Goliath
Settimana scorsa è uscito nelle librerie (statunitensi) Goliath di Scott Westerfeld, terzo e conclusivo volume della trilogia steampunk vaporteppa inaugurata con Leviathan. È disponibile gratis presso library.nu, qui in versione Mobipocket e qui in versione ePub.
Copertina di Goliath
Trama:
Alek and Deryn are on the last leg of their round-the-world quest to end World War I, reclaim Alek’s throne as prince of Austria, and finally fall in love. The first two objectives are complicated by the fact that their ship, the Leviathan, continues to detour farther away from the heart of the war (and crown). And the love thing would be a lot easier if Alek knew Deryn was a girl. (She has to pose as a boy in order to serve in the British Air Service.) And if they weren’t technically enemies.
The tension thickens as the Leviathan steams toward New York City with a homicidal lunatic on board: secrets suddenly unravel, characters reappear, and nothing is at it seems in this thunderous conclusion to Scott Westerfeld’s brilliant trilogy.
Leviathan, pur con i suoi difetti, non mi era dispiaciuto (qui la recensione), tuttavia il secondo romanzo della trilogia, Behemoth, si è rivelato così brutto che non ho neanche avuto voglia di recensirlo. Perciò dubito che leggerò Goliath, ma non si sa mai, magari gli concederò un cinquanta pagine di prova.
Tornando a Behemoth, quello che mi ha irritata più di tutto è stata la dose nauseabonda di politicamente corretto. Era già presente in Leviathan, ma nel secondo volume si supera la soglia della decenza e viene il vomito.
Tanto per dirne una, siccome Westerfeld scrive per un pubblico di Young Adults (cerebrolesi nella visione delle case editrici), fa i salti mortali per evitare la violenza – in un romanzo che dovrebbe essere di guerra! E così i nostri eroi combattono lanciando bombe al peperoncino, in modo che non si faccia male nessuno. Diosanto.
E sto zitta sulla sotto trama cretina di voler “esportare la democrazia” all’Impero Ottomano, mettendo a rischio l’incolumità della Leviathan e del suo equipaggio.
Ciliegina sulla torta, neanche nel secondo volume abbiamo una battaglia tra mech dei clanker e mostri darwinisti. L’unica situazione che si avvicina è quando il kraken affonda un paio di navi tedesche, ma è questione di mezza pagina.
Come se non bastasse, Westerfeld si lascia andare a scrivere in maniera sciatta e poco precisa, quasi si fosse già stufato anche lui di personaggi e ambientazione.
Di buono rimangono solo le illustrazioni di Keith Thompson.
Illustrazione di Keith Thompson per Goliath
Anche all’estero l’idea che il fantastico sia solo per bambini/ragazzi/giovani adulti/idioti è molto radicata. Con il risultato che opere potenzialmente interessanti vengono annacquate e ridotte a liquami puzzolenti.
I bigotti che starnazzano: “Pensiamo ai bambini! Certi romanzi li possono leggere anche i bambini!” partono dall’ipotesi che se un fanciullino legge di comportamenti violenti, razzisti, sessisti, ecc. sarà spinto a imitarli, o comunque sarà meno sensibile a certi temi, sarà più propenso ad accettare come normali situazioni immorali o ingiuste. Notare che non esiste alcuna prova scientifica che dimostri questo tipo di legame tra letture e comportamenti. Ma mettiamo sia vero. Mettiamo sul serio che un lettore, specie se giovane, sia direttamente influenzato da quello che legge.
Bene, io dico che prima di censurare la violenza, o il sesso, o altri comportamenti considerati antisociali bisognerebbe censurare la stupidità. Questi fantasy YA grondano di situazioni incoerenti e di personaggi che si comportano da scemi. Non è forse un’influenza negativa? Se a seguire un protagonista violento si diventa violenti, a seguirne uno stupido si diventa stupidi, il che è ben peggio.
Nel divertente saggio di Carlo M. Cipolla su “Le leggi fondamentali della stupidità umana” (qui potete leggerlo online in PDF) si evidenzia come la categoria degli Stupidi sia quella più dannosa, perché uno stupido danneggia gli altri e se stesso. Speriamo che i bigotti prendano atto e comincino a rivolgere i loro schiamazzi contro i romanzi che davvero danneggiano la società. O ancora meglio la piantino di rompere le scatole fino a quando non avremo un modello accurato del funzionamento del cervello umano e si potrà determinare il vero legame tra letture e comportamenti.
Una coppia di mutoscopi, apparecchi per la riproduzione di filmati brevettati nel 1894. Secondo i benpensanti dell’epoca, strumenti del genere avrebbero portato alla corruzione della gioventù
Scritto da Gamberetta •
Gamberolink •
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