere singoli pezzi può minare la corretta interpretazione.
Parlando dell’isola. Guarda che l’isola è fuori dalla portata dell’influenza delle altre terre emerse, è dietro la cortina. Inoltre di legno ce n’era presumibilmente un bel po’ dato che vi era una foresta. Inoltre la gente dell’isola era quella rimasta indietro perché non voleva entrare sott’acqua. Essendo della stessa stirpe e dato che non vi erano stati conflitti gravi ma che anzi il rapporto era rimasto pacifico (pur con qualche normale tensione per le opinioni contrastanti), sicuramente sono stati proprio loro a fornire le navi e marinai alla gente subacquea. Ti ricordo che erano un popolo di navigatori, per cui quanto a competenza di navigazione non dovrebbero aver avuto grossi problemi. Non hai capito nemmeno la mia allusione a altri territori da sfruttare oltre a quell’unica isola. Amen. Visto che ti serve sottolineo che non intendevo territori sottomarini.
Non ti spiego la storia della foresta pietrificata perché a quanto mi risulta ha già provveduto carlo e se non hai capito allora non capirai nemmeno adesso.
Come al solito gamberetta ha.. diciamo.. frainteso… spiegherò la situazione con qualche semplice punto.
SALITA
La compagnia non aveva tutta sta fretta, usavano il drago solo per non “passare tutta la vita a scalare quei monti poderosi” (non sono stato io a scriverlo). Nihal aveva addirittura espresso la preoccupazione che il drago non ci riuscisse perché le condizioni erano spaventose. La Troisi non dice mai che ci misero tutti quei giorni continuando a volare. Restringe il tempo narrativo perché le cose importanti da scrivere sono altre. In ogni viaggio sono quasi sempre previste lunghe soste per riposarsi, soprattutto se si è a bordo di cavalli, per evitare che stramazzino al suolo. Lo sforzo che doveva fare il drago era immenso. Ne consegue che le pause tra un volo e l’altro erano di entità notevole per permettere al drago di non morire. Aggiungici momenti in cui era impossibile effettuare il volo e che la salita del drago era estremamente lenta durante il volo stesso. Aggiungi inoltre le difficoltà di due persone come sennar e l’altro di stare in groppa, quindi le pause anche per la salute loro. Pause per rifocillarsi, dormire, espletare bisogni naturali. Aggiungi che quei monti erano altissimi, più alti di qualunque esista ad oggi sulla Terra…Et voilà! Eccoti la risposta! Ora mi dirai che doveva dirci quanto tempo impiegavano a dormire, mangiare, far riposare il drago, aspettare che il tempo fosse più favorevole.. cosa mangiavano, qual’era la forza del vento misurata secondo gli standard attuali?
DISCESA
Ehm.. gamby gamby? Lo sai che la discesa di cui parli è tutto un altro pezzo e che Sennar e Nihal non erano nemmeno sul drago? Non stavano volando.. e i quattro giorni non si contano dal punto in cui erano arrivati col drago ma da tutta un’altra parte…qualche maligno potrebbe chiederti di imparare a leggere.

Quello che hai scritto per spiegare la tre non significa proprio niente. Come al solito parli parli ma non descrivi dove prendi i pezzi. Ammetto che la mia memoria non è infallibile per cui sapere quello di cui stai parlando mi sarebbe d’aiuto.

#11 Comment By jiggly On 26 maggio 2008 @ 00:30

X Aglaring:

Continui a dimostrare cocciutamente di essere scema con tutto il post. Rispondo a ciò che mi sembra doveroso. Con tutte le volte che ho corretto i miei errori anche da solo non penso di aver dimostrato di credere di essere infallibile. Ma se dici delle cose senza senso non posso dirti “oh che bello c’hai ragione”. Per cui non puoi pretendere che prenda atto di errori che non esistono (nemmeno me li hai motivati). La 2bis ovviamente non l’hai capita nemmeno lontanamente. Non mi sorprende, non sai leggere. Nella 3 dici che “delle mie offese etc” ma sei stata proprio tu a dire che ti offendo se non sbaglio. E non ho mai detto che te ne frega se ti offendo, ho solo risposto che.. vattelo a rileggere e magari fartelo spiegare. Nella 5 dici che mi dispiace non poter ribattere etc etc e poi dici che è una idiozia l’ultima parte che ho scritto. A parte che è una contraddizione, motivami perché è un’idiozia. Non lo è affatto. Nella sei sbagli, ti ho detto che è una modalità che si usa nel gergo, non mi interessa il sesso che è scritto sulla tua carta d’identità. Poi dici che sono stato io a parlare di lei per prima. Cazzata, sei stata tu. Vatti a rileggere. Hai cominciato con la storia del “non ti prende nessuna perché sei sfigato”.
[Citazione] Difatti ne prendo atto, e aggiungo che non ho mai creduto di esserlo. Sei stato tu ad attribuirmi frasi che io non ho mai pensato, e tanto meno detto!! [Citazione]
Ripeto, non sai leggere. Ho detto che non credo che tu pensi di essere infallibile. Se non ci credi fatti analizzare la frase da qualche essere pensante.
Altro ragionamento idiota è che se uno dice “matteo è scemo” si crede infallibile. Semplicemente crede che matteo sia scemo. Di nuovo, fattelo spiegare da qualcun altro se non vuoi ascoltare me.
Ti ripeto per la “boh” volta che dici cazzate. Se penso che sei scemo non significa che non debba proporti un sondaggio per valutare la tua intelligenza. Inoltre ti faccio notare che era ironico in quanto non credo proprio che gamby possa accettare (visto che sei un suo cocco) e che pure il fatto di chiedere a gamby era solo una discussione teorica in risposta a una tua altra idiozia. Ti faccio altresì notare che era un misero tentativo per farti capire che sono convinto che la maggior parte di coloro che leggono il blog ti ritengano una cretina. Ti ripeto ancora che so che tu non puoi fare un cazzo per modificare il blog. Poi, le persone intelligenti non dicono spesso imbecillità, ne dicono alcune, se le dicessero spesso sarebbero imbecilli. Poi, “ho sentito il dovere di dirlo” è un’altra cagata. Non era nessun dovere morale. Credevo che avesse frainteso anche lei come te per come aveva scritto la frase e le ho risposto. Se leggi il suo successivo post noterai invece che sei stato l’unica ad aver frainteso. Se riconosci un errore su milioni non significa che tu sappia riconoscere i tuoi errori. Se non credi di farne milioni e te ne fanno notare milioni devi spiegare perché non credi che lo siano.
Ti prego piantala con sta storia di fumarsi la cosmologia, è una frase po’ ripetitiva. Infine, se avessi capito ciò che ho scritto sapresti che non è superfluo il mio commento a Clio, oltre che come hai ammesso non è nemmeno sbagliato (cavolo dovreste parlare anche un po’ fra voi per farvi reciprocamente capire qualcosa).

#12 Comment By jiggly On 26 maggio 2008 @ 01:29

Edit di Gamberetta. Off Topic.

Ciao Arya, scusa se scrivo troppo sinteticamente e se per sbaglio salto punti cruciali ma mi sto cominciando a stancare dopo i commenti sfiancanti a cui ho risposto. Alura. Il fatto che potresti sbagliare c’entra con il motivo per cui mi hai detto che Mito non doveva rispondere così. Ti pareva chiaro hai detto poi. E io allora ti ho detto perché è sbagliato anche se ti pare chiaro, tutto qua. Secondo me se fossi stata più fredda ci saresti arrivata tranquillamente. Logico che si può sbagliare, ma il fine della mia frase era spiegarti. Hai detto “è chiaro”. E allora io ti ho detto “sbagli, e se sbagli non ti può essere tanto chiaro no?”
Io non penso che se avessi dovuto commentare a una tua amica il suo libro (e se l’aspirazione di vita della tua amica fosse essere scrittrice) avresti usato i toni che hai usato per la Troisi. Dire che come scrittrice è una fallita e che diversi pezzi fanno vomitare non è propriamente essere gentili o solo onesti. Se non vuoi insultare non dici “mi fa vomitare come scrivi” o “mi rotolo dalle risate” o “non sai scrivere”, ma magari semplicemente che non ti piace e punto. Ti faccio un esempio. Se dici a un gay “gay” non è un’offesa. Se dici a un gay “spingimerda” è un’offesa. Poco dopo aver detto che non hai mai affermato che la Troisi deve darsi all’ippica hai detto che non è che vuoi che tutte le cose che ti fanno schifo scompaiano dalla terra. Ovviamente non parlavo letteralmente e il concetto che volevo esprimere l’hai confermato tu stessa. Per te la Troisi fa cagare a scrivere e non perdi certo occasione per dirlo nel peggiore dei modi. Non credo proprio che tu aspetti con impazienza suoi nuovi libri per vedere se migliorerà.
Hai detto ancora che non hai generalizzato etc. Magari non l’hai fatto avvertitamente ma ti assicuro che è così.. Rileggiti il mio scorso blog e il commento su parole tipo “proprio per questo..” o simili, che ora non ricordo. Sto aspettando da te parole che mi aprano la mente sulla questione o che le mie aprono la tua, ma per ora.. se non riesci a trovarne io mi tengo la mia idea e tu la tua purtroppo, anche se situazioni del genere non mi piacciono per niente. Ti assicuro che metto in continuazione in dubbio le mie idee e interpretazioni, ma se non trovo punti deboli continuo a tenerle.. ti ripeto che a volte quello che il soggetto dice non è rilevante perché può essere in cattiva fede o nascondersi le cose lui stesso e che non mi sono immaginato nessun significato opposto, non sono stato lì a dire “dov’è che salta fuori che non la pensa così?”. Semplicemente noto una cosa leggendo un testo e la scrivo. Non ho sondato le righe per trovare significati nascosti, mi sono balzati all’occhio mentre leggevo. Hai scritto che accetti i pareri diversi e non mi resta che scrivere di nuovo io stesso che da come ti ponevi non sembrava proprio. Ti ho fatto notare un paio di parole che hai scritto ma non mi avevi ancora risposto nello specifico. Se altra gente in altri forum non ti scassava le balle su sta storia non significa niente, possono esserci mille spiegazioni per questo: Argomenti diversi e quindi impostazione diversa del linguaggio, persone che non notano questo genere di cose, persone a cui non frega niente, implicazioni emotive etc.
Se tu dici “per me il problema è” denoti comunque un’impostazione di oggettività. Perché con quella frase non metti in dubbio che il problema esista. Dici qual è secondo te, non che secondo te c’è un problema e che magari gli altri possono dimostrarti che non è così.. Non so se mi faccio capire.. In un determinato frangente praticamente nessuno può dirsi sicuro del suo subconscio. Credi di conoscerti al 100%? Io purtroppo non ho questa illusione.
Ti ripeto ancora che io non pretendo niente. Non ho detto che ti conosco meglio per 2 post che hai mandato. Ho detto che in linea di massima so leggere quello che mi si scrive e che se scrivi, per esagerazione e per esempio “stronzo, pezzo di merda”, non mi sembreresti molto dolce anche se tu dicessi di esserlo stata. E non ci vuole un genio per capire che a volte un terzo capisce meglio di te cosa implica una tua frase, perché non ha i tuoi pregiudizi interni.
Cmq, finendola con questa tiritera, volevo dirti che non puoi prevedere come e su cosa ti triturerò i maroni no? xD Quindi se parliamo d’altro salterà fuori e vedremo. Dipenderà da altri fattori e altre motivazioni. Non tirare a indovinare. Per ora te l’ho fatto notare solo una volta e in linea generale e stiamo solo continuando quella discussione. Io non manderei affanculo uno che mi fa notare che avevo un certo atteggiamento senza rendermene conto, anzi. Questo perché, come ti ho detto, so benissimo che non sempre riesco a cogliere tutto quello che mi riguarda. Ecco perchè invito sempre a darmi motivo di credere altrimenti. Difficilmente un assassino crederà di essere una persona veramente cattiva o di aver sbagliato a uccidere, soprattutto mentre lo sta facendo o poco dopo averlo fatto. Le cose brutte molte volte ce le neghiamo a priori e ogni tanto succede anche con le cose belle.
Notte!!

#13 Comment By jiggly On 26 maggio 2008 @ 01:41

……………………………………………………………………………………… NON MI HA MANDATO I DUE COMMENTI… precedenti a quello di arya………

#14 Comment By AryaSnow On 26 maggio 2008 @ 01:59

jiggly:
Guarda: sei una vera palla XD
Non lo dico con l’intenzione di offenderti o di litigare. Lo dico perchè mi sembri veramente pesante. Ti sei messo a fare un sacco di casini su cose che mi pare veramente buon senso lasciar perdere. E il tuo post mi sembra sinceramente tutta una serie di seghe mentali noiose ed inutili. Potrei rispondere ad esse, ma veramente non ne ho la minima voglia e il minimo interesse a impiegare ancora il mio tempo in quel modo X_x.
Nel caso tu pensassi che in realtà non rispondo perchè non so cosa ribattere… beh, pensala come ti pare. Non mi interessa.
E pensala come ti pare pure su tutte le altre questioni di cui hai appena parlato.

Senza rancore eh, perchè in fin dei conti di antipatia verso di te non ne nutro.
Però ti ritengo davvero inutilmente palloso =P

#15 Comment By jiggly On 26 maggio 2008 @ 02:10

Ciao Gamby Gamby! Come il solito ti distingui per le tue trovate da dementi cronici. Bel posto la fogna, peccato non metterci le tue recensioni vero? Le regole le fai tu ma ciò non toglie che siano regole di merda. Non vedo perchè si può insultare l’autore di un testo o un “gambero” ma non chi fa un commento al quale si può rispondere unicamente a insulti. Sempre uno scritto è. Se qualcuno inserisce un argomento in-topic che non è presente nella tua recensione dovrebbe avere la tua stessa posizione ad esempio, cioè facilmente insultabile. Stessa cosa per chi sostiene una cagata che hai detto inserendo valutazioni sue etc. Portare le discussioni che ne nascono in altri posti crea solo un casino della madonna.
Ti faccio notare inoltre che espressioni oggettive e motivate a volte non possono essere considerati insulti. Se dici che un handicappato è handicappato è un insulto? Dovresti dire diversamente abile? E’ la stessa cosa. Ad ogni modo, come fai a dire a uno scemo che non sa di esserlo che lo è? Senza insultarlo ovvio.
Cooomunque, hai fatto bene a spostare qui quello a aglaring, ma anche quando qualcuno stupra una donna e questa si tiene il bambino contribuisce a aumentare le dimensioni di un popolo no? Comunque ti suggerisco di inserire anche all’interno di una discussione se un post è stato spostato e di chi è, giusto per salvare un po’ sto schifo.
Chiedo scusa per non aver invitato aglaring ad andarcene da un’altra parte, ma l’avrei fatto solo se fosseso stati cancellati i suoi precedenti post, per evitare che qualche lettore frettoloso la ritenga detentrice di qualche neurone

#16 Comment By jiggly On 26 maggio 2008 @ 02:17

Arya :P
Padrona, anzi padronissima di pensarlo! Io però non penso che provare a spiegarsi a chi non ti ha capito prima (per colpa tua o sua) sia roba pallosa!!!!!!!! E non penso nemmeno che lo sia cercare di evitare che qualcuno pensi che se una cosa non piace a lui è perchè è brutta e basta. Non è più un’accusa.. ormai! E’ per dirti quello che ho cercato di fare e con che intenzioni, il resto se vuoi lasciarlo perdere per me va bene. Sau

#17 Comment By Angra On 26 maggio 2008 @ 12:21

@Gamberetta: mi pare che lo spirito con cui qualcuno ha preso La fogna dei commenti sia più o meno questo: ok, liti off topic e insulti verranno spostati nella Fogna dei commenti? Bene, allora andiamo direttamente a litigare e insultarci lì, cosa che non mi sembra nello spirito del provvedimento. A mio avviso questo topic dovrebbe essere chiuso ai commenti degli utenti e usato come cestino solo dall’amministratore, altrimenti perde la sua funzione.

#18 Comment By Gamberetta On 26 maggio 2008 @ 14:05

@Angra.

ok, liti off topic e insulti verranno spostati nella Fogna dei commenti? Bene, allora andiamo direttamente a litigare e insultarci lì, cosa che non mi sembra nello spirito del provvedimento.

Il problema è che non posso impedire alla gente di litigare, a meno di mettere la moderazione, e non ho voglia. Perciò se proprio uno sente l’esigenza di dar del cretino a un altro commentatore meglio che lo faccia qui, piuttosto che inquinare i commenti di articoli a caso.

#19 Comment By alice On 26 maggio 2008 @ 16:56

jiggly, non per offenderti o altro, ma mi hai fatto venire il mal d testa con i tuoi post :p
Secondo me dai troppo peso alle cose… devi imparare a a trascurare le stupidaggini, altrimenti esplodi!!!
Non sto scherzando, è solo un consiglio. Lascia perdere certe cose, non dilungarti

#20 Comment By jiggly On 26 maggio 2008 @ 17:49

Alice, ti assicuro che solitamente diverse cose le trascuro!! Solo che se provi a cercare di far ragionare qualcuno e questo qualcuno non ha poi tutta sta intelligenza sei costretto a ribattere parola per parola e dettagliatamente.. cmq grazie per il consiglio :P

#21 Comment By Clio On 26 maggio 2008 @ 20:31

Qui si scade davvero nel surreale.
jiggly, penso che tu sia arrivato a capolinea, se prima nella mia scala di considerazione eri sulla linea di galleggiamento adesso sei definitivamente affogato.
Il tuo posto è un’accozzaglia di bestialità, fanfaronate e scempiaggini puerili. Ciò detto, non perderò altro tempo a risponderti. Ah, non me ne frega assolutamente nulla se per te questo significa qualcosa, fattici i filmini che vuoi, il tuo giudizio non mi tange dato che è il giudizio di uno sprovveduto presuntuoso.
Sayonara, jiggly-chan.

#22 Comment By jiggly On 26 maggio 2008 @ 23:33

Mhm.. ottimo Clio, dimostri ancora una volta quanto sei fuori come un balcone. Sai benissimo che puoi dire “sono cagate” solo se lo giustifichi. Se non lo fai ti potevi pure risparmiare di dirlo. A quanto pare c’è un sacco di gente che non ha tempo per rispondermi xD. Comunque non mi frega assolutamente nulla della tua linea di galleggiamento (a maggior ragione se non giustifichi), solo, mi dispiace di aver perso l’occasione per far ragionare qualcuno col cervello e non col cu..ore.
P.S. Ma non era finito il tempo della moda dei saluti stranieri?

#23 Comment By avvocatospadaccino On 27 maggio 2008 @ 00:06

sto notando una certo andamento costante in tutti i blog, sia belli (come questo) che brutti.
fase 1: molto entusiasmo, molti articoli. Primi responsi positivi.
fase 2: stanchezza, non c’ho tempo, mah, urge un ripensamento.
fase 3: pochi articoli ma buoni. si cercano collaboratori (che puntualmente non vengono, perchè i blog sono gratis e ognuno se ne apre uno non appena ha una mezza cosa da dire.)
fase 4: mò mi so rotto i coglioni e comincio a mettere delle regole, ad esempio si moderano i commenti oppure, come in questo caso, attenzione che vi sposto nella fogna (è però originale la vs. soluzione)
fase 5… spero non arriviate alla fase 5, però certo avete percorso fedelmente le prime 4 fasi.
Forse ci sarebbe una seria alternativa. Un blog che sia davvero di varie persone e che abbia un minimo di bussola (ad esempio: un blog sul fantasy, tanto per dirne una)
qualche tempo fa venne varato da “conosciuti anonimi” un blog che si chiama fantasymerdamagazine.
L’idea era più buona di quello che sembrava e avrebbe meritato maggior fortuna.
Ma, come dicevo, ognuno che ha una mezza cosa da dire si apre un blog, spara una decina di articoli magari interessanti e poi o si mette a parlare della propria inutile vita privata o smette.

#24 Comment By …io… On 27 maggio 2008 @ 00:36

qualche tempo fa venne varato da “conosciuti anonimi” un blog che si chiama fantasymerdamagazine

FantasyMerdazine

#25 Comment By Angra On 27 maggio 2008 @ 08:19

@avvocatospadaccino: aaah, ho capito, chi sei, Metascodinzolante progenitore del miglior amico dell’uomo! Certo se uno cambia nome tutte le volte gli altri ci mettono un po’ a capire che devono smettere subito di cagarlo ;)

#26 Comment By Rob On 27 maggio 2008 @ 14:23

Caspita, come ve la prendete a cuore. E perchè, ma soprattutto per cosa? Per incrementare la fogna dei commenti all’interno di un blog che altro non è che una discarica già di suo? Non ne vale la pena.

Manca giusto l’inserimento di uno spazio per La fogna delle recensioni, dove inserire le “critiche costruttive ma ironiche” che scrive Gamberetta, dal momento che sono proprio quelle la sorgente di dibattiti con acredine e turpiloqui vari come si può ovviamente e facilmente supporre. E non venite a dire per la centesima volta la solita idiozia che il modo in cui si dicono le cose non conta. Conta eccome. Infatti questo è il risultato.

Auf Wiedersehen!

#27 Comment By Loreley On 27 maggio 2008 @ 14:38

Caspita, come ve la prendete a cuore

Ah, noi? ;)

#28 Comment By …io… On 27 maggio 2008 @ 15:12

E non venite a dire per la centesima volta la solita idiozia che il modo in cui si dicono le cose non conta. Conta eccome. Infatti questo è il risultato.

più che altro ti fa un pò ridere il fatto che critichino la forma in cui è stato scritto Ancess, poi nella loro testa c’è questo concetto del ” COME TE LO DICO NON CONTA. L’IMPORTANTE E’ CHE TI ARRIVI IL MESSAGGIO ” ovvero i toni usati da me per recensire e commentare NON CONTANO ..a me frega solo di smerdarti…punto.
Torto o ragione non ha importanza.
A me fa schfo questo quello e quest’altro
Ti senti preso in causa? CAZZI TUOI !

ok…a sto punto,diciamolo…come è scritto ANCESS o tutti gli altri fantasy italiani, non importa.L’importante è il contenuto.

#29 Comment By Aglaring Vanyar On 27 maggio 2008 @ 15:30

La quota dei non esistenti è salita a 4: P.., M…. C…. ( ovvero K.. ) e j….
Ossequi!!

#30 Comment By alice On 27 maggio 2008 @ 15:42

jiggly, lascia che l’ignorante nuoti nella sua ignoranza (solo se è ignorante, ovvio) e risparmia fatiche inutili. :)
Far capire a uno stupido che è uno stupido è un’impresa ardua, mentre far venire i dubbi a un intelligente di essere tale è facilissimo.
Non mi riferisco a nessuno in genere …
Stammi bene, jiggly

#31 Comment By Aglaring Vanyar On 27 maggio 2008 @ 15:45

Edit di Gamberetta. Off Topic. L’idea della parodia poteva essere buona, ma ormai non c’entra più niente con Il Talismano del Potere.

Le due Lytyzzyt Pahamehr e Molhandehr, continuavano a tumultuare, come un vulcano in eruzione. I coltelli e i pugnali diventavano sempre più arroventati al calor bianco, fin quasi a sciogliersi, e le ruote di seghe affilate – sempre più radioattive che mai – cominciavano a ruotare fino a superare la velocità critica, le frotte di topi incredibilmente affamati, entravano ed uscivano velocemente, mangiando il loro deretano con un’alacrità sempre più potenziata. – IL NOSTRO TONICO! PRESTO! IL NOSTRO TONICO!!! –, gridavano sempre più disperate, ma invano!! – PRESTO, IL NOSTRO TONICO, ALTRIMENTI NON ESISTEREMO NEMMENO QUI!!! –
Ma invano.
Nessuno portava loro il tonico – indispensabile per la loro esistenza nel mondo sommerso, immerso, ed emerso. Loro che non esistevano da nessuna parte, rischiavano di non esistere nemmeno qui!!!
E cominciarono a piangere irrefrenabilmente, mentre cominciavano a non esistere nemmeno là!!!!

#32 Comment By Pamy & Moldy On 27 maggio 2008 @ 17:45

Buongiorno Muppettini nostri!
Come butta? Da quel che vediamo sempre peggio!

Dopo l’ultima trovata dittatoriale di Von Gamberetten non potevamo trattenerci dal rispondere.

Per cominciare è inutile che tu Gamberwoman insisti a tentare di dimostrare che solo gli alleati di Mitoancess possono essere contro la tua opinione. Bambina nostra, ci sembra più che chiaro cos’è che non va di questo sito no? Perché star lì ad arrovellarsi nell’imporre regole che avvantaggino te e i tuoi accoliti e tolgano di mezzo gli oppositori? basta fare ciò che fanno gli altri siti no? Imparzialità, ordine, rispetto e moderazione nell’esprimere le proprie opinioni, anche se le si vuol far passare come recensioni.
Dai Moldy non posso essere volgare, non suggerirmi le parole più appropriate a questo sito…..

Dicevamo: poi, vogliamo dire, dirci che abbiamo il pisellino e che in realtà ci chiamiamo Mitoancess non è carino….dai non è che ci vuole più di tanto a capire che il tuo bravo informatico ha modificato due dati, ritoccandone altri 3-4, e magari anche copiato ed incollato qualcosina giusto per rendere sicuri che noi non siamo altre persone aborriscono le peculiarità di questo sito ma inviati di Mito. A noi pare proprio di non aver avvantaggiato Mito in particolare, o altri autori o testi, bensì incoraggiato te e i tuoi amiketti (che secondo noi sono ben pochi, perché la maggior parte sono tuoi doppioni, da qui tutti i tuoi sospetti su di noi….non siamo mica sceme Gambe).

Però siamo rimaste sorprese dalla tua furbizia, ebbene sì. In passato avevi detto che avresti spammato i messaggi troppo rompipalle, o semplicemente avresti impedito l’accesso al tuo sito….poi, visto il grande successo e la pubblicità al tuo sito che stava facendo la discussione su Ancess e Troisi, hai deciso di creare uno spazio apposito in cui mettere gli animali più selvaggi (tipo zoo) attirati da te e il tuo modo di fare e avvertito che vi sarebbero stati trasferiti tutti i rompicoglioni per i tuoi affari stronzetti (detto alla spicciola). Eh sì, sei furba, e adesso capiamo perché sei tu il Capo del branco di Muppet Show….eh ehe eheh! Birbantella!

Ora con Moldy dovremo trovare un modo per continuare a sputtanare Von Gamberetten e quei 2 o tre amiketti/e (comprese doppie identità, comparse, passanti ah aha ahah chi più ne ha più ne metta!!!!!) senza rischiare di finire in quest’angolo che ci fa venire la claustrofobia.
Mah….. Comunque, cara gamberetten, per quanto ti sforzi è sempre più difficile rimediare alle sputtanate, la dittatura crescente qui dentro ne è un esempio….(il nostro racconto ti ha toccato nel vivo, perciò a gran richiesta ne metteremo un altro, a meno che non decidi di censurarci, tanto dittatura per dittatura….)

Per i pochi accoliti di Von gamb.: continuate a girare l’argano dell’idiozia ( E vedete di non usare i bracci per altri scopi, che schiffo!) magari se un giorno la quotassero in borsa diverreste miliardarie voi e tutte le vostre generazioni!
Eh restituitelo quel talismano, per certi giochi basta fare un salto a Cuba, zozzone!

Ahha aghah ahah!

Ciao bambolotti cari, un bacio tarantolato!!!

#33 Comment By Gugand On 27 maggio 2008 @ 17:59

Il mio primo commento proprio nella fogna (sigh), ma il blog l’ho conosciuto ieri…

Innanzitutto devo farti i complimenti, Gamberetta, per le recensioni, anche se ho dovuto leggermene diverse per capire i tuoi punti fermi (per capire in cosa potrei essere d’accordo con te o no, non sto qui a discuterne). Finalmente ho trovato qualcuno piu’ “pignolo” di me (a parte Yahtzee per i videogiochi nella sua rubrica zero puntaction, ma lui lo fa apposta ad essere stronzo e lo ammette).
Dopo anni di litigate nei newsgroup (io sono uno della vecchia guardia di internet che ancora fatica a sfogliare Blog e Forums, ma cerca le informazioni in Usenet, ma prima o poi imparo) trovo qualcuno che mantiene una coerenza nelle sue opinioni.
Nonostante il mio incitamento a continuare sulla tua strada, ti devo dire che sulla Novik hai sbagliato a giudicarla male e ti consiglio fortemente di leggerti i seguiti della saga di temeraire (il secondo non e’ bellissimo, ma il terzo merita sicuramente) perche’ sembra che l’autrice abbia reagito a critiche tipo le tue cercando di rattoppare i difetti del primo volume (di cui alcuni di quelli da te citati io non li reputi tali).
Ciao e ancora complimenti

#34 Comment By Gugand On 27 maggio 2008 @ 18:03

dimenticavo…non hai letto mai Pratchett? non ti ho visto mai parlare dei suoi racconti.

#35 Comment By Gamberetta On 27 maggio 2008 @ 19:11

@Gugand.

dimenticavo…non hai letto mai Pratchett? non ti ho visto mai parlare dei suoi racconti.

Sì, ho letto Pratchett e mi piace anche. Una delle cose che vorrei fare è una doppia recensione di Buona Apocalisse a Tutti! di Gaiman/Pratchett e Tutta colpa dell’Angelo di Cristopher Moore, per mostrare due modi di scrivere fantasy con ironia.
Purtroppo, occupandosi il blog per buona parte di fantasy italiano, è raro che capiti di parlare di Pratchett. Per gli scrittori nostrani il fantasy è faccenda serissima, e l’ironia è trattata con sospetto se non disprezzo.

Per la Novik, se mi dici che è migliorata potrei provare a dare un’occhiata al secondo volume. Lo metterò in coda all’infinita lista di roba da leggere. ^_^

#36 Comment By Clio On 27 maggio 2008 @ 19:31

@Gamberetta
Gli scrittori italiani si prendono molto sul serio, ma non sono i soli: la maggioranza dei romanzieri fantasy che ho incontrato scrive con intransigente serietà anche le più mirabolanti stupidaggini. Francamente trovo che Pratchett sia uno dei migliori di questo periodo :) Mi piacerebbe leggere una tua recensione su di lui, anche se “Buona apocalisse a tutti!” mi manca.
Ad ogni modo io nutro qualche speranza per il futuro del fantasy italiano: mi è capitato di leggere già due storie in stile “semi-serio” o ironico su di un sito di scrittori amatoriali… Si tratta qui solo di passatempi, ma magari l’ironia riuscirà a far breccia nella prossima generazione di scrittori. :)

#37 Comment By Gugand On 27 maggio 2008 @ 19:37

Sinceramente le cose sulla Novik che non mi trovano d’accordo sono stati la ricerca delle descrizioni particolareggiate delle azioni di guerra(di cui non ne ho sentito la mancanza nemmeno in cronache del mondo emerso, che, purtroppo, ho letto, per fortuna a scrocco e condivido il resto delle tue lamentele), mi sei sembrata esageratamente delusa dalla mancanza di azioni di guerra (e’ vero che il libro e’ ambientato durante una guerra, ma mica tutti i soldati combattono, specialmente quelli non ancora addestrati come lo era il protagonista), inoltre la zoofilia di cui accusi il povero Laurence perche’ dava del “caro” al suo drago e’ un tantino amplificata.
Naturalmente sono stato un po’ deluso come te dal deus ex machina finale, ma il romanzo (cosa rara) manteneva una coerenza che raramente si vede in giro.

Naturalmente non ti chiederei di spostare di una virgola il tuo modo di pensare, ma mi piace essere chiaro e trasparente con chi fa altrettanto.

PS:Il tnt carino e’ fantastico :)

#38 Comment By Lo Sparviero On 27 maggio 2008 @ 20:22

Pamy & Moldy: Scusate, però non riesco minimamente a comprendere un piccolo passaggio(eh, sì, sono limitato).
Allora voi predicate imparzialità, ordine e rispetto nell’esprimere le vostre opinioni e poi, proprio alla fine, mi mettete:”Ora con Moldy dovremo trovare un modo per continuare a sputtanare Von Gamberetten e quei 2 o tre amiketti/e (comprese doppie identità, comparse, passanti ah aha ahah chi più ne ha più ne metta!!!!!) senza rischiare di finire in quest’angolo che ci fa venire la claustrofobia.”
Non voglio apparire come quello che fa caso anche ai più piccoli dettagli, ma queste contraddizioni mi fanno venire i capelli bianchi.
Asserite, inoltre, che Gamberetta abbia ritoccato i dati secondo i quali mitoancess e voi vi siate collegati dallo stesso computer.
Riflettiamo un secondo: che senso avrebbe darsi tanta pena ritoccando dei dati solo per dimostrare che mitoancess ha due o più account?
Non escludo che lo abbia fatto: non per male, ovvio, ma in questo mondo la gente è capace delle cose più assurde 0.o…
Forse ai vostri occhi questo sembrrà un commento a favore i Gamberetta, e questo vi indurrebbe a pensare che io sia un suo “Accolito”. Ma non è così: il mio vuole solo essere un commento obbiettivo, aperto a qualsiasi libertà d’opinione e a qualunbque chiarimento.
Vorrei che rispondeste a questo commento invece d’ingnorarlo: perché un sano confronto fra ideologie opposte non può far altro che bene. Basta che non sia troppo cruento e con parolacce stupide come ad esempio: “6 1 froccio!!!!”
Grazie e buona giornata.

L’umilissimo Sparviero.

#39 Comment By Carlo On 28 maggio 2008 @ 08:18

Rob:

E non venite a dire per la centesima volta la solita idiozia che il modo in cui si dicono le cose non conta. Conta eccome. Infatti questo è il risultato.

Qualsiasi blog non moderato e’ stracolmo di flames, e lo sai bene: la tua e’ solo l’ennesima lezioncina basata su una morale da maestra d’asilo. La Gamberetta sta cercando di mettere un po’ d’ordine, e ancora senza censurare nulla (d’altra parte ho sempre provato schifo per gli schizzetti di merda, quindi per Pamy e Moldy farei una piccolissima eccezione…).

#40 Comment By Rob On 28 maggio 2008 @ 09:57

Carlo

Qualsiasi blog non moderato e’ stracolmo di flames, e lo sai bene: la tua e’ solo l’ennesima lezioncina basata su una morale da maestra d’asilo.

Infatti la mia era un’invocazione alla moderazione proprio a partire dalle ‘recensioni’ che vengono scritte, dato che son quelle a generare inutili insulti e offese e che hanno condotto a La fogna dei commenti. Forse avresti dovuto imparare di più sulla morale, persino da ciò che ti insegnava la maestra dell’asilo. Eviteresti di esprimere opinioni che ti annovererebbero ben oltre gli schizzi di merda che detesti tanto.

#41 Comment By mhrrr On 28 maggio 2008 @ 10:29

cara gamberetta, pur accogliendo con piacere la tua sensata decisione di creare una fogna dei commenti, devo segnalarti che tale decisione comporta un disservizio: infatti il box degli ultimi commenti risulta infestato dai commenti infognati e risulta inutilizzabile (ed è un peccato, per ovvie ragioni).

con l’auspicio che tu sappia trovare una soluzione, cordiali saluti.

#42 Comment By Carlo On 28 maggio 2008 @ 13:12

Rob: sei de coccio… Quello che contesto e’ proprio che le flames siano state provocate dalle recensioni di Gamberetta. Ci sarebbero comunque. Non ci arrivi? Non mi sorprende. Ora torna pure dalla tua maestra d’asilo per chiederle quante strofinate sono appropriate per pulirsi il culetto.

#43 Comment By Gamberetta On 28 maggio 2008 @ 13:56

@mhrrr. Sì, mi sembra una buona idea tenere separati gli ultimi commenti in generale dagli ultimi commenti finiti nella fogna. Vedrò quel che si può fare.

#44 Comment By jiggly On 28 maggio 2008 @ 22:16

X Alice

Ciau! Hai ragionissima.. non ho parole ^^
Il fatto è che non mi piace nemmeno che gente che non ha qualche elemento per valutare quello che dice uno scemo finisca per crederci!

#45 Comment By Carlo On 29 maggio 2008 @ 13:46

Edit di Gamberetta. Ovviamente Off Topic con la nuova politica.

Non so se sono “fuori tema”, ma il post di Gamberetta al quale rispondo era in questo thread.
Gamberetta scrisse:

E prima che qualcuno chieda, i miei fantasy preferiti (ma non necessariamente i miei romanzi preferiti in assoluto):
[...]
3. Le Porte di Anubis di Tim Powers (un miscuglio di fantascienza, steampunk, viaggi nel tempo e magia. Bellissimo il finale).

Carlo scrisse:

[...] se la Gamberetta dice che e’ bello, deve essere bello sul serio! Gia’ che ce l’ho a portata di mano, mi sa che mi butto a leggerlo subito.

Finito. Va bene: giunto alla fine non ho potuto fare a meno di pensare: “Bel modo di sprecare il mio tempo”. Intendiamoci… il libro non e’ orrendo, anzi, in certi punti e’ davvero sorprendente e originale. Si capisce che l’autore ha lavorato duro, che si e’ documentato, eccetera… Capisco che sono queste le ragioni principali per cui e’ piaciuto alla Gamberetta.

Ma tanto per cominciare, la traduzione in italiano e’ pessima (l’ho voluto leggere in italiano, come ha fatto la Gamberetta, perche’ volevo effettivamente leggerlo esattamente come l’ha letto lei): ci sono punti in cui si capisce come doveva essere il testo originale, e come il traduttore sia riuscito a ingannarsi… Purtroppo il Fantasy (nel senso lato del termine) e’ generalmente considerato letteratura di serie B, e quindi lo fanno tradurre al primo che capita.
A parte questo, ci sono anche incongruenze molto fastidiose… forse fastidiose solo per me, che ho letto fantascienza per anni, e vado matto specialmente per i viaggi nel tempo. E quando si parla di viaggi nel tempo, ci sono due soluzioni possibili: o si parla di universi alternativi (e quindi modificare il passato significa semplicemente “creare” un universo alternativo, oppure “passare” in quello), oppure si parla di determinismo assoluto, e totale assenza di libero arbitrio: il passato e’ non-modificabile, e i viaggiatori nel tempo scoprono di essere condannati a fare cio’ che e’ gia’ scritto nella storia.

La soluzione adottata nelle Porte di Anubis e’ la seconda. E se e’ cosi’, risulta (almeno a me) estremamente irritante che i vari personaggi ci mettano un bel po’ non solo a capire che tutto il loro affannarsi a viaggiare nel tempo non serva in realta’ assolutamente a nulla… ma non si pongono nemmeno il problema, assolutamente sconvolgente, di non essere altro che degli automi condannati a vivere cio’ che e’ gia’ predeterminato. Ad esempio e’ assurdo, alla fine, che il protagonista possa serenamente illudersi di essere “libero” semplicemente perche’ quella parte della sua vita non e’ scritta nella sua biografia (proprio come nel finale di Terminator 4). Ma e’ evidente che e’ irrilevante a questo punto che una biografia esista o meno: questo tipo di universo semplicemente non contempla la libera volonta’. Mai.

Mentre all’inizio il libro prometteva molto (la “limitazione” posta ai viaggi nel tempo, possibili solo attraverso le “falle”; l’ambientazione curatissima; le documentazioni storiche reali), man mano che si procede si assiste a una banalizzazione fino a livelli di fumetto. Con supereroi degni di un film di Batman (come Horrobin e Romany). E ingenuita’ incredibili… Come puo’ il Maestro illudersi che “distruggere l’Inghilterra sin dalle sue origini” avrebbe liberato l’Egitto dal dominio inglese – quando solo poche pagine prima si afferma chiaramente che l’Egitto si e’ liberato dal dominio francese proprio grazie agli inglesi? Come fa Jackie a illudersi di poter effettivamente riuscire a uccidere (o a credere che sia stato ucciso) un tizio che e’ capace di “cambiare corpo” a volonta’, in qualsiasi istante, anche a distanza di chilometri? Come puo’ Darrow credere che Joe lo assisterebbe nel suo piano di conquista del mondo fino al 1983 e oltre, restandosene buonino, quando il suo unico problema sono solo i peli superflui? Come fa Romany a rimanere “stupito” che la sua magia non ha effetto su Doyle, e nonostante tutta la sua enorme esperienza di magia ignorare che i suoi effetti sono evitabili semplicemente con una “presa a terra”? E posso andare avanti all’infinito: la sospensione dell’incredulita’, che io sono piu’ che disposto a compiere quando leggo un libro di questo genere, qui e’ semplicemente impossibile. E come se tutto questo non bastasse, alla fine del libro ci attende il viaggio attraverso le 12 ore della notte, e la resuscitazione di Doyle… no, no, NO!!! E a te e’ piaciuto? Vabbe’, capisco che e’ questione di gusti, ma se analizzavi questo libro con lo stesso criterio applicato nel giudicare i libri della Troisi, avresti dovuto dargli non meno di un centinaio di gamberetti marci.

#46 Comment By Gamberetta On 29 maggio 2008 @ 14:07

@Carlo. A me sembra che sei tu in contraddizione: se parti dal presupposto che non esista libero arbitrio, i personaggi non possono scegliere. Non possono decidere se porsi o no un problema, così come non possono stabilire di non sentirsi “liberi”. Un personaggio non si illude scientemente; ricorda, non c’è libero arbitrio, la sua più o meno illusione è già stata determinata all’atto del Big Bang.

Per le altre domande, avendo letto il libro più di quattro anni fa non ti posso rispondere, non ricordo abbastanza bene i particolari. Prometto di farlo in futuro (lo rileggerò in inglese, così potrò anche giudicare del livello della traduzione).

#47 Comment By avvocatospadaccino On 29 maggio 2008 @ 14:09

X aNGRA, IO NON CAMBIO MAI NICK E SE VUOI CHIEDILO A GAMBERETTA (ANZI IL MIO NICK INDIRETTAMENTE ME LO DIEDE PROPRIO LEI… O MEGLIO, ME LO SUGGERì)
NON CAPISCO PERCHè SEI PASSATO AL TURPILOQUIO, IL CHE TI SQUALIFICA GIà DI PER Sè.
A QUESTO PUNTO tre soluzioni:
1. POSSIAMO TORNARE INDIETRO SU TONI PIù CIVILI (SIAMO SEMPRE IN TEMPO) e continuare a prenderci in giro vicendevolmente.
2. TI ROMPO LA FACCIA, MAGARI SEI UN MASOCHISTA E TI PIACE.
3. SMETTIAMO DI PARLARCI (IL CHE NON SAREBBE UNA GRAN PERDITA Nè PER ME Nè PER TE.)

PREFERIRERI LA SOLUZIONE 1.
A LITIGARE C’è SEMPRE TEMPO.
SE SCEGLI LA SOLUZIONE 2 DAMMI IL TUO INDIRIZZO CHE TI ACCONTENTO.
SE SCEGLI LA SOLUZIONE 3 PUOI ANCHE EVITARE DI RISPONDERE.
MA SE MI INSULTI NUOVAMENTE (e gratuitamente, aggiungerei) MI DIVERTIRò A DARTI LA CACCIA COME JEEPER CREEPER IN UN CAMPO DI GRANO.
(eh eh, lo so, è esagerato, lo dico per i fan di film horror come me)
che faccio, metto su la musichetta di “why can’t we be friend” oppure la marcia dei nibelunghi?

#48 Comment By Angra On 29 maggio 2008 @ 14:32

@avvocatospadaccino: sul cambio di nick non intendo su questo sito. Sbaglio o l’hai ammesso tu di essermi venuto a rompere le palle sul mio blog come utente anonimo tanto per il gusto di farlo? E sbaglio o hai anche ammesso di continuare a rompermi le palle per divertimento? Ho il forte sospetto che tu sia un vecchio utente del forum di FantasyMagazine, o sbaglio? No sai, perché lo stile è lo stesso.

PROPENDO QUINDI SENZ’ALTRO PER LA SOLUZIONE 2.

Io sono di Genova, e tu? Possiamo incontrarci a metà strada. Io vengo a mani nude, tu portati una mazza da baseball, così siamo ad armi pari ;)

P.S. Se ti ho insultato da qualche parte non era certo gratuitamente, anche se francamente non trovo insulti nei tuoi confronti nei miei post. Rimedio subito: VAI A FARE IN CULO.

Se vuoi darmi la caccia attento a non finire con la zampetta in una tagliola (capito il doppio senso?) ;)

#49 Comment By Angra On 29 maggio 2008 @ 15:13

@Gamberetta, Carlo: un aneddoto sul libero arbitrio.

Einstein era meccanicista, convinto quindi nella predeterminazione di tutti gli eventi a partire appunto dal Big Bang. Una volta un giornalista, convinto di metterlo in difficoltà, gli chiese: “Se tutto è predeterminato, allora perché se ad esmpio le succede qualcosa di spiacevole lei si rattrista?” Einstein rispose: “Scusi, ma se sono predeterminato cos’altro potrei fare?” :)

#50 Comment By AryaSnow On 29 maggio 2008 @ 15:51

Non penso che la critica di Carlo sia poi così contradditoria.
E’ chiaro che, se tutto è predeterminato, un personaggio non può scegliere di rattristirsi, turbarsi ecc. Però mi sembra che lui voglia dire che si aspetta che un personaggio abbia tale reazione per logica conseguenza, al di là del fatto che lo abbia “veramente scelto lui” o meno. E’ una questione meccanica, ma ciò non toglie che normalmente ci si aspetta dal tizio tale stato d’animo. Lo scrittore dovrebbe far comportare i personaggi in un modo credibile per il lettore, determinismo o meno.

Io non ho letto quel libro e non so se riterrei il comportamento dei personaggi credibile oppure no, non posso prendere posizione in merito. Sto solo dicendo che come critica non mi sembra contradditoria, se l’ho capita bene.

#51 Comment By Carlo On 29 maggio 2008 @ 16:17

Gamberetta scrive:

A me sembra che sei tu in contraddizione: se parti dal presupposto che non esista libero arbitrio, i personaggi non possono scegliere. Non possono decidere se porsi o no un problema, così come non possono stabilire di non sentirsi “liberi”. Un personaggio non si illude scientemente; ricorda, non c’è libero arbitrio, la sua più o meno illusione è già stata determinata all’atto del Big Bang.

No, un momento: mi pare che qui stai giocando con le parole. Innanzitutto, come dato a priori, noi siamo esseri viventi che si percepiscono come dotati di libero arbitrio. Che poi sia vero o falso e’ un’altra cosa – intanto ci percepiamo cosi’… Diciamo pure che viviamo nell’illusione di essere in grado di fare delle libere scelte. A questo punto immaginiamo che il viaggio nel tempo sia possibile, e qualcuno riesca a viaggiare nel passato. Questo qualcuno scoprira’ (come nel caso di questo romanzo) che in effetti non riesce a modificare il passato – anzi, la sua presenza e’ essenziale a far andare le cose proprio come sono gia’ andate. Tutto e’ “gia’ successo”, lo spaziotempo sarebbe un oggetto quadridimensionale e statico.

Tuttavia, questo spaziotempo possiede certamente una sua logica. E non e’ logico che personaggi intelligenti (come quelli del romanzo), di fronte alla scoperta dell’illusione della liberta’, non abbiano il benche’ minimo sussulto di fronte a questo enorme (e umiliante) mistero. Come Doyle, che tutto tranquillo fa: “Mi sposero’ il 15 con una tizia, ma non l’ho ancora incontrata”. Boh… Il romanzo non e’ credibile, in nessun punto. E la credibilita’ e’ importante, non trovi? Anche (e forse soprattutto) in fantasy.

E ottima AryaSnow, che ha capito esattamente il punto! :-)
(Ora passo a R. R. Martin – in inglese – ho gia’ incominciato!)

#52 Comment By Gamberetta On 29 maggio 2008 @ 16:39

@Carlo.

Tuttavia, questo spaziotempo possiede certamente una sua logica.

No. Se non esiste il libero arbitrio, non può esistere la logica. In un mondo senza libero arbitrio non esistono i concetti di vero e falso, dunque non esiste neanche uno dei metodi per studiarli (la logica).
Ovviamente è un discorso generale, come detto non posso adesso dirti se hai ragione o torto riguardo le reazioni dei personaggi nel romanzo. Però mi sembra che stai forzando delle tue convinzioni, che sono tue, non assolute. Tipo quando definisci che la mancanza di libero arbitrio sarebbe una condizione “umiliante”. Perché?
Tra l’altro pensa che pacchia: se non c’è il libero arbitrio, non c’è la responsabilità, non c’è il rimorso, non c’è la coscienza. Posso andare dalla Troisi e strozzarla senza scrupoli (sempre sia previsto).

#53 Comment By Angra On 29 maggio 2008 @ 16:39

C’è poco da fare: il viaggio nel passato (al contrario di quello nel futuro) genera paradossi. Anche pensare lo spaziotempo come un oggetto quadrimensionale statico non funziona: se torno indietro di mille anni va bene, ma se torno indietro di un minuto dovrei incontrare me stesso, e dato che è già successo allora dovrei ricordarmelo, e via così all’infinito.

Un paradosso è anche che si discuta di argomenti come questi, che hanno la loro bella dignità, ne La fogna dei commenti! ^_^

#54 Comment By jiggly On 29 maggio 2008 @ 17:56

Guardatevi ritorno dal futuro

#55 Comment By Tom On 29 maggio 2008 @ 21:40

Gamberetta:

Tipo quando definisci che la mancanza di libero arbitrio sarebbe una condizione “umiliante”. Perché?

Più che umiliante direi sconfortante.
Credo che per la maggior parte delle persone il libero arbitrio (illusione o no) è fondamentale. Pensa a Martin Lutero: lui criticò duramente la chiesa, convinto che la relazione Dio/uomo fosse possibile anche senza intermediari, e formulò la sua teoria secondo la quale ognuno di noi alla nascita è già predestinato al bene o al male. Il risultato? Un incremento allarmante dei suicidi!
Vale la pena vivere una vità già decisa da qualcun’altro in cui qualunque mia azione non potrà influire sul mio destino? Questo si chiedevano.
Personalmente io la vedo un po’ come Matrix (film che adoro): tutta la nostra società si basa sulla scelta, e il libero arbitrio di un individuo è importantissimo per mantenere la sua stabilità psichica. Che poi sia un illusione o meno è del tutto opinabile, e potremmo discutere per ore…

@jiggly: Ritorno al futuro casomai :)
film molto carino, l’attore che interpreta Doc è geniale.

#56 Comment By Carlo On 30 maggio 2008 @ 00:17

Gamberetta scrive:

Carlo scrive:

Tuttavia, questo spaziotempo possiede certamente una sua logica.

No. Se non esiste il libero arbitrio, non può esistere la logica. In un mondo senza libero arbitrio non esistono i concetti di vero e falso, dunque non esiste neanche uno dei metodi per studiarli (la logica).

Ho scritto una sua logica. Significa che l’universo faceva le sue cosine ben prima che qualsiasi essere vivente esistesse. I sassi cadevano, l’acqua scorreva, e le stelle brillavano. A meno che tu, Gamberetta, non voglia affermare che prima che esistesse l’uomo i fiumi scorrevano all’insu’ – e con te sono pronto a tutto, ormai non mi stupisco piu’ di nulla. :-)

Ovviamente è un discorso generale, come detto non posso adesso dirti se hai ragione o torto riguardo le reazioni dei personaggi nel romanzo. Però mi sembra che stai forzando delle tue convinzioni, che sono tue, non assolute.

A me pare di dire una cosa molto semplice: ci sono reazioni credibili, e reazioni non credibili, di un personaggio. Stiamo leggendo un romanzo, cazzo. Ci sono dei personaggi, con alcuni dei quali possiamo persino identificarci. E siamo nel mondo del “cosa succederebbe se…”. Se leggo la storia di un tizio normalissimo, sano di mente, magari persino descritto come persona particolarmente intelligente, che viaggia nel tempo per andare a vedere i dinosauri e giunto nel mesozoico si mette a cercare un internet cafe’ e s’incazza perche’ non lo trova, vabbe’, resto un po’ basito – ti pare? Lo scrittore cerchera’ di rendere consistente e credibile il suo personaggio. Non basta dire “Ma, sai, e’ che il libero arbitrio non esiste piu’, quindi posso scrivere quel cazzo che voglio”. Altrimenti non vedo davvero su quale base sprechi il tuo fiato a descrivere in dettaglio tutti i passaggi delle Cronache del Mondo Emerso dove pretendi di “dimostrare” che Nihal come personaggio fa schifo.

Tipo quando definisci che la mancanza di libero arbitrio sarebbe una condizione “umiliante”. Perché?

Umiliante, o qualsiasi altra cosa come reazione a questa scoperta. Ma una reazione ci dovra’ essere, o no? Dico, atterra un disco volante e scende Marilyn Monroe. Il personaggio sbadiglia e chiede l’ora (adesso dimmi “perche’ no?”, e siamo a cavallo…).

Tra l’altro pensa che pacchia: se non c’è il libero arbitrio, non c’è la responsabilità, non c’è il rimorso, non c’è la coscienza. Posso andare dalla Troisi e strozzarla senza scrupoli (sempre sia previsto).

Ma certamente, non lo sto escludendo. Non hai capito il mio discorso. Al solito, ti perdi in dettagli irrilevanti.

Oh, Gamberetta, a proposito: non potresti rinominare “La fogna dei commenti” in qualcosa di piu’ simpatico, tipo “Parole in liberta’”? Dopotutto le discussioni piu’ divertenti le abbiamo qui…

#57 Comment By …io… On 30 maggio 2008 @ 13:10

Edit di Gamberetta. Non la prendo come un’offesa, ma con Twilight il commento non c’entra.

avevo intenzione di leggerlo, ma dopo la tua recensione ho cambiato idea!

oddio… di male in peggio

gamberetta tu sei la rovina di ogni scrittore già affermato
e di ogni scrittore emergente

potrebbero anche rovinarsi da soli eh, per carità
se scrivono cazzate , scrivono cazzate!
Ma te fai buttare nel cesso ogni libro comprato… XD
prendilo come un osservazione non un offesa personale, ti raccomando. ;)

#58 Comment By Gamberetta On 30 maggio 2008 @ 15:17

@Carlo.

Ho scritto una sua logica. Significa che l’universo faceva le sue cosine ben prima che qualsiasi essere vivente esistesse. I sassi cadevano, l’acqua scorreva, e le stelle brillavano. A meno che tu, Gamberetta, non voglia affermare che prima che esistesse l’uomo i fiumi scorrevano all’insu’ – e con te sono pronto a tutto, ormai non mi stupisco piu’ di nulla. :-)

Stai confondendo i termini. La logica è un’invenzione umana per determinare il grado di verità di un enunciato. Se l’Universo applichi dei principi logici per determinare il suo evolversi, non ne ho la più pallida idea. È una questione filosofica, della quale non conosco la risposta (sempre sia stata fornita risposta soddisfacente).
Ugualmente non ho idea se l’Universo esistesse prima dell’avvento di osservatori e/o se le leggi fisiche siano immutabili. Anche queste sono questioni aperte.

Umiliante, o qualsiasi altra cosa come reazione a questa scoperta. Ma una reazione ci dovra’ essere, o no? Dico, atterra un disco volante e scende Marilyn Monroe. Il personaggio sbadiglia e chiede l’ora (adesso dimmi “perche’ no?”, e siamo a cavallo…).

Se ho bisogno di sapere l’ora, non vedo perché dovrei evitare di chiedere, a meno che Marylin non abbia una sveglia al collo…

#59 Comment By Carlo On 30 maggio 2008 @ 16:42

Gamberetta scrive:

Carlo scrive:

Ho scritto una sua logica. Significa che l’universo faceva le sue cosine ben prima che qualsiasi essere vivente esistesse. I sassi cadevano, l’acqua scorreva, e le stelle brillavano. A meno che tu, Gamberetta, non voglia affermare che prima che esistesse l’uomo i fiumi scorrevano all’insu’ – e con te sono pronto a tutto, ormai non mi stupisco piu’ di nulla. :-)

Stai confondendo i termini. La logica è un’invenzione umana per determinare il grado di verità di un enunciato.

Qui fai la deficiente: 1) ti ho spiegato chiaramente che cosa intendo qui per “logica”, rileggi, che ti devo dire (ti consiglierei di stare attentina, perche’ in questo momento persino i tuoi lettori piu’ idioti hanno capito quello che ho scritto… ma non sono abbastanza intelligenti da capire che stai facendo apposta la pippona, cosi’ penseranno che lo sei), e 2) la logica (cioe’ quello strumento matematico di cui parli tu, oca) sara’ certamente una invenzione umana, ma non e’ una invenzione arbitraria, tirata fuori a casaccio per farsi i giochini e le titillazioni mentali. E’ il modello utile di qualcosa di reale, di essenziale, che fa parte della realta’ proprio come ne fa parte un sasso, la forza di attrazione gravitazionale, e i miei coglioni che stanno piombando a terra in questo preciso momento. E’ stata “inventata” proprio osservando il comportamento della realta’ (lo so che queste cose le sai benissimo, eh… non sei cosi’ idiota).

Se l’Universo applichi dei principi logici per determinare il suo evolversi, non ne ho la più pallida idea. È una questione filosofica, della quale non conosco la risposta (sempre sia stata fornita risposta soddisfacente).

Va bene, Gamberetta, ora so cosa rispondere alle tue prossime “critiche” letterarie… :-)

Ugualmente non ho idea se l’Universo esistesse prima dell’avvento di osservatori e/o se le leggi fisiche siano immutabili. Anche queste sono questioni aperte.

Si’, certo, continua pure a fare l’idiota. Volevo proprio cercare di capire che cosa ci fosse dietro questa ragazzina iperattiva e furibonda, che promette cosi’ bene. Ma la strada che stai imboccando qui ti porta lontano dalle cose che, con la tua testa, potresti facilmente raggiungere. Ti porta alla follia, lo sai? Beh, io ti ho avvertita, e ho la coscienza a posto… :-)

Umiliante, o qualsiasi altra cosa come reazione a questa scoperta. Ma una reazione ci dovra’ essere, o no? Dico, atterra un disco volante e scende Marilyn Monroe. Il personaggio sbadiglia e chiede l’ora (adesso dimmi “perche’ no?”, e siamo a cavallo…).

Se ho bisogno di sapere l’ora, non vedo perché dovrei evitare di chiedere, a meno che Marylin non abbia una sveglia al collo…

OK, hai risposto “perche’ no”. Lo vedi che persino tu hai una tua logica? Piu’ predicibile della logica di un cavallo. Ravvediti! Ritorna all’umana ricchezza di complessita’! :-D

#60 Comment By Gamberetta On 30 maggio 2008 @ 16:59

@Carlo. La natura della logica e della matematica (per esempio se logica e matematica sono appunto invenzioni o non invece scoperte), la fondatezza o meno del principio antropico, se la realtà esiste anche in assenza di osservatori, sono questioni tutt’altro che stupide o banali. Io non minimamente la preparazione per affrontare tali problemi, ma almeno ho la consapevolezza che tali problemi esistono e i termini generali della loro formulazione.
Tu non dimostri neanche questa minima infarinatura, dunque mi pare inutile continuare a discutere.

#61 Comment By Gugand On 30 maggio 2008 @ 17:17

Sinceramente non so se questa piccola diatriba tra Carlo e Gamberetta sia dovuta all’insistenza di Carlo di dover dar in qualche modo torto a Gamberetta o di questa di arroccarsi sulle proprie posizioni senza cedere un millimetro.
Ai miei occhi sembra un discorso tra sordi e sembra che vi stiate _entrambi_ arrampicandovi sugli specchi.
Ricordo a gamberetta che il testo su cui state litigando lo hai letto 4 anni fa, se non ricordo male e, se i dati anagrafici che hai postato sono corretti, avevi 13 anni. Dubito che a quell’eta’ avessi un gran senso critico e, comunque, moooolto inferiore all’attuale (che reputo un buon senso critico).

#62 Comment By avvocatospadaccino On 30 maggio 2008 @ 21:38

xangra… parole grosse per un ometto le tue!

#63 Comment By Carlo On 30 maggio 2008 @ 22:34

Cara Gamberetta, io ti ammiro, e tu lo sai. Volevo solo avvertirti che a furia di far finta di essere cretini, si finisce col diventarlo… e donna avvertita, mezza salvata. Bacetto della buonanotte! :-)

#64 Comment By Angra On 31 maggio 2008 @ 14:04

No vale invece in contrario: a far finta di essere intelligenti non lo si diventa!

avvocatospadaccino, guarda che parlo con te, merdina…

Che fai, ti tiri indietro?

Via Morego 30, meno di un km dall’uscita di GE-Bolzaneto, palazzo ex ministero delle finanze, mi trovi lì dal lun al ven 10:00 – 18:00 circa. Comodo e ampio parcheggio. Chiedi di me alle guardie giù all’ingresso e in meno di un minuto sono da te.

Mi raccomando: non venire disarmato. Portati almeno una spranga o un coltello.

#65 Comment By …io… On 1 giugno 2008 @ 14:46

Edit di Gamberetta. Tuo diritto difendere la qualità del romanzo di Rocca, ma non dicendo che gli altri commentatori sembrano scemi.

che scatole, siete monotoni su questo post! ( LE CHIAVI DEL CASSONETTO)
almeno questo signor Rocca ha difeso un qualcosa di suo attaccato da personcine come voi , facendo anche morphing come dite voi ma arogmentando le sue risposte

Voi girate in tondo sempre ai soliti due concetti
Rocca è di qui
Rocca è di la…

mitoancess e morphing vari non si sono nemmeno piu sentiti qui..
siete voi che continuate a ribadere le solite due idee.

Quel poveraccio di Rocca è scappato.
Sembrate due scemi che continuano a mollarsi calci nei maroni uno davanti all’altro…

#66 Comment By avvocatospadaccino On 4 giugno 2008 @ 00:07

caro amico angra,
se il turpiloquio ti infonde coraggio, continua pure.
Desideri che ti faccia del male?
Ma se tu sei uno gnomo masochista, io sono un sadico guerriero. (bè, tanto per rimanere in tema fantasy… così è più facile per te capirlo)
Perciò aspetta, aspetta… chissà, un giorno magari ti darò quello che desideri, schiavetto mio. Ma dovrai meritartelo.
spranga, coltello? Sei proprio innamorato di simboli fallici!
Fai outing, angrino, è tempo!
Ne parlavo l’altro giorno consolando tua madre… che cara donna, così bisognosa d’affetto!

p.s. e poi ditemi se non ho scelto bene il pollo da prendere in giro! Angra è perfetto! Avrei preferito resistesse di più, però… va bè, dai, non bisogna essere incontentabili.

#67 Comment By Angra On 4 giugno 2008 @ 11:17

@avvocatospadaccino: i discorsi stanno a zero, merda umana ;)

#68 Comment By Angra On 5 giugno 2008 @ 10:39

Cieli plumbei e aria di tempesta mi sospingono ai canti, ai carmi, ai voli.

Dedico questo componimento al mio amico avvocatospadaccino.


Outing

Frocetto dispettoso,
gallina che canta
ha fatto l’uovo.

Ah, la poesia! ^_^

#69 Comment By avvocatospadaccino On 5 giugno 2008 @ 12:55

angrino adorato,
nessuno mi aveva mai dedicato una poesia.
e devo dire che non è neanche male, anche se in versi sciolti.
del resto, non è poetico che dopo tanti tentativi da te lasciati cadere, la nostra amicizia-innimicizia sia sbocciata nella fogna virtuale?
Speriamo che scoppi presto un’altra guerra o un indultino per poter aver qualcosa di nuovo su cui litigare.
a presto, riguardati.
a.s.

p.s. al di là del significato intrinseco della frase, ma perchè hai voluto specificare umana vicino a merda? Forse per Te merda umana è meno di, che so, merda animale e volevi quindi calcare sull’insulto, oppure merda umana è migliorativo di merda animale e allora la tua in fondo è stata una gentilezza nei miei confronti? Potrebbe anche essere una citazione da Fantozzi…
senti, io Fantozzi e Tu Filini, ci stai? La Mazzamauro puoi scopartela tu.

#70 Comment By Angra On 5 giugno 2008 @ 13:51

@avvocatospadaccino: non specifica la provenienza, sta a significare “merda plasmata in forma umana”. Se vuoi si può tradurre con “statua di merda animata”.

P.S. Io all’indulto ero contrario.

#71 Comment By avvocatospadaccino On 5 giugno 2008 @ 21:57

ovvio che eri contrario all’indulto, visto che io ero favorevole.
ca va sans dire.

p.s. quindi supponi che io abbia forma umana.
é già molto più gentile di come ti immagino io: tipo gabibbo (genova+rosso+incazzoso)
ah, sto partendo per Milano un paio di giorni, come farò senza di te? Aspettami.
Non ci crederai ma prossimamente devo proprio venire a genova. Il tribunale è lontano dalla stazione? e dall’areoporto? Renditi utile, magari puoi farmi da autista.
gli amici servono a questo: ad approfittarsi di loro.

#72 Comment By Angra On 6 giugno 2008 @ 12:14

@avvocatospadaccino: più che di quanto è lontano il tribunale dovresti preoccuparti di quanto è lontano il pronto soccorso ;)

Comunque no, il tribunale non è lontano dalla stazione Brignole, saranno dieci minuti a piedi. Dall’aeroporto invece sì, ma c’è il Volabus che in una mezz’ora ti porta dritto in centro. Sul farti da autista volentieri, se non ti dispiace viaggiare nel bagagliaio con uno straccio imbevuto di gasolio in gola ^_^

#73 Comment By jiggly On 11 giugno 2008 @ 12:41

Tom: c’hai ragione.
Gamby: dopo aver letto che la logica è un’invenzione umana come potermi risparmiare un commento? Tramite tale tua osservazione si arriva sempre più vicini a capire il perchè delle boiate che scrivi in recensioni, commenti etc. La logica per te non esiste, perciò è normale che non la usi!
Cmq, sempre seguendo il tuo “ragionamento”, nemmeno tu esisti. Sei un’invenzione degli uomini. I tuoi genitori e progenitori hanno fatto in modo che tu esistessi, e chi ti vede ti da un’identità, per cui ti crea. Anche il tuo vero nome (qualunque esso sia) è stato inventato dai tuoi, per cui sei un’invenzione loro. Anzi, nemmeno, il nome l’avranno sicuramente copiato, per cui sei pure una copia, oltre che inesistente.
Cavolo, ma se non esisti che cacchio ti rispondo a fare? E’ inutile sono un maledetto malato mentale.

#74 Comment By avvocatospadaccino On 11 giugno 2008 @ 14:22

xangrino mio.
prenderò il volabus.
Non è per rifiutare il passaggio, ma è alle 9.00 e quindi devo sbrigarmi.
E dopo l’udienza, Ti dimostrerò la superiorità del mio Okuto.
Guarda nel cielo, puoi già vedere la stella della morte brillare per te.
Ma visto che sono più buono del mugnaio del mulino bianco e che ti voglio bene, lasciami le chiavi della tua auto così potrò accompagnarti al prontosoccorso.
Mica ti lascio dissanguare per strada come un cane, non sarebbe giusto. Poi ovvio ti ruberò l’auto, visto che senza gambe non puoi usarla.
Solo temo che tu abbia una macchina da schifo…
Prima di scannarci però prendiamoci un caffè, non siamo mica barbari incivili noi! ha ha
ciao

#75 Comment By X On 13 giugno 2008 @ 22:14

Edit di Gamberetta: Off Topic

Gentile Gamberetta,

leggi davvero molto. A volere prestar fede alla tua libreria Anobii, avresti finito di leggere (e rileggere) qualcosa come 234 libri, di cui alcuni testi in lingua originale (Doctorow e manuali di scrittura), e altri decisamente impegnativi benché in traduzione (come il Ciclo Barocco di Stephenson). E hai appena 18 anni! Questo non può che essere encomiabile e di sicuro risolleva massicciamente le statistiche sulla lettura tra gli adolescenti.

Mod. inforigurgito on

Personalmente, qualche anno fa nutrivo la convinzione di offrire nel mio piccolo un contributo alla causa: ero portato a ritenermi un lettore forte dall’alto dei miei 60 titoli letti all’anno (più le riviste e i racconti), ma da un eventuale confronto con te ne uscirei con le ossa rotte. E devo riconoscere di avere ridotto la quota negli ultimi tempi.
Mod. inforigurgito off

234 libri! E’ un numero impressionante per una ragazza della tua età, specie se nel frattempo bisogna prestare energie ad altre attività, come lo studio.

Non voglio soffermarmi sul tuo post, che ho letto e riletto per capire che, se volessi contestarlo, dovrei scrivere un trattato lungo almeno il doppio del tuo, senza per altro la benché minima speranza di eguagliare la tua prosa o di convincerti su una sola delle mie ragioni. C’è chiaramente un abisso di vedute tra noi, dovuto probabilmente anche alla tua preparazione e alla mia cialtronaggine. Ma sarò ben lieto di tornare prima o poi qui a prendere visione – se sarà il caso, e se sia tu che gli editori lo riterrete opportuno – di una tua nuova performance su un mio libro. Ne gioverà il mio umore e, spero, anche il tuo.

Cordialmente,
X

PS: Se dovessi ancora ritrovarti in casa la tua copia del libro (traduzione: se il libro dovesse essere scampato al caminetto lo scorso inverno), e se il volume fosse ancora in condizioni dignitose, ovvero senza sottolineature e senza pieghe, potrei offrirti di alleggerirti di quel peso, e liberare spazio per qualcosa di più meritevole nella tua libreria. E’ quello che definirei uno scambio “interessante”. Tu mi spedisci il libro, io ti rimborso il prezzo di copertina e le spese di spedizione. Così potrai riempirti la bocca di caramelle Meiji al gusto pesca. E’ un’offerta speciale. Contattami in privato.

PPS: In bocca al lupo per l’esame di maturità!

ari-PPS: Il mio diavoletto di Maxwell manda a salutare il coniglietto Grumo!

#76 Comment By Gamberetta On 13 giugno 2008 @ 22:49

@X. Carissimo X, i miei ritmi di lettura sono affari miei. E io non sono una a cui si dice “Gentile”, “Cordialmente” e poi si fa ironia. Inoltre sì, sei un cialtrone. A mai più risentirci.

#77 Comment By marcy On 14 giugno 2008 @ 13:00

“234 libri! E’ un numero impressionante per una ragazza della tua età, specie se nel frattempo bisogna prestare energie ad altre attività, come lo studio.

Non voglio soffermarmi sul tuo post, che ho letto e riletto per capire che, se volessi contestarlo, dovrei scrivere un trattato lungo almeno il doppio del tuo, senza per altro la benché minima speranza di eguagliare la tua prosa o di convincerti su una sola delle mie ragioni. C’è chiaramente un abisso di vedute tra noi, dovuto probabilmente anche alla tua preparazione e alla mia cialtronaggine. Ma sarò ben lieto di tornare prima o poi qui a prendere visione – se sarà il caso, e se sia tu che gli editori lo riterrete opportuno – di una tua nuova performance su un mio libro. Ne gioverà il mio umore e, spero, anche il tuo.

Cordialmente,
X”

Peccato! invece di ironico stupore per il numero di libri che Gamberetta riesce a leggere avrei preferito da parte dell’autore una replica alle critiche fatte al suo romanzo. Ma se ci voleva un trattato… pazienza. Certo, meglio un lungo post in cui ci si rammarica di quanto legge Gamberetta. Mah
Ciao Marcy

#78 Comment By Pamy & Moldy On 16 giugno 2008 @ 15:55

Ciao, come ormai tanta gente SIAMO CAPITATE QUI PER CASO!!!!!!!! MA CHE CASO!!!!!
Passavamo di qui e abbiamo notato la recensione Twilight. Cara Gamberetta, siamo d’accordo al 99 % ( piace usare le percentuali ai tuoi accoliti ).
Ma Clio è Sandy85 che in realtà è Carlo con doppia personalità di Sparviero che in veste di trasformista diventa Stefano?? Ah ah ah ah ah ah ah ah….

Ma dai, E’ IL CASO RAGAZZI…

Comun que dicevamo: concordiamo al 99% con quello che dice Gamberetta ovviamente. Quel 1% di disaccordo ci è dato quando ragioniamo da persone normali. Oh forse 94%? Nooo Nooo, almeno 96%. Chiediamo a Okamis, che magari è Kla o forse si è incarnato in Osservatore cosmico???
Di sicuro anche loro passavano qui per caso

Tra un po’ vedremo un commento del tipo: Ciao Gamby siamo i ragazzi della via Pal, concordiamo con te al 97% e siamo passati qui per caso ( non era mica voluto…)

Ecco a voi l’attesissimo seguito della fiction made in Gamberetten city!!

SECONDA PUNTATA

20.000 seghe sotto la fogna dei gamberi

La reverendissima madre superiora Von Gamberetten decise di riunire nella sua stanza dei segreti tutti gli adepti più fedeli.
La posta in gioco era alta: stavolta non si trattava più di spruzzare merda sui castelli altrui, bensì qualcosa di più subdolo, si trattava di esaminare di sondare il quoziente di coglionaggine della sua setta.
Aryasnow iniziava a sudare freddo; qualcuno aveva spifferato che il talismano del potere giaceva ancora in oscuri anfratti. Temeva in cuor suo che dei villici armati di forcipe le avrebbero strappato il prezioso oggetto gelosamente custodito tra le falde del basso ventre.
Dietro un albero osservava di nascosto il fedifrago porco Stefano che subdolamente captava le insicurezze di Aryasnow per riferirle a Von Gamberetten…… ma nella sua mente diabolica aveva un segreto ancora più morboso: aveva scoperto di potersi trasformare in una torta di letame fumante per attirare insetti immondi.
Passeggiava tra i prati erbosi Osservatore cosmico che inciampando andò a constatare di persona con la propria faccia la consistenza polposa dell’oggetto in cui si era trasformato Stefano.
A quel punto l’oracolo di Delfi (nonché la sfinge Gamberhausen) esternò il feroce indovinello:

“scrivere è come cagare: quando scappa scappa. Non ti puoi fermare se addosso non ti vuoi smerdare” Chi l’ha detto?

Subito una ressa di sudditi lerci si accalcarono sotto il palazzo di Von Gamberetten per rispondere al quesito.
La prima piattola fu Clio che diceva a gran voce: “mitomerdancess? Mitomerdancess?”
La seconda leccaculo fu Sandy85, la cortigiana delle strade più battute che urlò:
“L’ho messo anche sul mio blog contraccettivo (ops controcorrente) scusate, lapsus freudiano…Gamberetta scusa, sono stata esiziale Mirabile dictu! Per me è stata la Troisi! Ps. Ho notato che Gamberetta e Clio alla fine di un periodo mettono il punto: saranno mica la stessa persona???? Ora vado, mi prude lo sfintere”
Il terzo era Carlo, quello procreato in un cesso dai suoi genitori, ma nessuno si è mai accorto della differenza: Oh ragazzi la merda e sempre merda, peccato i suoi non abbiano tirato l’acqua. Comunque Carlo tuonò “Oh ragazzi ho un’emorroide in culo grossa come un cocomero e secondo me la frase l’ha detta Dazieri”
Gamberetta allora, coperta da velo nero per il lutto annunciò “Strazzulla, la nuova perla printing by Einaudi”

Il popolo subito inneggiò “ Strazzulla, Strazzulla, che cazzo ti frulla!”
Nell’arena del villaggio si stava disputando la lotta tra Angra e Avvocatospadaccino.

Inizialmente le mosse di avvocatospadaccino furono parecchio rallentate a causa del suddetto arnese (spada) conficcata nel di lui deretano. Infatti Angra afferrò senza indugio il mucchio di feci, alias Stefano, e glielo imbrattò veementemente sul volto. Ma sbagliò di grosso: Spadaccino sapeva il fatto suo, era talmente coprofago che inghiottì in un boccone quel grosso escremento leccandosi pure i baffi. Mentre i due duellavano a singolar tenzone, quatta quatta Aryasnow sgusciava via a coscie strette e con la coda (pardon il talismano) fra le gambe.
La scena si spostò nel bosco poco distante.
Aglaring Vanyar con in bocca un inforigurgito corse incontro a Sandy 85 (mica 84!!!!!) che, distesa in mezzo al prato, sbraitava come una giovenca gravida.
Aglaring disse: Non esistono!! Non esistono!! Scrivilo sul tuo BLOG alla voce “La grande MONTA fine a se stessa!!!!!!!!!!!!!!!!”

Von Gamberetten, soddisfatta di cotanta oscenità meditò di scriverci un altro articolo.

FINE SECONDA PUNTATA.

#79 Comment By …io… On 16 giugno 2008 @ 17:15

ahhahahahahhahahahhaha

pamy and moldy….

oddio MUUUUUUUUOIO

AHAHHAHAHAH

#80 Comment By …io… On 16 giugno 2008 @ 17:22

notare il feroce indovinello

ahhhHhHHaahhahahahahhahaha :D

#81 Comment By Carlo On 16 giugno 2008 @ 17:25

alice scrive:

Carlo, si può capire se un libro fa schifo o meno anche dalle recensioni (sai, è per questo che ci sono in giro le recensioni, per aiutarti nella scelta dei libri da leggere. Forse questo non lo sapevi).

E ti pare che non sarei d’accordo con questo? Pero’ se nella pagina dove la recensione e’ pubblicata da chi il libro l’ha letto DUE volte, e spiega gia’ che il libro fa schifo, senti il bisogno di scrivere “Che schifo questo libro, pero’ non l’ho letto” – non so, dove sarebbe l’utilita’? E che complimento ti piacerebbe che ti facessi, al riguardo? Rischi di apparire come il servo scemo che non sa far altro che ripetere l’ultima parola di ogni frase pronunciata dal Padrone. E’ una cosa che provoca pena e dispiacere in tutti noi, costretti a guardare questo miserabile spettacolo.

#82 Comment By alice On 16 giugno 2008 @ 21:18

@Carlo: Che sbadata, me ne sono dimenticata (bella rima). Non sono la serva scema di nessuno e mi dispiace dare avvio a miserabili spettacoli. La prossima volta che ne farò uno, ti avviserò prima… così non soffrirai le pene dell’inferno… poveretto

#83 Comment By Pamy & Moldy On 19 giugno 2008 @ 12:29

A Sparviero

Scusa il ritardo …

predicate imparzialità, ordine e rispetto nell’esprimere le vostre opinioni e poi, proprio alla fine, mi mettete:”Ora con Moldy dovremo trovare un modo per continuare a sputtanare Von Gamberetten e quei 2 o tre amiketti/e (comprese doppie identità, comparse, passanti ah aha ahah chi più ne ha più ne metta!!!!!)

Certo! Non è una contraddizione. Finchè non vedremo più ordine e imparzialità nei giudizi (a 360 gradi) noi continueremo ad imperversare con le nostre pungenti critiche, visto che la morale è stata ufficialmente bandita dal blog (cfr. le recensioni della Gamberhausen) Non sia mai che qualcuno, con metodi drastici, si ravveda un pochino ( anche se ne dubitiamo). Con chi sa essere educato rispondiamo educatamente ( scusa ma tu hai visto qualcuno di educato qui dentro finora? Se lo dovessi incontrare facci sapere ).
Poi non abbiamo capito una cosa: quando insulta Gamberetta tutta la schiera di lecchine e lecchini li a dire che fa ironia. Quando insultano gli altri invece partono agguerriti a criticare… Pensa te!

A, come si può ben capire non siamo qua per difendere proprio nessuno in ogni caso

un sano confronto fra ideologie opposte non può far altro che bene

E’ il nostro obiettivo. Ma lo sapevi che dire una cosa del genere in questo blog ti porterebbe al rogo? Noi ci divertiamo pesantemente, ma con chi se lo merita. Bisogna essere obiettivi nelle recensioni, e nei commenti limitarsi ad esprimere valutazioni personali. E poi umiltà zero. E’ per questo, ripetiamo, con metodi poco ortodossi, facciamo ciò.

Breve postilla a Gamberhausen

Se ho scritto qualcosa che non vi piace e volete farmi cambiare idea, l’unica possibilità è attraverso un ragionamento con basi logiche e documentate

Le basi logiche e documentate sarebbero sullo stile con cui ambisci a recensire testi? A, siamo apposto allora. E noi che pensavamo fosse sufficiente un pugno di noccioline
Gamberetta, hai 18 anni ( e si vede!). E nonostante la tua età non hai ancora capito che il fantasy è in gran parte immaginazione. Azzardato per chi si ripromette di proporre recensioni su questo genere narrativo. Ecco perchè falliscono le tue misere criticucce sterili per certi versi e troppo razionali per altri. Con questo approccio non andrai molto lontana, come il cane che continua a mordersi la coda girando come uno scemo su sé stesso. Per il resto continua a vomitare che il 90% del fantasy fa schifo, visto che non sai fare altro. Vostra grazia siamo sempre in attesa del suo regale capolavoro degno di nota e di lode che potrebbe far spuntare un fiorellino nel mare di sterco di testi che si ostina quotidianamente a recensire. Vogliamo un tuo libro, piantala di cianciare tanto!!! Non fare la PARACULA, bella! Non ti nascondere ! E’ inutile che predichi dicendo che non sia una buona accusa e giustificazione. Lo è invece ! Ci faccia vedere concretamente la scrittura di un suo romanzo (da poter poi commentare con la sua tecnica e il suo metodo) invece di dettare fumose regole del cazzo agli altri su come si debba o non debba scrive. Paura eh ?? perché lei ben sa cosa significhi scrivere un libro e la fatica che ci sta dietro! Mica sono le tre cazzatine che spari nelle tue recensioncine da quattro soldi.

A Aglaring Vanyar:

La quota dei non esistenti è salita a 4: P.., M…. C…. ( ovvero K.. ) e j….

Congratulazioni per il bel controsenso: dici che non esistiamo e poi ci nomini in una parodia? Tu sì che hai le idee chiare, bravo. Che bel pirla !
Ah ah ah, e non dimenticare Vanyar: SIAMO SEMPRE QUI. A volte ritornano…

A Carlo:

Ah… ma ci eravamo dimenticate di rispondere ad un vecchissimo post dell’affezionatissimo Carlo. Come abbiamo potuto. Il discorso era rimasto in sospeso sull’altro spazio ( il talismano del potere, quello che Aryasnow proprio non si decide a restituire, o insomma, non è mica tuo! E’ della Troisi.)
Scusaci per il ritardo, ma per farti capire che coglione sei, Carlo, siamo sempre in tempo.

Carletto dice:

Volevo solo mettere in chiaro, visto che mi avevate preso in mezzo, che non sono “dalla vostra” solo perche’ ho detto ad Agla che e’ uno stronzo… :-) Io non faro’ mai parte di una “fazione”: mi limito a dire quello che penso

Ah ah ah ah ah. Ma da dove sei uscito? Dal circo Togni?

Caro Carluccio,
non c’è proprio un cazzo da mettere in chiaro. Ma che fazione? Ma chi ti vuole, povero babbeo.
“Non sono dalla vostra” ma chi te l’ha proposto? Sei esaurito oltre che ottuso? Ti abbiamo solo citato in una storiella e allora? Ma lo sai leggere l’italiano? Analfabeta! Non ci sembra proprio di averti chiesto qualcosa. Da dove minchia l’hai dedotto quello che hai scritto? Per carità. L’unica cosa di cui si può vantare Aglaring Vanyar è che a dargli dello stronzo sia stato uno più coglione di lui, cioè proprio tu.

mi limito a dire quello che penso

A… ma perché tu pensi allora? Sì, quelle rare volte che lo fai infatti pensi da testa di cazzo quale sei, da cui come ovvio non possono uscire che delle cazzate.
Ecco svelato il motivo per cui autori e commentatori considerano i tuoi insulti e le tue critiche da microcefalo come complimenti… Ci sarebbe più da preoccuparsi se uno come te giudicasse un’opera in maniera positiva: se così fosse, significherebbe infatti avere tra le mani un libro per deficienti, adatto a te e alla tua logica (visto che ultimamente ne parli molto) da beota.

E quello che penso di voi e’ che sembrate affette da una lieve forma di ritardo mentale:

La tua invece non è affatto lieve come forma di ritardo. E sei così scemo che neanche te ne accorgi. Continui a blaterare e invece di educare gli altri imparalo anche tu l’italiano visto che hai grossi problemi con la comprensione testuale. Povero sfigato.

I vostri tentativi di “fare male” con le parole li trovo decisamente inadeguati, e quindi innocui.

L’unica cosa che veramente fa male è il fatto che esista gente del tuo livello. I tuoi tentativi di “fare del male” invece sono da idiota, e ora sappiamo perchè. Proprio tu poi parli di inadeguatezza? Ma taci che è meglio. BUUUUUU.. Ritirati. Vergogna!
Dai Carlo, tu ci “fai male”. Ah ah ah ah ah ah ah

si direbbe che i vostri genitori mentre vi procreavano non abbiano smesso di guardare la TV.

I nostri ci avranno procreato mentre guardavano la tv, i tuoi nel cesso. Pensavano di cagare e invece sei uscito tu. Ma del resto, nessuno si è accorto della differenza proprio perchè sanno tutti cosa sei: una grossa merda

E ora, sturati la orecchie: se devi andare avanti a rugare le palle con le solite quattro boiate da cerebroleso che scrivi e che ammorbano il genere umano, grattuggiati l’uccello e stringiti i coglioni con uno schiaccianoci e vedrai che sensazione provano tutti nel sapere che una faccia da culo come te ha ricevuto immeritatamente il dono della parola.

Ciao Carletto e scusaci per la pesantezza ma sai, abbiamo mutuato da te il bon ton. Grazie per l’insegnamento. Ti adoriamo tesoro!!!!!! Non t’imbronciare troppo

A OKAMIS:

Considerati onorato: Carlo ha detto che il tuo raccontino fa schifo. Per le persone dotate di buon senso significa che è un buono scritto. Punta in alto, avrai sicuramente successo!

A CLIO PER I COMMENTI IN CODA A GAMBERETTA SU TWILIGHT

Ma smettila di far la leccaculo… Quanto ti paga la Gamberhausen, dicci! Hai talmente la testa ficcata nel suo culo che non si capisce dove inizi la tua faccia e dove finiscano le sue chiappe
Nb. Come leccaculisti accludiamo anche l’esiguo seguito della Von Gamberetten (esiguo perché si sa, in questo blog una stessa persona si firma con 300 nick name e passa di qui per caso !!!!!!!!!!!! ) compresa la nuova fantomatica Kla che quasi quasi implora la Gambera di correggerle il suo romanzetto rosa, rosso, giallo, verde e blu ( e poi afferma che il Manzoni non fosse un gran che… ah ah ah ah ah ah ah…) che sghignazzare!!!

A CHIARA STRAZZULLA

Sarebbe stato meno monotona la pubblicazione del volume: “il crepuscolo dei pensionati dell’ ospizio”. E come si conviene, da bravi animali addestrati, vista la pubblicità nelle librerie, tutti a tuffarsi sul “capolavoro” della liceale. Speriamo arrivi la navicella dei Visitors a salvarci.

DISPUTATIO AVVOCATOSPADACCINO VERSUS ANGRA

Avvertite il 118 di Genova mi raccomando !!! Ah ah ah ah ah
Ma no, ragazzi. Volemose bene. Tiratevi su leggendo un libro della Troisi. Ah ah ah ah ah

AU REVOIR STUPIDES CREVETTES !!!

#84 Comment By Lo Sparviero On 20 giugno 2008 @ 14:22

Perdona il ritardo, ormai non ci speravo più in una risposta… comunque:

PAMY&MOLDY: Care Pampine, questa:”Ora con Moldy dovremo trovare un modo per continuare a sputtanare Von Gamberetten e quei 2 o tre amiketti/e (comprese doppie identità, comparse, passanti ah aha ahah chi più ne ha più ne metta!!!!!) è una contraddizione.

Se vuoi che nel mondo si diffondano imparzialità e giustizia, dai tu, per primo, il buon esempio agli altri.

Lo Sparviero, Piccoli insegnamenti della Grande Vita.

Ah, e poi vi siete contraddette di nuovo!(!!!!!) “Finché non vedremo più ordine e imparzialità nei giudizi (a 360 gradi) noi continueremo ad imperversare con le nostre pungenti critiche[...]”
Allora, avreste dovuto scrivere “Finché non vedremo ordine ed imparzialità nei giudizi (a 360 gradi) noi continueremo ad imperversare con le nostre pungenti critiche[...]”
Altrimenti la vostra frase significa l’esatto contrario…
Inoltre non sono un trasformista, con Carlo non c’ho mai neanche parlato.
É tutto, per ora. Buona giornata.

L’umilissimo Sparviero.

#85 Comment By wewec On 20 giugno 2008 @ 16:21

@ Pamy & Moldy. Scusate, senza perdere la testa ma mantenendo un tono civile, mi spiegate da dove arriva tanta acredine nei confronti di gamberetta? Se è per i toni da lei usati non mi sembra che voi siate nella posizione per farle una paternale, mentre se è per le idee esposte basta che le confutiate argomentando, no? Chiaro che se il problema è il non condividere i suoi criteri di giudizio allora vi consiglio di lasciar stare questo forum e di cercarvene un altro con un diverso metro di giudizio.

#86 Comment By Rob On 23 giugno 2008 @ 15:17

@ Gamberetta:

In realtà questa non è una recensione del romanzo del signor Rocca.

E allora cos’è ?

@ Federica:

Dimostri di avere buone qualità di comprensione, deduzione ed argomentazione: sappi che in questo blog queste qualità non valgono niente e soprattutto non sono apprezzate.
Le critiche fatte su questo romanzo, come scrissi un po’ di tempo fa, sono al 90 % pretestuose. Ti rimando a ciò che espressi nel commento del 3 maggio in questa sezione:

Dunque, facciamo il punto della situazione. Stante il fatto che il libro possa piacere o meno, nonché la palese e possibile buona fede di alcuni consigli, la recensione e altri commenti hanno in qualche circostanza ovviato un chiaro criterio di obiettività, privilegiando piuttosto la ricerca spasmodica, tra gli “anfratti” delle parole, di ogni cosa possibile a cui potersi aggrappare (costi quel che costi) per contestare e giudicare, cadendo in certi casi nell’errore di muovere osservazioni non sempre plausibili, come ho cercato di dimostrare.
Molte considerazioni sono state abbastanza pretestuose, con il solo fine di poter riversare l’ovvio senso di fastidio derivato dai copiosi messaggi che arrivano e che sono discordanti con alcune linee di pensiero.

E ancora:

Ho ben motivato ciò che ho sostenuto, anche se contestare frase per frase come siete usati a fare qui è senza dubbio un delitto nel giudizio su un libro che ha spiegazioni ben più complesse ( e ciò vale per qualsiasi libro).

Ho fatto addirittura un elenco punto per punto in cui dimostravo la poca veridicità di alcune critiche; è inutile prendersela tanto.

Queste “recensioni” o come cavolo le voglia considerare l’autrice, valgono meno di una cicca.

Una che fa ironia su un prato erboso, su fori di carrozza ( come se fossero impossibili da concepire !!!), che non sa che una carrozza possa stridere etc… etc… credi sia attendibile ? Intendo andando anche oltre alla questione della creatività dell’autore…
Ti consiglio di lasciar perdere, Federica.
Se ti interessa guarda ulteriori giustificazioni che scrissi il 5 maggio. Giusto per farti un’idea. Non perdere troppo tempo ad accanirti con questa gente: è inutile! Ciao Rob

#87 Comment By Bies On 23 giugno 2008 @ 17:06

Ti quoto l’ultima frase:

>>Spero di essere stata chiara, ma se avete dubbi chiedete.

Di’ la verità: l’hai scritto apposta?
Dai, sì che l’hai scritto apposta!

M

#88 Comment By wewec On 23 giugno 2008 @ 17:38

@ Rob. Ma scusa, secondo te parlare di un libro significa automaticamente fare una recensione? Ha letto solo le prime tre pagine e ha espresso il suo parere sullo stile, chiaro che non è una recensione!
Comunque concordo che molte espressioni usate nel libro non siano realmente sbagliate, quanto piuttosto inutili e ridondanti, cosa che penso fosse anche opinione di Gamberetta: certo, è giusto dire ” prato erboso”, ” la tanto supposta reincarnazione” o “gemme cerulee come il cielo terso, striate di zaffiro”, solo che questa è literary fiction, non fantasy ( che può piacere o meno, sono generi separati ).
Sinceramente mi sembra inutile il solo star qua a parlarne: Gamberetta ha già ripetuto più volte che a lei la literary fiction non piace, se poi voi non siete d’accordo allora basta che diciate “no, a me piace vedere dieci aggettivi in fila ” e basta, amici come prima ( e lo dico senza ironia: per me una serie di aggettivi ridondanti è piacevole, non brutta ).

P.S. Rob, guarda che nel tuo commento del 3 Maggio non hai detto proprio nulla, hai solo giocato con le parole.

#89 Comment By wewec On 23 giugno 2008 @ 17:44

@ …io… . Infatti non è una recensione: se io dico “quel libro non mi è piaciuto” non faccio una recensione, esprimo un giudizio.

#90 Comment By Rob On 23 giugno 2008 @ 18:11

@ wewec:

Ma scusa, secondo te parlare di un libro significa automaticamente fare una recensione?

E’ stata spacciata come tale, tesoro. Poi che la si chiami articolo, giudizio o altro sono blaterazioni inutili, anzi esiziali

Comunque concordo che molte espressioni usate nel libro non siano realmente sbagliate, quanto piuttosto inutili e ridondanti

Non hai capito proprio: NON sono nè sbagliate, nè inutili o ridondanti. Servono ad evidenziare, sottolineare, rimarcare certe caratteristiche. Se uno usa tre aggettivi non è necessariamente scemo lo sapevi ? Basta che leggendo un testo si capisca e se ne deduca la motivazione di tale scelta. (cosa che non si può fare o capire in 2 pagine). Se poi a qualcuno fa schifo vedere un sostantivo con più di un aggettivo accanto, affari tuoi. E finiamola con questa storia.

Sinceramente mi sembra inutile il solo star qua a parlarne

Appunto, allora perchè hai commentato se ti sembrava inutile? E’ una contraddizione in termini. Potevi evitare di degnarci della tua perla di opinione. Io non commento una cosa se ritengo sia inutile…
Mi sa che sei un po’ confuso.

Gamberetta ha già ripetuto più volte che a lei la literary fiction non piace

E chi se ne frega! Se non le piace sono affari suoi. Non son qui per commentare i suoi gusti, ma perchè inserisce un articolo pattume su un blog pubblico criticando un testo senza competenza e in molti casi sbagliando alla grande

Rob, guarda che nel tuo commento del 3 Maggio non hai detto proprio nulla, hai solo giocato con le parole.

Non mi pare proprio. Ogni citazione, esempio o informazione da me riportata è stata ampiamente motivata e spiegata. Se per te questo è giocare con le parole…

Comunque, visto che per te è inutile star qui a parlarne, chiudiamo il discorso.

#91 Comment By Raimi On 24 giugno 2008 @ 18:41

Carlo:

Invece Rocca scrive proprio da schifo, commettendo tutti i tipici errori che un dodicenne commetterebbe la prima volta che si mettesse in testa di scrivere “un romanzo”: tanti aggettivi e tanti avverbi inutili (non e’ proibito usare tanti aggettivi: e’ proibito metterne di inutili, di ridondanti – ad esempio, in “prati erbosi” c’e’ un solo aggettivo, ma fa schifo lo stesso perche’ e’ ridondante, mentre in “cosi’ percossa, attonita, la terra al nunzio sta” gli aggettivi sono due, ma vanno bene perche’ sono entrambi essenziali).

Direi proprio che se non si sa di cosa si sta parlando, come nel tuo caso sopraccitato, forse è meglio star zitti. Qualsiasi persona con un po’ di intelligenza capirebbe che nel commento di Federica (21 Giugno) c’è cognizione di causa, nel tuo solo chiacchiericcio.
Se un’insegnante delle Medie inferiori prendesse le congetture sulla citazione “cosi’ percossa, attonita, la terra al nunzio sta”, ti sorriderebbe nel tentativo di non umiliarti con qualche spiegazione provante la tua lacunosa competenza.

Io sto leggendo il libro in questione, preso per prudenza in biblioteca. Il linguaggio di Rocca è un po’ involuto ma se ne evince un’abilita’ stlistica che, nel tempo, non puo’ che perfezionarsi diventando, credibilmente, oggetto di analisi letteraria. In che senso? Basti vedere la posizione delle componenti sintattiche, danno a seconda dei casi un’elevatezza linguistica che si bilancia con in ritmo sfrenato di un’opera eroica come la sua. Nel tempo non può che diventare un fenomeno unico della narrativa italiana, gia ora è ben superiore a talenti millantati ed effimeri come Strazzulla e Troisi.
Detto ciò, se vogliamo intavolare una conversazione con riferimenti ad altre opere, citazioni, o exempla io ci sto, ma se lo scambio è impossibile per ragioni di incapponimento, beh, non ho tanta voglia e tempo per bisticciare come all’asilo.
A risentirci.

#92 Comment By gugand On 24 giugno 2008 @ 23:35

@raimi
Lo “stile” di rocca e’ pesante, anzi pesantissimo con l’aggiunta di cose incompresibili (che io chiamo errori, ma se tutti i letterati che girano da ‘ste parti li trovano belli, ah be, a me non frega poi tanto).
Inoltre prima di rispondere a Carlo avresti dovuto leggere “riassunto delle puntate precedenti” di questo blog, li e’ spiegato cosa sia la literary fiction.

#93 Comment By Tuareg On 24 giugno 2008 @ 23:43

ma se lo scambio è impossibile per ragioni di incapponimento, beh, non ho tanta voglia

adesso siete avvisati: a leggere Rocca ci si riduce come i capponi :-)

#94 Comment By wewec On 25 giugno 2008 @ 00:45

@ Rob.
1- No, per l’ultima volta, accettalo, questa non è una recensione.
2- Sei tu che non hai capito ne ciò che ho detto ( a me tre aggettivi in fila piacciono, difficile che mi sia dato dello scemo da solo ), ne tanto meno il significato di ridondante: lo stile di Rocca È ridondante e negarlo significa negare uno dei suoi pochi elementi positivi, riducendolo di fatto a mera cattiva scrittura.
3- Sei tu ad essere confuso, primo perchè stai commentando in un blog di cui non condividi le linee guida, secondo perchè chiami tesoro un uomo.
4- Certo che sono affari suoi! È il suo blog! E “senza competenza” un bel par de balle: Rocca ha scritto un fantasy e chiunque legga abitualmente fantasy è più che qualificato per giudicarlo. Se voleva scrivere per un pubblico di docenti universitari allora si dava alla saggistica.
5- Si, hai ragione, chiudiamo il discorso.

@ Carlo. Che sia chiaro, io detto che scrive literary fiction, non che ne scrive di buona. tanto per non dare l’idea che mi sia piaciuto il suo libro.

#95 Comment By Carlo On 25 giugno 2008 @ 00:45

Raimi scrive:

Il linguaggio di Rocca è un po’ involuto ma se ne evince un’abilita’ stlistica che, nel tempo, non puo’ che perfezionarsi diventando, credibilmente, oggetto di analisi letteraria. In che senso?

Vuoi proprio che te lo dica, in che senso? :-)

Basti vedere la posizione delle componenti sintattiche, danno a seconda dei casi un’elevatezza linguistica che si bilancia con in ritmo sfrenato di un’opera eroica come la sua.

E dire che ci ero cascato… Stavi prendendomi per il culo!!! Buahahahaha, sei un comico nato, davvero. “La posizione delle componenti sintattiche”, whahahahaha! “L’elevatezza linguistica che si bilancia con il ritmo sfrenato di un’opera eroica…” WHAAHAHAH!, che figlio di troia… :-D Ma come ti vengono? Sei un maestro. A te Groucho Marx ti fa una sega.

Nel tempo non può che diventare un fenomeno unico della narrativa italiana,

… no… no… basta ti prego… muoio! MUOIOOOOOoooOOOooo!!! :-D

gia ora è ben superiore a talenti millantati ed effimeri come Strazzulla e Troisi.

Certo, Rocca dovrebbe prendere lezioni da loro. Concordo.

Detto ciò, se vogliamo intavolare una conversazione con riferimenti ad altre opere, citazioni, o exempla io ci sto, ma se lo scambio è impossibile per ragioni di incapponimento, beh, non ho tanta voglia e tempo per bisticciare come all’asilo.

Pure i capponi! No, sei un grande. Scusa, non ti avevo capito.

#96 Comment By Rob On 25 giugno 2008 @ 14:32

@ wewec:

1- No, per l’ultima volta, accettalo, questa non è una recensione

Allora che scriva “parere personale e soggettivo” invece di distillare regole di scrittura e di non limitarsi a dire ciò che pensa. Con quello che è stato scritto si è andati ben oltre il parere/giudizio personale, punto e basta. Quindi piantiamola. Ti dà fastidio chiamarla recensione? Usa dei sinonimi: articolo, critica etc… Il mero parere personale a casa mia è un’altra cosa!

2- Sei tu che non hai capito ne ciò che ho detto ( a me tre aggettivi in fila piacciono, difficile che mi sia dato dello scemo da solo ), ne tanto meno il significato di ridondante: lo stile di Rocca È ridondante e negarlo significa negare uno dei suoi pochi elementi positivi, riducendolo di fatto a mera cattiva scrittura.

Il tuo uso di “ridondante”, nel contesto in cui l’hai espresso, aveva un’accezione negativa.

3- Sei tu ad essere confuso, primo perchè stai commentando in un blog di cui non condividi le linee guida, secondo perchè chiami tesoro un uomo.

Sì, commento su un blog di cui non condivido le linee guida, e allora? Non si può? Chi non è d’accordo deve andarsene al confino e non può motivare il proprio dissenso a qualcosa? Commento “negativamente” le cose che non condivido e che non mi piacciono in tutti i sensi. Il tesoro era ironico punto primo (complimenti per l’acume nel non averlo capito). Punto secondo con il nickname con cui posti è un po’ difficile comprendere se tu sia un uomo, una donna, un androgino, un vegetale neutro o altro. Evita dunque di far l’idiota.

4- Certo che sono affari suoi! È il suo blog! E “senza competenza” un bel par de balle: Rocca ha scritto un fantasy e chiunque legga abitualmente fantasy è più che qualificato per giudicarlo. Se voleva scrivere per un pubblico di docenti universitari allora si dava alla saggistica.

Che cazzo centra con quello di cui discutevamo? Tu mi dici che a Gamberetta non piace la literary fiction… e allora? Questo articolo è per discutere sulle varie sfaccettature di un romanzo, non per parlare di che genere aggradi o meno Gamberetta. Altrimenti il post sarebbe un altro.

#97 Comment By …io… On 25 giugno 2008 @ 15:41

1- No, per l’ultima volta, accettalo, questa non è una recensione

belli questi risvolti…. -.-

Che cazzo centra con quello di cui discutevamo? Tu mi dici che a Gamberetta non piace la literary fiction… e allora? Questo articolo è per discutere sulle varie sfaccettature di un romanzo, non per parlare di che genere aggradi o meno Gamberetta. Altrimenti il post sarebbe un altro.

non gli si puo dare tutti i torti -.-

ho fato pure la rima nelle mie risposte :D

#98 Comment By wewec On 25 giugno 2008 @ 15:43

@ Rob
1- Non è questione di sinonimi! Indipendentemente da come li vuoi chiamare un commento sullo stile non è una recensione!

2-No, non aveva un accezione negativa, sei tu che l’hai subito bollato come tale.
3- Allora è come andare sul forum dei Nirvana a dire che Kurt Cobain è una merda: un comportamento infantile. E quella sul tesoro era una battuta ( complimenti per l’acume nel non averlo capito ).

4- Hai detto che non ha la competenza per giudicare l’opera di Rocca e ti ho riposto che invece è più che qualificata. Se poi non capisci l’italiano sono cazzi tuoi.

#99 Comment By …io… On 25 giugno 2008 @ 15:43

eeeeeeee giò è proprio destino.. ( appunto! ) ho scritto FATO al posto di fatto :P

#100 Comment By Rob On 25 giugno 2008 @ 16:19

Edit di Gamberetta. Non puoi dare dell’idiota ad altri commentatori.

@ wewec

Io dico quello che voglio. A me piace il fantasy ma se qualcuno spara a zero su delle questioni che non condivido lo dico punto e stop. Che sia su un sito di fan o meno. Mi sembri più infantile tu nell’affermare che non si possa fare. Ho reso noto ciò che pensavo e che penso, come legittimo. Se una cosa non piace non è detto che uno debba sempre ignorare o andare da altre parti.
La battuta sul tesoro era sì una battuta, ma da idiota! Se avevi capito che “tesoro” era in senso ironico perchè cazzo hai detto che ero io ad essere confuso? Vedi che sei idiota! Datti un nome chiaro se ti dà così fastidio che la gente possa fraintendere il tuo sesso, ci arrivi a capirlo?
Gamberetta NON ha competenza per giudicare certe opere solo perchè è appassionata di fantasy. Infatti ho dimostrato che su diverse cose non c’ha azzeccato. Poi per il resto può essere brava quanto vuole…
Ora chiudiamola qui veramente.

#101 Comment By Marcy On 26 giugno 2008 @ 10:52

per wewec:

concordo con Rob. Esprimere un parere personale è un cosa. Quello che ha scritto Gamberetta va oltre il mero giudizio personale;
detto ciò finiscila di essere prepotente.
Se uno vuole può commentare il proprio dissenso andando sul forum dei Nirvana a dire che Kurt Cobain è una merda. Non è infantilismo, è libertà di espressione e di pensiero. Mi dispiace per te.

#102 Comment By wewec On 26 giugno 2008 @ 12:30

@ Marcy. Questo non è un parere personale ( parere personale è dire “mi è piaciuto”, “non mi è piaciuto” ), è un commento sullo stile: sono due cose completamente differenti.
Prepotente? Dov’è che sarei stato prepotente? Comunque sappi che in virtù della libertà di espressione io potrei anche venire qua sopra a scrivere che Rocca è una merda, un coglione e un travestito, ma il farlo sarebbe indubbiamente infantile.

#103 Comment By Raimi On 26 giugno 2008 @ 13:33

wewec scrive:
@ Marcy. Questo non è un parere personale ( parere personale è dire “mi è piaciuto”, “non mi è piaciuto” ), è un commento sullo stile: sono due cose completamente differenti.
Prepotente? Dov’è che sarei stato prepotente? Comunque sappi che in virtù della libertà di espressione io potrei anche venire qua sopra a scrivere che Rocca è una merda, un coglione e un travestito, ma il farlo sarebbe indubbiamente infantile

Si a me sembri molto prepotente e incapponito, in altri termini duro di comprendonio e maligno. Non fai che autoscreditarti se insisti a controbattere senza alcun argomento sensato e a contraddirti di continuo. Per queste cose la moderatrice ha creato apposta uno spazio chiamato: Fogna dei commenti. Reso l’idea?

Carlo scrive:
Raimi scrive:

Il linguaggio di Rocca è un po’ involuto ma se ne evince un’abilita’ stlistica che, nel tempo, non puo’ che perfezionarsi diventando, credibilmente, oggetto di analisi letteraria. In che senso?

Vuoi proprio che te lo dica, in che senso? :-)

Basti vedere la posizione delle componenti sintattiche, danno a seconda dei casi un’elevatezza linguistica che si bilancia con in ritmo sfrenato di un’opera eroica come la sua.

E dire che ci ero cascato… Stavi prendendomi per il culo!!! Buahahahaha, sei un comico nato, davvero. “La posizione delle componenti sintattiche”, whahahahaha! “L’elevatezza linguistica che si bilancia con il ritmo sfrenato di un’opera eroica…” WHAAHAHAH!, che figlio di troia… :-D Ma come ti vengono? Sei un maestro. A te Groucho Marx ti fa una sega.

Nel tempo non può che diventare un fenomeno unico della narrativa italiana,

… no… no… basta ti prego… muoio! MUOIOOOOOoooOOOooo!!! :-D

gia ora è ben superiore a talenti millantati ed effimeri come Strazzulla e Troisi.

Certo, Rocca dovrebbe prendere lezioni da loro. Concordo.

Detto ciò, se vogliamo intavolare una conversazione con riferimenti ad altre opere, citazioni, o exempla io ci sto, ma se lo scambio è impossibile per ragioni di incapponimento, beh, non ho tanta voglia e tempo per bisticciare come all’asilo.

Pure i capponi! No, sei un grande. Scusa, non ti avevo capito.

Beh innanzitutto ti chiederei di non insultarmi, se ti piace discuttere a toni alti vai anche tu nella Fogna dei commenti, è stato creato apposta.
Il tuo commento è, ad essere gentili, off topic, ovvero spari un mucchio di cretinate da delirio senza né sostanza né senso. E dire che avevo parlato di scambio, ma vedo che è come chiedere ad un mamba di non mordermi.

gugand scrive:
@raimi
Lo “stile” di rocca e’ pesante, anzi pesantissimo con l’aggiunta di cose incompresibili (che io chiamo errori, ma se tutti i letterati che girano da ’ste parti li trovano belli, ah be, a me non frega poi tanto).
Inoltre prima di rispondere a Carlo avresti dovuto leggere “riassunto delle puntate precedenti” di questo blog, li e’ spiegato cosa sia la literary fiction.

Che robe ragazzi, parlare a te è più inutile che farlo con un muro.
Ci rinuncio.
Saluti.

#104 Comment By wewec On 26 giugno 2008 @ 14:09

@ Raimi. Ho detto che questa non è recensione e che dare a qualcuno della merda è infantile: per questo sarei prepotente, maligno e incapponito? E dov’è che mi sto contraddicendo? Questo senza alcuna supponenza né pretesa di aver ragione a priori: spiegami secondo te cosa ho detto di sbagliato e sarò più che lieto di discuterne seriamente da persone civili.

#105 Comment By Rob On 26 giugno 2008 @ 14:50

@ wewec:

Questo non è un parere personale ( parere personale è dire “mi è piaciuto”, “non mi è piaciuto” ), è un commento sullo stile: sono due cose completamente differenti.

Quello che ha scritto Gamberetta è un commento sullo stile e sulla qualità del libro, una valutazione insomma. Altrimenti detta RECENSIONE. Mancano solo alcune spiegazioni di carattere contenutistico ma del resto avendone lette 2 pagine non poteva di certo permetterselo! Giusto per chiarire…
Vatti a vedere anche la voce “recensione” sullo Zingarelli.

@ Raimi:

Ti stupisci che SOLO alcuni interventi vengano considerati off topic e messi in fogna? Io no. Chissà perchè.

#106 Comment By Tuareg On 26 giugno 2008 @ 15:26

Noto che l’incapponimento rischia di diventare una piaga millenaria. Ragazzi, mettete le palle in frigo prima che il caldo di giugno ve le squagli e ripetete con me: il sinonimo di “intestardirsi” è incaponirsi.

incaponirsi
[in-ca-po-nìr-si]
(mi incaponìsco, ti incaponìsci, si incaponìsce, si incaponìscono; incaponènte; incaponìto)
v. intr. pronom.
Ostinarsi, intestardirsi: i. in qualcosa; si incaponì a volergli parlare

Incapponirsi è invece un neologismo e può solo voler dire “tagliarsi le balle da soli, come si fa con i capponi allo scopo di renderne le carni più grasse”. Vedete voi cosa preferite fare di voi stessi, ma pensateci bene, perché poi indietro non si torna.

#107 Comment By wewec On 26 giugno 2008 @ 16:42

@ sergio.” Esame critico, in forma di articolo più o meno esteso, del contenuto stilistico e informativo di un’opera di recente pubblicazione” (Vocabolario della Lingua Italiana – Istituto della Enciclopedia Italiana).
La differenza che intercorre fra una recensione e un commento stilistico è proprio l’assenza nel secondo di contenuto informativo, cosa che non lo qualifica come recensione incompleta ma come separata forma di analisi.

#108 Comment By Fabrizio On 26 giugno 2008 @ 23:18

@ Loreley:
io credo che sia dovuto al fatto che molta gente non sia d’accordo con le stroncature, mentre avvalli gli articoli quasi saggistici sul genere.
Per questo penso ci sia una tendenza a tirare l’acqua al mulino e aumentare le visite.
I post che Gamberetta scrive sul genere fantasy sono lucidi e curati.
Le stroncature sono spesso il risultato di una ricerca forzata di argomenti a suporto della tesi.

#109 Comment By gugand On 26 giugno 2008 @ 23:33

@fabrizio
Le recensioni possono essere apposta delle stroncature, vedi la ormai famosa Zero puntaction di Ben “Yahtzee” Croshaw in cui l’autore dice che un video gioco gli piace, ma poi passa il resto della recensione a cercare difetti e a sottolineare quello che non gli piace.
Se leggi le recensioni di gamberetta persino i -4 o i -5 potrebbero essere delle recensioni positive,.
E comunque i fantasy italiani, per quei pochi che ho letto o di cui ho sentito parlare, non meritano proprio. A dir poco sono elenchi di cliche’ o banalita’.
Inoltre q

#110 Comment By gugand On 26 giugno 2008 @ 23:37

Ops, mi e’ partito il mex…

Finisco il concetto:
Basta leggere il blog per capire quali siano i punti di riferimento e il metro di giudizio del recensore, quindi il visitatore e’ libero di ignorare o sminuire le parti della recensione che non incontrano i propri metodi di valutazione (se gamberetta dice che manca di coerenza, m a tu te ne freghi della coerenza ignori il punto).
Aggiungo che ognuno ha il diritto di criticare quallo che vuole.
Specialmente in un blog che e’ l’equivalente di un diario personale.

#111 Comment By Fabrizio On 26 giugno 2008 @ 23:48

Ah, ma sui diritti siamo tutti d’accordo.
Il problema è che molte delle incoerenze citate da Gamberetta stanno a due passi dai vari fuorigioco dubbi del Processo di Biscardi… ;)

Insomma, cose spesso interpretative.

Fab

#112 Comment By Carlo On 27 giugno 2008 @ 01:49

gugand scrive:

Le stroncature vengono fatte apposta da chi, come gamberetta, chiede che il prodotto pagato sia curato. Spesso ci sono errori che chiunque puo’ vedere, altre volte bisogna fare un po’ piu’ attenzione, ma non si puo’ non farle notare.
E’ una questione anche di principio.

Il punto e’ che se mi metto nella disposizione di fare una caccia all’errore, riesco a rovinarmi qualsiasi romanzo. “Sospensione della realta’” e’ una espressione che sta a indicare che il bisogno di farlo esiste comunque: qualche incoerenza ci sara’ sempre, perche’ gli esseri umani sono imperfetti. E lo scopo e’ quello di divertirci. Per questo si presuppone che esista una specie di “accordo” tra scrittore e lettore. Certo, se lo scrittore lascia al lettore troppe pezze da mettere, l’accordo crolla, il contratto si spezza, e il lettore smette di leggere. Ma ragionando come te, il lettore non dovrebbe fare nulla, e lo scrittore dovrebbe fare tutto per piacere a tutti (che, lo sai, e’ impossibile).

Come ho detto in un altro commento il libro e un po’ tutte le produzioni intellettuali sono tra i pochi prodotti commerciali privi di qualsiasi garanzia di qualita’.

Per forza: non hanno ancora inventato il misuratore di bellezza, ne’ lo inventeranno mai. Alla fine, tutto e’ affidato al “gusto” dei lettori, qualunque esso sia.

Se si notano delle incoerenze nella trama che mi rovinano il racconto perche’ lo fa perdere di credibilita’ non vengo ne’ risarcito ne’ frega a qualcuno, ormai il libro l’ho comprato.

E’ giusto cosi’: altrimenti qualsiasi stronzo si farebbe rimborsare qualsiasi libro campando scuse assurde, tipo quante volte la Troisi usa “piuttosto”, o quante volte Nihal piange: te lo immagini uno che va a chiedere un rimborso sulla base di queste argomentazioni? :-)

Stessa cosa se trovo errori di battitura, grammaticali, logici o altri tipi di errore.

Su questo concordo di piu’, perche’ e’ un discorso tecnico, e non artistico. Anche se ho qualche dubbio riguardo agli errori logici: ho fatto abbastanza discussioni da rendermi conto che il concetto di cio’ che e’ “logico” varia molto da persona a persona. Quindi anche su questa base e’ sacrosanto non parlare di rimborso… :-)

Se compri un apparecchio qualunque e lo trovi rovinato o guasto corri subito dal rivenditore e cerchi di fartelo o sostituire o riparare, finche’ sei nel periodo di garanzia, perche’ non pretendere la stessa cosa su prodotti “artistici”?

Proprio perche’ sono “artistici”: fattene una ragione, l’arte non e’ una cosa che si misura a litri o a metri.

Io pago con soldi buoni e voglio un prodotto altrettanto buono.

E chi decide che e’ “buono”? Quello che dici non ha il minimo senso.

#113 Comment By gugand On 27 giugno 2008 @ 08:29

La logica varia da persona a persona, come il buon senso e cosa e’ normale e cosa no. Anche cosa e’ un buon lavoro e cosa no.
E’ su questo che giocano gli avvocati quando devono difendere i delinquenti, soprattutto i truffatori, i collusi e i corruttori (succede che tizio corrompa un giudice per far aver una sentenza favorevole a caio e paghi solo tizio e caio e’ libero. ogni riferimento a fatti reali e’ puramente voluto :) ).
Quando si discute di un opera artistica si fa un processo ed ognuno puo’ mostrare prove ed indizi per indicare un motivo di colpevolezza (o bruttezza). Poi ognuno e’ giudice che stabilisce se il racconto, l’autore, l’editor ed editore sono colpevoli o innocenti ignorando o sminuendo le prove e gli indizi che ritiene meno “schiaccianti” o addirittura superflue.
Un buon PM (in questo caso Gamberetta) deve portare alla luce tutto il possibile, poi il giudice(il lettore) sentira’ le parti in causa e decide.

PS: Se non ti piace il modo di recensire puoi anche smettere di lamentarti, che e’ una battaglia persa. Le cosiddette quisquille di cui ti sei gia’ lamentato le giudichi tali col tuo metro di giudizio. Per me non lo sono. Sono indice di poca cura ed attenzione da parte delle sopra citate parti in causa.

#114 Comment By sergio On 27 giugno 2008 @ 08:45

Cito a tal proposito la risposta di wu ming 1 a Gamberetta presa da un altro blog:

“E la strega di “Hansel e Gretel” come cazzo avrà fatto a tenere il forno acceso dentro una casa fatta di marzapane e con vetri di zucchero alle finestre senza che l’intera casa si sciogliesse? INVEROSIMILE. Come il fatto che, pur non essendosi mai visti leoni in Argolide, Ercole ne uccida uno e ne vesta la pelle. Tze’… Storielle che non stanno in piedi. Realismo, porco zio, realismo!”

Personalmente non ho nulla da aggiungere, a già detto tutto WM1.

#115 Comment By gugand On 27 giugno 2008 @ 09:09

Bisogna anche dire che quelle sono favole.
E sinceramente a me le favole non sono mai piaciute.

#116 Comment By Ettore On 27 giugno 2008 @ 09:18

Più che altro paragonare favole, mitologia e fantasy con pretese di coerenza interna (quello di cui perlopiù si parla qui) vuol dire mischiare le carte in tavola, visto che si tratta di tre tipi di narrativa ben diversi.

Immagino che poi sto tipo si sia girato tutto l’Argolide ai tempi di Ercole per dire che non c’erano leoni (che a quanto ne so fino a qualche millennio fa erano presenti pure in Italia).

#117 Comment By Ettore On 27 giugno 2008 @ 09:20

Tra l’altro non so nemmeno se sia appropriato definire la mitologia “narrativa”.

#118 Comment By gugand On 27 giugno 2008 @ 09:26

In effetti ho preso la storia di Ercole per favola.
In confronto alle favole le storie tramandateci dagli antichi greci sono dei mostri di coerenza.
La favola per sua natura punta solo alla lezioncina morale saltando spesso ogni logica con l’uso di metafore alquanto discutibili.

#119 Comment By Carraronan On 27 giugno 2008 @ 09:42

Ragazzi, ehm, non prendete per oro colato la frase di Wu Ming 1 sui leoni, perché ha detto una gran cazzata. Ma sarà davvero il Wu Ming 1 dei Wu Ming ad aver postato? MAH, dopo quello che ha scritto mi vengono dubbi…

Gli ho risposto in quel blog, dato che si chiamava il causa la Storia, e visto che ci sono riporto il testo qui:

=====================

Scrive Wu Ming 1: “Come il fatto che, pur non essendosi mai visti leoni in Argolide, Ercole ne uccida uno e ne vesta la pelle.”

I leoni erano diffusi in Grecia nell’antichità, come anche in Italia oltre alle scimmie -usate per la pena dei parricidi (poena cullei) già nella roma monarchica, come dichiara Cicerone… e non era un Fantasy!- e a varie altre specie di animali a cui non siamo più abituati.
Aristotele attesta l’esistenza del leone in Grecia, e sono presenti anche mosaici greci sulle cacce al leone come l’arcinoto -ma forse non a qualcuno- mosaico di Pella http://it.wikipedia.org/wiki/Pella_(Grecia)
In generale erano presenti nel medio oriente fino a tempi molto più recenti, quando i Crociati li incontrarono lasciandocene testimonianza.
Tral’altro a Micene, in Argolide, c’è anche la famosa “Porta dei Leoni” del 1300 a.C.
http://it.wikipedia.org/wiki/Porta_dei_Leoni
Pare che ci siano parecchie prove a supporto della presenza di leoni in Grecia nel mondo antico.

Non capisco dove sia il problema per Wu Ming 1 se Ercole uccide un leone in una regione in cui sono presenti leoni o è possibile che siano presenti (il Peloponneso).

La “sospensione dell’incredulità” non è distrutta perché il leone è credibile in quell’ambiente, quindi ci sono elementi di realtà assieme a quelli “fantastici” (Ercole!), mentre lo sarebbe stato meno nel caso di un “Ercole palombaro che uccide leoni marini in Scozia a gomitate” o un “Ercole che uccide Pinguini armati di mazze da golf in Argolide”.
Come vedi ci sono diversi livelli di stramberia e NON tutti hanno la stessa dignità quando si tratta di mantenere in piedi la sospensione dell’incredulità.
=================

E mi sa che finirò in Fogna con questo post off topic.

#120 Comment By Fabrizio On 27 giugno 2008 @ 09:58

@ Carlo:
grazie di esistere in questo post. Finalmente vedo uno spiraglio di luce… :D :asd:

@ Gugand:

Quando si discute di un opera artistica…

No. Non stiamo parlando di un’opera artistica. Altrimenti entreremmo nella Literary Fiction. Piuttosto di un’opera creativa. Commerciale. Narrativa. Fosse un’opera artistica avremmo a che fare con una libera espressione dell’autore e ci sarebbero molti più cazzi da affrontare per una critica.
Credo che la distinzione sia importante.
Mi pare che Hansel e Gretel siano protagonisti di una fiaba e non di una favola. Non vorrei spacciarlo per oro colato, ma credo che la codifica sia diversa.

@ Ettore:
la mitologia è di sicuro narrativa. Finchè c’è un inizio (primo atto), uno svolgimento (secondo atto) e una conclusione (terzo atto) la narratività è presente.
Può non essere una prosa, ma resta comunque un testo narrativo…

Fab

#121 Comment By gugand On 27 giugno 2008 @ 10:17

Sinceramente ancora devo capire perche’ c’e’ tanta gente che si ostina a dare contro questo tipo di recensioni.
Innanzi tutto fidarsi del recensore. La schiettezza di Gamberetta e’ disarmante e se giudica qualcosa orrendo spesso e volentieri lo cita.
I lettori della recensione non sono cosi’ stupidi da non giudicare da soli visto che viene mostrato loro la parte criticata.
Se non vi piace che ci sia il conteggio dei pianti per parole non lo considerate, non venite qui a rompere dicendo che non e’ un metodo valido. Se chi ha scritto la recensione lo ha mostrato e’ perche’ lo ritiene indicativo.
Visto che affermate che non si puo’ “misurare” l’arte vi contraddite criticando un metodo di valutazione che non approvate.
Tutti gli autori faranno degli errori e se si fanno notare quale crimine si commette?

#122 Comment By Angra On 27 giugno 2008 @ 10:37

@Fabrizio:

E così i lettori più esigenti – anche se io direi più “fissati” – storcono il naso perchè il “braccio” nel mondo reale è una misura che manda tutto fuori scala. Mentre nel Mondo Emerso misura circa un metro, come un braccio vero, e allora tutto torna.

Non torna mica tanto, invece. La torre dove vive Nihal sarebbe alta quindi 1200 metri (!!!). E in una mostruosità del genere 15.000 persone ci stanno stipate? Semmai dovrebbero soffrire di solitudine. Non è per cercare il pelo nell’uovo: se un laureato in fisica mi spara una fesseria del genere a pagina 1, mi viene il legittimo sospetto che tutto il romanzo sia scritto coi piedi, o no?

#123 Comment By gugand On 27 giugno 2008 @ 10:44

@Angra
Ti rispondo come risponderebbe certa gente che ho visto qui:
E che problemi ci sono ad immaginarsi che solo pochi piani di questa torre siano abitate? Magari parecchi piani sono adibiti a pascolo o campi per procurare il cibo necessario. In queste condizioni e’ logico supporre che che la gente sia stipata. Mica lo scrittore di deve dire tutto.

Ora torno me stesso e ti do ragione :)

#124 Comment By Carlo On 27 giugno 2008 @ 14:31

gugand scrive:

Sinceramente ancora devo capire perche’ c’e’ tanta gente che si ostina a dare contro questo tipo di recensioni.

Stai parlando con me? Io ho detto chiaro e tondo sin dall’inizio che La Setta degli Assassini non mi e’ piaciuto, e che concordo con l’opinione di Gamberetta. Sostengo pero’ che e’ abbastanza inutile mettersi a disquisire se “finestrella” sia un diminutivo o un vezzeggiativo, per “dimostrare” che non si tratta della stessa finestrella di prima; o di quante volte Dubhe ha pianto prima del suo 17esimo compleanno. Questo e’ triste, perche’ da’ una impressione di inadeguatezza, di miseria, e di ansia da performance. Oltre che di mancanza di argomenti, ovviamente: fa pensare: “Tutto qui? Allora il libro forse e’ bello…”.

Innanzi tutto fidarsi del recensore.

Eh? Ma che dici? Io il recensore lo scelgo sulla base di recensioni precedenti di cose che ho gia’ letto, dopo avere constatato che abbiamo gusti simili. Allora mi fido. Questo con Gamberetta non e’ successo: ha consigliato Le Porte di Anubis, e l’ho trovato orribile (e pieno di tutte quelle inconsistenze che fanno diventar matta di gioia la Gamberetta… ma in quel caso le sono sfuggite, forse perche’ al tempo aveva 13 anni); In Grindhouse ha preferito quella striscia di merda demenziale di quel malato di mente di Rodriguez, e ha disprezzato l’assoluto capolavoro di Tarantino (forse non avendo i mezzi per capirlo). Capitan Gambero ha consigliato Stardust, e il film mi ha fatto piangere per la sua IMMENSA cretineria. In altri casi (come La Setta degli Assassini) concordo, ma nel complesso se mi fido di Gamberetta sbaglio almeno il 50% delle volte, quindi lei non puo’ essere il mio recensore. Leggo Gamberetta per altre ragioni – ad esempio, i suoi articoli teorici sono stupendi.

La schiettezza di Gamberetta e’ disarmante

A me non disarma per niente.

I lettori della recensione non sono cosi’ stupidi da non giudicare da soli visto che viene mostrato loro la parte criticata.

Il quoting selettivo, ti viene mostrato…

Se non vi piace che ci sia il conteggio dei pianti per parole non lo considerate, non venite qui a rompere dicendo che non e’ un metodo valido.

Posso dire che mi fa ridere, almeno?

Se chi ha scritto la recensione lo ha mostrato e’ perche’ lo ritiene indicativo.

No, e’ perche’ quando sente la parola “Troisi” diventa cosi’ furiosa da essere presa da desideri di distruzione totale, e si aggrappa a qualsiasi cosa pur di massacrare l’autore. :-) Quanto meglio sarebbe se Gamberetta (con tutta la preparazione che ha) si limitasse a dire una cosa del tipo (invento, sia chiaro): “Questo romanzo fa schifo: l’incipit e’ molto debole, e poi non succede nulla per pagine e pagine. I personaggi sono piatti e ricalcati sui soliti standard: l’eroe, il Signore del Male, la principessa da salvare… Non esiste alcuna idea originale. Lo stile e’ ridondante e sovraccarico – a tratti quasi illeggibile. Il finale e’ scontatissimo…”. Poi naturalmente si puo’ citare un brano come esempio, per dare una idea dello stile, senza fare giochini ridicoli e lasciando giudicare ai lettori (ad esempio, con Rocca sarebbe stato sufficiente mostrare la prime tre pagine di libro: mostrarle e basta – dato che si commentano da sole).

Visto che affermate che non si puo’ “misurare” l’arte vi contraddite criticando un metodo di valutazione che non approvate.

Critico un metodo di valutazione che pretende di apparire oggettivo – cioe’, per l’appunto, capace di “mirurare” l’arte a litri o a metri. Non c’e’ alcuna contraddizione.

Tutti gli autori faranno degli errori e se si fanno notare quale crimine si commette?

Nessuno: la stupidita’ non e’ mica un crimine, che io sappia.

#125 Comment By Fabrizio On 27 giugno 2008 @ 16:17

Specifico che “misurare” l’arte e farne una critica son due cose diverse.
Il primo è fondamentalmente poco utile.
Che ti frega di sapere quanti litri di colore hanno usato per fare la cappella Sistina? Manco foste tutti mecenate…
Il secondo metodo va fatto con perizia ed esperienza. Nonostante queste, capita spesso che i critici non capiscano una sega di quello che guardano.

TUTTO QUESTO ESULA DALLA NOSTRA DISCUSSIONE.

Perchè parliamo di prodotti creativi e commerciali. L’arte lasciatela nei musei, nelle gallerie od ovunque sia.

Mi arrendo davanti al compromesso dell’indice dei pianti. Vi piace e vi sembra uno strumento validissimo? Tenetevelo, cosa vi devo dire.
Io lo trovo terribilmente ridicolo…

Vi farei notare che la stessa Gamberetta mi ha esortato, qualche commento fa, a sottrarmi al suo gioco di alzare le visite. Palesandolo implicitamente…

Nel momento in cui Gamberetta fissa degli interessanti spunti saggistici e critici sul genere e poi non li utilizza per recensire, ditemi voi dove sta la serietà.
Si impunta sui piantini e sulle finestrelle pur di parlare male…
Sono solo alcuni esempi di una “linea editoriale” fatta per creare un po’ di scalpore online.
In modo ASSOLUTAMENTE CONSCIO e PER NULLA SINCERO se escludiamo la platealità e la sboronaggine delle affermazioni.

Gamberetta parla male dei diabolici editor di Mondadori, ma compie operazioni tipicamente commerciali ed editoriali sulle sue recensioni.
Non usa un tono oggettivo, ma risponde al target che la legge.
(principalmente ex master di D&D, abituati ad impegnarsi ossessivamente nel far quadrare le statistiche di gioco… :)
Insomma, compiace i suoi lettori, facendosi ricambiare con visite e un passaparola online.

A questo punto la schiettezza non è più disarmante, ma disarmata.

Criticate Einaudi per presunte prese in giro e scegliete di farvi beffare da una blogger di diciotto anni scarsi. Talentuosa come i suoi coetanei scrittori, per carità. Ma che crea equivoci e disinterpretazioni.

Probabilmente, se avesse pubblicato qualcosa, si guarderebbe da parlare degli incipit come strumento di valutazione per i lettori di e-book pirata.

Gamberetta dice di voler diventare scenggiatrice. Magari ce ne facesse leggere una, di sceneggiatura…
Così potremmo valutarla con la sua accuratissima e lucidissima scala.

Fab

P.S.: sì, Salazar è una città-torre alta quanto una montagna e con 15.000 abitanti. Non vedo assolutamente dove sia il problema.
La Finlandia è una nazione molto estesa, con una densità di popolazione bassissima, in proporzione.
Avete problemi a credere nell’esistenza della Finlandia?

#126 Comment By Raimi On 27 giugno 2008 @ 18:37

Tuareg:
Ma tu sei un esperto di grammatica italiana..(scusi: wikipediana).
Allora mi aiuti a capire se “giugno” si scrive così o…così: Giugno

(“Incapponirsi” non è un neologismo ma una parola contenente un errore ortografico)

Se questo è il livello delle tue discussioni, proprio perché avevo ragione sul fatto che non avete argomenti ma solo testardaggine, presunzione, malignità, invidia ecc.
Si parlava di infantilismo…da che pulllllpppppito…
Ciao và…

#127 Comment By Raimi On 27 giugno 2008 @ 19:05

Nell’ultimo mio commento mancano i punti di sospensione dopo “ecc” ad indicare la mancanza di parole.

Carlo è un po’ distratto. Da quel che si legge qui dentro qualcuno lo sta leggendo…

Però aldilà di questi battibecchi insulsi non vedo nominate opere alternative sulla scia di quanto ha fatto Gamberetta nello spazio “Incipit…ecc”.

#128 Comment By Tuareg On 27 giugno 2008 @ 19:11

@Fabrizio:
se non ricordo male, il problema “Finlandia” era il seguente:

quanto sono alti i piani della città-torre posto che è alta 1200 metri (o quel che è) e un personaggio (non Superman) ne salta due alla volta senza rompersi un osso?

Vogliamo ipotizzare che siano alti 4m? In tal caso la torre dispone di circa 300 piani. 15.000 persone suddivise su 300 piani vuol dire 50 persone per piano. Dato che una torre così alta dovrà avere una sezione di dimensioni adeguate, difficilmente 50 persone potranno starci, come dice il testo, “stipate”.

Per il resto, F. L. Wright nel 1956 aveva progettato un edificio alto 1 miglio.
http://en.wikipedia.org/wiki/The_Illinois
Per cui nel fantasy si può sicuramente fare questo ed altro.

Riguardo al gioco di alzare le visite, mi sembra che l’unica cosa che si è palesata è che non capisci quando ti prendono garbatamente in giro… ;-)

#129 Comment By Stefano On 27 giugno 2008 @ 19:26

Ma Fabrizio, non è che sei tu a prendere troppo sul serio la funzione di questo blog?
Avesse adsense almeno potremmo accusare Gamberetta di speculare sulle impressioni. Per una volta si potra’ parlar male di chi ti propina degli autori acerbi come dei geni precoci?
Non sopravvalutiamo il web: rimaniamo una casta elitaria, non credo che gamberetta smuoverà di una virgola la fama della troisi o di altri. In linea generale credo che la Mondadori all’inizio abbia commesso un grosso errore: quello di pensare che romanzi simili potessero essere accettati anche dai cultori del genere. In sostanza hanno aperto troppo le maglie del target: nell’immediato sono stati ripagati dalle vendite, ma chi è stato scottato la prima volta non ha perseverato. Questo ha fatto nascere una indissolubile catena d’odio. Focus, la Repubblica, Grazia, Marzullo, Rai sat: nessun autore ha avuto una simile esposizione mediatica
Come emblema della letteratura per ragazzi è stata addirittura chiamata a parlare in una commissione ministeriale, dicendo cose abbastanza discutibili sulla “letteratura per ragazzi”. (qui faccio pubblicità: ho riportato il link nel Forum di Terre di Confine se interessa a qualcuno)
Ma la bolla speculativa si sta sgonfiando e questo è ancora colpa di Mondadori: non credo che i nuovi romanzi siano frutto di genuina ispirazione, ma piuttosto del desiderio di cavalcare l’onda. Un autore navigato ha la possibilità e gli strumenti per farlo, non una scrittrice alla prime armi. Non è un caso che molti estimatori delle Cronache abbiano criticato non solo il secondo ciclo, ma sopratutto l’ultimo libro, che è apparso a molti troppo potteriano. Mi chiedo, questo non è un esempio di cattiva gestione di un “talento”? Ed è giusto spingere una scrittrice a cavalcare l’onda, piuttosto che cercare genuinamente la propria strada?

#130 Comment By Tuareg On 27 giugno 2008 @ 19:37

@Raimi

mettile nel frigo che fa caldo, non per niente è giugno

giugno
[giù-gno]
s.m. (solo sing.)
Sesto mese dell’anno giuliano e gregoriano, di trenta giorni

#131 Comment By Fabrizio On 27 giugno 2008 @ 21:19

@ Tuareg:
parti dal principio che la struttura di Salazar sia architettonicamente coerente e regolare. Ma Licia su questa cosa non spiega poi più di tanto.
Quindi non sappiamo se sia un edificio più simile a qualcosa come la Sagrada Familia, con grosse differenze tra un’ala e l’altra.

In mancanza di un disegno, non si può giudicare con chiarezza. Ergo, invece di fritteggiare sul nulla, vado a farmi un viaggio in Finlandia e mi leggo la distruzione di Salazar come un quadro impressionista, piuttosto che un trattato di architettura.

Ritornando IN TOPIC,

@ Stefano:
voi credete davvero di rappresentare tutti i cultori del genere? Ne conosco a pacchi che apprezzano i romanzi di Licia. Posso citartene uno che non ha apprezzato per niente il libro della Strazzulla, trovando al contrario interessante il suo blog.
Insomma, all’interno dell’onda, che comunque esiste, mi pare che tutti abbiano un motivo per sostenere o criticare gli scritti di Licia. Ma gli indifferenti sono ben pochi. Già solo questo dà un’idea del valore del suo lavoro.

I piccoli vorrei vedere qualcosa in più per giudicarli. Ma non mi sembra così sbagliato lasciare a loro una chanche.
Sembra che là fuori sia pieno di aturi fantasy geniali che vengono presi a calci dalle case editrici perchè over 15.
In realtà i lavori di qualità sono sempre ben accetti…

#132 Comment By gugand On 27 giugno 2008 @ 21:47

@Carlo
Gamberetta non vuole essere oggettiva in assoluto, ma semplicemente sincera. Lei guarda i libri con quegli occhi e usa i termini di paragone che piu’ gli sconfinferano (e che ha mostrato ripetutamente).Chiaro?
Se non ti stanno bene la tua e’ la lamentela del bambino che si mette a piangere quando le cose non vanno come pensa lui.
Se non ti piace e vedi un accanimento nei confronti della Troisi puoi anche limitarti a dire che pensi che ci sia troppo accanimento, ma dovresti scendere dal tuo scranno da cui dai lezioni di misura dell’importanza delle cose che e’ solo il tuo modo di vedere, che anche se ti sembrera’ giusto, rimane il tuo.
Nelle tue parole traspare la saccenza di quello che vuole apparire come l’uomo equilibrato che cerca di riportare alla ragione dei pazzi che si divertono a prendere in giro degli scrittori (anche piuttosto scarsi). Quest’aria da maestrino mi sta proprio rompendo le scatole. Un po’ come Rocca che cerca di difendere le sue arzigolate frasi, tu cerchi di dimostrare che le cose di cui si lamenta Gamberetta sono dei nonnulla. Per essere uno che considera certe cose dei nonnulla ti stai fin troppo da fare per difenderle (tra l’altro nessuno ha cambiato idea dopo aver letto le tue grandiose dimostrazioni). Dovresti prendere atto che la gente usa la propia testa e non quella “media” o, peggio, la tua.

@Fabrizio
La battuta “vorrei vedere te scrivere una storia” ti si ritorce contro.
Anche perche’ dovresti farci vedere come si recencisce un libro come dici te e vediamo cosa tiri fuori.
Idem vale per Carlo il sommo che vuol dar intendere di essere capace di fare la stessa cosa di Gamberetta meglio e sbadigliando.

#133 Comment By wewec On 27 giugno 2008 @ 22:27

@ Fabrizio. Ma in Finlandia che io sappia la gente non sta stipata, così come in torre alta come una montagna 15.000 persone dovrebbero stare alquanto larghe.
Comunque dire “scrivilo tu un libro” è come dire che io non posso criticare un rigore o un cartellino giallo perchè non sono un giocatore di serie A o un arbitro: ma scusa, secondo te i giudici olimpionici devono essere anche atleti per poter valutare una prestazione?

#134 Comment By Fabrizio On 27 giugno 2008 @ 23:21

@ Gugand:
mi pare che per costruire una sceneggiatura (visto che queste sono le sue ispirazioni) serva un po’ di sforzo in più che per distruggere aleatoriamente un romanzo, soffocandolo di numeri e dettagli. Siete voi presunti “Difensori del genere”, che fate male al fantasy, non Licia. Lo rendete una materia noiosa e ossessiva, da nerd. Gli togliete la poesia semplice di raccontare una storia, divertire e affascinare.

Difficilmente ho fatto recensioni sul mio blog. Anche perchè mi è capitato spesso di conoscere gli autori delle cose che mi piacevano. Quindi evito di recensirli per non far sembrare la cosa un marchettone.
Se mi piace lo segnalo, chiarendo senza troppi problemi i miei rapporti.

Ma una recensione è cosa seria. Chi si mette in testa di farlo, lo deve fare con cognizione, sia in un verso che nell’altro.
Gamberetta si comporta come la classica professoressa stronza, che odia quei tre o quattro studenti e coglie ogni volta l’occasione per dar loro un tre. Fottendosene amabilmente di quanto gli stessi possano aver studiato

@ Wewec:
molto spesso lo sono stati. Magari non hanno vinto medaglie, ma erano comunque atleti. Per vedere che meravigliose pillole di saggezza escano fuori sui rigori, basta entrare in un qualsiasi Bar Sport.
Non sono commenti troppo diversi dai vostri…

@ Clio:
ma per quale masochistico motivo gli editor dovrebbero farsi maciullare le balle dalle vostre “chele” (!), proponendo romanzetti, quando fuori è pieno di autori validissimi che stanno sotto nascosti sotto le pietre come le scolopendre.
E’ colpa di Licia Troisi, che ha assassinato il fantasy e ha incantato tutti gli scrittori migliori di lei.
E’ una strega! BRUCIAMOLA!!!

Marò ragazzi, mi fate MO-RI-RE!!
Sembra che tutta questa new wave di autori italiani vi abbia rubato qualcosa, quando l’unica che sta rubando e ammette platealmente di farlo è la vostra beniamina chetinosa…
Attualmente rintanata.
Più che gamberi, paguri…

#135 Comment By Clio On 27 giugno 2008 @ 23:37

Ah, non serve scrivere un libro per giudicare un libro, basta saper leggere, come non serve essere muratori per poter protestare se il muretto crolla dopo tre giorni.

#136 Comment By wewec On 28 giugno 2008 @ 00:05

@ Fabrizio. Allora puoi discutere sulla qualità del commento, non sul diritto a farlo o sulla sua intrinseca validità ( poi lasciamo stare il ” molto spesso lo sono stati ” perchè non è assolutamente vero ).

#137 Comment By avvocatospadaccino On 28 giugno 2008 @ 00:13

per FABRIZIO…
VISTO CHE NE HAI PARLATO, IO SONO COMPLETAMENTE INDIFFERENTE ALLA TROISI.
SE HO POSTATO TANTI COMMENTI è SOLO PERCHè LE RECENSIONI DI GAMBERETTA HANNO RESO INTERESSANTE LE CRONACHE (ANCHE SE, SI INTENDE, TIPO FILM “LE COMICHE”)

#138 Comment By Carlo On 28 giugno 2008 @ 01:33

Raimi scrive:

(”Incapponirsi” non è un neologismo ma una parola contenente un errore ortografico)

Ripreso da qualcuno per corretto, non so se hai notato… :-)

#139 Comment By Carlo On 28 giugno 2008 @ 02:17

gugand scrive:

Gamberetta non vuole essere oggettiva in assoluto, ma semplicemente sincera. Lei guarda i libri con quegli occhi e usa i termini di paragone che piu’ gli sconfinferano (e che ha mostrato ripetutamente). Chiaro?

No, perdonami, no: non mi e’ chiaro. A me pare proprio che Gamberetta pretenda (futilmente) di dimostrare la correttezza del suo gusto, e ritengo che qui sbagli. Io credo gia’ al suo “gusto”, e non c’e’ alcun bisogno che me lo dimostri.

Se non ti stanno bene la tua e’ la lamentela del bambino che si mette a piangere quando le cose non vanno come pensa lui.

Ti piacerebbe, ma non e’ cosi’. Non sono un bambino, non mi metto a piangere, e tuo malgrado le cose vanno proprio esattamente come penso io – quindi non ho proprio nulla di cui lamentarmi. Sono qui solo per insegnarvi qualcosa, guidato da un benevolo altruismo. :-)

Se non ti piace e vedi un accanimento nei confronti della Troisi puoi anche limitarti a dire che pensi che ci sia troppo accanimento,

No, perche’? L’accanimento c’e’ – su questo credo non possano esserci dubbi – ma io mica mi lamento di quello: sto solo indicando che si potrebbe fare meglio… cioe’ senza coprirsi completamente di ridicolo.

ma dovresti scendere dal tuo scranno

Perche’ mai dovrei scendere? Mi piace, quassu’.

da cui dai lezioni di misura dell’importanza delle cose che e’ solo il tuo modo di vedere, che anche se ti sembrera’ giusto, rimane il tuo.

E’ mio senz’altro, e incidentalmente capita pure che sia giusto…

Nelle tue parole traspare la saccenza di quello che vuole apparire come l’uomo equilibrato che cerca di riportare alla ragione dei pazzi che si divertono a prendere in giro degli scrittori (anche piuttosto scarsi).

Veramente sto dicendo che con questo stile di “recensione” si riuscirebbe a “prendere in giro” anche Shakespeare (e dopotutto Gamberetta l’ha gia’ detto che cosa pensa delle opere di Manzoni e di Leonardo da Vinci). Scusa, ma una macchina che trasforma tutto in merda – dalla spazzatura su su fino ai diamanti indifferentemente – che valore puo’ avere?

Quest’aria da maestrino mi sta proprio rompendo le scatole.

Ottimo! Segno che la medicina funziona.

Un po’ come Rocca che cerca di difendere le sue arzigolate frasi,

Arzigogolate.

tu cerchi di dimostrare che le cose di cui si lamenta Gamberetta sono dei nonnulla.

Ripeto per i non udenti: io rispetto le opinioni di Gamberetta. Ma non rispetto i nonnulla con cui cerca di motivarle. Insomma, il valore di un recensore sta nella sua capacita’, direi quasi istintiva, di individuare cio’ che vale la pena di leggere e cosa no. Non mi interessa che mi motivi la sua opinione. Scegliero’ poi il recensore che trovo piu’ vicino ai miei gusti – ti pare? Cosi’ mi risparmio di leggere libri che non mi piacciono, e uso meglio il tempo della mia vita. Il recensore serve a questo: a farci risparmiare tempo.

Per essere uno che considera certe cose dei nonnulla ti stai fin troppo da fare per difenderle

… per farne vedere l’inutilita’: tutto qui. E’ parte della lezione che ti (vi) sto dando.

(tra l’altro nessuno ha cambiato idea dopo aver letto le tue grandiose dimostrazioni).

Ma non cambiare mai idea e’, notoriamente, una prerogativa degli imbecilli. E io, al contrario, ho molta fiducia in voi.

Dovresti prendere atto che la gente usa la propia testa e non quella “media” o, peggio, la tua.

La gente discute, capisce, impara. E’ una forma di utile collaborazione.

Idem vale per Carlo il sommo che vuol dar intendere di essere capace di fare la stessa cosa di Gamberetta meglio e sbadigliando.

Infatti mi sarebbe facilissimo, e’ cosi’: a giocare con le parole sono bravi tutti, e io di piu’. E’ un talento che la Gamberetta e io condividiamo. :-)

#140 Comment By Fabrizio On 28 giugno 2008 @ 10:09

@ Clio:

Voilà la bonne question, non lo so!

:ROTFL:

Tuttavia sono sicura che ci siano decine di libri non editi migliori di quelli della Troisi (per la legge della probabilità).

Mi sembra interessante. Bisognerebbe dirlo a Sandrone. Guarda che è altamente “probabile” che là fuori ci sia un saaaaaaaacco di gente che scrive meglio di Licia, con una frequenza maggiore e addirittura una migliore puntualità.
Dove?
Non lo so… :/

#141 Comment By Fabrizio On 28 giugno 2008 @ 10:22

@ wewec:
mi sta venedo voglia di fare il giudice di salto in lungo. Ma non l’ho mai praticato… MAGARI MI CHIAMANO!!
No…
magari chiamano pure Gamberetta…

#142 Comment By gugand On 28 giugno 2008 @ 13:02

Per quanto mi riguarda Gamberetta la leggo e non mi affido al suo giudizio, ma solo ai problemi che si pone e decido io se il suo giudizio mi sta bene o no. Inoltre mi fa anche ridere, il che non mi dispiace.
La leggo come “opinionista” piu’ che come recensionista (cosa che in realta’ sono editotarilisti di giornalie vari pseudo recensori che spesso si limitano a leccare il culo anche per non passare grane).
La sua opinione e’ interessante, non verita’.
Avete paura che la gente “comune” sia plagiata da questa cosa?
Vi da fastidio che il suo “affossare” dei romanzi in modo comico le dia ingiusta popolarita’?
Allora secondo me avete una bassa stima della media della gente e la ritenete incapace di capire da sola senza la vostra “dotta” presenza.
Vi credete di salvare le menti deboli che non riuscirebbero a distinguere una opinione da un dato di fatto?
Non pensate che la gente legga questo blog perche’ oltre a della vera e propria saggistica offra dei spunti sia comici che di riflessione?

Continuate a darmi la sensazione che vi sentiate superiori alla media.
Come si dice:”vi sentite ‘sto cazzo”.

#143 Comment By Stefano On 28 giugno 2008 @ 14:15

Io francamente non capisco dove stia il problema, Fabrizio: a differenza di altre recensioni in quelle di gamberetta dovrebbe essere anche più facile riconoscersi o meno, visto che fa riferimento al testo. Poi, che siano divertenti da leggere a prescindere è vero, ma non è che ci si fa accecare da questo.

#144 Comment By wewec On 28 giugno 2008 @ 14:16

@ Carlo. È vero, non mi ero accorto fosse sbagliato. Spero non me ne vorrai per questo.

#145 Comment By Fabrizio On 28 giugno 2008 @ 14:39

Allora non è vero che vi fidate…

A questo punto, anche la pubblicità delle case editrici non plagia poi così tanto. Significa che i lettori di Fantasy italiano, che hanno apprezzato quello che hanno letto, non sono una categoria così svagata e pecorona.
Forse hanno scelto e hanno premiato di conseguenza.
Esattamente come voi, hanno usato la loro testa

#146 Comment By Stefano On 28 giugno 2008 @ 14:39

Un’ultima cosa: visto che hai attribuito ad altri scopi reconditi… e non mi sembra poi tanto grave voler ottenere un po’ di notorietà, mi permetti due domande? Quali sono gli scopi che ti muovono nel voler intervenire in un blog pieno di “master falliti e invidiosi”?
E la tua indignazione raggiunge lo stesso livello quando frequenti forum gestiti da una casa editrice? (non ci sono solo quelli Delos, intendiamoci).

#147 Comment By Stefano On 28 giugno 2008 @ 14:42

Fabrizio il tuo ragionamento fa acqua: forse chi sta qui è ancora dotato di senso critico e non è “un invidioso fallito ecc…”

#148 Comment By alice On 28 giugno 2008 @ 14:46

Fabrizio, non so se l’hai capito, ma non ci affidiamo del tutto alle recensioni di Gamberetta. Infatti, ignorando del tutto il giudizio di Gamberetta (anche l’incipit e il brano tratto dal libro della Strazzulla che facevano un po’ pena), ho preso lo stesso il libro in prestito per leggerlo. Insomma, voglio vedere se mi dice qualche cosa.
Fortunatamente, i lettori del blog hanno un cervello con cui pensare da soli.

#149 Comment By gugand On 28 giugno 2008 @ 15:01

La pubblicita’ plagia quando dice che arriva il “tanto atteso” romanzo “della nuova promessa del fantasy”.
Questo e’ plagio.
Sarebbe da mettere dentro chi dice certe fesserie.
In quanto ai plagiati spesso non si rendono conto di esserlo perche’ non hanno altri riferimenti che le parole stesse di chi vende.
Prima di difendere un romanzo con foga tipica dei fan boy dovrebbero chiedersi se chi pensa certe “cose brutte” del proprio romanzo preferito non abbia le proprie ragioni (spesso anche motivate).

Altro punto a cui mi ero scordato di rispondere e’ questo:
Non e’ vero che col metodo gamberoso (rifacendomi al termine carlesco) tutto diventa merda, ma tutto ha difetti e non potrebbe essere altrimenti.

#150 Comment By Clio On 28 giugno 2008 @ 17:20

Gomenne, non mi pare che in questo blog le recensioni siano solo negative. Quelle negative sono forse più frequenti, ma ce ne sono numerose di positive.
In secondo luogo, le recensioni negative sono tanto divertenti da scrivere quanto da leggere (Ego, Rataiulle), dov’è il problema? Tra l’altro sono recensioni argute, non “questo libro mi fa schifo e basta.”, fanno riferimento al testo eccetera. Fotterebbe anche Shakespeare? Io adoro Shakespeare, e se Gamberetta scrivesse una stroncatura del MacBeth la leggerei e mi farei quattro risate senza per questo smettere di adorare questa tragedia. Io veramente non capisco cosa ci vediate di tanto deletereo…

#151 Comment By Carlo On 28 giugno 2008 @ 17:26

wewec: come potrei volertene per cosi’ poco? Ma questa e’ la “Caccia all’Errore”. Che cosa sciocca, vero?

#152 Comment By wewec On 28 giugno 2008 @ 17:42

@ Carlo. Non dirlo a me: sono fra quelli che concordano sull’assurdità del parlare di minuzie e formalismi ( ” tirarsi su” e “finestrella” ) piuttosto che di questioni serie sullo stile.

#153 Comment By Stefano On 28 giugno 2008 @ 18:47

Mi spiace Fabrizio, ma i tuoi ragionamenti fanno acqua: se la pubblicità non servisse a che pro farla? Davvero credi che non ci siano categorie di persone sensibili a essa? Chi sono coloro con minor senso critico, se non i bambini ( ma guarda che caso)
In realtà cose come la pubblicità, le belle copertine, una capillare distribuzione servono assai.
Capitoletto sulla fantasy italiana: perchè incaponirsi nel promuoverla, se non ci sono buoni prodotti. Dopo la prima “scottata” non si farà altro che rafforzare i pregiudizi dei lettori.

#154 Comment By Carlo On 28 giugno 2008 @ 23:44

wewec: beh, allora mi scuso: avevo messo anche te nel mucchio di quelli che si divertono a cincischiare sui dettagli. Nota bene: nella ricerca scientifica i dettagli sono la cosa forse piu’ importante (si parte dal basso), quindi in quel caso l’approccio e’ quello giusto. Ma qui siamo nel campo dell’arte, e io sarei decisamente contrario a ogni tentativo di trasformare l’arte in una scienza. Il fatto che, incidentalmente, questa operazione venga sistematicamente compiuta da ogni governo totalitario mi insospettisce! :-)

#155 Comment By gugand On 29 giugno 2008 @ 01:43

Carlo, sei un maestro nel cambiare le carte in tavola e girare la frittata, per questo me le stai facendo girare ben benino. Sei una di quelle persone che sanno girare le parole e gettare in cagnara ogni discussione in modo da sembrare quello equilibrato, momenti ci cascavo anche io che quasi mi era sembrato di aver esagerato, ma per fortuna ho ripensato alla discussione come era nata e e a sua evoluzione fino a questo tuo ennesimo messaggio da “superiore”.

Te la riassumo per schiaffarti in faccia la tua falsita’ e ipocrisia e per far capire ad altri come “argomenta” il tipico stronzo:
Quelle che tu consideri nullita’ (finestra-finestrella e il tirarsi su) da sole non significano niente e da come parli pare che Gamberetta (caso finestra che appare e scompare) e Okamis (caso tirarsi su) abbiano scelto quelle cose come esempio di alcuni errori della Troisi. Visto che una svista puo’ capitare a tutti potrei essere d’accordo che prendere questi esempi e’ cercare il pelo nell’uovo.
Purtroppo come si fa a far vedere che una scrittrice mette poca cura in quello che scrive e l’editor ha lasciato diversi errori persino banali?
Bisogna mostrare alcuni esempi. Quelli erano due dei tanti o preferivi riportate decine di pagine (pagine intere altrimenti qualcuno potrebbe dire che il recensore decontestualizza per darsi ragione) per far notare le contraddizione continue della cara Licia?
Ti rispiego gli errori quali erano:
Quello della finestra era la specificazione dell’assenza di finestre per poi rinominare la finestrella, che era presente (non essendoci finestre, ci potevano essere finestrelle, difesa da avvocato), finestra mostrando una contraddzione e un cambio di termine. Per quanto riguarda il tirarsi su e’ un termine talmente vago che non spiega l’azione, mentre sarebbe stato importante specificarla visto che che costringe il lettore a rifarsi l’immagine mentale della scena (descritta troppo vagamente) nel momento che scopre che l’elfo e’ ancora sulle ginocchia della ragazza.
Sempre che tu non abbia ancora qualche consiglio idiota che chiede al lettore di inventarsi tutte le frasi e le specificazioni mancanti la discussione era finita qui.
A questo punto sei passato a dire che queste cose erano quisquiglie, quindi, mentre io discutevo del del fatto che certe tipologie di errori erano da considerare in una recensione a discrezione completa del recensore (o meglio opinionista), tu continuavi a dire che quelle cose erano cose da “malati” o simili.
Purtroppo anche io stesso mi ero perso nella litigata (e qui sta la tua abilita da rigira frittata, perche’ non e’ facile seguire un ragionamento tenendo presente da dove si era partiti specialmente dopo piu’ di una settimana) e mi sono scordato che si stava parlando di due esempi visto che fino a quel punto si era discusso del fatto che fossero o no errori e mi ero attaccato solo al fatto che ognuno e’ libero di scegliere i parametri che vuole per far vedere cosa non gli e’ piaciuto e che non si sbaglia mai a riportare gli errori contenuti in un’opera.
Se si guarda la discussione messaggio per messaggio potrei sembrare io il fissato, mentre se si guarda la discussione nel suo complesso risulta chiaro il tuo stronzeggiare. Con quella lingua potresti fare il politico.

Poi una cosa sulla tua affermazione dell’impossibilita’ di mettere un metro all’arte per misurarne la qualita’ e’ una frase da stronzo per diversi motivi (non che non sia d’accordo in parte perche’ i gusti delle persone sono funzione delle esperienze personali, che sono troppe per essere razionalizzate, ma solo perche’ in bocca tua sono il peggio dell’ipocrisia):

1) Se l’arte non puo’ essere misurata mi spieghi come mai cerchi obbiettivita’ in una recensione e ti lamenti della mancanza di questa nelle recensioni di Gamberetta? A dir poco a te Gamberetta sta sulle palle come a Gamberetta puo’ star sulle palle la Troisi e il suo editor
2)Se l’arte non puo’ essere misurata mi spieghi come mai stai a rompere su quale metodo una persona usa per giudicare un’opera?

#156 Comment By Gamberetta On 29 giugno 2008 @ 04:50

Allora, ricordo per l’ennesima volta:
a) Il mio modo di recensire NON È IN DISCUSSIONE. Possono essere contestate le singole recensioni e i singoli punti, non il metodo generale. Se non vi sta bene, andatevene.
b) Rimanete in argomento. Se volete discutere dell’altezza di Salazar fatelo nei commenti dell’articolo relativo, e già che ci siete leggetelo l’articolo, perché avete ripetuto cose già dette.
c) Riallacciandomi a quanto sopra, non c’è nessun premio per chi commenta di più, se non avete niente di nuovo e intelligente da dire, potete anche evitare di commentare. Grazie.
d) Capisco che una fan della Meyer, letta la recensione di Twilight, senta il bisogno di darmi della scema. Siccome ritengo giusto che si possano esprimere anche sentimenti poco piacevoli, lascio liberi gli insulti alla sottoscritta. Tuttavia il fatto che potete insultarmi, non implica che dovete farlo, o che sia una cosa da prendere alla leggera. Pensateci due volte prima di dire a qualcuna che è una cretina, volgare ladra, figlia di papà con gli ormoni in subbuglio, ecc. E soprattutto prendetevene la responsabilità: io dopo che ho dato dell’idiota a qualcuno non rimango a rompere l’anima a casa sua.

#157 Comment By Valberici On 29 giugno 2008 @ 13:00

Forse il solo incipit non basta per capire se un libro fa schifo.
Ma sicuramente non serve leggerlo tutto.
Come disse il grande S. J. :”Non è necessario mangiare tutto il bue per capire che la carne è dura”. ;)

@Fab: interessante la tua teoria che con le sue recensioni Gamberetta aumenta le visite al suo blog.
Per verificarla ho deciso di fare anch’io, sul mio blog, una “rece gamberesca”.
Certo ho dovuto faticare parecchio…ci ho messo quasi mezz’ora, anche perchè non mi veniva un copiaincolla…. :D
Magari divento famoso e mi si ingrossa l’ego…anche se, dopotutto, forse aveva ragione il più grande critico di tutti i tempi quando scrisse:”Una mosca, signore, può pungere un cavallo maestoso e farlo trasalire, ma quella è soltanto un insetto, e questo, pur sempre un cavallo.” ;)

#158 Comment By gugand On 29 giugno 2008 @ 13:59

Mi scuso per la serie di mesaggi. Probabilmente non ne parlero’ piu’ anche perche’ dopo averci dormito sopra gente come carlo e’ meglio ignorarla vista la sua capacita’ di irritare fuori del comune.

#159 Comment By Carlo On 30 giugno 2008 @ 00:31

Gugand: Bah, visto che siamo finiti nella fogna posso anche parlare chiaro: sei un imbecille, e un imbecille “facile”, perche’ non c’e’ nemmeno bisogno di dimostrarlo – basta leggerti. :-)

Gamberetta: se tu dici che il tuo modo di recensire NON E’ IN DISCUSSIONE, implichi che per partecipare a questo blog occorra abbassarsi al tuo livello – e cioe’ discutere di boiate. Inoltre, invitare ad andarsene quando non si e’ d’accordo con te (“io dopo che ho dato dell’idiota a qualcuno non rimango a rompere l’anima a casa sua“) e’ veramente l’anticamera della censura, e questo da te non me l’aspettavo: mi hai lasciato di sasso. Questa non e’ “casa tua”: o meglio, e’ quella parte di casa tua che hai deciso di dedicare a discussioni pubbliche. Se questo ti fa saltare i nervi non siamo noi che ti critichiamo a dovercene andare, ma semmai dovresti essere tu a chiudere il blog: oppure rendilo un luogo noioso e inutile – MODERALO, applica la censura, e smettila di fare l’ipocrita.

#160 Comment By Rob On 30 giugno 2008 @ 14:42

@ Gamberetta:

a) Il mio modo di recensire NON È IN DISCUSSIONE. Possono essere contestate le singole recensioni e i singoli punti, non il metodo generale. Se non vi sta bene, andatevene.

Non è in questione come scrivo ma quello che scrivo?
Ah sì ? Be io posso sempre andare da un’altra parte. Tu se non vuoi che la gente giudichi anche come scrivi perché pubblichi articoli sul web allora ? Esattamente come gli scrittori che pubblicano libri sono soggetti ad entrambe le questioni, lo sei pure tu. Non mi risulta che dei libri che recensisci giudichi solo quello che scrivono. Giudichi anche COME lo scrivono. Non solo una cosa o solo l’altra. Dunque lo stesso ragionamento vale anche per te. Ciccina bella, se si gioca lo si fa ad armi pari ! Altrimenti, come spesso hai detto in merito alla scrittura di tanti autori, tienitele per te le recensioni e gli articoli, dato che risulterebbero essere tuoi pareri. Ma dal momento che li rendi pubblici sai benissimo a cosa vai incontro e lo devi accettare. Altrimenti ripeto, piantala di farlo se non ti va di essere giudicata nella forma, oltre che nel contenuto.
Non fare la furba, la gente non è stupida.

#161 Comment By wewec On 30 giugno 2008 @ 16:59

@ Rob. Credo parli dei criteri, non dello stile.
Comunque concordo con Carlo quando dice che da te non si sarebbe mai aspettato una simile reazione: che fine ha fatto la vecchia Gamberetta, sempre pronta a smontare puntualmente qualsiasi critica ottusa potesse ricevere?

#162 Comment By Blu On 30 giugno 2008 @ 17:03

Necessaria premessa:
lo scopo di una recensione è analizzare un’opera esprimendo il proprio parere da un punto di vista critico, l’opera analizzata è il centro della discussione, non il modo in cui la recensione è stata fatta.
A me, lettrice casuale del blog, non interessa sapere cosa pensiate voi del modo di scrivere di Gamberetta, ma cosa pensiate del libro e perchè.

@Carlo

Gamberetta: se tu dici che il tuo modo di recensire NON E’ IN DISCUSSIONE, implichi che per partecipare a questo blog occorra abbassarsi al tuo livello – e cioe’ discutere di boiate

potresti definire “boiate”? Fare anche qualche esempio costruttivo, se non ti è di troppo disturbo, su quali punti di discussione non rientrino nel termine boiate e perchè. Se il livello del blog non è di tuo gradimento perchè vi partecipi? Ci sono tanti luoghi di discussione su internet, uno di tuo gusto puoi trovarlo se cerchi e se non c’è apri un tuo blog, così il livello della discussione lo decidi tu.

Inoltre, invitare ad andarsene quando non si e’ d’accordo con te (”io dopo che ho dato dell’idiota a qualcuno non rimango a rompere l’anima a casa sua“) e’ veramente l’anticamera della censura,

Non essere d’accordo con una persona è diverso dal darle dell’idiota, si può parlare e discutere piacevolmente con chi ha un’opinione diversa ma non se la motivazione è “tu la pensi così perchè sei un idiota”; in questo modo la discussione si arena indipendentemente dall’argomento.

Questa non e’ “casa tua”: o meglio, e’ quella parte di casa tua che hai deciso di dedicare a discussioni pubbliche.

discussioni pubbliche sul fantasy

Se questo ti fa saltare i nervi non siamo noi che ti critichiamo a dovercene andare, ma semmai dovresti essere tu a chiudere il blog:

Continuando a concentrarti sullo stile di Gamberetta e non sull’oggetto della recensione devii la discussione off topic, disturbando tutti gli altri che invece sono interessati a parlare di uno specifico libro/film/autore. Vuoi criticare Gamberetta? Bene, inizia uno scambio di e-mail con lei!

oppure rendilo un luogo noioso e inutile –

Sono d’accordo: anch’io penso che il blog, così com’è ora, sia utile e divertente, infatti penso inizierò a frequentarlo

MODERALO, applica la censura, e smettila di fare l’ipocrita.

Non mi sembra che Gamberetta mostri doti e virtù che non possiede allo scopo di attrarre le simpatie di perfetti sconosciuti che commentano con lei prodotti del fantasy:
è schietta e diretta, dice ciò che pensa senza giri di parole, ha aperto un blog per discutere della sua passione, uno spazio suo proprio per farlo come le pare e piace. O forse dovrebbe auto-censurarsi perchè ci sono alcune persone che non gradiscono il suo modo di esprimersi e si sono fissate su questo?

@Rob

Scusami ma il tuo commento mi sembra solo uno sfogo di rabbia.

Non mi risulta che dei libri che recensisci giudichi solo quello che scrivono. Giudichi anche COME lo scrivono

E i commenti dovrebbero avere come oggetto ciò che è stato recensito, contestando la recensione con argomentazioni che vadano oltre “non mi piace il tuo stile in generale”

Ciccina bella, se si gioca lo si fa ad armi pari !

Infatti, ma si gioca anche allo stesso gioco altrimenti non si va da nessuna parte: per sostenere le proprie tesi si parla del libro e dello stile dell’autore in esame, non di quello del recensore perchè altrimenti si usano “armi” non regolamentari.

Non ho altro da dire. Spero di non scatenare un inutile flame col mio lunghissimo post.
Un saluto
Blu

#163 Comment By Fabrizio On 30 giugno 2008 @ 18:00

Ecco.
Mi ero appena calmato.
Ero quasi diventato amichevole.

Ma poi vedo QUESTO

Adesso capite perchè sono così arrabbiato con Gamberetta? Per aver fatto DI TUTTO per trasformarsi in un personaggio della rete?
Come al solito adesso si generano i cloni.
E così si dilaga: mancanza di obiettività da tutti i pori, incitamento alla pirateria, superficialità.

Vogliamo davvero che sia questa la direzione delle recensioni in futuro?
Vogliamo davvero perdere la possibilità di avere una critica letteraria SERIA sul fantasy?

Io non lo so, sono basito.

Ed è TUTTA COLPA DI GAMBERETTA, maledizione.

Fab

#164 Comment By gugand On 30 giugno 2008 @ 18:04

@Carlo
Insisti. Ci sei o ci fai. Ancora non ti sei reso conto che stai contestando i gusti della gente?
Ognuno prende i parametri che preferisce non quelli che piacciono a te.
Poi detto questo credo che se ancora non capisci l’imbecille dovresti dartelo da solo.

#165 Comment By gugand On 30 giugno 2008 @ 18:22

Non e’ che il tizio riesca nell’impresa. Se non altro contiene la critica a tanti di quelli che vedo che scrivono qui a criticare il blog. E poi si e’ chiamato apposta “Sproloqui e deliri” per non essere preso sul serio.
Comunque recensioni del genere sono molto piu’ comuni di quello che pensi.
Nei giornali e nelle riviste specializzate le recensioni sono tutt’altro che affidabili tanto vale prendere per il culo le opere.
Se cerchi con google Ben “Yahtzee” Croshaw e’ diventato famoso perche’ recensisce secondo i suoi gusti e nonostante diverse volte ammetta che il videogioco gli e’ piaciuto si diverte a farne notare i difetti.
Certo che e’ tutt’altro che obiettivo e neanche si propone di fare un’analisi del gioco, ma se riesci a capire il suo modo veloce di parlare ti fai un sacco di risate.
Naturalmente la gente se ne lamenta perche’ sente l’insulto ad un gioco amato come un’insulto personale.
Idem qui dentro, anche se Gamberetta si sforza di fare un’analisi.

#166 Comment By wewec On 30 giugno 2008 @ 18:43

@ Fabrizio. Ma scerzi?! Guarda che è una parodia delle recensioni di Gamberetta, non un’opera seria!

#167 Comment By Raimi On 1 luglio 2008 @ 00:01

Fedina:
Non è questione che piaccia o meno, qua si tratta di difendere l’umano raziocinio… O siete davvero illuse/i di aver detto cose sensate in tutti questi post?

#168 Comment By Carlo On 1 luglio 2008 @ 00:58

Blu scrive:

potresti definire “boiate”? Fare anche qualche esempio costruttivo, se non ti è di troppo disturbo, su quali punti di discussione non rientrino nel termine boiate e perchè.

Finestra, finestrina, finestrella.

Se il livello del blog non è di tuo gradimento perchè vi partecipi?

Sarebbe inutile discutere con gente che gia’ la pensa come me: io cerco il conflitto. Solo cosi’ posso insegnare, e imparare, qualcosa.

Non essere d’accordo con una persona è diverso dal darle dell’idiota,

… si’, ma in genere queste cose correlano bene. Inoltre, io sto alle regole che Gamberetta ha dettato, e tra queste c’e’ la regola che si puo’ insultare lei, e tutta la ciurma dei gamberi (oltre all’autore che viene criticato…). Che dire? Forse, ora che ha notato che le critiche che le sono rivolte sono sacrosante, ci sta ripensando…

si può parlare e discutere piacevolmente con chi ha un’opinione diversa ma non se la motivazione è “tu la pensi così perchè sei un idiota”; in questo modo la discussione si arena indipendentemente dall’argomento.

Oh, no, tesoro: io argomento, e poi, forse, do’ dell’idiota.

è schietta e diretta, dice ciò che pensa senza giri di parole, ha aperto un blog per discutere della sua passione, uno spazio suo proprio per farlo come le pare e piace. O forse dovrebbe auto-censurarsi perchè ci sono alcune persone che non gradiscono il suo modo di esprimersi e si sono fissate su questo?

E’ inevitabile che chi censura finisca con l’auto-censurarsi. Pensaci su.

#169 Comment By Carlo On 1 luglio 2008 @ 00:59

Fabrizio, e’ solo una gustosissima parodia, te lo confermo. :-)

#170 Comment By Fabrizio On 1 luglio 2008 @ 11:26

Cancella, cancella, Gamberetta.
Se senti un BOOM è l’ironia ti passa di fianco a Mach 3…

:D

Fab

#171 Comment By Fabrizio On 1 luglio 2008 @ 13:08

MA CHE BELLO!
Ma qui si può finalmente scrivere in libertà!
E’ meraviglioso!

Per gli altri pazzi che hanno creduto al mio commento, bannato celermente da Gamberetta,
OVVIO CHE ERA UNO SCHERZO.

Valberici sta nel mio blog-roll da secoli e se guardate nei commenti al suo post, trovate anche un mio intervento… ;)

Fab

#172 Comment By Fabrizio On 1 luglio 2008 @ 15:55

Sì, poi per essere una fogna, c’è pure un bel freschetto.

Tanto per farmi spostare, a questo punto scrivo direttamente qui…

#173 Comment By Carlo On 1 luglio 2008 @ 19:47

Scusa Fabrizio, avrei dovuto capirlo! :-D

#174 Comment By wewec On 1 luglio 2008 @ 21:33

@ Fabrizio. Allora ci sono cascato anch’io come un boccalone, ma mi sembravi talmente serio XD

#175 Comment By Carlo On 1 luglio 2008 @ 23:50

Okamis scrive:

la Strazzulla [...] avrebbe anche bisogno di un dizionario dei sinonimi e dei contrari, a dirla tutta XD.

… dizionario di cui tu hai fatto uso smodato, a giudicare dai tuoi pesanti polpettoni.

#176 Comment By Fabrizio On 3 luglio 2008 @ 13:05

Edit di Gamberetta. Non si da dello zombie alla gente. In oltre ti prego, non continuare a farti infinocchiare, non continuare a far polemiche che attirano sempre più traffico e cullano il mio ego. Cercati un bel sito/blog/forum serio. Grazie.

@Leekanh:

se sai portare argomenti che vadano oltre quello di diffamare chi non ti da ragione in maniera fine a se stessa, bene. Altrimenti le tue parole valgono meno di zero.

Dai, please. E’ come sparare sulla croce rossa.
Vieni qui a fare il Dottorino Difensore della Gambera, facendo critica di narrativa di genere e te ne esci con pillole di saggezza mirabolanti, tipo
“Batman è noioso”.

Prima di deflagrare queste bombe di sterco, vai a leggerti
-”Il Ritorno del Cavaliere Oscuro”
-”Batman Anno Uno”
-”Arkham Asylum”
-”The Killing Joke”
-”La Lunga Notte di Halloween”
-”Vittoria Oscura”

giusto per citarti le basi. Non hai la minima idea di quanti personaggi siano figli degli spunti forniti in queste opere. Non consideri nemmeno che ci abbiano lavorato autori del calibro di Miller, Moore, Gaiman.
Gente che ha fissato gli standard dei personaggi di genere dalla metà degli anni ’80 in poi.
Professionisti che si occupano dalla mattina alla sera di produrre cose che se ne stanno ad anni luce di distanza dalla noia.

Io sono un ignorante. Non ho letto un sacco di cose.
Basilari. Roba tipo Stroud. Non ne ho letta nemmeno una pagina.
Lo ammetto, colpa mia.

Ma non vado in giro per la rete dicendo che Stroud è noioso. Non lo so com’è. Evito. Altrimenti le palate di merda addosso me le merito.

Ma tra le poche cose di cui mi sento abbastanza preparato per poter parlare, ci sono i blog. So come funzionano. Conosco le meccaniche di questo tipo di comunicazione e le strategie comuni adottate dagli utenti.
E’ tutto il post che mi sgolo, dicendo che Gamberetta fa tutto questo per aumentarsi le visite e non per essere oggettiva.
Arrivi tu e mi dici

Non vedo perché la sincerità e la schiettezza non possano andare di pari passo con l’aumento delle visite

Secondo te?
Rifletti, forse perchè la faziosità le sta dando un guadagno in forma di visibilità? Forse perchè più dice cazzate e più la gente la legge?
Di fronte a questo, dove stanno schiettezza e sincerità? Nel momento in cui Gamberetta ha un vantaggio nello stroncare opere, arbitrariamente, sarà sincera o tirerà l’acqua al proprio mulino?

Tu non vedi perchè non possano andare di pari passo.
E ti fai infinocchiare come tutti questi surrogati di groupie di cui la Gamberetta si circonda.
Siete degli zombie.

Tu, Leekanh, più di altri.

#177 Comment By Rob On 3 luglio 2008 @ 13:51

Su Fabrizio, non te la prendere. Non lo vedi che la cara Gamberetta risponde solo a ciò che le conviene? Non l’hai ancora capito? Quando è colta in castagna si defila e propina i suoi “non sei degno di ricevere risposta” etc…etc…

Ah, Gamberetta…

Non si da dello zombie alla gente

“dà” si scrive con l’accento quando significa verbo dare.

#178 Comment By Fabrizio On 3 luglio 2008 @ 14:02

@ wewec:
eh beh, doveva funzionare, per fare lo scherzo, no?

@ gamberetta:
\”Actioni contrariam semper et aeqalem esse reactionem\”
Sono l’inevitabile reazione del tuo stesso modo di operare…

#179 Comment By Leekanh On 3 luglio 2008 @ 14:16

Dai, please. E’ come sparare sulla croce rossa.
Vieni qui a fare il Dottorino Difensore della Gambera, facendo critica di narrativa di genere e te ne esci con pillole di saggezza mirabolanti, tipo
“Batman è noioso”.

Forse ho espresso male la cosa perché andavo un po’ di fretta, ma intendevo che batman per i miei gusti è noioso, come concept, intendo (i tizi in calzamaglia, anche se qui è più corretto dire lattice, non mi hanno mai attirato).
Ma non ho detto che batman è noioso in senso assoluto, lungi da me fare un affermazione del genere! Anche perché non saprei come dimostrare la tesi…

Onde evitare fraintendimenti, leggi quella frase come: “A me batman ha sempre annoiato”

Per sintetizzare il tutto: Batman è un bel fumetto, ma a me non piace.

Secondo te?
Rifletti, forse perché la faziosità le sta dando un guadagno in forma di visibilità? Forse perché più dice cazzate e più la gente la legge?
Di fronte a questo, dove stanno schiettezza e sincerità? Nel momento in cui Gamberetta ha un vantaggio nello stroncare opere, arbitrariamente, sarà sincera o tirerà l’acqua al proprio mulino?

Tu non vedi perchè non possano andare di pari passo.
E ti fai infinocchiare come tutti questi surrogati di groupie di cui la Gamberetta si circonda.
Siete degli zombie.

Tu, Leekanh, più di altri.

Secondo quali basi affermi che io sono uno zombie?
Per inciso, mi sono appassionato al blog per due soli motivi: la prima volta che ho letto una recensione (quella di Nihal) ho subito detto “Wow! Ha uno stile di scrittura simile al mio!” continuando nella lettura poi ho pensato “Wow! Argomenta quel che dice con basi solide, una rarità di questi tempi!”.
Il tutto si ferma qui, poi non me ne frega nulla se Gamberetta stronca o esalta, l’importante è che continui a farlo bene. Leggendo imparo anche a correggere gli errori che rendevano i miei racconti un pastrocchio, quindi tanto meglio.

Continuo a non capire il pro della visibilità, avrei potuto capirlo se il sito pubblicizzasse qualcosa o vendesse qualcosa non so, tipo i cappellini del gambero o le T-shirt del coniglio Grumo, ma non mi pare lo faccia, se in un futuro lo farà, potrò cominciare ad avere sospetti, ma per ora…
Certo si può sempre dire che si ricerchi la valorizzazione del proprio ego, ma a questo punto qualsiasi cosa facciamo è atta a valorizzare il nostro ego, è nella natura umana, non mi sento di metterlo alla gogna. Dietro non ci vedo né un interesse filantropico né un interesse abietto ed ipocrita, il sito esiste in quanto sito, per passare il tempo, esprimere pareri, comunicare e fare le cose che si fanno nei siti in genere…

In sintesi, no, non sei ancora convincente. Se sono sincero e a causa di questo guadagno visibilità divento automaticamente un corrotto? E in base a cosa? E allora come dovrebbe essere per non essere corrotto? Sincero ma nascosto? Deve cambiare indirizzo ogni 2 settimane altrimenti la gente lo legge troppo? Deve diventare una loggia massonica?
Nah, non mi pare un ragionamento valido…

#180 Comment By Fabrizio On 3 luglio 2008 @ 16:10

Per sintetizzare il tutto: Batman è un bel fumetto, ma a me non piace.

Va bene. Lo accetto e mi placo.

e sono sincero e a causa di questo guadagno visibilità divento automaticamente un corrotto? E in base a cosa? E allora come dovrebbe essere per non essere corrotto? Sincero ma nascosto? Deve cambiare indirizzo ogni 2 settimane altrimenti la gente lo legge troppo? Deve diventare una loggia massonica?

Niente di tutto questo. La cosa non è coerente da premessa a conseguenza. O cambia la premessa, oppure cambia la conseguenza.
Argomento meglio.
Gamberetta stronca appigliandosi a parametri pulciosi e molto spesso discutibili. Non ha un’alternarsi tra una visione olistica dell’opera ed una particolare, ma va a spaccare il capello. Le “falle” denunciate sono sempre più dei pretesti per screditare gli autori.
Tutto questo condito da uno stile personale, da tante frasi provocatorie e da un’apparente argomentazione giustificata da “prove” che danno l’impressione di autorevolezza.
Insomma, non fa recensioni obiettive, ma costruisce attacchi agli autori mascherati da recensioni.
Tutto questo si è aggravato sempre di più, man mano che i lettori del suo blog sono aumentati.
Gamberetta ha creato un sostanziale “brand” a livello di recensione.
I lettori inviperiti, per miliardi di motivi, con Troisi & Co. arrivano a fiotte.
Perchè sanno cosa Gamberetta darà loro. Perchè vogliono leggere QUELLO. Non gli interessa sul serio che la Troisi abbia davvero scritto 87 volte “piuttosto”. Gli interessa avere una pseudo-ragione per screditarla. Non andranno MAI a verificare.

Gamberetta sa quello che fornisce. Le piace essere letta. Ha visto che scrivendo in quel modo ha sempre più lettori e più attenzione.

Per uno che scrive, la ricompensa è essere letto. Più sei letto, più hai possibilità di una futura pubblicazione. Per una che vorrebbe fare la sceneggiatrice, questo fa suonare qualche campanello…

MA fermiamoci solo alla ricompensa di avere tanti lettori. Ad un blogger fa sempre piacere.

Il sunto è che Gamberetta getta fango sugli autori per avere più lettori.
E per questo rinuncia alla sua obiettività.

E’ un problema? No. Levi dalle premesse che lei è schietta e sincera e lasci la parte sulla soggettività delle recensioni.
FINE.

Se vuole porsi come schietta e sincera, allora faccia recensioni che possiedano queste caratteristiche.

Gamberetta può alzarsi le visite quanto vuole. Può stroncare qualsiasi opera a suo piacimento e con tutta la sua – spesso – ridicola cruenza.
ma non cerchi di farsi credere a tutti i costi.
Metta la scritta “That’s entertainment” e siamo tutti a posto.
Oppure faccia recensioni decenti ed usi la scala di valori che ha segnato come base.

#181 Comment By Fabrizio On 3 luglio 2008 @ 16:14

@ Rob:
sei un grande! :D

#182 Comment By Rob On 3 luglio 2008 @ 16:47

Fabrizio corazzati bene: entrando in questo blog scoprirai i più scuri anfratti della mente umana, conditi da opportuna ipocrisia, paraculismo, opportunismo (materia in cui Gamberetta è molto preparata), il paradiso dove si millantano di continuo conoscenze, capacità, gusti soggettivi che poi per arcani e misteriosi motivi diventano invece oggettivi e indiscutibili ( e nota bene, come dice Gamberetta, baluardo di democrazia, se non ti sta bene gira al largo)… ma tranquillo, non ti allarmare: il tutto è celato da un serafico e placido senso di, com’è che la chiamano, ah sì…UMILTA’.

Ciao Rob

#183 Comment By AryaSnow On 3 luglio 2008 @ 17:19

Carlo mi ha mandato una mail. Dice che da due giorni non riesce ad entrare nel blog con nessuno dei suoi due PC. Ne ha dedotto di essere stato bannato. Mi ha chiesto di riferire il suo ultimo messaggio. Mi sembra corretto farlo, poi vedete un po’ voi.

—-MESSAGGIO DI CARLO—-

Cara Gamberetta, e’ chiaro che mi hai sbattuto fuori dal blog. Volevo solo rendere noto a tutti che il tuo “odio” per la censura e’ solo una posa, una balla che racconti per apparire giusta, onesta, obbiettiva, imparziale – e invece ecco qua: il tuo blog si regge sulla censura di chi sa criticarti in modo efficace. Tu lo sai, io lo so, e lo sappiamo un po’ tutti. Non sei ancora realmente pronta ad affrontare il mondo: prima lo sospettavo, e ora ne sono certo.

——————————————-

#184 Comment By barbara On 3 luglio 2008 @ 17:23

Mi sembra che vi girate in tondo per mordervi la coda, Gamberetta farà le recensioni come cavolo le pare, poi si può essere d’accordo oppure no, ma non vedo perchè dire che come le fa lei non va bene.
Visto il leccalulismo imperante in Italia per quel che concerne il fantasy, ovvero è bello perchè lo ha scritto un italiano non perchè è bello, un bel sito di stroncature ci vuole dai, a parte gli attacchi gratuiti agli autori che non condivido, per i libri da me letti e qui recensiti mi sono sempre trovata concorde.
Che seguendo i suoi metodi si possa stroncare qualsiasi libro probabilmente è vero, ma finchè non vedo una stroncatura alla Gambery su qualche noto capolavoro non lo dò per certo, e poi io mi baso molto sulle critiche negative per decidere se comprare o no un libro, stessa cosa l’ho fatta per Martin e infatti aspetto in trepidazione che si decida ad andare avanti con la storia ^^.

#185 Comment By Loreley On 3 luglio 2008 @ 18:14

Solo una fugace osservazione: qui temo che alcuni facciano fatica a distinguere tra l’esprimere la propria opinione anche in maniera accesa e il rompere i coglioni quasi esclusivamente per il gusto di farlo, perché non si conosce altro modo per delegittimare una persona che la pensa in maniera opposta alla propria.
Pensateci. Se non volete pensarci fatti vostri, ma poi non lamentatevi delle reazioni eccessive di Gamberetta. E basta con questo pseudo-vittimismo da “gamberetta è una dittatrice, il suo blog è anti-democratico e tutti ne siamo vittime!”. A parte che la democrazia la si dovrebbe pretendere dallo stato e non da un blog privato, dove il proprietario è libero di fare quel caspio che gli pare (concetto che non è ben chiaro ad alcuni, mi sa), ma quello di Gamberetta è uno dei portali più “liberi” che io abbia mai visto. Non ho trovato in rete molti blog (con lo stesso o quasi numero di visite e di commenti, s’intende) che concedono tutta questa libertà di insulti anche pesanti rivolti ai proprietari, e Gamberetta è passata ai fatti solo quando le si sono davvero ma davvero girate le palle. Ma la capisco. Per cui trovo questo tipo di critiche del tutto sterili e anche un po’ patetiche.
Comunque penso che Gamberetta ormai si sia accorta che un permissivismo sfrenato non può che portare caos e flame e discussioni basate su “ho ragione io e tu sei scemo!”. In parte è già passata ai fatti, con la nuova politica sui commenti. Vediamo adesso che fa, e se è vero che ha bannato Carlo (LOL).

#186 Comment By Fabrizio On 3 luglio 2008 @ 19:08

Sai che fa Carlo?

Va su QUESTO BLOG dove può dire quello che gli pare!

AHAAHAHAHAAHAHAH!!!!

#187 Comment By Gamberetta On 3 luglio 2008 @ 19:19

@AryaSnow. In realtà si è incazzato mio fratello. Con questo non voglio negare la mia responsabilità, se mi fossi imputata Carlo sarebbe ancora qui. Il problema è che quando uno scrive:
“Gamberetta, datti da fare, spostami nella fogna, svelta!”
Ecco questo è peggio di un semplice “cretina”, o “scema” o anche “vai a quel paese!”, qui c’è questo tono di spregio, di chi si crede superiore, tono che abbiamo trovato insopportabile. Io non sono né sua figlia, né sua serva. Certi atteggiamenti non li può tenere.
(e prima che qualcuno cominci a frignare che io tratto con lo stesso tono gli autori, vorrei ricordare che non vado nel blog della Troisi a darle della deficiente tutti i giorni, addirittura più volte al giorno, come invece qui fa qualcuno con me).
Dopo di che, l’indirizzo email del blog lo conosce, e se non lo conosce diglielo tu, se vuole parlare con Capitan Gambero, e lo convince a togliere il filtro bene, altrimenti bene uguale. Tanto Carlo lo ignoravo prima, continuerei a ignorarlo in futuro.

E in generale, come dissi a mitoancess: io non sono Maria Goretti, non mi lascio ammazzare per difendere un ideale astratto. Sono a favore di un libero scambio di idee, ma se mi fate incazzare apposta, tirate la corda apposta, offendete apposta, be’ alla fine puf! magia! al blog non accedete più!
Sono ipocrita, disonesta & kattiva? Frequentate altri blog, gestiti da gente meno spregevole.

#188 Comment By Fabrizio On 3 luglio 2008 @ 19:28

qui c’è questo tono di spregio, di chi si crede superiore

Il tono di chi recensisce in questo blog! :D

#189 Comment By sergio On 3 luglio 2008 @ 19:31

Fantastico, Carlo bannato…

Eh si, ha ragione: sei ancora decisamente immatura.

Tu nelle tue recensioni hai usato lo stesso identico tono di spregio e di superiorità di Carlo, non puoi incazzarti se ora qualcuno usa le stesse armi contro di te.
Devi controbattere se ne sei capace, non fuggire così.

Sbagli bannando Carlo, punto.

#190 Comment By Fabrizio On 3 luglio 2008 @ 19:33

#191 Comment By sergio On 3 luglio 2008 @ 19:34

Anche perchè se continui in questo modo il blog si riempirà solo di gente che dice che hai ragione, che sei tanto brava, che troisi, strazzulla, ghirardi etc etc sono brutti e cattivi e bla bla bla.

Sai che palle un blog così ?

#192 Comment By Fabrizio On 3 luglio 2008 @ 19:35

Blog virale di protesta contro il ban a Carlo!

LA FOGNA DEI GAMBERI

#193 Comment By Clio On 3 luglio 2008 @ 20:08

Fabrizio, sbaglio o hai postato due volte la stessa cosa? Hai paura che la gente non lo veda?
E poi scusate, mettersi a protestare perchè qualcuno è stato bannato su di un blog privato? Guardate che ci sono cose più nobili per cui scalmanarsi, perchè non vi unite alla rpotesta per la liberazione del panchen lama (sempre che sia ancora vivo)? Sareste molto più utili.
Ossequi.

#194 Comment By sergio On 3 luglio 2008 @ 20:15

Clio: anche tu dedichi un tempo considerevole a questo blog.
Se vuoi discutere dei libri che non ti piacciono, perchè non scrivi tu delle recensioni ?
O perchè non fai un po’ di volontariato invece di stare qui a scrivere ?
Saresti molto più utile.

Saluti.

#195 Comment By AryaSnow On 3 luglio 2008 @ 20:25

@Gamberetta: va bene, poi riferirò.

#196 Comment By Clio On 3 luglio 2008 @ 20:29

Sergio: io faccio anche la volontaria, e dedico tanto tempo a questo blog perchè, oltre che essere divertente, è interessante e pieno di spunti.

#197 Comment By sergio On 3 luglio 2008 @ 20:49

Bene, magari anche Fabrizio contribuisce ANCHE alla protesta per la liberazione del panchen lama.
Quindi evitiamo inviti come il tuo.

#198 Comment By Fabrizio On 3 luglio 2008 @ 21:12

No. Niente panchen lama.
Scuole e progetti sociali in Tanzania van bene ugualmente?
Perchè sennò mi tocca cambiare volontariato per poter prendere in giro Gamberetta nel tempo libero…

XD

#199 Comment By Leekanh On 3 luglio 2008 @ 21:25

Mi spiace per il ban di Carlo… Non che ci fossi affezionato, ed in fondo se la è cercata, però è il primo ban, ed anche se di una persona effettivamente molesta è comunque una cosa che non era mai avvenuta! Posso solo sperare che non si ripeta, magari calmandosi tutti…

Sono del parere che comunque Carlo non abbia semplicemente offeso, perché altrimenti sarebbe accaduto ben poco, ma ha assunto un tono arrogante di sfida, che è ben diverso… Tra l’altro che aveva solo l’unico effetto di seminare zizzania fine a se stessa.

@Fabrizio

Non so, sono contento che finalmente esponi meglio il punto, perché così si può intavolare una discussione fatta bene, però siamo sempre nel campo della congettura…

Insomma, in questo tipo di discussione non puoi basare il tuo pensiero su fantasticherie sulla vita privata altrui, non conosci le motivazioni di Gamberetta, quindi puoi solamente fidarti della buona fede altrui.
Insomma, anche io credo nella tua buona fede, altrimenti potrei liquidare la questione con un “Ah! Ma so come fa la gente come te, semina flame nei forum solamente per avere visibilità” e amen, ti sembra giusto?
Sono compromessi che si devono avere, se si vuole intavolare la discussione, solamente attraverso il dialogo poi posso arrivare a dimostrare che tu sei un bugiardo o hai un doppio fine, in caso contrario siamo io e te che parliamo da soli come i matti, con buona pace di Socrate.
Insomma, un po’ come se Sherlock Holmes puntasse il dito verso il maggiordomo dicendo che l’assassino è sempre il maggiordomo, nessun altra prova, anche se il maggiordomo si difende sono tutte fandonie, bugie da assassino!
Libero di avere la tua idea di fondo, ma non puoi basare la critica su Gamberetta partendo da una base fantasiosa.

Poi, perché eccessivamente pulciose? Non penso che l’infodump selvaggio sia pulcioso, è un errore piuttosto grave. Raccontare invece di mostrare, idem! Perché pulcioso? Anche quello è una cosa grave. Punto di vista ballerino? Grave! Personaggi poco credibili? Idem, molto grave anche questo! Situazioni scritte male o peggio del tutto incoerenti? Molto grave! E non è che lo sto dicendo io perché l’ho letto su un blog, eh, basta prendere un manuale di scrittura qualsiasi e ci saranno tutte queste cose, e sono tutte considerate gravi errori. E già nella sfera degli errori gravi rientra la totalità delle stroncature di Gamberetta, che io sappia…
In più, perché quelli da soli non bastano, ci sono anche gli errori “Minori”, dico minori perché sono inferiori ai suddetti, ma vanno evitati come la peste anche quelli, e sono ad esempio termini fuori ambientazione, frasi ridondanti, termini che appesantiscono la lettura, 87 piuttosto e via dicendo…
Ed anche di questi le stroncature ne han tanti, certo Gamberetta potrebbe anche non metterceli, non perché non sono importanti, ma perché basterebbero già i primi a bollare un libro come “Da rimettere sullo scaffale”, tuttavia non nego che alla fine è divertente andarsi a cacciare cose che un editor decente avrebbe scovato ad una prima lettura e di certo non sminuisce la gravità degli errori più grandi, anzi, tanti piccoli errori ne fanno uno molto grande.

Se poi alla gente interessa più andare a caccia di blooper affari suoi, ma sinceramente a me interessa più capire se il romanzo ha situazioni e personaggi coerenti, che altro, la colpa non può essere certo di Gamberetta, gli errori sono errori come tali, ce li hanno anche i romanzi belli, ma i romanzi belli non hanno gli errori gravi!

In ultima analisi, trovo quel blog di una tristezza allucinante, perché non vengono qui a parlare? Non mi pare che si vieti di dire la propria, basta che lo si faccia con un tono disposto al colloquio, non con un tono da hooligans ubriachi di ritorno da una sconfitta…

#200 Comment By sergio On 3 luglio 2008 @ 22:07

“Non penso che l’infodump selvaggio sia pulcioso, è un errore piuttosto grave. Raccontare invece di mostrare, idem! ”

Vero, l’infodump selvaggio è un errore grave.
Ma diventa selvaggio quando spezza il ritmo della storia, la stessa Gamberetta riconosce che i libri della Troisi hanno un buon ritmo, e la stessa cosa l’hanno notata la maggior parte dei lettori.
Ergo evidentemente tanto selvaggio non è.

Stesso ragionamento per il “raccontare invece di mostrare”, la scrittura della Troisi viene definita da molti visiva e quasi “cinematografica”, se non sbaglio lo dice anche la stessa Gamberetta.
Ergo evidentemente qualcosa lo mostra.

“Situazioni scritte male o peggio del tutto incoerenti? Molto grave! ”

Il 90% di quste situazioni scritte male o incoerenti le hanno capite quasi tutti i lettori del libro, il più delle volta l’incoerenza non esiste come ha fatto notare Carlo, che più volte ha correttamente ribattuto a Gamberetta (finestra/finestrella ad esempio) senza offendere o aggredire.
Peccato che sia stato per lo più ignorato.
Ergo, non era la situazione incoerente, era Gamberetta che non aveva capito o aveva ingigantito il problema.

L’uso del “termine fuori ambientazione” non capisco perchè disturbi, sopratutto se lo usa il narratore e non i personaggi.
Gli 87 “piuttosto” non li avevo notati, ma ammetto che dal punto di vista stilistico possono irritare, ma da qui a condannare i libri per dei “piuttosto” ce ne vuole….

#201 Comment By sergio On 3 luglio 2008 @ 22:08

” gli errori sono errori come tali, ce li hanno anche i romanzi belli, ma i romanzi belli non hanno gli errori gravi!”

Ne “il nome della rosa” i protagonisti mangiano peperoni, come ha fatto notare Valberici in una ottima parodia delle recensioni “alla Gamberetta”

Gli errori gravi possono stare ovunque, anche nella Divina Commedia.

#202 Comment By Fabrizio On 3 luglio 2008 @ 23:35

Quoto Sergio in toto.

Pensate alla Bibbia. E l’editor era dio in persona…
XD

#203 Comment By ZioBlood On 4 luglio 2008 @ 00:09

@Sergio:
Nella Divina Commedia però intorno a quei pochi errori ci stanno altri cento canti perfetti e sublimi.
Intorno agli errori della Troisi ci stanno altre duemila tonnellate di merda.

@Fabrizio:
L’editor della Bibbia erano dei pecorai ebrei.

#204 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 08:26

ZioBlood: io invece ci vedo dei messaggi bellissimi sul destino del mondo, sulla malvagità della natura umana, sul come bisogna cercare sempre un compromesso perchè un “bene” da inseguire non c’è.

Poi vedo un insegnamento sulla pericolosità dei fanatismi, sull’importanza di rialzarsi sempre anche quando la vita di legnate te ne da tante, su qanto invece possa avere ragione chi, dopo decine di anni, alla fine getta la spugna e si rassegna alla crudeltà del mondo.

E tante altre cose.

Il discorso che Aster fa a Nihal alla fine delle “Cronache del mondo emerso” lo considero alla pari con il discorso tra Ivan e Alioscia Karamazov (sai di che parlo ? )
Avessi letto un commento su questo blog su quel discorso, sui messaggi di cui i libri sono portatori.

#205 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 08:53

ZioBlood: Beh la speranza è l’ultima a morire.
Prova Tolkien se non lo hai letto, poi la Bradley (io ti consiglio “le nebbie di avalon”, o anche Stroud (trilogia di bartimeus, non è esattamente fantasy però, più fantastico).
Oppure il ciclo de “la legione perduta” di turtledove, se vuoi un consiglio fermati al primo però, se sei appassionato di storia e popolazioni antiche troverai molte cose interessanti.

Su! Non è possibile trovare solo merda in un genere (qualunque esso sia, tralascio il romanzo rosa che non ho mai letto), qualcosa che ti piace deve esistere.

#206 Comment By ZioBlood On 4 luglio 2008 @ 08:58

No, non so di che parli perchè purtroppo non ho ancora letto nemmeno un opera di Dostoevskij. Ma se nel libro della Troisi tu hai trovato tutti questi messaggi prodondi…beh buon per te. Io, appunto, ho trovato solo tanta merda: posso paragonarlo ad un film dei Vanzina; fatto per fare soldi ma che in bocca non lascia nulla (come d’altra parte secondo me è la maggior parte del fantasy).

#207 Comment By gugand On 4 luglio 2008 @ 10:07

Personalmente sono contrario al ban (specialmente a quello in lettura) di Carlo, nonostante mi abbia fatto uscire dai gangheri non poco, tanto da farmi meritare la fogna.
E’ una persona viscida, ma fra quelli che vengono qui dentro a criticare le recensioni e’ forse l’unico che argomenta, almeno finche’ crede che le sue affermazioni siano la Verita’ Assoluta(TM). Passa agli insulti quando non sa piu’ a cosa attaccarsi.
L’importante e’ non rispondergli piu’ quando passa il limite(diversamente da come ho gia’ fatto io).

#208 Comment By gugand On 4 luglio 2008 @ 10:23

Non sapendo dove scrivere scrivo qui :)
E’ solo un consiglio (tecnico?!) sulla gestione dei commenti.
Visto che controllo il blog 2-3 volte al giorno mi capita spesso di notare che la colonna de “gli ultimi commenti” non basta e mi perdo anche eventuali risposte a miei commenti (spesso non ricordo dove ho postato, problemi di memoria). Senza parlare di quando mi capita di non toccare PC per qualche giorno.
Non e’ che potreste mettere una pagina tipo “ultimi commenti”, ma molto piu’ lunga che contenga, non so, quelli dell’ultimo giorno o anche tutti, magari divisi per giorni.
In piu’ se in fondo ad ogni articolo ci fosse scritta anche la data ed ora dell’ultimo commento a fianco al n^ di commenti.

#209 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 10:28

gugand: è per questo che hanno inventato i feed.

feed://fantasy.gamberi.org/comments/feed/

#210 Comment By gugand On 4 luglio 2008 @ 10:42

UGH >_<
Lo sapevo che mi sfuggiva qualcosa.
Non ho troppa confidenza con questi affari.
Sono talmente abituato ad una navigazione primitiva che ogni “novita” mi rimbalza.
La cosa buffa e’ che mi ero pure documentato per benino su questi cavolo di RSS per capirne l’utilita’.

Comincio a pensare di essere entrato nella mentalita’ del vecchio ad appena 32 anni, sigh :(

Comunque grazie

#211 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 11:07

figurati.

#212 Comment By AryaSnow On 4 luglio 2008 @ 12:21

ZioBlood: io invece ci vedo dei messaggi bellissimi sul destino del mondo, sulla malvagità della natura umana, sul come bisogna cercare sempre un compromesso perchè un “bene” da inseguire non c’è.
Poi vedo un insegnamento sulla pericolosità dei fanatismi, sull’importanza di rialzarsi sempre anche quando la vita di legnate te ne da tante, su qanto invece possa avere ragione chi, dopo decine di anni, alla fine getta la spugna e si rassegna alla crudeltà del mondo.

Ci saranno anche questi messaggi, ma il fatto in sè di metterceli non significa niente. In sè non hanno nulla di innovativo, è tutta questione di come ne parli.
La Troisi (per me) non sa scrivere. Quindi, anche quando cerca di comunicare un cosidetto “messaggio profondo” (come, in generale, una qualsiasi altra cosa), non solo non mi trasmette niente, ma mi fa provare irritazione per la banalità, l’infantilismo e la piattezza con cui lo fa. Anche i temi delle superiori trattano di “tematiche profonde”, ma questo fatto mica li rende dei capolavori letterari. Viceversa, può essere molto più un capolavoro qualcosa che parla di questioni più terra-terra, ma che lo fa in maniera energica ed efficace.

Ovviamente è un discorso soggettivo. In fondo è un discorso di emozioni personali, nessuno potrà mai dimostrare niente. Quindi, se a te invece il modo di trattare certe tematiche delle Troisi ha in qualche modo coinvolto, buon per te.

Il discorso che Aster fa a Nihal alla fine delle “Cronache del mondo emerso” lo considero alla pari con il discorso tra Ivan e Alioscia Karamazov (sai di che parlo ? )

Sì, so di che parli.
E sinceramente questo genere di accostamento mi lascia un po’ interdetta O_o. Vabbè, il mondo è bello perchè è vario…

#213 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 12:37

Ariasnow: sono daccordissimo, il “come” si trasmette un messaggio può essere più importante del messaggio in se.
Se non altro perchè se è trasmesso male, il messaggio non arriva.
Ma ci sono diverse testimonianze in rete di persone a cui il messaggio è arrivato (a parte me).
Questo per me è sufficiente a considerare la Troisi una ottima autrice. Poi i termini come “capolavoro” li lascio a chi capisce (o crede di capire ? ) più di me di letteratura, io non mi sento in grado di usare paroloni del genere.

P.S: Perchè l’accostamento ti lascia basita ?
IMHO il gesto (potente, bellissimo) di Ivan del “gettare il biglietto” è molto simile al ragionamento di Aster (non dicono la stessa cosa, ma partono dallo stesso presupposto: questo mondo è venuto male).
Questo mondo non merita di essere salvato, non meritava proprio di esistere, fosse anche per la sofferenza patita da un solo bambino.
Nulla merita di essere salvato, perchè di puro nel mondo non c’è nulla.
Io lo trovo bellissimo, poi vabbè, ognuno ha i suoi gusti e la sua sensibilità.

#214 Comment By Fabrizio On 4 luglio 2008 @ 12:56

@Fabrizio:
L’editor della Bibbia erano dei pecorai ebrei.

Evvai. Così dopo la censura, ci buttiamo anche un po’ di antisemitismo.
Superato un nuovo confine di discriminazione su questo blog…

#215 Comment By Rob On 4 luglio 2008 @ 13:46

@Fabrizio:

Ciao! Finalmente qualcuno che lotta a suon di buon senso da tempo bandito in questo blog. Grazie per aver segnalato con il link il blog antigambero. E ti dirò di più, hai fatto bene ha scriverlo due volte…

L’editor della Bibbia erano dei pecorai ebrei.

E con questo ragazzi… NO COMMENT ! Abbiamo detto tutto.

#216 Comment By Rob On 4 luglio 2008 @ 13:48

Nb. prima che mi lapidiate invano nella fretta è partita una “a” con l’h dove non ci voleva. Chiedo venia. ” a scriverlo” …

#217 Comment By ZioBlood On 4 luglio 2008 @ 14:02

@Fabrizio:
Non sei solo banale, dunque, ma anche stupido.
Quei pecorai sarebbero potuti anche essere della Namibia o dell’Isola di Pasqua per quanto mi riguarda…fatto ‘sta che rimangono pur sempre dei pecorai vissuti millenni fa, e che ancora oggi ci ostiniamo a voler attualizzare a tutti i costi anche le cose più stupide scritte là dentro appioppandogli la definizione di “Parola di Dio”.
E non venirmi a parlare di antisemitismo:
1 – Perché sono un Siciliano, e in Sicilia di comunità ebraiche importanti si può dire che non ce ne sono mai state, e di conseguenza nemmeno atteggiamenti antisemiti (come nel resto dell’Italia d’altronde).
2 – Perché il mio scrittore preferito è Primo Levi
3 – Perché il personaggio che apprezzo di più ne “I Soprano” è l’ebreo :-P

C’è una connessione fra bocca e cervello; chiudi ‘sto benedetto circuito!

#218 Comment By gugand On 4 luglio 2008 @ 14:03

Rinnovo il consiglio di prima.
I feed contengono solo gli ultimi 20 commenti…
Non mi sembrano molti.

Per quanto riguarda l’antisemitismo: solo chi vuol far cagnara inutilmente tira fuori certi termini.

#219 Comment By ZioBlood On 4 luglio 2008 @ 14:06

@Rob:
Credimi quando ti dico che i NO COMMENT siano la cosa più patetica dell’universo.

#220 Comment By ZioBlood On 4 luglio 2008 @ 14:09

Scusate per quel conigiutivo fuori luogo:
“che i “no comment” SONO”
Ecco, adesso mi sento meglio.

#221 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 15:20

“Nihal, no. Sono quasi solo difetti… Ma non potrebbe essere altrimenti…

Il problema non è nell’errore, ma è nel fare più errori che cose buone… O peggio ancora nel fare solo errori…”

Questo lo dici te e lo dice Gamberetta.
Io di errori ne vedo MOLTI meno di quelli citati da Gamberetta, la maggior parte non ci sono, e di pregi ne ho visti tanti e te li riassumo:
storia divertente e piena di ritmo, personaggi interessanti (Ido su tutti), capacità di coinvolgere il lettore, riflessioni e spunti non banali (come i messaggi citati prima).

“Comunque Sergio, fermo restando che quei temi potevano essere considerati freschi un 4-500 anni fa”

Allora dì pure migliaia di anni fa.
Sono temi che da sempre vengono trattati dall’uomo.
Chiunque “copia” quando si parla di tematiche e morale, perchè di sicuro qualcuno ne ha parlato prima di lui.

#222 Comment By Leekanh On 4 luglio 2008 @ 15:21

Meh, antisemitismo? Non c’entra nulla, perché?
Anzi, se considerate “Pecoraio ebreo” un insulto fate antisemitismo voi, non ci vedo nulla di male nell’essere ebreo e gestire delle pecore…
Ehi, io discendo dai pecorai! Mi dovrei sentire offeso io? :p

Tra l’altro non vedo censura, in realtà, è solamente gestione di OT e flame… Siamo alla base di gestione di un sito, in fondo, anzi che non vengano cancellati ma semplicemente spostati!

Comunque Sergio, fermo restando che quei temi potevano essere considerati freschi un 4-500 anni fa, posso anche copiare i temi di Pirandello pari pari, posso anche copiare le situazioni nei suoi romanzi… Ma io non sono Pirandello, non scrivo come lui, e mi uscirebbe uno schifo. Risultato? Non sono non verrei elogiato per i temi trattati, ma verrei schifato per quelli, perché distorti e trattati in modo infantile e superficiale.
Gamberetta non stronca per un errore, non mi pare proprio, leggiti qualche recensione positiva (sono poche ma ci sono!) ad esempio quella su “Little Brother” sono elencati difetti, ma tutto sommato bilanciati dai pregi, che lo rendono una buona lettura…

Nihal, no. Sono quasi solo difetti… Ma non potrebbe essere altrimenti…

Il problema non è nell’errore, ma è nel fare più errori che cose buone… O peggio ancora nel fare solo errori…

#223 Comment By Gamberetta On 4 luglio 2008 @ 15:35

@gugand. Sì, il feed dei commenti è limitato agli ultimi 20. L’idea è che tu faccia andare un programma stile FeedDemon che rimane sempre lì e ogni 1 / 2 ore controlla che ci siano novità nel feed.
Comunque vedrò quello che si può fare per rendere più fruibili i commenti. Proverò anche a reintrodurre la notificazione via mail (c’era all’inizio di tutto mesi fa, è stata tolta perché per ragioni tecniche indipendenti dal blog non funziona come avrebbe dovuto).

#224 Comment By Rob On 4 luglio 2008 @ 15:58

@ ZioBlood:

Credimi quando ti dico che i NO COMMENT siano la cosa più patetica dell’universo.

E tu credimi che asserire che gli Editor della Bibbia fossero dei pecorai ebrei (detto in questo modo poi) sia da demente.

#225 Comment By ZioBlood On 4 luglio 2008 @ 16:15

Se essere demente vuol dire affermare una verità sacrosanta (e sottolineo sacrosanta): Sono un demente.
E smettetela di essere i soliti ipocriti del piffero.

#226 Comment By ZioBlood On 4 luglio 2008 @ 16:39

Un pazzo che blatera nel nulla.

#227 Comment By Rob On 4 luglio 2008 @ 16:39

verità sacrosanta !?!?! Sì, sì…
E’ vero e valido come le giustificazioni del tipo “non sono antisemita perchè mi piace la scrittura di Primo Levi”
Ma smettila tu di far l’ipocrita

#228 Comment By Fabrizio On 4 luglio 2008 @ 16:40

AHHHHHHH

ZIO BLOOD.

FINALMENTE QUALCUNO CHE CON LA SUA MARCIA IDIOZIA MI Dà SODDISFAZIONE!

@ Leekanh:
decontestualizzato, sarei d’accordo con te. In una risposta come quella avrei almeno messo un’emoticon.
Pare che se ne sia ricordato più tardi, mentre giustifica il suo non essere antisemita con il personaggio preferito dei “Sopranos”…

(e qui apro parentesi)

Ora, voi immaginatevi il siciliano Zio Blood davanti alla TV che si guarda i Sopranos…
Uno spettacolo straniante.
Stendo una VELA pietosa, ma la tentazione di rotolarmi dalle risate è forte.
Penso ad una zanzara che si guarda “Dracula” o viceversa…! XD
Ma non voglio scadere in un becero luogo comune e non mi sembra corretto continuare.

Se andate a vedere il blog di Zio Blood, intuirete una probabile scrittura in stato post-orgasmico.
Sì sa che in quei momenti l’endorfina la fa da padrona…

#229 Comment By ZioBlood On 4 luglio 2008 @ 17:15

@Fabrizio

I Soprano:
Blateri tanto di antisemitismo e poi cadi negli stereotipi più beceri: il siclianino mafioso che guarda “il Padrino” ridendogli appresso.

Il mio blog:
Beh nel tuo si parla di un tizio che disegna nient’altro che tette e tu per fargli un piacere gli “regali” siti porno….uau! Bonjour finesse!

Tu:
Sei solo un povero pirla. Hai trovato questo blog seguitissimo nel quale la maggior parte della gente apprezza le recensioni dell’autrice e tu adesso vuoi fare solo il “Bastian contrario”…somigli tanto a quelle piccole teste di cazzo che dicono che la “Divina Commedia” fa cagare solo per il piacere di stare controcorrente.

@Rob:
Di Primo Levi non mi piace solo il “modo di scrivere” ma condivido anche le idee dei suoi testi ovviamente…

Ma che ‘sto a parlare con due come voi:
Vi siete riempiti la bocca della parola “ANTISEMITISMO” ormai; continuate pure a masticare adesso. Sappiate solo che da questo momento in poi ciancerete le vostre porcate nel nulla.

#230 Comment By Leekanh On 4 luglio 2008 @ 17:17

@Fabrizio:

La faccina poteva andarci, si, sarebbe stato più comprensibile di sicuro.
Tuttavia non mi pare il caso di gridare all’antisemitismo, ora…
Tra l’altro insomma, è anche vero che la Bibbia è stata scritta (e suppongo anche editata, quindi!) da pastori ebrei.

Non tutti sanno che anche a quei tempi c’era la Mondadori, che muoveva i primi passi pubblicando fantasy di bassa lega ispirato (per non dire plagiato!) dai miti greci!

PS: in una delle due parti stavo scherzando, perché non ho nulla da fare e le abbondanti tazze di latte solleticano il mio lato cazzaro, al lettore attento discernere il lato serio dall’ironia!

#231 Comment By Fabrizio On 4 luglio 2008 @ 17:35

@ Leekanh:

E dire che stavo per ucciderti per la questione di Batman. Ora le mie mani sarebbero sporche di sangue innocente e argutamente ironico…
Tutto è bene quello che finisce bene ;D

@ Zio Blood:

Porno? ah sì?
Evvai un po’ più giù con ‘sta rotella, che ti sei levato dal cranio per metterla nel mouse. Magari scopri che la fanzine linkata è assolutamente provocatoria, che il mio amico è un disegnatore piacevolmente provocatorio e che il mio è spesso un blog VOLUTAMENTE E DECISAMENTE provocatorio.

Il mio è un blog di grafica, disegni e cazzate. Non ho niente da cui dovermi difendere…

“Piuttosto” il materiale porno dovrebbe aiutarti nella scrittura e negli orgasmi.
Pensavo apprezzassi… >:)

#232 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 17:35

ZioBlood:”Sei solo un povero pirla. Hai trovato questo blog seguitissimo nel quale la maggior parte della gente apprezza le recensioni dell’autrice e tu adesso vuoi fare solo il “Bastian contrario”…somigli tanto a quelle piccole teste di cazzo che dicono che la “Divina Commedia” fa cagare solo per il piacere di stare controcorrente.”

Togli “Divina Commedia” e metti “Manzoni”, otterrai qualcosa di divertente.
Poi estendi il discorso da Manzoni a “Fantasy italiano”.

:-)

#233 Comment By Fabrizio On 4 luglio 2008 @ 17:38

Sergio, avessimo avuto te al posto di Toni agli europei…

(rubi la palla e segni, chevvoi di più?)

;D

#234 Comment By Rob On 4 luglio 2008 @ 17:39

@ ZioBlood

Veramente non era tanto l’antisemitismo la questione, quanto la banalità delle motivazione che tu hai addotto per cercare di chiarire di non esserlo.

Non sono antisemita perchè mi piace Primo Levi. E allora? questo basta?
Non sono antisemita perchè il mio personaggio preferito di una serie tv è un ebreo. Cazzo ma ti senti? Ma almeno non dirle ste’ coglionate.
Dai motivazioni un po’ più sensate, fai almeno un piccolo sforzo! Lo so che per te è dura, ma ce la puoi fare…

Visto che credi io parli nel nulla evita dunque per coerenza di replicare al mio messaggio.
Bye Bye

#235 Comment By ZioBlood On 4 luglio 2008 @ 18:02

@Sergio:
Ma io mi riferivo a quella gente che attacca le opere altrui senza prima valutarne effettivamente le qualità ma solo il grado di popolarità; poi i gusti ben motivati sono un’altra cosa.
Per dirla chiaramente:
Tu argomenti.
Gamberetta argomenta.
Anche Rob argomenta.
Fabrizio invece no, si muove fra battutine, emoticon, e sciocchezze simili.

@Rob:
Allora ti do la motivazione più convincente e meno banale che posso:
Io non sono antisemita perché VERAMENTE non lo sono.

Quando parlavo di Primo Levi come mio autore preferito mi riferivo al fatto che Levi è per me una sorta di maestro di vita: è questo ciò che intendevo.
E posso anche dirti, seguendo questa logica che non odio nemmeno gli zingari perché il mio cantante preferito è De André.

Per quanto riguarda I Soprano…beh lì ero chiaramente ironico.

#236 Comment By Angra On 4 luglio 2008 @ 18:05

@Gamberetta:

Tanto Carlo lo ignoravo prima, continuerei a ignorarlo in futuro.

Secondo me è innamorato perso, tutto il resto è conseguenza ;)

#237 Comment By Leekanh On 4 luglio 2008 @ 19:05

Secondo me è innamorato perso, tutto il resto è conseguenza ;)

Questo spiega tante cose! :o

Comunque direi di accantonare accuse di antisemitismo, su davvero…
Ho ragione di credere che a nessuno qui stiano antipatici i mangia-kasher!

@ Sergio:
Mi sarei difeso bene però! Chiedo perdono nuovamente per la Bat-questione, mi sono espresso a cavolo di cane…

@ Rob:
A me non piace davvero Manzoni, e non è per fare il figo!

Sinceramente, io non sento un bisogno di criticare tutto ciò che è Fantasy-italiano a prescindere perché mi piace e fa intellettuale, e credo nemmeno altri in questo sito. Diamine, io VORREI adorare questo cavolo di fantasy italiano. Però allo stesso modo per cui non posso criticarlo perché è italiano non posso nemmeno adorarlo perché è italiano.

I libri fantasy italiano sono sottotono rispetto a quelli stranieri, io credo sia un dato di fatto. Nelle nostre vene scorre il sangue di Virgilio, Dante, Boccaccio, Verga! Da questo punto di vista non abbiamo nulla da invidiare a credo nessun altra nazione.
A questo punto è troppo chiedere un fantasy scritto con rispetto per il genere?
Non dico un capolavoro, non dico un nuovo Tolkien, ma quantomeno una nuova Rowling? Va che con un po’ di impegno pure Harry Potter lo si supera!
Abbiamo le possibilità e le capacità di fare capolavori, io non voglio accontentarmi di un libraccio scritto tanto per scriverlo e pubblicato perché è di moda… Voglio un libro che qualifichi l’Italia come paese competitivo in quanto a fantasy! (e ricordiamo che i libri fantasy italiani all’estero non vendono, mentre il contrario accade)

#238 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 19:16

leekahn:
“Voglio un libro che qualifichi l’Italia come paese competitivo in quanto a fantasy! (e ricordiamo che i libri fantasy italiani all’estero non vendono, mentre il contrario accade)”

Troisi è pubblicata in più di 10 paesi, e da quanto ne so in Germania ha venduto diverse decine di migliaia di copie.
Sono stato l’anno scorso in Germania, e i libri erano esposti in bella vista.
In Francia e in Russia pare che puntino molto su di lei, se vai su fantasy magazine e giri un po’ per la rete troverai siti russi e francesi che ne publicizzano l’uscita.
Silvana de mari anche mi sembra che stia andando bene all’estero, ma ancora non ho letto suoi libri, quindi non mi sono bene informato.

#239 Comment By AryaSnow On 4 luglio 2008 @ 19:19

@sergio:

Ariasnow: sono daccordissimo, il “come” si trasmette un messaggio può essere più importante del messaggio in se.
Se non altro perchè se è trasmesso male, il messaggio non arriva.
Ma ci sono diverse testimonianze in rete di persone a cui il messaggio è arrivato (a parte me).
Questo per me è sufficiente a considerare la Troisi una ottima autrice.

No, per me non è assolutamente solo questione di far arrivare il messaggio. O meglio, bisogna distinguere fra il far capire il messaggio e il farlo sentire. Nel primo caso, non è che ci sia poi ‘sto gran merito. Anche se io scrivo “la guerra è brutta, la pace è bella” faccio arrivare il messaggio: si capisce il concetto che voglio trasmettere, più comprensibile di così… Però è una frase praticamente priva di contenuto emotivo, vuota e banale, che anzi provoca fastidio. Così per me è anche quello che scrive la Troisi, non mi tocca nessun tasto. E non mi interessa se ad altri (che siano questi 1 o 1000) invece ha emozionato. A me non suscita che fastidio, dunque a me l’opera fa schifo. A te invece piace, benissimo.

Poi i termini come “capolavoro” li lascio a chi capisce (o crede di capire ? ) più di me di letteratura, io non mi sento in grado di usare paroloni del genere.

Per capolavoro io intendo semplicemente “un’opera che si considera molto molto bella”. Chiunque può usare questo “parolone” in tal senso.

P.S: Perchè l’accostamento ti lascia basita ?
IMHO il gesto (potente, bellissimo) di Ivan del “gettare il biglietto” è molto simile al ragionamento di Aster (non dicono la stessa cosa, ma partono dallo stesso presupposto: questo mondo è venuto male).
Questo mondo non merita di essere salvato, non meritava proprio di esistere, fosse anche per la sofferenza patita da un solo bambino.
Nulla merita di essere salvato, perchè di puro nel mondo non c’è nulla.
Io lo trovo bellissimo, poi vabbè, ognuno ha i suoi gusti e la sua sensibilità.

Diciamo che come argomento si possono anche fare degli accostamenti. Ma io parlavo del livello di qualità. Non accosterei le due cose fra loro nel senso che il pezzo di Dostoevskij è proprio anni luce superiore. Magari invece a te sono piaciuti molto entrambi e quindi ti viene da accostarli. A me viene da rimanerci un po’ “O_o”, ma va bene, de gustibus.

Sono temi che da sempre vengono trattati dall’uomo.
Chiunque “copia” quando si parla di tematiche e morale, perchè di sicuro qualcuno ne ha parlato prima di lui.

Su questo non posso che darti ragione. E’ più una questione di modo in cui il tema viene espresso, appunto.

#240 Comment By Fabrizio On 4 luglio 2008 @ 19:36

@ Zio Blood:

Gamberetta argomenta.
Anche Rob argomenta.
Fabrizio invece no, si muove fra battutine, emoticon, e sciocchezze simili.

Vedi lunghe ed estenuanti argomentazioni, precedenti ai tuoi messaggi, commentati negli ultimi 3 post e spostati in parte in questa gradevole fogna.
Riassunto delle puntate precedenti a tua discrezione…

Per il resto, mi muovo come mi pare.

@ Sergio:

Troisi è pubblicata in più di 10 paesi, e da quanto ne so in Germania ha venduto diverse decine di migliaia di copie.

Praticamente la lucida dialettica dei Gamberetti ‘n’ Friends vuole farci apparire come una massa di minchioni, anche nell Europa Unita.
E poi si parlava della “spocchia” di Carlo…

@ Leekanh:

Secondo me è innamorato perso, tutto il resto è conseguenza ;)

Questo spiega tante cose! :o

Soprattutto l’intervento del fratello CELOOOOOOOSO! =:D

#241 Comment By Fabrizio On 4 luglio 2008 @ 19:38

POST SCRIPTUM

@ Leekanh:
sei Bat-perdonato.
Leggi i titoli che ti ho elencato, vedrai che cambierai idea e li troverai molto gustosi… ^___^

#242 Comment By Leekanh On 4 luglio 2008 @ 19:55

@ Fabrizio:

Provvederò a cercare! Del resto se ho cambiato il giudizio su The Punisher (quando non ha la calzamaglia però!) posso cambiarlo pure su Batman… (nonostante la calzamaglia!)

@ Sergio:

Io sapevo da ricerche in giro che non è che avessero avuto sto grandioso successo… Vendite si, ok, ma niente di paragonabile agli altri libri, e comunque come hai detto tu circoscrivibili alla sola germania, che insomma…
Dovremmo conquistare i mercati ben più competitivi dell’Inghilterra e dell’America! (un attacco alle fondamenta del fantasy, insomma… Vabbè ok, anche noi siamo una delle fondamenta del fantasy, ma ce ne siamo dimenticati a metà strada purtroppo).

Dati alla mano? (in ogni caso, non voglio essere rappresentato dalla Troisi all’estero! Possiamo far di meglio!)

#243 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 20:26

“Io sapevo da ricerche in giro che non è che avessero avuto sto grandioso successo… Vendite si, ok, ma niente di paragonabile agli altri libri, e comunque come hai detto tu circoscrivibili alla sola germania, che insomma…”

Quali “altri libri” ?
Vuoi dire niente di paragonabile alle vendite italiane ?
Questo probabilmente è vero, ma comunque vendere decine di migliaia di copie in Germania non mi sembra tanto banale.
Quanti altri autori di genere italiani hanno venduto tanto fuori dall’Italia ?
Pochi, davvero pochi.

“Dovremmo conquistare i mercati ben più competitivi dell’Inghilterra e dell’America! (un attacco alle fondamenta del fantasy, insomma… Vabbè ok, anche noi siamo una delle fondamenta del fantasy, ma ce ne siamo dimenticati a metà strada purtroppo).”

Sull’america e inghilterra non so nulla, ma immagino che sia un mercato molto più chiuso, sopratutto per il fantasy.

“Dati alla mano? (in ogni caso, non voglio essere rappresentato dalla Troisi all’estero! Possiamo far di meglio!)”
Dati non ne ho, le vendite in Germania le ho sentite ad un incontro con la Troisi (o una intervista online da qualche parte, boh !? se vuoi provo a ricordarmi) e ne ho avuto conferma vedendolo ben esposto in librerie tedesche un anno fa.
Il bannato Carlo, che vive in Germania, ha confermato la cosa, e stai sicuro che le librerie non tengono un libro ben esposto a lungo se quello non vende.
Dici che possiamo far di meglio ?
Io non ho trovato nulla di italiano di meglio al momento, se lo trovi segnalamelo.

#244 Comment By Fabrizio On 4 luglio 2008 @ 20:29

immagino che sia un mercato molto più chiuso, sopratutto per il fantasy

Confermo. A detta dello stesso Dazieri.
C’è una sorta di “protezionismo” nei paesi anglosassoni, da questo punto di vista.
La tendenza è in totale inversione nei fumetti. Attualmente sia Marvel che DC hanno numerosi disegnatori italiani sotto contratto.
Ma quella è un’altra storia…

#245 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 20:38

Fabrizio: autori sotto contratto è una cosa, fumetto italiano (nel senso di ideato e realizzato in italia da italiani) è un’altra.
Passa il nostro fumetto a loro ?

#246 Comment By Leekanh On 4 luglio 2008 @ 21:36

Quali “altri libri” ?
Vuoi dire niente di paragonabile alle vendite italiane ?
Questo probabilmente è vero, ma comunque vendere decine di migliaia di copie in Germania non mi sembra tanto banale.

Nel senso, vendono molto più loro da noi che noi da loro.

Comunque non conta, certo che qualche decina di migliaia a tedescopoli si, non è male di per se, ma neanche questo fenomeno totale, insomma (calcolando che con il giusto hype si possono anche vendere decine di migliaia di copie a “Curiosi”) però di certo non è un fenomeno alla Rowlings.
Oddio, magari con lei punto pure in alto, quello è quasi più un fenomeno di costume… Allora diciamo un Martin? Insomma, un romanzo che faccia davvero parlare di se!

Ed in ogni caso, come ho detto, preferirei fosse un romanzo con meno imprecisioni e pastrocchi, la sola buona volontà ahimè non serve a molto da sola…

#247 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 22:07

Credo che tu non abbia idea di quanto venda “un Martin”.
Auguro alla Troisi di raggiungerlo e anche superarlo, ma ce n’è di strada da fare, PARECCHIA.

#248 Comment By jess On 4 luglio 2008 @ 22:14

Ragazzi, passerò le prossime settimane a brindare con tutti i commenda milanesi, tra cui Berlusca, perchè Carlo è stato finalmente BANNATO!!!!!!!!!

Eppoi, ragazzi, c’è chi osa dire che Gamberetta non è un’accolita della provvidenza: che cavolo, prima Carlo appoggia lei e chi la sostiene (es. Sei grande Tuareg, su riportato), poi la sfotte perchè si è accorta che l’ha sempre presa per il cul.. è chiaro che poi la corda si spezza!

Guardate, la cosa e’ semplice: non e’ questione di sapere quale sia l’etimologia di elisione, o di derisione: la questione e’ esattamente come l’ha messa Clio, che quoto:

Personalmente ciò che ho trovato insopportabile di questo brano (e non penso che la cosa riguardi solo me) non è il linguaggio forbito, quanto il fatto che questo linguaggio è “fine a se stesso”. Leggendo sembra che l’autore voglia essere ricercato e ricco, e va a finire che è sovrabbondante.

Basta. Mi sembra una critica valida, onesta, e assolutamente precisa. Il problema non e’ solo che Rocca non sa scrivere: non sa neppure leggere.

Allora la questione è semplice anche in questo caso: il problema è che se ad una persona le parli sia davanti che dietro lei è libera di sia di fotter.. sia davanti che dietro. Ti ha fatto la bua Carlo? Beh vai in un internet point e fammi sapere…

#249 Comment By Fabrizio On 4 luglio 2008 @ 22:22

Passa il nostro fumetto a loro ?

Qualcosa sì.
A Londra ho visto graziosi volumetti di Manara e so che Skydoll sta per essere pubblicato negli States, proprio da Marvel.
Dylan Dog, Tex e Nathan Never hanno anche avuto edizioni americane.
Restano comunque di nicchia.

#250 Comment By ZioBlood On 4 luglio 2008 @ 22:48

@Fabrizio:
Sapevo che Manara è abbastanza famoso in Francia. O mi sbaglio?

PS: E beh…le tette piacciono anche a me, e Manara è un grande. A proposito hai mai visto ‘sto video sul tubo?
http://it.youtube.com/watch?v=7TPA0r94PTk
Fantastico!

#251 Comment By Loreley On 4 luglio 2008 @ 23:07

@Jess: praticamente hai postato uno dei commenti più sensati che Carlo abbia fatto durante la sua carriera qui O_O

In My Honest Opinion ovviamente.

#252 Comment By sergio On 4 luglio 2008 @ 23:19

jess: io vedo solo una persona che si diverte a offendere e insultare (Gamberetta) ma che non ci sta a essere offesa e insultata, ne a discutere fino in fondo le sue “recensioni”.
C’è un nome per questo: immaturità.

#253 Comment By AryaSnow On 5 luglio 2008 @ 01:37

Carlo mi ha chiesto di nuovo di scrivere un messaggio da parte sua:

——————————————————–
Mi sono divertito a leggere tutti i commenti che sono venuti dopo che sono stato bannato dalla crostacea.

Come ha detto gugand, io non mi limitavo a insultare (come vedo che continuano allegramente a fare in parecchi): il vero problema e’ che in piu’ io argomentavo.

Questa e’ l’unica vera ragione per cui sono stato bannato. La Gamberetta gli insulti li regge benissimo: tanto e’ vero che e’ nelle sue “regole” che la si puo’ insultare liberamente. E’ nelle sue regole, perche’ si vuole mostrare “aperta” e “tollerante”. Tanto e’ vero che quando si banna qualcuno, da’ la colpa al fratellino. Ma allora qual e’ il problema, veramente? Non certo l’insulto: e’ la critica argomentata la cosa che non riesce veramente a sopportare.

Dice di avermi “ignorato”: niente affatto, mi ha avuto in cosi’ tanta considerazione, da trovare necessario buttarmi fuori! E questa la considero, oltre a una vittoria, una dimostrazione… matematica. :-)
————————————————

#254 Comment By Fabrizio On 5 luglio 2008 @ 12:04

@ Zio Blood:
sì, effettivamente sintetizzare la storia in un mix di iconografia, scopate e uccisioni è abbastanza da Manara… :)
Sono le tre cose che lo rendono “speciale” ancor più del suo tratto. E vengono fuori particolarmente bene in opere come “Coniglia Bianca”, “Salomè”, “El Gaucho”, “I Borgia”…

Manara ormai è famoso in tutto il mondo. Jim Lee, quando è venuto in Italia in viaggio di nozze, 13 anni fa, si era comprato un volume di Manara.
Lui stesso dice chè è stato influenzato dal tratto dell’autore veronese.

Le tette sul mio blog di solito sono un mezzo, non un fine… :D

@ Sergio:

io vedo solo una persona che si diverte a offendere e insultare (Gamberetta) ma che non ci sta a essere offesa e insultata, ne a discutere fino in fondo le sue “recensioni”.
C’è un nome per questo: immaturità.

Allora sono meno miope di quanto pensassi, perchè la stessa persona la vedo pure io…

@ Carlo:

Questa e’ l’unica vera ragione per cui sono stato bannato. La Gamberetta gli insulti li regge benissimo: tanto e’ vero che e’ nelle sue “regole” che la si puo’ insultare liberamente. E’ nelle sue regole, perche’ si vuole mostrare “aperta” e “tollerante”. Tanto e’ vero che quando si banna qualcuno, da’ la colpa al fratellino. Ma allora qual e’ il problema, veramente? Non certo l’insulto: e’ la critica argomentata la cosa che non riesce veramente a sopportare

oppure la evita accuratamente. Tanto che, in risposta alle mie ripetute esortazioni alla coerenza, c’è stato solamente l’invito a levarmi dalle palle.
Ma pare che ci saranno recensioni positive, in futuro. Forse le gocce hanno scavato la pietra.
E noterei anche il fatto che La Fogna sta pareggiando con i commenti del resto del blog.
E’ nata come discarica dei commenti non voluti e si è trasformata definitivamente in una sezione viva e palpitante.
Se la Fogna è l’unico angolo del blog in cui la censura è limitata e, di conseguenza, è quasi più attiva delle altre sezioni, qualcosa vorrà dire.

Ai blogger non piace essere imbavagliati.

Gamberetta deve decidere se giocare nel mondo di chi fa sul serio o restare nella nursery…

#255 Comment By Fabrizio On 5 luglio 2008 @ 12:11

@ Clio:
antisemita tu e la tua ditta…! :P

@ Zio Blood:
per l’uguaglianza sì, per il cattolicesimo no…

2008/02/non-sono-per-nulla-tranquillo

e poi… volevo darti un po’ addosso… :P

#256 Comment By wewec On 5 luglio 2008 @ 15:05

Aspetta aspetta aspetta, questa mi giunge nuova: chi è che è antisemita?

#257 Comment By Raimi On 5 luglio 2008 @ 15:31

Loreley scrive:
@Jess: praticamente hai postato uno dei commenti più sensati che Carlo abbia fatto durante la sua carriera qui O_O

In My Honest Opinion ovviamente.

Forse è meglio che cambi fornitore di stupefacenti, Loreley, perché sarebbe più sensato un ubriaco indiavolato col mondo intero…

Riguardo il discorso del “bannaggio” dico semplicemente che mi fa sorridere il fatto che delle persone siano compiacenti di una mentalità o pensiero idiota fino a quando questo non gli si rivolta contro…Come un parlamentare che prima approva le leggi, poi piange e le maledice se la loro applicazione va a suo discapito.

Detto ciò concludo col dire che Carlo ha dimostrato di essere ciò che molti altri sono qui dentro: un perfetto imbecille.
Scusate ma sono sul serio stupefatto da così poca intelligenza…non ho altre parole per il momento.

Detto cio’ concludo col dire che Carlo ha dimostrato di essere ciò che molti altri sono quì dentro: un perfetto imbecille.
Scusate ma sono sul serio stupefatto da così poca intelligenza…non ho altre parole per il momento.

#258 Comment By Raimi On 5 luglio 2008 @ 15:46

Rimando alla fogna per rispondere a Carlo ed è stato anche troppo sprecare quel paio di righe…

Tuareg:

Poi sono d’accordo anch’io che sparare sulla Croce Rossa sia uno sport poco elegante. E’ che ti viene voglia di farlo quando leggi certe frasi-feticcio…

A me sembra che feticcio sia solo la tua indefinibile mente.
Sullo sparare sulla Croce Rocca sono d’accordo con te, infatti non inveiro contro la tua persona.

ripeto che il linguaggio riportato ha caratteristiche sintattiche che delineano la capacità prospettica della visualizzazione di ciò che si legge.

Dovevo esprimermi meglio ma il concetto è lo stesso, basta aggiungere “…capacità prospettica dell’autore di far visualizzare ciò che si legge”.

Volete il disegnino per capire e farvelo entrare in zucca o siete senza speranza di uscire dal tunnel nel quale vi siete sfortunatamente persi?
Ciao

#259 Comment By Clio On 5 luglio 2008 @ 15:51

A wewec: io e la ditta. Tradotto per i gentili vuol dire che io e tutti gli altri ebrei siamo antisemiti XD
Va bene, con questo finiamo nella Fogna…

#260 Comment By Fabrizio On 5 luglio 2008 @ 16:12

Direi di chiudere la questione sull’antisemitismo.
Era una cosa tra me e Zio Blood, ma niente di serio. Evitiamo di ingigantirla…

#261 Comment By Fabrizio On 5 luglio 2008 @ 16:22

@ Raimi:

Detto ciò concludo col dire che Carlo ha dimostrato di essere ciò che molti altri sono qui dentro: un perfetto imbecille.
Scusate ma sono sul serio stupefatto da così poca intelligenza…non ho altre parole per il momento.

Detto ciò concludo col dire che Carlo ha dimostrato di essere ciò che molti altri sono qui dentro: un perfetto imbecille.
Scusate ma sono sul serio stupefatto da così poca intelligenza…non ho altre parole per il momento.

Detto ciò concludo col dire che Carlo ha dimostrato di essere ciò che molti altri sono qui dentro: un perfetto imbecille.
Scusate ma sono sul serio stupefatto da così poca intelligenza…non ho altre parole per il momento.

Detto ciò concludo col dire che Carlo ha dimostrato di essere ciò che molti altri sono qui dentro: un perfetto imbecille.
Scusate ma sono sul serio stupefatto da così poca intelligenza…non ho altre parole per il momento.

Detto ciò concludo col dire che Carlo ha dimostrato di essere ciò che molti altri sono qui dentro: un perfetto imbecille.
Scusate ma sono sul serio stupefatto da così poca intelligenza…non ho altre parole per il momento.

E’ un mantra?
:asd:

#262 Comment By Lo Sparviero On 5 luglio 2008 @ 17:08

Fab: Già di per sé l’antisemitismo è una cosa seria. Chiudete la discussione qui, non credo proprio che questo sito sia a favore del razzismo :(.

Gamberetta: Vedo che hai seguito il mio “Questo è solo un suggerimento: può essere anche deliberatamente ignorato” alla lettera! ;).

#263 Comment By Loreley On 5 luglio 2008 @ 18:18

@Raimi:

Forse è meglio che cambi fornitore di stupefacenti, Loreley, perché sarebbe più sensato un ubriaco indiavolato col mondo intero…

Uhm… non credo proprio :D

#264 Comment By ZioBlood On 6 luglio 2008 @ 22:01

@Fabrizio:
Se è per questo neanch’io sono cattolico. Sono un credente con molti dubbi; con dei dubbi enormi direi.
Per quanto riguarda l’aborto: parto dal presupposto che ognuno è libero.
E’ libera la madre di abortire un figlio; ma è altrettanto libero un figlio di poter vivere, e poichè penso che la libertà alla vita sia molto più importante della libertà di abortire…beh trai le tue conseguenze.

@Lo Sparviero:
Non c’è motivo di farla così tragica: il fatto che l’antisemitismo sia una cosa seria non vuol dire che non vi si può scherzare sopra.
D’altronde lo stesso Primo Levi affermava che in qusiasi modo si parli di antisemitismo non importa: l’importante è parlarne.
Insomma, anche su questo blog abbiamo fatto una buona azione.

#265 Comment By Lo Sparviero On 6 luglio 2008 @ 22:41

Zio: Tu puoi fare tutte le buone azioni che vuoi, ma a me l’antisemitismo non va giù, nè oso scherzarci troppo sopra.
Hai idea di cosa significa per un ragazzino ebreo essere allontanato da coloro che un tempo erano suoi amici solo perché è un diverso? Poi anche “diverso” mi sembra esagerato: gli ebrei sono tali e quali a noi.
Se tu ci vuoi scherzare sopra, fai pure, fa come il caro Primo Levi. A me l’antisemitismo fa schifo e basta.

#266 Comment By Fabrizio On 6 luglio 2008 @ 22:43

@ Zio Blood:
aggiungerei che l’umorismo ebraico è anche particolarmente ricco e famoso.

VEDO che gli Italiani del Fantasy hanno ancora la buona abitudine di uscire, durante il weekend.

Damose una mossa, chè la fogna langue e le zanzare si accumulano…

#267 Comment By ZioBlood On 6 luglio 2008 @ 22:48

@Lo Sparviero:
Vedo che continui a farla tragica. Mah, fai un po’ tu…

#268 Comment By Clio On 6 luglio 2008 @ 22:53

A Lo Sparviero
L’antisemitismo è una cosa orrenda come tutte le altre forme di razzismo, però io penso che non per forza “scherzare” voglia dire non prendere sul serio. Tra l’altro, quasi tutte le barzellette ebraiche sono sugli ebrei (e sono piuttosto maligne), l’ironia è il nostro distintivo. Poi, se uno da’ dell’antisemita a me e a tutti gli altri ebrei, a me viene da ridere.
E forse ha ragione il regista di “Train de vies”: con tutto il macchinario che hanno smosso non ci hanno distrutti, noi siamo qui, vivi e vegeti! Non bisogna dimenticare il passato nè sottovalutare l’antisemitismo odierno (esiste sempre, già…), ma credo che l’ironia sia una delle “armi” per “neutralizzare” quest’ultimo.

#269 Comment By Fabrizio On 6 luglio 2008 @ 23:05

P.S. :

@ Clio & Gamberetta: ‘mazza quanto siete acide. Valberici ha scritto un commento con un tono cordiale e amichevole, voi gli avete risposto con un’elegante tono da saccenti signorine so tutto io.
Trovatevi un fidanzato…

#270 Comment By Lo Sparviero On 7 luglio 2008 @ 08:21

Zio: Non sto continuando a farla tragica; ho detto solo che a me l’antisemitismo fa schifo, ma se tu ci vuoi scherzare sopra io non te lo impedirò :P.

Clio: Ma anche io la penso come te, solo che l’antisemitsmo mi fa schifo e quindi non ci scherzo troppo sopra, ma non voglio impedire a nessuno di farlo: ho solo ricordato loro su che cosa stavano scherzando ;).

Fabrizio: Mah, guarda… se tutto va bene Gamberetta si fidanza con me, se poi Clio vuole… un findanzato glielo si può trovare senza problemi :).

#271 Comment By Fabrizio On 7 luglio 2008 @ 12:33

Bravo Sparviero, mettile un po’ di endorfine nel motore…

#272 Comment By Lo Sparviero On 7 luglio 2008 @ 12:39

Fab: Mici fidanzerei solo per la sua enorme intelligenza. È raro trovare ragazze così brillanti ed intelligenti come lei :D.

#273 Comment By Fabrizio On 7 luglio 2008 @ 12:53

aggiungo un brano tratto dal blog di Ausonia, che ha da poco riaperto.
Scoprire di chi si tratta e cosa abbia pubblicato, al vostro comodo ingegno.

Tanto siete abituati a documentarvi, no?

- ma poi… tutto diventa ingestibile. complicato… e io non ho molta pazienza.
- ingestibile.
- sì… insomma. a me non va di dare spiegazioni sul mio lavoro.
- posso chiedevle pevché?
- perché gliel’ho detto: io non sono un politico.
- si spieghi meglio. la pvego.
- credo… credo che dalle scelte che prende un autore e da quel che fa… non dipenda la vita di nessuno. se sbaglia un libro non è che poi i treni arrivano in ritardo. i treni arrivano in ritardo comunque. se smette di scrivere, gli ospedali continuano a funzionare male, ma a funzionare. se smette di andare alle fiere… i salari dei lavoratori restano bassi. capisce quello che voglio dire? io non devo giustificare le mie scelte creative. perchè certe scelte non le impongo a nessuno. e se quella serie di scelte che ho preso per fare un libro non convincono il lettore, il lettore non è obbligato a comprarlo. capisce cosa intendo?
- mmh.
- sì o no?
- più o meno.
- i lettori non sono elettori. non devi fare quello che ti chiedono, non devi sostenere le loro istanze. vede… per quanto cerchi di dare risposte a chi mi fa domande sul mio lavoro… credo di non dovergliele

’nuff said

#274 Comment By Fabrizio On 7 luglio 2008 @ 13:00

Divido i commenti, così la nostra cara Gamby può decidere cosa sbattere in fogna.
Non sono adorabile?

Il reperto designato A812 è un arco lungo con libbraggio di 156,66 libbre. E notare che quest’arco ha una gittata massima di 297
metri

Che bello.
Me la immagino la Gamby, che, dopo aver fatto la cacchina, si volta a controllare il libbraggio del prodotto. Colore e aroma.
Perchè la precisione conta, è importante fornire un prodotto fatto come dio comanda…

Speriamo che la Gamby, dopo aver abbassato le mutande del boyfriend, non controlli il libbraggio anche lì. Magari anche spessore, densità, lunghezza, velocità media, pressione.
Se ama i ragazzi come il fantasy…

Sparviero, stai all’occhio…! ;D

#275 Comment By Federico Russo “Taotor” On 14 luglio 2008 @ 15:39

Edit di Gamberetta. In fogna perché commento doppio. Non è cambiato niente riguardo ai commenti, ma a quanto pare il link a steamfantasy.it ha fatto scattare il filtro anti-spam.

Ce ne vuole di fantasia per fare un paragone tra scacchi e scrittura. E dire che già il paragone tra scrittura e Body Building mi sembrava strano!
Concordo con te, comunque. :)

P.S. Vedo che hai pubblicato il post alle 23.22 di domenica. Esci, di tanto in tanto, tesoro… XD

P.P.S. Sumbitto per la seconda volta perché, a quanto pare, la prima volta non l’ha pubblicato – o è forse attivo il controllo dei commenti?

#276 Comment By Priffry54 On 15 luglio 2008 @ 14:00

Volevo segnalare i seguenti link.
Commenti di Licia Troisi sugli scrittori minorenni:

http://www.liciatroisi.it/blog/2008_06_26/i-miei-due-cents-sul-boom-degli-scrittori-minorenni

Il sito ufficiale di Francesco Ghirardi e il canale YouTube:

http://www.federicoghirardi.com

http://it.youtube.com/user/federicoghirardi

#277 Comment By Okamis On 17 luglio 2008 @ 12:09

Piccolo OT (non mi offendo se finisco nella fogna ;-): dove si può leggere la storia di Laura e i Gargoyle? Comincio a diventare curioso ^_^

#278 Comment By Gamberetta On 17 luglio 2008 @ 12:37

@Okamis. È qui sul blog, categoria racconti. Ma se aspetti qualche giorno ne metto una versione aggiornata, perché ho corretto diverse cose che mi sono state segnalate. Oppure se vuoi te lo mando via mail.

#279 Comment By Okamis On 17 luglio 2008 @ 14:59

Ops, non mi ero nemmeno accorto della sezione racconti :) Se non è un disturbo, la mia mail è okamis@hotmail.it (che originale che sono, eh? XD). Altrimenti aspetterò, non è assolutamente un problema. Grazie.

#280 Comment By Priffry54 On 29 luglio 2008 @ 03:56

Visto che si è parlato di “Ancess le Chiavi del Fato” vorrei dare una mia opinione a riguardo.
Basta cercare su Google per rendersi conto che il signor Rocca gira i siti internet e, con quella che qui chiamate “tecnica di morphing” (io lo chiamo inventarsi fake http://it.wikipedia.org/wiki/Fake ), crea delle opinioni positive nei confronti della sua opera; ha così attirato una quantità enorme di persone che lo screditano praticamente dovunque.
Tutto quello che doveva fare era accettare la recensione e pubblicare un topic ufficiale di risposta qui sul blog di Gamberetta o sul suo (ne ha due: uno su Blogspot e uno su Splinder), come hanno fatto altri autori, invece ha insistito col flooding http://it.wikipedia.org/wiki/Flood_(informatica) e lo spamming.
A volte è stato smascherato grazie a qualcuno che ha notato la sua mail, a volte si è tradito col suo modo di fare (non credo sia possibile che una persona con lo stesso nickname vada a cercare su Google tutte le discussioni su un libro per proteggere l’autore a meno che non sia un fan accanito, un familiare, un amico o lui stesso).
Rocca però non è affezionato a un nome in particolare: cambiano i siti e cambiano i nickname, ma l’atteggiamento rimane sempre lo stesso: arriva un nuovo iscritto che, a spada tratta, protegge il romanzo con lo stesso tono, la stessa punteggiatura e lo stesso modo di esprimersi di Rocca (ogni tanto gli accenti cambiano, poi tornano i soliti).
Forse dottorando non è Rocca, per carità, forse è un suo amico dottorando che gli ha permesso di presentare il libro in una facoltà (fra le tante).
Si è creato un vero e proprio “caso” che ha come protagonista Rocca, il Rocca che trolleggia http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet) , il Rocca che critica la Strazzulla e la Troisi parlando di rovina dell’Italia (ma non è troppo tardi per lui… meno male!), il Rocca che argomenta e si confronta con gli altri sempre con quel malcelato “disprezzo” verso chi non è come lui (cioè un genio evidentemente, non so come si giudichi ma si evince chiaramente).
A Rocca riconosco la pazienza di aver scritto un libro infiorettato in quel modo e i suoi studi, tuttavia vorrei sottolineare il mio disgusto per come ha gestito le provocazioni sparse per il web.
E’ tutto documentato su Google: le discussioni sul libro sono piene di offese e molte sono state chiuse e poi tutte quelle risate “isteriche”, quel fare provocatorio… se si voleva dare a Gamberetta pan per focaccia, Rocca ha dimostrato di essere allo stesso livello di chi critica quando pontifica sui mali dell’Italia in altri blog.
A questo punto vorrei fare una domanda: ma ne valeva veramente la pena? Valeva la pena passare come “fenomeno internet” in senso negativo solo per “essersela presa”?
Io dico di no.

#281 Comment By Pamy & Moldy On 30 luglio 2008 @ 12:07

@ Clio:

Il discorso sull’anitsemitismo era tutt’altro. Non l’hai nemmeno compreso. Vieni qui a far la buona samaritana?

L’antisemitismo è una cosa orrenda come tutte le altre forme di razzismo

Ma va? Ma dai?

@ Fabrizio:

Speriamo che la Gamby, dopo aver abbassato le mutande del boyfriend, non controlli il libbraggio anche lì. Magari anche spessore, densità, lunghezza, velocità media, pressione.
Se ama i ragazzi come il fantasy…

Effettivamente potrebbe essere una forma mentis di indagine puntigliosa quella della Gamby. Ma purtroppo per lei non ha ancora capito che non basta leggere ed essere appassionati di fantasy per ergersi a sparare minchiate come fa lei. La conoscenza dev’essere più vasta e ampia ( ma soprattutto solida!); non compensare i vuoti culturali con 4 rimandi a wikipedia e far credere di essere una critica ad hoc

@ Priffry54:

Credi che qui nessuno usi la tecnica del morphing? Guardati un po’ in giro. Sono mesi che predichiamo di gente che arriva qui per caso, molla due commenti del cavolo e se ne va.
E’ stato sottolineato già 200 mila volte. Oppure tu fai parte dello stesso giro? Sei venuto qui e hai lasciato solo due commentini pressochè inutili.
Ma dì qualcosa di un filino più interessante piuttosto! Ci sono un sacco di articoli su cui commentare.
Se invece vuoi continuare la tua caccia ai morphing puoi anche togliere il disturbo. Ti diamo un’unica raccomandazione: se questa tecnica la disprezzi tanto non usarla anche tu. O forse credi che la gente sia stupida e non ti abbia sgamato?

@ Sparviero:

Mici fidanzerei solo per la sua enorme intelligenza. È raro trovare ragazze così brillanti ed intelligenti come lei

What please? Oh my god!
Sparviero, la droga fa male. Non abusare.

#282 Comment By Lu On 30 luglio 2008 @ 13:24

Scusate l’intrusione, qualcuno sa se è reperibile l’ebook o qualcosa di altrettanto gratuito di Cuore d’Acciaio di Swanwick? Ho notato che qui è parecchio apprezzato, magari qualcuno mi può aiutare.
Lo cerco da un po’ ma è esaurito quasi ovunque, e io non ho molta voglia di scucire 5 euro di spese di sedizione sulle librerie online o (peggio) su ebay…

#283 Comment By Blu On 30 luglio 2008 @ 14:44

@Priffry54

Basta cercare su Google per rendersi conto che il signor Rocca gira i siti internet e…(omissis) crea delle opinioni positive nei confronti della sua opera; ha così attirato una quantità enorme di persone che lo screditano praticamente dovunque.

Un po’ per noia un po’ per curiosità ho provato a fare la ricerca su Google… tutti i forum che parlano di fantasy sono stati “colpiti”… e guardando le varie date si vede che va avanti così da mesi!!! E’ imbarazzante…

#284 Comment By Priffry54 On 30 luglio 2008 @ 15:20

Il riassunto è che se fossi stato più calmo, forse adesso la situazione non sarebbe diventata un “fenomeno internet” che è andato oltre Gamberilandia (sei dappertutto su Google ma grazie a flame abbastanza astiosi da ambo le parti).
Ti critico solo per questo, non entro in merito al libro, anzi, per quello ti faccio i complimenti.
Scrivere un libro e vederselo sputtanare in internet non dev’essere facile, però potevi rispondere più pacatamente e non “flammare”.
Non voglio sembrare troppo di parte quindi preferisco non aggiungere altro sull’argomento.
Non sono il fake di nessuno: sono qui da poco ed è per questo che ho scritto solo due post.
Se vuoi rispondere ti leggo volentieri.

#285 Comment By Loreley On 30 luglio 2008 @ 20:03

@Lu

Scusate l’intrusione, qualcuno sa se è reperibile l’ebook o qualcosa di altrettanto gratuito di Cuore d’Acciaio di Swanwick?

Ebook non so, io l’ho preso in biblioteca… prova a guardare anche tu lì, mi sa che è l’unica possibilità :(

#286 Comment By Stefano On 30 luglio 2008 @ 21:38

Per Priffry54:
Rocca pensa che siamo la stessa persona… non è così Sergio.

#287 Comment By Lu On 30 luglio 2008 @ 21:42

Ebook non so, io l’ho preso in biblioteca… prova a guardare anche tu lì, mi sa che è l’unica possibilità :(

In effetti è l’unica alternativa, scema io che non ci avevo pensato! Speriamo ce l’abbiano e grazie del consiglio ;)

#288 Comment By TROTA On 1 agosto 2008 @ 11:41

Ho sentito anche io parlare di questo libro, “Un-cess, le chiaviche del defecato”. Com’è? :-)

#289 Comment By TROTA On 1 agosto 2008 @ 12:35

@Stefano
Quello pensa sempre e solo quello di cui si autoconvince.
Per esempio di aver scritto un capolavoro.

#290 Comment By Davide On 2 agosto 2008 @ 16:11

Commento in Fogna per capire se riesco a far funzionare Gravatar come si deve…

#291 Comment By Filippis On 10 agosto 2008 @ 22:29

@ Gambera:
Ma possibile che nn hai nulla di meglio da fare che insultare Troisi, Strazzulla, Mozart e compagnia bella???
Modera i commenti, ragazzina.
Non c’hai manco l’età per fare certe affermazioni, e io ci credo benissimo che c’hai 17 anni, perchè si vede.
E ne dimostri pure meno. Ti nascondi dietro frasi pungenti e attacchi gli altri non per schiettezza.
Per STUPIDITà.
TI SFIDO A DUELLO!

#292 Comment By Filippis On 10 agosto 2008 @ 22:34

@Gambera:

E ti ofro un café.
E te lo meto dentro un sacheto.
E vieni a farti un giro a Pontremoli.
Cosji vedi com’è la vita reale.
Senza atacarti ale cose fantasjy e cazate varie.
So’ Flavio.

#293 Comment By Filippis On 10 agosto 2008 @ 22:45

@Gamberetta:

Thou art such harlock,
Thou shamest,
Thou dost only shananigans!!!
“ARR”ivaffanculo!
NON INSULTARE LA STRAZZULLA CHE ATSI NA VARGUGNA MARZA!!!
So’Flavio.

#294 Comment By Fiippis On 11 agosto 2008 @ 14:57

@Gamberetta (che d’ora in poi chiamerò cocktail)

Non è giusto…che lei butti tutte le nostre gentili favelle nella Cloaca Maxima.

Sjmettila Sjmicheal!!!!

So’ Flavio

#295 Comment By mr.square On 17 agosto 2008 @ 23:51

Gamberetta, qui parlano di te in positivo… allora fai anche del bene lol
Ma che hai combinato?
link

#296 Comment By another On 30 agosto 2008 @ 17:24

U R a stupid person.
U must f**k!

#297 Comment By Aglaring Vanyar On 8 settembre 2008 @ 18:56

Salve a Tutti!
Beh! QUASI Tutti!!!
Sicuramente a Gamberetta, Clio, e qualche altra ( scusate, ma non rammento tutti i nomi! ).

Trascorso Bone Vacanze?

Dunque, al punto:

Cosa ne pensate del fantasy: ” Le Cronache di Narnia II° ” ?
Ci sono anche attori italiani, pensate un poco!!!

Bye! Bye!

#298 Comment By mariateresa On 9 settembre 2008 @ 14:15

Io devo ancora vederlo, e ho tempo per andarci. Vivo in uno di quei paesi bugicattoli dove i film arrivano con un mese di ritardo!
Posso segnalarvi il mio forum fantasy? Si chiama fantasy books.
http://freeforumzone.leonardo.it/scheda.aspx?f=156724&c=156724&idu=1750036

#299 Comment By DelemnO On 9 settembre 2008 @ 19:31

Se devo essere onesta a me Narnia II è piaciuto più del primo. Più spade e meno convenevoli, questa volta è ambientato il 99% a Narnia, e il film ci guadagna. I due attori italiani sono bravissimi , tra i miei commenti a caldo posso dire: 1) mai viste così tante balestre in un solo film 2) il castello è una figata 3) I trucchi digitali sono davvero belli. Io lo consiglio.

#300 Comment By mariateresa On 10 settembre 2008 @ 16:26

Scusate, ho appena scritto qualche riga del prologo del racconto breve che sto scrivendo per la mia migliore amica, Daimon. Vi va di dare un’occhiata?
L’Ombra

Pioveva violentemente quel giorno di fine Settembre dell‘anno 3000, e l’isola di Avalon era avvolta nel silenzio. La nebbia si diradava a mano a mano che la pioggia aumentava di intensità, scrosciando vigorosa sui cadaveri insanguinati. L’Ombra oscurava il cielo della Sacra Isola con la sua coltre nera di nubi temporalesche, le saette fendevano l’aria squarciando larici e pini, e l’Esercito Nero bruciava il verde tappeto di erba e di muschio che ricopriva le rocce del promontorio. Il mare si levava furioso spruzzando acqua mista a sangue nell’aria, infrangendo i corpi morti degli elfi sulle rocce affilate, mentre le viverne volteggiavano in cielo in una macabra danza in attesa che qualche cadavere fosse sbattuto a riva per essere dilaniato dalle loro fauci.Nascosto in una grotta poco lontana dalla spiaggia, inginocchiato vicino ad una bionda donna elfica, stava un bambino tutto sporco e inzaccherato di fango. Aveva le mani piccole e delicate aggrappate alla vita sottile dell’elfa, e la guardava con i grandi occhi di ghiaccio senza dire una parola. Le lacrime gli bruciavano il volto graffiato e sporco, un tempo rubicondo e gioioso, cadendo una ad una sul corpo inerte della madre. Era spaventato, aveva paura. Non capiva perché il corpo morbido e soffice di sua madre, sempre caldo e confortante, fosse freddo e rigido. Non capiva perché la pelle di lei, solitamente dorata dal sole della spiaggia e liscia come la seta, ora fosse ricoperta da quello strano liquido rosso scarlatto e da tutte quelle macchie violacee. Ma soprattutto si chiedeva perché, lei che aveva sempre un tiepido e dolce sorriso sulle labbra sottili, ora lo fissava con la bocca aperta e gli occhi azzurro cielo sbarrati. E perché, perché non lo abbracciava stretto al suo petto come faceva sempre la sera? Perché non gli cantava più le antiche ballate elfiche con la sua voce melodiosa e gentile per farlo addormentare?. La scosse prendendola per le braccia, ancora avvolte nelle maniche della veste strappata, e con grande fatica cerco di attrarne a se il busto. Era così greve, così pesante, sembrava un macigno alle sue deboli mani. Con un grande sforzo la strinse a sè, lottando con tutte le sue forze per trattenere il suo corpo esile che scivolava verso il basso lentamente. Il bambino posò la testolina incorniciata da lisci capelli d’argento sul seno acerbo della madre, chiuse gli occhi e cerco il battito del cuore. Lo faceva sempre quando, la notte, aveva paura dei mostri delle favole che lei gli raccontava. Sentire quel soffice e ritmico tum-tum battere nel suo petto lo tranquillizzava, era come la dolce melodia di una ninna nanna. Ma il cuore di sua madre non faceva più tum-tum, e lui la lasciò andare a terra sconvolto. Non capiva cosa significasse l’assenza di quel rumore per lui confortante, ma seppe per istinto che sua madre non c’era più. Era andata via da lui, senza un motivo, all’improvviso. Avrebbe voluto definire quell’ assenza, quel vuoto che ora lo stava inghiottendo e trascinando in basso, ma non trovava la parola giusta. Non la conosceva, né in elfico né in greco. Sapeva solo che quella sensazione gli faceva tanto male, gli mozzava il fiato in gola. Non era come quando si sbucciava il ginocchio cadendo sui sassi mentre giocava, o come quando aveva il fiatone alla fine di una corsa lungo la spiaggia, né assomigliava alla spiacevole sensazione che provava quando il fratello lo sgridava per qualche marachella commessa. No, era del tutto diverso. Si portò una mano tremante in petto, la strinse forte sul cuore. Faceva tum-tum, ma era come se si fosse spezzato in due parti. Urlò forte, quasi credendo di potersi liberare in quel modo del cappio stretto attorno al suo cuore. La sua voce stridula si perse nel buio della caverna, sovrastata dal rumore dei tuoni e della pioggia. Qualcuno, nascosto nell’oscurità di quello stesso luogo, lo sentì. I suoi occhi scuri si accesero di cattiveria, la gola riarse per la sete di sangue. La vampira mosse alcuni passi verso il piccolo, sollevando a fatica il corpo forte e tozzo. Lo agguantò per la vita, sollevandolo in aria. Lui si dimenò e scalciò, ma fu tutto inutile. Non disse nulla quando la donna affondò i canini nel suo tenero collo, sopraffatto dalla violenza di quel gesto. Allora provò un altro sentimento sconosciuto, più forte e accecante di quello provato di fronte al corpo senza vita di sua madre. Desiderò con tutto il suo cuore ancora pulsante di stringere il cuore di quella donna e schiacciarlo, pressarlo, fino a farle provare quello che lui stava provando in quel momento. Fino a ridurre il suo corpo freddo e pesante come quello di sua madre.

ps:premetto che non è tutto, e che il massacro degli elfi è raccontato dopo tramite flashback.

#301 Comment By GiD On 10 settembre 2008 @ 22:58

(…) e l’Esercito Nero bruciava il verde tappeto di erba e di muschio che ricopriva le rocce del promontorio.

Certo che è dura, mentre piove violentemente e la pioggia scroscia con vigore…

Era spaventato, aveva paura.

forse “Era spaventato” bastava, probabilmente “Era spaventato” era sufficente.

#302 Comment By mariateresa On 11 settembre 2008 @ 10:33

La tecnica usata per appiccare il fuoco è particolare…olio infiammabile e combustibili vari. Il fuoco di questo tipo è molto difficile da estinguere, anzi spesso il vento del temporale e le saette lo alimentano. Ma per vederlo estinto si deve aspettare il seguito, che non ho ancora scritto. Ma ho già qualcosa in mente. Il bambino si risveglia nel covo dell’Esercito Nero. Ovviamente, prima c’è una piccola parte narrata dal punto di vista della vampira, così posso mostrare meglio i vampiri e i loro pensieri. Appena elaboro dell’altro lo posto.

#303 Comment By Morgante On 11 settembre 2008 @ 11:51

Però, Mariateresa,
questo in teoria non era un forum per inserire brani delle proprie opere, ma commenti ad opere recensite.
Potresti aprire un tuo blog, così caricheresti interamente lì le tue opere, o almeno in parte, se temi possano essere riprodotte altrove, e gli altri potrebbero leggerle e commentare, come desideri.
E’ chiaro che hai tanta voglia di essere letta, ma è un po’ fastidioso leggere brani inseriti a singhiozzo fra discorsi che non sempre sono attinenti. In uno spazio nato apposta invece potresti fornire comodamente dettagli dei tuoi mondi, fonti e pensieri.
E’ solo un’idea, magari preferisci così.

#304 Comment By Diarista incostante On 11 settembre 2008 @ 11:52

@mariateresa
Al solito: non offenderti per favore. Vuoi un’opinione ed io te la dò. Questo brano non mi piace. Per niente. Credo e spero che tu possa fare meglio, se vuoi continuare a scrivere e magari campare di quello.

Lo stile è un po’ troppo aulico, ma soprattutto è finto. Nessuno parla così, nessuno ha mai parlato così. Perchè non si può scrivere tum-tum come onomatopea (non tra le più belle imho) e poi scrivere anche “le viverne volteggiavano in cielo in una macabra danza in attesa che qualche cadavere fosse sbattuto a riva per essere dilaniato dalle loro fauci” invece che un più solido e terra terra “le viverne fameliche sorvolavano la spiaggia in cerca di cadaveri” che è esattamente quello che succede nella storia.
Inoltre la costruzione elaborata delle frasi obbliga a fare uno sforzo eccessivo per stare dietro alle parole, che invece che scorrere fluide creano un insieme pesante.
A parte che “suo” e sua” ricorrono 8 volte ciascuna. Ma com’è possibile che sia necessario, ed utile, usare sempre almeno due aggettivi per descrivere qualunque cosa? Ed è obbligatorio descrivere così tanto? Me lo chiedo, in tutta onestà.
Per esempio: un bambino inzaccherato di fango è sporco, non c’è bisogno che tu me lo scriva che è sporco, lo so da sola.
Secondo me la metà di quelle descrizioni, che piacciono tanto a chi scrive ma forse non sempre a chi legge, sono superflue. E tu scrivi per farti leggere, non *solo*perchè ti piace scrivere, o no?
Il fatto è che il lettore ha tutto il diritto di dipingersi la scena come gli piace. Lo scrittore ti dovrebbe dare solo gli strumenti di massima per ricrearti in testa ambienti e volti.
Un esempio stupido: se io voglio immaginarmi l’elfa castana credo sia nel mio diritto farlo, mi piacerebbe moltissimo magari, e invece no. Tutti a calcare la mano col biondo, sempre. Che noia. E a me i capelli biondi magari mi fanno pure schifo. Capisci? Spero di sì.
Se è vitale che gli elfi siano ossigenati, allora va bene, se serve a dare colore locale può starci, ma se è solo estetica lasciamo stare e passiamo oltre.

Infine ci sono delle inverosimiglianze tremende, per esempio:

1) I seni di una madre non possono fisicamente essere acerbi, nemmeno tra le elfe, fidati che lo so.

2) Un bambino troppo piccolo per capire la differenza tra vita e morte non desidera ancora uccidere nessuno, anche se capisce già che un omicidio o qualcuno che gli fa del male sono cose molto brutte. Di nuovo, fidati che è così.

3) Un tum-tum non è soffice. Il pane è soffice, il tum-tum al limite è sommesso.

4) Io attraggo a me un busto (carcassa) di una pecora morta, non di mia madre morta. Se è mia madre che mi stringo tra le braccia dico che la stringo a me, non che tiro a me il suo busto (busto di che? Di gesso? Stiamo in classe di figura in un liceo artistico? Non mi pareva)

5) La parte sul bambino che non sa la parola. Non sta in piedi, è finta.
Se è in grado di dirsi come fai già notare tu che “la mamma non è più qui” è sufficiente, lui non sa ancora dire “morte” ma l’è li stess, come si direbbe qui da noi, il concetto base gli è perfettamente chiaro. Se vuoi dire al lettore che il bimbo aveva un fratello, correva sulla battigia, si sbucciava le piccole ginocchia elfiche ecc. ci sono altri modi per farlo senza attaccarsi alle ricerche semantiche di un poveretto che dovrebbe essere troppo spaventato anche solo per ricordarsi come si chiama, altro che cercare una parola che non gli viene.
E tutti quei punti interrogativi. E perchè è fredda? E perchè non si muove? E perchè non canterella? Perchè è crepata, tesoro, lasciami in pace e fammi vedere cosa succede dopo, tò prendi una caramella e zitto.

6) La parte dove urla e quindi sveglia il vampiro. Ci credo poco che si sia messo a urlare solo a quel punto. Mi pare ben più verosimile che non abbia fatto altro che urlare. E di nuovo: se ne sta zitto zitto quando la vampira se lo succhia come un calippo. Ci devo proprio credere? Mmm.

Spero di esserti stata utile in qualche modo. Forza e coraggio che a furia di provare provare provare qualcosa di buono lo metti insieme.

#305 Comment By GiD On 11 settembre 2008 @ 12:10

E perché è fredda? E perché non si muove? E perché non canterella? Perché è crepata, tesoro, lasciami in pace e fammi vedere cosa succede dopo, tò prendi una caramella e zitto.

Sto ancora ridendo… :D :D :D

p.s.
Concordo in pieno con Morgante. Lo spazio offerto ai visitatori per commentare gli articoli non mi sembra il posto adatto dove postare i propri brani.

#306 Comment By mariateresa On 11 settembre 2008 @ 12:51

Va bene, non posterò mai più nulla di mio, giuro!
Ma le spiegazioni devo darle. Il linguaggio aulico mi piace, lo alterno con quello normale, e non vedo come questo stile possa risultare difficile da capire. Il seno di una madre è sicuramente più “cascante” rispetto ad un seno giovane che non ha mai allattato, ma in questo caso acerbo l’ho messo apposta, perchè si scoprirà che la donna in questione non è mai stata madre nè tantomeno sposata. Il bambino e suo fratello sono orfani, e lei li ha allevati. Ma questo lo sa solo il fratello del bambino in questione. Il bambino in questione si chiama Boreas, ha 5 anni, ed è cresciuto con gli elfi. Non tutti gli elfi sono biondi, e chi lo è raramente presenta capelli argentei come il bambino. Ma questo è superfluo. Importante da dire invece è che gli elfi sono immortali, sono spiriti angelici. L’isola sulla quale vivono è una sorta di paradiso terrestre. Non hanno mai conosciuto il dolore, nè tanto meno la morte. A quest’ultima in particolare non hanno mai dato un nome nella loro lingua(anglosassone, ma parlano anche greco). Io ricordo che da bambina non smettevo mai di chiedermi il perchè delle cose, di porre domande. Ho trasmesso questa mia curiosità al bambino. Boreas può al massimo conoscere un lieve dispiacere per le sue marachelle, o la paura degli incubi, ma di certo non il dolore e il terrore. Lo spavento che prova lo conosce, ma il terrore che lo prende quando capisce istintivamente che sua madre non gli parla più è una sensazione nuova e talmente violenta da sconvolgerlo del tutto. Accoglie ogni novità con silenzio, finchè non si rende veramente conto cosa rappresenta questa novità. Finchè insomma l’istinto umano non cede lo spazio alla ragione. Così,quando il vampiro lo afferra, il bambino si dimena perchè il terrore lo ha già conosciuto ed individuato prima, accanto al corpo materno privo di vita. Ma quando lo morde, lui prova qualcosa di mai provato prima. Un istinto più puro di ogni altro, che gli mozza le parole in gola. Il dolore è certamente potente, tanto da zittirlo, ma l’odio lo è di più. Nemmeno quello aveva conosciuto. Lo conosce in quel preciso momento, in seguito a quel carico di dolore. Sinceramente non so come si odia, io non riesco ad odiare per natura. Ma la persona che mi ha ispirato Boreas mi ha più volte spiegato quando ha iniziato ad odiare e perchè. Coincide tutto con le sensazioni provate dal bambino.
Questa è solo una spiegazione di cortesia, non posterò più nulla dei miei scritti. Non posso aprire un blog mio, non ho il tempo di gestirlo. Ma non è un problema, ci sono le case editrici per valutare il mio lavoro, e ne ho trovata una molto buona disposta a pubblicarmi la trilogia. Forse sarà disposta a pubblicarmi anche Daimon, dopo la serie di cinque libri che lo precede.

#307 Comment By FrauBlucher On 11 settembre 2008 @ 13:36

@mariateresa

Va bene, non posterò mai più nulla di mio, giuro!

spero che sia la volta buona, visto che, causa commenti chilometrici tuoi, non si riesce a seguire cosa dicono gli altri.

mi pare francamente che tu stia abusando di uno spazio che non è tuo.

Peraltro non capisco perchè tu posti regolarmente pezzi dei tuoi racconti ciedendo pareri se, di solito, la tua risposta è: grazie ma non cambierò nulla oppure un’altra lunghissima spiegazione delle motivazioni dei personaggi che dovrebbero trasparire dal testo.

Un ultima cosa: ma in quello che scrivi c’è qualcosa di anche vagamente simile ad un intreccio?

Senza rancore, Frau Blucher.

#308 Comment By Diarista incostante On 11 settembre 2008 @ 13:49

@mariateresa
Fai come credi, ma tenere un blog è facilissimo: ci riesco anche io.
Comunque le spiegazioni che dai sul bambino continuano a “non tenere” e sono comunque inutili. Ti spiego.

Non tengono perchè:
1) A cinque anni i bambini si arrabbiano, e anche parecchio. Hanno le loro antipatie. Ma credimi, non odiano veramente ancora nessuno. A meno che non siano stati spesso maltrattati. La dolce mammina adottiva morta era anche sadica oltre che una biondona platinata? Se lo era ci siamo, altrimenti no.

2) In quanto al paradiso terrestre che avrebbe tenuto al sicuro dal dolore il bambino, anche questo è un luogo comune.
Tutti noi, sin da quando usciamo dalla pancia di mamma, capiamo molto in fretta cos’è il dolore. Fisico e non.
Successivamente, anche solo imparare a parlare e farsi capire genera frustrazioni immani, figurati imparare a camminare. Bambagia o no, chiunque a questo mondo conosce presto il dolore, la rabbia, i sentimenti negativi, il che è normale. Si chiama vita.
Inoltre i bambini si spaventano a livelli altissimi (inconcepibili per un adulto) per delle microscopiche cazzatelle. Quindi i piccoli sanno benissimo anche cos’è il terrore.
Poi scusa: ha gli incubi ma non conosce il terrore? Come sarebbe?

3) I perchè. Ok, tutti ce l’abbiamo avuta la fase dei perchè (papà, tu le tette non ce le hai? Perchè?). Ma questo è un libro, non real life.
Nella vita reale i dialoghi sono sempre smozzicati, ci si interrompe, non si capisce una mazza, si sbagliano le parole. Nei libri no, perchè devono risultare leggibili. Stessa cosa per i perchè.
Boreas è un bambino, è vivace, ok. Ma quei punti interrogativi sono una rottura. Troviamo un modo alternativo per dire quel che si vuole conservando scorrevolezza, grazie.

4) Ah, tua madre muore e tu “accogli” la novità? Che aplomb. Che palle di granito. Beh, guarda, io invece dico che urli come un’aquila. Mi permetto di insistere.

Ora invece ti dico perchè secondo me tutte quelle che tu hai gentilmente fornito sono spiegazioni inutili.
Se ho bisogno di leggermi circa 500 parole di retroscena per dare senso al 90% di quel che hai scritto, quel che hai scritto fa acqua. Tutto qui.
Forse è il caso di cambiare, aggiungere, rimaneggiare, potrebbe persino piacerti, riscrivere è divertentissimo.

In quanto allo stile, fai come preferisci. Io dico che potresti fare di meglio, ma è solo un’opinione.

Ora, Mariateresa, le cose girano in questo modo: se posti qualcosa di tuo (ma forse hanno ragione, è meglio che tu lo faccia altrove) devi tenerti aperta a critiche e commenti, ed avere l’umiltà (e la furberia, perchè ti fanno anche comodo e sono gratis) di riconoscerli come validi se lo sono. Che non significa che i miei lo siano, anche se ho letto abbastanza fantasy in vita mia.
Ok?
In bocca al lupo.

#309 Comment By Gamberetta On 11 settembre 2008 @ 14:03

Tutti i commenti precedenti non c’entravano davvero niente né con Il Talismano del Potere, né con La Setta degli Assassini.

#310 Comment By mariateresa On 11 settembre 2008 @ 14:12

Credo proprio che lo aprirò un blog, dove accettare CRITICHE E NON POLEMICHE(c’è molta differenza, ma non sto qui a spiegarla). Solo non so come fare. Sono andata su free blog ma non ci sono riuscita. Sono una frana in queste cose. Posso chiedere a qualcuno di spiegarmi come si fa oppure è vietato?

#311 Comment By Gamberetta On 11 settembre 2008 @ 14:22

@mariateresa. Dato che non sei esperta, ti conviene usare un servizio già pronto. I due più diffusi sono WordPress e Blogger/BlogSpot (Google).
WordPress mi sembra permetta maggior flessibilità, però forse è un filo più complesso da gestire.
Provali magari tutti e due e tieni quello che ti piace di più.
Per iniziare basta seguire le istruzioni:
BlogSpot
WordPress
Se hai problemi chiedi pure.

#312 Comment By GiD On 11 settembre 2008 @ 15:07

Mariateresa:

Posso chiedere a qualcuno di spiegarmi come si fa oppure è vietato?

Cioè, riempi un blog non tuo di estratti lunghissimi (e non richiesti) di tuoi racconti, liquidi ogni commento negativo con “L’ho fatto apposta”/”E’ lo stile”/”Grazie ma non cambio nulla”, poi (dopo qualcosa come 5 estratti postati) qualcuno ti fa notare che forse forse non è adatto postare qui i tuoi scritti… e ti incazzi pure! Certo che cominci bene la carriera di scrittrice!

#313 Comment By Loreley On 11 settembre 2008 @ 15:15

Visto che non so dove chiederlo, e un’email mi sembra un po’ eccessiva, posto qui. Gamberetta, su anobii ho notato che hai letto “L’arte della guerra” di Sun Tzu. Mi potresti dire anche brevemente che ne pensi? :)

#314 Comment By Gamberetta On 11 settembre 2008 @ 15:47

@Loreley. È un libricino che lascia un po’ il tempo che trova. Ci sono alcuni interessanti consigli tattici su come muovere l’esercito su vari tipi di terreno, usare le spie o appiccare incendi, ma il meglio sono i passaggi “filosofici”, ottimi per citazioni estemporanee, tipo:
Sun Tzu disse:
«Chi è abile nel sortire bizzarri stratagemmi è inesauribile come il Cielo, la Terra e i grandi fiumi.»
oppure
Sun Tzu disse:
«Per attaccare con la certezza del successo si attacchi ciò che non è difeso; per difendere con una certezza di stabilità si difenda ciò che non viene attaccato.» (ma davvero?!)
o anche
Sun Tzu disse:
«Un esercito accerchiato deve avere una via di scampo; se è ridotto alla disperazione non va schiacciato.» (questa non è banale)

Comunque si fa prima a leggerlo che a recensirlo!

#315 Comment By mariateresa On 11 settembre 2008 @ 15:51

Non mi incavolata per quello che mi è stato detto, ma per il modo di POLEMIZZARE in questo blog. Ma non sono qui per criticare i metodi di valutazione di gamberetta. Non mi va bene come recensisce questo blog? Poco importa, me ne sono appena fatto uno tutto mio? Chi fa da se fa per tre! Ora però gamberetta spero mi spiegherà come caricare uno sfondo. Ho provato ma mi dice che ciò che cerco non è rintracciabile in quella pagina. Se non mi vuole aiutare, di certo non la biasimo.

#316 Comment By barbara On 11 settembre 2008 @ 16:27

@Mariateresa, non mi sembra che nessuno abbia polemizzato, anche io mi trovo concorde con i consigli che ti sono stati dati sull’estratto, anzi ti dirò che non mi è piaciuto proprio per niente. Secondo me fai gli stessi errori che Gamberetta ha evidenziato nella recensione della Strazzulla. Troppe descrizioni che appesantiscono inutilmente la trama, scene non molto coerenti, stile finto aulico che sembra quello di Rocca nelle chiavi del fato, se non sai chi è leggi la pseudorecensione che si trova in questo sito.
Anche tu sembri uno di quegli aspiranti scrittori che vuole solo essere lodato, che pensa di scrivere benissimo e che si inalbera non appena riceve una critica, quindi mi sembra inutile che posti i tuoi estratti da qualsiasi parte se poi non vuoi stare a sentire gli altri.

#317 Comment By Morgante On 11 settembre 2008 @ 16:41

Mariateresa,
io non volevo polemizzare con te, davvero. Non mi interessa litigare.
Ma hai visto, insieme al mio e ad altri, anche il tuo brano inserito in quell’ articolo è stato spostato, era proprio fuori tema rispetto all’argomento che si trattava, come ti dicevo.
Ho letto le tue risposte, dopo, molto più nervose di qualche giorno fa. E’ comprensibile, posso solo dirti di cercare di capire che le critiche vere, e approfondite, di solito non arrivano mai insieme alle carezze.
Se le liquidi come “polemiche”, quindi robetta inutile, eviterai puntualmente i consigli più importanti, che arrivano di solito proprio con le freddure.
Ho letto anche gli appunti che ti sono stati fatti; dall’esterno, quindi senza il rammarico che puoi provare tu, io li ho visti piuttosto precisi, diretti.
Sì, molto decisi, ma ad esempio, Diarista Incostante ha motivato ogni suo appunto, non ti ha detto: “fai schifo!” Ha cercato di spiegarti cosa, per lei, non andava nel tuo brano. Non stare a preoccuparti del tono, drizza piuttosto le antenne su quello che la gente sottolinea.
Pensa che la prima volta che ho fatto leggere qualcosa a mia madre (e dico, mia madre) mi ha a dir poco raggelata con la sua critica. Non mi ha detto: “No, Chiara, così non va.” Mi ha detto…hm, meglio se non lo scrivo! : )
Se ti aspetti che la gente che legge quel che scrivi sia sempre gentile e premurosa, solo per lo sforzo e la cura che ci metti, considererai ogni cosa come una polemica contro di te.
Prova invece a pensare che le opinioni dure, senza concessioni, sono quelle che ti serviranno di più. Non cadere nella tentazione facile di liquidarle come “polemica”. O avrai sonni amari, senza mai approdare a nulla o avere un confronto onesto fino in fondo, anche a costo di uscirne un po’ ammaccata.
Buona fortuna col tuo blog.

#318 Comment By Gamberetta On 11 settembre 2008 @ 16:42

@mariateresa. Non mi è chiaro il problema: chi, come, dove non vuole caricare lo sfondo? Con quale servizio? Se fornisci qualche particolare in più forse io e qualcun altro possiamo aiutarti.

#319 Comment By mariateresa On 11 settembre 2008 @ 16:49

Ripeto che non mi sono arrabbiata per la critica ricevuta, ma per il modo in cui si critica qui. Ma lo sbaglio è stato mio. Non sapevo fosse vietato postare propri scritti per un eventuale parere. Ho letto le regole sugli Off topic solo all’inizio, dove parla degli insulti. Non credo di scrivere benissimo, non mi permetterei mai di dire una cosa del genere. Lo stile è finto aulico, si. Volutamente. Non ci vedo nulla di male anzi, adoro l’aulico misto al linguaggio più “comico”. Le descrizioni in un racconto mi sono sempre piaciute. Secondo me sono essenziali per delineare bene le immagini del paesaggio o del personaggio. Le mie sono utili ai fini della storia. Anche se non sembra, ha molta importanza che la madre adottiva di Boreas sia bionda e che lui abbia i capelli d’argento. Ma visto che non interessa a nessuno, mi fermo qui. E dico di più. Lascio questo blog. Non per le critiche che mi sono state mosse, ma perchè qui nessuno sa CRITICARE, ma solo POLEMIZZARE. La Strazzulla è stata criticata per non essersi documentata. Sarebbe ora che molti degli utenti di questo blog si documentassero su come CRITICARE. Concludo dicendo solo a chi è interessato, ma dubito fortemente che qualcuno lo sia, che ho creato un mio blog su blogspot. Basta digitare la parola Lufhesir e si trova subito. Sono tutti benvenuti. Detto questo, arrivederci, è stato un vero piacere conoscere questo blog. Io scrivo per la gente che POLEMIZZA QUI. Più polemizzano, più io trovo la grinta di andare avanti. Grazie e ciao.

#320 Comment By Morgante On 11 settembre 2008 @ 17:24

Come pensavo,
se l’è presa…E non ha capito il vero errore. Non accettare critiche.
Speriamo che le vada bene.

#321 Comment By Loreley On 11 settembre 2008 @ 17:29

@Gamberetta
Grazie ;) E’ che l’ho acquistato un po’ di tempo fa ma per un motivo o per l’altro non sono riuscita a leggerlo, così volevo avere qualche anticipazione. ^^

#322 Comment By Diarista incostante On 11 settembre 2008 @ 18:33

@Mariateresa
Non so se leggerai mai questo commento, spero di sì, ma pazienza se non sarà così.

Non volevo nel modo più assoluto far sì che tu smettessi di postare, nè tantomeno essere polemica. Io ho solo preso nota che i tuoi brani hanno dei difetti, e pensavo che potesse esserti utile un commento argomentato. Ho volutamente moderato i toni, perchè quando comincio a sentimi di casa in qualche nicchia in rete tendo a mettermi “in ciabatte” (leggi: comincio a scrivere tale e quale come parlo, il che dà spesso adito a fraintendimenti sul tono che uso nei miei interventi. Cioè: sì, posso essere anche peggio di così se mi ci metto. Ma dovrei avercela con la persona con cui discuto, non è assolutamente il tuo caso), ma rileggendomi mi accorgo che l’ultima serie di cose che ti ho scritto potevano suonare… ehm… acidine. Acide. Ok, molto acide. Ero al lavoro e ho scritto in fretta. Ti chiedo scusa, perchè non volevo darti l’impressione che tu fossi il mio piattello per il tiro al bersaglio. Volevo davvero farti un favore.

Io vedo in te la voglia di fare. Vedo che finisci quello che inizi a scrivere il che mi riempie di stupore (e anche invidia… ma come fate?). E i tuoi brani mi ricordano certe schifezze che mettevo insieme io, probabilmente quando avevo la tua età. Schifezze è riferito a me, sottolineo. E sì, dopo tutto questo tempo continuo a mettere insieme discrete schifezze, nel caso tu te lo chieda. Come vedi non è che io ti possa servire da esempio o sia scevra da errori. Però qualcosina la so, e questo poco io ti comunico, tutto qui.

Insomma, non ho nulla contro di te, solo penso che quel che scrivi sia ampiamente migliorabile, e tra l’altro con poca fatica. La fantasia ce l’hai, l’originalità ti arriverà man mano che il tempo passa, ti manca giusto un po’ di tecnica, ma questa volendo si rimedia.
Non diventarmi un’altra Strazzulla, fammi questo favore. “Perdi” un po’ di tempo per mettere assieme una prosa efficace e scorrevole, le tue storie ne trarranno giovamento.

In quanto all’insistenza sulla verosimiglianza del bambino: ho una figlia di 14 mesi e 3 fratelli minori, oltre alla frequentazione assidua con una quindicina di figli di amici sotto i 10 anni. So quindi molto bene come sono i bambini, e mi innervosisce vederli stereotipati, storpiati e menomati nella narrativa a destra e a manca. L’infanzia merita di essere espressa per quello che è: l’età del tormento e dell’estasi, dell’innocenza che piano piano si perde, del cuore indifeso, dell’incredibile forza che trascende la statura. Eravamo tutti così, molti di noi sotto sotto lo sono ancora. Quell’età merita una descrizione migliore e verosimiglianza. Secondo me. Quindi Boreas merita una tua revisione.

Di nuovo in bocca al lupo, e mi auguro di averti rasserenata sulle mie intenzioni e sulla serietà con cui tengo conto della tua voglia di fare per diventare una -wow!- scrittrice.
Forza!

#323 Comment By mariateresa On 11 settembre 2008 @ 21:00

Ti voglio rispondere prima di rendere la mia decisione definitiva, Diarista. Non ce l’ho assolutamente con te e con le critiche che mi hai mosso, nè posso darti torto. La mia storia non è conclusa, non si è sviluppata fino infondo. Non dovevo postare quella bozza. ma l’ho fatto perchè mi servivano delle impressioni. Ma tu hai ragione. Come puoi darmi delle impressioni su personaggi che non conosci bene? Sono io a scusarmi. Ma me ne vado per un altro motivo. Ho spiegato tutto a gamberetta tramite mail. Non mi piace per niente la piega che sta prendendo la critica qui. Pochi, troppo pochi, sanno veramente come si scrive una critica. Non è un ammasso di insulti acidi o lodi eccelse! Ripeto:criticare significa illustrare i lati positivi e negativi delle cose, e non lo dico solo io, ma anche i critici venuti prima di me! Anche nel testo più orrido, anche nella narrazione più emozionante, ci saranno pregi e difetti. la stessa gamberetta ha ammesso che un punto buono gli Eroi del crepuscolo ce l’ha, così come i romanzi di Licia non saranno buoni riguardo lo sviluppo della trama e dei personaggi ma presentano un linguaggio scorrevole.
Era questo che volevo sentirmi dire, dove le idee erano buone e potevano essere migliorate, e dove invece non centravano per nulla. Poi che decida di cambiare o no sono fatti miei, ti pare? Infondo il racconto, lo scrivo io, decido io se seguire i consigli oppure no. E fin ora ne ho seguiti molti, soprattutto quelli di gamberetta. Ma rispeto che la colpa è mia, sono io ad essere sbagliata qui, non il blog in sè. Diciamo che qui fra tanti gamberi mi sento come un “pesce fuor d’acqua”se questo può rendere l’idea. Se tu volessi conoscere lo sviluppo della storia, non ha che da dirmi la tua mail. Ti conforterebbe sapere che Boreas bambino non è capace solo di provare sentimenti negativi, il che sarebbe proprio anormale, ma è un bambino come tutti gli altri, in balia di emozioni nuove e potenti. Diventa dedito alla vendetta e all’odio dopo tutti i maltrattamenti che subisce. E fidati tu di me se ti dico che conosco molto bene il Boreas adulto e so quello che ha passato(eccetto la violenza sessuale, quella è una mia aggiunta venutami da un incubo). Sto ricostruendo l’infanzia di questo bambino partendo dai ricordi e dalle spiegazioni dell’adulto che è diventato. Se ti va di sapere come finisce e non vuoi darmi la mail, io ho un blog, il link esatto è questo:http://lufeshir.blogspot.com/. Vienimi a trovare lì, se ti va.
Non preoccuparti riguardo alle tue parole “acide”, ho sorbito di peggio…tipo gente che mi ha detto, senza aver mai letto una sola riga di ciò che avevo scritto, che i miei scritti fanno venire l’orchite. Perciò tu mi hai fatto dei complimenti!

#324 Comment By Arya On 18 settembre 2008 @ 16:20

Ciao a tutti, Gamberetta, Capitan Gambero e compagnia…Leggendo le vostre recensioni (che mi hanno fatto troppo ridere, specie quelle di Twilight e dei libri di Troisi e Strazzulla) ho notato che siete molto attenti e puntigliosi;non vi fate problemi a muovere critiche o essere sarcastici e pungenti. Volevo chiedervi se posso inviare per e-mail un capitolo del mio racconto (solo una decina di pagine, non ho la minima intenzione di tediarvi con una saga chilometrica); avrei bisogno di un parere che fosse il più “crudo” possibile. (passatemi il termine XD). Penso che le critiche non possono che far bene, e io mi sento ben disposta ad accettarle; mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, e non me la prenderò se dovessi ricevere una cassa di gamberi putrefatti :-) Grazie.

#325 Comment By Gamberetta On 18 settembre 2008 @ 21:55

@Arya. Ti ho mandato una mail.

#326 Comment By mariateresa On 19 settembre 2008 @ 19:53

Scusami tanto se mi ripresento Gamberetta, ma non so a chi rivolgermi…il blog è fatto, ma vorrei mettergli uno sfondo più carino…come posso fare? Ti va di darmi delle dritte? Scusami ancora se ti disturbo sempre.

#327 Comment By Cost On 21 settembre 2008 @ 20:02

Ciao Gamberetta! è da un po’ che seguo il blog, e trovo che tu (ma anche tutta la Barca) sia una persona assolutamente ed indiscutibilmente GENIALE. Hai un tipo di lettura “attiva” e scrupolosa che quasi mi fa rizzare i capelli.A parte la sviolinata assurda XD volevo farti i complimenti per il blog, e per come lo gestisci. Piacerebbe anche a me fare qualcosa del genere.Baibai, scusa per la sviolinata XD

#328 Comment By Lucia On 22 settembre 2008 @ 18:34

mi chiamo lucia e amo tanto matteo marsili

#329 Comment By Lucia On 22 settembre 2008 @ 18:39

non è vero, era solo una mia amica stupida!! Soliti scherzi!!

#330 Comment By Grace On 23 settembre 2008 @ 13:00

Scusate se ripesco un discorso di oltre dieci giorni fa, ma questo argomento mi interessa molto. :)

Il fatto è che il lettore ha tutto il diritto di dipingersi la scena come gli piace. Lo scrittore ti dovrebbe dare solo gli strumenti di massima per ricrearti in testa ambienti e volti.
Un esempio stupido: se io voglio immaginarmi l’elfa castana credo sia nel mio diritto farlo, mi piacerebbe moltissimo magari, e invece no. Tutti a calcare la mano col biondo, sempre. Che noia. E a me i capelli biondi magari mi fanno pure schifo. Capisci? Spero di sì.
Se è vitale che gli elfi siano ossigenati, allora va bene, se serve a dare colore locale può starci, ma se è solo estetica lasciamo stare e passiamo oltre.

Non sono d’accordo. Io sono sempre stata una grande sostenitrice delle descrizioni, che siano vitali per la storia o che abbiano il solo scopo di dipingermi la scena in testa nel modo più dettagliato possibile. Trovo giusto (e sì, anche bello, mi dà un autentico piacere mentale) che lo scrittore esprima la capacità di prendere il personaggio esattamente come vive nella sua testa e trasmetterlo nella mia, caratterialmente, psicologicamente e fisicamente. Se un personaggio è biondo, è biondo, e biondo me lo devo tenere, poco importa che io, singolo lettore, possa detestare i capelli biondi. Di certo non sarà la capigliatura a farmi piacere di più o di meno il personaggio in sé.
Non che non capisca chi preferisce un linguaggio più svelto ed immediato, ma devo dissentire sul fatto che sia una regola assoluta. Se io mi trovo davanti uno scrittore che mi delinea solo l’essenziale e lascia il resto all’insegna di “immaginati un po’ quello che pare a te”, io lo considero uno scrittore mediocre. Per i miei parametri di “scritto valido”, un testo deve contenere molto di più del semplice essenziale: non deve mancare di nessun elemento strettamente vitale per la trama, ovviamente, ma deve anche essere esteticamente ricco e bello. Gli elementi estetici quasi mai sono vitali per la trama, e infatti il loro scopo è un altro: soddisfare il puro piacere del lettore nel vedere una scena o un personaggio dipinti con maestria. Un libro che abbia solo l’essenziale, per me è un libro mediocre, tutt’al più posso arrivare a considerarlo buono se ha una storia molto interessante. Ma non lo considererò mai ottimo, né mai lo consiglierò a nessuno (a meno che si tratti di qualcuno con gusti simili ai tuoi, Diarista. ;) ).
Il lettore ha il “diritto” di preferire diversamente, certo, ma non ha il diritto di pretenderlo sostenendo che sia la sola maniera valida di scrivere e che qualsiasi lettore si aspetti questo; ci sono prove viventi del fatto che non sia così, come vedi, ed io non sono l’unica esponente di questo pensiero. :)
Perciò, su questo terreno, ritengo che lo scrittore abbia il diritto di scegliere la strada che preferisce. In entrambi i casi, qualcuno lo apprezzerà e qualcun altro no.

#331 Comment By Gamberetta On 23 settembre 2008 @ 13:49

@Grace. Tu puoi apprezzare in particolare le descrizioni, ma, parlando in generale, le descrizioni, come tutto il resto, devono essere funzionali alla storia.
Prendiamo una descrizione particolareggiata, fino all’ultima circonvoluzione, di una dentatura. Se è un giallo e quella descrizione farà scoprire chi è l’assassino, sarà emozionante, e il lettore non vedrà l’ora di scoprire com’è fatto il prossimo molare. Se è un romanzo d’avventura, il lettore capirà presto che sono particolari inutili e sprofonderà nella noia.
E ancora: le descrizioni dipendono dal punto di vista adottato. Se in un western prendo il punto di vista del colono razzista, gli indiani saranno tutti uguali, con tratti indistinti, come fossero bestie. Se mi metto a descrive con dovizia di particolari, non sono fedele al personaggio. In un romanzo rosa la descrizione che può fare una ragazza innamorata non è la stessa della madre della ragazza o del gatto della ragazza. I particolari cambiano, aumentano o diminuiscono.
Perciò non c’è un giusto e uno sbagliato per le descrizioni. Si deve descrivere in funzione della storia. Indulgere nel gusto di descrivere per il puro gusto di descrivere, porta alla noia il lettore.
Inoltre, a meno di tratti particolari, le descrizioni fisiche dei personaggi sbiadiscono molto in fretta. La descrizione al capitolo 1 è dimenticata al capitolo 5. Rimangono molto più impresse le azioni e i dialoghi/pensieri, perciò se si vuole caratterizzare bene un personaggio, è molto meglio concentrarsi su questi aspetti (a meno appunto che il fisco non abbia un ruolo vitale: il personaggio cieco, storpio, bassissimo, altissimo, bellissimo, ecc.)

#332 Comment By Grace On 23 settembre 2008 @ 15:01

Allora diciamo che avrei dovuto essere più specifica: io apprezzo le buone descrizioni.
Il discorso di Diarista, e su cui io dissento, è il concetto secondo cui “Se il fatto che Tizio abbia i capelli neri o gli occhi blu non è vitale per la storia, allora va omesso perché il lettore deve poterselo immaginare come vuole”. No, non è vero, non è così. Potrà essere lei a preferire questa scelta stilistica da parte dello scrittore, ma è un suo personale gusto, non una regola. Se io presento un personaggio, lo presento sotto ogni aspetto, incluso quello fisico.
Certo, c’è descrizione e descrizione. Prendiamo una cosa di questo tipo:
“Tizio era altro 1.80, aveva gli occhi blu, i capelli neri e lunghi fino a tre quarti della schiena, ma scalati sulle spalle, e a destra c’era una cioccia con un ricciolo ribelle, e aveva la frangia lunga ma un po’ asimmettrica sul lato sinistro, e bla bla bla”
Questa è una descrizione pesante, piatta, brutta, e diciamocelo, è davvero pallosa. Ma se uno scrittore è un grado di dipingere i tratti fisici di un personaggio in un modo diverso dalla lista della spesa, se lo sa fare inserendo le sue caratteristiche nella narrazione senza dar loro pesantezza ma rendendole parte fluida del tutto, io arrivo a considerarlo un bravo scrittore o quanto meno un bravo narratore. Ed avrò apprezzato la sua capacità di delinearmi in testa il personaggio, sebbene il fatto che Tizio abbia i capelli neri e gli occhi blu continuerà ad avere la stessa funzionalità di prima all’interno della storia, ovvero nessuna. Poi magari il libro racconterà una storia banale e allora non varrà granché nella mia personale considerazione, ma lui resterà comunque un bravo narratore.
Non ho detto che ogni descrizione va bene a prescindere, io per prima mi sono ritrovata con due zebedei grossi così grazie alle pagine e pagine (e pagine e pagine e pagine…) di descrizioni minuziose di pesci in “Ventimila leghe sotto i mari”. E’ una cosa totalmente inutile ma soprattutto è lunga e monotona, piatta, noiosa, che dopo un po’ non può che far venire voglia di saltarla a piè pari, perché tanto si sa già che è fine a se stessa e che non leggerla non comporterà problemi per la comprensione della storia. E’ un elenco di caratteristiche di pesci, nient’altro. Ma è questo il motivo per cui non è una buona descrizione, è la pesantezza e monotonia con cui è scritta, non il fatto che non serva a niente nella storia. Se fosse scritta in modo fluido e catturante, io l’apprezzerei nonostante il fatto che non serva a niente. Servirebbe a godersi una bella narrazione, e per me questo è uno degli scopi per cui leggo.
In ogni caso, i pesci che si vedono dagli oblò del Nautilus possono effettivamente esserci o non esserci e non me ne preoccuperei più di tanto, ma la descrizione fisica dei personaggi ci dev’essere, per i miei parametri. Fluida, inserita con maestria nel testo (il che vuol dire che non deve per forza trovarsi nel capitolo 1 e sparata lì tutta insieme), ma per me è giusto che ci sia.
E in generale, dire che il lettore sprofonderà nella noia di fronte ad una descrizione dettagliata, anche scritta divinamente e rispettosa del punto di vista da cui parte ed inserita in modo fluido nel testo, ma non vitale per la storia, è falso. E’ un’estensione di un’opinione personale all’intera massa dei lettori.
In ultimo, a me sembra un po’ difficile che la descrizione fisica di un personaggio scompaia del tutto. Se nel capitolo 10 è arrivato in scena un nuovo personaggio che io ti descrivo come biondo, tu inizierai ad avere nella testa l’immagine di un biondo ogni volta che lui agisce. Ovvio poi che per essere un buon personaggio dovrà avere una caratterizzazione molto più approfondita sul piano di azioni e parole/pensieri, e questo anche nel caso in cui l’aspetto fisico abbia un ruolo particolare. Per esempio, la bellezza di Edward Cullen ha un ruolo nel tentativo della protagonista di capire il suo segreto, ma il modo in cui l’autrice si concentra su questo aspetto e lo rimarca ogni tre righe, è da esaurimento nervoso; senza contare che vi si concentra così tanto da farlo diventare l’unico elemento approfondito di caratterizzazione del personaggio.
Insomma, le descrizioni bisogna saperle fare, senza dubbio. Ma il discorso di base, è che non sono d’accordo nel considerare opinione di massa il fatto che un libro debba contenere solo l’essenziale, specie se si tratta di delineazione del personaggio. Ci sono lettori che sono contenti di sapere che Tizio hai capelli neri e gli occhi blu semplicemente per il piacere di dipingerlo con cura nella propria mente, anche se capelli e occhi non avranno importanza alcuna nella storia. Ce ne saranno altri che lo troveranno di troppo. Ma essendoci questa soggettività di ricezione nei lettori, non ha senso dire che lo scrittore DEVE fare così o cosà.

#333 Comment By Diarista incostante On 24 settembre 2008 @ 09:49

@Grace
Intanto puntualizziamo subito l’ovvio: qui si parla di descrizione puramente fisica. Psicologia, modo di parlare, ecc. sono tutt’altra cosa, e sulla loro ovvia importanza non sto nemmeno a soffermarmi.

Se torni a leggere il mio commento a cui ti riferisci nella tua risposta, ti accorgerarai che questo fa riferimento ad un brano postato da Mariateresa, uno dei molti.
Questa ragazza, che ora ha aperto un blog per conto proprio, si diletta di scrittura, ci mette buona volontà, ma ha il pallino della descrizione molto dettagliata e del linguaggio aulico (cercati il brano che ha postato sull’antodraco o come si chiama, dev’essere tra i commenti al libro della Strazzulla).
E’ pensando a questo che ho detto che il lettore ha dalla sua il diritto di fare a meno di certe descrizioni. Esattamente come hai scritto tu c’è modo e modo di descrivere, e scendere nei minimi dettagli porta il lettore a sviluppare l’orchite, nè più nè meno.
Quando ho scritto “voglio immaginarmi un elfo moro invece che biondo” stavo calcando la mano su un dettaglio tra i tanti possibili, per cercare di farle capire che la pesantezza derivata dalla minuziosità descrittiva è davvero opprimente.
Certo, anche io non ho nulla in contrario sul farmi un’idea di massima di com’è fatto il protagonista. Diciamo biondo, snello, occhi di ghiaccio? Ok. Ora però cerchiamo di non tirare fuori il ghiccio dei suoi occhi ogni dieci righe. Grazie.
In questo modo posso farmi un’idea del mio elfo biondo, snello, occhio grigio, che sarà differente dal tuo elfo biondo, sempre snello, sempre coll’occhio glaciale.
Ma se un autore mi deve andare a dire quanto è lungo il naso, quanto distanti gli occhi, quante sono le orecchie e quanto siano a punta, oh, ragazzi, che due palle! Come per i pesci a 20000 leghe sotto i mari di cui raccontavi tu, e il buon Jules prima di te.

Detto questo, aldilà della pallosità della descrizione, io penso anche che i dettagli in un libro non debbano mai essere superflui.
Un esempio. E’ importante descrivere l’eroina più che sommariamente? Magari sì, dà idea del fatto che questa qui è una dura ma che da fuori sembra solo una mammoletta. Allora ok, descriviamo gli occhioni, la minuta costituzione fisica che nasconde la forza sorprendente, ecc.
Ma se è una dura con la faccia da dura e i modi da dura, e tutti sanno che è una dura, me la posso immaginare anche da sola, dimmi due cose su come devo fare – colore del capello, altezza, quanti occhi ha- poi mi arrangio, grazie tante. Cosa me ne faccio di sapere che ha i capelli ingellati, gli occhiali da sole, e si veste come Trinity di matrix? A me un dettaglio così, anzi, mi fa cascare le braghe. (Sei una dura e vai in giro paludata come un giocatore di ruolo dodicenne. Ottimo. Quando ti incontro per strada mi ammazzerai di sicuro: dalle risate. Andiamo, su.)
Un altro esempio. Se sto leggendo un libro storico, sapere come vanno vestiti i personaggi fa colore, può essere divertentissimo. Un sacco di libri sul medio evo giapponese si dilungano sulle descrizioni di kimono, tazze, giardini, e io me ne godo ogni singola riga.
Ma in un fantasy io suppongo di doverla usare la fantasia, non solo di dover madare giù quella preconfezionata per me dall’autore. E’ un autore, mi racconta la storia, ma non è padrone della mia mente. Se è questo che vuole da me, passo e leggo altro. Credo sia un mio diritto pensarlo, farlo, e dirlo se ne ho l’occasione.
Poi è ovvio che a questo mondo ci sarà chi la pensa, la legge e la dice diversamente. A me non dà fastidio. Ed è altrettanto ovvio che ci saranno delle eccezioni. Ci sono scrittori capacissimi di farti mandare giù descrizioni anche molto dettagliate, ma con una bravura ed un garbo tali da meritare attenzione e considerazione. Altri autori essenziali e scarni raccontano così male da non meritarsi la lettura di pagina 2.
Stavolta dovrei essermi spiegata. Spero. Probabilmente no. E vabè.

#334 Comment By mariateresa On 28 settembre 2008 @ 14:33

@Gamberetta:
Tra un po’ Aliberti mi farà sapere la data di pubblicazione. Mi rivolgo a te perchè sarei felice di essere DEMOLITA da una delle tue critiche. Sono sarcastiche ma fanno ridere, non sono solo schifosissime lodi di chi pensa che solo perchè uno ha concluso la trilogia è Dio eterno! Ovviamente puoi rifiutare, anche perchè avevo promesso di non importunare più nessun membro di questo forum…però vorrei tanto che tu accettassi. E sta sicura che non mi scatenerò come Rocca qui a criticare a destra e a manca!

#335 Comment By Sandy85 On 28 settembre 2008 @ 15:21

Mi sento di dire anch’io la mia in merito alle descrizioni fisiche dei personaggi.
Come scrittrice (anche se non mi posso definire così a pieno titolo, visto che per il momento di cose importanti ne ho scritte ben poche e al momento mi dedico prevalentemente alle fanfiction) ho provato un po’ tutti gli stili perché penso sia il metodo migliore per trovare quello più congeniale, da questa “analisi” è capitato che più di qualche volta scrivessi senza descrivere i personaggi, ma solo dicendo come si muovevano sulla scena e nient’altro. I lettori di un mio racconto del genere hanno molto apprezzato questa cosa perché hanno potuto figurarsi i personaggi come volevano, anche perché la descrizione fisica dettagliata non era importante ai fini della storia e la parte psicologica era quella che doveva raggiungere il lettore.
Tutto questo per dire che c’è modo e modo di fare le descrizioni, certo, ma se non sono essenziali non vedo perché ammorbare il lettore con cose inutili. Non lo dico perché la storia così è più breve, bensì perché penso che anche la fantasia del lettore sia importante quando si legge (se poi si parla di fantasy e non è fondamentale che vengano descritti certi dettagli, ognuno può figurarsi la scena come vuole, anche perché non siamo tutti uguali).
In quel raccontino di cui ho parlato qui sopra volevo che i lettori si immedesimassero con i protagonisti non per l’aspetto fisico, ma per ciò che stavano provando, per questo non ho voluto intasare troppo la storia inserendo una cosa inutile come la descrizione fisica. In questo caso.
Se parliamo di Imrhien nella Trilogia di Bitterbynde, allora il discorso è diverso, perché tutta la storia gira intorno al fatto che lei è praticamente sfigurata. Naturalmente questo di Imrhien è solo un esempio, solo che è il primo che mi è venuto in mente.

#336 Comment By Grace On 28 settembre 2008 @ 18:13

Cerco di spiegarmi meglio, perché temo che nel mio solito fiume di parole, abbia finito per perdere di vista il punto principale della questione. :)
Io non sto cercando di convincere voi del fatto che le belle descrizioni vadano sempre cercate e apprezzate. E’ ovvio che ogni lettore abbia il diritto di dire che preferisce usare la fantasia ed immaginare l’aspetto dei personaggi a modo suo, e che vuole descrizioni fisiche solo laddove l’aspetto fisico abbia una funzione all’interno della storia. Padronissimi, è nel vostro pieno diritto.
Da parte mia, come sarà ormai chiaro, considero la mancanza di descrizione una, per l’appunto, mancanza, perché nel mio gusto personale per un buon libro rientra anche la capacità dello scrittore di dipingere nella mia mente l’immagine dei suoi personaggi, anche puramente fine a se stessa. Capacità che, ovviamente, gli riconosco solo se le sue descrizioni sono ben scritte e ben inserite nel corpo della storia.
In altre parole, per me il concetto “La descrizione fisica va inserita solo se è essenziale per la trama” non è vero. Molti la penseranno come voi, molti altri la penseranno come me. Perciò, quello che io dico è che non dovreste fare di questa vostra personale preferenza una regola generale di buona scrittura. Una regola generale è, ad esempio, che il romanzo mantenga la coerenza interna: se non lo fa, cade in un oggettivo errore. Ma che uno scrittore dia una descrizione fisica (e parlo di una BUONA descrizione fisica, quindi non pesante né eccessivamente prolissa) anche se poi, ai fini della trama, non cambierà nulla sapere che il protagonista è un biondo di un metro e ottanta o un tappetto con gli occhi a mandorla, non è oggettivamente una cosa da evitare o che sarà considerata di troppo da chiunque.

#337 Comment By Sandy85 On 28 settembre 2008 @ 19:11

Non ti voglio convincere di niente e neanche cerco di far leggere ciò che scrivo (mi sembrerebbe molto sbagliato da parte mia pretendere una cosa del genere… e fa anche molta tristezza), ma hai mai provato a leggere qualche libro dove la descrizione fisica non c’è ed è importante immedesimarsi in un personaggio?
Io personalmente il più delle volte non riesco a farmi piacere un libro che, nonostante la scrittura eccelsa, la trama bellissima, abbia i personaggi nei quali è difficile immedesimarsi perché hanno un aspetto fisico totalmente sbagliato e che non rispecchia i tratti psicologici che ha descritto prima l’autore. Per questo preferisco lasciare liberi di elaborare i personaggi.
Poi ognuno ha i suoi pareri, ma il tuo (e anche quello di altri), mi dispiace, non è legge, come non lo è il mio. Sono solo punti di vista e, come aspirante scrittrice, posso dirti che lo stile personale deve rispecchiare anche qualcosa di congeniale allo scrittore stesso, non si possono sempre corrispondere i gusti dei lettori. Non sarebbe corretto né per loro né per lo scrittore stesso, sarebbe come mentire e anche quando si scrive non è bello mentire, anzi mi sentirei presa in giro da quel dato lettore.

#338 Comment By Grace On 28 settembre 2008 @ 19:52

Poi ognuno ha i suoi pareri, ma il tuo (e anche quello di altri), mi dispiace, non è legge, come non lo è il mio. Sono solo punti di vista e, come aspirante scrittrice, posso dirti che lo stile personale deve rispecchiare anche qualcosa di congeniale allo scrittore stesso, non si possono sempre corrispondere i gusti dei lettori.

Sandy, questo è esattamente quello che sto cercando di dire io fin dall’inizio. XD
Quello che ho contestato è proprio il fatto che si sia fatta passare per regola generale quella di “non inserire una descrizione fisica se non è essenziale”.
Non mi è mai passato per la testa di fare un paragone d’importanza tra la descrizione fisica e quella psicologica (ci mancherebbe altro!). L’unica cosa che ho detto è che non per tutti è un male o un elemento di troppo la descrizione fisica anche non essenziale, e riporto le mie testuali parole:

Perciò, su questo terreno, ritengo che lo scrittore abbia il diritto di scegliere la strada che preferisce. In entrambi i casi, qualcuno lo apprezzerà e qualcun altro no.

Ma essendoci questa soggettività di ricezione nei lettori, non ha senso dire che lo scrittore DEVE fare così o cosà.

#339 Comment By Gamberetta On 28 settembre 2008 @ 23:57

@mariateresa. Non ho detto di no, solo la lista dei romanzi da leggere è molto lunga, perciò ci vuole il tempo che ci vuole. Verrà anche la tua ora, non ti preoccupare! ^_^

@Grace. Evitare il superfluo è considerata dalla buona parte degli scrittori una regola di primaria importanza, in quest’ottica poco importa se sono descrizioni di personaggi, di tramonti, o di francobolli: se non è essenziale per la storia dev’esser tolto.
Poi ognuno può pensarla come crede.

#340 Comment By mariateresa On 30 settembre 2008 @ 14:16

@gamberetta:ti ringrazio in anticipo ^_^

#341 Comment By laio97 On 30 ottobre 2008 @ 16:25

chi ha scritto che nihal è capricciosa perchè nn è vero!

#342 Comment By laio97 On 30 ottobre 2008 @ 23:06

vorreste rispondere?!

#343 Comment By alessandra On 5 novembre 2008 @ 16:37

ma stai zitta herry potter ti leggi???ma vai a quel paese licia sa scrivere benissimo,… ti sei letta la parte più brutta di tutta la trilogia xkè nel primo libro nn succede qusi nulle di così entusiasmante ma se avresti letto gli altri avresti cambiato idea!!!!!!!!!!!ti odio gamberetto!!!!tornate nel prondo degli abissi!!!

#344 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 5 novembre 2008 @ 17:54

COME OSI!!!!!!!!!!!!!! COME OSI OFFENDERE UNA MIA AMIKA???????????? sei una cazzona!!!!!!!! leggi te geronimo stilton, almeno le avventure dei topi di fogna ti si addicono e poi ti ci puoi ispirare, brutta pantegana morta!!!!!!
e poi leggi Harry potter…….. con tutto il dovutissimo rispetto alla scrittrice, quei libri fanno pena!!!!!!!!! per , il film è carino, ma non mi capacito di leggere su maghi froccetti che si divertono a fare magie li ho sempre odiati!!!!!!!!!!!! si nascondo dietro le illusioni. e poi non permetterti di insultare il MONDO EMERSO, brutta suola di ciabatta!!!!!!!!! non c’è niente di meglio di vedere donne come protagonisti invece che maschi stronzoni!!!!!!!!! ma vatti a leggere le Winx che è meglio, infatti il mondo emerxo è brutto perchè dubhe e nihal non sono due troie che fanno magie da stronzine………….va fan color!!!!!!!!!!!!!!!! schifossa fan dei sonorha se brutta come loro!!!!!!!!!!!!!!!!

#345 Comment By alessandra On 5 novembre 2008 @ 17:59

allora vediamo nn puoi dire questo sai xkè??ho sbagliato solo qualke lettera ma è xkè scrivo forse troppo veloce al computer e quindi anke se skiaccio le lettere il mio computer dato ke è ritardato alcune nn riesce sempre a metterle,e cmq geronimo stilton lo leggevo da piccola quindi no grazie,…e ho provato a leggere altri fantasy anke Harry potter e nn suscitano nexuna emozione!almeno xme, e no grammatica la faccio già a scuola e mi basta,…e sicuramente quello ke scrivi nn è meglio di quello ke scrive Licia,SICURAMENTE!,e nn mi stò scaldando sn solo offesa da quello ke a scritto gamberetto sul mio idolo!e HA RAGIONE KE ANKE LEI SISENTA OFFESA X QUELLO KE LE HO SCRITTO MA è LAVERITà E ANKE LEI PUò TIRARMI TUTTE LE MADONNE KE VUOLE TANTO A ME NN ME NE FREGA NNT!PUò DIRE QUELLO KE VUOLE!!!E NN METTERE AUTRICE FRA VIRGOLETTE!!E CM VEDI ORA NN HO FATTO ERRORI!!!XKè HO SCRITTO PIANO!VAI A F,….

#346 Comment By Sandy85 On 5 novembre 2008 @ 18:26

@ SiGnOrA OsCuRa o alessandra (tanto scommetto che siete la stessa persona): Sto ridendo tantissimo per le cose (?) e gli insulti (??) che hai scritto, è evidente che la scuola italiana è allo scatafascio, soprattutto perché vedo che scrivi solo in sms-ese e poi mi vieni a dire che grammatica(/lingua italiana sarebbe più corretto) la fai a scuola? Beh, complimenti per la tua scuola.
Rido molto per ciò che hai scritto perché nonostante i tuoi insulti (?) a HP, questo non mi fa né caldo né freddo perché ognuno ha le sue opinioni, io amo HP ma so benissimo che c’è gente che odia la saga. E allora? Cavoli loro, io continuo a leggere ciò che voglio (la Rowling non è l’unica autrice che mi piace, ma di questi tempi per me è l’unica degna di nota), continuo a scrivere di HP e gli altri personaggi perché sono una buona palestra per fare un po’ di esercizio di scrittura, ma tanto cosa parlo a fare?

Ah, ringrazio per avermi dato della pantegana o suola di ciabatta, questi insulti (?) mi mancavano.

#347 Comment By alessandra On 5 novembre 2008 @ 18:35

esatto io uso il linguaggio degli sms x scrivere più veloce,…non siamo la stessa persona,lei abita a udine e io in lombardia quindi,…ma vedi tu hai scritto ke la scrittrice di Harry potter x te in questo momento sia l’unica degna di nota e lo stesso è x me è lo stesso x licia capisci??grammatica la insegnano bn forse sarò io ke sn difettosa,…e se nn ti avrebbe fatto ne caldo ne freddo quello ke ho scritto xkè hai rsposto??é solo 1 domanda quindi nn ti “scaldare”,…cm dici tu,….

#348 Comment By alessandra On 5 novembre 2008 @ 18:44

e io continuo a leggere i libri di licia bn abbiamo finito o dobbiamo continuare a insultarci a vicenda sinceramente mi sn rotta le palle,….va bè tanto su stò sito nn ci torno xkè nn mi piace,…e così nn scrivo + nulla sei contenta???e ricordati ke nn mi sn arresa ho solo finito la mia rabbia verso le critike ke avete scritto,…però devo ammetterlo piangono uun po troppo le protagoniste ma nn ti gasare xkè ora nn scriverò più qui,….64 18

#349 Comment By Rotolina On 5 novembre 2008 @ 18:51

ma stai zitta herry potter ti leggi???ma vai a quel paese licia sa scrivere benissimo,…

In verità ho usato Harry Potter come esempio degli antipodi delle mie letture. da una parte una serie famosissima, e diretta più che altro a bambini e lettori giovani, dall’altra parte un autore non proprio conosciutissimo (forse un po’ di più di recente) e dedicato ad un pubblico esclusivamente adulto, e anche con un certo gusto per le psicosi :P

In ogni caso ho espresso solo un’opinione, aggredirmi e mandarmi a quel paese per questo mi pare a dir poco eccessivo, opinione mia.
Oltre al fatto che sarebbe cortesia evitare le terribili abbreviazioni che rendono il tutto un po’ illeggigiibile, insieme al caps e innumerevoli punteggiature. Fatico a leggere il commento, a volte li salto a piè pari quelli scritti in quel modo.

Ma tornando al libro, spiacente di aver letto il peggiore, ma dopotutto quando leggo una serie parto dal primo libro, mi pare ovvio. E deve appassionarmi subito. Se il primo è moscio, non prende, è banale e scontato, non andrò di certo a cercare il secndo nella speranza che sia meglio!
Ma visto il consiglio, magari proverò a scaricarlo, non di certo a comprarlo!

Anche perché il prezzo di 12-13 euro per un libro di 200 pagine stirate su 400, non è ammissibile. La copertina di cartone con la tizia in posa non mi serve grazie, vado negli economici.

PS:
Aggiungo che nonostante io abbia la mia età, trovo i libri di Geronimo Stilton estremamente graziosi. Certo, sono per bambini, ma un buon libro per bambini deve paicere anche ad un adulto (non ricordo ben chi lo abbia detto, ma condivido)

#350 Comment By alessandra On 5 novembre 2008 @ 18:52

scs ma ero incazzata cn mio fratello ke da fastidio e nn lo sopporto se ti ho offeso mi dispiace ma cmq io scrivo cm voglio anke xkè ormai sn abituata csì,…

#351 Comment By Sandy85 On 5 novembre 2008 @ 19:04

lei abita a udine e io in lombardia quindi

Peccato che nella mia città ci sia gente così ignorante u.u

Per il resto, cara alessandra, ti ho risposto perché mi hanno insegnato a essere educata.

#352 Comment By alessandra On 5 novembre 2008 @ 19:07

mi dispace se ti ho offessa ma tu abiti a udine ho in lombardia nn ho capito??

#353 Comment By Sandy85 On 5 novembre 2008 @ 19:27

Tu non mi hai offesa minimamente, comunque ho detto città, quindi direi cha la Lombardia è esclusa, no?

#354 Comment By alessandra On 5 novembre 2008 @ 19:30

giusto,…meglio ke nn ti abbia offesa xkè nn era mia intenzione sn mortificata sn una ke si pente subito,….

#355 Comment By alessandra On 5 novembre 2008 @ 19:33

e lei nn è una ragazza ignorante,….

#356 Comment By mariateresa On 9 novembre 2008 @ 13:37

Scusate se mi rivolgo ancora una volta a voi, ma ho disperatamente bisogno di aiuto altrimenti non andrei avanti nella stesura del racconto.
Potete aiutarmi a trovare un nome ad una fanciulla drow? Ne ha già uno, Synne, ma ne vorrei uno più significativo e da mettere come primo nome. Nel mio libro i drow sono schiavi dei licantropi, o comunque considerati inferiori a loro, e per lo più fanno i mercenari, i ladri e altre attività altamente illegali. Parlano, a differenza dei licantropi che usano il greco come prima lingua, l’anglosassone o diversi dialetti celtici, segno della loro appartenenza antica alla razza elfica. Synne in anglosassone significa peccato, tentazione. Vorrei un altro nome, magari anche greco e mitologico, da poterle dare e magari adattandolo al greco. Se può aiutare, Synne è minuta e alquanto graziosa, ha due occhi da cerbiatta che stregano chi la guarda, la pelle ambrata(segno che non è una drow pura)e i capelli lisci e scuri. Fa la cameriera, ma in seguito ad una lite nella locanda e ad una tentata violenza sessuale da parte dell’oste si ritrova assassina ed entra nel giro della Gilda dei Mercenari, che la usano come spia e ladra. Qualche idea?

#357 Comment By Morgante On 10 novembre 2008 @ 10:06

Ciao Mariateresa, bentornata.
Anzi, ben tornata anche a me, dato che mancavo da un po’.
Difficile scegliere un nome in base a un riassunto (solo una cosa: un po’ trita la storia degli occhi da cerbiatto, potresti trovare qualcosa che renda meno comune la descrizione della ragazza? :) )
Più che con i nomi greci, mi sento in sintonia con quelli latini.
Al momento non saprei che dirti. La ragazza si chiama Synne, peccato, dici. Mah, magari chiamarla Ance? (pronunciato come si scrive, dal lat: “anceps”, “ambiguo”). Verrebbe fuori qualcosa di simile a “ambiguo peccato”. Povera ragazza, un nome, un destino?
In bocca al lupo per il racconto. Ti hanno poi fatto sapere qualcosa dalla casa editrice?

Ciao

#358 Comment By Morgante On 10 novembre 2008 @ 10:13

Devo avere la febbre…Scusa per il suggerimento.
Potevo fare di meglio, ma senza aver davanti il racconto, dato che hai il tuo personale mondo di nomi e intrecci più o meno reali fra lingue, non è immediato capire cosa cerchi, esattamente.

Di nuovo in bocca al lupo.

#359 Comment By mariateresa On 10 novembre 2008 @ 14:21

Grazie Morgante, ma nel frattempo ho trovato due nomi che fanno al caso mio. Il primo è anglosassone, Maelwyrd, che approssimativamente significa “Sfortunata”(mael=cattivo, wyrd=destino). Il secondo è gallese, un dialetto celtico da poco scoperto e meraviglioso che sto imparando, ed è Owen e significa agnello. Il particolare degli occhi da cerbiatta è molto importante, perchè come la drow stessa sa e come le diranno alcuni è l’unica cosa veramente bella che possiede, con la quale è in grado di ammaliare chiunque. Un retaggio della madre elfa scura, ma anche una sorta di fattore discriminante. Non è una drow pura, il che si intuisce anche dal fisico esile e dalla pelle solo leggermente ambrata(i drow l’hanno olivastra o molto scura come l’ebano). Il fatto stesso di possedere più nomi, secondo la tradizione elfica, è simbolo del suo essere “una sporca meticcia”, come tutti i licantropi e i drow hanno premura di farle sempre ricordare. Ma è il suo carattere a renderla veramente diversa dagli altri drow. I drow sono elfi oscuri, decaduti, abituati a servire la tenebra in quanto di natura violenta e iraconda. Tuttavia, non è detto che non possano scegliere il bene e riscattarsi dalla condizione di schiavitù alla quale il dio Mael(equivalente di Lucifero)li ha condotti, essendo comunque figli di Dio e dotati di volontà propria. Maelwyrd è propensa al bene, in parte grazie agli insegnamenti della madre elfa scura(non oscura, sono cose diverse),in parte essendo discriminata da tutti per via del fisico minuto e della condizione di meticcia. Si rende conto che quella vita da schiava, di soprusi e sofferenza, non le piace. Sente di poterla cambiare, e ci prova. Ma fallisce. Ho ideato questo personaggio per mostrare la società dei drow e dei licantropi, apparentemente cattiva, sotto il punto di vista di un non-eroe. Ma Maelwyrd è soprattutto una figura tragica. Rappresenta la fragilità umana portata all’estremo, l’insignificanza dell’essere umano(e non)difronte ad un male grande come la guerra, come l’odio, come la stessa Ombra(Mael). Gli esseri del mio mondo sanno perfettamente di non poter sconfiggere in eterno questi mali, sanno di essere esseri limitati e imperfetti. Lo sanno perfino gli elfi,le fate e i folletti, detti dagli umani immortali. Maelwyrd è in torto perchè non ha il coraggio di prendere in mano il proprio destino e di costruirselo da sola,invece di credere che il suo male è l’essere figlia di una razza maledetta e di dover per questo soffrire in eterno. La sua debolezza è da un lato compatita, dall’altro odiata. Fa rabbia vedere un esserino rannicchiato in un angolo che piange tutto il giorno mentre fuori si combatte, e fa anche pena guardare il suo corpo pieno di lividi, tagli e segni di anni ed anni di violenze. Anche gli altri abitanti di Dream sanno che non possono eliminare il male dal mondo per sempre, sanno che il dolore ritornerà, ma almeno combattono per un presente e futuro migliore. Nel loro piccolo, fanno ciò che possono per migliorarsi e migliorare il mondo. Il dramma di Maelwyrd è di non riuscire a trovare la forza di reagire, uno scopo nella vita. Tenterà di fuggire dalla sua terra e tornerà indietro spaventata, poi proverà ad uccidersi ma non ne avrà il coraggio. Allora andrà in guerra affianco al licantropo che ama, ma che non la ricambia. E lì troverà la morte, e sarà veramente libera.

#360 Comment By Guglielmo On 14 novembre 2008 @ 18:17

La cosa piu’ gamberosa di questo thread e’, in generale, la pretesa di misurare in modo oggettivo la qualita’ di un’opera letteraria (o di un’opera d’arte in genere). Piuttosto che lasciare la questione al gusto personale di ciascuno di noi, si appropria della questione del gusto e ce la impone. Da qui alla definizione di “arte degenere” il passo e’ breve…

A me non da’ minimamente fastidio che uno mi venga a dire: “I libri della Troisi valgono meno della carta ignienica usata”. A me i libri della Troisi son piaciuti, a lui no, e’ normale. Magari, incuriosito, potrei chiedere: “E cos’e’ che non ti e’ piaciuto esattamente?”, e lui se vuole me lo spiega in dettaglio, o magari non me lo spiega affatto (”Non mi sono piaciuti e basta!“) e io di nuovo non avrei difficolta’ ad accettarlo, perche’ so che e’ soprattutto una questione di gusti.

Ma la Gamberetta, in questo thread, intende creare l’illusione di un confronto rigoroso, oggettivo, dimostrato, e come tale assoluto. L’implicita conseguenza e’ che chi poi dice di aver adorato “Nihal della Terra del Vento” e’ automaticamente un perfetto imbecille. Dimostrato, proprio.

Ora, come tutti noi sappiamo, sebbene siano stati fatti infiniti tentativi di inquadrare l’arte entro schemi oggettivi atti a “misurarne” l’efficacia, o la “bellezza”, non uno di questi ha fortunatamente mai avuto successo: gli artisti sono sempre stati capaci di stupirci, e i piu’ grandi di loro sono proprio quelli che se ne sono fottuti delle “valutazioni” e delle “misure” create dai critici, rompendole allegramente, spesso ottenendo un successo di pubblico totalmente inaspettato dai crostacei (cioe’, i critici, che per un po’ i critici continuano a spiegare al pubblico che “sbaglia”; poi si mettono a parlare di “popolo ignorante”; e alla fine capitolano con “Io l’ho sempre detto che era un genio…”).

Ma questo della Gamberetta non e’ nemmeno un tentativo di valutazione oggettiva all’altezza di altri, ben piu’ raffinati, tentati in passato: perche’ da una parte le “regole” per il confronto sono troppo gamberose per essere accettabili a un livello serio; e secondariamente perche’ e’ chiaro che non abbiamo alcuna garanzia che i pezzi da lei confrontati (di battaglie, di sesso, di fantasia) li ha di nuovo selezionati proprio lei, la Gamberetta. Possiamo davvero illuderci che una “valutazione” di questo genere possa avere un qualsiasi valore, di qualsiasi genere? La Gamberetta ha un’opinione, che posso rispettare, ma quando cerca di vendermela come Verita’ Oggettiva allora non posso far altro che rifiutarla. L’unica cosa che si puo’ fare e’ leggere il libro, e infine dire “Era bello” oppure “Era una gamberata”.

Qui parlero’ solo di una delle “regole” assurde inventate dalla Gamberetta. Ad altre cose rispondero’ piu’ avanti (ora di pranzo e’ quasi passata). Vorrei farla finita con questa gamberata che bisognerebbe sempre dare un bel po’ di particolari invece di lasciarli al lettore. Questo concetto viene riassunto dall’immaginetta di due cavalieri, uno vestito di rosso e l’altro di blu, che si prendono a spadate, affiancata sulla destra solo dalla loro silouette con sopra scritto: “Immaginate!.

Io affermo che questa resta una scelta dell’autore: ci sono punti in cui l’autore ritiene di dover lasciare tutto nel vago, per ragioni (sue) che varieranno di caso in caso, e ci saranno altri punti dove invece l’autore decidera’ di andare sul dettaglio. La Gamberetta ha gia’ mostrato svariati esempi (anche in questo stesso thread) dove la Troisi e’ capace di andare tranquillamente nel dettaglio. E se la Troisi e’ capace, e’ capace: vuol dire che quando rimane sul vago si tratta di una scelta. Non si tratta di un “errore”, o di una mancanza, solo perche’ la Gamberetta ha deciso cosi’.

Continuo stasera…

E’ un peccato tu non abbia continuato, con parole diverse abbiamo espresso lo stesso pensiero.
Diciamo che Gamberetta ha fatto il passo più lungo della gamba.

#361 Comment By gugand On 14 novembre 2008 @ 18:38

Guglielmo

E’ un peccato tu non abbia continuato, con parole diverse abbiamo espresso lo stesso pensiero.
Diciamo che Gamberetta ha fatto il passo più lungo della gamba.

Io dico invece che non hai capito nulla, come a suo tempo non capii Carlo il quale, se non erro, e’ finito bannato.
Il sistema di gamberetta e della barca e’ questo, e’ il loro modo di valutazione.
Se non ti piace puoi sbattere i piedini quanto vuoi, ma a loro piace che i racconti seguano quelle regole.
Hanno piu’ volte detto che le regole non sono vere assolute, ma, genialate a parte, la loro sistematica violazione da parte di un autore rende i suoi romanzi brutti.
Naturalmente sempre alla loro ottica.
Se tu non sei d’accordo puoi anche dirlo, ma non venire qui, come Carlo, a fare il saggio che va dicendo che la bellezza non si misura.
La bellezza si misura eccome, ognuno lo fa col proprio metro di giudizio basato su esperienze, ambiente e cultura personale.

Serve che ad ogni recenzione venga specificato: la seguente recensione e’ una opinione?
Sarebbe come premettere sempre che l’acqua e’ trasparente.

#362 Comment By Guglielmo On 14 novembre 2008 @ 22:19

A parte che io non penso tu abbia la preparazione teorica per affrontare una discussione su questo piano [mia opinione basata sui precedenti tuoi interventi], non è stato segnalato da nessuna parte che queste regole, su cui insistiamo, siano soggettive.
Perché altrimenti, come nella tua paradossale frase, la bruttezza di un libro sarebbe indimostrabile.
Io dico che la bellezza non si misura?Non hai capito nulla: la bellezza è una convenzione.
E fino a prova contraria, parlando di “saggi”, non sono io quello che ha aperto un blog per criticare, ridicolizzare e spesso offendere scrittori e lettori di opere che non si apprezzano [e guardandosi bene di intervenire quando i metri di giudizio di queste critiche vengono messi in discussione!].

#363 Comment By Gamberetta On 14 novembre 2008 @ 22:54

@Guglielmo. Questo blog, che non è un’istituzione pubblica, è il blog privato della Barca dei Gamberi, e ha due semplici regole: non offendere gli altri commentatori (me esclusa) e non andare off topic.
Com’è ampiamente illustrato negli esempi, tra l’off topic c’è il criticare il metodo generale. Puoi criticare la singola recensione, il singolo libro o autore, ma non il mio metro di giudizio.
Ora, è molto semplice: se ti sta bene, bene. Se non ti sta bene, bene uguale, però piantala di postare commenti fuori luogo in articoli che non parlano dell’estetica secondo Gamberetta, ma parlano di Ash o Chariza o Twilight. Grazie.

#364 Comment By Guglielmo On 15 novembre 2008 @ 00:33

Io infatti critico la singola recensione criticando il metodo generale, quindi ero perfettamente in topic.

#365 Comment By gugand On 15 novembre 2008 @ 12:57

@Guglielmo
Non ho studi umanistici alle spalle. I tuoi discorsi filosofici su cosa sia la bellezza li puoi mettere anche nel cestino, non mi interessano proprio. La bellezza e’ soggettiva, gli errori no.
C’e’ chi ritiene degli errori/forzature causa della rovina della bellezza di un racconto, per altri no.
Una volta che tu sai quali siano gli errori e quanto incidono sul giudizio degli altri puoi anche capire il loro punto di vista.
Nessuno pretende di avere la verita’ in tasca, ma espone i propri gusti e cerca di farlo in modo che chi legge capisce la costruzione del giudizio.
Se determinati metodi trovano errori anche in pietre miliari della letteratura non significa ritenere quelle opere spazzatura, specie se gli errori sono pochi.

#366 Comment By gugand On 15 novembre 2008 @ 12:58

PS:sopra e’ capisca non capisce…

#367 Comment By Guglielmo On 15 novembre 2008 @ 13:43

Ok, già se mi fai questo discorso possiamo essere d’accordo.
Però(c’è sempre un però :D), ti vorrei far notare due cose:

Nessuno pretende di avere la verità in tasca non corrisponde alla pretesa di questo blog di usare un taglio sarcastico nella recensione. Loro dicono per ragioni comunicative, ma questo è solo un effetto collaterale del sarcasmo. Perchè il primo passo, necessario, è quello di mettersi al di sopra di chi si critica in quel modo.
Seconda cosa: anche gli errori sono soggettivi, e la loro importanza è giudicata in maniera soggettiva. Ti hanno già fatto notare che se il metodo scova errori usato dai Gamberi rende spazzatura praticamente qualsiasi libro, forse, dico forse c’è qualcosa che non và.
Unisci questo al discorso che mi facevi tu sulle premesse emotive – rancore, preconcetti, voglia di vendetta, rosikamento che stanno dietro a questi giudizi, e il quadro è completo.

#368 Comment By gugand On 15 novembre 2008 @ 15:29

Ti hanno già fatto notare che se il metodo scova errori usato dai Gamberi rende spazzatura praticamente qualsiasi libro, forse, dico forse c’è qualcosa che non và.

Continui a non capire.
Non e’ la presenza di errori (che sono oggettivi) in se che rende brutto un romanzo, ma solo la mancanza di pregi ad esaltarli, tenendo conto anche la loro quantita’.

Unisci questo al discorso che mi facevi tu sulle premesse emotive – rancore, preconcetti, voglia di vendetta, rosikamento che stanno dietro a questi giudizi, e il quadro è completo.

Mai fatto discorsi simili.
Anzi metterli in argomento significa che ti sei chiuso a riccio e la tua unica differenza con quei branchi di ragazzini che riempono il blog d’insulti e’ l’uso di un italiano corretto.

#369 Comment By Guglielmo On 15 novembre 2008 @ 19:48

maddai su, stiamo girando in tondo: i pregi? WARING!!!SOGGETIVAZIONE!!!La tua argomentazione imploderà tra 3…2…1… *puff*

E poi oh, sei stato tu a dire che chi criticava la Troisi aveva qualche sassolino nella scarpa da levarsi, quindi…

#370 Comment By mariateresa On 15 novembre 2008 @ 21:30

@gamberetta
Scusa tanto gamberetta, ma vorrei sapere se è vero che tra poco uscirà un nuovo libro della Troisi sul Mondo Emerso, tale “Leggende del mondo emerso”. Ne sai qualcosa?

#371 Comment By Gamberetta On 15 novembre 2008 @ 21:39

#372 Comment By gugand On 15 novembre 2008 @ 22:06

@guglielmo
Non so minimamene a cosa tu faccia riferimento.
Non ricordo di aver mai detto di volermi togliere sassolini dalle scarpe.
Posso dire che l’unica cosa che mi rode del successo della Troisi e’ che quel tipo di libri che a me fanno schifo putroppo vendono tanto. Quindi trovo difficile che qualcuno pubblichera’ qualce autore che scrive come piacerebbe a me.
Comunque, sinceramente sei divenato noioso e ti sei messo su un piedisallo a fare il professorino, per me la questione finisce qui (hai persino tirato fuori l’espressione “intelletualodi di sinistra” che e’ tutto un dire del tuo pensiero)

#373 Comment By Uriele On 20 novembre 2008 @ 21:27

@ Clio: questo lo metto direttamente nella fogna. Quello della scherma infatti è un’aggiunta di una discutibile sceneggiatura a un romanzo ben costruito ( può non piacere il libro, ma Gaiman è un professionista all’americana e sta attento a queste cose)

#374 Comment By Clio On 21 novembre 2008 @ 23:35

A Uriele
Lo so che nel libro non sguaina la spada una sola volta, infatti parlavo del film ;)

#375 Comment By Uriele On 22 novembre 2008 @ 00:13

infatti era una nota spammosa direttamente messa nella fogna ;)

#376 Comment By Vale On 25 novembre 2008 @ 12:25

Lo metto direttamente qui:

Quando lo aggiorniamo, sto blog?

#377 Comment By Gamberetta On 25 novembre 2008 @ 14:37

@Vale. Appena avrò di nuovo un po’ di tempo da dedicarci, ci vorranno ancora una decina di giorni.

#378 Comment By Guido Mastrobuono On 8 dicembre 2008 @ 10:15

Edit di Gamberetta. E tutto ciò c’entra con la recensione di Bloodsucking Fiends, perché?

Sono l’ideatore di una community che raccoglie più di 600 artisti e si chiama Progetto Cicero (http://progettocicero.ning.com).

Stiamo tentando un esperimento di comunicazione on-line basato sulla creazione di comunità piccole ma dotate di una forte coesione tra i membri che viene ottenuta sia con regole di comportamento (nominalità, tolleranza, proattività ed educazione) sia con la condivisione di discussioni e ragionamenti.
Allo scopo di alimentare la discussione tra di noi e trarre ispirazione dalla stessa, abbiamo dato il via ad un’attività che si chiama “Quindi-Ci” (http://progettocicero.ning.com/group/quindici).

In soldoni, ogni 15 giorni ci diamo un tema e lo trattiamo con diversi linguaggi.
In una sorta di gioco/concorso, passata la quindicina, scegliamo l’intervento più interessante.

Il tema attuale è ” morte e nascita: nostalgia e speranza”.

Ti scrivo in quanto ho trovato il tuo blog ed ho pensato di invitarti ad alimentare con essa la nostra discussione nella convinzione che, quello che per te sarebbe un secondo di taglia ed incolla, per noi potrebbe essere la fonte di spunti interessanti e la possibilità di aggiungere nuove menti brillanti al nostro gruppo.
Tu potresti pubblicizzare il tuoi scritti e trovare persone interessanti con cui discutere.
Spero che considererai il mio messaggio come il complimento che esso è.

Una cosa importante: ognuno di noi ha i suoi siti, il suo blog, i suoi spazi e non li abbandona.
Il Progetto è un luogo dove discutere o presentare questi tuoi lavori (oppure semplicemente le tue idee) e non per fa alcuna concorrenza a blog siti e comunità che già li contengono.

Un saluto
Guido Mastrobuono
(Direttore del Progetto Cicero)

PS.

Coerentemente con i nostri obiettivi, per l’accesso alla comunità, richiediamo una registrazione nel sito all’indirizzo http://progettocicero.ning.com/?xgi=db6QQdU , per la quale sono richiesti i seguenti dati: Nome, Cognome, Età, Residenza ed una foto del viso.

#379 Comment By mariateresa On 10 dicembre 2008 @ 00:20

@gamberetta:non voglio certo farti passare un brutto Natale, ma sinceramente trovo che questa volta la Troisi sia davvero migliorata. Ho letto il primo capitolo del nuovo libro e Adhara mi è parso un personaggio tangibile e concreto, non impossibile come Nihal o Dubhe. Però è anche vero che all’inizio mi piacevano i suoi scritti, era allo svolgimento che tutto crollava…però voglio darle fiducia. perchè non provi almeno a leggerlo e a darne un’impressione?Così evito di fare un acquisto sbagliato!

#380 Comment By GiD On 12 dicembre 2008 @ 23:43

Ripeto qui ciò che ho scritto via mail a Gamberetta, in caso vi fosse qualche altro interessato…

Ho messo da poco sul mio blog il racconto scritto per partecipare al concorso “Un esoriente per Sanctuary”.
Mi farebbe piacere avere più opinioni possibili sul mio modo di scrivere. Le critiche sono bene accette, e abbondate pure col sarcasmo! :D

La pagina esatta del blog la trovate a questo link!

#381 Comment By Stefano On 13 dicembre 2008 @ 18:42

La redazione di “Terre di Confine”, rivista dedicata al fantasy, alla
fantascienza e agli anime, è lieta di annunciare l’uscita del n. 9 dedicato
ai Pirati.
http://www.terrediconfine.eu/Indicerivista/tabid/53/Default.aspx

#382 Comment By Simone On 16 dicembre 2008 @ 11:56

Questo silenzio significa “ora lo metto online e ti stupisco” o “non ho scritto manco una riga”? Guarda che passati i 18 anni rischi che gli editori ti giudichino troppo vecchia per fare la scrittrice! ^^

Simone

#383 Comment By Gamberetta On 16 dicembre 2008 @ 16:02

@Simone. A te di quello che scrivo io non te ne frega niente, e lo sai benissimo, non è che ci “conosciamo” da oggi. È la solita polemica da quattro soldi: “invece di criticare gli altri, pensa a scrivere te, gne, gne, gne”. Che noia.

#384 Comment By Simone On 16 dicembre 2008 @ 17:37

Veramente volevo leggerlo davvero, polemica a parte che comunque ci stava. E vattene a fare in culo, una volta tanto!

Simone

#385 Comment By Mirco On 17 dicembre 2008 @ 12:12

Ciao Gamberetta. Se ti va (e hai tempo) puoi darmi un giudizio sul racconto che ho scritto per Sanctuary?
Sii spietata, come sempre! :D
Grazie!

http://fenicedicarta.blogspot.com/2008/12/nato-di-donna.html

#386 Comment By Gamberetta On 17 dicembre 2008 @ 13:18

@Mirco. Magari ci passo, ma ovviamente questo non c’entra con il sondaggio.

#387 Comment By Mirco On 17 dicembre 2008 @ 16:10

Sì, scusa! Non avevo visto il tuo indirizzo email. Ti avrei scritto in privato altrimenti.

#388 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 24 dicembre 2008 @ 21:18

xPolyqualcosa: impara l’italaino se non capisci razza di deficente mia nonna è più intelligente di te!!!!!! metti ti gli occhiali opossum del minkia!

#389 Comment By Angra On 24 dicembre 2008 @ 22:15

Ciao Chiara, buone feste! ^__^

#390 Comment By Lidia On 31 dicembre 2008 @ 06:28

@Okamis

Scusa Gamberetta, non sapevo dove scrivere questa domanda.
Ho cercato di entrare nel tuo sito, Okamis, ma non ci riesco più. Da qualche parte qui dicevi che stavi scrivendo una recensione del libro di Tassitano, e dato che finora non ne ho trovate e anch’io l’ho letto, volevo ascoltare qualche altra opinione. Ma non trovo più il tuo sito! Se ci sei, batti un colpo!

ciao

#391 Comment By Vale On 1 gennaio 2009 @ 19:18

Gamberetta, avevi scritto su una vecchia “segnalazione” che avevi intenzione di leggere Perdido Street Station, e recensirlo.
Lo hai già fatto, o no?
Io l’ho letto, e la prima volta mi è piaciuto, ma dovrei rivederlo per avere un quadro più chiaro…
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi tu, invece…

#392 Comment By Gamberetta On 2 gennaio 2009 @ 07:02

@Vale. Sì, l’ho letto. Avrei voluto parlarne dopo aver letto anche gli altri due volumi ambientati nell’universo di Bas-Lag ma onestamente non so se li finirò mai.
Il problema è che Miéville ha una buona/ottima fantasia (ma non eccezionale) e di sicuro ha creato un’ambientazione interessante e affascinante, ma la scrittura è farraginosa*, e la trama così così.
Le prime 100-150 pagine di PSS si leggono volentieri, finché l’ambientazione rappresenta una “novità” il romanzo scorre, poi si fa strada la noia. Troppo poco ritmo e troppe parole.
Perciò nel complesso il giudizio è difficile: il tipo di fantasy che scrive Miéville è quello che a me piace, ma Miéville come scrittore è mediocre.

*Miéville fra le altre cose confonde che l’usare dei termini a caso non è ulteriore sintomo di fantasia, è solo cattiva scrittura, tipo:
“Il tunnel faceva parte di una topografia sovversiva.” che è una topografia sovversiva?
Per non parlare poi di problemi da scrittore dilettante tipo lo sbrodolarsi d’avverbi inutili. “Il barcaiolo scatarra oscenamente nell’acqua.” oh, be’, se lo fa oscenamente allora cambia tutto… e ho perso il conto di quante volte qualche personaggio fa qualcosa “nervosamente” (tra l’altro dopo aver confrontato la versione inglese con la traduzione ho scoperto che il traduttore ha tolto alcuni degli avverbi, usando aggettivi o altri giri di parole).

#393 Comment By Vale On 2 gennaio 2009 @ 14:47

È vero, Chiara, rileggendo quaqlche pagina, ieri (e io ho comprato il libro, non l’ho scaricato) ho potuto constatare che Mieville è davvero mediocre, come scrittore. Troppi aggettivi, troppi avverbi. Nemmeno io credo che leggero gli altri libri della saga (e se anche dovesse succedere, non li comprerei certo).
Ennesima idea buttata via? Penso di sì, anche a me piace questo tipo di ambientazione fantastica. Proverò a rimediare Dragons of Babel.

A propos, auguri!

#394 Comment By Lidia On 3 gennaio 2009 @ 15:49

Ciao Gamberetta,
mi pare di aver visto un piccolo errore di battitura in uno dei riquadri. C’è scritto: “Arr Cose tenniche” invece di tecniche.

ciao ciao

#395 Comment By Gamberetta On 3 gennaio 2009 @ 16:32

@Lidia. È scritto apposta così per suonare come pronunciato da un pirata. Il tema del blog è stato creato da Capitan Gambero in un momento d’ispirazione piratesca.

#396 Comment By Lidia On 3 gennaio 2009 @ 18:02

Ops, non lo sapevo! : ) Meglio così, no? Idea carina.

#397 Comment By Vale On 4 gennaio 2009 @ 12:22

Cercando recensioni su Libba Bray mi sono imbattuta in questo libro: Farfalle nere di Tara Bray Smith.
Però non credo possa essere interessante, i commenti di chi ha letto sono contrastanti.
Vabbè, l’ho messo qui apposta.
È che ho quasi finito di leggere gli articoli arretrati (anzi, senza il quasi).

#398 Comment By Stefano On 4 gennaio 2009 @ 18:09

Edit di Gamberetta.

Il signor Rocca è il gestore, sotto mentite spoglie, di quel blog. Onestamente non mi pare il caso di insistere sull’argomento.

Segnalo in tono neutro le presentazioni e il curriculum dell’autore su you tube:
http://it.youtube.com/watch?v=wiaB7HM1P_M&feature=related
http://it.youtube.com/watch?v=jjyxfjj1hYg&feature=related
http://it.youtube.com/watch?v=ZUrnK9ljybY&feature=related
http://it.youtube.com/watch?v=Oo-EmXyR86Q&feature=related

E questo BLOG nato come antitesi a gamberi.org
http://www.salvalibri.splinder.com/post/18045761/BENVENUTI

#399 Comment By Stefano On 4 gennaio 2009 @ 20:43

Va a tuo onore, anche se francamente non sarei stato altrettanto buono al tuo posto.

#400 Comment By leia87 On 4 gennaio 2009 @ 20:46

Ad essere sinceri alcune delle cose dette in quel blog non sono sbagliate, Gamberetta è una persona competente e possiede una verve inimitabile ma capisco anche chi si sente offeso dai suoi insulti…ma secondo me non va presa sul serio, bisogna farci una risata sopra, e nemmeno lei è infallibile, su tolkien e le faery stories ha detto un sacco di cose che dimostravano la sua quasi totale ignoranza sul professore di Oxford.Ma bisogna ammettere che molto spesso dice cose sensate, a parte i toni talora discutibili.

#401 Comment By Gamberetta On 4 gennaio 2009 @ 21:06

@leia87.

su tolkien e le faery stories ha detto un sacco di cose che dimostravano la sua quasi totale ignoranza sul professore di Oxford.

Per esempio?

#402 Comment By leia87 On 5 gennaio 2009 @ 16:16

Anzitutto dai per scontato che fairy stories sia sinonimo di fantasy:a me non risulta,tanto che in italiano il suo saggio è stato tradotto Sulle fiabe ( si legge ne Il medioevo e il fantastico edito da bompiani-si tratta di una racolta di sette saggi sul medioevo e sul fantasico).Se per fairy intendiamo fiaba e non fantasy (in senso moderno) in generale, la tua analisi cambia significato. Inoltre non tieni in conto l’autore tolkien, la sua biografia e i suoi studi, sbeffeggiando il suo essere antimoderno.Egli da giovane aveva partecipato alla Grande Guerra, in cui aveva perso 3 dei suoi migliori amici ed era rimasto ferito; di qui il suo astio verso la tecnologia (che,all’epoca, non era come quella di adesso).Egli era un filologo, glottoteta e studioso di letteratura anglosassone:ha ricreato un mondo basandosi sui suoi studi, che fanno riferimento ad un ambito ben preciso.Non ha mai voluto dare ordini su come un fantasy debba essere scritto.Studiava un certo tipo di letteratura fantastica, legata al medioevo, e in particolare anche all’epica medievale, dal beowulf al Kalevala finnico. Non mi sembra un crimine.Come appassionato filologo,poi, non stupisce che prediligesse lo strumento letterario per la creazione di fiabe.
Per quanto riguarda la fascinazione per la natura, il fatto che tu non ci trovi alcun fascino è una tua considerazione personale: io non trovo alcun fascino in draghi elettronici o cose simili, insomma in ciò che ti piace tanto.De gustibus.
L’epilogo sul credo cristiano, concordo con te, per molti può non avere senso.Ma Tolkien stesso, parlando del Signore degi Anelli, disse che non ha intenzioni allegoriche, morali,religiose o politiche.Ha poi anche detto che pur essendo il SdA un opera fondamentalmente cristana e “all’inizio non ne ero consapevole, lo sono diventato durante la correzione. Questo spiega perché non ho inserito, anzi ho tagliato, praticamente qualsiasi allusione a cose tipo la “religione”, oppure culti e pratiche, nel mio mondo immaginario. Perché l’elemento religioso è radicato nella storia e nel simbolismo. Tuttavia detto così suona molto grossolano e più presuntuoso di quanto non sia in realtà. Perché a dir la verità io consciamente ho programmato molto poco”.Insomma tolkien ha scritto facendo riferimento al suo patrimonio culturale, come credo facciamo tutti (e ognuno ha il suo).
A mio parere il tuo errore è stato il recensire Sulle Fiabe come se fosse stato scritto ieri, e non nel 1947 (anche se la conferenza da cui è tratta risale al 1939), cosa che tu stessa sai.
Detto questo, se uno scrittore prende per dogma tutto ciò che ha scritto Tolkien senza inserirlo nel suo panorama storico e letterario, hai ragione a dire che la sua fantasia sarà molto limitata.Aggiungo che ogni scrittore deve crearsi il suo percorso senza percorrere pedissequamente quello di un altro scrittore, per quanto grande.

#403 Comment By leia87 On 5 gennaio 2009 @ 16:23

Vorrei chiarire che non sono una di quelle persone che pensa tolkien uguale fantasy e viceversa.Non sono così ignorante, e non sono nemmeno un adepta alla religione tolkeniana, anche se l’esistenza di fan ignoranti ed esaltati non me lo fa piacere di meno.

#404 Comment By Gamberetta On 5 gennaio 2009 @ 18:33

Anzitutto dai per scontato che fairy stories sia sinonimo di fantasy:a me non risulta,tanto che in italiano il suo saggio è stato tradotto Sulle fiabe ( si legge ne Il medioevo e il fantastico edito da bompiani-si tratta di una racolta di sette saggi sul medioevo e sul fantasico).Se per fairy intendiamo fiaba e non fantasy (in senso moderno) in generale, la tua analisi cambia significato.

È vero che fairy-stories e fantasy non sono la stessa cosa, e non ho idea come il saggio sia stato tradotto in italiano, ma nella sua versione in lingua originale, Tolkien spiega che le “fairy-stories” e il “fantasy”, condividono un aspetto fondamentale:

I will say only this: a “fairy-story” is one which touches on or uses Faerie, whatever its own main purpose may be: satire, adventure, morality, fantasy.

Dunque una “fairy-story” è tale in base alla presenza del Mondo Secondario, Faerie. Ma

We may put a deadly green upon a man’s face and produce a horror; we may make the rare and terrible blue moon to shine; or we may cause woods to spring with silver leaves and rams to wear fleeces of gold, and put hot fire into the belly of the cold worm. But in such “fantasy,” as it is called, new form is made; Faerie begins; Man becomes a sub-creator.

Per cui è vero che fairy-stories e fantasy non coincidono, ma è altrettanto vero che le fairy-stories, per Tolkien, condividono con il fantasy un aspetto decisivo, ovvero la creazione di Faerie. O in altri termini, quando scrivi una fairy-stories stai anche scrivendo un fantasy e viceversa. Non a caso nell’epilogo Tolkien usa il termine Fantasy (F maiuscola) a indicare quello che fino a quel momento è stata “fairy-story”.
Poi tieni presente che sono altri a prendere a modello queste idee di Tolkien per scrivere fantasy oggi. Fosse per me che m’importa? Il mio concetto di fantasy ha poco a che vedere con quello di Tolkien.

Inoltre non tieni in conto l’autore tolkien, la sua biografia e i suoi studi, sbeffeggiando il suo essere antimoderno.

E allora? Il fatto che determinati atteggiamenti siano comprensibili a fronte della storia personale di Tolkien non li rende meno ridicoli. Se mi morde una cane magari sarò spaventata e ogni volta che ne vedo uno per strada cambierò marciapiede, ciò non toglie che a chi guarda verrà da ridere. Giustamente.
Quando uno si augura che la gente scenda in strada a buttar giù i lampioni, minino è da prendere per i fondelli.

Per quanto riguarda la fascinazione per la natura, il fatto che tu non ci trovi alcun fascino è una tua considerazione personale

E due, e allora? Tu mi hai accusata di ignorare la materia. Non la sto ignorando, sto solo dicendo che la fascinazione di Tolkien per la natura è una stupidaggine. Poi puoi non essere d’accordo, ma spiegami dove sia l’ignoranza.

A mio parere il tuo errore è stato il recensire Sulle Fiabe come se fosse stato scritto ieri, e non nel 1947 (anche se la conferenza da cui è tratta risale al 1939), cosa che tu stessa sai.

1947 non sono mille anni fa. Tolkien esprime idee davvero fragili se già sessant’anni dopo cominciano a perdere valore per loro stesse e devono essere interpretate nell’ottica dell’epoca in cui sono state scritte. Con Lovecraft, Stevenson, Heinlein e tanti altri non ho avuto questi problemi.
La verità è che in fairy-stories Tolkien racconta una bella fetta di scemenze (non sempre, ci sono di certo anche considerazioni acute e interessanti), e purtroppo, dato il successo del Signore degli Anelli, molti le hanno prese per oro colato.

#405 Comment By leia87 On 5 gennaio 2009 @ 21:31

a Gamberetta

Nella traduzione Fantasy (spesso maiuscolo) è tradotto con Fantasia, non con (genere) fantasy; io l’ho intesa quindi in maniera diversa, ma magari sbaglio.

Gamberetta scrive:
Il fatto che determinati atteggiamenti siano comprensibili a fronte della storia personale di Tolkien non li rende meno ridicoli. Se mi morde una cane magari sarò spaventata e ogni volta che ne vedo uno per strada cambierò marciapiede, ciò non toglie che a chi guarda verrà da ridere. Giustamente.

Qui bisogna chiarirsi: va benissimo ridere di qualcosa di strano o grottesco, ma se devo scrivere una recensione cerco di capire cosa ci sta dietro, anche se non mi piace.
Per criticare devo almeno cercare di capire, non limitarmi a riderci su.

Gamberetta scrive:
Tu mi hai accusata di ignorare la materia. Non la sto ignorando, sto solo dicendo che la fascinazione di Tolkien per la natura è una stupidaggine. Poi puoi non essere d’accordo, ma spiegami dove sia l’ignoranza.

Tu ignori tutto ciò che sta dietro il discorso sulle fiabe, a partire dal fatto che si trattava di una conferenza del 1939 tenuta all’Università di St. Andrews, nella quale tratta del tema delle fiabe e del mondo del fantastico che vi sta alla base. Non indica affatto come scrivere opere fantasy in generale!Che le sue idee non ti piacciano è più che legittimo (e anche comprensibile), ma, ripeto, si tratta di analisi circoscritte ad un certo ambito (quello medievale e fiabesco).Tu prendi in giro il fatto che sia cattolico senza cercare di capire le tematiche trattate solo perchè le ritieni stupide.Se le ritieni stupide non occupartene. Nel Signore degli Anelli la tematica centrale, secondo alcuni, è la morte e il fatto che è un dono, non una punizione. Non mi sembra una tematica stupida. Ed è opinabile il fatto che termini con un lieto fine (di fatto Frodo va nell’aldilà).
Che la fascinazione di Tolkien per la natura sia una stupidaggine è una tua opinione, non è una verità assoluta nè tantomeno un dato di fatto. Piantala di dire che è stupido tutto ciò che non ti piace ( a meno che non sia davvero stupido, ma su basi oggettive, non soggettive).

Gamberetta scrive:
Poi tieni presente che sono altri a prendere a modello queste idee di Tolkien per scrivere fantasy oggi. Fosse per me che m’importa? Il mio concetto di fantasy ha poco a che vedere con quello di Tolkien.

Ma tu non hai preso ad esempio uno dei nuovi autori, copiatori di tolkien. Parli di lui e se parli di lui devi tener conto del personaggio e dell’epoca, come bisognerebbe fare con tutti gli autori.Se parlo di Shakespeare tengo presente il suo concetto di teatro e il teatro del ’500 in generale.Tolkien non è così lontano nel tempo, è vero, ma c’è una bella differenza tra il 1939 ed oggi.Se non la vedi ripassati storia.

Gamberetta scrive:
Tolkien esprime idee davvero fragili se già sessant’anni dopo cominciano a perdere valore per loro stesse e devono essere interpretate nell’ottica dell’epoca in cui sono state scritte. Con Lovecraft, Stevenson, Heinlein e tanti altri non ho avuto questi problemi.

E perchè mai idee che devono essere reinterpretate dovrebbero aver perso valore?Tutte le idee vengono reinterpretate nei vari momenti storici. Si reinterpretano proprio perchè sentiamo che hanno ancora qualcosa da dirci, altrimenti cadrebbero nel dimenticatoio. Credi davvero che qualcuno nel 2050 leggerà Tolkien o Lovecraft con lo stesso approccio con cui lo leggi tu? Il fatto che per te sia stato più semplice leggere altri autori mi fa piacere per te (perdona la ripetizione), ma sinceramente non me ne frega. Vuol solo dire che ti piacciono di più.

Gamberetta scrive:
La verità è che in fairy-stories Tolkien racconta una bella fetta di scemenze (non sempre, ci sono di certo anche considerazioni acute e interessanti), e purtroppo, dato il successo del Signore degli Anelli, molti le hanno prese per oro colato.

Sono scemenze solo se prese come dogmi ed applicate ad un ambito sbagliato. Prese per quello che sono, cioè considerazioni personali sul fiabesco e il suo rapporto col fantastico, dettate da studi filologici, non sono affatto scemenze.

Ti ho accusato di ignoranza perchè, cercando di capire le idee da cui Tolkien è partito per scrivere Il Signore degli Anelli, hai tralasciato alcuni aspetti fondamentali:
la sua concezione di uomo come creatore di altri mondi (una sorta di neo demiurgo), così come dio ha creato il nostro, la sua aspirazione a creare un passato mitologico per il suo paese e le implicazioni che ciò comporta con altri generi come la mitologia e l’epica altomedievale, di cui era grande conoscitore (e non solo di quella anglosassone). Il Signore degli Anelli è una sorta di poema epico-fantasy in prosa, con riferimenti alla mitologia nordica.Nasce dal desiderio di dare all’Inghilterra una mitologia originale inglese,è quindi anche un’operazione di mitopoiesi.Insomma Il signore degli Anelli è può essere visto come un’esplorazione, da parte di Tolkien, dei suoi interessi per la filologia, le fiabe e la mitologia, sia nordica che celtica. Tolkien infatti riempì in maniera incredibile la sua opera di dettagli e particolari: creò una vera e propria mitologia per la sua Terra di Mezzo, con tanto di genealogie dei personaggi, linguaggi dei vari popoli, tradizioni, calendari e storie; dettagli che vanno spesso al di là della narrazione dei vari libri, che sono quindi, apparentemente, fini a sé stessi.

#406 Comment By Gamberetta On 5 gennaio 2009 @ 22:59

@leia87.

Qui bisogna chiarirsi: va benissimo ridere di qualcosa di strano o grottesco, ma se devo scrivere una recensione cerco di capire cosa ci sta dietro, anche se non mi piace.
Per criticare devo almeno cercare di capire, non limitarmi a riderci su.

Veramente è tutto il contrario: lo scopo di una recensione è riuscire a comunicare al lettore un concetto molto semplice, ovvero vale la pena spendere tot euro e tot ore di tempo per il tal romanzo?
Tutto qui. Proprio per questa ragione una recensione dovrebbe, nei limiti del possibile, rimanere confinata al testo e nient’altro. Un romanzo può averlo scritto Tolkien come Chiara Strazzulla, né in un caso né nell’altro mi deve interessare la vita e la filosofia dell’autore (a meno che tali informazioni non siano contenute in apposito volume allegato senza sovrapprezzo).
In quell’articolo prendevo anche in giro Conan Doyle convinto di vedere le fate. Anche qui Doyle aveva i suoi buoni motivi personali per andare fuori di testa, tuttavia che importa? Cosa mi importa se Doyle era depresso, pazzo o solo ubriaco mentre scriveva?
Al massimo, se sono appassionata all’argomento, posso indagare, ma questo non sposta di una virgola un’eventuale recensione del testo di Doyle sulle fate.
Come scrivevo nella recensione di Vampire Kisses, mentre leggevo credevo che certe scene fossero copiate dalla Meyer, invece era il contrario, ma in fondo cosa cambia? Le scene erano buone prima e lo sono dopo (vale anche per la Meyer stessa, per chi l’apprezza).

E qui veniamo al bello: l’articolo che contesti non era una recensione. Infatti non ci sono Gamberi né giudizio sul saggio in sé. Sono mie considerazione sui concetti espressi dal saggio: non è la stessa cosa.
Se dovessi scrivere una recensione di “On Fairy Stories” sarebbe senz’altro positiva: Tolkien esprime le sue idee in maniera chiara e precisa, e non c’è dubbio che queste idee hanno avuto un’influenza notevole sul genere fantasy (a torto o a ragione, con il beneplacito di Tolkien o no). Dunque, se uno è appassionato del genere, leggere “On Fairy Stories” sono soldi e tempo ben spesi. Il fatto che le idee non mi piacciono non implica che non siano degne di essere lette. È un po’ come la Bibbia: io non sono credente e per me sono tutte favolette, ciò non toglie che se una persona è interessata alla storia delle religioni o al cristianesimo deve leggere tale libro.

Il resto non m’interessa, tipo la noiosissima polemica di quello che potrei non potrei fare. Se io ho voglia di scrivere: “la fascinazione per la natura di Tolkien è una stupidaggine” lo scrivo. Puoi non essere d’accordo, ma questo non ha niente a che fare con l’ignoranza.
Tu mi accusi di ignoranza solo perché non giungo alle tue conclusioni: che ne sai se ho letto la biografia di Tolkien di Carpenter, i dodici volumi della storia della Terra di Mezzo e poi alla fine sono sempre convinta siano scemenze? Per te non lo sono, ottimo, questa è la tua personalissima opinione, non è questione o meno d’ignoranza.

#407 Comment By leia87 On 6 gennaio 2009 @ 00:18

Se davvero l’hai letta perchè non ne parli?E se non ne parli perchè non la ritieni importante specificalo, perchè dalla tua critica si potrebbe evincere una certa ignoranza.Io non ti ho accusato di ignoranza solo perchè non giungi alle mie conclusioni (anche perchè non ci sono mie conclusioni, ma solo analisi letterarie non certo mie).E ti contraddici.Affermi (giustamente):

lo scopo di una recensione è riuscire a comunicare al lettore un concetto molto semplice, ovvero vale la pena di spendere tot euro e tot ore di tempo per il tal romanzo?

Quindi ti difendi affermando implicitamente che si tratta di una recensione:

Un romanzo può averlo scritto Tolkien come Chiara Strazzulla, né in un caso né nell’altro mi deve interessare la vita e la filosofia dell’autore (a meno che tali informazioni non siano contenute in apposito volume allegato senza sovrapprezzo).

Poi però dici:

l’articolo che contesti non era una recensione.

ma allora che cos’è, una recensione o no?

Sono mie considerazioni sui concetti espressi dal saggio: non è la stessa cosa.

Dunque si evince che chissene del background dell’autore perchè è una recensione ma poi in realtà si tratta solo di considerazioni tue.

Se io ho voglia di scrivere: “la fascinazione per la natura di Tolkien è una stupidaggine” lo scrivo. Puoi non essere d’accordo, ma questo non ha niente a che fare con l’ignoranza.

Non ho mai asserito che tu non possa scrivere, dire, divulgare in qualsiasi modo che secondo te “la fascinazione per la natura di Tolkien è una stupidaggine”, non l’ho mai nemmeno pensato.E hai ragione, l’ignoranza qui non c’entra. Ma è sbagliato come tu lo asserisci: come un diktat o un dogma, per cui la fascinazione per la natura è una scemenza tout court.Lo affermi come si afferma che la terra gira intorno al sole.

Tu mi accusi di ignoranza solo perché non giungo alle tue conclusioni: che ne sai se ho letto la biografia di Tolkien di Carpenter, i dodici volumi della storia della Terra di Mezzo e poi alla fine sono sempre convinta siano scemenze? Per te non lo sono, ottimo, questa è la tua personalissima opinione, non è questione o meno d’ignoranza.

Io, come te, giudico in base a quello che leggo. Mi sono limitata a quel particolare articolo in cui hai preso un saggio Sulle fiabe e l’hai dissezionato per distruggere un autore (non entro nel merito se ti piace o meno, affari tuoi, ognuno è libero) in generale e dimostrare che come scrittore di fantasy è un pessimo esempio. Solo sulla base di un piccolo saggio (seppure importante), senza tener conto dell’autore in generale. Questo mi pare un errore. E il fatto che tu non accenni minimamente ad altri aspetti molto importanti dell’opera di Tolkien mi porta a pensare che tu non li conosca.

Comunque rispetto le tue idee e le tue considerazioni.
Sono d’accordo sul fatto che uno scrittore di fantasy non debba limitare la propria fantasia a mondi altri, medievaleggianti ed abitati da elfi.La fantasia non deve avere confini. La mia critica non voleva essere un attacco polemico gratuito.

#408 Comment By Captain Falcon On 6 gennaio 2009 @ 13:38

Oggi ricorre la festa principale di Gamberetta! Facciamole tutti gli auguri e i complimenti per il sacrificio di questa notte. Però io un po’ ci sono rimasto male, volevo il nuovo libro della Troisi e invece mi sono ritrovato un mucchietto di polvere. Non si mischia la sfera professionale con le proprie perversioni personali eh!

#409 Comment By fucked and boring guy On 7 gennaio 2009 @ 21:12

Ridicoulous.

#410 Comment By mariateresa On 10 gennaio 2009 @ 22:01

Vedo che si parla del mio Maestro…visto che siamo in fogna,posso inserirmi nel discorso senza rompere il mio voto di non commentare più gli articoli dei racconti.Mi inserisco per amore di Tolkien,tutto qui(non è poco…io raramente prendo le difese di qualcuno in modo appassonato). Vorrei avere dei chiarimenti,sempre se possibile.
a gamberetta/vorrei sapre la fetta di scemenze raccontata da Tolkien in Faery story cosa comprende esattamente

#411 Comment By Gamberetta On 11 gennaio 2009 @ 14:00

@mariateresa. In sintesi:
* L’idea che perché Faerie possa essere verosimile debba per forza avere certe caratteristiche (o meglio non averle: non avere contatti con il Mondo Primario, non avere tecnologia/industria, non avere elementi irrazionali/onirici/surreali).
* L’idea che i fulmini siano eterni e dunque argomento degno per uno scrittore, mentre la luce elettrica sarebbe solo transitoria e dunque indegna di attenzione. Scemenza in sé e nelle premesse.
* L’idea che uno degli scopi delle fairy-stories debba essere la fuga dalla realtà, con esplicito consenso che la realtà attuale (industriale, tecnologica, complessa) è negativa, mentre la “realtà” delle fairy-stories per essere positiva (condizione obbligatoria) dev’essere bucolica, semplice, comprensibile.
* L’idea che ci debba essere il Lieto Fine per forza, manco fossimo in un romanzo rosa. Aggravante poi quando questa storia del Lieto Fine scivola nella mistica cristiana della Gioia con la ‘G’ maiuscola.
* L’idea che la parola scritta sia intrinsecamente superiore agli altri mezzi di espressione, in particolare riguardo al cinema.

#412 Comment By Captain Falcon On 12 gennaio 2009 @ 22:14

* L’idea che ci debba essere il Lieto Fine per forza, manco fossimo in un romanzo rosa. Aggravante poi quando questa storia del Lieto Fine

Il lieto fine appannaggio del romanzo rosa…LOAL!X’D

Massì, sputtaniamo gran parte della letteratura mondiale passata e presente perché non concludono con il finale strappalacrime.

Sulla mistica Cristiana no comment, ma ormai su Internet va di moda giocare al Piergiorgio Oddifreddi de noantri, e ovviamente Von Gamberetten da buona pseudo-alternativa non si tira certo indietro.

#413 Comment By Feser On 14 gennaio 2009 @ 15:43

Una piccola “provocazione”/”richiesta”.
Sono profondamente convinto che, quando si argomentano con veemenza le proprie opinioni su un libro e specialmente su un autore, questi non possano essere passati inosservati.
Se un autore scrive un’opera (oggettivamente decente per stile e storia, pero’, i parametri li conosci benissimo Gamberetta) che personalmente odio, ma che mi sento di dover sviscerare per poter demolire adeguatamente, allora sono tentato di definirlo “un buon libro che proprio non mi e’ piaciuto”.
Che dite, son malato di mente? E’ capitato con qualche libro pure a voi di recente?

#414 Comment By Cayman On 26 gennaio 2009 @ 19:29

@ Capitan Falcon

* L’idea che ci debba essere il Lieto Fine per forza, manco fossimo in un romanzo rosa. Aggravante poi quando questa storia del Lieto Fine

Il lieto fine appannaggio del romanzo rosa…LOAL!X’D

non credo affatto che abbia detto questo… ha detto che appannaggio del romanzo rosa è il fatto di avere SEMPRE il lieto fine, cosa che, a ben guardare, è vera, perchè nemmeno tutte le fiabe ce l’hanno… solo i romanzi rosa (e le fairy-stories per Tolkien)…

Fatto stà che se io dovessi leggere un libro di Benni (il mio autore preferito) e lo trovassi brutto (grazie al cielo non è ancora successo) non andrei certo in giro a dire che è bello perchè l’ha scritto lui… una critica negativa ha senso anche per autori ottimi, e non rovina certo la loro reputazione un passo falso.

#415 Comment By un ammiratore On 29 gennaio 2009 @ 23:44

ciao, scusa se uso lo spazio dei commenti per questo messaggio ma volevo dirti che sono rimasto molto impressionato dal tuo blog, e’ raro trovare una persona con la tua capacita’ di analisi, la tua cultura e la tua determinazione a documentarsi.
E’ impressionante che una ragazza giovane come te sappia trattare con intelligenza e competenza il mondo letterario e ancora di piu’ che lo faccia con una maturita’ che pochi critici letterari raggiungono dopo molti anni di carriera e lavoro.
Piu’ leggo i tuoi articoli piu’ rimango senza parole e cio’ mi ha spinto a scrivere questo messaggio perche’ vorrei conoscerti, se ti va c’e’ MSN nelle note invisibili, ciao :)

PS tutto e’ nato in questo forum:

http://www.spiaggiadeldragone.com/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=4008

se ti va di fare un salto a salutarci ci farebbe molto piacere, alcuni non credono che tu sia vera, cosi’ potrai anche verificare che e’ tutto vero

#416 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 01:56

Anche io scrivo in quel forum e sono dello stesso parere, sarei proprio curioso di poter fare quattro chiacchere con te.

PS E se hai dato un’occhiata al forum e ti sei convinta che è un covo di troll o simili ripensaci: in parte è pure vero magari, ma la mia ammirazione per il tuo lavoro e il mio invito sono assolutamente sinceri.

#417 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 02:08

ti amo

#418 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 02:13

Ti pareva che non arrivava un mio fake demente pure qui. -_-
Va bhe, leggendo un’altra discussione ho visto che può sgamarli facilmente indi puppa. :p

E il mio invito resta valido.

#419 Comment By Emile2 On 30 gennaio 2009 @ 02:25

eh ovvio li sgama dalla mail diversa, ma non ho resistito auhahuahu

#420 Comment By Emile3 On 30 gennaio 2009 @ 07:58

gamberetta logga ts

#421 Comment By Gamberetta On 30 gennaio 2009 @ 10:39

@I tizi della Spiaggia del Dragone. Magari visiterò il vostro forum, ma non mettete commenti a caso dove non c’entrano. Grazie.

#422 Comment By lamaj On 30 gennaio 2009 @ 11:20

se vuoi posso gatare in lake

#423 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 11:35

Se verrai sul forum della Spiaggia del Dragone, ti porgero’ le mie piu’ oneste scuse, che non mi sento di fare qui in un blog con “sconosciuti”. Ti amo, non potrei vivere senza di te.

#424 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 11:37

ps: non sto scherzando, sono serissimo

#425 Comment By lamaj On 30 gennaio 2009 @ 11:38

arati 17, 4 prigionieri

aoth ha dato

bijork ha gearato come sempre

gg gente

#426 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 11:41

A parte il “no comment” sui miei vari “fake” , mi scuso per il commento ot. Inizialmente avevo lasciato solo un breve messaggio nella tua pagina di “presentazione”, ma poi mi era stato linkato il commento di un altro “spiaggista” e ho aggiunto il mio senza badare troppo al contesto.
Errore mio, non si ripeterà.

#427 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 11:45

I 2 reply qui sopra sono FAKE, anche se concordo su una cosa: mi sto innamorando di te. Se e’ necessario, mi posso inginocchiare per pregearti di parlarmi su MSN o sul forum.

TI AMO.

#428 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 11:46

Non badare ai fake. Ti amo.

#429 Comment By Phoneus On 30 gennaio 2009 @ 11:49

confermo quello che dice emile. ps: non fare caso alle personalita’ multiple e’ fatto cosi’

#430 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 11:51

Gamberetta perche’ non mi rispondi? Ti va di giocare alle Magic online mentre facciamo sesso via MSN o messaggi privati?

Ricordati che ti amo, seriamente.

#431 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 11:54

Dai rispondimi Gamberetta, sono in crisi d’astinenza. TI AMO TANTISSIMO. Non puoi capire cosa ti farei se ti avessi sotto mano.

Amami anche tu.

#432 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 11:57

Ti piace il sesso anale?

#433 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 12:02

A me piace darlo nel culo, ma se ci vuoi mettere dentro qualche giocattolo si puo’ fare ;)

#434 Comment By Emile On 30 gennaio 2009 @ 12:08

Gli ultimi reply erano ovviamente dei “fake”. Se ti va di venire a parlare con me, ormai sai dove trovarmi. Da ora in avanti non replyo piu’, quindi puoi considerare tutti i prossimi reply da parte mia dei “fake”.

Ti voglio bene.

PS: ero il Lord della Legione su uno shard di Ultima Online, quindi in un mondo fantasy. Quindi sai che su di me puoi contare :)

#435 Comment By Emile On 31 gennaio 2009 @ 08:40

Col ca**o che non replyo!

Uno sta via mezza giornata e guarda cosa trova al ritorno…

p.s. quando vuoi logga ts
195.242.238.18:6058
chan: gamberetta
psw: GAMBERONE

#436 Comment By mariateresa On 1 febbraio 2009 @ 11:54

Grazie dei chiarimenti Gamberetta. Vorrei difendere Tolkien, ma non è questo il luogo adatto. Comunque avrebbe potuto essere più chiaro nelle spiegazioni, il saggio è poco fluido a causa dei riferimenti che è costretto a fare. Il problema è principalmente questo. Ti consiglio però di leggere le lettere di Tolkien, pubblicate come La realtà in Trasparenza. Lì spiega molto meglio il concetto di Faerie.

#437 Comment By ikustang88 On 18 febbraio 2009 @ 15:44

Gamberetta scusa se ti disturbo qui anche se non c’entro niente nella conversazione, ma non riesco a contattarti altrimenti.
La discussione su Twilight si sta protraendo all’infinito, e la pagina inizia a dare un po’ di problemi. Non si potrebbe creare un Twilight parte seconda, dato che gli interventi sono ormai 1070?
Scusa per questo inconveniente e per la scorrettezza tecnica.

#438 Comment By Gamberetta On 18 febbraio 2009 @ 17:00

@ikustang88.

Gamberetta scusa se ti disturbo qui anche se non c’entro niente nella conversazione, ma non riesco a contattarti altrimenti.

Ehm, veramente sia nella colonna a destra, sia in fondo a ogni pagina c’è l’indirizzo di posta elettronica a cui puoi scrivermi.
Comunque hai ragione riguardo i commenti di Twilight, appena ho un po’ di tempo vedo quello che si può fare.

#439 Comment By ikustang88 On 18 febbraio 2009 @ 18:37

Scusami…quello a destra l’avevo visto, però non avendo outlook mi si bloccava tutto…in fondo invece mi era proprio sfuggito. Scusami tanto…

#440 Comment By alicearth On 19 febbraio 2009 @ 18:34

I commenti di
leia87 e le tue repliche mi sembrano pertinenti al commento di Albero e Foglia, non capisco perchè metterli qui.Sono anche interessanti.
Ma tanto da quello che ho capito tu non metti mai in discussione neanche per sbaglio le tue parole o decisioni.
Peccato.

#441 Comment By Gamberetta On 19 febbraio 2009 @ 18:44

@alicearth. Guarda che è stata leia87 a cominciare a postare direttamente in Fogna, non ho spostato io.

#442 Comment By Annaf On 20 febbraio 2009 @ 17:16

Penso sia il posto adatto per chiedere un piccolo parere a Gamberetta (scusa, ma non so proprio dove altro postare): come al solito non voglio fare una spesa a vuoto e vorrei sapere se qualcuno (oltre a Gamberetta e agli altri scrittori del blog) abbia letto il libro “Il destino di Eldowin” di Laura Iuorio? Chi l’ha letto cosa ne pensa? È la solita storiella (fantasy italiana) con gli elfi o merita veramente la lettura?

#443 Comment By Gamberetta On 20 febbraio 2009 @ 19:49

@Annaf. Tempo fa avevo letto il primo capitolo (qui) e mi era sembrata proprio la solita storia di elfi, fra l’altro scritta con uno stile non particolarmente brillante. A quel punto non ho più approfondito.
Perciò non saprei: le premesse non m’ispirano, ma non avendolo letto per intero non posso dare un giudizio definitivo.

#444 Comment By Annaf On 20 febbraio 2009 @ 23:49

Ti ringrazio per la risposta^^
Proverò a leggere anch’io il primo capitolo (visto che si trova on-line, si può anche approfittarne XD).

#445 Comment By Finnegan On 25 febbraio 2009 @ 11:30

Grazie Gamberetta per aver segnalato “Cuore d’Acciaio” di Swanwick, che mai avrei notato altrimenti. E’ senz’altro un libro che è riuscito a dare uno scossone alla mia concezione di “fantasy” ed è tutto merito tuo e della Barca…Continua così!

#446 Comment By Babbollu On 15 marzo 2009 @ 10:49

posto direttamente qui, dato che negli ultimi interventi aleggiava già un odore di off topic…
mi scuso per la tua dignità offesa, angra. starò molto più attento, ora. promessa di lupetto.
giuro, meno male che mi hai linkato tu il sito dell’accademia della crusca e che me lo hai fatto anche notare, da solo non ci avrei mai pensato a controllare! grazie, grazie mille!
tu sei libero di fare come vuoi, ma mettere una separazione fra due frasi che stai cercando di congiungere è come usare la merda per pulire: non son due cose che van d’accordo, non vanno bene insieme. e il fatto che li ritenga errori di poco conto vale, proprio perché so che per molti non vengono considerati nemmeno errori.
comunque, queste diatribe e offesucce su cose di scarso rilievo te le lascio pure, non mi interessano: fare gli spavaldi e citare l’accademia della crusca per far vedere di averlo più lungo perché ci si sente offesi è abbastanza da adolescenti frustrati, sono stato stupido io a non ignorare il tuo commento. cosa che farò da qui in poi.

#447 Comment By Angra On 15 marzo 2009 @ 18:15

@Babbollu:

guarda che sei tu a ragionare in modo infantile, se consideri il prendere a riferimento l’Accademia della Crusca alla stregua di dire “chiamo mio fratello più grande che ti spacca la faccia”. Ho citato l’Accademia della Crusca perché è la massima autorità in materia di lingua italiana, tutto lì. Se stiamo discutendo se “famiglia” si scrive con la “g” o no e tu mi dici che non ci va, l’unica cosa che posso fare è mostrarti un vocabolario. Questa per te è spavalderia, vabbe’, è un problema tuo, come è un problema tuo il fatto che pensi di saperne di più dell’Accademia della Crusca.

A proposito, glielo dici tu al Leopardi che ha sbagliato tutta la punteggiatura?

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
de l’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.

#448 Comment By Simone On 17 marzo 2009 @ 16:47

Ma io volevo quello degli alieni! Comunque complimenti, e in bocca al lupo!

Simone

#449 Comment By Gamberetta On 17 marzo 2009 @ 17:26

@Simone. Ma se mi hai mandato letteralmente affanculo non più di un paio di mesi fa, si può sapere adesso che vuoi? I tuoi complimenti e auguri non sono graditi.

#450 Comment By Vale On 18 marzo 2009 @ 15:09

Chiara, hai visto che anche Park Chan-wok ha girato un film di succhiasangue?
Solo che il suo non è uno gnokko, è un prete con la faccia da scemo:
http://www.grindhouse.it/index.php?/562-Thirst-di-Park-Chan-wook-Anteprima-Prossimamente-al-Cinema-Info-Trama-Trailer-Originale.html

(puntualizzo che Park Chan-wok mi piace)

#451 Comment By Gamberetta On 18 marzo 2009 @ 15:30

@Vale. Anche a me Park piace. Sympathy for Mr. Vengeance è un film bellissimo e anche gli altri sono notevoli. Vedrò anche questo quando uscirà. Speriamo l’abbia diretto perché davvero aveva qualche idea interessante sui vampiri e non solo per seguire la moda.

#452 Comment By Lidia On 19 marzo 2009 @ 08:05

Per Gamberetta (o chiunque abbia la più pallida idea di cosa vogliano le case editrici! : ) )
Mi piace molto leggere articoli in cui si sviscerano tutte le paranoie, le speranze e i “dolori” degli aspiranti scrittori.
Ma qualcuno può sviscerarmi per un attimo un’altra questioncina dolente? Gamberetta, o Angra, o chiunque abbia spedito o voglia spedire un proprio lavoro a una casa editrice: come si deve fare? Quali trappole evitare (errori nel formato, fronte e retri vietati e non, formati elettroni tra sigle scioglilingua -rtf, PDF, word)! Ne aggiungo io un’altra: A.R.G.H!
E’ terribile pensare che dopo tanti sforzi, e con la consapevolezza che le occasioni di successo si contano sulle dita di uomo monco, non ci sia nemmeno la sicurezza di presentare un testo in una forma gradita, e che per questo si verrà cestinati senza possibilità di appello!

Grazie, avevo proprio bisogno di andar fuori di testa.
Ora mi ritiro di nuovo nel mio guscio.
Adieu

#453 Comment By Angra On 19 marzo 2009 @ 17:33

Ciao Lidia, per quello che so io una veste professionale sarebbe questa:

- font Courier New (è quello della macchina da scrivere) dimensione 10

- interlinea 1,5 righe

- margini sopra-sotto-destra-sinistra tutti 2 cm

- allineato a sinistra (non giustificato, quindi)

- niente grassetto nemmeno per il titolo e i capitoli

- singola faccia (abbasso l’Amazzonia)

Un’altra cosa che si sono inventati gli editori è che la “d” eufonica si usa solo e sempre quando c’è la stessa vocale: “a uso e consumo” e non “ad uso e consumo”, “ed essere” e non “e essere”. L’unica eccezione è “ad esempio”.

Spero di esserti stato utile.

#454 Comment By Lidia On 19 marzo 2009 @ 18:59

Grazie molte, Angra!
(Ah, citavo te nella mia domanda, perché avevo appena dato una sbirciata al prologo e al primo capitolo di un tuo romanzo; mi sono piaciuti; hai uno stile accattivante, vai subito al sodo…e soprattutto, hai ambietato il tutto in Italia, bene).

Però, scusa, abbiamo abbandonato le macchine da scrivere per usare i computer, ma dobbiamo continuare a scrivere fingendo un risultato da macchina da scrivere col courier new? Inconcepibile, o sbaglio?
Per il resto, su una cosa continuerò a fregarmene, sarò sempre fiera della mia figura da pisquanella: il fronte e retro è un diritto per tutte le foreste, me ne frego che certe persone non siano neanche capaci di girare un foglio.
Oltre al secondo motivo che mi spinge: lo spreco doppio di soldi per la spedizione più “corposa”.

E si beccheranno pure la spirale! Se non gli piace, che la sfilino e la usino come stuzzicadente, se ci riescono.

Grazie ancora,

ciao

#455 Comment By Arha On 27 marzo 2009 @ 18:50

#456 Comment By Nocoldin On 28 marzo 2009 @ 19:38

@arha
Ho letto l’intervista, non ne posso più di queste eroine invincibili!
Questa uccide pure a mani nude!

#457 Comment By Gamberetta On 29 marzo 2009 @ 02:54

@Arha, @Nocoldin. Capisco che questo tale Graceling possa inquietare, ma comunque non c’entra un tubo con la segnalazione di Miraggi di Silicio.

#458 Comment By Annaf On 29 marzo 2009 @ 15:52

Interessante l’intervento di Angra per quanto riguarda le cose da fare (e non) quando si deve spedire un manoscritto, ma avrei qualche domandina ulteriore (le mie domande/considerazioni sono quelle incorsivo e tra parenetesi quadre):

- font Courier New (è quello della macchina da scrivere) dimensione 10 [ma non è più bello Times New Roman? O.O Io avevo sentito che andava bene anche questo font]

- allineato a sinistra (non giustificato, quindi) [anche qui, ma giustificato non dimostra un certo ordine nel presentare qualcosa per cui si è sudato molto, anche anni a volte? Che senso ha dare l'impressione sciatta? Tanto varrebbe scrivere a mano come facevano prima dell'avvento di macchine da scrivere e affini u.u]

- singola faccia (abbasso l’Amazzonia) [l'apoteosi dello spreco... ma va bene anche inviare il dischetto col romanzo? Almeno non si spreca e siamo tutti più felici]

Un’altra cosa che si sono inventati gli editori è che la “d” eufonica si usa solo e sempre quando c’è la stessa vocale: “a uso e consumo” e non “ad uso e consumo”, “ed essere” e non “e essere”. L’unica eccezione è “ad esempio”.

L’ultima cosa me l’ha spiegata una beta-reader tempo fa e da allora non inserisco più le “d” dove non vanno.

#459 Comment By Angra On 30 marzo 2009 @ 14:06

@Annaf

Purtroppo non sono mai riuscito a trovare un’indicazione definitiva sul formato ideale per tutti gli editori, ed è probabile che questo non esista neppure e che invece ciascun editore abbia le sue idee in proposito. Quello che ho scritto io è comunque un formato che dovrebbe far apparire il manoscritto come “professionale”.

In generale, la prima regola è che qualsiasi cosa che non sia di lettura più che facile e riposante verrà scartata alla prima occhiata. In questo rientrano purtroppo tutti gli artifici che permettono di risparmiare carta. Bisogna quindi usare caratteri abbastanza grandi e lasciare una buona interlinea. Probabilmente anche il carattere Times New Roman va bene, non credo che un editore possa scartare un manoscritto solo per questo, ma pare che un carattere come il Courier New, che ha tutte le lettere larghe uguali (monospace) venga da alcuni ritenuto più leggibile. Il fatto che gli editori non usino caratteri monospace né interlinea larga per la stampa dei loro libri sarebbe quindi, dal loro punto di vista, un atto di sadismo nei confronti del lettore ^_^
Riguardo al testo giustificato, pare che venga ritenuto anche questo di lettura più difficoltosa proprio a causa della spaziatura variabile. A me sembrano tutte e due idiozie, ma tant’è.

Poi, tieni presente che sebbene fra l’arte amanuense e il giorno d’oggi si sia passati per la macchina da scrivere (prima manuale, poi elettronica) e il computer, gli editori continuano a parlare di manoscritti, per cui è probabile che il formato a cui sono rimasti più affezionati sia proprio lo scritto a mano ^_^

L’altra cosa che mi è stata venduta per oro colato è che non bisogna mettere il rientro all’inizio del paragrafo. Di questo non capisco proprio la ragione, perché mi sembra anzi che senza rientri venga fuori un gran casino.

Mandare per posta il dischetto non va bene: se un editore accetta invii in formato elettronico (ce ne sono) allora ti chiederà di mandarlo via mail, se invece vuole il manoscritto non c’è niente da fare, deve essere cartaceo e sprecare più carta possibile. Sul perché di tutto questo ho una mia teoria: la carta (bagnata, pressata in mattonelle e poi fatta asciugare) è un ottimo combustibile. Un editor di una casa editrice media può superare un inverno anche molto rigido solo bruciando nella stufa o nel caminetto i manoscritti ricevuti in visione durante l’anno. Forse per questo si dice che gli editori non amano la spirale di plastica: quando brucia nel caminetto fa una puzza terribile.

#460 Comment By Lidia On 31 marzo 2009 @ 09:06

@Angra

Ho letto il seguito degli interventi su queste tacite (ma perché, poi?) regole sui formati dei manoscritti.
Mi sorgono varie domande, alcune intervallate da epiteti poco gentili verso gli editori. Una fra tutte: ma se un manoscritto deve essere rilegato, cosa può sostituire una dannata spirale di plastica?

E poi:
Ma è davvero possibile che un editor di una casa editrice, trovandosi per esempio di fronte a un testo:

- in times new roman 12 (invece che curier new 10),

- giustificato (al meglio possibile), con rientri ordinati e precisi proprio come in tutti i libri che possano definirsi decenti,

- e stampato in fronte e retro (con un mormorio di sottofondo – i grazie delle foreste pluviali), possa gettar via tutto senza nemmeno leggere una riga?

Se è così…vado a sotterrarmi sotto tre metri di risme.

#461 Comment By Angra On 31 marzo 2009 @ 14:02

@Lidia:

Be’, se ti chiedono la rilegatura allora la spirale va benissimo. Dicevo no alla spirale (tollerato Ogino Knaus ^_^) perché secondo quello che mi hanno detto persone che con gli editori hanno a che fare spesso la rilegatura non rientrerebbe nel formato professionale, ma poi magari ci sono editori che la vogliono per esigenze loro.

In effetti no, non credo che basti un Times New Roman o il paragrafo giustificato (magari il fronte retro sì) per farsi scartare il manoscritto… il problema è che la probabilità che te ne leggano qualche riga è già bassa di per sé a prescindere. Io ho il dente avvelenato con quegli editori come Editrice Nord che pretendono che tu spedisca il manoscritto completo e poi leggono solo la sinossi di dieci righe, quando tutto potrebbe risolversi con una mail.

#462 Comment By mariateresa On 31 marzo 2009 @ 22:40

So che sicuramente non importa a nessuno quello che sto per dire, e che forse ad alcuni non farà piacere…ma scoppio di gioia e devo dirlo a qualcuno e, siccome sono rimasta affezionata a questo blog, lo dirò. Sandrone Dazieri ha accettato di valutare il mio manoscritto! Non è tanto, lo so, ma è già un buon passo. Ci ho messo tempo per rendermi conto che era sul nuovo racconto che dovevo puntare(non sulla trilogia di ispirazione tolkeniana, ma su un qualcosa più legato a me e al mio stile personale) ma adesso l’ho capito. E di questo devo ringraziare principalmente le critiche di alcuni frequentatori e soprattutto di gamberetta.
ps:spero recensirai il manoscritto, se Mondadori deciderà di pubblicarlo. La trilogia può aspettare, non ho fretta, e credo che nemmeno Aliberti Editore l’abbia!

#463 Comment By Annaf On 1 aprile 2009 @ 11:29

@ Angra: Grazie per le delucidazioni, anche se non ho ancora scritto qualcosa di importante da mandare a qualche editore è sempre utile sapere certe cose e… basta, rischio di offendere un’intera categoria di persone e non mi va molto XD

@ mariateresa: Ma proprio alla Mondadori (o a Dazieri) dovevi mandare il manoscritto? Le cose dette e ridette da Gamberetta non sono servite a molto, vedo. Comunque sono affari tuoi, io di sicuro non comprerò più nulla della Mondadori, quindi il tuo libro non vedrà mai i miei dindini, mi dispiace. (Potrebbe anche essere il libro più bello scritto negli ultimi decenni, ma la Mondadori sta cadendo sempre più in basso e io non voglio aiutarla a risalire)
Non vorrei far scoppiare un flame per questo, sappiate che è solo la mia più sincera opinione sull’operato di quell’uomo e di quella casa editrice.

#464 Comment By Vale On 1 aprile 2009 @ 12:19

Devo dire che io ho mandato un manoscritto in times new roman, corpo 16, interlinea singola e giustificato, e lo hanno letto. Mi hanno pure risposto in una lettera ciò che non andava e quali fossero i punti di forza del romanzo (lo dico solo per riportare una mia esperienza).

#465 Comment By mariateresa On 1 aprile 2009 @ 20:20

Che sia il libro più bello del mondo, non direi proprio. C’è ancora molto editing da fare oltre quello già fatto da me, ne sono consapevole. Non ho pregiudizi nei confronti della Mondadori, anche se alcuni autori lanciati da Dazieri non si sono rilevati all’altezza della situazione. Io sono io, non Licia Troisi o Matteo Mazzuca, e Sandrone solo un editor che vuole darmi una possibilità di farmi conoscere e apprezzare(non è detto che questo avvenga comunque). Comunque, per chi non vuole spendere soldini ma vuole leggere il mio racconto, sono disposta ad inviarlo via msn o hotmail. Mi farebbe piacere ricevere consigli e critiche. Mi preme la felicità del lettore, non tanto il denaro(sarà che sono benestante…^^).
Il mio indirizzo:meloth@live.it

#466 Comment By Angra On 2 aprile 2009 @ 08:36

@Annaf: mi sembra che esageri un po’: Dazieri non è mica il Maligno ^_^
Chiunque al suo posto avesse fiutato la porcheria che vende (avendo alle spalle i mezzi della Mondadori per spingerla) avrebbe fatto la stessa cosa, non credi? Con questo non dico che fanno bene, ma fare di Dazieri la pietra dello scandalo mi pare eccessivo. E’ stato più bravo di altri, commercialmente parlando. No no no, mi correggo: è stato più fortunato, perché la Troisi il manoscritto l’ha mandato solo a lui! :))

#467 Comment By Annaf On 2 aprile 2009 @ 10:35

e Sandrone solo un editor

Ce ne saranno (e ci sono) di migliori, a questo mondo? Diciamo che per la Troisi (appunto) non ha fatto un bel lavoro, no? E chi sa per altri autori di cui ha avuto in mano i romanzi.

è stato più fortunato, perché la Troisi il manoscritto l’ha mandato solo a lui!

Se la Troisi non avesse mandato a lui il proprio manoscritto, di sicuro non sarebbe mai stata pubblicata. E se ha veramente editato il lavoro della suddetta Troisi, allora non c’è molto da fidarsi, no? (parlo della Troisi perché è l’esempio lampante di come lui non abbia lavorato)
Ci sono fior fiore di editor e agenzie letterarie (anche gratuite) che offrono questo servizio, perché mandare qualcosa proprio a quell’uomo?
E sì, ne faccio la pietra dello scandalo e lo considero il Maligno perché non sa fare il suo lavoro e l’ha ampiamente dimostrato.

#468 Comment By Angra On 2 aprile 2009 @ 11:42

@Annaf:

E sì, ne faccio la pietra dello scandalo e lo considero il Maligno perché non sa fare il suo lavoro e l’ha ampiamente dimostrato.

E’ solo che il suo lavoro non è quello che intendi tu: il suo lavoro, purtroppo, è quello di vendere un milione di copie, e c’è riuscito. Il problema sta a monte, nell’editoria in sé.

Ancora non digeriamo il fatto che le logiche editoriali non si discostino più tanto da quelle della programmazione televisiva, dove ormai lo schifo che fa audience è dato per scontato, ma la realtà è quella.

#469 Comment By Gladstone On 2 aprile 2009 @ 12:57

@Annaf:
Qua si giunge a un paradosso, cioè che un autore dovrebbe addirittura rifiutare la proposta Mondadori… tu, anna, la rifiuteresti?

@Mariateresa:
Vedo che gli dai addosso pesantemente a Matteo Mazzuca (anche su altri siti), e senza nemmeno averlo letto, a quel che mi è parso di capire… Sono curioso di sapere che cos’ha di brutto il suo libro (e non tirare in ballo la storia del 1720 sulla copertina, perchè all’interno del libro non c’è nessuna data; io l’ho letto e ho toccato con mano)..

#470 Comment By Gamberetta On 2 aprile 2009 @ 14:12

@Annaf. In realtà rimango del parere che avevo espresso al tempo della recensione de La Missione di Sennar: non è un peccato pubblicare con Mondadori a patto che l’autore abbia l’onestà di offrire il romanzo anche gratuitamente.
Se prima puoi verificare la qualità e poi pagare, va bene pure Mondadori (anche perché non è che in media le altre case editrici facciano meglio, vedi Einaudi con la Strazzulla o Newton Compton con Ghirardi, e le piccole case editrici fanno pure peggio).

#471 Comment By Angra On 2 aprile 2009 @ 14:17

@mariateresa: lungi da me la volontà di smontarti, e non so nemmeno come siano andate le cose, ma… se è semplicemente che hai scritto a Dazieri chiedendogli di potergli mandare il tuo manoscritto e ti ha detto di sì, be’, il fatto che un editor ti dica di mandargli il manoscritto non vuol necessariamente dire che troverà il tempo di dargli un’occhiata.

#472 Comment By Annaf On 2 aprile 2009 @ 14:37

@Gladstone

@Annaf:
Qua si giunge a un paradosso, cioè che un autore dovrebbe addirittura rifiutare la proposta Mondadori… tu, anna, la rifiuteresti?

Sì, la rifiuterei senza tanti complimenti perché non mi va di essere equiparata a gente come la Troisi.
E, per la cronaca, rifiuterei anche proposte da grandi case editrici che hanno avuto il coraggio di pubblicare gente che non sa manco scrivere. Capisco il giochetto del mercato, ma non mi sembra giusto che gente che sa oggettivamente scrivere qualcosa in modo decente debba essere messa nello stesso catalogo di gente che non lo sa fare.
È un pensiero estremista? Sì. E difficilmente cambio idee su queste cose.

@Angra

E’ solo che il suo lavoro non è quello che intendi tu: il suo lavoro, purtroppo, è quello di vendere un milione di copie, e c’è riuscito. Il problema sta a monte, nell’editoria in sé.

Penso ancora che un domani mi piacerebbe diventare editor (oltre che una scrittrice capace), ma spero di non diventare come Dazieri, attenta solo alle vendite, ma anche al “bene della cultura”… poi è una cosa un po’ utopica, visto il mercato editoriale attuale.

#473 Comment By mariateresa On 2 aprile 2009 @ 19:07

Andimo, dobbiamo essere realisti. Licia Troisi non è coerente in quello che scrive, il suo fantasy può non piacere per la trama sconclusionata, ma non si può negare che sappia conquistare l’attenzione del lettore. I suoi personaggi, proprio perchè “infantili”, attirano molti lettori che vi si immedesimano. Con questo, non voglio dare degli stupidi a tutti i lettori, ma voglio solo dire che ogni lettore ha delle diverse esigenze.
Riguardo a Matteo Mazzuca, specifico che ho avuto una conversazione con lui e mi ha spiegato l’equivoco della data. Non mi piace il suo fantasy con elementi eccessivamente “soprannaturali”. Abbiamo vedute opposte, ecco tutto.

#474 Comment By Gladstone On 3 aprile 2009 @ 12:48

@Mariateresa
Quindi stai criticando un autore fantasy perché è troppo fantasy?
Curiosa analisi, la tua…

#475 Comment By mariateresa On 3 aprile 2009 @ 19:06

No. Lo sto criticando perchè non mi piace il suo tipo di fantasy(o falso fantasy, così amo chiamarlo). Nel gergo, io sarei una di quelli chiamati puristi o tradizionalisti(mi rifaccio al fantasy di Tolkien, e con questo ho detto tutto)

#476 Comment By Leekanh On 13 aprile 2009 @ 02:35

No. Lo sto criticando perchè non mi piace il suo tipo di fantasy(o falso fantasy, così amo chiamarlo). Nel gergo, io sarei una di quelli chiamati puristi o tradizionalisti(mi rifaccio al fantasy di Tolkien, e con questo ho detto tutto)

Va bene, per quanto a me sinceramente il fantasy tradizionale mi abbia un po’ stancato… L’opera di Tolkien è innegabilmente un ottima opera con una grandissima influenza, ma dopo 50 anni dalla pubblicazione possiamo permetterci anche di uscire dai soliti cliché della Terra di Mezzo. Insomma, il fantasy tolkeniano ha i suoi connotati, che non sono però assolutamente i migliori (anche perché definire una fantasia migliore di un altra è un pelino arduo, diciamo che ci sono fantasie meglio raccontate di altre!). Bisogna inoltre ricordare che esistono un gran numero di scrittori precedenti a Tolkien che hanno avuto ed hanno un impatto fortissimo sulla narrativa fantastica, come ad esempio Howard (il creatore di Conan insomma) ed io aggiungerei anche Lovecraft ed E. A. Poe… Insomma, definire fantasy “puro” solo quello Tolkeniano mi pare una mossa piuttosto azzardato, visto che ci sono diversi altri autori di influenza paragonabile e connotati estremamente diversi da Tolkien (Conan, Solomon Kane, Cthulhu e Terra di Mezzo sono abbastanza lontani tra di loro).

Quindi, in definitiva… Perché “falso fantasy”, visto che quello “vero” di certo non è quello di Tolkien (né il primo né il migliore)?

#477 Comment By Anacarnil On 13 aprile 2009 @ 23:09

Ho letto gli interventi di Angra e Annaf riguardo al formato con cui inviare i manoscritti. Preciso sempre che non lavoro per case editrici, ma comunque ho visto più di un manoscritto che poi è stato pubblicato.

Ebbene, ritengo errato quanto dice Angra sul font: i manoscritti che ho visto sono in Times New Roman, perché, tra i font usati maggiormente dai non esperti in tipografia, è tra i più leggibili. Non è assolutamente vero che un font monospace (quale il Courier New) sia più leggibile, anzi: sulla carta è sempre preferibile un font Serif (“con grazie”), ossia il Times, il Palatino, il Garamond o il New Century Gothic (per dire alcuni tra i più comuni).

Questione del giustificato: un testo ben giustificato è sicuramente bello da leggere, ma uno scrittore in genere non usa programmi capaci di rendere una buona impaginazione. Il classico giustificato di Word fa schifo. Dunque, mi sento di condividere la scelta editoriale di chiedere l’allineamento a sinistro: altrimenti c’è il forte rischio di un layout orripilante.

Margini e interlinea: lasciarli ampi (anche più di 2 cm i margini e magari anche 2 l’interlinea) ha un grosso vantaggio per chi lo legge: avere lo spazio per le note. Io stesso, per un racconto mandato a un concorso letterario, l’ho stampato così su suggerimento di un editor della Fabbri.

Fronte e retro: qui sinceramente non capisco perché si debba preferire il solo fronte. Non è solo lo scrittore a sprecare carta e spese di spedizione, ma poi anche chi lo legge (il Dazieri della situazione, per intenderci) si trova un malloppo francamente più scomodo del necessario.

Dimensione del font: qualcuno (scusate, non ricordo il nick) ha detto di aver usato un font con corpo 16. Va bene che deve essere leggibile, ma una dimensione simile viene usata solo per gli ipovedenti. Anzi, già la 14; tant’è che c’è una casa editrice (o forse una collana?) che si chiama proprio “Corpo 14″ che pubblica titoli per ipovedenti. Dunque, credo che una dimensione (o corpo, che dir si voglia) da 10 a 12 sia quella migliore.

Ultimo punto: la stragrande maggioranza delle case editrici non vuole copie digitali ma la versione su carta. Non ho mai visto una (per carità, esisteranno pure) che accettasse il romanzo su file. Il motivo è che nessun editor, correttore o lettore lavora a schermo, ma direttamente sulla carta, facendo le correzioni a mano. Pertanto, immagino, se tu scrittore vuoi farti pubblicare, inizia a spendere tu i dindi per mettere su carta la tua opera.

Ad ogni modo, in caso di dubbio, provate a interpellare direttamente via mail gli addetti della casa editrice. Spesso e volentieri già sui propri siti web danno indicazioni di massima per l’invio dei manoscritti.

#478 Comment By Lidia On 14 aprile 2009 @ 07:03

@Anacarnil.

Interessante il tuo intervento. Ma mi sorge una domanda, sulla questione del giustificato. Io giustifico i testi che scrivo, prima in automatica, poi semplicemente andando a capo con le lineette. Insomma, come sui libri. Spezzo le parole. Certo, rallenta un po’ la scrittura, qualche volta. Ma non è la fine del mondo. O non si possono spezzare le parole come ci hanno insegnato fin dalle elementari, con quei lunghi esercizi di sillabazione? Mi sembra assurdo.

Comunque, è una discussione interessante.

#479 Comment By Angra On 14 aprile 2009 @ 09:25

@Anacarnil: una precisazione riguardo al formato editoriale di cui parlavo. Quelle che ho esposto non sono idee mie, a me personalmente fa schifo, in special modo la mancanza dei rientri di paragrafo. Lì non è una questione solo di più leggibile o meno, i rientri hanno una semantica che viene a mancare se li togli. Stesso discorso per il Courier, non lo trovo affatto più leggibile rispetto a un Times. Se qualcuno mi convincesse che un testo scritto in Book Antiqua, fronte retro, giustificato e coi rientri di paragrafo è la cosa migliore sarei solo contento.

Riguardo al rifiuto del formato elettronico non sono d’accordo. Togliendo intanto i manoscritti che finiscono nella spazzatura (o nel caminetto) con la busta ancora sigillata, la maggior parte di quelli che rimangono ci finiscono alla lettera di presentazione o tutt’al più alla prima pagina. Quella minima parte che vengono letti potrebbero essere richiesti all’autore in forma cartacea dopo la preselezione del formato elettronico, se proprio non si vuole stamparseli in ufficio. Il fatto di volere stampato tutto e subito è una pretesa di comodità che sconfina nella pigrizia mentale, nella sciatteria.

#480 Comment By perissi On 14 aprile 2009 @ 12:49

Edit di Gamberetta.
Cianciare riferito ai commenti altrui è offensivo, dunque contro il regolamento del blog.
===

Non ho letto tutto il cianciare, per cui magari qualcuno ve lo ha già segnalato: i western di Leone non erano girati in Val Padana o in Maremma, bensì in Almeria, e gli americani, quelli veri, lo adoravano (leggere per credere le dichiarazioni d’amore dei registi Sam Peckinpah e Don Siegle)!
Del post -vero e proprio- devo dire di non averci capito molto, eppure il mio lavoro è appunto quello dell’editor… Forse anche voi date, di ciò che scrivete, immagini sfocate(esamino di coscienza, please).
Nessuno è perfetto, voi meno di tutti.
Da quando vi leggo non faccio che immaginarvi come dei simpatici blooperisti che si fingono critici, o -peggio ancora- editors.
Blooperisti da poco, oltretutto, e lo si evince proprio da come trattate la materia “letteratura”. Troppa televisione e troppo web fanno malissimo!
Ma grazie lo stesso di esistere, una sana risata -di tanto in tanto- fa sempre bene a tutti.

#481 Comment By perissi On 14 aprile 2009 @ 14:06

Non ho letto tutto il blablare, per cui magari qualcuno ve lo ha già segnalato: i western di Leone non erano girati in Val Padana o in Maremma, bensì in Almeria, e gli americani, quelli veri, lo adoravano (leggere per credere le dichiarazioni d’amore dei registi Sam Peckinpah e Don Siegle)!
Del post -vero e proprio- devo dire di non averci capito molto, eppure il mio lavoro è appunto quello dell’editor… Forse anche voi date, di ciò che scrivete, immagini sfocate(esamino di coscienza, please).
Nessuno è perfetto, voi meno di tutti.
Da quando vi leggo non faccio che immaginarvi come dei simpatici blooperisti che si fingono critici, o -peggio ancora- editors.
Blooperisti da poco, oltretutto, e lo si evince proprio da come trattate la materia “letteratura”. Troppa televisione e troppo web fanno malissimo!
Ma grazie lo stesso di esistere, una sana risata -di tanto in tanto- fa sempre bene a tutti.

#482 Comment By perissi On 14 aprile 2009 @ 16:12

Esistono varie forme di censura, e voi che siete “furbetti” le sapete usare tutte.
Ipocriti.

#483 Comment By Anacarnil On 14 aprile 2009 @ 19:26

@Angra
D’accordo allora, anche tu trovi poco leggibile quello che è effettivamente poco leggibile :) Quello che contestavo è il fatto che quello che tu hai presentato come “formato professionale” lo sia per davvero. Forse per alcuni editori lo è, ma non per altri, e per questi ho motivato le scelte.

Sul discorso del formato elettronico: capisco le tue ragioni. Se un editore pretende che il romanzo sia inviato in forma completa e stampato, per poi leggere 10 pagine poteva evitare di far stampare il tutto. Però, a questo punto, nulla vieta di inviare solo il primo capitolo, facendo presente di chiedere l’intero manoscritto se interessati. Una traduttrice professionista, che mi pare abbia lavorato per Einaudi, suggeriva proprio quest’approccio per un aspirante traduttore: ovvero quello di tradurre il primo capitolo di un’opera inedita in italiano e di inviarlo all’eventuale editore interessato.

Voglio fare una domanda però agli aspiranti scrittori debuttanti: quando inviate le vostre opere, come scegliete l’editore cui mandarlo? Perché mandarlo, più o meno alla cieca, alle maggiori sigle editoriali non è, in genere, la scelta migliore. Un compito delle agenzie letterarie è spesso quello di scegliere la casa editrice più adatta per un determinato manoscritto/autore.

@Lidia
In genere l’autore non si deve occupare di come il testo è impaginato, ma semplicemente di come è scritto. Pertanto, i tuoi sforzi di giustificare il testo, andando a mettere pure gli “a capo” potrebbe essere fatica sprecata, se non addirittura un danno. Ci sono già i software di impaginazione che si occupano di spezzare le parole con la giusta sillabazione. Se tu le spezzi, magari su un documento Word in formato A4 (che è quello predefinito), rischi di avere un testo… che non è nemmeno italiano.

Vedo se con un esempio riesco ad essere più chiaro. Se tu scrivi:

Mario correva dietro a un gatto rosso che gli aveva appena ru-
bato una bistecca.

basterà farà una modifica al testo o alla dimensione della pagina perché la tua sillabazione diventi sbagliata:

Mario correva dietro un gatto bianco e rosso che gli aveva
appena ru-bato una bistecca.

oppure

Mario correva dietro un gatto rosso
che gli aveva appena ru-bato una
bistecca.

Insomma, viene fuori il classico testo che pare ottenuto da un OCR su un libro scansionato.

#484 Comment By Gamberetta On 14 aprile 2009 @ 19:40

@Anacarnil. Il formato consigliato da Angra è considerato professionale, vedi per esempio The Complete Idiot’s Guide to Publishing Science Fiction di Doctorow / Schroeder al capitolo 12.
Lo stampare solo fronte è per consentire più facilmente di fare fotocopie del manoscritto se deve essere letto da più persone e per questa stessa ragione è meglio non rilegarlo, l’interlinea doppia è per consentire di prendere appunti, ecc.

#485 Comment By mariateresa On 14 aprile 2009 @ 22:27

@Gamberetta:te lo dico qui sul blog perchè è più pratico. Grazie di cuore dei tuoi consigli sul mio racconto. Non ho tolto nulla delle parole definite inutili, ma facendo editing per la seconda volta(la prima lo avevo fatto alla leggera) ho dovuto cambiare tutta la parte narrativa del primo capitolo e sfoltire le descrizioni dei personaggi. Ora mi sembra molto più scorrevole. Grazie!

#486 Comment By Lidia On 15 aprile 2009 @ 07:04

@Anacarnil
Capisco il tuo punto di vista, ma per me è una cosa naturale (non lo è?) rileggere almeno dieci volte il testo, prima di ritenerlo concluso. Le prime cinque volte la rilettura riguarda (e prima di tutto!) il contenuto, la grammatica, poi le ripetizioni di aggettivi, o nomi, per cui è meglio trovare dei sinonimi, ecc. Le successive 5 soltanto l’impaginazione, i refusi, la punteggiatura le sbarrette messe nei punti sbagliati, se ho cambiato larghezza del formato o altro. E infine una rilettura generale che comprenda tutto. Non mi è mai stato di peso, anzi, credevo che tutti facessero così. Mi pare abbastanza ovvio anche andar sempre a rivedere cosa ha subito un testo quando faccio un copia incolla, o scrivo una frase in corsivo piuttosto che maiuscolo. Vado a vedere se la pagina si è allungata di una riga, se è tutto a posto, insomma.
I programmi automatici sono tanto utili, ma con quelli mi impigrisco. A me piace sudarmela una pagina; anche perché, incattivendomi quando devo fare venti correzioni, divento molto più critica e realistica quando leggo il testo. Mi balzano agli occhi le incongruenze, mi infastidisce a morte un refuso, e non ho alcuna remora a tranciare un paragrafo che mi annoia.
Devo dire che sono contenta, finalmente, di poter discutere un po’ non solo sui contenuti (ogni articolo parla di quelli in fondo), ma anche del modo per rendere un testo il più presentabili e leggibile possibile, da un punto di vista meramente visivo.
Come si dice sempre, anche l’occhio vuole la sua parte.

#487 Comment By Vale On 16 aprile 2009 @ 11:01

Anacaril: ehm, ero io che avevo mandato il manoscritto in corpo 16, ma l’ho fatto solo perché non l’ho formattato… Hai ragione, sono stata sbadata, comunque volevo solo dire che lo hanno letto ugualmente (anche se non spedirò più un romanzo in corpo 16… coff coff)

#488 Comment By Anacarnil On 17 aprile 2009 @ 13:00

@Gamberetta
Scrivere un testo lungo, in Courier New, non è professionale, a meno che il proprio lavoro sia il sicario o il programmatore (magari Doctorow lo è, programmatore).
Su altri aspetti del suo formato, se vedi, ho già concordato, ma sul font e sulla giustificazione non si può.

@Lidia
Nulla ti vieta di impiegare il doppio del tempo per scrivere il tuo libro, per curare anche la parte di impaginazione. Ma ci sono 2 motivi per cui mi sento di sconsigliartelo:

a) se lo vuoi proprio impaginare bene, devi usare gli strumenti giusti. Usa Word (o Open Office) per scrivere il romanzo, LaTeX (o Quark o Scribus) per impaginare. I risultati saranno molto, ma molto superiori, e con minor fatica. Con un programma di videoscrittura non hai il controllo su quelle piccole cose che sono essenziali per la pura resa grafica, come il kerning.
b) se tu hai in proposito di pubblicare il tuo romanzo, prima o poi dovrai trasmettere il tuo romanzo sotto forma di file, o al redattore per la messa a punto del testo o all’impaginatore. E se iniziano a trovarsi nel testo delle cose tipo “il gat- to saltò agilmente nel fosso per arti- gliare il topo”, non saranno contenti…

@Vale
Ah ok, credevo fosse stato intenzionale! Beh, per fortuna che alla fine ci sono anche lettori che non si fermano dinanzi a piccoli difetti di impaginazione e leggono comunque il testo.

#489 Comment By Gamberetta On 17 aprile 2009 @ 13:36

@Anacarnil. Non capisco. Professionale in questo ambito non significa migliore o più efficiente, significa semplicemente standard. Doctorow è anche programmatore ma è soprattutto uno scrittore professionista. Karl Schroeder pure è un famoso autore di fantascienza.

Doctorow / Schroeder scrivono:

Proper manuscript formatting isn’t a mystery, nor is overly complex. Beginning writers often obsess about format, as though there were some magical configuration of words and pages that will punch through an editor’s ennui and seize her attention with the tenacity of a terrier. In fact, it’s the writing that carries the story: the aim of formatting is to be invisible.
[...]
The standard manuscript evolved in the era of the Underwood Noiseless Type-Writing Machine, and even though you’re using a 16 page-per-minute, 600-dots-per-inch laser printer, your manuscript needs to look like it came off a clunky old manual. You want your manuscript’s format to disappear from the editor’s consciousness, leaving only the story behind.

Seguono le varie indicazioni, le prime due sono:

* Use a nonproportional typeface, such as Courier or Monaco. (A nonproportional typeface is one in which every character is the same width, so that an “i” and an “m” occupy the same amout of space.)
* Leave a ragged-right margin (also called “rag-right” o “left justify”). Your right margin should not be even (“justified”).

A margine Doctorow / Schroeder aggiungono:

There are many reasons for the plain format of story manuscripts. The more invisible the formatting, the more an editor can judge each work on its own (literary) merits. Double-spacing provides room for an editor to mark up a manuscript if necessary, and by insisting on left-justified Courier, the editor can guess word lenghts simply by counting the pages. Twelve-point type is easier to read than ten point.

#490 Comment By Anacarnil On 17 aprile 2009 @ 23:24

Gamby, tranquilla, so chi è Doctorow :) La battuta sul suo essere programmatore è dovuta al fatto che, in genere, un programma (che può essere molto lungo) viene scritto su editor con font monospace.

Ad ogni modo, non basta che Doctorow lo consigli perché diventi uno standard. Lui è uno scrittore, come centinaia di altri, e non sono certi i meriti letterari a poter fare di lui un esperto su queste faccende. Poi è pur sempre un anglosassone, qui da noi le consuetudini (sempre che lo siano) possono tranquillamente essere diverse. Le motivazioni che porta a sostegno della sua tesi mi paiono, inoltre, sinceramente deboli: dire che usare un’impaginazione povera permette al lettore di concentrarsi sul contenuto è un’affermazione che non mi convince neanche un po’. E’ come dire che per meglio assaggiare i vini, si devono bere in bicchieri di plastica. Migliore è l’impaginazione e più è facile leggere il testo, e su questo non ci piove. Non è che si chieda allo scrittore di confezionare un capolavoro di tipografia, ma non per questo bisogna tirarsi la zappa sui piedi. Prova a leggere un lungo libro scritto tutto in Courier: è naturale aver la nausea dopo poche pagine, altro che concentrarsi sulla storia.

Se proprio dovessi affidarmi a qualcuno per decidere come presentare un manoscritto, sceglierei Oliviero Ponte di Pino (o Giulio Mozzi o Davide Musso), che conoscono bene la realtà editoriale italiana.

#491 Comment By Lidia On 18 aprile 2009 @ 05:41

@Ancarnil
Grazie per il consiglio, ma il metodo che uso dà già i risultati richiesti. Nessun “gat-to”. In famiglia altre due paia di occhi rileggono il lavoro per trovare refusi. Siamo una piccola catena di montaggio, e mi piace così. :) Del resto, voglio essere consapevole di ogni millimetro di lavoro che faccio, e certi programmi mi infastidiscono.
Ciao ciao

#492 Comment By Lidia On 18 aprile 2009 @ 06:46

@Anacarnil.
Grazie per i nomi che hai citato (Oliviero di Pino e gli altri). Ho trovato link molto interessanti e salvato articoli che leggerò subito. Hai ragione quando dici che Doctorow è straniero, e quindi sarebbe meglio sapere cosa vogliono gli editori italiani prima di quelli di altri paesi, almeno sull’aspetto che deve avere un manoscritto. So che esistono regole abbastanza comuni, ma prima di guardare il prato del vicino, darei un’occhiatina al mio.
E per i programmi usati: anch’io uso Open Office, ma non so come impedire che tenti di concludere al posto mio le parole! E’ una tortura! Ecco perché quando posso ogni tipo di correzione la faccio da sola; non sono un’esperta di pc e detesto che un programma cerchi di far le cose al posto mio (molto spesso sbagliando pure!) Sigh!
Se hai qualche dritta su come imporre il mio volere sulla macchina… :)

#493 Comment By Mariano On 26 aprile 2009 @ 19:23

@Gamberetta

Alla fine il fascino della fogna (o cisternone se vogliamo usare un termine più elegantemente archeologico) ha fatto breccia nel mio cuore. Bisogna pur aggirarsi nei meandri del sottosuolo se si vuol capire il mondo soprastante.

Ciao Gamberetta,
volevo sapere se hai visto Death Note. Se si, che ne pensi del finale?
Inoltre, domanda banale, quando scrivi pezzi di altri libri nelle tue recensioni, a scopo appunto di recensione e da esempio, non infrangi alcun diritto d’autore? (noi italiani siamo ossessionati da questo diritto d’autore e ci dimentichiamo dei diritti del lettore…) Ti chiedo questo perché scrivo recensioni per un giornlaino locale, e volevo sapere se un’operazione del genere è lecita, o condividiamo lo stesso rischio.

A presto,

Mariano

#494 Comment By Gamberetta On 27 aprile 2009 @ 07:22

@Mariano.

volevo sapere se hai visto Death Note. Se si, che ne pensi del finale?

Non ho visto l’anime. Ho seguito il manga per qualche volume (più o meno fino all’arrivo di Misa). L’idea di fondo è buona, ma la storia precipita troppo in fretta nell’inverosimile per essere interessante.

Inoltre, domanda banale, quando scrivi pezzi di altri libri nelle tue recensioni, a scopo appunto di recensione e da esempio, non infrangi alcun diritto d’autore?

Finché si tratta di studio o di critica (e una recensione rientra in questa categoria) puoi citare senza remore.

#495 Comment By Mariano On 27 aprile 2009 @ 17:35

Grazie per aver soddisfatto la mia curiosità. A dire la verità avevo notato anch’io la non verosomiglianza, dovuta più che altro a questa caccia continua tra Elle e Kira.
Kira poteva essere ucciso subito, tanto fa quella tri(s)ta fine!
Peccato perché la prospettiva di un Nuovo Mondo era l’unica vera suspence che teneva in piedi tutto l’apparato.

#496 Comment By luigi On 14 maggio 2009 @ 13:33

L’idea di fondo è buona, ma la storia precipita troppo in fretta nell’inverosimile per essere interessante

Ci sono personaggi fuori dal comune ma non l’ho trovato inverosimile; come mai l’hai trovata inverosimile?

#497 Comment By Gamberetta On 14 maggio 2009 @ 14:39

@luigi. Un cittadino di un paese straniero è a quanto pare in possesso di un’arma sconosciuta. Uccide centinaia di americani, compresa una dozzina di agenti dell’FBI. Secondo te, il Governo americano si spaventa sul serio e lascia tutto nelle mani di L. o non manda invece i marines a rastrellare casa per casa l’intera città di Light? Peggio, secondo te, se un tizio come Bush è sul serio spaventato, pensa davvero che possano ucciderlo da un momento all’altro, lascia tutto nelle mani di L. o non butta una terza bomba atomica sul Giappone?
E questo vale anche per tutte le altre nazioni del mondo.
È una completa idiozia che di fronte ad avvenimenti di tale gravità, tutti facciano finta di niente per lasciar giocare Light e L. E ancora, data appunto l’incredibile gravità della faccenda, non è che la polizia riempie le case di telecamere, pedina questo e quello: vengono varate leggi apposta per sparare a vista sui sospetti.
E per questa ragione il comportamento di Light è del tutto cretino. Esponendosi così, in un contesto realistico, sarebbe morto in un paio di giorni.

#498 Comment By Mauro On 15 maggio 2009 @ 01:19

Premetto un paio di cose: dovrei rileggere il fumetto per essere certo di ricordarlo bene, quindi è possibile che riporti male alcune cose; personalmente l’ho apprezzato (un po’ meno il finale), ma considerando che mi è piaciuta la trama “psicologica”, i ragionamenti, può essere che questo abbia fatto passare in secondo piano una piú generale inverosimiglianza.
Fatte le mie premesse, quelle del fumetto: la Terra di Death Note ha (almeno) due differenze fondamentali, rispetto alla nostra: esistono gli dei della morte e i loro quaderni; esiste un investigatore talmente bravo da risolvere casi che FBI e simili non riescono a risolvere e da avere la fiducia dell’Interpol e dei maggiori governi del mondo.
Queste due premesse possono non piacere, ma per apprezzare il fumetto si devono accettare (nota: “devono” non nel senso che è obbligatorio; semplicemente, se si rifiutano quelle premesse è naturale che quanto ne discende appaia assurdo).
Quanto segue è scritto presupponendo di accettare queste due premesse (seguono anche anticipazioni non ulteriormente segnalate: chi non ha letto il fumetto stia attento).

Che il Governo lasci la cosa nelle mani di L (almeno in parte, non ricordo per certo se dopo la morte degli agenti dell’FBI faccia subito ancora qualcosa) penso discenda sia dalla sua bravura, sia dal fatto che le soluzioni che proponi sono, se non piú delicate del lasciare che Kira continui a uccidere criminali, almeno altrettanto: avrebbe potuto mandare i marine, ma non sapendo come Kira uccide avrebbe rischiato la loro vita per salvare quella di criminali; inoltre, avrebbe dovuto farlo o apertamente o rischiando ritorsioni dal Governo giapponese (già l’FBI era andata di nascosto).
A tutto questo si aggiunge che si è saputo dov’è Kira grazie a L, che però almeno inizialmente ha ristretto la zona all’area del Kanto; quindi si trattava di rastrellare 32 423,90 km² per 42 124 194 abitanti. Anche sapendo la città di Light (non ricordo se è detta, ma in Internet non l’ho trovata), la cosa non è necessariamente fattibile: se fosse Tokyo, come erroneamente ricordavo, avrebbe 12 570 000 abitanti. Tutto questo senza sapere cosa fosse l’arma, quindi non avrebbero saputo cosa cercare (“Non sappiamo cosa sia né come sia l’arma con cui Kira uccide a mezzo mondo di distanza, ma andate e trovatela tra chissà quanti abitanti”; non mi pare una strategia molto realistica).
Lecito pensare che scegliere di non farlo sia irrealistico, ma le motivazioni mi pare ci siano. Del resto, il rischio di essere uccisi era legato all’opporsi a Kira, quindi se il Presidente temeva quello anche non opporsi ha una sua logica.
Il bombardamento sarebbe stato piú sicuro (se incenerisci l’intero Kanto, probabile che Kira non ne esca vivo), ma una cosa simile facilmente avrebbe dato il via a una guerra.
La legge per sparare a vista sui sospettati potrebbe essere una soluzione, ma non penso sia cosí certo che sarebbe fatta, soprattutto per quei sospettati che accettano di collaborare: piú avanti (questa la segnalo perché è abbastanza grossa come anticipazione; vedi tu se leggerla, il messaggio “normale” riprende al prossimo capoverso) Light viene imprigionato con indosso una camicia di forza per mi pare cinquanta giorni, sorvegliato a vista da telecamere, giorni durante i quali le esecuzioni continuano, salvo un breve stacco, normalmente.

Non dico che il fumetto sia perfetto (l’intestardirsi di L su Light nonostante tutto a volte ha del ridicolo), ma personalmente non sono cosí convinto che Kira non sia stato ucciso in un paio di giorni a causa di un contesto non realistico.

#499 Comment By Gamberetta On 15 maggio 2009 @ 13:31

@Mauro. Premetto che anch’io ho letto il manga ormai diverso tempo fa e dunque per parlarne in maniera ideale dovrei rileggerlo.

Hai ragione, è probabile che nella realtà la vicenda di Light sfoci in una crisi internazionale se non addirittura in una guerra. Ma la cosa non è strana, anzi.
Pensa alle Falkland: sono isolette semidisabitate, di nessun valore. Ma sono comunque territorio inglese. Quando l’Argentina ha invaso la signora Thatcher non ci ha pensato due volte a mandare la flotta e dichiarare guerra.
Uccidere centinaia di cittadini americani (e probabilmente russi e inglesi e non è mai chiarito di chissà quante altre nazioni) è motivo sufficiente (e abbondante) per scatenare una guerra.

Ma al di là di quello, io ho il ricordo di una narrazione inverosimile e ingenua (tipo la scena con l’autobus dirottato o com’era e l’agente americano che svela il suo vero nome a Light – è roba a livello Troisi per quanto è poco plausibile).
Non so se hai mai seguito Buffy. La storia va avanti più o meno razionalmente fino a quella puntata nella quale Buffy uccide un superdemone con il lanciarazzi.
A quel punto la vicenda non ha più molto senso. Puoi continuare a seguire perché i personaggi sono simpatici o per le parti di commedia, però il cuore della storia è andato a farsi benedire.
Non ha alcun senso che Buffy continui a prendere a calci e pugni i vampiri quando basta appunto sparare.
È la stessa sensazione che ho avuto con Light e L.: non ha alcun senso che L. faccia i salti mortali per incastrare Light quando basta sparargli la prima volta che lo vede.
E siccome a differenza di Buffy, Willow, Spike, ecc. i personaggi di Death Note non mi hanno mai entusiasmata, ho lasciato perdere di proseguire.

#500 Comment By Mauro On 15 maggio 2009 @ 18:29

Sulle Falkland hai ragione, ma la risposta della Thatcher è comunque partita da un’invasione. Nel fumetto è vero che stavano morendo molti americani, ma il Governo rischierebbe una guerra per salvare quasi solo criminali? o preferirebbe, volendo fare qualcosa, dei modi forse meno efficaci, ma meno rischiosi? Magari no, ma non ne sono cosí certo. Anche perché scatenare una guerra avrebbe significato comunque la morte di centinaia di americani…
Inoltre, a questo si aggiunge la nota già fatta: mandare i marine è un’opzione, ma senza avere nemmeno una minima idea su cosa si sta cercando c’è il rischio non indifferente di metterli tutti in pericolo per nulla. Se poi la città è grossa… si rischia ancora di piú che la notizia dei marine arrivi a Kira prima che loro arrivino a casa sua.
Ne vale la pena? Magari sí, personalmente per i motivi detti non sono cosí certo che una simile politica sarebbe attuata. Onestamente, “Andate a controllare tutti gli abitanti di quella città/zona per cercare un’arma che non sappiano nemmeno come sia fatta, in tutto questo rischiando una guerra” (quindi magari con l’esercito giapponese che ostacola la ricerca) non mi pare una strategia molto realistica…
Per la scena sull’autobus… dovrei rileggerla. Premessa: non ricordo se a quel punto del fumetto era già noto che a Kira serve il nome di chi vuole uccidere.
Se no, non ci sono grossi problemi nel fatto che l’agente glielo faccia vedere.
Se sí, a memoria l’agente a seguito dei pedinamenti si era convinto che Light non fosse Kira (prima aveva già pensato che, dopo quel giorno, avrebbe smesso di pedinarlo); poi, so dire che ai tempi non mi aveva creato particolari problemi leggere la scena (ricordo che il tesserino viene fatto vedere come prova di non essere complice del dirottatore), per dire qualcosa di certo dovrei rileggerla.
Piuttosto, e questo sí è assurdo, se l’FBI sapeva già della necessità del nome… perché non dare tesserini falsi?
Il fatto che L non spari a Light appena lo vede non penso sia necessariamente assurdo: non sa se sia lui o no. Per provare se lo è o no fa altre cose (oltre quella dei cinquanta giorni), ma considerare irrealistico che non lo faccia implica pensare che chiunque lo farebbe; mentre credo che verosimilmente ci sia anche chi non attuerebbe una simile linea d’azione.
Non ho praticamente seguito Buffy (né lo seguirò, almeno in Italiano… mi hanno detto che la traduzione fa pena e rovina tutto, a livello di The Master rose tradotto con Il Maestro rosa…); evito quindi commenti sull’argomento.

#501 Comment By mariateresa On 15 maggio 2009 @ 20:10

Chiedo scusa, ma ho disperato bisogno non solo di gamberetta, ma di tutti voi. Chi sa dove posso trovare gli orari dei treni che partono da Londra e arrivano ad Edimburgo? Sto facendo l’editing del mio racconto e mi sono resa conto di aver sbagliato conteggio di ore. Vi prego, aiutatemi!

#502 Comment By Gamberetta On 15 maggio 2009 @ 20:40

@mariateresa. Leggi qui.

#503 Comment By Mauro On 16 maggio 2009 @ 10:44

Scusa il doppio messaggio, ma mi sono accorto di aver sottinteso una cosa (magari è ovvia, ma sempre meglio specificare): ho ripetuto tutto il discorso dei marine perché mi interesserebbe particolarmente sapere se lo trovi un ragionamento plausibile; e, se no, perché.

#504 Comment By Gamberetta On 16 maggio 2009 @ 16:22

@Mauro. Settimana prossima rileggo i primi volumi del manga e poi ti rispondo con accuratezza.

#505 Comment By mariateresa On 17 maggio 2009 @ 22:21

Gamberetta, grazie mille! Comunque c’ero andata vicina col raggionamento…avevo mancato di appena mezz’ora.

#506 Comment By mariateresa On 17 maggio 2009 @ 22:22

Gamberetta, grazie mille! Comunque c’ero andata vicina col ragionamento…avevo mancato di appena mezz’ora.

#507 Comment By mariateresa On 17 maggio 2009 @ 22:22

Gamberetta, grazie mille! Comunque c’ero andata vicina col ragionamento…avevo mancato di appena mezz’ora.

#508 Comment By mariateresa On 18 maggio 2009 @ 21:25

Mi scuso per i tre post uguali…mi era andato in tilt il pc!

#509 Comment By Mariano On 20 maggio 2009 @ 15:09

Prima o poi la domanda banale doveva arrivare!
O magari “tornare” se è già stata fatta in passato…
Ma si…facciamola…!

@Gamberetta:

hai mai giocato/giochi a D&D? Se si, cosa ne pensi di questo gdr?

#510 Comment By Gamberetta On 20 maggio 2009 @ 17:05

@Mariano. No, in pratica non ho mai giocato. Mio fratello ogni tanto giocava, e io ci ho provato un paio di volte, ma ammetto di non essere mai entrata nello spirito della cosa e di aver accettato di partecipare solo per dar fastidio a lui e ai suoi amici.
Perciò non saprei che dire. In generale gli RPG carta & penna mi sono sempre parsi noiosi.
Ho invece giocato diversi RPG di D&D su PC, tipo Baldur’s Gate II o The Temple of Elemental Evil. Mi sono piaciuti entrambi.

#511 Comment By Mariano On 20 maggio 2009 @ 18:05

Grazie per la risposta.
Io non ci gioco più da un po’ e cioè da quando il gruppo si è un po’ spezzato per imepgni vari.
A parte questo, faccio un’ultima domanda idiota:

@Gamberetta
segui LOST? Se si, sei d’accordo con me nel giudicare che la sua costruzione narrativa ha molto da insegnare anche alla letteratura fantasy? Intendo il modo in cui è congegnata questa serie di successo, assolutamente fenomenale!

#512 Comment By Gamberetta On 21 maggio 2009 @ 15:16

@Mariano. Ho seguito Lost solo a spizzichi e bocconi. Penso lo riguarderò dal principio quando finirà e ci saranno in Rete i vari DVD.

#513 Comment By Drest On 24 maggio 2009 @ 10:25

@Gamberetta: I PnP non sono più noiosi di quanto può essere noioso leggere. Se giochi qualcosa di coinvolgente, con qualcuno che ti sa coinvolgere, penso sia alla pari, se non meglio, di un ottimo libro, proprio per la questione che descrivevi in uno dei tuoi articoli passati sullo “show, don’t tell”.
C’è però da dire che non so se ti godresti una campagna di D&D. Io personalmente, come master, avrei paura a farti giocare: se fossi anche solo per la metà puntigliosa di come sei nei tuoi articoli, mi distruggeresti la campagna nel mezzo della prima sessione, scovando 15 buchi narrativi, 12 espressioni errate e almeno un paio di acque bagnate.
Al contrario, però, ti vedrei non male come DM, se possedessi delle doti interpretative e di improvvisazione (cosa che non so – le hai? – e dando ovviamente per scontato che ti servirebbe almeno un pò di esperienza come giocatrice, prima).

p.s. non so come tu abbia fatto a giocare (e finire) il tempio del male elementale: per quando abbia i combattimenti più fedeli nelle meccaniche a D&D3e che ho visto, è IMPESTATO di bug all’inverosimile, nonchè trasposizione di una tra le campagne più noiose mai create (il fatto che sia roba ammodernata si sente…i dungeon andavano di più, na volta :D )

#514 Comment By Gamberetta On 24 maggio 2009 @ 13:16

@Drest. Non sto parlando in assoluto, sto parlando per me. Quel poco che ho visto degli RPG carta & penna mi ha annoiata, ma ribadisco che è un problema mio.

ToEE: sì, aveva molti problemi, un sacco di quest “rotte”, però sono riuscita a finirlo tutto sommato senza particolari disagi. Mi è piaciuto, perché i combattimenti erano ottimo e al tempo stesso c’era una certa libertà di azione. ToEE non è un “dungeon crawler” come può esserlo Icewind Dale.

#515 Comment By Drest On 25 maggio 2009 @ 00:28

mah, io non mi riferisco alle quest (che sono state ottimamente sistemate dal “Circle of Eight”) mi riferisco a bug più pesanti, come gli incantesimi che un round vanno e quello dopo no, quelli che proprio non funzionano come dovrebbero, i corpi che non si riesce a lootare, memory leak spaventosi e casuali…

ecco, quelli. :P

#516 Comment By Finnegan On 25 maggio 2009 @ 18:57

Ciao! Leggendo alcune recensioni e commenti sul blog, mi è parso di capire che apprezzi la narrativa di Lovecraft. Visto che l’argomento mi intressa per motivi di studio, volevo chiederti come concili la sua “aggettivazione incontrollata” con la tua concezione di scrittura pulita. In pratica: cos’è che rende le storie di Lovecraft così speciali da farti chiudere un occhio su tutti quegli “aborrito” e “blasfemo”?

#517 Comment By Gamberetta On 26 maggio 2009 @ 13:58

@Finnegan. È una bella domanda. Potrei dire che semplicemente Lovecraft “funziona”. Mi spiego: non è che c’è l’ho su con gli aggettivi in sé. Il problema è che quando arrivo alla fine di una pagina scritta come quella di Wunderkind che ho citato ho noia. Mi vien voglia di chiudere il romanzo. Invece raramente mi sono annoiata con Lovecraft.
Però sono convinta che sia nonostante gli aggettivi. Il caso di Charles Dexter Ward è affascinante perché strapieno di fatti oscuri, abominevoli, fantasiosi, nonostante lo stile non sia un granché (per esempio è più raccontato che mostrato).
Lo stesso Lovecraft diceva di non avere l’abilità narrativa di E.A. Poe o altri contemporanei. Però aveva sicuramente una fantasia eccezionale.
Inoltre non è che Lovecraft scrivesse come capita: magari avrebbe potuto compiere scelte migliori, ma c’è un’attenzione nel creare la giusta atmosfera che hanno in pochi. La crescente tensione ne La maschera di Innsmouth prima che gli uomini-pesce assaltino la camera del protagonista è difficile trovarla in altri romanzi.

#518 Comment By Lo Zeno On 26 maggio 2009 @ 16:47

@Finnegan, @Gamberetta: io vedo la differenza in Lovecraft nel fatto che i suoi aggettivi sono sempre accompagnatori di un oggetto. MI spiego in modo molto semplice: Lovecraft non descrive mai Un quadro che rappresenta l’immagine più abominevole che l’uomo possa concepire, ma semmai descrive un bassorilievo abominevole, rappresentante alieni dalla forma cilindrica con orrendi tentacoli posti a stella attorno alla bocca demoniaca, intenti in rituali blasfemi attorno ad un altare sacrilego.
La profusione di aggettivi è indubbia, ma almeno so che cosa è rappresentato in quel cavolo di quadro!

#519 Comment By barbara On 27 maggio 2009 @ 15:00

@lo zeno, le Montagne della Follia, uno dei miei racconti preferiti di Lovecraft, non il migliore ma ricordo che è stato uno dei pochi libri in grado di inquietarmi parecchio mentre lo leggevo.

@Gamberetta vorrei sapere cosa ne pensi di Barker, libri tipo Imagica se lo hai letto tu come lo definiresti? Potrebbe essere New Weird? Mi sembra che ci siano alcuni elementi in comune, anche se l’ho letto più di quindici anni fa e non lo ricordo molto bene.

#520 Comment By Gamberetta On 27 maggio 2009 @ 23:14

@barbara. Non ho letto Imagica, ma dubito c’entri qualcosa con il New Weird. E in generale non mi pare che nessuna opera di Barker si avvicini (magari qualche momento di Abarat). Il New Weird è molto weird, lo strano e il bizzarro devono abbondare, devono permeare l’ambientazione. Non basta una cosa strampalata qui e là, ci dev’essere il progetto di creare un intero mondo secondario weird.

#521 Comment By Mauro On 28 maggio 2009 @ 12:21

Sapete qualcosa su La Scacchiera Nera?

#522 Comment By barbara On 28 maggio 2009 @ 14:49

@Gamberetta, appunto perchè in Imagica si parte dal nostro mondo per finire a “Imagica”, un mondo alternativo parecchio strano, denso di simbologie religiose, creature strane, città fantastiche, regni ecc.
Dovrei rileggerlo perchè da adolescente lo avevo trovato troppo strano e abbastanza difficoltoso, mi chiedevo solo se non potesse ricadere almeno in parte nella definizione.
Comunque se vuoi darci un occhio forse potrebbe piacerti, i personaggi sono abbastanza ambigui ^^

#523 Comment By Gamberetta On 28 maggio 2009 @ 20:39

@Mauro. Io no, però i due romanzi precedenti di Miki Monticelli mi sembravano per bambini.

@Barbara. Ok, ho scaricato Imagica, proverò a leggerlo.

#524 Comment By Akenathon On 29 maggio 2009 @ 10:12

Edit di Gamberetta. Ehm, ok. Ma con John Woo non c’entra niente.

Salve a tutti
in quanto al libro “il nome del vento” di Patrick Tothfuss si puo’ tranquillamente usare il lapidario commento di Fantozzi nei riguardi de ” La corazzata Kotiomkin”. Vi basti sapere che la storia è quella di un ragazzino a cui il signore del male ammazza i genitori e che va all’universitá della Magia. Già sentito?
Risparmiate i soldi che è meglio.
Ciao

#525 Comment By Blakie On 29 maggio 2009 @ 12:39

Non c’è fine all’inconcepibile…in Spagna è stato pubblicato un bimbetto di 9 anni con la storia di ”Thok, il drago inutile”..e ha pure venduto 1000 copie il primo giorno in cui è uscito il libro (che almeno ha solo 38 pagine.)..
Ora, io dico, ma la gente è veramente impazzita o sono io che non sono di lunghe vedute?
Intano è uscito Bryan di BoscoGnocca 2! urrà

@Gamberetta.
Ti consiglio Lo stagno di Fuoco. L’ho finito qualche giorno fa e ne sono rimasto soddisfatto, anche se nel finale avrei preferito qualche chiarimento in più su vari aspetti, ma credo che questo sia stato voluto dall’autore stesso per lasciare spazio ad interpretazioni personali.

#526 Comment By Blakie On 29 maggio 2009 @ 12:43

@Mauro
Sul La Scacchiera Nera io so solo che dovebbe essere rivolto a young adults.
La trama ad una prima occhiata ricorda qualcosa del film Jumanji.

#527 Comment By Gamberetta On 29 maggio 2009 @ 14:47

@Blakie. È il solito discorso che si è fatto anche qui con Strazzulla, Ghirardi & soci: se sono così giovani, hanno scritto un romanzo, e sono pubblicati da una (grossa) casa editrice allora sono dei gegni. E chi non vorrebbe leggere il romanzo di un gegno?
E viste le vendite questo tipo di ragionamento pubblicitario ha funzionato in pieno. Dunque si continuerà. Magari il prossimo fantasy sarà scritto da un gatto.

Grazie per la segnalazione de Lo stagno di Fuoco, lo leggerò.

#528 Comment By Blakie On 29 maggio 2009 @ 15:22

@Gamberetta.
Prego. Magari se ti piace puoi farne una piccola recensione. Non è un fantasy in senso stretto. Niente mondo da medioevo, niente elfi (^.^ di questo sarai contenta). Viene affrontato un viaggio all’Inferno e la caratterizzazione di esso è particolare. Ci sono varie digressioni culturali secondarie raccontate da vari dannati (in pratica il signor Nadir aveva possibilità infinite avendo quasi tutta l’umanità dei dannati da far parlare). In alcuni passaggi magari lo scritto non è proprio charissimo, ma sono piccole pecche su quasi 800 pagine. Lo Stagno di Fuoco ha un finale per niente scontato e presenta elementi decisamente nuovi rispetto all’immaginario dantesco che un pò tutti abbiamo dell’inferno.

#529 Comment By Lara On 30 maggio 2009 @ 18:54

Oh, Lo stagno di fuoco. L’ho letto anche io, era una bella storia. Forse un po’ ridondante, ma niente male…

#530 Comment By Marzolino On 2 giugno 2009 @ 20:25

Ciao,
ti scrivo solo per dirti che il tuo blog mi piace moltissimo e che leggo sempre i tuoi post con interesse.

Mi dirai: “Ma allora perché mi lasci questi commenti, che ricordano quelli delle fan sfegatate della Troisi (quelle con la gigantografia di Sennar appesa sopra il letto) su ibs?”

Risposta: perché non ho il tempo di scriverti qualcosa di più originale e dettagliato…accontentati, oppure non accettarmi nel tuo fan club!

#531 Comment By Merphit Kydillis On 2 giugno 2009 @ 22:47

Ooops, scusate.. per sbaglio ho postato per 2 volte lo stesso messaggio :P Gamberetta, chiedo perdono, m’inghinocchio sui ceci x dimostrarti la mia sincerità…

#532 Comment By Mariano On 2 giugno 2009 @ 22:54

Il celebre aforsima attribuito ad A.Einstei.
Due cose sono infinite: “l’universo e la stupidità umana. Del primo non sono sicuro”.
Bene, con buona pace di tutti noi che qui e altrove ci ostiniamo a combattere la crociata del buon fantasy…Leggevo più indietro nei commenti di un romanzo uscito con un maghetto all’università di magia etc. Praticamente storia già sentita.
Dico: continuiamo a lottare contro la banalità.
Ma tutto questo sarà se siamo fortunati riducibile nelle sue dimensioni ma non del tutto eliminabile.
è un discorso analogo un po’ a certi film da cassetta.
Qunate storie trasmesse e ritrasmesse in tv hanno la stessa trama e cambiano solo i nomi dei personaggi? Beh, anche così continuano a fare successo (più o meno relativo successo).
Questo perché non tutti hanno il palato sopraffino.
Non tutti hanno il senso dell’appetito. A molti piace saziarsi con delle porcherie che rimepiono lo stomaco.
è come lottare contro i mulini a vento, ma speriamo bene…!
Paragone assurdo: ti faccio il film Supersizeme contro le multinazionali dei fast food….poco tempo dopo esce la legge che proibisce di fare causa a queste multinazionali.
Certo, qui si parla di letteratura. Ma contro la sete di denaro…

Oh tempore, oh mores….

#533 Comment By Klaus On 2 giugno 2009 @ 23:41

OT

Ho cercato anche io Gamberetta su FB, ma non l’ho trovata. :-(

/OT

#534 Comment By Gamberetta On 3 giugno 2009 @ 15:35

@Marzolino. Grazie! E sei il benvenuto nel Fan Club, però il tuo commento non c’entrava niente con Wunderkind.

@Merphit Kydillis. Ho cancellato il post doppio.

@Klaus. Non sono su FB. Passo – e purtroppo devo dire spesso perdo – già troppo tempo online. Tuttavia la pagina del Fan Club è pubblica e la possono vedere tutti anche se non si è iscritti.

#535 Comment By AngicourtJester On 4 giugno 2009 @ 12:42

scusate per il doppio. Gamberetta, se possibile rimuovere il primo.

#536 Comment By Merphit Kydillis On 4 giugno 2009 @ 16:05

Gamberetta, grazie… a dire il vero non ho ancora capito come ho postato per 2 volte lo stesso post. Forse ero stato posseduto dallo Spirito <.<
Comunque, riguardo il commento nella recensione del Bryan ho fatto un piccolo errore: volevo scrivere leggible non accettabile. Prendiamo ad esempio L’isola di Arturo : per me è un romanzo che ti mette angoscia, ma per alcuni è bello, anzi ci pescano pure delle metafore… tanto che la mia insegnante di lettere del secondo anno delle superiori c’è lo aveva assegnato per le vacanze natalizie. Quello è accettabile (sebbene provi un ribrezzo ogni volta che lo guardo).
Il romanzo di Federico Ghirardi: non è che sia accettabile, non è leggibile: se, come dice Gamberetta, fosse stata una parodia bene: ma secondo uno che fa 100 pagine la trama principale, 100 pagine sulle turbe mentali di Bryan che fa pensieri sconsci con Marta (e c’è una differenza d’età notevole fra i due), 100 pagine andarsene a zonzo con il suo nuovo amico tra orge e scavatori di tombe, e 100 pagine descrivere la “battaglia” fra le due organizzazioni… era meglio che faceva una fan fiction e la pubblicava nel suo sito.
Ultima cosa: ragazzo mio, non puoi parlare del fantomatico Talismano se me lo citi solo nel primo capitolo (giusto 3 pagine) e nel pensiero di un tizio che sta per figliare (scusate il termine :P): perché se NON mi dici cos’è questo oggetto e le sue caratteristiche, tanto valeva risparmiartelo…

#537 Comment By Hellfire On 4 giugno 2009 @ 16:52

Cercando tutt’altro mi sono imbattuto in questo:

Umberto Eco – come scrivere bene

Ho trovato in Internet una serie di istruzioni su come scrivere bene.
Le faccio mie, con qualche variazione, perché penso che possano essere utili a molti, specie a coloro che frequentano le scuole di scrittura.
1. Evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi.
2. Non è che il congiuntivo va evitato, anzi, che lo si usa quando necessario.
3. Evita le frasi fatte: è minestra riscaldata.
4. Esprimiti siccome ti nutri.
5. Non usare sigle commerciali & abbreviazioni etc.
6. Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso.
7. Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione.
8. Usa meno virgolette possibili: non è “fine”.
9. Non generalizzare mai.
10.Le parole straniere non fanno affatto bon ton.
11.Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.”
12.I paragoni sono come le frasi fatte.
13.Non essere ridondante; non ripetere due volte la stessa cosa; ripetere è superfluo (per ridondanza s’intende la spiegazione inutile di qualcosa che il lettore ha già capito).
14.Solo gli stronzi usano parole volgari.
15.Sii sempre più o meno specifico.
16.La litote è la più straordinaria delle tecniche espressive.
17.Non fare frasi di una sola parola. Eliminale.
18.Guardati dalle metafore troppo ardite: sono piume sulle scaglie di un serpente.
19.Metti, le virgole, al posto giusto.
20.Distingui tra la funzione del punto e virgola e quella dei due punti: anche se non è facile.
21.Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: peso e! tacòn del buso.
22.Non usare metafore incongruenti anche se ti paiono “cantare”: sono come un cigno che deraglia.
23.C’è davvero bisogno di domande retoriche?
24.Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe — o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento — affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.
25.Gli accenti non debbono essere nè scorretti nè inutili, perchè chi lo fà sbaglia.
26.Non si apostrofa un’articolo indeterminativo prima del sostantivo maschile.
27.Non essere enfatico! Sii parco con gli esclamativi!
28.Neppure i peggiori fans dei barbarismi pluralizzano i termini stranieri.
29.Scrivi in modo esatto i nomi stranieri, come Beaudelaire, Roosewelt, Niezsche, e simili.
30.Nomina direttamente autori e personaggi di cui parli, senza perifrasi. Così faceva il maggior scrittore lombardo del XIX secolo, l’autore del 5 maggio.
31.All’inizio del discorso usa la captatio benevolentiae, per ingraziarti il lettore (ma forse siete così stupidi da non capire neppure quello che vi sto dicendo).
32.Cura puntiliosamente l’ortograffia.
33.Inutile dirti quanto sono stucchevoli le preterizioni.
34.Non andare troppo sovente a capo. Almeno, non quando non serve.
35.Non usare mai il plurale majestatis. Siamo convinti che faccia una pessima impressione.
36.Non confondere la causa con l’effetto: saresti in errore e dunque avresti sbagliato.
37.Non costruire frasi in cui la conclusione non segua logicamente dalle premesse: se tutti facessero così, allora le premesse conseguirebbero dalle conclusioni.
38.Non indulgere ad arcaismi, apax legomena o altri lessemi inusitati, nonché deep structures rizomatiche che, per quanto ti appaiano come altrettante epifanie della differanza grammatologica e inviti alla deriva decostruttiva – ma peggio ancora sarebbe se risultassero eccepibili allo scrutinio di chi legga con acribia ecdotica – eccedano comunque le competente cognitive del destinatario.
39.Non devi essere prolisso, ma neppure devi dire meno di quello che.
40. Una frase compiuta deve avere.
tratto da: Umberto Eco, La Bustina di Minerva, Bompiani 2000

#538 Comment By achille della ragione On 4 giugno 2009 @ 21:24

Un flagello ubiquitario: i writers
Da tempo le mura private e pubbliche di tutte le città italiane sono umiliate da scritte demenziali e disegni osceni e lo stesso dicasi delle carrozze ferroviarie, delle statue e dei monumenti anche i più famosi, imbrattati da vernici colorate, che penetrando in profondità creano danni irreversibili. Una situazione intollerabile, sconosciuta all’estero, dove tali scempi non solo non sono tollerati, ma nemmeno immaginabili.
Alcuni cattivi maestri, che si credono critici d’arte, hanno in passato tessuto le lodi di questa arte povera ed espressiva ed hanno cercato di spiegarci che si trattava di pittori incompresi, una fandonia alla quale stesso loro non credevano, ma blateravano in giro queste idiozie per mostrarsi alla page e anticonformisti.
Questa scriteriata devastazione deve essere fermata al più presto e per farlo, in attesa di una auspicabile normativa che preveda pene esemplari per i writers, basterebbe applicare la legge, imputando i trasgressori di danneggiamento aggravato e, quando molto spesso agiscono in gruppo, prevedere anche l’ipotesi dell’associazione a delinquere, che permette l’arresto, un escamotage ben noto alla magistratura quando vuole eseguire dei provvedimenti con grande risalto mediatico.
Non dovrebbe essere difficile raggiungere lo scopo, gli avversari da battere sono semplicemente dei giovani disadattati, non certo pericolosi criminali, per cui una eventuale sconfitta contro tali scalcagnati personaggi rappresenterebbe per le istituzioni una cocente sconfitta e la lampante dimostrazione di non saper gestire nemmeno l’ordinaria amministrazione.
Achille della Ragione

#539 Comment By Mariano On 5 giugno 2009 @ 17:38

Nelle mie folli navigazioni nel maremagnum del web, ho trovato questo:

Il link in questione rimanda a un articolo che parla di quanto sia fondamnetale il ruolo nei gichi di ruolo. Ossia dibatte in fondo sul significato stesso del ruolo.
L’autore parte da una diatriba tra Vampiri e D&D, che nella mia vita di giocatore di ruolo (ruolo nel senso vero della parola, e non entra e distruggi le creature e vinci), non ho mai avuto modo di affrontare direttamente.
I giocatori di D&D e Vampiri non sono necessariamente diversi tra loro. Ma questa è un’altra storia.
Mi sembrava utile far presente ai Gamberi questo articolo in quanto premia l’importanza dei dettagli nel gioco di ruolo, l’importanza del personaggio e delle descrizioni.
Un parallelismo con la letteratura salta subito all’occhio!

#540 Comment By Mariano On 5 giugno 2009 @ 17:42

La mia incapacità a linkare è venuta fuori. Riferito al mio precedente post.
Il link che dicevo è questo: http://idiscepolidellamanticora.wordpress.com/2009/03/10/fiaba-vs-fantasy-pt-ii-dd-vs-vampiri/

#541 Comment By Lu On 9 giugno 2009 @ 17:12

http://www.hoepli.it/libro/zeferina.asp?ib=9788895313085&pc=000010001001011
Per chi fosse interessato (mi pareva che qualcuno lo cercasse, era esaurito da un po’) è stato ristampato Zeferina, l’ho trovato anche in negozio, non l’ho letto ma ne ho sentito parlare bene.

#542 Comment By mariateresa On 9 giugno 2009 @ 22:16

Qualcuno di voi ha letto il libro di Elisa Rosso, il Libro del destino? Me lo consigliate?

#543 Comment By alicearth On 10 giugno 2009 @ 02:47

porca miseria ho sbagliato argaomento il ps era per Fan Club, vabbè non è serata.
Se si potesse togliere…

#544 Comment By Mariano On 10 giugno 2009 @ 17:05

@Gamberetta

Mi piacerebbe che prima o poi venisse redatta la recensione del Ciclo di Shannara di Terry Brooks. Non per niente. Forse più per la serie “Mal comune, mezzo gaudio”.Cioè secondo me tanto Gamberetta, che molti qui, lo troverebbero una micidiale boiata.
Non solo “stra-copia” il Signore Degli Anelli, ma ha precipitose cadute di stile (oddio! Lo stile in quel cosiddetto ciclo è una caduta in un baratro senza fondo), le descrizioni sono autenticamente soporifere, quasi scritte per allungare il brodo, addirittura ripetitive e i personaggi sono una serie strerminata di cliché.
Se vi fidate del mio giudizio, non leggetelo. Lo dico per il vostro bene. Ovviamente lo stesso consiglio a Gamberetta, in quanto non sono sadico, e dio ne scampi dalla lettura di un simile obbrobrio.
Tengo a ribadire che quando ho acquistato il libro ero reduce da una passeggiata in città che mi aveva sfinito.
Quindi, quando si fanno gli acuisti, bisogna farli a testa lucida. :D

#545 Comment By Mariano On 10 giugno 2009 @ 17:07

ERRATA CORRIGE del mio ultimo commento.

[strerminata ----> sterminata]
[acuisti --------> acquisti]

#546 Comment By Mariano On 10 giugno 2009 @ 17:10

sOb! hO appena letto la noticina di Gamberetta sugli errori di ortografia. Eviterò gli errata corrige in futuro. Chiedo venia.

#547 Comment By Mauro On 11 giugno 2009 @ 21:36

Rispondo a questo commento: http://fantasy.gamberi.org/2009/05/24/recensioni-romanzo-wunderkind/#comment-10964 e al successivo (non metto il collegamento ipertestuale perché mi dà problemi).

Potreste provare qualcuno dei giochi con manuali piccoli, senza una parte solo per il master e senza possibilità da parte del master di cambiare regole; per esempio, Dogs in the Vineyard ha un manuale di 160 pagine A5 e un sistema solido; difficile cercarci cavilli.
Altri esempi sono In a Wicked Age, Don’t Rest Your Head, My Life With Master; alcuni li trovi anche in vendita in PDF (quelli elencati tutti) a prezzi accessibili (per dire, In a Wicked Age costa dieci dollari).
Poi ce ne sono mille altri, dipende da cosa cercate. Alcuni sono anche stati tradotti in Italiano; se si possono dare collegamenti commerciali, vi segnalo le case editrici.

#548 Comment By Mariano On 12 giugno 2009 @ 17:01

Qualcuno di voi ha visto Legend of the seeker? Un telefilm “fantasy”…
Ho visto solo le prime due puntate. E mi sono fermato, perché a me pare una gran pacchianata. Una “sola”, come si dice a Roma.
Preso da Goodkind. Che ve ne pare?

#549 Comment By Angra On 15 giugno 2009 @ 13:44

@Davide: all’esordio di Licia Troisi uscì un editoriale molto critico di Silvio Sosio. Poi arrivarono i banner pubblicitari de Le Cronache, e da allora Licia Troisi in FM è diventata come per magia la regina del fantasy italiano.

Una volta Franco Clun ha avuto il coraggio di dire che

Per inciso, Mondadori non ha mai spedito in redazione un volume che sia uno.”

Già, probabilmente insieme ai soldi per i banner mandavano direttamente le recensioni da pubblicare.

Particolarmente comica è stata la vicenda della doppia recensione di Adhara. Ne era inopinatamente uscita su FM una da due stellette, così quattro giorni dopo l’onta di questo atto di lesa maestà è stata lavata con una recensione da quattro stellette, ad opera di un novello Parsifal alla sua prima recensione nominato cavaliere così su due piedi per mandarlo a difendere l’onore della regina.

#550 Comment By Davide On 15 giugno 2009 @ 14:07

Oddio, che tristezza… Intendiamoci, ho riso, ma abbastanza amaro.

Adesso mi cercherò pure le recensioni di tutti gli altri allegri amici del bosco, giusto per vedere su che cosa sono riusciti a sbrodolare.

In ogni caso, grazie mille per i link!

#551 Comment By Okamis On 15 giugno 2009 @ 15:18

@ Davide: ti rispondo qui riguardo la Strazzulla, visto che quello recensione l’ho scritto “io”. Metto le virgolette, in quanto mi fu chiesto di modificarla in più punti, in quanto ritenuta “troppo personale”. Alla fine ci vollero quattro mesi buoni e non so quante modifiche prima che me l’accettassero. Prima e ultima recensione che ho scritto per FM. Andai avanti solo per non dargliela vinta, esprimendo alla fine gli stessi concetti, ma con parole più “morbide”. Almeno mi permisero di non cambiare il voto originale (2/5).

Riguardo Ghirardi, non è mai stato recensito, ma se ne è parlato ampiamente poche settimane fa in merito alla notizia dell’uscita del suo secondo romanzo. In quel caso, però, anche molti addetti di FM non hanno riservato parole dolci per il pischello. Per la serie, c’è un limite a tutto ^_^

#552 Comment By Angra On 15 giugno 2009 @ 15:22

@Davide: possiamo anche parlare di Ghirardi, che dopo aver preso solo 2 stellette (nella scala di FM equivale a ‘nammerda) con Boscoquieto ora

Con il romanzo Bryan di Boscoquieto e il Talismano del Male, il giovane autore della Val Susa Federico Ghirardi, conferma le sue ottime doti di narratore.

e dal fratello di FM Horrormagazine:

Una nuova storia di fantasia e di magia scritta dal talento-rivelazione del fantasy italiano

#553 Comment By Maudh On 15 giugno 2009 @ 16:04

Signore e signori, propongo una petizione per ottenere maggiori informazioni sul prossimo romanzo di Gamberetta.
Per ora, ne ha solo accennato, e tutto ciò che si sà e il seguente:

È un libro di guerra, ambientato sulla Terra ma non quella che conosciamo. Sarà un romanzo feroce, niente a che vedere con Laura, anche se non mancherà una buona dose di weird. Comunque ne riparlerò più avanti.

Fate sentire la vostra voce! Anzi, il vostro MAIUSC!

#554 Comment By Okamis On 15 giugno 2009 @ 17:26

@ Angra:
Beh, consideriami che il 99% delle notizie inerenti le nuove uscite arrivano direttamente dagli uffici stampa delle case editrici, quindi non c’è da sorprendersi se i toni sono sempre entusiastici ^_^

#555 Comment By Angra On 15 giugno 2009 @ 20:13

@Okamis: d’accordo, ma non è mica serio. Messo così sembra il giudizio di chi scrive la notizia, e invece è quello della mamma dello scrittore.

#556 Comment By Drest On 16 giugno 2009 @ 11:21

@Mariano: Legend of the Seeker è bellissimo, una specie di hercules o xena con effetti speciali migliori! La sagra del trash…però sono riusciti a stupirmi nell’ultima puntata della prima stagione :D

(è raimi, maledetto raimi. non è proprio capace di fare qualcosa con una trama che duri più di un episodio, non ce la fa sto mbecille)

#557 Comment By Okamis On 16 giugno 2009 @ 11:34

Ritorno un attimo sulla questione della recensione della Strazzulla, solo per evitare fraintendimenti riguardo un paio di miei passaggi scritti di fretta.
In quel mio commento parlo di “concetti”, non di “contenuti”. Perché questa sottile differenza? Semplicemente per dire che non mi è stato chiesto di modificare nessuno dei miei pensieri inerenti il romanzo della Strazzulla, ma solo di pulire la forma.
Altra nota, riguardante invece i “tempi di consegna”. L’ironia, o se vogliamo il velo di nervosismo, di quel mio commento riguarda il fatto che in altre occasioni su FM sono state pubblicate recensioni “lampo” (vedi quella di Brisingr). Non mi lamento quindi dei tempi per la pubblicazione della mia recensione (ci possono stare quando si tratta della prima collaborazione, soprattutto se si è costretti a dialogare via e-mail), quanto della poca attenzione verso altre recensioni e recensori. Probabilmente ciò dipende anche dal fatto che (suppongo) le diverse recensioni pubblicate non vengono seguite sempre dalla stessa persona, ragion per cui l’attenzione verso tali aspetti (leggasi professionalità) può cambiare.

#558 Comment By Angra On 16 giugno 2009 @ 12:38

@Okamis: forse, più semplicemente, per FM le recensioni positive vanno bene sempre e comunque, mentre a quelle negative vanno a fare le pulci. Hanno anche ragione a starci attenti: scrivere recensioni negative è già di per per sé indice di invidia e maleducazione.

#559 Comment By Okamis On 16 giugno 2009 @ 14:33

Per ovvie ragioni, io posso parlare della mia esperienza e non di quelle altrui. Non posso quindi sapere se in altri casi recensioni positive abbiano necessitato di settimane di attesa o viceversa. Tieni presente, comunque, che per quanto ne so quei 4 mesi circa dipesero in parte anche da questioni personali della persona che si occupava della mia recensione. Se avessero voluto, avrebbero potuto o non pubblcarmi o far uscire una seconda recensione più positiva della mia, cosa non accaduta.

#560 Comment By Starsky On 18 giugno 2009 @ 15:46

È uno spasso veder dissertare di politiche editoriali gente che dimostra di non capirne assolutamente nulla!
Interessante comunque vedere quanto livore cola non solo da chi scrive ma anche da chi legge questo sito. get a life, siete in po’ patetici.

#561 Comment By Starsky On 18 giugno 2009 @ 15:48

Per Tapiroulant: la tua è un’impressione basata su tutti e due i libri che conosci?

#562 Comment By Angra On 18 giugno 2009 @ 15:53

@Starsky: se il fatto che non riesci a distinguere tra i concetti “non capire” e “non essere d’accordo” ti aiuta ad allietarti i pomeriggi, mi fa piacere per te. A volte basta poco per divertirsi.

#563 Comment By Lo Zeno On 18 giugno 2009 @ 16:28

Scrivo direttamente qua perché tanto verrei spostato in quanto off topic ovunque:
Ma fanno una scuola apposta per scrivere commenti cretini?
Dico, di tutti quelli che non sono d’accordo con le recensioni scritte qua (ed uso un’espressione morbida), ce ne fosse almeno UNO che non dico sappia argomentare le sue obiezioni, ma ci provasse quantomeno!
Nada.

Gli ultimi che ho letto stanno tra il “impara a leggere libri oltre che fumetti” e il “la tua opinione si basa sui entrambi i libri che hai mai letto?”

Neppure un tentativo di mostrare ipotesi-tesi e/o antitesi. Si va sull’attacco personale diretto, come se attaccare personalmente una persona dimostrasse la ragione di chi parla, come se sparare ad un coniglio servisse a decidere chi aveva diritto di precedenza ad un incrocio in cui è avvenuto un incidente.

Deve davvero esserci una scuola per Troll, altrimenti non mi spiego proprio… a me alle ELEMENTARI (si parla di oltre venti anni fa) avevano insegnato che per discutere bisogna portare evidenze. Mah.

#564 Comment By Tapiroulant On 18 giugno 2009 @ 17:32

@Starsky: Potresti dirmi quali punti della mia tesi sono sbagliati, e perché sarebbero sbagliati? Ma suppongo che essendo stati infognati, tu non mi risponderai.

#565 Comment By John Steed On 18 giugno 2009 @ 17:57

@Glorelen: complimenti per la tua prossima pubblicazione!
Spero che tu non abbia dovuto pagare molto, oggi si trovano editori a pagamento abbastanza economici.
js

#566 Comment By Gamberetta On 18 giugno 2009 @ 18:20

@John Steed. “John Steed”, non fare il troll. Hai cominciato a commentare come “Starsky”, continua a commentare come “Starsky”. Come è spiegato nel semplicissimo regolamento del blog, questo spacciarsi per più persone contemporaneamente non è gradito.
I primi due tuoi commenti sono finiti in Fogna perché davano del patetico e indirettamente ignorante ad altri commentatori, e anche questo non è tollerabile.

#567 Comment By maudh On 18 giugno 2009 @ 21:10

A Mariateresa #542: Piuttosto scemo: c’è l’erede al trono della città distrutta che viene nascosto in un paesotto, c’è la maga, gli elfi, i draghi… Ogni tanto c’era qualche pagina che lasciava ben sperare per futuri avvenimenti, ma deevidentemente oltre la fine del libro.
Devo pero dire che nonostante la storia banale lo stile era leggibile (le battaglie piuttosto dettagliate, “solo” pochi errori di coerenza militare, personaggi tutto sommato sopportabili (a parte gli elfi, mentre ricordo con affetto il demone alato, gli altri erano minimamente caratterizzati). Ah, si, mi sembra che addirittura dicesse che serviva molta forza per un arco.
Poi la magia era abbastanza particolare, si basava sull’evocazione delle ninfe dei vari elementi, oppure la classica negromanzia.
La cosa che mi aveva profondamente deluso erano stati i cattivi, ovvero gli “amorphi”, che con un nome simile io me li aspettavo fichissimi, e invece erano dei grossi orsi.
Alla fine non era male, ma se possibile scaricatelo, e non aspettarti capolavori. E neanche un buon libro.

#568 Comment By maudh On 18 giugno 2009 @ 21:34

Ah, e dimenticavo che io sono molto di manica larga, l’ho letto tempo fa e non rammento molto, e se lo leggesse Gamberetta gli darebbe -26
Comunque è qualche spanna sopra Troisi, Strazzu, Stupramarta.
Se non l’hai letto ti posso consigliare “Il raccoglitore di anime”?

#569 Comment By mister x On 19 giugno 2009 @ 12:18

Starsky dovrebbe essere silvio sosio ;)

#570 Comment By Angra On 19 giugno 2009 @ 13:55

@mister x: ROTFL! ^_^

In effetti…

http://www.fantascienza.com/blog/esseasterisco/about/

#571 Comment By mariateresa On 19 giugno 2009 @ 14:20

Grazie per la breve sintesi di Il libro del destino. Ho letto degli stralci e non mi è piaciuto tanto, anche se è leggibile. I personaggi li ho trovati male caratterizzate, specie quando parlano o si muovono. E ogni tanto ci sono quegli interventi diretti dell’autrice, sotto forma di riflessioni, che mi danno fastidio. Però è decente, da sufficienza. Appena trovo mamma di buon umore, me lo faccio regalare^^.
ps:una domanda. Si può respingere un manoscritto solo dicendo “Non fa per noi” entro nemmeno tre giorni? Lo ha fatto con me Età dell’Acquario, ne sono rimasta delusa. Mi aspettavo almeno una critica, invece niente. Pare che tutti amino i fantasy moderni, questi stile o Martin(o anche Brooks) o Troisi. Che ha di male il fantasy epico? Che poi il mio nemmeno epico è a dirla tutta.

#572 Comment By Maudh On 19 giugno 2009 @ 15:06

@Mariateresa
Certamente non è che sia una cosa particolarmente gentile, almeno qualche spiegazione io ce la metterei.
Comunque temo che il fantasy epico (che comunque io, scusa per la franchezza, mal sopporto) si stia prendendo un “momento di riflessione” , e se poi uno si legge le chiavi del fato come inizio, beh…
Comunque, lieto di esserti stato d’aiuto!

#573 Comment By mariateresa On 19 giugno 2009 @ 21:59

@Maudh:il punto è che il mio non è nemmeno vero fantasy epico. Mi sono ispirata a Tolkien, ma ho sviluppato le idee in modo del tutto diverso. Isgard è parallela al nostro mondo, la magia è intesa come arte individuale(forse unico vero concetto tolkeniano che ho ripreso)e non come capacità sovrannaturale. I normali sono le persone che hanno ripudiato l’arte e vivono con assolutà passività la vita, e compongono la società moderna, mentre gli speciali si servono della magia per migliorare il mondo nel quale vivono. Riprendo molre delle creature mitologiche, soprattutto quelle della mitologia nordica, ma l’elemento epico finisce qui. Inoltre, fate e folletti sono molto simili agli umani, se non forse addirittura più “sempliciotti” e spensierati.
Non ho capito perchè sono così mal vista. Il mio lavoro non è perfetto, ci ho dovuto lavorare molto sopra, sfruttando anche i consigli di Gamberetta, ma non ho copiato nessuno. Ho attinto da più fonti, ma non si può dire che non sia per lo meno diverso dagli altri lavori. C’è lo stile e l’impronta di Tolkien, tanto è che Isgard ha una sua storia strutturata in sei età, ma non è certo la Terra di Mezzo. Così come esistono scuole per studiare la magia, tipo alla Harry Potter, ma sono diversificate a seconda delle specialità e ognuno apprende a seconda del proprio elemento naturale. Rose non è un eroe, lotta solo per quello che ritiene giusto, per tutelare coloro che ama. E il più delle volte, per la sua inesperienza, ha grandi batoste. Forse tutto questo non piace, non è fico. Non lo so, io voglio solo raccontare una storia, e questo è il modo in cui mi piace farlo. Non capisco perchè Età dell’Acquario abbia pubblicato molti altri autori fantasy, come la Romagnoli, e ignorato totalmente me.

#574 Comment By Maudh On 19 giugno 2009 @ 22:51

@ Mariateresa:
Non so che dirti, non ho letto la tua opera, potrebbe essere uno schifo assoluto come un capolavoro degno di Tolkien, magari semplicemente l’aver scelto fantasy epico nel momento dei vampiri degli gnokki potrebbe aver minato il tutto assai seriamente agli occhi del tipo della casa editrice.
In quanto alle precedenti pubblicazioni fantasy dei suddetti, io pensavo che l’eta dell’acquario pubblicasse solo saggi sui felini, quindi non posso esprimermi.
Comunque sia auguroni per il tuo romanzo.

#575 Comment By mariateresa On 20 giugno 2009 @ 12:18

L’Età dell’acquario pubblica fantasy, infatto l’ho scelta perchè spiccava nella lista delle case editrici per fantasy. Ma la domanda è:perchè Romagnoli e non me? Cosa mi manca? Al di là del fatto che quello che ho scritto può piacere o meno, anche io sono un’esordiente come lo era lei tempo fa e anche io ho scritto un fantasy. Cosa cambia? Forse il tipo di fantasy, ma mi sembra sciocco. Hanno pubblicato diverse tipologie del genere negli ultimi anni. La cosa mi puzza parecchio, anche perchè in tre giorni non si può decidere già se pubblicare un libro o no. Cosa avranno fatto in tempo a leggere, solo il primo capitolo? Nemmeno quello forse. Io aspetto una risposta, anche se sospetto non mi sarà mai data.

#576 Comment By Marcuzzo On 21 giugno 2009 @ 00:45

Mariateresa, alle case editrici il primo capitolo basta e avanza per indirizzare un manoscritto alle rotative o al cestino. Hai provato con altre case editrici? Se sì, che ti hanno risposto (se hanno risposto)?

#577 Comment By Klytia On 21 giugno 2009 @ 15:59

Conoscendo le regole di questo blog mi piazzo volontariamente nella fogna dei commenti, poiché sarei OT in tutti gli altri canali e per il “fan club” mi sembra un po’ prematuro (°_°’).
Tempo fa, quando razzolavo per FM (e mi piaceva), criticai Gamberetta per i toni, ai limiti tra l’ironia e l’insulto, delle sue recensioni. I contenuti li ho invece sempre considerati approfonditi, cosa rara, documentati e ben scritti.
Da quel commento ne è passata di fuffa sugli scaffali e di autori, editori e, di recente, anche traduttori, con la spocchia del “Solo io S*ho come funziona la vita, l’universo e tutto quanto” (to’ le stesse critiche che fanno a Gamberetta).
Per fortuna c’è sempre la possibilità di tornare sui propri passi e quando leggo stralci da romanzi come come, Le chiavi del fato o Bryan di Vattelapesca (ma ce ne sono anche altri) che da soli gridano vendetta all’italiano, la letteratura, l’editoria e tutto quanto (senza dimenticare le piante inutilmente abbattute) be’ anche i toni sarcastici ci stanno tutti; soprattutto quando poi sono seguiti da discussioni esilaranti con commenti e di lettori ke nn sn dakkrd e di autori che vantano una maestria nell’uso del colorismo timbrico dell’aggettivazione evocativa, gne, gne, gne.
Continua così!

E dopo la sviolinata una domanda per Gamberetta se passa di qua.
Hai scritto che hai letto Veniss Underground e, se le stelline di aNobii non mentono, ti è piaciuto; ebbene sarei curiosa di leggere una recensione su questo romanzo, che una volta tanto non dovrebbe spussare di gamberi marci.
Essendo una sconosciuta che parte subito con una richiesta, non fa nulla se rispondi “no, ho già una lista d’attesa lunghissima di bellissimi fantasy scritti dai Tolkien e Gaiman nostrani” le leggerò ugualmente (^_^)

#578 Comment By Maudh On 21 giugno 2009 @ 17:04

Mi associo a Klytia, ed inoltre invoco il nome della dolce decapode per elemosinare una recensione del romanzo Esbat, di Lara Manni. So che hai dato alcuni consigli durante la stesura dello stesso, e per tanto vorrei sapere cosa ne pensi della versione finale (sempre se l’hai letta).

#579 Comment By Gamberetta On 21 giugno 2009 @ 17:36

@Klytia. Non credo recensirò Veniss Underground perché ormai l’ho letto diversi mesi fa – quasi un anno credo – e per recensirlo come si deve dovrei rileggerlo, non ho tempo.
È un buon romanzo. A me è piaciuto molto per la componente weird/bizzarra che Vandermeer usa bene come pochi altri. È però anche uno dei suoi primi scritti e una certa inesperienza si vede. L’idea di scrivere tre parti usando la prima, la seconda e la terza persona per narrare, è un’idea bizzarra, ma che distrae più che coinvolgere.
Ciò detto se ti piace il (new) weird e sei affascinata da ambientazioni inconsuete e fantasiose è un’ottima lettura. Ma lo Swanwick di Cuore d’Acciaio e The Dragons of Babel è meglio. E il Vandermeer di City of Saints and Madmen è ancora più strampalato di quello di Veniss Underground.
Prova a leggere The Situation sempre di Vandermeer che è corto e disponibile gratis senza pirateria. Così ti puoi fare un’idea se sia un autore che ti affascina.

@Maudh. Io ho dato alcuni suggerimenti all’autrice di Esbat e sono orgogliosa che ne abbia tenuto conto. Ma proprio per questo non posso recensirlo: sebbene in piccolissima parte, ci sono anche idee mie.
Ne parlerò comunque senza recensire settimana prossima. Per me è un bel romanzo, ma non sono appunto nella posizione di poter giudicare in maniera imparziale.

#580 Comment By Drest On 22 giugno 2009 @ 13:30

Gamberetta, dovresti veramente tirare su un forum da qualche parte, anche solo per commentare gli articoli.
Il blog inizia a essere limitante (oltre che è un macello da leggere).
Forse hai già risposto, ma come mai non lo fai?

#581 Comment By Tapiroulant On 22 giugno 2009 @ 13:40

Mi unisco al quesito di Drest.

#582 Comment By Gamberetta On 22 giugno 2009 @ 13:54

@Drest. I problemi sono due:
1) L’integrazione di wordpress con il futuro forum. Non ci sono soluzioni semplici – a meno di rinunciare a wp, non è un’opzione – l’unica fattibile è usare bbpress. L’ultima volta che avevo provato però era ancora alpha e non funzionava molto bene, adesso siamo alla 1.0-RC, ed è probabile vada meglio. In futuro farò gli opportuni esperimenti.
2) Non avrei tempo per amministrare il forum. Già non riesco a star dietro a spostare i commenti nelle giornate trafficate, figuriamoci gestire un forum pieno di Spinoni e gente del genere.

#583 Comment By Hellfire On 22 giugno 2009 @ 14:07

io ho fin troppo tempo da perdere, quindi se la linea di moderazione può limitarsi a cancellare lo spam e, al massimo, muovere gli off topic qui e là, di spazio sul mio sito ne ho quanto vuoi, qualcosa di essenziale dovrei essere capace di metterlo su anche io.
la trasparenza è adeguata, basta mettere qui i link diretti alle discussioni e magari un pulsante al sottoforum, nessuno dei tuoi lettori dovrà sorbirsi le cagate che scrivo a meno di non cercarle volontariamente.
eh, lo so, è come avere stephen hawking presentato da alvaro vitali.

#584 Comment By Gamberetta On 22 giugno 2009 @ 14:59

@Hellfire. Nessuno ti vieta di aprire un forum, mettere come thread i link ai miei articoli e discutere. Il problema è che poi metà della discussione avviene nei commenti e metà sul forum. Per quello ci dev’essere un’integrazione. E purtroppo non è un problema semplice.

#585 Comment By Drest On 22 giugno 2009 @ 15:23

Capisco, vorresti una soluzione a-la hardware upgrade.
Peccato, perchè ne guadagnerebbero molto, le discussioni. Per il problema dei moderatori, credo ci sarebbe più di una persona disposta ad accollarsi l’onere (io per primo), soprattutto se la linea di moderazione resta la stessa che adotti qui.

#586 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 23 giugno 2009 @ 23:43

Edit di Gamberetta.

Terrò presente, ma questo non c’entra nulla con Sanctuary.

buongiorno aragosta! volevo chiederti se potevi recensire il libro “maya fox- la predestinata” mi piacerebbe avere un giudizio da qualcuno. e quel qualcuno sei tu aragosta! ihihih

#587 Comment By Lidia On 25 giugno 2009 @ 07:32

@Gamberetta.
Ciao,
mi accomodo direttamente qui, perché non c’entra niente con altri articolo. Parlando di esordienti abbastanza recenti (anche se ormai siamo già al terzo libro), ti è capitato di leggere Hyperversum, il libro d’esordio del 2006 di Cecilia Randall?
Ho visto che hai commentato il suo racconto presente in Sanctuary, ma hai anche un’idea sull’autrice in generale?
Quel libro sul gioco di ruolo ambientato nel Medioevo mi incuriosisce, vorrei qualche parere.

#588 Comment By Angra On 25 giugno 2009 @ 11:53

Edit di Gamberetta.

Non degeneriamo. Grazie.

@SpinOne:

Tranne ad Angra, che crede che io sia un troll, e chi sono io per mettere in dubbio la fede di un uomo?

Risposta: un merdosissimo troll ^__^

#589 Comment By Angra On 25 giugno 2009 @ 12:20

@Gamberetta: be’, non è che si sia cominciato esattamente qui a degenerare…

#590 Comment By Doarcissa On 25 giugno 2009 @ 15:02

@ Gamberetta: potresti aggiungere tra i link in evidenza nella colonna di destra i collegamenti agli articoli “dichiarazione di intenti”? Tipo: Alcune note sullo scrivere recensioni… sperando che questo eviti di dover ripetere le stesse discussioni all’infinito con chi passa per caso e non conosce i precedenti.

Non sono tutti subdoli lurker come me, fortunatamente!

#591 Comment By Syrdon On 25 giugno 2009 @ 15:33

Ho una domanda letteraria per Gamberetta, che posto qui perché non ha attinenza con nessuna delle discussioni in corso: secondo te, la produzione di Valerio Evangelisti può essere considerata New Weird? (mi riferisco solo ai libri sull’inquisitore Eymerich, o al limite anche a quelli su Pantera). La questione è apparsa in seno a una discussione a cui ho partecipato di recente, e ha suscitato pareri contrastanti: mi piacerebbe avere l’opinione di una persona che di New Weird ne ha letto più di me.

#592 Comment By Hypnos On 25 giugno 2009 @ 15:33

Spinone:

“Che, ad esempio, in matematica non ci sono leggi, ma che si comincia col dire: “Posto che 1+1 faccia 2, tutto il resto ne consegue”.
Perché che 1+1 faccia 2, diceva lui, è un presupposto, non una certezza.
Quindi, è forse il caso di lasciar fuori le scienze.”

Il tuo amico dev’essere un formalista spinto. Ma l’interpretazione prevalente presso i matematici contemporanei è che le “entità” matematiche esistano a prescindere dal pensiero umano, e che quindi la matematica venga scoperta, non inventata. Questo vale oggettivamente per l’universo intero, quindi eventuali alieni utilizzeranno magari un linguaggio diverso, ma scopriranno gli stessi concetti matematici, a partire dal fatto che 2 + 2 faccia 4, a prescindere da come lo dici.

La matematica è il linguaggio universale, e infatti è stata usata anche nei messaggi che la NASA e il SETI hanno lanciato nello spazio profondo nella speranza che raggiungano qualche civiltà aliena.

#593 Comment By Tapiroulant On 25 giugno 2009 @ 15:54

@Hypnos: Beh, di certo la tua ultima affermazione non dimostra nulla circa l’universalità del linguaggio matematico, dato che non mi risulta che qualche entità extra-umana abbia mai risposto a quei messaggi. Detto questo, io mi sento istintivamente più d’accordo con i formalisti circa la natura degli enti matematici: come si può dire che un numero esiste di per sé, se lo si può osservare soltanto all’interno di una pratica umana?

#594 Comment By Gamberetta On 25 giugno 2009 @ 16:22

@Doarcissa. Hai ragione. Sono mesi che dovrei preparare una pagina di FAQ, ma per una ragione o per l’altra non ho mai tempo. Magari quest’estate è la volta buona.

@Syrdon. Secondo me no. Non mi sembra che quello che scrive Evangelisti sia New Weird, non mi sembra che voglia “abbandonarsi al bizzarro” (“surrender to the weird” – dalla definizione di Vandermeer).
E non mi sembra sia utile includerlo nel New Weird. Se io – ma non solo io –, penso al New Weird, penso a Miéville, Vandermeer, la parte onirica dei romanzi della Swainston, lo Swanwick di Cuore d’Acciaio, ecc. Quando cerco un romanzo New Weird cerco quel tipo di ambientazione/stranezza, Evangelisti non risponde ai requisiti.

Tuttavia Vandermeer in appendice all’antologia The New Weird include nella lista di letture New Weird consigliate delle opere ancora meno weird di Evangelisti. Per dire Ash della Gentle (che con tutta la buona volontà non vedo dove sia il weird) o i Libri di Sangue di Barker (che anche nei racconti più bizzarri, tipo In collina, le città, rimane ampiamente nel weird tradizionale).
Perciò, per me, Evangelisti non è New Weird. E non lo è secondo la definizione di Vandermeer. Però il fatto che lo Vandermeer stesso sia il primo a partire per la tangente appiccicando l’etichetta New Weird dove capita, dimostra quanto nebuloso sia il concetto di “weird”.

#595 Comment By Syrdon On 25 giugno 2009 @ 17:36

@ Gamberetta. Grazie Gamberetta, è un’analisi che posso condividere. Però a questo punto mi sorge un’altra domanda: come distinguo il weird tradizionale dal New Weird? O meglio, se il secondo è caratterizzato dal “surrender to the weird” (accettando l’auctoritas di Vandermeer), che cosa caratterizza in specifico il primo? Esiste una definizione applicabile, per quanto nebulosa?
Lo chiedo perché tra gli esempi citati da Vandermeer mi pare di vedere una grande distanza: certi racconti di Barker sono invero bizzarri (In collina, le città era quello dei due giganti, ricordo bene?) ma cosa li accomuna ad Ash, che io nella mia testa ho sempre classificato come un “normale” fantasy in un mondo alternativo, con al massimo qualche infisso para-tecnologico non particolarmente rilevante?
Insomma, esistono dei criteri per dissipare un po’ la nebulosità della definizione “weird”?

#596 Comment By Gamberetta On 25 giugno 2009 @ 19:42

@Syrdon. Il weird tradizionale è quello dove un elemento di stranezza si introduce nella realtà. Se si immagina il weird come la bava di qualche mostro lovecraftiano, ne cadono solo poche gocce nel nostro mondo. Sappiamo che le poche gocce indicano che c’è tutto un universo di weird, ma questo universo non invade mai la realtà, minaccia solo.
Nel racconto di Barker è tutto al 100% realistico, è senza dubbio la Terra che conosciamo, tranne le due città-giganti che vanno a spasso.

Nel New Weird invece la realtà è sommersa di bava. Tanto che perde di significato capire se stiamo parlando della nostra di realtà o no. Non a caso Vandermeer all’inizio della definizione parla di “secondary-world”. In qualche misura è pleonastico, perché se ti “arrendi al bizzarro”, per forza alla fine crei un mondo secondario.

Per come la vedo io, il New Weird è il dopo delle storie weird. È il mondo dopo il risveglio di Cthulhu. Quello che prima era strano, diviene normalità. Infatti non mi vengono in mente romanzi New Weird con personaggi che si stupiscono del weird (mentre nel weird tradizionale è quasi un cliché che i personaggi rischino di diventare pazzi a contatto con lo strano, tanto lo strano è per loro estraneo e innaturale).

Comunque, per curiosità, questo è l’elenco di Vandermeer. I titoli anteriori al 2000 dovrebbero essere più precursori che vero New Weird, ma il confine non è chiaro (in verità niente è proprio chiaro…)

Clive Barker: The Books of Blood (vols. 1-3) (1984).
K. J. Bishop: The Etched City (2003).
David Britton: Lord Horror (1990), Motherfuckers: The Auschwitz of Oz (1996).
Richard Calder: Dead Girls (1992), Dead Boys (1994), Dead Things (1996), Cythera (1998), The Twist (1999), Malignos (2000), Impakto (2001).
Alan Campbell: Scar Night (2006).
Michael Cisco: The Divinity Student (1999), The Tyrant (2003), The San Veneficio Canon (2004), The Traitor (2007).
Storm Constantine: Wraeththu (omnibus) (1993).
Paul Di Filippo: A Year in the Linear City (2002).
Jefferey Ford: The Physiognomy (1997), Memoranda (1999), The Beyond (2001).
Mary Gentle: Scholars and Soldiers (1989), Rats and Gargoyles (1990), The Architecture of Desire: A Secret History (1991), Ash (2000).
Felix Gilman: Thunderer (2008).
M. John Harrison: The Pastel City (1971), A Storm of Wings (1980), In Viriconium (1982), The Course of the Heart (1992), Signs of Life (1996), Things That Never Happen (2002), Viriconium (omnibus) (2005).
Simon Ings: City of the Iron Fish (1994).
Kathe Koja: The Cipher (1991), Bad Brains (1992), Skin (1993), Strange Angels (1994), Kink (1996).
Leena Krohn: Tainaron (2004).
Jay Lake: Trial of Flowers (2006), Madness of Flowers (2008).
China Miéville: Perdido Street Station (2000), The Scar (2002), The Tain (2002), Iron Council (2004).
Michael Moorcock: The Stealer of Souls (1963), The Final Programme (1969), Gloriana (1978), Byzantium Endures (1981), The Laughter of Carthage (1984), Mother London (1988), Jerusalem Commands (1992), The Vengeance of Rome (2006).
Mervyn Peake: Titus Groan (1946), Gormenghast (1950), Titus Alone (1959).
Nicholas Royle: Counterparts (1993), The Matter of the Heart (1997).
Steph Swainston: The Year of Our War (2004), No Present Like Time (2005), The Modern World (2007).
Jeffrey Thomas: Punktown (2000), Deadstock (2007).
Jeff Vandermeer: Dradin, In Love (1996), City of Saints and Madmen (2001), Veniss Underground (2003), City of Saints and Madmen (2003; expanded edition), Secret Life (2004), Shriek: An Afterword (2006), The Situation (2008).
Conrad Williams: London Revenant (2004), The Unblemished (2006).

#597 Comment By Syrdon On 25 giugno 2009 @ 20:53

Grazie di nuovo: ora tutto comincia ad assumere una fisionomia più definita. Grazie anche per l’elenco, nel quale peraltro figurano titoli che mi lasciano davvero perplesso: tra quelli che ho letto (che non sono poi molti) vedo ad esempio Wraeththu, che in coscienza – anche con la migliore buona volontà del mondo – non riesco assolutamente a far quadrare con la definizione di Vandermeer…
L’unica idea che mi viene in questo momento è che forse ha voluto espandere la selezione fino includere quel che vediamo per non trovarsi con un elenco troppo scarno. Ma è una teoria come un’altra.
Per curiosità, Gamberetta, hai visto il film Franklyn, passato nei cinema qualche mese fa?

#598 Comment By Hypnos On 25 giugno 2009 @ 22:27

Tapiroulant:

“Beh, di certo la tua ultima affermazione non dimostra nulla circa l’universalità del linguaggio matematico, dato che non mi risulta che qualche entità extra-umana abbia mai risposto a quei messaggi. Detto questo, io mi sento istintivamente più d’accordo con i formalisti circa la natura degli enti matematici: come si può dire che un numero esiste di per sé, se lo si può osservare soltanto all’interno di una pratica umana?”

L’ultima affermazione era solo per sottolineare come esista un certo livello di consenso a livello scientifico riguardo l’universalità della matematica. Tutto qua.

Riguardo il seguito, non è il numero, ma il concetto che il numero esplicita a esistere indipendentemente dall’osservazione umana. “1″ è il modo che noi abbiamo per indicare un intero finito. Per esempio, una mela. Ora, prendendo un intero finito e aggiungendovi un altro intero finito avremo 2, a prescindere da come definiamo il 2 e l’atto del sommare. Insomma, ci saranno due mele.

Si potrebbe pensare che l’invenzione arrivi a livelli di complessità successivi, ma in realtà da quel 1+1=2 arrivi a cose come phi (1.61803399 ecc ecc ecc) che guarda caso si scopre poi esistere anche in natura, confermando il fatto che la matematica è un linguaggio – in questo soggettivamente umano – che però parte da regole reali e descrive una realtà oggettiva.

#599 Comment By Gamberetta On 25 giugno 2009 @ 23:44

@Syrdon.

Per curiosità, Gamberetta, hai visto il film Franklyn, passato nei cinema qualche mese fa?

Uhm, no. Però ho guardato adesso su IMDb e sembra potenzialmente interessante. Lo metto in download!

#600 Comment By Syrdon On 26 giugno 2009 @ 13:54

@ Gamberetta

Uhm, no. Però ho guardato adesso su IMDb e sembra potenzialmente interessante. Lo metto in download!

Mi è venuto in mente perché la Meanwhile City che appare nella parti “non terrestri” del film mi sembra abbastanza rispondente al criterio New Weird di cui si discuteva (e a giudizio mio e di altri avrebbe meritato più spazio nel film…)

#601 Comment By mariateresa On 1 luglio 2009 @ 13:24

Volevo ringraziare e scusarmi con tutti coloro i quali, a partire da gamberetta, mi hanno messa in guardia nei confronti di Dazieri e della Mondadori. Mi hanno rifiutata in meno di un mese, dicendo che il mio lavoro non rientra nella loro collana. E Licia Troisi allora cos’è? Non è fantasy anche quello? E tutti gli altri?
Mi rifiuto di credere ad una risposta simile. Ora comincio a dubitare della serietà di Dazieri e della casa editrice. Hanno pubblicato storie fantasy disgustose, scritte in poco più di qualche mese. Non dico che la mia storia sia migliore, però l’ho curata in ogni minimo dettaglio in ben 4 anni. Non un’incongruenza bellica, non un inforigurgito nè altro di sballato. Dove sbaglio?

#602 Comment By asterrrix On 1 luglio 2009 @ 14:05

mariateresa, che cosa ti hanno risposto nel dettaglio?? sn curioso

#603 Comment By Dr Jack On 1 luglio 2009 @ 14:30

@ mariateresa:
Andare in giro a lamentarsi della Mondadori perché non ti accetta un libro non mi sembra un attegiamento produttivo :p.

Non un’incongruenza bellica, non un inforigurgito nè altro di sballato.

Ce ne sono sempre, anche questo non mi sembra l’atteggiamento giusto :p.

In ogni caso la Mondadori ha già speso un casino per pubblicizzare la Troisi, mi sembra difficile che prenda un altro autore esordiente sul fantasy (a meno che non abbia parentele o simili immagino :p).

Quindi hai due scelte:
a) Cercare un altro editore o provare ad autopromuoverti per vedere se qualcuno ti nota.
b) fidanzarti (o commettere atti impuri) con un pezzo grosso della Mondadori.

#604 Comment By kanako91 On 1 luglio 2009 @ 17:12

@ mariateresa:

Volevo ringraziare e scusarmi con tutti coloro i quali, a partire da gamberetta, mi hanno messa in guardia nei confronti di Dazieri e della Mondadori. Mi hanno rifiutata in meno di un mese, dicendo che il mio lavoro non rientra nella loro collana. E Licia Troisi allora cos’è? Non è fantasy anche quello? E tutti gli altri?

Ringrazia per l’avviso ^^ E Licia Troisi non è fantasy ^^

Mi rifiuto di credere ad una risposta simile. Ora comincio a dubitare della serietà di Dazieri e della casa editrice. Hanno pubblicato storie fantasy disgustose, scritte in poco più di qualche mese.

Della serietà di certa gente si inizia a dubitare già solo vedendo cosa pubblicano. Credo che Gamberetta abbia già detto abbastanza riguardo ai loro “pupilli”.

Non dico che la mia storia sia migliore, però l’ho curata in ogni minimo dettaglio in ben 4 anni. Non un’incongruenza bellica, non un inforigurgito nè altro di sballato. Dove sbaglio?

Visto che le hai dedicato tanta cura, sei in pace con te stessa; entrambe le cose vanno bene (anche se c’è gente che se ne frega altamente dei particolari e non ha alcun senso di colpa, ma questi son dettagli u_ù).
Sbagli a credere che guardino la qualità del “prodotto” e non la vendibilità. Se il tuo libro non lo ritengono vendibile, non importa quanto ci hai lavorato sopra, non te lo pubblicano nemmeno se piangi in aramaico. Dopotutto devono cacciare soldi di tasca loro. ^^

Ah, sappi che non ho nulla contro di te (temo di esser stata un po’ antipatica XD).

#605 Comment By mariateresa On 1 luglio 2009 @ 17:19

Mi hanno semplicemente risposto che il mio libro non rientra nella loro collana. Comunque da un lato sono felice. Questo rifiuto mi darà modo di migliorare il libro. So che ci sono molte cose da aggiustare, anche se la forma in se è corretta. Speravo di farlo assistita da un editor interessato a pubblicarmi, ma se così non è pazienza. Ora avrò la possibilità di rendere migliore il mio lavoro

#606 Comment By Mauro On 2 luglio 2009 @ 10:16

Mi hanno rifiutata in meno di un mese, dicendo che il mio lavoro non rientra nella loro collana. E Licia Troisi allora cos’è? Non è fantasy anche quello? E tutti gli altri?

Da quanto dici, è fantasy decisamente diverso; non dico che non ci siano altri motivi, ma il semplice “È fantasy” non penso faccia rientrare automaticamente le due cose nella stessa collana.

Non un’incongruenza bellica, non un inforigurgito nè altro di sballato. Dove sbaglio?

Diverse persone, potenziali acquirenti, che hanno letto i tuoi racconti li hanno trovati ancora immaturi e bisognosi di una pesante revisione, quando non di una riscrittura; forse, attualmente sono meno validi di quanto pensi (lo dico senza intento critico, non è strano che un autore veda la sua opera meglio di com’è).

Gamberetta:

Settimana prossima rileggo i primi volumi del manga [Death Note] e poi ti rispondo con accuratezza

Novità?

Nel mentre, sarebbe possibile inserire nelle colonne “Ultimi commenti” la data del commento? Aiuterebbe a discriminare i nuovi dai vecchi.

#607 Comment By kanako91 On 2 luglio 2009 @ 11:02

@ Mauro:
scusa se mi intrometto nella conversazione ^^ Ho letto i messaggi precedenti e sono andata a controllare il particolare dei nomi falsi per gli agenti dell’FBI.
Fine volume 1. Elle è ancora una lettera nera sullo sfondo bianco di uno schermo e Ryuk ha appena avvisato Light dell’agente che lo segue da giorni. Così Light ha la geniale idea dell’autobus, dove scopre il nome del pedinatore.
Volume 2. Con la morte dell’agente, Elle decide di creare la “squadra anti-Kira” e, poichè ha capito che Light ha bisogno dei nomi per uccidere, dà agli agenti giapponesi che collaborano con lui dei nomi falsi.
Quindi, l’FBI non poteva conoscere il modus operandi di Kira e prendere le dovute precauzioni.

La “fissa” di Elle per Light diventa stancante (ho sempre odiato Elle u_ù), meno male che attorno al volume 6 o 7, non ricordo con precisione, c’è una svolta. ^^
In seguito, la storia di Kira si lega di più a televisione, polizia e pure la mafia.
Fino alla triste fine, sigh. Mi sarei aspettata di meglio.

#608 Comment By Mauro On 2 luglio 2009 @ 11:52

l’FBI non poteva conoscere il modus operandi di Kira e prendere le dovute precauzioni

Vero, l’ho notato dopo aver riletto i volumi per continuare la discussione. Oltre a quanto fai notare ci sono altri elementi; personalmente, dal primo volume mi ero annotato questo: Raye Penber [...] non sapeva che servisse il nome (non era ancora stato scoperto e pensa che, se Light fosse Kira, avrebbe già ucciso il dirottatore; ma non è detto che Light ne sapesse il nome). Inoltre, aveva ricevuto ordine dai suoi superiori di non mostrare il tesserino perché l’FBI stava indagando in segreto, o almeno questo riferisce Naomi Misora (nel secondo volume); se l’FBI avesse saputo della necessità del nome, glielo avrebbe detto (si spera).

Fino alla triste fine, sigh. Mi sarei aspettata di meglio

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#609 Comment By Gamberetta On 2 luglio 2009 @ 13:02

@Mauro. Per Death Note, hai ragione. Non trovavo più dove avevo messo i file, e poi mi sono scordata. Adesso lo sto scaricando di nuovo.
Comunque ho già dato una riguardata al primo volume: L. lo sa subito che Kira ha bisogno di faccia e nome. Non può averne la certezza matematica, ma una ragionevole certezza sì.

Dato che le morti non sono a caso – e non lo sono, altrimenti non morirebbero d’infarto inspiegabile solo criminali – è ipotesi ragionevole supporre che l’assassino debba individuare le proprie vittime. Se spara loro con un fucile di precisione ha l’immagine nel mirino, se manda messaggi subliminali omicidi via cellulare deve conoscere il numero, se usa il voodoo deve possedere un oggetto personale, ecc.
Ora, quando L. manda in TV il falso L., fornisce a Kira due cose: immagine della vittima e nome. E Kira uccide. Dunque immagine + nome bastano. Il nome solo probabilmente non basta: non identifica in maniera univoca, specie a livello planetario, sarebbero morte molte più persone a causa dell’esperimento TV.
Questo non esclude che Kira possa individuare (e uccidere) anche usando altri mezzi, ma di sicuro può farlo con immagine + nome. Dunque il comportamento dell’agente dell’FBI è stupido in maniera inverosimile.

È incoerente anche il comportamento di L.: ripeto, perché non spara a vista a tutti i sospetti? Perché è buono? Non scherziamo!
Torniamo al falso L.: il vero L. non è sicuro di quali metodi usi Kira. Mettiamo che Kira possa uccidere solo sapendo il nome. Tutti quelli con quel nome al mondo muoiono. Se conosce anche la data di nascita, muoiono solo quelli con quel nome e data di nascita, se conosce anche l’ora solo quelli con nome, data, ora, ecc. Non è un’ipotesi assurda. Kira non ucciderebbe mai solo per nome perché non gli interessa tirar dentro degli innocenti, ma in caso di emergenza potrebbe farlo.
In altre parole il vero L. ha messo in pericolo di vita tutti gli L. Taylor (o com’era) del mondo. Quanti saranno? Un centinaio? Un migliaio? Di più?
Perciò non è che sia lawful good, è a tutti gli effetti un criminale pure lui. Ciò appurato, perché non fa la cosa semplice e spara a tutti i sospetti, appena ne ha?

Altre considerazioni domani o più avanti…

***

Per la storia dei commenti appena posso vedo cosa si può fare.

#610 Comment By kanako91 On 2 luglio 2009 @ 13:08

@ Mauro

Sigh, vero .-.
Sembra quasi un contrappasso, dopo tanta razionalità evviva il suo contrario. Anche perchè Light inizia a sbarellare, non vorrei dire. Aveva perso la sua lucidità man mano che andava avanti.
Triste, tanto genio sprecato u_ù

#611 Comment By Mauro On 2 luglio 2009 @ 15:36

Resto in attesa; nel mentre ti copio le mie considerazioni, cosí puoi già inserirle nelle tue:

Primo volume

L’arma di Kira può far morire a mezzo mondo per arresto cardiaco e non hanno la minima idea di cosa sia; si parla anche di “potere paranormale” (e, nel terzo volume, L ipotizza che a Kira basti desiderare la morte di chi vuole uccidere; ma non ho chiaro quanto sia serio).
Uccidere chi sia sospettato, innocente o colpevole che sia, è peggio di Kira, che uccide criminali (anche agenti dell’FBI, ma quando L ha i primi sospetti questo non è ancora capitato).
Inoltre, Le tue considerazioni sul falso L non mi sembrano cosí plausibili: se si va nel paranormale tutto è possibile, anche solo desiderare la morte. Ma, anche lasciando da parte quella possibilità, Kira ha sempre ucciso univocamente (morti contemporanee di omonimi dei criminali sarebbero state notate), quindi è piú che logico escludere nome, nome e data di nascita, ecc.; per una simile univocità, restano nome e immagine, che del resto è quello che L ha dato. Tutto questo inoltre è facile sapendo che in effetti nome e immagine sono quanto serve, lo è di meno senza saperlo, anche visto che appunto si va nel paranormale (vedendo una simile storia senza sapere il metodo di uccisione, non so quanto penserei “Lo fa tramite nome e immagine” e quanto in ogni caso prenderei sul serio l’ipotesi, soprattutto ipotizzando di calarmi in un contesto realistico, come L per quanto ne sappiamo considerava all’inizio).
Anche tralasciando che il tutto mi pare comunque diverso dall’uccidere sicuramente degli innocenti sulla base del “Penso che sei Kira, quindi ti ammazzo”, il rischio che citi non mi pare poi cosí plausibile (sarebbe però interessante sapere se la sfida che L lancia a Kira, di ucciderlo, sia effettivamente alla cieca o se ipotizzasse già che gli servisse l’immagine).
A parte questo, credo comunque che L non voglia risolvere cosí il caso (dice diverse cose in merito, anche se ora non le ricordo esattamente), uccidendo a caso finché (e se) piglia quello giusto (ma per escluderlo fa altre cose, come Mostra spoiler ▼

).

Raye Penber aveva escluso che Light fosse Kira, decidendo che avrebbe smesso di pedinarlo; qui c’era quanto già mandato prima sul sapere della necessità del nome, evito di ripeterlo.

Parti stupide: il nascondiglio del quaderno (se viene capovolto non è vero che si incenerirebbe, perché il quaderno cadrebbe; inoltre, definisce il buco sul fondo “impossibile da notare”, ma se ci entra il refil di una biro è piú che visibile; ancora, il quaderno ci metterebbe un po’ a bruciare, quindi in parte sarebbe recuperabile).
Dopo la fuga di informazioni dalla polizia, L stabilisce che Kira sia collegato a essa; logico, ma perché escludere un pirata informatico?
Light convince Raye Penber a far vedere il tesserino dicendogli che deve avere un modo di escludere che sia un complice del dirottatore; logico, ma il solo fatto che non l’abbia denunciato non basta? Piú che una cosa inverosimile, mi sembra in bilico: in teoria basta, ma potrebbe essere un complice messo lí anche per cercar di mantenere calmi gli animi (dice: “Ci penso io!” per fermare Light; e poi se la gestisce altrimenti).

Secondo volume

Light dovrebbe abitare a Tokyo (il padre lavora per la questura di quella città e i cadaveri degli agenti dell’FBI sono stati trovati “nell’area di Tokyo”, si torna quindi a considerazioni numeriche sui morti (vedi dopo).

Terzo volume

Sul rastrellamento: a parte che L capisce che Kira è a Tokyo dopo che l’FBI (e gli USA) ha lasciato, rischiare la vita di chissà quante persone nella speranza che un rastrellamento trovi uno che non si sa chi sia e che usa un’arma che non si sa come sia (né se esista) non mi pare molto logico, considerando anche che si parla di milioni di persone.
Sul bombardare a tappeto: vaporizzare oltre quaranta milioni di persone (oltre dodici milioni se si pensa alla sola Tokyo) e rischiare una guerra per uccidere Kira, che colpisce colpevoli e non ucciderebbe tutte quelle persone nell’intera vita, non mi pare molto sensato: per uccidere cosí tante persone Kira quanto dovrebbe andare avanti? Siamo sull’ordine dei mille anni facendo cento omicidi al giorno (trecentocinquant’anni per la sola Tokyo).
Pur con tutta la volontà di eliminare Kira, non mi sembrano metodi molto sensati.

#612 Comment By Mariano On 3 luglio 2009 @ 10:32

Wow!
Vedo che avete ripreso a parlare di Death Note! Ne sono felice.
Comunque si, concordo sul fatto che il manga in questione, e cartoon a seguire, dal puntodi vista della trama, siano del tutto inverosimili.
è una sviolinata di estetica giapponese che ha dimenticato di stare troppo con i piedi per terra…anche se, dal punto di vista finanziario, l’operazione può dirsi perfettamente riuscita.
Non è sempre facile fare un buon prodotto “di massa”. Semplicemente si lavora con fini diversi.
Al momento seguo “TIME OF EVE”. Vedremo cosa ne verrà fuori.

#613 Comment By mariateresa On 3 luglio 2009 @ 22:38

ho bisogno di un piccolo consiglio. Una notte buia, illuminata solo dalla luna piena molto pallida. Siamo a Londra, e per le strade si aggira un cavaliere d’altri tempi. Non conosce torce, ma deve scalare il muro di una villa e arrivare sul balcone senza farsi vedere e sentire. Si arrampica su di un albero i cui rami più esterni sfiorano il bordo del balcone. La distanza è poca, il cavaliere atletico. Salta e con un balzo va sulla balconata. Alcuni insistono nel dire che è una situazione inverosimile, che verosimile sarebbe farlo arrampicare o con una fune o a mani nude. Faccio notare che è molto buio, non ha funi, non deve farsi vedere. E che la facciata non ha certo spunzoni per appigliarsi.

#614 Comment By Anacarnil On 3 luglio 2009 @ 23:55

Dò il mio parere a Mariateresa.
L’albero è fuori dal cortile delimitato dal muro, ma i suoi rami lambiscono il balcone? Non è molto furbo il padrone di casa… Che utilità ha avere il muro se l’albero arriva fin sul balcone?
Poi, l’operazione di balzare dai rami più alti di un albero direttamente su un balcone… dipende anche dall’albero, deve essere molto solido e il cavaliere avere l’agilità da acrobata cinese.

Volendo, insomma, qualche punto debole lo vedo. Ma c’è molto di peggio in giro.

#615 Comment By mariateresa On 4 luglio 2009 @ 12:15

L’albero è nel cortile. Mi sono ispirata al mio hibiscus, i cui rami più esterni toccano il balcone. Ma sicuramente l’albero è molto più robusto. Mi sembra stupido dire di che tipologia è, data che il cavaliere non potrebbe mai vederlo con quella miseria di luce che c’è.

#616 Comment By Mauro On 4 luglio 2009 @ 12:39

Si dovrebbe leggere il brano, la verosimiglianza non dipende solo dalla situazione, ma anche dalla descrizione; per esempio: perché non ha una corda? È plausibile che ci sia troppa poca luce per arrampicarsi fuori dai rami, ma abbastanza per arrampicarsi tra i rami, che la diminuiscono ulteriormente? Per quanto atletico sia, è plausibile che riesca a correre su un ramo (se prende la rincorsa) o a coprire la distanza da fermo e partendo da una superficie instabile (se non la prende)? È plausibile che arrampicandosi tra i rami non venga sentito?
Tutto quello e altro ancora dipende molto dalla descrizione che fai della scena, dell’albero, dell’arrampicata, della villa, ecc.

#617 Comment By Anacarnil On 4 luglio 2009 @ 15:36

Se l’albero è dentro il cortile e il cavaliere prima scavalca il muro è già più credibile. Rimane il fatto della difficoltà di staccare da un ramo per saltare sul balcone. Fosse un albero molto grande, con grandi rami solidi che arrivano al balcone…

#618 Comment By mariateresa On 4 luglio 2009 @ 15:45

Alla fine ho dovuto cambiare, perchè ci sono pochi alberi così robusti.
Ho fatto si che con una magia le radici strisciassero fuori silenziosamente fino al muro, formando una sorta di rete di corde sulla quale potersi aggrappare. Tipo fagiolo magico^^

#619 Comment By mariateresa On 4 luglio 2009 @ 20:34

@gamberetta:hai recensito moltissimi fantasy, anche di vecchia data. Perchè un giorno di questi non fai un piccolo elenco di difetti e pregi del Signore degli Anelli? Mi incuriosisce sapere il tuo parere in merito a quest’opera.

#620 Comment By johnbuscema On 5 luglio 2009 @ 10:02

Obsequium amicos, veritas odium parit

#621 Comment By Gamberetta On 6 luglio 2009 @ 16:39

@Mauro. Solo per scusarmi. Il discorso riguardo Death Note è interessante, ma ancora per una settimana sarò piena di impegni e non potrò occuparmene.

#622 Comment By Mauro On 7 luglio 2009 @ 10:13

Nessun problema, prenditi tranquillamente il tempo che ti serve.

#623 Comment By gugand On 7 luglio 2009 @ 16:12

Death Note anche io l’ho trovato molto bello, ben fatto e molto verosimile fino alla morte di L al settimo volume, dopo le forzature/esagerazioni non si contano.
Sono anche io curioso di vederlo recensito dalla barca dei Gamberi(il manga differisce dall’anime per qualche dettaglio diverso e spiegazioni in piu’).

#624 Comment By Pyros On 14 luglio 2009 @ 15:21

Mi piacerebbe leggere un tuo commento su Watchmen di Zack Snyder. Io l’ho trovato inguardabile, penso che si sarebbe potuto trarre un film molto più bello visto l’opera originale da cui è tratto (la graphic novel di Moore e Gibbson è un capolavoro).

#625 Comment By Gamberetta On 14 luglio 2009 @ 21:36

@Pyros. Non ho letto il fumetto e dunque non posso fare paragoni. Il film è stupido e noioso. Il tizio blu non so se sia più ridicolo o idiota. Persino gli effetti speciali sono di seconda categoria. Non vale neanche lo spazio su disco occupato dal dvdr (perciò scaricate il divx! ^_^)

#626 Comment By Pyros On 15 luglio 2009 @ 00:23

Quello che pensavo. Leggi la graphic novel quando trovi il tempo, non te ne pentirai.

#627 Comment By Tapiroulant On 17 luglio 2009 @ 16:57

@Pyros: E così sono riuscito a portarti qui! Ho ho ho! Comunque non temere: con ogni probabilità, se il film le ha fatto schifo, la graphic novel originale le farà schifo di più. Io dico che il film è una trasposizione dell’opera se non al meglio delle possibilità, comunque con un livello di fedeltà molto alto (e tu del resto non hai mai saputo dimostrarmi il contrario).

#628 Comment By Merphit Kydillis On 18 luglio 2009 @ 08:40

Bah, io preferisco 300 di Frank Miller… il fumetto, non il film benisteso xP L’unica cosa bella della versione cinematografica sono i trailer. Sono andato a vedermi il film, ma mezz’ora dopo me ne sono uscito disgustato. Hanno storpiato il fumetto in maniera orrida. Come il Signore degli Anelli o Harry Potter: nei film ci sono scene che nel romanzo non sono MAI apparse, così come tagliano cose loro. Esempio: ne Il Calice di Fuoco, Harry (seppur indirettamente) riesce a far secco lo Spinato quando nel romanzo si limita a rubarbi l’uovo, mentre l’Eterno Legolas riesce a fare il 20 naturale con il d20 (dado da venti faccie) per tre volte di fila* contro una mandria di elefanti con una freccia facendo un ecatombe, manco fosse un ranger di livello epico (il ranger, ovviamente ha nemici prescelti +millemila contro Brutti, specializzato nel tiro dell’arco con peso max di 5 libbre).
Le opere più belle di Frank Miller sono, a mio parere, Batman: il ritorno del Cavaliere Oscuro e la sua versione dell’origine di DareDevil (lo stile narrativo mi ricorda Alan D. Altieri, chissà perché…).

*In Dungeons and Dragons, fare il 20 naturale con il d20 per tre volte di fila ammazzi chiunque, fregandosene se ha l’immunita, riduzione del danno, resistenza agli incantesimi e qualunque altra protezione, fosse pure Mordenkainen (il mago più potente di D&D). Quindi anche Demogorgon e Asmodeus (rispettivamente il demone e il diavolo più potenti di D&D tratti dall’accessorio Il Libro delle Fosche Tenebre) stanno in campana xP

#629 Comment By Vincent Law On 19 luglio 2009 @ 14:24

Cavolo, se continuate la discussione su Death note, mi unisco volentieri! :D

Tanto per scrivere un po’: quando Gamberetta qualche post più in basso dice che L dovrebbe sparare a tutti i sospetti, secondo me non ha senso. Oddio, forse avrebbe senso in un contesto poliziesco realistico, ma neanche tanto visto che è proprio illegale uccidere i sospettati (lol), Comunque Death note non è relistico, o almeno io non lo percepisco tale. Cioè, a partire da Kira e da L, di stranezze ce ne sono parecchie. E quindi (come poi secondo me si nota andando avanti con la lettura) a L interessa più che altro catturare kira, piuttosto che ucciderlo. Poi mi pare lo diceva anche Watari, o non so chi altro, che L investigava un po’ a random, e da bravo Caso Umano qual’è, lui la pone e se la gioca come una partita (a scacchi, credo, il paragone ci sta), una sorta di sfida. Che poi a volte mi chiedo chi sia il cattivo, mah.

Non centra niente ma ricordando death note non posso non dire: che finale del cazzo.

#630 Comment By Vincent Law On 19 luglio 2009 @ 14:27

…. metti un bottone per modificare i commenti, please, non dormo da 26 ore e quando mi rendo conto di tutti gli errori che faccio mi viene la nefrite -.-

#631 Comment By Tapiroulant On 20 luglio 2009 @ 10:34

@Vincent Law: Parli del finale del manga? Il finale dell’anime è un po’ diverso, e a me è piaciuto parecchio di più.

#632 Comment By Merphit Kydillis On 20 luglio 2009 @ 15:12

Bah, io preferisco il manga. I doppiatori italiani hanno storpiato l’anime (anche se il cartone era già storpiato di suo… perché farmi inquadratura ravvicinata e al rallentatore per mordere una patatina?!) Il finale del manga, a parer mio, è più drammatico e coinvolgente. Light, che prima si credeva Dio, si trova scoperto e braccato, e gettando l’orgoglio chiede aiutoa Ryuk. Ma lo shinigami scrive sul Death Note il nome di Light. Davanti ai presenti.
Negli ultimi secondi di vita, mentre il “Dio” si aggrappa alle gambe di un dio della morte, implorando pietà, ritorna alla mente il suo primo incontro con Ryuk: Hai ragione tu. L’inferno e il paradiso non esistono: tutti i morti vanno allo stesso posto.
Sarò sincero, non so se mi sono venuti i brividi quando ho visto la faccia da morto di Light, o per le due pagine nere che seguivano…

#633 Comment By gugand On 20 luglio 2009 @ 15:54

Io ho comprato del manga il primo numero, letto quello sono tornato in fumetteria a prendere anche il resto fino al quarto della versione Gold. Poi mi sono scaricato l’anime in giapponese sottotitolato in italiano e l’ho trovato bello. La versione italiana non l’ho apprezzata perche’ non trovavo adatte le voci, ma ho paura sia solo che perche’ le voci giapponesi le ho sentite per prime.
Per me era bello il gioco tra L e Light. L aveva solo fortissimi sospetti e nessuna prova concreta. Non si puo’ condannare una persona in base a dei sospetti o del discorso “non puo’ essere altrimenti”. L’unica forzatura della prima parte era l’insistenza di Light di uccidere L, nella pratica non aveva nessun motivo per farlo, tranne che per uno stupido orgoglio. Per fare cio’ si e’ dovuto esporre in prima persona diventando un sospettato. Nella seconda parte, specie il finale, le forzature sono numerose come la capacita’ di osservazione di Near di individuare Mikami, la esagerata mania di precisione di quest’utimo, il piano di Light che faceva acqua da tutte le parti e di conseguenza quello di Near (o viceversa).

#634 Comment By Pyros On 21 luglio 2009 @ 01:45

@Tapiroulant: non dico che il film di Snyder manchi di fedeltà all’opera originale, ma la fedeltà da sola non basta a rendere una pellicola un buon prodotto. Penso che l’opera di Snyder sia infatti molto cruda, troppo concentrata sull’immagine e troppo poco sulla recitazione, sulle scene e soprattutto sulla colonna sonora, che più commerciale di così non si poteva.
Si poteva fare di meglio, andando magari a discapito della fedeltà.

#635 Comment By Tapiroulant On 21 luglio 2009 @ 13:50

@Pyros: Intendi dire che il film è troppo immaginifico, troppo barocco nella fotografia? Io l’ho apprezzato proprio per questo; un mio amico che era con me in sala diceva che riusciva realmente a rendere l’atmosfera da fumetto, e quindi era una scelta azzeccata. In ogni caso non mi sembra che questo vada a scapito della recitazione.
Sulla colonna sonora non ho niente da obiettare: assolutamente terribile. Mancavano solo Like a Virgin e l’Inno alla Gioia e poi eravamo al completo (ma a quella aveva già pensato l’ultimo Die Hard. Uhm).

#636 Comment By Pyros On 21 luglio 2009 @ 21:40

@Tapiroulant: sarà stato barocco quanto vuoi, ma la CGI era talmente pesante da togliere la scena a tutto il resto. “Transformers 2″ (che ho visto oggi, il Cielo mi perdoni) è un film barocco, ma lì vabbè, la trama non esiste nemmeno, ci sono solo robot, strafighe e gli immancabili genitori americani deficienti – ma Watchmen no, dannazione!
Avrei preferito un Coppola alla regia, lui sì che sa sposare perfettamente fotografia e narrazione.

#637 Comment By Vincent Law On 23 luglio 2009 @ 01:41

beh, parlavo del finale del manga che, anche per i motivi già scritti da gugand, non mi è piaciuto. Certo, nel complesso è emozionante, molto forte la scena culmine di Light, ma… non mi ha appagato poi tanto. Giusto l’interrogativo sulla fine di Light e la sua (presunta) trasformazione in shinigami mi ha incuriosito. In parte perchè fin dall’inizio della “saga di near”, se così si può dire, non ho percepito lo stesso coinvolgimento come era accaduto con L, e in parte perchè Light sembra essersi instupidito. Per me, in sostanza, Death Note è i primi sei numeri: in pratica la “saga di L”, tutto il resto sono manovre commerciali e affini, compresi romanzi prequel o anime. E non è un caso se gli anime che mi colpiscono di più sono al massimo tartti da novel, e mai da manga già affermati.

#638 Comment By Maudh On 24 luglio 2009 @ 10:20

Ho scoperto ieri che su FM è stato recensito il libro Zeferina con un giudizio tutto sommato positivo (***) e mi è parso di ricordare che anche qui se ne era parlato in termini quasi entusiastici. Sono l’unico che l’ha trovato scadente? (Tant’è che a 80 pagine dalla fine mi sono comprato It e l’ho cestinato).

#639 Comment By Angra On 24 luglio 2009 @ 11:50

@Maudh: io l’avevo letto nella prima versione, quella pubblicata da Larcher, e mi era piaciuto. La trama era molto semplice e lineare, ma l’autore era bravo nell’evocare immagini e calarti nella storia. Era anche scritto al tempo presente e secondo me ci stava bene. So che l’altro editore ha preteso la riscrittura con i verbi al passato: io fossi stato l’autore l’avrei mandato a quel paese.

#640 Comment By Maudh On 24 luglio 2009 @ 16:28

@Angra: La versione di Asengard che ho letto io è al passato, se non sbaglio. Comunque, ho trovato la trama assolutamente senza senso, con un continuo passaggio di situazioni inverosimili (cioè, con tutte le creature presenti nel libro ci potresti ripopolare l’italia, ma a quanto si capisce l’ambientazione è di alcune decine di kmq), i personaggi non mi sono piaciuti affatto, eccezion fatta per Giossefi, e, in ogni caso, non c’ho capito na’mazza.
Ah, io non ho avuto nessuna voglia di continuare a leggere il libro da pg. 100 in poi, ma mi sono fermato solo verso le 250, poichèmi sono autocostretto a continuare la lettura.
Confrontato agli altri libri che avevo al mare, una delusione totale, altrimenti solo un romanzo mediocre.

PS: tutto Imho, naturalmente. Non pretendo di essere oggettivo, dico solo ciò che ho provato leggendo.

#641 Comment By Angra On 24 luglio 2009 @ 17:22

@Maudh: quindi 330 pagine? La prima versione, quella che ho letto io, ne avrà avute 150! Allora be’, stiamo parlando di due libri diversi ^__^

#642 Comment By Maudh On 24 luglio 2009 @ 23:36

Per la precisione 313 più bestiario e mappa. E in confronto It è un mostro di leggerezza (1237 pg). Temo che il libro sia stato snaturato completamente, in caso i risultati si leggono.

#643 Comment By mariateresa On 26 luglio 2009 @ 11:36

Ho bisogno di un parere, non mandatemi a quel paese se scoccio sempre. Gamberetta ne ha parlato di questo problema in un articolo, ma il mio caso è un po’ pi specifico. Se qualcuno mi aiuta gliene sarò immensamente grata.
Quello che so a riguardo di questo argomento l’ho ricavato dalle letture, ma voglio una conferma. In alcuni casi mi sembra sia lecito, soprattutto se si esprime qualcosa di importante, cambiare punto di vista dopo una scena con una diversa focalizzazione. Scena, non paragrafo. Intendo questo:

Quando entrambe sparirono alla vista dei due sovrani, Nùada guardò la moglie con aria pensierosa. :<>disse Fann con dolcezza, intuendo i suoi dubbi. Lui strinse la moglie fra le braccia, in cerca di conforto. :<>commentò<> <> <>rispose Nùada, il tono teso<>.

Ciò avviene appunto a conclusione di una scena, quando i personaggi precedenti spariscono. Credo sia corretto, tanto più he conservo la focalizzazione esterna.

#644 Comment By mariateresa On 26 luglio 2009 @ 11:41

Chiedo scusa, il pezzo non è venuto! Eccolo:

ho bisogno di un parere. Quello che so a riguardo di questo argomento l’ho ricavato dalle letture, ma voglio una conferma. In alcuni casi mi sembra sia lecito, soprattutto se si esprime qualcosa di importante, cambiare punto di vista dopo una scena con una diversa focalizzazione. Scena, non paragrafo. Intendo questo:

:-Hai fatto bene ad accoglierla-disse Fann con dolcezza, intuendo i suoi dubbi. Lui strinse la moglie fra le braccia, in cerca di conforto. :-Infondo è di una stirpe antica quanto la mia-commentò-e non sarà mai dalla parte di Isanhild. Ma non so, mi sembra di aver sbagliato. Accogliere stranieri, qualunque sia la loro razza, non porta bene-
-Ma la nostra legge prevede di essere ospitali con chi si trova in difficoltà e rispetta la natura. Io credo che Dio Padre e Dea Madre ci ricompenseranno per questa gentilezza-
-Ho uno strano presentimento, Fann-rispose Nùada, il tono teso-sento che questo non porterà bene alle fate-.

Ciò avviene appunto a conclusione di una scena, quando i personaggi precedenti spariscono. Credo sia corretto, tanto più he conservo la focalizzazione esterna.

#645 Comment By Angra On 26 luglio 2009 @ 12:40

Ciao Mariateresa, se il punto di vista fosse centrato su uno dei personaggi che sono usciti di scena allora potrebbe sembrare strano, se invece si è mantenuto neutrale credo che vada bene. Piuttosto, toglierei alcune cose che sono superflue perché già si capiscono benissimo dai dialoghi e dalle azioni:

-Hai fatto bene ad accoglierla-disse Fann con dolcezza, intuendo i suoi dubbi.
Lui strinse la moglie fra le braccia, in cerca di conforto.
-Ho uno strano presentimento, Fann-rispose Nùada, il tono teso-sento che questo non porterà bene alle fate-.

In questo modo eviti l’intrusione del narratore, che come ti dicevo è superflua in quanto si capisce già tutto, e la scena diventa più immediata agli occhi del lettore.

#646 Comment By mariateresa On 26 luglio 2009 @ 16:37

Grazie Angra, mi sei stato utile^^ Tenevo a mente di dover togliere il superfluo, ma spesso me ne dimentico. Sto scrivendo dall’inizio molte parti, correggendo altre e…una faticaccia enorme che si prenderà tutto l’anno, se non di più considerando che avrò la maturità. Ma credo che per diventare bravi scrittori si debba revisionare di continuo.

#647 Comment By lorenzo On 28 luglio 2009 @ 10:37

Ciao ho trovato il tuo blog interessante. Puoi contattarmi ? vorrei proporti una cosa. Grazie

#648 Comment By mariateresa On 30 luglio 2009 @ 14:17

@Gamberetta:vorrei sapere cosa ne pensi sia di Arthur e lo Stregone Nero di Claudio Tassitano sia di Il dominio della regola di Milena Debenedetti. Nel primo nutro speranze, avendo letto un estratto godibile, nel secondo ho dei dubbi perchè etichettato per adulti e inserito nella collana della Delos che a me non piace molto

#649 Comment By Gamberetta On 30 luglio 2009 @ 14:28

@mariateresa. Arthur e lo Stregone Nero l’ho letto: nel complesso non è un buon romanzo. Se vuoi qui c’è una recensione.
L’altro romanzo invece non l’ho letto e non è nella mia lista di lettura, dunque non esprimo giudizi.

#650 Comment By Angra On 30 luglio 2009 @ 15:09

@Mariateresa: Il dominio della Regola l’ho letto, trovandolo pessimo sotto molti punti di vista. Ne elenco alcuni:

1) La scrittura in sé è dilettantesca, a ogni paragrafo si soffre e si suda per quanto l’autrice fatica a comporre le parole in frasi. Pieno di avverbi inutili, a ogni pagina c’è una pioggia di leggermente, completamente, lentamente, velocemente, ecc.

2) I dialoghi fanno pietà, suonano falsi e innaturali e i personaggi parlano tutti nello stesso modo, dai re ai sapienti fino alla soldataglia. Pessima narrativa.

3) La magia funziona alla come capita, è ovvio che anche l’autrice non ne ha idea. Quando non sa come risolvere un passaggio nella trama si inventa una regola magica e poi te la spiega con qualche pagina di dialogo inforigurgitoso che potrebbe tornare utile in un campionato di sbadigli.

4) Le questioni militari vengono gestite in modo risibile. Ci sono generali che riguardo all’esercito nemico dicono che il fatto che questo sia allo sbando e privo di comando lo rende ancora più pericoloso. ROTFL!!! E’ ovvio a tutti, vero, perché questo non lo insegnano nelle accademie militari? Perché altrimenti gli ufficiali resterebbero tutti disoccupati! Poi ci sono altre chicche, tipo il fatto che per attaccare di sorpresa un accampamento nemico viene mandata avanti la fanteria, e solo quando è in atto il corpo a corpo entra in scena la cavalleria pesante, che a questo punto dovrebbe travolgere anche le proprie truppe.

5) Si parla di una regina spodestata che ha radunato un esercito per riprendersi il suo regno. Si arranca per tutta la storia in un buonismo vomitevole, sembra il centrosinistra guidato da Veltroni. Gli assedi si vincono a chiacchiere: la regina si reca in visita agli assediati e dice: “non dovete combattermi, vi assicuro che sono tanto buona e giusta” e allora quelli dicono “be’, in questo caso diventiamo subito tuoi sudditi fedeli” e rinunciano al loro potere e ai loro privilegi. E’ un mondo dove tutti tranne quei due o tre malvagi sono disposti a dare ragione a chi ce l’ha. Va da sé che questo non è né verosimile né interessante.

6) Ci sono incoerenze a non finire. La Regola è una specie di inquisizione che vigila per combattere l’uso della magia, perché in teoria sarebbe cattiva. La Regola è malvagia, e uno dei suoi esponenti è il principale nemico della regina. Poi arrivano dei maghi dalla Terra dei Maghi (non ricordo come si chiama) per aiutare la Regina, e si scopre che i maghi e il loro regno sono tanto buoni. Quando la Regina sconfiggerà la regola non ne farà concime per i campi, no, la lascerà in piedi perché comunque serve (a cosa??? la magia è buona!!!) solo raccomandandosi di essere tutti più buoni.

7) Ci sono almeno due deus ex machina a risolvere le situazioni più drammatiche, forse anche tre, ora non ricordo.

L’unica cosa di buono che c’era nella scorsa edizione era la copertina tratta da un dipinto di Albrecht Dürer. Dato che poteva trarre in inganno e far pensare a un bel romanzo, hanno saggiamente deciso di cambiarla con una delle pacchianate tipiche della collana Odissea, nella quale trova spazio anche il nuovo romanzo dell’autrice. Sul sito di FM c’è in anteprima il primo capitolo, una roba impubblicabile già dalla prima frase.

#651 Comment By mariateresa On 30 luglio 2009 @ 20:20

Che delusione che mi dai, Angra! Già ho perso interesse per il romanzo di Tassitano a causa di Okamis, ora ti ci metti pure tu! Cattivo!^^
Dio mio, non voglio leggere qualcosa che mi ricordi Licia Troisi! Su fm mi stanno massacrando con la storia che giudico troppo in generale, che ci sono ottimi autori italiani di fantasy, che dovrei leggere Giannone e Milena Debenedetti. Ma io non voglio, perchè da quello che sento e leggo in giro questa roba mi fa repulsione! Tra l’altro, mi sembra che la Giannone abbia pubblicato Il lamento dell’usignolo, che a mio tempo lessi disordinatamente qua e là su internet. E oggi mi sono scaricata il documento con il saggio su Le 100 cose che un cattivo non dovrebbe mai fare. Tra queste, c’era proprio la regola dove si diceva che per quanto attraente sia una ribelle il signore oscuro non se la porta a letto perdendo tempo quando la battaglia infuria! Il cattivo di questo libro fa proprio tutto il contrario.

#652 Comment By Angra On 30 luglio 2009 @ 21:24

@Mariateresa: se vuoi leggere autori fantasy italiani allora leggi Gianluigi Zuddas, specialmente Balthis l’Avventuriera. Purtroppo è fuori catalogo da decenni ma magari si trova ancora.

Accorato appello a Editrice Nord: perché invece di pubblicare delle emerite stronzate che nemmeno vendono non ristampate i romanzi di Zuddas? Grazie.

Anche La Compagnia della Selva Bella di Giuseppe Pederiali (ambientato nella bassa padana ai tempi di Federico II) è molto gradevole.

#653 Comment By Mauro On 31 luglio 2009 @ 18:41

Tra gli autori fantasy italiani io segnalerei la De Mari, personalmente ho apprezzato i suoi libri (L’Ultimo Elfo, L’Ultimo Orco e Gli Ultimi Incantesimi; qualche maggiore riserva sull’ultimo, ma comunque l’ho apprezzato); qualcuno li ha letti? Commenti?

Inoltre, se a qualcuno interessasse, prossimamente (18 Agosto negli Stati Uniti) uscirà The Princess of Landover, nuovo ed ennesimo libro della saga di Brooks; qui si può leggere il primo capitolo. Non l’ho ancora letto, se qualcuno ha commenti in merito è cosa gradita.

#654 Comment By Alex Frost On 31 luglio 2009 @ 20:26

Che dire di Landover.. a me i primi 5 libri son piaciuti tutti.
Trovo che l’idea di per se sia molto carina, ha un che di bizzarro e fantastico. Certo , qui leggendo certi commenti sembra che se non infili almeno una roba a 3 teste, frutto di un esperimento occulto-steam-cyber-culinario-fantasy non sia abbastanza fantastico..me mi accontento di molto meno :)

Ma il mio giudizio è molto di parte.. Terry Brooks è stato il mio autore preferito per una decina di anni e trovo che molte delle critiche che gli vengon mosse sian quasi infondate. Soffre molto della sindrome del “ho letto il suo primo libro e fa schifo/è copiato/qualcos’altro”… beh, grazie tante, uno può pure migliorare eh :D .. ecco, una discussione su Brooks con qualcuno dei suoi detrattori non mi dispiacerebbe XD

#655 Comment By Merphit Kydillis On 31 luglio 2009 @ 20:55

Nessun commento su Orchi di Stan Nicholls? Ho letto la prima trilogia e devo dire che è un pò originale, sebbene la narrazione sia piatta.

#656 Comment By mariateresa On 1 agosto 2009 @ 13:59

Io ho letto tempo fa L’ultimo elfo di De Mari, ma non ricordo quasi nulla perchè è stata una lettura discontinua. Ricordo però di averlo apprezzato. La De Mari è una delle poche autrici che si salvano nel fantasy italiano.
Che mi dite di Egle Rizzo e di Maringela Cerrino?

#657 Comment By Merphit Kydillis On 1 agosto 2009 @ 14:29

@ mariateresa: su Egle Rizzo c’è questo, ma sappi che non è molto positiva… del resto, ho provato a leggere Il viaggio di Aelin ma dopo qualche capitolo ci ho rinunciato. E meno male che l’avevo trovato in biblioteca, così non ci ho speso soldi <.<

#658 Comment By mariateresa On 1 agosto 2009 @ 15:01

C’è di peggio. Ho letto in Segnalazioni il terzo capitolo di Garmir l’eclissiomante. Non pensavo di poterlo dire, ma…Licia fa di meglio!!!

#659 Comment By Merphit Kydillis On 1 agosto 2009 @ 15:07

Gente, era da un pò che pensavo ad una cosa.
Che ne dite se c’incontriamo alla Lucca Comics 2009? Dato che con la squola ho finito (gli esami di statoli ho superati con un 76), a novembre ci vado di sicuro con la mia guida “fantasy”, ovvero Elisabetta Albini, grandissima donna che condivide gli stessi punti di vista di Gamberetta (anche perché si rifiuta di vendere i fumetti della Troisi dopo aver scoperto che era un plagio). Io mi prenoto al 100%… che dite, ci vediamo lì? Se lì incontriamo Ferrario e la Troisi, sarà una giornata indimenticabile ;)

#660 Comment By mariateresa On 1 agosto 2009 @ 17:10

La mia mente sta partorendo la malvagia idea di far valere i miei 18 anni e di andare a Lucca a discapito della scuola, checchè ne dicano i miei…l’idea di incontrare Licia è troppo, non resisto!

#661 Comment By Angra On 1 agosto 2009 @ 17:36

@Merphit Kydillis:

Volentieri, io ci vado tutti gli anni.

#662 Comment By Angra On 1 agosto 2009 @ 17:38

P.S. ma non per incontrare Ferrario e la Troisi!

#663 Comment By Merphit Kydillis On 1 agosto 2009 @ 20:11

La mia, ovviamente, era una battuta…
Intendevo: ci mettiamo d’accordo, ognuno va a Lucca con mezzi propri (io vengo con il pullmino), ci conosciamo sul vivo, ci divertiamo e già che siamo pure qualche foto-ricordo da mettere sul Facebook.
E se t’incontriamo la Troisi o Ferrario li sfottiamo (tipo: “Uah, ma te sì Ferrario, quelle delle Cronache!… o della Città Incantata?”)

Il mio indirizzo e-mail è ansemthesage@libero.it , parlare con qualcuno è un giusto modo per ammazzare la noia in cui vivo (parlare di libri, critiche, D&D o altro)
Chi mi ama mi segua :)

#664 Comment By Merphit Kydillis On 1 agosto 2009 @ 20:11

PS: L’invito vale anche per Gamberetta :D

#665 Comment By Elle On 1 agosto 2009 @ 20:44

Oddio scusa non era per questo topic il commento ma per la recensione di Wunderkind -.- ho fatto un pasticcio con la tastiera. Perdon.

#666 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 2 agosto 2009 @ 00:16

Posso dirti una cosa? guarda qua: http://www.qlibri.it/narrativa-italiana/fantascienza/la-strada-che-scende-nell%27ombra/ :mrgreen: leggi bene chi l’ha scritto!!! :mrgreen:

#667 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 2 agosto 2009 @ 00:18

e costa pure di più!!!!

#668 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 2 agosto 2009 @ 00:32

http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/strazzulla-intervista/strazzulla-intervista/strazzulla-intervista.html?rss ahahah il terrorista! mo arriva binladen e fa saltare un villaggio e alla fine c’è tanto di performance! http://www.youtube.com/watch?v=X3med-8reH8 ehehehhe!!!!……………….. ma guarda te come giudica la gente questa!!! e poi dicono che è un libro di “grande successo”!…………………… si lo so non sta a me giudicare ma non ho resistito!!

#669 Comment By Pyros On 4 agosto 2009 @ 00:46

Come si fa a cambiare l’avatar che si visualizza nei commenti di questo blog? Io l’avevo impostato ancora diecimila anni fa per averne uno quando commentavo su Zorflick, ma non mi ricordo più come si fa.
Qualcuno mi sa dare una mano?

#670 Comment By Gamberetta On 4 agosto 2009 @ 11:13

@Pyros. Gli avatar sono gestiti via Gravatar. Perciò devi andare al sito Gravatar e cambiarlo lì.

#671 Comment By Pyros On 4 agosto 2009 @ 12:44

Ok, grazie! Vediamo se ha funzionato…

#672 Comment By TheManfromAntarctica On 4 agosto 2009 @ 12:46

No. Per qualche strana ragione, per cambiare password (non me la ricordavo più) ho dovuto cambiare anche nickname! oO”
Pazienza, almeno adesso ho un avatar decente.

#673 Comment By TheManfromAntarctica On 4 agosto 2009 @ 12:46

E invece no, non me l’ha preso…
Ma porc********… =_=

#674 Comment By Gamberetta On 4 agosto 2009 @ 12:54

@TheManfromAntarctica. Forse è colpa della cache del browser che mantiene l’avatar vecchio. Io adesso come avatar tuo vedo una specie di labirinto esagonale su fondo bianco.

#675 Comment By Merphit Kydillis On 4 agosto 2009 @ 14:16

@ SiGnOrA OsCuRa
No, scusa, ma fanno sul serio? Considerano il nuovo parto della Strazzulla un libro di fantascienza? Forse quando hanno letto che c’erano i gremlin si si sono confusi con l’onomino film

#676 Comment By Pyros On 4 agosto 2009 @ 14:28

Come faccio a svuotare la mia cache allora? Ho provato ad aggiornare la pagina ma io vedo sempre la mia vecchia scarpa bianca.
Il mio nuovo logo sarebbe l’esagono della DHARMA Initiative con dentro la sagoma dell’Antartide…

In ogni caso, visto che il nick non cambia niente, mantengo quello vecchio.

#677 Comment By Annaf On 4 agosto 2009 @ 14:34

@Merphit Kydillis: Non è che lo considerano fantascienza, hanno solo una sezione unica, “Fantascienza e Fantasy”, e quando cerchi qualcosa di fantasy esce come fantascienza (so che è un casino, purtroppo) u.u

#678 Comment By Pyros On 4 agosto 2009 @ 16:25

Ci sono riuscito, tutto a posto! ^_^

#679 Comment By p.coso On 5 agosto 2009 @ 16:22

Ciao Gamberetta!
Dando un’occhiata ai commenti nella segnalazioni di Esbat ho letto che secondo te la miglior produzione di fantastico risiede nella fumettistica e nell’animazione giapponese. Ebbene, potresti, per piacere, segnalarmi quei manga/anime che consideri migliori?

#680 Comment By Merphit Kydillis On 6 agosto 2009 @ 21:32

Meno male che esiste una sezione Off Topic…
Non so come, ma sul MSN ho attivato la sovrascrittura (così, se sbaglio una cosa, anziché correggerla comodamente devo cancellare mezza frase). Come faccio a levarla?

#681 Comment By Drest On 7 agosto 2009 @ 21:55

Edit di Gamberetta. Niente insulti verso altri commentatori. Possibilmente.

nah, è solo na cretina con l’accesso ad internet. è pieno, guarda i commenti alla recensione di twilight.

#682 Comment By gamberone On 9 agosto 2009 @ 01:35

No ragazzi, a proposito del ponte con l’intimo, ho visto questo video casualmente e ho pensato a questa recensione .Non potevo mancare di postarvelo.
un saluto a tutti

http://www.youtube.com/watch?v=0EQ9wZ2g4V

ditemi se avete gradito e…perdonatemi se fuoriluogo

#683 Comment By mariateresa On 9 agosto 2009 @ 12:31

@Gamberetta: sul mio blog ho commentato una tua affermazione che non ho trovato condivisibile. Senza insulti o roba del genere, solo dando il mio parere. Mi piacerebbe sapere cosa pensi riguardo alle mie osservazioni. Trovo utile scambiarsi pareri. Ovviamente l’invito è rivolto a tutti quelli che frequentano questo blog. Non sei costretta a rispondermi, nè lo sono gli altri. Quindi non disturberò più, prometto^^
http://edhwenden.blogspot.com/

#684 Comment By Landar On 9 agosto 2009 @ 14:14

@ gamberone ho paura che il link non porti da nessuna parte:
“L’URL contiene un ID video non corretto.”

#685 Comment By gamberone On 9 agosto 2009 @ 22:59

Edit di Gamberetta. Non c’entra davvero niente con Il Talismano del Potere.

Ops è vero!Non so perchè ma è scappata una g finale.Riproviamo

http://www.youtube.com/watch?v=0EQ9wZ2g4Vg

#686 Comment By Finnegan On 10 agosto 2009 @ 11:01

A proposito di New Weird, qualcuno ha letto “Perdido Street Station” di China Miéville? Sarei interessato a qualche parere prima di cimentarmi con le 800 e passa pagine…

#687 Comment By Annaf On 10 agosto 2009 @ 12:39

@mariateresa: Io ho postato la mia opinione nel tuo post di ieri, ma non riesco a capire se sia ancora in moderazione (hai i commenti moderati?) o se non sia proprio arrivato.

#688 Comment By Gamberetta On 10 agosto 2009 @ 15:32

@Finnegan. Se ne è già parlato qui e là. In sintesi: Miéville ha notevole fantasia e dunque se vuoi leggere un romanzo con una buona dose di weird o comunque un’ambientazione inusuale Perdido Street Station è una buona scelta. Ma Miéville ha uno stile tutt’altro che spettacolare. Spesso è farraginoso e lento, in diversi punti io mi sono annoiata. Dunque il consiglio è sempre il solito: scarica il romanzo da emule

eBook.ITA.2130.China.Miéville.Perdido.Street.Station.(doc.lit.pdf.rtf).[Hyps].rar (4.621.022 bytes)

e prova a leggere la versione elettronica. Compra il cartaceo solo se ti piace.

#689 Comment By mariateresa On 10 agosto 2009 @ 15:34

Chiedo scusa a quanti hanno postato sul mio blog, i commenti erano in coda di moderazione. Ora li ho pubblicati con risposte, spero, esaurienti.

#690 Comment By Finnegan On 10 agosto 2009 @ 19:37

@ Gamberetta: grazie per l’ennesimo buon consiglio, farò come suggerisci.

#691 Comment By Maudh On 11 agosto 2009 @ 15:31

Che ne pensate di Stephen King (in particolare IT e serie della Torre Nera)?

#692 Comment By Diego On 13 agosto 2009 @ 20:07

@Maudh: lo leggo da una ventina d’anni e lo adoro in tutte le sue forme ed estensioni. Però IMHO It, al contrario di altri (forse la maggioranza, mi rendo conto) NON lo considero il suo capolavoro, come nemmeno The Stand, L’ombra dello scorpione. Bellissimi libri, ma eccede proprio in quella che lui stesso ha definito ironicamente ‘elefantiasi letteraria’, che è forse il suo peggior difetto. Preferisco di gran lunga romanzi un po’ più asciutti come Misery, La zona morta, shining, Pet sematary, tanto per dire dei titoli. La Torre Nera, parlando nel complesso della saga, mi è piaciuta un sacco, però con alti e bassi che, considerando il volume di pagine e il tempo impiegato per scriverla, ci possono stare tranquillamente.
Secondo me, comunque uno storyteller favoloso.

#693 Comment By l’astuto procione On 14 agosto 2009 @ 09:24

@Maudh
la Torre Nera te la consiglio vivamente pure io… ha alti e bassi, com’è normale in una saga composta da 7 libri e scritta nell’arco di una ventina d’anni (il primo è dei primi anni ’80), ma nel complesso l’ho trovata magnifica.
concordo pure io con Diego sul fatto che S.King sia uno storyteller favoloso (ma direi che siamo in tanti a pensarla così ^^)

#694 Comment By l’astuto procione On 14 agosto 2009 @ 09:29

@Maudh
dimenticavo, “It” invece non l’ho letto ma me ne hanno sempre parlato bene.
prima o poi lo leggerò pure io :-)

già che ci sono ti consiglierei en passant i libri di Barker (Il mondo in un tappeto, Imagica), da qualche parte in questo blog erano stati citati ma non mi ricordo dove… secondo me meritano.

#695 Comment By Sireseppia On 17 agosto 2009 @ 00:50

Gamberetta
facci vedere il vero coniglietto Grumo!

Saluti da una sua fan!

#696 Comment By mariateresa On 19 agosto 2009 @ 16:59

@Gamberetta: Volevo sapere se hai letto Il silenzio di Lenth di Luca Centi. Pur con i suoi difetti anche considerevoli, l’ho trovato un buon inizio per il fantasy italiano che ha gli elementi per migliorare.

#697 Comment By Gamberetta On 19 agosto 2009 @ 17:51

@mariateresa. No, Il Silenzio di Lenth non l’ho letto.

#698 Comment By Landar On 21 agosto 2009 @ 01:08

Mi auto-trasferisco nella Fogna per un motivo ben preciso, vorrei fare una segnalazione: si trovano recentemente (e facilmente) sulla Rete episodi dell’ anime “Spice and Wolf II”. L’audio è in lingua originale, ma sono presenti sottotitoli in italiano. Tempo fa ho avuto modo di vedere la prima serie e ho notato che la qualità stilistica dei disegni è di qualità media, ma la storia è godibilissima. I dialoghi sono brillanti, la trama è buona, anche se con qualche sbavatura e la sigla di coda irrimediabilmente spassosa (quella della prima serie).

L’ambientazione è medioevale, il protagonista è un mercante itinerante di nome Lawrence che incontra sulla sua strada una divinità, Horo la Saggia (una ragazza con tratti da lupo). Quasi tutti gli episodi della prima serie sono incentrati su temi economici e sul commercio, ma questo è solo un pretesto, il vero scopo è mostrarci il rapporto che si crea tra Horo e Lawrence.

Wikipedia lo segnale come seinen, fantasy.

Mi sembra un buon esempio di anime/manga di livello discreto. Se fosse un romanzo sarebbe un fantasy classico.

Il mio consiglio è:cercatelo, guardatelo. La mia speranza è che la visione di questo anime potrebbe far cambiare idea a qualcuno di voi, farvi apprezzare di più il fantasy classico rispetto a quello urban o weird.

#699 Comment By eLLe On 21 agosto 2009 @ 22:01

Gamberetta sono la rompiballe di sempre XD
Ti volevo chiedere:

1) pubblicherai recensioni di romanzi del passato: nebbie di avalon, tolkien ecc ecc??
2) scriverai una recensione su The Host della Meyer?
3) e il diario del vampiro?
4) e sullo stile della rice e della hamilton?

Scusa se rompo XD è che vorrei un tuo parere su queste opere-autrici, visto che mi fido delle tue recensioni ^^

ah p.s opere della rice sono presenti in e-book su emule e così the host

#700 Comment By Gamberetta On 21 agosto 2009 @ 23:30

@eLLe.

1) pubblicherai recensioni di romanzi del passato: nebbie di avalon, tolkien ecc ecc??

In generale no. Comunque anche se capitasse sarebbero recensioni di romanzi poco conosciuti in Italia (non so, certi romanzi di Jack Vance o la trilogia di Gormenghast).

2) scriverai una recensione su The Host della Meyer?

No. Con la Meyer ho chiuso, è davvero troppo banale per darle una seconda possibilità.

3) e il diario del vampiro?

No. Basta anche con i vampiri, non ne posso più, per nuove recensioni vampiresche se ne riparla fra qualche anno.

4) e sullo stile della rice e della hamilton?

Magari in futuro qualcosa della Hamilton potrei recensirlo, ma in generale non è il fantasy che piace a me. Sui Gamberi cercherò di recensire, oltre agli autori italiani, science-fantasy, new weird, steampunk, bizarro fiction, ecc. Ovvero fantasy con un’abbondante dose di fantasia.

#701 Comment By dottor crimpioni On 25 agosto 2009 @ 16:54

MANNAGGIA LA MADONNA

#702 Comment By Pyros On 25 agosto 2009 @ 19:18

Ehi Gamby, hai mai letto “Red Mars” di Kim Stanley Robinson?

#703 Comment By adam On 26 agosto 2009 @ 03:48

ciao Gamberetta. A parte la passione per i manga, probabilmente sei la donna della mia vita. Come posso contattarti? (ohè, non sono un molestatore, ho 20 anni, sto parlando sul serio!)

#704 Comment By Gamberetta On 26 agosto 2009 @ 16:37

@Pyros. Mai finito. Ho letto un centinaio di pagine e mi sembrava molto noioso. Magari prima o poi lo termino.

@adam. Sì, ok, ma questo non c’entra niente con S.M.Q. L’indirizzo email del blog è in basso e nella colonna di destra.

#705 Comment By bAPHOMET On 26 agosto 2009 @ 18:55

PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO PORCO DIO!

#706 Comment By Pyros On 26 agosto 2009 @ 19:01

Noioso! Perche’? Io sto leggendo la versione inglese e mi sta piacendo tantissimo. A parte alcune descrizioni un po’ ripetitive per quanto riguarda i paesaggi marziani che a tratti mi ricordano certi interminabili passaggi del Signore degli Anelli, le dinamiche dei vari personaggi e l’intreccio fantapolitico mi sembrano molto ben esplorati e sviluppati. Non l’ho ancora terminato, comunque – sono al sesto capitolo dedicato a Frank Chalmers.

#707 Comment By Angra On 29 agosto 2009 @ 17:40

Tanto per sapere, a che età si diventa ufficialmente molestatori? Spero di esserci già dentro! ^__^

#708 Comment By Carraronan On 29 agosto 2009 @ 17:49

Tanto per sapere, a che età si diventa ufficialmente molestatori? Spero di esserci già dentro! ^__^

Io ne ho solo 26, ma in compenso ho la barba rossa e un elmetto chiodato con scritto “Mit Gott für König und Vaterland”!
Dici che basta? ^_^

#709 Comment By Gianluca On 30 agosto 2009 @ 10:45

Volevo chiedere un parere riguardo “il romanzo re artu” di stephen Lawhead. Ho finito di leggero e non mi parso un granché.
Lawhead ha scritto un bel po’ di romanzi e il romanzo di re artu fa parte di una Trilogia (Taliesin – Merlino – Artu). Io intelligentemente sono partito dall’ultimo, forse è quello il problema. Però.
Se Gamberetta avrà tempo di farlo, posso chiedere una opinione a riguardo? Gracias!!!!

#710 Comment By Lalla\Dubhe On 30 agosto 2009 @ 13:39

Hey, ma c’è qualcuno????? perfavore rispondete!!!1 sopretutto tu Landar!!

#711 Comment By Lalla\Dubhe On 30 agosto 2009 @ 13:52

Mi fa piacere che le mie idee siano state notate, ma vorrei che Gamberetta mi rispondesse, vorrei avere soltanto una TRANQUILLA conversazione e sottolineo TRANQUILLA, vorrei soltanto parlarle….

#712 Comment By Lalla\Dubhe On 30 agosto 2009 @ 14:01

W LICIA W DUBHE W NIHAL W SARNEK (CHE FIGOOOOOO!!! W SENNAR E W TUTTI GLI ALTRI PERSONAGGI, WAOH!!!

#713 Comment By Lalla\Dubhe On 30 agosto 2009 @ 14:57

MA VI COSTA TANTO RISPONDERMI? CAVOLO!!!!!!!

#714 Comment By Fantasyfan On 30 agosto 2009 @ 15:00

Ciao Ragazzi!!!!! sono FANTASYFAN!

#715 Comment By Fantasyfan On 30 agosto 2009 @ 15:01

vorrei dire che la Troisi fa schifo come i suoi libri, Gamberetta ha ragione a dire tutte quelle cose che io condivido pienamente, ma sopratutto vorrei dire a Lalla\Dubhe di starsi zitta, perchè sta dicendo un mucchio di cavolate!!!! siete con me?

#716 Comment By Lalla\Dubhe On 30 agosto 2009 @ 15:03

in Risposta a Fantasyfan….
se tu che dici un mucchio di cavolate, non ti permetto di parlarmi così!

#717 Comment By Gamberetta On 30 agosto 2009 @ 16:33

@Gianluca. Lawhead non lo conosco, non ho mai letto niente di suo. Onestamente non mi pare il sottogenere che mi entusiasmi, dunque dubito che lo leggerò in futuro.

#718 Comment By Gianluca On 31 agosto 2009 @ 12:45

Va beh, non è importante, molto epico ma a tratti noioso. Al momento ho iniziato “Lo specchio nello specchio” di M.Ende. Molto affascinante, onirico direi.

#719 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 1 settembre 2009 @ 00:01

devo provare una cosa vediamo se mi fa le facce: chikas_pink03.gif

#720 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 1 settembre 2009 @ 00:07

nooooooooooooooooooooooooo fallimento!!! T^T… a proposito, porgo le mie scuse a tutte le persone che frequentano questo blog e soprattutto a gamberetta. Ho appena scoperto questa sezione off topic e dunque, commentando sempre fuoriluogo negli altri post, scuramente vi avrò tediato con le mie insulse stupidaggini T^T… scusate e scusa a te aragosta per averti dato noia a spostare tutti i mie commenti (in un primo momento credevo tu mi avessi preso di miria e cancellassi tutti i mie commenti ^^) qua dentro. :)

Sorry… =)

#721 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 1 settembre 2009 @ 00:16

Shhhhhhhhhhhhhh!!!!!! sta zitta! non ti conviene esprimere la tua benevolenza in confronto di grande capo faccia ridente (la troisi, sia chiaro è un nome in codice che noi fans infiltrati/e usiamo per chiamarla! =) ) qua è pieno di persone carine che ti squoierebbero viva se solo potessero, dunque, shHhHhHhHh bisogna stare attenti a dove si dialoga, di questi tempi…sai, le diverse fazioni…

Ps: sono un infiltrata anche io!
PPs: grande capo faccia ridente me lo sono inventato io sul momento, non è assolutamente un nome in codice. Dunque non fare la figura di m***a e chiamarla così nel suo blog ^^
PPPs w Nhial e Dubhe ahahahah! sono le donne più sanguinarie… LA SPADA DI LA HIRE RECLAMA SaNgUEeEeEeEe!!!!!!!!!!!

#722 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 1 settembre 2009 @ 00:20

il commento sotto è riferito a Lalla\Dubhe
xCarraronan: ma fai acche tu il doppio gioco oppure sei un mastino addomesticato di Nostra Signora miss Gambera? mhhhhhhh la faccenda si fa alquanto sospetta, Watson… <___<

#723 Comment By gugand On 1 settembre 2009 @ 09:50

‘Sto blog mi sembra che cominci ad attirare gente con strane turbe psichiche.

#724 Comment By SiGnOrA OsCuRa On 1 settembre 2009 @ 22:28

xgugand : confermo in pieno! sono conscia della mia pazzia ^^

#725 Comment By Lalla On 3 settembre 2009 @ 21:14

@ Emile

Hai ragione.
Piuttosto: a che serve questo pezzo sui capelli? A eccitare improbabili lettrici? O chi l’ha scritto?

Mistero

ma tu sei registrato / a o veramente hai battuto la testa da piccolo quando sei caduto piu’ volte dal seggiolone??
vieni qui che te la raddrizzo ben benino quella testa di cazzo che ti ritrovi
Ti rendi conto della sentenza che stai sparando con una battutina di merda simile o che cosa?……
Magari sei tu il primo che lo piglia in culo, scemo!
Ma guarda te che cafone, troglodita e ignorante!!

#726 Comment By Lalla On 3 settembre 2009 @ 21:20

no. non è vero. non è possibile. io a quello che ha scritto emile non voglio credere.

manco io O.o
che coglione… davvero.

#727 Comment By ??? On 4 settembre 2009 @ 08:35

@ Lalla

1° Guarda che il commento era mio e non di Emile. Perciò il commento di Hellfire non era indignato per quello che avevo scritto io, ma per il passaggio di libro che Emile aveva citato poco prima in un commento.

2° La mia battuta faceva riferimento allo stesso post di Emile, perciò magari vallo a leggere. Emile aveva riportato un passaggio dal libro del signor Sergio Rocca in cui l’autore descriveva con stile pomposo e compiaciuto una scena pressoché inutile in cui due uomini/ragazzi descrivevano l’un l’altro il proprio aspetto.

Uno di loro è particolarmente emozionato:

“Nembo, colpito da tale misterioso effetto, non controllò le parole ed esclamò che un fascino travolgente come la passione traspariva dall’immagine di Lesto.”

La battuta voleva far riflettere sull’utilità del passaggio (che non c’è) e faceva anche riferimento al fatto che Rocca scrive in modo pomposo per compiacersi (cosa che mi sembra una forma di autoerotismo, ergo la battuta.)

Infine, Lalla, mi spieghi che c’è di male a essere omosessuale? No, perché nella tua reazione finita qui nella fogna tra le altre cose mi dai dell’omosessuale. Era per offendermi? Se sì, non lo trovo molto giusto. Che cos’hai contro le persone omosessuali?

Omosessuale non è un insulto, figuriamoci. Al massimo può essere percepito come insulto da chi trova che ci sia qualcosa di male nel termine.

Gli insulti che tu mi hai rivolto invece sono insulti oggettivi, ovvero che non possono essere percepiti tranne che come tali.

Ma va be’, Lalla, mi sembri una ragazza giovane, appassionata e in buona fede, perciò non ti preoccupare, facciamo finta di niente. Però ti do un consiglio: fa attenzione, se cominci ogni volta a insultare in modo gratuito, la gente non ti darà più credito. A chi non parla con calma non se ne da poi molto di solito.

Saluti.

#728 Comment By Lalla On 4 settembre 2009 @ 12:59

???
non rompere le scatole su quanto sono giovane ecc.. non mi conosci. E certe cpse che scrivi puoi tenertele benissimo per te
Io mi baso su quello che scrivete qui.
Poi…Non c’e’ nulla di male nell’ essere omosessuale per carita’ di Dio.
La gente pazza e’ chi confonde la pedofilia con l’omosessualita’ il che e’ peggio del pensare male di un omosessuale.
Comunque non e’ che rispiegandomi le tue affermazioni in modo piu’ corretto e spiegato mi fai cambiare idea sai,…
Sei tu che ci hai visto una sorta di omosessualita’ in quel passaggio di discorso diretto fra Nembo e l’altro… NON IO!
e per giunta lo vieni anche a scrivere!!

Dicendo che ha descritto con talmente enfasi l’aspetto fisico dei due ragazzi sembrando quasi un autoerotismo!!! MA CI SEI O CI FAI???

Questo e’ un modo indiretto di dare del frocio ad una persona!
Non e’ che se me lo spieghi in 300 parole passi per una persona piu’ corretta, sai?
Ma ragionate o cosa!!!
Nei manga e negli anime giapponesi c’e’ sempre stata un’ esaltazione della bellezza maschile..
Ragazzi per lo piu’ giovani , dove ne viene risaltata la bellezza e lineamenti, giovani, quasi “bambineschi” , ma non per questo gli inventori dei manga e degli anime sono tutti dei froci!! o dei PEDOFILI !!!
Capisco che la tua era anche una battuta ma certe battute tienitelo proprio per te!!!

#729 Comment By Annaf On 4 settembre 2009 @ 13:20

Sarà una mia impressione, ma Lalla mi sa tanto di fake di Rocca o qualcosa del genere.

Poi mi sto anche domandando dove Lalla abbia visto l’esaltazione della bellezza maschile nei manga/anime, visto che in quelli che ho letto/visto io, il più delle volte è esaltata la bellezza femminile (portata anche all’eccesso in certi casi)… ma probabilmente sono strana io a leggere/vedere cose… strane O_O visto che anche nei manga/anime per ragazze si trovano personaggi femminili più… del normale XD (non nego che ci siano anche manga/anime dove ci sia l’esaltazione della bellezza maschile, mi piacerebbe saperne i titoli (escludendo Marmalade Boy, Ufo Baby, Tokio Mew Mew e altri sul genere, ovviamente))

Consiglio per Lalla (qualora tu non fossi un fake di Rocca): Tesoro, rilassati, nessuno ti ha sparato, mi pare, e hanno cercato di essere comprensivi, anche se tu insulti a destra e a manca.
Se vuoi che gli altri portino rispetto a te, allora vedi di portarne prima tu agli altri. Insultare non serve a niente, se non a farti sembrare più infantile. Poi libera di fare come vuoi.

#730 Comment By Lalla On 4 settembre 2009 @ 13:40

Ma va be’, Lalla, mi sembri una ragazza giovane, appassionata e in buona fede, perciò non ti preoccupare, facciamo finta di niente. Però ti do un consiglio: fa attenzione, se cominci ogni volta a insultare in modo gratuito, la gente non ti darà più credito. A chi non parla con calma non se ne da poi molto di solito

.

Ah , guarda ne ho incontrate parecchie di persone cosi
dicevi loro una cosa.. passava da un orecchio e usciva dall’altro.
Amiche o amici che quando facevo notare loro qualcosa mi rispondevano male o mi trattavano come se io dovessi stare zitta, come se io non capissi un cazzo.
Sai, da quel momento.. l’ho lasciata proprio fare certa gente…
Non mi sono piu’ espressa, non mi sono piu’ fatta problemi delle mie relazioni con gli altri.
Io non dico piu’ niente, non muovo piu’ parerei ne’ critiche e me ne sto per i cazzi miei con gente migliore di quella ( spero..)
Adesso come sono ,sono …
Ma sai qual’e’ il bello caro ???, che se ne sono pure LAMENTATI!
. eh no!!
Io non sono la deficente di nessuno !!

Che mi si venga a rinfacciare anche delle cose che non ho fatto, che non ho nemmeno pensato.. questo no!!
Io posso agire per delle cose che non esprimo… che pero’ sono cazzi miei i motivi per la quale non esprimo determinate cose.. con l’unica differenza che se le dico non le dico tanto per dire.. ma spero di dirle a persone giuste ( COSA CHE NON E’ STATO….)
a me la gente che fa’ della psicologia spiccia dietro e poi fa’ la furba con me davanti mi fa letteralmente cagare, sai?

Poi sti ignoranti vengono giu’ dalle nuvole dicendo EH MA IO NON SAPEVO CHE TI STAVO FERENDO DICENDO QUELLE COSE… EH MA IO NON SAPEVO CHE TU AVESSI QUESTI PENSIERI…

Non sapevi cosa, non sapevi? SAPEVI TUTTO E BASTA.. VISTO CHE TI SEI ESPRESSO ANCHE DIETRO ALLE MIE SPALLE CON AMICI.. facendo un delirio di merda buttata addosso gratuitamente!

Poi dicono a me che cambio le carte in tavola?? AH SI? LA CARTE IN TAVOLA IO?
e tu che non mi dici da dove cazzo sono venute fuori tutte le tue paturnie di merda, cosa sei? CRISTALLLINO?????
Un altro finto gnorri…
Chi l’avra’ mai accusato di qualcosa quello , poi.. lo sa solo Iddio.
Io sono abbastanza intelligente e onesta da starmene in silenzio, quando soffro…
di male alla gente non ne voglio farne.. Quindi avrei sofferto e me ne sarei andata avanti per la mia strada
E avrei incontrato amici e amiche, forse , che mi sarebbero state vicine come volevo io
Perche’ pensare che le tue piu’ care amiche hanno sempre di meglio da fare che stare con te .. e che la persona piu’ importante il suo tempo lo occupa per andare a trombare… ti viene male , davvero!
Magari si scopa persino le tue amiche…. ….. ….. tse’ puo’ anche darsi ed io non me ne sono nemmeno mai accorta!

SCUSATEMI DOPO TUTTA STA CARRELLATA DI OFF TOPIC
“???” STAI BENE ATTENTO TU E GLI ALTRI DI COME PARLATE… NON SONO LA PRIMA SCEMA CAPITATA A TIRO, OK?
non darmi dell appasionata perche’ appassionata non sono…

#731 Comment By Lalla On 4 settembre 2009 @ 13:54

Consiglio per Lalla (qualora tu non fossi un fake di Rocca): Tesoro, rilassati, nessuno ti ha sparato, mi pare, e hanno cercato di essere comprensivi, anche se tu insulti a destra e a manca.
Se vuoi che gli altri portino rispetto a te, allora vedi di portarne prima tu agli altri. Insultare non serve a niente, se non a farti sembrare più infantile. Poi libera di fare come vuoi

I personaggi maschili nei manga vengono quasi sempre esaltati nella loro bellezza disegnandoli con tratti molto effemminati e dolci.. quasi come le protagoniste femmine. L’idea di bellezza in giappone e’ anche questa…ragazzi alti, mori, belli e effermminati nei tratti somatici.
Con questo pero’ non significa che tutti i mangaka siano dei froci pedofili!
Stessa cosa che ??? ha visto nel pezzo scritto da Rocca .
” Sembra quasi autoerotismo” a parte a mio parere le battutine del cavolo che fanno cadere i coglioni per terra proprio nel momento in cui metti in dubbio la sessualita’ di una persona .. che se lo pensi e ti esprimi ok. Ma cade li’ il discorso perche’ alla fine non sono cazzi tuoi di sapere se ad un uomo piacciono gli uomini o cosa..
Ma se lo dici anche in un posto dove il diretto interessato puo’ anche leggere sei doppiamente scemo. Se fosse capitato per caso l’autore qui.. capirei che e’ stato lui ad incappare nelle cose che hanno scritto di lui….e sono cazzi suoi…anche perche’ se non e’ nessuno che conosci che ti insulta ci metti una pietra sopra…ma sapendo che LUI ci bazzica qui , si esprime e scrive pure…la cosa mi sembra pressoche’ da persone poco intelligenti.
(… e GUARDA PARLO CON COGNIZIONE DI CAUSA.. VISTO CHE ANCH’IO SONO STATA ACCUSATA NELLA VITA REALE, DI VEDERE FROCI E RAGAZZI CHE SI FACEVANO I RAGAZZINI DAPPERTUTTO…..il che mi da’ ancora il vomito…letteralmente … Quindi non difendo nessuno.. anche perche’ non sono una seguace di Rocca… anzi!!!!)

Che non mi rilasso e’ vero.
Ma quando voglio difendere dei punti di vista altri o miei con delle persone che davvero, non riescono a capire, sono gnorri fino al midollo.. sinceramente mi da’ abbastanza sui nervi

#732 Comment By Annaf On 4 settembre 2009 @ 13:57

Lalla, sinceramente, cosa c’entra tutto il tuo discorso con quanto detto da ??? o Emile o altri? Cioè se hai problemi (come tutti, eh, non è che tu sei la principessa sul pisello), cosa vieni a sfogare le tue frustrazioni qui? Nessuno di noi ti ha fatto qualcosa e ci gridi addosso per cosa? Per essere al centro dell’attenzione? Se è così, hai sbagliato blog, per queste cose ci sono i forum di ragazze che si spalleggiano e si danno consigli sul prossimo ragazzo, sui vestiti da comprare, sulla musica da ascoltare. Qui si parla di libri, dei problemi che uno o l’altro di noi hanno non interessa perché non c’entrano con l’argomento del blog (anche se pensi che la fogna serva per questo, non è così).

Come ho già detto, prova a non insultare i tuoi interlocutori e vedrai che forse ti si darà retta con maggiore attenzione e non ti verranno dati consigli che tu reputi inutili.

#733 Comment By Lalla On 4 settembre 2009 @ 14:09

Si tutta quella pappardella era uno sfogo personale
Ma c’e’ un nesso logico anche se non si vede XD
Piu’ che altro non si capisce

Comunque non siamo vili dai.
Emile ha messo in dubbio quel passaggio del libro ecc ecc..
Che alla fine si espresso dal punto di vista letterario ed e’ ok Non se ne fa’ una piega..
Ma e’ quel ??? che ha detto cavolate
Perdonami Annaf, ma io preferisco chi s’incazza davanti a certe stronzate che dice la gente tanto per dare aria alla bocca, piuttosto che uno che ridendo e scherzando ti dice quello che pensa..
Con il metodo ridendo e scherzando ci parli con tua sorella!
Non ci vieni a parlare qui dicendo che l’autore si sta eccitando scrivendo certe cose..
Non e’ una questione Rocca o non Rocca, di quello che pensa lui me ne frego.
E’ abbastanza grande da venirsi qua a difendere se si sente colpito ( mi pare non abbia remore a farlo, da quel che leggo qui.)
Ma e’ le cazzate che una persona puo’ tirare fuori pur di smerdare un’altra ( o il suo operato) che mi infastidisce a priori.
Cosa che qui, succede MOLTO spesso ho notato

#734 Comment By Annaf On 4 settembre 2009 @ 14:23

Sarò strana io, ma dopo una giornata dura, dove non c’è stato spazio per un sorriso uno, vengo su internet e mi piace trovare gente che fa battutine a qualcuno che si prende troppo sul serio e che dovrebbe stare più “sciallo”, anche quando scrive un libro (scrivere dovrebbe essere divertimento allo stato puro, per molti (penso anche per Rocca) invece è un obbligo insindacabile).
Ritengo che chi si prenda troppo sul serio faccia del male a se stesso e agli altri. D’accordo voler dire la propria, ma incazzarsi non va bene, non ne vale neanche la pena. Te lo dico per esperienza personale. In questo blog praticamente tutti – Gamberetta per prima – usano l’ironia e il sarcasmo e io non ci vedo nulla di male, anzi, risollevano la giornata.
Rocca è venuto qui a offendere, non a difendersi da qualche commento di troppo o dalla recensione. È stato questo l’errore più grande, oltre al fatto di aver pubblicato a pagamento una cialtronata e aver preso troppo sul serio se stesso.

#735 Comment By Lalla On 4 settembre 2009 @ 14:29

La vera ironia io l’ho letta da altre parti Annaf…
Non qui.
Anzi il buon senso dell’ ironia l’ho lette in recensioni fatte a delle cose scritte da gente stessa che scrive anche qui.
Dire che un ragazzo ” s’attizza” scrivendo e’ il peggiore dei sarcasmi.. se ??? e chi per lui, non lo ha ancora capito nella vita .. LO IMPARI!
Anche perche’ non penso ce ne freghi di sapere se e’ omosessuale o no.
Chi se lo chiede e per giunta lo sentenzia qui, e’ perche allora e’ una sua morbosa curiosita’.

#736 Comment By ??? On 4 settembre 2009 @ 17:24

@ Lalla

Per favore rileggi il mio commento.

Ho scritto:

La battuta voleva far riflettere sull’utilità del passaggio (che non c’è) e faceva anche riferimento al fatto che Rocca scrive in modo pomposo per compiacersi (cosa che mi sembra una forma di autoerotismo, ergo la battuta.)

Mi sembra chiaro. A me non interessa nulla della sessualità di Rocca. Per me può amare anche gli alberi, se è per questo.

La battuta riguardava l’UTILITA’ DEL PASSAGGIO, ovvero: a che serve un passagio con due ragazzi (ma anche due gnomi, spazzini, budda, talebani, motociclette) che si descrivono a vicenda?

Il rifermento alla sessualità serviva solo a sottolineare e ridicolizzare l’INUTILITA’ del passaggio, come per dire: se non serve a niente perchè e stato scritto? Per eccitare le lettrici? o se stessi?

Più chiaro di così non riesco a spiegarlo, perciò questo è il mio ultimo commento al riguardo.

Saluti

P.s. “Appassionata” non era certo inteso come un’offesa. Volevo dire che si vede che tieni davvero a quello in cui credi. Forse, però, esageri un po’ e passi alle offese. A parte queste ultime, che come ho detto ho già perdonato, non ho ASSOLUTAMENTE (scusate l’avverbio maiuscolo) nulla contro di te.

#737 Comment By Maudh On 4 settembre 2009 @ 19:30

@l’astuto procione e Diego: grazie un po’ in ritardo, ero impegnato nel rosicare in Spagna (gli infamones tengono reparti fantasy che occupano metà della libreria media, tra reparti per giovin virgulti e quelli di fantasy vero e proprio).

#738 Comment By Maudh On 4 settembre 2009 @ 19:46

Per Gamberetta.
Ormai l’interrogativo è troppo forte per ignorarlo: che cavolo di musica ti piace? Ogni volta che tento di dedurlo mi viene in mente la buffa immagine di un CD con Cthulu e Melancthon armati di cornamuse in copertina!

#739 Comment By Lalla On 4 settembre 2009 @ 19:59

Il rifermento alla sessualità serviva solo a sottolineare e ridicolizzare l’INUTILITA’ del passaggio, come per dire: se non serve a niente perchè e stato scritto? Per eccitare le lettrici? o se stessi?

ecco nessuno ti ha mai insegnato, pero’ .. che ridicolizzare la gente sfottendola su degli orientamenti sessuali,della quale tu, tra l’altro non sai nulla e’ da scemi?
No perche’ ti ripeto. A me o a qualsiasa altra persona dotata di buon senso , ha dato fastidio ” questa bestemmia” che tu chiami ” sottolineatura” nascondenti dietro a un falso innocentisismo.
Ormai l’hai sparata.. per lo meno , sii umile e chiedi scusa.
Se non a lui. Alle appassionate come me che credono fortemente in quello che credono da sempre.

#740 Comment By Lalla On 4 settembre 2009 @ 20:03

Ah non esprimevo nemmeno il concetto bene mio caro ??? .
E’ dire cazzate a vanvera proprio ,che ridicolizza gli altri.
Prima di dare aria alla bocca facendo gli innocentini poi, si dovrebbe collegare quel pochetto il cervellino.
Perche’ agli occhi della gente non e’ che ti fai poi tanto bello e spudorato come credi.
Punto

#741 Comment By Annaf On 4 settembre 2009 @ 20:34

A me o a qualsiasa altra persona dotata di buon senso , ha dato fastidio ” questa bestemmia” che tu chiami ” sottolineatura” nascondenti dietro a un falso innocentisismo.

Ritengo di essere una persona dotata di buonsenso (come gli altri che commentano qui sempre), devo dire che la cosa non mi ha minimamente scalfita, anzi, mi ha divertita, mi ha fatto passare cinque minuti leggeri.
Chiama qualcun altro dotato di buonsenso che è d’accordo con te e poi riparliamone, perché ergersi a “paladino” e dire “a me e ad altri ha dato fastidio”, senza che questi “altri” neanche si facciano avanti, non è mai un bene e ti fa fare una brutta figura, perché di sicuro questi “altri” non esistono.

#742 Comment By ??? On 4 settembre 2009 @ 21:04

@ Lalla

Ok, basta. Ho scritto chiaro e semplice. Tu invece ti stai solo attaccando a quello che ti serve per controbatterre. Mi hai stufato, so…

It’s my fault, you know. You’re just a fucking little troll and I shouldn’t have fed you. Anyway I’m not gonna try to make you understand any longer, ok?

All I can do is tell you to go fuck yourself and get back to your disgraceful life (i.e. whoring for whatever kind of shit you use to fuck up your little fucken head like that, you fucking bulldyke)

I’m outta here.

Peace motherfucking slut! ^___^

#743 Comment By DearFather On 4 settembre 2009 @ 23:41

Edit di Gamberetta. Dato che non c’entra finisce in Fogna. Per quanto riguarda il fumetto, l’hanno sospeso, vedi qui.

Ho un commento che non c’entra. Volevo sapere che pensavi della graphic novel che sta uscendo a puntate tratta dai libri della Troisi.

#744 Comment By lilyj On 5 settembre 2009 @ 05:57

@???: I love you. Really! ^_-

#745 Comment By Fos87 On 5 settembre 2009 @ 15:59

@Lalla,
???, da quanto ho capito, non si riferiva ad un eventuale compiacimento di Rocca derivante dall’aspetto dei personaggi descritti, ma da quello che si prova nell’atto stesso dello scrivere. Molte persone che scrivono tendono, specialmente quando sono giovani, a buttarsi in descrizioni lunghe, pompose e perfettamente inutili giusto per il gusto di scrivere. Questa operazione è molto simile all’autoerotismo (in senso lato, ovviamente), in quanto non ha alcuna finalità precisa, se non l’autogratificazione.
Se Rocca in quella scena avesse descritto un procione che fa il bagno, ad esempio, sarebbe stata la stessa identica cosa: l’orientamento sessuale non c’entra niente.

PS: questa considerazione l’ho fatta lasciandomi trascinare dalla pia illusione (ma anche no) che tu stia parlando sul serio. In realtà sono abbastanza convinta che tu sia un fake venuto ad attaccare briga e basta.

#746 Comment By Gamberetta On 5 settembre 2009 @ 17:15

@Maudh. Non sono appassionata di musica. La ascolto quasi esclusivamente per tenere fuori il rumore del traffico mentre scrivo. Per questo ascolto più o meno tutto quello che mi capita scaricando i pacchi di MP3 del giorno: alle volte può essere Britney Spears o Avril Lavigne, alle volte può essere industrial piena di rumori strani (che ti fa rimpiangere il traffico), alle volte musica classica. Quello che passa.

#747 Comment By Maudh On 5 settembre 2009 @ 18:19

@Gamberetta: Niente Heavy Rabbit?

#748 Comment By Lalla On 5 settembre 2009 @ 19:28

oddio sto parare il sedere a vanvara proprio non concepisco..
nella vita ho imparato una cosa di sicuro… gli scemi falli annegare nel loro brodo… Saluti.

#749 Comment By Mike On 5 settembre 2009 @ 19:54

Ritengo di essere una persona dotata di buonsenso (come gli altri che commentano qui sempre), devo dire che la cosa non mi ha minimamente scalfita, anzi, mi ha divertita, mi ha fatto passare cinque minuti leggeri.

UUUUUUUUuuuuh cosa mi tocca sentire…guarda, nella mia maturita’ di donna che ho sempre cercato di mantenere fino adesso ti dico una cosa : ci sentiamo quando avrai ancora una decina di anni in piu’ ( soprattutto di cervello) cosi vedi come ti ” divertono” certe infamate.
Che tu le abbia dette , che tu le abbia scritte, che tu le abbia lette su di te per conto degli altri o che gli altri le abbiano fatte pensare a delle terze persone … credimi le infamati LO IMPARERAI che cosa vogliono dire nella vita, ciccia.
Cerchiamo di dirlo a Marco Carta e George Clooney che sono dei froci ( ma manco a loro , volendo guardare…) e non a delle persone che il loro nome devono farselo bene o male per merito dei loro lavori!

#750 Comment By Lalla On 5 settembre 2009 @ 19:56

cmq non sono MIKE ma Lalla! O.O

#751 Comment By Gamberetta On 5 settembre 2009 @ 19:58

@Lalla.

[...] nella vita ho imparato una cosa di sicuro… gli scemi falli annegare nel loro brodo… Saluti.

Ecco, noi anneghiamo volentieri, perciò ci puoi pure lasciare. Se però decidi di restare, per piacere, non spacciarti per altre persone, tipo il tale “Mike”, perché la prossima volta i messaggi li cancello. Grazie.

#752 Comment By Lalla On 5 settembre 2009 @ 20:03

@Lalla,
???, da quanto ho capito, non si riferiva ad un eventuale compiacimento di Rocca derivante dall’aspetto dei personaggi descritti, ma da quello che si prova nell’atto stesso dello scrivere. Molte persone che scrivono tendono, specialmente quando sono giovani, a buttarsi in descrizioni lunghe, pompose e perfettamente inutili giusto per il gusto di scrivere. Questa operazione è molto simile all’autoerotismo (in senso lato, ovviamente), in quanto non ha alcuna finalità precisa, se non l’autogratificazione.
Se Rocca in quella scena avesse descritto un procione che fa il bagno, ad esempio, sarebbe stata la stessa identica cosa: l’orientamento sessuale non c’entra nientE

Questa la trovo gia’ una spiegazione piu’ coerente ..
Adesso come tutte le pecore pero’ verrano fuori a dire che ANCHE LORO LA PENSAVANO COSI..!!!! che non mettevano in dubbio nulla… Fate Vobis.
Anche se il vostro discorso.. bah non fila comunque, scusate.
Scrivere una saga in dieci anni ( mettiamo il caso ) significa andarla a riprendere 10 anni dopo, con dei cambiamenti di scena, di narrazione, di svolte nelle scene stessa
Che cavolo vuol dire vedere pomposita’ in una scena?
Magari per lo scrittore e’ una scena da non tralasciare
Come in una canzone dove si compone un intro piu’ strumentale del solito per ” allungarla”.
Dietro c’e’ un lavoro di strumenti e composizione unita alla canzone stessa e quindi del prodotto finito, ultimato.

#753 Comment By Lalla On 5 settembre 2009 @ 20:07

Ecco, noi anneghiamo volentieri, perciò ci puoi pure lasciare. Se però decidi di restare, per piacere, non spacciarti per altre persone, tipo il tale “Mike”, perché la prossima volta i messaggi li cancello. Grazie.

Gamberetta se leggi sopra ( e non spari cazz.. per una volta) vedi coi tuoi occhietti che mi sono scusata… Non sono Mike.. chi e’ Mike? ero io ad aver scritto…bah..

#754 Comment By Annaf On 5 settembre 2009 @ 20:11

ci sentiamo quando avrai ancora una decina di anni in piu’ ( soprattutto di cervello) cosi vedi come ti ” divertono” certe infamate.

Prima di tutto, cara Lalla/Mike/chiunque tu altro sia, mi è sempre parso di essere gentile con te. Ti ho dato della stupida? Ti ho dato della minorata mentale? Non mi pare proprio. Quindi evita di dire “ci risentiamo tra una decina d’anni” perché mi sembra di essere più vecchia di te, almeno a giudicare da come scrivi e da come ti sei posta qui (sfogando le tue frustrazioni e parlando dei tuoi problemi esistenziali).
In secondo luogo, leggi quello che vuoi, ma se qualcuno ti spiega le cose e poi non capisci, non dire che facciamo gli gnorri o altro, perché se avessimo fatto gli gnorri non ti avremmo di certo dato retta.
E dopo questo ultimo tuo commento, me ne torno ad ascoltare la radio (sì, questa sera ho di meglio da fare, tipo fangirlare per qualche cantante, visto che non ho avuto la possibilità di farlo dieci anni fa) e spero proprio che tu non mi risponda, perché non sei degna di rivolgermi di nuovo la parola.
Ciao tesoro, cresci che sei la prima ad averne bisogno.

#755 Comment By Lalla On 5 settembre 2009 @ 20:30

Annaf spiegami da dove hai letto dell’accanimento contro di te?
Tu mi hai espresso dei tuo pareri un po’ da altezzosa che mi pare tu sia e parecchio anche..
hai un anno in piu’ di me non mi far imparare come si sta al mondo , grazie ^^
Non mi chiamare tesoro.. apprezzo molto di piu’ l ‘”appassionata” di ” ???”
Io ho chiesto se ??? fosse un attimino registrato a sembrare quasi insinuasse qualcosa sulla sessualita’ di uno scrittore che pompa delle descrizioni
Non avevo nemmeno parlato con chicchesia, ma con lui.
Tu hai voluto intervenire. .. sparando anche parecchie cavolate, permettimelo
Sono a contatto con persone appasionate di manga e di anime con la quale si parla spesso di cio’. E credimi la bellezza maschile effemminata e’ quasi sempre protagonista di personaggi manga .. soprattutto perche’ in quei paesi orientali la bellezza dei tratti somatici maschili cosi ” bambineschi” e’ molta apprezzata, come anche la pelle molto chiara nelle ragazze giovani.
E ti dicevo che nessun mangaka pero’ e stato mai tacciato di ” eccitarsi” mentre scrive!
Visto che ??? ha scritto ” Serve ad eccitare eventuali lettrici? ” ( se ti hanno spiegato come ci si eccita quando sei entrata nella puberta’ allora puoi capire cosa intendeva….) e poi ha aggiunto O CHI L’HA SCRITTO???…
Mah si dai facciamo finta che si stava parlando della ” pomposita’” del passaggio del romanzo.. si si…
Perdonami ma se sei un’appassionata come me anche sentirtele dire di persona certe cose ti infastidiscono.
Se le scrivi cercando un secondo fine smerdatorio…allora beh, dai, fai lo gnorri e cerca sempre di essere in buona fede
Io mi rilasso intanto..
ciao ciao bedda.

#756 Comment By Annaf On 5 settembre 2009 @ 20:53

Annaf spiegami da dove hai letto dell’accanimento contro di te?

Mah, quoto da uno degli ultimi tuoi commenti:

Ritengo di essere una persona dotata di buonsenso (come gli altri che commentano qui sempre), devo dire che la cosa non mi ha minimamente scalfita, anzi, mi ha divertita, mi ha fatto passare cinque minuti leggeri.

UUUUUUUUuuuuh cosa mi tocca sentire…guarda, nella mia maturita’ di donna che ho sempre cercato di mantenere fino adesso ti dico una cosa : ci sentiamo quando avrai ancora una decina di anni in piu’ ( soprattutto di cervello) cosi vedi come ti ” divertono” certe infamate.
Che tu le abbia dette , che tu le abbia scritte, che tu le abbia lette su di te per conto degli altri o che gli altri le abbiano fatte pensare a delle terze persone … credimi le infamati LO IMPARERAI che cosa vogliono dire nella vita, ciccia.
Cerchiamo di dirlo a Marco Carta e George Clooney che sono dei froci ( ma manco a loro , volendo guardare…) e non a delle persone che il loro nome devono farselo bene o male per merito dei loro lavori!

La parte in corsivo che tu hai quotato e a cui hai ribattuto l’ho scritta io, quindi evita di farmi la santarellina e dirmi che me la sono presa inutilmente. Non è la prima volta che sbagli interlocutore e leggi quello che vuoi leggere senza curarti di guardare chi sia l’autore reale dei commenti.

E io chiudo qui, perché parlare con ragazzine isteriche che pretendono di avere ragione sempre e comunque dopo un po’ mi stanca e, come ho già detto, ho di meglio da fare.
Addio tesoro.

#757 Comment By Drest On 8 settembre 2009 @ 15:44

obvious troll is obvious.

e se non è un troll è chiaramente una minorata (non capisce assolutamente nulla).

saltatela su.

@Gamberetta: Aprici un forum con la funzione ignora, dai… :P

#758 Comment By Mauro On 8 settembre 2009 @ 23:47

Domanda tecnica sul sito: a volte mi manda i commenti direttamente; altre volte li mette in coda di moderazione, e io li vedo con la scritta “In coda di moderazione”; altre volte ancora, non li visualizzo proprio e immagino siano comunque in coda (qui ci sarà un mio commento doppio, temevo che semplicemente non l’avesse inviato; invece credo sia in moderazione a causa del numero di collegamenti presenti. Eliminate pure il primo).
Il criterio qual è? Giusto per sapere quando il commento non è stato inviato e quando invece è in coda senza essere segnalato.

#759 Comment By Enlil On 8 settembre 2009 @ 23:49

Non sapevo dove scriverlo, quindi ho deciso di rispolverare una discussione dei primordi.
I coniglietti sono un problema ontologico grave. L’esistenza del coniglio è la prova più schiacciante che l’universo non è soggetto ad alcun tipo di disegno o volontà intelligente. Nessun essere dotato di raziocinio, tanto meno chi dovrebbe incarnare il Raziocinio stesso, avrebbe permesso la coesistenza di due esseri come il coniglio e il sottoscritto. I leporidi sono uno scandalo tutto biologico, la violenta bestemmia del mondo animale, una continua pugnalata al cuore della sensibilità degli esseri umani. Il coniglio è l’animale più subdolamente fragile in natura, la distruzione e la cottura sono caratteristiche intrinseche alla sua essenza: nasce e prolifera (in modo incontrollato, al punto che le sue doti di amatore sono diventate proverbiali: al pari di quelle del riccio, che però ha il pregio di non sparpagliare il prezioso seme) solo ed esclusivamente per essere ucciso e quindi per prostrarci in parossismi di dolore empatico. Dovrebbero morire tutti in un colpo solo. Dovrebbero esaurire la loro linfa vitale in un tunnel quantistico, schiantarsi in entanglement di lame probabilistiche.

#760 Comment By Gamberetta On 8 settembre 2009 @ 23:59

@Mauro. È un problema con le misure antispam. Se ci sono troppi link, link a siti sgraditi da Akismet o da WordPress, combinazione di parole chiave, o IP di provenienza sospetti, il commento finisce tra lo spam.
In ogni caso, io cerco di controllare prima che lo spam venga cancellato automaticamente. Di solito riesco a recuperare i commenti.

#761 Comment By Il Duca Carraronan On 9 settembre 2009 @ 00:15

@Enlil
Tu che non ami i conigli da loro non sarai amato. Sventura ricada su di te, che odi lo sfinterico pelosetto! Sventura!
Ciò che voi avete fatto al più piccolo dei miei [coniglietti] io lo farò quattro volte a voi“, così si espresse Jesus Onofago, sulle cui abitudini culinarie la Chiesa si divide offrendo catini di uova sode o di asini bolliti!
Quattro volte sia il tuo nome maledetto, tu che non ami il coniglietto. Le schiere alate dei leporidi presidiano il ponte arcobaleno e quando verrà l’ultimo giorno e tenderai la braccia per essere salvato, i conigli non ti salveranno e per sempre brucerai nelle fiamme degli inferi.

#762 Comment By Clio On 9 settembre 2009 @ 00:29

Al Duca sarebbe piaciuto il coniglio di mia zia, Tamerlano, il coniglio più infoiato della costra occidentale, il terrore di caviglie, galline e gatti. Mia cugina si muniva di scopa per resistere ai suoi assalti galanti.
Ci sarà anche Tamerlano sul Bifrost? Perché, nel caso, io preferisco una crociera con sua altezza Hella e la sua nave di unghiette ^_^

#763 Comment By Enlil On 9 settembre 2009 @ 00:47

Vorrei innanzitutto precisare che io non odio i conigli: al contrario, se non li amassi visceralmente non potrei essere così profondamente turbato dalla loro desolante fragilità. L’eccidio incondizionato è una delle forme di amore più pure.
Non temo le ire lagomorfe.

#764 Comment By Mauro On 9 settembre 2009 @ 00:54

È un problema con le misure antispam. Se ci sono troppi link, link a siti sgraditi da Akismet o da WordPress, combinazione di parole chiave, o IP di provenienza sospetti, il commento finisce tra lo spam.

Immaginavo; quello che non capisco è perché a volte lo visualizzo con la scritta “In coda di moderazione” (o quello che è), altre volte invece non li visualizzo nemmeno (il criterio cui mi riferivo è quello per cui discrimina tra queste due opzioni). Comunque non è un problema, avuta la conferma so come regolarmi.

Approfitto dell’occasione per segnalare che i codici per gli elenchi sembrano non funzionare: nell’anteprima appare l’elenco puntato, ma il messaggio ne è poi privo.

#765 Comment By Il Duca Carraronan On 9 settembre 2009 @ 01:14

@Enlil
Il coniglio si ama spiritualmente e carnalmente. Pur con le sue febbri emorrargiche, la dermatite umida, la diarrea, il torcicollo, la capacità di spezzarsi la schiena da solo, l’urina multicolore, la costipazione letale, la coccidiosi, l’infarto per l’eccesso di paura, l’otite, la malocclusione dentale, gli sbalzi d’umore, la golosità irrefrenabile ecc… ecc…
è sempre un batuffolo da amare. Spiritualmente e carnalmente.

@Clio
Tamer l’Ano è un nome foriero di vogliosità sfinteriche!

#766 Comment By Tapiroulant On 9 settembre 2009 @ 11:24

@Enlil
Il coniglio si ama spiritualmente e carnalmente. Pur con le sue febbri emorrargiche, la dermatite umida, la diarrea, il torcicollo, la capacità di spezzarsi la schiena da solo, l’urina multicolore, la costipazione letale, la coccidiosi, l’infarto per l’eccesso di paura, l’otite, la malocclusione dentale, gli sbalzi d’umore, la golosità irrefrenabile ecc… ecc…
è sempre un batuffolo da amare. Spiritualmente e carnalmente.

@Clio
Tamer l’Ano è un nome foriero di vogliosità sfinteriche

Caro Duca, dopo questo post spero tanto che tu diventi uno scrittore talmente bravo e famoso che pubblicheranno la tua opera omnia in edizione critica in 20 volumi. Tra cent’anni, il tuo Epistolario andrebbe a ruba anche nei supermercati.

#767 Comment By Gamberetta On 9 settembre 2009 @ 23:14

@Mauro.

Approfitto dell’occasione per segnalare che i codici per gli elenchi sembrano non funzionare: nell’anteprima appare l’elenco puntato, ma il messaggio ne è poi privo.

Gli elenchi puntati/numerati non sono consentiti nei commenti, forse lo erano in vecchie versioni di WordPress, ma in questa ultima no. I tag consentiti dovrebbero essere solo:
<a>, <abbr>, <acronym>, <b>, <blockquote>, <cite>, <code>, <del>, <em>, <i>, <q>, <strike> e <strong>.

#768 Comment By Merphit Kydillis On 10 settembre 2009 @ 22:30

Gamberetta, recensirai Il Libro del Destino di Elisa Rosso? (Dimmi di sì, dimmi di sì, dimmi di sì…)
Se posso, vorrei postare una “testimonianza” di una ragazza che ha avuto l’ardire di dare delle critiche negative sul suo libro, ed ha avuto delle belle rispotaccie.
E se si visita il forum di Elisa Rosso, certuni additano i critici come invidiosi ai quali è stata negata la possibilità di pubblicare il proprio libro.
Direi pane per i tuoi denti :D

#769 Comment By Merphit Kydillis On 10 settembre 2009 @ 22:33

Dimenticavo: può un drago scambiare una mezzelfa (o pseudofata) per un goblin?

#770 Comment By Gamberetta On 10 settembre 2009 @ 23:28

@Merphit Kydillis.

Gamberetta, recensirai Il Libro del Destino di Elisa Rosso? (Dimmi di sì, dimmi di sì, dimmi di sì…)

Forse lo metterò come possibile scelta, se decido anche quest’anno di fare una recensione natalizia. Altrimenti niente. Sono stufa di perdere tempo con quelle che sono evidentemente boiate.

#771 Comment By Maudh On 11 settembre 2009 @ 12:11

@Gamberetta (da convincere a recensire la Rosso) Ti plego, ti plego, ti plego, ti pleeeeeeeeeego!

#772 Comment By Angra On 11 settembre 2009 @ 13:34

Non so, io non vorrei ipotecare il Natale con Elisa Rosso… da qui ad allora uscirà senz’altro qualcosa di peggio ^_____^

#773 Comment By ??? On 11 settembre 2009 @ 13:47

@ Angra

Tu la Rosso l’hai letta?

Come va col tuo romanzo?

#774 Comment By Merphit Kydillis On 11 settembre 2009 @ 14:26

@ Angra: ah, poi hai visto il link che ti avevo postato tramite e-mail? Quello che Princess riportava la “chiacchierata” con Elisa Rosso?
Cioè, ha parte che anziché 16 anni sembra che ne ha 5… certe risposte che lascerebbero allibita addirittura la Troisi!
Eynis non è antipatica. Sei tu che sei invidiosa di lei.

Se farsi pubblicare i propri romanzi significa comportarsi come una bimbominkia – o come Gielle e il Rocca, tanto vale che mi dedico alla coltivazione di bonsai.

#775 Comment By Maudh On 11 settembre 2009 @ 16:05

@Angra: La strada che scende a Malagrotta!

Comunque io la Rosso l’ho letta: a pezzi ridicoli si mischiavano pezzi quasi leggibili, e almeno scorreva. Forse per il mattatoio sarebbe meglio Bryan 2 o Malagrotta.
O, in quanto bestie sadiche, tutto il Rocca, sempre che ciò non implichi il suicidio di Gamberetta.

#776 Comment By Angra On 11 settembre 2009 @ 16:05

@???: no, non ho letto il libro di Elisa Rosso. Per i temi trattati (fantasy molto “classico”) e per il fatto che è stato pubblicato in una collana per ragazzi non mi attira. Poi magari è bellissimo, il che non è in contrasto con quello che ho scritto qualche post più sotto. Se invece è brutto questo non basta a farmi venir la voglia di vederlo massacrato. Un coro di venduti e lecchini come quelli che si levano per certa roba pompata da Mondadori sarebbe di stimolo, ma in questo caso non mi pare ci sia stato, e se c’è stato me lo sono scampato. Così a naso non mi aspetterei un bel libro, ma nemmeno una miniera di risate come Mitoancess o fastidioso (senza possibili sfumature positive nel termine) come Wunderkind, per cui temo che non potrebbe venirne fuori una recensione divertente. In altre parole, i problemi e gli errori che verrebbero fuori avrebbero probabilmente un sapore di già visto e sarebbero più o meno quelli che tutti ci aspettiamo. Sempre che, ripeto, non sia invece un bel romanzo.

Riguardo al mio romanzo, ho finito di rivedere il capitolo 5 e devo metterlo online. Durante la revisione ho trovato che era pieno di dialoghi stucchevoli e inforigurgiti, così la cosa mi ha preso molto più tempo del previsto.

@Merphit: sì, l’ho letto, ma non mi viene molto da dire. L’autrice prende le critiche esattamente come le prendono altri molto più grandicelli di lei, solo in modo più scoperto, e non è altrettanto abile (si fa per dire) a fare la splendida.

#777 Comment By Angra On 11 settembre 2009 @ 16:15

@Maudh:

Comunque io la Rosso l’ho letta: a pezzi ridicoli si mischiavano pezzi quasi leggibili, e almeno scorreva.

E’ quello che mi aspetterei, infatti.

O, in quanto bestie sadiche, tutto il Rocca,

Guarda che Mitoancess rulla! ^__^ Ha delle parti noiosissime, ma poi vengono fuori anche delle perle come quella dei capelli che ti fanno ridere fino ai crampi. O come quando finisce le frasi con ecc. ecc. (giuro). Prima o poi mi metterò a leggerlo tutto sul serio.

#778 Comment By Maudh On 11 settembre 2009 @ 17:25

@Angra: Prima finisci saxxon, che voglio sapere come va a finire.
Poi puoi anche suicidarti leggere il Rocca.

P.S. Ho comprato Il trono di spade di Martin: qualche opinione?

#779 Comment By Annaf On 11 settembre 2009 @ 23:33

P.S. Ho comprato Il trono di spade di Martin: qualche opinione?

Io l’ho comprato, l’ho iniziato e giace da mesi accanto al mio letto, pronto per essere ripreso in mano, anche se le prime frasi non mi hanno entusiasmata più di tanto. Aspetto di finire un po’ di roba prima di riprenderlo in mano, così da poter dare un giudizio più… appropriato ed elaborato^^

#780 Comment By Mauro On 12 settembre 2009 @ 00:33

Tenete presente che la traduzione dei libri di Martin non è… eccelsa. Ci sono frasi incomprensibili, errori corretti e poi reinseriti, cambiamenti arbitrari e voluti, ecc.
Per fare un paio di esempi: Mostra spoiler ▼

#781 Comment By Mauro On 12 settembre 2009 @ 17:13

Sapete come sia questo?

#782 Comment By mariateresa On 12 settembre 2009 @ 20:40

Ho deciso di creare una società tecnologicamente avanzata nel mio mondo secondario, ma per farlo ho bisogno di qualche base di steampunk, un genere che mi attrae ma mi allontana allo stesso tempo. Potete consigliarmene qualcuno? Vorrei solo capire come si può conciliare in modo coerente tecnologia e fantasy, senza andare nella fantascienza. Anche se alla fine andrò lì a parare con vampiri e licantropi.
ps:non resisto dal dire la mia su fantasy lover. dark fantasy equivale a gnokki fantasy, a quel che ho capito. Giudicate da voi. Elisa Rosso l’ho letta, ma devo rileggerla perchè diverse cose mi sono sfuggite. Non è male come la Strazzulla o il Ghirardi, forse è un gradino più su della Troisi. Accettabile, ma mediocre.

#783 Comment By Annaf On 12 settembre 2009 @ 20:45

@mariateresa: Leggiti Write Fantasy & Science Fiction consigliato da Gamberetta qui, troverai molti consigli utili.

#784 Comment By mariateresa On 12 settembre 2009 @ 22:10

Di manuali ne ho abbastanza. Preferisco fonti dirette. Carraronan mi ha consigliato qualcosa di Gibs, come steampunk tecnologico.

#785 Comment By lilyj On 13 settembre 2009 @ 00:54

@ Mauro: wow, quel libro promette benissimo!!! Julian e Kyrian sono dei nomi che fanno così antica Grecia! Ri-wow! XD (sto scherzando. La trama sembrerebbe interessante, ma ‘sta ca**ata dei nomi mi fa venire i brividi.)

#786 Comment By Merphit Kydillis On 13 settembre 2009 @ 12:24

@ mariateresa: Elisa Rosso è stata pubblicata dalla Piemme. Me la facevo più seria la casa editrice perché ha pubblicato cose dal livello di una fan fiction (ovvero !!?!, beeelisimo e robe varie), ma non solo sullo stile grafico.

Tanto per dirne una, i ribelli (cioè i buoni) addestrano orfani undicienni con allenamenti allucinanti… altrimenti, potreste spiegarmi come questi bambini riescono a sfuggire “con grande maestria” i soldati nemici, e prenderli a pugni con le mani occupate? Perché sprecare uomini valorosi quando si fà vedere al proprio bebé Walker Texas Ranger? Magari così impara qualcosa…

Altra fesseria, il commento che avevo postato precedentemente: draghi che scambiano pseudoelfe, mezzelfe (o quello che è) per un goblin.
Cioè, ma stiamo scherzando? È un drago, un rettiloide sputafuoco magico, che può campare fino a mille e passa anni… e ti scambia la protagonista (che, per dover di cronaca, ti schiva con nonchalanche una fiamamta) per un goblin? Cos’è, soffre di miopia e congiuntivite, oltre ad aver ingoiato un quintale di funghi allucinogeni?
Non ci mancano scene alla Licia (i cattivi che prima bruciano una città e dopo la saccheggiano, scene d’ammorre e altre troisiate) e anche i commenti dei “lettori” che vanno a dire a chi non la pensa come loro “Sei un invidioso, il tuo romanzo non è stato pubblicato, sei un fallito, ecc. ecc., gné gné gné son migliore di te”.

#787 Comment By Merphit Kydillis On 13 settembre 2009 @ 12:33

A proposito: se qualcuno passasse gentilmente a Pescara e mi prestasse la sua videocamera, mi fareste un gran favore, perché io e il mio amico dobbiamo fare ancora la video-recensione de Gli Eroi del Crepuscolo e delle creazioni della Troisi. Il mio amico in questione (che per la privacy si fa chiamare Ravnos) gli piacciono i romanzi di Nihal e Dubhe, ma non al livello di fanatismo, semmai come lettura “leggera”. Poi vammi spiegare quando una laureta di astrofisica ti sbaglia tattiche militari medievali…
Invece ha letteralmente sofferto quando l’ho obbligato a leggere la Strazzulla: si è fermato a metà del quarto capitolo. Non è granchè, ma almeno sa cosa dovrà affrontare…
Per chi se lo domandasse: gli ho fatto leggere Strazzulla perché voglio una recensione sincera: sarcastica e acida, ma sincera, e fondata su motivazioni logiche. Mi era sembrato disonesto fare la video-recensione quando i “conduttori” sono ignari degli argomenti che devono trattare.

#788 Comment By Maudh On 13 settembre 2009 @ 15:34

Annaf e Mauro, grazie. (anche se il Trono di spade ha perso 10 punti nella lista).

#789 Comment By Mauro On 14 settembre 2009 @ 11:43

Ulteriore elemento a favore della versione originale: sono meno libri; in Italiano, ogni libro è stato spezzato in due o tre volumi.
Personalmente sono molto tentato di provare la lettura del prossimo direttamente in Inglese…

#790 Comment By Uriele On 18 settembre 2009 @ 10:22

@ Mauro: anche perché se aspettiamo che traducano tutte le millemila pagine del prossimo “a dance with dragon” si diventa vecchi. Il grosso problema della versione italiana e che spezzando i libri non si ottiene un finale. Io quando ho finito il trono di spade stavo per gettare il libro nel fuoco, mi sembrava di aver comprato un libro a cui avevano strappato le ultime cento pagine. Poi mi hanno detto che era stato semplicemente spezzato ed effettivamente Grande Inverno ha una sua conclusione, aperta, ma una conclusione

#791 Comment By Pyros On 18 settembre 2009 @ 21:43

Gamberetta, ti segnalo una cosa che mi ha divertito moltissimo!
Le 20 frasi peggiori di Dan Brown: http://www.telegraph.co.uk/culture/books/booknews/6194031/The-Lost-Symbol-and-The-Da-Vinci-Code-author-Dan-Browns-20-worst-sentences.html

#792 Comment By Gary Sue On 19 settembre 2009 @ 11:26

I motivi sono 4 (errore mio)

#793 Comment By Uriele On 19 settembre 2009 @ 12:23

Lo metto direttamente qua perché è tutto OT

@ Mauro: grazie mille per Gente che Gioca. Hanno solo quello che hai detto tu della Gumshoe negli articoli, ma provo a cercare in play by forum per vedere se trovo qualche giocatore pronto a provare Trails.

#794 Comment By Angra On 19 settembre 2009 @ 15:32

@Gary Sue:

- Gamberetta ha una cultura basata principalmente sui manga e il mio romanzo di manga ha ben poco.

No, avevi detto bene prima, i motivi sono tre. Quello sopra non è un motivo, è una stronzata ^____^

#795 Comment By Uriele On 19 settembre 2009 @ 15:57

@ Angra: aveva detto che i motivi erano 2, quindi per rendergli giustizia metterei fra le stronzate anche il 4:

-Gamberetta ama l’azione e il movimento. Ad esempio ha detto che Vampire Kisses è carino… non è vero, è bruttino proprio perchè sterile. Una serie di eventi e basta, senza un minimo di riflessione. Il romanzo deve far riflettere.

#796 Comment By lilyj On 19 settembre 2009 @ 20:03

@ Gary Sue: “Il romanzo […]deve anche dare degli insegnamenti da applicare poi nella vita di tutti i giorni.”
Scusa, ma dove sta scritto? Sulle tavole dei Dieci Comandamenti?
Sinceramente preferisco usare la mia testa piuttosto che rifarmi al Verbo di chicchessia.

#797 Comment By mirko On 19 settembre 2009 @ 20:22

ciao Gamberi,
davvero utile questo blog. Continuate così.

Non c’entra nulla; Vorrei chiedere se esiste, su internet, una realtà simile a questa, dove si faccia critica di fumetto/graphic novel.

Comunque un saluto a tutti, e…
Evviva la critica!

#798 Comment By Gary Sue On 19 settembre 2009 @ 23:14

Angra ma io non ho offeso Gamberetta perchè ti infervori in questo modo, oltretutto utilizzando un linguaggio scurrile? Per te sono stronzate quei punti? Ok, liberissimo di pensarla come ti pare ma modera i termini e non stare sempre a difendere Gamberetta per paura di uscire dalle sue grazie -.- mamma mia.

Per gli altri che hanno detto che dico stronzate: il romanzo deve essere Verisimile, Utile e dilettare. Questa regola banalissima non l’ho inventata io, premetto prima che mi azzannate.
Il lettore legge per vari motivi
- c’è chi per svagarsi (fantasy e simili)
- chi per vedere i suoi ideali messi su carta (STORIE D’AMORE)
- chi tenta di esorcizzare i propri demoni (gialli, thriller, noir)
- chi vuole rivedersi nella storia (narrativa, romanzi di formazione)

Ora, dire che una persona ha una cultura basata prettamente sui manga non è un’offesa visto che mi piacciono molto. Oltretutto è quello che ho ricavato leggendo alcuni articoli di Gamberetta nonchè il suo romanzo le avventure della giovane Laura. Cosa ci sarebbe di male?

#799 Comment By Annaf On 19 settembre 2009 @ 23:59

Il lettore legge per vari motivi
- c’è chi per svagarsi (fantasy e simili)
- chi per vedere i suoi ideali messi su carta (STORIE D’AMORE)
- chi tenta di esorcizzare i propri demoni (gialli, thriller, noir)
- chi vuole rivedersi nella storia (narrativa, romanzi di formazione)

Personalmente tutte queste cose le ho trovate anche in un unico libro o in un solo genere, e non necessariamente “vedere gli ideali messi su carta” vuol dire “storia d’amore”, così come “esorcizzare i propri demoni” significa sempre “giallo, thriller, noir”, ecc.

Per ritornare IT, mi trovo assolutamente d’accordo con le nuove scelte di Gamberetta e sono curiosa anch’io di sapere chi è “ciccio” (XD)

#800 Comment By Angra On 20 settembre 2009 @ 12:06

@Gary Sue: intanto non mi infervoro, infatti ho messo la faccina che ride.

Ora, dire che una persona ha una cultura basata prettamente sui manga non è un’offesa visto che mi piacciono molto.

Infatti io mica ho detto che è un’offesa, ho detto che è una stronzata. Se preferisci posso dire che è una grossa forzatura, un’enorme imprecisione. E’ come dire che Adolf Hitler è noto soprattutto per essere stato un pittore della prima metà del ’900.

Ok, liberissimo di pensarla come ti pare ma modera i termini e non stare sempre a difendere Gamberetta per paura di uscire dalle sue grazie -.- mamma mia.

Questa invece chiamarla grossa forzatura o enorme imprecisione è riduttivo, stronzata rende molto meglio l’idea.

#801 Comment By dr Jack On 20 settembre 2009 @ 12:09

@ Gary Sue:

Per gli altri che hanno detto che dico stronzate: il romanzo deve essere Verisimile, Utile e dilettare. Questa regola banalissima non l’ho inventata io, premetto prima che mi azzannate.

Un po’ di persone qua sono molto protettive nei confronti di Gamberetta :p, che tra l’altro ha già dimostrato di sapersi difendere da sola.
Trascurando i tuoi post precedenti, secondo me la prima affermazione quotata deve essere modificata in: un romanzo deve essere utile e verosimile PER dilettare. Deve essere anche altre cose poi :).

Il lettore legge per vari motivi
- c’è chi per svagarsi (fantasy e simili)
- chi per vedere i suoi ideali messi su carta (STORIE D’AMORE)
- chi tenta di esorcizzare i propri demoni (gialli, thriller, noir)
- chi vuole rivedersi nella storia (narrativa, romanzi di formazione)

Non approvo questa teoria… però replico perchè la trovo divertente :). Se l’hai presa da qualcuno mi potresti dare la fonte che mi piacerebbe scoprire di più?

#802 Comment By Gary Sue On 20 settembre 2009 @ 13:03

Non approvo questa teoria… però replico perchè la trovo divertente :). Se l’hai presa da qualcuno mi potresti dare la fonte che mi piacerebbe scoprire di più?

Dal mio libro di critica letteraria. Comunque quello che si intende in quell’elenco è anche quello che dice spesso Gamberetta: se compro un libro fantasy pretendo che ci sia del fantasy. Che poi possono esserci tantissime altre cose è naturale e anzi più stuzzicante. Ma se compro un fantasy e poi ci ritrovo solo una storiella d’amore su un impianto horror- fantasy accennato (vedi Twilight) allora resto delusa.

#803 Comment By dr Jack On 20 settembre 2009 @ 13:14

@Gary Sue:
Ho cercato “Dal mio libro di critica letteraria.” Ma non l’ho trovato :p. Non potresti essere più precisa?
(non sto cercando di provocarti. Sono davverto interessato a scoprire come difende le 4 teorie che avevi esposto.)

#804 Comment By Gary Sue On 20 settembre 2009 @ 14:01

@Gary Sue:
Ho cercato “Dal mio libro di critica letteraria.” Ma non l’ho trovato :p. Non potresti essere più precisa?
(non sto cercando di provocarti. Sono davverto interessato a scoprire come difende le 4 teorie che avevi esposto.)

Puoi provocarmi quanto ti pare ;-) tanto sono i risultati finali che contano.

Si trova nel capitolo che riguarda il lettore. Il rapporto tra autore e lettore e l’orizzonte d’attesa. Se ti va di approfondire cerca pure su internet.

Ad ogni modo, visto che i lettori di questo blog sono così poco aperti alle idee altrui, da oggi eviterò di commentare anche se sicuramente leggerò le altre recensioni di Gamberetta visto che mi piacciono molto.

Bye bye.

#805 Comment By dr Jack On 20 settembre 2009 @ 14:33

@Gary Sue:

Puoi provocarmi quanto ti pare ;-) .

Ti ringrazio della gentile proposta, anche se provocarti con il tuo permesso perde un po’ del suo gusto :p.

Si trova nel capitolo che riguarda il lettore. Il rapporto tra autore e lettore e l’orizzonte d’attesa. Se ti va di approfondire cerca pure su internet.

Grazie della precisione e della specifica del capitolo. Se adesso mi dai anche titolo e autore magari… :p.

…visto che i lettori di questo blog sono così poco aperti alle idee altrui…

Già, chiedere i titoli dei libri per saperne di più è un’evidente atteggiamento di chiusura mentale.
(oh… me l’hai dato tu il permesso :p)

#806 Comment By scriterio On 20 settembre 2009 @ 16:12

Interessante prospettiva…

Credo che Gamberetta abbia fatto proprio bene. Anche se la questione non fa che sottolineare due punti dolenti:

- la mancanza di modestia degli scrittori.
Scrivere, con pochissime eccezioni significa essere un artigiano, e questo presuppone apertura mentale e modestia. Non mi risulta che l’arroganza, sebbene ammantata di coscienza di sé, porti molto lontano e per molto tempo.

- la carenza di editing professionale.
Gamberetta non avrebbe, a mio avviso, le richieste che ha se gli scrittori ravvisassero negli editor della casa editrice personale preparato…

@Gary Sue
Nonostante non sia un amante dello stile di dr. Jack, ti assicuro che qui

visto che i lettori di questo blog sono così poco aperti alle idee altrui

hai fatto un piccolo autogoal. Recupera un filo di atarassia e torna a discutere. Il tuo punto di vista è interessante e degno; non meriti di finire nel dimenticatoio come “quella che ha mollato perché non reggeva ad una discussione accesa”.
Saluti!

#807 Comment By p.coso On 20 settembre 2009 @ 23:28

Mi rendo conto non c’entri un tubo, ma a me basta che continui ad essermi utile con questo sito. Ne approfitto per ringraziarti.

#808 Comment By Lo Zeno On 21 settembre 2009 @ 11:57

@Gary Sue: va bene la coda di paglia, il punzecchiarsi a vicenda, eccetera, è tutto molto bello e divertente ma… il titolo e l’autore di quello strac***o di libro di critica letteraria? Quali sono? Lo scrivi o no, che qui c’è gente interessata a leggere certe cose, sai!

(ma sì, visto che qui ci si attacca tutti a vicenda uso il tono cattivo anche io, no?)

#809 Comment By dr Jack On 21 settembre 2009 @ 12:19

@ Lo Zeno:

ma sì, visto che qui ci si attacca tutti a vicenda uso il tono cattivo anche io, no?

Non volevo farne una moda :p, solo che Gary si è presentata muovendo critiche nascoste, e all’inizio non volevo neanche provocarla.
La tecnica del “ti dico il capitolo, ma non il titolo del libro” mi fa propendere per questa ipotesi:

Per gli altri che hanno detto che dico stronzate: il romanzo deve essere Verisimile, Utile e dilettare. Questa regola banalissima non l’ho inventata io, premetto prima che mi azzannate.

Questo lo potrebbe aver ha tratto da un testo (anche se forse travisato un po’).
Mentre questo:

Il lettore legge per vari motivi
- c’è chi per svagarsi (fantasy e simili)
- chi per vedere i suoi ideali messi su carta (STORIE D’AMORE)
- chi tenta di esorcizzare i propri demoni (gialli, thriller, noir)
- chi vuole rivedersi nella storia (narrativa, romanzi di formazione)

Potrebbero essere sue opinioni personali.
Chiaramente se qualcuno conosce un libro che dice queste cose potrebbe dircelo e svelarci questo mistero.

@scriterio:
Grazie per aver detto che ho uno “stile”.

Se nei messaggi guardate solo il positivo la vita è molto più piacevole ;).

#810 Comment By Gary Sue On 21 settembre 2009 @ 13:13

Il titolo non lo ricordo visto che l’esame l’ho dato due anni fa. Appena ho del tempo libero visto che sto preparando l’esame di linguistica, lo cercherò nello scatolone dei libri fotocopiati e ti farò sapere.

Ora un’ultima cosa vorrei dire: la saccenza deve essere supportata da qualcosa. Non tollero assolutamente che delle persone di cui non so niente e che non sanno niente di me, dei miei studi, delle mie conquiste e delle mie capacità, salgano in cattedra a volermi deridere o magari farmi inciampare sui miei stessi piedi per aver enunciato una teoria ben precisa che si può trovare anche su internet con una ricerca abbastanza breve.

Questo lo potrebbe aver ha tratto da un testo (anche se forse travisato un po’).

sinceramente tu hai rotto un tantino le scatole. http://www.repubblicaletteraria.it/AlessandroManzoni_poeticadelvero.htm

eccotelo a te. Che cavolo di critico sei se non conosci le basi della critica letteraria? Ma tu guarda questo come si permette di giudicare e di parlare e non conosce la regoletta base conosciuta anche dai bambini di 10 anni.

ma sì, visto che qui ci si attacca tutti a vicenda uso il tono cattivo anche io, no?)

Qui tutti usano il tono cattivo perchè si è dietro uno schermo attorniati da altri lettori di fantasy inaciditi. Faccia a faccia vorrei proprio vedere come e cosa fareste ma lasciamo perdere.
Tanto i geni siete voi… vero?
Non vedo l’ora di leggere una vostra opera… ;)

Devo accodarmi a tutti gli autori che hanno criticato questo blog ma non per Gamberetta che continuo a stimare, bensì per voi altri che vi credete chissà chi.

#811 Comment By dr Jack On 21 settembre 2009 @ 14:34

@ Gary Sue:
Non è che tu abbia proprio risposto alle mie richieste :p.
Ti ho provocato perché tu mi hai dato il permesso e perché lo trovavo divertente. Alla fine della fiera non mi sembra il caso di prendersela così.
Ora per dimostrarti la mia buona volontà eviterò di rispondere ai vari insulti che mi hai lanciato e ti ringrazio almeno dello sforzo che hai fatto per rispondere.
Ciau.

#812 Comment By Tapiroulant On 21 settembre 2009 @ 14:37

@Gary Sue: Mi permetto solo una breve considerazione: l’opinione di Manzoni sullo scopo della letteratura non è un comandamento inciso nella pietra, è appunto un’opinione. Piuttosto che astrarla come regola sempre valida, andrebbe storicizzata per essere capita: Manzoni era un Romantico e viveva in un periodo che si preparava al realismo letterario e ai suoi vari derivati. Ovvio che per lui la cosa più importante sia il Vero, che in quanto vero può e dev’essere Utile, e deve aver come mezzo l’Interessante per essere letto! Manzoni aveva ambizioni riformiste, voleva migliorare l’Italia attraverso la sua opera. Ma questo non significa che oggi si debba condividere la sua posizione. In che modo, del resto, Manzoni supporta le sue affermazioni? Con nient’altro che la sua autorità. Pertanto uno può anche ignorare le sue opinioni letterarie senza che ci perda molto.

#813 Comment By Gary Sue On 21 settembre 2009 @ 16:04

Ma questo non significa che oggi si debba condividere la sua posizione. In che modo, del resto, Manzoni supporta le sue affermazioni? Con nient’altro che la sua autorità. Pertanto uno può anche ignorare le sue opinioni letterarie senza che ci perda molto.

Infatti precedentemente ho detto che io in quanto individuo seguo la regola manzoniana (che poi anche altri dicevano che bisogna usare il dilettevole come mezzo e l’utile come scopo). Però se sei un critico o ambisci ad esserlo devi sapere delle cose chiave. Devi conoscere gli schemi della comunicazione di Jakobson; devi conoscere le differenze tra i vari critici; il formalismo russo; le regole del racconto di Prop e così via. Poi ovvio che puoi appoggiare o meno una determinata visione, ma devi avere il bagaglio culturale necessario per metterlo in discussione. Questo non significa che un non specialista non possa parlare di letteratura: tutti possono parlare di letteratura per quanto concerne la trama, lo stile approssimativo, il piace-non piace, però se si vuole entrare in un ambito più tecnico (si dice anche entrare nella scarzetta dalle mie parti) certe cose bisogna saperle altrimenti si fa brutta figura. Ad esempio io non posso parlare in modo approfondito di letteratura fantasy perchè non ho le conoscenze di base adatte. Posso dire mi piace, non mi piace, parlare dello stile (che confronterei con altri generi) e della trama, ma non posso sapere se ad esempio un racconto aderisce perfettamente ai canoni di un certo filone ecc ecc. Non ne sarei in grado.

#814 Comment By dr Jack On 21 settembre 2009 @ 16:37

Devi conoscere gli schemi della comunicazione di Jakobson; devi conoscere le differenze tra i vari critici; il formalismo russo; le regole del racconto di Prop e così via.

La mia opinione è differente:
- Sulla fiction:
Per scendere più nel concreto:
Schemi della comunicazione di Jakobson:
Non conosco a fondo gli schemi di Jackobson: trovo più convincente la struttura del metamodello creata da Bandler e Grinder. Tra l’altro… la struttura della comunicazione può tornare utile, ma le regole della fiction sono più importanti.

Tra l’altro “per entrare ambito più tecnico” le regole della fiction (o scrittura di genere) sono così tante che reputo davvero limitativo richiamare solo il formalismo russo quale giudice e regola determinante.

Ti pregherei anche di smettere di dire: “se non sapete quello che so io fate solo brutta figura”. Altrimenti mi ridò il permesso di provocare :).

#815 Comment By Gary Sue On 21 settembre 2009 @ 16:40

Ti pregherei anche di smettere di dire: “se non sapete quello che so io fate solo brutta figura”. Altrimenti mi ridò il permesso di provocare :).

Leggi tutto il commento, vuoi farmi passare per saccente quando ho specificato molto bene che io ad esempio non giudicherei mai approfonditamente un fantasy e così via. Leggi meglio il commento. Ripeto.

#816 Comment By Tapiroulant On 21 settembre 2009 @ 16:48

@Gary Sue: Sì ma allora, posto che le conoscenze di cui mi parli sono utili limitatamente all’ambiente accademico, e all’ambiente della critica specialistica, non vedo perché dovresti pretendere da Dr. Jack o da chiunque altro di aggiornarsi in merito. Questo blog, le sue recensioni, e le nostre discussioni, non entrano nel merito di questioni accademiche, si limitano a indirizzare il lettore e potenziale acquirente, consigliandogli la roba scritta bene e avvisandolo delle ciofeche. Una critica rivolta ai lettori non se ne fa niente della conoscenza delle tesi di Michail Bachtin o dei canoni della fiaba (per farne che, poi?); e non se ne fa niente nemmeno della frase del Manzoni, per quanto possa essere famosa o basilare. Quindi, con che scusa fare lo sbruffone con Mr. Jack? E a che scopo farsi bello della propria erudizione, in un contesto in cui non c’entra niente?

#817 Comment By Lo Zeno On 21 settembre 2009 @ 17:25

@Gary Sue
Io stavo solo cercando di fare del leggero sarcasmo, per smorzare i toni… Non ci sono riuscito, pazienza.

Però la coda di paglia ce l’hai sul serio: il commento di Dr. Jack era sensato, tu hai detto “dal mio libro di critica letteraria”, e lui ti ha fatto notare che se su Google cerco “il mio libro di critica letteraria” non è che riesco a trovare il testo preciso che tu hai citato. Poi sei passato a citare capitolo e paragrafo del Libro Ignoto, ma converrai, visto che sai cosa significa studiare, che senza gil estremi del libro ce ne si fa ben poco.

Il motivo per cui io (non parlo di Jack, ma solo di me) vorrei sapere che libro è non è per sfottere: è perché non mi basta mai che qualcuno mi dica “perché l’ho letto”, ma voglio che mi dica “perché l’ho letto qui, scritto da Tizio, e se te lo leggi trovi esattamente il contesto del discorso e le sue motivazioni”.
Se no, chiunque potrebbe esporre una sua tesi e convalidarla citando il suo proprio fantomatico, magari inesistente, libro di critica letteraria.

A prescindere dalla validità o meno delle tue argomentazioni (ripeto, a prescindere dalla validità o meno delle tue argomentazioni), se io adesso dicessi quanto segue:

per un romanzo di narrativa è necessario che l’autore sia in grado di scrivere tre lingue e che conosca quattordici sinonimi di ogni aggettivo che usa, e non l’ho inventato io ma lo dice il mio libro di critica letteraria.

pur essendo una palese stronzata, le tue affermazioni finora hanno lo stesso valore della mia, perché entrambi invochiamo un’autorità del settore (“il libro di critica letteraria”) senza dare estremi su come rintracciare detto libro, dove magari è possibile leggere sessanta pagine ben ragionate sul perché un autore di romanzi debba essere un thesaurus vivente.

Sarcasmo a parte, spero sia passato il messaggio.

#818 Comment By Gary Sue On 21 settembre 2009 @ 17:39

E a che scopo farsi bello della propria erudizione, in un contesto in cui non c’entra niente?

Io non ho fatto sfoggio: semplicemente il signore ha iniziato a punzecchiarmi insieme agli altri perchè sono nuova del blog e ho osato dire che Gamberetta ama i manga. Stop. Ovviamente se qualcuno inizia a prendermi per i fondelli io mi arrabbio e tento di dimostrare che non hanno ragione. É una cosa logica. Se non mi stuzzicano non rompo i maroni a nessuno, ma se mi stuzzicano è ovvio che reagisco.

pur essendo una palese stronzata, le tue affermazioni finora hanno lo stesso valore della mia, perché entrambi invochiamo un’autorità del settore (”il libro di critica letteraria”) senza dare estremi su come rintracciare detto libro, dove magari è possibile leggere sessanta pagine ben ragionate sul perché un autore di romanzi debba essere un thesaurus vivente.

se cerchi su internet i generi e l’orizzonte di attesa del lettore le ritrovi.

Una critica rivolta ai lettori non se ne fa niente della conoscenza delle tesi di Michail Bachtin o dei canoni della fiaba (per farne che, poi?); e non se ne fa niente nemmeno della frase del Manzoni, per quanto possa essere famosa o basilare.

E allora non salire in cattedra a fare rude sarcasmo (non tu dicevo in generale) ammetti di non saperne niente come io ho fatto del fantasy e fai una critica da lettore non professionista che comunque è apprezzabile ma non venire a prendermi per i fondelli solo perchè ti conoscono più gente sul blog e puoi pavoneggiarti. Questo è tutto. Io ne so poco di fantasy e infatti premetto smepre che ne so poco e i miei metodi di giudizio si basano sul gusto e quindi non sono tecnici.

#819 Comment By Gary Sue On 21 settembre 2009 @ 17:49

ah ps. Mi scuso per gli O.T con Gamberetta, non accadrà più.

#820 Comment By Tapiroulant On 21 settembre 2009 @ 17:54

@Gary Sue: Guarda, secondo me te la prendi per niente: il Dr. Jack m’è parso brioso e ironico, ma per nulla aggressivo. Il suo divertimento non era nemmeno gratuito, bensì motivato dalla tua iniziale reticenza a rivelare il titolo del libro che citavi. L’unico che abbia alzato un po’ troppo i toni a gratis è Angra, ma lo fa spesso, non è che ce l’abbia con te in particolare. In secondo luogo, mi sembra che nessuno, fuorché te, abbia mai preteso di avere conoscenze critiche o filologiche di livello accademico, anche perché non erano in discussione. Quindi, perché non lasciare cadere questa discussione infruttuosa?

#821 Comment By Gary Sue On 21 settembre 2009 @ 17:57

Guarda, secondo me te la prendi per niente: il Dr. Jack m’è parso brioso e ironico, ma per nulla aggressivo. Il suo divertimento non era nemmeno gratuito, bensì motivato dalla tua iniziale reticenza a rivelare il titolo del libro che citavi. L’unico che abbia alzato un po’ troppo i toni a gratis è Angra, ma lo fa spesso, non è che ce l’abbia con te in particolare. In secondo luogo, mi sembra che nessuno, fuorché te, abbia mai preteso di avere conoscenze critiche o filologiche di livello accademico, anche perché non erano in discussione. Quindi, perché non lasciare cadere questa discussione infruttuosa?

è già caduta.

#822 Comment By dr Jack On 21 settembre 2009 @ 18:05

@ Gary Sue:
D’accordo. Ho riletto. E’ inutile che cerchi di spostare l’argomento su “non giudicherei mai approfonditamente un fantasy e così via” quando il commento interno diceva altro.
Se subcomunichi messaggi con insulti nascosti non è corretto lamentarti se qualcuno reagisce. E’ meno subdolo essere diretti.
Se hai studiato comunicazione dovresti saperlo :). Faccio un esempio concreto:

tutti possono parlare di letteratura per quanto concerne la trama, lo stile approssimativo, il piace-non piace, però se si vuole entrare in un ambito più tecnico (si dice anche entrare nella scarzetta dalle mie parti) certe cose bisogna saperle altrimenti si fa brutta figura

Chiunque può aver letto qualcosina e esprimere un parere basato su concetti accademici come il formalismo russo, ma se prova a discutere delle regole della fiction senza conoscerle rischia di apparire ridicola.

Giusto per spostare il discorso ti dico quelle che secondo me sono le regola basi che io riconosco:
SHOW DON’T TELL
Le regole del conflitto
Le regole della suspance e della tensione (con annessi cliffanger)
Gestione dei personaggi e delle loro passioni trainanti
… per poi andare alle regole più avanzate come quella della premise… o altre più generalizzate come il viaggio dell’eroe di Campbell e relative idee derivate di Vogler.
Se cerchi nomi i manuali qua su Fantasy Gamberi ne trovi senza bisogno di andare da altre parti.
Io vorrei esprimere una propaganda: “basta ripetere la solita tiritera: ho ragione io tu sei scemo :p”.
Se ti interessa parlare di fiction o comparare quello che tu sai con le regole della fiction mi farà piacere. Se invece ci riprovi con la retorica smetterò di rispondere.

#823 Comment By Tapiroulant On 21 settembre 2009 @ 18:06

Ok.

#824 Comment By Gary Sue On 21 settembre 2009 @ 18:29

Se ti interessa parlare di fiction o comparare quello che tu sai con le regole della fiction mi farà piacere. Se invece ci riprovi con la retorica smetterò di rispondere.

Smetti di rispondere ;-) io sono entrata per parlare di Gamberetta e non per subire un processo. Se i miei commenti ti infastidiscono, evitali. Punto. Non succede nulla.

#825 Comment By Angra On 21 settembre 2009 @ 21:35

@Gary Sue:

Io non ho fatto sfoggio: semplicemente il signore ha iniziato a punzecchiarmi insieme agli altri perchè sono nuova del blog

Ma neanche per idea!

e ho osato dire che Gamberetta ama i manga.

No, scusa, meno male che è tutto nero su bianco. Tu hai scritto:

- Gamberetta ha una cultura basata principalmente sui manga e il mio romanzo di manga ha ben poco.

E’ un po’ diverso, non ti pare? Dire che quella è una stronzata non è un’offesa, a tutti capita di dire stronzate. Un’offesa è dire che una persona ha una cultura basata principalmente sui manga, tanto vale dargli direttamente del mentecatto. E non lo dico per i manga, vale lo stesso discorso se al posto dei manga ci metti qualsiasi altra cosa.

#826 Comment By Lerajies On 21 settembre 2009 @ 23:12

Mi piace il blog, trovo invece l’utenza fastidiosa. Non ce l’ho con nessuno e potrei sbagliarmi, ma mi pare che la gente sia un po troppo protettiva(come ha già detto con qualcuno) con Gamberetta. Inoltre molti dei commenti mi sembrano un puro “Gamberetta ha sempre ragione”, nemmeno un opinione sul libro o sulla recensione, mah. Il Blog di Silvia è molto più piacevole :)

#827 Comment By The Jackal On 22 settembre 2009 @ 00:10

Ciao Gamberetta,

Approfitto del tuo (ottimo) intervento per inoltrare una richiesta a Gary Sue:

Per piacere, è possibile avere il titolo del testo di critica letteraria di cui parli? Sono seriamente interessato, senza alcuna vena polemica. Grazie in anticipo.

Rinnovo i complimenti a Gamberetta…

#828 Comment By Annaf On 22 settembre 2009 @ 01:40

@tutti quelli interessati al titolo del libro di critica
Non so se mi sbaglio, però a giudicare dagli esami che ha citato Gary Sue, dovrebbe seguire più o meno il mio stesso corso di laurea e il libro in questione potrebbe essere “Elementi di critica testuale” di Paolo Chiesa (è anche vero che tra “testuale” e “letterario” c’è un abisso, motivo in più per essermi sbagliata XD).
Come ho detto non so se il testo sia questo o un altro, è passato del tempo da quando l’ho letto per il mio esame di filologia, quindi potrebbe anche essere un altro e non contenere ciò che ha accennato Gary Sue. Intanto do questo titolo per quelli che vogliono “avvicinarsi alla materia”^^

#829 Comment By Vincent Law On 22 settembre 2009 @ 04:57

Eilà Gamberetta! Ogni tanto trovo il tempo di leggere il tuo blog ed eccomi qua.

Su quanto hai spiegato sopra mi trovi abbastanza stupito, magari inganno me stesso, o forse sono solo un ingenuo, ma trovo che le cose che hai scritto dovrebbero essere già stampate a chiari lettere nella testa di ognuno di noi, sotto forma di semplice “convivenza civile”. Però! se Hobbes resuscitasse si farebbe quattro risate. Il Patto sembra andato a farsi fottere dico io, in una società dove neanche si riconosce la semplice formula dare – avere. Ma supponiamo che io fossi ottimista: Chi sono allora quei molluschi che ti hanno mandato delle e-mail così? Da quello che dici sembra che nella tua casella giacciono messaggi del tipo:

- Salve Gamberetta, Sono Tizio blababla, e ho scritto Tarli Galattici, un Romanzo che blablabla, e vorrei sapere cosa ne pensi. Te l’ho spedito ieri con Bartolini, quindi dovresti fare in modo di trovarti a casa oggi, domani e dopodomani. Cordiali saluti, con affetto, Au Revoir, baciamano ecc.

- Salve Tizio, ho letto ciò che hai scritto e definirlo romanzo sarebbe come definire un accendino l’esplosione del Krakatoa. Prima di tutto [e segue la critica].

- ehi cucciola tu forse non sai che Io conosco blabla, e sono laureato qui, lì, e laggiù, quindi prima di sparare sentenze come una vipera blablabla, perche Io blablabla Io bla, Io, Io, IO.
Sono davvero arrivate mail così, Gamberetta? (Ironia a parte)

In caso la risposta sarà “sì”, temo ci aspettino anni bui e freddi. E non come diceva la casata degli Stark “L’inverno sta arrivando.” No, molto peggio. L’inverno è già arrivato, ma è scappato di corsa di fronte ad un nemico ancora peggiore: Regina Ignoranza.

P.S.
Lerajies & Co: Il mio commento non ha il fine di proteggere Gamberetta da… da cosa poi? Un glaucoma improvviso causato da un post maledetto? Mh, comunque, non ha il fine di proteggerla perché non sono così in confidenza con lei, perché penso possa proteggersi da sola ed infine, anche se inconsciamente stessi cercando di proteggerla, non me ne frega un tubo.

P.S. 2
Gary sue mi stai sulle balle.

#830 Comment By Tapiroulant On 22 settembre 2009 @ 09:15

@Vincent: Sì, credo proprio che Lerajies si riferisse a post come il tuo quando parlava di un’inclinazione al protettivismo non richiesto e a un’inutile gettare altra benzina sul fuoco ad utenti che (come Gary Sue) hanno già smesso di polemizzare.
Comunque ti informo che la storiografia contemporanea (ma anche la filosofia) non crede più minimamente nell’esistenza del ‘patto sociale’ di cui parlavano i contrattualisti di Sei e Settecento. A me Hobbes sta simpatico e mi piace, ma non avrei mai il coraggio di dire che ha ragione su qualcosa.

#831 Comment By Gary Sue On 22 settembre 2009 @ 11:26

Gary sue mi stai sulle balle.

Era più che prevedibile ;-) E ora dovrei andarmi a suicidare perchè ti sto sulle balle? No, aspettate, questa la voglio capire perchè è assurdo che su un blog di critica letteraria, entri una a dire “tizio mi sta sulle balle”. :-D oh cristu.
Vi faccio un appunto che vi farà capire quanto siete chiusi e limitati: le ragazzine del forum di Twilight sono più aperte di voi alle critiche. E con questo ho detto tutto. Sarà questo il motivo per cui certi libri vendono e certi altri no? Gli autori non se la tirano e creano mondi democratici senza intellettualoidi che mettono i puntini sulle i ad ogni parola? Può darsi.

Mi piace il blog, trovo invece l’utenza fastidiosa. Non ce l’ho con nessuno e potrei sbagliarmi, ma mi pare che la gente sia un po troppo protettiva(come ha già detto con qualcuno) con Gamberetta. Inoltre molti dei commenti mi sembrano un puro “Gamberetta ha sempre ragione”, nemmeno un opinione sul libro o sulla recensione, mah. Il Blog di Silvia è molto più piacevole :)

Super Quoto :-)

#832 Comment By Mariano On 22 settembre 2009 @ 12:02

Infatti precedentemente ho detto che io in quanto individuo seguo la regola manzoniana (che poi anche altri dicevano che bisogna usare il dilettevole come mezzo e l’utile come scopo). Però se sei un critico o ambisci ad esserlo devi sapere delle cose chiave. Devi conoscere gli schemi della comunicazione di Jakobson; devi conoscere le differenze tra i vari critici; il formalismo russo; le regole del racconto di Prop e così via. Poi ovvio che puoi appoggiare o meno una determinata visione, ma devi avere il bagaglio culturale necessario per metterlo in discussione. Questo non significa che un non specialista non possa parlare di letteratura: tutti possono parlare di letteratura per quanto concerne la trama, lo stile approssimativo, il piace-non piace, però se si vuole entrare in un ambito più tecnico (si dice anche entrare nella scarzetta dalle mie parti) certe cose bisogna saperle altrimenti si fa brutta figura. Ad esempio io non posso parlare in modo approfondito di letteratura fantasy perchè non ho le conoscenze di base adatte. Posso dire mi piace, non mi piace, parlare dello stile (che confronterei con altri generi) e della trama, ma non posso sapere se ad esempio un racconto aderisce perfettamente ai canoni di un certo filone ecc ecc. Non ne sarei in grado.

Quoto quanto riportato da un commento di Gary Sue. Il commento dovepiù a chiare lettere chiariva il proprio punto di vista.
Garu Sue è stata censurata? Secondo Pasolini chissà correrebbe questo rischio (La vera censura non sta nell’impedire la diffusione delle notizie ma avere l’impressione di non essere più compresi.
-Pier Paolo Pasolini). Ma non è questo che ci interessa. Questo è un punto di vista personale (per quanto legittimo, secondo le “regole” per avere ragione usate da Schopenahuer – non ho tempo di controllare dove va l’acca, ma avete capito…:D).

In ogni caso, un bagaglio tecnico è essenziale. Per esempio io mi farei difendere da un avvocato e andrei a comprare la frutta dal fruttivendolo. Non mi farei difendere dal fruttivendolo (per quanto magari possieda – ne dubito…- più oratoria di un avvocato) e andare a comprare la frutta da un avvocato. Questione di logica.

#833 Comment By Uriele On 22 settembre 2009 @ 12:12

Domandone? Ma se uno sta parlando SOLO narratologia perché dovrebbe farlo usando gli strumenti della critica letteraria (o anche se uno sta facendo SOLO una critica letteraria perché dovrebbe farla con gli strumenti della semiotica). Ci sono dei punti di contatto e delle aree grigie nelle varie materie, ma sono differenti.

#834 Comment By Annaf On 22 settembre 2009 @ 12:14

@Gary Sue: Non offenderti, ma vorrei capire cosa c’entrano tutti (dal primo all’ultimo) i tuoi interventi col post di Gamberetta.

#835 Comment By Gary Sue On 22 settembre 2009 @ 12:39

@Gary Sue: Non offenderti, ma vorrei capire cosa c’entrano tutti (dal primo all’ultimo) i tuoi interventi col post di Gamberetta.

IL primo c’entrava, i successivi sono stati risposte ad accuse dei tuoi colleghi. Scusa ma perchè i commenti degli altri cosa c’entravano?

Caccia alle streghe.

#836 Comment By Gary Sue On 22 settembre 2009 @ 12:44

Comunque avevo detto di non voler andare più OT ma se gli altri stuzzicano come posso non rispondere? Inizierebbero a dire che non so confrontarmi e bla bla bla altre cavolate solo per sputare veleno. Ad ogni modo visto che in questo blog si va a mi stai simpatico- non mi stai simpatico

Gary sue mi stai sulle balle.

Come ho già detto precedentemente non commenterò più. Leggerò ancora le recensioni di Gamberetta perchè mi piacciono molto, ma eviterò di intervenire vista la poca apertura mentale dei commentatori. Sembrate quasi una setta chiusa XD stile college americano XD dannazione!

Da questo momento in poi non risponderò più per non infastidire nè voi nè Gamberetta che odierà gli Ot. Ciao.

#837 Comment By Annaf On 22 settembre 2009 @ 12:47

Scusa ma perchè i commenti degli altri cosa c’entravano?

I commenti degli altri mi sono sembrati più una risposta al tuo primo, che ha dato il via, e non ho mai detto che c’entrassero o meno col post di Gamberetta.

#838 Comment By Gamberetta On 22 settembre 2009 @ 12:50

Sono terribilmente di fretta, comunque tutti i commenti OT finiranno in fogna stasera. Compreso il commento qui presente.

#839 Comment By Tapiroulant On 22 settembre 2009 @ 13:54

Visto che tanto andrà tutto in blocco in Fogna, mi permetto di dire ancora una cosa a Gary Sue. Ora, Vincent Law è chiaramente un provocatore che sputa sentenze per il puro gusto di prolungare la bagarre; ma come diamine fai a cascarci? Inoltre, mi sembra che qui nessuno abbia preso le sue difese o abbia quotato il suo intervento. Anzi, ci sono state diverse persone che hanno apertamente criticato gli atteggiamenti alla Vincent, e altre che quantomeno ne hanno preso le distanze. Quindi, perché prendere la sua frase a simbolo del comportamento di tutti i frequentatori del blog? E’ una cosa falsa e bassamente retorica.
Nessuno qui (beh, diciamo quasi nessuno) vuole cacciarti via… sii ragionevole…

#840 Comment By Lo Zeno On 22 settembre 2009 @ 15:40

@Gary Sue:
Mi sembra proprio che tu abbia un po’ la coda di paglia!
Tra gli utenti abituali di questo blog c’è l’abitudine ad usare un certo livello di ironia e sarcasmo nei commenti, certo. Ma questo SEMPRE, mica con TE o con ME o con Salcazzo da Vattelapesca. Se scambi ogni accenno di risposta non posata come un’offesa, qui fai fatica a trovarti bene certo.

poi:

Sembrate quasi una setta chiusa XD stile college americano XD dannazione!

Per il commento di UNO tu ti senti odiato/a (perdonami, ma non mi sono preso la briga di verificare il tuo genere…) da chiunque qui dentro? Cioè, visto che il bullo della scuola ti ha dato uno spintone pensi che tutti i liceali siano restii a far avvicinare i nuovi?
Tanto per mantenere la tua metafora, Vincent Law è il bullo del liceo. Capita, ce n’è uno in ogni scuola.

Ora, parlando invece di qualcosa che mi interessa di più:

se cerchi su internet i generi e l’orizzonte di attesa del lettore le ritrovi.

Ho provato a cercare, ma ho ottenuto solo un elenco di circa una trentina di libri sull’argomento; scremando un po’ e tenendo solo i libri didattici e/o in adozione in qualche istituto superiore o universitario, me ne restano venti; di qualcuno ho potuto leggere degli estratti, ma senza un titolo ed un autore precisi (una casa editrice anche non farebbe male) mi ritrovo con troppi libri da cercare, e dato che online non si trovano dovrei comprarli: per spendere soldi, vorrei appunto evitare di spenderli a vuoto e prendere solo quello giusto.
Avresti modo, che so, di ricontattare il professore del tuo corso e farti dire gli estremi del libro di testo?

#841 Comment By Franz Kakka On 22 settembre 2009 @ 17:25

Annaf
settembre 22nd, 2009 at 12:14

@Gary Sue: Non offenderti, ma vorrei capire cosa c’entrano tutti (dal primo all’ultimo) i tuoi interventi col post di Gamberetta.

Per farsi pubblicità al libro?

#842 Comment By lilyj On 23 settembre 2009 @ 00:39

Trovo ridicolo che Gary Sue si ricordi il numero e il titolo del capitolo in questione, ma non il titolo del libro stesso. O l’autore.
Qualcosa non mi torna.

#843 Comment By Vincent Law On 23 settembre 2009 @ 00:46

oè oè che polverone.
ma andiamo con ordine, per quanto si possa rendere ordinata una fogna lol.

Tapiroulant ha scritto:
@Vincent: Sì, credo proprio che Lerajies si riferisse a post come il tuo quando parlava di un’inclinazione al protettivismo non richiesto e a un’inutile gettare altra benzina sul fuoco ad utenti che (come Gary Sue) hanno già smesso di polemizzare.
Comunque ti informo che la storiografia contemporanea (ma anche la filosofia) non crede più minimamente nell’esistenza del ‘patto sociale’ di cui parlavano i contrattualisti di Sei e Settecento. A me Hobbes sta simpatico e mi piace, ma non avrei mai il coraggio di dire che ha ragione su qualcosa.

Eh, ma io ho detto che hobbes si rivolterebbe nella tomba, mica ho detto che il suo patto sarebbe applicabile oggi. Era una specie di battuta dai. Non credo di aver ostentato protettivismo, e soprattutto non mi pare di aver provocato Gary sue in nessun modo, semplicemente ho espresso il mio disaccordo con i pareri da lui/lei espressi in modo ristretto e volgare. Gary, se ti sei sentito/a offeso sarò lieto di offrirti un caffè e discutere sul fatto.

Gary Sue ha scritto:
Era più che prevedibile ;-) E ora dovrei andarmi a suicidare perchè ti sto sulle balle? No, aspettate, questa la voglio capire perchè è assurdo che su un blog di critica letteraria, entri una a dire “tizio mi sta sulle balle”. :-D oh cristu.
Vi faccio un appunto che vi farà capire quanto siete chiusi e limitati: le ragazzine del forum di Twilight sono più aperte di voi alle critiche. E con questo ho detto tutto. Sarà questo il motivo per cui certi libri vendono e certi altri no? Gli autori non se la tirano e creano mondi democratici senza intellettualoidi che mettono i puntini sulle i ad ogni parola? Può darsi.

Ma perchè in un blog di critica letteraria dovrei esprimere il mio parere per forza in 98765 righe di italiano forbito? E’ andata così Gary: avevo scritto un bel po’ di parole di disaccordo in merito a quanto hai detto, ma poi mi sono accorto che si poteva riassumere in “Mi stai sulle balle”. Sia chiaro, in base a quello che hai scritto, non quello che sei o fai, mica ti conosco. Comunque, come ho scritto sopra, se ti sei sentito/a offeso/a ti dico che non era mio scopo farlo, e se ne vuoi discutere sono qui.

Tapiroulant scrive:
[...]Ora, Vincent Law è chiaramente un provocatore che sputa sentenze per il puro gusto di prolungare la bagarre[...]

Ma che gusto trarrei a prolungare le polemiche? No, seriamente… A me piace discutere, e se le cose che ho scritto non hanno suscitato le mie intenzioni ok, marcia indietro, faccio mea culpa e starò più attento la prossima volta. Ma a che pro queste etichette?

Riconosco che sono dotato di ironia e sarcasmo quanto fassino di massa musculare, e riconosco anche di aver fatto l’errore di non chiedermi: “Mh, questa cosa sarà presa con leggerezza, oppure qualcuno potrebbe offendersi?”
Purtroppo sono abituato a prendere sempre i commenti in un blog con leggerezza, perchè per me si tratta di un momento di relax star qui a leggere, ma in futuro, se è questo che avete cercato di dirmi, terrò più da conto la sensibilità altrui.

#844 Comment By Maudh On 23 settembre 2009 @ 18:23

(Mi autoposto in fognain quanto OT e inutile)
Cavolo che Purga!!! XD La fogna va per i mille!

#845 Comment By Angra On 23 settembre 2009 @ 23:43

@Gamberetta: in realtà non mi sono sognato di dire a Gary Sue che dice stronzate. Ho parlato di una stronzata, che è una cosa molto diversa.

#846 Comment By Kirby On 28 settembre 2009 @ 17:50

Cavoli non conoscevo dell’esistenza di spellchecker (io ne ho proprio bisogno) , allora non ho perso tempo a vagare per questo blog.
Thank you

#847 Comment By Merphit Kydillis On 29 settembre 2009 @ 21:06

Girovagando per la rete, mi sono imbattuto in questo blog, in cui l’autore ha creato il cosidetto racconto interattivo. In pratica, uno espone vari elementi, e da essi ci si trae una storia: citando l’autore, (…) la trama non vi può essere che la libertà più assoluta (…) inserendo elementi inusuali e difficilmente correlabili tra loro, possono venir fuori dei capolavori. O delle boiate assurde.
Certo, l’autore non ha la pretesa di essere un Nume della Narrativa, ma la cosa mi attira parecchio. Gli ho, diciamo, posto la prima prova e voglio vedere cosa ne esce ^_^

#848 Comment By Alex Frost On 30 settembre 2009 @ 19:40

forse avresti dovuto leggere almeno i suoi precedenti racconti..
diciamo che dovrebbe fare un passo indietro e impararsi prima la sintassi… e non affogare lo scritto nelle virgole :D

#849 Comment By GIovane scrittore del blog (quello delle virgole) On 5 ottobre 2009 @ 11:47

x Alex Frost: la sintassi dovresti impararla tu, dato che “impararsi” la sintassi, non esiste da nessuna parte. Se scrivo con le virgole saran fatti miei e mi piacerebbe certe cose mi venissero dette in faccia, così da non essere costretto a cercarmele per il web.
Grazie per l’attenzione.

Salvo

#850 Comment By dr Jack On 5 ottobre 2009 @ 13:18

Qualcuno conosce questo libro?
Titolo: destino degli Eldowin
Autrice: Laura Iuorio
Casa editrice: fanucci

Volevo leggere qualche recensione o segnalazione in merito.
(recensione o segnalazione SERIA :))
Se non abbiamo niente mi vanno bene anche voci di corridoio :p.

#851 Comment By Vale On 5 ottobre 2009 @ 16:31

Dr Jack, in uno dei vecchi commenti proprio qui in fogna Gamberetta non ne parlava in maniera entusiasta…

#852 Comment By Vale On 5 ottobre 2009 @ 16:32

Stupida, ancora non ho imparato a usare i tags… Il commento era qui

#853 Comment By dr Jack On 5 ottobre 2009 @ 18:32

Grazie Vale, non lo avevo letto :).
Se qualcuno ne sa qualcosa di più mi toglie una curiosità (ora come ora non mi ha fatto venire voglia di leggerlo per giudicarlo personalmente).
Ciau.

#854 Comment By GiD On 5 ottobre 2009 @ 21:47

@ Gamberetta

Non sono fatti miei, ma la cosa mi incuriosisce troppo:

Posso chiederti cosa hai fatto alla signora Giulia Bonino?
(Penso che tu conosca il suo blog)

Se non ti va di rispondere va bene, mi tengo la curiosità. Ho chiesto solo perché mi ha stupito trovare un intero blog contro di te (di solito, chi vuole riesce benissimo a insultarti in un singolo post :D).

#855 Comment By Gamberetta On 5 ottobre 2009 @ 22:05

@GiD. Leggi questo vecchio commento.

#856 Comment By GiD On 5 ottobre 2009 @ 22:48

Grazie per la risposta.
Per il resto, sono senza parole. Mha!

#857 Comment By Mauro On 6 ottobre 2009 @ 21:51

Ho letto nuovamente notizie secondo cui Trail of Cthulhu dovrebbe venir pubblicato a Lucca da Stratelibri; la cosa sembrerebbe confermata.

#858 Comment By Vincent Law On 7 ottobre 2009 @ 00:51

ma parli del gioco che ricorda l’universo di lovecraft? se sì, buona notizia

#859 Comment By Mauro On 7 ottobre 2009 @ 18:52

Sì, è quello: in pratica l’ambientazione è quella di Lovecraft, il sistema è il Gumshoe (sito e Wikipedia), sviluppato esplicitamente per gestire avventure investigative (per esempio evitando proprio a livello di progettazione del sistema la possibilità che l’investigazione si fermi per un tiro andato male).

#860 Comment By Hellfire On 8 ottobre 2009 @ 12:49

#861 Comment By Ste On 8 ottobre 2009 @ 15:41

Ciao Gamberetta.

Mi sembra di capire che non ti piacciono molto (… credo che così sia abbastanza riduttivo rispetto alal realtà) i film di myazaki.
In effeti alcuni possono anche non piacere. Però per Nausicaa vorrei spendere due parole in sua difesa (al di là che possa o non possa paicere) è da tener presente che è una riduzione e un adattamento da un manga che meriterebbe almeno un’occhiata. ti assicuro che è decisamente meno melenso del film (sopratutto le scene di guerra sia tra umani che contro gli insetti), non difendo quindi il film ma il manga da cui è stato tratto.
Un saluto

#862 Comment By Mauro On 8 ottobre 2009 @ 19:49

Non ricordo dove se ne parlava, lo segnalo qui: il fumetto sulle Cronache delle Terre Emerse riprende: http://www.fantasymagazine.it/notizie/11056/ritorna-il-fumetto-delle-cronache-del-mondo-emerso/.

#863 Comment By cafeine On 9 ottobre 2009 @ 12:10

La crisi è arrivata anche su questo blog.
Dovrei avere qualche monetina in tasca… :D
Eh sì, sono tempi difficili.
Ora si spiega anche lo sbrocco del post precedente…

#864 Comment By cafeine On 9 ottobre 2009 @ 15:20

Ah, sono stata gettata nella fogna! :-)

Vabbè, la vita è ingiusta, si sa.
Sostenevo semplicemente che a mio parere è vergognoso accettare denaro dai lettori. Qui non stiamo sostenendo una causa o una campagna di vaccinazione per il terzo mondo o una giornalista perseguitata dal regime: questo è solo un blog amatoriale. Finchè qualcuno è disposto a pagare per l’editing, passi. Problemi suoi.
Effettivamente sono problemi suoi anche se qualcuno offre due gelati da dieci euro a Gamberetta.
Però non riesco a mettere a tacere un omino indignato nel mio cervello: IO mi sarei vergognata di accettare la mancia.

Nessun professionista lo fa. Oppure quelli di Kinart, un bellissimo sito di tutorial per disegnatori, sono tutti dei pezzenti.
Sono idioti anche quelli che mettono gratis lezioni di chitarra, danza, cucina e qualsiasi altra cosa su youtube.
Si, lo so, non sta scritto da nessuna parte che bisogna pagare per consultare Gamberi Fantasy (e ci mancherebbe!).
E non si può certo mettere il banner VIETATO OFFRIRE DENARO.
Però, secondo la mia personalissima idea di credibilità e dignità personale, si può gentilmente rifiutare.
A meno che, come sostenevo nel commento precendente, il padrone di casa non si sia asserragliato sul pianerottolo con due dobermann in attesa dei mesi d’affitto arretrati.
In quel caso, non c’era bisogno di una sfuriata come quella del post “fine della pacchia”. Bastava specificare che ormai a scrivere per diletto non si arriva più alla terza settimana del mese.
Non so se è soltanto la mia impressione, ma accettare offerte dai lettori mette in cattiva luce il blog e chi lo gestisce.
Sembra quasi che qualcuno, accorgendosi di aver ottenuto una fetta di pubblico adorante e una certa credibilità, abbia deciso di far fruttare la situazione.
Sinceramente, non me l’aspettavo.

#865 Comment By dr Jack On 9 ottobre 2009 @ 16:45

@ Cafeine:
Ognuno ha la sua morale, com’è giusto che sia.
- Farsi comprare per sponsorizzare un libro della troisi è male.
- Ricevere soldi non richiesti per un servizio utile e gratuito non mi sembra un crimine.

Certo… è vero che i soldi portano al male e sono sporchi di peccato.
E’ anche vero che cercare la ricchezza è diabolico.
Potresti proporre di bruciarla al rogo.:p

Stai suggerendo che Gamberetta deve vivere senza soldi?
Oppure che è disonesto guadagnarsi da vivere offrendo un servizio utile e facendo qualcosa di divertente?

(Te lo chiedo giusto perché siamo nella fogna ed è giusto divertirsi un po’, sia chiaro che finché si tratta di usi e costumi io rispetto tutti quanti)

Tra l’altro questo commento non ha niente a che fare con il fatto se Gamberetta li accetta o meno.
In realtà, trascurando il mio stile :p, sono interessato a sentire come mai non si dovrebbero accettare donazioni. (cosa che fanno abitualmente un sacco di società di software)

#866 Comment By Mauro On 9 ottobre 2009 @ 16:46

Nessun professionista lo fa

Se interessa cercherò i dati, ma ricordo che come minimo un gruppo musicale di un certo livello lo aveva fatto (mettere un loro disco gratuito in Internet, e chi voleva dava qualcosa).

Sono idioti anche quelli che mettono gratis lezioni di chitarra, danza, cucina e qualsiasi altra cosa su youtube

Non ci vedo particolari collegamenti: mettere il proprio lavoro a disposizione gratuitamente e accettare soldi per questo se ti vengono offerti non mi sembrano escludersi a vicenda; né ricevere offerte di soldi (e accettarle) rende idioti gli altri che hanno parimenti reso il proprio lavoro disponibile.

Non so se è soltanto la mia impressione, ma accettare offerte dai lettori mette in cattiva luce il blog e chi lo gestisce.
Sembra quasi che qualcuno, accorgendosi di aver ottenuto una fetta di pubblico adorante e una certa credibilità, abbia deciso di far fruttare la situazione

Avrebbe deciso di farla fruttare se chiedesse soldi per essere letta; ma se vengono spontaneamente offerti, perché no? Del resto, mi pare la letterale applicazione di quanto si è discusso (almeno, mi pare) altrove: un autore mette il suo lavoro gratuitamente disponibile, e se un lettore lo apprezza magari decide di dare qualcosa in cambio.
Certo: qui non si tratta di libri; è sufficiente a far cambiare il concetto?

#867 Comment By dr Jack On 9 ottobre 2009 @ 18:39

Se interessa cercherò i dati, ma ricordo che come minimo un gruppo musicale di un certo livello lo aveva fatto (mettere un loro disco gratuito in Internet, e chi voleva dava qualcosa).

Secondo me intendi i radiohead. C’è da considerare che poi si erano tirati indietro e qualcuno li ha accusati di aver utilizzato questo metodo come trucco per fare marketing.

In ogni caso se cercate informazioni sul programma open source joomla trovate un sacco di ditte software che offrono gratis il prodotto e permettono a chi vuole di fare donazioni.

La domanda rimane aperta se qualcuno vuole difendere l’idea “non bisogna accettare soldi dagli sconosciuti” mi farebbe piacere sentirlo.

#868 Comment By cafeine On 9 ottobre 2009 @ 22:09

@Jack

In realtà, trascurando il mio stile :p, sono interessato a sentire come mai non si dovrebbero accettare donazioni. (cosa che fanno abitualmente un sacco di società di software)

Questa non è una società, non è un gruppo musicale, non è un’associazione: è un blog. Un sito gestito praticamente da una sola persona che fa il bello e il cattivo tempo.
Posso pagare per dei servizi, come dici tu, anche se sinceramente non mi verrebbe mai in mente di inviare assegni a Megavideo, Emule o Youtube. Ma trovo ridicolo pagare per delle opinioni.
Ma il punto è un altro: io mi vergognerei di accettare denaro per le mie opinioni.
Evidentemente ho una considerazione di me troppo bassa. Mah.

Stai suggerendo che Gamberetta deve vivere senza soldi?

Io ho detto questo? E’ un mio problema? No.

@Mauro:

A me ha fatto una cattiva impressione, soprattutto il fatto di aver discusso della questione in pubblico.
E’ maligno pensare che ci sia sotto sotto la speranza di invogliare altri a seguire l’esempio? Oppure il mondo è tutto bontà, candore e coniglietti rosa?
Inoltre, paragonare Gamberetta ai Radiohead mi sembra inopportuno.
Sostengo semplicemente che:
-se sei un professionista nel campo editoriale, non hai bisogno di mance.
-se non sei un professionista, per semplice umiltà non dovresti accettare denaro per qualcosa che fai a livello amatoriale.

Perlomeno, IO farei così.

Se qualcuno volesse darmi 5 euro per leggere il mio blog, ringrazierei di tutto cuore ma non accetterei.

Sarò io l’idiota, mah!

Sinceramente, quando Gamberetta ha accettato quei pochi spiccioli mi sono sentita in imbarazzo al posto suo.

#869 Comment By dr Jack On 10 ottobre 2009 @ 10:27

@ cafeine:

Offrire opinioni è pari a qualsiasi altro tipo di servizio. C’è un sacco di gente che paga per comprare giornali che danno opinioni. Come ad esempio The Game Machine per i videogiochi per dirne uno.
Il fatto che sia una persona sola non mi pare un elemento importante. L’importante è il servizio.

Tra l’altro oltre a offrire opinioni qua si trovano recensioni, e anche suggerimenti su come scrivere… nonché da poco anche esercizi.
Tra l’altro considera che la proposta è arrivata su un articolo più didattico che opinionista.

Parlando di siti di recensioni mi pare di aver visto vari siti che recensiscono videogame e offrono la possibilità di fare donazioni.

Senza rimanere sul caso di Gamberetta, ma in generale secondo me se offri qualsiasi servizio (anche uno con recensioni e/o consigli) che aiutano il pubblico mi sembra lecito accettare donazioni da un utente che ha goduto di un servizio che gli è stato particolarmente utile.

Lo trovo molto più onesto che usare AdWords (almeno com’è impostato attualmente) e AdWords la usano tutti. Quello sì che è vendersi.

#870 Comment By Mauro On 10 ottobre 2009 @ 12:52

cafeine

Questa non è una società, non è un gruppo musicale, non è un’associazione: è un blog. Un sito gestito praticamente da una sola persona che fa il bello e il cattivo tempo.
Posso pagare per dei servizi, come dici tu, anche se sinceramente non mi verrebbe mai in mente di inviare assegni a Megavideo, Emule o Youtube. Ma trovo ridicolo pagare per delle opinioni.
Ma il punto è un altro: io mi vergognerei di accettare denaro per le mie opinioni

L’articolo sui manuali mi pare andare oltre; certo, sono le opinioni su com’è giusto scrivere, su quali sono le tecniche giuste, ma comunque sono basate su manuali, su conoscenze specifiche. A questo punto, qualunque manuale di scrittura è un’opinione, cambia solo l’autorevolezza dell’autore.
È vero che questo sito è gestito da una sola persona che può fare ciò che vuole; per quale motivo questo dovrebbe rendere vergognosa la possibilità di accettare soldi? Va da sé che li offriranno solo coloro che si troveranno d’accordo con le idee e la gestione, ma non capisco quale sia il problema.
E qui viene dato un servizio: sarà un’opinione, ma nel momento in cui leggo una recensione per sapere cosa ne pensa l’autore, e magari decidere l’acquisto anche su quella base, sto ottenendo un servizio. Se mi leggo la recensione del Cybook per decidere se comprare quello o un altro lettore (caso reale), sto ottenendo un servizio.

A me ha fatto una cattiva impressione, soprattutto il fatto di aver discusso della questione in pubblico

È stata sollevata in pubblico, nonostante fosse possibile farlo in privato; e, da quanto è stato detto, altre volte è capitato, immagino anche in privato, senza che venisse riportato qui.
Quindi, si è trattato di risposta pubblica a domanda pubblica; si può credere che sarebbe stato meglio farlo in privato, ma… nel rispondere pubblicamente a una domanda pubblica non vedo particolari problemi.

paragonare Gamberetta ai Radiohead mi sembra inopportuno

Sei tu che hai fatto il paragone con professionisti, dicendo “Nessun professionista lo fa”; detto quello, è ovvio che il paragone venga fatto con professionisti. Con chi altri avrei dovuto farlo?

-se sei un professionista nel campo editoriale, non hai bisogno di mance.
-se non sei un professionista, per semplice umiltà non dovresti accettare denaro per qualcosa che fai a livello amatoriale

Anche se lo faccio a livello amatoriale, se offro un servizio (e ho le capacità di offrirlo, altrimenti nessuno lo userebbe) perché non dovrei accettare di essere pagato?
Se non sono un linguista, ma mi viene chiesto di correggere un libro e l’autore si offre poi di pagarmi, perché accettare sarebbe una mancanza di umiltà?

dr Jack

Tra l’altro oltre a offrire opinioni qua si trovano recensioni, e anche suggerimenti su come scrivere… nonché da poco anche esercizi.
Tra l’altro considera che la proposta è arrivata su un articolo più didattico che opinionista

Cui si aggiunge il lavoro fatto per correggere i compiti; lavoro “richiesto”, nel senso che chiunque abbia mandato il testo immagino volesse un parere.

#871 Comment By Clio On 11 ottobre 2009 @ 01:33

Posto direttamente in fogna.
Sono di ritorno da una serata molto intellettuale con gente della truppa di scherma. Abbiamo fatto una specie di gioco di ruolo che si svolgeva nel seguente modo:
Uno dei partecipanti interpretava il signore oscuro, gli altri i suoi servi che avevano appena fallito una missione. Avevano caerte con delle scuse (ponte, palude mefitica, spaventapasseri…) e il gioco consisteva nel mettere insieme una storia che li giustificasse. C’erano carte per interrompere il compagno o addossargli la colpa. Il tutto è molto rapido e non si ha il tempo di pensare, bisogna improvvisare.
Il risultato era qualcosa del genere:
“A:mentre camminavamo abbiamo incontrato due succubi feroci (carta dei succubi)
B:(carta d’interruzione) ti sbagli, era un succubo e un’elfa malefica (carta dell’elfa)
A: Ah, già, ma… è perché tu avevi lo scudo (carta dello scudo) e quindi non ho visto bene. Spiega tu!
B: Sì, insomma, i due succubi…
Signore scuro : Non erano un succubo e un’elfa?
B: Er… Sì, ma avendo uno scudo non ho visto niente, in realtà!

Questo gioco deve esistere anche in Italia, anche se non ne conosco il nome. E adesso ho capito come fanno gli scrittori fantasy italiani ha costruire le loro trame ^_^

P.S. Mauro. Sei Mauro Malboro?

#872 Comment By dr Jack On 11 ottobre 2009 @ 10:41

Il gioco si chiama Si oscuro signore. I miei amici ne parlano molto bene, peccato che io non sia ancora riuscito a giocare :p.

#873 Comment By Clio On 11 ottobre 2009 @ 12:13

E’ molto divertente, specie dopo qualche bicchiere di vino, e devono giocarci molto nei salotti letterari dei numi del fantasy ^_^

#874 Comment By Giulia On 11 ottobre 2009 @ 12:29

@Clio. Oddio, una volta mi hanno accalappiato al negozio dietro il duomo per farmi giocare a quel gioco lì, sono andata a parare su qualcosa del tipo “è colpa sua, si è fermato al cinese” “era per prendere il pollo fritto per voi, mio signore” X)

#875 Comment By Clio On 11 ottobre 2009 @ 13:36

Sono uscte anche cose del genere:
-Siamo andati alla taverna e… e la cameriera ci ha dato la chiave del dongione, il dongione della vostra principessa! Allora siao andati e siamo entrati…

Non so voi, ma la cameriera della taverna che, guarda caso, ha le chiavi del dongione mi sa molto di colpo di gegno di scrittore fatasy. E non solo nostrano :D
Non per nulla nella lista dell’EvilOverLord c’è un punto riguardante il ruolo pericloso delle taverne.

#876 Comment By DRACHEOM On 11 ottobre 2009 @ 19:17

ma insomma possibile che non sappiate cos’ e’ l’ educazione!!! quante boiate dovro’ ancora sentir uscire dalla vostra bocca!!!abbiate almeno un po’ di contegno!!!

#877 Comment By Merphit Kydillis On 11 ottobre 2009 @ 19:43

@ Dracheom: Di solito, quando ci si viene in casa d’altri bisogna essere gentili. Potremmo smettere di dire boiate se sarai TU a mostrare un pò di contegno.
A proposito, di quali boiate ti riferisci? Se il romanzo ti è piaciuto buon per te: ho letto questo romanzo molto prima di conoscere Gamberi Fantasy e il mio giudizio non è cambiato da allora: è non sense. Cavoli, almeno la copertina fosse stata fedele alla trama del romanzo! Dopo quattrocento pagine mi sono accorto che:

1) Bryan non ha capelli rossi;
2) Bryan non ha una cicatrice sul naso;
3) Bryan non possiede nessun amuleto.

#878 Comment By lilyj On 11 ottobre 2009 @ 19:54

@ Dracheom: dammi una buona ragione per cui dovremmo starcene zitti a leccare il culo a qualcuno che pubblica cazzate del genere? L’educazione di questo ‘autore’ deve aver saltato la lezione n°13 “se vuoi fare lo scrittore non avere la faccia da culo da pubblicare merda e vantartene”. Per te è un bel libro? Uao, complimentoni. Ma evita commenti buonisti. Il tizio ha reso il suo ‘lavoro’ pubblico, quindi chiunque può criticare nel bene e nel male. L’educazione è solo un paravento per chi non ha nulla da dire o per chi non ha il coraggio d’usare il cervello in modo autonomo.

#879 Comment By DRACHEOM On 11 ottobre 2009 @ 21:19

Merphit Kydillis ma si puo’ sapere cosa ti ha fatto federico!?! forse insultare gratuitamente le persone ti pare un modo come un altro per non studiare! Lascialo in pace e prova a scrivere qualcosa tu se sei cosi bravo!

#880 Comment By DRACHEOM On 11 ottobre 2009 @ 21:49

ma cancellate ogni cosa che dico? insomma!!! dove e’ finita la liberta’ di parola!?!

lo dico ancora: quale diritto avete voi di trattare male un autore come un altro? e soporattutto vorrei vedere che avete scritto voi di cosi’ eclatante da avere esperienza in materia e se Merphit Kydillis prova a diri che ha letto il libro e dice quel che gli pare cio’ dimostra solo quanto poco siate informati!!!

allaprossima ;)

#881 Comment By lilyj On 11 ottobre 2009 @ 22:08

@ Dracheom: mi spieghi perché l’unico prerequisito per poter esprimere un’opinione su un qualsiasi libro è “avere scritto un libro fighissimo che ha venduto milioni di copie”? Cos’è, se non sono un autore pubblicato non ho diritto a rendermi conto di quanto un libro possa far schifo? O non ho diritto di dire che un libro fa oggettivamente schifo?
Ma allora nemmeno chi dice “tuailait è fikkissimo” ha diritto di dirlo?
Non eri tu che strepitavi per la libertà di parola?
E per la cronaca: i commenti vengono spostati qui in Fogna perché FUORI TEMA, non vengono cancellati. Non l’avevi ancora notato?

#882 Comment By Mauro On 12 ottobre 2009 @ 01:07

Di Sì, Oscuro Signore c’era in giro una versione dimostrativa gratuita, risalente a prima che entrasse in commercio; se vi interessa, potete vedere se la trovate ancora (tra parentesi, a memoria le carte mi piacevano di più, e di certo c’erano abbastanza Occhiatacce per una partita…).
Clio: no, salvo che sbagli nome; se intendi il Mauro della Ramingata, sono io.

#883 Comment By Merphit Kydillis On 12 ottobre 2009 @ 09:40

@ Gamberetta: Normalmente mi chiederei perplesso Ma perché mi ha spostato nella Fogna? Poi, ricordandomi dello scontro che Angra ebbe con avvocatospadaccino ho capito: pertanto, ti ringrazio che hai spostato la discussione con Dracheom qui, dato che ORA potrò esprimermi liberamente senza correre rischio di OT.

#884 Comment By Merphit Kydillis On 12 ottobre 2009 @ 09:44

@ Dracheom: Due sono le cose.. o hai saltato qualche parte, oppure ci godi nel trollare. Rileggiti BENE il mio commento precedente.
Fatto? Bene: come dovrai notare, non contengono ingiurie, minacce e/o intimidazioni nei tuoi confronti né per il Ghirardi. Ho detto solamente: dici che proferiamo boiate? Bene, illuminami: cosa ti ha fatto piacere Bryan? La psicologia del personaggio? L’originalità delle situazioni illustrate? La copertina che c’entra un cazzo di cane con la trama?

Se intendo insultare gli scrittori, potrei dedicarmi a frasi del tipo «Ma ‘sto tizio è un ricchione con i controfiocchi!» oppure «’sta stronza fa prima a farsi dare le analisi del sangue all’ASL che scrivere elfi e cazzi vari!». Essendo, invece, una persona civile (poi dimmi qual’è la tua concezione di persona perbene) dico: «Il Ghirardi può essere una brava persona, e avrà dedicato anima e corpo a Bryan. E dico sul serio. Ma, spiaciente, il suo primo romanzo non riesco a mandarlo giù dato che l’ho trovato senza senso per i miei canoni»
Poi, sarò coglione io che non ci avrò capito nulla, abituato come sono a leggere Weis-Hickman, Stephen King, Koji Suzuma e compagnia. Ma il libro l’ho riletto un bel pò di volte, nel caso avessi saltato qualche parte: sì, ho letto bene il romanzo, partendo dalla convizione che potesse essere buono, ma a mio parere si è rivelato una schifezza.
Soddisfatto? No? Beh, dimmi tu come risolvere questo scontro: sarebbe già buono se tu mi dicessi come e perchè il romanzo ti sia piaciuto. Se tu taci (o rispondi senza “illuminarmi”) a mio parere avrai torco marcio.

Ultime due cose: sei libero di sputtanarmi pubblicamente: io aspetto solo che mi rispondi. Se poi ti metti a fare il troll, rispondo in malo modo.
E QUESTO è il link giusto per il forum del Ghirardi:
http://bdbofficialforum.forumfree.net/

#885 Comment By Merphit Kydillis On 12 ottobre 2009 @ 21:08

Dopo che DRACHEOM ha saputo essere dello stesso piano di una fan di Edward Cullen, sono andato ad indagare sul forum del Ghirardi. Ci credereste che DRACHEOM è un moderatore? Sissignori, colui che viene a cianciare boiate sulla recensione di Gamberetta ricopre una carica importante per i fan di Ghirardi.
Ovviamente, non credo che l’autore di Bryan abbia ordinato ad un suo “fedelissimo” di screditare Gamberetta e noi poveri idioti che dicono “Ma il romanzo del Ghirardi non è un granché…” Semmai, la mia idea è che DRACHEOM, credendo di agire in buona fede, si è autonominato suo crociato… ma questo non gli dà il diritto di parlar male degli altri.

Come ricorderete, DRACHEOM non è stato capace di difendere un romanzo che lui ritiene buono: alle domande ha saputo rispondere solamente con frasi tipo Gamberetta ha scritto una recensione stupida e Prova a scrivere un romanzo, se vuoi giudicare il suo romanzo!
Qualcosa mi dice che la storia non finisce qui… e spero tanto che legga il mio commento. Che lo leggesse BENE!

#886 Comment By DRACHEOM On 12 ottobre 2009 @ 21:59

Caro Merphit Kydillis prima di tutto vorrei scusarmi per la mia stupidata sul vostro sito. Accetto la sfida, e per rispondere alla tua domanda potrei dire perche’ ho trovato BDB molto bello ed interessante.Mi ha coinvolto molto da vicino. Rispecchiandomi io stesso in Bryan ho saputo vivere un avventura emozionante che mi ha fatto divorare pagine e pagine molto velocemente.spero si sia capito perche mi9 e’ piaciuto cosi’ tanto BDB e perche’ lo difendo a spada tratta. ovviamente io non sono al tuo livello di lettura, tutto quello che hai letto fa spavento in confronto a quel che ho letto io ma il fatto che voi possiate giudicare una persona cosi’ facilmente mi manda in bestia!!!la maggior parte di voi non ha letto il libro e l’ unico che lo ha fatto e’ un tantino irascibile ed inizia a strmi simpatico. mi sembra l’ unico che possa dare un giudizio valido apparte gamberetta che credo abbia letto il libro almeno una volta. mi scuso ancora per il mio comportamento, non mi aspetto tolleranza ne da voi ne dal mio forum. arrivederci.

P.S.: 1-1 palla al centro

#887 Comment By Merphit Kydillis On 12 ottobre 2009 @ 22:47

@ Dracheom: scuse accettate. QUESTA era una risposta che aspettavo. Certo, anch’io quando leggo provo ad immergermi nei panni del protagonista… nel caso di Bryan sono uscito molto perplesso: come già detto prima l’ho trovato weird se mi è permesso il termine. Ma uno degli elementi principali della mia perplessità era il finale: mi è parso molto non sense. Il fatto che Bryan desse una fiducia totale a Morpheus…
Un’altra cosa: solo perché leggo Nyarlathotep, Raistlin e Sadako, questo non vuol dire che mi reputo superiore ai normali lettori. Certo, potrei dire che ho gusti “raffinati”, ma non cambia il fatto che il sottoscritto rimanga un ignorante della narrativa… un conto è scrivere fan fiction, un conto è scrivere un libro. Il giorno in cui un mio romanzo dovesse essere pubblicato, Nicolas Eymerich e Wulfgar busseranno alla mia porta. E non con intenzioni amichevoli ^_^”

Comunque sia: la cosa che ti ha mandato in bestia è stato la mia considerazione che il Ghirardi ha avuto tre anni di tempo per scrivere Bryan: dai quattordici ai diciassette anni la mentalità di un ragazzo cambia. Avendo letto che l’autore era “grande” ho pensato Sciverà come un adulto, più o meno, quando invece credevo di essermi trovato… beh, ti lascio immaginare il resto. Forse nel mio giudizio sul romanzo hai “tradotto” un certo astio nei confronti dell’autore. Effettivamente è vero: era la prima volta che mi capitava di rimanere deluso da un romanzo (ovviamente, prima di conoscere la Troisi).

Morale dela favola: 1-2, mi sono fatto autogol, credo. Speravo che finisse in questo modo, e ho cambiato opinione su di te. Quindi smetterò di pensarti come un troll, ma come una persona civile ^_^

#888 Comment By Merphit Kydillis On 12 ottobre 2009 @ 23:04

@ DRACHEOM
Mi sono scordato di una cosa: il motivo principale che mi ha portato a incazzarmi con te è stato la tua risposta alle mia domanda in maniera…. Guarda, il termine non mi viene in mente, ma ti faccio un esempio.

Un padre vede il figlio tornare da una vacanza-studio in Inghilterra durato due mesi. Gli dice: «Figliolo, com’è andata e cosa hai visto di bello?» e il figlio se ne esce: «Oggi in tv fa vedere Maria de Filippi che intervista Del Piero»

Ho reso l’idea?

#889 Comment By DRACHEOM On 12 ottobre 2009 @ 23:47

Direi di si, si capisce ^-^. Io continuo a considerare alcuni di voi un po superficiali ma certamente ho cambiato idea su Merphit Kydillis. mi sembra una persona abbastanza giusta e quando ho attaccato in malo modo il forum lui ha avuto la stessa reazione che ho avuto io quando lui e’ entrato nel mio. prima di andarmene aggiungo che aver addirittura ottenuto una rettifica delle regole da gamberetta in persona mi ha fatto piacere. IO NON HO ASSOLUTAMENTE PARLATO IN NOME DI FEDERICO. LA VOCE ERA LA MIA. se Merphit o qualcun altro vorra’ leggere il secondo libro e commentarlo io sarei ben felice di sentire la sua versione dei fatti e la sua recensione. io saro’ sempre in disparte a seguire i vostri movimenti e spero di non assistere ad un altro esempio di superficialita’.

grazie a tutti e buona notte dal vostro drago dagli occhi rossi di 14 anni

#890 Comment By Hellfire On 13 ottobre 2009 @ 15:14

Rispecchiandomi io stesso in Bryan

ai miei tempi la figura dell’erotomane non era poi così in voga. come cambiano i tempi…

#891 Comment By DRACHEOM On 13 ottobre 2009 @ 16:46

Rispecchiandomi io stesso in Bryan

ai miei tempi la figura dell’erotomane non era poi così in voga. come cambiano i tempi.

PER CASO HO CHIESTO LA TUA OPINIONE? se tu ritieni bryan di boscoquieto un libro porno sofo affari tuoi. io non lo sonsidero tale quindi dico quel che mi pare! che gente! capace solo di criticare!

#892 Comment By Annaf On 13 ottobre 2009 @ 17:40

@DRACHEOM: Vorrei farti notare che siamo in un paese libero, dove ognuno può dire la propria opinione (richiesta o meno da te, non fa differenza, visto che questo non è il tuo blog) e da quanto ha scritto Gamberetta nella recensione, riportando pezzi del libro, anch’io lo ritengo “piuttosto” spinto (per non dire altro) e penso che l’autore dia un’immagine delle donne alquanto superficiale e che rasenta l’insulto (leggere che una ragazza viene violentata ogni due per tre non è che faccia poi tanto piacere a una donna e fa pensare che, per l’autore, la figura femminile sia solo un oggetto, che non abbia diritto di opinione o di parola).
È vero, non ho letto il libro e non potrò giudicarlo appieno, ma ho letto gli spezzoni riportati da Gamberetta e ho capito che non è il genere di cose che leggo normalmente, ergo non fa per me e preferisco lasciarlo dove sta.

#893 Comment By Merphit Kydillis On 13 ottobre 2009 @ 20:24

@ Annaf: sicuramente non hai letto La Trilogia di Magdeburg: credo che il Duca potrebbe piacergli per via di mercenari elvetici (dragoni, credo) che, cani rognosi come sono, si dedicano a stupro, saccheggio e omicidio. Direi che è abbastanza forte… rispetto a Bryan.

Ovviamente, con questo non voglio dire che il Duca sia un spregevole signore della guerra che ogni giorno va a caccia di timide fanciulle elfe da s*d*m*zz*r* a sangue, con seguito un’orda di demoni allupati usciti da un qualche hentai ^_^

Ammetto di aver storto il naso riguardo ai “disturbi” del protagonista. Però ricordiamo che è un ragazzo, che cresce, e che pensa come un ragazzo della sua età. Poi, vabbé, se incontra mezzi-demoni con la capoccia grossa e ragazze-bikini…

Ma Altieri, come tema principale dei suoi romanzi, descrive l’apocalisse, l’annientameno della coscienza dell’uomo. Ne La Trilogia di Magdeburg troviamo individui spregevoli, dementi, assetati di sangue e morte… individui che vogliono la morte, per se stessa e per gli altri. La vita, il bene, la pietà: ognuno di queste cose vengono letteralmente bruciate di fronte all’insania della Guerra dei Trent’Anni, il cui culmine è stato Il Matrimonio di Magdeburg, descritto ne il Demonecon ritmo travolgente. Quando ho letto quel pezzo, mi è parso di sentire odore di bruciare e di udire le urla degli inermi, tanto ero preso dalla lettura. Diciamo che ho avuto tra le mani non una trilogia, ma il Male, dato che sono rimasto molto colpito dalla schiettezza e durezza di certe scene.

#894 Comment By DRACHEOM On 13 ottobre 2009 @ 21:45

Annaf questo messaggio garbati mi fa capire quello che vuoi dire a pieno e bnche’ non sia d’ accordo non ho alcuna intenzione di impedirti di pensarla come vuoi. il ragazzo di prima mi a giudicato come un pervertito!!!e la sua frase e’ stata un po’ schietta e offensiva.
Sembra proprio che questo forum mi attragga come una calamita quindi in base alla liberta’ di parola QUESTO BLOG MI E’ ACCESSIBILE
io me ne andro’ quando vedro’ che un po’ di buon senso vi e’ entrato nella zucca o in caso gamberetta mi sbatta fuori.

ciao a tutti

#895 Comment By Annaf On 13 ottobre 2009 @ 22:03

me ne andro’ quando vedro’ che un po’ di buon senso vi e’ entrato nella zucca o in caso gamberetta mi sbatta fuori.

Quindi chiunque abbia un’opinione contraria dalla tua non la può esprimere perché tu vuoi “far entrare del sale in zucca” a noi che, se permetti, abbiamo un po’ più di esperienza (di lettura) rispetto a un quattordicenne. Interessante versione della libertà di parola, non c’è che dire.

#896 Comment By DRACHEOM On 13 ottobre 2009 @ 22:43

Quindi chiunque abbia un’opinione contraria dalla tua non la può esprimere perché tu vuoi “far entrare del sale in zucca” a noi che, se permetti, abbiamo un po’ più di esperienza (di lettura) rispetto a un quattordicenne. Interessante versione della libertà di parola, non c’è che dire.

VEDIAMO UN PO’ SE DIMOSTRI DI AVERE DAVVERO TUTTA STA ESPERIENZA COME MERPHIL O SEI SOLO UN FANFARONE CHE HA VOGLIA DI CRITICARE.
1) non hai letto il libro quindi non sei in grado di dare un analisi dettagliata.
2)avrai letto piu’ di me ma non mi sembri in grado di sostenere una conversazione decente visto che: io parlo tu sfotti,io rispondo tu mi attacchi verbalmente….
3)se frequenti questo forum avrai letto almeno una 30 di fantasy e questo non lo metto in dubbio ma vorrei sapere se leggi per noia o se il tuo istinto ti imperssonifichi nei protagonisti.

ciao a tutti un saluto speciale a Gamberetta e a merphil ^_^

#897 Comment By Annaf On 13 ottobre 2009 @ 23:08

Prima di tutto, mi sembra chiaro dal nick che sono una donna, non un maschio u.u

1) non hai letto il libro quindi non sei in grado di dare un analisi dettagliata.

Non è necessario leggere tutto il libro per dare giudizi, quando verrà capito e assimilato questo concetto? Gamberetta ha riportato degli spezzoni dal libro, ho letto quelli insieme ad altro sparso nel web e mi sono bastati per farmi un’idea. Non mi sembra così difficile da capire u.u

2)avrai letto piu’ di me ma non mi sembri in grado di sostenere una conversazione decente visto che: io parlo tu sfotti,io rispondo tu mi attacchi verbalmente….

Sinceramente, sostenere una conversazione decente con te non è che mi interessi molto, anche perché io sono intervenuta solo perché tu vuoi la libertà di parola, ma gli altri non possono averla.

3)se frequenti questo forum avrai letto almeno una 30 di fantasy e questo non lo metto in dubbio ma vorrei sapere se leggi per noia o se il tuo istinto ti imperssonifichi nei protagonisti.

Questo non è un forum, ma è un blog, sono due cose leggermente diverse u.u Non ho letto una trentina (era questo che intendevi col numero?) di fantasy, diciamo che mi sto facendo una cultura nel genere, ma so perfettamente distinguere le boiate da libri scritti in modo decente. Secondariamente leggo perché mi piace leggere, non per noia o per trovare il mio nuovo idolo in carta e parole, è difficile che io mi rispecchi in qualche personaggio letterario.

Contento delle risposte?

#898 Comment By DRACHEOM On 13 ottobre 2009 @ 23:52

mi aspettavo solo questo u.u
se sei una ragazza ti chiedo scusa se non si e’ notato dalle mie risposte
continuo a pensare che l’ unico modo per parlarti civilmente sia staccarti la tastiera e darti un bel microfono per sentirti in tutt’ italia!!!vuoi la liberta’ di parola?PREGO. io lascio perdere rleggi quello che scrivi, ti e’ sembrato sensato? io non lo credo.ora ti lascio andare
^_^ e sappi che non voglio piu’ reagire. e’ come parlare con il muro.
buona notte e sogni d’oro piccola lettrice dalle piccole vedute

#899 Comment By Annaf On 14 ottobre 2009 @ 00:23

piccola lettrice dalle piccole vedute

Sarei di piccole vedute perché non mi va di leggere un libro che non mi interessa e che già so che non mi piacerebbe? Cosa del “leggo perché mi piace” non ti è chiaro? Dovrei leggere i libri che vuoi tu solo per farti un piacere personale? Per me il tempo delle letture obbligatorie è passato da un pezzo, per te penso sia solo all’inizio, quando sarai stato obbligato a leggere Alfieri, Dante, Boccaccio, Machiavelli, Casanova, Manzoni, Boito, Foscolo, Leopardi, Tomasi di Lampedusa, D’Annunzio, Verga, Levi, Eco, Shakespeare, Swift, Brontë, Austen, Stevenson, Orwell e tanti altri allora ne riparleremo (se ti fossi perso nell’elenco di autori citati, riparleremo delle letture obbligatorie). (E come vedi al liceo non ti fanno leggere romanzi fantasy – forse Orwell si avvicina un po’, ma rimane sempre molto lontano dal genere –, quindi diciamo che questa cultura me la sto “costruendo” da sola e il tuo autorucolo preferito non è contemplato)

E il “piccola lettrice” ti consiglio di risparmiartelo la prossima volta, altrimenti inizierò a usare termini come “tesoro”, “cucciolo”, “piccolo” e altri che non si confanno alla conversazione matura e decente che volevi portare avanti.

#900 Comment By Hellfire On 14 ottobre 2009 @ 01:42

PER CASO HO CHIESTO LA TUA OPINIONE?

ho per caso io chiesto la tua?

#901 Comment By dr Jack On 14 ottobre 2009 @ 13:32

PER CASO HO CHIESTO LA TUA OPINIONE?

ho per caso io chiesto la tua?

Per caso qualcuno ha chiesto di chiedere se ci chiediamo un’opinione?
Oh… c’è da far casino e non mi invitate :p?

(questo commento è puro spam)

#902 Comment By Merphit Kydillis On 14 ottobre 2009 @ 14:21

@ Dracheom: mi stai deludendo. E non poco.

#903 Comment By DRACHEOM On 14 ottobre 2009 @ 14:57

@ Dracheom: mi stai deludendo. E non poco.

scusa… hai ragione.

facciamo cosi’ piccola lettrice leggi quel che vuoi mettiti anche a bestemmiare sul blog che non mi interessa.
a quello d’ altri tempi dico che ha ragione lui. GIOVENTU’ BRUCIATA!!!tutti spacciatori e pervertiti. fai ance tu come ti pare.

XD puro spam

scusami ancora merphit e ciao

#904 Comment By lilyj On 14 ottobre 2009 @ 23:51

Ho capito: al signor dracheom interessa la solo libertà di parola sua e bon, finita lì. Perché quando qualcuno gli contesta qualcosa, la sua risposta è “non mi interessa, tralala!” (con tanto di mani sulle orecchie). E Annaf ha ragione da vendere: se una recensione è ben particolareggiata e approfondita non c’è motivo di non sfruttarla per poter decidere cosa leggere. Che poi io abbia dato un’occhiata al libro e l’abbia trovato ributtante è solo la ciliegina sulla torta ^_^ Ma questo al signor dracheom non interessa: lui vuole solo ficcarci a forza del sale in zucca. UAO!
PS: dire a qualcuno “piccola lettrice dalle piccole vedute” è un infantilismo di proporzioni epiche. Soprattutto dato il contesto.
Stai facendo davvero una figuraccia. Spero che tu te ne renda conto.

#905 Comment By DRACHEOM On 15 ottobre 2009 @ 15:51

Merphit puoi dirmi come contattare gamberetta? non ha senso farlo qui

alla Annaf chiedo veramente scusa. Non mi comporto mai così e spero che tu non abbia dato troppo peso alle mie parole. Hellfire non credo tu sappia cosa stai dicendo ed il fatto che tu stia discutendo con un 14 del fatto che mi sto’ comportando male rasenta il ridicolo.sai perche’ ho dato ascolto a Merphit? perche’ LUI mi ha fatto capire che si puo’ anche parlare con un gambero, Io ascolto solo chi mi sembra dalla parte del giusto e tu non mi sembri esserlo.

ciao merph!

#906 Comment By Annaf On 15 ottobre 2009 @ 19:05

alla Annaf chiedo veramente scusa. Non mi comporto mai così e spero che tu non abbia dato troppo peso alle mie parole.

Scuse pseudo accettate, ma devi ancora imparare a rapportarti con gli altri perché non puoi insultare così gente che manco conosci e che non sai se è più grande o più piccola di te. Dovresti anche imparare ad avere rispetto per gli adulti e/o coloro che hanno opinioni diverse dalle tue.
Personalmente chiudo qui questa questione.

#907 Comment By Mariano On 16 ottobre 2009 @ 12:00

@ Gamberetta

Dal momento che ultimamente mi sto appassionando allo Steampunk, mi piacerebbe una tua “analisi” o parere sul genere, e magari le differenze dallo steamfantasy, per quanto siano facilmente intuibili.
Mi piacerebbe inoltre un suggerimento su romanzi steampunk (magari pubblicati in Italia: quelli che consigia il Duca sono spesso stranieri).
Grazie 1000

Mariano

#908 Comment By Hellfire On 16 ottobre 2009 @ 16:34

ed il fatto che tu stia discutendo con un 14 del fatto che mi sto’ comportando male rasenta il ridicolo.

qualcuno me lo tradurrebbe?

#909 Comment By dr Jack On 16 ottobre 2009 @ 17:04

ed il fatto che tu stia discutendo con un 14 del fatto che mi sto’ comportando male rasenta il ridicolo.

qualcuno me lo tradurrebbe?

Ho due opzioni:
A) Il 14 è un numero della cabala negromantica essendo un 4 con l’aggiunta di un 1 e per questo chi l’ha usato accusa l’altro di parlare coi demoni.
B) Altrimenti si può supporre che 14 stia per quattordicenne e si stia facendo un po’ di trolling affermando che i teeneger non siano abbastanza maturi per comprendere dialoghi di elevata moralità.

Io opto per la A.

#910 Comment By Vincent Law On 17 ottobre 2009 @ 03:36

Mi associo. E’ sicuramente la A.

#911 Comment By Mauro On 17 ottobre 2009 @ 13:26

dr Jack

Il 14 è un numero della cabala negromantica essendo un 4 con l’aggiunta di un 1 e per questo chi l’ha usato accusa l’altro di parlare coi demoni

Quindi un chiaro riferimento a Bryan di Boscoquieto nella Terra dei Mezzidemoni?

#912 Comment By DRACHEOM On 18 ottobre 2009 @ 00:13

XD TUTTI SU DI ME!!! NOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ma che ci sto a fare. sono un pungible XD. Probabilmente la meta’ di voi non mi sopporta e le meta dell’ altra meta’ vorrebbe uccidermi o bannarmi XD.Mi dite come posso parlare con gamberetta in privato?
qua sarebbe come parlare con tutti.

P.S.:ma sul forum io ho trattato male Merphit Kydillis? lo abbiamo insultato in massa? MERPHIT SALVAMI TU!!!

#913 Comment By dr Jack On 18 ottobre 2009 @ 12:10

Quindi un chiaro riferimento a Bryan di Boscoquieto nella Terra dei Mezzidemoni?

ahi ahi ahi Mauro :p.
Mi sa che il tuo cammino non ti ha ancora portato sul blog del Duca Carraronan, altrimenti conosceresti anche tu la fede quattrista.
Il numero 4, come sanno gli eruditi, è un numero sacro, mentre l’uno e un numero qualsiasi :p. Nessun riferimento (voluto) a Bryan.
Ora, bisognerebbe chiedere a un esperto ma secondo me parlare con un 14 rischia di essere un’azione empia.

@ DRACHEOM:
Smettila di lagnarti e comportati da uomo accettando il risultato delle tue azioni XD. Se vuoi rimediare prova, se no fregatene e tanti saluti.
Per sentire Gamberetta hai già provato a mandargli una mail all’indirizzo che lascia al pubblico? Cerca e troverai! Non è mica nascosto :p.
Il mio poi è solo spam :p, non lo faccio perché sei te.

#914 Comment By DRACHEOM On 18 ottobre 2009 @ 16:56

ok dr Jack, lo sapevo gia del indirizzo ma non so’ dove rtovarlo XD non lo vedo. Per la cronaca non mi sto’ lagnando. Al limite e’ il mio modo di scrivere che ti da quel idea li’. qualcuno di voi comunque non mi ha esattamente steso il tappeto rosso. grazie del aiuto

#915 Comment By Merphit Kydillis On 18 ottobre 2009 @ 17:04

@ DRACHEOM
Mi hai enormemente deluso. Pensavo di aver risolto la questione, ma evidentemente non è cosi. Fammi capire: a me dai retta, mentre con gli altri mostri il tuo vero volto?
Non ti piace ciò che ha scritto Hellfire? Questo è un blog: è come se entri in una sala da té, dove tutti sentono e commentano la loro. Non so come funziona un forum (specie quello tuo), ma credo che funzioni allo stesso modo. Ti ha irritato la battuta di Hellfire? Non te lo cagavi.

Inoltre non chiamarmi gambero: Gamberi Fantasy è un blog come tutti gli altri, non una religione new age, movimento politico, etnia, casta o classe sociale. Sono una persona che commenta su un blog, che pensa e ragiona come un coetaneo medio della mia età. E ne ho 19. È come se io chiamassi a te “Bryniano” perché sei del forum di BDB.
Come dovrai ricordarti, nè io nè Gamberetta non abbiamo parlato di giusto o sbagliato, come il sacro massacro di Valtellina, o lo schiavismo americano ai danni dell’Africa: entrambi abbiamo parlato di un romanzo che abbiamo letto e che NON ci è piaciuto, e l’abbiamo commentato (lei con recensione, io cone commenti veri e propri). FINE.

Non preoccuparti, nessuno ti bannerà… a parte Gamberetta, essendo l’amministratice. Forse non lo sai, ma a volte è capitato che qualcuno si è fatto passare per più di una persona per commentare su GF. Gamberetta l’ha scoperto e l’ha sputtanato pubblicamente. Mi spiace per FantasyFan, ma arrivare al punto di criticare la Troisi, sua diva, per attirare l’attenzione di Gamberetta ;P

Infine: chiamare Annaf “piccola lettrice” è quella che io considero una mossa sleale ed infantile, e questo mi fa ricordare Elisa Rosso. Entrambi infantili ed immaturi.

#916 Comment By dr Jack On 18 ottobre 2009 @ 18:20

@ DRACHEOM:
D’accordo. Voglio darti qualche indizio :).
Partiamo dalla più facile.

Metti caso che tu decidi di rispondermi. Ecco vai nell’apposito form.
Ma non rispondere. Prova a guardare più in basso. Se serve fai scorrere la pagina fino alla fine.

E’ una scritta rossa.

#917 Comment By DRACHEOM On 18 ottobre 2009 @ 18:49

ok grazie XD che imbranato che sono

#918 Comment By DRACHEOM On 18 ottobre 2009 @ 21:36

wow questa volta sono rimasto davvero colpito.inutile scusarsi ormai.
probabilmente e’ l’ ultima volta che scrivo nella fogna dei commenti.Fate finta che io non sia mai venuto a ficcare il naso in questo blog. Forse all’ inizio ero dalla parte del giusto ma ora non lo sono di certo. Visto che non sono riuscito ad inviare delle scuse a gamberetta via e-mail lo faccio da qui “scusa Gamberetta per i disordini che ho provocato nel tuo blog”. ORA FACCIO LE VALIGE. CIAO A TUTTI!!! CI RIVEDREMO QUANDO SARO’ CRESCIUTO UN PO’ O FORSE CI RIVEDREMO ANCHE DOMANI XD.ciao a tutti!!! ;)

#919 Comment By DRACHEOM On 18 ottobre 2009 @ 21:39

a ancora una cosa. La differenza tra me ed elisa e’ che io ho 14 anni ed e’ naturale che io sia ancora un po’ infantile mentre lei e’ ancora maggiorenne

#920 Comment By Annaf On 18 ottobre 2009 @ 22:39

Infine: chiamare Annaf “piccola lettrice” è quella che io considero una mossa sleale ed infantile

Era “piccola lettrice dalle piccole vedute”, il ché è anche peggio XD

#921 Comment By Maudh On 22 ottobre 2009 @ 22:04

@ Dracheom:
Elisa Rosso è nata nel 1993, quindi ha sedici anni, quindi è minorenne e ha alcuni anni più di te e me, non maggiorenne (“è ancora maggiorenne” lo do per errore di battitura).

Spam-spam-spam-spam-spam
p.s. Questi discrorsi sulla cabala sono chiare bestemmie al sacro 4,
L’InquisizioneInquisizioneInquisizioneInquisizione vi prenderà e vi piegherà al suo Volere!
Spam-spam-spam-spam-spam

#922 Comment By Magdalena On 24 ottobre 2009 @ 15:10

Da Wikipedia

Mostra spoiler ▼

Mio Dio ._.
oggi sto male.
In compenso il trailer di New Moon è figo XD
Peccato buttar via risorse così per una roba del genere.

#923 Comment By Mauro On 27 ottobre 2009 @ 18:47

Sapete qualcosa su questo?

#924 Comment By Gamberetta On 27 ottobre 2009 @ 22:21

@Mauro. Non l’avevo mai sentito. Comunque la versione inglese si può prendere qui.

#925 Comment By Merphit Kydillis On 31 ottobre 2009 @ 07:42

Se tutto va bene, domani andrò alla fiera di Lucca. Mi spiace che Licia non ci sia, ma mi consolerò con Gielle e compagni ^^

#926 Comment By Merphit Kydillis On 2 novembre 2009 @ 21:34

Lucca è stata un’esperienza davvero unica, e spero di ripeterla. Forse l’anno prossimo mi faccio un cosplayer…
Per aspettare l’intervista con Monte Cook, però, mi sono sorbito prima la rappresentazione dei romanzi Buio e Il Libro del Destino: il Principe delle Nebbie. Non sapevo se mettermi a ridere o agitarmi come una tarantola infettata dal G-Virus rinfacciando alla Rosso per il “diverbio” che ha avuto con Princess, la webmaster di MassacriFantasy.

Per quanto riguarda Elena P. non l’ho incontrata, ma come “ricordino” mi sono preso un libricino (gratuito, ovviamente…) che conteneva le prime pagine del romanzo. L’ho fatto leggere ad una mia amica, e questi ha esclamato «Ma che roba mi hai portato?!». Effetivamente, non ho capito se è ambientato in Italia o a Raccoon City: a parte Alma (non quella di F.E.A.R.), non ci sono nomi italiani.

#927 Comment By mariateresa On 7 novembre 2009 @ 21:43

@Gamberetta: scusa se ti disturbo, ma non c’è proprio nulla di Michael Swanwick disponibile su carta in italiano (o al massimo scaricabile come pdf in inglese)?

#928 Comment By Gamberetta On 8 novembre 2009 @ 22:52

@mariateresa. Pare che Cuore d’Acciaio e Dragons of Babel saranno (ri)pubblicati da Mondadori nel 2010, ma non è notizia certa.
In inglese si trovano facilmente su gigapedia, qui e qui.

#929 Comment By Diarista incostante On 9 novembre 2009 @ 09:48

non c’è proprio nulla di Michael Swanwick disponibile su carta in italiano (o al massimo scaricabile come pdf in inglese)?

Ti ho mandato una mail :)

#930 Comment By SirManfred On 9 novembre 2009 @ 14:24

Gamberetta: hai letto la quadrilogia “La guerra degli elfi” di di Herbie Brennan? Si tratta di modern fantasy molto divertenti che ti potrebbero ispirare qualche bella recensione. Il primo libro credo sia il migliore: si intitola “la guerra degli elfi” e trovi qualche informazione su wikipedia. Non credo che la wiki renda granchè giustizia al romanzo.

#931 Comment By Gamberetta On 9 novembre 2009 @ 23:48

@SirManfred. No, non ho letto i libri di Brennan, però vedo che sono disponibili su emule. Ci faccio un pensierino, anche se non assicuro niente.

#932 Comment By Davide On 17 novembre 2009 @ 01:57

Gamberetta, credo di dare voce al pensiero di molti qui chiedendo: il sondaggio per il regalo natalizio ci sarà per caso anche quest’anno?*_*

#933 Comment By Gamberetta On 17 novembre 2009 @ 14:29

@Davide. Certo che ci sarà il sondaggio! Lo aprirò verso il dieci di dicembre.

#934 Comment By Angra On 18 novembre 2009 @ 13:44

Sono andato a rileggere un pezzetto di Garmir l’Eclissiomante: spero che sia di nuovo nella rosa dei papabili!

#935 Comment By CUV4X On 18 novembre 2009 @ 15:55

@Gamberetta. Mi riallaccio ad un vecchio commento postato qui nella fogna (circa a pagina 8), in cui ti si chiedeva perchè consideri superiore il fantastico giapponese. Quali film, anime, manga ecc. ti portano a credere ciò?

#936 Comment By Gamberetta On 18 novembre 2009 @ 17:08

@CUV4X. È un discorso molto lungo, magari ci scriverò un articolo.
Però, per partire da qualche parte, quelli qui sotto sono i film live-action giapponesi usciti negli ultimi anni (2000+) di genere fantastico che mi sono piaciuti direi più di qualunque produzione occidentale:

Battle Royale di Kinji Fukasaku.
Gozu di Takashi Miike.
Kairo di Kiyoshi Kurosawa.
Memories of Matsuko di Tetsuya Nakashima.
Suicide Club di Shion Sono.
Survive Style 5+ di Gen Sekiguchi.
The Calamari Wrestler di Minoru Kawasaki.
Uzumaki di Higuchinsky.
Zebraman di Takashi Miike.

E ho messo solo il meglio. Quasi tutti i film di Miike, Tsukamoto, Kiyoshi Kurosawa, Ryuhei Kitamura e tanti altri, anche se non sono capolavori, contengono comunque trovate fantasiose interessantissime.

#937 Comment By emm On 19 novembre 2009 @ 18:02

Edit di Gamberetta. Offendere me è consentito, offendere gli altri commentatori no.

@len
emammamia come sei acetona!
Allora rettifico: slave e acetona

#938 Comment By CUV4X On 20 novembre 2009 @ 15:29

@Gamberetta. Grazie! Metto subito un paio di titoli in download. Puoi consigliarmi anche qualche manga o anime? Oppure aspetto direttamente l’articolo a riguardo, che effettivamente sarebbe ben gradito. Ma se preferisci aspettare di saperne maggiormente (come leggo nei commenti dell’articolo Fine della Pacchia) va bene lo stesso.

#939 Comment By Clio On 21 novembre 2009 @ 00:24

A me Battle Royale non è piaciuto =_= Le scene di scempio erano ben fatte, ma la storia per metterle insieme era talmente buttata lì che non sono riuscita a provare nessuna simpatia per i personaggi.
Bum, fuori un altro! Quanti ne mancano? Così tanti? Ma che cacchio fa il feroce ammazzasette psicotico?

Mi sa che io e Gamberetta non abbiamo gli stessi gusti, quanto a film XD coff… Azumi… coff-coff
Tranne Dororo, quello è piaciuto molto anche a me ^_^

#940 Comment By Gamberetta On 21 novembre 2009 @ 01:11

@CUV4X. Manga e anime sarebbe un elenco troppo lungo. Comunque sono una fan dei manga di Junji Ito (in particolare Uzumaki e Gyo), mentre l’ultimo che ho letto e mi è piaciuto è stato Apocalypse Meow di Motofumi Kobayashi.
Come anime il mio preferito rimane Evangelion. Negli ultimi anni probabilmente Haruhi Suzumiya è tra i più interessanti, anche se la brillantezza delle prime puntate non si è più vista nel resto della serie. Qualche altro titolo degli ultimi anni: Zero no Tsukaima (ma solo la prima stagione), Gantz e Claymore (ma il finale è deludente).

@Clio. Azumi non l’ho messo in lista perché non ci sono elementi fantastici. Però è strabello. ^_^
Per Battle Royale: il Takeshi Kitano che mangia i biscotti e dà fuori di matto vale da solo il download. E io facevo il tifo per il tizio che si era presentato volontario.
Visto che comunque non mi pare che apprezzi l’eleganza della violenza fine a se stessa, tra i film in elenco quello che ti potrebbe piacere di più è Memories of Matsuko, che ha i suoi momenti crudi, ma è una sorta di commedia surreale piena di trovate bizzarre.

#941 Comment By Clio On 21 novembre 2009 @ 15:15

A Gamberetta
Grazie per il consiglio, ora lo cerco ^_^
Comunque in Battle Royale io facevo il tifo per Mitsuko :D La ragazzina buona piaceva tanto al potagonista, ma era insopportabile =_= Ma c’è già un Battle Royale 2 o sbaglio?

#942 Comment By Gamberetta On 23 novembre 2009 @ 16:55

@Clio. Sì, c’è un Battle Royale II, diretto dal figlio di Fukasaku (il padre è morto durante le riprese – ma di morte naturale, non per un incidente). Purtroppo BR2 è proprio una stupidata. Certe idee della trama sarebbero anche state interessanti, ma il resto è realizzato malissimo, dalla recitazione alle scene d’azione.

#943 Comment By Sophitia On 23 novembre 2009 @ 23:11

@Gamberetta
Se hai apprezzato l’anime di Claymore ma non ti ha deluso il finale, e perchè il finale se lo sono inventati gli animatori di sana pianta, anche se magari lo sai già ^^: nel manga la battaglia di Pieta finisce in tutt’altro modo (metto sotto spoiler, anche cerco di dare poche anticipazioni)
Mostra spoiler ▼

Dopo la battaglia di Pieta, il manga va avanti con un colpo di scena pazzesco: si scopre finalmente cosa è il continente dove abitano le claymore e cosa è davvero l’Organizzazione: io non me lo sarei mai immaginata, avevo fatto delle ipotesi, ma quello non me lo aspettavo proprio!
La parte inedita del manga è dal 11 volume in poi (capitolo 50, quando inizia la guerra di Pieta), in Italia lo pubblica la Star Comics, ma potete leggere le scan in italiano qua… http://www.itascan.info/manga/Claymore/8/ ….

#944 Comment By Sophitia On 23 novembre 2009 @ 23:13

Scusate, la frase “Se hai apprezzato l’anime di Claymore ma non ti ha deluso il finale” è ovviamente
“Se hai apprezzato l’anime di Claymore ma ti ha deluso il finale”…
scusate.

#945 Comment By Gamberetta On 24 novembre 2009 @ 22:09

@Sophitia. Grazie della segnalazione. Purtroppo quest’anno sono rimasta indietro con la lettura dei manga che volevo. Dovrò trovare il tempo per rimediare.

#946 Comment By Doarcissa On 25 novembre 2009 @ 18:52

@ Eugenio
Ciao!
Gamberetta ti rispondera`, credo, ma nel frattempo lo faccio io, lei ha poco tempo, mentre io non ho un tubo da fare :).
Piccola introduzione dilettante a Gamberi Fantasy:
1 – prima di tutto leggi le FAQ! Rispondono a tutte le domande che hai posto;
2 – il tuo commento, come anche il mio, non c’entra molto con Harry Potter, quindi entrambi verranno con tutta probabilita` spostati in Fogna dei commenti;
3 – contando rapidamente i giudizi dati nella categoria “Recensioni”, quelle negative sono il 50% (35 su 70). 50 non e` la stragrande maggioranza di 100;
4 – sulla destra c’e` una “Link utili”, in cui ci sono articoli che spiegano quali siano i criteri in base ai quali si assegnano i voti. Lo stato d’animo del recensore non e` un parametro. Osserva:
Gamberetta e` invidiosa:
“Riferimenti culturali impossibili per il Mondo Emerso.” -> 1 gambero marcio
Gamberetta non e` invidiosa:
“Riferimenti culturali impossibili per il Mondo Emerso.” -> 1 gambero marcio

ovvero: la valutazione negativa dipende dalla pecca del testo (pecca DIMOSTRATA) e non da come si sente Gamberetta. Ovvero: passera` qualcuno mai di qui qualcuno che si concentri su cio` che e` scritto, e non su chi lo scrive?
4b – contando che Gamberetta non e` l’unica autrice del blog;

Prima di farti un’idea ti conviene fare un giro piu` ampio di cosi`: ci vuole un sacco di tempo per farsi un’idea di questo blog, ma almeno si evita di essere l’ennesimo passante che dice una malignita` banale (tra l’altro anche interrogandosi pensoso: “ma non sara` che…”).

come se io scrivessi questo commento dopo aver letto solo il titolo dal blog… sarei un po’ superficiale. Non trovi?

Che non hai scritto questo commento dopo aver letto solo il titolo dal blog e` EVIDENTE. Infatti sei il primo che commenta cosi`: “passavo di qua/ho letto qualche recensione/sei una scrittrice fallita e quindi invidiosa/non entriamo MAI nel merito, insinuiamo malafede e basta”.

Proprio il primo.

#947 Comment By lilyj On 25 novembre 2009 @ 22:39

Concordo con Doarcissa. Il motto di Gamberetta credo sia “carta canta”, quindi limitarsi a darle dell’invidiosa senza prendersi la briga di leggere quali sono i criteri di critica è solo superficialità e faciloneria.

#948 Comment By Gamberetta On 25 novembre 2009 @ 23:09

@Doarcissa/@lilyj. È nel diritto di Eugenio darmi dell’invidiosa. Non è il primo, né sarà l’ultimo. Mi sembra inutile discutere, tra l’altro in un articolo vecchio di più di due anni.

#949 Comment By Doarcissa On 25 novembre 2009 @ 23:40

@ Gamberetta
Hai ragione, ma il feed dei commenti ci mette almeno un minuto a caricarmi la pagina, e io, che in quel minuto ho elaborato alte aspettative sul possibile inizio di una discussione interessante, trovo un commento cosi` e ci rimango male. Mi riempie di stizza. Mi esimero` in futuro.

#950 Comment By Gamberetta On 26 novembre 2009 @ 19:42

@Doarcissa. Non ho capito il problema con il feed. Comunque lo dico per voi più che per me: se una persona si presenta e lascia un commento offensivo e superficiale a un articolo di due anni fa, 99 su 100 non ha nessuna voglia di discutere, vuole solo dare fastidio. Dunque è inutile replicare.

#951 Comment By Sophitia On 28 novembre 2009 @ 11:07

@Gamberetta
Prego :-) spero ti piaccia.
Ho letto, scusami, solo ora che non ti è piaciuto “Mononoke Hime” di Miyazaki; magari poi non ti piace ugualmente, ma volevo segnalarti che purtroppo l’edizione italiana (come quella americana e quelle di molti altri paesi europee) è molto censurata (scusami se magari lo sapevi già); non nelle immagini, ma nei dialoghi, a dir poco stravolti. Questo perchè in Occidente la distribuzione era a cura della Disney che ha pensato bene di ficcarci del buonismo inutile e tagliare tutti i riferimenti alla cultura giapponese….
Per esempio, a inizio film Ashitaka lascia il villaggio nel cuore della notte e una ragazza va a salutarlo; in Italia viene detto che è la sorella; in originale NON è assolutamente sua sorella….
Anche il finale, da noi è assurdamente buonista, con umani e natura che vanno daccordo, umani che capiscono i loro errori, vogliamoci tutti bene…. eccetera eccetera…. In originale non c’è niente di questo! Il dialogo finale è stato letteralemente stravolto passando da un approccio filosofico tipico orientale, per ricondurlo alla tipica struttura moralistica occidentale. Senza contare che in originale gli umani della città non hanno alcuna intenzione di “cedere” o cominciare a rispettare la natura… :-(

#952 Comment By Mauro On 28 novembre 2009 @ 15:12

’edizione italiana (come quella americana e quelle di molti altri paesi europee) è molto censurata (scusami se magari lo sapevi già); non nelle immagini, ma nei dialoghi, a dir poco stravolti

Sai dove si possa trovare un adattamento più fedele?

#953 Comment By Sophitia On 29 novembre 2009 @ 12:18

@Mauro
Si trova facilmente la versione integrale con audio giapponese e sottotitoli in inglese (io l’ho recuperata su emule, ma ho visto che si trova anche su torrent, basta cercare la versione sub) mi hanno detto che esiste anche una versione con sottotitoli in italiano, ma io non l’ho trovata (se la trovo posto il link!).

#954 Comment By Mauro On 1 dicembre 2009 @ 17:31

Grazie, vedo se lo trovo.

Drago Red

Invece mi stanno parlando molto bene di un certo “L’orda del Vento”

È un libro che incuriosisce anche me: i commenti di alcuni miei conoscenti sono a dir poco entusiasti, uno l’ha addirittura definito “capolavoro” e sta pensando di studiarsi il Francese per leggerlo in originale; ora sto cercando informazioni più approfondite, ma un’occhiata credo gliela darò

#955 Comment By Vincent Law On 6 dicembre 2009 @ 05:47

Ah! se si parla di robe otaku non posso non dire la mia.
Parlo di anime.
Beh perché i manga costano un sacco mentre grazie al lavoro dei fansubber possiamo vedere molti anime semplicemente scaricandoli gratis. Fino a quando non vengono licenziati in italia. Allora c’è il m*u*l*o :D

Vediamo quelli che secondo me sono ottimi anime.

Neon Genesis Evangelion. No comment, stupendo. I rebuild fanno cagare però.
Great Teacher Onizuka: l’anime rende meno del manga, che è migliore, ma rimane la storia del prof più cazzuto del mondo. Che spesso insegna perle di vita meglio di chiunque altro. Bellissimo spaccato (soprattutto nel manga) sulla vita solo apparentemente tranquilla degli studenti nipponici.
Ghost in the shell: allora qua è un casino. 3 film, due serie tv. I film sono puro spettacolo. Le serie molto carine. Per gli appassionati di sci-fi è un MUST.
Ergo proxy: altro anime MUST per gli sci-fi lover.
Welcome to the NHK: racconta la vita di un hikikomori. E lo fa bene.
PlanetES: Stupenda serie, che io ammiro soprattutto per lo sforzo evidente da parte degli autori di creare un anime sci-fi ambientato nel futuro che sia davvero plausibile.
La malinconia di Haruhi suzumiya: Io mi sono convertito all’Haruhiism da quando l’ho visto.
Spice and wolf: serie molto carina più che altro shojo (romantica), ma che offre un panorama godibile sulle società del medioevo orientale e che brilla, secondo me, per i dialoghi tra i protagonisti, davvero geniali.
Elfen Lied: stile di disegno un po’ bruttino, ma storia con i controcoglioni.
Tengen toppa gurren lagann: recente acquisto Dynit insieme a Code Geass, è un capolavoro della Gainax (evangelion). Nient’altro da dire se non EPICO.
Clannad: per gli amanti del sentimentale/romantico un must. Dolce.
Ef – a tale of memories: come sopra, ma più dolce ancora.
Baccano! : serie cosiddetta silent hit, cioè non sa la fila nessuno ma merita davvero.

altri molto belli che mi vengono in mente sono: Last exile, ToraDora, Sayonara Zetsubou sensei….

Tutte quelle che ho scritto (piu o meno) sono serie concluse e post 2000. Per gli anime in corso, oppure ante 2000, o i manga che consiglio a tutti, magari scrivo un altro post.

Scusate ma quando si parla di ste cose divento logorroico

#956 Comment By Vincent Law On 6 dicembre 2009 @ 05:49

Dimenticavo Higashi no Eden (Eden of the East), con i disegni di Honey and clover, pure lui merita.

Ok la smetto

#957 Comment By Sophitia On 8 dicembre 2009 @ 18:33

Se cominciassi a dire e discutere sui miei manga e anime preferiti, mi sa che scriverei un commento così lungo, ma così lungo, che Gamberetta tirerebbe lo sciacquone e sarei portata via addirittura della Fogna ^_^. Se volete però lo faccio XD anche se Vincent Law ha già citato ottimi titoli!
Perciò mi limito a fare una segnalazione, in quanto Rai4 (oltre agli anime che già manda) manderà in onda nel periodo natalizio dei film d’animazione integrali molto belli
10 dicembre – ore 21.10 – GHOST IN THE SHELL
17 dicembre – ore 21.10 – GHOST IN THE SHELL 2 – L’ATTACCO DEI CYBORG
24 dicembre – ore 21.10 – LA RAGAZZA CHE SALTAVA NEL TEMPO
25 dicembre – ore 13.55 – GHOST IN THE SHELL (replica)
25 dicembre – ore 18.50 – MILLENNIUM ACTRESS

#958 Comment By Uriele On 9 dicembre 2009 @ 15:06

Oddio, allora non sono l’unico ad essermi preso una cotta spaventosa per Baccano! Spero tanto che traducano le light novel in italiano. Il discorso sui punti di vista che modificano la storia ed il finale degli OAV mi è piaciuto un sacco. Su TTGL… perfettamente d’accordo: Kamina e le superevoluzioni del Tengen Toppa sono memorabili.

Ma qual’è il terzo film di Ghost? Conoscevo solo il primo, l’attacco dei Cyborg e le due serie di Stand Alone Complex che non ho ancora visto per intero

#959 Comment By Vincent On 9 dicembre 2009 @ 16:20

Uriele se uno dice: “Per quanto riguarda lo stile, dai brani letti, però continuo ad essere d’accordo con Gamberetta: è pomposo, pesante e artefatto oltre che poco efficacie”.
Chi ti può dire cose?
Non ti piace come scrive, okay.
Io ancora lo devo leggere, ma se non mi piacerà mica gli sputo in faccia perchè a me piace il “show, don’t tell”.
Io certi ragionamenti non li accetto, però mi sono stufato di ragionare con chi non accetta la diversità.
Io condivido il vostro modo di vedere la leteratura ma non lo impongo.

Gamberetta ha in mano un fucile. Al seguito Angra e Gugland. Fermo ad una vetrina della Feltrinelli, dall’altra parte della strada c’è un ragazzo smilzo, dalla carnagione chiara. Osserva la copertina de “Il mondo sommerso”. G. con voce stridula: “Show, don’t tell”. Prende la mira e spara. La testa del ragazzo esplode. Pezzi di cervello e sangue invadono la strada e si infrangono sulla vetrina.
Un solo grido si propaga per tutta la città.
I ragazzi di G. con i fucili sollevati al cielo, in un unico suono ossesso:
“Show, don’t tel”
“Show,don’t tell”
“Show, don’t tell”

#960 Comment By Tapiroulant On 9 dicembre 2009 @ 16:54

@Vincent: Io ho trovato molto bello Code Geass, anche se la seconda stagione è davvero infarcita di passaggi demenziali (tipo guerre che si risolvono in una battaglia), personaggi poco sfruttati e ritmo insostenibile. Un altro anime parecchio interessante degli ultimi anni è “Higurashi no naku koro ni”, una roba strana ambientata in un vecchio villaggio rurale che parte come un horror psicologico e poi prende derive completamente diverse. Ergo Proxy ha delle trovate carine e una bella atmosfera, ma si dà una patina intellettuale più di quanto possa permetterselo. Elfen Lied l’ho trovato pacchiano, mentre Ef, contrariamente a quanto pensassi, mi è piaciuto molto (più per il taglio registico che per la storia in sé); Haruhi Suzumiya è molto carino, e nulla da dire sullo splendido Evangelion. Di Baccano avevo sentito parlare, ma poi non l’ho mai visto.

#961 Comment By Vincent Law On 9 dicembre 2009 @ 17:15

il terzo film di GiTS si chiama Solid State Society, ed è diretto (a differenza degli altri 2) dallo stesso regista delle serie tv. E’ reperibile solo subbato, non è stato ancora doppiato in italiano. A me è piaciuto molto, ma tanti non hanno gradito il cambiamento di regia.

#962 Comment By Vincent Law On 9 dicembre 2009 @ 17:20

tapiroulant: si sono d’accordo, la seconda stagione di code geass fa un po’ schifo, ma per fortuna si riprende con il finale, che a me è piaciuto. Higurashi è meritevole, abbastanza psicotico lol
Per quanto riguarda ergo proxy, è vero che lo hanno riempito di Citazioni Forbite e di Elementi Filosofici, ma a me è piaciuto comunque :D
Purtroppo elfen lied, come ho scritto, ha un character design brutto, ma la trama secondo me merita assai. E anch’io ho apprezzato soprattutto la regia in Ef, mi ricordo il pezzo della telefonata di lei a lui, allucinante :D
Guardalo baccano perché ha degli spunti davvero interessanti

#963 Comment By Uriele On 9 dicembre 2009 @ 17:33

Il finale di code geass è inaspettatto e ben fatto, ma come per la prima serie ho visto le prime puntate e le ultime saltando quella pallosa lungaggine nel mezzo. Tutta la parte in mezzo ricordava la seconda serie di Death Note e non è un complimento.
La seconda serie di DN è uno dei fumetti più brutti che abbia mai letto; dopo la morte di L c’è stata una parabola demente discendente che neppure Detective Conan:

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#964 Comment By Tapiroulant On 9 dicembre 2009 @ 18:08

@Vincent: Sì, il finale è bello, ma a onor del vero di passaggi gustosi ce ne sono parecchi anche nella seconda stagione. Per quanto riguarda Ergo Proxy, non è che mi infastidiscano le citazioni e l’intellettualismo in sé; è che alla fine la “sostanza” non m’è parsa all’altezza delle pretese che quest’anime aveva. E sì, la parte della telefonata in Ef è spettacolare.

@Uriele: Il problema di Code Geass secondo me è più complesso, e anche più retarded, di come dici tu. Nella seconda serie succede un assurdo: le prime otto puntate sono (salvando qualche, ma solo *qualche*, passaggio necessario), completamente inutili; al contrario quelle dopo, per rimediare alla lentezza di queste, devono premere il piede sull’acceleratore in una maniera a dir poco irritante. E così, un’anime che potevano, senza annoiare, spalmare in tre stagioni (direi che con tutto quel cast di personaggi e l’obiettivo piuttosto ambizioso: la conquista del mondo, c’era materiale da vendere), è stato condensato in fretta e furia in due, di cui un sesto è sprecato.

#965 Comment By Uriele On 9 dicembre 2009 @ 18:45

Inutile è la definizione esatta della parte centrale delle due serie di CG, hai ragione :D

E’ un peccato perché è una delle poche storie che affronta in modo più profondo il rapporto fra la liberazione e la violenza esercitata per ottenerla

Mostra spoiler ▼

#966 Comment By dr Jack On 9 dicembre 2009 @ 19:14

Gamberetta ha in mano un fucile. Al seguito Angra e Gugland. Fermo ad una vetrina della Feltrinelli, dall’altra parte della strada c’è un ragazzo smilzo, dalla carnagione chiara. Osserva la copertina de “Il mondo sommerso”. G. con voce stridula: “Show, don’t tell”. Prende la mira e spara. La testa del ragazzo esplode. Pezzi di cervello e sangue invadono la strada e si infrangono sulla vetrina.
Un solo grido si propaga per tutta la città.
I ragazzi di G. con i fucili sollevati al cielo, in un unico suono ossesso:
“Show, don’t tel”
“Show,don’t tell”
“Show, don’t tell”

…nel frattempo…

All’interno di una stanza buia e fuori mano si nascondeva la resistenza dei pochi intellettuali rimasti, ormai in via d’estinzione.
Il loro capo, intelligente, bello, socialmente indiscutibile si approntava a eseguire un discorso indimenticabile.
“Come tutti i liberi pensatori ben sanno l’analisi di un’opera parte dalla sua scomposizione, inestricabile non solo dal testo, ma anche dall’io interiore del lettore che introduce nel contesto i suoi gusti personalissi nonché leciti come già dimostrato molto spesso in passato da persone di cui non farò il nome ma che non puoi non conoscere. A meno che tu non sia stupido. C’è qualche stupido qua?”
Tutti gli intellettuali scossero la testa.

Decidi da che parte stare. Un solo consiglio…
Arruolati anche tu con le forze del male!

#967 Comment By Tapiroulant On 9 dicembre 2009 @ 19:20

@Vincent: Bellissima rappresentazione; ma:

Fermo ad una vetrina della Feltrinelli, dall’altra parte della strada c’è un ragazzo smilzo, dalla carnagione chiara. Osserva la copertina de “Il mondo sommerso”.

Ti riferisci al romanzo di Ballard? Perché se è così, non vedo come tu possa paragonare quel libro alle opere che Gamberetta stronca abitualmente.

#968 Comment By Clio On 9 dicembre 2009 @ 19:26

Con le forze del male, è chiaro: sono le uniche che non ti contano le cartucce >.>

Gamberetta ha in mano un fucile. Al seguito Angra e Gugland. Fermo ad una vetrina della Feltrinelli, dall’altra parte della strada c’è un ragazzo smilzo, dalla carnagione chiara. Osserva la copertina de “Il mondo sommerso”. G. con voce stridula: “Show, don’t tell”. Prende la mira e spara. La testa del ragazzo esplode. Pezzi di cervello e sangue invadono la strada e si infrangono sulla vetrina.
Un solo grido si propaga per tutta la città.
I ragazzi di G. con i fucili sollevati al cielo, in un unico suono ossesso:
“Show, don’t tel”
“Show,don’t tell”
“Show, don’t tell”

Vero. E dopotutto che ne può sapere lei? Mica è una scrittrice! Mica ha pubblicato! Si è ritagliata uno spazietto sul web e si è circondata di una loggia di accoliti cerebrolesi, punto. Non ha nessun titolo, nessuna legittimità.

C’è solo un piccolo problema.
“Show, don’t tell” non l’ha inventato la Malefica Regina dei Gamberi, lo dice David Gerrold in World of Wonder, se non erro.
Ops! Lo ha detto uno scrittore, uno scrittore importante.

Gente bella, quando imparete ad ascoltare il significato (ciò che viene detto e basta) e non il significante (chi lo sta dicendo)?

#969 Comment By Uriele On 9 dicembre 2009 @ 19:41

Gamberetta ha in mano un fucile. Al seguito Angra e Gugland. Fermo ad una vetrina della Feltrinelli, dall’altra parte della strada c’è un ragazzo smilzo, dalla carnagione chiara. Osserva la copertina de “Il mondo sommerso”. G. con voce stridula: “Show, don’t tell”. Prende la mira e spara. La testa del ragazzo esplode. Pezzi di cervello e sangue invadono la strada e si infrangono sulla vetrina.
Un solo grido si propaga per tutta la città.
I ragazzi di G. con i fucili sollevati al cielo, in un unico suono ossesso:
“Show, don’t tel”
“Show,don’t tell”
“Show, don’t tell”

…nel frattempo…

All’interno di una stanza buia e fuori mano si nascondeva la resistenza dei pochi intellettuali rimasti, ormai in via d’estinzione.
Il loro capo, intelligente, bello, socialmente indiscutibile si approntava a eseguire un discorso indimenticabile.
“Come tutti i liberi pensatori ben sanno l’analisi di un’opera parte dalla sua scomposizione, inestricabile non solo dal testo, ma anche dall’io interiore del lettore che introduce nel contesto i suoi gusti personalissi nonché leciti come già dimostrato molto spesso in passato da persone di cui non farò il nome ma che non puoi non conoscere. A meno che tu non sia stupido. C’è qualche stupido qua?”
Tutti gli intellettuali scossero la testa.

FG incominciò a torcersi le dita. Sopra di loro il zonzio delle raffiche, attutito dallo spesso soffitto, incombeva minaccioso.
” Per l’Arte! Parlate più piano o ci sentiranno.”disse” Se ci scoprono siamo finiti. Vi ricordate Micia, quello che quegli illetterati -”
Il falò alimentato pagine delle “Canzoni del Planetoide Fluttuante”; il corpo flaccido della giovane autrice che si dimenava fra le fiamme; la pelle del viso che si liquefaceva, il bianco che colava dalle cavità oculari ormai vuote e l’interminabile latrato. FG vomitò: chiunque in quella stanza sarebbe potuto essere il prossimo.

Sta diventando un giochino divertente :D

#970 Comment By Vincent On 9 dicembre 2009 @ 20:37

Per Clio: Ho l’ha detto uno scrittore, che paura!!!!
Ma aveva il fucile e diprezzava chi la pensava diversamente???

sì, sì, giochiamo:

Angra stava infilzando con una lama il costato dell’editore Vattela La Pesca mentre Gamberetta radunate le sue orde di troll si prestava a fucilare giovani scrittori in erba, vittime della loro infantilità.
I sudisti della letteratura, si erano definiti così, erano pronti.
Armi sulle spalle, canne puntate.
Gamberetta piegò gli angoli delle labbra verso l’alto.
I giovani scrittori in erba, i nordisti della letteratura, accussati di essere asserviti al vil padrone dell’arte commerciale, si stavano pisciando addosso.
Gamberetta esito per un momento.
Si godette quello spettacolo.
Quell’acqua calda e gialla che bagnava l’orlo dei jeans degli scrittori dissidenti alle regole.
Infine proruppe il suo verbo:”Fuoco!”
Partirono 12 raffiche.

Le strade della città ormai era in pieno caos, i muri, imbrattati di sangue nero, recavano la scritta “Show, don’t tell”, i marciapiedi densi di liquame e carne in poltiglia.
Tom e Matteo, nascosti all’interno dello scantinato della pizzeria di un tunisino, respiravano faticosamente.
“ma che succedde?”
“è la fine!”
“Ti rendi conto? Si stanno ammazzando” Matteo dondolava nervosamente con la testa
“Sì, intellettuali e gambarretisti” disse tom con gli ochi rivolti al pavimento polveroso.
“e dire che a noi piaceva solo leggere…”
“Neanche contro la mafia è stato sparso tanto sangue…”

#971 Comment By Vincent On 9 dicembre 2009 @ 20:40

Perdonate gli errori grammaticali, ho scritto di fretta.

#972 Comment By Tapiroulant On 9 dicembre 2009 @ 20:57

Ma ecco che i due lettori gridarono d’orrore, quando videro di fronte a loro aprirsi il mausoleo di Lenin. “La vostra mentalità piccolo-borghese non merita di vivere” dichiarò Lenin, e ignorando le grida disperate dei due lettori li trascinò con sé nelle viscere della terra.

#973 Comment By Clio On 9 dicembre 2009 @ 21:21

Sarà il caso di entrare nel clou?
Martina svoltò in un vicolo e si appiattì contro il muro, lottando per non ansimare. Il cuore a mille, ascoltò il frastuono degli stivali chiodati dei suoi inseguitori. Si avvicinavano. Strinse al petto il suo dattloscritto, le lacrime agli occhi.
-L’hai persa!
-Aspetta un secondo, vuoi?
-Attiva il rilevatore di castronerie, svelto!
-L’ho fatto! E se ora chiudi la fogna e la smetti di mandarlo in palla… di là!
Martina non poteva vederli, ma seppe che l’avevano trovata. SI voltò e corse, alla cieca. Uno degli inseguitori lanciò un grido di giubilo, uno sparo, schegge di asfalto volarono via accanto al suo piede. Inciampò, cadde travolgendo i bidoni della spazzatra.
Si ritrovò a terra. Copie di Twilight e Il libro del destino erano rotolate fuori assieme a carcatori vuoti, bucce di banana, assorbenti usati…
-Ecco la nostra piccola promessa del fantasy.
Tre di loro l’avevano accerchiata. Uno di loro teneva in mano una specie di walkie-talkie a forma di coniglio: il rilevatore. Quello che aveva parlato aggiustò il calcio del kashnikov contro la spalla. Martina chiuse gli occhi. Il suo ultimo pensiero fu per Elyuwuinhervynn, il suo personaggio, l’elfo immortale e sedicenne che, a differenza di ogni altro, aveva un neo sotto la pianta del piede destro. Elyuwuinhervynn il puro, che non l’avrebbe salvata…
Un lampo di luce filtrò attraverso le sue palpebre chiuse, qualcosa esplose.
-Il rilevatore!
-Spara, cazzo, spara!
Una raffica.
-E’ inutile che ve la prendiate con me. Non siete niente. Non siete minimamente alla mia altezza. Potrei tendere la mia salvifica mano soccorritrice, poiché lo impone il mio ruolo di educatore, ma so che voi trogloditi non riuscirete mai a sollevarvi oltre la merda di Stalin.
La voce era forte e maschia, chiara come un hirote eseguito con spirituale intelletto frammentato, rassicurante come il ventre metafisico dell’animo felino.
Martina aprì gli occhi. I Gamberettisti erano fuggiti, sola nel vicolo, l’accecante figura riverberante di un giovine virgulto dal viso trascendentale, emanante aura estremamente virile, indiscutibimente intellettuale, definitivamente irraggiungibile.
Martina seppe chi era: il Dio degli intellettuali, colui che era stato presagito dalle profezie, l’essere perfetto che avrebbe sconfitto il Male e riportato il mondo all’età dell’oro della riforma Gentile.
Senza fiato, si mise in ginocchio.
-Sei tu… Il prescelto…
Sergio Rocca sorrise dall’altro della sua inarrivabile inarrivabilità. L’autore di Ancess, the fetish keys stava per entrare in lizza.

#974 Comment By Vincent On 9 dicembre 2009 @ 21:38

Siamo nelle fogne!!!!
AH AH AH

Tapiroulant non credevo che eri davvero convinta che leggevano solo i borghesi…
Ah vero Lenin che fu trombato da Stalin non permettev al popolo di istruirsi.
Già…

#975 Comment By Tapiroulant On 9 dicembre 2009 @ 21:38

Applausi x°D

#976 Comment By Tapiroulant On 9 dicembre 2009 @ 22:01

@Vincent: Beh, non è esatto dire che Lenin fu trombato da Stalin, dato che Stalin gli succedette dopo la sua morte. Comunque, se hai notato che Gamberetta ha spostato in Fogna la nostra bellissima storia, perché continui a parlarne qui invece che là?

#977 Comment By Vincent On 9 dicembre 2009 @ 22:10

Si applausi!!!
Voi intellettuali mi fate morire.
Non hai capito neanche il giochino!!!
Biricchina!!!
Infatti, il giochino era arrivato a prendere per il culo sia i gambarettisti che gli intellettuali, he credono di poter imporre.
C’è gusto solo con Uriele, l’ho detto io.

#978 Comment By Tapiroulant On 9 dicembre 2009 @ 22:15

Maddai, non prenderla come una decisione ideologica, era solo per tenere in ordine. Anche perché la Fogna è accessibile e leggibile quanto l’altro topic…

#979 Comment By Uriele On 9 dicembre 2009 @ 22:22

Ora che Clio ha proposto l’eroe dei ribelli direi che manca solo copertina e titolo:

Io suggerisco questi:

http://img6.imageshack.us/img6/1176/crayfishlegacy.png

@Vincent: un po’ di autoironia, non si vuole prendere per il culo nessuno, ma il gioco è divertente. L’introduzione mi aveva fatto ridere, Dr. Jack che sa scherzare ha preso la palla al balzo, io ho continuato e Clio è andata avanti sulla stessa lunghezza d’onda.
Poi in questi giochi c’è sempre chi non capisce il senso. Ad esempio dopo il servizio di Giacobbo a Voyager sul Necronomicon, su Anobii è uscito questo, con tanto di recensioni fittizie e traduttori immaginari:

http://www.anobii.com/books/Necronomicon_Al_Azif/0120dc16c203ba8b1b/

Poi come al solito c’è chi non capisce lo spirito e la butta sulla politica, come la recensione di Ten :(

#980 Comment By Uriele On 9 dicembre 2009 @ 22:29

Scusate, pensavo che il commento si riferisse alla parte su Stalin…

La fogna è il posto ideale eravamo fuori tema e ci siamo messi a giocare, non siamo stati cancellati, ma semplicemente spostati dove era meglio. Non prendertela Vincent sono le regole e sono anche giuste: l’articolo era sul libro di Natale e su E-Doll. Il gioco poteva non interessare tutti.
Gamberetta non ha spostato nella fogna il discorso nato in LIBRI COME SE PIOVESSE, quello su copyright e CC, solo perchè, probabilmente, lo riteneva interessante e sapeva che nella fogna si sarebbe perso, ma questo è solo un gioco :)

#981 Comment By Vincent On 9 dicembre 2009 @ 22:33

vabbè,
quasi quasi potremmo scrivere un romanzo!
Cmq, bel pezzo Tapiroulant!

#982 Comment By Tapiroulant On 9 dicembre 2009 @ 22:44

Ma grazie!

#983 Comment By Angra On 10 dicembre 2009 @ 09:27

Riflessione del mattino.

Ogni volta tornano fuori i soliti discorsi, frutto della convinzione che parlare bene di qualcosa sia intrinsecamente buono, e parlarne male intrinsecamente sbagliato. In realtà, è banalmente ovvio che parlare bene di un truffatore è dannoso almeno quanto parlar male di una persona onesta, ma tant’è…
Forse il tutto deriva dalla convinzione, errata, che non si può parlar bene di qualcosa in modo maleducato. Un controesempio? “I romanzi della Troisi fanno vomitare i maiali” non è più maleducato di “La Troisi è parecchie spanne al disopra di tutti i premi Nobel per la letteratura passati e futuri”.

Si sentono spesso autori rispondere “Stai zitto tu, che non hai un Diploma di Letteratura Epica Aborigena della CEPU e non hai mai vinto il Premio Ulan Bator Magazine: non hai i titoli e le competenze per giudicare.” Come mai la stessa risposta non la danno a quelli da cui ricevono complimenti?

Un mondo in cui si plaude o si sta zitti (come molti si vantano di fare) non è un mondo più educato, è un mondo sull’orlo del baratro, come un Parlamento dove si può solo votare a favore o astenersi.

Se vale un argomento del tipo “non ascoltare Angra, è un rosicone invidioso”, allora vale anche il suo speculare “ma non ascoltare neanche me, sono un lecchino compulsivo”, o no?

#984 Comment By Vincent On 10 dicembre 2009 @ 11:06

Per Angra
Riflessione del mattino.

Ogni volta tornano fuori i soliti discorsi, frutto della convinzione che parlare bene di qualcosa sia intrinsecamente buono, e parlarne male intrinsecamente sbagliato. In realtà, è banalmente ovvio che parlare bene di un truffatore è dannoso almeno quanto parlar male di una persona onesta, ma tant’è…
Forse il tutto deriva dalla convinzione, errata, che non si può parlar bene di qualcosa in modo maleducato. Un controesempio? “I romanzi della Troisi fanno vomitare i maiali” non è più maleducato di “La Troisi è parecchie spanne al disopra di tutti i premi Nobel per la letteratura passati e futuri”.

Ma chi l’ha detto?
Mi sono riletto tutttttiiiiiii i commenti, non c’è stato uno che ha perlomeno insinuato una cosa del genere.
Non mi pare che romanzi di chicchessià, che per alcuni sono buoni e per altri mediocri, siano stati tacciati di letteratura maxima.
Sei tu e alcuni altri che avete questo timore referenziale.
E poi chi ha visto mai un fantasy ottenere un premio nobel????
Anche come battuta ironica fa….

Sei tu Angra che se uno ti dice che e-doll gli è piaciuto ti incazzzi come una iena e gli dici che Verso fa schifo e che il suo non è un capolavoro perchè non c’è lo show, don’t tell.
Senza renderti conto che il giudizio mi piace non sottointende l’affermazione CAPOLAVORO ASSOLUTO.

Fatti un giro anche in altri blog, e vedrai come una critica negativa può essere anche costruttiva.

#985 Comment By Angra On 10 dicembre 2009 @ 11:45

@Vincent:

Sei tu Angra che se uno ti dice che e-doll gli è piaciuto ti incazzzi come una iena e gli dici che Verso fa schifo e che il suo non è un capolavoro perchè non c’è lo show, don’t tell.

Sì, fammi vedere dove l’ho scritto.

Ti invece te ne esci con:

Non far caso ad Angra, è uno di quelli che aspetta ancora uan risposta da alcuni editori e si rode.

che è un “ragionamento” valido quanto non far caso a Vincent, è un lecchino, è più forte di lui, non ti pare?

E poi chi ha visto mai un fantasy ottenere un premio nobel????
Anche come battuta ironica fa….

Guarda che il Nobel non lo vincono le singole opere, ma gli autori (non è l’Oscar). Anche se fosse, non c’entra niente con quello che ho detto io.

Fatti un giro anche in altri blog, e vedrai come una critica negativa può essere anche costruttiva.

Questo romanzo fa cagare a spruzzo perché l’autore scrive sempre “gli azzurri occhi” e non “gli occhi azzurri” è una critica costruttiva. Confondi il tono coi contenuti.

Se è lecito dire questo romanzo non è solo bello, è splendido, allora deve essere lecito dire questo romanzo non è solo brutto, è una merda, altrimenti un dissenso che parla sottovoce e cammina in punta di piedi si deve confrontare con un consenso che urla sparando in aria.

#986 Comment By Vincent On 10 dicembre 2009 @ 17:00

No, io sono matto Angra non è una iena:
“l’arroganza di chi usa paroloni pensando di poter impressionare i bifolchi, o quella di chi crede di non avere niente da imparare da nessuno”
Quindi i lettori che non condividono le tue opinioni sono BIFOLCHI.
F. Verso scrive cercando di convincere i BIFOLCHI.
Del resto chi scrive Science-fiction in italia, diventa ricco, mooooltooo ricco.
I lettori saggi sono solo quelli come te.
I più bravi, i più intelligenti, i più belli.

“Ho letto gli incipit, che schifo”
Schifo: bell’argomentazione.
Esempio: lettore n. 1: l’incipit del romanzo di Angra fa cagare.
Angra: “Okay, dimmi dove è l’errore?” “Ah, va bene, hai
ragione! Ora lo modifico”.
Lettore n. 1: “Ora è meraviglioso!”
Lettore n. 2: “Veramente!”
Lettore n. 3: “No! é una merda!”
Lettore n. 4; “No! Fa cagare!”
Angra riflette, in fondo stanno pari, perchè cambiare?
Lettore n. 5: “Una storia vomitevole, come l’incipit”:.
Angra: “OKay, va bene, lo modifico.
Lettore n. 3-4-5: “BEllOOOO!”
Lettore n. 1- 2: “FA CAGAREEEEE!!!
Una soluzione c’è: fallo scrivere a loro, Angra!!

Io sarei lecchino????
Ho capito uno che non si schiera è lecchino.
Ho capito ad uno che possono piacere sia i paroloni che lo show, don’t tell, è un lecchino??????????????
Io non boicotto, Angra, te lo dico civilmente e ironicamente quello che penso. Non ho bisogno di urlare per difendere le mie idee, e non cerco di imporle.
Poi mi deve spiegare qualcuno che senso ha fare una critica a chi di ce che un libro è splendido????
Questa proprio non l’ho capita!!!!
Chi ha detto che E-DOll, per esempio, deve piacere a Gamberetta?

Per Dottor Jack
se per te non è “Autorità indiscriminata” imporre un unico metodo di scrittura, non so veramente cosa sia.
La recensione di G. non mi sembra istruttiva.
Perchè se F. Verso ha sostenuto che non si vuole adeguare totalmente a delle regole di scrittura, il discorso finisce.
Punto.
I lettori che non apprezzano questo metodo di scrittura non leggeranno più qualcosa di F. Verso; i lettori che apprezzano il suo stile, continueranno a leggerlo.
Nessuno delle due parti è mejo.
Poi se qualcuno si vuole sentire superiore, pazienza.
Continui pure a gettare merda dall’altra parte.
E già, la libertà di scelta fa male…

Concludo nessuno ha detto che G. non è libera di continuare le sue recensione, ma come lei è libera di criticare deve accettare di essere a sua volta criticata nei metodi e nei modi.

#987 Comment By Vincent On 10 dicembre 2009 @ 17:06

A questo punto dopo la clamorosa scoperta del duca (vero ideatore, a mio parere del sito gambery).
Pongo, una domanda: cosa è per voi un metodo nazista??
Prima che iniziano i commenti ironici alla Dottor Jack che non servano a niente.

P.S: stamattina in un servizio al tg3 una donna alla domanda perchè non si era accorta che Fidanzati era un mafioso ha risposto: “ma io mai avrei potuto pensare che una persona così educata potesse essere così cattivo”

P.S: Non mi riferivo a G. Prima di evitare polemiche per l’equazione G. = mafioso.

#988 Comment By dr Jack On 10 dicembre 2009 @ 17:48

@ Vincent:

Pongo, una domanda: cosa è per voi un metodo nazista??

E’ stato Eleas a usarlo, sarebbe lui a doversi spiegare come mai ha scelto un termine con una marea di significati.

Autorità indiscriminata

Hai ragione. Anche le regole possono essere messe in discussione.

Perchè se F. Verso ha sostenuto che non si vuole adeguare totalmente a delle regole di scrittura, il discorso finisce.

Vero.

Prima che iniziano i commenti ironici alla Dottor Jack che non servano a niente.

Grazie.
Cerco di stare all’altezza di quelli a cui controbatto. Più contenuto metti tu, più ne metto io.

Ma te la prendi troppo.

#989 Comment By Angra On 10 dicembre 2009 @ 17:55

@Vincent:

No, io sono matto Angra non è una iena:
“l’arroganza di chi usa paroloni pensando di poter impressionare i bifolchi, o quella di chi crede di non avere niente da imparare da nessuno”
Quindi i lettori che non condividono le tue opinioni sono BIFOLCHI.

LOL!

Quel quindi (il grassetto è mio) dove l’hai trovato, nell’uovo di Pasqua? ^__^

Io ho parlato, e mi sembra chiarissimo, dell’atteggiamento dello scrittore che pensa di avere a che fare con dei bifolchi, e nulla ho detto riguardo ai lettori, né nulla di ciò che ho scritto implica qualcosa in quel senso. Basta saper leggere.

#990 Comment By Angra On 10 dicembre 2009 @ 18:12

@Vincent:

Ho capito uno che non si schiera è lecchino.

Rotfl! Scusa ma è troppo bella…

«E io ch’avea d’error la testa cinta,
dissi: “Maestro, che è quel ch’i’ odo?
e che gent’è che par nel duol sì vinta?”.

Ed elli a me: “Questo misero modo
tengon l’anime triste di coloro
che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo.

Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.

Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli”.

E io: “Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?”.
Rispuose: “Dicerolti molto breve.

Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ‘nvidïosi son d’ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. »

#991 Comment By Vincent On 10 dicembre 2009 @ 19:01

Chiudo qui il discorso, per non tediare utenti seri come Uriele.
Angra fai finta che questo post non esiste.
Così l’ultima parola è tua.
Bravo hai vinto.
Bandiera Bianca
Bandiera Bianca

Visto che sei più intelligente.
Hole!

#992 Comment By Angra On 10 dicembre 2009 @ 21:01

@Vincent:

LOL, sei proprio uno spasso! Tutte le volte arrivi e cerchi di infilarmi un dito nelle terga a tradimento, poi ti metti a frignare perché ci trovi una tagliola ^____^

#993 Comment By Uriele On 10 dicembre 2009 @ 22:08

Bhè, l’uscita degli ignavi non è malissimo come citazione anche se è poco show e molto tell. Potevi usare i neutrali di futurama:

” Quanto odio questi luridi neutrali, Kliff.I nemici sai da che parte stanno, ma i neutrali chi può dirlo. Mi danno la nausea”

“Cosa rende un uomo neutrale? La sete di denaro? Di potere? O ci siete nati con il cuore gonfio di neutralità?”

@Vincent: non tirarmi in mezzo, io non ho mai detto nulla contro Angra o il Duca o il Dr.Jack (contro Gugand sì, ma è un altra storia). Metti in conto anche una cosa: qui non siamo in democrazia ed è una cosa buonissima. Siamo in casa di qualcun altro, qualcuno che avrebbe tutto il diritto (e il dovere) di prenderci a calci in culo e censurarci.

Un articolo di Gamberetta vale come 1000 commenti di un qualsiasi utente perché:
1) E’ scritto bene
2) Introduce e approfondisce un argomento
3) Da lo spunto iniziale per tutti gli altri mille commenti, gli indirizza

Per quanto riguarda gli articoli sulla scrittura, Gamberetta al 90% si rifà a teorie comuni a moltissimi autori (altre volte sono regole un po’ più avanzate di grammatica) e aggiunge al tutto il suo marchio personale. Non è l’unico modo di scrivere fiction, ma è un metodo che funziona. Volenti o nolenti nella narrativa delle regole ci sono: quelle di base su cui sono tutti d’accordo (avverbi da usare solo quando necessario, evitare eccessiva aggettivazione) e altre che variano da autore ad autore ( io ho sentito spesso dire che le frasi lunghe e composte sono il male assoluto, la Kress propone di usare una struttura variabile per variare il ritmo, mantenere alta l’attenzione e focalizzare l’attenzione su una parte del testo).
Le regole devono essere assimilate e studiate da ogni autore, solo così potrà infrangerle in modo conscio e creare l’effetto desiderato. (Picasso sapeva disegnare in modo accademico, conosceva bene sia la prospettiva che l’anatomia). Chi scrive di core spesso non ha il controllo sullo strumento, ma sol solo sulla storia
Es: Se Michelangelo non avesse conosciuto le proporzioni del corpo umano, l’uso delle ombre e dei colori per dare spessore e profondità, il suo Adamo sarebbe stato così
L’idea di fondo è ancora buona, ma su una volta farebbe cagare. Gamberetta nel vecchio articolo sui dialoghi ha portato Saramago, se avesse parlato di punteggiatura avrebbe potuto citare Joyce, parlando di punti di vista si poteva citare John Barrett McInerney (citato in molti manuali perchè uno dei pochi a scrivere usando la seconda persona singolare come POV). Tutta questa gente forzava le norma classiche, ma lo faceva consapevolmente e conoscendo bene le regole sia della lingua, sia della punteggiatura, sia della narrativa. Molto spesso nei romanzi degli esordienti, quelli che si vedono sono solo errori inconsapevoli.

In breve: volenti o nolenti delle regole che fanno funzionare la storia ci sono. Se si parlasse di programmazione di un videogame o di un film, gli errori sarebbero più visibili (un immagine troppo esposta, una giraffa che entra nel campo visivo, un addetto alle luci con il panino che passa dietro alla porta, un programma che non compila, un gioco che non possiamo completare se non usando un offetto opzionale a cui non possiamo più avere accesso, ecc…). Nella narrativa questi errori non si maniferstano in modo così evidente, ma ci sono.

#994 Comment By Vincent On 10 dicembre 2009 @ 22:37

Angra vedi che la tagliola non me la sono trovata
perchè quello che si lamenta contro tutti gli scrittori sei tu, che non riesci a pubblicare e ti rodi.
Avevi bisogno di una spalla e l’hai trovata in gamberetta che li prende in giro.
In giro per la rete ci sono tutti i tuoi commenti lagnosi sin dal 2008.
Anche su blog che di Fantasy se ne sbattono come quello di Simone.

Avevo deciso di chiudere perchè i versi che mi hai dedicato mi hanno fatto capire che sei un poveretto/a che no ammette che è lui a lamentarsi e prendersela con gli altri perchè non ti pubblicano.

#995 Comment By Angra On 11 dicembre 2009 @ 11:06

@VIncent:

Angra vedi che la tagliola non me la sono trovata
perchè quello che si lamenta contro tutti gli scrittori sei tu, che non riesci a pubblicare e ti rodi.
Avevi bisogno di una spalla e l’hai trovata in gamberetta che li prende in giro.

Si, mi lamento contro tutti gli scrittori, LOL!
Brava Gamberetta, continua a prenderli in giro! Ma proprio tutti, eh! Mi raccomando!

Oh Signore, Vincent, hai una mente così semplice che fai tenerezza… ^____^

#996 Comment By Vincent On 11 dicembre 2009 @ 13:28

Caro Angra, la mente semplice lei ha una mente così semplice.
In ogni suo intervento non esiste mai un’argomentazione.
Ma riporta parole altrui.

CAro Angra, dispiace aver dimenticato di aggiungere scrivere a Tutti gli Scrittori, TUTTI GLI SCRITTORI FANTASY ITALIANI.

ARGOMENTA ANGRA
ARGOMENTA
SHOW, DON’T TELL

#997 Comment By Vincent On 11 dicembre 2009 @ 14:09

Uriele quello che dici è giusto in parte perché la creazione artistica non impone determinate leggi. (Vedesi Basquiat).
Il show, don’t tell è soltanto un consiglio non una regola.
Gli americani l’hanno fatta diventare una regola.
Come hai sostenuto e come ha detto Gamberetta, Saramago ha deciso di infrangere le regole.
Ma perché se il signor Verso dice la stessa cosa: “non ho voluto seguire il show, don’t tell” quindi ha deciso di non seguire la regola gli si dà addosso?
G. non avrebbe potuto dire va bene, accetto il tuo stile ma a me non piace.
L’arte di ogni corrente pittorica è nata dalla rottura.
Qui invece se uno non segue è tacciato di essere pigro, incompetente, fetente. Che magari qualcuno lo sarà:) ma perchè si fa di tutta l’erba un fascio sia dall’una che dall’altra parte?

Verso si è dedicato al suo romanzo.
Non sarà un capolavoro, ma si ci è dedicato.
Non ha scritto paroloni a caso.
E ha fatto delle scelte linguistiche e contenutistiche.
Poi se non è Dick, non possiamo crocifiggerlo per questo.
Inoltre G. si è limitata a leggere fino a pag 36.
Quindi non ha una visione totale dell’opera.
è dato che tu mi citi Leonardo, in un quadro si parla di visione totale del quadro. Non posso limitarmi ad osservare un ciuffo di capelli e dire che schifo. Perché l’insieme mi nasconde magari qualche altro difetto.
è l’insieme a volte è più delle sue parti.
Così avviene in ogni campo dell’arte e della vita.

E ci tengo a dire dico questo, perché c’è gente come Matteo che dice: “Tranquilla G. sto litigando io con lui da un’altra parte”.
Ecco perché parlo di modi e modi di fare le critiche, per evitare che si instilli un tale atteggiamento negli altri, che scambiano l’ironia per qualcosa di diverso.
Persone come te, che mettono l’onesta davanti a tutto, hanno giustamente fatto un passo indietro sul caso del colore della pelle di uno dei personaggi.
Angra è convinto che io non voglio che qualcuno dica che le cose non gli piacciono e invece non è così perché sennò andrei contro tutti.
Sono i modi che non mi piacciono perché non dimostrano intelligenza.
Io ho letto molti altri commenti negativi, e devo dire che per esempio nel sito di iguana c’è una critica costruttiva che è stata accolta anche dall’autore stesso.

Vi rendete conto del clima che si crea qui, o no?
O va bene fare discorsi solo su pezzi di commenti che ci interessano e ignorarne altri.

Poi se tutto quello che si dice qui o pensate qui è sempre sinonimo della parola di DIO. Sempre ragione, mai torto. Allora è un’altro discorso.

Angra argomenta questo:
“Ho letto gli incipit, che schifo”
Schifo: bell’argomentazione.
Esempio: lettore n. 1: l’incipit del romanzo di Angra fa cagare.
Angra: “Okay, dimmi dove è l’errore?” “Ah, va bene, hai
ragione! Ora lo modifico”.
Lettore n. 1: “Ora è meraviglioso!”
Lettore n. 2: “Veramente!”
Lettore n. 3: “No! é una merda!”
Lettore n. 4; “No! Fa cagare!”
Angra riflette, in fondo stanno pari, perchè cambiare?
Lettore n. 5: “Una storia vomitevole, come l’incipit”:.
Angra: “OKay, va bene, lo modifico.
Lettore n. 3-4-5: “BEllOOOO!”
Lettore n. 1- 2: “FA CAGAREEEEE!!!
Angra è di nuovo in difficoltà, chi fare felice.
Una soluzione c’è: fallo scrivere a loro, Angra!!

#998 Comment By Angra On 11 dicembre 2009 @ 14:39

@Vincent:

Caro Angra, la mente semplice lei ha una mente così semplice.

LOL, ti è partita la frizione? ^____^

#999 Comment By Uriele On 11 dicembre 2009 @ 15:05

Pensa noi che non lo abbiamo ancora letto (parlo di gente che si è messa a discutere della mancanza di pissing o altro) che visione dell’opera ancora più limitata abbiamo ^^

Un po’ mi ha incuriosito e me lo procurerò (a fine gennaio dovrei avere il guinzaglio un po’ più lungo e potrò leggere anche anche quello che normalmente non leggerei)

Per quanto riguarda Saramago posso parlare con poca cognizione di causa: ho letto solo Il vangelo secondo Gesù Cristo e Cecità (perché volevo andare a vedere il film NdU) che non sono neppure i suoi primi romanzi.
Sospetto però che i dialoghi e lo stile che lo contraddistinguono siano il frutto di studio ed evoluzione del suo stile con le opere.
Un autore alle prime armi dovrebbe cospargersi il capo di cenere ed emulare la struttura delle sue opere di riferimento (puoi conoscere tutta la teoria del mondo, ma se non la sai applicare non serve a nulla: posso conoscere le regole della fisica a memoria, ma se non le so applicare a un caso reale o non riesco a intuire l’influenza relativa dei vari fenomeni analizzando i dati sono conoscenze inutili).

Gli americani hanno solo formalizzato quello che esisteva già da prima in comodi manuali di scrittura basandosi sulla lettura o la scrittura di romanzi considerati belli. Cosa hanno in comune? Che cos’è che fa rimanere attaccato un lettore alla pagina? Le regole sono come quelle di un gioco di ruolo: puoi non rispettarle tutte e crearne di nuove nel masterizzare una sessione, ma devi capire qual è il nucleo: un gioco senza regole e senza struttura diventa ingiocabile o comunque poco divertente. Inizialmente seguirai il manuale come una bibbia, poi farai i tuoi cambiamenti per andare incontro ai tuoi giocatori e al tuo modo di dirigere una sessione (tirare ogni due metri per valutare gli incontri casuali, tolto; attenersi ai bonus di protezione standard invece che alla logica, via; affidarsi totalmente a tabella e dadi per azioni interpretative come ingannare o intimidire quando è molto più divertente e realistica l’interpretazione, via; elfi di Salvatore, a morte a morte a morte).

#1.000 Comment By Clio On 11 dicembre 2009 @ 21:41

Acc, si direbbe che Rocca-nyorai abbia neutralizzato ogni possibile replica delle Truppe del Male! E non ho nemmeno parlato dei due bodhisattva che lo accompagnano (pamy e moldy)

Come già detto da qualche utente illuminato, mostrare e non raccontare non è una regola assoluta imposta dall’America Tamarra, ma una dritta fortissimamente consigliata sin da sempe e sin da ovunque. Sarà mica che funziona?
Uno libero di respirare sott’acqua. Le srene ce la fanno. Se però è un essere umano qualsiasi e affoga, non si lamenti =_=

#1.001 Comment By Uriele On 11 dicembre 2009 @ 21:56

@ Clio: purtroppo è così, io speravo in un duca per continuare la storia, magari alternando i punti di vista fra “i perfidi e dispotici gamberettiani imperialisti” e i ” forti e valorosi fantanarratori ribelli”: stavo seguendo la fogna aspettando un seguito :)

#1.002 Comment By Clio On 11 dicembre 2009 @ 23:49

In effetti solo il Duca ha abbastanza potere per contrastare il Benefico Potere della Fanta-Triade, ma sembra disdegni il campo di battaglia :’(
Nessuno soccorre il Male nel momento di maggior bisogno?
Potremmo offrire un premio al Campione. Ricordo che Vetinari fece una cosa del genere quando ci fu quella spinosa vicenda del drago… (A me le guardie!, se non erro)

#1.003 Comment By Giulia On 11 dicembre 2009 @ 23:57

Ricordo che Vetinari fece una cosa del genere quando ci fu quella spinosa vicenda del drago…

Sua zia, se non sbaglio X)

#1.004 Comment By Giulia On 11 dicembre 2009 @ 23:58

quotato male, era la zia il premio, ma poi si è rifiutata.

#1.005 Comment By Anacarnil On 12 dicembre 2009 @ 00:45

Riguardo a Ghost in The shell, di cui si parlava qualche battaglia intellettuale più giù, Innocence è il secondo episodio?

#1.006 Comment By Clio On 12 dicembre 2009 @ 01:24

A Giulia
A dire il vero si era parlato anche del suo adorato cagnolino, ma poi non ne fecero di nulla :D
Spero che arrivi presto qualche noble difensore del Male, ho già preparato un equivalente del cerca-draghi. Posti link di una recensione e aspetti: roscchia rosicchia i primi avtar si faranno vivi. Certo, ci vuole qualcosa di veramente Nazista, Sadico, Scandaloso e Blasfemo per attirare i bodhisattva della Fanasia, ma il Male tutto può.

#1.007 Comment By Vincent Law On 12 dicembre 2009 @ 14:49

Riguardo a Ghost in The shell, di cui si parlava qualche battaglia intellettuale più giù, Innocence è il secondo episodio?

è il secondo film sì, ribattezzato qui in italia “l’attacco dei cyborg” (sob)

è il più strano dei tre, qualcuno lo ha definito “il primo noir di fantascienza”

#1.008 Comment By Vincent On 13 dicembre 2009 @ 20:32

Per Clio:
Per me il racconto può continuare. E non mi dilungo ancora sulla questione del Show, don’t tell. Resto fermo nella mia convinzione che si può narrare usando le regole e non (è un vizio immotivato dire che chi le trasgredisce è consapevole, dato che questo sembra essere concesso solo ai grandi). A me piacciono tutti i due modi. So gustare il meglio dalle cose. Voi giratela come volete, portate esempi illuminati, ma io dai miei gusti non mi muovo. C’è chi mangia solo l’uovo strapazzato, chi lo mangia anche bollito. Di vita ne ho una sola, prendo il meglio (per me) e affanculo tutto il resto. La Troisi non mi piace, ma al mondo non ci sono solo io, e se a qualcun altro piace ben venga. (Tra dieci anni, vediamo che fine hanno fatto i lettori della Troisi a livello cerebrale. Magari sono migliori di quelli che guardano uomini e donne. Ma anche qui, abbiamo l’arroganza di sostenere e prevedere che saranno dei deficienti!!!). Non campo di ideologie, campo di emozioni e esperienze. Io voglio questo da una storia, un’esperienza. Non cerco solo il buon scrivere. La storia deve avere anche un’ anima. G. scrive bene, ma le sue storie per me sono senza nessun alone. Si notano subito le regole, i trucchi da quattro soldi, come diceva Carver (ma no vado lì a centellinare le frasi, le parole). Io voglio altro, con o senza show, don’t tell. Chiunque può sostenere che una storia non è scritta bene, ma nessuno può dimostrare “oggettivamente” che fa schifo. G. e altri possono dire che la descrizione di Mosca fa schifo e altri 10 possono trarre piacere dalla suddetta descrizione. Ciò determina due visioni differenti, punto. Poi, si sa con le interpretazioni estetiche e con tutti i saggi, le teorie, le regole, i pensieri, ognuno può combattere a suon di citazioni e portare acqua al suo mulino, quindi come diceva Francesco si tornerà a parlare del sesso degli angeli.
Perché il punto non è dimostrare che Show, don’tell è mejo di Tell, don’t show. Qui si dimentica una cosa fondamentale: uno scrittore scrive per i lettori. E se i lettori approvano il suo modo di narrare, gli altri che non apprezzano possono semplicemente non leggere, criticare ma non dare istruzioni su come. Perché a quel punto lo scrittore accontenta loro e tradisce gli altri. Ma dove sta scritto che tutti devono adeguarsi???
Ma in quale legge naturale sta scritto che è così? Già solo il termine letteratura apre una voragine di dibattiti su generi di serie A e di serie B.
G. è convinta che il fantasy è un invenzione degli alieni per rincretinire la popolazione, io penso che questi discorsi servono invece a rincretinire la popolazione. Con tutti i problemi che ci sono al mondo che potremmo risolvere l’intrattenimento a tutti i livelli è la migliore invenzione degli alieni.

#1.009 Comment By Uriele On 14 dicembre 2009 @ 02:58

@Vincent: saper scrivere dei dialoghi, delle descrizioni e avere un minimo di stile e coerenza è l’abc, ma non finiscono lì le “regole”: c’è la costruzione dei personaggi (Characters Emotion & Viewpoint della Kress o Characters& Viewpoints di Orson Scott Card ne parlano) e c’è la costruzione della trama e la struttura che sono importanti in racconto/romanzo (“Plot&Structure” di Bell, “Beginnings, middles and ends” della Kress, il viaggio dell’eroe,…).

Se un romanzo è pieno di incoerenze, i soggetti delle frasi sono ambigui ed il testo è appesantito da avverbi e aggettivi che non arricchiscono la frase, difficilmente un lettore andrà avanti nel racconto. Poi anche se un racconto è scritto bene non è detto che sia eccezionale, vuoi per la mancanza di originalità, vuoi per dialoghi troppo sopra o sotto le righe, vuoi per personaggi poco empatici, vuoi per sviluppi che sembrano non portare a nulla.

Prova a leggere senza pregiudizi SMQ, non potrai mai dire, se sei in buona fede, che è scritto male e anche come storia non è malaccio. Il coniglietto Grumo è un personaggio eccezionale (divertente, ben caratterizato e con un carattere forte) , anche se non riesco a provare nulla per Silvia.

#1.010 Comment By Clio On 14 dicembre 2009 @ 12:44

A Vincent

Perché il punto non è dimostrare che Show, don’tell è mejo di Tell, don’t show. Qui si dimentica una cosa fondamentale: uno scrittore scrive per i lettori. E se i lettori approvano il suo modo di narrare, gli altri che non apprezzano possono semplicemente non leggere, criticare ma non dare istruzioni su come.

Un cuoco cucina per i clienti. Centinaia di migliaia di persone adorano il cibo di McDonald o Kentuky F.C., ciò non toglie che la loro cucina sia una porcheria cosmica. Sia oggettivamente una porcheria cosmica.
Come qualsiasi cosa, di un libro si può valutare oggettivamente la qualità (nota: parlo ora di romanzi contemporanei!): coerenza, verosimigianza (sì, anche nel fantasy), documentazione, e altri ancora. La regoletta del “mostra, non racconare” è oggettivamente più coinvolgente e di solito una caratteristica del romanzo (il che lo differenzia, per esempio, dalle favole).
Un libro in cui manca la coerenza interna, la documentazione, e in cui vengono tralasciate le regolette base dello scrivere, è un pessimo libro.
Scrivere senza rispettare le regole non vuol dire per forza scrivere porcherie, ma è probabile; come guidare in contromano sull’autstrada, che non vuol dire per forza schiantarsi.
Con questo, un pessimo libro può piacere!
La qualità non è misurabile in base a “quanto piace”, essendo questa una variabile contingente e comunqe soggettiva. Qualcosa di infima qualità può piacere un sacco (vedi il Big Mac).
Apprezzare boiate non vuol dire essere ignoranti o stupidi. Conosco gente con una certa cultura e un cervello ragguardevole che ha apprezzato Twilight o film trash come Super Hero. L’importante è essere coscienti che quelle ali di pollo che stai fagocitando sono piene di ormoni e fritte in olio esausto.
Infine riprendo:

gli altri che non apprezzano possono semplicemente non leggere, criticare ma non dare istruzioni su come.

E perché mai? Si può dre “fikixximo, cotinua coì!” e non “fa schifo, riscrivi daccapo!”? Tra l’altro ti assicuro che un “fa schifo per tale e tale ragione” è molto più utile di “blxxmo!11!!”.

#1.011 Comment By Cristiano On 15 dicembre 2009 @ 16:40

Piccola discussione a margine:

Perché

stupidaggini sociopolitiche che riflettono come uno specchio deformante l’attualità, o idiozie del genere

e

Il far trasparire le proprie posizioni penso sia da evitare.

?

A me non sembra necessariamente un delitto, se la cosa è gestita bene. Nei fumetti penso a “Hellblazer”, o a “Il ritorno del cavaliere oscuro”. Parlando di romanzi mi vengono invece in mente “Strega” o il futuro angosciante descritto da Evangelisti. Certo, la morale o la parodia fatta male non esalta nemmeno me, intendiamoci, ma al contrario amo molto un libro con un autore che prende posizione, se ben gestito a livello tecnico.
Senza nessuna volontà di aprire una polemica, ero solo curioso di approfondire.

#1.012 Comment By Darlene Alibigie On 15 dicembre 2009 @ 16:44

C’ha ragione Cristiano, eh.

#1.013 Comment By Angra On 15 dicembre 2009 @ 17:16

@Cristiano:

che in un romanzo ci siano le convinzioni dell’autore sui temi che vengono trattati è quasi inevitabile, ma come dici tu la differenza la fa il come viene gestita la cosa. ??? non intendeva che le convinzioni dell’autore non ci debbano essere, ma che non si deve sentire che è l’autore che parla. Lui questa cosa l’ha sentita, e se l’ha sentita ha ragione. La cosa strana è che così a rileggere mi sembra che quei discorsi fossero inevitabili. Immagino una situazione analoga nel nostro mondo, una islamica e un ateo che si innamorano e si mettono inseme (facciamo che lei è orfana e senza parenti che viene più semplice ^_^), e mi sembra inevitabile che presto lei cercherà di salvare lui dall’inferno, e lui cercherà di convincere lei che l’inferno è solo una favola e che comunque non ci si finisce mangiando la piadina romagnola. Ci sono altri aspetti invece nei rapporti fra i due personaggi che, quelli sì, avrebbero potuto andare anche diversamente, e vanno invece in un certo modo a causa delle mie convinzioni e della mia esperienza più o meno diretta, ma per qualche ragione invece la cosa non si nota.

Riguardo alle stupidate sociopolitiche, il problema è quando sono il fine dell’autore e il fantasy diventa l’ennesima occasione per dire la propria su qualcosa che non si conosce senza documentarsi, dimenticando che chi ha comprato il romanzo voleva leggere un fantasy.

#1.014 Comment By Gamberetta On 15 dicembre 2009 @ 17:24

@Cristiano. Il discorso è lungo e complicato.
Ma per riassumere i punti cruciali:

1) Il problema del Narratore. Come più volte spiegato, il Narratore – comunque si manifesti la sua presenza – tende a ridurre la verosimiglianza, e questo non è l’effetto che di solito si vuole in una storia di narrativa fantastica.
Perciò gli interventi del Narratore devono avere un valore che superi la ridotta verosimiglianza.
Il valore può essere il divertimento: a me è piaciuta la presenza (comunque velata) del Narratore in Pan perché i suoi interventi erano ironici e divertenti – e tieni conto che io non condivido le idee del Narratore, io ero al 99% per Grayface, il “cattivo” (o almeno il “meno buono”) della storia.
Oppure i Narratore può inserirsi con un intervento sociofiloscientificologicomorale. È un grosso rischio: spesso sono interventi goffi, scontati, puerili. La ridotta verosimiglianza non è recuperata. Certo se vieni da Tuilait sarebbe tutto grasso che cola, ma in assoluto avere un Narratore che esprime idee filosofiche così sofisticate da valere il suo intervento non è facile trovarlo. È il solito problema delle opinioni: il fatto che siano le opinioni di uno scrittore, magari anche di un grande scrittore, non le rende di per sé interessanti. A meno che il grande scrittore non sia anche grande filosofo o grande scienziato. Non è sempre il caso.

2) Il problema dell’interpretazione. Mettiamo che uno scrittore inserisca un altro piano di lettura nel suo romanzo: non è solo un viaggio su Marte, è anche un’allegoria per quello-che-volete; non è solo la ricerca della Pietra Magica è anche un riflettere sull’Italia del dopoguerra. Ottimo? No. Perché se va male – e dato il livello pietoso degli autori italiani è la possibilità più concreta – il secondo piano di lettura si incrocia con il primo mandandolo a catafascio. Quando la ricerca della Pietra Magica non ha più coerenza in sé, ma ha coerenza solo se si prende in considerazione l’altro piano di lettura, la storia perde di verosimiglianza, e dunque come storia di narrativa fantastica diventa uno schifo.
E quando va bene, il secondo piano di lettura è superfluo. Prendiamo il mio favorito: La Guerra dei Mondi di H.G. Wells. È uscito da più di un secolo ed è stato continuamente ristampato in ogni angolo del mondo. È una storia in grado di entusiasmare chiunque, qualunque sia la sua cultura.
Secondo alcuni critici, La Guerra dei Mondi non è altro che una metafora per l’imperialismo britannico. È vero? È falso? Chi se ne frega? Se questa metafora dell’imperialismo sul serio importasse, il romanzo dovrebbe risultare incomprensibile, ora che non c’è più l’imperialismo britannico – ora che non si sa neanche cos’era l’imperialismo britannico. Eppure il romanzo è ancora totalmente godibile.
Dunque, perché inserire altri piani di lettura quando sono superflui? Un storia davvero bella è eterna. È slegata al qui e all’adesso. Una storia davvero bella non ha bisogno di interpretazioni.

Comunque, riprendendo la premessa iniziale, è un discorso lungo e complicato e non pretendo che nessuno la pensi come me. Ma, all’atto pratico, quando così tanti autori non sono neanche capaci di mettere insieme una storia decente a livello di testo – ben più di uno “scrittore” delle nostre parti non è capace di mettere assieme un paragrafo decente! – andare a cercare la metafora, il simbolo, l’allegoria è tra il patetico e il ridicolo.

#1.015 Comment By Cristiano On 15 dicembre 2009 @ 18:14

@Gamberetta e Angra:

Direi che vi siete spiegati benissimo e, con gli ultimi commenti, sento di condividere molto di più la vostra opinione.
D’accordissimo con Angra quando dice che gioca molto il modo con cui metti giù le cose… non so dirti quanto sia riuscito nel tuo romanzo perché non l’ho ancora letto, ma conto di farlo in questa pausa vacanziera :)
Concordo pure con Gamberetta sul discorso delle storie eterne, personalmente è anche uno dei miei metri di giudizio. Tanto per fare un esempio dei libri in cui l’intento “politico” rende abbastanza brutta e poco curata la parte narrativa, metto dentro “Actarus” di Morici. Oltre che l’umorismo nel romanzo mi ha lasciato un po’ indifferente, la storia per me fa fatica a reggersi in piedi.
E’ che magari, dovendo scegliere, c’è più gusto a sgranare gli occhi davanti a un mondo particolarmente bello, che fare un sorrisetto saputo da “sì, ho capito di che stai parlando”…
Sull’intervento maxi-filosofico del narratore… sì, in media sono un po’ una tagliola. Per come la vedo io, preferisco quando alcune riflessioni sono legate (ovvio, in modo credibile) a personaggi che mi vengono presentati come fallibili, o che vedremo contraddirsi sui propri principi. Almeno si lima un po’ l’impressione che arrivi l’Avatar del Narratore a snocciolarmi aforismi.

#1.016 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 18:47

Il discorso di Gamberetta è condivisibilissimo, vorrei però far notare che esistono libri eterni come 1984 che presentano un “secondo piano di lettura” assolutamente NON superfluo, nonostante il romanzo rimanga più che meritevole anche fermandosi al primo.
Ci sono poi casi come La Fattoria degli Animali, che diventano di difficile collocazione: la lettura di quel libro va TUTTA fatta su “due piani di lettura”; si possono ignorare i precisi riferimenti storici inseriti, ma perlomeno si deve avere sempre chiaro che la Fattoria non è altri che una rappresentazione della società umana e di sue determinate meccaniche.
E’ per questo un libro brutto o comunque poco valido? A mio parere assolutamente no (l’ho trovato anzi geniale in molti punti), però è vero che limitandosi a vederla come una bizzarra storia di animali parlanti lo si snatura totalmente.
Va precisato che, come ho già accennato, a mio giudizio per “arrivare al secondo piano” basta un MINIMO di intelligenza e non servono certo conoscenze specifiche particolari (quelle al massimo per arrivare ancora oltre e analizzare quello che del libro è in effetti legato indissolubilmente a certi avvenimenti storici), può essere questa forse una distinzione tracciabile (un’altra possibile è il fatto che non definirei certo il libro come un normale “romanzo di narrativa”).

@Angra: grazie per la risposta.

#1.017 Comment By Gamberetta On 15 dicembre 2009 @ 18:57

@Emile. Lasciamo stare La Fattoria degli Animali che appunto non saprei se si possa classificare come “narrativa fantastica”.
Prendiamo invece 1984 che è fantascienza. 1984 estrapola progressi scientifici e mutamenti sociali per presentare un possibile futuro nel quale tutti sono spiati, il linguaggio è corrotto, non c’è libertà, ecc.
Questo è quello che c’è scritto, il significato letterale del testo. Quale sarebbe il secondo piano di lettura?

#1.018 Comment By Tapiroulant On 15 dicembre 2009 @ 19:10

Quale sarebbe il secondo piano di lettura?

Stalin.

(ma sono d’accordissimo nel dire che il libro è perfettamente godibile a prescindere dalla considerazione del contesto socio-politico degli anni ’40, e dalle fisime personali di Orwell. Anzi, direi che al limite il secondo piano di lettura è un valore aggiunto: il romanzo sta in piedi di per sé. Diversamente dalla Fattoria degli Animali, che invece rientra nel genere della fiaba allegorica - una rivisitazione moderna di Esopo e Fedro – e non sta in piedi da sola)

#1.019 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 19:21

Sono stato anticipato, la risposta l’ha data Tapiroulant.
Orwell prende spunto dalla Russia di Stalin e usa 1984 per criticarla ferocemente.

#1.020 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 19:25

@ Tapiroulant: 1984 si regge benissimo da solo, l’avevo specificato anche io. Ma dicendo che quel “secondo piano” è un valore aggiunto implicitamente smentisci che sia superfluo, se con superfluo intendiamo qualcosa di inutile, che poteva non esserci senza togliere nulla alla sua opera.

#1.021 Comment By Gamberetta On 15 dicembre 2009 @ 19:35

@Emile. / @Tapiroulant. Ma appunto Stalin è del tutto superfluo per 1984. Anzi, Londra attualmente è la città più sorvegliata al mondo (quella con il maggior numero di telecamere che riprendono luoghi pubblici per metro quadrato), la città dove si possono vedere manifesti come questo:

che sembrano appunto uscire da 1984. E il comunismo non c’entra niente. Dunque io voto per il “secondo piano” come superfluo al 100%.
Poi può essere benissimo che Orwell e Wells abbiano avuto una spinta decisiva a scrivere per via del comunismo o dell’imperialismo, ma questo che importa (biografi esclusi)? Quella che rimane è l’opera. Le intenzioni dello scrittore non hanno importanza. Non è che cambia il romanzo se invece Orwell l’ha scritto perché si annoiava.

#1.022 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 19:44

Altra cosa: secondo me se anche un libro come 1984 non si ispirasse specificamente a qualche determinato evento storico sarebbe da considerare con due piani di lettura.
Perché a mio parere un libro di fantascienza con UN solo piano deve parlare di un mondo più o meno immaginario ma comunque senza la minima pretesa o interesse di fare impliciti paragoni con quello reale per sottolineare determinate storture della nostra società o qualsivoglia altro motivo.
Per fare un esempio banale: imo un autore A che parla delle vicende del pianeta Zyrion V col solo scopo di confezionare una storia avvincente ha realizzato un libro “ad un piano”, l’autore B che riflette su come la religione in generale stia secondo lui rallentando il progresso dell’umanità e su queste basi realizza un libro di fantascienza dove si parla di un popolo afflitto da questo tipo di problema (magari estremizzati) per fare una sua critica personale (e più o meno “nascosta” )alla nostra società per me ha creato qualcosa che di piani ne ha già due.
E questo a prescindere dall’importanza di simili tematiche all’interno dell’opera: possono occupare un 10% scarso del libro o anche meno, se sono state inserite con quell’intento la cosa non cambia (anche se naturalmente meno la cosa è importante nell’economia della storia più il “secondo piano” sarà superfluo o comunque poco importante).
Viceversa l’autore A può anche rendere Zyrion V abbastanza simile alla terra per molti aspetti, magari per mancanza di fantasia: ma se non lo fa allo scopo di “paragonare e criticare” il piano resta chiaramente uno.

#1.023 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 19:51

@ Gamberetta: dissento.
Le intenzioni dell’autore hanno eccome importanza se si riflettono nell’opera, e questo è il caso di 1984, che non può non far venire in mente certi paragoni ad un conoscitore della Russia di Stalin.
Per dire: io sono tutto tranne uno storico e la mia cultura è tutto tranne che vasta, ma anche io ricordo che leggendo il romanzo ho immediatamente associato mentalmente alcuni suoi elementi a quel preciso contesto storico/geografico e ho trovato il paragone interessante e sicuramente non superfluo.
E, ripeto, parlo da deciso ignorante in materia, conscio di essermi perso la maggior parte dei riferimenti.
Ma, come ho scritto nel mio altro reply, Russia o meno COMUNQUE parlarei di un secondo piano di lettura.

#1.024 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 19:58

Una precisazione, pardon: ovviamente se un autore non vuole fare consciamente nessun tipo di critiche o paragoni ma le sue idee e convinzioni finiscono ugualmente per trasparire chiarissimamente dalla sua opera allora il discorso cambia.
Viceversa un autore che VOGLIA fare critiche/paragoni ma non ne sia assolutamente in grado e la cui opera finisca per non avere al suo interno niente del genere (quantomeno di capibile da persone diverse da lui stesso) ovviamente avrà realizzato un libro ad un solo piano.

#1.025 Comment By Cristiano On 15 dicembre 2009 @ 20:09

Io rilancio e dico (per rispondere a Tapiroulant) che pure “La Fattoria degli Animali” si regge perfettamente in piedi da solo. A me non frega niente di sapere a quale dittatura si riferisca: racconta in modo ottimo come nasca UNA dittatura, che può essere nazista, marxista, veghiana o puffa.

Non seguo invece questo discorso:

Poi può essere benissimo che Orwell e Wells abbiano avuto una spinta decisiva a scrivere per via del comunismo o dell’imperialismo, ma questo che importa (biografi esclusi)? Quella che rimane è l’opera. Le intenzioni dello scrittore non hanno importanza. Non è che cambia il romanzo se invece Orwell l’ha scritto perché si annoiava.

E’ vero, c’è tutta una branca di critica che è d’accordo a considerare l’opera d’arte in modo indipendente dall’autore e che pensa sia legittimo anche attribuirle significati del tutto slegati dalla volontà di chi l’ha scritta-o-che-so-io… sinceramente, però, non mi ci trovo molto d’accordo. Anche se vivo pure senza sapere se Orwell ha scritto 1984 per ragioni “politiche” o perché ha mangiato pesante, nel giudizio al romanzo, sapere cosa gli passava per la testa mi aiuta a capire un po’ di percorso e maturazione, a cogliere dei riferimenti che magari sembrano messi lì a caso e non lo sono e a calarmi meglio nel contesto.
Poi, ok, è sempre l’opera in sé che ha l’ultima parola, ma il pensiero dell’autore non lo trovo così superfluo.

#1.026 Comment By scriterio On 15 dicembre 2009 @ 20:12

Se 1984 non avesse un chiarissimo riferimento allo stalinismo, varrebbe la metà, forse meno.

Personalmente ritengo la sottotraccia schiacciante, per peso e significato, sulla prima.
Claustrofobia, omologazione, tristezza e costante senso di disumanizzazione e sospetto rendono l’opera unica. Soprattutto perché nel 1948, quando fu scritta, lo stalinismo era più di uno spauracchio.

Un esempio errato, a mio avviso. Lo abbandonerei.

#1.027 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 20:15

@ Scriterio:Ma il mio voleva appunto essere un esempio di un libro in cui il secondo piano E’ importante.
Poi secondo me esageri sul suo peso, ma non ho mai nemmeno pensato che non avesse una sua importanza.

#1.028 Comment By Gamberetta On 15 dicembre 2009 @ 20:23

@scriterio.

Se 1984 non avesse un chiarissimo riferimento allo stalinismo, varrebbe la metà, forse meno.

Non c’è nessun riferimento allo stalinismo nel romanzo, chiaro o no. È semplicemente un’interpretazione – così come è un’interpretazione dire che sono comunisti gli alieni de L’Invasione degli Ultracorpi e dire che è fascista la fanteria dello spazio.
Comunque io di interpretazioni non discuto, perché non è possibile offrire dati oggettivi e i pareri (mio compreso) non contano.

Inoltre più tardi sposterò tutto in Fogna perché siamo andati ben oltre l’OT.

#1.029 Comment By Cristiano On 15 dicembre 2009 @ 20:24

1984, come “La Fattoria degli Animali”, ha un sottotesto che non perde una virgola nemmeno se non si sapesse una ceppa di stalinismo. Proprio perché

Claustrofobia, omologazione, tristezza e costante senso di disumanizzazione e sospetto rendono l’opera unica

E tutte queste cose le puoi cogliere benissimo senza la minima preparazione sul periodo/discorso storico che è all’origine.

#1.030 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 20:47

Non c’é nessun riferimento ESPLICITO allo Stalismo, che è diverso.

#1.031 Comment By Tapiroulant On 15 dicembre 2009 @ 21:08

@Gamberetta:

Non c’è nessun riferimento allo stalinismo nel romanzo, chiaro o no.

Beh, oddio… I manifesti del Grande Fratello (se non ricordo male) hanno la faccia di Stalin. Il governo è rappresentato dal Partito, che si chiama Socing. Il volgo è chiamato prolet. Più esplicito di così…

Sulla questione dei piani. Io ho parlato di “al limite, valore aggiunto”, intendendo appunto che l’opera è completamente autonoma e fruibile indipendentemente dagli ulteriori piani di lettura – e questo è fondamentale per un romanzo moderno. Il valore aggiunto sta nel fatto che l’opera può dare anche più piacere nel momento in cui si colgono i piani di lettura successiva: per esempio molti qui hanno detto di aver apprezzato il romanzo di più perché comprendevano il contesto in cui era inserito. Ma naturalmente, è un interesse che non scatta con tutti (per esempio, non con Gamberetta), e che comunque non è necessario per la fruizione dell’opera. E’ un di più.

@Cristiano: Il secondo piano non era specificamente riferito allo stalinismo; anzi, sono d’accordo nel ritenere che La Fattoria degli Animali sia una metafora del meccanismo generale delle contro-rivoluzioni capitaliste. Ma il libro, di per sé, parla di animali. Quando tu capisci che parla dei meccanismi di instaurazione di una dittatura, sei già sul secondo piano, quello della metafora; dato che in una vera fattoria con veri animali queste cose non possono succedere, men che meno che i maiali si trasformino in uomini. Come dicevo prima, Orwell adotta il meccanismo delle fiabe alla Esopo, in cui gli animali diventano ‘parlanti’ e impersonificano vizi e abitudini sociali degli esseri umani.

#1.032 Comment By Uriele On 15 dicembre 2009 @ 21:22

Dune, se lo leggi adesso, ha come secondo piano di lettura la situazione mediorienale e lo sfruttamento delle risorse energetiche da parte della società occidentale.
1984 si riferisce allo Stalinismo e al comunismo oggi, è ancora storia moderna. Se il nostro bisbisnipote, che vive in una società anarchica, lo leggesse senza sapere nulla di capitalismo, comunismo e altre dittature, si gusterebbe la storia anche senza conoscere il sottotesto.

#1.033 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 21:31

Sigh.
Nessuno sta dicendo che 1984 non è fruibile senza il suo “secondo piano”, nessuno.
Il punto è che un “secondo piano” esiste eccome e che, questo secondo me, è interessante.

#1.034 Comment By Angra On 15 dicembre 2009 @ 21:33

A me non sembra che né La fattoria degli animali1984 abbiano due piani di lettura. La fattoria degli animali è un’allegoria, e di piani di lettura ha solo quello allegorico. 1984 non parla di un’altro mondo per parlare del nostro, parla proprio del nostro mondo immaginandolo qualche decennio avanti.

#1.035 Comment By Gamberetta On 15 dicembre 2009 @ 21:37

@Tapiroulant.

I manifesti del Grande Fratello (se non ricordo male) hanno la faccia di Stalin.

Oppure di Lord Kitchener, vedi wikipedia.

Il governo è rappresentato dal Partito, che si chiama Socing.

Chiaro riferimento al partito nazionalsocialista dei lavoratori, più noto come partito nazista.

Il volgo è chiamato prolet.

Nella versione inglese è ‘proles’ che è molto meno “russo”.
Secondo me interpretare un’opera è perdere tempo, perché è valido tutto e il contrario di tutto. Dopodiché ognuno è libero di farlo, ovviamente.

#1.036 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 21:41

No.
Primo piano di lettura: “oh che bel libro che ha scritto Orwell, come è interessante la sua idea di questa fantascientifica società futura ecc”
Secondo piano: “aspetta un attimo, fantascientifica mica tanto! Orwell ha solamente estremizzato alcuni degli aspetti più terribili dello Stalinismo, che attraverso il suo racconto vuole analizzare e criticare”
Un conto è “parlare del nostro mondo nel futuro” in modo generico, un conto è farlo per effettuare chiarissimi paragoni con determinati eventi storici.

#1.037 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 21:42

Pardon, errore mio che dimentico di specificare a chi mi riferisco: il mio ultimo reply era per Angra.

#1.038 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 21:43

PS il mio ultimo reply era per Angra, scusate.

#1.039 Comment By Gamberetta On 15 dicembre 2009 @ 21:43

@Emile. Quali eventi storici? Il Grande Fratello è ispirato da una pubblicità, altro che stalinismo!

#1.040 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 21:46

@ Gamberetta: infatti Orwell si ispirò ANCHE al nazismo, seppur in parte minore.
E se citi wikipedia, ti faccio notare come lì a più riprese si trovino frasi tipo: “Il totalitarismo del Grande Fratello sviluppa caratteristiche dell’URSS di Stalin e della Germania preconizzata dai nazisti[1].” , “”1984″ è, in effetti, un terribile ed efficace atto d’accusa da parte di Orwell nei confronti della pretesa staliniana di voler piegare la realtà e le persone ad un fine superiore, che formalmente coincideva con la felicità del proletariato, ma alla fin fine si identificava nell’ubbidienza cieca al partito comunista stesso, ed a Stalin.

Il nome “Grande Fratello” si ispira alla retorica comunista sovietica: Stalin si faceva chiamare “Piccolo Padre”, Palmiro Togliatti, alto dirigente dell’Internazionale Comunista staliniana, si faceva chiamare “Il Migliore” dagli aderenti al Pci [3],[4] . Così pure gli slogan, si ispirano agli slogan sovietici: a titolo di esempio, si possono citare “Lenin è semplice come la verità”, “La scienza di Lenin presidente fa forti le braccia ed anche la mente”, “Il partito è la saggezza del popolo” ecc.[5]” e via dicendo.
Poi wikipedia in se non è necessariamente la Verità Rivelata, ma in questo caso non fa che riportare quello che è conoscenza comune su 1984.

#1.041 Comment By Gamberetta On 15 dicembre 2009 @ 21:50

@Emile. Di solito wikipedia inglese è più accurata della controparte italiana. Comunque non è quello il punto, il punto è che sono tutte interpretazioni. La tua vale la mia e vale quella di chiunque altro. Non c’è niente nel romanzo che davvero indichi in maniera esplicita o implicita che il Grande Fratello è Stalin piuttosto di una pubblicità o di Lord Kitchener.

#1.042 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 21:56


Per l’ultima volta perché mi pare che sia inutile: si tratta di una “interpretazione” su cui sono concordi TUTTI gli studiosi, che non è mai stata nemmeno lontanamente posta in dubbio visto quanto è LAMPANTE.
Anche parlare di “allegoria” nel caso de La Fattoria degli Animali è dare una certa “interpretazione” del libro, solo che in quel caso si tratta dell’interpretazione GIUSTA, senza se e senza ma, proprio come per 1984.
Poi per carità: libera di sostenere che hanno tutti preso lucciole per lanterne per decenni, che in realtà Orwell non aveva in mente proprio nulla e che certe “piccole” somiglianze sono al massimo coincidenze, per carità.

#1.043 Comment By Gamberetta On 15 dicembre 2009 @ 22:05

@Emile. Dato che stiamo discutendo non mi sembra che l’interpretazione sia LAMPANTE. Comunque non capisco il problema: nessuno vuole privati del piacere del “secondo piano” di lettura. Per carità.
Io non lo vedo. E non riesco a trovare riferimenti nel testo che supportino il piano che mi indichi. Sarò stupida io, non è grave.

#1.044 Comment By Tapiroulant On 15 dicembre 2009 @ 22:14

@Gamberetta: Okay, devo ammettere che le tue risposte al mio post sono molto argute e ti faccio i miei complimenti^^ Oltretutto quella storia su Lord Kitchener non la conoscevo, quindi ti ringrazio.
Però… però!

Un conto è la fonte di ispirazione, un conto è lo scopo. Orwell ha utilizzato quel manifesto come ispirazione, ma è chiaro che non è lui il bersaglio: quello era un manifesto per arruolarsi, al contrario quelli del Grande Fratello sono manifesti esaltatori della società del controllo e della società giusta. Quindi, è chiaro che l’obiettivo polemico non è Kirchener.

Come dici tu spesso, si può stabilire che un romanzo faccia schifo oggettivamente. Ma si può anche stabilire – ed Emile ha ragione – che un’intepretazione è oggettivamente corretta.
Nel partito nazista non veniva messa tutta questa enfasi sul Partito, mentre invece nello stalinismo sì. La società di 1984 rispecchia, nella sua struttura generale (non certo negli elementi fantascientifici), quella stalinista, ma non quella nazista.
Se questo non dovesse bastare, basta controllare la biografia di Orwell. Comunista convinto fin da giovane, Orwell si dedicò alla distopia dopo le sue esperienze nella guerra di Spagna, dove apprese (contrariamente a quanto pensava) che lo stalinismo agiva contro gli interessi del comunismo e del proletariato, massacrando i rivoluzionari. Da allora si dedicò (tra le altre cose) allo studio della propaganda sovietica, e scrisse in quegli anni La fattoria degli animali e 1984. Che poi la sua attenzione fosse rivolta in generale a tutti i fenomeni di propaganda, di controllo dell’opinione, di controllo delle masse, etc., è un fatto; ma è anche un fatto che il suo primo bersaglio polemico e la sua prima fonte era lo stalinismo.

Ribadisco comunque che sono d’accordo con te sulla questione dei piani di lettura e dell’indipendenza del romanzo dal contesto per essere fruibile.

#1.045 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 22:15

Eh, lampante per chi conosce abbastanza la materia (ovvero lo stalinismo, dando per scontato che 1984 tu lo ricordi bene). Non tu, suppongo a questo punto; del resto è lampante anche che la Troisi faccia pena come scrittrice, ma non per questo saranno tutti d’accordo, anzi.
Comunque: wikipedia lo dà per scontato, la mia copia commentata di 1984 lo dà per scontato, la copia che avevo qualche anno fa idem, la prima recensione online (pur super breve) che ho trovato lo dà per scontato ( “l’opera è palesemente ispirata alla potenza sovietica imperante nell’est Europa staliniano” ): OGNI commento un minimo esaustivo (e competente) sull’opera lo darà per scontato e via dicendo, vedi tu.

#1.046 Comment By Tapiroulant On 15 dicembre 2009 @ 22:18

Rettifica: ho sbagliato nel dire che il manifesto di Kitchener fosse una campagna di arruolamento (avevo visto World War II e sono partito per la tangente); ma il succo rimane lo stesso, di per sé il manifesto originale non c’entra una sega col Grande Fratello. Sicuramente è la fonte di ispirazione, come dice Burgess, ma poi Orwell ha fatto il salto.

#1.047 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 22:24

PS questo “My recent novel [Nineteen Eighty-Four] is NOT intended as an attack on Socialism or on the British Labour Party (of which I am a supporter), but as a show-up of the perversions . . . which have already been partly realized in Communism and Fascism. . . . The scene of the book is laid in Britain in order to emphasize that the English-speaking races are not innately better than anyone else, and that totalitarianism, if not fought against, could triumph anywhere.” l’ha scritto Orwell in persona, e come si può vedere si parla chiaramente di determinati regimi totalitaristi, di come 1984 sia stato creato per mettere in guardia da questo tipo di cose.
Mi pare che questo chiuda la questione…

#1.048 Comment By Gamberetta On 15 dicembre 2009 @ 22:25

@Emile. È lampante che la Troisi faccia pena come scrittrice? Proprio per niente. Vende centinaia di migliaia di copie, e se vai a vedere le recensioni degli “esperti”, specialmente al primo romanzo, vedrai che sono quasi tutte positive, alcune persino entusiastiche.
Diviene lampante che scrive male quando analizzi il testo. Se analizzi il testo di 1984 non è per niente lampante che lo stalinismo centri qualcosa.
E qui io chiudo. Come detto non mi interessa parlare di interpretazioni, è uno spreco di tempo (almeno per me).

#1.049 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 22:27

APPUNTO Gamberetta, è lampante che la Troisi è una capra per chi ne sa abbastanza da rendersene conto, esattamente come è lampante cosa volesse fare Orwell con 1984, a patto di saperne abbastanza.
Ma ho lasciato che l’autore parlasse al posto mio, direi che la frase che ho riportato è inequivocabile.

#1.050 Comment By Gamberetta On 15 dicembre 2009 @ 22:31

@Emile. L’autore può dire quello che vuole. Quando io ho detto che Le Avventure della Giovane Laura affrontano gravi problemi ecologici non ci ha creduto nessuno. Al massimo quelle sono le sue dichiarate intenzioni, se poi sono rispecchiate nel testo è un altro paio di maniche.

#1.051 Comment By Emile On 15 dicembre 2009 @ 22:35

Rotfl, siamo arrivati al punto che ti trovo la conferma dell’AUTORE STESSO che mi da ragione e tu che mi dici “chissenefrega, non sarà stato capace di farlo!”.

Ricapitoliamo:

-Orwell o ha mentito o voleva fare una cosa ma è un incapace e non ci è riuscito minimamente
-tutto il resto delle critica mondiale ha preso da sempre fischi per fiaschi pensando GUARDACASO le stesse cose
-nel testo non c’è nessun parallelismo nemmeno implicito con lo stalinismo, sono fantasie mie (e del resto del mondo)

Oook.

#1.052 Comment By Tapiroulant On 15 dicembre 2009 @ 22:36

@Gamberetta: Vabbé, ma non ti arrabbiare… Se tu chiudi la questione questo sarà allora il mio ultimo post sull’argomento. Riprendo quindi un’ultima cosa che tu affermi:

Diviene lampante che scrive male quando analizzi il testo. Se analizzi il testo di 1984 non è per niente lampante che lo stalinismo centri qualcosa.

Sguazzando su Wikipedia ho trovato questo, una cosa che non sapevo nemmeno io:

Il nome del grande nemico dell’Oceania, Goldstein, si ispira al vero cognome di Trotskij, Goldstein, il nemico numero uno dello stalinismo.

Era in effetti abitudine di Stalin (e degli stalinisti) dare dei trotskisti a tutti i dissidenti politici. E’ una cosa che si può verificare leggendo un altro romanzo di Orwell, Omaggio alla Catalogna (romanzo-reportage che parla della sua esperienza al fronte nella Guerra di Spagna).

Chiudo con una considerazione metodologica. Per interpretare un’opera, bisogna considerare anche l’extratesto (della serie “chi se ne frega”: lo diceva anche Freud). Non per godersi un’opera: ma se la si vuole interpretare, il contesto e la biografia personale dello scrittore diventano importanti. Orwell stesso (mica un critico: l’autore), ha scritto 1984 con l’intento di mettere in guarda la sua gente e pronosticare un futuro possibile; dunque con un intento che va al di fuori della storia stessa.
Se a te dell’intepretazione non può fregar di meno, benissimo, è del tutto lecito: ti leggi il romanzo, te lo godi, fine. Ma non puoi dire:
- Né che non possano esserci interpretazioni oggettive di un’opera.
- Né che l’interpretazione debba desumersi soltanto dal testo, trascendendo l’extratesto.
Perché queste due affermazioni sono oggettivamente sbagliate.

E ora mandami pure in Fogna^^’

#1.053 Comment By Cristiano On 15 dicembre 2009 @ 22:59

Ma io penso che il problema sia un altro.
Come dicevo prima, anche io concordo sul fatto che un’interpretazione diciamo oggettiva, in un’opera, esiste. Questo però non vuol dire che un romanzo non possa reggersi in piedi senza tenerne conto: che 1984 sia un’oggettiva critica allo stalinismo non influenza il fatto che le atmosfere e le emozioni che porta mi vengano trasmesse anche se io, questo, lo ignoro completamente.
E’ quando il sottotesto cannibalizza in modo totale la storia (e per storia intendo sia trama che atmosfera) che c’è un problema.

#1.054 Comment By Tapiroulant On 16 dicembre 2009 @ 10:04

@Cristiano: Ma su quello che dici, siamo d’accordo tutti.

#1.055 Comment By Cristiano On 16 dicembre 2009 @ 13:54

Ok, mi sono perso… e quindi si sta andando avanti a discutere se 1984 parla più o meno di stalinismo perché…?

#1.056 Comment By Emile On 16 dicembre 2009 @ 19:57

Perché secondo me è vero che quel piano di lettura non è fondamentale e che il libro si regge benissimo anche senza, ma è falso arrivare a dire che sia totalmente superfluo.

#1.057 Comment By AryaSnow On 16 dicembre 2009 @ 22:50

I riferimenti allo stalinismo di 1984 io li avevo visti al volo. Anche l’atmosfera generale che si respira sa proprio di “regme sovietico”. Magari è anche perchè sono di origini russe e certe cose le conosco di più.

Però è vero che il romanzo (uno dei miei libri preferiti in assoluto) è assolutamente godibile anche pensando a una generica dittatura. La questione dello stalinismo nello specifico non mi sembra così importante.

#1.058 Comment By Merphit Kydillis On 17 dicembre 2009 @ 10:14

@ Gamberetta: oramai è certo che non recensirai più romanzi della Troisi… rispetto la tua decisione, ma mi dispiace che tu non completi la recensione della seconda trilogia, Le Guerre.
Comunque, mi chiedevo: a quando gli articoli dedicati agli audiolibri? Mi piacerebbe sapere la tua opinione (con tanto di recensione) se tu usassi, come esempio, la Furia di Eymerich (scaricabile gratis): sono 30 episodi e durano una quindicina di minuti circa l’uno, con una stima di circa 6 ore per ascoltarli tutti… essendo un devoto fedele di Nicolas Eymerich, non potevo farmi sfuggire una sua avventura radiofonica (senza nemmeno spendere un centesimo ^_^).

#1.059 Comment By Gamberetta On 17 dicembre 2009 @ 12:07

@Merphit Kydillis. Non so. Ho provato in passato ad ascoltare qualche audiolibro, ma mi ha fatto una strana impressione, probabilmente perché non sono abituata. Comunque se capiterà l’occasione ne parlerò.

#1.060 Comment By Merphit Kydillis On 17 dicembre 2009 @ 12:53

Per quanto riguarda gli audiolibri ci sono due scelte: la prima (più facile) è affidarsi ad un lettore vocale. Cosa che risulta un pò fastidioso, dato che le voci elettroniche hanno quel genere di toni noiosi che guastano l’ascolto.

Per la seconda opzione (più difficile, ma molto appagante) si potrebbe fare una cosa simile agli sceneggiati radiofonici; si potrebbero vedere, ad esempio, i pro e contro rispetto al libro cartaceo, di come vengono mostrati e raccontati luoghi, persone ed eventi dalle parole dei personaggi (e da musiche e suoni di sottofondo per creare la giusta atmosfera, coinvolgendo ulteriolmente l’ascoltatore nella storia). Poi bisognerebbe scegliere anche i programmi per regolarizzare il tutto, e anche trascrivere un copione per i personaggi (con tanto di “particolari” come una pronuncia straniera o l’uso di un tono untuoso).

#1.061 Comment By Sophitia On 18 dicembre 2009 @ 10:52

Un’altra segnalazione di anime sulla tv italiana:
venerdì 18 dicembre alle ore 23.25, Rai Due (subito dopo il film Disney Alla ricerca di Nemo), trasmetterà in prima visione tv “I racconti di Terramare”, lungometraggio del 2006 diretto da Goro Miyazaki.
Il lungometraggio è tratto dalla saga “La Leggenda di Earthsea” di Ursula Le Guin.

Mostra spoiler ▼

#1.062 Comment By Vincent Law On 18 dicembre 2009 @ 20:30

A me il film su Terramare di Miyazaki junior ha fatto cagare, sinceramente

#1.063 Comment By Sophitia On 18 dicembre 2009 @ 22:34

Ecco allora abbiamo la stessa opinione XD

#1.064 Comment By Vincent Law On 19 dicembre 2009 @ 00:49

comunque la saga di terramare è nella collana best seller di mondadori, questa della casa editrice nord non la sapevo

#1.065 Comment By Sophitia On 19 dicembre 2009 @ 21:18

@ Vincent Law
Forse lo hanno ristampato, io ho il primo volume “Il mago di Earthsea”, ed è proprio della casa editrice nord, però ha già un po’ di annetti.
Ho rivisto il film ieri sera, comunque, è sì è noioso anche la seconda volta che lo si vede :-(

#1.066 Comment By Vincent On 22 dicembre 2009 @ 13:10

La discussione su 1984 ha confermato le mie opinioni:
G è convinta di avere sempre ragione, non lascia mai spazio agli altri, o per essere più chiari:

Lei può insegnare a noi disgraziati ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, noi non possiamo insegnare e consigliare nulla.
Noi sudditi, lei re.

Mai che avesse fatto un passo indietro.
Anche sul termine LAMPANTE!
Orgoglio???

#1.067 Comment By Mauro On 22 dicembre 2009 @ 21:54

Sulla questione dei livelli di lettura: iniziamo dal principio. Esistono diversi livelli di lettura? A prescindere dal fatto che siano utili, inutili, ben trasmessi, ecc.: esistono?
Personalmente credo di sí: se l’autore voleva comunicare qualcosa oltre alla trama, allora c’è un livello di lettura che va oltre la trama, ed è il semplice cogliere/ragionare su/ecc. quel qualcosa.
Passo successivo: il libro è slegato da questo secondo livello? Se lo è, è meglio; è meglio semplicemente perché significa che il libro sopravvivrà al morire di ciò che voleva significare: se faccio un libro che è specchio del nazismo in modo che sia totalmente legato a esso, scomparso il nazismo il mio libro sarà, ben che vada, poco interessante. Mal che vada, incomprensibile.
Passando al passo dopo, mi limito agli autori il cui voler comunicare qualcos’altro è comunque ben inserito; quindi non crea incongruenze, non sovrasta la trama, ecc.
Sotto quell’ipotesi, tale livello è utile? Dipende: se il lettore notandolo apprezza di piú il libro, è utile.
Se invece gli è indifferente, è inutile.
Se, infine, gli rovina la lettura, è dannoso.
Dipende dal lettore, in definitiva.

#1.068 Comment By Vincent Law On 23 dicembre 2009 @ 00:40

Vincent non ho capito il senso del tuo post, se vuoi essere re apri un blog, no?

#1.069 Comment By ??? On 24 dicembre 2009 @ 10:07

@ Vincent Law

Della questione di Orwell e dei livelli di lettura a me non interessa.
Trovo importante solo che le idee dell’autore non traspaiano, vengano forzate all’interno del romanzo e prendano il sopravvento.

Riguardo Vincent: i suoi commenti sul lavoro di Angra (scena dei topi) mi sembrano fatti abbastanza a cazzo, ma devo dire che qui in fogna non ha tutti i torti.

Non e questione di chi e re regina o petomane di corte.

Gamberetta ha aperto questo blog per dire la sua sul fantasy e sullo scrivere, ma anche per istruire e avviare un dialogo.

Penso che la cosa cominci a dare frutti, pian piano.

Se dico una cosa sensata e porto a riprova degli elementi che la avvalorano Lei la deve prendere in considerazione (anche quando va contro le sue convinzioni / quanto da lei detto prima etc etc).

Puo dire: forse e cosi; forse hai ragione tu, ma non ne son sicura…

Perche, diciamocelo, qui nessuno e perfetto e nessuno e sopra nessun’altro.
Neanche gli scrittori pubblicati son superiori a quanti qui usano la testa.

Se lo dimentichiamo diventiamo come G.L che non ti risponde perche lui e il dio osceno indescrivibile della minchia oscura e tu un povero mentecatto.

Quando tutti sanno benissimo cha a G.L gli rode il culo perche gli mostri i difetti e lui non e abbastanza onesto da dire:

“cavolo, non c’avevo pensato”

“m’e sfuggito, GRAZIE! La prossima volta controllo anche quel particolare”

Perche lui e la michia di dio che e stata pubblicata e ha il diritto di masturbarsi in un angolo chiudendo gli occhi alla verita e urlando

IO SONO UN’OSCENO SCRITTORE PUBBLICATO!

Almeno la Troisi sta zitta!

Scusate lo sfogo.

A volte prendo le cose troppo a cuore.

Saluti

#1.070 Comment By Vincent On 24 dicembre 2009 @ 15:49

Per Vincent Law:

Ti ha risposto ??? al senso del mio post.
Come puoi notare dai miei interventi non tutti sono giusti e non tutti sono sbagliati, non faccio il re e non lo voglio fare.
Quando G. dice una cosa giusta per me sono il primo quando dice una cosa sbagliato per me sono il primo.
Questa è la regola, molto più basilare del show don’t tell, dello scambio di idee: ammettere di avere sbagliato quando si sbaglia (altrimenti entriamo nel campo dei dogmi).
Altrimenti allora ci sentiamo tutti D’Andrea.

#1.071 Comment By Drest On 27 dicembre 2009 @ 00:22

vincent mi sembra ormai vagamente patetico °_°

#1.072 Comment By Angra On 27 dicembre 2009 @ 20:51

@Fea: grazie per l’apprezzamento.

Devo correggerti su una cosa: non ho smesso di leggere gli interventi di Vincent per il modo in cui si pone, ma per la sgradevole sensazione che provavo di sentire il cervello scivolare fuori dalle orecchie a ogni riga.

@Jean de la Motte Martense: grazie anche a te.

Su Vincent devi esserti perso qualcosa, perché sono settimane che su questo blog cerca di rompermi le palle in tutti i modi. Deve essersi innamorato di me, o qualcosa del genere… ^__^

#1.073 Comment By Tapiroulant On 27 dicembre 2009 @ 21:58

Perché improvvisamente Angra si comporta come Sergio Rocca con i suoi detrattori?

non ho smesso di leggere gli interventi di Vincent per il modo in cui si pone, ma per la sgradevole sensazione che provavo di sentire il cervello scivolare fuori dalle orecchie a ogni riga.

Oh, ti prego… –’ Che giustificazione puerile.
Il fatto che Vincent ti perseguiti (che sia vero o meno) non dovrebbe far decadere il tuo impegno di pubblico scrittore a rispondere alle critiche e perplessità dei tuoi lettori.

#1.074 Comment By Angra On 27 dicembre 2009 @ 22:06

@Tapiroulant:

ho risposto con disponibilità a tutti tranne che a Vincent. Secondo te, perché è il più intelligente e preparato ed è l’unico tra tutti che mi mette in difficoltà? Se c’è qualche argomentazione di Vincent che ti convince ponimela e ne discuterò volentieri qui con te, di perdere tempo invece a cercare qualcosa di sensato dentro alla valanga di stronzate che Vincent sta postando da settimane non se ne parla nemmeno.

#1.075 Comment By Tapiroulant On 27 dicembre 2009 @ 22:15

@Angra: Dovresti essere tu, piuttosto, a dimostrarmi che quelle che afferma sono stronzate, e non il contrario… Francamente trovo umiliante ripetere le domande di Vincent perché Vincent possa avere una risposta (umiliante sia per me che per lui), quindi me lo risparmierò.

ho risposto con disponibilità a tutti tranne che a Vincent. Secondo te, [lo faccio] perché è il più intelligente e preparato ed è l’unico tra tutti che mi mette in difficoltà?

No, secondo me lo fai perché ritieni di essere intellettualmente superiore a lui e perché di conseguenza lo disprezzi a tal punto da provare compiacimento nell’ignorarlo e deriderlo.

#1.076 Comment By Angra On 27 dicembre 2009 @ 22:29

@Tapiroulant:

Dovresti essere tu, piuttosto, a dimostrarmi che quelle che afferma sono stronzate, e non il contrario…

Senti, io all’inizio ci ho provato armato di tanta buona volontà. Ogni volta Vincent quadruplicava la dose di stronzate, e non eravamo ancora arrivati a pagina 12. Secondo te è possibile andare avanti così? E poi no, non è che uno si mette lì a sparare palesi stronzate e sono io a dover dimostrare che sono stronzate, non è così che funziona.

Francamente trovo umiliante ripetere le domande di Vincent perché Vincent possa avere una risposta (umiliante sia per me che per lui), quindi me lo risparmierò.

Questa sì, che sembra una scusa. Come preferisci, comunque.
P.S. a Vincent non gliene frega niente delle risposte: legge qualche parola, la quota alla cazzo e rilancia. A volte ho il sospetto che sia un software.

#1.077 Comment By Angra On 27 dicembre 2009 @ 22:55

@Tapiroulant:

Ripeto: se vuoi discutere del romanzo torniamo in topic e ne parliamo. Se invece vuoi parlare del povero Vincent maltrattato l’unica cosa che ti posso dire è che lui ha il diritto di scrivere dieci post al minuto, ma io ho il diritto di non leggerli.

#1.078 Comment By Anacarnil On 28 dicembre 2009 @ 00:26

Non è che faccia il tifo per uno o per l’altro. Ma Vincent, pur con i suoi modi, a volte isterici, mi ha fatto notare alcuni punti che dapprima mi erano sfuggiti. Come il fatto che l’umano capisce e parla il rattese. Non sono tutte stronzate quelle che dice, insomma.
Il tono è quello che è, ma non è certo la prima critica livida, distruttiva e “maleducata” su questi lidi.

#1.079 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 00:32

Grazie Jean!

Io attendo ancora delle risposte e intanto continuo a leggere.
Ho letto in fogna alcuni commenti.
Grazie Tapiroulant,
Angra si nasconde ancora dietro il problema del linguaggio dei topi ma ancora non ha dimostrato che le altre mie obiezioni, circa tre e non una trentina, sono stronzate.
Fiero di essere intellettualmente inferiore a lui.

#1.080 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 00:40

Grazie a Tapiroulant e Anacarnil, cmq non mi sento maltrattato perché mi aspettavo una reazione del genere.
ANGRA devi dimostrare a tutti che non mi interessano le risposte, così fai capire a tutti che oltre a un grande scrittore (che si lamenta per critiche alle prime 12 pag. quando lui legge solo gli incipit per decretare che un libro fa schifo) sei un grande mago!

#1.081 Comment By Angra On 28 dicembre 2009 @ 07:19

@Anacarnil:

la domanda sull’umano che non si sogna nemmeno di parlare ma capisce il rattese non è di Vincent ma di Francesca, e avevo già risposto a lei. Se Vincent continua a rifare domande a cui ho già risposto è appunto perché non gli interessano le risposte.

Qui la risposta che avevo dato a Francesca:

http://fantasy.gamberi.org/2009/12/14/marstenheim/#comment-17911

@Jean:

Ok, facciamo che vado indietro a cercare l’ultima critica di Vincent…

… fatto.

P 17 “Metà della faccia era deturpata da un’infezione che le aveva mangiato la pelle” = quale infezione?

Risposta: come risulta ben chiaro (basta leggere) il POV è quello del capitano dei soldati, non quello di un medico. Mettere il nome dell’infezione sarebbe stato un errore.

Inventala se è importante per la storia.

Risposta: Sei in grado di capire se è importante per la storia o no? In altre parole, ci fai o ci sei? E’ evidente a chiunque legga quel brano che non è per niente importante ai fini della storia il nome dell’infezione sulla faccia di una donna fra la folla, e che è solo un dettaglio che crea ambientazione.

Di domande a cazzo di cane ben documentate e argomentate come questa se ne possono fare dieci per ogni riga (basta aver solo voglia di rompere le palle), e Vincent ne sta infatti impestando il blog. Secondo te io dovrei passare le giornate a rispondergli?

#1.082 Comment By Mauro On 28 dicembre 2009 @ 11:35

Credo che la domanda sull’infezione fosse piú che altro di descrizione, che di nomenclatura (almeno, io l’ho interpretata cosí): “Metà della faccia era deturpata da un’infezione che le aveva mangiato la pelle” intende che su metà faccia non ha pelle; che parte della pelle di quella metà manca; o cosa? Un po’ come nel primo articolo sui manuali si parla di esplicitare il fatto che un personaggio è sporco.
Poi magari è assolutamente ininfluente, ma credo che il senso della domanda fosse quello.

#1.083 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 11:37

Per Angra:

1)Mi fa piacere vedere che hai risposto a quella più semplice, quelle un pò complesse tipo la descrizione della città, lasciamola perdere che non so cosa dire…

Risposta alla mia obiezione:
“come risulta ben chiaro (basta leggere) il POV è quello del capitano dei soldati, non quello di un medico. Mettere il nome dell’infezione sarebbe stato un errore”

Quindi solo un medico può riconoscere un’infezione un soldato no.
Questa è una stronzata!

Mi pare che ci siano molte persone infette o deturpate (a parte i non morti e vampiri) nella tua storia, quindi l’esistenza di una malattia deve essere per lo meno conosciuta, dato che da quanto si legge è evidente che quel soldato sta lì da parecchio tempo (si lamenta anche del fatto di stare lì a sorvegliare quei cenciosi!). Come dire che i soldati mandati in zone di guerra non vengono informati della possibile esistenza di una malattia. Magari non la possono riconoscere (ne dubito) e dicono il nome di una di quelli che sanno esistere in quel luogo.
Questa è una delle prime risposte che mi viene in mente, aspetto che il software mi fornisca altri risultati.

2) La risposta dato a Francesca non ha risolto i dubbi. Perchè i ratti cercano di imitare il linguaggio umano se l’umano capisce il loro?

Attendo le tue risposte sulle mie obiezioni più complesse non sulle frasette che servono per sottolineare delle sviste. (d’altronde non è il metodo Gamberetta?)

#1.084 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 11:40

Per Mauro:

Certo, il senso era anche quello, ma come vedi dalla risposta di Angra si può approfondire anche la complessità della sua trama.

#1.085 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 11:42

Per MAuro:

Un pò come questa piccola svista:

“Aveva indosso abiti costosi, ma l’aria di chi da tempo non fa un bagno” = Non ho capito. Cioè l’aria puzzava? O l’intuizione deriva dalla sua barba?
In questo caso sappilo, anche i comunisti si fanno il bagno.

#1.086 Comment By Angra On 28 dicembre 2009 @ 12:17

@Mauro:

l’esempio che citi nell’articolo sui manuali riguardava un personaggio centrale nella scena, con il punto di vista della protagonista su di lui e poca azione.

Qui invece parliamo di una situazione confusa, con il punto di vista di un ufficiale che fronteggia una folla dall’arcione di una cavalcatura che scalpita. La sua attenzione non può soffermarsi che per un istante sulla donna che ha gridato da in mezzo alla folla, di più non ha senso.

Una descrizione particolareggiata come quella dell’esempio dell’articolo dei manuali ha senso su un personaggio centrale della scena; regolarsi nello stesso modo sempre e comunque vuol dire interrompere continuamente la narrazione con descrizioni inutili. La donna è grassa o magra? Bionda o bruna? E chissenefrega? L’ufficiale le ha dato una rapida occhiata quando l’ha sentita gridare, e da lì a due secondi ricorderà solo una piaga schifosa che le copriva mezza faccia. Se fossero stati nella stessa carrozza durante un lungo e noioso viaggio per pagine e pagine certo l’avrebbe osservata meglio, e la descrizione sarebbe stata diversa.

Il punto è che Vincent sta cercando di scimmiottare Gamberetta (perché non Einstein?), ma non è che gli riesca benissimo

#1.087 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 12:40

Mauro dice:

“Metà della faccia era deturpata da un’infezione che le aveva mangiato la pelle” intende che su metà faccia non ha pelle; che parte della pelle di quella metà manca; o cosa?

e Angra invece di dire beh si magari si poteva aggiungere un “manca metà della faccia, deturpata da un infezione” (che nn è un grande sacrifico di meningi)
Angra argomenta tutta una situazione narrativa per non dire che s’ì magari si poteva show, ma mi è sfuggito:

“Qui invece parliamo di una situazione confusa, con il punto di vista di un ufficiale che fronteggia una folla dall’arcione di una cavalcatura che scalpita. La sua attenzione non può soffermarsi che per un istante sulla donna che ha gridato da in mezzo alla folla, di più non ha senso.
Una descrizione particolareggiata come quella dell’esempio dell’articolo dei manuali ha senso su un personaggio centrale della scena; regolarsi nello stesso modo sempre e comunque vuol dire interrompere continuamente la narrazione con descrizioni inutili. La donna è grassa o magra? Bionda o bruna? E chissenefrega? L’ufficiale le ha dato una rapida occhiata quando l’ha sentita gridare, e da lì a due secondi ricorderà solo una piaga schifosa che le copriva mezza faccia. Se fossero stati nella stessa carrozza durante un lungo e noioso viaggio per pagine e pagine certo l’avrebbe osservata meglio, e la descrizione sarebbe stata diversa”

A parte che se la visione era confusa, il soldato difficilmente percepisce solo l’infezione e non cosa manca alla faccia, o la vede o non la vede la faccia. Ammettiamolo era un po per “arricchire” il contenuto. (prima risposta che viene in mente).

Io non sto scimmiottando Gamberetta (e lo sostieni tu che anche se fosse non mi riesce) ma sto MOSTRANDO il tuo carattere:
Nessuno può farti un’obiezione.

#1.088 Comment By Mauro On 28 dicembre 2009 @ 14:11

Nel leggere “manca metà della faccia” – a parte che non ho chiaro perché dovrebbe essere meglio di “mangiato la pelle” – onestamente io immagino piú della semplice pelle mancante: l’occhio, magari naso e labbra, lineamenti appiattiti, ecc.; ben oltre la semplice pelle mangiata da un’infezione.
Prendendo la situazione come delineata qui da Angra, una descrizione cosí sommaria in effetti può avere senso. Anche perché il fatto di conoscere una malattia non implica il pensarne il nome al vederla: qualche tempo fa ho visto un camoscio malato; ho pensato che era un camoscio malato, non che aveva la cherato-congiuntivite infettiva. Eppure conoscevo la malattia.

#1.089 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 14:57

Seconda risposta alla questione posta da Mauro:

C’è una città in quarantena e una donna infettata. Vuoi dirmi che il soldato a capo delle guardie di una città in quarantena non fa un’associazione immagine – infezione? Non stiamo parlando di un infezione generale. E allora in tal caso hai ragione.
Per di più si sta preservando quella gente dal contagio con la peste verminosa, quindi non da un’infezione generica.
è lì in mezzo alla folla c’è una donna con:
“Metà della faccia era deturpata da un’infezione che le aveva mangiato la pelle”.
Magari il soldato avrebbe potuto pensare velocemente che la suddetta infezione aveva superato i confini della città.

Il tuo esempio dei camosci non regge, per me. Mica tu sei stato assoldato per difendere una riserva di camosci da una possibile infezione.

Vabbè ma io dico solo stronzate, no?

#1.090 Comment By Angra On 28 dicembre 2009 @ 15:41

Vabbè ma io dico solo stronzate, no?

No, mica… ^____^

http://fantasy.gamberi.org/2007/06/25/ciao/#comment-16717

#1.091 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 16:00

Capisco le tue intenzioni Angra, ma io non ci casco.
Se intendi farmi cadere nella trappola- lite, non ci riuscirai.
Infatti, io dico anche stronzate.
Non possiedo la verità assoluta.
Non pretendo che ogni parola che esca dalla mia bocca sia la luce.
Cmq con quel link non hai risposto al post.

Poi se ti interessa, cerca l’esistenza di una certa Chiara Gamberale.
Il mio intervento era ironico.
Ops, ma io dimentico di mettere le faccine :)

#1.092 Comment By Mauro On 28 dicembre 2009 @ 16:05

Vincent

Il tuo esempio dei camosci non regge, per me. Mica tu sei stato assoldato per difendere una riserva di camosci da una possibile infezione

Vero, ma il collegamento malattia-nome non è necessariamente automatico: il fatto di vedere una donna infetta, soprattutto di sfuggita, non implica automaticamente che il personaggio pensi al nome dell’infezione; soprattutto se per lui è l‘infezione: se un sopravvissuto della Seconda Guerra Mondiale vede foto del periodo non pensa necessariamente “Seconda Guerra Mondiale”, potrebbe pensare solamente “la guerra”; perché per lui quella è la guerra, non un’altra.

Vorrei inoltre sottolineare una cosa: il fatto che nel libro ci sia una descrizione cosí sommaria non dà necessariamente contro a quanto sostenuto in passato dall’autore; se per esempio è irrilevante che il lettore si immagini la pelle mangiata in un modo piuttosto che in un altro, dire “pelle mangiata” può essere sufficiente.
Angra si è detto d’accordo con quanto detto nell’articolo sulle descrizioni, e Gamberetta ha giudicato favorevolmente i miei compiti a casa; noterai che la mia descrizione è sommaria sotto diversi aspetti: non dice che le calze sono una alla coscia e l’altra al polpaccio; non dice che il busto è aperto sul davanti; non dice il colore del fucile, né delle mele; ecc. Quindi, secondo i criteri usati una descrizione sommaria può essere valida.
Magari la descrizione dell’infezione è insufficiente, nella situazione; ma che sia appena accennata non è automaticamente un errore, almeno non per lo standard che in questo sito si è usato per valutare le descrizioni. Quindi averla messa non è in sé indice di incoerenza con le posizioni passate.
Detto questo, si dovrebbe capire perché in quella specifica situazione si sarebbe dovuti essere piú specifici (nel caso); per quanto detto finora, non mi è parso che sia emersa tale necessità.

#1.093 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 16:28

Okay, mi spiego meglio.

Tu dici: “Detto questo, si dovrebbe capire perché in quella specifica situazione si sarebbe dovuti essere piú specifici (nel caso); per quanto detto finora, non mi è parso che sia emersa tale necessità”

Ti rispondo ancora una volta: “si sta preservando quella gente dal contagio con la peste verminosa, quindi non da un’infezione generica.
è lì in mezzo alla folla c’è una donna con:
“Metà della faccia era deturpata da un’infezione che le aveva mangiato la pelle”.
Magari il soldato avrebbe potuto pensare velocemente che la suddetta infezione aveva superato i confini della città”.

Abbiamo delle guardie che devono impedire il passaggio di una folla, perchè?
Perchè la città è contaminata, contagiata, infestata dalla peste verminosa (si scopre che mangia i corpi, più o meno).
Abbiamo un ufficiale a capo di queste guardie che devono impedire il passaggio (tanto che i Saxxon devono farlo di nascosto).
Quindi l’ufficiale sarà informato sui fatti (Si è accennato alla verosimiglianza, più in giù).
Vede un’infetta e fa finta di niente?
Vede un’infettata dalla peste e non capisce che infezione è?

Tu dici: “Il fatto di vedere una donna infetta, soprattutto di sfuggita, non implica automaticamente che il personaggio pensi al nome dell’infezione”.
Dissento ma non voglio convincerti, perchè lui è lì per l’infezione.
Se io sono al capo di un gruppo che deve impedire a chiunque di entrare in una zona in quarantena per causa di un contagio da malaria e il pdv è il mio non dico: ” Metà della faccia era deturpata da un’infezione che le aveva mangiato la pelle” ma: “metà della faccia era deturpata dalla malaria”. Questo però comporterebbe l’ammissione che l’infezione è uscita dai confini, che ha trasbordato.
Quindi questo pezzo è da eliminare, proprio perché c’è questo contrasto è sbagliato, non perché l’infezione non è descritta in modo impeccabile.

Mi spiego ancora meglio.
Se c’è una città in quarantena e si impedisce alla popolazione di entrare, ma a sua volta la popolazione fuori è vittima di altre infezioni, che cavolo di bisogno c’è di mettere una città in quarantena se già ci sono altre infezioni in giro e gente infettata.

“Gamberetta ha giudicato favorevolmente i miei compiti a casa”, e questo che c”entra?
Mica è lo stesso contesto del romanzo di Angra.
La mia obiezione è figlia del contesto del testo in cui si manifesta.
Mica avete risolto un’equazione matematica.
Mica Gamberetta è Dio, perciò se ti diceva che avevi sbagliato allora era per forza così.

A volte mi sembra di seguire discorsi del tipo della “regola di produzione”.

#1.094 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 16:47

Anzì per tagliare la testa al toro,
Tu dici: “Quindi, secondo i criteri usati una descrizione sommaria può essere valida”

sono d’accordo tanto che in un commento ho detto che questa descrizione mi è piaciuta:

“L’odore di cadavere ammorbava l’aria già stantia di quelle stanze cadenti, dove i muri erano coperti di simboli tracciati con il sangue. Altre chiazze di sangue rappreso lordavano i pavimenti, mischiandosi alla polvere e ai calcinacci. Ran Shan fissava i segni rossi sulle pareti, scuotendo la testa”

e come leggi è sommaria:

1) Si potevano descrivere meglio i simboli (e trattandosi di un colonia potrebbero essere dei più diversi)

2) Si poteva descrivere meglio l’odore del cadavere

3) si poteva descrivere meglio le stanze cadenti

Quindi non ho contraddetto nessuna regola, ma in quel caso la descrizione sommaria non rende e crea un effetto straniante e fa porre domande al lettore (come quelle che mi sono posto io).
Come vedi una semplice parola “INFEZIONE” cosa può generare se non usata con raziocinio.

#1.095 Comment By Anacarnil On 28 dicembre 2009 @ 19:54

la domanda sull’umano che non si sogna nemmeno di parlare ma capisce il rattese non è di Vincent ma di Francesca, e avevo già risposto a lei. [..]
Qui la risposta che avevo dato a Francesca:

http://fantasy.gamberi.org/2009/12/14/marstenheim/#comment-17911

Forse hai fatto un errore nel postare il link, qui non vedo la risposta che dici. Peraltro ho cercato in tutta la discussione, e non ho mai letto che francesca facesse notare quel punto, che, comunque, io ricordo di aver letto in un post di Vincent.

Comunque, tu scrittore sai che l’umano capisce ma non parla il rattese. Ma io lettore, da dove dovrei desumerlo? Quando lui risponde agli uomini-ratto, non c’è nulla che faccia capire che parla in una lingua diversa da quella ascoltata.
Se non avessi letto tutta questa discussione sulle lingue, penserei che entrambi parlano lo stesso idioma, ma gli uomini ratto hanno una pronuncia differente, e che si fanno burla di quella degli umani.

#1.096 Comment By Mauro On 28 dicembre 2009 @ 21:48

Vincent

Vede un’infetta e fa finta di niente?
Vede un’infettata dalla peste e non capisce che infezione è?

Sul “fa finta di niente” può essere che sia strano, dovrei conoscere meglio la scena; sul “non capisce che infezione è”, ho già risposto: magari l’ha capito, ma non ha pensato al nome. Tu stesso dici che “la città è contaminata, contagiata, infestata dalla peste verminosa”. Quindi, per lui può benissimo valere il discorso che ho fatto: quella per lui è l‘infezione, “infezione” per lui indica quella. Somma questo a quanto detto con l’esempio del camoscio, e non trovo strano che non ne pensi il nome.
Se poi non l’ha nemmeno riconosciuta il discorso cambia: per la situazione che hai descritto in effetti può essere strano. Io sto solo dicendo che “Non ne ha pensato il nome” è diverso da “Non l’ha riconosciuta”.
Per te avrebbe dovuto automaticamente pensare al nome? Lecito, per me non è cosí: conosco gente che progetta motori di un certo tipo, ma quando ne vede uno lo definisce “motore”, senza nemmeno pensare al tipo. Lo da per scontato, perché per lui quelli sono i motori, al massimo è da specificare quando parla di altri. Stesso discorso per l’esempio fatto sulla guerra.
Se poi ti sembra irreale nessun problema, ma personalmente credo che sia possibile vedere l’infezione e pensarla semplicemente come “infezione”.

“Gamberetta ha giudicato favorevolmente i miei compiti a casa”, e questo che c”entra?
Mica è lo stesso contesto del romanzo di Angra.
La mia obiezione è figlia del contesto del testo in cui si manifesta.
Mica avete risolto un’equazione matematica.
Mica Gamberetta è Dio, perciò se ti diceva che avevi sbagliato allora era per forza così

Non considero Gamberetta un dio, né penso che se dice che qualcuno ha sbagliato allora è per forza cosí; semplicemente, il passaggio, come detto nel mio scorso messaggio, è questo: Angra si dice d’accordo con il metro di Gamberetta; Gamberetta ha giudicato positivamente una descrizione sotto certi aspetti sommaria; quindi è plausibile pensare che anche Angra reputi che una descrizione sommaria possa essere giusta; quindi l’aver inserito quella descrizione nel romanzo non è necessariamente incoerente con quanto ha detto in passato su altri autori.
In breve: non trovo che difendere una simile descrizione sia un atteggiamento incoerente con quelli che ho visto assumere in passato da Angra.

#1.097 Comment By Vincent On 28 dicembre 2009 @ 22:14

Mauro certo che non c’è nessun problema, qui si discute non c’è niente di personale.

Hai una idea diversa dalla mia circa il collegamento Viso – Infezione.
Voglio farti però un semplice esempio spiegare meglio il mio PDV.

Ti mettono come guardia alla porta di una casa, dicendoti di non fare nè entrare nè uscire nessuno perché dentro l’appartamento ci sono dei malati di lebbra. Ti forniscono i dettagli di tale malattia.
Tu stai lì per ore.
Nessuno.
Poi arriva una folla.
In mezzo alla folla noti una signora con la faccia deturapata, le manca un’occhio e la pelle e staccata dal viso e penzola per aria.
Sai che è lebbra.
Qual’è il primo pensiero?

“Quella ha un’infezione”
o
“Quella ha la lebbra”
o
“Quella è malata”

Una piccola questione, insomma.
Infatti il problema non sta nella designazione del nome o meno, ma in tutto il discorso circa l’infezione che trasborda i confini.

Mi pare che anche tu percepisci che:

Sul “fa finta di niente” può essere che sia strano, dovrei conoscere meglio la scena”

e

“Se poi non l’ha nemmeno riconosciuta il discorso cambia: per la situazione che hai descritto in effetti può essere strano”

Mi piace il fatto che siamo noi lettori a chiarirci le idee senza attaccarci o dividerci in pro e contro.

#1.098 Comment By Angra On 29 dicembre 2009 @ 09:33

@Mauro

Vincent

Vede un’infetta e fa finta di niente? Vede un’infettata dalla peste e non capisce che infezione è?

Sul “fa finta di niente” può essere che sia strano, dovrei conoscere meglio la scena; sul “non capisce che infezione è”, ho già risposto: magari l’ha capito, ma non ha pensato al nome.

Se vai a leggere, la scena è chiarissima. L’obiezione di Vincent che hai quotato è come dire:

In città c’è una mortale epidemia di diarrea. Perché il capitano non si allarma quando vede la donna starnutire? Eh? Eh? Eh?

Domanda: come mai una serie infinita di obiezioni di questo livello, tra tutti i lettori, viene in mente solo a uno? Perché è molto più intelligente, attento e acuto di tutti gli altri messi insieme?

#1.099 Comment By Angra On 29 dicembre 2009 @ 09:54

@Mauro:

per essere più chiaro, che la donna sia contagiata dalla peste dei vermi è una *poderosa cazzata* che si è inventato Vincent.

1) non sta scritto da nessuna parte

2) niente lo lascia supporre

3) nessun altro lettore ha capito questo

Non so se mi sono spiegato… ^____^

#1.100 Comment By Vincent On 29 dicembre 2009 @ 10:01

Angra infatti Mauro non ha letto la scena, io il tuo libro lo sto leggendo, forse che sono l’unico??

Non rispondi all’obiezione e non cado nella trappola.

Semplicemente, ti dico:

La diarrea non ha come sintomo lo starnuto.
La Peste verminosa ha come sintomo la pelle mangiata (dai vermi).

Fai un pò tu.

C’è una piccola differenza tra me e te.
Io ho appreso alcuni insegnamenti velati in questo blog, tu invece no?
Io sto criticando il testo non la persona.
Tu stai criticando la persona non il testo.
Tu vedi nelle mie obiezioni un fattore personale non tecnico.
Io vedo un fattore tecnico non personale.

Questo è uno dei più grandi insegnamenti appresi in questo blog, a volte non capivo, poi riflettendoci e pur ammettendo di non condividere a volte le critiche e i modi di Gamberetta, ho capito la differenze tra gli scrittori italiani e stranieri.
Gli stranieri capiscono che le critiche, giuste o sbagliate sono sui testi e non sulle persone o sulle loro qualità.
Gli Italiani invece ne fanno una questione personale e di onore.

#1.101 Comment By Vincent On 29 dicembre 2009 @ 10:09

Infatti si desume di sintomi che ha la peste verminosa nel tuo romanzo.
Si capisce dopo che “si entra” in città perché molti mostrano visi deformi dovuti e visi mangiati per la peste verminosa.
Il mio dubbio, te in breve, era che in quella determinata situazione descrivere una donna infettata è un errore evitabile perchè ad un lettore attento può far venire gli stessi dubbi che ho avuto io.

Quindi ancora una volta non mi spiego questo tuo odio.

#1.102 Comment By Angra On 29 dicembre 2009 @ 11:42

@Vincent:

La Peste verminosa ha come sintomo la pelle mangiata (dai vermi).

No, ha come sintomo il cervello, il tuo, mangiato dai vermi. ^____^

Continui a inventarti cazzate su cazzate, non sai leggere o fai finta.

Fammi vedere dove c’è scritto che i vermi mangiano la pelle.

C’è scritto bello chiaro che camminano sotto la pelle.

E ora basta, davvero.

#1.103 Comment By Vincent On 29 dicembre 2009 @ 12:38

Finalmente!
Ci voleva tanto per rispondere?
Eh, eh.
io la vedo diversamente nel senso che per me puoi risparmiarti quella citazione quando parli della donna. Risulterebbe vantaggioso nell’economia del testo.

Come mai non dici che sono stronzate anche i miei elogi :)
O forse anche lì i vermi mi hanno mangiato il cervello:)
(metto le faccine altrimenti non capisci l’ironia).

Ora puoi gentilmente spiegarmi la differenza biologica tra un Saxxon e un terrestre o devo aspettare che mi risponde con la stessa gentilezza di Mauro un altro tuo lettore?

Vedi io ho ammesso di non aver letto i testi a cui ti sei ispirato e quindi trovo delle difficoltà a comprendere.
I saxxon dovrebbero essere degli alieni, ma perchè sono uguali ai terrestri?

E il motivo di una descrizione così approssimativa della città?
é stata una tua scelta stilistica o cosa?
Noto molte descrizioni sommarie, il che mi lascia una sensazione di approssimazione.

#1.104 Comment By Vincent On 29 dicembre 2009 @ 12:44

Aggiungo queste frasi, oltre a quelle già postate, sui Saxxon per farti comprendere la mia difficoltà:

“Era stato sul finire della cena quando i saxxon, belli pieni di birra, stavano dando inizio ai canti e alle danze”, “svuotare la vescica”

Per esemp. a pag 62 L’incontro con la prostituta non delinea alcuna differenza biologica. Anzì si intravede per un attimo un altro mutante con sei dita. Come se la differenza sia tra loro e il mutante.

Non credo di starti accusando di essere uno senza cervello.
Sto cercando spiegazioni.
Vedi com’è il Bianchini.
DISPONIBILE, anche con gli stronzi che sparano stronzate.

#1.105 Comment By Angra On 29 dicembre 2009 @ 13:07

@Vincent:

I saxxon dovrebbero essere degli alieni, ma perchè sono uguali ai terrestri?

Vedi, per tenere alta l’attenzione del lettore esistono in narrativa degli accorgimenti, che sarebbe ingeneroso definire trucchi.

Uno è variare il ritmo.

Un altro è inserire svolte nella trama.

Un altro ancora è stimolare la curiosità del lettore, facendo in modo che il lettore si ponga delle domande. Ad alcune piccole domande la storia dovrà rispondere a breve, mentre quelle più grosse e importanti dovranno trovare una risposta solo verso la fine.

A pag. 11 del romanzo si parla, ma guarda un po’, di un Passaggio verso la Terra che qualcuno starebbe per riaprire. Un lettore normodotato a questo punto si mette la pulce nell’orecchio, aspettandosi che alla sua domanda sull’origine dei Saxxon verrà risposto in seguito – e magari intuendo quale potrebbe essere la risposta. Se è un lettore normodotato, appunto. Se invece stiamo parlando di un troll ritardato è probabile che la sua reazione sarà diversa.

Come mai non dici che sono stronzate anche i miei elogi :)

Vedi, i tuoi giudizi negativi non hanno avuto altro effetto che aver trasformato il thread di Marstenheim in una merda illeggibile più inutile di quello di Twilight, e vabbe’, pazienza.

Quello che davvero mi preoccupa e mi fa star male all’idea è che qualcosa possa esserti piaciuto davvero.

#1.106 Comment By Vincent On 29 dicembre 2009 @ 13:15

Guarda che la pulce all’orecchio mi è saltata e speravo che non fosse proprio quella lì.

N.B. Se un Marziano e un terrestre vivono insieme su Nettuno e si guardano e vedono delle somiglianze PALESI, una domandina se la pongono, no?
Non mi pare una GRANDE SVOLTA DELLA TRAMA.

Una curiosità, ma le offese te lo fanno diventare più grosso?

#1.107 Comment By Vincent On 29 dicembre 2009 @ 14:07

“Quello che davvero mi preoccupa e mi fa star male all’idea è che qualcosa possa esserti piaciuto davvero”

Vedi Bianchini.
Giudizi sulla persona e non solo sulla tecnica o l’obiezione.
Questione di onore o ego?
Questioni di assiomi:

Se dici due stronzate, allora dirai sempre stronzate.
Se non capisci qualcosa, allora sei un sempre cerebroleso.
La legge della produzione.
Forse Angra è un software??

E dire che lo difendo anche :) , il suo testo.

#1.108 Comment By Angra On 29 dicembre 2009 @ 14:13

@Vincent:

N.B. Se un Marziano e un terrestre vivono insieme su Nettuno e si guardano e vedono delle somiglianze PALESI, una domandina se la pongono, no?

Eh sì, ma magari se la sono posta quattro secoli prima quando si sono incontrati; non è che nell’universo ci siano solo ritardati che continuano a fare le stesse domande all’infinito, sai? ^__^

#1.109 Comment By Angra On 29 dicembre 2009 @ 14:15

@Vincent:

Guarda che la pulce all’orecchio mi è saltata e speravo che non fosse proprio quella lì.

Guarda che se dici le bugie ti cresce il naso.

#1.110 Comment By Angra On 29 dicembre 2009 @ 14:31

@Vincent:

Questioni di assiomi:

Se dici due stronzate, allora dirai sempre stronzate.
Se non capisci qualcosa, allora sei un sempre cerebroleso.

Quelli sopra non sono assiomi, sono implicazioni.

Un assioma è una frase del tipo: Vincent dice solo stronzate.

Vogliamo continuare? ^__^

#1.111 Comment By Vincent On 29 dicembre 2009 @ 14:45

Mi sto divertendo come un matto!

Quelle sono forme logiche che derivano dalla regola.

Vedi, anche io sono bravo a creare Suspense…

“Eh sì, ma magari se la sono posta quattro secoli prima quando si sono incontrati; non è che nell’universo ci siano solo ritardati che continuano a fare le stesse domande all’infinito, sai?”

Infatti, se lo saranno chiesto e avranno desunto di essere tutti e due umani: Stesso culo, stesse tette, stesso cazzo, stessi occhi, stessa pelle. Stesse dita.
Sai come i neri, i bianchi e i gialli.
Hanno capito di far parte degli essere umani.
Hanno capito di dividersi per nazionalità non per razza.

Senza aspettare la rivelazione da uno scrittore, quattromila anni dopo.

#1.112 Comment By Angra On 29 dicembre 2009 @ 14:57

@Vincent:

Quelle sono forme logiche che derivano dalla regola.

Quella che hai scritto sopra invece è una stronzata priva di sigificato in tutte le lingue dell’universo.

Hanno capito di far parte degli essere umani.

Infatti Saxxon e Terrestri non usano il termine umano per fare distinzioni fra loro. Per distinguersi si chiamano Terrestri e Saxxon. Inventi cazzate.

Hanno capito di dividersi per nazionalità non per razza.

Sì, bravo, proprio come in Sudamerica o in Africa. Specialmente nella Repubblica Sudafricana di qualche decennio fa. (N.B. sono sarcastico).

Senza aspettare la rivelazione da uno scrittore, quattromila anni dopo.

Infatti loro lo sanno benissimo di avere un’origine comune, basta leggere invece che continuare a sparare cazzate su cose che ti inventi.

#1.113 Comment By Angra On 29 dicembre 2009 @ 15:10

@Vincent:

E ora basta, davvero, sennò poi qualcuno mi dice che godo a sentirmi superiore.

E’ l’esatto contrario: io detesto sentirmi superiore, ed è per questo motivo che ora smetterò di leggere i tuoi interventi anche nei quote degli altri utenti.

#1.114 Comment By Vincent On 29 dicembre 2009 @ 15:31

Che scemo (Vincent si da uno schiaffo in fronte!) questa era la grande svolta narrativa:
Saxxon e Terrestri non provengono dalla terra, ma da un altro pianeta comune. E poi sono stati smistati come pacchetti nelle varie colonie.
UAU UAU UAU UAU UAU

“Quella che hai scritto sopra invece è una stronzata priva di sigificato in tutte le lingue dell’universo”

Leggo: “è possibile servirsi di un concetto dell’Intelligenza Artificiale: la regola di produzione. Essa prevede la forma logica “se condizione, allora azione”, ecc., ecc.
Un esempio: show, dont’tell è oggettivamente il mejo può esplicarsi in “se una descrizione è show (distinzione di Show da non Show), “allora la descrizione è oggettivamente il mejo (distinzione di oggettivamente mejo – da non oggettivamente mejo).
Così, come vedi ragionano le macchine. Dove il sentimento e l’emozione fino ad oggi sono escluse.
Questo è ciò che tu definisci criticare un’opera.

Ma hai capito che, oggi, ti prendo in giro o devo mettere le faccine?
Non posso dire semplicemente Angra è arrogante, lo devo mostrare e per mostrare come ti incazzi devo condire, acchiappare…

:) :) :) :) :) :)

#1.115 Comment By Vincent On 29 dicembre 2009 @ 15:40

Anzì ancora mejo.
Gli esseri umani si dividono in:

Saxxon
Terrestri
Marziani
Vesuviani

miiiiiiiiiiii che visione antropocentrica!

Va bene basta, da domani faccio il bravo ragazzo.
Mi comporto bene e metto il cervello a posto.
Che sta per tornare gente seria come Uriele e Tapiroulant, che già Jack si è visto. Cito queste persone perché sono quelle con cui ho avuto il più onesto e intelligente scambio di opinioni. Che non me ne vogliano gli altri.

e dire che ho consigliato ad Angra di proporre il suo testo alla Mondadori.

Ciao, ciao

#1.116 Comment By Vincent On 29 dicembre 2009 @ 16:18

Un pensiero per la fogna:

“L’americanizzazione consiste nel concedere il primato alle cose, agli oggetti, che finiscono per condizionare, per elaborare una propria vita che si schiera contro l’umano”

#1.117 Comment By Uriele On 29 dicembre 2009 @ 18:55

Se non avessi letto tutta questa discussione sulle lingue, penserei che entrambi parlano lo stesso idioma, ma gli uomini ratto hanno una pronuncia differente, e che si fanno burla di quella degli umani.

Se non ho capito male si sta parlando della prima scena dei prologhi. A dir la verità che la lingua cambi mi sembrava evidente.

«Quant’è brutto! Sarà buono almeno da mangiare?» squittì Flaps.
Una voce dietro di loro li fece sobbalzare.
«Temo vi risulterebbe un tantino indigesto.»

Gli uomini-ratto si voltarono di scatto, il pelo ritto e le piccozze strette in
pugno. Nella luce delle carbolanterne si stagliava la figura esile di un uomo
alto appena un palmo più di loro, un giovanotto vestito di nero. La mantella di
raso gli svolazzava dietro le spalle mentre si avvicinava con sicumera,
impugnando una spada sottile dall’elsa ingioiellata. Si fermò a qualche passo
di distanza.
«A quanto pare,» disse l’uomo in nero, «arrivo giusto in tempo per
impedire un sacrilegio.»
I tre esploratori annusarono l’aria nella sua direzione, poi Zikk mostrò gli
incisivi affilati. «Sii tu che diventa puzolente questi posti, sìi?» disse
sforzandosi di imitare al meglio la voce umana.
L’uomo in nero sollevò appena un sopracciglio. «Senti senti! Dei lerci topi
di fogna che si lamentano per l’odore di un gentiluomo!»
Zikk snudò la lama di due spanne che portava alla cintura, imitato dai
compagni. Coltellaccio alla mano e piccozza nell’altra, i tre si fecero avanti. Le
code frustavano l’aria.
«Stupido coso, ora ti penti tu!» disse Zikk.
Giek agitò la lama con un ghigno feroce. «Si fa spuntini con budeli di tua
pancia, sìi?»
Flaps fece schioccare i denti. «Gnam gnam gnam!»
I tre sghignazzarono, avanzando di un altro passo.

O gli uomini ratto si divertono a sembrare analfabeti in presenza di un umano, oppure la lingua era cambiata. E’ un modo abbastanza intuitivo per mostrare un cambio d’ idioma. Se qualcuno ha mai letto Maus, si ricorderà che il linguaggio del nonno è sgrammaticato quando racconta la storia in inglese, mentre è perfetto mentre ricorda le scene nella sua lingua madre, senza che nessuno ci dica in modo pedante che la lingua è cambiata (ho sempre odiato quegli asterischi con traduzione dei fumetti bonelliani).

Forse per rendere questo cambio più chiaro sarebbe stato meglio togliere la frase in grassetto e mettere al suo posto quella del sacrilegio:
«Quant’è brutto! Sarà buono almeno da mangiare?» squittì Flaps.
Una voce dietro di loro li fece sobbalzare.
«A quanto pare, arrivo giusto in tempo per impedire un sacrilegio.»
Gli uomini-ratto si voltarono di scatto, il pelo ritto e le piccozze strette in
pugno. Nella luce delle carbolanterne si stagliava la figura esile di un uomo
alto appena un palmo più di loro, un giovanotto vestito di nero. La mantella di
raso gli svolazzava dietro le spalle mentre si avvicinava con sicumera,
impugnando una spada sottile dall’elsa ingioiellata. Si fermò a qualche passo
di distanza.
I tre esploratori annusarono l’aria nella sua direzione, poi Zikk mostrò gli
incisivi affilati. «Sii tu che diventa puzolente questi posti, sìi?» disse
sforzandosi di imitare al meglio la voce umana.

Ultima cosa: non è detto che l’uomo possa parlare il linguaggio degli uomini ratto, ma magari può solo capirlo (in guerre stellari Chewbee non può parlare l’umano e neppure C3-PO, ma i personaggi possono comunicare). Il fatto che gli uomini ratto possano imitare il linguaggio umano, non implica che gli umani riescano a riprodurre il linguaggio degli uomini ratto.

Non sono andato ancora molto avanti nel romanzo, quindi non so se è importante che l’uomo in nero conosca il linguaggio degli uomini ratto. Da come ha scritto il pezzo Angra noi intuiamo che l’uomo conosca il linguaggio degli uomini ratto (ma come ha fatto notare qualcuno non sappiamo se lo possa anche parlare perché nella prima frase è equivoco il linguaggio usato).

@ Angra: è solo una mia impressione, ma mi sembra che nel cambio di linguaggio gli uomini ratto diventino più “stupidi”. In rattesco sono ironici e simpatici, in umano sembrano aver perso anche dell’arguzia insieme alla proprietà di linguaggio. Lo stratagemma del registro linguistico è utile e funzionale: nei libri fantasi leggo ancora troppo spesso di personaggi che parlano O tutti “il comune” O dei linguaggi creati ad hoc dall’autore cercando di emulare l’elfico Tolkeniano

#1.118 Comment By Angra On 29 dicembre 2009 @ 21:59

@Uriele:

è solo una mia impressione, ma mi sembra che nel cambio di linguaggio gli uomini ratto diventino più “stupidi”.

Non sono stato a pensarci, mi è venuto così probabilmente perché è vero che se ci sono problemi di comunicazione – anche lievi – si finisce per sembrare, sentirsi e persino essere più stupidi. Chiedere in un’altra lingua “dove è la stazione” o fare gli spiritosi e cercare di far colpo su una ragazza sono due livelli di difficoltà diversi. Non è nemmeno necessario parlare un’altra lingua: basta che quello con cui stai parlando ci senta poco ed ecco che devi gridare e scandire le parole, e diventa difficile in quelle condizioni essere brillanti.

#1.119 Comment By Angra On 30 dicembre 2009 @ 08:28

* * * AVVISO AI NAVIGANTI * * *

Posto qui questo avviso perché la Fogna dei Commenti è diventata la naturale evoluzione del thread di Marstenheim. Giustamente, perché grazie alla solerzia di un singolo utente nel commentare, quel thread è diventato una merda illeggibile peggio di quello di Twilight.

* * *

Se volete parlare del romanzo senza averlo letto, è ovvio che siete liberi di farlo.

Tenete presente che se lo fate sulla base dei commenti/critiche/apprezzamenti/osservazioni di questo utente allora NON STATE PARLANDO DEL ROMANZO, ma di

* * * STRONZATE * * *

che si è inventato lui.

COSE CHE NON SONO SCRITTE NEL ROMANZO, E CHE NULLA DI CIO’ CHE E’ SCRITTO NEL ROMANZO LASCIA INTUIRE.

COSE CHE NON CI HA LETTO NESSUN ALTRO.

N.B. ANCHE QUANDO ESPRIME APPREZZAMENTO, IO CHE HO SCRITTO IL ROMANZO NON RIESCO A CAPIRE DI COSA DIAMINE STIA PARLANDO.

Grazie per l’attenzione.

* * *

Se ci sarà bisogno, ripeterò questo avviso a intervalli regolari.

#1.120 Comment By Vincent On 30 dicembre 2009 @ 11:05

G Dice:

” Elenca tutti i conceptual breakthrough (vedi l’ultimo articolo sul sense of wonder). Se effettivamente il tuo romanzo contiene meraviglia può essere che valga la pena leggerlo al di là dello stile.
Se davvero c’è meraviglia ti prometto che lo compro, lo leggo e lo recensisco (se vuoi)”

Ecco Angra OGGETTIVAMENTE fallo pure tu, così se mi convinci torno a leggerlo, e magari lo compro con una donazione.

#1.121 Comment By Diarista incostante On 30 dicembre 2009 @ 11:25

@Vincent e Angra
Cortesemente, sarebbe oggettivamente possibile farla finita con questo teatrino che oramai impesta i commenti di qualsivoglia articolo? Oggettivamente, eh. Si è capito che soggettivamente non mollereste l’osso che avete in bocca nemmeno se vi dessero fuoco. Poso anche capire, per carità. Però soggettivamente sono stanca di questi commenti (secondo me del tutto inutili), e sospetto di non essere l’unica.

#1.122 Comment By Vincent On 30 dicembre 2009 @ 11:35

Per Diario incostante:

Premesso che per valutare un’opera bisogna leggerla interamente, analizziamo queste 6 cartelle, rispondendo ai tuoi punti:

1) Hai ragione.

2) Le contradizzioni (come nel caso Saxxon) potrebbero essere risolte successivamente.

3) Dialoghi: Si possono migliorare, sono simili ai discorsi che fanno intorno alla città i saxxon di Angra quando abbozzano la storia degli uomini (simile non uguali).

4) Hai ragione. Ma le descrizioni sommarie mi pare che son ben accolte in questo blog.

5) Sono d’accordo che non bisogna usare certe espressioni, ma è pur sempre una considerazione soggettiva. in questo caso dire “i due raminghi erano le uniche anime vive in tutto il villaggio” e ribaltare il detto: “non c’è una anima viva in giro”.

6) Non posso giudicare non ho letto il libro, potrebbe darsi che l’autore non voglio fargli fare il figo, o che in seguito si abbia una crescita psicologica dei personaggi.

7) D’accordo

8) Punti di vista, c’è stata qui già una discussione. Qualcuno ha citato “Il Signore delle mosche”. A qualcuno non dà fastidio ad altri sì. Ricordo che siamo alle prime sei cartelle.

Ora l’unica cosa OGGETTIVA che si possa fare è leggere il libro, se ne si ha voglia. Oppure OGGETTIVAMENTE restare ognuno della propria opinione.
9)

7)

#1.123 Comment By Angra On 30 dicembre 2009 @ 11:36

@Diarista Incostante:

Scusa ma stai dicendo cose inesatte.

Ho evitato accuratamente di rispondere a Vincent in qualsiasi thread che non fosse la fogna dei commenti.

Guarda con più attenzione: è lui che continua a tirarmi a mezzo sugli altri thread di qualunque cosa si parli, e io su questo non posso proprio farci niente.

Gli ho risposto qui in fogna perché c’erano alcuni utenti come Tapiroulant e Anacarnil che pretendevano risposte per Vincent, e altri utenti che non avevano il libro che gli stavano andando dietro a parlare di cose inesistenti nel libro.

#1.124 Comment By Vincent On 30 dicembre 2009 @ 11:41

Scusate OGGETTIVAMENTE ho sbagliato a postare :)

OGGETTIVAMENTE passo la palla alle persone con il cervello a posto :)

#1.125 Comment By Gamberetta On 30 dicembre 2009 @ 11:49

@Vincent. Non hai sbagliato a postare, sono io che ho spostato il commento in fogna, perché era l’ennesima “trollata”. Se il romanzo di Angra non ti piace, lascialo perdere. Hai già postato decine di commenti in proposito, penso che tutti abbiano chiare le tue opinioni. Un conto è la libertà di espressione, un conto è soffocare il blog con così tanti commenti tali da rendere l’esperienza di consultare il blog spiacevole per altri utenti.

#1.126 Comment By Vincent On 30 dicembre 2009 @ 11:54

L’ultima lo giuro (Vincent fa giurin giurelo), questa è inventata :

” Il plastocemento delle forme sinuose innalzate dai primi coloni terrestri si sfaldava pian piano con il passar dei secoli, fino a diventare una polvere che imbiancava le strade. Era evidente come i materiali fossero poi diventati sempre più semplici e poveri, fino a tornare a legno e pietra. Era come abbracciare con lo sguardo centinaia di anni di storia alla rovescia”

#1.127 Comment By Vincent On 30 dicembre 2009 @ 11:56

Scusa G, eliminare il post in risposta a Diario Incostante su Bianchini è censura.
Per gli altri ti posso anche capire, ma su quello no?

Punto per punto si parla del libro di Bianchini, poi io come esempi posso usare qualsiasi altro romanzo. Questo non deve essere un problema.
Se una cosa è pubblica è pubblica.

#1.128 Comment By Diarista incostante On 30 dicembre 2009 @ 12:06

Ti rispondo io, Vincent.
Tu non leggi. Tu davvero non leggi i post altrui, non ti sforzi, non t’impegni. Prendi qua e là due righe o anche solo due parole, te le rigiri in testa e credi d’aver capito cosa c’era scritto in tutto l’intervento. Ecco perchè in questo caso sei stato spostato qui.

Riguardo agli appunti che mi hai fatto (a caso o a proposito, ce n’è per tutti i gusti) prendo atto. Grazie per la tua opinione (non è ironico).

#1.129 Comment By Uriele On 30 dicembre 2009 @ 12:23

Vincent, ma perché non fai una lista delle domande che volevi fare ad Angra e vi sentite in privato per discuterne? Quando siete arrivati a una qualche conclusione poi mettere fuori di comune accordo la lista delle domande e delle risposte.

Stai andando avanti ad affermazioni travestite da domande, contando i peli del culo alle mosche biance e imperversando con un numero di domande infinite fatte apposta per essere raccordi per altre domande.

Il libro di Angra può non esserti piaciuto, nulla da dire, ma non puoi usare sempre e solo quello come metro di paragone in negativo anche quando non c’è un solo punto in comune fra due opere. Dopo un po’ la cosa viene a noia.

PS: internet non è uno stato democratico. Evviva la censura!

#1.130 Comment By Diarista incostante On 30 dicembre 2009 @ 12:50

@Angra
Va bene. Ma di un teatrino ormai si tratta, comprensivo di ironico avviso ai naviganti e bambinate del tipo “rispondo a tizia che parla del romanzo di caio tirandoci in mezzo Marstenheim perchè trollo e mi piace battere il chiodo finchè è caldo”.
Se quel che hai scritto è buono resta tale nonostante Vincent. Bon. Se la gente preferisce fidarsi dei commenti del suddetto. invece che leggere il tuo libro avrà i suoi motivi. Fregatene.
Davvero, chiudiamola qui, siamo grandi (?).

#1.131 Comment By Angra On 30 dicembre 2009 @ 13:56

@Diarista Incostante: l’avviso non era ironico, era per evitare che il thread peggiorasse ulteriormente annegato in una marea di commenti che col romanzo facevano solo finta di entrarci qualcosa.

Uno mette il romanzo online proprio perché ha piacere di parlarne, se non ci si riesce perché c’è qualcuno che fa casino battendo col mestolo sulle pentole tanto vale buttare via tutto.

#1.132 Comment By emy On 30 dicembre 2009 @ 18:01

Piccata da un post dove tra gli altri anche il suo lavoro sembra venir definito “monezzone”, Licia troisi si lancia in consigli di lettura:
“Trattasi de I Fratelli Karamazov.
Lo so che può sembrare impossibile, assurdo e anche pretestuoso, ma è un libro che ha segnato il mio modo di scrivere. Aster è stato concepito, ancora informe grumetto di cellule, un pomeriggio di tanti anni fa, a teatro, dove andai con la scuola a vedere una riduzione di Ronconi del suddetto libro.”
…qui il resto:
http://www.liciatroisi.it/2009/12/30/i-fratelli-secondo-me/
Non so, mi sembra non abbia attinto granchè da questa pur buona lettura.

#1.133 Comment By Massimo Bianchini On 30 dicembre 2009 @ 21:12

Edit di Gamberetta. Off topic.

@ Angra

Si fa come grattarsi la pancia sotto la maglia, né più né meno. Si infilano le dita fra la testa e l’elmetto passando sotto il bordo. L’elmetto si solleva un po’ e tu ti puoi grattare la testa senza problemi.

Il paragone calza a pennello. Quando mai si scrive: “si grattò la pancia” aggiungendo “SOTTO LA MAGLIA”?
Bastava mettere “Si grattò il capo,” senza l’inutile specifica “sotto l’elmetto”… perché se menzioni l’elmetto, allora devi specificare in che modo lo fa.
Tipo aggiungendo “sollevando l’elmetto”.

Era comunque una frase a caso. Prendiamone un’altra.
A pagina 9 scopro una proprietà particolare della quale non me ne ero mai reso conto.
“Si girò sul fianco e il grosso pene RIMBALZO’ sulla coscia.”
Forse in quel mondo i membri maschili sono rigonfi d’elio? Perché sono relativamente certo, senza voler scendere nel volgare, che i peni non rimbalzino.

A pagina 21 i saxxon non incontrano… “ANIMA VIVA”… :) Urka: dall’elenco delle critiche quel punto può essermi depennato ;)

@ Gamberetta

Sì, sei tardo.

E tu sei quella che non offende, vero? ;)

Massimo Bianchini

#1.134 Comment By Blu On 30 dicembre 2009 @ 21:36

Non commento spesso, ma in questo caso proprio non posso trattenermi dall’inserirmi nella discussine.

Massimo Bianchini ma cosa stai dicendo? Angra ha scritto:

Si fa come grattarsi la pancia sotto la maglia, né più né meno. Si infilano le dita fra la testa e l’elmetto passando sotto il bordo. L’elmetto si solleva un po’ e tu ti puoi grattare la testa senza problemi.

per poterti spiegare l’azione compiuta dal personaggio, in modo che anche un bambino potesse capirla senza difficoltà (

l’azione!)

Dimmi che lo fai di proposito per trollare un po’, ti prego!

Ti faccio presente che le maglie, di solito, sono di tessuto e potrei benissimo grattarmi la pancia attraverso la maglia, senza sollevarla. Oppura mi gratto la pancia sotto la maglia(perchè preferisco così), cioè infilo le dita sotto il bordo, che si solleva, ed entro in contatto con direttamente con la pelle o quello che porto sotto la maglia.
Come si fa a grattarsi, invece, la testa attraverso un

elmetto

, dovrebbe essere di metallo! Non è una berretta di lana!

#1.135 Comment By Blu On 30 dicembre 2009 @ 21:40

ho quotato invece di usare il grassetto, sarebbe

l’azione
elmetto

ecco cosa succede a non rileggere nell’anteprima

#1.136 Comment By Angra On 30 dicembre 2009 @ 22:39

@Massimo:

A pagina 21 i saxxon non incontrano… “ANIMA VIVA”… :) Urka: dall’elenco delle critiche quel punto può essermi depennato ;)

Eh sì, magari! Non è che perché l’ho scritto io allora va bene…
Facciamo che lo tolgo, che in effetti è brutto.

Per il LULZ:

“Si girò sul fianco e il grosso pene RIMBALZO’ sulla coscia.”
Forse in quel mondo i membri maschili sono rigonfi d’elio? Perché sono relativamente certo, senza voler scendere nel volgare, che i peni non rimbalzino.

L’elio non c’entra: serve per far volare le cose, non per farle rimbalzare. Non devi immaginare che una volta toccata la coscia il pisello schizzi fino al soffito, poi rimbalzi contro la finestra e vada a smorzarsi sul pavimento fino a rotolare sotto il divano, eh…

Finché il proprietario sta sdraiato sulla schiena il giovanotto se ne sta fra le gambe, poi quando il proprietario si gira sul fianco ecco che il giovanotto rotola di lato ed essendo ancora un po’ barzotto – plop!, fa un rimbalzino sulla coscia. Se qualcuno è interessato posso realizzare un breve filmato esplicativo (mi metto anche l’elmetto così ci togliamo dai piedi anche quell’altra questione).

#1.137 Comment By Okamis On 30 dicembre 2009 @ 22:45

“Si girò sul fianco e il grosso pene RIMBALZO’ sulla coscia.”
Forse in quel mondo i membri maschili sono rigonfi d’elio? Perché sono relativamente certo, senza voler scendere nel volgare, che i peni non rimbalzino.

Mai camminato nudo? Forse la notizia ti sconvolgerà, ma quando non è sotto l’effetto di un’erezione il pene segue i movimenti del corpo e quindi può anche rimbalzare, visto che le due superfici di contatto (pene e gamba) sono entrambe morbide.

PS: Guarda te se il primo commento dopo settimane di silenzio su questi lidi doveva riguardare peni ed erezioni ^_^

#1.138 Comment By Uriele On 31 dicembre 2009 @ 00:41

è come la pancia che ballonzola quando un ciccione buontempone salta o i seni di una giovine.

@ Angra: ormai lo hai detto ora il video lo voglio, magari con un bell’elmo chiodato che fa tanto fino

#1.139 Comment By ??? On 31 dicembre 2009 @ 05:09

@ Angra

Kudos 4 the LULZ!

In sti giorni l’atmosfera del blog è tesa e/o pallosa.
Il pene rimbalzello ci voleva proprio.

Ora vogliamo il video!

Ciaoz

#1.140 Comment By Diego On 31 dicembre 2009 @ 09:07

Quoto Uriele, anch’io voglio il video! A ‘sto punto, anzi, direi di fare un documentario… immagino Alberto Angela che spiega le proprietà elastiche della verga. Fico!

#1.141 Comment By Tapiroulant On 31 dicembre 2009 @ 11:14

@Angra: Scusami se non ti ho risposto prima, ma non avevo visto la tua replica l’ultima volta e poi ho latitato un po’. Dato che da allora la mia verve polemica è scesa, riconosco di non aver letto il tuo romanzo e che le mie repliche sono nate dal fastidio provato nel leggere il modo in cui ti rivolgevi / non rivolgevi a Vincent. Le sue domande, per quanto pressanti, non mi sembravano stupide (almeno una parte), quindi il tuo mi pareva un atteggiamento snobistico che ho trovato intollerabile. Ma riconosco che, non avendo letto, domande che adesso mi appaiono sensate potrebbero in realtà essere del tutto cretine. Dunque ritiro le mie accuse e mi astengo dal prendere posizione finché non avrò letto (cosa che probabilmente farò a breve: la mia ragazza ha deciso di comprarsi un lettore e-book, cosa che potrebbe invogliarmi).

Confermo a Bianchini che i peni rimbalzano anche senza essere riempiti di gas (poveri peni!). Ah Angra, ti prometto che se fai quel video il tuo libro lo leggo oggi stesso, lettore o non lettore!

#1.142 Comment By Massimo Bianchini On 31 dicembre 2009 @ 11:54

@Massimo Bianchini. Come i bambini dell’asilo:

Gamberetta, quando leggi il mio nome, prima di imbufalirti, sputare fiamme dalle nari e fumo dalle orecchie, fai una cosa:
prenditi una camomilla.

Massimo Bianchini

#1.143 Comment By Landar On 31 dicembre 2009 @ 17:45

Mi auto-sposto in Fogna perchè devo trascendere:
@ Angra: i modelli da lei proposti sono molto interessanti, ma mi chiedo se abbiano una qualche attinenza con i dubbi che mi ero posto, in più mi chedo se lei abbia letto con attenzione proprio le pagine di Wikipedia che ha avuto la gentilezza di segnalare. In particolar modo si nota la mancata spiegazione dell’interazione fra la riflessione (su superfici curve) e le condizioni ambientali citate all’inizio del suo scritto.

Vorrei inoltre fare delle precisazioni: non ho mai frequentato il sito FM, non credo di aver mai avuto il piacere di discutere con lei fino ad ora, e per quanto riguarda il suo déjà vu, sicuramente su questo si sbaglia, (sopratutto se, come credo, lei si riferisce all’individuo con cui ha avuto da ridire nei giorni scorsi) per fugare ogni dubbio le consiglio di chiedere a Gamberetta l’origine del mio IP.
Noterà, senza ombra di dubbio che io sto scrivendo dalla Toscana, mentre credo, e spero, che l’individuo con cui lei crede di avermi confuso (o chiunque altro lei intendesse) è di tutt’altra provenienza. Sono dispiaciuto, perchè credevo di aver posto un’osservazione valida, o quantomeno un pizzico intelligente, ma dato che lei mi ha accostato ad un individuo chiaramente sotto la norma, mi ritengo offeso. Lei non si sentirebbe estremamente offeso al mio posto?
Se ha bisogno di ulteriori informazioni per stabilire la mia identità sarò ben lieto di fornirle. Dal suo modo di porsi risulta comunque evidente che non mi ritiene degno di un confronto. La lascio perciò in compagnia della mia assenza.

Nonostante ciò, auguro a tutti i frequentatori del Blog, a Gamberetta e a lei un felice anno nuovo.

#1.144 Comment By Angra On 31 dicembre 2009 @ 18:43

@Landar/Lupo:

Noterà, senza ombra di dubbio che io sto scrivendo dalla Toscana, mentre credo, e spero, che l’individuo con cui lei crede di avermi confuso (o chiunque altro lei intendesse) è di tutt’altra provenienza.

ROTFL!

Buon anno anche a te, Vincenzo!!!

#1.145 Comment By Lupo On 31 dicembre 2009 @ 19:13

@Angra: le dò un consiglio: prima che continuo a rendersi ridicolo, chieda a Gamberetta da dove sto postando. Lo faccio per la sua credibilità come essere razionale, sono sempre disposto a fornirle i dati che cerca riguardanti la mia persona, non ho nulla da nascondere. Non ho nulla a che fare con Vincent/Vincenzo, e non lo conosco, le ripeto. Mi dica lei cosa vuole sapere per fugare questo dubbio. Ma per favore la smetta di offendermi, immodestamente, mi colloco qualche gradino sopra il suo antagonista dei giorni passati.

Spostando la discussione su di un piano personale non fa che alimentare un dubbio che mi sono posto stamattina: che lei stia cercando di cambiare discorso (anche con articoli tratti da wikipedia) perchè mi sono accorto di una piccola inconguenza in quello che ha scritto.

-lei ha scritto che la luce delle lampade non riusciva a penetrare il buio? Si
-lei ha scritto che si vede un riflesso in lontananza? Si

Mi dispiace veramente che se la sia presa per così poco. Chissà cosa succederebbe se più avanti nella lettura trovassi qualcosa di più grave.

Chiedo anche a Gamberetta se può risolvere, per favore, lo spiacevole inconveniente riguardante la mia identità. E degli insulti (accostamenti) che mi sono stati rivolti.

#1.146 Comment By Gamberetta On 31 dicembre 2009 @ 19:16

@Lupo. Non credo che Angra ti creda Vincent, ti crede un utente del forum di FantasyMagazine con il quale ha litigato tempo fa. Io dico di chiuderla qui, e di limitarsi a parlare del romanzo, se ne avete voglia.

#1.147 Comment By Dago Red On 1 gennaio 2010 @ 14:11

@??? (e trovati un cazzo di nick).
Interessante. Però ricordiamoci sempre che il Duca è uno che ama declamare Von Clausewitz mentre copula con ragazzine vestite alla prussiana e coll’elmetto puntuto sulla capa.

#1.148 Comment By ??? On 1 gennaio 2010 @ 14:43

@ Dago Red

??? è il mio nick e mi piace più di Dago Red che, con senza offesa, fa cagare a spruzzo like there’s no tomorrow! (^__^)

@ Duca
Chiedo venia!

@ Gamberetta
In realtà l’avevo capito, ma con te (non prendertela) preferisco andare coi piedi di piombo!

#1.149 Comment By ??? On 1 gennaio 2010 @ 15:04

Iniziava e finiva lì, eh!
Comunque, una scelta comprensibile!

Ciaoz

#1.150 Comment By Sophitia On 4 gennaio 2010 @ 14:45

Una piccola curiosità: qualcuno di voi conosce o ha mai letto “Come si diventa Re” di Jan Terlouw? Da piccola era uno dei miei libri preferiti, l’ho riletto almeno un centinaio di volte, e descritto in un sacco di temi a scuola (per la gioia delle maestre!), è credo sia stato uno dei miei primi libri! Quanto l’ho adorato!!! Anche rileggendolo adesso mi pare bellissimo (anche se forse grazie ai bei ricordi ^_^ eh eh eh)
Vorrei di sapere se qualcuno se lo ricorda, è una mia piccola curiosità :-)

#1.151 Comment By selerian On 7 gennaio 2010 @ 15:19

Io ho letto “come si diventa re”. Penso che ora lo troverei schifosamente moralista, ma ammetto che da piccolo mi piaceva. I proverbi del vecchio re sui fuochi d’artificio erano un vero tocco di classe :D.

Ne approfitto per ringraziare Gamberetta, senza sfruttare di nuovo lo spazio di Marstenheim. “Calibre”, il programma che mi avevi consigliato per le conversioni in epub, è magico.

#1.152 Comment By LiveMyLex On 7 gennaio 2010 @ 19:03

Gamberetta, per curiosità: hai mai letto niente della serie “Trinity Blood” del defunto Sunao Yoshida?

#1.153 Comment By Gamberetta On 7 gennaio 2010 @ 20:26

@LiveMyLex. Di Trinity Blood non ho letto né manga né light novel. Non sapevo neanche fossero state tradotte, l’ho scoperto adesso guardando su wikipedia. Magari cerco se qualcuno le ha piratate.

#1.154 Comment By Angra On 8 gennaio 2010 @ 07:24

Questione tecnica

C’è qualcun altro a parte me (magari su rete Fastweb) che ha problemi di estrema lentezza nel caricare le pagine di Gamberi Fantasy (in particolare) e anche di altri siti?

#1.155 Comment By Mauro On 8 gennaio 2010 @ 13:56

Io ho gli stessi problemi; se mi dai qualche indirizzo di siti che ti si caricano lentamente, posso provare a vedere se mi vanno piú veloci di questo.

#1.156 Comment By Gamberetta On 8 gennaio 2010 @ 14:06

@Mauro. Usi anche tu fastweb? Negli ultimi tempi si sono lamentate diverse persone, e in effetti i Gamberi anche da me si carica con più fatica del solito. Tuttavia quelli che hanno più problemi sono gli utenti fastweb, perciò comincio a pensare che sia più un problema di collegamenti internazionali di fastweb.

#1.157 Comment By Angra On 8 gennaio 2010 @ 14:35

@Gamberetta: il problema con Gamberi Fantasy ce l’ho anche dal laboratorio, dove siamo su rete GARR, anche se non tremendo come da casa con Fastweb.

@Mauro: da casa, con Fastweb, ho problemi a singhiozzo con un discreto numero di siti, da Repubblica fino a google.it, ma col blog dei gamberi la situazione è peggiore.

Temo di essere vittima di una sovrapposizione di cause diverse…

#1.158 Comment By Tapiroulant On 8 gennaio 2010 @ 15:36

Voglio essere consolante: anch’io uso Fastweb, ma i caricamenti dei Gamberi sono quasi nulli.

#1.159 Comment By Okamis On 8 gennaio 2010 @ 16:16

Io uso una chiavetta della Telecom e – ahimé – note pure io un’estrema lentezza nel caricare qualsiasi pagina, a prescindere dal numero di commenti e/o foto :(

#1.160 Comment By Mauro On 8 gennaio 2010 @ 17:30

Il sito di Repubblica mi va abbastanza veloce, Google di norma anche (ma a volte rallenta).

Gamberetta: direi che è lento sia con Fastweb, sia con Tiscali, sia con un gestore che non so quale sia, ma è di San Marino; settimana prossima riprovo con la seconda e vi faccio sapere.

#1.161 Comment By Diego On 8 gennaio 2010 @ 21:44

Anch’io ho Fastweb, anche a me GF carica molto lentamente. Altri blog li carica molto più rapidamente. Noto lentezza anche su Anobii, ad esempio, per aprire le pagine di recensione dei libri. Però io non mi intendo, eh, potrebbe essere un problema del mio pc a pedali del XVII secolo.

#1.162 Comment By Mauro On 12 gennaio 2010 @ 19:47

Lento anche con Tiscali.

#1.163 Comment By Merphit Kydillis On 12 gennaio 2010 @ 21:19

Anzitutto buon anno nuovo a tutti (anche se un pò in ritardo…) ^_^

Da un pò di mesi, anch’io ho riscontrato tale “problema” (se così si può definire), ovvero che per aprire una pagina del blog devo aspettare un minuto circa. Non credo che sia tanto grave, ma poiché dell’informatica ne so quanto dell’anatomia delle galline…. lo dico in quanto ignorante.
Gamberetta, proprio l’altro giorno un mio amico mi ha regalato un romanzo, Neuromante, definito l’archetipo del cyberpunk. Sono del tutto nuovo a questo genere di romanzi… e devo dire che, anche se alcune cose non le ho capite, mi sta intrigando parecchio. Finalmente un protagonista come si deve: molti scrittori nostrani adornano i loro personaggi loschi di aggettivi, ma Case si vede che è soggetto a droghe e alcool, che si dimostra abbastanza convincente (per i miei gusti, intendo) per essere un criminale. Hai avuto a che fare con questo romanzo, e qual’è il tuo giudizio a riguardo?

Poi, un’ultima cosa: questo mi ha fatto aprire gli occhi riguardo alla situazione della letteratura italiania. Se le favole c’insegnano qualcosa, un cartone non è da meno ;)

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#1.164 Comment By Anacarnil On 13 gennaio 2010 @ 00:25

Buona lettura, Merphit Kydillis :)
Hai fra le mani un vero capolavoro. Anche se ha 25 anni, è ancora avanti anni luce rispetto alla “letteratura fantastica” italiana, e, credo, alla maggioranza della fantascienza che c’è in giro.
Ma io sono di parte, adoro William Gibson. Ti consiglio dopo di leggerti i racconti di “La notte che bruciammo Chrome”, poi “Giù nel cyberspazio” e “Monnalisa cyberpunk” (quest’ultimo non è eccezionale, ma chiude il ciclo).

#1.165 Comment By Sophitia On 15 gennaio 2010 @ 21:32

Vorrei andar a vedere il film “Avatar” ma ho pausa sia un pacco… qualcuno di voi ci va?

Ho letto oggi su un giornale che in America è uscito un libricino fantasy (40 pagine) “Thok, el dragon presumido” (Thok, il drago vanitoso) scritto da un bambino di 9 anni! Ma questi ci battono in fatto di geni, qualcuno tiri fuori in Italia un prodigio di 6 anni :-).

#1.166 Comment By Pyros On 17 gennaio 2010 @ 02:18

Sophitia mi ha battuto sul tempo!
Io però Avatar l’ho già visto, volevo solo conoscere il parere di Gamberetta qualora l’abbia guardato anche lei, così come quello degli altri frequentatori di questo blog.

#1.167 Comment By Gamberetta On 17 gennaio 2010 @ 16:41

@Pyros. Non ho ancora visto Avatar. Può essere che settimana prossima vada a vederlo al cinema. Però non è che mi attiri tantissimo. La trama puzza d’idiozia.

#1.168 Comment By Cristiano On 17 gennaio 2010 @ 17:02

Non ho ancora visto Avatar. Può essere che settimana prossima vada a vederlo al cinema. Però non è che mi attiri tantissimo. La trama puzza d’idiozia.

Se devi vederlo per la trama, fai prima a startene a casa e risparmiarti i soldi. Non è dichiaratemente l’intento di Cameron, quello di fare una trama costruita bene (ci sono alcune cose che stanno pure poco in piedi, oltre a essere molto scontate). Il valore di Avatar si gioca tutto sulle scelte registiche, inteso proprio come inquadrature, movimenti di macchina e uso sperimentale del treddì.
Oh, poi so che è opinabile, ma il cinema è arte visiva. Se riesci a essere visionario e scenicamente potente, dandomi anche una trama mediocre, io ti offro il mio perdono.

#1.169 Comment By Blu On 17 gennaio 2010 @ 18:33

Avatar non presenta nulla di nuovo ne per la trama ne, sinceramente, per gli scenari creati. Non l’ho visto in 3D (non ero così ansiosa di vederlo da pagare 10 eurini), ma a parte un’ideuccia tutto il resto mi ha dato la sensazione di dejavù. Particolari di questo o quel film. Giusto la flora di Pandora mi ha strappato un “UAU” in un paio di occasioni; mentre fauna aliena, armi in dotazione, gli stessi na’vi non erano che la rirpoposizione di cose già viste e già trattate da altri.

Il film mi è piaciuto, ma secondo me non è nulla di eccezionale.

#1.170 Comment By Anna On 17 gennaio 2010 @ 20:46

La trama non è molto originale: quasi sempre riuscivo a capire in anticipo cosa sarebbe successo.
Assomiglia molto a L’ultimo samurai.
Però la vera bellezza del film è nel 3D e negli effetti speciali in generale che sono veramente fantastici!
Forse 10 euro sono troppi, ma penso che senza gli occhialetti non è la stessa cosa, perché la cosa bella del film è lì.

#1.171 Comment By Cristiano On 17 gennaio 2010 @ 21:28

@Blu: è il non averlo visto in 3d che fa la differenza.
Il punto forte di questo film è sull’uso del 3d per sfalsare la percezione e non per la baracconata fine a se stessa.

#1.172 Comment By GSeck On 18 gennaio 2010 @ 02:56

A me Avatar è piaciuto.
Affermare che è “solo arte visiva” è come definire un dolce “solo un piacere gustativo”.
La trama è buona, ha un’evoluzione dei personaggi soddisfacente e un’ambientazione definita e credibile. Non sarà originale e imprevedibile in ogni punto, ma credo che sia interessante in ogni punto.
Alcuni particolari, come per esempio la disabilità del protagonista o la critica allo scientismo, sono poco convenzionali. Ma dubito che saranno in tanti gli spettatori che capiranno il senso della pellicola.

Per quello che posso desumere dagli articoli e dai commenti, gamberetta, Avatar non è proprio incline ai tuoi gusti. Non credo che ti piacerà.

#1.173 Comment By ??? On 18 gennaio 2010 @ 10:13

Ho visto Avatar in lingua originale imax 3d nelle Filippine:

visivamente è bello, per il resto è una boiata pazzesca!

E’ Pocahontas in salsa SF

SPOILER (Robe che mi han fatto incazzare)

1) gli umani vanno su Pandora per il minerale Unobtanium (sforzarsi per un nome decente?) Di questo minerale si dice solo che vende a 20 mil di dollari al chilo, stop. Se ti aspetti (come ho fatto io) una qualsiasi spiegazione riguardo al suo utilizzo ti prendi il primo TACI STRONZO del regista.

2) il giacimento più grande è accessibile su TUTTO e ripeto TUTTO il pianeta e OVVIAMENTE sotto l’albero gigantesco dove abitano gli elfi i Navi.

Io: “Non è una coincidenza un po’ strana?”
Cameron: “Taci, Stronzo!”

3) il marine protagonista si perde nella giungla e viene salvato da una Navi. Chi è? Ma la FIGLIA del CAPOTRIBU’! (Ciao Pocahontas!)
Poi ovviamente si innamoreranno e combatteranno insime i kattivoni umani.

Io: “Ma no! Questa è una coincidenza troppo palese!”

Cameron: “Taci, Stronzo! Migliaia di americani mangiahamburger dicono che è bellissimo anche su Rotten Tomatoes! Poi vanno a casa, scolano una birra, si schiacciano in testa la lattina e scopano una ex-cheerleder di plastica dando vita a un nuovo nugolo di idioti!”
E quegli idioti mi hanno reso uno dei più ricchi e famosi registi!
Perciò Taci Stronzo!”

Morale della favola? Vedetelo una volta e poi dimenticatelo!
A chiunque gli da più di un 6- consiglio Blade Runner per migliorare il proprio punto di vista.

Saluti

#1.174 Comment By Hellfire On 18 gennaio 2010 @ 14:07

a quanto pare io e l’uomo misterioso frequentiamo gli stessi siti

http://static1.cinemenu.com.br/blog/wp-content/uploads/2010/01/avatar-pocahontas.gif

#1.175 Comment By Massimo Bianchini On 18 gennaio 2010 @ 14:25

Gweniver (@ Gamberetta)
Tu con solo 150 pg purtroppo non puoi scendere nel merito.

Scherzi?
Basta un capitolo.
Anzi, bastano tre righe di un ponte. ;)

P.S. Questa fortunatamente la capiranno in pochi, mi auguro.
P.P.S. Ero ironico, nel caso non fosse chiaro.

Massimo Bianchini

#1.176 Comment By Tapiroulant On 18 gennaio 2010 @ 15:12

Bianchini, cominci a rompere il cazzo… ‘>.>

#1.177 Comment By selerian On 18 gennaio 2010 @ 15:20

Uh? Scusate, che è successo ai link per i capitoli di SMQ…?

#1.178 Comment By NICOLA On 18 gennaio 2010 @ 15:21

FANCULO

#1.179 Comment By Gamberetta On 18 gennaio 2010 @ 15:32

@selerian. I link sono caricati al volo dall’altro blog. Se per caso nel momento in cui carichi la pagina il blog di Silvia ha un problema, i link non appaiono. Ma se fai un refresh dovrebbero venir fuori.

#1.180 Comment By GSeck On 18 gennaio 2010 @ 20:34

Stephen King in On Writing dice che appena un’opera diventa un successo, di sicuro qualcuno affermerà convinto che è un palese plagio. Senza eccezioni. Come dargli torto. Anzi, mi viene da aggiungere che se l’opera è un successo annunciato, si dirà che è un plagio prima ancora della sua uscita. Com’è successo ad Avatar.

È un film non perfetto, è chiaro. Dopotutto, la perfezione è l’unico difetto del quale ogni film è privo. Inoltre il piacere piccoloborghese di criticare i blockbuster per assumere un’aria di cultura ricercata e di nicchia pare attirare quasi tutti nel belpaese.

Ma credo di poterti aiutare nel rispondere ai tuoi quesiti.
Non sai quanto sia invidioso, o amico incognito, del fatto che lo hai visto in 3D nelle Filippine. Ma sono particolari che non autano la comprensione di una pellicola. Per quello ci vogliono intelligenza e cultura cinematografica, doti che non si affinano solo guardando film in grande quantità.

Per esempio le tematiche sul rapporto dell’uomo con l’ambiente, con il modernismo, con la morte, con il proprio corpo, paiono non incuriosirti. Il castello di questo film è costruito da immagini e da idee allo stesso modo. Sono un tutt’uno. Ma le domande che ti poni non riguardano questi temi. Provo a darti una mano.

Il cinema aborriosce in particolar modo i dialoghi messi lì solo per spiegare qualcosa. La natura del pianeta Pandora è poco conosciuta e il protagonista, un marine, sa poco anche dei dati acquisiti, perché non gli interessano. Gli viene comunque spiegato che Pandora è come un grande cervello, percorso da tessuti nervosi.
Il regista ha saggiamente deciso di evitare di piazzarci explanatory dialogues del tipo:

scienziato: L’unobtanium è prezioso e un giacimento enorme si trova sotto l’alberocasa.
protagonista: Perchè?
s:È un ottimo conduttore! Pandora è innervato di tessuti nervosi! È come un grande cervello! La ragione è l’unobtanium!
p:Conduce! Ecco perché hanno scelto di vivere nell’albero casa! Perchè avvertono meglio i loro collegamenti spirituali!
s: Sì! E nella terra con l’unobtanium potrebbero farci (tecnobabble a piacere).
s: sì, uh!
p: uhuh!
s: eh!

e così via.

Solo una parte dei membri della tribù sono cacciatori. Quelli che sono andati nella scuola per Na’Vi sono più interessati agli umani. Ecco spiegato il contatto tra Neytiri e Jake. Poi, nella realtà le casualità esitono. Di fortuna si è parlato molto anche in questo blog.

Non so se ho risposto alle tue domande. Probabilmente no. Per farlo ti consiglio di leggere testi di cinema. Ne puoi trovare molti sia in filippino che in semplice italiano. Non ti divertiranno come l’ennesima replica di blade runner in tribù, ma ti gioveranno, credimi.

Ah, per la precisione, do ad Avatar ben più di 6- meno. Ma ti assicuro che non mi schiaccio le lattine sulla testa. Lo faccio su quella della mia cheerleader di gomma.

#1.181 Comment By Mauro On 19 gennaio 2010 @ 18:48

Seguono anticipazioni su Avatar

???

1) gli umani vanno su Pandora per il minerale Unobtanium (sforzarsi per un nome decente?) Di questo minerale si dice solo che vende a 20 mil di dollari al chilo, stop. Se ti aspetti (come ho fatto io) una qualsiasi spiegazione riguardo al suo utilizzo ti prendi il primo TACI STRONZO del regista.

Questo inficia la trama? Chiedo perché non essendo la storia incentrata sull’utilizzo del minerale, potrebbe aver senso non spiegarlo; del resto, nemmeno in Pulp Fiction si sa cosa contenga la valigetta, serve solo a far andare avanti la trama.
Per quanto riguarda il nome, http://en.wikipedia.org/wiki/Unobtanium (che poi sí, potevano sforzarsi un po’ di piú).

2) il giacimento più grande è accessibile su TUTTO e ripeto TUTTO il pianeta e OVVIAMENTE sotto l’albero gigantesco dove abitano gli elfi i Navi.

Questo non mi dà particolarmente fastidio; del resto, le coincidenze che fanno partire la trama sono molto presenti sia nei film, sia nella narrativa. E non nella cattiva narrativa: per esempio, in Dragon’s Egg (anticipazione) guarda caso l’avvistamento della stella e la scoperta della base scientifica per raggiungerla avviene nello stesso periodo.
Che il giacimento sia lí sotto non è impossibile, quindi l’idea della presenza in sé di questo fatto non mi infastidisce particolarmente.

#1.182 Comment By ??? On 19 gennaio 2010 @ 21:45

ATTENZIONE SPOILER

@Mauro
No, non inficia la trama, ma visto che la storia è incentrata sull’ottenere questo benedetto minerale una spiegazione era dovuta.

Quando l’ho visto, all’uscita io e la mia ragazza ce lo chiedevamo entrambi: tutto sto casino per il minerale e alla fine a che cazzo serve l’Unobtanium? Perché gli umani erano disposti a STERMINARE UNA POPOLAZIONE per averlo?

Se è solo prezioso serviva comunque che lo dicessero chiaramente (non basta dire che si vende a molto) perché altrimenti, non essendo un minerale che il pubbico conosce come ad es. l’oro, il dubbio (a chi come me prova ad arrivarci da solo) rimane.

Questo non mi dà particolarmente fastidio

Ok Mauro, però dev’esser per forza il giacimento più grande a trovarsi lì?

Non era meglio una cosa così:

1 Abbiamo esaurito i giacimenti più grandi.
2 L’ultimo decente per grandezza e copertuta di costi è sotto l’albero TRULLALLA’ dei PUFFI.
3 Quando avremo anche quello ce ne andremo.

Questo sarebbe stato meglio perché:

1 Avrebbe rafforzato l’idea degli umani come Kattivi che son lì a spremere il pianeta;
2 Avrebbe rafforzato l’idea dei Navi come BBuoni che lascian fare prima, ma si oppongono poi quando di mezzo c’è il benedetto Albero Sacro.

(E magari ci sarebbero potuti essere delle tribù che aiutavano gli umani con i primi scavi (quelli che non son sotto l’albero) e altri gruppi che li attaccavano prima ancora che volessero il giacimento sotto l’albero)

Funziona meglio, non trovi?

@ GSeck

Mi rivolgevo a tutti quelli a cui piaceva, ma visto che ti sei risentito è giusto che ti risponda.

Provo io a darti una manina.

Il cinema aborriosce in particolar modo i dialoghi messi lì solo per spiegare qualcosa. La natura del pianeta Pandora è poco conosciuta e il protagonista, un marine, sa poco anche dei dati acquisiti, perché non gli interessano. Gli viene comunque spiegato che Pandora è come un grande cervello, percorso da tessuti nervosi.
Il regista ha saggiamente deciso di evitare di piazzarci explanatory dialogues del tipo:

scienziato: L’unobtanium è prezioso e un giacimento enorme si trova sotto l’alberocasa.
protagonista: Perchè?
s:È un ottimo conduttore! Pandora è innervato di tessuti nervosi! È come un grande cervello! La ragione è l’unobtanium!
p:Conduce! Ecco perché hanno scelto di vivere nell’albero casa! Perchè avvertono meglio i loro collegamenti spirituali!
s: Sì! E nella terra con l’unobtanium potrebbero farci (tecnobabble a piacere).
s: sì, uh!
p: uhuh!
s: eh!

e così via.

Dici cose giuste e sbagliate.

Giuste: non si devon fare dialoghi come quello proposto.

Sbagliate: Il protagonista e un marine che si è imbarcato all’ultimo momento.

Quello di cui parli tu e il fenomeno degli scienziati idioti:

Fisico atomico (per gli amici Bob): Cos’è l’atomo?
Altro fisico: Be, sai Bob, l’atomo è….

Perciò, vedi, per quanto brutto il dialogo sopra andrebbe bene.
E’ comunque da evitare in quanto sostituibile.
(Non con facilità, ma sostituibile)

Es. a cazzo: Quando il capo spedizione parla del minerale dopo aver detto quanto si paga l’Unobtanium al chilo, aggiunge l’info tipo: cazzo! la nave su cui abbiamo viaggiato ne ha usato appena pochi grammi per portarci dalla terra a qui.

(Ovviamente non questa frase identica, ma rimaneggiata per farla sembrare più naturale)

Per il resto il film è pieno di boiate o quasiboiate.

Un’altro es.: il rito di trasmigrazione dell’anima.

I navi non hanno due corpi: a che cazzo gli serve quel rito? a passare dal loro corpo morente a quello di un’altro Navi? Due anime in un corpo? Figata!

Ma mettiamo che l’albero in realta servisse solo a guarire: come facevano i Navi a sapere che fosse possibile passare da un corpo all’altro tramite l’albero?

(Non si può dire: “Perchè su Pandora è tutto collegato e l’albero è pieno di spiriti, quindi provano a farlo e basta.” Se lo si fa non si ha capito il punto della domanda che è: quando prima d’ora i Navi han spostato un’anima da un corpo a un’altro?)

Un’altro es. ancora: i rinoceronti-martello hanno la corazza anti proiettile = molto dura: è possibile che i Navi non usino la pelle dei rinoceronti morti per farsi scudi e armature
(visto che tra l’altro sono un popolo diviso in tribu e quindi, di quando in quando, in lotta fra loro?)

Per quanto riguarda il resto:

Per esempio le tematiche sul rapporto dell’uomo con l’ambiente, con il modernismo, con la morte, con il proprio corpo, paiono non incuriosirti. Il castello di questo film è costruito da immagini e da idee allo stesso modo. Sono un tutt’uno.

Lo dici tu che non mi interessano. Non ne ho parlato: non erano ciò che rovinava il film.

Inoltre il piacere piccoloborghese di criticare i blockbuster per assumere un’aria di cultura ricercata e di nicchia pare attirare quasi tutti nel belpaese.

Non sai quanto sia invidioso, o amico incognito, del fatto che lo hai visto in 3D nelle Filippine. Ma sono particolari che non autano la comprensione di una pellicola. Per quello ci vogliono intelligenza e cultura cinematografica, doti che non si affinano solo guardando film in grande quantità.

1 Lingua originale (Inglese)/3D era per dire che ho visto il film al meglio delle sue potenzialità. (Magari evitando errori di traduzione dall’Inglese all’Italiano)

2 Io, come ho detto, mi rivolgevo a chiunque trovasse il film più che appena passabile, ma tu (coda di paglia?) ti sei indispettito come una scolaretta.

Lo trovo l’atteggiamento di un omino piccoloborghese che si sta vantando di sapere più degli altri: io ho portato argomentazioni, una cosa che su questo sito è gradita.

Vedi di farlo anche tu o VAFFANCULO! ^__^

Odio chi invece di ribattere con la logica fa il superiore.

Adesso che fai? Piangi di nuovo? Batti i piedi e dici: ma io sono più bravo!

Again: argomentazioni o VAFFANCULO!

P.s. Amico tuo non lo sono, amico!

#1.183 Comment By Blu On 19 gennaio 2010 @ 23:23

Sempre su Avatar:

il minerale: io avevo capito fosse come una pietra preziosa, tipo diamante, da ciò il suo immane valore.

il giacimento: se non ricordo male quello sotto il villaggio Na’vi è il più grande nel raggio di 200 miglia, non di tutto il pianeta. Il che rende un po’ più credibile la cosa, pur non restando una gran trovata.

effetto 3D: mi hanno detto non sia poi così sfruttato, soltanto in alcune scene, per il resto l’immagine risulta solo più nitida ma ad una mia amica ciò ha dato fastidio. Sono le sale a non essere attrezzate(serve altro oltre gli occhialini) ? O l’effetto non è poi così sfruttato?

Avendo visto Avatar un paio di settimane fa in streaming, in inglese con sottotitoli in inglese, non ho potuto apprezzare l’effetto 3D.

#1.184 Comment By GSeck On 20 gennaio 2010 @ 01:39

@???

La forma nella narrazione cinematografica prevede la descrizione tramite immagini, non tramite dialoghi: l’obiettivo rimane quello di creare una suggestione visiva. Per farlo il non detto spesso è utile quanto il detto.
Ti spiego con parole semplici il significato metaforico dell’Unobtanium:
Sappiamo che il sottosuolo di Pandora è innervato da tessuti connetivi.
Sappiamo che tutti possono comunicare con l’ambiente.
Il luogo migliore per vivere, per celebrare i riti sociali e persino per morire è l’alberocasa.
I radar delle macchine vanno in tilt sotto l’alberocasa.
Non ti sovviene nulla?
L’Unobtatium rappresenta metaforicamente il collegamento dell’uomo con l’ambiente. È un fortissimo conduttore: ecco perché c’è questa “anima” dentro Pandora, ecco perché i mezzi meccanici non funzionano, ecco perché la scelta di vivere nell’alberocasa.
Ma non sono cose che devono essere esplicite: devono essere ragionamenti dello spettatore conseguenti alla visione dell’opera. Devono essere frutto di riflessione personale per funzionare. E sopratutto, possono anche essere sbagliati. È lo spettatore che deve arrivarci, con il rischio di sbagliare: è questo il bello.

Posso dirti brevemente che la simpatica signora che parla degli effetti di “trasmigrazione dell’anima”, come la chiami tu, è la Tsahik, cioè quella sacerdotessa che, da generazione in generazione, conosce i segreti dell’albero della vita ed è in grado di comunicare con Eywa. Ecco il perché delle sue conoscenze delle caratteristiche e dei poteri dell’albero sacro. Ripeto: è inutile farsi questo tipo di domande. Non hai saputo comprendere il linguaggio del film, da questo la mancanza di immersione.

Infine, la corazza del “rinoceronte” chi ti dice che possa essere modellata, se è così dura? E chi ti dice che non sia altrettanto pesante da essere inutilizzabile in combattimento?

Io non mi sto vantando di nulla. Eppure a me è parso che aver buttato là la storia delle Filippine fosse una vanteria infantile da parte tua. Mah, forse è stata solo una mia impressione.
Metto un punto qua alla “discussione”, fratello incognito.ì: abbiamo già spoilerato troppo. Passo la palla allo sventurato Mauro, a Blu o a qualche altra anima pia. Fratello? Sì. fratello: non saremo amici, ma abbiamo tutti origine dal big bang, siamo un frutto dell’unione casuale della polvere della stessa stella esplosa. Siamo figli della stessa congiunzione astrale: che cosa romantica.

#1.185 Comment By Cristiano On 21 gennaio 2010 @ 00:19

Chiedersi a cosa serve l’ubtanium nello specifico non ci serve alla trama nemmeno di striscio.
Per me i punti deboli della trama, sia che si vogliano muovere le osservazioni da nerd o le giustificazioni da cineintenditori sono principalmente questi:

1 – “Salve gente! non puntatemi quelle lance! non sono uno degli scienziati che hanno sempre cercato di rapportarsi a voi pacificamente e di non rompervi le palle… sono un guerriero! un soldato! degli USA!”
I Na’Vi prendono un minuto di riflessione.
“Ok figlia. Insegnagli tutto, MA PROPRIO TUTTO della nostra civiltà, intesi?”
A posto. Diciamo che puntare un po’ di più sulla profezia dei semi volanti dell’albero sacro avrebbe aiutato…

2 – Ok, che i Na’vi non siano sveglissimi lo capiamo dallo scambio di battute prima. Ne abbiamo la conferma quando sappiamo che solo in cinque hanno cavalcato un Turok perchè solo in cinque hanno capito che bastava saltargli in groppa da un Ikran a volo alto.
Sì, la storia del Turok non mi è piaciuta per niente. Specie perché dipinge i Na’vi come dei mentecatti che si fidano di uno che li ha appena distrutti e sia perché mi dispiaceva per il povero Ikran personale di quello stronzo di marine, abbandonato a fanculo e incapace di creare un legame con chiunque altro (visto che ne creano uno solo per tutta la vita).

3 – oltre a condividere la perplessità citata da ??? sul fatto che i Na’vi conoscano un rito per trasferire l’anima da un avatar a un altro, aggiungo: perché dovrebbero farlo? Perché una civiltà che ha un così solido concetto di morte come ritorno a un’energia universale, di panteismo sacro e di ciclo vitale, non deve intendere come una bestemmia l’idea di prolungare l’esistenza di un essere umano oltre il dovuto?

Ribadisco: a me la trama di Avatar lascia perplesso. Nonostante questo, l’ottima regia me lo rende un film da valutare decisamente oltre la sufficienza.

#1.186 Comment By ??? On 21 gennaio 2010 @ 09:52

@GSeck

Oh, questa è una risposta!

Per i rinoceronti: potrebbe essere come dici.

Ma, sempre a proposito dei rhino,: perché nessuno ha mai provato a connettersi? Succede lo stesso con la “pantera” lo fa la figlia all’ultimo e la pantera da belva selvaggia, diventa un cucciolo che si presta a essere domato.

Capisci che le incongruenze son tante. Troppe? Per dare più di una sufficienza?

Per l’arrivarci da soli a che serve l’Unobtanium: non so. Un libro o un film posson lasciare dei punti interrogativi, ma non tali da distrarre il lettore o spettatore per più di metà film.

Per le Filippine è come ho spiegato nel post precendente.

Lieto che tu abbia colto il mio invito.
Lieto di poter conversare in tranquillità.
Ciaoz

#1.187 Comment By Mauro On 21 gennaio 2010 @ 13:47

???

Non era meglio una cosa così:

1 Abbiamo esaurito i giacimenti più grandi.
2 L’ultimo decente per grandezza e copertuta di costi è sotto l’albero TRULLALLA’ dei PUFFI.
3 Quando avremo anche quello ce ne andremo.

Non so se il regista intendesse quello, però non è un’interpretazione impossibile: dire che sotto il villaggio c’è il giacimento più grosso non significa che ci sia il più grosso di sempre, la frase si riferisce al momento. Se dico che un negozio è il più grande del suo genere, intendo in quel momento, non da sempre.
Poi non so, come detto, se il regista si sia posto simili problemi (e onestamente non credo), ma di per sé è un’interpretazione possibile.
Era possibile gestirla meglio, magari inserendo un dialogo come quello che proponi? Magari sì; ma come è stata gestita non mi pare questo difetto enorme.

#1.188 Comment By GSeck On 22 gennaio 2010 @ 00:49

C’è un elemento che vi sfugge.

Primo caso: Quelle strane medusine svolazzanti sono i semi dell’Albero della vita. La Na’Vi Neytiri non ha scoccato la freccia perché ci si è posato sopra il seme, e questo è un segno della volonta dell’Albero. Quando Jake è stato ricoperto dai semi, è stato visto come un altro segno importante. Per questo è stato portato dalla Tsahik, la sacerdotessa, che ha deciso di metterlo alla prova per poter entrare nel clan per seguire la volontà del dell’Albero.

Secondo caso: Quando i “rinoceronti”, durante la guerra finale, sono arrivati e hano attaccato gli umani selettivamente, un personaggio ha detto a Jake che Eywa lo aveva ascoltato.

Terzo caso: Il Turuk si è fatto legare da Jake, persino il panterone cattivo ( il Tanathor) si è fatto legare. Perché? Per via, anche in questo caso, dell’elemento che vi sfugge.

Elemento: Eywa rappresenta la natura stessa e tutta la storia è basata sul rapporto Na’Vi-natura, da contrappore a quella uomo-natura. I Na’Vi vivono allo stato di natura, di cui seguono cicli e volontà. La natura è una madre che aiuta e un figlio da proteggere, per l’uomo una serie di risorse da sfruttare. Per questo Eywa vede e provvede, aiutando i Na’Vi che casi evidenziati.
Se vi è sfuggito questo elemento, vi è sfuggito l’intero fim, dal primo secondo all’ultimo. Sorry.

#1.189 Comment By Blu On 22 gennaio 2010 @ 01:12

No, il Turuk non accetta il legame perchè Eywa lo vuole. Il “panterone” sì, ma il Legame col Turuk avviene prima dell’intervento di tutto il pianeta contro gli invasori.
Il Turuk è il predatore più forte e temibile, nessuno lo caccia, quindi non si guarderà le spalle… questa è la logica che spinge Jake ad agire.

#1.190 Comment By ??? On 22 gennaio 2010 @ 10:31

@GSeck

Primo caso: Quelle strane medusine svolazzanti sono i semi dell’Albero della vita. La Na’Vi Neytiri non ha scoccato la freccia perché ci si è posato sopra il seme, e questo è un segno della volonta dell’Albero. Quando Jake è stato ricoperto dai semi, è stato visto come un altro segno importante. Per questo è stato portato dalla Tsahik, la sacerdotessa, che ha deciso di metterlo alla prova per poter entrare nel clan per seguire la volontà del dell’Albero.

Ok, questo è giusto.

Secondo caso: Quando i “rinoceronti”, durante la guerra finale, sono arrivati e hano attaccato gli umani selettivamente, un personaggio ha detto a Jake che Eywa lo aveva ascoltato.

Sì, ok, ma questo non risponde a quanto ti ho chiesto: se ci si può collegare a tutti gli animali perché i Navi lo fanno abitualmente solo con cavalli e pterodattili? Perchè non lo fanno abitualmente anche con le pantere e i rhino? O almeno in caso di guerra?

(Fra l’altro degli animali che selezionano chi attaccare in quel modo non è naturale, ma vabbe’ è il minore dei problemi)

Quando ho sentito la battuta: “Eywa ti ha ascoltato” ho pensato: “Ecco hanno mandato in (mezza) vacca il film” perché, vedi, il film e sul rapporto che si ha colla natura, giusto, ma questo fatto dei rhino, la pantera che si fa domare all’ultimo, Jake che è l’unico a domare il Turuk sono forzature.

Inoltre come dice la figlia del capo la gente parla a Eywa da un BOTTO di TEMPO, ma l’Albero non ha mai risposto (almeno non così su larga scala).

E (ma guarda che strano) risponde a Jake.

Ti spiego meglio le forzature:

Quando domi gli pterodattili normali li devi, per l’appunto domare. DOMARE: rischi di morire.

Colla pantera NO: un animale ritenuto pericoloso per tutto il film diviene un micino e si offre. SI OFFRE!

(Non mi dirai che è il comportamento di un animale selvaggio? E lo so che pensi: ma è controllato da Eywa: ma non possiamo accettarlo: non è un Giustificatutto)

Se il film fosse ben fatto ci avrebbero mostrato una scena di lotta/domatura o almeno la figlia che si avvicina guardinga e la pantera che ruggisce nervosa/ la graffia/ immobilizza/ l’annusa e POI si fa domare.

Vedi? Capisci adesso che intendo? Non mi è sfuggito niente: dico solo che il film è pieno di idee malrealizzate.

Le scene andavano cambiate in questo modo, rese più VERE e meno AMERICANATE.

Lo stesso avviene col Turuk: Cameron sa di aver fatto dire a Jake una MEGACAZZATA di giustificazione, e allora taglia: SCHERMO NERO (cosa che avviene anche con la pantera: lì è un cambio di scena), perchè se ci avesse mostrato la scena avremmo visto che Jake:

A) Cadeva dal dorso del mostro;
B) Il mostro lo raggiungeva e lo divorava

Anche qui, fra l’altro, Jake è la 6° sesta persona che riesce a domare il bestione. L’unico da un botto di tempo ed è IL PROTAGONISTA DEL FILM (ma guarda un po’. Anche se questo mi da meno fastidio del fatto che non mi si mostri la scena.)

Perciò, vedi, non è come credi:

Se vi e sfuggito elemento, vi è sfuggito l’intero fim, dal primo secondo all’ultimo. Sorry.

(Fra l’altro il sorry è un po’ presuntuoso, torniamo al tono giusto, ora che l’abbiamo trovato.)

Ma così:

A TE, GSeck, è piaciuto il film col suo messaggio e tutto e allora sporassiedi/trovi spiegazioni di tuo in automatico per le imperfezioni (piccole o grandi).

Non che sia sbagliato (come dicevi: non esiste un film o libro perfetto).

Vuol dire che per te ha funzionato, ma non sono spiegazioni oggettive. Ecco tutto.

Però sai una cosa? Parlando con te e gli altri, mi e venuta voglia di rivedere il film, proprio per essere sicuro di non essermi sbagliato.

Magari potresti farlo anche tu, cercando di essere più distaccato.

Ciaoz

#1.191 Comment By Cristiano On 22 gennaio 2010 @ 12:13

Sì, ok, ma questo non risponde a quanto ti ho chiesto: se ci si può collegare a tutti gli animali perché i Navi lo fanno abitualmente solo con cavalli e pterodattili? Perchè non lo fanno abitualmente anche con le pantere e i rhino? O almeno in caso di guerra?

Ti rispondi da solo più sotto: gli animali vanno domati. E se domare un Ikran è una cosa, domare un thanator o un turok non è così scontato (nemmeno escluso, eh, ma vista la ferocia dei soggetti in questione, qualche dubbio me lo pongo). Altra cosa: nel film è detto esplicitamente che gli Ikran (gli pterodattili) mantengono il legame vita natural durante. Ora, i Na’vi a volte non sembrano delle cime, ma credi che anche loro non reputino meno stupido farsi UNA volta sola cercando di domare una bestia che TUTTE quelle in cui vorranno cavalcarle?

Inoltre come dice la figlia del capo la gente parla a Eywa da un BOTTO di TEMPO, ma l’Albero non ha mai risposto (almeno non così su larga scala).

E (ma guarda che strano) risponde a Jake.

Perché lui è stato prescelto dall’inizio, come dimostrano le due scene dei semi dell’albero della vita che gli si poggiano all’inizio e lo ricoprono dopo. Può darti fastidio che sia “prescelto” un marine non esattamente intelligente che interrompe cerimonie sacre dicendo “uellà, come butta?”, ma è la triste realtà.

Se il film fosse ben fatto ci avrebbero mostrato una scena di lotta/domatura o almeno la figlia che si avvicina guardinga e la pantera che ruggisce nervosa/ la graffia/ immobilizza/ l’annusa e POI si fa domare.

Se l’avessero fatto avrei riso per dei giorni interi.
Il fatto che il Thanator si lasci domare ha un senso: non ti piace, pazienza. Ha un senso però: che TUTTO Pandora, in quel momento è in conflitto con i terrestri. Se in una scena così tesa, la povera Neytiri si fosse avvicinata e avesse preso pure una zampata in faccia, sarebbe stata una scena ridicola. Solo ridicola. Ok il realismo, ma esiste anche il contesto di un film e la sua intenzionalità, non solo il meccanismo della verosimiglianza. Quella che proponi sarebbe stata una scena inutilmente drammatica in un contesto che di per sé lo è già, senza il minimo senso a parte il nerdismo e buttata a caso. Al limite, tra le due, avrebbe avuto più senso non mettere il Thanator, ma questo avrebbe sacrificato un po’ dell’intento comunicativo.

Sono d’accordo con te, invece, sullo storcere il naso a proposito del Turuk per le ragioni esposte prima: non viene tirata in ballo la volontà di nessuna “forza vitale” nel suo domarlo. E’ una “furberia” di Jake… tra l’altro furberia con tutte le virgolette del mondo, perché è lo stratagemma più triste della terra. E ancora più triste pensare che solo cinque Na’vi ci siano arrivati finora (ma forse anche loro giudicavano fin troppo cazzone questo approccio e l’hanno scartato a priori).

#1.192 Comment By GSeck On 22 gennaio 2010 @ 16:32

Quoto Cristiano nelle sue risposte.

Piccola parentesi sul Turuk: non avete notato che alla fine del film è stato liberato perché “avrebbe finito il suo compito”? Jake ha capito di non essere il reale proprietario, ma che è stata solo una concessione di Eywa e del Turuk. Spero sia oramai chiaro che Turuk, Eya, Na’Vi, Tanathor e compagnia bella sono la stessa cosa nel film. Un unico corpo chiamato Pandora.
Il fatto che Jake abbia cercato il modo migliore per domarlo non significa che sia stata tutta “farina del suo sacco”.
Infine, la vera natura del rapporto Jake-Turuk ha questa orignine per me, un’altra per altri, e questo non è un difetto. È un elemento del film. Non tutti i rapporti devono essere defiibili in modo preciso.

Per questo io metterei un punto alle domande. I film non si guardano così, mannaggia, e provo a spiegare perché partendo dalla proposta di ???.
MI chiede di guardare il film con più distacco.
Quello è il vero problema nella visione dei film.
Ogni opera d’arte dovrebbe essere vista da nudo, ovvero senza costruzioni e concetti precedenti alla visione stessa. L’enorme campagna pubblicitaria ci fa arrivare di fronte alla pellicola con un bagaglio di idee che possono distorcerne la visione. Consapevole di questo fatto, ho cercato di fare tabula rasa e di evitare spoiler di qualsiasi genere. (Perciò credo che la nostra discussione stia arrecando danno).

L’atteggiamento tuo e di molti altri nel guardare questo film ricorda quello dei creazionisti (col massimo rispetto per entrambi, sia chiaro). Devono credere che il mondo è stato creato da Dio. Partono da questo presupposto e cercano le prove in giro. E finiscono per convicersi di averle trovate, e di aver dimostrato la validità del creazionismo!
Bisogna prima studiare i dati e poi arrivare alla teoria, non viceversa.
Guardare Avatar convinti che si tratti di un film “commerciale” e copiato per poi vederlo cercando prove in tal senso, finisce per darci un’idea distorta.

Comunque, buona (re)visione del film.

#1.193 Comment By ??? On 22 gennaio 2010 @ 23:25

@GSeck

Capisco che intendi. Solo io la vedo in modo differente: vedo il tuo modo di guardare il film più coinvolto, creazionista. Io mi sento più vicino a un darwinano che cerca la lagica. (^__^)

@ Cristiano

X le bestie: in caso di guerra ricorrerere alle altre bestie rimane un’opzione più che naturale.

Ogni “/” indicava un’alternativa, non una sequenza. Il colpo ti fa schifo? Ok, ma l’animale che si innervosisce all’avvicinarsi della Navi ci può stare: per niente ridicolo.

L’importante è che una belva del genere non cali le brache, perchè non ha senso.

Per il resto concordo.

Alla fin fine il problema è il solito del prescelto: spiega molte forzature perché è lo stesso concetto del prescelto una forzatura.

Tutto va bene perché sì, il prescelto è (OMG) il prescelto!

#1.194 Comment By Cristiano On 23 gennaio 2010 @ 00:59

X le bestie: in caso di guerra ricorrerere alle altre bestie rimane un’opzione più che naturale.

Fino a un certo punto, però, se fai due drastici conti. Sto combattendo una guerra: cosa faccio, mando un po’ dei miei uomini a venire sbranati da un thanator o un turuk oppure cerco di farmi buono un ikran o un cavolo, che così ho comunque delle creature notevoli (gli pterodattili non sono mica delle mezzeseghe, in fondo…) e ho anche un po’ di truppe vive?
Inoltre, considera una cosa: dall’idea che mi sono fatto dei Na’vi, sono un popolo abbastanza pacifico. Sono divisi in varie tribù, ma non si fanno la guerra… o almeno, non al punto da farla diventare una realtà con cui fare i conti spesso, si direbbe. In questo caso, una cavalcatura serve più che altro per cacciare e si ritorna al discorso di prima: per andare a caccia e dimostrare il mio coraggio posso farmi “bastare” un ikran o un cavallo (non ricordo come si chiamano), restando con più probabilità vivo.

Ogni “/” indicava un’alternativa, non una sequenza. Il colpo ti fa schifo? Ok, ma l’animale che si innervosisce all’avvicinarsi della Navi ci può stare: per niente ridicolo.

Il problema resta sempre cosa vuoi comunicare, però, ed è su questo che mi impunto. Se fai vedere il thanator sottomesso comunichi il fatto che le regole prede-predatori della catena alimentare su Pandora vengono sospese, perché il pianeta decide che è ora di rancolare i terrestri. E comunichi che i terrestri sono un elemento così inquinante da rendere necessario questo avvenimento che, di per sé, è del tutto innaturale (com’è in effetti innaturale che un thanator “si offra”). Se Neytiri deve sforzarsi di domare un animale, vuol dire che questa “tregua” non viene concessa da Pandora… e, a quel punto, non ha nemmeno troppo senso far vedere gli altri animali che combattono. Tanto vale allora passare subito allo scontro con il mecha.

Alla fin fine il problema è il solito del prescelto: spiega molte forzature perché è lo stesso concetto del prescelto una forzatura.

Tutto va bene perché sì, il prescelto è (OMG) il prescelto!

Verissimo. E per non renderlo tale basterebbe trovare un motivo qualunque sul perché quella persona è prescelta a fare una certa cosa (magari, ma sarebbe il massimo, giocando sul fato/libero arbitrio). Invece concordo col fatto che si è scelta la via facile del “è un prescelto perché è così”.

Piccola parentesi sul Turuk: non avete notato che alla fine del film è stato liberato perché “avrebbe finito il suo compito”? Jake ha capito di non essere il reale proprietario, ma che è stata solo una concessione di Eywa e del Turuk. Spero sia oramai chiaro che Turuk, Eya, Na’Vi, Tanathor e compagnia bella sono la stessa cosa nel film. Un unico corpo chiamato Pandora.

Ti confesso che me l’ero perso di brutto, immaginando il povero Jake svolazzare felice e bullarsi alla faccia del suo povero Ikran solo e abbandonato :)

#1.195 Comment By Cristiano On 23 gennaio 2010 @ 01:00

* lol! ho scritto “cavolo” ma intendevo “cavallo”… vabbeh….

#1.196 Comment By Gamberetta On 24 gennaio 2010 @ 01:16

Ho visto Avatar. Non mi è piaciuto. Certo, se lo si paragona ad altri film di fantascienza hollywoodiani recenti (Star Trek, Terminator: Salvation, Transformers 2, ecc.) è un film migliore sia dal punto di vista tecnico sia come storia. Però in assoluto rimane un film modestissimo e come film di fantascienza è un pessimo film.

Qualche considerazione sparsa a caldo (anzi a freddo, ché stasera si gela):

* Cominciamo dalla Trudy. La Trudy nel bel mezzo di una battaglia si rifiuta di sparare sull’albero e addirittura prende e se ne va. Perché? Posso capire gli scienziati che vivendo nel corpo delle scimmie blu si sono bevuti il cervello, ma la Trudy che scusa ha?
Pazienza. Comunque la scena dopo, invece di essere in galera (che è il minimo se ti rifiuti di obbedire a un ordine nel mezzo di una battaglia) è ancora a piede libero. Non solo: già non ha voluto colpire lo stupido albero, adesso perfino diserta e si schiera con le scimmie blu. Ma perché?
Notare che il colonnello spara contro l’elicottero della Trudy e i proiettili rimbalzano innocui sul vetro della cabina, durante la battaglia finale bastano frecce e lance per trapassare lo stesso vetro come fosse carta velina…

* Il colonnello ha a disposizione uno shuttle, che come mostrato all’inizio può volare persino oltre l’atmosfera. Per quale ragione idiota decide di andare a bombardare la roba sacra delle scimmie volando a 10 metri di altezza e alla velocità di una lumaca? Saliva in alto e buttava pietroni. Finché l’albero sacro degli antenati o com’è non era poltiglia. Semplice e indolore.

* Il colonnello ha a disposizione gigantesche macchine scavatrici (se ne vede una enorme a inizio film). Perché semplicemente non tira dritto con quelle e spiana la roba sacra? Non ci sarebbe stato rinoceronte che tenga.

* È del tutto inverosimile che si sia sviluppata una tecnologia tale da permettere i viaggi interstellari, da permettere comunicazioni wireless con banda e distanza apparentemente illimitate (i tizi in collegamento con i loro avatar), e poi le armi siano avanzi da qualche film sul Vietnam.

* Il Deus ex Machina finale rende il film irrilevante. Anche se non ci fosse stata tutta la vicenda, comunque quando i terrestri avessero minaccio il posto sacro il pianeta vivente avrebbe mandano i draghetti e i rinoceronti. Noia.

* Per me potevano vincere le scimmie blu. Non ho problemi di “morale”, e come dimostra La Guerra contro gli Chtorr una civiltà (apparentemente) non tecnologica può tener testa a una civiltà (apparentemente) ben più sviluppata. Ma la faccenda dev’essere realistica. Non devono vincere le scimmie perché sono “buone”. Invece qui succede proprio questo.

* Il film manca di fantasia. La flora e la fauna di Pandora sono costruite in maniera ingenua, in pratica aggiungendo zampe od occhi o cambiando le dimensioni di modelli terrestri. Non c’è niente di davvero alieno o di davvero affascinante. Non c’è niente neanche di sul serio spettacolare: i vermoni di Dune si mangiano a colazione qualunque creatura di Pandora.

* E ci sarebbe tantissimo altro da dire (in negativo) ma adesso ho sonno.

“Decolliamo e nuclearizziamo”: questo è il Cameron che dirige film di fantascienza decenti.

#1.197 Comment By Sherazade On 24 gennaio 2010 @ 04:29

Nel turbinio di scene accalcate,animali arrabbiati e qualche classica battuta standard del marines medio piazzate qua e là a casaccio perchè “fa simpatia”,come un eloquentissimo signore ha espresso accanto a me al cinema…io in Avatar ho capito solo una cosa…vince chi cavalca l’uccello più grosso…e sfido chiunque a dimostrare il contario U.U

#1.198 Comment By Mauro On 24 gennaio 2010 @ 11:49

Infine, visto; magari non sarà un capolavoro a livello di trama, ma non mi è dispiaciuto.
Il fatto che non spieghi a cosa serve il materiale non mi ha dato alcun fastidio (lo valuto a livello della valigia di Pulp Fiction: porta avanti la trama, ma sapere cosa contiene/cos’è non ha un’utilità al suo interno); piuttosto, mi sarebbe piaciuto avere qualcosa informazione in piú sul Flusso.
A parte quello, è vero che la trama è praticamente quella di Pocahontas, ma in tal senso concordo con quanto detto qui.
È una storia già vista? Sí; ma devo dire che mi piace com’è stata interpretata e raccontata.

???

se ci si può collegare a tutti gli animali perché i Navi lo fanno abitualmente solo con cavalli e pterodattili? Perchè non lo fanno abitualmente anche con le pantere e i rhino? O almeno in caso di guerra?

Non so se ci si possa fare con tutti; per esempio, la “pantera” viene cavalcata, ma non mi pare che ci fosse il collegamento.
Inoltre, anche fosse, la domanda è se gli serva: visto il pericolo, o ha una reale utitlià, o lo si evita.

Jake che è l’unico a domare il Turuk sono forzature

Forse no, per lo stesso discorso di cui sopra: gli bastano gli “uccelloni” normali? Se sí, perché rischiare con uno venti volte piú pericoloso?
Anche Jake non lo doma perché fa figo, ma perché gli serve come chiaro simbolo per non essere ammazzato a vista dagli altri.

Inoltre come dice la figlia del capo la gente parla a Eywa da un BOTTO di TEMPO, ma l’Albero non ha mai risposto (almeno non così su larga scala)

No: quando sono dagli alberi la prima volta, lei dice che lí è dove le preghiere vengono ascoltate e a volte esaudite; in tutto questo non parla di scala.

Gamberetta

Cominciamo dalla Trudy. La Trudy nel bel mezzo di una battaglia si rifiuta di sparare sull’albero e addirittura prende e se ne va. Perché? Posso capire gli scienziati che vivendo nel corpo delle scimmie blu si sono bevuti il cervello, ma la Trudy che scusa ha?

Non lo reputo irrealistico, anche nella realtà ci sono state diserzioni perché non si voleva ubbidire a ordini considerati sbagliati.
Piuttosto, non si capisce perché sia libera; l’unica spiegazione è che nel casino non sia stata vista e nessuno di quelli con lei sull’elicottero l’abbia denunciata, ma è onestamente una giustificazione che stride.

Notare che il colonnello spara contro l’elicottero della Trudy e i proiettili rimbalzano innocui sul vetro della cabina, durante la battaglia finale bastano frecce e lance per trapassare lo stesso vetro come fosse carta velina

Non so se sia vero, ma tempo fa avevo letto che un vetro antiproiettile è fragile (magari meno di uno normale, ma comunque fragile) a oggetti piú grossi; se fosse vero, la scena potrebbe avere senso (ma, ripeto, non so se sia vero).

Il Deus ex Machina finale rende il film irrilevante. Anche se non ci fosse stata tutta la vicenda, comunque quando i terrestri avessero minaccio il posto sacro il pianeta vivente avrebbe mandano i draghetti e i rinoceronti

Sí e no; può non piacere la scena e l’impostazione, ma l’idea dietro di essa credo sia che l’aiuto è stato chiesto e i nativi si sono dimostrati disposti a morire e combattere piuttosto che cedere il posto (non solo a livello di pianeta, anche a livello di insediamento) in cui vivevano.
Infatti, gli animali non sono arrivati subito.

#1.199 Comment By kukiness On 24 gennaio 2010 @ 12:02

Aggiungerei, dopo la fine della “scena di OMG sesso” (perlomeno non hanno unito le code, va’), mi aspettavo che Neytiri dicesse “Ora sei incinta, Jakesully”

Fa anche scompisciare la scena dove i cattivi sono CATTIVI CATTIVI.
Quaritch raduna le truppe nella mensa per illustrare il nuovo piano che ha come obiettivo “l’albero-casa”.
“Noi colpiremo il loro albero, che per loro è una cosa sacra” Ridacchia sarcastico.
“AH AH AH AH AH” Grasse risate.
Come sono CATTIVI CATTIVI!

Per il resto, quoto tutto quello che ha detto Gamberetta. Okay, la sensazione di “salto nel vuoto” è una figata, ma per il resto? Ferngully + Pocahontas, con i mostri versione Power Rangers.

#1.200 Comment By Diarista incostante On 24 gennaio 2010 @ 13:33

È del tutto inverosimile che si sia sviluppata una tecnologia tale da permettere i viaggi interstellari, da permettere comunicazioni wireless con banda e distanza apparentemente illimitate (i tizi in collegamento con i loro avatar), e poi le armi siano avanzi da qualche film sul Vietnam.

Mah. Non lo so. Non ho ancora visto avatar (che mi piacerà, credo), quindi non posso parlare con cognizione di causa, ma nel mio film di fantascienza preferito (aliens escono dalle fottute pareti scontro finale, finale poi per modo di dire, ma comunque vabè) l’umanità colonizza la galassia eppure Ripley affronta la regina aliena con un lanciafiamme e i marines usano armi molto simili a quelle attualmente in circolazione. Eppure non mi viene da storcere il naso. Sarà perchè escono dalle fottute pareti.
Rimando altri commenti a quando potrò parlare non per sentito dire (cioè mai perchè qui siamo tuti malati e quindi aspirina invece che cinema).

#1.201 Comment By Mauro On 24 gennaio 2010 @ 14:04

kukiness

Fa anche scompisciare la scena dove i cattivi sono CATTIVI CATTIVI.
Quaritch raduna le truppe nella mensa per illustrare il nuovo piano che ha come obiettivo “l’albero-casa”.
“Noi colpiremo il loro albero, che per loro è una cosa sacra” Ridacchia sarcastico.
“AH AH AH AH AH” Grasse risate.
Come sono CATTIVI CATTIVI!

Non cattivi, semplicemente figli di una società tecnologica che si è lasciata alla spalle credenze simili, e quindi ne ride; capita anche nella realtà (ho visto e conosco persone che ridono dei riti che tutt’ora fanno gli indiani d’America, per esempio), quindi perché quella scena dovrebbe essere irrealistica o far scompisciare?

#1.202 Comment By GSeck On 24 gennaio 2010 @ 17:03

Quoto Mauro nella sensibilità dimostrata nel vedere il film.

Per gamberetta; provo a rispondere a qualche tuo quesito. Le idee del fim non hanno interessato neanche a te. Legittimo, ma in questo modo non si può capire il film. Vabè:

- Avatar non è un film di fantascienza. Il regista lo definisce science-fantasy. Mi trovo d’accordo.

- Quando un soldato disattende a un ordine non è il minimo sbatterlo in galera, ma il minimo è sottoporla a un giusto processo. Dopo, se viene condannata, la sbatti dentro. Non siamo in un film sword & sorcery. Sui tuoi interrogativi su come mai la tipa abbia disertato e si sia unita agli uomini blu, provo un lieve panico. Per umanità, sorella Chiara.

- Non è impossibile che gli umani vadano su altri pianeti armati quasi come noi. È impossibile che vadano su altri pianeti. Fare ragionamenti scientifici partendo da un presupposto simile non ha senso. Con quella tecnologia per esempio di potrebbe tornare indietro nel tempo e fare molte altre cose. Sarebbe irreale persino la morte, o la necessità di qualsiasi risorsa minerale.

- Da qui si prosegue sul discorso delle macchine. Innanzitutto l’alberocasa è enorme, è la casa di un intero popolo. Anche una megaruspa può non farcela ad abbatterlo. Per il fuoco è diverso. Inoltre sotto l’albero ci sono i Na’Vi che non stanno fermi a guardare le ruspe lavorare.

- Sugli shuttle: mirare a un albero da fuori dall’atmosfera mi ricorda chi dice che dalla luna si vedrebbe la muraglia cinese.

- Non mi pare che l’uomo sia mai stato su altri pianeti abitati per dire dove l’evoluzione avrebbe portato, ma non è questo il discorso. Pandora è simile alla terra perchè è la terra. Idem per i navi e gli uomini.

- Sui vetri antiproiettile. Credo che quella tecnologia funzioni diversamente a seconda dell’angolazione. Le frecce penetrano il vetro quando lo beccano perpendicolarmente, e solo in alcuni casi. Idem per i proiettili. In più le frecce dei Na’Vi sono enormi (anche gli archi), e gli arcieri sono molto più forti degli umani. Non darei per scontato la loro debolezza rispetto ai proiettili.

Gamberetta, tu qua sei la moderatrice, e stimo il tuo lavoro (altrimenti non sarei qua), ma è risaputo che chi detiene il controllo del mezzo di discussione ha la vittoria dialettica in mano. Io ribadisco che una discussione di questo genere non ha senso.

Io non sono l’unico al quale questo film è a piaciuto. È stato lodato a dismisura da critici stimatissimi, non solo da Rotten Tomatoes.

#1.203 Comment By Cristiano On 24 gennaio 2010 @ 18:48

Riprendo solo il discorso della Trudy e poca altra roba.

Sì, in effetti è abbastanza palese che l’attacco all’alberocasa le appaia come una porcata e le faccia sembrare giustificabile disobbedire. Del resto, la sua umanità non è questo fungo che salta dal nulla: nel film, la vediamo più vicina ai ricercatori (i più inclini a cercare un dialogo coi Na’vi) e distaccata invece dalla “soldataglia”. Sinceramente, non ho avuto grosse difficoltà a comprendere il suo gesto. Altrimenti, sarei ancora qui a chiedermi perché il protagonista di “Soldato Blu” si fa incarcerare sul finale.
Ecco, incarcerare. Su questo sono d’accordo invece con Gamberetta. Che tutti quelli che si siano palesemente ribellati finiscano in cella e Trudy no, lascia perplessi. Oltretutto si suppone che lei, in quanto pilota, debba rispondere a una gerarchia militare molto più della dottoressa-Weaver, per dire.

- L’osservazione sulle scavatrici ha un senso (maggiore di quella sullo shuttle, imho). La risposta che mi do è che si sia valutato anche l’impatto psicologico. Nella mentalità dei militari, i Na’vi devono capire che i terrestri mangiano loro in testa, a livello bellico, e quindi fa più effetto tirargli addosso bombe incendiarie, gas, cazzi e sdazzi. Il punto non è solo conquistare l’albero, ma far stare zitti, muti e rassegnati i gatti oblunghi anche quando si andranno a scoperchiare gli altri giacimenti.

- Quella sulle armi tecnologicamente non proprio brillanti è condivisibile ma, come qualcuno ha già osservato, si sopravvive degnamente a questa ingenuità già in Aliens 2. Inoltre non è nemmeno detto che un’arma più avanzata sia un’arma più appariscente o un laser. Magari quelle che vengono usate sono migliorate come calibro, gittata, cadenza di fuoco e altre cose che non ci filiamo a occhio nudo. D’altra parte, l’altro vero anacronismo (la sedia a rotelle anteguerra) è invece grossomodo giustificato.

- I Na’vi vincono non in quanto buoni ma perché sono supportati da un pianeta. Brutto? Sì, anche per me. E credo che si potesse trovare un modo per esprimere questa comunione in altri termini che quelli un po’ ingenui di una royal rumble di bestie. Però ha un suo perché abbastanza coerente col discorso del film, piaccia o meno. Ci sono aspetti molto più incoerenti (ripeto, il rituale per far “rivivere” la gente trasferendola in un altro corpo) e criticabili, invece.

#1.204 Comment By lilyj On 24 gennaio 2010 @ 18:57

Tutti i commenti su Avatar, soprattutto quelli a favore, mi hanno fatto passare quella minima voglia che avevo di andare a vedere il film.

#1.205 Comment By lollapalooza On 24 gennaio 2010 @ 20:11

Vedere avatar è come vedere una versione fantasy di superquark.
All’ingresso dovevano darmi anche un joypad insieme agli occhialini 3D.

#1.206 Comment By Gamberetta On 24 gennaio 2010 @ 21:36

@GSeck.

Gamberetta, tu qua sei la moderatrice, e stimo il tuo lavoro (altrimenti non sarei qua), ma è risaputo che chi detiene il controllo del mezzo di discussione ha la vittoria dialettica in mano. Io ribadisco che una discussione di questo genere non ha senso.

Questa non l’ho capita. Qualche tempo fa un commentatore mi chiedeva com’era il film. Adesso l’ho visto e ho dato il mio parere, tutto qui. Non c’è vittoria o sconfitta dialettica perché non c’è scontro. Se ti è piaciuto il film tanto meglio per te.
In quanto al non continuare a discutere sono d’accordo, ma solo perché è un film troppo sotto un livello minimo, non vale la pena perderci altro tempo (almeno per quanto mi riguarda).

#1.207 Comment By GSeck On 25 gennaio 2010 @ 00:39

@gamberetta: Lo scontro dialettico mi pare che ci sia ma non lo reputo un male, anzi. Ho fatto quell’affermazione perché ho previsto che dopo il tuo intervento degli utenti si sarebbero sentiti legittimati a passare da uno scontro dialettico a un inutile attacco in massa, sentendosi protetetti dallo stare dalla parte del moderatore.
Di certo non ti accusavo di aver avuto un comportamento scorretto, sia chiaro.

Anch’io propendo per firla qui, anche se per una ragione opposta alla tua.

#1.208 Comment By Pyros On 25 gennaio 2010 @ 03:00

@Gamberetta: grazie per aver visto il film e per avermi/averci dato il tuo parere. Anche io sono dell’idea che si tratti di un’immane vaccata, e mi cadono le braccia quando leggo da tutte le parti di quale “capolavoro” sia l’ultima fatica del “genio” James Cameron. I personaggi sono pessimi, sia quelli principali che quelli secondari; le creature per cui Cameron diceva di aver ingaggiato esperti per idearle in modo che fossero realistiche, sono state smontate da uno zoologo su Empire; il fotorealismo tanto millantato è presente soltanto a tratti; i dialoghi fanno semplicemente schifo. Non avevo prestato attenzione invece a tutte le incongrenze da te elencate, tranne tutte quelle riguardante la battaglia finale, che era veramente degna della hollywoodianata quale è ‘sto film.

Tapiroulant l’ha visto anche lui?

#1.209 Comment By Tapiroulant On 25 gennaio 2010 @ 15:46

@Pyros: Sì, mio buon amico, Tapiroulant ha visto il film, giusto ieri sera… Dunque dunque dunque…

Vediamo innanzitutto le obiezioni di Gamberetta:

- La diserzione della Trudy. Lo stupore di Gamberetta sulla sua diserzione mi pare dettato da pure motivazioni ideologiche: “ma cheppalle, un altro personaggio che si comporta in modo ‘buono’. Una persona reale avrebbe premuto il grilletto con il sorriso contro le fottute scimmie”. Questa è una stronzata da un punto di vista oggettivo, e statistico: basta leggere resoconti di chi al fronte c’è stato per davvero (Emilio Lussu, Hemingway, Orwell, per citare i più famosi), per rendersi conto che il disprezzo verso gli ordini dei superiori e l’odio per ciò che si è costretti a fare è un atteggiamento molto comune per i soldati al fronte.
Sulla diserzione c’è però un altro problema, diverso da quello evidenziato da Gamberetta. I soldati, in genere, anche se disprezzano gli ordini e chi li dà, li eseguono (a malincuore); perché sanno che altrimenti avranno solo da rimetterci. I casi di diserzione – che pure sono stati numerosi – non erano dati da un differente allineamento morale dei soldati rispetto agli ordini, ma da un calcolo egoistico: nelle guerre mondiali i soldati venivano letteralmente mandati a morire. Sapendo di non avere davanti che la morte, il soldato fa un calcolo delle probabilità e prova a disertare credendo di avere più chance di portarsi a casa la pellaccia. Il soldato scappa per non crepare. La Trudy si comporta in modo improbabile: eseguendo gli ordini non ha nulla da perdere, invece ha tutto da perdere se diserta. Una persona normale disprezzerebbe ciò che è costretto a fare (come la Trudy), ma non avrebbe il coraggio di non eseguire l’ordine. L’uomo medio non è amorale o immorale (come crede Gamberetta), è semplicemente un codardo.
Per quanto riguarda il suo circolare a piede libero dopo la diserzione: semplicemente ridicolo, un enorme buco nella trama. Vorrei far notare che, storicamente, soldati che venivano cuccati a disertare potevano essere messi al muro dall’ufficiale in comando anche subito dopo il tentativo. Quale regolare processo? Corte marziale? E’ una cosa che si mangia?

- Gamberetta ha ragione: lo shuttle poteva salire oltre il raggio d’azione dei Na’Vi e delle loro frecce e bombardarli a manetta. Trovo scontato che lo shuttle abbia dei sistemi di puntamento della madonna capaci di nuclearizzare un granaio a cinquemila chilometri di distanza. E comunque mi rincresce che non vedremo mai Avatar 2, il seguito dove l’esercito terrestre ritorna su Pandora per asfaltare ogni fottuta forma di vita con una raffica di testate all’idrogeno.

- Il deus ex machina degli animaletti: oltre che scontato e di pessimo gusto, è anche incongruente da un punto di vista tecnico. Perché il pianeta aspetta che tre quarti dei Na’Vi siano stati fatti a pezzi prima di farli intervenire? Perché non farli intervenire subito?

- Non sono molto d’accordo con lei sulla questione immaginifica. Flora e fauna di Pandora non sono fonte di conceptual breakthroughs, anzi bene o male sono riciclaggio di ambientazioni fantasy abbastanza straviste, ma non sono nemmeno malvagi: io me li sono goduti, erano visivamente molto gradevoli e non mi hanno mai dato fastidio. La grafica del film ha dato molta dignità a vecchie idee.
Però una buona idea c’è: quella delle sinapsi cerebrali che escono dai capelli per intrecciarsi con quelle dell’ambiente circostante. E’ un’ottima idea, molto bella sul piano visivo e anche su quello concettuale, non capisco perché Gamberetta se ne lamenti. Anche l’idea del Pianeta-enorme-organismo-olistico non è radicalmente nuova, ma messa in questo modo (con i nativi che si ‘loggano’ agli animali e alle piante) non l’ho mai vista. L’unico appunto negativo che si può fare a questa idea è che, nell’economia globale del film, è stata utilizzata in modo molto marginale (con un simile sistema biologico si potevano creare mondi e civiltà molto più complessi e originali).

Mi stupisce più che altro che non siano stati notati altri difetti di trama, molto più grossi e molto meno giustificabili (salvo che mi sia perso qualcuno degli ultimi interventi):

- Il capo della spedizione, per giustificare l’attacco all’albero-casa, dice: “attenzione! Lì sotto c’è il più ricco giacimento di unobtanium nel raggio di duecento chilometri!” … 200 chilometri? Vorrei far notare che la distanza da Milano a Venezia è di più di 200 km, e che tra Milano e Roma ce ne stanno più di 400 (non saprei dire il numero esatto). Anche ammettendo che Pandora sia molto più piccolo della Terra, un raggio di 200 km non è un cazzo. Non potevano spostarsi 200 km più a valle, dove c’era quel ricchissimo giacimento di unobtanium protetto da un cazzo di nessuno? Ovviamente no.

- Non ho letto gli Chtorr, ma, come ci insegnano la guerra del Vietnam e i conflitti in Medio Oriente, c’è soltanto un modo in cui un esercito nettamente più piccolo e peggio attrezzato può sconfiggere i bellicosi terrestri: cioè con la guerriglia. I Na’Vi giocano in casa e la giungla è il luogo perfetto per ingaggiare la guerriglia. Considerando la difficoltà, per i terrestri, di farsi inviare i rinforzi (ed essendo quindi il loro contingente numericamente limitato), nulla di più facile che agire in modo stealth e ammazzare i fottuti umani uno dopo l’altro. A che diamine serve uno scontro frontale votato al fallimento? (e infatti avrebbero fallito, non fosse stato per il Lifestream… pardon, per gli animaloni del Pianeta).

- Terza, e più plateale minchiata. Oh no, i terrestri hanno distrutto l’albero casa dei Na’Vi… ma perché alle altre tribù indigene (ciascuna col proprio albero-casa) dovrebbe fregargliene qualcosa? Perché le altre tribù dovrebbero farsi massacrare per dare una mano a una di loro? Questa è una stronzata oggettiva: non mi risulta che sia mai nata una Lega delle Tribù degli Indiani d’America per ammazzare en masse i fottuti bianchi, anzi le tribù hanno continuato anche dopo l’invasione a odiarsi e ad ammazzarsi a vicenda, traendo vantaggio da quelle situazioni in cui una tribù veniva indebolita dalla presenza dei bianchi. L’idea della unificazione delle tribù in nome della libertà è storicamente una minchiata.

Devo però dire una cosa: soprassedendo su queste cose, il film non m’è dispiaciuto. Intendo dire che durante la visione non mi sono annoiato, l’ho guardato volentieri.
Inoltre vorrei sottolineare una cosa. Generalmente, in tutti i passaggi in cui i creatori del film avevano libertà di movimento, hanno fatto delle buone scelte. Il modo in cui i Na’Vi si esprimono, per esempio, è reso molto bene: ho letto alcuni testi di antropologia nell’ultimo anno, e il linguaggio dei Na’Vi segue in modo preciso gli stilemi di molti linguaggi di popoli ‘primitivi’. La gestualità ‘secca’ dei Na’Vi, poi, è squisita.
Dove invece il film è banale, e si muove tra il semplicemente scontato e senza senso, è nei “passaggi obbligati”, ossia in tutti quegli elementi che un blockbuster hollywoodiano DEVE AVERE perché i produttori si degnino di buttarci una barca di soldi. E questi passaggi obbligati vanno dai personaggi principali (tutti incarnati da ‘tipi’ visti mille volte: il capovillaggio severo ma saggio, il guerriero violento e brutale ma in fondo giusto, la donna che si innamora del protagonista, il militare neboruto&cazzuto, etc. Anche se la trovata della paralisi del protagonista m’è piaciuta), alle ‘tappe’ principali del film (sì, quelle uguali a Pocahontas), a uno scontro finale del tutto inverosimile ma molto coreografico. In fondo, la massima che al pubblico piace uno sviluppo prevedibile degli eventi è vera, per quanto uno possa lamentarsi: film come Avatar lasciano un’impressione globalmente migliore di quelli dallo sviluppo insolito come Non è un paese per vecchi (film che adoro). E tu non vai a rischiare immensi capitali con uno sviluppo della trama del cui successo non sei strasicuro.

#1.210 Comment By Gamberetta On 25 gennaio 2010 @ 16:29

@Tapiroulant.

Questa è una stronzata da un punto di vista oggettivo, e statistico: basta leggere resoconti di chi al fronte c’è stato per davvero (Emilio Lussu, Hemingway, Orwell, per citare i più famosi), per rendersi conto che il disprezzo verso gli ordini dei superiori e l’odio per ciò che si è costretti a fare è un atteggiamento molto comune per i soldati al fronte.

Quando gli ordini sono di abbattere alberi? O di sparare agli animali? Perché qui il termine “scimmia” non è slang razzista, gli abitanti di Pandora sono vere scimmie, con tanto di coda. A me sembra del tutto inverosimile che un marine veterano si faccia dei problemi ad ammazzarle. Sono bestie selvatiche, mica esseri umani.

Già la ribellione degli scienziati è tirata per i capelli – per non citare sempre Mengele e soci, prova a leggere degli scienziati giapponesi che accettavano con entusiasmo ed orgoglio di partecipare al lavoro di ricerca dell’Unità 731, il cui scopo era sperimentare sui prigionieri cinesi gli effetti delle armi chimiche e batteriologiche -, quella di un militare professionista è assurda. Non basta certo una scena con la Trudy che chiacchiera con gli scienziati perché sia realistico un suo tradimento.

Per la punizione, ho controllato: nell’attuale regolamento militare americano questa è una violazione dell’articolo 99 “comportamento non appropriato di fronte al nemico”. È prevista la pena di morte.

#1.211 Comment By Cristiano On 25 gennaio 2010 @ 16:39

Quando gli ordini sono di abbattere alberi? O di sparare agli animali? Perché qui il termine “scimmia” non è slang razzista, gli abitanti di Pandora sono vere scimmie, con tanto di coda. A me sembra del tutto inverosimile che un marine veterano si faccia dei problemi ad ammazzarle. Sono bestie selvatiche, mica esseri umani.

No, questo non è vero.
Per quanto il loro aspetto sia chiaramente inumano, è abbastanza palese che i terrestri non li considerino animali. L’approccio che hanno verso i nostri amici gatti oblunghi è diverso da quello delle altre specie animali. Sono stati fatti tentativi di “istruire” i Na’vi (si parla di scuole, a un certo punto del film, anche se viene accennato che è un progetto fallito), ci sono antropologi al lavoro. Insomma, vengono classificati come “creature intelligenti”. Non reputo quindi impossibile che qualcuno (che comunque nemmeno nel film costituisce maggioranza) sia preso male all’idea di nuclearizzarli. Del resto, per quanto sia storicamente reale, non è nemmeno detto che l’atteggiamento dei compagni di merende di Mengele o di Shiro Ishii sia d’esempio per tutti senza distinzioni.

#1.212 Comment By Tapiroulant On 25 gennaio 2010 @ 16:54

@Gamberetta:
Posto che sparare all’albero significa sparare alle scimmie se le scimmie stanno davanti all’albero, ciò che dici è ingenuo. I militari, visto che bene o male devono lavorare a contatto sia con gli scienziati che con gli Avatar, hanno a grandi linee in mente che tipo di popolazione hanno di fronte. Aspetto umanoide, capacità linguistiche articolate, una civiltà: sono cose che i militari sanno e possono verificare ad ogni momento, e che solo dei simil-esseri umani potrebbero possedere.
Inoltre, bisogna anche dire che rispetto ai conquistadores che si domandavano: “ma i selvaggi d’America sono veri homines?” e i giapponesi che sterminarono gli ainu perché erano una razza inferiore, l’uomo moderno è diventato molto meno ingenuo (dico ‘ingenuo’ non come giudizio morale, ma come giudizio puramente conoscitivo). Con la scusa del nazismo e dei genocidi di massa del Novecento, l’uomo moderno ha sviluppato una vera e propria cultura del senso di colpa e della preoccupazione per l’altro (una cultura piuttosto infantile, ma un’infarinatura più che sufficiente perché la Trudy sviluppi empatia con i Na’Vi e un conseguente senso di colpa).
Tutti i personaggi con cui il protagonista entra in contatto mostrano di avere o coscienza che i Na’Vi sono simil-umani (il cattivone che chiede a Jake di infiltrarsi tra loro e scoprirne i costumi), o veri e propri sensi di colpa verso l’idea di attaccarli (il fatto che posticipino a lungo, e che il capo-spedizione dia a Jake un’ora di tempo per convincerli ad andarsene per esempio).

Già la ribellione degli scienziati è tirata per i capelli – per non citare sempre Mengele e soci, prova a leggere degli scienziati giapponesi che accettavano con entusiasmo ed orgoglio di partecipare al lavoro di ricerca dell’Unità 731, il cui scopo era sperimentare sui prigionieri cinesi gli effetti delle armi chimiche e batteriologiche -, quella di un militare professionista è assurda.

La situazione giapponese è un caso a sé, dato che la loro cultura dell’amor della patria e dell’autorità (unita all’efficacia della propaganda bellica cominciata negli anni ’30) è stata eguagliata ben poche volte nella storia (e direi che sopravanzava di parecchio anche quella dei giapponesi, tant’è che mentre i tedeschi han fatto il mea culpa, il grosso dei giapponesi è ancora convinto che il Giappone ha combattuto la guerra con onore e il revisionismo storico sulle atrocità in Cina si trova finanche a livello universitario). Più che altro ci si potrebbe domandare quali siano i tratti della civiltà terrestre ai tempi di Pandora: un nuovo lavaggio del cervello potrebbe averli portati a livelli ‘giapponesi’, ma visto e considerato che si comportano in modo simile ai marine nostri contemporanei, potremmo pensare che la loro cultura umanistica sia più o meno la nostra. Poste queste basi (discutibili, ma che sono quelle del film), è coerente e sensato che la loro morale gli faccia provare senso di colpa per lo sterminio dei Na’Vi.

Sulla pena di morte non avevo dubbi x°D

#1.213 Comment By Tapiroulant On 25 gennaio 2010 @ 16:57

Errata corrige:

[...] (e direi che sopravanzava di parecchio anche quella dei giapponesi nazisti, [...]

#1.214 Comment By GSeck On 25 gennaio 2010 @ 17:26

@gamberetta Allora perché non andiamo con ruspe e mitra a far strage di tutte le tribù primitive che scorrazzano per la nostra terra? Occupano spazio e anche loro sono soltanto delle scimmie selvatiche. Mica hanno internet.

Nulla, allo stato attuale della scienza, permette di affermare la superiorità o l’inferiorità intellettuale di una razza rispetto all’altra. “(da Razza e Storia. Razza e Cultura) Claude Levi-Strauss

L’interpretazione dei codici è cosa complessa.
Innanzitutto molti soldati sono su Pandora come semplici mercenari, disobbedire a un ordine potrebbe raffigurarsi come un semplice inadempimento contrattuale con un obbligo di risarcimento dei danni pecuniari.
Se anche sono là come soldati, non è stata dichiarata l’applicazione della legge in tempo di guerra, quindi con si applicano le leggi del tempo di guerra.
Se sono in tempo di guerra, si applica la pena di morte dopo che lo ha stabilito il giudice.
Si applica la custodia cautelare quando c’è il pericolo di reiterare il reato, di fuga, di alterare le prove.
Gli scienziati potevano attaccare nuovamente i soldati o aiutare i Na’Vi, quindi è necessario detenerli prima del processo. Per la Trudy, basta toglierla fuori dal corpo militare, non dargli più ordini e il pericolo di reitarazine è scongiurato. La detenzione sarebbe illegittima.

#1.215 Comment By Mauro On 25 gennaio 2010 @ 17:50

GSeck

Avatar non è un film di fantascienza. Il regista lo definisce science-fantasy. Mi trovo d’accordo

Mi stavo giusto chiedendo se sia fantascientifico, o fantasy; ci sto ragionando, ma potrebbe essere il secondo.

Quando un soldato disattende a un ordine non è il minimo sbatterlo in galera, ma il minimo è sottoporla a un giusto processo

Anche ammesso, però la lasci a piede libero, o la chiudi come misura cautelativa? Credo che rinchiuderla sarebbe stato piú realistico.

In più le frecce dei Na’Vi sono enormi (anche gli archi), e gli arcieri sono molto più forti degli umani. Non darei per scontato la loro debolezza rispetto ai proiettili

Su questo ci ho pensato anche io, ma non so quanto sia corretto: è vero che le frecce sono piú grosse (piú massa), ed è vero che i Na’Vi potrebbero essere piú forti degli Umani (piú velocità alla freccia); ma la velocità della freccia è superiore a quella del proiettile? Perché il contributo della velocità all’energia è molto maggiore di quello della massa.
Poi può essere realistico per altri motivi (vedi mio scorso messaggio), ma non so se la questione di dimensione e forza sia sufficiente.

Tapiroulant

Il deus ex machina degli animaletti: oltre che scontato e di pessimo gusto, è anche incongruente da un punto di vista tecnico. Perché il pianeta aspetta che tre quarti dei Na’Vi siano stati fatti a pezzi prima di farli intervenire? Perché non farli intervenire subito?

L’idea dietro la scena credo sia che l’aiuto è stato chiesto e i nativi si sono dimostrati disposti a morire e combattere piuttosto che cedere il posto (non solo a livello di pianeta, anche a livello di insediamento) in cui vivevano, da cui la richiesta è stata esaudita.
Infatti, gli animali non sono arrivati subito.

#1.216 Comment By Francesco On 27 gennaio 2010 @ 02:58

Ho visto ‘Avatar’ la settimana scorsa: a parte che il messaggio ambientalista è talmente scontato che per poco non vado in Cina e comincio a sparare a tutti i panda che vedo, ma i punti del film che meno mi hanno convinto sono ben altri.

Generalmente, una qualsiasi civiltà coloniale col disperato bisogno di materie prime non è molto incline alle pacifiche relazioni con gli indigeni in vena di rivendicazioni (cavolo, hanno sterminato i nativi americani per qualche ettaro di nulla in più, vuoi che non sterminino i bingo bongo blu per il rarissimo unobtanium? Suvvia, a questo proposito abbiamo esempi anche molto più vicini a noi…)
Ammettiamo che esista ipotetico mondo le cui risorse sono fondamentali per la sopravvivenza del genere umano. Ammettiamo di avere a disposizione una scienza assai più evoluta della nostra. Ammettiamo che questo pianeta sia infestato da alieni blu che, come viene mostrato sin dall’inizio del film, sono in uno stato di guerra aperta contro l’umanità. Ricordiamo che non ce ne frega niente della superficie del pianeta nè del suo ambiente, ci interessa solo quello che c’è sotto.
Ricordiamo che è una megacorporazione a gestire la campagna militare, corporazione che presumibilmente ha accesso ad un enorme ammontare di risorse. Inoltre, possedere un pianeta pieno di unobtanium significa molto probabilmente monopolizzare l’intero mercato per tutto il tempo a venire (i.e. guadagni e autorità pressochè illimitati).
Infine ricordiamo un ultimo, fondamentale dato di fatto: su Pandora non ci sono giornalisti, né attivisti dei diritti umani.
A me adesso vengono spontanee in mente (chissà perchè) le parole ‘GENOCIDIO’ e ‘NUCLEARIZZAZIONE TOTALE’. Sono io che sono cinico? Per fare qualche strada e alimentare il mercato del legname intere tribù amazzoniche sono state cancellate dal consorzio umano, figuriamoci cosa saremmo capaci di fare in un contesto di assoluta necessità come quello prospettato dal film!
Invece no: gli scienziati stanno a pasticciare coi cloni dei Na’vi, i militari sparacchiano qua e là, gli indigeni blu ammazzano qualche umano, si scava circondati da bestie feroci di ogni tipo. E la situazione continua così da un bel po’ di tempo.
Da questo si evincono diverse cose. Per esempio:

1) il significato di ‘bombardamento orbitale’ non è chiaro agli umani del duemilacento-e-rotti

2) il significato di ‘arma nucleare’ non è chiaro agli umani del duemilacento-e-rotti

Con una scienza che può riprodurre cloni alieni ed è in grado di far viaggiare nello spazio interi corpi di spedizione militari, l’intera ‘questione-Pandora’ sarebbe stata verosimilmente gestita in maniera assai diversa…. specie se coniughiamo le potenzialità della scienza futuristica all’intrinseca avidità del mondo corporativo. ;)
Vi faccio un semplice esempio:

PROGETTO-PANDORA AKA ‘TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO CHIEDERE SU COME FUNZIONA IL MONDO IMPRENDITORIAL-CORPORATIVO E CHE CAMERON NON HA VOLUTO DIRVI PER NON FAR SENTIRE TROPPO DELLE MERDE GLI SPETTATORI OCCIDENTALI’

CAPO DELLA MEGACORPORAZIONE [dall’alto del suo seggio]: “Questo è il punto della situazione su Pandora: gli indigeni ci sono ostili, sono più forti di noi, l’estrazione va a rilento, i costi lievitano e gli azionisti protestano. E se devo essere sincero, i nostri Power Loader con i mitraglioni fanno pure cagare. Esponete le vostre idee in merito, scienziati!”
SCIENZIATO-1: “Il problema non è legato alle nostre capacità militari, ma al nostro grado di empatia con il diverso, con il fantasma della nostra coscienza etica ed ecologica che ritorna a tormentarci! La mia proposta è quella di un avvicinamento sociale, psicologico ed ontologico ai nativi di Pandora, in modo da rendere finalmente complementari le nostre culture, a maggior vantaggio di entrambe. Io posso bioingegnerizzare alcuni ibridi Na’vi/umani in modo da potervi trasferire la coscienza di alcuni volontari umani precedentemente addestrati. Questi potranno interagire con i nativi e forgiare le basi di una lunga e duratura cooperazione tra i nostri due popoli. Pensate a quanto potremmo imparare da loro, e loro da noi! Mi rendo conto che il costo di questa impresa sarebbe molto alto, visto che gli oneri della nostra collaborazione comprenderebbero non solo lo sviluppo dei cloni, ma anche la costruzione di scuole e infrastrutture per i Na’vi, ma ritengo che in dieci… in quindici anni solari i nostri due popoli potrebbero godere di un clima di fiducia e rispetto reciproci, un clima che ci consentirebbe di avviare delle operazioni di scavo dell’unobtanium in modo circostanziato e sostenibile per la comunità dei Na’vi e per l’ambiente di Pandora.”
SCIENZIATO-2: “In soli sei mesi io posso bioingegnerizzare un virus che stermini selettivamente l’intera popolazione indigena di Pandora, virus a cui noi umani saremmo immuni. Nel giro di un anno potremmo dare il via ad una campagna di sfruttamento intensivo di tutte le risorse della zoosfera del pianeta, al costo di un decimo della cifra che il mio esimio collega intende richiedere.”
CAPO DELLA MEGACORPORAZIONE: “Affare fatto.”
[Preme un pulsante, e lo Scienziato-1 precipita attraverso una botola nella vasca dei piranha sottostante]

Il problema di Pandora è simile a quello di Dune: entrambi i mondi posseggono giacimenti di un materiale raro e preziosissimo, entrambi sono abitati da nativi poco avanzati tecnologicamente ma comunque temibili dal punto di vista militare, entrambi i mondi sono oggetto di attenzioni da parte di Corporazioni/Casate in cerca di profitto.
Solo che Frank Herbert non era Cameron, e nel descrivere la rivolta dei Fremen ci informa preventivamente che i Fremen pagano regolarmente il pizzo alla Gilda dei Navigatori affinchè non fornisca mai alle Casate dei satelliti spia o altri mezzi di controllo del territorio. Herbert ha pensato che in un’ambientazione futuristica come quella da lui creata fosse opportuno dare credibilità alla rivolta dei Fremen. Un sistema di controllo satellitare può fornire indicazioni preziose sugli spostamenti di un’armata che fa della rapidità e degli attacchi a sorpresa la sua arma migliore.
Su Pandora non ci sono di questi problemi: gli umani hanno shuttle e satelliti, e verosimilmente possono allestire una rete di supporto aereo che copra gran parte del territorio.
Invece no, gli umani del duemilacento-e-rotti sono stupidi. Oppure non sanno più cosa sono gli aerei. O entrambe le cose.

Inoltre, perchè i Na’vi risparmiano l’Eroe? Perchè lo introducono nella loro società? Il vecchio Capo blatera qualcosa a proposito di utilizzare l’umano a fini di intelligence, ma nel film non viene dato seguito a questo proposito. Lui è semplicemente lì, in mezzo a loro, fino alla fine: all’inizio concede qualcosa al buonumore del pubblico inanellando una serie di goffaggini, poi (secondo il più bieco paradigma razzista) il non-indigeno diventa il migliore tra gli indigeni (vedi alla voce ‘Balla coi Lupi’).
Invece di ucciderlo e di fargli lo scalp… ehm, di gettarlo in pasto alle bestie, i Na’vi lo tengono con loro perchè…. perchè… perchè SI’.

E,a proposito di uccidere, ecco a voi

LA VERIDICA HISTORIA, ovvero COME REALMENTE SAREBBERO ANDATE LE COSE SU PANDORA PER AMOR DI VEROSIMIGLIANZA.

MARINE: “OMFG Colonnello! Rilevo almeno 10000 scimmie blu in Vattelapesca Valley, e il loro numero è in continuo aumento! Jesus Fuck Christ, si stanno preparando ad attaccarci in massa! E ora cosa cavolo facciamo?”
COLONNELLO [masticando tabacco]: “Niente paura figliolo, calcolami la traiettoria di un razzo vettore dal punto di lancio più vicino, imposta le coordinate e armami una testata da due… anzi da cinque megatoni. Meglio stare sul sicuro, tanto a Vattelapesca Valley non c’è unobtanium che possa essere contaminato”.
MARINE: “Ma signore, non sarebbe meglio distruggere con del plastico uno dei loro simboli religiosi, tipo un tempio vuoto, in modo da spezzare la loro determinazione senza commettere orrendi crimini contro l’umanità?”
COLONNELLO [scartando un cheeseburger]: “Non diciamo cazzate figliolo, se sono così tanti è segno che tra loro c’è un leader, e per spezzare la determinazione dei rivoltosi non c’è niente di meglio che uccidere il loro leader. E magari anche un bel genocidio. A me piacciono i genocidi. Andiamo figliolo, cos’è quella faccia? Sono delle scimmie blu, mica umani civilizzati! Su con la vita! Sai quanto ci costerebbe questo corpo di spedizione se dovessimo protrarre la guerra per decenni? E poi noi mica siamo i buoni, in questo film!”
MARINE: “Ah che sciocco, signore, pensavo che fosse il set di Alien! … Colonnello, ho appena ricevuto una risposta dal satellite ‘Mengele’, le coordinate sono impostate e la testata è armata!”
COLONNELLO [tra un sorso e l’altro di Red Bull]: “Molto bene figliolo! Falli sparire dalla faccia di questo pianeta! E ricorda sempre: Peace through Superior Firepower!”

[pochi istanti dopo, a Vattelapesca Valley]:

CAPO NA’VI: “…E insomma noi li distruggeremo e li scacceremo da questo pianeta…”
NA’VI 1: “In quest’ordine? Prima distruggiamo gli umani e poi li scacciamo?”
CAPO NA’VI [tra sè]: “Ecco, lo sapevo che non dovevo farmi scrivere i discorsi dalla Strazzulla. Vuoi vedere che anche tra i miei fedelissimi c’è qualcuno che legge Gamberi Fantasy?…”
NA’VI 2: “…Ehi Capo, cos’è quella striscia bianca nel cielo?”
NA’VI 3: “Miracolo! E’ un segno della Grande Madre!”
NA’VI 4: “No…mi sembra più un…è…è…”
[LUCE]

Fine della rivolta su Pandora.

Se non vuoi scadere nel ridicolo per lo meno devi inventarmi il motivo per cui i Na’vi non vengano nuclearizzati all’alba della loro ribellione (già in atto prima delle vicende narrate nel film), roba del tipo:
L’unobtanium subisce un processo di degenerazione irreversibile una volta in contatto con agenti contaminanti o esposto a quantità anche minime di radiazioni gamma. Un bombardamento nucleare infiltrerebbe la crosta del pianeta di questi agenti,e poichè gran parte dei giacimenti di questo materiale si trovano negli strati geologici superficiali ne provocherebbe la distruzione. Dunque niente armi nucleari su Pandora.
E magari se me lo fanno sapere senza che un personaggio si spertichi nell’infodumping più retrivo è anche meglio.
E tutto questo serve ad escludere solo uno dei molteplici modi in cui i poveri nativi potevano essere spazzati via.

Cavolo, li avevano tutti lì, gli alieni erano ostili, la guerra era in atto, non ci voleva un genio per capire che una gran quantità di nativi avrebbe potuto essere pericolosa. Gettargli sopra qualche valanga di missili (di quelli seri, non i soliti Hellfire/Hydra 70) no? No. “Andiamo piuttosto a far saltare un tempio deserto e isolato: i nativi li abbiamo già gasati/fucilati/massacrati a sufficienza, sparargli adesso in testa qualche grosso calibro sarebbe disumano”… Ma forse l’etica non c’entra nulla, forse gli umani del duemilacento-e-rotti non hanno grossi calibri, solo qualche elicottero e i vecchi Power Loader di Aliens armati coi mitraglioni. Una spedizione militare al risparmio per salvare l’umanità. Sigh.

Cioè: chiamano un linguista per cercare di dare verosimiglianza al linguaggio dei Puffi Giganti, ma non pensano alla verosimiglianza dell’organizzazione militare di un corpo d’armata. Wow.

Sorvolo sull’elicotterista disertrice: gli umani del duemilacento-e-rotti non puniscono gli insubordinati. Anzi, fanno loro portare il cibo ai prigionieri con cui – in tutta evidenza – simpatizzano. :D
Ora comincio a capire perchè una razza del genere si trovi sull’orlo dell’estinzione nel duemilacento-e-rotti…

Altro capitolo: i plagi. Anzi no, un GRANDE MAESTRO come Cameron non plagia… rielabora :D
Non lo dico io, lo dicono i quarantasei avvocati che si può permettere.
‘Avatar’ è un clone de ‘L’Ultimo Samurai’, che era il clone di ‘Balla coi Lupi’ che era il clone di ‘Piccolo Grande Uomo’ e di ‘Un Uomo Chiamato Cavallo’ (uff). E non mi metto nemmeno ad alludere ai riferimenti letterari (tra cui lo stesso ‘Dune’). Quando si dice ‘film transgenico’… :D
Le dinamiche sono le stesse in tutti questi film, incluso l’amore interrazziale…. Solo che quando uno sviluppo narrativo viene riprodotto da un solo autore è plagio, quando viene scopiazzato da dozzine di autori allora (TA-DAAAAN!) diventa un ‘topos‘. Che vol di’? Significa che può essere sfruttato e reiterato a piacimento perchè è di sicuro effetto, tanto lo spettatore-bue-e-ignorante si ricorderà a malapena dell’ultimo film basato sul medesimo intreccio: basta far passare un opportuno numero di anni tra i due cloni.

Triste è anche notare come Cameron abbia plagiato (ooops, mi è sfuggito ancora!) la scena della macchina taglialegna dal cartoon Ferngully (in pratica è la stessa scena), e non soltanto quella… vedere per credere:
http://www.youtube.com/watch?v=D-SVpZrnF34

Infine una domandina a tutti: ma non vi siete strarotti le palle di vedere film la cui trama è pressapoco questa
http://www.youtube.com/watch?v=M_wKecbZnn8
???

Ho letto in giro i commenti di alcuni pseudo-critici sul fatto che la sceneggiatura sia solo un elemento marginale di un film, che l’aspetto cruciale di una produzione cinematografica risieda nell’intrattenimento, nell’immersività virtuale, negli effetti speciali, nella spettacolarità dell’esperienza visiva.
Secondo me questi sono i commenti dei critici che non hanno ancora scoperto il pejote. Dopo averlo provato sono sicuro che diserteranno per sempre le sale cinematografiche.
Ma, casi umani a parte, c’è da dire che gran parte dei cineamatori concorda sul fatto che la sceneggiatura non sia tutto, che l’occhio voglia la sua parte, che nell’aspetto visivo risieda metà del valore di un film, che trama e visione siano le due metà dell’opera, bla bla bla.
Benissimo. Allora io per i film come Avatar voglio pagare metà biglietto. Mi sembra equo.
Mi immagino le scene al botteghino: “Salve, cosa date oggi?” “Avatar, una lunga serie di immagini divertenti. Sono tre Euro e mezzo, grazie” “Ma io volevo entrare a vedere una bella storia” “Allora può entrare gratis, signore”.

Avatar è la versione moderna del caleidoscopio: un’incantevole magnificenza di forme e di colori che ti strappa il fiato per il tempo che ci guardi dentro. Poi lo getti via e te ne dimentichi.
Uhhhèèèè!!!!! Non è verooooo! In Avatar c’è anche un profondo messaggio ecologgico!
Uh, è vero: in più c’è anche il pistolotto eco-morale.
E’ come avere un caleidoscopio con su scritto ‘Save the Earth’, ecco.

Detto tutto ciò, bisogna ammettere che Avatar non è tutto da buttare. Il film non raggiunge il fetore di roba tipo ‘Terminator: Salvation’, ad esempio, o de ‘I Fantastici Quattro e Silver Surfer’.
Qui almeno ti puoi sballare con i colori lisergici della miglior CGI che ci sia in giro (lasciate stare gli inutili occhialetti e portate direttamente il pejote). Che culo.

#1.217 Comment By Mauro On 27 gennaio 2010 @ 08:48

Francesco

Generalmente, una qualsiasi civiltà coloniale col disperato bisogno di materie prime non è molto incline alle pacifiche relazioni con gli indigeni in vena di rivendicazioni

Non mi pare che venga detto che sono in disperato bisogno di materie prime; più che altro, c’è un materiale che vale tantissimo e lo vogliono.
Comunque, ho letto che nella prima versione del film veniva spiegato il perché del non-sterminio: l’idea era di fare dei nativi una forza-lavoro in loco, meno costosa che continuare a portare gente e meno dispendiosa (in termini anche di tempo) che aspettare di far crescere una popolazione umana locale.

figuriamoci cosa saremmo capaci di fare in un contesto di assoluta necessità come quello prospettato dal film

Da cosa hai avuto questa impressione di assoluta necessità? Personalmente non l’ho avuta, più che altro mi ha dato l’idea di “Qui c’è una marea di soldi”. Non mi pare parlino di assoluta necessità, di estizione, o simili.
Infatti dicono che gli Umani sono sul pianeta perché il minerale si vende a venti milioni al chilo, non perché hanno un disperato bisogno di materiali.

Inoltre, perchè i Na’vi risparmiano l’Eroe? Perchè lo introducono nella loro società?

Perché è stato prescelto, almeno stando alle loro credenze religiose; può non piacere la storia del prescelto, ma in una società tribale come quella presentata non mi pare strano che, convinti che sia stato scelto dal dio, lo accettino.

‘Avatar’ è un clone de ‘L’Ultimo Samurai’, che era il clone di ‘Balla coi Lupi’ che era il clone di ‘Piccolo Grande Uomo’ e di ‘Un Uomo Chiamato Cavallo’

Su questo concordo con quanto detto qui.

Sulle armi, stavo pensando… negli ultimi mille anni, sono apparsi i computer, le auto, gli aerei, i voli spaziali, il volo ultrasonico, ecc. Le armi sono ancora ferme; certo: sono diventate più leggere, hanno più penetrazione, sono più funzionali. Ma sempre un pezzo di metallo spinto in avanti da una carica esplosiva sono.
È vero che ci sono prototipi di altre armi, ma a tutt’oggi sono quelle a venire usate.
Il film è ambientato un centinaio di anni nel futuro, a memoria; è così improbabile che la tecnologia di spostamento si sia ancora evoluta, e le armi siano rimaste quelle? Magari con più penetrazione, più leggere, ecc., ma con lo stesso principio di base.

#1.218 Comment By Francesco On 27 gennaio 2010 @ 14:57

@Mauro:

Perché è stato prescelto, almeno stando alle loro credenze religiose; può non piacere la storia del prescelto, ma in una società tribale come quella presentata non mi pare strano che, convinti che sia stato scelto dal dio, lo accettino.

E’ stato prescelto, ma il capo dei Na’vi non si fida di lui e dice alla figlia che potrebbe essere utile per guadagnare qualche insight sugli umani (in pratica adotta la stessa tattica del Colonnello, rovesciandola). Dai dialoghi non traspare nessun interesse antropologico, inoltre i Na’vi sono già in guerra con gli umani: ma poi non succede nulla, non cercano di indagare su di lui, sugli spostamenti dei suoi compagni, non chiedono informazioni sugli armamenti degli umani (neanche in modo velato), niente. Il Prescelto è il Prescelto, d’accorso, ma i nativi non sembravano troppo coglioni fino ad allora… Preferisco leggere la cosa come un’ “esigenza di sceneggiatura”… Della serie ‘non elaboriamo troppe le cose, poi la metratura diventa eccessiva e i bimbigigi in sala sbadigliano tra una scena di bing-bing/bang-bang e l’altra’ ;)

Su questo concordo con quanto detto qui.

Si parla di archetipi.
Va benissimo.
Prendiamo la storia di Pocahontas (che a quanto pare ci riguarda da vicino), e poi consideriamo una delle sue trasposizioni filmiche: ‘Il Nuovo Mondo’ di Terrence Malick.
Non è il miglior film di Malick, benintesi, ma affronta il medesimo archetipo del film di Cameron.
Avatar si basa sull’assunto che questo archetipo è commovente e coinvolge il pubblico. Non lo manipola, non lo esplora: il Buono si innamora della Fanciulla bingo bongo e, siccome è Buono, diventa il migliore dei bingo bongo e li guida alla riscossa. Punto.
A parte il razzismo implicito in tutto ciò, si fatica a trovare qualche elemento che si discosti dallo scheletro dell’archetipo.
Ne ‘Il Nuovo Mondo’ non vi è riscossa, solo una (amara) presa d’atto dell’incompatibilità tra i due mondi, quello civile/razionale e quello animistico/selvaggio, tanto che le relazioni tra le due realtà finiscono sempre in una forma di colonizzazione (come quando Pocahontas accetta di vivere all’occidentale per amore del suo uomo).
Questo film è in parte lo smascheramento della pruriginosa storia d’amore interrazziale, e in parte un’analisi molto più approfondita dell’archetipo ‘Amore-difficile-in-un-contesto-ostile’. Non ci si ferma alla superficie, si rivisita il mito, si declina l’archetipo.
In Romeo e Giulietta (nel link che mi avevi postato si tirava in ballo anche Shakespeare) c’era una ben più profonda riflessione sul fato e sulla libertà degli individui,
‘Piccolo Grande Uomo’ è un film magnifico perchè adotta un’ottica simile: la civiltà indigena non è il ‘Bene’, né Jack (il protagonista) è un ‘Eroe’. Esiste solo il conflitto tra due popoli e tra le due anime di Jack. Ma per approfondire l’archetipo, per dire qualcosa di nuovo rispetto ad esso, devi sottrarre tempo alle immagini grandiose, alle scenografie maestose, alle scene di azione.

Il problema è che gli archetipi trattati da Hollywood (o almeno della Hollywood più recente) sono come le pubblicità dei Masters. Non scherzo. Sono schematici e ricorsivi, li racconti in tre secondi e già esauriscono la loro portata: non c’è da pensare, solo da vedere e da schierarsi dalla parte del giusto, in modo meccanico. Non sono archetipi, sono scheletri di archetipi.
Il contenuto etico è quello che conta, e viene reiterato senza grosse modifiche di sorta in nome del politicamente corretto (e dunque si macchia ineluttabilmente d’ipocrisia). E poi… poi non c’è altro. C’è il bing-bing/bang-bang.
In Avatar l’amore tra i due è il Bene perchè l’Amore è un sentimento Nobile. Punto.
L’Ultimo Samurai inneggiava ambiguamente all’onore virile, Balla coi Lupi (film senz’altro migliore) presentava il contatto coi nativi come l’evento catartico di un’anima tormentata, ma si fermava un attimo prima di andare oltre al solito impianto (razzista, beninteso) ‘nativi selvaggi – tutti nudi – grandi scopate – love in the grass – scopro la mia anima con lo sciamano del villaggio’.
E’ l’ottica del protagonista che rende le cose più complesse, non la scenografia o la magniloquenza delle immagini. Esse possono coadiuvare lo spettatore a recepire degli input, da sole sono un baraccone da Luna Park.
Anche in ‘Piccolo Grande Uomo’ le Giubbe Blu e la cultura che andavano importando erano connotate negativamente (erano ‘i cattivi’), ma Jack si sente ineluttabilmente ancora parte del loro mondo, nonostante lui voglia appartenere alla cultura nativa. La grandezza del film non sta nella schematizzazione, ma nel conflitto del personaggio, in cui bene e male formano un’unica entità indistinta.
Non c’è traccia di tutto questo in Avatar.
Personalmente non sono di quelli che si vergognano a divertirsi con qualche buon action-movie, ma saper cogliere la differenza tra i contenuti per me rimane imprescindibile.

Da cosa hai avuto questa impressione di assoluta necessità? Personalmente non l’ho avuta, più che altro mi ha dato l’idea di “Qui c’è una marea di soldi”. Non mi pare parlino di assoluta necessità, di estizione, o simili.

Perchè l’Unobtanium è fondamentale per l’umanità? Perchè la Terra è diventata un grosso sasso orbitante:

http://james-camerons-avatar.wikia.com/wiki/Terran

http://james-camerons-avatar.wikia.com/wiki/Unobtanium

:)

Sulle armi, stavo pensando… negli ultimi mille anni, sono apparsi i computer, le auto, gli aerei, i voli spaziali, il volo ultrasonico, ecc. Le armi sono ancora ferme; certo: sono diventate più leggere, hanno più penetrazione, sono più funzionali. Ma sempre un pezzo di metallo spinto in avanti da una carica esplosiva sono.
È vero che ci sono prototipi di altre armi, ma a tutt’oggi sono quelle a venire usate.
Il film è ambientato un centinaio di anni nel futuro, a memoria; è così improbabile che la tecnologia di spostamento si sia ancora evoluta, e le armi siano rimaste quelle? Magari con più penetrazione, più leggere, ecc., ma con lo stesso principio di base.

Mi sono informato: gli eventi hanno luogo nel 2154. ;)
Siamo nel 2010.
Sono 144 anni di differenza.

Una piccola domanda: secondo voi la tecnologia, le strategie belliche e il potenziale distruttivo degli armamenti nel 1866 (2010 – 144) era equivalente a quello di adesso?

Vi facilito il compito: eccovi una rappresentazione pittorica della Battaglia di Koniggratz, combattuta durante la Guerra Austro-Prussiana (1866):
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/fd/Battle_of_Koniggratz_by_Georg_Bleibtreu.jpg
Rispondete in buona coscienza. ;)
Se ci sono sempre state armi che devono essere impugnate questo non significa che gli strumenti d’offesa dal neolitico a oggi siano rimasti gli stessi, o *pressochè* gli stessi. ;) E’ un po’ come dire che siccome le meccaniche di funzionamento di un’arma prevedono lo spostamento di un corpo attraverso una traiettoria non c’è differenza tra il pitecantropo che lancia una pietra e la Morte Nera.

Inoltre è ben noto che i contesti bellici sviluppano la tecnologia secondo modalità opportune alle esigenze militari: secondo il BG di Avatar la Terra ‘was rocked by a significant intra-continental conflict in the 22nd century’ (cfr http://james-camerons-avatar.wikia.com/wiki/Terran). Dunque è presumibile immaginare che le potenze in gioco abbiano promosso uno sviluppo tecnologico militare pari o superiore a quello occorso durante la II Guerra Mondiale.

#1.219 Comment By GSeck On 27 gennaio 2010 @ 17:50

Uff, ma non ci muoviamo dalla stessa analisi scorretta?

AK-47: The original AK-47 and its numerous variants are the most widely used and popular assault rifles in the world; more AK-type rifles have been produced than all other assault rifles combined.

AK-47 sta per Avtomat Kalashnikova 1947
Il fucile d’assalto più usato del mondo, che da solo viene prodotto in quantità maggiore di tutti gli altri fucili messi assieme, è del 1947. Di 63 anni fa.

#1.220 Comment By Mauro On 27 gennaio 2010 @ 18:15

Francesco

E’ stato prescelto, ma il capo dei Na’vi non si fida di lui e dice alla figlia che potrebbe essere utile per guadagnare qualche insight sugli umani (in pratica adotta la stessa tattica del Colonnello, rovesciandola)

È possibile che sia un’esigenza di sceneggiatura (anzi: non ho problemi a credere che lo sia), ma di per sé visto come è presentata la cultura locale credo che l’essere il prescelto possa aver avuto il suo peso. Magari questo non è stato reso, ma visto il peso delle credenze locali, che nel corso del film traspare, credo non sia da escludere.

Personalmente non sono di quelli che si vergognano a divertirsi con qualche buon action-movie, ma saper cogliere la differenza tra i contenuti per me rimane imprescindibile

Certo; personalmente non voglio dire che Avatar sia il capolavoro definitivo, o che sia al livello degli altri che hai citato (che al momento non ho visto tutti). Solo, credo sia comunque un film godibile, che non merita una bocciatura totale.

Perchè l’Unobtanium è fondamentale per l’umanità? Perchè la Terra è diventata un grosso sasso orbitante

Qui c’è un bivio: valutare il film in base al film; oppure in base a tutto quello che ci sta dietro, ma non è rappresentato?
Nel primo caso, direi che lo stato di emergenza non traspare, se non minimamente (personalmente, non lo avevo colto); nel secondo, diverse cose (come per esempio i tentativi di avvicinamento pacifico con i nativi) acquisiscono una spiegazione.

Se ci sono sempre state armi che devono essere impugnate questo non significa che gli strumenti d’offesa dal neolitico a oggi siano rimasti gli stessi, o *pressochè* gli stessi. ;) E’ un po’ come dire che siccome le meccaniche di funzionamento di un’arma prevedono lo spostamento di un corpo attraverso una traiettoria non c’è differenza tra il pitecantropo che lancia una pietra e la Morte Nera

Certo, io stesso ho detto che si sono perfezionate, che sono diventate piú leggere, che hanno piú potere perforante, ecc.; ma di fatto il fucile di cinquecento anni fa si basa sullo stesso concetto di uno odierno: qualcosa esplode e spinge via qualcos’altro.
Quello che mi chiedevo, visto che una critica mossa è che le armi sembrano residuati del Vietnam, è se non sia possibile che in un futuro come quello del film il principio di base si fosse mantenuto, pur con tutte le migliorie, cosí come si è mantenuto fino a oggi. Ossia: evolute finché si vuole, ma sempre armi da fuoco?

#1.221 Comment By GSeck On 27 gennaio 2010 @ 18:50

@Mauro:
“Qui c’è un bivio: valutare il film in base al film; oppure in base a tutto quello che ci sta dietro, ma non è rappresentato?”
Bella domanda. L’opzione giusta è di certo la prima, dato che un film è pura rappresentazione e su quello ci si deve basare.
Ma facciamo attenzione: il fatto che la terra abbia bisogno dell’Unobtanium per le sue necessità energetiche non cambia le idee del fillm, ma le ripete.
È una ridondanza, in poche parole.
Infatti, come ho scritto, mentre i Na’Vi considerano ogni cosa che hanno un prestito di Pandora, gli umani vedono la Terra e la natura come un insieme di risorse da sfruttare.
Appena una risorsa finisce se ne cerca un’altra, a qualunque costo. Basti vedere come in Italia sia stia cercando di passare dal gas e dal petrolio al nucleare, anche se questo comporta molti più rischi in quanto a sicurezza.
L’idea del film è che deve cambiare il rapporto uomo-ambiente, avvicinandosi a quello ciclico dei Na’Vi, più naturale e quindi più umano.
Infatti, una volta finito l’unobtanium, cosa si userà? E a che costo?

Piccola precisazione: a quanto pare, secondo Cameron l’Unobtanium è un superconduttore. Quindi le mie deduzioni, dileggiate e paragonate a quelle dei creazionisti (seghe mentali, insomma), erano corrette, dato che ero arrivato alla stessa conclusione ragionando sul significato del film. Ma guarda un po’.

#1.222 Comment By GSeck On 27 gennaio 2010 @ 18:57

debba al posto di deve, sorry. La fretta.

#1.223 Comment By Cristiano On 27 gennaio 2010 @ 20:20

@Mauro

Alla fin fine, abbastanza d’accordo con buona parte delle tue obiezioni sul film, a parte:

Ho letto in giro i commenti di alcuni pseudo-critici sul fatto che la sceneggiatura sia solo un elemento marginale di un film, che l’aspetto cruciale di una produzione cinematografica risieda nell’intrattenimento, nell’immersività virtuale, negli effetti speciali, nella spettacolarità dell’esperienza visiva.

Su questa pseudo-critica, il Novecento ha formato un buon numero di avanguardie – prima applicate al teatro e poi al grande schermo – e ha dato alla luce alcuni capolavori sperimentali. Ti prego, riassumimi le incongruenze di Mulholland Drive e Inland Empire! Oppure i bachi di sceneggiatura de “La voce della Luna”.
Gli psuedo critici commentano con un gustoso LOAL la loro ottima insalata di peyotl.

#1.224 Comment By Cristiano On 27 gennaio 2010 @ 20:22

Pardon, @Francesco non Mauro… la fretta anche io (e il peyotl!)

#1.225 Comment By Francesco On 27 gennaio 2010 @ 22:54

@Cristiano:

Attenzione che io parlavo di film in formato tradizionale, non di esperimenti d’avanguardia.
Le avanguardie possono proporre tutto quello che vogliono, ma ‘Avatar’, sfortunatamente, non è una proposta d’avanguardia.
Avatar si presenta come un film a narrazione lineare corredato da una sceneggiatura mimetica (ovvero ‘fedele alle regole del suo contesto fittizio’): si presume dunque che tale sceneggiatura sia coerente, a meno che il regista non sottoscriva qualche poetica personale di stravolgimento dell’intreccio, e non è questo il caso, visto che Cameron non è David Lynch né il Tarkovsky di ‘Solaris’.
A questo punto qualsiasi incertezza o buco nella sceneggiatura diventa automaticamente un errore.
E che ci vengano risparmiate (please!) le fallacie autoindulgenti del tipo “Se Ionesco riempiva di buchi le sue sceneggiature allora posso farlo anch’io!” che poi suona come “Se Joyce scriveva senza rispettare la punteggiatura posso farlo anch’io quando scrivo il tema a scuola!”.
Le regole di strutturazione di una storia sono già in nuce nel formato e nel registro che l’autore intende adottare. E’ possibile ibridare i generi, è possibile persino mescolare sequenze in cui la sceneggiatura fila linearmente con altre in cui la trama zoppica o è poco credibile, ma il tutto deve essere motivato dalla poetica del regista, non dalla pigrizia dello sceneggiatore.
Su Internet sono ventilati (cavolo, adesso cerco il link!) commenti positivi in cui si celebra l’aspetto visivo di Avatar, e si screditano le opinioni negative in merito alla scontatezza del film, come se la sceneggiatura fosse roba da pallosi intellettualoidi da cineforum.
E in questo approccio non vi è nessuna presa di posizione filo-avanguardistica, solo la miopia mentale di chi si ferma all’impianto visivo di un’opera cinematografica – tralasciando tutto il resto.

Personalmente sottoporrei i suddetti pseudo-critici alla ‘visione forzata non-stop h24′ di veri film d’avanguardia in cui la sceneggiatura non conta una mazza, tipo i film di Brakhage, di Snow, della Deren o di Rybczynski (ma basterebbero i film di Warhol o i primi esperimenti surrealisti). Nonostante l’innegabile spettacolarità di alcune opere dei suddetti autori, vorrei proprio vedere chi resiste (senza pejote/pejotl/peyot/piotl, naturalmente ;) ) !

#1.226 Comment By Tapiroulant On 28 gennaio 2010 @ 00:53

Sono d’accordo con quasi tutto ciò che sostiene Francesco; nulla impedisce di fare film puramente visivi, o dove l’elemento visivo schiacci ogni altro elemento (la poetica di Greenaway e di Lynch), ma Avatar è semplicemente un film visivamente bello e sciatto nella sceneggiatura. E’ sciatto per esigenze hollywoodiane, ma rimane sciatto. Il messaggio ecologista è banale, inutile, stravisto, moralista, rattoppato giusto per far contente le mamme americane e gli artisti impegnati, e altri aggettivi screditanti.
Detto questo, Inland Empire fa cagare e Mulholland Drive è bello proprio perché non ha incongruenze.

#1.227 Comment By GSeck On 28 gennaio 2010 @ 14:12

Scrivere che un film è brutto perché il “messaggio” sarebbe sciatto, banale, inutile etc. è una bella fesseria. Il film Triumph des Willens della Riefenstahl è considerato un capolavoro della cinematografia, eppure il “messaggio” (i bei film non mandano sms, ma contengono idee) è sicuramente sciatto, banale, da film di propaganda: il nostro governo è supermoderno, superfigo, superpotente e così via. Ma queste idee sono espresse con una forza e una concretezza tali da renderlo un film stupendo, imitato anche oggi da grandi maestri del cinema.

In questo blog è stato detto che sarebbe irreale che “Non si spari senza problemi sulle scimmie blu” e che sarebbe irreale che “delle persone seguano i presunti consigli di un albero”. Come vedi le idee di Avatar sono ben lontane dall’essere scontate.

Non mi pare poi che nei film banali fatti per accontentare le mamme americane si faccia strage dei marines, che appaiono come i cattivi.

Infine, ognuno conserverà le proprie opinioni, ma non facciamo passare l’informazione secondo cui la critica colta avrebbe rigettato questo film, perché è falsa. I critici più stimati, quelli che adorano stroncare le megaproduzioni holliwoodiane, hanno espresso grandi lodi per questo film. I detrattori sono la minuscola minoranza.

#1.228 Comment By Tapiroulant On 28 gennaio 2010 @ 22:15

@GSeck: Gamberetta ha detto più di una volta che un romanzo può essere bello e affascinante nonostante le carenze stilistiche. Vorrei dire la stessa cosa per il cinema: un film può essere bello nonostante le carenze nella trama o nelle idee. Il che significa che il film è bello, ma che i suoi limiti (di trama, di idee, etc.) rimangono. La corazzata Potemkin è considerato un capolavoro, un’opera rivoluzionaria, nonostante si riconosca che il suo contenuto è grettamente ideologico, e che quindi lasci un po’ il tempo che trova.
Detto questo, due rilevazioni su Avatar. 1) Avatar è pieno di errori grossolani e passaggi che sono illogici, a prescindere dell’estetica o dei metri di giudizio che ciascuno di noi può adottare. Questi elementi minano la credibilità del plot e del film tutto, di conseguenza sono dei grossi difetti. 2) Ciononostante, come ho già detto non mi è dispiaciuto guardare Avatar: gli riconosco dei meriti e una generale gradevolezza, nonostante tutti i suoi limiti (che sono poi, in larga parte, i limiti congeniti di ogni blockbuster hollywoodiano). 3) Non venirmi a dire che tra i punti di forza di Avatar ci sarebbe il messaggio morale. Il messaggio ecologista e umanitario ha dei grossi problemi: a. E’ banale, nel senso che è lo stesso che viene reiterato in milioni e milioni di film, hollywoodiani e non; b. Di conseguenza è inutile, perché lo spettatore questo messaggio lo sa già a memoria; al massimo ha la funzione di essere ‘rassicurante’, familiare, e di suscitare un tiepido sentimento edificante che tanto piace all’uomo medio (ma ciò è disgustoso, oltre che reazionario e anti-artistico); c. E’ un messaggio sbagliato in sé perché è asettico: in un contesto realistico le cose non sarebbero potuto andare come vanno nel film – vedi alla voce 1) – ossia la popolazione di Pandora non avrebbe potuto vincere e salvare la foresta, perciò il messaggio è aria fritta completamente scollegata dalla realtà.

Detto questo, aggiungo varie ed eventuali (a costo di ripetermi):

“messaggio” (i bei film non mandano sms, ma contengono idee)

Evita di fare della piatta retorica sulla terminologia. Se non ti piace la parola ‘messaggio’ puoi sostituirla con ‘nucleo di idee’, ‘idea forte del film’, ‘tematiche’: in una parola, ciò che il film vuole comunicare. Detto fra noi il tema forte del film, quello che fa venire la gente al botteghino, è “porca puttana che figata 3D”; il resto è retorica che hanno appiccicato per l’esigenza hollywoodiana di una conclusione edificante (come già detto).

In questo blog è stato detto che sarebbe irreale che “Non si spari senza problemi sulle scimmie blu” e che sarebbe irreale che “delle persone seguano i presunti consigli di un albero”. Come vedi le idee di Avatar sono ben lontane dall’essere scontate

Avatar non tratta questi argomenti in modo adeguato, dato che si tratta di passaggi un po’ raffazzonati, che corrono sul sottile filo tra la coerenza narrativa e il cliché-deus-ex-machina-retorico. In particolare l’idea dell’albero che ‘sceglie’ il protagonista è di una banalità, di una scontatezza, di una tristezza infinita. Sull’altro punto ho già discusso con la Gambera e con altri.

Non mi pare poi che nei film banali fatti per accontentare le mamme americane si faccia strage dei marines, che appaiono come i cattivi

Non ti preoccupare: il pubblico americano ormai è abituato ad un gran mucchio di film con soldati americani cattivi e degni di ogni disprezzo. Tra l’altro il fatto che il film sia ambientato in un futuro remoto e che coinvolga un generico esercito del domani (piuttosto che, per dire, i militari americani impegnati in Iraq) contribuisce a non far scattare un meccanismo di empatia tra quelli e il pubblico.

#1.229 Comment By Pyros On 29 gennaio 2010 @ 02:12

Ma poi, questo 3D, era davvero poi tutta ‘sta gran cosa? Io della sua presenza non me ne sono quasi accorto. Le scene in cui ricordo di averlo percepito sono state giusto un paio. Il 3D che si vedeva in una vecchia attrazione di Gardaland secondo me era fatto meglio, e si usavano ancora gli occhialini rossi e blu.
Per quanto riguarda la faccenda “banalità”, “messaggio” e “incongruenze”, penso che siano temi trascurabili. Guerre Stellari era la trasposizione in chiave fantascientifica dell’archetipo della damsel in distress, ma il design e la mitologia che Lucas aveva creato per il suo film erano sfruttate talmente bene da far passare banalità e incongruenze in secondo piano. Per me, il vero difetto di Avatar è che è più vuoto di un sacco vuoto: non solo è banale, ma quel poco di mitologia che è stata creata con 400 milioni di dollari e 20 anni di studi non è stato sfruttato in modo serio – tutto viene raccontato e pochissimo viene mostrato, che è una regola fondamentale anche per il cinema. L’handicap di Jake Sully viene liquidato in tre secondi, e quando esce a spasso nel suo avatar se ne vedono molti altri attorno alla capanna, rendendo inutile l’importanza del suo coinvolgimento nel progetto. La magia della trasmissione della propria anima da un corpo all’altro viene trattata come se fosse una faccenda quotidiana, non mi ha offerto lo stupore che cerco in un film di fantascienza. E quanto è brutta quella scena di sesso tra esseri che non hanno genitali? E se nei loro codini i Na’vi hanno quegli affari che gli permettono di collegarsi con gli altri animali, perché non è stata sfruttata quest’idea per farli collegare tra di loro durante l’accoppiamento?
Per me Avatar poteva avere buone potenzialità anche sul punto di vista narrativo, ma la sua serietà è andata completamente a farsi benedire in mezzo a personaggi inesistenti e a dei dialoghi dimenticabili.

#1.230 Comment By GSeck On 29 gennaio 2010 @ 02:24

Vabè. MI dispiace non trovarmi d’accordo con te, Tapiroulant, perché ho apprezzato molto alcuni tuoi interventi su altri argomenti. Ma su Avatar non ci siamo.
Se arriviamo a dire che Avatar avrebbe dei limiti tecnici, siamo all’acriticità, all’assurdo.
Sarebbe bene ammettere che, dopo una noiosissima mitragliata di post, le accuse di illogicità e grossolanità di alcuni passaggi non sono state dimostrate. Neanche di striscio. Affermare che avrebbe “i limiti congeniti di ogni blockbuster hollywoodiano” dimostra il pregiudizio con cui si è guardata quest’opera. E non dimentichiamo che basarsi su archetipi è tutt’altro che un difetto, tutt’altro che copiare o banalizzare. Vorrei anche farti notare che il pubblico americano vede i marines come “i cattivi”, morire. Vede “i cattivi” indossare la stessa divisa dei loro amici, dei loro parenti, dei loro figli. È abbastanza per far scattare il meccanismo dell’empatia.

Fra messaggio, tematiche e nucleo di idee ci sono differenze abissali. Meglio non stare qui a spiegarlo, sono elementi base nella critica affrontati già milioni di volte.
Dire che qualcosa è scontato, banale, retorico e così via, è inutile. Aggettivi usati perché sono gratis. Le idee stratificate di Avatar, che ne fanno un’opera spiccatamente autoriale, non possono lasciare indifferente uno spettatore che ha la voglia e il coraggio di affrontarli. Solo scimmie blu da ammazzare, una religione illogica (?) perché segue un albero. Spero di non doverti spiegare come contraddicano lo stile di vita e la mentalità odierna.

Puoi saltare a piè pari la parte della critica se ti fa comodo, ma rimane il fatto che la grande critica, quella un po’ snob per intenderci, ha apprezzato Avatar nella quasi totalità. È un dato di fatto. Qua sono la minoranza, come accade sempre nei blog a chi non la pensa esattamente come il moderatore, perciò, come ho già detto, è facile battermi nello scontro dialettico. Ma fuori da qui, sono in vergognosa maggioranza. Qualcosa vorrà dire.

#1.231 Comment By Tapiroulant On 29 gennaio 2010 @ 11:38

@GSeck: Senti, tu sul mio conto puoi pensarla come ti pare, ma non trovo giusto che tu affermi una falsità oggettiva come il fatto che io sarei stato superficiale o che non avrei dimostrato niente.
Al contrario, ho scritto paragrafi e paragrafi di argomentazione su praticamente qualsiasi incongruenza del film che sia stata tirata fuori, a partire da “la diserzione di un soldato è credibile, e da cosa è dettata?”, per finire con una breve ricognizione storica sulle alleanze tribali contro nemici comuni. Ho tirato in ballo letteratura, antropologia, storia. Mi sono dilungato più e più volte.
Dall’altra parte, vedo che tu invece tendi facilmente a considerazioni del tutto avulse dal film e preconcette, argomentazioni del tutto aprioristiche come l’idea che se la critica ha apprezzato quasi unanimemente il film allora vuoldire che ha ragione (?), che se uno critica questo film è snob, o addirittura che lo facciamo per ingraziarci Gamberetta (!). Le mie argomentazioni, GSeck, entrano molto più nel merito delle tue, sono più precise delle tue, e meno tendenziose.
Inoltre, un appunto sul mio rapporto con Gamberetta. Io e lei non andiamo per niente d’accordo: ci saremo scontrati una decina di volte su praticamente ogni argomento; dal suo primo romanzo alle possibilità di un’interpretazione oggettiva di un’opera, dal modo in cui trattava Bianchini a diversi punti delle sue regole di scrittura, e ho polemizzato con lei anche su Avatar. Quindi, non venirmi a dire che io mi trovo in una posizione di supremazia nella discussione, o che ho gioco facile perché do ragione alla webmaster. Non ci sarebbe posizione più lontana dalla verità.

Detto questo, un altro po’ di varie ed eventuali, giusto per amor di precisione:

Affermare che avrebbe “i limiti congeniti di ogni blockbuster hollywoodiano” dimostra il pregiudizio con cui si è guardata quest’opera

Guarda che non è una mia invenzione. Tutti i film di epica hollywoodiana seguono il medesimo plot. Puoi chiamarlo archetipo: va bene. Puoi dire che gli archetipi sono belli: va bene. Rimane il fatto che la stessa identica intelaiatura (in cui le variazioni da film a film sono l’elemento accidentale, mentre l’essenza rimane sempre la stessa) è riproposta in ogni stramaledetto film di questo tipo.

Vorrei anche farti notare che il pubblico americano vede i marines come “i cattivi”, morire. Vede “i cattivi” indossare la stessa divisa dei loro amici, dei loro parenti, dei loro figli. È abbastanza per far scattare il meccanismo dell’empatia.

Per verificare se l’empatia scatti o meno è sufficiente guardare le reazioni degli spettatori. Se quando i Na’Vi frecciano a morte i soldati, il pubblico soffre, allora l’empatia è scattata; se il pubblico si esalta, vuoldire che è empatico con i Na’Vi e non con i soldati, oppure con nessuno dei due ma di certo non con i soldati. Bene: la gente in sala era esaltata, io mi divertivo. A quanto ne so, nessuno soffriva durante quelle scene (se non quando morivano i personaggi chiave: la Trudy, la scienziata, etc. – forse). Ergo: non c’era empatia con i soldati. E’ molto semplice.
A dicembre invece sono andato a vedere A serious man, dei Coen: l’empatia che si instaurava col protagonista era tale che la mia ragazza a un certo punto voleva lasciare la sala perché non ce la faceva più. E anch’io, un bel groppone sullo stomaco ce l’avevo. Questa è l’empatia.

@Pyros: Guerre Stellari non mi ha mai fatto impazzire, detto francamente, e questo perché il plot ondeggiava tra il ridicolo e il banale, e alla fine il tema era la stessa solfa del ‘salva l’universo dalla tirannia, viva la libertà e l’indipendenza dei popoli’. Sì, queste cose mi stufavano anche da piccolo. Dove il film mi piaceva era quando proponeva ‘ecosistemi’ affascinanti: nello specifico solamente due, il pianeta Tatooin (adoravo il bar gestito dal vermone) e la palude dove Yoda addestrava Luke. Punto. Ah sì: e le spade laser!
Sono comunque d’accordo su quello che dici, quando parli di idee male sfruttate. Credo che non abbiano fatto vedere le fibre ottiche che si intrecciavano durante la scena di sesso perché altrimenti molti genitori coscienziosi si sarebbero indignati (lo sai come sono i wasp). Invece a me è piaciuta parecchio la scena degli avatar che giocano a basket: mi è parso un dettaglio vivido, piacevole, oltre che sensato; univa la sensatezza – immagini che stiano giocando per abituarsi a pilotare bene l’avatar – a un elemento di gioco infantile che risaltava sulla generale atmosfera seriosa dell’operazione militare. Quel che non ha senso invece è che Jake dopo tre secondi diventi un guidatore provetto. Da che mondo è mondo, la fusione psicofisica nella fantascienza ha sempre creato immensi problemi gestionali e richiesto un certo addestramento.

#1.232 Comment By GSeck On 29 gennaio 2010 @ 18:09

Sembra che su questi lidi la parola oggettivo vada giù come acqua. Io ne farei un uso più oculato.
Se guardi tutti i blog, tutti, i casi in cui la maggioranza la pensa diversamente dal webmaster sono rarissimi. Anche qua è così, non c’è nulla di strano. Quindi sì, hai gioco facile e ti trovi in una posizione di supremazia. Ma bada, non ti ho mai dato del leccaculo.
Puoi dilungarti quanto ti pare, rimane che nulla è stato dimostrato: l’ultima perla che mi offri è quella secondo cui non avrebbe senso la “fusione psicofisica” di Jake con l’avatar perché avvenuta in poco tempo. La base scientifica consiste nel fatto che di solito, nella fantscienza accade diversamente. ‘ccidenti, che prova scientifica. Evito anche di spiegare le differenze tra plot e archetipo, che mi paiono ovvie.
Sulla questione soldati, preciso che noi non siamo statunitensi e non abbiamo parenti marine, quindi è fuori luogo tirare in ballo le nostre sale. E quando qualche statunitense plaude alla sconfitta degli statunitensi stessi, vuol dire che il film è riuscito a far stare gli spettatori dall’altra parte. Grazie all’empatia. Poi se A serious man ti ha dato l’amato groppone e l’agognata sofferenza, magari è avvenuto solo perché è un film drammatico e Avatar no. È risaputo (spero) quanto la sofferenza crei più empatia, a livello superficiale, rispetto al divetrtimento.

Purtroppo la maggioranza degli italiani si sente minoranza, persone di cultura superiore non capite dal popolo bue. Io invece tendo a farmi qualche domanda se tutti la pensano in modo diverso. Se la quasi unanimità della grande critica la pensa diversamente da te, io magari la metterei in modo più umile. Non dico di cambiare idea, magari hai ragione tu, però darei meno presuzione di oggettività alle affermazioni.

#1.233 Comment By Tapiroulant On 29 gennaio 2010 @ 19:39

Caro GSeck, non so più come fartelo capire: io sono in disaccordo con Gamberetta, okay? Sono in disaccordo con colei che comanda qui! D-I-S-A-C-C-O-R-D-O. Cos’è che non capisci?
Sì: sono in disaccordo contemporaneamente con lei e con te!!!! Incredibbile! Del resto io passo la mia vita ad essere in disaccordo con quasi tutte le persone su quasi qualsiasi argomento, quindi la situazione non mi sorprende.

Se la quasi unanimità della grande critica la pensa diversamente da te, io magari la metterei in modo più umile. Non dico di cambiare idea, magari hai ragione tu, però darei meno presuzione di oggettività alle affermazioni.

Sì, lo dicevano anche a Galileo. (attenzione!!!: mi sto paragonando a Galileo! Temo di non essere abbastanza umile per sostenere una conversazione. Pensavo che in una discussione servissero logica, rigore argomentativo e coerenza; invece no, serve l’umiltà. In altre parole: TACI STRONZO tu non sei un grande critico!!).

Puoi dilungarti quanto ti pare, rimane che nulla è stato dimostrato: l’ultima perla che mi offri è quella secondo cui non avrebbe senso la “fusione psicofisica” di Jake con l’avatar perché avvenuta in poco tempo. La base scientifica consiste nel fatto che di solito, nella fantscienza accade diversamente. ‘ccidenti, che prova scientifica.

Veramente è lo stesso film a dirlo. Prima di avatarizzare Jake, la scienziata gli dice che ci vogliono mesi per padroneggiare il controllo di un avatar, ed è detto a più riprese che non si tratta di una cosa facile. E comunque c’è una regola della letteratura fantastica che dice: se utilizzi un’invenzione ormai ‘istituzionalizzata’ dal genere che però funziona in modo differente dalla sua versione istituzionalizzata, devi rendere ragione del cambiamento. In Avatar, il messaggio che passa è: tutti gli altri fanno la consueta fatica ad abituarsi a controllare l’avatar, Jake no perché è speciale.

Sulla questione soldati, preciso che noi non siamo statunitensi e non abbiamo parenti marine, quindi è fuori luogo tirare in ballo le nostre sale. E quando qualche statunitense plaude alla sconfitta degli statunitensi stessi, vuol dire che il film è riuscito a far stare gli spettatori dall’altra parte. Grazie all’empatia.

Cosa ti fa pensare che quelli siano un corpo americano, innanzitutto? Essendo ambientato nel futuro, potrebbe trattarsi di un esercito mondiale. Anche oggi,nelle zone di guerra importanti vengono inviati contingenti ONU: mi risulta che siamo impegnati anche noi nelle missioni americane (in Iraq, in Afghanistan; lo eravamo in Kosovo…). L’empatia quindi dovrebbe scattare in Italia come negli States.
Detto questo, ciò che tu stai cercando di dirmi è che gli americani, guardando la battaglia finale di Avatar, hanno fisicamente sofferto per i militari che venivano spappolati dai Na’Vi e dai rinoceronti? Stai quindi cercando di dirmi che Avatar è un film impegnato (impegnato tipo Gomorra) perché ci sono i soldati?
A questo punto mi sorge una domanda laterale: ma tu sei uno di quelli che crede nell’importanza sociale della Giornata della Memoria o cose del genere?

Comunque devo dire una cosa: me la sono sempre presa con Gamberetta perché trattava a pesci in faccia le persone un po’ dure di comprendonio, ma adesso improvvisamente, chissà perché mi sento un po’ empatica con lei! (oh no: vuoldire che mi sono schierato con la webmaster!).

#1.234 Comment By Pyros On 29 gennaio 2010 @ 20:27

Ecco. Bravo. Adesso che hai reagito in questo modo, chi glielo spiega più a GSeck che non sei un leccaculo?

#1.235 Comment By Francesco On 29 gennaio 2010 @ 20:47

@GSeck:

‘Il Trionfo della Volontà’ non è un capolavoro della storia del cinema, non mistifichiamo. E’ un film importante per la tecnica cinematografica, esattamente come lo sono stati film come ‘Nascita di una Nazione’, ‘Ottobre’, come i primi corti dei fratelli Lumière o le sperimentazioni di Vertov.
A prescindere dal loro contenuto, questi film hanno contribuito a creare l’alfabeto tecnico e stilistico della regia moderna (per il taglio delle riprese, l’uso di una strumentazione innovativa, la strutturazione delle scene etc.), e gliene va dato atto.
Oggi, nel 2010, non conosco appassionato di storia del cinema che non guardi questi ‘capolavori’ al fast forward (e senza sbadigliare più o meno frequentemente).
Sono film importanti, ma il fucro della loro importanza (l’impianto tecnico e scenografico) è ormai irrimediabilmente datato. Ciò può apparire anche ingiusto, dal momento che il linguaggio filmico di qualsiasi opera cinematografica odierna è debitore di questi illustri antenati.
A tutt’oggi però è come se l’architetto di un grattacielo osservasse la baracca di legno di un uomo primitivo e dicesse “Beh, era un bel passo in avanti rispetto alle capanne di sterco”.
E poi cavolo se sono noiose, queste vecchie glorie del cinema.
Eppure anche tra le vecchie glorie ci sono quelle che non tramontano.
Ci sono i film che rivedresti sempre, anche se sono in bianco e nero, anche se hanno le didascalie invece del sonoro: da ‘Luci della Città’ a ‘Quarto Potere’ (film relativamente più recente, anche se in bianco e nero), ci sono esempi di opere che non sono mai tramontate, e che saranno godibili dal pubblico del 2050 come lo sono stati da quello del 1980. Cos’hanno questi film in più degli altri? Hanno una bella storia dietro.
Una bella sceneggiatura, delle belle idee.
Poi ci sono anche i film (come ‘Quarto Potere’) che coniugano la genialità della storia con la raffinatezza dell’innovazione tecnica, e allora siamo nell’Olimpo del cinema. Ma in genere se la storia è bella e convincente (oltre che coinvolgente), si sorvola volentieri sulla realizzazione, anche nei casi di film in cui la regia è un poco sciatta (tipo nel free cinema inglese, tanto per fare un esempio basato su gusti personali). Il contrario avviene solo per il periodo immediatamente successivo all’uscita del film. Una trama banale, inorganica o sconclusionata desta al massimo indifferenza. Poi, semplicemente, la memoria sovrascrive.
Tra 50 anni, quando Avatar sarà un film tecnicamente datato, chi lo considererà più un ‘capolavoro’? Magari sarà un film importante, certo: ma i ‘capolavori’ sono quelli che reggono all’urto del tempo.
E’ difficile dire sin da subito se un film è un capolavoro o no… esistono anche i bei film che invecchiano male. Ma di sicuro è possibile riconoscere fin da subito i film che il tempo non risparmierà, se si è un pochino scafati.
E Avatar, ahimè, è uno di essi.

[Nel 2060]
“Ma lo sai che i primi film ambientali li proiettavano su uno schermo piatto? E che per rendere l’effetto tridimensionale lo spettatore doveva essere munito di visori speciali?”
“Ah ah ah, mi stai a prende’ per il culo…”
“No no, davvero! Dico davvero! Il primo film in cui la grafica computerizzata e gli effetti 3-D si sono sposati alla perfezione si chiamava ‘Avatar’. Pensa che non c’erano nemmeno gli odori sintetizzati!”
“Wow, molto vintage! E di che parlava questo ‘Avatar’?”
“E che ne so?”

Quanto ai consensi che ha riscosso, personalmente non me ne potrebbe importare di meno: do valore solo alle opinioni di alcuni critici e mi confronto con i loro pareri.
Poi, se mi va, mi faccio due risate leggendo Ciak o facendo un giro su Rotten Tomatoes :P

#1.236 Comment By Tapiroulant On 29 gennaio 2010 @ 21:51

Direi che sono del tutto in sintonia con quanto detto da Francesco.

@Pyros: Se voleva capire aveva già capito^^’

#1.237 Comment By Mauro On 30 gennaio 2010 @ 10:21

Tapiroulant

Cosa ti fa pensare che quelli siano un corpo americano, innanzitutto?

Se non ricordo male, ci sono almeno due elementi che puntano in quella direzione: che li chiamino “marine”, e che venga detto qualcosa del tipo che una volta che si è marine non si smette di esserlo.
Certo: non viene detto che siano i marine degli Stati Uniti e quelle potrebbero essere coincidenze; ma credo siano sufficienti se non altro ad aiutare l’associazione.

#1.238 Comment By Drest On 31 gennaio 2010 @ 04:01

Visto avatar.
Una baracconata visuale, senza profondità, senza trama, con personaggi inutili e buchi nella sceneggiatura che fan passare i tram.

#1.239 Comment By BastaConLaDroga On 17 ottobre 2010 @ 09:24

Scusa se faccio del gossip a buon mercato ma mi è stato detto che hai da poco superato i vent’anni. Se ciò fosse vero: lodi, lodi, lodi, prelibatezze, squisitezze, liquirizia & ettolitri di birra ancora più di prima.

BCLD

#1.240 Comment By Merphit Kydillis On 21 ottobre 2010 @ 11:37

Come l’anno scorso, andrò a Lucca Comics (sarò lì il 1° novembre), e quest’anno ci saranno Terry Brooks e Licia Troisi.

La Spada di Shannara e suoi seguiti non ne ho mai letti. Nihal dalla Terra del Vento e simili purtroppo sì. Ma quest’anno becco Licia di sicuro! (L’anno scorso, per un pelo, avevo mancato Elisa Rosso ma avevo visto la rappresentazione di Nephandum… Ma Licia stavolta non mi sfugge!

Per grazia degli Otto Dèi troisiani: Licia, mi spieghi come c***o ha fatto Nihal ne Il Talismano del Potere ha trovare provviste d’acqua e cibo per un mese in una foresta totalmente pietrificata?! Forse che ti eri ispirata ad una partita di Dungeons and Dragons 3.0con un elfo ranger di 32° livello pompato al massimo gradi in Sopravvivenza? Sennò mi restituisci i soldi

E dico sul serio ^_________^

#1.241 Comment By DagoRed On 21 ottobre 2010 @ 18:59

Probabilmente OT:

Qui qualcuno segue wolfstep?
Perchè oggi per caso ho letto questo:
http://www.wolfstep.cc/2010/10/critica-capricciosa-e-letteratura.html

In particolare

Un esempio di quel che sto dicendo e’ un blog letterario che mi piace leggere ma ultimamente sta subendo una deriva narcisistica spaventosa, che e’ il blog di Gamberetti Fantasy.

#1.242 Comment By Gamberetta On 21 ottobre 2010 @ 19:39

@DagoRed. Il tizio è un troll conclamato, è inutile perderci tempo.

#1.243 Comment By Clio On 21 ottobre 2010 @ 21:48

Il tizio è un troll particolarmente rozzo. La sola risposta ottenibile è “io ho ragione e sono più ganzo di te :P”. Cela va sans dire, parlando di mocciosi viziati, che il mio viziatissimo cuginetto tredicenne possiede abbastanza strumenti da difendersi molto meglio :-S

#1.244 Comment By DagoRed On 22 ottobre 2010 @ 12:03

In più adesso si è messo a dar lezioni di scrittura fantasy anche lui.
Tipo che, se alla fine del mio ipotetico romanzo tutti gli elfi non sono schiattati, allora non sto rispettando i canoni tolkeniani, indi non sto scrivendo fantasy, e per ciò devo andare a fare sesso anale con degli ovini.
Boh!

#1.245 Comment By Clio On 22 ottobre 2010 @ 22:30

Meno male che il canone era una boiata. Ragazzi, va bene difendere posizioni idiote, ma restare coerenti con se stessi per più di due post non dovrebbe essere diufficile XD

#1.246 Comment By DagoRed On 25 ottobre 2010 @ 11:55

Don’t feed the troll

#1.247 Comment By tasso barbasso On 25 ottobre 2010 @ 12:03

@DagoRed.

Se ti riferisci a quello che ho appena scritto, allora devo essermi spiegato molto male…

#1.248 Comment By DagoRed On 25 ottobre 2010 @ 12:30

Mi riferivo a Francesco.

#1.249 Comment By tasso barbasso On 25 ottobre 2010 @ 12:38

@DagoRed.

Come non detto…
Il tuo commento è arrivato immediatamente dopo il mio e non vedevo riferimenti ad uno specifico argomento…

#1.250 Comment By Mad Dog On 25 ottobre 2010 @ 22:54

@fabio: Ehi ciao uomo senza palle! E’ proprio da uomini duri e puri lanciare badilate di merda sugli altri autori usando l’anonimato, complimenti, davvero, meriti un vero e sentito e profondo rutto di approvazione! Bravo! Sai che se questa lobby fosse vera a quest’ora mi avrebbero mandato a farti sbudellare allegramente? E poi ti avrei servito cotto al puntino in una di queste cene fantasy, anche se scommetto che hai il sapore di topo morto. Rancido. Sai, si acquista questo sapore quando si rosica. E tu stai rosicando tantissimo caro Fabio. Si vede. Eh non ti invitano alle cene, alle manifestazioni, non ti fanno le recensioni belle, non ti commentano su FB. E vorrei vedere! Probabilmente sono due i motivi o puzzi come un caprone o hai pubblicato con una casa editrice a pagamento. Forse entrambi. Però ti sei dimenticato di dire che questi autori cattivi, cattivi, tutti amici ti hanno pure rubato il ciuccio! E guarda caso, è colpa loro se il tuo libro ha venduto due copie in croce! Che malvagi! Sono proprio pessimi questi autori fantasy tutti amici. Davvero. Non sei andato a piangere da chi ti ha pubblicato? O anche loro fanno parte della congiura? ODDIO MIO ho capito fanno tutti parte della congiura tranne te! Sei fottuto amico… non c’è scampo! Non ti resta altro che buttarti in politica, con le stronzate che dici, ti eleggeranno di sicuro in questo vostro paese della banane…. Poi scusa è, testa di microcefalo, ma secondo te agli autori italiani di fantasy frega l’approvazione della Gambera? E che sono masochisti? XD

@per la maggior parte dei commentari che come caproni seguono quello che scrive la Gambera: Voi non sapete ragionare con la vostra testa manco di striscio vero? Caproni che siete… (e vi fate anche incaprettare allegramente! Masochisti anche voi?) Anche voi rosiconi della Madonna vero? Ma una farvi una vita no? Sempre a commentare in massa come caproni…

@Gambera: ci sarebbe tanto da dire ma riassumo velocemente, come al solito, e devi aver imparato dal tuo premier il nano malefico, riesci a stravolgere ogni discorso e ad interpretarlo a modo tuo. E lo fai solo per un motivo perché vuoi visibilità, dato che nessuno ha voluto pubblicare la tua schifezza di libro è stato rifiutato da tutte le case editrici del globo-terraqueo. E stai rosicando. Ma tanto. E si vede. Fai tutta la acida, la saputella, la rabbiosa. Mi fai pena. Davvero. Ma va farti una scopata! E scarica tutta ‘sta energia negativa che hai accumulato con il rosicamento. Perché tanto tutta questa rabbia, tutto questo odio, che riversi nel blog cosa ti porta? Soldi? Ricchezza? Uomini nudi e muscolosi nel tuo letto? La pubblicazione del tuo… oh scusa… quello te l’hanno rifiutato. Ho messo del sale nelle ferite? Mi piace mettere il sale nelle ferite, fa diventare più succulenta la vittima sacrificale! Dicevo, e te lo dico con gli occhi dolci in stile anime, per quanto un demone cornuto come me possa fare gli occhi dolci in stile anime, io ti dico:

“PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR”

Che sta a significare, fatti una vita, i blog sono effimeri, e quando il tuo blog sarà dimenticato, la gente ancora parlerà degli autori che tanto disprezzi mentre quando qualcuno dirà “Gamberi Fantasy”, penserà ad una ricetta di cucina giapponese.

Ah e poi, prima che me ne vada sbattendo la porta rumorosamente, attaccato l’autore nel personale per quello che scrive è da idioti e vigliacchi. E’ come se io arrivassi qui nel tuo marcescente blog, lo leggo, non mi piacciono gli argomenti e quello che scrivi e dico “La Gambera per me è una cogliona!” E questo quel che fai tu dando dell’handicappato e gli altri begli epiteti che usi di solito.

E’ giunto il momento dell’addio… tanto mi bannerai sicuramente. Io lo farei se fossi in te. Si bannami. Si dai. Mi piace quando fai la bannatrice!

#1.251 Comment By Gamberetta On 25 ottobre 2010 @ 23:40

@Mad Dog.
Allora “Mad Dog” o “Imp. Bianco” o “Francesco Roghi” o come altro ti fai chiamare, non hai neanche un minimo di dignità?

Uno che mi rivolge complimenti del genere:

Condivido di trapassarla con la Spada di Nihal. Però Mad dice che prima lui vuole farci sesso, poi la puoi ammazzare pure.

Mentre l’amyketto tuo:

impo: ho un’idea, la trapassiamo e mentre agonizza Mad fa quel che più gli aggrada

Con che coraggio viene ancora qui? Mistero.
Detto questo la tua presenza non è gradita. Se te ne vai e non torni più è meglio. Grazie.

#1.252 Comment By DagoRed On 26 ottobre 2010 @ 10:54

Gamberetta, a me sta simpatico. Ti prego, ti prego, possiamo tenerlo?
Giurò che me ne occuperò io. Lo porterò in giro a trollare ogni giorno. Lo nutrirò di flame a buon mercato. Lo porterò al veterinario dei fake quando sta male e gli vorrò sempre tanto bene.
Allora, posso?

#1.253 Comment By Ste On 28 ottobre 2010 @ 17:07

Una domanda/curiosità: esiste un numero massimo di personaggi per un romanzo?
Probabilmente sembra (e sicuramente è) una domanda idiota però secondo me troppi personaggi (escludendo le comparse) annacquano il tutot facendo perdere il filo della trama.

#1.254 Comment By Gamberetta On 28 ottobre 2010 @ 21:38

@Ste.

Una domanda/curiosità: esiste un numero massimo di personaggi per un romanzo?

Direi di no. Ovvio che più personaggi ci sono più è facile confondere il lettore, però non vedo nessuna limitazione teorica.
Personalmente sono per i pochi ma buoni. Preferisco 2-3 personaggi ben delineati che 20 abbozzati. Però se una persona è capace di scrivere un romanzo di 6.000 pagine con 50 personaggi ben sviluppati, si accomodi.
I sei volumi del ciclo dell’Oscurità di Turtledove saranno un totale di 4.000 pagine o giù di lì e ci sono una trentina di personaggi principali. La faccenda più o meno funziona (anche se nessun personaggio mi è parso memorabile).

#1.255 Comment By Ste On 29 ottobre 2010 @ 07:55

Grazie e buona giornata.

#1.256 Comment By DagoRed On 29 ottobre 2010 @ 14:41

IMHO anche Martin gestisce bene la sua caterva di personaggi.

#1.257 Comment By A.D. On 29 ottobre 2010 @ 19:28

@ Emile
Li dovresti almeno avere un paio di coglioni. Se ti sono già cascati da piccolo non prendertela con chi non conosci!

PS: se Manzoni vi sta sulle bocce dai banchi di scuola non significa che non abbia scritto uno dei maggiori capolavori della narrativa di tutti i tempi.
N’est pas?

#1.258 Comment By Emile On 29 ottobre 2010 @ 19:33

Senza offesa AD, ma il tuo ultimo messaggio ti ha qualificato per quello che sei: un povero scemo che non sa di che parla.
Ergo smetto di perdere tempo con te, continua pure a sbraitare da solo.

#1.259 Comment By A.D. On 29 ottobre 2010 @ 19:39

Hai ragione. Mi sono qualificato da solo. Tu no? Rileggiti la tua risposta al mio post e fammi sapere. E secondo te io avrei pure voglia di perdere tempo con chi sbraita parlando di narrativa e non sa distinguere una caccola di mosca da un elefante indiano?

#1.260 Comment By Merphit Kydillis On 30 ottobre 2010 @ 00:17

Avrei bisogno di un consiglio.

Una settimana fa, avevo letto questo articolo e l’idea mi pareva buona: purtroppo, però, mi trovo impegnato con gli studi universitari e il tempo libero che mi rimane non è abbastanza a mettere per iscritto le idee partorite dalla mia mente da hikikomori.

Comunque, qualche idea balorda ma originale (a mio dire) mi è venuta in mente eccome. A grandi linee, mi ero immaginato che nel 12 ottobre 1492, quando Cristoforo Colombo mise piede nelle Bahamas, scopre che le Indie Occidentali da lui scoperte sono sotto il dominio dei rettiliani, crudeli uomini-rettili che regnano sugli Aztechi: gli indigeni considerano questi esseri figli di Quetzalcoatl, quindi una sorta di semidei e li servono con devozione. I rettiliani scoprono la presenza degli intrusi e catturano Colombo assieme al suo equipaggio, portandoli in una città sotterranea; essendo fino ad allora ignari dell’esistenza di altri umani al di fuori delle Americhe, infatti, le creature hanno deciso di costruire delle caravelle per invadere l’Europa e sottomettere i regni occidentali.

All’atto pratico, scrivere questa storia si è rivelata ostica non solo per mancanza di tempo, ma anche perché dopo un pò mi sono perso dentro alla storia… non riuscivo più a pensare tipo “Un italiano del XV secolo come reagirebbe di fronte a una cultura di uomini-rettili?”

Comunque, partendo da questa parto di storia, sto sviluppando un’altra storia: un mondo alternativo (simile alla Romania del 1400, con tanto di armi da fuoco dell’epoca) ove vivono gli umani in una metropoli-stato e, al di fuori di essa, i Drazil, ovvero uomini-rettili. Questi esseri evitano il contatto con gli umani considerandoli bizzarri e pericolosi, e vivono in comunità tribali in luoghi caldi e soleggiati: la loro cultura è un misto tra quella degli Indiani d’America e gli Atzechi, non hanno concetti quali “nome proprio” o “proprietà privata o esclusiva”, e hanno il loro tipo di società nella quale vivono.

Avevo in mente di scrivere un romanzo (con la licenza Creative Commons, da postare poi su internet gratis) nella quale il protagonista, un Drazil, viene rapito dagli umani e portato nella metropoli-stato per essere venduto in un’asta. Da qui comincia la non poco movimentata disavventura del rettiliano per fuggire dagli umani per tornare dalla sua comunità, trovandosi ad affrontare sia i “bastoni tonanti” (le armi da fuoco) che i pregiudizi che gli umani hanno sulla sua razza (ad esempio, credono che i Drazil siano sono di sesso maschile, e che rapiscano e stuprano donne umane per riprodursi).

#1.261 Comment By Merphit Kydillis On 31 ottobre 2010 @ 09:16

Chi fosse interessato al mio progetto e darmi consigli & co., può contattarmi al seguente indirizzo:

ansemthesage@libero.it

#1.262 Comment By Il Duca Carraronan On 4 novembre 2010 @ 16:04

Ops, Gamberetta ha commentato prima di me.
Sì, Uljanka penso proprio ci stia prendendo per il culo. E’ l’ennesimo commento che fa tra FM ed altri luoghi in cui pare aver ignorato del tutto ciò che veniva indicato.

Dato che non può essere così scema da non aver davvero capito ciò che c’è scritto (dovrebbe essere talmente cerebrolesa da NON potete né camminare e forse nemmeno respirare autonomamente), posso solo concludere che ci stia prendendo per il culo apposta.

#1.263 Comment By Il Duca Carraronan On 4 novembre 2010 @ 16:35

Hai già avuto risposte a sufficienza, Uljanka.
La tua malafede nel parlare di ciò che non conosci arrampicandoti sugli specchi con CAZZATE è al di fuori di ciò che una società intellettualmente normale può tollerare.

Da parte mia i tuoi latrati indegni non avranno ulteriore risposta. Mi hai fatto perdere tempo a sufficienza con le tue stupidaggini. Se qualcun altro ha più pazienza di me nel parlare con un manichino sordo incapace di leggere, sprecando ore della propria vita per fare l’insegnante di sostegno, buon per lui.
Addio.

#1.264 Comment By Merphit Kydillis On 7 novembre 2010 @ 16:14

Tre notizie: una buona, una cattiva e un’altra difficile da catalogare.

Buona notizia: è arrivato in Italia il manga La malinconia di Haruhi Suzumiya *______*

Brutta notizia: la libreria Edison della mia città ha chiuso i battenti. Per sempre. Fine dei sogni. Mi ci ero affezzionato…

Difficile da catalogare: ho visto nelle librerie un romanzo fantasy italiano, L’ultima profezia del mondo degli umani. La scrittire è la stessa de L’ultimo elfo.
Dico difficile da catalogare, perché non so se farei bene a spendere soldi per un fantasy italiano…

#1.265 Comment By Mauro On 7 novembre 2010 @ 20:10

L’Ultima Profezia del Mondo degli Uomini: prima cosa, prendilo solo se hai letto i tre prima (L’Ultimo Elfo, L’Ultimo Orco e Gli Ultimi Incantesimi).
Poi… vale la spesa? Se si è affezionati alla storia, se si vuole sapere come va a finire, ecc., allora sí: almeno non si lascia la vicenda a metà.
Ma il libro avrebbe bisogno di una pesante revisione: senza entrare nell’aspetto narrativo (dove personalmente ho visto parecchie ripetizioni evitabili, per esempio; e se io le ho notato cosí facilmente non voglio pensare a cosa noterebbero altri…), ci sono molti errori linguistici, che a volte rendono piú difficile la comprensione.
In generale, credo che farebbe storcere diversi nasi.

#1.266 Comment By Andrea On 7 novembre 2010 @ 21:43

@Merphit Kydillis: La chiusura della Edison segna la fine di un’era. Sono tre anni che compravo i libri lì. Tornare alla Feltrinelli è stato tristissimo.

Giusto per rendere questo commento un po’ meno inutile e fine a se stesso, gli altri libri della De Mari sono tutti disponibili su emule. E non so quanto questo possa essere sinonimo di qualità, ma sono stati tradotti in altre lingue. Vedi qui: http://www.silvanademari.com/libri.htm

#1.267 Comment By le marquis de carabas On 10 novembre 2010 @ 22:03

er… salve… che si dice di bello?

#1.268 Comment By Tom On 12 novembre 2010 @ 23:47

Ciao Gamberetta,

Stavo sistemando la libreria e mi è capitata tra le mani la vecchia “Guida del Dungeon Master” di D&D 3.5.

Mi è tornato in mente il capitolo relativo all’organizzazione della campagna, che potrebbe essere interessante per quanto riguarda la coerenza e il realismo di un romanzo fantasy.
Prima di continuare lasciami fare una precisazione, perché non vorrei farti scartare il commento dope poche righe: D&D è un gioco, non un romanzo; i Forgotten Realms sono un’ambientazione creata per giocare, non per costruirci romanzi (motivo per cui le varie storie di Drizzt e Elminster sono un po’ incoerenti). Su questo penso siamo d’accordo.

Ciò che trovo interessante sono tutte le sezioni che spiegano agli aspiranti Dungeon Master come creare ambientazioni, città, luoghi e personaggi realistici. Sono trattati argomenti come l’urbanistica, l’architettura e l’ecologia dei dungeons, le motivazioni dei personaggi, l’economia, il regime alimentare, i gruppi di potere, ecc. Cosa più importante, non si limita a spiegare COME rendere il tutto realistico e a COSA prestare particolare attenzione, ma spiega anche PERCHÈ è importante.
La guida sostiene (giustamente) che i giocatori si sentiranno molto più coinvolti se il mondo costruito dal master sarà realistico e coerente, mentre elementi illogici e inspiegabili spezzeranno la sospensione dell’incredulità. Per esempio, in un piccolo villaggio di 200 persone non si troverà mai un curatore competente o un mercante fornito; la possibilità che un potente mago si interessi all’improvviso agli eroi, poi, è davvero troppo forzata.

Tutte cose ovvie, dirai tu, ma la suggerisco comunque come un buon riferimento. Se ti interessa e vuoi darle una letta si trova in PDF sulle reti p2p.

Saluti.

#1.269 Comment By Gamberetta On 13 novembre 2010 @ 01:14

@Tom.

[...] mi è capitata tra le mani la vecchia “Guida del Dungeon Master” di D&D 3.5.

Non l’ho letta, però ho letto Advanced Dungeons & Dragons World Builder’s Guidebook di Richard Baker che credo tratti in maniera più approfondita gli aspetti della costruzione dell’ambientazione. Sono guide meglio che niente, ma secondo me l’approccio dal generale al particolare è molto meno efficace di quello dal particolare al generale.
Ma è un discorso lungo, e scriverò un articolo apposito sul world building. Prima o poi.

#1.270 Comment By Tom On 13 novembre 2010 @ 15:03

Gamberetta:
(…) secondo me l’approccio dal generale al particolare è molto meno efficace di quello dal particolare al generale.
Ma è un discorso lungo, e scriverò un articolo apposito sul world building. Prima o poi.

Già sarebbe un articolo interessante. Non sono però d’accordo sul procedere dal particolare al generale, almeno non sempre
Il Bottom-Up è efficace per imprimere rapidamente sulla “tela” i dettagli che ci vengono in mente, i tanti piccoli elementi che ci piacciono e che vogliamo includere nell’ambientazione. Senza una visione d’insieme formulata già all’inizio, però, si rischia di non riuscire più a far combaciare i pezzi.
Magari lo si fa senza rendersene conto, ma un pizzico di Top-Down c’è sempre.
In caso contrario ti ritroveresti a sviluppare tanti particolari, ci costruiresti sopra i livelli immediatamente più generali…. e all’improvviso ti renderesti conto che manca un collante o una sovrastruttura che colleghi il tutto.

Un bell’articolo su questo argomento, in effetti, mi piacerebbe davvero.

Saluti

#1.271 Comment By Merphit Kydillis On 14 novembre 2010 @ 00:42

Quando si parla di D&D non posso rimanere zitto :D

Quando mi leggo un romanzo fantasy, non riesco a smettere di “convertirlo” in termini di Dungeons and Dragons. Perché? Perché è dall’età di undici anni che ci gioco, e ho passato delle belle avventure stando seduto in un tavolo con i miei amici. Avventure che ci vedevano come intrepidi eroi o infami criminali, sempre e comunque diretto dal Dungeon Master, colui che manovra la storia e il corso degli eventi.

Scusate, sto divagando (sto sbavando per terra).
Tornando al discorso di poco prima: giusto per fare un esempio voglio riesumare Gli Eroi del Crepuscolo, e immaginiamo che la Strazzulla sia una DM. Quando parla dei demoni, essi vengono descritti come esseri che derivano direttamente dalla Tenebra, l’entità malvagia del regno degli elfi siculi. Quindi dovrebbero essere malvagi; il male è male, su questo non ci si discute. Che questa è oure una regola sacrosanta di D&D, essendo un gioco d’interpretazione: i demoni vengono rappresentati come incarnazioni viventi della malvagità, della ferocia e perversione fine a se stessa.

Giusto per fare un esempio: quando si alza alle sette del mattino, il demone inizia la sua giornata prerarandosi la colazione. Nulla di malvagio, se non fosse il fatto che usa come tazza il cranio di un povero contadino ucciso sul momento, ci versa dentro il sangue di un neonato ucciso in un rituale dai cultisti suoi devoti, e ci puccia dentro il cuore di un paladino che è riuscito a corrompere la sua candina anima prima di ucciderlo, un combattente della giustizia contaminato dalle tentazioni del male e che la sua anima immortale ora si contorcerà in tremende pene nell’Abisso.

Nella “campagna” della Strazzulla, vediamo i demoni asserviti al kattivo di turno, un incantantore con Carisma 84 e Intelligenza 3. Perché? Perché questi, non si sa come, è riuscito a rapire la principessa Eileen dal suo castello lasciando al suo posto una lettera. Quando, invece, poteva teletrasportarsi all’interno del castello con il manipolo dei suoi seguaci, trucidare il Re degli elfi e dichiararsi il Tiranno dell’anno. E invece no, ha sprecato un’occasione d’oro…

Tornando ai demoni: tirando le somme, da come la scrittrice-master ce li rappresenta sono malvagi, senza alcun dubbio. I dubbi, invece, cominciano a venire quando Scrubb, capo dell’accozzaglia dei demoni nonché amico d’infanzia del kattivo e suo braccio destro, pare non aver voglia di torturare a morte un disertore, come se quel giorno sta talmente in crisi mistica che non gli viene voglia di impalarlo sul momento, e trasportare il suo corpo agonizzante che si contorce nel dolore, sollevato dalla lancia sorretta dal demone, come monito ai futuri disertori e infine gettarlo nel fuoco, ove i suoi colleghi si fiondano su di lui per sbranarlo sul posto, vivo o morto che sia. Oppure, più semplicemente, riservargli qualche tortura alla Nicolas Eymerich dalla durata di tre giorni. E invece no, Scrubb acquisisce forma umana per non spaventare l’umano e anzi lo congeda dicendo che avrebbe chiuso un occhio per quella volta.

Ho storto il naso in quella scena, ma ho continuato a leggere.

Quando, più avanti nella storia, ci si scopre che uno degli alleati del re è un mezzo demone, sono stato sinceramente curioso a sapere come la Strazzulla se lo gestiva. Invece sono rimasto non poco deluso; un background da far andare in catalessi, e scene e battute scopiazzate dal Signore degli Anelli (la scena del pugnale intriso di magia malvagia, uguale al pugnale avvelenato che ha colpito Frodo). Ma la mazzata finale è stata durante la battaglia finale: non si sa come, un immondo caotico malvagio decide di punto in bianco di cambiare il suo allineamento in caotico buono e, come per magia, con un po’ di fuoco uccide tutti i cattivi.

WTF? Un oceano di fiamme magiche che abbrustoliscono i bersagli senza TS nè RI? Cos’è, mi ha lanciato un incantesimo epico? Almeno che non era un demone potente rispetto agli altri, come faceva a possedere quel potere? Perché non usarlo prima per abbrustolire i buoni? Ma, soprattutto, perché un demone deve farsi delle seghe mentali sulle questioni morali? È un demone, trae un piacere pari all’orgasmo sessuale quando terrorizza, uccide e corrompe i mortali. Perché è nella sua natura, essendo una creatura immonda, un’incarnazione vivente del male.

Oltre a gestire i demoni da schifo, la Strazzulla si è dimostrata una di quei DM che hanno una “cattiva strutta”, ovvero delle cadute di stile: il ricorso di Deus ex Machina allucinanti tale da far destare nella sua follia Tharizdum mostrano un’incompetenza nel raccontare anche le trame stereopatiche: vabbene che il bene redime i malvagi, ma fino ad un certo punto…

Comunque, anche il Duca ha parlato dell’approcio GDR-Narrativa fantasy

#1.272 Comment By Tom On 14 novembre 2010 @ 02:08

@Merphit Kydillis:
Eh, hai ragione, ma la grandezza della Strazzu risiede nella sua abilità di farsi lo sgambetto da sola. È lei che propone descrizioni introduttive dal sapore “tolkieggiante” e assoluto per poi perdersi per strada e scadere nel ridicolo.

#1.273 Comment By Merphit Kydillis On 14 novembre 2010 @ 15:23

@Tom: Quello che intendo dire è che gli scrittori li vedo come Dungeons Master. Se dicono una certa cosa deve essere quella, e quella certa cosa deve apparire credibile.
Se la Strazzulla, nel suo romanzo-campagna, mi dice che i demoni sono entità malvagie create direttamente dalla Tenebra, una sorta di dio malvagio, io me li immagino talmente perversi e crudeli che non esiste modo di redimerli o perlmoneno far provare loro pietà. Perché sono incarnazioni viventi del Male.

Se proprio voleva fare una scenetta ove uno dei brutti cattivi si pente per le sue azioni e intende redimersi, avrebbe dovuto mettere un umano o un goblin, con la propria storia personale (magari, anziché raccontarlo, farlo vivere in un POV) e, pentito di essere stato dal lato sbagliato della battaglia, si sarebbe unito agli elfi i quali, seppur trattandolo come un sacco d’immondizia, avrebbero trovato utili le sue informazioni per affrontare il nemico.

Il capo-demone, nonché braccio destro di Gylion e suo amico d’infanzia (e forse pure intimo), che da CM diventa CB in punto in bianco perché sì È UNA SOLENNE STRONZATA. Passino gli elfi che si fanno il bagno tra bolle profumate, elfi adolescenti con 300 e passa anni, perfino le scopiazzature su Il Signore degli Anelli. Ma questo no, per amore di Monte Cook.

Concludo citando il Duca:

Se il mondo e/o lo scenario non sono credibili, ovvero se non reagiscono in risposta alle azioni dei personaggi in modo convincente, anche la partita diventa meno interessante perché la sospensione dell’incredulità va a farsi fottere.

#1.274 Comment By Zave On 22 novembre 2010 @ 19:28

ho appena finito di leggere l’articolo.
molto interessante e di buon livello.

peccato che tu non abbia dedicato la stessa cura del resto dell’articolo anche alle traduzioni dall’inglese usate per gli esempi.
quella del brano di steamed mi ha strappato violentemente il piacere che provavo.

“You appear to be larger than I expected,” I said, wrapping one hand around him, and noting how much was left over.
[...]
“You’re not quite two hands, in case you were wondering. That is good—two hands’ worth would be excessive. I could not approve of two hands’ worth. But one hand and slightly more than a half of a second hand—that is reasonable. I approve of your dimensions, even if they are a bit more robust than I had anticipated.”

“Mi sembri più largo di quanto mi attendevo,” dissi, passandoci una mano intorno, e notando quanto era rimasto.
[...]
“Non sei proprio due mani, nel caso te lo stessi chiedendo. Il che va bene – una larghezza di due mani potrebbe essere eccessiva. Non potrei approvare una larghezza di due mani. Ma una mano e un po’ più di metà della seconda mano – è ragionevole. Approvo le tue dimensioni, anche se sei un po’ più robusto di quanto mi aspettassi.”

quel large che hai tradotto come largo era da intendersi come grosso, infatti viene usato più per indicare la lunghezza che la larghezza. questa svista ti sputtana buona parte della traduzione.
la traduzione inoltre sfocia troppo spesso nella traslitterazione. ma le forme dell’italiano spesso non sono quelle dell’inglese quindi un minimo di adattamento è necessario.

come quel “Mi sembri più largo di quanto mi attendevo” che davvero non si può leggere.

io avrei tradotto con “sembri avercelo più grosso di quanto mi aspettavo”

e avrei continuato così:
dissi, avvolgendoglielo con una mano e notando quanto fosse rimasto fuori.
[...]
non arrivi a due mani, nel caso te lo stessi chiedendo.
il che è bene -una lunghezza di due mani sarebbe eccessiva.
ma una mano e un po’ più di metà di una seconda (mano) -è accettabile.

nel finale poi cambi senza motivo il soggetto della seconda frase. non che sia un problema, anzi è opportuno farlo se il risultato è una traduzione in un italiano migliore e il senso non viene alterato – alterazione che non avviene – solo che mi lascia perplesso che tu abbia fatto questa scelta quando era possibile tradurre in modo decente anche senza fare un cambio di soggetto mentre hai lasciato intatte le forme dell’inglese nella prima parte dove l’adattamento era necessario.

non uno scivolone grave, sia chiaro.
l’articolo nel complesso è di ottimo livello e ho apprezzato molto.

#1.275 Comment By Zave On 22 novembre 2010 @ 19:35

ah una precisazione: nella mia traduzione ho usato “avvolgendoglielo con una mano” anche se giudico preferibile la scelta che hai fatto tu usando “passandoci una mano intorno”.
solo che non volevo barare e ho scritto la traduzione di getto che è venuta a me, senza stare a limarla troppo (infatti rileggendo ci sono anche altri punti che avrei potuto tradurre in modo più elegante).

#1.276 Comment By Zave On 23 novembre 2010 @ 06:35

gamberetta, la tua risposta mi fa pensare che la traduzione errata (sì, per me è errata) sia dovuta non ad una traduzione frettolosa ma ad un fraintendimento della situazione.

“large” significa “grosso” o “grande”.

non penso che si ponesse enfasi sulla larghezza visto che altrimenti il termine utilizzato sarebbe stato un altro: thick ad esempio.

per quanto riguarda la misura, non ha assolutamente senso che si parli di circonferenza e ti mostro il perché:

si parla di “un po’ più di una mano e mezza”.
in questo momento non ho a disposizione mani femminili per effettuare una misurazione quindi userò le mie e poi farò le debite proporzioni.
non molto tempo fa una ragazza ha voluto vedere la differenza tra la sua mano e la mia mettendole palmo contro palmo e mi ricordo dove arrivavano le sue dita rispetto alle mie.
le mie mani le metterei nella categoria di quelle grandi (24-25cm di spanna), anche per un maschio, mentre le sue per una ragazza mi sembravano nella norma.

ora procedo alla misurazione.
nel caso te lo stia chiedendo utilizzerò una bottiglia di tè freddo da un litro e mezzo della lipton e un righello, oltre naturalmente alle mie mani.
non c’è bisogno di scomodare “lui” visto che lo scopo della misurazione è avere un’idea di quanto sia “un po’ più di una mano e mezza” in mani femminili.

la bottiglia è larga 25cm (precisi).
con la mia mano, dalla punta del pollice alla punta dell’indice prendo 19cm (e qualche millimetro ma tralasciamo che non è importante). e se avessi preso da pollice a medio sarebbe stato di più, ma accontentiamoci.

quanto facciamo che sia “un po’ più di una mano e mezza”?
1.6 mani? 1.7 mani?
dai stiamo bassi con 1.6 mani.

se le mani in questione fossero le mie la misurazione corrisponderebbe a 30.4cm.

procediamo alla stima allora:
ho fatto un paio di segni a pennarello su pollice e indice dove mi ricordavo che arrivassero le dita della ragazza di cui sopra (penso sia più probabile che abbia sottostimato piuttosto che il contrario).
verifico quanto prendo della bottiglia da un segno all’altro e misuro.
escono 16.5cm.

moltiplicando per 1.6 escono 26.4cm, che è più della larghezza dell’intera bottiglia (lipton ice tea da 1.5 litri, la parte cilindrica centrale con l’etichetta).

per capirci non stiamo parlando di larghezza di membri (nemmeno equini) ma di braccia, visto che è all’incirca la larghezza del mio braccio all’altezza del gomito (il mio polso è uscito umiliato dal confronto).

prendersi qualcosa di quelle dimensioni credo che possa avvicinarsi a quello che si prova a partorire, anche se ammetto di non aver mai sperimentato personalmente XD.

sei liberissima di verificare le mie stime e correggermi nel caso abbia sbagliato di molto, visto che tu hai la materia prima a disposizione (le mani XD).

nel caso la misurazione in mani fosse riferita alla lunghezza invece, come io penso, le cose hanno molto più senso.

stimo che il palmo di una mano femminile sia largo 7.5-8cm.
come ho detto “un po’ più di una mano e mezza” non è un valore numerico ma ipotizzo che oscilli tra 1.6 e 1.7 volte una mano.

ne risulta una lunghezza che può oscillare tra 12 e 13.6 centimetri.

e supponendo per ragioni logistiche che lo abbia afferrato stando di fronte, si deduce che ad essere misurato è il lato superiore che è il più corto per forza di cose.

ciò che ne risulta è un membro di dimensioni rispettabili (per un essere umano, sia chiaro ma non mi pare ci siano elementi per supporre che il partner sia qualcosa di diverso), nulla di mostruoso.

ma d’altro canto dal testo che hai riportato non traspare nulla di questa mostruosità:

lei dice che è messo meglio di quanto non si fosse aspettata e che “due mani sarebbero troppo ma che approva un po’ più di una mano e mezza”.
e aggiunge che le sue dimensioni sono ragionevoli.

la cosa ha perfettamente senso se si parla di lunghezza visto che una vagina non è un pozzo senza fondo e più di tanto…

se invece stesse riferendosi alla larghezza… beh la sua reazione avrebbe dovuto essere molto diversa: altro che dimensioni ragionevoli, si parlerebbe di un mostro che nel regno animale penso solo i cetacei possano eguagliare o superare.

indipendentemente dal discorso dimensioni su cui ho dissertato già troppo a lungo, rimane il fatto che l’adattamento non sia un gran che.

in inglese puoi dire “sei più grosso” per dire “ce l’hai più grosso”, ma in italiano no.
è vero, c’è la possibilità che lei stia parlando rivolgendosi direttamente al pene del suo partner, ma è improbabile, ed è reso ancora più improbabile dal fatto che non tornerebbe l’utilizzo successivo del pronome “him” piuttosto che “it” e questo vorrebbe dire che nella sua mente lei considerava davvero l’interlocutore fallico come una vera e propria persona di sesso maschile… possibilità molto remota direi.

ma meglio piantarla con questi discorsi del cazzo! :D

mi è dispiaciuto che tu non abbia colto la citazione del brano che strappa violentemente il piacere però. :(

#1.277 Comment By Siobhán On 23 novembre 2010 @ 10:20

@ Zave

Collaborerò con l’esperimento, anche se le mie mani sono molto piccole (ho il 35 di piede, per fare una proporzione)

Larghezza: una mia mano e un po’ più della metà corrisponde circa ad un bicchiere della Nutella.

Lunghezza (misurata con un wiimote, senza guscio protettivo): due mani arrivano a coprire completamente la croce (13 cm), una e un po’ più della metà arrivano a toccarla (11,5 cm)

#1.278 Comment By Siobhán On 23 novembre 2010 @ 13:03

@ Gamberetta
Temo che ti sfugga qualcosa:

supponendo per ragioni logistiche che lo abbia afferrato stando di fronte, si deduce che ad essere misurato è il lato superiore che è il più corto per forza di cose.

Un pene che, misurato sul lato superiore, è lungo 11,5 cm, è almeno 16 cm effettivi. Anche ammettendo che la protagonista abbia le mani piccole come le mie è sopra la media di 15 cm citata da wikipedia.

D’altro canto l’opzione della larghezza è assolutamente assurda. Un pene non può essere così largo che una mano non basta per circondarlo. Inoltre un pene largo come un bicchiere deve essere in proporzione lungo mezzo metro. Certo, mostruosità del genere negli hentai a volte si vedono, ma allora secondo me la scena non è mostrata bene. Avrebbe dovuto scrivere: “Approvo il fatto che ti arrivi fino al petto, se ti arrivasse fino al mento sarebbe troppo, ma fino al petto va bene.”

#1.279 Comment By Gamberetta On 23 novembre 2010 @ 15:50

@Siobhán. Se non ricordo male non sono in piedi uno di fronte all’altra. Lui è disteso sul letto, lei è a quattro zampe a fianco o tra le gambe di lui. In questa posizione è probabile che glielo abbia preso di lato, o al massimo da sotto, da sopra è il movimento più scomodo (se devi anche studiarlo per valutare le misure).

Comunque ho messo “grosso” lasciando l’ambiguità dell’originale. Finiamola lì. Ognuno interpreti come crede. Che si parli di spessore o lunghezza il concetto non cambia.

- – - – -

Le mie precedenti risposte:

@Zave. Cito Siobhán:

due mani arrivano a coprire completamente la croce (13 cm), una e un po’ più della metà arrivano a toccarla (11,5 cm)

Dopodiché non cito Wikipedia perché c’è un intero articolo dedicato a quanto può essere grande e grosso, il discorso è lungo(…), ma anche lo studio più restrittivo parla di una lunghezza media di 12,9 cm. La protagonista avrà le mani più grandi, ma ugualmente stai parlando di una lunghezza intorno alla media, se non inferiore. Cosa c’è da stupirsi? Specie considerando il punto di vista, che non è certo alla prima esperienza.

In un altro romanzo potrei capire che lei esageri per fargli un complimento, ma non c’è niente di così “subdolo” in Steamed. Parliamo di un romanzo dove a un certo punto un tizio si cala le braghe davanti alla protagonista per mostrarle quanto sono gonfie o no le sue palle. La sceneggiatura è a livello di film porno.

Ciò detto, questa è una discussione cretina che comunque interpretata non sposta il concetto. Sia che lo intendi grosso, largo, grande, lungo, devi dare un paragone concreto. Se oltre a questo hai delle riserve invece sulle traduzioni dei passi di “teoria”, dimmi pure. Se vuoi continuare a dibattere di anatomia, metti direttamente in Fogna, ché tanto poi sposto lì l’intera questione.

@Zave. Alla traduzione di Steamed, così come alle altre, ho dedicato la giusta attenzione. Nondimeno se vuoi segnalarmi degli errori, sarò felice di correggerli.
Il problema è che qui si parla di circonferenza, non di lunghezza. Perché una lunghezza di una mano femminile e mezza non sarebbe certo roba di cui parlare. Se metto grosso è molto ambiguo, in italiano quando parliamo di grosso in quell’ambito intendiamo più comunemente la lunghezza e qui non è.
Concordo che venga una brutta espressione, d’altra parte la MacAlister non è precisamente un genio (basta vedere anche il gerundio nel dialogue tag), l’idea è che anche quelli che scrivono male, non scrivono così male come certi in Italia credono.
Il resto della traduzione è giusto così. Il personaggio si esprime sempre con quella pedanteria e ripetizione di concetti. Non è che debba abbellire, non sto traducendo per far apprezzare la MacAlister.

#1.280 Comment By DagoRed On 23 novembre 2010 @ 18:11

Questa discussione ha un che di affascinante.

#1.281 Comment By Zave On 23 novembre 2010 @ 23:51

ahahah ci avrei scommesso che il tutto sarebbe finito in fogna, ma dato l’argomento non poteva essere altrimenti. XD

comunque, per come sono fatto, non posso lasciare un discorso del cazzo del genere irrisolto.
e visto che ora siamo in fogna non mi faccio remore (non che me ne fossi fatte prima) e vado all out:

ho scaricato il romanzo e ho trovato la parte incriminata con una semplice ricerca.

leggendo la scena mi pare proprio di capire che è impossibile che si tratti della larghezza, e questa frase, che avevi tagliato nella recensione, toglie ogni dubbio:

“Not grossly larger, mind you,” I said, bringing my second hand into play. “Not inhumanely large. Not like an animal, for instance. Just a bit more than I expected.”

faccio una traduzione per i non anglofoni:

“non estremamente più grosso, bada bene,” dissi, mettendo in gioco la mia seconda mano. “non disumanamente grosso. non come un animale, per capirci. solo un po’ di più di quanto mi aspettavo.”/blockquote>

e questo direi che toglie ogni dubbio sul fatto che possa trattarsi della larghezza.

per quanto riguarda la lunghezza invece Siobhàn dice chiaramente di avere le mani piuttosto minute anche per una ragazza.
e i suoi 11.5cm non si discostano tanto dai miei 12-13.6cm che avevo stimato pensando a delle mani femminili di misura standard.

leggendo la scena nella sua interezza inoltre mi pare proprio che octavia si trovi inginocchiata di fronte a jack dopo avergli sbottonato i pantaloni e averglieli abbassati subito seguiti dalle mutande.

di conseguenza la parte misurata è quella superiore visto che lei si trova di fronte a lui, e lo afferra dal basso verso l’alto.

e comunque cito anche io Siobhàn visto che questo passaggio ti è sfuggito:

Un pene che, misurato sul lato superiore, è lungo 11,5 cm, è almeno 16 cm effettivi. Anche ammettendo che la protagonista abbia le mani piccole come le mie è sopra la media di 15 cm citata da wikipedia.

D’altro canto l’opzione della larghezza è assolutamente assurda.
[...]

di conseguenza il buon jack non è sotto la media ma è in possesso di un bel mazzotto! XD

#1.282 Comment By Tom On 24 novembre 2010 @ 01:55

Avendo vissuto in Inghilterra per due anni intervengo sulla questione linguistica.
Large vuol dire “grande” in senso fisico, al contrario di great. Cosa large indichi di preciso lo si desume dal contesto, dato che non è associato a nessuna precisa dimensione come possono essere lunghezza o larghezza.
Per comprendere questa “astrattezza concreta” di large, basti pensare che “a big man” viene inteso come “un uomo grasso”, mentre “a large man” può far pensare a un uomo alto, muscoloso, dalle spalle ampie o, sì, anche grasso.
Dipende tutto dai dettagli aggiuntivi e dal contesto, in pratica.
Nel caso specifico non è chiaro. Personalmente, io avevo letto direttamente la versione inglese e l’avevo inteso come larghezza (con le mani a misurare la circonferenza).

#1.283 Comment By Geki84 On 24 novembre 2010 @ 03:50

Giusto per divertissement, ma perche’ date tutti per scontato che le mani debbano essere palmi (in lunghezza) e non spanne?

Ho fatto un piccolo esperimento: vivo a Boston e ho tre coinquilini (due maschi e una femmina). Ho fatto leggere il testo a tutti e tre e, pur con grandi risate, sono concordi nel ritenere che si riferisca decisamente alla lunghezza. Ovviamente TRE non costituiscono un campione statistico degno di questo nome, ma comunque…

#1.284 Comment By Tom On 24 novembre 2010 @ 12:01

Direi che c’è una sola soluzione:
http://katiemacalister.com/contact/

#1.285 Comment By Tapiroulant On 24 novembre 2010 @ 19:45

Direi che c’è una sola soluzione:
http://katiemacalister.com/contact/

Ne approfitterei per portare l’attenzione di tutti sulla Latest Release della signorina.

#1.286 Comment By Zave On 24 novembre 2010 @ 23:17

in the company of vampires?
come possiamo perdercelo?
:D

#1.287 Comment By Tapiroulant On 25 novembre 2010 @ 14:31

in the company of vampires?

L’orrore, l’orrore.

#1.288 Comment By Siobhán On 25 novembre 2010 @ 16:03

in the company of vampires?

WoW, ci sono anche Confessions of a Vampire’s Girlfriend e The Unbearable Lightness of Dragons!
Mancano solo gli angeli…

#1.289 Comment By Francesco Barbi On 26 novembre 2010 @ 01:08

Sì, tutto da mostrare, ma alle volte si incontrano delle problematiche che il poter raccontare risolverebbe. Se non si vuole raccontare, allora c’è da pensare. Di più.

Come più volte è stato ribadito, mostrare è (molto) difficile. E dunque?”

Mi dà sui nervi (che è ben diverso da “essere nervosi”) quando si riportano frasi di un discorso e si risponde come se nel messaggio precedente non ci fosse stato scritto anche altro.

Come più volte è stato ribadito, mostrare è (molto) difficile. E dunque?

Ti ho già risposto nel messaggio precedente. Sono d’accordo sul fatto che mostrare sia molto difficile. Anzi, ho detto che secondo me ci sono difficoltà, o problematiche, che potrebbero fare da spunto per una riflessione, ma che tu evidentemente non consideri difficoltà.
Mi ero permesso di darti uno spunto per altre riflessioni, tutto qua.

E dunque?

Passo e chiudo.

#1.290 Comment By Angra On 26 novembre 2010 @ 07:52

@Francesco Barbi:

Tu sei Autore Affermato la cui padronanza delle tecniche di scrittura è Certificata dalla Pubblicazione con una Importante Casa Editrice, per cui fai bene a non ascoltare critiche che, diciamolo chiaramente, al 99% sono frutto di Invidia spacciata per competenza.

Al limite, solo un altro Autore Pubblicato da una Casa Editrice ancora più Importante, come la Strazzulla, potrebbe permettersi il lusso di venirti a dare lezioni.

Insomma, non ti curar di loro, ma guarda e passa.

#1.291 Comment By Tapiroulant On 26 novembre 2010 @ 08:04

@Angra: Su su, non gettare benzina sul fuoco. E’ una situazione che si è sgonfiata da sola, interventi come il tuo invece rischiano di scatenare una spirale di repliche e insulti.

#1.292 Comment By ??? On 26 novembre 2010 @ 08:22

@ Tapiroulant

Non vedo perché non si possa commentare la reazione del Barbi.
Anch’io la trovo di cattivo gusto.

E’ lui che ha voluto fare l’esercizio. Non l’ha obbligato nessuno.

Se poi non accetta le giuste critiche affari suoi…

#1.293 Comment By Angra On 26 novembre 2010 @ 10:38

@???:

Se poi non accetta le giuste critiche affari suoi…

No no no, non ci siamo: di fronte all’Opera di un Autore Affermato la giusta reazione può solo essere l’applauso, o se proprio l’invidia che ci rode ci blocca le articolazioni, il silenzio.

Tapiroulant è giustamente Rispettoso, infatti dice a me di metter via la benzina, non dice a Barbi di mettere via i fiammiferi ;)

#1.294 Comment By Angra On 26 novembre 2010 @ 10:39

@???:

ti ho risposto in Fogna.

#1.295 Comment By ??? On 26 novembre 2010 @ 11:10

Giusto. Si vede che sono un ineducato… :-( Lol

Ma, insomma, ognuno è libero di far quel che vuole.
Io dirò la mia.
Sempre.

#1.296 Comment By Merphit Kydillis On 26 novembre 2010 @ 15:22

@Siobhàn:

Mancano solo gli angeli…

Detto fatto ^____^

Già a leggere il brano si può capire che romanzo sia… Non dico che sono un esperto di critica, tanto da giudicare un romanzo da una pagina: ma se mi mettono in mostra già una scena da spoiler, già l’interesse viene meno…

Direi che è come Twilight: POV della protagonista, Nora, timida ed introversa, il bello della scuola, quest’ultimo che nasconde un segreto….

*sigh* Spero almeno che i suoi colleghi, gli altri angeli caduti, siano come quelli di Rec2

#1.297 Comment By Tapiroulant On 26 novembre 2010 @ 16:03

@Angra:

Tapiroulant è giustamente Rispettoso, infatti dice a me di metter via la benzina, non dice a Barbi di mettere via i fiammiferi ;)

Non capisco perché tu debba dire una cosa del genere.
Il punto è molto semplice: la discussione era un affare privato tra Barbi e Gamberetta. Sappiamo qual’è la prassi di Gamberetta: se un commentatore diventa troppo irritante, lei smette di rispondergli o gli dice che non risponderà ai suoi messaggi futuri. Molto tranquillamente.
Quello che trovo ingiustificabile è che tu ti inserisca nella conversazione con commenti poco utili, diciamo, sul piano della discussione, offrendo così il destro a Barbi stesso, o ad altri, per mettersi a lanciare insulti.
Sono una persona molto pacifica e sono pure venuto sul tuo blog per sottoporti un quesito, quindi non vedo perché dovresti immaginare in me subdole intenzioni.
Se ti interessa saperlo, comunque, non condivido quasi nulla delle cose dette dal Barbi negli ultimi commenti.

@???:

Non vedo perché non si possa commentare la reazione del Barbi.
Anch’io la trovo di cattivo gusto.

Primo, per le ragioni pragmatiche che ho detto ad Angra qui sopra.
Secondo, se tu sei libero di dire quello che pensi, perché Barbi no? Non è d’accordo con le (giuste) critiche. Beh? Può dirlo. E Gamberetta può rispondergli, non rispondergli, insultarlo, essere paziente, scagliargli maledizioni contro.
Corollario del secondo punto: allora anche Angra può dire quello che vuole. Sì, tant’è vero che l’ha fatto. Solo che penso sia stupido, per le ragioni spiegate nel primo punto.

#1.298 Comment By Angra On 26 novembre 2010 @ 16:43

@Tapiroulant:

Secondo, se tu sei libero di dire quello che pensi, perché Barbi no?

Tu confondi il fatto di rispondere a qualcuno esprimendo il tuo disaccordo con il fatto di dirgli che non dovrebbe parlare (che poi è quello che tu fai con me): non è la stessa cosa.

#1.299 Comment By ??? On 26 novembre 2010 @ 17:05

@ Tapiroulant

Capisco quello che intendi, non c’è niente di sbagliato.

Anzi è proprio quello che dicevo io:

Barbi può dire quello che vuole e lo stesso vale per Angra.

Non ho trovato giusto il tuo intervento nei confronti di Angra per un motivo: qui la gente vuole imparare qualcosa sullo scrivere (si spera).

Se un autore “vero”, in quanto pubblicato, svolge l’esercizio lo fa per 1 di questi 2 motivi:

1) Pensa di poter migliorare;

o

2) E’ convinto di saperlo fare meglio degli altri e vuole far vedere come si fa, magari per essere d’aiuto. (Il voler essere d’aiuto l’ho aggiunto perché dai commenti del Barbi che ho letto non mi sembra uno stronzo sborone. Al contrario.).

Detto questo:

1) Barbi ha svolto l’esercizio. Nessuno l’ha obbligato.

2) L’esercizio non è stato svolto in modo perfetto (E non c’è niente di male in ciò. Siamo esseri umani): chiunque avesse capito come svolgerlo poteva arrivarci (io ne ho parlato alla mia ragazza prima che rispondesse Gamberetta spiegando proprio che usare il dialogo non era il massimo).

3) Il Barbi si è risentito, perché l’esercizio è stato corretto. E anzi, in un certo senso, ha contestato le regole che tutti coloro che avevano svolto l’esercizio avevano tacitamente accettato (perché sennò che lo svolgi a fare l’esercizio, se secondo te il modus operandi è sbagliato in partenza?).

La reazione del Barbi è stata di cattivo gusto, soprattutto perché lui è autore “vero”. (E qua ti ricordo che:come spiegato nell’articolo sul fantasy italiano, il fatto che tu sia bravo o meno non ha alcuna importanza per essere pubblicati)

Pertanto, mi sembra accettabile che qualcuno (Angra, in questo caso) se la sia presa.

Comunque, io non mi sono immischiato. Ho solo detto che entrambi avevano il diritto di dire la loro, quando tu hai ammonito ingiustamente Angra.

Ciao!

#1.300 Comment By Tapiroulant On 26 novembre 2010 @ 17:33

@???:

Qui entra in gioco il fattore psicologico. La reazione di Barbi è più che comprensibile. Per quanto uno possa essere inizialmente affascinato dalle idee di Gamberetta, penso che tutti, o quasi tutti, all’attico pratico (es. lo svolgimento dell’esercizio) siano rimasti almeno inizialmente scettici di fronte alla sua fiscalità e precisione. Ci sono quelli poi che si risentono ma stanno zitti per timore, quelli che afferrano subito, quelli che non afferrano ma le danno ragione perché si fidano, quelli che non afferrano e si sentono in diritto di criticare la critica.
Prima di discutere se criticare la critica sia più o meno legittimo, bisogna riflettere se sia una reazione psicologica normale, comune, ovvia, o meno. Io ritengo che lo sia, dopo aver visto infiniti casi di gente che, venuta in buona fede e non per trolling, ha reagito così a Gamberetta. Dunque la cosa non mi sorprende, non mi fa ribollire il sangue; e poiché la trovo normale, mi sembra inutile intervenire.
Perché inutile? Perché se l’autore, nonostante lo scetticismo, è interessato a imparare, anche dopo aver criticato, continuerà nel suo privato a lambiccarsi sulla cosa. In diversi casi, il riavvicinamento alle posizioni di Gamberetta è graduale, ma automatico. In altri casi la contestazione rimane, ma in seguito a una serie di esami critici che in ogni caso avranno fatto maturare le sue posizioni.
In ogni caso, gli insulti sono inutili. Perché o non impara niente perché non vuole imparare (e allora stai soltanto nutrendo il troll), oppure ci rifletterà da solo. Al contrario, una persona dubbiosa che si sente aggredita, automaticamente, per motivi fisiologici, tenderà a rinchiudersi nelle sue posizioni vedendo in quelli che difendono le altre qualcosa di ostile.
Per questo mi sembra sterile maltrattare le persone come Barbi, anche se ‘non ci arrivano’ e anche se si risentono.

@Angra:

Vale quello che ho detto a ???.
Inoltre non ti ho puntato contro un fucile, e se è per questo non ho nemmeno usato un tono aggressivo: stavo solo puntualizzando che facevi una sciocchezza. Inoltre non ti ho detto che non dovresti parlare tout court, ma semplicemente che in quel contesto e con quei modi le tue parole fossero controproducenti.

#1.301 Comment By Angra On 26 novembre 2010 @ 18:03

@Tapiroulant:

Dato che a suo tempo non ti eri nemmeno accorto che Vincent era un troll, abbi pazienza se alle tue valutazioni, per quanto espresse in modo civile ed educato, non do molto peso.

#1.302 Comment By Tapiroulant On 26 novembre 2010 @ 18:57

@Angra:
Mi ero accorto che era un troll, cionondimeno non ritenevo da cassare tutte le sue osservazioni.

#1.303 Comment By Angra On 29 novembre 2010 @ 08:52

@Tapitoulant:

Btavissimo, ti eri accorto che era un troll ma hai continuato a dargli spago. Gegnale.

Sai, i troll che sono a un livello appena superiore a quello di “scimmia che tira la cacca” fanno proprio così: ogni tanto fingono di essere interessati al discorso per trovare qualcuno come te che li legittimi.

#1.304 Comment By Zave On 1 dicembre 2010 @ 00:58

Mancano solo gli angeli…

se vuoi la serie definitiva con vampiri e angeli assieme, allora smetti di cercare e corri a leggere questa saga di P. C. Cast e Kristin Cast:

http://en.wikipedia.org/wiki/House_of_Night_%28series%29

#1.305 Comment By Francesco Barbi On 1 dicembre 2010 @ 11:55

Ti spiego perché il dialogo non è sereno:
* Perché commenti senza aver letto i commenti precedenti.
* Perché scrivi un esercizio indecoroso.
* Perché contesti le critiche. Tuo diritto, ma poi la gente vede che sei un autore pubblicato e pensa che tu abbia ragione. Ma non è così. Secondo te i dialoghi funzionano in questa o quest’altra maniera, ma sbagli e basta. E, in tutta sincerità, non è che te lo dovrei dire io. Così come un articolo del genere avresti dovuto scriverlo tu o uno dei tuoi colleghi. Tra l’altro ci avreste messo molta meno fatica, perché la tecnica narrativa ovviamente la conoscete a menadito e avete letto dieci volte tanti manuali e testi di critica letteraria di quanti ne abbia letti io. O sbaglio?

@Gamberetta: Rileggendo i nostri scambi, forse sono stato poco delicato nel rispondere alle tue critiche iniziali. In effetti il fatto che tu avessi lasciato cadere il discorso che avevo scritto prima dello svolgimento dell’esercizio, mi aveva un po’ indisposto. D’altra parte la mia indelicatezza non basta, secondo me, a giustificare il trattamento che mi hai riservato.

Sopra ho riportato ciò che mi hai scritto. Mi dispiace molto, davvero, ma non riesco a lasciar perdere.

Di seguito riporto allora il tuo brano, il brano che dovrebbe dare il buon esempio a tutti. Perché tu, e solo tu, sai come si scrive e come si deve scrivere. Solo tu puoi illuminare la via di coloro che vogliono seriamente imparare a scrivere.

Fiammetta era una fatina piccina e permalosa.

Diventa:

La fatina Fiammetta strizzò gli occhietti, si coprì il faccino con il dorso della manina. La mezzaluna di luce brillava sopra di lei. Il gatto, doveva essere stato il gatto. Il felino aveva sfiorato la teiera e smosso il coperchio.
Fiammetta si piegò sulle ginocchia. Saltò. Le dita afferrarono il bordo di porcellana della teiera. Chiuse le ali e spinse con la schiena contro il coperchio. L’intera mattinata intrappolata al buio. Nessuno l’aveva mai trattata così! Diede un colpo di reni. Il coperchio scivolò giù. La fatina volò fuori dalla teiera.
Fiammetta sgusciò tra le ante accostate della finestra. Cinzia era in giardino, seduta tra l’erba, la bambola della principessa Himiko in una mano, un drago di plastica nell’altra. Fiammetta volò davanti al viso della bambina.
Cinzia sgranò gli occhi. «Oh… scusa. Scusa! Stava arrivando la mamma e allora. Per nasconderti.»
Fiammetta incrociò le braccia. «E poi ti sei dimenticata di me. Sai, comincio a sospettare che tu non gradisca la mia compagnia.»
La bambina era sbiancata. «No, no. Scusa.»
«Non mi interessano le tue scuse. Hai sbagliato e devi pagare. Avanti, non farmi perdere tempo.»
Cinzia lasciò cadere il drago. Si morse il labbro. Lacrime scesero sulle guance arrossate. Offrì alla fatina la mano aperta, il palmo verso l’alto.
La fatina tagliò il palmo con una scheggia di vetro; un solco di sangue dal mignolo al pollice. «E se i tuoi genitori scoprono qualcosa, ti cavo gli occhi.»
Fiammetta rinfoderò la scheggia sotto il vestitino.

Ebbene, io trovo faticosa la lettura di questo brano, che è altresì poco chiaro e caratterizzato da un ritmo, a mio parere, troppo spezzato, sincopato. Non è che siccome abbracci lo “Show don’t tell”, allora puoi sacrificare la scorrevolezza, l’immediatezza e la chiarezza di ciò che scrivi. O sbaglio?

Quella l’impressione generale. Andiamo ai dettagli:

- “occhietti, faccino e manina”… Ci mancava giusto il “dorsino” della manina. Mi pare eccessivo e stucchevole. E poi, scusa, è così che mostri che Fiammetta è piccina? Tra l’altro è del tutto inutile visto che poi abbracci, più o meno, il suo punto di vista e fai capire che si trova dentro una teiera (peraltro grazie ad un pensiero). E poi mi vieni a dire che se io faccio dire a un personaggio ciò che voglio mostrare ti prendo per i fondelli?

- Il gatto che sfiora la teiera e smuove il coperchio? Che ha fatto, è inciampato o è andato a strusciarsi contro la teiera? Non hai un gatto, vero? Perché io lo trovo un comportamento anomalo, o quantomeno insolito per un gatto.

- Dopo aver letto le prime 6 o 7 righe senza capire quale fosse la situazione, ho finalmente capito (mi riferisco alla mezzaluna di luce e al fatto che la fatina sia chiusa all’interno della teiera). Con le sopracciglia aggrottate, sono stato però costretto a tornare indietro e a rileggere. Questo non è bene, a mio avviso.

– In “Fiammetta sgusciò tra le ante accostate della finestra”, Fiammetta è assolutamente inutile.

- “Fiammetta volò davanti al viso della bambina.” Espressione bruttina o comunque poco precisa. Volare è un verbo di movimento, qui sembra però voler dire rimanere sospesa nell’aria…

- “Cinzia sgranò gli occhi. «Oh… scusa. Scusa! Stava arrivando la mamma e allora. Per nasconderti.»” Battuta poco felice. E mi sarei almeno aspettato dei puntini dopo “allora”.

- In “«E poi ti sei dimenticata di me.” eliminerei senza dubbio “E poi”. Inutile, tanto più che sminuisce la rabbia della fatina.

- “La bambina era sbiancata.” Un istante scarso non basta per sbiancare. Meglio “La bambina sbiancò.”

- Il punto di vista è gestito in maniera traballante. In alcuni tratti ci sono addirittura i pensieri della fatina, senza alcuna segnalazione e del tutto integrati nel testo, in altri punti si percepisce quasi la presenza di un narratore onnisciente. Ad esempio qui:
“Cinzia lasciò cadere il drago. Si morse il labbro. Lacrime scesero sulle guance arrossate. Offrì alla fatina la mano aperta, il palmo verso l’alto.?La fatina tagliò il palmo con una scheggia di vetro; un solco di sangue dal mignolo al pollice.”
Sarebbe invece bastata una cosa di questo genere, a mio parere:
“Cinzia lasciò cadere il drago. Si morse il labbro. Lacrime scesero sulle guance arrossate. Allungò il braccio, le offrì la mano aperta, il palmo verso l’alto.?Fiammetta tagliò il palmo con una scheggia di vetro; un solco di sangue dal mignolo al pollice.”

- Da dove l’ha tirata fuori la scheggia di vetro? Ah, due righe dopo dici che l’ha estratta da sotto al vestitino… Mi chiedo come ce la tenesse.

- Solco di sangue? Volevi dire un solco pieno di sangue? Ma se è pieno di sangue, come si fa a dire che è un solco? Ah, forse c’è un po’ di sangue che non riempie però tutto il solco… Non capisco. L’espressione non mi pare precisa. O sbaglio?

- Infine, cosa assolutamente grave, visto che la precisione è fondamentale, non mi pare proprio che tu abbia mostrato che Fiammetta è una fatina permalosa. Semmai io direi che risulta vendicativa e un po’ sadica, ma non permalosa.

Nonostante tutte queste mie osservazioni (senza dubbio ispirate anche da una certa mal disposizione nei confronti del testo), io non me la sentirei affatto di definire questo brano indecoroso. E se anche lo facessi, non la considererei una buona ragione per arrabbiarmi o comunque per non trattarti con rispetto.

Mi sono permesso di fare alcune osservazioni su un brano che hai scritto tu. Questo è un mio diritto o non lo è? O forse, pur essendolo, mi dovresti censurare perché altrimenti chi legge, che non ha testa per pensare da solo, potrebbe credere che io abbia ragione?

Ah, un’ultima cosa. Perché mai avrei dovuto scrivere io questo articolo? Diversi manuali li ho letti e sono molto interessato alle questioni riguardanti la tecnica narrativa… Non per niente sono qua a cercare di discutere (sebbene abbia letto soltanto un centinaio dei 200 commenti). Ma francamente io non sento il bisogno di far da maestro e di cercare di dimostrare di essere bravo, anzi, l’unico bravo e competente. L’unico che conosce la verità sulla scrittura. Credo, in base all’idea che mi sono fatto di te, che io impiegherei più tempo per scrivere un articolo analogo e probabilmente non sarebbe così acuto e completo (forse nemmeno così assolutista…) A maggior ragione, preferisco utilizzare il mio tempo per scrivere.
Tu piuttosto, perché scrivi questi articoli? Perché hai la vocazione e vuoi fare del bene in questo sporco mondo? Per far imparare a scrivere chi ti legge? Ma per favore!

Nonostante questo mio sfogo, ti rinnovo la mia sincera stima e il mio grande apprezzamento per quel che stai facendo. Sono inoltre più che disposto a riprendere un dialogo sereno.

#1.306 Comment By dr Jack On 1 dicembre 2010 @ 12:07

@ Francesco Barbi:

Perché tu, e solo tu, sai come si scrive e come si deve scrivere. Solo tu puoi illuminare la via di coloro che vogliono seriamente imparare a scrivere.

Nonostante questo mio sfogo, ti rinnovo la mia sincera stima e il mio grande apprezzamento per quel che stai facendo. Sono inoltre più che disposto a riprendere un dialogo sereno.

E’ evidente che provi dei sentimenti molto conflittuali!

Fogna?

#1.307 Comment By Gamberetta On 1 dicembre 2010 @ 13:04

@Francesco Barbi. Ti ringrazio per le osservazioni, in particolare quella del gatto, in effetti era meglio usare un verbo più forte di “sfiorare”, probabilmente “strusciare”, poi modifico.
Per quanto riguarda la cosa “assolutamente grave”: se una persona è vendicativa, di conseguenza è anche permalosa. Così come se una persona si incazza, vuol dire che era anche nervosa.

Ora, che io ne sappia più di te per quanto riguarda la narrativa mi sembra sia ampiamente dimostrato dal fatto che più volte mi hai chiesto di fare l’editing a tuoi scritti, offrendomi pure soldi. Io ho rifiutato perché non vale la pena lavorate per/con te: sei permaloso, non accetti le critiche, per spiegarti ogni dettaglio devo imbastire esempietto su esempietto e ancora tu non ci arrivi. No, grazie. Neanche se mi paghi.

Detto questo, come ti ho spiegato anche via mail, preferirei che tu non commentassi più. È una perdita di tempo tua e soprattutto mia. Non voglio censurarti – al massimo ti metterò in moderazione – però non posso star qui a discutere sempre con gente senza preparazione e senza nessuna voglia di impegnarsi sul serio.

Addio.

#1.308 Comment By Tapiroulant On 1 dicembre 2010 @ 13:37

Bravissimo, ti eri accorto che era un troll ma hai continuato a dargli spago. Gegnale.
Sai, i troll che sono a un livello appena superiore a quello di “scimmia che tira la cacca” fanno proprio così: ogni tanto fingono di essere interessati al discorso per trovare qualcuno come te che li legittimi.

Salvo che con me, che lo legittimavo, Vincent non si comportava da troll. Al contrario, le mie risposte lo disinnescavano facendogli assumere un tono pacato. Le tue risposte, lo facevano trollare; le mie, lo facevano smettere.
Ovviamente non è un tipo di comportamento che funzioni con tutti coloro che si comportano da troll. Anzi, funziona solo con una parte di loro. Ma Vincent era di questi.
Vincent era il tipo che si comportava da troll per reazione, a modi di fare e toni che lo infastidivano. Poiché io gli rispondevo civilmente, il meccanismo non scattava e Vincent non faceva il troll. Il tuo modo di rispondergli (e successivamente, di ignorarlo) invece lo alimentavano.
Dunque in quel contesto il mio comportamento era più razionale.

#1.309 Comment By Angra On 1 dicembre 2010 @ 15:05

@Tapiroulant:

Vincent ti ha preso per il culo, usandoti per darsi una patina di rispettabilità. Dal tuo trattarlo gentilmente sono venuti fuori chilometri e chilometri di derailing.

Comunque, chissenefrega di Vincent. Per me tu puoi spendere il tuo tempo nel rapportarti amabilmente con i più stupidi troll della galassia, dove come e quanto vuoi, è nel tuo pieno diritto. Se però vieni a insegnare a me come comportarmi, posso solo risponderti che non mi sembri un modello da prendere ad esempio.

#1.310 Comment By cadibal On 1 dicembre 2010 @ 17:21

Io in casa mia posso anche dire ai miei amorevoli muri che voglio ammazzare il vicino dell’interno 12 senza incorrere in rischiosi provvedimenti da parte di forze dell’ordine.
Se, però, lo scrivo su di un lenzuolo e lo appendo sulla ringhiera del terrazzo, magari apponendo una simpatica inchiesta ai passanti(che non possono non passare, in quanto tali) “vuoi che ammazzi il vicino?sì?no?”, credo che non godrei di immunità di persecuzione. C’è una differenza che mi sento di non reputare tanto sottile tra critica e diffamazione.
Leggendo dello “sgorbio” di autografo mi è parso di assaporare il salmastro delle lacrime della bambina che viene presa in giro a scuola perchè ha gli occhiali.
A me sembrano tentativi alquanto subdoli di depistare l’acqua dal suo convogliare al mulino. La cosa incredibile è che la tecnica adottata è quella di cercare di convincere il fiume che la direzione di scorrimento è “ridicola”.
A me sembra irragionevole e capriccioso bullismo

#1.311 Comment By wikileaks On 1 dicembre 2010 @ 17:23

rivelazione: voci di popolo vogliono Astrosio mooolto vicino al Dimitri :-)

#1.312 Comment By Mario Falco On 1 dicembre 2010 @ 17:36

Apposto… prima sfogo idiosincratico, turbe intime, complessi di inferiorità, sette religiose e radical chic, poi addirittura la D-I-F-F-A-M-A-Z-I-O-N-E e il paragone – ommioddio – tra un potenziale serial killer e una che scrive recensioni di libri fantasy.

Siamo sicuri che non ci stiamo prendendo – un po’ tutti – troppo sul serio?

#1.313 Comment By cadibal On 1 dicembre 2010 @ 17:42

@Mario
A me capita di essere sbattuta fuori dall’atmosfera di un libro, grazie ad un brutto intervento dell’autore, quando quel libro lo sto leggendo.
In caso contrario è come se stessi dicendo che un’insalata di polpo e patate fa sicuramente schifo perchè né il polpo, tantomeno le patate, da crudo è immangiabile. La mia esperienza in cucina mi ha condotto a capire che un piatto cucinato non ha come risultante di sapore la sommatoria degli ingredienti adoperati.

#1.314 Comment By cadibal On 1 dicembre 2010 @ 17:46

Nella comunicazione per iscritto esistono delle forme di espressione chiamate figure retoriche. Tra queste c’è il parallelo, è vero, ma c’è anche l’iperbole. In caso non fosse ancora chiaro, io ho usato l’ultima

#1.315 Comment By cadibal On 1 dicembre 2010 @ 17:55

scusate l’imbroglio grammaticale tra polpo e patate. Quando si parla di cibo mi emoziono. E poi colgo l’occasione per dire che, ripensandoci, non capire il concetto espresso da altro da noi non significa esattamente prendersi sul serio. Quantomeno da vocabolario

#1.316 Comment By astrosio On 1 dicembre 2010 @ 18:02

cioe’, questa mi fa ridere davvero. gia’ quella sulla vicinanza era gustosa. ma questa sul fatto che io mi nasconda dietro un altro nick, e’ veramente fenomenale. e poi… idee politiche?!?! io non ho mai votato in vita mia. se detesto travaglio e’ perche’ secondo me e’ uno scoppiato che scrive in maniera ignobile e con metodi da santa inquisizione. per la cronaca: berlusconi mi fa cagare. e il fatto di confondere un’idea politica con un appunto estetico mi fa cadere le braccia ma mi consola anche, perche’ e’ facile intuire il livello di chi legge, scrive e commenta su questo blog. per quello che mi riguarda, e’ la prima e ultima volta. me ne avevano parlato bene, accidenti. e mi ritrovo davanti ad insinuazioni deliranti, attacchi personali, critiche rancorose e gente che vince premi ai concorsi di scrittura.
maledico questo blog.

#1.317 Comment By cadibal On 1 dicembre 2010 @ 18:07

Caro astrosio,
se ti conoscessi probabilmente ti amerei.
Ergo mi chiamo Catia e studio Veterinaria a Pisa. Ho 25 anni e sono piacente. Contattami!

#1.318 Comment By cadibal On 1 dicembre 2010 @ 19:09

grazie per lo pseudoban! e soprattutto per il mutismo.cordialissimi saluti
Catia Bonafine

#1.319 Comment By Tapiroulant On 1 dicembre 2010 @ 21:52

@Tapiroulant:

Vincent ti ha preso per il culo, usandoti per darsi una patina di rispettabilità. Dal tuo trattarlo gentilmente sono venuti fuori chilometri e chilometri di derailing.

Comunque, chissenefrega di Vincent. Per me tu puoi spendere il tuo tempo nel rapportarti amabilmente con i più stupidi troll della galassia, dove come e quanto vuoi, è nel tuo pieno diritto. Se però vieni a insegnare a me come comportarmi, posso solo risponderti che non mi sembri un modello da prendere ad esempio.

Guarda, facciamo così: pazienza!
Non prendermi a modello. Non importa. Volevo solo esprimere la mia disapprovazione, nulla di così importante.

Per amor di precisione aggiungo solo quest’ultima cosa, in merito allo storico episodio. Il derailing non è venuto da me. Vincent postava prima del mio intervento tanto quanto dopo, e con gli stessi toni e le stesse maiuscole. Tutt’al più si potrebbe dire che i miei interventi sono stati inutili; dannosi, no.
Il derailing era cominciato già dal vostro primo scambio di battute. Se l’ho allungato, è stato solo per un paio di post insignificanti.

#1.320 Comment By Francesco Barbi On 1 dicembre 2010 @ 22:06

@Gamberetta:

Ti ringrazio per le osservazioni, in particolare quella del gatto, in effetti era meglio usare un verbo più forte di “sfiorare”, probabilmente “strusciare”, poi modifico.

Non ci siamo. Neppure “strusciare” va bene. Il problema è che i gatti, in genere, non sono così goffi.
Comunque, le osservazioni che ho fatto al tuo brano sono 12. Francamente io avrei preferito che tu provassi a discuterle, anche a contestarle, piuttosto che facessi passare l’idea che tu non le contesti senza però di fatto neppure considerarle. Come fossero inutili e quasi da ignorare. Allora ti faccio una domanda diretta. Cosa ne pensi delle 12 osservazioni? E del tuo brano?

?

Per quanto riguarda la cosa “assolutamente grave”: se una persona è vendicativa, di conseguenza è anche permalosa. Così come se una persona si incazza, vuol dire che era anche nervosa.

Non è affatto vero. Cammino per strada e d’un tratto uno sconosciuto mi molla un ceffone. Non ero nervoso, eppure mi incazzo. E conosco tante persone permalose che non sono affatto vendicative…
Ma a questo punto mi sta passando la voglia di spiegarti differenze così ovvie. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ho l’impressione che tu non cerchi minimamente di capire quel che provo a dirti e che tu ti preoccupi soltanto di trovare il modo per mostrare (poter credere e far sembrare) di avere sempre e comunque ragione.

Ora, che io ne sappia più di te per quanto riguarda la narrativa mi sembra sia ampiamente dimostrato dal fatto che più volte mi hai chiesto di fare l’editing a tuoi scritti, offrendomi pure soldi. Io ho rifiutato perché non vale la pena lavorate per/con te: sei permaloso, non accetti le critiche, per spiegarti ogni dettaglio devo imbastire esempietto su esempietto e ancora tu non ci arrivi. No, grazie. Neanche se mi paghi.

Scusa, ma questo che diamine c’entra? Ma hai letto quel che ti ho scritto? Possibile che tu ancora una volta cambi discorso e attacchi? Non ti riesce proprio avere uno scambio? Il dialogo non solo non è sereno, è impossibile. Hai ragione tu, è una perdita di tempo, ma faresti bene a chiederti il perché.

Ad ogni modo, sebbene per l’ultima volta e a differenza di quanto hai fatto tu, io ti rispondo. Lasciando stare le imprecisioni in quel che hai scritto e che ho riportato qui sopra, non ho alcun problema ad affermare nuovamente che penso che saresti un’ottima editor. Non mi pare però che questo dimostri che tu ne sai più di me per quanto riguarda la narrativa. Tanto meno per quanto riguarda il saper scrivere.
Io credo che più persone lavorano su un testo (e più punti di vista diversi sono messi in gioco) e meglio è per quel testo. Evidentemente a te basta una sola testa, la tua. Ma non tutti la pensano come te, non tutti sono così convinti che esista una via perfetta e assoluta per scrivere bene e fortunatamente io non credo di possedere la verità assoluta in fatto di scrittura.

Peccato che sia andata così. Fino a qualche tempo fa anche tu non disdegnavi affatto i consigli che ti davo su ogni capitolo di S.M.Q. e forse c’era ancora qualche spiraglio per avere un dialogo.

Addio.

Addio.

#1.321 Comment By Gamberetta On 1 dicembre 2010 @ 22:51

@Francesco Barbi.

Cosa ne pensi delle 12 osservazioni? E del tuo brano?

Il mio brano è mediocre, d’altra parte non è stato scritto per essere brillante è stato scritto con l’obbiettivo di usare sempre e solo termini concreti e utilizzare meno parole possibile. Sotto questo aspetto è soddisfacente (c’è solo un’espressione astratta, che ovviamente non hai colto). Le tue osservazioni, tranne quella del gatto, sono solo stupidaggini, dettate dal fatto che vuoi dimostrare che non avrei l’autorità per criticarti.
Senza contare che io posso pure scrivere malissimo o fare esempi inadeguati, ciò non toglie che l’esercizio che hai postato era uno schifo. Era un’offesa per me e per tutte le altre persone che si sono impegnate a scrivere al meglio. Hai solo da vergognarti del tuo comportamento arrogante e stupido.

In una vecchia mail ti lamentavi che ero troppo fredda. Oh, povero pucciolo: una ti dedica decine di ore del suo tempo e deve anche avere la voce calda e amorevole. Ma guarda tu questo. Ora come vedi non sono fredda: ti sto mandando affanculo con tutto il cuore.
Barbi, ragazzo: se io ti invito a non commentare più, tu fai il favore di rispettare le decisioni altrui, dato che non è casa tua. E dato che hai approfittato della pazienza e dei consigli della padrona di casa per fin troppo tempo.

Le tue osservazione a S.M.Q. – preciso non richieste – si sono rivelate di rara inutilità. Molto meno interessanti della media dei commenti, che spesso hanno rilevato problemi concreti.

Ora, fuori dalle palle. Sono stufa marcia di ricevere merda da gente del tuo infimo livello. E non replicare. Non ne hai il diritto. Non vieni a insinuare chissà quali motivi dietro i miei articoli. Non dopo mesi di lavoro. Non dopo le ore che ho impiegato a cercare di aiutare tutti quelli che hanno commentato. E se vuoi saperlo lo faccio proprio per altruismo, perché la materia mi appassiona e vorrei che tanti imparassero e si appassionassero e si potesse discutere tra persone competenti. Cioè quello che non sei.

#1.322 Comment By Mario Falco On 2 dicembre 2010 @ 10:35

Allora, già che siamo nella fogna…

@astrosio
Guarda, fa’ conto che non abbia detto niente di premi letterari ed esperienza nel settore. Non sono stato io a tirare in ballo titoli e blasoni, anzi in genere mi girano i maroni quando qualcuno lo fa. Ripeto: non conta un bel niente! Qui esprimo solo la mia idea come lettore: se un romanzo – anche nel complesso bellissimo come idea, originalità, ritmo e stile – ha delle “cadute” ho diritto di lamentarmi NON per nazismo grammaticale ma perché mi distrae dalla storia. Questa è una mia idea personale, non la porto agli estremi di gamberetta, ma la posso capire per quella già citata sindrome del correttore di bozze in cui mi riconosco (anche se è raccontata da un radical-chic)

@cardibal
Qui credo che sia tu che non hai capito. Intanto in cucina i gusti sono gusti. E – onestamente – quel giochetto de “l’insieme più importante della somma delle sue parti” mi pare abbastanza capzioso. In più io NON credo che Alice sia un agglomerato di polpo e patate crude. Ho cercato il PDF sample e me lo sto leggendo. Scena dello stupro. Ok, non è scritta bene, ma soprattutto è un cliché. E tornando a parlare di logica, tanto per dire: perché il professor Stoltze ammazza il manager? E, semmai, non avrebbe potuto farlo prima, limitando i rischi? Ecco: una invitante insalata di polpo e patate, cotta al punto giusto e arricchita con spezie esotiche in cui, ogni tanto, trovi qualche cosa di estraneo come un fagiolo secco o un pezzo di pomodoro un po’ acido che magari non ti infastidiscono abbastanza per smettere di mangiare ma ti fanno ricredere su quel ristorante che la guida Michelin dava per strepitoso.

Vorrei anche precisare che non ho assolutamente nulla contro F. Dimitri (anche se i suoi fanboy e fangirl non sono tanto tranquilli). Penso proprio che uno scrittore possa imparare qualcosa dalle critiche, specie se non commette l’errore di dire “mi hanno pubblicato, tu chi ca__o sei per dire qualcosa A ME?!?”. Ripeto che non mi piace il suo post sulla “lima”, ma che questo non costituisce pregiudizio per la sua opera. Anzi, sono curioso a questo punto di leggere questo famoso “Pan”.

Un ultimo appunto.

Esiste una tecnica di comunicazione in cui tu usi un parallelo e citi il codice penale (diffamazione, art. 595) e – quando qualcuno ti fa notare che te ne sei passata – dici che si trattava di un’iperbole. Si chiama paraculaggine.

#1.323 Comment By Ste On 2 dicembre 2010 @ 11:28

Scrivo direttamente in fogna per non inquinare il topic relativo.
@ astrosio
Astrosio certo che non hai proprio un cazzo da fare se non passare il tempo ad insultare gli altri e a immaginarsi cose inesistenti.
L’autografo messo alla berlina lo vedi solo, tu (indice di una mente non molto stabile direi) io, come credo tutti… ops dimenticavo tu che non sbagli mai e che detieni un infallibile metro di giudizio, lo hanno interpretato proprio all’opposto.
Dimenticavo ancora non hai dato il tuo giudizio sul libro… comunque hai ragione, proprio una brutta cosa l’invidia nessuno ti caga e quindi ti sfoghi contro gli altri.

#1.324 Comment By Angra On 2 dicembre 2010 @ 14:20

Avviso ai naviganti (dettato da puro senso civico):

Se Gamberetta dice:

1) se una persona è vendicativa, di conseguenza è anche permalosa

quella che segue da parte di Barbi non può essere la confutazione corretta:

2) conosco tante persone permalose che non sono affatto vendicative

Una confutazione corretta è (banalmente): conosco almeno una persona vendicativa che non è affatto permalosa. La 1) infatti dice che l’essere permalosi è condizione necessaria all’essere anche vendicativi. La 2) invece confuta il fatto che la 1) sia condizione sufficiente. In generale non si possono rovesciare le implicazioni: se uno è vendicativo allora è permaloso è ciò che ha detto Gamberetta, se uno è permaloso allora è vendicativo è ciò che ha confutato Barbi ma, appunto, non è la stessa cosa.

Lo dico perché il Barbi è laurato in Fisica e almeno un paio di esami di matematica dovrebbe averli dati, e magari qualcuno potrebbe prendere per buono il principio di autorità (non fatelo mai).

#1.325 Comment By le marquis de carabas On 4 dicembre 2010 @ 13:27

la Fogna è in fondo una lezione di vita dal titolo: “things you should never do if you don’t want to get caught in the middle of a shitstorm”

#1.326 Comment By Mario Falco On 5 dicembre 2010 @ 16:29

Mi sono reso conto – con un po’ di aiuto – di non essere partito col piede giusto, in questo forum.
Quanto segue nasce da una (intempestiva) urgenza di onestà e chiarezza.

Alcune cose che ho scritto – per mia colpa – hanno ottenuto effetto esattamente opposto alle mie intenzioni.

Cominciamo da:

Nulla ti vieta di pensare che io non ne capisca niente, che non abbia fatto studi, che non abbia collaborato con case editrici e giornali, che non abbia letto abbastanza libri da formarmi un’idea personale, che non scriva narrativa per diletto (o magari pubblicata, magari anche all’estero), che non abbia vinto alcun premio con i miei racconti, nemmeno in concorsi per dilettanti.

La mia esperienza nel settore letterario ed editoriale si può dettagliare ampiamente sul retro di un francobollo. La millanteria vaga di quelle righe era rivolta solo al mio supponente interlocutore, ma l’arroganza rimane ingiustificabile.

Nel seguito:

Addirittura ti dico che le recensioni di gamberetta peccano di maniacalità, secondo me.
Certe cose le può pensare un correttore di bozze, un lettore dovrebbe potersi rilassare.

Ho scritto quelle parole nella foga di dichiarare la mia indipendenza dagli autori del blog, con l’intento di rafforzare la mia posizione dialettica. Ragionando a mente fredda ho capito che non è affatto vero che la penso così.

Analizzando quello che ho scritto altrove si evidenzia una contraddizione: pur schierandomi con Gamberetta mi nascondo dietro frasi che la dipingono come un’estremista. Eppure nelle altre mie passioni e nel mio lavoro adotto esattamente lo stesso approccio.

Il lettore dovrebbe potersi rilassare? No. O meglio: dovrebbe potersi rilassare dalle altre attività della sua vita, ma leggere è un impegno e richiede dedizione ed energia. Una descrizione imprecisa, una scena confusa, un passaggio glissato, una raffica di cliché vuoti, un buco logico, un dettaglio tecnico che non poggia su basi solide si avvertono “a pelle”, anche quando il lettore non ha gli strumenti per individuare e analizzare con precisione il problema. Il rapporto tra autore e lettore è basato su un contratto. Quando un lettore adotta un libro ci mette i soldi, il tempo, lo spazio sugli scaffali, il danno all’ecosistema. Se l’autore vìola il contratto venendo meno al suo impegno il lettore ha il diritto di farlo pesare.

Ai provocatori del forum non devo nulla, né la dimostrazione della mia supposta imparzialità né le presunte qualifiche che mi autorizzerebbo esprimere il mio giudizio.

A Gamberetta invece devo già qualcosa.
Ho scoperto da poche settimane il blog e mi sono sentito immediatamente in sintonia.
Ho letto tutti gli arretrati e inserito nel mio e-reader i capitoli dei manuali.
Ogni articolo di Gamberetta comunica passione, attenzione al dettaglio, franchezza senza compromessi e competenza puntuale.
Le sue idee sono corroborate da esempi pratici e documentate.

Riguardando i miei appunti già mi sono accorto di aver messo in pratica i suoi suggerimenti nel valutare alcuni racconti che mi sono stati sottoposti.
Pensando a qualche paginetta scritta nel corso delle ultime settimane mi sono reso conto di essermi sforzato di sfuggire a certe facili trappole.
Leggendo “Terror” mi sono sorpreso nel riuscire ad apprezzare i dettagli dell’immenso lavoro di ricerca e di scrittura di Simmons.

Ecco, se magari avessi riletto con maggiore spirito critico anche i miei precedenti messaggi…

Questo commento è senza secondi fini, solo un attestato di stima e gratitudine agli autori del blog e ai partecipanti al forum.

#1.327 Comment By Uroboros On 8 dicembre 2010 @ 21:51

@Gamberetta

Daniel Pennac.Il paradiso degli orchi.
Sicuramente è/è stato/sarà un romanzo di tuo gusto.
O no?

Dalla Fogna. Uroboros.

#1.328 Comment By UnoCheLeggeIlFantasy On 8 dicembre 2010 @ 21:55

mumble….ma ho pubblicato il commento? mah…

#1.329 Comment By UnoCheLeggeIlFantasy On 8 dicembre 2010 @ 22:00

a ecco, i post più vecchi in basso quelli nuovi in alto…troppo abituato ai forum…..

#1.330 Comment By Merphit Kydillis On 10 dicembre 2010 @ 10:34

Scusate, ma io mi sto chiedendo una cosa…. esistono, nel mondo, romanzi fantasy che abbiano come protagonisti i cattivi, fantasy nei quali alla fine è il cattivo a vincere, o perlomeno fantasy che non siano “eroici” (Bene vs Male)? Sto facendo una ricerca a riguardo, ma i risultati sono stati nulli per il momento… :(

#1.331 Comment By Il Guardiano On 11 dicembre 2010 @ 07:59

@:Merphit Kydillis
Non so se hai letto “le cronache del Ghiaccio e del Fuoco” ma lì non ci sta la solita solfa del “bene che combatte il male” e i personaggi “cattivi” sono anche i più simpatici, a mio parere.

#1.332 Comment By UnoCheLeggeIlFantasy On 12 dicembre 2010 @ 01:14

AHAHAHAH, troppo divertente leggere taluni commenti della Fogna!!

@ Il guardiano – Merphi
Libri fantasy in cui i cattivi vincono, non sono commerciali, e il fantasy è, pultroppo un genere commerciale. I dementi che prendono i libri di Licia et simil, comprerebbero mai un libro in cui il cattivone vince? non credo.
Quella saga, intendo “le cronache del fuoco e del ghiaccio”, l’ ho letta e mi ha parsa divertente a suo modo. Merphi, posso segnalarti un libro in cui le parti sono invertite, ossia quelli che dovrebbero essere i cattivi sono buoni e coloro che dovrebbero essere buoni sono cattivi. Si chiama “Orchi” è una trilogia che ho letto parecchi anni fa, prima che iniziassi ad interessarmi seriamente alla narrativa, quindi non so se potrebbe essere di tuo gradimento.

Fogna

#1.333 Comment By Tapiroulant On 12 dicembre 2010 @ 10:46

esistono, nel mondo, romanzi fantasy che abbiano come protagonisti i cattivi, fantasy nei quali alla fine è il cattivo a vincere, o perlomeno fantasy che non siano “eroici” (Bene vs Male)?

A decine.
Scusami, ma tu segui il blog di Gamberetta e non te ne eri ancora accorto? I libri fantasy che segnala lei sono quanto di più lontano possa esserci dall’heroic fantasy. °-°’

#1.334 Comment By Merphit Kydillis On 12 dicembre 2010 @ 16:41

@UnoCheLeggeFantasy

Se ti riferisci alla trilogia Orchi di Star Niccholos, la lessi lo scorso Natale: l’ho trovato carino, ma la narrazione è piatta.

@Tapiroulant
…… Guarda, un furetto a tre teste volante ti sta assalendo dietro alle spalle! xD

#1.335 Comment By rolf On 27 dicembre 2010 @ 12:28

Comment from ROLF
Time: 11 Dicembre, 2010, 11:01 am

Ci stiamo organizzando, l’unione fa la forza.

Attenzione Attenzione.

Carissimi colleghi.
ho letto con molto interesse i vari commenti, della quale ne siete state vittime, e della quale ne faccio anche parte, nei confronti della casa editr statale 11.
E`inutile piangerci sopra. Nella vita, bisogna sapersi rialzare, e affrontare il problema di petto. Tutti i veri personaggi, sia di alto e basso livello sociale, anno sempre lottato, per delle vere cause, per un vero ideale.La maggior parte, si sono sacrificati, dai loro carnefici lottando, finendo in galera, torturati e uccisi. Questo é su cesso perché erano dei personaggi scomodi per il potere. ( non é nel nostro caso)La mia domanda che propongo a tutti gli interessati, gabbati dalle case editr a pagamento e non: intendo quelle tutte quelle che abusano a scopo di truffa, facendo soldi sulle nostre spalle. Se restiamo uniti in questa causa, possiamo vincere, ed ottenere la nostra restituzione di dignità, il nostro rispetto, e i nostri soldi sudati con il nostro onesto lavoro.
Pongo questa domanda, che vi dovete fare?
Volete arrendervi. Se si, oltre la delusione avuta, la rabbia, e la rassegnazione, il rammarico, oltre il danno la beffa, e senso di impotenza contro queste brave persone che truffano nel limite dell’inganno, escogitando l’indifferenza morale, e l’onesta di noi scrittori emergenti, nelle loro operazioni truffaldine, dando altre la possibilità ad altre persone di entrare in questo circolo vizioso che ben conosciamo.
La 2 alternativa é: assumere collettivamente un legale, che sappia diffendere la nostra causa ed i nostri interessi, sino in fondo, con lo scopo di intentare una causa, ovviamente, ognuno deve partecipare finanziariamente, (CON UNA MODESTA SOMMA), da concordare con la parte che difende i nostri interessi.
La 3 soluzione: é quella di denunciare la vicenda al programma Mi manda rai 3., che ritengo anche una buona soluzione. Anche perché, una grande partecipazione dei cittadini, non solo italiani, vengono a conoscenza, ed informati su questa tematica, veramente scandalosa, ed avremmo anche forse la possibilità di vedere restituiti i nostri soldi, che abbiamo investito in questo processo editoriale.
Chi é d’accordo si faccia sentire, e si metta in contatto con il sottoscritto. Mio numero telefonico, dalla Svizzera è 091.871.11.73. OPPURE MIA IMEIL é ROLF.358@GMAIL.COM. Tutti uniti ed insieme saremo una spina nel fianco di queste case editrici. Un caro saluti, e a tutti auguro un buona fortuna. R.C

Comment from Symo
Time: 13 Dicembre, 2010, 12:07 pm

Salve a tutti, nel campo dell’editoria per gli scrittori emergenti, cosa ne pensate di questo editore?

http://www.boopen.com/

Comment from ROLF
Time: 16 Dicembre, 2010, 4:38 pm

Contratti a pagamento!
Un buon consiglio.
Prima di firmare un contratto editoriale. Se non siete esperti, rivolgetevi ad una persona competente. Esempio ad un legale di vostra fiducia, o una persona competente in questo ambito. Almeno andate sul sicuro.
Nei vari articoli contrattuali si nascondono delle vere trappole, a vostro discapito.
Saluti a tutti gli interessati. R.C

Comment from ROLF
Time: 18 Dicembre, 2010, 11:31 am

Attenzione novità.
Le persone che anno avuto problemi con la casa editrice statale 11. nella pubblicazione del proprio libro ( della quale non anno ottemperato agli obblighi contrattuali) si mettano in contatto con il sottoscritto. messenger schtupsi21@hotmail.it

#1.336 Comment By pu*pazzo On 4 gennaio 2011 @ 21:23

@ UnoCheLeggeIlFantasy

perdonami ma io ho letto la trilogia di Orchi …se nel primo libro gli orchi si dimostrano se non “cattivi” (perche no, non lo sono) almeno un po’ “scanzonati” negli altri due libri sono buoni&cari che al confronto cicciobello è la progenie di mefistofele!!! inoltre la narrazione è piatta, priva di descrizioni e atmosfera! senza contare la fine del 3° libro che è talmente oscenamente stupida e priva di senso da avermi costretto a leggerla due volte per assicurarmi che si, davvero finisce cosi O__O
criticate tanto i fantasy italiani, ok, ma non tutto ciò che è straniero è bello ehhh XD anche fuori si scrivono delle belle porcherie!!

#1.337 Comment By ANTONELLA On 4 gennaio 2011 @ 23:41

FA CAGARE CHE SCHIFOOOOOOOOOOO

#1.338 Comment By CAARON On 4 gennaio 2011 @ 23:53

ATONELLA SEI PROPIO UNA STON… SCUSA 2 ME è BELLISIMO IL LIBRO

#1.339 Comment By Cecilia On 7 gennaio 2011 @ 21:51

Gamberetta aiuto! Avete cambiato mail? Ho provato a inviartene una ma gmail me l’ha rispedita indietro dicendo che il tuo indirizzo non esiste.

la trascrivo qui, tanto è questione di poche righe:

Ho scovato il tuo blog da poco e mi ha mandata in crisi, specie gli articoli sui manuali di scrittura. mostrare non raccontare, punti di vista etc…
perciò, ti chiedo un grandissimo favore:

In che categoria di narrativa fantastica rientra un libro che oltre agli uomini ha come altre “razze” solo angeli e diavoli? Nello schema in uno degli articoli sui manuali non l’ho proprio trovato.
Conosci opere di questo tipo che io possa leggere per evitare di scrivere le banalità più stomachevoli? Opere che, per pietà, non comprendano cose “inverosimili” al limite della decenza (quella regola mi è decisamente entrata in testa!) come: triangolo amoroso diavolo-angelo-ragazzina o coppie umano-angelo/umano-diavolo etc?

Infine, un ultimo consiglio sul punto di vista.
Scrivi che cambiarlo è traumatico. Non può risultare accettabile un cambio serrato nel caso io voglia mostrare i punti di vista di due personaggi opposti ma costretti a convivere? e intendo non cambi da un capitolo all’altro ma nello stesso capitolo, evidenziati.

Mi scuso per la seccatura e ti ringrazio per quello che scrivi: mi hai
migliorato tutti i capitoli finiti e indirizzata bene per gli altri.

#1.340 Comment By Gamberetta On 7 gennaio 2011 @ 23:41

@Cecilia.

Gamberetta aiuto! Avete cambiato mail? Ho provato a inviartene una ma gmail me l’ha rispedita indietro dicendo che il tuo indirizzo non esiste.

No, non ho cambiato mail. Sarà stato un disservizio temporaneo di gmail.

In che categoria di narrativa fantastica rientra un libro che oltre agli uomini ha come altre “razze” solo angeli e diavoli?

Non lo so. Per esempio un libro con gli elfi può essere di tutto: high fantasy, urban fantasy, elfpunk, new weird, e quant’altro. La mera presenza di angeli o diavoli non caratterizza abbastanza per sapere che (sotto)genere sia.

Conosci opere di questo tipo che io possa leggere per evitare di scrivere le banalità più stomachevoli?

Anche qui, sei stata un pochino troppo generica. Di opere con angeli e diavoli ce ne sono in tutte le salse. Da Dante e Milton, passando per Faust e Il Maestro e Margherita fino a romanzi come Inferno di Larry Niven e Jerry Pournelle nel quale uno scrittore di fantascienza esplora l’Inferno in compagnia di Benito Mussolini o Tutta colpa dell’angelo di Christopher Moore con l’angelo Raziel che causa un’epidemia zombie alla vigilia di Natale.

Non può risultare accettabile un cambio serrato nel caso io voglia mostrare i punti di vista di due personaggi opposti ma costretti a convivere?

Non saprei. Può essere che nel caso specifico sia accettabile, ma in generale il saltare da un punto di vista a un altro allontana il lettore dalla scena, dunque diminuisci la tensione e il conflitto.

#1.341 Comment By Tapiroulant On 8 gennaio 2011 @ 09:34

Non può risultare accettabile un cambio serrato nel caso io voglia mostrare i punti di vista di due personaggi opposti ma costretti a convivere?

Non saprei. Può essere che nel caso specifico sia accettabile, ma in generale il saltare da un punto di vista a un altro allontana il lettore dalla scena, dunque diminuisci la tensione e il conflitto.

Questo è vero, però ho notato che in genere con questo metodo si possono ottenere delle ottime scene ironiche. Qualche giorno fa ne ho letta una così in Piano meccanico di Vonnegut.
Il che non significa che si stia scrivendo un’opera comica, semplicemente che *quella scena* è comica. E ho letto e visto molte ottime opere che giustapponevano momenti comici e momenti drammatici, dunque se uno è in grado di farlo si tratta di un ottimo sistema.

Allontanare il lettore dalla scena oggettivamente abbassa l’immedesimazione, ma ha altri effetti positivi. Il comico è uno di questi, perché, come dice giustamente Bergson, bisogna essere staccati dalla scena e dai suoi protagonisti per poterne ridere. Se mi immagino “scene di difficile convivenza quotidiana” tratte da film, telefilm o anime (e anche qualche libro), mi vengono in mente quasi tutte scene comiche, e spesso realizzate con un sistema simile a quello che dice Cecilia (esempio: scena con Tizio che fa lavori di casa e a un tratto si accorge di una cosa orribile fatta da Caio / cambio scena / scena di Caio che torna dal lavoro e si accorge dei cambiamenti fatti da Tizio / e via dicendo). Quindi direi che il rimbalzo di punti di vista – finché riesci a tenerlo marcato e a non confondere il lettore – è un’ottima idea.

Apro parentesi.
Brecht usava l’allontanamento dalla scena per spezzare la catarsi e stimolare nello spettatore un’analisi critica di ciò che stava guardando. Credo sia più o meno l’opposto di quel che ci si aspetta che faccia un’opera di narrativa fantastica, ma a me ‘sta cosa affascina lo stesso.

#1.342 Comment By Cecilia On 8 gennaio 2011 @ 13:05

grazie mille, allora andrò a vedere le caratteristiche dei vari sottogeneri e capirò in cosa rientro.
hai ragione, troppo generica. dunque provo a essere più chiara: libri dove le due razze mantengano le loro caratteristiche senza stravolgimenti buoni/cattivi che invece ho trovato in alcuni manga (Angel Sanctuary e Lost Angel); che possibilmente siano presenti come personaggi attivi e centrali Michele e Satana (e qui s’inserisce Il Maestro e Margherita…) e, ultima caratteristica, gli uomini combattano i diavoli. ecco, spero di aver ristretto il campo.

Dante e Milton sono già stati saccheggiati, ma per la gerarchia infernale ho preferito attenermi a quella della cabala piuttosto che a quellla dantesca, visto che Dante quelli “tradizionali” con specie, comandanti, carateristiche etc non li considera proprio.

Tapiroulant: mi fa piacere che possa rendere bene, soprattutto considerando che imposto così i capitoli ambientati all’inferno e un po’ di divertimento non può che allegerire il peso e l’angoscia che il posto, ammesso che io riesca a renderlo, deve trasmettere.

#1.343 Comment By Gamberetta On 9 gennaio 2011 @ 16:03

@Cecilia. Considerando che dall’altro commento mi pare che non ti interessano i paranormal romance, mi venie in mente:
Discesa all’Inferno di Jeff Long. Qui ci sono combattimenti tra uomini e “diavoli” ma mancano gli angeli. È uscito anche un seguito, The Deeper che però non mi pare sia stato tradotto in italiano.
– Richard Kadrey ha scritto un paio di romanzi della serie Sandman Slim con protagonista un tizio fuggito dall’Inferno. Ci sono diavoli e angeli e Satana in persona, però non c’è un particolare clima di guerra tra umani e demoni.
– Nell’antologia di Ted Chiang Storie della tua vita è presente il racconto lungo “L’inferno è l’assenza di Dio”, vincitore di tutti i principali premi di narrativa fantastica nel 2002. Secondo me non è scritto molto bene, però è lo stesso un buon racconto. Ci sono angeli, pochi diavoli, niente combattimenti.

@Tapiroulant.

Quindi direi che il rimbalzo di punti di vista – finché riesci a tenerlo marcato e a non confondere il lettore – è un’ottima idea.

È una cattiva idea. Il cambio continuo di punto di vista può funzionare, ma non lo suggerirei. Al di là tutto è un problema di semplicità: passi da una sola scelta (quale personaggio prendo come pdv nel tal scena?), a una serie di scelte (quante volte cambio punto di vista? Tra quali personaggi? In che punti della scena?). Aumenti la complessità senza certezza di ottenere sul serio un risultato migliore. Io, in generale, eviterei.

#1.344 Comment By Cecilia On 9 gennaio 2011 @ 16:47

Annotati tutti i libri, li leggerò. No, il “paranormal romance” è proprio la cosa che mi da il voltastomaco… e sentirsi dire da quelli che hanno letto qualcosa di mio: ma il diavolo poi si mette con la tipa, vero? (Dimostrando quindi di non aver capito un accidente) Ecco, è la goccia che fa traboccare il vaso.
Dal punto di vista narrativo, ho provato a mettere in pratica i consigli degli articoli sui manuali e il pezzo riscritto è decisamente migliorato. Però la terza persona limitata mi crea problemi: ho nove personaggi che duellano con altrettanti nove tizi. E devo mostrarli tutti. Devo, per forza di cose, o ricorrere a nove cambi di pov in un capitolo (e qua mi impalo da sola) o l’unica è il narratore onniscente. O mi sfugge qualcosa?

#1.345 Comment By Cecilia On 9 gennaio 2011 @ 17:07

@ Gamberetta
Il cambio di pov all’inferno è tra Satana e un’umana di per sé destinata al Paradiso. L’alternanza (e la prima persona) l’ho scelta per vedere come reagissero davanti alle stesse cose. In alternativa, penso ci sarebbe solo il dare un capitolo a testa, ma non so mi convince…

la difficoltà di capire e rendere capibile cosa pensa il diavolo è una fatica allucinante… e nemmeno i libri degli esorcisti aiutano troppo.

domando scusa per lo sfogo…

#1.346 Comment By france On 9 gennaio 2011 @ 17:16

@Cecilia.

cosa intendi per “duellano”? Parliamo di combattimento, scontro fisico, o di un generico “si pestano i calli a vicenda”?
Perché se si tratta di combattimento, magari con l’uso della magia, la soluzione migliore (almeno da che mi ricordo, ripensando a varie letture) è sempre quella del punto di vista unico: riesci a imprimere grande senso di ansietà e velocità, per non parlare dell’immedesimazione, che sale alle stelle quando il PG è in immediato pericolo!

In genere ogni combattimento che ho letto si basava in genere su un PdV, o MASSIMO due diversi PdV: il primo di una “schieramento”, e molto ravvicinato all’azione (es. soldato Greco in prima linea) il secondo dello schieramento “nemico” e distanziato per meglio cogliere l’insieme (es. generale dei Persiani da in cima alla collina).

#1.347 Comment By Gamberetta On 9 gennaio 2011 @ 17:56

@Cecilia. La storia dei nove tizi con i nove altri tizi non mi è ben chiara neanche a me. Se è una rissa, meglio scegliere un solo punto di vista e mantenere quello. Saltando da uno all’altro rovini la tensione del combattimento.
Per l’umana e Satana: in prima persona è davvero una cattiva idea alternare il punto di vista all’interno della stessa scena. Sei sicura che per forza il lettore deve essere nella testa di entrambi? È probabile che riesci a mostrare quello che uno dei due personaggi pensa attraverso azioni e dialoghi, senza necessariamente entrargli in testa.

#1.348 Comment By Cecilia On 9 gennaio 2011 @ 22:27

No, non è una rissa. sono duelli che si svolgono in contemporanea, nello stesso spazio. tecnicamente, i personaggi potrebbero parlarsi ma non può funzionare: se ti statto attaccando, tu ti difendi e non hai tempo e modo di badare agli altri.

Per gli altri due… non saprei proprio. La prima persona mi sembrava azzeccata… farò una prova con la terza limitata, in fondo anche così posso vedere cosa pensano.

Provo a inserire un micro estratto della versione attuale:

Mostra spoiler ▼

#1.349 Comment By Tapiroulant On 9 gennaio 2011 @ 23:04

@Gamberetta:

È una cattiva idea. Il cambio continuo di punto di vista può funzionare, ma non lo suggerirei. Al di là tutto è un problema di semplicità: passi da una sola scelta (quale personaggio prendo come pdv nel tal scena?), a una serie di scelte (quante volte cambio punto di vista? Tra quali personaggi? In che punti della scena?). Aumenti la complessità senza certezza di ottenere sul serio un risultato migliore. Io, in generale, eviterei.

Scusami, ma non ti seguo.
Se il problema è che è difficile, sono d’accordo. Non penso che sia alla portata di chiunque. I pericoli sono di usarlo a sproposito, quando se ne può fare a meno, o di usarlo male, per esempio non facendo capire al lettore che c’è stato un cambio di pov o di chi è il pov in quel momento.
Altrimenti non ho capito quale sia il problema.

Ora, istintivamente capisco la tua scelta per la semplicità. Anche a me verrebbe da dire che meno pov, meglio è, e meno salti, meglio è. Di base, è giusto.
Tuttavia, ho visto esempi in cui questo salto di pov produce risultati gradevoli. E la struttura di questi esempi è quasi sempre la stessa: il punto di vista rimbalza tra due personaggi che hanno visioni opposte della stessa cosa, o reazioni opposte alla stessa situazione. In genere, l’effetto è comico.
Ora, visto che prima l’ho citato, riporto la scena di Piano meccanico che avevo letto. Vonnegut non è proprio il massimo della tecnica (per usare un eufemismo), e il suo stile è più raccontato che mostrato. Ne sono cosciente. Ciononostante la scena seguente è costruita bene. Chiedo scusa perché è un po’ lunga.

Il soldato scelto Hacketts si trovava nel mezzo della prima squadra del secondo plotone della compagnia B del primo battaglione del 427esimo reggimento della 107esima divisione di fanteria del nono corpo della dodicesima armata, e restava fermo in quel punto, e abbassava il piede sinistro ogni volta che il tamburino batteva la grancassa.
«Dii-vii-sione…» gridò il comandante di divisione attraverso un altoparlante.
«Reg-gi-mento…» strillarono quattro comandanti di reggimento.
«Com-pagnia…» urlarono trentasei comandanti di compagnia.
«Batte-riaa…» gridarono dodici comandanti di batteria.
«Plotone…» borbottarono centonovantadue comandanti di plotone.
«Hacketts» disse tra sé e sé il soldato scelto Hacketts.
«Alt!».
E Hacketts eseguì, un, dué.
«Fianco…» disse l’altoparlante.
«Fianco, fianco, fianco, fianco, fianco, fianco…» fecero eco centocinquantasei voci.
«Fianco» disse tra sé e sé il soldato scelto Hacketts.
«Destr!».
Hacketts si voltò a destra, un, dué. E fissò gli occhietti scintillanti dello scià del Bharatpur, capo spirituale di sei milioni di persone in qualche parte del mondo.
Lo scià fece un leggero inchino col busto.
Hacketts non restituì l’inchino perché non aveva l’ordine di farlo e non intendeva fare assolutamente niente che non avesse l’ordine di fare e solo altri ventitré anni di naia gli rimanevano e poi avrebbe chiuso con l’esercito e l’avrebbe mandato al diavolo, e se ventitré anni dopo qualche colonnello o tenente o generale figlio di buona donna fosse venuto da lui a dirgli «Fa’ il saluto» o «Raccogli quella cicca» o «Lucidati le scarpe» o qualcosa del genere, lui gli avrebbe risposto «Vaffanculo, amico» e gli avrebbe messo il congedo sotto il naso sputandogli in un occhio, e si sarebbe allontanato ridendo come un pazzo perché i suoi venticinque anni erano trascorsi e non avrebbe avuto altro da fare se non passare il tempo da Hooker con quelli della vecchia banda di Evansville aspettando l’assegno della pensione, e quindi va’ al diavolo amico perché non devo più mandar giù le vostre cazzate perché ho chiuso e…
Lo scià applaudì entusiasta, continuando a fissare il soldato scelto Hacketts, grande e grosso e traboccante di salute. «Niki Takaru!». esclamò, emanando un forte effluvio di “Sumklish”.
«Non “Takaru”!» disse il dottor Halyard. «Sol-da-ti».
«Non “Takaru”?» ripeté lo scià, perplesso.
«Che cosa ha detto?» chiese il Generale di Corpo d’Armata Bromley.
«Ha detto che sono un bel gruppo di schiavi» rispose Halyard. Si volse di nuovo verso lo scià, agitando un dito davanti all’ometto dalla pelle scura. «Non “Takaru”. No, no no».
Anche Khashdrahr parve confuso, e non si offri di aiutare Halyard a chiarire questo punto.
«Sim koula Takaru, akka sahn salet?» disse lo scià a Khashdrahr.
Khashdrahr scrollò le spalle e rivolse a Halyard uno sguardo interrogativo. «Lo scià dice, se questi non schiavi, come fai fare loro quello che fanno?».
«Patriottismo» disse il Generale di Corpo d’Armata Bromley con aria severa. «Patriottismo, accidenti».
«Amore per la nazione» disse Halyard.
Khashdrahr lo disse allo scià, e lo scià fece un lieve cenno col capo, ma non perse l’espressione perplessa. «Sidi ba…» disse in tono esitante.
«Eh?» disse Corbett.
«Anche così…» tradusse Khashdrahr, con un’aria dubbiosa come quella dello scià.
«Fianco…» gridò l’altoparlante.
«Fianco, fianco, fianco, fianco, fianco, fianco…».
«Fianco» disse Hacketts tra sé e sé.
E Hacketts si mise a pensare che sarebbe rimasto solo nelle camerate quel fine settimana mentre tutti gli altri sarebbero andati in libera uscita a causa di ciò che era successo quel mattino all’ispezione dopo che aveva lavato e asciugato il pavimento e lavato le finestre vicino alla sua branda e aveva messo a posto le coperte e aveva controllato che il tubetto del dentifricio fosse a “sinistra” del tubetto del sapone da barba ed entrambi i coperchi dei tubetti puntassero in direzione “opposta” alla corsia e che i risvolti delle calze arrotolate fossero verso “l’alto” nell’armadietto e che la cassetta per gli utensili da mensa e la tazza e il cucchiaio e la forchetta e il coltello e la borraccia scintillassero e che il fucile di legno fosse lucidato e le parti in finto metallo scurite e che le scarpe luccicassero ed il paio di ricambio sotto la branda avesse le stringhe fino in “cima” e allacciate e che sugli appendiabiti ci fossero: due camicie grigioverdi; due paia di calzoni grigioverdi; tre camicie cachi; tre paia di calzoni cachi; due camicie spigate; due paia di calzoni spigati; giacca da esercitazione; giubba grigioverde; impermeabile grigioverde, e che tutte le tasche fossero vuote e abbottonate e poi era arrivato l’ufficiale d’ispezione e gli aveva detto, «Ehi soldato hai la patta aperta e non vai in libera uscita». e…
«Sinistr».
«Un, dué» disse Hacketts.
«Avanti…».
«Avanti, avanti, avanti, avanti, avanti, avanti…».
«Avanti» disse Hacketts tra sé e sé.
E Hacketts si chiese dove cavolo sarebbe andato nei ventitré anni successivi e pensò che sarebbe stato un sollievo stare via per un po’ dagli Stati Uniti e andare ad occupare qualche altro posto ed essere magari qualcuno in uno di quei paesi invece che un morto di fame senza un quattrino che cercava una scopata facile senza trovarla nel proprio paese o non trovava comunque una buona scopata ma era sempre meglio di nessuna scopata e comunque nella vita non c’erano solo le scopate e avrebbe voluto un po’ di gloria per Dio e forse oltremare ci sarebbero state sia le scopate che la gloria e anche se non si sparava e non si sarebbe sparato probabilmente per un bel pezzo aveva lo stesso un fucile e pallottole vere e in questo c’era un po’ di gloria e porco cane era più dignitoso di marciare su e giù con un fucile di legno e gli sarebbe anche piaciuto salire di grado ma sapeva qual era il suo quoziente d’intelligenza e lo sapevano anche tutti gli altri e specialmente le macchine perciò non c’era altro che lo aspettava per i prossimi ventitré anni a meno che in una delle macchine non si fondesse una valvola e leggesse male la sua tessera e lo mandasse alla Scuola Allievi Ufficiali e questo ogni tanto succedeva e c’era il vecchio Mulcahy che aveva preso la sua tessera e l’aveva ritoccata con un rompighiaccio per far credere alle macchine di avere i requisiti per una grossa promozione ma invece era stato consegnato in caserma per avere avuto lo scolo ventisei volte e poi era stato trasferito nell’orchestra a suonare il trombone anche se non sapeva neppure fischiettare “Hot Cross Buns” e comunque era sempre meglio di quel cavolo di Puzzi e Rottami e c’erano pochi problemi e una bella divisa a parte che i calzoni avrebbero dovuto avere la cerniera a lampo e dopo appena ventitré anni avrebbe potuto andare davanti a qualche generale o colonnello figlio di buona donna per dirgli «Vaffan…».
«Marsc!».
«Bum!» fece la grancassa, e il piede sinistro di Hacketts si abbassò, e si mise ad andare in mezzo a quella grande e docile valanga umana.
«Takaru» disse lo scià a Khashdrahr al di sopra del frastuono.
Khashdrahr annuì e fece un sorriso d’assenso: «Takaru».
«Che cavolo devo fare?» disse Halyard mestamente al Generale di Corpo d’Armata Bromley. «Questo tipo pensa a tutto ciò che vede basandosi sul proprio paese, e il suo paese dev’essere un bel casino».
«Amerikka vagga bouna, ni houri manko Salim da vagga dinko» disse lo scià.
«Che cosa vuole adesso?» chiese Halyard con impazienza.
«Dice che gli americani hanno cambiato quasi tutto al mondo» disse Khashdrahr «ma che sarebbe più facile spostare l’Himalaya che cambiare l’esercito».
Lo scià salutava con la mano le truppe che si allontanavano. «Dibo, Takaru, dibo».

Ora, Vonnegut utilizza una telecamera lontana che a volte sembra sfumare nel narratore onnisciente, ma in realtà qui ci sono due pov ben riconoscibili, ossia il soldato Hacketts e il dottor Halyard, che scorta lo scià.
Questa scena non si sarebbe potuta rendere allo stesso modo con un unico pov per ragioni interne. Halyard e lo scià, ovviamente, non possono sapere cosa pensa Hacketts; ma il pov non potrebbe nemmeno essere di Hacketts, perché non può sentire cosa dicono gli altri due e in ogni caso è troppo preso dai suoi pensieri e dalla parata per mettersi ad ascoltare una conversazione.
Vonnegut avrebbe potuto rinunciare ad una delle due sequenze e fare solo l’altra, ma allora la scena sarebbe stata molto meno significativa. Perché? Cosa c’è di bello? Perché la scena mi ha fatto sorridere?
Perché vediamo che i pensieri dei due pov si contraddicono l’un l’altro in modo ridicolo. Perché Halyard fa discorsi sul patriottismo mentre Hacketts maledice l’esercito; perché Halyard non capisce il divertimento dello scià, mentre Hacketts lo capirebbe benissimo.
Il salto di pov allontana il lettore e lo mette in una posa più critica, non catartica. Sì. Ma è proprio questo che fa scattare il meccanismo comico. Una eccessiva immedesimazione in Hacketts potrebbe deprimerci, o farci incazzare, ma non ridere; una telecamera fissa su Halyard ci farebbe condividere il suo sconforto verso lo scià. Essere proiettati ora dentro l’uno, ora presso l’altro, fa ridere.
Inoltre il cambio di pov è chiarissimo, il lettore non esce confuso.
Ogni salto è introdotto dal nome del personaggio e dall’azione che compie: “Lo scià applaudì entusiasta…”, poi “E Hacketts si mise a pensare…”, poi “-Takaru!- disse lo scià…”. Non ho avuto un attimo di esitazione, ho letto tutta la scena senza fermarmi e mi sono divertito.

Questa scena si potrebbe migliorare? Sì, si potrebbe. Ma la struttura generale, con questa alternanza tra i due pov, funziona benissimo. Non vorrei mai che fosse cambiata.
Di qui la mia opinione sull’argomento.

#1.350 Comment By Marco Albarello On 10 gennaio 2011 @ 02:09

@Cecilia

la difficoltà di capire e rendere capibile cosa pensa il diavolo è una fatica allucinante… e nemmeno i libri degli esorcisti aiutano troppo.

Ti ammiro molto per la difficoltà dell’argomento che hai scelto di narrare e voglio esserti utile se possibile. Innanzitutto ti consiglio la lettura di questo libro: Il libro del Diavolo.

Per il resto, ti do il mio punto di vista su questa figura per come ne hanno parlato diversi testi, sperando di poterti essere utile per capire meglio la sua psicologia e dunque il suo pensiero, le sue azioni.

Parlando da un punto di vista prettamente umano e non considerando l’aspetto mitologico, egli è un primogenito a cui è mancata una delle due componenti generative (madre, secondo la visione tradizionale che vede Dio come maschio Alfa), pertanto come sostiene John Bowlby è molto importante che il legame di attaccamento si sviluppi in maniera adeguata, poiché dipende da questo un buono sviluppo della persona: stati di angoscia e depressione, in cui un soggetto si può imbattere durante l’età adulta, possono essere ricondotti a periodi in cui la persona ha fatto esperienza di disperazione, angoscia e distacco durante l’infanzia. Il modello di attaccamento, sviluppatosi durante i primi anni di vita, è qualcosa che va a caratterizzare la relazione stessa con la figura di riferimento durante l’infanzia. Questo diviene successivamente un aspetto della personalità e un modello relazionale per i futuri rapporti. Con questo Bowlby non intende affatto delineare percorsi di vita prestabiliti per soggetti che fanno simili esperienze negative. La separazione dalla figura materna, evento traumatico per un bambino, è vissuto ed ha diverse ripercussioni sulla vita dell’individuo a seconda della durata e del periodo in cui si verifica la separazione, delle capacità di resilienza del soggetto e delle caratteristiche dell’ambiente. La separazione dalla figura di riferimento si snoda, secondo le ricerche di Bowlby, in tre momenti: la protesta, la disperazione ed il distacco. Ma può risultare più facile viverla e superarla se vi sono alcune circostanze favorevoli come la presenza di un fratello, la presenza di un’altra persona che riesce a sostituire in maniera ottimale la madre oppure un ambiente accogliente.

Introducendo ora l’aspetto mitologico, parlando di esseri asessuati, posso ipotizzare che il diavolo abbia sviluppato sia l’attaccamento che la mancanza di attaccamento, sia il complesso di Edipo e di Elettra, verso un’unica figura, Dio appunto. Questo ha scatenato una reazione a catena di amore ed odio portando egli a desiderare di sostituirsi al padre per possedere la madre (c. di Edipo) nonché un rancore verso la madre che considera responsabile di non avergli dato il pene (potere, c. di Elettra). Ergo, il suo unico obiettivo è diventato quello di sostituirsi a Dio in tutto e per tutto, amandolo ed odiandolo al tempo stesso. Per quanto questa teoria possa sembrare fantapsicologia, ti assicuro che ha senso fino a prova contraria, che difficilmente ci sarà.

Da qui dunque ne scaturisce la sua ribellione, ma secondo i testi sacri Dio ha il potere di creare, il diavolo no, solo quello di contaminare o distruggere. Se hai un’ipotetica fonte d’acqua limpida infinita e tu tenti di inquinarla, per quanto ti impegni a valle, essa sgorgherà sempre pulita dalla sua fonte e la fonte è irraggiungibile. Dunque destinato a perdere. La figura del diavolo è molto simile alla figura di Icaro, stigmatizzato come colui che tenta di compiere azioni fuori dalla propria portata senza averne i mezzi sufficienti e tradisce i genitori. Entrambi hanno usato un paio di ali per tentare di raggiungere l’impossibile, entrambi sono “caduti” con rovinoso risultato. Esempio illustrato.

Stabilito il suo rapporto con Dio, parliamo ora di quello con gli esseri umani. Gli uomini e le donne sono visti come fratelli minori e imperfetti che hanno una sostanzialmente una colpa secondo la sua visione. É quella di essere amati da Dio più di lui, gli portiamo via ciò che gli spetta di diritto. Ma egli non si limita ad ucciderci, il suo “passatempo” preferito è la dimostrazione della fallibilità nostra e di Dio. In questo modo vuole minare la coscienza suprema facendola sentire in colpa per il fatto di non essere capace di crescere figli. Dunque aizza Eva a mangiare la mela, Caino contro Abele, cerca di far cadere Gesù in tentazione una marea di volte ecc. Egli è il classico violento non contento, come il lupo di cappuccetto rosso. Non mangia subito la bambina perché ci tiene che lei veda quanto è furbo, gode nel prendere in giro gli umani, e farli soffrire il più possibile corrompendoli, prima di condurli verso la loro stessa fine. È subdolo. Nessuno capisce i piani di Dio? Benissimo, nessuno dovrà capire nemmeno i suoi, ma a differenza di Dio egli ci tiene ad essere “scoperto” ad un certo punto, come alcuni tra i serial killer, vuole dimostrare che è stato più bravo di tutti. Non ha potuto avere il paradiso? Benissimo, nessun altro dovrà averlo. Abbiamo dunque Invidia (per Dio e l’uomo), Superbia (si crede il più furbo), Accidia (indifferenza a tutto), Avarizia (non condividerebbe mai l’affetto di Dio con qualcun altro), Gola (ingordigia per il potere), Ira (si arrabbia facilmente se i suoi piani vengono sventati), Lussuria (desiderio morboso verso ciò di cui è privo; gli zombie non hanno cervello e lo vogliono, i vampiri non hanno vita e la succhiano dagli altri, lui non ha sesso e vuole sempre vederlo esaltato negli altri).

Ultimo punto marginale. Mentre Dio ha bisogno di essere adorato, manifestato, pregato ecc. il diavolo per contrapposizione no. Egli tenta in tutti i modi di nascondere la sua presenza. L’ultima cosa di cui ha bisogno un serial killer che adora i piani elaborati e di far sapere a tutti della sua esistenza per essere contrastato.

Se vuoi un esempio di faccia da diavolo: Charles Manson.

Per alleggerire il tutto poi ti consiglio la visione del film Dogma. È una commedia e nemmeno c’è il diavolo (fisicamente), ma può aiutarti ad ampliare l’elasticità mentale su certi temi e ci ridi un po’ su.

Spero di esserti stato d’aiuto, ho cercato di essere il più chiaro possibile peccando un po’ di superficialità a volte per non appesantire il tutto, se qualcosa non è chiaro o approfondito, chiedi pure (a tuo rischio e pericolo di altro commento chilometrico xD). ^^

#1.351 Comment By Gamberetta On 10 gennaio 2011 @ 09:27

@Cecilia. Il problema è che andare avanti pagine e pagine così, con il pdv cambiato ogni pochi paragrafi, è faticoso. Anche se devi cambiare pdv l’idea è di farlo solo quando è indispensabile.
Per esempio: c’è bisogno di passare a Sara? No. Si capisce benissimo che Sara non dà retta a Satana perché lui non è stato abbastanza “gentile”. Il pensiero di Sara sul non rispondere a uno che ti apostrofa “ehi tu” è pleonastico. E il resto si può rendere anche con il punto di vista di Satana.

@Tapiroulant.

Ora, Vonnegut utilizza una telecamera lontana che a volte sembra sfumare nel narratore onnisciente, ma in realtà qui ci sono due pov ben riconoscibili, ossia il soldato Hacketts e il dottor Halyard, che scorta lo scià.

Proprio per niente. Non c’è il punto di vista del dottor Halyard. C’è il punto di vista di Hacketts più o meno lontano (in alcuni punti così lontano che è quello del narratore, come all’inizio e quando dice: “[...] Hacketts, grande e grosso e traboccante di salute”). Dove lo vedi il punto di vista del dottore?

La sequenza è:
* Narratore/Hacketts molto lontano (“Il soldato scelto Hacketts si trovava nel mezzo della prima squadra del secondo plotone della compagnia B del primo battaglione del 427esimo reggimento della 107esima divisione di fanteria del nono corpo della dodicesima armata”).
* Hacketts sempre più vicino fino a entrare nella sua testa (“[...] non intendeva fare assolutamente niente che non avesse l’ordine di fare [...]”).
* Narratore/Hacketts lontano (Lo scià che batte le mani strappa il personaggio di Hacketts dai suoi pensieri, se non ci fosse quella frase sul grande e grosso – che tra l’altro per me è solo una svista – sarebbe ancora Hacketts vicino. Dici che Hacketts non può sentire il dialogo, ma se i personaggi sono davanti a lui? Certo che può sentire! E inoltre non è vero che è perso nei suoi pensieri: è perso nei suoi pensieri finché lo scià non applaude, a quel punto l’attenzione di Hacketts è portata sul dialogo).
* Hacketts vicino (“E Hacketts si mise a pensare che sarebbe rimasto solo nelle camerate [...]”).
* Narratore per l’ultimo pezzetto. (Hacketts se ne va: “«Bum!» fece la grancassa, e il piede sinistro di Hacketts si abbassò, e si mise ad andare in mezzo a quella grande e docile valanga umana.” E ci sono ancora alcune righe di dialogo, senza particolare punto di vista).

Non ci sono veri e propri salti di punto di vista, c’è l’avvicinarsi e l’allontanarsi della telecamera da Hacketts. Notare che basta pochissimo perché il punto di vista rimanga sempre saldamente con Hacketts: togli quel “grande e grosso” e sposti la frase con Hacketts che se ne va alla fine, in modo che possa ascoltare anche l’ultimo pezzo di conversazione.
Il punto di vista del dottore dove sarebbe?

Poi sostieni che l’umorismo nasce dal fatto che i pensieri di Hacketts e Halyard sono in contrasto: non è vero. Sono in contrasto i pensieri di Hacketts e le battute di Halyard. Non c’è mezzo pensiero del dottore. Dunque perché dovremmo cambiare a lui il pdv? Basta far ascoltare il dialogo ad Hacketts (come avviene).

#1.352 Comment By france On 10 gennaio 2011 @ 10:37

@Cecilia:

Ugh! Se tutto il romanzo è scritto così, auguri! o__O

Questa mocciosetta era pericolosa. Dovevo starle il più lontano possibile. E non era nemmeno spaventata! Mi fissava, mi girava intorno e cercava d’intavolare una conversazione con Astarte, che sembrava averla presa in simpatia.

Già solo l’uso dell’imperfetto rende tutta l’azione lenta e distaccata – mentre io, in questa scena, dovrei immedesimarmi nei problemi del POV. Neppure i pensieri sono mostrati, poi! “era pericolosa… dovevo starle lontano…”. Più sensatamente avrebbe dovuto sentire un brivido giù per la schiena, magari, o mancare un battito di cuore, o che so io… insomma, MOSTRARE al lettore COSA PROVA il PG anziché farglielo descrivere come se si fosse al di fuori!

Non conosco la trama né la situazione, quindi non approfondirò l’inverosimiglianza di tutta la scena: Satana che teme una “mocciosa”, Lilith che la vede come una rivale, il fatto che lei gli giri intorno e lo fissi, ma quando s’avvicina sia di spalle… per non dire del fatto che Satana deve *camminare* verso di lei e stringerle la spalla per farla girare.
Come già detto, non conosco la situazione, ma esattamente PERCHE’ questa figliola è in una stessa stanza con lui senza impazzire / essere costretta a strisciare, estasiata dalla goduria di farsi calpestare dai suoi tacchi alti (sì, di Satana)?
Voglio dire, è Satana. Dovrebbe avere un pochino di capacità soprannaturali di qualche genere, no? E’ quello che ti aspetti da lui, dato il nome. Se no chiamalo Steve o Giangiorgio…

Se vuoi approfondire, la mia mail è simonrmoon@gmail.com .

@Marco Alberello:

Tutto il discorso che fai sulla psicologia di Satana, IMHO non ha il minimo senso, perlomeno quando parliamo della parte “umana”. Innanzitutto non ha senso scindere una parte umana da una mitologica: o è il Satana mitologico, e quindi analizziamo la sua psicologia in base a questo, o non lo è, ed è una sua versione umana studiata per questo romanzo, e quindi analizziamo la sua psicologia in base a questo.

Quindi, psicanalizzare Satana dal punto di vista umano ma facendo riferimento alla sua genesi mitologica, IMHO non ha senso.
Nel dettaglio, se accettiamo la genesi mitologica come quella generalmente accettata dagli amanti del fantasy, ovvero la storia di Lucifero, l’Angelo più importante, Caduto per invidia di Dio e punito per questo da Michele con la spada di fuoco che l’ha cacciato negli Inferi, dobbiamo accettare anche tutta l’ambientazione e i tecnicismi che ciò comporta, ovvero la fisiologia.

- Dio non è una persona. Fino a quando non crea Adamo non viene mai fatto riferimento a un suo aspetto estetico umanoide.
- Gli angeli sono asessuati. Lucifero è un Angelo, quindi non ha sesso. Non ha mai avuto sesso, né alcuno di quelli che lui abbia mai conosciuto l’ha mai avuto. D’altronde perché dovrebbero averlo? Non hanno bisogno di alcun meccanismo riproduttivo, non avendo alcun nemico al mondo, né soffrendo alcuna morte o malattia. Da tutto questo si evince che essendo cresciuto in una società completamente priva della differenzazione maschio/femmina, in una (di fatto) non-cultura, non ha alcun senso affermare che possa sviluppare una qualunque forma di patologia psichica, men che meno basata sul sesso. E’ come se io ti dicessi che soffri di sgnaupeorofobia: non avendo senso la parola “sgnaupero” non puoi temere ciò che rappresenta, poiché non rappresenta nulla. E’ una parola senza significato.

Tra l’altro, l’interpretazione attuale del mito di Lucifero (che è poi un grossolano errore d’intepretazione / traduzione del Libro di Isaia, ma tanto la tradizione cattolica è piena di queste cose) spiega chiaramente la psicologia di Satana: prima, vedendosi così vicino a Dio, si considera pari a lui; poi lo invidia, e decide di sostituirsi a lui e scatena la guerra; infine viene gettato negli Inferi e, lontano dalla luce divina, le sue fattezze cambiano e il suo aspetto diventa mostruoso; concludendo, da allora decide che cercherà di corrompere gli Uomini, la nuova “invenzione” di Dio per renderli simili a sè, così da fare dispetto a Dio.
Più chiaro di così!

#1.353 Comment By Tapiroulant On 10 gennaio 2011 @ 10:41

@Gamberetta:

Ti rispondo per punti.

Il punto di vista di Halyard.
Dunque: tecnicamente hai ragione, non c’è un punto di vista di Halyard, ed è anche vero che l’opinione di Halyard non è pensata ma solo detta (che poi le sue parole e il suo pensiero più o meno coincidano, è una mia estrapolazione, credo corretta, basata sulle altre apparizione del personaggio).
In un certo senso è vero, non c’è un corrispettivo del pov dentro Halyard. A me sembra comunque che ci siano due pov distinti nella scena. Uno è quello che dici tu, ossia la telecamera presso Hacketts, che si avvicina e si allontana, a volte entrando nella sua testa, a volte tendendo al narratore onnisciente. Onestamente, però, la costruzione della scena mi fa dubitare che questo pov sia l’unico, e mi sembra che ci sia un secondo pov. E’ quello che ho chiamato “pov di Halyards”, e che in effetti potremmo considerare come pov nei pressi di Halyards e dello scià.

Perché trovo sbagliato ricondurre al pov “presso Hacketts” le parti riferite a Halyard e allo scià?
Innanzitutto, non è mai detto esplicitamente che Hacketts senta la conversazione tra Halyard e lo scià. L’unico contatto tra i due quadri è che Hacketts vede lo scià inchinarsi. C’è contatto visivo, ma non sappiamo se Hacketts possa sentirli. Immagino che Halyard e lo scià parleranno a un tono di voce normale, mentre vengono urlati ordini per la parata, dunque non dev’essere semplicissimo.
Non è un po’ improbabile, poi, che Hacketts riesca a sviluppare tre binari di pensiero contemporaneamente? Deve stare attento agli ordini per la parata (che immagino continuino anche durante i suoi pensieri), sviluppa le sue macerazioni personali, e per di più ascolta anche quello che si dicono Halyard e lo scià?
“Hacketts si mise a pensare…” in realtà si aggancia non alla conversazione tra i due, ma all’ordine dell’altoparlante. Hacketts smette di pensare (il fatto che il pensiero precedente si fosse interrotto con un “e…” mi lascia immaginare che abbia continuato a pensare per tutto il tempo fino a – Fianco -), dice tra sé – Fianco! -, poi ricomincia a pensare.
L’impressione che Hacketts non senta quello che dicono (sia che gli sia impossibile, sia che non gli interessi) è amplificata dal fatto che la conversazione continua tranquillamente dopo che se n’è andato, come a dire che a Vonnegut non importa che lui sia o meno presente: tanto il pov usato nella conversazione tra Halyard e lo scià è da un’altra parte (ossia una telecamera nei loro pressi).
Infine, dato lo stato d’animo di Hacketts, mi viene da credere che, se avesse veramente ascoltato la conversazione, l’avrebbe in qualche modo commentata, ci si sarebbe ‘inserito’ (nei suoi pensieri). Invece – e questa cosa non fa che amplificare il divertente – l’impressione è che i due personaggi, Hacketts e Halyard, sviluppino i loro pensieri (e Halyard, anche le sue parole) indipendentemente l’uno dall’altro, contraddicendosi inconsapevolmente. Hacketts dà l’idea di essere troppo ripiegato su sé stesso per seguire la conversazione.

Ora, non è impossibile che quello che dici tu sia giusto.
A me però sembra improbabile. Trovo più probabile la mia tesi dei due pov, rispetto alla tua.

Inoltre, io credo che la distinzione tra i due pov, “pov-Hacketts” e pov-nei pressi di Halyard”, sia benefica per l’elemento comico della scena. Voglio dire: se i pensieri di Hacketts fossero soltanto ruminazioni più o meno astiose su quello che dice Halyard, e quindi tutto si riducesse a un botta-e-risposta mentale, non sarebbe così divertente. Mi sembra essenziale, per la bellezza della scena, che i due personaggi si ignorino l’un l’altro il più possibile, come credo accada.
Hacketts maledice l’esercito senza sapere che Halyard e il generale esprimono opinioni sul patriottismo dei soldati; così come costoro parlano del patriottismo senza immaginare le maledizioni che proprio in quel momento Hacketts e probabilmente altri soldati stanno pensando. So che si tratta di una cosa rischiosa, ma io, se avessi potuto, avrei accentuato ancora di più l’assenza di contatto tra i due personaggi, dato che questa “assenza di contatto” è proprio il cuore tematico, diciamo, della scena (e una delle fonti del divertimento).

Forse la scelta della scena non è stata tra le più felici, dato che Vonnegut non è un gran maestro della tecnica narrativa. Ma volevo cercare di sviscerare il perché una determinata scena m’è piaciuta, e tra i motivi cardine mi sembra d’aver trovato proprio la contrapposizione di pov. Spero solo di non essere parso saccente.

#1.354 Comment By Cecilia On 10 gennaio 2011 @ 10:46

@france
Proprio combattimento. Arma bianca e, in un paio di caso, pistole. Non sono però come in un esercito, un unico scontro, tante persone; ma tanti duelli diversi, anche se fisicamente vicini.

@Marco
Uao. No, dico sul serio. Hai psicanalizzato “l’inquilino del pian di sotto”.
Mi sa però che la parte della madre (e affini) in questo caso non può funzionare. Sono stati creati così, per loro era assolutamente naturale che ci fosse solo Dio. Se oltre a lui fosse necessario qualcos’altro per essere felici, non sarebbe più Dio.
Per il punto marginale: non è cosa nota, ma se sfogli un libro di Amorth di accorgi che invece non è così. Certo “il capolavoro del diavolo è aver convinto gli uomini della sua inesistenza” (attribuita a Baudelaire) ma di adoratori ne ha, eccome. Ha senso, se ci pensi: anziché adorare Dio, questi imbecilli (penso che la considerazione sia più o meno questa) adorano me. è una specie di ripicca, un po’ infantile forse, ma ci sta.
Sei molto gentile sulla visione degli uomini.
Siamo degli insetti, altro che fratelli minori. Meno intelligenti, con un corpo, mortali… e chi più ne ha ne metta. Nonostante questo, Dio è diventato come noi, non come lui. Da qui, secondo Tommaso d’Aquino, ribellione e discesa dal paradiso a calci. Perchè era un insulto alla sua intelligenza dover adorare carne mortale anzichè spirito. I vari complessi, pur interessanti, temo funzionino solo sugli uomini o sulle invenzioni… ma sicuramente mi saranno utili.
e fin qui, a me va bene. il vero problema, più che le motivazioni, è: come diamine rendo l’odio assoluto e gratuito? Perché la cosa inquitante è questa: gratuito.
fare un personaggio cattivo è una cosa, fare IL male, un’altra.

Tranquillo, nessun problema coi post chilometrici, come vedi anch’io non scherzo. Ti ringrazio molto anzi. metterò in pratica.

#1.355 Comment By Cecilia On 10 gennaio 2011 @ 10:56

@Gamberetta
Pleo che? Vuol dire che è ovvio/scontato? Perdona la mia ignoranza.
Comunque sì, effettivamente troppo serrato non è un granché ed è pure scomodo per me saltare da uno all’altro. Forse potrei optare per due/tre cambi a testa nel capitolo?

#1.356 Comment By france On 10 gennaio 2011 @ 11:03

dimenticavo:

@Cecilia:

se Satana è un personaggio principale della tua storia, ti consiglio un GROSSO lavoro di documentazione: dalla Bibbia (in particolare il libro di Giobbe, non a caso molto antecedente a quello di Isaia) al Paradiso Perduto di John Milton.

Un interessante punto di vista lo propone anche Hagiwara nella sua opera Bastard!!, anche se i brandelli di interesse sono da scovare nella marea di boiate pseudo-pornografiche. In breve, la tesi dell’autore è che gli Angeli fossero privi del Libero Arbitrio, mere marionette di Dio comandate attraverso il legame dell’Amore, come muscoli comandati attraverso i nervi. Quando Dio creò Adamo ed Eva, e diede loro il Libero Arbitrio, Lucifero se ne ingelosì poiché vi vide grande ingiustizia: perché a loro sì e a lui (e gli altri angeli) no?!
Perciò si ribellò, ma come sappiamo non ebbe successo ecc. ecc.; la fine è quella solita. Francamente non so da dove Hagi abbia preso spunto per questa teoria, ma mi piace molto, e mi sembra largamente foriera di spunti narrativi. Soprattutto perché inserisce un elemento di personalità negli Angeli: la possibilità di scegliere o rinunciare al Libero Arbitrio, e dunque la possibilità di Cadere quando fanno la scelta sbagliata.

Anche Sant’Agostino ha parlato molto di Satana, ma francamente lo considero un segaiolo idiota, quindi non so quanto credito dargli. Per riassumere, la sua tesi è che il male non esiste, poiché per esistere dovrebbe essere creato da Dio (perché TUTTO è creato da Dio… ha anticipato il paradosso dell’insieme universale di Bertrand Russell insomma XD), e nulla di ciò che Dio fa può essere considerato “male” (LOL!!). Pertanto, non esistendo il Male, non lo si può scegliere: si può solo “scegliere male”, cioé sbagliare nella scelta.
Per estensione, possiamo dire che pertanto nessuno sceglie il male, ma si sbaglia nel ritenere cosa sia meglio o peggio per sé e gli altri. Vallo a dire al Divin Marchese! xD

Che altro? Ah già, Queste Oscure Materie di Pullman. Lì il Diavolo non c’è affatto, ma il discorso teologico è piuttosto importante. Stringendo, l’idea è che la Caduta sia effettivamente avvenuta come dice il Libro della Genesi, ovvero:

Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre: per sempre felici e contenti.
- Dio: non mangiate la mela o morirete.
- Diavolo: mangiatela e conoscerete il bene e il male.
La mangiano, Dio s’incazza e li butta fuori.

ATTENZIONE!!! Sono morti? No. Dio ha sbagliato / mentito.
Hanno conosciuto il bene e il male? Certo: ciò che hanno ora diverso e più brutto da ciò che avevano prima; pertanto in effetti conoscono sia il bene (i bei tempi andati, senza morte, freddo, malattie e ciclo mestruale) che il male (“no stasera non mi va”). Il Diavolo c’ha azzeccato / ha detto la verità.

Non riesco a capire come cavolo facciano i sacerdoti ebrei e cattolici a raccontare in giro che in questa scena Dio ha in realtà ragione e il Diavolo torto. Pensa che sofismi e seghe mentali devono tirare fuori! allucinante. E la gente gli da’ retta! Da 3000 anni!! Pazzesco! XD

Che altro? hmmm… bé, in Preacher di Garth Ennis il Diavolo non c’è, ma c’è Dio, e con la figura che ci fa direi che non si sente affatto la mancanza di quell’altro xD

Un bel libro di antropologia / studio comparato delle religioni dell’area mediterranea dai babilonesi al cattolicesimo attuale (diciamo fino al Concilio di Nicea, va’) sarebbe piutttosto utile per capire come le religioni ebraica prima, e cattolica poi, abbiano incorporato dei e demoni delle popolazioni vicine volta volta come santi e demoni propri.

Hmmm… sulla figura di Satana / Lucifero dovrebbe essere più o meno tutto.

#1.357 Comment By Marco Albarello On 10 gennaio 2011 @ 14:11

Che casino, si sono accavallate risposte e argomenti, cercherò di seguire un filo logico per tutto senza sforare troppo. xD

@Cecilia
Nessun problema, in realtà non ho mai parlato con il diavolo e non ho mai avuto occasione di psicanalizzarlo, ma dato che sia Freud che Jung hanno tentato di dargli connotati più o meno sessuali e di inserirlo in qualche loro strampalata teoria, ho voluto tentare l’impresa io stesso. xD Non ho mai sostenuto che egli non abbia adoratori, ma secondo me, da una parte questo gli fa piacere per il senso di ripicca di cui parli, dall’altro lo danneggiano perché mettono a rischio la sua “copertura”.
Per la gentilezza sugli uomini, in realtà era sempre in contesto psicanalitico e dunque il rapporto tra fratelli maggiori e minori ecc.
Ammetto che ho umanizzato eccessivamente la sua figura, volevo solo tentare di rendere più plausibili ed accessibili i suoi comportamenti ad una logica affine alla nostra, niente più. Siccome avevi detto che incontravi difficoltà in chiave mistica e dai libri degli esorcisti, ho voluto farne una comparazione terrena. Per me resta comunque l’archetipo del serial killer. xD

@france
Ciò che dici di Hagiwara mi ricorda vagamente il film City of Angels dove un angelo decide di “cadere” volontariamente rinunciando al suo ruolo e diventare umano. Ovviamente è postumo al manga in questione, quindi chissà che non gli abbiano fregato l’idea. xD

Per quanto riguarda la tesi di Sant’Agostino: Guarda qui.
Einstein?! Semmai Platone e Plotino.
1) aprite il vocabolario di Filosofia alla voce “MALE”
Risposta: questo che viene detto nel video è la 1° definizione di male, anzi è la più antica definizione di male che c’è in filosofia (quella Metafisica di “non-essere”) e va da Platone, passa per gli Gnostici del 3° sec. d.C. per arrivare a S.Anselmo, S.Agostino fino a S.T.d’Aquino.
2) Principalmente è stata sviluppata da Plotino.
3) Einstein non ha mai sostenuto questo. Anzi: “Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo (nella misura in cui ci sia lecito parlarne) come a un miracolo o a un eterno mistero. A priori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe (forse addirittura si dovrebbe) attendere che il mondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile all’ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d’ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall’uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d’ordine nel mondo oggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento del “miracoloso”, che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza. E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli. La cosa curiosa, certo, è che dobbiamo accontentarci di riconoscere il “miracolo”, senza poter individuare una via legittima per andar oltre. Capisco che devo ben esplicitare quest’ultima considerazione in modo che non ti venga in mente che, indebolito dall’età, io sia divenuto vittima dei preti.” (Albert Einstein)

Fa specie perché è un video realizzato per la TV Macedone promosso dal Ministero dell’Educazione e Scienza, intesa a promuovere l’educazione. Ma sti macedoni a scuola cosa studiano? xD
Messa in questi termini, condivido questa tesi.

Pertanto, non esistendo il Male, non lo si può scegliere: si può solo “scegliere male”, cioé sbagliare nella scelta.

Esiste un sistema simile, il librogame. Esso è un perfetto connubio tra destino e libero arbitrio, tutto è già stato scritto, ma è il lettore a scegliere a che pagine andare. “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.” Legge III della dinamica. Se tu fai una cosa sai già come andrà a finire, ma nessuno ha deciso cosa tu devi fare. Considerando l’universo come un infinito librogame e Dio come colui che l’ha scritto, è sensata l’affermazione del: “Si può solo sbagliare nella scelta.”

ATTENZIONE!!! Sono morti? No. Dio ha sbagliato / mentito.
[…]il bene (i bei tempi andati, senza morte, freddo, malattie e ciclo mestruale)[…]

Ti sei contraddetto da solo dicendo che finché non hanno mangiato il frutto proibito non c’era la morte e dopo si. Dunque per estensione si può presumere che intendesse questo Dio con il significato de: “Non ne mangiate e non lo toccate, che non abbiate a morire”.
Tutto ciò risale all’Antologia di Spoon River (1914). In uno degli epitaffi presenti c’è un certo:

WENDELL P. BLOOYD
Prima mi incastrarono con l’accusa di condotta immorale,
non c’era alcuno statuto sulla blasfemia.
Poi mi rinchiusero come pazzo
dove fui picchiato a morte da una guardia cattolica.
La mia offesa era questa:
dicevo che Dio mentì ad Adamo, e lo destinò
a trascorrere una vita da stolto,
ignorando che al mondo c’è il male così come c’è il bene
E quando Adamo mise nel sacco Dio mangiando la mela
E vide oltre la menzogna,
Dio lo cacciò fuori dall’Eden per impedirgli di cogliere
il frutto della vita immortale.
Cristo Santo, voi gente di buon senso,
ecco quello che Dio stesso dice nel libro della Genesi:
“E il Signore Iddio disse: ecco che l’uomo
è diventato uno di noi” (un po’ d’invidia, vedete)
“a conoscere il bene e il male” (la bugia che-tutto-è-bene smascherata)
“E allora, perchè non allungasse oltre la mano a prendere
e mangiare anche dall’albero della vita, e non vivesse in eterno:
per questo il Signore Iddio lo scacciò dal giardino dell’Eden”.
(La ragione per cui, credo, Dio crugifisse Suo Figlio
per tirarsi fuori da quel brutto pasticcio, è che è proprio da par Suo)

Ti do ragione sul fatto della presa in giro sul discorso bene/male ma non su quello della morte, come ricorda anche Fabrizio De Andrè in una sua reinterpretazione poetica dello stesso brano: Un blasfemo.

“Quando vide che l’uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.”

Lui stesso ammette che Dio introdusse la morte dopo e di certo egli non era un fanatico religioso, anzi.

Hmmm… sulla figura di Satana / Lucifero dovrebbe essere più o meno tutto.

La prossima volta che lo vedo te lo saluto, sarà contento di avere un fan così accanito. xD

#1.358 Comment By Cecilia On 10 gennaio 2011 @ 14:31

@france
Approfondisco in mail se non ti dispiace. Farei un post troppo lungo

#1.359 Comment By Cecilia On 10 gennaio 2011 @ 14:55

@Marco Albarello
Ma non solo a te: sono lusingata di aver ricevuto tante risposte e di questo genere, davvero. Ma non c’è bisogno che vi azzuffiate, dico sul serio.
Mi piace l’idea del serial killer (su scala universale, così si fan più danni). non sei il primo che la nomina, vedesi appunto Amorth.
Sai, per gli adoratori, lo danneggerebbero se adesso in tanti credessero alla sua esistenza ma chi lo fa più? Appena si sa di Bestie e gentaglia del genere la definizione della gente (studiosi, passanti, non c’è differenza) è “pazzi e/o drogati” e la cosa si chiude lì. Quindi non c’è pericolo.

Forse non dovrei inserirmi nel messaggio che hai scritto a france, ma un paio di cose mi vien da dirle (con lui la risolvo per mail).

Dunque:
1-Einstein è ufficialmente diventato un mio mito
2-L’idea di “non essere” non è intesa come se non esistesse, ma nel senso che non ha essenza “in sé” (la mia mente si perde…). In pratica, S. Tommaso spiega che il male è “un’imperfezione del bene”. è nato come bene (Lucifero) poi, per problemi mentali, direi io, è mutato in male. Ma all’origine era bene pure lui. è l’idea che sconfessa i catari, che pensavano a bene e male come due entità uguali ed opposte.
è quello che intendevi anche tu?

per la questione della tv macedone non ho capito se sei d’accordo con Einstein o scherzi.

“te lo saluto”
Ma, guarda, te lo sconsiglio. A parlare con certa gente butti solo il tuo tempo, saluta il coniglietto Grumo, che è più simpatico! Nel caso comunque ti capitasse a tiro, insultalo da parte mia.

#1.360 Comment By france On 10 gennaio 2011 @ 15:17

@Marco: mi sa che stiamo andando un po’ OT… persino per la Fogna! xD
ADORO la filosofia nella scienza *_* E’ affascinante notare che mentre le teorie fisiche di Einstein vengono ridimensionate anno dopo anno, le sue concezioni etiche sono sempre attuali e segno di un’intelligenza davvero fuori dal comune.

Parto dal fondo: De André non era cattolico, ma era profondamente cristiano. Aveva una spiritualità intensissima e traspare dalla maggior parte delle sue composizioni…
Per andare nello specifico, in quel brano il blasfemo parla chiaramente dell’ateismo, in quanto la religione è al servizio del Potere (“e non dio ma qualcuno, che per noi l’ha inventato / ci costringe a sognare, un giardino incantato”). In diverse interviste chiarì anche che con “potere” in quella canzone intende la polizia.
Il fatto che il Blasfemo citi la morte dopo il pranzo non indica minimamente, pertanto, alcuna sua fede in tale concetto (e per estensione, idem dicasi per l’autore): sta solo mostrando ai bigotti credenti l’assurdità intrinseca dei loro testi sacri (a tempo perso tra l’altro, poiché tutti sanno che, a parte i testimoni di geova, nessun bigotto ha MAI letto un testo sacro in vita sua – e questo vale per qualunque religione), tra l’altro con un ragionamento che è pari pari quello di Epicuro (quello che dice: dio odia il male ma non può evitarlo… ecc. ecc.), che mi ha sempre lasciato abbastanza indifferente, visto che lo trovo viziato di partenza. Qui però sconfinerei nelle mie credenze personali.

Cavilliamo sulla Genesi, piuttosto, che è più divertente! :D
Genesi 2, 17-18
“16 Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino,
17 ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».”

Genesi 3, 1-5 / 22
“1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?».
2 Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare,
3 ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete».
4 Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto!
5 Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male».”
[...]
22 Il Signore Dio disse allora: «Ecco l’uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell’albero della vita, ne mangi e viva sempre!»”

Lui poteva intendere che, sì, se l’avessero mangiato nel loro destino vi sarebbe stato di morire e che dunque era meglio che…
Ma dai. Stiamo cavillando. Parliamo dello stesso testo che dice (Genesi 3, 14-15):

“14 Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché tu hai fatto questo,
sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
15 Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».”

Maddai!! Il serpente, la bestia più astuta di tutte, inganna la donna che da quel giorno è condannata ad essere morsa ai garetti epperò gli schiaccerà la testa! XD Qui non c’è da star a ragionare su che cosa chissà mai poteva voler intendere Dio in base a…
Questa è mitologia spicciola. Siamo al livello di Prometeo e il fuoco, del Narciso che si chiama così perché Narciso il vanitoso è caduto nel fiume specchiandocisi. Chilometri di distanza dalle sottigliezze di Orfeo ed Euridice, o Amore e Psiche. Qui è proprio mitologia terra-terra… da mito creazionistico centrafricano o neozelandese.

Quello che c’è scritto, in sunto è appunto:
Dio: non mangiate o schiattate
Diavolo: mangiate e gli occhi vi s’apriranno
loro mangiano, NON schiattano e gli occhi s’aprono. Pure Dio lo conferma: “chi ti ha fatto sapere ch’eri nudo?” [quindi è vero!! NdR] “ecco, l’uomo è come uno di noi” [ma noi chi poi, che dovrebbe essere unico?! XDD]. Ergo, Dio ammette di aver raccontato una bischerata. O di essersi sbagliato.

Qualunque sia il caso, io questo lo chiamo EPIC FAIL per Dio ed EPIC WIN per il Diavolo! XD
(che poi è evidente come nella mente dell’autore non ci fosse manco il più flebile barlume di collegare il serpente al diavolo! poraccio! tutte le colpe gli danno, pure quelle che non ha!! XDDD)

Penso che ci sia tutto :D

#1.361 Comment By france On 10 gennaio 2011 @ 15:21

OT

(con lui la risolvo per mail)

nu! me pauLa adesso! ;__;
*corre a nascondersi dietro un tòtano*

/OT
scusate… non ho resistito XD
scherzi a parte, aspetto volentieri la mail =)

#1.362 Comment By Marco Albarello On 10 gennaio 2011 @ 16:13

Ok è finita a tarallucci e vin… santo ovviamente! xD Sono d’accordo con tutti e due, è che in un blog con commenti in differita è veramente un macello discutere di qualsiasi cosa, figurarsi poi di filosofia! Ha ha!
Cioè in realtà stavamo dicendo le stesse cose, solo che tutto si è trascinato in giro.

[ma noi chi poi, che dovrebbe essere unico?! XDD]

Ho la spiegazione!!! O Dio è il Divino Otelma oppure… soffre di un disturbo di personalità multipla!!! :O
Questo spiegherebbe perché in alcuni punti è misericordioso, in altri vendicativo e incazzato come una bestia! Vi rendete conto? Finalmente ho capito, la psicologia spiega tutto xD Altro che uno e trino, Dio sente le voci e il diavolo ha mille traumi infantili! Con questi due semplici enunciati abbiamo risolto tutti i misteri, la terra non è altro che un enorme manicomio gestito da due pazzi e noi siamo i pazienti. Che culo è? Ha ha ha.

Cecilia, in pratica questo libro lo stiamo scrivendo a 6 mani ormai, anzi direi a 666 mani. xD Come minimo ci devi mettere nei ringraziamenti in copertina. U_U Scherzi a parte, non ti preoccupare che non si azzuffa nessuno, non siamo più nel passato dove due gentiluomini si picchiavano per l’amata che scrive libri sul demonio. O_o

Ma, guarda, te lo sconsiglio. A parlare con certa gente butti solo il tuo tempo, saluta il coniglietto Grumo, che è più simpatico!

Il coniglietto Grumo è il benvenuto in qualsiasi momento. ^_^ Sono sicuro che al mio Tamburino non dispiacerebbe la sua compagnia.
In effetti ora che siamo riusciti ad andare OT nella fogna… Verso il marciume ed oltre! xD
Concludo questa sessione di nonsense filosofico con: Ecco il diavolo!

#1.363 Comment By Cecilia On 10 gennaio 2011 @ 21:04

Ommioddio… in casa si stanno chiedendo perché rido come una deficiente: ebbene è perchè sto leggendo i vostri post! Sto morendo… i traumi infantili del diavolo…

@Marco
Le 666 mani… direi proprio che ne avete tutto il diritto! giuro solennemente che lo farò. Lo scrivo ora, così non rischio di dimenticarmelo. Anche i due pazzi col manicomio sono bellissimi…
Meglio uscire dalla Fogna o qui straripa tutto e poi manda cattivo odore

@france
Non volevo spaventarti, chiedo venia… vieni pure fuori…
Ma adesso ti spavento sì: ehi, bigotta a chi? (e io, tutta no, ma un bel po’ di libri della Bibbia me li sono letti, e per documentarsi per il libro e per lo studio dell’università).
Comunque, leggi la mail… poi si vedrà anche per gli altri post

#1.364 Comment By Marco Albarello On 10 gennaio 2011 @ 22:16

@Cecilia
Non che a Gesù sia andata meglio è: Depresso.xD
Comunque se hai bisogno d’altro chiedi pure! Posso psicanalizzarti l’intero set di angeli, demoni e quant’altro ti venga in mente. Non c’è niente che un pò di fantasia e la pipa di Freud non possano spiegare. :P

Se proprio non vuoi intasare qui, ti lascio anche io la mia mail: scattiato@gmail.com

Buona fortuna con il romanzo, fammi sapere quando sarà completo. :)

#1.365 Comment By Merphit Kydillis On 11 gennaio 2011 @ 11:46

Gamberetta, recensirai la trilogia di Ring di Koji Suzuki? Ho letto i tre romanzi (comprati in forma tascabile dalla Tea Libri con un prezzo accettabile *Mondadori Fail ^^*) e mi è piaciuto, sebbene abbia trovato nelle librerie della mia città solo Ring come horror giapponese.

Certo, ci sono i film (la versione americana di Ring e The Grudge) ma preferisco leggere :)

#1.366 Comment By Gamberetta On 11 gennaio 2011 @ 16:36

@Cecilia. Pleonastico significa superfluo. In generale devi porti questa domanda: sul serio hai bisogno di cambiare punto di vista? Si cambia punto di vista quando serve, e nella gran parte dei casi non serve cambiarlo all’interno di una scena. Non è che dici: 2-3-4-n cambi. Non ha senso. Ha senso cambiare quando entrare nella testa dell’altro personaggio porta così tanti vantaggi alla narrazione da sopperire al fastidio del movimento brusco.

@Tapiroulant. Hacketts è molto vicino allo scià, tanto da guardarlo negli occhi, perciò può ascoltare benissimo la conversazione. Per curiosità ho cercato il testo originale, la traduzione è più o meno giusta, la parte in cui si passa dai pensieri allo scià è:

[...] and all he had to do was hang around with the old gang in Hooker’s in Evansville and wait for the old pension check and to hell with you buddy because I don’t have to take no crap from nobody no more because I’m through and —
The Shah clapped his hands delightedly and continued to stare at Private First Class Hacketts, who was a huge, healthy man. “Niki Takaru!” he cried, exhaling a strong effluvium of Sumklish.

Secondo me Hacketts è strappato dai suoi pensieri dal clap dello scià e ascolta la conversazione. Dopodiché non insisto, anche perché credo ci sia una differenza di giudizio di fondo: io non ho trovato la scena divertente. Neanche da sorriso accennato. È meh.

@Merphit Kydillis. No, non credo che recensirò la trilogia di Ring. Perché ormai l’ho letta più di due anni fa e dovrei rileggerla, e perché sono a disagio a parlare di stile senza poter consultare il testo originale. Specie contando che tante volte le traduzioni italiane non sono neanche dal giapponese, ma già dalla traduzione inglese.

#1.367 Comment By Tapiroulant On 11 gennaio 2011 @ 23:43

Dopodiché non insisto, anche perché credo ci sia una differenza di giudizio di fondo: io non ho trovato la scena divertente. Neanche da sorriso accennato. È meh.

Oh noes ;_;
Peccato!

Oddio, magari sono io che ho un senso dell’umorismo sballato.

Mmmm… quali sono delle cose o delle scene che ti fanno ridere?
(se posso chiederlo, considerato quanto ormai siamo OT… Vabbè che è la fogna)

#1.368 Comment By Marco Albarello On 12 gennaio 2011 @ 01:03

Voglio partecipare anche io a questo gioco! Far ridere Gamberetta, mmm, io credo che questo la faccia ridere: Test

Mi ci gioco ben un penny! :D

#1.369 Comment By Zave On 12 gennaio 2011 @ 07:49

cosa potrebbe far ridere gamberetta?
un pene più sottile di 25cm di circonferenza?
questa mia battuta cattiva sul suo svarione nelle proporzioni?

no dai, ci penso seriamente…

battute sarcastiche come “il blog di luca centi” credo che la farebbero solo deprimere…

dai, andiamo sul sicuro:

http://www.youtube.com/watch?v=t1GaGv9_Iu8

enjoy, hime sama!

#1.370 Comment By Zave On 12 gennaio 2011 @ 09:45

visto che gamberetta dovrebbe anche essere appassionata di steampunk non posso fare a meno di segnalare questa stupenda creazione:

http://www.youtube.com/watch?v=CiJeHHGqSSw

#1.371 Comment By Gamberetta On 12 gennaio 2011 @ 21:33

Quello che mi diverte: l’humor nero, il sadismo, la crudeltà, le vivisezioni e le autopsie. E l’ironia.

#1.372 Comment By Il Guardiano On 12 gennaio 2011 @ 23:00

Gamberetta, la tua presenza attiva in questi giorni può farci sperare in un imminente nuovo post-manuale? :)

#1.373 Comment By Marco Albarello On 12 gennaio 2011 @ 23:13

Quello che mi diverte: l’humor nero, il sadismo, la crudeltà, le vivisezioni e le autopsie. E l’ironia.

Così solare da poter causare un’eclissi in qualsiasi momento oscurando tutto. ._.

#1.374 Comment By Zave On 13 gennaio 2011 @ 00:45

estimatrice di manga guro?

#1.375 Comment By Zave On 13 gennaio 2011 @ 01:25

Quello che mi diverte: l’humor nero, il sadismo, la crudeltà, le vivisezioni e le autopsie. E l’ironia.

Così solare da poter causare un’eclissi in qualsiasi momento oscurando tutto. ._.

secondo me questo tuo modo di volercela fare a tutti i costi è un po’ forzato.

tra l’altro se leggi il post con attenzione noterai che l’ironia è stata messa alla fine e separata da tutto il resto. magari significa che bisogna leggere quanto ha scritto prima in chiave ironica. potrebbe darsi che dietro alla maschera di malvagità si nasconda un animo gentile!
magari le piacciono le cose pucciose e i buoni sentimenti!!!

a me però intriga di più il personaggio “gamberetta malvagia” quindi non mi soffermerò su questa possibilità. :D

è anche possibile che l’intenzione di gamberetta fosse quella di farci leggere TUTTO il post in chiave ironica, compreso il finale dove cita l’ironia, per farci entrare in un loop irrisolvibile e farci esplodere la testa a causa del paradosso.
questo si sposa decisamente meglio con l’idea di gamberetta che preferisco.

#1.376 Comment By Marco Albarello On 13 gennaio 2011 @ 02:12

@Zave
o_O La mia era solo una battuta, giuro. xD Mi hai battuto nella gara di seghe mentali, complimenti. xD Dev’essere questo clima di anonimato generale che porta alla paranoia, dopo un pò si vedono complotti ovunque!

Mi sembra di essere entrato nell’anonima scrittori:
«Ciao, mi chiamo Marco…»
«Ciaaaaaaaaao Marco»
«Ho inziato a scrivere all’età di 5 anni e ho consumato la mia prima penna in tre giorni»
«ooooooooooooooooooooooooooooooo»
«Poi la cosa è andata aggravandosi, dovevo farmi una dose di inchiostro sempre più spesso!»
«ooooooooooooooooooooooooooooooo»
«Le bic finivano e io cominciai a vendere i giocattoli per pagarmele!»
«ooooooooooooooooooooooooooooooo»
«Ero lì che mi dicevo: ancora una e poi smetto, smetto quando voglio!»
«ooooooooooooooooooooooooooooooo»
«Finchè arrivai al punto di… rubare una penna!»
«ooooooooooooooooooooooooooooooo»
«Lì capì che dovevo cercare aiuto ed eccomi qui.»
«Un applauso per Marco che ci ha raccontato la sua esperienza.»
«Clap clap clap»
«Ed ora Zave, coraggio apriti, che ci dici di te, perchè sei qui?»
xD

#1.377 Comment By Gamberetta On 13 gennaio 2011 @ 10:29

@Il Guardiano.

Gamberetta, la tua presenza attiva in questi giorni può farci sperare in un imminente nuovo post-manuale? :)

Non prima di fine mese.

Riguardo al mio carattere: non capisco cosa dia l’impressione che io sia cattiva. Torturare piccoli animaletti è un hobby come un altro…

#1.378 Comment By Il Guardiano On 13 gennaio 2011 @ 11:56

@marco:
Io leggo narrativa per “le parole”… se voglio immagini ci sono fumetti, quella specie di telenovelle stampate che fanno molto anni 80 o al massimo la TV e il Cinema.
Se leggo è perché mi piace leggere quel che scrivi, e immaginarlo.

#1.379 Comment By Tapiroulant On 13 gennaio 2011 @ 18:10

Riguardo al mio carattere: non capisco cosa dia l’impressione che io sia cattiva. Torturare piccoli animaletti è un hobby come un altro…

Ma infatti. Secondo me non è colpa tua: è colpa di quella tizia che usi come avatar. I suoi occhi promettono brutte cose.

#1.380 Comment By Mr. Giobblin On 13 gennaio 2011 @ 18:49

L’ironia è un concetto che Internet non può esprimere, purtroppo. Un pò come Alanis Morissette.

#1.381 Comment By Ari On 13 gennaio 2011 @ 21:09

Ciao Gamberetta! Vorrei chiederti un consiglio. Mi sembra di capire che tu conosca il mondo editoriale (i diversi mestieri interni alla casa editrice -chi si occupa di cosa-, il diritto d’autore, i guadagni che spettano agli autori, come funziona la distribuzione, le biblioteche, l’avvento degli e-book) mentre io ne so pochino. Sull’argomento ho letto un libro, edizione del 2005, chiamato “Il lavoro editoriale” di Dario Moretti, che come argomenti andava benissimo ma non è molto lungo, inoltre dal 2005 a oggi potrebbero essere cambiate alcune cose. Quindi in sostanza ti chiedo se potresti consigliarmi qualche libro (meglio se esistente in forma cartacea perché non ho un lettore e-book)/articolo/sito internet in proposito. Alcuni argomenti sono già trattati nel tuo blog, in ogni caso magari conosci un libro che calza a pennello. Ti ringrazio comunque!

#1.382 Comment By Gamberetta On 14 gennaio 2011 @ 10:23

@Ari. Allora, per quanto riguarda il funzionamento di una casa editrice: nei vari manuali spesso sono spiegati anche gli aspetti pratici (che cosa fa l’editor, cosa fa correttore di bozze, cosa fa l’agente letterario, com’è un contratto editoriale, ecc.), però non mi viene in mente un libro specifico che abbia letto sull’argomento.
Inoltre quella è la teoria (anglosassone), la pratica italiana è incompetenza, gente che non lavora, contratti non rispettati e idioti ignoranti a ogni passo – e ormai di scrittori, editor e altri furboni ne ho conosciuti abbastanza, fin troppi.
Comunque, prova a dare un’occhiata a questa serie di articoli di Charles Stross: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7.

Per quanto riguarda il copyright al tempo di Internet ormai c’è ampia bibliografia, consiglio solo un paio di titoli:
Free Culture di Lawrence Lessig.
Content di Cory Doctorow.
The Public Domain di James Boyle.
Sono tutti e tre reperibili gratuitamente e legalmente. Dei primi due esiste anche la traduzione italiana. Tenendo presente che per gli aspetti legali è meglio rivolgersi a un avvocato perché le leggi in materia cambiano di continuo e spesso sono di difficile interpretazione. Per quanto riguarda il ruolo della SIAE, è tutto spiegato al loro sito.

Per l’argomento ebook, segui il blog di Teleread e il forum di MobileRead, oltre agli articoli del Duca (se hai dubbi o domande, scrivigli, di solito è gentile e risponde).
Inoltre Ebook: ovvero né E né book di Cory Doctorow. Anche questo reperibile gratuitamente.

#1.383 Comment By Andrea On 14 gennaio 2011 @ 14:45

Ciao gamberetta mi piacerebbe avere una tua opinione su Robert Jordan. Grazie :)

#1.384 Comment By Ari On 14 gennaio 2011 @ 19:34

Grazie mille, leggerò quello che mi hai consigliato e mi informerò per il resto!
Avevo letto un libro scritto da un editor americano (“78 ragioni per cui il vostro libro non sarà mai pubblicato…”), tempo fa, che parlava anche del mondo editoriale… ma naturalmente di quello americano, quindi un po’ fuori tema.
Non dubito che in Italia le cose spesso funzionino male, come hai dato prova sul blog, però i testi sull’argomento (oltre che per interesse personale) mi servono per preparare la tesina di maturità, quindi volevo semplicemente esporre il funzionamento della casa editrice, il futuro del libro, la distribuzione, etc.
Grazie ancora per la disponibilità! :)

#1.385 Comment By Gamberetta On 15 gennaio 2011 @ 15:33

@Andrea. Non posso dire molto su Jordan perché ho letto solo il primo romanzo della Ruota del Tempo. Ma mi è bastato. Non è il genere di fantasy che mi piace. Mi annoia.

#1.386 Comment By Merphit Kydillis On 16 gennaio 2011 @ 14:14

L’altro giorno ho comprato Le Cronache di Legend, spendendo 3,50€ per un libricino contenenti “sei storie inedite”.

Con lo stesso prezzo era meglio se compravo un fumetto delle Cronache del Mondo Emerso, e forse era meglio. Non sto scherzando, ve ne sconsiglio l’acquisto

#1.387 Comment By TalesDreamer On 17 gennaio 2011 @ 01:02

Volevo linkare questo agli aspiranti scrittori di fantasy.
E’ una raccolta di post/lamentele (in inglese) circa i più comuni errori e clichè del genere, correlato da consigli sul come evitarli. L’ho trovato un lavoro piuttosto utile e ben scritto, potrebbe tornare utile a qualcuno.

#1.388 Comment By IlBianConiglio On 17 gennaio 2011 @ 22:32

@andregon
Mi permetto di rispondere al tuo commento, non perchè voglia difendere Gamberetta (credo che sia benissimo capace di difendersi da sola) o il fantasy in quanto genere letterario, ma solo perchè non mi trovo d’accordo con ciò che hai scritto.
Intanto premetto che non sono un grande lettore di fantasy: ho letto il Signore degli Anelli più per un senso di dovere morale che per vera curiosità, e degli autori che seguono il filone tolkieniano (quelli che riempiono i loro libri di elfi folletti e hobbit, per intenderci) non ho mai letto nulla.
In compenso posso dirti questo: a me non importa che un ragazzo cada da una torre alta tot metri e si sbucci solo le ginocchia. Basta che l’autore me lo motivi: c’è una magia protettiva su di lui? In realtà quella parte della torre di Salazar non era così alta? Su ogni gradino della scala c’era un cuscino e per questo il ragazzo non si è fatto niente?
L’autore non può scrivere a caso: se da una parte del libro mette una misura, non può cambiarla quando gli fa più comodo e senza giustificazione. E la stora della lunghezza del libro non vuol dire niente: Nihal della terra del vento sono 400 pagine scritte a caratteri cubitali; davanti a me ho l’edizione della bur de ‘Anna Karenina’ di 910 pagine a caratteri minuscoli. 400 pagine sono tante? E 910 allora? Non è la lunghezza del libro che conta: è relativo. Potrebbe anche esserci solo un errore, ma è comunque un errore. Che poi debbano intervenire anche gli editor per prevenire simili sbagli dall’autore è ovvio, ma questo è un altro discorso.
Insomma, il punto è che ogni passo deve essere motivato: Nihal piange ogni due pagine. Perchè? Cos’ha da frignare sempre? Perchè le hanno ucciso il padre? Ma se la scena della morte di Livon viene descritta (raccontata) in tre righe soltanto! Se è così importante che Livon muoia, che la Troisi me lo sappia mostrare, mi faccia sentire il dolore di Nihal, la sua rabbia, la frustrazione. No, quello che fa la Troisi è dirmi: ‘Nihal è arrabbiata. Nihal piange’. Bene, ma a me cosa cambia?
Torno a dire: non è tanto il fatto che Nihal pianga ogni due per tre, è il fatto che il suo pianto è immotivato. La Troisi può anche raccontarmi che Nihal piange per il suo popolo, ma finchè non me lo fa sentire il dolore di Nihal, continuerà a non comunicarmi niente.
Infine, non è questione di dover essere scrittori per giudicare altri scrittori. Anzi è il contrario: chi legge (e paga per comprare libri) ha diritto di giudicare gli scrittori, di lamentarsi se non gli piace la loro scrittura, di far notare gli errori. Se compro merce scadente, mi lamento con chi l’ha fabbricata o venduta.
Ah, un’ultima cosa: hai detto che è normale che il protagonista di un fantasy sia un perseguitato, con un triste passato e un incerto destino davanti a sè, che è normale se piange spesso. Be’, non è vero. Sono gli scrittori che creano i topoi (=motivi ricorrenti di un genere letterario), non i topoi che si creano da soli. Basta essere un po’ fantasiosi e innovativi (non dico che sia semplice, ma nemmeno che sia impossibile) e si possono benissimo creare nuovi canoni, o giocare e modificare quelli già esistenti. O, se non ci si riesce, per lo meno bisogna essere in grado di saper ben descrivere (mostrare, far sentire) i pensieri e le emozioni del protagonista, così da non annoiare o da non cadere nei soliti cliché.

#1.389 Comment By Merphit Kydillis On 17 gennaio 2011 @ 22:35

@andregon

.in un romanzo fantasy è NORMALE che il protagonista spesso pianga e sia afflitto.

Non è normale che piange ogni cinque pagine, e ogni pianto dura almeno mezza pagina… la cosa mi ha stupito di Nihal è della sua riserva idrica…

è questo il tema principale di un fantasy:la ricerca della pace del protagonista.

Ma anche no. Cioè, alcuni fantasy mettono questa tematica ma non è una cosa principale da attuare per forza.

#1.390 Comment By Mauro On 17 gennaio 2011 @ 23:04

andregon:

non credo sia sempre facile ricordarsi bene le proporzioni già descritte in precedenza

Orson Scott consiglia, proprio per ridurre al minimo il rischio di simili cose, di tenere note sulle decisioni fatte nel corso della scrittura: colore degli occhi, vestiario, nomi, famiglia, ecc. Laborioso, ma utile.

#1.391 Comment By Il Guardiano On 17 gennaio 2011 @ 23:07

La ricerca della pace del protagonista?
Ma se nemmeno nel Signore Degli Anelli c’è la ricerca della pace del protagonista.
Gli hobbit che sono stati obbligati a partire sarebbero stati più che felici se li avessero lasciati per i fatti loro.
LOL

#1.392 Comment By Emanuele On 18 gennaio 2011 @ 00:36

@andregon: spero che il tuo non sia un commento vero, ma una presa in giro del lettore della Troisi :)

Davvero splendido il finale “non credo sia sempre facile ricordarsi le cose scritte in precedenza”, come se scrivere un libro sia una cosa che si fa durante la ricreazione, di getto e senza rileggerlo.
Oltretutto questa è la scusa definitiva. E’ brutto? “Eh, ma non credo sia facile scrivere un buon libro”. Ottima giustificazione.

#1.393 Comment By Marco Albarello On 18 gennaio 2011 @ 00:37

@andregon
Mi permetto di rispondere al tuo commento, non perchè voglia difendere Gamberetta (credo che sia benissimo capace di difendersi da sola) o il fantasy in quanto genere letterario, ma solo perché sono un sadico bastardo. ^__^

uff…

Ma “uff…” cosa? Se una semplice recensione di romanzo ti mette così tristezza posso consigliarti il suicidio? E tu dirai: “Ma no, il suicidio è una brutta cosa!” E se ti dimostrassi che, secondo stime scientifiche su cui non mi dilungo, per garantire a tutti uno stile di vita decente la terra dovrebbe essere grande sette volte tanto quella attuale e che dunque stanno cercando nuovi metodi di terraforming ed altri pianeti simili al nostro? Dunque, se tu ti suicidassi, garantiresti alla specie umana e all’intero pianeta un po’ più di respiro perché ci aiuteresti nel risparmiare ossigeno fintanto che impariamo del tutto come fanno i virus a modificare il DNA delle cellule che li ospitano. Pensaci, segui il consiglio di Donatella Rettore.

o lo hai scritto solo per far venire persone su questo sito.

Brillante idea! Lei paga lo spazio per un blog, perde tempo a scrivere recensioni, raramente da retta a chi ci scrive e se lo fa di certo non lo coccola, non si è mai fatta pubblicità da nessuna parte se non sono altri a fargliela gratis, non ha sponsor e quindi non ci guadagna dal contatore visite che nemmeno esiste ma… Attenzione! Il suo unico scopo è far venire persone su questo blog! Dove hai studiato marketing, al cepu?

ma perfavore…tutte le critiche che ho letto solno assurde e banali.

Se una cosa è assurda, non è banale. Una rosa che mangia le persone è assurda. Una rosa rossa è banale. Una rosa rossa che mangia le persone è assurda e banale? No, è sempre assurda. Assurdo: Fuori dal comune. Banale: Comune. Tra l’altro se fossero state critiche banali non le avresti lette e non avresti avuto motivo di commentare, dato che il banale non attira l’attenzione. Tu ti fermi a commentare ogni rosa rossa che vedi? E se invece vedi una rosa che mangia le persone? Diamo per scontato allora che le critiche in questione sono assurde, ora devi dimostrare il perché.

spero che tu sia una scrittrice,per poter dire queste cose sai.

Le basi della logica. Io sono un cuoco e ti do da mangiare della cacca di mucca. Tu giustamente schifato mi dici: A me questa cosa non piace argomentando anche sull’odore, sul sapore ecc. Ed io ti rispondo con: “Spero che tu sia un cuoco, per poter dire queste cose sai.” Altra cosa, non esiste una scuola per scrittori, non esiste un titolo ufficiale e non esiste nessun albo. Dunque, chiunque è potenzialmente scrittore, nel momento stesso in cui scrive, così come chiunque è opinionista fintanto che ha opinioni, così come chiunque è intellettuale finché usa l’intelletto. Se io devo definire scrittore semplicemente chi è stato pubblicato almeno una volta, stiamo freschi. L’intellettuale è fine a se stesso, con te ho appena cominciato.

in un romanzo fantasy è NORMALE che il protagonista spesso pianga e sia afflitto.è questo il tema principale di un fantasy:la ricerca della pace del protagonista.

Come no, è risaputo che il fantasy è un genere nato da sensibili massaie infelici del loro matrimonio. Come dimenticare la famosa commedia: “Casalinghe insoddisfatte” di Loredana La Pantera, o “Bad&Break-Fast” degli autori Love e Craft, un thriller fatto con amore ambientato in un simpatico chalet di montagna dove un depresso piagnucolone alieno piangeva notti intere dopo aver mangiato le sue vittime che cercavano rifugio.

cioè è normale che se poi diventassero troppo frequenti allora si che sarebbe brutto, ma in un romanzo di 400 pg. non credo sia sempre facile ricordarsi bene le proporzioni già descritte in precedenza…

E dove l’hai letto che scrivere romanzi sia facile? Dipingere è facile? Cucinare è facile? Cantare è facile? E allora perché scrivere lo deve essere? “Cacca di mucca al tavolo uno!” “Eh, ma fa schifo.” “Hey amico, ma lo sai quanto è difficile cucinare bene?” “Hai ragione, mangerò merda e ne sarò anche felice, scusami chef.”

sei ridicola dai…

Ha parlato andregon. Fammi indovinare, è una fusione tra il nome Andrea e la parola Gonade? No perché spiegherebbe tante cose!

Ed ora avanti, prenditela con qualcuno della tua taglia.
Con affetto e simpatia, Mark Littletree. xD

#1.394 Comment By IlBianConiglio On 18 gennaio 2011 @ 13:04

@Mark littletree

Mi permetto di rispondere al tuo commento, non perchè voglia difendere Gamberetta (credo che sia benissimo capace di difendersi da sola) o il fantasy in quanto genere letterario, ma solo perché sono un sadico bastardo.

Ammetto che il ‘sadico bastardo’ suona meglio del mio semplice:

ma solo perchè non mi trovo d’accordo con ciò che hai scritto.

E la parte del suicidio mi ha fatto cadere dalla sedia dal ridere, lol.

#1.395 Comment By CORINA On 18 gennaio 2011 @ 16:05

ciaooo a tutti!!!!! vi posso chiedere una cosa?? MA SECONDO VOI È POSSIBILE CHE CI SIA UN’ALTRA COPPIA DI QUESTO QUADRO??? PERCHÈ IO NE HO UNO A CASA E VI DICO CHE È IDENTICO, STESSE MISURE,FATTO DI LEGNO, CON LE STESSE CARATTERISTICHE E TUTTO…E STAVO PENSANDO CHE MAGARI POTRREBBE ESSERE UNA BELLISSIMA SCOPERTA..IL QUADRO SI VEDE CHE È MOLTO VECCHIO, CHE PRIMA LO HANNO CONSERVATO DUE VECCHI INFATTI È X QUESTO CHE LORO NN LI HANNO DATO NESSUNA IMPORTANZA, PERCHÈ MAGARI NN CONOSCEVA IL SUO VALORE..IL VALORE DEL QUADRO!!!!ASPETTO UNA RISPOSTA =)

#1.396 Comment By Marco Albarello On 18 gennaio 2011 @ 16:47

E la parte del suicidio mi ha fatto cadere dalla sedia dal ridere, lol.

La speranza è sempre l’ultima a morire. ^__^ Avrei potuto fare di peggio. Avrei potuto fargli vedere questo: Metafora impegnata. E dimostrargli come il suo punto di vista è simile a quello di un’ameba il cui unico neurone, dopo che è andato a sbattere contro uno specchio, inizia a riflettere. Ed ha anche il coraggio di chiamarla “metafora impegnata”.
Infine avrei potuto dedicargli una canzone: Dimmi Dimmi Tu.
Ma per fortuna il dottor Jekyll riesce ancora a nascondere mr. Hyde, che appare solo sporadicamente nei commenti al vetriolo, senza dare nell’occhio.

#1.397 Comment By Mr. Giobblin On 19 gennaio 2011 @ 10:49

@ Corina

Mia cara, non so di quale quadro tu stia parlando, ma forse c’è un piccolo problema col tuo Caps lock.

#1.398 Comment By Andrea On 19 gennaio 2011 @ 17:14

Grazie per la risposta Gamberetta :)

#1.399 Comment By andregon On 20 gennaio 2011 @ 19:07

bè il nome aon mi sono è uscito cosi senza motivo effettivamente è un po strano…e devo anche ammettere che forse ho scritto una cavolata su quella parte della lunghezza del libro e sul fatto che è difficile ricordarsi…ma non sul resto.queste critiche ripeto che sono ASSURDE perchè criticano errori piccoli privi di importanza per un vero appassionato.BANALI perchè sono davvero banali. ma Marco albarello credo che il tuo cervello da verme solitario non possa arrivarci.e un altra cosa mie care teste di vermi solitari:mi dovete trovare un solo fantasy UNO SOLO in cui il protagonista non sia triste come un tacchino il giorno del ringraziamento.tutti i protagonisti sono sempre disturbati da qualcosa che puo essere la guerra,un passato oscuro o qualsiasi altra cosa.ma ovvio che le vostre menti da bruchetti non possano arrivare ad un concetto cosi complicato:)

#1.400 Comment By andregon On 20 gennaio 2011 @ 19:37

ah, e marco non ho problemi a prendermela con uno della mia taglia:)quando vuoi sono qui:)

#1.401 Comment By Merphit Kydillis On 20 gennaio 2011 @ 19:39

@andregon:

mi dovete trovare un solo fantasy UNO SOLO in cui il protagonista non sia triste come un tacchino il giorno del ringraziamento.tutti i protagonisti sono sempre disturbati da qualcosa che puo essere la guerra,un passato oscuro o qualsiasi altra cosa.ma ovvio che le vostre menti da bruchetti non possano arrivare ad un concetto cosi complicato

Scusa, una domanda… ma che razza di libri ti leggi? oO

#1.402 Comment By Marco Albarello On 20 gennaio 2011 @ 20:52

bè il nome aon mi sono è uscito cosi senza motivo effettivamente è un po strano…

Per non parlare della tua grammatica.

e devo anche ammettere che forse ho scritto una cavolata su quella parte della lunghezza del libro e sul fatto che è difficile ricordarsi…

Onestà intellettuale. Hai guadagnato +1 sul parametro intelligenza e +1 in saggezza.

queste critiche ripeto che sono ASSURDE perchè criticano errori piccoli privi di importanza per un vero appassionato.

Non volevo arrivare a tanto, ma: “assurdo 1 (agg. e sm. agg.) 1 Contrario alla ragione, alla logica. ~ irrazionale. Contr. logico. 2 Impossibile. ~ inconcepibile.
Sinonimi: contraddittorio, folle, illogico, incoerente, incongruente, incongruo, insensato, irrazionale, paradossale, pazzesco, stravagante.”
Quello che dici tu è: “ininfluente 1 (agg.) Che non ha influenza. ~ irrilevante. Contr. determinante.
Sinonimi: insignificante, irrilevante, secondario, trascurabile.”
Non so da quale pianeta tu provenga, ma scrivere la stessa parola con il CAPS acceso non le fa cambiare magicamente di significato. E se mi dici che non vuoi rispettare il significato del vocabolario, vuol dire che parliamo due lingue diverse e prima devi darmi tempo di imparare la tua: “Io amico, io venire in pace”.

BANALI perchè sono davvero banali.

“Si, perché si.” Wow, resto allibito davanti ad un tale livello di logica semantica. “banale 1 (agg.) Privo di originalità, comune. ~ ovvio. Contr. inconsueto.
Sinonimi: comune, conformista, convenzionale, impersonale, incolore, insignificante, ovvio, piatto, scialbo, superficiale, usuale.”
Se fossero critiche banali come dici, l’intero web o carta stampata dovrebbero essere pieni delle stesse considerazioni, invece mi pare che Gamberetta sia l’unica ad aver fatto suddette analisi.

ma Marco albarello credo che il tuo cervello da verme solitario non possa arrivarci.e un altra cosa mie care teste di vermi solitari:

Noto che la figura del verme solitario ti è molto cara, problemi nel digerire sconfitte?

mi dovete trovare un solo fantasy UNO SOLO in cui il protagonista non sia triste come un tacchino il giorno del ringraziamento.tutti i protagonisti sono sempre disturbati da qualcosa che puo essere la guerra,un passato oscuro o qualsiasi altra cosa.

Buona Apocalisse a tutti! (titolo originale: Good Omens, “Buoni presagi”) scritto a due mani da Terry Pratchett e Neil Gaiman. Non posso dire di ricordarlo a memoria tutto, ma è difficile trovare un vero protagonista. E anche a volerlo riscontrare in Adam, non ricordo una sola scena in cui sia triste e pianga come una fontana. Anzi ti consiglio di leggerlo, potrebbe rallegrarti la giornata! (Ma non dimenticare l’ipotesi del suicidio, che è sempre molto valida!). :D

ma ovvio che le vostre menti da bruchetti non possano arrivare ad un concetto cosi complicato:)

Meglio bruchi che farfalloni.

ah, e marco non ho problemi a prendermela con uno della mia taglia:)quando vuoi sono qui:)

Ho già preso il metro per le misure della bara. :)

#1.403 Comment By Mr. Giobblin On 20 gennaio 2011 @ 21:12

Uuh, un troll! Che bello che bello!

mi dovete trovare un solo fantasy UNO SOLO in cui il protagonista non sia triste come un tacchino il giorno del ringraziamento.tutti i protagonisti sono sempre disturbati da qualcosa che puo essere la guerra,un passato oscuro o qualsiasi altra cosa.

Challenge accepted! Ecco i primi tre titoli che mi vengono in mente: Rumo e i prodigi nell’oscurità di Moers, Le porte di Anubi di Powers e La storia infinita di Ende. Wow! I protagonisti ne subiscono di tutti i colori, ma non sono costantemente in lacrime! Stupefacente! :D

in un romanzo fantasy è NORMALE che il protagonista spesso pianga e sia afflitto.è questo il tema principale di un fantasy:la ricerca della pace del protagonista.

Eeeh… no.
Può dover salvare il mondo, può essere rimasto orfano da piccolo, può avere una scheggia nel dito indice…ma non è necessario che piagnucoli ogni due minuti per essere il personaggio principale di un fantasy. Non penso sia ancora nato il genere emofantasy. Voglio dire, ne avrei sentito parlare di sicuro.
E non offendermi Marco Albarello! Il ragazzo scrive post di lunghezza biblica, ma ha tutto il mio rispetto.

Detto questo, mi siedo e mi metto a mangiare popcorn.

#1.404 Comment By Marco Albarello On 20 gennaio 2011 @ 22:57

Uuh, un troll! Che bello che bello!

La caccia al troll è sempre stato il mio sport preferito. :D

E non offendermi Marco Albarello! Il ragazzo scrive post di lunghezza biblica, ma ha tutto il mio rispetto.

Freud direbbe che la lunghezza dei commenti è il risultato di una compensazione fisica…
Non resisto al cinismo gratuito e senza impegno, anche quando colpisce me stesso! xD

Ed ora vieni Sancho Panza, mio fido scudiero, abbiamo ancora tanti giganti da sconfiggere in queste lande virtuali. I due si diressero al galoppo verso l’orizzonte al suono di questa melodia: Sottofondo.

#1.405 Comment By andregon On 21 gennaio 2011 @ 17:42

Ho già preso il metro per le misure della bara. :)

ah, la tua?bene cosi mi risparmi un bel po di lavoro:)e comunque il fatto che tu non abbia saputo rispondere a quello che ho detto ma hai solo pensato alla mia grammatica conferma che…bhè che ho ragione io caro il mio bruchetto:)perdonami se ho offeso il tuo linguaggio perfetto con un mio “assurdo” forse non così azzeccato.come vorresti punirmi?con la tua bava da bruchetto?

#1.406 Comment By andregon On 21 gennaio 2011 @ 17:46

Uuh, un troll! Che bello che bello!

mi dovete trovare un solo fantasy UNO SOLO in cui il protagonista non sia triste come un tacchino il giorno del ringraziamento.tutti i protagonisti sono sempre disturbati da qualcosa che puo essere la guerra,un passato oscuro o qualsiasi altra cosa.

Challenge accepted! Ecco i primi tre titoli che mi vengono in mente: Rumo e i prodigi nell’oscurità di Moers, Le porte di Anubi di Powers e La storia infinita di Ende. Wow! I protagonisti ne subiscono di tutti i colori, ma non sono costantemente in lacrime! Stupefacente! :D

in un romanzo fantasy è NORMALE che il protagonista spesso pianga e sia afflitto.è questo il tema principale di un fantasy:la ricerca della pace del protagonista.

Eeeh… no.
Può dover salvare il mondo, può essere rimasto orfano da piccolo, può avere una scheggia nel dito indice…ma non è necessario che piagnucoli ogni due minuti per essere il personaggio principale di un fantasy. Non penso sia ancora nato il genere emofantasy. Voglio dire, ne avrei sentito parlare di sicuro.
E non offendermi Marco Albarello! Il ragazzo scrive post di lunghezza biblica, ma ha tutto il mio rispetto

io parlo del fantasy diciamo più classico in un ambietazione più o meno medievale.e non ho detto che il protagonista debba sempre piangere ma ho parlato di disturbi interiori(non mentali come quelli di marco albarello,e non parlo neanche di disturbi intestinali).e comunque hai ragione marco scrive post molto lunghi ma scrive solo ed unicamente michiate:)

#1.407 Comment By Marco Albarello On 21 gennaio 2011 @ 18:28

andregon, analizziamo i fatti. Hai tentato di fare il troll e sei stato scoperto al volo. Ora tenti di provocarmi perché noti che sono l’unico a risponderti e a darti retta. Ma non è certo perché mi hai offeso, non ne sei capace, è solo perché mi sono divertito a smontare i tuoi messaggi in modo cinico. Per me è un passatempo, non una cosa seria.

A livello di psicologia spicciola, solitamente il troll è una persona triste e frustrata che nella vita vera non ha soddisfazioni e dunque deve rivalersi nel virtuale usando l’anonimato e sfogando la sua aggressività repressa. Il troll è allo stesso livello del bambino di tre anni che, quando mamma e papà stanno parlando con gli amici, cerca di attirare l’attenzione gridando “Cacca” e “Pipì”, o dell’adolescente che cerca di scandalizzare i genitori facendosi un pearcing e un tatuaggio: il troll di questo tipo, in sostanza, come il patetico goliarda nelle università contemporanee, ha solo bisogno di sentirsi “trasgressivo” per qualche ora prima di ritornare alla sua vita normale, e lo fa nel modo meno faticoso e più sicuro: si inventa un nick e va a rompere le palle a qualcuno, ben sapendo che in realtà non rischia nulla. Il troll estemporaneo è come il ragazzino che suona i campanelli del quartiere e poi scappa, salvo naturalmente farsela in braghe e piangere a dirotto chiamando in aiuto papà se qualcuno dei condomini minaccia di chiamare sul serio un vigile.

Quindi visto che la vita vera non ti soddisfa abbastanza e in quella virtuale fallisci perfino come troll, posso consigliarti di raccogliere quel poco di dignità che ti rimane e lasciar perdere? Questa è l’ultima cosa che ti scrivo anche se risponderai ulteriormente, dato che nutrire i troll non ha mai portato a niente di utile.

#1.408 Comment By andregon On 21 gennaio 2011 @ 19:07

o mio dio…abbiamo un dio fra noi…scusa ma chi ti dice che la mia vita non mi soddisfa?adoro la mia vita e sicuramente quello che cerca attenzione non so io ma tu dato che io non ho mai parlato con te ma mi rivolgevo alla recensione di gamberetta.penso che tu sia anche peggio di una testa di bruco…semplicemnte…la tua testa è vuotaoO…e tento di provocarmi perchè tu hai provocato me…e chi sarebbe quello che provoca su internet solo perchè non ci si puo incontrare?hai detto che ho fatto cose che in realtà hai fatto tu.pensaci perchè ti accorgerai che è così.la mia vita è fantastica(almeno per ora e speriamo che rimanga così).senti fammi un favore.non sopravvalutarti non sentirti superiore agli altri pensando di sapere le cose.e se lo voui sapere io non ho mai cercato attenzione gridando “cacca” o “pipi”cose che probabilmente tu fai ancora oggi.e non ho neanche mai fatto lo scherzo del campanello.se vorrai rispondermi bene sarò contento cara la mia testa di bru…ah,già è vero la tua testa è vuota:)

#1.409 Comment By Il Guardiano On 21 gennaio 2011 @ 19:27

E non offendermi Marco Albarello! Il ragazzo scrive post di lunghezza biblica, ma ha tutto il mio rispetto

Bisogna fargli la statua :D

io parlo del fantasy diciamo più classico in un ambietazione più o meno medievale.e non ho detto che il protagonista debba sempre piangere ma ho parlato di disturbi interiori(non mentali come quelli di marco albarello,e non parlo neanche di disturbi intestinali).e comunque hai ragione marco scrive post molto lunghi ma scrive solo ed unicamente michiate:)

ahhahahhhahhahha (risata ironica e non di ammirazione, non si sa mai con certa gente…magari non capisce e si gasa :) )

#1.410 Comment By Marco Albarello On 21 gennaio 2011 @ 19:48

…e tento di provocarmi perchè tu hai provocato me…

Questo che all’apparenza può sembrare un banale errore di digitazione è in realtà un lapsus freudiano. Lo si può scovare in mezzo al resto degli errori ortografici dettati dalla fretta perchè la lettera M che sostituisce la lettera T non è vicina nella tastiera. Dunque non è possibile che sia un errore di scorrimento dita, altrimenti la parola risultante avrebbe dovuto avere una lettera attigua al posto della T, come capita nei normali refusi. Puoi prendere in giro me, puoi prendere in giro chi vuoi, ma non puoi prendere in giro te stesso e il tuo inconscio. Questo lapsus indica chiaramente che mentre il tuo cosciente ha cercato di censurare la rabbia che provi verso te stesso, causata dalla frustrazione, il tuo inconscio ha rivelato chiaramente che l’unica persona con cui sei adirato sei tu.

Puoi non credermi, anzi ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo laureato ed esperto per aiutarti. Non ho motivo di mentirti, provo compassione per te.

#1.411 Comment By Il Guardiano On 21 gennaio 2011 @ 19:49

o mio dio…abbiamo un dio fra noi…scusa ma chi ti dice che la mia vita non mi soddisfa?adoro la mia vita e sicuramente quello che cerca attenzione non so io ma tu dato che io non ho mai parlato con te ma mi rivolgevo alla recensione di gamberetta.penso che tu sia anche peggio di una testa di bruco…semplicemnte…la tua testa è vuotaoO…e tento di provocarmi perchè tu hai provocato me…e chi sarebbe quello che provoca su internet solo perchè non ci si puo incontrare?hai detto che ho fatto cose che in realtà hai fatto tu.pensaci perchè ti accorgerai che è così.la mia vita è fantastica(almeno per ora e speriamo che rimanga così).senti fammi un favore.non sopravvalutarti non sentirti superiore agli altri pensando di sapere le cose.e se lo voui sapere io non ho mai cercato attenzione gridando “cacca” o “pipi”cose che probabilmente tu fai ancora oggi.e non ho neanche mai fatto lo scherzo del campanello.se vorrai rispondermi bene sarò contento cara la mia testa di bru…ah,già è vero la tua testa è vuota:)

un troll trollato. ahahhhhahhhahha

#1.412 Comment By andregon On 21 gennaio 2011 @ 20:02

…e tento di provocarmi perchè tu hai provocato me…

Questo che all’apparenza può sembrare un banale errore di digitazione è in realtà un lapsus freudiano. Lo si può scovare in mezzo al resto degli errori ortografici dettati dalla fretta perchè la lettera M che sostituisce la lettera T non è vicina nella tastiera. Dunque non è possibile che sia un errore di scorrimento dita, altrimenti la parola risultante avrebbe dovuto avere una lettera attigua al posto della T, come capita nei normali refusi. Puoi prendere in giro me, puoi prendere in giro chi vuoi, ma non puoi prendere in giro te stesso e il tuo inconscio. Questo lapsus indica chiaramente che mentre il tuo cosciente ha cercato di censurare la rabbia che provi verso te stesso, causata dalla frustrazione, il tuo inconscio ha rivelato chiaramente che l’unica persona con cui sei adirato sei tu.

Puoi non credermi, anzi ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo laureato ed esperto per aiutarti. Non ho motivo di mentirti, provo compassione per te.

e dai andiamo il tuo tentativo di fare il forte e di elevarti al di sopra di me facendo finta di capire tutto con parole difficili è davvero ridicolo.io scrivo veloce e faccio spesso errori del genere.ma possibile che non ti accorgi che sei stato tu ad offendermi per primo e a fare tutto quello che tu hai detto che io ho fatto?ora rispondi sinceramente ti prego:rileggi la nostra conversazione e dimmi chi ha offeso chi per primo?chi ha provocato chi?smettila di fare finta di essere una persona geniale perchè sei ridicolo.io non provo alcuna rabbia verso me stesso.anche posso avere intuizioni geniali sai?avevi detto che non avresti risposto più,ma lo hai fatto segno che evidentemente non eri affatto serio e che ti stai solo divertendo un pò.ti chiedo un favore rispondi sinceramente alla mia domanda di prima.

#1.413 Comment By andregon On 21 gennaio 2011 @ 20:06

E non offendermi Marco Albarello! Il ragazzo scrive post di lunghezza biblica, ma ha tutto il mio rispetto

Bisogna fargli la statua :D

io parlo del fantasy diciamo più classico in un ambietazione più o meno medievale.e non ho detto che il protagonista debba sempre piangere ma ho parlato di disturbi interiori(non mentali come quelli di marco albarello,e non parlo neanche di disturbi intestinali).e comunque hai ragione marco scrive post molto lunghi ma scrive solo ed unicamente michiate:)

ahhahahhhahhahha (risata ironica e non di ammirazione, non si sa mai con certa gente…magari non capisce e si gasa :)

ecco un altro che si sente forte…Marco li hai contagiati propio tutti eh?

#1.414 Comment By Marco Albarello On 21 gennaio 2011 @ 21:57

ti chiedo un favore rispondi sinceramente alla mia domanda di prima.

Con un per favore si ottiene tutto. Ammesso e non concesso che parli seriamente, rileggiti nel primo intervento:

uff…non so se tu pensi veramente quello che hai scritto o lo hai scritto solo per far venire persone su questo sito.ma perfavore…tutte le critiche che ho letto solno assurde e banali.sono critiche stupide la maggior parte non vere e le poche vere sono su cose prive di importanza.spero che tu sia una scrittrice,per poter dire queste cose sai.in un romanzo fantasy è NORMALE che il protagonista spesso pianga e sia afflitto.è questo il tema principale di un fantasy:la ricerca della pace del protagonista.ma tu non ne capisci niente tanto.e se poi anche fossero veri quegli errori sulle lunghezze ma chi se ne frega!non è quello l’importante di un romanzo.cioè è normale che se poi diventassero troppo frequenti allora si che sarebbe brutto, ma in un romanzo di 400 pg. non credo sia sempre facile ricordarsi bene le proporzioni già descritte in precedenza…sei ridicola dai…

Questa non è una replica di una persona normale ad una recensione di un romanzo, per quanto questa sia caustica. Questo pastrocchio di pensieri è un attacco velato alla padrona del blog. Prima insinui che lei scrive cose che non pensa, solo per portare gente al suo mulino. In secondo luogo dici che le sue sono critiche assurde, banali e stupide senza argomentare tali affermazioni. Poi continui dicendo che lei di fantasy non capisce niente. Per concludere con un simpatico: Sei ridicola.

Per quanto tu possa mascherare tali parole condendole con rarefatti estratti di logica, sono chiaramente insulti e attacchi. Al che tu potresti replicare: “Si, ma tu cosa c’entri, che te ne frega?”
Motivo del mio intervento numero uno: Siccome ho letto in giro per il blog che spesso l’hanno attaccata, offesa ecc. che passa un momento non proprio felice e che in passato ha dovuto anche chiudere per questo, mi è dispiaciuto. E allora per non farle perdere tempo nel rispondere e per evitare che il tuo commento acido le facesse passare la voglia di proseguire nell’ottimo lavoro che sta facendo, mi sono preso la briga di risponderti io portandoti a prendertela con me, che non sono in condizioni sfavorevoli per prendermi qualche insulto gratis.
Motivo numero due: Mi piacciono le sue recensioni e i suoi manuali. Se smettesse di nuovo di scriverle per colpa di qualche troll insulso mi girerebbero non poco le palle.

E adesso, ti lamenti se qualcuno ti insulta dopo che sei venuto armato di lancia e scudo? È come lamentarsi che la partita a poker a cui stai giocando è truccata mentre hai un asso nascosto nella manica della giacca. Io rispondo sempre e solo a tono del mio interlocutore. Sei venuto per la guerra? E quella hai trovato. Come prova di ciò, nella recensione di Twilight una ragazza ha scritto:
“Cara Gamberetta, ti ringrazio x i sagaci complimenti con cui hai accompagnato la mia descrizione: Fan di Twilight.
Non penso di essere una demente se ho apprezzato questa saga. Non mi ritengo in alcun modo stupida, tantomeno una persona con cattivo gusto. Dopo aver letto Capolavori come Cime Tempestose, Orgoglio e Pregiudizio, Bel Ami, Madame Bovary… Non penso di essermi sprecata nel leggere questa serie di romanzi. Trovo sia giusto esprimere le proprie idee e percezioni, però, non trovo corretto criticare (in modo tanto sarcastico) apertamente giudizi altrui. Un caro saluto.”

Hai notato qualcuno risponderle male? No. Perché è una ragazza? No. Perché non ha insultato nessuno ed anzi ha esposto un pensiero tutto sommato condivisibile, soprattutto scrivendo in maniera corretta (a parte la x al posto del per). E concludo con uno stucchevole: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.” “Chi semina vento, raccoglie tempesta.” Ecc.

Non ho contagiato proprio nessuno, io sono un verme solitario, non ho gregari né commilitoni. Ognuno è libero di scrivere ciò che vuole.
(Lettera di San Marco apostolo ai Corinzi. xD)

#1.415 Comment By Il Guardiano On 22 gennaio 2011 @ 09:03

e io che la stavo per offendere…meno male che ho letto prima il tuo intervento :P

#1.416 Comment By andregon On 22 gennaio 2011 @ 15:04

Con un per favore si ottiene tutto. Ammesso e non concesso che parli seriamente, rileggiti nel primo intervento:

Questa non è una replica di una persona normale ad una recensione di un romanzo, per quanto questa sia caustica. Questo pastrocchio di pensieri è un attacco velato alla padrona del blog. Prima insinui che lei scrive cose che non pensa, solo per portare gente al suo mulino. In secondo luogo dici che le sue sono critiche assurde, banali e stupide senza argomentare tali affermazioni. Poi continui dicendo che lei di fantasy non capisce niente. Per concludere con un simpatico: Sei ridicola.

Per quanto tu possa mascherare tali parole condendole con rarefatti estratti di logica, sono chiaramente insulti e attacchi. Al che tu potresti replicare: “Si, ma tu cosa c’entri, che te ne frega?”
Motivo del mio intervento numero uno: Siccome ho letto in giro per il blog che spesso l’hanno attaccata, offesa ecc. che passa un momento non proprio felice e che in passato ha dovuto anche chiudere per questo, mi è dispiaciuto. E allora per non farle perdere tempo nel rispondere e per evitare che il tuo commento acido le facesse passare la voglia di proseguire nell’ottimo lavoro che sta facendo, mi sono preso la briga di risponderti io portandoti a prendertela con me, che non sono in condizioni sfavorevoli per prendermi qualche insulto gratis.
Motivo numero due: Mi piacciono le sue recensioni e i suoi manuali. Se smettesse di nuovo di scriverle per colpa di qualche troll insulso mi girerebbero non poco le palle.

E adesso, ti lamenti se qualcuno ti insulta dopo che sei venuto armato di lancia e scudo? È come lamentarsi che la partita a poker a cui stai giocando è truccata mentre hai un asso nascosto nella manica della giacca. Io rispondo sempre e solo a tono del mio interlocutore. Sei venuto per la guerra? E quella hai trovato. Come prova di ciò, nella recensione di Twilight una ragazza ha scritto:
“Cara Gamberetta, ti ringrazio x i sagaci complimenti con cui hai accompagnato la mia descrizione: Fan di Twilight.
Non penso di essere una demente se ho apprezzato questa saga. Non mi ritengo in alcun modo stupida, tantomeno una persona con cattivo gusto. Dopo aver letto Capolavori come Cime Tempestose, Orgoglio e Pregiudizio, Bel Ami, Madame Bovary… Non penso di essermi sprecata nel leggere questa serie di romanzi. Trovo sia giusto esprimere le proprie idee e percezioni, però, non trovo corretto criticare (in modo tanto sarcastico) apertamente giudizi altrui. Un caro saluto.”

Hai notato qualcuno risponderle male? No. Perché è una ragazza? No. Perché non ha insultato nessuno ed anzi ha esposto un pensiero tutto sommato condivisibile, soprattutto scrivendo in maniera corretta (a parte la x al posto del per). E concludo con uno stucchevole: “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.” “Chi semina vento, raccoglie tempesta.” Ecc.

Non ho contagiato proprio nessuno, io sono un verme solitario, non ho gregari né commilitoni. Ognuno è libero di scrivere ciò che vuole.
(Lettera di San Marco apostolo ai Corinzi. xD)

allora marco ti devo far notare che io ho fatto la stessa identica cosa che hai fatto tu.possiamo dire che gamberetta ha espresso la sua opinione sulla troisi(è chiaro che ognuno puo avere la propia opinione)in un modo però non troppo cordiale.o mi sbaglio?non sono offese ma prese in giro.io,che ho apprezzato i romanzi della troisi(anche se non perfetti chiaramente)ho preso le difese della troisi.quindi non abbiamo fatto la stessa cosa?
vabbè quella del contagio era una battuta ovvio.

#1.417 Comment By Marco Albarello On 22 gennaio 2011 @ 22:10

allora marco ti devo far notare che io ho fatto la stessa identica cosa che hai fatto tu.possiamo dire che gamberetta ha espresso la sua opinione sulla troisi(è chiaro che ognuno puo avere la propia opinione)in un modo però non troppo cordiale.o mi sbaglio?non sono offese ma prese in giro.io,che ho apprezzato i romanzi della troisi(anche se non perfetti chiaramente)ho preso le difese della troisi.quindi non abbiamo fatto la stessa cosa?

Mi sfidi dunque in retorica? Lasciami sgranchire i neuroni prima. :)
Dunque, poniamo per esempio che a me piaccia girare nudo per casa. Questo è contro la legge? No.
Poniamo che a me piaccia girare nudo nelle piazze. Questo è contro la legge? Si.
Il reato di atti osceni è previsto e punito dall’art. 527 del codice penale italiano, il quale prevede che “chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni”. Ai sensi dell’art. 36, comma 1, della legge 104/1992, se la persona offesa dal reato è “handicappata” (oggi si direbbe “diversamente abile”) la pena è aumentata di un terzo.
Poniamo che la mia morale di condivisione di nudo voglia prevaricare questo concetto e desideri avere dei luoghi in cui io possa stare nudo senza violare la legge, è possibile? Certo, i campi per nudisti.

Stabilito dunque che secondo norme sociali condivise, una cosa diviene sbagliata non tanto quanto sbagliata in sé, ma in relazione al loco ove essa viene compiuta, reputo coerente applicare tale visione al caso di specie. La differenza tra la mia e la tua azione è proprio in questo parametro. Io non mi sono permesso e non mi permetterei mai di andare sul blog della signora Licia Troisi ad insultarla, tutt’al più contesterei con logica alcuni errori dei suoi romanzi. Tu invece, di tua spontanea volontà, sei venuto su un blog privato ed aperto al pubblico, in diritto:
“Un luogo aperto al pubblico è uno spazio in cui chiunque può accedere, limitatamente e regolatamente a regole (che possono ad esempio essere un orario d’apertura, il pagamento di un biglietto d’ingresso, l’obbligo d’iscrizione ad un’associazione che lo gestisca) stabilite dal proprietario (sia esso un privato o un ente pubblico) o da altre norme.”
È come se tu entrassi in una pizzeria (luogo aperto al pubblico) e cominciassi a dire che la pizza ti fa vomitare. Secondo te i commensali che vi mangiano non comincerebbero a mandarti a quel paese? Potresti dargli torto se facessero lo stesso con te?
Non ti piace la pizza? Benissimo, vai a mangiare al McDonald, nessuno ti vieta di farlo. Nessuno verrà al McDonald dicendoti che fa schifo perché sarebbe da decerebrati perdere tempo in quel modo e sarei contento se lo insultassero anche da parte mia.

Ho concluso, vostro onore.

e io che la stavo per offendere…meno male che ho letto prima il tuo intervento :P

Facepalm.

#1.418 Comment By andregon On 22 gennaio 2011 @ 22:23

ma allora non ci arrivi propio…gamberetta ha offeso la torisi.io per difendere dei romanzi che ho apprezzato o offeso gamberetta…tu per difendere gamberetta hai offeso me.ti chiedo lo stesso favore di prima ovvero di rispondere sinceramente anche se forse non c’è ne bisogno.che differenza c’è tra quello che ho fatto io e quello che hai fatto tu?internet non puo esserew paragonato ad un luogo reale perchè su questo sito ci possono venire tutti e quindi corrisponderebbe ad una piazza o ad un luogo pubblico.

#1.419 Comment By IlBianConiglio On 22 gennaio 2011 @ 22:24

Risposta impeccabile, anche se mi chiedo cosa direbbe Freud leggendo del tuo esempio sui nudisti… :P

#1.420 Comment By Marco Albarello On 22 gennaio 2011 @ 22:58

internet non puo esserew paragonato ad un luogo reale perchè su questo sito ci possono venire tutti e quindi corrisponderebbe ad una piazza o ad un luogo pubblico.

In diritto il luogo pubblico è:
“Un luogo pubblico è uno spazio pubblico a cui può accedere chiunque senza alcuna particolare formalità, essendo quello il suo scopo ed utilizzo normale e prevalente (ad esempio strade, piazze, giardini pubblici, spiagge demaniali).”
Internet è un luogo pubblico in quanto rispecchia questo profilo.
“Un luogo aperto al pubblico è uno spazio in cui chiunque può accedere, limitatamente e regolatamente a regole (che possono ad esempio essere un orario d’apertura, il pagamento di un biglietto d’ingresso, l’obbligo d’iscrizione ad un’associazione che lo gestisca) stabilite dal proprietario (sia esso un privato o un ente pubblico) o da altre norme.”
Un blog è un luogo aperto al pubblico. Per il semplice motivo percui un blog soggiace a delle regole alle quali internet non è tenuto a rispettare. Inoltre un blog può “aprire” e “chiudere” a seconda della volontà del proprietario, cosa che internet non può fare.

che differenza c’è tra quello che ho fatto io e quello che hai fatto tu?

Che io non vado a fare il troll in posti dove la gente desidera leggere ciò che le piace, mi limito a insultare i troll che lo fanno e pure male. Scusa se è poco.

Risposta impeccabile, anche se mi chiedo cosa direbbe Freud leggendo del tuo esempio sui nudisti… :P

Freud direbbe che ho decisamente subito traumi in quei campi. xD

#1.421 Comment By andregon On 23 gennaio 2011 @ 13:30

bhè io sono entrato su questo sito per caso.ho letto,ed o detto quello che pensavo e poi mi sono limitato od offendere chi offendeva me che tra l’altro è una piccola tesat di bruco:)

#1.422 Comment By Zave On 24 gennaio 2011 @ 12:00

secondo me non è necessario scomodare il codice penale e definizioni varie.

la differenza tra quello che fa gamberetta rispetto a quello che fanno diversi utenti che arrivano qui è che gamberetta, anche quando arriva ad insultare (questo è opinabile), lo fa sempre forte di argomenti.
per qualcuno certi toni non sono accettabili tout court, ed è una posizione più che legittima, ma la stragrande maggioranza di coloro che è venuta qui ad insultare si è limitata all’insulto fine a sè stesso, e questo è inaccettabile da ogni punto di vista.

se gamberetta, forte di gravi strafalcioni segnalati nella sua recensione, dà dell’incapace ad uno scrittore e tu non sei d’accordo, invece di ribattere con degli insulti faresti bene a cercare di smontare gli argomenti su cui gamberetta si basa per esprimere il suo giudizio, pur forte che sia.

#1.423 Comment By Marco Albarello On 24 gennaio 2011 @ 14:31

secondo me non è necessario scomodare il codice penale e definizioni varie.

Paura? Secondo me invece è bene scomodare il codice penale.

Il decreto legge n. 11/09 introduce nel nostro ordinamento, peraltro con notevole ritardo rispetto agli altri ordinamenti europei, una “nuova” fattispecie di reato finalizzata a far venire meno la pericolosa condotta “persecutoria” nei confronti soprattutto delle donne (NB: Gamberetta per esempio).
La figura ai sensi dell’art 612 bis c.p. prevede che, “salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque reiteratamente, con qualunque mezzo (NB: internet per esempio), minaccia o molesta taluno in modo tale da infliggergli un grave disagio psichico ovvero da determinare un giustificato timore per la sicurezza personale propria o di una persona vicina o comunque da pregiudicare in maniera rilevante il suo modo di vivere, è punito, con la reclusione da sei mesi a quattro anni”.

Il bene giuridico tutelato dal legislatore si ravvisa, in primo luogo, nella libertà morale, ovvero nella libertà di autodeterminazione dell’individuo. Inoltre, tale condotta delittuosa potrebbe ledere, una volta realizzatasi in capo alla vittima quel grave disagio psichico, il bene costituzionalmente garantito della salute. In tale ipotesi, il bene protetto potrebbe essere individuato nella tutela della incolumità individuale. Pertanto, l’illecito de quo deve essere considerato un reato essenzialmente plurioffensivo.

L’illecito in esame è connotato dalla sussistenza di tre elementi costitutivi:1) la condotta “tipica del reo; 2) la reiterazione di tale condotta; 3) l’insorgere di un particolare stato d’animo nella vittima.

La condotta illecita in esame è ascrivibile in genere nelle classiche ipotesi delittuose di minacce e molestie, peraltro già previste e sanzionate autonomamente dal Legislatore. Sussiste la minaccia nel caso in cui il reo prospetti alla vittima un male futuro, in modo tale da turbare in modo grave la tranquillità della vittima stessa. La molestia, invece, si ravvisa nel caso in cui venga alterata in modo fastidioso o importuno l’equilibrio psichico di una persona media.

L’ultimo degli eventi sopra riportati riguarda il caso in cui, a seguito delle condotte persecutorie, il soggetto leso sia costretto, contro la sua volontà e non potendo fare altrimenti, a modificare gratificanti abitudini di vita (NB: Avere un blog è gratificante se non ti molestano).

La pena è aumentata fino alla metà e si procede d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore ovvero se ricorre una delle condizioni previste dall’articolo 339 c.p.

La polizia postale e delle comunicazioni è dunque il reparto specializzato per tutte quelle attività di controllo/repressione degli illeciti penali ed amministrativi rientranti nella vasta e complessa materia delle comunicazioni, incluse (ed in primis ovviamente) le attività illecite perpetrate per mezzo della rete internet.
La polizia postale e delle comunicazioni compie alte investigazioni di polizia giudiziaria, in via generale per tutti quei reati correlati al computer-crime/cybercrime/ingegneria sociale, e per tutte le fattispecie criminali che sono poste in essere con l’ausilio dei più recenti strumenti tecnologici/informatici, e/o che mirano a creare danno a quest’ultimi.

A buon intenditor.

#1.424 Comment By Zave On 24 gennaio 2011 @ 15:33

a buon intenditor un paio di palle: hai scritto un papiro!

prevedo la fogna…

#1.425 Comment By Ylunio On 24 gennaio 2011 @ 15:47

È un po’ che leggo questi commenti e, onestamente, più che la posizione di andregon (troll, fan, spammer, lettore accanito della Troisi, persona che ha sinceramente apprezzato i suoi romanzi e chi più ne ha più ne metta) non capisco Marco Albarello..

Smettila di sentirti tirato in ballo come se tu fossi il centro dell’universo e l’avvocato difensore di Gamberetta.
Se lei riesce – e ci riesce, mi sembra – a farsi scivolare addosso certe sterili polemiche (quando sono sterili polemiche), o a discutere sul suo blog, non vedo perché tu, che sei un ospite quanto adregon e un estraneo quanto lui e non parli in nome di Gamberetta, devi andare a insultare un altro utente del suo blog.

Se adregon insulta sbaglia.. be’, sta a Gamberetta moderarlo, non a te.
Tanto più che hai continuato a spingerlo a rispondere, quando magari adregon stesso avrebbe lasciato perdere subito se fosse stato ignorato.

Datti una calmata.

Qui, in questo topic, si parla della Troisi e del romanzo recensito da Gamberetta. Tutto il resto, a partire dal tuo sfoggiare una cultura legale e tutto il resto che continui a fare nei tuoi post chilometrici, è abbastanza fastidioso..

Rispondendo a adregon e al suo dubbio riguardo il fantasy con protagonista tormentati, sempre restando nell’ambito del fantasy medievale, basta leggere Martin o anche Robin Hobb per vedere come i personaggi possano essere sfortunati, con una vita misera e con una valanga di problemi addosso, ma non per questo debbano piangere ogni due o tre pagine.. :)
Per il resto, credo che Gamberetta nella sua recensione abbia elencato le debolezze del romanzo. Questo non costringe nessuno a *non* farselo piacere. Se a te, adregon, è piaciuto, buon per te, significa che almeno tu – a differenza di altri che si sono sentiti presi per i fondelli – non hai speso soldi inutilmente..

#1.426 Comment By Geki84 On 24 gennaio 2011 @ 16:29

Concordo appieno con Ylunio. Ovvero:

Andragon secondo me ha torto nei toni e nel merito.

MA

Il fenomeno “difendiamo Gamberetta in questo luogo pubblico che pero’ e’ privato, indi non la si critica” e’ drammatico. Poi, dire di amare la stringatezza e l’essenzialita’ (che e’ forse il cuore del Blog di gamberetta, al di la’ degli strafalcioni) e poi scrivere SEMPRE post di 30-50 righe mi sembra un po’ ipocrita peculiare

#1.427 Comment By Il Guardiano On 24 gennaio 2011 @ 21:48

Non vedo perché Mario (samantha) Alberello non debba difendere Gamberetta.
Salvo una sua esplicita richiesta di non farlo, credo sia un diritto di Mario difenderla.
Non è che per dire che non si è il portavoce o un parente stretto, non si debba prendere le parti di chi viene attaccato (ingiustamente, almeno dal proprio punto di vista). La solidarietà penso sia la base di una società civile. Troppe volte ci si gira dall’altra parte quando si vede qualcosa che non va’ (soprattutto nella realtà).

Tutt’al più si potrebbe contestare ad Mario di portare avanti una discussione trolleggiante.

#1.428 Comment By Zave On 24 gennaio 2011 @ 22:09

a parte che è marco e non mario, nemmeno io sono un grande fan di determinati modi di porsi.
per il fatto di difendere gamberetta secondo me uno dovrebbe limitarsi ad esprimere di volta in volta le sue opinioni, che possono anche essere perfettamente in linea con quelle dell’autrice di questo blog (spesso anche le mie lo sono), ma è sbagliato porsi come difensori come è anche sbagliato fornire motivazioni che siano avulse dall’argomento di cui si parla (come ad esempio la situazione di gamberetta).
non vado matto nemmeno per i post chilometrici quando una tale lunghezza non è giustificata dal contenuto ma è solo fine a sè stessa.
e nemmeno gradisco particolarmente uscite di questo tipo:

L’ho fatto apposta, adoro stuzzicare le persone alla riflessione e alla scrittura.

quello che traspare, a mio parere, è una voglia di fare il fenomeno a tutti i costi, che a lungo andare stanca.

senza rancore.

#1.429 Comment By Marco Albarello On 25 gennaio 2011 @ 04:10

Ho esagerato, chiedo scusa agli offesi, hai difesi e agli indifesi. Con “a buon intenditor” ho sbagliato io il proverbio, non intendevo dire che amo la brevità, a me piacciono le cose lunghe e corpose (non pensate male, pensate peggio), era un modo errato di dire tipo: “Ci siamo capiti?” riferito in generale ai troll. Spesso uso tale detto in siffatta maniera e ciò causa disguido tecnico. Inoltre la pappardella legislativa non era tanto buttata lì estemporanea per fare il figo, può essere di pubblica utilità ed utilizzo per chiunque possegga un blog.

Che poi siamo palesemente OT è chiaro come il sole. Il problema è che non riesco mai a limitarmi nei contenuti, mi viene da spaziare partendo da qualsiasi cosa. Sono matto, non ho altre attenuanti, scrivere è più forte di me. Chiamatemi pure Ramhona.

#1.430 Comment By Zave On 25 gennaio 2011 @ 06:42

se mi conti nell’elenco degli offesi puoi anche depennarmi.
visto che ti si stava facendo il processo e che sei così fan del codice penale avevo pensato di aggregarmi.
per il detto che hai scelto a dirla tutta pensavo che fossi autoironico. :P
e il riferimento alla fogna era perché tutto questo off topic verrà spostato a breve da quelle parti non appena passerà gamberetta e se ne accorgerà.

non che questa sia una marcia indietro rispetto a quanto ho detto, solo non avrei preso l’iniziativa per farti notare queste cose perché non siamo in confidenza (avevo provato a buttarti lì la cosa quando nella fogna volevi far ridere a tutti i costi gamberetta, partecipando però al gioco anche io per stemperare), ma già che c’ero…

per concludere: secondo me esprimi opinioni rispettabilissime ma i tuoi commenti (lo hai ammesso tu stesso) erano diventati per una porzione troppo grande esercizi di stile piuttosto che un mezzo per esprimere le tue idee. e avevo iniziato a saltarli per questa ragione.

e come ho detto prima
senza rancore (almeno da parte mia che lo so che te la leghi al dito maledetto!!!11!!11UNO)

#1.431 Comment By Merphit Kydillis On 31 gennaio 2011 @ 15:25

Curiosando sul librofaccia, mi trovo nella pagina “Licia Troisi” gestita da Maria Vivenzio. Nel 12 maggio 2010 ti becco questo post:

Nei vari mondi la terra
tremò, i vulcani eruttarno e le stelle cadderò dal cielo, l’inizio di
non si sa cosa stava arrivando.
Dubhe stava dormendo,
Un grido
lontano la sveglio di soprassalto e le mise il terrore addosso,
cos’era??
Alzo lo sguardo per ammirare le stelle ma si accorse che
aveva preso il loro posto una luna gigantesca che sembrava diventare
sempre più grande.
La paura del sovrannaturale la sopraffò, non
sapeva cosa fare, poi, una sensazione di vuoto la colse, un sensazione
di pace cosi profonda che la face svenire, si sveglio pochi minuti dopo
ma non era piu nello stesso posto in cui si era addormentata era in un
posto lontano, sconosciuto, davanti a lei un castello con grandi torri
le si presentava davanti.
Dubhe si alzo, estrasse il suo pugnale e
gli si avvicinò,

E poi, sotto:

Cosa accadrebbe se Dubhè venisse catapultata ad
Hogwars???

Tre punti di domanda quando ne bastava uno, e Hogwarts senza la “t”. Per un attimo ho creduto che, ha scriverlo, era Licia Troisi ma forse si tratta dell’amministratrice della pagina.

Sinceramente, però, che sarebbe accaduto se Dubhe si fosse imbucata dentro al castello magicco? Magari s’imbatteva nel guardiacaccia della scuola e veniva trattenuta in quanto Babbana… ma, al posto di Hagrid, c’era il grazioso Duca a legarla in una stanza piena di fagiani impagliati e baionette tirate a lucido…

#1.432 Comment By cafeine On 7 febbraio 2011 @ 23:24

Cercando istruzioni su “Come Costruire Una Trama”, mi sono imbattuta in questo FANTASTICO corso di scrittura online. Lo sto leggendo in questo momento, perciò non so se è concluso o no, ma in ogni caso va segnalato assolutamente. L’autore sa spiegarsi perfettamente anche senza utilizzare immagini di manga e coniglietti, e approfondisce questioni spesso sottovalutate, come la molla interiore che spinge a scrivere. E’ una vera perla. Inoltre vorrei riportare, senza alcun riferimento a persone realmente esistenti che tengono un blog pieno di gamberi, una frase del “decalogo del narratore”:

“Non cercherò di mettere in evidenza la mia abilità perché, poca o tanta che sia, deve essere usata per raccontare il resto del mondo, non per mostrare se stessa.”

Il sito è: http://www.bonifacci.it/?cat=27

Spero che a qualcuno tornerà utile!

#1.433 Comment By Zave On 7 febbraio 2011 @ 23:42

cafeine, non volermene ma ho letto l’inizio di questa terza lezione e ho mollato poco dopo.
non posso farci nulla ma sono intollerante a seghe mentali e astrazioni inutili e se mi capita di sorbirne in una concentrazione troppo elevata devo correre al bagno con i dolori di pancia.

ben vengano i manga e i roditori sui quali tu hai ritenuto opportuno fare delle sterili polemiche.

#1.434 Comment By Alberello On 8 febbraio 2011 @ 01:00

@cafeine
Era già stato segnalato, proprio in questo articolo, qualche commento più sotto già il 19 dicembre scorso.

Commento 1.
Commento 2.

come la molla interiore che spinge a scrivere.

A questo proposito ti mostro una poesia di Charles Bukowski. La metto sotto spoiler perché molto lungo.
Mostra spoiler ▼

“Non cercherò di mettere in evidenza la mia abilità perché, poca o tanta che sia, deve essere usata per raccontare il resto del mondo, non per mostrare se stessa.”

Retorica vecchio stile. Prof, le giuro che ho studiato e so la risposta, ma non è certo a lei che devo dimostrarlo. Perché noi valiamo.
Non è un tipo di discorso che mi entusiasma, preferisco esempi e prove tangibili a giri di parole stile guru. San Tommaso è il mio patrono.

Per quanto riguarda i coniglietti, trovo che siano molto fotogenici, sicuramente trovo più gradevoli loro degli esseri umani.

#1.435 Comment By Thugg On 8 febbraio 2011 @ 16:14

O gesùgesùgesù, guarda chi scovo sulla rete?
Marco “Scattiato” Albarello. Possibile che dove passi te lasci post chilometrici da stracciamento di cazzo? Milioni di caratteri di “cosmico nulla siderale” nel dire NIENTE, come ai bei vecchi tempi.
Sai che sono un lurkatore, ma quando ho visto la tua foto allegata ad un papiro di boiate (palesemente) finte intellettual-chic che difendevi gamberetta mi si è tappata una vena: dovevo assolutamente insultarLa.
Ma per tua sfortuna mi sono sedato, leggo il blog perchè mi mette cinica allegria e lei mi sta anche simpatica nel ruolo del Clitoride d’Oro. Quindi per favore Scattiato, non insozzare anche questo sito con la tua presenza da difensore di forseverginimanoncicredotanto, tanto Gamberetta non te la dà.

Saluti all’amministratrice, e ben tornata.

#1.436 Comment By Il Guardiano On 8 febbraio 2011 @ 16:25

Che classe…

#1.437 Comment By cafeine On 8 febbraio 2011 @ 19:42

Beh, credo che l’unico manuale di scrittura più pratico e tangibile di questo sia Il Grande Alfabeto Illustrato :)

Comunque, per carità, esistono blog con i roditori e blog di autori proprio perchè ognuno ha il sacrosanto diritto di scegliere quello che preferisce. Il bello del blog di Bonifacci è che unisce esercizi e lezioni “pratiche” a momenti di riflessione su un’attività che, guarda caso, è proprio l’arte dell’astrazione. Sempre se accettiamo il fastioso problema che bisogna scrivere con il cervello.

#1.438 Comment By cafeine On 8 febbraio 2011 @ 19:54

Lo sapevo che qualcuno avrebbe tratto le sue conclusioni dopo aver letto soltanto la frase che ho postato :)

#1.439 Comment By Marco Albarello On 9 febbraio 2011 @ 02:35

Ma per tua sfortuna mi sono sedato

Sei sempre stato migliore di me in tutto, cinismo compreso. Pertanto non avrei mai avuto possibilità di controbattere. Avresti vinto in partenza. Speravo un giorno di riuscire a diventare come te, diretto e sintetico, ma come vedi non ci sono riuscito. Ho sempre ammirato la tua capacità di essere te stesso senza paranoie, dico sul serio. Se la mia presenza qui ti infastidisce, non posso che darti ragione e andarmene. Buon proseguimento.

#1.440 Comment By Zave On 9 febbraio 2011 @ 05:28

@cafeine:

hai poco da lamentarti, anzi dovresti ringraziare di essere stato preso in considerazione viste le tue argomentazioni al limite dell’idiozia.

il corso di bonifacci è fantastico, anzi FANTASTICO perché lui è un autore?
è FANTASTICO perché non ci sono coniglietti e criceti?
è FANTASTICO perché non ci sono immagini di manga?

l’unica cosa che hai detto che non fosse sterile polemica è la parte sulla molla interiore che spinge a scrivere.
e la considero una cazzata.

a me poco importa delle motivazioni che portano una persona a scrivere, che siano nobili oppure no, che le parole vengano come un ruggito o come un peto.
ci sono tanti onesti operai della scrittura che producono narrativa molto migliore di gente con tutte le buone intenzioni di questo mondo, spinti da più molle interiori di quante ce ne siano in un materasso della eminflex, che scrivono a starnuti… i cui risultati siano solo spazzatura.

sono andato sul tuo link al corso di bonifacci e ho iniziato a leggere per farmi un’idea. anche se non sono andato molto avanti ho trovato prevalentemente “giri di parole in stile guru”, per usare le stesse parole del bonsai bicromato.

è verò che non sono andato molto avanti ma partivo già con una disposizione molto bassa dovuta alla mancanza di argomenti validi nello spiegare perché il corso di bonifacci sarebbe FANTASTICO mentre quello di gamberetta sarebbe una merda.
e una persona che argomenta in questo modo

esistono blog con i roditori e blog di autori

di credibilità ai miei occhi ne ha meno di zero, tanto che la prima impressione (sfavorevole) mi è stata più che sufficiente per abbandonare la lettura del FANTASTICO corso da te segnalato.

se magari provassi a sforzarti un po’ e spiegare il perché la presenza di immagini di conigli e criceti pregiudicherebbe la validità degli argomenti di gamberetta potrei anche dargli una seconda possibilità.

#1.441 Comment By GeneraleMerdez On 9 febbraio 2011 @ 13:52

Thugg for president !

#1.442 Comment By cafeine On 9 febbraio 2011 @ 15:46

@ Zave: prima di tutto, appartengo al genere femminile.

Secondo, non conosco Bonifacci e non ricevo assegni per pubblicizzare il suo blog, quindi poco mi importa che a te non piace. L’ho segnalato semplicemente perchè questo è un sito di gente che ama scrivere e cerca di imparare i trucchi del mestiere. Purtroppo sapevo anche che per qualcun altro sarebbe stato soltanto l’ennesimo spunto di discussione inacidita, e infatti ho indovinato :)

Comunque, rimango dell’opinione che tu abbia letto soltanto due o tre righe del “decalogo del narratore felice”, che è una divagazione giocosa dell’autore. Se tu fossi andato un po’ oltre, avresti scoperto che Bonifacci è uno che, PER MESTIERE, deve sfornare storie come una macchina industriale. E’ uno sceneggiatore, quindi immagino che la sappia mooolto lunga sul lato tecnico dello scrivere. Non è un guru che passa le giornate in meditazione per mettersi in contatto con il suo io interiore.

Quello che ti sfugge è che un buon libro è il frutto di due abilità fondamentali:

saper scrivere bene + avere qualcosa da dire

Lo Stupido Inutile Astruso Blog Di Seghe Mentali Senza Conigli Di Bonifacci infatti è composto da:

-Lezioni su come costruire una trama, su come dare spessore ai personaggi, su come creare un conflitto, su come dare ritmo alla narrazione, su come dare un senso alla vicenda, su come disciplinare la creatività e smetterla di affidarsi all’ispirazione. Esercizi di scrittura. Obiettivo –> Scrivere bene

-Divagazioni sulle tematiche, su come tirar fuori l’argomento che più ci preme, su come mettere da parte dubbi ed esitazioni, su come sviluppare uno stile, un punto di vista originale, una scrittura connessa al nostro mondo interiore. Obiettivo –> Dire qualcosa

Ovviamente puoi benissimo ignorare tutto questo. Non è necessario per scrivere un romanzo bello (quasi) come Brian di Boscoquieto :)

Saluti!

#1.443 Comment By cafeine On 9 febbraio 2011 @ 15:50

PS: grazie comunque per aver preso in considerazione le mie argomentazioni sul limite dell’idiozia. Ho ricambiato leggendo le tue, che invece erano ben oltre il limite.

#1.444 Comment By Zave On 9 febbraio 2011 @ 17:01

@cafeine:
scusami per il maschile, provvederò ad usare il genere corretto.

non conosco bonifacci, non sapevo nemmeno che esistesse e non ero assolutamente prevenuto nei suoi confronti. lungi da me insinuare che tu sia sul suo libro paga e amenità di questo tipo.

il motivo per cui ti ho risposto in maniera inacidita è semplicemente che hai segnalato questo corso di scrittura spiegando quanto fosse FANTASTICO in questo modo:
non ci sono conigli
non ci sono manga
tratta argomenti come la molla interiore che spinge a scrivere
esistono blog di autori e blog con roditori

a me queste sembrano solo frecciate gratuite e volutamente polemiche, a parte quella della molla interiore che comunque ha poca presa su di me.

che importa che gamberetta spezzi i suoi articoli con foto di conigli o criceti? potranno non piacerti i roditori ma come inficia la validità di quanto ha scritto?
sterile polemica.
gamberetta talvolta usa immagini di manga per fare esempi o dare esercizi di scrittura? in che modo questa pratica sarebbe dannosa?
sterile polemica.
e calchi anche la mano col tuo intervento successivo dove denigri il blog definendolo semplicemente “blog di roditori” per metterlo a confronto con “blog di autori”.

nonostante la tua presentazione controproducente ho comunque cliccato sul tuo link e ho iniziato a leggere.
ho letto i primi 9 paragrafi e poi mi sono fermato (sono andato a controllare).
il decalogo che hai citato non l’ho proprio letto.

in questi 9 paragrafi ho trovato solo “giri di parole in stile guru” in cui era presente anche qualcosa che mi aveva fatto storcere il naso.
non ho assolutamente l’intenzione di giudicare il corso di bonifacci solo da questi 9 paragrafi (tra l’altro quando sono andato a controllare per vedere dove ero arrivato a leggere la prima volta ho notato che quella lezione del corso era proprio su argomenti più astratti e meno pratici, quindi può darsi che le lezioni pratiche siano validissime) nè tantomeno di esprimere un giudizio sull’autore.

anche se posso aver dato l’impressione sbagliata ti assicuro che le mie critiche non erano in nessun modo rivolte a bonifacci ma tutte a te.

se mi sono fermato dopo 9 paragrafi è in buona parte grazie alla tua presentazione che ha fatto sì che la mia disponibilità fosse molto limitata, e visto che la prima impressione che ho avuto era in linea con le mie scarse aspettative ho piantato lì.

se avessi presentato questo benedetto corso evitando insulti velati e attacchi pretestuosi (le critiche vanno benissimo anche se feroci, ma vanno motivate) avresti fatto all’autore un servizio molto migliore.

avresti potuto scrivere questo tuo elenco degli argomenti trattati fin dal principio invece di limitarti a lanciare frecciate.
meglio tardi che mai comunque.
ora un minimo di interesse sei riuscita a suscitarmelo e non escludo di andare a leggermi il corso di bonifacci nel prossimo futuro.

per il resto concordo con te che per scrivere un buon libro ci voglia sia la tecnica che i contenuti.
un altro concetto con cui sono assolutamente d’accordo è quello che ha espresso più volte gamberetta sul fatto che uno può avere anche la storia più bella del mondo ma se non ha la tecnica io non lo scoprirò mai perché abbandonerò il libro dopo 10 pagine.
ho letto diversi romanzi piuttosto carenti dal punto di vista delle idee originali che però erano ben scritti e non avevano incoerenze nella trama e che si sono rivelati piacevoli letture.

ma non penso che tu sia in disaccordo su questo dopotutto.

#1.445 Comment By cafeine On 9 febbraio 2011 @ 18:40

Lo so che non hai insinuato nessuno scambio di mazzette, ci mancherebbe!
Era per dire che ho solo fatto una segnalazione disinteressata, pensando che qualcuno avrebbe potuto trovarla utile.

Riguardo l’eterna questione di contenuto e forma, penso che qui non esista una verità assoluta, ma solo opinioni. In teoria metterei contenuto e forma sullo stesso piano, perchè in un buon libro dovrebbero essere entrambi ben curati.
Però spesso le cose non sono bilanciate.
Per quanto mi riguarda, riesco a sopportare uno stile non proprio impeccabile, magari a tratti un po’ indigesto, se comunque la storia mi invita a voltare pagina. In linea di massima tendo a preferire la sostanza. Come dice questo Bonifacci, appunto, in un libro io cerco una storia, non uno stile. Ovviamente lo stile deve mantenersi sulla decenza.

Invece faccio una fatica immensa ad andare avanti quando un libro è ben scritto ma vuoto, banale.
Facendo un esempio scontato, non sono mai riuscita a terminare una cosa scritta da Gamberetta. Anche se tutto funziona, se tutto è ben studiato, alla fin fine io non sto leggendo niente. Solo un esercizio di stile.

#1.446 Comment By IlBianConiglio On 9 febbraio 2011 @ 18:52

Ma questa è una gabbia di matti…

Che bello! Mi sento a casa!

#1.447 Comment By Zave On 9 febbraio 2011 @ 21:12

riguardo a quello che scrive gamberetta anche io me ne sono tenuto alla larga.
avevo provato a leggere il primo capitolo di qualcosa e non appena mi sono ritrovato la parola “nekomata” ho deciso che non era il caso di proseguire.
il mix di nomi italiani e mostri dell’immaginario giapponese è bastato a oneshottare il mio interesse.
e in generale ho riscontrato che i miei gusti e quelli di gamberetta spesso sono agli antipodi.

#1.448 Comment By Il Guardiano On 9 febbraio 2011 @ 23:06

L’autore sa spiegarsi perfettamente anche senza utilizzare immagini di manga e coniglietti, e approfondisce questioni spesso sottovalutate, come la molla interiore che spinge a scrivere. E’ una vera perla. Inoltre vorrei riportare, senza alcun riferimento a persone realmente esistenti che tengono un blog pieno di gamberi, una frase del “decalogo del narratore”:

Comunque, per carità, esistono blog con i roditori e blog di autori proprio perchè ognuno ha il sacrosanto diritto di scegliere quello che preferisce.

Perché nutrire i troll?
Se era verametne interessatA a una discussione, avrebbe usato toni diversi e nessuna frecciatina.
E’ interessata solo al trolling, sperando che qualcuno gli risponda male così poi può gridare al “blog Kattivo”.

#1.449 Comment By lilyj On 10 febbraio 2011 @ 04:41

@ cafeine: premettendo che non ho idea di chi sia ‘sto tizio perché non mi interessa né lui né l’argomento (perché non mi interessa scrivere), ti faccio notare che non sta scritto da nessuna parte che uno sceneggiatore debba essere per forza uno scrittore fantastico. Deve avere buone idee per eventuali storie per forza, ok, la capacità di metterle su carta in modo chiaro per storybordisti/registi/fumettisti/etc. ok, ma non per questo si pretende che sia bravo a scrivere libri/racconti.
PS: non c’è bisogno d’essere la Sibilla Cumana per sapere che, con i toni da te usati, si sarebbe “scatenata” una “discussione inacidita” (anche se tutto ‘sto acido io non lo vedo). Avendola istigata tu (volontariamente) ti stupisci?… mhh, a me sembra invece che stai gongolando. Se questo non è trollare…

#1.450 Comment By cafeine On 10 febbraio 2011 @ 12:30

@ il Guardiano:

Io trollare?!! Beh, starei proprio al livello “principiante senza talento”! :D

Un troll che si rispetti deve perlomeno utilizzare un venti per cento di parolacce, qualche bestemmia e parecchi aneddoti sulle madri altrui.
Lasciarsi sfuggire una innocua frecciatina non basta.

@Lili: beh, se non ti interessa l’argomento e non sai neanche di cosa si parla, di cosa vuoi discutere?

#1.451 Comment By cafeine On 10 febbraio 2011 @ 12:56

@Zave: sono perfettamente d’accordo. Non sopporto le infiltrazioni manga nei romanzi ambientati al di fuori del Giappone. Posso combattere contro un Nekomata a Roma, certo, ma deve esserci una spiegazione. Devo aver scatenato una antica maledizione giapponese o roba del genere, perlomeno. Ma non posso infilare un Nekomata così a cavolo in una storia.
Chi mira a scrivere per un vasto pubblico, dovrebbe avere l’obiettivo primario di parlare un linguaggio condiviso da tutti.

#1.452 Comment By lilyj On 10 febbraio 2011 @ 22:16

@cafeine: non mi sembri analfabeta, quindi se provi a rileggere il mio commento ti sarà chiaro cosa volevo dire. Non è difficile, basta leggere quello che è scritto nero su bianco.

#1.453 Comment By Ste On 11 febbraio 2011 @ 09:35

@Caffeine e Zave

Per quale ragione se ci sono nomi italiani, se la vicenda è ambientata in Italia non ci deve essere una creatura giapponese? Da qualche parte c’è scritto che non possono esistere altrove solo perchè appartengono alla cultura di un altro paese? O forse è perchè il nome/termine non è italiano?
Una domanda: avreste storto il naso per parole come “stealth” o “goblin”? Immagino di no, eppure nessuna delle due è italiana nè appartiene alla cultura italiana.

#1.454 Comment By Merphit Kydillis On 11 febbraio 2011 @ 23:43

Quoto Ste :D

Sono un lettore di Dampyr, fumetto pubblicato dalla Sergio Bonelli editore. Senza giri di parole, mi piace. I protagonisti si vedono a viaggiare per il mondo (e, in alcuni casi, in altre dimensioni o nel passato) a caccia di vampiri, demoni, creature e quant’altro.
A differenza di (a mio parere) certe stronzate, le storie di Dampyr sono state sempre chiare e logiche (del tipo, che nella storia ti spiega perché X si trovi a Y e così via).

#1.455 Comment By cafeine On 14 febbraio 2011 @ 14:59

@Ste:

Ste, non ho detto che NON possono esserci. Infatti ho scritto:

“Posso combattere contro un Nekomata a Roma, certo, ma deve esserci una spiegazione. Devo aver scatenato una antica maledizione giapponese o roba del genere, perlomeno. Ma non posso infilare un Nekomata così a cavolo in una storia.”

Riguardo gli Stealth, non ho idea di cosa siano e non mi sembrano una specie molto conosciuta, quindi stesso discorso dei Nekomata. Puoi metterli dove ti pare, anche a Como, però spiegami cosa sono e come sono arrivati fin là, e soprattutto perchè :)
L’errore di fondo secondo ma sta nello scrivere come se tutti condividessimo lo stesso immaginario. Il mondo di Gamberetta probabilmente è popolato di Nekomata, coniglietti parlanti e roba del genere, però chi non si nutre di manga può trovare tutto ciò leggermente straniante e insensato, se chi scrive non si preoccupa di dare spiegazioni o credibilità alla faccenda.

#1.456 Comment By Il Guardiano On 14 febbraio 2011 @ 17:00

trolllll

#1.457 Comment By Zave On 15 febbraio 2011 @ 01:18

@ste:
che la presenza del suddetto “nekomata” sia giustificata oppure no a me non è piaciuta.
non credo che possa considerarsi un errore ma a me sembra comunque una scelta infelice.
il nekomata a quanto ne so è un demone gatto dell’immaginario giapponese, caratterizzato dall’avere due code (o la coda biforcuta).
la presenza di un nekomata la trovo incoerente con l’ambientazione.
se la storia è ambientata in italia la presenza di un nekomata è un pugno in un occhio.
non avrei problemi con roba presa dall’immaginario nostrano, con roba ormai talmente famosa e sdoganata da non fare molta differenza (ma sempre con criterio, non mi piacerebbe vedere un kraken nell’oltrepo’ pavese) oppure con roba inventata appositamente. ma un nekomata è un chiaro riferimento culturale al giappone, la parola stessa è in giapponese e non ha una traduzione nella nostra lingua.
un mischione del genere, oltre ad essere contrario ai miei gusti, rende più difficile farmi coinvolgere nell’ambientazione e nella storia.

poi come ho detto i gusti di gamberetta e i miei sembrano essere agli antipodi su diverse cose.
a lei questi elementi “pugno nell’occhio” sembrano piacere, a me no.

concordo con lei che nella letteratura fantastica siano auspicabili degli elementi che suscitino lo stupore del lettore, ma bisogna stare attenti che questi elementi non siano lì solo per creare questo stupore perché altrimenti la cosa diventa artefatta e forzata.

in ogni caso il nekomata, che sia giustificata la sua presenza oppure no, mi ha cacciato a pedate dalla lettura. questione di gusti.

e ci tengo a precisare che non ho nulla contro i manga e che anzi ne ho letti e ne leggo tuttora parecchi.

#1.458 Comment By cafeine On 15 febbraio 2011 @ 13:26

@ Il Guardiano:

* trollallero trollallà *

#1.459 Comment By Emile On 15 febbraio 2011 @ 14:25

I primi post di cafeine erano trollate patetiche e non si discute, ma sul nekocoso ha perfettamente ragione

#1.460 Comment By GeneraleMerdez On 15 febbraio 2011 @ 14:57

@Merphit Kydillis

Sono un lettore di Dampyr, fumetto pubblicato dalla Sergio Bonelli editore. Senza giri di parole, mi piace. I protagonisti si vedono a viaggiare per il mondo (e, in alcuni casi, in altre dimensioni o nel passato) a caccia di vampiri, demoni, creature e quant’altro.
A differenza di (a mio parere) certe stronzate, le storie di Dampyr sono state sempre chiare e logiche (del tipo, che nella storia ti spiega perché X si trovi a Y e così via).

Con questo commento hai perso quel briciolo di credibilità che ognuno noi ha di default scrivendo nella fogna.
Non sono andato neanche a leggere cosa siano le “altre stronzate” non mi serve, niente poche cose possono essere peggio di Dementpyr !

#1.461 Comment By cafeine On 15 febbraio 2011 @ 19:20

Ribadisco che trollare non rientra tra i miei hobby, fortunatamente ho una vita sociale! Ho solo fatto una segnalazione accompagnata da una considerazione personale.

#1.462 Comment By Merphit Kydillis On 15 febbraio 2011 @ 19:38

Questa è la risposta alla Yugioh! contro le case editrice italiane

#1.463 Comment By Cecilia On 22 febbraio 2011 @ 21:04

Ricompaio dopo un po’, ma necessito di aiuto letterario: conoscete dei romanzi (non necessariamente fantasy) dove sia presente un legame mentale molto forte (condivisione di pensieri, poteri o simili) tra due personaggi?

#1.464 Comment By Angra On 23 febbraio 2011 @ 10:41

Però poteva andare peggio…

A me arrivano gli inviti di Writer’s Dream per le loro fantastiche iniziative in collaborazione con GL D’Andrea…

#1.465 Comment By Anacarnil On 25 febbraio 2011 @ 23:18

Quoto Angra. Anche io ricevo email a manetta di quei debosciati di Writer’s Dream. Non solo, nella casella email della mia biblioteca continuano ad arrivare mail pubblicitarie di gente che propone tour a Verona o rappresentazioni teatrali di dubbio gusto.
Ovviamente, senza neanche uno straccio di link per disiscriversi e persino con l’avvertenza che la mail non è spam perché presa da un elenco pubblico. Come no.

#1.466 Comment By Emile On 27 febbraio 2011 @ 04:30

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde

#1.467 Comment By pu*pazzo On 27 febbraio 2011 @ 14:24

ecco l’ultima perla di Moccia …. non potevo non postarlo

http://www.giornalettismo.com/archives/115593/povera-yara-dopo-la-morte-le-tocca-anche-moccia/

#1.468 Comment By Cecilia On 28 febbraio 2011 @ 12:54

@Emile
Lì si tratta di sdoppiamento della personalità, non di due persone fisicamente distinte e i due non comunicano…

#1.469 Comment By Emile On 28 febbraio 2011 @ 13:43

Nono, si tratta proprio di persone diverse, i due cambiano anche fisicamente, del tutto. E comunicano eccome, in un certo senso.

#1.470 Comment By Cecilia On 28 febbraio 2011 @ 17:37

@Emile
Ma di base è comunque Jekill che si trasforma. Quello che cerco sono proprio due “staccati” in tutto e che in seguito stabiliscano questo legame..

#1.471 Comment By Merphit Kydillis On 28 febbraio 2011 @ 18:15

@Emile: Cronoguerra di Kazumasa Takayama?

@pu*pazzo: Gesù, ma come cazzo è possibile? Che cosa ne sa Moccia di Yara e della sua vita? Citando Supercapra:

che schifo. davvero.
ma dico, cosa cazzo ne sa lui di quella ragazza? niente, immagina di chi era innamorato, immagina che non aveva ancora dato il primo bacio, ma non sa niente, non la conosceva, chiunque non la conosca dovrebbe solo rimanere in silenzio, non per rispetto verso il defunto, ma verso i famigliari ancora in vita, forse questo è l’esempio piu grande di questio circo dell’orrore e dell’ipocrisia.

Il “bello” della cosa, pu*pazzo, è che nemmeno di fronte a una cosa del genere i troll si risparmiano (il troll in questione è “giulietta penna”): ha giudicare dalle controbattute degli altri utenti, mi sa che la troll è una fan del Moccia….

#1.472 Comment By IlBianConiglio On 1 marzo 2011 @ 11:22

@Cecilia:
Uno che mi viene in mente è ‘La metà oscura’ di Stephen King: uno scrittore decide di abbandonare lo pseudonimo con cui componeva alcuni libri, simulando, sotto consiglio del suo editore, un finto funerale del suo ‘alter ego’. Il problema, però, è che l’alter ego ‘resuscita’ e viaggia alla ricerca dello scrittore per vendicarsi di essere stato abbandonato. I due condividono gli stessi pensieri, e lo scrittore ha degli incubi in cui sogna gli omicidi attuati dall’alter ego.

Detto così fa quasi ridere, ma ovviamente è molto più horror di come l’ho descritto. ^_^

#1.473 Comment By Emile On 1 marzo 2011 @ 20:09

Cecilia: sono staccati in tutto. L’unica differenza con altri casi è che se c’è uno non c’è l’altro.
Poi ho capito bene cosa cerchi, ma volevo offrire un’alternativa un pò particolare.

#1.474 Comment By Cecilia On 1 marzo 2011 @ 21:41

@IlBianconiglio
Grazie per la segnalazione, provvedo a procurarmelo

@Emile
Sono stata troppo vaga, perdono.
Dunque, esplicitiamo: due persone, uno spirito e un essere umano, lui è un sadico bastardo, lei soltanto cinica ma tutto sommato buona.
Il legame che ho in mente è il seguente: trattasi di “legare” le due anime in modo che uno può usufruire delle conoscenze e dei ricordi dell’altro, di eventuali rispettive capacità soprannaturali; assiste, come se lo stesse vivendo, a quello che vede/dice il compagno. Si percepiscono emozioni e sensazioni dell’altro. Nel caso di dolore fisico di uno, l’altro lo prova identico.

Piccola nota: non trattasi assulutamente di Paranormal romance, i due non si metteranno insieme, neanche per scherzo.

Questo è, a grandi linee, l’abbozzo del legame. Mi rendo conto che è un po’ nebuloso, chiedo scusa.

#1.475 Comment By Ayame On 2 marzo 2011 @ 22:48

“Quei debosciati di Writer’s Dream” inviano mail solo ai geni che si sono iscritti al loro forum, hanno accettato il regolamento e si presume abbiano le facoltà intellettive per cercare nel pannello di controllo “non ricevere mail dall’amministratore” o siano in grado di comporre una mail di cinque parole con su scritto “non voglio più ricevere vostre mail”.

La debosciata amministratrice del debosciato Writer’s Dream

#1.476 Comment By Ayame On 2 marzo 2011 @ 22:53

(E che caso, Anacarnil è un utente che in 5 messaggi è riuscito a farsi richiamare dallo staff… Non è un record, però, c’è chi ce la fa con uno solo. Non temere: sia tu che Angra siete stati immantinentemente rimossi dal database.

La debosciata n°1)

#1.477 Comment By Angra On 3 marzo 2011 @ 10:08

@Debosciata:

Basta saper leggere: non mi sono lamentato in generale delle email da Writer’s Dream, solo di quelle che mi invitano a lovvare GL.

#1.478 Comment By Ayame On 3 marzo 2011 @ 20:32

@Angra: il primo a dover leggere sei tu, dato che non ti ho citato ma rispondevo principalmente ad Anacarnil.

#1.479 Comment By Zave On 4 marzo 2011 @ 02:07

@Ayame:
beh ma hai scritto di aver cancellato entrambi dal database. :P

#1.480 Comment By Emile On 4 marzo 2011 @ 07:11

Si ma Ayame ha ragione eh, lamentarsi di mail che arrivano da un forum al quale ci si è iscritti e che è possibile disabilitare con 2 click è assurdo.

#1.481 Comment By Angra On 4 marzo 2011 @ 07:19

@Zave:

quando ha risposto ad Anacarnil era così incazzata che le è scappato il ditino e ha cancellato anche me ^__^. Niente di grave, cose che succedono.

#1.482 Comment By Feleset On 4 marzo 2011 @ 13:44

Ma scusate, di che email state parlando? Perché io non ricevo nessun invito a “lovvare GL”? Se vi riferite a quando è stato ospite sul WD, è roba di mesi e mesi fa, finita da un pezzo, mentre se parlate di Urban Gods non dovreste nemmeno aprire l’email se non avete partecipato, no? Mi sembra che questi discorsi siano un po’ fuffa, io frequento il WD da mesi e nessuno mi ha mai incitato a stimare questo scrittore.

Per quanto riguarda l’applicazione dell’Ipad: a questo punto potevano farci direttamente un MMORPG. XD

#1.483 Comment By polveredighiaccio On 4 marzo 2011 @ 14:32

Cecilia, puoi dare un’occhiata al rapporto tra Raoul e Tesla nel romanzo Everville di Clive Barker. Lui è uno spettro, lei è umana. In realtà Raoul non è cattivo (ma parliamo di un libro un po’ pasticciato in termini di bontà e cattiveria), però il loro legame può esserti utile per vedere come l’autore ha sviluppato la cosa.

#1.484 Comment By Marco I On 4 marzo 2011 @ 19:47

@Cecilia: quello che ti consiglio io non è un romanzo ma un racconto: Sempre vicina a te di Richard Matheson. Si tratta di una storia di fantascienza incentrata sul legame telepatico tra una creatura aliena e un terrestre. Un legame malsano.

#1.485 Comment By Anacarnil On 4 marzo 2011 @ 22:53

Povera Ayame incacchiata.
Ci tiene così tanto al suo forum in cui si balbetta di scrittori esordienti e di editoria a pagamento, che si fa un fegato marcio per chi dice cose diverse dalle sue. Peccato, perché altrimenti, potrei avvisarla di cose chiamate opt-out link, che, dicono gli esperti di cose moderne, sono davvero utili in una newsletter.

#1.486 Comment By Ayame On 5 marzo 2011 @ 14:53

@Anacarnil: “incacchiata”? Ci vuol ben altro per farmi incazzare, e tra l’altro liberare spazio sul database e alleggerire il lavoro al server nell’invio di newsletter può solo farmi felice. Grazie per esserti preoccupato per la salute del mio fegato, ma è sanissimo. Piuttosto mi preoccuperei per la salute di qualche tuo organo, visto che il massimo che riesci a fare per “insultare” e “provocare” il tuo interlocutore è tirar fuori qualche sfottò da quinta elementare.
Torno in compagnia dei debosciati, stare con persone sane e normali non mi fa bene.

#1.487 Comment By Lucia On 5 marzo 2011 @ 21:23

Sono due anni che seguo questo blog e se non ricordo male ho commentato solo una volta, ma quando è troppo, è troppo.

Mi sono rotta le palle di vedere la signorina Ayame di WD in giro per i blog facendo polemica per qualsiasi cosa, sinceramente Gamberetta non aspettavo le sue scemenze anche qui, e mi auguro che i suoi messaggi siano spostati nella fogna, perché i suoi commenti non hanno nulla a che fare con la discussione. Questa persona va in giro per i blog polemizzando e inquinando i commenti (tra l’altro deviando il dibattito) con l’unico obiettivo di parlare di sé e del suo sito, la definirei un troll.
Sembra la Mussolini quando va in giro nei programmi tv e si mette a fare discorsi da pollaio. Non se ne può più veramente.
Grazie.

#1.488 Comment By Emile On 5 marzo 2011 @ 21:26

Io non conosco minimamente sta Ayame, ma finora non è lei che si sta rendendo ridicola eh.

#1.489 Comment By Andy On 5 marzo 2011 @ 22:41

@Cecilia

Straniero in terra straniera di Heinlein.

#1.490 Comment By Cecilia On 6 marzo 2011 @ 19:19

@le brave anime che mi hanno risposto

Grazie a tutti, mi procurerò il libri che mi avete consigliato e li sezionerò con calma.

*Si inchina*

#1.491 Comment By Fos87 On 7 marzo 2011 @ 10:44

Scusate, ma mi pare che siano stati Angra e Anacarnil a insultare per primi il WD, tra l’altro senza alcuna motivazione legata alla discussione in corso. Ayame e il suo sito potranno piacere o non piacere, ma ciò non toglie che si sia soltanto difesa.

#1.492 Comment By france On 7 marzo 2011 @ 12:51

@Cecilia (quanto tempo! :) ):
Ti consiglierei la serie dei Lungavista di Robin Hobb, in cui c’è un legame mentale molto importante tra un uomo e un animale. E’ espresso magnificamente. Solo che sono 3 libri, e la cosa inizia nel 2°.
Poi, hmmm… mi viene in mente il legame mentale tra HP e Voldemort. Oppure il legame tra le persone e i loro daimon in Pullman, ma è un rapporto verbale, non mentale (oddio, c’è una certa influenza mentale – se uno ha paura, anche l’altro, se uno s’eccita, anche l’altro – ma è più un elemento d’ambientazione che altro).

#1.493 Comment By france On 7 marzo 2011 @ 12:56

@Cecilia: avevo mancato un tuo post, quello in cui specifichi cosa ti serve. Oltre ai Lungavista aggiungerei La Torre Nera di King, solo che quello che t’interesserebbe è nel II romanzo della serie e stop. Vabbé che il I si legge in 5 minuti, è piccino picciò, ma molta gente si ferma a quello (è – volutamente – perlopiù incomprensibile finché non si rilegge dopo aver finito la saga).

#1.494 Comment By Cecilia On 7 marzo 2011 @ 17:55

@france

PERDONOOOO…. *me si cosparge di cenere la zucca*
Il famoso esame mi è slittato di un mese e mi sono imposta di NON calcolare il pc, o mi avrebbero bocciata (per la cronaca, prommossa con A).
Dopodiché, con la memoria di un pesce rosso, mi sono dimenticata.
Chiedo ancora perdono *sigh*.
Spiegazioni più dettagliate sull’arenamento temporaneo dell’opera, in mail.
Intanto, raccolgo questi consigli.

#1.495 Comment By dr Jack On 8 marzo 2011 @ 18:09

@ Cecilia:
Se vale anche unione uomo / animale famiglio c’è anche Jhereg di Steven Brust con il legame tra Vlad (il personaggio principale) e Loiosh un rettile volante.

Comunque nel ciclo dei Lungavista che ti ha suggerito France oltre al legame dello Spirito (con l’animale) c’è anche il legame dell’Arte che lega le confraternite (di esseri umani) mentalmente.

#1.496 Comment By Merphit Kydillis On 20 marzo 2011 @ 15:27

@Gamberetta: ho scritto la mia prima recensione, l’antefatto de Gli Eroi del Crepuscolo sul forum MassacriFantasy:

http://kpforum.blogfree.net/?t=3314262

La mappa dei Regni Limitrofi l’ho presa dal tuo blog, dato che altrove non la trovavo in giro (mi era venuto in mente di scannerizarla dalla mia copia cartacea, ma l’avevo prestato ad un mio amico), spero che non te la prendi a male per il copia-incolla ^_^”

#1.497 Comment By Gamberetta On 20 marzo 2011 @ 19:01

@Merphit Kydillis. Non c’è problema per la cartina, anche perché anch’io l’avevo copiata, ai tempi si trovava in Rete senza difficoltà.

#1.498 Comment By dr Jack On 22 marzo 2011 @ 16:33

Ogni volta che ti fidi di qualcuno fai un investimento. Se l’investimento è buono avrai un guadagno. Ad esempio io mi fido delle opinioni di Gamberetta e se mi dice che un libro fa schifo non le leggo, se mi dice che uno è bello lo prendo.
Questo mi risparmia tempo. Non devo star lì a fare ricerche ogni volta e posso impegnare in altro modo il tempo guadagnato.
E non mi sono fidato subito alla cieca.

Chiederei di fare lo stesso con queste scienze astruse. Valutate tutto in base a investimento e possibilità di guadagno.
Mettiamo che avete un gruppo di persone e volete farle smettere di fumare.
- Potreste provare una scienza come la psicologia, fare delle sedute per ciascuno e pagare una bella somma di denaro.
- Potreste provare con i cerotti e quant’altro, tutti provati clinicamenti, e spendere una minore somma di denaro.
- Oppure potreste provare un libro legato a scienze astruse. Potete anche prenderlo in biblioteca (o scaricarlo da internet, pirati!).

Il libro non è provato scientificamente. Ma la gente parla.
Va bene, lo so, a volte la posizione generale comune non è vera. Ma ti chiederei di valutare chi ascolti.

Gli psicologi sono i diretti concorrenti della NLP.
Gli psicologi sono i principali diffamatori della NLP.

Guardacaso il modello del libro appare (ragionevolmente) più efficace e meno dispendioso a livello sia di tempo che di danaro della psicologia per smettere di fumare.
Come mai la psicologia non ha mai inveito così tanto contro, che ne so, la chiaroveggenza?

Se qualcuno è davvero in dubbio sulla NLP per favore esprima un dubbio specifico su una teoria e non sulla NLP in generale.
Gli argomenti li trovate sulla wiki e a me non dispiace parlarne.

Pensate che Obama è stato accusato di usare il Milton Model, mentre la NLP in sè viene proposta come argomento anche nella fiction (guarda caso lo usa leverage, il serial tv su i truffatori :p, ma la uso anch’io, a livello fittizio, per me quanto meno è divertente.)

#1.499 Comment By Alberello On 22 marzo 2011 @ 19:07

Oh, ora che siamo in fogna (il mio territorio preferito, dato che sono una merda xD) finalmente posso dare sfogo a tutte le cazzate perle si saggezza che mi vengono in mente!

Se non conosci Seth ti consiglio il lbiro “La Mucca viola”

Se non conosci Milka ti consiglio il libro “La Marmotta che confezionava la cioccolata” xD

Fate conto che al posto di buoni e malvagi ci siano i verdi e i rossi.

Io posso fare il giallo? xD

Gli psicologi sono i diretti concorrenti della NLP.
Gli psicologi sono i principali diffamatori della NLP.

Secondo Freud ce l’hai piccolo, essere ottimista non te lo farà crescere e nemmeno la tua ragazza lo crederà più grosso, dov’è la tua NLP ora? xD

Jack, io ti voglio bene e sono certo che tu sia un bravo ragazzo, ma ciò che mi proponi come nuova scienza mi ricorda troppo i metodi delle sette dei venditori porta a porta con sistema piramidale (del tipo: Io ti vendo questa cosa e ti faccio membro, poi tu vendi lo stesso ad altre 5 persone e vengono sotto di te e wow, improvvisamente siamo tutti ricchi alle spalle delle merde che stanno sotto, yeah!!!). Il tuo entusiasmo, la tua sinergia aziendale, il tuo “dai che ce la fai” (alla Gianni Morandi), il fatto che per quante metafore tu riesca a tirar fuori si finisce sempre a contrapporre due realtà (dove quella della NLP ovviamente vuole pace e amore, mentre gli altri sono solo cacca da denigrare) ecc. Non so se ti hanno fatto il lavaggio del cervello, ma ho sentito testimoni di Geova meno fanatici di te, lol.

Quindi davvero, segui pure la tua luce, e che la NLP ti benedica. xD Io seguo già le Bestie di Satana e mi hanno detto che siamo incompatibili come valori, mi spiace. :)
Dai facciamo che se un giorno si dimostrerà che tu hai ragione e io torto marcio, mi leggerò tutti i libri della Strazzu ad alta voce per penitenza (che non si sa a cosa serva, ma pare crei disfattismo nell’area circostante).

#1.500 Comment By dr Jack On 23 marzo 2011 @ 10:35

Quindi davvero, segui pure la tua luce, e che la NLP ti benedica.

La NLP vincerà! E un giorno sarà accettata come ovvia!

Non so se ti hanno fatto il lavaggio del cervello, ma ho sentito testimoni di Geova meno fanatici di te, lol.

Questo è un fatto assodato.
I buoni mi dicono che sono un fanatico quando parlo dello show don’t tell.
I cattivi mi dicono che sono un fanatico quando parlo della NLP.
Io stesso ammetto di essere un fanatico di Gamberetta.

E’ evidente che siamo tutti d’accordo: sono una mente debole e facilmente influenzabile, e che vado in crisi quando i miei punti di riferimento confliggono :p.

#1.501 Comment By Alberello On 23 marzo 2011 @ 11:45

Ti dedico una canzone. :P

#1.502 Comment By Emanuele On 23 marzo 2011 @ 18:23

@mr jack

Come mai la psicologia non ha mai inveito così tanto contro, che ne so, la chiaroveggenza?

Ovviamente perché è vera. Ok, questa è precognizione. Ma funziona anche la chiaroveggenza. E la magicabula.

La PNL non è che non funzioni, funziona quanto il mentalismo o altre stronzate pseudo-scienze: a volte funziona, a volte non funziona, a volte fa il contrario. In media? Nessuno lo sa.
Per un po’, per guadagnare il pane ho corretto articoli di stronzate psicologia, correggevo la statistica. Gli errori, anche negli articoli pubblicati, erano a chili. Pieno di variabili endogene, di correlazioni spurie, di confusione tra correlazione e causalità.

Se sei ottimista ti vanno bene le cose? A volte. Molto più spesso, se le cose ti vanno bene sei ottimista, e il resto delle causalità le crea il nostro ano la nostra mente. A meno di Granger’s test infattibili, le due possibilità sono difficilmente differenziabili.

E’ vero, la mente influenza la realtà. Ma le cose come “se pensi positivo le cose vanno bene”, è una semplificazione. “Se pensi positivo le cose vanno diversamente”, è vero. Anche “Se pensi negativo le cose vanno diversamente”. Anche “Se ti vesti di giallo, le cose vanno diversamente”. Bene? Male? La risposta giusta è, come sempre, dipende.

Se fai uno scontro marziale, la convinzione di vincere aiuta. Ma non l’eccessiva convinzione. Se stai sperimentando una cura per il cancro, l’ottimismo ti può permettere di non buttare subito una strada che si rivelerà promettente in seguito. Ma anche di perseguire inutilmente una strada inutile per più tempo del necessario. Nella realtà, non c’è una regola generale. C’è, di volta in volta, una corretta dose tra l’ottimismo e il pessimismo. Non stimabile, non discutibile. Diversa per ogni compito della vita. Magari stimabile in minuscole applicazioni della realtà. Non facilmente trasformabile in uno slogan. Poco adatto a scriverci un libro.

Devo dire comunque che il tuo merito principale è nello scrivere in ogni campo la cosa per me più fastidiosa. Dopo la PNL, citare Seth Godin, a un economista, sta all’essere fastidiosi come la finta-triangolo-goal di tacco in mezza rovesciata all’essere calciatori: roba da fuoriclasse :)

Puoi seguire con il goal da 50 metri sulla ripresa del gioco, citando l’omeopatia. A quel punto parte la ola.

#1.503 Comment By dr Jack On 24 marzo 2011 @ 09:34

La PNL non è che non funzioni, funziona quanto il mentalismo o altre stronzate pseudo-scienze: a volte funziona, a volte non funziona, a volte fa il contrario. In media? Nessuno lo sa.

Stessa cosa la psicologia (scienza acclamata perché più vecchia, ma combattuta ai suoi tempi).
A volte funziona a volte non funziona e a volte peggiora le gente.

Se sei ottimista ti vanno bene le cose? A volte. Molto più spesso, se le cose ti vanno bene sei ottimista, e il resto delle causalità le crea il nostro ano la nostra mente.

Un soldato che pensa di vincere la guerra e combatte potrebbe vincere e difficilmente scappa.
Un soldato che pensa di perdere e scappa ha perso.
Se non accetti questo assioma o se mi crei dei nuovi elementi come la bomba atomica in mano al fuggitivo o il soldato che decide di correre avanti disarmato perché “troppo convinto” (io dico idiota) non risponderò.

Se fai uno scontro marziale, la convinzione di vincere aiuta. Ma non l’eccessiva convinzione.

La convinzione di vincere ti aiuta e basta.
Poi puoi fare un sacco di altri errori su altri elementi.
Sottovalutare l’avversario è un errore in fase di analisi. Scegliere la tattica sbagliata è un altro errore.
La perdita di concentrazione è un fattore legato alla motivazione “voler vincere”. Non hai così tanta voglia di vincere se te ne freghi e non stai attento. Se consideri un incontro poco importante e non ti impegni al 100% fai un errore. Te lo può dire qualsiasi coach di football americano senza andare alla NLP.

Riguardo alle reazioni su cosa ti renda “ottimista” dipende tutto dalle cose che immagini accadranno. Dalle proiezioni del futuro che ti crei.
O non sei d’accordo che le proieizioni di quello che accadrà modificano le reazioni chimiche della gente?

Da qua.

Ti faccio un esempio: se tu sai come funziona lo “Show don’t tell” capisci perché i giornali o i politici non dicono quasi mai: “I crimini violenti sono aumentati dello 0,02% in 40 anni” (tell), ma dicono: “Un negro albanese ha massacrato a martellate una ragazza sull’autobus e poi ha violentato il cadavere!!!111!!!!” (show).

Lo show don’t tell aiuta a creare delle proiezioni mentali.
Non è provato?
Be intanto abbiamo degli indizi che modifichi le reazioni chimiche della gente e la gente come i politici già usa queste tattiche.

#1.504 Comment By france On 24 marzo 2011 @ 12:58

@Alberello: scusa, ma già che siamo in Fogna questa devo ASSOLUTAMENTE dirla:

Secondo Freud ce l’hai piccolo, essere ottimista non te lo farà crescere e nemmeno la tua ragazza lo crederà più grosso, dov’è la tua NLP ora? xD

Grazie alla NLP saprò muovere la lingua!
xD
non ho resistito. Torno nel mio loculo.

#1.505 Comment By Alberello On 24 marzo 2011 @ 15:53

@france
HAHAHAHAHAHAHAHAHAHA, you win! xD Mi hai convinto, dove devo firmare per cedere la mia anima? xD
Ma che ti scusi a fare! Mi hai fatto ridere e ridere fa bene.
Fate più spesso battute al posto di parasofismi infiniti, alleggerisce il discorso. xD

W la fogna! :3

#1.506 Comment By Emanuele On 24 marzo 2011 @ 16:59

Stessa cosa la psicologia (scienza acclamata perché più vecchia, ma combattuta ai suoi tempi).
A volte funziona a volte non funziona e a volte peggiora le gente.

Sì, l’ho detto io per primo. In realtà trovo eccessivo già il tuo definirla scienza: la psicologia non è una scienza, né nel senso di Khun né in qualsiasi altro senso.

Però, è da dire, ha un po’ più base. Un po’ più metodo.
Per pubblicare un articolo sono necessarie statistiche di cura. Sono necessarie stime della casualità, causalità, correlazione. Poi magari le inventano (Freud era noto per inventare dati clinici), ma quando dici la mega cazzata, un minimo si può controllare. Lo puoi beccare a inventarsi il datto, perché un dato c’è.
Anche le pseudo-scienze hanno standard da rispettare!

Diciamo che una è una pseudo-scienza, l’altra è una minchiatona. Mi sento libero di insultare entrambe, ma non di paragonarle. A meno di leggere un po’ di statistiche, uno slogan e qualche ovvietà divulgativa non fanno neanche una pseudo-scienza.

Un soldato che pensa di vincere la guerra e combatte potrebbe vincere e difficilmente scappa.
Un soldato che pensa di perdere e scappa ha perso.

E questo è meglio? Peggio?
Se la battaglia sarebbe stata vinta, e lui non avrà subito ferite permanenti, starà meglio il primo. Se la battaglia verrà comunque perduta, starà meglio chi è scappato. E magari vincerà la guerra.
Di ottimisti che hanno combattuto battaglie perse in partenza facendo perdere una guerra che si poteva vincere è piena la storia. Così come di pessimisti che non hanno attaccato quando avrebbero vinto e dato al nemico il tempo di riorganizzarsi.

Probabilmente la giusta reazione dovrebbe essere il realismo, una percezione esatta di qundo si vincerà e quando si perderà. O magari è meglio essere un po’ più ottimisti del reale, o un po’ più pessimisti. In alcuni campi sarà vera la prima, in altri campi la seconda. Alla fine la risposta migliore è “Boh”.

Forse si può anche immaginare che infondere ottimismo nelle truppe è ottimale. Per il generale, ma non per la truppa, ovviamente. Un problema principal-agent di complessa natura.
E poi si possono fare tutta una serie di complessi algoritmi per calcolare le perdite. Il costo della vittoria.

Questo per una battaglia. Per un’attività diversa, il discorso è completamente diverso. Le similitudini lasciano il tempo che trovano, se vi si vuole basare una teoria generale.

E infine…

La convinzione di vincere ti aiuta e basta.
Poi puoi fare un sacco di altri errori su altri elementi.

E’ l’esempio più palese di endogenità degli errori statistici. Dire “essere convinti di vincere aiuta, poi si può sbagliare la strategia o sottovalutare l’avversario” è correlato. Perché ovviamente essere convinti di vincere diminuisce il proprio impegno nel pensare una strategia. Te ne vai a bere tutta la notte, e arrivi alla battaglia che non stai in piedi. Se non eri convinto di vincere, non andavi a bere la notte prima, studiavi la strategia.
L’errore “sottovalutare, sbagliare la strategia” è venuto proprio dall’essere stati troppo convinti di vincere.

Non c’è motivo comunque di citarmi che lo stato d’animo influenza il corpo, nessuno crede diversamente. Semplicemente nessuno è in grado di dire, attualmente, in che modo lo influenzi. Cosa succeda, in generale. Non sto dicendo che non esistano scienze comportamentali che funzionino – per piccoli esempi, piccoli campi. Ad esempio credo che, in alcuni sport, essere vestiti di rosso aiuti. Per molti motivi. Ma soprattutto perché è stato testato in modo difficilmente discutibile. Credo che determinata musica possa aiutare determinati processi cognitivi. Per molti motivi. Ma soprattutto perché è stato testato.

Dò (addirittura!) qualche possibilità al marketing. In tutti i singoli campi in cui è avvenuto un test statistico. Ma uno studio di marketing sulle carote dice poco o nulla sul comportamento del consumatore di fronte alle barbabietole. Sì, siamo così complessi.

Se si estendono concetti specifici (testati) a situazioni generiche (ipotizzate), si entra nel campo della mega cazzata di cui sopra.

#1.507 Comment By dr Jack On 24 marzo 2011 @ 19:32

The secret è una teoria positivista.
Afferma che se visualizzi quello che vuoi attrai l’obiettivo desiderato.
Questa strategia è poco utile.
E mi sembra di capire che la gente pensi che la NLP dica la stessa cosa.
Non è così.

E questo è meglio? Peggio?
Se la battaglia sarebbe stata vinta, e lui non avrà subito ferite permanenti, starà meglio il primo.

E’ meglio o è peggio? Dipende dal tuo obiettivo.
Stabilisci l’obiettivo.

Se la battaglia verrà comunque perduta, starà meglio chi è scappato. E magari vincerà la guerra.

Dipende dalla strategia a lungo termine.
Iniziare una battaglia pericolosa quando il risultato offerto è basso è un errore strategico.

Alla fine la risposta migliore è “Boh”.

Un “bo’” è accettabile solo per ler persone che non prendono decisioni.

Questo per una battaglia. Per un’attività diversa, il discorso è completamente diverso.

Già. Fai tu. Decidi tu un campo.
Nell’equazione però dev’esserci l’importanza del fattore umano.
(Ad esempio nella roulette il fattore umano non c’è. Stablisci l’obiettivo = voglio che vinca il rosso. Poi è solo fisica, potremmo azzardarci anche in uno scenario del genere, ma sarebbe fantascienza, quindi plz evitiamo. Tanto si capisce bene anche solo con i militari.)

Probabilmente la giusta reazione dovrebbe essere il realismo, una percezione esatta di qundo si vincerà e quando si perderà.

Questa è chiaroveggenza. Tu dici che funziona. Io comunque non ci farò affidamento. Poi sono scelte personali.

Perché ovviamente essere convinti di vincere diminuisce il proprio impegno nel pensare una strategia.

L’ho già detto, e adesso preciso.
Nella fase di analisi è meglio usare il modellamento e analizzare quali sono stati gli esempi di successo precedenti per poterli emulare in un dato ambiente.

Forse si può anche immaginare che infondere ottimismo nelle truppe è ottimale. Per il generale, ma non per la truppa, ovviamente.

Certo. E magari per la truppa nemica è anche controproducente e magari a Gesù Cristo non gli cambia nulla.
Non dribbliamo la questione cambiando i soggetti.

Confondi l’analisi con l’azione e mischi un sacco di altri elementi quali la considerazione di analisi a lungo termine, la definizione dell’obiettivo e il soggetto.

Ma soprattutto perché è stato testato in modo difficilmente discutibile. Credo che determinata musica possa aiutare determinati processi cognitivi. Per molti motivi. Ma soprattutto perché è stato testato.

Ci sono cose attualmente non testabili in laboratorio.
Il metodo scientifico punta sul generale su cose SEMPRE vere e riproducibili.

La base della NLP è: prova a vedere se funziona, se è una strategia utile PER TE tienila, se no buttala via.
In fatto di risorse è una teoria meno dispendiosa alla portata di tutti e non solo degli scienziati.

Puoi provare anche tu (un esperimento non provato scientificamente).
Non visualizzare niente, azzittisci i suoni e i discorsi interiori, blocca qualsiasi tipo di sensazione e dimmi se riesci ancora a usare la mente.
Non si può (tranne per gli alieni, ma non è provato :p). Le menti sane tra l’altro continueranno a riempire i vuoti perchè essenzialmente non è facile “spegnerle” (sempre che sia possibile).
IMMAGINANO scene, complete di suoni, colori e tutto il resto.
E non è una semplice cazzata, perché la psicologia in tutto questo tempo non ci era arrivata.
E’ da qui che partono le teorie di Bandler.

#1.508 Comment By Emanuele On 24 marzo 2011 @ 20:29

Un “bo’” è accettabile solo per ler persone che non prendono decisioni.

“Boh” è la base del pensiero scientifico.

Se mi si chiede “E’ meglio un generale ottimista o pessimista?”, l’unica risposta corretta è Boh. A meno di non aver fatto delle estensive analisi, probabilmente non completamente fattibili senza specificare ulteriormente la domanda, per dare una risposta alla domanda precedente. Posso avere delle sensazioni, posso argomentare in una direzione o nell’altra, se qualcuno che mi sta sui coglioni dice “pessimista”, posso discutere tutta la notte che “ottimista” era la risposta giusta. Ma in realtà, oggettivamente, non lo so. Boh.

Questo non vuol dire non prendere decisioni, vuol dire aver chiara la propria ignoranza. Si deciderà comunque per l’una o per l’altra, ma non per questo si deve motivare la scelta dicendo cazzate, ti pare? Sapere di non sapere.

Motivare una scelta o l’altra con uno slogan, con una considerazione generale che dovrebbe valere sempre, sono scuregge cerebrali. Quello che fanno le pseudo-scienze più bieche, dire qualcosa di ragionevole e cercare di abbinarlo con un salto logico a tutto il resto. Dai casi più squallidi, quelle cose orrende che iniziano con “Anche Einstein diceva che l’energia si conserva” o gli stupri ancora più vili della meccanica quantistica, ai casi meno tremendi ma comunque deplorevoli di cui stiamo parlando.

Il metodo scientifico punta sul generale su cose SEMPRE vere e riproducibili.

E’ ovviamente falso: nelle scienze sociali si cerca nello specifico (molto specifico, singole attività meccaniche, piccoli minigiochi) cose riproducibili in media. Un’eventuale generalizzazione è lontana dall’orizzonte della ricerca.

E altresì, questa

La base della NLP è: prova a vedere se funziona, se è una strategia utile PER TE tienila, se no buttala via.

è la madre di ogni Confirmation Bias: il fatto che qualcosa funzioni per me, non vuol dire che sia ragionevole. Neanche per me. Anche senza invocare effetti placebo.

Mia zia è convinta, davvero, di star facendo soldi giocando al lotto i numeri ritardatari. Davvero convinta. Ma il conto in banca, comunque, diminuisce, a prescindere dalla sua convinzione. Figurarsi quando non ci sono numeri con cui affilare la propria certezza.

Oltretutto, c’è quella stessa frase nei pamphlet di Scientology. Questa ovviamente non è un’argomentazione, ma lo trovo un fatto interessante.

Per finire, ognuno ha le proprie routine, buffe a piacere, per decidere, per vivere, per analizzarsi. Non ce ne sono di più corrette o meno corrette, e sicuramente fa piacere qualcuno che dall’alto ti dice “La busta giusta è la B”: ti evita dubbi e ti da la sicurezza che viene dai non dover scegliere. Ma, onestamente, quando mi servirà qualcosa di simile mi rivolgerò ad una religione.
Almeno vado in paradiso.

#1.509 Comment By Alberello On 25 marzo 2011 @ 01:21

Emanuele, io ti amo.

#1.510 Comment By drJack On 25 marzo 2011 @ 09:55

Boh è la base del pensiero scientifico.

E se sei uno scienziato mi va anche bene. Lui si occupa di analisi e non di azione.

Quando sei uno che deve prendere decisioni importanti io voglio decisione.
Non un “bo’”, vai avanti tu che a me vien da ridere.

Voglio che mi dica: questa è la soluzione migliore! E se sono io a dover scegliere scelgo e accetto la mia scelta al 100%.
Se poi non funziona la cambio.
Ma prima agisco. Perché è bello pensare di poter analizzare le cose all’infinito, ma primo è chi non agisce perde in partenza e secondo spesso si è costretti a decidere senza molti elementi.
E in linea di massima, se non c’è di mezzo la vita o la morte, io preferisco, agisci e poi rivaluta. Piuttosto che rivaluta e basta.

Mia zia è convinta, davvero, di star facendo soldi giocando al lotto i numeri ritardatari. Davvero convinta. Ma il conto in banca, comunque, diminuisce, a prescindere dalla sua convinzione.

Non ci siamo capiti.
Se una cosa FUNZIONA tienila. Se non è in grado di leggere i feedback il soggetto possiamo chiamarlo Icaro.

Oltretutto, c’è quella stessa frase nei pamphlet di Scientology.

La scienza invece la vediamo spiegare il razzismo e i genocidi. Chi ha una trave nell’occhio scagli la prima pietra :p.

Non ce ne sono di più corrette o meno corrette, e sicuramente fa piacere qualcuno che dall’alto ti dice “La busta giusta è la B”

Avevo appena detto il contrario. La NLP non dice di credere e basta.
Ti dice di credere alla cosa più utile per il tuo obiettivo e di cambiarla SUBITO se non funziona.

Ma cerchiamo di capirci.
———— inizio elenco della morte.
Le ditte cercano di motivare i dipendenti.
I maestri cercano di motivare gli alunni.
I genitori cercano di motivare i figli e se vedono che un figli si abbatte è comune dire “ce la puoi fare” o usare un altro schema per aumentare la motivazione (alcuni credono che sfidarlo dicendo “sei una capra” possa funzionare. Altri se ne fregano dei figli, ma insomma, ci siamo capiti.)
I grandi leader cercano di motivare i cittadini.
Tutti gli allenatori cercano di motivare i giocatori.
I coniugi devono offrirsi sostegno morale.
Le persone stesse vanno spesso in giro in cerca di più motivazione.
Quando un gruppo è convinto della fedeltà dei compagni è più forte (se li incontrate in giro salutatemi i due prigionieri).
Quando vai a un colloquio tutti consigliano di mostrarti motivato e sicuro.
Durante le guerre c’era gente che lanciava volantini o parlava ai microfoni per minare le convinzioni dei nemici e indebolire le loro motivazioni.
La forza delle convinzioni di certi individui ha cambiato il corso della storia, come Ghandi o Hitler (giusto per mostrare che la convinzione non porta per forza al “bene”, ma è un fattore).
Sun Tzu diceva che la motivazione (diceva morale, ma non intendeva bene e male) è importante.
—– Fine elenco della morte?

Abbiamo già accettato che le reazioni emotive hanno un effetto chimico sulla realtà.
Abbiamo già accettato che almeno in certi casi la motivazione è utile.

Lo ripeto. Se usano la stessa identica strategia la persona più motivata e convinta ha più possibilità di farcela se non trucchi la gara.
Se ad esempio mi mettete due studentesse che vogliono sedurre il prof. Una (bruna) scazzata e sicura di non riuscirci e l’altra (bionda) ha voglia di farselo e convinta di poterlo fare. La seconda ha più possibilità. Se poi barate e mettete un professore che ama solo le bionde insicure di sè a cui non piace stare con lui. (Ma anche in quel caso se la bionda è abbastanza decisa potrebbe capirlo tingersi e simulare, non la darei per vinta. L’altra magari nel frattempo ha già abbandonato.)

Io ho cercato di deviare il discorso su qualcosa di più interessante come i canali sensoriali o il modellamento.
Eppure noi siamo ancora qui a dover parlare di “e ma se uno è convinto della cosa sbagliata è scemo” oppure “se dò la strategia migliore al meno convinto lui vince”.
E la gente cerca di attaccare questa cazzata alla NLP. No. Non è così.
E PS avete ragione. Solo che non è quello che la NLP afferma.

#1.511 Comment By Emanuele On 25 marzo 2011 @ 11:44

Voglio che mi dica: questa è la soluzione migliore! E se sono io a dover scegliere scelgo e accetto la mia scelta al 100%.

Questo è il discorso che facevo nel primo post, che evidentemente era troppo pregno di diverse argomentazioni, e non sono passate. Ma veniva già molto lungo. Provo a estenderlo.

Un conto è il mostrare ottimismo per ingannare i sottoposti a seguirti e non disertare. Nessuno dubita che un generale che dice “Oh, andate, però secondo me moriamo tutti… fossi in voi, me ne andrei a casa, manco ci volevo venì a fà sta guerra… hanno pure ragione loro secondo me…” non è un buon generale. Il venditore che non si mostra sicuro del proprio prodotto, non è un buon venditore.
Ma è un discorso completamente diverso. Sarebbe come dire che serve ottimismo nel proprio punto nel Poker. No. Serve MOSTRARE ottimismo nel proprio punto. Ma è una truffa.

Se dici: “In alcuni lavori di comando, bisogna mostrare sicurezza”, non penso che vi siano persone che osteggino questa osservazione.
Se dici “Bisogna essere sicuri di vincere in quello che si fa”, è una minchiatona. Non una minchiatona assoluta. Sarà a volte vera, a volte falsa, a volte neutrale. Ma non lo sai.

Se una cosa FUNZIONA tienila. Se non è in grado di leggere i feedback il soggetto possiamo chiamarlo Icaro.

No, possiamo chiamarlo essere umano. Nessun umano riesce a leggere i feedback del mondo, è un bias noto nella mente.

Uno splendido esperimento, che secondo me dovrebbe essere fatto alle medie a tutti ragazzini e poi tatuatogli sulla fronte, è il seguente. Due luci, una rossa e una verde, si accendono a intervalli regolari. Tocca all’essere umano capirne il pattern. E poi definire un grado di sicurezza nel pattern trovato. Quelle cose tipo “Dopo due rosse si accende sempre la verde”. O “Di sera ci sono più rosse e di mattina più verdi”. Ovviamente le luci sono casuali.

Non solo i soggetti trovano pattern più o meno strani, e mostrano livelli di confindenza incredibilmente idioti. Ma alcuni rimangono convinti del proprio pattern anche dopo che lo scienziato gli ha spiegato che erano a cazzo. Non solo. Di fronte alla scommessa, sono disposti a accettare scommesse più svantaggiose ma che soddisfano la propria tesi. Anche dopo che gli è stato spiegato che sono casuali.

Se io ti dico: d’ora in poi, prova a fare XXX, vedrai i miglioramenti, tu non sei in grado di valutarlo. Perché se il discorso era convincente, e hai creduto alla mia ipotesi, vedrai maggiormente i miglioramenti e li legherai nella mente a XXX, mentre lascerai i peggioramenti scollegati. Viceversa se ti sto sui coglioni (come inizio a sospettare). Nel tempo, la tua idea si rinforza e aumenta il bias.

Se ad esempio mi mettete due studentesse che vogliono sedurre il prof. Una (bruna) scazzata e sicura di non riuscirci e l’altra (bionda) ha voglia di farselo e convinta di poterlo fare.

Stai aggiungendo elementi. Anche qui, nessuno contesta che la voglia sia fondamentale. Se ho molta fame, è più probabile che mi alzi e vada in cucina a farmi un panino. Ma è ortogonale al nostro discorso. Stiamo parlando della sicurezza.
Due ragazze, entrambe che vogliono farsi il prof a morte, ma una pensa di farcela e l’altra no. Chi vincerà?

A me, ad esempio, le ragazze sicure di avere il mio pene in loro potere infastidiscono. Una ragazza che vuole conquistarmi, ma non è sicura di poterlo fare*, ha molta più attrattiva.
Per te è vero il contrario? Perfetto. Come possiamo dire, in questo caso, quale è la strategia migliore da parte della ragazza? Bisognerebbe conoscere la percentuale di persone nella popolazione che la pensano come te o come me. E non sarebbe neanche sufficiente.
Perché ad esempio magari io potrei preferire il secondo caso, ma accettare anche il secondo. Mentre tu essere più fermo nella tua scelta. Quindi serve il calcolo di un kernel stocastico. Ma non è neanche sufficiente.
Perché magari la popolazione dei “professori universitari”, non è un campione neutrale, e l’informazione sull’appartenenza della preda a questa categoria sfasa la statistica. In pratica, la risposta è Boh.

Se due ragazze si vogliono fare il professore, ma una è sicura di se e l’altra meno, chi riuscirà? Quella con le tette più grosse.

La scienza invece la vediamo spiegare il razzismo e i genocidi.

il metodo scientifico è un metodo, non un’istituzione. “La scienza” non giustifica razzismo e genocidi, al massimo lo può fare uno scienziato. Se anche io condivido il metodo scientifico, non si può inferire alcunché sulla mia personale idea sui genocidi.

Nel caso dell’avvicinamento PNL-Scientology, l’obbiezione era proprio sul metodo: ti dico una cazzatona, tu la leggi e sembra una cazzatona. Ma poi aggiungo: “Prova, lo vedi da solo se funziona o meno”. Facendo l’occhietto al confirmation bias che vive dentro di te. Poi, io e il bias ci incontreremo per spartirci il denaro.

Il tuo paragone metodo -> azioni sarebbe stato ragionevole se avessi usato l’avvicinamento metodologico per avvicinare alla PNL azioni di culti-sette che usano metodi simili e mangiano i bambini o fumano le canne (orrore!).

Invece il mio paragone era solo per farti notare che questo meccanismo “prova e vedi da solo se funziona” è una minchiatona, visto che la gente pensa che funzioni qualsiasi stronzata. Se vuoi criticare il metodo scientifico, fallo. Ma sul metodo, non su quello che hanno fatto degli scienziati.

*: ovviamente può farlo, ho standard bassissimi. Ma non mi piace che mi venga fatto notare.

@Alberello: anche io ti ano!

#1.512 Comment By dr Jack On 25 marzo 2011 @ 12:29

No, possiamo chiamarlo essere umano. Nessun umano riesce a leggere i feedback del mondo, è un bias noto nella mente.

No ti prego. Nooooooo. Ahhhh.

A me, ad esempio, le ragazze sicure di avere il mio pene in loro potere infastidiscono. Una ragazza che vuole conquistarmi, ma non è sicura di poterlo fare*, ha molta più attrattiva.

In linea di massima decidere l’obiettivo = voglio avere Tizio specifico è un errore nel definire l’obiettivo (che è precedente all’analisi). E’ troppo ristretto.
Soggetto = studentessa vogliosa.
Obiettivo ben definito = voglio trovare un uomo (o una donna lesbica) in grado soddisfare i miei desideri e lo riconoscerò per i seguenti elementi (con un pene lungo 35 cm, e/o con una lingua morbida e setosa, qualsiasi altra cosa la attrae specificamente).
Una studentessa vogliosa che pensa di poterci riuscire cerca meglio, una con più dubbi sta con il primo che passa, una che se lo fa sfuggire è una non in grado di leggere i feedback (cosa che comunque come essere umano a quanto pare non può fare :p).

Se due ragazze si vogliono fare il professore, ma una è sicura di se e l’altra meno, chi riuscirà? Quella con le tette più grosse.

Per me vince una terza coppa C. Hai ragione. Questione di gusti :p.

il metodo scientifico è un metodo, non un’istituzione. “La scienza” non giustifica razzismo e genocidi, al massimo lo può fare uno scienziato.

Idem per la NLP. Dipende da chi usa i suoi metodi.

Facendo l’occhietto al confirmation bias che vive dentro di te.

Il confirmation bias è considerato dalla NLP. Un esempio usato non ricordo più dove è quello del tavolo.
Il tavolo è una convinzione e poi ognuno è portato ad aggiungere sempre nuove gambe per supportarla. Soprattutto se è una convinzione radicata, il soggetto cercherà sempre dei riscontri e li trova anche dove non ci sono.
La NLP afferma di ideare un metodo di feedback “riscontrabile” per considerare se si ottiene o meno un risultato.
Se non lo si ottiene è utile mettere in dubbio le convinzioni poco utili.
Mi pare che il metodo scientifico a grandi linee affermi le stesse cose.

Un conto è il mostrare ottimismo per ingannare i sottoposti a seguirti e non disertare.

La NLP studia anche i metodi di persuasione. Non è colpa di Bandler se qualcuno li usa irresponsabilmente. La cosa da domandarsi è sono utili? Quanto? E dove?
Ma non inseriamo toppi desideri contrapposti, altrimenti deragliamo.
Soggetto = soldato.
Obiettivo = evitare la battaglia.
Strategia migliore = correre a gambe levate.
Convinzione = non riuscirò mai a scappare.
Uno con così poca convinzione sarà più facilmente fregabile dal capitano ottimista che vuole portarlo in battaglia.

E mi sta bene il tuo ragionamento.

Tu ad esempio sei convinto del metodo scientifico.
Mettiamo che sia la strategia più utile e io il malvagio che cerca di fregarti.

Più tu sei convinto più tu rimarrai sulla tua strategia giusta.
Dato che, come hai ammesso, non puoi leggere il feedback, l’unica cosa che ti salva da un bastardo come me è la convinzione!
In ogni caso in questo messaggio ti ho dato ragione su tutto.

Viceversa se ti sto sui coglioni (come inizio a sospettare).

Io odio solo Alberello perché dire che ha fatto deragliare la discussione iniziale è dire poco.
E lo amo allo stesso tempo perché ammetto le mie colpe.

#1.513 Comment By Emanuele On 25 marzo 2011 @ 16:56

In linea di massima decidere l’obiettivo = voglio avere Tizio specifico è un errore nel definire l’obiettivo (che è precedente all’analisi). E’ troppo ristretto.

Vabbé, ma lo dice la PNL?
Cioè, per carità, massimo rispetto per le ragazze che la danno a chi capita, ma non mi sentirei di definire l’ “ammmore” un “errore nel definire l’obiettivo”. Magari l’obbiettivo della tipa è proprio quel tipo lì, e non il primo che passa… ma forse sono io che sono l’ultimo romantico.

Idem per la NLP. Dipende da chi usa i suoi metodi.

No, vedi: il mio punto è proprio il metodo.
Difficilmente si può dire che, grazie al metodo scientifico, qualcuno ha creduto a mega minchiate. Vi sono persone che hanno creduto a mega minchiate nonostante il metodo scientifico.

Il metodo “prova, se funziona per te (in un caso specifico) usalo (in generale)” è il metodo che porta a credere a Scientology e all’omeopatia.
Ovviamente mi puoi contraddire facilmente. Mi sembra che tu creda nel PNL. Citami i test che hai fatto su te stesso, i criteri di doppio cieco usati, e la metodologia.

Soggetto = soldato.
Obiettivo = evitare la battaglia.
Strategia migliore = correre a gambe levate.
Convinzione = non riuscirò mai a scappare.

Errore logico banale: il problema non è la mancanza di fiducia, è che la sua convinzione è opposta alla strategia migliore. E’ come se ti dicessi: giocare sul rosso è sconveniente, te lo dimostro; mettiamo caso che la strategia migliore sia giocare sul nero…

Tu ad esempio sei convinto del metodo scientifico.
Mettiamo che sia la strategia più utile e io il malvagio che cerca di fregarti.
Più tu sei convinto più tu rimarrai sulla tua strategia giusta.

Se sono convinto del giusto, mi conviene essere convinto. Se sono convinto dello sbagliato, la convinzione è negativa.
Essere convinti di non essere mai convinti, che è la strategia Socratica prima e di Galileo dopo, è l’unica convinzione che esce, filosoficamente, da questo dilemma. Ed è l’unica cosa accettabile scientificamente.

Proprio oggi ho discusso per circa tre ore con due colleghi sulla questione “Metodo scientifico nelle scienze sociali”, e i dubbi sono sempre più delle certezze. Così come è sano che sia.

#1.514 Comment By dr Jack On 25 marzo 2011 @ 17:50

Proprio oggi ho discusso per circa tre ore con due colleghi sulla questione “Metodo scientifico nelle scienze sociali”, e i dubbi sono sempre più delle certezze. Così come è sano che sia.

L’idea è che da qualche parte bisogna iniziare. Non si può far finta di niente.

In linea di massima decidere l’obiettivo = voglio avere Tizio specifico è un errore nel definire l’obiettivo (che è precedente all’analisi). E’ troppo ristretto.

Vabbé, ma lo dice la PNL?

Sì. Essenzialmente afferma che se non riesci a ottenere un obiettivo allora puoi risalire al meta-obiettivo (cioè al perché vuoi ottenere il sotto-obiettivo) per vedere se puoi ampliare il sotto-obiettivo o specificarlo in maniera migliore.

Cioè, per carità, massimo rispetto per le ragazze che la danno a chi capita, ma non mi sentirei di definire l’ “ammmore” un “errore nel definire l’obiettivo”.

Calma. Specifica l’obiettivo.
Il mio obiettivo non era: trova un uomo che ti faccia provare l’emozione “amore”.
Ma se andiamo a parlare di amore apriamo il vaso di pandora.
Lasciamolo chiuso! Teniamo obiettivi più facilmente identificabili.

Difficilmente si può dire che, grazie al metodo scientifico, qualcuno ha creduto a mega minchiate.

Già si credeva a cose ragionevolissime come la lobotomia… o i caratteri atavici di Lombroso.

Non ci vuole niente a creare dei test ad hoc per giustificare clinicamente certe cose. L’ha fatto un sacco di bella gente.
E le case farmaceutiche lo dimostrano lo dimostrano tutt’oggi.

Errore logico banale: il problema non è la mancanza di fiducia, è che la sua convinzione è opposta alla strategia migliore.

Sono d’accordo: è meglio avere una convinzione che sostenga la strategia migliore.

Se sono convinto del giusto, mi conviene essere convinto.

Ooh. Finalmente siamo d’accordo oltre ogni dubbio.

#1.515 Comment By Il Guardiano On 27 marzo 2011 @ 23:45

@Gamberetta:
Posso chiederti a che punto sei col post dei manuali?

#1.516 Comment By Gamberetta On 28 marzo 2011 @ 13:21

@Il Guardiano. Ci vorrà ancora molto perché da un lato è un argomento vasto e non è facile fare esempi sintetici, dall’altro ho un sacco di roba arretrata – le recensioni di Alice, di Goliath e dei romanzi di Mellick; aggiornare l’Osservatorio Fatine; cambiare tutti i link da gigapedia a library.nu; continuare S.M.Q.; vivere…

#1.517 Comment By Emanuele On 28 marzo 2011 @ 13:51

Allora, riassumo in due punti il discorso:

1) Sicurezza assoluta.

Se sono convinto del giusto, mi conviene essere convinto.

Ooh. Finalmente siamo d’accordo oltre ogni dubbio.

Nella realtà, se non lo assumi, non so se sono convinto del giusto. Se sono convinto di vincere, e in effetti vincerò, mi conviene essere convinto. Ma non è legato ad un vantaggio dell’essere convinti, è semplicemente legato al fatto che ho previsto il futuro esattamente, mentre qualsiasi altra previsione sarebbe svantaggiosa perché sbagliata, non perché non sei sicuro.

Se tu dici “Assumiamo che la strategia giusta sia XXX. Tu pensi di fare XXX. Ti conviene dubitare?”. Ovviamente no: hai predetto correttamente il futuro. Ma è un’invenzione, data dall’assunzione “Assumiamo che sia giusta”. Visto che non puoi sapere mai se è giusta, la certezza è deleteria.
Se dico “La strategia giusta è XXX se Pino gioca YYY. E’ invece ZZZ se Pino gioca WWW. Tu pensi di giocare XXX. Ti conviene dubitare?” la risposta è CERTO. Ti conviene essere indeciso, ripensarci cento volte. Valutare tutti i motivi per cui Pino potrebbe giocare WWW o YYY. Cosa potrebbe spingerlo a pensare che tu giocherai XXX. L’eccessiva sicurezza può portare a essere prevedibili.

Essere più sicuri e ottimisti è un vantaggio solo si è troppo poco sicuri e ottimisti, viceversa una persona eccessivamente sicura in se stessa avrebbe bisogno di un po’ di realismo e pessimismo per eccellere. Non c’è insomma una caratteristica umana che è meglio avere “il più possibile”. Te lo dico io, che ho un pene di mezzo metro.

2- Metodo scientifico vs “Prova e vedi cosa succede”. Non pensavo ci fosse verametne bisogno di discuterne, ma tant’è.
Vedo che non mi hai risposto sui complessi test che hai fatto, con vari livelli di doppio cieco, per valutare che la PNL funziona su di te.

Continui invece a citare conseguenze di ragionamenti scientifici. Il fatto che il figlio di un ladro sarà più probabilmente un ladro, è un dato di fatto. Interpretarlo come una tara genetica, è un’ipotesi.
Decidere leggi raziali a partire da questo è politica.
Ma il bello del metodo scientifico è che l’ipotesi in questione può essere testata, e smentita, e abbandonata dal paradigma.
Quello che rimane, sono cose testate, su cui credere. Nei transistor del computer che stai usando, gli effetti quantistici tra silicio e germanio funzionano in modo prevedibile, e quando premi il bottone sei decisamente sicuro che apparirà quella lettera sullo schermo.

Di contro, l’omeopatia (la regina del “prova e vedrai”) esiste da centinaia di anni, essendo esclusivamente acqua. Charles Darwin, due secoli fa, disse in una lettera al cugino: “E’ assurdo che nel 1800 qualcuno creda ancora nell’omeopatia”. Son passati due secoli, è ancora qui a truffare gonzi.

Se qualcuno mi dice “Devi essere più ottimista possibile, avrai dei vantaggi, prova”, per quel che mi riguarda lo metto tra gli slogan e le frasi adatte per una canzone di Sanremo. Se si fa pagare per dirmi ‘sta stronzata teoria e la spaccia per “scienza”, lo metto tra i truffatori.

#1.518 Comment By Gianluca On 28 marzo 2011 @ 22:13

@ Gamberetta. Tutti per te, tanto per farti rilassare unpo’, mi sembra che ultimamente ti girino più del solito. Spero si veda.

#1.519 Comment By Gianluca On 28 marzo 2011 @ 22:16

non ha funzionato….

e ora? funzionerà il link?

#1.520 Comment By Magdalena On 29 marzo 2011 @ 01:46

Non ci vuole niente a creare dei test ad hoc per giustificare clinicamente certe cose. L’ha fatto un sacco di bella gente.
E le case farmaceutiche lo dimostrano lo dimostrano tutt’oggi.

Non ci possiamo fidare del metodo empirico.
Non ci possiamo fidare del metodo scientifico.
Non ci possiamo fidare della matematica.

E secondo te mi dovrei fidare della convinzione motivazionale?
Sono alquanto perplessa. Se esce un sillogismo illuminante da tutto questo qualcuno me lo mostri, perché a me sembra di avere a che fare più che altro con un’evangelizzazione.

#1.521 Comment By dr Jack On 29 marzo 2011 @ 17:52

Non ci possiamo fidare del metodo empirico.
Non ci possiamo fidare del metodo scientifico.
Non ci possiamo fidare della matematica.

Se uno proponesse un ragionamento del genere avrebbe ragione.
Non possiamo fidarci neanche che una macchina ci investa appena usciamo di casa.
Non possiamo fidarci neanche del nostro prossimo respiro.
Alcuni filosofi se non sbagli affermavano anche che non possiamo neanche fidarci di esistere.
Non possiamo neanche fidarci della realtà.
Magari siamo in matrix.

@ Emanuele

Nella realtà, se non lo assumi, non so se sono convinto del giusto.

Dipende da un sacco di cose.
1 – cosa intendi per convinto?
2 – Pensi che essere nel dubbio sia giusto?
3 – Quindi sei convinto di essere nel dubbio?
Gli esseri umani si basano sulle convinzioni. Convicersi che la strategia migliore sia “essere nel dubbio” è una convinzione.
Non puoi scappare. In qualcosa devi credere. Se non credessi in niente ti avrei già riempito io quel vuoto. E’ quello che fanno le teorie. Tutte le teorie, dalle religioni alle scienze.

Se sono convinto del giusto, mi conviene essere convinto.

Non vale ritrattare e tornare indietro solo perché siamo d’accordo.

Ma non è legato ad un vantaggio dell’essere convinti, è semplicemente legato al fatto che ho previsto il futuro esattamente, mentre qualsiasi altra previsione sarebbe svantaggiosa perché sbagliata, non perché non sei sicuro.

Già detto.
Purtroppo io ritengo la chiaroveggenza una tecnica poco utile.
E anche tu. Sono abbastanza certo che usiamo una tecnica simile per ottenere alcuni obiettivi. Ma mai chiamarla modellamento di strategie funzionali!

Vedo che non mi hai risposto sui complessi test che hai fatto, con vari livelli di doppio cieco, per valutare che la PNL funziona su di te.

Veramente avevo già risposto (si capiva).
Io ho provato a ragionare senza usare immagini, dialogo interiore e gli altri sensi. Non ci sono riuscito.
Se vogliamo scendere più nel dettaglio io sono principalmente visivo e apprendo più velocemente usando schemi grafici. Sono in grado di memorizzare in fretta quando collego immagini a parole o numeri. Inoltre (come tutti gli esseri umani, ma non è provato) ricordo di più gli eventi legati a forti emozioni.

Se qualcuno mi dice “Devi essere più ottimista possibile, avrai dei vantaggi, prova”, per quel che mi riguarda lo metto tra gli slogan e le frasi adatte per una canzone di Sanremo.

Dirti che sono d’accordo è inutile, tanto tu vuoi essere in disaccordo e fai apposta a fraintedere, ignorando la metà di quello che dico.

#1.522 Comment By Emanuele On 29 marzo 2011 @ 19:46

Se sono convinto del giusto, mi conviene essere convinto.

Non vale ritrattare e tornare indietro solo perché siamo d’accordo.

Se pensi che stia ritrattando con questa frase, o io mi sono spiegato molto male, o tu hai capito molto male. Forse entrambi.
La mia maestra, alle elementari, mi ha insegnato a dire sempre “non mi sono spiegato” e mai “non hai capito”. Visto che faccio un po’ come cazzo mi pare, dico “Non mi sono spiegato” ma ti faccio capire con questo subdolo metodo che è solo cortesia :)

Nei tuoi esempi, per convincere che l’ottimismo e la convinzione nelle proprie idee è MEGLIO, porti esempi in cui assumi che le proprie idee siano quelle giuste. O, viceversa, che i dubbi siano in direzione opposta.
Ti ripeto un tuo esempio:

Strategia migliore = correre a gambe levate.
Convinzione = non riuscirò mai a scappare

In questo caso, il fatto che sarebbe meglio essere convinti di riuscirci, è dato semplicemente dal fatto che è la strategia migliore PER ASSIOMA. Lo decidi tu. Puoi rileggere ora la mia frase che quoti.
Ma non è così la realtà. Non sai nella realtà la strategia migliore per assioma. Di conseguenza è meglio agire senza convinzioni TROPPO forti. Ovviamente anche il contrario è deleterio, se non si prende una decisione si perde tempo. Si rimane indecisi sul da farsi. Qual’è la giusta quantità? Boh.

Non c’è una giusta quantità di dubbio, o di certezza. Personalmente penso che gli esseri umani migliori siano quelli che capiscono caso per caso, e non cerchino regole generali. E, a maggior ragione, che non cerchino qualcuno che gliele dica.

Gli esseri umani si basano sulle convinzioni. Convicersi che la strategia migliore sia “essere nel dubbio” è una convinzione.

Per la differenza epistemologica tra Sapere e Sapere di Non Sapere, ti consiglio l’Apologia di Socrate. Discuterne nella Fogna mi sembra eccessivamente svilente.
Se comunque la PNL è quella che sostiene “Essere convinti che la PNL sia falsa è la cosa migliore”, io sono d’accordo con la PNL. Ma a quel punto l’affermazione è contemporaneamente vera e falsa, e di conseguenza di scarso interesse.

PS: se i tuoi esperimenti mentali sono suggeriti dal libro della PNL, ti posso accennare, senza volontà polemica, che sono gli stessi che mi vengono suggeriti in un vecchio Manuale di Magia, non ricordo le edizioni (ma posso procurarti le note bibliografiche se ti servono), che però portava lo stesso esperimento come dimostrazione che esistono cose oltre alla realtà che esistono anche quando ci sforziamo di immaginare che non ci siano. Prosegiva proponendo esperimenti per quietare la “magia di fondo” e iniziare a praticare la magia (se qualcuno me la ruba per un racconto Fantasy, mi metta almeno tra i ringraziamenti ^_^)

Può esserti utile, per espandere i tuoi esperimenti, aggiungendo una possibile interpretazione: dato il dato empirico, potrebbe essere corretta la PNL, ma potrebbe anche essere che ci sono i mondi della magia nella nostra testa.

#1.523 Comment By Magdalena On 29 marzo 2011 @ 19:52

Sì, appunto, dr Jack, è quello che ti sto dicendo io.
O meglio, è il ragionamento che hai fatto tu dicendo che esistono esperimenti ad hoc e farlocchi.

A questo punto, tanto vale non credere in nulla no?
Tu mi stai chiedendo di accettare per fede quello che dici e mi sembra un tantino fuori tempo massimo dopo il secondo millennio.

#1.524 Comment By dr Jack On 29 marzo 2011 @ 22:43

@ Emanuele

“Essere convinti che la PNL sia falsa è la cosa migliore”

La NLP dice che se tu trovi una strategia che per te si rivela utile di tenerla, fino che non ne trovi una migliore.
Se tu trovi utile credere che la NLP non funzioni allora bene. La NLP ti consiglierebbe di continuare.

Purtroppo però le uniche due cose che sono saltate fuori parlando con te sono:
- Per te la NLP è sbagliata.
- Tu non hai la più pallida idea di cosa sia la NLP, ma rimane comunque sbagliata perché è il DEMONIO paragonabile alla MAGIA!

Va bene. Che cazzo ti devo dire? Vuoi mettermi al rogo? :p

Per te motivare un bambino durante la crescita e durante lo studio non è scietifiamente provato come utile.
Allora tanto vale dire che sono solo tutti incapaci di apprendere e destinati al fallimento.

Io rimango dell’idea che una maestra che dice queste cose sia da licenziare.
Con questo ho chiuso con te. Se non capisci adesso allora non vuoi capire.

@ Magdalena

Sì, appunto, dr Jack, è quello che ti sto dicendo io.

Grazie Magdalena, volevo solo portarlo agli estremi per mostrare fino a dove si può arrivare. Io ad esempio non ritengo utile continuare a domandarsi se siamo reali. Lo trovo uno spreco di tempo.

A questo punto, tanto vale non credere in nulla no?

Se non credi in nulla (cosa comunque impossibile :p) non sei in grado di prendere decisioni. Continui ad analizzare all’infinito. Prima o poi devi accettare qualcosa. E molte cose non sono ancora verificabili, come la retorica.

Tu mi stai chiedendo di accettare per fede quello che dici e mi sembra un tantino fuori tempo massimo dopo il secondo millennio.

No no. Io ti sto dicendo di ascoltare il parere del tuo prossimo e valutare se è utile o meno in base al tuo obiettivo. Non di accettarlo alla cieca, ma di ragionare.
Se ad esempio devi smettere di fumare io ti consiglio un libro non provato scientificamenteprima di spendere migliaia di euro dallo psicologo (scienza riconosciuta).
Non mi sembra di consigliartelo per fede, mi sembra una cosa ovvia.
Adesso, mi sembra ragionevole, ascoltando i pareri dei lettori, almeno finché la scienza non ci darà la risposta sicura al 100% verificabile a priori in tutti casi.

#1.525 Comment By Emanuele On 30 marzo 2011 @ 03:26

Tu non hai la più pallida idea di cosa sia la NLP, ma rimane comunque sbagliata perché è il DEMONIO paragonabile alla MAGIA!

No. Le tecniche che tu hai descritto per convincermi, sono le stesse che consigliava il mio libro di magia per convincermi. Il “prova e vedrai” (con il colpo di tacco di confondere esperimenti con osservazioni) è lo stesso di omeopatia e scientology, ed è la basa di ogni ipnotista. Visto che le tecniche sono le stesse, come metodologia non è paragonabile alla magia: è esattamente uguale.

Ho idea di cosa sia la PNL perché due amici fissati e ho avuto la stessa discussione dal vivo qualche mese fa, anche se verteva più sugli “stati potenziati”. Uno è ancora fissato, la ragazza gli è passata, ora è sui fiori di Bach…

Va bene. Che cazzo ti devo dire? Vuoi mettermi al rogo? :p

Non sia mai. Chi dice stronzate non è necessariamente uno stronzo, sono per la libertà di esprimere anche le più bieche minchiate :)
Io per primo ho creduto cose che, col senno di poi, erano minchiate spaziali. Magari non così spaziali, ma almeno in alta atmosfera :)

Per te motivare un bambino durante la crescita e durante lo studio non è scietifiamente provato come utile.
Allora tanto vale dire che sono solo tutti incapaci di apprendere e destinati al fallimento.

Non vedo come la prima frase si leghi con la seconda.

Detto questo, molti bambini necessiteranno motivazione e convincimento durante l’età prescolare, perché eccessivamente insicuri. Altri invece necessiteranno qualche dubbio e qualche sconfitta, perché eccessivamente convinti di quello che pensano e poco propensi a mettersi in gioco.
In media? Dai, che oramai lo sai: Boh.

PS: comunque a me lo sfondo del Blog fa venire una fame incredibile, a qualsiasi ora…

#1.526 Comment By Lidia On 31 marzo 2011 @ 07:51

Ciao Gamberetta,
stamattina ho letto una notizia che mi è parsa una minuscola, debole speranza. In un articolo di Fantasy Magazine si dice che alla Fiera di Bologna di questi giorni ci sia stata una riunione di grandi editori che hanno ammesso di aver selezionato, negli ultimi anni, solo porcherie in ambito fantasy. Degli editor avrebbero confessato di aver odiato il lavoro di editing ogni minuto e di aver accettato di farlo solo perché spinti dal settore marketing. A questo si aggiungerebbe, (voci insinuano), che si sia anche riconosciuta l’assoluta impreparazione degli autori coinvolti, sia per la troppo tenera età, sia per l’effettiva incompetenza.
Quel che si mormora è che ora si vogliano abbandonare definitivamente vampiri & company per dedicarsi ad altro… L’unica cosa che non riesco a classificare (sarà un bene o l’ennesimo vicolo cieco?), è questa: ora si preferirebbe rendere in chiave fantastica fatti importanti della storia. Seconda Guerra Mondiale secondo un modello tolkeniano di Bene contro Male, con l’aiuto di un editor britannico. Hm, questi avrebbero intenzione di rendere la storia vera e POI di metterci il fantastico. Oppure di occuparsi di storie di minoranze, sempre in chiave fantastica.
Ecco, QUESTO mi preoccupa. Una storia fantastica nasce già fantastica! Punto! Editori, mi sentite? Buona la cosa di dare più importanza al genere e non considerarlo più spazzatura insieme ai suoi lettori, ma se lo scopo è di nascondere la solita denuncia sociale dietro qualche creaturina cornuta o con le ali, NO! NO! NO! La fantasia, porco mondo!

#1.527 Comment By Gamberetta On 31 marzo 2011 @ 10:32

@Lidia. I mentecatti della redazione di FM non sanno neanche più contare i giorni del mese, e hanno pubblicato oggi i pesce d’aprile previsti per domani. Le notizie di oggi sono tutte campate per aria.

#1.528 Comment By Angra On 31 marzo 2011 @ 10:51

Ci risiamo, la solita spocchiosa Gamberetta che pretende che tutti adottino il suo personale calendario come criterio oggettivo.

#1.529 Comment By Lidia On 31 marzo 2011 @ 11:52

Gamberetta…
ehhhh, non sai che dolore infinito mi hai appena dato. Se quel che dici è vero, vado a farmi ricoverare e mettere in lista per un trapianto di cuore. :-(
I pesci d’Aprile di solito mi divertono, mi ci faccio anche due risate sopra. Ma a questa cosa ci tengo troppo! Crudeltà! E poi, scusa, lo scherzo sarebbe paventare una realtà editoriale consapevole, corretta, autocritica e finalmente decisa a pubblicare roba decente? Ma, ma… dovrei riderci anche su? Qui si possono causare gravi danni alla salute della gente. Ah, dannati, dannati! Me la pagherete.

#1.530 Comment By Lidia On 31 marzo 2011 @ 12:08

Hm, eh già. Aprendo la pagina di FM avevo letto solo l’articolo in questione, ma ora che ho letto quello del Nobel per la Rowling, ho sentito il forte odor di bufala. Mah, hai ragione, Gamberetta, oggi è il 31 Marzo, ci avevo pensato anch’io: “Ma no, non è il 1 di Aprile.” E invece… Mi spiace aver riportato qui tale fiume di scemenza. Sorry.

@Angra. Sto leggendo il tuo libro, che mi sta piacendo molto. La tua email è sempre quella riportata sul file di Masternheim? Mi piacerebbe scriverti e dirti cosa ne penso, se a te va. E vorrei chiederti anche di quel racconto di fantasmi che dovevano investigare sulla loro morte. Mi piaceva, ma ne ho perso le tracce. Ma qui sto andando OT. Mi ritiro a leccarmi le ferite.

#1.531 Comment By Angra On 31 marzo 2011 @ 13:32

@Lidia: sì l’indirizzo è valido.

#1.532 Comment By devastapalle On 31 marzo 2011 @ 16:49

Bah, volevo spammare, ma mi e` passata la voglia.
Essendo uno scrittore affermato, con anni di esperienza, famoso e autoprodotto, ho trovato l’articolo molto interessante.
Vi dedico una poesia in rima semibaciata:

Tanto va la gatta al lardo
ommioddio era un leopardo
la miopia mi sta aumentando
sara` bene farsi controllare dall’oculista anche se si prende centoventi euro a botta.
Quella troia.

Grazie. Vi amo.

#1.533 Comment By Airon On 31 marzo 2011 @ 19:16

non so con che frequenza lurki fantasymagazine, ma dopo questa notizia fresca fresca vedremo un bel po’ di ipocriti arrampicarsi sugli specchi… sempre che abbia un seguito e non resti una bolla di sapone.

#1.534 Comment By Airon On 31 marzo 2011 @ 19:17

#1.535 Comment By Alberello On 31 marzo 2011 @ 19:21

Lo sapete che oggi è il mio noncompleanno???

#1.536 Comment By Gamberetta On 31 marzo 2011 @ 19:57

@Airon. Come già spiegato a Lidia, è solo un pesce d’aprile fatto il giorno sbagliato.

#1.537 Comment By Charblaze On 1 aprile 2011 @ 01:14

@Emanuele:
Ti adoro, la penso allo stesso modo ma tu sei riuscito a esprimere tutto in modo molto più chiaro e coerente.

@dr Jack:
Vedo un un certo odio per la psicologia e la usi come esempio di come la scienza possa sbagliare. Beh, la scienza ha comesso errori è innegabile, però faccio notare che la psicologia non è scienza, né tecnica e tantomeno medicina, nel senso più specialistico e ristretto di questi termini. Detto più chiaramente: non troverai mai e poi mai, nelle università, il corso di studi di psicologia nelle facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Ingegneria e Medicina. Psicologia è insegnata nella facolta di Psicologia, è una cosa a parte. Uno psicologo non è uno scienziato, o un tecnico, o uno medico. Se tuttora si presta attenzione alla psicologia è perché successivamente si è premurata di adottare qualche strumento scientifico (spesso usati a muzzo) e si è appogiata alla farmacologia. Poi Bandler, uno dei due fondatori della PNL è laureato in psicologia!
Anche io vedo la psicologia con un po’ di sospetto e la colloco allo stesso posto di questa vignetta, la differnza è che la PNL sta nella parte negativa dell’asse, tra magia e superstizione, come faceva notare Emanuele.

La PNL ha tutto un sistema per descrivere i processi del pensiero che non sta né in cielo né in terra, visivo, auditivo, cinestesico. WTF? Da dove vengono? Come sono giunti a queste conclusioni? I dati che ne dimostrano l’efficacia dove sono? Perchè gli esperimenti fatti a verifica complessivamente indicano che queste siano una sonore cazzate?
Le neuroscienze ridono in faccia a tutto questo.

La base della NLP è: prova a vedere se funziona, se è una strategia utile PER TE tienila, se no buttala via.

Thank you Captain Obvius! Gran bel concetto prosaico, cosa cambia rispetto a proverbi popolari del tipo: aiutati che Dyo ti aiuta; chi ben comincia è a metà dell’opera, chi fa da sé fa per tre: ecc.? Niente e costano ancora meno della PNL.

Se qualcuno mi dice “Devi essere più ottimista possibile, avrai dei vantaggi, prova”, per quel che mi riguarda lo metto tra gli slogan e le frasi adatte per una canzone di Sanremo. Se si fa pagare per dirmi ‘sta stronzata teoria e la spaccia per “scienza”, lo metto tra i truffatori.

Amen fratello!

#1.538 Comment By dr Jack On 1 aprile 2011 @ 09:54

Beh, la scienza ha comesso errori è innegabile, però faccio notare che la psicologia non è scienza, né tecnica e tantomeno medicina, nel senso più specialistico e ristretto di questi termini.

Vero. E un sacco di gente legata alla NLP o che studia la NLP sono psicologi. Ciononostante è un campo di studio ai suoi albori. E le argomentazioni di Bandler contro la psicologia a me convincono.
Bandler inoltre ha preso questi schemi “copiandoli” da altri psicologi e psichiatri che avevano un’alta percentuale di successo nel risolvere i problemi dei pazienti.
Se poi qualcuno ha delle teorie migliori le ascolto.

la PNL sta nella parte negativa dell’asse, tra magia e superstizione, come faceva notare Emanuele.

Emanuele parla di sue convinzioni che non sono la NLP.
Gli stati potenzianti (che secondo me sono quelli di Robbins e che comunque a quanto dice sui suoi amici funzionano :p) di cui parla non sono da applicare sempre e in ogni dove.
Bandler stesso dice che alcuni stati come la paura possono essere utili in certi casi (ad esempio di fronte a una minaccia reale di un tizio con una pistola) in altri no (come parlare in pubblico). Bandler dice anche che la paura del vuoto è utile per non buttarsi di sotto, va bene eliminare la fobia delle altezze, ma la paura è sano tenerla.

Da dove vengono? Come sono giunti a queste conclusioni?

Riguardo ai canali sensoriali vale la regola dello show don’t tell.
Ci sono esperimenti che mostrano che di fronte a descrizioni concrete la mente ha delle reazioni.
Attualmente non esiste una macchina che riesca a “leggere nella mente”, ma io ho provato su di me e Bandler & Co. hanno provato su se stessi e sui loro pazienti di cui hanno anche pubblicato varie “sessioni” (sui loro libri le trovi).
Mappe mentali e Memoria e metodo usano tecniche che sfruttano quei canali e aumentano effettivamente le capacità mnemoniche (almeno le mie :p).
Quindi per me è convincente (almeno finché non si creerà la macchina per leggere nel pensiero, nel qual caso ritengo sarà utile fare come dite voi e verificare gli esperimenti).

Thank you Captain Obvius!

Era ora :p.
Assolutamente d’accordo. Certe cose sono già ovvie. Peccato che la psicologia non le riconosce e non le applica mentre la NLP sì (credo almeno, mi intendo di NLP e non di psicologia).
La NLP non vuole essere una teoria per spiegare la verità. La NLP vuole essere uno strumento da usare in certi ambiti.
E se in alcuni ambiti dà risultati ed è sempre più accettata non ci posso fare niente.

In ogni caso il problema che molti truffano con la NLP è vero e altri la legano a concetti magici per stabilire la propria “autorità” sulle persone. Sono cose vere, ma diamo la colpa ai truffatori e non allo strumento.
Pare che funzioni anche bene dato che sembra vada di moda.
Quantomeno le tecniche applicate alla “vendita” funzionano pubblicamente.
Troppo in certi casi.

#1.539 Comment By Alberello On 1 aprile 2011 @ 10:53

Emanuele è il nuovo Dio della religione Realista.

Siamo tutti d’accordo su questo. xD

#1.540 Comment By Gamberetta On 1 aprile 2011 @ 10:55

@dr Jack. Mi infastidisce un po’ che continui a tirare in ballo lo “Show don’t tell”. Un conto è una ragionevole ipotesi con basi scientifiche che ha precisi limiti e uno scopo preciso, un conto è millantare tecniche squinternate che “risolvono i problemi della gente”.
Ovvio che se ci credi la PNL prima o poi risolverà i tutti tuoi problemi. Funziona così con la magia, con la religione e con i venditori di olio di serpente. “Un trattore mi ha maciullato le gambe, ma grazie a Gesù non sono morta! La Fede in Lui funziona!” In realtà non viene risolto un bel niente, viene solo negato il problema.

Dopodiché si vive una volta solta, e se la PNL o Gesù ti rendono felice buon per te, ma da qui a spacciare che “risolvono i problemi della gente” ce ne corre. Anzi: come dicevo comincio a essere un po’ infastidita, dunque per come la vedo io la PNL ha già creato a me un problema che prima non c’era.

Per il resto sottoscrivo anch’io quello che ha detto Emanuele.

#1.541 Comment By dr Jack On 1 aprile 2011 @ 11:25

@ Gamberetta

Anzi: come dicevo comincio a essere un po’ infastidita, dunque per come la vedo io la PNL ha già creato a me un problema che prima non c’era.

Va bene.
Non era mia intenzione crearne, mi spiace. La smetto.

Lo faccio per rispetto e non per creare polemica.

#1.542 Comment By devastapalle On 1 aprile 2011 @ 11:42

Omamma.

Mi scuso per il commento OT.
Non avevo letto la politica scritta qui sopra.
Pardon.

Spero almeno che il componimento abbia smorzato il disagio di aver dovuto spostare il commento.

Con affetto,
D.

P.s.
E si ricordi di portare i miei saluti al commendator Friccio Lo Fricciolo, quel car’uomo dal nome cosi` romantico. Grazie.

#1.543 Comment By Cecilia On 2 aprile 2011 @ 23:10

@tutti
Ho notato di aver a casa uno o due libri dei “Dragonieri di Pern”. Se qualcuno l’ha letto può dirmi se vale la pena? Ha qualcosa di originale?

#1.544 Comment By Cecilia On 2 aprile 2011 @ 23:29

@Gamberetta

Ho visto in un vecchio sondaggio che ti avevano consigliato “Lo stagno di fuoco”, per caso l’hai poi letto?

#1.545 Comment By Gamberetta On 3 aprile 2011 @ 11:01

@Cecilia.

Ho visto in un vecchio sondaggio che ti avevano consigliato “Lo stagno di fuoco”, per caso l’hai poi letto?

No. Non essendo disponibile su emule è sceso agli ultimi posti nella lista di lettura.

#1.546 Comment By DagoRed On 3 aprile 2011 @ 17:23

Letto oggi per puro caso:

http://www.fantascienza.com/magazine/notizie/6013/quando-adolf-hitler-scriveva-fantascienza/

Magari ai patiti di fantascienza non risulterà affatto nuovo, ma personalmente non ne avevo mai sentito parlare. Adesso mi è salita la scimmia di leggerlo.

Ma soprattutto mi sono posto una domanda:

Che tipo di fantasy avrebbe scritto Adolfo?

#1.547 Comment By Cecilia On 3 aprile 2011 @ 18:34

Oddio. Non sono sicura di volere una risposta.
Però forse un po’ di fantasia l’avrebbe tirata fuori. Si fosse dedicato ai libri anziché ad altro…

#1.548 Comment By DagoRed On 3 aprile 2011 @ 18:46

Io immagino qualcosa pieno di guerrieri biondi e impavidi ed elfi leggiadri e nobili contro spregievoli troll dal naso adunco e butterati orchi dai modi barbari e subdoli.

.
.
.

Nsomma Licia Troisi, ma con uno stile più raffinato v.v

#1.549 Comment By Gamberetta On 3 aprile 2011 @ 19:14

@DagoRed. Il Signore della Svastica è famosissimo. In pratica è una sorta di self-insertion fanfic nella quale Hitler risolleva il mondo dopo l’olocausto nucleare, sventa i piani dei malvagi Dominatori (gli ebrei) e alla fine parte alla conquista di un impero interstellare. È abbastanza divertente, anche se scritto non benissimo (Hitler però se la cava meglio di tanti altri, eh).
Si trova su emule senza problemi.

#1.550 Comment By DagoRed On 3 aprile 2011 @ 19:30

Grazie Gamberetta. Sembra interessante. Ci dò sicuramente un’occhiata.

#1.551 Comment By DagoRed On 3 aprile 2011 @ 19:36

Ma c’è anche:

http://www.unilibro.it/find_buy/Scheda/libreria/autore-mongai_massimo/sku-12049660/il_fascio_sulle_stelle_di_benito_mussolini_.htm

:rotfl:

Peccato che sul mulo non si trovi. Avete info?

Certo, di sto passo mi aspetterei anche un “La barzelletta spaziale”, del notissimo scrittore di fantascienza italoamericano, Silvio B.

#1.552 Comment By Mauro On 4 aprile 2011 @ 17:39

Conosci Grisham? Sto leggendo ora un suo libro e ho l’impressione che usi l’accoppiata narratore onnisciente + inforigurgito (+, almeno a volte, raccontare); in passato i suoi libri mi sono piaciuti, ma non avevo ancora iniziato minimamente ad approfondre quei temi. Vedremo come andrà a fine lettura.

#1.553 Comment By Gamberetta On 4 aprile 2011 @ 20:44

@Mauro. Grisham lo conosco solo di nome, non mi pare di aver mai letto niente di suo.

#1.554 Comment By Il Guardiano On 4 aprile 2011 @ 23:26

non è che “narratore onniscente” sia sinonimo di cagata…

#1.555 Comment By Mauro On 5 aprile 2011 @ 17:21

Guardiano:

non è che “narratore onniscente” sia sinonimo di cagata

Non ho detto che lo sia, ero semplicemente curioso di avere un parere.

#1.556 Comment By Cosimo On 6 aprile 2011 @ 09:40

Ciao a tutti! o/

Vi chiedo un favore: mi indichereste siti con manuali di scrittura on line? O blog interessanti di autori e critici?
E, soprattutto, siti sulla narrazione di qualità argomentativa paragonabile a questo?

Qualcuno riesce a mandarmi i link aggiornati dei manuali citati da Gamberetta su library.nu?

New topic: cosa ne pensate di Eddings, Jordan, Furey e Le Guin?

Grazie e buona giornata! : )

#1.557 Comment By Cecilia On 6 aprile 2011 @ 12:23

@Gamberetta
Ho letto il racconto di Laura. L’indirizzo mail per i commenti è ancora valido anche se hai scritto il romanzo completo? O preferisci le osservazioni sull’opera finita?

#1.558 Comment By Gamberetta On 6 aprile 2011 @ 21:23

@Cecilia. Decidi tu, per la mail usa quella generale dei Gamberi: gamberifantasy@gmail.com

#1.559 Comment By lilyj On 6 aprile 2011 @ 23:42

@Cosimo: Eddings è il mio autore preferito. Dal punto di vista strettamente tecnico non l’ho ancora valutato (l’ultima rilettura risale a 4/5 anni fa), ma per quanto resti nel genere fantastico classico -non fentasy, eh! non ci sono elfi! XD fa un gran lavoro in termini di coerenza interna, dalla trama ai personaggi. Tra l’altro, uno dei suoi libri che mi ha affascinata di più è stato -per assurdo- “The Rivan Codex”, che è semplicemente il malloppo degli appunti che si era preparato prima di stendere la saga dei Belgariad; il bello è che sono tutti appunti su cartine, spostamenti, usi e costumi dei vari popoli, etc. Insomma, il genere di dettagli che gli scrittori nostrani schifano. Ma la cosa che preferisco di lui (e della moglie, perché alla fine l’ha ammesso anche lui che scrive a quattro mani!) è che è terribilmente sarcastico. E non è maschilista coi suoi pg: alcuni dei più tosti sono donne =D (e non frignano -o se lo fanno è per raggirare qualcuno-). Lo adoro. Fa il suo lavoro seriamente ma non si prende sul serio. Ah! *_*
Della LeGuin so di aver letto qualcosa eoni fa, ma a parte che mi era piaciuto non ricordo nulla, manco il titolo! XD
Sono senza speranza!

#1.560 Comment By lilyj On 6 aprile 2011 @ 23:43

Dimenticavo: gli altri autori non li conosco ^_^

#1.561 Comment By Cosimo On 7 aprile 2011 @ 11:06

@lilyj: grazie del commento! Be’ sì, oserei dire che I PIU’ tosti sono donne. :D Comunque concordo, l’ambientazione è assolutamente verosimile e ben progettata; soprattutto nella saga dei Mallorean, grazie a Silk ;), mi ha dato il senso di un mondo vivo al di là delle immediate vicinanze dei personaggi.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico non mi esprimo perchè non ho, ancora ^_^, le capacità per farlo.
In ogni caso è uno dei miei autori preferiti. E il mio metro di giudizio è l’immersione, la capacità di un narratore di prenderti e farti vivere il suo “film”.
Anche se probabilmente il top lo raggiunge King, del quale non riesco a leggere alcuni romanzi perchè sono così sensoriali da mettermi angoscia. Esempio: The Dome, l’ho aspettato per un anno, l’ho comprato e mi sono fermato dopo trenta pagine scarse perchè stavo male. XD Il che è meraviglioso, è così bravo a mosrtarel’orrore da renderlo reale! Prima o poi lo finirò, spero… ;_;

La Le Guin ha scritto, ad esempio, il Ciclo di Terramare e La mano sinistra delle tenebre.

La Furey ha scritto una tetralogia su Aurian, una maga guerriera. A me è piaciuto, ma credo sia molto ingenuo a livello strutturale. Ci sono alcune idee interesanti, peròa volte l’ho trovato troppo Buoni Sentimenti TM. Mi piacerebbe vedere una recensione o un commento di Gamberetta su questo romanzi.

Robert Jordan ha scritto il ciclo di 12 volumi (+ 3 spin off) de La Ruota del Tempo. Sì, un’opera lunghissima, se poi consideri che ogni libro è intorno alle 1000 pagine… XD Pensa che qui il mondo è caratterizzato molto, molto di più rispetto a Eddings, ma rimane un’opera di circa 14000 pagine. O_O Io sono al terzo libro e continua a piacermi, ma ho un po’ paura che a lungo andare possa stancarmi, staremo a vedere.

A presto! o/

#1.562 Comment By lilyj On 8 aprile 2011 @ 01:27

@Cosimo: il bello degli Eddings è che essendo appunto sarcastico, non è (tanto) pesante anche quando scrive un mattone di appunti! (che non era nemmeno pensato per la pubblicazione) Comunque ho apprezzato anche la sua saga di Sparhawk (e anche lì le donne ci sono eccome -una è una dea! =D-), storia decisamente più matura dato che il protagonista è un quarantenne, se non sbaglio. Riguardo King… non ho letto nulla di suo perché l’horror mi orrorizza (e la cosa non mi va) e negli ultimi anni il tempo per leggere è crollato a picco, e preferisco leggermi del fantasy di Eddings piuttosto che rischiare col suo… non vorrei mai avere degli incubi perché mi ritrovo dell’horror a tradimento! XD

PS: dalla Furey mi terrò alla larga, dato che il buonismo mi fa venire un’orticaria rabbiosa che manco l’acqua santa, e solo la mole di Jordan mi fa passare la voglia, lo ammetto. (E non ho nemmeno il tempo di PENSARE di leggerlo =_=). In ogni caso, grazie delle info ^_^

#1.563 Comment By Cecilia On 8 aprile 2011 @ 11:52

@Gamberetta
Siamo alle solite. Mi rispedisce indietro la mail che provavo a mandarti.
Per cui, posto qui, come l’altra volta.

Il commento in tre parole: mi è piaciuto.

E ora un commento più degno di questo nome.
Intanto, l’ho letto in un’oretta (o meno? non ricordo) da mezzanotte
all’una, per cui sei riuscita a tenermi attaccata allo schermo anche se cascavo dal sonno: + 1
Non ho trovato pesante tutti i collegamenti con gli anime, tutt’altro. E
trovare una pistola di Samuel Colt mi ha ricordato i fratelli Winchester,
ottimo: + 4
Mi sono divertita a vedere Laura, la presa per il culo di tante eroine, che
si comporta “bene” pensando a Sailor Moon anziché, chessò, per educazione ricevuta: +5
Piaciuti anche i Nekomata e “il Tordi Carlo” (qua ho riso):
Sullo stile, non ho competenze per opinioni serie, ma metti in pratica tutto quello che scrivi sul sito e si vedono i risultati, scorre benissimo.

Ho solo una perplessità di fondo. Gli “avvisi ai naviganti” (tipo: influenze manga/anime, osservazioni su nodachi vs katana, Laura volutamente stupida etc) uno li può inserire in un sito ma in un eventuale libro come fai? In una pagina introduttiva?
Questo è quanto, mi scuso se sono stata stringata.
Comunque, comprerei l’ebook e/o il cartaceo, merita in toto.
Mi farò risentire per gli altri due romanzi, che sto leggendo adesso

OT: C’entra nulla, ma sono capitata sul sito di G.L D’Andrea. E in un’intervista costui ha dichiarato, papale papale:

1. il grosso problema delle “tecniche di scrittura” è che si trasformano, in gabbie e Vangelo. Non lo sono. Soprattutto perché sono mutuate dai manuali di sceneggiatura cinematografica che, però, sono altra cosa. [da qui si evince che il tizio è ignorante] Vuoi un esempio? Moby Dick. è pieno di “teste parlanti” e “infodumping”. E allora? Buttiamo via Melville? Facciamolo, ma resterà solo fuffa, la roba di plastica, senz’anima e senza sangue nelle vene.

Ciò si commenta da solo…

2. Partiamo da questo: il fantasy non mi piace. Perchè non mi piacciono le etichette e gli stereotipi.

Arrivata qui io sono rimasta basita. Che cazzo scrivi un genere che non ti piace? Non sarà di quelli che credono che “fantasy” sia solo il mondo medievaleggiante con elfi e maghi e cattivi Signori Oscuri?
Bene, D’Andrea: non hai capito una beata!

#1.564 Comment By Gamberetta On 8 aprile 2011 @ 13:32

@Cecilia.

Siamo alle solite. Mi rispedisce indietro la mail che provavo a mandarti.

Per piacere, mi dici qual è l’esatto messaggio di errore che ricevi? Perché a me sembra che la mail dei Gamberi funzioni regolarmente, ho ricevuto posta senza problemi negli ultimi due giorni e anche adesso ho fatto una prova usando un altro indirizzo ed è andato tutto liscio.

Comunque grazie per il commento, mi fa piacere che ti sia divertita. In realtà dal punto di vista stilistico “Laura” va riscritto da zero: non è scritto male, certe pagine mi piacciono anche adesso, ma altri passaggi sono molto meno efficaci. Lo riscriverò di sicuro prima o poi, magari aggiungendo qualche altra avventura.

Ho solo una perplessità di fondo. Gli “avvisi ai naviganti” (tipo: influenze manga/anime, osservazioni su nodachi vs katana, Laura volutamente stupida etc) uno li può inserire in un sito ma in un eventuale libro come fai? In una pagina introduttiva?

Se mai dovesse essere pubblicato “regolarmente” sarebbe presentato come light novel e già questo implica molti degli avvisi. La storia della spada l’ho messa solo per evitare inutili polemiche: dato il tono sopra le righe/parodistico non credo che nessuno abbia sul serio problemi per un particolare del genere.

Riguardo a G.L.: inutile perdere tempo con quel tizio, non sa quello che dice, non è colpa sua, quando hanno distribuito l’intelligenza aveva da fare.

#1.565 Comment By Cecilia On 8 aprile 2011 @ 13:54

@Gamberetta

Ecco l’errore che mi da:

Mail Delivery Subsystem
a me

mostra dettagli 11:26 (2 ore fa)

Delivery to the following recipient failed permanently:

gamberyfantasy@gmail.com

Technical details of permanent failure:
The email account that you tried to reach does not exist. Please try double-checking the recipient’s email address for typos or unnecessary spaces. Learn more at http://mail.google.com/support/bin/answer.py?answer=6596

E questo è quanto

Lo riscriverò di sicuro prima o poi, magari aggiungendo qualche altra avventura.

*me si frega le mani…*

Se mai dovesse essere pubblicato “regolarmente” sarebbe presentato come light novel e già questo implica molti degli avvisi.

Se viene presentata come light novel non ho più problemi. Sorgerebbero quelli di far capire al 90% della genta cosa significhi, ma è altro problema.
(mini cattiveria contro Mondadori: gli stronzi avevano promesso le light di Haruhi almeno un anno fa e non se ne sa più nulla, il vuoto assoluto).

Riguardo a G.L.: inutile perdere tempo con quel tizio, non sa quello che dice, non è colpa sua, quando hanno distribuito l’intelligenza aveva da fare.

Qua ho riso di gusto. E quoto. E mi spiego perché tanti scrivono male: sa che esistono delle regole e imperterrito se ne sbatte! Diamine, almeno la Troisi (e io, prima di capitare qui) non sapeva nemmeno che esistessero.
Bah.

#1.566 Comment By Gamberetta On 8 aprile 2011 @ 14:16

@Cecilia. È sbagliato l’indirizzo. Quello giusto è:

gamberifantasy@gmail.com

gamberi con la i, non con la y.

#1.567 Comment By Cecilia On 8 aprile 2011 @ 15:07

Mio dio. Correggerò.

#1.568 Comment By Alberello On 8 aprile 2011 @ 16:08

Voglio spezzare una lancia (nel suo costato) in favore di GL (Gesù Lassù). Egli non è cattivo, solo non sa distinguere tra bene e male. Qualsiasi cosa faccia deve essere giudicata nell’ottica dell’infermità mentale. Sostituite l’odio con compassione e l’astio con pietà ed infine troverete pace nel vostro cuore. Prendersela con lui è come sparare sulla Croce rossa.

Secondo Freud, questo è il modello che segue il suo cervello quando viene stimolato ad una riflessione.

“Most people call these “Leave me alone box”?. Amen.

#1.569 Comment By Cecilia On 8 aprile 2011 @ 21:01

Egli non è cattivo, solo non sa distinguere tra bene e male.

Un ignavo dantesco dunque. Il Sommo non aveva molta stima di questa gente né carne né pesce, tutt’altro. Mi guarderò bene dai suoi “scritti”.

#1.570 Comment By Cecilia On 8 aprile 2011 @ 22:34

Segnalazione divertente/tragicomica:

http://www.liciatroisi.it/2011/04/08/insegnanti-e-studenti/

La “Cecilia” sono io (un po’ di pubblicità occulta). Se ci fate una capatina, ditemi che ne pensate. Io all’inizio ero scettica, ma se me le servono su un tale piatto d’argento… mi sto pure divertendo.

#1.571 Comment By Cosimo On 9 aprile 2011 @ 11:51

@Cecilia: grazie. Mi hai risollevato la giornata! :D

Questa è stata la mia reazione alle parole dell’autrice: http://www.youtube.com/watch?v=a1Y73sPHKxw

#1.572 Comment By Cecilia On 9 aprile 2011 @ 12:18

@Cosimo

Figurati, è un piacere. Bello l’animaletto del video, molto espressivo.
Chissà se andrà avanti la cosa…

#1.573 Comment By Il Guardiano On 9 aprile 2011 @ 19:11

Visto che da Censure Baionette Librarie vige il regime (e così tutti possono leggere la risposta del Duce Duca ma non la mia) e visto che Gamberetta è intervenuta, vorrei continuare la polemica discussione (anzi, vorrei solo dire la mia e poi posso anche stare zitto per sempre, se sono così insopportabile e così troll).

Comunque, per tornare ai commentatori sgradevoli, quello che a me dà fastidio in tante persone è la mancanza di passione.

Sai, prima di trovare il tuo blog leggevo un libro e il massimo che potevo dire era: questo mi piace. Questo no. Questo mi ha annoiato. Questo mi è piaciuto.
Ora posso dire: “Cazzo, ma guarda un po’ sto scemo. Qui, qui e qui ha toppato. Ecco perché non mi sta prendendo la lettura!”. Cosa cambia? A livello pratico, niente. Solo una consapevolezza maggiore di quello che ho tra le mani.
E’ un po’ come amare guidare una macchina e non sapere un tubo di motori.
Quando poi impari un a smontare un carburatore (si smonta il carburatore?) ti senti solo più soddisfatto.
Per me contava (e conta) solo leggere. Pensa che la prima volta che ho provato a “scrivere” è stato per il tuo esercizio.

Eppure per tutto Gennaio andavo ad aprire i feed sperando di trovare il tuo post sul POV.
Tutte le regole e i meccanismi che stanno dietro la scrittura sono affascinanti.
Sono i blog come i tuoi e le persone come te che fanno nascere l’entusiasmo verso qualcosa che prima nemmeno conoscevo.
Prima ero uno di quelli che pensavano che l’arte è arte e la scrittura non può avere regole. Se uno ci nasce bravo, scrive; sennò deve darsi all’ippica.
Qualche volta mi è capitato di spulciare qualche “manuale” di qualche autore incontrato per caso. Qualcuno è stato citato sempre qui, da qualche parte. Ma era fuffa. Erano noiosi e la menavano troppo sul filosofico, su come superare il blocco dello scrittore, sulle carte da scegliere per farlo, sui personaggi che devono essere vissuti.

Bleah.

Col tuo blog è stato diverso. Si vede la passione trasudare da ogni riga.
Ok, forse puoi sembrare presuntuosa ogni tanto (almeno le prime volte che leggevo) ma l’impegno e l’amore con cui “butti via” il tuo tempo col blog è ammirevole.

Ti ho chiamata estremista, da qualche parte. E probabilmente ti sei risentita, vista la tua risposta. Ho poi evitato di continuare a postare per non esacerbare ancora di più i toni.
Me ne scuso. Forse la parola “estremista” è troppo estremista, in questo caso. :)
E’ semplicemente che per te, ad esempio, tutto deve essere mostrato. Per me, invece, un po’ di racconato non stona.

E ti devo ringraziare. Io sono un ignorante. Non conoscevo nessuno dei manuali di scrittura che consigli. E anche ora, non potrei nemmeno leggerli non conoscendo l’inglese.
Beh, grazie perché fai da filtro a chi, come me, non potrebbe altrimenti accedere a queste informazioni o addirittura non verrebbe mai a sapere della loro esistenza.

Per quanto riguarda il Duca. Beh, è un fesso. Odio la sua politica di censura. Dice di aver censurato solo 35 messaggi in quanti anni?
Beh…il bello della censura è quello di poter dire quel che ti pare perché tanto non ci potrà mai essere nessuno a contraddirti.
Vai Duca, crea la tua corte che sarà sempre pronta ad annuire con la testa. E se qualcuno chiede informazioni sul POV (?) del Narratore (cosa che a me piace), beh…trattalo come un coglione. Ciao a tutti.

#1.574 Comment By Tapiroulant On 9 aprile 2011 @ 21:44

Io sono un ignorante. Non conoscevo nessuno dei manuali di scrittura che consigli. E anche ora, non potrei nemmeno leggerli non conoscendo l’inglese.

Beh? L’ignoranza dell’inglese non è una condizione irreversibile. Non è una malattia genetica. Nessuno di noi è nato sapendo l’inglese. Io non sapevo l’inglese, Gamberetta non sapeva l’inglese, e il Duca non sapeva l’inglese. E poi lo abbiamo imparato.
Io ti consiglio davvero di studiarlo. E’ una delle lingue più semplici da imparare, e dovendo solamente imparare a leggerlo (non a parlarlo o ad ascoltarlo) ti risparmi anche la parte più faticosa dell’apprendimento.
Tutti i manuali di scrittura che ho letto, li ho letti in inglese. E quasi tutti erano di buona fattura. Eccone di seguito alcuni:

How to Write a Damn Good Novel (James Frey)
Plot (Ansel Dibell)
Word Painting (Rebecca McClanahan)
Characters and Viewpoint (Orson Scott Card)

Per inciso, sono tutti manuali segnalati su questo blog.
Certo, adesso non puoi leggerli perché non sai l’inglese. Ma l’inglese si può imparare in poche settimane. Fallo.

E poi, se vuoi fare lo scrittore (mettiamo caso), lo studio dell’inglese ti insegnerà come studiare quando dovrai documentarti per scrivere i tuoi libri.

#1.575 Comment By Magdalena On 10 aprile 2011 @ 03:29

http://www.ilpost.it/2010/11/30/bondi-michelle-bonev-venezia

Guarda caso il nome editoriale coinvolto è uno dei soliti.
Si fa sempre più fatica a giustificarli con la spiegazione “pubblicare 10 libri spazzatura che vendono per 1 buono” con queste evidenti opere di malafede.

#1.576 Comment By Gamberetta On 10 aprile 2011 @ 10:08

@Il Guardiano. Prima premessa: mi sfugge di cosa ti lamenti nei confronti del Duca. All’inizio del tuo commento tu stesso hai intuito che “mi prenderò diversi insulti”, li hai ottenuti, qual è il problema? Se una persona ti dice che non intende discutere di certi argomenti, non intende farlo, perché dovrebbe fare un’eccezione per te? E tra l’altro la prima risposta del Duca è stata cortese e dritta al punto.

Seconda premessa: nel mio commento non mi stavo riferendo in particolare a te, parlavo in generale. Facevo esempi di (aspiranti) scrittori e, come tu stesso sottolinei, non appartieni a quella categoria.

Comunque, sai cosa dà fastidio? Non dà fastidio che mi chiami “estremista”, dà fastidio che scrivi:
“Io sono un ignorante. Non conoscevo nessuno dei manuali di scrittura che consigli.” Abbinato a: “E’ semplicemente che per te, ad esempio, tutto deve essere mostrato. Per me, invece, un po’ di raccontato non stona.”
E magari dovrei anche spiegarti perché hai la sensazione che il raccontato non stoni. Non funziona così: un’opinione ha senso solo quando è informata, quando sai di cosa stai parlando. Se non lo sai, e non lo sai – lo ammetti tu stesso –, le opinioni servono solo a irritare chi invece ha un minimo di conoscenze.
Prima smetti di essere ignorante, poi esprimi la tua opinione.
Io sono buona e di solito lascio correre, anzi, spesso – stupidamente – rispondo, ma è un mio problema di carattere, non una cosa giusta. La cosa giusta è che ti leggi i manuali segnalati, impari e poi discutiamo seriamente di un argomento che appassiona entrambi. Se non conosci l’inglese, lo studi. Se non sei così appassionato, allora eviti di far perdere tempo a chi invece ci tiene.
Che poi sono cose talmente ovvie che appunto mi sento cretina a ripeterle: hai imparato a giocare a scacchi il mese scorso e intervieni per dire che secondo te la tal variante della Difesa Nimzo-Indiana non funziona? Ah, no, un manuale di tattica delle aperture non l’ho mai letto. Ah, no, non gioco mai, guardo solo. Ah, no, una simulazione al computer non mi è neanche passato per l’anticamera del cervello di farla.
Studia, impara, sperimenta, e solo alla fine dai la tua opinione. Che a quel punto probabilmente non sarà più un’opinione, ma un progresso nell’analisi della Difesa Nimzo-Indiana. O forse scoprirai che la tua opinione coincide con la mia e dunque è inutile ripeterla.

Naturalmente questo discorso non vale solo per te. Ci sono articoli dove le opinioni in quanto opinioni sono ben accette – per esempio riguardo alla mia narrativa, o nelle segnalazioni –, ma se la discussione si orienta su argomenti più tecnici sarebbe bello non dover ripartire sempre da zero. Pia illusione. Pazienza.

E per quanto mi riguarda la polemica finisce qui. Anche perché ho la mia dose di rogne extra blog e non ho tempo da buttare.

@Magdalena. Gli editori sono in malafede come dimostra il fatto che spesso la spazzatura non vende neanche. Notare anche come nell’articolo che hai linkato Mughini ammetta di essere disonesto e non gli pare strano:

Dopo un paio di anni Rossella mi avvertì che Michelle stava per pubblicare un libro da Mondadori e mi chiese di farci un pezzo. Io lessi da cima a fondo il libro, una porcata inaudita [...] Scrissi un pezzo equilibratissimo, con mano maestra, con la giusta dose di ironia, ma assolutamente corretto e non offensivo nei confronti della ragazza.

Perché se un romanzo è “una porcata inaudita” non devi avvertire i tuoi lettori di stargli lontano, no, devi scrivere un pezzo “equilibratissimo”, “assolutamente corretto” e mi raccomando “non offensivo nei confronti della ragazza.” Anzi, ringraziamola pure di aver scritto una porcata inaudita.

#1.577 Comment By polveredighiaccio On 10 aprile 2011 @ 10:31

@Il Guardiano: quello che voglio darti è un incoraggiamento e lo faccio con simpatia, quindi non prenderla male! :)
Non so se studi, se frequenti l’Università, ma se così fosse e dovessi in seguito scrivere una tesi di laurea è molto probabile che ti capiti di dover leggere testi in altre lingue, non solo in italiano. A me è capitato. La mia tesi era sull’iconografia di Scilla nell’arte antica e ho dovuto leggere libri e articoli in inglese, francese, spagnolo e tedesco. Ho studiacchiato un po’ d’inglese a scuola ma non sono riuscita a impararlo al punto da reggere una conversazione, però me la cavo con un testo scritto, o meglio ho imparato a cavarmela vocabolario alla mano! Mentre il francese e lo spagnolo non li ho mai studiati e mi sono impegnata a leggere testi in queste lingue per necessità. Col tedesco ho chiesto aiuto.
Il punto è che se metti barriere a ciò che ti piace o che vuoi/devi fare, non riuscirai mai ad andare oltre. Tapiroulant ha ragione, trattandosi di sola lettura, con un vocabolario accanto e un po’ di pazienza si può comprendere ciò che interessa, non parola per parola ma almeno a livello di contenuti. All’inizio sarà durissima, poi le cose andranno meglio. Non solo con l’inglese ma in generale. :)
Probabilmente in questo momento sei un po’ incavolato, ma fai un respiro profondo e manda giù il rospo, se non ti sblocchi a perderci sarai solo tu. Metti da parte il “fastidio” personale e concentrati sull’aspetto pratico e utile di questo blog e di quello del Duca.
Fanno un lavoro massacrante che richiede una grande concentrazione, quella che molti di noi non hanno voglia di usare. A nessuno piace sentirsi dire che ha sbagliato (vale anche per me), ma essere strapazzati per le cose giuste è stimolante. L’orgoglio e la voglia di migliorare ti fanno andare oltre la sensazione di sentirsi offesi. O sarebbe meglio fosse così.
In bocca al lupo per l’inglese! ;)

#1.578 Comment By Alberello On 11 aprile 2011 @ 04:43

Cosa cambia? A livello pratico, niente. Solo una consapevolezza maggiore di quello che ho tra le mani.

Stessa cosa che è successa a me quando ho iniziato a masturbarmi dopo aver studiato l’apparato genitale maschile.

Sto via due giorni dal mondo virtuale e va che casino. Proprio vero che quando l’alberello non c’è, i simbionti ballano!

Comunque tutto sto polveronedighiaccio io lo riassumo con: Un tizio litiga con il padre e va a chiedere aiuto riuffianandosi la madre, la quale fa capire che in realtà il padre non ha torto.
Questo è un rapporto familiare sano, infatti se i genitori sono discordi sulle scelte educative nei confronti dei loro figli, la possibilità che in essi si sviluppi la schizofrenia aumenta pericolosamente. Sapevatelo, su rieducational channel.

Una volta esisteva la gogna mediatica, ora esiste la fogna mediatica, cose da pazzi!

Tapiroulant, io sono tuo padre. TA DA DAN.

#1.579 Comment By Tapiroulant On 11 aprile 2011 @ 09:42

Comunque tutto sto polveronedighiaccio io lo riassumo con: Un tizio litiga con il padre e va a chiedere aiuto riuffianandosi la madre, la quale fa capire che in realtà il padre non ha torto.

Con la differenza che il figlio viene disconosciuto e che a nessuno frega nulla della sua salute psichica.

No, dai: a me sì. Io sono buono.

TA DA DAN.

Tutti questi problemi non esisterebbero se la coppia aperta diventasse una consuetudine sociale.

Comunque, un capolavoro.

#1.580 Comment By Merphit Kydillis On 11 aprile 2011 @ 16:26

Per il mio compleanno (4 aprile), mi hanno regalato Scrivere un romanzo, scritto da Donna Levin (insegnante universitaria della California) e pubblicato da Dino Audino editore. Ho cominciato a consultarlo adesso che ho un momento libero: a quanto ho letto, Gamberetta, tu e e la signora avete un sacco di cose in cui andrete d’accordo :D

#1.581 Comment By Il Guardiano On 12 aprile 2011 @ 14:32

@Gamberetta:
Posso chiedere una mano in alcune traduzioni? Magari non a te specificatamente, visto che non hai tempo, ma usando il tuo spazio?
Se ti dà fastidio dimmelo che, se dovesse servirmi altro aiuto, cerco da qualche altra parte.

When a character’s will collides with an obstacle that occurs within the character himself, as when duty collides with fear, love with guilt, ambition with conscience, and so on, you have
inner conflict.

“Quando la volontà di un personaggio si scontra con un ostacolo che si presenta [...] , come quando il dovere si scontra con la paura, l’amore con la colpa, l’ambizione con la coscienza eccetera, tu hai un conflitto interiore.”

Come si traduce quel “within the character himself”?

#1.582 Comment By Tapiroulant On 12 aprile 2011 @ 15:46

@Guardiano: “Nel personaggio stesso”, cioè un ostacolo interiore (un’emozione o un’istanza morale).

#1.583 Comment By Il Guardiano On 12 aprile 2011 @ 21:24

Grazie tapiro… non capivo quel himself come renderlo.
Che palle sto inglese…

#1.584 Comment By Tapiroulant On 12 aprile 2011 @ 23:12

Grazie tapiro… non capivo quel himself come renderlo.
Che palle sto inglese…

Beh, come per quasi tutte le cose, più lo pratichi, più diventa automatico. Tra qualche tempo sarai felice di aver cominciato^^

#1.585 Comment By dunseny On 15 aprile 2011 @ 19:10

Cecilia : “Buttiamo via Melville? Facciamolo, ma resterà solo fuffa, la roba di plastica, senz’anima e senza sangue nelle vene.

Ciò si commenta da solo…”

io invece non ho capito. Dici che tutto quello che è scritto su un manuale di scrittura è oro colato?

non dormo più la notte con l’incubo dell’OT, ci sono ricascato?

#1.586 Comment By Cecilia On 15 aprile 2011 @ 21:46

Lungi da me ciò, dunseny. Intendevo due cose: non giudico un romanzo del passato merda in base ai criteri di oggi (e questo GL o non l’ha capito o fa finta) ma uno di oggi con i criteri odierni e che GL giudica “senz’anima” i romanzi scritti con un minimo di tecnica.
Poi, la chicca finale: “il fantasy non mi piace”. MCC, come insegna Zwei.

Inoltre, la Fogna è il regno dell’OT per quel che ho visto finora, non devi preoccuparti.

#1.587 Comment By Il Guardiano On 16 aprile 2011 @ 00:11

Donney sei un troll :)

#1.588 Comment By Alberello On 16 aprile 2011 @ 00:24

Cecilia, ho bisogno del tuo teologico aiuto.
Qualche tempo fa sono andato in discarica a recuperare materiale per costruire un’armatura in piastre di alluminio ed ho trovato questo tra i rifiuti:

Croce trifogliata con fascia.
Dettaglio.

C’era anche la spilla assieme e l’ho usata sul corpetto dell’armatura stessa:

Spillone.

Tutto ciò che sono riuscito a scoprire è che è d’argento placcata oro, dato che c’era il segno della punzonatura sul retro con cifra 800 e un marchio dell’artigiano che l’ha prodotta. Inoltre se tutti gli ordini seguono lo stesso schema decorativo, il tutto dovrebbe rappresentare il Cavaliere di Gran Croce.

Il problema è che… non sono riuscito a scoprire a quale ordine appartiene! Ce ne sono millemila e non me l’aspettavo. O.o Dato che tu sei infrattata con quelli del vaticano, non è che riesci a scoprire di che titolo posso fregiarmi? LOL

Come ringraziamento anticipato, ti lascio un video in latino che so che ti piace. xD

#1.589 Comment By Il Guardiano On 16 aprile 2011 @ 10:33

Tu frughi nei rifiuti? ora si spiegano molte cose :)

#1.590 Comment By polveredighiaccio On 16 aprile 2011 @ 11:01

Voglio frugare nella stessa discarica di Alberello! Se la gente lì butta queste cose chissà cosa si può trovare ancora!
Forse qualche sfaccendata Perpetua si era rotta le scatole di lucidare spilloni? :D

#1.591 Comment By Alberello On 16 aprile 2011 @ 13:01

Tu frughi nei rifiuti? ora si spiegano molte cose :)

Per esempio perchè i miei amici immaginari mi chiamano Netturbinolo.

In realtà non hai idea di quante cose interessanti la gente butta via solo perchè “è vecchio e sporco” quando con una semplice lucidatina scopri che è d’argento o d’oro. xD
La mia cantina è piena di cianfrusaglie oggetti antichi. Senza contare l’opera di riciclo.

Guarda qui per esempio.
L’alluminio era di un vecchio cartellone pubblicitario autostradale, le stringhe di cuoio le ho ricavate da delle cinture, idem per le fibbie. Il bordino è fatto di ecopelle (anche quella fornita gentilmente dalla discarica), il corno è di un toro credo o altro animale da macello al cui ho applicato l’attacco di una vuvuzela per garantirgli il suono. La corda che lo tiene è una vecchia stringa di scarpe, la cintura l’ho ricavata da del cuoio di scarto della lavorazione di un conciatore e l’attacco, se noti, è quello delle cinture degli aereoplani.
Lo scopettino sull’elmo è un ex pulisci bottiglie, il buckler rosso è gommapiuma di materasso ricoperto di stoffa e gli stivali sono sempre recuperati.

In pratica ho comprato solo lo spray per il colore e le borchie di ferro, spesa totale: 10 euro (e tante ore di divertimento nell’assemblaggio :)).
Se l’avessi voluta comprare, puoi controllare tu stesso i prezzi:

Qui.
O qui.

Certo l’effetto finale è decisamente kitsch, sembro un crociato punk. Se fosse stata una ricostruzione storica non mi sarei mai permesso di creare una schifezza del genere, ma per quello che dobbiamo fare noi (perchè si, perchè è fantasy!!!) va benissimo. Ma ‘ndo vai se l’armatura non ce l’hai?

Inoltre un detto delle mie zone dice: “Na lavada, na sugada, la par nanca duperada” (e poi dicono che è difficile il giapponese, LOL).

#1.592 Comment By Cecilia On 16 aprile 2011 @ 18:21

@Alberello

Dato che tu sei infrattata con quelli del vaticano

Mai abbastanza, caro Alberello, mai abbastanza! Non farei la fatica che faccio per documentarmi.
Ammetto la mia abissale ignoranza su ciò che mi chiedi, ma se proprio ci tieni mi documenterò.

A presto le informazioni

Post Scriptum: io ODIO imparare il latino. Rammentalo.

#1.593 Comment By Cecilia On 16 aprile 2011 @ 18:53

@sempre Alberello
Devi almeno farmi una scrematura: ordini militari, religiosi, monastici o che altro?

#1.594 Comment By Alberello On 16 aprile 2011 @ 21:45

@Cecilia
Lascia stare, dopo due settimane di ricerche sui vari forum di appassionati, finalmente sono giunto all’amara verità:

Passo numero uno.
Dove ho scoperto il nome dell’ordine e che esiste un tizio che ha fatto il militare assieme al Duca:

Ma certo, la curiosità è ciò che ci spinge ad interessarci delle cose, dalle ragazze ai pickelhauben!

LOL

Passo numero due. Ho cercato il nome dell’ordine su google e ho scoperto che è un ordine di pataccari. xD Ecco perchè hanno buttato via tutto, lol.

Passo numero tre. Perfino la Santa Sede ne prende le distanze. xD

Una volta era una cosa seria, poi è finito in vacca. Peccato, ed io che già volevo dichiarare guerra a San Marino. xD Userò il tutto per il prossimo carnevale. Scusa per il disturbo, stavo perdendo le speranze sul ritrovare la fonte dell’ordine, ho scoperto che ce ne sono milioni e di tutti i tipi per tutti i santi. O.o

#1.595 Comment By Cecilia On 17 aprile 2011 @ 15:55

@Alberello

D’accordo allora. Mi spiace che tu non possa fregiarti di un assai nobile titolo…

Ma. Ma quelli del “Santo Sepolcro” sono redivivi Templari? o.O

#1.596 Comment By Alberello On 17 aprile 2011 @ 19:26

D’accordo allora. Mi spiace che tu non possa fregiarti di un assai nobile titolo…

Eh, non ci dormirò la notte. xD Era la mia ultima speranza di abbandonare con Malavoglia il mio ceto medio e assurgere al gradino più alto della scala sociale, naufragato tutto.

Ma. Ma quelli del “Santo Sepolcro” sono redivivi Templari? o.O

Ci sono rimasto anche io di sasso! Credevo di essere strano e invece ho scoperto che c’è gente ancora più strana di me. O.o Ci sono cavalieri, templari, commendatori, altre sigle mai sentite, ecc. Io lo faccio per gioco, loro ci credono sul serio. o.O Non capisco se sono io che vivo fuori dal mondo o viceversa. xD

Per farmi perdonare la gaffe sul video in latino, prova con questo. È di stampo monastico, ma in inglese. Il metal gregoriano mi mancava proprio. xD

#1.597 Comment By Cecilia On 17 aprile 2011 @ 19:46

Era la mia ultima speranza di abbandonare con Malavoglia il mio ceto medio e assurgere al gradino più alto della scala sociale, naufragato tutto.

La mia reazione a codeste tue parole è questa

Io lo faccio per gioco, loro ci credono sul serio. o.O Non capisco se sono io che vivo fuori dal mondo o viceversa. xD

Facciamo 50% e 50%? ^^

#1.598 Comment By Il Guardiano On 17 aprile 2011 @ 20:09

Io ho conosciuto qualche cavaliere di gran croce o come si chiamano. Ma più che ex cavalieri templari-massoni sembravano dei broccoloni.
Che il modo di fare da broccolo sia un travestimento per colpirci alle spalle con un colpo di stato quando meno che lo aspettiamo? :)

#1.599 Comment By Alberello On 17 aprile 2011 @ 23:02

Facciamo 50% e 50%? ^^

Sarò io a ridere quando il mio esercito di robot avrà distrutto il mondo!!!
Ma non prima di aver preso le mie medicine per evitare di sentire le voci.

Che il modo di fare da broccolo sia un travestimento per colpirci alle spalle con un colpo di stato quando meno che lo aspettiamo? :)

Esatto, come gli infidi comunisti!!!
Super Mario per esempio era in realtà una loro propaganda (cliccate su play quando la percentuale raggiunge il 100 xD)!
Se non credete a me, credete a internet, egli non mente mai.

#1.600 Comment By Cecilia On 18 aprile 2011 @ 09:53

Esatto, come gli infidi comunisti!!!

Oddio, sono tornati… Vade retro!

#1.601 Comment By Enrico On 18 aprile 2011 @ 11:41

http://www.youtube.com/watch?v=6G5pyFhmAqE

Direi che una segnalazione questa la meriti!

#1.602 Comment By dunseny On 18 aprile 2011 @ 17:52

Alberello se progetti la conquista del mondo mettiti in fila, i miei uomini atomici sono quasi pronti :)

Cav. Gran. Croc. Ord. Templ. Porn. Gran. Figl. Putt. & Puttanier.
Lord Dunseny I°

#1.603 Comment By Arha On 20 aprile 2011 @ 12:25

Ciao a tutti! Qualcuno qui ha visto il primo episodio de “le cronache del ghiaccio e del fuoco” di hbo? a me è piaciuto tantissimo ;)

#1.604 Comment By Il Guardiano On 30 aprile 2011 @ 09:42

Why the experience is critical: Your readers don’t want to read about somebody else having powerful emotions. That’s actually rather dull.
Imagine spending hours of your life watching somebody you don’t know crying or shivering in terror or kissing somebody you’ve never heard of.
That’s boring.

I tuoi lettori non vogliono leggere che qualcuno che ha potenti emozioni. In realtà, questo è abbastanza noioso.
Immagina di spendere ore della tua vita guardando qualcuno che non conosci piangere o tremare di terrore o baciare qualcuno di cui non hai mai sentito. Questo è noioso.

Ho tradotto bene? No, perché se ho tradotto bene vuol dire che questi due signori sono completamente fuori dal mondo. :)
Ormai la mania dei reality è così dilagante che la gente trova interessante guardare per ore della loro vita persone che non conoscono baciare qualcuno di cui non hanno mai sentito parlare.
E lo trovano divertente :)

Scusate l’inutilità di questo post, ma mi hanno svegliato presto stamattina e mi sto annoiando :)

#1.605 Comment By Siobhán On 30 aprile 2011 @ 11:27

@ Il Guardiano
La traduzione è giusta, ma mi sa che c’è un problema di interpretazione. Quello che credo voglia dire è che, se non ci si immedesima nei personaggi, quello che fanno non ci riguarda e ci annoia.

Invece il Grande Fratello ha così tanto successo proprio per l’immedesimazione: i partecipanti sono così simili al pubblico che il pubblico ci si immedesima, e quindi qualunque cosa facciano lo emoziona. Credo sia anche il motivo per cui non piace a chi ha un minimo di cultura: i partecipanti sono diversi (culturalmente, come aspirazioni, come interessi) da me, non mi ci immedesimo per niente. Credo che se facessero un programma con un gruppo di nerd chiusi in una stanza mi ci divertirei. D’altronde The Big Bang Theory mi piace un sacco. U.U

La somiglianza al lettore è solo uno delle tecniche per provocare immedesimazione, ma è una delle più potenti.

#1.606 Comment By Il Guardiano On 30 aprile 2011 @ 16:23

Hummm… non posso darti torto in quanto fidanzata del mio mito Tapiroulant… Ma allo stesso tempo non posso pensare che sia come dici tu. Sarebbe troppo triste; mi rifiuto di credere che milioni (e milioni) di italiani (parlando soltanto dell’Italia) si immedesimano in quello squallore.

Meglio pensare che gli italiani sono un popolo di voyeur…

#1.607 Comment By Siobhán On 30 aprile 2011 @ 18:11

@Il Guardiano
Non è che sia molto esperta di reality, o di persone che seguono i reality, un mio ragionamento sull’argomento va preso con le pinze. Solo che effettivamente il meccanismo dell’immedesimazione funziona con “personaggi” simili al lettore, o simili a quello che il lettore vorrebbe essere. Un po’ come le protagoniste bellissime alla Nihal, che sono come la ragazzina che legge vorrebbe essere. Oltre alla cultura e ai valori, i concorrenti e i partecipanti del Grande Fratello hanno, soprattutto una cosa in comune: il Grande Fratello. Tutti quelli che guardano il Grande Fratello vorrebbero andare al Grande Fratello. E i concorrenti della nuova edizione sono gli ex spettatori delle vecchie edizioni.

Un meccanismo del genere funziona soprattutto con un pubblico più ingenuo, per cui è ovvio che a te sembra strano, ma spiega il successo di molte opere non troppo meritorie, Twilight compreso.

#1.608 Comment By dunseny On 30 aprile 2011 @ 20:31

Guadiano: “mi rifiuto di credere che milioni (e milioni) di italiani (parlando soltanto dell’Italia) si immedesimano in quello squallore.”

scusa la schiettezza ma in che italia vivi???

mi rifiuto di credere che milioni e milioni di italiani non si immedesimino in quello squallore.

e poi la critica ai reality è ormai banale io mi scandalizzo per altre cose che vedo in tv o leggo sui giornali. Roba tristemente seria e che pare avanspettacolo.

sul commento al testo anglico concordo con Siobhan

#1.609 Comment By Alberello On 1 maggio 2011 @ 16:21

Grazie mille! L’ho ordinato da ormai più di un mese e ancora non si vede in edicola… intanto me lo prendo così.

E questo, amici telespettatori, era un classico esempio di come non sia solo il fatto di poter avere qualcosa gratis che sprona alla pirateria, ma anche che spesso alla domanda non corrisponde un’offerta adeguata alle aspettative del cliente. Vi ringraziamo per aver seguito l’episodio: “L’ABC del marketing”.

Passiamo ora ad un istruttivo documentario sulla zooerastia: “Viva la foca”.

#1.610 Comment By Cecilia On 2 maggio 2011 @ 09:32

E questo, amici telespettatori, era un classico esempio di come non sia solo il fatto di poter avere qualcosa gratis che sprona alla pirateria, ma anche che spesso alla domanda non corrisponde un’offerta adeguata alle aspettative del cliente. Vi ringraziamo per aver seguito l’episodio: “L’ABC del marketing”.

Dio, hai la capacità di farmi sempre ridere tu, Alberello. Parole sante, comunque. Cazzoni dell’Urania… poi non si lamentino

#1.611 Comment By Alberello On 2 maggio 2011 @ 14:54

Dio, hai la capacità di farmi sempre ridere tu, Alberello.

Era l’ultimo potere rimasto. C’è chi ha preso la supervista, altri l’udito fino, qualcuno la forza dei giganti.
A me non restava che far ridere.

Sono abituato a far ridere persone che vivono nel dolore tutti i giorni per farle stare meglio, percui agire sulla valvola umoristica delle persone in condizione di salute “normali”, affinchè rilascino una vaporosa risata, al confronto è uno scherzo. Quando la risata viene rilasciata, la pressione scende e l’umore ritorna su parametri ottimali.

Provare per credere.

#1.612 Comment By Cecilia On 2 maggio 2011 @ 17:48

Devi togliermi questo dubbio che mi assilla da un po’ e che i tuoi post mi fanno subodorare: sei un infermiere?
Nel caso, hai tutta la mia stima, per quel poco che può valere.

#1.613 Comment By Alberello On 3 maggio 2011 @ 01:29

Puoi anche smettere di stimarmi allora, non sono infermiere. xD
Sono un umile OSS, con specializzazione in Clownterapia.

Non scherzavo quando dicevo di essere un giullare, lo sono per lavoro a volte. ^^

In pratica una volta c’erano solo medici ed infermieri. Poi si sono accorti che i medici non vedevano praticamente mai i pazienti e non era necessario avere tutti infermieri per delle semplici operazioni di routine (padelle, rilevazione parametri vitali, cambio catetere ecc.) e inoltre serviva qualcuno che con le persone ci passasse del tempo e non le trattasse semplicemente come cartelle cliniche ambulanti.

“Non vorrei chiedere troppo tempo al mio medico. Vorrei soltanto che riflettesse per cinque minuti sulla mia situazione [...] che penetrasse la mia anima e osservasse la mia carne per giungere a capire la mia malattia [...] Quando prescrive analisi del sangue e radiografie ossee, vorrei invece che analizzasse attentamente me, oltre la mia prostata, cercando a tentoni il mio spirito. Senza questo percorso, non sono nient’altro che la mia malattia.”
(A. Broyard)

Dunque, nell’era in cui tutti amano specializzarsi in qualcosa si è sentita la necessità di una figura professionale che invece sapesse un pò di tutto, ma tutto di niente. xD
E siccome di mio sono sempre stato curioso di tutto, ho unito l’utile al dilettevole. L’oss è questo, nè più nè meno. Cerca di guardare alla persona come un quadro generale e non la malattia come singolo dettaglio. Il nostro compito è solo raccogliere indizi (sintomi) sulle malattie (colpevoli). All’arresto poi ci pensano i medici, aiutati dagli infermieri (agenti di custodia).

Ho iniziato a leggere fantasy e a seguire questo blog, consigliatomi da un’amica, apposta per migliorare la mia capacità di immaginazione da applicare poi con i pazienti. Però poi nel tempo ho scoperto lo stato del fantasy italiano ed ho capito che sta peggio lui di quelli che vorrei aiutare. xD
Pertanto se riesco (dopo essermi documentato abbastanza) vorrei scrivere un libro per bambini costretti in tale contesto, per cercare il più possibile di non far pe(n)sare loro la situazione in cui vivono.

Ma adesso basta discorsi seri, che mi viene tristezza! Via col video stupido.

#1.614 Comment By Cecilia On 3 maggio 2011 @ 09:53

La stima è aumentata esponenzialmente. Non sapevo nemmeno esistessero figure così… *me contenta*

#1.615 Comment By DagoRed On 5 maggio 2011 @ 08:17

Avete finito di farvi pompini a vicenda? [cit.]

#1.616 Comment By Monica Montanari On 5 maggio 2011 @ 14:18

Giusy De Nicolo è una scrittrice. Vera. Il naso arricciato per un linguaggio creativamente attinto dal quotidiano nasce nel critico da un’ingessatura interiore nel rapporto con la scrittura e la cultura, ingessatura tipica di chi non si confronta mai individualmente con il fenonomeno artistico ma “a tentoni” cerca di allinearsi su opinioni altrui. In una parola “mancanza di sicurezza”.

#1.617 Comment By Monica Montanari On 5 maggio 2011 @ 14:31

@ Gamberetta

Quanto sia madornale l’errore nel tuo giudizio di questo libro, te lo parteciperà spero una frequentatrice storica e apprezzata del tuo dibattito.
Sei affrettata e superficiale nel giudizio.
Quanto alla pubblicità, non avevo citato nè la casa editrice, nè l’autore, ho risposto in modo fattuale e non pretestuoso di fronte a un attacco al mio lavoro, a l’intera mia ragione di vita.
Fammi capire: tu demolisci il lavoro di chiunque impunemente e non consenti che ci si possa difendere, nel tentativo di reintegrare ciò che tu hai danneggiato?
Per finire, dati alla mano, con il 10% di royalties su romanzi da 10 euro, un autore che abbia pubblicato una decina di romanzi si trova con una piccola rendita e un’alta probabilità di passare a una editoria da pile di volumi in libreria.

Del resto chi ha mai detto che fare lo scrittore sia facile? È vero ci vogliono in media 10 anni di allenamento. E sopratutto chi ha mai detto che sia remunerativo? Infine, le cifre dichiarate di vendita dei grandi editori spesso sono finte. Ti basta parametrare in Anobii il numero di volumi a scaffale di molti titoli che hai visto comparire a pilette nei negozi.

#1.618 Comment By Angra On 5 maggio 2011 @ 14:54

Il verbo partecipare è intransitivo.

#1.619 Comment By Angra On 5 maggio 2011 @ 15:11

No scusa mi son sbagliato.

#1.620 Comment By Alberello On 5 maggio 2011 @ 15:17

Lecita un antico provelbio giapponese:

Finchè è con-sensuale, non esselci niente di male.

E poi ho fatto un sacco di pratica con il Duca, ormai sono un esperto. I miei servigi sono richiesti in tutte le maggiori corti dove serve usare bene la lingua.

#1.621 Comment By Il Guardiano On 5 maggio 2011 @ 15:24

Giusy De Nicolo è una scrittrice. Vera. Il naso arricciato per un linguaggio creativamente attinto dal quotidiano nasce nel critico da un’ingessatura interiore nel rapporto con la scrittura e la cultura, ingessatura tipica di chi non si confronta mai individualmente con il fenonomeno artistico ma “a tentoni” cerca di allinearsi su opinioni altrui. In una parola “mancanza di sicurezza”.

Vedi che io non sono un critico…e tu non distingui il “linguaggio creativamente attinto dal quotidiano” dalle cretinate.
Un discorso da liceale mi piace in bocca a un liceale.
Un discorso da camionista mi piace in bocca a un camionista.
Un discorso da pescatore mi piace in bocca a un pescatore.
Non mi piace il “trexdue” che al massimo, per essere più creativamente attinto dal quotidiano potrebbe essere 3×2. Se proprio si vuole scrivere 3×2 e in lettere, allora scrivi “tre per due”. Non “trexdue”.

Inoltre far parlare un universitario come un universitario non vuol dire metterlo in scenette cretine e senza senso. In un paragrafo non ho letto niente di interessante, solo un blablabla sconclusionato sulla biblioteca, le fotocopie, un amico fascista che piscia, un altro che mangia tutto. E in tutto questo, non c’è niente di organico.
Non so come chiamarlo, hum, filo conduttore? Si salta bellamente da una scena all’altra come, appunto, una pagina di diario.
Peccato che un romanzo non è una pagina di diario. Io quando leggo pretendo che tutte le scene, i discorsi, i personaggi e i fatti siano funzionali alla storia (ma allo stesso tempo non devono sembrare artificiosi).
Li invece sono una pagina di diario dove viene preso nota di tutto quello che succede durante la giornata perché a chi scrive il diario (e all’eventuale coinquilino spione) interessa, ma a un lettore che non conosce personalmente l’autore non interessa.
Io non conosco personalmente il personaggio di questo “romanzo”.
Quindi non mi interessano i gossip. Non mi interessano le scemenze. Non mi interessano le scenette messe lì solo per fare un po’ di humor.

#1.622 Comment By Gamberetta On 5 maggio 2011 @ 15:46

@Monica Montanari.

Quanto sia madornale l’errore nel tuo giudizio di questo libro

Non ho dato alcun giudizio sul libro, ho solo detto che l’incipit non invoglia alla lettura essendo un incipit da dilettante (un “vero” autore entra nella storia il prima possibile, non ci gira intorno) che non è stato corretto in fase di editing. Dato che il tempo è poco e i libri da leggere tantissimi, non posso permettermi di rischiare con quelle premesse. Poi invece il romanzo è un capolavoro? Tanto meglio per chi lo ha letto/comprato.

Quanto alla pubblicità, non avevo citato nè la casa editrice, nè l’autore, ho risposto in modo fattuale e non pretestuoso di fronte a un attacco al mio lavoro, a l’intera mia ragione di vita.

???
Quale attacco?
Nell’articolo non mi pare di aver citato né “Monica Montanari”, né “Porcaccia, un vampiro!”, né “Giusy De Nicolo”. L’unico piccolo editore citato è Della Vigna e non in termini spregiativi, anzi, per sottolinearne l’onestà intellettuale di ammettere di non poter raggiungere più di tanti lettori.

Detto questo che senso ha per te discutere con una “testa di cazzo” (come mi hai definita nel forum linkato da Il Guardiano qualche commento più in basso)?
Lasciami in pace, è ovvio che essendo una “testa di cazzo” non ho l’intelligenza per parlare con te. Perciò puoi anche evitare di lasciare nuovi commenti, in ogni caso io non ti risponderò più.

#1.623 Comment By Monica Montanari On 5 maggio 2011 @ 17:28

“Non gioco più, allora non siamo più amiche” ? :
Come fai a ritrarti davanti a un’esplosione di rabbia quando sei la prima a sparare a zero contro tutto e tutti con questo blog?

Chi mi conosce sa quanto la ricerca della macchiavellica di un buon romanzo di narrativa di consumo di stile anglosassone sia al centro dei miei sforzi, e lo sa anche chi non mi conosce se consulta il materiale sulla teoria del romanzo accessibile a tutti (sempre nel forum da te citato).

Il tuo sforzo di capire che cos’abbiano i buoni romanzi stranieri di fantasy che gli italiani faticano a eguagliare non soltanto è lodevole ma credo di condividerlo e capirlo più e meglio di altri. La ricerca della “regola” non può condurti tuttavia a non vedere, a non capire quando ti trovi davanti a una cosa di valore come “il Porkio” (appellativo affettuoso adottato tra gli intimi ?), anche in quell’incipit.

Il fatto è che nel tuo sforzo di evangelizzazione, lo stile dell’invettiva ti fa inevitabilmente cadere nell’imprecisione, in giudizi tanto indiscriminati da risultare qualunquisti. Dai sfogo a uno scoraggiamento al fondo del quale sopravvive un alibi che non serve a nessuno: “Ha senso pubblicare solo con grandi case editrici e, per accedere alle grandi case editrici, occorre essere qualcuno o essere raccomandati”.

Io non so chi tu sia, io mi sono firmata con nome e cognome a testimonianza della mia buona fede.

#1.624 Comment By dunseny On 5 maggio 2011 @ 18:03

Alberello”“sono un umile OSS”

wow, pensavo non ci fossero più dopo la seconda guerra mondiale, ma quanti anni hai ??? LOL

a parte gli scherzi, complimenti bro. Tu fai un lavoro veramente utile e lodevole. Io vivo rubando motorini agli zingari, mi faccio schifo.

#1.625 Comment By Monica Montanari On 5 maggio 2011 @ 19:30

Camilleri ha cominciato con Sellerio, poi è passato a Mondadori, altri autori hanno cominciato con Minum Fax, con Iperborea etc…
Il fantasy italiano è un fenomeno troppo piccolo in termini quantitativi per estrapolare la conclusione che “o cominci con una grande editore oppure non serve a nulla”. Il caso che citi di un autore tornato a pubblicare “in piccolo” dopo averlo fatto “in grande” ti dimostra che puoi anche pubblicare, come dice G., “a piletta” ma se il libro non è buono non serve. Piuttosto alcune pubblicazioni testimoniano che ci sono grandi editori che pubblicano a pagamento, 5000 euro secondo alcune voci.

In ogni caso, ripeto: a chi serve concludere che “o si hanno raccomandazioni o non c’è chance”? Bisogna battersi e provare: io a imporre sul mercato un fantasy scritto da un esordiente di valore, l’esordiente di valore a suo volta deve battersi per farsi leggere e per regalare un bel romanzo al suo pubblico.

Perchè alla fine siamo arrivati al nocciolo della questione: perchè si scrive? Nel campo della narrativa di consumo com’è il fantasy, si scrive per divertire. L’essenziale è riuscirci e se il romanzo ha una sua forza, anche se è pubblicato da un piccolo editore, prima o poi, possono volerci anni, si impone.

Oggi nel Web prima o poi la voce ti arriva e quanto detto è più che mai vero.

#1.626 Comment By Alberello On 5 maggio 2011 @ 19:56

ma quanti anni hai ??? LOL

Sono un alberello secolare.

complimenti bro

yo, ding dong,? man, ding dong. ding dong, yo.

Io vivo rubando motorini agli zingari, mi faccio schifo.

“Spacco botilia ammazzo familia rubo tua fillia scappo in Sicillia rompo manilia schiaccio spumilia lancio una billia prendo pastilia frantumo conchila pippo vanillia tu me non consilia io capofamilia!”

Occhio agli zingari, non hanno il senso dell’umorismo.

Andando avanti così, da pompini a coppie, sta diventando un’orgia.
Pensiamo alle cose serie.

Un italiano si sveglia ogni mattina e sa che in edicola troverà il solito articolo di giornale in cui si parla di Berlusconi.
Un giapponese si sveglia ogni mattina e sa che in edicola troverà un paio di mutandine aromatizzate.



“Pronto, qui è la Japan Airlines Corporation, desidera?”

#1.627 Comment By Siobhán On 5 maggio 2011 @ 20:04

Chi mi conosce sa quanto la ricerca della macchiavellica di un buon romanzo di narrativa di consumo di stile anglosassone sia al centro dei miei sforzi, e lo sa anche chi non mi conosce se consulta il materiale sulla teoria del romanzo accessibile a tutti (sempre nel forum da te citato).

Sì, ma basta leggere l’incipit che hai postato per capire che è noioso. E dal momento che l’hai postato per dimostrare di essere una brava editor, hai fallito. Questo è internet, non conta chi sei o cosa hai fatto, conta quello che dici e le prove che porti.

Hai provato di essere un’editor incompetente, giudicando positivo un incipit noioso. Quindi verrai giudicata un’editor incompetente, a meno che non porti un’altra prova che ti riscatti. Fine del discorso, delle persone che ti conoscono non ce ne frega niente.

#1.628 Comment By Monica Montanari On 5 maggio 2011 @ 21:27

Oltre a tantissimi altri recensori, da ultimo, proprio in questi giorni, la rivista “Altrisogni” ha recensito Porcaccia un libro cult e la sua autrice è stata affiancata ad Ammaniti.
E con ciò chiudo

#1.629 Comment By Alberello On 5 maggio 2011 @ 21:47

Ottima manovra di pubblicità occulta. :D

Hai postato l’incipit del romanzo (di cui pochi conoscevano l’esistenza).
Hai parlato della sua autrice (facendo il nome e lodandone le doti) nonchè del lavoro di editing.
E hai concluso dicendo che le recensioni sono state positive.

Respect Monica, sono contento di vedere anche le piccole case editrici mordono la torta del mercato con inventiva. :)
Ti prometto che leggerò questo “capolavoro”, ammiro il tuo coraggio per esserti esposta nella fossa dei leoni.

#1.630 Comment By Mauro On 5 maggio 2011 @ 23:39

Ricevere critiche positive non significa automaticamente che il lavoro sia valido; vedi qui, cercando Sono Solo Mostri.

#1.631 Comment By Zave On 6 maggio 2011 @ 07:00

@monica montanauri:
incominciamo dicendo che non è “macchiavellica” ma semmai “machiavellica”, senza la doppia. parola che è usata tra l’altro in maniera impropria visto che si tratta di un aggettivo e non si un sostantivo.
sinceramente non so che cosa dovrebbe significare “la ricerca della macchiavellica di un buon romanzo di narrativa” ma il fatto che un’editor competente (per autoproclamazione) si esprima in questo modo alcuni dubbi me li fa venire (sulla competenza).

arrivando all’incipit in questione: mi devo uniformare col pensiero dominante visto che anche io l’ho trovato noioso e piuttosto scadente come incipit per ragioni già espresse da altri e che quindi non mi dilungo a ripetere.

#1.632 Comment By Angra On 6 maggio 2011 @ 07:24

In ogni caso, ripeto: a chi serve concludere che “o si hanno raccomandazioni o non c’è chance”?

Serve a quegli autori disposti (o molto ben disposti) a leccare culi pur di pubblicare. Agli altri serve per evitare di buttare tempo, soldi e speranze.

#1.633 Comment By tasso barbasso On 6 maggio 2011 @ 08:07

@ Alberello

Non sono d’accordo con te, Marco. Secondo me la pubblicità contenuta (tra le altre cose) in quei messaggi non è affatto occulta. Il concetto è chiaro: alla pubblicità negativa, sia generalizzata che specifica, Monica risponde con una pubblicità positiva, sia generalizzata che specifica. Chiaramente la sua operazione è molto rischiosa, (e qui sono d’accordo con te), in quanto realizzata in una cornice fortemente asimmetrica.

#1.634 Comment By Angra On 6 maggio 2011 @ 10:02

@tasso barbasso:

Mi sa che confondi pubblicità e informazione. Il mondo dell’editoria in Italia è una merda non è pubblicità negativa, è informazione. Poi sei libero di decidere che sia un’informazione falsa, ma il suo scopo è quello di informare, non quello di far vendere o non far vendere. Credo che l’equivoco nasca dal fatto che i giornali e la rete sono pieni di pubblicità travestita da informazione, per cui sembra che non abbia nemmeno più senso distinguerle.

#1.635 Comment By Angra On 6 maggio 2011 @ 10:23

Nel campo della narrativa di consumo com’è il fantasy, si scrive per divertire. L’essenziale è riuscirci e se il romanzo ha una sua forza, anche se è pubblicato da un piccolo editore, prima o poi, possono volerci anni, si impone.

Questi sono luoghi comuni che possono sopravvivere solo grazie alla totale ignoranza di come funziona la catena di distribuzione dell’editoria libraria. Anche ammettendo che un piccolo editore riesca a piazzare un titolo presso un discreto numero di librerie, quel titolo dovrà cominciare a vendere subito, e bene, o sparirà dagli scaffali in poche settimane. Non esiste al mondo che possa starsene lì in bella vista su banconi e scaffali per anni fino a che non scatterà la magia del passaparola. Se il libro non vende fin da subito, se ne andrà di corsa al macero o torneà nel magazzino dell’editore a farsi rosicchiare dai topi. Per inciso, questo è il destino del 75% dei titoli pubblicati ogni anno in Italia.

#1.636 Comment By Monica Montanari On 6 maggio 2011 @ 11:09

È incredibile la sicurezza con cui si fanno affermazioni su cose che non si conoscono. Una casa editrice come la mia è distribuita dal Nord fino al Lazio, in trecento librerie complessive circa. Ma la maggior parte delle vendite avvengono tramite i booksellers on line. Il Miroir des simplex ames, uscito nel 1999, continua a vendere una trentina di copie l’anno. È pur vero che l’emivita di un romanzo di narrativa di consumo è molto più breve, ma questo non accade per esempio per libri come quelli di Georgette Hayer che continuano ad essere ristampati, per restare nell’ambito del pop. Ora Porcaccia un vampiro in particolare ha elementi di mainstreem e questo ne fa un libro che per esempio venderà più piano ma ben più a lungo di altri titoli della collana mirati esclusivamente sul pubblico del gothic romance.
Quanto alle osservazioni sul mio lavoro di editor ribadisco che Porcaccia un vampiro di Giusy de Nicolo è un libro bellissimo e quando suonerà il campanello per avvertirvi, i giudizi espressi sull’incipit non vi faranno onore. Per il resto, non comincerò ora a replicare agli argomenti altrui ricercando doppie, virgole e incertezze lessicali quando pure ce ne sarebbe ben d’onde.

#1.637 Comment By tasso barbasso On 6 maggio 2011 @ 11:25

@Angra

No, Angra, non è questo il senso della mia osservazione. Prima di tutto facevo un’ipotesi sull’atteggiamento di Monica e non su quello dei suoi interlocutori, ovvero non ipotizzavo affatto che i suoi interlocutori avessero un obiettivo di tipo economico (il ché, tra l’altro, sarebbe pure legittimo).
In altri termini dicevo: 1) la pubblicità di Monica, perché (anche) di questo si tratta, non mi sembra per niente occulta; 2) mi pare evidente che Monica abbia agito nella convinzione (perlomeno è questo il concetto che comunica) di aver subito una pubblicità negativa.
In secondo luogo, ma qui siamo su un altro piano, mi domando se possa esistere una forma di pubblicità che non comunichi informazioni (vere o false che siano) o se, invertendo i termini, possa esistere una forma di comunicazione certamente e totalmente priva di ricadute in termini pubblicitari.

#1.638 Comment By Monica Montanari On 6 maggio 2011 @ 13:34

Ben detto Barbasso.
A proposito del senso di pubblicare con case editrici piccole, riflettiamo sul fatto che il Nobel Herta Muller era pubblicata dal mio amico Keller che fino a poco tempo fa girava per il trentino con un furgone per vendere libri, o che Amelie Nothomb è stata portata in Italia da Voland.

#1.639 Comment By Angra On 6 maggio 2011 @ 13:48

@Monica Montanari:

Se la prospettiva è quella di vendere 30 copie all’anno (e mi stai portanto l’esempio di un successo, se non sbaglio), con la distribuzione gratuita in formato ebook si può avere facilmente un numero di lettori 100 volte superiore se si è disposti a rinunciare al lauto guadagno di euro 2,50 lordi al mese.

Mi spiace dover dire delle ovvietà: un piccolo editore non è piccolo per scelta romantica: è piccolo perché non riesce a diventare grosso, e non riesce a diventare grosso perché vende poco.

Non c’è niente di male nel vendere poco, basta avere chiari i propri obiettivi. Ci sono scrittori a cui tutto ciò che importa è poter dire ai parenti, agli amici e ai colleghi che il loro romanzo è stato pubblicato. Per questi un piccolo editore va benissimo.

@tasso barbasso:

Avevo capito, dicevo invece che non era corretto parlare di pubblicità negativa e positiva mettendole sullo stesso piano.

#1.640 Comment By Angra On 6 maggio 2011 @ 13:58

Onore a Keller che pubblicava una scrittrice da premio Nobel mentre Newton & Compton preferisce pubblicare merda come La Profezia di Arsalon, ma resta il fatto che Keller vende poco, altrimenti non dovrebbe girare il Trentino in furgone ma se la spasserebbe con le puttane in qualche posto esotico.

Non si sta parlando di qualità, ma del fatto (mi scuso ancora con tutti gli altri per l’ovvietà) che gli editori piccoli vendono meno, molto molto meno di quelli grossi. Se non siamo d’accordo su questo, pazienza.

#1.641 Comment By Alberello On 6 maggio 2011 @ 16:43

@tasso
Pardon, hai perfettamente ragione, ho scambiato il termine occulta con indiretta. ‘^^
La vecchiaia avanza, il cervello si fonde con il tempo. xD Questo capita a non rileggere il commento. -.-

#1.642 Comment By Monica Montanari On 6 maggio 2011 @ 16:47

Il Miroir de simples ames è un manoscritto del quattrocento conservato alla Riccardiana di Firenze, rieditato in anastatica con trasposizione a fronte che riproduce gli stilemi di una begarda arsa nel quattordicesimo secolo ma sfronda le ripetizioni tipiche del testo destinato alla lettura orale. Venderne 30 copie l’anno DOPO 10 ANNI dalla pubblicazione e averne vendute 700 copie totali, è un ottimo risultato.
Ho precedentemente già affermato che i numeri della narrativa popolare sono ben altri. Vai a rileggere i post precendeti e affianca gamberetta su per il condominio; ti consiglio di portare il kalasnikov perchè i vicini potrebbero non essere entusiasti di acquistare un’opera che regalata è stata distribuita in 300 copie in un anno.

PS. Non credo che Keller giri più in furgone dopo che la Muller ha vitto il Nobel.

#1.643 Comment By Monica Montanari On 6 maggio 2011 @ 16:53

Correggo, dicevi 3000 copie all’anno distribuite gratuitamente in E-book. Bè di per sé questo è un buon risultato e magari foriero di maggiori fortune. Il tempo lo dirà.

#1.644 Comment By Monica Montanari On 6 maggio 2011 @ 17:37

Senti Agra, un’ultima cosa poi davvero la pianto lì: questi autori tanto snobisticamente definiti in cerca di gloria presso amici e parenti, presso di noi non ci sono. Nella collana di narrativa fantasy, pubblichiamo solo sotto pseudonimo, con l’eccezione di Giusy De Nicolo proprio per gli aspetti Maistream del suo lavoro. Pensa: vendono poco e neppure col proprio nome. Chissà perchè non mettono on line il loro bell’e-book gratuito, masochismo?

#1.645 Comment By GiD On 6 maggio 2011 @ 22:23

@Monica

A rischio di finire in Fogna, visto che ti vedo ben disposta al dialogo voglio chiederti una cosa che avrei voluto chiedere a decine di piccoli editori…

Non credi che bisognerebbe spendere un minimo di attenzione (e di soldi) anche nella presentazione dei romanzi pubblicati e della stessa casa editrice?
Ho visto il sito della tua casa editrice e le copertine dei vostri romanzi. Senza voler offendere nessuno, si vede che dietro c’è un lavoro grafico di livello amatoriale. Parlando in particolare del sito, ho visto semplici blog dieci volte più professionali.
Davvero, senza cattiveria, credo che questa superficialità riguardo la presentazione finisca per mortificare l’immenso lavoro che c’è dietro un romanzo, nonché la professionalità della casa editrice…

#1.646 Comment By Angra On 7 maggio 2011 @ 09:18

Chissà perchè non mettono on line il loro bell’e-book gratuito, masochismo?

Non so, ma puoi chiederlo a loro. Posso girarti la domanda su tutti quelli che mettono on-line il loro bell’ebook gratuito: perché non si rivolgono a un piccolo editore?

Una precisazione: non c’era snobismo in quello che ho detto. Volersi fregiare del titolo di autore pubblicato è un fatto di vanità perfettamente lecito che non fa male a nessuno. Agli antipodi, anche il voler raggiungere il massimo numero di lettori possibile a costo di non gradagnarci niente è un fatto di vanità. Personalmente preferisco avere dei lettori, ma ciascuno fa un po’ come gli pare.

#1.647 Comment By dr Jack On 7 maggio 2011 @ 12:45

Chissà perchè non mettono on line il loro bell’e-book gratuito, masochismo?

Spesso l’autore medio spera in soldi facili o crede che essere pubblicato sia sinonimo di “onore e gloria”!
Sono cazzate rimaste in vigore dal pleiozoio e portate avanti dai dinosauri case editrici.

Ma vendere in sè non è un reato.

L’importante è non fregare il lettore e offrire i prezzi onesti, come quelli che stanno proponendo persone come Konrath (o come anche Alex Mcnab).

Poi, come dice Angra, dipende a cosa punti.

#1.648 Comment By Monica Montanari On 8 maggio 2011 @ 01:57

I miei fantasy sono fuori a euro 9,80 e ordinando tramite carta faccio pagare 1 solo euro di spese di spedizione. Sopra i 15 euro di ordine spedisco gratis. La gran parte dei romanzi sta tra le 350 e le 400 pagine da 2000 battute. Le copertine sono a colori e plastificate. La grande attenzione all’editing non è accompagnata da altrettanta cura nella correzione di bozze. Nei nostri libri ci sono refusi. Sono abbastanza onesta?

Ripeto i miei autori firmano con pseudonimo proprio per scremare l’autore in cerca di gloria e puntare sugli scrittori che vogliono seriamente cimentarsi con la capacità di raccontare e avvincere il lettore.

Qua non ci sono dinosauri, in compenso gli insulti gratuiti abbondano.

#1.649 Comment By Pen² On 8 maggio 2011 @ 07:57

@Monica Montanari

in una sola intervista hai dichiarato che:

- la vostra casa editrice prima si occupava solo di testi religiosi, e siete passati ad altro per “recuperare l’immaginario religioso di area occidentale in un momento di fascinazione popolare per le visioni orientali e amerinde.”. E perché era più remunerativo.

- consideri il vampiro edward di twilight più eccitante del vampiro di coppola.

- “Ben venga l’accesso alla scrittura. Che ci siano tanti libri in giro è segno di buona salute.”

oltretutto ti hanno bannato da wikipedia perché mandavi spam ad altri utenti con pubblicità alla tua casa editrice, e ti hanno cancellato più volte la pagina dedicata ad essa: “La pagina che hai inserito verrà rimossa perché considerata promozionale. Wikipedia è un’enciclopedia.”

considerando l’insieme, probabilmente sei qui per promuore la parola di cristo o la tua casa editrice, quindi per me ciò che scrivi vale meno di un rutto

#1.650 Comment By dr Jack On 8 maggio 2011 @ 12:43

Qua non ci sono dinosauri, in compenso gli insulti gratuiti abbondano.

Se intendi “insulti nei tuoi confronti” sei un po’ esagerata.

In ogni caso la questione dello pseudonimo a me è sempre sembrata uno spaurcchio (anche prima di internet).

Per il resto apprezzo di più i soggetti che vendono libri a prezzi attorno agli euro 2,50 o meno.
Non sto dicendo di vendere solo l’ebook, sia chiaro. Ma nel 2011 sarebbe giusto e corretto, se non addirittura doveroso, offrire questa opzione.

Infine ritengo la auto-pubblicità l’equivalente dello spam e quindi un errore di marketing (tranne quando richiesta specificamente). Ma è un male minore.

#1.651 Comment By Alberello On 8 maggio 2011 @ 15:52

Ringrazio Pen² per il suo commento. Ed io che avevo dato massima fiducia senza controllare. Sono stato ingenuo e lo ammetto. È per colpa di persone come Monica che odio un po’ di più gli esseri umani oggi.

- la vostra casa editrice prima si occupava solo di testi religiosi, e siete passati ad altro per “recuperare l’immaginario religioso di area occidentale in un momento di fascinazione popolare per le visioni orientali e amerinde.”.

Dimmi, è valsa la pena vendere l’anima e perdere la faccia per un po’ di pubblicità?

- consideri il vampiro edward di twilight più eccitante del vampiro di coppola.

Queste rivelazioni rispondono a diversi dubbi:

Nella collana di narrativa fantasy, pubblichiamo solo sotto pseudonimo,

Perché gli autori si vergognano di ciò che scrivono.

Chissà perchè non mettono on line il loro bell’e-book gratuito, masochismo?

No, bisogno di soldi. Non che ci sia niente di male, ma è giusto chiamare le cose con il proprio nome.

Qua non ci sono dinosauri, in compenso gli insulti gratuiti abbondano.

Alla Luce di tutto questo, dinosauro è l’epiteto meno offensivo che mi sia venuto in mente da rivolgerti. Cerca epiteto sul dizionario, dove si trova anche machiavellico.
Usiamolo per esempio in una frase: “Monica Montanari è una persona machiavellica.”

Io non so chi tu sia, io mi sono firmata con nome e cognome a testimonianza della mia buona fede.

La TUA fede non ha niente di buono. Amen.

Tra l’altro oggi è la festa della Mamma degli Editori (che è sempre in cinta). Un caso? No, è Dio che ha un infinito senso dell’umorismo ed io gli voglio bene quando mi fornisce questi agganci per le battute.

#1.652 Comment By Il Guardiano On 8 maggio 2011 @ 22:23

Dimmi, è valsa la pena vendere l’anima e perdere la faccia per un po’ di pubblicità?

Vabbe, non c’è bisogno di usare toni da Baionette.
Ok che spammare non è bello, ma è un “peccato” minore.

Alla Luce di tutto questo, dinosauro è l’epiteto meno offensivo che mi sia venuto in mente da rivolgerti. Cerca epiteto sul dizionario, dove si trova anche machiavellico.
Usiamolo per esempio in una frase: “Monica Montanari è una persona machiavellica.”

Alla luce di cosa? Manco fosse una sostenitrice della Troisi :P

#1.653 Comment By Alberello On 8 maggio 2011 @ 23:05

Ok che spammare non è bello, ma è un “peccato” minore.

Spammare pubblicità è come la pirateria. Si inizia con quello e poi si passa direttamente al furto d’auto. Certe cose bisogna stroncarle sul nascere ed instillare il senso di colpa. C’è un girone infernale apposta.

Alla luce di cosa? Manco fosse una sostenitrice della Troisi :P

Lol, è vero che non siamo a quei livelli, ma sta tizia prima vendeva scritture religiose, poi si è accorta che tirava di più il fantasy e si è messa a vendere quello adducendo come scusa che serve per “recuperare l’immaginario religioso di area occidentale in un momento di fascinazione popolare per le visioni orientali e amerinde.”

Come se fosse solo oggi che gli orientali o i nativi americani affascinano, massù, ma per piacere. Anche io vendo droga nelle scuole per recuperare l’immaginario religioso di area occidentale in un momento di fascinazione popolare per i prodotti colombiani e giamaicani.

Il secondo peccato è stato quello di insozzare wikipedia con pubblicità non voluta spacciandola per una pagina enciclopedica. Sarebbe come leggere la Bibbia e trovare un versetto che recita: “lo diede ai suoi discepoli e disse: prendete, e bevetene tutti: questo è il calice della Coca-Cola”

E terzo, non meno grave di tutto il resto, ha usato un aggettivo come un nome travisandone completamente il senso, dopo aver fatto la sviolinata sul lavoro di Editing fatto da lei. La figura di merda più grande dopo il tenore di Torino.

Senza contare la spocchia dicendo: “Io adesso ti prenderei a calci nel sedere e ti spedirei a vendere ai tuoi cazzo di condomini 700 volumi di stramaledettissime fotocopie.” Vorrei capire se intende usare uno stivale del fascio o il tacco 12.

E poi la chicca finale: “Senti ragazza, sono stracontenta che tu sia tornata così posso tornare a dirti, che seppur in modo brillante, scrivi una marea di sciocchezze sull’editoria. In particolare l’editoria piccola ma seria.”

Se questa è l’editoria piccola, MA SERIA, mi immagino che risate si faranno nelle altre. LOL Rido per non piangere.

#1.654 Comment By Zave On 9 maggio 2011 @ 02:28

@Alberello:
non credo che siano i soldi a far pubblicare con un piccolo editore invece che gratis su internet, ma solo il senso di riconoscimento che si prova ad essere pubblicati.
secondo i numeri forniti da monica montanari i suoi autori si prendono il 10% del prezzo di copertina (percentuale altina direi ma fidiamoci) e i libri vengono venduti a 9.80€.
questo significa 98 centesimi a copia venduta, diciamo un euro per comodità.
prendendo in considerazione un caso di successo che riesca a vendere 700 copie in un anno, sono 700€. nemmeno 60€ in al mese…
e questo per i casi migliori, visto che da quanto detto dalla stessa monica montanari anche vendere 300 copie è un buon risultato.
per gli anni successivi, prendendo per buona la stima di 30 copie all’anno, sono 30€. 2.5€ al mese.
c’è poco da diventare ricchi, considerando il tempo che uno deve impiegare per scrivere un romanzo.

@Monica Montanari:

toni a parte, io non capisco una cosa:
dici che salvo casi eccezionali per l’editing di un romanzo impieghi attorno ai 6 mesi.
mi sembra davvero poco credibile.
se di un fantasy di successo ne vendete 700 copie in un anno e diciamo 1000 in tutto sono 9800€ lordi di incasso.
di questi 980 vanno all’autore quindi ne rimangono 8820.
da questi vanno levati tutti i costi e tasse varie, non faccio stime ma penso sia una bella fetta.
e sottolineo di nuovo che questo è l’incasso per uno dei maggiori successi, per un romanzo che arriva a vendere solo 300 copie non si incassano nemmeno 3000€ lordi, da cui va ancora scalcolata anche la percentuale dell’autore.
se le cifre sono queste non vedo proprio come vi possiate permettere di tenere una persona per 6 mesi a fare l’editing di un romanzo.
certo, a meno che con 6 mesi non si intenda impiegarci 6 mesi perché ci si dedica un’ora alla settimana…

#1.655 Comment By Angra On 9 maggio 2011 @ 08:19

@Zave:

Discutere con un editore, specialmente quando si tratta di trovare coerenza fra sue dichiarazioni, dati e cifre nel crudele Mondo della Realtà, è come cercare di agguantare un’anguilla insaponata.

Esempio (vero):

- Questi imbecilli di aspiranti autori ci mandano montagne di spazzatura!
- Cazzo ti lamenti? Hai pubblicato una merda come Bryan di Boscoquieto, ora è legittimo che chiunque si senta più meritevole di pubblicazione del Ghirardi.
- Aaaaah, bravo! Si fa presto a parlare quando non si rischia niente! Io ho i conti da far quadrare, le bollette da pagare!

L’argomento del discorso salta come i delfini all’acquario di Riccione, impossibile stargli dietro.

@Alberello: ^____^

#1.656 Comment By Alberello On 9 maggio 2011 @ 18:15

Mi veniva in mente la moglie del reverendo Lovejoy linkata da Alberello sul blog del Duca.

A grande richiesta lo metto anche qui. Purtroppo non ho potuto mettere quello in italiano perchè sono andato a ricercarlo dal link del blog del Duca, ma “misteriosamente” è stato rimosso da youtube. Qualcuno deve aver pensato troppo ai bambini!

Comunque sono tutti comunisti con i soldi degli altri, così come sono tutti ricchioni con il culo degli altri, così come pensano tutti ai bambini, ma non ho mai visto questo tizio di nome Gramellini in un reparto di oncologia infantile.
Magari se ci pensassero un pò di meno e si adoperassero un pò di più eviteremmo un sacco di seghe mentali a beneficio di quelle fisiche.

La cosa ironicamente amara è che negli States questi sono personaggi dei cartoni animati, qui invece vanno in TV da Fazio in prima serata, yo.

E per concludere vi offro un ciliegina sulla torta impagabile, la festa del pene in Giappone. Notate nel video come essi abbiano la statua peniforme da portare in giro così come noi portiamo la Madonna in alcune feste popolari. E notate il bambino a 0.47.

I giapponesi sono proprio delle bestie retrograde. Noi qui, giustamente, ci lamentiamo della violazione della dignità della donna, mentre lì le donne ci tengono a farsi fotografare davanti a simboli fallici. Noi ci lamentiamo che nessuno pensa ai bambini, costretti a vedere pornografia ed altre oscenità mentre cerchiamo stoicamente di convincerli che si nasce sotto il cavolo o dalle api, mentre loro li costringono (guardate quel bambino come è chiaramente schiavizzato e triste) a partecipare a manifestazioni di stampo orgiastico.

Terribile, terribile, la mia coscienza non dorme più serena la notte. Come è possibile che questi musi gialli riescano a contrastare l’immaginario religioso di area occidentale.

PENE GIGANTE 1.
GESù CRISTO 0.

Palle al centro.

@Angra: :** ^_-

#1.657 Comment By Tapiroulant On 9 maggio 2011 @ 23:30

I giapponesi sono proprio delle bestie retrograde. Noi qui, giustamente, ci lamentiamo della violazione della dignità della donna, mentre lì le donne ci tengono a farsi fotografare davanti a simboli fallici. Noi ci lamentiamo che nessuno pensa ai bambini, costretti a vedere pornografia ed altre oscenità mentre cerchiamo stoicamente di convincerli che si nasce sotto il cavolo o dalle api, mentre loro li costringono (guardate quel bambino come è chiaramente schiavizzato e triste) a partecipare a manifestazioni di stampo orgiastico.

Ferma restando la gioia che i totem fallici giappi sempre mi regalano, bisogna dire che anche i giapponesi hanno i loro problemi.
Tipo quella ridicola censura che c’è nella metà degli hentai (sì, mi sto riferendo a quella sottile sbarretta orizzontale), mi spiegate a che serve? O il pixellaggio nei porno.

E poi c’è questa brutta cosa del terrore nel contatto umano, e adesso i giovani giapponesi non vogliono più fare sesso.
Sono un grande popolo, però diamine, sono anche un popolo di nevrotici… :(

#1.658 Comment By Monica Montanari On 9 maggio 2011 @ 23:39

Wikipedia ha una voce “editori italiani”, se non cita una casa editrice attiva da oltre 10 anni dà un’informazione incompleta.
Wikipedia nel momento in cui dà riscontro a case editrici non più blasonate della mia e omette la mia, fa qualcosa che mi danneggia.
Detto questo Wikipedia fa un ottimo servizio a tutti di cui beneficio come ogni utente.
Conoscendo però le case editrici che la hanno una voce dedicata, mi è venuto qualche legittimo sospetto.
Mi assumo completamente la responsabilità di aver provato a inserire la voce e di aver chiesto spiegazioni.
Questo non c’entra nulla con lo spam.

La mia intervista è on line né La stamberga dei lettori. Potrete avvedervi che non ho mai affermato di pubblicare storie di vampiri per recuperare la fascinazione popolare per le culture amerinde!.

Me lo ricordavo diverso questo blog. Vi avevo difeso appassionatamente Twilight o meglio le ragazzine bollate come “bimbeminchia”. Mi era sembrato popolato da gente poco generosa ma di buoni studi. Mi ero sbagliata.

#1.659 Comment By Alberello On 10 maggio 2011 @ 01:00

Wikipedia ha una voce “editori italiani”, se non cita una casa editrice attiva da oltre 10 anni dà un’informazione incompleta.

Anche io sono attivo da 26 anni come essere umano, eppure non sono su wikipedia. La mia vita è irrilevante per il prossimo, pertanto non è un’informazione “enciclopedica”.

Wikipedia nel momento in cui dà riscontro a case editrici non più blasonate della mia e omette la mia, fa qualcosa che mi danneggia.

Wikipedia è un servizio gratuito e privo di fini speculativi. Se tu pensi che essa privilegi altre case editrici e non è oggettiva rispetto alla tua, devi rivolgerti ad un avvocato e presentare un esposto in tribunale, non rompere il cazzo alla gente che si sbatte gratuitamente per tenerla aggiornata.

Conoscendo però le case editrici che la hanno una voce dedicata, mi è venuto qualche legittimo sospetto.

Qui hai ragione, tutti gli editori sono senza scrupoli e venderebbero la propria Mamma per avere una pagina su wiki… ops scusa! Mi ero dimenticato che sei un editore, Boccaccia mia. ‘^^

Questo non c’entra nulla con lo spam.

No certo, ma si aggiunge alla tua fedina penale via web. Ogni cosa che fai in rete rimane registrata. E quando tenti di pubblicizzare spammando un romanzo di sterco di capra, ecco che magicamente gli utenti si chiedono: “Ma questa tizia che va cianciando di lauree in scienze politiche e lavori giornalistici, merita davvero la mia attenzione? Vediamo qual’è il suo passato.” E se il tuo passato non piace all’utenza, la tua credibilità finisce nello scarico del cesso insieme a tutta la pubblicità indiretta. Lo so, è una realtà crudele. Era più bello di persona quando potevi vantarti al bar con gli amici di esserti fatto 100 donne di etnie diverse e la gente ti credeva. Questa è libertà d’informazione, quella vera.

Al che tu potresti dire: “Ah, allora giudichi una persona solo in base al suo passato! Ignorante!” No, già il passato non era roseo, poi ti sei PRESENTata con spocchia semi-insultando e hai pestato una merda grossa come una casa sbagliando un termine di lingua italiana. E già questo sarebbe terribile per un editor normale. Ma tu hai sbagliato proprio su Machiavelli.

“Machiavelli è inoltre considerato il fondatore della scienza politica moderna.” (la prezzolata wikipedia) Sbagliare per un editor laureata in scienze politiche un termine sul fondatore della scienza politica moderna, è stato come vincere la lotteria senza aver giocato il biglietto. Non era facile, hai tutta la mia stima.

Me lo ricordavo diverso questo blog. Vi avevo difeso appassionatamente Twilight o meglio le ragazzine bollate come “bimbeminchia”. Mi era sembrato popolato da gente poco generosa ma di buoni studi. Mi ero sbagliata.

Povera cucciola. *__* E dire che mi avevi quasi convinto quando dicesti:

“Non gioco più, allora non siamo più amiche” ? :
Come fai a ritrarti davanti a un’esplosione di rabbia quando sei la prima a sparare a zero contro tutto e tutti con questo blog?

Tu sei arrivata a spada tratta convinta delle tue posizioni e hai inferto affondi e stoccate scoprendoti in difesa nella retorica. E adesso solo perché la situazione si mette male, accusi i tuoi interlocutori di cattivi studi? Quando tu scrivi:

La mia intervista è on line né La stamberga dei lettori.

Si scrive senza accento: La mia intervista è on line ne: “La stamberga dei lettori”. I miei genitori erano entrambi operai e di realtà contadina. Per me le lauree contano come la carta bianca per Totò.

#1.660 Comment By Zave On 10 maggio 2011 @ 09:23

bello come ignori quello a cui non vuole rispondere…

#1.661 Comment By Monica Montanari On 10 maggio 2011 @ 11:52

Ragazzi parlate come gli invasati di una setta.
La vostra tesi è che tutta l’editoria fa schifo e pertanto se non pubblicano libri che vi auguraste venissero pubblicati, è perfino meglio così. Mi sembrava utile informarvi che esistono case editrici che pubblicano con serietà: royalties, distribuzione, prezzi contenuti, editing accurato. E rischiando pubblicano anche testi bellissimi come Porcaccia un vampiro ma che per la loro atipicità rappresentano un rischio economico. Ho dato delle informazioni perché e lo ripeto dite una montagna di sciocchezze parlando di cose che non conoscete. A partire da Gamberetta che per amore di invettiva giunge a fare affermazioni indiscriminate e perciò non vere.
A cosa devo rispondere? Sugli svarioni? Sull’aspetto del mio sito e sulle copertine? Sul tacco e o stivale con cui prenderei a calci metaforicamente Gamberetta? Non comincerò certo a fare il controllo ortografico ai miei post. Ogni tanto ci scappa l’errore e MACCHIAVELLICA con due “c”, o né con l’accento dove non ci va, non sono i primi e non saranno certo gli ultimi. Il mio modo di esprimermi è sotto gli occhi di tutti, se non risulta adeguato ho qualche dubbio su chi lo valuta. Parimenti gli aspetti grafici sono a disposizione e chiunque può vedere e giudicare. Non saranno certo le mie parole a fargli cambiare idea,
Quanto alla fedina su internet ?. Tirando le somme troverete che sono un kamikaze. Mi contrappongo a viso aperto anche dove so di essere in posizione di debolezza o minoranza come in questo caso. Le risposte che ho ricevuto da Wikipedia dimostrano solamente quanto siano arroganti e maleducate, così si può dire di molti interventi qui.
Altre questioni su cui non ho risposto?
Ah! Non so chi diceva che non posso impiegare mesi per un editing. Raggiunge un’autrice fantasy di Mamma editori e chiedete conferma. Oppure guardate il lavoro che viene fatto sul nostro forum, scoprirete che ogni lavoro viene esaminato e revisionato non solo da me ma da tutte le autrici che fanno parte del nostro gruppo di scrittura. È un modo nuovo di pubblicare, molto democratico, aperto, trasparente dove tutto è on line. A cominciare dai limiti delle vendite, per continuare sulla scarso introito delle royalties. A proposito ha ragione chi diceva che il 10% gli sembra un po’ altina, l’amministratore mi conferma che sul fantasy paghiamo l’8%.
Diciamocela tutta allora, qui c’è gente che vorrebbe essere pubblicata e non ci riesce, io e il mio intervento giungiamo a rompere l’idillio in cui ci si conforta nella malasorte, che il destino sia cinico e baro. In breve siamo alla pia illusione del genio incompreso. Avete la bava alla bocca, asciugatevela e chinate il gobbone sulla tastiera. Quando avrete scritto qualcosa di buono troverete chi ve lo pubblica. Magari anche io, che mi batto quotidianamente con le strettoie di una distribuzione oligopolista con le librerie che chiudono, con i lettori che hanno sempre meno soldi da spendere.

#1.662 Comment By Angra On 10 maggio 2011 @ 13:47

La vostra tesi è che tutta l’editoria fa schifo e pertanto se non pubblicano libri che vi auguraste venissero pubblicati, è perfino meglio così.

Il mio modo di esprimermi è sotto gli occhi di tutti, se non risulta adeguato ho qualche dubbio su chi lo valuta.

Brava, gliele hai proprio cantate a ‘sti quattro ‘gnorantoni.

#1.663 Comment By Alberello On 10 maggio 2011 @ 14:55

Ragazzi parlate come gli invasati di una setta.

La differenza è che le sette cercano nuovi adepti, qui si cazzeggia in allegria, gente che viene, gente che va, nessuno è obbligato a credere a nulla. ^_^

La vostra tesi è che tutta l’editoria fa schifo

Magari non è così, ma dovrebbero mandare persone più credibili per le public relations. ^_^

pertanto se non pubblicano libri che vi auguraste venissero pubblicati, è perfino meglio così.

Io non mi sono mai augurato in vita mia che pubblicassero: “Porcaccia, un vampiro!” Giuro. La potrei quasi considerare diffamazione, lol.

E rischiando pubblicano anche testi bellissimi come Porcaccia un vampiro ma che per la loro atipicità rappresentano un rischio economico.

Ma non è bellissimo! Magari c’è anche a chi piace, per carità, d’altronde c’è anche chi pratica coprofagia!

Non comincerò certo a fare il controllo ortografico ai miei post.

Questo è il problema che non vuoi vedere. Tu sei in questo momento rappresentante che vende un prodotto, nonché editor. Nel momento in cui i tuoi commenti scritti contengono errori, i possibili clienti sono scettici sulla qualità. Tu pensa un attimo di essere in ospedale e trovi me che ti devo assistere e mi vedi arrivare con la divisa sporca di macchie di sugo oppure quando parlo scambio la tibia con l’omero e tu lo sai e te ne accorgi.

Inoltre una persona che svolge con vera passione il suo lavoro sviluppa l’inevitabile deformazione professionale. Quando io vedo una medicazione penso: “Chissà che tipo di ferita c’è sotto” anche se non sono sul lavoro. Un editor professionale che mi dice: “Ao, io so n’editor co li controcojoni, nun sto mica qui a perde tempo con 4 burini per coregere la mia ortografia, burp!”
Ai miei occhi può andare a vendere frutta al mercato. Titoli o non titoli.

se non risulta adeguato ho qualche dubbio su chi lo valuta.

Sei liberissima di avere tutti i dubbi che vuoi su chi lo valuta, io ho semplicemente applicato le regole della grammatica. Se non ti fidi di me, chiedi agli accademici della Crusca. ^_^

Le risposte che ho ricevuto da Wikipedia dimostrano solamente quanto siano arroganti e maleducate, così si può dire di molti interventi qui.

Lol. Su wikipedia ti hanno fornito link, ti hanno salutato, ti hanno augurato buon lavoro e hanno pure messo faccine. Se quelle sono risposte maleducate, vivi in Bambagialand. E per quanto riguarda qui, l’unico stronzo sono io. Gli altri sono buoni.

Diciamocela tutta allora, qui c’è gente che vorrebbe essere pubblicata e non ci riesce, io e il mio intervento giungiamo a rompere l’idillio in cui ci si conforta nella malasorte, che il destino sia cinico e baro. In breve siamo alla pia illusione del genio incompreso. Avete la bava alla bocca, asciugatevela e chinate il gobbone sulla tastiera. Quando avrete scritto qualcosa di buono troverete chi ve lo pubblica. Magari anche io, che mi batto quotidianamente con le strettoie di una distribuzione oligopolista con le librerie che chiudono, con i lettori che hanno sempre meno soldi da spendere.

Rage time! Veramente molta gente è qui perché ha letto della merda in giro e si è chiesta: “Ma sono l’unico a pensare che sia merda? Sono davvero io quello sbagliato?” E poi ha scoperto questo rifugio per lettori smarriti nell’isola che non c’è. Altri sono giunti qui perché amano il cinismo gamberettiano. C’è chi è qui per la compagnia e le donne. C’è chi è qui perché non ha vita sociale. C’è chi è qui per indagini di mercato. C’è chi è qui per imparare qualcosa al di fuori dei “Buoni Studi” che gli hanno rovinato il cervello. Ed infine si, c’è anche qualche invidiosone che non viene pubblicato e sfoga il suo rage spalando sterco sul lavoro altrui. Ma nello schema a torta generale, è una minima parte.

Ossequi, Contessa.

#1.664 Comment By A Game Of You On 10 maggio 2011 @ 15:26

Oppure guardate il lavoro che viene fatto sul nostro forum, scoprirete che ogni lavoro viene esaminato e revisionato non solo da me ma da tutte le autrici che fanno parte del nostro gruppo di scrittura. È un modo nuovo di pubblicare, molto democratico, aperto, trasparente dove tutto è on line.

Oddio. Rabbrividisco. o_o Da quando l’editing è democratico? Cristo, è il tuo fottuto lavoro, si presuppone che tu sia in grado di farlo da sola. E’ come se io che non capisco un acca di medicina mi metto a commentare dicendo “eh secondo me questa è..”. Finirei di certo per dare consigli erronei. Lo stesso per gli autori, sono autori, non editori. Che senso ha tutto ciò?

Quando avrete scritto qualcosa di buono troverete chi ve lo pubblica. Magari anche io, che mi batto quotidianamente con le strettoie di una distribuzione oligopolista con le librerie che chiudono, con i lettori che hanno sempre meno soldi da spendere.

Tranquilla, se mai scriverò qualcosa penso proprio che non verrò a pubblicare da te =)

#1.665 Comment By Mauro On 10 maggio 2011 @ 17:41

Monica Montanari:

Non so chi diceva che non posso impiegare mesi per un editing. Raggiunge un’autrice fantasy di Mamma editori e chiedete conferma

Non ricordo chi fosse, ma la spiegazione richiesta è come si possono coniugare un editing di sei mesi/libro con la pubblicazione di svariati testi all’anno: significa che ne rivedi due all’anno e avete altri N editor? o che il numero di ore/giorno dedicate al singolo libro in quei sei mesi è in realtà basso?

Le risposte che ho ricevuto da Wikipedia dimostrano solamente quanto siano arroganti e maleducate

Ti hanno indicato le motivazioni per cui la pagina non era adatta a Wikipedia; dove sono stati arroganti e maleducati?

Alberello:

E per quanto riguarda qui, l’unico stronzo sono io. Gli altri sono buoni

Potrei quasi sentirmi offeso.

#1.666 Comment By DagoRed On 10 maggio 2011 @ 19:09

Cioè, ma se anche Gamberetta ha smesso di darle corda tipo 5 giorni fa, voi perchè continuate a discuterci?

#1.667 Comment By Il Duca Carraronan On 10 maggio 2011 @ 19:25

@DagoRed
Sei proprio insensibile!
Se nessuno nutrisse i troll, come potrebbero sopravvivere? Nutrirli è necessario per garantire un web inquinato e inutile, in cui chi vuole discutere nell’unico modo possibile (ovvero dopo aver studiato ed essersi informato, che non vuole dire leggere un libro, non capirne il contenuto e poi citare a pappagallo) verrà invogliato a non farlo.
Una Idiocracy nella sua migliore espressione, un obiettivo di web-spazzatura che bisogna perseguire con un piatto di minestra offerta ai troll dopo l’altro.

#1.668 Comment By DagoRed On 10 maggio 2011 @ 20:13

Hai ragione, Duca, scusa. E’ che non ho considerato il fattore N: la nabbanza.

#1.669 Comment By Il Guardiano On 10 maggio 2011 @ 20:41

@Montanari.
Vabbe…con quell’intervento ti sei giocata tutto il rispetto che hai, ipoteticamente, guadagnato.
E non posso che dire ad Alberello: Vai, bravo così.

#1.670 Comment By Gamberetta On 10 maggio 2011 @ 21:03

@Monica Montanari. Ha insultato qui e altrove me e gli altri commentatori, perché non la pianti di intervenire? Hai fatto pubblicità alle schifezze che pubblichi a sufficienza, adesso puoi anche tornare da dove sei venuta. Non c’è nient’altro di cui parlare, devi solo prendere e andare a rompere le scatole da un’altra parte. Sei sotto il livello minimo di competenza richiesto per qualunque tipo di discussione.

@Albarello.

[...] qui si cazzeggia in allegria, gente che viene, gente che va [...]

No, qui non si cazzeggia, se la pensi così ti invito a entrare a far parte del gruppo della gente che va.

@Mauro.

Non ricordo chi fosse, ma la spiegazione richiesta è come si possono coniugare un editing di sei mesi/libro con la pubblicazione di svariati testi all’anno [...]

No, non era questo il problema. D’altra parte perché dovresti leggere i commenti precedenti prima di aggiungere il tuo?

@tutti. Non mi sento “sola”. Commentate solo se vi rendete conto di fornire un contributo intelligente e/o interessante. E poi appunto non state dietro a tutti i troll che passano, così danneggiate chi legge gli articoli e cerca materiale utile anche nei commenti.
Se una viene qui spacciandosi per editor, posta un incipit di merda dichiarandolo “grandissimo fantasy”, fa pubblicità ad altre schifezze, non c’è molto di cui discutere. Perché la tizia in questione o è clueless o è in malafede, in entrambi i casi una manciata di commenti non le faranno cambiare atteggiamento.
E se proprio non resistete, andate a fare casino al forum della tizia. E che diavolo.

#1.671 Comment By Alberello On 10 maggio 2011 @ 22:30

E non posso che dire ad Alberello: Vai, bravo così.

Ho vinto!!!!

Basta cazzeggio, devo diventare un bambino vero. Scherzi a parte, ho imparato molto dagli articoli di questo blog e dai manuali segnalati, li sto divorando uno dietro l’altro. Ringrazio chiunque abbia contribuito a questo insieme di conoscenze preziose.

Solo che a volte compaiono questi personaggi da cartone animato e non resisto! Mi viene voglia di giocarci! Mi ricordano la mia infanzia, sono come Ercolino sempre in piedi! Tu gli tiravi un pugno e questo non si abbatteva mai, tornava su a sfidarti! I troll sono uguali, tu li colpisci e loro niente, tornano più convinti di prima.

Devo solo resistere dal dargli corda… per impiccarsi da soli. Ce la farò promesso, inizierò a frequentare un gruppo di auto-aiuto per uscirne.

#1.672 Comment By Mauro On 11 maggio 2011 @ 17:31

Gamberetta:

non era questo il problema. D’altra parte perché dovresti leggere i commenti precedenti prima di aggiungere il tuo?

Li ho letti, semplicemente ricordavo male. Errore mio.

#1.673 Comment By Tapiroulant On 12 maggio 2011 @ 01:12

@Gamberetta:

Volevo chiederti una cosa: sei ferrata su Poul Anderson?
Avevo voglia di leggere della sana space-opera ambientata su pianeti fisicamente bizzarri (non-Earthlike planets), e avevo letto in giro che Anderson sarebbe uno dei migliori autori di sf specializzati in questo tipo di ambientazione. Il problema è che ha prodotto una bibliografia sconfinata, e non so da cosa cominciare!
Quindi la domanda è: sapresti consigliarmi qualche suo romanzo di questo tipo?

Oh beh, in realtà mi vanno bene anche titoli di altri autori, purché di questo tipo e scritti decentemente^^’ Non sopporto più quel modo di scrivere alla Clarke, che più che un romanzo sembra il riassunto di un romanzo ._.

#1.674 Comment By Gamberetta On 12 maggio 2011 @ 20:45

@Tapiroulant. Di Poul Anderson ho letto alcuni romanzi, i miei preferiti sono Tau Zero e Crociata Spaziale che però non rientrano nel criterio “space opera su pianeta fisicamente bizzarro”. Inoltre non saprei dire se sono scritti bene, li ho letti troppo tempo fa.

Comunque un classico di space opera con pianeta alieno fisicamente bizzarro è Dragon’s Egg di Robert Forward.

#1.675 Comment By Tapiroulant On 13 maggio 2011 @ 09:12

Me li segno tutti e tre, grazie^^

#1.676 Comment By Daniele On 14 maggio 2011 @ 13:13

@ Tapiroulant
A costo di rischiare l’off topic, di Poul Anderson ti consiglio Operazione caos. Ricorda un po’ Anonima Stregoni di Heinlein: magia quotidiana praticata come scienza, anche a livello consumistico (il protagonista è un lupo mannaro attore – Rin Tin Tin etc.) ed è molto divertente e scorrevole. I più maliziosi possono apprezzare le battute sui requisiti femminili per cavalcare un unicorno, ritornano un paio di volte…
Ma lo ammetto, magia a parte è decisamente “Earthlike”, con l’eccezione della parte finale su un altro piano – anche questo richiama molto il romanzo di Heinlein

#1.677 Comment By DagoRed On 14 maggio 2011 @ 15:06

Ho appena letto questo vecchio articolo del Messaggero:

E’ l’ultima frontiera del trash in letteratura: prendere un classico della narrativa del XIX secolo, modificarne la trama e mettere sul mercato il libro nella nuova versione. In Usa, patria di questa tendenza, li chiamano “capolavori geneticamente modificati” in grado di offrire ottimi guadagni a editori senza scrupoli. Tra questi si segnala Quirk Books, che ha scelto di dedicare un’intera collana agli ibridi, privilegiando le storie di Jane Austen. E così dopo Orgoglio e pregiudizio e gli zombie, firmato la scorsa primavera da Seth Grahame Smith (seicentomila copie in America, cinquantamila nel Regno Unito), a settembre è in arrivo Ragione e sentimento e i mostri marini di Ben Winters che vedrà le sorelle Dashwood rapite dalla loro casa immersa nella campagna inglese e condotte a forza su un’isola dove si troveranno ad affrontare spaventose creature uscite dalle onde. Secondo il New York Times, Willoughby, il villain del romanzo apparso nel 1811, sarà un gigantesca piovra.
Il successo commerciale di queste operazioni che il quotidiano londinese “Guardian” ha di recente definito senza troppe perifrasi “follie statunitensi” sta scatenando la fantasia di molti editor di piccole case editrici. Dopo Jane Austen sarà il turno di Charles Dickens, le cui trame offriranno lo spunto per vicende horror ispirate al Canto di Natale (il racconto che ha per protagonista l’avaro Scrooge) e a Tempi difficili, e di Robert Luis Stevenson. Il suo L’isola del tesoro verrà “geneticamente modificato” per narrare ancora una volta storie di zombie per la gioia di chi ama l’horror. Le proteste scandalizzate di molti studiosi non hanno prodotto alcun effetto. «Business is business», ha replicato il proprietario di Quirk Books. Insomma, sino a quando questi volumi trash scaleranno le classifiche lui andrà avanti. Per quanto riguarda l’Italia non resta che incrociare le dita, sperando che nessuno tenti di imitarlo “rivisitando” Manzoni o Verga.

E se facessimo lo stesso in Italia?
Immaginate:

Renzo e Lucia assediati in quel braccio del lago di Como da un’orda di milanesi trasformati dalla pestilenza in zombie assassini (naturalmente Lucia è nuda).

Sherlock e Watson che danno la caccia a uno strano e sociopatico scrittore mutante austriaco che un dì si è risvegliato con i poteri di una mosca.

Il vittoriale del vate invaso di notte dai seguaci di Chutlu.

Recanati sconvota dagli orrendi delitti di un perverso maniaco stupratore con la gobba, che rivendica i suoi turpi atti in endecassillabi.

Jacopo Ortis che si risvegli dalla morte tramutato in vampiro.

I ragazzi del libro Cuore dediti a un orrendo culto satanico a base di droga, sesso, e sangue, con Franti che cerca di fermarli.

La contessa Pallavicini stuprata dal cavallo.

Ecc ecc. Secondo voi potrebbe essere una ventata di aria fresca anche nello stantio panorama narrativo nostrano? Oppure è un’idea del cactus?

#1.678 Comment By Andrea On 14 maggio 2011 @ 15:16

@DagoRed: Con Manzoni è stato già fatto, ci sono I promessi morsi.

#1.679 Comment By DagoRed On 14 maggio 2011 @ 15:51

LOL. Non l’avrei mai immaginato. L’hai letto?

#1.680 Comment By Andrea On 14 maggio 2011 @ 16:07

@DagoRed: No, l’ho solo visto in libreria. Credo sia come per Orgoglio e pregiudizio e zombie (di cui ho letto solo recensioni qua e là), con passi identici all’originale e altre cose modificate o aggiunte.
L’idea di rimodernare certi classici non mi sembra malvagia, ma fatto così non ne vedo l’utilità.

#1.681 Comment By dunseny On 14 maggio 2011 @ 20:20

editori trashoni e senza scrupoli? probabilmente, ma io continuo a pensare che la colpa principale delle cagate editoriali come i classici geneticamente modificati sia dei lettori. E’ una teoria impopolare ma così è.
happy sat fever

#1.682 Comment By Alberello On 15 maggio 2011 @ 00:48

Fratello dunseny, anche io dissi in passato che secondo me la qualità di ciò che viene prodotto non dipende solo dagli editori, ma anche da ciò che viene offerto loro. Impopolare come uscita perchè responsabilizza una fetta maggiore di popolazione, trasformando l’immaginario mondo di sole vittime e niente carnefici, in un conglomerato di responsabilità. Si rischia di divenire untori agli occhi del pubblico.

Poniamo che ci siano dei coltivatori di pomodori (gli autori), ci siano i supermercati (gli editori) ed infine ci siano coloro che mangiano i pomodori (i lettori).

Se l’unico tipo di pomodori che vengono coltivati sono marcescenti, per quanto i supermercati si impegnino per avere il meglio, il prodotto standard sarà di livello basso. E se comunque questo sono l’unico tipo di pomodori disponibile, i clienti li mangeranno abituandosi geneticamente con le successive generazioni ad apprezzarli.

Dato però che il pool genetico è sconfinato, nella massa di mangia-marcio, ci sarà sempre un gruppo che si rende conto che si può coltivare meglio (pur non essendo membri della Coldiretti), ecco che allora una “sacca di resistenza” è inevitabile. E quando alla sacca di resistenza vengono forniti strumenti di condivisione come internet essa può allargarsi a macchia d’olio. Navigare e piratare non è mai stato così facile, resistere e scegliere non è più un dramma.

Possibile cambiare le cose? Si, ma difficile per il livello di coordinamento richiesto. I lettori dovrebbero effettuare uno sciopero dell’acquisto lettura, gli autori dovrebbero studiare ed informarsi prima di scrivere migliorando la qualità finale. A quel punto gli autori dovrebbero rinunciare per sempre agli editori per vendere e fidelizzare i lettori. Autori e lettori dovrebbero allearsi in questa guerra, i primi per avere maggiori incassi e non essere presi per il culo, i secondi per avere miglior prodotto. Una manovra di aggiramento sull’esercito editoriale nemico.

Attualmente però le cose vanno diversamente. Gli autori sono attaccati dai lettori. Essi vengono rassicurati dai loro editori: “Massì tranquillo, è solo invidia“. E il sistema regge anche se barcolla. Ognuno si trincera nella sua posizione e il mercato stalla. Con l’ebook però c’è una nuova arma entrata sul campo di battaglia.

Sono curioso di vedere come finisce questa lotta dell’insalata.

#1.683 Comment By Alberello On 25 maggio 2011 @ 14:18

Scrivo in fogna perché vado OT:

Grazie per l’ulteriore bel video/promemoria di Frankie. Anche quella è letteratura (narrativa, cinema, poesia, teatro, grafica, architettura, eccetera). D’altra parte anche la letteratura è un po’ musica.
Mi raccomando, Marco, non smettere mai di ardere e scherzare! Però ricordati (perché lo sai già) che lo scherzare, al contrario dell’ardere, è un po’ come la musica.

Scusami tasso, ma sono totalmente retard, non ho capito questo pezzo. xD Se scherzare è come la musica, ardere che è il suo contrario è come il silenzio? Davvero, non voglio prenderti in giro, non ho capito e non ci dormo la notte per la curiosità! Illuminami d’immenso. ^^

“S’i’ fosse foco, ardere’ il mondo;”

Comunque devo fare outing. La storia del cavallo (Gondrano) e degli animali non è originale, ho tratto ispirazione dalla “Fattoria degli animali” di George Orwell. Lui ha usato questa allegoria per criticare la dittatura sovietica, io mi sono divertito a fare lo stesso con quella capitalista. Quando ho letto il tuo nick “Tasso” il mio cervello non ha resistito alla tentazione di inserire della satira animalesca occultata. Così come il fatto del nome che viene rimosso e toglie umanità non è originale, ho preso spunto da “La città incantata” di Hayao Miyazaki. Uno spirito del fiume di nome Kohaku viene tenuto come lavoratore/schiavo al servizio della maga Yubaba e per controllare coloro che lavorano sotto di lei, essa prende loro il nome e gliene assegna uno nuovo (pseudonimo).

Ho il cervello bacato, ci ho provato spesso a cercare di scrivere qualcosa senza collegare le informazioni pregresse del mio sistema mnemonico, ma il mio sistema operativo non funziona come dovrebbe. Mi serve una vacanza in un tempio tibetano per svuotare la mente, c’è troppa confusione qui dentro tra le scimmie urlatrici. xD

Uno è lieto di poter servire.

#1.684 Comment By tasso barbasso On 26 maggio 2011 @ 19:52

@ Alberello

Oddio che ho combinato?! La prima volta che ho letto i tuoi due ultimi messaggi ho pensato a uno scherzo. Adesso che rileggo, con un po’ più di tempo a disposizione, mi pare proprio che si tratti di una cosa seria. A questo punto mi devo rileggere con attenzione tutto quello che abbiamo scritto in precedenza, in modo da capire dove e come possono essersi creati eventuali equivoci o se, al contrario, non c’è nessun equivoco. Però questa sera non posso. Se ci riesco ti rispondo domani. Ciao e buona serata.

#1.685 Comment By Alberello On 26 maggio 2011 @ 20:20

Ragazzo mio, sono del capricorno ascendente gemelli. Se tu inizi a fare il pignolo con me, il lato capricorno si impunta (beeee) e inizia a pignolare a sua volta in un vortice di pignoleria infinita. La cosa peggiore poi è che viene coadiuvato dal lato pazzo del gemelli che butta dentro cose a caso pescate da chissà qualche cassetto della memoria.

Quindi non so nemmeno io se ci siamo fraintesi e se ci sono stati equivoci. LOL So solo che mi sono divertito come un matto a risponderti. xD

Per sicurezza rileggi tutto, cerca di capire cosa è successo e fammi sapere cosa ne pensi. Male non fa! Mi raccomando però, fallo in fogna che qui siamo nell’epic OT.

Ti lascio due link che sono legati al discorso e aiutano nella cultura generale. xD

1.
2.

Comunque tranquillo, non sono arrabbiato. ^^ Siamo nel mondo virtuale, arrabbiarsi qui è come prendere a pugni l’aria. Buona serata pure a te! :P

#1.686 Comment By tasso barbasso On 27 maggio 2011 @ 19:58

@ Alberello

Visto che sei dell’ariete dovrò essere quanto più preciso possibile, quindi cercherò di evitare qualsiasi ambiguità. Se non ci dovessi riuscire, fammelo sapere.

Grazie per i due “link collegati al discorso”: la cultura non fa mai male.

Diritti di autore.
Come ho già scritto e riscrivo qui, intendevo dire che “il diritto di essere considerato e indicato come autore non è cedibile”. Questo è il punto fondamentale che mi interessava offrire alla discussione. Questo concetto, tra l’altro, non mi sembra in contrasto con nessuna delle tue osservazioni tranne una. Infatti ricordo di aver concepito la frase suddetta soprattutto come reazione (non in senso conflittuale/antagonistico ma dialettico) ad una singola frase da te scritta nel post precedente: “Il diritto d’autore ti vieta di vendere il tuo corpo autonomamente, devi sempre affidarti al pappone della situazione” (ma non è certo la metafora della prostituzione che mi interessava, come spiego nel paragrafo “altre considerazioni”). Può essere che io mi sia sbagliato nell’interpretare il senso della tua frase, ma quello che volevo dire io è questo: il diritto di autore secondo me – può essere che mi sbagli, ma siamo qui proprio per mettere insieme le varie opinioni – non ti vieta di “vendere autonomamente il tuo corpo”; semmai te lo vieterebbe, per un periodo determinato, un eventuale contratto editoriale (che di per sé non è indispensabile). Anzi, il diritto in sé, ossia la proprietà concettuale dell’opera, appare addirittura come non scindibile dalla figura dell’autore. Ma perché ho voluto precisare questo? Per pura pignoleria? No, l’ho voluto dire perché, secondo me, la consapevolezza del fatto che la proprietà concettuale dell’opera è inalienabile, aiuta ad osservare con più lucidità le questioni (del tutto differenti) della diffusione dell’opera e del suo eventuale sfruttamento economico. Tutto qui. Niente di drammatico e, se mi consenti, nemmeno pura “aria fritta”.

Tecnica letteraria.
Si, lo so che “qui su Gamberi Fantasy ci sono state eterne discussioni sul fatto che per scrivere ci volesse o meno una tecnica”, e ciò nonostante la cosa mi sembra singolare (sulla parola “singolare” vedi “altre considerazioni”). Che c’è di strano? Hai forse pensato a un sottinteso sarcastico o a qualche tipo di attacco trasversale verso qualcuno o qualcosa? No, non è così.
Su questo tema mi sembra anche utile osservare che a volte (ripeto: a volte) la posizione di gente che obiettivamente cerca solo di porre l’accento anche (ripeto: anche) sugli aspetti espressivi del fare letteratura, viene impropriamente enfatizzata (da alcuni interlocutori) fino al punto di renderla ridicola e insostenibile. Come sai si tratta di una manovra retorica. In realtà in alcune di quelle posizioni l’importanza della tecnica viene semplicemente data per scontata, anche perché magari l’intento è parlare di altro.
Per quanto mi riguarda e al di là di tutte le discussioni passate, presenti e future, mi sembra più che ovvio che per fare letteratura ci voglia la tecnica letteraria. Ma quello che mi interessava aggiungere (proprio per evitare di diffondere aria fritta) era un brevissimo cenno alla specifica complessità del codice linguistico (orale e scritto), soprattutto per invogliare eventuali utenti ben ferrati su questo argomento a regalare a noi tutti qualche considerazione più approfondita. Oltretutto quelle considerazioni aiuterebbero a capire ancora meglio perché, fino a che punto ed esattamente in che senso la letteratura non potrebbe esistere senza le sue tecniche. Anche perché la letteratura può essere vista, da un particolare punto di vista, come una mera riduzione della realtà (concreta o mentale che sia) a modelli codificati.

Illuminazione ad immenso.
L’immenso non è alla mia portata, ma perfino quella povera chiacchiera di cui mi chiedi conto potrei non riuscire a spiegarla nel dettaglio. In effetti, non avendo la voglia (e molto probabilmente nemmeno la capacità) di rendere completamente esplicito il concetto, avevo preferito limitarmi ad una rapida “suggestione”. Visto che la situazione non è molto cambiata, sia dal punto di vista della voglia che (e soprattutto) della capacità, provo semplicemente a eliminare un parte delle ambiguità (involontarie) facendo una brevissima analisi del mio stesso testo.
Inizio ringraziandoti per il link al video e faccio una considerazione sull’affinità che esiste tra la letteratura (le parole) e la musica (ritmo, melodia, ecc.). Poi ti invito a non smettere di ardere e di scherzare: il verbo “ardere” è ripreso dalla citazione di Asimov; per “ardere” intendo assecondare e alimentare le passioni, proprie e altrui, per le cose, le persone, la conoscenza in sé, usando la propria energia per superare eventuali barriere. All’ardere affianco lo scherzare (per dire lo spirito ludico, la comicità), che tu stesso hai voluto esplicitamente presentare come una caratteristica importante del tuo carattere (oltre che del tuo lavoro). Poi ti ricordo che lo scherzare, al contrario dell’ardere, è un po’ come la musica: questo è un modo per specificare che, al di là delle affinità e dei nessi, lo scherzare non è pura passione (e qui rispunta il concetto di tecnica): l’ardere lo vedo come una specie di essenziale forza primigenia (chiamiamolo Eros), insomma il prodotto di una fonte d’energia, la consumazione di un prezioso combustibile, mentre lo “scherzare” mi appare come un codice, un prodotto culturale, una struttura. Questa struttura, che in quanto tale tende a crescere, arricchirsi e precisarsi, ha bisogno di regole interne: nessi, ritmi, cadenze, variazioni, melodie, eccetera. Ecco la musica (con il suo carico di linguaggio, tecnica, esercizio, memoria storica). Ed ecco anche la letteratura. Ed ecco anche il “naturale atteggiamento intellettuale” (significativo ossimoro) degli esseri umani. Anche quando hanno il mal di testa.

Altre considerazioni.

Ho la sensazione che tu abbia avuto l’impressione di una mia avversione preconcetta nei confronti di un linguaggio (o atteggiamento) non corrispondente ai canoni del perfetto bacchettone (uso la prima parola che mi viene in mente tanto per sintetizzare). Dico questo anche perché ora mi rendo conto che la mia considerazione sui diritti d’autore potrebbe esserti sembrata una reazione, magari infastidita, al tuo chiamare in causa le zoccole o al discorso sull’uso del corpo (discorso che infatti, successivamente, hai pensato bene di estremizzare). Inoltre potresti aver interpretato più o meno nello stesso modo anche il mio scherzoso riferimento al concetto di politically correct/Incorrect. No, nulla di tutto questo. Qualunque sia stata la tua interpretazione, sappi che quel tipo di linguaggio (o atteggiamento), di per sé, non mi fa né caldo né freddo (riporto qui un breve ed incompleto elenco di amenità, come prova della mia buona fede: cacca, puzza, piscia, fica, tetta, culo, frocio, fottuto negro, sporco ebreo, preti incula-bambini, eccetera). Aggiungo che solitamente non incorro in variazioni della temperatura corporea, di per sé, neanche quando mi avvedo della presenza di espressioni del suddetto tipo in opere letterarie più o meno immortali. Il linguaggio mi interessa tutto, per le sue potenzialità comunicative, così come le opere (che le si voglia definire artistiche o artigianali, il concetto non cambia) mi interessano potenzialmente tutte a prescindere dalla loro classificazione accademica. Non che i miei interessi abbiano una qualche rilevanza ma, vista anche la situazione che si è creata, mi pareva necessario darti qualche elemento utile per inquadrare meglio tutto il discorso.

Frasi come “Ti è più chiara ora la mia battuta (…)? Se vuoi ti faccio un disegnino”, oppure “Macché singolare e plurale, maschile e pure femminile”, soprattutto se inseriti in un testo dai toni apparentemente seri e concitati (nonostante l’aggiunta di “lol” ed emoticon vari), non aiutano la comunicazione. Dal mio personale punto di vista di lettore, io non percepisco quelle parole come semplici (pur utili o divertenti) intermezzi sarcastici ma come una nota di antipatia, acidità e astio infantile. Bada che lo dico da tuo “amico del mondo virtuale”, ovvero lo intendo soprattutto come informazione (potremmo dire di feedback) utile per te.

Anche a me è sempre piaciuta quella frase di Asimov che hai riportato. Tra l’altro mi sembra evidente la sua affinità con il precedente punto “illuminazione ad immenso”. Tra l’altro la tua citazione mi ha fatto venire in mente una cosa (in cui mi sono imbattuto di recente) detta da Giorgio Manganelli (uno scrittore, ahimè, apparentemente non “di genere”… ma nessuno è perfetto). La cosa è stata detta in occasione di un’intervista che poi è finita in un libro. Riporto il brano qui sotto.

Quando hai scoperto di avere questo tipo di rapporto con le parole? Di essere usato da loro in questo modo, di poterle usare in questo modo?
«Me ne sono accorto chiaramente quando mi è capitato di parlare con qualcuno e, ad un certo punto di dirmi: “Toh, ma io penso queste cose?!”. Mi sono trovato di fronte a delle parole ben dette ed era chiaro che le parole mi avevano preso in giro ed era molto divertente scoprire che ero stato usato dalle parole per dirsi e che, ad un certo punto, ero del tutto impropriamente titolare di un agglomerato di parole per cui ho detto: “Mamma mia, che cose penso!”. Alla fine, l’ho enunciato chiaramente: “Io, per sapere cosa penso, devo parlare”».

Ecco, mi sembrava pertinente e interessante, oltre che divertente. Una specie di variazione, in chiave umanistica (ma parlavano di cose veramente diverse?), del bel concetto di Asimov.

Un caro saluto e a presto.

#1.687 Comment By Alberello On 27 maggio 2011 @ 23:34

Visto che sei dell’ariete dovrò essere quanto più preciso possibile, quindi cercherò di evitare qualsiasi ambiguità. Se non ci dovessi riuscire, fammelo sapere.

Cominciamo bene, non sono dell’ariete, sono del capricorno. xD Vabbè dai, sono cornuto uguale. :P Tu di che segno sei? :)

Sul resto non rispondo punto per punto altrimenti qui sforiamo i millemila caratteri. :) Mi arrendo in partenza. xD

Comunque credo di aver frainteso parte del tuo precedente discorso e viceversa. I nostri due metodi di comunicazione sono quasi opposti. Ed entrambi credo che non lo facciamo apposta. Io tendo a semplificare ai minimi termini, tu invece ad espandere ogni dettaglio. Il tutto amplificato dal mezzo internet che facilita l’incomprensione.

Davvero, non lo dico per offenderti e ti chiedo scusa se ti è parso così in passato, ma faccio fatica a capirti. Forse mi hai sopravvalutato, io non sono intelligente, devi cercare di aprire un pò di più l’origami in modo che io capisca quali mosse hai usato per realizzarlo partendo dal foglio. :)

Rispondo solo qui in fogna perchè almeno non mi sento in colpa, ho il terrore di andare OT come sempre. xD Le mie capacità di concentrazione su un argomento sono pari a 2 post, dopo vacillo verso il resto.

Ti ringrazio per la pazienza mostrata nel rispondermi e per i graziosi aneddoti.

Comunque questo week end sono via, quindi fino a lunedì non leggerò la tua risposta, buon fine settimana!

#1.688 Comment By dunseny On 29 maggio 2011 @ 02:13

Forse mi hai sopravvalutato, io non sono intelligente, devi cercare di aprire un pò di più l’origami in modo che io capisca quali mosse hai usato per realizzarlo partendo dal foglio.

LOL. Come si fa a non voler bene ad Alberello? :)

#1.689 Comment By tasso barbasso On 29 maggio 2011 @ 10:59

Cominciamo bene, non sono dell’ariete, sono del capricorno. xD Vabbè dai, sono cornuto uguale. :P Tu di che segno sei? :)

Ah, capricorno, scusa. Andavo a memoria e l’ariete mi sembrava un animale più avvezzo all’impuntatura. Il mio segno è il leone (ma gente che crede nell’astrologia mi dice che ci deve’essere un errore nella data di nascita).

io non sono intelligente

E questa è l’altra fondamentale caratteristica di noi esseri umani: intellettuali e non intelligenti. Non c’è niente da fare, dobbiamo accettare questo fatto e conviverci. :)

Alla prossima.

#1.690 Comment By Alberello On 30 maggio 2011 @ 05:00

Il mio segno è il leone

Come sospettavo, non sei tu la mia anima gemella. xD

LOL. Come si fa a non voler bene ad Alberello? :)

Maria, ho scelto, mi porto dunseny in esterna.

#1.691 Comment By Merphit Kydillis On 3 giugno 2011 @ 14:28

Segnalo che su Rai4, ogni giovedì sera, fa Toradora! alle 23.20

#1.692 Comment By Sophitia On 6 giugno 2011 @ 18:29

Ok, adesso forse sarò sotterrata da tiri di gamberi XD ma chi sa consigliarmi un fantasy che abbia una storia d’amore? Sì, voglio essere sepolta dalla melassa (ehm quasi!) ma niente bimbominkiate, ma qualcosa di bello e che valga la pena di leggere, niente Twilight e simili. Grazie in anticipo!

#1.693 Comment By polveredighiaccio On 6 giugno 2011 @ 20:51

Sophitia, dipende se ti piacciono le saghe e che tipo di fantasy ami. Io ti direi la Saga di Videssos, in 4 volumi di Harry Turtledove. C’è una bellissima storia d’amore tra il protagonista Marcus Emilius Scaurus e… meglio non ti dica il nome di lei. ;)
Io l’ho amata moltissimo. Non è immediata ed esplode col tempo.
C’è una cornice storico politica un po’ pasticciata, ma se sorvoli alla fine potrebbe lasciarti una bella sensazione. :D
Vedi tu, è un fantasy fuori dagli schemi classici. Cerca in rete qualche notizia prima, per sicurezza. Così non ti ritrovi una boiata che non è di tuo gusto.

#1.694 Comment By Magdalena On 7 giugno 2011 @ 03:52

Io invece consiglio “Le luci di Atlantide” e “Le querce di Albion” di Marion Zimmer Bradley, che, a onor del vero, sono gli unici due suoi libri fantasy che mi siano piaciuti.
Ma non hanno elfi e altri caratteri ritenuti fondamentali dai lettori di fantasy di ultimo minuto, quindi se non conosci l’autrice anche qui googla prima.

A me son piaciuti, e io sono una che di solito ha un cuore di pietra nerissima.

#1.695 Comment By Alberello On 7 giugno 2011 @ 20:39

Santa Magdalena, si vede che hai il cuore di pietra nerissima. xD
Hai scelto un paio di romanzi di un tragico estremo. Se Sophitia gradisce melassa, condivido Videssos. C’è avventura, c’è tragedia, non è banalissimo ed è romantico.

Personalmente ho sempre considerato i romanzi della Bradley tipo fantasy harmony, non mi ha fatto impazzire il suo stile di scrittura, però fai come preferisci. ^^

#1.696 Comment By Sophitia On 8 giugno 2011 @ 19:34

Grazie dei consigli! Proverò senz’altro Videossos. Ho guardato in giro qualche anteprima e mi ispira!
Magdalena, grazie anche a te del consiglio, a dir la verità della Bradley avevo letto “Le Nebbie di Avalon” anni fa e non mi era piaciuto molto, non l’avevo trovato nè molto fantasy nè molto epico, avevo letto in giro che era molto “femminista” ma non mi è sembrato nemmeno quello; però dato che nella biblioteca della mia città c’è tutta la saga di Avalon e di Darkover, potrei dargli una seconda possibilità, magari dopo tanti anni è cambiata anche la mia sensibilità.
Il fantasy è il mio genere preferito, e ne ho letto parecchio, ma mi piacciono anche le atmosfere romantiche ed ho notato che non ce ne sono molte trattate bene, si finisce sempre o sulla scena di sesso tanto per arrapare (!) e far discutere, o proprio ci si sorvola sola, o sono sielamenti da adolescente con amori impossibili che alla mia veneranda (ehm) età fanno rabbrividire! Cercavo proprio qualcosa di più maturo.

#1.697 Comment By Sophitia On 8 giugno 2011 @ 19:45

EDIT: sia su IBS che Amazacon danno i 4 libri di Videossos “Attualmente non disponibile.”
Ma che sfiga!!!

La mia punizione per aver parlato male di Twilight?

#1.698 Comment By Alberello On 9 giugno 2011 @ 00:59

Madame Sophitia, rammaricato di averle suggerito un’opera di cui poi non ha trovato disponibilità, mi sono permesso di procurargli la versione ebook della stessa. Le ho archiviato tutti e gli 11 romanzi in 3 archivi divisi per i rispettivi cicli, a loro volta archiviati in un unico file.

La storia d’amore di cui si parlava rientra nel Ciclo della Legione. I tre cicli sono comunque slegati tra loro, dunque se trova di suo gusto i 4 romantici (numeri 08, 09, 10 e 11), potrà poi leggere il resto senza aver perso o essersi rovinata nulla.

Le auguro buona lettura.

#1.699 Comment By Il Guardiano On 9 giugno 2011 @ 05:19

Messer little tree, le farà piacere sapere che ha reso un serviggio pure a me. :)

#1.700 Comment By Sophitia On 9 giugno 2011 @ 07:23

Alberello la ringrazio davvero tanto per la sua gentilezza!

#1.701 Comment By lilyj On 11 giugno 2011 @ 16:50

@ Sophitia: anche nel ciclo dei Belgariad di David Eddings ci sono storie d’amore, ma sono secondarie alla storia -seppur importanti-. È fantasy “classico” (maghi e guerrieri), ma senza elfi (XD) e l’autore è portato per il sarcasmo. Spero che il consiglio ti sia utile.

#1.702 Comment By D-Lord On 11 giugno 2011 @ 17:18

io non li ho trovati così secondari, occupano grande spazio verso la fine e spezzano troppo la narrazione, 50-70 pagine a cui darei fuoco volentieri, per il resto sono d’accordissimo.

#1.703 Comment By lilyj On 11 giugno 2011 @ 19:28

@D-Lord: intendevo dire che le storie d’amore sono secondarie in quanto si tratta comunque in primo luogo di fantasy, non di romanzo d’amore, ma restano importanti (ok, ok, centrali) per la storia per via della profezia e discendenti vari. In ogni caso risultano delle relazioni abbastanza realistiche rispetto le dinamiche fra i personaggi delle varie coppie, che ritengo tutte credibili. Spero di essermi spiegata meglio ^_^

#1.704 Comment By Alberello On 12 giugno 2011 @ 01:59

Titolo:

Il mestiere più antico del mondo.

Introduzione:

Prostitute.
In molti casi del genere l’autonomia della donna è superiore e la distribuzione dei proventi effettiva: ucraine, moldave, polacche possono ottenere fino al 50% dei propri guadagni o comunque cifre forfetarie annuali di gran lunga superiori a quelle delle albanesi, che non riescono a inviare più di 5.000 euro alla famiglia.

Scrittori.
I diritti d’autore percepiti da un esordiente vanno dal 8 al 10% sul prezzo di copertina, meno se si tratta di un’edizione tascabile (6-8%). Fanno eccezione le pubblicazioni a pagamento, dove di norma un autore arriva a guadagnare anche il 15-20% sul totale. Ovviamente, gli scrittori “famosi” prendono un po’ di più (12-15%) rispetto ad un autore sconosciuto, e non di rado l’editore offre loro un anticipo sui diritti.

Svolgimento:

Magnaccia.
Uomo che costringe le donne (raramente anche uomini) alla prostituzione o che procaccia loro i clienti vivendo di una percentuale ottenuta in cambio, spesso la parte maggiore del guadagno, che giustificano definendosi i protettori delle donne. In realtà le donne spesso temono i magnaccia e consegnano i loro guadagni soltanto perché potrebbero diventare violenti.

Editore.
Uomo che concede alle scrittrici (raramente anche scrittori) la pubblicazione o che procaccia loro i lettori vivendo di una percentuale ottenuta in cambio, sempre la parte maggiore del guadagno, che giustificano definendosi i garanti delle opere. In realtà le scrittrici spesso temono gli editori e consegnano i loro guadagni soltanto perché potrebbero diventare querelanti.

Conclusione:

Un tempo vi erano gli artisti di strada, oggi ci sono solo artisti da marciapiede.

PS: Si, lo so, le prostitute non hanno bisogno di essere stampate, la pubblicità se la fanno da sole e non hanno bisogno di editor (ebook). Questo post è puramente a scopo satirico, relax and take it easy man, we all live in a yellow sewer. ^^

#1.705 Comment By Sophitia On 12 giugno 2011 @ 22:25

lilyj grazie del consiglio! Vado alla ricerca anche di questi libri! Tra l’altro li avevo adocchiati in biblioteca, ma mai iniziati. Provo e se mi piacciono li compo. Grazie!
Alberello, non so siete un pazzo o un genio, ma voi stimo! :-)

#1.706 Comment By Alberello On 13 giugno 2011 @ 22:25

Alberello, non so siete un pazzo o un genio, ma voi stimo! :-)

Non è necessario che mi dai del voi e nemmeno del lei. xD Ho iniziato con te così perchè hai detto di cercare qualcosa di più maturo. Allora ho giocato a fare il sostenuto. xD

Non sono un genio, forse ti ha confuso il fatto che io abbia esaudito il tuo desiderio di leggere Videssos. Ma non è una costante. Stai facendo i complimenti alla persona sbagliata, davvero, risparmiali per qualcuno a cui valga la pena farli. ^^

Tipo lui.

#1.707 Comment By Sophitia On 13 giugno 2011 @ 22:45

Ti stimo ancora di più, anche perchè adori Pratchett come me :-)

#1.708 Comment By Uriel Fanelli On 29 giugno 2011 @ 12:10

Uhm…. quello che in marina e’ il Destroyer non si traduce come incrociatore, ma come cacciatorpediniere. Le scritte che vedi sulla fiancata sono

C=Cruiser – Incrociatore (portaerei comprese)
D=Destroyer – Cacciatorpediniere (compresi lanciamissili, DDGH)
F= Frigate – Fregata
P= Patrol – Corvetta (comprese le unita’ aliscafo Sparviero)
L= Logistic – Nave da sbarco (S. Giorgio, San Marco, e navi supporto logistico come Stromboli)

Quindi, un Gyro-Electric Destroyer in italiano non e’ un “incrociatore giro-elettrico”, ma un “cacciatorpediniere giro-elettrico”.

Uriel

#1.709 Comment By Gamberetta On 29 giugno 2011 @ 12:33

@Uriel Fanelli. Quello nel disegno è un Giro-incrociatore. Io me ne intendo di macchine da guerra elettriche e te lo posso assicurare. Se poi chi ha messo la scritta è un ignorante non è colpa mia.

Ciò premesso, forse non l’hai notato, ma questo articolo parla di fantasy, argomento che tu mi hai spiegato io non posso affrontare, in quanto non ho mai letto l’opera omnia di Propp. Che senso ha discutere con una così priva delle basi minime?
A differenza di quello che fai tu, a me non piace censurare le persone, ma sono anche stufa di essere presa in giro. Perciò gradirei che non ti facessi più vedere. Grazie.

#1.710 Comment By Alberello On 29 giugno 2011 @ 13:51

Mi avete incuriosito ed ho provato ad approfondire:

“Nella terminologia militare moderna un incrociatore è una grande nave da guerra in grado di ingaggiare bersagli multipli simultaneamente. Storicamente era considerata la più piccola nave capace di azioni indipendenti — a differenza del cacciatorpediniere che di solito richiede l’assistenza esterna di navi appoggio — ma nell’accezione moderna questa differenza è scomparsa.”

“Un cacciatorpediniere (In inglese destroyer, talvolta italianizzato in distruttore), solitamente abbreviato CT, è una nave da guerra veloce e manovrabile, dotata comunque di grande autonomia, progettata per scortare vascelli di dimensioni maggiori in una flotta o gruppo di battaglia e difenderli contro attaccanti più piccoli ed a corto raggio d’azione (originariamente le torpediniere, successivamente sottomarini e aerei).”

Quindi nella mia ignoranza, da quanto ho capito il nome che classifica tali mezzi va in base alla loro funzione/armamento.

Ora veniamo al mezzo qui proposto:
http://airminded.org/wp-content/img/magazines/electricalexperimenter191602.jpg

“Or this electro-gyro-cruiser.”

http://airminded.org/wp-content/img/magazines/electricalexperimenter191802.jpg

“Not to be confused with the gyro-electric destroyer, of course.”

Qui ci tiene a distinguerli, ma se tengo per buono il ragionamento preposto, non noto in essi differenze di funzione (entrambi si schierano a viso aperto contro la fanteria trincerata senza bisogno di supporto, come l’autonomo incrociatore in mare) o di armamento (per quanto posso capire dall’immagine ovviamente, non ho l’occhio clinico per queste cose come il Duca. ^^).

Qualcuno sarebbe così gentile da spiegarmi perchè dunque vengono chiamati in maniera diversa specificando tra l’altro di non confonderli? Ripeto, sono ignorante su queste cose e a me sembrano simili.

#1.711 Comment By Solomon On 29 giugno 2011 @ 15:34

Visto che è Ot scrivo in fogna
questa notizia non mi lascia indifferente XD
Adoro Hbo.
Neil Gaiman tra gli sceneggiatori.

http://www.badtv.it/2011/06/american-gods-playtone-e-hbo-annunciano-una-serie-in-sei-stagioni/

#1.712 Comment By Alberello On 1 luglio 2011 @ 14:09

Mi metto direttamente in fogna perchè vado OT. ^^

Un male che non si può immaginare tecnicamente è indice di dolore estremamente acuto, si usa anche a livello ospedaliero, nel caso tu non lo sappia… e sono un infermiere, quindi LO SO.

Dove lavoro io il medico esperto in terapia del dolore, che da noi è l’anestesista, richiede che sia compilata dai pazienti la scala analogica visiva (VAS) e la scala numerica verbale (VNS).
Per quanto riguarda la VAS, l’ampiezza è rappresentata da una linea, solitamente lunga 10 cm, con o senza tacche in corrispondenza di ciascun centimetro. La lunghezza ottimale per misurare il dolore sembra essere 10 cm. Un’estremità indica I’assenza di dolore, mentre l’altra rappresenta il peggiore dolore immaginabile.

Mentre la VNS è una semplice scala di valutazione del dolore, molto simile alla VAS. È anch’essa lineare e viene facilmente compresa dal paziente che sceglie semplicemente un numero fra 0 (nessun dolore) e 10 (il peggiore dolore immaginabile) per rappresentare il livello di dolore. La VNS elimina la necessità della coordinazione visiva e motoria richiesta per eseguire la VAS e offre quindi maggiori possibilità di completamento.

C’è poi il tipo di dolore: pulsante, bruciante, lancinante, fastidioso, ecc.

In base a questi dati e tenendo conto della “sindrome mediterranea” (viene chiamata così, anche se non è un nome ufficiale, è tra gli addetti ai lavori, la propensione per le persone del meridione a lamentarsi del dolore più del dovuto. E non è razzismo, questa cosa me l’ha insegnata la mia caposala che viene dalla Campania ^^), l’anestesista sceglie la cura più adatta a lenire questo disturbo.

Una volta per esempio una paziente si lamentava di sentire un dolore allo stomaco. Voleva a tutti i costi parlare con il dottore. Il dottore arriva e le chiede che tipo di dolore è. E lei risponde: Fa malissimo. Lui allora le chiede di essere più specifico e la paziente dice di credere che la puntura che le hanno fatto poco prima sulla pancia le abbia bucato quell’organo. Il dottore la rassicura sul fatto che è impossibile che un aghetto riesca a fare ciò per lo spessore della parete e la paziente improvvisamente si sente meglio.

Essere vaghi è sempre indice di errore, soprattutto in campo sanitario. ^^ Così come la paziente ha dovuto descrivere meglio e mostrare il suo dolore affinchè il dottore potesse capire come intervenire, così lo scrittore deve essere specifico affinchè il lettore possa immaginare.
Altrimenti si rischia di dare una cura troppo forte a chi non ne ha bisogno o viceversa. :)

#1.713 Comment By Il Guardiano On 4 luglio 2011 @ 08:29

Dunsy, sei uno sporco troll! ^_^

#1.714 Comment By Alberello On 4 luglio 2011 @ 11:04

460 grani sono poco meno di 30 grammi, quindi una dose non letale.

Ma dai? Non l’avevo capito! Grazie Capitan Ovvio! xD

anche i tuoi dati però non sono completamente precisi perché non ho letto da nessuna parte che un elefante indiano possa raggiungere le 6 tonnellate, hai confuso con un elefante africano.

Sai, questo significa che mi prendi per il culo e nemmeno hai letto l’articolo di giornale da cui ho tratto le fonti. E ti giuro che considero molto più trollante e fastidioso questo dei commenti di dunseny:

Peso Topsy.

“[…]She weigher six tons[…]”

Non l’hai letto da nessuna parte perché a te non interessava saperlo. Avevi semplicemente voglia di scrivere qualcosa. ^^ La matematica non è un’opinione, alla matematica non interessa se l’elefante è indiano, africano o che so io (anche perché non ho capito dove hai letto tu che Topsy era indiana). Alla matematica interessa il fatto che esso pesa 6 tonnellate.

ma non cambia la sostanza che dipende dall’equivoco sull’unità di misura.

Per scoprire questo, bastava leggere su wikipedia:

“Given the potential error in mistaking the abbreviations for “grains” and “grams” (gr and g, respectively), and for consistency with other medical orders, metric units are preferred to avoirdupois or apothecary units; hence, the use of grains in the medical profession is rapidly becoming outmoded.”

#1.715 Comment By Rotolina On 4 luglio 2011 @ 14:52

Mi metto in fogna anche io, perché questo commento non è in relazione con nessun topic ^_^

Leggendo sopratutto “Il mondo lasciato a metà” riflettevo. E mi sono resa conto che proprio la mancanza dii Weird è quello di cui mi lamentavo in tutt’altro ambito.
I videogiochi.

Più precisamente le buone vecchie avventure punta-e-clicca.

Non so se ne sei pratica o conosci il genere, ma c’è stato un periodo in cui questo genere abbondava, e sopratutto sguazzava proprio nel weird.
Non so gli altri, ma io perle come “The Day of Tentacle” non le ho mai più ritrovate.
O la serie di Monkey Island, gli inizi. Anche se meno.
Per risalire la china ci sono anche Sam e Max o Simon the Sorcerer.

In tutti questi giochi non c’era limite alle stranezze, e i creatori cosa hanno fatto?
Non si sono dati limiti. Ci sono davvero cose assurde ai limiti della fantasia, gli enigmi sono da risolvere pensando come si pensa in quel mondo, e se ci si immedesima sono anche Logici!

Niente umorismo? C’era Sanitarium. Una perla incompresa. Stranezze senza limiti, deformità, inquietanti creature…

Ecco, io tutto questo non l’ho più ritrovato.
I nuovi giochi paiono sempre correre su dei binari prestabiliti, ogni tanto qualcuno mette mezzo piede fuori dal seminato, ma poi torna subito sulla retta via.

Sembra esserci una certa riluttanza a provare cose diverse dal solito.
Anzi.
Cose troppo lontane dallo standard.

Bho. Io attendo stranezze, prima o poi arriveranno!

#1.716 Comment By Zave On 4 luglio 2011 @ 17:53

@Alberello:
come se un articolo di giornale non possa sbagliare.

1 – secondo tutte le fonti che ho trovato topsy è un elefante indiano.
2 – da nessuna parte ho trovato che un elefante indiano possa raggiungere le 6 tonnellate. anzi ho trovato che raggiungono circa le 3.5 tonnellate i maschi (le femmine un po’ meno) e da altre parti che topsy pesasse attorno alle 3 tonnellate.
quindi ripeto che secondo me i tuoi dati sono sbagliati. un articolo di giornale non è la bibbia (è un modo di dire visto che la bibbia è piena di errori).
3 – ho semplicemente ripetuto la parte sulla conversione grani-grammi e non ci vedo nulla di male, capitan stronzo.

#1.717 Comment By Mauro On 4 luglio 2011 @ 18:37

Zave:

secondo tutte le fonti che ho trovato topsy è un elefante indiano

Quali fonti?

da nessuna parte ho trovato che un elefante indiano possa raggiungere le 6 tonnellate. anzi ho trovato che raggiungono circa le 3.5 tonnellate i maschi (le femmine un po’ meno)

Indian elephants reach a shoulder height of between 2 and 3.5 m (6.6 and 11.5 ft), weigh between 2,000 and 5,000 kg (Wikipedia).

An average Indian male elephant weigh up to 6 tons (5,400 kg) and females about 4 tons (3,600 kg) (http://www.indiajungletours.com/indian-elephant.html).

The height of an average male elephant is around 240-300cm while they may weigh anywhere between 3600 to 5000 kg (http://www.india-wildlife-tour.com/indian-elephant/index.html).

An average Indian elephant is anything between 2.4 m to 3 m tall, and weighs anything between 3,600 kg to 5000 kg (http://www.wild-india.com/IndianAnimals/indian-elephant.html).

In general the Indian elephant weigh between 3-5 tons (ENVIS Centre of Faunal Diversity).

È vero che un giornale può sbagliare, ma almeno Alberello ha dato le sue fonti, permettendo cosí di valutarle; e le fonti che attribuiscono all’elefante indiano 5/6 tonnellate si sprecano.
Tu che fonti hai consultato?

#1.718 Comment By dr Jack On 4 luglio 2011 @ 18:48

@ Rotolina

Niente umorismo? C’era Sanitarium. Una perla incompresa. Stranezze senza limiti, deformità, inquietanti creature…

Urca. Una bibliografia videoludica non male.
Anche a me era piaciuto Sanitarium.

Il weird purtroppo è un genere che non riesco ancora bene definire, quindi esprimo delle opinioni personalissime.
Qualche elemento weird secondo me ce l’ha anche Planescape: Torment.
Se si vuole un titolo più recente un po’ di weird potrebbe averlo anche Bioshock (più il 2 che l’uno).

Come mai il weird va di meno?
Il problema del genere weird potrebbe essere che ha il vizio di confondere l’usufruitore (lettore, giocatore, o che altro), ed è più difficile riuscire a ottenere una storia congruente.
Ai tempi di Day of The Tentacle la squadra di sviluppo era composta da meno persone, e in qualche modo potevano riuscire a mantenere saldo il filone della storia anche se weird.

Oggigiorno i team di sviluppo sono più numerosi e complessi, e coordinarli per avere una storia weird diventa più difficile.

O è questo, o è il genere che non è richiesto abbastanza dal pubblico (e in ogni caso le avventure grafiche vanno meno di moda).

Bisognerebbe controllare tra gli indie developers, magari c’è in giro qualcosa d’interessante, ma io non ne so niente.

#1.719 Comment By Alberello On 4 luglio 2011 @ 20:43

Se un anno fa mi avessero detto che avrei passato il 4 (Quattro) luglio a cercare informazioni su come è stato ucciso un elefante il 4 (Quattro) gennaio del 1903 non gli avrei mai creduto! Sembra la trama di un romanzo giallo. Però non mi divertivo così da quando ho scoperto la masturbazione assistita! xD

Qui Zave trovi una marea di giornali dell’epoca con la notizia correlata. Inizia a leggerli dal: “The St. Louis Republic. (St. Louis, Mo.), January 05, 1903, Page 5, Image 5.” Quelli prima non contengono la notizia.

Come noterai in nessuno di essi si fa accenno al fatto che l’elefante fosse indiano.

Però ad un certo punto mi sono chiesto come tu abbia scoperto che questo elefante fosse indiano. Allora ho cercato su google: Topsy Indian Elephant ed ho scoperto la risposta.

Non solo le fonti di questa cosa sono tutte moderne, ma in tutte è specificato: Topsy, a six-ton, 10-foot-high female Indian elephant. È un elefante indiano, altro 10 piedi e pesante sei tonnellate.
Qui ci vorrebbe l’aiuto di Sandokan che non è indiano. Tenendo per buono che non si siano inventati di sana pianta all’epoca l’altezza e il peso della bestiola e che oggi si siano accorti che fosse indiano dal filmato, credo che Mauro abbia vinto il Karma d’oro. xD

capitan stronzo

Oh finalmente! Basta con sto buonismo! Non ti senti meglio ora che me l’hai detto? Mi mancano gli anni in cui la gente si mandava a cagare senza paranoie. xD Sei tu che ti sei lamentato di pressapochismo, ti ho accontentato addirittura smentendo wikipedia inglese. Che volevi di più? Un Lucano?

Devi stare attento a ciò che desideri, potresti ottenerlo” (Brandon Lee, Il corvo).

#1.720 Comment By Zave On 4 luglio 2011 @ 21:36

@Alberello:
il “capitan stronzo” era un ringraziamento per il “capitan ovvio” di scherno che mi ero preso, in maniera a mio parere completamente gratuita, per il semplice fatto di aver riscritto la parte della conversione tra grains e grammi.
mi scuso per aver alzato ulteriormente i toni ma in quel momento non ero preso benissimo e il tuo xD non aveva attenuato l’effetto irritante del tuo commento.

per il fatto che topsy fosse un elefante indiano, in tutti gli articoli che ho letto era segnalato come elefante indiano oppure il dettaglio non era presente. in nessuno ho trovato che fosse un elefante africano.

@Mauro:
per le fonti sul peso avevo consultato i diversi articoli sulla wikipedia italiana e inglese, e il peso di 3.5 tonnellate deriva proprio dall’articolo in italiano che ammetto essere meno approfondito di quelli in inglese.
nelle tue citazioni si nota però che l’unico brano che fa distinzione tra maschi e femmine e che tra l’altro attribuisce il peso più elevato tra tutti agli esemplari maschi (5400kg contro 5000kg degli altri) mette come peso massimo delle femmine 3600kg che non è molto distante dal dato della wikipedia italiana.

@Alberello di nuovo:
leggendo il post di Mauro mi sono reso conto che siamo incappati entrambi in un altro errore causato dalle unità di misura:

a quanto pare “six tons” non sono 6000kg.
per gli americani “ton” si riferisce a “short ton” che equivale a 2000 pounds quindi 6 tons sarebbero 5443kg.

leggendo le misurazioni dell’elefante alla fine dell’articolo si nota poi come alcune siano precise al pollice come la lunghezza e la circonferenza (19 piedi e 2 pollici e 14 piedi e 2 pollici) mentre per il peso viene scritto un generico “six tons” e anche sulla valutazione del valore dell’elefante nel fiore degli anni il dato è un generico 1000 dollari per “ton”.
questo fa presupporre che le misure di lunghezza e circonferenza siano state effettivamente prese dopo la morte dell’elefantessa, mentre peso e valutazione siano state ipotizzate ad minchiam o frutto di approssimazioni grossolane.

il fatto di aver dubitato dei tuoi 6000kg (e dalle mie considerazioni sulle misurazioni alla fine dell’articolo si deduce che ne dubito tuttora) comunque lo consideravo un dettaglio di minore importanza dopo che il nodo gordiano della questione si era risolto, ovvero l’equivoco (in cui sono cascati anche nell’articolo di wikipedia) tra grams e grains per cui 30 grammi di cianuro erano diventati quasi mezzo chilo.

#1.721 Comment By Mauro On 4 luglio 2011 @ 22:21

Zave:

il fatto di aver dubitato dei tuoi 6000kg (e dalle mie considerazioni sulle misurazioni alla fine dell’articolo si deduce che ne dubito tuttora)

Tieni presente comunque che 5443 kg sono il 90,7% di 6000 kg, quindi il peso di circa sei tonnellate è sensato, anche considerando che le fonti da me riportate parlano di elefante medio, non di pesi massimi (immagino che la differenza tra gli estremi – 3600 kg e oltre 5000 – derivi dal mediare insieme maschi e femmine).

#1.722 Comment By Alberello On 4 luglio 2011 @ 23:05

in tutti gli articoli che ho letto era segnalato come elefante indiano oppure il dettaglio non era presente.

Ho capito, ma se non metti uno straccio di link o il nome della fonte, mi dici come faccio ad immaginare cosa hai letto nello specifico? Io ti posso anche credere, chiedevo solo una prova. Non mi pare sta tragedia. xD Show, don’t tell. xD

mi scuso per aver alzato ulteriormente i toni

Ma va, ma che scusa, ma chi se ne frega! Non hai idea di che fatica faccio a moderarmi ogni volta e non scrivere come vorrei realmente. Mi pare di stare alla prima comunione dove ti obbligano a indossare quel ridicolo completino quando in realtà vorresti gettarti nel campo a giocare a calcetto e sporcarti senza pensieri. Puoi dirmi un po’ quello che ti pare, mica mi offendo. Anzi fintanto che lo fai pubblicamente ti rispetto pure per l’onestà. Hai il permesso di mandarmi al diavolo quando e come vuoi. lol

per gli americani “ton” si riferisce a “short ton” che equivale a 2000 pounds quindi 6 tons sarebbero 5443kg.

._.

Non ci posso credere, questa storia sta diventando veramente assurda. xD Io vorrei capire chi è il tizio che si è divertito ad inventare unità di misura simili tra loro per creare confusione random alla gente che cerca info sull’elefante! Il giallo dell’elefante giallo.

Confermato dunque che non sono 6 tonnellate, ma 5443 kg ammetto che il mio valore non era preciso, ho fatto un errore di lettura dei dati. Però dissento sul fatto che il peso sia stato preso a caso e la valutazione pure, perché son pur sempre migliaia di dollari, non noccioline. lol Già che erano dietro a prendere misure perché non pesarlo?

il fatto di aver dubitato dei tuoi 6000kg (e dalle mie considerazioni sulle misurazioni alla fine dell’articolo si deduce che ne dubito tuttora) comunque lo consideravo un dettaglio di minore importanza

Ma su questo sono assolutamente d’accordo, anche perché in diversi articoli di giornale dell’epoca si dice come l’autopsia successiva abbia dimostrato che il veleno non ha nemmeno fatto in tempo a produrre gli effetti sperati. Quindi in realtà anche la dose del veleno è ininfluente sul risultato, che fosse letale o meno. Quello che mi ha infastidito è che mi hai accusato di non essere stato preciso senza controbattere con altre fonti e senza aver letto la mia (falsa o meno che fosse). Bastava che mi dicevi: “Ok, problema risolto” e la cosa finiva lì. Invece ti sei incaponito sul peso e non potevo certo tirarmi indietro. xD Se era un dettaglio di poco conto perchè hai continuato? xD

Comunque non escluderei l’elefante indiano grosso a priori, prova a leggere qui. “Anche se più piccolo del suo “cugino” africano, l’elefante asiatico può superare i 3 metri di altezza e pesare oltre 5 tonnellate.

Quindi basta con sta fissa che gli elefanti indiani sono tutti lillipuziani. xD

Va a finire che scopriamo che in realtà non hanno nemmeno ammazzato un elefante se andiamo avanti così. xD

PS: Lo sapevi che gli elefanti praticano coprofagia?
Leggi anche i commenti così alla fine potrai definirti un esperto del mondo pachidermico! Garantito. xD

#1.723 Comment By Zave On 5 luglio 2011 @ 03:27

la sapevo già la storia della coprofagia grazie a questo video.

per li fatto che gli elefanti indiani possano superare le 5 tonnellate penso che si riferisca agli esemplari maschi. :P

#1.724 Comment By uriele On 5 luglio 2011 @ 15:43

@Dr Jack e Rotolina: provate Time Gentleman, Please! (il seguito di Ben There, Dan That!): avventura grafica con un’avventura testuale al suo interno, dinosauri nazisti, megamech, la rivincita dei geek dell’eta’ della pietra, zombi, altre dimensioni, viaggi nel tempo, paradossi, e un umorismo simile ai vecchi prodotti Lucas Art.

#1.725 Comment By Rotolina On 5 luglio 2011 @ 15:49

@dr jack

Il weird purtroppo è un genere che non riesco ancora bene definire, quindi esprimo delle opinioni personalissime.
Qualche elemento weird secondo me ce l’ha anche Planescape: Torment.
Se si vuole un titolo più recente un po’ di weird potrebbe averlo anche Bioshock (più il 2 che l’uno).

Vero, provati entrambi.
Planescape molto bello, amo il genere.
Bioshock, mhe… Sarà che alla fine la trama è “orpello”, e lo scopo del gioco è altro. Puoi andare avanti anche senza trovare nastri o saltando i dialoghi.

Comunque non saprei, è una buona teoria anche la tua, ma non penso sia tutto lì.
Dopotutto il team di sviluppo è più ampio, ma perché c’è chi si occupa della grafica, chi dei comandi, chi della simulazione, chi della AI, ecc…
Chi fa la trama mi sa che non sono tanti.

A mio parere c’è un certo non volersi sbilanciare, per paura di non avere acquirenti nel grande pubblico.

@Uriele

Questo invece mi manca! Lo proverò, grazie!

#1.726 Comment By Alberello On 5 luglio 2011 @ 18:49

Che caldo fa oggi, perfino le zanzare in casa mia sudano.

Zave, sono andato dal mio veterinario (quello che mi ha in cura quando prendo la rabbia, lol) e gli ho spiegato il problema dell’elefante ecc.
Ha chiamato un suo amico/collega dei tempi universitari che si è specializzato su animali esotici e mi ha confermato che può esistere un elefante indiano femmina di quelle dimensioni e di quel peso. Certo non è la norma o la media, ma non è nemmeno impossibile.

Inoltre gli ho chiesto se gentilmente poteva dirmi qual’è la dose letale del cianuro di potassio, ma ha detto che siccome non si usa più nel loro mestiere, deve fare una ricerca. Mi ha spiegato che da poco è stata creata una wikipedia per veterinari (accessibile solo ai membri del loro ordine professionale) e che prova a vedere se si trovano informazioni utili. Si è intrippato anche lui con questa vicenda. xD

Comunque penso di aver capito qual’è il problema di fondo. Il tuo metodo di ragionamento è induttivo:
“Diversi esempi dicono che non può esistere un elefante indiano di 5443 kg, dunque esso non esiste.” Teoria > Pratica.

Il mio modo di ragionare è deduttivo:
“Esiste un caso di elefante indiano di 5443 kg, dunque possono esistere.” Pratica > Teoria.

Ora prova a ragionare su questa storiella.

Non so, è come affermare che non esistono peni di determinate dimensioni perchè non se ne ha mai visto uno. Fai una bella ricerca e vedrai che ne trovi a mazzi da sei. xD

Anche perchè mi è venuta in mente una scenetta tipo:

Elefante di sei ton che ti corre incontro.
Tu che pensi: “Ah no, ma è indiano, quindi non può esistere.”
Splat.

Essere schiacciati da qualcosa di inesistente credo sia la fine più comica di tutte. xD

#1.727 Comment By dr Jack On 5 luglio 2011 @ 20:06

@ Uriele
Grazie gli lo proverò appena finisco The Witcher 2 (per la seconda volta!)

@ Rotolina

Chi fa la trama mi sa che non sono tanti.

Chi fa la trama non è neanche chiarissimo. Solo ultimamente sono nati game writers specializzati.
Il numero si avvicina al numero di sceneggiatori di una serie TV. Non sono tantissimi, ma non sono neanche pochi.
E per la trama devono coordinarsi in particolare con i level designer e con quelli delle cinematiche, che sono già più numerosi.

Poi credo ci siano anche delle specializzazioni, ad esempio ho letto un annuncio della Bethesda che cercava quest writer.

A mio parere c’è un certo non volersi sbilanciare, per paura di non avere acquirenti nel grande pubblico.

Direi che comunque anche questa è una delle principali.

#1.728 Comment By Zave On 6 luglio 2011 @ 00:35

@Albarello:
scoprire la dose letale di cianuro per un elefante non è che mi interessi particolarmente una volta spiegato l’equivoco che aveva trasformato 30 grammi di cianuro in mezzo chilo a causa delle unità di misura idiote che usano gli americani, dose a cui nessun elefante avrebbe potuto sopravvivere anche se fosse stato un mammut da 10 tonnellate.

che una femmina di elefante indiano possa arrivare a pesare 5.5 tonnellate non lo metto in dubbio, gli esemplari da record capitano.
quello che contestavo è che mi pare improbabile che topsy fosse uno di questi esemplari.

leggendo la parte finale dell’articolo del new york times che riporta le misure dell’elefantessa si nota che di queste misure solo 2 su 5 sono state prese in maniera precisa.
queste sono la lunghezza dalla proboscide alla punta della coda e la circonferenza e sono precise al pollice.
l’altezza invece è riportata genericamente come 10 piedi e il peso ancor più genericamente come 6 tons. il valore dell’elefante al ton di quando era ancora nel fiore degli anni è precisamente di 1000$, ma qui possiamo tranquillamente soprassedere perché è chiaramente una stima fatta a grandi linee.

ora di queste misure io mi fido solo di quelle due che sono precise al pollice, perché danno l’impressione di essere state prese sul serio dopo la morte dell’elefante e non di essere una stima ad occhio.
perché se il giornalista riporta i 2 pollici sia nella lunghezza che nella circonferenza penso che avrebbe riportato anche le libbre nel caso l’elefante fosse stato effettivamente pesato e non un generico “six tons”.
nemmeno dell’altezza mi fido, anche se potrebbe essere che 10 piedi sia la misura precisa, mi pare difficile misurare l’altezza del cadavere accasciato a terra quindi sospetto che sia anche quella una stima ad occhio o un dato recuperato chissà dove.
e in questi casi le stime ad occhio possono anche risentire dell’hype che può generarsi attorno alla figura di un elefante assassino e quindi essere gonfiate un po’.

quindi cerchiamo di fare qualche paragone con dati presi da altre parti, basandoci sull’unico dato affidabile e confrontabile che abbiamo: la lunghezza (la circonferenza pur essendo precisa non è un dato che ho trovato in nessun articolo sugli elefanti quindi non è possibile confrontarla).
topsy era lunga 19 piedi e 2 pollici (5.84 metri) dalla proboscide alla punta della coda (e anche questa misura potrebbe essere esagerata se chi l’ha eseguita non ha usato bene la bindella).

uno degli articoli linkati da Mauro tra i vari dati sulle dimensioni parla anche della lunghezza:

The Indian Elephant has very distinctive physical features. An average Indian male elephant weigh up to 6 tons (5,400 kg) and females about 4 tons (3,600 kg). They are up to 6.4 m (21 feet) long.

in questo altro articolo che ho trovato dice che i maschi più grossi si aggirano attorno a 6 tons di peso e 10 piedi di altezza.

che topsy sia una femmina di elefante indiano è fuori dubbio (oltre agli articoli basta guardare il filmato per accorgersene, le orecchie sono il particolare più evidente che si nota nonostante la pessima qualità).

secondo quanto riportato sull’articolo topsy risulterebbe essere alta e pesante come un grosso esemplare maschio, se non per il fatto che risulta essere ben 2 piedi più corta (o di più se la misurazione non è stata eseguita correttamente) di uno di quei grossi maschi che arriva a pesare 6 tons.

questo mi fa pensare che la mia teoria su cosa sia stato effettivamente misurato e cosa sia stato stimato o recuperato su un’enciclopedia sia di fatto giusta e che quindi 6 tons siano un’esagerazione.

#1.729 Comment By Alberello On 6 luglio 2011 @ 01:56

che una femmina di elefante indiano possa arrivare a pesare 5.5 tonnellate non lo metto in dubbio, gli esemplari da record capitano.
quello che contestavo è che mi pare improbabile che topsy fosse uno di questi esemplari.

Veramente qui stai mentendo. :) Ti ricordo la tua sequenza logica:

1 – secondo tutte le fonti che ho trovato topsy è un elefante indiano.
2 – da nessuna parte ho trovato che un elefante indiano possa raggiungere le 6 tonnellate. anzi ho trovato che raggiungono circa le 3.5 tonnellate i maschi (le femmine un po’ meno) e da altre parti che topsy pesasse attorno alle 3 tonnellate.

Che significa: Topsy è un elefante indiano. Gli elefanti indiani non pesano più di un tot. Topsy non pesa più di un tot. A questa logica mi sono opposto, se ora hai cambiato idea in base ai ragionamenti svolti ne sono felice. Aspetto ancora la fonte dove si dice che Topsy pesasse intorno alle 3 tonnellate. :)

Qui il filmato è un pelino meglio di quello di wiki. :) E si riescono anche a vedere persone vicine a lei.

Risulta comunque difficile, ma tu che ne pensi? L’altezza può essere circa 3 metri come riportato (il resto credo poi vada in proporzione)?

Tieni presente comunque che sulle misure, il “The Sun” riportò come lunghezza 19 feet 11 inches (6,07 m). Quindi o ha cambiato sesso o si sono inventati tutto. lol

#1.730 Comment By Zave On 6 luglio 2011 @ 03:31

mai detto che fosse assolutamente impossibile una cosa del genere.
anche per gli esseri umani è molto raro che si superino i 2 metri di altezza, ma “esemplari” alti anche 2.30 ne esistono e robert wadlow arrivò a 2.72 metri di altezza.

per topsy avevo semplicemente scartato la possibilità che si trattasse di un esemplare da record e lo penso tuttora.

guardando il filmato che hai linkato, che è di qualità immensamente superiore a quello su wikipedia (che è comunque sufficiente per notare che le orecchie sono da elefante indiano) e facendo una stima ad occhio basandomi in particolare sull’altezza dell’uomo che la conduce all’esecuzione direi che l’altezza di topsy si aggira sui 2 metri e mezzo, decisamente non 3.
l’uomo che la conduce sembra essere medio-alto quindi gli attribuisco un’altezza di 1.80m, facciamo 1.90 col cappello per stare proprio sicuri.

a circa 12 secondi di filmato prima l’uomo e poi topsy vengono inquadrati di lato mentre passano davanti ad un uomo che sta fermo in piedi in secondo piano. usandolo come punto di riferimento ho valutato che l’uomo che conduce topsy, con cappello e tutto arriva in altezza agli occhi dell’elefante.

si nota una cosa del genere anche più avanti, ma in quel caso l’inquadratura potrebbe trarre in inganno quindi mi sembra più visibile in quel punto.

e se gli occhi di topsy si trovano ad un’altezza attorno al metro e novanta, guardando una qualsiasi inquadratura dell’elefante intero si vede che la distanza tra occhi e spalla non possa essere un metro.

di conseguenza la mia stima “ad occhio” dell’altezza di topsy si aggira attorno ai 2 metri e mezzo.
(se vuoi verificare anche tu quanto ho scritto ti conviene scaricare il filmato e osservarlo un fotogramma alla volta, con media player classic basta mettere in pausa e premere la freccia -> il numero di volte necessario)

per quanto riguarda gli altri articoli dell’epoca che riportano addirittura misurazioni diverse, la cosa non fa altro che gettare dubbi anche sulle poche misure che sembravano essere affidabili visto che fa pensare che siano state eseguite grossolanamente di volta in volta (la lunghezza va misurata in linea “d’aria” tra punta della coda e punta della proboscide ma è possibile che abbiano girato attorno al corpo dell’elefante con la bindella facendo lievitare la misura) o che siano addirittura inventate (mi pare più plausibile la prima perché in genere non si inventa al centimetro o in questo caso al pollice).

ma questa diatriba da molto tempo non è più sul peso o sulla lunghezza dell’elefantessa topsy, ma su quella dei nostri rispettivi e-peni. ed entrambi vogliamo dimostrare di avercelo più lungo. :D

#1.731 Comment By Alberello On 6 luglio 2011 @ 05:02

ma questa diatriba da molto tempo non è più sul peso o sulla lunghezza dell’elefantessa topsy, ma su quella dei nostri rispettivi e-peni. ed entrambi vogliamo dimostrare di avercelo più lungo. :D

Hahahahahaha xD Lo ammetto, io mi son divertito. Scavare nel passato, trovare fonti su fonti che riportano cose diverse:

1. In un giornale le carote erano due, in un altro tre.
2. La quantità di veleno varia dai 200, 260 e 460 grani.
3. In un giornale dicono che l’elefante ha 28 anni, in un altro 35.
4. Le misure cambiano di volta in volta.
5. ecc.

Te pensa che l’unica wikipedia che ha azzeccato i grani e non grammi è stata quella francese:

http://fr.wikipedia.org/wiki/Topsy

Solo che i francesi stanno sulle palle a tutti e tutte le altre wikipedia l’hanno ignorata. Ma la cosa più divertente del tutto è che i francesi mettono una fonte all’articolo in cui viene scritto grams!

http://www.railwaybridge.co.uk/topsy.html

Quindi la cosa assurda è che loro hanno la fonte sbagliata, ma l’unità di misura giusta. Mi chiedo come diavolo ci sono riusciti.

Ed è giunto il momento della morale di papà castoro.

Di chi possiamo fidarci?
Wikipedia era sbagliata.
Io ero sbagliato (sulle tons).
Zave era sbagliato (sempre sulle tons).
Gli articoli di giornale e tutte le altre fonti sono sbagliate.

Per questo è sempre un casino studiare il contesto di qualcosa e se già si fa fatica per una cosa successa nel 1903, voi pensate a quanta falsità può esserci sulla vita di un autore del 1300 come Dante. Pensate per esempio se tra due secoli si mettessero a studiare la nostra storia attuale. Con tutte le testate giornalistiche completamente di parte. Altro che 3 metri sopra l’elefante, non si capirebbe nemmeno chi ha dichiarato guerra a chi e se è colpa di Pisapia o no.

Questo è il quarto (4°) potere, quello di disinformare. Internet è riuscito a mitigarlo un pò. Non abbiate mai paura di discutere, anche con toni aspri, di informarvi e soprattutto di mettere in discussione l’autorità di qualcuno/qualcosa. Nessuno è perfetto.

#1.732 Comment By Zave On 6 luglio 2011 @ 10:21

dì la verità, che la stai mandando in vacca perché la mia stima ad occhio dell’altezza di topsy è solida e capisci che se è alta solo 2 metri e mezzo non può pesare 6 tons.

ma non te lo permetterò, l’incremento di e-penis è mio:

8===LEVEL=UP===D

:D

#1.733 Comment By Alberello On 6 luglio 2011 @ 12:25

Hahahahaha. Se fosse stato così non ti avrei fornito io stesso il filmato dove si vede meglio e si può fare tale stima. :) L’avevo capito anche io da quello che non era alto 3 metri. Se avessi voluto avere semplicemente ragione avrei fatto come fan tutti e avrei nascosto le fonti che mi smentiscono.

Se noti, ti ho favorito più io con le mie fonti che tu con le tue. Se mi fossi fermato qualche commento fa sarebbe parso che tu scrivi cose a caso non documentate, mentre io si.

Mi son divertito a giocare un pò con i dati e la retorica. Prima ho cercato di convincere che l’elefante pesasse in effetti 6 tonnellate e alla fine ho dimostrato che non è così. Sostenere tutto e il contrario di tutto, puppa questo, Socrate. LOL

Comunque se ci tieni, si, hai fatto il level up nella campagna di DND. xD

#1.734 Comment By Mauro On 6 luglio 2011 @ 17:18

Zave:

per quanto riguarda gli altri articoli dell’epoca che riportano addirittura misurazioni diverse

Piccola nota scollegata:

• misurazione: l’atto di (e l’insieme delle operazioni necessarie a) misurare.
• misura: l’intervallo numerico derivante da una misurazione (e, più “popolarmente”, il numero: in teoria la misura è qualcosa del tipo 3 ± 0,01 m, normalmente la si vede come 3 m).

#1.735 Comment By Alberello On 6 luglio 2011 @ 17:44

@Mauro
Questa si che si chiama deformazione professionale dell’editor. Hai mai pensato di farlo come mestiere o almeno per raggranellare qualcosa al di fuori dello stipendio regolare? Ti ci vedo portato ed efficiente. Hai l’occhio clinico per i refusi ormai. :D

#1.736 Comment By Zave On 6 luglio 2011 @ 20:54

@Mauro:
l’ho scritto male, ma volevo proprio implicare che l’elefante sia stato misurato più volte, ogni volta con risultati differenti a causa di errori di metodo nell’eseguirle, almeno per alcune di esse.
la mia ipotesi è che a misurarla non furono degli esperti o almeno non solo e che almeno parte delle misurazioni che vennero effettuate invece di misurare la distanza in “linea d’aria” tra punta della proboscide e punta della coda, non essendo il corpo di topsy incorporeo (per l’appunto), siano state viziate dal fatto che abbiano girato attorno al corpo dell’elefante con la bindella (una volta passando dal lato, una volta da sopra…) aumentando la misura.

naturalmente è anche possibile che sia stata effettuata una sola misurazione e che le diverse misure dipendano da errori a valle.

#1.737 Comment By DagoRed On 10 luglio 2011 @ 14:14

http://img98.imageshack.us/img98/3788/112hhh.jpg

Nella Londra di fine Ottocento, uomini, vampiri e lupi mannari hanno imparato a convivere, ma questo non vuol dire che l’esistenza della giovane Alexia Tarabotti non sia piena di problemi. In­nanzitutto non ha un’anima, un bello svantaggio se si vuole trovare marito. Suo padre è morto e, per aggiungere sfortuna alla sfortuna, era pure di origine italiana! Quando un vampiro l’aggredi­sce – uno sgarbo imperdonabile all’etichetta – e lei lo uccide con il suo inseparabile ombrellino parasole, le cose sembrano davvero precipitare: la regina Vittoria in persona manda l’inquietante Lord Maccon (un lupo mannaro volgare e trasandato) a svolgere le indagini. Ma non è finita: la popolazione di vampiri di Londra inizia a essere misteriosamente decimata, e tutti sembrano ri­tenere Alexia colpevole. Chi vuole incastrarla? Riuscirà la ragazza a sfruttare a proprio vantaggio l’impermeabilità ai poteri soprannaturali di cui gode essendo senza anima? O i suoi guai non sono ancora finiti? Senz’anima incrocia paranormal romance e romanzo vittoriano, steampunk e storie di vampiri. Londra non è mai stata così divertente.

Visto ieri in libreria. Non so perchè, ma a occhio mi è parsa la brutta copia retard del romanzo di gamberetta. Sia chiaro, non ne ho letto manco una riga

#1.738 Comment By Emile On 11 luglio 2011 @ 16:58

OK, ma in base a cosa ti è sembrato tale? Se solo da quelle 4 righe che hai postato permettimi di dirti che è un parere che puzza parecchio di pregiudizio…

#1.739 Comment By DagoRed On 11 luglio 2011 @ 21:00

Infatti lo è.

#1.740 Comment By Emile On 11 luglio 2011 @ 23:27

E non ti sembra stupido classificare qualcosa in base ad un pregiudizio? Io dico che se Gamberetta avesse mostrato qui un simile incipit dicendo che riguardava una sua futura opera sarebbe arrivata una marea di gente a farle i complimenti per l’idea, e probabilmente anche tu la penseresti in maniera molto diversa da ora.
Reputo Gamberetta una persona molto intelligente e preparata, leggo i suoi pezzi con grande attenzione e curiosità; ma spesso non riesco a sopportare i suoi “supporter” , troppe volte niente più che fanboy con la personalità di una pecora.
Non ce l’ho in particolare con te (i tuoi interventi mediamente li trovo anzi interessanti), ma davvero qui c’è troppa gente che mangerebbe merda se Gamberetta dicesse che è buona, per poi magari arrivare ad eccessi come il tuo, dicendo che una cosa che potrebbe avere qualche vaga somiglianza con quel che G. potrebbe pensare di produrre “probabilmente è una schifezza, una squallida imitazione del suo stile”.
Poi, oh: se si deve seguire acriticamente quel che qualcuno dice meglio che quel qualcuno sia una persona come Gamberetta; ma se si riuscisse ad usare il proprio cervello e guardare sempre e solo il “cosa” e non il “chi” sarebbe ancora meglio.

(Ripeto: non è qualcosa di personale, ho preso solo spunto da un commento a mio parere oggettivamente molto infelice a livello di “mentalità”)

#1.741 Comment By Alberello On 12 luglio 2011 @ 01:36

Infatti lo è.

Hahahahahahahahahahahahahaha, questa risposta ha vinto tutto!

“Sei uno sporco razzista!”

“Si, e allora?”

“…”

Fine del contradditorio. xD Per me Dago ha fatto scacco matto con una mossa. Tanta stima.

ma spesso non riesco a sopportare i suoi “supporter” , troppe volte niente più che fanboy con la personalità di una pecora.

Beeeee, secondo me stai esagerando. Al massimo capri espiatori per chiudere blog. Beeeee. E poi ci sono fanboy di qualsiasi cosa, è fisiologico. Tu pensa alla cosa più strana che ti venga in mente. Mettiamo Johann Sebastian Bach suonato mischiando il beatbox. A dirla così pare na merda e probabilmente tutti gli studendi di musica classica ci riderebbero sopra.

Ebbene, io sono un fanboy di musica classica mista.

Prova a sentire questo. La Suite Orchestrale numero 2 in si minore, settimo movimento. Per me è Dio che suona il flauto, per altri è merda.

O ancora, Per Elisa di Ludwig van Beethoven rap.
Non posso farci niente, l’adoro.

O la Sinfonia 40 di Mozart mischiata con il tema di James Bond. Semplicemente geniale.

I fanboy sono come quelli che fanno il tifo per una squadra di calcio o credono in una particolare religione o idea politica. La tua ricerca di neutralità per qualsiasi concetto o ideologia è utopia pura. Prima te ne renderai conto e prima smetterai di soffrire leggendo i fanboy.

(Ripeto: non è qualcosa di personale, ho preso solo spunto da un commento a mio parere oggettivamente molto infelice a livello di “mentalità”)

“a mio parere” ed “oggettivamente” sono una contradizione in termini. O è un tuo parere (soggettivo) o è oggettivo.

Inoltre l’oggettività è un’invezione della sinistra (battuta). Se io ti mostro un foglio di carta bianco e ti chiedessi di che colore è, tu probabilmente mi risponderesti bianco. Possiamo allora affermare che il foglio di carta è “oggettivamente” bianco? No, perchè in realtà il foglio di carta è del colore che risulta dalla luce che lo colpisce. Se tu mostri lo stesso foglio di carta sotto una luce violetta la risposta sarà violetto. Senza contare che io potrei averlo intriso di inchiostro simpatico e quindi se esposto al calore non sarebbe più bianco, ma quanto meno macchiato.

Se non mi credi, vai in giro a chiedere alla gente di che colore è un foglio di carta e se troverai qualcuno che risponde come me non sarà comunque oggettivo, sarà semplicemente scappato dal manicomio navale di Pisa.

#1.742 Comment By Emile On 12 luglio 2011 @ 02:36

Alberello, sarò schietto e conciso: non mi frega un cazzo di mettermi a discutere con te, ti trovo patetico, come patetici sono il 95% dei tuoi interventi (esattamente come il tuo ultimo, merda pura).
Ergo se vuoi continua pure a sprecare inchiostro nel (vano) tentativo di sembrare arguto, questo è il primo e ultimo reply che spreco per te.

#1.743 Comment By Alberello On 12 luglio 2011 @ 02:51

ti trovo patetico, come patetici sono il 95% dei tuoi interventi

Ma dimmi, è un parere soggettivo od oggettivo? Comunque sono d’accordo con te. ^^

(esattamente come il tuo ultimo, merda pura)

Beh, siamo in fogna, sono coerente con l’ambientazione. :)

Ergo se vuoi continua pure a sprecare inchiostro

Inchiostro? Non mi pare che nel virtuale si usi inchiostro.

nel (vano) tentativo di sembrare arguto,

Ma chi ha mai voluto sembrare arguto, è palese che io scrivo solo cavolate. Non ho mai negato di essere stupido, nè millantato di essere intelligente. Hai fatto tutto tu.

questo è il primo e ultimo reply che spreco per te.

Ammazza che acredine, manco ti avessi insultato la madre. Hai esposto un tuo pensiero ed io ho ribattuto. Se non riesci a convincere una pecora stupida come me del tuo pensiero, mi spieghi come potrai convincere qualcuno di intelligente? ^_^ Buona fortuna per la tua crociata contro i fanboy. ^_^

#1.744 Comment By Alberello On 12 luglio 2011 @ 03:32

PS: Tra l’altro, sempre secondo me e non in maniera oggettiva, trovo molto più patetico passare il tempo ad analizzare i commenti degli altri giudicando le persone solo in base ad essi.

Commenti come:

i tuoi interventi mediamente li trovo anzi interessanti

O ancora:

ma davvero qui c’è troppa gente che mangerebbe merda se Gamberetta dicesse che è buona

Per concludere con uno stupendo:

come patetici sono il 95% dei tuoi interventi

Non so, mi ricordano comportamenti adolescenziali del tipo:

Hai visto che brutta quella?

Ma non si vergogna quello ad uscire con l’apparecchio per i denti?

Secondo lei potrebbe avere di meglio e ha scelto uno sfigato.

Ti inviterei a riflettere allo specchio per un attimo e a renderti conto che le feci escono dal culo a tutti allo stesso modo.*

*A meno che non si abbia subito un intervento e si sia provvisti di colostomia.

#1.745 Comment By Zave On 12 luglio 2011 @ 05:20

@Alberello:
senza voler entrare nel merito, se cercassi di limitare la fuffa nei tuoi interventi e concentrarti sui contenuti sarebbe meglio.

non sono la persona adatta a salire sul pulpito per farti questa predica perché anche io mi lascio trascinare e prendo parte a off topic come l’ultimo sulle dimensioni dell’elefante, che giustamente si è concluso in fogna.
se cerchi i miei interventi qui in fogna troverai anche un off topic riguardante le dimensione del pene di un personaggio di un romanzo.

in entrambi i casi comunque l’off topic è partito da interventi seri che poi sono andati alla deriva (in quello dell’elefante avevo espresso i miei dubbi sul cianuro per tener buono l’uomo elefante e nell’altro caso avevo contestato una traduzione dall’inglese di gamberetta).

per il resto ho sempre limitato i miei interventi quando non ritenevo di aver nulla da aggiungere che fosse utile alla discussione (molte volte) e sono parecchie le volte che con commenti già scritti ho chiuso la scheda invece di cliccare su “invia il commento”. non sempre ci sono riuscito.

tu però diverse volte mi hai dato l’impressione di prendere frasi altrui o altri spunti e scrivere un post per cazzeggiarci sopra. e in modo inutilmente prolisso (hai scritto in passato che ti diverti in questi “esercizi di retorica” o qualcosa del genere).
a piccole dosi potresti risultare simpatico, ma quando questa tua attività giullaresca (per tua stessa ammissione) è presente in buona parte dei commenti uno giustamente si stufa e tira dritto.
raramente ho avuto la costanza di leggere i tuoi papiri fino in fondo e diverse volte sono addirittura passato ai commenti successivi pensando “il solito post di alberello”. e se anche ci fossero stati dei solidi contenuti in mezzo alla fuffa me li sono persi.

Senza esprimere un parere su cosa penso di quello che ha scritto Emile, posso comprendere la sua irritazione per il tuo introdurti nella discussione rispondendo in modo “cazzone” ad un suo post serio. fogna o non fogna.

#1.746 Comment By Emile On 12 luglio 2011 @ 05:48

Zave: Alberello è solo qualcuno che pensa di FARE l’idiota senza rendersi minimamente conto di ESSERE un idiota, un fesso che straparla riguardo l’ “arte della retorica” e poi non va oltre patetici flame da asilo nido (vedi le sue ultime risposte).
Se vuoi un consiglio ignoralo anche tu, o finirai per affogare in una serie di WoT uno più stupido dell’altro; questo OT è durato anche troppo ed è degradante anche per la Fogna.

#1.747 Comment By Alberello On 12 luglio 2011 @ 06:01

Zave, hai perfettamente ragione. Il fatto che io non sia perfetto non è mai stato messo in dubbio. Il problema è che non riesco a cambiare modo di essere e scrivere commenti. Ho pro e contro come qualsiasi cosa, probabilmente i contro sono di più dei pro, ma non riesco a smussarmi più di un tot.

Il contro peggiore di tutti è che per me ogni discussione è fonte di divertimento, è un gioco a tutti gli effetti. Sono nato retorico eristico e non l’ho scelto apposta. Quando ero piccolo mio padre mi portava a casa dei pezzi dalla discarica o dalla fabbrica dove lavorava e io mi divertivo a smontarli per capire come funzionavano. Una volta capito, li pulivo e li rimontavo cercando di farli andare.

Questo schema mentale mi è rimasto impiantato nel cervello e adesso quando leggo qualcosa che mi attira, mi diverto a prenderla, smontarla e rimontarla a piacimento. Mi viene automatico, non mi sforzo neppure.

A volte mi capita di sentirmi come il protagonista de “La carriola” di Pirandello. Chiedo scusa se questo mio modo di fare ha infastidito oltre ogni misura, la follia è l’unica cosa che mi conforta di tanto in tanto.

#1.748 Comment By DagoRed On 12 luglio 2011 @ 07:07

Avete finito? Sennò si fa entrare anche il pagliaccio scoreggione e l’orso ballerino.

#1.749 Comment By Il Guardiano On 12 luglio 2011 @ 08:55

Ma l’orso non era ricchione, almeno così dicono gli Elio! :)

#1.750 Comment By dunseny On 12 luglio 2011 @ 15:42

@ Zave ed Emile:

un LOL vi seppellirà, get a life & relax ;-)

#1.751 Comment By Zave On 15 luglio 2011 @ 09:16

segnalo a chiunque abbia letto hary potter questa fanfiction che ritengo una delle cose più divertenti che mi siano capitate da leggere in molti mesi.

un vero capolavoro!!!
ho letto i primi 5 capitoli e ho i crampi alla pancia dal divertimento:

http://www.fanfiction.net/s/5782108/1/Harry_Potter_and_the_Methods_of_Rationality

no, non ero ironico.
forse è apprezzabile anche da chi non ha letto l’opera della rowling ma per chi lo ha fatto sarà un orgasmo. ma solo se conosce l’inglese.

#1.752 Comment By Tapiroulant On 25 luglio 2011 @ 22:15

si può essere cinici e schietti e scrivere comunque in tono ampolloso dell’ottocento.

No, è assolutamente impossibile.

io apprezzo un altro modo di fare narrativa – per me è fondamentale l’autore che esprime le sue idee, che mi strizza l’occhio.

E allora non prendertela con Gamberetta, prenditela con l’intera narrativa di genere! Dov’è che, nei suoi romanzi, Clarke ti strizza l’occhio? E Asimov? E Ballard?
Anzi, prenditela direttamente con la letteratura del Novecento, che ha la colpa di non essere come la letteratura dell’Ottocento. Se a te piace il narratore ottocentesco, leggiti romanzi ottocenteschi, ma non pretendere che ogni romanzo futuro ricalchi gli stilemi di oltre un secolo fa.

Però, per me è parte integrante dell’opera sentire la voce dell’autore, magari non direttamente come Manzoni, però comunque sentirne – la pronuncia, diciamo. Nel senso: altrimenti dieci romanzi di autori diversi scritti in modo giusto sarebbero stilisticamente indistinguibili. Un libro è avvolto nel proprio autore, che per me ne è parte integrante; non mi interessa la storia bruta.

Per te - per noi, no.
E allora non leggere narrativa di genere -.-
E’ come se io dicessi: “I romanzi di Sherlock Holmes sono brutti perché non ci sono gli alieni! Per me è parte integrante di un’opera che ci siano gli alieni”. Ognuno ha le sue tare, presumo.

Io credo invece che la massima espressione di scrittura sia far trovare interessante qualunque storia a qualunque lettore, “costringerlo” a leggersi trecento pagine sui coniglietti fruttati perchè scritte così bene che non riesce a mettere giù il libro.

EPIC FAIL di Manzoni, allora :D
E, per quanto mi riguarda, EPIC FAIL anche di Thackeray. La fiera delle vanità mi ha stufato subito, si vede che non ha molto potere “costrittivo”.

Gamberetta può dire: ma è perchè allora non ti piace la narrativa, e vuoi saggi o altro. E in effetti, è proprio così :D.

Te la suoni e te la canti da solo.
Non capisco cosa vuoi.

#1.753 Comment By Alberello On 25 luglio 2011 @ 22:31

@Simone:

Qui c’è la soluzione del problema. :)

#1.754 Comment By Simone On 25 luglio 2011 @ 22:52

@ tapiroulant:

“E allora non prendertela con Gamberetta, prenditela con l’intera narrativa di genere! ”
E se invece, non me la prendessi con nessuno?

Per te – per noi, no.”
Plurale maiestatis?

“Te la suoni e te la canti da solo.
Non capisco cosa vuoi.”

Io povero incompreso, non volere niente da nessuno :_____-( .

Ho trovato parecchio irritante il tono del tuo post. Ho detto la mia opinione sul romanzo Assault Fairies, cosa cui mi pare questa sezione sia dedicata; non ho detto “gamberetta sei una merda non sai scrivere e chi invece dice che sai scrivere non capisce gnente nemmeno lui”.

Pace, bro’.

@ alberello: anche Verga mi piace. Allora è ufficiale, sono un tardone che vuole solo romanzi ottocenteschi :( .

#1.755 Comment By Il Guardiano On 25 luglio 2011 @ 22:53

Posso dire che sono una massa di cretinate in mezzo a tante, tante parole?

Se

Gamberetta può dire: ma è perchè allora non ti piace la narrativa, e vuoi saggi o altro. E in effetti, è proprio così :D.

allora perché vieni a perdere tempo e fai perdere tempo agli altri?
Se ti piacciono i saggi “o altro”, leggi quelli.

Sul fatto di “strizzare l’occhio” e “far capire quello che pensa l’autore”…beh…scusa la volgarità ma a me che cazzo me ne frega di quello che pensa Gamberetta su un determinato argomento? Voglio leggere Narrativa perché voglio intrattenimento, leggerei saggi se volessi “informazioni”.
Da cretinate del genere escono fuori perle come le discussioni su quanto Il Signore degli Anelli sia fascista, borghese, imperialista e altre cretinate del genere. Bah…

#1.756 Comment By Simone On 25 luglio 2011 @ 23:05

OO

Cioè…

Wow.

perdere tempo e far perdere tempo agli altri? Ma, sei serio? Io non ritengo di aver perso tempo, nè mi auguro di averne fatto perdere. Perchè – quale tempo avresti perso? Nel leggere i miei commenti? Ma allora – perchè li hai letti? Hai un’ ossessione, sei costretto a leggere i post che compaiono? Oppure – appena capito che scrivo solo cretinate, potevi benissimo saltare il resto. O no?

Cioè…rilassamento. Chiedo scusa se riesco solo a scrivere cretinate in mezzo a – tante! – parole, però ho trovato la sezione dei commenti al libro, ho lasciato un mio commento al libro: un commento evidentemente e chiaramente sbagliato, un mucchio di cretinate, e però perchè avrei dovuto astenermi? La sezione dei commenti è fatta apposta!

#1.757 Comment By Alberello On 25 luglio 2011 @ 23:18

@Simone:

Se ti piace Verga e i romanzi di una volta, sono certo che apprezzerai questa canzone. :D

Per rilassarci ora andiamo tutti a Capinere, offro io! ^^

#1.758 Comment By Simone On 25 luglio 2011 @ 23:23

Mh, guardando i vostri post: non vorrei che i miei interventi precedenti fossero suonati come “ah! voi state qui a perdere tempo con la narrativa di genere! Ah incolti! Leggetevi i romanzi dell’ottocento e imparate qualcosa!”
Non era assolutamente questo il contenuto, in caso aveste avuto questa impressione; nè tantomeno c’era un qualche tipo di attacco a questa comunità. Era solo: commento alla lettura. E aggiungo: commento mio personale, detto dal seggio di autorità conferitomi da sto cazzo: l’ho detto e lo ripeto, non ho nessun tipo di preparazione tecnica. Ho solo un’opinione, e credevo di essere in diritto di esprimerla.

Poi però purtroppo, ho detto solo cretinate in mezzo a troppe parole :( .

#1.759 Comment By Il Guardiano On 25 luglio 2011 @ 23:26

Simone, si sono serio.
È come se io andassi da un meccanico e gli spigassi come dovrebbe fare il suo lavoro. Iniziamo una discussione e io rispondo: no ma sai, io non sono un meccanico. Non so nemmeno da dove si inizia… Sono un elettrauto.

E allora che parli a fare?
Perché scrivi post alberelliani per parlare di un argomento (la narrativa) e poi dire che invece ti interessa altro (saggi o altro)?

#1.760 Comment By Simone On 25 luglio 2011 @ 23:27

@ alberello: poi il secondo giro lo offro io! :D

#1.761 Comment By Simone On 25 luglio 2011 @ 23:33

Eh no: è come se il meccanico avesse messo di fronte all’officina il cartello, “sentitevi pure in diritto di entrare e dire che ne pensate del mio lavoro”. Perchè mi pare a questo, che serva la sezione dei commenti: il parere dei lettori. Io, qualificandomi lettore avendo letto, ho parerato.

E non so poi cosa voglia dire “alberelliano”, ma se ha a che fare col bere, ci sto :D

#1.762 Comment By Alberello On 26 luglio 2011 @ 08:11

Riporto il link qui perchè è finito in fogna in mezzo ai messaggi polemici, ma secondo me rientra perfettamente nel discorso di Gamberetta. Coloro che criticano i suoi metodi magari considerandoli troppo moderni o asettici e che si scandalizzando quando ella critica Manzoni et altro, devono fare i conti con Giovanni Verga, che è venuto solo un pelo dopo Manzoni e già gettava le basi del pensiero della narrativa di genere come viene intesa qui.

Il verismo è una corrente di pensiero che esiste da un bel pò e tocca diverse forme d’arte e non solo, per una volta è anche un momento di orgoglio patriottico poter affermare che è una “trovata” tutta italiana.

Poi giustamente c’è chi arriva e dice: “Ma a me piace Manzoni!”
Ok, ma se perfino io mi sono reso conto che lo stile di Manzoni per il fantasy è una piaga da decubito alla zona scrotale, appoggio incondizionatamente il verismo come alternativa per la narrativa di genere, visto che la documentazione portata sempre da Gamberetta anche in riferimento di autori esteri avallano questo metodo.

#1.763 Comment By Alberello On 26 luglio 2011 @ 08:19

E non so poi cosa voglia dire “alberelliano”, ma se ha a che fare col bere, ci sto :D

Mi ero trattenuto un sacco nella discussione, ma ora che siamo finiti in fogna, posso sbragarmi.

Chiamatemi pure Gonnario. xD

#1.764 Comment By Ste On 26 luglio 2011 @ 08:59

Eh no: è come se il meccanico avesse messo di fronte all’officina il cartello, “sentitevi pure in diritto di entrare e dire che ne pensate del mio lavoro”. Perchè mi pare a questo, che serva la sezione dei commenti

Vero ma se parla con cognizione di causa.
Tenendo l’esempio del meccanico è coem se a entrare e a giudicare (non criticare) il alvoro del meccanico sia una persona che non solo na sà in cosa consiste il lavoro di meccanico, ma non lo ha neppure mai visto fare. E questo è quanto hai fatto tu.
Critichi uno stile dicendo che non conosci nulla di stilistica
Critichi un romanzo fantasy scritto nel 2011 dicendo poi che adori i romanzi classici del 1800
Non puoi pretendere che nessuno ti dica “Perchè parli?”.
Mi fai venire in mente una puibblicità di un’automobile di qualche anno fa in cui la voce narrante diceva “[...] e non consuma neppure un litro di benzina. E’ un diesel”
Leggendo i tuoi psot ho avuto al sensazione che a volte ti “mascheri” dietro a paroloni roboanti per fingere di sapere quello che stai dicendo e poi esci con commentii tipo:
“i tecnici dell’esperimento di comunicazione senza fili fanno spiegono inutile, tanto più che Astride aveva mentito dicendo di sapere cosa stava succedendo. Se si voleva far conoscere al lettore la cosa, si poteva far sgattaiolare Astride in giro e origliare una conversazione simile, magari mentre un tecnico sta spiegando la cosa – che so, ad una scolaresca in visita”
Mi potresti tradurre: “fanno spiegono inutile”? E ti rendi conto che suggerisci di fare dell’infodump?

Poichè prevenire è meglio che curare, no non sono un fanatico di gamebretta pronto a difenderla ad ogni costo e che le dà sempre e solo ragione.

#1.765 Comment By tasso barbasso On 26 luglio 2011 @ 14:13

@Gamberetta.

È già stato spiegato in altri articoli che…

Certo, questo rientra nel senso comune e sono d’accordo. Ma io ho parlato fondamentalmente di altro.

Dunque dire che lo scopo della narrativa è trasmettere immagini è fondamentalmente giusto.

Mi ero appunto permesso di proporre un mio personale contributo alla discussione, mostrando come si possa anche ritenere di integrare quel “fondamentalmente giusto” con altre considerazioni.

Ma a parte questo, il mio era fondamentalmente un commento (inteso come personale contributo a quella che mi sembrava una discussione collettiva) sull’affermazione “scrivere è trasmettere immagini”, e sulla successiva apparente chiosa alla frase “My task which I am trying to achieve, is, by the power of the written word to make you hear, to make you feel—it is, before all, to make you see. That—and no more, and it is everything”.

Detto questo, onestamente non capisco perché continui a interpellarmi.

Non capisco. Come dicevo sopra, mi sembrava di poter interagire con te e con gli altri appassionati di letteratura che frequentano il blog, in merito ai diversi argomenti che mano a mano vengono affrontati.

Mi hai detto che quello che scrivo è, per colpa dello stile e della tecnica narrativa, letteralmente illeggibile.

Non lo credo, non l’ho mai scritto e non l’ho mai pensato. Immagino che tu ti riferisca al modo (sincero e perfettamente rispettoso, io credo) in cui ho descritto la mia reazione di lettore ad una delle tue opere. Cosa che ho fatto per gli stessi motivi di cui sopra.

a questo punto è ovvio che io di questi argomenti non ne capisco un’acca

Non lo credo, non l’ho mai scritto e non l’ho mai pensato.

Sembra una presa per il culo.

Mai avuta questa intenzione. Evidentemente mi sono spiegato male.

Ti assicuro che il mio scopo non è convincerti di alcunché.

Tanto meno il mio, per carità! E che c’entra? Il mio scopo, ripeto, l’ho scritto qualche riga più in alto.

Tuttavia, se la mia (saltuaria) partecipazione alle discussioni di questo blog ti dovesse complessivamente apparire priva di valore e/o dannosa (non ho capito se le cose stiano effettivamente così), per sincero rispetto nei confronti del tuo ruolo di blogger (ma anche come segno di rispetto per le tue capacità di autrice e per il tuo status di colta, disponibile e interessante interlocutrice), non potrei che astenermi dal partecipare alle discussioni di questo blog in futuro.

#1.766 Comment By Tapiroulant On 26 luglio 2011 @ 14:45

Il verismo è una corrente di pensiero che esiste da un bel pò e tocca diverse forme d’arte e non solo, per una volta è anche un momento di orgoglio patriottico poter affermare che è una “trovata” tutta italiana.

Tutta italiana manco per il cazzo xD
Il verismo è la trasposizione italiana del naturalismo francese, con la sola espunzione dell’idea dello scrittore come scienziato sociale che “sperimenta” le interazioni umane attraverso il romanzo. Dal punto di vista strettamente stilistico, sono più o meno uguali.

#1.767 Comment By tasso barbasso On 26 luglio 2011 @ 18:04

@Gamberetta.

Per mostrarti la mia buona fede, ti mando anche una simpatica immagine che ho casualmente incrociato in rete. La trovo creativamente stimolante e penso che potrebbe piacerti. Non è un coniglietto ma ci si avvicina.

#1.768 Comment By tasso barbasso On 26 luglio 2011 @ 18:07

Ovviamente sul sito ne trovi tante altre ugualmente interessanti ;)

#1.769 Comment By Gamberetta On 26 luglio 2011 @ 19:46

@tasso barbasso. Hai scritto che non sei riuscito a leggere più di tanto per colpa dello stile e nonostante

il perfetto controllo della lingua, la buona costruzione dei dialoghi, l’inventiva, una certa “libertà” mentale, il solido lavoro di ricerca (sia storica che tecnica)

Io non mi ricordo di aver mai letto uno stile così ripugnante da farmi abbandonare la lettura a fronte delle qualità da te elencate. Detto questo, va bene, è una posizione accettabile, e in verità mi spiace che tu abbia perso tempo per una cosa scritta così male. Però devi anche trarne le conseguenze: certo, si può fare meglio, ma più o meno quel modo di scrivere è il risultato del seguire determinati principi. Se ti fa così schifo non ci sono molte alternative: o i principi sono sbagliati, e dunque stiamo perdendo tempo in due; oppure Gamberetta è veramente è un’idiota e in questo caso stai tu perdendo tempo.
Io la vedo più che abbiamo posizioni troppo distanti per istaurare un qualunque tipo di discussione che non sia chiacchiere a vuoto. Per questo se vuoi continuare a commentare fai pure, qui non si censura nessuno e può darsi benissimo che ad altri i tuoi interventi interessino, per quanto mi riguardo ho finito di risponderti. Non ha senso, perché alla fine della storia quando dal principio astratto si deve passare all’atto pratico (ché questo non è un blog di filosofia né di speculazione per il gusto della speculazione), si arriva a qualcosa che trovi ripugnante – no, non hai usato questa parola, ma hai mostrato che è definizione appropriata.
Non è “cattiveria” è semplice buon senso: a me dopo aver letto Il Silenzio di Lenth non passa neanche per l’anticamera del cervello di andare a discutere di tecnica narrativa con l’autore. Poi vedi un po’ te.

#1.770 Comment By Alf On 26 luglio 2011 @ 22:18

Ciao Gamberetta, non so se farlo qui o altrove ma vorrei segnalarti l’esistenza di questo sito:

http://salvalibri.splinder.com/

Forse lo conosci già, ma mi riempie di gioia sapere che finalmente sei stata smascherata. Non l’ho ancora esplorato come si deve, ma il poco che ho letto mi ha profondamente colpito. Porrei particolare attenzione su:

http://salvalibri.splinder.com/tag/tolkien

Da notare le ferree argomentazioni e le solide basi di Giulia Bonino, che combatte la sacrosanta lotta alla tua impreparazione grammaticale con arguzia e perle di critica. La prima delle puntualizzazioni al tuo articolo è davvero illuminante, e devo ringraziare l’autrice per avermi fatto aprire gli occhi: non sei nessuno, Gamberetta. Grazie a Dio c’è qualcuno che fa ancora della Vera Critica.
A parte gli scherzi, Chiara, grazie per tutto quello che fai. Mi spiace scomodarti per queste cose, e siamo pure in periodo di vacanza, ma quando leggo certe scemenze una buona fetta dei miei neuroni si dà la morte. E non è una perdita per cui ci siano rimedi.

#1.771 Comment By tasso barbasso On 26 luglio 2011 @ 22:33

@Gamberetta.

Non è vero che io consideri il tuo stile “ripugnante”, e non credo neanche di aver “ mostrato che [ripugnante] è definizione appropriata”. In effetti non ho neanche detto che la tua opera è “scritta male”, ma anzi l’esatto contrario, da un certo di punto di vista. Ho ammesso, tra le altre (poche) cose, di aver abbandonato molto presto la lettura in seguito ad una perdita di interesse. Inoltre ho detto che sarei propenso a credere che la mia perdita di interesse derivasse, fondamentalmente, da stile e tecnica narrativa. Sinceramente non capisco cosa centri la ripugnanza. Personalmente mi è capitato molte volte di abbandonare la lettura di libri (a volte scritti da famosi autori e pubblicati da grandi editori), dopo la lettura di poche pagine (anche per decidere se comprarli o meno). Questo mi può capitare anche con autori di cui ho precedentemente o successivamente apprezzato altre opere. Infatti nella mia concezione e nella mia esperienza, gli autori non sono “monolitici”, e comunque il mio interesse (o disinteresse) riguarda soprattutto le singole opere. Gusti. Punti di vista. Abitudini. Si dovrebbe sempre cercare di essere meno sbrigativi, lo ammetto, ma non mi sembra una colpa fare affidamento sul proprio “colpo d’occhio”. Poi ci sta anche che l’occhio faccia cilecca, per carità.
Inoltre non credo che tu sia idiota e non credo nemmeno di perdere tempo discutendo con te o con gli altri rispettabilissimi (lo dico molto seriamente) frequentatori del blog: se fosse così mi sarei fermato molto prima. Il mio punto di vista è quello di un appassionato di letteratura, comunicazione e varie altre “questioni umanistiche”, che suppone di interagire (in modo molto vario e libero) con persone che hanno gli stessi interessi. È una questione di confronto, scambio di informazioni e punti di vista, apprendimento e insegnamento reciproco. Che c’è di male in tutto questo? Cosa c’entra il “passaggio dal principio astratto all’atto pratico”? Io ho capito che a te interessa molto diffondere e applicare i risultati dei tuoi studi sulla tecnica narrativa, ma mi sembrava di aver pure capito che il senso del blog fosse più ampio. Anche perché il parlare (in maniera ampia e libera) con altri esseri umani di interessi comuni, nella mia esperienza di vita è sempre stato uno stimolo, un arricchimento, è mi ha anche fornito la possibilità di consolidare le mie convinzioni o di sperimentare nuove strade nella mia attività operativa. Perfino quando l’attività operativa riguardava questioni molto lontane e diverse.
Per tutti questi motivi, mi ci passa sicuramente “per l’anticamera del cervello” di continuare a discutere sia con te che con gli altri tuoi ospiti, sia di tecnica letteraria che di tutte quelle altre cose di cui la letteratura si nutre. Anzi, guarda, in mancanza di meglio, se proprio fossi costretto, andrei a discutere perfino con l’autore del Il Silenzio di Lenth. Ma quello è proprio un caso limite.
E se comunque tu non vorrai parlare, pazienza: io sono contrario alla violenza, anche quella psicologica.
Fammi sapere.

#1.772 Comment By Solvente On 27 luglio 2011 @ 00:27

Ciao Gamberetta, non so se farlo qui o altrove ma vorrei segnalarti l’esistenza di questo sito:

http://salvalibri.splinder.com/

il link non va, ma a quel sito ci si arriva lo stesso.
Dunque, anche Gamberetta ha la sua arcinemica! Certo, pure quella, creare un blog quasi interamente incentrato nell’attacco ad un’altra blogger…è triste.
Tra l’altro lo stile (critica spietata inframmezzata da ironia e immagini) è molto simile: chi ha copiato chi?

#1.773 Comment By Frattaglia On 27 luglio 2011 @ 00:32

Ciao Gamberetta, non so se farlo qui o altrove ma vorrei segnalarti l’esistenza di questo sito:

http://salvalibri.splinder.com/

Mi sa che c’entra poco con le FAQ, è più roba da fogna… E se clicco sul link me lo dà irraggiungibile, per leggerlo bisogna fare copincolla.

In ogni caso non avrei mai pensato che qualcuno si scomodasse a fare un blog per attaccarne un altro! O_O Tutti i tag delle categorie riportano qua. Vabbè se si insultano i prof universitari dandosi reciprocamente del somaro lo potranno fare pure i blogger!

Kalì nychtà

#1.774 Comment By Frattaglia On 27 luglio 2011 @ 00:36

il link non va, ma a quel sito ci si arriva lo stesso.
Dunque, anche Gamberetta ha la sua arcinemica! Certo, pure quella, creare un blog quasi interamente incentrato nell’attacco ad un’altra blogger…è triste.
Tra l’altro lo stile (critica spietata inframmezzata da ironia e immagini) è molto simile: chi ha copiato chi?

Sì lo stavo pensando anche io, lo stile è il medesimo! Però perché triste? Ti assicuro che tra i cosiddetti luminari della letteratura si insultano pure peggio. Piuttosto mi chiedo: chi sarà? La Strazzulla? La cara Licia? Uno degli sfigati esordienti pubblicati in pdf? Si accettano scommesse e consiglio di continuare in fogna ché qui si dovrebbe parlare di faq

#1.775 Comment By Gamberetta On 27 luglio 2011 @ 02:03

@Alf. / @Solvente. / @Frattaglia. Di quel sito si è già parlato almeno due volte in Fogna. È inutile perderci altro tempo, l’autore, la “Giulia Bonino” altri non è che Sergio Rocca, che non ha mai digerito l’articolo dedicato ad Ancess.

@tasso barbasso. Questo non è forum, e a me non piace chiacchierare. Non mi interessa lo scambio di informazioni fine a se stesso, io voglio scrivere bene. E uno degli scopi del blog, oltre alle recensioni, è insegnare a scrivere bene (nota: questi sono i soli due scopi del blog). Scrivere bene, all’atto pratico, non discussioni. Le discussioni sono fuffa se non sboccano in precise indicazioni applicabili allo scrivere narrativa. Inoltre personalmente – ma altri commentatori possono avere idee diverse – non mi interessa nulla né della letteratura (che non coincide con la narrativa, né con la narrativa di genere, né con la narrativa di genere fantastico), né della “comunicazione”, né tanto meno delle “questioni umanistiche”. Per carità di Dio! È cento volte più interessante stare un’ora a sentire il Duca che parla di proiettili e gelatina balistica che non sorbirmi cinque minuti di “questioni umanistiche”.
Detto questo, ripeto: se vuoi commentare, commenta; ma non perdere tempo a interpellarmi perché tanto non ti rispondo più. Perché appunto partiamo da basi diverse e ci interessano argomenti molto diversi.

#1.776 Comment By tasso barbasso On 27 luglio 2011 @ 07:25

@Gamberetta.

Secondo la mia modesta opinione (modesta nel senso di non particolarmente ampia né autorevole) lo scambio di informazioni non è mai fine a se stesso. Inoltre non mi pare che le “questioni umanistiche” e tutte le altre cose citate, ossia la cultura, abbiano poco a che fare con la tecnica narrativa o con la narrativa di genere.
Comunque, avendo ora ben chiara quale sia la tua visione complessiva sulle questioni suddette e sulla natura del blog, ritengo che a questo punto l’unico atteggiamento corretto nei tuoi confronti (in guanto autrice del blog e responsabile dei suoi contenuti) sia abbandonare definitivamente le discussioni. Essendo convinto di quanto ho detto e volendo essere corretto, metto immediatamente in atto il mio proposito.
Lascio un saluto riconoscente a te e a tutti gli altri.
Buon proseguimento e in bocca al lupo.

#1.777 Comment By Alf On 27 luglio 2011 @ 09:32

@Gamberetta
Ah, ecco, ora si spiega tutto. Il buon Sergio non si smentisce mai. Chiedo scusa, ma la Fogna è talmente vasta che non ho mai letto tutte le discussioni che contiene…

#1.778 Comment By Zave On 28 luglio 2011 @ 20:05

passa in senato la legge levi che mette un tetto massimo del 15% allo sconto che può essere effettuato sul prezzo dei libri.
possibili anche sconti fino al 20% in casi eccezionali e fino al 25% nei casi più che eccezionali.
la legge non si applica solo ai libri cartacei ma anche agli ebook.

non ho speranze nel quirinale.

complimenti…

#1.779 Comment By Frattaglia On 29 luglio 2011 @ 13:32

Una legge ridicola che va contro TUTTE le analisi fatte in questi mesi (e anni) su cosa servirebbe per far ripartire un’economia bloccata come la nostra. Chissenefrega, ringrazieranno emule, library.nu e affini

#1.780 Comment By Merphit Kydillis On 2 agosto 2011 @ 21:45

Gamberetta, so che oramai non ti occupi più di recensire fantasy italiano. E credo che fai bene a non occuparti di certe cose…
Nihal, la guerriera mezza-elfa e mezza-fontana? Trito e ritrito. Lyannen, un mezzo-immortale figlio di Rockfeller che si crede un rifiuto della società? Non facciamo ridere ai polli. Caius, simil-francese in una simil-Parigi, che di lui si sa solo che ha capelli rossi e 14 anni? Ma anche no!
C’è un nuovo male romanzo fantasy made in italy, che sta facendo impazzire la rete. Non è solo un fantasy, è IL fantays per eccellenza, un messaggio di amore e speranza per noi tutte… perché le Emozioni sono l’essenza della Vita e del Bene. Sto parlando di U???????????n?????????????i???????????????k???????????????a??????????????? ?????????????-??????????? ??????????L?????????a?????????????? ?????????F??????????????i??????????a??????????m?????????????m???????????a??????????? ???????d??????????e??????l?????????l????????a?????? ???????????V?????????i??????????????t????????a???, scritta da E.J. Allibis, è il nuovo capolavoro fantatrash della DeAgostini.

Se vai a vedere per la rete, troverai molti commenti positivi: «UNIKA ti rende una visione del mondo migliore», «UNIKA ti fa comprendere l’importanza dei sentimenti», «UNIKA ti ama!» e così via.
Bullshit. Come il Santo Zweilawyer ha mostrato nella sua tetralogica recensione (che gli sono costati parte dei suoi neuroni e la scomunica per le bestemmie del libro riporta contro Cristo Nostro Signore, sugli angeli e sul Paradiso), Unika è PEGGIO di Wunderkind e Twilight messi insieme. Ci sono gli estratti che lo dimostrano: tanto per dirne una, la presenza (ingiustificata) di elfi, gnomi, elfi-gnomi e nani nel Paradiso, e in confronti agli “angeli” i personaggi della Troisi sembrano intelligenti.

Un commento (agghiacciante) dell’autrice sul perché abbia reso uno dei trekki ragazzi improvvisamente un Malvaggio™ è questo:

Ma la cosa stupefacente, che ancora oggi mi dà i brividi, è che nemmeno io sapevo quale dei tre ragazzi fosse l’angelo. (WTF?) [...] Una sera, mentre i ragazzi erano al Lancelot e si raccontavano i fatti inquietanti delle ultime ore (spargere la farina per tutta la casa perché sì), ho sentito che stava per succedere qualcosa. Il Male bussò alla porta e irruppe nella storia, prendendosi uno dei tre amici. Ho pensato che era una strada inevitabile. Lì è nato il capitolo del topo (un sorcio dagli occhi “strani ed agghiaccianti”) e io… io continuavo a domandarmi chi fosse l’angelo e quale dei tre sarebbe diventato il traditore. (…) Non dimenticherò mai l’emozione dell’istante in cui dalle casse è uscita Union of The Snake dei Duran Duran. Era più di un segno, era l’indirizzo preciso (cioè?): ero dentro il pensiero di Zack e nell’aria risuonavano parole chiare e inconfutabili che dicevano che il serpente stava arrivando, anzi… era già arrivato. In quel momento il ragazzo dai capelli corvini è diventato l’alleato di Ophidiel, trasformandosi in uno dei personaggi più complessi e interessanti della saga (ma anche no)

.

Giuro, non sto scherzando: l’autrice dice di aver reso Zack cattivo… perché ha ascoltato una canzone dei Duran Duran.
Gesù, perdonali, non sanno quelli che fanno. Ah, non mancare di leggerti i commenti retard dei “fan” di UNIKA. Non Unika, UNIKA :X

#1.781 Comment By Merphit Kydillis On 2 agosto 2011 @ 21:46

Okay, ha quanto ho visto il tuo blog non supporta il Texture Zalgo… figura di cacca ^____^” Il romanzo si chiama Unika – La Fiamma della Vita

#1.782 Comment By Zave On 4 agosto 2011 @ 03:40

se ne era già parlato in qualche segnalazione.
era off topic naturalmente.

#1.783 Comment By Il Guardiano On 5 agosto 2011 @ 11:43

ah ma io spero sia come dici tu eh, mi pare di vedere però che qua si sia invece instaurato il fanatismo gamberettiano , e lo vedo soprattutto da due cose: 1-dai commenti 2-dal modo di porsi di gamberetta in post e commenti a dir poco “cattivo”, come se non ci fosse un margine (legato appunto al fatto che non sono sempre “regole” a essere violate, ma a volte solo il “gusto” per cui si può dare parere negativo ma non puoi definire idiota incapace etc).
insomma non c’è possibilità: è si è gamberettiani e giusti o si è troisiani e deficenti, e poi ovviamente l’aggressività rassicura chi non ha ben chiare le proprie idee per cui un sacco di amatori cadono dalle nuvole e si convertono a gamberetta perchè , azzo, è così sicura e ha anche i manuali!!! non può essere che sia lei la prima a esagerare!

Ti rispondo qui perché tanto è qui che finiremo.

per quanto riguarda “1)” non penso che qui ci sia un clima differente da tanti altri blog.
Prova ad andare su blog di Amychetti scrittori che si leggono l’un l’altro e poi si danno le pacche sulle spalle in senso di stima e fai una osservazione su un racconto/romanzo/qualsiasi cosa da loro scritta e vedrai i pesci in faccia e l’accusa di essere un gamberettiano disfattista. Bah.

“2)” humm… credo dipenda dal tempo libero che ha. Non avendone molto, non risponde a quello che considera poco utile. boh.

#1.784 Comment By dunseny On 6 agosto 2011 @ 20:16

non capite niente di fantasy, Unika è bellissimo

#1.785 Comment By dunseny On 6 agosto 2011 @ 20:20

@Gamberetta: “E uno degli scopi del blog, oltre alle recensioni, è insegnare a scrivere bene”

più corretto dire : “Uno degli scopi del blog, oltre alle recensioni, è proporre dei suggerimenti che ritengo permettano di scrivere in modo gradevole ed efficace.”

è più lungo ma più esatto. ^__^

#1.786 Comment By umpa lumpa On 7 agosto 2011 @ 13:15

prova tag che sembrano prendermi in giro

Mostra spoiler ▼

#1.787 Comment By dunseny On 11 agosto 2011 @ 17:29

la discussione tra gamberettiani e nongamberettiani sembra sempre più una guerra di religione.
Non basterebbe assumere che i principi di scrittura dei manuali siano dei consigli per migliorare un testo e non dei dogmi religiosi?
Un romanzo può anche non seguire alla lettera il dogma principio dello show don’t tell ed è tutto da dimostrare che per questo diventi monnezza. I consigli sono una bella cosa, se sono buoni possono anche aiutare, ma sempre opinioni rimangono per quanto possano essere valide. O no?

#1.788 Comment By Il Guardiano On 11 agosto 2011 @ 20:41

Shhhh dunseny…
Altrimenti rischi che ti venga dedicato, dove viene spiegato quanto sei mongolo :P

Questa notte, avendo moooooolto tempo, leggerò l’articolo, per ora mi sono limitato ai commenti…

Beh… sono senza parole. Cioè, non credevo che si potesse raggiungere questi livelli di idiozia. Questo è la conferma che, per essere trattati come esseri umani, non basta possedere materia cerebrale ina una scatola cranica.

Sembra una guerra a chi è più intransigente, a quanto pare.

Ora leviamo il diritto di parola a chi non legge (o legge e non è d’accordo) i manuali. Sì, penso sia la cosa più sensata.

#1.789 Comment By dunseny On 11 agosto 2011 @ 20:59

@Guardiano: “Sì, penso sia la cosa più sensata”

Il Duca mi ha appena censurato perchè ero d’accordo con lui sull’assioma show don’t tell, specificando però che era proprio un assioma. E’ bastato per esere epurato. Mi sono sentito uno sporco troll.
Chiedo scusa ma è impossibile discutere in questo modo. Torno a lurkare entrambi i siti senza rancore. Buone vacanze a tutti ^___^

#1.790 Comment By Gwenelan On 15 agosto 2011 @ 20:07

Non sapevo se scriverlo qui o sotto Recettear, ma siccome non riguarda nello specifico quel gioco… Qualcuno ha provato Chantelise?

#1.791 Comment By Emile On 15 agosto 2011 @ 22:01

No, ma pare non sia nulla di speciale.

#1.792 Comment By Gwenelan On 16 agosto 2011 @ 00:27

Nel senso che è bruttino proprio o insipido? Neanche Recettear era il capolavoro del secolo, ma era caruccio assai :).

#1.793 Comment By Gamberetta On 16 agosto 2011 @ 00:58

@Gwenelan. Volevo fare una segnalazione per Chantelise ma non ho ancora avuto tempo. In buona sostanza: è un action RPG molto molto semplice. È come se in Recettear ci fosse solo la parte dungeon senza la parte manageriale. E potendo usare un solo personaggio.
Ci sono dei tocchi carini (come lo scoprire i vari metodi per far apparire le ceste con i tesori e sbloccare i livelli segreti dei dungeon), ma nel complesso è sul ripetitivo/noioso (e anche abbastanza frustrante, specie all’inizio quando puoi equipaggiare solo due oggetti). In più la storia è lineare e con dialoghi molto più blandi che non in Recettear. La fatina in Chantelise non è proprio all’altezza. Purtroppo.
Assolutamente non da spenderci soldi. Al massimo provalo gratis.

#1.794 Comment By Emile On 16 agosto 2011 @ 05:42

Gamberetta ti ha già risposto meglio di come avrei potuto fare io : p
Del resto io mi ero informato sul gioco per curiosità, ma senza provarlo.

#1.795 Comment By Gwenelan On 16 agosto 2011 @ 10:32

@ Gamberetta: grazie mille, sei stata molto precisa! Peccato per il giochino :/, ma forse lo proverò lo stesso.

@Emile: XD grazie anche a te.

#1.796 Comment By Dan On 22 agosto 2011 @ 23:57

Non so qual è il tuo nome, ma vivi complimenti per la tua onestà di pensiero: sono passato più di una volta da queste parti per condividere con te l’indignazione che passa quando a scrivere sono sedicenti sedicenni e se dici il nome è assai superfluo… Non so se una recensione su La Storia Infinita è stata già fatta, ma quasi ti preferisco nel far ‘pulizia’ d’idiozia -e la cosa spero non riguardi anche me, dacché… quando, e se avrai tempo, questi sono i miei lavori legati al fantasy narrativo. Non necessariamente una recensione: possiamo anche rimanere in amichevole contatto per libri giusti da leggere et simila… Buonissime cose!
http://www.ewriters.it/leggi.asp?W=49810

#1.797 Comment By Dan On 23 agosto 2011 @ 11:08

Non avevo letto ‘quelli’ precedenti…
Infatti sapete qual è il danno maggiore…? Che si crea un pubblico del genere; che spinge alla parolaccia, all’offesa, pur di difendere coi denti ciò che suppone gli piaccia. Provate a un fan di HP a dirgli che in realtà il suo mito si basa su qualche stupidaggine, vedete come vi tratta: sembra uno stregone con la bacchetta…
Ecco, questo è senza dubbio il danno culturale più grande, perché il risultato d’un libro è la persona: se si legge, ma si continua a vedere x fattor, c’è qualcosa che non va… non si legge mai per rimanere gli stessi, o per non avere una capacità critica sufficiente per spiegare in cosa consiste la propria volontà di difesa. Il danno culturale più grande è che la non-cultura e suffragata da chi dice che è preferibile alla cultura; chi di questi ha letto ISdA? V’accorgerete che comprano Troisi (che per me è ancora Massimo) perché Tolkien ‘è lento’… E’ impossibile amare entrambi, è come il diavolo e l’acqua santa.

#1.798 Comment By ATNO On 23 agosto 2011 @ 14:02

Non vorrei disturbarti ma credo che tutti qui aspettino frementi un tuo nuovo articolo. Quando il lieto giorno? ^^

#1.799 Comment By John Smith On 25 agosto 2011 @ 00:06

@Dan
bella Dan. ho letto quello che hai scritto cliccando il link e non ci ho capito una mazza. sono arrivato fino agli gnomi che costruiscono le asce e poi ho chiuso. non mi ha preso. Boh, o quelli del premio odissea erano ubriachi quando lo hanno valutato oppure è un problema mio.

comunque Arina ha superato Anemone nei sondaggi!
GRANDE evento. vado a bere

#1.800 Comment By arnica On 25 agosto 2011 @ 14:20

@Dan
circa il lettore che difende a spada tratta senza ragionare, posso darti ragione solo in parte.
nel senso che se vai a vedere,già nel 1700 se le davano di santa ragione perchè osavi dire loro che, per esempio, un classico greco non è così essenziale, o che quel filosofo ha detto una cazzata…quindi non è una cosa affatto nuova.
circa harry potter…questa non te la perdono :P (scherzo. a me piace anche se è un’idiozia,mi piace l’ambientazione e apprezzo molti personaggi principali -harry e co mi stanno sul culo-,ma non ho la pretesa che sia il miglior libro di tutti i tempo)

#1.801 Comment By arnica On 25 agosto 2011 @ 14:22

errata corrige-> personaggi secondari,non principali >.<

#1.802 Comment By Dan On 25 agosto 2011 @ 20:44

Su HP bisognerebbe informarsi: come è nato, da chi è appoggiato, quante scomuniche ha avuto… Quanto è stato scoperto sulle intenzioni che questa autrice ha… Personalmente la vedo come la vede il Papa.
Che poi lo stesso ragionamento valga per tutta la musica rock che c’ascoltiamo, è un altro paio di maniche… La colpa della rollingstone è maggiore, perché un libro è assai più formativo d’un disco.

#1.803 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 02:21

@dan

se dovessi guardare cosa ha scomunicato o cosa dà noia al Papa, praticamente non dovrei fare niente. Pure queste oscure materie sta sul culo alla Chiesa,e non mi pare che questo lo renda una brutta trilogia,anzi.

sarei curiosa di sapere cosa intendi con le reali intenzioni della rowling e chi lo appoggia. a me non piace vedere complotti ovunque, quindi ho bisogno di dati certi :)

#1.804 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 02:28

avrete notato molti errori nei miei post (singolari/plurali sballati e così via),chiedo scusa in anticipo ma sono disgrafica e alle volte mi è difficile coordinare tutto!(e spesso me ne rendo conto ore dopo…)

#1.805 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 10:45

http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=3&sqi=2&ved=0CCcQFjAC&url=http%3A%2F%2Fapocalisselaica.net%2Ffocus%2Fla-piovra-cattolica%2Fgli-esorcisti-lanciano-lallarme-harry-potter-e-satanico&rct=j&q=Harry%20Potter%20satanico&ei=cVlXTqKwF6r74QSs68GXDA&usg=AFQjCNHoZwvPc3BBNu9vkAuydh_00KMhRw&cad=rja

http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=4&sqi=2&ved=0CC4QtwIwAw&url=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DkQ0Wzm3F43I&rct=j&q=Harry%20Potter%20satanico&ei=cVlXTqKwF6r74QSs68GXDA&usg=AFQjCNGGW-VH9xb2LHnYONQ23m94yZHikg&cad=rja

Un conto è essere complottisti, un conto è accettare una verità dei fatti, e cioè che le persone permale oggi sono molti più numerose di quelle perbene… forse anche per questa voglia fai-da-te che abbiamo su tutto? Nessuno deve imporci cosa sia giusto o sbagliato, e questo è un errore grossolano… perché ovviamente tali operazioni si basano proprio sulla mancata accortezza di famiglie e/o singoli…
La scomunica alla bussolottola, la darei anch’io… Ma ve li andate a cercare, i libri sbagliati, o vi si presentano da soli?! Sia il primo che il secondo autore, hanno dichiarato di voler liberare i bambini dal peso dei valori cristiani: un fantasy che estrapola la tradizione, non è un vero fantasy. Miti e fiabe ne sono completamente inseriti. Senza aggiungere che di per sé la volontà non ha senso -o ne ha uno molto sbagliato.
Il secondo incita al credere alla reincarnazione -o alla presenza di dèmoni ‘amici’: che sono affianco all’interlocutore.
La prima, di certo instrada verso l’occultismo, o l’esoterismo, o lo spiritismo… in varie forme e in vari gradi. Dati certi: il simbolo di HP sulla fronte è satanico. Lo ritrovi su un sacco di vinili, dagli ac/dc, ai kiss, e tante altre trastullagini… Il primo contatto che ha HP con la magia è il serpentese: che ci riporta al peccato d’origine. Non è ancora nato ed è ‘già famoso’, vero crimine per chi deve intraprendere una vita nell’anonimato… Ovviamente tali operazioni sono una vera e propria rapina nei confronti d’una società già largamente defraudata dei propri valori cristiani, per cui il dato più allarmante è che non vi sono famiglie ribelli (solo sparute minoranze in america), psicologi che diano l’allarme -se sono i primi a mangiare sulla mancanza di fede?- e cose simili… Sono dell’idea che un buon libro sia solo formativo: non avvicina, né allontana da nulla, ma forma. La domanda è: ci vogliono formare…?
Ai posteriori l’ardua sentenza…

#1.806 Comment By Emile On 26 agosto 2011 @ 11:25

Ecco, perfetto: si sentiva la mancanza dell’ennesimo spassosissimo troll.

#1.807 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 11:42

A parte che troll ci chiami la cara zia, ma poi sei l’esatta conferma di ciò che dicevo: non sei dei nostri? Sei fuori e meriti la denigrazione.
Troll è meglio di altri epiteti, ma denigrazione rimane.
Babbano, Babbo Natale e quello che vuoi… E’ il libro stesso che vi ci porta.
Non credo Tolkien abbia diviso il mondo in Hobbit o Gente Alta…
Un libro che taglia fuori chi non l’apprezza, non è da apprezzarsi, a mio avviso. Che sia un’oprazione indegna è dato dal fatto che internet è tempestato di commenti in cui i fan fanno branco e si muovo contro chi lo critica. A spada tratta. Usando la lingua in tutti i modi, pur di far sentire il prossimo ‘babbano’, ottuso, ecc. Siete davvero il risultato di ottime letture, non c’è che dire…
La cosa bella è che avevo preconizzato prima: vedi commento sotto.
Già vi conosco, so di che pasta siete fatti e conosco a menadito l’egoismo che impera nelle vostre coscienze… il mancato rispetto, perché fino a prova contraria io potrei essere chiunque, anche la persona che meno al mondo ha bisogno di tali giudizi; eppure, un bel chissenefrega e si può dire ciò che si vuole. Ma vergognarsi, ogni tanto no?? Perché è proprio questo l’atteggiamneto da babbani: dare del babbano senza conoscere il prossimo. Io al limite ho offeso un libro, non voi. Vergogna e imparate l’educazione.

#1.808 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 11:52

Il plurale è da intendersi: rivolto a coloro che s’associano alla cara emilia che ha dato del troll a persona per lei estranea.
Dacché (so già come andrebbe a finire) non ho voglia di riempire altrui blog con scemenze buone a me per far perdere tempo, a voi per sfogare il vostro gigantesco e gonfiato ego -sapevate che la rolling ha un fiato da paura, se ci si mette?-, ogni altro commento conoscerà come risposta questo indirizzo you tube
http://www.youtube.com/watch?v=cK6KK7NhdQU&feature=fvst
a dimostrazione ch’è d’armonia che s’ha estremo bisogno, e non d’altro. Ognuno resti del parere che gli pare.

#1.809 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 11:54

@dan

ora ho capito cosa intendi.
mi spiace,ma evidentemente abbiamo modi opposti di ragionare.
io in questi libri ci vedo molta più fedeltà ai valori cristiani che in tanti rappresentanti della Chiesa stessa( voglio citare in merito,per esempio, l’arcivescovo di granada, che asserisce “se una donna abortisce, è lecito abusare di lei”).
in harry potter non c’è alcun allontanamento, tutt’altro. Si esalta l’amore, si esalta l’amicizia, la lealtà, voldemort è CHIARAMENTE cattivo, i suoi fedeli CHIARAMENTE viscidi e pazzi(bellatrix in primis), e voldemort rappresenta in chiave magica una specie di alter ego di hitler, dove i mezzosangue(in pratica i non ariani della magia)sono perseguitati e si crea un regime di terrore. si esalta il valore della famiglia( i weasley sono uniti e si sostengono a vicenda ecc ecc)
Inoltre per essere un libro per adulti(perchè gli ultimi episodi lo sono)non ci sono scene di sesso,al massimo qualche bacio, a differenza di tanti fantasy scadenti che ne sono infarciti.

riguardo alla bussola d’oro…
beh,i demoni amici di cui parli tu sono di socratiana memoria, è una manifestazione esterna del nostro spirito. non è quindi una cosa esterna,ma solo una manifestazione fisica della propria anima. tant’è che non ci si può allontanare (tranne le streghe)e che indica molto del tuo carattere.
d’altro canto posso anche capire perchè la Chiesa sia tanto arrabbiata: queste oscure materie è una ben poco velata critica nei confronti di molte azioni avvenute nel mondo ecclesiastico(eresie, voler togliere la libertà individuale)e va a colpire anche Dio in persona(è un vecchio rimbambito).

non credo che volessero scardinare TUTTI i valori cristiani,visto che poi amore,amicizia e fedeltà sono sottolineati in modo positivo in tutti e due i prodotti di cui stiamo parlando, e a mio avviso questo è ben più importante.
ora, un conto è dire “oh,quanto mi piacerebbe saper usare l’incantesimo ACCIO! così non dovrei cercare per ore il portafogli nella borsa!” un conto è finire a fare sette sataniche. francamente,devo ancora conoscere qualcuno che sia finito nelle sette sataniche per colpa di harry potter.

non penso tu sia un troll, però penso che tu non stia ragionando con la tua testa come dici di fare :)

domanda:tu li hai letti fino in fondo?

#1.810 Comment By Emile On 26 agosto 2011 @ 11:57

@arnica: è un troll al 120%, basta vedere cosa scrive e COME lo scrive. Poi libero di fare come ti pare, ma lo stai solo intrattenendo.

#1.811 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 12:06

ah, un’ultima cosa: harry potter piace anche a moltissime mie amiche ferventi cattoliche(con cui,guarda un po’,riesco a dialogare benissimo),i loro preti non dicono niente a riguardo e per quanto siano cattoliche(e lo sono in maniera strong, te lo assicuro..non sono di quel tipo che va a messa per far contenta la mamma)e osservino tutti o quasi i dettami della Chiesa, sono ancora abbastanza sveglie da poter decidere cosa e come leggere. Se harry potter fosse stato così dannoso per la loro anima,non ne sarebbero diventate fan,te lo assicuro.

e leggendo i tuoi link,dal secondo

“Durante il dibattito sull’argomento, una donna ha preso il microfono e ha spiegato: ”Ho un’amica negli Stati Uniti e suo figlio ha cominciato a leggere i libri e a guardare i film di Harry Potter. Da allora la sua famiglia ha cominciato ad avere molti problemi, il figlio e’ diventato omosessuale, la figlia tossicodipendente e il padre alcolizzato”. ”
questo sì che è trollare.
anzi,ora lo metto su facebook “sono lesbica colpa harry potter”.
al massimo mi risponderanno “è scadente a letto e ora vuoi provare una donna?”perchè credere che un libro possa farti diventare tossicodipendente o gay o alcolizzato…beh,significa che sei abbastanza idiota,sì.

@emilie:
io non so quale sia la tua interpretazione della parola troll, per me troll è colui che va in un sito apposta per far scannare la gente dicendo scemenze e offendendo a destra e manca (o quello è flammer?)
per me dan non è un troll, perchè ce ne sta di gente così al mondo.
semplicemente vuole importare su questo gamberettaio il pensiero cattolico , cosa che non gli è riuscita purtroppo per lui. ha dato dei giudizi così sommari che non corrispondono neanche alle spiegazioni principali del libro e questo mi fa pensare che non abbia letto niente.
insomma,in QOM lo spiegano tipo..alla seconda pagina?che i daimon sono una proiezione della nostra anima,e quindi non demoni amici,come harry potter che induce al male.
quindi qui non è tanto non trovar lecito il pensiero di per sè(ciascuno è libero di credere in quel che vuole,imho)ma il fatto che il pensiero non sia genuino, e quindi indotto e non ragionato.

#1.812 Comment By Emile On 26 agosto 2011 @ 12:11

le nostre definizioni coincidono, e lui sta provando a fare proprio quello
dai su: non l’hai notato l’affondo alla musica rock, già che c’era? assolutamente OT, tanto per mettere un pò di benzina sul fuoco e sperare di far incazzare qualche fan della stessa
poi io lo chiudo qui che questa è roba da Fogna pura, ma stai davvero perdendo il tuo tempo (oltretutto, fosse anche “autentico”, non cambierebbe nulla: staresti parlando con un povero ritardato in ogni caso impossibile da smuovere)

#1.813 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 12:15

Sei stata carina e ti rispondo, ma per dirti che in fondo, dire che non uso la mia, di testa, è ancor peggio che darmi del troll…
So che poi si vertirebbe -ogni blog di HP conosce questo scontro- ad una disquisizione prettamente in materia di fede: e già qui tu (TU: non io) dovresti sentire moooolta puzza di bruciato…!
Perché personalmente se 7 sui dieci libri che ho (faccio per dire) avessero ricevuto scomunche papali, quantomeno un pensierino lascerei che mi sfiori le meningi: perché? Per come?
Ma già il fatto che lasci a me il portarti qualche documentuccio sotto gl’occhi la può dire lunga: per te rimarranno classici. Essia.
Un conto è dire: mi piacciono i Nirvana -li ho ascoltati per anni.
Un conto è ammettere, di fronte a prove certe, come quelle che ho pizzicato, che Kurt era un fanatico del demonio, e che le sue ispirazioni erano tutt’altro che sante…
Qui non si parla di cosa leggere e cosa no: siamo sin troppo infarciti di tutta ‘sta mondezza… si tratta di sapere se imperniare la propria vita su questi libri o meno. Perché la cosa cambierebbe in maniera radicale.
E’ ovvio che esiste del positivo: secondo te chi ha intenzioni contrarie si presenta a te come lupo e basta, senza provare a camuffarsi da nonna…?
La Chiesa l’ha spiegata così: HP è un persoanggio malvagio che sconfigge malvagi… ed era l’unico modo per rendere appetibile la cosa.
I libri, poi, non debbono mai essere decontestualizzati: non si può analizzare un libro fuori del decennio che lo riguarda…
Potevano arrivare tempi in cui un discorso sulle ‘streghe’ (poi gira che ti rigira è quello) non avrebbe ri-accusato la Chiesa dei suoi errori… eppure ‘questo’ (QUESTO) era il momento più adatto per picconarla con della dietrologia dalla quale a fatica era uscita. Non difendo la Chiesa: difendo i tempi. Non lo trovo giusto, tutto qui.
Ripeto, poi: un libro fantasy non dovrebbe portare a questo tipo di disquisizioni, ne è pieno internet… Un buon libro fantasy dovrebbe portare su tutt’altri territori. T’accorgerai coi tuoi stessi occhi che i tuoi amici fan hanno un denominatore comune: l’odio per il Papa e la Chiesa… La risata corale di fronte alla scomunica; la denigrtazione.
Ma questo è già sufficiente: per dire che è un atteggiamento settario, quel che si crea… al di là delle intenzioni o meno dell’autrice.
Parlavi di fascismo? Lo trovo esattamente in questo.

#1.814 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 12:23

dan,voglio essere altrettanto carina.
sono anticlericale,lesbica, pro aborto, pro eutanasia, pro diritti lgbt, non dico comunista ma comunque tendento a sinistra.
Eppure faccio volontariato, ambientalista, non vado a letto con chiunqeu,
quindi ESATTO,di ciò che dice la Chiesa su un libro francamente interessa ben poco,perchè ha già provato a influire nella mia vita(sulla mia sessualità,per esempio, o sulle mie idee circa i diritti di una donna)e ha fatto anche danni ingenti in tenera età.

perchè dovrei ritenere le tue prove come un qualcosa di schiacciante? Non sono diventata satanista, e non vedo demoni,a differenza di molti preti che li vedono ovunque.

beh dirti che non ragioni con la tua testa è un modo per toglierti qualche responsabilità,quindi è a tuo vantaggio..

e se avessi letto attentamente,avresti capito che le amiche di cui parlo NON sono contro la Chiesa nè contro il Papa. anzi,una è appena tornata dalla GMG.

#1.815 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 12:29

@emilie
sì, è proprio una discussione da Fogna :P
eh ma devi sapere che sono specializzata in cause perse..

#1.816 Comment By Cecilia On 26 agosto 2011 @ 12:31

@Dan

Per amor del cielo, sono opere di fantasia. Uno può scrivere e inventarsi quello che gli pare e piace. Gli si da un’occhiata e se non ispira lo si lascia dov’è.

Il secondo incita al credere alla reincarnazione -o alla presenza di dèmoni ‘amici’: che sono affianco all’interlocutore.

Idiozie. Pullman è ateo dichiarato, non incita a credere a un bel niente. Si limita a inventare storie e personaggi, come qualunque altro scrittore. Affari suoi se lo fa per scristianizzare qualcuno o qualcosa, a me, se questo è davvero il motivo per cui scrive e non una trovata pubblicitaria (considera anche quest’ipotesi), fa solo ridere.
Inoltre, i daimon di QOM non c’azzeccano un accidente con i demoni/diavoli. Sono rappresentazioni dell’anima della persona a cui appartengono, non spiriti malvagi. Il termine usato è infatti quello greco, che in origine non aveva alcuna connotazione negativa.

Un libro che taglia fuori chi non l’apprezza

Stai confondendo le cose, mi pare. Il libro non taglia fuori nessuno (come diavolo potrebbe?!), casomai sono i fan a farlo. Problemi dei loro cervelli bacati, mica del libro.

La prima, di certo instrada verso l’occultismo, o l’esoterismo, o lo spiritismo… in varie forme e in vari gradi.

Ma per favore! Allora quelli che scrivono di seril killer vogliono istigare alla violenza? Pietà. E’ una storia inventata. Mi spieghi cosa c’è di male nell’inventarsi un mondo dove la magia è usata dai personaggi positivi? Allora eliminiamo le storie con tutti i poteri paranormali perchè illudono la gente, i mondi paralleli pure e avanti così? Senza contare che i poteri dei maghi potteriani sono genetici e non basati sull’intervento di demoni/spiriti come per esempio accade nella saga di Bartimeus. Nel caso non te ne fossi accorto, serpenti, lingue oscure, maledizioni eccetera, sono caratteristiche del personaggio malvagio e dei suoi accoliti. Gli altri se ne tengono ben alla larga.

Seguendo il tuo ragionamento sembra che se io scrivo una storia in cui un umano acquisisce i poteri del diavolo e passa metà del suo tempo all’inferno e la pubblico… ecco che sto istigando al satanismo. Ma, to’ guarda che strano, durante delle ipotetiche interviste viene fuori che sono cristiana e non un’occultista. Come la mettiamo, mi sono fatta corrompere dal maligno o mi sono limitata a divertirmi inventando storie?

EDIT per tutti gli altri: scusate lo sfogo, ma mi altero a leggere certi post.

#1.817 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 12:34

Ti giuro, non ci sto più capendo niente e fo fatica a leggere tutto (s’è scritto troppo in poco tempo); in linea generale: espongo una mia visione delle cose e spero ovviamente non offenda nessuno…
Se poi lo fa, non so che dire, fra l’altro non era un pezzo in cui pensavo s’avesse molta premura per HP…
Non voglio avanzare giudizi su nessuno; con te ho scritto (parlato) bene, con confronto e rispetto…
So benissimo che la Chiesa ha mille colpe: inutile puntualizzarle, ognuno avrà in mente le proprie.
Che dire? Non so; ognuno torni ai propri libri, tutto qui.

#1.818 Comment By Koda On 26 agosto 2011 @ 12:36

@Dan: Leggiti la Valtorta se vuoi imparare qualcosa di buono su Cristo, o vai a Medjugorie, ti servirebbe. Per il ersto, o sei un troll, me lo auguro, o non hai idea di quello che dici. E mi dispiace, perchè sono cattolico, ma non è così che vorrei vedere argomentata la mia religione.

Ah, parentesi, anche i libri della Valtorta all’inizio vennero messi all’Indice. E poi riammessi come “rivelazione privata” e “consona ai precetti cattolici”. Come la mettiamo? ^__^

Sei un fanatico, ribadisco sempre ammesso che tu non sia un troll, e mi dispiace per te. Davvero. Dovresti usare la tua intelligenza per distinguere il bene dal male. Attento perchè la via dell’Inferno è lastricata di buone intenzioni, oltre che di avverbi, ovviaMENTE. XD
Saluti,

Cosimo

@Gamberetta: scusa se ho feedato un troll. Mi pento e mi dolgo del male che ho fatto, ma non ho saputo resistere alla tentazione. ;)
Spostaci tutti in Fogna come dice Emile, perchè ce lo meritiamo.
E sbrigati con il nuovo articolo che sentiamo la tua mancanza! : )

#1.819 Comment By Cecilia On 26 agosto 2011 @ 12:39

@arnica e emile
Scusate, ho scritto cose che erano già nei vostri post. Ma ho l’attenuante che mentre li pubblicavate stavo scrivendo il papiro ^^.
E sono d’accordo, qui si finisce in Fogna.

#1.820 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 12:56

anche io chiedo perdono e mi prosto in penitenza per aver feedato un troll(anche se imho non lo è).

vero vero,nuovo articolo!

#1.821 Comment By Francesco Pan. On 26 agosto 2011 @ 13:33

Ma non si riesce proprio a fare una discussione senza che ci scappi il nome “troll” o altri “abbellimenti” riferiti a persone? o senza sentirsi onnipotenti in materia “scrittura”? quanto siamo italiani..

#1.822 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 13:50

@ Francesco Pan

a me importa che non si faccia una morale su ciò che, come ha giustamente detto qualcuno, è fantasia.
uno può credere in quel che vuole,ripeto,ma pretendere che gli altri seguano il tuo credo (tuo generale,non il tuo in particolare eh)perchè ci sono delle “prove schiaccianti”che tali non sono,non lo considero un commento costruttivo per parlare di un libro.
fosse venuto a dirmi, che so….la rowling e pullman non sanno dove mettere l’h, non sono capaci di tenere su una trama e così via,avrei potuto anche apprezzare(chiedendo però delle “prove” come fa gamberetta quando critica),ma così no,mi spiace..

#1.823 Comment By Ezio Stimato On 26 agosto 2011 @ 13:57

Esco un’attimo dal lurkaggio giusto per aggiungere una cavolata sul discorso HP e chiesa. Campo scout AGESCI (quindi cattolici) invernale, tema: Harry Potter. Il parroco si è prestato in più di un’occasione ad interpretare Piton. Giusto per indicare quanto sia vissuta seriamente questa messa all’indice

#1.824 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 14:03

ecco sì,la mia amica è dell’agesci!(non sono scout e dimentico sempre queste definizioni),e così tante altre del suo gruppo..
insomma non capisco questa demonizzazione a tutti i costi..bisogna guastare tutto con l’dea dell’inferno,del peccato, di tutto. (devo dire che non è difficile capire da che parte mi son schierata in Pan,vero?XD)
trovare il negativo e il maligno dove non c’è e ignorare quello che abbiamo sotto gli occhi,questo sì che è essere in errore,non di certo leggendo harry potter!

#1.825 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 14:17

Ma perché, credi che la fantasia sia fuori ogni meccanismo di corruzione…? Che bel mondo che ti figuri: vorrei tanto vederlo coi tuoi occhi… Credere ancora che la Tro e la Straz siano ‘inciampate’ nel successo -ripetutamente, fra l’altro!-…
Purtroppo non faccio un discorso di Chiesa: faccio un discorso di qualità -dei contenuti, anzitutto: son’ quelli, formativi. Che non sia stato percepito, lo credo bene, dopo l’infantilismo degli ultimi commenti…

#1.826 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 14:59

e chi crede che la troisi e co siano “inciampati”nel successo?

ribadisco il concetto,i contenuti che tu vedi (o meglio,che ci vedono alcuni rappresentanti della Chiesa)non esistono, basti vedere quello che hai scritto circa i daimon..

#1.827 Comment By Ezio Stimato On 26 agosto 2011 @ 15:00

Bene, parliamo di contenuti, parlerò solo di HP perché QOM non l’ho letto.
Contenuti in HP:
1) Crescita del protagonista. Attraverso un crescendo di situazioni sempre più difficili, il distacco dalle figure paterne/didattiche e l’aumento di portata delle decisioni da prendere (si parte dal “non prendo per vero tutto quello che mi dicono” del primo libro per arrivare al “mi immolo per un bene superiore [la salvezza del mondo magico]” dell’ultimo libro)
2) Amicizia. L’importanza dell’amicizia è sbandierata in lungo e in largo per tutti i capitoli della saga, tanto da diventare spesso stucchevole
3) Amore. Non nei primi libri, ma negli ultimi diventa un tema ricorrente con le coppie H/G e He/R
4) Contrapposizione bene/male. E’ una contrapposizione nettissima nei primi libri, va con contorni di grigio negli ultimi, proprio perché mentre nei primi libri si indirizzava a dei bambini, al massimo adolescenti, che quindi avevano bisogno di assoluti, negli ultimi si indirizza verso dei giovani adulti che non credono più al bianco/nero assoluto e possono benissimo distinguere da soli attraverso le sfumature
5) Tolleranza verso il “diverso”. A prescindere i Cattivi sono quelli che vanno contro i diversi (in questo caso i babbani) e quelli che fanno questo tipo di ragionamento sono descritti in maniera inequivocabile come cattivi al di là di ogni dubbio. Al contrario i Buoni sono quelli che credono fermamente nel fatto che le due società per quanto diverse debbano convivere e che da questa convivenza nascano cose positive.

Questi sono i temi di HP, i contenuti. Che poi ci sia la magia in mezzo è un’altro discorso, c’è la magia perché è un libro con la magia, la Rowling trovava interessante che ci fosse della magia e l’ha infilata nella storia. Se si prendesse HP e lo si infilasse nell’inghilterra coloniale, dove i “babbani” sono gli abitanti delle colonie e i maghi la “gente bene” dell’inghilterra e al posto della magia ci mettessimo conoscenze di tipo scientifico la storia funzionerebbe lo stesso ed i temi sarebbero uguali

#1.828 Comment By Eosforo On 26 agosto 2011 @ 15:02

Dan, tra l’altro mi pare tu abbia una visione molto stereotipata del satanismo. Informati e ti accorgerai che alcuni tipi di satanismo sono anche molto positivi.
Comunque, questa discussione è inutile. Caro Dan, mi sembri una via di mezzo tra un troll e un fondamentalista bigotto. I messaggi lanciati dalla Rowling non hanno a con nessun tipo di satanismo, men che meno con quello acido/violento. Si tratta solo di inutili speculazioni fatte da gente che non sa guardare oltre il proprio naso.
E poi, se dovessi valutare le scomuniche, mi dovrei incolpare da solo. Sono agnostico sbattezzato, quindi sono scomunica a divinis. E anzi, fosse per me la chiesa cattolica dovrebbe essere abolita. Ma non per questo sono satanista.
E poi, le tue interpretazioni sono estremamente forzate. In tal senso, ogni opera con la magia dovrebbe essere satanica. Hai letto i romanzi di Gamberetta? Cavolo, in AF ci sono le fatine! Saranno forse creature del demonio? -.-” E poi a Gamberetta piace Pan di Dimitri. E Pan sembra un diavolo! E ci sono un sacco di riferimenti sessuali! Oh cavolo, non sarà mica un’iniziazione satanica? Infondo Pan è il dio del caos.
Finiamola qui prima di toccare il fondo del ridicolo. Dan, senza offesa, ma per me tutto ciò che hai detto ha lo stesso valore dei deliri di uno con un amico immaginario. Perché non ascoltiamo invece i seguaci di Poseidone? Sarà questione di audience, dato che sono di meno. Mah…

Scusami Gamberetta se ho feedato questo troll, ma mi dà fastidio chi diffonde ignoranza. Ci attende la fogna, sì sì.
Ps: attendo al recensione di Alice :D

#1.829 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 15:15

Sì, rispondo sommariamente a l’ultimo (poi, ragazzi, spero siamo tutti ‘grandi, grossi e vaccinati’, e che si capisca che sui blog si cerca amicizia, non lite):
Il meccanismo che di solituo muove una storia -qui si entra direi sul tecnico: non dico che bisogna per forza scrivere, ma quantomeno essere indottrinati alla grande-, conosce il metodo classico della fiaba: si parte con un problema, si fa un percorso, si risolve il problema… Sono tre punti essenziali, dai quali ogni buona storia prescinde.
A questo meccanismo non sfugge né la fiaba, né la corrente romantica (che prende in toto i meccanismi della fiaba); se prendi ad esempio La Storia Infinita, tanto per fare un parallelo con una fiaba moderna, ti renderai conto che anch’esso non sfugge al processo ‘problema’, ‘avventura’, ‘risoluzione-del-problema’.
L’unico a uscire da questo schema, è appunto HP: che propone, prima un problema (fondamentalmente la solitudine del protagonista+problemi familiari+incomprensione), poi un viaggio (allegorico? Fantastico? Non meglio specificato o chiarito), dunque un ritorno… che, a differenza de La Storia Infinita, non risolve affatto il problema iniziale: anzi, v’è nel lettore un chiaro slancio nel voler tornare a far parte di quel sogno immaginato per lungo tempo, onde evitare di rivedersi le solite facce e i soliti problemi…
Ne nasce, dunque, una traslazione riguardo proprio il concepimento in sé della Fantasia e dei suoi principi terapeutici: da questo punto di vista, la F. non cura proprio nulla: è essa stessa principio e fine dell’esistenza, e non risoluzione della medesima…
Inutile dirvi con quante cosa la F. possa sposarsi, quante allegorie vi si possano inserire: ognuna è defraudata della propria essenza.
Debbo aggiungere obbligatoriamente dal mio punto di vista -ovvio.
Diciamo che preferisco altro fantasy… è un gravissimo problema -per un blog fantasy-…?

#1.830 Comment By Ezio Stimato On 26 agosto 2011 @ 15:29

E’ chiaro Dan da quello che hai scritto che non hai letto la saga di HP.
Il problema iniziale del ragazzino emarginato (che è solo, incompreso etc) viene risolto gradualmente in tutti i libri della saga (prima incontra degli amici, poi dei mentori a cui far riferimento, poi dei parenti con cui confrontarsi in maniera aperta, poi un interesse amoroso con cui concluderà la sua vita) mentre in ogni libro c’è un’altro motore della storia. Prendiamo per esempio il primo libro, il motore della storia è inizialmente l’inserimento in una società a lui sconosciuta del protagonista, in seguito vi sarà il problema del ritorno di Voldemort e della ricerca della pietra filosofale. Alla fine del libro entrambi i motori della storia saranno risolti, Hogwart e il mondo magico non saranno più elementi sconosciuti e alieni al protagonista che infatti riuscirà a muoversi all’interno di essi senza troppi problemi, e Voldemort verrà “sconfitto” e la pietra filosofale ritrovata. Il libro è autoconclusivo, volendo puoi leggere il primo e non leggerne altri e la storia finirà lì per te. A differenza della storia infinita, Hogwart nell’ambientazione non è un luogo di fantasia, è un luogo reale. Nella Storia Infinita Fantasia non esiste, è un luogo immaginario, tutti gli amici e le relazioni costruite in essa sono inesistenti e servono solo al protagonista come tramite per costruirne poi di reali. In HP il mondo magico è reale, la rete di relazioni costruite dal protagonista è reale e non immaginaria, quindi è ovvio che nel “rientro” di fine libro il protagonista voglia tornare là dove ha delle amicizie. E’ come quando si va a studiare all’estero. Fai determinate amicizie che sono poi al di fuori della tua normale cerchia ed è quindi normale al rientro pensare “cavolo quanto mi piacerebbe tornare a Dublino”, soprattutto se poi qua in Italia non hai grandi amicizie e anzi ti stanno un po’ tutti sulle palle

#1.831 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 15:51

appunto ezio, ormai è chiaro che non l’ha letto, e concordo con ciò che hai detto!

#1.832 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 16:19

Scusa, ho letto solo fino a metà -te- e anche il libro- perché già ho capito dove vai a parare: mi parli di ciò ch’è nel mezzo…
Non hai capito il punto, speravo nella chiarezza: tu puoi risolvere le questioni che vuoi, nel mezzo, ma se alla fine la storia non conosce una fine (se ritorni a casuccia, e nessuno dei tuoi problemi -familiari, ovvio- è risolto), mi puoi parlare di voltalamorte, nilla pizzi e i tiromancino… La storia di per sé non ha una fine -un lieto-fine: è quello di cui hanno bisogno i ragazzi…
Evitiamo poi la pubblicità al classico: se non l’hai visto, non puoi dire, perché con lo stesso metro dovremmo assaggiare tutta la frutta marcia d’ogni mercato italiano e estero.
Cmnq, già sapevo come andava a finire, e io tornando troverò commenti fino alla prossima saga che spero non parta. Buona vita a tutti.

#1.833 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 16:22

beh la frutta è marcia e tu lo sai e lo vedi, invece tu parli di una trama inesistente.
tralasciando il fatto che alla fine della saga lui ha risolto anche i problemi di cui parli tu,ma il suo mondo non è affatto irreale, è realissimo e ben innestato nel nostro!

#1.834 Comment By Ezio Stimato On 26 agosto 2011 @ 16:47

Hai letto il mio commento a metà e ovviamente non hai capito un tubo. Il lieto fine nel primo volume di HP c’è.
Guarda ti riassumo il libro così è più facile per te capire:

Harry è un orfano, vive in città con la famiglia della zia che detesta e da cui è detestato, non ha amici e vive isolato dal mondo. Il giorno dopo il suo compleanno Harry scopre che i suoi defunti genitori avevano dato come lascito testamentario che lui frequentasse Hogwart, il miglior college privato d’Inghilterra, e parte verso questa “avventura”. Tra molte vicessitudini Harry conoscerà amici, rivali e mentori e non si sentirà più isolato dal mondo e solo. Alla fine dell’anno scolastico torna a casa e non vede l’ora di tornare a scuola per ritrovare i suoi compagni.

Nota: è esattamente la trama di Harry Potter e la pietra filosofale, è bastato togliere ogni accenno alla magia di qualsiasi tipo.

Risponde alla tua richiesta di un lieto fine? Si
Risolve i problemi del protagonista esplicati ad inizio libro? Si

Tra l’altro hai letto solo metà del libro come fai a dire che alla fine non ha risolto un tubo? Magari dovresti leggerla la fine prima di dire una cosa del genere.

#1.835 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 17:17

@gamberetta

a ‘sto punto ti tocca leggere tutta la saga e commentarla. u.u

no scherzi a parte, io voglio sottolineare che non sto difendendo a spada tratta harry potter perchè mi piace (anche,ovvio),e non perchè io sia fascista(MA LOL),ma perchè è una critica veramente sterile.
pure avessi detto “nihal la terra del vento fa schifo”senza manco averlo letto e senza darmi motivazioni,mi sarei incazzata uguale…e sì che nihal mi fa schifo XD(ma ho letto tutta la saga prima di poterlo dire).

#1.836 Comment By federico / cispo On 26 agosto 2011 @ 17:18

@ dan:
letto il tuo racconto.

complimenti vivissimi per la fervida fantasia.
peccatto che la lettura è parecchio pesante e poco scorrevole…

ti consiglio di approfondire i consigli di Gamberetta e magari qualche manuale che ha recensito…

poi magari, facendo una revisione “massiccia” riuscirai a trovare uno stile che risalti meglio la storia.
in bocca al lupo.

#1.837 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 18:39

Vorrei chiarire un equivoco: rispondo all’ultimo msg e a tutti.
Non cerco recensioni o amicizie.
E’ che abbracciamo evidentemente (noto solo alcune) delle prtoeste inerenti al fantasy, e c’ho messo del mio pensando di essere fra gente che condivide in toto la mia repulsione per tutto ciò che la libreria offre.
Non è così, pertanto spostatemi in fogna o dove volete.
Se abbiamo letture di provenienza diverse, è chiaro che anche le mie cose non saranno capite; peggio, possono essere fraintese.
Ne L’EdGR io faccio un discorso sull’immedesimazione del lettore che finora non è stato mai affrontato: solo con uno oscenario surrealista si poteva affrontare, dacché l’interpretabilità del testo è il punto di forza dello scritto e l’unico modo per fare del lettore un vero protagonista.
E’ Tolkien che incontra Joyce, altro che manuali; ma trovo inutile afforntare in maniera adeguata l’argomento con tutto quello che s’è creato stamane…
Chiedo a gamberetta di cancellare (ove possibile) le mie comparsate, e vedrò se esistono blog con estimatori di Howard, Tolkien, Lovecraft e soprattutto Ende… Chiedo scusa per la svista, ciao.

#1.838 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 20:47

Harry è un orfano, vive in città con la famiglia della zia che detesta e da cui è detestato, non ha amici e vive isolato dal mondo. Il giorno dopo il suo compleanno Harry scopre che i suoi defunti genitori avevano dato come lascito testamentario che lui frequentasse Hogwart, il miglior college privato d’Inghilterra, e parte verso questa “avventura”. Tra molte vicessitudini Harry conoscerà amici, rivali e mentori e non si sentirà più isolato dal mondo e solo. Alla fine dell’anno scolastico torna a casa e non vede l’ora di tornare a scuola per ritrovare i suoi compagni.

No so che lingue parliamo, ma evidentemente due diverse… perchè qst è qll che t’ho scritto io: ho solo detto: il lieto fine, se le premesse sono incomprensioni familiari, è COMPRENSIONE FAMILIARE.
O ricominciamo coi temi di prima elementare? Non ve l’hanno isnegnato che la conclusione deve rifarsia alla premessa…?
NON c’è un lietofine se dici che vuole tornare a scuola: L’HO SCRITTO PRIMA! Che vuole tornarci… Il fatto è che se risolvi il problemuccio non la tiri lì 15 anni a scassare i marroni a me e a mutarli geneticamente a voi…
Preferirei o la fogna, o la depennatura di tutto ciò che ho scritto (please!). Rimango solo se c’è un volontario che si faccia interrogare su un argomento a piacere su Tolkien, Howard, Lovecraft, Poe, Ende…

#1.839 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 21:09

a gamberetta: tu hai un blog, hai il ‘dovere’ di documentarti… ma se ognuno di noi, dovesse indottrinarsi su tutto ciò che passa il convento, non è che non s’arriverebbe alla fine del mese: non s’arriverebbe e basta!
Vorrei sapere: HP a parter… sapete di Fantasy? Di quello ‘storico’… perché sennò vi conviene dire che è un sito per stimatori di HP, o dire a chiare lettere che per voi il F. parte da lui… S’eviterebbero queste disquisizioni, incomprensioni, astio immotivato ecc.
Da una parte comprendo: io sono stato ‘battezzato’ dai fumetti di J.Bushema, e per me il F. è altro… però, non bisogna essere troppo chiusi in una sola ed unica cosa. Diverrebbe sterile il sito, no le mie critiche.
Dal gusto che ha, mi sembra navighiate F. nipponico e HP, ma questo esclude io direi il Grande Tempio del vero F., che negli autori citati trova le sue fondamenta… Un caro saluto e non ce l’ho con nessuno.

#1.840 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 21:36

dan, gamberetta non ha assolutamente parlato di harry potter, quindi non vedo perchè debba mettere in mezzo lei.
ha letto solo il primo libro,che è diciamo semplicemnete un assaggio di tutto (del resto,come lui sta scoprendo quel mondo,così pure noi, non possiamo pretendere che lo veda in tutte le sue sfumature da subito).

sì dan,parliamo due lingue diverse.
perchè tu continui a citare il primo libro(che manco hai finito)come se fosse unico,quando invece è un settimo della storia. quindi non ha proprio alcuna finale vero e proprio. è come un enorme capitolo,non un libro a se stante.
quindi la tua polemica a riguardo non la capisco.
la sua “famiglia”con cui si ritrova non andrà mai bene perchè sono troppo diversi, zia petunia poi rosiga da morire perchè era invidiosa della sorella strega e tentò pure di entrare a hogwarts senza riuscirci, così come detesta harry e la sua cicatrice perchè sono la testimonianza della morte di sua sorella,a cui voleva bene.
volevi un finale “volemossse bene”?beh,non sempre è così.

e non tentare di farti figo perchè “conosci il grande tempio del fantasy”,perchè pure a me ende piace moltissimo, non è che una cosa escluda l’altra. tra le tante cose questo non è nemmeno il topic su harry potter,ma nihal del vento,quindi il fatto che i tuoi commenti siano parsi fuori luogo (visto che non hanno alcun fondamento)non è perchè sia un blog su harry potter sotto mentite spoglie,ma perchè è un blog di critica,e la tua critica, ribadisco il termine già usato, è sterile in quanto fondata su valori che TU hai e che pretendi condividano anche gli altri.

#1.841 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 21:41

ho riletto la parte che hai scritto a gamberetta, avevo letto male,quindi puoi cancellare la primissima parte che ho detto.
ciò non toglie però che ti sei messo a citare harry potter e si è finito a parlare di harry potter, ma potevi anche parlare della storia infinita e noi avremmo risposto sulla storia infinita.
su alcuni autori ammetto di non sapere niente,ma prima di dire che hanno una trama eretica avrei almeno il buon gusto di tacere o di andarmi a leggere la loro produzione. ma infatti nessuno qui ha detto di essere il sacerdote della casta del fantasy, c’è chi è lettore fantasy occasionale e chi invece legge solo fantasy,ma qui nessuno ha nemmeno detto che il fantasy parte da harry potter.
insomma qua i commenti infantili non sono i nostri.

#1.842 Comment By Ezio Stimato On 26 agosto 2011 @ 22:15

Oh santo Chtulhu, scusatemi se continuo a feedare questo che è chiaramente un troll.

TU tiri fuori dal nulla HP con una critica che non sta né in cielo né in terra, non hai detto che è scritto male, che la rowling non segue le regole di buona scrittura o altro, hai scritto che HP fa schifo perché è blasfemo (copyright GL), inviso al Papa e in quanto tale al Signore. Ti è stato risposto che erano un sacco di cavolate, non demordendo hai detto che era una questione di temi trattati, ti è stato detto che anche quella era una cavolata visto i temi che tratta HP, al che tu ti sei attaccato a sta menata del lieto fine.
1) non sta scritto da nessuna parte che il lieto fine sia obbligatorio
2) non sta scritto da nessuna parte che il lieto fine sia quello che dici tu
3) il fatto che in HP non ci sia il lieto fine che TU ritieni ci debba essere e che TU ritieni debba avere quelle modalità non significa che sia un brutto libro.
Ora smetti di fare la vittima dei fanboys di HP perché qua non lo è nessuno, semplicemente a me come ad altri non piace che un libro venga denigrato con argomentazioni insulse e prive di ogni logica, ti avrei risposto con lo stesso tono se avessi usato le stesse argomentazioni per dirmi che Wunderkind fa cagare (e Wunderkind FA CAGARE).

NdA: non sono un fan di HP, la saga mi è piaciuta ma non in modo particolare, se un giorno qualcuno dovesse dirmi che fa cagare con delle argomentazioni serie non mi farebbe né caldo né freddo ma se questo è tutto quello che hai da dire contro HP faresti meglio a tenertelo per te perché non starebbe in piedi neppure per stroncare Unika o Ancess

#1.843 Comment By Tapiroulant On 26 agosto 2011 @ 22:51

Idiozie. Pullman è ateo dichiarato, non incita a credere a un bel niente. Si limita a inventare storie e personaggi, come qualunque altro scrittore. Affari suoi se lo fa per scristianizzare qualcuno o qualcosa, a me, se questo è davvero il motivo per cui scrive e non una trovata pubblicitaria (considera anche quest’ipotesi), fa solo ridere.

Beh, pero´ posso capire che un finale in cui due dodicenni scopano nel giardino dell´Eden (dopo aver accidentalmente ammazzato Dio) mentre in sottofondo un angelo omosessuale ammazza un prete, possa dare fastidio a qualche cattolico.
Io ai tempi l´ho trovato spettacolare :D

#1.844 Comment By Dan On 26 agosto 2011 @ 23:20

La cosa grave è che non dovrebbe dar fastidio solo ai cattolici; personalmente me ne infischio della dottrina dei singoli, amo il F. per come si propone, ed odio ogni qual volta lo si tiri per la calzetta da una parte o dall’altra. Una bella storia è quel che è; ma se fiuto una tua volontà (perbenista o malevola è uguale), il libro può rimanere dov’è…
Dire che il F. abbia di per sé mitologia, non significa fare sermoni: significa prender coscienza del fatto che bene male si scrivono solitamente con la maiuscola… può vincere anche il secondo, in una bella storia. Purché bella. Se c’è un motivo fra tutti per cui questo F. per me non è F., è proprio perché fiuto una forte volontà degli autori sul pubblico. Volontà di compiacere o altro, è uguale.
Lovecraft era dichiaratamente ateo, Poe praticamente idem, Calvino lo stesso (per i primi due, parliamo di autori morti poveri in canna, perché si dà il caso che spesso la vera arte non sia sempre così casualmente appoggiata dal mercato); credo di essere stato un tantino frainteso. Il problema è cosa è arte e cosa no; ma per sapere (per SENTIRE) se una storia è degna di essere (è chiamata dalla Storia con la s maiuscola oppure no -non solamente da un pubblico, che ci si mette il tempo di mettere assieme due troll, come dite voi in trollesco), bisogna essere nati a bagnomaria nell’arte e restarci… e anche molto più di questo. Ma questo è un sito dove non si parla di arte, perché la si frequenta come io frequento il prosecco. Si parla di chi è o non è troll, dunque livello asilo. Pertanto gl’argomenti scarseggiano e si fa finta di nuotare in una piscina quando avete sì e no una pozzangheretta, pure con un po’ di fanghiglia in fondo… Tenetevela.

#1.845 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 23:40

sono tipo tre o quattro post in cui continui a dire che qua noi siamo infantili,o chiusi di mente,o che siamo una setta di pseudo lettori del fantasy e che te ne vai(e in maniera sott’intesa,che ci disprezzi).
dunque perchè rimani?

#1.846 Comment By arnica On 26 agosto 2011 @ 23:41

@Tapiroulant

gli angeli gay per me sono stati EPICI!

#1.847 Comment By Ezio Stimato On 27 agosto 2011 @ 00:12

Oh adesso caratteristica del Fantasy è il bene e il male con le maiuscole… scemo io che pensavo che la caratteristica del Fantasy fosse appunto l’elemento fantastico. Bisognerà avvisare Martin, Swanwik, Gaiman, Pratchett e chissà quanti altri che loro non stanno scrivendo fantasy ma un’altro genere, ne saranno di sicuro sollevati.
Ma forse sono io che interpreto male in quanto bambino dell’asilo giusto? Chiaro non ho passato anni a bagnomaria nell’arte.
Una curiosità, ma “arte” sarebbe?

Ah giusto per smontare ancora di più le tue stupide argomentazioni sul lieto fine, nel ciclo delle Cronache di Narnia mi pare che Lewis se ne freghi altamente di quello che dici tu sui finali, tant’è che l’inizio del primo libro (sia che tu intenda come primo “Il nipote del mago” o “Il leone, la strega e l’armadio”) viene concluso solo alla fine dell’ultimo. Sto bambinetto dell’asilo di Lewis ha scritto proprio una porcata, (e su questo potremmo essere d’accordo se non fosse che io lo dico basandomi su ben altre argomentazioni) strano che le sue opere invece non siano così invise alla Santa Romana Chiesa come dovrebbero invece essere.

#1.848 Comment By lilyj On 27 agosto 2011 @ 00:48

Metto un paio di puntini sulle O… feedando il troll, purtroppo, ma non ce la faccio a trattenermi, visto che è l’ennesima prova che il tizio spara boiate senza accendere il cervello.
In Italia HP è una traduzione dell’originale in inglese (oooh! che stupore). Il temine ‘babbano’ che viene idiotamente collegato a babbo Natale (XD) in originale è ‘muggle’… mo’ vienimi a dire a quale concetto religioso si può collegare. La stessa Row ha detto di aver creato il termine partendo da ‘mug’, termine gergale per ‘sempliciotto’ o giù di lì.
Quindi se si evitasse di dire stronzate così palesi ne sarei grata.

PS: voglio la fogna! ^_^

#1.849 Comment By arnica On 27 agosto 2011 @ 00:53

lily, ho perso il pezzo sul gergo babbano, dove l’ha scritto?(oppure la mia mente ha rimosso per farmi un favore,non so XD)

#1.850 Comment By John Smith On 27 agosto 2011 @ 01:09

infognateci tutti, ma devo farlo:

E’ Tolkien che incontra Joyce, altro che manuali

Faceva un freddo cane, a Trieste, e Joyce arrancava verso casa dopo una notte passata a bere. “Nora mi romperà le palle pure stasera. Cristo…” Pensò. Stump! Il marciapiede continuava a colpire la sua faccia. – Ma porc…! – Era un marciapiede violento. Mentre si toglieva la neve dalla faccia, uno strano ragazzo gli si mise di fronte, fissandolo. O almeno così sembrava, era buio, e Joyce non lo vedeva bene in volto.
- Ettore, levati dai coglioni, ti ho già detto che la raccomandazione coi francesi ce l’hai.
- Ash nazg durbatuluk, ash nazg gimbatul, ash nazg thrakatuluk
agh burzum-ishi krimpatul.
- Ah perfetto. Il tuo inglese fa schifo come al solito. Aspetta… – Joyce guardò meglio il ragazzo. – Ma tu non sei Ettore. Sei troppo giovane e… – Annusò. – Puzzi di inglese!
- È triste incontrarsi soltanto in questo modo, alla fine. Perché il mondo sta cambiando; lo sento nell’acqua, lo sento nella terra, e l’odoro nell’aria. Credo che non ci rivedremo più.
- Eh?
- No scusa. è che sto facendo gdr ma ho perso il mio master. Pensavo fossi tu. Colpa del buio. Ciao.
Joyce vide allontarsi lo strano ragazzo, fino a quando lo perse di vista. Poi tornò a casa, e in futuro ricordò questo evento come un effetto collaterale del rum.
Intanto, il signor Manuali era da solo, a casa sua, a passare il tempo contando i fiocchi di neve che vedeva attraverso la finestra del salotto. come sempre.

#1.851 Comment By Dan On 27 agosto 2011 @ 02:03

Oh adesso caratteristica del Fantasy è il bene e il male con le maiuscole… scemo io che pensavo che la caratteristica del Fantasy fosse appunto l’elemento fantastico.

Hai detto bene, scemo: perché che il fantasy si basi sul fantastico lo sa pure un bambino… Ma solitamente siete sempre così…? O solo co HP? Chi frequenta (un poco, mica tanto) internet, o you tube, si renderà conto che non sono l’unico che la vede così; molti msg sub. sono già stati individuati da ragazzi che -suppongo, dato il livello d’argomentazione- avranno sì e no la vostra età…
Perché continuo a scrivere; iniziai con -eh! Ma non lo sapete come trattano certi fan di HP!- e concludo dicendo: ecco: se non lo sapevate -o ve l’eravate scordato- ecco un bellissimo esempio! Troll, babbano e piscia-a-letto!
http://www.jesus-is-savior.com/False%20Religions/Wicca%20&%20Witchcraft/hp_homo.htm
http://www.gabriele-kuby.de/harry_potter.htm

http://www.jesus-is-savior.com/False%20Religions/Illuminati/illuminati_exposed-part_3.htm
Il secondo spiega dettagliatamente molte cose; tanto per dire che, anche chi non sa di narrativa, è molto infomrato su molti argomenti…
Poi basta perché sinceramente esser trattato così da persone che avranno sì e no la metà dei miei anni (l’ho inteso tardi, sorry)… Complimenti a mamme e babbi per il caratterino. This is the end -perché altro da spartire, sinceramente non ho. Rimpiango un moderatore che francamente non ha avuto il piacere di conoscere, in questo sito, ma evidentemente il climino che s’è creato fa parte di quel non so che di folcloristico che dovrebbe renderlo primo in Italia per il fantasy -andiamo benissimo! Suggerisco di sostituire il rosa col rosso.
Notte, angioletti.

#1.852 Comment By lilyj On 27 agosto 2011 @ 03:00

Caro dan, se ho la metà dei tuoi anni sei da istituto geriatrico… U_U E il livello delle risposte che hai ricevuto è ben superiore al livello delle tue argomentazioni. A mai più rileggerti.

#1.853 Comment By arnica On 27 agosto 2011 @ 03:03

sì, molti ci vedono messaggi subliminali, peccato che si riesca a leggere messaggi subliminali pure nella pubblicità del detersivo o nel cognome della vicina di casa,quindi francamente mi sono rotta abbastanza di questa storia. letteralmente,se dovessimo fare qualcosa senza messaggi subliminali(presenti secondo alcuni)..non potremmo fare niente,vedere niente,leggere niente. sono arrivata alla conclusione che sono una scusa per rendere la gente imbecille e spaventata da tutto, con questo spauracchio della massoneria, degli illuminati…non siamo certo tutti dei maniaci sessuali se a tre anni abbiamo visto il re leone e c’era scritto SEX nel cielo, nè diventiamo automaticamente aspiranti suicidi se ascoltiamo determinate band, nè nazisti se si nasconde una svastica nel reclaim di un prodotto.a maggior ragione non diventiamo satanisti e scemi leggendo harry potter.
mbah. è molto stancante e poco produttivo.

altrettanto buona notte, giusto per educazione.

#1.854 Comment By lilyj On 27 agosto 2011 @ 03:04

@arnica: niente di che, per ‘sostenere’ che HP è stato scritto dal DDDDiavolo ha insinuato che il termine ‘babbano’ era un riferimento a babbo Natale… basta che fai una ricerca all’interno della pagina (ma ho mac e non ho idea di come si faccia col pc).

#1.855 Comment By arnica On 27 agosto 2011 @ 03:14

ah,ispirata dal commento di lily, se hai il doppio della mia età significa che hai 42 anni.
avere 42 anni e argomentare con due link abbastanza risibili i messaggi subliminali in harry potter,commentando un libro senza manco averlo realmente letto, travisando così la trama,e giudicare un testo in base alle scomuniche ha avuto…
beh hai del fegato poi a dare degli infantili a noi.

@lily
guarda non ho idea di come fare la ricerca all’interno della pagina ç___ç mea culpa,sono proprio una cippa in queste cose. però la tua spiegazione mi ha illuminata(no, non faccio parte degli Illuminati ora),e mi conferma maggiormente la pochezza delle sue argomentazioni

#1.856 Comment By Eosforo On 27 agosto 2011 @ 10:27

Dan, ho aperto il primo link e l’ho chiuso dopo tre secondi. Caro, sono gay. E non per Harry Potter, che tra l’altro non mi piace neppure molto.

Ma non ti viene in mente che i messaggi li mettano appunto per vendere. Ne discutevo l’altra volta con uno che crede che Lady Gaga sia un’illuminata. Gli ho risposto che per me lei manco ci crede, ma sfrutta tutti quei creduloni che ci credono per vendere. In pratica, vi prende per i fondelli! E sai, credo mi divertirò anch’io col mio romanzo. Quando mi pubblicheranno, mi daranno dell’illuminato e del satanista, e non sai quante risate mi farò a leggere i commenti di gente come te :D Ah, non sono né illuminato né satanista.
E poi, mai sentito parlare di pareidolia?
Per me tu sei solo un fanatico religioso. Ecco il danno che fanno i dogmi sulla mente umana. Vai da uno psicologo, uno bravo però. E informati prima di parlare: prima ti avevo detto che sei ignorante sul satanismo, ora aggiungerei anche sul fantasy. Leggi Swanwick e VanderMeer, poi ne riparliamo.
E poi, parli tanto di scomuniche, ma che validità dovrebbero avere? Ti dico la mia opinione in merito, senza voler offendere qualche cattolico qui presente: se fossi credente penserei che la Chiesa Cattolica sia opera di Satana. Anzi no, mai letta l’Apocalisse? Il falso profeta, ecco. Per fortuna sono agnostico, quindi non mi devo porre questi problemi. E soprattutto, non me ne può fregar di meno di ciò che pensa il Papa. Perché dovrei dare ascolto a un’organizzazione che non fa altro che insultarmi? Senza contare tutti i danni che fa al mondo, ovvio.
Ti lascio con questa citazione:

«Voi avete insultato me» l’ecclesiastico aveva una voce dolce e suadente. «E tramite me la divinità» l’alito d’incenso e olio profumato.
«La divinità ci ha donato un cervello» disse una donna incatenata in prima fila. «Perché non dovremmo usarlo?»
«Sei solo un’eretica. Donna, per giunta. Povera, hai la mia compassione.»
«Quando la gente saprà di tutto questo, scoppieranno rivolte in tutto Higashi.»
«Illusa» si voltò verso l’altare, prese una ferula terminante in croce a tre braccia. «Le pecore non si rivoltano» la alzò. «Seguono solo il loro pastore verso la beatitudine.»
«O verso la dannazione» ribatté un uomo incatenato in penultima fila.
«Io sono solo un messo della divinità» l’ecclesiastico prese a giocherellare con le collane d’oro. «Sono solo un umile Teocrate.»

Spero che i tuoi occhi non brucino per cotanta blasfemia ahahahahah

Ps: che bello, finiremo in fogna. Non ci sono mai stato :D

#1.857 Comment By Ezio Stimato On 27 agosto 2011 @ 11:31

Oh santo cielo non ci posso credere che qualcuno legga quelle stronzate in quei link e possa minimamente credere che siano vere. Fatti curare, sei chiaramente affetto da paranoia e manie persecutorie.

La prossima volta ci linki un libro di Giacobbo per dimostrarci che Gesù era un alieno? Penso sarebbe più divertente di tutte ste fregnacce.

Un’estratto particolarmente divertente

In 1995, it was estimated that some 100,000 Americans, mostly adults, were involved in devil-worship of some sort. Today, more than 14 million children alone belong to the Church of Satan, thanks largely to the unassuming boy wizard from 4 Privet Drive.

AHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!! Quindi in America fanno il censimento della chiesa di satana? E i bambini vanno in giro a dire “Ehi guardami sono satanista grazie a HP!!!”, citando un grande italiano d’altri tempi: “ma mi faccia il piacere!”.

Ah per rispondere meglio al tuo messaggio:
-Chi frequenta un po’ internet sa che dentro ci trovi di tutto, dai lolcat alla valanga di cazzate che ci hai propinato tu
-Se hai il doppio dei miei anni significa che sei ben oltre l’età dove dovresti smettere di credere in ste cagate e cominciare a pensare con la tua testa. Anzi col doppio dei miei anni sarebbe il caso che invece di pensare a complotti paranoidi di scrittrici inglesi ti facessi controllare la prostata, che ad una certa età può cominciare a dar problemi

#1.858 Comment By Merphit Kydillis On 27 agosto 2011 @ 14:57

Sono tornato qua dopo un periodo d’inattività, ed ecco che ti trovo la Terra del Vento devastata… questa volta non dai troisiani, da ma un compagno di merende utente che non si capisce se è un semplice troll o un “crociato”. E anch’io finirò nella Fogna, scusami Gamberetta ç__ç

Dan, per cortesia: lascia stare il povero maghetto (rinchiuso in un ospedale di igiene mentale dopo l’incidente che lo ha pure sfigurato), e rivolgi la tua persecuzione su Unika, la saga fentasy di E.J. Allibis. QUELLA è una cosa blasfema, soprattutto il “teologo” Craig Walden.

#1.859 Comment By lilyj On 27 agosto 2011 @ 16:14

Minuscola errata corrige: ‘mug’ sarebbe ‘credulone’ più che ‘sempliciotto’. Ieri non mi è venuta la parola più giusta U_U

#1.860 Comment By arnica On 27 agosto 2011 @ 16:55

@merphit, ho letto la recensione di Unika sul blog Zweil e giuro sto ancora ridendo.
(confesso però che non ho ben capito di chi sia il blog: del Duca?però in tal caso non ho ben capito perchè ogni tanto dica “come piace al duchino” o “grazie al Duca per la foto”o roba simile.
illuminatemi a riguardo ve ne prego ç__ç

#1.861 Comment By federico / cispo On 27 agosto 2011 @ 17:10

@ John Smith: simpatico il sarcasmo, a mio avviso un po’ aggressivo. Ma simpatico.

@ Dan: non credo fosse intenzione di alcuno (sicuramente non mia) offenderti.
Credo però che sia ottimale per ogni autore accantonare il più possibile il proprio amor proprio (allitterazione o ripetizione?) e cercare di dividere le critiche costruttive dal sarcasmo.
almeno per riflettere sui consigli e magari dire “no grazie” a palle ferme!
oppure prendere quello che di buono c’era in quei consigli e crescere!

d’altra parte il link ce lo hai messo tu e quindi avevi voglia che gli altri (chi interessato) lo leggesse. se poi io ho i miei gusti e John Smith i suoi, entrambi abbiamo il diritto di esprimerli (almeno credo).

riguardo poi, nello specifico, alla questione dell’immedesimazione e di Tolkien che incontra Joice e dello pseudo-psicodramma e di tutto il resto. sono opinioni pure e semplici.
God Save the Queen gli sperimentatori. Però solo quelli che sanno da dove sono partiti e dove hanno intenzione di andare (anche grazie all’ausilio dei famigerati Manuali di Scrittura).

credo di essermi meritato la fogna anche io. lol

#1.862 Comment By federico / cispo On 27 agosto 2011 @ 17:16

edit: Joyce e non Joice.
sorry.

#1.863 Comment By Zave On 27 agosto 2011 @ 17:29

gamberetta aveva detto che ci sarebbero stati articoli nel mese di agosto e invece niente.
uffi :(

va beh che mancano ancora alcuni giorni a fine mese :D

#1.864 Comment By DagoRed On 28 agosto 2011 @ 10:40

Cito l’Espresso di questa settimana, in un articolo sull’aumento della lettura fra i giovani:

A rispondere all’“Espresso” è una delle regine del fantasy, Licia Troisi, autrice di “Cronache del mondo emerso” (Mondadori), un best-seller da due milioni di copie. «Nel fantasy la singola persona può creare la differenza», spiega, «i teenager hanno bisogno di crederci. Io mi sento vicina a loro, ho cominciato a scrivere a vent’anni e ricordo bene l’adolescenza. Le mie protagoniste cercano un posto nel mondo, proprio come i miei lettori». Lettori che le scrivono su liciatroisi.it, le mandano disegni, racconti con i personaggi dei suoi romanzi e aspettano la nuova saga, “Il regno di Nashira”, prevista per novembre. Il successo del fantasy viene spiegato così da Maria Grazia Mazzitelli, direttore editoriale Salani: «Descrive
un mondo “altro” dove tutto è possibile. Dove la lotta tra il bene e il male è molto netta». Non conta soltanto questo: «Pensiamo alla fusione sorprendente di elementi che convivono nella saga di Harry Potter: la scuola, il coraggio a ogni costo, la maledizione, la perdita dei genitori, l’introiezione del male».

A dimostrazione che lammerda in Italia sa essere politicamente biparisan.

#1.865 Comment By lilyj On 28 agosto 2011 @ 13:37

Peccato che HP sia un altro pianeta rispetto nihal nella valle di lacrime =_=
E ‘sta gente viene pagata per fare il mocio… gah.

#1.866 Comment By Dan On 28 agosto 2011 @ 14:54

Tu puoi vedere il divertimento ovunque ritieni opportuno; io con l’arte canonica -quella reperibile- non mi diverto: nessuno ha superato Tolkien, nel senso che nessuno ha proposto qualcosa di nuovo, dei meccanismi immaginativi che andassero al di là… Liberissimo(/i) di credere che siano tentativi fallimentari; dal mio punto di vista, meglio tentativi che certezze idiote -legate al farsi spingere per inerzia da un libro vecchio di 50 anni…
E, sempre dal mio punto di vista, L’EdGR è ‘qualcosa’. Qualcosa che muta e cambia anche per me che ne sono l’autore. Lo odiate? Meglio; perché la vera arte a mio avviso si deve detestare. Se ti compiace, già non è arte… al limite è artigianato. La vita è una rincorsa al parossismo, l’arte deve riflettere continuamente questa sfida, la rottura del prevedibile e il raggiungimento dell’imprevedibile.
Se mi parli di manuali, mi parli di un’arte che non intendo frequentare; che non sarei in grado di restituire per il semplice fatto che non m’appartiene (non voglio, non desidero m’appartenga).
L’arte da manuale la lascio agli scolari -ne sono piene le librerie, di scolaretti osannati dalla MadrePatria, tronfia d’idiozie e d’idioti.
Ho già fatto i miei complimenti, ad esempio, a gamberetta, per il coraggio d’essersi lasciata alle spalle il passato prossimo e di aver accettato il presente indicativo quale strumento di contatto con un ‘ora’ e un ‘presente’ che è percepibile… era ora! Perché le librerie sono strapiene di coglionazzi che vedono nel passato il tentativo d’immaginarsi lì presenti in una storia magicamente recapitata dalle loro menti perspicaci… e poi t’accorgi che son’ tutto fuorché fiabe -solo la vera fiaba riesce in questo. E’ un andare oltre, di certo, il consueto… se poi ama i manuali, e voi con lei, ve li lascio volentieri. Io sono per la rottura degli schemi -ed ogni rottura, anzi, solo ogni rottura apporta reali modifiche al genere, tanto quando ha pubblico, che quando non ne ha. ISdA oggi ci piace, ma è stato scoraggiato in più punti dall’editore… Insolito il modo di svolgere la storia, il punto di vista non onniscente come nell’800, ma fisso sui personaggi, un nemico inesistente -non concreto e non combattuto. Ma oggi ci piace.
La Storia Infinita ha avuto sorte simile: rifiutato più o meno da ogni editore, all’inizio… Un personaggio che entra in un libro…? Sia mai!
Eppure è solo nel coraggio d’una nuova sfida l’atto artistico, e non in altro… perché nessun artista si può compiacere di ciò che già c’è.
Che merito avete se, andando a brevettare qualcosa, vi presentate con una dinamo? Eppure, Stra. Tro. e io ci metto Terry Brooks e chi vi pare a voi (una valanga di stupidaggini) è come se, inventata la dinamo, si presentano per brevettare la ruota. Liberi però di vedere il piacere, il divertimento, l’avventura, il vero, compiacente sforzo di leggere in ciò che vi pare… Non sono in cerca di pubblici o critici -fra l’altro non ne vedo in tutti i sensi.
Supponevo di condividere qualcosina con qualcuno ma ero in errore -mi succede spesso, di essere in errore, ve l’assicuro; pensate che ancora mi sforzo di credere che esista un modo editoriale…
Condividere per me non significa propagandarmi, intendiamoci: io non fiuto possibilità per alcuno, nell’originalità… Singifica confortarsi e confrontarsi (allitterazione e non ripetizione).

#1.867 Comment By Cecilia On 28 agosto 2011 @ 23:13

@tutti
domando scusa, ma Dan proprio me le tira.

Lo odiate? Meglio; perché la vera arte a mio avviso si deve detestare. Se ti compiace, già non è arte… al limite è artigianato

Capisco. Gli egizi, i greci classici ed ellenici, le cattedrali romaniche e gotiche, Giotto, Tiziano, Raffaello, Michelangelo… tutto artigianato.
La vera Arte, con la maiuscola, è “Merda d’artista” di Manzoni, visto che la detesto.
Solo a me sembra una stronzata grande come un palazzo?

“la vera arte si deve detestare”
Ma chi la apprezzerà mai allora? Nessuno. Scema io, che credevo che l’arte fosse fatta per piacere. E scemo Giotto con tutti gli altri, che quando dipingevano lo facevano per far piacere le loro opere.
Bah.

Ah, e per concludere, forse non ti sei accorto che qui di “Arte” non si discute. Si discute di narrativa fantastica e come fare per scrivere e/o leggere dei bei libri. Libri piacevoli, non da detestare e lanciare fuori dalla finestra, frustrati per aver letto una schifezza ma – ehi! consoliamoci! – se la odiamo vuol dire che è vera arte! Ma tu davvero hai tempo da buttare per guardare/leggere/ ascoltare cose che odi, convinto che siano Arte? Contento te. Io preferisco spendere il tempo in cose che mi rendano felice.

#1.868 Comment By Dan On 29 agosto 2011 @ 09:29

per non crescere mai…

#1.869 Comment By Dan On 29 agosto 2011 @ 09:51

nessuno ti vuole (o vi vuole) convincere che non sia arte; ma credo sia proprio questo il punto, purtroppo…
Che si è finiti (sig) per crederla altro. Cioè cosa?
Scrivere alla Straz. equivale a fare un picasso senza intenzione -cioè voler prendere dal vero e non riuscire a restituirlo.
Che l’arte narrativa debba compiacerti, è un pensiero molto giovane; è probabile che io non mi rivolga a persone della tua età -e questo lo sapevo anche da me; questo lo sanno anche gli editori, tant’è che pubblicano ciò che tu puoi leggere e io no.
Ogni scrittore vuole il suo pubblico.
Se il tuo sarà più numeroso me ne farò una ragione… Già me la sono fatta.
Una cosa che ‘detesti’, non significa una cosa che fa schifo; ma liberi anche di credere che faccia schifo. Liberi anche di credere che s’è ubriachi se lo si giudica diversamente.
Una cosa che ‘detesti’, è qualcosa che prevede uno sforzo legato all’opera, che non è solo ‘leggere’… ma è come e/o quanto.
Lo sforzo legato a ISdA è portarsi a casa mille e passa pagine; che tu ci creda o no, nemmeno quelle pagine ti vogliono tutte così bene, ma molte sono state scritte per renderti ‘difficile’ la lettura; per te lettore, deve esistere una ‘fatica’, che è il parallelo con quella dei personaggi… Se non c’è, ti consiglio altro, non so: il Piacere di D’Annunzio, scritto solo per deliziare il pubblico…
Che LEdGR sia un libro destinato a pochi, è cosa da me da tempo assai nota: è il libro stesso che fa una severa cernita dei suoi lettori, dunque è anche abbastanza inutile puntualizzare su questo. Eppure t’assicuro che vi sono lettori arrivati fino in fondo che si sono divertiti moltissimo. Forse più abituati a gdr e interazione. Ma ogni libro vuole i suoi lettori, non puoi dire a prescindere che esiste (o debba esistere) solo ciò che ti piace. Sarebbe pretesa assurda.
Poi vorrei sconsigliare di assurgere a direttori d’orchestra quando a stento si suona il piffero (con quegli ah in fondo bellissimi, di ricordarsi qualcosa che è sfuggito, come a dire: beccate questa e pure questa. ???): i più di voi, a Howard, Tolkien, Lovecraft, hanno fatto spallucce… letture invece che consiglio vivamente, prima di dire ‘so di fantasy’. E che tu ci reda o no: sì, la narrativa è arte. Purtroppo per noi, ma è arte.

#1.870 Comment By federico / cispo On 29 agosto 2011 @ 11:08

@ Dan:
mi spiace che ti sia infervorato per così poco. io personalmente ho solo dato la mia opinione individuale, parziale e limitata. e l’ho data parché mi sono sentito autorizzato a farlo dal fatto che hai messo lì un link e ci hai invitati alla lettura.

detto questo, torno a ribadire (senza entrare nei paroloni Arte e artigiani ecc. ecc., oppure nelle somiglianze/differenza con tolkien* e compagnia bella) che la mia era un’opinione-consiglio. punto.

ritengo che sia buono e giusto sperimentare, a patto che si sappia da dove si parte e dove si vuole arrivare. e che i manuali (ben recensiti su questo sito) potevano essere uno strumento aggiuntivo per la tua sperimentazione.

non vedo la necessità di indispettirsi o dare giudizi approssimativi su tutti gli avventori del sito dopo che sono intervenuti per commentarti solo due o tre.

ripeto il concetto del mio post precedente: leggi con serenità quanto ti viene consigliato e, senza inalberarti immeritatamente, rifletti a palle ferme su cosa puoi prendere dei consigli dati. punto.

perché inalberarsi tanto? sinceramente non lo capisco. se ritieni che la mia opinione (che ho dato dopo aver letto due volte il tuo racconto) sia fuffa (parola presa in prestito da Gamberetta), allora amen. perché ti inalberi tanto?

* (del caro tolkien mi sono letto anche silmarillion, hobbit, e i vari racconti. se ritengo il tuo lavoro migliorabile non significa che io sia automaticamente inacculturato…)

p.s.: ti consiglio di cercare su wikipedia la storia e le evoluzioni dello “psicodramma” ottocentesco. magari ti può tornare utile per la tua scrittura conoscere cose nuove…

#1.871 Comment By Dan On 29 agosto 2011 @ 12:15

Ma io son sereno…
Se dai un’occhiata ai post precedenti ti renderai conto che sono stato preso un po’ di mira, secondo me immeritatamente.
O meglio: dissociando la persona dal prodotto, direi che il libro non si merità ciò… Poi che l’artista possa dire -anche giustificare- qualcosa su quello che fa, anche lì non è detto…
Il più delle volte prova solo ad essere canale di quel che scrive; non potrei giurare di potervi dire tutto, su ciò che scrivo, di coglierne l’essenza; ma tu stesso ti renderai conto che alcuni attacchi sono puerili, perché lo bocciano a pie’ pari come si fosse professori universitari, unicamente per dire ‘ciò che faccio io è giusto, ciò che fai te no’.
Che io non abbia mai finito Il Purgatorio, non è che non faccia di me un lettore di Dante… e lo stesso ragionamento si può applicare ad autori maggiori e minori, anche sconosciuti.
Questo mi sembra un discorso maturo, no ‘mi spiace, non mi piace, mi sono fermato’. Il libro è una montagna, che tu te ne vada, se la ride; starà lì per altri…
Io i tuoi consigli li accetto, ma già mi sono ‘nutrito’, in tal senso: darò l’occhiata che desideri, ma pensando a ‘manuali’, io consiglio Lector In Fabula di Eco: non m’ha aiutato alla stesura, ma dentro c’è tutto il concetto espresso nel libro… Il libro non esiste: è punto d’incontro tra fantasia dell’autore e fantasia del lettore; è cooperazione. Dice Eco: ‘è meccanismo pigro che vive del plusvalore del lettore’… ed è verissimo.
Credi che a me non abbia mai sfiorato la stranezza dell’opera?
T’assicuro che sono tornato più volte a renderla come un qualsiasi libro, per poi riconoscere che non funziona (e tanto lo sapevo a memoria che ho rimesso tutto in ordine): quel libro vive di frasi assurde, tutte da coniare nella prorpia fantasia… ma smontare me non significa prenderlo di mira, perché io non sono ciò che faccio: ciò che faccio mi rappresenta, ma per un momento, prima di passare a tutt’altro… Lo stesso Hobbit è diversissimo da ISdA…
Non ho astio per nessuno, e sono felice delle tue letture perché sono anche le mie.

#1.872 Comment By Koda On 29 agosto 2011 @ 12:20

Concordo con Cecilia e ribadisco che , per me, quindi non per regola, Dan sei un Vero Artista, infatti odio il modo quasi illeggibile che hai di scrivere.
E, come sempre, il tuo discorso non ha né capo né coda. A questo punto se ti senti incompreso, a qualsiasi livello tu ragioni, fatti delle domande…
Ma davvero, a volte anche persone che ci fanno incavolare hanno il dono di farci riflettere sui nostri errori, pensaci.
Ciao.

#1.873 Comment By Dan On 29 agosto 2011 @ 12:29

Sempre in Lector In Fabula, Eco parla di A Drame Bien Parisien…
Se lo leggete, vi renderete conto che è ben poca cosa, rispetto a quel che avanzo nel libro -ovviamente non me ne arrogo il merito: un libro è frutto dei tempi come un televisore o una lavastoviglie.
Lì t’accorgerai che esistono moltissimi modi d’interpretarlo: è stato fatto un esperimento nell’Universita di Bologna, nei 70, e ne sono uscite molte interpretazioni, tutte classificate in percentuale…
Significa scrivere sei, sette cose diverse in un solo scritto.
Nell’EdGR questo concetto s’estende, e io non mento se dico che esistono infiniti modi d’interpretarlo… perché, lasciando le azioni ai lettori, ognuno può tornare per immaginarsi cose diverse; ognuno potrebbe scrivere la propria esperienza, e notare come non coincida con quella di qualcun altro… Questo punto di forza ha un limite -non esistono punti di forza senza limiti-: lettori che non hanno una forte fantasia cooperativa nello scritto…
Quando lo presentai al concorso, il sottotitolo era Scrivere leggendo e leggere scrivendo: la nuova frontiera della narrativa, la nuova frontiera del fantasy!
L’ho tolto perché mi sembrava sciocco, ma credo invece che sia pertinente: perché è bene che alcuni lettori si scoraggino da subito, rivolgendo la propria attenzione in ciò che ritengono più opportuno…
Ecco: condividere per me significa questo :-) Dunque vo a correggere il maltolto. Se hai letture da consigliarmi, fai pure!

#1.874 Comment By Dan On 29 agosto 2011 @ 12:47

Primo non sono incavolato.
Secondo l’irritato mi sembri te (sennò te ne staresti buono-buono): dunque a riflettere devi essere te, secondo il tuo giudizio…
Ti mostro un mostro (un incompreso).
Poi torniamo a parlare d’arte se ti va… Se poi invece ami tantissimo Dante, e non t’è faticoso, libero di chiamarlo artista o netturbino.
http://www.youtube.com/watch?v=8bcIheiKiVY
http://www.youtube.com/watch?v=D9Oe0sBOt1s

Per ultimo, visto che la capacità critica pullula, in questo sito, vorrei chiarire una volta per tutte che avere capacità critica non significa avrne una artistica: si può demolire con una frase sciocca tutta l’arte della storia… da qui a dire che s’è anche in grado di ricostruirla, ce ne passa. Fatti e non parole. Se siete più bravi, magari! Io li desidero i rivali, sono per le sane e sante sfide… Se poi ve ne venite fuori col SdA colorato come whinny the phoo, ve lo tiro…
Oppure si può essere una categoria ancor peggiore: non faccio niente e smonto. Lo puoi fare se sei un dio ozioso, non se sei un ozioso e basta.

#1.875 Comment By Ezio Stimato On 29 agosto 2011 @ 13:17

Caro Dan è incredibile come per il solo fatto di non essere d’accordo con te siamo tutti dei giovinastri, in questo blog c’è gente di 20, 30 e quarant’anni quindi evita per favore di etichettarci come giovinastri

Ho letto il tuo racconto e il fatto che sia sperimentazione non lo eleva per forza a bello, anzi dopo averlo letto direi che è sperimentalmente una schifezza. Scritto in seconda persona, Pov all’interno del personaggio/lettore MA narratore onnisciente, risultato immedesimazione zero. Nei pochi momenti in cui si riesce ad entrare arriva qualche metafora o commento dell’autore che ci sbatte subito fuori dal racconto con tante grazie.
Può essere che sia Literary Fiction (anzi visto come ne parli molto probabilmente lo è), ma non è il mio genere e neanche quello del blog visto che qua di solito si discute di Genre Fiction.
Guarda ti faccio anche un favore e ti regalo un mezzo editing di uno dei pezzi più brutti, sempre ammesso che non sia Literary Fiction, in tal caso non leggere neanche.

L’erba ha perso il verde: sembra cioè averci rinunciato, costretta com’è a respirare quell’aria malsana, ovvero a soffocare…

Qui è tremendo, ci dici che l’erba non è più verde, è quindi grigia? Nera? Bianca? Non ci mostri niente e parti poi con una spiegazione tutta tua giusto per farci costantemente sentire la tua voce

Gli animali ci sono, seppur spaventati da qualcosa che deve accadere e che puntualmente non accade: anch’essi imprigionati in quest’atmosfera sospesa e orribile.

Quali animali? Quanti? E dove sono? Cosa stanno facendo? Sono tre lucertole che schizzano in ogni direzione correndo senza freno o un esercito di coniglietti che fissa con migliaia di occhi all’esterno della radura? Di nuovo non mostri niente e di nuovo parti con un discorso tutto del narratore che non interessa a nessuno se non probabilmente al narratore stesso.

L’unico ad essere in armonia con l’ambiente è un gufo gigantesco. Sembra essere a suo agio poggiando le zampette in un ramo ricurvo; i suoi occhi hanno l’espressione accigliata di chi ascolta e non capisce.

Qua già meglio almeno mostri qualcosa, anche se Gufo Gigantesco>Zampette non sta tanto bene, inoltre le zampe andrebbero poggiate SU un ramo ricurvo e non IN esso, io taglierei anche la parte che ho messo in corsivo, oltre a non servire è pure ripetuta nel periodo direttamente successivo (quello sottolineato)

Il libro attende qualcuno. Sarebbe impensabile dire da quanto; la sua attesa non ha tempo.

Attende qualcuno? Ha una grossa scritta “waiting” sopra? Passeggia in giro con fare scazzato guardando l’orologio? La parte sottolineata è semplicemente terribile, “la sua attesa non ha tempo” è un ossimoro messo lì semplicemente perché fa figo.

Piuttosto lo sfida. E quando c’è una sfida c’è sempre qualcuno che deve accettare una scommessa con sé stesso…

Non vedo perché staccare questo pezzo da quello di prima, il lettore deve tornare indietro a capire chi sfida cosa, poi si ritrova di nuovo immerso nel pensiero dell’autore

Quando il gufo prende il volo, spostandosi faticosamente da quello ad un ramo più lontano, è perché il trotto di un cavallo l’ha spaventato. Nella radura si fa spazio uno stallone possente, il cui manto sembra aver rubato l’essenza stessa della notte…

“da quello ad” si può sostituire benissimo con un “su”, la frase mantiene il senso e scorre meglio visto che non fa riferimento a qualcosa (il primo ramo) di cui hai scritto ben 50 parole prima. “è perché [...] l’ha spaventato” ti sbatte nella testa del gufo, cambiando il PoV, basterebbe scrivere che il gufo scappa volando velocemente, e che si sente il trotto di un cavallo, le due immagini assieme ci daranno l’idea che il trotto abbia spaventato il gufo senza sbattacchiare il povero PoV. “Il cui [...] della notte” quindi è stellato? Freddo? Sonnacchioso? Qual’è l’essenza della notte? Se volevi riferirti al colore scrivere nero faceva schifo?

Chi solleva adesso il libro, levandolo dal fusto di un albero tagliato, è qualcuno che siede a cavallo, ma che, siccome d’aria, non può essere descritto.

Strano che non possa essere descritto, visto che già in questo periodo lo stai facendo, è una figura umanoide (è un qualcuno che siede su un cavallo) ed è trasparente, fatto d’aria. E poi descritto da chi? Ecco di nuovo il narratore che ci sbatte fuori e che ci dice “ah sai quella roba che ti sto raccontando? mi spiace ma sto pezzo non riesco a descriverlo”.

Se lo dovessimo fare, la descrizione non sarebbe dissimile da quella di un cavaliere in armatura, dove però il cavaliere è l’armatura stessa.

Questa cosa è terribile, un periodo ipotetico incentrato sul narratore stesso e sulla descrizione, non credo che esista qualcosa di più straniante per un lettore

Quando prende corpo, e lo fa ogni qual volta lo desidera, ciò che diventa è un uomo composto da radici e foglie intrecciate…

A quel punto si vede la sua armatura nera, la visiera dell’elmo abbassata, mille rametti adunchi che escono da ogni interstizio, come inutili tralci di vite…

Lo sta facendo ora? No. Ecco quindi che il narratore dall’alto della sua onniscienza ci spoilera la capacità del cavaliere. Grazie mille narratore!

Mantiene ancora una forma gassosa, perciò ad intercettare la sua presenza sono solo dei fili d’erba che crescono dietro il suo passo: formano una specie di sentiero all’opposto

“una specie di” non si dovrebbe usare e che è un sentiero al contrario? Contrario come verso? Ma i sentieri non sono sensi unici o vettori non hanno un verso.

Seguendo il tragitto a ritroso andremmo a conoscere posti in cui sarebbe meglio non avvicinarsi.

Grazie narratore!!!

Di quest’erba fatta a vite, sinuosa e abbondante, ne è piena la foresta. Trovare il libro significa perciò che non è stata cosa semplice…

Come facciamo a saperlo? Da dove siamo vediamo tutta la foresta? Ah no è sempre il nostro amico narratore a dircelo. Grazie!

#1.876 Comment By Dan On 29 agosto 2011 @ 13:35

a metà, ma basta: uno, grazie perché m’hai dato delucidazioni sul sito -mai abbastanza grato.
due: chiedi dal libro ciò che non ti vuol dare: ho spigato nei miei post che si basa su un plusvalore che solo alcuni lettori sanno dare. Sei nell 800 (non per prenderti in giro, ma è così: ignori Calvino, Ende ed altri sperimentatori), io sto provando a fare altro… La fantasia che gdr e molto altro ha fatto in questi tempi secondo me lo permette. Se ti dico ‘foresta’, la parola ne contiene mille insieme. Solo un lettore molto pigro non ti dice niente perché gli fa fatica: sennò ti sta dicendo di vedere quella che preferisci…

Mi descrivi per favore gli Orchi de ISdA?
Mi spieghi perché ogni artista li ha fatti diversi?
Mi spieghi il viso di Frodo?
Mi spieghi la vecchiaia di un Hobbit quando arriva, e come devo immaginare i 4 Hobbit?
Tolkien non era scemo: lasciava a te (adesso i più saccenti andranno a cercare: sono descrizioni estremamente approssimative, lasciate più che altro alla fantasia dei singoli)…

L’operazione è estrema, d’accordo; cancellate il link, o non lo frequentate… fra l’altro nessuno ha detto fosse per voi. Non mi fa né caldo né freddo sentirmi dire: è una schifezza: non fa di voi dei critici (aldilà dell’età, ve l’assicuro), non fa di me uno diverso da prima, meno convinto di ciò che propone -fra l’altro stiamo parlando d’un libro che ha conosciuto un suo merito, e di un sito non frequentato da Achilli Boniti Oliva; almeno, le domande che fate non mi sembra che vi ritraggano così… Sono nel posto sbagliato e ne prendo atto.
Ma da ora in avanti anche voi siete in quello sbagliato si vi fiuto su ewriters… Orevoir.

#1.877 Comment By Francesco Pan. On 29 agosto 2011 @ 14:05

@arnica
del commento 26 agosto 2011 alle 13:50

Non era riferito a te l’uso smodato della parola “troll”,a mio avviso hai dato risposte sempre a modo e all’insegna del rispetto : ) era per emile che dava del “troll al 120%” a dan.Comprendo ciò che dici,non è costruttivo forzare il proprio credo agli altri,mi trovi daccordo..ma non è costruttivo nemmeno dare del troll a qualcuno per quanto ci risulti assurda l’ipotesi che avanza.Un bel “non sono daccordo” va più che bene non trovate?

Anche io trovo che l’idea di un HP satanico sia esagerata..io non ho letto i libri,ho visto solo i film (a proposito mi consigliereste di leggerli nonostante abbia visto i film?)quindi per quello che ho visto davvero non mi sembra che HP sia il nuovo anticristo..anzi ho trovato delle belle sfumature ricche di significato dal messaggio “buono” come diceva appunto arnica,uno in particolare che ho notato è che,correggetemi se sbaglio perchè non ricordo bene,in realtà HP è simile al voldemort per varie cose..beh il messaggio che ci vedo è che anche se una persona sembra che abbia sfumature del “gene del male” in realtà ha una propria identità,una ed una sola e che quindi possa andare per la propria strada indipendentemente da tutto,da tutto ciò che sembra essere “scritto per se”,da tutto ciò che sembra ovvio..e lo trovo davvero un bellissimo messaggio : )

#1.878 Comment By Ezio Stimato On 29 agosto 2011 @ 14:22

Ok in pratica mi stai dicendo che devo fare il “tuo” lavoro. Tu scrivi una storia, ma poi sono IO lettore che devo fare tutto il lavoro di immaginazione… Allora perché sto leggendo la tua storia? Tanto valeva che me ne fossi rimasto stravaccato da qualche parte a farmi i miei viaggi mentali e tanti saluti, risparmio di tempo (e nel caso di una pubblicazione anche di denaro).
Ti rispondo con le parole della proprietaria del blog:

Quando uno “scrittore” parla di “suggestioni”, in realtà confessa: “Sono pigro, non so scrivere e non ho voglia di imparare; spero che tutto il lavoro lo faccia il lettore dopo avermi pagato 20 euro.” Siete autorizzati a sputare in faccia a gente del genere.

Lo scopo della narrativa è acchiappare il lettore per la collottola e trascinarlo nella storia, metterlo qui-e-ora con un fucile in mano in mezzo ai proiettili che fischiano. Se il lettore rimane in poltrona a “evocare”, il romanzo è EPIC FAIL.

Ah ma

Ma da ora in avanti anche voi siete in quello sbagliato si vi fiuto su ewriters… Orevoir.

era una minaccia? Posso azzardare nel dire ridicola o preferisci che mostri me stesso a spanciarmi dalle risate?
Au Revoir

#1.879 Comment By Dan On 29 agosto 2011 @ 14:33

Per quel che ho visto, gamberetta ci sa fare; non si riferisce a questo…
Un conto è voler fare un romanzo realistico e non averne voglia; un conto è affrontare (le avanguardie rischiano, si sa, da che mondo è mondo) un discorso sulla fantsai del lettore -oltre che quella dell’autore…
Io non dico cos’è un drago d’erba, ma di certo il lettore sarà costretto a dare una sua versione dei fatti… il tutto è in una cornice che giustifica l’operazione.
Sto con lei ovviamente se la svogliatezza è effettiva: debbo descrivere, non mi va… Quel lavoro non mi rappresenta che in un punto del fantasy: ero stanco delle solite cose, venivo dal surrealismo di Ende (bello sfrenato) e ho porvato l’estremo… Non è che debba far scuola; ma nemmeno gamberetta, o Tolkien: ognuno deve fare il proprio fantasy… almeno, a mio avviso è così. Se qui ci sono delle penne valide, non mi piacerebbe vedere che escono 5 libri tutti uguali. Li comprerei molto più volentieri se ognuno dicesse la sua…

#1.880 Comment By Ezio Stimato On 29 agosto 2011 @ 15:29

Visto che Gamberetta ci sa fare riporto un’altro pezzo di un’altro articolo

È proprio compito di registi e scrittori mostrare l’inimmaginabile. Sono pagati per questo, per superare in fantasia il proprio pubblico e rivelare quello che si nasconde nel buio. Sono capaci tutti di lasciare alla fantasia dello spettatore!

#1.881 Comment By arnica On 29 agosto 2011 @ 22:10

@Francesco Pan
guarda, i libri sono completamente diversi rispetto ai film(che dal 5 in poi non ci capisci più una mazza)e per quanto mi riguarda,migliori. Però è anche vero che prima ho letto e poi visionato il film,e non il contrario. Se ti va, leggili, imho merita.poi magari ti faran cagare XD ma almeno hai dato una possibilità!

Non ho ben capito il tuo discorso,o meglio credo di averlo capito ma non so quanto rispecchi la realtà.
Harry per varie questioni si ritrova all’interno di sè un pezzettino di anima di voldemort,che però non lo rende uguale a lui,attenzione,nè simile. Ha alcune caratteristiche( parla il serpentese)che però sono ben lontane da quelle che rendono voldemort colui che non deve essere nominato. Sicuramente hanno altre cose in comune(rimasti senza famiglia molto presto,per dire)ma harry a differenza di voldemort fondamnetalmente è buono…non privo di difetti, anzi,ma buono. voldemort invece, nonostante tutte le giustificazioni che puoi cercare, è un figlio di puttana, è un razzista perchè odia le sue origini mezzo-sangue, uccide la gente e ne gode,si fa attorniare da pazzi sconclusionati che lo venerano. Chiede ad una madre di sacrificare il proprio figlio (Narcissa Malfoy)e disprezza l’amore che gli viene offerto,per quanto malato (Bellatrix) quindi no,harry non assomiglia a Voldemort.
Forse quello che ti ha confuso è la Profezia(che nel quinto film non si capisce manco per sbaglio)…ma lì allora potremmo dire che pure Neville potrebbe essere considerato simile a Voldemort.
E’ vero che la distinzione tra bene e male è molto netta,ma vorrei aggiungere che per quanto sia chiaro dove sta il buono e dove sta il cattivo, in realtà sia il buono e sia il cattivo possono avere le loro ragioni e le loro sfumature. Per dire, James Potter(il padre di Harry) era un bastardello durante il “liceo”,eppure è considerato dei buoni, Piton sembra sia un doppiogiochista contro i buoni quando invece è il contrario, Malfoy nonostante sia un cagacazzi di prima categoria riflette su certe azioni e nonostante fin dal primo libro si capisca di quali idee sia, alla fine dei conti fa una piccola marcia indietro. Narcissa Malfoy sacrifica il potere di Voldemort per ringraziare Harry di aver salvato suo figlio (se non lo avesse coperto,sarebbe stato ammazzato del tutto). E’ questo a piacermi della saga,ogni personaggio è un prisma che riflette una luce diversa ogni volta.
Quindi forse il tuo discorso è valido in realtà per tutti i personaggi :)

#1.882 Comment By lilyj On 29 agosto 2011 @ 22:53

Su HP: in realtà la profezia indica semplicemente come individuare chi avrà il potere di distruggere il vecchio Voldy, niente di più. Le similitudini fra lui e Harry si limitano al loro background. E tanto per dire: io ho letto solo i libri (in inglese) e i film, dopo il primo, li ho evitati come la peste ^_^

#1.883 Comment By arnica On 29 agosto 2011 @ 23:02

lilyj,lo so, però nella profezia dice
*testualmente*
Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore…
nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull’estinguersi del settimo mese…
l’Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli avrà un potere a lui sconosciuto…
e l’uno dovrà morire per mano dell’altro, perché nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive…
il solo col potere di sconfiggere l’Oscuro Signore nascerà all’estinguersi del settimo mese… »
siccome Francesco non ha spiegato bene il perchè della sua teoria,ho pensato che forse si riferisse a questo(“nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive, deisgnerà come suo eguale, avrà un potere a lui sconosciuto”),perchè può far pensare che siano simili e quindi pari nella lotta… aspettiamo il commento di Francesco stesso

#1.884 Comment By LupusInFabula On 30 agosto 2011 @ 00:52

….non ci voglio credere….
dan ha scritto che harry potter è un libro blasfemo, e come “dato certo” di questa tesi ha detto che il simbolo sulla fronte di hp è “satanico” perché compare sui loghi di kiss e ac/dc…..
strepitoso, semplicemente strepitoso, nemmeno la vecchia rimbambita che mi faceva catechismo riusciva ad essere così bigotta. kiss e ac/dc satanisti….davvero, non credevo che nel 2011 qualcuno riuscisse ancora a ragionare in modalità medievale.

#1.885 Comment By Emile On 30 agosto 2011 @ 01:21

Ma DAVVERO state ancora discutendo di queste cazzate?

#1.886 Comment By LupusInFabula On 30 agosto 2011 @ 01:58

siamo o non siamo nella fogna?
e allora lasciasci infognare.

#1.887 Comment By Cecilia On 30 agosto 2011 @ 20:35

Scrivere alla Straz. equivale a fare un picasso senza intenzione

Nossignore. Scrivere alla Strazzu significa semplicemente non saper scrivere. Difatti, e mi pare sia già stato detto, Picasso (e qualunque altro innovatore) prima ha imparato il realismo, poi ha cominciato a destrutturare.

#1.888 Comment By Eosforo On 2 settembre 2011 @ 22:26

Gamberetta, non mi è chiara una cosa sul fatto dello specchio. In un racconto scritto in terza persona è sempre un cliché? E poi, e se fosse verosimile?
Ad esempio, nell’incipit del mio romanzo c’è una descrizione allo specchio, ma non mi pare sia forzata, in quanto c’è una spiegazione psicologica: la protagonista sa dal suo “difetto”, ma un conto è sapere astrattamente, un altro è guardare. Io ho solo voluto mostrare tutto ciò. Però un commentatore mi ha fatto venire il dubbio che possa essere un cliché, e così chiedo a te che sei più esperta di me. E a proposito, i tuoi manuali mi piacciono molto. In realtà trattano cose che già conoscevo, avendo letto vari manuali, però è sempre bene ripassare.
Ps: se vuoi e puoi, potresti anche darmi una tua opinione su quell’incipit in generale e quindi non solo sullo specchio?
Ero convinto di avertelo già chiesto, ma mi sbagliavo.

#1.889 Comment By Eosforo On 2 settembre 2011 @ 22:27

Gamberetta, spulciando nel blog ho scoperto che volevi recensire La Bussola d’Oro, ma poi non lo hai fatto. Un’opinione veloce? :)

#1.890 Comment By Gamberetta On 2 settembre 2011 @ 23:24

@Eosforo. Ti rispondo qui anche per le altre domande che hai lasciato nell’articolo sulle descrizioni. A me va benissimo che una persona formuli certi giudizi su di me, tuttavia quando qualcuno mi chiama:
– acida.
– invidiosa.
– antipatica.
– rigida come una nazista.
– maleducata.
– aggressiva.
– violenta.
– faziosa.
Come puoi facilmente immaginare non mi viene voglia di spendere tempo per darle retta. Non credo di aver mai rivolto una simile serie di offese a nessuno (non senza essere stata offesa per prima), e comunque poi non sono andata a cercare di chiacchierare come se niente fosse.
Se vuoi continuare a commentare, commenta pure, ma certo io non ti risponderò. E come sempre capita con i “paladini dell’educazione”, complimenti per la coerenza: offendere un’altra persona senza che questa ti abbia fatto alcunché.

#1.891 Comment By Eosforo On 3 settembre 2011 @ 00:17

Seguo il tuo blog da circa 3 anni. Ho espresso la mia opinione così come tu esprimi al tua. E così come ora tu dici di non vuole perdere tempo con me, come credi si sentano gli autori che poi insulti nei tuoi articoli?
Io ho solo cercato di essere obiettivo, perché poi su molte cose ti ho dato ragione, e su molte altre ti ho pure lodato. Sono pure finito a difenderti su vari forum, perché al 90% mi trovo d’accordo con ciò che dici. Ma che il tuo comportamento sia quello è innegabile. Chiamiamolo acido, maleducato, fazioso o carciofobluacarbone, sempre quello è.
Io non credo che il contenuto di qualcosa cambi a seconda del modo in cui viene espresso, ma credo che cambi l’impatto. Un autore che si vede definire “disabile” o “raccomandato” poi se ne frega altamente di ciò che dici. E anche un fan di quell’autore farà lo stesso. Questo blog è visitatissimo, ma che impatto ha sulle vendite di un autore? Nullo. Anzi, parlando di quell’autore gli dai ancora più visibilità. A quel punto, tanto vale non insultare l’autore
E sinceramente da te mi aspettavo una reazione ben diversa: io non ho scritto nulla di così diverso da ciò che hai scritto tu in molte tue recensioni. E poi vieni a parlare di coerenza a me? Da che pulpito!
E sì, ho già letto qui la storia del cuoco che piscia nella minestra. Ma i cuochi lavorano per gli chef, o sbaglio? Avrebbe più senso prendersela con gli editor che pubblicano certe cose. Gli autori il più delle volte non scrivono male per sadismo, ma per ignoranza. E leggendo gli insulti nelle tue recensioni, agli autori non viene certo voglia di sanare la loro ignoranza. E questo mi dà molto fastidio, perché le critiche sono l’unico modo per conoscere e superare i propri limiti, ma così si spreca l’occasione. Agli scrittori fanno male sia le leccate di culo che gli attacchi a raffica.
In questo caso, però, non è che io ti abbia attaccato in toto. Perché, se vogliamo fare degli elenchi:
- Ho lodato Assault Fairies che mi è piaciuto molto e ho recensito con tanto di voto alto;
- Ho detto che le tue recensioni sono dettagliate, motivate, divertenti e non sempre faziose.
- Ho detto che i tuoi manuali sono molto interessanti e utili.
- Ho detto che sei competente
- Ti ho lodata perché sostiene le nuove vie del fantasy e sei contro i cliché
- Ti ho lodata perché, a differenza di ciò che molti credono, non sei contro il fantasy italiano in toto. Basti pensare a Pan, all’Acchiapparatti, allo Specchio di Atlante e ad Esbat.
- Ti ho lodata perché sei disponibile ad aiutare (peccato che la stessa disponibilità non ci sia per gli autori che recensisci)

Io ho solo cercato di essere obiettivo e di dire le cose come stanno, pro e contro. Nessuno è perfetto, ognuno ha i suoi difetti. Ma se poi non sei neppure disposta a riconoscerli, non venirti a lamentare se poi qualcuno dice cose sgradevoli su di te. Trovo sciocco offendersi così per cose del genere, meglio accettare i propri difetti e migliorarsi o semmai difendersi dalle accuse.
Che poi io non volevo neppure insultare, e se ti è parso così me ne scuso. Ma non sono certo un tuo detrattore a priori. Ho solo detto le cose come stanno, e quando c’era da lodarti l’ho fatto. Forse sei troppo abituata ai fan che ti mettono su un piedistallo qualunque cosa tu faccia o scriva, ma non è un bene.

E da una che usa certi toni nelle sue recensioni e che poi loda Knight non mi aspettavo certo una reazione del genere.
Bah, come vuoi…

#1.892 Comment By Eosforo On 3 settembre 2011 @ 00:28

ah, dimenticavo:

Passi per l’invidiosa, che è un’impressione soggettiva, dato che non sono nella tua testa e non so se lo sei realmente o no. Posso sbagliarmi.
Passi per l’antipatica, che ovviamente è un giudizio soggettivo, così come la simpatia.
ma dare dal maleducato a qualcuno maleducato è esser maleducati? Dare del rigido a qualcuno rigido? Dare dell’acido a qualcuno acido? Dare dell’aggressivo a qualcuno aggressivo? Dare del fazioso a qualcuno fazioso?
Posso aver sbagliato in tutto questo, ma fino ad ora, in tre anni che seguo assiduamente questo blog, non mi pare. E non ci vedo nulla di male: non sei un robot, hai dei difetti. Ciò non vuol dire però che non vadano fatti notare.
Se poi mi si dice che sono soggettivi, potrei dire lo stesso delle regole della narrativa (su cui nel 99,9% dei casi concordo con te). Usiamo due pesi e due misure? No, meglio di no.
Un tuo detrattore, uno che ti odia, avrebbe solo elencato i difetti e poi si sarebbe arrampicato sugli specchi per tentare di darti torto anche quando hai ragione.
Un fan accanito ti darebbe sempre ragione, anche quando sbagli.
Io cerco solo di trovare i pro e i contro. Se ti sono sembrato maleducato e ti ho offeso me ne scuso: non era mia intenzione. Ma molti li hai offesi tu, però. Allora io non mi ergo a “paladino dell’educazione”, ma tu non ti ergere a “paladina della coerenza”. E in questo mi hai stupito, non pensavo reagissi così male.
E mi dà un fastidio tremendo dover intraprendere questa discussione dato che non sono un tuo detrattore. Non sono neppure un tuo fan, è vero, ma ci sono molte cose di te che stimo e apprezzo. Non è tutto bianco e nero, e mi dà fastidio esser costretto a fare qui discorsi per spiegare dei presunti attacchi che ti ho sferrato, e stare nei forum a difenderti dalle accuse campate in aria di chi ti odia a priori. Non voglio scegliere né una fazione né l’altra, né il nero né il bianco: sono entrambe posizioni errate. Ma sempre: nessuno è perfetto ed è bene riconoscere sia i suoi difetti che i suoi pregi, non tapparsi gli occhi di fronte a una delle due cose.

#1.893 Comment By Emile On 3 settembre 2011 @ 00:41

Le regole della narrativa non sono “soggettive”, se non hai ancora capito manco questo sei messo bene.
Con tutto che l’atteggiamento di Gamberetta nei tuoi confronti non mi ha convinto molto, ma solo nel senso che, fossi stato in lei, avrei fatto il “grande” tra i due ignorando i tuoi commenti e rispondendoti lo stesso. Commenti tra parentesi puerili e non perché denigratori, ma perché totalmente privi di valide argomentazioni a loro supporto.

#1.894 Comment By Eosforo On 3 settembre 2011 @ 00:54

Le regole della narrativa non sono “soggettive”, se non hai ancora capito manco questo sei messo bene. —> non ho mai detto che lo siano. Era un paragone, leggi bene. So benissimo che le regole della narrativa non sono soggettive, ed è una delle moltissime cose su cui ho difeso Gamberetta in vari forum e blog. Come ho detto, semplicemente do a Cesare quel che è di Cesare, nel bene e nel male.

fossi stato in lei, avrei fatto il “grande” tra i due ignorando i tuoi commenti e rispondendoti lo stesso. <— sarebbe stato più coerente

Commenti tra parentesi puerili e non perché denigratori, ma perché totalmente privi di valide argomentazioni a loro supporto. <— semmai privi di argomentazioni citate, ma le argomentazioni a supporto ci sono eccome e sono in questo blog. Mi puoi dire che ho sbagliato a non citarle, e me ne rendo conto: ho sbagliato. Ma l'articolo in cui ho scritto quelle cose voleva solo essere una sorta di prefazione della mia recensione di Assault Fairies. Era per dire che ho cercato di essere il più oggettivo possibile, dicendo sia i difetti che i pregi che i difetti di Gamberetta e che non mi sono lasciato trascinare né dagli uni né dagli altri per recensire il suo ottimo romanzo.
E poi, non capisco cosa ci sia di male nell'avere dei difetti: grazie al cielo che li abbiamo, o non saremmo umani. Io ho i miei, tu hai i tuoi, Gamberetta ha i suoi. Io ho solo detto che ne penso, elencando però anche i suoi pregi. Come ho già ripetuto, non sono né un suo fan né un suo detrattore, riconosco sia i suoi pregi che i suoi difetti. Ma il dire il difetto di qualcuno rende maleducati? Non so, qui la cosa diventa complicata. Ma il mio obiettivo non era certo offendere o insultare, ma solo elencare pro e contro in modo neutrale. Mi fa strano essere attaccato un giorno perché Fan di Gamberetta e un altro come suo Nemico giurato. Ragazzi, il mondo non è sempre bianco o nero!

#1.895 Comment By Emile On 3 settembre 2011 @ 02:16

guarda, con me l’aria fritta davvero non attacca
ergo, SI’: “dire i difetti” di qualcuno come hai fatto tu è molto maleducato, perché senza fornire nessuno straccio di argomentazione in pratica offendi e basta, che è esattamente quello che hai fatto
poi ripeto: PERSONALMENTE ti avrei risposto in modo un pò diverso, ma non è che Gamberetta non avesse i suoi validi motivi per avere le palle girate

#1.896 Comment By Gamberetta On 3 settembre 2011 @ 02:35

@Eosforo.

E così come ora tu dici di non vuole perdere tempo con me, come credi si sentano gli autori che poi insulti nei tuoi articoli?

E si può sapere cosa mi interessa? Mica vado da Licia Troisi a chiederle di leggere l’incipit del mio romanzo. E di sicuro non vado a chiederlo a una persona che considerassi invidiosa e faziosa, per ovvi motivi.

Un autore che si vede definire “disabile” o “raccomandato” poi se ne frega altamente di ciò che dici. E anche un fan di quell’autore farà lo stesso.

A parte che non ho mai dato del “raccomandato” a nessuno, anche quando avevo la certezza che l’autore in questione lo fosse (perché confermatomi di persona dall’interessato), e a parte che il “disabile” è veramente un disabile mentale e dunque per il tuo concetto di educazione non è un’offesa, si può sapere cosa me ne potrebbe fregare di quello che pensano gli autori o i loro fan?

E sinceramente da te mi aspettavo una reazione ben diversa: io non ho scritto nulla di così diverso da ciò che hai scritto tu in molte tue recensioni.

Io non mi ricordo di aver mai scritto un articolo solo dedicato alla personalità di un autore. Né mi ricordo di aver mai rivolto a nessuno una simile sfilza di insulti. E anche fosse successo, si può sapere che c’entra? Se io sono una ladra questo non ti autorizza a rubare a casa mia. Al massimo le mie “vittime” potrebbero volerlo fare come “compensazione”, ma tu cosa c’entri, me lo spieghi? Sei il cugino di G.L.? Non ho mica offeso te, in effetti fino a qualche giorno fa non sapevo neanche che esistessi. Come diavolo ti permetti di dare giudizi su una persona che non conosci e che non ti ha mai fatto niente?

Gli autori il più delle volte non scrivono male per sadismo, ma per ignoranza. E leggendo gli insulti nelle tue recensioni, agli autori non viene certo voglia di sanare la loro ignoranza.

E un bel chissenefrega non lo vogliamo aggiungere? Se un autore è una persona seria impara e studia, possibilmente prima di cercare la pubblicazione, e se non lo fa può anche buttarsi sotto un treno. Non sono mica la mamma o la maestra, io non devo insegnare niente a nessuno. Se qualcuno impara dai miei articoli e dalle mie critiche bene, altrimenti affari suoi.

In questo caso, però, non è che io ti abbia attaccato in toto.

Vai da una ragazza e dille: “Sei bella e scema”. Poi spiegale che è ok, perché non l’hai attaccata in toto. Ma che ragionamento è? Tu non mi devi “attaccare” e basta, perché non c’è ragione. Al massimo puoi dire che la mia narrativa o le mie recensioni sono sbagliate qui e lì, hanno problemi lì e là, ma non devi permetterti giudizi sulla mia persona. O meglio: ovvio, sul tuo blog fai come ti pare, ma se mi offendi poi non venire a piangere che non ti do retta.

Nessuno è perfetto, ognuno ha i suoi difetti. Ma se poi non sei neppure disposta a riconoscerli, non venirti a lamentare se poi qualcuno dice cose sgradevoli su di te.

No, qui tu ti stai lamentando che io non ti voglio rispondere. Io non ti ho detto niente. Per me puoi continuare a insultarmi finché ti pare.

Che poi io non volevo neppure insultare, e se ti è parso così me ne scuso.

Vai dalla ragazza di prima (se non ti ha preso a sberle) e dille: “Invidiosa, acida, faziosa, rigida come una nazista, ecc.”, sono sicura che ti farà un gran sorriso, perché è evidente che non la volevi insultare.

Forse sei troppo abituata ai fan che ti mettono su un piedistallo qualunque cosa tu faccia o scriva, ma non è un bene.

Oh, grazie! Ho proprio bisogno di consigli su come vivere e come comportarmi. E capisco che sei in pena per me: se continua così, con i fan che mi mettono su un piedistallo, chissà cosa potrebbe capitarmi! Minimo finisco drogata in qualche angolo di strada.

E non ci vedo nulla di male: non sei un robot, hai dei difetti. Ciò non vuol dire però che non vadano fatti notare.

No, tizio. Tu non sei né mio padre, né il mio ragazzo, né mio fratello: tu non devi farmi notare un bel niente. Il blog si occupa di critica letteraria, non è il diario di Gamberetta. Io posso avere tutti i difetti di personalità che voglio, sono problemi miei e basta. È estremamente da maleducati far notare (supposti) difetti delle persone quando queste ultime non ti hanno chiesto niente.

Io cerco solo di trovare i pro e i contro.

Ecco, lascia perdere. Se proprio devi cercare i pro e contro di quello che scrivo, non di me. Ma si può sapere cosa te ne frega se sono acida o no? O se sono rigida o meno? Ma pensi davvero di farmi un piacere e magari ti aspetti un ringraziamento perché il primo tizio che passa mi ha aperto gli occhi sulla mia vera personalità? Ma chi ti conosce! Su di me hai solo detto un cumulo di stupidaggini.

Non è tutto bianco e nero, e mi dà fastidio esser costretto a fare qui discorsi per spiegare dei presunti attacchi che ti ho sferrato, e stare nei forum a difenderti dalle accuse campate in aria di chi ti odia a priori.

Non difendermi più! Per carità! Se fai come se non esistessi mi fai un piacere. Grazie.

#1.897 Comment By bebbo On 3 settembre 2011 @ 15:13

incollo qui visto che magari quel simpaticone del conte non pubblica:

Leggendo un po’ il tuo post ho capito che oltre a essere disonesto e a infarcire il tuo post di idiozie da te inventate non hai capito ciò che intendevo dire. Può darsi tu non sia poi così intelligente come ti reputi.

Non ho mai detto che lo scrittore non può essere contestato, anzi dico chiaramente che è logico criticare chiunque, dico che la differenza sta tra il dire “è sbagliato” e il dire “non mi piace”, o ,nel caso di cafoni come te, “è merda”.
Il romanzo poi è il genere antinormativo per eccellenza, tanto che la definizione di romanzo fantasy o di romanzo di fantascienza non è “romanzo che segue questa e quest’altra regola” ma “romanzo con tema draghi elfi etc” un romando non coinvolgente è un romanzo “brutto” non un romanzo “sbagliato”.
Che tu analizzi ogni riga del romanzo basandoti sulle regole dei manuali è sbagliato e nei manuali non c’è scritto di fare così. Quando citi il pezzo del grande gatsby mi dai l’esempio perfetto: se la stessa cosa la scrive la troisi tu ci vadi giu di brutto dicendo “errore!hai raccontato e non mostrato”, mentre in realtà , anche in quel punto dove tu raccomandi sempre di non raccontare, il raccontato ci può stare bene. Ed è a questo che mi riferisco quando dico che alla fine il gusto è quello che conta. Se “violo” una regola ma alla fine il risultato “mi piace”, me ne frego della regola.
Quella che cerchi di attuare tu è l’applicazione di regole ferree alla narrativa come se si trattasse di una scienza esatta e tagli le eventuali possibilità di raccontati come quello che hai citato (sulla base di cosa quello va bene e altri no? regola o gusto?)
Quello che attui denota solo dilettantismo basato su nozionismo faidatè,non riesci ad andare oltre la regola per avere la visione generale del romanzo e da li giudicarne la bontà o meno (questo ovviamente non significa che non giri tanta spazzatura). Ed è abbastanza preoccupante che tanti allocchi , rassicurati dalla tua lingua lunga e dai manuali che evidentemente non sei in grado di interpretare meglio di come farebbe un automa, ti seguano così accanitamente.
Inoltre quando parlo di ipotetici critici che ridono per cose lette qui (su gamberi) mi riferisco alle idiozie scritte riguardo al manzoni e a eco che non stanno ne in cielo ne in terra (anche loro brutalizzati dalle regole).

E’ inutile che stia a dirti che lavoro faccio tanto non mi crederesti ed io non avrei modo e neanche interesse a provartelo , mi sento però di consigliarti una visita da uno specialista visto che l’aggressività repressa che sfoderi e la cura con cui la eserciti (tutta la precisione maniacale e il turpiloquio che hai messo in campo per una discussione così leggera e disinteressata) disegnano un quadro psicologico preoccupante (anche la storia dei coniglietti non promette niente di buono). Inoltre meriterebbe approfondimenti anche la tua tendenza alla coprolalia.

Detto ciò credo proprio che tu abbia sconfitto il troll perchè la voglia di continuare a parlare con te e chi ti sostiene mi è totalmente passata.

#1.898 Comment By Angra On 4 settembre 2011 @ 11:21

@Emile:

Con tutto che l’atteggiamento di Gamberetta nei tuoi confronti non mi ha convinto molto, ma solo nel senso che, fossi stato in lei, avrei fatto il “grande” tra i due ignorando i tuoi commenti e rispondendoti lo stesso.

Non so cosa sarebbe stato peggio, perché purtroppo quell’incipit è una mmerda.

#1.899 Comment By Eosforo On 4 settembre 2011 @ 11:29

Non so cosa sarebbe stato peggio, perché purtroppo quell’incipit è una mmerda.

Perché?

#1.900 Comment By Angra On 4 settembre 2011 @ 13:31

Ti cito:

Qui, invece, trovate la primissima stesura dei primi due capitoli che, in quanto tale, è piena di errori. Non a caso Hemingway diceva che “la prima stesura è merda”. Be’, aveva ragione[...]

… e continua ad avercela anche estendendo il concetto a questa seconda stesura, che resta a livello di fanfiction di fascia bassa.

- Di chi è il POV? Di nessuno, perché quello che hai scritto non è un incipit, ma il suo riassunto. Immagina che stai dormendo e qualcuno ti sveglia con un calcio allo stomaco: tu non sai chi è stato né cosa sta succedendo. Annaspi, boccheggi, vomiti. Quando hai finito di boccheggiare vedi un paio di scarpe davanti alla tua faccia, alzi lo sguardo e vedi il Vescovo.

- Non c’è ambiente (di nuovo: è un riassunto). L’unico riferimento è il futon, che fa subito IKEA.

- L’uso dei sinonimi (ecclesiastico) per evitare le ripetizioni è da dilettanti.

- Gli occhi di colore diverso hanno un punteggio molto alto nel test Mary Sue.

- Come menomazione avere un occhio verde e uno azzurro fa ridere, più che altro è una cosa di cui andare in giro a vantarsi facendo gli splendidi. Senz’altro in quel mondo sarà una cosa infamante tipo portare la quinta di reggiseno o avere gambe lunghe e snelle e denti bianchissimi, ma qui siamo nell’incipit, non sappiamo niente di quel mondo e l’effetto è comico.

- Sì, la protagonista che si guarda nello specchio è cliché, proprio come avevi intuito.

-”Esci da questa cazzo di cella” è fuori contesto, e in più è il solito cliché del villain che dice cazzo che va ad aggiungersi al cliché del sadico maestro di kung fu alla Kill Bill 2.

#1.901 Comment By Eosforo On 4 settembre 2011 @ 14:19

… e continua ad avercela anche estendendo il concetto a questa seconda stesura, che resta a livello di fanfiction di fascia bassa.

- Di chi è il POV? Di nessuno, perché quello che hai scritto non è un incipit, ma il suo riassunto. Immagina che stai dormendo e qualcuno ti sveglia con un calcio allo stomaco: tu non sai chi è stato né cosa sta succedendo. Annaspi, boccheggi, vomiti. Quando hai finito di boccheggiare vedi un paio di scarpe davanti alla tua faccia, alzi lo sguardo e vedi il Vescovo.

- Non c’è ambiente (di nuovo: è un riassunto). L’unico riferimento è il futon, che fa subito IKEA.

- L’uso dei sinonimi (ecclesiastico) per evitare le ripetizioni è da dilettanti.

- Gli occhi di colore diverso hanno un punteggio molto alto nel test Mary Sue.

- Come menomazione avere un occhio verde e uno azzurro fa ridere, più che altro è una cosa di cui andare in giro a vantarsi facendo gli splendidi. Senz’altro in quel mondo sarà una cosa infamante tipo portare la quinta di reggiseno o avere gambe lunghe e snelle e denti bianchissimi, ma qui siamo nell’incipit, non sappiamo niente di quel mondo e l’effetto è comico.

- Sì, la protagonista che si guarda nello specchio è cliché, proprio come avevi intuito.

-”Esci da questa cazzo di cella” è fuori contesto, e in più è il solito cliché del villain che dice cazzo che va ad aggiungersi al cliché del sadico maestro di kung fu alla Kill Bill 2.

Allor…
1) Hai ragione, non c’avevo fatto caso. Vedrò di sistemare e risolvere quel problema ^_^
2) Non ho intenzione di descrivere l’ambiente in quella parte perché mi interessava focalizzare l’attenzione sull’azione. Non sarebbe verosimile mettersi a descrivere l’ambiente col pdv di Maya, sarebbe un errore ben peggiore del primo che mi hai fatto notare.
E il fatto che sia voluto è palese nel contesto generale, dato che più avanti mostro gli ambienti.
Il fatto del non mostrare l’ambiente nell’incipit lo potresti criticare anche a Gamberetta per l’incipit di Laura. Ma anche lì non è un errore, perché al personaggio-pdv non gliene frega nulla di descrivere la stanza, non sarebbe verosimile.
3) Non l’ho capita, nei manuali per evitare ripetizioni si consiglia di usare sinonimi. Magari avrò li avrò letti male, ma detta così non capisco la tua critica.
4) Sinceramente ho sentito dire (voci di corridoio) che gli occhi di colore diverso siano un cliché, ma non li ho mai trovati in romanzi. Forse ho solo avuto fortuna nel non trovarli :D
E comunque devono essere diversi perché hanno un significato be preciso che ho accennato nei commenti, pur non spiegandolo perché sarebbe troppo spoileroso. Con occhi dello stesso colore Maya non sarebbe più Maya.
Seguire i cliché è dannoso, ma anche cercare di evitarli maniacalmente fino a togliere senso alla storia. Perché sì, gli occhi di colore diverso sono importanti anche per la trama e lo si scoprirà più avanti.
Senza contare che sono un’elemento caratterizzante e riconoscibile.
5) La menomazione sta nella forma degli occhi (occidentali, non a mandorla), non nel colore. L’ambientazione è orientaleggiante e Maya ha un aspetto occidentale, e subisce razzismo per questo. Se la cosa non è chiara, vedrò di sistemarla meglio ;) mea culpa
6) Gamberetta parla di cliché solo con la prima persona e perché non verosimile. Idem ho trovato scritto nei manuali. Peccato che in questo caso sia verosimile, almeno secondo la psicologa che mi ha aiutato a creare la psicologia di Maya. Lei sia odia perché è diversa ed è stata indottrinata al fatto di essere “inferiore” (è una variante della Sindrome di Stoccolma: lei non ama i suoi seviziatori, ma è loro succube), ma un conto è saperlo, un altro è vederlo. Il Vescovo le fa una sorta di violenza psicologica nel farle vedere quella che definisce “punizione divina”. E’ stata la citata psicologa a suggerirmi questa scena, per cui è verosimile. E spiegarlo sarebbe raccontato e pure infofump, quindi mi limito a descrivere l’evento.
Il cliché dello specchio, a quanto ho capito, riguarda solo la prima persona, e qui siamo in terza invece. Ma comunque, su questo avevo già dei dubbi, e non a caso avevo chiesto consiglio.
7) Perché è fuori contesto? E comunque, il comportamento del Vescovo l’ho studiato ispirandomi al supposto comportamento dei programmatori degli Illuminati (a cui non credo, ma mi hanno ispirato). Sarà pure un cliché, ma il comportamento è quello e così dovrebbe essere. Notare anche l’incisione nella cornice dello specchio: MKU, ossia MK Ultra. Si scoprirà più avanti che il Vescovo, così come tutta la Teocrazia, fa parte di un progetto simile al Monarch. Ma lo scoprirà più avanti, non certo nell’incipit. Io ho solo inserito quel riferimento.
Anche se forse ha ragione Lara Manni, alla quale quest’incipit è piaciuto, nel dire che il Vescovo ispira un sadismo più sibilante, crudele ma trattenuto.

Ad ogni modo, grazie per le tue critiche: ne terrò conto per le prossime stesure ^_^

#1.902 Comment By Eosforo On 4 settembre 2011 @ 14:22

ah, dimenticavo:

tu non sai chi è stato

Se riconosci la voce, lo sai. Ma dire che Maya riconobbe la voce è come dire che “vede qualcosa”: non è meglio dire direttamente quel qualcosa. Lo dice anche Gamberetta.
Però sì, potrei specificare che Maya riconosce la voce in modo da piantare meglio il punto di vista…

#1.903 Comment By Angra On 4 settembre 2011 @ 14:50

Non ho intenzione di descrivere l’ambiente in quella parte perché mi interessava focalizzare l’attenzione sull’azione.

E’ proprio perché è tutto focalizzato sull’azione che viene fuori un riassunto – un errore rimane tale anche se è intenzionale. Non si tratta di descrivere l’ambiente dicendo era una cella di circa tre metri per quattro, con le pareti dipinte di giallo senape e una sola finestra; l’unico arredamento era un vecchio tavolo scrostato[...] ma di mostrare un paio di dettagli che ricadono sotto i sensi del personaggio POV, ad esempio se mi ribaltano giù dal letto a calci e finisco sul pavimento, sentirò sotto la faccia le mattonelle fredde/le assi di legno ruvido/la paglia che puzza di marcio/la moquette che odora di fritto/ecc.

#1.904 Comment By Eosforo On 4 settembre 2011 @ 15:11

E’ proprio perché è tutto focalizzato sull’azione che viene fuori un riassunto – un errore rimane tale anche se è intenzionale. Non si tratta di descrivere l’ambiente dicendo era una cella di circa tre metri per quattro, con le pareti dipinte di giallo senape e una sola finestra; l’unico arredamento era un vecchio tavolo scrostato[...] ma di mostrare un paio di dettagli che ricadono sotto i sensi del personaggio POV, ad esempio se mi ribaltano giù dal letto a calci e finisco sul pavimento, sentirò sotto la faccia le mattonelle fredde/le assi di legno ruvido/la paglia che puzza di marcio/la moquette che odora di fritto/ecc.

Volevo fare riferimento alla poca luce nella cella e al fatto che è impregnata di odore d’incenso, ma per farlo spezzerei il ritmo. E non credo neppure possa essere tanto verosimile l’odore, in quanto se ci sei abituato neppure lo noti. Io ho puntato tutto sull’azione appunto per velocizzare il ritmo, che non intendo rallentare nell’incipit. Io amo gli incipit veloci e incalzanti, tutti votati all’azione. Poi dopo rallento e descrivo, ma non nell’incipit. Preferisco un riassunto, questo punto. Vedrò di studiare una soluzione per inserire quei dettagli sensoriali in modo verosimile e senza rallentare il ritmo, dato che di base hai ragione ^_^
Intanto sto cercando di sistemare la faccenda del calcio, che si fa più complicata del presto: se dormi, non sai neppure che ti è arrivato un calcio, senti solo dolore allo stomaco. Ma così neppure il lettore sa che è stato un calcio, e genero confusione. Per lo meno come l’avevo elaborata prima, la scena era chiara riguardo questo punto.

Ps: mi hai fatto venire in mente che non ho fatto il test Mary Sue. L’ho fatto ora è il risultato è “Non-Sue” :D
Con il co-protagonista, che appare nel quarto capitolo, come responso ho avuto addirittura “Anti-Sue”. Ma poi, come ho detto, la psicologia dei personaggi l’ho costruita assieme a una psicologa, che mi aiuta anche nell’arco di trasformazione.

#1.905 Comment By Angra On 5 settembre 2011 @ 08:21

E’ proprio il contrario: quando c’è azione il livello di dettaglio deve aumentare, come se il tempo rallentasse. La drammaticità dell’azione viene fuori attraverso i cinque sensi di un personaggio POV ben definito, non certo riducendo la scrittura a un riassunto degli eventi.

#1.906 Comment By Eosforo On 5 settembre 2011 @ 10:29

E’ proprio il contrario: quando c’è azione il livello di dettaglio deve aumentare, come se il tempo rallentasse. La drammaticità dell’azione viene fuori attraverso i cinque sensi di un personaggio POV ben definito, non certo riducendo la scrittura a un riassunto degli eventi.

Ma guarda, nei combattimenti sono molto dettagliato e al contempo mantengo un ritmo veloce. E’ nell’incipit che in parte non mi convinceva. Però ora mi hai convinto tu. grazie :D
Sto studiando un modo per aumentare i dettagli sensoriali in modo verosimile e senza far disastri col ritmo.

#1.907 Comment By Merphit Kydillis On 9 settembre 2011 @ 21:01

La biblioteca della mia città sta adottando poveri libri orfani… Buio, La Ragazza Drago e i primi tre libri della serie di Twilight.

Comunque, non c’è solo ciarpame. Gamberetta volevo farti una domanda: l’altro giorno ho adocchiato nella biblioteca American Godsdi Neil Gaiman (ma non l’ho ancora preso). Se lo conosci, qual’è il tuo parere in merito?

#1.908 Comment By Gamberetta On 9 settembre 2011 @ 21:51

@Merphit Kydillis.

[...] American Godsdi Neil Gaiman (ma non l’ho ancora preso). Se lo conosci, qual’è il tuo parere in merito?

È un buon romanzo, anche se l’ho trovato a tratti noioso. Non tutte le vicende sono altrettanto interessanti. L’idea degli Dei calati nella vita di tutti i giorni è decente ma non è sfruttata particolarmente bene. Se facessi una recensione direi che prenderebbe 0 o forse +1 se sono di buon umore.

#1.909 Comment By LupusInFabula On 10 settembre 2011 @ 05:08

american gods: posso dire la mia? ma sì, dico la mia.
grande idea sfruttata da cani. il ché è un problema che riguarda gaiman ogni volta che si cimenta con la narrativa.
il ragazzo del cimitero: grandissima idea, sfruttata per un uno percento.
coraline: idea mediocre, sfruttata peggio.
i ragazzi di ananasi: qui le cose vanno meglio, ma solo perché l’autore ha deciso di non prendersi sul serio.
newerwhere: vabbe’, qui si parla di una sceneggiatura che diventa una serie tv che poi diventa romanzo e viene sfruttata pure in fumetto, troppi passaggi per poter dare un giudizio.
stardust: uno dei rari casi in cui il film (spassosissimo) è mille volte superiore al romanzo (drammaticamente “raccontato” invece che “mostrato”).
buona apocalisse a tutti: non sono un esperto di terry prachet, ma la sensazione è che in quella storia la sua penna surclassi alla grande quella di gaiman.
poi se vogliamo allargare la gaiman-produzione, ci sono le favole illustrate da dave mckean (autentico genio dell’illustrazione) là dove gaiman si limita a scrivere frasi telegrafiche, e tutto il bello dell’opera sta nel livello visivo.
quindi, ok, qui concludo: gaiman di GRANDIOSO ha fatto la serie di Sandman, punto e basta. va considerato un fumettista, non un romanziere, e anche nell’ambito del fumetto il suo apporto si limita all’opra sopra citata, perché tutto il resto che ha scritto non si distanzia di un millimetro dalla mediocrità.
e visto che l’argomento era American Gods, a me già in partenza mi sta sulle balle un protagonista di nome Shadow (tanto valeva chiamarlo Max Power – Homer Simpson docet).

#1.910 Comment By LupusInFabula On 10 settembre 2011 @ 06:00

…hem….ho appena riletto il mio intervento, rendendomi conto di essermi spinto fino al livello del “ma chi te l’ha chiesto?”.
ok, mi sono un pò lasciato prendere. niente calci nelle palle, please.

#1.911 Comment By Lidia Perfinta On 10 settembre 2011 @ 08:27

A proposito di divinità. Gamberetta, hai letto per caso il nuovo romanzo di una ventunenne uscito per Eiunadi? “Numero sconosciuto.” Parla di dei che sarebbero puri desideri (?se non ricordo mae), che si incarnano nella gente, impossessandosene. L’autrice, Giulia, pare avere le idee chiare, almeno a parole, (non ho letto il libro). Studia manuali, ha inserito nella storia una relazione amorosa ma non coi toni del paranormal romance… Sembra quasi che frequenti i vari blog che leggiamo noi. :) Che ne pensi?

#1.912 Comment By Gamberetta On 10 settembre 2011 @ 10:59

@Lidia Perfinta. Conosco l’autrice da tempo, e proprio per questo abbiamo deciso che non è elegante che parli dei suoi romanzi.

#1.913 Comment By Lidia Perfinta On 10 settembre 2011 @ 13:37

@Gamberetta.
:-) Anch’io ti ho posto la domanda in un certo modo, ma in realtà sospettavo fortemente che vi conosceste. Il suo modo di rispondere alle domande, l’appunto su Swanwick… Sentivo qualcosa di molto, molto familiare. Ma è la stessa Giulia che ha letto il tuo A.F.? Comunque, in caso il libro uscisse con emule, secondo me non c’è motivo per cui non dovresti segnalarlo. In realtà, potresti segnalarlo e basta, come hai fatto con Esbat. Se ti è piaciuto e vuoi consigliarlo, s’intende. Che male ci sarebbe? Basta l’onestà di dire che conosci l’autrice. Se credi che una scrive bene, perché non dirlo? Non è questo un blog in cui si suggeriscono fantastici di qualità? Non sarebbe mica male come notizia. Anzi. Se ci sono fantastici italiani che ritieni buoni, non è giusto nei confronti di chi ti legge ometterli. Almeno, questo è come la penso io, lettrice di blog sempre a caccia di nuove storie.
Ciao!

#1.914 Comment By Merphit Kydillis On 11 settembre 2011 @ 10:58

Gamberetta, volevo segnalarti questo libro che ho trovato giorni fa su internet (preso l’ebook, ma è un mattone di circa 200 MB):

The Encyclopedia of Fantasy

Ne hai sentito parlare?

#1.915 Comment By Cecilia On 11 settembre 2011 @ 14:31

Concordo con Lidia. Quando ho letto l’intervista su FM mi stava venendo un colpo. Swanwick, no paranormal, manuali e personaggi interessanti in rapida successione con pensiero: “Questa legge gli stessi blog che leggo io”.
Avevo tutte le intenzioni di spenderci i 19 euri, ma visto che era scontato… ho preso anche Nessun Dove ^_^. Comunque, segnalazione o meno, io lo consiglio. Leggerlo è stato un’iniezione di speranza per il nostro panorama tristerrimo e mi è piaciuto molto.

OT: Vuoi vedere che Gamberetta è di Roma?

#1.916 Comment By Gamberetta On 11 settembre 2011 @ 21:28

@Merphit Kydillis.

Ne hai sentito parlare?

Sì, l’ho anche citato in qualche articolo. È un ottimo testo di riferimento.

#1.917 Comment By Lidia Perfinta On 12 settembre 2011 @ 10:00

Ehi, Cecilia, ma guarda te la coincidenza! Anch’io, in libreria, ho preso quel libro e anche Nessun Dove perché scontato! :D

#1.918 Comment By Merphit Kydillis On 12 settembre 2011 @ 14:22

Gamberetta, ti ringrazio per i tuoi pareri sia su American Gods (ora la biblioteca sta spostando la sua sede da un’altra parte, quindi per il momento ancora posso leggerlo), sia su The Encyclopedia of Fantasy. Su quest’ultimo il mio inglese è un pò arruginito, ma per essere del 1997 è un bel libro… ma mi chiedo come mai non è stato preso e tradotto qui in Italia (su Amazon ti mette un prezzo di circa 20€ anche se è un librone di 1000 e passa pagine). Secondo te come mai?

Poiché sono in Fogna, approfitto del momento per un commento OT:

Gamberi Fantasy gira che è una meraviglia su Ubuntu! :333

#1.919 Comment By Cecilia On 12 settembre 2011 @ 15:32

@LidiaPerfinta

Magari Numero a 13 e Nessun Dove a 4,90? Con tanto di figura alla cassa “Ah, questo è scontato? ‘Spetti un attimo che vado a prenderne un altro!”. Mia sorella fingeva di non conoscermi, il mio amico scuoteva la testa sconsolato. Cattivi…

#1.920 Comment By Lidia Perfinta On 12 settembre 2011 @ 17:06

@Cecilia.
Quasi la stessa scena. ;)

#1.921 Comment By le marquis de carabas On 12 settembre 2011 @ 19:12

vi sottopongo un articoletto su cui discutere
http://www.writersdream.org/blog/2011/09/tanto-e-fantasy/

è solo una mia distorta impressione, o c’è davvero di che sentirsi imbarazzati?

#1.922 Comment By Gamberetta On 12 settembre 2011 @ 19:50

@Merphit Kydillis. Parliamo di un testo da consultazione specialistico, in Italia non avrebbe alcun mercato.

@le marquis de carabas. Ho letto l’articolo: è confuso e pieno di stupidaggini, non vale la pena commentarlo.

#1.923 Comment By Anacarnil On 12 settembre 2011 @ 20:00

Null, sei uno spasso: il tuo nick è autodescrittivo.

Cosa diamine ti fa suppore che io non abbia capito che Gamberetta e il Duca ce l’hanno con il NIE? E’ scritto a chiare lettere.

#1.924 Comment By Cecilia On 12 settembre 2011 @ 20:48

@Gamberetta
Un paio di giorni fa ti ho chiesto dei romanzi di Fforde e hai detto che erano fantasiosi, anche se non da Bizarro. Tu li hai mai letti, anche solo il primo?

#1.925 Comment By DagoRed On 12 settembre 2011 @ 21:22

Gamberetta, mi risulta che tu abbia letto Il Giorno Dell’Invasione di Larry Niven & Jerry Pournelle. E’ giusto? Posso chiederti se ti è piaciuto e se consigli di cimentarsi con questo mattoncino da 700 e passa pagine? ^^

#1.926 Comment By Gamberetta On 12 settembre 2011 @ 22:22

@Cecilia. Ho letto Il Caso Jane Eyre. È un romanzo decente: la scrittura in prima persona è passabile anche se non brillante, i dialoghi anche non sono eccezionali ma fanno il loro dovere. L’ambientazione con l’Inghilterra alternativa ancora impegnata nella Guerra di Crimea e l’ossessione di tutti per le questioni letterarie è molto fantasiosa (anche se più vicina alla fantascienza che al fantasy, direi science-fantasy ^_^), però non mi piace quando scade nell’eccesivo umorismo – gusto personale.
L’idea centrale del romanzo – il fatto che si possa entrare nel mondo delle opere letterarie e viceversa i personaggi possano uscirne – non è particolarmente originale ma pazienza. Da notare poi che io non ho letto l’originale romanzo di Jane Eyre perciò può essere che mi sia persa parte del divertimento.

@DagoRed. Non è scritto granché bene, ma è un romanzo divertente. È un classico romanzo di invasione, quelli dove prima si spara e poi si fanno domande. Gli alieni sono molto kawaii – sono elefantini!
Alcune parti sono un po’ ridicole, come l’idea che gli scrittori di fantascienza vengano usati come consulenti, ma nel complesso c’è un buon grado di verosimiglianza: Jerry Pournelle è un esperto di questioni militari e aerospaziali.
Mi è piaciuto particolarmente il finale quando…
Mostra spoiler ▼

#1.927 Comment By Cecilia On 12 settembre 2011 @ 22:47

@Gamberetta
Nel caso ti capitasse l’occasione, prova a dare un’occhiata al secondo. Lo stile rimane lo stesso – decisamente non eccelso – ma le trovate fantastiche migliorano molto. La Grande Biblioteca e la GiurisFiction valgono un bel UAO! di sense of wonder. Non è privo di difetti, un caso di ingenuità della protagonista assurdo e un paio di deus ex, ma mi è piaciuto molto più del primo. Peccato l’assenza di Hades…

Sulla passione (e la cura) di tutti per i libri, concordo: decisamente fantascienza ^^

#1.928 Comment By Anacarnil On 12 settembre 2011 @ 23:17

Uh, si fa hijacking.
Ricuciamo la tela:
Ecco fatto

Gamberetta, i post devono essere a senso unico? Non è mica che sei diventata fan di
LL , spero?

#1.929 Comment By Gamberetta On 13 settembre 2011 @ 00:32

@Anacarnil. Hai espresso la tua opinione e l’ho lasciata. L’altro commento era offensivo nei confronti di Null e l’ho messo in Fogna. L’ultimo che hai lasciato è offtopic e perciò anche lui finisce in Fogna.

#1.930 Comment By Enrico On 13 settembre 2011 @ 02:06

Ciao Gamberetta, volevo chiederti se conosci questo manga e nel caso cosa ne pensavi. Grazie in anticipo ^^.
Tenjho Tenge

#1.931 Comment By MakKo On 13 settembre 2011 @ 09:35

@ LupusInFabula:

Ok. Abbiamo capito che di letteratura non capisci una mazza. Continua a leggere fumetti (che ben inteso, leggo anche io e non considero inferiori all’arte del romanzo… Ma dire che Gaiman è un pessimo romanziere è come dire che Garth Ennis è un pessimo autore di fumetti).

#1.932 Comment By LupusInFabula On 13 settembre 2011 @ 17:04

@ makKo

è vero, di letteratura non sono competente, infatti stavo parlando di narrativa. e complimenti per l’abilità dialettica, quel “non ci capisci una mazza” è un tale capolavoro di retorica che ha veramente messo le mie opinioni spalle al muro…..

#1.933 Comment By Gamberetta On 13 settembre 2011 @ 21:33

@Enrico. Tenjho Tenge non l’ho letto.

#1.934 Comment By Gamberetta On 13 settembre 2011 @ 21:34

@LupusInFabula.

e la serie della notte al drive-in, sempre di lansdale….quello è bizzarro?

Non lo so, è circa 2 anni che ho caricato il primo romanzo nel lettore di ebook, ma non l’ho ancora letto.

#1.935 Comment By MakKo On 14 settembre 2011 @ 08:58

@ LupusInFabula

è vero, di letteratura non sono competente, infatti stavo parlando di narrativa. e complimenti per l’abilità dialettica, quel “non ci capisci una mazza” è un tale capolavoro di retorica che ha veramente messo le mie opinioni spalle al muro…..

Io invece parlavo proprio di Letteratura. Comunque hai perfettamente ragione. Ma la mia opinione non cambia. Rimani sui fumetti. Te ne consiglio uno che troverai fortissimo e di certo con trame “meglio sfruttate”: Topolino.

#1.936 Comment By LupusInFabula On 14 settembre 2011 @ 15:08

@ makko

ah, ok, ho capito, qui non si parla di gaiman o altro, sei solo un piccolo troll smanioso di attenzioni. quindi continua pure a dare fondo a tutta la tua frizzante sagacia, ma finché non argomenterai con qualcosa di sensato, da qui in poi ti ignorerò.

#1.937 Comment By MakKo On 14 settembre 2011 @ 17:12

@ LupusInFabula

Argomentare… vediamo.

american gods: [...] grande idea sfruttata da cani.

Che analisi critica! Quale finezza di pensiero. E che argomentazione. Gli fai una pippa a quelli di FM.

il ragazzo del cimitero: grandissima idea, sfruttata per un uno percento.

Qui si denota il lato matematico del critico… Le argomentazioni abbondano.

coraline: idea mediocre, sfruttata peggio.

Qui nessuna argomentazione ma denoto una punta di poesia.

newerwhere: vabbe’, qui si parla di una sceneggiatura che diventa una serie tv che poi diventa romanzo e viene sfruttata pure in fumetto, troppi passaggi per poter dare un giudizio.

Qui c’è una validissima analisi (ben argomentata) sul percorso di un’opera e i successivi sfruttamenti del prodotto. Da Financial Times.

stardust: uno dei rari casi in cui il film (spassosissimo) è mille volte superiore al romanzo (drammaticamente “raccontato” invece che “mostrato”).

Beh, qui l’analisi è profonda e l’argomentazione (sempre centrale in una recensione) del Mostrare e non dire è ben inserita.

Wow… con tutta l’argomentazione che hai messi tu nella tua feroce critica a Gaiman, credevo che non ce ne fosse bisogno di altra.
Cmq una cosa non la capisco: hai defecato su tutti i libri di Gaiman ma… li hai letti tutti!
Le ipotesi possono solo essere tre:
1 Sei masochista e leggi autori che ritieni incapaci
2 Sei uno di quelli che legge solo per il gusto di demolire
3 Sei stupido

Per quanto io sia un Troll sagace, non mi esprimo. Ai posteri la sentenza.

PS: mi dispiace ma hai toccato un (mio) nervo scoperto. Ritengo Neil Gaiman uno degli autori più originali e capaci del nostro tempo. Può non essere condivisibile ma non me ne sto zitto davanti a un’analisi “attenta e ben argomentata” come la tua.

#1.938 Comment By LupusInFabula On 14 settembre 2011 @ 19:12

@ makko

ecco, vedi? non era difficile argomentare un pochino. non sto a ribattere, io ho solo espresso le mie opinioni senza pretendere che qualcun’altro oltre a me fosse daccordo, e capisco anche la tua foga da fanboy, su altri autori mi sarei scatenato allo stesso modo. per quanto riguarda il perché ho letto tutto gaiman, è stato a causa dell’ubriacatura da sandman, che mi ha fatto sperare di poter ritrovare lo stesso genio in altri suoi lavori.

#1.939 Comment By le.marquis.de.carabas On 14 settembre 2011 @ 21:57

@lupus in fabula e makko. Su, da bravi fate la pace: non disturbate la Dea, o vi mando i miei braccianti armati di torce e forconi a spaccarvi le tastiere.

#1.940 Comment By LupusInFabula On 14 settembre 2011 @ 22:31

chiedo venia alla Dea se ho arrecato disturbo, e porgo la mano in segno di pace.

#1.941 Comment By Cecilia On 14 settembre 2011 @ 22:57

@le.marquis.de.carabas

Considerando un altro personaggio con cui condividi il nome, potresti ingaggiare anche la Bestia di Londra Sotto. Non è un animaletto da buttar via.

@LupusInFabula
A me Gaiman romanziere piace moltissimo, perlomeno quello che ho letto finora (e sto recuperando adesso l’Absolute Sandman). A parte le due righe postate qui, ci sono altri posti dove esprimi meglio le tue stroncature? Mi interessano molto.

PS: Nessun intento polemico/ironico, sono seria (e non animata da fangirlismo ^^).

#1.942 Comment By LupusInFabula On 14 settembre 2011 @ 23:37

@ cecilia

sorry, ma non tengo nessun blog e non scrivo su altri forum (che diamine, non ho neanche facebook). inoltre andare nel dettaglio su libri che magari non hai ancora letto porterebbe inevitabilmente a giganteschi spoiler.
buona lettura per l’absolute sandman, un’edizione veramente spettacolare. ti consiglio di procurarti anche il volume monografico di dave mckean, dove sono pubblicate tutte le copertine con note sulle loro realizzazioni.

#1.943 Comment By Cecilia On 15 settembre 2011 @ 00:06

@LupusInFabula

Niente libreria su aNobii? Ok, dai, pazienza. Che poi non me ne mancano molti… solo AG, I ragazzi e Stardust.

l’absolute sandman, un’edizione veramente spettacolare

E dispendiosa :( No, vabbé, grazie ad Amazon nemmeno troppo.
Che sia spettacolare, me ne sono resa conto in fretta… adesso o la si sfiora con le mani lavate o partono le mazzate dalla sottoscritta. Evito di descrivere la reazione avuta davanti al gatto che ci si avvicinava perché poi mi denunciano per maltrattamento di animali ^^

ti consiglio di procurarti anche il volume monografico di dave mckean,

Wait, wait. Prima vengono l’Absolute Death e, forse, Lucifer (a proposito, letto? Val la pena? Come personaggio in Season of Mist mi è piaciuto molto). Ho visto con gioia che in fondo al vol.2 c’è un’intera galleria, forse questo volume può aspettare.

#1.944 Comment By LupusInFabula On 15 settembre 2011 @ 00:26

@ cecilia

lucifer non l’ho mai letto. ammetto che mi tira parecchio, ma al contempo non mi piace molto l’idea degli spin-off gestiti da altri autori. magari sarai te a farmi sapere se merita.
“absolute death” è composto da “l’alto costo della vita” e “il grande momento della tua vita”, vero? ti prego dimmi di sì, perché se dovessi scoprire che la mia collezione è incompleta, il collezionista ossessivo-compulsivo che è in me darebbe di matto.

#1.945 Comment By MakKo On 15 settembre 2011 @ 09:52

@ le.marquis.de.carabas
Pace è un parolone. Al massimo posso concedere una tregua armata…

@ LupusInFabula

“absolute death” è composto da “l’alto costo della vita” e “il grande momento della tua vita”, vero? ti prego dimmi di sì, perché se dovessi scoprire che la mia collezione è incompleta, il collezionista ossessivo-compulsivo che è in me darebbe di matto.

Almeno qui siamo d’accordo. Molto d’accordo. L’alto costo della vita è un capolavoro letterario. Il Grande momento non è da meno ma non ha forse quel tocco di epicità del primo ed è molto meno “romantico” (chi non vorrebbe essere per QUEL giorno al posto di Sexton?)

@Cecilia
Di sicuro ti consiglio American Gods. Secondo me è (attualmente) il capolavoro di NG (ok, Sandman e fratelli tutti, a parte), per trama, intreccio, stile, contenuti, maturità raggiunta dall’autore. Personalmente preferisco Neverwhere, meno maturo stilisticamente ma con una trama più avvincente e un ambientazione più “fantasy”.
I Ragazzi di Anansi io lo considero inferiore a d AG. La storia è buona e forse è anche scritto meglio ma secondo me non ha quel “tocco di genio in più” che si respira in AG.
Stardust non l’ho letto. E’ l’unico che mi manca di NG, ma ho commesso l’errore di vedere il film prima di leggere il romanzo e io non sono mai riuscito a leggere un libro dopo averne visto la trasposizione…

#1.946 Comment By Cecilia On 15 settembre 2011 @ 09:53

ti prego dimmi di sì,

Ehm… no. C’è altro, a quanto pare. Osservare prego..

Per quel che riguarda Lucifer allora, finita l’Absolute (e se non mi cacceranno di casa per quel che spendo), me lo procurerò e ti dirò. Anche lui in inglese, tanto per gradire. Che se aspetto l’edizione italiana faccio tempo a pubblicare con Mondadori.

#1.947 Comment By Cecilia On 15 settembre 2011 @ 09:58

Pardon, ho controllato e in italiano non ne mancano molti. sospiro di sollievo.

#1.948 Comment By Merphit Kydillis On 15 settembre 2011 @ 12:56

Sto elaborando una teoria sulle fatine. Direi che è abbastanza folle. Sembrerebbe l’opera di un tossico-alcolico-cocainomane ma non lo sono. Però, devo dire che l’alcool e la droga c’entrano qalcosa nella mia teoria…

#1.949 Comment By LupusInFabula On 15 settembre 2011 @ 15:12

@ cecilia

ho visto il volume di death, e ora il collezionista ossessivo-compulsivo sta minacciando una rivoluzione. “una collezione incompleta è una collezione inesistente” mi sussurra il maledetto…..

#1.950 Comment By Null On 15 settembre 2011 @ 15:54

@Cecilia

Se apprezzi il Sandmanverse e il personaggio di Death, la monografia è senz’altro un buon acquisto (a patto di non rimanere in bolletta e farti cacciare di casa XD).
Ne vale se non altro la pena, condividendo il giudizio espresso da altri nei post precedenti, per la presenza nella raccolta di due ottime storie comeThe High Cost of Living e Time of Your Life, di cui, come Makko, tendo comunque a preferire la prima.
Di The High Cost of Living si era anche parlato per anni di una trasposizione cinematografica, ma il progetto è finito da tempo nel development hell e, forse, è da ritenersi ormai defunto.

Non mi sembra invece che l’Absolute Death contenga un’altra storia spin-off con Death per protagonista, At Death’s Door.
Non è sceneggiata da Gaiman, non è brillante come le altre menzionate in precedenza e adotta un approccio più umoristico rispetto ai toni abituali di Sandman & derivati, aiutato in questo dalla scelta di optare per uno stile grafico simil manga con tanto di goccioline, vene pulsanti, versioni chibi e deformed dei personaggi e così via.
Il disegno fa discretamente cagare a spru..ehm ovvove e può causare convulsioni, crisi epilettiche o aborti spontanei, mentre la storia, come già detto, non è delle più memorabili. Può ugualmente risultare una lettura leggera e senza impegno per gli appassionati della serie, giocando sulla peculiarità di presentare gli eventi di Season of Mists dal punto di vista di Death, che si ritrova all’improvviso la ‘casa’ invasa da orde di anime senza più un posto dove andare, grazie all’alzata di ingegno di Lucifer, che ha chiuso i battenti all’Inferno sfrattandone in massa gli inquilini.
E, chiaramente, non tutti i nuovi ospiti si riveleranno soggetti raccomandabili…

Per quanto riguarda Lucifer, è da tempo che ho intenzione di recuperarlo. Avevo letto unicamente gli albi iniziali, dal ritmo abbastanza lento in quanto ancora introduttivi, finendo poi col dare via via maggior priorità a altre letture e farlo finire nel dimenticatoio.

#1.951 Comment By Cecilia On 15 settembre 2011 @ 16:36

@Null

Grazie per i consigli. L’AD la considero già mia. Il volumetto manga è molto strano: sembra disegnato da un mangaka alle prime armi (come non detto, fatto da un occidentale). Per di più quel tratto fa molto shojo… l’orrore.
Per quel che riguarda L invece, è vero che all’inizio si mette a gestire un’attività? O.o
Almeno questo lo vorrei in italiano, ma la Planeta ha stampato tutti gli 11 volumetti americani… tranne 4, 5 e 6. Ma che senso ha? Help me.

#1.952 Comment By MakKo On 15 settembre 2011 @ 16:45

Probabilmente Gamberetta mi odierà, anche se siamo in Fogna…
Però volevo chiedere agli estimatori di Sandman ed Eterni se apprezzano anche Hellblazer, le storie dell’occultista Jhon Constantine.
Se non lo avete letto, io consiglio vivamente i primi volumi, soprattutto quelli sceneggiati dal mitico Garth Ennis.

#1.953 Comment By Cecilia On 15 settembre 2011 @ 17:31

@Makko

Hellblazer, le storie dell’occultista Jhon Constantine.

Io ho visto solo il film e mi era piaciucchiato. C’erano un po’ di puttanate (la cattolica che sostiene che l’inferno non esiste, Satana che non si accorge che suo figlio – con chi diamine l’ha avuto? Lilith?- cerca di fregarlo, Gabriele che spara assurdità) ma nel complesso carino.
Poi a scuola un mio compagno mi disse che era una cagata e che il fumetto era molto meglio. Non so bene cosa pensare O.o

Non preoccuparti, siamo in Fogna: è il regno dell’OT. Una volta a me Alberello aveva fatto la psicanalisi del diavolo per aiutarmi con il mio libro, tanto per dirne una. Dev’essere ancora in giro quella discussione surreale ^^

#1.954 Comment By Mauro On 15 settembre 2011 @ 17:44

MakKo

E’ l’unico che mi manca di NG, ma ho commesso l’errore di vedere il film prima di leggere il romanzo e io non sono mai riuscito a leggere un libro dopo averne visto la trasposizione

Tieni presente che lo hanno modificato, quindi comunque vedresti differenze non trascurabili.

#1.955 Comment By LupusInFabula On 15 settembre 2011 @ 22:14

@ makko

hellblazer lo avevo cominciato nella ristampa della planeta, e mi stava garbando anche parecchio, solo che poi mi sono accorto che tra speciali e crossover e quant’altro mi stavo andando a infilare in un ginepraio di continuity, così con rammarico del mio collezionista interioriore ma con sollievo del mio portafoglio ho infine deciso di lasciar perdere.

#1.956 Comment By DagoRed On 18 settembre 2011 @ 16:03

http://img64.imageshack.us/img64/6020/71063973.jpg

Non so, il discorso più o meno fila. Eppure mi viene difficile smettere di pensare che gli Harmony siano lammerda.

#1.957 Comment By Io On 21 settembre 2011 @ 17:04

Ma bizzarro cosa? Ma va’ a cagare…

#1.958 Comment By Cecilia On 21 settembre 2011 @ 18:35

@Io

Prego?

#1.959 Comment By arnica On 24 settembre 2011 @ 22:47

@tapi
pensa se avesse parlato di donnie darko (altra fonte di pippe mentali..)XD

#1.960 Comment By Gamberetta On 24 settembre 2011 @ 23:06

@arnica.

pensa se avesse parlato di donnie darko (altra fonte di pippe mentali..)XD

Magari prima o poi lo farò, è tra i miei film preferiti. E la Director’s Cut chiarisce molti dubbi dell’edizione normale.

#1.961 Comment By arnica On 24 settembre 2011 @ 23:16

@gamberetta
non per niente ho citato donnie,a me piace molto e penso di averlo visto tutte-e ribadisco,tutte-le volte che l’hanno passato su sky,e sono tante! e lo ripropongo ad ogni nuovo amico/nuova fiamma che mi capita sotto tiro.
E’ vero,il director’s cut spiega molto,però alla fin fine vedendo la versione “normale” avevo intuito comunque al 90% e c’ho messo un mese per spiegare agli altri-strano,viste le mie incapacità dialettiche si direbbe necessaria un’intera vita..-
se vedi solo quello, i viaggi mentali che ti puoi fare sono praticamente infiniti(per alcuni,pure anche con il dc,ma non saprei).

#1.962 Comment By Tapiroulant On 24 settembre 2011 @ 23:28

Magari prima o poi lo farò, è tra i miei film preferiti. E la Director’s Cut chiarisce molti dubbi dell’edizione normale.

Spero che spieghi meglio il funzionamento del viaggio nel tempo perché a me non è parso molto chiaro. Ma è anche possibile che non abbia prestato la dovuta attenzione.

#1.963 Comment By Giles Habibula On 25 settembre 2011 @ 00:01

#1.964 Comment By Tapiroulant On 25 settembre 2011 @ 08:03

@Giles:

So cos’è un wormhole.
Quello che non capivo è come si sia creato un wormhole nel film. Lo crea la caduta dell’aereo? E come? E se l’aereo non è la causa del wormhole, ma semplicemente ci si trova in mezzo, cos’è che lo crea?
Questo non mi era chiaro.

#1.965 Comment By Giles Habibula On 25 settembre 2011 @ 09:58

@Giles:

So cos’è un wormhole.
Quello che non capivo è come si sia creato un wormhole nel film. Lo crea la caduta dell’aereo? E come? E se l’aereo non è la causa del wormhole, ma semplicemente ci si trova in mezzo, cos’è che lo crea?
Questo non mi era chiaro.

Quando ci sarà la discussione ne discuteremo con molta calma e abbondanza di WoT

#1.966 Comment By Lidia Perfinta On 25 settembre 2011 @ 11:02

@ Gamberetta.
Oh, fantastico! Ti piace Donnie Darko! Ho sempre voluto chiedere da queste parti se a qualcuno fosse piaciuto, ma avere un bell’articolo sul film mi renderebbe strafelice. :) E anche a me andrebbe avere qualche piccola spiegazione sul funzionamento del viaggio nel tempo nel film. Sono proprio curiosa di vedere se ci scriverai davvero un pezzo.

#1.967 Comment By Clio On 25 settembre 2011 @ 20:14

Vidi Donnie Darko anni fa e ci rimasi perplessa. Non ho capito la fine e in conclusione mi sono chiesta se ci fosse davvero qualcosa da capire. Mi era sembrato tutto un po’ random.
Pertanto sarei contenta di sentire un parere dettagliato di qualcuno a cui è piaciuto.

#1.968 Comment By Merphit Kydillis On 26 settembre 2011 @ 10:37

L’altro giorno mi sono visto Shining, la traspirazione cinematografica dell’omonimo romanzo di Stephen King.

Fermo restando che Stanley Kubrick è stato un geniaccio con film come Full Metal Jacket e Arancia Meccanica, Shining mi ha enormamente deluso. Hanno stravolto in pieno la trama originale del romanzo, non mi ha dato le stesse emozioni quando ho letto il libro.

Gamberetta, hai letto Gli occhi del drago, l’unico fantasy scritto dal King? Qual’è il tuo parere?

#1.969 Comment By MakKo On 26 settembre 2011 @ 12:00

@ Merphit Kydillis

Gamberetta, hai letto Gli occhi del drago, l’unico fantasy scritto dal King? Qual’è il tuo parere?

Unico fantasy? E la serie de La Torre Nera dove la mettiamo?
Io lessi Gli occhi del drago a 16/17 anni. Ne ho un ricordo piacevole ma non saprei dire, senza rileggerlo, se è o meno un buon romanzo.

#1.970 Comment By Gamberetta On 26 settembre 2011 @ 12:40

@Merphit Kydillis.

Gamberetta, hai letto Gli occhi del drago, l’unico fantasy scritto dal King?

Mi spiace, non l’ho letto.

#1.971 Comment By dr Jack On 26 settembre 2011 @ 12:42

E la serie de La Torre Nera dove la mettiamo?

A proposito di torri nere.

La ho iniziata e mi sono letto il primo libro.

Mi ha convinto molto poco. Poi migliora?

#1.972 Comment By MakKo On 26 settembre 2011 @ 13:03

@ dr Jack

A proposito di torri nere.
La ho iniziata e mi sono letto il primo libro.
Mi ha convinto molto poco. Poi migliora?

Secondo me i migliori sono i primi quattro (il 5° e 6° li trovo abbastanza inutili) mentre il 7° è così così (anche se il finale, seppur scontato, non è orrendo).
Se il primo non ti è piaciuto non credo che troverai meglio i successivi.
Ma perchè dici che non ti ha convinto? Io l’ho letto una vita fa, era appena uscito, e mi fece un’ottima impressione.

#1.973 Comment By arnica On 26 settembre 2011 @ 14:57

della torre nera ne lessi uno a random(son fatta così…tutte le saghe le comincio da un volume a random e non il primo!mio vizio personale).
Non ricordo manco quale fosse..forse il sei? Quello dove si scava nel passato di lui,del suo amore ecc ecc.
Non era un brutto libro,anzi…però non mi spinse a cominciare dall’inizio nè a continuare.

shining…bhe,son due prodotti diversi.il film è bello a modo suo,se ti aspetti una trasposizione del libro però no,non ci siamo.

#1.974 Comment By LupusInFabula On 26 settembre 2011 @ 16:36

io non sono un appassionato di saghe (“troppe saghe fanno male…”), ma devo dire che la torre nera è stata per me una lettura determinante. non credo si possa definire un vero e proprio fantasy, io la considero un caposaldo del “new weird”, in quanto nell’opera trovano perfetto equilibrio il fantasy, l’horror, la fantascienza, senza contare il western e il post-apocalittico…..tuttavia il finale l’ho trovato davvero indegno, a dir poco sbrigativo (il personaggio di randal flagg trattato in quel modo poi, l’ho quasi presa come un affronto personale…).
per quanto riguarda shining, il libro mi è piaciuto molto, ma lo considero uno di quei pochi casi in cui il film surclassa l’opera originale. e non lo dico per sudditanza nei confronti di kubrick, dato che la prima volta che vidi il film non sapevo manco chi l’avesse girato.

#1.975 Comment By dr Jack On 26 settembre 2011 @ 17:19

Sulla torre nera.
Ci sono degli elementi positivi.
Tipo il personaggio principale, l’ambientazione, e anche lo stile era a posto.
Il background del personaggio è la cosa più bella. Tanto che il passato del personaggio oscura le scene “presenti”. Quindi questo è sia positivo che negativo.

Altri lati negativi:
- Poco credibile
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- Il cast è troppo debole.
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- L’uomo nero dovrebbe essere un antagonista, ma non mi ha lasciato alcuna emozione. Non mi sembrato ne particolarmente stronzo, ne particolarmente intelligente.
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- L’intreccio pieno di flashback e introdotti in modi diversi, non lo apprezzo molto. Anche se, ripeto, la storia passata del pistolero è la mia parte preferita. Avrei preferito uno “svolgimento temporale” più lineare.
- La suspense.
Troppe, e intendo favvero troppe, domande rimaste aperte. E troppo rilevanti.
Non vorrei fare la fine dell’asino e la carota e sorbirmi tutta la saga sulla fiducia (come successo in Lost :p, anche là c’era l’uomo nero!).

Forse questo era un romanzo di “introduzione” e la storia parte dopo. Per questo chiedo se è il caso di continuare.

#1.976 Comment By MakKo On 26 settembre 2011 @ 18:41

@ dr Jack

Tieni presente una cosa: SK ha scritto la torre nera libro per libro. A parte forse un’incastellatura generale della trama, ogni libro è venuto fuori quando quello prima era già belle e pubblicato, basta vedere le date di pubblicazione: 7 libri in 22 anni (eccetto gli ultimi tre che sono usciti abbastanza vicini).
Questo già farebbe storcere il naso a un amante delle saghe. Però tutto sommato io lo trovo un lavoro discreto. Purtoppo, visti i tempi di pubblicazione, lessi i libri praticamente appena usciti, quindi fatico a ricordare buchi o incongruenze. Ma non mi pare ce ne fossero di abnormi.
Certo, non è la saga del secolo, di certo in giro c’è molto meglio e da uno come il Re ci si aspetterebbe molto di più, ma nell’insieme non è male.

Anche il finale, io non lo trovo per nulla affrettato, ma abbastanza coerente con tutto quello che avviene prima, escluse forse

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Concludendo: una saga forse tirata troppo per le lunghe, con pezzi molto vasti tagliabilissimi (ma è un difetto ormai risaputo di K.) e soprattutto scritta in un lasso di tempo troppo vasto senza un lavoro di preparazione adeguato. Se dovessi dare un voto generale direi 7/10.

#1.977 Comment By MakKo On 26 settembre 2011 @ 18:51

Dimenticavo:
della Torre nera una cosa che ho apprezzato molto sono i molti e costanti riferimenti ad altre opere dello stesso King:
Il Talismano (scritto con Straub), Insomnia, La casa del buio su tutti (ma ce ne sono molti altri, basta vedere il paragrafo “connessioni con altri lavori” alla pagina:

http://it.wikipedia.org/wiki/La_torre_nera_(serie)

Ovviamente questo è un aspetto che solo un vero Fanboy (come ero io fino a qualche anno fa) apprezza al meglio. Però ricordo che era molto divertente e appagante imbattersi in un evento/oggetto/personaggio e riconoscerlo pensando “Ehi, questo l’ho letto in L’ombra nello scorpione”!
Non conosco altri scrittori che possono vantare di aver fatto un lavoro simile…

#1.978 Comment By RedRose On 27 settembre 2011 @ 08:46

Boh, della Torre Nera a me ha dato tremendamente sui nervi
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A parte questo, e un generico infiacchirsi verso gli ultimi libri, non l’ho trovata malaccio, ma io ho letto praticamente tutto di Stephen King e soffro di bulimia del lettore, intendendo con questo che ho una tolleranza alle pagine inutili parecchio sopra la media, quindi al mio parere bisogna fare la tara in questo senso. :)

@MakKo: la questione dei dettagli interconnessi trova il suo apice nei libri della Torre Nera, è vero, però io già parecchio prima di leggerla (mi sono rifiutata di cominciarla prima che SK l’avesse finita…) mi divertivo da pazzi a trovare questo tipo di cose fra tutti gli altri libri. Credo che questo abbia contato un po’ pure nel determinare il fatto che, alla lunga, li ho letti quasi tutti.
Ah, piccole gioie da fangirl :P :)

#1.979 Comment By MakKo On 27 settembre 2011 @ 09:35

@ RedRose

Quando lessi Insomnia, verso la fine del libro c’è un punto in cui un bambino fa un disegno con un uomo in un campo di rose davanti a un’altissima torre nera e quando la madre gli dice cosa ha ritratto lui risponde soltanto:
“Si chiama Roland… E’ un pistolero!” .

Insomnia uscì tra il 4° e il 5° libro della Torre Nera. Leggere quelle poche parole pronunciate dal bambino, fu una sensazione straordinaria, una delle rare volte che davvero in me è montato il famoso Sense of wonder.
Purtroppo non credo che leggendo Insomnia prima oppure dopo e non durante la saga, avrei avuto la stessa emozione…

#1.980 Comment By RedRose On 27 settembre 2011 @ 14:08

Io ho letto Insomnia qualche anno prima di cominciare la Torre, che in realtà ho letto piuttosto di fresco. E quindi era qualche anno che mi chiedevo cosa diavolo avesse quel bimbo, per renderlo più importante
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E devo dire che la risposta, arrivata soltanto nell’ultimo libro, rendeva giustizia a tutto il casino combinato per evitare che quel bimbo arrivasse lì :)
Tra l’altro bello Insomnia, forse uno dei miei preferiti :)

#1.981 Comment By dr Jack On 27 settembre 2011 @ 15:21

A parte forse un’incastellatura generale della trama, ogni libro è venuto fuori quando quello prima era già belle e pubblicato, basta vedere le date di pubblicazione: 7 libri in 22 anni (eccetto gli ultimi tre che sono usciti abbastanza vicini).

Se non ricordo male l’idea della saga “La torre nera” ce l’aveva da parecchio e ha impiegato molto tempo prima di pubblicare l’inizio della saga. Io credo che avesse già le idee base dei vari libri.
Anche perché il primo non si poteva proprio dire “autoconclusivo”.
Sì, una trama finisce, ma ne rimangono aperte troppe.

Leggendo le recensioni su anobii ho letto anche:

Chi ha letto tutto di King (come il sottoscritto) può notare come, durante tutta la narrazione, mano a mano che la storia prosegue, il Re riesca magistralmente ad inserirvi riferimenti più o meno marcati a quasi tutti i suoi romanzi (L’ombra dello Scorpione, It, Gli Occhi del Drago solo per dirne alcuni…), creando una ragnatela/opera omnia, secondo me, inarrivabile.

Forse è questo il problema. Io di King ho letto solo La lunga marcia, che in realtà mi è piaciuto molto di più (e gli occhi del drago, ma avevo più o meno 14 anni e non lo ricordo più). Quindi non ho potuto godermi tutti questi richiami.

#1.982 Comment By arnica On 28 settembre 2011 @ 20:25

voi continuate pure il discorso su King(di cui ho letto poco in realtà,e l’unica cosa del suo stile che ricordo è che quando vuole intendere che il personaggio ha paura,si piscia addosso .-.)

@gamberetta
forse l’ho già chiesto,forse è stato già detto ma…
tu come consideri il Maestro e Margherita? Tenderei a infilarlo nel genere Urban fantasy ma…non so,ho qualche perplessità. E’ abbastanza “fantastico”da essere inserito nell’urban fantasy? Ogni volta che mi chiedono quale sia il mio romanzo fantasy preferito,però,mi viene in mente proprio lui!
E il fatto che lui l’abbia scritto senza avere l’intenzione di creare un’opera di quel genere(almeno credo)annulla tale ipotesi?

#1.983 Comment By MakKo On 28 settembre 2011 @ 21:21

@ Arnica

voi continuate pure il discorso su King(di cui ho letto poco in realtà,e l’unica cosa del suo stile che ricordo è che quando vuole intendere che il personaggio ha paura,si piscia addosso .-.)

Non mi pare che qui nessuno abbia detto che King è il più grande scrittore di tutti i tempi, anzi… Di certo ha scritto (lui o chi per lui, come ipotizza qualcuno) talmente tanto che di roba per parlare di lui e del suo lavoro ce ne per secoli.
Di certo stilisticamente ha dei bug grossi come palazzi, ma senz’altro fa le scarpe a buona parte degli scrittori, anche i più noti. Poi è un giudizio personale, ovvio. E di scene in cui il personaggio si piscia addosso ne ricordo gran poche e le poche hanno sempre per soggetto o bambini o persone disabili (come uno dei protagonisti de L’acchiappa sogni). Tu come “mostrereti” la puara di un bambino davanti a un mostro come quello di It?

#1.984 Comment By arnica On 28 settembre 2011 @ 21:31

guarda..
tutti i casi di cui parlo io erano ben che adulti
cose presiose
il racconto del babau
un altro racconto di una zattera nel lago dove c’è una macchia misteriosa(non so il titolo)
altri racconti sparsi(era una raccolta,ho rimosso perdonatemi)
quasi sicuro anche nel volume hce intendo io della torre nera
forse shining ma non ci metterei la mano sul fuoco.
tutti però con adulti e nemmeno paralitici.
comuqnue sia makko non volevo mica aprire un flame,non ho detto king è merda mentre voi lo venerate.

#1.985 Comment By Tapiroulant On 28 settembre 2011 @ 23:15

Di King nella mia vita avrò letto una ventina di libri o quasi, e devo dire che i “buoni” libri saranno 1 su 3 o poco più. Proporzionalmente ha scritto più merda o roba mediocre che roba buona.
Inoltre riesce meglio nella narrativa non fantastica o poco fantastica.

Non conosco altri scrittori che possono vantare di aver fatto un lavoro simile…

Lovecraft, Asimov, Moorcock, Niven, e una pletora di altri scrittori di narrativa di genere… Quella che tu consideri una prerogativa di King è in realtà una cosa molto comune.
E probabilmente l’iniziatore di questa tradizione è stato Balzac con la sua Commedia Umana, che data ormai quasi due secoli.

Purtroppo non credo che leggendo Insomnia prima oppure dopo e non durante la saga, avrei avuto la stessa emozione…

Io infatti ho letto solo Insomnia e mi ha fatto CAGARE.
Un libro che può essere goduto solo se si sono letti altri libri del tutto indipendenti (dato che Insomnia non fa parte di una saga) è quanto di peggio si possa fare nella narrativa. Perché tutta la seconda parte di Insomnia non ha senso, a quanto pare, se non si legge La Torre Nera -.-
La prima parte di Insomnia infatti mi era piaciuta, poi diventa tutto gradualmente più insulso.

E di scene in cui il personaggio si piscia addosso ne ricordo gran poche e le poche hanno sempre per soggetto o bambini o persone disabili

Guarda, ho letto giusto la settimana scorsa L’ombra dello scorpione ed è letteralmente pieno di persone che si pisciano addosso dalla paura, e intendo adulti… anche tra i protagonisti…
Tra l’altro è un libro che mi ha abbastanza deluso. Partiva bene e invece -

#1.986 Comment By MakKo On 29 settembre 2011 @ 10:41

Hummm… non trattatemi da paladino difensore di King. Non lo sono. Ho smesso di leggerlo già da un pò (ho solo finito il ciclo della Torre nera dal 2000 circa in poi) proprio perchè il suo stile dispersivo e “divagante” mi aveva stufato (spesso i suoi libri direbbero le stesse cose in metà delle pagine).

Per gli intrecci non so, io non metterei sullo stesso piano il lavoro fatto da King e quello di Lovecraft e Moorcock (per Asimov e Niven, non mi pronuncio non li conosco). In quello fatto da king io trovo un livello di complessità molto maggiore e una casualità che rende gli intrecci più credibili. Quelli di Lovecraft e Moorcock danno più l’idea di studiati a tavolino, una cosmologia e un multiverso preconfezionati. Non so se riesco a spiegarmi.
La mia non è certo una critica ai secondi: sono entrambi autori che apprezzo moltissimo.

#1.987 Comment By arnica On 29 settembre 2011 @ 12:19

a “discolpa”di king posso riportare rumors, dove si dice che in realtà lui sia un prestanome per il 70% di quello che fa pubblicare. Non che sia una scusa visto che nemmeno questo è granchè bello,ma almeno spiega come faccia a sfornare schifezze(tante lo sono eh)almeno una volta l’anno.

#1.988 Comment By Tapiroulant On 29 settembre 2011 @ 20:29

Hummm… non trattatemi da paladino difensore di King.

Non io: stavo solo mettendo i puntini sulle i.

Per gli intrecci non so, io non metterei sullo stesso piano il lavoro fatto da King e quello di Lovecraft e Moorcock (per Asimov e Niven, non mi pronuncio non li conosco).

Non si stava facendo un discorso di qualità.
Tu hai detto di non aver mai visto altri autori fare collegamenti e citazionismi tra i propri romanzi a parte King: io ho ribadito che invece è un costume abbastanza diffuso, quindi citare Asimov e Niven fa testo.
Nel frattempo me n’è venuto in mente un altro: Vonnegut. Kilgore Trout, lo scrittore di fantascienza pulp fallito, appare in cinque o sei romanzi diversi (in uno – ma non è il primo in cui appare – è pure protagonista). Un altro personaggio ricorrente è Eliot Rosewater, il figlio del magnate.

Comunque, se si vuole discutere di qualità, il “multiverso” di Lovecraft è molto migliore di quello di King. Intanto ogni storia è del tutto indipendente, conclusa in sé; non si può dire lo stesso di King, dato che Insomnia, come dicevo, è deludente e pura cacca se non si conosce la Torre Nera (il mio caso).
Il multiverso di Lovecraft propone varie creature demoniache e concetti che formano un mondo coerente, credibile, e pure abbastanza inquietante. Inoltre concetti e creature ricorrenti di Lovecraft sono un po’ più complessi di “voglio fare un tizio che si chiama Randall Flagg e che è il Male puro, per cui una volta su due che voglio scrivere un romanzo in cui il cattivo è il Male ci metto un tizio che si chiama Flagg e ha gli stivali da cowboy”.

#1.989 Comment By DagoRed On 29 settembre 2011 @ 21:24

Gamberetta, per caso ti è capitato di leggere qualcosa della nonsoquanto-logia di Diana Gabaldon??
La trama del primo tomo sembra quella di un Harmony da bancarella, però su Anobii ne parlano tutti un sacco bene.

#1.990 Comment By LupusInFabula On 30 settembre 2011 @ 04:16

@ Tapiroulant

concordo su Insonnia: io al tempo ero fan sfegatato della Torre Nera, ma quando mi resi conto che Insonnia finiva con l’essere solo una costola della saga, mi sentii fregato. Lo stesso per la Casa del Buio, quello a 4 mani con Peter Straub e che sarebbe il seguito del Talismano. Nel Talismano (che ho letto un milione di anni fa ma ho adorato) veniva creato un mondo indipendente, molto nello stile dell’Imagica di Cliver Barker, mentre il sequel finisce con l’andare a parare con la Torre Nera. Il far confluire svariati romanzi sulla scia della Torre per me è solo una paraculata: quando King non sa dove andare a parare con una storia, casca sul sicuro infilandoci la Torre Nera.
Lo stesso dicasi per Flagg, anche se in quel caso, oltre ad aver adorato il personaggio, avevo comunque l’idea che RF seguisse un piano preordinato: mi sono cascate le palle quando ho scoperto che

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#1.991 Comment By MakKo On 30 settembre 2011 @ 13:32

@ Tapiroulant
Io credo che quanto fatto da King e da Lovecraft siano due cose molto diverse.
Il primo cerca di dare concretezza man mano che le sue storie vengono fuori (può piacere o no, può far storcere il naso e risultare forzato, ma secondo me da concretezza allo sfondo) mentre il secondo sfrutta una cosmologia che risulta “preconfezionata” che di certo guadagna in coerenza ma non trasmette quel senso di casualità.
Non sono un critico, non posso dare un giudizio su quale metodo o risultato sia in effetti il migliore, ma entrambi credo abbiano un suo perchè.
Poi sono il primo a dire che Lovecreaft è meglio di King, almeno per originalità e fantasia. Purtroppo Lovecraft era uno scrittore mediocre (non lo dico solo io, ma ci sono lettere su lettere in cui l’autore cerca di giustificarsi a critiche in tal senso) e non credo sia solo un problema di “scrittura datata”, mentre King raggiunge punte di ottima qualità (ovviamente do per scontato che scriva sempre lui; se non fosse così, come qualcuno sostiene, il discorso cade a prescindere). Purtroppo il livello non è costante e a volte scrive in modo davvero orrido.

@LupusInFabula
Per Insomnia, sottoscrivo sulla bassa qualità del romanzo in se. Io ho citato solo l’episodio del bambino per il discorso dei richiami e collegamenti tra i romanzi, non ho mai detto che è un capolavoro. Al contrario, per buona parte ha me ha messo un gran sonno, altro che insonnia.

#1.992 Comment By Ari On 2 ottobre 2011 @ 16:16

Credo che non se ne sia già parlato qui sul blog (in tal caso mi scuso), ma avete visto il film “Super 8″? Come vi è sembrato?

#1.993 Comment By MakKo On 3 ottobre 2011 @ 07:44

@ Ari

Credo che non se ne sia già parlato qui sul blog (in tal caso mi scuso), ma avete visto il film “Super 8?? Come vi è sembrato?

Lo vedo domani sera! Niente spoiler please!!!

#1.994 Comment By Tapiroulant On 3 ottobre 2011 @ 08:26

Credo che non se ne sia già parlato qui sul blog (in tal caso mi scuso), ma avete visto il film “Super 8?? Come vi è sembrato?

Buona la parte slice of life, pessima la parte d’azione, inqualificabile la parte fantascientifica.
E’ un E.T. rifatto da King. Non c’è molta immaginazione. E ci sono molti, molti buchi logici.

L’unica ragione per vederlo è guardare i titoli di coda. Quelli, sì, sono spettacolari :D

#1.995 Comment By RedRose On 4 ottobre 2011 @ 21:00

Anche la Wikipedia si è “messa il bavaglio” per protesta contro il comma 29 del ddl sulle intercettazioni…
Speriamo che la padrona di casa di questo blog rimanga libera di affermare quel che le pare e piace senza dover sottostare ai capricci della prima Licia o Strazzu che passa.
O peggio ancora, della prima adorante fanghérl che si sente offesa perché i libri d licia sn blximi!!!!!1!!!!!11!!!! e ki l legge è + fiko d voi!!!!!1!!!!1!!! xkè sì!!!!1!!!1111

#1.996 Comment By MakKo On 5 ottobre 2011 @ 08:28

Ho visto Super 8. Direi che l’analisi di Tapiroulant è pressoché perfetta.
In molti punti non si può storcere il naso: mi chiedo perchè sceneggiatori e registi proprio non riescono a restare con i piedi per terra e fare cose, non dico realistiche, ma almeno credibili

Mostra spoiler ▼

Gli attori sono bravini e per tutto il film si respira quell’atmosfera di certi film degli anni 80. A me, in più punti, ha fatto pensare ai Goonies (anche quello con lo zampino di S.S.) o, come dice Tapiroulant, ad alcuni film tratti da opere di King, come Stand by me.

Il finale…

Mostra spoiler ▼

Tutto sommato però io ne consiglio la visione e se devo dare un voto 6/10. Ma non perdete i titoli di coda… quelli si meritano un 10/10.

#1.997 Comment By Merphit Kydillis On 5 ottobre 2011 @ 09:53

ATTENZIONE, NOTIZIA SERIA

Iera sera avevo deciso di collegarmi su Wikipedia, ma come home page appare questo:

http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Comunicato_4_ottobre_2011

Se la legge sulle intercettazioni dovrebbe passare, diremo addio a Wikipedia. Perché? Per il comma 29 che recita:

«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»

Quindi, viene riportato il seguente passo da Wiki:

Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l’introduzione di una “rettifica”, volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.

Questo vuol dire che non colpirà solo Wikipedia, ma anche tutti i siti internet. Anche quelli “non rappresentati da una testata giornalistica e come tali non possono essere considerati un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001.”

Sì, Gamberetta: temo che tu, il Grazioso Duca Carranonan, Zweilawyer, Princess e anch’io (stavo giusto regolandomi per aprire un blog) siamo fottuti. Le recensioni-lecchini e i commenti “graziosi” trionferanno, e non si potrà più dire che Gli Eroi del Crepuscolo fa schifo dato che autrice e casa editrice possono fare la rettifica. Anche se GLi Eroi del Crepuscolo fa schifo davvero.

Bella roba. Grazie, Italia: Internet era una delle poche cose che a noi italiani ci era rimasta, e ci avete rovinato pure quello. Tanti cari saluti alla libertà di parola, adesso sì che diventeremo amiconi dei cinesi capitalisti comunisti

#1.998 Comment By MakKo On 5 ottobre 2011 @ 10:35

@ Merphit Kydillis

ATTENZIONE, NOTIZIA SERIA

Iera sera avevo deciso di collegarmi su Wikipedia, ma come home page appare questo:

http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Comunicato_4_ottobre_2011

Io non la vedo così nera. La legge fa schifo, non ci sono dubbi, e va ostacolata più possibile ma è talmente generica, nel senso che va a toccare talmente tanta roba, che alla fine… non servirà a nulla. Un pò come quando uscì la legge che “chiunque scarica da internet in modo illecito (ptp, torrent, fileshare, ecc) sarà perseguibile per legge”… Quella legge esiste tutt’ora ma quanti hanno smesso di scaricare? Nessuno.
Ricordatevi che siamo in Italia: fatta la legge, fatto l’inganno.

#1.999 Comment By RedRose On 5 ottobre 2011 @ 17:04

Dietrofront della Commissione Giustizia.

“ACCORDO SALVA-BLOG – In Commissione il comitato dei nove ha trovato un accordo che “salva” i blog dall’obbligo di rettifica con il conseguente rischio di dover pagare multe salate. È stato approvato all’unanimità con il parere favorevole del governo il testo di Roberto Cassinelli (Pdl) che distingue le testate giornalistiche online dai siti amatoriali. L’obbligo di rettifica entro 48 ore rimane quindi solo per i siti di informazione registrati ai sensi della legge sulla stampa. Niente obbligo per i blog. Il testo Cassinelli è identico anche a una dell’Udc a firma Rao e uno del Pd a firma Zaccaria. La modifica arriverà nell’aula della Camera come testo della Commissione.”

Qui la fonte

#2.000 Comment By Tapiroulant On 5 ottobre 2011 @ 17:38

purtroppo delude più che altro perchè è il solito finale alla Spielberg,

Esatto; peccato che il film sarebbe di J.J. ABRAHMS

“ACCORDO SALVA-BLOG – In Commissione il comitato dei nove ha trovato un accordo che “salva” i blog dall’obbligo di rettifica con il conseguente rischio di dover pagare multe salate. È stato approvato all’unanimità con il parere favorevole del governo il testo di Roberto Cassinelli (Pdl) che distingue le testate giornalistiche online dai siti amatoriali. L’obbligo di rettifica entro 48 ore rimane quindi solo per i siti di informazione registrati ai sensi della legge sulla stampa. Niente obbligo per i blog. Il testo Cassinelli è identico anche a una dell’Udc a firma Rao e uno del Pd a firma Zaccaria. La modifica arriverà nell’aula della Camera come testo della Commissione.”

Apposto.

#2.001 Comment By Tapiroulant On 5 ottobre 2011 @ 17:41

purtroppo delude più che altro perchè è il solito finale alla Spielberg,

Esatto; peccato che il film sarebbe di J.J. ABRAMS e non di Spielberg, cazzo, quindi mi aspettavo qualcosa di un attimino meglio. Ma si sa, dove ci mette le mani Spielberg…

Io comunque, di King, pensavo più che altro a It. Peraltro l’alieno di It è più interessante e meno improbabile di questo qua. E il comportamento è quasi identico.

“ACCORDO SALVA-BLOG – In Commissione il comitato dei nove ha trovato un accordo che “salva” i blog dall’obbligo di rettifica con il conseguente rischio di dover pagare multe salate. È stato approvato all’unanimità con il parere favorevole del governo il testo di Roberto Cassinelli (Pdl) che distingue le testate giornalistiche online dai siti amatoriali. L’obbligo di rettifica entro 48 ore rimane quindi solo per i siti di informazione registrati ai sensi della legge sulla stampa. Niente obbligo per i blog. Il testo Cassinelli è identico anche a una dell’Udc a firma Rao e uno del Pd a firma Zaccaria. La modifica arriverà nell’aula della Camera come testo della Commissione.”

Apposto.

#2.002 Comment By Merphit Kydillis On 7 ottobre 2011 @ 20:13

Gamberetta, vorrei segnalarti un manuale di scrittura che avevo comprato mesi fa: Come NON scrivere un romanzo (How Not To Write a Novel), scritto da Howard Mittelmark e Sandra Newman. Bello, davvero: parla di 200 errori che uno scrittore può imbattersi (dalla trama ai POV, al shit ex machina al contatto con le case editrici). Con tanto di esempio (vedi qui sotto, l’errore in questione, ovvero quando i personaggi formano il contesto della storia):

Il samurai rinfoderò la spada e andò a riposare sulla sua stuoia in paglia di riso, incrociando le gambe nella maniera consueta. La geisha gli sorrise, strimpellando con grazia il suo ikebana.
«Ah, Tamiko,» disse lui. «Domani andrò in guerra, com’è costume dei samurai. E se non vinceremo, per quanto beffardo sembri, mi toglierò la vita, perché non farlo getterebbe un’onta d’infamia su tutto il clan Wagamama».
«Sì» disse lei, sorridendo con grazia. «Ti squarcerai sul ventre con un’incisione che da ovest va verso nord-ovest e prosegue fino a est, come facevano i tuoi avi, in caso di sconfitta».
«Ma» disse lui con un sorriso malizioso «almeno, nella nostra cultura, i piacera della carne non sono deplorati come invece ho sentito sia costume tra i barbari del misterioso Occidente. Qui, se desidero possedere una donna, non me ne debbo vergognare».
La geisha fece una smorfia aggraziata: «Ahimè!» disse lei. «Io sono però vittima di questa società patriarcale, che usa due pesi e due misure. A causa del marchio d’infamia che pesa sulla mia vocazione, non posso aspirare ad un matrimonio rispettabile… anche se le geishe hanno un’educaizone raffinata nelle arti della grazia e non sono delle mere prostitute.»

E fa riferimento alle case editrici a pagamento (due pagine). Qui sotto, il link del sito del libro:

http://www.hownottowriteanovel.com/

Gamberetta, ne hai sentito parlare

#2.003 Comment By lilyj On 8 ottobre 2011 @ 06:54

@ Merphit Kydillis: se l’estratto è del libro mi vien da piangere, dato che l’ikebana è l’arte di arrangiare i fiori. Forse intendevano lo shamisen? Vai a sapere. Ad ogni modo, mi sa che ‘sto autore fa errori extra oltre a quelli ‘esposti’.

#2.004 Comment By Clio On 8 ottobre 2011 @ 14:21

L’esempio riportato mi toglie la voglia di vivere. Anche perché quello è un esempio, ma ho letto libri che riportavano davvero brani del genere. Iste mundus…

#2.005 Comment By Randall Fall On 8 ottobre 2011 @ 19:34

Forse sono ripetitivo, non ho letto gli altri commenti, ma comunque Gamberetta è stata un’ottima idea quella di avvertirci della Tua momentanea limitazione fisica! Infatti, sai com’è, lo dicevano anche i Latini “mente sana in corpo sano”, e quando il corpo viene a mancare anche la mente…

#2.006 Comment By arnica On 8 ottobre 2011 @ 21:35

lo so che il motto è don’t feed the troll ma… il senso di commentare un post di non uno,non due,ma di ben 8 mesi esattamente quale sarebbe?

#2.007 Comment By Cecilia On 8 ottobre 2011 @ 22:30

@arnica

Il tizio sta commentando allegramente in più articoli e i suoi post hanno un unico comun denominatore: l’autore non ha capito una cippa di quello che commenta. Si veda, come esempio, il commento lasciato alla storia di Gomitolo:

Io non sarò un bambino coraggioso o un adulto che ama riflettere, però a me questo racconto sembra più una fiaba della buonanotte, neanche tanto buona, piuttosto che una favola con morale tipo quelle di Fedro.
Tuttavia sono aperto a critiche (costruttive e distruttive) che possano farmi cambiare idea.

MCC.

#2.008 Comment By LupusInFabula On 9 ottobre 2011 @ 11:51

“come NoN scrivere un romanzo” l’ho letto tempo fa. un libro davvero spassoso e interessante, molto meglio di tanti manuali di scrittura creativa che riportano sempre le solite cose. e per inciso, i brani riportati come esempi sono volutamente ironici, estremizzando in modo grottesco l’errore preso in esame.

#2.009 Comment By Randall Fall On 9 ottobre 2011 @ 13:27

Gamberetta, come mai il Duca, visto che si chiama Marco Carrara e mi sembra un personaggio piuttosto noto, usa uno pseudonimo?
A proposito, qual è il tuo vero nome?

#2.010 Comment By Giles Habibula On 9 ottobre 2011 @ 16:15

Gamberetta, come mai il Duca, visto che si chiama Marco Carrara e mi sembra un personaggio piuttosto noto, usa uno pseudonimo?
A proposito, qual è il tuo vero nome?

http://it.wikipedia.org/wiki/Nickname

#2.011 Comment By LupusInFabula On 9 ottobre 2011 @ 16:29

e te, Randal, perché usi uno pseudonimo? Qual’è il tuo vero nome? Per intenderci, non me ne può fregare di meno, solo che mi sembra strana la tua domanda sull’uso dei nickname quando anche te ne fai uso.

#2.012 Comment By Clio On 9 ottobre 2011 @ 18:03

Don’t feed the troll…

#2.013 Comment By LupusInFabula On 9 ottobre 2011 @ 20:08

sorry

#2.014 Comment By mikecas On 9 ottobre 2011 @ 20:38

non so se sia un vero troll… ma è sicuramente e senza alcun dubbio un coglione…

#2.015 Comment By Merphit Kydillis On 9 ottobre 2011 @ 22:13

@LupusinFabula:oh, un altro lettore :3

Una cosa che si potrebbe fare è una versione italiana alternativa: anziché gli esempi del duo americano, si usano come esempi veri estratti da fantatrash italiano (ma anche Moccia e compagniI

#2.016 Comment By ProgrammadicontrolloM On 27 ottobre 2011 @ 00:25

Butto lì una segnalazione: “La notte dei biplani” di D.Morosinotto, ed. Fanucci. Superato l’impatto di una delle cover più brutte che abbia mai visto (well, diciamo delle meno significative e più blande), mi ha sorpreso in positivo,

La scelta dello sfondo bellico (I GM) e il titolo richiamano I biplani di D’Annunzio di Masali, che a parte il terribile finale mi era piaciuto parecchio: ma direi che i punti di contatto si fermano qui. La via steampunk percorsa da Morosinotto mi sembra notevole per realismo e uso dei dettagli tecnici, sia veri che finti-ma-plausibili (biplani insettoidi, biplani che diventano mech, protesi cingolate, internet con modulatori e schermi a polvere magnetica, to name a few); ma anche per come viene descritta la vita (grama!) in una piccola cittadina di minatori nell’Inghilterra del primo ’900, per lo sguardo sulla vicenda bellica nel complesso decisamente cupo e pessimista, e per l’impatto drammatico della vicenda – forte, quasi “pesante”, malgrado alcune forzature sul versante spionistico della trama limitino in parte l’effetto: i protagonisti sono ragazzi perseguitati dalla sorte ma coriacei oltre ogni dire (troppo, a tratti) e però decisamente fallibili, non vi sono ostacoli superati che non lascino conseguenze.

Young adult, avrei detto così a naso e da profano: target (ohibò) che di solito non mi attira per nulla, ma alla fine sono stato contento di aver fatto un’eccezione.

#2.017 Comment By Mauro On 28 ottobre 2011 @ 16:10

Riprendo da qui.
Tapiroulant, hai dato un’occhiata anche a The Girl Who Circumnavigated Fairyland In a Ship of Her Own Making? Se sì, cosa ne pensi dell’uso del narratore?
Io al momento ho letto solo, come dicevo, quello e The Girl Who Ruled Fairyland — For a Little While; stesso uso del narratore, ma a mio parere meno riuscito: l’ho trovato più pesante dell’altro.

#2.018 Comment By Tapiroulant On 28 ottobre 2011 @ 16:39

@Mauro:

No, preciso: non ho mai letto nulla della Valente, se non sinossi e commenti qua e là. Devo ammettere che mi incuriosisce, ma non so quando troverò il tempo di attaccarla.

#2.019 Comment By Mauro On 28 ottobre 2011 @ 17:06

Se t’interessa, The Girl Who Ruled Fairyland — For a Little While è breve (31 pagine) e si trova sia su Amazon a 0.99 $ 3.44 $ (grazie, Amazon), sia gratuito su tor.com. Anticipa qualcosetta dell’altro libro, ma direi nulla di particolarmente rilevante.
Però l’ho trovato meno scorrevole del primo (in ordine cronologico d’uscita, si possono leggere a sé).

#2.020 Comment By Tapiroulant On 29 ottobre 2011 @ 09:26

@Mauro: Beh, visto che è breve potrei anche buttarci un occhio.

#2.021 Comment By Pereira On 3 novembre 2011 @ 20:32

@Makko: sarebbe bello capire chi ha diritto di decidere cosa vada considerato “buona letteratura” dato che per me i generi fantasy e fantascientifico con la loro stessa esistenza sono un insulto alla stessa.

Per il resto ho dato un’occhiata in giro, è interessante leggere i deliri di una diciottenne che si improvvisa critica letteraria, auguro anche alla nostra cara Gamberetta di buttarsi sotto ad un treno, possibilmente insieme ai fan della Meyer e della Troisi.

Blog pessimo, recensione pessime, au revoir!

#2.022 Comment By Merphit Kydillis On 4 novembre 2011 @ 09:35

Basta, non ce la faccio più. Devo dirtelo.
Gamberetta, potresti recensire Unika e la Fiamma della Vita? Ti consiglio l’edizione tascabile (10 euri), così paghi di meno rispetto al mattone originale (su 15-17 euri).
Credimi: in confronto Licia Troisi prende il nobel per la letteratura, e la Strazzulla si merita una stretta di mano da Tolkien. Ovviamente, tornato nel 2011 come uno zombie.

#2.023 Comment By MakKo On 4 novembre 2011 @ 10:29

@Pereira

@Makko: sarebbe bello capire chi ha diritto di decidere cosa vada considerato “buona letteratura” dato che per me i generi fantasy e fantascientifico con la loro stessa esistenza sono un insulto alla stessa.

Per il resto ho dato un’occhiata in giro, è interessante leggere i deliri di una diciottenne che si improvvisa critica letteraria, auguro anche alla nostra cara Gamberetta di buttarsi sotto ad un treno, possibilmente insieme ai fan della Meyer e della Troisi.

Blog pessimo, recensione pessime, au revoir!

Beh, se per te Fantasy e Fantascienza non sono letteratura (addirittura un insulto? Scusa, ma tu cosa leggi di tanto “elevato”?) questo non è certo il posto che fa per te.

Cito: “Un sondaggio svolto nel 1997 dall’emittente televisiva britannica Channel 4 e dalla catena libraria Waterstone ha eletto Il Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien “miglior libro del secolo”. Un’indagine condotta nel 1999 tra i clienti di Amazon.com lo ha indicato addirittura come “miglior libro del millennio”.

Sondaggio discutibile quanto vuoi ma se davvero questo libro è arrivato a tanto, definire il fantasy “un insulto” è quantomeno da ottusi…

#2.024 Comment By Clio On 4 novembre 2011 @ 15:51

@Pereira
Hai ragione. Guarda gente tipo questo N00b! Un vero insulto all’arte dello storytelling.
(Disclaimer per i diversamente ironici: Yes, I’m feeding the troll :D)

#2.025 Comment By Pereira On 4 novembre 2011 @ 16:24

@Makko preferisco andare sul Beowulf direttamente, oltretutto Tolkien non è forse stato criticato da Gamberetta in persona? Ciò per te lo rende un autore meno valido? Mi auguro di no.

Il mio giudizio su fantasy e fantascienza era solo un esempio per il concetto che volevo esprimere riguardo la qualità di queste “recensioni” e sulla loro più grave pecca, il pretendere di vantare un’oggettività che non esiste, del resto siamo su internet, qui è la normalità.

@Clio ti basterebbe leggi il mio nick ed avrai già un titolo.

#2.026 Comment By Pereira On 4 novembre 2011 @ 16:27

Bah, ho incasinato tutto il mio commento precedente, mi butterò anch’io sotto al prossimo treno che passa

#2.027 Comment By Emile On 4 novembre 2011 @ 17:03

Veramente l’oggettività esiste eccome, e il non rendersene conto mostra solo incrediile ottusità. Oltretutto mi fa ridere come il 90% di chi critichi Gamberetta non sia mai in grado di argomentare un cavolo di nulla, di andare oltre il “ahahah le tue rece fanno cagare ahahah schiappa ahahaah” (e le recensioni di G. , pur mediamente molto ben fatte, NON sono incriticabili: ma serve un minimo di testa per farlo).

#2.028 Comment By Pereira On 4 novembre 2011 @ 20:53

@Emile questo è quello che piace credere a chi si diverte a spacciare ciò che è solo un ammasso di opinioni come verità.

Non ho detto che non siano presenti anche dei fatti in ciò che scrive.

#2.029 Comment By Laurantoine On 4 novembre 2011 @ 22:02

Pereira, a questo punto mi chiedo con quanta effettiva attenzione tu abbia letto le recensioni di Gamberetta.
Ho una mia idea, ma non vorrei spacciarla per verità assoluta; dopotutto siamo su internet, no?

#2.030 Comment By Pereira On 4 novembre 2011 @ 22:33

@Laurantoine potrei rivolgere la stessa domanda a lei, il far proprio un canone ed applicarlo come metro di giudizio non è proprio sinonimo di oggettività se non nei confronti del canone stesso.
Però a quanto pare è l’unico modo con cui la maggior parte dei critici o presunti tali riesce ad esprimersi, dimostrando un’arroganza che raramente possono permettersi.

#2.031 Comment By Emile On 4 novembre 2011 @ 22:59

Pereira, stai sparando un mare di cazzate senza argomentare nulla. Anche in letteratura è pieno di regole da seguire e sul rispetto o meno delle stesse si può tranquillamente impostare una recensione OGGETTIVA: ad esempio la regola del “mostrare” E’ qualcosa di oggettivo.
Ma questo è l’ultimo reply che spreco per te a meno che tu non inizi ad argomentare in qualche modo, perché altrimenti o ti dimostri un troll (e in quel cazo sticazzi) o un povero fesso che non sa nemmeno cosa sia una discussione.

#2.032 Comment By Pererira On 4 novembre 2011 @ 23:19

È una regola oggettiva, ma stabilire quando tale regola è stata usata propriamente è una questione più delicata, spesso è più produttivo mettersi anche dalla parte opposta della barricata e cercare di capire certe scelte dell’autore invece di tagliare corto e catalogarlo “incompetente” come fa la vostra beniamina (anche se quasi sempre a ragione).

È un processo faticoso quello di sforzarsi a guardare le cose da punti di vista differenti, un processo che i più non vogliono fare, il tuo considerare chi non concorda con te come “troll” o idiota ne è la dimostrazione perfetta.

È il processo di critica che spero sempre di trovare in un sito che si occupa di recensioni, evidentemente sono destinato a rimanere perennemente insoddisfatto, è solo un problema mio, evita di prenderla sul personale.

#2.033 Comment By Emile On 5 novembre 2011 @ 02:09

“il tuo considerare chi non concorda con te come “troll” o idiota ne è la dimostrazione perfetta.”

ROTFL
E’ ufficiale: o sei un troll o non capisci un tubo, visto che non si tratta di “concordare con me”, ma riconoscere che 2+2 fa 4 e non 5 (ovvero che regole oggettive in campo letterario esistono eccome, a dispetto del tuo predicare il contrario); io stesso ho discusso piuttosto “duramente” con Gamberetta in passato (si parlava di 1984, è qui da qualche parte su questo sito) e non mi frega nulla se qualcuno “critica la mia beniamina”, a patto che siano critiche SENSATE e ARGOMENTATE.
Tu nemmeno stavolta hai fornito mezzo straccio di argomentazione a sostegno di “le recensioni di Gamberetta sono penose”, ergo continua pure a trollare da solo, sei già venuto a noia.

#2.034 Comment By Emile On 5 novembre 2011 @ 02:23

Uff, ho dimenticato di inserire una cosa fondamentale, a differenza tua a me piace argomentare.

“spesso è più produttivo mettersi anche dalla parte opposta della barricata e cercare di capire certe scelte dell’autore invece di tagliare corto e catalogarlo “incompetente” come fa la vostra beniamina”

questa NON è una valida argomentazione, una valida argomentazione è MOSTRARE (già che siamo in tema) qualche esempio in cui G. non ha colpevolmente cercato di “capire certe scelte dell’autore”, e argomentare da lì (come mai G. ha sbagliato nell’occasione? cosa avrebbe dovuto considerare che invece non ha calcolato? ecc).
Fermo restando che, in generale, l’idea di “ma nooo devi capire cosa voleva intendere lo scrittore!!!” mi fa sorridere visto che lo scrittore può avere in testa le idee migliori del mondo ma se non riesce a mostrarle a dovere al lettore ha comunque toppato in pieno: se G. in X passaggio ha male interpretato il senso di una frase criticandola per quello allora G. ha toppato, ma se uno si mette a sostenere che G. è scema perché in realtà Twilight voleva essere una critica al capitalismo e lei non è riuscita a cogliere la cosa quel qualcuno è un ritardato, punto.
Quindi se hai validi esempi in cui G. ha sbagliato a interpretare qualche passaggio di un’opera (e quindi, chessò, criticando una frase grammaticamente scorretta senza accorgersi che in quel momento si stava usando il punto di vista di un idiota analfabeta) bene, altrimenti rimani piscio al vento.

#2.035 Comment By Hendioke On 5 novembre 2011 @ 02:43

Uhm, probabile che sia un troll e non ne vale la pena ma voglio provare a cercare di capire il senso del suo intervento.

Io credo che voglia intendere col suo ultimo intervento che alle volte a G. capita di criticare scene narrate e non mostrate senza chiedersi se l’aver scelto in quel punto il narrare sia davvero un errore oggettivo oppure frutto di una scelta, opinabile ma legittima, dell’autore.

C’è una bella differenza fra il decidere di narrare invece di mostrare le vicende di Merry e Eowyn nei campi del Pelennor o due settimane di cazzeggio a Granburrone. Nel primo caso non può che essere un errore oggettivo, nel secondo caso una scelta legittima.

#2.036 Comment By Emile On 5 novembre 2011 @ 03:40

“Io credo che voglia intendere col suo ultimo intervento che alle volte a G. capita di criticare scene narrate e non mostrate senza chiedersi se l’aver scelto in quel punto il narrare sia davvero un errore oggettivo oppure frutto di una scelta, opinabile ma legittima, dell’autore.”

Eh, peccato sia tutta fuffa al vento finché non cita esempi ben precisi.
Ma del resto, come hai detto, è un troll al 99%, basta vedere il suo commento sulla letteratura fantasy nel suo complesso.

#2.037 Comment By Pereira On 5 novembre 2011 @ 11:11

Emile, non mi va di credere che prima d’ora Gamberetta non abbia avuto detrattori un minimo sopra il livello medio della fan di Twilight, ti sono forse rimasto sullo stomaco perchè ho detto che per me la letteratura d’evasione è “fuffa”? Evidentemente come primo post non era il massimo, ma visto lo squallore dell’intervento “consiglio sincero” non ho ritenuto necessario innalzare il tenore del mio, avrei dovuto evitare e me ne scuso.

Non ho nulla contro i manuali di buona scrittura, anzi i pochi articoli a riguardo su questo sito sono veramente ben fatti oltre ad essere gli unici a non sembrare frutto di rabbia adolescenziale e ricerca di attenzioni (come fece notare tale Uriel al tempo sul suo blog, anche se non condivido appieno il suo intervento).

Tuttavia ti vorrei far notare che la stessa Gambera in certi passaggi ha criticato e mosso obiezioni ad alcuni esempi fatti nei manuali, esempi che dovrebbero essere “di buona scrittura”, non ti dice niente questo sulla presunta oggettività dei tali?

Questo sorvolando sul fatto che spesso le “recensioni” si riducono in buona parte a prendere pezzi del testo condendoli con commenti sarcastici invece di analizzarle.

Hendioke ha colto in parte ciò che volevo dire, oltre a questo ci tengo a sottolineare che non me ne importa nulla di sapere perchè le cronache del mondo emerso faccia schifo, da detrattore preferisco conoscere perchè sia piaciuto, cosa passi per la testa di chi è riuscito a gradirlo, e questo è un lavoro che si deve fare sui due fronti.
Gamberetta non lo fa, ha i suoi manuali, le sue regole e si limita ad applicarli, prende passaggi del libro e (se va bene) li riporta sviscerandoli alla luce dei primi, se poco poco in giornata si sente pigra si limita a schiaffarci un commento sarcastico, una panacea per chi ha poca voglia di argomentare.

Un ottimo esempio è l’articolo su Harry Potter, da una recensione decisamente pessima si è passati ad una serie di commenti molto intelligenti in cui i fan spiegavano come mai hanno apprezzato il libro nonostante i numerosi e giganteschi plot-holes di cui la serie è piena, questo mi ha aiutato a capire la loro posizione e non sento più il bisogno viscerale di sfottere chi mi dice che superati i 14 ancora lo legge, questa è un’evoluzione del pensiero che nasce dal conflitto di idee diverse.
Preferirei che una cosa del genere accadesse più spesso, e non da parte di chi commenta ma da chi recensisce.

#2.038 Comment By Hendioke On 5 novembre 2011 @ 11:23

Quella su Harry Potter non è una recensione ma solo un elenco di osservazioni quindi non vi si può aspettare il rigore che di solito mette nelle recensioni. Non è un buon esempio per sostenere quel che dici, per esempio perché se fosse una recensione si sarebbe soffermata di più e meglio sui buchi logici.

Potrebbe però esserlo per la parte in cui critica lo stile della Rowling visto che riporta estratto che ritiene significativo e lo analizza, e sembra proprio star criticando una scelta più che lo stile…ma inutile che ne scriva qui: ho già lasciato un commento di là :)

#2.039 Comment By Pereira On 5 novembre 2011 @ 11:28

Ops non avevo letto la descrizione della sezione marciume, errore mio ^^;

Comunque il concetto che voglio trasmettere è quello, spero di averlo espresso bene stavolta.

#2.040 Comment By Emile On 5 novembre 2011 @ 12:02

Andiamo già meglio, stavolta qualche argomentazione l’hai portata; non cambia però il fatto che il tuo discorso di fondo non abbia per me il minimo senso.

“da detrattore preferisco conoscere perchè sia piaciuto, cosa passi per la testa di chi è riuscito a gradirlo”

Mi spiace ma quella descritta da te NON è una recensione, al limite potrebbe essere un’analisi sociologica o salcazzo, magari interessante ma totalmente altra cosa. In una recensione si prova ad analizzare obbiettivamente un’opera secondo canoni il più possibili oggettivi, mettendone in luce pregi e difetti; NON ci si sofferma sul perché e il percome “Twilight sia piaciuto così tanto a milioni di id…adolescenti!1!1″ o roba simile perché NON è quello l’argomento di una recensione. Dici che i commenti dei fan di HP ti hanno interessato, niente di male: ma questo non c’entra un TUBO con l’argomento “recensione”, a meno che da un commento non salti fuori qualche errore o imprecisione commesso da G. nel pezzo; questo naturalmente sorvolando sul fatto che G. NON abbia recensito HP, chiaramente.

Quanto ai commenti sarcastici sono messi per “fare colore”, ma SEMPRE accompagnati da spiegazioni più dettagliate e precise del perché e del percome un certo libro faccia schifo: è vero che se si legge la rece di un libro della Troisi si troveranno un sacco di prese per il culo, ma è altrettanto vero che si potranno leggere anche un sacco di valide e approfondite argomentazioni “serie”. Il tuo appunto avrebbe senso se G. si limitasse a sfottere le opere che considera immeritevoli, ma non è così: le sfotte E le analizza, ti sfido a trovare UNA recensione dove sia presente solo il perculaggio.

#2.041 Comment By Emile On 5 novembre 2011 @ 12:28

Espando un secondo il discorso sui “commenti” perché son stato un pò sintetico e vorrei si capisse bene il punto.
Un commento di un lettore ad una recensione può essere rilevante per la recensione stessa solo a ben precise condizioni:, e cioè che analizzi in maniera corretta (o perlomeno in maniera che ad una prima analisi possa sembrare corretta) un determinato aspetto dell’opera, e lo faccia offrendo un punto di vista diverso da quello del recensore (perché se si ripetono le stesse cose non serve a nulla ovviamente). Questo perché, in quel caso, si getterebbe perlomeno un’ombra sulla recensione: se chi ha commentato è nel giusto allora il recensore, che aveva analizzato in modo diverso quell’aspetto specifico, è nel torto, la sua recensione non è totalmente accurata.
Ma, come vedi, in quel caso il commento rivelerebbe solo in modo del tutto indiretto, come un mezzo per far notare un errore nella recensione.
Prova ne è il fatto che, se invece G. parlasse dei buchi logici della storia e un altro rispondesse “chissenefrega dei buchi logici, io leggo HP per la freschezza dei personaggi” cadremmo nell’ambito del commento totalmente irrilevanti ai fini della valutazione della recensione, visto che, dando anche per buono che i personaggi di HP “trasmettano freschezza” (?), questo non andrebbe in nessun modo ad intaccare l’appunto di G. sui buchi logici.

Esempio di commento rilevante:

“HP fa schifo perché ci sono un sacco di cose che rimangono senza una spiegazione sensata, come la Bacchetta Realizza Desideri che viene usata solo 1 volta in tutta la saga!”
“Gamberetta cazzo dici? Nel terzo libro si diceva chiaramente che la bacchetta si scaricava totalmente dopo averne esaudito uno!”

Se quel che dice il commentatore è vero G. in quel caso ha toppato, c’è poco da fare. La sua recensione è macchiata da un difetto oggettivo.

Esempio di commento NON rilevante:

“Il Cattivone Finale si comporta come un povero pirla, aveva in mano il protagonista e invece di farlo secco lo sfida ad una gara di indovinelli!”
“Ma chissenefrega G. : sta cosa l’avevo notata anche io, ma HP è figo per la caratterizzazione dei personaggi, per la trama avvincente e per lo stile di scrittura impeccabile!”

A quello che hai detto a te interessa leggere cosa ne pensano i vari lettori di un’opera e quindi anche commenti come questi dovrebbero interessarti, e va benissimo, come avevo già detto. Il punto però è che in questo caso il commento non ha il MINIMO impatto sulla recensione, non può in nessun modo servire come strumento di critica ergo, ai nostri fini (valutare la qualità della recensione di G.) è totalmente inutile.

#2.042 Comment By Dan On 5 novembre 2011 @ 13:09

Se ho ben capito la ‘regola’ (io preferisco definirlo vezzo, ‘ché le regole ce le hanno solo i militari) dello sciòdontel, e la sua negazione, vogliono dire una lente d’ingrandimento maggiore o minore data una data situazione. Ora, credere che sempre bisogni afferrare uno strumento di lavoro al posto d’un altro, io lo trovo ridicolo tanto quanto il credere che bisogni utilizzare le due lenti a discrezione propria.
Sarebbe come se un chirurgo, affezionato al bisturi, non faccia altro che tagliare.
Direi semplicemente che dipenda dalla situazione offerta dal racconto…
Ende diceva: io non mi devo rendere conto della scrittura. Sarebbe come se in un film non faccio altro che indovinare la telecamera: sarebbe un occhio malato. La bella regia è quando ti dimentichi della telecamera, e il bravo scrittore è quello che riesce a farsi dimenticare per dar pieno posto alla storia esposta…
Ora, mostrare sempre è sbagliato per il semplice fatto che il fruitore è impassibile e incapace d’interpretare ciò che immagina: la sua fantasia è pluriforzata, e si deve arrovellare le meningi per sapere puntigliosamente com’è che deve figurare una tale scena secondo la testa dell’autore. Se questo dovesse essere il metro di giudizio, cinque minuti di narrativa peserebbero come tre secoli di storia. La penna, poi, sarebbe usata impropriamente, a mio avviso, perché esistono altre arti descrittive fino al pedante, che la scrittura: la pittura, la cinematografia… La scrittura non è arte visiva, è arte d’interpretazione.
Il bravo scrittore è colui che ‘feconda’ la fantasia del lettore secondo il principio richiesto dalla storia (possono immaginare tutto, TRANNE che questo questo e questo). La obbliga verso una direzione, ma non la forza o costringe.
Uno scrittore, in qualche modo, dev’essere mentalmente in un calcolo delle probabilità: è obbligato a figurarsi, dato il suo scrivere, cosa il lettore possa immaginarsi, e al limite correggere se non vuole assolutamente che una data scena figuri in un modo che ritiene non congeniale. Anche non volendolo, la scrittura è una regia in comune.
Nessuno può dire di aver visitato Fantàsia per quello che è, ma di certo potrà dire d’aver visitato la propria Fantàsia, che muterà di certo alla prossima lettura.
G. non usa sempre questa regola (fortunatamente): il coniglio bianco dà una botta al pacchetto e ne esce una sigaretta, che poi fuma.
Ma se io lettore lì avessi avuto il capriccio di dirle: ma come dà questa botta? In che modo è fatta la zampa? Come regge il pacchetto? La sigaretta come devo immaginarla, fra due unghie? Ecc., sarei un lettore pedante e scorretto: la storia non lo richiede, e in questa mancata richiesta figura anche l’ironia dell’assurdo e la regola del dato illogico che assumo come logico per amore della storia e dei personaggi.

#2.043 Comment By Pereira On 5 novembre 2011 @ 13:20

A dir la verità un buon recensore dovrebbe possedere anche la capacità di riconoscere ad un’opera le qualità che presenta senza lasciare il compito ai commentatori, da questo punto di vista quello di Gamberetta è un lavoro fatto a metà proprio perchè si concentra unicamente sul lato distruttivo.
Ad essere precisi in certi casi più che recensioni si dovrebbero chiamare “sfoghi”, il prendere pezzi del testo avulsi dal contesto e commentarli in modo distruttivo è un lavoro che è possibile fare su qualunque opera con risultati ottimi.

Riguardo il sarcasmo ho già specificato che quando lo utilizza non riguarda tutti i suoi interventi ma una buona parte, senza dubbio più di quanto consigliato.

Per il resto non mi sembra che tu abbia toccato i miei esempi sulle sue considerazioni mosse agli stessi manuali che dovrebbero essere “esempi di buona scrittura” oggettiva.

#2.044 Comment By Dan On 5 novembre 2011 @ 13:43

Già dire che debba esistere un gusto universale (valido per tutti, e nei tempi dei tempi) è quanto di più ridicolo: io sono indifferentemente lettore di Borges, Calvino, Tolkien, Lewis, eppure questi autori differiscono in stile così tanto da credre che sia impossibile che una sola persona se ne innamori.
In effetti, se ognuno di noi ha il suo bel mondo fantastico da mostrare, perché non dire che tale mondo è anche fatto di personalissimi ritmi narrativi, e stili, e vocabolari?
Lo troverei ben corretto; ogni comico si dice che ha i suoi tempi comici, e ciò avviene anche in scrittura. Ogni scrittore ha in mente le sue storie, che vogliono nascere in lui perché solo lui ha lo stile e il vocabolario adeguati.
Sono estremamente d’accordo anche sull’idea che possa essere del tutto erroneo estrapolare dei pezzi, per quanto incisivi e rappresentativi: la narrativa è fatta di informazioni acquisite per l’80, 90%, e sarebbe come pretendere di giudicare una poesia dalla sua metà.
Comunque, se l’esercizio di introdurti in un mondo non funziona all’inizio, il giudizio sull’opera è inevitabilmente compromesso.
Forse sarebbe giusto interessarsi di quei libri che, avendoci correttamente catturato, c’hanno poi deluso nel percorso: sarebbe molto meno fazioso e più interessante.
Se sfogo è, il suo, lo ritengo uno sfogo più che comprensibile; opinabile il metodo, a mio avviso, e le argomentazioni dello sfogo, che vertono sempre su delle regole che io non percepisco come imprescindibili. Fra l’altro, non vedo come non si possa trovare nell’accantonato Manzoni il padre fondatore del ‘piacere di mostrare’ (ripeto, non diciamo regola ‘ché nessuno dovrebbe bocciare nessuno se un mancato mostrare è un giusto non mostrare onde lasciare che s’interpreti e ci s’immedesimi).

#2.045 Comment By Emile On 5 novembre 2011 @ 19:26

“A dir la verità un buon recensore dovrebbe possedere anche la capacità di2 riconoscere ad un’opera le qualità che presenta”

Ma hai letto/capito il mio intervento almeno? Se un’opera presenta pregi OGGETTIVI di una certa rilevanza (no, “Edward è troppo fico” NON rientra nella categoria) e il recensore li ignora, commette un errore, e questo rientra perfettamente nel mio discorso sui commenti che mettono alla luce qualche errore nella recensione. Ma io ancora aspetto qualche esempio PRATICO in merito, tu che mi citi un dannatissimo passo scritto da G. che presenti un simile problema.
Sottolineo quel “di una certa rilevanza” però: se un libro fa acqua da tutte le parti non mi si può venire a dire “ehhh ma quell’X personaggio che appare a pag 39 e 40 è ben tratteggiato e G. non l’ha sottolineato!”, che mi metto a ridere: devono essere pregi in qualche modo in grado di far pendere la bilancia della valutazione un pò meno verso il negativo.

“Per il resto non mi sembra che tu abbia toccato i miei esempi sulle sue considerazioni mosse agli stessi manuali che dovrebbero essere “esempi di buona scrittura” oggettiva.”

Ancora non riesco a capire se prendi per il culo o meno, boh.
Ma che devo toccare? Ma ti pare che ora vado a rileggermi tutti i vari pezzi in questione cercando di capire cosa intendessi TU sulle sue considerazioni ecc??? Fammi qualche dannato esempio PRATICO di commento di G. ad un manuale che non ti ha convinto e ne riparliamo, parli sul NULLA e pretendi pure risposte, lol.

#2.046 Comment By Pereira On 5 novembre 2011 @ 20:36

Purtroppo per fare un lavoro del genere dovrei aver letto i libri recensiti, forse in futuro se ne riparlerà.
Tuttavia vuoi farmi davvero credere che anche in “porcate” come Twilight non ci sia davvero neanche una qualità che si possa mettere in mostra? La verità è che non si è mai neanche sforzata, far leva sui difetti esaltandoli al massimo per sommergere i pregi è molto più semplice e sicuramente più appagante, non ho mai parlato di un lavoro di glossa su tutti i libri che “recensisce”.

Riguardo l’oggettività sappiamo che queste recensioni si basano su una serie di conoscenze e vari manuali. Guardando però le sue considerazioni sugli stessi potrai notare che vengono criticati a loro volta (tipo quelli sulla descrizione: esempi pessimi, trattazione superficiale ecc.) se si arriva a criticare la fonte dello stesso metro di giudizio che ci si pone, secondo quale criterio puoi ancora andare a definirlo come oggettivo? Non riguardava il fatto che i manuali non convincessero ME, ma che a tratti anche la stessa Gambera sollevasse obiezioni a riguardo.

Almeno Dan sembra aver capito molto bene ciò che intendo, evidentemente ciò che dico qualche riscontro ce l’ha.

#2.047 Comment By Hendioke On 5 novembre 2011 @ 21:18

Vi trovo entrambi esagerati.
Pereira,
Gamberetta se un libro ha delle qualità le mette in luce (nel caso di Twilight se non l’hai letto spero vorrai fidarti di me che mi son spinto fino a metà di qualità non ne ha, a parte l’esser stato scritto in inglese corrente e avere un protagonista, se vogliamo considerarla una qualità, con cui è un attimo sostituirsi).

Emile,
Se a Gamberetta un libro non piace non ne nasconde le qualità ma ne esalta i difetti con un accanimento che fa sospettare dell’oggettività delle sue critiche.
Oltre all’esempio su HP che facevo sotto ricordo che nella recensione di un libro a suo dire orribile (e certamente brutto) riportò e critico durissimamente, oltre a degli estratti oggettivamente indifendibili, una frase d’una riga descrittiva di un ponte.
Una frase probabilmente infelice per la scelta dei termini ma che difficilmente poteva definirsi oggettivamente errata visto che serviva a definire quel ponte come un tipo preciso di ponte fra i tanti tipi possibili.
Ne scoppiò una discussione di non ricordo quante pagine a riguardo XD
Invece se un libro le piace non arriva a riportare e criticare come errori frasi così al limite dell’oggettivamente giusto sbagliato, anzi ci passa sopra quando magari in altri libri vi dedicherebbe un paragrafo.

#2.048 Comment By Hendioke On 5 novembre 2011 @ 21:24

Vi trovo entrambi esagerati.
Pereira,
Gamberetta se un libro ha delle qualità le mette in luce (nel caso di Twilight se non l’hai letto spero vorrai fidarti di me che mi son spinto fino a metà di qualità non ne ha, a parte l’esser stato scritto in inglese corrente e avere un protagonista, se vogliamo considerarla una qualità, con cui è un attimo sostituirsi).

Emile,
Se a Gamberetta un libro non piace non ne nasconde le qualità ma a volte ne esalta i difetti con un accanimento che fa sospettare dell’oggettività delle sue critiche.
Oltre all’esempio su HP che facevo sotto ricordo che nella recensione di un libro a suo dire orribile (e certamente brutto) riportò e critico durissimamente, oltre a degli estratti oggettivamente indifendibili, una frase d’una riga descrittiva di un ponte.
Una frase probabilmente infelice per la scelta dei termini ma che difficilmente poteva definirsi oggettivamente errata visto che serviva a definire quel ponte come un tipo preciso di ponte fra i tanti tipi possibili.
Ne scoppiò una discussione di non ricordo quante pagine a riguardo XD
Invece se un libro le piace non arriva a riportare e criticare come errori frasi così al limite dell’oggettivamente giusto sbagliato, anzi ci passa sopra quando magari in altri libri vi dedicherebbe un paragrafo.

#2.049 Comment By Zave On 5 novembre 2011 @ 21:48

@Pereira:
hai detto bene: per parlare dovresti avere cognizione di causa.
quello che stai facendo ora è aprire la bocca e vomitare stronzate!

fai solo discorsi sul nulla, come quest’ultimo sul fatto che G non faccia altro che evidenziare i difetti ignorando i pregi ma quando ti chiedono di argomentare rispondi “eh ma dovrei aver letto i libri recensiti”.

ma vuoi portare un cazzo di esempio valido che sia uno?
su cosa stiamo discutendo?
sul fatto che secondo te G ignori i pregi dei libri recensiti perché kattiva così sulla fiducia, perché tu questi pregi ignorati non li conosci visto che i libri recensiti non li hai letti?

per fare un paio di esempi di roba recensita da G io ho letto la prima saga della troisi e la saga della meyer.
di pregi ignorati da G mi spiace tanto ma non ne ho proprio visti.

le cronache le avevo lette anni fa quando non ero molto critico come lettore, ma già allora mi ero reso conto di diverse stronzate.
per farti un esempio avevo cercato di immaginarmi la città all’inizio del primo libro dalle descrizioni della troisi ma non ci avevo capito nulla per via di misure alla cazzo e cose completamente inverosimili.

twilight l’ho letto più di recente (sfidato da un amico che era stato pressato a leggerlo dalla sorella) quindi ricordo meglio.
la recensione è completamente calzante e anzi gamberetta segnala l’unico pregio (relativamente ad altra spazzatura, sarebbe azzardato definirlo pregio in termini assoluti) della scrittura scorrevole, e mi ha fatto crepare dal ridere constatare come fosse anche l’unico pregio che io avevo riscontrato: il mio commento alla saga infatti era stato “saga di merda ma almeno è scorrevole, la definirei diarrea”.

tu stai di fatto rivendicando il diritto di parlare senza sapere di cosa parli, per partito preso.
se non sai nulla dell’argomento e non vuoi nemmeno farti lo sbattimento di documentarti un minimo puoi evitare di condividere le tue opinioni in merito perché tanto non valgono nulla e anche qualora fossero corrette sarebbe per puro caso e in ogni caso non potresti dimostrarlo senza argomentazione.

#2.050 Comment By Pereira On 5 novembre 2011 @ 23:50

Oddio, è sempre un po’ triste vedere qualcuno che si scalda così, mi dispiace ma non mi baso sul nulla, questo è quello che ti piacerebbe, c’è anche chi le mie obiezioni magari non condividendole (o non condividendone la portata, come Hendioke) è riuscito a capirle.

I libri recensiti fortunatamente non li ho letti, ma molta di quella robaccia ha avuto seguito, le cronache a quanto risulta dalla stessa recensione della gamberetta hanno avuto numerosi sostenitori, evidentemente qualcuno è riuscito a trovarci aspetti positivi, non proiettare la tua incapacità sugli altri. D’altro canto se arrivati a questo punto non hai ancora capito che della grande G. critico solo il modus operandi e non il giudizio finale c’è ben poco che io possa fare per te.

Sulla questione delle “misure a cazzo” di ponti/draghi/castelli massicci e simili potrebbe anche essere un tuo problema riguardante la capacità d’immersione, c’è chi ci riesce con poco e chi ha bisogno di più spinta, chi si accorge della cazzata e lascia correre, chi se la prende a male e chi perchè distratto non fa neanche caso all’errore.

Reprimi la rabbia adolescenziale e ragiona a mente più lucida, forse ti accorgerai che le mie opinioni valgono quanto se non più delle tue.

Se posso darvi un’altro consiglio tenetevi ben stretti utenti come Hendioke, ce ne son pochi, a quanto pare qui chi riporta fatti scomodi o non concorda è un “troll” un “tale che si basa sul nulla” o “cazzataro” e quindi un semplice (e comodo, per cambiare) bersaglio da demolire, dovrò rimproverare più duramente del previsto l’amico che mi ha consigliato questo blog.

#2.051 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 00:38

“Purtroppo per fare un lavoro del genere dovrei aver letto i libri recensiti, forse in futuro se ne riparlerà.”

Insomma hai sempre parlato a cavolo? Stai ammettendo candidamente di non avere minimamente le basi per poter parlare con cognizione di causa dell’argomento e il massimo che sai tirare fuori è “maddai ci sarà qualcosa di buono anche in Twilight!” (“argomento” francamente imbarazzante, per non scadere nel volgare)?

“Guardando però le sue considerazioni sugli stessi potrai notare che vengono criticati a loro volta (tipo quelli sulla descrizione: esempi pessimi, trattazione superficiale ecc.) se si arriva a criticare la fonte dello stesso metro di giudizio che ci si pone, secondo quale criterio puoi ancora andare a definirlo come oggettivo?”

La vuoi PIANTARE di parlare di aria fritta ripetendo le stesse cose a pappagallo e iniziare a citare casi CONCRETI in cui lei avrebbe fatto questo tipo di cose? Fermo restando che la tua frase è delirante: ci mancherebbe solo che i manuali non siano perfettamente criticabili quando riportano cazzate, anche su questioni oggettive si possono scrivere fesserie se si comincia a ragionare in modo sbagliato. Ma questo non toglie un atomo alla validità delle regole della buona narrativa, semplicemente c’è chi le ha ben comprese e chi no.
Ma ripeto ancora: a monte ci devi essere TU che mi citi critiche di G. che non ti hanno convinto, o continuerai solo a renderti ridicolo.

#2.052 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 00:41

“evidentemente qualcuno è riuscito a trovarci aspetti positivi”

Quindi se un’opera vende ha per forza dei pregi giusto?
Successo=qualità eh?
Vacanze di Natale=capolavoro del cinema eh?

Ma va a quel paese, va.

#2.053 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 00:48

“Se a Gamberetta un libro non piace non ne nasconde le qualità ma a volte ne esalta i difetti con un accanimento che fa sospettare dell’oggettività delle sue critiche.
Oltre all’esempio su HP che facevo sotto ricordo che nella recensione di un libro a suo dire orribile (e certamente brutto) riportò e critico durissimamente, oltre a degli estratti oggettivamente indifendibili, una frase d’una riga descrittiva di un ponte.”

Questo è tutto un altro discorso rispetto alle sparate di Pereira, sparate che, si scopre ora, sono pure state fatte senza la minima cognizione di causa.
Quanto al punto che sollevi tu concordo solo in parte: quando un libro si dimostra davvero brutto (e quindi la “disgusta”) tende a calcare eccessivamente la mano anche su particolari minori, ed è qualcosa che nemmeno a me fa impazzire.
D’altra parte rimane però un dato di fatto: la valutazione complessiva rimarrà sempre molto accurata, la merda sempre merda sarà: si può spaccare il capello e farle notare come su X riga si sia accanita in modo eccessivo, ma rimane il fatto che nella stessa recensione porta sempre allo scoperto talmente tanta merda che comunque non c’è il sospetto che si sia sottovalutata un’opera magari meno scadente di quel che appariva nel pezzo.
Per dire: nel breve articolo (NON recensione, comunque) su Ancess secondo me alcune volte G. si accanisce in modo troppo duro su determinati “peccati veniali”: rimane il fatto che non credo di aver MAI letto in vita mia qualcosa di scritto peggio e che, anzi, in un commento successivo viene riportato un pezzo dello stesso libro MOLTO più brutto di quello analizzato da G.
Ma, lo ripeto ancora per chiudere, stiamo comunque parlando di qualcosa di TOTALMENTE DIVERSO rispetto a “maddai se è piaciuto a tanti avrà anche dei lati positivi!!!!11″.

#2.054 Comment By Pereira On 6 novembre 2011 @ 01:22

Emile, vuoi forse negare che le sue “recensioni” in fin dei conti non siano solo un prendere pezzi di testo per demolirli sistematicamente su una base di regole e manuali di cui molti (non faccio parte di questi) criticano perfino l’utilità fino a spingerla a creare la lista di “miti e leggende”? A questo punto sono io che ti consiglio di andare a rileggere qualcuna delle sue recensioni, tipo quelle sulla Troisi (dove per fare un esempio nella prima l’unico punto positivo è riconosciuto solo allo scopo di rincarare la dose di veleno). Continua a negare la realtà, senza dubbio ti risulterà più facile.

Che anche sui manuali ci possano essere “cazzate” concordo, ma dovrebbero essere i primi ad evitarle, se vengono a mostrarsi anche su di questi in base a cosa arrivi a definire i criteri lì illustrati come oggettivi ed universali?

Prosegui alla grande travisando ancora una volta le mie parole, inizio a chiedermi se tu lo faccia di proposito o per difficoltà di comprensione, un film/libro può anche vendere tanto ed essere stroncato dai più, non ho detto che equivalga ad un capolavoro, ma ritengo più interessante capire anche perchè una cosa possa avere dei riscontri positivi invece di limitarmi a demolirla perchè “armato di tre manuali” riesco a far passare tutto per schifezza tramite l’analisi di cinque-sei parti del testo.

Capisco il perchè le sue recensioni piacciano (e qui lavoro su due fronti), ed essendo questo un blog l’autrice ha tutto il sacrosanto diritto di continuare a procedere come ha sempre fatto (non è mia intenzione farle cambiare metodo), così come io ho colto l’occasione per buttare giù i miei pensieri qui nella sezione commenti in base a delle osservazioni che ho fatto.

Osservazioni che viste certe reazioni comunque sono riuscite a colpire nel segno.

#2.055 Comment By Pereira On 6 novembre 2011 @ 01:28

Mi sembrava di aver già chiarito di aver criticato il suo modo di operare e non i giudizi finali, per i secondi è essenziale aver letto il libro, il primo è facilmente osservabile, se per te “tanta merda” equivale all’analisi di una minima parte del testo sono felice per te

Mi auguro davvero che tu non abbia ancora raggiunto la maggiore età.

#2.056 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 01:47

“Emile, vuoi forse negare che le sue “recensioni” in fin dei conti non siano solo un prendere pezzi di testo per demolirli sistematicamente su una base di regole e manuali”

Sì, lo nego decisamente.
G. demolisce ciò che merita essere demolito e lamentarsi che venga fatta a pezzi un’opera degna solo della spazzatura è patetico è ridicolo, soprattutto se lo fa qualcuno che nemmeno sa di che cazzo sta parlando. E’ PIENO di sue recensioni dove non si demolisce nulla e, ma tu guarda il caso, coincidono tutte con opere ritenute da G. valide.

“Che anche sui manuali ci possano essere “cazzate” concordo, ma dovrebbero essere i primi ad evitarle”

Maggiura? E la prossima qual è, “l’acqua bagna”?
Ma, ancora, va a MERITO di G. il suo segnalare imprecisioni e difetti trovati in un manuale, perlomeno se le segnalazioni sono corrette.
E, guarda il caso, ancora non mi hai mostrato UNA sua critica infondata in tal senso, UN esempio dal quale partire e ragionare.

“ritengo più interessante capire anche perchè una cosa possa avere dei riscontri positivi”

CHISSENEFREGA cosa ritieni più interessante tu, CHISSENEFOTTE
Come ti avevo GIA’ fatto notare, NON è questo che si deve fare in sede di RECENSIONE, se vuoi leggerti qualche bella analisi sociologica sul fenomeno Twilight hai sbagliato sito, punto.
Se non arrivi nemmeno a capire una cosa semplice hai davvero SERI problemi.

#2.057 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 01:54

“se per te “tanta merda” equivale all’analisi di una minima parte del testo sono felice per te”

ahuahuahuahuahuahuahuuahahu, incredibile santo cielo.
Le sue recensioni credo siano le più complete e ampie che io abbia mai letto, ma forse in effetti doveva inserire ogni singola pagina del libro ed analizzarla riga per riga per fare un buon lavoro ahauahuahuahuhuahuaahuahuahuahuahu
La tua “minima” parte è fatta di citazioni puntuali dell’opera prese come esempio per mostrare gli errori più gravi e ripetuti dell’autore, ma forse hai ragione cavolo: non ci sono PROVE che il resto del libro non sia scritto in maniera totalmente differente, che imperdonabile trascuratezza!
Oltrettutto ci vuole davvero la faccia come il culo a dire certe cose dal tuo punto di vista, dato che ancora non hai mostrato UN esempio concreto per dare forza alle tue cazzate opinioni, dato che quando ti si chiede di farlo o inventi scuse o glissi totalmente.
Per il tuo bene, sii un troll.

#2.058 Comment By Pereira On 6 novembre 2011 @ 02:16

Se per te le sue recensioni sono non dico ampie ma “complete” la cosa è preoccupante, poi ho già detto che non voglio gloss… oh lascia perdere, arrivato a questo punto il teatrino diventa noioso e ridondante, mi auguro solo che col tempo tu riesca a maturare un pochino e a smettere di autoingannarti rinchiudendoti sulle tue posizioni, non ti riesce bene. Purtroppo i fatti rimangono, ci son più sfoghi che recensioni.

Ti lascio qui un articolo che mi è capitato di leggere dopo una bella dose di quelli di Gamberetta, non lo condivido in toto ma ha alcuni spunti parecchio interessanti, forse ti aiuterà ad aprire un po’ la mente, qui in mezzo fra tutti sei quello che ha dimostrato di averne più bisogno.
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=uriel%20fenelli%20gamberi&source=web&cd=2&ved=0CCYQFjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.keinpfusch.net%2F2010%2F10%2Fcritica-capricciosa-e-letteratura.html&ei=Fdy1TqmeI6fE4gSHpLDGAw&usg=AFQjCNFQSU0naj5N82jyN-yTzKcAScgA6g&cad=rja

È stato un piacere conversare con voi signori!

#2.059 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 02:39

“Purtroppo i fatti rimangono”

Vero…purtroppo per te.

Fatto 1: non sei riuscito ad argomentare NULLA DI NULLA
Fatto 2: OGNI volta che ti ho chiesto di entrare nel concreto hai svicolato in maniera indegna
Fatto 3:ti sei messo a dissertare su “quanto sarebbe bello sapere perché tante persone apprezzano Twilight” e altre cazzate simili che NULLA c’entrano con una recensione
Fatto 4: quando ti si inizia a criticare non sai più che diavolo dire se non ripetere in loop le stess 2/3 idiozie (ovviamente senza mai argomentarle) e cominciare a fare lo stizzito con battutine sull’ “aprire la mente” ecc dette dall’alto del tuo…NULLA

Potrei continuare ma direi che ce n’è più che a sufficienza per il

Fatto Finale: sei un povero fesso

#2.060 Comment By Pereira On 6 novembre 2011 @ 02:50

Continua pure a crederlo precludendoti margini di miglioramento, non ti preoccupare non mi sono affatto stizzito, anzi in fin dei conti è stato perfino un piacere, solo che una volta arrivati al muro contro muro c’è poca strada che si possa fare quindi mi limito a salutare ed augurare una buona serata.

#2.061 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 02:56

Bla bla bla.
E’ già la terza volta che saluti, speriamo sia quella buona.

#2.062 Comment By Hendioke On 6 novembre 2011 @ 12:23

Quanto al punto che sollevi tu concordo solo in parte: quando un libro si dimostra davvero brutto (e quindi la “disgusta”) tende a calcare eccessivamente la mano anche su particolari minori, ed è qualcosa che nemmeno a me fa impazzire.
D’altra parte rimane però un dato di fatto: la valutazione complessiva rimarrà sempre molto accurata, la merda sempre merda sarà: si può spaccare il capello e farle notare come su X riga si sia accanita in modo eccessivo, ma rimane il fatto che nella stessa recensione porta sempre allo scoperto talmente tanta merda che comunque non c’è il sospetto che si sia sottovalutata un’opera magari meno scadente di quel che appariva nel pezzo.

Anch’io concordo in parte (sembra la fiera delle mezze concordie :D), se Gamberetta si accanisce su un libro vuol dire che questo è brutto e l’ha già dimostrato a sufficienza nel resto della recensione, però la trovo una cosa sbagliata perché questo accanirsi ha più di una conseguenza.

Se un libro è brutto e G. si accanisce per farlo passare per una merda oppure se è una merda e G. si accanisce per farlo diventare una merda assoluto a me lettore cambia poco.
Il libro non l’avrei comprato nel momento stesso in cui dalla recensione emerge che è brutto, se poi G. vuole accanirsi e farlo passare per peggio di quel che è additando a frasi che in altri libri non avrebbe segnato come errori non mi cambia niente.

Ma se io sono un aspirante scrittore o scrittore (come buona parte delle persone che passano di qui) che è qua per imparare dai manuali (ottimi) di Gamberetta puoi immaginare che effetto facciano certe sue recensioni? Se recensendo un libro di merda vuol farlo passare per una merda assoluta e mi tira in mezzo una riga, riprendo l’esempio della frase sul ponte, per dirmi “ecco, il libro è una merda assoluta questo errore esecrabile è la prova” io aspirante scrittore vengo portato a pensare, soprattutto dopo aver visto che in pagine e pagine di commenti difende a spada tratta la sua idea, che quello è un errore squalificante, e se quello (di fatto una minchiatella) è un errore squlificante non posso fare a meno di pensare che quanto scrivo sia pieno di merda fino alle orecchie!

Poi magari vado a prendermi uno di quei libri che lei recensisce positivamente e, tho, ritrovo certe frasi dello stesso identico tenore.
Se uno è qui per imparare impara anche dagli errori che lei riporta nelle rece, ma se oltre ad errori oggettivi ed imperdonabili quando le salta il ticchio mi riporta come errori madornali errori lievi o non-errori (ma semplici frasi legittime che avrebbero potuto essere scritte meglio) cosa impara? Che dovrebbe showdon’ttellare tutto il romanzo (cosa che mi son chiesto davanti ad un paio di sue recensioni di quelle strong) dalla scena clou a quando il protagonista va al cesso?

Pereira nella sua incapacità di portare esempi uno buono per il mio discorso l’ha portato: quando nel romanzo di G. il coniglietto prende una sigaretta. E’ il tipo di frase che quando decide di accanirsi contro un romanzo prende e smonta brandendo l’arma suprema e oggettiva dello show don’t tell i cui confini di utilizzo in questi casi tende a dilatare oltre il lecito.

Gamberetta è molto in gamba però trovo che a volte un po’ più di onestà e meno fanatismo farebbero bene a tutti: a lei (che si rovinerebbe meno il fegato di fronte a certi libri) e a noi che siam qui per imparare :)

#2.063 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 13:45

“però la trovo una cosa sbagliata”

Ma anche io non lo trovo giusto, e l’ho ribadito. Non concordo però sulle conseguenze, ovvero sul far passare un’opera per una schifezza ancora più grande di quella che in realtà sia: tutti i libri su cui si è accanita per me già erano al livello più basso possibile della scala, e punto. Del resto là dove si può notare “accanimento” è in qualche dettaglio di contorno, e non sono quelli a poter far rivalutare in qualche modo un libro: non è che se mi storpi il cane, uccidi la mamma e stupri la ragazza in qualche modo puoi parzialmente rifarti falciandomi il prato!

#2.064 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 13:49

Poi ribadisco eh: NON è una cosa corretta da fare, e fossi una delle sue “vittime” mi sentirei mortificato per l’aborto partorito, ma mi infastidirebbero cmq certi “eccessi”; però per me rimangono sostanzialmente “innocui” da ogni punto di vista.

#2.065 Comment By Hendioke On 6 novembre 2011 @ 13:54

Appunto, per il lettore non cambia niente. Quello su cui volevo mettere l’accento è che per lo scrittore in cerca di esempi da non imitare e viene su questo blog per imparare (dai manuali e dalle recensioni) cambia qualcosa.
Cambia che mentre il lettore dice “ok ok questo libro non solo è brutto è davvero una merda” lo scrittore vede il dettaglio di contorno massacrato e fatto a fette, ne ha sicuramente di simili nel proprio libro e pensa “oddio, sto scrivendo una merda!” mentre in realtà non sta scrivendo una merda (o se la sta scrivendo non è una merda per colpa dell’elemento di contorno, il “falciare il prato”) è solo G. che si sta accanendo contro un libro!

Quando una persona sa che molta gente viene sul proprio blog per imparare o migliorarsi dovrebbe stare più attenta a queste cose (oppure mettere un dislaimer: scrittori, rifatevi ai miei manuali ma non affidatevi a tutti gli esempi che faccio nelle rece, alcuni son lì solo per sfogo) ^^

#2.066 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 14:07

“Appunto, per il lettore non cambia niente. ”

No, se rileggi meglio i miei interventi vedrai che sostenevo l’ “innocuità” della cosa anche dal punto di vista dello scrittore, che potrà ovviamente risentirsi ecc, ma non potrà valutare in modo troppo severo la sua opera perché “fuorviato” da G., visto che la sua opera in effetti E’ merda, e se lo pensa fa solo bene!
Quanto invece al “eh ma poi lui inizia a pensare che X errore sia più grave di quel che è ecc” per me non è spaccare il capello in quattro, ma in otto: tecnicamente può essere anche vero ma un bel CHISSENEFREGA no? Ok diciamo che io autore di Ancess mi fisso su un errore veniale pensando che sia una roba molto grave, mbè? Finché cmq di errore si tratta questo potrebbe anzi essergli d’aiuto per fargli prestare più attenzione in futuro; discorso diverso per quando l’errore proprio non c’è, ma sono casi davvero rari (però è grave quando succede).

Ripeto ANCORA a scanso di equivoci: concordo sul fatto che accanirsi sia sbagliato, assolutamente.

#2.067 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 14:11

Mh, ho fatto un pò di casotto nel reply, inizialmente parlavo dello scrittore come “autore dell’opera demolita”, pardon : p
In ogni caso, per quanto riguarda gli aspiranti scrittori, ribadisco che per me il fatto che prendano un errore per più grave di quel che è non è un male, finché cmq l’errore è oggettivamente esistente; è invece DECISAMENTE un male quando l’esempio è proprio errato e l’errore non sussiste.

#2.068 Comment By Hendioke On 6 novembre 2011 @ 14:15

Ripeto ANCORA a scanso di equivoci: concordo sul fatto che accanirsi sia sbagliato, assolutamente.

L’ho capito benissimo e non sto sostenendo che tu abbia un’altra posizione :)

Sto solo cercando di spiegarmi bene. Quando mi riferisco allo scrittore non intendo lo scrittore del libro su cui G. si accanisce ma l’aspirante scrittore o lo scrittore che vuol emigliorare, gente tipo Angra, me e molti altri (ma l’avevo pure scritto in un commento precedente “l’aspirante scrittore”).
E’ su di lui che rischia di scattare la conseguenza negativa di cui al commento precedente :)

#2.069 Comment By Hendioke On 6 novembre 2011 @ 14:16

In ogni caso, per quanto riguarda gli aspiranti scrittori, ribadisco che per me il fatto che prendano un errore per più grave di quel che è non è un male, finché cmq l’errore è oggettivamente esistente; è invece DECISAMENTE un male quando l’esempio è proprio errato e l’errore non sussiste.

Ah ok e io che avevo già risposto XD
bhe io sono dell’idea che un bravo critico non dovrebbe mai fare un errore più grande di quel che è o farlo credere un errore di tipo diverso ma diamine, direi che su questo pezzo che ti ho quotato possiamo chiudere la discussione in accordo al 99% ;)

#2.070 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 14:17

Sisi, se leggi mi ero già corretto in corsa, avevo in mente varie cose e avevo fatto un’ “amalgama” a cazzo : p

#2.071 Comment By Emile On 6 novembre 2011 @ 14:18

“bhe io sono dell’idea che un bravo critico non dovrebbe mai fare un errore più grande di quel che è o farlo credere un errore di tipo diverso ”

Assolutamente d’accordo, rimane comunque un’ “imprecisione” evitabile.

#2.072 Comment By Franek Miller On 14 novembre 2011 @ 13:00

è uscita in edicola l’ultima fatica di Licia Troisi. Ho letto il primo paragrafo e ci son già due domande retoriche. La trama riguarda una certa Figlia dell’Estate che deve farsi una sgambettata nei regni delle altre stagioni. Avanguardia.

#2.073 Comment By Clio On 15 novembre 2011 @ 11:36

La trama riguarda una certa Figlia dell’Estate che deve farsi una sgambettata nei regni delle altre stagioni.

E’ un’impressione mia, o la nostra Licia nazionale scrive e riscrive sempre la stessa storia (che peraltro non era una bomba di inventiva nemmeno all’origine)?

#2.074 Comment By Franek Miller On 15 novembre 2011 @ 14:54

@clio

che ricicli sempre il cliché dell’eroina girovaga non ci piove. Ho quasi nostalgia delle pistole di Miss Croft quando leggo di spade magggiche e pugnali stregati.

#2.075 Comment By Rogue On 17 novembre 2011 @ 14:23

Ciao Chiara, mi metto direttamente in fogna perchè devo solo chiedere un’informazione. Ho visto che il blog è protetto da Creative Commons.
Come funziona questa licenza? É una specie di copyright?
Tra qualche tempo vorrei aprire un blog dove postare i miei racconti (fantasy/sword and sorcery), CC impedirà a chicchessia di appropriarsi di quello che scrivo e spacciarlo per suo? Non che io scriva capolavori, però non si sa mai.
Un’altra cosa, avere questa licenza ha un costo o è gratuita?
Ti ringrazio in anticipo.
Elena

#2.076 Comment By Gamberetta On 17 novembre 2011 @ 14:44

@Rogue. Per la legge italiana all’atto di scrivere qualcosa hai il completo controllo sulla tua opera. Il che vuole dire che se la metti online, nessuno ha il diritto di riprodurla senza la tua esplicita autorizzazione.
Perciò se è solo questo che ti preoccupa non hai bisogno di alcun tipo di licenza, sei già legalmente protetta dal momento in cui scrivi. Ovvio poi che ci sono una serie di problemi pratici: per esempio se vale la pena finire in tribunale per un copione, anche se tecnicamente hai ragione. Ma problemi di questo tipo sono inevitabili.
La licenza CC, che è gratuita, serve a limitare il tuo controllo sull’opera. Per esempio la licenza che ho messo sul blog consente a chiunque di riprodurre i miei articoli purché lo faccia in un contesto non commerciale e mi citi come autrice. Se non avessi messo la licenza CC le persone non avrebbero in nessun caso potuto riprodurre i miei articoli, non legalmente.
Per maggiori informazioni, ti consiglio di leggere attentamente il sito italiano della CC, a partire dalle FAQ.

#2.077 Comment By Rogue On 17 novembre 2011 @ 18:57

Ti ringrazio moltissimo per le informazioni. Credo che farò uso di quella licenza quando aprirò il blog, cosa che spero di fare entro l’anno.
Devo solo riuscire a finire almeno un racconto!
A presto.
Elena

#2.078 Comment By Sarastro On 17 novembre 2011 @ 21:14

Ciao, non so se ne è parlato, volevo fare una segnalazione: da un paio di settimane sono nuovamente disponibili in italiano, pubblicati da Fanucci, i quattro romanzi del famoso ciclo di Hyperion di Dan Simmons, da tempo irreperibile in italiano.

Un saluto a Gamberetta e ai frequentatori del blog!

#2.079 Comment By Merphit Kydillis On 22 novembre 2011 @ 11:02

Gamberetta, c’è una discussione sul Forum di Palazzo che potrebbe interessarti. Anche ad Angra :)

http://kpforum.blogfree.net/?t=3791291

#2.080 Comment By DagoRed On 22 novembre 2011 @ 21:51

Gamberetta, mi permetto di segnalare l’ultima spassosissima puntata dei simpson. Il plot in breve:

Lisa learns the shocking truth about the world of tween novel publishing and decides to write her own fantasy novel. Bart, Homer, and others write their own fantasy novel for tweens, but the publisher wants to make it into a cliche vampire novel.

Giuro, credo sia la più spassosa e al contempo arguta puntata dei simpson degli ultimi 5 anni. Una presa per il culo spietata della moda dei fantasy a ripetizione, delle storielle potteriane e di quelle coi vampiri. In più ci sono: Lisa aspirante esordiente piena di buone intenzioni ma afflitta dal temuto blocco dello scrittore, un editore esattamente uguale a come li descrivi tu, Stephenie Meyer e Neil Gaiman che porta le pizze.

Ve lo consiglio ^_^

#2.081 Comment By Anormalmen On 27 novembre 2011 @ 08:48

Majaiba! Tabbonamokk! Tashish!

#2.082 Comment By Tom On 30 novembre 2011 @ 10:55

In un articolo sul sito di National Geographic ho trovato un bel riferimento a
questi nuovi funghi che prendono il controllo del cervello.

Ho pensato potesse interessare.

#2.083 Comment By Hendioke On 1 dicembre 2011 @ 00:54

Molte specie di formiche si nutrono e a volte perfino coltivano i funghi! Che ironia della sorte. Che ci si debba preparare a venire zombificati dall’insalata? XD

#2.084 Comment By MakKo On 1 dicembre 2011 @ 13:19

In un articolo sul sito di National Geographic ho trovato un bel riferimento a
questi nuovi funghi che prendono il controllo del cervello.

Ho pensato potesse interessare.

Mi ha fatto subito pensare a questo:

http://fantasy.gamberi.org/2010/10/23/funghi-assassini/

Che il futuro dell’umanità sia davvero l’essere dominati dai funghi?

#2.085 Comment By Cecilia On 5 dicembre 2011 @ 14:13

Segnalazione su fantasy italiano non trash (!!!):

Tal “Tabula Fati” ripubblica tutto il Ciclo delle Amazzoni di Zuddas, che se non sbaglio era sparito dalle librerie da anni e anni (il primo è stato recensito anche qui sui Gamberi)
I libri costicchiano (14 euri primo e quarto, 22 euri il secondo e il terzo) ma penso li valgano. Di sicuro più di molti altri che girano adesso.

Info più dettagliate qui.

#2.086 Comment By Lidia Perfinta On 11 dicembre 2011 @ 09:04

Visto che qui spesso si citano nuovi titoli, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate de “Il burattinaio” di Francesco Barbi. Io l’ho finito da poco e mi è piaciuto molto. L’ho trovato anche migliore del primo, più compatto e scorrevole.

@Gamberetta. Ho scoperto questo autore grazie alla tua recensione dell’Acchiapparatti di Tilos, quando era ancora pubblicato da una piccola casa editrice. So che poi hai mandato al diavolo Francesco, però a me quella recensione ha fatto scoprire proprio una bella storia, (com’era stato per Pan di Dimitri). In questo secondo libro ho trovato migliorato stile e intreccio. Poi c’è tanto mostrato, e descrizioni incisive… Mi sembra che l’autore si stia muovendo nella direzione giusta. Questa la mia opinione. Tu l’hai letto?

#2.087 Comment By Merphit Kydillis On 17 dicembre 2011 @ 13:48

Cara Gamberetta,

Quest’anno sono stato buono. Ti prego, per Natale fai la recensione di Unika – La Fiamma della Vita

Grazie

#2.088 Comment By DarkPhoenix On 20 dicembre 2011 @ 00:51

Salve, Gamberetta! Mi auto-esilio nella Fogna, visto che il mio commento ha due scopi: farti sapere che le tue recensioni mi divertono molto (e mi hanno fatto capire cosa c’era che non andava nei libri della Troisi) e attirare la tua attenzione e quella degli altri lettori sul nuovo fenomeno fantasy, gli angeli. Ho appena finito Angelology di Danielle Trussoni e… mi ha privata della favella. Sono solo io o c’é molto che non va in quel libro? Ovvio che tu fai come ti pare, ma credo che verrebbe fuori una recensione divertente. Certo, se si ha voglia di spararsi 500 pagine che sembrano 1000…
Grazie dell’ottimo lavoro svolto, e ne approfitto per augurarti buone feste!

#2.089 Comment By Mauro On 20 dicembre 2011 @ 09:13

Per caso sapete dirmi com’è The Hunger Games (e i seguiti)?

#2.090 Comment By Dan On 20 dicembre 2011 @ 12:45

G., la mia rocambolesca comparsa nel tuo sito può essere stata cosa infelice, ma, se mi riesce, io proporrei una tregua (un riappacificamento? Un chetarsi? Fate voi) con qualcosa che -spero- ci metta d’accordo. Estendo la cosa a tutti coloro che l’hanno letto e ne hanno tratto conclusioni positive o negative… Si tratta dell’incipit dell’inizio della saga di R. R. Martin. Non ne chiedo un articolo più freddo d’una lancia nel costato, ma semplicemente vorrei sapere se sono l’unico a vedervi -sin- troppa pedanteria e banalità. Vai col playback:
Le tenebre stavano avanzando.
“Meglio rientrare”. Gered osservò i boschi attorno a loro farsi più oscuri. “I bruti sono morti”.
“Da quando hai paura ei morti?” C’era l’accenno di un sorriso sui lineamenti di ser Waymar Royce.
Gared non raccolse. Era un uomo in età, oltre i cinquanta, e di nobili ne aveva visti andare e venire molti. “Ciò che è morto resta morto” disse “e noi non dovremmo averci niente a che fare.”
“Che prova abbiamo che sono davvero morti?” chiese Royce a bassa voce.
“Will li ha visti. Come prova, a me basta.”
Will sapeva che prima o dopo l’avrebbero trascinato nella discussione. Aveva sperato che accadesse dopo, piuttosto che prima. “Mia madre diceva che i morti non parlano” s’intromise.
“Davvero, Will?” rispose Royce. “E’ la stessa cosa che mi diceva la mia balia. Mai credere a quello che si sente vicino alle tette di una donna. C’è sempre da imparare, perfino dai morti.”
La doresta piena d’ombre rimandò echi della voce di ser Waymar. Troppi echi, troppo forti e definiti.
“Ci aspetta una lunga cavalcata” insisté Gared. “Otto giorni, forse nove. E sta calando la notte.”
“Cala ogni giorno, quasi sempre a quest’ora.” Ser Waymar alzò uno sguardo privo d’interesse al cielo che imbruniva. “Qualche problema con il buio, Gared?”
Will vide le labbra di Gared stringersi e la rabbia repressa a stento invadere i suoi occhi. Gared aveva passato quarant’anni nei Guardiani della notte, la maggior parte della sua vita di ragazzo, tutta la sua vita di uomo, e non era abituato a essere preso con leggerezza. Ma questa volte nel vecchio guerriero c’era qualcosa di più dell’orgoglio ferito. Una tensione nervosa che arrivava pericolosamente vicino alla paura.
Will la percepiva, la sentiva. Forse perché lui stesso aveva paura.
Era di guarnigione sulla Barriera da quattro anni. La prima volta che l’avevano mandato sull’altro lato tutte le antiche, sinistre storie gli erano tornate alla mente come una valanga. Aveva sentito le viscere attorcigliarsi e il sangue andare in acqua. In seguito ne aveva riso. Era un veterano adesso, con centinaia di pattugliamenti alle spalle. Per lui non c’erano più terrori in agguato nella sterminata estensione verde scuro che quelli del Sud chiamavano la Foresta stregata.
O per lo meno, non c’erano stati terrori fino a quella notte. C’era qualcosa di diverso, quella notte, qualcosa che gli mandava brividi gelidi lungo la schiena: le tenebre, la loro densità. Erano fuori da nove giorni, e avevano cavalcato prima verso nord, poi verso nord-est, poi di nuovo verso nord, seguendo da vicino le tracce di una banda di bruti e allontanandosi sempre di più dalla Barriera. Ogni giorno era stato peggiore del precedente.
E quel giorno era il peggiore di tutti. Il vento gelido che soffiava da settentrione faceva oscillare e frusciare gli alberi della foresta come se fossero dotati di una loro vitalità interna. Per l’intera giornata Will non era stato in grado di scacciare la sensazione di essere osservato da occhi implacabili, paralizzanti, carichi d’odio. Anche Gared aveva avuto la stessa sensazione. E adesso Will aveva un’univa idea in mente: partire al galoppo sfrenato, tornare al più presto dietro la sicurezza della Barriera. Ma non era un’idea da condividere con il comandante.
Specialmente con un comandante come quello.

Ai posteriori l’ardua sentenza…
-non sapevo dove inserirlo: la fogna mi sembra appropriato.

#2.091 Comment By Dan On 20 dicembre 2011 @ 13:56

(purtroppo ho visto che esiste una pagina facebook dedicata a ‘le tenebre stavano avanzando’, e sempre purtroppo ho scoperto che è una pagina d’elogio per l’incipit più originale, arguto e sottile della storia della narrativa fantasy di ogni epoca. Non metto il link perché chi vuole associarsi a tanta banalità è giusto che fatichi di più, o quantomeno che non sia così stoltamente facilitato).

#2.092 Comment By Davide On 21 dicembre 2011 @ 23:36

@Cecilia: Non ho letto niente di Zuddas, ma grazie del link, mi incuriosisce.

@Lidia Perfinta: Da poco ho finito di leggere Il burattinaio di Barbi e mi è piaciuto un sacco. Mi era piaciuto molto anche L’Acchiapparatti di Tilos ma questo, secondo me, è veramente un bel libro, ottimo stile, personaggi perfettamente caratterizzati, ambientazione curata e trama piena di sorprese. Si possono leggere le prime 37 pagine qui. Anch’io sarei curioso di sapere che ne pensa Gamberetta.

@Dan: Su Martin dico solo che secondo me ha allungato e sta allungando un po’ troppo la storia, che alcuni capitoli e alcuni personaggi non sono scritti e non prendono come altri, ma che alla fine Le cronache del ghiaccio e del fuoco sono una grande, e non solo lunga, opera di narrativa.

#2.093 Comment By Lidia Perfinta On 22 dicembre 2011 @ 07:33

@Davide. Concordo su tutto quello che hai detto su “Il burattinaio”. La cosa che preferisco sono i personaggi, come dici tu molto molto ben caratterizzati. Ma hai ragione, la trama è piena di sorprese. Sono contenta che anche a te sia piaciuto quel libro! :-D

Ah, buon Natale a tutti!

#2.094 Comment By Cecilia On 22 dicembre 2011 @ 13:54

Mi state mettendo voglia di leggere anche Barbi. Mannaggia a voi, ho una coda di lettura che non finisce più!

@Davide

Di niente, una volta tanto che dei fantasy italiani sono belli ^^
A questo proposito, segnalerei anche “Il tesoro del Bigatto” di Giuseppe Pederiali (vecchiotto, va recuperato su reti P2P). Libretto minuscolo, parecchio strano, ma l’ho trovato adorabile. Stereotipi non ce ne sono, originalità sì, i personaggi sono simpatici, l’ambientazione è italiana e particolare (non si dica che poi gli italiani vengono sempre schifati).
Consigliato davvero.

@Mauro

Hunger Games e La ragazza di fuoco (il secondo della trilogia) sono stati gli unici YA ad essermi piaciuti davvero. Dando per scontato che tu sappia la trama, l’ambientazione è curata (molto più di qualunque trashata nostrata), la protagonista femminile non è un’ameba in stile Bella Swan, ha un carattere specifico, le sue abilità sono giustificate in modo ragionevole e quando ci sono da fare scelte difficili (omicidi, nella fattispecie) le fa, l’autrice non gliele abbuona perché sì.
Difetti ce ne sono (troppe cose/situazioni si presentano proprio al momento giusto) ma nemmeno in questi casi si tratta di “perché sì”, anzi, la possibilità del verificarsi di queste cose (medicine che cadono dal cielo) era stata presentata precedentemente e non ti portano a pensare “L’autrice mi prende per il culo”.

#2.095 Comment By Dan On 22 dicembre 2011 @ 22:49

Davide: sì, immaginavo un po’ la stessa cosa: saga corposa e doverosa, ma la cui scrittura è compromessa perché un po’ troppo annacquata… L’incipit, come dissi all’amico che l’adora, mi sembrava un po’ del tipo: iniziamo alla svelta, che chi ben cominciaà è a metà dell’opera…
E sì, Buon Natale a tutti voi…!

#2.096 Comment By Miss Tress On 2 gennaio 2012 @ 09:45

Ciao a tutti! volevo chiedere se qualcuno di voi ha letto “Black Friars l’ordine della spada” di Virginia de Winter. Ho letto tanti commenti entusiastici e anche pesanti stroncature. Il libro l’ho già comprato, sono nel periodo “evviva l’acquisto di mattoni”, ma non so se cominciarlo adesso o più avanti. Voi che ne pensate?

#2.097 Comment By Hendioke On 2 gennaio 2012 @ 23:01

@Dan

A me l’incipit di Martin non spiace: mette subito in chiaro le cose.

Martin ha effettivamente uno stile “annacquato” e il suo incipit ne è un ottimo esempio e in questo è molto onesto fin da subito.
Il problema non è se l’incipit è buono o meno ma se è buono o meno lo stile “annacquato” di Martin.

Secondo me è più che buono. Andando al fondo della cosa la sensazione di annacquamento è dovuta al fatto che Martin non ha intenzione di perdere troppo tempo dietro al POV, al mostrato che spesso costringe all’accennato; Martin va dritto alla sostanza.
Se per far questo deve metterti affianco invece che dentro al personaggio, dicendoti che è un veterano che mal sopportrta i nobili invece di inserire X dettagli da cui si possa intuirlo, lo fa, se deve ricorerrere al narratore e compiere una digressione dalla storia lo fa.

Martin non è mai esattamente nel personaggio POV ma la sua maestria è nel riuscire a ritagliare la narrazione attorno al personaggio così che i capitoli di Tyrion non assomigliano affatto a quelli di Sansa e danno al lettore la netta sensazione di star guardando il mondo dome lo vedrebbe il Nano anche se il narratore non è perfettamente sualla sua spalla ma gli cammina accanto.

Diciamo che Martin di un paio di regole molto amate dai manuali e da questo sito se ne sbatte ma ha la capacità per aggirarle senza risultare fastidioso o alienante.

Semmai è preoccupante quanto stia annacquando la sostanza dell’opera: la trama. A volte mi chiedo se sopravviverà fino a scrivere la parole fine u.u

#2.098 Comment By MakKo On 3 gennaio 2012 @ 17:23

@Dan

(purtroppo ho visto che esiste una pagina facebook dedicata a ‘le tenebre stavano avanzando’, e sempre purtroppo ho scoperto che è una pagina d’elogio per l’incipit più originale, arguto e sottile della storia della narrativa fantasy di ogni epoca. Non metto il link perché chi vuole associarsi a tanta banalità è giusto che fatichi di più, o quantomeno che non sia così stoltamente facilitato).

Scusa Dan, una curiosità: cosa non va nel incipit de Il Trono di Spade?
“Le tenebre stavano avanzando” o quello che viene dopo?

#2.099 Comment By lila On 4 gennaio 2012 @ 19:33

Per un periodo limitato, sono di nuovo disponibile a svolgere editing e valutazioni a pagamento

Pure a pagamento! Per carità, se fai editing come scrivi preferisco di no.

#2.100 Comment By Il Critico On 5 gennaio 2012 @ 11:52

Ottima recensione. Veramente ottima. Il stile con cui hai scritto questa recensione assomiglia molto alla scrittura di Stephenie Meyer. Quindi fatti un’idea…

#2.101 Comment By MakKo On 5 gennaio 2012 @ 16:45

@ Il Critico

C’era bisogno di dare aria alla fogna che hai per bocca per ben due volte per venire qui a dire sta stronzata?

#2.102 Comment By Il Critico On 6 gennaio 2012 @ 09:17

Per ”MakKo”

Io non ho detto alcuna stronzata. Se non ti piace cosa scrivo, vattene e non ritornare più.

#2.103 Comment By Dan On 6 gennaio 2012 @ 18:02

In merito all’incipit: so che Martin piace molto, non discuto la sua bravura… Solo che l’incipit mi suonava un po’ come uno di tredici anni che tira la gonna alla mamma e dice: ‘mamma, mamma! Guarda, sto scrivendo un libro fantasy!’…
Non mi piace il fantasy che (palesemente) la tira sul male che s’addensa; che poi lo spiattelli, uff… Non so, a me personalmente fa cadere da subito le braccia. Se non altro perché è ormai un lunghissimo tormentone editoriale.
Il male s’addensa, la foresta si fa buia e forse qualche lupo cattivo è in agguato. Non metto in dubbio che andando avanti la cosa si faccia interessante, ma come invito alle nozze, s’ammetterà spero che non è il massimo (o almeno, che esiste o potrebbe esistere di molto meglio)…
Ma io non solo il Verbo, e i miei gusti non sono i soli in circolo -forse per fortuna (per editori e scrittori).
L’idea di capitoli ‘tatuaggio’, invece, è ottima e stimabile. In linea di massima mi piacciono le ‘fiabe’ che vergano solo l’essenziale e il necessario.

#2.104 Comment By Steamdoll On 9 gennaio 2012 @ 00:04

@Il Critico: Il stile?
Un’idea me la sono fatta io subitissimo.

Il libro non l’ho letto, alla fine della fiera, semplicemente perché ho aperto la pagina e ho trovato delle frasi in una spirale.
Questo mi ha convinto al volo che non avessi tempo da perdere.

Anche Carroll in “Attraverso lo specchio” si permette di usare qualche cambio di forma, ma una scelta simile mi sembra quantomeno delirante.
Sarà anche il libro più bello del mondo, poi, ma non fa per me.
Leggerò Pan.

#2.105 Comment By Il Critico On 9 gennaio 2012 @ 12:04

Per ”Steamdoll”

”Un’idea me la sono fatta io subitissimo.”

Che schifo è mai questo? Sembri un robot di Star Trek.
Potevi scrivere:

Un’idea me la son fatta subito.

#2.106 Comment By Steamdoll On 9 gennaio 2012 @ 21:10

Trattasi di schifo in italiano corretto.
Il tuo, purtroppo, no :)

#2.107 Comment By thyangel83 On 28 marzo 2012 @ 16:30

Premetto che se perdo tempo a scrivere un commento su una recensione vecchia di 5 anni e sulla quale nessuno spenderà ancora una parola di più è solo per 2 (validi) motivi: 1) perché ho avuto modo di conoscere un po’ Chiara Guidarini; 2) perché l’intervento precedente è stato “postato” da D’Angelo e con ciò intendo dire uno dei migliori scrittori che abbiamo avuto in Italia negli ultimi 20 anni.
Per chi ritenesse la motivazione #1 non sufficientemente valida…beh, lo è e basta.
Dividerò il mio commento in base a 3 temi portanti:
1) La recensione sul libro che è stata effettuata dai Gamberi è o non è offensiva e “personale” nei confronti dell’autrice?
2) Al di là di tutto, l’operazione di “taglio” compiuta dalla Guidarini è riprovevole oppure no?
3) Considerazioni generali sui commenti letti
Specifico che della Guidarini NON ho letto questo libro, ma altre cose.
Specifico anche che le opinioni che esprimo sono strettamente personali, ovvero quelle di un povero autore neofita, ricco solo della sua ignoranza e – forse – di un minimo di buonsenso.
Veniamo alle risposte:
1- Secondo me, la recensione è stata condotta in modo SIA personale (ovvero: diretto all’autrice come persona) CHE offensivo. Eh, già, perché non è “personale” solo l’aspetto fisico, la religione o un’abitudine alimentare, ma ANCHE la scelta (personale, appunto) di accorciare o meno un libro, tagliandolo in base alle richieste della casa editrice. La recensione, la trovo offensiva per il sarcasmo. Qualcuno ha giustamente sottolineato che le recensioni dovrebbero essere “costruttive”. Sfido chiunque scriva una recensione del genere a mettersi nei panni dell’autrice che legge una sfilza di robe simili: “Se ama davvero il suo libro, la sua creatura, torni sui suoi passi signora Guidarini”; “Sarò un vecchio marinaio, ma trovo questo atteggiamento IN-CON-CE-PI-BI-LE, arr. Solo a pensare che uno scrittore possa distruggere la propria creatura per darla in pasto a un editore di bassa lega mi risalgono i gamberi dallo stomaco per lo sdegno.” Poi, mi dica se non si sentirebbe umiliato, distrutto e con la voglia di non uscire mai più di casa per la vergogna… Tenendo conto che la “signora Guidarini” altro non era che una ragazza. Bene, mi pare che un commento simile non lasci dubbi circa i danni del sarcasmo (perché questa non è ironia, ma è pura satira fatta su quanto la Guidarini ha scritto!). Personalmente, spero solo che non venga mai recensito qui un mio libro. Non mi distruggerebbe perché ho molto fegato, ma mi infastidirebbe. Nell’ambito del mio primo e vero lavoro anche io sono un critico “terribile”, ma non uso MAI il sarcasmo! E’ scorretto. Meglio un’analisi fredda e lucida che un atteggiamento satirico buono per fare divertire il pubblico “leggente” ma assolutamente distruttivo per chi è oggetto di tali strali!
2- A me qualcuno ha chiesto di tagliare il mio primo libro riducendolo al 50% circa, oppure di dividerlo in due parti. Seguendo un consiglio ricevuto, ho effettivamente sfoltito il testo (-10% circa) di alcune note inutili e pallose, poi l’ho riproposto diviso in due tomi, ma solo perché sapendo che era di per sé lungo per un esordiente (550 pagine, primo volume di una trilogia…), avevo già previsto un punto di cesura circa a metà; quindi la divisione è avvenuta senza danni. Però devo spezzare una lancia per Chiara. Andrea d’Angelo ha detto di avere difeso il suo primo testo da alcune critiche mosse dalla Nord, se ho letto bene. Questo significa essere molto sicuri di sé e di quello che si è scritto. Chiara lo era? Mi metto nei suoi panni. Per me, il mio primo libro è a malapena sufficiente. All’inizio lo pensavo un capolavoro, ma leggendo altri testi mi sono reso conto che forse non lo è. Forse se lo avesse scritto un altro direi che è magnifico. Ma l’ho scritto io e non mi sento di dirlo. Sebbene abbia già in mano un contratto editoriale col quale posso pubblicarlo così com’è (senza tagli o storpiature), ho seguito il suggerimento di altri editori che me ne hanno consigliato una profonda revisione. Dovete pensare ad una cosa: per un esordiente, una Casa Editrice è una sorta di divinità e il suo giudizio è pesantissimo: se ti dice che il tuo libro è da tagliare, tu ti fidi: “avrà degli ottimi motivi per dirmelo, la mia scrittura non è all’altezza di una pubblicazione tout-court!” Deve averlo pensato anche Chiara Guidarini, all’epoca. Se non ha messo il libro in circolazione gratis o via web è perché forse voleva un confronto con l’editoria, punto e basta, senza vaneggiamenti circa la vanità, cosa di cui l’autrice mi è parsa davvero priva. Meditate, gente, meditate.
3- Forse prima di recensire bisognerebbe interrogarsi sull’autore. Dico, forse. O forse no. Però penso che si possa giudicare un libro secondo il proprio gusto PERSONALE e poi secondo parametri tecnici la cui natura secondo me interessa solo il pubblico “colto”, cioè in definitiva pochi. Per quanto sia una verità scomoda, bisogna ricordarsi che mantenere un atteggiamento “di nicchia” non contribuisce al diffondersi della cultura. Il pubblico ha il coltello dalla parte del manico: se legge Licia Troisi e non i miei libri, Licia Troisi ha ragione e io ho torto. Punto e basta. Almeno fino a prova contraria. Ma bisogna cercare di darla, questa prova contraria. E per farlo, occorre passare sempre attraverso di lui: il pubblico. Possiamo lagnarci delle politiche editoriali, dell’ignoranza di massa, eccetera, ma resta il fatto che fino a che non ci si confronta con “chi comanda” non si può dimostrare niente. Inutile dire: io sono più bravo, io saprei fare meglio; e neppure: lei non è brava, non sa scrivere anche se è edita da Mondadori e il mio vicino di casa scrive romanzi più belli. Questo sarà solo il confronto a stabilirlo. E fino a che il confronto manca, allora sono tutte considerazioni vane. Come a dire che assumere atteggiamenti “culturali anticonformisti” a priori può anche risultare controproducente.

#2.108 Comment By Zave On 29 marzo 2012 @ 04:40

@thyangel83:
non so perché mi metto a risponderti ma visto che mi sono letto il tuo commento e anche la recensione che non avevo ancora avuto l’occasione di leggere tanto vale.

1 – mi spiace ma hai toppato di brutto, di sarcasmo non ce n’è traccia. e visto che saresti una scrittrice pubblicata mi pare uno strafalcione molto grave…
Capitan Gambero ha criticato vivamente la decisione della guidarini di accettare l’imposizione della casa editrice di tagliare il romanzo di quasi la metà pur di poter essere pubblicata.
possono dare fastidio le sue congetture sulle motivazioni per cui la guidarini abbia acconsentito a questo assurdo compromesso pur di essere pubblicata ma a dirla tutta non mi sembra nulla di così pesante.
e diciamocelo, trovandosi per le mani un libro così malridotto è impossibile non chiedersi per quale motivo l’autrice abbia acconsentito ad una cosa del genere.
e le sue ipotesi sono sensate.
ad ogni caso non ho trovato traccia di sarcasmo, Capitan Gambero è stato molto diretto nell’esprimere le sue opinioni, che piacciano o meno.

2 – no, mi spiace ma non sta in piedi. le motivazioni per i tagli non erano rendere il romanzo migliore sfoltendo le parti inutili ma solo ridurre le pagine per ridurre i costi, fregandosene di che schifo sarebbe diventato il romanzo con dei tagli così consistenti.
se accetti di essere pubblicato a queste condizioni, ben sapendo di quanto il tuo romanzo ne abbia risentito e fottendotene dei lettori è una tua scelta e i lettori hanno tutto il diritto di giudicarti per essa.
stessa cosa per la casa editrice ovviamente.

3 – non commento nemmeno.

#2.109 Comment By Angra On 29 marzo 2012 @ 16:58

@thyangel83

[...]perché l’intervento precedente è stato “postato” da D’Angelo e con ciò intendo dire uno dei migliori scrittori che abbiamo avuto in Italia negli ultimi 20 anni.

Per me, il mio primo libro è a malapena sufficiente. All’inizio lo pensavo un capolavoro, ma leggendo altri testi mi sono reso conto che forse non lo è.

LOL, spero tanto che il dubbio non ti sia venuto dopo aver letto D’Angelo…

#2.110 Comment By E.G.P. On 29 marzo 2012 @ 18:16

Commento rimosso su richiesta dell’autore.

#2.111 Comment By lilyj On 29 marzo 2012 @ 22:19

@E.G.P.: ti rispondo solo al punto 3b. Sinceramente sono stanca di sentir dire che se non sei anche tu uno scrittore non puoi criticare, e che comunque per poter osare dire “ba” tu debba anche essere più bravo di coloro che critichi. Chiunque abbia un minimo di conoscenza della lingua italiana, un minimo bagaglio di letture e una conoscenza di base dell’argomento (in questo caso specifico il fantasy in generale) ha, a mio parere, il sacrosanto diritto di dire se ritiene un libro ben scritto o meno.
Faccio un esempio banalissimo. A chi non è mai capitato di andare al cinema e a fine spettacolo dire “che schifezza di film”, magari discutendone con gli amici? Se vi è mai capitato, vi siete mai sentiti rispondere “guarda che non puoi permetterti di criticare perché non sei un regista/attore/etc.!” A me non è mai successo.
Non riesco proprio a capire perché i libri debbano avere quest’aura da oggetto sacro della cultura, quando è ormai palese che vengono pubblicati anche prodotti di infima qualità. Perché, diciamocelo, ormai il libro è solo un prodotto. Di cultural-intellettual-creativo non ha più nulla.

#2.112 Comment By Zave On 30 marzo 2012 @ 05:31

@E.G.P.

b)@Zave perdonami ma non capisco perchè rispondi dopo aver palesato la mancanza di voglia nel farlo o la mancanza di tempo per farlo (come hai fatto con me in seguito a un mio commento sul racconto “Assault Fairies”); non è più semplice non rispondere se non si ha volgia e/o tempo ? – questo quesito realmente vuole essere una considerazione basata sul “logico e l’illogico”.

nella risposta al tuo commento avevo detto di non aver voglia/tempo di affrontare un discorso più approfondito sulle qualità di Assault Fairies e ho toccato solo i punti che mi interessavano di più.
non era un atteggiamento per dire “non so perché mi spreco a risponderti”.

per la mia risposta a thyangel83 invece stavo semplicemente prendendo atto del fatto che è una recensione di 5 anni fa, scritta da una persona che non frequenta più questi lidi che è stata riesumata da una persona che il libro non lo ha letto con motivazioni che hanno probabilmente poco a che vedere col libro in questione.

per essere esplicito la cosa ha tutto il sapore di un’opera di lecchinaggio da parte di un neo scrittore (o scrittrice) che vuole entrare nel circolo di autori che si fanno i complimenti e recensioni-marchetta, si leccano, corrono in difesa l’uno dell’altro non appena qualcuno si azzarda a esprimere una critica, che sia valida o meno…

non per niente thyangel83 ammette candidamente di aver scritto questo commento perché conosce la guidarini e ne approfitta per leccare anche Andrea D’Angelo che la cosa non può far male.

una leccata da manuale “va bene criticare il libro ma non devi permetterti di attaccare la persona… ferisci i sentimenti dell’autrice… non si fa! no e no! cattivo, cattivo, cattivone!!!” e poi passa a fare un discorso fuffa su come queste recensioni non siano altro che parole al vento e che l’unica cosa che conta sia il confronto con il pubblico, bla bla bla…
e ci tengo a sottolineare ancora una volta l’epic fail di un autore pubblicato che non abbia idea di cosa sia il sarcasmo.

riassumendo: in questo caso poteva davvero essere interpretato come “non so perché mi spreco a risponderti” anche se in verità il motivo lo sapevo ed era “per farmi beffe delle cretinate che scrivi”.

@lilyj:

@E.G.P.: ti rispondo solo al punto 3b.

mi sa che hai sbagliato punto, il 3b era per me. :P

#2.113 Comment By lilyj On 30 marzo 2012 @ 05:46

Ops, chiedo venia, Zave. Mi riferivo al punto 3c. =P

#2.114 Comment By thyangel83 On 30 marzo 2012 @ 11:12

Mi fa piacere avere sollevato una discussione “importante” su un blog così vecchio.

@E.G.P. hai inserito dei commenti intelligenti e li ho letti volentieri.

@Angra: Avevo già letto D’angelo prima di iniziare a scrivere il mio primo libro. Non che prima non scrivessi (anzi, non preso da questioni di famiglia e di lavoro riuscivo a scrivere molto meglio di adesso), ma erano solo racconti (o poesie). Ammiro seriamente D’Angelo e penso non abbia avuto tutto il successo che meritava. Ammetto che il suo “La Rocca dei Silenzi” mi sta tangenzialmente fornendo tracce d’ispirazione per ulteriori scritti.

@Zave: … Innanzitutto NON sono una scrittrice ma uno scrittore. E probabilmente neanche quello: il mio primo mestiere è un altro, per quanto sempre in ambito creativo (oltre che tecnico). Non che mi offenda la tua confusione, ma solo per puntualizzare…(comunque non so da cosa tu possa evincere la “femminilità” dell’autore di un intervento, specie quando di femminile non ha proprio nulla).
Ti rispondo:

1) Stavo parlando di sarcasmo e di satira. Non di ironia. Se avessi parlato di ironia, allora avresti perfettamente ragione nel riprendermi. Ma non è così. Sono tre cose (sarcasmo, satira e ironia) differenti, per quanto spesso convivano tra di loro e altrettanto spesso vengano confuse o sovrapposte erroneamente. Non mi dilungo in disquisizioni tecniche, semantiche e storiche.

2) Certo, le motivazioni della Casa Editrice erano quelle. Da ciò non è possibile però dedurne con certezza che l’autrice ne fosse pienamente consapevole. Ripeto: un autore “neofita” (passami per favore il termine, che utilizzo pur sapendo che è una mera estensione del suo significato letterale) può prendere tranquillamente per buone le motivazioni di una Casa Editrice. Io personalmente in passato ho rifiutato di pubblicare dei miei racconti perché mi si chiedeva di sostituire talune parole. Ho fatto bene? Ho fatto male? Non lo so. So solo che attualmente parto con un atteggiamento di fiducia verso la Casa Editrice (in generale) che potrebbe portarmi a sbagliare, rimettendomi alle sue richieste. Per fiducia, sottolineo, non per cieco arrivismo. Perché sono il primo a sostenere che se un prodotto non ha qualità è meglio che resti nel cassetto piuttosto che inquinare gli scaffali delle librerie. Ma la qualità chi la stabilisce? Per un autore “neofita”, le Case Editrici. Certo non si può pensare che uno stabilisca da solo se ha creato un bel libro oppure no.

3) Ti ringrazio per non avere commentato. Saggio da parte tua.

Per quanto riguarda il resto, continui a fare supposizioni totalmente errate e senza senso: perché mai dovrei “leccare il culo” (accentuo il concetto da te espresso) a Chiara Guidarini, visto che ho già dei contratti in mano per il mio lavoro, che deciderò entro la fine dell’estate come gestire? E perché “strusciare” Andrea d’Angelo, che per sua stessa ammissione non è più edito? Ma che senso avrebbe? Che guadagno???
Io della Guidarini ho letto Alchemia. Mi è piaciuto, questo a livello personale. A livello tecnico ci sono delle parti che funzionano meglio, altre peggio come in ogni libro. Ci sono due o tre salti logici che si potrebbero rivedere, ma anche alcune descrizioni eccezionali, motivate e pertinenti, con una caratterizzazione forte e complessa del personaggio principale della storia. Alcune parti del libro rispecchiano dei cliché ultimamente molto diffusi, ma non è un demerito, in quanto il libro ha avuto una gestazione lunga ed è nato prima che tanti di questi cliché entrassero in auge. Sulla scia di questa lettura, curioso di vedere se su questo sito fosse comparso un commento qualsiasi su Chiara Guidarini ho trovato questo qua. Ho letto la recensione e ho postato un commento slegato dal libro stesso.
Di Andrea D’angelo sono ammiratore da molto tempo: ne ammiro sia l’abilità di intessere trame sia di caratterizzare personaggi e atmosfere.
Viceversa NON amo delle opere di cui magari voi avete tessuto le lodi (vale anche per i film). Ma non sono qui per sparare su nessun autore o regista. Tuttalpiù potrò dire: mi piace/non mi piace.

Tornando al punto, dunque: ma chi siete mai per fare illazioni ingiustificate sul motivo per cui difendo degli autori??
Li difendo perché a me piacciono. Punto e basta. Come se ci si guadagnasse qualcosa, poi, a farsi degli “pseudofavori” nell’ambito dell’editoria!!! Ma pensate che ci guadagni più di 100 euro a pubblicare un libro?? E infine: che strana leccata di culo…!!! Non ho postato apposta nessun commento con il mio nome e il mio cognome, né ho scritto il titolo di alcun mio libro o racconto!! Proprio per fugare ogni dubbio (me li aspettavo, ahimé) sul fatto che non era né un’operazione di segnalazione agli autori (su una recensione vecchia come Noé, per giunta…), né un tentativo di pubblicizzare nulla!

Mettete senso critico nelle vostre considerazioni prima di sparare sugli autori (sport qui molto diffuso).
THX

#2.115 Comment By Angra On 30 marzo 2012 @ 11:37

@thyangel83:

Se posso darti un consiglio spassionato, fossi in te cambierei fonte di ispirazione.

Per il resto, ti consiglio di leggere qualche articolo di questo blog (sono ben catalogati per argomento) e soprattutto le F.A.Q. Potresti trovare un punto di vista interessante sui temi che ti stanno a cuore, o magari decidere che non è il blog che fa per te (ma spero invece nella prima ipotesi). Vedi, tipicamente ci sono due buoni motivi (e infiniti cattivi) per entrare in una discussione: portare il proprio contributo e imparare. Nel primo caso è necessario essere informati sull’argomento, nel secondo bisognerebbe avere più che altro voglia di ascoltare. Se io penso che la pallavolo sia uno sport ridicolo perché non c’è contatto fisico, questa è una mia opinione legittima, ma se vado a dirlo su un forum di appassionati di pallavolo, be’, diventa trolling a tutti gli effetti.

#2.116 Comment By thyangel83 On 30 marzo 2012 @ 12:02

@Angra
Sì, in effetti hai ragione. E’ per questo che ho iniziato a visitare i gamberi fantasy, per imparare qualcosa. E spero anche di esserci riuscito e ringrazio chi ha avuto l’idea del sito.
Anche per tale motivo generalmente non mi avete mai visto “postare” commenti, perché:
1- se non sono d’accordo su una recensione positiva, che senso ha dire: “che cagata” in un ambito a cui tutti quanti quella cosa piace?
2- tecnicamente, non credo di essere in grado di fornire apporti utili alle dissertazioni stilistiche, semantiche, eccetera.

Tuttavia…
Non è impedito per sempre “postare” le proprie considerazioni: altrimenti ci sarebbe un regolamento con scritto: “se non sei d’accordo con noi, non commentare”. E allora pure io sui miei libri farò scrivere: se non ti piace, non commentarlo in qualsivoglia modo. Ma non funziona mai così, non è vero?
Inoltre il mio commento è nato appunto con uno spirito di contributo, non per niente ha fatto riprendere una discussione chiusa, ma chiusa senza capo né coda, da molto tempo. Che il contributo sia nato da un dissenso, beh, che dire? Mica tutti possono essere d’accordo con te/voi.
Quello che piuttosto mal tollero sono gli interventi “tecnici” su quello che ho detto o non detto, accusandomi di strafalcioni inesistenti e in modo infondato (se ci mettiamo su questo piano, allora mi metto pure io a fare considerazioni di tecnica, stile, eccetera eccetera: ripeto, non è mia intenzione farlo e non lo farò mai se non “costretto); altrettanto, sono gli attacchi “ad personam”, che sconfinano da qualsiasi analisi imparziale e spostano sinceramente il tema su tematiche divertenti ma fine a se stesse. L’autore ha presentato un libro tagliato a pezzi? Bene, giudichiamo il libro così come lo leggiamo e lasciamo stare le motivazioni che lo hanno spinto a presentarlo così, sono cavoli suoi.

#2.117 Comment By Angra On 30 marzo 2012 @ 12:40

@thyangel83:

No, infatti non si dice da nessuna parte “se non sei d’accordo con noi, non commentare”, si dice però “se non sei d’accordo con il metodo delle recensioni, forse hai sbagliato blog”. Non essere d’accordo con il metodo delle recensioni, corrisponde all’andare a dire che la pallavolo è uno sport cretino in un forum di appassionati di pallavolo. Riguardo al fatto che il libro sia tagliato, be’, dalla recensione emerge chiaramente che prima c’è la sensazione fastiodiosa che il libro sia stato tagliato, e dopo la verifica che la sensazione è corretta. La sequenza logica non è quindi libro tagliato -> voto basso, ma libro tagliato -> pessima lettura -> voto basso. Ci sono libri che da una poderosa serie di tagli avrebbero solo da guadagnarci, e a nessuno qui verrebbe in mente, credo, di assegnare gamberi marci solo perché si è venuti a sapere che l’editore ha imposto dei tagli. Questo perché ci sono tagli e tagli: tagli che migliorano la lettura, e tagli che invece dipendono solo da esigenze di stampa. Mi pare che non ci sia niente di male nel dire gli autori esordienti di non accettare i tagli del secondo tipo: più critica costruittiva di così…

#2.118 Comment By E.G.P. On 30 marzo 2012 @ 14:19

Commento rimosso su richiesta dell’autore.

#2.119 Comment By Zave On 31 marzo 2012 @ 21:13

@E.G.P.
non c’è bisogno di scuse, mi rendo conto che era fraintendibile.
tra l’altro io ho un problema: i commenti che scrivo risultano quasi sempre molto più astiosi e antipatici per i lettori di quelle che erano le mie intenzioni.
dico quasi sempre perché a volte sfrutto consapevolmente questa caratteristica del mio scrivere e ottengo dei flame caustici che sono un capolavoro. XD

#2.120 Comment By E.G.P. On 1 aprile 2012 @ 13:42

Commento rimosso su richiesta dell’autore.

#2.121 Comment By Davide Ghezzo On 4 aprile 2012 @ 21:24

Ehi dolce decàpode, perché non ci metti la faccia? Non è che sei bruttina come Troisi e Strazzulla? O peggio ancora non più giovanissima?

#2.122 Comment By Mao On 4 aprile 2012 @ 23:32

Ehi, simpatico stronzo! ^_^

Perché non ce la metti tu la faccia, come avatar? Non è che hai una pustola al posto del naso? Sei grasso come un cinghiale? Hai il collo di un tacchino? Dai, ci facciamo due risate insieme! ^_^

La padrona del blog mi scusi la veemenza, ma non mi sembra garbato insultare una ragazza che fa un lavoro impeccabile solo perché ci si vuole fare delle seghe sulla sua foto. Neanche se si è uno stupido troll. ^_^

#2.123 Comment By lilyj On 4 aprile 2012 @ 23:56

Svelato l’arcano: il sedicente signor Ghezzo è un Autore. Che con la sua uscita si è messo a livello dell’egregio signor Rocca. Complimentoni per le argomentazioni puntuali e a tema.

#2.124 Comment By Clio On 5 aprile 2012 @ 01:50

Signor Ghezzo, forse fare commenti degni di un cinquenne un po’ scemo non offre una buona pubblicità. Tuttavia non voglio criticare quello che probabilmente è il suo stile di argomentazione, solo offrire qualche consiglio. La prossima volta potrebbe per esempio aggiungere “pappappero!” o “gnegnegneseibruttaaaa!”, o il classico “testa di pigna!”, per rendere il messaggio provocatorio più incisivo e memorabile.
E’ sempre un piacere vedere un Artista all’opera,
buona serata.
(Non ci metto la faccia, essendo io una donna oltremodo brutta, anziana e priva di carattere: potrei essere assolutamente DISTRUTTA se qualcuno mi dicesse che non sono bella!)

#2.125 Comment By Zave On 5 aprile 2012 @ 02:40

let’s all feed the troll, yay…

#2.126 Comment By lilyj On 5 aprile 2012 @ 03:48

XD fogna arriviamooooooo!

#2.127 Comment By Davide Ghezzo On 5 aprile 2012 @ 10:52

Ok scherzavo.
Non mi sembra di aver insultato, era una provocazione, era solo la curiosità (romantica, non in vista di cosacce…!) di vedere se per caso alla chiarezza, direi alla bellezza dello sguardo sulla letteratura corrispondeva un volto di adeguata soavità.
P. S.: Immagino apparteniate tutte al gentil sesso…

#2.128 Comment By Coniglio Lunare On 2 maggio 2012 @ 17:44

scrivo direttamente in fogna
Mi interessa farmi una cultura urban fantasy. Qualcuno (Gamberetta inclusa) può consigliarmi qualche buon romanzo o manuale (se esiste)?
Grazie

#2.129 Comment By Giorgio On 2 maggio 2012 @ 19:44

A me pare tanto che qui si stia parlando con un consulente matrimoniale che non si è mai sposato. Però ha letto un sacco di libri sul matrimonio e ha poi aperto un suo studio dove dispensa consigli.

È spassoso vederlo dispensare consigli persino su matrimoni che hanno avuto successi planetari, ma, purtroppo, non seguono le regole che il consulente ha studiato a fondo.

Forse farebbe bene a sposarsi, e dimostrare a tutti l’applicazione di queste regole e come esse siano più funzionali delle attuali.

La teoria è una brutta bestia.

È inoltre interessante vedere come questo consulente, che opera da anni nel settore, sia un’ombra. Un’ombra spavalda di cui si conosce solo un avatar steampunk e un nick. Una sorta di presenza senziente che ha tanto da dire su persone reali e conosciute, ma non lo dice mai mostrando sé stessa. Proprio lei per giunta che tanto parla del mostrare.

#2.130 Comment By Gluttony On 2 maggio 2012 @ 20:00

Giusto per fare il precisino della fungia (cit.) direi che l’avatar di Gamberetta non proviene da un fumetto steampunk, ma da un’anime di Mech. Forse è Gundam, ma non credo. Sta di fatto che il Duca ne ha una statuetta votiva, proprio affianco a quella del coniglietto grumo ^o^

La carta “ungueeee ma tu non sei stata pubblicata quindi non puoi parlare buuu ç^ç” è stata usata più volte contro Gamberetta (di cui mi sono rigirato buon 25% percento del blog, il che è stata comunque una fatica colossale, sai?) ma non è mai andata in porto. Ti basterebbe leggere i blog di Zwei o del Duca, oltre a questo, e ti sarebbe facile capire perché c’è gente che viene pubblicata e perché c’è gente che non viene pubblicata. Se poi intendi proprio leggere qualcosa, Gamberetta ha rilasciato tre romanzi\racconti lunghi, Assault Fairies, Le Avventure della giovane Laura (il titolo è una merda per motivi che si intuiscono quando leggi) e S.M.Q

Grazzzzie dell’attenzzzione.

#2.131 Comment By Giorgio On 2 maggio 2012 @ 20:32

Una lettura interessante, invece di tutti questi romanzi fantasy, potrebbe essere la favola de La volpe e l’uva. Magari se ne trae uno spunto.

Chicchessia l’avatar, rimane il poco tatto di imporsi con tale veemenza, con tali toni, ma farlo da dietro una tettona.

Rimanendo in tema di volpi, ben volentieri ascolto come condurre una guerra dalla Volpe del Deserto, ma assai meno da chi in guerra non c’è mai stato, qualsivoglia accademia militare abbia frequentato.

La gente viene su questo blog per “imparare” a scrivere, al fine di farsi pubblicare. Attenti, perché state accettando i consigli di una persona che non è mai riuscita a farsi pubblicare, e non ci riuscirà mai.

Ciò che vi deve premere, è soddisfare chi legge, non soddisfare uno standard che, per altro, è stato arbitrariamente stabilito da una persona che in tale ambito non ha raggiunto nessun traguardo – senza offesa, ma fino a prova contraria, è la mera realtà.

Adesso possiamo ricamare questa realtà come vogliamo, e idealizzare i nostri eroi mascherati che tanto ci confortano dicendoci che l’uva è acerba ed è meglio lasciarla dov’è, cercando per noi un posto di nicchia dove sentirci superiori ai poveri mortali. Ma tutto questo ha tanto il sapore di una favola citata.

#2.132 Comment By Mao On 2 maggio 2012 @ 22:25

@Giorgio.

Nessun ti dice che non pubblicheranno mai Gamberetta (che non ha settant’anni e ancora qualche possibilità ce l’ha). E inoltre a me sembra che un “traguardo” l’abbia già raggiunto cercando di insegnare a scrivere bene (cioè senza prendere per il culo i lettori) a migliaia di persone interessate sul serio al mestiere. E ciò che sottintendi (“Leggete questo blog per pubblicare, no? E allora lasciate perdere e filate a farvi raccomandare o a scrivere roba commerciale, che piaccia a chi di dovere!) fa sorridere ed è misura dello schifo che c’è oggi in giro.

Ciao ciao.

#2.133 Comment By Cecilia On 8 maggio 2012 @ 22:09

La gente viene su questo blog per “imparare” a scrivere, al fine di farsi pubblicare.

Se posso permettermi, signor Giorgio, visto che sono una di quelle che vengono qui per imparare a scrivere, la smentisco. Il mio fine non è pubblicare. E’ imparare a scrivere bene delle belle storie. Punto.
Se volessi solo pubblicare butterei giù la prima stronzata con angeli/demoni/vampiri e adolescenti e via a spedire il capolavoro. Certo non frequenterei né questo blog né altri con scopi simili ai Gamberi.
La eventuale pubblicazione mi piacerebbe, certo. Ma non è il mio fine.

#2.134 Comment By AnCan On 10 maggio 2012 @ 10:10

Ciò che vi deve premere, è soddisfare chi legge, non soddisfare uno standard che, per altro, è stato arbitrariamente stabilito da una persona che in tale ambito non ha raggiunto nessun traguardo – senza offesa, ma fino a prova contraria, è la mera realtà.

Proprio ieri sera leggevo “A volte la magia funziona” di Terry Brooks. Premesso che sono affezionato a Brooks avendolo letto e apprezzato da bambino, non è quasi mai stato originale e non lo citerei mai fra gli autori che scrivono “bene”.
E sorpresa sorpresa, in questo libercolo autobiografico, fra le altre cose, TB offre alcune regolette e consigli agli aspiranti scrittori… quali? Ops… Mostrare e non raccontare, POV, scaletta flessibile del romanzo, coerenza dei personaggi, importanza del conflitto, rapporto incipit-sviluppo-finale, scrivere di ciò che si sa e documentarsi, rispetto assoluto per il lettore… potrei continuare ma dovrei essermi spiegato.

Pubblicare e vendere non sono conseguenza di una buona scrittura (a volte è persin lecito sospettare esattamente il contrario). E lo posso sostenere da divoratore di libri, a mio insindacabile e arbitrario giudizio. :)
Io qui sto trovando suggerimenti per imparare a scrivere bene, ed è questo che mi interessa. Punto. Posso giudicare da solo se qualcosa è scritto bene, ma ho bisogno anche di tecnica per imparare a fare alterttanto; di parametri per capire perché qualcosa mi annoia, qualcos’altro invece mi irrita o mi urta. Gamberetta, che peraltro scrive bene, offre strumenti per avere una chance di imparare. In questo le sue recensioni sono sempre anche pedagociche, oltre che irresistibilmente divertenti (ma questo è soggettivo).

Non c’è alcuno “standard” arbitrario e inutile.
Sbagli premessa e inevitabilmente conclusione.

La gente viene su questo blog per “imparare” a scrivere, al fine di farsi pubblicare.

La gente fa un sacco di cose strane, se è per questo. Non ricordo di aver mai letto in alcuna parte di questo blog che qui si voglia aiutare ad essere pubblicati. Pensa che è persin pieno di “gente” che fa capolino in blog che non apprezza…

#2.135 Comment By Clio On 15 maggio 2012 @ 21:59

Da quando Gamberi Fantasy cancela i commenti? ò_o
O è una nuova politica del blog, o tu stai trollando :-P

#2.136 Comment By Cecilia On 15 maggio 2012 @ 22:46

@Clio

Credo che il messaggio a cui Giorgio si riferisce sia quello spostato in Fogna, a cui peraltro ho risposto.

@Giorgio

Se il commento di cui parli era questo:

Una lettura interessante, invece di tutti questi romanzi fantasy, potrebbe essere la favola de La volpe e l’uva. Magari se ne trae uno spunto.

[cut]

La gente viene su questo blog per “imparare” a scrivere, al fine di farsi pubblicare. Attenti, perché state accettando i consigli di una persona che non è mai riuscita a farsi pubblicare, e non ci riuscirà mai.

Ciò che vi deve premere, è soddisfare chi legge, non soddisfare uno standard che, per altro, è stato arbitrariamente stabilito da una persona che in tale ambito non ha raggiunto nessun traguardo – senza offesa, ma fino a prova contraria, è la mera realtà.

Adesso possiamo ricamare questa realtà come vogliamo, e idealizzare i nostri eroi mascherati che tanto ci confortano dicendoci che l’uva è acerba ed è meglio lasciarla dov’è, cercando per noi un posto di nicchia dove sentirci superiori ai poveri mortali. Ma tutto questo ha tanto il sapore di una favola citata.

allora sappi che non è stato cancellato ma spostato nella “Fogna dei commenti” (raggiungibile dal riquadro “ultimi commenti in fogna”) perché OT rispetto a questo articolo.

Parlando di Tolkien invece… per le regole odierne della narrativa di genere è scritto male, bon. Ma (Clio, dimmi se sto sparando cazzate) mi pare che il suo obiettivo fosse riprendere la struttura di antiche saghe epiche, quindi valutarlo con le regole di un genere che non è il suo non ha il minimo senso.

My two cent

#2.137 Comment By Callaghan On 15 maggio 2012 @ 22:48

Il signore degli anelli è un romanzo degli anni 50 è tutta un’altra epoca e Dostoevskij è addirittura dell’800. Non si possono giudicare i grandi scrittori del passato con un metro di valutazione moderno. Senza loro due e molti altri probabilmente non esisterebbero neanche le regole di scrittura di cui gamberetta ha fatto un sunto… La letteratura è un’arte in continua evoluzione, un cambiamento che sta progredendo nel senso del realismo, ma che non avrebbe senso senza gli scrittori dell’800, i naturalisti, i veristi e via dicendo fino a noi senza dimenticare tutti i secoli precedenti fino a risalire ad Omero e oltre. La scuola di boston, lo show don’t tell sono solo un punto di passaggio in questo processo di evoluzione, fra 50 anni emergeranno nuovi modi di scrivere e nuove scuole, nuovi linguaggi.

Riguardo tolkien:
Primo: era professore di letteratura inglese ad Oxford e non un 16enne che scriveva il suo libro sulle agende di topolino.
Secondo: faceva parte di un gruppo, gli “inklings”, di cui era membro anche lewis, che ha letteralmente creato un filone letterario: il fantasy.
Quando si parla di tolkien si parla del padre fondatore del fantasy.
LoTR sarà vecchio e polveroso, prolisso, lungo e palloso, con le rughe e l’arteriosclerosi, ma è comunque un libro frutto di grandi ricerche e anni di lavoro, forse uno dei pochi fantasy ad avere una dignità letteraria riconosciuta, un grande bestseller, un capolavoro(?), la bibbia degli amanti del fantasy.

E per concludere tutto l’high fantasy e il fantasy in generale saccheggiano a mani basse l’immaginario costruito da tolkien.

#2.138 Comment By Clio On 15 maggio 2012 @ 23:28

E’ OT, ma…
Tolkien non ha “creato” il fantasy. Per fare un esempio, il primo libro di Dunsany è del 1905 (quando Tolkien aveva 13 anni XD), e certi suoiracconti sono tranquillamente definibili hig-fantasy.
Tolkien non ha scritto un “fantasy” nel senso moderno, banale del termine: il suo voleva essere un romanzo epico medievale, e ci è riuscito benissimo.
Il libro di Tolkien è un libro complesso e ricco da molti punti di vista. Ha però dei difetti innegabili dal punto di vista narrativo (certe soluzioni infelici o poco coerenti).
Nel complesso io penso che sia un libro eccellente e molto interessante. Basta NON prenderlo per ciò che NON è: un romanzo moderno di genere fantasy.
Sarebbe come prendere l’Iliade come un romanzo e poi lamentarsi dell’enumerazione dei combattenti.

I libri di Tolkien hanno provocato il filone dell’hig-fantasy medievale con elfi e nani. Non credo che fosse nelle intenzioni del Professore e non gliene terrei rigore. E’ un fatto anche che questo filone è ricco di una quantita inenarrabile di PATTUME, ed è molto difficile trovarvi opere che valgano il prezzo di copertina.

A me il Signore degli Anelli è piaciuto (e piace) moltissimo (nonostante un’abominevole traduzione italiana), ma sono convinta che sia un’opera che debba restare unica nel suo genere. Voler scopiazzare e ribadire la stessa storia è noioso, dispendioso e inutile. Lasciate driposare il buon Jhon in santa pace e non infarcite nuove storie di Signori Oscuri ed elfi platinati, per carità >_<

#2.139 Comment By Tapiroulant On 16 maggio 2012 @ 00:00

Il genere fantasy in prosa è stato inventato (nel mondo occidentale, almeno) da Luciano di Samosata nel 200 d.C.

Tolkien non è stato nemmeno il primo a tentare epica fantasy in tempi moderni. A dire il vero, Tolkien non ha inventato proprio niente.

Personalmente, nella storia della letteratura metterei Tolkien accanto a Ken Follett.

#2.140 Comment By Clio On 16 maggio 2012 @ 00:53

Il genere fantasy in prosa è stato inventato (nel mondo occidentale, almeno) da Luciano di Samosata nel 200 d.C.

Questa è disinformazione Komunista, Tapiro! Il libro di Luciano è su fatti reali! Reali com’è reale il Necronomicon!
Tra l’altro mi sorprende che Voyager non gli abbia ancora dedicato una puntata (a Luciano. Un episodio per dire che il Necronomicon è true story esiste già).

#2.141 Comment By Giorgio On 16 maggio 2012 @ 02:33

Non vedo la differenza tra spostare un post in spazzatura o cancellarlo. Lo dico in questo modo: non vedo la differenza tra spostare una critica in spazzatura o cancellarla. La critica si affronta e si lascia dov’è. La spazzatura è una forma di censura. Ma comunque non è importante.

Leggete i miei post prima di rispondere?

Io ho banalmente chiesto una analisi accurata, come sono fatte in questo blog, de Il Signore degli Anelli, al fine da permettere a tutti di leggerne la mera consistenza (parti di testo analizzate, regole applicate allo stile di Tolkien). In fondo, questo è un blog che tratta generi fantasy, e non ha recensito, con la stessa, mera potenza, Il Signore degli Anelli (ripeto: un Blog che insegna a scrivere il fantasy, che non ha mai recensito Il Signore degli Anelli).

Perché, mi domando? (Questioni di soldi – ma sorvoliamo).

Sono state spese parole pesanti su I Promessi Sposi, addirittura (non una recensione completa, no, ma parole pesanti). E su I Promessi Sposi si può capire. Ma non su Il Signore degli Anelli. È come, nell’immaginario comune, fare un blog che recensisce macchine sportive e non recensire mai la Zonda.

Ora, alcuni di voi affermano: “Il Signore degli Anelli è vecchio, le regole ora son cambiate.” Io spero vi rendiate conto del significato di questa frase, di quanto essa sia, nel termine più completo ed ampio, MERDA.

Mi state dicendo che se io scrivessi un capolavoro come Il Signore degli Anelli, e lo inviassi al Duca, lui mi direbbe che ho scritto una merda?

Mi state dicendo che se io dovessi leggere per la prima volta Il Signore degli Anelli oggi, lo getterei via dopo poche pagine perché non incontra le regole inviolabili del Duca e di Gamberetta?

Mi state dicendo che Tolkien, redivivo, dovrebbe chiedere a Gamberetta di farsi editare il romanzo? (Cito solo Tolkien perché questo blog tratta prevalentemente romanzi fantasy, benché spruzzi merda ovunque).

Chiedete a voi stessi cosa state cercando; se ciò che state cercando è la capacità di incontrare un pubblico ampio, e di scrivere qualcosa che lasci un buon sapore in bocca, forse dovreste cercare consigli da chi ha già ottenuto ciò che voi state cercando, e a questo qualcuno dovreste ispirarvi, da questo qualcuno dovreste imparare.

Lasciate perdere merde come i libri di Licia Troisi & Co, ma attenti ancora di più a chi è pronto a spruzzare merda su chiunque non abbia prima pagato moneta sonante per un editing di dubbia efficacia.

Un tempo c’erano le case editrici a pagamento, che sfruttavano le speranze e la disperazione di esordienti ignoranti per fare cassa. L’evoluzione è alle porte! È tempo di sfruttare meglio il potenziale economico di questa massa di ignoranti che vogliono fare gli scrittori.

Braccia tolte all’agricoltura!

Correte, giovani scrittori! I vostri editor non vi diranno mai che per quanto vi allenerete, non correrete mai veloci come Usain Bolt.

Ma meglio così. Siamo in Italia, e le tasche di qualcuno, quindi, godono sempre.

#2.142 Comment By Clio On 16 maggio 2012 @ 03:00

@Giorgio
A Gamberetta il Signore degli Anelli non è piaciuto e non ne ha mai fatto mistero. Chiederle di recensire in dettaglio un malloppo simile quando nemmeno le piace è un po’ troppa grazia XD

Personalmente non condivido i suoi gusti, ma trovo che i suoi articoli sul come scrivere siano molto esaustivi per chi, come me, non ha il tempo di leggersi tutti i manuali dei vari King, Gerrold ecc.
Secondo queste regole LoTR sarebbe merda? Probabile. Che dire del Silmarillion allora? Sputa in un occhio a tutte le regole del romanzo!
Infatti si tratta di epica, non di romanzo moderno. Al di là del come è scritto, LoTR è interessante per molti altri aspetti e si avvicina molto più all’epica medievale che non al romanzo.
(Fermo resta che LoTR ha i suoi bravi difetti oggettivi, come qualche incoerenza e qualche soluzione infelice: NON è un’opera perfetta in secula seculorum, e lo dico da appassionata)

Il punto è: cosa vuoi scrivere?
Vuoi scrivere di epica? L’epica ha i suoi meccanismi. Studiateli e scrivi epica. E’ quello che ha fatto Tolkien.
Vuoi scrivere un romanzo moderno? Le regole sintetizzate in questo blog (che NON sono le “regole di Gamberetta”, sono i consigli dati da scrittori affermati e con una lunga carriera alle spalle) fanno al caso tuo.

E

forse dovreste cercare consigli da chi ha già ottenuto ciò che voi state cercando, e a questo qualcuno dovreste ispirarvi, da questo qualcuno dovreste imparare.

Tipo chi?
Perché è proprio quello che facciamo. Pensi che King sia piazzato bene come scrittore che ha raggiunto un vastissimo pubblico? O preferisci Gerrold? O Scott Card? O, più esotico e tradizionale, Zeami?
I consigli che da’ Gamberetta sono i consigli che i tizi qui sopra hanno dato, dall’alto del loro successo induscutibile.
Per contro, mi pare che D’Andrea abbia definito i manuali inutili. Chissà se tra sei secoli una studentessa masochista dovrà tradurlo dall’italiano originale? Io non credo. Anche la Troisi mi pare sia una fiera nemica delle RegoleCheUccidonoL’ArteTM, sarà per questo che scrive merda.

Altrimenti, a chi è che dovremmo chiedere consiglio, secondo te?

#2.143 Comment By Giorgio On 16 maggio 2012 @ 04:07

Va bene.

Adesso mostro e non racconto.

Fatemi i nomi di tre titoli di romanzi che siano:

a) Pubblicati

oppure

b) Abbiano avuto un grosso successo sulla rete (auto pubblicazione)

Tali romanzi devono essere di autori che sono passati dall’editing del Duca.

In fondo, credo sia lecito chiedere al tuo editor di mostrarti i suoi lavori, quindi i suoi risultati, prima di pagarlo.

In fondo, ancora, il mio scopo è incontrare il pubblico, non conformarmi a delle regole.

Il fatto che tu continui a coprirti dietro nomi famosi, significa che ancora non hai afferrato il concetto, e mi dispiace, perché vuol dire che hai letto il mio post pensando già alla risposta che mi avresti dato, senza pensare a ciò che stavi leggendo.

Qui siamo di fronte ad una imposizione atta ad acquisire consensi, e, di conseguenza, soldi.

Vediamo se così capisci:

ho letto La Guerra dei Mondi. Fa schifo. Non mi è affatto piaciuta. Non mi ha minimamente preso, non mi ha coinvolto, non mi ha lasciato alcun sapore in bocca. Nulla. È merda! Wells mi ha rubato dei soldi cazzo! Ladro di merda!

E poi ho passato le tre ore successive a litigare con mia moglie perché quella stronza asseriva che Wells avesse scritto un fottuto capolavoro! Che puttana! Chiedo il divorzio! Le ho dato una pedata in culo e le ho detto di andarsi a leggere I Promessi Sposi, e quella cosa mi viene a dire? Che Manzoni farebbe bene a darsi fuoco!

E il giorno dopo uguale! Cazzo non si vive più in famiglia! Fottetevi tutti e due, Wells e Manzoni!

______________________________

Ora, Gamberetta direbbe che io sono un povero coglione e non so di che parlo. Qualcuno, però, all’Accademia della Crusca, potrebbe dire che Gamberetta non ha cognizione di quello che dice (visto che là venerano il Manzoni).

Dunque appurato che i gusti son gusti, e tolte le merde oggettive (Licia Troisi, ancora), non è che queste regole di antichi profeti si stiano scontrando con le regole di altri antichi profeti?

E allora non è forse vero che lo scrittore “in gamba” è colui che fa provare gioia ed emozioni ad un maggior numero di lettori?

E allora, ancora, non è forse vero che spruzzare merda su chiunque non la pensa come me serva solo a creare una dottrina (oh Dio, si parla di religioni!), i cui seguaci saranno ben disposti a mettere mano al portafoglio e a spruzzare il verbo a destra e a manca?

E quindi, CAZZO, l’editor che a voi, aspiranti scrittori, serve, è quello sopra citato, oppure vi serve un editor che vi porti alla pubblicazione o alla vendita (online), facendovi incontrare i gusti e le aspettative di quanti più lettori possibili?

Ma voi davvero credete che una cosa come Assault Fairies, possa incontrare il grande pubblico?

Dici a me di chiedermi cosa voglio scrivere… Io non voglio scrivere; io non sono uno scrittore.

Però la gente che prende per il culo dei poveri disperati che non arriveranno mai né alla pubblicazione, né alla fama, mi sta fortemente (un avverbio!) sul cazzo.

Volete imparare a scrivere? Imparate l’italiano, ma non quello di Gamberetta; usate i manuali di Gamberetta per affinare tecniche di base (in fondo non sono male); leggete il vostro genere fino ad averne la nausea; documentatevi su ciò che scrivete. Ancora, però non basta.

Scrivete lasciandovi guidare dalla passione, non dalla matematica e dalle regole, perché il lettore percepirà solamente la passione. A nessuno fregherà mai un cazzo se avete scritto Fece una pausa in un dialogo, oppure se avete scritto decise di farsi una sega invece di si fece una sega, oppure se avete scritto Michele provò a farsi una sega. Il suo cazzo eiaculò, invece di Michele si fece una sega, il suo cazzo eiaculò (tra l’altro qui la prima forma è corretta!) . E ancora, se avete raccontato molte cose e ne avete mostrate poche.

Alla fine, all’ultima pagina, rimarrà solo la passione, quella cosa che avrà fatto vivere al lettore una magnifica avventura, quella cosa, cioè, che avrà fatto provare al lettore sentimenti, paure, gioie. Quella cosa che manderà a letto il lettore rimuginando sui personaggi, su ciò che è successo, su come le cose potevano andare, ma non sono andate. Nessuno si farà mai le seghe mentali su ciò che Gamberetta ha scritto in questo post, e su ciò che voi siete disposti a sborsare soldi.

Il lettore che si masturba su regole (tra l’altro opinabili), è un lettore che non sa leggere, o è un lettore che non è stato catturato da ciò che avete scritto.

Leggetevi Assault Fairies. Carpite dal testo tutto l’odio, la superbia, la sprezzante spavalderia delle fatine? No, dello scrittore. Leggerete di Gamberetta, non di Anemone o Astride, e delle loro avventure. Vedrete solo Gamberetta; Gamberetta che ha letto un sacco di manuali, ma non ha mai imparato a scrivere.

#2.144 Comment By Giorgio On 16 maggio 2012 @ 04:13

Per finire, scusate, ma il gatto mi ha morso l’uccello:

la vera cosa che dovete imparare, è a vomitare la passione nelle vostre pagine, e qui, giovani futuri scrittori senza editori o fama, nessuno vi può insegnare un beneamato cazzo. Ci siete nati, o ci crepate senza.

#2.145 Comment By Cecilia On 16 maggio 2012 @ 09:46

Non vedo la differenza tra spostare un post in spazzatura o cancellarlo. Lo dico in questo modo: non vedo la differenza tra spostare una critica in spazzatura o cancellarla. La critica si affronta e si lascia dov’è. La spazzatura è una forma di censura. Ma comunque non è importante.

Leggete i miei post prima di rispondere?

Messaggio indicativo del fatto che tu non abbia letto le mie di parole, e grazie tanto. Se ti fossi degnato di andare a vedere cos’è la fogna, ‘ste stupidaggini non le avresti scritte.
Ti ho detto per quale motivo il commento è stato spostato, ma evidentemente devo ripetere: NON ERA PERTINENTE CON IL CONTENUTO DELL’ARTICOLO.

E’ come se nei commenti alla recensione di Pan di Dimitri ce ne fosse uno che dice “Licia è bravissima!!! Kome ti permetti d’insultarla!!!”. Ha qualche attinenza con l’articolo? No. Ha senso che rimanga do’vè? No.
E’ censura? No, semmai buonsenso.
E, giusto perché tu lo sappia, è da un pezzo che la Fogna non è solo il posto dove spostare i commenti casuali OT. Ormai è il posto dove si va per parlare di cose non inerenti a nessun articolo, e a volte vengono fuori discussioni interessanti.

Tali romanzi devono essere di autori che sono passati dall’editing del Duca.

Ma LOL. Il Duca ha appena cominciato a proporsi come editor, saranno passati si e no tre mesi.

Comunque, vuoi un autore aiutato da Gamberetta (quindi anche dalle sue regole) che ha raggiunto una buona fetta di pubblico -italiano-? Lara Manni con Esbat.
Cito dai ringraziamenti a pag. 276 dell’edizione cartacea:

Debiti. Ne ho moltissimi. [...] Nei confronti di Gamberetta del blog Fantasygamberi: senza la quale questa storia avrebbe avuto più buchi di una forma di groviera.

#2.146 Comment By Tapiroulant On 16 maggio 2012 @ 10:01

Io ho banalmente chiesto una analisi accurata, come sono fatte in questo blog, de Il Signore degli Anelli, al fine da permettere a tutti di leggerne la mera consistenza

Parafrasi: io ho banalmente chiesto che Gamberetta dedicasse 40-50 ore della sua vita per fare (gratis) una minuziosa analisi di un tomo di 1000+ pagine.

Questo tizio è un mentecatto ignorante, non potete ignorarlo?

#2.147 Comment By thyangel83 On 16 maggio 2012 @ 11:02

La discussione mi pare sia andata abbondantemente OT…

@Gamberetta
Ri-posto una richiesta che avevo scritto pochi giorni fa, ma che ormai si è persa, annegata da una marea di commenti sul Signore degli Anelli o roba del genere, che andrebbero messi nell’apposita sezione (Sulle FAQ inerenti al libro in questione o nella Fogna, chiederete voi? Lasciate sia il vostro spirito a suggerirvi la risposta…).
Dunque, la richiesta: se e quando hai tempo e voglia, sarebbe a mio modesto avviso MOLTO interessante un articolo sul ritmo della narrazione. Mi è spesso capitato di leggere romanzi lentissimi, oppure con così repentini cambiamenti di scena e azione da non risultare mai “approfonditi”. Non sarebbe male analizzare il tema. So che lo hai trattato tangenzialmente un paio di volte (es. nei manuali, dialoghi), ma una trattazione più ampia gioverebbe a molti…
Se puoi.
Grazie.

#2.148 Comment By Giorgio On 16 maggio 2012 @ 14:35

Mi inchino dinanzi ala vostra luce.

Attendo con ansia di leggere i vostri capolavori, che cattureranno le masse e si imporranno come Best Seller online, e quando succederà, leggerete su questo blog le mie scuse per tutte le sciocchezze che ho detto.

Di fronte a cotanta perfezione stilistica, cotanta pretenziosa saggezza, le grandi masse non potranno che, infine, genuflettersi.

Intanto non si sono genuflesse dinanzi ai Best Seller di Gamberetta, ma è ignoranza. Le masse devono adattarsi a lei, non lei alle masse.

Attendo con gioia i vostri capolavori.

Buona fortuna.

#2.149 Comment By Clio On 16 maggio 2012 @ 16:45

E quindi, CAZZO, l’editor che a voi, aspiranti scrittori, serve, è quello sopra citato, oppure vi serve un editor che vi porti alla pubblicazione o alla vendita (online), facendovi incontrare i gusti e le aspettative di quanti più lettori possibili?

Potrà sembrarti molto strano, ma io non ho nessuna intenzione di diventare scrittrice di mestiere né penso di potermi un giorno campare la vita in questo modo.
La scrittura per me è un PASSATEMPO. Che mi assorbe molta energie anche denaro, eh! Ma d’altro canto anche la scherma medievale e le arti marziali mi assorbono energia e denaro (e spese mediche, di tanto in tanto), ma restano PASSATEMPI. Non voglio diventare una scrittrice più di quanto non voglia diventare professore di Wu Shu.
Detto ciò, io seguo questo blog perché voglio scrivere una storia ben documentata, coerente, e scorrevole. E su questo blog non trovo le “regole di Gamberetta”, trovo le regole di scrittori affermati e che apprezzo.
Besides, quando il Manzoni parla di come scrivere, parla soprattutto di documentazione. A me I promessi sposi non piace, ma non per questo tutto quello che ha scritto/detto/fatto Manzoni è da buttare. Documentarsi è FONDAMENTALE, e chi gestisce questo blog ne conviene.

Pertanto, no, non me ne frega un tubo di scrivere una storia che “piaccia al grande pubblico” o che venda, anche perché le storie che interessano a me hanno tutto sommato un pubblico piuttosto ristretto.
E penso che la maggior parte di persone qui siano come me, quindi tranquillizzati: nessuno di noi ha venduto la mamma per il folle sogno di successo promessogli da Gamberetta o dal Duca (che NON promettono il successo, promettono qualità tecnica, che è una cosa ben precisa).

Scrivete lasciandovi guidare dalla passione, non dalla matematica e dalle regole, perché il lettore percepirà solamente la passione.

Questa è una stronzata. Nessuno qui dice che le regolette di narrativa siano TUTTO. Ovvio che per produrre Arte ci vuole anche passione, ispirazione e quant’altro. Ma senza tecnica, non ottieni niente.
Sarebbe come dire che per difendersi da un aggressore basta dare sfogo al proprio istinto di sopravvivenza. Ci saranno casi in cui funziona, ma in generale TI FAI DEL MALE. Non sai dove colpire, non sai che atteggiamento adottare, non riesci a liberarti delle inibizioni.
Certo, una volta che conosci la tecnica puoi decidere di infrangerla. Se sai cosa stai facendo, funziona. Se fai a caso, ti rompi il muso.

Leggetevi Assault Fairies. Carpite dal testo tutto l’odio, la superbia, la sprezzante spavalderia delle fatine? No,

Heu, sì. Assault Faries non è il mio genere di romanzo (io e Gamberetta abbiamo gusti MOLTO diversi XD), ma l’ho trovato scorrevole e ben scritto.

Peraltro, Giorgio, ti segnalo che Tolkien NON scriveva sull’onda della passione in totale ignoranza delle regole: aveva studiato molto bene le strutture del genere che lo interessava (epica medievale).

E infine, la Manni ha pubblicato Esbat dopo essere stata editata da Gamberi fantasy. Come pubblicazine online, so che Masternheim di Angra ha avuo una certa diffusione.

Peraltro trovo buffo il fatto che “gli autori affermati” (e che vendono sul serio, au passage) siano quelli che sottolineano l’importanza della tecnica, mentre le “merde”, come tu giustamente le definici, concordano con te che passione ed emozioni siano tutto ciò che conta.

#2.150 Comment By Diego On 16 maggio 2012 @ 19:21

Mi state dicendo che se io scrivessi un capolavoro come Il Signore degli Anelli, e lo inviassi al Duca, lui mi direbbe che ho scritto una merda?

hihihi… tu provaci ^_^

#2.151 Comment By E.G.P. On 16 maggio 2012 @ 20:25

Commento rimosso su richiesta dell’autore.

#2.152 Comment By Eosforo On 16 maggio 2012 @ 22:03

Quello che c’era da dire è già stato detto. Aggiungo solo: Giorgio, pubblicare non vuol dire necessariamente essere bravi, e le due cose non si escludono necessariamente a vicenda. Io vorrei pubblicare, diventare famoso e vivere di scrittura, lo ammetto. Lo so, è difficile e raro che accada, ma voglio riuscirci. Ma voglio pure scrivere bene e migliorarmi sempre di più, voglio essere orgoglioso di ciò che scrivo.
Il Duca e Gamberetta fanno editing, quindi si parla del lato qualitativo. Non garantiscono la pubblicazione perché non fanno rappresentanza. Per quello bisogna rivolgersi a un’agenzia letteraria specifica. Ma magari dopo aver editato il proprio romanzo per renderlo qualitativamente ottimale, il che non garantisce le vendite, ma garantisce la soddisfazione personale. Perché io voglio essere orgoglioso del mio romanzo, infondo ci metto il nome e la faccia. E poi è gratificante sentirsi migliorati e sapere di aver fatto un buon lavoro.
E le “regole di Gamberetta” sono regole oggettive conosciutissime all’estero e, in alcuni paesi, si studiano pure all’università. Semplicemente l’Italia è indietro…

Non tocco l’argomento Tolkien solo perché lo odio a morte e potrei essere scurrile ^_^

#2.153 Comment By thyangel83 On 17 maggio 2012 @ 08:28

@ EGP e Eosforo:
Grazie, perché avete messo la parola fine in modo civile a una discussione che stava diventando inutile, volgare e, in definitiva brutta.
Concordo pienamente con voi su tutto quanto avete detto (a parte con te, Eosforo, su una cosa, visto che io Tolkien lo apprezzo, ma qui “de gustibus…” e comunque siamo OT). Spero che questa discussione non riprenda più.
Ora, cercherò per la terza volta di postare una richiesta che non è OT, sperando non venga – per la terza volta, appunto – sommersa da commenti non pertinenti con il tema dell’articolo, che è sulle tecniche di scrittura…

@Gamberetta:
Se e quando puoi/vuoi, trovo che sarebbe interessante un articolo sul ritmo della narrazione, in quanto molti romanzi soffrono di eccessiva lentezza (monotonia) o rapidità (mancanza di approfondimento). So che hai già trattato un paio di volte il tema, tangenzialmente: una qui in questo articolo e una nei Manuali (dialoghi), ma se ti andasse di farne una trattazione dedicata ed estesa penso potrebbe essere di giovamento a molti. Grazie.

#2.154 Comment By Olorin On 17 maggio 2012 @ 18:59

Caro Giorgio, ho letto con attenzione i tuoi accorati appelli in merito al rischio di vedere, in un prossimo futuro, il mondo letterario invaso da una popolosa schiera di cyborg scrittori, il cui cervello positronico sia obbligatoriamente dotato di sistema operativo Shrimp3.1 e in cui la ferrea logica del PDV domini incontrastata e ineluttabile.

A parte gli scherzi, credo che la verità stia matematicamente nel mezzo.

Una bella storia scritta male, probabilmente sarà anche difficile da cogliere come tale, diventando un’occasione sprecata dallo scrittore; viceversa un vuoto esercizio tecnico, non a supporto di una storia avvincente, non potrà che risultare noioso, configurandosi come un’occasione persa dal lettore… di andare a giocare a tennis.

Telaio e motore devono integrarsi perfettamente, sia nelle loro grandezze estensive, che in quelle intensive al fine di generare la performance in pista.
Tecnica e ispirazione devono fare lo stesso nello scrivere.
Certo, magari potrà esserci chi punta sull’eccellenza nell’uno piuttosto che nell’altro aspetto, ma non s’è mai vista una moto con tanti cavalli e un telaio che fa cagare, vincere un GP… Ducati docet.

#2.155 Comment By Hellfire On 18 maggio 2012 @ 23:33

La gente viene su questo blog per “imparare” a scrivere, al fine di farsi pubblicare.

se il mio fine unico e ultimo fosse quello di venire qui per imparare prima a scrivere per poi farmi pubblicare avrei sbagliato diverse cose.
prima di tutto imparare a scrivere servancazz viste le merdate che vengono pubblicate.
secondo ho la presunzione e l’arroganza di credere che, come me, tanta altra gente sia dotata di un cervello funzionante e indipendente, in grado di distinguere, nel grande e nel piccolo, il bene dal male. gran parte delle cose che dice gamberetta suonano logiche e coerenti perché, in effetti, lo sono. e funzionano. e servono a scrivere meglio. per verificarlo basta fare una prova, scrivendo qualcosa a cazzo di cane e poi rifarlo applicando qualcuna delle regole (che tutti sanno non abbia inventato lei né qualcuno, tantomeno l’interessata, ha mai provato a farlo credere): la seconda stesura è migliore. oggettivamente migliore.

e infine: siamo tutti abbastanza adulti e vaccinati da sapere che per pubblicare serve avere la lingua incastrata tra le chiappe di qualche politicante o qualcuno già dentro al sistema.
questo è l’ultimo dei posti da frequentare per essere messi sullo stesso piano della produzione italiana attuale.

ci tengo a precisare che a me di difendere la persona o il personaggio di gamberetta interessa meno di un cane che orina nel deserto. piuttosto ci tengo a difendere un luogo di pubblica utilità che lascia spazio per esprimersi pure ai rocca della situazione.

#2.156 Comment By Giorgio On 19 maggio 2012 @ 14:54

Questo blog, ormai, è oltre la più ardita follia galoppante, e idiota persino ad Umberto Eco, che osa dire de I Promessi Sposi: è uno dei capolavori del secolo.

Questi buffoni senza licenza (Alessandro Manzoni, Umbero Eco – per citarne due), dovrebbero andare a scuola da Gamberetta e dal Duca, invece di continuare a scrivere stronzate.

Ma va bene così. chi alza la voce ha sempre ragione; e su questo sito si fa tanto uso di parole dalla voce grossa (schifezza, merda, schifo, cagare).

La sola cosa che qui non si fa, è recensire e dare questi pesanti giudizi ad opere simili, usando la propria faccia. Meglio una figurina dalle tette grosse. In fondo, si farà sempre in tempo a scomparire nel nulla.

#2.157 Comment By E.G.P. On 20 maggio 2012 @ 11:14

Commento rimosso su richiesta dell’autore.

#2.158 Comment By Gamberetta On 20 maggio 2012 @ 12:32

@E.G.P. Cancellare i commenti è un’azione irreversibile, perciò, prima di procedere, ti pregherei di leggere le FAQ del sito, e in particolare la sezione dedicata alla politica dei commenti. Tra l’altro avresti già dovuto farlo prima di commentare, come chiariscono le scritte belle grosse sopra il form dove inserire nome, mail, ecc. Informarsi su come ci si deve comportare a casa di altri è una basilare forma di educazione.
In ogni caso, se poi sei ancora convinto che vuoi che cancelli i commenti lo farò. Ma tieni presente che l’argomento: “Cancella i miei commenti perché Fogna è un nome stupido”, non è un buon argomento, dunque questa sarebbe l’ultima volta che sto lì apposta per te a gestire i commenti. Se non puoi sopportare l’idea che i tuoi commenti potrebbero finire in Fogna, smetti di commentare. Grazie.

#2.159 Comment By Zave On 20 maggio 2012 @ 13:19

eccone un altro…
@Giorgio:
non vodo il problema nel poter esprimere le proprie opinioni nell’anonimato.
se uno argomenta in modo sensato viene preso in considerazione, altrimenti fa solo una figura da idiota, ed è il tuo caso.

tu non ti degni di argomentare e insulti gratuitamente l’autrice e l’utenza del blog. stai facendo un figurone.

che cosa trovi di sbagliato nell’articolo di Gamberetta? e perché?
anche tra l’utenza abituale del blog c’è chi non lo condivide in parte o in toto.
se fossi convincente potremmo anche darti ragione.

fai solo la figura del coglione a presentarti con “questi sono dei maestri e le loro opere dei capolavori quindi voi non capite un cazzo” come argomentazione.

d’altro canto sono stupido io a risponderti.
basta leggere il primo periodo del tuo commento per capire che è inutile aspettarsi qualcosa da te.
torna quando avrai preso la licenza media.

#2.160 Comment By Emile On 20 maggio 2012 @ 17:53

Concordo sul fatto che farsi cancellare i commenti per un motivo simile sia stupido ma, già che ci siamo, è effettivamente vero che il nome di questa sezione è molto infelice e può generare confusione, visto che al momento qui possono finire i post più idioti ma anche domande o discussioni potenzialmente interessanti, OT dove erano iniziate o direttamente postate qui in mancanza di un posto migliore.
Secondo me o si divide la sezione in due (una contenente davvero la “fogna dei commenti” e una per tutti quegli interventi OT e/o non inseribili in altre sezioni ma non insulsi, flammosi ecc) o, immaginando la fatica di una simile operazione, si sceglie un nome più “neutro” e via.

#2.161 Comment By Lupus In Fabula On 20 maggio 2012 @ 18:41

se “fogna” suona brutto, propongo di cambiare il nome in “cloaca”, che è più aulico, e quindi fa più fentesi.

#2.162 Comment By Giorgio On 20 maggio 2012 @ 19:27

È la stessa cosa che fa lei. Prende nomi come Damon Knight e dice: Damon Knight dice che si scrive così; chi non scrive così è un coglione, è merda merda merda merda.

Io ho fatto la stessa cosa. Ho preso Umberto Eco di riferimento.

La differenza, però, è che mentre Damon Knight è appena conosciuto, Umberto Eco ha fama mondiale, ed è stato candidato al Nobel per la letteratura.

Torna dopo che hai frequentato almeno l’asilo.

#2.163 Comment By Zave On 20 maggio 2012 @ 20:46

@Giorgio:
non fai altro che farti del male con le tue stesse mani.

Damon Knight: cosa diavolo c’entra con questo articolo?
NIENTE!!!
è la dimostrazione che scrivi stronzate.

Nell’articolo sul manuale di Damon Knight Gamberetta afferma che sia una perdita di tempo stare un anno di scuola su “i promessi sposi” e critica più in generale quello che si insegna nelle scuole nelle lezioni di lettere.
Damon Knight non ha detto nulla a riguardo quindi il fatto che lo citi dimostra solamente che non sai di cosa parli.

e come ho detto attaccarsi all’auctoritas di turno per dire (senza argomentare) che i promessi sposi sono un capolavoro e chi dice altrimenti (argomentando a dovere) è oltre “la più ardita follia galoppante” (sic e direi anche LOL).

non che si fosse capito quello che dicevi su Umberto Eco.

Questo blog, ormai, è oltre la più ardita follia galoppante, e idiota persino ad Umberto Eco, che osa dire de I Promessi Sposi: è uno dei capolavori del secolo.

provi a fare il brillante con perle come “ardita follia galoppante” e poi il periodo è incomprensibile…
è il motivo della mia frecciata sulla licenza media: prima di lanciarti nell’utilizzo di parole ricercate controlla che le frasi abbiano un senso.

riguardo all’asilo l’ho frequentato diversi anni fa e devo dire che mi è stato molto utile perché mi ha insegnato la risposta perfetta da darti:
specchio riflesso, vai nel cesso!

#2.164 Comment By Gamberetta On 20 maggio 2012 @ 20:58

@Giorgio. Hai già espresso più volte le tue idee e hai già più volte salutato augurando buona fortuna a tutti, dunque puoi anche smetterla di trollare. Non ho tempo per darti retta, mi spiace.
Correggo solo un dettaglio perché potrebbe interessare anche ad altri: come spiegato al sito ufficiale del Premio Nobel, le candidature sono rivelate solo passati 50 anni, ovvero adesso, nel 2012, si può sapere chi era candidato al Nobel nel 1962. Perciò a meno che Umberto Eco non sia stato candidato al Nobel per la Letteratura prima del 1962 (e ho qualche dubbio, dato che all’epoca non aveva ancora scritto mezzo romanzo), una sua eventuale candidatura rimane solo speculazione senza nessuna possibilità di conferma o smentita ufficiale. O, in altri termini, dire che Umberto Eco è stato candidato al Nobel per ingigantirne la presunta importanza è una stronzata – nel senso tecnico che Harry Frankfurt attribuisce al termine nel suo saggio filosofico dedicato all’argomento.

#2.165 Comment By Zave On 20 maggio 2012 @ 21:08

senza volerlo nel post precedente mi sono mangiato il finale di questo periodo:

e come ho detto attaccarsi all’auctoritas di turno per dire (senza argomentare) che i promessi sposi sono un capolavoro e chi dice altrimenti (argomentando a dovere) è oltre “la più ardita follia galoppante” (sic e direi anche LOL).

si doveva chiudere con un semplice “non ha nessun valore”.

interessante la precisazione di Gamberetta sulle candidature al Nobel.
ora mi sembri ancora di più un ciarlatano, come quello che aveva candidato l’isola di Lampedusa al nobel per la pace…

#2.166 Comment By E.G.P. On 21 maggio 2012 @ 12:47

Commento rimosso su richiesta dell’autore.

#2.167 Comment By Sandavi On 22 maggio 2012 @ 22:19

Salve a tutti! Posto qui onde evitare di intasare altre sezioni del blog e finendo paurosamente OT.
Mi piacerebbe avere un parere da chiunque sul paragrafo che segue. Accetto qualsiasi commento, se motivato è meglio così capisco eventuali cazzate.

[Palya] Perse la presa sull’arpione e si ritrovò a lottare con lo sconosciuto aggressore in un groviglio di corpi, sabbia e fogliame. Il cuore rimbalzava nel petto, mentre lottava con tutte le sue forze per non farsi mettere schiena per terra dall’avversario.
Tentò con un graffio sulla faccia con la destra, ma quello la evitò, lei rispose con uno schiaffo in direzione della testa, ma la mano dell’altro le afferrò il polso e glielo schiacciò al suolo.
Palya decisa a non mollare diede un forte colpo di reni e i due rotolarono ancora avvinghiati, finché lui la bloccò con un ginocchio sul petto, costringendola di nuovo a terra. Palya affondò i denti nel dorso alla mano che le teneva il polso. Lui gridò imprecando e lasciò la presa, lei gli assestò una ginocchiata al fianco. Lui fu costretto a saltare via con un rantolo di dolore, Palya ne approfittò per lanciargli un pugno di sabbia negli occhi e il nemico riparandosi il viso arretrò di un passo, tempo sufficiente alla ragazza per gettarsi a prendere di nuovo la sua arma. Strinse la mano sinistra sull’asta dell’arpione, cadendo bocconi nella sabbia: il suo avversario la teneva per la caviglia. Scalciò furiosamente come un cavallo e lo colpì due volte sulla spalla destra, rotolò su se stessa e contemporaneamente fece roteare l’asta di legno.
«Cazzo!» un grido soffocato e il ragazzo si portò la mano alla tempia, caracollando all’indietro sulla sabbia.
Tutto intorno ai due combattenti ansimanti, i segni della lotta.
Qualche goccia di sangue bagnò la sabbia. Per un momento ci furono solo i respiri pesanti dei due.
«Tu sei pazza» disse il ragazzo
«La prossima volta pensaci prima saltarmi addosso», rispose Palya digrignando i denti.
Il ragazzo sputò per terra, un rivoletto di sangue macchiava i capelli biondi e gli solcava la fronte colando sull’occhio destro. «Dovresti stare in gabbia, come gli animali! » ringhiò.
«E tu sei stupido come una capra e puzzi di stalla! » lo rimbeccò Palya, liberandosi nervosamente il viso da ciuffi di capelli neri e stopposi.
Non aveva nessuna intenzione di cedere e abbassare gli occhi e se lui avesse fatto anche solo il minimo movimento lo avrebbe infilzato. Per questo stringeva convulsamente l’arpione, tenendolo a terra ma puntato verso di lui. Tenne gli occhi fissi sui suoi, sostenendo il suo sguardo. Poi pian piano Palya si distese, abbozzò un sorriso e infine scoppiò a ridere, seguita dall’altro. Continuò a ridere di gusto buttata per terra come un pupazzo abbandonato, libero, finché cadde di nuovo in silenzio.”

Saluti!! Grande Gamberetta!

#2.168 Comment By Dan On 3 giugno 2012 @ 16:26

A Dano, qualche post più sotto, mi piacerebbe rispondere così: pur restando che ogni idea prevede un suo corpo estetico, e che da questo non si può prescindere, a meno di non fare un lavoro poco azzeccato e poco degno (o poco corrispondente all’idea madre), ogni lingua va trattata come la lingua richiede.
Come richiede la lingua? Anzitutto parlarla: quando l’attitudine del parlato non risponde alla forma scirtta, a mio avviso codesto stride… il parlato ‘irriga’ lo scritto, e lo scritto si nutre del parlato. L’italiano da questo punto di vista è una lingua piuttosto in evoluzione, e un libretto anni 60 lo si distingue quasi ad occhi chiusi… da qui anche l’esigenza di autori sempre nuovi, per sempre più aderire alle necessità di una lingua via-via in evoluzione.
Poi la grammatica e il vocabolario: la struttura sintattica italiana, prevede (qui il gioco più bello, a mio avviso) delle costruzioni piuttosto lunghe, con principali e subordinate che si alternano anche per molto tempo.
Può essere bello o brutto, ma è oggettivamente un punto di forza dell’italiano. Tolto questo, resterebbe poco, dunqu’io suggerisco di sfruttare questa peculiarità tutta nostrana; e d’altronde scrivere come fossimo inglesi tradotti è a dir poco fare un torto alla nostra lingua e alle nostre possibilità…
Siamo una delle lingue più verbose al mondo, e fra le più ricche di aggettivi, se non la più ricca in assoluto.
Perché non sfruttare questa ricchezza…? Ricchezza fra l’altro invidiata da molte altre lingue (Tolkien si sentiva in imbarazzo se non ‘parlicchiava’ almeno un po’ l’italiano, lingua che lui definiva sublime). Lì dove l’inglese, se vuole arricchire il suo scritto, deve farcirlo d’artigianato, di molte molte pagine, proprio come fa Tolkien…
La fatica dell’italiano è nello scegliere, pertanto una pagina nostra vale tre delle altre.
A me dispiace ogni qual volta autori noti e stimabili si piegano alle esigenze anglofone, che è moda del momento, il riflusso d’una colonizzazione estetica: Erri de Luca dice ‘Si suol dire ho letto un libro tutto d’un fiato: bella fatica, quando si scrivono frasi d’una pagina!’. E in effetti il suo stile è piuttosto asciutto…
A me non piace. E’ come avere una ferrari e farla viaggiare in prima e in seconda.
Sembra che la letteratura debba essere come un ‘veleno’ da somministrare a dosi a dosi perché sennò può far male allo stomacuccio…
Andrea Pazienza soleva giocare molto con la prolissità dell’italiano, facendola a volte entrare nel comico e nel cinico.
So che dico una cosa controcorrente, ma altrimenti, perché dirla…?

#2.169 Comment By Helgoren On 3 giugno 2012 @ 18:15

@Dan:
interessante intervento il tuo ma, a parer mio, ciò che dici può valere quando si discute, come ora, quando si scrive un saggio, un testo filosofico, testi in prosa non narrativi insomma. Non certo quando parliamo di narrativa. Quando scriviamo narrativa la struttura sintattica dell’italiano fatta di “costruzioni lunghe” e “principali e subordinate che si alternano per molto tempo” andrebbero per lo più evitate (mentre sono qualità utilissime in altri ambiti). Gli aggettivi poi vanno usati con parsimonia (si parla di prosa, non di poesia), se intendevi dire che se ne dovrebbero usare tanti; in caso contrario, errore mio. Che poi, queste proprietà della lingua nostrana sono spesso uno strumento per insipidi excursus moralistico-filosofici, elementi del tutto fuori luogo in un romanzo o in un racconto. Insomma, sfruttare le potenzialità della nostra lingua? Ben venga, ma nei giusti ambiti. Per il resto, abbiamo certo qualcosa da imparare dagli anglofoni.

#2.170 Comment By Dan On 3 giugno 2012 @ 19:28

No, non direi… Non per spirito di contraddizione, ma perché, al contrario, trovo che la verbosità, o una leggera spinta di prolissità in una frase, possa risparmiartene molte altre dopo. Può essere (e il più delle volte lo è, pensiamo a Calvino, ad esempio), un modo per meglio circoscrivere e riassumere. O, quantomeno, serve a dare più forza, realismo o contestualizzazione a ciò di cui si dice…
Non credo sia solo un retraggio filosofico, il nostro, e se lo è, è più che funzionale anche per la narrativa. Qui il discorso è piuttosto ampio, e sin troppo aleatorio per affrontarlo senza esempi concreti alla mano.
In linea di massima -e solo per sommi capi, se ne può parlare- sono troppo messo davanti, negl’ultimi anni, a lavori del tipo:
Mi sveglio. Alito pesante. Stanchezza cronica.
Ciavatte invertite; pazienza…
M’alzo controvoglia…
Ecc. ecc. ecc. Non sono lavori che respingo a prescindere, quelli che io chiamo ‘romanzni-lista della spesa’; dico solo che ce ne sono troppi rispetto alle potenzialità dell’italiano.
Sono delle potenzialità piuttosto oggettive, a ben vedere, e relegarle al solo costrutto filosofico o alla dissertazione saggistica lo trovo riduttivo; si sa che l’italiano è verboso così come si sa che l’inglese è matematico. Specie, le lingue romanze in generale, sono verbose…
Si parla di potenzialità diverse, che a mio avviso prevedono spinte immaginifiche diverse, e anche scelte tematiche differenti.
Un lavoro come ‘Il Signore degli Anelli’, non poteva che essere partorito da un inglese, o quantomeno da una mente inglese. Trovo giusto che uno scrittore restituisca quanto ha respirato, dei propri luoghi, della propria lingua, della propria storia…
‘Il Signore degli Anelli’, scritto da un italiano, sarebbe stato un lavoro di certo più corto e più ‘prezioso’, più bucolico e fiabistico; almeno, io lo immagino così…
Ciò detto, amo ripetere che dipende dall’idea e dalle intenzioni.
Comunque, a mio avviso, data una lingua, non si possono che avere alcune e solo alcune storie.

#2.171 Comment By Sandavi On 4 giugno 2012 @ 11:09

Per inserirmi nella discussione con l’obolo dei miei 2 cents, come Ettore, direi che stiamo bistrattando l’italiano un po’ troppo. Fare paragoni fra le lingue è arduo in ogni caso, e chiunque sia un pizzico appassionato di lingue lo sa. La lingua è il condensato della storia, della cultura, dell’ambiente in cui un popolo vive. Non so se l’italiano sia torbido o no, certo è che la storia millenaria d’Italia incide parecchio sul modo di parlare. Nella penisola italica si scriveva già quando in Britannia si tingevano ancora di blu (parafrasando un film a me caro), e lungo il corso dei secoli l’italiano ha subito innumerevoli influenze derivate dalle innumerevoli dominazioni straniere. C’è una bella differenza fra italiano e inglese. Quanto alla narrativa di oggi, la mia sensazione è che agli scrittori nostrani piaccia baloccarsi con le parole piuttosto che mirare alla sostanza, e che quindi siano loro a fare un pessimo uso dell’italiano e non che l’italiano sia una lingua torbida.

#2.172 Comment By Helgoren On 4 giugno 2012 @ 11:37

@Sandavi
Esattamente. E’ bello baloccarsi in altri ambiti, ma farlo in narrativa vuol dire temprare e battere i genitali al lettore.

Non dico che l’italiano sia impossibile da usare in narrativa. Dico che certe sue qualità e particolarità, sfruttabili al meglio in altri ambiti, in narrativa vadano limitate. Altrimenti non si fa narrativa, poiché semplicemente non si narra nulla, si riferisce e basta. Tanto vale allora passare alla Storia e leggere Tucidide.

#2.173 Comment By Dan On 4 giugno 2012 @ 12:54

-Non dico che l’italiano sia impossibile da usare in narrativa. Dico che certe sue qualità e particolarità, sfruttabili al meglio in altri ambiti, in narrativa vadano limitate.

La parsimonia è bella anche in narrativa, e più generalmente l’esattezza. Non amo le forzature obbligate alla Eco, sia ben chiaro… ma a volta una parola giusta, e anche desueta, ti fa risparmiare molto altro detto, che non sarebbe magari in gardo di dire quanto solo quella parola potrebbe dire nella sua giusta collocazione.
Il desueto arricchisce molto il vocabolario nostro, e anche i libri belli.
Se ne può fare a meno, ovviamente, ma ancora una volta dovremmo ammettere come la magia di questa lingua sia per lo più sepolta come un gigantesco ice-berg. E davvero non trovo che un lettore ne debba subire il disuso senza un minimo di gioia per la scoperta: se la parola è giusta, allora è anche di facile intuizione, e questo vuol dire imparare (compito che data la nostra lingua è sempre in auge).
Mi ricordo di molti Topolino letti da bambino, dove la parola desueta era rafforzata o rimarcata, o messa in corsivo, ma era più che comprensibile perché favorita e suggerita dal contesto… non dovevo ricorrere a nessun vocabolario. Quindi direi che anche qui la cosa sia nelle mani dello scrittore, che o può fare lo spaccone, e sciorinarle in gran numero per gonfiarsi il petto -grave errore, perché sì, sono convinto che un linguaggio comune sia la vera chiave di partenza per un proficuo rapporto scrittore-lettore- o può usarle quando servono, e quindi evitare che la bellezza della sua lingua madre si taciuta fino in fondo, e magari immotivatamente.

#2.174 Comment By Helgoren On 4 giugno 2012 @ 13:19

@Dan:

Mi ricordo di molti Topolino letti da bambino

Sì, Topolino era bellissimo :3
Adesso fa schifo.

Certo, su questo sono d’accordo. Però più che di parole desuete, io parlerei di parole “appropriate”, ricordandoci Aristotele, che sono una cosa diversa e migliore. Ovvero, io intendo per parole desuete, ad esempio, molte quelle cui ricorre Manzoni.
Intendo per parole “appropriate” quelle dal significato abbastanza specifico e che quindi meglio di altre riescono a dare l’immagine di una scena “pro ommaton”, davanti agli occhi. Parole che in effetti non si usano più nei dialoghi di tutti i giorni. E tuttavia comprensibili immediatamente al lettore(che ci guadagnerà così anche dal punto di vista del vocabolario personale). Le parole che invece ho definito sopra “desuete” sarebbero incomprensibili al lettore in ogni caso, e ciò non sarebbe un bene.
Immagino però che tu intendessi per “desuete” ciò che io intendo per “appropriate”.

Riguardo al resto, quello che intendevo che può essere fastidioso in un racconto è la prolissità ciceroniana, oppure anche il parlare in modo “poetico” che, ovviamente, è ridicolo, specie quando fatto non da poeti ma da imbrattacarte.

#2.175 Comment By Dan On 4 giugno 2012 @ 13:33

Certo.
D’accordo su tutto…
Mi sembra che ho usato un sinonimo per appropriate, forse era giusta (la parola giusta), ma il senso è quello.
Pensando a quella desueta proprio, messa lì come fosse uno scherzo, bisogna vedere: se il contesto, un gioco di parole, la favorisce, motiva e spiega, può essere bella, ma vale il discorso appunto dell’appropriato -e tutto deve essere appropriato, anche la parola più superficiale.
A mio avviso, un bellissimo compito dello scrittore è anche quello di ridar vita a parole morte (quelle con la classica croce); purché sia un vizio da usare appunto con parsimonia, e solo se il libro, la storia lo richiede…

In merito alla costruzione, io ho amato sia libri in cui era molto verbosa (Il Cavaliere Inesistente), sia libri in cui è piuttosto spezzata e facilitata (La Storia Infinita); tengo però sempre a mente che la mente non ha ‘fiato’, non si stanca… e che l’occhio corre molto più veloce della bocca.
Da quando i libri sono arte visiva, la costruzione può permettersi un po’ di più. Sempre senza allargarsi…

#2.176 Comment By Dan On 4 giugno 2012 @ 13:47

In merito al desueto più desueto, non bisogna mai dire l’ultima: si prenda ad esempio la bellissima sfida che ha mosso Monicelli con il suo Brancaleone e Brancaleone alle Crociate… I produttori erano furiosi, ma lui ha insistito e puntato sul progetto, che è risultato stravincente, tanto che ancora oggi viene ricordato.
Voleva dimostrare che non è la lingua che narra, in cinematografia, ma l’immagine… questo credo sia possibile anche in narrativa; si parla ovviamente di sfide piuttosto improbabili, questo sì.

#2.177 Comment By Dan On 8 giugno 2012 @ 20:46

Ciao Linda,

Io non ho degl’ottimi trascorsi sul sito di G., e mi sono riserbato di dire praticamente la stessa cosa in questi stessi giorni…
Ho pensato: se questa ragazza s’arrabbia così tanto, non sarà per mera pubblicità, lei ha una reale passione (forse quanto me) per il virtuale.
Dunque sono andato a leggermi più che l’inizio del libro sulle fatine, ed ho avuto la medesima sensazione -palese, direi.
Allora ho tirato dentro di me delle conclusioni, né affrettate, né a mio avviso poco valide:
1) Un errore che a mio avviso fa, è sperare che tale virtualità sia estendibile al dietro di sé: quel ch’è fatto è fatto, Salgari non poteva scrivere virtualmente parlando perché ai suoi tempi bicicletta si diceva ‘velocipede’. E’ giusto che Salgari c’abbia (vivaddio) insegnato l’italiano, dacché fra l’altro questo era uno dei compiti della sua epoca.
In più, si consideri che senza Salgari, e gli autori prima e dopo di lui, nulla sarebbe stato possibile, nemmeno il processo verso il virtuale…
2) Il virtuale (caspita è questo il punto!) non può essere cosa RELEGATA allo scrittore: se tu mi parli di fatine, ma con quale fortuna, scartabellando tutte le sue emozioni, io trentenne dovrei immedesimarmi…?! E’ un colpo non da poco, arrivare a tanto: già faccio fatica a mettermi nei panni d’una signorina, figuriamoci se piccola quanto un pollice o quel che è.
3) anche ammettendo che sì, mi sento il protagonista, non è (né a mio avviso può essere) la lunga lista delle sue emozioni/sensazioni, la chiave vincente per entrare in simbiosi col pg; come dice Linda, in quel caso, al contrario, senti che ne sei sbalzato fuori, senti che la storia non ti riguarda… Senti che le sensazioni del pg non coincidono con le tue, perché un conto è passare l’idea del vento, un conto è dire cosa ne prova il pg; ma io lettore, quel che prova, lo so ‘dopo’, per intenderci, cioè nel moemento in cui me lo palesa, non prima!
Per cui, a lungo andare, lo sento quanto di più distante: lui con le sue sensazioni, io perfetto spettatore. Altro non potrei essere se non attento spettatore di tutto ciò che potrebbe riguardarlo, perché devo essere attento a tutti i suoi cambi d’umore, a tutte le sue sensazioni. Fra l’altro, il palesamento d’una sensazione non è emotivamente coinvolgente… trovo che G. finisca per istituire così l’esatto opposto: sappiamo bene che bere cocacola significhi sentire un rigagnolo freddo giù per la gola, ma che senso ha dirlo…? Nel momento in cui lo dici, io mi ricordo della sensazione, la qualifico valida e credibile… ma per il pg, non per me. Scrivendo questo, in parole povere, ella dice che l’assodato, entrando nella narrativa, si fa stupore. Ma questo è affermare il contrario dell’intento: sembra cioè dire: ‘quanto è bello leggere…!’.

All’opposto (qui il paradosso più grande) se leggi Salgari con un chiaro intento virtualistico, finisci per essere -proprio ESSERE- Sandokan, e lo stesso dicasi per Conan di Howard. Cos’è, dunque, che spinge alla virtualità…? La veridicità. Se una storia è credibile, e s’aggiunga avvincente, non metterti nel pg come fosse un’avatar è una lotta improponibile: ti dovrebbero legare con catene di ferro brunito…

Io e G., in sostanza, condividiamo una necessità, di tipo contenutistico, però, perché esteticamente viaggiamo su parallele inconciliabili (almeno fino ad oggi): lei è convinta che recitare in un pg possa essere risolutivo per passare (QUESTO E’ NECESSARIO COME IL PANE, e ne siamo persuasi entrambi, credo) dall’emozione alla sensazione -porca miseria, sarebbe pure ora: tutto il mondo moderno è invaso dal sensoriale, fatta eccezione per la narrativa.
Io, all’opposto, sono dell’idea che sia ‘fornendo’ occasioni di ‘possedere’ il pg, che questo possa avvenire… Fornendo: cioé: quel che muovi è un’offerta, non una costrizione… e come offerta dev’essere ghiotta.
Io non m’immagino nel pg, ma faccio sì che la ‘giostra’ di poterlo possedere funzioni -io da intendersi in senso lato: anche chiunque al posto mio. Funzioni però per il lettore: è un servizio, quel che si propone, in fondo…
La sensazione che ho avuto leggendo quelle pag. era di essere affianco ad una persona che si parla addosso, in maniera petulante e logorroica, e anche che quell’atteggiamento d’indisposizione l’avesse anche nei miei confronti (cioè: nei confronti dei lettori, come se in realtà non amasse ‘condividere’ le sue esperienze).
E se fosse solo un suo viaggio interiore, privato, anche il fatto che dovesse continuamente dirsi cosa prova l’ho trovato a lungo andare superfluo: sembrava quasi che quel corpo, in sostanza, non gl’appartenesse troppo… come quando esci dall’ospedale e devi ricordarti che una gamba, un braccio, un piede, funziona correttamente… La chiarezza, è bella, ma quando s’affianca all’essere scostanti, finisce per divenirne l’essenza: ciccio, non mi rompere, non ho voglia di spendere troppe parole dunque regolati te: o la capisci così, o non la capisci. E poi non vedi che t’ho detto tutto, demente?! Leggi meglio!
Sembra un po’ dire questo, la scrittura, e non so come faccia a non indisporre…

Per concludere, dacché le sue intenzioni le trovo in sostanza più che legittime (intenzioni, e non metodo), il consiglio che darei a coloro che amano sul serio cibarsi d’una vera virtualità è di non escludere nel proprio excursus l’esperienza del Libro-game: il lg offriva non emozioni, ma sensazioni; e non dava né del voi né del lei, al lettore. Ma del tu. E’ in questo tu dato al lettore, io trovo, l’occasione più ghiotta che ci offre la narrativa per farsi sul serio virtuale.

#2.178 Comment By Sandavi On 8 giugno 2012 @ 22:47

@Dan
Da lettore non so se si possa pretendere che un libro accontenti tutti i gusti di tutti i lettori, a parità di abilità nello scrivere ovviamente. Ci sono quei lettori che amano immedesimarsi in un personaggio, vivendone le avventure come se fosse lui stesso (non so se intendessi questo) a viverle mentre legge. E questo è un tipo. C’è chi invece ama immergersi nella storia stessa, a prescindere dall’argomento. Io sono questo tipo di lettore, per questo che si parli di un cimmero o di una fatina o degli Stark per me è lo stesso, se la storia è degna di interesse la seguo volentieri, vivendo la storia, ma non vivendo nel protagonista. E’ una attitudine d’animo, secondo me.

@Laura
Lo stile di Gamberetta è molto asciutto, molto rapido, le scene si susseguono quasi sempre a grande velocità. Per i miei gusti è un’ottimo stile, mi tiene incollato alla pagina, anche se le fatine non sono uno dei miei argomenti preferiti. C’è chi non ama questo stile e preferisce un ritmo leggermente più lento magari, il che non direi che è un crimine. Qui siamo nel campo del “mi piace” “non mi piace”.
Nello stesso romanzo inoltre se globalmente la storia mi ha appassionato è decisamente possibile che alcune scene mi abbiano fatto pena! Il che è ben diverso dal dire, come nel caso di… che so… Wunderkind o Adhara (^-^) che è proprio la storia che fa acqua! Per fare un esempio: io apprezzo moltissimo Martin e sono quasi alla fine del quarto volume, lo trovo strepitoso nella gestione di alcuni punti di vista, e di diversi dialoghi, ma diverse scene mi hanno fatto venire voglia di mangiarmi il libro e alcune scelte narrative sono decisamente WTF?! Nessun autore è perfetto, l’unica cosa che pretendo è che l’impianto globale regga come si deve, sia nel semplice che nel complesso. Per il resto non starei a crucciarmi se non sento il calore della cioccolata fra le dita. A me personalmente di tutta la lettura di Martin ad esempio una sola scena mi ha fatto davvero venire i brividi, pur con tutto il suo abile mostrare. Lovecraft mostra molto meno (e anche qui ci sarebbe da discutere per ore) tuttavia leggersi The Dunwich Horror o The Rats in the Walls al buio ti assicuro che ti lascia ben più che un brivido.

#2.179 Comment By Dan On 9 giugno 2012 @ 08:33

Beh… Martin, forse, in modo diverso che pensando a Tolkien, gareggia con Shackespeare, re degli intrighi: quel che alla fine ne viene fuori non può che essere una situazione in cui il lettore figuri in qualità d’aspettatore… e sono anche io convinto che giocare questo ruolo fino in fondo (quello di spettatore) non sia affatto sbagliato e poco bello; sono, in effetti, piuttosto onnivoro, parlando di libri, e purché, come dici te, la cosa è riuscita, il resto non può essere che autentica passione.

Su Lovecraft direi questo: se fosse stato più descrittivo di così, avrebbe fatto acqua da tutte le parti: quel che di lui t’emoziona, è che a un certo punto l’orrore te lo immagini… lui durante la lettura sembra fornirti tutti gl’ingredienti della sua invenzione, da sommarsi l’uno all’altro… per trarne alla fine un’immagine o quantomeno una sensazione repellente. Sarebbe stato ottocentesco se avesse detto alla fine del vampiro o del lupo mannaro, e d’altronde, come meglio descrivere orrori alieni se non trovando poche e degne parole giuste…? E’ un orrore anzitutto di tipo psicologico (i personaggi finiscono per impazzire, urlare e ridere, quasi sempre), e interiore; solo dopo di tipo estetico, ma non direi sia poca cosa se si pensa che, anche nel caso di più alta impalpabilità, lo scrittore ha fornito tutti gli strumenti per ricavarla… dal proprio inconscio: trovo bellissimo quando uno scrittore si preoccupa di non dare qualcosa di condivisibile con tutti, quanto piuttosto di lavorare nell’immaginario di ciascun lettore in maniera diversa, così che ognuno abbia alla fine il suo personalissimo orrore.
Queste cose, ad esempio, le puoi vivere sia da spettatore che da ‘attore’ del libro: sono valide comunque…
E in merito alla virtualità, io direi che lui ne sia un campione: non c’è una sola frase in cui lo scrittore non intenda descrivere la precisa evoluzione d’un fenomeno, o le azioni d’un personaggio momento per momento… e direi che l’abbia più che largamente preconizzata, anche nel fenomeno tecnologico: ne L’Uomo che Sussurrava nelle Tenebre, egli finisce per descrivere tre oggetti su un divano che costituiscono l’essenza dell’imprudente ‘navigatore degli spazi’, additandoli come la sua mente e le sue mani… Non poco, direi, essendo racconti del ’30.

#2.180 Comment By Giorgio On 11 giugno 2012 @ 04:36

Perché ho trovato piacevolissimo leggermi Baudolino di Umberto Eco, e a suo tempo ho faticato mostruosamente per leggere tutto Assault Fairies?

No, davvero. Non sto facendo ironia.

Se è vero che il cervello del lettore funziona come descritto nei manuali qui riportati, avrei dovuto fare una fatica colossale per riuscire a sorbirmi 500 pagine del raccontato di Umberto Eco, e avrei dovuto godere per tutto il mostrato di Assault Fairies.

Inoltre, se leggete Il Trono Di Spade, Martin in più passaggi commette

#2.181 Comment By Giorgio On 11 giugno 2012 @ 05:00

Perché ho trovato piacevolissimo leggermi Baudolino di Umberto Eco, e a suo tempo ho faticato mostruosamente per leggere tutto Assault Fairies?

No, davvero. Non sto facendo ironia.

Se è vero che il cervello del lettore funziona come descritto nei manuali qui riportati, avrei dovuto fare una fatica colossale per riuscire a sorbirmi 500 pagine del raccontato di Umberto Eco, e avrei dovuto godere per tutto il mostrato di Assault Fairies.

Inoltre, se leggete Il Trono Di Spade, Martin in più passaggi commette questi errori:

1. Narratore Onnisciente.
2. Scrive Decise di fare – invece di – fece.
3. Scrive “Bla bla bla”, fece una pausa, “bla bla bla”.
4. Scrive “Era triste”, riferito ad un personaggio, senza mostrare che “era triste”.
5. Scrive abomini come: spronando al galoppo l’enorme destriero nero, usa quindi “enorme” (molto spesso tra l’altro), che è un aggettivo indefinito, come ci dice Gamberetta.
6. Scrive: “un enorme, sinistro labirinto fatto di barriere difensive”. Enorme??? Sinistro???
7. La telecamera si sposta, a volte, per inforigurgitare, soprattutto in merito ai personaggi e alla loro storia.
8. Scrive: “Era un vecchio tutto pelle ed ossa”. Vecchio??? Mostrami che è vecchio, altrimenti il cervello del lettore deve distaccarsi dalla lettura per cercare un vecchio nel suo repertorio!!!

Questi sono solo alcuni esempi. Il libro di Martin è piano di queste schifezze. La stessa cosa vale per Tolkien (non mi ci dilungo sopra, ma fidatevi, in forme e quantità diverse, Tolkien commette gli stessi errori di Martin – persino peggio se parliamo di inforigurgiti).

Ora, sia Il Signore degli Anelli che Il Trono di Spade, sono opere di fama internazionale, talmente famose, e di tale successo, che sono usciti film su di esse. Hanno venduto milioni di copie.

Rimango sul fantasy, ma di libri che non seguono le regole dei manuali di Gamberetta, anzi, le stuprano, e poi hanno un successo internazionale, ce ne sono diversi.

Potrebbe Chiara Gamberetta spiegare a tutti quanti come mai?

#2.182 Comment By Dan On 11 giugno 2012 @ 09:03

Perché sono degli eretici! :-)

L’importante e che non mi si confonda troppo l’impareggiabile Tolkien con RR RRRRRRRRRRRR Martin… che ci può pure stare sia bravo, ma caspita Tolkien gl’è pur sempre Tolkien…

Ragazzi, ma avete una pur squallida, pallida, e tutto ciò che finisce in allida, idea di quante pagine Tolkien abbia fatto scrivere…?
Per quel che ha fatto e su quel che ha fatto…?
Pensiamci su due o trecento anni e poi rispondiamo…

#2.183 Comment By Dan On 11 giugno 2012 @ 09:54

(una piccola parentesi, forse non inutile:

per il termine inglese huge, vi sono sin troppi sinonimi e relativi italiani: starebbe per immenso, colossale, ed altre definizioni simili.
Dacché ben sappiamo come l’americano in generale sia amante delle cose huge, questo aggettivo finisce per loro per essere sinonimo ben più ampio, che sfugge a noi italiani perché una cosa colossale per noi potrebbe tradursi con qualcosa che si compara appunto al Colosseo…
Sembra una barzelletta, ma per gli americani le cose huge sono assai di più, e ne sono totalmente affascinati, specie se si pensa alle loro produzioni, alla loro idea di spazio e di forma…
Dunque per loro huge è anche: spaventoso, grandioso (e non solo grande), sbalorditivo, e tutto ciò insieme… è una parola che vuol comunque suscitar stupore. Che sia molto abusta, ce ne rendiamo conto pigliando una qualsiasi intervista di qualsiasi programma americano. Huge è anche un’idea, un progetto, ecc.

La traduzione più fedele è ovviamente grande, immenso, ma non basta per dare il senso di quel che intende una persona di madrelingua.
La traduzione, d’altronde, è sempre l’arte di difettare il meno possibile un’opera che nasce con le dinamiche della sua lingua.
Tuttavia, è indubbio che Martin e altri come lui usino Huge o qualsiasi altro aggettivo inglese abusato, ora con un intento, ora con un altro, e a volte anche con intenti molto diversi gli uni dagli altri.

Comunque qui sta la grande differenza di cui si diceva pocanzi, fra italiano e inglese: l’inglese ha un arte del fraintendimento assai più ampia di quella italiana -mi viene ad esempio in mente Lewis: “Io sono un satiro molto, molto cattivo… perché sto per fare una cosa molto grave…”. Lucy: “Perché, cosa stai per fare…?”. “Io sto per rapirti”.
Ma rapirti è traduzione di rape: stupro, o, appunto, rapimento…
E’ innegabile che ad un inglese o americano questa scena, piuttosto favolistica, faccia saltare sulla sedia con molta più facilità che pensando ad un italiano- perché i suoi termini vogliono significare innumerevoli cose, e a dar loro significato il più delle volte è un contesto non fraintendibile… ma se il contesto lo è volutamente, si può giocare con questa lingua in mille modi.
Questi giochi in italiano si fanno invece enigmistica: pensiamo ai rebus, ad esempio; poi, ovviamente, le allitterazioni, ma la nostra lingua non offre così tanti bivi interpretativi quanto l’inglese, anche se è innegabile che anche noi ne abbiamo, eccome…).

#2.184 Comment By Helgoren On 11 giugno 2012 @ 10:32

Concordo in toto con quello che dice Dan.
Inoltre qui non si parla di regole stabilite arbitrariamente da Gamberetta, anzi: quasi tutte le possiamo ritrovare nel libro III della Retorica di Aristotele, mica noccioline…
Se poi vogliamo un esempio più moderno, possiamo prendere “I Pilastri della Terra” di Ken Follett, un vero gioiello della narrativa a mio parere: trama avvincente nonostante la lunghezza, si dipana sui percorsi ben gestiti ed intrecciati di ben 5 personaggi diversi, il POV calato sul personaggio filtrando la realtà attraverso i suoi occhi e “mostrando” i suoi pensieri garantisce l’immedesimazione del lettore, il raccontato è limitato ai passaggi da un ambiente all’altro, nemmeno da una scena o da un capitolo all’altro(anche qui infatti l’autore usa il mostrato calandoti direttamente nella scena), le scene sono rese vivide dall’uso non dell’aggettivazione eccessiva e pomposa(tipico difetto degli scrittori in erba made in Italy) ma dall’uso di termini specifici ed appropriati per descrivere sia i personaggi sia i luoghi sia gli oggetti, il contesto(il romanzo è ambientato nell’Inghilterra medievale ai tempi dell’Anarchia) è ben caratterizzato attraverso gli oggetti, le descrizioni dei luoghi, gli indumenti e le abitudini delle persone oltre che i pensieri dei personaggi, l’infodump invece è ridotto ai minimi termini ed è comunque reso accettabile in quanto le informazioni sul contesto passano attraverso i ricordi e i pensieri dei personaggi. Ed è anche un romanzo di successo, il migliore di questo autore(secondo lui stesso, secondo il pubblico e secondo la critica).

Martin ha un grande successo, sì, ma è un successo dovuto in gran parte ad una moda in stile potteriano. In realtà nella lettura molti suoi errori emergono fastidiosamente ed a questi ci si aggiungono i problemi dovuti alla traduzione(causati anche dallo stile proprio dell’autore), per non parlar del fatto che sta praticamente scrivendo un telefilm e non una saga, e di questo la trama ne risente pesantemente.
Sinceramente ho trovato il Signore degli Anelli di Tolkien non certo leggeruccio: in effetti avrebbe potuto essere scritto in modo da renderlo più avvincente. Ho preferito di gran lunga Lo Hobbit (che ho riletto più volte). Però riguardo il worldbuilding, Tolkien è eccezionale(anche se sì, la morale di fondo è un po’ stucchevole, come dice Gamberetta).

Comunque sì, Assault Fairies non mi è piaciuto granché, ammetto di non essere nemmeno riuscito a finire di leggerlo. Non riesce proprio a farmi sentire coinvolto col personaggio pov(che mi risulta alquanto antipatico, a dirla tutta). Ho preferito di gran lunga “le Avventure della Giovane Laura”, lì, nonostante la protagonista fosse una ragazzina alquanto fastidiosamente stupida, sono riuscito ad immedesimarmi e sono stato coinvolto; mi è piaciuto molto. Mi viene il dubbio allora: che il problema in Assault Fairies sia l’uso della prima persona piuttosto che della terza? E’ un problema mio di abitudine(che sinceramente non ho mai letto nulla scritto in prima persona se non qualche breve racconto)?

#2.185 Comment By Sandavi On 11 giugno 2012 @ 11:16

@Giorgio

Il paragone fra Baudolino e Assault Fairies è impossibile da fare! Il primo è un romanzo che non può essere associato a nessun genere, come tutte le opere di Eco. Io ho apprezzato “Il nome della rosa” e il “Pendolo di Foucault”, sicuramente opere degnissime, ma devi ammettere che alcuni passi sono assolutamente indigesti e inutilmente prolissi.
Apprezzare o no Assault Fairies è questione di gusti personali, credo, a te piacerà evidentemente la narrazione alla Eco e non quella alla Gamberetta, ma questo fatto non ci dà alcuna informazione circa la qualità di Eco o la qualità di Gamberetta.

Io adoro Martin, è un buon autore, più valido come autore di fantascienza a dire il vero, ma comunque indiscutibilmente un grande scrittore. Cionondimeno, specialmente andando avanti nella saga, ci propina pipponi di inforigurgito che sinceramente trovo scandalosi e perfettamente inutili per la trama. E’ l’impianto generale dell’opera che la rende grande, la sua coerenza interna, l’abilità nel gestire molti punti di vista come voci narranti uniche.

Ciò premesso vorrei commentare il tuo intervento:

1. Narratore Onnisciente.

Non so dove tu lo abbia visto, ma potrebbe essere che mi sbagli. Sai farmi un esempio? A me sembra il contrario: non mi ricordo interventi da narratore onniscente

2. Scrive Decise di fare – invece di – fece.

Magari sarà un errore, personalmente non lo considero un fastidio. Potresti fare esempi concreti?

3. Scrive “Bla bla bla”, fece una pausa, “bla bla bla”.

Questo tipo di espressione compare (almeno nel primo volume) due volte DUE in oltre 600 pagine di romanzo. Quindi no, Martin non usa l’espressione “fece una pausa” come fanno altri scrittori nostrani. Per il resto i suoi personaggi saltano fuori dalle pagine vividi, dinamici, conflittuali e i dialoghi non sono mai scontati.

4. Scrive “Era triste”, riferito ad un personaggio, senza mostrare che “era triste”.

Anche qui dovresti fare esempi concreti. A me sembra che Martin mostri da Dio sensazioni e azioni dei personaggi, piuttosto. E stiamo parlando di una saga di cinque volumi, ancora incompleta, per un totale di almeno almeno 2000 pagine di scritto. E’ arrivato a gestire 19 POV….19! penso che gli posso perdonare qualche eventuale passaggio infelice.

5. Scrive abomini come: spronando al galoppo l’enorme destriero nero, usa quindi “enorme” (molto spesso tra l’altro), che è un aggettivo indefinito, come ci dice Gamberetta.

Bah. Anche qui vale quanto detto prima. Martin descrive sempre, prendere ad esempio un’espressione puntuale come quella per sostenere la tesi che Martin non segue le regole della narrativa mi sembra pretestuoso.

6. Scrive: “un enorme, sinistro labirinto fatto di barriere difensive”. Enorme??? Sinistro???

Eh no: la frase completa è: enorme sinistro labirinto fatto di barriere difensive, sale dai soffitti a volta, ponti coperti, baraccamenti, prigioni sotterranee, muraglie traforate da nidi per arcieri. Un labirinto interamente realizzato in una pallida pietra rossastra E il personaggio POV la guarda da una collina, quindi la descrizione è fatta con un giusto grado di dettaglio considerando la distanza.

7. La telecamera si sposta, a volte, per inforigurgitare, soprattutto in merito ai personaggi e alla loro storia.

Non direi “la telecamera si sposta”, in quanto Martin sfrutta o i pensieri del personaggio POV o i dialoghi per introdurre notizie, quindi la telecamera resta ben piantata là dove lui la mette, ovvero nella testa del personaggio. Inoltre ogni personaggio dice o pensa solo quel che sa, perfettamente all’interno di limiti ben definiti e coerenti.

8. Scrive: “Era un vecchio tutto pelle ed ossa”. Vecchio??? Mostrami che è vecchio, altrimenti il cervello del lettore deve distaccarsi dalla lettura per cercare un vecchio nel suo repertorio!!!

Esempio errato: Un vecchio è un sostantivo, non un aggettivo. Martin non sta dicendo “tizio è vecchio” (aggettivo), che sarebbe una descrizione raccontata, ma sta attribuendo a tizio una qualità, definendo la sua età come vista dal personaggio POV, che poi è Bran, un bambino. Inoltre quest’esempio è particolarmente sbagliato, in quanto prima di dire “era un vecchio … ” Bran ricorda che suo fratello Robb gli aveva parlato dei bruti come di uomini spietati, spaventosi e brutali pertanto Bran prima di vedere il condannato è convinto di trovarsi davanti un soggetto del genere, magari muscoloso. Invece si ritrova un ometto magro e spaurito, che tra l’altro è un disertore dei Guardiani della Notte.

Mi dispiace, ma a mio parere non ne hai azzeccata una.

#2.186 Comment By Dan On 11 giugno 2012 @ 11:32

Ragazzi, io Tolkien me lo terrei stretto… :-)

Ovviamente un autore non può garbarci fino in fondo, non fosse altro perché ognun di noi ha delle idee ben precise anche in merito alla fantasia… così come per tutte le cose… ma se non fosse per Tolkien, avremmo un relativo solo musicale, che è Wagner.
Tolto Wagner, l’informe massa mitologica dell’Edda Antica, del Bewolf, e di tutti i racconti dell’Epica Nordica, non avrebbe alcun resoconto artistico.
Dunque in Tolkien albergano molti studi: quando si parla di lui non si parla solo d’un autore, ma anche d’un lascito piuttosto profondo in merito ad una mitologia che altrimenti non c’apparterrebbe… perché i vichinghi poco o nulla hanno lasciato di loro; lì dove per noi, invece, documenti e tradizioni ancora prolificano nelle nostre biblioteche e nei nostri dna.
Poi parliamo di un inglese di tutto rispetto, lo quale diede forma alla famosa Enciclopedia Inglese del dopoguerra… dunque in lui figurano molte professioni, tutte assorbite dal libro: quella di filologo, di archeologo, di medievalista, di dizionarista, di studioso dell’old enlish, delle più svariate lingue, nonché inventore di nuove, prima ancora che semplice scrittore.

Ciò detto, di Tolkien non stupisce il detto, quanto il contenuto del detto: di questo si parla troppo poco, non solo qui e io direi ovunque… Uno scrittore è di fatto un artista, come penso di Tolkien, ed egli ha delle urgenze espressive legate alla creatività che scaturisce dal suo prolifico immaginario… non a torto si direbbe di lui che ha dato vita a immagini piuttosto bibliche, per importanza ed efficacia.
Pensiamo a tutti gl’artisti, fra illustratori, pittori, scultori e quant’altro (prima ancora che scrittori stessi, ovvio), che si sono cimentati per dar più veridicità al suo detto -altrimenti sì, piuttosto aleatorio in molti tratti, ma d’altronde egli voleva proprio questo: che ognuno ricavasse la propria Terra di Mezzo, almeno nel dettaglio. E volendola dipingere, è partito proprio dalla parola: lui stesso diceva ‘nessuno mi crede quando dico che questa storia è partita proprio per dar veridicità è contesto alle lingue inventate, ma è così’. La genesi del mondo, cioè, conosce lo strumento fondamentale dello scrittore, che è la parola… Ci s’illude nel pensare che la veridicità d’un racconto è semplicemente data dalle descrizioni: ultimamente G. ha parlato d’un lungo monologo di 80 pag. … beh, Tolkien ne è l’indiscusso maestro: i suoi soliloqui sono proverbiali, ed estendono e ramificano la storia, ci danno una misura della sua importanza, e stabiliscono i connotati dei pg, addirittura estetici, se se ne coglie il sapore…

In merito alla morale: egli stesso afferma ‘da parte dello scrittore non v’è intento alcuno: la storia, diramandosi, ha posto le proprie radici nel profondo, divenendo col tempo la Guerra dell’Anello…’.
Non aveva intenti pedantistici, paternali, ma di certo egli s’è nutrito di tutto l”800, che di messaggi del genere è stracarico. Amava, ad esempio Dickens, piuttosto moralista…
Ma quel che Tolkien vuole dirci è che la morale di una fiaba non è qualcosa di assodabile: se la si ravvisa, essa è diversa per ciascuno, e non è detto che la si debba cogliere.
Molte volte vorremmo vedere lo scrittore in controluce, che ci dice ‘hai capito che ti voglio dire…?’, quando magari lo scrittore ha solo in mente l’evoluzione d’una storia, d’un percorso, e l’unica sua preoccupazione è che sia esatto nel suo svolgersi, estendersi e finire.

#2.187 Comment By Sandavi On 11 giugno 2012 @ 12:15

@Dan
mi hai fregato il prossimo post ;)

il che rafforza il ragionamento di Gamberetta e da scrittore a malapena esordiente dirò: “Lovecraft/Tolkien raccontava. Io conosco la tecnica del mostrare e scriverò racconti più belli dei suoi!” (seee come no!)

Tolkien è e resterà per sempre uno dei miei autori preferiti e di lui ho letto tutto, anche i racconti più pesanti (es. Albero e foglia), anche la corrispondenza, pure i Racconti incompiuti, tuttavia Tolkien è unico e cercare di imitarlo come fanno tanti scrittori italiani non solo è impossibile, ma pure grottesco e anacronistico e qualsiasi cosa scriveremmo sul genere high fantasy rispettando i classici canoni, necessariamente richiamerebbe alla mente le sue opere. Solo per questo io lo ritengo superato: volendo scrivere un fantasy non si può più (secondo me) trattare di barbari senza pensare ad Howard, scrivere di elfi, folletti e orchi senza evocare Tolkien e così via.

#2.188 Comment By Dan On 11 giugno 2012 @ 12:58

Eh sì… è verissimo.
Howard e Tolkien sono a tutti gli effetti due capostipiti del genere; anche se piuttosto opposti: uno nei racconti, l’altro nei romanzi, uno pensa alla mitologia ‘calda’, l’altro ‘fredda’, uno piuttosto romantico e poetico, a tratti, l’altro aulico e sublime…

Suggerirei di non sperdere tali eredità; semmai di integrarle.
Specie, non si può non evitare di integrare il tutto, come dissi, all’esperienza del libro interattivo e alle magnifiche lezioni estetiche di Ende, specie guardando a La Storia Infinita.

#2.189 Comment By Zarathustra On 11 giugno 2012 @ 14:49

@Giorgio:

Ora, sia Il Signore degli Anelli che Il Trono di Spade, sono opere di fama internazionale, talmente famose, e di tale successo, che sono usciti film su di esse. Hanno venduto milioni di copie.

Rimango sul fantasy, ma di libri che non seguono le regole dei manuali di Gamberetta, anzi, le stuprano, e poi hanno un successo internazionale, ce ne sono diversi.

Potrebbe Chiara Gamberetta spiegare a tutti quanti come mai?

Non ti viene, nemmeno per un momentino-ino-ino, in mente che le due cose siano totalmente scollegate?
Hanno venduto ottomillantamila copie: embè?
Ci fanno un film, due film, sette film: embè?
Li hanno tradotti in 34422 lingue: embè?

La scrittura ha delle regole. Non sono tassative e ineludibili come le leggi della termodinamica, ma esistono. E queste non sono le regole di Gamberetta – se lo fossero, Chiara godrebbe di molto meno credito, perché sarebbe solo una ragazza con una sua idea di narrativa. Sono le regole codificate nel corso degli anni/decenni/secoli/millenni, e sono regole perfettamente ragionevoli – mi pare.

Il piacere che si trae dalla lettura di un libro, oltretutto, non dipende esclusivamente dalla qualità dello scritto. La stessa Gamberetta ha detto che un’Harmony di alta qualità non le susciterebbe comunque interesse. Se a te non interessano le fatine è molto probabile che Assault Fairies non ti piacerà. Se a te personalmente non “sta simpatico” (perdona l’espressione) lo stile di Gamberetta (come a me può non “star simpatico” lo stile di Jeff VanderMeer – ipotesi, in realtà mi piace, ma è un buon esempio di stile “opinabile”) non ti piacerà il suo libro.

E poi: attento alla logica del tuo ragionamento.
A:Il libro x è bello/buono/buonino.
B: Il libro x non rispetta le regole.

Conclusione X: Le regole sono sbagliate (non sequitur: non c’è nelle premesse materiale per arrivare a questa conclusione – è un pregiudizio).
Conclusione Y: Le regole non sono leggi fisiche, si possono infrangere. Il libro x è bello nonostante le sue imperfezioni (conclusione logica date le premesse).

#2.190 Comment By Dan On 11 giugno 2012 @ 16:05

Beh, però anche questa conclusione la trovo semplicistica…

Se per regole o parametri s’intende la posizione di uno scrittore medio (o di più scrittori bravi, ma riconosciuti da tempo), potrei ben affermare che quella è proprio la strada che uno scrittore ambizioso si prefiggerà di non percorrere… oppure, qua e là, durante le fila del suo lavoro si preoccuperà di abbattere quei luoghi comuni che hanno fatto del suo mestiere (egli desume) qualcosa di grigio, scontato, monotono e accessibile a tutti.
Questo lo si denota in ogni decennio, quasi, o comunque in ogni secolo.
Lovecraft si lamentava di non poter essere pubblicato per via di Comitati di Lettura troppo superficiali e manchevoli di fantasia… cosa che dobbiamo riconoscergli, a meno di ricordare altri nomi rispetto al suo; ma non mi sembra.
Cioè: col tempo, finiamo per accettare come valide delle premesse avanzate da autori che lì per lì eran perfetti imbecilli, e solo poi sono divenuti telentuosi che, scambiando l’ordine delle carte in tavola, hanno fatto sì che a lungo andare quell’ordine ci piacesse anche di più rispetto a prima.
Vale quel che vale -dacché frutto dell’ingegno umano, a tutti gl’effetti- per la tecnologia e la scienza: data un’invenzione, ad essa ne succede un’altra e un’altra ancora…

Di solito il saccheggio d’un artista riguarda i contenuti, codesto è vero, ma quasi mai dei nuovi contenuti non finiscono per conoscere anche una nuova forma espressiva, che solo apparentemente è riconoscibile come l’ultima assodata: di fatto è una completamente nuova, della quale (il più delle volte) finirà per accorgersi solo un altro artista, e così via…

Mi viene a mente Troisi, ad esempio, che ha voluto abbattere tutti i canoni estetici fino ad allora riscontrabili in un prodotto comico; e anche, di conseguenza, tutti i luoghi comuni, su Napoli, sulla comicità -cosa è comico e cosa non lo è- sulla persona…

Io sinceramente non riesco a riconoscere un Tempio della narrativa ove tutto è predisposto; sarebbe bello crederlo, ma sono dell’idea che non c’è, e se ci fosse, andrebbe distrutto per il gran limite di avere dei parametri entro i quali muoversi: lo strabordare, il pellegrinaggio, il navigare, è proprio figlio dello scrittore: nel vocabolario, in mondi reali e/o immaginari, nelle idee… e di certo, pensando a tutto questo, anche nell’estetica.

Grandi maestri come Calvino, alla fine della loro ben spesa vita dicevano ‘mi piacerebbe che ogni mio libro avesse per firma il nome d’un altro, perché sono tutti libri dissimili fra loro, che sembrano scritti da persone diverse’.
E quanti nuovi confini non saranno stati stabiliti da questo suo agire…? Io ipotizzo molti; forse che qualche manuale ne parli…? A me non sembra.

In sostanza, per me se un Tempio della narrativa mi sta dicendo come scrivere, sottilmente e nemmeno tanto, mi sta dicendo anche ‘cosa’ scrivere, e questo non glielo permetterei. Pertanto non gli permetterei nemmeno il come.

#2.191 Comment By Zarathustra On 11 giugno 2012 @ 16:19

Ma caro Dan, lungi da me affermare che esista

un Tempio della narrativa ove tutto è predisposto

La risposta la dai tu stesso nel tuo commento, quando citi le discipline scientifiche: anch’esse codificate in secoli o più, eppure sempre pronte a ricevere un’innovazione quando si dimostra valida.

Ma non c’è nessuno che ti dica, in ogni caso, di cosa devi parlare e che stile avere (se fare periodi di sette o dieci o venti parole, se usare più o meno virgole, se scrivere parolacce o no…) – semplicemente ci sono tecniche che uno scrittore deve imparare (deve!) per sapere come scrivere.

Vecchio esempio di Gamberetta: il bambino e il pianoforte. Le scale sono quelle, codificate in gran parte dai greci (e poi rielaborate nel corso dei secoli): ma non vorrai dirmi che le scale uccidono la creatività e ti impongono di suonare come Liszt piuttosto che come Chick Corea!

#2.192 Comment By Giorgio On 11 giugno 2012 @ 16:44

Allora, vediamo di chiarire, visto che le spade sono tratte all’istante per difendere l’Oracolo.

PUNTO 1
Ne Il Trono di Spade, martin usa 3 volte “fece una pausa”. Il fatto che la usi solo 3 volte in 600 pagine non significa che sia giusto farlo, significa che Martin ha voluto usare questa espressione (visto che sarebbe stato facilissimo da correggere).

IN MERITO, GAMBERETTA DICE:

Non imitate la signora Rand e inserite delle pause. Ma per piacere, non fatelo in modo artefatto. Scrivere:

«bla bla bla bla.» Michele fece una pausa. «bla bla bla bla.»

È bruttissimo. Osservate le persone mentre parlano: non fanno pause “a vuoto”. Bevono un bicchiere d’acqua, si siedono o si alzano, si aggiustano la sciarpa, si sistemano gli occhiali, tossiscono, sorridono, gesticolano, sollevano gli occhi al cielo, si grattano la punta del naso, arricciano la fronte, sbadigliano, si stiracchiano, ecc. Non si bloccano di colpo senza espressione stile stoccafisso per “fare una pausa”. È innaturale e al limite del ridicolo.

Quindi, Martin, hai scritto una cosa ai limiti del ridicolo e bruttissima.

PUNTO 2
Ne Il Trono di Spade, Martin usa per 6 volte “decise di” invece di fece, e se lo avete letto, vi rendete conto che il “decise di” poteva essere tolto facilmente.

IN MERITO, GAMBERETTA DICE:

Le espressioni che indicano una volontà del personaggio di compiere un’azione sono sempre pleonastiche.

Michele salì le scale.

È uguale a:

Michele decise di salire le scale.

Con il vantaggio che è più elegante: si esprime lo stesso identico concetto con meno parole; la lettura risulta più fluida e piacevole. Se un personaggio compie un’azione è ovvio che ha deciso di compierla. Se si vuole sottolineare il processo di decisione occorre mostrarlo.

E poi Gamberetta rincara la dose sul decise di e scrive: E no, non è un peccato veniale: la vita è una sola e far buttare tempo a chi vi legge solo perché non sapete scrivere è da persone incivili.

Quindi, Martin ha scritto una cosa poco elegante, da dilettante, insomma, e no, non è un peccato veniale.

PUNTO 3

Ne Il Trono di Spade, Martin scrive:

Ser Waymar Royce era il più giovane rampollo di un’antica casata con fin troppi
eredi. Era bello: diciott’anni, occhi grigi, asciutto come la lama di un coltello.

e poi

Adesso, al cospetto del mare Dothraki, Dany non era minimamente disposta a sentire le lamentele di suo fratello. Era una giornata troppo perfetta: cielo di un blu profondo, un falco in cerca di preda che roteava altissimo, l’erba che oscillava e sussurrava al minimo soffio di vento, l’aria calda sul viso.

IN MERITO GAMBERETTA DICE:

Un errore comune è quello di raccontare e mostrare (o raccontare e ri-raccontare in maniera meno generica):

Michele scrisse l’articolo con cura: consultò per due ore Wikipedia, chiese via mail un parere al suo amico esperto di lucertole, passò il pomeriggio a spulciare i vecchi numeri di Rettili Oggi.

È un errore dovuto all’insicurezza. L’autore (in)consciamente dice al lettore: “Visto che non parlo a vanvera? Ho scritto ‘con cura’ mica per caso, infatti ecco tutti i fatti a dimostrazione.”

Martin è un insicuro. Inoltre, qui c’è anche l’errore di mostrare utilizzando gli anni. Scrivere che ha diciotto anni non significa niente, secondo Gamberetta.

PUNTO 4

In Il Trono Di Spade, Martin scrive:

Vide il cavallo di Jory che veniva abbattuto, le zampe lacerate in più punti. Vide Jory trascinato a terra e un vortice di spade abbattersi su di lui. In un sussulto, il cavallo di Ned tentò di rialzarsi. Non ci riuscì, e stramazzò nuovamente con un nitrito di dolore

IN MERITO GAMBERETTA DICE (riassunto):

I verbi percettivi, come vedere, sentire, ecc… sono pleonastici se ripetuti Vide… Vide… Il cavallo tentò di rialzarsi ma non ci riuscì.

DICE GAMBERETTA:

Altre bestiacce figlie del raccontato che spesso non sono identificate come tali:

Le espressioni: “provò a”, “tentò di”, “(non) riuscì a”, “cercò di” e così via. Sono sempre un raccontare.

Martin è una bestiaccia.

PUNTO 5

Ne Il Trono di Spade, Martin scrive:

Era una sagoma nobile, quasi imponente, stagliata contro la luce delle stelle.

La pietra era calda, quasi rovente

IN MERITO GAMBERETTA DICE:

Parolacce quali: “pressappoco”, “quasi”, “circa”, “piuttosto” e così via. Sono sempre un raccontare.

Il cervello degli esseri umani non ha le capacità per distinguere una cosa dal “quasi” quella cosa, o da “pressappoco” quella cosa, o da “circa” quella cosa.

Quindi era imponente, non quasi imponente!

Martin dice parolacce.
Nel PUNTO 5 ci mettiamo anche i vari poi poi poi poi poi poi che Martin semina in tutto il romanzo come un dromedario furioso, POICHÉ GAMBERETTA DICE:

Il battito artificiale del tempo: “prima”, “dopo”, “poi”, “in seguito” e anche “pochi istanti”, “improvvisamente”, “al momento” e così via. Sono sempre un raccontare.

PUNTO 6

Ne Il Trono Di Spade, Martin scrive:

E c’era di più, molto di più. Che uomo attraente era il khal, così alto di statura, così fiero nell’aspetto. Che cavaliere ineguagliabile, che guerriero indomabile, che arciere formidabile.

Alto, fiero, ineguagliabile, indomabile, formidabile????????

Le sue due reclute, entrambe dall’aria idiota e crudele, puzzavano in modo anche peggiore.

Idiota, crudele, puzzano?????????

Lo vide com’era stato nel fiore degli anni, alto e bello, con il grande elmo dalle corna di cervo, mazza da combattimento in pugno, in sella al suo destriero come un dio della guerra.

Alto e bello???????????

(Nota mia: Martin usa il termine Bello molto spesso). Alle elementari mi dicevano di non usare sempre l’aggettivo bello per descrivere le cose :S.

IN MERITO GAMBERETTA DICE TANTE COSE:

Non ci sono termini astratti, ma “molto alto” è un’espressione generica. Campanello d’allarme! Un brutto raccontato con zampette pelose scorrazza sul manoscritto. Bisogna schiacciarlo sotto il tacco! … Sigh.

Descrizioni così sono vuote, troppo generiche, non offrono niente alla fantasia del lettore. “Michele fa ribrezzo”: cosa dovrebbe vedere il lettore? Cosa dovrebbe sentire? Annusare? Toccare? Assaporare? È un fotogramma nero nel mezzo del film.

PUNTO 7

In Il Trono di Spade, Martin scrive:

Ma lady Catelyn, ridendo, aveva assicurato che no, non c’era stato nessuno sbaglio: Arya era sua figlia.

Racconta un dialogo, e va bene, peccato che Catelyn parla ridendo. Per Gamberetta, ciò è impossibile perché i gerundi didascalici non esistono.
__________________________

Ce ne sono una infinita da elencare. Ho solo elencato alcuni esempi, quindi non mi venite a dire che son solo quelli o roba simile. Dovrei aprire un blog intero per recensire il testo de Il Trono Di Spade!!! Per riassumerne altri, i vari “provò a fare”, l’uso di vecchio per descrivere velocemente guarda un po’, proprio un vecchio, l’utilizzo dei battiti artificiali come “improvviso”…

ORA, PRIMA DI COMMENTARE IL MIO COMMENTO, LEGGETE ATTENTAMENTE DI SEGUITO.

Il Trono Di Spade è un romanzo ben scritto (ovviamente secondo me), e tutti gli “errori” che ho elencato, per me NON SONO ERRORI, o sono errori veniali.

E infatti Il Trono Di Spade ha avuto un successo planetario!

Ma qui, su Gamberi Fantasy, abbiamo un Martin che è un insicuro, una bestiaccia, dice parolacce, scrive in modo ridicolo e bruttissimo, e persino poco elegante.

Adesso badate bene che io NON CE L’HO con Gamberetta. Anzi, lei, in questo sito, è l’unica che non è una viscida ipocrita. Lei ha avuto il coraggio di stabilire delle SUE regole, e applicarle ovunque, indistintamente, con immane sfrontatezza, e non si è tirata indietro nemmeno quando ha dovuto gettare merda, in base a dette regole, su Umberto Eco, Manzoni, Tolkien.

Il problema è l’ipocrisia dei suoi adepti, che con ampi cenni del capo dicono sì a tutto quello che lei afferma, però non hanno le palle di riconoscere che Tolkien, secondo queste regole, è un povero pezzente, Martin è un – vedi sopra – Manzoni è un cane, e Umberto Eco è un dilettante (parole di Gamberetta).
_______________________________

Poi che oggettivamente le regole di Gamberetta siano altamente discutibili – soprattutto per come lei le applica – è un altro paio di maniche. In fondo, Martin è un grande scrittore, e no, non mi riesce immaginare Martin che manda il suo romanzo a Gamberetta e lei glielo corregge bacchettandolo. Mi immagino più il contrario.

#2.193 Comment By Zarathustra On 11 giugno 2012 @ 16:59

@Giorgio:
Non mi è chiaro per quale motivo il fatto che Martin (come tutti, suppongo…) commetta degli errori ti sconvolge così tanto.
E bada: io non ho letto gli articoli di Gamberetta e li ho dati “per buoni”, così come sono. Un atteggiamento del genere è criminale. Ho letto i manuali che ha consigliato e quelli che ha sconsigliato, più altri che non ha menzionato (ho tempo da perdere, sono studente e futuro disoccupato!) e mi sono ritrovato a dire ma sai che ‘sta ragazza non ha tutti i torti? Anzi, perbacco, mi pare piuttosto ragionevole.

Due cose:

Lei ha avuto il coraggio di stabilire delle SUE regole, e applicarle ovunque, indistintamente, con immane sfrontatezza, e non si è tirata indietro nemmeno quando ha dovuto gettare merda, in base a dette regole, su Umberto Eco, Manzoni, Tolkien.

L’ho già detto e lo ripeto: non sono le regole di Gamberetta. Sono regole che Gamberetta ha raccolto da persone competenti, rielaborandole e presentandole in una forma che potesse essere utile a chi legge. Ma c’è scritto nelle FAQ, questo, non nei meandri più oscuri del blog.

E infatti Il Trono Di Spade ha avuto un successo planetario!

L’ho già detto e lo ripeto: e sti cazzi?
Fabio Volo vende più del tuo amato Eco: Fabio Volo è meglio di Eco?

#2.194 Comment By Dan On 11 giugno 2012 @ 17:01

Beh, immaginavo avessimo pensieri simili, ovviamente dico per il piacere di dissertare e non per quello di contraddire…
Personalmente penso che imparare, sì, è necessario, ma tutto l’imparare che puoi imparare lo puoi imparare (ho già detto imparare…?) con tanta pratica e tanta lettura… perché se aspetti le istruzioni, stai fresco, direbbe Totò…!

Pensando a Martin, invece, a me non è mai piaciuto: tanto per i contenuti (iniziali: non ho mai avuto il coraggio di proseguire), quanto per la forma…

Buon dì a tutti.

#2.195 Comment By Sandavi On 11 giugno 2012 @ 17:42

@Giorgio.
Non vedo motivo per alzare il tono del discorso.
Martin vende perché ha molti pregi che attenuano i difetti di stile, ma non ho mai detto che non abbia difetti di stile.
In alcuni punti è prolisso, determinate scene sono mucchi indistinti di personaggi, alcuni combattimenti sono noiosi, spesso ripete i fatti due o tre volte, anche se lo fa con l’intento di aiutare il lettore a non perdere il filo.
D’altro canto altre scene sono vivide, i caratteri dei personaggi sono tratteggiati benissimo (leggiti il POV di Cersei nel quarto romanzo e poi parliamo), le battaglie descritte abbastanza bene (l’assedio di Approdo del Re è molto interessante).
Lui le regole le segue nella maggior parte del romanzo. Alcune volte sbava e dovrebbe essere corretto e il romanzo ne acquisterebbe in bellezza.
Ho letto Elisa Rosso scrivere che lo show don’t tell è una boiata. Elisa Rosso non vende un cazzo. Viceversa non mi sembra che Martin abbia mai criticato una qualsiasi regola narrativa e/o che abbia scritto il suo romanzo come “uno starnuto o una risata”. Martin ha sbancato. La Strazzulla no. Questo cosa ti dice?
L’opera di Martin è frutto di attenta pianificazione, non solo di ispirazione, e si vede. Gli scritti nostrani sono puttanate, prive di senso e non avranno mai successo.
Se scrive tre volte “fece una pausa” o descrive un personaggio in modo superficiale, commette errori e il fatto che venda non significa che non siano errori. Tuttavia la gestione dei personaggi è talmente raffinata che ci si passa sopra. Odio i suoi infodump, che restano tali anche se vende 1 miliardo di copie, però lo leggo lo stesso, trovando la storia in generale avvincente.
Martin vende perché i suoi personaggi sono coerenti e credibili, il loro comportamento difficilmente sarà sconclusionato.
Martin vende perché i suoi personaggi sono animati da forti motivazioni, sanguigni, moralmente ambigui e tratteggiati fino ai dettagli più infimi.
Martin vende perché suscita emozioni quando un personaggio amato muore o soffre, quando Daenaerys scatena gli Immacolati sulla città di Astapor, quando Arya giace nel fango prigioniera ad Harrenhal e lo fa rispettando le tecniche narrative.
Tutto ciò e l’originalità di scrivere una storia cruda e sanguigna senza falsi pudori hanno fatto il suo successo e non che abbia violato qualche regola (che non sono le regole di Gamberetta!). E per un Martin che scrive bene e commette qualche errore ci sono cento imbrattacarte che ugualmente commettono errori scrivendo storie da cani e rubando soldi a noi lettori appassionati di fantasy.
E infine se non sei d’accordo con quello che scrive Gamberetta, cosa ci vieni a fare su questo blog?
Mah.. misteri

#2.196 Comment By Sandavi On 11 giugno 2012 @ 17:55

Altra cosa che non capisco di quelli che criticano i manuali è: ma perché non provate a leggerne almeno uno? Che può succedere di tanto orrendo? Potreste scoprire che tutto sommato persino un saggio sulla narrativa può essere divertente, appassionante, utile, illuminante?

Frey è spiritoso e incredibilmente appassionato nel modo di esporre, Gerrold è divertente e il suo saggio si legge come un romanzo, Mittlemark è da morir dal ridere per gli esempi che fa di errori da non fare (applicabilissimi alla Strazzulla o alla Troisi).

Basta con questo astio per le regole che diamine! Qua tutti si credono grandi rivoluzionari, geni incompresi… mah…

#2.197 Comment By Giorgio On 11 giugno 2012 @ 18:06

Ma Zarathursta, il problema qui è proprio quello che tu hai detto (rivolto anche a Sandavi):

Dici che lei (Gamberetta) ha piuttosto ragione.

Ma lei asserisce con forza che il suo giudizio è oggettivo, che non c’è altro modo di scrivere, e che se ti scosti da quei dogmi, sei una merda e faresti meglio ad andare a zappare la terra (leggete bene il suo blog), e di fatto consiglia a Eco di fare dell’altro perché Eco non si avvicina alle regole che Gamberetta ha arbitrariamente scelto. Ora tu insisti come un pazzo sul fatto che le regole non le ha fatte lei, e io ti rispondo: e quindi?

Stai semplicemente affermando: Dio esiste perché lo dice la Bibbia!.

Dire che una regola è giusta perché è scritta in un manuale è come dire che Dio esiste perché lo dice la Bibbia.

Ora tu dici: Martin come tutti commette errori. Non puoi pensare che forse, per Martin, quelli che abbiamo letto NON SONO ERRORI???. Ripeto per i non udenti: forse per Martin quelli non sono errori!. Forse lui, in quel determinato ambito, ha davvero voluto scrivere così, perché lo riteneva più giusto (c’è da crederci, visto che molti di quegli errori erano facilmente rimovibili). Ora, ha ragione Gamberetta o chi per lei, o ha ragione Martin?

E qui si potrebbe aprire una bellissima disquisizione sui gusti, sui vari modi di raccontare una storia, sui vari stili. Ma Gamberetta non lascia spazio a questo. Come è scritto sul suo sito, lei asserisce che:

Rimanendo attinenti al testo si può dire molto su un romanzo, e dire un molto oggettivo, senza entrare nel pantano delle interpretazioni. Rimanendo legati al testo si possono fare affermazioni che sono vere in sé, e secondo me queste affermazioni sono le più interessanti, perché sono vere per tutti. Non sto più offrendo un servizio solo a chi condivide la mia filosofia (come può essere con il sito di recensioni “cattoliche”), ma sto offrendo un servizio a tutti.

E poi insiste:

…non perché lo dico io, ma perché il cervello degli esseri umani funziona in una determinata maniera.

Perché il mostrare è preferibile al raccontare?
Perché è dimostrato che il cervello del lettore, se stimolato da dettagli concreti, vive le situazioni descritte. Il mostrato cala il lettore nella storia; il raccontato non garantisce la stessa risposta emotiva, non trascina il lettore. Per questa ragione il raccontato può diventare noioso in fretta: il lettore non ha problemi a gustarsi 200 pagine di mostrato, mentre poche pagine di raccontato possono subito stufare.

A prima vista può sembrare che lo “Show, don’t tell” sia una tecnica come le altre. Non è così. Le implicazioni del mostrare invece di raccontare sono basilari per la narrativa.

Non c’è possibilità di errore, per lei. Le cose stanno così e basta (ma basterebbe dire che il mio cervello – o un altro cervello qualsiasi – non ha nessun problema a godersi il raccontato, ma ha problemi a digerire pagine di mostrato, per smerdare la sua tesi oggettiva. Ma andiamo avanti).

Adesso ripetiamo: le cose stanno così perché sono scritte su manuali. I manuali chi li ha scritti? Autori famosi? E perché il Manzoni ed Eco sono dei coglioni? Tolkien è un coglione? Hanno ragione gli autori citati come baluardi da Gamberetta, o hanno ragione Tolkien e compagnia bella?

E qui si riapre la tediosa disquisizione di cui sopra.

Non sono sbagliate le regole di Gamberetta. E’ sbagliato pensare che chi non scrive secondo quelle regole sia un insicuro, una bestiaccia, uno scrittore poco elegante, ridicolo o dilettante.
______________________________

Infine porto gli esempi di “quanto hanno venduto” perché spesso (non sempre, ma spesso), il pubblico è il giudice finale, se non l’unico vero giudice.

Se poi a tutto questo aggiungiamo che Gamberetta esce con queste agghiaccianti idee nascondendosi dietro un Avatar e un nick, e cioè non lo fa dicendo – eccomi, io sono qui e dico questo! – la cosa diventa ancora più ridicola.

Umberto Eco ha criticato pesantemente Hemingway senza nascondersi dietro nomignoli o ragazzine dai capelli di un colore impossibile. Ma lei, sente l’impellente bisogno di non mostrarsi.

#2.198 Comment By Zarathustra On 11 giugno 2012 @ 18:31

@Giorgio: veramente mi limitavo a far notare inesattezze nei tuoi commenti, dato che la tua capacità di documentarti è come minimo povera.
La stessa Gamberetta, nota per essere “un tantinello” rigida, afferma come è giusto che sia che esistono situazioni in cui il raccontato è preferibile (ad esempio azioni ripetute o irrilevanti, ma che possono/devono essere presenti come “raccordo”) o non fastidioso: le regole non sono dogmi, non sono le leggi della termodinamica. Dov’è che l’ho già sentita, questa? Ah, già: era nel mio commento di prima.
E, credimi, continuerei questa discussione che non porta a niente, ma siccome hai esplicitamente ammesso che è una questione personale posso risparmiarmi la fatica.
Tuttavia non capisco per quale motivo un comune mortale come Martin/Tolkien/Eco debba essere perfetto e intoccabile e non se ne possano riconoscere gli errori. Perché vende tanti libri? Beh, in quel caso è senza dubbio un ottimo venditore di libri!

Seriamente: ogni arte e disciplina ha delle regole. Le ha la pittura, le hanno il canto e la composizione, le ha la falegnameria, le ha la sociologia, la storia, la produzione di trattori, tutto. Ma la scrittura no, perché…boh?
Insomma, i casi sono due: o la scrittura di un romanzo ha delle regole oppure scrivere un romanzo è un caso unico nell’intera esperienza umana. Così a peso direi la prima. E queste regole, come ti è già stato fatto notare, sono frutto di una negoziazione e non sono, né per me né per Gamberetta né per nessun’altra persona sana di mente, dei dogmi.

#2.199 Comment By Dan On 11 giugno 2012 @ 18:44

No, che centra… t’assicuro che basta molto meno, per non innamorarsene. Anzitutto suggerisco sempre l’idea di passare il titolo di buoni libri, dove ciò che ti piace, trova svariati esempi, e non è svuotato dal succo, dal contenuto. E’ lo stesso motivo per cui un buon libro di fantasia, in filigrana, è anche saggio e filosofia.
Poi perché il manuale, svuotato dal contesto idoneo, che è appunto il territorio della fantasia, finisce a mio avviso per essere aleatorio e poco afferrabile; hai di certo a mente molte possibilità, ma molte altre…?
Allora si finisce per chiedere a G. -e se non lei al manuale- ciò che solo la storia nella sua interezza potrebbe darti.
Intendo che se qualcosa di buono esiste, in essi, di certo non pigliano con un sol colpo tutte le necessità estetiche alle quali un autore incorre nel momento in cui abbraccia la penna… e può benissimo darsi che addirittura ti confondano, perché falsi le necessità del caso.
E anche seguire una traiettoria già prestabilita lo trovo poco coraggioso, dunque divertente, dunque divertente per altri…
A mio avviso scrittori come King sono bravi scrittori le cui idee sono state irrimediabilmente storpiate dalla consultazione della famigerata manualistica. Vedasi It: un’idea semplice, che semplice doveva restare, rovinata dal troppo strafare… che lo vedo molto figlio di questo mostrare (anche mostrare il mostro: a che pro…? Era molto più bello se non si capiva chi fosse in realtà…).
Poi non mi parlare di saggi, tutt’altra faccenda: non solo li ho letti, ma li consiglio… Lector in Fabula l’ho divorato. Ma quelle sono dissertazioni meravigliose sullo studio profondissimo della narrativa, non certo consigli pratici per scrittori in erba… c’è gran differenza, io trovo.
Che poi qualcuno possa trarne giovamento anche da questo punto di vista, ben venga; ma non credo siano fatti che interessino Eco…

In pratica: non ho fiducia in questa bellissima moda tutta moderna di voler assolutamente aiutare degli scrittori come se fossero una categoria in estinzione; l’uomo si prodiga per molte faccende, ma questo altruismo davvero non so riconoscerglielo… e poi uno scrittore non lo si marchia come le mucche nelle fattorie: trovo che il suo modo d’esprimersi debba risolversi nella propria intimità, senza aiuti esterni, se non da parte degli autori che più ama…
Mi si dirà: ma abbiamo un panorama nero…! Certo: che rischia il più nero non si può proprio col prodigo aiuto dei manuali… perché un cattivo scrittore, non solo non sarebbe un buon scrittore con l’aiuto dei medesimi, ma addirittura li traviserebbe, finendo per peggiorare ulteriormente le cose. Un bravo scrittore invece resta bravo anche se la carrozzeria ha qualche graffio, nel peggiore dei casi: perché non sta vendendo la carrozzeria, ma sta facendo sentire quanto romba il suo motore…
Anzi: arrivo a dire che esistono eccome scrittori molto maldestri, in tal senso (uno fra tutti era Hamingway), che però sono rimasti… e tutta la voglia di perfezionismo alla quale possiamo alludere per vederli in piena forma, molte volte non si ravvisa che in un uso un po’ più appropriato degli strumenti che la stessa grammatica ci fornisce.
Ma questi manuali s’insinuano nel detto, nel punto di vista… sono lezioni di regia per film tutti diversi l’uno dall’altro; Monicelli ha girato La Grande Guerra così come ha girato Brancaleone…?
Non mi si venga a dire che l’esempio non calza, per favore…
Io trovo che ogni idea ha un corpo, e così come t’è balenata l’idea per il tuo libro, allo stesso modo devi industriarti (a spese tue) per il corpo; se invece hai fantasia solo per l’idea, e non per il corpo che deve trovare, meglio è per tutti se cambi mestiere -ovviamente si parla all’impersonale.

#2.200 Comment By Giorgio On 11 giugno 2012 @ 20:14

Ci rinuncio.
Avete ragione.
Mi arrendo.

#2.201 Comment By Dan On 11 giugno 2012 @ 20:25

Giorgio scrive:
Ma Zarathursta, il problema qui è proprio quello che tu hai detto (rivolto anche a Sandavi):

Dici che lei (Gamberetta) ha piuttosto ragione.

Ma lei asserisce con forza che il suo giudizio è oggettivo, che non c’è altro modo di scrivere, e che se ti scosti da quei dogmi, sei una merda e faresti meglio ad andare a zappare la terra (leggete bene il suo blog), e di fatto consiglia a Eco di fare dell’altro perché Eco non si avvicina alle regole che Gamberetta ha arbitrariamente scelto. Ora tu insisti come un pazzo sul fatto che le regole non le ha fatte lei, e io ti rispondo: e quindi?

——
Io trovo che il problema più grande sia proprio qui: se qualcuno ha voglia di sollazzarsi con dei manuali, lo faccia pure… ma che non si dica che gl’altri siano da meno. Dando largo consenso a: insultarli, pestarli se li incontrate, e chissà cosa ancora, s’instaura un misunderstanding fra chi fruisce il sito: perché poi, quello bravo -che ovviamente ne fa a meno-? Il genio, storico o non storico -che ovviamente ne fa o ne ha fatto a meno-?

Già rivisitare un po’ di forma sarebbe molto e creerebbe meno impacci come questi…

#2.202 Comment By Sandavi On 11 giugno 2012 @ 20:30

Mah… sarà. Nel campo del fantasy potremmo fare centinaia di esempi di libri fuffi scritti senza alcuna regola, quasi offensivi per la mia intelligenza. I grandi romanzi fantasy scritti diciamo con più “elasticità” si contano invece sulla punta delle dita. Per contro di ottimi romanzi scritti bene e seguendo regole riconoscibilissime se si sa dove guardare ce ne sono svariati e sono tutti romanzi di successo. Dunque: la deduzione qual è? “Sono un Artista incompreso e quindi scrivo come mi pare e piace” oppure “Sono un novizio e devo imparare, quindi ascolto la voce di qualche maestro del genere?”.
Anche King ha scritto un saggio sulla scrittura, anche Palahinuk ha dato consigli sulla scrittura, anche Nick Hornby ha scritto manuali sulla scrittura e l’elenco potrebbe continuare un bel po’. Ora, costoro sono indubbiamente ottimi scrittori, per di più di successo, forse qualcosina ne sanno di scrittura o no? Ho i miei dubbi che all’inizio della loro carriera abbiano avuto la squallida presunzione di dire: “io non ho bisogno di regole, io sono un Artista, io scrivo d’ispirazione”.
Costoro nella quasi totalità dei casi (ma potrei sbagliarmi) hanno cominciato scrivendo racconti brevi per concorsi, poi vendendo i racconti a riviste, studiando nel frattempo corsi di scrittura creativa dove – guarda un po’?! – si insegnano le “regole che Gamberetta ha arbitrariamente scelto”. Imparando e affinando idee e tecnica, questi poveracci, questi poveri dementi che seguono le regole, hanno scritto romanzi, e hanno costruito il loro successo una pagina dopo l’altra.
Questo è il corso normale delle cose. In tutte le arti possiamo fare esempi identici. Non penso che Pollock si sia messo a imbrattare tele da un giorno all’altro gridando: “le regole non esistono! io sono un artistaaaaaaAAA!”
Quanto al piacere che si può provare in un’opera piuttosto che in un’altra insisto che siamo nel campo del soggettivo, ma tutte le opere artistiche seguono delle minchia di regole: la scultura classica, il dipinto impressionista, il post-moderno. Seguono delle regole! e chi vuole innovare PRIMA si studia le regole contemporanee a lui e magari anche quelle passate e DOPO le stravolge per i propri fini.

#2.203 Comment By Sandavi On 12 giugno 2012 @ 01:08

@Dan
Ah, e dimenticavo di dire che l’esempio che hai fatto di Monicelli calza ALLA PERFEZIONE! Prima di girare L’armata Brancaleone, il genio Monicelli, aspramente criticato per la decisione di far parlare tutti i suoi attori in una specie di (finta?) lingua aulica del Duecento, quindi prima di prendere le regole della cinematografia consolidate e sbattersene aveva girato i seguenti film:

I ragazzi della via Paal (1935)
Pioggia d’estate (1937)
Totò cerca casa (1949)
Al diavolo la celebrità (1949)
È arrivato il cavaliere (1950)
Vita da cani (1950)
Totò e i re di Roma (1951)
Guardie e ladri (1951)
Totò e le donne (1952)
Le infedeli (1953)
Proibito (1954)
Un eroe dei nostri tempi (1955)
Totò e Carolina (1955)
Donatella (1956)
Il medico e lo stregone (1957)
Padri e figli (1957)
I soliti ignoti (1958)
Lettere dei condannati a morte (1959)
La grande guerra (1959)
Risate di gioia (1960)
Boccaccio ’70 (1962) – episodio Renzo e Luciana
I compagni (1963)
Alta infedeltà (1964) – episodio Gente moderna
Casanova ’70 (1965)
Le fate (1966) – episodio Fata Armenia

dunque ciò dimostra quello che è ovvio: PRIMA SI STUDIA (saggi, manuali, corsi, lettura assidua di ogni forma letteraria) POI CI SI ALLENA (racconti, raccontini, autopubbilcazioni, concorsi) POI SI PUBBLICA (chi ce la fa) POI SI CAMBIANO LE REGOLE. Tutti gli artisti degni di nota hanno fatto così nei secoli e nei millenni! Altri nomi?

Caravaggio
il tredicenne Michelangelo viene accolto nella bottega di Simone Peterzano, pittore di successo, tardomanierista di scuola veneta (…) L’apprendistato del giovane pittore si protrasse per circa quattro anni, durante i quali apprese la lezione dei maestri della scuola lombarda e veneta (…) «Studiò in fanciullezza per quattro o cinque anni in Milano, con diligenza ancorché di quando in quando, facesse qualche stravaganza causata da quel calore e spirito così grande»

Ma tu guarda! Ha studiato da un altro pittore! Che ha osato insegnare al Grande Caravaggio quelle inutili spocchiose regole di pittura!

Jimmy Page

Prese in mano la sua prima chitarra all’età di tredici anni e presto divenne allievo del grande session man “Big” Jim Sullivan, lo stesso insegnante di Ritchie Blackmore dei Deep Purple e dei Rainbow

Toh! Ma ancora? Anche questo Artista in realtà ha studiato! E io che credevo che suonasse per infusione dello Spirito Santo! OH MIO DIO!

Robert Plant

a soli diciassette anni, Robert incrementò considerevolmente la sua attività militando in un gran numero di gruppi di Birmingham tra cui i New Memphis Bluesbreakers e i Black Snake Moan (…) e consolidò le sue radici blues approfondendo la conoscenza del repertorio del grande Robert Johnson e di Willie Dixon Bukka White, Skip James, Jerry Miller e Sleepy John Estes

Ma non mi dire! Anche lui? Si è fatto il culo cantando PER ANNI in locali infimi con gruppi dubbi sporcandosi le manine, nonostante sia un Grande Artista? Ma c’hanno il vizio ‘sti qua!

E per finire:

Renzo Piano

frequenta le facoltà di Architettura di Firenze e Milano; laureatosi nel 1964 al Politecnico di Milano con una tesi su Modulazione e coordinamento modulare seguita dal prof. Giuseppe Ciribini[8] diventa allievo di Marco Zanuso.
Grazie al padre, costruttore edile, ha subito la possibilità di conoscere la vita di cantiere e di esercitare la professione

Questo addirittura fino al 1968 non ha progettato un cazzo e il primo progetto è stato guarda caso per un concorso (la triennale di Milano) e il primo contratto per progettare degli UFFICI (!)

E ancora Ursula Le Guin, vincitrice di cinque premi Hugo e sei premi Nebula, che è riuscita a pubblicare il suo primo racconto nel 1964 (all’età di 35 anni, non 17!)

oh ancora! Nick Hornby: giornalista freelance per decenni, ha pubblicato il primo romanzo a 35 anni (lo so che non è narratore di genere, ma non fa niente!)

oh! e King che è nel 1960 che invia il suo primo racconto a una rivista, la Spacemen, che si occupava di film di fantascienza. Il suo scritto non sarà mai pubblicato (…) Ottenuto il diploma nel 1966, studia letteratura presso l’Università del Maine, a Orono, dove cura per oltre due anni una rubrica regolare sul giornale universitario, Maine Campus, intitolata King’s Garbage Truck e il primo romanzo dopo essersi fatto il MAZZO lo pubblica solo nel 1974 a 27 anni ed è considerato un enfant prodige!

Il problema della narrativa di genere in Italia è esattamente questo: credere che sia letteratura per ragazzini, che si possa scrivere spinti dal puro impulso della passione che usare un linguaggio da ebeti sia più vicino al mondo dei giovani e cazzate simili. Fin quando si continuerà a ragionare in questi termini la narrativa di genere in Italia non avrà mai scrittori degni di questo nome.

#2.204 Comment By Solvente On 12 giugno 2012 @ 01:27

1) Vorrei ricordarvi che Martin scrive in inglese. Voi citate Altieri (famigerato tra i lettori delle Cronache per la, diciamo, “non perfetta” traduzione).
Magari leggete in inglese, e poi commentate quello che ha scritto. Commentare la scrittura di Altieri e accollarla a Martin non ha molto senso.
2) Esistono pochi autori al mondo che scrivono meglio di Martin: io userei altri scrittori per fare esempi negativi.
3) Come tutti i bravi scrittori, Martin sa quello che fa, perchè conosce la tecnica, come tutti gli scrittori capaci. La stessa Gamberetta conferma che è un bravo scrittore nella forma, anche se non apprezza i contenuti (l’annoia, dice).
4) Ancora c’è qualche testa di legno che non arriva a capire che per andare oltre le regole, per creare qualcosa di “oltre”, bisogna essere dei fenomeni. E che perfino quei fenomeni devono possedere conoscenza della tecnica. Pensate che Picasso non conoscesse la tecnica pittorica? Che uno scacchista potenzialmente geniale possa vincere una partita senza prima conoscere alla perfezione i meccanismi del gioco? Pensate che uno possa scrivere un’opera di valore senza conoscere la tecnica per caratterizzare i personaggi e farli evolvere, il modo in cui costruire una scena, come alternarle, come accellerare o rallentare il ritmo, creare tensione, costruire dialoghi, descrivere personaggi e luoghi, gestire i punti di vista, e mille altre cose?

#2.205 Comment By Dan On 12 giugno 2012 @ 09:59

Monicelli? Non mi sembra abbia mai fatto scuole… in più d’un’intervista ne va fiero… I ragazzi della Via Pal l’ha girato a sedici anni: che scuola vuoi che abbia fatto…?

Comunque, la vita può continuare ad essere bella avendo rafforzato le nostre idee, no…?

In linea di massima eviterei di dire che chi non passa per questo sito non abbia avuto ‘scuole’ sufficienti sulle quali contare per mettere in campo la sua stoffa… ma anche questo temo finisca per divenire opinabile… In principio fu la gambera: sarà un motto sul quale ruminerò…

Comunque, se le sorti degli scrittori futuri e più generalmente della cultura sta in mano a lei, o ai vogliosi di danaro che pubblicano manuali come fossero novità d’ingegneria meccanica (e: beata gamberetta, che può soavemente pisciare sul capo del Manzoni… la saprà davvero lunga…!), io me gratto le palle e tiro dritto…

PS: non tacciate di spocchioseria chi la rifiuta, perché mi sa tanto di Cetto la Qualunque: aviumma Fazio Canova, va…! Ma c’è bisogno di essere artisti, per dire che è imbecille dire ad una frase ‘tu non puoi essere detta’…? Ma chi è questa strafottente che si permette tali insulsaggini…? E’ la mia lingua, che offende; se la fosse comprata pure-pure… Mah…!

Si ha idea di quante cose non dovrò dire se da qui in avanti avrò un racconto da scrivere…? Si precipitò dentro (questa è l’ultima) non va detto. Chi l’ha detto? L’ha detto G.
Ma se il lettore SA della stanza, SA del pg, SA… è uguale, non va detto perché non mostra.
Dunque, per mostrare, uno dovrebbe dire, si precipitò dentro, tutto affannato, scoprendo che casa sua era come l’aveva lasciata l’ultima volta. Ecco: questo è mostrare.

Ma se la frase, veloce, è nel ritmo giusto per passare l’idea dell’azione, che si consuama in un baleno…? No, non va detta.
Mi associo a Giorgio e ci rinuncio.

#2.206 Comment By Zarathustra On 12 giugno 2012 @ 10:42

@Dan:

Dunque, per mostrare, uno dovrebbe dire, si precipitò dentro, tutto affannato, scoprendo che casa sua era come l’aveva lasciata l’ultima volta. Ecco: questo è mostrare.

Il che mostra semplicemente che non hai capito nulla. Non fermarti agli articoli di Gamberetta, evidentemente non ti risultano chiari: leggi i manuali!

#2.207 Comment By Dan On 12 giugno 2012 @ 11:14

senti, ma come ti permetti…? Ho capito tutto e non mi interessa una cippa…

#2.208 Comment By Sandavi On 13 giugno 2012 @ 16:13

@Solvente
Mi associo. Ma siamo in Italia, sai com’è? Ogni coccia è un mondo, si dice dalle mie parti! Ogni tanto passa qualcuno convinto che basti una penna biro e un foglio bianco per dirsi scrittore.
Ahinoi!

Ci sarà un motivo se D’Andrea e Troisi non li caga nessuno al di fuori dei patri confini e Martin invece ha un successo planetario!
Ci sarà un motivo se la narrativa italiana è bloccata ai romanzi sulla mafia, ai gialli, a Moccia e ai comici!

#2.209 Comment By thyangel83 On 13 giugno 2012 @ 23:27

@Sandavi

Ci sarà un motivo se D’Andrea e Troisi non li caga nessuno al di fuori dei patri confini e Martin invece ha un successo planetario!

Non credo però che sia solo una questione di bravura, ma anche di visibilità a priori. Mezzo mondo sa leggere in inglese, mentre fuori da questi confini l’italiano lo sanno in pochi. L’Italia non “fa tendenza”, né l’ha mai fatta da cent’anni a questa parte, se non in rarissimi settori. Pertanto, chi è che si viene a leggere uno dei nostri Autori per tradurlo, quando è molto più facile – e remunerativo – prendere il primo americano di dubbio talento e lanciarlo nella bolgia del successo?

Non sto facendo confronti tra Troisi e Martin. Sto parlando in generale. Sono convinto che ci sia qualche Autore italiano capace, così come sono CERTO che ce ne sono tanti stranieri (diciamo pure, anglofoni, tanto non è che i francofoni, o gli spagnoli, o i finlandesi, o i centrafricani,…, siano considerati tanto più di noi altri…) che valgono pochino.
L’unica differenza è che tanto gli americani-inglesi poco capaci avranno comunque successo anche fuori dai confini nazionali, se ben supportati da una campagna pubblicitaria, mentre i nostri, per quanto bravi possano essere, hanno le ali tarpate fin dall’inizio…

#2.210 Comment By Sandavi On 14 giugno 2012 @ 00:49

@thyangel83
ah beh anche tu hai ragione. Non volevo intendere la lingua, anche se la tua considerazione è esatta. E sul fatto che ci siano autori stranieri pessimi non ci sono dubbi. Però la percentuale è decisamente alta in Italia ;)

#2.211 Comment By Reghina On 4 luglio 2012 @ 01:12

Mi fa strano postare il mio primo commento sul blog proprio qui, per di più a quest’ora improbabile della notte, ma ho notato conversazioni molto interessanti.
Seguo il blog da forse un anno e ho letto tutti gli articoli, dal primo all’ultimo, imparando un mucchio di cose.
Ho quasi diciotto anni e fino a poco prima dell’estate scorsa io ero convinta che il massimo della descrizione fosse “Il sole al tramonto tingeva il cielo di un colore simile a quello del sangue, come un’occhio ferito che riversa le sue stille vitali sul manto solitamente celeste tingendolo di un macrabo ma romantico vermiglio”. Sì, lo so che fa schifo, ma io ero proprio sicura andasse bene e anzi fosse ottimo. Alle volte penso che alcune delle persone che scrivono – non tutte, ma una parte – abbia le stesse idee che avevo io prima di approdare qui. L’idea che una serie di metafore, qualche similitudine e qualche termine pseudo-poetico facciano un buon libro. Sarebbe più consolante pensare così, rispetto al credere che scrivano male apposta.
Non sono sempre d’accordo con le idee di Gamberetta. Per esempio, io sono profondamente certa che la passione serva moltissimo a scrivere. La passione è quella che, all’una di notte o giù di lì, ti fa essere ancora al computer per leggere il manuale scaricato illegalmente su emule in modo da rendere verosimile quel paragrafo di cinque righe del romanzo. È quella che, un anno dopo aver scritto quella scena – la scena che ti ha fatto sudare, passare notti insonne, imprecare in arabo antico e tirare giù dal paradiso tutti i santi – te la fa riprendere in mano per corregerla e togliere tutti quelli errori che anche con tutto il sudore un anno prima nemmeno sospettavi esistere. Certo, è anche quella che ti fa mettere troppi dettagli perché hai faticato così tanto che vuoi inserire tutto e il doppio di tutto, ma penso che un minimo di passione sia necessario. Quel tanto che basta per vincere la pigrizia e finire quel maledetto manuale.

@Dan:

Dunque, per mostrare, uno dovrebbe dire, si precipitò dentro, tutto affannato, scoprendo che casa sua era come l’aveva lasciata l’ultima volta. Ecco: questo è mostrare.

Io penso – ma forse mi sbaglio, e vi prego di perdonarmi nel caso – che mostrare sia più simile a scrivere:

“Spalancò la porta con una manata, inciampò sui lacci delle scarpe e rischiò di cadere in avanti entrando nell’appartamento. Aveva il volto mandito di sudore, ansimò e girò il capo a destra, l’appendiabiti era vuoto. Prese fiato, si voltò verso sinistra, intravedeva il bordo del letto con le coperte accartocciate sugli angoli, il lenzuolo sfiorava terra con il bordo e la coperta pesante gialla era per metà sul pavimento. Abbassò il capo sospirando sollevato.
- È tutto come l’ho lasciato – pensò.”

Magari qualcuno più esperto saprà fare di meglio – molto di meglio, per inciso – ma io ho interpretato il mostrare come qualcosa di simile a quello che ho scritto sopra.
Dopo questo inutile primo commento, penso di poter anche tornare pacificamente a girovagare sul blog. Mi piacerebbe un giorno riuscire a commentare tutti gli articoli di Gamberetta che ho apprezzato. Ma è più realistico che io faccia interventi sparodici in orari improbabili, rispetto a questo buon proposito.

#2.212 Comment By Mao On 4 luglio 2012 @ 10:21

@ Reghina:

Non sono sempre d’accordo con le idee di Gamberetta. Per esempio, io sono profondamente certa che la passione serva moltissimo a scrivere. La passione è quella che, all’una di notte o giù di lì, ti fa essere ancora al computer per leggere il manuale scaricato illegalmente su emule in modo da rendere verosimile quel paragrafo di cinque righe del romanzo. È quella che, un anno dopo aver scritto quella scena – la scena che ti ha fatto sudare, passare notti insonne, imprecare in arabo antico e tirare giù dal paradiso tutti i santi – te la fa riprendere in mano per corregerla e togliere tutti quelli errori che anche con tutto il sudore un anno prima nemmeno sospettavi esistere.

In realtà Gamberetta dice che la sola passione non basta, non dice che affatto che non sia necessaria. Anzi, ha citato diverse volte la passione nel senso che intendi tu. La passione è quella che la porta a faticare in questo modo, ed è quella che ha lei forse più di tutti. Non conosco nessun altro che passa tanto tempo a documentarsi, a esercitarsi e a scrivere articoli di narrativa. La passione non è quella che ti fa scrivere da cani, ma quella che ti fa faticare per migliorarti.
Quindi, non per correggerti, ma direi che su questo punto siete d’accordo! ^_^

Ciao!

#2.213 Comment By Sandavi On 4 luglio 2012 @ 11:25

@Reghina

Per esempio, io sono profondamente certa che la passione serva moltissimo a scrivere.

Stai tranquilla, è esattamente quello che predica Gamberetta, sulla base di ciò che scrivono tutti i grandi dei manuali che leggi e che Gamberetta consiglia.
Quello che molti scrittori pubblicati nostrani non capiscono è che la passione si deve poggiare su solide basi di tecnica narrativa. In un esempio da qualche parte in giro sul blog, Chiara paragona la scrittura al suonare il pianoforte.
Posso essere anche un fantastico appassionato di pianoforte, però non so un tubo di musica, note, armonia, quindi non posso suonare.
Studiando, con fatica, sacrificio, se davvero mi appassiona il pianoforte, magari, un giorno, suonerò ^_^

#2.214 Comment By Reghina On 4 luglio 2012 @ 13:38

Ringrazio sia Mao sia Sandavi per la correzione. Mi fa piacere sapere che ero io ad aver frainteso le frasi di Gamberetta, significa che concordo con lei più di quanto immaginavo. Io scrivo spinta proprio dalla passione per il mio romanzo – se così posso definire quell’accozzaglia di parole – e l’idea che questa passione potesse causare un brutto lavoro non mi piaceva troppo. Magari non uscirà mai un libro da premio nobel per la scrittura, ma io dormirò serena sapendo di essermi informata al meglio e di aver scritto perché volevo farlo e non per comprarmi Palazzo Chigi.

Ho un dubbio (beh, uno per adesso) a proposito dei personaggi che compongono una storia. Secondo voi esiste la troppa caratterizzazione? Non nei romanzi dove il protagonista è un avatar del lettore, ma negli altri generi.
E secondo voi è davvero possibile in un romanzo mettere personaggi verosimili senza far storcere la bocca al lettore? Creare personaggi che sembrino verosimili e autonomi – che pensino e parlino ognuno a modo suo, senza che sia lo scrittore a mettergli in bocca o in testa le parole – senza che chi legge li trovi “strani” o peggio ancora irreali?
Lo chiedo perché una volta avevo inserito in una storiella ormai perduta il mio migliore amico, facendolo comportare e parlare come la persona reale avrebbe fatto. Quando feci leggere quella piccola cavolata alla mia beta mi disse che il protagonista non andava bene e io le dissi “Strano, è come il mio migliore amico”. Al che lei rispose che i personaggi non devono essere reali, altrimenti è inutile scrivere.
Da qui mi venne il dubbio se creare personaggi a tre dimensioni sia realistico per il lettore o se a chi legge faranno solo storcere la bocca e pensare che l’autore aveva bevuto forte, prima di scrivere.

#2.215 Comment By Sandavi On 4 luglio 2012 @ 14:54

Secondo voi esiste la troppa caratterizzazione? …
Al che lei rispose che i personaggi non devono essere reali, altrimenti è inutile scrivere.

O_o

Oddio mi sembra un po’ strano… questo sarebbe in contrasto con il principio della verosimiglianza… Gamberetta sicuramente ti saprà dare una risposta completa. A quello che ho capito io finora nei testi che ho letto in verità i personaggi dovrebbero saltare fuori dalla pagina. Dovrei poterli vedere, parlarci e dopo averli conosciuti riuscire a capirne motivazioni, intenzioni, credo, debolezze, qualità.
Non mi è chiaro come si colleghino la realtà dei personaggi con la necessità di scrivere nel ragionamento di questa persona.

Forse c’è una confusione di termini. Direi più che i personaggi, le ambientazioni, le situazioni devono essere “verosimili”, piuttosto che “reali”, devono far pensare al lettore che la tale persona, per quanto assurda, tu l’hai conosciuta, che hai visto il tale luogo o assaggiato il tale frutto.

I personaggi devono essere sicuramente tridimensionali. Vivi. Ti dovrebbero parlare. Uscire dalla carta e porti dubbi sul perché li fai andare in un posto invece che in un altro.

#2.216 Comment By Reghina On 4 luglio 2012 @ 15:22

@Sandavi

Dovrei poterli vedere, parlarci e dopo averli conosciuti riuscire a capirne motivazioni, intenzioni, credo, debolezze, qualità.
Non mi è chiaro come si colleghino la realtà dei personaggi con la necessità di scrivere nel ragionamento di questa persona.

Io sono pienamente d’accordo che i personaggi devvano essere “vivi”. Per questo la risposta della mia amica mi lasciò alquanto basita – diciamo pure che rimasi a fissare la finestrella msn come una stupida per venti minuti – e mi sono chiesta se appunto chi legge non voglia personaggi “vivi” e situazioni verosimili. Io personalmente lascio liberi d’agire i miei personaggi, quasi fossero davanti a me e li vedessi camminare sulle strade della città in cui è ambientata la storia. Cerco sempre di farlo, almeno. Il problema che mi pongo è se sia questo che i lettori vogliono trovare, o se per chi legge un personaggio “vero” non vada bene proprio come per la mia amica.
Mi rendo conto che personaggi tridimensionali siano più interessanti e io amavo questi ultimi anche ai tempi in cui pensavo che trenta aggettivi di fila fossero il massimo della narrativa. Però alle persone che conosco – non tutte, ma buona parte – sembra che un personaggio “vero” non piaccia.

#2.217 Comment By Sandavi On 4 luglio 2012 @ 16:56

@Reghina
Penso che derivi dal fatto che siamo abituati a letteratura di second’ordine, libri di comici, romanzi denuncia, e literary fiction Lo vedo come un problema di abitudini, di “linguaggio”.

Voglio farti il seguente esempio.
Fin quando qualcuno non ti dice dove guardare, non ti accorgi delle brutture nei dialoghi, nelle descrizioni, nei personaggi.
Per capire quanto sia importante la buona narrativa (personaggi, situazioni, trama, descrizioni, dialoghi) ho provato a scorrere mentalmente alcune serie TV abbastanza famose (lasciamo perdere quelle italiane, fuori categoria, fanno troppo schifo). Perché alcune hanno avuto un grande successo e altre invece no? Ovviamente al netto degli interessi commerciali e delle vendite.

Se pensi a “Lost”, almeno a mio avviso, trovi una trama interessante, personaggi tratteggiati ai limiti del maniacale, dialoghi coinvolgenti, situazioni emozionanti (prendi ad esempio l’episodio “la costante”, penso il migliore in assoluto). Dietro agli episodi di Lost c’è un grosso lavoro di narrazione, editing, ecc. ecc. e se ci fai caso puoi ritrovare quasi tutte le regole narrativa

Ora prendi “The Event”, a dispetto delle previsioni la serie è stata chiusa dopo una sola stagione. Perché? Semplice: quasi tutti i personaggi sono inverosimili, specialmente il protagonista. Altri sono incoerenti o cambiano idea da un momento all’altro senza ragione apparente. Il protagonista, un nerd qualunque che diventa nel giro di due o tre settimane il centro di un complotto intergalattico… i dialoghi sono fuffi, non coinvolge, non ci si affeziona ai protagonisti. In molti punti è stra-prevedibile…

tipo la ragazza, Leila, che è un incrocio umano-alieno oppure l’alieno che tradisce i suoi compagni

I personaggi degni di nota e ben tratteggiati sono solo due ma fanno entrambi delle scelte assurde, incoerenti e pensate solo per mandare avanti la storia …

ad esempio il misterioso magnate James Dempsey appare come invincibile, praticamente immortale, a conoscenza di incredibili segreti e in possesso di inaudite risorse, che fa parte di una tribù millenaria di guardiani, che ha il compito di proteggere il futuro dell’umanità, riesce anche a prevedere gli avvenimenti più significativi che stanno per accadere. Lui sa che Sophia vuole provocare l’estinzione della razza umana e ora gli è chiaro che l’uomo predestinato per fermarla è proprio Sean. Quest’ultimo lo crede solo un pazzo visionario, ma Dempsey, per convincerlo, si spara alla testa lasciandogli alcuni antichi manufatti

Dietro The Event, concludo, c’è brutta narrativa.
Ora, Lost (se anche può non piacere) è ben scritto. The Event no.

#2.218 Comment By Reghina On 4 luglio 2012 @ 17:36

Credo di capire. Io sono della generazione che viene definita sciagurata perché non legge, non è interessata ai classici e passa la giornata davanti al pc senza fare un bel niente. Ora, non è che io abbia chissà quale cultura letteraria. Fino all’anno scorso un libro come Twilight mi piaceva – e oggi come oggi mi vergogno a dirlo, ma ho letto tutti e quattro i libri e i primi capitoli scaricati da internet del quinto – adesso ho provato a rileggere il prologo e non sono arrivata a pagina diedi. Fino all’anno scorso mi piaceva Tre metri sopra il cielo, due settimane fa l’ho chiuso a pagina cinque. Fino all’anno scorso adoravo Gli occhi del drago di Stephen King, l’altro ieri ho provato a rileggerlo e ho dovuto saltare numerosi passaggi perché non mi piacevano. Quindi sono una ragazzina che sono in questi mesi ha preso la lettura sul serio e ha capito che forse il Narratore onniscente non è così figo come sembra, che forse quindici aggettivi di seguito e il gerundio non fanno un bel libro e che magari esiste un modo migliore di scrivere rispetto a “era bello come un Dio greco”.
Perciò quando una mia coetanea, o qualcuno più giovane di me, mi dice che trova Moccia romantico o la Meyer avvincente io faccio spallucce. Il problema, per me, nasce quando i miei amici o parenti se ne escono con affermazioni quali “Ma una scena non dev’essere mostrata! Il lettore deve poter evocare l’immagine che vuole tramite parole poetiche che permettano di interpretare ognuno a modo suo!” o “Ma un personaggio simile è troppo reale, cosa leggo a fare se posso trovare una persona simile uscendo di casa?” o anche professori che davanti ad un tema fantastico ti dicono sbigottiti “Ma hai inserito termini inventati! Stiamo facendo italiano, non m’interessa se i tuoi sono alieni dell’Universo X, devono parlare italiano!”.
Davanti a tali affermazioni, mi chiedo alle volte se non facessi bene prima a pensare che quelli della Meyer fossero bei romanzi invece che chiuderli dopo dieci pagine per mal di stomaco e con il cervello che grida “Errore! Errore!” dalla seconda riga.
Alla fine, però, credo che le opere meritevoli possano avere qualche speranza di rimanere impresse. Certo, fanno successo pure gente come Moccia o peggio di lui, ma gente così si spera venga dimenticata presto. Altri, che magari c’hanno riflettuto un secondo prima di scrivere cavolate, forse riusciranno ad emergere.
O magari sono troppo ottimista io.

#2.219 Comment By Gamberetta On 4 luglio 2012 @ 22:42

@Reghina. Il problema di fondo è che non necessariamente un personaggio realistico è un buon personaggio. Se tu trapianti il tuo amico nella tua storia di sicuro hai un personaggio verosimile, ma può darsi che comunque non sia il personaggio che vuoi. I personaggi o devono essere funzionali alla storia, oppure, se la vicenda è incentrata proprio sui personaggi e le loro relazioni, devono essere personaggi interessanti.
Se per esempio quando il tuo amico sta male si chiude in camera e rimugina da solo al buio finché non si riprende e tu metti così nella tua storia, hai una situazione sicuramente realistica, ma non necessariamente interessante dal punto di vista narrativo. Dal punto di vista narrativo è molto più coinvolgente un personaggio che quando sta male agisce per eliminare le sue sofferenze.
Va benissimo prendere spunto da persone reali, ma devi portare nella storia gli aspetti interessanti delle persone. O almeno alcuni aspetti interessanti. Purtroppo la gran parte delle persone è anonima e non è per niente materiale degno di romanzo. Sono persone normali, che hanno reazioni normali, un’intelligenza media e sono mediamente preda delle passioni. Se una persona normale scopre la propria fidanzata è morta non si uccide a sua volta, ci piange sopra un po’ e poi continua con la sua vita; in altre parole non puoi scrivere Romeo e Giulietta usando persone normali.
A parte casi particolari, i tuoi personaggi devono essere sia realistici sia interessanti – magari il tuo amico lo è, ma sarebbe un’eccezione.

#2.220 Comment By Annix99 On 28 settembre 2012 @ 15:35

Spiacente, ma questo articolo è un insulto a tutti i ragazzi e le ragazze che adorano il Fantasy adolescienziale. E’ ovvio, nessuno sano di mente paragonerebbe i libri della Troisi con capolavori del tipo “Il Signore degli Anelli” o “La Genesi di Shannara”, ma personalmente ho trovato “Le Cronache del Mondo Emerso” un libro sinceramente bello, appassionante ed estremamente ben scritto. I personaggi sono quasi tutti delineati alla perfezione, a parte forse Laio che rispecchia un po’ il solito bambinetto codardo ma che alla fine trova sempre il modo di fare l’eroe, e la storia è semplicemente un capolavoro (per nulla ingenua o fanciullesca). Come se non bastasse, molte considerazioni (o forse sarebbe meglio dire accuse?) presenti in questo lungo post sono del tutto infondate (per esempio: il mistero che circonda la figura di Aster è estremamente affascinante, oppure: il massacro dei Mezzelfi ricorda molto l’invasione della Polonia da parte dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Anche in quel TERRIBILE E OSCENO caso in pochi giorni sono morte migliaia e migliaia di persone, quindi la stessa cosa potrebbe benissimo accadere di nuovo, specialmente se in un romanzo).
Inoltre, tutti e tre i volumi hanno un grandissimo pregio: non c’è nulla di scontato. Io non mi sarei mai immaginata ad esempio che Aster fosse un Mezzelfo (o forse sarebbe meglio dire un Mezzo MezzelfoXD), e la love story tra Nihal e Sennar mi ha reso estremamente soddisfatta (anche perchè Ondine mi stava sulle palle).
Poi: sfido chiunque (incluso quindi il caro autore del post) a non piangere “22 volte su 380 pagine” avendo alle spalle un passato tragico e doloroso come quello di Nihal. Cavolo, non glie ne va una dritta! Prima Sennar la sfotte senza pietà davanti a tutti i suoi picolli grandi ammiratori, poi s’innamora dell”uomo sbagliato (Fen), poi i fammin le ammazzano il padre, poi viene a sapere di essere l’unica sopravvissuta di un’intera razza, poi Raven le rompe i coglioni, poi Sennar non la va a trovare all’Accademia, poi Ido trova sempre un motivo per urlarle contro, e potrei andare avanti così per altre cinque pagine! Nemmeno Dubhe e Adhara devono vederne così tante, e che cavolo!
In effetti, penso che ogni persona un po’ sana di mente dovrebbe provare per Nihal ammirazione, compassione, pietà… (in effetti, è uno dei miei personaggi preferiti tra tutte le figure incontrate nei numerosissimi libri che ho letto=)!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!), ed appassionarsi ad una storia cos’ ricca di avvenimenti e battaglie. Non ho trovato quasi nessun capitolo palloso (a parte quelli dove la ***** number one Aires fa le sue cazzatine), e ho letteralmente adorato l’intera trilogia.
In sintesi, consiglio all’autore di essere un po’ meno offensivo la prossima volta che vorrà deliziarci con una sua recensione.

#2.221 Comment By Emile On 28 settembre 2012 @ 22:37

99 sta per il tuo anno di nascita?

#2.222 Comment By ConiglioVolante On 29 settembre 2012 @ 08:53

@Emile: di tutte le risposte che si potevano dare a quel commento, hai scelto la più inutile (sì? no? chissenefrega?) e la meno appropriata (non vorrai mica farci credere che giudichi un commento in base all’età di chi scrive…).

#2.223 Comment By Cecilia On 29 settembre 2012 @ 12:17

@Coniglio

Non è poi così inutile, tutto sommato. Se ha 13 anni vuol dire che è molto giovane e non avrà letto molti fantasy (e difatti come “grandi fantasy superiori alla Troisi” cita solo Tolkien e Brooks, guarda un po’. Come se ci fosse bisogno di scomodare Tolkien per mettere in difficoltà la Troisi). Il che giustifica molte affermazioni del suo commento che, almeno io, a un lettore più anziano non farei “passare lisce”.

@Annix
Non ho idea di quanti fantasy tu abbia letto (magari se ripassi e mi dici qualche titolo mi faccio un’idea) ma di fantasy leggeri o comunque adatti ad adolescenti ne ho letti anch’io e ti assicuro che sono i libri della Troisi a offendere la categoria, non la recensione in questione. La Troisi è banale, sia in questa prima opera che nelle successive, che addirittura riprendono questo schema e lo moltiplicano per n volte.
Dici che “non c’è nulla di scontato”, ti sbagli. L’ultima sopravvissuta che vuole vendetta ed è la prescelta, l’amico d’infanzia che diventerà il grande amore, il maestro burbero ma buono, gli altri cattivi/invidiosi che ostacolano la protagonista, il mondo genericamente medievaleggiante, la magia usata quando fa comodo, senza regole definite… e tante altre cose. Tutto questo è banale e scontato, è già stato scritto/animato/disegnato almeno qualche decina di volte.
Facendo un confronto fra questa trilogia e i primi quattro libri di Thursday Next o i due di The last dragonslayer di Fforde (entrambi leggibili/pensati per adolescenti) la Troisi non ne esce con le ossa rotte, di più. E Fforde è il primo che mi è venuto, non certo un maestro indiscusso del genere.

#2.224 Comment By Annix99 On 29 settembre 2012 @ 15:00

Anche se non ho idea di chi tu sia, Cecilia, mi prenderò la briga di risponderti; perchè io ne ho letti parecchi di libri, Fantasy e non. Forse sarò solo una povera idiota (come probabilmente tu riterrai), ma non posso che darvi torto, a te e a tutte le persone che ritengono Licia Troisi un’inetta. D’accordo, magari il suo ultimo libro (I Regni di Nashira) era una lettura un po’ banale ed esagerata, ma LCDME è un libro di puro intrattenimento, che secondo me non vuole diventare “L’Harry Potter italiano”, ma ha l’unico scopo di appassionare ed emozionare lettori in cerca di avventure da gustare. E’ vero, fin da quando ho letto la trama ho capito che alla fine Nihal avrebbe ucciso Aster, ma anche in Harry Potter si intuisce che Harry ucciderà Voldemort, nel Signore degli Anelli che l’Unico Anello verrà distrutto e nella Genesi di Shannara alla fine Findo Gask (anche se non sono sicura che tu sappia chi o cosa sia) sarà ucciso proprio da Logan Tom. E’ una caratteristica dei Fantasy un pizzico di previdibilità, non di Licia Troisi o delle Cronache del Mondo Emerso. Ammetto di aver esagerato prima dicendo che nella trilogia non c’è niente di scontato, ma personalmente ritengo (e non cambierò idea) che chiunque decanti ai quattro venti quanto facciano schifo questi libri sia un pessimo critico letterario.

#2.225 Comment By Annix99 On 29 settembre 2012 @ 15:02

Ah e comunque per tua informazione non ho letto solo libri di Tolkien e Brooks, sai com’è… quindi gradirei enormemente che tu non ti facessi opinioni sbagliate sul mio conto, perchè ti assicuro che non sono così ingenua.

#2.226 Comment By Emile On 29 settembre 2012 @ 15:28

Sì Coniglio, giudico DECISAMENTE in base all’età di chi scrive.
In questo caso se Anna99 ha veramente 13 anni il suo post diventa “comprensibile” e non vale minimamente la pena montarci su una polemica, se è una persona adulta il discorso si fa molto diverso.
Tu se ti senti dire che “Babbo Natale esiste” parti subito in quarta a ridere o magari rifletti sul fatto che il tuo interlocutore ha 5 anni?

L’età di una persona non rende “giusta” un’affermazione altrimenti “sbagliata”, ma rende comprensibilissimi e umani alcuni errori di giudizio altrimenti gravi.
Non si guarda all’età per poter dire “ahahah non guardo nemmeno cosa scrivi/dici tanto sei piccolo”, lo si fa per contestualizzare certe affermazioni ed evitare di “scandalizzarsi per nulla” (sì: non trovo scandaloso che una ragazzina di 13 anni pensi quello che ha scritto Anna99 dei libri della Troisi).

#2.227 Comment By Annix99 On 29 settembre 2012 @ 15:42

Punto primo: non ho tredici anni.
Punto secondo: non sono un’idiota.
Punto terzo: volete che vi citi più autori Fantasy? Vi accontento subito: J.R.R. Tolkien, G. Lewis, G.R.R. Martin, M. Ende, S. Jordan, T. Brooks, E.Coifer, P. Pullman, C. Paolini, S. Meyer, M. Witcher, E. Gnone e potrei citarne altri.

#2.228 Comment By Annix99 On 29 settembre 2012 @ 17:07

La mia amica chiara ha subdolamente insinuato che voi non state rispondendendo per fifaXD
N.B: DA PARTE DI CHIARA NON MIA=)
N.N.B: a proposito, vi sembra sufficente come prova della mia cultura l’elenco di autori o ne volete altri?

#2.229 Comment By Emile On 29 settembre 2012 @ 17:56

Ok Anna, sarò più diretto: quanti anni hai?

#2.230 Comment By Annix99 On 29 settembre 2012 @ 18:44

Voglio essere sincera: ne ho dodici. Ho scritto Annix99 solamente perchè mi sembrava suonasse bene=) Voglio che voi sappiate che rispetto le vostre opinioni, anche se semplicemente non le condivido affatto. E come ultima cosa, quanti anni hai tu?

#2.231 Comment By Emile On 29 settembre 2012 @ 19:30

Abbastanza per capire come alla tua età possa essere perfettamente normale vederla in un certo modo, e non abbia il minimo senso nemmeno iniziare una polemica a riguardo.
Solo un consiglio personale: non so quanti fantasy tu abbia davvero letto (citare degli autori non fa diventare automaticamente esperti, per quello bastano internet e 3 minuti massimo di ricerca) ma, se il genere davvero ti piace, continua a leggere, provare nuovi autori e ampliare i tuoi orizzonti.

#2.232 Comment By Annix99 On 29 settembre 2012 @ 20:09

Giuro che non ho guardato su internet!=) Ho solo citato tutti quelli che mi sono venuti in mente, di cui almeno io o mio fratello (17 anni) abbiamo letto uno o più libri…

#2.233 Comment By Sandavi On 30 settembre 2012 @ 00:20

@Annix99
Se hai letto gli autori che dici di aver letto, non puoi affermare che la Troisi è originale, che i suoi personaggi sono caratterizzati benissimo, che la storia è avvincente, quando a pagina cinquanta si sa già perfettamente dove finirà la storia…. Già solo Pullman è n volte più originale della Troisi per non parlare di Martin, forse non originalissimo ma che per dialoghi, caratterizzazione dei personaggi, world building e gestione del plot dista dalla Troisi almeno quanto la Terra dalla Luna. Ende è un buon autore, Lewis è moralista e palloso, ma è un gigante che schiaccerebbe la Troisi come uno scarafaggio.
Paolini e la Meyer nemmeno li considero, sono scrittori di basso rango.
Brooks è al livello di una fanfic.

Conclusione: LEGGI DI PIU’ e CRESCI, poi ne riparliamo…

#2.234 Comment By Emile On 30 settembre 2012 @ 02:30

Mah, quel “CRESCI” in caps, quasi a voler sottointendere che essere piccoli sia una “colpa”, mi lascia molto perplesso.
E’ una ragazzina di 12 anni con le sue idee e il suo “mondo”, senza la maturità necessaria per capire che a volte quello che si pensa essere l’oceano non è che lo stagno dietro casa.
Se voi alla sua età eravate già perfettamente consapevoli dei vostri limiti e non vi siete mai azzardati ad esprimere un parere su un argomento senza prima l’assoluta certezza di saperne abbastanza per poterlo fare (il che a quell’età, fondamentalmente, si tradurrebbe in “state sempre zitti e basta” tranne incredibili eccezioni) tanti sinceri complimenti, altrimenti, magari, è il caso di mollare un pò il colpo.
Farle notare educatamente qualche suo errore va bene (ma sempre ricordandosi con chi si sta parlando, sempre ricordandosi che la visione di una dodicenne sarà sempre MOLTO diversa dalla nostra), andare oltre proprio no.
Lei non è sempre stata educatissima nei toni? D’accordo ma qui gli adulti siamo noi eh…

#2.235 Comment By Annix99 On 30 settembre 2012 @ 12:16

Se c’è una cosa che trovo più irritante del fatto che voi parliate di Licia Troisi come di una decelebrata, è il fatto di venire considerata una bambinetta deficiente. Non fraintendetemi, so di essere una ragazzina, ma rispetto ai miei coetanei cretini penso di essere un gradino più su, almeno di alcuni. Credetemi, non ho solo letto cazzate fantasy: a nove anni ho letto in meno di un mese la versione integrale de “Il Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, quest’estate ho letto “L’Isola del Tesoro” di Stevenson, uno dei tanti racconti di Sherlock Holmes e “Il Barone Rampante” di Calvino; attualmente sono impegnata dalla facile lettura de “Le Guerre del Mondo Emerso”, ma quando l’avrò finito mi piacerebbe parecchio leggere “La Casa degli Spiriti” di I. Allende…

#2.236 Comment By lilyj On 30 settembre 2012 @ 14:35

Non ti stiamo dando della bimbetta deficiente, basta vedere il livello di padronanza che hai della lingua italiana per rendersi conto che non lo sei (faresti invidia a parecchi maturandi, fidati). Stiamo solo dicendo che a dodici anni, per quanto tu possa aver letto, non hai ancora la maturità, l’esperienza e gli strumenti per poter fare una critica approfondita di un testo. E parlando per esperienza diretta, ci sono studenti universitari di facoltà di letteratura che non hanno un milligrammo di capacità critica letteraria in tutto il corpo. Quindi, invece di soffiare come un gatto cui hanno pestato la coda, pensa a leggere. Fra qualche anno ti renderai conto da sola di cosa intendiamo.

#2.237 Comment By Sandavi On 30 settembre 2012 @ 15:12

@Annix99
scusa se il tono ti è sembrato polemico, il “cresci” era per dire “fai esperienze varie, matura e poi giudica un’opera letteraria” e continuo a non capire: come si fa a leggere Buzzati e poi dire che la Troisi scrive bene??? E comunque leggere Buzzati a nove anni non so che utilità possa avere… E’ troppo per una mente vergine, una roba da elettrochoc, per me è insensato.

#2.238 Comment By Cecili@ On 30 settembre 2012 @ 16:03

Ok, è appurato che internet distorce tutto.
Uno fa un commento pacato, senza una punta di sarcasmo, e poi gli tocca leggere questo:

La mia amica chiara ha subdolamente insinuato che voi non state rispondendendo per fifaXD

Alla tua amica non è venuto in mente che avessimo altro da fare? Ieri sono stata fuori casa dalle 13 alle 19 e alla sera non avevo voglia di collegarmi e mi sono svaccata davanti alla tv. Sai com’è, non è che io stia tutto il giorno su internet ad aspettare risposte alle discussioni.

Ma a parte questo, e rispondo solo ad Anna.

volete che vi citi più autori Fantasy? Vi accontento subito: J.R.R. Tolkien, G. Lewis, G.R.R. Martin, M. Ende, S. Jordan, T. Brooks, E.Coifer, P. Pullman, C. Paolini, S. Meyer, M. Witcher, E. Gnone

A parte Meyer e Paolini che per quel che mi riguarda nemmeno fanno testo, mi unisco all’altro commentatore. Sei hai letto Tolkien, Ende, Colfer e Pullman, come fai a trovare buon fantasy quello troisiano?
Senza intento polemico (che non c’era nemmeno nell’altro commento ma tant’è).

Forse sarò solo una povera idiota (come probabilmente tu riterrai),

Ok, questo mi perplime. Dove mai nel tuo commento avresti dovuto farmi pensare una cosa del genere?

D’accordo, magari il suo ultimo libro (I Regni di Nashira) era una lettura un po’ banale ed esagerata, ma LCDME è un libro di puro intrattenimento, che secondo me non vuole diventare “L’Harry Potter italiano”, ma ha l’unico scopo di appassionare ed emozionare lettori in cerca di avventure da gustare.

Ecco, qui vedo un problema/incomprensione che è capitato spesso. Il fatto che un libro voglia solo essere “puro intrattenimento” non è una cosa negativa, anzi. Ma allo stesso tempo non può essere una giustificazione per un lavoro fatto in modo approssimativo. Non è che perché “il mio libro è solo per svago” allora posso scrivere “un bambino usò un bazooka anticarro”, perché è e rimane una stupidata. Il problema fondamentale della Troisi (o di altri fantatrash, per lasciar stare lei) non è che “non è profonda/non ha insegnamenti”, è che non funziona nemmeno come libro letto per puro svago. E’ un lavoro approssimativo, da qualunque punto di vista lo si guardi. Il che non significa che non può piacere (a me piacciono da matti 4 romanzi scritti tecnicamente male, che però recuperano ampiamente in storia e psg), significa che è scritto male.

E’ una caratteristica dei Fantasy un pizzico di previdibilità, non di Licia Troisi o delle Cronache del Mondo Emerso.

E perché mai? XD La prevedibilità è un errore, mica una caratteristica intrinseca del genere. Che ci siano tanti fantasy, anche molto belli, che abbiano un qualcosa di prevedibile non giustifica la cosa, né la alza al rango di “caratteristica di genere”.

ma personalmente ritengo (e non cambierò idea) che chiunque decanti ai quattro venti quanto facciano schifo questi libri sia un pessimo critico letterario.

Scusami in anticipo, ma adesso per la prima volta devo tirare in ballo la tua età. Hai dodici anni, per quanti libri tu abbia letto, non puoi avere la capacità critica di uno di venti o più che abbia passato degli anni a interessarsi del genere e delle tecniche narrative, che abbia studiato queste tecniche e abbia cominciato ad analizzare i libri. Non c’è niente di male, semplicemente non hai avuto il tempo per farlo (e magari nemmeno ti interessa, mica si è obbligati a studiare narrativa).
La frase “quello che dice xxx è un pessimo critico letterario” può venire da uno che questo ambito lo conosce da tanto e/o lo studia, non da una dodicenne.
Altrimenti è come se io, laureanda in lettere, provassi a dire a un filologo cosa deve fare per l’edizione critica di un manoscritto. Se è gentile e paziente mi spiegherà che devo studiare ancora prima di dare consigli, se non è altrettanto gentile mi riderà in faccia.

#2.239 Comment By Annix99 On 30 settembre 2012 @ 16:33

Cavoli ho letto le tre risposte tutte insieme, ma cercherò di dare tre risposte diverse…
@lilyj: parlerò senza astio, rancore o rabbia, perchè non ce n’è alcun bisogno (sarei un’imbecille se lo pensassi). E’ solo che mi sembra strano che come dice l’autore del post, “una delle più grandi case editrici italiane” (Mondadori), possa pubblicare un libro tanto osceno. Insomma, voi potete avere esperienza in quanto al genere Fantasy, ma non dovrebbero averla anche gli editori? Non so se sia vero o no, ma non credo che siano tutti capitati lì per caso…

@Sandavi: a me “Il Deserto dei Tartari” sinceramente è piaciuto davvero tanto, non l’ho trovato nè noioso nè insensato, anche se allora ero solo una bambina (e forse lo sono anche adesso). Poi, è ovvio che la Troisi in confronto a Buzzati sia solo un mucchietto di melma, ma in generale anche il Fantasy secondo me non è all’altezza del genere Storico, o Drammatico, o Romantico.

@Cecilia: ovviamente, la mia amica Chiara non voleva dire sul serio, ha solo sparato la prima cazzata che le è venuta in mente, ma onestamente ho pensato che fosse divertente e l’ho scritto, ma solo così. Tanto per fare.
In quanto al mio commento sulla mia possibilmente presunta idiozia, ammetto di aver detto una cavolata. E’ che sono fatta così, purtroppo, non riesco quasi mai a condurre una discussione senza stare un po’ sulla difensiva, ma bisogna anche dire che quando ho scritto quel commento pensavo che tutti i lettori della pagina fossero adolescenti o giù di lì, e tra i ragazzi (ne so qualcosa visto le critiche che puntualmente subisco a scuola), gli insulti volano con molta facilità.
Poi… forse è vero, LCDME è un libro più prevedibile di altri, ognuno può avere la propria opinione (anche se forse la mia è un po’ infantile, lo riconosco). E forse è anche un po’ approssimativo (tre l’altro il paragone del bambino armato di bazooka mi ha fatta schiantare dal ridere=), ma io penso che sia normale che piaccia ad una bambina di dodici anni come me, che magari ha proprio voglia di evadere per qualche momento dal mondo reale…

#2.240 Comment By Annix99 On 30 settembre 2012 @ 17:21

Boh adesso sto leggendo “Le Guerre del Mondo Emerso” e già non è all’altezza delle “Cronache”, non so se troverò la voglia di leggere anche le “Leggende”…

#2.241 Comment By Annix99 On 30 settembre 2012 @ 17:26

I primi tre mi sono piaciuti, ma il quarto e il quinto erano piuttosto noiosetti… E’ brutto doverlo dire, ma Licia sta davvero perdendo colpi…

#2.242 Comment By lilyj On 1 ottobre 2012 @ 01:53

Ok, allora chiariamo un paio di punti:
• alle case editrici non importa una cippa se un libro è un buon libro. A loro importa solo che venda bene. E non voglio dire che non si rendo conto della mancanza di qualità di quello che pubblicano: se ne rendono conto, ma non è un fattore tanto importante quanto i soldi che ci possono fare sopra.
• se dici cose come “in generale anche il Fantasy secondo me non è all’altezza del genere Storico, o Drammatico, o Romantico” a me girano le palle. Perché ci vuole molto più controllo e attenzione a non scrivere cazzate in un fantasy piuttosto che nei generi che hai nominato tu. Primo, perché in un libro fantasy puoi trovare anche del drammatico e romantico, secondo, perché l’autore costruisce un mondo ‘altro’ rispetto al nostro, e deve farlo in modo tale da non contraddirsi ogni dieci pagine, e da far pensare al lettore ‘sembra vero’. Se hai letto “La Storia Infinita” di Ende forse puoi intuire a cosa mi riferisco. Se vuoi leggere una saga fatta come si deve, con una costruzione solida sia del mondo che della magia, divertente, e con un pizzico di storie d’amore a contorno, prova La Saga dei Belgariad e L’Epopea dei Mallorean di David Eddings.
• su questo blog transitano persone di tutte le età, ma dato l’alto livello di analisi che viene presentato, direi che gli utenti sono principalmente adulti (ti parla una over-trenta). Quindi possono passare anche giorni prima di avere una risposta, per il solo fatto che gli utenti magari si barcamenano fra lavoro, casa, e famiglia.

#2.243 Comment By Annix99 On 1 ottobre 2012 @ 14:15

Rispondo a lilyj: grazie per l’ultima informazione, la terrò a mente.
Quanto riguarda la storia Fantasy VS Storico/Drammatico/Romantico non ho messo in dubbio la qualità fra i tipi d’autore (e mi scuso se così fosse sembrato), ma semplicemente dicevo che “Le Cronache del Mondo Emerso” NON si possono proprio paragonare con i libri “dell’altra specie”.

#2.244 Comment By Annix99 On 1 ottobre 2012 @ 14:45

Che noia mi mancheranno un casino ‘ste recensioni-scandalo…=(

#2.245 Comment By Annix99 On 1 ottobre 2012 @ 17:42

Scusate la mia stupidità, ma ho letto solo adesso in uno dei commenti che gamberetta ha scritto tre libri… Ma come si intitolano? E soprattutto, sono o no stati pubblicati????

#2.246 Comment By Annix99 On 1 ottobre 2012 @ 18:03

Cavolicchio già solo contando le persone che hanno risposto a questo articolo direi che potresti benissimo proporlo ad una casa editrice (magari non proprio Einaudi o Mondadori…). Ma, per esempio, mio nonno (che tra l’altro ha 82 anni), non aveva mai scritto in vita sua; e invece ecco che circa due anni fa si è messo in testa di scrivere la propria autobiografia, e adesso è stata pubblicata da una casa editrice minore!!!! (tra l’altro, se la cosa interessasse a qualcuno, cosa che dubito, il libro si chiama “Corri, ragazzo. Corri!”)…

#2.247 Comment By Solvente On 2 ottobre 2012 @ 15:02

@Annix99
Beata ingenuità.
Leggiti qualcuno degli articoli che spiegano come funziona il mondo editoriale italiano.

#2.248 Comment By Michele On 3 ottobre 2012 @ 16:14

Prima di dire la mia su questa imbarazzante discussione vorrei prendere le distanze da tutti quelli che hanno risposto ad Annix, escluso lilyj.

“giudico DECISAMENTE in base all’età di chi scrive.
In questo caso se Anna99 ha veramente 13 anni il suo post diventa “comprensibile” e non vale minimamente la pena montarci su una polemica, se è una persona adulta il discorso si fa molto diverso.”

“LEGGI DI PIU’ e CRESCI, poi ne riparliamo…”

Non riporto gli autori perche’ si tratta solo degli esempi piu’ lampanti dello squallore raggiunto. Gente, non vi e’ venuto in mente per un attimo che siamo qui per giudicare Nihal e non Annix? O anche semplicemente il fatto che l’eta’ di Annix non solo e’ irrilevante ma anche impossibile da sapere con certezza? Io credo che queste risposte nascano da un pregiudizio ancora peggiore del credere che un universitario ventenne possa esprimere un’opinione circostanziata e un dodicenne no. Il “crimine” qui e’ dare per scontato che si possa fare polemica. Mi rendo conto che molti sostenitori delle Cronache mirino esclusivamente a questo. In quel caso li si e’ sempre presi e smontati senza tirare in ballo l’eta’. Ora perche’ tutto questo casino sull’eta’ di Annix? Secondo me e’ perche’ questa volta un fan della Troisi ha fatto una critica abbastanza circostanziata. Questo ha mandato in palla tutti tranne lilyj e me ne rattristo perche’ vuol dire che due fan di Gamberetta non hanno necessariamente piu’ cose in comune rispetto a un fan di Gamberetta e uno della Troisi, a dispetto di tutto quello che si puo’ dire sulla qualita’ delle Cronache. Annix ha risposto con piu’ cortesia e spirito costruttivo (leggi:maturita’) di quasi tutti i suoi interlocutori.
Non diro’ “nonostante la sua eta’” perche’ non ho idea di quanti anni abbia e non mi interessa. Per quel che ne sappiamo potrebbe essere un’abile mentitrice di ottantanni. In entrambi i casi complimenti per la scelta delle parole ;)

Bene, ora che ho brutalmente riportato l’ordine torniamo finalmente a parlare delle Cronache, e mi sembra doveroso farlo in maniera almeno tanto circostanziata quanto Annix. Per una volta che un fan della Troisi si mette sul piano del dialogo approfittiamone invece di buttare tutto in vacca. Annix scrive:

“Prima Sennar la sfotte senza pietà davanti a tutti i suoi picolli grandi ammiratori, poi s’innamora dell”uomo sbagliato (Fen), poi i fammin le ammazzano il padre, poi viene a sapere di essere l’unica sopravvissuta di un’intera razza, poi Raven le rompe i coglioni, poi Sennar non la va a trovare all’Accademia, poi Ido trova sempre un motivo per urlarle contro, e potrei andare avanti così per altre cinque pagine! Nemmeno Dubhe e Adhara devono vederne così tante, e che cavolo!

A parte il fatto che la Troisi stessa smentisce l’equazione: numero di sfighe=numero di pianti. Grazie alle solide ricerche di Gamberetta sappiamo che il numero di pianti per pagina nelle Guerre e’ piu’ alto che nelle cronache. Detto questo io in linea di principio sono d’accordo con l’equazione sfighe=pianto. Io penso che quando si tratta di grandi numeri la “massa dei lettori” si comporti prevedibilmente come una macchina, e “l’opera d’arte” debba essere matematicamente concepita per essere codificata dalla macchina. Ovviamente e’ una metafora, ma quando si parla di successo si parla di questo. Ora, Annix cita principalmente autori stranieri (per me Paolini e’ un’emerito sconosciuto quindi lasciamolo da parte). Prendiamo Tolkien e Martin che ho letto anch’io. Il successo di questi autori e’ superiore a quello della Troisi che all’estero non vende. Ora invece di portare questo a dimostrazione del fatto che la seconda e’ peggio dei primi, proviamo a chiederci perche’ e’ cosi’, da un punto di vista letterario. Un esempio lampante e’ il numero di pianti, qui basta citare Gamberetta “Un autore non puo’ riproporre la stessa scena 22 volte!”. Perche’? perche’ non e’ credibile. La psicologia umana (quando e’ al massimo della sua efficacia) funziona bene come l’organismo umano, si evolve e si adatta alle avversita’. I traumi funzionano come vaccini: col tempo le persone si immunizzano alle sfighe. Questo deve valere anche in letteratura, anche nel fantasy, perche’ anche nel fantasy i personaggi con cui ci si identifica sono quelli con una psicologia umana (anche se all’aspetto sono mezzelfi). La psicologia umana e’ cio che permette l’immedesimazione del lettore, e’ il nocciolo della narrativa, quindi va rispettata e deve essere coerente. Una persona che reagisce a tutte le avversita’ piangendo o e’ incoerente o e’ una persona psicologicamente molto debole (come suggerisce Gamberetta, ma questo comporterebbe per coerenza che anche i suoi nemici sono dei mezzi deficienti visto che un’isterica riesce a batterli).

Insomma, comunque la vedi, nelle Cronache c’e’ un deficit di coerenza, io credo che questo si rifletta, e non solo marginalmente, nel numero di copie vendute. Chiunque ha letto Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin sa che Sansa e Arya, ragazze adolescenti, sono, guarda caso, i personaggi piu’ sfigati dell’intera saga. Arya e’ una combattente, Sansa invece piange nel primo libro come Nihal perche’ le hanno ucciso il lupo (leggi:cane molto forte) da compagnia. Niente spoilers, ma Sansa piange ancora alla fine del libro per un motivo molto piu’ tragico. Le sfighe si susseguiranno sempre peggiori per almeno un’altro paio di libri, ma Sansa non piange piu’ come prima. Era una ragazzina debole e viziata ma ad ogni sfiga reagisce con piu’ forza. Questo e’ quello che fa la gente psicologicamente sana nella vita reale. Questo e’ quello che devono fare i personaggi sani psicologicamente ben fatti.
Ora vediamo piu’ nel dettaglio come la cosa si riflette sulla trama:
“Prima Sennar la sfotte senza pietà davanti a tutti i suoi picolli grandi ammiratori, poi s’innamora dell”uomo sbagliato (Fen), poi i fammin le ammazzano il padre, poi Raven le rompe i coglioni, poi Sennar non la va a trovare all’Accademia”

La mia critica e’ valida solo se questi eventi sono riportati in ordine cronologico, Annix dice “poi”, quindi devo assumere che lo siano. C’e’ una regola molto semplice in narrativa (che sicuramente Gamberetta cita da qualche parte): non abbassare il conflitto. Se Nihal continua a piangere vuol dire (se non e’ psicolabile) che le cose che le capitano riescono sempre a portarla al punto di rottura emotiva (anche se la reazione deve cambiare gradatamente, sia che lei diventi piu’ o forte o precipiti verso la follia non puo’ essere sempre identica).
Nihal piangeva perche’ da piccola la sfottevano, e’ capitato a tutti, e’ normale che poi innamorarsi dell’uomo sbagliato la faccia ancora piangere. “poi i fammin le ammazzano il padre” farebbe piangere chiunque al posto di Nihal, fin qui ancora tutto bene. poi… “Raven le rompe i coglioni, poi Sennar non la va a trovare all’Accademia” se Nihal piange ancora, o ha perso la ragione o non e’ coerente. Non si puo’ passare attraverso l’omicidio del padre e poi continuare a piangere perche’ qualcuno ti rompe i coglioni o perche’ ti sgrida. Le emozioni di Nihal devono essere coerenti: se Nihal diventa abbastanza forte da uccidere il Supercattivo questa forza si deve riflettere (deve essere “mostrata”) nelle sue emozioni. Il pianto e’ banalmente il modo piu’ semplice per mostrare difficolta’ emotiva. La Troisi non e’ in grado di concepire un’evoluzione nella psicologia che porti ad altre azioni visibili e piu’ coerenti per un personaggio che cresce e diventa piu’ forte.
Per questo le Cronache hanno successo con gli adolescenti. E’ piu’ probabile che un adolescente ancora creda che si possa passare attraverso le difficolta’ della vita senza cambiare, senza evolversi. E’ chiaro quindi che l’eta’ e’ un valore del tutto indicativo. I fan quarantenni della Troisi ancora non hanno capito questo principio. Probabilmente sono stati molto fortunati con le esperienze della vita (gli adulti che leggono la Troisi sono pur sempre una minoranza), oppure sono scappati da cio’ che li metteva piu’ in difficolta’. Niente di male, ma questo non puo’ succedere in una storia che parla di guerra e morte. La realta’ della guerra e’ invariabilmente quella del piu’ forte che sopravvive diventando anche piu’ spietato. Non si scappa.

Per fare un esempio pratico: per essere piu’ appetibile a un pubblico adulto (non solo in senso anagrafico) la Troisi avrebbe dovuto far innamorare Nihal dell’uomo sbagliato, ammazzarle il padre e poi ammazzare anche l’uomo della sua vita. Invece cosa fa fare all’uomo della sua vita? Gli fa tirare pacco invece di andare a trovare Nihal all’Accademia. Ma che crudelta’! Qualunque guerriera dopo la morte del padre non piangerebbe per una cosa del genere. Piuttosto, se e’ veramente innamorata, si incazzerebbe e tratterebbe male Sennar la prossima volta che lo vede. Cosi’ magari si metterebbe un po’ piu’ di pepe in una love story che, sempre in accordo con Gamberetta, pare proprio una noia mortale.

Detto questo, chi ha detto ad Annix CRESCI ha tecnicamente ragione. A parte che poteva essere educato ma dimostra anche una certa ipocrisia, perche’ ordina di crescere e migliorare i propri gusti letterari e poi rifiuta il dialogo specifico. Signori miei, la Troisi dimostra proprio che l’imperativo LEGGI DI PIU’ non serve a niente per crescere. Leggere cosa? Paolini? Le chiavi del fato? Avete perso un’occasione di dialogo. Dal punto di vista della crescita la Troisi sta a Martin come la polemica sui dati personali sta al dialogo costruttivo.

#2.249 Comment By Michele On 3 ottobre 2012 @ 16:17

@Annix: dimenticavo, l’articolo di Gamberetta che parla dei suoi lavori si chiama Assault Fairies

#2.250 Comment By Annix99 On 3 ottobre 2012 @ 17:32

@Michele: grazie, Assault Fairie, cercherò di ricordarmelo. Sono felice che tu non abbia preso i miei commenti come critiche o terribili insulti alla “clientela” di questo sito. Riguardo alla non coerenza dei pianti di Nihal devo dire che hai ragione. Sui primi tre non c’è nulla che non vada, ma per gli altri (eccetto la faccenda di Ido di cui parlerò tra poco), è vero, c’è mancanza di coerenza. Ma io penso che quando Ido se la prende con la Mezzelfo per il suo modo di combattere, a far piangere Nihal non siano propriamente le critiche dello gnomo, ma più che altro i ricordi che queste risvegliano in lei. E rivivere il massacro del proprio popolo credo che farebbe piangere chiunque.
Poi, non so cosa realmente ci sia nella testa della Troisi, ma forse ha descritto così tanti piagnistei per rendere il personaggio di Nihal (che in fondo è solo una ragazza) un po’ più credibile. Beh, non si può dire che non abbia esagerato. Sinceramente, alcune lagne avrebbe proprio potuto risparmiarsele, come sottolineano sia Gamberetta, sia numerosi commentatori del post.
Infine, a proposito della mia presunta età, non cercherò di convincerti che sono in buona fede; sei libero (come tutti) di credere quello che vuoi.
PS: grazie per la lettura =)

#2.251 Comment By Sandavi On 3 ottobre 2012 @ 17:42

@Michele
non ti sembra di essere un tantino melodrammatico nello scrivere “non riporto gli autori” visto che la discussione è pubblica e il mio nick è palese a chiunque appena due o tre post più in basso? Anche “squallore” se si parla di educazione mi pare un pochino eccessivo… Ad ogni modo, non sono proprio il tipo che si mette a litigare su internet, se c’è una cosa che detesto sono proprio i flame nei blog, scatenati il 99% delle volte da sciocchi fraintendimenti. Detto questo, per la seconda volta mi scuso se il mio tono è parso offensivo, non voleva esserlo, non considero Annix una deficente, non considero i dodicenni deficenti a prescindere. Non l’ho detto, non lo penso, se si è capito questo chiedo ancora scusa.

So bene che l’età reale non si può sapere su internet, tuttavia il mondo virtuale si basa sulla implicita fiducia che il tuo interlocutore non dica stron… stupidaggini, altrimenti ogni discussione è destinata a sbriciolarsi; dato che il registro della comunicazione si basa anche ma non solo sugli interlocutori coinvolti , se devo pensare ogni volta di chiacchierare con un fake la comunicazione sarà interessante quanto una chiacchierata con un tostapane. Se Annix dice di avere 12 anni, devo presumere che li abbia, giusto? Bene. La mia esortazione (maledetta la scelta del caps!) aveva questo senso (già spiegato): “fai esperienze varie, matura e poi giudica un’opera letteraria” e aggiungo “in questo modo la tua ottica cambierà e cose che magari ora sembrano genialate fra qualche anno ti susciteranno la nausea” E’ più chiaro ora? Lo spero.

Quanto al metro di giudizio che posso avere nei confronti di qualsivoglia argomento, persona, fatto è esclusivamente il mio metro. Che tu Michele possa non essere d’accordo ci sta, ma questo non ti permette di giudicarmi a priori come una persona maleducata. Non vedo il nesso. Non l’ho mica insultata. Se si è sentita insultata me ne dispiaccio ma è un suo problema.

ok, si può ricominciare a trattare di narrativa? Si? Bene.
Passiamo alle “Cronache”. La critica di Annix non mi sembra gran che circostanziata, al massimo è un punto di partenza. Il problema per me se mai è che lei ritiene i personaggi delle cronache caratterizzati in modo magnifico, le situazioni incredibilmente originali, e via discorrendo, quando è palese, evidente e chiaro che non lo sono già solo a confrontarli con autori italiani. La Troisi non è Martin? Non ne dubito, ma in Italia è stata spacciata come una dea della letteratura fantasy, va in giro a insegnare come scrivere, partecipa a convegni, mostre e giudica nei premi letterari. A questo livello mi sento del tutto autorizzato a paragonarla a chi mi pare, anche a un gigante come Martin. Visto che è così osannata, mi aspetto che scriva ben meglio di come fa.
Ciò detto, il resto di quello che hai scritto lo condivido abbastanza, soprattutto la mancata crescita dei personaggi. E’ un romanzo piatto, punto. E ancora non capisco come si faccia a difenderlo di fronte ad altre letture. Persino chi ha letto Tolkien non può dire che le Cronache sono un bel romanzo, persino avvincente.
Tutto qua.

#2.252 Comment By Annix99 On 3 ottobre 2012 @ 17:53

@Sandavi: [scusate se mi ci metto anch'io in una conversazione altrui, ma visto che ne sono tirata in ballo credo che mi perdonerete] Ma è proprio questo il punto! Magari un libro che gli esperti giudicano piatto e noiso può benissimo fare impazzire di gioia una ragazzina/o ogni volta che lo legge! Io mi reputo abbastanza intelligente, ma anche se i vostri ragionamenti non facessero UNA SOLA grinza, sarebbe impossibile avere le stesse opinioni!

#2.253 Comment By Ettore On 3 ottobre 2012 @ 20:38

Ma è proprio questo il punto! Magari un libro che gli esperti giudicano piatto e noiso può benissimo fare impazzire di gioia una ragazzina/o ogni volta che lo legge! Io mi reputo abbastanza intelligente, ma anche se i vostri ragionamenti non facessero UNA SOLA grinza, sarebbe impossibile avere le stesse opinioni!

Un conto è che una cosa piaccia, un conto è che sia fatta bene. Nel primo caso la questione è soggettiva e non c’è nulla da dire, ma nel secondo caso l’analisi è obbiettiva, e una cosa fatta bene è fatta bene in assoluto, secondo metri di misura analitici che si basano su dati oggettivi.

Detto questo, nessuno ti obbliga a schifare la Troisi. Può piacere anche una cosa fatta male (vedi i B-movie); però bisogna avere l’onestà intellettuale di riconoscere quanto bene (o male) è stata fatta una cosa. Che poi, a tutti nella vita viene detto almeno una volta che hanno dei gusti di merda.

#2.254 Comment By Emile On 4 ottobre 2012 @ 02:08

Madonna che due coglioni quel troll ritardato di Michele oh.

#2.255 Comment By Emile On 4 ottobre 2012 @ 03:05

Ah, per chi dovesse eventualmente tacciarmi di eccessiva pesantezza ecc: sto tizio è un troll che sta infestando le pagine di questo blog da SECOLI ormai, avrebbe anche un “tantinello” stufato.

#2.256 Comment By Annix99 On 4 ottobre 2012 @ 17:04

Scusate, ma i B-movie son quei film Horror dove ci sono i soliti ragazzini spauriti in una casa buia più un assassino? Più o meno?

#2.257 Comment By lupus in fabula On 4 ottobre 2012 @ 17:20

il b-movie dipende dalla qualità di realizzazione del film, non dal genere o dal tipo di protagonisti. generalmente poi sono film di fantascienza, essendo un genere che richiede effetti speciali che se non hai i soldi per farli verrano pietosi (vedi la casa di produzione asylum http://it.wikipedia.org/wiki/The_Asylum).
per inciso il tipo di film cui fai riferimento sono gli slasher.

#2.258 Comment By Annix99 On 4 ottobre 2012 @ 17:40

Grazie per la spiegazione=)

#2.259 Comment By Annix99 On 5 ottobre 2012 @ 15:50

Io non ho letto questi libri quindi non posso sapere se tu abbia ragione o no. Ma questa volta, visto che tutti mi fraintendono, parlerò direttamente a te, Gamberetta: un libro può essere bello, brutto, articolato, infantile, ma tu non hai il diritto di insultare in modo così gratuito autori/autrici che si sono spezzati la schiena per scrivere i loro romanzi, e anche prendertela con i loro rispettivi fan mi sembra un comportamento infantile, quasi patetico. Uno scrittore può anche essere imbranato e sgrammaticato, ma comunque tu non puoi sapere niente su quella persona (a meno di non averla incontrata). Quindi, per favore, cerca di abbassare la cresta ed essere un po’ meno offensiva.
Ora, so che tutte le tue amichettixime4ever salteranno subito su in tua difesa, ma io non ti ho nè insultata nè presa in giro, ho solo espresso la mia opinione. In modo calmo ed educato. Senza voler offendere nessuno.
Un bacio a tutte quelle che la pensano come me=)

#2.260 Comment By Emile On 5 ottobre 2012 @ 20:43

Molto sta in quello “spaccarsi la schiena”, in realtà.
Molti scrittori famosi sono grandi “mestieranti” e sanno bene che corde toccare per far vendere quello che scrivono, a prescindere dalla sua effettiva qualità.
Per farti un esempio chiaro: “Vacanze di Natale” è una serie cinematografica che fa cacare i morti, e i suoi realizzatori sono PERFETTAMENTE consapevoli della cosa.
Sono però altrettanto consapevoli dal fatto che, continuando a realizzare film in un certo modo, faranno ogni anno BOATI di soldi, grazie a milioni di idioti che scambiano due tette e qualche rutto per “comicità”.
E io non mi sento proprio di “rispettare” chi produce qualcosa partendo da questi presupposti, chi SA di realizzare spazzatura ma se ne frega altamente.

#2.261 Comment By denyyyyyyyyyyyyy On 6 ottobre 2012 @ 12:15

A me piacciono molto i libri della troisi =) Ciaoooooooo annix99=)

#2.262 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 12:20

Beh, però la saga “Vacanze di Natale” è anche una serie volgare, erotica, piena di riferimenti sessuali e violenza gratuita. Poi, ovvio, anche in Twilight ci sono i tizi che si ammazzano e poi passano il resto del tempo a sbaciucchiarsi e a fare i fighi, ma tra le due opere direi che c’è parecchia differenza. Io, come ho detto prima, NON ho letto i libri della Meyer (ho solo visto i film che sinceramente sono piuttosto discutibili), quindi non voglio prendere le difese della scrittrice dicendo “Hai torto stupida, stupida Gamberetta!”, ci mancherebbe altro. Solo che mi urta un po’ che praticamente in ogni articolo di Gamberetta ci sia la frase “questo libro è immondizia” oppure “questa sacrittrice è un’inetta, mi fanno pena lei e i suoi fan”. Potrebbe esprimere le sue opinioni in modo un po’ più garbato, è solo questo che mi urge sottolineare.

#2.263 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 12:52

Non ci credo deni ce l’hai fatta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Hai trovato le magiche chiavi del giardino segreto “Gamberi Fantasy”=) Ahahahahah.

#2.264 Comment By lilyj On 6 ottobre 2012 @ 14:52

Sinceramente sono stufa di gente che si lamenta del ‘tono’ e non presta il minimo di attenzione al contenuto. Tutti a sbraitare “ma ferisci i sentimenti della povera autrice che si è impegnata tantissimissimo” e tutti che se ne sbattono del fatto che la suddetta autrice abbia propinato una merda di libri ai suoi amatissimi lettori che le pagano la casa ai tropici. Preferisco di gran lunga Gamberetta che dice le cose in faccia, piuttosto che gli ipocriti -autori, editor, editori- che ti spacciano della merda come capolavoro del secolo.
Uno dei due ti dice balle, l’altro no. Indovina quale?
Ovviamente dovrebbe prima fregartene qualcosa dell’essere presa o meno per il culo, eh.
E sì, mi sono anche stancata di andarci piano con la cucciola dodicenne che sennò si traumatizza/offende. Basta.

#2.265 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 15:21

Oh ma che cosa strana… E io che pensavo di stare parlando con degli adulti! Santo cielo, ma non hai proprio capito niente? Non me ne frega un cazzo di cosa pensa Gamberetta su Twilight, Le Cronache del Mondo Emerso o il Signore degli Anelli, dico solo che dimostra di essere una cretina insultando così direttamente persone normalissime che – guai a noi! – hanno commesso il grave errore di apprezzare un libro con un altro. Perchè anch’io mi sono stufata di essere presa per il culo da una saccente e arrogante stronzetta che critica (tutti) i romanzi degli altri e poi scrive vagonate di merda pura come Le Avventure della Giovane Laura. Capito adesso? E non venire a dirmi che sono una cazzona maleducata; perchè a Emile, o Sandavi, o Michele, ho risposto con la massima calma e tranquillità, e mi è anche piaciuto sentire le opinioni altrui. Gamberetta è una sorta di dea per te? Liberissima di pensarlo, ma non rompermi i coglioni dicendo che non ha insultato nessuno. Ma poi, scusa, io stavo tranquillamente parlando con Emile, cosa cazzo vieni a ficcare il naso? Ho forse parlato di te? Ti ho insultata? Mi sembra di no, anzi, avevo quasi preso a considerarti una sorta di “amica di penna”, ma è evidente che mi sono sbagliata! Fai quello che vuoi, di’ a tutti che sono una decelebrata, cancella il mio commento, ignorami o sparami insulti a tutto spiano, a me non importa, perchè non cambierò idea. E cavolo mi sono stufata di voi semidee che pensate di sapere tutto sulla letteratura. Vi siete appena laureate? Bene, anche mia madre si è laureata in lettere, ma non per questo spara cazzate e insulti a tutto spiano su ogni singolo libro che legge. Vi sentite in vetta al mondo? Beh, da lassù si può andare in una sola direzione, verso il basso. Il basso, capito? O forse, tornando a parlare della cara Gamberetta, è solo invidiosa perchè Licia e la Meyer (scrittrici così inette!) hanno pubblicato migliaia e migliaia di copie in tutto il mondo e fatto i milioni con libri che dicerto non sono La Divina Commedia, mentre i suoi romanzetti da adolescenti psicopatiche non sono neanche stati in grado di trovare un editore disposto a pubblicarli? Questo spiegherebbe molte cose sul suo modo di ragionare. Ah e per la cronaca, gradirei che persone che con questa discussione non centrano un cazzo non vengano a prendere le difese della loro Leader dei Gamberi; se questi post le rompono i coglioni, ha solo da venirlo a dire.

#2.266 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 15:28

Correggo l’errore: di certo, non dicerto.

#2.267 Comment By Alexander91 On 6 ottobre 2012 @ 15:49

Ebbene sì, abbiamo un troll fra noi… xD

#2.268 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 16:07

Grazie mille per l’epiteto, MrNonHoCapitoNiente. Mi sembrava di aver espresso molto chiaramente l’opinione che ho sulle persone che parlano a sproposito. E poi, voi grandi letterati, sapete usare solo la parola “troll” per definire una persona che difende i propri ideali? Però, che proprietà di linguaggio…

#2.269 Comment By ElettroGolem On 6 ottobre 2012 @ 17:49

punto1: Gamberetta non è invidiosa, lei semplicemente preferisce pubblicare online, dove tutti la possano leggere gratis e commentarla.
punto 2: Annix99, se non ti sta bene quello che scrive l’autrice del blog nessuno ti obbliga a frequentarlo.
punto 3: stiamo andando tutti fuori argomento. Il punto è il libro della meyer non lo stile di Gamberetta.
punto 4: non ho letto le avventure di laura, ma ho letto S.M.Q. e sto finendo assault faeries e entrmbi non sono male. Purtroppo non sono un “grande letterato” e la mia opinione non è attendibile.

#2.270 Comment By Alexander91 On 6 ottobre 2012 @ 19:08

ElettroGolem, please, don’t feed the troll ;)

#2.271 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 19:19

@EletroGolem: wow, ma che persona modesta la nostra Gamberetta…

@Alexander91: immagino che ora il copione dovrebbe prevedere un bel “vaffanculo” da parte mia, così che tu possa farti quattro risate alla faccia mia; beh, spiacente deluderti, ma io sono brava a provocare, non ad essere provocata. Quindi, ti consiglio di non provare nemmeno a farmi arrabbiare SUL SERIO, non ci riusciresti mai (è un’arte che modestamente POCHI sanno mettere in pratica). Bene, detto questo, cordiali saluti al nostro signor ConoscoSoloLaParolaTroll… Arrivederci!

#2.272 Comment By Gwenelan On 6 ottobre 2012 @ 19:27

Annix, il motivo per cui molte recensioni di Gamberetta sono così tremende è perché i libri che recensisce sono di pessima qualità, e quindi lei, giustamente, si incacchia perché questa roba viene venduta. Immagina di essere in un ristorante, siamo al tavolo e ci servono un bel piatto di pipì fumante. Se io mi alzo e grido: “Ah, quello stronzo del cuoco mi ha dato piscio, guardate!”, pensi che io sia “maleducata” perché lo sto ferendo nei suoi sentimenti? O non è maleducato il cuoco a servirmi roba simile? Non m’importa che lui si sia messo d’impegno a fare la zuppa di pipì, sempre pipì è. Quando un libro è pieno zeppo di errori di narrativa, buchi logici, incongruenze, cliches e cose simili, è come la zuppa di pipì, per questo uno si arrabbia. Ciò non toglie che a qualcuno un libro simile possa piacere lo stesso, per vari motivi, ma gli errori, la cattiva qualità, e quindi la presa in giro nei confronti dei lettori, restano.
Comunque, in effetti questo non è il post adeguato per parlare del tono di gamberetta. Credo che tu debba andare in Fogna a discuterne (non prenderla come un insulto, è la sezione “off topic”, diciamo ci sono discussioni di tutti i generi). Inoltre, leggi prim il post “Riassunto delle Puntate Precedenti”, in cui appunto gamberetta spiega le ragioni dietro le recensioni.

#2.273 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 19:43

In effetti, se mi rifilassero un piatto di piscio fumante, anch’io mi alzerei in piedi e griderei: “Ma chi è quel pirla che risponde al nome di cuoco?” Però bisogna anche dire che se una persona comune beve dell’autentica pipì, il sapore orribile potrebbe stordirle i sensi, disgustarla fino a traumatizzarla, danneggiare forse permanentemente il suo apparato digerente. Senza contare che forse finirebbe anche con l’intossicarla. E, io non credo che tu o chiunque altro sia andato in bagno a vomitare dopo aver letto Twilight, no?

#2.274 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 19:47

Che noia, in sintesi mi pare di capire che tutti i sostenitori di Gamberetta parlino con imbarazzo, quasi umiliazione della propria infanzia. Mamma mia che tristezza… Ma non lo capite che per un bambino/a non c’è un BEL NIENTE di male nell’apprezzare libri che di certo non sono capolavori, come Twilight?

#2.275 Comment By Gwenelan On 6 ottobre 2012 @ 20:02

Eh, insomma XDDDD! Scherzi a parte, non so se qualcuno ha effettivamente vomitato dopo aver letto Twilight o qualcosa del genere, però l’effetto stordente e traumatizzante in un certo senso c’è: più cose di questo genere uno legge, più si “abitua” al pattume, e quindi rigetterà cose migliori. Più cose di questo genere invadono le librerie, meno spazio c’è per quelle buone e più si perde l’idea di qualità. alla fine tutti ci rimettono, in un certo senso.

#2.276 Comment By lilyj On 6 ottobre 2012 @ 21:44

Tesorino caro, vedi di svegliarti, ok?
Sei su un blog pubblico, quindi qualsiasi stronzata tu dica è sotto gli occhi di tutti, e tutti hanno il diritto di dire la loro: io, tu, e il primo cretino che passa. Questo significa che non me ne starò in disparte mentre una bimbetta con problemi di gestione della rabbia e molto più tempo libero che senso critico si mette a dire stupidaggini gigantesche su cose che palesemente non riesce a capire. E che non le interessa capire. Perché prima di sparare stronzate su Gamberetta, dovresti farti un giro per FAQ & co.
E per la cronaca: “amiche di penna”?! Spero tu stia scherzando, davvero. Solo perché ti ho risposto senza condiscendenza un paio di volte non significa che ti consideri più di un utente-meteora.

E poi ancora ‘sta storia dell’invidia! Ancora! Santiddio se siete monotoni… e uso il plurale perché questa è l’unica argomentazione che chi ha il dente avvelenato con Gamberetta riesce a sputar fuori. Ce ne fosse uno, uno! che si prendesse la briga di usare il metodo di analisi di Gamberetta per provare che ha torto. Perché non so se te ne sei accorta, ma lei non spara dichiarazioni a caso: segue un metodo ben preciso e ben spiegato (lo so che la cosa ti stupisce).

Ah, e sei talmente matura che nel tuo rant di insulti non hai manco risposto al mio commento.
E per concludere ti cito:

immagino che ora il copione dovrebbe prevedere un bel “vaffanculo” da parte mia, così che tu possa farti quattro risate alla faccia mia; beh, spiacente deluderti, ma io sono brava a provocare, non ad essere provocata. Quindi, ti consiglio di non provare nemmeno a farmi arrabbiare SUL SERIO, non ci riusciresti mai (è un’arte che modestamente POCHI sanno mettere in pratica).

Posso tirarmela? Io direi di sì. E non perdere il tuo preziosissimo tempo a rispondermi, tanto la tua opinione ha smesso di interessarmi. Faccio volentieri a meno della superficialità e dell’ignoranza altrui.

#2.277 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 21:46

Sì, veramente anche a me il genere FantasyRomanticoHorror non è che proprio entusiasti… Poi è troppo ripetitivo: non so se hai letto Firelight-La Ribelle di Sophie Jordan, ma è la copia fatta e finita della saga di Twilight, solo con un numero ancora ridotto delle scene d’azione. Insomma, ala fine c’è sempre o la ragazza mezza depressa (vedi Bella) o la guerriera incompresa (vedi Jacinda, la protagonista di Firelight) che si innamora del più figo della scuola, che guarda caso è proprio pericoloso, nemico giurato di qualcuno, immancabilmente ricco ma incredibilmente interessato a lei… XD

#2.278 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 21:50

@lilyj: se sapessi come si rappresenta uno sbadiglio nel linguaggio dei fumetti sta’ sicura che non lo farei mancare. Adesso sono stanca, non ho tempo per le rispostine irritate e con scarso tentativo umiliante di una tizia che neanche conosco, quindi ciao.

#2.279 Comment By Annix99 On 6 ottobre 2012 @ 21:57

PS: e così io avrei il dente avvelenato con Gamberetta eh? Beh, direi che lei ce l’ha con un po’ tante persone…

#2.280 Comment By Gwenelan On 6 ottobre 2012 @ 22:28

Ecco, un esempio di danno creato da questi libri è proprio quello che hai appena enunciato ^-^: il fantasy non è ripetitivo e tutto uguale, ma sembra così se vedi la gran parte dei libri che trovi in libreria. In realtà ci sono migliaia di storie fantasy che si discostano completamente dai canoni ai quali sei abituata e che sono mille volte più fantasiose (per non dire ovviamente coerenti e con buoni personaggi e un’ambientazione originale). Hai detto di aver letto Martin, e Pullman, no? In questi due autori non ritrovi nè la tizia depressa, nè il bellissimo che le va appresso. Non so dirti sul Paranormal Romance (il genere Romantico/Fantastico, come lo chiami tu) perché non ne ho letti abbastanza, ma già qui su gamberi fantasy c’è un articolo su Vampire Kisses, che grazie a un pizzico d’ironia è svariati gradini sopra Twilight. Il fatto che vengano vendute queste “opere” fa sì appunto che una persona poco informata – come ero anche io alla tua età, non credere – schifi tutto il genere basandosi sugli esponenti peggiori. Anche per questo motivo uno, e gamberetta nello specifico – è così aggresivo verso questi libri.

#2.281 Comment By Annix99 On 7 ottobre 2012 @ 10:36

@Gweneland: ma no, non è che intendessi che i romanzi Fantasy del ventunesimo secolo sono tutti così, però non si può negare che ce ne siano tanti… Anche se non li definirei proprio Fantasy… Paranormal Romance mi sembrea più giusto. Però io dico: …non so come spiegare, ma mi sembra strano che in questi romanzi ci sia sempre il gran figaccione che non si sa perchè si innamora sempre dewlla protagonista senza un apparente motivo. Su questo Gamberetta ha ragione.

#2.282 Comment By Annix99 On 7 ottobre 2012 @ 10:36

Scusa ho scritto Gweneland, invece che Gwenelan…=)

#2.283 Comment By Gwenelan On 7 ottobre 2012 @ 12:48

Fa nulla per il mio nick, figurati :). Beh, per il Paranormal Romance in particolare non so come stiamo messi, perché non ne leggo XD. Mi sembrano Harmony, e gurda caso anche lì in genere c’è il figaccione e la Mary Sue. Non dubito che ce ne siano tanti, è proprio quello il punto :/.

#2.284 Comment By Annix99 On 7 ottobre 2012 @ 13:49

Già… forse sono una delle poche, ma io ancora preferisco le storie su mondi fantastici o apocalittici, con draghi e battaglie, se ben scritti=) E poi, per essere un bel Fantasy non deve essere per forza serio e con una gran morale: per esempio, hai sentito parlare di Jay Amony? Io ho letto un suo libro (La Guerra degli Alati) ed è una Fantasy misto fantascienza che però ti giuro, mi ha fatta crepare dal ridere, perchè trattava anche argomenti delicatini con un’ironia/leggerezza che davvero mi ha lasciata stupefatta.

#2.285 Comment By Gwenelan On 7 ottobre 2012 @ 19:15

Qui sei in mezzo a un sacco di gente che preferisce il fantastico XD, me compresa! Non conosco l’autore che citi, mi infermerò :). In genere preferisco le storie serie a quelle umoristiche, ma adoro Terry Pratchett, per esempio, che fa morire dal ridere anche lui.

#2.286 Comment By denyyyyyyyyyyyyy On 7 ottobre 2012 @ 20:35

Già non ci posso credere !!!!!!!!!

#2.287 Comment By denyyyyyyyyyyyyy On 7 ottobre 2012 @ 20:36

Si hai ragione …

#2.288 Comment By Annix99 On 8 ottobre 2012 @ 13:59

Peccato io non lo conosco… mi citi un suo libro magari lo vado a cercare su wikipedia… =)

#2.289 Comment By denyyyyyyyyyyyyy On 8 ottobre 2012 @ 14:00

Io volevo solo dire che Twilight è un libro molto bello …. E Gamberetta non può dire che il libro non ha senso perchè di senso ne ha anche troppo !!! Solo perchè a lei non è piciuto non può paragonarlo a una storia Pornografica !!!! W La MEYER !!! è una scrittrice favolosa e io la ammiro !! P.S : ANNIX99 HA RAGIONE !!!!!!

#2.290 Comment By Annix99 On 8 ottobre 2012 @ 14:02

Ragione x cosa??XD

#2.291 Comment By Annix99 On 8 ottobre 2012 @ 14:31

Grande denyyyyyyyy!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Io sinceramente non li ho letti i libri della Meyer ma lo dici tu che sono belli… a boh.

#2.292 Comment By Gwenelan On 8 ottobre 2012 @ 14:47

#2.293 Comment By Annix99 On 8 ottobre 2012 @ 14:56

Miiiiiiiiii che noia ma perchè tutti quelli che adorano le Cronache del Mondo Emerso (a parte me) devono per forza paragonarlo ad altri libri che, diciamolo, sono mooolto più belli (es: Il Signore degli Anelli; Harry Potter). Ma poi… ancora con ‘sta storia che Il Signore degli Anelli è noioso! Ma dico, l’avete letto tutti? Mamma mia che noia non è che solo perchè Le Cronache del Mondo Emerso piace a parecchie persone (compresa me) allora dev’essere per forza meglio di quella “patacca” del Signore degli Anelli! Mmm che palle!

#2.294 Comment By Annix99 On 8 ottobre 2012 @ 15:03

Grazie mille!!=) (lo so che faccio sempre ‘sta faccina ma è l’unica che mi viene bene sul computer a parte “XD”)…

#2.295 Comment By Gwenelan On 8 ottobre 2012 @ 16:58

Ma figurati ^-^!

#2.296 Comment By denyyyyyyyyyyyyy On 8 ottobre 2012 @ 19:51

Annix99 per me sono belli …. poi boh =)

#2.297 Comment By Annix99 On 9 ottobre 2012 @ 18:56

@Gwenelan: fico ho guardato le notizie su Terry Pratchett ha una faccia simpatica…xD

@denyyyyyyyyyyy: però è vero, in tra Edward e Bella a parte L’AMORE non c’è proprio un bel niente… o almeno così sembra dal film.

#2.298 Comment By Gwenelan On 10 ottobre 2012 @ 15:08

Pratchett anche a me è sempre sembrato un tizio simpatico ^-^! I suoi libri mi fanno sempre morire, spero che ti piacciano :).

#2.299 Comment By Clio On 10 ottobre 2012 @ 16:22

Che noia, in sintesi mi pare di capire che tutti i sostenitori di Gamberetta parlino con imbarazzo, quasi umiliazione della propria infanzia.

?

Ma non lo capite che per un bambino/a non c’è un BEL NIENTE di male nell’apprezzare libri che di certo non sono capolavori, come Twilight?

Non c’è niente di male ad apprezzare Twilight. Ciò indica però due possibilità:
-Un gusto per il Brutto (legittimo, basta che sia cosciente).
-Inesperienza e ignoranza (il bambino è ignorante perché, data la sua giovane età, ha letto poco, ergo qualsiasi bischerata ha buone possibilità di apparirgli come l’idea del secolo invece che come l’idiozia banale e trita che oggettivamente è).
Quindi no, non c’è niente di male ad apprezzare pattume per il gusto del pattume o perché ignoranti. Quello che fa sorridere è cercare di fare di questo pattume Arte pur di non ammettere a se stessi di avere un penchant trash o di essere stati ignoranti.

#2.300 Comment By Annix99 On 12 ottobre 2012 @ 15:20

Boh basta dopo aver letto la recensione delle Guerre persino io posso abbandonarmi ad una sola parola: DIVERTENTISSIMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

#2.301 Comment By Gwenelan On 12 ottobre 2012 @ 19:23

@Annix… umiliazione per la propria infanzia O.O? Anche a me da piccola piacevano robacce, ma non mi sento “umiliata”… a dire il vero anche oggi leggo/vedo delle schifezze proprio perché sono schifezze e mi piace riderne, e continuo a sentirmi a posto…

A parte questo, quoto Clio sulla question dei bambini e il trash.

#2.302 Comment By ElettroGolem On 13 ottobre 2012 @ 21:01

Scrivo per riportare un fatto che mi ha sconcertato.
Mio fratello (2° media) stava facendo i compiti di italiano. Mi accorgo che il suo libro ha una sezione dedicata al fantasy che consiglia alcuni libri. Fra i vari titoli (oltre ai libri di Tolkien e a Harry Potter) c’è anche Eragon, e già la cosa è deprimente. La cosa peggiore è che consiglia anche un libro della Troisi: la ragazza drago!
Siamo caduti davvero in basso se i testi scolastici consigliano certa roba…

#2.303 Comment By denyyyyyyyyyyyyy On 14 ottobre 2012 @ 12:12

annix99 il film è molto diverso dal libro !!!!

#2.304 Comment By Annix99 On 16 ottobre 2012 @ 19:06

@Denyyyyyyyyyyy: oki oki non ti scaldare… e comunque per me Edward non è poi così figo…XD E’ più simpatico il tizio dei Volturi… Ahahah.

#2.305 Comment By Michele On 18 ottobre 2012 @ 10:58

@Annix99: AMORE si scrive con due M quando e’ riferito a Twilight, mi raccomando!

#2.306 Comment By Annix99 On 18 ottobre 2012 @ 17:42

@Michele: ahahah Edward è proprio un pirla… E Bella è anche peggio…

#2.307 Comment By Annix99 On 18 ottobre 2012 @ 17:45

Scusate sono sempre io ma vorrei (per una volta in modo pacifico!) dire la mia su un piccolo paragrafo della recensione: quando (parlando di Fen) Licia scrive prima che è e poi che non è prevedibile, intenda che prima Nihal PENSI che sia prevedibile, ma che poi si RENDA CONTO che non lo è affatto. Io l’ho intesa così, poi boh…

#2.308 Comment By denyyyyyyyyyyyyy On 18 ottobre 2012 @ 18:19

annix99 dimentica tutti i commenti che ho scritto =) Non avevo ancora conosciuto Meice =)=)=)

#2.309 Comment By Alexander91 On 18 ottobre 2012 @ 18:40

Gamberetta, ti prego, perdona loro perché non sanno quello che fanno…

#2.310 Comment By denyyyyyyyyyyyyy On 18 ottobre 2012 @ 18:41

non lo so =)

#2.311 Comment By Annix99 On 19 ottobre 2012 @ 14:16

Denyyyyyyyyy: ahahah guarda che si scrive Mace… XD

Alexander91: non mi interessa se per te Gamberetta è una specie di dea ganza e superforte, vorrei solo chiedere perchè continui ad attaccarmi: voglio dire, nella mia conversazione con Gwenelan non ho neanche citato il post, e adesso che ho risposto al commento della mia migliore amica ho solo parlato di un attore figo… non capisco proprio cosa ci sia di male in questo. Se ti va di condurre una conversazione civile spiegamelo.

#2.312 Comment By Annix99 On 19 ottobre 2012 @ 14:18

@Denyyyyyyyyy: ti prego piantala di scrivere commenti senza senso e sconnessi!!!!=)

#2.313 Comment By Greatad On 19 ottobre 2012 @ 15:15

@annix99: Non per intromettermi, ma questa non è una chat =) immagino che per scambiarvi qualche cazzata possiate tranquillamente usare facebook, msn, sype o qualsiasi altra cosa piuttosto che i commenti di un blog ;)

#2.314 Comment By Annix99 On 19 ottobre 2012 @ 18:11

@Greatad: okay allora d’ora in poi ogni volta che vorrò chattare senza prendere il telefono vedrò di inserirci anche una frase che riguardi il post:) Ma solo, ti stavi riferendo alla mia conversazione con denyyyyyyyyy o con Gwenelan?

#2.315 Comment By Annix99 On 19 ottobre 2012 @ 18:12

PS: ah e tra l’altro non sono iscritta a nessuno dei siti che hai citato, quindi… =(

#2.316 Comment By Kaze On 20 ottobre 2012 @ 21:37

Ho avuto l’impulso di scrivere qualcosa dopo aver letto molte pagine di questo blog. Premetto che il mio post è autoconclusivo nel sensp che non pretendo critiche ne assensi pocihè non risponderò oltre. Sono una persona tendenzialmente pigra e ho difficoltà a seguire i blog e cosa ancora più importante non amo dibattere a lungo. Sto scrivendo solo perchè ho avuto questa voglia improvvisa, leggendo recensioni e commenti vari, di scrivere la mia opinione. Io non sono un critico e non amo la critica. Con questo non affermo che sia sbagliata. La critica è neccesaria per migliorarsi e su questo non discuto. Tuttavia ciò non toglie che spesso non mi piaccia, perchè tende a essere molto distruttiva, molto più di quanto si immagini. Non tutte le persone sono forti e sanno affrontare critiche pesanti. Esistono anche persone deboli che vengono stroncate dalla critica e si fermano per sempre. Molti potrebbero dire, chi se ne frega se la critica è oggettivamente corretta, vuol dire che quella tale persona che ha scritto l’opera ha scritto uno schifo e se smette dopo aver letto una critica che dice il vero beh meglio. Ma non è cosi o almeno non per me. Quando queste persone smettono di scrivere rinunciano alla loro passione, la mettono da parte, perchè iniziano a sentirsi incapaci. Non tutti sanno rialzarsi. Questo non vuol dire che questi individui siano meno motivati di altri sono semplicemente più fragili. Ho letto le recensioni Gamberetta. Sinceramente trovo che siano tutte coerenti e obiettivamente esatte ma ciò non smette di farmi pensare che siano anche troppo fredde e aspre. Come ho detto quello che scrive è vero, sono io il primo ad ammetterlo, ma ciò non toglie che io non riesca ad adeguarmi ad esse. Ho letto gran parte dei libri che ha recensito e devo dire che molti mi sono piaciuti davvero anche se sono stati troncati dalla sua critica. Non posso obiettare che abbiano difetti ma mi hanno rapito e ho vissuto attraverso le parole dei loro autori, attraverso gli occhi dei protagonisti. Questo a mio parere è quello che deve saper fare più di tutto un autore. Saper coinvolgere con ciò che scrive. Non sto dicendo che deve scrivere di cose che piacciano a molti, deve scrivere cose che sappiano rapire il lettore il che è diverso. Uno può scrivere di argomenti che piacciano alla massa ma non per questo il suo racconto farà emozionare chi lo legge. E’ vero anche d’altronde che la tecnica e lo studio migliorano la qualità della scrittura. Ma mi chiedo un libro carente di tecnica e ricco di imprecisione è davvero un libro brutto, da buttar via? Non può questo librò essere definito bello? E se a qualcuno è piaciuto e piace come scrive un tale autore deve essere definito ignorante per forza? Io non credo. Ho 24 anni e ho letto molti libri di molti generi, con autori conosciuti e celebrati dai critici come altri sconosciuti a molti o giudicati come fallimenti. Mi piace leggere e leggo abbastanza. Per questo penso di poter dire di non essere un ignorante in materia. Eppure mi sono piaciuti molti dei libri criticati qui, e pur condividendone le carenze obiettive non posso fare a meno di definirli buoni libri perchè mi hanno saputo catturare, mi hanno fatto vivere in quel mondo descritto nelle loro pagine. Questo a mio parere è sufficiente. Quando leggo, personalmente io vado in trance, entro nel mondo descritto nel libro e cerco di riviverlo con tutti i suoi errori. Ci possono essere cose che hanno poco senso, altre forse potevano essere sviluppate meglio. Sinceramente non sono il tipo che riesce a cogliere tutte le imperfezioni forse perchè preferisco che queste ci siano. Ma più di ogni altra cosa quando leggo devo sentire l’autore nel libro devo percepirlo, devo sentire la sua passione. Per me questa è la cosa che più è importante e quella che fa si che il libro ti rapisca. Penso che la vatuazione critica obiettiva sia importante ma non può da sola definire un opera brutta. Può dire che non si adegua agli standard che ha numerosi errori, brutture e così via ma non che sia brutta o immondizia perchè a quel punto quello diventà un parere soggettivo e non una valutazione oggettiva. Il brutto e il bello è soggettivo. Definire un opera immondizia e soggettivo. Anche se oggettivamente e con obiettività sono stati evidenziati i suoi errori. Il critico non dovrebbe usare termini soggettivi ma mantenersi su un tono obiettivo senza appensatire inutilmente gli errori con ironia e crudeltà. Altrimenti quella che ne esce è non è critica. Se una critica è fatta con obiettività e rimanendo impersonale senza calcare la mano diviene costruttiva altrimenti è solo un opinione soggettiva mascherata da critica che ferisce più che far bene. Questo è quello che personalmente penso.

#2.317 Comment By Annix99 On 23 ottobre 2012 @ 18:29

Giorgio è il mio mito.
PS: dato che sto sulle palle praticamente a TUTTI su questo sito vorrei solo dire che NON STO INSULTANDO NESSUNO, a parte forse Gamberetta. Capito, voi soggetti come Lilyj? Oppure ho bisogno della firma di Buddha per dimostrarlo?

#2.318 Comment By Annix99 On 23 ottobre 2012 @ 18:34

Boh non riesco a dire altro, sono troppo emozionata. E mando all’inferno in anticipo tutti quelli che salteranno su come vespe infuriate.
Buona giornata;)

#2.319 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 23 ottobre 2012 @ 18:50

@Twilightroppomitico!!!: so di essere non poco in ritardo per la risposta a questo commento, ma è da poco che ho scoperto Gamberi Fantasy (anche se a parer mio l’ormai divinizzata Gamberetta avrebbe dovuto intitolarlo: “Ricovero per malati mentali, menti insoddisfatte e personcinecosìsuperbedarisultarerincoglionite”), comunque…
Capisco che ad una (adolescente?) possa piacere un libro come Twilight, anche se la critica non mi sembra essere stata troppo positiva… Vabbé, quando è uscito anche la mia migliore amica lo adorava… Poi, io non ho letto il libro, ma volevo solo dirti: continua così, sei liberissima di farti piacere qualsiasi libro, che abbia vinto il Nobel per la letteratura o che faccia schifo, non esprimere giudizi solo perchè la massa dice così, e non vergognartene. Non si può giudicare una persona solo per i suoi gusti letterari, quindi sappi che (ANCHE SE IO NON HO LETTO IL LIBRO!!!) hai tutta la mia approvazione. Ah, e ti rivolgo le mie imbarazzatissime scuse per tutti coloro che ti hanno risposto malamente, credimi, anch’io ho sofferto le stesse ingiustizie;)
Ciao spero che tu legga il mio commento!

#2.320 Comment By lulu On 24 ottobre 2012 @ 02:46

sapete che c’è? io leggo con passione gli articoli di gamberetti da un paio di anni, e credo di essere migliorata moltissimo da allora. Ho tagliato tante descrizioni inutili, tanti punti di vista “ballerini” etc etc … Però poi tempo fa ho cominciato a leggere ciò che scrive davvero gamberetta e ci sono rimasta veramente male… non ho avuto nemmeno il coraggio di commentare! E’ tutto così…freddo! ma non inteso nel senso bimbominkia del termine, nel senso vero e proprio, cioè che non ti da nessuna emozione, né nel bene nè nel male! Non c’è nessun errore certo, ma semplicemente è una lettura piatta, sterile, senza climax. Poi ho riletto uno dei miei autori preferiti che è proprio Martin. Lui rispetta molte delle regole di Gamberetta, ma non sempre. Quando il momento lo richiede spuntano gerundi, parti raccontate, infodumping qua e là. E sapete una cosa? Quello “sporco” quel tocco di “caos” rende la storia avvincente, carnale, viva. Allora ho ripreso in mano quello che avevo scritto e volutamente ho aggiunto qualche piccolo (per gamberetta sicuramente enorme) errore. Mi piace molto di più così. Qualcuno dice che la bellezza è data da piccole imperfezioni. Io penso si possa applicare anche nel mondo dell’arte…

#2.321 Comment By Emile On 24 ottobre 2012 @ 15:01

…eh?
Un errore è un errore, non serve MAI a rendere migliore un’opera.
Anche io leggo e apprezzo Martin, ma non penso affatto che il suo stile sia reso “buono” da “errori piazzati nel testo qui e là”, ma dal fatto che, banalmente, sa scrivere in modo efficace, e creare intrecci intriganti, stop.
L’infodump, per esempio, non può MAI essere una cosa “positiva”, mi dava un fastidio tremendo anche prima di leggere questo blog: le volte che leggo delle informazioni sul testo senza iniziare a innervosirmi è perché l’autore è riuscito a inserirle in modo coerente con la narrazione, senza cacciarcele a forza giù per la gola.

Non ho letto gli scritti di Gamberetta ma, se non trasmettono molto, non è certo per la mancanza di errori, sveglia!
Se le cose stanno così significa semplimente che non è abbastanza matura come scrittrice e fatica a realizzare un testo realmente appassionante (non è che basta scrivere correttamente per rendere automaticamente una grande opera tutto quello che si realizza: potrei descrivere la mia giornata di ieri nel modo più corretto possibile e non fregherebbe comunque nulla a nessuno), altre pseudo spiegazioni che fanno a cazzotti con la logica lasciamole nel mondo delle favolette.

#2.322 Comment By Clio On 24 ottobre 2012 @ 17:30

Poi ho riletto uno dei miei autori preferiti che è proprio Martin. Lui rispetta molte delle regole di Gamberetta, ma non sempre. Quando il momento lo richiede spuntano gerundi, parti raccontate, infodumping qua e là. E sapete una cosa? Quello “sporco” quel tocco di “caos” rende la storia avvincente, carnale, viva.

A parte il fatto che non capisco cosa tu intenda per scrittura “carnale” (la prima idea sono dei tentacoli che schizzano dal libro), anyway, sei “accanto alla placca”, come dicono i francesi.
Nessuno, men che meno Gamberetta, dice che la narrativa si limita a certe regole e basta. Le regole fanno una buona tecnica, per l’Arte (con la A) serve qualcosa di più. Per raggiungerlo, puoi anche decidere di infrangere le regole. Tuttavia per poterlo fare queste regole le devi prima conoscere bene.
Una volta imparata la tecnica, puoi benissimo decidere di fare altrimenti. Ma a quel punto saprai quello che stai facendo (come Martin). Peraltro, non è necessario rompere le regole per produrre roba molto buona.
Quello che scrive Gamberetta è tecnicamente molto buono. Può non piacere, ci sono tanti fattori che gicano: lo stile cinico, la trama, i personaggi, l’atmosfera, ecc. Non significa che scrivendo secondo i “canoni” tu arrivi al medesimo risultato!

P.S. personalmente ho SEMPRE trovato l’infodump orrido. Certi autori possono piacermi MALGRADO infodumpino ogni tanto, ma non è mai un “di più”, è un difetto.

#2.323 Comment By Ettore On 24 ottobre 2012 @ 21:48

Ma l’infodump un errore in quanto tale, o è un errore a seconda del contesto?

Ad esempio, Fondazione e Terra di Asimov (ma i romanzi di Asimov in generale) sono pieni zeppi di infodump. Alcuni sono proprio scassa cazzo (come quando spiega come si formano gli anelli planetari, o che la distanza di un pianeta influenza la temperatura dello stesso), ma la maggior parte sono interessanti perché ti calano di più l’ambientazione (come quando sono su Solaria o Melpomenia, e soprattutto quelli sulla psicostoria).

Di contro non sono riuscito a finire Neuromante, perché la totale mancanza di qualsivoglia spiegazione sugli strumenti e sull’ambiente lo rendono per me incomprensibile, e l’ho lasciato a metà. Lì un po’ di infodump l’avrei gradito.

Per me l’infodump (al contrario di altri errori come il raccontato, gli aggettivi generici o l’as you know – che poi non è altro che un infodump mascherato male) è difficile da classificare e mi sembra più soggettivo degli altri. Voi che ne pensate?

#2.324 Comment By Clio On 24 ottobre 2012 @ 22:24

Dipende dal tipo di opera. Ad esempio, i romanzi della Fondazione di Asimov non sonoesattamente lo stesso genere di storia dei romanzi di Martin o Abercrombie, right?
Quei romanzi parlano di un pianeta attraverso i personaggi notevoli che vi vivono ed operano, la storia si stende su migliaia di anni in poche pagine.
Altro esempio, il Silmarillion. E’ scritto CONTRO tutte le regole del buon romanzo. Infatti non vuole essere un romanzo, vuole essere epica, una mitologia. E infatti calca benissimo la struttura e i canoni del poema gallese. nel suo genere è un eccellente lavoro.

Qui stiamo parlando di romanzi di avventura, principalmente (fantsy, sci-fi, steampunk o che altro). L’interesse non è la vicenda storica (Asimov) né il mito (Tolkien), ma la vicenda “realistica” dei personaggi, è “vivere” l’avventura nella pelle di uno dei partecipanti.
Se è questo che si vuole ottenere, le regole spiegate in questo blog sono le migliori.
Se si vuole scrivere altro, si dovranno rispettare altro tipo i regole.

#2.325 Comment By lulu On 24 ottobre 2012 @ 22:40

premessa doverosa: le regole di cui parla gamberetta sono utilissime, e non la ringrazierò mai abbastanza per avermele fatte scoprire. (non ne parla nessuno, mai!) ma secondo me devono essere elastiche. Altrimenti si finisce a scrivere come lei.
ulteriore premessa utile per chi legge senza capire (e mi sa che sono in tanti <3) :
OVVIO che io non stia giudicando la trama o il contenuto =.= sto parlando di forma!
prendo un paragrafetto di gamberetta da un capitolo a caso di S.M.Q.

"I freni del tram stridono, il mezzo si ferma con uno scossone, le porte a soffietto si aprono. Una vecchietta si affaccia sul predellino; dita rachitiche stringono la sbarra verticale di metallo in mezzo ai due scalini. Mentre la vecchietta si arrampica, scatta il rosso all’incrocio. Elena ne approfitta per chinarsi a raccogliere lo zaino. Abbassa la cerniera di una tasca laterale e ci fruga dentro finché non trova il pacchetto di sigarette. Ne prende una e accenna a infilarsela in bocca. "

ora, solo a me pare un inconsistente elenco puntato di azioni staccate fra loro? Ho letto ingredienti di bagnoschiuma più " appassionanti" mentre ero al gabinetto e non sapevo che leggere per ispirare l'evacuazione X°D
seriamente riuscireste a leggere 300 pagine così ?! dai! l'eliminazione degli aggettivi inutili è giustissima, ma non a tal punto da far sembrare che i personaggi si muovano in una sorta di tunnel grigio senza connotazioni peculiari. scrivere un libro composto da soggetto-verbo-complemento oggetto-punto, e così daccapo *sic* può far felice la vostra maestra di 3° elementare, ma NON un lettore che cerca oltre che una bella storia anche uno stile scorrevole e "liscio". Inciampare ogni tre parole in un punto, elemento persino graficamente duro e secco, non rende la lettura scorrevole. e mi fermo qui, sennò mi si risveglia il tunnel carpale.
Non pretendo che le fangirl di gamberetta capiscano, per carità, continuate pure a pensare di mettermi nel calderone di chi considera la scrittura il famoso starnuto/risata.
però mi piace consumare la tastiera scrivendo cose che non verranno capite.
ognuno ha i suoi hobby, dopotutto.

#2.326 Comment By lulu On 24 ottobre 2012 @ 22:44

naturalmente ho sbagliato la sezione dove commentare (il mio browser fa schifo e io anche più di lui ) immagino finirebbe ugualmente in fogna, dato che non c’entra nulla con l’argomento trattato dal post, ma lo sottolineo : qualcuno sposti questa risposta nella fogna grazie :D

#2.327 Comment By lulu On 24 ottobre 2012 @ 22:49

eccomi …scusate purtroppo ho sbagliato la sezione nella quale rispondere ;)
se vi interessa la mia risposta potete leggere qui ;)

#2.328 Comment By Ettore On 25 ottobre 2012 @ 00:07

@Clio
Quindi, se ho capito bene, a differenza di altri errori (come il raccontato o gli aggettivi generici) l’infodump dipende dal contesto? Perché Asimov è considerato narrativa e, da quel che avevo capito, l’infodump è un errore che si presenta nelle opere di narrativa…

#2.329 Comment By Clio On 25 ottobre 2012 @ 01:38

Quindi, se ho capito bene, a differenza di altri errori (come il raccontato o gli aggettivi generici) l’infodump dipende dal contesto? Perché Asimov è considerato narrativa e, da quel che avevo capito, l’infodump è un errore che si presenta nelle opere di narrativa…

Asimov E’ narrativa, la Troisi è narrativa, Dickens è narrativa, Omero è narrativa.
Tuttavia converrai che costoro non hanno scritto esattamente lo stesso genere di opera. Ci sono i generi e ci sono forme di narrativa. Un poema epico è narrativa, ma risponde a regole diverse del romanzo. L’Iliade fa schifo perché vengono enumerati i nomi dei guerrieri (moltissimi dei quali comparse)? Ovvio che no. MA se in un romanzo moderno mi mettessi a enumerare i caduti (70% dei quali mai sentiti nominare prima), sarebbe un colossale errore.
Non si tratta di infodump, raccontato o che altro. Certe cose sono errori in certe forme di narrativa e non in altre.
Se vuoi scrivere un romanzo moderno, le regole spiegate nel blog sono quelle che si applicano. In un romanzo moderno “normale” l’infodump è un erroe e basta.
Certi racconti, come Asimov, sono caso a parte, visto che si tratta di un modo di raccontare leggermente diverso. Il punto in Fondazione non è immedesimarti con gli enciclopedisti, è seguire la storia di un pianeta.
Il Signore degli Anelli è una storia epica sul modello dei poemi anglosassoni, e risponde a QUEI criteri. E così via.
Resta il fatto che lo spiegone “out of the blu” perché sì è peso da digerire in quasi qualsiasi tipo di narrativa.

IMHO, quando scrivi devi prima di tutto porti il problema di COSA stai scrivendo. Ergo studiare le rgole di quel tipo di opera.

#2.330 Comment By Clio On 25 ottobre 2012 @ 01:51

@lulu

ma secondo me devono essere elastiche. Altrimenti si finisce a scrivere come lei.

Hem, no ^_^ Prendi King: segue le regole elencate da Gamberetta (almeno nella strgrande maggioranza dei casi). D’altro canto sono le stesse regole che spiega lui stesso in On writing.
Prendi Scott Card. Stessa cosa. Anche lui spiega le stesse regole.
Scrivono nello stesso modo? Damn, no XD
Abercrombie non ha mai scritto manuali, solo una disctera triologia Sword&Sorcery, e anche lui segue le regole.

Questi tre NON scrivono allo stesso modo e soprattutto NON scrivono come Gamberetta. La storia del “ma se seguamo tutti quste regole finimao per scrivere tutti uguale” è una bischerata. Non succede.
Peraltro, io trovo che la Gambera sia migliorata in “Assault faries”, anche se non è assoluamente il mio genere di storia. Può miglirare ancora? Eccome. Si può sempre.

Infine, rimando al mio precedente discorso: si possono infrangere le regole, a patto di sapere damn well cosa si sta facendo, perché e a quale fine.

#2.331 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 25 ottobre 2012 @ 16:55

Bellissimo, malinconicamente rilassante;)

#2.332 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 25 ottobre 2012 @ 16:57

Beh, forse con bellissimo ho esagerato. Anzi, la storia non è un granchè. però è vero, quando l’ho letto (e un po’di tempo fa!) mi ha rilassata un casino.

#2.333 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 25 ottobre 2012 @ 17:01

@Michael: per me esageri quando elogi la Troisi come una grande scrittrice, ma sullo stile di Gamberetta hai ragione: che ci vuoi fare, ci sono persone che hanno davvero troppo tempo libero:P

#2.334 Comment By Annix99 On 25 ottobre 2012 @ 17:05

@lulu: insomma il tuo post e a sfavore di Gamberetta? Se sì, concordo con te, sappilo;)

#2.335 Comment By ElettroGolem On 25 ottobre 2012 @ 18:21

Il punto non è: l’infodump è un’errore. Il punto è che mentre stai leggendo:

Il cavaliere guardò il gigantesco drago verde che lo fissava con occhi di fuco. Il drago respirò: il cavaliere fu investito da una nube di zolfo. La bestia sollevò la zampa ricoperta da squame grosse un pugno: il cavaliere si lasciò cadere in ginocchio, gli occhi fissi sulla bestia. Dovete sapere che i draghi hanno squame dure come la roccia e dormono solo sei ore al giorno, mangiano fino a dieci quintali di cibo al giorno per alimentare il proprio fuoco interno.

è ridicolo. Voglio dire, nel disegno la testa è in proporzione 1/8 del corpo, se faccio le braccia lunghe due metri, la testa grande la metà e metto due piedi destri viene uno sgorbio. Questo non vuol dire che l’infodump sia sbagliato in assoluto, ma è davvero una soluzione elegante?

#2.336 Comment By Clio On 25 ottobre 2012 @ 20:28

“Non ho capito quello che dici, ma se ce l’hai col tale sono d’accordo”.
Hem… evviva. Credo.
Comincio a capire il perché certi libri/film piacciono XD

#2.337 Comment By Emile On 26 ottobre 2012 @ 01:09

Sigh.
Lulu, quel pezzo è scritto male, vero.
Il problema è che non è scritto male perché Gamberetta si è attenuta a certe regole, è scritto male NONOSTANTE QUELLO.
Come hanno già ripetuto altri nessuno si illude che basta seguire certe regole e si diventa scrittori eh, è solo la base di partenza.

#2.338 Comment By lulu On 26 ottobre 2012 @ 01:23

@clio: hai ragione, però riuscire a essere originali seguendo pedissequamente queste regole non è facile. E poi tante cose tolgono scorrevolezza, mi ripeto ma è così.
esempio stupido.

le regole dicono che non si debba usare il gerundio perchè da idea di contemporaneità. Verissimo! ma ci sono certi casi (e non sono cosi pochi) nei quali invece PER ME da un tocco di fluidità maggiore.
esempio?

Lucia rise, mostrando i piccoli denti appuntiti.
dovrebbe essere sbagliato ? ( eppure ridendo è normale scoprire i denti, per cui le due azioni sono naturalmente contemporanee)
come sarebbe giusto scrivere?

Lucia rise. Mostrò i piccoli denti appuntiti. è orribile, dai.

oppure Lucia rise e mostrò i piccoli denti appuntiti.
Anche questa frase è decisamente più “infantile” della prima.

inoltre voglio rammentare a tutti che noi siamo qui a gestire una lingua infinitamente più complessa dell’inglese (a partire dalla grammatica, zeppa di eccezioni, fino ad arrivare alle infinite sfumature delle parole, senza dimenticare la musicalità della frase stessa), perciò, sempre secondo me, dovremmo capire che non sempre le regole esportate dalla lingua anglofona calzano a pennello. calzano a pennello molto spesso, ma non sempre.

#2.339 Comment By Annix99 On 26 ottobre 2012 @ 15:14

@Clio: hem si scrive ehm…;)

#2.340 Comment By ElettroGolem On 26 ottobre 2012 @ 15:23

@lulu: non è vero che seguendo le regole non si può essere originali, le regole non mi dicono che storia devo scrivere, come ambientarla o come farla finire. Le regole sono strumenti che ci aiutano a scrivere meglio, così come le proporzioni del corpo umano aiutano un artista a disegnarlo meglio.
Riguardo al caso che hai citato tu il gerundio va bene, però va usato solo quando necessario.

#2.341 Comment By Annix99 On 26 ottobre 2012 @ 19:08

@Annix99: oddio, probabilmente non ero in me quando ho scritto quel commento. Ah già, è vero. Non ero ancora stata su Scrittevolmente.

#2.342 Comment By Hendioke On 3 novembre 2012 @ 19:16

Secondo me dire che l’infodump è sempre un errore è la vera cavolata.

Si tratta di una posizione ristretta. Se penso, come pensa la corrente stilistica cui si rifanno gli esponenti della letteratura i cui insegnamenti hanno ispirato Gamberetta, che il narratore deve essere trasparente (ovvero non deve sentirsi la presenza di una voce altra rispetto a quella dei personaggi) e che tutto quel che viene scritto deve corrispondere a qualcosa di presente nella scena, di detto o di pensato allora è conseguenza logica che qualsiasi tipo di informazione fornita direttamente al lettore sarà un errore, ma non tanto perché l’infodump (se lo vogliamo chiamare così) sia di per sé un errore, ma perché lo diventa date queste premesse.

Se invece allarghiamo un po’ la prospettiva e accettiamo che possano esistere altri stili di scrittura oltre a quello che ispira Gamberetta è semplice rendersi conto che l’infodump non è necessariamente un errore.

Martin è un ottimo esempio di utilizzo corretto dell’infodump. Nei suoi libri, dove per chi non lo sa ogni capitolo corrisponde a un POV e lui sa stare ben saldo al POV dei personaggi, ogni tanto una voce che non può essere quella del personaggio prende spazio per spiegare qualcosa direttamente al lettore, ma è sempre qualcosa che è necessario il lettore sappia per comprendere qualcosa che il personaggio POV sta facendo o farà di lì a breve.
Adesso non ho sottomano i libri e non riesco a riportarvi un esempio concreto ma posso spiegare il meccanismo. Se un personaggio sta per rispondere a un altro con una battuta che fa riferimento a un fatto storico o mitologico delle Westeros (insomma, se sta per rispondere con l’equivalente di un nostro “non fare il San Tommaso”) Martin si prende cinque righe per raccontarci il fatto e una riga per ancorare la conoscenza appena esposta all’imminente azione del personaggio (continuando l’es. precedente “Luca ripensò agli Atti mentre rispondeva”).
Si tratta, oggettivamente, di un momento in cui l’autore interrompe la narrazione per spiegarci qualcosa dell’ambientazione, è oggettivamente un infodump ma è anche oggettivamente corretto. Non è possibile considerare errore un’azione che consente allo scrittore di caratterizzare meglio i propri personaggi (senza dover imbastire, che ne so, una scena 4 capitoli prima in cui partecipano tutti a una recita inscenante l’episodio cui si fa riferimento) e al lettore di cogliere i riferimenti e che viene calibrata nella sua invadenza col bilancino.
Si può dire che personalmente si avrebbe preferito un altro metodo ma non lo si può chiamare errore.

E quel che vale per l’infodump vale anche per altre tecniche stilistiche che in questo blog vengono additati come errori oggettivi. Perché assieme a errori veramente oggettivi e grossolani (l’abuso di aggettivazione e avverbi in mente o le metafore a minchiam) si additano qui come errori scelte legittime ma che semplicemente sono aliene allo stile di riferimento e quindi sono, al massimo, relativamente errate ma non errori in sé e per sé.

Ad esempio il tanto sbandierato show don’t tell. E’ una tecnica, non un dogma, o un assioma. Prima di dire che è impossibile scrivere un’opera prevalentemente in tell (stante che è impossibile scrivere un’opera solo in tell, come solo in show…verrebbero due pile di sterco di differente colore :P) provate a leggervi Jonathan Strange & il Signor Norrell, libro modernissimo, scritto per lo più in tell, colmo di note infodumpose a pié di pagine e nonostante questo davvero bello ;)

#2.343 Comment By Mao On 4 novembre 2012 @ 23:55

seriamente riuscireste a leggere 300 pagine così ?!

Io finora ho letto tutto ciò che Gamberetta ha avuto la gentilezza di pubblicare gratuitamente. I suoi romanzi mi piacciono e trovo che la mancanza di aggettivi superflui e la ricercatezza dello stile non siano affatto sgradevoli, soprattutto perché mi piacciono le sue storie e lo stile che usa è perfetto per raccontarle.
Mi fa anche un po’ pena la gente che confonde il fatto che non le piace il contenuto di un romanzo con il fatto che lo stile faccia schifo. Ma in fondo pazienza, peggio per voi.

#2.344 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 7 novembre 2012 @ 17:50

Mi ero ripromessa di scrivere il meno possibile su Gamberi Fantasy, dato che è un sito che non approvo, ma dopo aver letto alcune conversazioni proprio non posso farne a meno: in particolare, mi ha colpito la discussione praticamente di tutti (a parte Gwnelan) contro Annix99. Insomma, una bambina di 12 anni che utilizza una proprietà di linguaggio pari a quello di un laureando, e che per di più (scusate l’espressione) prende ripetutamente a pugni in faccia persone che hanno come minimo otto anni in più di lei… beh, direi che ha del prodigioso. Comunque, per la prima e fottutissima ultima volta, dico: adulti fan di Gamberetta e Gamberetta stessa, vi prego, cercate di scrivere in modo un po’ meno agguerrito (beh in realtà anche alcuni contro Gamberetta fanno gli stessi errori, comunque…), e per favore, non rendetevi palesemente ridicoli insultando autori che distano da voi (perdonatemi se cito Sandavi) come la Terra dalla Luna. Anzi, di più. Dico solo questo. E se qualcuno vuole replicare anche contro l’irreplicabile, è pregato di farlo CON CALMA. Grazie.

#2.345 Comment By Emile On 8 novembre 2012 @ 16:40

Eh guarda, tanti di quei “pugni in faccia” che levati.
Solo da questa fesseria si capisce la tua obbiettività e onesta intellettuale, lol.

#2.346 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 8 novembre 2012 @ 18:33

@Emile: Vabbè… Intendevo dire che non si è tirata indietro, tutto lì. E per favore, non sparare giudizi alla cavolo sulla mia persona, dato che di me non sai un tubo. Okay? Per favore, perchè non ho scritto quel commento solo per sentirmi insultare da persone che non conosco. Grazie mille.
PS: è ovvio, non metto in dubbio la bassa qualità del libro “Twilight” ma sono sinceramente i modi di Gamberetta & Co. che mi hanno un po’ rotto le palle. E il mio non è un insulto. E’ una conversazione pacifica; punto e basta. Mi piacerebbe se qualcuno mi rispondesse anche con gentilezza, una volta tanto.

#2.347 Comment By Emile On 8 novembre 2012 @ 19:45

LOL
Fammi capire bene: arrivi, spari fesserie a ripetizione su “gli altri PRESI A PUGNI” da Annie e poi ti “offendi” se ti si risponde a tono?
Perché, tu per caso credevi di avere scritto un commento educato, tralasciando il fatto che fosse per il 90% falso?
Non vuoi essere “offesa” e poi secondo te parlare di gente “PRESA A PUGNI” invece è un modo civile di intavolare una discussione?
Hai mai sentito quel detto circa il non fare agli altri quel che non vorresti sia fatto a te?

#2.348 Comment By Clio On 8 novembre 2012 @ 22:45

*Fa capolino*
Sarò cagacazzi, ma a dodici anni, dopo sette (7) anni di scuola dell’obbligo, esprimersi come adulti normodotati dovrebbe essere una cosa normale, non una mirabolante impresa. Ai miei tempi, almeno, era così.
Un ragazzino di dodici anni può esprimere un punto di vista semplice/ingenuo/ecc. (come Annix qui sotto), ma che lo faccia in lingua corretta e corrente per me non è una sorpresa, è il minimo sindacale.
(Il fatto che ci siano tante scimmie incapaci di scrivere il nome a vent’anni è solo sintomo del declino della specie, NON rende il fenomeno NORMALE, solo tragicamente diffuso).

#2.349 Comment By IditaDiUnTuc93 On 9 novembre 2012 @ 17:49

@Emile: oh mamma, in rete è proprio difficile farsi capire: con quel tanto da te odiato “prendere a pugni”, credimi, non intendevo niente di offensivo, anzi era quasi una battuta. Sul serio, ridevo quando l’ho messo. Intendevo solo dire che, rispetto ad altri contro Gamberetta, ha fatto critiche abbastanza circostanziate, solo questo. Poi, io non so niente di lei, non so se è simpatica, intelligente o una scapestrata, semplicemente il suo modo di fare mi ha colpita. E comunque, non è la prima a criticare Gamberi Fantasy, eh.

#2.350 Comment By Annix99 On 9 novembre 2012 @ 17:51

@Clio: magari ai tuoi tempi era così, ma adesso credimi, nella mia classe (cioè seconda media) c’è gente che ancora legge come un analfabeta o scrive “fu” con l’accento. Lo so, lo so: è imbarazzante.

#2.351 Comment By Clio On 9 novembre 2012 @ 19:13

@Annix: nella MIA classe di seconda media c’erano degli analfabeti, MA erano considerati come un’eccezione incresciosa e piuttosto imbarazzante per tutti. Per intenderci, nessuno si sorprendeva se io ed altri scrivevamo con corretta grammatica (QUELLA era la NORMA) e proprietà di termini. Erano sorpresi che gente come i succitati fosse in seconda media invece che in prima elementare o allo zoo (a cui appartenevano, IMHO).
Se ora (una dozzina di anni dopo) essere analfabeti è la norma e ci si sorprende quando un/a dodicenne scrive in italiano… well, dire che siamo messi male è un eufemismo.

#2.352 Comment By Emile On 9 novembre 2012 @ 20:04

Tuc93: Critiche abbastanza circostanziate, tipo?
No perché erano così “circostanziate” che ho capito subito come probabilmente si trattasse di una persona molto giovane, da lì la mia domanda sulla sua età per evitare di risultare troppo “severo” e “pesante”.

#2.353 Comment By lulu On 10 novembre 2012 @ 03:24

lasciatemi dire che ho 34 anni (mi sa che in sto sito di lattanti sono la più vecchia X°°D) e ai miei tempi alle medie nessun bambino parlava forbito e quasi tutti facevano errori grammaticali, nessuno leggeva libri (nemmeno pinocchio) etc etc quindi basta con le stronzate che una volta la scuola era meglio, i ragazzi studiosissimi e rispettosi e cosi luogocomunando. tra l’altro avete 20 anni e siete pure ridicoli, dato che sono passati una manciatella di anni e fate i vissuti. Quando ne avrete 50 potrete dire “ai miei tempi …!”

Detto questo trovo che la ragazzina si esprima molto bene e trovo anche che sia normale apprezzare certe cose a 12 anni! anzi vi dirò di più…è giusto! come è giusto poi a 20 anni guardarsi indietro e dire “ommioddio ma come faceva a piacermi quella roba?” fa parte della nostra formazione!

#2.354 Comment By Gwenelan On 10 novembre 2012 @ 10:51

@lulu:
Clio non dice che “ai suoi tempi” erano tutti studiosi e bravi, dice che però essere dei trogloditi analfabeti a 12 anni (non, tipo, a 7) non era considerato normale. Era considerato normale il ragazzino che avesse acquisito le proprietà lingiustiche che gli erano state insegnate. Poi è ovvio che eccezioni e casi partiolari ci sono sempre. Io sospetto di non essere tanto più giovane di Clio, e io ho avuto una maestra che mi sgridava perché “parlavo troppo bene e non era adatto alla mia età” -_-. Ma quando al liceo il mio prof di italiano (terza liceo!) ha incontrato un’intera classe di ragazzi che non conoscevano l’uso delle maiuscole (letteralmente, loro le usavano per indicare tutti i nomi, sia propri che comuni, perché… erano *nomi*, per forza vanno in “grande”, no?) e lo ha raccontato nella nostra classe, beh, tutti si sono sorpresi.

#2.355 Comment By Annix99 On 10 novembre 2012 @ 17:34

@Clio: anche nella mia classe gli analfabeti vengono considerati pari ad aberrazioni, ma solo dalle prof. Perchè sono talmente tanti da aver costituito una specie di ceto sociale, nella mia scuola. Insomma, per farti un esempio, nella mia classe su 22 persone ce ne sono almeno… mmm, direi 10 che hanno come media il 5 di almeno 8 materie. Quindi, visto che più o meno anche nelle altre classi è così, è vero: per un/a bambino/a di 12 anni è abbastanza raro che parli correttamente.

#2.356 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 10 novembre 2012 @ 17:37

@Emile: beh, non mi sembra di essere l’unica ad aver notato che Annix non è solo una bimbaminkia. Sbaglio, o quando Michele ha detto praticamente detto le mie stesse cose tu gli hai risposto dicendogli che aveva rotto il cazzo? O, non mi ricordo, che era un troll ritardato?

#2.357 Comment By Annix99 On 10 novembre 2012 @ 17:40

@Lulu: grazie mille per il piccolo complimento, può sembrare stupido ma per me significa molto, anche perchè (un giorno, eh…) mi piacerebbe diventare una scrittrice. E poi, sai, si capisce che sei più “vecchia” degli altri su questo sito, anche solo per il fatto che non ti sei incazzata davanti alle mie critiche. Mi piacerebbe se qui fossero tutti così. Grazie mille, sei una delle prime che mi risponde con gentilezza:)

#2.358 Comment By Emile On 11 novembre 2012 @ 04:50

Tuc93:Michele E’ un troll ritardato con la bava alla bocca verso Gamberetta, non ti fai un favore paragonandoti a lui e a quello che diceva.
Detto questo, non mi hai ancora risposto circa le famose “critiche circostanziate” di Annix, che aspetti?
Io non ho mica detto che è una deficiente, ne lo penso: ma da lì a sdoganare quello che ha detto come qualcosa di pregno e sensato ne passa un BEL pò eh?

PS Io ho criticato Gamberetta più volte su questo sito, in un caso in maniera davvero forte (riguardava 1984, da qualche parte c’è ancora tra i commenti). Il punto non è che non è criticabile, il punto è che non è giusto criticarla a CASACCIO o per partito preso, senza solide ragioni dietro.

#2.359 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 11 novembre 2012 @ 12:27

@Emile: io non critico il fatto che Gamberetta scriva quasi esclusivamente recensioni negative, perchè alcuni libri proprio le meritano (Twilight è uno di questi). Però, un vero critico letterario potrebbe esprimere il suo disprezzo/disappunto in modo decisamente meno parziale. Insomma, una persona qualunque che legge la recensione di Nihal della Terra del vento senza aver letto il libro potrebbe benissimo pensare, chessò, che Licia Troisi è una coetanea di Gamberetta che alle elementari le metteva gli scarafaggi nel panino della merenda. Su questo sono d’accordo con Annix (e non solo con lei): non è in sé ciò che scrive Gamberetta ad urtarmi, ma come lo esprime. Poi, ognuno è fatto a modo suo.

#2.360 Comment By Emile On 11 novembre 2012 @ 17:31

Tuc93:Ma sai cosa vuol dire “parziale”, almeno? Sta per “non obbiettiva”, fondamentalmente.
Questo non vuol dire criticare i “toni” (come sarebbe invece dire, ad esempio, “Gamberetta poteva limitarsi a dire che X è brutto invece che chiamarlo rigurgito di fogna e invitare l’autore a darsi all’ippica”), questo vuol dire “Gamberetta ha detto che X è brutto, ma si sbaglia! X è valido e lei non riesce ad ammetterlo perché è una rosicona!”.
E se la prima osservazione A VOLTE può anche starci (per me no in realtà, ma è cmq un’obiezione che può avere del senso), la seconda fa ridere i polli, al pari di “se sei tanto brava scrivilo tu un best seller!1!1!1″.
Per inciso io capisco benissimo l’astio di G. verso le opere della Troisi: basta leggere i brani da lei riportati per rendersi conto che si tratta di SPAZZATURA, con picchi di dilettantismo e mediocrità imbarazzanti. Io non sono un aspirante scrittore e non ho NESSUN motivo per “essere geloso” della Troisi; ma anche a me sta istintivamente sulle palle per il suo modo di scrivere, per il suo aver contribuito a svilire un intero genere letterario, almeno in Italia.

#2.361 Comment By Solvente On 12 novembre 2012 @ 22:24

Interrompo questa esaltante e interessantissima disputa, per dire a tutte le bimbe fomentate con gli gnokki vampirozzi, che da oggi possono strapparsi i capelli con…gli gnokki zombetti!
Godetene!
http://www.youtube.com/watch?v=qrI8YIZsBok&feature=player_embedded

#2.362 Comment By Emile On 13 novembre 2012 @ 03:13

Non si vuole “appassionare” ne “esaltare” nessuno con questa “disputa”, solo cercare di far capire una volta per tutte in che modo vadano mosse delle critiche perché esse abbiano del senso.
Sarebbe interessante, per una volta, leggere qualcosa di diverso da “Gamberetta rosicona”, “Gamberetta scrivi tu un best seller se pensi di essere così brava”, “Gamberetta scommetto sei frustrata perché sei un cesso e nessuno ti si scopa” e, dato che al momento le cose invece stanno esattamente così, direi che è sempre utile ribadire come si sviluppa una discussione civile.

#2.363 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 13 novembre 2012 @ 19:01

@Emile: sì, so cosa vuol dire parziale, o almeno, per me il significato è questo: che (essendo nel torto o nella ragione) si lascia trascinare dall’odio, l’ammirazione, l’invidia o non so che altro ed… ehm, ESAGERA. Su tutta (o quasi) la linea. Cioè, capisco che Gamberetta disprezzi la Troisi, perchè è una scrittrice abbastanza inetta, ma scrivere su un blog che ha un discreto pubblico in Italia che è una merda, non capisce niente e (scusa ma questo si legge tra le righe) che lei, Gamberetta è diecimila volte meglio mi sembra un tantino esagerato. E poi, non si può odiare una persona solo perchè scrive libri (diciamolo) di merda. Perchè magari a qualcuno (non a me) questi libri possono significare tutto. Non so, ti faccio un esempio: c’è una ragazzina bruttina e magari anche povera, che non ha amici e non piace a nessuno, poi trova un libro Fantasy con un gran figaccione, tenebroso, coraggioso come protagonista e lo scambia per il paradiso. E’ anche comprensibile. E non è una colpa per lei apprezzare questo libro (ripeto: è-un-esempio-a-casaccio).
E mi piacerebbe anche che tu la smettessi di usare questo tono d’accusa, perchè io mi sforzo in tutti i modi di condurre una tranquilla e ragionevole discussione, dopo le spiacevoli risposte iniziali.

#2.364 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 13 novembre 2012 @ 19:03

@Emile:
PS: comunque Annix di cazzate ne avrà sparata qualcuna, ma la faccenda della vita sentimentale di Gamberetta almeno se l’è risparmiata xD

#2.365 Comment By Annix99 On 13 novembre 2012 @ 19:11

Wow per la prima volta in vita mia concordo con tutto ciò che ha detto la nostra Regina dei Gamberi. Della storia non me ne frega un fico secco, l’importante è che questo libro è uno dei più divertenti che abbia mai letto xD

#2.366 Comment By Annix99 On 13 novembre 2012 @ 19:26

Io sinceramente mi trovo un po’ a metà. Cloverfield non mi fa schifo ma non mi ha esaltata (il-finale-è-una-merda). Ma la questione sulla paura “certa” e quella solo “presunta”, qui nessuno potrebbe mai dare un giudizio oggettivo. Se io vedo un film dove per tutti i 99 minuti di durata le inquadrature sono concentrate sul più spaventoso dei mostri (x me Alien), io non ho… paura. La cosa mi fa solo schifo, ribrezzo, forte desiderio di abbandonare la stanza. Invece, quando magari il “mostro”… anzi, meglio “essere” in questione appare solo nei 20 minuti finali, e quindi ti coglie completamente di sorpresa, (oppure va a scatti, salta fuori 10 minuti sì e 10 no), la paura, il terrore, l’inquietudine è molto più forte. E’ come dire, se in Scream già nei primi minuti Gosthface si togliesse la maschera, la storia non starebbe in piedi, io penserei: “Ma che cazzata, non c’è un minimo di suspence”. E senza contare che così i film risulterebbero scontati quasi noiosi, delle specie di splatter. Per dire, in ESP – Fenomeni Paranormali (che io ho visto solo due sere fa), i “cattivi” in sostanza sono tipo zombie (argomento già trito e ritrito), ma appaiono solo per pochi minuti nell’intera vicenda e, credetemi, il risultato è a dir poco allucinante; quello che voglio dire è che (a me) non fanno tanta paura i “responsabili”, ma piuttosto le… cose che fanno, gli omicidi che commettono, gli obrobri che causano. Poi non so, io la penso così.

#2.367 Comment By Annix99 On 13 novembre 2012 @ 19:28

E comunque, come dice Novek, dipende tutto (o quasi) dalle abilità del regista.

#2.368 Comment By Emile On 13 novembre 2012 @ 21:29

@Tuc: scusa se insisto, ma continuo a sostenere che hai una concezione di “parziale” un pò sballata. Esagerare coi TONI non vuol dire essere parziali, dire che un romanzo è “merda” invece che chiamarlo semplicemente ” molto brutto” esprime lo stesso identico concetto, solo in forma più rozza e brutale.
Chiaro il discorso? O si sostiene che i libri della Troisi NON sono “molto brutti” (e diamine se lo sono…) o non ha il minimo senso logico dire che G. è parziale perché “li definisce merda”.
Andiamo avanti: mi citi il pezzo dove G. dice o cmq fa capire di ritenersi una “scrittrice diecimila volte più brava della Troisi”? Perché io non me lo ricordo proprio e se non dovesse esserci l’unica persona davvero parziale qui saresti TU, arrivando a dire falsità pur di attaccare una persona che ti sta chiaramente sulle palle.
Sull’odiare o meno qualcuno: saranno STRA fattacci di Gamberetta? A me non frega NULLA dei suoi sentimenti personali verso la Troisi o chicchessia, e nemmeno dovrebbe interessare a te. L’UNICA cosa veramente importante è che tali sentimenti non condizionino la sua obbiettività, e qui si torna al punto iniziale del discorso ovvero al “forniscimi qualche prova REALE della sua presunta parzialità o smetti di asserire una cosa priva di qualsiasi riscontro concreto”.

(Per inciso, G. NON è sempre obbiettiva, io stesso ho criticato questo aspetto in un caso particolare, ovvero Esbat.
Ma tutte le volte che, a mio parere, non è riuscita a mantenersi del tutto lucida nei suoi giudizi l’ho vista eccedere in MEGLIO, andare troppo leggera con produzioni che meritavano giudizi ben più severi.
E, soprattutto, in tutte quelle occasioni avevo in mano elementi reali per potermi fare una simile idea.)

#2.369 Comment By IdiotaDiUnTuc93 On 14 novembre 2012 @ 10:23

@Emile: mamma mia, ‘sta discussione sta andando un po’ per le lunghe. Ma tanto oggi c’è sciopero e non vado a scuola, quindi ho tempo. Intendo dire, criticare così ferocemente una persona ritenendo di essere al suo stesso livello è qualcosa da persone decisamente stupide, e Gamberetta non lo è. Insomma, le ipotesi sono due: o G. sostiene di essere più in gamba della Troisi o altre scrittrici e LO E’, oppure pensa di essere migliore e NON LO E’. Io non lo so, perchè ho letto solo pochi capitoli di un suo libro (Le Avventure della giovane Laura), e non mi è piaciuto un granchè. Però era scritto abbastanza bene (a parer mio), ma non da dire “E’ 1000 volte meglio di…”.
PS: è vero, forse la mia spiegazione per “parziale” traballa un po’, ma era l’unico aggettivo che andasse bene per ciò che volevo scrivere. Quel che intendevo era: si accanisce (un po’ troppo) contro persone che a volte se lo meritano e a volte no. Ma comunque, un conto è se scrivesse a caratteri cubitali “GEDDHAFI E’ UN BASTARDO SUA MOGLIE HA PURE USTIONATO UNA POVERA BADANTE”, perchè in effetti lui è stato condannato per crimini contro l’umanità, ma scrivere un libro brutto/schifoso/immaturo non mi sembra un così grande crimine. Che poi alcuni Bimbiminkia li trovino opere monumentali è un’altra storia.
PPS: è vero, non tutte le recensioni di G. sono così offensive, per dire solo ieri ho letto quelle di Cloverfield e Blart, e sono perfettamente “normali”. Solo a volte si fa “prendere troppo la mano”.

#2.370 Comment By Shosanna88 On 14 novembre 2012 @ 10:43

Tolkien è noioso, scrittura sciatta, wordl-building ingenuo, fantasia ai minimi termini, morale rancida. Brava, Gamberetta, continua così. Credo che andrò a vomitare. Mi fai pena. E nessuna argomentazione dei tuoi amichetti mi farà cambiare idea. Spero che questo blog venga censurato da qualcuno con un po’ di sale in zucca. Perchè anch’io mi sono stufata di venire presa per il culo dalla prima stronzetta di turno. Dimmi un po’, anche La Divina Commedia per te è qualcosa di sciatto, ingenuo, superfluo, scritto da un povero deficiente in cerca di attenzione? E non sto paragonando Il Signore degli Anelli alla Divina Commedia, per tutti quei cretini che adorano te, e odiano tutti quelli che la pensano diversamente. Fate schifo, sono pochi i commentatori che si salvano. Ah, e non prendetevi la briga di rispondermi, perchè rileggere le cazzate di Gamberetta & Co. potrebbe causare gravi problemi alla mia digestione. Provo disgusto in anticipo per tutti quelli che risponderanno insultandomi.

#2.371 Comment By Gamberetta On 14 novembre 2012 @ 11:20

Ho spostato qui in Fogna tutti i commenti e le risposte a Annix99/IdiotaDiUnTuc93/Shosanna88 dato che si tratta di un troll: i commenti provengono tutti dalla stessa persona. Aggiungo che è umiliante per me avere a che fare con troll così stupidi: non chiedo che facciano lo spoofing del proprio indirizzo IP, ma almeno santocielo cambiate l’email fake che usate. La posso anche dire, dato che appunto non esiste: Bedenni46@gmail.it. Speriamo almeno che il numero lo abbia scelto a caso, e non sia l’età o l’anno di nascita del tizio/a.

Mi spiace non potermi più occupare del blog per il momento, non lo faccio apposta, è solo che ho impegni che hanno la priorità assoluta. Anche per questo è davvero stupido andare a trollare su articoli di anni fa: figuriamoci se ho tempo/voglia di arrabbiarmi o addirittura di rispondere a discussioni morte e sepolte da una vita.

#2.372 Comment By Emile On 14 novembre 2012 @ 11:21

@Tuc: devo davvero sottolineare la differenza tra dire “G. crede di essere migliore della Troisi” e, come invece hai fatto tu, “G. HA SCRITTO di essere DIECIMILA volte meglio della Troisi”?
Quanto ai toni di G. sono VOLUTAMENTE esasperati e sarcastici. Vai a leggerti la FAQ del sito e vedrai che è lei stessa a confermarlo. Lo fa per rendere più divertente e scorrevole la lettura, e per me per inciso ci riesce in pieno.

#2.373 Comment By Emile On 14 novembre 2012 @ 11:24

Letto solo ora il commento di G. , oggesu -_-
La mia speranza è che si tratti sempre della stessa ragazzina di 12 anni che cerchi in questo modo di “darsi credibilità”, alla fine sarebbe un peccato tutto sommato veniale vista l’età.
Ma se invece dovesse essere un adulto…

#2.374 Comment By Annix99 On 14 novembre 2012 @ 17:12

Scusa se te lo dico, ma la Rowling dista da te sì e no dieci milioni di volte il giro della Terra. Solo per dire, eh… E non centra la mia età con questo commento: è un fatto.

#2.375 Comment By Annix99 On 14 novembre 2012 @ 17:15

Ti do un consiglio: digita Gamberi Arrosto e scendi dalle nuvole. Vuoi una recensione sulla recensiatrice (non sono sicura si scriva così xD)? Oh se l’avrai… Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah :P

#2.376 Comment By Shosanna88 On 14 novembre 2012 @ 17:39

Ah, adesso critichiamo anche il Manzoni? Mah, per me tu Gamby hai dei problemi mentali. Mai pensato a farti ricoverare in un centro anti-superbia? Io ci farei un pensierino. Ma questo è il meno.
Qualcuno su questo sito di ritardati è riuscito a scrivere che I Promessi Sposi… com’era già? Ah, sì, qualcosa del tipo: “se Manzoni viene considerato un grande scrittore è ovvio che Gamberetta scrive SOLO recensioni negative.” Eheh, ci mancherebbe solo la faccina col bebè che succhia un biberon. A parte questo… Ma dico vi siete sentiti? Ma siete tutti rincoglioniti? Avete dei complessi di auto divinizzazione? Ah, e comunque, so che il mio commento è molto volgare-offensivo, e ne sono fiera. Perchè mi sono rotta le palle di stare qui a leggere tali minkiate senza dire nulla.
PS: chi mi vuole rispondere malamente è pregato di rifletterci su, perchè poi io non mi fermerò, e credetemi: Gamberetta è una stronza, cazzuta e presuntuosa, malvagità pura. Beh, io lo sarò di più. Cordiali saluti, :D bastardi.
ATTENZIONE: questo commento è rivolto a tutti tranne Giorgio, povero martire che difende le proprie (e per di più giuste) idee. Ti prego, scrivi qualche altro commento, il tuo cattivissimo sarcasmo sa dove stuzzicare la vecchia Gamby & Co. Ah! Non vedo l’ora di vedere in quante persone saranno in grado di sparare altrettante cazzate per difendere Gamby, sarà uno spasso xD

#2.377 Comment By Emile On 14 novembre 2012 @ 18:09

ehm…
guarda che G. ha già scoperto il tuo giochino dei multi account Annix99/IdiotaDiUnTuc93/Shosanna88 , è piuttosto ridicolo continuare ad usarli come se niente fosse…

#2.378 Comment By Clio On 14 novembre 2012 @ 19:00

In effetti i commenti di questi tre utenti erano accomunati da una cosa: l’assenza di contenuti.

#2.379 Comment By Gwenelan On 14 novembre 2012 @ 19:35

In effetti i commenti di questi tre utenti erano accomunati da una cosa: l’assenza di contenuti.

XDDDDDDDDDD Stupenda!
Mi rammarico di aver esser stata così paziente con Annix :/, pensavo davvero fosse la ragazzina che fingeva di essere (è?), e che le si potesse parlare con calma. Squalòr & tristezz…

#2.380 Comment By Emile On 14 novembre 2012 @ 19:48

Onestamente io continuo a pensare che sia una ragazzina, ne sono praticamente certo anzi.
Se ci pensate il suo comportamento avrebbe una certa “logica” pensando ad una dodicenne (non nel senso che sarebbe giustificato eh, solo comprensibile), mentre sarebbe totalmente assurdo per un adulto.
Anche l’usare la stessa mail e il non rendersi nemmeno conto di essere stati sgamati sono tutti indizi che portano in quella direzione.
Insomma: sicuramente la sua è stata una mossa PESSIMA e mi sento francamente un pò in imbarazzo per lei, ma non credo comunque sia stato tempo del tutto buttato parlarle, se qualcosa di quanto detto è riuscita a “raggiungerla”.

#2.381 Comment By lilyj On 15 novembre 2012 @ 00:28

Ah, la soddisfazione di averla mandata quando ancora non si sapeva del patetico “mi triplico”… e spero davvero che non sia davvero una mocciosa: vorrebbe dire che si è già bruciata il cervello prima ancora di aver avuto occasione di usarlo.
Quasi quasi mi spiace che non si sia fatta viva dopo il colpo di scena XD

#2.382 Comment By Emile On 15 novembre 2012 @ 01:14

Sempre detto che a volte internet fa perdere un pò di contatto con la realtà…

#2.383 Comment By Ettore On 15 novembre 2012 @ 12:42

Che sia una ragazzina è sicuro, basta guardare il commento che ha scritto ieri:

mamma mia, ‘sta discussione sta andando un po’ per le lunghe. Ma tanto oggi c’è sciopero e non vado a scuola, quindi ho tempo.

In effetti ieri c’era sciopero degli studenti, e mi pare riguardasse quelli delle superiori.

#2.384 Comment By ElettroGolem On 15 novembre 2012 @ 15:58

Che tristezza…
Per quanto riguarda l’articolo su Manzoni almeno Gamberetta argomenta le sue osservazioni sui Promessi Sposi, e in effetti se uno scrivesse così ai giorni nostri gli riderebbero dietro. La massima argomentazione che riescono a fare i difensori di Manzoni è:”non puoi criticare Manzoni perchè è uno dei più grandi scrittori italiani di tutti i tempi!”, che esprime una mentalità a dir poco medievale, dove credevano a tutto quello che diceva Aristotele, per carità filosofo importantissimo ma le sue osservazioni fisiche farebbero rivoltare Newton nella tomba.
Poi sono anche d’accordo che Manzoni sia stato importante nella diffusione del romanzo storico, ma i suoi difensori potrebbero almeno argomentare un pò, altrimenti sono ridicoli…

Ho letto la critica “Gamberi Arrosto” e mi è sembrata abbastanza inconsistente, ma almeno c’è un minimo di argomentazione(?) e citazioni. Poi Assault Fairyes non piace molto neanche me e definirlo in un genere a parte è eccessivo, specie se penso a Ockham.

#2.385 Comment By Sandavi On 15 novembre 2012 @ 16:34

Annix99/Shosanna88/IdiotaDiUnTuc93 non è una ragazzina ovviamente, com’era facilmente intuibile dal linguaggio utilizzato, ma un mentecatto, quasi certamente maschio affetto da turbe psicoaffettive. Dato che cita il troll Giorgio come acuto recensore direi che o si tratta di Giorgio stesso, più volte sbugiardato, o di un suo degno compare. In ogni caso mi unisco alla tristezza di Gamberetta. Che pena.

#2.386 Comment By Annix99 On 15 novembre 2012 @ 17:06

Scusate qualcuno mi può dire che sta succedendo?? Ieri ho controllato se c’erano nuovi commenti a questa pagina e… era sparita tutta la discussione! Non solo i miei post, ma anche quelli di IdiotaDiUnTuc, Emile e tutti gli altri che mi avevano risposto! Allora ho pensato “saranno finiti nel FAQ”, ho controllato ma non c’erano neanche lì!

#2.387 Comment By Emile On 15 novembre 2012 @ 17:11

Sandavi: veramente guardando come scrive si direbbe proprio che è una ragazzina, LOL.
Io avevo chiesto l’età proprio perché il suo stile mi pareva quello di una giovanissima, non scherziamo.

#2.388 Comment By Emile On 15 novembre 2012 @ 17:31

Sono stati spostati in “Fogna dei Commenti” perché G. ha scoperto che tu, idiotadiuntuc e shosanna siete la stessa persona.
Per inciso fossi in te mi cospargerei il capo di cenere e mi affretterei a chiedere scusa per questa bambinata.

#2.389 Comment By ElettroGolem On 15 novembre 2012 @ 17:38

Visto il linguaggio e i gusti mi sembra una ragazzina, o almeno spero che lo sia visto che un adulto che si finge tale per criticare Gamberetta avrebbe dovuto cambiare l’email fake. Tra l’altro chi critica Gamberetta per i suoi toni spesso ricorre a insulti anche più pesanti dei relativamente pochi che usa G.

Voltiamo pagina, per favore: non è il caso di parlare tanto di concetti già ribaditi e di troll ormai “sgamati”. A tal proposito volevo chiedere: quanto sono utili le biografie dei personaggi, quali fatti e dati è utile riportare, quanto è meglio che siano lunghe?

#2.390 Comment By Shosanna88Annix99IdiotaDiUnTuc93 On 16 novembre 2012 @ 14:31

Ahahah ke bello, finalmente ve ne siete accorti!!!! E questo il bello di essere ragazzi, finchè non fai male a nessuno non provi rimpianto per le cazzate commesse;) Entro certi limiti eh…

#2.391 Comment By Shosanna88Annix99IdiotaDiUnTuc93 On 16 novembre 2012 @ 14:32

Muahahahah xD

#2.392 Comment By Shosanna88Annix99IdiotaDiUnTuc93 On 16 novembre 2012 @ 14:37

Ma dai, era solo per giocare un po’… Comunque bravi! Complimenti, dopo solo qualche settimana l’avete capito… No dai, a parte gli scherzi xD è stato stra-divertente fingere di essere tre persone diverse… se a qualcuno la cosa ha fatto incazzare troppo però ditelo, almeno non infinocchio più un intero sito… ahahah:) Bye non credo che tornerò più su questo blog xk non ho più voglia di discutere… credo che passerò definitivamente a “Il Sociopatico”.

#2.393 Comment By Shosanna88Annix99IdiotaDiUnTuc93 On 16 novembre 2012 @ 14:43

Oddio no comunque! Non sono un maschio, non sono adulta e non ho com’era? Turbe qualcosa. No, sono solo una ragazzina di 12 anni che adora Dragon Ball, giocare a pallavolo e scrivere minkiate. Quindi, per favore, non pensate che sia un transessualle che ha problemi di identità. E non sono Giorgio; questo non toglie che possa starmi simpatico. E’ vero, è vero, ho esagerato, ma è stato tutto mooolto divertente. E non sono un troll, solo perchè avete inventato questa parola continuate ad abusarne. E per chi sospettasse anche di denyyyyy beh è la mia migliore amica. E per lily, sottolineo che lei mi ha mandatya a stendere molto prima che mi trilplicassi. Ciao (per la vostra gioia e per la mia) non tornerò mai più su Gamberi Fantasy dato che questo sito fa schifo.

#2.394 Comment By ElettroGolem On 16 novembre 2012 @ 15:51

Se non sbaglio anche il Sociopatico critica Licia Troisi.
Annix mi fai pena, almeno abbi la dignità di non vantarti… poi vsta l’età posso anche capire… un pò… forse…

#2.395 Comment By Greatad On 16 novembre 2012 @ 16:33

Annix99orwathever: Questo è un sito di narrativa, figurati se si inventano parole! Al massimo si inventano traduzioni, tipo per fuffa/fluff che ci sta benissimo a mio avviso =3
Da urbandictionary.com:
Troll: A member of an internet forum who continually harangues and harasses others. Someone with nothing worthwhile to add to a certain conversation, but rather continually threadjacks or changes the subject, as well as thinks every member of the forum is talking about them and only them. Trolls often go by multiple names to circumvent getting banned.
Traduzione se non ti sta simpatico l’inglese: Un membro di un forum di internet (o frequentatore di blog in questo caso) che continuamente arringa e tormenta gli altri. Qualcuno che non ha nulla di utile da aggiungere ad una certa conversazione, ma piuttosto continuamente cambia discorso, e pensa che ogni membro del forum stia parlando di lui e solo di lui. I troll spesso utilizzano nomi multipli per evitare di essere bannati, cioè che gli si venga vietato di scrivere.
Che qui su gamberi fantasy dove fortunosamente vige ancora la libertà di commento il ban è stato sostituito dal mettere i commenti in Fogna =) Poi ovviamente non è il solo scopo della Fogna dei Commenti!
E come vedi dalla definizione rientri pienamente in questa categoria! Muahahaha!

#2.396 Comment By Clio On 16 novembre 2012 @ 16:37

Un minuto di pietà per questa fanciulletta di 12 anni che per passatempo cerca di fare la furba. Piccola, ci sono siti e forum che sono creati apposta per ragazzini bisognosi di attenzione. Provali.

#2.397 Comment By Gwenelan On 16 novembre 2012 @ 17:22

Poi però cresci, e a ripensare alle vecchie cazzate ti sotterri…

Sigh, Annix/chi-sei-tu, sigh.

#2.398 Comment By lupus in fabula On 16 novembre 2012 @ 18:09

@ annix:
contenta te. per come la vedo io una figura di m**da rimane una figura di m**da, indipendentemente dall’età.

#2.399 Comment By lilyj On 16 novembre 2012 @ 22:53

A me fanno schifo le persone idiote come qualcuno qui a caso, ma vabbé. Ringrazio il cielo che si sia levata dalle palle.

#2.400 Comment By lilyj On 16 novembre 2012 @ 22:57

Ma sinceramente, una che fa certe figure di merda secondo voi si rende davvero conto e se ne pente? Per me no. Non ha il cervello per arrivarci. Altrimenti a fare cazzate simili manco ci penserebbe. Patetico.

#2.401 Comment By lupus in fabula On 16 novembre 2012 @ 23:22

E poi il risultato qual’è? Ha tutti gli utenti di un blog che le ridono dietro. Gran bella vittoria.

#2.402 Comment By Emile On 17 novembre 2012 @ 03:47

Ma cosa dovrebbe dire, secondo voi?
E’ chiaro come il sole che ci è rimasta di merda per la figura rimediata e ora cerca di giocarsi la carta del “ahahah quanto mi sono divertita” per sviare la cosa.
Già il 95% delle persone adulte non hanno la maturità necessaria per fare “mea culpa” quando vengono colte in errore, pensate davvero che possa essere diverso per una ragazzina di 12 anni?

Si è comportata in modo ridicolo? Assolutamente sì.
Ma altrettanto ridicoli se non peggio sono alcuni commenti in cui la si insulta palesemente, commenti scritti da persone adulte nei confronti di una BAMBINA.
Una bambina che ha fatto una grossa fesseria eh, ma se per voi la reazione giusta di fronte alla cavolata di una dodicenne è iniziarle a darle della ritardata mentale direi che avete “vagamente” smarrito il senso del limite.

Va benissimo far notare la bischerata commessa, va benissimo censurarla con forza e ci può stare riderci sopra. Ma seppellirla di offese diventa solo triste, una roba possibile sono in internet (perché mi auguro di cuore che, dal vivo, nessuno di voi andrebbe da una persona di quell’età a dirgli che è una povera ritardata senza cervello solo perché l’avete pizzicata a fare una fesseria, magari ridendole sguaiatamente in faccia).

E lo ribadisco ancora per evitare fraintendimenti: la fesseria c’è stata e GROSSA, Gamberetta ha fatto bene a “romperle il giochino” e via dicendo. Ma oltre un tot basta eh, “chi ha il cervello lo usi”.

#2.403 Comment By Emile On 17 novembre 2012 @ 04:03

Ho ricontrollato e in effetti i commenti offensivi erano tutti di una sola persona, fate come non avessi mai usato il plurale : p

#2.404 Comment By lilyj On 18 novembre 2012 @ 15:19

A me sinceramente frega ben poco dell’età, e non mi faccio alcun problema ad insultare gli idioti. E nemmeno mi importa se qualcuno mi “sgrida” per aver insultato una bimba piccina picciò. Che si dia una svegliata (la mocciosa).

#2.405 Comment By Emile On 18 novembre 2012 @ 18:01

E cosa cambia se ti importa o meno?
Rimane il fatto che stai insultando e offendendo una bambina per una semplice ragazzata, rimane il fatto che eri qui a sperare non smettesse di postare così avresti potuto prenderla ancora un pò per il culo (che soddisfazione eh!) , rimane il fatto che “fregarsene della sua età” significa non essere minimamente in grado di contestualizzare la situazione, rimane il fatto che ci stai facendo una figura peggiore della sua, già di certo non invidiabile.
Ma penso che chiunque sia in grado di vedere l’abisso che c’è tra i tuoi post e quelli di Gwenelan, lupus in fabula ecc.

#2.406 Comment By E.G.P On 27 novembre 2012 @ 19:48

A me invece stanno sulle palle che persone maleducate. Capisco i commenti fuori luogo di una bambina di 12 anni; quello che non capisco è l’accanimento che non tiene conto dell’età.
Perdonate la franchezza ma vi pare il modo di comportarvi ?
Voi a 12 anni eravate dei geni ?
Come mai quindi vi siete persi ?
Se non avete un cazzo da fare di meglio che offendere una bambina, o rispondere alle sue provocazioni, in un BLOG fermo dal mese di maggio vuol dire che non siete messi tanto bene. (in termini di impiego costruttivo del proprio tempo libero)
Non mi addentrerò invece in discorsi legali perché, visto i vostri comportamenti concludenti (irrispettosi e maleducati), probabilmente non li capireste nemmeno.
Saluti

#2.407 Comment By lupus in fabula On 30 novembre 2012 @ 03:16

se qualcuno si comporta da deficiente, io lo chiamo deficiente, indipendentemente dall’età.
siccome ha 12 anni avremmo dovuto dirle “accipicchia stupidina, smettila di fare la burlona?”. NO. ha fatto una cazzata, viene tratta di conseguenza.

#2.408 Comment By Emile On 30 novembre 2012 @ 11:21

lupus: quindi per te un bambino di 5 anni che vede una cosa che gli piace e dice “mia” è la stessa identica cosa che una persona adulta che fa la stessa cosa?
non stiamo dicendo “è piccolina, abbiate pietà”, stiamo dicendo “ha 12 anni, un simile comportamento, a quell’età, non è nulla di particolarmente incredibile”

immaturo e sciocco? certamente
ma i BAMBINI tendono a fare cose immature e sciocche, soprattutto secondo i canoni adulti: e applicare lo stesso identico metro di giudizio che useremmo nei confronti di una persona adulta non è più intelligente di quello che ha fatto lei

lo ripeto ancora: censurare il suo comportamento e “sgridarla” va benissimo, ha fatto una scemenza notevole
insultarla e darle della “demente” come se davvero avesse fatto una cosa inconcepibile è ridicolo, stop

#2.409 Comment By ElettroGolem On 2 dicembre 2012 @ 11:29

è triste vedere che, senza troll, questo blog sia praticamente morto…
Visto che la gente attacca assiduamente i troll vuol dire che frequenta il blog, per far svagare i lettori in attesa del prossimo troll ho deciso di fare una domanda intelligente: che tipo di personaggi preferite, cosa vi piace in un personaggio e cosa non vi piace, che tipo di antagonisti/protagonisti preferite?

#2.410 Comment By Clio On 2 dicembre 2012 @ 13:52

che tipo di personaggi preferite, cosa vi piace in un personaggio e cosa non vi piace, che tipo di antagonisti/protagonisti preferite?

Personalmente non ho preferenze particolari. Ok, sono una maniaca di storia militare, arti marziali and the likes, quindi tendenzialmente preferisco leggere di guerre/ammazzamenti e soldati/guerireri/strateghi/ecc.
Ma un personaggio ben scritto è un personaggio ben scritto. Credo di parlare per buona parte dei lettori se dico che sia come personaggi che come mantagonisti, mi piacciono quelli realistici (a tutto tono, con motivi, psicologia, evoluzione, ecc.).

E ovviamente, non riesco a leggere storie serie che parlano di Buoni VS Cattivi. C’è una sola cosa peggio: quando praticamente tutti in realtà sarebbero buoni e gentili, tranne il boss finale che è una carogna totale (leggasi “quella porcata infame de L’ombra del Vento, possa bruciare all’inferno”).

#2.411 Comment By Emile On 2 dicembre 2012 @ 16:01

Quoto sostanzialmente Clio.
Quelli che veramente non sopporto sono gli stereotipi con le gambe, mi mettono una tristezza infinita.
Se un personaggio è credibile e non è una lagna infinita (FORSE Lucia Mondella può essere considerata in buona parte “credibile” per l’epoca ma santo cielo se non l’avrei uccisa a sprangate…) per me potenzialmente già ci siamo.

#2.412 Comment By ElettroGolem On 3 dicembre 2012 @ 16:12

è chiaro che i personaggi non stereotipati e a tutto tondo che non seguono lo schema buoni vs kattivi sono migliori, a meno che non si tratti di una storia comica/parodistica.

Gli antagonisti con una forte motivazione di fondo sono belli, ma trovo altrettanto interessanti nemici che magari non sono esseri senzienti o persone ma che riescono a mettere i protagonisti in difficoltà, siano essi eserciti di aracnidi alieni che sbucano da buche nel terreno o divinità del caos dalla forma indefinita.
Le carogne bastarde hanno il loro fascino, se sono ben caratterizzate.

Non ho particolari preferenze per i protagonisti, ma preferisco quelli ben motivati, qualunque sia la motivazione.

#2.413 Comment By lilyj On 3 dicembre 2012 @ 21:56

Io i cattivi li preferisco se ti fanno venire il dubbio “ma non è che hanno ragione?” Il cattivo non umano/senziente (aracnide/Alien/orco bruttobrutto) mi sembra fin troppo facile da odiare e rende la storia troppo bianco/nero. Meglio mettere la pulce nell’orecchio al lettore/spettatore.

#2.414 Comment By ElettroGolem On 4 dicembre 2012 @ 18:16

@lilyj: non penso affatto sia più facile da odiare, in fondo agiscono in base al proprio compito/istinto/programma. Se sono ben fatti sono più cool, vedi gli aracnidi in fanteria dello spazio: sbucano fuori dal terreno e ti sparano contro anche se sono morti, esseri senza emozioni umane che mirano ad espandersi, intelligenti e spietati. Sono belli anche gli antagonisti che hanno motivazioni di fondo complesse, ma se ben caratterizzato non è male neppure il classico cattivo facile da odiare, sperando che lo si odi perché è meschino/bastardo e non perché è un personaggio pietoso…

Gli orchi come nemici fanno pena: stupidi, senza classe e dotati solo di forza bruta… Un nemico, indipendentemente dal tipo, deve mettere in difficoltà i protagonisti, rappresentare per loro un ostacolo insormontabile (perché è potente, perché è intelligente, ecc…) che sconfiggeranno ricorrendo a tutte le proprie risorse, deve essere una sfida di ingegno, poteri e risorse.

è difficile creare un buon antagonista, probabilmente più che creare un buon protagonista, io do molta importanza agli antagonisti.

#2.415 Comment By lilyj On 4 dicembre 2012 @ 21:22

@ElettroGolem: “in fondo agiscono in base al proprio compito/istinto/programma” Appunto. Quello che intendo è proprio quello: un cattivo non senziente, o comunque non umano, che vede noi bipedi come colazione/pranzo/cena/incubatrice, è quello per cui non si fa mai il tifo (di solito). Non sto dicendo che non siano efficaci, solo che personalmente preferisco storie in cui l’opposizione buono/cattivo non sia netta. Una spolveratina di dubbio secondo me aiuta a mantenere il pubblico in tensione fino alla fine.

#2.416 Comment By Zave On 12 dicembre 2012 @ 06:58

vedendo lo stato di inattività suppongo che una sorpresa natalizia sia poco probabile, vero?
:(

#2.417 Comment By Ettore On 13 dicembre 2012 @ 10:57

Google ha fatto una classifica dei termini di ricerche più comuni quest’anno, in vari campi. Questo è il link http://www.google.it/zeitgeist/2012/#italy, e questa è la classifica nella sezione libri:

1. Cinquanta sfumature di grigio
2. Fai bei sogni
3. Cinquanta sfumature di nero
4. Cinquanta sfumature di rosso
5. Se ti abbraccio non aver paura
6. La collina del vento
7. Il senso di una fine
8. Una lama di luce
9. Di tutte le ricchezze
10. Il manoscritto ritrovato ad Accra

#2.418 Comment By murtas On 26 dicembre 2012 @ 00:33

Non per voler contestare in modo troppo aspro, ma questo sito (coloro che lo gestiscono e chi ci commenta) è una montagna di merda fumante. E vi dirò di più, non motiverò nemmeno la mia risposta.

#2.419 Comment By Lyu On 31 dicembre 2012 @ 21:19

@murtas: io credo di no, e ti metto anche la ragione: Gamberetta (e gli altri) giustifica i suoi giudizi. Te no. Gamberetta (senza dimenticare gli altri) è coerente. Te no. (“Non per voler contestare in modo troppo aspro, ma questo sito [...] è una montagna di merda fumante. ” è decisamente una contraddizione, credo…)
Vuoi anche l’opuscolo? Comunque, se proprio questo blog non ti piace puoi sempre scrivere che cosa non ti piace, per aiutarlo a migliorare, oppure andarne a sparlare in giro per il web.
Vabbé, io che sto a risponderti…

#2.420 Comment By lupus in fabula On 3 gennaio 2013 @ 15:44

dunque, sto leggendo un libro che mi sta piacendo tantissimo (“Pandemonium”, di Daryl Gregory), volevo sapere cosa ne pensate di questo ragionamento fatto da un personaggio (per inciso, il personaggio in questione è un’entità che possiede il corpo di Philip Dick).

“Invece distinguere la fantascienza dalla fantasy è impossibile”, ha detto Valis “e se ci si pensa un attimo si capisce il perché. Prendete il caso della parapsicologia, o i mutanti che troviamo in Nascita del superuomo. Se il lettore crede nell’esistenza di questi mutanti, allora considererà il romanzo di Sturgeon un’opera di fantascienza. Se invece crede che tali mutanti, come stregoni e draghi, non esistano e non esisteranno mai, allora lo considererà fantasy. La fantasy tratta di ciò che il senso comune ritiene impossibile; la fantascienza tratta invece di ciò che il senso comune considera possibile, date particolari condizioni. Quest’affermazione, in essenza, è arbitraria, dato che il possibile e l’impossibile non possono essere conosciuti oggettivamente e sono, piuttosto, una credenza soggettiva del lettore”

#2.421 Comment By ElettroGolem On 3 gennaio 2013 @ 17:14

Non ho letto il libro, ma il ragionamento è interessante. La correttezza del ragionamento dipende però dalla veridicità delle premesse, la premessa è che quello che accade in un’opera di fantascienza sia scientificamente possibile (cosa poche volte vera) e che nel fantasy non sia spiegabile scientificamente.

Forse la distinzione dipende solo da come si giustificano gli avvenimenti (anche se non è una giustificazione verosimile), cioè la fantascienza li giustifica con la scienza mentre il fantasy non ammette spiegazioni scientifiche.

Le divisione in generi è una semplice convenzione per catalogare le opere e aiutare i lettori nella scelta; ma, per così dire, i generi letterari “non hanno consistenza ontologica”; esistono solo i singoli libri che vengono classificati secondo i generi così come esistono le singole specie animali che vengono raggruppate in famiglie, ordini, ecc…

#2.422 Comment By pu*pazzo On 26 gennaio 2013 @ 03:51

ragazzi… mi metto direttamente in fogna : aiuto!

sto per ultimare il mio sudato libro, ma nella rilettura ho notato due problemi riguardo ai punti di vista:

1) mi piace variare i pdv a seconda dei personaggi su cui si incentra il capitolo … in alcuni capitoli ( 5 o 6 su 45) i personaggi ad avere la telecamera in testa sono due…o in un caso addirittura 3 :/ (non contemporaneamente ovviamente!!!)
che ne pensate…questo, dato che nella maggior parte dei capitoli ne tengo uno ben fermo, rischia di diventare confusionario o raffazzonato? e se si come risolvere nei casi in cui proprio non si può continuare a tenere il pdv sullo stesso personaggio (per esigenze di trama) ?? potrei aggiungere dei capitoli con il pdv dell’altro personaggio, ma temo risulterebbero una minestrina allungata oppure troppo corti… help D:

2) in 3 capitoli del libro il punto di vista si mantiene per l’intero capitolo su personaggi che appaiono ESCLUSIVAMENTE in quello stesso capitolo, e poi mai più appariranno. a me piace come soluzione, perche trovo che sia interessante staccare il pdv dai soliti 3-4 personaggi per affidarlo a qualcuno di “passaggio” che sostituisca il narratore esterno con maggiore brio. La mia ragazza però sostiene che è molto confusionario ed anche irritante ( dice che ci si appassiona al personaggio e poi si rimane con l’amaro in bocca perche non appare piu…mah) voi cosa ne pensate?

grazie mille!!

#2.423 Comment By Gwenelan On 26 gennaio 2013 @ 17:03

Premettendo che qua c’è gente dieci volte più sperta di me, i miei 2 cents.

1) Se i pdv sono ben distaccati, cioè quando passi dal pdv A al pdv B, nello stesso capitolo, lasci una riga bianca tra uno e l’altro, cambiando paragrafo, E se questi pdv sono di personaggi principali, cioè di gente che noi vediamo sempre per il resto del libro… allora imho non è un problema enorme. Può creare confusione se in tutto il resto del romanzo ogni capitolo ha un solo pdv, però diciamo che io non mi ci impunterei. Una soluzione potrebbe essere quella di togliere i pdv “in più” e far scoprire cosa accade durante quei pezzi in seguito. Per esempio, in un pezzo che elimini c’è l’amico dell’eroe (pdv) che cospira col nemico. Avendo eliminato questo pezzo perché in tutto il capitolo il tuo pdv era l’eroe, e questo era “in più”, più in là l’eroe scopre che l’amico aveva cospirato, da indizi, o da un dialogo, o da qualcosa.
Oppure, stacca del tutto e fai un nuovo capitolo. Dipende ovviamente dal caso specifico.

2) Qui concordo con la tua ragazza ^-^. Proprio perché succede o che ti affezioni a un pg che in realtà è “inutile”, oppure, caso peggiore secondo me, che non ti affezioni e quel pezzo sembra una cosa attaccata lì che non c’entra niente. Insomma, suona “estraneo”, e dà fastidio. Ma la soluzione non è quella di usare il narratore esterno (a questo punto meglio il tizio di passaggio), ma di nuovo quella di far scoprire le cose ai personaggi in un secondo momento.

Ora attendi cinque secondi che arrivi uno più esperto e mi smentisca XDDD.

#2.424 Comment By pu*pazzo On 28 gennaio 2013 @ 04:40

grazie apprezzo tantissimo i tuoi consigli :)
sono fissato per cui si, quando il pdv cambia “salto una riga” e lo stecco credo di veda molto bene! Certo ho pensato di dedicare un capitolo al personaggio che assume il pdv però temo che diventi un po’ una lungaggine superflua :/ devo studiarmela bene facendo qualche prova magari !

per la seconda questione ti faccio l’esempio di uno dei capitoli incriminati: uno dei protagonisti sta scappando e le guardie (di cui il capitano è un altro personaggio importante) offrono una ricompensa per chi offre informazioni. Beh io ho mostrato il tutto attraverso gli occhi di un contadino che, avendolo visto, viene interrogato dal capitano e poi retribuito per la sua informazione. Forse mi sono un po’ scioccamente innamorato di questa soluzione, però mi piaceva il fatto di vedere un personaggio importante come il capitano visto da un povero contadino ignorante e tutto il resto… certo posso ribaltare la scena dal pdv del capitano senza fatica, ma temo che perda pathos … :///

#2.425 Comment By Gwenelan On 28 gennaio 2013 @ 13:55

Prego, io spro ancora che passi qualcuno più capaci di me ^-^.
Scusa, me lo chiedevo anche prima: perché “lungaggini superflue”? Cioè, perché “superflue”? Se pensi che un capitolo dedicato a quel POV sia “superfluo”… mi sa che ti stai rispondendo da solo :).

Per l’esempio di POV “estraneo”, invece, con il tuo esempio mi hai più convinta di quel che ho detto ^-^… sorry… secondo me se tieni il POV “normale”, del capitano in questo caso, non perde pathos, ma anche se fosse, la cosa è ampiamente compensata dal fatto che: 1) il lettore si ritrova nei panni di un pg che conosce bene e quindi non fa fatica; 2) il lettore non è portato a chiedersi: “mh? chi è questo nuovo pg? perché mi viene introdotto un nuovo pg? questo è il capitano, perché non sono nella sua testa come al solito?” distraendosi dalla storia 3) non rischia appunto di affezionasi o avere in antipatia quel pg nuovo.

#2.426 Comment By Marco On 5 marzo 2013 @ 19:43

E’ un vecchio articolo dunque scrivo qui per non fare necroposting. In Wunderkind la magia si basa sullo scambio di ricordi. L’idea è in sè originale ma non nuova, visto che risale almeno a dieci e passa anni fa. Non è esplicito, infatti, ma è il presupposto di tutta la magia in Final Fantasy 8 (anno 1999-2000) tanto che, avanti nel gioco, i nostri non ricordano nemmeno dove hanno trascorso la propria infanzia (il ché è una trovata un po’ scontata per introdurre rivelazioni e colpi di scena)

#2.427 Comment By Marco On 5 marzo 2013 @ 19:59

In più volevo chiedere a Gamberetta cosa ne pensa di Asimov. Ho letto gran parte del ciclo della Fondazione ma penso che il nostro scriva in modo freddo più concentrato nel proporre enigmi sociali, etici o anche logici (stile “Io Robot”) e sul suo tema principe, il libero arbitrio, di quanto non curi l’aspetto epico. I personaggi si dimenticano anche più che in Tolkien e alla fine mi è rimasto poco.

#2.428 Comment By Chris On 14 marzo 2013 @ 23:01

@ Lyu

Avrà mai possibilità di essere pubblicato (perlomeno qua in Italia) un romanzo che ha per protagonista un ragazzo studioso, rispettoso, timido e pure bruttarello?

La protagonista di Twilight è quel genere di personaggio. Tranne per la parte “bruttarello”. È quel genere di ragazze che dicono di essere brutte solo per farsi dire il contrario. Anche Gaiman ha usato un po’ di volte questo personaggio (Nessun Dove e I Ragazzi di Anansi sono i primi che mi vengono in mente).
Comunque no, non è nè originale nè una buona idea. Novantanove volte su dieci questi romanzi sono la trascirizione del sogno di ogni povero secchione emarginato: finire in un mondo dove si viene, magari alla fine si peripezie in cui ci si è fatti trascinare dalla trama e altri personaggi più svegli, considerati eroi.
Preferisco romanzi dove il protagonista abbia i presupposti per essere un personaggio attivo, e non il mero oggetto della trama attorno al quale tutti gli altri, per ragioni più o meno legittime, ruotano.
Per carità, potrebbe esserci il secchione timidino che, finito in qualche mondo distopico tira fuori un cuor di leone e anche un carattere interessante. Se ne trovate uno fatemi un fischio. Ok?

#2.429 Comment By Stefano Trucco On 27 marzo 2013 @ 06:24

Sì, semplicemente si tratta di un difetto caratteriale comune a molti, scrittori e non, anche grandi. Fa parte del tema ben più vasto di quanto conti la moralità personale in arte (del genere: Celine e Brecht restano grandi malgrado le loro ripugnanti scelte politiche? Uno scrittore di genere va giudicato da come tratta i fan alle convention? Si può essere un grande scrittore anche se si fa lo scemo in tivù, come Aldo Busi?
)

#2.430 Comment By Stefano Trucco On 27 marzo 2013 @ 08:51

Comunque, parlando da vecchio quale sono, vi metto in guardia dai sentimenti di superiorità non guadagnati. Sentirsi superiori è sempre una brutta cosa; farlo quando non si è creato nulla è decisamente ridicolo. Se non leggete molto e in maniera ampia e varia (cioè non solo quei due o tre generi che ‘vi piacciono’) non creerete mai nulla di nulla, tantomeno un opera importante. Il vero problema del fantasy italiano è che i suoi autori leggono e considerano solo il fantasy (e al massimo la SF e l’horror) e considerano con disprezzo e degnazione tutto il resto. Volete la prova? Eccola: http://andrea-atzori.com/2013/03/fantasia-un-malessere-etimologico/
Per il resto arrivederci e divertitevi.

#2.431 Comment By Chris On 27 marzo 2013 @ 08:58

@ Stefano Trucco
(Per inciso, spero tu non ti stia sentendo accechiato, stiamo solo discutendo le tue affermazioni)

Solo io ci vedo una contraddizione logica? Come puoi ‘scrivere di ciò che sai’ scrivendo fantasy, cioè di cose che, per definizione, non esistono se non per convenzione letteraria? A meno che il ‘ciò che sai’ non si riferisca appunto a queste convenzioni letterarie e non alla propria esperienza della realtà.

Il principio di “scrivi di ciò che sai”, è altrettanto vero per il genere fantasy. Per gli scrittori di narrativa fantastica è indispensabile operare la sospensione di incredulità. Cioè, malgrado la presenza di elementi fantastici, rendere il comportamento dei personaggi verosimile e i dettagli dell’ambientazione concreti e realistici. Solo così il lettore è disposto a lasciarsi ingannare e credere che per il tempo che legge il romanzo ci sia davero un ragazzo posseduto da un demonio alieno. Il che include che la polizia coinvolta si comporti secondo il protocollo della polizia di quello stato, che il ragazzo si aggiri per le strade della città secondo la cartografia reale di quella città (ovvio che la finzione letteraria concede di inventarsi qualche stradina e edificio nascosti) e che la prima volta che il ragazzo usa una pistola, o è già preparato, o il proiettile andrà per i cavoli suoi perchè il braccio è stato spinto indietro dal rinculo. Insomma, introdurre sì introdurre elementi fantastici come principale motore della trama, ma attenere al realismo per quanto riguarda descrizioni e comportamenti dei personaggi

#2.432 Comment By Gwenelan On 27 marzo 2013 @ 09:58

@Stefano:

Non so se mi sono spiegata male, o non hai letto bene, ripeto: ho letto svariati autori italiani, di vari generi. Contemporanei, quindi non sto parlando di testi scolastici. Montanari NO, perché mi è bastato leggere i suoi incipit.
E quoto Mao sul suo comportamento verso l’allievo: o mente o non è capace – e che vuol dire “fa così perché è suo allievo O_o?” Questo era un allievo da *bocciare*, quale insegnante parla bene dei suoi allievi così scarsi, scusa? Avrei capito fosse stato bravino… Poi, again, certo che anche in America vengono osannati scrittori cani, e non solo dagli insegnanti, chi ha mai detto il contrario?

#2.433 Comment By Mao On 27 marzo 2013 @ 12:45

@ Stefano:

Sentirsi superiori è sempre una brutta cosa; farlo quando non si è creato nulla è decisamente ridicolo. Se non leggete molto e in maniera ampia e varia (cioè non solo quei due o tre generi che ‘vi piacciono’) non creerete mai nulla di nulla, tantomeno un opera importante.

A proposito di ingiustificati sentimenti di superiorità! ^_^
Vorrei sapere come mai sei così sicuro che i frequentatori del blog (e chi ti risponde in particolare) non leggano altri generi oltre il fantasy. E cosa ti rende così certo (senza alcuna ragione plausibile) che non leggano italiani. Mi sembrano insinuazioni a loro modo supponenti, ma forse è solo una mia impressione e non era quello che volevi dire (anche se mi sembra che pure Gwenelan abbia capito la stessa cosa). Sto andando off topic, quindi anche io chiudo qui.
Il discorso è concluso, alla fine abbiamo concordato almeno sul Montanari.
Ciao.

#2.434 Comment By Stefano Trucco On 27 marzo 2013 @ 13:36

@ Chris

L’esperienza, ma anche il ragionamento, rivelano che il principio di incredulità è molto più facile da gestire nel fantastico che nel realistico. Pochissimi hanno incontrato vampiri o combattuto draghi, quindi sei tu che stabilisci le regole d’ingaggio e poi devi solo badare alla coerenza interna. Questo è molto ovvio se crei una Terra di Mezzo o un Westeros ma anche se il tuo fantastico è ambientato in un mondo riconoscibile sei molto avvantaggiato perchè comunque hai abbassato l’asticella della credulità nel lettore (figurarsi poi in situazioni come questa dove la ‘realtà’ è chiaramente composta da film e telefilm).
Quando tenti il realismo allora si fa tutto più difficile. Ai pochi che hanno combattuto i draghi si contrappongono i miliardi che sono stati innamorati o hanno guidato un auto e i milioni che sono stati coinvolti in un fatto di sangue o in una brutta malattia. Se ti immagini una città è tua e funziona come vuoi tu ma se sei a Genova devi sapere che il 18 va da San Martino alla Fiumara passando per De Ferrari. Poi c’è il tema dei rapporti umani: una storia d’amore fra un guerriero e una fata ha qualcosa in comune con quella fra un poliziotto ed un’insegnante? Un poco, sì, ma non tantissimo – fra l’altro il guerriero e la fata non devono preoccuparsi del mutuo o degli orari di lavoro. Con personaggi convenzionalmente inventati puoi tutto sommato nascondere la tua inesperienza di vita, con personaggi convenzionalmente realistici no, la gente non può fare a meno di mettere a mezzo la sua esperienza di vita.
In realtà le convenzioni letterarie necessarie alla narrativia realistica sono molto più elaborate e strette di quelle necessarie al fantastico. Un’introduzione al tema la trovi nel pamphlet che ha recentemente pubblicato Walter Siti proprio sul tema del realismo ‘Il realismo è l’impossibile’ – che già dal titolo di da l’idea del problema.

Pensavo di espormi al pubblico ludibrio pubblicando il link al primo capitolo del romanzo di fantascienza che sto scrivendo (o magari al romanzo ‘realistico’ che ho già scritto) e sfidandovi a fare altrettanto così da poterci confrontare nei fatti (non ci crederete ma a me le critiche piacciono e se mi paiono utili le accetto ed ho invece delle serie difficoltà a farne io agli altri) ma non so se è permesso. Chiederò alla Gamberetta.

#2.435 Comment By Gwenelan On 27 marzo 2013 @ 14:12

Quoto Mao e Chris.
Stefano, scusa, ma leggi i messaggi della gente? HO LETTO VARI GENERI E PURE ITALIANI!
Non mi sento superiore a te, ma non mi serve aver creato proprio nulla per dire che Roma scrive male, o che Montanari scrive male, o chi per lui. In verità per dire che questi due scrivono male non mi serve neanche aver letto chissà che cosa, vedi tu, a me pare abbastanza palese, specialmente Roma. Infine, il problema degli scrittori di fantasy nostrani, spesso, è proprio che non leggono altra fantasy olte a Tolkien. Indubbiamente leggere tanti generi non fa male, ma qui siamo un passo più indietro: non si legge neanche il genere che si “ama”.

Senza polemica, solo per sapere se sto parlando con una persona invece che con un’altra: ma tu sei sempre Stefano, quello che parlava del romanzo rosa, del romnzo sul pugilato, o sei un altro Stefano?

#2.436 Comment By Gwenelan On 27 marzo 2013 @ 14:20

Scusate, mi ero persa un commento di Stefano: Aldo Busi grande scrittore O_o? La prossima sarà che Baricco è un genio della prosa e non un clown?
Per la cronaca, li ho *letti* entrambi.

E per quel che mi riguarda, uno scrittore può anche macellare innocenti nel tempo libero, se è bravo, resta bravo. Il probema in questione è: come farsi un’idea della scuola di Montanari? Se io stessi pensando di iscrivermi ai suoi corsi, che elementi ho per vedere se vale la pena? Gli elementi sono i seguenti:
- Davide Roma, allievo di Montanari, è definito “miglior allievo”, “talento puro e sicuro” dal suo maestro.
- Davide Roma è un cane.
- Gli incipit di Montanari sono bruttini forte.
- Davide Roma è stato editato dall’agenzia di altre due allieve di Montanari.
- Il romanzo di Roma fa cagare.

In questo caso, la scelta di Montanari di mentire (se sta mentendo) sul suo allievo, mi fa perdere fiducia nella sua scuola e nel suo metodo di insegnamento, in lui come maestro. Anche perché può darsi che menta, può darsi che sia incapace, io che ne so? Questo si discuteva, NON se la scuola di Montanari sia effettivamente decente, cosa che sarebbe comprensibile dopo aver visto almeno una lezione e sopratutto degli esercizi svolti e corretti (cioè, sborsando dinari).

#2.437 Comment By Stefano Trucco On 27 marzo 2013 @ 18:48

Facciamo così: citatemi degli scrittori italiani viventi che approvate e perchè.

#2.438 Comment By Stefano Trucco On 27 marzo 2013 @ 19:08

E comunque, se la Gamberetta da il permesso ci state a confrontarvi sulle nostre opere?

#2.439 Comment By Chris On 27 marzo 2013 @ 22:24

Ah-ehm. Credo che visto che siamo finiti in fogna tu possa tranquillamente mettere il link al tuo lavoro senza troppi problemi.
Comunque fatico a capire se la tua ultima risposta a me sia una critica a ciò che ho detto oppure un tuo pensiero svincolato dal resto

#2.440 Comment By Stefano Trucco On 28 marzo 2013 @ 08:06

Bene, è deciso.
Qui c’è la pagina FB in cui ho messo il mio work in progress, un romanzo post-apocalittico intitolato ‘La lunga estate del ’99′.
C’è il primo capitolo e altri materiali. Il primo capitolo è fatto di frammenti ‘parlati’ per evocare l’ambiente e stabilire i temi. Dal secondo capitolo, con l’arrivo del protagonista in città, parte il plot vero e proprio.
Pareri e critiche mi farebbero un gran piacere o ovviamente spero vogliate reciprocare.
http://www.facebook.com/pages/La-lunga-estate-del-99/345627508870096

#2.441 Comment By Gwenelan On 29 marzo 2013 @ 02:19

@ Stefano:
Parlare degli scrittori viventi italiani mi pare un po’ inutile: dopotutto sto dicendo quel che dici tu, cioè che di bravi ce ne sono :)… l’unica cosa che dico è che in media sono meno rispetto all’estero; molti nostri autori non sanno neanche distinguere un POV dall’altro, o usano metafore e prosa in maniera atroce cercando di fare i poetici (vedi Baricco, appunto… lui è stato proprio un trauma) anche se scrivono da una vita.

Anche quel che dici sul reale/irreale mi sembra un’analisi molto superficiale della cosa. E’ vero che nel fantastico ci sono le cose, appunto, fantastiche, e quindi uno accetta che ci siano le fate o i draghi o quel che vuoi. E’ anche vero che moltissimi lettori se ne fregano della verosimiglianza e quindi ragionano: “è fantasy? Ci può stare dentro qualsiasi cosa!”. Ma questo non vuol dire che chi scrive fantastico, o horror, o fantescienza abbia la vita più facile. Se vuole fare un buon lavoro, si mette e rendere il suo elemento fantastico credibile e verosimile secondo le leggi del suo mondo, e questo è molto più difficile che far funzionare la realtà nel modo in cui essa già funziona. Quella del fantastico come “scapptoia” è vera solo per gli sfaticati, cioè per chi se ne frega di fare un buon romanzo, ma vuole l’uscita facile. Non sa come risolvere la cosa? Vabbè, magia. Per dire, la storia d’amore fra un guerriero e una fata è *più difficile* di quella “normale”, perché non solo deve suonare autentica (ergo, devi avere esperienza in faccende d’amore, come devi averla per parlare di quella fra Marco e Anna, studenti liceali sulla Terra nel 2013), ma devi *anche* renderla aliena. Se io sono inesperta in amore e quindi scelgo la fata e il guerriero per nascondere la mia inesperienza… beh, chiunque non sia proprio un bimbominchia o un dodicenne inesperto se ne accorgerà subito ^-^, e la mia storia sarà azzoppata di brutto. Vedi la differenza fra i draghi di Martin e quelli della Troisi. Scommetto che nessuno dei due ne ha mai visto uno, eppure quelli di Martin sono verosimili, quelli della Troisi sono “pupazzi”.

Per le opere: la mia opera non esiste (ancora), è in “fase world building”. Quindi non posso fare nessun confronto, sorry. Sono andata al link facebook che hai postato, ma non sono sicura di aver trovato il pezzo che dici. Intendi quello dov’è scritto “prologo”? O quello che comincia con “gli ultimi trent’anni…”? In embedue i casi non mi sono piaciuti molto :/. Sono raccontatissimi, il secondo è quasi tutto infudump. I dialoghi presentavano elementi interessanti, però buttati a quel modo mi hanno dato solo confusione – 9 su 10 non ho capito di che cosa si stava parlando. Tipo quello dell’insonnia: chi è, che cosa si temeva che fosse, se non insonnia, che pericolo era? Gli spunti sono anche interessanti, ma, appunto, restano spunti. Imho ti conviene inziare direttamente con una scena che mostri una o più delle cose che hai elencato.
Non ho trovato da nesuna parte il capitolo in cui il protagonista va in città.

#2.442 Comment By Chris On 30 marzo 2013 @ 16:53

Eccomi qui. Ho letto qunato hai scritto sulla pagina di facebook a cui dai il link. Non so se ho letto tutto nel giusto ordine. Ho trovato una panoramica sulla storia del XXI secolo così come l’hai pensato e una serie di battute di diversi personaggi ciascuno nelle loro situazioni. Mi sembra di capire che l’ordine di queste battute non sia cronologico. Hai seguito l’ispirazione del momento.
Infatti nela forma si vede che hai scritto tutto d’impulso. Ci sono refusi e ogni tanto la grammatica sballa.
L’idea è carina. Forse una distopia dove lo sviluppo selvaggio dell’ingegneria genetica e della robotica ha messo in ginocchio l’umanità e riempito il mondo di abominii di ogni sorta è un’idea non nuovissima, ma la presenza di così tante tipologie di abominii contemporaneamente è stimolante.
Ma non può essere definito nè un romanzo nè un racconto, solo una serie di testimonianze su questa realtà distopica che ti sei creato. Segui la forma del dialogo, quindi non si può nemmeno parlare di seguire o meno lo show don’t tell. Certe battute dei personaggi sono anche divertenti. Umorismo nero, certo.
Bisogna vedere se riuscirai a fare di questa distopia una buona scenografia per una storia, sempre che tu ne abbia intenzione.
E comunque, riferito a qualche tuo post precedente: no, la fantasia non può essere usata come scappatoia dall’ignoranza. Uno scrittore si deve documentare ogni volta che è necessario, altrimenti è uno che non prende seriamente il suo lavoro e allora tanto vale che scriva solo per hobby.
Quando mi hai parlato della fata e del guerriero che non devono pensare al mutuo o agli orari di lavoro mi è venuto in mente il romanzo, Assault Fairies di Gamberetta, in cui la protagonista, una fatina, decide di accettare l’incarico degli agenti del governo inglese proprio perché ha bisogno di soldi. Quindi vedi che non c’entra? Anche in un ipotetico romanzo di narrativa non fantastica in cui i due innamorati sono figli due magnati dell’industria del carbone credo che mutuo e orario di lavoro non siano nei loro pensieri

#2.443 Comment By Ilaria On 10 maggio 2013 @ 22:45

Ma sai una cosa? Le tue recensioni sono molto carine da leggere così come sono, indipendentemente dai libri!! Perché tendi a stroncare qualsiasi cosa… Tu fai la satira del genere Fantasy-che-si-compra-solo-per-la-foto-di-copertina, e questo è assolutamente divertente e originale… Potresti fare un libro solo di queste, secondo me!

#2.444 Comment By bea On 19 settembre 2013 @ 19:51

#2.445 Comment By ElettroGolem On 25 gennaio 2014 @ 21:13

Pensavo di mettermi a scrivere un romanzo commerciale, il punto è: cosa può vendere al momento?

Eviterei di andare sui generi stereotipati attualmente in voga: ci sono troppi autori di serie B ed è difficile farsi notare anche dal solito pubblico.

Trattare di temi sociali o di droga sembra andare di moda, ma non saprei cosa scrivere o quanto possa vendere.

Avevo una mezza idea di fare un fantasy psicologico con elementi esistenziali, è abbastanza particolare da attirare l’attenzione e può essere adatto a vari tipi di pubblico, ma non so se possa interessare.

Opinioni?

#2.446 Comment By Anonimo Qualsiasi On 14 febbraio 2014 @ 22:18

Cara Gamberetta, raccolgo l’invito del Duca e ti dico: grazie per quello che hai fatto in tutti questi anni e per quello che, a prescindere dalla frequenza, continuerai a fare!

Un brindisi alla Dea Rosea!

#2.447 Comment By Le Marquis de Carabas On 25 dicembre 2015 @ 13:03

Auguri di buone feste, Gamberetta, e auguri per un buon inizio di 2016.


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